federazione ordini dei farmacisti

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federazione ordini dei farmacisti
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 16/04/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
16/04/2016 Corriere di Romagna - Ravenna
Colletta farmaceutica per aiutare un ospedale in Siria
6
15/04/2016 Gazzetta del Sud - Catanzaro
A Girifalco farmacia " cardioprotetta "
7
16/04/2016 Pagina99
È il turno delle farmacie
8
16/04/2016 Pagina99
I camici in esubero sperano nell ' Antitrust
10
SANITÀ NAZIONALE
16/04/2016 Il Sole 24 Ore
Chiesti 9 anni per Formigoni Ex governatore: fantascienza
12
16/04/2016 La Repubblica - Nazionale
Corruzione il pm chiede nove anni di carcere per Formigoni
14
16/04/2016 Milano Finanza
Un brevetto mondiale per tutelare il diritto alla salute
15
16/04/2016 Avvenire - Nazionale
Val D'Agri, anche l'Iss conferma: «Tumori e malattie in aumento»
16
16/04/2016 Il Giornale - Nazionale
La salute è legata a un filo (dello smartphone)
17
16/04/2016 Libero - Nazionale
Sacche di urina e sangue per terra negli ospedali campani
19
16/04/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
Sgarbi: «La Gioconda non sorride, ma si compiace»
20
16/04/2016 Io Donna
Un'onda ti scolpirà
21
16/04/2016 Capital
CONVALESCENZA IN PUBBLICO
24
16/04/2016 Elle
aiuti naturali
29
16/04/2016 Elle
Wonder Woman
30
16/04/2016 Elle
SPIRITO DI SQUADRA
35
16/04/2016 Gente
Cara mamma fammi dimagrire
37
15/04/2016 Il Pediatra
Emozioni anomale
39
15/04/2016 Il Pediatra
Inquinamento I tumori infantili nella Terra dei Fuochi
40
15/04/2016 Il Pediatra
Farmaci per bambini Come può cambiare il passo nella ricerca pediatrica
43
16/04/2016 La Notizia Giornale
È boom di congiuntiviti Occhio a pollini e allergeni
48
16/04/2016 La Notizia Giornale
Arriva in Italia il primo vaccino contro la polvere
49
15/04/2016 Viver Sani e Belli
BEAUTY EVERGREEN
50
VITA IN FARMACIA
16/04/2016 Corriere della Sera - Milano
Il pm: 9 anni per Formigoni Effetto inchiesta sulla Sanità, tagliati i fondi sotto
accusa
54
16/04/2016 La Repubblica - Palermo
Nuove assunzioni nella Sanità il ministero striglia l'assessorato
56
16/04/2016 La Repubblica - Palermo
GLI AVVOCATI D'ASSALTO E I MEDICI SOTTO RICATTO
57
16/04/2016 La Stampa - Torino
San Luigi, entro fine 2016 arriva il nuovo pronto soccorso
58
16/04/2016 QN - Il Resto del Carlino - Modena
Gli esami specialistici anche in farmacia «Così aiutiamo gli ospedali affollati»
59
16/04/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli
Ambulatori aperti fino a mezzanotte I medici: «Soluzione complicata»
60
16/04/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini
Rapinatore col trincetto assalta farmacia
61
16/04/2016 Il Secolo XIX - Levante
Chi è la chiavarese nell'elenco di nomi dei Panama Papers
62
16/04/2016 Il Secolo XIX - Genova
Ist, azione disciplinare per la farmacista: «Non ha avvertito »
63
16/04/2016 Il Mattino - Caserta
Differenziata, via il porta a porta in tutta la città
65
PROFESSIONI
16/04/2016 Il Sole 24 Ore
Ima rileva il Medtech della Komax
67
16/04/2016 Libero - Nazionale
Ima completa l'acquisizione di tre società per l'assemblaggio di prodotti medicali
68
PERSONAGGI
16/04/2016 La Repubblica - Torino
I quaranta di Giaccone schierati con Fassino
70
16/04/2016 La Stampa - Torino
"Ho fatto più io come sindacalista Anci che Airaudo come sindacalista della Fiom"
71
16/04/2016 La Stampa - Torino
"Ho fatto più io come sindacalista Anci che Airaudo come sindacalista della Fiom"
72
15/04/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
E Quagliariello lancia l'allarme per la Puglia «C'è il rischio di ripresa della rotta
Adriatica»
73
15/04/2016 Lospiffero.com 17:00
Lista Fassino, sfondo rosso con giallo
74
15/04/2016 Yahoo Finanza 00:58
Racca (Federfarma): serve nuova convenzione Regioni-farmacie
75
IN PRIMO PIANO
4 articoli
16/04/2016
Pag. 50 Ed. Ravenna
tiratura:15000
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Oggi a Imola nella farmacia dell' Ospedale, alla Cavour, alla Michelangelo e alla Pedagna
Colletta farmaceutica per aiutare un ospedale in Siria
IMOLA. Il 15 marzo la guerra in Siria è entrata nel sesto anno. La popolazione è allo stremo e molti cercano
riparo nei campi profughi e nelle città sul confine con la Turchia. Per alleviare le tragiche condizioni di
questi uomini e donne, il gruppo " Imola per la Siria" darà vita oggi, in collaborazione con l' associazione
We are Onlus e con l' Ordine dei farmacisti, a una Colletta farmaceutica volta a rifornire l' ospedale
pediatrico di Azaz. L' obiettivo è quello di raccogliere farmaci da banco, pediatrici e non, con modalità
similari a quelle utilizzate per le più famose raccolte alimentari. I volontari distribuiranno volantini in cui
saranno indicati i farmaci di cui c'è maggiore necessità, concordati in anticipo con il farmacista. La
consegna, come la documentazione, sarà a carico della Ong francese Pour une Sirye Libre, Red crescent,
ma ogni operazione sarà pubblicata sul sito www.weareonlus.org e sui gruppi Facebook di We are e Imola
per la Siria. A Imola hanno già aderito tutte le farmacie afferenti al gruppo Sfera. I volontari saranno, quindi
oggi alla farmacia dell' Ospedale, alla Cavour, alla Michelangelo e alla Pedagna. Il numero da contattare è
349.4359214.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 16/04/2016
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15/04/2016
Pag. 34 Ed. Catanzaro
diffusione:25024
tiratura:36301
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È la prima in provincia
A Girifalco farmacia " cardioprotetta "
Defibrillatore installato davanti alla " Defilippo "
GIRIFALCO È la prima farmacia cardioprotetta del Catanzarese e si trova a Girifalco, dove è stata
effettuata l ' installazione del defibrillatore. I dottori della Farmacia Defilippo, le associazioni e alcuni cittadini
volontari hanno già seguito il corso di Blsd-dae tenuto dal dottor Eliseo Ciccone, necessario per poter
utilizzare il defibrillatore in caso di emergenza. Il defibrillatore è stato posizionato davanti alla farmacia al
servizio della cittadinanza. Il progetto è nato dalla volontà dei titolari della Farmacia di dare un ulteriore
servizio ai propri concittadini, nella consapevolezza di dare maggior disponibilità nella tutela della salute.
Per ampliare ulteriormente le funzioni socio-sanitarie della farmacia e dare ai cittadini ancora maggiori
garanzie in termini di tutela della salute e qualità della vita, Federfarma Catanzaro e l ' Ordine dei farmacisti
di Catanzaro, in collaborazione con la Facoltà di farmacia e la Provincia, hanno promosso un progetto per
assicurare la pronta disponibilità di defibrillatori all ' esterno di 13 farmacie della nostra provincia. L ' inizia
tiva pone il territorio catanzarese all ' avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda la prevenzione
degli esiti negativi delle patologie cardiovascolari, responsabili del 44% dei decessi nel nostro Paese. 3
Foto: Defibrillatore per tutti
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 16/04/2016
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16/04/2016
Pag. 1 N.16 - 16 aprile 2016
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FALLIMENTI
È il turno delle farmacie
ANTONINO MICHIENZI
pagine 6 e 7 Da una parte la piazza con la fontana del Tritone, dall ' altra largo di Santa Susanna, su uno
dei cui angoli sorge la chiesa di Santa Maria della Vittoria che custodisce l ' Estasi di Santa Teresa. Due
delle opere più note del Bernini. A collegarle, via Barberini. È qui, al numero 58, che fino a pochi mesi fa c '
era una farmacia. Oggi è chiusa: ad aprile dello scorso anno il Tribunale ordinario di Roma ne ha dichiarato
il fallimento, disponendone nei mesi seguenti la vendita. Base d ' asta 522 mila euro, più 100 mila euro per i
medicinali in giacenza. A Catanzaro, corso Mazzini è la via principale: taglia in due il centro della città. Al
237, la farmacia Giancotti, nonostante la posizione strategica, non è riuscita a resistere. Il tribunale ha
dichiarato il fallimento il 7 marzo 2013 e a gennaio dell ' a nno successivo è passata di mano a una giovane
farmacista. Stesso destino per la farmacia Santa Chiara a Rozzano (Milano), per quella Gastaldi a Lodi, la "
P o ggio Berni " a Poggio Torriano (Rimini), quella su Corso Umberto I a Caltanissetta, la " Bio farmacia " a
Padova. E l ' elenco potrebbe continuare ancora a lungo. Camici in tribunale Bisogna guardare gli avvisi di
vendita delle sezioni fallimentari dei tribunali italiani per toccare con mano ciò che fino a poco più di un
decennio fa era ritenuto impensabile. Che anche la farmacia, l ' attività ricca e di rendita per eccellenza,
potesse andare incontro a una sofferenza economica. Invece l ' ultimo triennio è stato per le farmacie
italiane un ' e c a t o mbe. Numeri ufficiali su concordati preventivi, esercizi provvisori e fallimenti non ce ne
sono. Le informazioni si disperdono in una miriade di rivoli tra annunci di aste giudiziarie e circolari delle
sedi provinciali della Federazione degli ordini dei farmacisti. Dall ' inizio del 2016, però, almeno una decina
di farmacie è stata posta in vendita per fallimento: tre in Puglia, un paio a Roma, una a Napoli. Ma è solo
una piccola parte di un fenomeno che non ha risparmiato nessuno: le farmacie dei piccoli comuni né quelle
delle grandi città, i farmacisti tradizionali dalla mattina alla sera dietro il bancone, né quelli che negli anni
avevano messo in piedi piccoli imperi diversificando l ' attività. Tra il 2013 e il 2014, per esempio, la
provincia di Lucca rischiò di trovarsi in un batter d ' occhio con una decina di farmacie chiuse. Il gruppo
Lemmi a cui facevano capo aveva accumulato debiti per 18 milioni, nonostante la proprietà di nove
farmacie e una proficua attività di vendita all ' ingrosso. Le società del gruppo sono fallite, ma si è riuscito a
non interrompere il servizio e per una parte delle farmacie sono ancora aperte le procedure di vendita
presso il tribunale di Lucca. Ma cosa succede alla farmacia? Com ' è possibile che un ' attività ritenuta a
prova di fallimento si sia trasformata in pochi anni in un settore a rischio? Per capirlo bisogna aprire i libri
contabili e spulciare i bilanci. Lo fa periodicamente la Sose, la società del ministero dell ' Economia
incaricata di allestire gli studi di settore che già dal 2012 aveva notato una flessione degli utili delle
farmacie. Per la Sose a causare lo stato di sofferenza soprattutto tre fenomeni: il calo dei ricavi sui prodotti
non strettamente farmaceutici, la riduzione dei margini sui farmaci rimborsati dal Servizio sanitario
nazionale, l ' aumento del costo del lavoro. «Solo qualche anno fa, quasi la metà delle persone che entrava
in farmacia con ricetta medica per prendere un medicinale ne usciva avendo acquistato anche un altro
prodotto», racconta Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Campania. «Oggi non è più così e la
riduzione della capacità di spesa conseguente alla crisi ha avuto un impatto anche in questo settore». Di
pari passo alla spesa privata, però, è crollato anche l ' introito derivante dalla spesa pubblica. Nel solo 2014
la spesa per i medicinali distribuiti in farmacia da parte del servizio sanitario è scesa del 3,1 per cento
rispetto all ' anno precedente, soprattutto a causa della maggiore diffusione dei farmaci generici e delle
trattenute imposte alle farmacie. L ' effetto dei generici «L ' abbattimento dei prezzi in Italia è clamoroso»,
dice Di Iorio, «specie dopo l ' introduzione del " prezzo di riferimento " ». Si tratta di quel meccanismo
introdotto dall ' Agenzia del farmaco nel 2003 che stabilisce un semplice principio: quando sono disponibili
più versioni equivalenti di un farmaco, il servizio sanitario è disposto a pagare (e dunque a fornire
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Pag. 1 N.16 - 16 aprile 2016
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gratuitamente) soltanto il valore corrispondente al prezzo di riferimento. Chiunque voglia scegliere un
farmaco di marca o comunque più costoso deve pagare di tasca propria l ' eccedenza rispetto a questo
valore. Un meccanismo che produce risparmi per il servizio sanitario favorendo la diffusione dei generici,
ma che certo non fa sorridere i farmacisti che si ritrovano alle prese con margini più risicati. Se da una parte
sono scesi i margini, però, i farmacisti hanno dovuto far fronte anche a un aumento dei costi: la gestione
della ricetta, l ' i nformatizzazone, i costi del lavoro, gli affitti. Così, per molte farmacie la vita è diventata
difficile. Per la Sose erano più di 4 mila nel 2012 le farmacie con bilanci tali da destare preoccupazione. E,
sebbene non esistano dati ufficiali recenti, gli addetti ai lavori dicono che il loro numero negli ultimi anni è
andato aumentando. Se queste sono le farmacie in sofferenza, la situazione è però peggiore per altre 300
farmacie, il cui stato finanziario le colloca a un passo dal fallimento. Mediamente queste attività perdono 50
mila euro all ' anno e sono state inghiottite in una spirale in cui la riduzione dei ricavi mette i farmacisti nelle
condizioni di non poter far fronte alle uscite. Per queste 300 attività la necessità di portare i libri in tribunale
è dietro l ' angolo. Il prezzo d ' ingresso A trainarle al ribasso è soprattutto l ' entità del debito contratto con
le banche, specie per l ' avviamento dell ' attività. Non è un caso che oltre la metà di esse sia stata
acquistata dall ' attuale proprietà dopo il 2008, anni in cui era massimo il valore della farmacia sul mercato.
«A quei tempi il valore di mercato di una farmacia era più del doppio del fatturato annuo. Oggi siamo
abbondantemente sotto il 100 per cento», dice ancora Michele Di Iorio, che è anche presidente di
Credifarma, una finanziaria messa in piedi nel 1987 da Federfarma insieme a Bnl e Unicredit. Lo scopo
iniziale era quello di normalizzare il flusso degli incassi ricevuti da un sistema sanitario sempre in ritardo nei
pagamenti. Oggi si è trasformata nell ' ancora di salvataggio per farmacisti in difficoltà e già circa tremila
titolari di farmacia vi hanno fatto ricorso, dice Di Iorio. Potrebbero essere proprio loro i primi a sentire le
conseguenze dell ' annuale legge per il mercato e la concorrenza già approvata alla Camera e arenato da
sei mesi al Senato. Il disegno di legge infatti prevede una misura epocale: per la prima volta anche chi non
è farmacista potrà essere proprietario di una farmacia e non sono previsti limiti al numero di farmacie
riconducibile a ciascuna società. Ciò significa aprire un mercato da 25 miliardi di euro anche ai grandi
gruppi di distribuzione come avviene in molti paesi europei e del mondo. Pitruzzella all ' attacco Se i
farmacisti non hanno digerito la modifica dell ' ordinamento proponendo correttivi che finirebbero per
sterilizzare la riforma, per l ' Antitrust la nuova norma è invece troppo blanda. Ascoltato da entrambi i rami
del parlamento, il presidente dell ' Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella ha
chiarito che «il disegno di legge va nella giusta direzione», ma «restano ancora inascoltate le proposte dell '
Autorità con riguardo all ' esigenza di superare l ' attuale sistema di contingentamento del numero di
farmacie presenti sul territorio nazionale». Per non parlare della liberalizzazione della vendita dei farmaci di
fascia C, cioè quei farmaci dispensabili con ricetta, ma il cui costo è a carico del cittadino. È una fetta di
mercato che vale circa 3 miliardi di euro e rappresenta poco più del 10 per cento del giro d ' a ffari delle
farmacie. Il governo Monti cercò per due volte (col decreto " Salva Italia " e con il " Cresci Italia " ) di portare
al di fuori delle farmacie consentendone la vendita a parafarmacie e grande distribuzione. La
liberalizzazione non resse all ' esame del Parlamento. E anche gli emendamenti proposti all ' a ttuale ddl
Concorrenza sono stati rigettati. A riprova del fatto che se il peso economico dei farmacisti è in discesa non
altrettanto può dirsi di quello politico della loro ben attrezzata lobby.
Foto: TUTTE LE FOTO DI DWIGHT ESCHLIMAN / GETTY IMAGES
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Pag. 7 N.16 - 16 aprile 2016
I camici in esubero sperano nell ' Antitrust
Di qui a vent ' anni ci saranno oltre 60mila laureati disoccupati. Se il modello non cambia
A. M.
Cinque anni di studio, il tirocinio, l ' esame di Stato e poi la proprietà di una farmacia. A lungo in Italia il
percorso per chi studiava nell ' ambitissima facoltà di Farmacia era questo. La ridotta disponibilità di risorse
raramente costituiva un problema dal momento che le banche erano ben disposte a concedere prestiti per
un ' attività con margini elevati e a prova di crisi. Poi, lecose sono cambiate:le università hanno cominciato
a sfornare farmacisti, il mercato delle farmacie si è saturato, i prezzi per acquistare una licenza si sono
impennati raggiungendo il massimo tra il 2000 e il 2010. Nonultimo, le banchesi sono fatte più attente a
concedere prestiti. In tal modo la proprietà della farmacia perla gran parte deilaureati è diventata una
chimera e anche per questa categoria è iniziata l ' era del rapporto di lavoro dipendente. «Quando si parla
di farmacisti, quasi sempre si pensa solo alla farmacia, intesa come luogo fisico di esercizio dell ' attività di
vendita di farmaci e presidi sanitari. Raramente si parla di farmacisti, in quanto tali, indipendentemente che
siano proprietari o meno di una farmacia», ha spiegato nei giorni scorsi a margine del meeting
FarmacistaPiù il presidente della Federazione nazionale degli orini dei farmacisti (Fofi) Andrea Mandelli. E,
in effetti, oggi per ogni farmacista titolare di farmacia (18 mila in totale) ce ne sono tre che lavorano da
dipendenti. Sono collaboratori in farmaciee parafarmacie,olavorano in ospedale,nelle Aslo nelleaziende del
farmaco. Il loro stipendio non è quello chein genere si associaal farmacista e secondo la Fofi si aggira
intorno ai 1.300 euro al mese. Restano tuttavia dei privilegiati rispetto ai 13 mila farmacisti in cerca di
occupazione. Si tratta di nuova specie sul mercato del lavoro italianoche potrebbea breve vedere
ingrossate a dismisura le sue fila. Nei giorni scorsi, infatti, la Fofi ha presentato le proiezioni per questa
professione da qui a 20 anni. E non sono per niente rosee. Secondo l ' iniziativa Joint Action Health
Workforce Planning and Forecasting promossa dalla Commissione europea,in Italiaesiste un fabbisogno
occupazionale di farmacistidi circa1.500unità all ' anno. Le nostre università ne sfornano però 4.700 ogni
anno accademico e 4 mila di essi si iscrivono all ' albo con l ' aspirazione di esercitare la professione di
farmacista. Dato che il numero di farmacie è fissato dallo Stato in circa 25 mila unità su tutto il territorio
nazionale, da qui a 20 anni nelnostro Paeseci sarannoalmeno 50 mila nuovi farmacisti disoccupatiche
andrannoadaggiungersi ai 13 mila attuali, conclude la Fofi. Salvo non mutilo scenario della distribuzione
farmaceutica nella direzione indicata dall ' Antitrust che da tempo invitaa rimuovere le restrizioni all '
apertura delle nuove farmacie, un limite che «appare sostanzialmente finalizzato a garantire i livelli di
reddito degli esercenti piuttosto che a conseguire l ' obiettivo di una razionale e soddisfacente distribuzione
territoriale degli esercizi farmaceutici», ha scritto di recente l ' Autorità. Se questo obiettivo appare troppo
ambizioso, una misura tampone potrebbe esserela liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C
che, da sola, consentirebbe di creare 5.000 nuovi posti di lavoro ha stimato il Movimento Nazionale Liberi
Farmacisti.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Previsioni
SANITÀ NAZIONALE
19 articoli
16/04/2016
Pag. 10
diffusione:162324
tiratura:213091
Chiesti 9 anni per Formigoni Ex governatore: fantascienza
Contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. I pm: in più passaggi Formigoni ha
mentito. Il legale: non ci sono prove
Sara Monaci
pNove anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. È quanto chiede la procura
di Milano per Roberto Formigoni, principale imputato del processo relativo all'inchiesta partita nel 2012 sulla
presunta distrazione di fondi pubblici a favore della clinica sanitaria Maugeri,a cui sono stati garantiti nel
tempo oltre 400 milioni di finanziamenti, di cui 70 sarebbero serviti a garantire all'ex governatore della
Lombardia regali e favori tramite i lobbisti Antonio Simone e Pierangelo Daccò (tra cui gli ormai noti viaggi
sullo yacht alle Maldive). Insieme a lui ci sono altri 9 imputati, tra cui proprio Daccò (già condannato nel
crack della clinica San Raffaele), Simone (che in passato ha ricoperto il ruolo di assessore alla Sanità della
Lombardia), l'ex segretario generale della Regione Nicola Sanese, l'ex dg della Sanità Carlo Lucchina, l'ex
dg della clinica Maugeri Costantino Passerino e Alberto Perego, ex membro della comunità Memores
Domini, associazione cattolica di cui fa parte lo stesso Formigoni. Per gli inquirenti questo gruppo di
persone costituirebbe «un contesto criminale non episodico, ma un'articolata struttura delinquenziale». I
reati contestati sono a vario titolo l'associazione a delinquere per corruzione, frode fiscale, riciclaggio e
interposizione fittizia. Per Daccò e Simone, in particolare, sono stati chiesti dai pm 8 anni e 8 mesi di
reclusione. La confisca dei beni è stata chiesta per 54 milioni, visto che per i restanti 16 milioni è
sopravvenuta la prescrizione. Più precisamente, durante la ricostruzione dei fatti, i procuratori hanno
ricordato che Daccò e Simone erano i «col- lettori delle tangenti». Il giro d'affari si sarebbe svolto così: le
delibere, firmate dai vertici della Regione Lombardia sulla base di una norma che permette «finanziamenti
non tariffabili», ovvero decisi in modo arbitrario volta per volta sulla base di alcuni generici requisiti,
garantivano flussi di denaro generosi più del dovuto alla clinica Maugeri; a garantire l'efficaciae la rapidità
della decisioni regionali ci avrebbero pensato l'intermediario Dac- cò e l'amico di Formigoni Simone, che poi
si assicuravano che una parte del denaro pubblico tornasse indirettamente nelle tasche di Formigoni,
anche attraverso giri in società off shore o tramite investimenti immobiliari all'estero (come ad esempio la
costruzione di un palazzo in Argentina); Formigoni, da parte sua, avrebbe beneficiato di regali e vacanze,
non denaro direttamente versato nel suo conto corrente. Anzi, gli inquirenti hanno proprio specificato un
grande stranezza, diventata poi una prova nel processo: dal conto corrente di Formigoni sono usciti in 8
anni solo 23mila euro in tre volte, una nel 2002 e due volte nel 2009, in un'unica tranche. Questo secondo
gli inquirenti significherebbe che viveva di spese pagate da altri. Ovviamente anche Simone e Daccò
avrebbero incassato commissioni per il servizio, usando sempre il denaro pubblico che usciva dalle casse
della Maugeri. Per la procura di Milano, arrivata alla terza giornata di requisitoria, Formigoni era a capo di
una «vera e propria associazione a delinquere formata da corrotti e corruttori». Per i pm Antonio Pastore e
Laura Pedio «la corruzione sistematica è andata avanti per 10 anni». «Ha mentito, le dichiarazioni cheè
venutoa fare in Aula le ha fatte da senatore della Repubblica e da presidente della Commissione
Agricoltura» ha aggiunto il pm Pedio. Netta la reazione di Formigoni: «Teorema fantascientifico, vera fiction
senza riferimento alla realtà e senza prove. In Lombardia abbiamo costruito la migliore sanità del paese,
l'unica che abbia i conti in ordine da 11 anni». Il legale: «Richieste molto forti, ma non ci sono prove».
LA VICENDA Un'inchiesta partita nel 2012 Il primo scossone degli ultimi anni sulla sanità lombarda arrivaa
metà del 2011 con l'inchiesta sull'ospedale San Raffaele per bancarotta del gruppo ospedaliero fondato da
don Luigi Verzé. Nelle maglie degli inquirenti finisce un mediatore: Pierangelo Daccò, verrà condannato in
appelloa9 anni di carcere, pena confermata in Cassazione Daccòè amico di Roberto Formigoni, che
insiemea lui viene indagato in un'altra inchiesta l'anno dopo. Si tratta dell'indagine sulle tangenti pagate per
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Maugeri. I pm di Milano chiedono condanne pure per Daccò e Simone
16/04/2016
Pag. 10
diffusione:162324
tiratura:213091
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
far ottenere alle strutture della Fondazione Maugeri di Paviai rimborsi della Regione. Formigoniè accusato
di aver ottenuto "utilità" che, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto sotto forma di viaggi all'estero,e altri
benefit di lusso come yachte vacanze.
16/04/2016
Pag. 1
diffusione:235298
tiratura:335733
Corruzione il pm chiede nove anni di carcere per Formigoni
EMILIO RANDACIO
A PAGINA 10 MILANO. Per dieci anni «il conto bancario di Roberto Formigoni, è stato silente». Nonostante
avesse a disposizione banconote da 500 euro in contanti, usufruisse di vacanze di lusso ai Caraibi, avesse
a disposizione tre imbarcazioni, una villa da mille e una notte in Sardegna e un conto aperto dal Ristorante
stellato Sadler, con tanto di cantina con bottiglie per un ammontare da 300mila euro. Eppure, l'attuale
presidente della Commissione Agricoltura dell'Ncd, non ha mai intaccato il suo stipendio, fatto un prelievo,
staccato un assegno. Perché? Formigoni - secondo la ricostruzione dei Pm di Milano, Laura Pedio e
Antonio Pastore - viveva grazie alle tangenti. Attraverso l'interposizione dei due faccendieri, Pierangelo
Daccò e Antonio Simone, è riuscito a ottenere 78 milioni di euro dai centri ospedalieri convenzionati,
Maugeri di Pavia e San Raffaele di Milano. In cambio, «ha venduto la sua funzione politica», creando
delibere ad hoc per assecondare le necessità economiche dei due ospedali.
L'impietoso atto d'accusa si conclude ieri sera poco dopo le 19, nell'aula del tribunale milanese presieduto
da Gaetano La Rocca, quando la Pedio chiede 9 anni di carcere per colui che è rimasto seduto per 18 anni
sulla poltrona di governatore della Lombardia. Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione l'accusa
per lui, per i due presunti mediatori delle tangenti, Daccó e Simone (per entrambi sono stati chiesti 8 anni e
8 mesi ), ma anche per coloro che durante il suo impero in Lombardia sono stati i suoi uomini più fedeli :
l'ex segretario alla presidenza, Nicola Sanese (5 anni e mezzo), e il direttore generale della Sanità, Carlo
Lucchina (stessa richiesta). Formigoni, che proprio questa settimana ha incassato dal tribunale di Bergamo
un proscioglimento da un'accusa di tangenti legata alla concessione per una discarica, dal canto suo parla
di «ricostruzione fantascientifica da parte della procura, sembra una fiction». Eppure, i pm snocciolano
numeri, riscontri bancari. Ricordano come dei 78 milioni incassati dai prestanomi del "Celeste", Daccò e
Simone, 8 siano arrivati nelle dirette disponibilita dell'ex governatore, ma che la differenza non se la sono
intascata tutta gli altri imputati: «Il 33% del denaro è servito per pagare le barche messe a disposizione
esclusiva di Formigoni e i costi di questo circuito di denaro prevedeva anche un 10% per le spese di
amministrazione all'estero delle società prestanome, un ultimo 3% per quelle bancarie». In cambio di
«delibere favorevoli» agli ospedali Maugeri e San Raffaele, Daccò e Simone hanno incassato denaro che
riutilizzavano per finanziare le campagne elettorali del governatore (almeno 600mila euro), ma anche per
passare contante a Formigoni. «Non si conosce - hanno ricordato i pm - che fine abbiano fatto 11 milioni di
euro prelevati in Svizzera in contanti da Daccó». La conclusione, per l'accusa, è una sola: mazzette a sei
zeri ottenute attraverso un organizzato « sistema criminale».
www.repubblica.it www.giustizia.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: SENATORE NCD La Procura di Milano ha chiesto la condanna a 9 anni per Roberto Formigoni,
senatore dell'Ncd ed ex presidente della Lombardia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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IL CASO
16/04/2016
Pag. 19 N.74 - 16 aprile 2016
diffusione:72673
tiratura:129707
Un brevetto mondiale per tutelare il diritto alla salute
MAURO MASI
Parlando pochi giorni fa all'High Level Panel on Access to Medicine dell'Onu, Sir Andrew Witty, capo
carismatico di Glaxosmithkline (Gsk), il secondo gruppo farmaceutico del mondo, ha annunciato che la
società ha deciso di adottare un approccio più flessibile alla politica dei brevetti e della tutela della proprietà
intellettuale, nel senso che renderà più facilmente ottenibili i nuovi farmaci (in particolare, i cosiddetti salvavita) nei Paesi più poveri. Così Gsk non depositerà più brevetti ad esempio in Afghanistan, Ruanda,
Cambogia e in altre nazioni a basso reddito pro-capite. Per i Paesi a reddito medio (tipo Pakistan, Marocco,
Ucraina, Kosovo), l'azienda registrerà i brevetti ma punterà a offrire la possibilità di ottenere versioni
generiche dei propri farmaci attraverso il pagamento di royalty molto basse. Naturalmente (come è stato
osservato anche dal rappresentante di Medici Senza Frontiere presente al simposio dell'Onu) tutto ciò non
risolve l'annoso problema della dicotomia tra diritto alla salute e protezione della proprietà intellettuale
(anche per finanziare la ricerca), tuttavia deve essere valutato come un significativo passo avanti. Già lo
scorso anno Gsk aveva diffuso su larga scala e praticamente a titolo gratuito tra i bambini africani un
innovativo vaccino contro la malaria, ma in realtà gran parte del costo dell'operazione era stato sostenuto
dalla Bill and Melissa Gates Foundation. Il tema resta peraltro apertissimo e caratterizzato da approcci
diversi nei diversi Paesi. Un paio di anni fa ha fatto molto scalpore (giustamente) la sentenza della Corte
Suprema indiana che respinse un ricorso del colosso farmaceutico svizzero Novartis relativo al brevetto del
Gleevec (un farmaco molto efficace contro la leucemia e alcuni tumori del sistema gastrointestinale),
«copiato» dalle aziende farmaceutiche indiane e venduto a un prezzo molto più basso di quello originale.
Successivamente fu trovata una soluzione di compromesso, ma anche da questa vicenda, dove tutti
sembrano avere ragione (le Big Pharma perché ritengono che senza protezione brevettuale non saranno
più sostenibili i costi per la ricerca di nuovi farmaci; i Paesi in via di sviluppo perché rivendicano il diritto alla
salute e inoltre vogliono concedere brevetti solo se c'è vera innovazione), nasce un ulteriore stimolo a
meglio coordinare le norme brevettuali mondiali e cercare (come, con molta modestia, qui si sostiene da
tempo) l'approdo verso un unico «brevetto mondiale». (riproduzione riservata) *delegato italiano alla
Proprietà Intellettuale
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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IL PUNTO
16/04/2016
Pag. 1.10
diffusione:112526
tiratura:144818
Superiori alla media le patologie cardiache e respiratorie Ma l'Istituto superiore di sanità avverte: «Per ora
non si può stabilire un nesso di causalità con l'inquinamento»
PINO CIOCIOLA
Nella Val d'Agri «si rilevano, negli uomini, eccessi significativi per i tumori maligni dello stomaco e della
vescica». Poi, tra le patologie non tumorali, «in entrambi i generi si registrano eccessi per le malattie
ischemiche del cuore» e, in particolare, «per le malattie ischemiche acute, per il complesso delle malattie
del sistema respiratorio e, in particolare, per le infezioni acute delle vie respiratorie e per asma, infine per le
nefriti». Ancora, e siamo sempre in zona estrattiva: «Negli uomini si rilevano eccessi per il complesso delle
malattie del sistema circolatorio e, in particolare, per le malattie cardiache, per le malattie epatiche e per
quelle dell'apparato urinario». Tutto questo viene annotato nella Descrizione del profilo di salute delle
popolazioni della Val d'Agri attraverso lo studio dei dati sanitari correnti , una ricerca realizzata dall'Istituto
superiore di Sanità (Iss) in convenzione con la regione Basilicata, nel quale sono stati analizzati ed
elaborati i dati Istat relativi al periodo 2003/2010. A proposito: nella fascia d'età da zero a quattordici anni scrivono i ricercatori Iss - «si registrano eccessi di ospedalizzazione per il complesso delle diagnosi di
ricovero indagate, per le infezioni acute delle vie respiratorie e per asma». La ricerca ha riguardato i venti
comuni che rientrano nella concessione Val d'Agri che contano una popolazione complessiva (al
censimento 2011) di 43.430 abitanti, a fronte dei 578.036 nell'intera Basilicata. Il quadro dello stato di
salute della popolazione in esame - si legge nelle ventidue pagine che costituiscono il documento,
consegnato in Regione lo scorso gennaio - «ha evidenziato che, nelle donne come negli uomini, si
osservano eccessi di mortalità per tumori maligni allo stomaco, per infarto del miocardio, per le malattie del
sistema respiratorio nel loro complesso, per le malattie dell'apparato digerente nel loro complesso». C'è
altro. Per gli uomini residenti «nei comuni oggetto di analisi - viene sottolineato - si rilevano ulteriori eccessi
per la mortalità generale, per leucemia linfoide (acuta e cronica), per diabete mellito insulino-dipendente,
per le malattie del sistema circolatorio nel loro complesso (ed, in particolare, per le cardiopatie ischemiche),
per le malattie respiratorie croniche, per sintomi, segni e risultati anormali di esami clinici e di laboratorio,
non classificati altrove e per cause esterne». Mentre per le donne «si riscontrano ulteriori eccessi di
mortalità per le malattie respiratorie acute». Insomma, esistono alcune cifre che hanno richiamato
l'attenzione degli stessi ricercatori. I quali, tuttavia, com'è abitudine dell'Iss, mostrano comunque grande
cautela. Premesso infatti che «il presente studio ha la finalità di fornire un quadro dello stato di salute della
popolazione in esame», l'analisi di tipo geografico «non permette di stabilire sicuri nessi di causalità tra
l'esposizione ad inquinanti ambientali e stato di salute della popolazione, bensì può essere suggestivo che
dette esposizioni possano costituire una eventuale concausa». Sarebbe cioè a dire che i soli dati
epidemiologici a disposizione non bastano a stabilire nessi di causalità, perché non avendo un quadro
completo, certo ed esaustivo di dati ambientali, è impossibile stabilire un'eventuale correlazione. Fermo
restando che quegli stessi dati paiono, appunto, fortemente suggestivi. Morale secondo la ricerca? «Il
profilo di salute dei residenti nelle aree interessate alla concessione estrattiva non sembra essere critico»,
scrive l'Iss. Però - aggiunge «è degna di attenzione la situazione riguardante le malattie del sistema
circolatorio, delle malattie dell'apparato respiratorio e di quello digerente».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Val D'Agri, anche l'Iss conferma: «Tumori e malattie in aumento»
16/04/2016
Pag. 30
diffusione:74885
tiratura:143225
La salute è legata a un filo (dello smartphone)
Le ultime novità del mondo delle farmacie al Salone di Bologna È il cellulare il protagonista che corre in
aiuto al nostro benessere
Daniela Fedi
Uno smartphone ci salverà? È la domanda del giorno negli smisurati spazi di Fiera Bologna dove è in corso
da ieri la ventesima edizione di Cosmofarma, evento leader a livello europeo per prodotti e servizi legati al
mondo della farmacia. Nel cosiddetto StartUp Village organizzato per il secondo anno di fila vengono
presentati 17 progetti innovativi per la salute e il marketing farmaceutico, una via di mezzo tra la stanza
delle invenzioni di Archimede Pitagorico e il famoso garage di Steve Jobs in cui è nata la Apple. Stavolta a
far la parte del leone non è tanto il computer quanto il telefonino, croce e delizia dei nostri giorni. A Pavia un
gruppo di studenti dell'Almo Collegio Universitario Borromeo ha messo a punto D.Heart, l'elettrocardiografo
portatile che sfrutta la tecnica dei selfie per inquadrare anche in assenza di un medico i punti "Repepe",
cioè quelli in cui posizionare correttamente gli elettrodi per rilevare il tracciato del battito cardiaco. Questi
ultimi sono collegati a un apparecchietto che sembra uno yo yo e che trasmette in tempo reale i dati
registrati al telefonino. L'ECG viene subito inviato a chi di dovere, sia esso medico curante oppure intero
reparto di cardiologia in una struttura ospedaliera. Dietro a questo bellissimo progetto adottato dalla
Corman, azienda specializzata negli apparecchi per misuraz i o n i mediche, c'è anche la storia a lieto fine
di uno dei giovani ricercatori che a 16 anni è scampato per puro miracolo a un infarto e adesso crede nelle
diagnosi precoci come risorsa tanto del caso che della necessità. Tenerissima anche la storia di Memio,
una app collegata a un portapillole intelligente che impedisce le pericolose dimenticanze dei pazienti. Il
progetto ( s e m p r e adottato da Corman) è stato messo a punto da un gruppo di studenti dell'Università
del Salento uno dei quali ha visto il padre in preda a una severa ischemia per non aver rispettato gli orari
della propria terapia salvavita. PoolPharma ha invece adottato SmartLOGO, un'altra app ma stavolta
geolocalizzata. Basta inquadrare il logo dell'azienda come si farebbe con un quar code per avere
immediatamente schede prodotti, info su promozioni e concorsi, immagini audio e video, notizie dai social
media oltre agli indirizzi delle farmacie che aderiscono al programma. Per evitare le stragi del sabato sera
arriva Floome, l'etilometro collegato al telefonino che è leggermente più severo (il 2% in più) di quelli in
dotazione alla polizia stradale, ma ha il buon senso di chiamare un taxi oppure un amico fidato se registra
un tasso alcolico eccessivo. In questo caso lo schermo si colora di rosso, mentre se si è abbastanza sobri
per guidare in sicurezza lampeggia il verde. Tiene inoltre sotto controllo il consumo di alcool settimanale,
indica le calorie assorbite e può perfino comunicare i dati ai vari social network indicati dal proprietario
dell'apparecchio che ha una batteria al litio programmata per durare 69 anni con tre controlli al giorno. Il
dispositivo è già in vendita in 32 Paesi al prezzo davvero conveniente di 89 euro: qualunque madre o zia
amorevole darebbe molto di più per poter star tranquilla sul rientro di ragazze e ragazzi che alzano troppo il
gomito. Pensata invece per gli anziani la app Badaplus che spiega le terapie da seguire nella lingua delle
badanti oppure Trillio, l'apparecchio definibile come sveglia del nonno perchè segnala agli anziani quando è
il momento di prendere le medicine anche con la voce dei nipotini. L'idea nasce da una statistica
americana: pare che le persone sopra i 60 anni abbiano un cattivo rapporto con gli smartphone. Meglio
quindi una classica sveglietta dotata però di un pulsante che l'anziano deve schiacciare altrimenti parte un
sistema di allarme a familiari, vicini di casa, medici o amici. Poi c'è il sale che non sale, ovvero un estrattore
di sapidità che ti permette di cucinare qualsiasi pietanza senza salarla. Mentre Diamante è il brevetto di un
test che permette di diagnosticare in breve tempo la sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune che
colpisce soprattutto le donne e che prima era diagnosticabile con un iter di almeno quattro anni. Nonostante
il nome degno di un mobile dell'Ikea si tratta di una cosa molto pericolosa: l'assenza di lacrime negli occhi e
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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COSMOFARMA
16/04/2016
Pag. 30
diffusione:74885
tiratura:143225
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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di saliva in bocca che espone al rischio di tumori, cattiva digestione, perdita della vista, grandi dolori e
spese continue oltre che inutili in farmacia.
Foto: Alla Fiera di Bologna è in corso da ieri la ventesima edizione di Cosmofarma
Foto: Skin up, sembra un telefonino ma soffia acido ialuronico
Foto: «Floome» è l'etilometro che chiama da solo il taxi se registra un tasso troppo alto
Foto: Il D.Heart è l'elettrocardiog rafo portatile che trasmette i dati registrati al telefonino
Foto: È il villaggio dove da due anni vengono presentati i progetti innovativi per la salute
16/04/2016
Pag. 19
diffusione:45501
tiratura:91390
Sacche di urina e sangue per terra negli ospedali campani
PEPPE RINALDI
Sembrerebbe non esserci pace per la neurologia in Campania. Pochi giorni fa lo scandalo delle (presunte)
tangenti per scavalcare le liste d'attesa della chirurgia specialistica nell'azienda universitaria ospedaliera a
Salerno, ieri un'altra unità classificata come eccellente, quella dell'Umberto I di Nocera Inferiore, sommersa
dalle polemiche per inaspettate scene di caos in reparto. Sacche di urine depositate per terra, macchie di
sangue sul pavimento e pazienti in barella nei corridoi: che succede? Che un parente di un ex consigliere
comunale del capoluogo dell'agro-nocerino abbia bisogno di cure in neurologia, venga ricoverato e diventi
l'involontaria occasione di testimonianza di una giornata tipo in un ospedale del Mezzogiorno. L'anziano
entra in reparto, inizia la degenza. Poi arriva la visita del genero, Alberto Rito Marcone e in breve
l'impietosa sentenza giunge via social: «Qualcuno al posto di vergognarsi cerca scuse assurde. La
situazione è drammatica e fuori controllo», scrive. Le foto postate sul proprio profilo Facebook parlano
chiaro e non ci metteranno molto a fare il giro del web, alimentandosi di rabbia e sdegno. I media locali ne
danno notizia, il Mattino ieri vi dedica un ampio servizio. Nessuno smentisce, anzi dai vertici arrivano le
prime prese di posizione: «Può capitare quando un reparto è sovraffollato, abbiamo diciotto posti letto ma
trenta ricoverati» dicono il primario Teresa Cuomo e il direttore sanitario Maurizio D'Ambrosio. E, anche per
questo, c'è una spiegazione: «Molti vengono da fuori dell'ambito Asl, si concentrano qui anche per la
chiusura della vicina Scafati». «Può capitare, sopportiamo turni massacranti» aggiungono i dirigenti. Il
martellamento continua e riecheggia quello di qualche giorno prima al Cardarelli di Napoli, dove
l'emergenza ha per un attimo superato se stessa: finite le barelle su cui accatastare i malati, s'è dovuto far
ricorso alle lettighe delle ambulanze. Il governatore De Luca ha dato due mesi di tempo per risolvere un
problema che, ciclicamente, si affaccia sulla cronaca: i manager responsabili, in caso di fallimento, pare
abbiano già la valigia pronta. A Nocera, intanto, la scena cambia d'un tratto. «Sembra di stare al Gran Hotel
di Rimini» - scrive giovedì sera lo stesso Marcone. L'odontotecnico salernitano stila una nota ufficiale a tre
giorni dal ricovero del suocero. «La questione inerente all'episodio verificatosi all'ospedale Umberto l di
Nocera Inferiore è chiusa ed è risolta. Ringrazio la d.ssa Cuomo e il direttore sanitario per la celerità
profusa nel risolvere l'inconveniente. Adesso quel reparto possiamo chiamarlo Grand Hotel». Passa
qualche ora e arriva qualche dettaglio: «Nel reparto di neurologia è impressionante il silenzio che regna, è
strabiliante l'igiene che si avverte. Alzare la voce a volte serve. Grazie a tutti». Non mancherà, però, il
ragionevole invito di uno dei tanti commentatori: «Vediamo se e quanto dura». Appunto.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Non bastava il caos barelle
16/04/2016
Pag. 13
diffusione:109915
tiratura:139502
Sgarbi: «La Gioconda non sorride, ma si compiace»
AL COSMOFARMA, la kermesse dedicata al mondo delle farmacie in corso alla fiera, è arrivato Vittorio
Sgarbi. Il critico d'arte, figlio di farmacisti, è intervenuto per parlare di sorriso, che «distingue l'uomo dalle
altre creature». Sgarbi, dopo un pungente esordio con Susanna Messaggio, è salito in cattedra per
affrontare 'L'arte del sorriso dal 1400 a oggi', partendo dalla Gioconda. «È l'immagine più famosa del
mondo e sul suo sorriso, che non c'è - e qui Sgarbi ha spiazzato l'uditorio - sono state scritte 35mila pagine.
È un equivoco, ha solo le labbra in sù per il compiacimento di essere la perfezione del Creato». La
carrellata è andata avanti con una statua greca del sesto secolo avanti Cristo, «anche qui un sorriso
appena accennato», un quadro di Niccolò Frangipane, con un'allegra brigata che «ride per mostrare
divertimento», 'Il ritratto di ignoto marinaio' di Antonello da Messina, dove torna solo il movimento delle
labbra e 'Il fanciullo con disegno' di Francesco Caroto: «Qui c'è l'unico vero sorriso, perché lo scolaretto che
fa uno scarabocchio si sta divertendo per la burla». Sgarbi ha parlato nella sala in cui si presentava
Regenerate Enamel Science, «il trattamento di bellezza per il sorriso in grado di invertire il processo di
erosione e rigenerare dello smalto dentale con lo stesso minerale di cui si compone lo smalto», come ha
sottolineato Luca Sisto, country manager Unilever Prestige Italy. Per Marco Dolci, vicepresidente di Adi
(Associazione dentisti italiani), un prodotto che aumenta i naturali processi di deposizione di sali minerali a
livello dello smalto non poteva che incontrare il parere favorevole dell'Adi». E oggi, alle 18.45, cento
farmacisti selezionati da Cosmofarma verranno ospitati da Galleria Cavour per una visita speciale ed
esclusiva, che vuole offrire agli operatori di questa Fiera leader nel mondo, un'esperienza all'insegna della
bellezza, valore che ispira la filosofia commerciale del salotto del lusso nel cuore della città. Tra gli ospiti di
Cosmofarma, Dino Tavazzi, consigliere delegato di Cosmofarma, e Annarosa Racca, presidente nazionale
di Federfarma. Donatella Barbetta
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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COSMOFARMA INTERVENTO DEL CRITICO. E OGGI CENTO OSPITI IN GALLERIA CAVOUR PER
UNA VISITA SPECIALE
16/04/2016
Pag. 104 N.17 - 16 aprile 2016
diffusione:233870
tiratura:310237
Un'onda ti scolpirà
Impulsi acustici, integratori omeopatici, guaine astute. Scatta il progetto "silhouette di primavera". Con
novità su tutta la linea. Tesoretto di cellule staminali compreso
Grazia Pallagrosi, foto di Fritz Kok
Un vento di novità spira con l'aria di primavera e, tra congressi di medicina estetica e new entry in istituto,
la remise en forme diventa più biotecnologica. Il rimodellamento punta su farmaci anticellulite e su scoperte
che sposano la medicina rigenerativa con la tecnologia cellulare, mentre cosmetici, integratori e trattamenti
si alleano in strategie personalizzate, per rispettare l'unicità di ogni silhouette e per ottenere un risultato
sempre più naturale. strategie vincenti Per levigare glutei, cosce e addome continua la crociata di Alidya
(che ha sostituto la vecchia mesoterapia), unico trattamento specifico per la prevenzione e la cura della
cellulite. La sua mission? Rimuovere le scorie che "intossicano" lo spazio tra una cellula e l'altra, riducendo
l'acidità della matrice e riportando i tessuti in una condizione di alcalinità che favorisce il metabolismo
locale. La pazienza viene premiata dopo 6-10 sedute, soprattutto se si ha l'accortezza di non fare massaggi
e di non andare in palestra almeno per quattro giorni successivi dopo ogni trattamento. Info: visoesorriso.it
Se invece sono presenti noduli e avvallamenti tipici della "pelle a materasso", possono essere utili speciali
onde acustiche in grado di rompere la materia fibrosa che li incapsula. Gli impulsi vengono inviati con uno
speciale applicatore chiamato DActor 200 (di Awt) e danno risultati in 5-8 sedute. Info: istitutoimage.it.
Infine, se le aree cellulitiche sono anche atoniche, la radiofrequenza tripolare già in un mese può dare
buoni risultati, perché riscalda sia le cellule adipose che il derma, stimolando così la formazione di
collagene Uno (con fibre grosse e corte) che rassoda i tessuti. Info: exilis.it la nuova lIPoSCulTuRa La
chirurgia estetica è sempre più orientata verso l'utilizzo di sostanze rimpolpanti naturali, prima fra tutte il
grasso che, eliminato dalle zone del corpo in cui esubera, ritorna come ristrutturante e filler naturale nelle
aree da riempire e rassodare. «Il tessuto adiposo viene "scolpito" allo scopo di ricavarne una sorta di
mantello armonicamente drappeggiato sul corpo» spiega il professor Luigi Valdatta, direttore della Cattedra
e Scuola di Specializzazione aggregata in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica all'Università degli studi
dell'Insubria, a Varese. «Per fare questo, il chirurgo si avvale di diverse metodiche e tecnologie, che
consentono di sfruttare non solo le proprietà riempitive del grasso, ma anche le sue straordinarie
potenzialità biologiche di tipo riparativo-rigenerativo grazie alle cellule staminali di cui è molto ricco.
Rispetto al passato, la moderna tecnologia dei materiali chirurgici consente di prelevare, manipolare e
reimpiantare il grasso in modo non traumatico nella stessa seduta» (info:
chirurghiestetici.net/chirurghi/valdatta.html). Ma è anche possibile isolare dal grasso le cellule del futuro (le
staminali multi potenti) per coltivarle, moltiplicarle e conservarle come un vero capitale di bellezza. «Questa
metodica rivoluzionaria si chiama Liposkill e consente di coltivare le cellule staminali per ottenere
quantitativi adatti a grossi impianti (per esempio, quando si vuole aumentare il seno di una taglia o rialzare
un lato B che ha perso forma) facendo solo un piccolo prelievo di grasso» spiega il professor Nicolò
Scuderi, ordinario di Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica all'Università La Sapienza di Roma. Come
aTTIvI In SInERGIa funziona? «Il medico preleva 20-30 cc di tessuto adiposo da un cuscinetto e lo
spedisce in una cell factory Bioscience dove le staminali contenute nel campione vengono isolate, coltivate
e moltiplicate. In 12 giorni, da soli 20 ml di grasso si ottengono 100 milioni di cellule staminali mesenchimali
(multi potenti) che vengono criocongelate e rese disponibili per rimpolpare e tonificare dove serve quando
serve». In pratica, se si fa una liposuzione a 28 anni, si ha la propria riserva di cellule a cui attingere per
rimpolpare il seno a 35 e riempire le rughe dopo i 40. Info: bioinst.com Più scientifico anche l'approccio
cosmetico, che sempre più spesso entra in sinergia con quello nutrizionale grazie alle nuove strategie
dentro-fuori. Esterno. Sulla pelle delle zone critiche si applicano cocktail di attivi snellenti che lavorano a
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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bellezza
16/04/2016
Pag. 104 N.17 - 16 aprile 2016
diffusione:233870
tiratura:310237
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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360 gradi su tutti i sistemi coinvolti nella riduzione della cellulite e del grasso localizzato: metabolismo
energetico delle cellule adipose, lipolisi, microcircolazione sanguigna periferica, drenaggio dei liquidi,
rafforzamento delle pareti dei vasi. I principi d'elezione vanno dagli estratti vegetali (liposomi d'ippocastano
che rinforzano i capillari, iodio organico e caffeina che stimolano il metabolismo energetico cellulare, estratti
d'alghe che favoriscono la produzione di collagene ed elastina) alle molecole chimiche di ultima
generazione, quali i tripeptidi ad azione snellente. Ultracomoda l'applicazione: alla piacevolezza dei gel e
dei sieri immediatamente assorbiti dalla pelle si aggiunge la praticità degli stick che si stendono
velocemente sulle zone critiche. Da dentro. «Poiché al la base della cellulite c'è un fenomeno
infiammatorio, consiglio l'assunzione di integratori che sfiammano e riattivano gli scambi: estratto d'ananas,
papaina, caffeina, citrus aurantium, orthosiphon, tè verde e carnitina» dice il dottor Ruggero Cappello,
docente di Omeopatia della Scuola di Medicina bioterapica per medici e farmacisti. «Se c'è ritenzione idrica
sono utili i drenanti omeopatici, ma non dimenticate che ogni corpo è un unicum, quindi bisogna scegliere i
rimedi in base alle proprie caratteristiche». FAST AND LUXURIOUS Per chi non ha tempo, ecco le
strategie iperconcentrate: una giornata di full immersion da regalarsi una tantum o brevi sedute da ripetere
nel break del pranzo. Le Giornate di remise en forme, per esempio, consistono in 12 ore complessive di
massaggi e cure ad hoc che declinano programmi specifici contro il sovrappeso o la cellulite. Per dimagrire
s'impara a gestire la dieta e si sperimentano massaggi drenanti, trattamenti biotermici e fitoalgheterapia.
Nella giornate anticellulite, invece, oltre ad apprendere come combinare alimentazione, trattamenti estetici
e attività fisica, si segue un programma di trattamenti urto come il corpo calco ed Endermologie LPG
System, uniti a sessioni con il personal trainer e il nutrizionista. Info: Villa Eden medical spa, Merano, villaeden.com l servizio è dell`agenzia folio-id.com, Decabibò (1
Nelle cell factory le staminali vengono congelate. Con la liposuzione a 28 anni si ha la propria
riserva di cellule per rimpolpare il seno a 35 e riempire le rughe dopo i 40
Bridget Jones docet Sdoganate oltre 10 anni fa dall'epica pancera di Bridget Jones, guaine e fasce
snellenti tornano alla ribalta in versione cosmetotessile, invisibile e superattiva. Tessuti sempre più sottili e
tecnici vengono imbibiti con attivi snellenti e tonificanti che, rilasciati con costanza nella giornata,
consentono di ottenere risultati visibili già dopo una settimana. Tra le ultime nate c'è Panty, pantaloncino
snellente urto che promette di vincere in soli 7 giorni la sfida contro le culotte de cheval perché contiene
milioni di microcapsule di un siero snellente iperconcentrato a base di forskolina e alga rossa (lipolitici),
zenzero e il pepe rosa (drenanti), sandalo, karitè e olio di mandorla per migliorare l'elasticità della pelle.
Fascia il corpo come una seconda pelle ed è rinforzata nella zona addominale per appiattire la pancia. Info:
lytess.it
Cocktail di estratti vegetali e di molecole chimiche di ultima generazione sulle zone critiche
info file Masvelt Crème Anti-rondeurs, Clarins Con estratto di papavero: snellisce le rotondità ribelli,
rassoda e leviga la pelle, ridefinisce i contorni della silhouette. 53 ¤. Body Firming Emulsion, Sensai nella
linea Cellular Performance, l'emulsione profumata che ricompatta le braccia, il girovita e le cosce. 102 ¤.
Anticellulite Gocce d'urto, Pupa Milano l'estratto di plancton marino riduce gli accumuli adiposi, l'olio di caffè
verde elasticizza la pelle e drena. 36 ¤.Liporeducer, Rilastil
È un'emulsione riccae cremosa, un soin rimodellante snellente indicato per i punti critici. 39 ¤ (in farmacia).
S.O.S. Zone Critiche Rassodante, Collistar Veloce da applicare, lo stick promette di modellare e tonificare
braccia, addome, fianchi, glutei. 29,90 ¤. Body Crema Corpo Intelligente, Korff Multifunzionale: rassoda
(maral), elasticizza (castagno), tonifica (giuggiole), nutre e idrata. 39 ¤ (in farmacia). Snellente Spray
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compatta (22%). 39,50 ¤. Celludestock Overnight, Vichy Laboratoires Agisce durante il sonno come
snellente (caffeina). in più, leviga (yam), rassoda (zenzero). 33,50 ¤ (in farmacia).
Una tazza al giorno di infuso o tisana può ottimizzare gli effetti dei cosmetici. Ma deve contenere erbe che
favoriscano l'eliminazione di scorie e tossine: tarassaco, carciofo, bardana, cardo mariano, betulla. Anche
l'attività fisica aiuta la remise en forme. Basta associare la tonificazione anaerobica, con pesi ed esercizi, a
quella aerobica: corsa, nuoto, bicicletta.
Note a margine
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CONVALESCENZA IN PUBBLICO
Anche il Servizio sanitario nazionale ha molte aree di eccellenza. E ha ritrovato l'equilibrio entrate-uscite.
Alcune indagini inedite della Bocconi indicano nuovi rischi e soluzioni I chiara cantoni
Sempre meno vero, SANITÀ ITALIANA DISASTRATA, SPENDACCIONA... sempre più luoghi comuni,
secondo le analisi più accurate sul settore. Per esempio, il rapporto Oasi 2015 sui trend evolutivi del
Servizio sanitario nazionale, firmato dal centro ricerche specializzato Cergas e dalla Sda, entrambi della
Bocconi.Ampie aree della spesa pubblica per la salute sono adesso sotto controllo, il ritmo di crescita è
stato dello 0,7% annuo fra il 2009 e il 2014, contro il 6% annuo del quinquennio precedente. Ed ecco le
valutazioni più recenti della Corte dei conti, contenute nel Rapporto 2016 di coordinamento della finanza
pubblica: le perdite del Servizio sanitario nazionale nell'esercizio 2015 sono state poco sopra 1 miliardo
(prima delle coperture locali). «Oggi, lo Stato italiano spende in sanità circa 1.800 euro a cittadino (va
aggiunto quanto si paga di tasca propria, ndr), contro i circa 2.500 euro di Francia e Germania, attestandosi
al di sotto della media europea», calcola Francesco Longo, responsabile scientìfico del rapporto. •• •
L'impatto della crisi, l'aumento delle cronicità, l'adozione di farmaci e strumenti sempre più avanzati e
costosi non hanno impedito al Ssn di migliorare il bilancio. «Non abbiamo più regioni con gravi disavanzi
correnti, anche grazie alle imposte addizionali regionali prelevate nell'anno successivo a ripiano del deficit
dell'anno precedente», precisa Longo. Più tasse, dunque, in compenso «nei confronti internazionali l'Italia
si qualifica ai primi posti per molti indicatori sui livelli di appropriatezza complessivi del sistema sanitario,
come quello relativo alle morti evitabili per malattie non trasmissibili. Significa non solo che i conti sono
migliorati, ma che i soldi disponibili vengono gestiti con maggiore efficacia». Nella graduatoria globale dei
sistemi sanitari più efficienti, stilata da Bloomberg sulla base dei dati di Banca mondiale, Fondo monetario
internazionale e Organizzazione mondiale della sanità (Most efficient health care 2014 - Countries), l'Italia
compare terza, dopo Singapore e Hong Kong. Significativo anche il fenomeno emergente del turismo
sanitario: 4-5mila stranieri scelgono ogni anno di curarsi in Italia pagando per prestazioni neurologiche,
cardiochirurgiche, oncologiche e ortopediche (Osservatorio Ocps - Sda Bocconi). Si sfatano così pregiudizi
ingenerosi sulla qualità della sanità. Sono poli di eccellenza i grandi gruppi privati, dal San Donato-San
Raffaele all'Humanitas, al Centro cardiologico Monzino, all'Istituto europeo di oncologia guidato da Umberto
Veronesi a Milano. Così come svariate strutture pubbliche, dal Niguarda di Milano al Rizzoli di Bologna, alla
Città della salute diTorino.Altre strutture come il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l'Ospedale di Padova, il
Gaslini di Genova, il Careggi di Firenze, il Sant'Orsola Malpighi di Bologna, il Bambino Gesù e il Policlinico
Gemelli di Roma, per citarne un po', vantano standard fra i migliori nel confronto internazionale. Esempi
efficienti si trovano anche al Sud, dall'Istituto Sant'Anna di Crotone per la medicina riabilitativa, raro caso di
successo in Calabria, all'Humanitas Centro catanese di oncologia, uno degli ospedali più certificati d'Italia
secondo il portale Dove e come mi curo (Doveecomemicuro.it), sviluppato da esperti e ricercatori
dell'Università Cattolica di Roma, che mappa l'offerta sanitaria sulla base di 65 indicatori di qualità clinica,
censendo oltre 1.300 strutture accreditate. Poca spesa, buona resa, dunque? Persistono sprechi (tabella in
alto), criticità e aree di forte under treatment, come sperimentano i pazienti in alcune regioni. «E resta
problematica l'attività ambulatoriale: a causa delle liste d'attesa, il 40% delle visite viene effettuato a
pagamento, in regime out-of-pocket. Bassa anche l'assistenza in clinica o domiciliare ai non autosufficienti,
solo il 10-20%. •• • L'odontoiatria è coperta da strutture pubbliche o in convenzione soltanto per il 5%.
Insufficiente tutta l'area delle dipendenze e della salute mentale», enumera Longo. La mancanza di
sufficienti investimenti pubblici, che si traduce in infrastnitture e macchinari obsoleti, è un'altra debolezza.
Secondo il Rapporto Oasi, in media le attrezzature sanitarie hanno esaurito per tre quarti il proprio ciclo
economico e tecnologico, ma continuano a essere utilizzate, anzi sottoutilizzate, anche perché distribuite in
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Copertina
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un numero eccessivo di strutture. Aiuterebbe concentrare almeno le specializzazioni e le macchine più
sofisticate e costose. Il conto economico del sistema sanitario è ormai in lieve avanzo (grafico nella pagina
precedente) perché, nonostante le lamentele sui tagli, il contributo pubblico alle regioni sommato alle
addizionali Irpef regionali riesce a coprire le uscite. Però mancano risorse per investimenti: la spesa è oggi
di 60 euro a cittadino. Inoltre, lo stato patrimoniale aggregato delle aziende pubbliche mostra una voragine:
33,7 miliardi di euro di perdite accumulate al 2013. «Un debito di tali dimensioni annulla il beneficio del
pareggio di bilancio, anche perché è fonte di ricorsi amministrativi e cause civili (per esempio, per forniture
ancora non pagate, ndr) e assorbe tempo e risorse. Finché non si trova una soluzione, il sistema sanitario
pubblico è condannato a gestire il passato anziché il futuro». Miglioramenti e ulteriori razionalizzazioni della
spesa, pur necessari, non potranno produrre risultati clamorosi. Già troppo spesso si ricorre a tattiche di
razionamento, con liste d'attesa sempre più lunghe e budget per i gruppi privati accreditati sempre minori, a
detrimento dell'efficienza. Proprio in coincidenza con cambiamenti demografici ed epidemiologici epocali: la
sanità pubblica deve assistere, a partire dai pronto soccorso, anche gli immigrati; aumenta il numero degli
anziani e il carico delle cronicità. Qualche numero: nei primi nove mesi del 2015, la spesa farmaceutica
totale, pubblica e privata, aveva raggiunto quota 21,267 miliardi (+7,8% rispetto al 2014), rimborsati per il
76,5% dal Ssn (Aifa). Sta esplodendo, secondo il rapporto Sanità in cifre di Senior Italia Federanziani, il
consumo di antipertensivi (+74,2% dal 2000), anticolesterolo (+183,9%), antidiabetici (+57,1%) e
antidepressivi (+68%). Sale anche l'incidenza dei tumori, che registra un tasso superiore alla media Uè del
4,7%. Calano in compenso i ricoveri (-900mila dal 2011 al 2013, secondo le schede di dimissione
ospedaliera) e le giornate di degenza (-5,1 milioni). «La vera sfida del sistema sanitario, oggi centrato sulla
gestione ospedaliera dei pazienti acuti, è una riorganizzazione del servizio che consenta di fare fronte alla
crescita della non autosufficienza, che riguarda 2,5 milioni di italiani, e soprattutto delle malattie croniche,
che interessano il 36% della popolazione», avverte Longo. «Per liberare le risorse necessarie alla cura di
questi pazienti si dovrà ridurre il numero delle unità operative, accorpando quelle che non hanno la
casistica minima, così da garantire la necessaria clinical competence e il bacino di utenza minimo rispetto
agli standard, dismettendo i piccoli ospedali a favore delle cure intermedie e di servizi di prossimità. Dal •• •
2001 al 2015 un processo di fusioni ha ridotto il numero di asl, aziende ospedaliere, anche integrate con
università, da 294 a 214; altre importanti aggregazioni sono in vista. Ma non si può pensare di chiudere
senza aver prima riprogettato i servizi, distinguendo le procedure di accesso e le logiche di erogazione per
gruppi di pazienti: sani, cronici, acuti, occasionali, non autosufficienti. È un processo complesso, che
richiederà qualche anno». Fra i nodi critici, la carenza crescente di medici e infermieri, nonché le limitazioni
alle mansioni che ostacolano l'organizzazione del lavoro. Secondo la ricerca Le inidoneità e le limitazioni
lavorative del personale Ssn, curata dal Cergas Bocconi, che per la prima volta ha analizzato il fenomeno,
in dieci anni 1*11,8% dei dipendenti del Ssn, cioè 82mila, ha acquisito lo status di inidoneo, totale o
parziale. «Ed è un dato sottostimato», ritiene il responsabile scientifico dello studio, Carlo De Pietro,
«perché è difficile reperire la documentazione: non è stato possibile risalire a prima del 2005 e anche per il
periodo successivo si è persa traccia di molte prescrizioni, che comunque sono registrate spesso solo su
carta, complicando analisi e comparazioni». In sostanza, molti dipendenti non svolgono i compiti per cui
sono stati assunti e il problema esploderà perché si somma all'invecchiamento degli organici, soprattutto
nei ruoli operativi di tipo socioassistenziale: il 62,1% delle limitazioni prescritte, infatti, riguarda la
movimentazione di pesi e pazienti o le posture incongrue, finendo per pregiudicare l'operatività dei reparti.
Non esistono soluzioni facili. De Pietro auspica che «si creino le condizioni per rendere più omogenei
attività e metri di giudizio dei medici competenti incaricati di valutare le inidoneità e promuovere un ruolo più
attivo delle asl nella gestione delle limitazioni. Ma soprattutto bisogna rivedere le regole di sistema, con un
riordino della normativa che renda possibili i cambiamenti di qualifica così da ricollocare, dove necessario,
le risorse su altre funzioni». 9 L'ITALIA SPENDE MENO ERAJ PAESI SVILUPPATI La spesa sanitaria, in
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dollari a parità di potere d'acquisto. La quota a carico del Ssn in Italia è oggi di circa 1.800 euro, analoga in
percentuale (78%) a Germania e Francia (77%), ma più bassa in valore (tabella elaborata da Oasi su dati
Ocse e Oms).
L'impatto degli sprechi Categoria sprechi 1. Sovrautilizzo 2. Frodi e abusi ^Acquisti a costi eccessivi 4.
Sottoutilizzo 5. Complessità amministrative 6. Inadeguato coordinamento assistenza -25,64 MILIARDI DI
EURO CALCOLATI PROIETTANDO LA STIMA DI DON SERWICK (23% DELLASPESA SANITARIA) SUÌ
111,475 MILIARDI DI SPESA SANITARIA PUBBLICA NEL 2014
.CHEF. IN CASA DI CURA Iimovazione nella sanità:è anche aprire un ^ in una casa dhc^ dellasana
alimentazione. ::A Milano, pressoLaIVìadonnina, M primo EatELestaurant nascedalla collaborazione tra
chef dell'associazioneieunesrestaurateurs d'Europe (Jre) e i nutrizionisti del Gruppo Qspedaliero San
Donato. Qgm mese itmenù è ingredienti naturali e stagionali: Per il^^ piacere del palato e la salute.
Fino al 2012 la sanità pubblica ha accumulato disavanzi, che gravano tuttora per 33,7 miliardi e, per
esempio, impediscono in alcune aree di saldare i fornitori. I tagli alle regioni hanno avviato una
razionalizzazione della spesa; le addizionali Irpef hanno allineato le entrate alle uscite. Però 25 miliardi
l'anno vengono ancora erosi da sovrautilizzo di servizi e prestazioni inefficaci e inappropriate, frodi e abusi,
tecnologie sanitarie e beni e servizi non sanitari acquistati a costi eccessivi, sottoutilizzo di servizi e
prestazioni efficaci e appropriate, inadeguato coordinamento dell'assistenza. Queste risorse potrebbero
essere devolute a investimenti.
Dieci proposte della Sda Bocconi per rendere il Ssn più equo e sostenibile 1Accoramento delle unità
operative che non hanno la casistica minima per garantire la clinical competence o il bacino di utenza
minimo. 2Riduzione degli stabilimenti ospedalieri, dismettendo quelli piccoli o modificandone la missione a
favore delle cure intermedie, soprattutto per cronici e anziani. Questo permette di concentrare le risorse per
gli investimenti infrastrutturali e tecnologici. 3Riorganizzazione della geografia dei servizi. 4Le nuove
aziende sanitarie dalle dimensioni rilevanti (oltre 1 miliardo di budget) richiedono sottosistemi per territori o
per materia. 5Distinguere accesso e logiche di erogazione per i sani, i cronici, gli acuti, gli occasionali, i non
autosufficienti. 6Rendere più trasparenti i criteri di inclusione dell'innovazione farmaceutica. 7Benchmarking
interaziendale e interregionale dei consumi correlati ai casi trattati. 8Valorizzare il potenziale dei sistemi
informativi disponibili per rendere visibile la quota di prevalenza delle patologie. 9Riconoscere la rilevanza
dei 33 mld di spesa sanitaria privata, regolamentandola per meglio tutelare i consumatori, integrandola con
le prestazioni del Ssn per evitare sovrapposizioni, anche sviluppando un ruolo imprenditoriale del Ssn.
ispondere alla crescente scarsità I w d i medici e infermieri, al progressivo invecchiamento dei dipendenti
del Ssn (con implicazioni su incidenza dei demansionamenti e permessi ex legge 104/92 per assistere
familiari).
Dalla cura al prendersi cura: è lo slogan della riforma del sistema sociosanitario in Lombardia, che
promuove un'evoluzione del welfare integrando gli interventi sanitari e sociali. Alla base della riforma c'è la
erezione di un'organizzazione capace di rispondere ai bisogni di prevenzione, cura e assistenza, anche
post-ospedaliera, delle persone. La novità più rilevante è la razionalizzazione delle 15 Asl in 8 Ats, Agenzie
di tutela della salute, e delle aziende ospedaliere in Asst, Aziende sociosanitarie territoriali. L'obiettivo è
creare poli di eccellenza nella sanità in grado di competere a livello europeo e internazionale in materia di
assistenza ed evoluzione scientifica. Come il polo pediatrico, nato dalla fusione delle aziende ospedaliere
Sacco e Fatebenefratelli (con Macedonio Melloni e Buzzi), e quello traumatologico-ortopedico, dall'unione
di Gaetano Pini e Cto. «Sebbene il nostro sistema sanitario fosse già un'eccellenza, abbiamo voluto questa
riforma in vista delle diverse esigenze della società e del territorio nei prossimi vent'anni a causa
dell'invecchiamento della popolazione: è indubbio che l'aumento dell'età .. condurrà a un aumento delle
cronictà e a nuove modalità di assistenza», spiega a Capitalsanitario nazionale (Ssn): è il cavallo di
battaglia della Fondazione e nei costi? Gimbe, che da anni si occupa di formazione e ricerca in questo
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settore. Ne parla con Capital il presidente Nino Cartabellotta Domanda. In Italia la spesa sanitaria è
inferiore agli altri paesi Ocse ad alto reddito. Si può mantenere un sistema sanitario universale? Risposta.
Tre strategie garantiscono la sostenibilità. La prima è la riduzione del finanziamento pubblico, via battuta in
Italia, dove il Ssn ha lasciato per strada dal 2012 oltre 32 miliardi. La seconda è identificare altri canali di
finanziamento, come i ticket (strumento impopolare) e l'intermediazione assicurativa. La terza, su cui è
impegnata la Fondazione Gimbe, è la riduzione di sprechi e inefficienze per riallocare le risorse in servizi
essenziali e innovazione. D. Dove sono le maggiori inefficienze? R. Nell'ambito della campagna Salviamo il
nostro Ssn, abbiamo adattato la tassonomia degli sprechi di Don Bervick e, utilizzando dati ufficiali, stimato
che ogni anno oltre 25 miliardi vengono erosi da sovrautilizzo di servizi e prestazioni inefficaci e
inappropriate, frodi e abusi, tecnologie sanitarie e beni e servizi non sanitari acquistati a costi eccessivi,
sottoutilizzo di servizi e prestazioni efficaci e appropriate, inadeguato coordinamento dell'assistenza. D. Le
assicurazioni private possono contribuire alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale? R.
L'intermediazione assicurativa non deve trasformare il modello di Ssn pubblico, equo e universalistico, in un
sistema misto, ma un sano pilastro assicurativo può aiutare: urge, oggi, regolamentarlo identificando le
prestazioni, idealmente solo quelle non essenziali, che possono essere finanziate da risorse private.
dagli sprechi e riqualificare la spesa peRSifi&ne il Servizio D. Come si superano le differenze regionali nella
qualità dell'assistenza R. La riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 mirava a un federalismo
solidale e ha prodotto invece una disastrosa deriva regionalista con 21 sistemi sanitari ed enfatizzato le
diseguaglianze in termini di accesso a servizi e prestazioni e di esiti di salute. Inoltre, irresponsabilità
politica e incapacità hanno portato varie regioni, quasi tutte nel Centro-Sud, a questo bel poker:
inadempienza nell'erogare livelli essenziali di assistenza (Lea), migrazione sanitaria verso le regioni
efficienti, deficit e aumento delle aliquote Irpef. Lo Stato ha utilizzato solo i piani di rientro, una sorta di
commissariamento delle regioni. La riforma dell'ari 117 del Titolo V ha l'obiettivo di arginare questa
frammentazione. Tuttavia, non è scontato che lo Stato riacquisti in maniera inequivocabile il ruolo di
garante del diritto alla tutela della salute uniforme. | D. Parte dei medici di famiglia critica la stretta
sull'eccesso di prescrizioni, ma inutili analisi e terapie sono un problema reale. Come sì raggiunge
l'equilibrio? R. Il tam-tam mediatico ha disorientato i cittadini paventan conseguenze catastrofiche per la
loro salute (realisticamente nessuna) e le loro tasche, senza entrare nel merito di due temi: la sostenibilità
della sanità pubblica e la credibilità della professione medica. Bisogna ripartire da tre certezze: la politica
non deve più rimborsare con denaro pubblico test diagnostici e farmad inappropriati; il medico è tenuto a
ridurne le prescrizioni e il cittadino deve capire che possono danneggiare la salute; il Ssn deve attuare
l'articolo 32 della Costituzione che tutela la salute delle persone, non è il Supermercato sanitario nazionale
dove tutti hanno diritto a tutto. {Chiara Canto)
il governatore delia Lombardia, Roberto Maroni. «Inoltre, porterà benefici concreti grazie alla riduzione dei
costì. E le risorse risparmiate favoriranno misure a sostegno delle famiglie e dei cittadini, come la riduzione
ulteriore dei ticket e delle liste d'attesa. Se la legge otterrà i risultati che si prefigge, il nostro sarà il nuovo
modello per la sanità nazionale. Abbiamo una grande ambizione e una grande responsabilità». La nuova
architettura ospedaliera della riforma include anche l'Asst dei Santi Paolo e Carlo, nata dal polo
universitario San Paolo e dall'ospedale San Carlo. Una fusione che porterà a una maggiore clinical
competence con l'integrazione di unità sanitarie e tecniche, per valorizzare il know how presente nelle
singole realtà e utilizzare nel modo più efficace ed efficiente le risorse umane, infrastnitturali e tecnologiche.
«Ogni anno le due strutture registrano più di 150mila accessi di persone al pronto soccorso», spiega Marco
Salmoiraghi, direttore dell'Assi Santi Paolo e Carlo. «Il nostro obiettivo è migliorare il servizio qualitativo,
prima che quantitativo, grazie a un lavoro sinergico tra le risorse umane e all'utilizzo di tecnologie
all'avanguardia». {Lucia Gabriela Benenat,
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La tecnologia, applicata alla medicina che fa risparmiare ilsistema sanitario;:si svilupperà intre direziom:
assistenza al malato, per esempio ricoveri più breYÌ e controlli intremoto chela:digitalizzazjoone rende facili;
big data, perché l'enorme massa di informazionÈdispora^ le possibilità di ricerca e arricchisce itrial di
sperimentazione di interdenti e fkrmaci: gestione amministratffia migliorata mettendo:asistemale banche
dati pubbliche,integrate con cartelle : cliniche digitali. E la privacy? E difendibile, ::::.::..:: assicuranoalcuni
esperti, con lo sviluppo di nuovi software:::
BUONA MEDICINA Sull'asse della via Emilia, vera cittadella ospedaliera nel cuore della città, l'Ospedale
Maggiore di Parma è ad alta specializzazione, con una gamma completa di servizi diagnostici, terapeutici e
riabilitativi. Nato come ospedale a padiglioni, oggi è un'azienda ospedaliero-universitaria che ha saputo
evolversi e trasformarsi nella stessa area in cui fu iniziato 100 anni fa. L'Ospedale poiispectalistico contiene
tutte le funzioni ad elevato contenuto tecnologico per la cura delle patologie acute. Una grande area
diagnostica '; congiunge i poli chirurgico, dell'emergenza, delle medicine specialistiche, osteoarticolare e
cardiologicocardiochirurgico. L'Ospedale dei bambini riunisce, integrate, tutte le funzioni dedicate alla
crescita e allo sviluppo dei più piccoli, garantendo la vicinanza continua dei genitori e i necessari spazi per il
gioco e lo studio. Il polo geriatrico riabilitativo ospita tutte le unità operative dedicate ai pazienti anziani e
fragili e tutto il percorso riabilitativo. Con 1.154 posti letto, 50mila ricoveri, oltre un quinto da fuori provincia,
3.480.000 prestazioni ambulatoriali, 112.000 accessi di pronto soccorso, è l'ospedale della Regione EmiliaRomagna che dispone del maggior numero di specialità. Ha funzioni di eccellenza, di Luca Bernardo*
riconosciute in ambito regionale e nazionale, svolgendo un ruolo di riferimento per trapianti di organo,
terapia delle grandi ustioni, malattie cardiache e cardiochirurgia, neuroscienze, neurochirurgia,
neuroradiologia, terapia dei grandi traumi, genetica medica, terapia intensiva neonatale, sindrome di
Moebius, emofilia e malattie emorragiche congenite, fibrosi cistica ed emergenza territoriale. Il 28% dei
ricoveri ha riguardato pazienti provenienti dalle altre province dell'Emilia-Romagna, mentre nel 15% dei casi
si è trattato di cittadini residenti in altre regioni. L'ospedale di Parma, grazie alla presenza dei dipartimerti
universitari di medicina e chirurgia, svolge ricerca praticamente in tuTte le discipline. Con oltre 70 team,
118 studi clinici, l'attività è fortemente guidata dalle esigenze dei pazienti e dalle necessità di miglioramento
che emergono durante la normale pratica clinica. A dicembre dello scorso anno, con l'apertura dei
laboratori di ricerca CoreLaD, affiancati da quelli della genetica medica, ha preso ufficialmente avvio il
centro comune di ricerca. La struttura, nata dallo sforzo congiunto di Azienda ospedaliero-universitaria,
Università degli studi e Fondazione Cariparma, ha riunito in un'unica sede competenze, conoscenze e
tecnologie avanzate per favorire una ricerca di alto livello. * Prvf. a.c Luca Bemardo, Direttore Dìpartirrento
Matemo-'nfantile Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano
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Pag. 332 N.5 - maggio 2016
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aiuti naturali
Per un'azione detox più completa sono utili cicli di un paio Per un'azione detox più completa sono utili cicli
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erboristeria). Un altro alleato naturale con tè verde, betulla, tarassaco e carciofo, che fanaturale con tè
verde, betulla, tarassaco e carciofo, che favorisce l'eliminazione delle tossine, agendo sul metabolismo
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bianca e olio di monoi: Scrub Corpo monoi: Scrub Corpo al Sale Marino di al Sale Marino di Biopoint Body
Care Biopoint Body Care (19,50 euro). (19,50 euro).
Foto: scrub, gel e maschere e maschere con sale con sale marino, alghe marino, alghe e caffeina e
caffeina per levigare per levigare la pelle la pelle
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BELLEZZA
16/04/2016
Pag. 76 N.5 - maggio 2016
VERY ELLE
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Wonder Woman
Conquistare la forma perfetta dell'eroina americana che il prossimo anno rivedremo al cinema? Sì, si può.
Snellire il punto vita , tonificare braccia e glutei : bastano cinque settimane per risultati super. In questo
servizio: gli esercizi da fare a casa, i cibi sì e no, i cosmetici più efficaci, i trattamenti last minute
Paola Gervasio styling LARA CVIKLINSKI foto BEN WATTS
BISOGNA SEMPRE Riscaldare e mettere in moto tutto l'organismo prima di cominciare qualsiasi tipo di
allenamento specifico per tonificare glutei o assottigliare il punto vita». Andrea Orbeck, personal trainer di
molti Angeli di Victoria's Secret, consiglia almeno 30 minuti di camminata a passo spedito o di corsa lenta.
«È l'esercizio migliore per alzare i battiti cardiaci, risvegliare il metabolismo e bruciare calorie. Se fatto
regolarmente, almeno tre o quattro volte a settimana, aiuta a smaltire i chili in eccesso. Con la bella
stagione non ci sono più scuse: in poche settimane, già dopo cinque, i risultati saranno visibili e inciteranno
a proseguire». Naturalmente, il workout va abbinato a una dieta leggera a base di carboidrati integrali,
poche proteine animali e tante verdure. p U n T o v o v IT IT A so so T TI TI l E «Premessa: avere i muscoli
«Premessa: avere i muscoli addominali allenati e tonici addominali allenati e tonici è importante non solo è
importante non solo per l'estetica, ma anche per per l'estetica, ma anche per la salute. Sostengono la
colonna la salute. Sostengono la colonna vertebrale e gli organi interni: vertebrale e gli organi interni: la
postura migliora, stomaco la postura migliora, stomaco e intestino lavorano meglio, meno e intestino
lavorano meglio, meno problemi digestivi e di stitichezza», problemi digestivi e di stitichezza», spiega
Sayonara Motta, coach spiega Sayonara Motta, coach e personal trainer. C'è poi una bella e personal
trainer. C'è poi una bella notizia: gli addominali sono notizia: gli addominali sono il punto del corpo che
risponde più il punto del corpo che risponde più di tutti agli allenamenti e i risultati di tutti agli allenamenti e i
risultati si vedono già dopo un paio si vedono già dopo un paio di settimane. Meglio però allenarli di
settimane. Meglio però allenarli al mattino: per allungare anche al mattino: per allungare anche la schiena
dopo le ore di sonno la schiena dopo le ore di sonno e per stimolare subito e per stimolare subito il
metabolismo. Vediamo come. il metabolismo. Vediamo come. Home fitness Home fitness Home fitness
L'esercizio classico ed efficace L'esercizio classico ed efficace è il crunch: da supina, mani dietro è il
crunch: da supina, mani dietro la nuca, ginocchia piegate, la nuca, ginocchia piegate, staccare il dorso da
terra senza staccare il dorso da terra senza sollevare la zona lombare tenendo sollevare la zona lombare
tenendo ben fermo il collo. Nella stessa ben fermo il collo. Nella stessa posizione, allenare gli addominali
posizione, allenare gli addominali obliqui, staccando il dorso da terra obliqui, staccando il dorso da terra
portando il gomito verso portando il gomito verso il ginocchio della gamba opposta. il ginocchio della gamba
opposta. Ripetere entrambi gli esercizi Ripetere entrambi gli esercizi 15 volte per 3 serie. Chiudere 15 volte
per 3 serie. Chiudere con un esercizio isometrico: con un esercizio isometrico: «Sembra richiedere poco
sforzo. «Sembra richiedere poco sforzo. Ma, più si resiste, più l'intensità Ma, più si resiste, più l'intensità
aumenta. In posizione prona, aumenta. In posizione prona, appoggiare l'avambraccio a terra appoggiare
l'avambraccio a terra con il gomito perpendicolare con il gomito perpendicolare alla spalla. Puntare i piedi
alla spalla. Puntare i piedi e sollevare il corpo tenendolo e sollevare il corpo tenendolo in sospensione per
20-30 secondi in sospensione per 20-30 secondi tirando in dentro la pancia. tirando in dentro la pancia.
Ripetere per almeno 5 volte». Ripetere per almeno 5 volte». L'idea in più: fai fitness seguendo L'idea in più:
fai fitness seguendo le lezioni su un canale YouTube. le lezioni su un canale YouTube. Su Benessere 360
trovi "10 esercizi Su Benessere 360 trovi "10 esercizi per una pancia piatta in 7 minuti". per una pancia
piatta in 7 minuti". Breve, ma intenso. Breve, ma intenso. Allenamento in palestra Sono perfette le lezioni
con il Crab. Stanno spopolando negli Stati Uniti e ora stanno arrivando in Italia. Si tratta di un nuovo
attrezzo, tipo peso con doppio manico: a ritmo di musica e saltelli, si allena tutto il corpo. Gli esercizi,
eseguiti in sequenza, manten mantengono sempre in tensione i mantengono sempre in tensione i
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CORPO
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mantengono sempre in tensione il tronco il tronco che si tonifica e snellisce. Cibi sì e no «Evitar «Evitare
latte e derivati, lieviti e farine e farine raffinate: fermentano e gonfia e gonfiano la pancia. Sì ad ananas
diuretic diuretico, carciofi depurativi e legger e leggermente lassativi. Sostituire il caffè c il caffè con il tè
verde che limita l'assorbi l'assorbimento dei grassi», dice Nicolett Nicoletta Bertolin, dietista presso il Relila
il Relilax Hotel Terme Miramonti. detox HI- te CH Dalla tecnologia Lpg, il nuovo protocollo Endermologie®
Sublimatore di Bellezza promette di snellire stimolando le funzioni di eliminazione dell'organismo,
riattivando gli scambi circolatori e riequilibrando il metabolismo. Il punto di forza della nuova strategia è uno
speciale manipolo, il CelluM6, che consente di eliminare più rapidamente li accumuli adiposi agendo sui
punti dell'agopuntura e sciogliendo i blocchi energetici che che, ostacolando gli scambi ostacolando che,
ostacolando gli scambi gli che, ostacolando gli scambi scambi che, ostacolando gli scambi metabolici, sono
all'origine degli metabolici, sono all'origine degli accumuli di grasso e cellulite. accumuli di grasso e cellulite.
Prezzo: 85 euro a seduta. Per inf.: Prezzo: 85 euro a seduta. Per inf.: endermologie.com.
endermologie.com. Grazia Pallagrosi Grazia Pallagrosi 1. Con 18 oli 1. Con 18 oli essenziali: Olio
essenziali: Olio Secco Snellente Secco Snellente di Puressentiel (29,90 di Puressentiel (29,90 euro, in
farmacia). euro, in farmacia). 2. Siero Attivatore 2. Siero Attivatore e Crema e Crema Liporiducente
Liporiducente Intensiva nel Kit Intensiva nel Kit Liporiducente CosceLiporiducente CosceFianchi di
Somatoline Fianchi di Somatoline Cosmetic (89 euro, Cosmetic (89 euro, in farmacia). in farmacia). 3.
Concentrato, 3. Concentrato, a effetto urto: Actisom a effetto urto: Actisom Cellulite Profonda Cellulite
Profonda di Iodase (27 euro, di Iodase (27 euro, I n p n p I llo llole llole Una capsula ma Una capsula
mattino e sera, per un'azione e sera, per un'azione drenante e termogena: Lipofusion di Rilastil (33 euro, in
farmacia). Regola il sonno e il peso, con valeriana e alghe: Ultra Pep Notte di Bios Line (26 (26 euro, in
farmacia). i (26 euro, in farmacia). f (26 euro, in farmacia). i (26 euro, in farmacia). ) (26 euro, in farmacia).
C o2 ant o2 ant I grass grass I Per eliminare qualche rotolino Per eliminare qualche rotolino sull'addome, è
utile sull'addome, è utile la carbossiterapia: microla carbossiterapia: microiniezioni localizzate di anidride
iniezioni localizzate di anidride carbonica medicale. «Provoca carbonica medicale. «Provoca una
vasodilatazione una vasodilatazione che aumenta la velocità che aumenta la velocità del microcircolo,
l'ossigenazione del microcircolo, l'ossigenazione dei tessuti e attiva la ricezione dei tessuti e attiva la
ricezione dei recettori della lipolisi. Circa dei recettori della lipolisi. Circa cinque sedute, una a settimana»,
cinque sedute, una a settimana», consiglia il medico estetico consiglia il medico estetico Barbara
Sampietro. Barbara Sampietro. in farmacia in farmacia ed erboristeria). ed erboristeria). 4. Rimodella: Stick
4. Rimodella: Stick Rassodante S.o.s. Rassodante S.o.s. Zone Critiche Zone Critiche di Collistar (29,90 di
Collistar (29,90 euro). 5. Un gel ultra euro). 5. Un gel ultra idratante: Aqua Gelée idratante: Aqua Gelée di
Biotherm di Biotherm (23,35 euro). (23,35 euro). sp A ll E & B r A cc IA T on I ch E «Soprattutto sulle
braccia, la perdita di tono muscolare può essere accompagnata da rilassamento cutaneo. Con esercizi
specifici, si riescono ad avere buoni risultati e, più i muscoli si tonificheranno, più la pelle apparirà tesa»,
dice Dorman Racines, trainer che ha introdotto in Italia il bootcamp, gli allenamenti dei marines (vedi a pag.
120). Home fitness Partire dai Lateral Raise, le classiche alzate laterali. Meglio aggiungere un peso, per
esempio una bottiglia d'acqua in mano. Braccia distese lunghe i fianchi, alzarle lateralmente in modo da
posizionarle perpendicolari al pavimento. Ripetere questa azione per 20 secondi, con recupero di 10
secondi, per otto volte. Passare poi agli Shoulder press: sempre con le bottiglie d'acqua in mano,
posizionale all'altezza delle orecchie, con i gomiti che puntano verso il pavimento. Distendere le braccia
sopra la testa. Ripetere per 20 secondi, con recupero di 10 secondi, di 10 secondi, per 8 volte. Infine, i
Deeps. Sedu i Deeps. Seduta sul bordo di una sedia (s di una sedia (solida), fare presa con le mani su con
le mani sul sedile. Con le gambe distese gambe distese, appoggiarsi sulle mani e solleva mani e sollevarsi
leggermente. Effettuare un Effettuare una flessione delle braccia e, poi, braccia e, poi, abbassare il bacino
fin q il bacino fin quasi a toccare il pavimento. il pavimento. Ritornare in posizione d in posizione di partenza
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e ripetere per 20 second per 20 secondi con recupero di 10 secondi, di 10 secondi, per 8 volte.
Allenamento in palestra «Perfette le discipline derivate dalla boxe: Fitboxe, Kickboxing o il nuovo
SparringBall®: a ritmo di musica si tirano pugni, si irrobustiscono le spalle e si definiscono tricipiti e bicipiti»,
aggiunge Dorman Recines. Cibi sì e no «Preferire cereali, proteine magre, molta frutta e verdure, pochi
formaggi e uova. Eliminare zucchero e sale», dice Evelina Flachi, nutrizionista e consulente al Caesius
Thermae & Spa Resort. con onde radio «Per ridare turgore alle braccia, ecco la radiofrequenza, una
tecnica non invasiva che riattiva la produzione di nuovo collagene. L'onda radio si trasforma in calore
penetrando nel tessuto, il calore richiama il sangue, il sangue, ovvero ossigenazione ovvero ossigenazione
il sangue, ovvero ossigenazione e produzione di collagene e produzione di collagene nel derma. Pelle più
soda. Sei, nel derma. Pelle più soda. Sei, sette sedute», consiglia il medico sette sedute», consiglia il
medico estetico Maria Gabriella Di Russo. estetico Maria Gabriella Di Russo. U n a penna tonificante Per
rassodare la pelle a tendina, una delle novità medico-estetiche è Dermapen. «È un device medico a forma
di penna», dice Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano, «ed è dotato di sottilissimi aghi che, passati
sulla cute, stimolano in modo naturale la produzione di collagene e la rivitalizzazione dei tessuti». Si può
associare a tecnologie futuristiche come le onde d'urto Eswt, che rilasciano onde acustiche per stimolare la
neoformazione di tessuto connettivo, utili anche per la riduzione di grasso e cellulite, sia sulle braccia sia in
altre zone del corpo. Ciclo di 6 sedute settimanali. Per inf.: istitutoimage.it. Grazia Pallagrosi Zenzero, caffè
e argilla caffè e argilla Impacchi e sapienti massaggi Impacchi e sapienti massaggi sono alla base di due
trattamenti sono alla base di due trattamenti della "5 Elements Spa" dell'Hotel della "5 Elements Spa"
dell'Hotel Terme Merano. Il primo, a base Terme Merano. Il primo, a base di zenzero, si chiama Creme di
zenzero, si chiama Creme minceur udvartana. Ha un effetto minceur udvartana. Ha un effetto minceur
udvartana. Ha un effetto drenante e dà compattezza alla drenante e dà compattezza alla pelle. Il secondo,
Creme de Cafe, pelle. Il secondo, Creme de Cafe, brucia i lipidi e rafforza la pelle brucia i lipidi e rafforza la
pelle brucia i lipidi e rafforza la pelle grazie a caffeina e argilla (50 min., grazie a caffeina e argilla (50 min.,
grazie a caffeina e argilla (50 min., 85 euro). Perfetti per le braccia, 85 euro). Perfetti per le braccia, ma
anche per addome e glutei. ma anche per addome e glutei. Per informazioni: Hotel Terme Merano, Per
informazioni: Hotel Terme Merano, Piazza Terme, 1, Merano (Bz), Piazza Terme, 1, Merano (Bz), tel. 0473
259000, hoteltermemerano.it. tel. 0473 259000, hoteltermemerano.it. g A m BE BE & gl & gl UTEI UTEI p E
r FE FE T TI TI «Poche donne sono soddisfatte «Poche donne sono soddisfatte del loro lato B. Chi dice
che del loro lato B. Chi dice che ha poco volume ed è piatto. Chi, ha poco volume ed è piatto. Chi, al
contrario, si lamenta di una al contrario, si lamenta di una misura XL o mancanza di tono. misura XL o
mancanza di tono. Esistono esercizi che possono Esistono esercizi che possono cambiare la silhouette:
occorre cambiare la silhouette: occorre tonificare i muscoli, ma lavorare tonificare i muscoli, ma lavorare
tonificare i muscoli, ma lavorare anche sulla curva lombare e sulla anche sulla curva lombare e sulla
postura, entrambi responsabili postura, entrambi responsabili dell'effetto up dei glutei», dice dell'effetto up
dei glutei», dice dell'effetto up dei glutei», dice Andrea Orbeck, personal trainer Andrea Orbeck, personal
trainer di molti Angeli di Victoria'a Secret. di molti Angeli di Victoria'a Secret. Home fitness Home fitness
Home fitness Per definire in un solo movimento Per definire in un solo movimento Per definire in un solo
movimento quadricipiti e glutei, fare una serie quadricipiti e glutei, fare una serie da 15 per 3 di Sumo
Squot. da 15 per 3 di Sumo Squot. La posizione di partenza è a gambe La posizione di partenza è a gambe
divaricate e piegate, come quella divaricate e piegate, come quella dei lottatori di Sumo. Tenendo dei
lottatori di Sumo. Tenendo in mano un peso da almeno in mano un peso da almeno due chili, piegatevi fino
a formare due chili, piegatevi fino a formare due chili, piegatevi fino a formare un angolo retto con le
ginocchia un angolo retto con le ginocchia e risalite lentamente. La maggior e risalite lentamente. La
maggior apertura delle gambe renderà apertura delle gambe renderà ancor più efficace (e faticoso) ancor
più efficace (e faticoso) ancor più efficace (e faticoso) ancor più efficace (e faticoso) l'esercizio, sollecitando
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proprio l'esercizio, sollecitando proprio i muscoli di sostegno del gluteo. i muscoli di sostegno del gluteo.
Per tonificare i muscoletti alla base Per tonificare i muscoletti alla base Per tonificare i muscoletti alla base
del gluteo, quelli responsabili del gluteo, quelli responsabili dell'effetto 'push up', effettuare dell'effetto 'push
up', effettuare dell'effetto 'push up', effettuare dell'effetto 'push up', effettuare i back kicks. Piegate, a quattro
i back kicks. Piegate, a quattro zampe, slanciate indietro la gamba zampe, slanciate indietro la gamba
sinistra. Alternate con quella sinistra. Alternate con quella destra per un totale di 3 serie destra per un totale
di 3 serie da 15 ripetizioni. Un suggerimento da 15 ripetizioni. Un suggerimento della trainer? Quando
lavorate della trainer? Quando lavorate sui glutei non abbiate paura sui glutei non abbiate paura di caricare
i pesi. Più peso di caricare i pesi. Più peso aggiungerete, più il muscolo sarà aggiungerete, più il muscolo
sarà costretto a forzare la resistenza costretto a forzare la resistenza e si ingrosserà, ma si tratterà e si
ingrosserà, ma si tratterà di un "volume" sodo. L'idea in più: di un "volume" sodo. L'idea in più: seguire i
video su YouTube: How seguire i video su YouTube: How to Train Like a Victoria's Secret to Train Like a
Victoria's Secret Angel, le lezioni "Sexy back". Angel, le lezioni "Sexy back". Allenamento Allenamento in
palestra in palestra Perfette le lezioni di Sambafit. Perfette le lezioni di Sambafit. Perfette le lezioni di
Sambafit. «I movimenti partono dal bacino «I movimenti partono dal bacino e coinvolgono gambe,
addominali e coinvolgono gambe, addominali e glutei. In più, sviluppa la capacità e glutei. In più, sviluppa la
capacità di coordinazione», dice Tiago di coordinazione», dice Tiago Da Silva, autore del programma Da
Silva, autore del programma con Eduardo Da Silva. con Eduardo Da Silva. Cibi sì e no Cibi sì e no «Primo,
bere tanto. Non ci sono «Primo, bere tanto. Non ci sono alternative per eliminare le tossine alternative per
eliminare le tossine e la cellulite. Più di 2 litri al giorno. e la cellulite. Più di 2 litri al giorno. Evitare il sale.
Sostituirlo Evitare il sale. Sostituirlo con il gomasio o con spezie con il gomasio o con spezie antiossidanti
(come il cumino antiossidanti (come il cumino o il curry). Mangiare cinque o il curry). Mangiare cinque
porzioni di frutta: ananas, kiwi, porzioni di frutta: ananas, kiwi, pompelmo e prugne. Poca carne pompelmo
e prugne. Poca carne rossa e più pesce. Per le verdure: rossa e più pesce. Per le verdure: perfette quelle a
foglia larga perfette quelle a foglia larga e i ravanelli ricchi di vitamina C», e i ravanelli ricchi di vitamina C»,
dice Giorgio Mazzola, esperto dice Giorgio Mazzola, esperto in detox e responsabile del centro in detox e
responsabile del centro medico dell'Adler Balance medico dell'Adler Balance Medical Spa & Health Resort.
Medical Spa & Health Resort. le nuove le nuove tecniche tecniche «I «In risposta alle nuove esigenze di
naturalezza, per rimodellare la la parte bassa del corpo, oggi il il medico estetico può abbinare mesoterapia
omeopatica mesoterapia omeopatica e ca e carbossiterapia», dice il chirurgo plastico Patrizia Gilardino.
plastico Patrizia Gilardino. «La prima aiuta i tessuti «La prima aiuta i tessuti a recuperare elasticità e tono,
la seconda utilizza l'anidride carbonica come potente carbonica come potente vasodilatatore per migliorare
il il microcircolo nelle zone affette da da atonicità e buccia d'arancia. Se Se sulle gambe sono visibili anche
ca capillari e vene si può ricorrere alla scleroterapia con acqua e sa e sale, inducendo una fibrosi delle pa
pareti dei vasi che poi vengono pro progressivamente riassorbiti, senza però alcun pericolo di allergie e
controindicazioni». Per inf.: gilardinochirurgiaestetica.eu. g gilardinochirurgiaestetica.eu. Grazia Pallagrosi v
FA FA cto cto R Ultima innovazione tecnologica Ultima innovazione tecnologica per il trattamento della
cellulite per il trattamento della cellulite e per combattere i centimetri e per combattere i centimetri di troppo:
Velashape Due, di troppo: Velashape Due, apparecchiatura non invasiva apparecchiatura non invasiva con
rivoluzionaria tecnologia con rivoluzionaria tecnologia "elos" (combinazione "elos" (combinazione di
radiofrequenza bipolare, luce di radiofrequenza bipolare, luce a infrarossi, aspirazione a infrarossi,
aspirazione e massaggio meccanico). Indolore e massaggio meccanico). Indolore e super efficace dalla
prima e super efficace dalla prima seduta (che dura 45 minuti). seduta (che dura 45 minuti). Si consiglia un
ciclo da 10. Prezzo: Si consiglia un ciclo da 10. Prezzo: da 150 euro. Per inf.: tel. da 150 euro. Per inf.: tel.
02.73951425, metodofive.it. 02.73951425, metodofive.it. M.S. M.S. Total Body Una soluzione total body
che Una soluzione total body che modella i fianchi (lipolisi), modella i fianchi (lipolisi), modella i fianchi
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(lipolisi), rassoda i glutei e ridefinisce rassoda i glutei e ridefinisce rassoda i glutei e ridefinisce la silhouette:
ecco LiftShape la silhouette: ecco LiftShape (Radio4), con radiofrequenza (Radio4), con radiofrequenza
quadripolare dinamica. Effetto quadripolare dinamica. Effetto quadripolare dinamica. Effetto lifting
immediato per questo lifting immediato per questo trattamento con tecnologia trattamento con tecnologia
Vfr (variable radiofrequency) Vfr (variable radiofrequency) che permette di modulare al meglio che permette
di modulare al meglio la frequenza termica, in sinergia la frequenza termica, in sinergia con manipoli ad
hoc, su misura con manipoli ad hoc, su misura per ogni area del corpo (fianchi, per ogni area del corpo
(fianchi, per ogni area del corpo (fianchi, cosce e glutei). Prezzo da 130 euro cosce e glutei). Prezzo da 130
euro a seduta (se ne consigliano 8/12). a seduta (se ne consigliano 8/12). Per inf.: tel. 800.089490, Per inf.:
tel. 800.089490, novaestetyc.it. novaestetyc.it. Marta Saladino Marta Saladino CALZEDONIA, STILL LIFE
GREVIMAR, BEN WATTS, TOP LACOSTE, PANTS GERTRUDE GASTON, NIKE, MARTIN HARPER,
CHRISTINE CHERBONNIER, TOOSHIE
Foto: Per nutrire i capelli, quattro oli naturali nella formula di elixir Ultime original il Kérastase.. Costume res.
Fascia e polsini, american apparel
Foto: 1. Effetto caldo/ freddo per lo stick che affina i punti critici: Pharma Cellzero di Mediterranea (24,80
euro, mediterranea.it). 2. Con il complesso Morpho 4D, riattiva il metabolismo: Snellente Globale Body-Slim
di Lierac (39,90 euro, in farmacia). 3. Con ananas drenante, Crema Corpo Ananas Cell di L'Erbolario (28
euro, anche in erboristeria). 4. Con olio di Tamau, è ideale anche in gravidanza: Body Strategist D-Age
Cream di Comfort Zone (60 euro). 5. Drena i liquidi in eccesso: Sculpt Defence Body di Bionike (39,50
euro, in farmacia).
Foto: in istituto). 4. Ricca di attivi snellenti, di attivi snellenti, è ideale è ideale per massaggiare per
massaggiare la pelle: Crema la pelle: Crema antirotondità ribelli antirotondità ribelli Masvelt di Clarins
Masvelt di Clarins (53 euro). 5. Contiene arnitina, molecola che converte i grassi in energia: Crema
Bodyslim di EuPhidra (24,50 euro, in farmacia). 1. Elimina le impurità: Hemp Nation Body Hemp Nation
Body Scrub di Australian Scrub di Australian Gold (19,90 euro). Gold (19,90 euro). 2. 2. Per la cellulite Per
2. Per la cellulite la 2. Per la cellulite cellulite 2. Per la cellulite più ostinata, Siero Riducente Globale Clé
Végétale di Yves Rocher (22,95 euro). 3. Con alghe, stimola la sintesi di collagene: Thalasso Crema di
Mare di Olos (52,50 euro, "bere tanto, per smaltire per smaltire le le tossine: piÙ tossine: le tossine: piÙ piÙ
le tossine: piÙ di due litri al giorno. ed eliminare sale e zucchero"
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SPIRITO DI SQUADRA
Svegliare il teint Svegliare il teint con rosa frizzanti con rosa frizzanti o toni solari, o toni solari, mettere
mettere sulle labbra sulle mettere sulle labbra labbra mettere sulle labbra un colore flashy (o un nudo
effetto luce), potenziare lo sguardo con un mascara da record . Il trucco è una sinergia di accenti che
funzionano in team funzionano in team. Tutti per uno...
MARIANNA BUSSOLA
VISO Prima base Gel trasparenti che regalano un look baciato dal sole, terre impalpabili per chi desidera
esidera intensificare l'effetto care intensificare l'effetto l'effetto tan, blush modulabili h tan, blush modulabili
modulabili a piacere che permettono e a piacere che permettono che permettono di ottenere una bonne ere
di ottenere una bonne una bonne mine appena accennata pena mine appena accennata accennata o
accesa di salute: di salute: per la base, il trucco se, per la base, il trucco il trucco sportivo punta su texture
punta su texture leggere che non pesano he non pesano sulla pelle e la sublimano le sulla pelle e la
sublimano e la sublimano senza farla sembrare rla senza farla sembrare sembrare truccata. E non .
truccata. E non E non dimentica un tocco ca dimentica un tocco un tocco di illuminante, nante, di
illuminante, per mettere il teint per mettere il teint ere per mettere il teint il teint in piena luce. luce. in piena
luce. 1. Per guance e labbra: Lips & Cheeks di La Biosthetique Paris (23,60 euro, in istituto). 2. Illuminante:
Defence Color Lumieresse di Bionike (15 euro, in farmacia). 3. Per un delicato e naturale effetto
abbronzato: Mister Radiant Bronzer di Givenchy (38,50 euro). 4. Finissima, senza profumo, glutine e
parabeni: Terra Mat di Euphidra Skin Color (16,90 euro, in farmacia e parafarmacia). 5. Texture in gel e
pigmenti micronizzati: Le Blush Encre De Peau di Yves Saint Laurent n. 1 (37 euro). L A B B R A Accenti
dinamici Prodotti facili da far scivolare nella tasca o nel marsupio e da passare sulle labbra senza (quasi)
guardarsi allo specchio. Matitoni ludici ma ricchi di attivi trattanti, baume protettivi e nutrienti, gloss effetto
specchio, formule cushion che vestono la bocca di un velo leggerissimo ma intenso di colore... Le tonalità?
Forti, accese e squillanti o, all'opposto, freschissime e naturali, senza vie di mezzo. 1. Rimpolpante:
Cushion Kiss Soft Balm Gloss n. 1 di Givenchy (24,50 euro). 2. Ricco: Rossetto Volume n. PM02 di
Euphidra Skin Color (13,90, in farmacia). 3. Happy mood: Matitone Glossy Rouge Aquarelle di Yves Rocher
(9,95 euro). 4. Pratico & chic: Phyto-Lip Twist n. 13 Poppy di Sisley (36,50 euro). 5. Lip baume più scrub
labbra: Sweet Pots Pink Framboise di Clinique (27 euro). 6. Ultralight: Juicy Shaker olio Labbra Bi-Fase n.
154 di Lancôme (25 euro). 7. opaco: Wonderful Cushion Crème de Lèvres Mate n. 05 di Sephora (9 euro,
da Sephora). 8. Effetto lacca: Tingilabbra n. 124 di Diego Dalla Palma (19,90 euro). 9. Lucente e
ultraidratante: Hydro Gloss Watermelon di La Biosthetique Paris (19,20 euro, in istituto). 10. Con burro di
karité Rossetto Stylo Extraglossy Rosa Shocking di Bottega Verde (14,99 euro). 11. Leggerezza & colore a
fior di labbra: Volupté Tint-in-oil n. 11 di Yves Saint Laurent (34 euro). 12. Rossetto liquido duo: Absolute
Lasting Liquid Lipstick n. 12 di Deborah Milano (12,99 euro). o C C H i Massimo impatto Quando il trucco
occhi si riduce al minimo, punta sul mascara: nero o colorato, classico o water resistant, ma sempre in
grado di donare intensità allo sguardo anche in assenza di ombretti e matite. 1. Curvatura & volume: in
Extreme Dimension Waterproof Mascara Dimensional Black di Mac Cosmetics (24,20 euro). 2. Per ciglia
esagerate: Excessive Lash di Make Up For Ever (27,90 euro). 3. Formula a prova di tuffi: Noir Couture
Volume Waterproof n. 01 di Givenchy (32,50 euro). 4. Un tocco di colore: Deep Look Mascara n. 05 di
Shaka (6,99 euro). trunk archive, still life grevimar Pennello e fard bicolori: artist Foundation Face Brush e
Blending Wave Multicolor Blush n. 01 di Kiko Milano (13(13,90 euro e 90(10,90euro 10,90 euro, one ne
shot).
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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make up
16/04/2016
Pag. 96 N.5 - maggio 2016
VERY ELLE
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scelta" a voi la scelta"
16/04/2016
Pag. 92 N.16 - 26 aprile 2016
diffusione:215102
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Cara mamma fammi dimagrire
cIbI nocIvI, poco moto, uno stIle dI vItA eRRAto: tRoppI nostRI RAgAzzI hAnno chIlI In pIù. come fARlI
toRnARe In foRmA? «l'esempIo deve ARRIvARe dAI genItoRI», dIcono glI espeRtI
Igor Ruggeri
Abbiamo raggiunto il livello di guardia. L'obesità dilaga in Italia, specie nella fascia di età più delicata per il
metabolismo del corpo, l'adolescenza. Lo certifica l'Organizzazione mondiale della sanità nell'ultimo
rapporto sulla salute e il benessere dei giovani. Oltre il 30 per cento dei ragazzi tra 11 e 15 anni nel nostro
Paese sono obesi o in sovrappeso: una quantità impressionante. In Europa solo Grecia e Portogallo hanno
valori peggiori, mentre Irlanda e Spagna raggiungono il nostro livello (Svizzera e Olanda vantano le
percentuali più basse). Ma come si spiega un risultato così negativo proprio in Italia, patria della dieta
mediterranea, giustamente nota e celebrata per il sano equilibrio dei suoi alimenti? «Pochi oggi seguono la
vera dieta mediterranea», replica il dottor Paolo Accornero, dietologo nutrizionista specializzato nella cura
dell'obesità infantile, «intendo quella praticata negli anni Cinquanta nella zona rurale del Cilento, in
Campania, e poi resa celebre dal medico americano Ancel Keys. Era un regime rigoroso, per la povertà del
luogo. Tante cose che si mangiano adesso non ne fanno parte. Per prima la pizza, preparata con farina
bianca ricca di zuccheri e con troppo olio». Oltre ai cibi nocivi, anche la sedentarietà alza l'indice di obesità.
Tra gli adolescenti solo il 5 per cento delle femmine e l'11 per cento dei maschi pratica in media almeno
un'ora di sport al giorno. «Bisogna limitare zuccheri e grassi, bandire l'alcol e svolgere attività fisica»,
raccomanda Accornero. «Ma un giovane soggetto a fame nervosa, messo a dieta, riuscirà a perdere peso
solo con una strategia di famiglia. I genitori devono dare l'esempio, nutrendosi in modo sano, fornendo
un'adeguata educazione alimentare, evitando di tenere in casa cibo spazzatura». Il compito comincia dal
controllo del peso del ragazzo. Occorre calcolare l'indice della massa corporea (dato dal peso stesso,
espresso in chili, diviso con l'altezza al quadrato, espressa in metri), da soli in casa o dal farmacista di
fiducia. Per i minori di 14 anni il risultato non deve essere superiore a 15: se l'indice è maggiore di poco il
soggetto è in sovrappeso, se di tanto è obeso. Per i ragazzi dai 15 ai 18 anni il valore da non superare è
18. Raccolto così il primo segnale di allarme e quantificato il problema, che cosa può fare la famiglia?
«Alcune abitudini si rivelano fondamentali», afferma Elisabetta Scala, vicepresidente del Movimento italiano
genitori (Moige). «Bisogna dedicare tempo alla prima colazione e mangiare con equilibrio durante la
giornata, senza tanti spuntini e merendine lontano dai pasti. È deleterio nutrirsi davanti al televisore, perché
non ci si rende conto di quanto si inghiotte. La sera è sbagliato riempirsi troppo, poi si va a dormire e il
fisico non consuma il cibo eccessivo assimilato». Elisabetta Scala ci svela un piccolo accorgimento che ha
adottato con i suoi figli. «Fin da bambini li ho coinvolti nella preparazione dei pasti. Così quando hanno
fame, invece di aprire il frigo e di mangiare tutto quello che capita, sanno che cosa è sano per loro e sono
anche in grado di cucinarselo». L'adolescenza rappresenta spesso una soglia di non ritorno, nel senso che
il 60 per cento degli obesi a questa età restano tali da adulti, quando è più difficile intervenire sul peso. Se
non si affronta il problema fin da giovani, le sue dimensioni peggiorano in modo disastroso. Infatti dal 1990
a oggi gli obesi in Italia sono raddoppiati e nel mondo hanno già superato il numero delle persone
sottopeso, come svela uno studio della rivista medica The Lancet . In altri termini, l'obesità sta per
diventare un onere sociale perfino peggiore della fame, a livello globale. A questi temi ha dedicato una
ricerca, intitolata L'obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica , la sociologa Mara Tognetti
dell'Universita di Milano Bicocca. «Il 7 per cento della spesa sanitaria in Europa è dedicato alla cura delle
patologie legate all'obesità. Ma non basta. Serve investire nella prevenzione, coinvolgere famiglie, scuole,
tutta la società». L'obesità è una piaga globale, drammatica anche in molti Paesi in via di sviluppo. «Figlia
della povertà come del benessere, è legata a uno stile di vita errato. In Italia è diffuso: molti ragazzi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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italia tra i peggiori in europa per numero di adolescenti grassi inchiesta
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Pag. 92 N.16 - 26 aprile 2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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mangiano male, si muovono poco, passano troppo tempo davanti a un video. Come se ne esce? Con
l'apporto determinante dei genitori. Una famiglia dal profilo socio-economico e culturale insufficiente per
una corretta educazione alimentare dei propri figli è il primo fattore di rischio per loro di sviluppo
dell'obesità». Igor Ruggeri60% deglI obeSI ReSTano TalI anChe da adUlTIconsulenze in farmacia Una
consulenza gratuita di n nuovo tipo per le famiglie viene lanciata a Roma da Farmacap, l'azienda che
gestisce le farmacie comunali locali. È uno sportello per contrastare l'obesità infantile, aperto ogni lunedì e
giovedì dalle 15 alle 20 in zona Tiburtina per rispondere alle domande dei genitori sui problemi di nutrizione
dei figli. Si trova nella Farmacia Forte Tiburtino, gestita dalla biologa nutrizionista Cecilia Stillitano, che
fornisce questo servizio di consulenza a chi si prenota per telefono allo 06-43254243 o allo 06-570881.
"Quasi un bambino su tre soffre di obesità o sovrappeso, a causa di stili di vita sedentari e alimentazione
non equilibrata", spiega una nota del Comune di Roma. "Per dare alle famiglie il supporto necessario per
una crescita in salute dei figli, Farmacap vuole puntare sullo stile alimentare". un aiuto per i genitori100%
l'aUmenTo deglI obeSI dal 1990 a oggISPoRT Senza TRegUa Tre bambini si divertono in piscina. «Per
dimagrire bisogna limitare zuccheri e grassi e svolgere un'attività fisica», consiglia il dietologo Paolo
accornero. Tra gli adolescenti, però, solo il 5 per cento delle femmine e l'11 per cento dei maschi fa sport
per almeno un'ora al giorno.
Foto: vedo... tRoppo zuccheRo una ragazzina scherza con due ciambelle ipercaloriche. Il consumo
frequente di merendine fuori dai pasti è una delle cause dell'eccesso di peso nei giovani.
Foto: l'età critica per la l i nea d ue giovani ue giovani coetanee coetanee confrontano confrontano la loro
linea. la loro linea. i ragazzi italiani ragazzi italiani sono tra i più sono tra i più obesi e pigri di obesi e pigri di
tutta l' tutta l' e uropa. uropa.
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Pag. 7 N.2 - aprile 2016
Il Pediatra
Emozioni anomale
Silvano Bertelloni
Roma: due giovani adulti nel corso di un episodio di abuso di alcol e cocaina hanno torturato e ucciso un
loro coetaneo, dichiarando in seguito di averlo fatto per provare quali emozioni suscita la sofferenza e la
morte di un uomo. È ovvio che sarà compito degli organi investigativi e della magistratura fare piena luce
sulla vicenda e stabilire le responsabilità individuali. La stampa ha sottolineato, anche in base al parere di
psichiatri, che l'abuso di droghe può fungere da detonatore per comportamenti di questo tipo, ma alla base
vi sono spesso problemi psichici non precedentemente individuati, come un disturbo borderline di
personalità (Corriere della Sera, marzo 2016). Anche questa ipotesi andrà accertata, ma se risultasse vera
ripropone all'attenzione di tutti noi pediatri, il problema dell'individuazione precoce della patologia
psichiatrica. "È infatti importante ricordare, che più del 50% dei disturbi psichiatrici dell'adulto ha un esordio
o comunque una causa determinante in età evolutiva e che per la maggior parte di essi un tempestivo
intervento terapeutico/riabilitativo potrebbe cambiare positivamente la storia naturale di queste malattie" (G.
Cioni, 2016). Qualche anno fa uno studio epidemiologico statunitense su oltre 10.000 adolescenti ha
dimostrato una prevalenza di disturbi mentali di oltre il 40% a un anno e di circa il 23% a trenta giorni dal
momento di esecuzione dell'indagine (Kessler et al, Arch Gen Psychiatry 2012; 69: 372). Un recente lavoro
ha confermato un'importante prevalenza della patologia psichiatrica anche tra gli adolescenti dei paesi in
via sviluppo; abuso di sostanze, disordini dell'umore e del comportamento, ansia e disturbi del
comportamento alimentare sono risultate le patologie più frequenti (Benjet et al., Eur J Chil Adol Psychiatry
2016; 25: 163). Vari rapporti sia nazionali che regionali dimostrano che la salute mentale in adolescenza è
una drammatica realtà anche nel nostro Paese. Ad esempio, i ricoveri in regime di degenza ordinaria per
disturbi neurologici e psichiatrici dell'età evolutiva riguardano circa il 13% degli utenti dei servizi
neuropsichiatria infantile e sono distribuiti soprattutto nella fascia di età 0-3 anni (interventi diagnostici di
tipo prevalentemente neurologico) e nella fascia di età 14-18 anni (interventi di diagnosi e presa in carico
per disturbi psichiatrici gravi) (Ministero della Salute, 2015). Non sappiamo se questi adolescenti andranno
incontro a una cronicizzazione del problema e diventeranno adulti con disturbi psichiatrici (Pediatria di
comunità Cesena, Quaderni ACP, 2013). Tuttavia, permangono carenze assistenziali con forti difficoltà di
prevenzione, diagnosi precoce e "management", sia in ospedale che sul territorio. Il quadro assistenziale è
infatti caratterizzato da estrema variabilità sia inter-regionale che intra-regionale di accesso, risorse,
diagnosi e dall'assenza di un sistema di monitoraggio complessivo della salute mentale in età evolutiva (8°
Rapporto CRC, 2015). Vi è inoltre una estrema disomogeneità tra le diverse Regioni nell'organizzazione dei
servizi e nella presenza al loro interno di tutte le figure professionali (mediche e non mediche) necessarie
per garantire interventi appropriati e tempestivi. Si devono, pertanto, acquisire o rafforzare "nuove
competenze" anche nei pediatri almeno per favorire una più precoce individuazione dei ragazzi a rischio
con strumenti adeguati a valutare non solo la salute fisica nei bilanci di salute. A livello di società dovremmo
inoltre essere proattivi per proporre modelli e valori di riferimento meno favorenti il disagio giovanile e lo
sviluppo di "extreme emotion seeking phenotype", che potrebbe anche derivare da un'esposizione troppo
precoce di "cervelli in fase di crescita" a stili di vita o esempi/giochi mediatici troppo violenti (GR Burgio et
al. Una pediatria per la società che cambia, 2007) con potenziali ripercussioni negative sulla salute mentale
non solo dei minori, ma in prospettiva anche in età adulta.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Editoriale
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Pag. 16 N.2 - aprile 2016
Il Pediatra
Inquinamento I tumori infantili nella Terra dei Fuochi
Aumento di bambini ricoverati per tutti i tumori nel primo anno di vita, eccesso di incidenza e di ricoverati
per tumori del sistema centrale nervoso tra uno e 14 anni. L'ultimo aggiornamento del progetto "Sentieri"
dell'Istituto Superiore di Sanità sullo stato di salute della popolazione di quest'area delle province di Napoli
e Caserta registra alcune allarmanti criticità, soprattutto sulla salute infantile
Chiara Romeo
Presenza di sorgenti di contaminazione ambientale dovuta allo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e alla
combustione incontrollata di questi, inquinamento ambientale diffuso in un'area molto vasta: questa è la
situazione nella "Terra dei Fuochi". L'entità del danno ambientale è elevata nei diversi comparti, suolo, aria
e acqua. Infatti la zona compresa tra Napoli e Caserta presenta una situazione ambientale peculiare e
complessa per la presenza di diverse sorgenti di contaminazione ed è resa ancora più critica per la
difficoltà di caratterizzare adeguatamente le diverse matrici ambientali. Tutto questo si ripercuote sulla
salute della popolazione: studi condotti dall'Istituto Superiore di Sanità nell'ultimo decennio hanno
evidenziato nell'area un'elevata mortalità per un insieme di patologie neoplastiche e da un'elevata
prevalenza alla nascita di malformazioni congenite. È del 2015 uno studio epidemiologico, aggiornamento
al 2014 del precedente Progetto Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti
esposti a rischio da inquinamento), dal titolo "Mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nei Comuni
della Terra dei Fuochi in Campania (relazione ai sensi della Legge 6/2014)" condotto da un gruppo di
ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha analizzato la situazione dei tumori di adulti e
bambini nella Terra dei Fuochi. I risultati mostrano come il quadro epidemiologico della popolazione in
oggetto sia caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità, dell'incidenza tumorale e
dell'ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti
l'esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di
combustione incontrollata di rifiuti. Abbiamo raccolto i commenti su questo studio di Pietro Comba, direttore
del Reparto di Epidemiologia ambientale del Dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria,
dell'Istituto Superiore di Sanità. Come nasce questo studio e come è stato condotto? Questo studio è stato
attuato per adempiere a quanto previsto dalla legge sulla Terra dei Fuochi (legge n.6 del 6 febbraio 2014)
che assegnava all'Istituto Superiore di Sanità il compito di analizzare e pubblicare i dati epidemiologici
relativi a un'ampia area costituita da 55 Comuni delle Province di Napoli e Caserta. Lo studio dell'incidenza
dei tumori nella Terra dei Fuochi è stato svolto nell'ambito della collaborazione tra ISS e Associazione
italiana dei registri Tumori (AIRTUM) grazie al contributo del Registro tumori della ASL Na3 Sud. Sono stati
inoltre presi contatti con l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) della Regione
Campania. A questo fine si è applicata una metodologia desunta dal protocollo del Progetto Sentieri, un
programma permanente di sorveglianza epidemiologica per la popolazione residente nei siti di interesse
nazionale per le bonifiche, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità su mandato del Ministero della Salute.
Si tratta di uno studio di epidemiologia geografica, nel quale vengono utilizzati tre ussi informativi
indipendenti: la mortalità e i ricoveri ospedalieri in tutti i comuni considerati, e i dati di incidenza dei tumori
nel sottoinsieme costituito dai comuni serviti dal Registro tumori dell'ASL Napoli 3 Sud. La metodologia è
caratterizzata dall'individuazione a priori dei territori in esame e delle cause di morte e malattia associabili
alle diverse esposizioni ambientali presenti, con diversi livelli di persuasività scientifica, seguita da
un'analisi a livello comunale della mortalità, dell'incidenza dei tumori e della morbosità stimata attraverso i
dati di ospedalizzazione. Queste caratteristiche metodologiche non consentono, in linea generale, la
formulazione di valutazioni di nessi causali, permettono tuttavia di individuare situazioni di possibile
rilevanza eziologica da approfondire con studi mirati, senza che questo dilazioni l'indifferibile risanamento
ambientale. Quali sono i risultati sulla popolazione adulta? La mortalità generale è in eccesso, rispetto alla
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Intervista Incontro con Pietro Comba
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Il Pediatra
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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media regionale, in entrambi i gruppi di comuni sia tra gli uomini sia tra le donne; le ospedalizzazioni per
l'insieme delle cause indagate sono inferiori alla media regionale nella provincia di Caserta e in linea con
l'atteso nella provincia di Napoli. Il gruppo di patologie per le quali sussiste un eccesso di rischio in
entrambi i generi per tutti i 3 gli indicatori utilizzati, ovvero incidenza tumorale, mortalità, ricoveri, disponibili
per la sola provincia di Napoli, è costituito da: tumore maligno dello stomaco, tumore maligno del fegato,
tumore maligno del polmone, tumore maligno della vescica, tumore maligno del pancreas (tranne che
nell'incidenza fra le donne), tumore maligno della laringe (tranne che nella mortalità fra le donne), tumore
maligno del rene (tranne che nell'incidenza fra gli uomini), linfoma non Hodgkin (tranne che nella mortalità
fra gli uomini). Il tumore della mammella è in eccesso in tutti i 3 indicatori. È stato condotto un focus sulla
popolazione infantile e adolescenziale: quale lo scopo? In aggiunta alle analisi su tutte le età, è stato
eseguito un approfondimento relativo alla salute nel primo anno di vita, in età pediatrica e adolescenziale,
in quanto, sulla base delle più recenti indicazioni e raccomandazioni di sanità pubblica si annette carattere
di priorità alla segnalazione, e alle successive azioni di approfondimento, dei possibili aumenti di rischio
sanitario nei bambini e negli adolescenti che risiedono in aree contaminate. Infatti, bambini e adolescenti
sono particolarmente vulnerabili da parte dei contaminanti ambientali per motivi legati alla loro fisiologia.
Inoltre, per motivi etici, vi è generale consenso sulla necessità di tutelare al massimo la loro salute anche
assicurando loro un'alta qualità ambientale. Quali le classi di età interessate e le patologie analizzate? In
generale lo studio ha considerato tutte le età e poi in particolare le classi 0-1 anno, 0-14 e 0-19 anni. Le
patologie considerate includono tutte le principali malattie per le quali esistono nella letteratura scientifica
internazionale segnalazioni in merito a un possibile ruolo eziologico dell'esposizione a contaminanti quali
quelli presenti nelle emissioni e nei rilasci che caratterizzano i siti di smaltimento incontrollato dei rifiuti
pericolosi. Per quanto riguarda i bambini, lo studio ha preso in considerazione, per il primo anno di vita,
mortalità e ospedalizzazione e incidenza tumorale: mortalità generale e ospedalizzazione per tutte le
diagnosi relative a cause naturali, tumori nel loro complesso, tumori del sistema nervoso centrale (SNC),
tumori del tessuto linfoematopoietico, e in particolare leucemie, condizioni morbose di origine perinatale;
incidenza tumorale: tumori nel loro complesso, tumori dell'SNC, tumori del tessuto linfoematopoietico e in
particolare leucemie. Per la fascia di età 0-14 anni e 0-19 anni, mortalità e ospedalizzazione e incidenza
tumorale: mortalità generale e ospedalizzazione per tutte le diagnosi relative a cause naturali, tumori nel
loro complesso, tumori dell'SNC, tumori del tessuto linfoematopoietico e in particolare leucemie, malattie
respiratorie acute e asma); incidenza tumorale: tumori nel loro complesso, tumori dell'SNC, tumori del
tessuto linfoematopoietico e in particolare leucemie. Le analisi condotte in queste fasce di età non
prevedono la distinzione per genere. Quali risultati per la popolazione infantile e adolescenziale? Lo studio
ha mostrato una serie di eccessi della mortalità, dell'incidenza tumorale e dell'ospedalizzazione per diverse
patologie che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti, l'esposizione a inquinanti emessi o
rilasciati da siti di smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia
pericolosi, sia solidi urbani. Le analisi condotte sull'insieme dei comuni della Terra dei Fuochi mostrano che
il profilo di salute dei bambini presenta alcune criticità nel primo anno di vita. Si osservano in particolare
eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema nervoso
centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni. L'analisi evidenzia alcuni comuni nei quali si sono
rilevati specifici segnali che richiedono ulteriori e cogenti approfondimenti. In età pediatrica e
pediatricoadolescenziale i tumori dell'SNC sono in eccesso sia come incidenza che come numero di
ricoverati nella provincia di Napoli; nella provincia di Caserta il dato sui ricoveri mostra un eccesso per
questi tumori nelle due classi di età indagate. Le leucemie risultano in eccesso solo come numero di
bambini ricoverati nella provincia di Caserta. In conclusione, quali indicazioni per la protezione della salute
in età infantile? Le indicazioni che emergono dai risultati dello studio sono: assicurare alle donne in
gravidanza un ambiente sicuro; rafforzare l'attività di prevenzione rispetto ai rischi ambientali, evitando le
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Pag. 16 N.2 - aprile 2016
Il Pediatra
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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esposizioni indebite; individuare percorsi di rapido accesso ai servizi sanitari; ottimizzare le procedure
diagnostiche e terapeutiche per l'infanzia; realizzare ove appropriato indagini epidemiologiche analitiche di
approfondimento eziologico; annettere priorità ai bambini e più in generale alle aree caratterizzate da
condizioni socioeconomiche svantaggiate, in quanto è noto che la deprivazione socioeconomica è spesso
associata alla residenza in aree inquinate, ed entrambi i fattori possono concorrere all'insorgenza di diverse
patologie anche operando in maniera sinergica; attuare iniziative di prevenzione primaria e di promozione
della salute dei bambini; curare le attività di informazione e comunicazione. La ricerca non si conclude qui,
come e perché verrà portata avanti? La ricerca va portata avanti perché la sorveglianza epidemiologica non
può che essere un processo permanente. Le modalità verranno concordate con il Ministero della Salute.
La deprivazione socioeconomica è spesso associata alla residenza in aree inquinate, ed entrambi i fattori
possono concorrere all'insorgenza di diverse patologie anche operando in maniera sinergica
ASL CASERTA ASL NAPOLI 2 Nord ASL NAPOLI 3 Sud Con la denominazione "Terra dei Fuochi" si
intende un'area situata nell'Italia meridionale, in Campania, tra le province di Napoli e Caserta,
caratterizzata dalla presenza di rifiuti tossici smaltiti illegalmente e da roghi di rifiuti. La terminologia "Terra
dei Fuochi" è stata utilizzata per la prima volta nel 2003 nel Rapporto Ecomafie curato da Legambiente e
ripresa dallo scrittore Roberto Saviano nel suo libro Gomorra . La stessa è poi stata ripresa dalla Legge
6/2014, che individua 55 Comuni delle province di Napoli e Caserta.
Foto: Pietro Comba, direttore del Reparto di Epidemiologia ambientale del Dipartimento ambiente e
connessa prevenzione primaria dell'Istituto Superiore di Sanità, uno degli autori dello studio sulla Terra dei
Fuochi
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Pag. 20 N.2 - aprile 2016
Il Pediatra
Farmaci per bambini Come può cambiare il passo nella ricerca pediatrica
Con l'approvazione del nuovo Regolamento europeo ci si augura un incremento di investimenti e più
sensibilità verso lo sviluppo di nuove terapie specifiche per i bambini, con una parallela riduzione
dell'impiego off-label dei farmaci per adulti
Marvi Tonus
La sperimentazione pediatrica non gode di molta popolarità né sui mass media né tra gli sponsor pubblici e
privati. Il coinvolgimento dei bambini negli studi clinici tocca corde profonde, amplifica speranze e timori,
stimola eccellenze e sconta interessi di mercato, impone iter complessi ed esprime urgenza nel
raggiungere risultati. In questa inchiesta, con il contributo di alcuni esperti, si traccerà il bilancio degli studi
pediatrici condotti in Italia, si farà chiarezza sulle tutele e su quali risorse potrebbero essere attivate per
rendere ancora più attraente fare ricerca sui bambini. In Italia no e mai sui bambini sani Purtroppo anche la
cronaca tende ad alimentare sospetti e paure. L'ultimo caso, in ordine di tempo, è stato il decesso di una
persona adulta arruolata volontariamente in uno studio clinico francese di fase I che si proponeva di testare
un farmaco antidolorifico. Il fatto risale a metà gennaio ed è stato ripreso sui media sollevando dubbi sulla
sicurezza dei protocolli. Come riporta una dichiarazione dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) quanto è
accaduto in Francia, seppur grave, rappresenta un evento estremamente raro perché in tutti i Paesi
dell'Unione Europea si pone massima attenzione agli aspetti della sicurezza, sia per quanto riguarda i
requisiti delle strutture in cui si opera sia per lo stretto monitoraggio clinico. «Lo studio francese si svolgeva
presso un laboratorio privato. In Italia ciò non sarebbe possibile perché, al fine di garantire la massima
tutela dei pazienti arruolati, i trial di fase I sui volontari sani si possono condurre solo in strutture
ospedaliere appositamente autorizzate, o private autorizzate dall'ASL con identici requisiti, come previsto
dalla Determina AIFA n. 809 del 2015. Il caso francese riguardava pazienti adulti ma la normativa ha
un'attenzione particolare per i minori» afferma Sandra Petraglia , coordinatore Area e direttore Ufficio
Ricerca e Sperimentazione dell'AIFA e dell'Ufficio di Farmacovigilanza. «Per tale motivo gli studi sui
bambini sono previsti solo in caso di pazienti e non di volontari sani, e con il vincolo di poter riguardare solo
condizioni cliniche di cui soffre il minore o di natura tale da potersi svolgere solo su di essi. L'ambito di
ricerca sui farmaci innovativi ha tutele ancora più elevate in termini di sicurezza, ma i principi base delle
sperimentazioni non sono diversi. Possono però cambiare i criteri scientifici che portano alla definizione del
Pediatric Implementation Plan o Pip ». Il Pip è il piano di studio nella popolazione pediatrica , obbligatorio
per i nuovi farmaci, strutturato in modo da coinvolgere i minori nelle sperimentazioni solo quando i dati di
sicurezza nell'adulto siano sufficientemente caratterizzati e i parametri di farmacodinamica e
farmacocinetica consentano di disegnare modelli applicabili nel minore, con analogo profilo di efficacia e
sicurezza. «Nel caso di malattie rare pediatriche i pazienti sono comunque già affetti dalla patologia»
continua Petraglia. «Si ricade quindi nelle tutele già previste per tutte le sperimentazioni sui minori».
«Anche se in linea generale non è possibile sperimentare farmaci su bambini sani, un'eccezione è
rappresentata, per esempio, dagli studi finalizzati a testare il gusto o l'odore di un nuovo medicinale»
precisa Laura Barbero , medico legale. «Un'altra eccezione che permette il ricorso alla sperimentazione su
bambini sani è quello dei vaccini o di terapie preventive, scegliendo comunque soggetti che possano
beneficiare del trattamento e, preferibilmente, classi il più possibile vicine alla maggiore età. È inoltre
accettabile testare farmaci su minori affetti da malattie a decorso intermittente, come le epilessie, nella fase
asintomatica in quanto considerati comunque malati. Quando possibile, è sempre comunque preferibile
ricorrere alla sperimentazione su animali o su soggetti in grado di prestare un proprio consenso e di
assumersi, di conseguenza, il rischio che può derivare dall'arruolamento». In fondo è sempre questione di
soldi Pur non sottovalutando il carico degli obblighi etici e medicolegali, il principale ostacolo alla
sperimentazione pediatrica è di ordine economico, come spiega Angelo Ricci , presidente della
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Inchiesta Sperimentazione clinica
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Il Pediatra
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Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica, FIAGOP onlus: «Il nostro impegno di
genitori è indirizzato a incentivare lo studio di terapie avanzate, biologiche e molecolari. Se considerassimo
gli straordinari successi conseguiti nel corso degli anni, e li paragonassimo alla quantità di nuovi farmaci
per la cura delle malattie ematooncologiche, rimarremmo stupiti nel constatare l'assenza di un nesso tra i
due aspetti. A partire dagli anni Settanta sono stati raggiunti traguardi incoraggianti in termini di
sopravvivenza e di guarigione per i linfomi e le leucemie ma sono rimaste scoperte altre aree come i
sarcomi e il neuroblastoma per i quali le terapie non sono altrettanto incoraggianti. Tutti i risultati sin qui
acquisiti dipendono da un costante affinamento dei protocolli , cioè dalla comparazione di diverse strategie
terapeutiche per determinare la più efficace o la meglio tollerata dal bambino, unita allo studio biologico e
genetico di tessuti. Insomma a una precisazione delle dosi volta a ottenere il miglior risultato terapeutico
con la minore tossicità di farmaci che vanno a interagire pesantemente anche con le cellule sane». Il 15
febbraio è stata celebrata la XIV Giornata Mondiale contro il cancro infantile, ideata da Childhood Cancer
International , una rete mondiale di 181 associazioni locali e nazionali guidate da genitori, provenienti da 90
paesi e 5 continenti. Per l'occasione, il 12 febbraio la FIAGOP ha organizzato a Palermo un convegno
intitolato "Guarire Tutti! La ricerca nella battaglia contro il cancro del bambino e dell'adolescente". «Nel
corso del convegno, a cui hanno partecipato autorevoli personalità del mondo scientifico, istituzioni,
associazioni di genitori e sponsor, è stato ribadito che gli straordinari successi ottenuti nell'ambito delle
malattie onco-ematologiche sono in gran parte attribuibili all'impiego off-label dei farmaci per adulti, una
pratica che ha raggiunto ormai il suo limite. Parallelamente alla ricerca di base per identificare i meccanismi
responsabili dello sviluppo delle patologie, è necessario studiare cure specifiche per i bambini e validare,
anche in campo pediatrico, i farmaci destinati agli adulti». Purtroppo solo il 2 per cento del budget destinato
alla ricerca è investito nella sperimentazione pediatrica , le aziende farmaceutiche non hanno interesse, i
pazienti sono pochi e l'iter di sviluppo dei farmaci è molto costoso. «Anche se per legge è obbligatorio
attivare un piano di investigazione pediatrica per validare nei bambini i farmaci sperimentati per gli adulti, di
fatto non è difficile aggirare questa norma perché il ricorso alle deroghe è prassi corrente, le sanzioni sono
irrilevanti e gli incentivi poco interessanti» spiega Ricci. «Oltre a intervenire con agevolazioni più concrete
rispetto a quelle in vigore, sgravi fiscali e allungamento del periodo di validità del brevetto, le autorità
pubbliche dovrebbero promuovere la ricerca no-profit ». Fuori etichetta Usa un'espressione curiosa,
"campo da arare", Stefano Cianfarani professore associato di Clinica pediatrica dell'Università Tor Vergata
di Roma, per introdurre il tema dell'utilizzo off-label dei farmaci in pediatria: «Esistono ben poche
formulazioni di farmaci studiate appositamente per i bambini e quindi si ricorre a quelle per gli adulti
calcolando la posologia in base al peso o alla superficie corporea del paziente. L'impiego off-label è
un'opportunità, ma può rappresentare un rischio per le fasce di età più fragili, per esempio i neonati,
paradossalmente quelle in cui la pratica è più diffusa. Penso che, come un campo da arare, sia necessario
incentivare studi specifici sulle modalità di assorbimento, metabolismo ed escrezione dei medicinali sui
bambini». «L'utilizzo off-label di farmaci in età pediatrica è assai diffuso, essendo relativamente pochi quelli
specificatamente sperimentati sui bambini» conferma Barbero. «Proprio la mancanza di formulazioni
farmacologiche per i minori espone gli stessi a un rischio aumentato di reazioni avverse. Da un punto di
vista medico-legale, il pediatra che decide di prescrivere un farmaco off-label si assume piena
responsabilità della scelta e delle conseguenze che ne derivano. Pertanto, è fondamentale che tale
prescrizione avvenga seguendo alcuni passaggi imprescindibili che, oltre a rappresentare un dovere
scientifico e deontologico, sono una tutela verso eventuali azioni legali nei confronti del sanitario. La scelta
di utilizzare un farmaco off-label, in accordo con la Legge 648/96, deve innanzitutto essere dettata
dall'indisponibilità di una terapia on-label efficace per la patologia in esame, la diagnosi della quale deve
essere quanto più possibile certa. È quindi necessario ricercare prove scientifiche a supporto della validità
e sicurezza del farmaco off-label in tale contesto clinico e, ottenuta tale evidenza, procedere a una
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dettagliata e precisa informazione ai genitori/tutori del piccolo paziente. Il genitore/tutore deve essere
informato circa la mancanza di farmaci alternativi per la cura di quella patologia, della necessità di trattare
farmacologicamente la malattia e dell'esistenza di studi scientifici che dimostrano l'efficacia del farmaco offlabel , illustrandone i benefici, ma anche gli eventuali effetti avversi. Solo a quel punto il medico può
procedere alla raccolta del consenso informato, necessariamente scritto, da parte dei rappresentanti legali.
Essi, una volta comprese le informazioni ricevute, potranno liberamente scegliere se acconsentire o meno
a quel trattamento». «È importante che la prescrizione avvenga solo in presenza di studi rigorosi condotti
per l'indicazione per la quale il medicinale è utilizzato off-label » ricorda Sandra Petraglia. «Al riguardo, la
nuova normativa di farmacovigilanza ha previsto la segnalazione delle reazioni avverse verificatesi a
seguito di un uso off-label . Per reazione avversa infatti ora si intende la reazione nociva e non voluta
conseguente non solo all'uso autorizzato di un medicinale alle normali condizioni di impiego, ma anche agli
usi non conformi alle indicazioni contenute nell'Autorizzazione all'immissione in commercio. Pertanto, gli
studi post-marketing rivolti alla popolazione pediatrica, che fanno parte del programma nazionale di
farmacovigilanza attiva, prevedono anche quello delle reazioni avverse a seguito di uso off-label» . Segnali
di ripresa nostrani «L'opinione pubblica andrebbe sensibilizzata con campagne d'informazione mirate sulla
necessità di condurre sperimentazioni pediatriche» sostiene Angelo Ricci. «La paura di nuocere i bambini si
sconta poi con la carenza di terapie efficaci. Negli ultimi due anni ci siamo concentrati sugli adolescenti,
terra di nessuno, fascia con esigenze particolari non soddisfatte a livello terapeutico e di assistenza, spesso
penalizzata da una diagnosi tardiva che rende ancora più difficile guarire». In base al rapporto nazionale
2015, anno di riferimento 2014, sono state condotte 82 sperimentazioni cliniche sui minori di 18 anni. «Non
abbiamo a disposizione gli strumenti per misurare il numero di pazienti pediatrici arruolati nelle
sperimentazioni» dice Petraglia di AIFA. «Infatti l'inserimento di questo dato nel nostro portale è di
pertinenza dello sperimentatore che potrebbe non essere sempre in condizione di procedere agli
aggiornamenti continui, a causa dei carichi di lavoro e alla frequente carenza di infrastrutture di supporto
per gli sperimentatori. Inoltre le modalità di registrazione degli studi non consentono di discriminare con
certezza tra le sperimentazioni esclusivamente pediatriche e quelle condotte contemporaneamente su
adulti e minori. In generale, la distribuzione dei trial che coinvolgono anche la popolazione pediatrica, o
esclusivamente pediatrici, è sovrapponibile a quella globale. Le aree terapeutiche più rappresentante sono
in parte simili e sono la neurologia/psichiatria, l'infettivologia, la cardiovascolare e l'area
oncologica/oncoematologica, con prevalenza della fase III. La quasi totalità di studi risulta presentata da
uno sponsor profit, in genere i trial tendono a concentrarsi nei centri italiani di eccellenza, ma possono
essere diffuse su tutto il territorio. Per quanto riguarda la ricerca no-profit il dato potrebbe essere impreciso
ma, nell'ambito di AIFA, fino all'ultimo bando sono stati finanziati più di 20 trial esclusivamente pediatrici .
Molti erano su patologie rare o di interesse anche pediatrico, quindi il numero è sicuramente più alto.
Guardando ai dati dell'ultimo anno, il 20 per cento circa dei nuovi studi sulla popolazione pediatrica era di
tipo no profit , una quota leggermente più bassa rispetto a quella registrata dalla totalità delle
sperimentazioni autorizzate». Con l'assenso dei bambini Tra i principali requisiti etici per la fattibilità di uno
studio clinico c'è la firma sul consenso informato . L'arruolamento dei bambini nelle sperimentazioni cliniche
deve però confrontarsi con l'incapacità, stabilita dalla Legge italiana, di prestarlo autonomamente prima dei
18 anni. «Pertanto, fino al raggiungimento della maggiore età, l'unico consenso giuridicamente valido è
fornito dai rappresentanti legali del minorenne» spiega Laura Barbero. «Tale prerogativa non esula tuttavia
il medico dall'obbligo di informare anche il minore, compatibilmente con il suo grado di comprensione, circa
le caratteristiche della sperimentazione a cui verrà sottoposto, i rischi e i benefici della stessa. Qualora il
bambino sia in grado di comprendere e di farsi una propria opinione al riguardo, viene di solito richiesto un
assenso, non un consenso, dello stesso, talvolta anche in forma scritta. Oggigiorno, infatti, larga parte della
letteratura considera sempre più importante e vincolante il parere espresso dal ragazzo , anche il Codice di
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Deontologia Medica all'articolo 48, impone al sanitario di documentare la volontà del minore alla
sperimentazione e di "tenerne conto"». Dopo i 14 anni e, a mano a mano, che ci si avvicina alla maggiore
età, la volontà del ragazzo diviene fondamentale e non ignorabile, specie nel caso in cui il minore,
correttamente informato, si opponga all'arruolamento nella sperimentazione. «Il linguaggio però va
semplificato» ribatte Ricci. «Non tutti sono in grado di capire il significato di termini come randomizzato e
multicentrico». «Qualora si creino divergenze tra quello che è il volere del minore e quello dei genitori»
continua Barbero «soprattutto nei casi in cui il minore abbia fornito il proprio assenso, ma i genitori
dissentano, il medico che ritiene tale sperimentazione indispensabile per la cura del piccolo può rivolgersi al
Giudice Tutelare il quale, valutato quale sia il migliore interesse per il bambino, potrà eventualmente
autorizzare il sanitario ad agire nonostante il dissenso dei rappresentanti legali». «Per i minori è previsto il
consenso informato da parte dei genitori o, in loro mancanza, del rappresentante legale» conferma Sandra
Petraglia. «Il consenso deve esprimere le volontà del minore stesso ed è anche richiesta un'adeguata
informazione al paziente, compatibilmente con le sue capacità di comprendere rischi e benefici correlati alla
sperimentazione. Il nuovo regolamento sulla sperimentazione clinica prevede inoltre che i minori ricevano
informazioni mirate in base a età e capacità di comprensione e comunicazione , e possano esprimere
direttamente il loro consenso laddove ciò sia possibile». Volgere lo sguardo al post Stefano Cianfarani è il
responsabile nazionale del Progetto europeo Safety and Appropriateness of Growth Hormone treatments in
Europe (SAghE), un importante studio postmarketing condotto su giovani adulti trattati con ormone della
crescita in età pediatrica. «Il nostro obiettivo era raccogliere informazioni sull'efficacia e la sicurezza della
terapia con ormone somatotropo perché sono emerse, nel corso del tempo, alcune segnalazioni, molto
sporadiche, di potenziali eventi avversi anche gravi come tumore e diabete» spiega il professore. «I dati
però erano conittuali e per la maggior parte provenienti da studi osservazionali non indipendenti gestiti da
case farmaceutiche produttrici dell'ormone. Per stabilire l'effetto a lungo termine dell'ormone della crescita
sui tassi di mortalità e morbidità abbiamo creato un consorzio formato da 8 Paesi europei, confrontato lo
stato di salute di oltre 25.000 soggetti trattati in età pediatrica per qualsiasi indicazione e osservati fino ai
25-30 anni. Paesi come Svezia, Svizzera, Francia e Olanda, in cui sono disponibili i Registri Nazionali su
mortalità e morbidità, non hanno avuto alcuna difficoltà. In Italia abbiamo dovuto faticare moltissimo per
recuperare le informazioni da fonti diverse che peraltro non incrociano i dati registrati: Istat, Istituto
Superiore di Sanità, Registri Regionali di Piemonte e Campania e cartelle cliniche dell'Ospedale Bambino
Gesù e della Clinica Pediatrica della Università Tor Vergata. Insomma, dopo questo meticoloso lavoro di
controllo incrociato, siamo riusciti a recuperare i dati necessari per proseguire lo studio. Un primo lavoro
relativo alla metodologia è già stato pubblicato sulla rivista Hormon Research in Paediatrics, il secondo
articolo, sui tassi di incidenza e mortalità per tumore, è in questi giorni al vaglio del Journal of Clinical
Oncology» . Nella valutazione post-marketing dei farmaci utilizzati da gruppi selezionati di pazienti è quindi
importante istituire i Registri di pazienti per esaminare outcome specifici e perseguire scopi scientifici. «In
Italia purtroppo i Registri sono pochi e incompleti perché sono spesso organizzati su base volontaria»
afferma Cianfarani. «Tanto è vero che Olanda e Svezia hanno deciso di proseguire il followup della
popolazione arruolata nel progetto SAghE, mentre noi non potremo farlo per mancanza di dati attendibili sul
territorio nazionale. Per incentivare la sperimentazione pediatrica si potrebbe anche alleggerire la
sovrapposizione e talvolta la conittualità tra comitati etici locali, Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e
AIFA. «In molti Paesi, ricevuto il nulla osta dall'EMA, è sufficiente che il protocollo di studio rispetti i
parametri di sicurezza e di efficacia» conclude Cianfarani. «Porto l'esempio di un trial internazionale con
ormone della crescita long acting la cui sperimentazione doveva iniziare a marzo 2015. Il trial era già stato
approvato dal nostro Comitato Etico, ma AIFA ha bloccato il protocollo un mese prima che partisse. Una
sovrapposizione di ruoli che ostacola la sperimentazione clinica tanto più nell'ambito delle malattie rare
penalizzate da coorti nazionali di pazienti non statisticamente significative».
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Ripartire con l'Europa Il nuovo Regolamento 536/2014, approvato dal Parlamento Europeo sulla
sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano, abroga la direttiva 2001/20/CE. Sarà applicabile non
prima del 28 maggio 2016 quando gli strumenti informatici previsti per la gestione delle procedure saranno
operativi. «Il cambiamento sarà radicale» spiega Sandra Petraglia. «Le valutazioni saranno svolte su base
europea, i tempi saranno rigidamente fissati e abbreviati rispetto a oggi. La presentazione avverrà in
contemporanea in tutti gli Stati membri interessati attraverso un portale unico e tutte le fasi della
sperimentazione saranno gestite tramite il database europeo. Al momento di presentare la domanda l'intero
iter burocratico dovrà essere già concluso. Inoltre sarà possibile presentare i dossier anche in due fasi
separate, una per la parte scientifica e una per la parte etica i cui tempi non saranno prolungabili. Ci si
auspica che questi elementi innovativi aiutino a incrementare le sperimentazioni in pediatria, ancora
piuttosto basse in percentuale, rispetto al numero totale in Europa».
Risorse in Rete Global Research in Paediatrics - Network of Excellence (GRiP) - è stato un progetto
vincente per lo sviluppo e l'uso sicuro dei farmaci nei bambini. Finanziato dall'Unione Europea con
l'esigenza di coordinare le risorse educative sulla sperimentazione pediatrica, si è concretizzato in
molteplici programmi formativi e nella creazione di un'infrastruttura e una rete di ricercatori pediatrici per la
condivisione di esperienze, strategie e buone prassi. Pur essendo terminato il contributo della UE la
piattaforma online, attivata sul sito del GRiP, rappresenta una risorsa per tutti i pediatri interessati alla
ricerca.
Foto: Sandra Petraglia, coordinatore Area e direttore Ufficio Ricerca e Sperimentazione dell'AIFA e
dell'Ufficio di Farmacovigilanza
Foto: Laura Barbero, medico legale
Foto: Angelo Ricci, presidente della FIAGOP onlus, nella foto con Franca Fagioli, presidente Associazione
italiana ematologia oncologia pediatrica
Foto: Stefano Cianfarani professore associato di Clinica pediatrica dell'Università Tor Vergata di Roma
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Circolano sostanze sempre più pericolose E il sistema immunitario va facilmente in tilt Cure efficaci Nella
forma acuta sì agli antistaminici e cortisonici Evitare il fai da te e i rimedi da banco senza farsi assistere
domenico alberti *
a congiuntivite allergica è un processo infiammato rio indotto da allergeni, siano queste sostanze chimi che
(soluzioni delle lenti a contatto) o naturali (pollini) e si può prevenire adottando specifiche mi sure
precauzionali di carattere igienico-comportamen tale. Per ridurne i sintomi caratteri stici, quali prurito,
arrossamento ocu lare, intolleranza alla luce e gonfiore palpebrale, i farmaci antistaminici e corticosteroidei
sono indubbiamen te i più indicati. La congiuntivite non è altro che una risposta immunita ria dell'organismo
che identifica certe sostanze come potenzialmente pericolose. Esisto no numerosi tipi di congiuntivite al
lergica. Nella forma acuta i sintomi sono orticaria e prurito intenso con un evidente gonfiore delle palpebre.
Normalmente i sintomi regredisco no in un tempo relativamente breve. Nella forma cronica, invece, i sinto
mi sono meno irruenti ma tendono a persistere per lunghi periodi. POLVERE E MUFFE C'è poi la
Congiuntivite allergica stagionale: sempre associata alla feb bre da fieno con allergia al polline. Si
caratterizza per episodi transitori di arrossamento oculare, lacrimazio ne abbondante ed edema palpebra
le. La Congiuntivite allergica perenne si manifesta durante l'intero arco dell'anno in risposta a differenti tipi
di allergeni quali, in particolare, acari della polvere, epitelio di animali domestici o muffe. Si parla di Con
giuntivite allergica atopica, tipicamente nel caso dei giovani adulti di sesso maschile, quando il disturbo
coinvolge le palpebre che appaiono screpolate, ispessite e ricoperte da piccole crosticine. NON SOLO
OCCHI In genere, l'allergia non si limita all'occhio: anche le pieghe laterali del collo e la cavità antecubitale.
La Congiuntivite allergica giganto-papillare è un'allergia congiuntivale tipica dei portatori di lenti a contatto o
protesi oculari, ma anche i pazienti asmatici. I sintomi sono: ir ritazione, fotofobia, prurito, secrezioni
mucose purulente ed intolleranza alle lenti a contatto. Le congiuntiviti allergiche causano gonfio re
palpebrale, occhi rossi, lacrimazione e presenza di follicoli provocando bruciore, orticaria, prurito oculare o
perioculare, sensazione di avere granelli di sabbia nell'occhio e starnuti. Per la terapia è sconsigliabile il fai
da te o l'utilizzo di colliri da banco ed è meglio rivolgersi ad uno specialista in oftalmologia. * Oculista
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005 Direttore: Luca Marino
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È boom di congiuntiviti Occhio a pollini e allergeni
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Arriva in Italia il primo vaccino contro la polvere
Sbarcherà in Italia tra qualche mese il primo vaccino contro l'allergia agli acari sottoposto allo stesso iter
autorizzativo di un farmaco, a differenza degli altri attualmente in commercio. Il vaccino è in via di
registrazione da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e potrebbe essere inserito in fascia A, gratuito
dunque per i cittadini. La notizia arriva dal XXIX Congresso della Siaaic (Società italiana di allergologia,
asma e immunologia clinica), in corso a Napoli. Il vaccino riduce del 34% le crisi respiratorie e l'uso di
steroidi e cortisonici dal 40% al 60%. Sarà sublinguale, si tratta cioè di compresse, da assumere per un
periodo che va da un minimo di uno a 5 anni. Ma gli effetti benefici si ottengono già dopo poche settimane
dall'assunzione.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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acari meno forti speciale salut
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Pag. 24 N.16 - 22 aprile 2016
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BEAUTY EVERGREEN
Formule più innovative attinte dal patrimonio naturale, che rispettano la cute e l'ambiente
Servizio di Alberta Mascherpa
Erbe, oli vegetali, estratti a km zero. La cosmetica naturale piace sempre più. In Italia una donna su quattro
sceglie cosmetici green, ma i numeri sono in crescita e si prevede che raggiungeranno presto quelli Usa,
dove ben sei donne su dieci comprano solo etichette naturali. La fascia più eco è quella delle millennials,
donne tra i 18 e i 35 anni, la popolazione è quella asiatica. Perché la > cosmetica verde raccoglie i così
tanti consensi? ' Semplice: perché rispetta la pelle, ma anche l'ambiente e ha un . lato etico che fa stare
meglio al j momento dell'acquisto. per il viso Dalla detersione all'antietà. Ecco gli ingredienti affini alla pelle
per compensare eccessi e carenze, risvegliando con dolcezza la naturale bellezza dell'incarnato. Alto
grado d'affinità 200: tanti sono gli agenti chimici a cui la pelle è esposta ogni giorno e di cui ben il 60%
riesce a oltrepassare la barriera cutanea per un totale di scorie che, in un solo anno, arriva ben a 2 chili. *
Se si presta molta attenzione alla qualità del cibo, non si può trascurare ciò che viene assorbito
direttamente dalla cute. Ecco una delle ragioni che portano a scegliere il naturale in cosmetica: gli
ingredienti delle formule vantano una perfetta affinità con la pelle e rifiutano tutto quanto - dai siliconi ai
conservanti, dai coloranti ai profumi di sintesi, fino alle materie di derivazione petrolchimica - può
rappresentare fonte di disagio, di irritazione e persino di danno per la cute, in particolare quella delicata del
viso e quella ancora più fragile di punti, come il contorno occhi e labbra. * Le formule naturali agiscono in
perfetta sinergia con i meccanismi della pelle, evitando di innescare e/o accelerare processi di ossidazione,
invecchiamento e sensibilizzazione della cute. Principi attivi "assimilabili" Decidere di usare un cosmetico
naturale per il viso non vuole dire solo puntare sulla delicatezza e sul rispetto della pelle. Dietro ai cosmetici
green, ci sono formulazioni che non si limitano a una selezione dei principi attivi, ma si occupano di come
vengono trasportati per raggiungere il cuore della pelle. * «L'efficacia di un trattamento cosmetico si lega
anche alla capacità della cute di assimilare le sostanze che contiene» spiega Xavier Ormancey, direttore
della ricerca Yves Rocher. «Non a caso, i laboratori Yves Rocher hanno deciso di potenziare
l'assimilazione, il complesso meccanismo per cui la pelle riconosce un principio attivo e lo lascia penetrare
per trame massimo beneficio. * La tecnologia N.A.T. (Naturai assimilazione technology) fa in modo che le
sostanze scelte, un esempio è l'erba cristallina ad azione antietà, attraverso complessi processi di
estrazione naturale vengano assimilate suscitando una serie di reazioni biologiche a livello delle cellule,
capaci di tradursi in un viso dall'aspetto più giovane e vitale» conclude l'esperto. per il corpo Insieme a
creme, oli e detergenti ci sono anche trattamenti anticellulite che racchiudono un'anima tutta green.
Formule etiche Quando acquistano un cosmetico, gli italiani considerano la presenza di ingredienti naturali
e biologici, che interessa al 23,6% degli acquirenti. Il 13,9% controlla che il cosmetico sia stato prodotto nel
rispetto dei principi etici di tutela delle materie prime, delle popolazioni che le lavorano e dell'ambiente. *
«Al Cosmoprof è emerso che le donne oggi richiedono un cosmetico che non sia solo efficace e piacevole,
ma anche sicuro, buono e pulito» dice Daniela Villa, co-fondatrice e direttore tecnico de L'Erbolario.
«L'esigenza sempre più sentita è di avere prodotti che in ogni fase della produzione siano attenti e
rispettosi della pelle, dell'ambiente e degli animali» dice ancora Daniela Villa. Con la natura sulla pelle II
mondo naturale è una miniera di sostanze beneficile per il corpo. I cosmetici green inseriscono così nei loro
trattamenti fino al 90%, di principi attivi funzionali di origine naturale. * Tra questi ci sono gli oli vegetali,
nutrienti e rigeneranti, il miele che addolcisce, e particolari estratti, come quello di té verde, edera e
ippocastano, che stimolano il microcircolo, favoriscono il drenaggio e frenano gonfiore e cellulite. * Un altro
ingrediente naturale prezioso è l'aloè. Òmia ha scelto per la linea ecobiologica solo gel di aloè ricavato da
agricoltura biologica certificata, estratto con mezzi meccanici e non con solventi chimici: per questo, i
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ECO FOCUS
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prodotti, dal gel calmante alla crema corpo, hanno la certificazione Icea. per i capelli e le parti esposte
Formule delicate e rispettose, con ingredienti naturali, anche per prendersi cura delle mani e della
capigliatura. Eimportanza dell'etichetta Per chi punta a una bellezza naturale dalla testa ai piedi,
destreggiarsi in un mercato privo di leggi che lo regolamentano non è facile. * Non resta che leggere le
etichette. Attenzione: anche una formulazione con uno o due ingredienti naturali diluiti in una soluzione di
paraffina e siliconi al 70% può riportare la scritta "con estratti naturali". * Bisogna tenere conto, però, che in
Europa le etichette devono indicare la lista degli ingredienti in ordine decrescente di concentrazione; la
regola utile può essere questa: se le prime cinque voci finiscono per -one / -xane / -thicone (siliconi), -fate o
contengono la particella "eth" (solfati), -paraben / -ycol o delle sigle a 3 o 4 lettere maiuscole (PEG, PPG,
DEA, MEA, MIPA, EDTA) non si può parlare di un prodotto "naturale". Trasparenza, innanzitutto Per
destreggiarsi tra ingredienti e certificazioni, ci si può affidare alle app, come Icea Check dell'Istituto
certificazione etica e ambientale, disponibile sia per il cibo sia per i cosmetici: riconosce le 9mila sostanze
registrate nell'inventario europeo degli ingredienti in uso nell'industria cosmetica e sa indicare se il prodotto
è dermocompatibile e sicuro. * Un'altra strategia è scegliere marchi che fanno della trasparenza il loro
credo. Il marchio "I Provenzali Bio", per esempio, hanno scelto di riportare su tutti i pack le percentuali
esatte di materie prime biologiche e naturali contenute nei loro cosmetici, mai al di sotto del 99,92%.
All'interno dell'etichetta, per ogni ingrediente presente nella formula, viene riportato l'Inci (il nome riportato
nell'International nomenclature of cosmetic ingredients), la funzione e la naturalità.
Quanto bio? Mentre i prodotti alimentari devono riferirsi a precisi standard, quelli cosmetici possono solo
affidarsi a criteri condivisi dagli enti certificatori. In base a questi criteri, un cosmetico può definirsi bio se ha
almeno il 95% di ingredienti naturali e se il 95% degli ingredienti vegetali (che non devono essere meno del
10% del cosmetico in toto) è di origine biologica.
1. Nightly Refining Micro-Peel Concentrate Kiehl's Durante la notte, accelera il processo di rinnovamento
cellulare per un viso più giovane (negozi monomarco, 30 mi, €53]. 2. Hemp Oil Crema Viso Intensiva 24 Hr
Dr. Organk Oli di semi di canapa e bqrragine per apportare nutrimento e idrataziune a lunga durata
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€ 24). 4. Elixir 7.9 Riattivatore di Luminosità Yves Rome! Formulazione protetto da nove brevetti con estratti
di sette piante ad azione antietà (negozi monomarca www. yves-rocher.it, 40 mi, €19,95). 5. Exquisòge
Siero Rivelatore di Bellezza Darphin II 94% di ingredienti naturali esercitano un'azione antietà che dò luce e
compattezza (farmacia, 30 mi, 91 euro). 6. Jalurage Filler Contorno Occhi e Labbra Erboristeria Magentina
Oli vegetali e acido ialuronico per riempire le rughe e distendere la pelle (erboristeria, 15 mi, € 19). 7.
Acqua Micellare Fresh Garnier Skin Active Per pelli miste, senza parabeni e profumo, strucca, deterge e
purifica con un gesto (grande distribuzione, _ 400 m[€ 4,99). >
Chi controlla Esistono alcuni enti (Icea, Ecocert, Aiab, Bhid) preposti a certificare se un cosmetico può
definirsi biologico Almeno una volta all'anno, questi organismi effettuano una serie di controlli per verificare
il rispetto di precisi standard. Le verifiche sono rigorose e solo i cosmetici che le superano possono
riportare in etichetta la certificazione dell'ente.
1. Frescoessenza Crema Fluida per il Corpo i'Erbolarìo Oli di cartamo, pistacchio e lentisco e un'armonia di
aromi di agrumi e legni (erboristeria, 200 mi, €18,80). 2. Olio Corpo Elasticizzante Giardino dei Semi
Naturai Con olio di neem, ricco di vitamina E, nutriente e protettivo (grande distribuzione, 150 mi, €6,90). 3.
Anticellulite Siero Naturale Concentrato Effetto Rapido /oc/ose Bìocosmetka Olio di cartamo, mote, té
verde, edera, escina e centella per ridurre e drenare (farmacia, 100 mi, €31,20). 4. Dolcemiele Balsamo
Corpo Specchiato! Formulazione biocertificata per prendersi cura con dolcezza della pelle (erboristeria e
farmacia, 250 mi, €12,50). 5. Dermo Gel Eco Biologico Aloè Vera Omia Laboraloires Per viso e corpo, con
il 90% di aloè vera per lenire e ammorbidire (grande distribuzione, 150 mi, € 8,60).
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Pag. 24 N.16 - 22 aprile 2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 16/04/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
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VITA IN FARMACIA
10 articoli
16/04/2016
Pag. 5 Ed. Milano
diffusione:325546
tiratura:405864
Polemica sull'ex presidente. Dimezzati i finanziamenti alla Maugeri
Simona Ravizza
L'inchiesta che ha travolto la Sanità della Lombardia sfocia in una richiesta di condanna a 9 anni per l'allora
governatore in carica e oggi senatore del Nuovo centrodestra, Roberto Formigoni. Ma da quel decennio, i
primi anni Duemila, qualcosa è cambiato? Il sistema di finanziamenti alla Sanità finito nell'occhio del ciclone
per la sua scarsa trasparenza è stato corretto dagli uomini del nuovo governatore, Roberto Maroni?
Dall'ospedale San Raffaele alla clinica di riabilitazione Maugeri, l'accusa al centro delle indagini è ben
precisa: favori privati in cambio di soldi pubblici. Presunte tangenti che si sono materializzate in vacanze su
yacht, acquisto sottoprezzo di una villa in Sardegna e cene di lusso pagate a Formigoni per ottenere come
contropartita più fondi dal Pirellone. Il bottino su cui si sono scatenati gli appetiti dei lobbisti, prima dello
scandalo valeva in Lombardia un miliardo di euro l'anno, quasi il 7% dell'intero budget sanitario. Il flusso di
denaro veniva mosso, secondo la Procura, attraverso le «funzioni non tariffabili». Sono i fondi concessi
quale riconoscimento di attività d'eccellenza (come il pronto soccorso, la terapia intensiva, il trapianto
d'organi, le attività trasfusionali, la ricerca e la didattica universitaria). Ma gli stanziamenti venivano
determinati sulla base di 29 indicatori scelti anche, secondo quanto emerso dai documenti dell'indagine, in
modo da fare arrivare i soldi soprattutto al San Raffaele e alla Maugeri. Nel febbraio 2012, nel pieno dello
scandalo, la stessa Commissione studi e valutazione delle Politiche regionali ha ammesso: «La revisione
dei criteri di remunerazione, il riordino e la diminuzione del numero delle "funzioni non tariffabili" possono
rendere più semplice e trasparente la gestione di questa importante componente della spesa sanitaria
regionale».
Sull'onda dell'inchiesta, oggi i finanziamenti concessi agli ospedali attraverso il criterio delle «funzioni non
tariffabili» sono diminuiti: nel 2010 in gioco c'erano oltre 998 milioni e mezzo di euro, oggi la cifra è di 897
milioni. Contestualmente c'è stato anche un calo vertiginoso dei soldi stanziati per la Maugeri: meno 51%.
Per il 2010 alla voce «complessità della riabilitazione» la clinica ha ricevuto 11,3 milioni di euro, adesso i
fondi non arrivano neppure ai 5,5 milioni. Il cambiamento è dovuto a una revisione delle regole. È rimasto
un premio per aiutare chi si occupa di casi complessi, ma sono state modificate le modalità di
finanziamento: il bonus viene dato a prescindere dalle dimensioni della struttura, dimezzando il flusso di
denaro destinato alla Maugeri. È stata introdotta, insomma, una maggiore equità e correttezza di
finanziamento della «complessità riabilitativa». Per il San Raffaele, invece, la situazione è diversa: a fronte
del calo complessivo degli stanziamenti destinati alle «funzioni non tariffabili», la percentuale di soldi
ricevuti dall'ospedale che fu di don Luigi Verzé è sempre pari al 4% del totale.
Ma in questi anni si è cercato di ridurre il numero complessivo dei criteri attraverso i quali vengono distribuiti
i bonus: gli indicatori sono scesi da 29 a 21. Gli uomini del governatore Roberto Maroni, però, non sono
riusciti a tagliare in modo consistente il peso delle «non tariffabili» all'interno del sistema. Mantenendo in
vigore di fatto l'anomalia lombarda. In Veneto, per dire, le «funzioni non tariffabili» sono solo 4, per una
spesa di 350 milioni di euro, il 4% della spesa sanitaria totale. E in Emilia Romagna sono sei, per 97 milioni
di euro, pari all'1% della spesa sanitaria totale. «Le parole del pm descrivono quel sistema che abbiamo
combattuto per anni e che ancora oggi non è superato - attacca Enrico Brambilla, capogruppo del Pd -. Al
di là delle decisioni del giudice, c'è una sanzione politica che lo stesso Maroni non può ignorare. Occorre
una netta discontinuità». Stefano Buffagni, capogruppo del M5S, denuncia: «La corruzione toglie soldi alle
cure dei cittadini. E gli scandali Mantovani e Rizzi dimostrano che in Lombardia non è cambiato nulla».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Il pm: 9 anni per Formigoni Effetto inchiesta sulla Sanità , tagliati i fondi
sotto accusa
16/04/2016
Pag. 5 Ed. Milano
diffusione:325546
tiratura:405864
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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@SimonaRavizza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Brambilla Ma quel sistema non è stato superato. È necessaria una netta discontinuità con il passato
Buffagni La corruzione toglie soldi alle cure dei cittadini. E gli scandali Mantovani e Rizzi dimostrano che
non è cambiato nulla
Foto: Senatore Roberto Formigoni, 69 anni, ex governatore
16/04/2016
Pag. 7 Ed. Palermo
diffusione:235298
tiratura:335733
Nuove assunzioni nella Sanità il ministero striglia l'assessorato
cl. re
La lettera è stata trasmessa una ventina di giorni fa. Contiene tre punti da correggere nelle linee guida
dell'assessorato regionale alla Salute che porteranno ai nuovi concorsi nella Sanità: la Regione, secondo il
direttore della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Renato Botti, deve modificare il
documento che sta alla base dell'approvazione delle piante organiche di Asp e ospedali. «Il ministero attacca il segretario della Cgil Medici, Renato Costa - ci contesta il mancato coordinamento fra aziende
sanitarie. Il calcolo del personale necessario non può essere fatto solo in funzione dei posti letto.
Esprimiamo grande preoccupazione perché fin qui si è proceduto a vista: che programmi ha l'assessore?
Finora abbiamo parlato solo di metodo». L'assessore Gucciardi, però, getta acqua sul fuoco: «La lettera dice - è frutto di un accordo stipulato a ottobre. Nella mia direttiva del 25 marzo questi elementi ci sono già,
e d'altro canto sono aggiustamenti concordati col ministero. Non ci sarà ritardo nei concorsi». .
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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LA LETTERA
16/04/2016
Pag. 13 Ed. Palermo
diffusione:235298
tiratura:335733
GLI AVVOCATI D'ASSALTO E I MEDICI SOTTO RICATTO
In ospedale un giovane mi ferma e mi propone un risarcimento
SEBASTIANO MERCADANTE
Finalmente la primavera palermitana, una delle poche cose belle rimaste, sboccia regalando un piacevole
tepore pomeridiano. I parenti sfilano dopo la visita pomeridiana ai loro cari. Mi incammino oltre la vetrata
verso il posteggio. Qualcuno mi saluta, altri si trattengono per ulteriori informazioni. Chiacchieriamo ancora
un po'. Indosso una tuta, pronto per una bella sudata in palestra. Nessuno mi spaccerebbe per dottore, ma
sarebbe la stessa cosa in abiti civili. Al cancello, un giovane dalla barba rada ma ben curata, azzimato in un
completino slim e cravatta stretta alla moda, si avvicina con un sorriso ineffabile per consegnarmi un
bigliettino, impugnato con destrezza tra indice e medio: «E' importante, lo legga attentamente», aggiunge.
Lo leggo con gli occhi sbarrati sussurrando tra me e me: non è possibile. Vado a memoria: «Se pensate di
essere stati vittima di un danno medico, avete dieci anni di tempo per rivalervi ed ottenere il giusto
rimborso. Nessun anticipo per spese legali, rivolgersi allo studio tal dei tali». Mantenendo un certo aplomb
che mi è estraneo rispondo «Bhè, è sfortunato, sono un medico».
«Ah, non sembrava», risponde perplesso facendo un primo passo indietro. «Non vi sembra di essere un
po' ... degli avvoltoi?».
E' il primo sostantivo che mi viene in mente. «Bhè, dottore, ognuno fa il suo mestiere», continuando la sua
retromarcia sino a voltarsi ed accelerare il passo dandomi le spalle. Il tempo di cercare il cestino più vicino
per strappare quel biglietto ed il tipo è scomparso dall' orizzonte visivo, come avvolto da una nebbia.
Non credo che il giovane fosse in grado di cogliere quello che Hegel definiva lo spirito del tempo, quella
capacità di trasformarsi cogliendo il momento giusto, l' intuito geniale. Il momento è topico per cavalcare l'
onda dell' indignazione popolare. Con una denuncia, qualcosa si porta a casa. Si prepara un bel papello e
si chiede una bella cifra.
L' assicurazione o il medico stesso pur di non incorrere in anni di pressione psicologica, potrebbero anche
cedere un decimo di quanto richiesto, e il gioco è fatto.
Vale la pena di ricordare che il 95 per cento delle denunce penali non raggiunge un verdetto di
colpevolezza e molto spesso le denunce sono pretestuose ed improntate, però, a giocare una carta di
riserva: quella che consente comunque di chiedere qualcosa sul versante del risarcimento civile. Un giudice
compassionevole si trova sempre.
Le conseguenze? I medici, che non sono estranei a certe colpe, utilizzeranno sempre più una medicina
difensiva improntata a dare il peggio della loro professionalità tesa a limitare eventuali danni presenti e
futuri. Con quel che ne consegue anche in termini di costi per la collettività.
Tutto verrà rallentato, nessuno si prenderà responsabilità, aumenteranno verticalmente le richieste di
esami ed indagini suppletive con costi insopportabili per il sistema sanitario. Uno scaricabarile. I pazienti
aspetteranno, le già lunghe liste di attesa- che caratterizzano purtroppo l'intero sistema sanitario italiano- si
dilateranno a dismisura. Alcuni miliardi di euro verranno distolti dall' assistenza sanitaria "necessaria". Le
assicurazioni aumenteranno le polizze. In altre parole, il cittadino pagherà con gli interessi le invitanti
proposte degli avvocati, che saranno gli unici ad aver tratto profitto da un'azione del genere. I medici
responsabili che non cambieranno il proprio stile professionale vivranno invece anni di sofferenza
psicologica, senza sapere il perché.
Foto: E-MAIL Potete inviare le vostre e-mail su argomenti cittadini o di carattere regionale a palermo@
repubblica.it
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Lettere & Commenti
16/04/2016
Pag. 55 Ed. Torino
diffusione:172712
tiratura:244598
San Luigi, entro fine 2016 arriva il nuovo pronto soccorso
massimo massenzio
Il nuovo pronto soccorso dell'ospedale San Luigi doveva essere inaugurato a maggio del 2012, ma prima il
fallimento della ditta incaricata dei lavori e poi un'inchiesta giudiziaria hanno complicato non poco i piani
dell'azienda sanitaria orbassanese. A 4 anni di distanza, però, la speranza di vederlo entrare finalmente in
funzione diventa concreta. La giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità Antonio Saitta, ha
appena assegnato un finanziamento di 2 milioni 350 mila euro per attrezzature e arredi che serviranno a
completare l'opera. L'obiettivo è aprire il nuovo Dea entro fine anno e, questa volta, ci sono tutte le
premesse per riuscirci. «Traguardo necessario»
«Il completamento dei lavori rappresenta un traguardo indispensabile per rafforzare il polo sanitario e
universitario e la prossima apertura del pronto soccorso rientra nelle azioni che, fin dall'insediamento,
avevo concordato con i direttori generali. - commenta Saitta - Vogliamo venire incontro alle esigenze
dell'utenza, in particolare durante le fasi più critiche dell'anno». La storia
Sembra quindi destinata a chiudersi una pagina difficile dell'ospedale di Regione Gonzole, iniziata con un
appalto vinto con un ribasso al 45%. Il nuovo pronto soccorso faceva parte di un blocco di investimenti da
10 milioni di euro che comprendeva anche la piazzola per l'elisoccorso, la nuova farmacia e il laboratorio
analisi. I lavori cominciarono a giugno del 2010, ma dopo due anni, quando la palazzina da 1300 metri
quadrati era già costruita, gli operai senza stipendio decisero di incrociare le braccia. Il cantiere rimase
fermo a lungo, i lavori ripresero a singhiozzo con altre ditte, fino quasi a completare la struttura, ma senza
attrezzature all'interno. L'investimento
I commissario Franco Ripa ha fissato l'inaugurazione del Dea come uno degli obiettivi primari e il
finanziamento regionale sembra essere una garanzia importante: «Entro fine anno arriveremo al traguardo
tanto atteso», ha commentato. «I nuovi fondi serviranno per avviare le gare e acquisire le attrezzature
come la Tac, apparecchiature radiologiche, ecografi e sistemi di monitoraggio. Ma soprattutto per finire le
opere complementari strutturali che mancano». Soddisfazione anche dal consigliere regionale Pd Andrea
Appiano: «Era una richiesta a cui lavoravamo con convinzione da mesi: il San Luigi riceve uno dei 2
finanziamenti in ambito di edilizia sanitaria previsti in questa fase tra tutti gli ospedali piemontesi». BY NC
ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Orbassano
16/04/2016
Pag. 5 Ed. Modena
diffusione:109915
tiratura:139502
di VIVIANA BRUSCHI LA SANITÀ 'leggera' al servizio del cittadino. D'ora in poi, infatti, ci si potrà recare in
farmacia anche per sottoporsi ad esami specialistici e per avere servizi sanitari di eccellenza, a costi
accessibili. E' nato ieri a Mirandola, presso la farmacia di Cecilia Veronesi (0535.21058) il primo punto
Medicorner dell'Emilia Romagna, dopo quelli già in funzione in Lombardia, Veneto, Trentino. Medicorner,
l'innovativo presidio di sanità, sviluppato per le farmacie da Chorofarma, è stato infatti inaugurato ieri
mattina alla presenza della dottoressa Veronesi e dell'ad di Chorofarma Francesco Tozzi. All'interno della
farmacia è stata allestita una stanza 'clinica', che fornisce esami specialistici e prestazioni sanitarie di
altissimo livello grazie all'utilizzo di moderne apparecchiature di diagnostica professionale e di tecnologie
informatiche avanzate. Il tutto sotto la guida attenta di un professionista Medicorner e attraverso la
collaborazione costante con i medici di medicina generale. Ci si può rivolgere a Medicorner (negli orari della
farmacia) per servizi di diagnostica leggera in telemedicina, per l'area cardiologica, dermatologica, del
sistema respiratorio e oculistica, per trattamenti infermieristici come medicazioni, iniezioni, lavaggi
auricolari, ma anche per servizi complementari quali il monitoraggio di pazienti cardiopatici e diabetici.
«MEDICORNER - spiega il dottor Tozzi - è nato con lo scopo di trasformare il rapporto fra la cittadinanza e
la sanità e per avvicinare sempre più i servizi alle reali esigenze delle persone. Il progetto recepisce le
potenzialità che la farmacia, fortemente radicata al territorio, sviluppa con i cittadini. I servizi offerti, spesso
non evasi dal sistema pubblico, sono realizzati con moderne apparecchiature di diagnostica professionale».
Un progetto, quello decollato ieri, pensato un anno fa. «Ho prima voluto confrontarmi con Federfarma e con
l'Ausl - spiega la dottoressa Veronesi - La farmacia - continua - è ora anche luogo di cura e prevenzione,
alleato della Sanità». L'obiettivo di Medicorner è rafforzare e centralizzare ulteriormente la posizione della
farmacia all'interno del sistema socio-sanitario. «Grazie ai moderni sistemi di refertazione telematica sottolinea il dottor Tozzi - Medicorner non solo assicura qualità clinica elevata e prezzi accessibili, ma
l'offerta - conclude l'ad - segue i bisogni più diffusi dai pazienti, quelli, in genere, che affaticano
maggiormente il sistema pubblico. In più non è un generatore di spesa pubblica, ma intende innescare un
circolo virtuoso fra risorse pubbliche e private».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Gli esami specialistici anche in farmacia «Così aiutiamo gli ospedali
affollati»
16/04/2016
Pag. 5 Ed. Ascoli
diffusione:109915
tiratura:139502
STUDI MEDICI come le farmacie. E' un po' questo il punto di arrivo dell'atto di indirizzo per il rinnovo della
convenzione di medicina generale e dei pediatri di libera scelta approvato dal comitato di settore RegioniSanità. E se per i medici dovrebbe scattare l'H16, ovvero l'apertura degli ambulatori 16 ore al giorno, dalle 8
alle 24, sette giorni su sette, per i pediatri si tratterà di garantire il servizio dalle 8 alle 20 per cinque giorni.
Nelle ore notturne, invece, l'emergenza sarà affidata al 118, dopo che dalle 20 fino alla mezzanotte al
medico si sostituirà la guardia medica. Insomma, una vera e propria rivoluzione che al momento stenta ad
essere ben compresa E ben accolta anche dai professionisti ascolani, ma che, una volta passata al vaglio
dei sindacati, potrebbe diventare operativa già dal prossimo autunno. «Per i pediatri - dice Laura Olimpi - è
più complicato e difficile da organizzare. Per creare posti dove è possibile stare tutti insieme così da
garantire la continuità dell'assistenza ci vogliono soldi, che la Regione credo non abbia. C'è da dire, poi,
che il nostro lavoro è basato su una scelta e sulla fiducia del paziente. Per carità, tutto si può fare. Per
quanto mi riguarda, in realtà, mi trovano già dalle 8 alle 20, basta che mi telefonino. Il discorso - continua è che si vogliono ridurre gli accessi al pronto soccorso. E' un modo per risparmiare, ma senza spenderci un
soldo non sempre si raggiunge l'obiettivo. Insomma, sono in attesa di capire meglio, ma qualche
perplessità la nutro in quanto il tutto mi sembra poco utile». Dello stesso parere anche il medico di medicina
generale Diana Bruni, che invece sottolinea come «ad Ascoli non c'è nulla di tutto quello di cui parla la
legge». «Gli ambulatori associati non ci sono. E comunque le persone vanno dal proprio medico». Secondo
le misure dell'atto di indirizzo, saranno le aggregazioni territoriali funzionali (Aft) a garantire la continuità
delle cure. SI TRATTA di un nuovo modello organizzativo che consentirà ai cittadini di trovare il medico per
tutto il giorno. Finito il turno del proprio medico di fiducia, ce ne sarà un altro a disposizione. Sarà un
database a permettere a ogni professionista di avere accesso ai dati del paziente. «La maggior parte dei
pazienti che opta per il pronto soccorso - dice ancora la Bruni - non lo fa perché non mi trova o perché
l'ambulatorio è chiuso, ma ci va perché così ha deciso, per tanti motivi. Invece, quelli che mando io, come
minimo devono essere un codice giallo. Forse la cosa più giusta da fare per disincentivare gli accessi al
pronto soccorso inappropriati è far pagare. Il problema, dunque, non si risolve così come si è pensato di
fare. Il 118, poi - conclude -, deve poter fare le urgenze e non sostituire la guardia medica. Anche questa la
trovo una cosa assurda». Lorenza Cappelli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Ambulatori aperti fino a mezzanotte I medici: «Soluzione complicata»
16/04/2016
Pag. 4 Ed. Pistoia Montecatini
diffusione:85713
tiratura:111816
Rapinatore col trincetto assalta farmacia
LA FARMACIA di Sant'Agostino, in via Cellini, è stata rapinata ieri pomeriggio da un bandito solitario
armato di trincetto che ha portato via quattrocento euro in contanti e poi è fuggito in bicicletta. Il drammatico
episodio si è verificato poco prima delle cinque e mezzo quando l'uomo, sui 45 anni, apparso in evidente
stato di alterazione psico-fisica, molto probabilmente tossicodipendente, si è presentato all'interno della
farmacia impugnando un trincetto. Il personale ha consegnato subito i soldi che erano in cassa in quel
momento e l'uomo si è subito allontanato con i soldi. Fuori dalla famacia aveva lasciato la sua bicicletta, è
montato in sella e si è allontanato, dirigendosi verso la via Vecchia Pratese. Immediato l'allarme alle forze
dell'ordine e sul posto sono intervenute le pattuglie della Volante (foto, AcerboniFotoCastellani) e della
Mobile per i primi accertamenti. Subito sono state visionate le riprese delle telecamere della
videosorveglianza e la polizia ha cominciato le ricerche del rapinatore che potrebbe anche essere anche
una faccia già nota per gli investigatori. Ricerche che, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in corso.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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VIA CELLINI
16/04/2016
Pag. 19 Ed. Levante
diffusione:48346
tiratura:64670
Chi è la chiavarese nell'elenco di nomi dei Panama Papers
La risposta: «Da 30 anni residenti a Montecarlo »
LORENZO CRESCI
CHIAVARI. Il nome della società è un sunto di ironia: "Farniente Holding". Lo scopo, realizzare - secondo
quanto scrive l'Espresso - una offshore con sede alle Isole Vergini Britanniche. La società di Stefano
Pessina, 74 anni, compagno della ex farmacista chiavarese volata a Wall Street, Ornella Barra, di 63 anni,
è una delle tante che emergono dai documenti del Panama Papers, ovvero «il gigantesco labirinto virtuale
in cui storie e nomi si intrecciano e rimbalzano da un continente all'altro, tra paradisi esotici e grandi istituti
bancari, nel segno di Mossack Fonseca». Lo studio legale panamense ha movimentato anche la holding di
Pessina, farmacista diventato il terzo uomo più ricco d'Italia, con un patrimonio personale, secondo Forbes
, di oltre 13 miliardi di dollari. Pessina e Barra, da anni, fanno coppia fissa nella vita. Dalla metà degli Anni
'80, per la precisione, quando la Barra, laureata in Farmacia, dopo aver lavorato alla farmacia Bellagamba,
a Chiavari, avvia una ditta di distribuzione a Lavagna, la Di Pharma. I due oltre a innamorarsi danno il via al
business. Nell'86 la Alleanza Farmaceutica di Pessina si fonde con la Di Pharma: nasce Alleanza Salute
Italia (Asi). Due anni e il gruppo diventa leader dell'industria farmaceutica in Italia, per poi conquistare, dal
1988, i mercati internazionali. Dalla Francia alla Russia, dalla Cina al mercato britannico. Anche il nome
diventa internazionale, "Alliance", che, dopo varie incorporazioni, diventa "Alliance Boots", con oltre 25mila
farmacie nel Regno Unito; nel 2002 la cessione del 40% della società agli americani della Wallgreens vale
10 miliardi. Ma Pessina più che ai soldi guarda al lavoro: chiede l'8% delle azioni, e un posto nel cda. La
Barra ne diventa vicepresidente esecutivo. I due intanto si sono spostati a vivere a Montecarlo. Ma l'attività
non cessa. «Il lavoro è il centro della mia vita», è solito ripetere Pessina. E Panama? Secondo i "Papers",
Pessina controlla con Barra la "Farniente Holding". «Nel novembre 2006 - si legge sull' Espresso - ha
negoziato un prestito di 36 milioni con la banca Dexia, cedendo in pegno tutte le sue azioni. Pessina risulta
azionista di Farniente holding dal 3 ottobre 2006 al 10 dicembre 2007, quando le azioni vengono trasferite
a "Simone Retter & Jean Paul Goerens", quali trustees, cioè amministratori del Serenity Trust». Retter,
secondo l'Espresso , rappresenta lo studio legale che da anni assiste Pessina ed è anche cliente, cioè
l'intermediario, che tratta con Mossack Fonseca. Questo, almeno, fino al 15 luglio 2011, quando i due
escono di scena con i propri 50mila titoli, lasciando al Trust Company 123 ltd, intestatario di altrettante
azioni con diritto di voto. È quel giorno che nella compagine sociale ricompaiono Pessina e Barra,
«rispettivamente con due e un'azione redimibili». Pessina e Barra, in una nota, precisano che «Farniente
Holding è parte della struttura societaria relativa al loro patrimonio familiare, e proprietaria della loro
abitazione principale (a Montecarlo)» e che «è stata costituita e opera nella più completa legalità e
trasparenza e la sua riferibilità al patrimonio personale è sempre stata palesata e nota alle autorità
competenti. La questione, inoltre, non ha alcuna rilevanza sul piano fiscale in Italia né altrove, poichè
Stefano Pessina e Ornella Barra sono cittadini del Principato di Monaco e l ì residenti da decenni».
Foto: Ornella Barra oggi ha 63 anni
Foto: [email protected] ALTRO SERVIZIO >> 9
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
62
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
ORNELLA BARRA, LA "REGINA DELLE FARMACIE ", È COMPAGNA DI STEFANO PESSINA IL CASO
16/04/2016
Pag. 19 Ed. Genova
diffusione:48346
tiratura:64670
Ist, azione disciplinare per la farmacista : «Non ha avvertito »
La Regione avvia un'ispezione sui servizi oncologici. Viale: «Non voglio pi ù sorprese »
ALESSANDRA COSTANTE
«SI È INTERROTTA la comunicazione nella catena di comando. E cos ì facendo i problemi di personale
dell'Ufa, l'unità che prepara i farmaci per la chemioterapia, non sono stati affrontati in tempo. L'emergenza
può capitare, ma per risolverla tutti devono essere informati di quello che sta accadendo». L'assessore
regionale alla Sanità, Sonia Viale, spiega cos ì il mercoled ì nero del San Martino Ist, i pazienti oncologici
che hanno dovuto attendere per quasi dieci ore i farmaci per la chemioterapia. "Interruzione della catena di
comando" è ciò che è scritto nella relazione inviata all'assessorato alla Sanità dai vertici del San Martino Ist.
Nell'antico gioco a scaricabarile, alla fine la responsabilità ricadrebbe, pare, quasi completamente sulle
spalle di Barbara Rebesco, farmacista responsabile dell'Ufa, l'Unità farmaci antiblastici. Sarà destinataria
nelle prossime ore di una sorta di richiamo scritto per non aver informato - sostengono i vertici del San
Martino - tempestivamente l'azienda della situazione che si era creata all'Ufa, fiore all'occhiello dell'Irccs,
ma indebolita dalla scadenza dei contratti di quattro ricercatori precari e subissata dal frenetico lavoro di
preparazione dei farmaci antiblastici, oltre 250 dosi al giorno, comprese quelle per gli ospedali di Chiavari e
Imperia. Dopo due giorni di caos, ieri al day hospital del San Martino- Ist è filato quasi tutto liscio, con i
tempi di attesa per i pazienti oncologici rientrati nella normalità. Ma questo ai vertici del San Martino Ist ora
sembra che non basti più. «Ciò che è accaduto mercoled ì , ci deve portare ad una riprogrammazione a
360 gradi di tutto il servizio per cancellare i tempi morti» annuncia il direttore generale, Mauro Barabino. In
una parola, il San Martino parla di riorganizzazione. In parte si conosce già da due giorni: i farmacisti in
servizio all'Ufa passeranno da due a tre (la richiesta di assunzione è già partita); aumenterà di una unità
anche l'organico degli infermieri, oggi fermo a quattordici. Per il grosso della riorganizzazione, quella che
dovrebbe tagliare molto i tempi di attesa dei pazienti sottoposti a chemioterapia, ci vorrà però qualche mese
e il confronto serrato tra l'azienda ospedaliera e i sindacati. Entro la fine di aprile nel day hospital dell'Ist
entrerà in funzione l'apparecchiatura "basic" per gli esami del sangue. Passo necessario, ma non
sufficiente. La vera rivoluzione sarà lo "sdoppiamento" dei turni nel day hospital oncologico dell'Ist che, nei
piani del direttore generale e del direttore sanitario Michele Orlando, dovrebbe funzionare anche il
pomeriggio per assistere una certa quota di pazienti. Cos ì come dovrebbero essere resi più frequenti i
"passaggi" della squadra che si occupa del trasporto dei materiali tra il day hospital e il laboratorio centrale:
oggi la spola avviene ogni mezz'ora. Questo ovviamente in attesa, alla fine del 2018, che tutti i day hospital
oncologici dell'azienda vengano concentrati in una sola struttura collegata al laboratorio con un sistema di
posta pneumatica. Mentre il San Martino corre ai ripari, anche la Regione mette le mani avanti. Il
cortocircuito all'Ufa dell'Irccs San Martino-Ist, polo di eccellenza oncologico, ha sorpreso e contrariato l'
assessore alla Sanità. «Voglio evitare di ritrovarmi ancora in queste condizioni» si è sfogata Viale. E subito
dopo ha ordinato un monitoraggio completo in Regione Liguria di tutte le strutture per le prestazioni
ambulatoriali ai malati di cancro. «Voglio sapere tutto, voglio capire se ci sono criticità e come vengono
affrontate» ha detto firmando la circolare in cui si chiede alle Asl di fotografare la situazione. E dunque
analisi dei tempi di attesa dei pazienti, degli organici dei day hospital, dei servizi correlati e per finire degli
Ufa, le "unità farmaci antiblastici". [email protected] cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
OPEN DAY SULLA SINDROME DI POLLAND QUESTA mattina a partire dalle 10, porte aperte all'IRCCS
San Martino - Ist per l'Open day sulla Sindrome di Poland, prima giornata a sostegno della ricerca e dei
portatori adulti della sindrome che colpisce una persona ogni 20-30.000. L'iniziativa vedr à specialisti
dell'Istituto e di altre strutture del Servizio Sanitario Nazionale impegnati nella visita gratuita di persone
provenienti da tutta Italia.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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PROVVEDIMENTI DOPO IL CAOS IN CHEMIOTERAPIA
16/04/2016
Pag. 19 Ed. Genova
diffusione:48346
tiratura:64670
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Foto: Un infermiere nel reparto di chemioterapia all'Ist
Foto: GENTILE
Foto: Mauro Barabino
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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16/04/2016
Pag. 39 Ed. Caserta
diffusione:41752
tiratura:56521
Differenziata, via il porta a porta in tutta la città
MADDALONI. Primo serio tenGiuseppe Miretto Il commissario De Lucia prova la normalizzazione Apre
anche l'Eco-sportello tativo di «rifondazione organizzativa», del servizio di raccolta, differenziazione e
smaltimento dei rifiuti solidi urbani, targata commissario prefettizio. Con mezzi finanziari, ma soprattutto
logistici largamente inadeguati, il vice-prefetto Samuele De Lucia prova a rimettere in carreggiata la
gestione dell'igiene urbana, dopo il complicato passaggio di consegne tra la Dhi spa e il Consorzio Ci.te.
Apre l'«Eco-sportello» presso il centro polifunzionale ex macello: punto di ritiro del kit per la raccolta
differenziata dal lunedì fino al sabato (8.30-12.30). In regime di austerity parte pure la «raccolta carta e
cartone» presso gli esercizio commerciali associata al vetro (venerdì). Fin qui si rilancia l'esistente.
Scompare lo sconcio dei farmaci che fermentano sotto il sole: riprende il servizio sospeso da oltre 15 mesi.
«Si deve ricominciare - spiega Fabrizio Corbo (Associazione ecorevolution) - dalla riesumazione di rifiuti
nascosti, per mesi sotto il tappeto. Per mancanza di contenitori adeguati e con le farmacie prive di punti di
recapito, i farmaci sono finiti nell'indifferenziato, contribuendo all'incremento della spesa e dell'
inquinamento». In una condizione oggettivamente difficile il vice-prefetto De Lucia deve invertire la rotta. Il
pesante rincaro di 720 mila euro annui del capitolato Nu, spalmato su tutto il 2015, non né bastato.
Nonostante il gettito aggiuntivo versato dai contribuenti, il costo dei rifiuti conferiti in discarica resta
esorbitante. In più, è impensabile, nonostante una fortissima emergenza, anche solo ipotizzare la rimozione
dei rifiuti speciali: restano abbandonate le scorie combuste e le discariche clandestine in periferia. Garantito
solo l'alto costo del personale. Gli allarmi roghi passano ma l'inquinamento prodotto, come nel caso della
combustione dolosa della megadiscarica clandestina che sorge tra l'Interporto e l'A30 (via Ficucella e via
Calabricito) resta. Solo, dopo otto mesi, è cessato l'allarme per la contaminazione della catena alimentare.
«La zootecnia maddalonese e quello che resta dell'agricoltura - commenta Giuseppe Riccio, allevatore e
delegato della Cicc agricoltura- ringraziano. Il servizio di rimozione dei rifiuti non può limitarsi alle aree
urbane. Non può ignorare le periferie e le strade vicinali. Lanciamo un appello a chi ha il compito di
rifondare i servizi e garantire la copertura integrale del territorio».
Foto: Periferia Il degrado in via Starzalunga vicino all'A30
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Rifiuti Resta l'emergenza in periferia. Riccio (Cicc Agricoltura): «Raccolta da garantire»
PROFESSIONI
2 articoli
16/04/2016
Pag. 24
diffusione:162324
tiratura:213091
Ima rileva il Medtech della Komax
R.Fi.
BOLOGNA pIma ha completato ieri l'acquisizione, annunciata a metà marzo, da Komax Holding della
totalità del capitale delle società Komax Systems Lcf e Komax Systems Rockford, oltre del 76% del capitale
di Komax Systems Malaysia, rafforzando la propria presenza nel settore del packaging farmaceutico.
L'accordo - perfezionato tramite la controllata Gima -prevede anche la sottoscrizione di un'opzione per
l'acquisto del residuo 24% del capitale di Komax Systems Malaysia, esercitabile nel 2018. Le tre società
(Business Medtech di Komax Group) sono leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di
macchine per l'assemblaggio di prodotti medicali per l'automedicazione, come inalatori, siringhe per
insulina e sistemi per iniezioni. Queste acquisizioni rappresentano un significativo rafforza- mento del
gruppo di Ozzano (Bologna) nel settore dell'Automation, ossia quello relativo alle piattaforme di
assemblaggio automatico, in un mercato previsto in decisa crescita nei prossimi anni. A questo si
aggiungeranno le sinergie commerciali e produttive attese dall'integrazione delle società acquisite nella rete
commerciale e nel sistema di subfornitura di Ima. L'operazione Medtech richiede un intervento finanziario al
closing di sette milioni di franchi svizzeri per l'equity value, oltrea 21,3 milioni di franchi per il subentro nei
finanziamenti in essere tra le società acquisite e Komax Holding. È previsto poi un ulteriore pagamento di
sei milioni di franchia titolo di earn-out e due milioni di franchi in caso di esercizio dell'opzione sul residuo
24% di Komax Systems Malaysia. Il business prevede nel 2016 un fattura- to consolidato di circa 84 milioni
di franchi svizzeri e un margine operativo lordo di 5,6 milioni, con circa 250 dipendenti. Nell'operazione Ima
siè avvalsa della consulenza di Poggi&Associati, E&Y, White&Case, Homburger e Kelley Drye& Warren.
Ieri a Piazza Affari il titolo Ima ha chiuso con un leggero ribasso (-0,58%) a 51,20 euro, livello sempre
vicinissimo al record toccato a inizio mesea quota 52,5 euro. Da ricordare che Ima - leader mondiale nella
progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti
farmaceutici, cosmetici, alimentari, tèe caffè -è in rapida crescita. Il 2015 infatti si è chiuso con un fatturato di
oltre 1,1 miliardi di euro, quasi il 30% in più sull'anno precedente,e con utili in progresso del 37,2%a quota
77,84 milioni.
Ima 15/03 15/04 +2,79% Variazione Andamento del titolo a Milano
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Industria. Il gruppo si rafforza nel comparto macchinari per assembling nel settore medicale
16/04/2016
Pag. 22
diffusione:45501
tiratura:91390
Ima completa l'acquisizione di tre società per l'assemblaggio di prodotti
medicali
Ima ha completato l'acquisizione da Komax Holding AG della totalità di società Komax Systems LCF SA e
Komax Systems Rockford Inc. e del 76% del capitale di Komax Systems Malaysia. Le tre società sono
leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine per l'assemblaggio di prodotti
medicali per l'automedicazione.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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MERCATINO
PERSONAGGI
6 articoli
16/04/2016
Pag. 6 Ed. Torino
diffusione:235298
tiratura:335733
I quaranta di Giaccone schierati con Fassino
(s.str.)
IL capolista, l'ex assessore alla Provincia Marco D'Acri, insiste su ricerca e attrattività per le imprese.
L'avvocato Elisabetta Malagoli, esperta di diritto di famiglia e minorile, snocciola i dati cittadini su anziani
fragili e persone con disabilità. Guidano la "Lista Civica per Fassino", i 40 della società civile (D'Acri è
l'eccezione) cooptati dal consigliere regionale Mario Giaccone (Lista Monviso) per sostenere il sindaco
uscente. Per ora sono in 38, quindici donne e 24 uomini e sono avvocati, studenti universitari, infermieri,
sindacalisti. Il più giovane, 29 anni, è il campione italiano di boxe Andrea Scarpa. I più noti sono l'avvocato
Alfredo Caviglione e Marco Scarabosio, figlio del senatore e fondatore dell'Associazione Amici del buon
vino. «Diverse matrici - spiega Giaccone - dall'ampiezza delle professioni a quella interculturale e
interreligiosa». In lista infatti ci sono anche l'egiziano Gergo Armanous Joakim e il romeno Moldova Noua,
tecnico assistenza alla Jungheinrich di Moncalieri. In sala c'è anche un direttore regionale, Livio Dezzani,
che da poco ha lasciato l'urbanistica per la pensione. Non è candidato, ma è un fan sostenitore che
introduce l'ingegnere FrancescoTresso. Ha dato il suo contributo anche il consigliere Alfredo Monaco, ex
Scelta Civica, confluito in elenco con quattro candidati. Il trentanovesimo è Paolo Chiavrino, ex Moderati,
vent'anni a Palazzo Civico: «Portas si è messo di traverso su questa mia candidatura ma io ci sono», dice.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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LA LISTA CIVICA
16/04/2016
Pag. 40 Ed. Torino
diffusione:172712
tiratura:244598
"Ho fatto più io come sindacalista Anci che Airaudo come sindacalista
della Fiom"
beppe minello
«Ho strappato più io come sindacalista Anci che Airaudo come sindacalista della Fiom». L'affondo di Piero
Fassino, nell'intervista al Circolo dei lettori condotta da Beppe Minello, avviene nel giorno in cui la lista
civica che lo sostiene sceglie come uomo simbolo un pugile. È quella promossa da Mario Giaccone che
intende ripetere con Fassino l'esperienza che l'ha portato in Regione con Chiamparino e un lusinghiero 4%.
La nobile arte di Andrea Scarpa, 29 anni, un giovane che sacrifica tutto per il suo sogno di diventare pugile
professionista, può metaforicamente tornare utile se dovessero degenerare i rapporti, mai stati cordiali, fra
la squadra di Mario Giaccone e quella dei Moderati di Mimmo Portas. Quest'ultimo mal sopporta tutto ciò
che può far concorrenza al suo gioiellino, un movimento che alle ultime amministrative ha raccolto il 9%.
Risultato che vorrebbe bissare anche il 5 giugno. Cosa complicata se c'è concorrenza. Ora, senza che
venga inteso come un giudizio, Moderati e Lista Civica sono due cose diverse. I primi più vicini alla politica
visto i tanti ex che schiera, i secondi al mondo reale, soprattutto delle professioni, visti i pochi ex che
schiera. Direte: si mettessero l'anima in pace! La fate facile. E a portarne le conseguenze è stato Paolo
Chiavarino, ex Dc e tante altre cose, compresa un'esperienza da assessore a Rivoli per i Moderati, il quale,
snobbato dalla lista di Portas, s'è avvicinato a Giaccone. Una decisione che ha scatenato l'ira del Moderato
e dei suoi amici, come il senatore Pd Stefano Esposito che già si era esposto quando Chiavarino sembrava
dovesse entrare nel Pd. In breve: nei 38 nomi che compongono la Lista Civica di Giaccone, ieri Chiavarino
non c'era. Ma ci sarà prima del 7 maggio alle 12, quando scade il termine per presentare le liste.
La caccia al voto sarà con il coltello tra i denti e si profila pure qualche scontro fratricida. Certo è che
Giaccone ha fatto le cose per bene. La lista ha due capi: Marco D'Acri che ha ben chiaro le ambasce
economiche di Torino, mentre Elisabetta Malagoli è punto di riferimento per Welfare e assistenza. Tra gli
altri c'è un po' di tutto: 20 laureati, 14 diplomati, studenti. «Ci sono esponenti del mondo delle professioni,
del mondo cooperativistico, del sindacato, della comunità egiziana (anche i Moderati hanno un egiziano in
lista, ndr), quasi tutti alla loro prima esperienza elettorale», dice Giaccone.
Il ventaglio delle professioni coinvolte è amplissimo, si va dal leader Anva dei mercatali, «Johnny» Iorio, al
collega farmacista di Giaccone, Paolo Lorenzetti o l'ingegnere Francesco Tresso. La lista è appoggiata da
Democrazia solidale di Maurizio Baradello, raccoglie il testimone di Alleanza per Torino e di Scelta di Rete
Civica. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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L'attacco di Fassino
16/04/2016
Pag. 40 Ed. Torino
diffusione:172712
tiratura:244598
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"Ho fatto più io come sindacalista Anci che Airaudo come sindacalista
della Fiom"
La nostra missione
è quella di allargare ulteriormente l'area delle forze impegnate
nel governo di Torino
Mario Giaccone
Consigliere regionale
«Lista Monviso»
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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15/04/2016
Pag. 14 Ed. Bari
diffusione:23632
tiratura:31653
E Quagliariello lancia l'allarme per la Puglia «C'è il rischio di ripresa della
rotta Adriatica»
Quattordici senatori firmano interrogazioni ai ministeri dell'Interno e degli Affari esteri
l ROMA. «Sapere se le previsioni comunicate dal governo austriaco siano realistiche e quali provvedimenti
si intendano adottare per evitare che si crei un pericoloso effetto imbuto al confine del Brennero. E
conoscere i dati reali e le previsioni sugli arrivi dalla rotta balcanica, con particolare riferimento alla tratta
libica e a quella tra Albania e Puglia. Infine, nei confronti di quali Paesi il "modello del trattato UE-Turchia"
potrebbe essere replicato e se il governo abbia già aperto trattative diplomatiche a riguardo». È quanto
chiedono i senatori Gaetano Quagliariello (primo firmatario), Andrea Augello, Antonio Azzollini, Michele
Boccardi, Francesco Bruni, Luigi Compagna, Luigi D'Ambrosio Lettieri, Carlo Amedeo Giovanardi, Pietro
Liuzzi, Giovanni Mauro, Mario Mauro, Luigi Perrone, Lucio Tarquinio e Vittorio Zizza ai ministri dell'Interno e
degli Affari Esteri. «Premesso - spiegano - che l'accordo oneroso siglato dal Consiglio Ue con la Turchia ha
chiuso la rotta balcanica esponendo le coste italiane ad una nuova impennata di arrivi da Sud e rendendo
potenzialmente pericolosa la rotta adriatica. E si apprende che gli sbarchi di immigrati sono in forte
aumento e a conferma di ciò è stata diramata un circolare ministeriale che comunica ai prefetti la
saturazione dei centri di accoglienza e la massima urgenza di reperire ulteriori 15.000 posti». E inoltre, «il
Generale Paolo Serra, consigliere militare dell'inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler, ha parlato di un
milione di potenziali migranti dalla Libia, mentre il ministro degli Interni austriaco, Johann Mikl-Leitner, ha
pubblicamente parlato di "flussi incontrollati di migranti" che potrebbero arrivare a quota 300mila, fenomeno
che ha portato il Governo d'oltralpe ad avviare i lavori per una barriera di protezione al Brennero; lo stesso
esecutivo austriaco ha comunicato, per vie ufficiali la nuova prassi in materia di frontiere. Ne sono stati
informati, oltre all'Italia, tutti i Paesi della rotta balcanica, Slovenia, Croazia e Macedonia; e dall'avvio del
nuovo protocollo Ue-Turchia, che ha riportato la rotta libica al centro, le cronache certificano che in Grecia
quotidianamente stiano arrivando molti più profughi di quelli che vengono reimbarcati con destinazione
Turchia. A seguito di queste informazioni, appare tutt'altro che trascurabile l'ipotesi che parte delle masse
migratorie che premono sulla Grecia possano riversarsi sulle coste pugliesi attraverso il corridoio adriatico».
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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DOPO L'ACCORDO CON LA TURCHIA E I «VETI» DEI PAESI DEL NORD EUROPA
15/04/2016 17:00
Sito Web
Lospiffero.com
Lista Fassino, sfondo rosso con giallo
C'è una marocchina, un romeno e un egiziano. Non è la variante multietnica della vecchia barzelletta,
piuttosto la variegata e cosmopolita lista civica di Piero Fassino, che oggi ha presentato i suoi candidati alle
prossime amministrative di Torino. Poche sorprese, se non la "momentanea" esclusione dell'ex moderato
(con sul groppone tante sigle) Paolo Chiavarino, 20 anni in Sala Rossa, dalla Dc a Forza Italia all'Udeur di
Clemente Mastella, fino alla formazione di Mimmo Portas, e che, nonostante la pressione dell'eminenza
grigiastra del Lungo Giancarlo Quagliotti, è stato tenuto fuori. Ma c'è chi è convinto che la decisione sia
tutt'altro che definitiva. Al momento, infatti, l'elenco è formato da soli 38 aspiranti consiglieri sui 40
disponibili, lasciando due posti liberi, uno dei quali riservato proprio per Chiavarino (e probabilmente una
donna con la quale fare coppia), il quale, non a caso, era presente in sala dopo aver minacciato fuoco e
fiamme (e querele) qualora la sua esclusione fosse stata messa in relazione a "voci calunniose" messe in
giro chissà da chi e chissà perché che però, come il famoso venticello rossiniano hanno preso a circolare,
arrivando allo scatologico ventilatore. Posizione dunque congelata in attesa di ulteriori approfondimenti:
"Fino al 26 aprile la lista è aperta - spiega il coordinatore Mario Giaccone -. In quella data ci sarà un
incontro con tutti i candidati in Comune e nelle Circoscrizioni per iniziare a raccogliere le firme e da quel
momento chi c'è c'è". Il capolista è Marco D'Acri, già assessore al Bilancio in Provincia di Torino e
attualmente assessore a Leini (nonché nel cda di Eurofidi), su cui la lista punta anche per un eventuale
incarico in giunta, prospettiva che tuttavia dovrà passare per un buon risultato elettorale (e visti i precedenti
nessuno è pronto a scommettere a cuor sereno). Al suo fianco l'avvocato Elisabetta Malagoli, esperta in
diritto di famiglia e minorile, proveniente da Scelta Civica, coinvolta in Alleanza per Torino da Pino De
Michele, cui fa riferimento anche il campione di pugilato Andrea Scarpa. L'ala cattolica coordinata dal
deputato Maurizio Baradello, può contare su Iole Avidano e Maurizio Versaci, consiglieri uscenti
rispettivamente nelle circoscrizioni di San Salvario e Santa Rita. Dalla Piazza dei Mestieri arriva Ireneo
Torrero, confermato l'avvocato Alfredo Caviglione, proposto dall'ex consigliere regionale del Pdl Daniele
Cantore, mentre la new entry è costituita dal sindacalista del Csa in Regione Gigi Serra. Tra i presenti in
sala, anche l'ex amministratore delegato di Gtt Tommaso Panero, un tempo braccio destro del segretario
del Pd piemontese Davide Gariglio. Quindici donne e 23 uomini, tra avvocati, veterinari, studenti universitari
e farmacisti (Paolo Lorenzetti, cercherà di attingere consensi nella categoria). "Vogliamo mantenere stabile
- prosegue Giaccone - l'impianto di rete civica concorrendo a formare il mosaico pluralistico e culturale al
quale mira Fassino". Ed è lo stesso Fassino a indicare nella lista "e nella volontà della società civile di
assumersi la responsabilità della guida della città, un valore aggiunto".
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Primo piano
15/04/2016 00:58
Sito Web
Yahoo Finanza
News
Bologna, 15 apr. (askanews) - Il settore della sanità e delle imprese dei farmaci "è profondamente
cambiato", ma da circa vent'anni è scaduto il contratto per l'erogazione da parte del Servizio sanitario
nazionale dei farmaci, ora in larga misura dispensati direttamente dalle Asl o affidati alle farmacie. A
chiedere con insistenza una "nuova convenzione" è il presidente di Federfarma, Annarosa Racca, che ha
partecipato al convegno "Filiera del farmaco 4.0" promosso da Farmindustria al salone "Cosmofarma" di
Bologna. "In un mondo di profondi cambiamenti - ha spiegato Racca - è importante essere sempre al passo
con i tempi, basta osservare quanto ha fatto in questi anni la digitalizzazione: dalla ricetta elettronica alla
fattura elettronica alle piattaforme informatiche e alle piattaforme di servizi che le farmacie hanno messo a
disposizione delle proprie Regioni e naturalmente del paese. Tutto questo porta grandi vantaggi a una
popolazione che invecchia e a una cronicità in aumento. Su questo vogliamo andare avanti". Sono però
"tempi difficili" perché le "risorse sono limitate". C'è quindi bisogno di un confronto con tutti gli attori del
settore del farmaco. "Abbiamo bisogno di una nuova convenzione che è scaduta da tanti anni - ha aggiunto
il presidente di Federfarma in vista della ripresa delle trattative -. Speriamo che assieme a Antonio Saitta"
presidente della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni" e a Massimo Garavaglia" presidente
del Comitato di settore Sanità "si possa arrivare presto a firmare una convenzione che del 1998 aspetta. Il
mondo è profondamente cambiato, sono arrivati farmaci innovativi, è arrivata la farmacia dei servizi e su
questo c'è quindi bisogno di andare avanti, di una nuova convenzione che lega le farmacie allo Stato".
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 16/04/2016
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Racca ( Federfarma ): serve nuova convenzione Regioni-farmacie