Materiale - Patrimonio mondiale nella scuola

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Materiale - Patrimonio mondiale nella scuola
PATRIMONIO MONDIALE
DELL’UNESCO
Ufficio Mantova e Sabbioneta
Patrimonio Mondiale UNESCO
Cosa vuol dire
UNESCO?
UNESCO è un acronimo, cioè una
parola formata con le iniziali di
altre parole, in questo caso in
inglese, che tradotte in italiano…
U nited
N ations
E ducational
S cientific
C ultural
O rganization
Organizzazione
delle N azioni Unite
per l’ E ducazione, la S cienza
e la Cultura
Educazione
Per educazione si intende un
istruzione di base per tutti,
nella convinzione che solo
attraverso l’istruzione si possa
attuare
uno
sviluppo
economico e sociale.
Cultura
La diversità culturale va
difesa; in questo senso vanno
tutelati anche i monumenti
in quanto rappresentazioni
concrete della cultura che li
ha realizzati.
Scienza
Promuovere l’avanzamento
delle scienze permette di
salvaguardare il Patrimonio
naturale e di utilizzare al
meglio le risorse.
Building peace in the minds of men and women
• L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza
e la Cultura, viene fondata a Londra il 16 novembre 1945.
• Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel corso di
una conferenza delle Nazioni Unite, i delegati di 44 nazioni
decisero di creare un’organizzazione che incarnasse una autentica
cultura di pace e, promuovendo la solidarietà tra gli uomini,
scongiurasse lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale.
• L’UNESCO ha sostanzialmente due scopi: favorire il dialogo e lo
sviluppo delle culture e preservare il patrimonio culturale e
naturale dell’Umanità.
Dal Preambolo dell’
ATTO COSTITUTIVO
DELL’UNESCO
"le guerre nascono nell'animo degli uomini
ed è l'animo degli uomini che deve essere
educato alla difesa della pace"
Uno degli organi dell’UNESCO è
il Centro del Patrimonio
Mondiale
Come nasce?
Il caso di Abu-Simbel e Philae
Una nuova
consapevolezza
Nel 1959 il presidente
egiziano
Nasser
decise
l'inizio dei lavori per la
costruzione della grande
Diga di Aswan, opera che
prevedeva la formazione di
un enorme bacino artificiale.
Tale
grande
progetto
rischiava di sommergere e
cancellare numerose opere
costruite dagli antichi egizi
tra cui gli stessi templi di Abu
Simbel.
L’UNESCO, dopo l’appello
del governo egiziano e
sudanese
imposta
un
programma internazionale di
tutela: ben 113 paesi si
attivarono inviando uomini,
denaro e tecnologia, per
salvare il monumento.
I Templi di
Abu Simbel
Bacino
artificiale
Diga di
Aswuan
Vennero formulate numerose proposte su come
salvare il monumento.
Il progetto che risultò il migliore prevedeva di
tagliare, numerare e smontare blocco per
blocco l'intera parte scolpita della collina sulla
quale erano stati eretti i templi e ricostruire i
monumenti in una nuova posizione 65 m più in
alto e 300 m più indietro rispetto al bacino
venutosi a creare.
L’intervento comprese anche la costruzione di
una cupola in calcestruzzo armato per
preservare la struttura e per dare forma alla
collina artificiale a cui vennero addossati i
templi.
Nel ricostruire i templi fu mantenuto l'originale orientamento rispetto agli astri ed
al sole. Questo, all’alba di due volte l'anno, il 22 febbraio e il 22 ottobre, permette
al sole di illuminare la camera centrale del tempio maggiore dove le quattro
divinità Ptah, Amon, Ramses II e Ra sono sedute in trono.
I lavori durarono dal
1964 al 1968 con
l'impiego
di
oltre
duemila uomini, guidati
da un gruppo di esperti
cavatori
di
marmo
italiani provenienti da
Carrara e Mazzano, ed
uno sforzo tecnologico
senza precedenti nella
storia dell'archeologia.
L'impresa costò in totale
circa 40 milioni di
dollari.
Questo
modellino
mostra il
trasloco:
Attuale livello
dell’acqua
I templi nella
loro posizione
originaria
I templi nella collocazione
attuale
Dalla consapevolezza comune dell’importanza dei
alcuni Beni come patrimonio di tutti nasce la:
CONVENZIONE PER IL
PATRIMONIO MONDIALE
1972: firma della Convenzione per il Patrimonio
Mondiale
1977: prima riunione del Comitato del Patrimonio
Mondiale: adozione delle Linee Guida Operative
1978: prime iscrizioni nella Lista del Patrimonio
Mondiale
CONVENZIONE PER IL
PATRIMONIO MONDIALE
Introduce il concetto di “valore universale
eccezionale” alla base di ogni sito iscritto nella
“Lista del Patrimonio Mondiale”
I beni inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale
sono considerati parte di un patrimonio di tutta
l’umanità e la loro salvaguardia è una nostra
responsabilità condivisa
LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE
La Lista del Patrimonio Mondiale (WHL) comprende 1031 beni: essi costituiscono il
Patrimonio Culturale e Naturale che la Commissione del Patrimonio Mondiale considera di
Valore Universale Eccezionale. Di questi 802 beni culturali, 197 naturali e 32 misti presenti in
163 Nazioni del mondo.
Cosa fa il Centro del Patrimonio Mondiale?
Identifica
Tutela
Protegge
Trasmette alle generazioni future
Che cosa?
i Patrimoni
Culturali
e Naturali
di tutto il mondo.
SITI DEL PATRIMONIO
MONDIALE: Quali e perché?
Tipologie di Siti
Patrimonio Mondiale:
Naturale
Misto
Culturale
•i monumenti naturali
con valore
eccezionale dal punto
di vista estetico o
scientifico;
• Beni che corrispondono in parte o in tutto a
entrambe le definizioni di patrimonio
culturale e naturale.
• i monumenti e
complessi: opere o
gruppi di opere che
hanno un valore
eccezionale dal punto
di vista della storia,
dell'arte o della
scienza;
•le formazioni
geologiche e
fisiografiche e gli
habitat di specie di
animali e vegetali
minacciate che hanno
valore universale
eccezionale dal punto
di vista della scienza
o della conservazione;
Paesaggi culturali
• Beni culturali che presentano creazioni
congiunte dell'uomo e della natura e
illustrano l’evoluzione di una società e del
suo insediamento nel tempo sotto
l’influenza di costrizioni e/o opportunità
presentate, all’interno e all’esterno,
dall’ambiente naturale e da spinte culturali,
economiche o sociali.
• i siti: aree di valore
universale eccezionale
dal punto di vista
storico, estetico,
etnologico o
antropologico.
Menphis e la sua necropoli
EGITTO
La capitale del Vecchio Regno d'Egitto ha straordinari monumenti funerari, tra cui tombe
rupestri, mastabas decorati, templi e piramidi.
Le piramidi sono la rappresentazione concreta della cultura funeraria dell’antico Egitto.
E’ un sito culturale.
CASCATE IGUACU
Brasile - Argentina
Nel Parco è presente una delle più grandi e impressionanti cascate del mondo. E‘ la patria
di molte specie rare sia di flora e fauna. Le nuvole di spruzzi prodotti dalla cascata
mantenere una crescita rigogliosa di vegetazione.
Il sito è naturale e transfrontaliero, cioè al confine di due stati.
Arco geodetico
di Struve
Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia,
Estonia, Lettonia, Lituania,
Bielorussia, Moldavia, Ucraina
E’ una serie di triangolazioni che si estende dalla
Norvegia al Mar Nero, attraverso 10 paesi e oltre 2820
km. Queste misurazioni, effettuate tra il 1816 e il 1855
dall’astronomo Struve, hanno portato alla prima
misurazione precisa di un lungo segmento di un
meridiano e a stabilire l'esatta dimensione e la forma
del pianeta. E’ uno straordinario esempio di
collaborazione scientifica tra scienziati provenienti da
diversi paesi, e di collaborazione tra monarchi per una
causa scientifica. E’ un sito culturale, transnazionale
(attraversa più nazioni) e seriale (composto da una
serie di luoghi).
Meteore
Grecia
Il loro nome significa letteralmente “sospeso in aria”; questi monasteri rappresentano una
realizzazione artistica unica della trasformazione architettonica di un ambiente in un luogo di ritiro, di
meditazione e di preghiera. In questa regione di vette di arenaria, trasformate in colonne di roccia
dall’erosione dei fiumi e dai terremoti in epoca preistorica, i monaci costruirono eremi quasi
inaccessibili dall’XI secolo. I monasteri sono stati costruiti, nonostante le incredibili difficoltà, tra il
XIV e il XVII secolo. I loro affreschi segnano una tappa fondamentale nello sviluppo della pittura
post-bizantina. E’ un sito misto e seriale.
Chiese di legno di
Maramures
Romania
Queste chiese sono eccellenti esempi di architettura religiosa locale in legno, derivanti dalla
fusione tra le tradizioni ortodosse con le influenze gotiche tipiche del luogo e l’ abilità
artistica e artigianale della lavorazione del legno.
E’ un paesaggio culturale.
TAJ MAHAL
INDIA
E ‘ un complesso monumentale costruito dall'imperatore Moghul Shah Jahan in memoria
della moglie Mumtaz Mahal dal 1632 al 1653. E’ considerato il più grande successo di
architettura architettura indo-islamica. La sua bellezza deriva dalla combinazione ritmica di
pieni e vuoti. Le strutture in marmo e gli intarsi di pietre preziose e semipreziose ne fanno
un monumento unico.
E’ un sito culturale.
E’ stato il primo al centro della
Repubblica Romana, poi dell'Impero
Romano, e divenne la capitale del
mondo cristiano nel IV secolo. Il
sito del Patrimonio Mondiale, esteso
nel 1990 alle mura di Urbano VIII,
comprende alcuni dei più importanti
monumenti dell'antichità come i
Fori, il Mausoleo di Augusto, il
Mausoleo di Adriano, il Pantheon, la
Colonna Traiana e la Colonna di
Marco Aurelio, e gli edifici religiosi
e pubblici della Roma papale.
E’
un
sito
culturale
e
transfrontaliero.
CENTRO STORICO DI ROMA
Italia-Città del Vaticano
Statua
della
Libertà
Stati Uniti
Costruito a Parigi, questo monumento alla libertà è stato un regalo dalla Francia in
occasione del centenario di indipendenza americana. Inaugurato nel 1886, la scultura si
trova all'ingresso di Porto di New York e ha accolto milioni di immigrati negli Stati Uniti
da allora.
E’ un Bene culturale.
BUTRINTO
Albania
Abitata fin dalla preistoria, è stata una colonia greca, una città romana e sede vescovile. Dopo
un periodo di prosperità sotto l'amministrazione bizantina e una breve occupazione da parte
dei veneziani, la città fu abbandonata nel tardo medioevo. L'attuale sito archeologico è la
stratificazione di ogni periodo nello sviluppo della città.
E’ un sito culturale.
Riserva della
biosfera delle
farfalle
monarca
MESSICO
La biosfera, di 56.259 ettari, si trova all'interno di montagne boscose a circa 100 km a nord-ovest di
Città del Messico. Ogni autunno, milioni farfalle provenienti da vaste aree del Nord America tornano al
sito e si rifugiano in alcune aree della riserva, colorando i suoi alberi d'arancio e piegando i rami sotto il
loro peso. In primavera, queste farfalle iniziano una migrazione di otto mesi che li porterà fino al
Canada orientale.
Questo sito è naturale.
AIT-BEN-HADDOU
MAROCCO
Lo Ksar, un gruppo di edifici di terra circondato da alte mura, è un ambiente tradizionale
pre-sahariano. Le case si affollano insieme all'interno delle mura difensive, che sono
rinforzate da torri angolari. Questo è un esempio lampante di architettura del sud del
Marocco.
E’ un sito culturale.
Paesaggio storico culturale della regione del vino Tokaj
UNGHERIA
Il paesaggio culturale di Tokaj dimostra graficamente la lunga tradizione di produzione di vino
in questa regione di basse colline e valli fluviali. Il modello intricato di vigneti, fattorie, villaggi
e piccole città, con le loro reti storiche di cantine profonde, illustra ogni aspetto della
produzione dei famosi vini Tokaj, la qualità e la gestione dei quali sono stati strettamente
regolamentato per quasi tre secoli.
E’ un paesaggio culturale.
L’edificio riflette gli scambi tra le civiltà agricole e civiltà nomadi in Cina antica. Esso fornisce
la prova del pensiero strategico e politico e delle potenti forze militari dell’Impero cinese. E’ un
esempio eccezionale di superba architettura militare, di tecnologia e arte; incarna importanza
senza precedenti come simbolo nazionale per la salvaguardia della sicurezza del paese e la sua
gente.
E’ un sito culturale.
GRANDE MURAGLIA
CINA
Uluru-Kata Tjutra
Australia
Questo parco presenta spettacolari formazioni geologiche che dominano la vasta pianura
di sabbia rossa del centro Australia. L’ immenso monolite e le cupole di roccia fanno parte
del sistema di credenze tradizionali di una delle più antiche società umane nel mondo, gli
aborigeni Anangu.
E’ un sito misto perché unisce le particolari caratteristiche naturali e all’aspetto culturale
delle credenze su questi luoghi degli aborigeni.
MANTOVA e SABBIONETA
Italia
Offrono una testimonianza eccezionale delle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche
del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i
Gonzaga. Rappresentano le due principali forme urbanistiche del Rinascimento: la città di
nuova fondazione e la trasformazione di una città esistente.
Sono un sito culturale e seriale (composto da due luoghi diversi).
Tutti questi beni sono iscritti nella
Lista del Patrimonio Mondiale
Quindi:
– Sono parte di un patrimonio di tutta l’umanità
– La loro salvaguardia è una nostra responsabilità
condivisa
La convenzione per il Patrimonio Mondiale introduce il
concetto di “valore universale eccezionale” alla base di
ogni sito iscritto nella “Lista del Patrimonio Mondiale”
PROTEGGERE:
I PERICOLI
I pericoli in cui si può trovare
un Bene Patrimonio Mondiale
possono essere naturali, come
alluvioni o terremoti, o
antropici, cioè causati
dall’uomo.
Le Cinque Terre
Il 25 ottobre del 2011 le
forti piogge hanno causato
fenomeni alluvionali.
Il 29 maggio 2012, una forte scossa di terremoto si è
abbattuta sull’area della pianura padana.
Castello di Moncalieri – Residenze Sabaude
Ha subito degli importanti restauri ma…
… durante i lavori, nel 2008, c’è stato un corto circuito che ha causato un incendio.
Il cantiere non era a norma e questo ha ritardato i soccorsi causando grossi danni.
Le fiamme e l'acqua utilizzata per lo spegnimento, hanno distrutto tre stanze, con
tutti gli arredi, il sottotetto e i pavimenti del quarto e del terzo piano; altre aree sono
risultate pericolanti.
Afghanistan
Paesaggio culturale e resti
archeologici della Bamiyan Valley
I Buddha di Bamiyan erano due enormi
statue scolpite nella parete di roccia.
Cosa gli è successo?
Nel 2001 un governo dalla forte
matrice religiosa distrugge le due
statue di Buddha perché simbolo di
una cultura differente.
L’UNESCO si sta impegnando
per il recupero del sito.
Una delle due era alta 38 metri e
risaliva a 1800 anni fa. L’altra era
alta 53 metri e aveva 1500 anni.
VENEZIA
Un esempio di troppo
turismo
“Venezia ha troppi turisti, ha
superato il carico di rottura e
rischia di perdere la propria
identità. A Venezia i turisti
sono fin troppi e il vero
problema è non restarne
schiacciati.”
Armando Peres
Presidente del Comitato Turismo Ocse
I monumenti, ma anche
le case private,
vengono disegnati e
sporcati da inchiostri a
spray… NON SI FA!
Anche noi, con piccole
attenzioni, possiamo
fare grandi cose per i
nostri Beni!!!
CON 51 SITI
L’ITALIA E’ LO
STATO CON
PIU’ SITI
ISCRITTI
NELLA LISTA
DEL
PATRIMONIO
MONDIALE
DELL’UNESCO
Lista dei siti italiani
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1979 – Arte Rupestre della Val Camonica
1980 – La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il 'Cenacolo' di
Leonardo da Vinci; Centro Storico di Roma, le Proprietà della
Santa Sede in Città che
gode di diritti extraterritoriali e San Paolo Fuori le Mura
1982 – Centro storico di Firenze
1987 – Venezia e la sua Laguna, Piazza del Duomo a Pisa
1990 – Centro Storico di San Gimignano
1993 – I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
1994 – La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
1995 – Centro storico di Siena; Centro storico di Napoli; Crespi d'Adda; Ferrara, città del
Rinascimento, e il Delta del Po
1996 – Castel del Monte; Trulli di Alberobello; Monumenti paleocristiani di Ravenna; Centro storico di
Pienza
1997 – La Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l'acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San
Leucio; Residenze Sabaude; L'Orto botanico di Padova; Portovenere, Cinque
Terre e Isole
(Palmaria, Tino e Tinetto); Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande; Aree
archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata; Costiera Amalfitana; Area
Archeologica di Agrigento; La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina; Villaggio Nuragico
di Barumini
1998 - Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la
Certosa di Padula; Centro Storico di Urbino; Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di
Aquileia
Lista dei siti italiani
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1999 – Villa Adriana (Tivoli)
2000 – Isole Eolie; Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani; Città di Verona
2001 – Villa d'Este (Tivoli)
2002 – Le città tardo barocche della Val di Noto (sud-est della Sicilia)
2003 – Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
2004 – Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia; Val d'Orcia
2005 – Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
2006 – Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
• 2008 – Mantova e Sabbioneta
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2008 – Ferrovia Retica (Italia/Svizzera)
2009 – Dolomiti
2010 – Monte San Giorgio (Italia/Svizzera)
2011 – Longobardi in Italia, i luoghi di potere; Siti palafitticoli preistorici delle Alpi
2013 – Monte Etna; Ville e giardini medicei in Toscana
2014 – Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
2015 – Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
Ultimo aggiornamento: 2015
Criteri di selezione
Criteri culturali
Perché un sito sia iscritto nella Lista del patrimonio mondiale, deve presentare
un eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di
selezione illustrati nelle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione del
Patrimonio Mondiale.
Perché un bene sia considerato di eccezionale valore universale, deve anche
soddisfare le condizioni di integrità e/o autenticità così come definite nelle
Linee Guida e deve essere dotato di un adeguato sistema di tutela e di gestione
che ne garantisca la salvaguardia.
I criteri di selezione per I Beni Culturali sono:
1. rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo
2. mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco
temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi
nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella
pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
Criteri di selezione
Criteri culturali
4. essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di
una civiltà vivente o scomparsa;
5. costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un nsieme
architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più
importanti fasi nella storia umana;
6. essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale,
dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura
(o più culture), o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto
quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni
irreversibili;
7. essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni
viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un
significato universale eccezionale. (Il Comitato reputa che questo criterio
dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri criteri).
Criteri di selezione
Criteri naturali
I criteri di selezione per i Beni Naturali sono:
1. presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza
naturale o importanza estetica;
2. costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi
dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi
geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie
terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative;
3. costituire esempi rappresentativi di importanti processi ecologici e biologici
in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali
e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini;
4. presentare gli habitat naturali più importanti e più significativi, adatti per la
conservazione in-situ della diversità biologica, compresi quelli in cui
sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto
di vista della scienza o della conservazione.
Processo di nomina
Come si diventa Patrimonio Mondiale in 10 mosse
1. Un paese diventa Stato Parte firmando la Convenzione per il
Patrimonio Mondiale e impegnandosi a proteggere il proprio
patrimonio culturale e naturale.
2. Uno Stato Parte prepara una Lista Indicativa dei Siti del proprio
territorio che considera di valore universale eccezionale.
(Tentative List).
3. Uno Stato Parte seleziona alcuni siti da proporre per l’iscrizione
nella Lista del Patrimonio Mondiale.
4. Il formulario di candidatura (Dossier UNESCO) viene completato
e inviato al Centro del Patrimonio Mondiale.
5. Il Centro invia la documentazione completa al IUNC (Unione
Internazionale per la Conservazione della Natura) e/o
all’ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti)
per la valutazione.
Processo di nomina
Come si diventa Patrimonio Mondiale in 10 mosse
6. Gli esperti visitano i siti per valutarne il grado di protezione e
la gestione.
7. Le proposte d’iscrizione vengono valutate in base ai criteri del
patrimonio naturale e culturale.
8. L’IUNC e/o l’ICOMOS redigono un rapporto di valutazione.
9. I sette membri del Bureau del Patrimonio Mondiale esaminano
le proposte e le valutazioni e propongono considerazioni utili
per la Commissione.
10.La decisione finale, iscritto, rimandato o respinto, è presa dai
ventuno membri della Commissione che si riunisce una volta
all’anno.
Cos’è la Lista dei Beni in Pericolo?
Quali beni ne fanno parte?
I conflitti armati, le guerre, i terremoti e altre calamità naturali,
l’inquinamento, la depredazione, l’urbanizzazione selvaggia e lo
sviluppo incontrollato del turismo possono causare problemi gravi ai siti
del Patrimonio Mondiale e mettere a repentaglio le caratteristiche che
ne hanno determinato l’iscrizione. Il Comitato può iscrivere nella Lista
del Patrimonio Mondiale in Pericolo quei siti la cui tutela necessita di
azioni importanti. L’iscrizione di un sito in questo elenco permette di
sensibilizzare la comunità internazionale e prevede che il Comitato
elabori e adotti, in accordo con lo Stato di appartenenza del sito, un
programma di misure correttive. Se un sito viene a perdere le sue
caratteristiche, il Comitato può decidere di cancellarlo dalla Lista del
Patrimonio Mondiale.
Beni in Pericolo: esempi
DRESDA
Nel 2004 Dresda è considerata
Patrimonio Mondiale dell’Umanità come
paesaggio culturale della Valle del fiume
Elba.
Nel 2006 nella lista dei beni in pericolo
per il progetto di costruzione costruzione
di un ponte a quattro corsie.
Nel 2009 a seguito di un referendum
cittadino, a Dresda si costruisce il ponte;
l’UNESCO la cancella dalla Lista del
Patrimonio perchè la proprietà non è
riuscito a mantenere il valore universale
eccezionale per cui il Bene è stato
inscritto.
Beni in Pericolo: esempi
DUBROVNIK
Da allora, il governo croato ha
ripristinato le facciate dei chiostri
francescani e domenicani, i tetti riparati
e ricostruito palazzi.
Negli anni ’90 un conflitto armato ha
minacciato di distruggere monumenti che
avevano resistito il passare dei secoli e a
scosse di terremoti; il sito è stato incluso
nella Lista del Patrimonio Mondiale in
Pericolo.
Logo
dell’UNESCO
Logo del Centro
del Patrimonio
Mondiale
Il Logo del Centro del
Patrimonio Mondiale
Il logo è stato progettato dall’artista
belga Michea Olyff ed è stato
adottato ufficialmente nel 1978.
L’emblema è rotondo, come il
mondo, un simbolo di tutela
globale per il Patrimonio di tutta
l’umanità. Al suo interno è
racchiuso un quadrato; le due
figure geometriche rappresentano i
beni naturali e quelli culturali e
sono congiunte per evidenziare il
legame tra l’uomo, la sua cultura e
le sue abilità e la natura e i suoi
doni.
Dal logo del Centro del
Patrimonio Mondiale è
nata
l’idea
di
PATRIMONITO.
Questo personaggio è
stato
realizzato
in
occasione del Primo
Forum dei Giovani per
il Patrimonio Mondiale
a Bergen, in Norvegia,
nel 1995, da un gruppo
di studenti di lingua
spagnola che volevano
una mascotte in cui
identificarsi, un piccolo
custode del Patrimonio.
L’educazione al patrimonio culturale, il ruolo
dei musei
Piano nazionale per l’educazione
al patrimonio culturale
Martina De Luca
Napoli 30 gennaio 2017
Direzione Generale
Educazione e Ricerca
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
La genesi:
La riorganizzazione del MIBACT (DPCM
171, 29 agosto 2014) e l’istituzione
della Direzione Generale Educazione e
Ricerca
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
La norma:
La DG Educazione e Ricerca:
predispone ogni anno, d'intesa col Consiglio
superiore Beni culturali e paesaggistici, un Piano
nazionale per l'Educazione al patrimonio culturale
che abbia ad oggetto la conoscenza del
patrimonio stesso e della sua funzione civile; il
piano è attuato anche mediante apposite
convenzioni con le Regioni, gli enti locali, le
università ed enti senza scopo di lucro che
operano nei settori di competenza del Ministero
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Il primo Piano 2015 /2016
- riorganizzazione del MIBACT
- la “buona scuola”
- assenza di finanziamenti dedicati
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Di cosa parliamo, quando parliamo di educazione al
patrimonio?
L’evoluzione del concetto di educazione al patrimonio
culturale
la normativa nazionale e sovranazionale;
le raccomandazioni degli organismi internazionali e non
governativi;
le riflessioni teoriche;
studi, ricerche ed evidenze empiriche
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
La dimensione europea: educazione al patrimonio
ed educazione alla cittadinanza
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Educazione al patrimonio come global approach:
ha come oggetto il patrimonio materiale e
immateriale;
è interdisciplinare;
è fondata su metodologie attive e partecipative;
richiede sinergia tra il territorio e le agenzie
educative;
coinvolge gli operatori del sistema formativo
formale e chi opera nell’ambito dell’apprendimento
informale;
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Le sfide:
- accessibilità
- partecipazione
Gli strumenti:
-
comunicazione
- partenariato e relazioni con il territorio
- ricerca formazione e sviluppo delle capacità
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
COSTRUZIONE DI UN SISTEMA di educazione
al patrimonio in grado di:
coinvolgere una pluralità di soggetti
attuare
forme di coinvolgimento nella gestione e
salvaguardia dei luoghi della cultura, e nell’acquisizione di
nuove conoscenze con benefici reciproci per la società e il
patrimonio stesso.
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
LE AZIONI DEL PIANO
CONTESTO ISTITUZIONALE:
Protocolli d’intesa e convenzioni con
MIUR; MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
REGIONI E ENTI LOCALI
UNIVERSITÀ
ASSOCIAZIONI
NAZIONALE
OPERANTI
A
LIVELLO
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Le azioni del piano
PATRIMONIO CULTURALE E SCUOLA:
La legge 107/2015 (“La buona scuola”) e l’alternanza
scuola lavoro
•formazione
•sperimentazione
•documentazione e condivisione dei progetti
favorire il rapporto patrimonio culturale – scuola in accordo
con la Legge107/2015
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Le azioni del piano
•ricognizione
•formazione
•progettazione in partenariato
Formazione e aggiornamento degli attori coinvolti nei
processi di educazione al patrimonio, coerenti con le linee
programmatiche del piano
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Il piano 2017
•integrazione delle politiche
•formazione
•i temi: il paesaggio, i musei, l’arte contemporanea
•2018 Anno Europeo del patrimonio culturale
Piano nazionale per l’educazione al patrimonio
culturale
Grazie per l’attenzione
[email protected]
Direzione Generale
Educazione e Ricerca
CITTADINI DEL SITO UNESCO
concorso per le scuole secondarie di I e II grado
un contributo per una nascente cittadinanza metropolitana
a partire dalla conoscenza e dalla valorizzazione del Patrimonio
arch. Elena Pagliuca
Patrimonio Mondiale nella #scuola
Un progetto per la diffusione della conoscenza del Patrimonio Mondiale
a cura dell’Associazione Beni Italiani patrimonio Mondiale UNESCO.
INCONTRO FORMATIVO PER INSEGNANTI
30 gennaio 2017 ore 10.30
Dipartimento Consiglio Comunale di Napoli
U.O.A. Osservatorio Permanente del Centro Storico di Napoli – Sito UNESCO
Osservatorio del sito UNESCO
del Consiglio Comunale di Napoli
Nasce con Delibera Consiliare n. 32/2013
È lo strumento del Consiglio Comunale per il MONITORAGGIO
E LA VALORIZZAZIONE del sito UNESCO mediante un insieme
di iniziative culturali complementari al recupero fisico dei beni
architettonici, archeologici e monumentali. Verso l’Ufficio
UNESCO
Promuove una GOVERNANCE ARTICOLATA del sito per
coordinare le possibili sinergie tra i molteplici soggetti
competenti in una rete metropolitana dei siti UNESCO
(prot. Intesa 123 del 24.06.2015 con la C.M ed i Comuni di Ercolano Pompei e Torre Annunziata)
Dipartimento Consiglio Comunale di Napoli ˘ UOA Osservatorio permanente del Centro Storico di Napoli − sito UNESCO
Patrimonio Mondiale nella #scuola
ConCorso Cittadini del sito UNESCO
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Osservatorio del sito UNESCO
del Consiglio Comunale di Napoli
Rappresenta un’istanza di apertura a
PROCESSI PARTECIPATIVI
nell’attuazione del Piano di Gestione del sito
Centro Storico di Napoli, già sperimentati nel
corso della sua redazione (2010).
Dipartimento Consiglio Comunale di Napoli ˘ UOA Osservatorio permanente del Centro Storico di Napoli − sito UNESCO
Patrimonio Mondiale nella #scuola
ConCorso Cittadini del sito UNESCO
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
Nasce nel 2015 con la PRIMA EDIZIONE SPERIMENTALE
Adotta l’invito ad una educazione volta a sviluppare una
CAPACITÀ DI ANALISI CRITICA dei fattori storici e attuali.
Mira a supportare un processo educativo di riappropriazione del
patrimonio culturale da parte dei ragazzi.
Promuove una “educazione a vocazione internazionale”
fondata sul binomio COMPRENSIONE - COOPERAZIONE volta
a superare le contraddizioni e le tensioni culturali, la costruzione
di relazioni amichevoli e di PACE, nel rispetto dei diritti umani e
delle libertà fondamentali (raccomandazioni UNESCO 2012)
Coinvolge molte scuole «a rischio» nella Città Metropolitana
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Patrimonio Mondiale nella #scuola
ConCorso Cittadini del sito UNESCO
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
Mira a rafforzare il ruolo della scuola e dei giovani studenti nella
conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del Patrimonio
culturale che abitano, ad educare a comportamenti consapevoli
e co-responsabili per TRAMANDARE il PATRIMONIO
CULTURALE alle FUTURE GENERAZIONI.
Attua il Driver Cultura del Piano di Gestione contribuendo alle
attività di formazione continua, anche in considerazione delle
elevate densità giovanili e degli spiccati caratteri popolari dei siti
lungo la linea del Golfo. L’istruzione scolastica come LEVA DI
RISCATTO SOCIALE.
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Patrimonio Mondiale nella #scuola
ConCorso Cittadini del sito UNESCO
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
edizione 2016 - 2017
Il Concorso Cittadini del sito UNESCO è un PROGETTO PILOTA
Tende ad una RETE ISTITUZIONALE COOPERANTE (scuole, giovani UNESCO, EAV,
EPT) per realizzare iniziative integrate «alla scoperta» dei valori del territorio,
anche finalizzata a creare opportunità di lavoro connesse al TURISMO
SOSTENIBILE e della CONOSCENZA, all’educazione ai beni culturali, alla
conservazione, alle attività tradizionali e/o artigianali, all’economia circolare.
Promuove la costruzione di una CITTADINANZA METROPOLITANA basata
sull’identità e sulla presenza di siti UNESCO entro un GIACIMENTO
CULTURALE DIFFUSO
Sperimenta un modello di gestione in cui l’Ente Locale non «si fa» scuola ma
fornisce supporto allo scambio di CONOSCENZE e COMPETENZE in un
processo di auto-apprendimento non competitivo (ConCorso).
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Il Portolano della rete metropolitana dei siti UNESCO
lungo la Baia di Napoli
Campi
Flegrei
Nola
Cimitile
Nocera
Napoli
Portici
Ercolano
Torre del Greco
Vesuvio
Trecase
Pompei
Torre Annunziata
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La MAPPA della Rete metropolitana dei siti UNESCO
lungo la Baia di Napoli
La Campania Felix
di Camillo Pellegrino 1651
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
edizione 2016 - 2017
Edizione 2016 – 2017: I MESTIERI del PATRIMONIO
(Piano generale di educazione e ricerca MiBACT)
Intendendo sia gli antichi mestieri e le loro evoluzioni nel
contemporaneo, ma anche le attività necessarie alla conservazione.
Produzione di un cortometraggio e di relativo story board.
Mira ad incuriosire ragazzi spingendoli a riflettere sul Patrimonio
dell’Umanità come ESPERIENZA VISSUTA e SCENARIO DELLA
PROPRIA VITA, a renderli autori e soggetti narranti di una
descrizione del territorio che si arricchisce, anno dopo anno, di storie,
spunti, approfondimenti e di innovazione.
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
edizione 2016 - 2017
Edizione 2016 – 2017: I MESTIERI del PATRIMONIO
Risultati: Realizzazione di materiali divulgativi sui siti UNESCO a
cura delle scuole
Organizzazione di un evento collettivo per la presentazione
dei lavori delle scuole
Pubblicazione di un catalogo con tutte le esperienze svolte
Creazione di scambi, cooperazioni e gemellaggi per visite
guidate
Finalità: favorire la conoscenza attiva del Patrimonio come componente indispensabile alla propria
identità, sostenendo il diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale e sociale,
tenendo conto delle necessità locali e della grande diversità tra gli allievi destinatari
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
edizione 2016 - 2017
Edizione 2016 – 2017: I MESTIERI del PATRIMONIO … novità
Novità: Formazione per i docenti
Esplorazione opportunità Alternanza scuola lavoro
Organizzazione di campeggio estivo presso l’Oasi
naturalistica della Cascata del Capello (Parco del Cilento
Riserva MaB UNESCO)
Rete istituzionale laboratori didattici musei
Opportunità di scambi internazionali con il sito Abbazia del
Cantone di S. Gallo (CH) per turismo degli studiosi
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ConCorso per le scuole
CITTADINI DEL SITO UNESCO
Verso l’edizione 2017 – 2018
Integrazione Obiettivi:
Creazione di materiali didattici consolidati di qualità, in diverse
lingue da distribuire in una rete ampia
Creazione di una filiera di laboratori didattici per un’offerta
educativa come servizio, anche turistico, di qualità, orientando gli
studenti alla cooperazione intergenerazionale
Rendere i partecipanti CITTADINI DEL SITO UNESCO in ambito
metropolitano
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Speriamo in questo modo di dare il nostro contributo
per la PACE e la CONVIVENZA CIVILE
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RAVENNA
― I mosaici di Ravenna come valore
diffuso sul territorio: dai capolavori
Patrimonio dell’UNESCO ai mosaici
contemporanei del Museo d’Arte della città
Filippo Farneti
COMUNE DI RAVENNA
Responsabile Sezione didattica
Museo d’Arte della città di Ravenna
"L'insieme dei monumenti religiosi paleocristiani e bizantini di
Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della
suprema maestria artistica dell'arte del mosaico. Essi sono
inoltre la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi
di un periodo importante della storia della cultura europea".
Ancora oggi Ravenna perpetua quest’arte antica nelle scuole di mosaico e nelle numerose
botteghe di artigiani e artisti della città. E’ alla fine dell’Ottocento che inizia il rapporto, che
poi diventerà costante, tra artisti e artigiani che, inizialmente si avvicinano al mosaico delle
Basiliche Paleocristiane come restauratori e studiosi e poi, apprese le tecniche e conosciuti a
fondo i materiali, si esprimono nelle loro opere attraverso il mosaico ispirandosi ai
capolavori bizantini. Nel 1924 viene istituito all’Accademia di Belle Arti di Ravenna un corso
di mosaico che darà vita al Gruppo Mosaicisti che riprendono i valori della straordinaria
esecuzione artigianale e bellezza artistica dei mosaici del V e VI secolo e li plasmano
sapientemente per portarli nella realizzazione delle opere contemporanee. Questo
importante passaggio è perfettamente testimoniato da una Collezione unica al mondo: la
Collezione dei Mosaici Contemporanei del MAR, che raccoglie alcune delle più importanti
opere musive realizzate dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri.
Il Patrimonio UNESCO di Ravenna
Il Mausoleo di Galla Placidia è una semplice costruzione che non lascia immaginare la ricchezza dei
mosaici che nasconde al proprio interno.
Galla Placidia (386-452), sorella dell'imperatore Onorio, l’artefice del trasferimento della capitale
dell'Impero Romano d'Occidente da Milano a Ravenna nel 402 d.C., fece costruire questo piccolo
mausoleo a croce greca per sé intorno al 425-450; tuttavia non fu mai utilizzato in tal senso in quanto
l'imperatrice, morta a Roma nel 450, fu seppellita in questa città.
Esternamente è molto semplice e modesto, soprattutto se confrontato con la ricchezza della
decorazione musiva interna, resa ancora più splendente dalla luce dorata che filtra attraverso le
finestre di alabastro. La parte inferiore delle pareti è rivestita da marmi mentre la zona superiore è
interamente decorata da mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola. I temi iconografici, a
cavallo tra la tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, sviluppano a più livelli
interpretativi il tema della vittoria della vita eterna sulla morte. Quest'edificio emana un'atmosfera
magica. Le innumerevoli stelle della cupola hanno colpito nel corso dei secoli la fantasia e la
sensibilità dei visitatori tanto che si narra che Cole Porter, in viaggio di nozze a Ravenna
alla fine degli anni ’20 , rimase talmente colpito dall'atmosfera del piccolo mausoleo e dalle
sue stelle, da comporre la sua famosissima canzone Night and Day.
La Basilica di San Vitale è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia, in
particolar modo per la bellezza dei suoi mosaici. Fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo
Ecclesio, la basilica a pianta ottagonale fu consacrata nel 548 dall'arcivescovo Massimiano.
L'influenza orientale, sempre presente nell'architettura ravennate, assume qui un ruolo dominante sia
da un punto di vista architettonico, in quanto fonde elementi della tradizione orientale e occidentale, sia
della decorazione musiva che esprime in modo chiaro l'ideologia e la religiosità dell'epoca giustinianea.
Alla basilica a tre navate si sostituisce un nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una cupola
e poggiante su otto pilastri e archi.
Quando si entra nella basilica di San Vitale lo sguardo viene catturato dagli alti spazi, dalle stupende
decorazioni musive dell'abside, dagli ampi volumi e dagli affreschi barocchi della cupola.
Celeberrimi sono i mosaici che rappresentano i cortei imperiali di Teodora e Giustiniano.
Sono due le Basiliche dedicate a S.Apollinare, il Santo patrono di Ravenna, nei pressi dell’antica città di Classe
troviamo la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, il monumento più visitato della città, famosa per gli splendidi
mosaici che ne ornano l’abside.
La Basilica di Sant'Apollinare in Classe si erge grandiosa e solenne a circa 8 km dal centro di
Ravenna. Fu edificata da Giuliano Argentario su ordine dell'arcivescovo Ursicino durante la prima
metà del VI sec. su una precedente area cimiteriale in uso tra la fine del II e l'inizio III secolo, dove
sembra abbia trovato sepoltura lo stesso protovescovo Apollinare.
La chiesa è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana. Nonostante le
spoliazioni subite nel corso dei secoli, la chiesa tutt'oggi preserva la bellezza della struttura originaria
ed è ammirata per gli splendidi mosaici policromi del suo catino absidale e gli antichi sarcofagi
marmorei degli arcivescovi collocati lungo le navate laterali.
La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, fatta costruire da Teodorico (493-526) accanto al suo palazzo,
fu in origine adibita a Chiesa palatina, di culto ariano. Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione
al culto ortodosso (metà del VI secolo) fu intitolata a San Martino, vescovo di Tours. Secondo la
tradizione, nel IX secolo le reliquie di Sant'Apollinare furono qui traslate dalla Basilica di Classe e in
quell'occasione ricevette la sua intitolazione a Sant'Apollinare, detta "Nuovo" per distinguerla da
un'altra chiesa dallo stesso nome presente in città.
Al suo interno sopravvive la meravigliosa decorazione musiva dell'antica costruzione, la quale dal
punto vista stilistico, iconografico e ideologico consente di seguire l'evoluzione del mosaico parietale
bizantino dall'età teodoriciana a quella giustinianea. Le 26 scene cristologiche, risalenti al periodo di
Teodorico, rappresentano il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati
a mosaico, il più antico giunto sino a noi.
Sono due i battisteri della città di Ravenna, il più antico Neoniano o degli Ortodossi e quello degli Ariani,
entrambi a pianta ottagonale, con la cupola ornata da un mosaico che rappresenta il battesimo di Cristo.
Il Battistero Neoniano fu probabilmente edificato attorno agli inizi del V secolo, in concomitanza al
vicino Duomo, dietro iniziativa del Vescovo Urso.
L'interno, articolato in due ordini di arcate sovrapposte, presenta una ricca decorazione tripartita:
marmi nella parte inferiore, stucchi nell'area mediana e mosaici in quella superiore di evidente
influenza ellenistico-romana. Al centro della cupola un grande medaglione racchiude la scena del
battesimo di Cristo, raffigurato immerso sino alla vita nelle acque trasparenti del fiume Giordano che
a oggi costituisce la più antica testimonianza di una scena del battesimo di Cristo eseguita a mosaico
in un edificio monumentale. Attorno al medaglione, in una prima fascia su fondo blu, emergono le
figure dei 12 apostoli, suddivisi in due schieramenti, capeggiati da San Pietro e San Paolo.
Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicanalisi, agli inizi del Novecento rimase
particolarmente colpito dalla magia di queste decorazioni.
Verso la fine del V secolo, quando ormai Teodorico aveva consolidato il suo dominio e l'arianesimo
era religione ufficiale della corte, nella piazzetta dell'attuale chiesa dello Spirito Santo (un tempo
cattedrale degli Ariani) fu eretto il Battistero degli Ariani.
L'edificio, interrato per circa 2,3 metri, ha forma ottagonale e presenta quattro piccole absidi
all'esterno. Al suo interno nulla rimane degli stucchi e ornamenti che sicuramente rivestivano le
pareti. L'unica parte decorata è costituita dalla cupola rivestita di mosaici raffiguranti il corteo dei
dodici apostoli e, nel clipeo centrale, il battesimo di Cristo,uomo giovane e nudo, immerso nell'acqua
fino ai fianchi.
Pur conservando la medesima impostazione iconografica del Battistero Neoniano, da cui trae
ispirazione, il mosaico degli Ariani testimonia il culto della corte di Teoderico, fondato sulla figura di
Cristo al contempo divina e terrena.
Mentre nel Battistero degli Ortodossi i dodici apostoli acclamano il Cristo del clipeo centrale come
figlio di Dio, nel Battistero degli Ariani gli stessi rendono omaggio al grande trono gemmato
sormontato dalla croce, dai cui bracci pende un drappo purpureo, espressione della fisicità del Cristo
e della sua umana sofferenza.
La Cappella Arcivescovile o di Sant'Andrea costituisce l'unico esempio di cappella arcivescovile
paleocristiana giunta integra sino a noi. Fu costruita da Pietro II (494-519) come oratorio privato
dei vescovi cattolici durante il regno di Teoderico, quando il culto dominante era quello ariano.
Dedicata originariamente a Cristo, fu in seguito intitolata a Sant'Andrea, le cui reliquie erano state
trasportate da Costantinopoli a Ravenna attorno alla metà del VI secolo.
La cappella è costituita da un vano a pianta cruciforme preceduto da un piccolo vestibolo
rettangolare, ricoperto da volta a botte e interamente rivestito in marmo nella parte inferiore e a
mosaico in quella superiore. L'iconografia è di grande interesse: tutto il programma decorativo,
difatti, tende a glorificare la figura del Cristo, in un'interpretazione chiaramente anti-ariana. La
presenza del Salvatore in veste di guerriero, il suo monogramma e il suo volto dominano infatti in
vari punti della cappella e le immagini dei Martiri, degli Apostoli e degli Evangelisti concorrono
anch'essi a sottolineare questo concetto di glorificazione, come chiara affermazione dell'ortodossia
cattolica.
Il Mausoleo di Teodorico è un episodio architettonico unico ed irripetibile la cui cupola è realizzata con un unico
enorme blocco di pietra istriana. Fatto costruire dallo stesso Teodorico nel 520 d.C. come propria
sepoltura, il Mausoleo, interamente realizzato in blocchi di pietra d'Istria, si articola in due ordini
sovrapposti, entrambi decagonali.
Al di sopra del mausoleo si innalza una grande cupola monolitica, coronata da dodici anse recanti i
nomi di otto Apostoli e di quattro Evangelisti. Le sue misure sono sorprendenti: 10,76 m di diametro
e 3,09 m di altezza. Il peso, secondo calcoli recenti, raggiunge le 230 tonnellate.
Da una nicchia si accede all'ordine inferiore la cui destinazione, si presume, fosse quella di una
cappella, a pianta cruciforme, usata in origine per servizi liturgici. Al vano superiore si accede
attraverso una piccola scala esterna. Qui è collocata una vasca di porfido in cui si presume fosse
stato sepolto lo stesso Teodorico, le cui spoglie furono rimosse durante il dominio bizantino, a
seguito dell'editto di Giustiniano del 561, quando il mausoleo fu trasformato in oratorio e consacrato
al culto ortodosso.
Dai capolavori Patrimonio
dell’umanità al Patrimonio
del Museo d’Arte della città
Una guida che accompagna i ragazzi a scoprire la cultura e la
storia della città attraverso un continuo e costruttivo rimando
all'arte dei mosaici UNESCO, e viceversa.
Basilica di S.Apollinare Nuovo, VI sec.
Particolare della veste di Teodora,
Basilica di S.Vitale, VI sec.
Battistero degli Ariani, fine V sec.
Basilica di S.Apollinare in Classe, VI sec. particolare dell’Abside
Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch Bauer, 1907, Osterreichische Galerie, Vienna
Corteo di Teodora (part.), VI sec. Basilica di San Vitale, Ravenna
Battistero Neoniano, o degli Ortodossi
Mausoleo di Galla Placidia
Lino Melano, Senza titolo, 1952
Alcune delle proposte didattiche del Museo d’Arte della città di Ravenna
Un MAR di mosaici
Atelier d’arte alla scoperta del mosaico contemporaneo
La Collezione dei Mosaici Contemporanei del MAR, recentemente riallestita ed arricchita di pannelli didattici grazie al prezioso lavoro
di ricerca e valorizzazione del CIDM, documenta la rinascita dell’arte musiva a Ravenna negli ultimi 90 anni spingendosi fino ai più
recenti sviluppi del mosaico contemporaneo in ambito internazionale. Dai cartoni ideati per il restauro delle basiliche ravennati tra le
due Guerre Mondiali all’attività dei grandi maestri del Novecento come Chagall, Mathieu, Vedova e Guttuso, si giunge agli esiti
artistici dei giorni nostri. La Collezione si presenta come una ideale prosecuzione della visita ai mosaici che arricchiscono i
monumenti Patrimonio UNESCO della città e durante la visita saranno numerosi i richiami ai mosaici Paleocristiani e bizantini di
Ravenna. Dalla Collezione dei Mosaici Contemporanei si passerà agli spazi dell’atelier d’arte del MAR dove sarà proposto un
laboratorio per guardare il mosaico da un nuovo punto di vista e scoprire come una tecnica antichissima si possa rinnovare e
reinventare. Saranno gli originali e sorprendenti mosaici della collezione ad ispirare bambini e ragazzi per inventare preziose
‘tessere di carta’. Tessere inventate, colorate, acquerellate, ritagliate, incollate, tessere semplici e tessere complicate, tessere
dorate e tessere argentate che andranno a completare i dipinti stessi dai quali hanno preso vita trasformando il mosaico in pittura e
la pittura in mosaico. Un mosaico di carta fantasioso e delicato, ma semplice e accessibile a tutti.
Lascia il segno!
Atelier d’arte alla scoperta dei tesori della Pinacoteca
La Pinacoteca, le cui raccolte vanno dal Trecento ai giorni nostri, si caratterizza per la presenza di artisti emiliani e romagnoli e di
alcuni grandi maestri veneti. Sono presenti i protagonisti della pittura del Cinquecento a Ravenna, in particolare la famiglia Longhi,
Luca, Francesco e Barbara, la bottega più fiorente e attiva del tempo in città. Un attenzione particolare è dedicata alla celebre
scultura del coraggioso condottiero Guidarello Guidarelli mentre uno spettacolare dipinto di Giorgio Vasari introduce la sezione
dedicata alle tele del Seicento e Settecento. La Collezione moderna e contemporanea, recentemente riallestita, comprende
testimonianze del faentino Domenico Baccarini, del grande pittore austriaco Gustav Klimt, alcuni nomi di spicco della Pop Art
romana, per proseguire con alcuni protagonisti dell’arte contemporanea come Boetti, Castellani, Mondino e l’irriverente Cattelan.
La splendida Galleria d’arte è ospitata nelle sale di un antico Monastero e nasconde tesori davvero sorprendenti! La Sezione
Didattica del MAR propone un viaggio alla scoperta del fantastico mondo dell’arte dai più antichi dipinti su tavole di legno fino alle
più moderne creazioni artistiche. Il viaggio si conclude con un originale laboratorio in atelier per reinventare insieme segni e simboli
del favoloso linguaggio dell’arte. Gli appassionati di arte antica saranno ispirati dai simboli del passato mentre i più moderni si
faranno guidare dai segni dell’arte contemporanea con riferimenti e confronti con i tesori dei monumenti patrimonio UNESCO di
Ravenna.
RAVENNA
COMUNE DI RAVENNA
Via di Roma, 13 – Ravenna
Tel. 0544 482477
[email protected]
mar.ra.it