Raccontiamo e suoniamo… le emozioni!

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Raccontiamo e suoniamo… le emozioni!
Istituto Comprensivo “Taverna” Montalto Uffugo
Scuola dell’Infanzia
Plesso scolastico Lattarico-Contessa Sez. Unica
Progetto di un intervento didattico sul Campo di Esperienza “I discorsi e le parole”
Premessa:
Nell’azione formativa della scuola, si avverte la necessità di valorizzare la centralità della
competenza linguistica come elemento trasversale a tutte le esperienze nei diversi campi del fare e
dell’agire del bambino e all’interno delle relazioni sociali e della comunicazione.
Questo percorso didattico mira a sviluppare capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione e
competenze relative all’uso della lingua materna in termini di costruzione di strutture linguistiche
significative: dalla ricostruzione temporale, alle diverse modalità di espressione, all’invenzione
fantastica, si contribuisce a promuovere la crescita e la valorizzazione della persona. Attraverso
questa esperienza i bambini avranno modo di conoscere vari strumenti musicali, di esplorare il
mondo dei suoni, del ritmo, del movimento; di sviluppare le loro potenzialità espressive, i linguaggi
verbali, mimici-gestuali, grafici, musicali, informatici; maturare il loro senso critico ed estetico e
sperimentare il piacere di fare parte di un gruppo. In tal modo saranno stimolati a comunicare ed
esprimere sentimenti ed emozioni sempre attraverso l’attenta regia dell’insegnante attore, mediatore
e regista tra il bambino e la realtà.
La finalità è quella di ricercare “buone pratiche” didattiche sollecitando nei bambini curiosità,
motivazione, interesse, attenzione, impegno, conoscenze, abilità, competenze per “dar forma” ad un
“saper essere” di ciascun bambino in termini di identità di genere, di personalità globale e di
autonomia personale rispettandone la personalità in tutte le sue dimensioni: cognitivo-intellettiva,
affettivo-emotiva e socio-relazionale.
Riferimenti al Profilo dello studente
1. Osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
2. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizzando gli strumenti
di conoscenza per riconoscere ed apprezzare le diverse identità e tradizioni culturali.
3. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo
consapevole, rispetta le regole condivise.
4. In relazione al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli
sono congeniali, analizzando se stesso e misurandosi con le novità e gli imprevisti.
Riferimenti al Progetto di continuità (Scuola Infanzia – Scuola Primaria)
1. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli
stati d’animo propri e altrui.
2. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze comunicando ed esprimendosi
in modo personale con una pluralità di linguaggi, con creatività e partecipazione.
3. Possiede un positivo rapporto con la propria corporeità.
Titolo dell’attività
Raccontiamo e suoniamo… le emozioni!
A) Obiettivo Formativo
Saper interpretare i gesti, le posture, le immagini che esprimono stati d’animo ed emozioni;
conoscere i diversi strumenti musicali, la loro particolarità sonora, timbrica e scegliere
attraverso i disegni e le parole più appropriate per descriverli, le relazioni tra parole,
emozioni e suoni. Produrre le immagini più significative per raffigurarli.
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Tipologia di Competenza a cui fa riferimento (facoltativa)
Espressivo-comunicativa-relazionale
B) Traguardo per lo sviluppo della competenza (C.E. principale)
Campo di esperienza: “I discorsi e le parole”
- Sa ascoltare e comprendere narrazioni, raccontare e inventare storie, chiedere e offrire
spiegazioni, usare il linguaggio per progettare attività e per definirne regole.
- Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il
linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.
- Sperimenta drammatizzazioni, inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni
e i significati.
- Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità
dei linguaggi, misurandosi con la creatività e la fantasia.
C) Traguardo per lo sviluppo della competenza (Altro C.E. coinvolto)
Campo di esperienza: “Immagini, suoni, colori”
- Saper seguire con curiosità e piacere spettacoli musicali, visivi, di animazione…
sviluppando interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte
- Esplorare i primi alfabeti musicali, codificando i suoni percepiti.
- Rappresentare un sentimento, una sensazione, un pensiero, e tradurre la sua intensità con
l’intensità del colore scelto.
- Saper comunicare verbalmente in gruppo ciò che “si sente”, per poi comunicarlo con il
colore, simbolicamente.
- Capacità di attenzione, di ascolto e di simbolizzazione.
- Uso consapevole dello spazio e del segno come linguaggio per esprimere una percezione.
- Esprimere il racconto attraverso il disegno, la pittura ed altre attività manipolative
utilizzando materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.
D) Traguardo per lo sviluppo della competenza (Altro C.E. coinvolto)
Campo di esperienza: “Il sé e l’altro”
- Giocare in modo creativo e costruttivo con gli altri, saper argomentare e confrontarsi.
- Sviluppare il senso dell’identità personale, percepire le proprie esigenze e i propri sentimenti
esprimendoli in modo adeguato.
- Riconoscere di avere una storia personale e familiare, conoscere le tradizioni della famiglia,
della comunità e metterle a confronto con altre.
E) Traguardo per lo sviluppo della competenza (Altro C.E. coinvolto)
Campo di esperienza: “Il corpo e il movimento”
- Il bambino vive pienamente la propria corporeità , ne percepisce il potenziale comunicativo
ed espressivo.
- Sa riconoscere i segnali e i ritmi del proprio corpo, provando piacere nel movimento,
controllando l’esecuzione del gesto, valutando il rischio ed interagendo con gli altri nella
musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
F) Traguardo per lo sviluppo della competenza (Altro C.E. coinvolto)
Campo di esperienza: “La conoscenza del mondo”
- Osservare gli organismi viventi e il loro ambiente.
- Conoscere i vari strumenti musicali, individuando la forma, i materiali, la qualità, la
proprietà timbrica e sonora, la durata e la velocità.
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G) Prerequisiti e Preconoscenze ritenute indispensabili:
- Esprimere la propria curiosità.
- Formulare domande su eventi di vita quotidiana ; sulle trasformazioni personali e sociali;
sull’ambiente.
- Osservare la realtà.
- Ascoltare attivamente.
- Attribuire valore simbolico ad una immagine.
H) PREPARAZIONE: dichiarare COSA si intende proporre, COME si pensa di procedere per
assicurarsi l’adesione dei bambini (nascita della motivazione)
Invito i bambini a sedersi in cerchio sulle sedioline e li preparo all’ascolto di un racconto di
tipo narrativo, metaforico che rappresenta lo sfondo integratore per l’organizzazione
dell’attività didattica, un vero e proprio contenitore di emozioni. L’incontro inizia sempre
con il silenzio, condizione essenziale per permettere l’attenzione, tenendo ben presente che
il silenzio è una conquista: sarà il racconto stesso della storia di un villaggio triste che grazie
all’arrivo di una famiglia di bravi musicisti rom, ritrova la gioia di vivere, a chiedere il
silenzio.
CONDUZIONE ATTIVITÀ
I) Fase 1
Inizio il racconto e, avvicinandomi ai bambini, sottolineo con il timbro della voce, la
gestualità, la postura, la mimica facciale e gli strumenti musicali a mia disposizione,
l’emozione o il sentimento richiamato, registrando la reazione del bambino coinvolto:
attraverso la lettura imparano a sviluppare abilità di selezione delle informazioni e attivano
l’expectancy grammar; cioè costruiscono le prime ipotesi sul messaggio che stanno
ascoltando.
Racconto: Pablo: “Il bambino musichino”
C’era una volta un villaggio triste chiamato “senza sole” perché non c’era mai il sole e gli
abitanti erano tutti tristi: il sindaco si chiamava “tristino” perché non era mai contento, il
parroco “lacrimino” perché la sua Chiesa era sempre vuota, il dottore “tremolino” perché
era sempre insicuro quando doveva operare, il panettiere “sorpresino” perché il pane gli
veniva sempre bruciato e il contadino “rabbiosino” perché la sua terra non produceva mai
frutto.
Un bel giorno arrivò una famiglia di bravi musicisti gitani; al loro arrivo tutti gli abitanti si
rinchiusero nelle loro case e iniziarono a spiare dalle loro finestre.
Il paese sembrava disabitato così la famiglia di gitani decise di fermarsi con il loro carro al
centro del paese nella piazza più importante.
Si aprirono le porte del carro e uscì un bambino di nome “Pablo” soprannominato il
“musichino” perché portava sempre con sé il mandolino; il papà era molto bravo a suonare
l’organetto, la mamma il tamburello e le nacchere, la sorella Viola la chitarra e il
charango, la sorellina più piccola Maria suonava lo schiacciapensieri. Regnava così in
quella famiglia la musica, la felicità e la gioia di vivere. Pablo cantava, suonava e ballava
tutto il giorno.
La famiglia di Pablo inizia subito a suonare una bellissima melodia. La musica comincia a
diffondersi in tutte le strade e i vicoli del paese e quasi per magia gli abitanti uscirono dal le
loro case ipnotizzati da quella musica così orchestrale. Fu così che furono invitati a
suonare per la festa del paese. Quella sera ci fu una bellissima serata a suon di tarantelle in
onore del Santo Patrono. Tutti ne furono coinvolti e per la grande gioia della loro musica
nel paese ritornò la luce, la gioia di vivere, l’armonia e la pace. Il Sindaco non si chiamò
più “tristino” ma “gioiosino”, il parroco non si chiamò più “lacrimino” ma “sorrisino”, il
dottore da “tremolino” diventò “sicurino”, il panettiere da “sorpresino”, “attesino” e il
contadino da “rabbiosino” a “tranquillino” e da quel giorno la famiglia di Pablo non fu
più lasciata ripartire.
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L) Fase 2
Stabilisco con i bambini un clima di conversazione/discussione per fissare e approfondire
l’esperienza: Perché il paese è triste? Chi sono i personaggi? Perché si chiamano così? Cosa
succede nel paese quando arriva la famiglia di Pablo? E gli abitanti del paese perché
cambiano umore e nome? Favorisco la comprensione attraverso la discussione in plenaria e
la rielaborazione della storia con le parole dei bambini. In tal modo abbiamo costruito un
libro illustrativo della storia, attribuendo centralità al linguaggio visivo delle forme e dei
colori.
Ogni pagina è stata sensibilizzata con una grammatica visiva differente al fine di stimolare
ed ampliare il potenziale creativo ed espressivo del bambino.
Ci siamo serviti di cartoncini di vario colore, forma e natura (carta con trasparenze e texture
diverse, materiali da riciclo, assemblage di stoffe, fiori, ecc…).
A livello compositivo è stata utilizzata la tecnica della “casualità” (applicata molto da
Munari nei suoi laboratori creativi per l’infanzia); ossia forme inaspettate create dal
semplice strappo di un pezzo di carta che possono aiutare a suggerire atmosfere, luoghi e
oggetti nella composizione.
“Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la
curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”. B. Munari.
Le tecniche pittoriche usate sono state: matita, matite colorate, gessetti, colori a feltro,
collage e assemblage.
I personaggi della storia sono stati raffigurati utilizzando anche la tecnica del pop up e del
puntinismo.
Ogni personaggio risulta avere caratteristiche e comportamenti differenti. Nel gruppo si
analizzano queste differenze con attenzione, verificando che i bambini comprendano che
differenti atteggiamenti portano a differenti comportamenti, e quindi ad uno svolgimento
dell’azione molto diverso.
Attraverso le immagini del libro così creato, i bambini entusiasti, hanno ripreso la
narrazione riconoscendone gli elementi principali (personaggi, luoghi, tempi, eventi
essenziali, successione, situazione iniziale e finale, etc.).
Da qui la proposta di riconoscere e nominare le emozioni e lo stato d’animo associandolo ai
personaggi della storia e vedendo quanto questi si modificano con le variazioni proposte
(sindaco da “tristino” a “gioiosino”, parroco da “lacrimino” a “sorrisino”, dottore da
“tremolino” a “sicurino”, panettiere da “sorpresino” a “attesino” e contadino da “rabbiosino”
a “tranquillino”). A tal proposito importante è stata la produzione di elaborati personali.
M) Fase 3
Presento gli strumenti musicali della storia ai bambini (mandolino, organetto, chitarra,
nacchere, charango, tamburello, schiacciapensieri) e propongo loro la libertà di
memorizzarne il nome e sperimentarne la forma, il suono, il colore manipolando i materiali
di cui sono composti. A questo punto, sottoforma di gioco ed in modo graduale i bambini
vengono stimolati ad imitare i personaggi della storia, a ballare a ritmo di musica e a
raffigurare gli strumenti musicali.
Chiedo poi loro le emozioni che ogni strumento ha suscitato: tristezza, gioia, paura, rabbia
facendole associare prima ad un personaggio del racconto e successivamente
attribuendo un emoticon raffigurato sul pc portatile o sul tablet ai sentimenti. Essi devono
identificare gli stati d’animo del personaggio, o le caratteristiche del suo comportamento, e
riuscire a verbalizzarlo attraverso l’aiuto degli emoticon. “Ho messo… perché…”.
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N) Fase 4
Propongo il gioco: “Le linee dei suoni” da svolgersi con tutti gli strumenti musicali.
1) Dopo aver riunito i bambini in cerchio, mostrerò a tutti gli strumenti musicali
disponibili.
2) Invito ognuno di loro a sceglierne uno e a produrre un suono, lungo, corto, acuto, breve
etc.
3) I suoni vengono prodotti individualmente e ad una breve distanza di tempo l’uno
dall’altro, così che i bambini hanno la possibilità di fissarne la sensazione percettiva.
4) Dopo l’esperienza, ad ognuno di loro viene distribuito un foglio con un punto colorato
disegnato al centro che ai bambini sarà presentato come l’inizio di ogni linea dei suoni.
5) Quindi comincerò a produrre dei suoni con gli strumenti è darò la consegna ai bambini
di disegnare il suono emesso, a partire dal punto centrale del foglio. I suoni saranno
naturalmente diversi e differenziati nella durata, nell’intensità, così da offrire varie
stimolazioni percettive da rappresentare, magari con diversi colori ed esprimendo le
sensazioni che il suono suggeriva
6) Il lavoro ultimato risulterà vario nel segno e nel colore, e rappresenterà un prodotto
visibile e tangibile per leggere un linguaggio sonoro
Eventuale testo o altro materiale indispensabile per l’attività
Gli strumenti musicali della storia quali l’organetto, il mandolino, la chitarra, il charango, il
tamburello e le nacchere sono stati messi a disposizione dall’artista Mario Micieli.
O) Metodologia (indicare la metodologia di riferimento generale e le eventuali strategie
adottate nelle varie fasi di svolgimento dell’attività).
Si prevede l’adozione di una metodologia ludica con l’organizzazione di giochi imitativi, singoli e
di gruppo. Viene attivata una metodologia di ricerca-azione per l’esplorazione sensoriale e motoria
dell’ambiente.
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Approccio ludico
Cooperative learning
Peer tutoring
Didattica laboratoriale
Brainstorming
Circle time
Colloquio
Ricerca-azione
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CONTROLLO
P) Verifica (indicare tipologia di prove da somministrare)
- Osservazione sistematica
- Documentazione delle attività in itinere
- Riflessione sui risultati
- Drammatizzazione
- Griglia di osservazione
Q) Valutazione (indicare i criteri a cui far riferimento per la formulazione di un giudizio di
Valore sull’esito dell’attività e non sugli alunni)
La valutazione mira a registrare e raccogliere le informazioni sul comportamento dei
bambini nel corso dell’attività e nei vari momenti. La rilettura delle informazioni registrate
permette di valutare sia la maturazione delle competenze sia la scelta del materiale.
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Partecipa alle attività proposte
Sa utilizzare il linguaggio verbale per esprimere
emozioni, opinioni e idee personali
E’ in grado di mantenere l’attenzione e di
aumentare i tempi di ascolto
Si lascia coinvolgere nell’esplorazione della realtà
sonora
Accetta di muoversi con la musica
Interiorizza i ritmi musicali
Opera distinzioni tra i suoni ascoltati e/o prodotti
Mostra le proprie emozioni durante i giochi
musicali
Usa semplici strumenti musicali
Sa condividere i momenti di intervento,
partecipando alla discussione
Sa superare i momenti di frustrazione
R) Risorse, strumenti, sussidi didattici e tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione
- Pc portatile
- Tablet
- Strumenti musicali
- Materiale di facile consumo (fogli, pennarelli o matite colorate)
- Cartoncini colorati
- Libri costruiti
- Macchina fotografica e fotografie
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S) Spazi e Tempi
- Stanza o aula con tavoli da lavoro
- Sala giochi
- Cortile
- Atrio
Durata dell’attività: n.1 ora
SVILUPPO
T) Prospettiva di sviluppo successivo (Indicare sommariamente il prossimo obiettivo o il livello
superiore a cui tendere con una nuova attività)
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Questa attività si pone come una tappa di un progetto più ampio che può essere sviluppato
proponendo ai bambini di:
Rappresentare con un disegno quale strumento piacerebbe loro suonare raccontandolo anche
verbalmente.
La fase successiva
Potrebbe essere realizzata associando alla costruzione dello strumento l’espressione dei
sentimenti e delle emozioni
Bambini con Bisogni Educativi Speciali
Tenendo in considerazione che ogni bambino, in virtù delle situazioni che vive fuori dal contesto
scolastico, può presentare connotazioni particolari che richiedano alla scuola di operare in modo
diversificato, personalizzando la progettazione delle attività e l’erogazione della didattica per venire
incontro alle necessità manifestate da ognuno dei bambini, in quest’attività è previsto quanto segue:
- Partecipazione attiva di tutti
- Utilizzo di immagini
- Coinvolgimento fisico
- Strumenti musicali per stimolare i bambini ad esprimere verbalmente sentimenti ed
emozioni, promuovendo lo sviluppo lessicale in chiave espressivo/comunicativa/ludica
- Drammatizzazione con rappresentazione gestuale e mimica
La Docente
Bove Marianna
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