I Paesi più belli

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I Paesi più belli
Estratti dal capitolo
Finora il viaggio alla ricerca del tuo Eden, dopo la prima sezione relativa alle tematiche geofisiche,
ha affrontato problematiche soprattutto di ordine economico e sociale. Esistono però dei fattori
concreti di attrazione verso un paese che possono essere toccati con mano.
La natura e l’impronta dell’uomo hanno foggiato la geografia e la storia, lasciando spesso tracce
indelebili del lavoro svolto in migliaia o milioni di anni. La civiltà umana ha lasciato dei segni di
cui le attuali generazioni possono usufruire e godere.
Grazie al lavoro degli archeologi ed alla capacità di proteggere e conservare, alcuni paesi possono
mettere a disposizione dell’umanità dei tesori di valore inestimabile: monumenti religiosi e sacri,
palazzi e strutture civili, piazze, strade, ville, pitture e sculture appartenenti ai tempi antichi. Ciò è a
disposizione di chi ne voglia e ne sappia usufruire.
..E’ interessante analizzare quale fu l’avvenimento che nel secolo scorso suscitò la presa di
coscienza della comunità internazionale e la spinse ad un intervento che mai prima di allora era
stato attuato.
Ecco cosa accadde: quando per regolare le improvvise piene del Nilo, fu presa la decisione di
costruire la diga di Aswan (Egitto), si dispose che si sarebbe dovuta sacrificare, inondandola, la
vallata nella quale sorgevano i templi di Abu Simbel, tesori dell’antica civiltà egizia. Si trattava di
un’impresa sconsiderata.
Nell’anno 1959, dopo un appello del Governo egiziano e di quello sudanese, le Nazioni Unite
prepararono e fondarono un programma internazionale di tutela attraverso il quale, da una parte
si diede inizio ad intense ricerche archeologiche nelle aree che sarebbero state inondate, e
dall’altra si decise che i templi di Abu Simbel e di Philae sarebbero stati smontati, trasportati su
terreno asciutto e ivi rimontati.
Effettivamente si agì in questo modo, fu un lavoro di alta ingegneria eseguito attraverso tecniche
molto avanzate.
Furono tagliate intere porzioni di montagna, sezionando sia le strutture templari, sia le statue.
Tonnellate e tonnellate di roccia furono spostati e ricomposti esattamente come in origine.
Le operazioni costarono circa 80 milioni di dollari, la metà dei quali fu spontaneamente donata da
una cinquantina di paesi attraverso una importante azione di solidarietà. Si trattò del primo atto di
responsabilità condivisa mondialmente per la tutela di beni culturali.
Il lavoro fu perfetto, al punto che il tempio di Abu Simbel ha ritrovato esattamente la stessa
orientazione rispetto al cielo che possedeva in origine: ancora oggi, nel giorno dell’equinozio di
primavera, il sole che sorge illumina esattamente una statua di Ramsete II posta al fondo della
sala. Si è trattato di un lavoro di eccellente fattura.
..A partire da allora l'UNESCO si occupa di selezionare luoghi di eccezionale importanza artistica,
culturale, naturale al fine di inserirli nella lista dei “Siti Patrimonio universale dell’Umanità”, con lo
specifico intento di proteggerli e tutelarli, affinché possano essere trasmessi alle generazioni future.
Si tratta di “siti culturali” (come monumenti, siti archeologici, templi religiosi, centri storici, castelli
ecc..) ed anche di “siti naturali” (come cascate, foreste, barriere coralline, parchi ecc..) che vengono
inseriti nella lista in virtù del loro eccezionale valore scientifico, artistico o estetico.
Quando un luogo entra a far parte della lista, significa che contiene in sé eccezionale bellezza ed
importanza e possiede un autentico valore spirituale, morale, storico o artistico.
..Il Patrimonio rappresenta tutta la storia della civiltà senza soluzione di continuità. Si va da
monumenti del megalitico fino a monumenti rappresentativi di questa epoca. Alcuni paesi vedono
esaltata tutta la loro storia: fra questi brilla l’Egitto, le cui vicende millenarie sono messe in
splendida luce. In particolare, la Grande Piramide di Cheope, l’unica delle sette meraviglie del
mondo antico ancora in piedi. All’interno della lista UNESCO sono rappresentate tutte le grandi
civiltà di tutti i continenti. Da Petra a Macchu Picchu, dal Partenone a Chichen Itza, da Paestum a
Stonehange, senza dimenticare le grandi civiltà dell’Indo, della Mezzaluna fertile, del Medio
Oriente e neppure le civiltà africane, come Great Zimbabwe, quelle native americane, come Mesa
Verde e persino quelle dell’Oceania
..La mappa mondiale dei siti Patrimonio dell’ Umanità dell’UNESCO, mostra in che quantità essi
sono presenti in ogni paese del mondo. Pur esistendo, come si è visto, moltissime altre meraviglie
della natura e della cultura che al momento non fanno ancora parte della lista, malgrado ne siano
sostanzialmente degne, questa mappa fornisce una buona idea, anche se solo orientativa, su quali
siano i paesi che possono meglio soddisfare il lettore appassionato di arte ed amante della natura e
della cultura, laddove essi danno il meglio di sé.
Nel sito internet dell'UNESCO, alla pagina http://whc.unesco.org/en/list, è presente una mappa
mondiale interattiva, sulla quale sono visualizzati tutti i siti e grazie alla quale è possibile
“navigare” in ognuno di essi.