Nota tecnica Il radon nell`approvvigionamento idrico

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Nota tecnica Il radon nell`approvvigionamento idrico
Schweizerischer Verein des Gas- und Wasserfaches
Société Suisse de l’Industrie du Gaz et des Eaux
Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque
Swiss Gas and Water Industry Association
W10 029 i
SVGW
SSIGE
SSIGA
SGWA
Edizione luglio 2015
IN FOR M A ZION E
Nota tecnica
Il radon nell’approvvigionamento idrico
(prevenzione e protezione)
SSIGA, Grütlistrasse 44, casella postale 2110, 8027 Zurigo,
Telefono 044 288 33 33, Fax 044 202 16 33, www.ssiga.ch
Schweizerischer Verein des Gas- und Wasserfaches
Société Suisse de l’Industrie du Gaz et des Eaux
Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque
Swiss Gas and Water Industry Association
W10 029 i
SVGW
SSIGE
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SGWA
Edizione luglio 2015
IN FOR M A ZION E
Nota tecnica
Il radon nell’approvvigionamento idrico
(prevenzione e protezione)
Copyright by SVGW, Zürich
Composizione: Multicolor Print AG, Baar
Edizione luglio 2015
Riproduzione vietata
Ordinazione presso l’ufficio della SSIGA
([email protected])
SSIGA, Grütlistrasse 44, casella postale 2110, 8027 Zurigo,
Telefono 044 288 33 33, Fax 044 202 16 33, www.ssiga.ch
SOMMARIO
1Introduzione
5
2
Valutazione della situazione
5
2.1
2.2
2.3
Caratteristiche geologiche
Tempo di permanenza
Misurazione del radon
5
5
5
3
Prevenzione e protezione
6
3.1Sigillare
3.2Aerare
3.3Degassificare
3.4
Sostituire il filtro dell’aria
3.5 Misure organizzative
3.6
Sigillatura dell’edificio (radon dal suolo)
6
6
6
6
6
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Sommario
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Sommario
1Introduzione
Il radon è un gas nobile naturalmente radioattivo, che proviene dal decadimento dell’uranio
presente nel terreno. I prodotti del decadimento del radon sono anch’essi radioattivi e si fis­
sano sulle particelle sospese presenti nell’aria. Il radon e i prodotti del suo decadimento sono
inodori e incolori e possono venire inalati con l’aria. La loro presenza nei polmoni ne danneggia
i tessuti e può causarvi tumori.
Questa Nota tecnica suggerisce alle aziende dell’acqua un modo di procedere nei confronti
degli inconvenienti rappresentati dall’inquinamento da radon. Per evitare situazioni nocive per la
salute e garantire la sicurezza sul lavoro, le aziende dell’acqua dovrebbero effettuare un’analisi
dei rischi e, se è il caso, attuare delle misure di risanamento. I laboratori cantonali e l’istituto di
assicurazione Suva possono fornire un supporto tecnico specialistico.
2
Valutazione della situazione
Negli impianti di approvvigionamento, il radon penetra negli edifici principalmente tramite
l’acqua delle sorgenti o del sottosuolo, per essere in seguito ceduto nell’aria durante il pro­
cesso di degassificazione. L’aria può di conseguenza arricchirsi sensibilmente di questo gas
nobile e dei prodotti del suo decadimento. I corpi idrici superficiali non contengono radon in
concentrazioni rilevanti, motivo per il quale le stazioni di approvvigionamento a lago non sono
soggette a questo rischio.
2.1
Caratteristiche geologiche
La concentrazione di radon nell’acqua è determinata dal contenuto di uranio nel sottosuo­
lo e dal tempo di permanenza dell’acqua a contatto con lo stesso. La mappa del radon in
Svizzera, pubblicata dall’Ufficio federale della sanità pubblica, si basa fondamentalmente su
misurazioni dell’aria in abitazioni e non rappresenta uno strumento adeguato per la valuta­
zione dell’inquinamento per gli impianti di approvvigionamento dell’acqua. Per la valutazione
del rischio la mappa del radon è meno importante dei risultati delle misurazioni effettuate sul
posto o nei luoghi di provenienza idrogeologica. Solitamente, i laboratori cantonali detengono
informazioni specifiche utili.
2.2
Tempo di permanenza
Per quanto riguarda il rischio per i collaboratori delle aziende dell’acqua, la valutazione dipende
non solo dalla concentrazione di radon ma anche dal tempo di permanenza negli impianti po­
tenzialmente colpiti da questo fenomeno. Per un collaboratore che si trattiene meno di un’ora
alla settimana in un impianto, alla luce delle concentrazioni massime di radon sinora rilevate in
Svizzera, non si considera che vi sia un effetto nocivo per la salute. Il valore limite di soglia per i
locali di lavoro in Svizzera è stabilito a 3000 Bq/m3 per un periodo di riferimento di un mese. La
stesura preliminare della nuova ordinanza sulla radioprotezione prevede un valore di 1000 Bq/m3.
2.3
Misurazione del radon
Nel caso in cui il tempo di permanenza superi l’ora alla settimana e non vi siano ancora dati
sull’inquinamento da radon, l’azienda dell’acqua è tenuta ad eseguire misurazioni specifiche
nei corrispondenti impianti di captazione da sorgenti e da falda.
I dosimetri radon permettono il rilevamento negli impianti di approvvigionamento, ma possono
anche essere indossati dai collaboratori per misurare l’esposizione personale. I dosimetri sono
ottenibili presso uno degli uffici di misurazione radon riconosciuti (www.ch-radon.ch) o presso
la Suva. I laboratori cantonali e la Suva offrono una consulenza specialistica per l’esecuzione
delle misurazioni e la valutazione dei risultati.
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Sommario
Prevenzione e protezione
Se la radiazione media mensile negli impianti di approvvigionamento si colloca oltre 3000 Bq/m3
e se negli stessi impianti vi è regolarmente presenza di collaboratori per tempi lunghi, è neces­
sario attuare adeguate misure di prevenzione e protezione (si consiglia di valutare misure già a
partire da valori di 1000 Bq/m3. Infatti, per la nuova ordinanza sulla radioprotezione, il valore di
soglia proposto è 1000 Bq/m3 – stato 2015).
3.1Sigillare
•
Le camere ermetiche impediscono che il radon sprigionato dall’acqua si propaghi ad altri
locali dell’impianto di approvvigionamento. Questa situazione si verifica spesso nei serbatoi.
•
Lo specchio dell’acqua viene ricoperto in modo tale da impedire la fuoriuscita di radon
verso i locali adiacenti. L’aria carica di radon viene evacuata direttamente verso l’esterno.
3.2Aerare
•
Aerazione tramite apertura delle porte: la semplice arieggiatura può rappresentare una
misura minima per ridurre la concentrazione di radon all’entrata dei locali.
•
Ventilazione forzata: l’aria carica di radon viene scambiata tramite ventilatori posizionati
prima della camera di accesso. In regola generale, si consideri un ricambio d’aria di 5 vol­
te all’ora. Questa misura può permettere di ridurre l’esposizione equivalente al radon a
meno di un’ora.
3.3Degassificare
In teoria la fuoriuscita del radon può essere provocata immettendo aria nell’acqua o provo­
cando un gorgogliamento con mezzi meccanici. Questo procedimento di degassificazione
dovrebbe essere realizzato in una camera separata dotata di aerazione indipendente diretta
verso l’esterno.
3.4
Sostituire il filtro dell’aria
Il radon e i prodotti del suo decadimento possono accumularsi nei filtri degli impianti di venti­
lazione o di deumidificazione. Negli oggetti con forte carico di radon, i filtri dovrebbero essere
manipolati secondo la procedura precauzionale seguente:
3.5
•
manipolare i filtri unicamente indossando i mezzi di protezione individuali (guanti, prote­
zione delle vie respiratorie di classe FFP3);
•
durante la sostituzione non scuotere i filtri usati, introdurli direttamente nel sacco per i
rifiuti e chiudere lo stesso ermeticamente (i filtri usati possono essere eliminati come rifiuti
domestici).
Misure organizzative
Nel caso in cui un carico eccessivo di radon non possa essere eleminato con semplici interventi
costruttivi, è necessario procedere con misure organizzative:
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•
ridurre i tempi di permanenza;
•
suddividere il lavoro fra più collaboratori.
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Sommario
Sigillatura dell’edificio (radon dal suolo)
Nel caso in cui il radon presente in un impianto di approvvigionamento con valori eccessivi
provenisse non dall’acqua, bensì dal suolo circostante, l’edificio dovrebbe essere isolato con
l’ausilio delle misure seguenti:
•
eliminazione di crepe e fessure del pavimento e delle pareti a contatto con il terreno
•
sigillatura dei passaggi murali delle condotte provenienti dal sottosuolo.
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