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Geopoetica e Paul Celan
Laura Canali
FICCA IL CORDOGLIO nelle borse degli occhi,
il grido vittimale, il diluvio salato,
giungi con me a una tregua
e oltre1.
La poesia è per me uno strumento musicale che non emette suoni ma
solo vibrazioni. La cassa armonica dell’anima le cattura e aiuta i miei
sentimenti a connettersi l’uno all’altro. Amo leggere le poesie soprattutto in quelle ore notturne che sembrano fatte apposta per farci rimanere imbrigliati alle angosce più profonde. Fondere la poesia con la
geografia, fisica e dell’anima, è una sfida: un viaggio intimo ed emotivamente forte ma che mi lascia sempre più ricca di storie, di ricordi, tiene
in vita vite che non ci sono più ma che non dobbiamo dimenticare.
Il 27 gennaio 2014 nell’ambito della giornata della memoria, ho
presentato la mia opera dedicata a Paul Celan, la prima mappa geopoetica. Questo lavoro rappresenta l’Europa ma spazia poi attraverso
la mitologia, la storia moderna, fino ad arrivare alle costellazioni
dell’emisfero boreale. Il filo conduttore è stata la poesia: E con il libro
di Tarussa - Tutti i poeti sono ebrei - Marina Cvetaeva2. Il mio disegno
vuole rappresentare un’Europa senza confini politici, perché per
seguire le indicazioni geografiche dell’autore bisogna seguire altri
1
Füll die Ödnis, Celan 2011, p. 79. Traduzione di Dario Borso.
2
Cfr. la traduzione della poesia e il saggio di Camilla Miglio, «A Nord del Futuro»,
con sottobraccio il «Libro di Tarussa». Una mappa per Paul Celan, infra.
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PAUL CELAN IN ITALIA 2007 - 2014
percorsi. I punti cardinali della mia mappa sono: la Germania che
diventa la «zona dei popoli muti», Parigi è «Pont Mirabeau», il fiume
Oka rappresenta l’Est - e anche la patria di Paul Celan - e la Costellazione dei cani invece indica le origini ebraiche del poeta. Il centro del
disegno è dominato dal Mar Nero al quale ho dato il ruolo di cuore
pulsante dell’Europa, vicinissimo alla regione di nascita di Celan, la
Bucovina. Stato conteso e dilaniato dai suoi vicini fin dal 1772: (Fig.
2) attualmente è un territorio diviso tra Ucraina e Romania. La zona
della Bucovina l’ho colorata di verde (Fig. 1) per ricordare un luogo
d’infanzia, felice, comunque seminascosto dalle pieghe marroni della
terra europea piagata dagli eventi storici. L’Europa è vecchia ma soprattutto, per diventare vecchia, ha vissuto. Tutto questo lascia dei
segni. La sua superficie non può dunque essere liscia, ma, proprio
come la pelle delle persone anziane, è lacerata e rugosa. Tatuaggi
naturali delle conseguenze della vita.
Nella complessa esistenza del poeta Paul Celan, sembra che ogni
evento, ogni luogo, ogni nome, porti con sé un duplice aspetto. Per
esempio la sua terra natale, la Bucovina, irrimediabilmente legata
alla parola Buchenwald dalla stessa radice polacca: buk (albero di faggio). Oppure la «zona di popoli muti» che vuole ricordare la lingua
tedesca senza nominare la Germania. Il tedesco era la sua lingua madre ma anche la lingua degli assassini di sua madre. Una tragica ambivalenza. Il ‘cuore’ Mar Nero, è anche la sorgente dei fiumi: Senna,
Reno, Elba e Oka. Questi fiumi sono anche le vene dentro cui scorre
il sangue che trasporta con sé sentimenti e la propria storia. Cambiando l’ordine delle cose, il poeta diventa piccolo fino a navigare
dentro di sé, il tavolo sul quale scrive le sue poesie diventa una barca
e lui voga all’interno di se stesso perché fuori, nel mondo, non esiste
più nessun luogo dei ricordi d’infanzia di famiglia.
E visto che non c’è più nessuno ad attenderlo (genitori morti nel
campo di concentramento), non rimane che cercare dentro se stessi,
nel ricordo, i pezzi della sua vita.
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Vieni fino a noi sulle mani
Chi è solo con la lampada
Ha solo la mano per leggerci dentro3.
Chi perde i punti di riferimento in terra, diventa un pellegrino,
e un pellegrino per ritrovare la rotta in terra cerca l’orientamento
nelle stelle del cielo. Ecco dunque le due costellazioni di riferimento, la Cintura di Orione a Est e la Costellazione dei Cani a SudOvest. Tutte e due indicano la terra d’origine, la prima quella di
nascita, la seconda di appartenenza al popolo ebraico. Il cielo, la
terra e il corpo umano, un insieme unico e connesso. Il quadrato in
alto nel centro della mia opera vuole ricordare il Pont Mirabeau da
cui il poeta si sarebbe buttato nella Senna il 20 aprile del 1970. Al
Pont Mirabeau sono dedicati i versi centrali della poesia: «sì
schiantò verso la vita, alato di piaghe, — dal ponte Mirabeau». Queste parole mi hanno aiutata molto a comprendere l’angoscia di
un’esistenza che cerca di vivere nonostante il dolore.
La poesia finisce con la parola «Colchide» che ho localizzato
nell'odierna Georgia, sede dell'antico Regno di Colchide, dove nella
mitologia greca era custodito il Vello d’oro, capace di guarire ogni
ferita. Un oggetto mitologico, non reale, sarebbe l’unica cosa capace
di guarire le piaghe di Celan; ne emerge quindi la consapevolezza di
non poter guarire mai nella realtà. Lo sgomento di fronte alla tragedia
della seconda Guerra mondiale è totale. Nonostante questo pensiero
che a volte mi soffoca, mi sono sforzata di non ricorrere mai al colore
nero: è il colore del lutto, chiude la porta, toglie profondità. Ho invece
scelto un blu notte come sfondo: un colore aperto, unito al mare e al
cielo, che permette alla terra contorta dell’Europa di appoggiarsi agli
astri e di accogliere le foci dei fiumi. Sono sicura che Paul Celan abbia
tentato in tutti i modi di vivere la sua vita in terra ma forse, a un certo
punto, ha scelto il sentiero del cielo, a lui molto familiare.
3
Stimmen, in Celan 1998, p. 248. Trad. it. a cura di Camilla Miglio, in C. Miglio, L.
Canali, Paul Celan: La Mappa, http://www.limesonline.com/rubrica/cartografiedellimmaginario.
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Fig. 1. Laura Canali, Paul Celan, la memoria delle mani (dicembre 2011), disegno vettoriale.
Fig. 2. Laura Canali, La Bucovina senza patria (ottobre 2014), disegno vettoriale.
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Bibliografia
Opere di Paul Celan
Poesie, a cura e con un saggio introduttivo di Giuseppe Bevilacqua,
Milano, Mondadori, 1998.
Poesie sparse pubblicate in vita, a cura di Bertrand Badiou e Barbara
Wiedemann; edizione italiana a cura di Dario Borso; con Per Paul
Celan di Andrea Zanzotto, Roma, nottetempo, 2011.
Sitografia
C. Miglio, L. Canali, Paul Celan: La Mappa, http://www.limesonline.
com/rubrica/cartografie-dellimmaginario.
Cartografie dell'Immaginario, I. Nuova traduzione commentata: Paul Celan,
E con il libro di Tarussa, in Il porto di Toledo, http://www.lerotte.net/
index.php?id_article=221.