Bankitalia e Consob mettono la Carige a dieta di bond

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Bankitalia e Consob mettono la Carige a dieta di bond
L'ISTITUTO GENOVESE NON FARA RICORSO A OBBLIGAZIONI, D'INTESA CON GLI ORGANI DI VIGILANZA
Bankitalia e Consob mettono
la Carige a dieta di bond
Il Cda accelera su piano industriale e aumento. Maxi-pulizia nel bilancio 2013
LUCAFORNOVO
Finite le feste natalizie, Banca
Carige si mette a dieta di bond.
Per qualche mese, insomma
l'istituto di credito genovese,
alle prese con una delicata opera di risanamento, non farà ricorso al mercato dei capitali.
L'ultima obbligazione, un covered bond da 750 milioni di euro
a 5 anni, è stato lanciata a fine
ottobre e sottoscritta da investitori istituzionali, perlopiù
stranieri. Lo stop temporaneo
alle obbligazioni, secondo fonti
finanziarie, è stato deciso dalla
banca di comune intesa con gli
organi di vigilanza, la Consob e
la Banca d'Italia che stanno seguendo attentamente la ristrutturazione di Carige.
Per ragioni di stabilità finanziaria, di trasparenza col
mercato e anche per evitare di
essere ancora penalizzata nel
rating di lungo termine che è
già speculativo, sotto la soglia
dell'investment grade ("B-"
per Standard & Poor's e B3 per
Moody's), Carige non emetterà bond finché la situazione
della banca non sarà più chiara. Anche perché i principali
organi societari della banca,
guidata dal nuovo amministratore delegato Piero Montani,
sono stati rinnovati da pochi
mesi e hanno molto lavoro che
li aspetta. Le nubi si diraderanno probabilmente quando
il Consiglio d'amministrazione
approverà e presenterà i dati
del bilancio 2013, il piano industriale e l'aumento di capitale.
Tre punti cruciali che i vertici
di Carige potrebbero decidere
di licenziare tutti in una volta
entro i primi mesi del 2014.
Per quanto riguarda i conti
del 2013, secondo fonti finanziarie, Carige ha intenzione di
fare ancora pulizia di bilancio,
dopo che i risultati dei primi
nove mesi hanno visto una
perdita vistosa di 1,3 miliardi
a fronte di svalutazioni per oltre 1,7 miliardi.
Secondo stime prudenti degli
analisti, le perdite di Carige per
l'intero 2013 potrebbero superare gli 1,7 miliardi. I vertici della
banca puntano a fare la massima pulizia sul bilancio 2013, in
modo da poter riportare l'istituto in attivo nel primi tre mesi o al
massimo entro il semestre. Questa strategia ha come obiettivo quello di
mettere in sicurezza
la
banca anche
in vista degli
asset quality
reviews fissati
dalla Bce in primavera e i temuti
stress test attesi in
autunno. Una notizia positiva è che la banca ha già svalutato, in modo ben più ampio, la
sua quota del 4% in Bankitalia
per circa 668 milioni e quindi sul
bilancio 2014 ne riceverà un beneficio di alcune centinaia di milioni e inoltre Carige potrebbe
ricavare altri soldi vendendo
parte della quota. Il piano industriale di Carige sarà invece lacrime e sangue, con taglio di costi, riduzione di sportelli e am-
pie riorganizzazioni.
Il piano di rafforzamento patrimoniale dovrà essere, secondo le richieste di Bankitalia, almeno di 800 milioni. Finora la
banca, grazie al piano di dismissioni, ha portato a casa 101 milioni con la cessione ad Arca della Carige Sgr.
Un'altra somma
ingente l'istituto
potrebbe incassarla dalla
vendita di Carige Assicurazioni. Aquiline
Capital Partners, fondo di
private equity specializzato in società
finanziarie, si è fatto avanti. E secondo indiscrezioni, non è
escluso che anche altri fondi e la
compagnia belga Ageas si stiano
concentrando sul dossier, magari comprando anche azioni di Carige per poter poi controllare
meglio il loro investimento. Speculazioni che ieri hanno fatto salire il titolo in Borsa di oltre il 3%.
Gli analisti stimano
che le perdite
potrebbero superare
gli 1,7 miliardi
800
milioni
È il piano di rafforzamento
patrimoniale richiesto da
Bankitalia. Carige ha anche
un programma di cessioni
Lo stop temporaneo ai bond è stato deciso per ragioni di stabilità e per evitare rating peggiori