LA MODA - MONNALISA a

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LA MODA - MONNALISA a
LA MODA
un’effervescente passione
Barbara Bertocci
Barbara Bertocci
LA MODA
un’effervescente passione
alla mia famiglia
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Indice
Lettera aperta a cura di Giuliana Parabiago
Un viaggio a colori
pag. 7
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I primi passi inseguendo un sogno
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Un’irrinunciabile passione
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L’incontro che cambia la vita
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Un posto nel mondo
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La prima collezione
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Una quotidiana meraviglia
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Per chi creo
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Creare in cucina
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L’arte di apparecchiare la tavola
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Creare coi fiori
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La famiglia, la mia forza
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La mia squadra
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Gratitudine ed entusiasmo
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Monnalisa: l’azienda e la Fondazione
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Lettera aperta
a cura di Giuliana Parabiago
Direttore Responsabile Vogue Bambini e Vogue Sposa
Il sorriso delle piccole e delle grandi cose.
Ci sono creatività che si esprimono attraverso la moda, il décor, i fiori, la
cucina. Creatività conflittuali, sofferenti, artificiose. Quella di Barbara è una
creatività gioiosa, si esprime attraverso tutti questi ambiti insieme in una sintesi
speciale e irripetibile che appartiene solo a lei. E lo fa in maniera semplice,
spontanea, come a chi viene del tutto naturale e non ha bisogno in alcun modo
di sottolinearlo. Una generosità artistica che passa attraverso la cura delle cose
e delle persone, un amore estetico ma anche sostanziale, mai superficiale che
coinvolge tutti quelli che le vivono intorno, professionalmente e familiarmente,
in una sorta di abbraccio felice. È un privilegio poter vivere esprimendo se
stessi, ma ci vuole anche la consapevolezza e la capacità di saperlo cogliere.
Barbara lo fa, con un sorriso.
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UN VIAGGIO A COLORI
La passione per la moda ha segnato la mia vita. Un amore ereditato da mia madre,
condiviso con mio marito e trasmesso ai miei figli. Questo libro racconta il viaggio
della mia vita, attraversato da una passione che l’ha reso straordinaria avventura.
Vorrei condividere con i lettori la gioia, accessibile a tutti, di realizzare i propri sogni
seguendo una vocazione forte ed irrinunciabile, ascoltando il richiamo del proprio
talento.
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I PRIMI PASSI
...INSEGUENDO UN SOGNO
Mi sono sempre definita “figlia d’arte”. I miei genitori,
titolari di un’azienda di abbigliamento da uomo, mi hanno
cresciuta tra squadre, gessetti, fili e macchine per cucire.
Un’infanzia piena delle suggestioni dell’atelier, che mi ha
insegnato la sapienza del fare. Disegnare, tagliare, cucire,
mi sembravano un gioco irresistibile, un privilegio a cui
potevo assistere senza essere ammessa.
Quando, negli anni ’60 mio padre, tornato da un viaggio
in America, mi portò come regalo una sorprendente
Barbie, corredata di un ricco guardaroba, scarpe con i
tacchi a spillo ed accessori stravaganti, per me fu una
rivelazione. Passavo interi pomeriggi a fare abiti alla
mia Barbie, a fianco di esperte cucitrici e modelliste che
lavoravano per noi.
Prima delle ferie estive, trascorse in un famoso Hotel
Liberty di Viareggio, mia madre Dora scompigliava i
tavoli dell’ufficio stile, scostando i rigorosi tessuti da
uomo per far spazio a metri di pizzi, raffinati sangalli e
leggere organze, che utilizzava per farmi preparare vestiti
speciali. Potrei ricordare mille dettagli di quegli abiti che
mi facevano sembrare una principessa.
Forse è stata questa la spinta che mi ha portato ad
intraprendere questo lavoro. Una passione che non si è
fermata neanche quando un’esperienza negativa mi ha
costretta a stare ferma per mesi. In lunghi giorni vuoti,
sono diventata più forte e si è fatto strada, prorompente,
il sogno che volevo realizzare.
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UN’IRRINUNCIABILE
PASSIONE
Durante la fine degli anni ’60, diventata adolescente,
quello che il mercato della moda offriva non mi bastava.
Comincio così ad inventare qualcosa di diverso con i
materiali che trovavo nel laboratorio di famiglia.
Creavo, da tubolari in maglia, maglioni senza cuciture…
Una piccola rivoluzione di stile per quegli anni, che andò
a ruba tra le studentesse aretine.
Fu un piccolo successo, più personale che economico.
Avevo 16 anni ed avevo scoperto il mio talento.
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L’INCONTRO
CHE CAMBIA LA VITA
L’incontro con Piero forse era scritto.
Quando ci siamo sposati eravamo giovanissimi e felici. Ricordo il viaggio di nozze, in stile
bohémien, divertente e scanzonato in sella ad una Lambretta. Una piccola valigia in due,
con dentro poche cose, tra cui un foulard coloratissimo che usavo come un passepartout,
trasformandolo a seconda delle occasioni in abito, in top, annodato al collo, o in grintosa
cintura su un paio di jeans.
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UN POSTO
NEL MONDO
Durante i primi anni di matrimonio, mi sono dedicata
con passione alla casa e soprattutto ai figli. Nei pochi
momenti liberi, realizzavo con l’entusiasmo e le energie
dei vent’anni, abiti su misura per i miei bambini, Diletta e
Dimitri, esprimendo la mia creatività con lavori a maglia
ed a macchina. La casa era curata in ogni dettaglio:
ogni particolare doveva e voleva esprimere calore e
armonia. Piero, nel frattempo, stava investendo molto
nella sua piccola azienda di abbigliamento per bambini,
Monnalisa, nata nel ’68 da un suo ambizioso progetto.
I rappresentanti che invitava a cena, cominciarono
a guardare con interesse i capi che realizzavo,
incoraggiandomi a sviluppare un’intera collezione.
Una nascita segnò il mio destino. La stilista di Monnalisa
si ritirò per “fare la mamma” e io, con totale incoscienza
e coraggio, decisi di sostituirla.
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LA PRIMA
COLLEZIONE
1978
Era il 1978 e nell’abbigliamento bimba esistevano solo
colori monotoni e linee schematiche. Abiti seriosi da
piccoli adulti. Creai una linea con la prevalenza del rosa,
il mio colore preferito, e con accese fantasie floreali.
Debuttammo a Pitti Bimbo con una collezione “di
rottura”, allegra e colorata. Innovativa perché organizzata
in coordinati: capi non fini a se stessi ma facilmente
abbinabili in deliziosi total look. Fu un successo
inaspettato. Io e Piero, da allora uniti anche nel lavoro,
in un’azienda in cui abbiamo combinato i nostri talenti e
cementato le nostre energie.
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UNA QUOTIDIANA
MERAVIGLIA
Per me la moda è una passione irrinunciabile. Parlo
attraverso gli abiti che creo, i tessuti che scelgo, i colori
che accosto. Lavoro stagione dopo stagione, con lo
stesso entusiasmo e con uno sguardo candido, da eterna
bambina.
La ricerca della bellezza mi dà sempre nuovi stimoli e il
coraggio di osare. L’incontro con il bello mi dà emozione e
stupore. Etica ed estetica permeano la mia vita personale
e quella della mia azienda. Il processo creativo, che è
ricerca della perfezione, è un processo a volte furioso e
impellente, specie quando la collezione dev’essere pronta
e mi sento irrimediabilmente in ritardo. Ma più spesso è
ricerca lenta e quotidiana di piccole fonti di ispirazione.
I dettagli di un dipinto, le suggestioni di un paesaggio,
un oggetto prezioso trovato in un mercatino, tutto mi
colpisce e sedimenta. La vera ispirazione è la vita.
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PER CHI CREO
Creo, forse per me stessa. Per la bambina che sono stata e per la bambina che ancora sono.
Per tutte le bambine che ho conosciuto. Le bambine del mondo sono tutte ugualmente speciali.
Uguali nel candore, nella gioia, nello sguardo incantato con cui immaginano il loro futuro. Tutte le
bambine del mondo hanno un vestito dei sogni. Io cerco solo di immaginare quell’abito.
Per festeggiare i quarant’anni di Monnalisa ne ho disegnato uno iconico. Cinque abilissime sarte
hanno lavorato due giorni interi per confezionarlo, applicando a mano quattrocento boccioli di
rosa. Lo tengo sempre in vista, vicino a me, quando creo. Mi ricorda che ogni capo dev’essere un
po’ speciale. E che ogni donna deve poter ricordare, con nostalgia, un abito della sua infanzia,
quello che l’ha fatta sentire una piccola principessa.
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CREARE IN CUCINA
L’emozione è la base delle mie collezioni ma anche delle mie ricette. Cucino perché l’esperienza
dello stare insieme a tavola, tocchi sempre un po’ il cuore. Non amo le ricette raffinate o le tavole
troppo preziose che creano distanza tra i commensali. Amo la cucina semplice, fatta con i sapori
della tradizione toscana e con ricette antiche, che li esaltano.
Mi piace preparare paste ruvide, sughi gustosi, zuppe saporite, verdure croccanti e appena colte
nell’orto. Le presento con grande attenzione, anche se a tavola ci sono solo i miei nipoti o gli amici
più intimi. Amo le tovaglie leggere e sovrapposte, i calici colorati, le grandi zuppiere.
Condivido questa passione con mio figlio Dimitri che ha fatto dell’ospitalità, un lavoro. Nel suo
resort vicino a Cortona, Dimitri accoglie e incanta gli ospiti internazionali con il calore genuino
e raffinato della nostra terra.
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Dimitri mi aiuta anche quando ospito nel nostro showroom i clienti
Monnalisa, che arrivano da tutto il mondo, carichi di aspettative per la
collezione e non solo. Cerchiamo di sorprenderli con tavole bellissime,
scaldate da composizioni di frutta, fiori freschi e candele.
Accanto al grande tavolo campeggia una lavagna essenziale su cui annotiamo
il numero progressivo degli ospiti che abbiamo accolto in questi anni,
sempre con immutato piacere.
Il numero a quattro cifre ci ricorda che privilegio sia offrire uno spicchio
di Toscana a ospiti di diverse culture e latitudini. Una tavola preparata con
cura, buoni cibi cucinati con amore, aiutano a superare tutte le distanze,
nell’umanissima e intima esperienza del mangiare insieme.
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Pappa al Pomodoro
Ingredienti
Preparazione
400 gr pane toscano raffermo
Tagliare il pane a fette sottili, metterlo in una padella grande con aglio, salvia ed olio, tostare il tutto a fuoco lento.
400 gr pomodori rotondi maturi
Quando il pane sarà tostato togliere la salvia e l’aglio, aggiungere i pomodori tagliati finemente.
salvia
Cuocere per circa 30 minuti a fuoco lento e, se serve, aggiungere un bicchiere o due d’acqua.
aglio
Infine togliere dal fuoco ed aggiungere abbondante parmigiano grattato e basilico.
basilico fresco
Servire caldo con un filo d’olio ed una foglia di basilico per guarnire.
olio extravergine di oliva
sale q.b.
parmigiano reggiano
Gnocchetti di patate con pesto di pistacchi e pomodorini
Ingredienti
Preparazione
Per il pesto:
In una padella mettere olio, aglio e far rosolare leggermente ed aggiungere i pomodorini tagliati in due.
100 gr di pistacchi tostati
Far rosolare bene e togliere dal fuoco, aggiungere il pesto di pistacchi tritato molto finemente,
20 foglie di basilico
e far saltare gli gnocchi appena scottati in acqua bollente e salata.
200 gr di parmigiano reggiano
½ spicchio di aglio
400 gr di gnocchi di patate
pomodorini di pachino
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Zuppa di cipolle leggera
Ingredienti
Preparazione
1 kg di cipolle rosse
Tagliare le cipolle a fette sottilissime.
1 lt di brodo di pollo
Immergerle nel brodo bollente (si può usare anche la pentola a pressione) farle bollire finché non avranno un
200 gr di gruviera
aspetto cremoso, se occorre aggiungere un po’ d’acqua purché bollente.
200 gr di parmigiano
Salare q.b. Infine aggiungere il burro e farlo scaldare solo qualche minuto.
4 fette di pane casereccio, tostate
Mettere la zuppa in cocotte da forno monodose aggiungendo formaggi grattugiati e far gratinare in forno.
100 gr burro
Anatra all’arancia della nonna Margherita
Esistono molte varianti per questo piatto toscano. Io conosco questa che è semplice e infallibile, tramandata da mia nonna paterna.
Ingredienti
Preparazione
un’anatra di media grandezza ben pulita
Accendere il forno a 220° e mettere una teglia di acqua sotto la griglia.
6 arance non trattate
Condire l’anatra con sale e un po’ di pepe, tagliare un’arancia e inserirla dentro la pancia dopo aver irrorato il
1 o 2 bicchieri di aceto di vino rosso
tutto con un po’ di succo.
3 o 4 cucchiai di zucchero
Infornare in forno caldo per circa 30 minuti, senza mai aprire, poi abbassare a 180°.
sale q.b.
Lasciare cuocere un’ora e 45 minuti fino a che l’anatra risulti bella croccante.
Alla fine lavare bene le arance rimaste e con un coltellino ben affilato tagliare sotto la parte di buccia esterna e
tagliarla a julienne (è la parte più noiosa della ricetta ma è fondamentale, io di solito uso un pela patate molto
affilato per facilitare l’operazione).
In una padella antiaderente mettere l’aceto, lo zucchero e le bucce di arancia, portare in ebollizione. Cuocere per
circa 10 minuti (aggiungendo un po’ d’acqua se necessario) fino a che il tutto diventi una salsa.
Servire l’arrosto a piccoli pezzi irrorati con la salsa di arance.
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Arrosto di vitello alla mia maniera
Coniglio in umido con fagiolini di S.Anna
Ingredienti
Ingredienti
un bel taglio di rosetta di vitellone
1 coniglio
aglio
aglio
rosmarino
salvia
salvia
vino rosso
aceto balsamico
pomodori pachino
olio extravergine di oliva
fagiolini di S. Anna
sale
sale
pepe rosa
pepe q.b.
Preparazione
Preparazione
Scaldare il forno a 200°. Cuocere la carne per 25 minuti nella griglia del
Tagliare il coniglio in piccoli pezzi, metterlo in padella a fuoco alto.
forno con sotto una teglia piena di acqua.
Aggiungere olio, aglio e salvia tritati e fare rosolare bene a fuoco lento.
Sfumare con vino rosso.
A parte preparare la salsa: tritare finemente aglio, rosmarino, salvia.
Quando la carne sarà ben rosolata aggiungere i pomodorini di pachino
Aggiungere olio, 2 cucchiai di aceto balsamico, pepe rosa a piacere.
fatti in quattro pezzi e continuare a cuocere a fuoco lento.
Mettere la salsa nella pentola a pressione, togliere la carne dal forno
A parte mondare i fagiolini, lessarli con poca acqua e quando l’acqua si
e ancora bollente trasferirla nella pentola a pressione, chiudere
sarà prosciugata aggiungere olio e qualche spicchio di aglio, rosolare per
ermeticamente e sbattere il tutto più volte. Lasciare raffreddare 15 minuti.
qualche minuto ed aggiungere i pomodorini tritati. Cuocere per 30 minuti
Servire la carne tagliata a fette sottili con la salsa.
a fuoco molto lento. Servire il coniglio con i fagiolini.
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Torta di mele
Tozzetti toscani
Ingredienti
Ingredienti
150 gr di burro
400 gr di zucchero
300 gr di zucchero
500 gr di farina
150 gr di farina
4 uova freschissime
3 uova
100 gr di burro
3 grosse mele gialle
scorza di arancia grattugiata
100 gr di uvette
1 pizzico di sale
100 gr di pinoli
½ bustina di lievito
1 pizzico di sale
200 gr di mandorle tostate con buccia
1 bustina di lievito per dolci
150 gr di nocciole tostate con buccia
1 bicchiere di latte fresco
50 gr di pinoli
scorza di limone grattugiato
1 cucchiaio di zucchero di canna
Preparazione
Impastare in una ciotola le uova con lo zucchero e un pizzico di sale,
Preparazione
aggiungere la farina e il burro fuso, per ultimi il lievito e la frutta secca.
Montare lo zucchero con il burro fuso sciolto precedentemente a
Tagliare a strisce di circa 10 cm l’impasto.
bagnomaria.
Mettere a cuocere per 15 minuti in forno caldo a 180°.
Aggiungere le uova e il bicchiere di latte, la farina, il sale e il lievito.
Far raffreddare e tagliare le strisce di pasta in tozzetti. Rimetterli in
Amalgamare molto bene ed aggiungere le mele tagliate a fettine sottili, le
forno a dorare.
uvette, precedentemente ammollate, i pinoli, la scorza del limone.
Servire cospargendo di zucchero a velo.
Ungere con il burro e infarinare una pirofila o teglia antiaderente,
versarvi l’impasto.
Cospargere con lo zucchero di canna la parte superiore.
Lasciar cuocere in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti.
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Crema al mascarpone con amaretti
Ingredienti
500 gr di mascarpone freschissimo
4 uova
5 cucchiai di zucchero
1 confezione di amaretti
1 pizzico di sale
Preparazione
Sbattere i tuorli con lo zucchero. Montare le chiare a neve con
un pizzico di sale. Unire delicatamente il mascarpone fino ad
ottenere una crema spumosa.
Mettere gli amaretti tra due canovacci e tritarli con un
batticarne, fino a che risultino sbriciolati.
Aggiungerli alla crema e servire il tutto fresco in coppe da
gelato.
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L’ARTE DI
APPARECCHIARE
LA TAVOLA
Non sempre la tavola più ricca è quella più bella. A volte
uso dettagli pregiati uniti a materiali poveri, con effetti
speciali notevoli.
Qual è il segreto per avere sempre un ottimo risultato?
Per prima cosa è importante decidere un filo conduttore
per la serata. Quindi se la cena è importante si possono
sfoggiare le migliori porcellane, le posate d’argento e
la cristalleria, ma bisogna escogitare sempre qualcosa
che sdrammatizzi la formalità: piccoli peluches come
segnaposto, centri tavola con verdure di stagione,
sottopiatti a contrasto. Per una serata intima ho usato
delle piccole abat-jour che hanno creato un’atmosfera
molto suggestiva.
Mi piace aggiungere un piccolo pensiero per far sentire
speciali le signore - una spilla, un fiore, un gingillo.
Sono convinta che comunque l’ingrediente principale
sia il piacere che si prova a dedicare tempo alle persone
che amiamo. Niente nella vita è importante quanto la
famiglia e le persone che ci sono amiche. La tavola è un
momento d’incontro fondamentale e dedicargli tempo,
cura e fantasia è un modo, silenzioso ed eloquente, per
dire “ti voglio bene”.
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CREARE
COI FIORI
Adoro i fiori, soprattutto le rose. Fiori perfetti, che con i
loro petali e le loro spine mi sembrano una metafora della
vita e della sua complessità. I boccioli che diventano rose
mi emozionano.
Quando preparo una collezione, e mi sembra di non
avere idee o sufficienti energie creative, comincio sempre
dai fiori. Accosto rose in diverse nuances, ed ecco che
l’ispirazione arriva. Quando ricevo un bouquet lo tengo
sulla scrivania per godermelo qualche ora. Poi, ancora
fresco, lo appendo in una stanza buia, legandolo per i
gambi. Le rose freschissime diventano in pochi mesi un
sontuoso bouquet di fiori secchi, con colori meno intensi
ma pastosi e caldi.
Ne ho la casa e l’ufficio pieni. Sono una meravigliosa
fonte di ispirazione, mi esortano a non rinunciare mai
al mio lato romantico. Sono il simbolo del nostro brand,
ricorrenti in ogni collezione. In una deliziosa versione
vintage, caratterizzano la carta da parati dei nostri negozi
nel mondo.
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LA FAMIGLIA
LA MIA FORZA
Sono diventata moglie, mamma e nonna, molto giovane. Ero pronta a vivere presto le vere gioie della vita
e non ho rimpianti. Sono sposata con un uomo eclettico, che tenta sempre, con nonchalance, di rubarmi
la scena con il suo divertente egocentrismo. È un uomo pieno di energie, che mi dà stimoli sempre nuovi
e che mostra sempre grande attenzione nei miei confronti. Rispetto ad altre coppie, non conosciamo
la routine del quotidiano perché viaggiamo molto, anche separatamente, ci mettiamo spesso alla prova,
abbiamo moltissime occasioni di scontro e di incontro. C’è sempre stato tanto amore tra noi e rispetto.
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Se con mio figlio Dimitri condivido la passione della cucina e molti tratti riservati e intimisti, con Diletta
condivido la passione per la moda. Lavoriamo insieme da diciotto anni. Ci capiamo con uno sguardo. In
lei riconosco molti pregi di suo padre ed alcuni difetti, più stemperati, che rendono il nostro rapporto
vitale e a volte incandescente.
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Io e Piero siamo stati due genitori probabilmente un po’ ingombranti ma cerchiamo di essere dei nonni
dediti e assolutamente presenti nella vita dei nostri nipoti: Ginevra ha ereditato la creatività di famiglia,
Manfredi le caratteristiche più sensibili ed intense, Goffredo l’energia vitale degli Iacomoni.
A Natale, nella gioia, è nato Ranieri Antonio, terzogenito di Diletta. Un’emozione speciale ha accompagnato
la venuta al mondo di questo nipotino, così atteso. Non voglio però pensare che il suo futuro e quello di
tutti i miei nipoti sia segnato dall’onere e dall’onore di rendere più grande l’azienda di famiglia. Voglio solo
che si sentano talmente amati da sapere che potranno trovare la loro strada nel mondo, qualunque essa sia.
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LA MIA SQUADRA
Da qualche tempo ho deciso di cambiare nome all’ufficio che dirigo.
Adesso si chiama “officina creativa” e mi piace che tutti la chiamino
così.
Ufficio stile è una definizione troppo formale e riduttiva e davvero non
ci corrisponde. Siamo una squadra, che ho il privilegio di orchestrare,
una splendida combinazione di talenti. Agli occhi di osservatori esterni
sembriamo lavorare in modo molto caotico e destrutturato. Viaggiamo
moltissimo, ci confrontiamo, ci scontriamo in un eterno brainstorming.
Siamo perennemente in ritardo perché le idee si accavallano, si
sovrappongono, sono sempre in esubero. Poi, magicamente, sotto la
pressione di scadenze ineludibili, le intuizioni prendono corpo, le
energie si convogliano, il troppo diventa sintesi. Nascono così, stagione
dopo stagione, le nostre collezioni, il cuore della nostra azienda.
Dopo ogni sfilata, saliamo con trepidazione in passerella per ricevere
applausi, sempre molto generosi. Il momento della gratificazione e del
compiacimento dura poco. E’ subito tempo di affidare la collezione al
resto dell’azienda perché venga prodotta e distribuita nel mondo. La
moda è un mondo in continua evoluzione. Tendenze, tessuti, colori
cambiano repentinamente. Ogni stagione rappresenta un’eterna sfida
con se stessi ed il mercato per portare innovazione ed originalità.
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GRATITUDINE
ED ENTUSIASMO
Vivo intensamente il presente, apprezzo tutto quello che ho a partire dalle cose più semplici, accolgo con
gratitudine tutte le lezioni che la vita mi riserva. E’ una ricetta che dà serenità, che vorrei tramandare ai
miei figli e nipoti e condividere con chi ha letto queste pagine. Sono convinta che, soprattutto in tempi
complessi come quelli che stiamo vivendo, i giovani abbiano bisogno di esempi e messaggi positivi.
Difficoltà e insuccessi sono preziose opportunità. Non devono scoraggiare. La probabilità che un sogno
si avveri, che un obiettivo venga raggiunto, che un’ambizione sia soddisfatta, dipende da quanto ci
crediamo.
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MONNALISA
L’AZIENDA E LA FONDAZIONE
In questi anni Monnalisa, la nostra family company, è diventata un’azienda strutturata presente in 50 Paesi
del mondo. Abbiamo realizzato un sogno che dà lavoro e benessere a chi collabora con noi. Abbiamo
realizzato una Fondazione che restituisce alla comunità il molto che abbiamo ricevuto. Molti sono stati i
successi, ma abbiamo imparato soprattutto dai nostri errori.
Ai miei figli, ai miei nipoti, a tutti quelli che amo, posso solo ricordare che “è proprio la possibilità di
realizzare un sogno che rende la vita interessante”.
A chi ha avuto la curiosità di sfogliare questo libro, e di condividerne foto e riflessioni, il mio più caro
augurio di realizzare il suo personale sogno, senza dimenticarsene, senza rinunciare mai…
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Questo libro è stato stampato su carta ecologica Fedrigoni Symbol Freelife
Finito di stampare in Aprile 2013
Layout Webdesign.it di Chiara Massaini - Stampa Grafiche Badiali - Arezzo
Barbara Bertocci
La moda sembra essere un destino, oltre
che una vocazione, per Barbara Bertocci che,
entusiasta ed innamorata del bello, nel 1975
diventa Direttore Creativo di Monnalisa.
Una direzione creativa ed estetica carica
di forza e carattere che porta il brand in
pochi anni ad una visibilità ed identità
internazionale. La sua brillante fantasia
ottiene uno speciale riconoscimento nel
2007 con il “Label of the year” premio allo
stile inconfondibile del marchio.
Nel 2012 le viene riconosciuto il premio alla
carriera “Fedeltà al Lavoro” per la categoria
“Imprenditoria Femminile”, un omaggio
dalla città in cui è nata ed a cui deve molto.