Zucchero Fly Come posso parlarvi di Zucchero?

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Zucchero Fly Come posso parlarvi di Zucchero?
Zucchero
Fly
Come posso parlarvi di Zucchero? Non è semplice, dal momento che è il mio artista preferito in
assoluto. Anche stavolta mi sono recato il primo giorno ad acquistare questo nuovo album che
usciva dopo 5 anni di silenzio. E anche stavolta il buon Zucchero non ha tradito le attese: Fly è
un buon disco, forse non eccellente, ma sicuramente è un pezzo che non può mancare nella
propria collezione. Probabilmente ad un primo ascolto il cd non vi farà fare il classico “salto
dalla sedia”, anzi forse può risultare anche un po’ strano, quasi noioso. Ma se andiamo a vedere
nel dettaglio questo cd contiene delle cose veramente deliziose. A partire da “Bacco perbacco”
una delle canzoni meglio riuscite di questi ultimi anni, un vero rilancio per Zucchero a cui è
riuscita la ciambella con buco! Quello che colpisce di Fly sono i testi: incredibilmente dolci e
poetici in certi passi (“Ho visto prati muoversi come il mare nel grano d’inverno e uccelli liberi
tuffarsi per non tornare” da “Let it shine” che canta la tragedia dell’uragano Katrina, oppure
“Resti d’inverno persi nel vento, io non mi stanco no, no e vengo a cercarti in un sogno
amaranto“da “E’ delicato”) e ruvidi e schietti come nello stile di Zucchero. Non mancano i
riferimenti al mondo contadino e alla fede sempre tormentata: è discutibile quando elogia
l’infedeltà e deride la santità! Ma del resto questo è Zucchero, ed io che sono un suo
ammiratore gli perdono tutto, sempre!
Ho apprezzato di questo cd gli arrangiamenti, molto curati: si sentono dei suoni interessanti e lo
stesso Zucchero si è cimentato nel suonare più di uno strumento. Bravo! Tra i pezzi che mi hanno
colpito spiccano “Occhi” per la sua poesia, “Let it shine” mi è entrata nel cuore per la sua
struggente dolcezza, la già citata “Bacco perbacco”, “Un kilo” dall’arrangiamento blues con
venature country, “Pronto” perché alla fine preferisco quello Zucchero un po’ movimentato…
Credo poi che stavolta non gli si possa attribuire la solita accusa di “copione” a Zucchero. Il
lavoro sembra veramente originale, e soprattutto il nostro eroe non sembra aver scopiazzato da
nessuna parte, neanche nel suo vecchio repertorio: nessuna canzone ne ricorda un’altra.
Sembrerà strano ma spesso questa è anche una scelta “editoriale”, ovvero proporre qualcosa che
il pubblico si aspetta già (i cd non si fanno solo per la gloria…).
Tutto il disco — comunque — suona piacevolmente e lo ritengo davvero valido, soprattutto in
tempi di vacche magre come questi. Come dicevo non è un cd eccellente, ma un lavoro ben
realizzato e soprattutto studiato nei particolari. Delude solo il fatto che dopo 5 anni si proponga
al pubblico un cd di soli 41 minuti; sarà, ma io vorrei che Zucchero facesse un cd all’anno di 80
minuti!!! Forse qualche momento di crisi creativa è passata in questo tempo.
Adesso non resta che ascoltarlo questo cd ed aspettare che il buon Zucchero si ricordi dei fans
italiani e soprattutto romani. Per il momento buon “Fly” a tutti e buon lavoro ai miei amici “I
fiori di Zucchero” che ora dovranno mettersi a studiare.