Carige, dossier sulla grande truffa

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Carige, dossier sulla grande truffa
MARTEDÌ AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IL DOCUMENTO CHIESTO DAL GIURISTA ALPA
Carige, dossier sulla grande truffa
«Sottratti decine di milioni nelle assicurazioni». Nel mirino Menconi e Fumagalli
GENOVA. Sul tavolo del cda Carige arriverà
martedì un dossier commissionato dal giurista
Guido Alpa a uno studio legale di Roma: documenta movimenti illeciti (con risvolti penali)
per decine di milioni di euro nel settore assicu-
rativo. Tra i nomi nel mirino spiccano i vecchi
vertici di Carige Assicurazioni, il presidente
Ferdinando Menconi e l'amministratore delegato Diego Fumagalli, contro i quali sarà proposta un'azione di responsabilità. G. FERRARI » 11
LA RELAZIONE-CHOC ALL'ESAME DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. CONGELATA LA VENDITA DELLE QUOTE AUTOFIORI
«
Assicurazioni Carige, truffe milionarie
»
Venti pagine di accuse pesantissime contro gli ex manager. Irregolarità contabili e vendite immobiliari nel mirino
GILDA FERRARI
GENOVA. Un dossier di una ventina
di pagine, che contiene il dettaglio di
una quindicina di operazioni irregolari, cui corrispondono decine di milioni
di euro manovrati in maniera illecita.
Diversi i personaggi coinvolti, di cui
molti minori - prestanomi, agenti delle agenzie assicurative - ma su tutti i
vecchivertici delle assicurazioni Carige, il presidente con deleghe operative
Ferdinando Menconi e l'amministratore delegato Diego Fumagalli, rispetto ai quali si valuterà di procedere a
un'azione di responsabilità.
Contiene materiale scottante il
dossier che il consiglio di amministrazione di banca Carige si appresta aesaminare martedì prossimo. Sarà presentato dal nuovo vertice delle due
compagnie, il giurista Guido Alpa, ed è
stato realizzato da uno studio legale di
Roma. Il cda della banca lo analizzerà
per poi deliberarne o meno il passaggio all'assemblea dei soci delle due società (Carige Assicurazioni e Vita
Nuova). Sarà l'assemblea a votare se
procedere a un' azione di responsabilità nei confronti di Menconi e Fumagalli. Per il momento non è coinvolto
l'ex presidente del gruppo Giovanni
Berneschi. Fonti Qualificate rivelano
al Secolo XIX che con ogni probabilità
si procederà verso l'azione di responsabilità, perché la relazione descrive
nel dettaglio modi e tempi di «attività
illecite condotte dai vecchi vertici delle compagnie dal 2003 in avanti».
«Si evidenziano fatti che hanno un
rilievo penale. - spiega la fonte - Irregolarità contabili e distrazione di ingenti somme, con varie modalità».
Una ricostruzione dettagliata di
«fatti, dati e nomi» che dimostra il
«comportamento tenuto dal vecchio
management e da altri soggetti in quegli anni a danno delle società». Alcune
di queste operazioni hanno architetture sofisticate, altre sono più semplici, come la pratica del «pagamento di
sinistri inesistenti» o le triangolazioni
di immobili a prezzi crescenti. Parte di
questi fatti erano stati denunciati dal
Corriere della Sera nel 2006, ma il
gruppo ha sempre respinto al mittente le accuse. Ora una particolareggiata
indagine documenta che i comportamenti che hanno «arrecato danno» alle società in quegli anni erano «sistemici». Fonti spiegano che dopo essere
stato consegnato al board della banca,
il dossier potrebbe già martedì stesso
finire anche in procura.
Mentre sta per esplodere il caso-assicurazioni, la banca continua a lavo-
rare nella direzione della ricapitalizzazione chiesta da Bankitalia. Al momento di certi ci sono solo i 100 milioni di euro derivanti dalla vendita della
Sgr, mentre è ferma l'operazione di
F2i su Autofiori. Per l'Autostrada dei
Fiori «non ho sentito nessuno, al momento è tutto sospeso», dice Carlo Michelini, senior partner e chief investment officer di F2i in merito alla cessione del 20,6% messo in vendita da
Carige. Il fondo di Vito Gamberale sarebbe pronto a sborsare intorno ai 90
milioni di euro. «Il board di Carige spiega però Michelini - è impegnato
per la nomina dell'ad», per cui «si
prenderà qualche settimana».
Il 30 ottobre si riunirà il consiglio di
indirizzo della Fondazione, socio di
controllo al 47% della banca, per votare la sfiducia al presidente Flavio Repetto e rinnovare il cda. «È in atto una
guerra trabande, ma se passerà una linea di ragionevolezza ci dovremo rivedere con gli enti di indirizzo per trovare per il cda dieci persone di altissimo profilo», afferma il presidente della Regione Claudio Burlando,
spiegando che nel nuovo board dovranno sedere «almeno 4 o 5 esperti di
finanza di livello nazionale».
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IL SECOLO XIX