Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti della Provincia di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti della Provincia di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 26/02/2015
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INDICE
IN PRIMO PIANO
26/02/2015 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Brindisi
«Professionisti decisivi per uscire dalla crisi»
8
25/02/2015 Taranto Sera
"Anche le professioni in crisi"
9
25/02/2015 Marketpress
BANCO FARMACEUTICO. SUCCESSO IN VENETO CON 30.200 DONAZIONI.
COLETTO CONSEGNA I 10.178 FARMACI DONATI DAI VERONESI: "MOMENTO
DIFFICILE, GENEROSITA' ANCORA PIU' BELLA"
10
SANITÀ NAZIONALE
26/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Il voto che apre la strada al testamento biologico nella terra degli Englaro
12
26/02/2015 La Repubblica - Nazionale
Diciottenne salvato da trapianto di bacino prima volta al mondo
13
26/02/2015 La Stampa - Nazionale
Un'altra vita con il bacino di titanio
15
26/02/2015 La Stampa - Nazionale
Io, parafarmacista fuori dalla casta
16
26/02/2015 La Stampa - Nazionale
Farmacie, fuorviante il paragone con gli Usa
17
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Trapianto di bacino a Torino: uno schiaffo alla malasanità
18
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
«Vivo grazie a un bacino in titanio»
19
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Ecco la fanta-medicina che oggi è diventata realtà
20
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Trapianti di cuore , 48 anni fa la storica impresa di Barnard
21
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Neuromed punto di riferimento per gli studiosi di neuroscienze
22
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Come la terapia della luce può spegnere la depressione
23
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Mai perdere d'occhio il colesterolo
24
26/02/2015 Avvenire - Nazionale
Un bacino di titanio per riprendere a vivere
25
26/02/2015 Avvenire - Nazionale
CALCIO &SLA «Aiutateci a capire»
26
26/02/2015 Avvenire - Nazionale
Tommy vale più di un orso polare
28
26/02/2015 MF - Nazionale
Withfounders investe in Chorafarma
29
26/02/2015 Famiglia Cristiana
La rivoluzione di Navatha
30
26/02/2015 Osservatore Romano
Medicine accessibili a tutti
31
26/02/2015 Gioia
a tutto detox
33
26/02/2015 BenEssere
ipertensione: una cura efficace
36
25/02/2015 Silhouette Donna
Uno sguardo
40
25/02/2015 Silhouette Donna
ACID GRASSI sicura di conoscerli tutti ?
41
VITA IN FARMACIA
26/02/2015 La Repubblica - Milano
L'emergenza infinita dal 2006 al Sacco si cucina in container
44
26/02/2015 La Repubblica - Napoli
L'impegno della Lorenzin "Tornerò a sorpresa tra le barelle del Cardarelli"
45
26/02/2015 La Repubblica - Palermo
Enna, un medico per turno in ospedale: chiude Ortopedia
47
26/02/2015 La Repubblica - Genova
Il latte materno delle mamme lavoratrici nel biberon al nido del Galliera
48
26/02/2015 La Repubblica - Genova
Paziente cade in ospedale e muore dopo 3 giorni doppio giallo tra Villa Scassi e il
Galliera
49
26/02/2015 La Repubblica - Torino
"Salviamo il San Luigi" Ma Saitta rassicura "Avrà una nuova mission"
50
26/02/2015 La Stampa - Torino
Asl fuori controllo: "Ora più ispezioni"
51
26/02/2015 La Stampa - Torino
San Luigi, un nuovo futuro Ma i dipendenti non si fidano
52
26/02/2015 La Stampa - Imperia
Avagnina sotto processo per esercizio abusivo della professione medica
53
26/02/2015 Il Messaggero - Roma
Sanità, più medici e infermieri la Regione torna ad assumere
54
26/02/2015 Il Messaggero - Roma
Sanità, la Regione assume 132 medici
55
26/02/2015 Il Messaggero - Roma
«Al pronto soccorso visitata dopo 7 ore»
56
26/02/2015 Il Messaggero - Civitavecchia
Farmacia comunale di Bassanol'ex sindaco rinviato a giudizio
57
26/02/2015 Il Messaggero - Frosinone
Assalto in banca, sfondata la vetrina
58
26/02/2015 Il Messaggero - Viterbo
Scuole vuote, a Civita e' psicosi meningite
59
26/02/2015 Il Messaggero - Marche
Farmacia fallita, disagio per i medicinali
60
26/02/2015 Il Messaggero - Umbria
Sconti agli anziani per curare gli amici a quattro zampe
61
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Bologna
Troppi debiti, chiusa la Step
62
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Farmacia caos, il giudice decide il fallimento
63
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Rapina in farmacia: bandito scappa coi soldi
64
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara
POGGIO RENATICOCup aperto il sabatograzie alla farmaciaSan Michele'
65
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Modena
Sanità e furti: muoviamoci
66
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Cericola scende in campo«Punto su un centro più vivo»
67
26/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli
Master in management farmaceutico: ci sono 53 iscritti
68
26/02/2015 Il Gazzettino - Venezia
Pediatria, Zaia assicura: «Potenzierò i servizi»
69
26/02/2015 Il Gazzettino - Pordenone
Budoia, promuove i pannolini ecologici
70
26/02/2015 Il Gazzettino - Venezia
Sanità, la rivoluzione di primavera
71
26/02/2015 Libero - Milano
Farmaci e nuove cure per le malattie polmonari
73
26/02/2015 Il Secolo XIX - Imperia
Prescrive farmaco a paziente ma non è medico: a giudizio
74
26/02/2015 Il Secolo XIX - Genova
Ospedale del ponente, Tursi ha scelto Erzelli
75
26/02/2015 Il Secolo XIX - Savona
Nuova farmacia in dirittura d'arrivo
76
26/02/2015 QN - La Nazione - Siena
Il forum «Nutrirsi di vita», il nostro cibo, la storia, le donne
77
26/02/2015 QN - La Nazione - Grosseto
Ecco il Bonus Bebè per tutti i nati nel 2014Sandro Marrini: «Merito di Forza Italia»
78
26/02/2015 QN - La Nazione - Pisa Pontedera
«Installare autoveloxsulla via Volterrana»Ma il sindaco dice no
79
26/02/2015 QN - La Nazione - Umbria Terni
Ecco il servizio col fisioterapista in farmacia
80
26/02/2015 QN - La Nazione - Umbria Terni
Riparte il Piano urbano«Presto in arrivo le piazzel'asilo e nuove zone verdi»
81
26/02/2015 QN - La Nazione - Umbria Terni
Comunanza Agraria-Comune, c'è l'accordo
82
PROFESSIONI
26/02/2015 Avvenire - Nazionale
Un embrione, tre Dna. E un patto tra aziende
84
PERSONAGGI
26/02/2015 Il Giornale - Nazionale
Allarme Confcommercio Imposte record sulla casa e arriva un'altra stangata
87
26/02/2015 Il Cittadino di Lodi
«Lo scorso annonel territorioun incrementodel 14 per cento»
88
25/02/2015 IlFarmacistaOnline.it 00:27
Milleproroghe. Da Commissione Sanità del Senato parere favorevole con
osservazioni
89
IN PRIMO PIANO
3 articoli
26/02/2015
Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. brindisi
Pag. 25
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IL DIBATTITO
«Professionisti decisivi per uscire dalla crisi»
Riunione del Comitato Unitario Professionisti di Taranto sulla crisi che ha colpito la provincia di Taranto,
anche per il tracollo della grande industria dell'acciaio. «Si può parlare di una nuova fase, l'avvio della
"disoccupazione dei professionisti"». Ne hanno parlato, in modo approfondito e dettagliato, il presidente
nazionale del Cup Marina Calderone, il sen. D'ambrosio Lettieri vice presidente nazionale della Federazione
Ordini Farmacisti Italiani ed il consigliere nazionale forense avvocato Angelo Esposito, affidando la
moderazione della tavola rotonda al giornalista Giuseppe Mazzarino. Il presidente del Comitato Unitario
professioni di Taranto Cosimo Damiano Latorre, che ha introdotto i lavori, ha sottolineato che «per
contrastare e superare la crisi delle professioni occorre determinazione, preparazione e competenza, ed in
questo ogni professionista deve svolgere sino in fondo la sua parte con l'autorevolezza che da sempre lo
contraddistingue, ma anche con innovazioni professionali in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze
di questo nuovo e difficile quadro di contesto». Sono stati trattati argomenti particolarmente importanti quali
l'accesso alla professione, la previdenza, la formazione professionale continua, le tariffe ed i compensi, la
fede pubblica, la responsabilità diffusa derivante dall'esercizio della professione. Le conclusioni sono che il
sistema ordinistico regolamentato è avviato verso una fase di generale e diffusa "liberalizzazione" che lascia
agli ordini solo gli aspetti più onerosi della iscrizione in un albo professionale, ovvero i controlli, le diffuse
responsabilità ed i pressanti adempimenti; per contro, vengono meno sempre più prerogative.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 26/02/2015
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25/02/2015
Taranto Sera
Pag. 8
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Economia
"Anche le professioni in crisi"
Avvocati, commercialisti, farmacisti tra rischio di disoccupazione e ambizioni di rilancio. Convegno del
comitato unitario a Taranto
TARANTO - La forte recessione in atto che ha colpito l'Europa, l'Italia, la Puglia e soprattutto la provincia di
Taranto, anche per il tracollo della grande industria dell'acciaio, ha ovviamente un impatto molto negativo
sulle professioni e, tra esse, soprattutto su quelle economicho-giuridiche, che sono legate a doppio filo alle
imprese. Si può parlare di una nuova fase, l'avvio della "disoccupazione dei professionisti". Il momento
impone dunque una riflessione ed è per questo che il Comitato Unitario Professioni ha organizzato la tavola
rotonda "Il ruolo ed il futuro delle professioni nella società civile europea", focalizzando, in particolare, la
necessità della formazione quale elemento fondamentale nello svolgimento della professione. L' evento ha
voluto analizzare lo stato attuale delle professioni e, soprattutto, il suo futuro, per capire come i professionisti
devono muoversi in questo nuovo mercato globale. Ne hanno parlato, in modo approfondito e dettagliato, il
presidente nazionale del C.U.P. Marina Calderone, il sen. D'ambrosio Lettieri - vice presidente nazionale
della Federazione Ordini Farmacisti Italiani ed il consigliere nazionale forense avv. Angelo Esposito,
affidando la moderazione della tavola rotonda al giornalista Giuseppe Mazzarino. Il presidente del Comitato
Unitario professioni di Taranto dott. Cosimo Damiano Latorre, che ha introdotto i lavori, ha sottolineato che
"per contrastare e superare la crisi delle professioni occorre determinazione, preparazione e competenza, ed
in questo ogni professionista deve svolgere sino in fondo la sua parte con l'autorevolezza che da sempre lo
contraddistingue, ma anche con innovazioni professionali in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze
di questo nuovo e difficile quadro di contesto". Sono stati trattati argomenti particolarmente importanti quali
l'accesso alla professione, la previdenza, la formazione professionale continua, le tariffe ed i compensi, la
fede pubblica, la responsabilità diffusa derivante dall'esercizio della professione. Le conclusioni sono che il
sistema ordinistico regolamentato è avviato verso una fase di generale e diffusa "liberalizzazione" che lascia
agli ordini solo gli aspetti più onerosi della iscrizione in un albo professionale, ovvero i controlli, le diffuse
responsabilità ed i pressanti adempimenti; per contro, vengono meno sempre più prerogative. Un momento
del convegno
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 26/02/2015
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25/02/2015
Marketpress
Sito Web
Venezia, 25 febbraio 2015 - Sono state consegnate a 26 enti socio assistenziali le 10.178 confezioni di
medicinali donate dai cittadini nella Giornata di raccolta del Farmaco svoltasi il 14 febbraio in 113 farmacie di
Verona e provincia. Lo straordinario risultato che ha superato del 8,9% quello del 2014 quando i farmaci
raccolti furono 9.338, consentirà alle associazioni no profit del territorio veronese di curare decine di migliaia
di persone bisognose. In tutto il Veneto sono stati raccolti 30.200 farmaci con un lieve incremento rispetto
all'anno scoro e in linea con la media della raccolta nazionale. Le farmacie aderenti sono state 372 con un
incremento del 5% sul 2014. In tutta Italia, invece, sono stati donati 360.000 farmaci in 3.673 farmacie
aderenti alla Fondazione Banco Farmaceutico onlus, dislocate in 97 province e oltre 1.200 comuni.La
consegna dei farmaci "veronesi" è avvenuta nella sede di Federfarma Verona alla presenza, tra gli altri, di
Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto, Matteo Vanzan, referente veneto del Banco
Farmaceutico, Michele Lonardoni, responsabile veronese Enti del Banco Farmaceutico, Massimo Galli Righi
presidente Agec, Germano Montolli, responsabile Assofarm Veneto, Marco Bacchini, presidente di
Federfarma Verona. "I veneti sono davvero generosi e anche nella Giornata di raccolta del Farmaco si è visto
che non hanno certo girato la testa dall'altra parte, nonostante la crisi non accenni a diminuire - ha
sottolineato Coletto -, ma hanno compreso il senso della donazione perché sono tanti e troppi i nostri
corregionali che non ce la fanno più a sostenere molte spese compresa quella dei farmaci. Grazie anche alle
farmacie che sono sempre presenti sul territorio h24 e per 365 giorni l'anno offendo un servizio sociale
oltreché sanitario, anche nelle zone a bassissima densità abitativa della nostra regione". "Siamo davvero
contenti - ha detto Matteo Vanzan, delegato della Fondazione Banco Farmaceutico di Verona - della risposta
dei nostri concittadini all'emergenza della povertà sanitaria. Ancora una volta hanno dimostrato il grande
cuore che li contraddistingue. Il nostro impegno è quello di riuscire a raccogliere un numero sempre maggiore
di farmaci, per rispondere sempre più efficacemente alle richieste degli enti con noi convenzionati". Secondo
Marco Bacchini, "La profonda riconoscenza degli enti assistenziali al momento della consegna dei farmaci è
motivo di sprone per tutti coloro che partecipano alla grande macchina socio sanitaria della Giornata di
raccolta del Farmaco. E proprio pensando all'anno prossimo auspico fin da ora un ulteriore incremento del
bacino di utenza perché è solo aumentando il numero di farmacie sul territorio (quest'anno la partecipazione
delle farmacie scaligere è stata del 9% in più rispetto al 2014) che si può sperare in momenti di crisi di
mantenere o accrescere, così come è accaduto a Verona, il numero di farmaci da destinare alle persone in
stato di povertà". La Giornata di raccolta ha goduto del patrocinio del Comune di Verona, della Provincia di
Verona e della Regione Veneto ed è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione
con Federfarma e Cdo Opere Sociali e si svolge sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il
patrocinio di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), Pubblicità Progresso e grazie al sostegno di Assosalute
(Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell'automedicazione), Fofi (Federazione Ordini
Farmacisti Italiani), Fondazione Telecom Italia, Eg Eurogenerici, Teva Italia, e grazie al supporto dei media
partner di Avvenire, di Tv2000 e alla collaborazione della testata nazionale del Tgr e del Segretariato Sociale
Rai.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 26/02/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
BANCO FARMACEUTICO. SUCCESSO IN VENETO CON 30.200
DONAZIONI. COLETTO CONSEGNA I 10.178 FARMACI DONATI DAI
VERONESI: "MOMENTO DIFFICILE, GENEROSITA' ANCORA PIU' BELLA"
SANITÀ NAZIONALE
22 articoli
26/02/2015
Corriere della Sera
Pag. 35
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Il voto che apre la strada al testamento biologico nella terra degli Englaro
Elvira Serra
Martedì prossimo il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia potrebbe approvare la Legge n.55 che
istituisce il Dat, il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario. L'estensore Stefano Pustetto
(Sel), con tutte le cautele del caso, è fiducioso: il suo testo è stato già firmato da 23 consiglieri su 49, con
consensi bipartisan. Se ottenesse il via libera, la norma sarebbe il primo vero passo verso il testamento
biologico. La legge darebbe uniformità a quanto già accade in 34 Comuni del Friuli Venezia Giulia, tra i quali
Udine, Trieste e Pordenone, che da soli rappresentano il 40% della popolazione regionale: qui i cittadini
possono rivolgersi alle aziende sanitarie locali per esprimere le proprie volontà ultime in fatto di cure e ogni
due settimane un notaio passa a ritirare le dichiarazioni del paziente. Certo, in assenza di una legislazione
nazionale, il medico può rifiutarsi di rispettare le volontà del malato. Ma c'è il precedente del caso Englaro
(Beppino è nato in provincia di Udine, città in cui morì Eluana) e, di fatto, il paziente esprime già il suo
consenso prima di ogni trattamento: perché, allora, non domandarsi se questo consenso vada accolto anche
sul fine vita? Il testo approvato per adesso dalla terza commissione consiliare del Friuli Venezia Giulia
prevede che il cambio di residenza in un'altra Regione non comporti la cancellazione dalla banca dati con le
dichiarazioni anticipate. Resta un silenzio sempre più assordante: quello del Parlamento. David Ermini,
deputato responsabile della giustizia nella segreteria Pd, dice che «ci sono temi sui quali le maggioranze
politiche non hanno ragione di porre veti». Il testamento biologico, però, non è ancora in agenda. «Ma non
possiamo continuare a far finta che non esista».
@elvira_serra
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Il caso
26/02/2015
La Repubblica
Pag. 25
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Diciottenne salvato da trapianto di bacino prima volta al mondo
Torino, era malato di un tumore alle ossa inoperabile Protesi in titanio costruita negli Usa. "Senza sarebbe già
morto" Il laboratorio americano ha impiegato cinquanta giorni per produrre il pezzo su misura
JACOPO RICCA
TORINO. Riccardo è ancora mezzo addormentato. L'anestesia svanirà solo la mattina dopo, ma quando
incrocia gli occhi dei suoi genitori la prima cosa che gli domanda è: «Sono lunghe uguali?».
Indica le gambe. Quelle che usava per correre sui campi da calcio di periferiao per pedalare nei sentieri della
collina di Torino. La destra ha rischiato di non esserci più per colpa di un osteosarcoma al bacino che da più
di un anno lo costringe in un letto, prima all'ospedale Regina Margherita, e poi al Cto di Torino.
Riccardo frequenta il quinto anno del liceo scientifico. Voleva fare l'avvocato ma da quando i dottori gli hanno
diagnosticato un tumore ha deciso che s'iscriverà a Medicina. Primo al mondo, da martedì il diciottenne ha
un'ancae l'emibacino destro in titanio rivestito in tantalio. Un'operazione di 11 ore e 30 minuti dove i professori
Raimondo Piana, responsabile della Chirurgia oncologia, e Alessandro Massè, direttore della clinica
ortopedica del Cto, hanno asportato le ossa malate e inserito una protesi da 50mila euro, realizzata su misura
dalla società specializzata Zimmer: «Un intervento tecnicamente riuscito che non dovrebbe lasciare nessun
tipo di deficit al ragazzo» spiegano i medici, che sono stati assistiti nella parte anestesiologica dal dottor
Maurizio Berardino. Dopo che la tac 3d del bacino del paziente è stata spedita negli Usa la casa produttrice ci
ha messo 50 giorni per preparare il pezzo unico e farlo arrivare in Italia.
Forse non potrà tornare a giocare a calcio, ma la malattia è scomparsa e Riccardo potrà tornare a
camminare come tutti gli altri: «Le gambe sono perfettamente uguali a prima dell'intervento - assicura suo
padre Bartolomeo - I dottori le hanno misurate e non c'è differenza». Sulle sedie di plastica fuori dalla terapia
intensiva del Cto l'uomo di 49 anni nasconde le mani nelle tasche: «Continuanoa tremarmi da quando mio
figlio è entrato in sala operatoria. Anche ora che so che è andato tutto bene non si fermano». Luie sua
moglie, Maria, si danno il cambio fuori e il reparto: «Nessuno può capire cosa voglia dire l'attesa durante
un'operazione che hai autorizzato, ma che potrebbe portarti via tuo figlio».
Al collo porta una medaglia d'oro che ogni tanto stringe e quando sua moglie esce dal reparto la prima cosa
che faè entrare nella cappella a fianco: «Abbiamo trovato conforto e speranza nella fede - racconta la signora
Maria- Ma la forza ce l'ha data Riccardo. È stato luia credere nel buon esisto delle terapie sin dal primo
giorno».
Era la metà di novembre del 2013 quando durante una partita di calcio si scontrò con un avversario: «Un
piccolo dolore alla schiena che non passava - ricorda ancora Bartolomeo - Abbiamo iniziato con pomate e
massaggi, ma poi il fisioterapista ci consigliò di andare in ospedale.
Radiografie e risonanze indicavano qualcosa che non andava».
Quando gli diagnosticano l'osteosarcoma Riccardo non è ancora maggiorenne e le speranze di vita sono
basse. Il tumore è troppo estesoe non operabile, l'unica via è la chemioterapia: «Il protocollo vorrebbe 4 cicli
e poi l'intervento. A lui ne hanno fatto 16 nella struttura del Regina Margherita». Nel dicembre 2014 il
professor Piana prospetta al ragazzo e alla famiglia questo intervento sperimentale e Riccardo non ha dubbi:
«Noi avremmo dato qualsiasi cosa per evitare l'operazione, ma quando il dottore gli ha parlato di questa
possibilità lui non ha avuto dubbi» aggiunge Bartolomeo. Così martedì alle 6.30 è iniziato l'intervento: 16
infermieri, 4 anestesisti, 6 chirurghi si sono alternati in sala operatoria, mentre fuori compagni di scuola e i
due fratelli, Fabio e Michela, facevano il tifo per Riccardo. Solo in tarda serata è arrivata la notizia dell'esito
positivo e ieri mattina i primi riscontri medici: «Il merito è tutto della forza di volontà di mio figlio, ma per noi il
miracolo è stato incontrare questi dottori» conclude il signor Bartolomeo.
Da lunedì Riccardo potrà provare a rimettersi in piedi.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
13
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La scienza
26/02/2015
La Repubblica
Pag. 25
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
14
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
LE TAPPE 15 NOVEMBRE 2013 Riccardo lamenta dolori alla schiena dopo una partita.
Gli diagnosticano un osteosarcoma "non operabile" al bacino 23 GENNAIO 2014 Iniziano i cicli di
chemioterapia per ridurre il tumore delle ossa. A dicembre l'ultimo dei 16 cicli dà esito positivo.
Si può operare 23 FEBBRAIO 2015 Il nuovo bacino in titanio arriva dagli Usa (valore di mercato 50mila
euro). Il giorno dopo alle 6.30 inizia l'intervento che durerà 11 ore PER SAPERNE DI PIÙ
http://torino.repubblica.it www.cittadellasalute.to.it
Foto: IL RICAMBIO La protesi fatta costruire negli Usa: un emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio,
materiale che si integra con le ossa umane. Le misure sono state prese da un calco ricavato dalla Tac del
paziente
26/02/2015
La Stampa
Pag. 1
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Un'altra vita con il bacino di titanio
Al Cto di Torino il primo intervento riuscito al mondo
Elisa Barberis
A PAGINA 15 Un'altra vita con il bacino di titanio Riccardo ieri mattina ha aperto gli occhi su una nuova vita.
È ancora indolenzito, ma ha fretta di ricominciare a vivere i suoi 18 anni appena compiuti, gli amici, il liceo, lo
snowboard. Fino a pochi mesi fa gli avevano detto che non c'era speranza per quel tumore alle ossa che da
un anno lo bloccava in un letto d'ospedale: da oggi, invece, il suo caso farà scuola nei testi di medicina. Una
nuova strada È il primo al mondo a essere stato salvato grazie al trapianto di un bacino artificiale in titanio
rivestito in tantalio, materiale che bene si integra con l'apparato osseo umano, realizzato negli Stati Uniti.
L'intervento, di quasi 12 ore eseguito al Centro Traumatologico-Ortopedico della Città della Salute di Torino
con una tecnica rivoluzionaria, si spera apra nuove strade nella cura anche degli osteosarcomi più aggressivi.
La storia di Riccardo inizia nel novembre 2013. È tornato a casa da una partita di calcio. Ha mal di schiena:
forse per una caduta, pensa. Ma il dolore resta nonostante i massaggi e le visite dallo specialista. La prima
radiografia e la risonanza fanno crollare tutto: «Si è subito capito che era qualcosa di più grave», racconta il
papà Bartolomeo, impiegato di 49 anni. La speranza La tensione degli ultimi mesi, sta lasciando il posto a
una nuova fiducia. «Sono iniziati i cicli di chemioterapia, diciotto in tutto, avanti e indietro dal reparto di
Oncoematologia del Regina Margherita». La svolta arriva con l'incontro con il dottor Raimondo Piana,
responsabile della Chirurgia oncologia ortopedica del Cto. Non è nuovo a interventi impossibili: sulla parete
del suo ufficio all'11°piano, sono decine le dediche dei giovani pazienti che ha rimesso in piedi quando tutto
sembrava perduto. Mentre la terapia prosegue e Riccardo completa la quarta superiore, un po' a casa, un po'
con l'aiuto degli insegnanti in ospedale, Piana studia la Tac e dalla ricostruzione in 3D realizza un calco
esatto di bacino e anca. In due mesi, dall'altra parte dell'Oceano, un team di ingegneri crea la nuova protesi.
«Gli siamo stati vicini come qualsiasi genitore, ma - continua il papà -: È stato Riccardo a darci forza con la
sua determinazione». Martedì l'intervento, condotto da chirurghi ortopedici, oncologi, anestesisti, chirurghi
plastici e microchirurghi. Piana ha rimosso l'emibacino destro e l'anca, poi sostituiti con l'arto artificiale con il
professor Alessandro Massè, direttore della Clinica universitaria ortopedica e Maurizio Berardino, direttore di
Anestesia e Rianimazione. Riccardo, già in reparto, già sogna domani. «Voleva fare l'avvocato - conclude il
papà -, ora vede un futuro con il camice bianco».
12 ore Tanto è durato l'intervento eseguito da un'équipe di anestesisti, chirurghi, ortopedici, e oncologici
mesi Dovranno passare prima che Riccardo possa tornare a camminare
15 casi L'osteosarcoma è un tumore raro (15 i casi all'anno) e molto aggressivo che colpisce solo in giovane
età
È stato lui a darci forza con la sua determinazione E già sogna il suo futuro: prima di questa
esperienza voleva fare l'avvocato, ora si vede con il camice bianco Bartolomeo Papà di Riccardo
Foto: OSPEDALE CTO DI TORINO/ANSA La tecnica impiegata al Centro Traumatologico Ortopedico di
Torino farà scuola nei testi di medicina La protesi Il calco di bacino e anca è stato realizzato dal professor
Piana; negli Stati Uniti un gruppo di ingegneri ha creato la protesi in titanio rivestito di tantalio OSPEDALE
CTO DI TORINO/ANSA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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LE STORIE
26/02/2015
La Stampa
Pag. 24
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Io, parafarmacista fuori dalla casta
Scrivo in merito alla lettera pubblicata il 24 febbraio sul tema «farmacie». Sono una fuori dalla casta, sono
una parafarmacista, dipendente sottopagata (non lo sostengo io, ma il collega autore della lettera pubblicata)
e part-time (vorrei precisare al collega che questo, in quanto mamma, è una comodità e in farmacia spesso è
difficile trovare lavoro part-time). Dal momento che si continua a tirare in ballo la «tutela del consumatore»,
vorrei tanto che qualcuno della casta mi spiegasse in che modo la vendita di farmaci di fascia C in
parafarmacia o nei corner potrebbe incrementarne l'uso. Se esiste sempre l'obbligo di ricetta medica, e se per
la dispensazione è sempre obbligatoria la presenza del farmacista, mi spiegate cosa cambia? Concordo sul
fatto che sia importante informarsi e, ad esempio, sapere che, anche se dal 2006 i farmaci senza obbligo di
ricetta medica sono venduti nelle parafarmacie e nei corner, il loro consumo non ha subito incrementi! Detto
questo, noi fuoricasta continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora, con professionalità, con orario
continuato fino alle 20,30 domeniche comprese! Solo una cosa lascia l'amaro in bocca: dover tutti i giorni
spiegare a più di un cliente che il farmaco che sta chiedendo non lo può trovare da noi, ma deve andare in
farmacia con la ricetta medica e sentirsi rispondere «ma si figuri, me lo hanno sempre dato senza». Questo ci
fa sentire presi in giro e, a mio parere, non tutela la salute dei cittadini, tanto meno di quelli più anziani, che
tanto stanno a cuore al ministro Lorenzin. ELISA ROLANDO
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Lettere e Commenti
26/02/2015
La Stampa
Pag. 24
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Farmacie , fuorviante il paragone con gli Usa
La lettera del farmacista mi ha lasciato profondamente perplesso. Il riferimento alla Gran Bretagna è
totalmente fuorviante. E quello agli Usa illogico. È vero, negli Usa molti sostengono esserci un abuso di
farmaci. Ma se sono soggetti a prescrizione medica il loro uso non può essere limitato dal farmacista. Infine
vorrei far presente due questioni: nel 90% dei casi la gente chiede, con ricetta o senza, quel determinato
farmaco e l'uomo dietro il bancone fa solo il «droghiere» (senza offesa per la categoria). Chiederei poi una
spiegazione razionale di questa stranezza: i farmaci da banco in Francia costano dal 20% al 40% in meno
che in Italia. Confidiamo, sostenendolo, nel governo, che sembra abbia meno timori reverenziali verso i poteri
forti. A. MUSSO
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Lettere e Commenti
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 1
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Trapianto di bacino a Torino: uno schiaffo alla malasanità
Stefano Zecchi
Un trapianto di bacino mai provato prima ha salvato la vita di un 18enne malato di tumore osseo e dato lustro
mondiale all'ospedale Cto di Torino. La protesi di titanio è il simbolo di una medicina che sa funzionare ed
essere eccellente al di là degli scandali. a pagina 21 Grossi e Materi a pagina 21 Pubblico e privato: meglio
non metterli mai in contrapposizione, perché significherebbe che qualcosa non funziona nella nostra
organizzazione civile. Si prenda in considerazione la sanità, ma anche la scuola: il grado di civiltà di uno
Stato si misura dalla qualità del servizio pubblico. Una buona scuola pubblica per tutti con bravi insegnanti è
un'importante conquista sociale che rafforza l'idea di comunità. E così, forse ancor di più, è il caso della
sanità pubblica, perché si trova a gestire la malattia e la sofferenza delle persone. Ammetto di essere un
tifoso del «pubblico». Ho studiato nelle scuole statali e insegnato nelle università statali: vorrei illudermi con
buoni risultati. Comunque, un'esperienza che mi porta anche a preferire la sanità pubblica. Mi sono
recentemente fracassato, sciando, il bacino, una spalla e un braccio che mi hanno riattaccato con un bel
pezzo di ferro all'ospedale «Codivilla» di Cortina, e alla fine mi sono ritrovato come nuovo. Esco
dall'ospedale, dove oltre ad essere stato operato ho mangiato e dormito per alcuni giorni, senza pagare un
euro. Un bel segno di civiltà. Esperienze positive come la mia sono la stragrande maggioranza, che nella
routine degli interventi non fanno notizia. La cronaca s'interessa della malasanità: da un lato c'è la vecchia
storia che non fa notizia il cane che morde il padrone, ma il suo contrario; dall'altro c'è il dovere di denunciare
l'incuria, l'ignoranza, il menefreghismo. E' giusto che sia così, non è un atteggiamento disfattista. Fanno
inorridire i casi recenti della neonata morta perché non accolta in ospedale, l'anziano dimenticato su una
barella, una meningite mortale scambiata per influenza. Ma se la sanità pubblica si riducesse a queste
situazioni criminali, bisognerebbe chiudere gli ospedali e i pronto soccorso. Che non sia questo il livello della
nostra sanità, è testimoniato da una quotidianità che risolve positivamente malattie e infortuni simili al mio, e
dagli straordinari risultati scientifici raggiunti proprio dalla ricerca che si sviluppa nelle strutture pubbliche. Per
la prima volta al mondo, in un nostro ospedale, il Cto di Torino, viene trapiantato il bacino a un malato
oncologico con un'operazione che ha del miracoloso e del fantascientifico. Senza fare i nazionalisti a buon
mercato, si deve essere orgogliosi della nostra sanità, delle sue strutture di ricerca, dei suoi medici.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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PRIMO CASO AL MONDO
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 21
(diffusione:192677, tiratura:292798)
«Vivo grazie a un bacino in titanio»
Riuscito l'incredibile intervento. Il paziente, 18 anni, tornerà a camminare: «Ora voglio diventare chirurgo»
CORAGGIOSO I genitori: «È stato lui a dare forza a noi. Diceva: vedrete che ce la farò...»
Nino Materi
Avete presente le protesi in fibra di carbonio di Pistorius? Qui però non si parla di gambe ma di un organo
interno come il bacino. Una corsa da record mondiale quella del campione sudafricano, una corsa verso una
vita il più possibile normale quella del giovane paziente oncologico che ieri all'ospedale Cto di Torino è stato
sottoposto al trapianto dell'emibacino. Lui, 18 anni, affetto da un anno da osteosarcoma del bacino, è il primo
al mondo ad aver affrontato un intervento di questo tipo. Al termine di un'operazione durata 12 ore, al
ragazzo è stato impiantato con successo un emibacino in titanio costruito in America. L'intervento è durato
quasi 12 ore ed è tecnicamente riuscito. Considerato da tutti inoperabile, aveva il paziente aveva risposto
abbastanza bene a ben 16 cicli di chemioterapia nel reparto di Oncoematologia dell'ospedale Regina
Margherita. Nel frattempo i chirurghi ortopedici dell'ospedale Cto hanno fatto costruire negli Stati Uniti un
emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio, materiale che si integra con le ossa umane, con misure
perfette prese da un calco ricavato dalla Tac del paziente. Nel corso dell'intervento, sono stati rimossi
l'emibacino destro e l'anca colpiti dall'osteosarcoma e successivamente sostituiti e ricostruiti con la protesi in
titanio e tantalio. Ora il paziente, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva ed «estubato», si trova nel
reparto di Chirurgia oncologica. «Senza questo intervento, mio figlio non ci sarebbe più. Se mi dicono dove lo
vogliono, a questi medici faccio un monumento...», sono state le prime parole del padre del giovane, quando
gli è stato comunicato l'esito felice dell'intervento. I familiari del diciottenne non trattengono la gioia: «Fino a
poche settimane il nostro ragazzo era destinato a morte certa, oggi è sveglio, bello, con la prospettiva di
tornare a camminare». C'è anche voglia di scherzare, e questo è sicuramente un buon segno: «Con quella
protesi al titanio, la sua vita ora è ancora più prezioso...». Ma poi i genitori tornano seri: «Non cantiamo
ancora vittoria e continuiamo a pregare. È stato proprio nostro figlio a insistere per fare l'intervento. Non ha
mai smesso di credere che sarebbe guarito; ottimista, positivo, era il più convinto a farsi operare. Appena
sveglio ci ha chiesto come era la ferita, pensa al recupero. Diceva di voler fare l'avvocato tributarista, adesso
vuole fare il medico e aiutare gli altri». «Questo trapianto operato per la prima volta al mondo su una
situazione di patologia così critica, ci riempie il cuore di orgoglio e di speranza, ed è la conferma di quali
straordinarie capacità scientifiche sia ricco il sistema sanitario di Torino», ha detto il sindaco, Piero Fassino.
La realtà in tante altre parti d'Italia, purtroppo, è ben diversa. Il gap tra nord e sud rimane enorme, anche se
nel meridione non mancano le eccellenze. Ma le classifiche sulla qualità degli ospedali nel nostro Paese
parlano chiaro: il 55% sono al nord, il 30% al centro e solo il 15% al sud. L'Unità d'Italia, sotto il profilo
dell'efficienza sanitaria, è ancora tutta da fare.
Foto: SUCCESSO In alto la radiografia con la protesi impiantata a destra il dottor Piana e il bacino in titanio.
In basso l'equipe medica A sinistra il CTO di Torino
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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A TORINO TRAPIANTO UNICO AL MONDO L'operazioe è durata 12 ore
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 21
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Ecco la fanta-medicina che oggi è diventata realtà
Dagli arti meccanici alla Robocop alle valvole cardiache immaginate nei cult movie più visionari
Gianluca Grossi
Un bacino in titanio costruito in laboratorio e sostituito a quello malato, dà modo di comprendere il livello
medico chirurgico raggiunto negli ultimi anni. E lascia presagire che fra non molto sarà possibile sradicare
completamente una malattia, tramite l'innesto di porzioni anatomiche costruite daccapo. Fa scalpore il
risultato ottenuto al Cto di Torino, ma è già da un po' i centri medici più avanzati adottano questa soluzione, al
punto che qualcuno ha avanzato l'ipotesi che l'uomo bionico - tante volte accarezzato nei romanzi di
fantascienza - sarà presto realtà. In che modo? Con la meccanica, da una parte, con le staminali, dall'altra.
La realtà cibernetica è, dunque, il futuro. Il film Robocop , girato nel 1987, fu illuminante in questo senso. Il
protagonista muore e «risorge» con braccia meccaniche e un rivestimento in titanio e kevlar, fibra cinque
volte più resistente dell' acciaio. Tre giorni fa l'ennesima prova che le narrazioni cinematografiche
parafrasano frequentemente la cronaca. Easton LaChappelle è un diciannovenne americano che ha ideato
un braccio artificiale azionato dal pensiero, più leggero di un arto umano normale, ma con le stesse
potenzialità. Non è sfuggito alla Nasa che l'ha già scritturato battezzandolo il nuovo Steve Jobs. Luke è un
altro braccio robotico azionato dai segnali elettrici prodotti da elettrodi collegati ai muscoli del paziente. È già
stato approvato dalla Food and Drug Administration e il riferimento a Luke Skywalker della saga Guerre
Stellari non è casuale. Ma la storia degli innesti meccanici non finisce qui. E non riguarda solo gli arti. Da
tempo si impiegano le protesi valvolari per curare i cuori malati. Le valvole possono contenere silicone, leghe
a base di cromo e nichel, teflon. L'apparato cardiocircolatorio può contare anche sulle arterie artificiali,
approntate di recente in Inghilterra, per andare incontro a chi dovrà subire, per esempio, un intervento di
bypass, ma non possiede vene sostitutive per irrorare correttamente il muscolo cardiaco. Il futuro è più
affascinante e praticamente riguarderà ogni distretto anatomico, tranne forse il cervello (dato che alcuni suoi
aspetti fisiologici non sono ancora stati compresi). L'anno scorso a Zurigo hanno presentato un robot che
funziona come un essere umano. Significa che prelevandogli un tendine, o qualunque altra parte
«anatomica», si può potenzialmente intervenire su ogni tessuto. Gli organi artificiali sono, in parte, già realtà.
Nei meeting di bioingegneria si parla sempre più spesso di rene bioartificiale, bioingegneria dei tessuti,
plastiche e resine indistruttibili, perfettamente compatibili con i materiali organici. In Inghilterra, Martin
Wickham, del Leatherhead Food Institute, ha ideato un sistema meccanico che imita lo stomaco umano; in
Usa, Shuvo Roy, dell'University of California, ha messo a punto un prototipo di rene artificiale grande come
una tazzina di caffè. E sempre negli Stati Uniti è stato disegnato al computer un orecchio e stampato in 3d,
pronto per essere impiantato nei bimbi colpiti da una rara malattia dell'organo uditivo. Insomma, Hollywood a
parte, il primo cyborg è già fra noi.
Nuove frontiere Bracciameccanicheeunrivestimentointitanio e kevlar, fibra cinque volte più resistente
dell'acciaio. Sembra la trama del film Robocop, ma negli Usa è già realtà Braccia meccaniche D
atemposiimpieganoleprotesivalvolariper curareicuorimalati.Levalvolepossonocontenere silicone, leghe a base
di cromo e nichel, teflon. Un toccasana ogni patologia cardiaca Valvole hi-tech
Foto: UOMO BIONICO Robocop è tra noi...
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Scienza e film Dalla sala cinematografica alla sala operatoria
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 32
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Trapianti di cuore , 48 anni fa la storica impresa di Barnard
All'ospedale Niguarda di Milano è stato eseguito l'intervento numero 1.000. Le nuove tecnologie
Luigi Cucchi
Sono passati 48 anni da quando il cardiochirurgo Christian Barnard eseguì il primo trapianto di cuore al
mondo su un essere umano: il muscolo cardiaco del 55enne Louis Washkansky era ormai privo di forza e
l'ultima speranza era affidata all'abilità medica del valente chirurgo sudafricano, destinato a entrare nella
storia della medicina. Specializzatosi in chirurgia cardiotoracica negli Stati Uniti, conseguendo anche un
master, Barnard cercò di mettere a frutto quell'esperienza in Sud Africa, creando la prima unità coronarica del
Groote Schuur Hospital di Città del Capo. Verso la fine del 1967 gli si presentò la grande occasione che
attendeva da tempo: sostituì il cuore di un uomo (affetto da una grave forma di cardiomiopatia), con quello di
una giovane deceduta a causa di un incidente stradale. L'intervento fu eseguito alla perfezione, ma il
paziente non sopravvisse a lungo. Morì infatti dopo 18 giorni per una polmonite. I progressi del trapianto
d'organo furono consentiti dalla scoperta della ciclosporina Il 29 dicembre 1971 a Basilea (Svizzera)
l'immunologo belga Jean-François Borel, che lavorava ai laboratori Sandoz, scoprì la proprietà antirigetto di
una sostanza estratta da un fungo, la ciclosporina. Questo farmaco, che sostituirà l'azatioprina, rivoluzionò i
trapianti d'organo, consentendo una sopravvivenza sempre più elevata. Il primo trapianto di cuore in Italia
venne eseguito a Padova dal team del professor Vincenzo Gallucci. Da quel 14 novembre del 1985 in un solo
mese si eseguirono dodici trapianti di cuore: il 18 novembre Mario Viganò a Pavia, il 23 novembre in un solo
giorno se ne fanno tre, a Bergamo, (Lucio Parenzan), a Udine (Angelo Meriggi), a Milano (Alessandro
Pellegrini. Senza grandi campagne di sensibilizzazione, la gente donava organi. Oggi l'Italia figura al primo
posto per la qualità degli interventi. Un successo che si aggiunge ad altri importanti conferme: siamo secondi
dopo la Spagna per i donatori (terzi al mondo dopo Spagna e Usa); secondi dopo la Spagna per trapianti di
cuore; secondi anche per i trapianti di fegato da cadavere, e terzi dopo Spagna e Francia per trapianti di rene
da cadavere. In Italia sono circa 656 i pazienti in lista di attesa di un cuore nuovo a fronte di 350 trapianti
effettuati (a fine anno si stima di arrivare a 364). Il tempo di attesa medio per chi aspetta un organo è di 2
anni e la mortalità è del 10%. A Milano, a trent'anni dal primo trapianto di cuore eseguito all'ospedale di
Niguarda si è arrivati al paziente numero 1.000. L'operazione risale al dicembre scorso e ci sono volute
diverse settimane di degenza in terapia intensiva per il recupero. La squadra, composta dall'équipe della
Cardiologia, della Cardiochirurgia e dallo staff degli anestesisti e rianimatori, guarda già avanti, infatti, nei
giorni scorsi è stata operata con successo la paziente numero 1.002. A Milano, Niguarda è l'unico ospedale a
effettuare il trapianto cardiaco, ed è uno dei tre centri autorizzati in Regione Lombardia; vengono eseguiti i
trapianti di cuore sia per i pazienti in età pediatrica sia per quelli in età adulta. Il primo trapianto di cuore è
stato realizzato nel 1985 e da allora questa procedura è utilizzata per il trattamento delle forme più avanzate
di insufficienza cardiaca. Pochi giorni fa il Centro nazionale trapianti ha pubblicato sul sito del ministero della
Salute un report sull'attività dei centri che in Italia effettuano il trapianto cardiaco, prendendo in esame la
casistica che va dal 2000 al 2012. Sono dati importanti che testimoniano il ruolo leader di Niguarda che ha
effettuato il 10% di tutti i trapianti portati a termine nei 20 centri nazionali. Inoltre, la sopravvivenza dei
pazienti a 1 e a 5 anni è in linea con quella dei migliori centri. In particolare, il dato relativo alla sopravvivenza
a 1 anno, corretta per le caratteristiche della casistica trattata, risulta essere la migliore. Il centro può contare
su tecnologie di alto livello, come il cosiddetto «cuore artificiale». Dal 1988 sono stati impiantati circa 250
dispositivi di assistenza ventricolare. Oggi a Niguarda vengono impiegati i device intracorporei più avanzati,
miniaturizzati ed a flusso continuo, che offrono al paziente una migliore qualità di vita.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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I PROGRESSI DELLA CARDIOCHIRURGIA FOCUS SALUTE E BENESSERE
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 34
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Neuromed punto di riferimento per gli studiosi di neuroscienze
L'impegno dell'Irccs di Pozzilli (Isernia) Le nuove frontiere nella diagnostica e nella conoscenza di alcune
patologie
Viviana Persiani
Collegare il cervello al computer, un obiettivo così ambizioso da sembrare fantascienza, ma che si sta
concretizzando anche grazieal lavoro degli scienziati italiani dell'Irccs Neuromed. L'Istituto di Pozzilli (Isernia),
che da tempo investe energie in questo campo, con l'ambizione di proporre terapie per patologie molto gravi
legate alla sfera cerebrale, sta diventando un punto di riferimento a livello internazionale per gli studiosi di
neuroscienze. É in viadirealizzazionea Caserta,ilpolo d'innovazione «Cyberbrain», interamentededicato alla
Neurocibernetica dove, attraverso l'attivazione di alcuni laboratori di ricerca, si realizzeranno dispositivi e
strumenti capaci di fare dialogare il cervello con apparecchiature informatiche. Si aprono così nuove frontiere
sia nel campo della diagnostica sia in quello della conoscenza di alcune patologie. L'acquisizione dei dati
provenienti dal cervello permetterà, infatti, di interpretare i segnali nervosi, portando a conoscere con
maggiore precisione le funzioni cerebrali, permettere di comandare dispositivi attraverso il pensiero(si
pensialle personeparalizzate) oppure, tramite stimolazioneelettricadideterminatearee cerebrali, intervenire su
alcuni disturbi funzionali del sistema nervoso, come ad esempio il Parkinson e l'epilessia. Per la prima volta in
Italia, al Neuromed di Pozzilli sonostate applicate, su una giovane paziente affetta da una grave forma di
epilessia focale farmacoresistente, tecnologie di «Brain computer interface» per un interventochirurgico.Per
l'asportazione del tessuto responsabile dell'epilessia,in questocaso moltovicina alle aree del linguaggio,
necessitavagrandesicurezzaperevitare di danneggiare regioni della corteccia cerebrale sedi di
funzioniimportanti,comeappuntoillinguaggio. Il Bci ha aiutato a determinare con precisione queste regioni,
riducendo gli effetti indesiderati dellemetodiche precedenti e rendendo più breve l'iter chirurgico. «Lametodica
classica per l'identificazioneprecisa(mappaggiofunzionale) di queste aree "nobili" spiega il dottor Giancarlo Di
Gennaro, responsabile del Centro per lostudio e la cura dell'epilessia del Neuromed-prevede l'applicazione di
stimoli elettrici su specifiche zone di corteccia cerebrale che vengono in questo modo disattivate per un breve
periodo di tempo, in modo da conoscere la loro funzione. Tale modalità, pur rappresentando oggi il "gold
standard",èperò in gradodi identificare le diverse aree solo in modo indiretto. La metodica Bci seguita
spiegaDi Gennaro - natadalla collaborazione multidisciplinare tra neurologi epilettologi, neurochirurghi,
neuropsicologi e bioingegneri, è risultata sicura, ben tollerata dalla paziente, di breve durata e ha dato risultati
paragonabili a quella classica. Al termine della procedura, la paziente, che è stata operata con successo dal
team neurochirurgico diretto dal professor Vincenzo Esposito, non ha riportato deficit neurologici o crisi
epilettichesuccessiviall'intervento». Ma è solo un primo passo. «Le tecnologie di Brain-computer interface aggiunge il dottor Antonio Sparano, responsabile della Stroke Unit del Neuromed - potranno avere un ruolo
sempre maggiore nel trattamento riabilitativodialcune patologieneurologiche. Pensiamo ai pazienti affetti da
deficit di tipo linguistico o motorio quale risultato di un ictus cerebrale, oppure a patologie di tipo degenerativo
gravemente invalidanti, come ad esempio la sclerosi laterale amiotrofica». Per informazioni: www.neuromed.it
.
Foto: L'ingresso dell'Irccs Neuromed, a Pozzilli (Isernia). La struttura è impegnata in terapie per patologie
legate alla sfera cerebrale
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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RICERCA E NON SOLO FOCUS SALUTE E BENESSERE ECCELLENZE ITALIANE
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 36
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Come la terapia della luce può spegnere la depressione
Con la riproduzione delle migliori condizioni dell'intero spettro solare aumenta la produzione di serotonina. E i
benefici non si fanno attendere SEDUTE «Basta mezz'ora al mattino per ritrovare la voglia di sorridere»
Gigi Pavesi
Comincia con l'arrivo dell'autunno, quando cadono le foglie, le ore di luce si riducono, la temperatura scende
e vien voglia di rincasare prima, di rintanarsi, quasi a proteggersi da un ambiente esterno che diventa via via
meno invitante. Per alcuni comincia un brutto periodo, l'umore è sempre più cupo, pare che non ci sia più
nulla di «buono» e la vita scorre sempre più lenta, non c'è voglia di uscire, di vita sociale: il medico la chiama
SAD (Seasonal Affective Desease), è una delle forme depressive tipiche, che a volte si incatena a una
situazione di debolezza già critica, che comprende anche altri periodi nell'arco dell'anno. Sovente il rimedio
prevede l'assunzione di farmaci antidepressivi come la fluoxetina, che inibisce la ricaptazione della
serotonina, il cosiddetto ormone del buon umore. Ma non sempre è ben tollerato, e a volte gli effetti collaterali
ne limitano l'impiego, pur efficace. Da parecchio tempo si sa che la luce solare stimola la serotonina, e
specialmente nei Paesi nordici, dove l'insolazione è minore, si usa con grande efficacia la LIght Therapy, la
terapia della luce: ci si sottopone a una particolare sorgente luminosa, che riproduce le migliori condizioni
dell'intero spettro solare, con sedute di qualche decina di minuti al giorno, preferibilmente la mattina appena
alzati, e gli effetti sono formidabili, la produzione di serotonina aumenta e i principali sintomi della
depressione si riducono sensibilmente. Ora è possibile anche fare Light Therapy a casa propria, sempre
seguiti dal medico, con attrezzature a uso domiciliare che si possono acquistare o noleggiare per il periodo
necessario, di norma due mesi. «La Light Therapy non si è ancora diffusa in Italia a causa della scomodità di
doversi re care ogni mattina in centri specializzati che siano dotati di queste attrezzature - dice la dottoressa
Martina Garro, psicologa e madrina del progetto Light Therapy in Ederma, azienda leader nel settore della
fototerapia domiciliare - per cui abbiamo deciso di proporre una gamma di attrezzature facili da usare e da
collocare in un ambiente domestico». Ederma, già affermata nel trattamento di psoriasi, vitiligine e altre
malattie della pelle mediante gli Uvb a banda stretta specialmente nei trattamenti domiciliari, produce in Italia
e propone direttamente all' utente finale le sue attrezzature, sia in vendita sia a noleggio. «Confidiamo molto
nella Light Therapy - aggiunge la dottoressa Garro - anche alla luce dei positivi riscontri scientifici forniti dagli
studi del dottor Rosenthal, che fin dagli anni '80 ha dimostrato che in taluni ca si si possano felicemente
sostituire alcuni farmaci antidepressivi con la terapia della luce, e a volte addirittura azzerare i sintomi della
depressione. Mezzora da dedicare alla terapia la mattina, nel comfort e nella riservatezza della propria casa,
sotto l'egida del proprio medico di fiducia, a volte risolve situazioni che pesano come macigni e si trascinano
per mesi e mesi con una forte alterazione della qualità della vita». E luce sia, allora, tanto più se si porta via il
buio che arriva con la depressione. Con la Light Therapy si trattano anche felicemente casi di depressione
maggiore e post-parto. Per saperne di più: www.ederma. net «I disturbi dell'umore», Tutte le informazioni:
Ederma, numero di telefono 0171487008, dal lunedì al venerdì (10-18).
Foto: Sopra, la dottoressa Martina Garro (Ederma) accanto alla macchina della «Light Therapy», che è
possibile anche noleggiare
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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VIVERE SERENI FOCUS SALUTE E BENESSERE STAGIONI E UMORI
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 36
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Mai perdere d'occhio il colesterolo
Il colesterolo è un componente essenziale di tutte le cellule animali, contribuisce alla loro costruzione e alla
sintesi di alcuni ormoni. È presente nel sangue attraverso il quale, insieme ai trigliceridi, raggiunge tutti gli
organi del corpo. Alti valori di colesterolo provocano principalmente patologie cardiovascolari quali
l'arteriosclerosi, l'infarto e l'ictus. Se si considera che ogni anno in Italia le patologie cardiovascolari sono
responsabili del 45% dei decessi, risulta chiaro quanto sia importante controllare i livelli di colesterolo e
trigliceridi nel sangue. Colesterol Act Plus 400 mg è un integratore alimentare che contribuisce a mantenere il
colesterolo nel sangue a livelli normali e a regolare la pressione arteriosa. È indicato per tutte le persone che,
avendo valori di colesterolo nel sangue elevati, vogliono abbassare e tenere sotto controllo tali livelli così da
prevenire eventuali patologie cardiovascolari senza assumere medicinali. L'assunzione regolare di Colesterol
Act Plus 400 mg nella posologia consigliata contribuisce a normalizzare i livelli di colesterolo, a ridurre i
trigliceridi e a favorire la regolarità della pressione arteriosa. Colesterol Act Plus 400 mg è disponibile in
farmacia e parafarmacia in due formati (12,90 e 19,90 euro).
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Esami del sangue
26/02/2015
Avvenire
Pag. 11
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Un bacino di titanio per riprendere a vivere
VITO SALINARO
Non si poteva rimuovere l'osteosarcoma, un tumore al bacino, di cui soffriva da più di un anno Marco (il nome
è di fantasia), diciottenne della provincia di Torino. E dopo 16 cicli di chemio, che pure avevano innescato
una promettente risposta al male, la prognosi era tornata ad essere sfavorevole. Inoperabile e resistente al
male: quel tumore stava vincendo. È a quel punto che i medici del Centro traumatologico ortopedico (Cto) di
Torino prendono una decisione disperata, rischiosa quanto singolare: trapiantare il bacino avrebbe eliminato
la propagazione delle cellule malate nelle ossa. I chirurghi ortopedici del Cto Città della Salute del capoluogo
piemontese commissionano allora ad una struttura americana la costruzione di un emibacino in titanio con
rivestimenti in tantalio, un materiale che si integra con le ossa umane. Negli Usa i medici italiani spediscono
una Tac del paziente, utile a ricavare un calco con misure perfette. All'arrivo delle protesi tutto è pronto: il
primo trapianto al mondo programmato per salvare un paziente oncologico grazie all'utilizzo di un bacino di
leghe nuove avviene martedì al Cto. Ed ha successo. La vita di Marco è salva. L'operazione dura 11 ore e 30
minuti. E chiama in causa un'équipe multidisciplinare che mette insieme cervelli e competenze di tutta la Città
della Salute e che firma una pagina importante nella storia dei trapianti e della chirurgia oncologica. In sala
operatoria entrano, tra gli altri, Raimondo Piana, responsabile della Chirurgia oncologica ortopedica del Cto,
che rimuove l'emibacino destro e l'anca poi sostituiti e ricostruiti con la protesi da Alessandro Massé, direttore
della Clinica universitaria ortopedica del Cto; la parte anestesiologica è seguita da Maurizio Berardino,
direttore dell'Unità di Anestesia e rianimazione della struttura torinese. «L'intervento - spiega Piana - è
tecnicamente riuscito, con un ottimo esito finale e senza lasciare alcun deficit. La cosa importante è che
possa essere ripetibile per le future sostituzioni di bacino». Dopo un ricovero in terapia intensiva, Marco «è
già stato estubato e svegliato ieri mattina. Nel pomeriggio è stato trasferito nel reparto di Chirurgia
oncologica». Già all'uscita della rianimazione, il ragazzo trova l'abbraccio della famiglia e degli amici. Il primo
è quello del papà, che quelle lunghe ore di sala operatoria le ha vissute sulla sua pelle, pregando. «Senza
l'intervento, mio figlio non ci sarebbe più - dichiara commosso -. A questi medici faccio un monumento...».
L'uomo non si illude - «non cantiamo ancora vittoria e continuiamo a pregare» - ma vuole guardare
comunque alla "nuova vita" del figlio: «Diceva di voler fare l'avvocato, ora vuole diventare medico e aiutare gli
altri».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Il primo al mondo
26/02/2015
Avvenire
Pag. 27
(diffusione:105812, tiratura:151233)
CALCIO &SLA «Aiutateci a capire»
Il neuroepidemiologo Nicola Vanacore e il "morbo del pallone" su cui è già calato il silenzio: «Le Fondazioni
fanno molto ma la sanità pubblica dovrebbe fare di più. Indagare e curare si può»
MASSIMILIANO CASTELLANI
Nel 2007, su una rivista scientifica descrivemmo la storia di un calciatore italiano malato di Sla (Sclerosi
laterale amiotrofica) o Morbo di Gehrig. Ricordo la delicatezza di quella relazione umana e quel desiderio
profondo di capire quali fossero le possibili ragioni dell'origine della malattia in quella persona... Da come
conosco la ricerca scientifica intuisco che se riuscissimo a comprendere perché calciatori - che
rappresentano circa l'1% di tutti i malati di Sla (in Italia sono 5-6mila) - si ammalano con questa elevata
frequenza, probabilmente potremmo capire perché si ammala il restante 99% delle persone affette da Sla che
non hanno mai giocato a calcio in maniera professionale...». È l'auspicio del dottor Nicola Vanacore,
neuroepidemiologo del Centro Nazionale di Epidemiologia e Sorveglianza della Salute dell'Istituto Superiore
di Sanità di Roma, autore di uno dei due studi epidemiologici su "Calcio e Sla" commissionati dal procuratore
aggiunto di Torino Raffaele Guariniello e "capitano" di una squadra di giovani ricercatori encomiabili,
impegnati nella dura sfida quotidiana contro quello che Avvenire , in tempi non sospetti, ha definito il "Morbo
del pallone". Eppure dottor Vanacore dopo la morte di Stefano Borgonovo (giugno 2013) sembra sceso il
silenzio sul tema... «Anche a me pare che l'intera questione sia stata rapidamente rimossa dalla memoria
collettiva, mentre invece la rilevanza del fenomeno osservato e le sue peculiarità cliniche (casi sporadici,
prevalentemente giovanili e della forma più severa) dovrebbero rappresentare una sfida per cercare di
comprendere cosa sia accaduto e stia ancora accadendo». La Federcalcio con la sua indagine, molto veloce
e discutibile, ha escluso ogni tipo di relazione tra la Sla e il mondo del pallone. Il dato epidemiologico però ci
dice qualcosa di diverso... «Bisogna fare molta attenzione a seguire la tendenza dell'eccessiva
semplificazione con le quali si associano la Sla e il calcio. Il dato epidemiologico, pubblicato ormai dieci anni
fa, documenta un grande eccesso di Sla tra i calciatori professionisti italiani e questo non è mai stato
confutato». Forse varrebbe la pena ricordarli certi dati... «Nel nostro studio basato su 24mila giocatori di Serie
A, B e C in attività tra il 1960 al 1996, sono emersi 8 decessi per Sla con un aumento del rischio di 12 volte
maggiore rispetto alla popolazione generale. Il giudice Guariniello poi ci fornì un dato ancora più allarmante:
16 calciatori morti di Sla tra il 1996 e il 2004. Quindi si sale a 24 decessi». Poi sono morti di Sla Lauro
Minghelli, Adriano Lombardi, Stefano Borgonovo, Moreno Solfrini, Franco Tafuni e Sergio Isabella, quindi si
arriva a 30 decessi che, sommati ai casi di calciatori malati, indicano un rischio della popolazione calcistica
24 volte superiore a quella generale. Un "fenomeno" che nel basket, invece, presenta un solo caso accertato,
così come nel rugby... «Il rischio di Sla della popolazione calcistica potrebbe anche essere maggiore rispetto
a quello stimato negli studi. La realtà è sommersa e solo la buona ricerca riesce a trovare quell'equilibrio tra
la riservatezza della privacy e l'emersione del fenomeno. Comunque, quando partirono nel 20022003 gli studi
sui calciatori nessuno aveva formulato a priori l'ipotesi di osservare un eccesso di Sla. Gli studi su ciclisti e
giocatori di basket riguardano un campione di circa 1.700 atleti. Non ho notizia di studi su giocatori di rugby,
mentre ne esiste uno americano sui giocatori di football che documenta un rischio di Sla di sole 2 volte
superiore rispetto alla popolazione generale. Ma i casi vanno sempre accertati nella loro correttezza
diagnostica». In quale direzione si sta muovendo la ricerca scientifica per rintracciare la possibile relazione
tra il Morbo di Gehrig e il calcio? «Nonostante la rilevanza del fenomeno, non si fa tanta ricerca come si
dovrebbe. È comunque migliorata negli ultimi anni la qualità con la quale si conducono gli studi. Un
argomento nuovo che si sta valutando è relativo ad una certa conformazioni fisica a svolgere con successo
attività sportiva che porterebbe con sé anche un rischio di Sla. Possiamo definirla una "fragilità nell'essere
speciale". Si stanno anche valutando con maggiore attenzione l'eccesso di uso di farmaci e di prodotti
naturali o integratori alimentari. La ricerca, poi, sui fattori genetici ha avuto un grande incremento, sia per
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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AGORA' L'intervista
26/02/2015
Avvenire
Pag. 27
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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l'identificazione di geni causali della malattia sia di quelli predisponenti. Tutto ciò però ancora non ci consente
di mettere tutte le tessere al loro giusto posto nel mosaico della relazione Sla e calcio o Sla e sport in
generale». Pesticidi, diserbanti, contaminazione delle acque con cui vengono irrigati i campi di gioco, questi i
possibili fattori "ambientali". O c'è dell'altro? «Le ipotesi possono essere anche più numerose se con il
termine "ambientale" si intendono anche gli stili di vita e le caratteristiche proprie dell'attività fisica (traumi,
intensa attività per esempio). Ma dalle ipotesi bisogna poi passare ai disegni e agli studi per poter valutare
queste ipotesi. E qui siamo pressoché fermi. Il numero di studi scientifici pubblicati su questo tema dal 2003 è
irrisorio». Grazie all'inchiesta di Guariniello però il nostro è l'unico Paese al mondo che ha tentato di far luce
sulla misteriosa casistica di calciatori ammalati o morti di Sla... «Le due perizie, la nostra e quella altrettanto
valida del professor Chiò, sono state pubblicate su riviste scientifiche internazionali e hanno ancora un valore
enorme. Penso, però, che in un Paese civile la magistratura debba procedere al meglio nel suo lavoro e lo
stesso vale anche per la comunità scientifica. In altre parole auspico che vi siano i presupposti culturali per
poter analizzare le cause di questo fenomeno in stretta collaborazione tra gli atleti, le federazioni, i medici
sportivi e i ricercatori clinici e di base». Cosa intende in concreto? «Che vorrei leggere un bando di ricerca
dove venissero stanziati fondi adeguati solo per capire la relazione tra Sla e sport, con una gara di idee per i
progetti migliori. Questa sarebbe la vera svolta culturale della sanità pubblica, ma al momento è utopia. Si sta
provando a fare qualcosa in Inghilterra, ma siamo ancora in una fase molto preliminare. Tutto questo ci
impedisce di capire se il fenomeno Sla nel calcio è solo italiano o può avere invece dei riflessi in altri Paesi».
Con il contributo della Fondazione Vialli-Mauro e della Fondazione Borgonovo, invece, il calcio italiano sta
facendo la sua parte. «Finanziano progetti che hanno portato a risultati molto importanti sulla conoscenza dei
possibili meccanismi causali della malattia. Il punto è che questi fondi privati dovrebbero aggiungersi a quelli
pubblici e non sostituirsi ad essi». Mario Melazzini, anima dell'associazione dei malati come lui (Aisla) e
dell'Arisla (Associazione ricerca italiana Sla), è convinto che prima o poi si arriverà a una soluzione sulle
cause del Morbo di Gehrig. «La penso come lui. Ci avvicineremo a capire le cause della malattia, ma solo
quando saremo in grado di gestire in termini di complessità la mole di dati che vengono raccolti. La strada
intrapresa è quella giusta».
IL LIBRO
DATI E STORIE: IL PALLONE FA MALE? Non sappiamo quanto c'entri il doping con i calciatori malati o morti
di Sla, ma di certo l'abuso di sostanze dopanti ha portato alla lunga sequela di "morti bianche" del pallone
italiano. Argomento scomodo quello della "palla avvelenata" dal doping che Lamberto Gherpelli affronta con
un volume dal titolo provocatorio: "Qualcuno corre troppo. Il lato oscuro del calcio" (Ega-Edizioni Gruppo
Abele). Un elenco dettagliato di vicende tragiche e di relazioni pericolose tra il doping e il pallone nazionale,
addirittura dai tempi degli azzurri di Vittorio Pozzo. Ma ciò che più impressiona del "calcio malato", sono i
numeri. Quei dati epidemiologici che parlano di un aumento, nell'ultimo decennio, del 33% delle morti per
arresto cardiaco. E se i casi dei calciatori colpiti dalla Sla sono 11 volte superiori alla media universale (in
realtà si sale fino a 24-25 volte), per quelli di leucemia e di altre forme tumorali si arriva a percentuali
addirittura superiori di 35 volte, rispetto al resto della popolazione non calcistica. Il pallone professionistico
dunque fa male? I libri come quello di Gherpelli invitano una volta per tutte a fare luce. (M.Cast.)
Foto: Stefano Borgonovo spinto da Roberto Baggio e abbracciato da Stefano Pioli a Firenze nel 2008 prima
della partita amichevole fra Milan e Fiorentina organizzata per raccogliere fondi per la ricerca contro le
malattie neuro muscolari e la Sla
26/02/2015
Avvenire
Pag. 16
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Tommy vale più di un orso polare
Le malattie rare che colpiscono un milione di persone in Italia sono meno considerate degli animali in via
d'estinzione. Un video in vista della Giornata mondiale di sabato
Annalisa Guglielmino
La solitudine di chi è affetto da una malattia rara raccontata in un video. The rarest ones , i più rari, è la
campagna online lanciata in occasione della Giornata mondiale delle malattie rare di sabato da Dompé e
Uniamo (Federazione italiana malattie rare onlus). Il protagonista del video è Tommy, un ragazzo di 22 anni
affetto da iperfenilalaninemia (una malattia metabolica ereditaria che nei Paesi sviluppati colpisce circa un
bambino su 10mila). Nonostante la malattia, e i presunti limiti che lui stesso si poneva, Tommy ha accettato di
mettersi in gioco e letteralmente «a nudo» per riscattare se stesso e gli altri malati rari (26 milioni nel mondo,
1 milione circa solo in Italia) e per dare la possibilità a tutti di uno sguardo consapevole sul tema delle
malattie rare, spesso sconosciuto o ignorato dai più. Chi non conosce il nome di almeno un animale in via
d'estinzione? Si immagini un lupo, una foca, un falco, un pinguino, un orso polare: tutti animali rari e perciò
spesso sotto i riflettori. Ma quante persone conoscono il nome di una malattia rara? Lo spazio sui mezzi di
comunicazione non è sempre generoso con un malato quanto con un panda. Perciò Dompé, azienda
biofarmaceutica italiana specializzata in soluzioni terapeutiche per malattie spesso orfane di cura, ha voluto la
campagna video (e social: #ICareAboutRare), affidandola a Saatchi & Saatchi. Una patologia è "rara" quando
il numero di pazienti non supera i 5 ogni 10mila abitanti (definizione dell'European Medecines Agency - Ema).
Oggi sono conosciute o diagnosticate oltre 7mila malattie rare. L'80% è di origine genetica e il 75% colpisce
in età pediatrica. Spesso è difficile diagnosticarle, e la battaglia delle associazioni raccolte sotto la sigla
Uniamo è quella di arrivare a una strategia europea unica rispondente ai bisogni delle persone affette da
morbi rari. ( Il video che racconta la storia di Tommy è su www.avvenire.it).
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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la campagna
26/02/2015
MF
Pag. 14
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Stefania Peveraro
Chorafarma è una start-up che ha sviluppato una piattaforma internet in grado di collegare farmacie, medici,
ambulatori e famiglie per fornire servizi integrati di diagnostica e assistenza sanitaria a domicilio. La società
ha appena ottenuto 500 mila euro dal fondo di seed capital Withfounders, alcuni business angel e un socio
industriale. Secondo quanto riferisce BeBeez. it, la società, pur essendo appena nata, è già stata valutata
circa 2 milioni di euro. «Le 17 mila farmacie italiane sono un presidio sanitario capillare per la vendita dei
farmaci. Noi vogliamo renderle anche punto di riferimento per l'offerta di servizi sanitari», ha spiegato il
fondatore e ceo Francesco Tozzi. Per Withfounders si tratta del dodicesimo investimento in poco più di un
anno di attività. Lo scorso novembre il fondo ha completato il primo ciclo d'investimento, con la cessione della
sua quota in Jobtome a un operatore svizzero, incassando ben dieci volte il capitale investito. (riproduzione
riservata)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Withfounders investe in Chorafarma
26/02/2015
Famiglia Cristiana - Ed. n.9 - 1 marzo 2015
Pag. 40
(diffusione:587400, tiratura:685739)
La rivoluzione di Navatha
GRAZIE A UN PROGRAMMA DELLA ONG SI È LAUREATA, È DIVENTATA FARMACISTA. E HA
INSTAURATO UN RAPPORTO BELLISSIMO CON SUO PADRE. IN UN PAESE CHE ANCORA
DISCRIMINA LE DONNE
Giulia Cerqueti - foto di ActionAid
di Giulia Cerqueti - foto di ActionAid Navatha Kondura ha 21 anni e la gioia negli occhi. È timidissima,
racconta di lei Rashmi Shetty di ActionAid in India. Eppure, in punta di piedi, Navatha ha compiuto una
piccola rivoluzione. Si è laureata in Farmacia, ora vive nella metropoli di Hyderabad, dove frequenta un
master e lavora part-time in una casa farmaceutica. Arriva da un villaggio rurale ai margini della foresta, un
altro mondo. «Nel mio villaggio per le donne è molto raro terminare gli studi e andare via di casa. Solo due
ragazze hanno completato l'università. Una sono io, l'altra è mia sorella Shravani, che sta frequentando un
master in Business administration». Essere donna, in India, è ancora una scommessa. Per molte ragazze
una condanna a morte. A causa di una società fortemente maschilista e patriarcale, che discrimina il genere
femminile fin dalla nascita. «I nostri parenti cercavano di convincere mio padre a non farmi studiare. Gli
ripetevano: "Se dai un'istruzione elevata a tua figlia, dovrai trovarle un marito che sia ancora più istruito di
lei"». Gli abitanti proponevano a suo padre, Venkanna, molti fidanzati per Navatha: puntualmente lui, noto
come barbiere del villaggio, li respingeva. Il suo desiderio era che le figlie studiassero, trovassero un lavoro,
diventassero donne indipendenti. Eppure, non è stato sempre così. Quando Navatha era piccola, anche
Venkanna, intriso della cultura dominante, era duro, intransigente, privo di rispetto nei confronti delle donne
della famiglia. A partire da Padma, sua moglie, che oggi ricorda gli anni di paura e soggezione verso il marito.
Poi, quando Navatha era alle scuole elementari, l'organizzazione ActionAid, che lavora in India dal 1972, è
arrivata nel suo villaggio attraverso l'associazione partner locale Pragathi Seva Samithi per includere lei e altri
bambini nel programma di adozione a distanza. «Allora non avevo idea di cosa significasse. Ma quando sono
cresciuta ho iniziato ad apprezzare la presenza di Actionaid nella quotidianità della mia famiglia, quando ci è
stata accanto per le spese mediche che non potevamo sostenere, quando i suoi operatori mi hanno salvato la
vita portandomi all'ospedale dopo essere stata punta da uno scorpione». In India ActionAid raggiunge 6
milioni di persone in oltre 40 zone del Paese. In tutte le sue attività, lavora per la promozione della donna, per
sradicare la violenza e la disparità di genere. La presenza della Ong ha cominciato a erodere la roccia del
sistema patriarcale, a scalfire le certezze fondate sul rigido conservatorismo. Quando Navatha è stata inclusa
nel progetto, suo padre è stato selezionato per essere formato come volontario dei programmi a distanza. Ha
iniziato a collaborare con ActionAid, è diventato un "social worker", un operatore sociale della comunità.
Questa esperienza ha radicalmente cambiato la sua mentalità. «Mio padre ha dovuto assumere delle
responsabilità nei confronti di tutti i componenti del villaggio, rapportandosi allo stesso modo con entrambi i
generi. Dopo otto anni di impegno l'ho visto cambiare, cominciare a rispettare le donne, me, mia sorella,
nostra madre». Oggi, Navatha ha un rapporto splendido con la sua famiglia, con sua madre che lavora come
operatrice sanitaria, con il fratello Karthik, che studia per diventare manager alberghiero. E con suo padre,
che oggi è il suo migliore amico. Il suo progetto è diventare un ispettore con il compito di valutare l'idoneità
dei medicinali, aiutare i bambini indiani, come ActionAid ha fatto con lei. E un altro sogno: «Vorrei sposarmi e
diventare madre, ebbene sì, di una figlia femmina».
Foto: UNA GRANDE FAMIGLIA A destra: da sinistra, Joseph Sagar, operatore di ActionAid in India, Karthik
Kondura (fratello di Navatha), Navatha Kondura e Rashmi Shetty, anche lei operatrice della Ong. A sinistra:
Navatha, che oggi è farmacista.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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FC • IN ITALIA E NEL MONDO INDIA, IL SOSTEGNO A DISTANZA DI ACTIONAID
26/02/2015
Osservatore Romano
Pag. 2
(tiratura:60000)
Medicine accessibili a tutti
Pubblichiamo la traduzione italiana dell'intervento sull'accesso alle medicine pronunciato dall'arcivescovo
Silvano M. Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso l'ufficio delle Nazioni Unite e Istituzioni
specializzate, il 18 febbraio a Ginevra in occasione del Forum Sociale del Consiglio dei Diritti dell'Uomo.
Signor Presidente, 1. La Delegazione della Santa Sede riconosce la responsabilità degli Stati di assicurare
che le medicine siano disponibili, finanziariamente abbordabili e fisicamente accessibili a tutti sulla base della
non discriminazione e apprezza la decisione del Consiglio dei Diritti dell'Uomo di dedicare la sessione
annuale del Forum Sociale a questa urgente questione. Riguardo alla disponibilità delle medicine, prendiamo
atto, in modo particolare, che «la ricerca scientifica ha moltiplicato le possibilità di prevenzione e cura» e «ha
scoperto terapie per il trattamento delle più varie patologie». Ciò rappresenta «un impegno di alto valore, per
dare risposta alle attese e alle speranze di molti malati in tutto il mondo» (Papa Francesco, Discorso ai
partecipanti al Congresso di chirurgia oncologica , Città del Vaticano, 12 aprile 2014). 2. D'altro canto, dalla
prospettiva dell'esperienza della Chiesa cattolica nella cura dei malati in più di 5.000 ospedali e 18.000
dispensari in ogni regione del mondo, la mia Delegazione ha richiamato l'attenzione sul fatto che gli Stati, in
particolare, e la comunità internazionale, nel suo insieme, non hanno adempiuto alla loro responsabilità di
rendere le medicine e gli strumenti diagnostici abbordabili e accessibili alle popolazioni più povere e più
emarginate in paesi a basso reddito e persino in alcune aree e tra alcuni gruppi di persone in paesi ad alto e
medio reddito. Un grande ostacolo nel fornire tale accesso consiste nelle applicazioni restrittive e nelle
interpretazioni dei diritti di proprietà intellettuale da parte di molti nell'industria farmaceutica. Signor
Presidente, 3. L'applicazione degli strumenti della proprietà intellettuale, così come prevale attualmente in
molte parti del mondo, interferisce con il diritto alla salute in due modi. Prima di tutto, alcune compagnie
farmaceutiche pretendono profitti e margini di recupero irrealistici anche se la maggior parte dei governi e dei
compratori individuali dei paesi in via di sviluppo non hanno la capacità finanziaria per comprare tali prodotti a
un prezzo così alto. Questo sistema può portare a trascurare completamente quanti non possono permettersi
di pagare il prezzo di alcuni prodotti medicinali e consentire un sistema di libero scambio sbilanciato, e quindi
costituisce un monopolio virtuale (crf. http://www.vatican.va/roman curia/secretariat state/documents/rc seg-st
doc 20010620 wto en.html). Il secondo ostacolo riguarda la ricerca e lo sviluppo (R&D) per mettere a punto
medicine nuove e più efficaci e altri prodotti medici di vitale importanza, inclusi gli strumenti diagnostici per
facilitare l'identificazione e il trattamento tempestivi di alcune malattie potenzialmente mortali. Il sistema, di
fatto, non opera come un incentivo a fare ricerche sui cosiddetti trattamenti "non di mercato" o "a basso
rendimento sull'investimento", come quelli per le malattie tropicali neglette, le malattie rare, o persino quelle
malattie che hanno maggiore incidenza tra la popolazione a basso reddito, o in regioni economicamente
depresse, tra cui l'Aids, la tubercolosi, la malaria, l'epatite e la malattia virale Ebola, che di recente ha
devastato l'area costiera dell'Africa occidentale. È perciò ancora più deplorevole che, a causa di un'eccessiva
attenzione al profitto, assistiamo a una preferenza da parte di molte industrie farmaceutiche a orientare la
ricerca verso problemi di salute che hanno un potenziale di mercato maggiore nei paesi industrializzati più
ricchi. 4. Un gruppo particolarmente privato dell'accesso alle medicine è quello dei bambini. Molte medicine
essenziali non sono state sviluppate in formulazioni appropriate o dosaggi specifici per uso pediatrico.
Pertanto le famiglie e gli operatori sanitari spesso sono costretti a "indovinare " come meglio dividere le pillole
per adulti per usarle con i bambini. Questa situazione può portare a una tragica perdita della vita o alla
cronicizzazione della malattia tra i bambini bisognosi. Mentre negli ultimi anni sono stati fatti alcuni progressi
nell'affrontare tale problema, soprattutto riguardo ai bambini affetti dall'Aids, molte altre sfide devono essere
accolte per assicurare l'accesso alle medicine preparate "a misura di bambino", alle combinazioni a dosaggio
fisso, di gusto e forma accettabili, e facili da somministrare ai neonati o ai bambini molto piccoli. Signor
Presidente, Pur rispettando pienamente il diritto alla proprietà intellettuale privata, la Santa Sede sollecita un
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Intervento della Santa Sede al forum sociale del consiglio dei diritti dell'uomo
26/02/2015
Osservatore Romano
Pag. 2
(tiratura:60000)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
approccio creativo e innovativo, con un utilizzo pieno delle flessibilità consentite dagli strumenti relativi agli
aspetti commerciali della proprietà intellettuale, di modo che il diritto alla salute per tutte le persone, senza
alcuna forma di discriminazione, possa essere pienamente garantito e applicato. Siamo pertanto convinti che
la preoccupazione per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, pur legittima in sé, debba essere vista nella
prospettiva più ampia della promozione del bene comune, costruendo una solidarietà globale e dando la
priorità alla vita e alla dignità delle persone più vulnerabili del mondo, molte delle quali portano l'iniquo peso
delle malattie trasmissibili e di quelle non-trasmissibili.
26/02/2015
Gioia - Ed. n.8 - 7 marzo 2015
Pag. 166
(diffusione:185402, tiratura:273909)
a tutto detox
Gonfiore, ritenzione, pelle spenta. Tutta colpa delle tossine accumulate in inverno. È il momento giusto per
liberarsene. Con una strategia d'attacco a 360°. le armi? Diete su misura e beveroni spazzini, cosmetici
superattivi, massaggi e trattamenti che drenano, disintossicano, rivitalizzano. A casa, alle terme e in beauty
spa
testo di Carmen Rolle e Barbara Lalli - foto Sabine Villiard
Sette milioni. È l'incredibile cifra di tossine che ogni giorno si accumula negli strati cutanei del nostro corpo.
Con segni visibili: rughe, colorito spento, gonfiori, cellulite. « Le tossine sono tutto quello che è dannoso per
l'organismo. Derivano da inquinamento ambientale, invecchiamento cellulare, alimentazione scorretta, fumo,
farmaci » , spiega il dottor Generoso Napoliello, responsabile del centro medico di Novessentia (VB), sul lago
Maggiore. E tutti questi fattori sono più frequenti in inverno: ecco perché adesso è il momento giusto per una
pausa detox che aiuti a riscoprire la luminosità della pelle e la leggerezza del corpo. bilancia bene il tuo menu
Ma niente digiuno: favorisce l'effetto yo-yo e la formazione di smagliature. Impara, invece, a nutrirti in modo
sano. « Sì a una dieta bilanciata, ipocalorica ma non troppo», suggerisce Evelina Flachi, specialista in
Scienza dell'alimentazione e nutrizionista, che da poco collabora con l'Hotel Caesius Thermae di Bardolino,
dove ci sono anche una fonte di acqua oligominerale e un centro di medicina Ayurvedica ( www.
hotelcaesiusterme.com ). « Oltre a bere almeno 2 litri di acqua minerale a basso residuo fisso, consuma tanta
frutta e verdura fresche, anche in inverno, con centrifugati, passati, minestroni. A colazione scegli il caffè
d'orzo, che ha proprietà disintossicanti, oppure il tè verde, che favorisce il metabolismo dei grassi». Bandito il
sale, spesso nascosto in insaccati, formaggi stagionati, cracker, dolci industriali. Aggiungi al tuo menu cibi
ricchi di potassio, minerale che favorisce la diuresi: lo contengono broccoli, cavoli, spinaci freschi, noci,
nocciole, sardine, merluzzi, petto di pollo e di tacchino. « Non dimenticare i vegetali di colore viola, che
proteggono i capillari migliorando la circolazione, e le verdure dal sapore amaro come la cicoria, che
favoriscono la digestione e lo smaltimento delle tossine». Ottima una tisana a base di pilosella, ippocastano,
tarassaco in parti uguali: metti un cucchiaio della miscela in una tazza di acqua bollente, lascia in infusione
per 10 minuti e filtra. blocca l'ossiDAzione Il nostro corpo produce radicali liberi. Pochi non sono un problema,
ma tanti fanno danni. Perché sempre di tossine si tratta. « Sono essenziali per funzioni importanti», spiega la
dottoressa Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni. « Ma se la produzione è esagerata, il corpo
non riesce a contrastarli e subisce dei danni » . Le tue cellule, così, perdono energia e diminuisce la loro
capacità di rinnovarsi. Aiutale, portando in tavola insalate di finocchio, radicchio e ravanello, succo di
barbabietola, frutti rossi, uva, kiwi. « Sono cibi ricchi di molecole antiossidanti. Abbinali a cosmetici che
contengono le stes se preziose sostanze: polifenoli, resveratrolo, vitamine». Sono spesso estratte da piante
capaci di sopravvivere in condizioni climatiche estreme, come in altissima montagna. « Se non basta, puoi
integrare con vitamine, enzimi e antiossidanti: come l'estratto di melone, ricco di superossidodismutasi,
l'acido lipoico, l'emblica (una pianta usata in medicina ayurvedica) e la L-carnosina». Da assumere in cicli di
2-3 mesi. Riduci gli edemi Ti svegli con gli occhi gonfi? Trattieni troppi liquidi sulle caviglie? Urge migliorare il
drenaggio linfatico. « L'omeopatia ti dà una mano», suggerisce la dermatologa Bucci, « con rimedi come
Lymphomyosot o Lymdiaral». Da prendere in dose di 15-20 gocce, tre volte al giorno. I detossinanti
omeopatici, ma somministrati con una ebo per aumentarne l'efficacia, fanno parte anche della remise en
forme di Novessentia Medical Spa, con un ristorante gourmet che calibra la dieta sul tuo gruppo sanguigno. «
Ma le alghe sono le vere protagoniste del detox», spiega il dottor Napoliello. « Poco caloriche, sono
ultraproteiche e preziose per l'alto contenuto di vitamine A e del gruppo B, per le loro proprietà antiossidanti e
(grazie allo iodio) brucia grassi». Da provare la fangoterapia, impacco che associa le proprietà
rimineralizzanti, assorbenti e purificanti dell'alga Laminaria digitata e dell'argilla. « Le alghe sono gli
ingredienti efficaci anche di creme, sieri e fanghi da applicare a casa, strofinando prima con vigore la parte
per riscaldarla», suggerisce l'esperto. Il pacchetto parte da € 450 per persona al giorno, www.novessentia.it .
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Gioia - Ed. n.8 - 7 marzo 2015
Pag. 166
(diffusione:185402, tiratura:273909)
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sgonfia la pancia I pantaloni all'improvviso non si chiudono, le gonne strizzano? Bisogna depurare l'intestino.
« Il gonfiore addominale può dipendere dal colon irritabile. Spesso è causato da intolleranza al lattosio, che si
scopre con un test», dice la dottoressa Flachi. « In ogni caso, evita i vegetali che fermentano». No a patate,
legumi, broccoli, cavolfiori, cipolla. « Sì ai cibi ricchi di fibre: cereali integrali, carote, carciofi, barbabietole,
porri, radici amare». Contro la stipsi, oltre alle valide prugne secche, è utile il cioccolato: da poco si è
scoperto che facilita la motilità intestinale. Il giro vita è al centro delle novità del Relilax Hotel Terme
Miramonti di Montegrotto Terme (PD). Oltre all'Alca Relilax, dieta che disintossica riequilibrando il bilancio
acidobasico, e al fango vivo, drenante, debutta il massaggio cervico addominale, che con manipolazioni
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Terme. Nell'ex residenza del granduca di Toscana, ci si cura con fango balneoterapia, linfodrenaggio Vodder
(tecnica di provata efficacia), vasca Thalaquam, dove si galleggia in acqua salina e idrocolonterapia, pratica
detossinante che piace a Madonna. Nel pacchetto sono comprese le visite e il lunch con menu ipocalorico.
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eliminare le impurità dal corpo: Rilastil Lipofusion Gel Doccia Esfoliante (¤ 25 in farmacia). 11. Crema
snellente Nuova formula potenziata per combattere grasso, cellulite e ridisegnare le forme: Shiseido
Advanced Body Creator (€ 65). 12. integratore in gocce Una formula che concentra piante altamente
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depurative: Idrolinea gocce di Erbamea si diluisce in poca acqua (¤ 10 in erboristeria). 13. Balsamo antiritenzione Basta applicare sul corpo il Siero Extraordinario di Dibi per eliminare i liquidi in eccesso (¤ 45 in
istituto). 14. Beverone tonificante Da diluire in mezzo litro d'acqua: Primum Mini Drink di Specchiasol con
estratto di goji (¤ 15,50 in farmacia).
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20 volte più piccole del diametro dei pori: così le polveri sottili penetrano nella barriera cutanea,
danneggiandola
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Il 30% della popolazione femminile italiana soffre di ritenzione idrica
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ipertensione: una cura efficace
L'importanza della prevenzione solo dopo i 50 servono farmaci valori piu' alti per gli anziani.
Mauro Miserendino
In collaborazione con Damiano Parretti, medico di famiglia *Uno sguardo in rete WWW.SIIA.IT Società
italiana dell'ipertensione arteriosa: contiene l'elenco dei centri specialistici accreditati, documenti d'indirizzo e
raccomandazioni. WWW.ESHONLINE.ORG European society of hypertension (fondata dal cardiologo
milanese Alberto Zanchetti) contiene linee guida e raccomandazioni mondiali. WWW.SIMG.IT Società italiana
di medicina generale Simg, cura l'aggiornamento dei medici di famiglia, il sito riporta le linee guida più
avanzate sulle principali patologie. a pressione alta non è una malattia ma un "fattore di rischio" che, pur non
provocando sintomi, favorisce l'insorgere di malattie del cuore e dei vasi sanguigni, tra queste l'infarto. Si
combatte prendendo sempre le medicine suggerite dal medico di fiducia, specie tra 40 e 60 anni, l'età in cui
un trattamento ben seguito può migliorare la qualità di vita futura. Negli anziani valori fino a 90 e 150 fanno
meno paura. Tutti dovremmo misurare la pressione periodicamente, anche se ci sentiamo sani e siamo
sportivi: non si può predire quando le cose cambiano. Per abbassare di qualche punto i livelli sono utili pure
stili di vita sani, meno stress e una dieta con poco sale. A una pillola in più per la pressione si può rinunciare,
se ce ne sono tante altre da prendere. Le ultime linee guida dell'American college of cardiology fanno tirare
un sospiro di sollievo a molti anziani. D'accordo, le pastiglie vanno sempre prese, ma fino a 150 di massima i
valori sono accettabili e in grado di ridurre molto il rischio di complicazioni al cuore. Se poi l'età è avanzata, a
160 millimetri di mercurio la pressione si deve ritenere sotto controllo. Medico di famiglia esperto del tema,
Damiano Parretti sottolinea che anche le Linee guida europee sul management dell'ipertensione, oltre a
quelle Usa, suggeriscono di trattare più "dolcemente" gli anziani. «Dopo i 75-80 anni, pur restando sorvegliata
speciale, la pressione non va buttata troppo giù. Mantenersi a 150 di massima basta a ridurre la probabilità
d'infarti, scompenso, angina, il dolore oppressivo che rivela l'intasamento di un'arteria all'altezza del cuore.
Solo in quel caso troppe medicine possono dare più rischi che benefici: ad esempio, se l'anziano si mette
all'improvviso in piedi la pressione si può abbassare di colpo (si chiama ipotensione ortostatica) e può
causare cadute, danni se le ossa sono fragili. In ogni caso, i 90 di pressione minima e 140 di massima non
vanno oltrepassati nelle fasce d'età più giovani». Negli adulti e nei giovani Di pressione alta soffre un adulto
su quattro, e con l'aumentare dell'età la proporzione sale: a 65-70 anni è iperteso un soggetto su due.
L'ipertensione va scoperta e trattata dal medico: «Ma proprio perché è così diffusa se intasassimo gli
ospedali e gli ambulatori specialistici la spesa sanitaria e il disagio per i cittadini non finirebbero più.
D'ipertensione si deve occupare il medico di famiglia, almeno finché non c'è danno organico», dice Parretti.
«Nel 90 per cento dei casi l'ipertensione è "essenziale": in età adulta, cioè, per motivi ereditari, le arterie si
irrigidiscono (vedi box); dopo i 40 anni, persone con uno o entrambi i genitori ipertesi iniziano a presentare
valori più alti. Ma ci sono giovani con valori anomali e vanno seguiti in modo particolare - dice Parretti - prima
un'ipertensione arriva e più è aggressiva e può provocare danni al cuore e ai vasi. Se la pressione è troppo
alta, a discrezione del medico, le pastiglie le devono prendere anche i giovani. Ma le medicine non sono la
sola cura. Bisogna cambiare gli stili di vita». © Imparare a vivere meglio «La prima cosa è ridurre l'apporto
giornaliero di sale», dice Parretti. «Nella persona ipertesa non si dovrebbero superare i 5-6 grammi al giorno
così da ridurre i valori di pressione arteriosa da 2 a 8 millimetri di mercurio. In media noi italiani assumiamo
anche il triplo di sale. Un consiglio? Verdure e pesce fresco sono da preferire a carni e insaccati». Una dieta
povera di sale e grassi «può ritardare l'esordio dell'ipertensione. Meglio poi organizzarsi la vita in modo non
troppo stressante. Per le nostre arterie, l'attività fisica da prediligere è "aerobica": anche corsa, bici, nuoto 3045 minuti almeno 3-4 volte a settimana ritardano la comparsa della pressione alta. Questa stessa attività è
consigliabile anche quando l'ipertensione è arrivata. Certo, se il paziente ha 200 di massima va prima
sistemato, e poi indirizzato ad attività benefiche per il cuore. Chi non ha danno d'organo può anche fare la
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Essere & benessere | In primo piano
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partita di tennis». I fattori di rischio Combinati con l'ipertensione, altri fattori aumentano il rischio che interessa
l'apparato cardiocircolatorio. I grassi nel sangue - trigliceridi e soprattutto colesterolo - si attaccano alle pareti
e creano voluminose placche che le restringono contribuendo a irrigidirle fino a causare il blocco della
circolazione. Il famigerato fumo di sigaretta può provocare lo stesso danno, accelerando gli effetti già deleteri
dell'ipertensione essenziale. «Se una persona ha pressione alta e colesterolo alto il rischio di un infarto
aumenta in modo brusco». Il diabete è in assoluto il rischio più grosso, correlato com'è a un irrigidimento delle
pareti interne dei vasi. Inoltre, l'alterazione della secrezione di insulina (l'ormone che combatte lo zucchero
nel sangue), favorisce lo sviluppo della placca che restringe il lume delle arterie. «Il paziente con diabete e
ipertensione va trattato di più, in particolare», afferma Parretti, «deve avere meno colesterolo degli altri. Con
specifiche medicine, le statine, ci prefiggiamo di abbattere il colesterolo a livelli pari a quelli suggeriti a
pazienti che hanno avuto l'infarto, almeno sotto i 100 milligrammi per decilitro, e in certi casi anche sotto i 70
milligrammi/decilitro» (vedi articolo a pag. 40). O © Le terapie In 60 anni di ricerca, gli scienziati sono arrivati
a inventare sei principali famiglie di farmaci anti-ipertensione. «A queste famiglie chiediamo di rendere più
elastiche le arterie. Ciascuna ha un suo meccanismo d'azione e il medico di fiducia può indirizzare il paziente
al farmaco più efficace. Le cure non vanno mai abbandonate. Il 70 per cento dei pazienti ipertesi necessita
perlomeno di due farmaci diversi e di alcuni controlli periodici. «È molto importante tornare ai valori normali e
poco importa se non c'erano sintomi: quando rileviamo questi ultimi», sottolinea Parretti, «la pressione ha già
fatto danni». Il cardiologo (o il medico del Centro ipertensione) può essere interessato quando non ci sono
sintomi per valutare se ci sono danni; ma deve essere interessato nella fase del danno d'organo, perché
molto può fare quando il cuore o i reni sono in difficoltà. Proprio per evitare preoccupazioni nel "dopo", al
paziente che si sente giovane e non ama l'idea di curarsi per tutta la vita, bisogna spiegare che le cose
andranno meglio rispettando le prescrizioni del medico di famiglia. «Se dico "curati o ti viene l'ictus" non
sempre offro un messaggio efficace, i messaggi migliori sono quelli positivi: "con i farmaci conserverai la
capacità di fare esercizio sportivo, perché i tuoi organi si manterranno più giovani senza andare incontro a
complicazioni". È la verità: curarsi, oltre che vivere di più, vuol dire più qualità di vita». Q
Curiosità RIMEDI NATURALI L'olivo composito e il biancospino possono avere un effetto ipotensivo
sull'organismo. Preparati a base di queste due piante si possono trovare in erboristeria o in farmacia.
Ovviamente sempre sotto controllo medico.
I numeri
50%
40% la percentuale delle persone che non sa di soffrire di pressione alta. di uomini e donne tra i 55 e i 65
anni presentano valori della pressione più alti del normale.
Diastolica e sistolica: che cosa vuol dire? ^ La pressione arteriosa è quella esercitata sulla parete delle
arterie dal sangue circolante e si misura in millimetri di mercurio. I valori oscillano in base all'afflusso di
sangue, all'attività fisica, agli stati emotivi. Se percorriamo una rampa di scale o andiamo in bici, la pressione
sale fisiologicamente, ma quella che fa danni non sta nello sbalzo di un momento; è invece la pressione
media giornaliera. Se ci teniamo a livelli troppo alti è peggio. Si misura in minima e massima, cioè in
diastolica e sistolica. La pressione sistolica è la pressione determinata dal sangue a seguito della contrazione
del ventricolo sinistro del cuore; si verifica subito dopo che il muscolo pompa il sangue. La pressione
diastolica è quella esercitata sulle arterie nella fase di diastole, cioè tra due contrazioni del ventricolo sinistro.
Glossario IPERTENSIONE Viene usato in alternativa a pressione alta, ma molti medici utilizzano solo
quest'ultima espressione. I valori normali devono essere compresi: minima, entro i 80; massima, entro i 120.
AORTA II principale vaso arterioso che esce dal cuore, fortunatamente le sue pareti non sono rigide, ma
hanno la possibilità di dilatarsi e contrarsi in relazione alla quantità di sangue che le attraversa.
Anche più medicine per tenerla a bada I farmaci contro l'ipertensione si classificano in sei famiglie:
diuretici, Ace-inibitori, sartani, betabloccanti, calcioantagonisti e (molto meno usati) alfabloccanti. Ogni
famiglia ha un modo tutto suo di arrivare a rendere elastiche vene ed arterie. Ad esempio, gli Ace-inibitori
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BenEssere - Ed. n.3 - marzo 2015
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riducono la quantità circolante di angiotensina, un ormone che contribuisce a irrigidire le arterie e crea
vasocostrizione. Anche i sartani hanno un meccanismo simile, capace dunque di dilatare i vasi e ridurre la
pressione. «Altra possibilità di dilatare i vasi è agire sui recettori beta che stanno nel cuore e nella parete dei
vasi e dei bronchi», spiega Parretti. «Molti betabloccanti sono controindicati se c'è bronchite ostruttiva ma ci
sono betabloccanti selettivi che funzionano senza toccare i bronchi». I diuretici, forse la più "antica" delle
famiglie, «agiscono "spremendo" le pareti dei vasi e richiamandone acqua dalle cellule; questo determina
elasticità di parete. I calcioantagonisti infine impediscono l'ingresso del calcio nella cellula delle pareti delle
arterie, tra le conseguenze c'è la capacità di migliorare la dilatazione dei vasi». Ogni famiglia ha un gruppobersaglio particolare di beneficiari. «Se do un betabloccante a un paziente con tachicardia, che cioè ha tanti
battiti, ne trarrà maggior beneficio; se invece ho un diabetico devo rendere flessibili i vasi e uso Ace-inibitori,
mentre i diuretici sono indicati per i pazienti con ritenzione idrica». Parretti avverte: «Non in tutti i pazienti
riusciamo a tenere sotto controllo la pressione nelle 24 ore con una sola medicina. Qualcuno nello svegliarsi
al mattino scopre di avere la pressione alta e di non essere coperto. In questo caso, si aggiunge una o mezza
dose di pastiglia di sera per coprire l'intervallo notturno e magari si cambia tipo di farmaco per alleggerire il
rischio di sovraccaricare l'organismo di una certa sostanza».
Se ci sono i sintomi ci sono già danni La maggior parte dei pazienti con pressione alta riferisce di stare
benissimo. «Se ci sono sintomi ci sono già danni al cuore 0 ad altri organi», premette Damiano Parretti,
responsabile dell'area cardiovascolare della Società di medicina generale Simg. «Qualcuno, non solo
anziano, lamenta mal di testa, che si verifica se il sangue spinge troppo sulle arterie cerebrali, se la pressione
sale molto. Ci sono però sintomi più gravi a carico del cuore: affaticamento, fame d'aria». Come può la
pressione alta danneggiare il cuore? «Con l'irrigidirsi delle arterie, aumenta la resistenza delle pareti interne e
il cuore deve fare più sforzo per pompare il sangue fino alle estremità del corpo. Siccome è un muscolo,
s'ingrossa con l'esercizio: proprio come farebbe un bicipite, il ventricolo sinistro, la porzione preposta a
pompare, aumenta di spessore sia fuori sia all'interno, e in quest'ultimo caso si riduce di dimensioni la cavità
dove passa il sangue». Dopo si entra in un circolo vizioso: «Diminuendo la quantità di sangue pompata, il
cuore perde forza. Il ventricolo sinistro pompa e riceve sempre meno sangue e il minor flusso può creare
danni ai vasi, momenti in cui il cuore non è irrorato (pericolosissimi per l'infarto) e dolori al cuore, anginosi.
Molti ipertesi sviluppano poi un danno alle arteriole dei reni, così 1 liquidi restano in circolo con sostanze di
scarto... e il cuore fatica sempre più».
Tutti i farmaci possono causare effetti collaterali, ma quelli usati in questo caso sono stati perfezionati negli
ultimi dieci anni
Esami e controlli cui sottoporsi Nel laboratorio vicino a casa: • ELETTROCARDIOGRAMMA per vedere se
e come funziona il cuore; • ESAMI DI FUNZIONALITÀ RENALE come creatininemia e filtrato glomerulare; •
COLESTEROLO LDL E HDL E TRIGLICERIDI per valutare il rischio di conseguenze cardiovascolari globali; •
GLICEMIA una, due volte l'anno; • ELETTROLITI indicano la quantità dei minerali presenti nel nostro corpo,
per ottimizzare le terapie. Dallo specialista, su suggerimento del medico di famiglia: • HOLTER NELLE 24
ORE per vedere quanto a lungo si mantiene alta la pressione; • ECOCARDIOGRAMMA per evidenziare un
possibile danno al cuore e al ventricolo sinistro.
Foto: Spesso la pressione alta è associata a elevati livelli di colesterolo. A tavola si gioca quindi una partita
importante SOTTO CONTROLLO La pressione alta causa, in maniera silenziosa, danni non trascurabili ai
vasi sanguigni e al cuore. Se non viene curata, il danno si aggrava con il tempo causando infine un ictus o un
infarto.
Foto: Esiste una tendenza ereditaria spesso osservabile in familiari che hanno sofferto di ipertensione
Foto: VITA DI COPPIA La pressione alta può ridurre il desiderio sessuale. Inoltre, alcuni farmaci per
l'abbassamento della pressione possono ridurre la libido. In questi casi, bisogna parlarne apertamente con il
proprio medico.
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BenEssere - Ed. n.3 - marzo 2015
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Foto: NON DRAMMATIZZARE Se i valori di pressione rientrano nella norma, il medico rassicurerà il paziente
e dirà di effettuare un controllo il prossimo anno. Sebbene il ruolo dello stress sia più discutibile rispetto ai
fattori di rischio (fumo, colesterolo alto, sovrappeso), è consigliabile svolgere pratiche di rilassamento
25/02/2015
Silhouette Donna - Ed. 3 marzo 2015
Pag. 104
(diffusione:315152, tiratura:444988)
Uno sguardo
Tante le strategie per minimizzare borse, occhiaie e segni d'espressione. Dal ritocchino estetico alle formule
antiage, senza dimenticare un tocco di correttore
Ivan Pestillo
Gli occhi sono la parte del viso che più di ogni altra rivela lo stato d'animo, ma anche le abitudini e l'età. Lo
sanno bene le celebrities che, un po' per questioni d'immagine e un po' per capriccio, hanno ceduto al fascino
del bisturi. Donne (Madonna e Gwyneth Paltrow), ma anche uomini (Ronn Moss e George Clooney), una
tiratina qua e là, tra gli zigomi e l'arcata sopracciliare, sembra quasi essere d'obbligo dopo - a volte anche
prima - i temuti "anta". Tra le tecniche più gettonate, il laser ad anidride carbonica con il quale si ottiene un
immediato rialzamento della palpebra. Ma c'è chi ci prova con i cosmetici e pure col make-up. La pelle della
zona perioculare è delicata perché più sottile rispetto a quella del resto del viso. Spessa solo 0,44 millimetri è
sottoposta a stress di tutti i tipi: dagli agenti atmosferici agli oltre 1 Ornila movimenti dei muscoli orbicolari.
Risultato? Si segna velocemente e già a 20 anni 1 Leggera la crema protettiva Sun Contrai Spf 50+ Eye
Contour Cream di Lancaster (profumeria, 35 euro). 2 Naturai Finish Cream Concealer di Shiseido: ultracoprente, effetto nude (profumeria, 29,50 euro). 3 Trattamento ridensificante a base di attivi marini: The
Illuminaring Eye Gel di La Mer (profumeria, 120 euro). 4 Super BB Balsamo Correttore di Physicians Formula
illumina le zone d'ombra (Coin, Ovs e Upim, 15,90 euro). 5 Da GlamGlow arriva la maschera per il contorno
occhi BrightMud (Sephora, 49,90 euro). 6 Ciglia più forti e sane con RapidLash di Integra grazie a principi
attivi nutrienti e rinforzanti (www.rapidlash.it, 54,95 euro). 7 Azione schiarente per Even Better Eyes di
Clinique con vitamina C (profumeria, 43 euro). 8 Collistar propone CC Perfezione con un correttore per le
occhiaie (profumeria, 29 euro). 9 Concealer di Covermark copre macchie e occhiaie (profumeria, 19,80 euro).
scelte mirate si possono formare i primi segni d'espressione. Ecco perché, già dopo l'adolescenza, non
bisognerebbe rinunciare a una crema contorno-occhi. Fino ai 30/35 anni sono perfette le texture in gel che
assicurano un'ottimale idratazione. Dai 40 meglio texture più ricche e anti-age.
STANCHEZZA Borse e occhiaie peggiorano quando si è stanchi. Un sonno turbato può avere effetti negativi
visibili. Per questo è importante dormire bene, sul giusto materasso, almeno sette/otto ore a notte. Per
riuscire nell'intento, largo a tisane e infusi rilassanti. Evitare poi di stare davanti a pc e tablet perché
predispongono all'insonnia. No anche ad alcol, caffè e cibi pesanti per cena. Una corretta digestione aiuta a
riposarsi meglio. Ma se capita di esagerare non resta che ricorrere alle strategie da pronto risveglio:
sciacquare il viso con acqua ghiacciata e tenere due cucchiaini nel frigorifero, per applicarli con una velina
sulla zona interessata.
mi Arrivano in profumeria e in farmacia i sieri che agiscono su ciglia e sopracciglia. Formulati con polipeptidi,
cheratina e attivi idratanti per ristrutturare e infoltire in poche settimane ciglia e sopracciglia.
largo al camouflage Non tutti i correttori sono ideali per nascondere borse, occhiaie e rughette. Quelli con
formulazioni secche, sono adatti ai brufoli ma non alla zona perioculare, perché rischiano di depositarsi nei
segni d'espressione accentuandoli. Largo allora a texture cremose, ricche di attivi idratanti e pigmenti soft
focus che, riflettendo la luce, illuminano lo sguardo. Quanto alla nuance, vale la teoria dei colori: per
neutralizzare occhiaie violacee serve una sfumatura tendente all'arancio.
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BELLEZZA
25/02/2015
Silhouette Donna - Ed. 3 marzo 2015
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(diffusione:315152, tiratura:444988)
ACID GRASSI sicura di conoscerli tutti ?
Non solo omega 3 e omega 6 ma anche 5 e 9. Con caratteristiche diverse e tutti indispensabili
L'ultima ricerca è stata pubblicata dal prestigioso The American m Journal ofCHnkal Nutrìtion ma sono ormai
centinaia gli studi scientifici che confermano l'importanza degli acidi grassi polinI omega 9. Il loro ruolo è
essenziale nella prevenzione di una serie di disturbi come sovrappeso, diabete, invecchiamento precoce,
sbalzi d'umore, accumulo di colesterolo e trigliceridi, infiammazioni osteoarticolari e dell'apparato digerente,
problemi circolatori, tutti mali tipici della società contemporanea dovuti all'eccesso di calorie, all'ambiente
inquinato, al cibo di scarsa qualità, allo stress psicofisico. Gli acidi grassi polinsaturi non vengono prodotti dal
nostro organismo. Si ricavano solo dall'alimentazione. Come tutte le sostanze che hanno una componente
grassa, sono più o meno biodisponibili. Per questo oltre a una dieta mirata spesso viene consigliata anche
un'integrazione con perle o compresse (in vendita in farmacia e in erboristeria) che hanno dosi stabilizzate e
precise. IN QUALI CIBI Si trovano soprattutto nell'olio di soia, nei semi di lino, nei pesci più grassi come il
salmone e nelle noci. Buone fonti vegetali sono anche i cavolini di Bruxelles, tutti i tipi di cavoli, gli spinaci e le
alghe. Una dieta vegetariana può a volte essere carente di questo acido, se non si consumano noci e semi di
lino nelle giuste quantità. Il vantaggio degli omega 3 è che mantengono le loro proprietà anche se vengono
sottoposti a cottura, purché questa non sia prolungata. COMI Se ne consiglia una compressa o una perla al
mattino dopo colazione per due mesi di cura con un mese di stop. PER CHI Un'integrazione di omega 3 è
raccomandata a chi ha problemi di colesterolo o trigliceridi e ha familiarità con le malattie cardiovascolari. E
utile anche in caso di problemi alla retina. Serve alle donne in gravidanza e durante l'allattamento. IN QUALI
CIBI Per assicurarsi la giusta quantità di omega 5 oltre che al frutto fresco, disponibile solo per alcuni periodi,
si può ricorrere all'olio di melagrana, in vendita nei negozi di alimenti naturali e in erboristeria. Ne serve un
cucchiaino raso al giorno da usare da solo come condimento e mescolato ad altri oli vegetali. €OMI
INTEGRATORE Una compressa o perla al mattino dopo colazione per tre mesi di cura con un mese di stop
PER CHI Se si soffre di malattie infiammatorie, specie se dolorose. Per prevenire e curare i disturbi
cardiovascolari. IN QUALI CIBI La possibilità che il problema si verifichi è tutt'altro che remota perché i cibi
ricchi di omega 3 non sono di uso molto comune, mentre quelli che forniscono omega 6 sono diffusissimi. Per
far fronte a questa situazione occorre valutare le fonti alimentari per selezionare quelle con un rapporto
omega 6 - omega 3 più vantaggioso: ad esempio i semine l'olio-dijino (1:4), le noci (4:1), i semi ^Polio-di.
canapa (4:1). Svantaggioso l'olio di girasole (62:1) o altri oli di semi. COME INTEGRATORE Una compressa
o perla al mattino dopo colazione per due mesi di cura con un mese di stop. PER CHI E difficile avere
carenze di omega 6. Possono essere presenti in chi soffre di ipertensione, pelle secca le ritenzione idrica. I N
QUALI CIBI La fonte principale di omega 9 è l'olio extravergine di oliva che grazie all'acido oleico, risulta
essere il veicolo migliore per assorbire questi preziosi nutrienti. Se ne consigliano 2-3 cucchiai al giorno, da
usare a crudo. COME INTEGRATORE Una compressa o perla al mattino dopo colazione per quattro mesi di
cura, con un mese di stop. PER CHI Un supplemento di omega 9 serve a chi soffre di picchi glicemici, a chi è
a dieta e quando la pelle appare rilassata e precocemente segnata.
visti da VIClìlO Gli acidi grassi polinsaturi sono molecole la cui struttura, che viene chiamata "catena", è
basata su atomi di carbonio ed è caratterizzata dalla presenza di due o più doppi legami, ciascuno tra due
atomi di carbonio adiacenti. Il numero che li contraddistingue (omega 3, 6, 9 indica gli atomi di carbonio
presenti lungo la catena che (orma la loro molecola). Va (atta una distinzione tra precursori e acidi grassi in
forma matura. I precursori, che si ricavano dal cibo, subiscono delle trasformazioni all'interno del nostro
organismo e diventano infine forme mature,
omega Gli acidi grassi omega 3 sono necessari per il controllo della coagulazione del sangue e per la salute
del sistema nervoso e delle funzioni del cervello, dalla memoria all'umore. Sono l'arma principale per la
prevenzione delle malattie cardiovascolari. Aiutano a contrastare le infiammazioni intestinoli e alcune forme di
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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SALUTE
25/02/2015
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Pag. 126
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 26/02/2015
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artrite e sono raccomandati per conservare la retina in salute.
biologicamente attive. Il precursore degli omega 3 si chiama acido alfalinolenico, il precursore degli omega ó
acido linoleico, il precursore degli omega 5 è l'acido punicico e l'acido oleico è quello degli omega 9. Gli acidi
grassi polinsaturi preservano la salute delle membrane cellulari di tutto l'organismo, le quali permettono la
comunicazione con l'esterno e lo scambio di sostanze. E agiscono come precursori degli eicosanoidi, una
famiglia di mediatori chimici che modulano le risposte del nostro organismo e regolano in particolare i
meccanismi dell'infiammazione.
omega Gli omega 6 hanno molte caratteristiche in comune con gli omega 3, dalle proprietà antinfiammatorie
all'azione protettiva nei confronti delle malattie cardiocircolatorie. Abbassano i livelli di LDL, il cosiddetto
colesterolo cattivo. Il loro consumo, associato all'attività fisica, stimola la capacità di bruciare i grassi. Occorre
però conoscerli e consumarli nel modo giusto. Sono infatti "in concorrenza" con gli omega 3. Se il rapporto è
sbilanciato a favore degli omega 6 come spesso accade con il consumo eccessivo di carni e olio di girasole e
mais l'azione degli acidi grassi polinsaturi diventa dannosa: proinfiammatoria, pro-trombotica e aggregante.
L'acido punicico, sconosciuto sino a pochi anni fa, si ricava dai chicchi di melagrana. Il primo a studiarlo è
stato il biochimico di origini russe Zakir Ramazanov che ne ha dimostrato l'azione antinfiammatorìa, simile a
quella dell'aspirina. Oggi gli integratori di omega 5 sono i più consigliati dagli specialisti delle cliniche di
chinirgia vascolare degli Usa. Ma non solo. John Matfiias, uno dei principali ricercatori del Medicai Center di
Houston, Texas, ha verificato per oltre 4 anni gli effetti degli omega 5 su un gruppo di 100 donne con
problemi di endometriosi da moderati a severi. Questo acido grasso in capsule ha migliorato i sintomi della
malattia. In più si è rivelato un ottimo antidolorifico perché interferisce con la produzione di prostaglandine
infiammatorie. Viene quindi consigliato per altri disturbi infiammatori che si manifestano attraverso il dolore,
dalla cefalea ai reumatismi.
Anchegimrnega 9 svolgono un'importante funzione protettiva. Come avviene per gli altri ecidi grassi di questa
categoria agiscono beneficamente sul sistema circolatorio, su quello immunitario e su quello ormonale.
L'azione terapeutica più specifica è quella di ridurre l'insulinoresistenza: aiutano cioè a mantenere normali i
valori di zucchero nel sangue diventando un eccellente supporto alle terapie per il diabete di qualunque tipo,
senza interferire con i formaci. Inoltre questi acidi grassi sono preziosi alleati se si segue una dieta
iperproteica perché favoriscono l'utilizzo dei depositi grassi presenti nel corpo. Sono inoltre un eccellente
cosmetico, in quanto favoriscono la produzione di cheratina e di collagene ed intervengono direttamente
nell'equilibrio idrolipidico della parte più esterna della pelle.
Foto: contro U camme petle e compra.
VITA IN FARMACIA
37 articoli
26/02/2015
La Repubblica - Ed. milano
Pag. 6
(diffusione:556325, tiratura:710716)
L'emergenza infinita dal 2006 al Sacco si cucina in container
La soluzione dopo un crollo è diventata definitiva Cgil e Cisl: "Dove sono i soldi promessi per l'ospedale?" I
sindacati bocciano anche la ristrutturazione delle mense che ancora non è finita
MATTEO PUCCIARELLI
UN PEZZO di tetto delle cucine crollò nella notte, tra Natale e Santo Stefano. Colpa delle infiltrazioni, aveva
piovuto molto. Non lavorava nessuno a quell'ora, per fortuna. Era il 2006. La direzione dell'ospedale Sacco
allora decise di affittare dei container e infilare lì dentro le cucine della mensa, proprio fuori dalla struttura
inagibile. La ditta che fornisce le "cucine mobili" spiegava che «i costi sono certi e comprendono la
manutenzione ed, eventualmente, anche la sanificazione e pulizia, nonché la sostituzione delle macchine
danneggiate». Intanto sono passati otto anni, e la postazione di emergenza è sempre lì. «Un incubo: fredda
d'inverno, calda d'estate. Se accendi il condizionatore, peggio mi sento: ti spara addosso il caldo o il freddo»,
racconta chi ci lavora.
Le cucine nei container. Ma anche il resto, l'edificio della mensa, non è messo bene. Sul servizio - qualcosa
come 1.300 pasti al giorno, per lavoratori, studenti e ovviamente degenti - tra lavoratori e ospedale se non è
guerra poco ci manca. «La questione va avanti da troppo tempo. Incontri anche con il prefetto, lettere,
solleciti, agitazioni: niente da fare - dice Giovanni Speriani della Filcams Cgil - in sala lavaggio, per dire, il
soffitto è nero». E va bene che la struttura è vecchia, il problema è che i lavori di ristrutturazione di una parte
della struttura sono terminati lo scorso dicembre. «Lavori evidentemente fatti male - aggiunge Speriani,
indicando i pezzi di intonaco caduti per terra, accanto alla frutta appena scaricata - e con un insopportabile
scaricabarile tra impresa che ha fatto i lavori e il Sacco». Due dipendenti invece parlano della saletta dove
vengono accatastati i vassoi: «Appena rifatta, eppure non c'è neanche un lavandino. Ma le sembra
igienico?».
Parte delle complicazioni sono anche dovute al fatto che l'edificio è tutelato dalla Soprintendenza per i beni
architettonici e per questo la trafila di autorizzazioni è passata prima di lì, poi dall'Asl e dai Vigili del fuoco. Ma
intanto restano i fili elettrici in bella esposizione, proprio accanto alle grandi lavastoviglie; mentre il locale della
spazzatura non è un locale, ma semplicemente si apre una porta che dà sulla vecchia struttura pericolante e
si accatastano lì i sacconi. «Ci danno sempre la stessa risposta - aggiunge Francesca Finazzi della Fisascat
Cisl - cioè che adesso arrivano i soldi della Regione per finire i lavori».
Promessa alla quale ormai credono in pochi, rimasti scottati dalla vicenda della Città della salute e della
ricerca. La creazione del nuovo polo sanitario pubblico doveva sistemare la questione una volta per tutte,
cucina container compresa; poi però l'area di edificazioneè stata spostata altrove. E dire che qualche milione
di euro per una ristrutturazione generale in vista di Expo era arrivato davvero pochi mesi fa. «Se la qualità è
questa che vediamo qui alla mensa - chiosa Speriani - allora il dovere del Sacco è chiedere un indennizzo».
LE TAPPE IL CROLLO Nel 2006 nella notte tra Natale e Santo Stefano viene giù un pezzo di soffitto del
vecchio locale cucine dell'ospedale Sacco LA SOLUZIONE Per non bloccare il servizio della mensa, si decide
di "impiantare" le cucine mobili, cioè sistemare tutto dentro dei container proprio lì accanto I LOCALI Dentro
alla struttura rimangono la mensa stessa e le stanze per magazzini e lavastoviglie, aree che vengono
ristrutturate l'anno scorso I PROBLEMI Appena ultimati i lavori riemergono vecchi problemi, come le
infiltrazioni di acqua dal soffitto, che è già pieno di muffa PER SAPERNE DI PIÙ
www.sanita.regione.lombardia.it www.ao-sanpaolo.it
Foto: IN ATTESA Le cucine nel container al Sacco dal 2006. Nei locali della mensa invece i dipendenti
contestano la ristrutturazione appena fatta
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La sanità
26/02/2015
La Repubblica - Ed. napoli
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
L'impegno della Lorenzin "Tornerò a sorpresa tra le barelle del Cardarelli"
CONCHITA SANNINO
«TORNERÒ, a sorpresa, al Cardarelli. È un impegno. Ovvio che non possono essere accettate le distese di
barelle. Però sappiamo tutti una cosa: quell'ospedale è assolutamente sovraffollato, a causa di serie carenze
nella rete del territorio, ma ha reparti di eccellenzae un'alta professionalità del suo personale, ai vari livelli».
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non si sottrae a un esame approfondito del caso Campania: dopo
l'inchiesta di Repubblica sulla sanità dell'emergenza spremuta e ridotta in un diffuso degrado, sui presìdi di
pronto soccorso scivolati in una trincea ad alto rischio per pazienti, medici, infermieri. E, senza nascondere
che «la Campania è ancora all'ultimo posto per i Lea, i livelli essenziali di assistenza», il ministro spiega come
sarà sbloccato il turn-over del personale; riconosce il paradosso «degli straordinari: una montagna di soldi
spesi al posto delle assunzioni»; annuncia che «un approfondimento che ho a cuore in Campania sarà su
eventuali criticità del 118». E replica al governatore Caldoro, alle rigidità del ministero guidato da Padoan.
Ministro Lorenzin, discutere di barelle o di medici sotto pressione sull'onda di un'altra inchiesta per un
68enne morto su una barella, è semplice. Il dramma comincia molto prima,e continua dopo quel clamore. Lei
da ieri, cosa fa? «C'è una buona notizia, intanto. Proprio ieri (martedì, ndr ), la Campania ha messo la rete
ospedalieraa sistema e noi possiamo andarea sostenere una regione che ha bisogno di personalee
prestazioni ». Ieri? Può spiegare quali saranno i reali miglioramenti? «Significa che 24 ore fa la Campania ci
ha formalmente inviato il suo programma di rete ospedaliera, che ovviamente deve rispondere a dei
parametri che prevedono la distribuzione di personale rispetto ai fabbisogni registrati. Io ho appena detto ai
miei uffici di esaminarla con velocità, ma di esaminarla bene. E accanto a questo, bisogna andare rapidi con
lo sblocco del turn over, di cui la Campania come altre regioni soffre moltissimo».
Lo sblocco prevede sulla carta appena 272 assunzioni. Lei e il ministro dell'Economia Padoan ne
concederete forse mille, ma Caldoro dice "Che cosa me ne faccio se ne abbiamo perso quasi 10mila, dal
2009?" Come se ne esce? «Caldoro lo sa quanti sono mille nuovi assunti negli ospedali? Sono tantissimi». È
anche vero che spendete per lo straordinario, che va a coprire i buchi, ben 250 milioni di euro l'anno. Una
mostruosità.
«Lo so. Vero. Questa Regione merita ora, dopo tantissimi sacrifici e un pareggio di bilancio raggiunto prima
di altre regioni, che il governo mostri di saper essere equo. Però siamo sempre in questa crisi e in un certo
periodo, d'accordo?».
Sull'equità, ministro. È notorio che, per i fondi del riparto Sanità, la Campania ottiene 300 milioni in meno
della media nazionale: solo perché ha la colpa di essere la regione più giovane. Meno vecchi, che costano
alla Sanità; quindi, meno risorse.
«Capisco che è stata calibrata in maniera eccessivamente penalizzante per la Campania. In parte già stiamo
correggendo questo dato, a dire la verità. Ma non si può negare che lì dove insistono popolazioni
mediamente più anziane, si erogano più cure, si spende di più per la sanità. I problemi che stiamo
affrontando vengono da lontanissimo. Li dobbiamo prendere di petto, per essere chiari. Ma, di fronte a una
rete territoriale di medicina di base e di guardie che purtroppo non sono ancora efficaci, che non fanno da
filtro, è evidente che poi i pronto soccorsi sono affollati, i pazienti sono esposti, e gli stessi medici, infermieri,
operatori socio sanitari vivono anch'essi una condizione di enorme disagio e rischio».
Se il quadro è questo, perché allora affrontare la sanità esclusivamente da un punto di vista contabile? Ne è
prova il dato che la Campania ostenta ma è paradossale: c'è un avanzo di circa 200 milioni, bloccato. Perché
non investire in salute? «Bella domanda. Sa che ogni tanto, la faccio anche io al ministro Padoan? Questaè
la battaglia che fanno i ministri come me in tutto il mondo e in particolare in Europa, con i rigorosi ministri
dell'Economia. Guardi il ministro della Salute non aveva voce, gestiva tutto il ministero dell'Economia: certo
sì, anche nel governo Berlusconi. A me non sfuggono responsabilità, anche nostre, o di certe rigidità del
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
45
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'intervista Il ministro della Salute parla del disastro ospedali delle emergenze in corsia e della rete territoriale
26/02/2015
La Repubblica - Ed. napoli
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
46
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
ministero dell'Economia, appunto. Ma le regole vanno rispettate anche al governo: la Campania ha subìto un
trattamento choc, e dobbiamo rispettare le regole noi: si devono fare queste assunzioni».
Ministro, perché quella battuta sull'emergenza al Cardarelli: lei ricordava che era svuotata di pazienti "nel
giorno in cui giocava al Napoli?" Vero è che i cittadini in larga parte abusano del pronto soccorso, ma è giusto
indicarlo come primo dei problemi? «Sono contenta di spiegarlo ancora meglio. Quello che successe quel
giorno accade a Genova, accade ovunque. Al sud di più. Ma più si abusa di pronto soccorso, più si sbaglia.E
io so, ad esempio, su cosa intervenire in Campania: sulle criticità del 118, che è un nostro prossimo
obiettivo».
PER SAPERNE DI PIÙ www.ospedalecardarelli.it www.salute.gov.it
"I LIVELLI
La Campania è all'ultimo posto per i livelli essenziali di assistenza
L'ECCELLENZA
È un presidio sovraffollato ma con reparti di alta eccellenza
LE CRITICITÀ
La prossima verifica è sulle eventuali criticità del 118
LO SBLOCCO
"Sul turn over Caldoro ha idea di cosa sono mille persone in più?
Foto: IL MINISTRO Beatrice Lorenzin ministro della Salute promette: "Tornerò a sorpresa al Cardarelli"
26/02/2015
La Repubblica - Ed. palermo
Pag. 5
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Enna, un medico per turno in ospedale: chiude Ortopedia
GIUSI SPICA
DUE medici malati, uno in aspettativa e il reparto va in tilt. Tanto è bastato all'ospedale Umberto I di Enna per
sospendere da un giorno all'altro tutte le operazioni di Ortopedia. In corsia è rimasto un solo medico per turno
e il reparto, decimato da malattie e permessi, può garantire solo le emergenze e le visite ambulatoriali. Dei
camici bianchi in servizio, due sono ammalati, uno ha chiesto un periodo di aspettativa e gli altri due si
dividono tra mattina e pomeriggio. Di notte non resta nessuno e in caso di necessità il pronto soccorso è
costretto a chiamare il medico reperibile. Per correre ai ripari da oggi anche il primario comincerà a fare i turni
in corsia. «Abbiamo già contattato l'ospedale di Piazza Armerina - dice Emanuele Cassarà, direttore sanitario
di presidio - e chiameremo altri rinforzi scorrendo le graduatorie dei concorsi».
Un caso isolato? Niente affatto. Un mese fa all'ospedale di Niscemi c'era un solo camice bianco di guardia al
pronto soccorso e contemporaneamente in sala operatoria. L'episodio aveva sollevato le proteste del sindaco
del capoluogo nisseno, che proclamò lo sciopero della fame. Dopo le denunce l'Asp di Caltanissetta ha
provveduto a trasferire il personale da altri presidi ospedalieri. I bandi per reclutare personale a tempo
determinato sono andati deserti e i vertici delle aziende cercano di colmare le falle spostando gli operatori da
un ospedale all'altro.
Una coperta che resta sempre troppo corta. A lanciare l'appello sulla necessità di nuove assunzioni, bloccate
dal 2012 per la legge sulla spending review, era stata qualche giorno fa anche l'assessore regionale alla
Salute Lucia Borsellino. Ieri è arrivato l'appello del ministro Beatrice Lorenzin: «La sanità non può essere
paragonata ad altri comparti pubblici, perché ha a che fare con la salute delle persone. Ci sono strutture che
hanno carenze di personale e bisogna intervenire per risolverle».
Il ministro è tornata anche sul caso della neonata morta a Catania: «Lì abbiamo visto manifestarsi un altro
problema diffuso: le reti dell'urgenza che non funzionano». Una stoccata all'assessore arriva dal gruppo di
Forza Italia all'Ars: «Presenteremo una mozione di sfiducia alla Borsellino», ha detto ieri il leader Marco
Falcone durante la conferenza dei capigruppo.
Foto: UMBERTO I L'ospedale Umberto primo a Enna mancano i medici, chiude il reparto di Ortopedia
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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SI AFFRONTANO SOLO LE EMERGENZE. FORZA ITALIA PRESENTA UNA MOZIONE DI CENSURA
CONTRO L' ASSESSORE BORSELLINO
26/02/2015
La Repubblica - Ed. genova
Pag. 6
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Il latte materno delle mamme lavoratrici nel biberon al nido del Galliera
(e.m.)
IL LATTE della mamma al Nido, nel biberon.
L'allattamento "a distanza" è già realtà all'interno del nido interaziendale dell'Ospedale Galliera e della
Regione Liguria "Coniglio blu", dove le mamme possono consegnare i biberon con il loro latte, che verrà poi
somministrato ai piccoli.
«E' un'iniziativa di promozione della salute - spiega Massimo Mazzella, direttore del reparto di Neonatologia
del Galliera - il latte materno, infatti, riduce fino a un terzo i casi di morte in culla. Ma allattare è un toccasana
anche per le mamme.
Riduce infatti del 28 per cento i casi di tumori al seno e alle ovaie, e le fratture dopo i 65 anni».
Ci sarà anche l'allattamento al seno, dunque, tra le nuove linee guida regionali sulla ristorazione scolastica
che entreranno in vigore in primavera: in Liguria esistono già alcuni asili nido, a Genova e nelle province di
Imperia e Savona, attrezzati per l'allattamento materno, pratica che molti pediatri ritengono fondamentale per
lo sviluppo e la crescita del neonato.
Ma l'obiettivo è quello di estendere la pratica il più possibile: «Le strutture virtuose - spiega l'assessore
regionale alla Salute Claudio Montaldo - saranno segnalate con un bollino bianco sul sito della Regione
Liguria».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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L'INIZIATIVA
26/02/2015
La Repubblica - Ed. genova
Pag. 8
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La donna, 58 anni, era sottoposta a trattamento di dialisi a Sampierdarena L'ospedale di Carignano, viste le
radiografie l'ha definita "inoperabile" Nessun indagato per ora ma la procura ha acquisito le cartelle cliniche
GIUSEPPE FILETTO STEFANO ORIGONE
HA PROVATO ad alzarsi dalla carrozzina. Da sola.
Forse ha tentato di fare qualche passo ed andare in bagno, senza l'aiuto di un infermiere o di un ausiliario,
ma è caduta rovinosamentea terra, picchiando la testa sul pavimento. Rosalia Perez, una donna ecuadoriana
di 58 anni, è morta lunedì notte all'ospedale Villa Scassi. La direzione sanitaria sostiene che si sia trattato di
un incidente autonomo, escludendo che vi sia alcuna responsabilità da parte del personale sanitario. E però
per il sostituto procuratore Francesco Pinto ci sono tanti dubbi da chiarire, il magistrato vuole capire di più,
tant'è che ha fatto sequestrare le cartelle cliniche e disposto gli esami autoptici sul cadavere.
L'incidente è avvenuto nel week-end della scorsa settimana, all'interno della divisione di Nefrologia
dell'ospedale di Sampierdarena. Secondo quanto avrebbero raccontatoi responsabili del reparto, Rosalia
Perez da qualche giorno era ricoverata perché necessitava di assistenza "dialitica" e di terapie particolari. In
sostanza la paziente era sottoposta a periodici cicli di dialisi.
Sabato mattina gli infermieri l'hanno fatta alzare dal letto, come si usa dire in gergo ospedaliero è stata
"mobilizzata" per evitare che si formino piaghe da decubito. La paziente è stata posizionata sulla sedia e
rotelle, senza l'ausilio di cinghie o legacci, appunto perché dai medici ritenuta "vigile ed orientata". Pare
evidente, senza necessità di assistenza continua. Stando a quanto assicurano i vertici ospedalieri, la donna
sarebbe stata messa al corrente di eseguire "tutte le procedure previste": le sarebbe stato detto che, in caso
di necessità, avrebbe dovuto chiamare gli operatori sanitari attraverso il campanello. Non è ancora chiaro
cosa sia accaduto in quel momento. Se Rosalia, un'ammalata con seri problemi di salute, non abbia chiamato
alcuno, oppure se abbia avuto bisogno di aiuto immediatoe l'ha chiesto senza ricevere una risposta. O,
ancora, se sia stata costretta ad andare in bagno da sola. È stato accertato che si sarebbe alzata
autonomamente ed è scivolata in avanti, sbattendo violentemente la testa a terra. Il tonfo ha richiamato
l'attenzione del personale, che l'ha subito soccorsa. Le sue condizioni non sono apparse immediatamente
gravi. Era cosciente, vigile. Qualche ora dopo, però, la situazione è improvvisamente precipitata. La donna è
stata sottoposta a Tac nello stesso ospedale, ma le immagini invece di venire esaminate all'ospedale Villa
Scassi, sono state trasferite telematicamente al Centro Neurochirurgico del "Galliera". Gli specialisti di
quest'ultimo ospedale avrebbero detto ai colleghi di Sampierdarena che "la paziente non era operabile".
Rosalia non è stata trasferita in Rianimazione, è deceduta tre giorni dopo, sempre nel reparto di Nefrologia
dov'era ricoverata.
Sarebbe stata la stessa direzione sanitaria a comunicare il decesso all'autorità giudiziaria, che però ha
disposto il trasferimento del cadavere all'Istituto di Medicina Legale per l'autopsia, incaricando il medico
legale Taiana di Varese. Al momento la Procura della Repubblica non ha notificato alcun avviso di garanzia ai
medici ed al personale del reparto.
Così come i parenti della donna fino a ieri non avevano presentato alcun esposto a Palazzo di Giustizia. Il
pm di turno ha fatto sequestrare le cartelle cliniche e solo l'autopsia potrà chiarire se ci siano stati errori nella
valutazione dei medici o se la donna non si sarebbe comunque potuta salvare.
PER SAPERNE DI PIÙ www.poliziadistato.it www.carabinieri.it
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Paziente cade in ospedale e muore dopo 3 giorni doppio giallo tra Villa
Scassi e il Galliera
26/02/2015
La Repubblica - Ed. torino
Pag. 8
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"Salviamo il San Luigi" Ma Saitta rassicura "Avrà una nuova mission"
MARIACHIARA GIACOSA
SCALDAi motori il comitato per la difesa dell'ospedale San Luigi che ha organizzato per oggi pomeriggio
un'assemblea con sindaci, consiglieri regionali e cittadini «per difendere il presidio di Orbassano dal
declassamento stabilito dalla riorganizzazione della rete ospedaliera voluta della Regione». Ma ieri il rettore
dell'Università Gianmaria Ajani e il preside della Facoltà di Medicina Ezio Ghigo, durante un'audizione a
Palazzo Lascaris, hanno annunciato che «l'Università sta lavorando alla federazione della facoltà di medicina
del San Luigi con quella della Città della Salute».
«Il San Luigi resterà un polo universitario importante, ha spazie strutture all'avanguardia con attività
connesse di primo piano - ha detto Ghigo - ci sono ricercatori e personale qualificato che non verrà
penalizzato. Il problema dell'ospedale non è la classificazione, bensì la definizione della propria mission. Se
nella gerarchia della rete di emergenza/urgenza si passa dall'essere Dea di II livello a Dea di I livello, questo
non significa venire declassati.
Anche un Dea diI livello deve avere contenuti importanti, tanto più se è azienda ospedaliera». Su questo
punto sono arrivate rassicurazioni dall'assessore regionale Antonio Saitta: «Stiamo lavorando con l'Università
per individuare una mission specifica, in particolare quella collegata alla cura delle fragilità, che ci consenta di
allocare nella struttura tutte le specialità e discipline mediche e chirurgiche coerenti, il tutto con un percorso
coordinato con la Città della Salute». La discussione partirà appena sarà nominato il nuovo direttore generale
dell'azienda ospedaliera, ma Saitta si è detto disponibile «ad intervenire con le modifiche compatibili, come
quella di rivedere l'accentramento a Torino della medicina trasfusionale che al San Luigi dispone del Centro
regionale delle Microcitemie, ovvero quello che cura l'anemia mediterranea».
Foto: IN ASSEMBLEA Per difendere il San Luigi dall'ipotesi di declassamento prevista dalla riorganizzazione
sanitaria si riuniscono oggi in assemblea sindaci, cittadini e consiglieri regionali
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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IL CASO L' ASSESSORE : CURERÀ LE FRAGILITÀ
26/02/2015
La Stampa - Ed. torino
Pag. 45
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Asl fuori controllo: "Ora più ispezioni"
marco accossato alessandro mondo
Più trasparenza, meno «lacciuoli». Meno labirinti burocratici, più responsabilità. Il giorno dopo l'ennesimo
scandalo della Sanità piemontese, direttori generali e amministrativi si interrogano sulle parole del presidente
della Regione, Sergio Chiamparino: «Un sistema fuori controllo».
Antonio Fabbricatore, oggi in pensione, ex direttore generale, ex direttore amministrativo, ricorda «quando
dal 1972 al 1995 sono stato ispettore contabile per la Regione». Che fine hanno fatto le ispezioni? «All'epoca
- ricorda sempre Fabbricatore, recentemente intervenuto a un convegno dell'Anci Sanità - il direttore generale
era per legge "il" responsabile della gestione dell'Asl. Oggi non lo è più, i dirigenti sono responsabili delle loro
singole attività». Risultato? Più di un direttore generale si domanda oggi che cosa intenda la Regione con
«fuori controllo». In altre parole: è evidente che un direttore generale può e deve accorgersi delle evidenti
storture della propria Asl. Ma, tanto per citare il recente caso della To1, «non può certo controllare la singola
fattura», sostiene Fabbricatore. «Più trasparenza»
A proposito dell'inchiesta sulla corruzione per il sistema informatico dell'Asl To1 e del San Luigi di Orbassano
c'è chi si chiede perché non si sia affidato l'incarico al Csi, la società regionale a capitale pubblico. Per il
resto, la trasparenza è l'unica strada per la moralizzazione, ma non sempre il sistema burocratico è
trasparente. Anzi: paradossalmente troppe norme e troppi regolamenti offrono anfratti di possibile illegalità.
«Io, per formazione e convinzione, guardavo tutti i capitolati della mia Asl - prosegue Fabbricatore -. Oggi
forse ci dovrebbe essere più collaborazione tra Regione e Asl».
Quasi alla vigilia delle nomine ai vertici delle Asl praticamente nessuno fra i direttori generali in carica accetta
di esporsi con nome e cognome. Il che è sintomatico di un clima. Molti sono unanimi nel sostenere comunque
la necessità di un potenziamento dei controlli «che passa attraverso la creazione di un ufficio ispettivo
regionale, integrato da uffici di controllo all'interno delle singole Asl. Il rinnovo dei direttori
Insomma, nessuno s'illuda: è convinzione comune che il rinnovo dei direttori generali, da solo, non basterà a
fare la differenza, arginando le derive di un sistema viziato da problemi di vario tipo. Dalle pressioni di una
certa politica - che interpreta le Asl come centri di potere, bacini elettorali e snodi non sempre puliti con le
imprese del settore - ai campanilismi locali. Non ultimo: sotto accusa anche la debolezza strutturale dello
stesso assessorato. Tradotto in concreto: la carenza di personale ha lasciato interi settori sguarniti, i corsi e
ricorsi politici hanno fatto il resto.
Al centro del botta e risposta anche il tema della programmazione. Emblematico il confronto con le altre
Regioni: nella vicina Lombardia gli obiettivi di programma vengono dati alle Asl a novembre per il novembre
successivo. In Piemonte gli obiettivi per il 2014 sono stati indicati alle aziende a settembre dello stesso anno,
con soli due mesi di tempo per raggiungerli. Accorpare le Asl
Se un numero minore di aziende renderebbe più semplici le verifiche e faciliterebbe i risparmi con economie
di scala su acquisti, logistica e sistemi informativi, c'è chi ricorda che l'ex-assessore alla Sanità, Monferino,
provò a imboccare questa strada, entrando subito in rotta di collisione con la sua stessa maggioranza in
Consiglio regionale. L'accorpamento per Saitta, il suo successore, «in questa fase non è prioritario».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Dopo l'ultimo scandalo
26/02/2015
La Stampa - Ed. torino
Pag. 53
(diffusione:309253, tiratura:418328)
San Luigi, un nuovo futuro Ma i dipendenti non si fidano
massimo massenzio
«Il San Luigi potrebbe diventare un centro di cura per le fragilità». L'assessore regionale alla Sanità, Antonio
Saitta, lo ha ribadito ieri, a poche ore dall'assemblea organizzata dal comitato di difesa del San Luigi, prevista
per questo pomeriggio.
L'idea che l'azienda ospedaliera possa avere finalmente trovato una sua «mission», dopo mesi di incertezze,
incassa però giudizi contrastanti. Se i vertici della facoltà di Medicina sono certi che non ci saranno
declassamenti, qualcuno all'interno dei sindacati teme che il San Luigi possa diventare un centro per le
malattie croniche perdendo molte eccellenze. Tavolo tecnico
La sensazione è che ci sia ancora molto da discutere. Per Saitta c'è spazio per modificare il nuovo disegno
della rete ospedaliera: «Siamo disponibili a rivedere l'accentramento a Torino della medicina trasfusionale,
che al San Luigi dispone del centro regionale delle Microcitemie. Appena sarà nominato il nuovo direttore
generale, partirà un tavolo tecnico per discutere il futuro» Nessun declassamento
Parole accolte positivamente dal preside della Facoltà di Medicina, Ezio Ghigo: «Stiamo lavorando alla
federazione con la Città della Salute. Il San Luigi resterà un polo universitario importante, ricercatori e
personale non verranno penalizzati». Resta però la questione del nuovo pronto soccorso, costato 10 milioni
di euro, che non rientra fra i Dea di secondo livello: «Anche un Dea di primo livello deve avere contenuti
importanti».
Una netta bocciatura è arrivata dai consiglieri M5S Davide Bono e Stefania Batzella: «Da quanto abbiamo
capito l'Università decide il futuro del San Luigi. E così si determinano situazioni poco chiare, come la
federazione della parte universitaria con la Città della Salute, mentre l'azienda ospedaliera è connessa al
Mauriziano. Francamente non ne comprendiamo l'utilità»
Più cauto il direttore generale del San Luigi, Remo Urani, in scadenza di mandato: «Ben vengano nuove
specialità e discipline, ma l'importante è che rimangano le nostre eccellenze». Per i pazienti potrebbe
cambiare molto: «Fino a quando non si farà chiarezza su Emodinamica e pronto soccorso è difficile
prevedere cosa ne sarà dell'ospedale. Oggi gli utenti vengono qui soprattutto per la cura delle acuzie e mi
auguro che un domani non debbano andare da un'altra parte». Le assunzioni
Daniele Macrì, segretario della Uil del San Luigi si concentra sul futuro degli 800 studenti e dei 1200
dipendenti della struttura ospedaliera: «Per mantenere i corsi e attirare gli studenti bisogna conservare le
specialità e le eccellenze. Se la cura delle fragilità ci permetterà di valorizzare il nostro ospedale, senza
diventare una succursale, allora è una notizia positiva».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Orbassano
26/02/2015
La Stampa - Ed. imperia
Pag. 51
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Avagnina sotto processo per esercizio abusivo della professione medica
Possiede tre lauree, ma nessuna di queste è in Medicina. E quindi non avrebbe potuto prescrivere un
farmaco antidolorifico a un suo paziente, come avrebbe invece fatto nel 2010. È con l'accusa di esercizio
abusivo della professione medica che Luca Avagnina, 54 anni, podologo sanremese - sono in questa
specialità le sue lauree - molto conosciuto sia in Italia che all'estero, e spesso ospite in trasmissioni televisive
dedicate alla cura degli arti, è finito sotto processo a Roma, città dove opera appoggiandosi a un centro
medico. Il dibattimento, dopo l'istruttoria, è stato aggiornato al 4 maggio.
A mettere nei guai Avagnina sarebbe stata la prescrizione di un antidolorifico a un paziente che si era rivolto
a lui per una tallonite. I fatti risalgono al 2010. Sulla scorta di una denuncia presentata alla Procura della
capitale, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni si erano presentati con un decreto di perquisizione nei
quattro centri medici presso i quali il podologo esercita la sua attività: quello della città dei fiori, in corso
Matuzia, e gli altri a Milano, Alessandria e appunto Roma. Dove i militari avevano trovato un foglio, appuntato
sul retro della cartella clinica del paziente con la tallonite, con una serie di indicazioni terapeutiche: assumere
dei prodotti omeopatici, indossare dei plantari - fin qui tutto lecito - ma anche di prendere degli antidolorifici,
specificando anche quali.
E sembra che il paziente, con una fotocopia di quel foglio, si fosse recato in una farmacia: è possibile che la
segnalazione sia scattata da quell'episodio. In ogni caso, per Avagnina è scattata l'accusa di esercizio
abusivo della professione medica, cui è seguito il rinvio a giudizio e, ora, il processo.
Il podologo sanremese è difeso dagli avvocati Stefano Valenza, di Roma, e Alessandro Sindoni, di Sanremo,
che della vicenda offre una lettura diversa da quella della Procura romana. «Siamo convinti dell'assoluta
buona fede dell'operato del nostro assistito - spiega Sindoni - e verrà dimostrato in aula quando sarà
ascoltato come testimone il paziente, al quale non è stata prescritta alcuna medicina: l'annotazione sul foglio
è un semplice consiglio di utilizzare un antidolorifico, ma sottintendendo che per la relativa ricetta il paziente
avrebbe dovuto rivolgersi al suo medico. Il nostro cliente è un podologo ed è quella la professione che
esercita, senza alcuna necessità di invadere discipline di altri». [p.i.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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L'ACCUSA: PRESCRISSE FARMACO . LA DIFESA : SEMPLICE CONSIGLIO
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. roma
Pag. 37
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Primo concorso bandito dopo 8 anni: nuovo personale in corsia
Medici, infermieri e personale tecnico. Sono le categorie ricercate per il nuovo concorso pubblico lanciato dal
presidente della Regione, Nicola Zingaretti, il primo dopo otto anni. Saranno assunti 132 professionisti in
strutture residenziali socio assistenziali, le cosiddette Rems, che sostituiranno gli ospedali psichiatrici: 54
saranno assunti per la Asl Roma G (Tivoli e Monterotondo), 54 per la Asl di Frosinone, 24 per quella di Rieti.
Le nuove strutture Rems provvisorie saranno a Palombara Sabina e Pontecorvo, mentre quelle definitive
saranno a Subiaco e Ceccano. «Non c'è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a
superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari con una norma di civiltà votata dal Parlamento» ha
detto Zingaretti. Evangelisti a pag. 41 © RIPRODUZIONE RISERVATA In arrivo 132 assunzioni tra medici,
infermieri e personale tecnico. Sono destinati alle sedi provvisorie e definitive delle strutture residenziali socio
assistenziali Rems. Che cosa sono? Servono a superare gli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari) e di fatto
sono strutture sanitarie in cui vengono eseguite le misure di sicurezza e si inizia anche un percorso di tipo
terapeutico. Ieri il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che è anche commissario per la sanità, ha
firmato l'atto che avvia il concorso pubblico, il primo da otto anni in questo settore. Spiegano in Regione: «Il
Lazio ottempera ad una legge dello Stato e ad una norma di civiltà in linea con il definitivo accordo nella
Conferenza unificata Stato-Regione che si terrà nelle prossime ore. Si tratta di un concorso pubblico
destinato a medici, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, amministrativi, assistenti sociali
e operatori socio sanitari». Come saranno distribuiti? Cinquantaquattro saranno assunti per la Asl Roma G
(Tivoli e Monterotondo), 54 per la Asl di Frosinone, 24 per quella di Rieti. Dove saranno realizzate queste
strutture? «Le Rems provvisorie saranno a Palombara Sabina e Pontecorvo, i cui lavori sono già in corso,
mentre quelle definitive saranno a Subiaco a Ceccano ed a Rieti andrà il reparto che ospiterà le donne. Nei
prossimi giorni attiveremo le procedure previste dal decreto sugli accordi con le Prefetture per garantire
misure di sicurezza e vigilanza». È stato inoltre approvato il decreto che assegna a tutte le aziende sanitarie
fondi per il potenziamento dei servizi dei Dsm (Dipartimenti salute mentale) e del personale per il
rafforzamento dell' articolazione sanitaria per oltre un milione di euro. Ha commentato il governatore
Zingaretti: «Non vi è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna
degli ospedali psichiatrici giudiziari, applicando una norma di civiltà votata dal Parlamento. Una grande
Regione come il Lazio di oltre 5 milioni e 800 mila abitanti non può esimersi dal prendersi in carico 90 suoi
cittadini malati e ospitati in quelle strutture che Napolitano definì una vergogna per un paese civile». L'altro
giorno Zingaretti ha anche annunciato, nel corso del dibattito in consiglio regionale sui pronto soccorso, che
nel secondo semestre nel 2015 sarà sbloccato il turnover per tutta la sanità del Lazio. Mauro Evangelisti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Sanità , più medici e infermieri la Regione torna ad assumere
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. roma
Pag. 41
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Sanità , la Regione assume 132 medici
Gli operatori destinati ai centri di riabilitazione psichiatrica Zingaretti: «Vicini ai nostri malati con un'operazione
di civiltà» Con il primo concorso pubblico bandito dopo otto anni saranno arruolati anche infermieri e
personale tecnico STANZIATI NUOVI FONDI DESTINATI ALLE ASL PER POTENZIARE TUTTI I SERVIZI
DEI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE
Mauro Evangelisti
In arrivo 132 assunzioni tra medici, infermieri e personale tecnico. Sono destinati alle sedi provvisorie e
definitive delle strutture residenziali socio assistenziali Rems. Che cosa sono? Servono a superare gli Opg
(ospedali psichiatrici giudiziari) e di fatto sono strutture sanitarie in cui vengono eseguite le misure di
sicurezza e si inizia anche un percorso di tipo terapeutico. Ieri il presidente della Regione, Nicola Zingaretti,
che è anche commissario per la sanità, ha firmato l'atto che avvia il concorso pubblico, il primo da otto anni in
questo settore. LA LEGGE Spiegano in Regione: «Il Lazio ottempera ad una legge dello Stato e ad una
norma di civiltà in linea con il definitivo accordo nella Conferenza unificata Stato-Regione che si terrà nelle
prossime ore. Si tratta di un concorso pubblico destinato a medici, psicologi, infermieri, tecnici della
riabilitazione psichiatrica, amministrativi, assistenti sociali e operatori socio sanitari». Come saranno
distribuiti? Cinquantaquattro saranno assunti per la Asl Roma G (Tivoli e Monterotondo), 54 per la Asl di
Frosinone, 24 per quella di Rieti. Dove saranno realizzate queste strutture? «Le Rems provvisorie saranno a
Palombara Sabina e Pontecorvo, i cui lavori sono già in corso, mentre quelle definitive saranno a Subiaco a
Ceccano ed a Rieti andrà il reparto che ospiterà le donne. Nei prossimi giorni attiveremo le procedure
previste dal decreto sugli accordi con le Prefetture per garantire misure di sicurezza e vigilanza». LE SCELTE
È stato inoltre approvato il decreto che assegna a tutte le aziende sanitarie fondi per il potenziamento dei
servizi dei Dsm (Dipartimenti salute mentale) e del personale per il rafforzamento dell' articolazione sanitaria
per oltre un milione di euro. Ha commentato il governatore Zingaretti: «Non vi è stato alcuno stop al
programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari,
applicando una norma di civiltà votata dal Parlamento. Una grande Regione come il Lazio di oltre 5 milioni e
800 mila abitanti non può esimersi dal prendersi in carico 90 suoi cittadini malati e ospitati in quelle strutture
che Napolitano definì una vergogna per un paese civile». L'altro giorno Zingaretti ha anche annunciato, nel
corso del dibattito in consiglio regionale sui pronto soccorso, che nel secondo semestre nel 2015 sarà
sbloccato il turnover per tutta la sanità del Lazio.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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IL PIANO
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. roma
Pag. 48
(diffusione:210842, tiratura:295190)
«Al pronto soccorso visitata dopo 7 ore»
Subisce un'aggressione, entra al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma poco dopo le sette
di sera ma ne esce alle 2,20 del mattino, dopo aver aspettato ben sette ore di essere «assistita, curata e
dimessa». Il Codacons chiede di fare luce sull'accaduto. «Prendiamo atto della segnalazione e siamo a
disposizione per ogni delucidazione nell'intento di fare luce su questo episodio» ha commentato il direttore
sanitario del Fatebenefratelli Maurizio Ferrante. Stando alla denuncia della paziente raccolta dal Codacons, la
sera dello scorso 17 febbraio - la data dei fatti - il pronto soccorso si trovava in affanno per stessa
ammissione degli operatori.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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La denuncia
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. civitavecchia
Pag. 42
(diffusione:210842, tiratura:295190)
L'UDIENZA
Farmacia comunale di Bassano Romano: a processo l'ex sindaco 82enne. Si è conclusa ieri con due rinvii a
giudizio e tre condanne l'udienza preliminare davanti al gup Stefano Pepe. L'ex sindaco Luigi De Luca,
neurologo in pensione, il 7 luglio sarà davanti al collegio con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta. Con lui
un'imprenditrice del posto, Lucia Liberati, che avrebbe dovuto mettere soldi nel progetto. Parte civile il
Comune, con un conto di un milione e 200mila euro. I fatti risalgono al 2010, quando l'ex sindaco pensò di
munire l'amministrazione di una licenza per una farmacia comunale, dando vita a una società, la
Farmabassano, di cui era presidente, con l'obiettivo di vendere il 49% delle quote pubbliche a un socio
privato, incamerando 680mila euro. Secondo il pm Fabrizio Tucci, il movente non era portare nuova linfa alle
casse comunali, come De Luca ha ribadito al gup, ma farsi rieleggere nel 2011 e far assumere la figlia.
Condannati con l'abbreviato gli aspiranti soci privati, individuati in Sicilia, ovvero l'ortopedico Salvatore Bono,
la moglie imprenditrice nel settore sanità e il figlio medico: a due anni i genitori, a un anno e mezzo il figlio.
Una curiosità: la successiva amministrazione ha ripreso in mano il progetto, che però resta al palo per il
ricorso fatto a suo tempo dall'unica farmacia del paese, ancora fermo al Tar dopo sei anni.
Silvana Cortignani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Farmacia comunale di Bassanol'ex sindaco rinviato a giudizio
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. frosinone
Pag. 44
(diffusione:210842, tiratura:295190)
ANCHE UNA RAPINA NELLA FARMACIA COMUNALE DI GENZANO: BOTTINO DI CIRCA 1.600 EURO
NEMI
"Spaccate" notturne ai Castelli, due colpi messi a segno usando grandi vetture come arieti ai danni di una
banca a Nemi e a un bar ad Ariccia.
L'assalti con veicoli-ariete sono è stato eseguito di notte ai danni dell'agenzia bancaria dell'Unicredit, nella
piazza d'ingresso a Nemi. La banca è stata assalita intorno alle 2,30. I ladri, con l'utilizzo di un furgone Iveco
Daily cassonato, hanno abbattuto la vetrata dell'ingresso e hanno portato via la struttura del bancomat,
contenente oltre 50 mila euro, dopo averla scardinata dalla postazione fissa. Il colpo, simile nella dinamica ad
altri compiuti nei Castelli negli ultimi tempi, è stato compiuto in pochissimo tempo. Attivato l'allarme all'istituto
di vigilanza, sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Velletri, che, intanto,
hanno rinvenuto l'automezzo poco distante, ai margini di Valle delle Colombe.
FURTO IN UN BAR
Nell'altro furto è stato messo a segno in un bar al chilometro 11 sulla via Nettunense, in località Fontana di
Papa, nel territorio di Ariccia. Anche in questo caso è stata sfondata una delle serrande. I ladri hanno
asportato la macchinetta cambiasoldi dei videogiochi, il registratore di cassa, valori bollati, biglietti gratta e
vinci, tabacchi, bottiglie di liquori. Dell'episodio si occupano i carabinieri del reparto radiomobile di
Castelgandolfo.
Rapina ai danni della Farmacia Comunale 3 di Genzano, in via Emilia Romagna, nei pressi della confluenza
di via Enrico Mattei, ed ha fruttato un bottino di circa 1.600 euro. Due giovani col volto coperto con un
passamontagna mefisto, hanno fatto irruzione mentre nel locale, oltre alle due farmaciste, erano tre clienti. I
due, italiani, si esprimevano con un'inflessione chiaramente della zona. Uno dei due era armato di pistola e
ha intimato alla farmacista vicino alla cassa di consegnargli tutto il denaro, mentre l'altro rapinatore
controllava la situazione vicino all'ingresso. L'azione è stata veloce e, arraffato il denaro, i due si sono
dileguati in tutta fretta, riuscendo - anche approfittando del momentaneo stato di disorientamento dei presenti
- ad allontanarsi senza che fosse notato come e in quale direzione. Dato l'allarme, sul posto sono giunti i
carabinieri della locale stazione che ora si occupano dell'accaduto. In particolare, l'impegno è anche volto a
stabilire se ci sia un collegamento con le due rapine subite dalla Farmacia Comunale 1, in via De Gasperi, il
25 novembre e il 31 dicembre.
Dario Serapiglia
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Assalto in banca, sfondata la vetrina
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. viterbo
Pag. 37
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Asl e Angelelli: «Tutto sotto controllo». Castel S. Elia dà l'addio a Luca Graziani
IL CASO
Scuole vuote, ambulatori e farmacie piene a Civita Castellana. Nonostante le rassicurazioni dell'Asl e del
sindaco Gianluca Angelelli, anche a causa dei falsi allarmi su possibili altri casi di meningite, la città continua
a essere preoccupata. «Timori infondati - garantisce il commissario Asl Luigi Macchitella - ci sono due ragazzi
ricoverati a Viterbo per scrupolo. Uno per un'influenza l'altro per una polmonite». Sulla stessa lunghezza
d'onda Silvia Aquilani del servizio igiene pubblica della Asl. «Sono state attivate tutte le procedure
precauzionali previste», sottolinea.
I timori però restano. Ieri, le classi di elementari, medie e superiori erano quasi vuote. Molte le defezioni
anche tra gli insegnanti e lezioni saltate. E oggi si teme una replica. «Non è prevista la chiusura delle scuole fa sapere il sindaco Angelelli - la situazione viene monitorata in modo costante». Medici di famiglia e pediatri
sono stati costretti agli straordinari per ricevere e visitare tutti i pazienti che volevano sapere come
comportarsi e quali farmaci utilizzare per la profilassi.
Anche a Castel Sant'Elia, il paese di Luca Graziani, il 16enne, deceduto domenica sera per una sospetta
forma di meningite, si è registrata la stessa situazione. Ieri a Viterbo si è svolta l'autopsia sul corpo del
ragazzo, come chiesto dall'Asl, per accertare le cause della morte. I risultati saranno noti tra qualche giorno.
Oggi alle 16 si svolgeranno i funerali del giovane nella Basilica. La messa sarà officiata dal parroco e dal
Vescovo della diocesi monsignor Romano Rossi.
Paolo Baldi
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Scuole vuote, a Civita e' psicosi meningite
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. marche
Pag. 51
(diffusione:210842, tiratura:295190)
CAMERANO
Dopo due anni di difficoltà finanziarie, farmaci che scarseggiavano sugli scaffali, interrogazioni consiliari,
esposti, blitz dei carabinieri e polemiche a non finire dei cittadini per i tempi d'attesa del servizio che
costringeva i più a rivolgersi alla farmacia di Osimo Stazione, il Tribunale di Ancona ha dichiarato il fallimento
della "Farmacia Burattini", l'unica attiva sul territorio comunale di Camerano. Nel 2012 la Regione ha
assegnato alla città una seconda farmacia che però attende ancora di essere aperta. Dopo il provvedimento
del tribunale, l'attività della farmacia Burattini, in questi giorni si è del tutto interrotta per gli adempimenti di
legge e per l'inventario, creando notevoli disagi a chi ha bisogno di medicinali a Camerano. «Il curatore
fallimentare, con il quale la nostra Amministrazione comunale intrattiene assidui contatti, sta ponendo in
essere le procedure necessarie per proporre al Tribunale di essere autorizzato all'esercizio provvisorio, che
consentirebbe la ripresa dell'attività fino alla cessione dell'esercizio - spiega il sindaco Massimo Piergiacomi -.
Speriamo di riaprire la farmacia già la prossima settimana. Nel frattempo, per ridurre il disagio e agevolare le
fasce di popolazione in difficoltà, anziani, disabili e persone non autonome negli spostamenti e privi di rete
parentale di supporto, da oggi attiveremo in Comune un servizio cortesia dalle ore 10 alle 12 dal lunedì al
venerdì per la prenotazione farmaci. Il servizio sarà curato da personale volontario, che si farà carico anche
della consegna medicinali». Chi è interessato potrà quindi presentarsi allo sportello o telefonare allo 071
7303004.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Farmacia fallita, disagio per i medicinali
26/02/2015
Il Messaggero - Ed. umbria
Pag. 42
(diffusione:210842, tiratura:295190)
CITTÀ DI CASTELLO
CITTÀ DI CASTELLO Sconti anche dal veterinario, per accudire e curare, se necessario, cani e gatti ed altri
animali da compagnia. D'ora in avanti per gli over 60 (oltre 12.583) in particolare pensionati e anziani che
riescono con difficoltà a mantenere i propri amici a quattro zampe, c'e' la "Carta d'Argento" la tessera
personale che il Comune di Città di Castello mette a disposizione di tutti i tifernati che abbiano compiuto il
sessantesimo anno di età. Serve per ottenere sconti diversificati in tanti negozi del territorio e la riduzione dei
prezzi varia dal cinque al 25 per cento.
Il meccanismo è semplice: basta presentare la carta ai negozi che espongono il simbolo "Carta Argento" ed
automaticamente si ottiene lo sconto. Accanto a negozi, farmacie ed erboristerie, alimentari e macellerie,
panetterie e rosticcerie, fioristi, oggettistica e cartolibrerie-giocattoli, parrucchieri ed estetisti, figurano anche
alcuni ambulatori veterinari che hanno accolto di buon grado l'invito del comune tifernate a fornire agli anziani
proprietari di animali, prestazioni a tariffe scontate.
«Non si vive di solo pane», recita un vecchio adagio che sembra calzare a pennello per questa lodevole
iniziativa tesa a venire incontro non solo alle esigenze di prima necessità e sussistenza degli over 60 ma
anche di servizi, come quelli veterinari, essenziali per la tutela e salute di cani, gatti ed altri animali di piccola
taglia, spesso componenti aggiunti del nucleo familiare o addirittura compagni inseparabili della terza età.
L'IDEA
«L'idea - precisa l'assessore alle Politiche Sociali, Andreina Ciubini - nasce dal bisogno di mettere in rete tutti
i servizi dedicati agli over 60, andando incontro ad una fascia di popolazione in continuo aumento e di cui
crescono anche i bisogni».
«Gli animali da compagnia, in particolare cani e gatti - prosegue Paola Celicchi, responsabile Urp e referente
Sportello a 4 Zampe della Provincia di Perugia - sono entrati a far parte di nuclei familiari costituiti anche da
una sola persona affezionata all'animale che gli sta sempre accanto». «Le agevolazioni contenute nella Carta
Argento - conclude - consentono di effettuare visite presso ambulatori veterinari convenzionati a tariffe
agevolate e dunque sopportabili per chi si trova a vivere con una pensione minima".
Giorgio Galvani
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Sconti agli anziani per curare gli amici a quattro zampe
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. bologna
Pag. 20
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Budrio La società patrimoniale ha un passivo di 3 milioni
MATTEO RADOGNA
- BUDRIO - ge Cottarelli prevede degli sgravi quando si liquidano queste patrimoniali. I dipendenti torneranno
sotto il Comune e la farmacia che non ha problemi economici, verrà data in affitto a una società specializzata.
Ci tengo a dire che a differenza di quanto dicono le minoranze di Budrio, il passivo della Step è di 3milioni
mentre quello del Comune è di 17milioni di euro. Si tratta di indebitamenti normali». IL CONSIGLIERE di 'Noi
per Budrio' Maurizio Mazzanti replica: «La chiusura della Step rappresenta il fallimento degli ultimi due
sindaci. Una società che per Pierini fino al 2014 era un fiore all'occhiello, oggi è costretta a chiudere perché il
Comune non DOVEVANO essere la risposta alle esigenze dei Comuni di espandersi e fare investimenti e
invece le società patrimoniali, dopo 10 anni, sono diventate un peso per molte amministrazioni. Succede
anche a Budrio dove l'altra sera in commissione l'assessore al Bilancio Loretta Lambertini e il sindaco Giulio
Pierini, affiancati dai tecnici, hanno presentato il piano di liquidazione della Step, la società patrimoniale del
Comune. Si parla di una realtà nata nel 2008 per governare l'espansione urbanistica - il comparto Romantica
con 1000 alloggi, mai costruito - per effettuare manutenzioni e gestire la farmacia. La società, che aveva 9
dipendenti, avrebbe dovuto essere autosufficente grazie agli introiti degli oneri di urbanizzazione e invece,
alla fine verrà chiusa con un passivo di circa 3 milioni di euro. IL SINDACO Pierini spega l'operazione: «La
società viene chiusa perchè era nata con lo scopo di governare un'espansione urbanistica che non c'è stata e
perchè con la nuova legriesce ormai dal 2011 a pagare le rate dei canoni che erano stati deliberati. Ma con la
chiusura il Comune si riprenderà anche tutti i debiti e anche se con tecniche contabili sembreranno pochi in
realtà saranno diversi milioni che ricadranno sulle spalle dei cittadini. Sui bilanci si possono mettere tutti i
numeri che si vogliono, ma le banche e i fornitori andranno pagati. Con quali soldi, visto che ormai il bilancio
del Comune è alla canna del gas?».
Foto: L'assessore Loretta Lambertini e il sindaco Pierini
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Troppi debiti, chiusa la Step
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. ancona
Pag. 21
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Camerano, l'unico punto vendita medicinali al centro di disguidi e indagini
CAMERANO DOPO una lenta agonia fallisce l'unica farmacia di Camerano: il Comune si adopera per
arginare il danno ma a pagarne le conseguenze sono i cittadini e soprattutto le fasce più deboli. Per mesi la
farmacia Burattini, situata in piazza Roma, si è trovata al centro delle polemiche dei cameranesi stanchi dei
tempi di attesa troppo lunghi e degli scaffali semivuoti che li hanno costretti a servirsi nell'esercizio più vicino,
a Osimo Stazione, di conseguenza ingolfato di lavoro. C'era stato anche un blitz dei carabinieri nel giugno
scorso, i militari si sarebbero mossi dopo un esposto, che molto probabilmente è stato inoltrato da un
cittadino all'Asur e per conoscenza anche all'Arma per denunciare la posizione ipotizzata non a norma dei
farmaci sugli scaffali. Situazione insostenibile che oggi è arrivata a una conclusione con il fallimento
dichiarato dal tribunale di Ancona per cui l'attività della farmacia è stata interrotta per gli adempimenti di legge
e l'inventario. «Il curatore fallimentare sta ponendo in essere le procedure necessarie per proporre al
tribunale di essere autorizzato all'esercizio provvisorio, che consentirebbe la ripresa dell'attività fino alla
cessione dell'esercizio» rende noto il Comune che sta tentando di porre rimedio alle proporzioni del
disservizio che nel frattempo sono solo aumentate. DA OGGI infatti è attivo in Comune un servizio cortesia
per la prenotazione dei farmaci, che lo sarà dal lunedì al venerdì dalle 10 a mezzogiorno, a cura del
personale volontario che si farà carico anche della consegna dei medicinali. Nella vicina via Garibaldi da
qualche giorno Burattini ha aperto uno sportello che appunto è già «chiuso per inventario», come recita il
cartello attaccato al portone. A volerci vedere chiaro anche la minoranza: «Ci chiediamo se la procedura sia
corretta dal punto di vista tecnico-giuridico ha detto Lorenzo Rabini, capogruppo di Camerano rinasce .
Quella di via Garibaldi tra l'altro non crediamo rispetti nemmeno il regolamento sulle barriere architettoniche,
l'ingresso è impossibile ai disabili». L'apertura di una seconda farmacia a Camerano poi è entrata in un vicolo
cieco, il bando è bloccato: a distanza di due anni dalla scadenza del termine per la presentazione delle
domande per l'apertura delle nuove farmacie nella Regione, non è ancora conclusa la procedura di gara e a
oggi non è possibile sapere neanche la data dell'aggiudicazione. Silvia Santini
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Farmacia caos, il giudice decide il fallimento
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. macerata
Pag. 25
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Rapina in farmacia : bandito scappa coi soldi
RAPINA nella farmacia Cruciani in corso Matteotti a Porto Recanati. Ieri, verso le 20, un uomo a volto
scoperto, poco prima dell'orario di chiusura, è entrato nella farmacia di Alberto Cruciani e ha minacciato il
personale presente dietro il bancone. «Dammi tutti i soldi subito», ha urlato. Il farmacista presente ha aperto
immediatamente la cassa e consegnato il denaro in contanti. L'uomo ha arraffato il denaro, diverse migliaia di
euro, ed è fuggito via. Sicuramente, fuori ad attenderlo c'era un complice. Il ladro è riuscito a dileguarsi tra le
vie della città senza destare alcun sospetto. Non è il primo colpo che i banditi mettono a segno sul corso
principale di Porto Recanati. Dopo i negozi, è finita nel mirino la farmacia Cruciani. Sul posto sono intervenuti
i carabinieri della stazione di viale Europa che hanno immediatamente acquisito i video delle telecamere
interne di sorveglianza. Sono in corso approfondite indagini per risalire al malvivente. e. a.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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PORTO RECANATI BLITZ DA CRUCIANI IN CORSO MATTEOTTI NELL'ORARIO DI CHIUSURA
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. ferrara
Pag. 12
(diffusione:165207, tiratura:206221)
AUMENTANO gli spazi per fruire del servizio di prenotazione sanitaria, grazie a una collaborazione con la
farmacia San Michele, che da sabato integrerà gli orari del Cup di Poggio Renatico. La sinergia nasce per far
fronte al disagio, soprattutto per i lavoratori, causato dalla chiusura dello sportello di viale della Stazione il
sabato mattina. «Dalla fine di ottobre spiega l'assessore ai Servizi Socio-Sanitari Pier Giorgio Brunello,
affiancato dalla collega Paola Zanella -, nell'ambito della riorganizzazione territoriale, il Cup ha ridotto il
personale, garantendo la presenza dal lunedì al venerdì mattina, eliminando dunque il sabato». Di qui la
ricerca di una soluzione. «Grazie alla collaborazione della farmacia del capoluogo e ai contatti con il
responsabile Cup Michele Greco, è stato possibile definire gli accordi per implementare la dotazione
informatica alla San Michele. E sabato prenderà il via la sperimentazione, che si propone di far fronte alle
carenze determinate dalla chiusura del sabato ». A confermare la novità il titolare della farmacia Stefano
Bondi e la responsabile del nuovo servizio Marianna Bondi. «Lo sportello dedicato illustrano sarà operativo il
sabato mattina dalle 9 alle 11.30 e nei due pomeriggi corrispondenti all'apertura degli ambulatori medici,
ovvero il martedì e il giovedì dalle 16.30 alle 18». Intanto, la direzione dello Sportello Unico dell'Ausl informa
che oggi al Cup dalle 9.30 alle 10.30 saranno interrotte tutte le prestazioni che necessitano di collegamento
internet, per un blocco della rete dati causata da un intervento Telecom programmato sulla linea Adsl.
Cristina Romagnoli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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POGGIO RENATICOCup aperto il sabatograzie alla farmaciaSan Michele'
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. modena
Pag. 24
(diffusione:165207, tiratura:206221)
CARA BARBARA, unisco volentieri due sassolini ai suoi interventi che non fanno sconti. Il primo: per un
esame alla retina, dopo due tentativi di prenotazione in farmacia (negato l'accesso al Cup), il 24 febbraio
presento la richiesta al Cup. L'impiegata mi chiede anche la richiesta dell'oculista. Gliela porgo. E se non
l'avessi avuta con me? Risposta: avrei dovuto andarla a prendere, ci sono medici che ne fanno richiesta
senza necessità, comunque per quell'esame non c'è disponibilità. Allora, perché chiedermi la ricetta dello
specialista? Alzo la voce, ma poi non posso far altro che uscire. All'altro Cup ho trovato posto fra sette mesi. Il
secondo: lunedì 23 febbraio, presso una delle cinque forze dell'ordine, sono quarto dopo tre artigiani che
erano ritornati per ultimare una denuncia visto che gli avevano rubato i fili dell'impianto elettrico dell'officina.
Dopo oltre due ore a voce alta dico che pare si vogliano reprimere le denunce e non i reati. C'è un po' di
fermento, si apre la porta, i tre artigiani entrano, accolti da un «bastava venisse uno solo»... Gianni L. CARO
GIANNI, con due episodi concreti ha sintetizzato benissimo i problemi quotidiani dei cittadini: la sanità lumaca
sulle liste s'attesa (siamo i peggiori in regione) e la sicurezza (furti e aggressioni sono all'ordine del giorno).
Che dire?
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Sanità e furti: muoviamoci
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. ravenna
Pag. 25
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Candidato civico: «Pronto a collaborare con i partiti»
IL SUO nome era già circolato (e smentito) come possibile candidato civico e indipendente del centrodestra.
Ma ora spariglia le carte. Tiziano Cericola annuncia a sorpresa la sua corsa alle amministrative con un lista
civica battezzata «Rinnovare Faenza». Il nome di Cericola commercialista già membro del think tank di
Renato Brunetta Free Foundation, di cui fa parte anche Raffaella Ridolfi è destinata a scuotere l'area di
opposizione, in cui Lega e Forza Italia non hanno ancora ufficializzato le loro mosse. «La nostra lista civica
non si rivolge a chi si riconosce in una determinata ideologia, ma a tutti i cittadini. Crediamo che la fiducia
nelle formazioni partitiche sia progressivamente venuta meno. Sul locale sono le progettualità a fare la
differenza». Il tempismo di Cericola non è però casuale. Il suo nome potrebbe essere quello del candidato
indipendente a lungo invocato dal centrodestra. «Credo che i candidati civici siano i più adatti alla realtà
locale. Ma non ho nessuna pregiudiziale contro i partiti. Sono aperto a collaborare». Lavoro e sviluppo sono
al centro del programma di Rinnovare Faenza così come li il diritto alla casa e la sanità, con «l'ospedale che
ha perso servizi e un aumento dei costi peri cittadini». PRIORITARIA nel programma di «Rinnovare Faenza»
è anche la sicurezza. «Ma la vivibilità del centro passa anche per la sua valorizzazione. La politica di
inaugurare centri commerciali in zone periferiche ha fatto il suo tempo. A Faenza ha già mostrato già le prime
crepe. I modelli che funzionano sono quelli seguiti da case come Zara, Harrods, la Rinascente: grandi spazi
nel bel mezzo delle città, in cui i cittadini si possano recare a piedi, riprendendosi le aree del centro». Poi
Cericola lancia una proposta sul palazzo del Podestà, dalla storia travagliata e ora inutilizzato perché
bisognoso di costose messe a norma .«L'idea che ho in mente per il Palazzo del Podestà coinvolge l'intera
metà occidentale di piazza delle Erbe, fino a via Marescalchi», spiega Cericola. «E' qui che vorrei vedere
realizzata una struttura contemporanea, da destinare ad attività commerciali, coinvolgendo Faenza C'entro, e
che possa fornire un accesso più consono al palazzo. A cui penso come alla vetrina ideale della città. Non è
necessario scomodare archistar (il riferimento è all'accantonato progetto Fuksas, ndr). Faenza ha molti
architetti all'altezza del progetto». Il costo dell'opera? «Cinque, sei milioni di euro». Tanti, ai tempi del patto di
stabilità. «Ma il Comune potrebbe trovare le risorse necessarie, se lo volesse. Vendendo le farmacie
comunali, ad esempio e cedendo alcune quote azionarie: su tutte, quelle di Hera». Filippo Donati
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Cericola scende in campo«Punto su un centro più vivo»
26/02/2015
QN - Il Resto del Carlino - Ed. ascoli
Pag. 21
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Master in management farmaceutico: ci sono 53 iscritti
BEN 53 studenti provenienti da diciotto regioni italiane parteciperanno nel Polo didattico-scientifico Unica di
San Benedetto, alla quattordicesima edizione del master in «Manager di Dipartimenti Farmaceutici». Il
master, promosso in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, la Società Italiana di
Farmacologia, l'Area vasta 5 e l'Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è rivolto a laureati in
Farmacia e in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. «I 53 iscritti alla attuale edizione, provenienti da 18
regioni italiane - precisa il Carlo Cifani, professore di Farmacologia della Scuola di Scienze del Farmaco e dei
Prodotti della Salute e direttore del Master - sono dati che sottolineano il forte e continuo interesse che il
Master suscita. Dal primo anno di attivazione ad oggi, il corso ha formato 504 farmacisti e sono proprio loro i
migliori testimonial della qualità del servizio offerto. Ogni nuova edizione del Master, risponde a precise
esigenze che emergono dal mondo della professione nelle strutture sanitarie. I cambiamenti in atto nel
Servizio Sanitario Nazionale ed in particolare l'obiettivo di ottimizzare l'impiego delle risorse nella spesa
farmaceutica, richiedono formazione. In aggiunta alle competenze scientifiche inerenti il farmaco - conclude il
Prof. Cifani - la professione di Farmacista nel Servizio Sanitario Nazionale ha sempre più bisogno di forti
competenze manageriali. La necessità di un Farmacista Manager scaturisce dalla complessità del ruolo
professionale che il Farmacista è chiamato a svolgere». Vittorio Bellagamba
Foto: STUDIO Il professor Carlo Cifani presenta il nuovo master
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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ALL'UNIVERSITÀ IL PROFESSOR CIFANI: «I RAGAZZI PROVENGONO DA BEN 18 REGIONI DIVERSE»
26/02/2015
Il Gazzettino - Ed. venezia
Pag. 21
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Pediatria, Zaia assicura: «Potenzierò i servizi»
PORTOGRUARO - Sul futuro di Pediatria a Portogruaro arrivano le rassicurazioni del presidente della
Regione Luca Zaia: «Potenzieremo ovunque le cure ai bambini». L'appello del Comitato Pro Pediatria
Portogruaro è stato raccolto dal Governatore, che si è impegnato ad investire su tutta la regione per
migliorare e potenziare i reparti destinati alla cura dei bambini.
«La salute dei nostri bambini - spiega l'esponente del Carroccio - è una priorità per tutto il territorio veneto.
Nell'Ulss 10 Veneto Orientale Pediatria è un'eccellenza e tale rimarrà in futuro, senza escludere nemmeno
ulteriori evoluzioni migliorative». La richiesta del Comitato, che sulla sanità del territorio è intenzionato a
promuovere quanto prima un incontro pubblico con i candidati alla presidenza della Regione, è in particolare
quella legata al ripristino della guardia pediatrica attiva.
«Nel Veneto Orientale l'attenzione e la qualità dell'assistenza all'età pediatrica - aggiunge Zaia - sono già
oggi estremamente elevate, al punto che l'Ulss 10 riesce a garantire la Pediatria anche sulle spiagge nel
periodo estivo. La sanità nel Veneto orientale - conclude il Governatore, senza fare specifico riferimento al
progetto dell'ospedale unico - si sta avviando ad un futuro di crescita strutturale e assistenziale e in questo
futuro i bambini sono una priorità».
T.Inf.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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SANITÀ
26/02/2015
Il Gazzettino - Ed. pordenone
Pag. 11
(diffusione:86966, tiratura:114104)
BUDOIA - (fs) Arriva a Budoia il progetto "Pannolini ecologici", promosso dal Comune per incoraggiare le
famiglie ad usare un prodotto più ecologico, economico e salutare e ridurre drasticamente la produzione di
rifiuti. Saranno erogati alle famiglie contributi per l'acquisto dei pannolini lavabili, un contributo per ogni figlio,
che coprirà il 50 per cento della spesa sostenuta, sulla base dell'età del bambino: 120 euro se l'acquisto è
fatto quando il bambino ha un anno, 80 se ha 2 anni e 40 se ha 3 anni. Ci sarà un'adeguata informazione e
comunicazione alle famiglie alle quali sarà richiesto di rispondere ad un questionario per monitorare l'efficacia
e il Comune chiederà la collaborazione delle farmacie comunali perchè i genitori possano capire di che cosa
si tratta.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Budoia, promuove i pannolini ecologici
26/02/2015
Il Gazzettino - Ed. venezia
Pag. 2
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Un anno di slittamento, ma ora si parte davvero. Entro giugno apriranno le prime strutture intermedie:
ospedali di comunità e unità riabilitative territoriali, nuovi posti letto pensati per accogliere i pazienti dopo la
fase acuta. Mentre per fine anno tutti i medici di base dovranno operare all'interno delle medicine di gruppo
integrate, nuovi poli sanitari aperti 24 ore su 24. Nel frattempo i quattro distretti diventeranno due: già il mese
prossimo toccherà a quello di Venezia e isole, a giugno a quello di terraferma.
É l'annunciata rivoluzione della sanità, quella che dovrà ricalibrare il peso degli ospedali a favore dei servizi
territoriali, disegnata dalla Regione con le schede del 2013. Per Venezia comporterà una sostanziale
riduzione dei posti letto ospedalieri: oltre un'ottantina, quasi tutti al Civile. Giusto un anno fa l'Ulss 12 aveva
licenziato il suo piano aziendale, con la scaletta delle iniziative per dare attuazione alle indicazioni regionali.
Ultimo atto proprio la dismissione dei posti letti ospedalieri, attutita da un ulteriore potenziamento delle
strutture territoriali. Comunque un modello nuovo, tutto da provare.
Direttore generale, Giuseppe Dal Ben, che tempi si prevedono per la realizzazione del piano?
«Il piano è una realtà progettuale articolata, che prevede l'attuazione di diverse azioni. Procede secondo il
cronoprogramma redatto e approvato insieme al piano stesso: prevediamo quindi che entro giugno vedremo
aperti i primi ospedali di comunità e le prime unità riabilitative territoriali».
Quali strutture partiranno per prime?
«Non si parte da zero, perché il primo nucleo di questi posti letto viene dalla riconversione di 40 posti letto di
residenze sanitarie distrettuali o di degenza intermedia. Possiamo comunque dire che a Mestre sono pronte
le strutture al Centro Nazareth, a Zelarino, e a Villa Salus sul Terraglio per un totale di 54 posti letto. A
Venezia apriranno gli ospedali di comunità del Civile, con 20 posti letto, e del San Camillo, con altri 11 posti
letto. In altri luoghi - al Lido, a Quarto d'Altino e al Cavallino - si lavora sulle strutture».
I tempi sono slittati di circa un anno. Perché?
«Alla fine dello scorso anno la Regione ha definito le regole nuove per l'accreditamento dei vari ospedali di
comunità, con nuove prescrizioni. Il passaggio ha comportato nuove verifiche e nuove pratiche, ma garantirà
standard elevati al servizio dell'utenza.
L'altra riforma attesa è quella delle medicine di gruppo integrate. Quando diventeranno operative?
«La delibera regionale 953/2013 prevede che entro il 2015 i medici di base, o meglio i medici di medicina
generale, debbono tutti operare dentro le medicine di gruppo integrate, che saranno centri di cura sul
territorio aperti h24, con la presenza di specialisti diversi, pediatri, infermieri, guardia medica. Le Mgi
costituiranno dei poli completi e riconoscibili per le cure primarie, e saranno così il punto di riferimento primo
per i cittadini. Nella nostra Ulss peraltro i medici operano già nella forma di medicine di gruppo, che
diventeranno medicine di gruppo integrate appena sarà approvato il contratto di esercizio tra la Regione e le
associazioni professionali dei medici. Un esempio importante di aggregazioni di medici su questo stile, per
quanto riguarda la città storica, è già operativo all'ex Giustinian».
I medici di base sono stati preparati per il nuovo ruolo che avranno in questa riorganizzazione
dell'assistenza sanitaria?
«Non si tratta per i medici di prepararsi ad un ruolo nuovo, quanto piuttosto di riorganizzare il loro lavoro su
basi diverse. E questa riorganizzazione del lavoro andrà anche a loro vantaggio, specie sul piano
organizzativo. Quel che più conta, poi, è che la nuova strutturazione va a vantaggio degli utenti, e questo è
l'obiettivo comune di chi lavora nella sanità».
A quando slitta la chiusura dei posti letto ospedalieri del Civile?
«Il piano prevede che la soppressione dei posti letto tradizionali avvenga solo dopo l'istituzione delle strutture
intermedie che li sostituiranno, come gli ospedali di comunità e come le unità riabilitative territoriali, dedicate a
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Sanità , la rivoluzione di primavera
26/02/2015
Il Gazzettino - Ed. venezia
Pag. 2
(diffusione:86966, tiratura:114104)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
quei pazienti stabilizzati dal punto di vista medico, e che dopo la degenza in ospedale hanno ancora bisogno
di assistenza particolare. Tutti si lega, e la soppressione dei posti letto seguirà la realizzazione delle strutture
intermedie. Gli utenti dell'Ulss 12 sanno che la riorganizzazione in corso non intende penalizzarli, ma anzi sta
costruendo per loro servizi e cure più appropriati e funzionali».
© riproduzione riservata
26/02/2015
Libero - Ed. milano
Pag. 42
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Farmaci e nuove cure per le malattie polmonari
I luminari della medicina a Milano per studiare le nuove cure per le malattie polmonari rare. Domani e sabato,
infatti, al Palazzo delle Stelline si riuniranno trecento medici provenienti da undici nazioni. Obiettivo:
confrontarsi su nuove cure, nuovi farmaci e nuove prospettive per i malati. Il meeting internazionale viene
organizzato sotto la presidenza di Sergio Harari, direttore d e l l ' U n i t à operativa di pneum ologia
dell'Ospedale San GiuseppediMilano. L'incontro biennale, giunto alla sesta edizione, si concentrerà si alcune
patologie particolari come la fibrosi polmonare, le vasculiti, la sclerodermia e l'ipertensione polmonare
idiopatica. Proprio Harari presenterà, in anteprima mondiale, i dati relativi a uno studio realizzato insieme al
Centro di Studio e ricerca sulla Sanità Pubblica della Bicocca sulle interazioni tra inquinamento e fibrosi
polmonare idiopatica,grave malattia le cui cause sono ancora sconosciute. La ricerca ha incrociato per la
prima volta dati epidemiologici precisi con i dati disponibili sui principali inquinanti presenti in Lombardia.
L'analisi dei dati conferma l'efficacia, in termini di rallentamento della malattia, del primo farmaco intifibrotico
(pirfenidone). Nella nostra regione si registra un incoraggiante aumento della sopravvivenza media. I
ricercatori del San Matteo di Pavia presenteranno inoltre uno studio europeo sull'interazione tra quinamento
atmosferico e una rara malattia genetica (l'enfisema da deficit di alfa uno antitripsina). Importanti novità in
campo medico verranno illustrate anche riguardo la sclerosi tuberosa e la ipertensione polmonare idiopatica:
per quanto riguarda quest'ultima patologia, negli ultimi anni ben nove farmaci hanno radicalmente cambiato
l'orizzonte terapeutico e la sopravvivenza.
Foto: Il Palazzo delle Stelline
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Domani il convegno alle Stelline
26/02/2015
Il Secolo XIX - Ed. imperia
Pag. 23
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Prescrive farmaco a paziente ma non è medico: a giudizio
Indagine dei Nas, nei guai il podologo sanremese Avagnina L'avvocato Sindoni:nessuna ricetta, solo un
consiglio su un foglietto
PAOLO ISAIA
SANREMO. Possiede tre lauree, ma nessuna di queste è in Medicina. E quindi non avrebbe potuto
prescrivere un farmaco antidolorifico ad un suo paziente, come avrebbe invece fatto nel 2010. È con l'accusa
di esercizio abusivo della professione medica che Luca Avagnina, 54 anni, podologo sanremese - sono in
questa specialità le sue lauree - molto conosciuto sia in Italia che all'estero, e spesso ospite in trasmissioni
televisive dedicate alla cura degli arti, è finito sotto processo a Roma, città dove opera appoggiandosi ad un
centro medico. Il dibattimento, dopo l'istruttoria, è stato aggiornato al 4 maggio. A mettere nei guai Luca
Avagnina sarebbe stata la prescrizione di un antidolorifico ad un paziente che si era rivolto a lui per una
tallonite. I fatti risalgono al 2010. Sulla scorta di una denuncia presentata alla Procura della capitale, i
carabinieri del Nucleo antisofisticazioni si erano presentati con un decreto di perquisizione nei quattro centri
medici presso i quali il podologo esercita la sua attività: quello della città dei fiori, in corso Matuzia, e gli altri a
Milano, Alessandria e appunto Roma. Dove i militari avevano trovato un foglio, appuntato sul retro della
cartella clinica del paziente con la tallonite, con una serie di indicazioni terapeutiche: assumere dei prodotti
omeopatici, indossare dei plantari - fin qui tutto lecito - ma anche di prendere degli antidolorifici, specificando
anche quali. E sembra che il paziente, con una fotocopia di quel foglio, si fosse recato in una farmacia: è
possibile che la segnalazione sia scattata da quell'episodio. In ogni caso, per Avagnina è scattata l'accusa di
esercizio abusivo della professione medica, cui è seguito il rinvio a giudizio e, ora, il processo. Il podologo
sanremese è difeso dagli avvocati Stefano Valenza, di Roma, e Alessandro Sindoni, di Sanremo, che della
vicenda offre una lettura diversa da quella della Procura romana. «Siamo convinti dell'assoluta buona fede
dell'operato del nostro assistito spiega Sindoni - e verrà dimostrato in aula quando sarà ascoltato come
testimone il paziente, al quale non è stata prescritta alcuna medicina: l'annotazione sul foglio è un semplice
consiglio di utilizzare un antidolorifico, ma sottintendendo che per la relativa ricetta il paziente avrebbe dovuto
rivolgersi al suo medico. Il nostro cliente è un podologo ed è quella la professione che esercita, senza alcuna
necessità di invadere discipline di altri». [email protected]
Foto: Luca Avagnina è laureato in Podologia ma non in Medicina
Foto: L'avvocato Alessandro Sindoni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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IL CASO LA DIFESA
26/02/2015
Il Secolo XIX - Ed. genova
Pag. 20
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Ospedale del ponente, Tursi ha scelto Erzelli
Bernini: «È la soluzione migliore » . Bocciata l'area di Villa Bombrini. Costo 200 milioni per 500 letti
GUIDO FILIPPI
«L'AREA di Erzelli ha tutte le caratteristiche per ospitale l'ospedale del ponente; é la soluzione migliore».
Manca ancora l'atto ufficiale della giunta, ma il vicesindaco Stefano Bernini può sbilanciarsi perché ormai il
Comune ha deciso anche se mancano alcuni passaggi burocratici. S ì a Erzelli, no a Villa Bombrini. È un altro
piccolo passo avanti verso il nuovo ospedale del ponente che resta ancora un capitolo del libro dei sogni e
comunque, se dovesse mai diventare realtà sarebbe realizzato nella collina, tra Cornigliano e Sestri, sempre
più destinata a diventare il cuore dell'Hi tech, della ricerca, del biomedicale e forse anche di Ingegneria.
Secondo i progetti della Regione l'ospedale dovrà avere non più di 500 letti (tenendo conto anche dei 370
posti del nuovo Galliera) e il costo previsto è di 204 milioni di euro. Non sarà un Monoblocco di
parallelepipedi, alti non più di cinque piani e collegati tra loro. Una soluzione che consente, in un secondo
tempo, di aggiungere un altro blocco. Dovrebbe sostituire il Villa Scassi di Sampierdarena e il Padre Antero
Micone di Sestri, mentre non è a rischio di chiusura il Gallino di Pontedecimo (identificato come un presidio di
riferimento della Valpolcevera) e il San Carlo di Voltri che, da alcuni anni, è gestito dall'Evangelico. La società
che si aggiudicherà la gara d'appalto dovrà, se il modello sarà simile a quello del nuovo Felettino della
Spezia, preoccuparsi di vendere i primi due ospedali che sono stati valutati almeno 30 milioni di euro.
L'ospedale agli Erzelli è lontano, ma la Regione vuole almeno avere a disposizione uno progetto da
presentare al ministero dell'Economia e della Salute se l'anno prossimo il governo Renzi dovesse decidere di
finanziare gli interventi di edilizia sanitaria. Nelle prossime settimane la scelta del Comune verrà comunicata
alla Regione che affiderà a Infrastrutture Liguria l'incarico di preparare uno studio di fattibilità. È evidente che,
per ora, si fanno progetti senza soldi, perché finora in cassa non c'è un centesimo, ma la volontà della
Regione, avallata dal Comune, di realizzare un nuovo ospedale del ponente, d'altra parte a Genova è da
quasi mezzo secolo che non se ne costruisce uno e l'ultimo è stato il Monoblocco del San Martino, inaugurato
nel '70. Sono state messe a confronto le due aree, valutati tutti gli aspetti e alla fine non c'è stata partita: ha
vinto nettamente Erzelli per più di un motivo: l'ospedale ha bisogno di spazio, almeno 70 mila metri quadrati
che ci sono anche a Villa Bombrini, ma almeno 15 mila sono di proprietà di privati con i quali sarebbe
necessario aprire una trattativa e semmai procedere all'esproprio, mentre in collina l'area è al 90% pubblica
con una striscia di proprietà di Ght. Due i nodi che hanno portato a propendere per la soluzione in collina: la
bonifica dell'area è molto costosa (almeno 10 milioni di euro) e l'impatto acustico è molto elevato per la
vicinanza della ferrovia, della nuova strada a mare, del porto e, un po' più distante dell'aeroporto: un ospedale
non potrebbe mai essere realizzato in una zona cos ì rumorosa. La grande incognita per Erzelli resta sempre
quella della viabilità e dei collegamenti ma, oltre alle due strade (una dallo svincolo autostradale
dell'aeroporto e una da via dell'Acciaio), il progetto è legato alla realizzazione di una cabinovia in grado di
portare in collina fino a quattromila persone all'ora: partenza dalla piana di Calcinara e prima fermata vicino
all'ospedale. Il progetto c'è già ed è stato finanziato dall'Unione europea; i costi non superano i 15 milioni di
euro e i tempi di realizzazione sarebbero abbastanza brevi (circa un anno dall'inizio dei lavori). Solito
discorso: mancano i soldi, come per l'ospedale del ponente, ma almeno l'area è stata scelta.
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Foto: Nel cerchio la simulazione dell'ospedale del ponente agli Erzelli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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LA DECISIONE SARÀ COMUNICATA ALLA REGIONE: IL PROGETTO CONSENTE DI CANDIDARSI PER I
FINANZIAMENTI
26/02/2015
Il Secolo XIX - Ed. savona
Pag. 25
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Nuova farmacia in dirittura d'arrivo
LOANO. Dovrebbe concludersi entro marzo l'iter burocratico per la realizzazione della nuova farmacia che
dovrebbe sorgere nella zona di levante di Loano La Regione (che ha competenza in materia) non ha ancora
assegnato le licenze, ma ormai il percorso è in via di conclusione. La nuova rivendita dovrebbe aprire nel giro
di qualche mese: in questo modo verrà colmata la lacuna costituita dall'assenza di una farmacia in un'area
densamente abitata come quella di nuova e forte urbanizzazione nella zona della Marina. La legge 27 del
2012 stabilisce che in ogni comune vi sia una farmacia ogni 3 mila e 300 abitanti: coi suoi oltre 12 mila
residenti e le tre rivendite già esistenti, Loano rientra appieno nella casistica. Queste sono le motivazioni che
due anni fa avevano il governo regionale a dare il via all'apertura della nuova rivendita, cosa che aveva di
fatto scatenato le proteste dei farmacisti del comprensorio e aveva innescato un'aspra querelle con l'
assessore ai servizi sociali Luca Lettieri.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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APRIRÀ A LOANO NEL GIRO DI POCHI MESI
26/02/2015
QN - La Nazione - Ed. siena
Pag. 18
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Il forum «Nutrirsi di vita», il nostro cibo, la storia, le donne
«NUTRIRSI di vita»: è il forum, domani alle 15, aula magna del rettorato, Banchi di Sotto 55, organizzato da
Inner Wheel club di Siena con il patrocinio del Comune di Siena e della Regione Toscana. Dopo
l'introduzione di Pierangela Mazzi Callai presidente Inner Wheel club e la presentazione del forum di Angelo
Riccaboni rettore Università, di Simonetta Tomassini Cristofani Ph governatrice Distretto 209 - Iiw Italia, sono
previsti i saluti di Abha Gupta (nella foto) presidente International Inner Wheel, Arrigo Rispoli Phf
Bengovernatore Rotary distretto 2071; Bruno Valentini sindaco. Alle 15.30, apertura dei lavori: Luigi Marroni,
assessore regionale alla sanità; Claudio Rossi, dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia: «Il nostro
cibo, la nostra storia»; Alberto Fiorito, presidente della Società europea di nutrizione biologica: «Un probabile
rapporto tra cibo e salute»; Anna Maria Aloisi, dipartimento di scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze:
«Il pane delle donne»; Francesca Re Manning, direttore ufficio legale e proprietà internazionale, Icarda:
«Agricoltura e proprietà intellettuale: misure legali per garantire sicurezza alimentare ai paesi in via di
sviluppo»; le conclusioni di Giampiero Maracchi, climatologo e presidente Accademia dei gerogofili. Modera
Tiziana Missigoi giornalista.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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SIENA L'INIZIATIVA DI INNER WHEEL OMANI NELL'AULA MAGNA DEL RETTORATO DELL'UNIVERSITA'
26/02/2015
QN - La Nazione - Ed. grosseto
Pag. 13
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Ecco il Bonus Bebè per tutti i nati nel 2014Sandro Marrini: «Merito di Forza
Italia»
UN BONUS BEBÉ per tutti i nuovi nati a Follonica nel 2014. Maggioranza e opposizione hanno appena dato il
via libera al provvedimento che consiste nell'assegnazione di buoni spesa da consumare nelle farmacie o
nelle parafarmacie che aderiranno alla convenzione stilata con l'amministrazione comunale. Per un totale di
contributo che presumibilmente ammonterà a circa 150-160 euro a famiglia. «Un'altra piccola grande
conquista dice il consigliere comunale Sandro Marrini (Forza Italia) . La seconda commissione consiliare, di
cui faccio parte, ha deciso che tutti i bambini nati a Follonica nel 2014 avranno diritto al Bonus Bebé istituito
dall'amministrazione comunale dopo la richiesta del gruppo di Forza Italia: avevo infatti proposto alle autorità
di impiegare parte del ricavato delle farmacie comunali, 24mila euro in totale, in un contributo da destinare
alle famiglie dei neonati e la giunta ha accolto questa idea. Non solo: gli uffici tecnici, sempre su richiesta di
Forza Italia, hanno scelto di rimuovere il vincolo della presentazione dell'Isee, che altrimenti avrebbe ridotto il
numero di nuclei familiari ai quali destinare l'aiuto economico. Ho infatti ritenuto opportuno che questo
provvedimento non andasse sempre a beneficio delle stesse famiglie, ma che fosse pensato proprio per
sostenere chi ha un bambino piccolo, indipendentemente dalla fascia di reddito. Anche perché spesso l'Isee
detta vincoli tropo stretti e le famiglie di fascia media non sarebbero rientrate in questa operazione. Anche in
questo caso sono soddisfatto di vedere che la maggioranza di centrosinistra ha accettato la mia proposta».
Sarà il Comune a comunicare tutti i dettagli in base ai quali accedere al Bonus Bebé. «Sempre nel corso della
commissione consiliare continua Marrini ho chiesto chiarimenti su un'altra questione che sta molto a cuore
alle famiglie: il rafforzamento del servizio di pediatria. Il sindaco Andrea Benini aveva annunciato che a partire
da gennaio un pediatra sarebbe stato a disposizione due volte alla settimana al distretto sanitario di Follonica
e che, al contempo, le guardie mediche avrebbero frequentato corsi di aggiornamento sulle principali
patologie e necessità pediatriche, così da essere più preparate in materia. Ma dell'arrivo del pediatra non si
sa ancora niente. A cosa sono dovuti i ritardi?». Marianna Colella
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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FONDI VIA LIBERA AL PROVVEDIMENTO, RIMOSSO IL VINCOLO ISEE
26/02/2015
QN - La Nazione - Ed. pisa pontedera
Pag. 20
(diffusione:136993, tiratura:176177)
«Installare autoveloxsulla via Volterrana»Ma il sindaco dice no
SICUREZZA sulla via Volterrana a Santo Pietro Belvedere. L'apposizione chiede uno speed check sulla via
provinciale in direzione Santo Pietro-Casciana Terme. La giunta Cecchini dice no, per scarsità di fondi. Il
gruppo «Ripartiamo» ha fatto presente che, già nella passata legislatura, era stato deciso di posizionare
alcune apparecchiature, lungo la via Volterrana e sulla via provinciale di Santo Pietro Belvedere, precisando
che il sistema per funzionare ha bisogno della presenza di un vigile. «Considerate le poche risorse spendibili,
a causa del ben noto vincolo del patto di stabilità ha replicato il sindaco è stato ritenuto opportuno dare la
precedenza alla costruzione di un attraversamento pedonale rialzato nei pressi della farmacia. Sono inoltre in
affidamento i lavori di ripavimentazione, con sistema fonoassorbente della via Volterrana.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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SANTO PIETRO
26/02/2015
QN - La Nazione - Ed. umbria terni
Pag. 15
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Ecco il servizio col fisioterapista in farmacia
L'INIZIATIVA E' anche entrata in funzione l'attività di consulenza che si svolge ogni settimana, venerdì
pomeriggio
- BASTIA UMBRA - LE FARMACIE comunali attiveranno, già dai prossimi giorni, un nuovo servizio.
L'iniziativa voluta dal direttore Antonio Tabascio, si muove nell'ambito del progetto "Farmacia dei Servizi",
volto a far sì che la farmacia non serva solo a distribuire farmaci, ma anche ad offrire interventi di prima
istanza e somministrazione di terapie non specialistiche. La sede di attuazione del nuovo servizio è la
Farmacia comunale 1 di via Firenze, dove i clienti avranno la possibilità di provare un innovativo dispositivo
elettromedicale privo di effetti collaterali e frutto della ricerca italiana. Tale dispositivo, grazie ad un sofisticato
meccanismo di invio di pacchetti informativi alle cellule, rappresenta una straordinaria innovazione nel
trattamento del dolore riducendo i tempi di recupero ed accelerando notevolmente la guarigione, in modo da
permettere di non somministrare farmaci antidolorifici o in dose molto ridotta. Il servizio è supportato dalla
presenza di un fisioterapista all'interno della farmacia. Farmacie comunali diventate una fucina di
sperimentazioni.
Foto: BENVENUTI... Le nuove offerte in farmacia
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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BASTIA LA SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO È LA COMUNALE 1 DI VIA FIRENZE
26/02/2015
QN - La Nazione - Ed. umbria terni
Pag. 15
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Assisi, cantiere al via. Il Comune adesso spera
SANTA MARIA DEGLI ANGELI SI VUOL DARE una svolta alla complessa vicenda del Piano Urbano
Complesso (Puc) il cui percorso, sin dall'inizio, è stato costellato di polemiche. A rinfocolarle l'andamento dei
lavori che, dopo una prima fase, si sono bloccate per diverso tempo. IN QUESTA SETTIMANA le opere sono
ripartite e la riapertura del cantiere è stata salutata dalla presenza massiccia dell'amministrazione comunale
(sindaco Claudio Ricci, assessori Monia Falaschi, per l'urbanistica, e Moreno Fortini per i lavori pubblici) visto
che il prosieguo dell'intervento appare necessario per non dare ulteriore corpo alle preoccupazioni che hanno
accompagnato il Puc; gli edifici non finiti conferiscono all'area un senso di incompiuto che mal si concilia con
la zona in cui l'insediamento si colloca, a poche decine di metri dalla Basilica della Porziuncola. «DOPO la
realizzazione dell'area a servizi e commerciale, con i relativi parcheggi, in questo secondo momento
realizzativo» verranno ampliati spazi a servizio anche commerciale, realizzate piazze e ulteriori zone verdi
spiega il primo cittadino Ricci . Verranno inoltre completate le abitazioni e realizzate opere come la nuova
farmacia e l'asilo comunale, entro il 2015 oltre che saranno concluse le aree per la multisala
cinematografica». Malgrado le complessità del momento sul piano socio economico, aggiunge ancora il
sindaco di Assisi, vi è la volontà degli attuatori privati di completare questa opera di riqualificazione urbana
importante per il territorio. NON VA DIMENTICATO che la nuova tranche di lavori, appena ripresi, dovranno
portare alla realizzazione dell'asilo comunale e della nuova sede della farmacia municipale, oltre alla sala
cinematografica multisala.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Riparte il Piano urbano«Presto in arrivo le piazzel'asilo e nuove zone
verdi»
26/02/2015
QN - La Nazione - Ed. umbria terni
Pag. 16
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Comunanza Agraria-Comune, c'è l'accordo
- GUALDO TADINO - L'INTESA tra la Comunanza agraria e il Comune avrebbe dovuto essere presentata
stamattina in municipio, alla presenza dell'assessore regionale Fernanda Cecchini; che ha dovuto rinviare
l'appuntamento. La firma dell'atto, da parte della presidente dell'Appennino gualdese Nadia Monacelli ( nella
foto ) e del sindaco Massimiliano Presciutti, permetterà di non perdere finanziamenti utili per la realizzazione
di importanti interventi. L'ACCORDO c'è stato nonostante resti un contenzioso presso il Tar Umbria nel quale
è coinvolta anche la Regione e presso il Commissariato per gli usi civici di Roma per il riconoscimento della
titolarità dei beni gravati da uso civico. In particolare ora s'è acceso il semaforo verde per il "Master plan" con
la valorizzazione ed il recupero dell'antica cisterna del 1400, la realizzazione di un'area sosta per i camper a
San Guido e di servizi igienici automatici ed autopulenti, per aree verdi e parco, per «analizzare
congiuntamente» il progetto del parco eolico sulla Cima Mutali col Comune di Fossato di Vico. C'è anche
l'impegno a collaborare per l'analisi del progetto della società Rocchetta per il risanamento della zona
danneggiata dagli eventi alluvionali del 2013. Nell'accordo si prevede anche un bando pubblico per il pascolo
con priorità per gli utenti monte; si affrontano anche i temi della ricognizione congiunta delle porzioni di bosco
da tagliare e quello dei vari contratti di affitto, compresi i rifugi; il Comune si impegna ad accreditare 1/8 (un
ottavo) degli introiti dell'uso civico a favore dell'Appennino gualdese ed a conservare le somme rimanenti
sull'apposito capitolo di bilancio comunale fino al pronunciamento del Commissario agli usi civici sulla
titolarità dei beni.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 26/02/2015
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GUALDO RINVIATA LA PRESENTAZIONE DELL'INTESA: ECCO COSA PREVEDE
PROFESSIONI
1 articolo
26/02/2015
Avvenire
Pag. 16
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Dietro il voto col quale il Parlamento inglese ha approvato la discussa tecnica messa a punto dall'Università di
Newcastle anche un accordo tra società biomediche coreane, cinesi e americane. E due nomi assai discussi
della ricerca scientifica come il russo Shoukhrat Mitalipov e Hwang Woo Suk, autore della «truffa del secolo»
Assuntina Morresi
La votazione di martedì sera alla Camera dei Lord ha confermato quella della Camera dei Comuni a inizio
febbraio: ora è legale in Gran Bretagna formare embrioni con il Dna di tre persone, una pesante
manipolazione genetica con conseguenze poco prevedibili per gli eventuali nati e, in generale, per le
generazioni future. Fra le tante polemiche una in particolare, sorta in questi giorni, sta aumentando dubbi e
perplessità, e riguarda una strana collaborazione immortalata in una foto che ha fatto scalpore ( la
riproduciamo in questa pagina ). È stata chiamata «la strana coppia della ricerca sulla clonazione» e anche «
cloning connection . Vi sono ritratti tra gli altri Shoukhrat Mitalipov e Hwang Woo Suk. Il primo è uno
scienziato russo che da tempo lavora negli Usa (Oregon Health and Science University), noto perché clonava
macachi proprio mentre il mondo girava pagina e festeggiava le cellule staminali etiche di Yamanaka. Già
collaboratore di alcuni scienziati dell'Università di Newcastle che ha messo a punto la tecnica autorizzata dal
Parlamento di Sua Maestà, Mitalipov ha chiesto alla Fda - l'agenzia di farmacovigilanza americana - il
permesso per sperimentazioni cliniche per la tecnica degli embrioni con "tre genitori", o "sostituzione
mitocondriale", in una variante rispetto alle procedure inglesi. l secondo è nientemeno che il veterinario
coreano protagonista della più grande frode scientifica del secolo: nel 2006 due suoi articoli sulla rivista
Science in cui spiegava come aveva clonato embrioni umani per farne staminali erano falsi. Per le sue
ricerche aveva pagato ovociti, al contrario di quanto dichiarato, obbligando anche sue collaboratrici a cedergli
i propri. Ora cerca di clonare cani, e pare aspiri anche ai mammuth. La foto della loro stretta di mano accanto
alle bandiere americana, coreana e cinese ha fatto il giro del mondo, anche se Mitalipov si è affrettato a
precisare su Nature che era solo un «piccolo incontro». Ma le cose non sembrano stare così. Le immagini
parlano da sé. La "strana coppia" sorride sotto una grande scritta: «Mitogenome Therapeutics - BoyaLife H
Bion Joint Venture Agreement Signing Ceremony». I due stanno suggellando la firma di un accordo di
collaborazione commerciale fra tre compagnie: la prima (Mitogenome Therapeutics), fondata da Mitalipov, è
dedicata allo sviluppo commerciale della sostituzione del Dna dei mitocondri; la seconda - BoyaLife - è cinese
e si occupa di cellule staminali, mentre la terza - H-Bion - fa parte della società per la clonazione animale di
Hwang, a Seoul (la Sooam Biotech Research Foundation). a perché un accordo di questo tipo? La tecnica
per ottenere embrioni con "tre genitori" è quella del «trasferimento nucleare», tipica della clonazione, analoga
cioè a quella che ha fatto nascere la pecora Dolly. Si può fare sia negli ovociti che negli embrioni. A
confermarlo ecco le dichiarazioni di Hwang: «Mitalipov è esperto in cellule staminali nei primati. La mia
specialità è il trasferimento di nucleo cellulare. Abbiamo convenuto che, combinando le nostre due
competenze, possiamo determinare una svolta nella cura delle malattie genetiche per via materna, in cui
adesso lui (Mitalipov, ndr ) è concentrato». L'accordo porta la data del 13 gennaio, venti giorni prima del voto
inglese ai Comuni. Ed è la stessa rivista Nature a suggerire l'obiettivo dell'accordo fotografato: realizzare in
Cina - dov'è decisamente più facile - quegli esperimenti non praticabili negli Usa e in Corea. Mitalipov ha
fretta di sperimentare la tecnica sugli esseri umani: «Non sono interessato a pubblicare begli articoli - ha
dichiarato, senza giri di parole -. Non voglio restare con scimmie e topi, voglio spostarmi nelle cliniche». Ma la
Fda tiene duro, e dopo aver vietato nel 2001 questo tipo di manipolazione genetica lo scorso anno ha
confermato le sue perplessità precisando che sono necessari ancora da due a cinque anni di esperimenti
prima di passare agli esseri umani. Neppure i National Institutes of Health - l'autorità federale sanitaria
americana - hanno mostrato interesse per l'argomento (quindi niente fondi dedicati): per questo Mitalipov ha
sostenuto con forza, pubblicamente, il voto favorevole della Gran Bretagna, nel quale aveva un interesse
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Un embrione, tre Dna. E un patto tra aziende
26/02/2015
Avvenire
Pag. 16
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 26/02/2015
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diretto. e lo scopo dichiarato è curare patologie genetiche dovute ad anomalie dei mitocondri, un ulteriore
possibile obiettivo è quello di "ringiovanire" gli ovociti di donne in età biologica avanzata, sostituendone i
mitocondri con quelli di donne più giovani: una "terapia" per l'infertilità femminile fisiologica dovuta all'età, con
un mercato potenziale vastissimo. Mitalipov ha cercato di mantenere le distanze da Hwang dichiarando che
l'accordo non è fra loro ma tra le rispettive aziende. Ma lo stesso Mitalipov ha avuto la sua parte di polemiche
quando, due anni fa, nella rivista scientifica Cell dimostrò di essere riuscito a produrre le tanto agognate linee
cellulari staminali umane clonate. Gli furono contestati errori nel testo, che lui riconobbe, giustificandoli con la
fretta per pubblicare l'articolo. In effetti a far discutere furono anche i tempi della pubblicazione: la rivista
accettò il testo dopo soli tre giorni dalla presentazione, una tempistica a dir poco inusuale, contestata da molti
scienziati. Uno dei quali osservò perfidamente: «La cosa più sorprendente di questo articolo è che qualcuno
stia ancora facendo cellule staminali embrionali umane con trasferimento nucleare nell'era delle Ips» (le
staminali "etiche" del Nobel Yamanaka).
Foto: Mitalipov (a sinistra) stringe la mano a Hwang (a destra)
PERSONAGGI
3 articoli
26/02/2015
Il Giornale
Pag. 6
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Allarme Confcommercio Imposte record sulla casa e arriva un'altra
stangata
Non c'è tregua: in 4 anni i balzelli sul mattone sono più che raddoppiati E se scattano le clausole di
salvaguardia ecco un salasso da 70 miliardi LA RICETTA DI SANGALLI «Soltanto riducendo la pressione
fiscale si può agganciare la ripresa»
Francesca Angeli
Roma Insostenibile la tassazione sulla casa degli italiani: in quattro anni più 115 per cento. Come se il
possesso degli immobili fosse diventato progressivamente una colpa da espiare. Almeno così appare a
leggere i dati diffusi da Confcommercio che evidenziano come le tasse locali siano diventate un balzello alla
stregua di quelli imposti dallo sceriffo di Nottingham. Le famiglie in media spendono 4.200 euro per le imposte
locali. E non è detto che il peggio sia passato. Il rischio che pende sulle teste dei contribuenti è che scattino le
clausole di salvaguardia contenute nella legge di Stabilità 2015. Se si innescasse il meccanismo sugli italiani
si abbatterebbe una stangata da 72,7 miliardi. Un rischio che il nostro Paese non può permettersi proprio nel
momento in cui una flebile luce di ripresa sembra baluginare in fondo al tunnel. Le clausole di salvaguardia,
dice Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, «sono un pericolo da scongiurare perché i
presupposti per la ripresa ci sono ma va messa mano alla pressione fiscale». Soltanto nell'ultimo anno, 2014
il peso delle imposte sulla casa è salito del 14,7 per cento rispetto al 2013. La tassazione sugli immobili è
salita a quasi 32 miliardi. Insomma quello di Matteo Renzi si conferma come il governo delle imposte. Le
tasse locali incidono sul Pil per il 6,5 per cento contro il 2,9 di venti anni fa. Il prelievo è passato dai 28,7
miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014. Preoccupato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
«Registriamo segnali di risveglio economico - dice Sangalli che non autorizzano facili ottimismima
evidenziano un'inversionedi tendenzache si può consolidare soltanto con il sostegno della domanda interna
partendo da una riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese». Sangalli evidenzia come la
pressione sia diventata insostenibile e chiede di «interrompere ilcircolo vizioso che portaall'aumento della
fiscalità».Una situazionefiglia anchedi «un federalismoincompiutochenon migliora i servizi ma aumenta gli
oneri a carico dei cittadini», insiste Sangalli, convinto che soltanto «con meno tasse e meno spesa pubblica
improduttiva» il 2015 potrà segnare la ripresa. Il Codacons, l'associazione a tuteladei consumatoriha
giàtrovato colpevole: il federalismo fiscale definito «un clamoroso fallimento su tutti i fronti» visto che
sisonomoltiplicati icentri dispesa e dunque impoverite le famiglie. A questo si aggiunge l'iniquità delle
differenze tra regione e regione. «A un maggiore sforzo dei contribuenti non è corrisposto alcun
miglioramento dei servizi resi dagli enti locali e dallo Stato», conclude il Codacons. I Comuni si difendono e
scaricano la responsabilità sullo Stato. In una nota l'Anci fa notare che l'aumento delle tasse locali è
l'inevitabile conseguenza «dei tagliaitrasferimenti daparte dello Stato, infatti i Comuni si ritrovano con introiti
inferiori a quelli degli anni passati ma cercano comunque di garantire i servizi essenzialiai cittadini». Il
senatore di Forza Italia Luigi d'Ambrosio Lettieri sottolinea come negli ultimi due giorni il governo Renzi sia
stato sonoramente bocciato prima dalla Corte dei Conti sulla manovra e ora per l' andamento della spesa e
dei conti pubblici dai dati di Confcommercio.
Lo studio
+115% L'aumentodellatassazionesugli immobili in Italia dal 2011 al 2014. Solo nell'ultimo anno l'aumento è
stato del 14,7%
43,8% La pressione fiscale totale in Italiarispettoalprodottointernolordo:leimpostelocalisono
al6,5%,quellecentralial23,6%
72,7
miliardi È il rischio dell'aumento delle imposte nel triennio 2015-'18 se scatteranno le clausole di
salvaguardia
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 26/02/2015
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il caso
26/02/2015
Il Cittadino di Lodi
Pag. 10
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Cresce oltre la media regionale la diffusione di farmaci generici sul territorio lodigiano. Lo rileva Federfarma
Lombardia. Nel periodo gennaio-agosto 2014 le vendite nelle 69 farmacie di Lodi e provincia sono aumentate
complessivamente del 13,99% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'incremento medio sul
territorio lombardo è stato dell'8,86%. Detto che la crisi da una parte e l'introduzione dell'obbligo di indicare il
principio attivo sulle ricette mediche dall'altra hanno determinato negli ultimi due anni un consistente aumento
delle vendite di farmaci generici sull'intero territorio nazionale, il dato lodigiano merita attenzione. Secondo
Dario Castelli, referente di Federfarma per Lodi, le ragioni che lo spiegano sono due, in stretta relazione: «La
prima è connaturata nelle caratteristiche del nostro territorio, costituito da tanti piccoli comuni in cui il rapporto
fra cittadini, medici e farmacisti è più diretto, quasi familiare. La seconda è il buon lavoro di squadra svolto
dall'Asl, dai medici e dalle farmacie nell'attività di promozione dei generici attraverso specifiche campagne di
informazione. Il tutto a vantaggio del risparmio della spesa sanitaria. La crisi? Non c'è dubbio che abbia
contribuito ad avvicinare i cittadini al farmaco generico, ma questo è accaduto a Lodi come in ogni altro
territorio. Il dato lodigiano non si può spiegare solo con la crisi. Nel complesso direi che è un buon segnale».
La crisi, ma non solo quella. Ne è convinta anche Annarosa Racca, presidente di Federfarma nazionale e
lombarda. «In non pochi casi - osserva - la differenza di prezzo tra farmaci di marca e farmaci generici è
minima. Anche perché quando il farmaco originale perde il brevetto, e sul mercato viene immesso un farmaco
equivalente, le grandi case farmaceutiche pur di non perdere quote adeguano i loro prezzi avvicinandoli a
quelli del farmaco concorrente. Senza dimenticare che negli ultimi cinque anni in Italia il prezzo dei farmaci è
calato del 26%, tanto che siamo uno dei paesi europei in cui i medicinali costano meno. Non è dunque solo la
necessità di risparmiare a spingere i cittadini al consumo di farmaci generici. Il fatto è che la gente sta
imparando a conoscerli e si rende conto che hanno la stessa efficacia del farmaco di marca. Se non ci fosse
questa consapevolezza, l'obiettivo del risparmio, che certo è importante, passerebbe in secondo piano». (A.
S)
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 26/02/2015
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«Lo scorso annonel territorioun incrementodel 14 per cento»
25/02/2015
00:27
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Contrari M5S e Fi, che ha presentato una proposta di parere alternativa. Diverse le osservazioni avanzate,
dalla proroga dei contratti a tempo determinato dei dirigenti Aifa da contestualizzare in un più generale
processo di riorganizzazione degli Enti vigilati, all'auspicio del completamento della privatizzazione della Cri,
fino alla richiesta di non derogare ai requisiti fondamentali per il trasferimento della titolarità delle farmacie.
25 FEB - Parere favorevole con osservazioni da parte della commissione a Igiene e Sanità del Senato sul
decreto Milleproroghe. Hanno votato a favore il Pd, il Gruppo Aut-Psi-Maie e Ncd-Udc. Parere contrario è
arrivato invece dal M5S, perchè, come spiegato dalla senatrice Serenella Fucksia, la proposta approvata,
presentata dalla relatrice, Nerina Dirindin (Pd), "non è stata integrata secondo i suggerimenti avanzati, che
avrebbero potuto produrre effetti migliorativi sul testo". Contraria anche Fi, che ha appoggiato la proposta di
parere alternativo presentata da Luigi d'Ambrosio Lettieri (Fi). Nel documento approvato si prende atto di
come il provvedimento non contenga misure dilatorie concernenti il percorso di superamento degli ospedali
psichiatrici giudiziari, "a riprova del fatto che il costante monitoraggio dell'attuazione delle disposizioni
legislative consente di evitare interventi di proroga". Di seguito le osservazioni presentate: 1) l'articolo 1,
comma 7, che prevede la proroga dei contratti a tempo determinato di dirigenti presso l'Agenzia italiana del
Farmaco, rappresenta una misura comprensibile solo nelle more del processo di riorganizzazione degli enti
vigilati dal Ministero della salute, ma interviene solo per alcuni contratti e solo per uno degli enti vigilati; inoltre
la relativa norma di copertura è formulata facendo riferimento solo ad una delle diverse modalità previste
dalla normativa per la copertura della spesa del personale dell'Aifa (articolo 48, comma 8 del decreto-legge
30 settembre 2003, n. 269); 2) in merito al comma 1 dell'articolo 7, che prevede la proroga di termini definiti a
tutela della salute pubblica relativamente all'applicazione dei requisiti minimi dei servizi trasfusionali e delle
unità di raccolta del sangue, occorrerebbe assicurare che il previsto rinvio non preluda ad ulteriori differimenti,
anche mediante una specifica attività di monitoraggio; 3) in relazione alle disposizioni concernenti la Croce
Rossa Italiana, di cui ai commi 2 e seguenti dell'articolo 7, pur trattandosi di misure comprensibili alla luce del
complesso processo di riorganizzazione in atto, occorrerebbe assicurare, con una costante attività di
monitoraggio, il completamento del processo di privatizzazione della Croce Rossa Italiana evitando che il
perdurare dell'attuale fase di transizione e della conseguente incertezza in merito alle risorse e al personale
disponibili si ripercuota negativamente sui servizi svolti dall'associazione; 4) in relazione al disposto del
comma 3 dell'articolo 7, relativo alla ridefinizione del sistema di remunerazione della filiera distributiva del
farmaco, si rileva che la proroga determina uno slittamento di misure alle quali erano ascritti effetti di
contenimento della spesa e di razionalizzazione del sistema; 5) in relazione al disposto del comma 4
dell'articolo 7, occorre tenere conto degli effetti sistemici derivanti dalla perdurante validità delle tariffe per la
remunerazione delle prestazioni sanitarie e assicurare che non siano necessarie ulteriori proroghe, essendo
non ulteriormente procrastinabile la definizione di nuove e più aggiornate tariffe; 6) in relazione alla disciplina
concernente la dematerializzazione delle prescrizioni mediche, di cui al comma 4-bis dell'articolo 7, occorre
tenere conto dell'importanza della cosiddetta ricetta elettronica anche ai fini della completezza e affidabilità
dei dati sulla spesa sanitaria e del controllo sull'erogazione dei LEA; 7) in riferimento alla disciplina transitoria
recata dal comma 4-quater dell'articolo 7, in tema di requisiti per il trasferimento delle farmacie, occorre
precisare la portata derogatoria della disposizione ed escludere che possano essere derogati requisiti
fondamentali per assicurare la qualità dei servizi resi dall'intero sistema delle farmacie convenzionate; inoltre,
occorre interrogarsi sull'impatto di tale disciplina transitoria anche alla luce dell'evoluzione legislativa che sta
interessando il settore.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 26/02/2015
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Milleproroghe. Da Commissione Sanità del Senato parere favorevole con
osservazioni