2010-1 - Parrocchia di Tarzo
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2010-1 - Parrocchia di Tarzo
Gennaio - Febbraio 2010 - Anno XLVII - Numero 1 ACCIDIA Il male di vivere “Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’accartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato”. (E. Montale, Ossi di seppia). Con queste parole si potrebbe caratterizzare l’attualità dell’accidia: un velo opaco che rende ogni cosa insopportabile, ci si sente spenti, vuoti, senza energia. Accidia è l’inerzia o l’indifferenza spirituale, è uno dei sette vizi capitali. E’debolezza dell’animo e mancanza di desiderio di vivere; desolante sensazione di essere inutili, alla mercé dell’emozione di turno, di una certa inerzia; un tedio che ti fa essere di peso a te stesso. L’accidia, anche se non coincide, è molto affine a ciò che viene inteso con il termine depressione, il male oscuro molto diffuso nella società occidentale. Nella Bibbia si legge: “Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato. Ovunque erano cresciute le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in rovina. Ho osservato e ho fatto questa riflessione: un po’ dormi, un po’ sonnecchi, un po’ incroci le braccia per riposare e intanto arriva a te la povertà, come un vagabondo”. (Prov 24,30). Vi poi anche l’ozio che apre la porta ad ogni male. Il pigro far nulla è la premessa al lungo racconto del peccato di adulterio di Davide. (2 Sam, 11,1-2). Il male del nostro tempo. L’accidia e la depressione sembrano essere le conseguenze evidenti di una mentalità narcisista che fa di se stessi il centro della realtà. Dobbiamo constatare che è falso il sogno di una civiltà felice, realizzato con la sola tecnologia e con l’abbondanza dei beni. La crescita tecnologica non può compensare la povertà della vita interiore, la perdita del senso della gratuità delle cose, dello stupore per il creato che è all’origine della sapienza. Tra le motivazioni di tale fenomeno ci sono la crisi dell’istituto familiare, la dissoluzione del tessuto sociale, i comportamenti distruttivi a livello giovanile, aggravate da un messaggio di fondo: qualunque cosa ci si sente di fare diventa per ciò stesso lecita. Quindi immoralità e diffusione di droghe, alcool e psicofarmaci contro la tristezza di vivere. Incapacità di dare stabilità alle proprie scelte, alle relazioni ed agli impegni. L’accidioso non sa faticare, e non si sa dedicare, non sa coltivare a lungo neppure un amore. Dice: che noia!. L’accidia appare diffusa nella nostra società perché riflette la mancanza di speranza, quindi, non è più solo pigrizia spirituale, ma spesso anche “si lascia fare, tanto migliorare è impossibile”. Si vive nel mondo del fare, ma l’agire è spesso accompagnato dalla disaffezione, la smania della distrazione prevale sulla capacità di attenzione. Accidia è disagio interiore, sensazione che la vita non ha senso. Bisogna scuotersi, contrastare l’accidia, sentirsi incapaci non significa essere incapaci. Ritornare, innanzitutto, ai beni spirituali oggi trascurati. Ringraziare il Signore per quanto si è ricevuto di bene e l’Eucaristia ci aiuta a vincere l’accidia e la depressione che sono l’esatto contrario della Eucaristia, cioè dello spirito di ringraziamento. Reagiamo compiendo il bene. “Quello che tu puoi fare è soltanto una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla tua vita. (A. Schwietzer). dF www.parrocchiaditarzo.it Anno sacerdotale (Continua dal n.°° preceden precedente) nte) Il SANTO CURATO D’ARS RS Quando J.M. Vianney giunge ad Ars il villaggio fa parte della parrocchia di Miserieux, di cui è titolare Ducreux, un anziano sacerdote. La maggior parte della popolazione non è contraria alla religione, ma l’anticlericalismo diffuso con la Rivoluzione ha prodotto i suoi effetti.: Solo le donne e i bambini si accostano ai sacramenti, mentre gli uomini si limitano a essere presenti alle funzioni. Il nuovo cappellano, che tutti chiamano curato (parroco) anche se ancora non lo è, trova la chiesa in condizioni disastrose, mentre la canonica ha un aspetto migliore, grazie ai mobili dei conti des Garets. Vianney allora fa portare via quasi tutto e arreda la canonica con il poco che gli ha lasciato l’abbé Balley. Non vuole avere un’abitazione diversa da quelle dei contadini del villaggio. Anche i suoi pasti sono ben miseri. La sorella Marguerite racconta di averlo visto mangiare delle patate cotte da giorni e che cominciavano ad ammuffire. La gente del villaggio si accorge subito di avere davanti un uomo eccezionale, preoccupato della conversione delle anime che gli sono affidate. Vianney va in tutte le case e fa passeggiate nei boschi e nei campi per avvicinare le persone mentre lavorano. Le sue lezioni di catechismo sono seguite non solo dai bambini, ma anche dai genitori. Il cappellano però non si accontenta e per alzare il livello della coscienza religiosa dei fedeli di Ars pensa di fondare delle confraternite, come aveva fatto il suo maestro Balley. Alle ragazze che la domenica si radunano nel suo giardino per ascoltarlo dice: «Voi siete molto più contente delle altre che sono in piazza a ballare». Riunendole in chiesa e facendo loro recitare il rosario,, Buona Pasqua a tutti i nostri lettori ripristina la Confraternita del rosario, fondata nel XVIII secolo ma poi dimenticata. Giovane e animato dal più rigido rigore morale, Vianney esige dalla gente di Ars quello che esige da se stesso. Solo con il tempo, l’esperienza e l’aiuto di Dio imparerà ad adeguare le proprie aspirazioni alle effettive capacità dei peccatori che si trova di fronte. Così, nel 1818, scatena una vera e propria guerra contro il ballo, anche se ad Ars il livello di moralità della popolazione non è peggiore che in tante altre parrocchie. La sua severità è però unita a una bontà di fondo che la gente sa riconoscere. Le prime a rinunciare al ballo sono le ragazze, poi, anche perché ostacolati dai genitori che ascoltano le parole del sacerdo(Continua a pagina 2) Sommario Comunità cristiana Cronaca locale Notizie dal Comune AArfanta: paese mio VVoce di Corbanese PParrocchia di Tarzo CCronaca di Tarzo - Alpini AAnagrafe Offerte e Angolo dei ricordi 1-4 5-7 8-9 10-11 12-17 18-20 21-22 23 24 pagina 2 «Voce amica» (Segue dalla prima pagina) te, i ragazzi. Anche nei confronti delle quattro osterie esistenti ad Ars Vianney conduce una vera e propria battaglia, contro l’alcolismo e contro la propaganda delle idee rivoluzionarie antireligiose che in esse si svolge. Parecchie osterie, persino nei paesi vicini, sono costrette a chiudere. Vianney si scaglia poi nelle sue prediche contro l’abitudine dei contadini, nel momento del raccolto, di lavorare alla domenica. In breve tempo nessuno osa più lavorare nei campi nei giorni di festa. Il cappellano esige anche che i fedeli assistano alla messa in modo adeguato, non semplicemente per dovere e sperando che finisca in fretta. Le proteste contro il trasferimento Nel 1820, il vicario generale Bourbon, preoccupato che il clima di Ars non aggravi le condizioni di salute di Vianney, già compromesse dalle privazioni alle quali si sottopone, lo nomina parroco di Salles, villaggio posto tra le montagne del Beaujolais, dove l’aria è migliore. Da Ars parte una delegazione, guidata dal sindaco Mandy e dalla figlia dei visconti del luogo, che va alla Curia di Lione a chiedere che il cappellano rimanga. Il trasferimento non avviene. Da questo momento, Vianney comincia a essere tormentato dall’angoscia che caratterizzerà tutto il suo ministero: si sente portato per la solitudine e la vita contemplativa, e totalmente inadeguato al compito di parroco. Ma - come afferma Furrey nella sua “Vita autentica del curato d’Ars” - «L’anima cui Dio si rivela prova inevitabilmente l’impressione di spavento del Profeta (Isaia) davanti alla Gloria dell’Altissimo: Guai a me, sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra immonde”. E il suo timore diventa panico quando gli viene imposta una missione che la sua anima giudica incompatibile con la sua indegnità. A tutti i costi, vuole sfuggire ad un destino che gli sembra usurpazione; occorre nientemeno che la rude costrizione della mano di Dio per portarlo a piegarsi alla sottomissione e all’amore». Un simile dramma non gli impedisce, però, di mettersi totalmente al servizio dei peccatori. Tutta la vita del curato d’Ars si giocherà fra questi due estremi. Àrs diventa parrocchia Come ricordato, al suo arrivo, il “curato” trova la chiesa di Ars in condizioni disastrose ed egli si sente in dovere di darle un aspetto più dignitoso. Le donazioni, soprattutto da parte del visconte, non mancano. Vianney può così permettersi di acquistare gli arredi migliori, che per lui non sono mai troppo belli per la casa del Signore. Una volta restituito alla chiesa un aspetto conveniente, il visconte si mette all’opera per realizzare un altro progetto: far ridiventare Ars una parrocchia, come era prima del Concordato. Nel 1821 il paese chiede, con una supplica al re Luigi XVIII, di essere di nuovo parrocchia: la gente teme che, restando cappellania, alla morte del vecchio parroco di Miserieux gli succeda un prete più giovane e il villaggio possa essere privato del sacerdote residente. Il visconte pensa a dotare la chiesa di un presbiterio, condizione necessaria per tornare a essere parrocchia, e cede la proprietà della canonica, che era stata acquistata dalla madre e ora gli apparteneva. Il numero degli abitanti del Comune è inferiore a quello richiesto dalle norme ma, con le sue conoscenze a corte, il visconte riesce a ottenere che Ars ridivenga parrocchia e Vianney ne sia il curato. Divenuto parroco, Vianney si trova in varie occasioni a sostituire sacerdoti ammalati delle parrocchie vicine. Nel 1823 gli viene chiesto di collaborare con i predicatori in missione a Trévoux: il suo compito è quello di rimanere a disposizione dei penitenti. Il suo confessionale è sempre affollato e a lui si presentano anche persone delle classi più elevate. La fama di Vianney si diffonde sempre di più e dai dintorni cominciano ad arrivare ad Ars visitatori e penitenti attratti dalla personalità del curato, che passa ore in confessionale. Sa ascoltare e guidare coloro che si rivolgono a lui. Questo suscita la diffidenza, se non addirittura l’ostilità, di altri parroci, che lo considerano un povero ignorante che affascina i semplici. A causa delle denunce il vescovo invia Pasquier, il curato del cantone, ad Ars per un’indagine. Nel rapporto finale Vianney viene definito un santo. Critiche e denunce però, anche da parte di una piccola parte dei parrocchiani, continuano. (Da “Il Seminatore”, Milano 2009). (Continua) Gennaio-Febbraio 2010 I PAPI DELLA CHIESA 150. LEONE IX, santo, Brunone dei conti di Dagsburg di Egisheim (Alsazia), 12.2.1049 – 19.4.1054 Vescovo di Toul (1026), cugino di Enrico III, venne scelto da questo ultimo per riportare un po’ di ordine alla Sede apostolica. Brunone accettò durante la Dieta di Worms (1048) a condizione che la sua elezione fosse approvata dal clero e dal popolo di Roma. Partì per Roma senza insegne papali, accompagnato da Ildebrando di Soana (futuro Gregorio VII) e da altri qualificati collaboratori, come Ugo il Bianco e Federico di Liegi (futuro Stefano IX). Suo fermo proposito era l’avviamento della riforma della Chiesa. Leone IX non deluse le attese. Avviò una grande opera di riforma contro la simonia e risvegliò lo spirito religioso in tutta la Chiesa. Impose il celibato ecclesiastico, incontrando non poche difficoltà. Si impegnò a frenare i Normanni che muovevano alla conquista dei territori della Chiesa nell’Italia meridionale. Fu sconfitto mentre guidava le operazioni militari il 18 giugno 1053 a Civitate sul Fortore, a nord del Gargano, fatto prigioniero e condotto a Benevento. Liberato dopo sei mesi giunse a Roma stanco e deluso e fu informato dello scoppio di un conflitto dottrinale con la Chiesa di Oriente. Inviò allora a Costantinopoli per trattare i legati Umberto di Silvacandida, Federico di Lorena e Pietro di Amalfi. Ma questi assunsero posizioni molto rigide e provocarono la scomunica del patriarca di Costantinopoli, Michele Cerulario. Il patriarca respinse la scomunica, riaffermò la piena autorità patriarcale sulla Chiesa bizantina, determinando così la rottura che portò alla separazione tra la Sede Apostolica e la Chiesa di Oriente (luglio 1054), ma Leone IX era morto in aprile senza sapere cosa era accaduto a Costantinopoli. 151. VITTORE II, Gebeardo dei conti di Dollstein-Hirschberg, 16.4.1055 – 28.7.1057. Vescovo di Eichstatt dal 1042, fu l’ultimo dei quattro Papi designati dall’Imperatore Enrico III. Dopo un anno di sede vacante e dopo molte consultazioni, venne scelto Gebeardo, che sin dal 1050 era stato consigliere dell’Imperatore. Vittore II si trovò subito di fronte alla rottura tra Roma e Costantinopoli. Ricevette i Legati di ritorno da Costantinopoli, ne approvò l’operato prendendo atto che rimaneva poco da fare. (Quel dialogo si riaprì solo con il Concilio Vaticano II (1962-1965), con l’abbraccio tra Paolo VI e il Patriarca di Costantinopoli Atenagora, a Gerusalemme nell’Epifania del 1964). Per riorganizzare la Chiesa universale Vittore II si impegnò a convocare Concili a Lione, Firenze e Roma, con il fermo proposito di superare la profonda crisi. Nell’autunno del 1056 volle recarsi in Germania per stare vicino al morente Enrico III, suo parente. Cercò di ricomporre i contrasti esistenti entro l’Impero, con buoni risultati. In Italia favorì il superamento delle rivalità tra Arezzo e Siena. Morì stroncato da una fulminante febbre malarica ad Arezzo il 28 luglio 1057. Fu sepolto a Roma nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin. I fioretti di PAPA LUCIANI I genitori Albino Luciani, Giovanni e Bortola, avevanoo assai poco denaro, ma vi era tanta dignità e serenità in casa. sa. La mamma trovava sempre il modo di avere il denaro perr comperare i libri di scuola ai figli. Papà Giovanni zufolavaa quando tornava al suo paese di Canale d’Agordo, da mattina a sera e si viveva un clima sereno. In famigli ci si accontentava di poco e si viveva in povertà onesta. Il piccoloo Albino stimava un tesoro avere una noce, un paio di scarpini ni nuovi, una nespola, una mela, un pezzo di pane, o la borsaa per la scuola ricamata dalla mamma, un colore, un quaderno; era ra felice di vedere al Circo sulla pizza del paese la piccola scimmietta vestita che saltava e ballava, si sentiva un principe quando entrava nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e sentiva il suono dell’organo e i canti che la scuola di canto della Parrocchia eseguiva nelle feste. PAPA LUCIANI RACCONTA Andrea Carnegie scrisse. “Sono nato in miseria, ma non cambierei i ricordi della mia fanciullezza con quelli dei figli dei milionari. Che ne sanno essi delle gioie familiari, della dolce figura della madre, che combina in sé le mansioni di bambinaia, di lavandaia, di cuoca, di maestra, di angelo e di santa?”. Impiegato, giovanissimo, in una filanda di Pittsburg con 56 misere lire mensili di stipendio, il cassiere gli disse di attendere, una sera, invece di dargli lo stipendio. Carnagie pensò: “Sta a vedere che adesso mi licenziano”, e tremava. Invece, pagati, gli altri, il cassiere gli disse. - Andrea, ho seguito attentamente il vostro lavoro; ho concluso che esso vale di più degli altri. Vi porto lo stipendio a 67 lire!”. Carnegie ritornò correndo a casa, dove la mamma pianse di contentezza per la promozione ddl figlio: E Carnegie diceva: “Parlate di milionari, tutti i miei milioni messi insieme non mi hanno mai dato la gioia di quelle undici lire di aumento!”. Gennaio-Febbraio 2010 «Voce amica» IL BATTESIMO Seconda parte 3. Il Battesimo ci rende membra del corpo di Cristo e popolo sacerdotale per la salvezza del mondo: fratelli nella chiesa. Un secondo aspetto fondamentale che realizza l’evento battesimale è l’incorporazione in quella comunità formata da quanti sono uniti a Cristo, abitati dal suo Spirito: questa comunità è la Chiesa. Nel “corpo” di Cristo, che è la chiesa, ognuno realizza in profondità la sua personale ricchezza e identità, mettendo a disposizione degli altri i doni che lo Spirito gli ha dato, per “l’utilità comune”, animato dallo stesso principio vitale di Gesù, la carità. Mediante il Battesimo, il cristiano diventa partecipe del sacerdozio di Cristo e della sua missione profetica e regale. In comunione con i suoi fratelli di fede, formando l’unico popolo di Dio, il battezzato è chiamato a trasformare le realtà e gli ambienti in cui vive per renderli sempre più conformi al progetto evangelico del Regno di Dio. 4. Il Battesimo ci libera dalla schiavitù del peccato originale. Il Battesimo ci spoglia dell’uomo vecchio, per rivestirci dell’uomo nuovo ad immagine di Cristo. Cos’è questa condizione di “uomo vecchio”? E’ quella segnata dalla situazione del peccato che caratterizza l’esistenza dell’uomo chiuso alla comunione con Dio. Il peccato infatti è mancanza di comunione, di “alleanza” con Dio: è la situazione che la fede cristiana chiama di “peccato originale”. Il Battesimo, immergendoci nella comunione stessa della vita divina (Trinità), elimina ogni lon- tananza ed estraneità tra noi e Dio, cioè ogni peccato. Il Battesimo, infatti, ci lava e ci purifica dal peccato e ci restituisce la capacità di amare Dio ed i fratelli con la stessa libertà con cui li ha amati Gesù. Vivificato e sostenuto dalla potenza dello Spirito Santo (cioè dalla grazia), il battezzato è ormai morto al peccato e libero per sempre dalla schiavitù del peccato. Se acconsente a questo dono, egli ha la possibilità di evitare il peccato e di vivere la libertà nuova (libertà di amare) restituitagli dallo Spirito. Ciò non significa affermare che il battezzato diventi una persona invulnerabile al peccato. Vuol solo dire che la novità e la forza trasformante del Battesimo sono reali e sono, per essenza, più forti della tentazione: Dio s’impegna con la sua potenza, con la forza dello Spirito Santo. Corrispondendo a questo dono, aderendo con fede all’azione dello Spirito, il battezzato può resistere al potere del peccato e sconfiggerlo. (Continua) 11. Dio può fare anche il male? 11 O OL n può fare il male, perché non può volerlo, Dio non G O AN DEL ISM essendo bontà b infinita; ma lo tollera per lasciare libere CH le creature, sapendo sap poi ricavare il bene anche dal male. E T CA 12. Dio ha cura delle cose create? Dio ha cura e provviden provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita. 13. Per quale fine Dio ci ha creati? Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra, in paradiso. 14. Che cos’è il paradiso? Il paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di ogni altro bene, senza alcun male. 15. Chi merita il paradiso? Merita il paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente Dio, e muore nella sua grazia. (continua) pagina 3 Gli 80 anni della Città del Vaticano Molti pensano che la Città del Vaticano sia uno Stato antichissimo, in realtà è nato solamente negli anni Trenta per volontà di Pio XI. Anima del progetto furono l’architetto torinese Giuseppe Momo e il costruttore romano Leone Castelli. Papa Ratti diceva: «Costruisco per i miei successori, così essi, liberi da ogni attività di carattere materiale, penseranno solo ai fatti spirituali». Quest’anno Italia e Santa Sede celebrano gli 80 anni dei Patti Lateranensi. Ascoltiamo in proposito l’editoriale di padre Federico Lombardi, direttore della Radio Vaticana: «Con un importante Trattato nasceva lo Stato della Città del Vaticano, che riconosceva al Papa la piena sovranità su un piccolissimo Stato, da dove, in piena libertà, avrebbe potuto governare la Chiesa cattolica universale, senza alcun condizionamento da parte del Governo italiano. Terminava così un periodo di grave tensione fra il Papato e l’Italia, dopo la fine degli Stati pontifici e l’occupazione di Roma “la breccia di Porta Pia 20 settembre 1870”. Importanti manifestazioni culturali hanno messo in luce il ruolo fondamentale del papa Pio XI nella Conciliazione fra Santa Sede e Italia e nell’edificazione delle strutture necessarie al funzionamento del nuovo Stato. Si è giustamente insistito sul fatto che il riconoscimento e lo status internazionale della Santa Sede, come centro e guida della Chiesa, non dipende dalla esistenza del piccolo Stato, ma, al contrario, questo esiste e deve esistere perché il Papato è un’autorità spirituale e morale di importanza mondiale e deve poter esercitare le sue funzioni in piena indipendenza e autonomia. Ed è giusto che il Papa risieda in Vaticano, che il suo piccolo Stato sia qui per un motivo molto semplice: qui Pietro ha subito il martirio, qui è morto, e qui si trova la sua tomba a cui vengono in pellegrinaggio i fedeli del mondo intero. “Petros eni”, “Pietro è qui”, sta inciso su un antichissimo muro che si trova esattamente sotto l’altare centrale della Basilica, sotto la grande cupola. Perciò il Successore di Pietro sta qui e da qui guida la Chiesa: dalla Città del Vaticano». Un piccolo territorio per una grande missione A ottant’anni dalla sua fondazione, lo Stato della Città del Vaticano «costituisce una realtà pacificamente acquisita, anche se non sempre ben compresa nelle sue ragioni d’essere e nei molteplici compiti che è chiamata a svolgere». Lo ha ricordato il 14 febbraio scorso papa Benedetto XVI nel discorso tenuto ai partecipanti al convegno di studi «Un piccolo territorio per una grande missione», promosso dal Vaticano per gli 80 anni dei Patti lateranensi. Anche se la “Civitas” Vaticana è, in verità, un punto quasi invisibile sul mappamondo della geografia mondiale, uno Stato minuto ed inerme privo di eserciti temibili, apparentemente irrilevante nelle grandi strategie geopolitiche internazionali», esso è - ha affermato il Santo Padre - un «presidio visibile dell’’assoluta indipendenza della Santa Sede» ed è un «centro di irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del bene comune», a cui si guarda «da ogni parte con grande attenzione». Perché «lo Stato Vaticano - ha proseguito Benedetto XVI - racchiude in sé tesori di fede, di storia, di arte, custodisce un patrimonio prezioso per l’umanità intera» e «dal suo cuore si leva un incessante mes- saggio di vero progresso sociale, di speranza, di riconciliazione e di pace». Dal 12 febbraio una mostra presso il Braccio di Carlo Magno celebra la ricorrenza degli 80 anni della Firma dei Patti Lateranensi, sottoscritti 1’11 febbraio 1929 dal cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri e dall’onorevole Benito Mussolini, capo del governo italiano. Pio XI, ha ricordato papa Ratzinger, «nell’annunciare la firma dei Patti Lateranensi e soprattutto la costituzione dello Stato della Città del Vaticano, volle ricorrere a un’espressione di san Francesco d’Assisi. Disse che la nuova realtà sovrana era per la Chiesa, come per il Poverello, “quel tanto di corpo che bastava per tenersi unita l’anima” (cfr. Discorso dell’11 febbraio 1929)”. Di qui, la preghiera del Papa perché il Signore, che «guida saldamente» la Chiesa «tra le vicende non sempre tranquille della storia», continui a vegliare su questo piccolo Stato: «Chiediamogli soprattutto di assistere con la potenza del suo Spirito il Successore di Pietro, perché possa svolgere con fedeltà ed efficacemente il suo ministero a fondamento dell’unità della Chiesa Cattolica, che ha in Vaticano il suo centro visibile e si espande sino ai confini del mondo». (Da “La Voce”, n.2, marzo aprile 2009) «Voce amica» pagina 4 Vescovi della Diocesi di Vittorio Veneto (continuazione) 75. Albino Luciani, nasce il 17.ottobre 1912. Il 7 luglio 1935 viene ordinato sacerdote nella chiesa di S. Pietro di Belluno. Il 22 febbraio 1947 si laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma con una tesi su «L’origine dell’anima umana secondo Antonio Rosmini». Nel 1948 è nominato provicario generale della diocesi di Belluno. Nel 1949 pubblica Catechetica in briciole. Il 15.12.1958 Papa Giovanni XXIII lo nomina vescovo di Vittorio Veneto ed il 27 dicembre nella basilica di S. Pietro lo consacra vescovo e l’11 gennaio 1959 prende possesso della diocesi. È a Roma nel 1962 per il Concilio Vaticano II cui partecipa attivamente fino al 1965. Papa Paolo VI lo promuove Patriarca di Venezia il 15.12.1969. Nel 1971 partecipa alla II Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Dal 1972 al ’75 è vicepresidente della Conferenza episcopale italiana. A Venezia il 16 settembre 1972 riceve la visita di papa Paolo VI e il 5 marzo 1973 viene creato Cardinale di Santa Romana Chiesa. Compie vari viaggi pastorali in Germania, Svizzera, Africa e Brasile. Nel 1976 Pubblica Illustrissimi. Nel settembre del ‘76 come rappresentante ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana partecipa a celebrazioni commemorative a Spalato (Jugoslavia). Il 26 agosto 1978 nel secondo giorno del conclave viene eletto Sommo Pontefice Romano e sceglie il nome di Giovanni Paolo I, muore il 28 settembre 1978 e viene sepolto nelle grotte vaticane. 76. Antonio Cunial, di Possagno (TV), il 06/09/1915, ordinato presbitero il 09/07/1939. eletto il 21 marzo 1963 vescovo di Lucera (FG). Nel 1967 è Amministratore apostolico della Arcidiocesi di Manfredonia e della diocesi di Vieste (FG). Iniziò il processo di beatificazione di Padre Pio. Il 9 marzo 1970 e nominato vescovo di Vittorio Veneto e prese possesso il 3 maggio. Morì a Lourdes il 10 agosto 1982 durante un pellegrinaggio. E’ sepolto nella cappella di San Martino del Vescovado accanto a Mons. Fortunato Zoppas già vescovo di Nocera dei Pagani (SA). 77. Eugenio Ravignani, nato a Pola in Istria il 30 dicembre 1932. ordinato presbitero il 03 luglio 1955. Eletto vescovo il 7 marzo 1983 e consacrato a Trieste il 24 aprile 1983. Eletto vescovo di Vittorio Veneto il 07 marzo 1983, fu consacrato a Trieste il 24 aprile 1983. Venne trasferito nella Diocesi di Trieste il 04 gennaio 1997. Vescovo emerito di Trieste dal 04 ottobre 2009, vive a Villa Opicina in via del Ricreatorio. 78. Alfredo Magarotto, nato a Pernumia (PD) il 16 febbraio 1927. Ordinato presbitero il 09 luglio 1950. Consacrato vescovo il 24 marzo 1990. Eletto vescovo di Chioggia (VE) il 22 febbraio 1990 e trasferito dalla diocesi di Chioggia a Vittorio Veneto il 31maggio 1997 fece il suo ingresso il 29 giugno 1997. Ha retto la Diocesi come Amministratore Apostolico dal luglio 2007 al gennaio 2008.Vescovo Emerito di Vittorio Veneto dal 2004. Vive a Villa Immacolata - Via Monte Rua 4 - 35038 Torreglia (PD). Secolo XXI 79. Giuseppe Zenti, nato a San Martino Buon Albergo (VR) il 7 marzo 1947, ordinato presbitero il 26.06.1971, eletto vescovo di Vittorio il 3 dicembre 2003 e consacrato l’11 gennaio 2004 fece il suo ingresso il 1 febbraio 2004. Poi trasferito alla diocesi di Verona l’8.05.2007 venne dato l’annuncio del suo trasferimento a Verona, Diocesi dove fece il suo ingresso il 30 giugno 2007. 80. Corrado Pizziolo, attuale Vescovo Nato il 23 dicembre 1949 a Scandolara di Zero Branco (TV). Ordinato sacerdote il 20 settembre 1975. Dal 1985 ha iniziato ad insegnare Teologia Dogmatica presso l’Istituto Teologico Interdiocesano di Treviso - Vittorio Veneto e la Scuola di Teologia per Laici di Treviso. Nel 1998 è stato nominato Vicario Episcopale per il Sinodo diocesano e nel 1999. Eletto Vescovo di Vittorio V. da papa Benedetto XVI il 19 novembre 2007 e consacrato a Vittorio Veneto il 26 gennaio 2008. Gennaio-Febbraio 2010 Vita della mamma di don(continuazione) Bosco Una bimba nel «tempo dei briganti» Il primo aprile dell’anno 1788 fece uno scherzo bellissimo alla famiglia Occhiena di Capriglio. Nasce una bimbetta che nel tono deciso e forte del primo strillo disse tutta la sua voglia di vivere. Lo strillo forte fu ascoltato con un largo sorriso dalla mamma Domenica. Era la sesta creatura che lei donava a suo marito Melchiorre, ma quasi tutte le sue sorelline e fratellini (Maria, Giulia, Teresa, Giovanni) se n’erano tornate tra gli angeli in un tempo breve. (La mortalità infantile, nelle case dei contadini come in quelle dei re, si portava via il 25% dei bambini nel primo anno di vita, e un altro 25% nei successivi quattro anni). Al Battesimo, che ricevette nella stessa giornata, fu chiamata Margherita, un bel nome molto diffuso in quel tempo. Significa «pietra preziosa», e per i contadini indicava quel fiorellino dai petali bianchi rugiadosi e sottili che fanno da corolla a un piccolo sole giallo. Mentre il prete le versava l’acqua sul capo, facendola diventare cristiana, la fissava con occhi sgranati Marianna di tre anni, l’unica sorellina sopravvissuta. Sarebbero state unite da un’amicizia allegra e totale per tutta la vita. Uno squadrone di cavalli russi sull’aia Un anno dopo la sua nascita era cominciata la Rivoluzione Francese, un avvenimento che avrebbe cambiato il mondo con il fascino di tre parole: libertà, uguaglianza, fraternità, e con l’ombra sanguigna della ghigliottina. Quella Rivoluzione sarebbe arrivata anche nel suo piccolo paese tranquillo, e tra l’altro avrebbe obbligato il sindaco a scrivere l’atto del suo matrimonio con Francesco Bosco in lingua francese. Seppe a nove anni che il giovanissimo generale francese Napoleone Bonaparte aveva invaso le terre piemontesi, portando guerra e distruzione anche nella provincia di Asti a cui apparteneva Capriglio. Il tempo di guerra e di guerriglia sarebbe durato una decina di anni. Ragazzetta di undici anni, messa a guardare le pannocchie di granturco che seccavano al sole, si vide arrivare nell’aia uno squadrone di cavalieri russi. Combattendo Napoleone, secondo la parola d’ordine di tutti gli eserciti, «la guerra si nutre con la guerra», essi saccheggiavano le case e le campagne. I cavalli si gettarono sulle sue pannocchie e cominciarono a sgranocchiarle con i loro grossi denti. Margherita prima gridò e agitò le mani per spaventarli, poi si rivolse con parole rabbiose ai soldati che facevano gruppo e ridevano della sua furia, quindi con coraggio impugnò un tridente e punse vigorosamente le pance dei cavalli. Questa volta i cavalli scapparono, e dietro di loro si misero a correre (per paura di perderli) i loro padroni. Il tempo dei briganti In quegli anni di guerra e guerriglia, il Piemonte divenne «terra di briganti». Margherita, dieci anni poco più poco meno, sentì suo padre e i suoi zii parlare con paura di questi uomini senza legge, che dicendosi «vendicatori del re», o «dei francesi», o addirittura «del papa», facevano stragi e bruciavano paesi. Dai racconti che gli uomini facevano sottovoce (perché i bambini sentissero il meno possibile, ma i bambini curiosi allungavano gli orecchi) seppe che i briganti avevano attaccato Asti, ucciso soldati francesi, saccheggiato le chiese, gli alberghi e il seminario. Era il maggio del 1799. Ora soldati e cavalieri francesi stavano dando la caccia ai briganti (che erano scappati subito dopo il malfatto). Si arrampicavano sulle colline, fucilavano qualunque sbandato, bruciavano cascine, uccidevano anche donne e ragazzi. I briganti si erano uniti in una specie di battaglione comandato da un certo Branda de Lucioni. Si erano dati il nome di «Massa Cristiana» e vivevano tra agguati, rapine e vendette. Armati alla meglio di fucili (da battaglia e da caccia), forconi, falci e zappe, assalivano i soldati francesi dovunque li trovassero, e quelli reagivano dando fuoco ai paesi. La gente si rifugiava nei boschi. Poi la «Massa Cristiana» cominciò a muoversi verso Torino per «liberarla», ma dovunque suscitava terrore. Nessuno voleva quei briganti sanguinari come suoi alleati. Solo qualche anno dopo Branda fu arrestato e chiuso in carcere. Alcune sue bande continuarono a imperversare sul confine tra Piemonte e Liguria. Il Piemonte diventa Francia Nel 1801 Napoleone dichiarò il Piemonte «27a divisione militare della Francia», divisa in sei dipartimenti. Impose la lingua francese e le leggi francesi, e le truppe piemontesi furono incorporate nell’esercito francese. Margherita vide partire da Capriglio i primi giovani uomini «richiamati» dall’esercito francese. Con costernazione grande delle famiglie, ne vide partire molti nel 1812 quando lei aveva già 24 anni. Erano «i richiamati» da Napoleone per la spedizione contro la Russia. Egli invase quel lontano e misterioso Paese alla testa del più grande esercito di tutti i tempi. Nel rigido inverno di Mosca subì però un gravissimo crollo, e iniziò una disastrosa ritirata in cui Napoleone si vide morire 600 mila uomini, di cui 25 mila erano italiani. (Da: Teresio Bosco, Vita di Mamma Margherita, la Mamma di Don Bosco”, Ed.Elledici) «Voce amica» Gennaio-Febbraio 2010 pagina 5 DAL GIORNALE “L’ALPINO” DON GNOCCHI BEATO Pellegrino malato di infinito eell pane IIll dono dvin ino i oè di ve,, div ve av oa Dono sso nuno og e he c ch e n ne an pa i p il a trova. na ian dia o ot otiid qu a s ns a me lla sull o frrutto il fru iarree il n ia E nel mang e ra t ter d di o a or lav del duro lav Cena a ell qu q a ova ritrrov i rit ia ccia acc ac bra di d br ve do . ia. ria o or mo m mem ra me strra ost lla no de della te nte iceen dic d ne o be no to con man sto st iist ris Cri i Cr il o to a ra rat n ac rree cons tare ’allta ’a ll’a ull rì su rì frì off offr nt . redente a a cchi è cre vitta a vi lla d ll nee de an pa i p il o. ico. ico llanic dana Montellan ored (Lo e”,, che” ich m mic dem a ade cca A Acc e Rim le co cco Pic “Pi ) 009 2 2.2 0 t 10. co ta R col Rac grande dono della beatificazione di don Carlo Gnocchi, che la Chiesa riconosce con la sua autorevolezza. La Chiesa celebra propone all’emulazione di don Gnocchi-uomo, definitosi “pellegrino malato di infinito incamminato verso l’eternità”. Il don Carlo cristiano che ha sempre “cercato con avida e insistente speranza il Dio che è tutto qui: nel fare del bene a quelli che soffrono e hanno bisogno di un aiuto materiale o morale” fornendo così la ricetta della felicità: “Molti si preoccupano di stare bene, assai più che di avere bene, per questo finiscono di stare molto male; cerca di fare tanto bene nella vita e finirai per stare tanto bene”. Il don Gnocchi formidabile educatore di giovani degli oratori e delle scuole cristiane. Il don Carlo sacerdote alpino che tra gli orrori visti e patiti nella tragedia della guerra in Grecia, Albania e Russia, di fronte a un soldato morente esclamava: “Ho veduto il Cristo sotto la maschera essenziale e profonda di ogni uomo percosso e denudato dal dolore”. Il don Gnocchi padre dei mutilatini e apostolo dell’infanzia sofferente. Il don Carlo precursore della riabilitazione intesa come “terapia dell’anima e del corpo, del lavoro e del gioco dell’individuo e dell’ambiente… nella prodigiosa impresa di ricostruire quello che l’uomo o la natura hanno distrutto”. Il don Gnocchi imprenditore della carità, che nel tentativo di promuovere e servire di più e meglio la vita invoca e impegna La melissa nei disturbi acuti dello stomaco La fitoterapia Amis ve raccomandi la mia baracca. L’accorato appello di don Carlo Gnocchi agli amici che attorniavano il letto di morte tradisce la preoccupazione per il futuro dell’Opera di carità sognata nei momenti più drammatici della seconda guerra mondiale, nella ritirata di Russia accanto ai suoi amati alpini, tenacemente voluta e lucidamente realizzata, oltre mezzo secolo fa, accogliendo e restituendo alla vita orfani, mutilatini e poliomielitici. Quel monito in rigoroso dialetto milanese interpella oggi ciascun operatore ed estimatore della Fondazione che oggi porta il suo nome, ieri insediata sulla trincea dell’infanzia abbandonata e dolente, oggi impegnata in una grande impresa di carità, che ha esteso i suoi paletti sulle estreme frontiere della vita fragile e allargando il suo raggio d’azione in molte zone povere del mondo. Uomini e donne impegnati ai più diversi livelli e con differenti responsabilità nella “baracca” di don Gnocchi. Collaboratori, sostenitori, simpatizzanti, persone da sempre pronte a dare una mano come gli alpini tutti “amis”, chiamati ad essere degni eredi e custodi gelosi della sua Opera. La fondazione e la società tutta ecclesiale e civile, insieme alle penne nere e ai tantissimi “amis della baracca” hanno celebrato il 25 ottobre con entusiastico lancio e con profonda umiltà, questo Trattando della menta nel numero 5/2009 di Voce amica, sottolineavo la straordinaria importanza, sotto il profilo fitoterapico, della famiglia botanica delle Labiate. A questa stessa famiglia appartiene anche la melissa. Si tratta, come già si diceva per la menta, di un’altra antichissima pianta medicinale, che un tempo godeva anzi probabilmente di considerazione ancora maggiore di quella di cui gode oggi. E’ fra l’altro accertato, infatti, che se ne prescriveva la coltivazione negli “orti dei semplici” di tutti i conventi. Se ne utilizzano le foglie, ricche – come di regola nelle piante delle Labiate – di olio essenziale, che, nel caso specifico della melissa, conferisce un gradevole profumo di limone. Da qui il nome di limoncina, sotto cui la melissa va anche nota. L’azione della melissa sullo stomaco è del tutto diversa da quella che sullo stesso organo spiegano camomilla e menta, di cui ci siamo occupati nei numeri precedenti: essa agisce innanzitutto come tranquillante ed è quindi particolarmente indicata nei dolori “nervosi” dello stomaco, o, come si “l’amoroso e inesausto travaglio della scienza; le opere multiformi dell’umana solidarietà; i prodigi della carità soprannaturale”. Il don Carlo profeta e antesignano del trapianto di organi che regala le sue cornee a due ragazzi non vedenti. Sì “amis, ve raccomandi la mia baracca”, dopo la beatificazione dilata il suo originario significato e assume una nuova vocazione. In piazza Duomo a Milano il 25 ottobre abbiamo celebrato un evento unico, irripetibile, storico che riassume memoria e progetto, radici frutti, presente e futuro. L’avvenire della fondazione e di quanti si rifanno al suo insegnamento non può che partire da qui, dal Beato don Gnocchi, ieri vulcanico ideatore, coraggioso cappellano militare e intelligente fondatore, da oggi intercessore e protettore sempre più bussola d’orientamento dell’azione professionale - vocazionale di tutti gli operatori e di coloro che si richiamano a lui come gli alpini. Beato Carlo Gnocchi, prega davvero per tutti noi e per la tua e un po’ nostra “baracca”. (Monsignor Angelo Bazzari presidente della Fondazione Don Gnocchi) usava dire, nella nevrosi gastrica, oltre ad essere leggermente carminativa (contrasta cioè la formazione dei gas della digestione). L’azione della nostra pianta non interessa però solo lo stomaco, ma si estende anche ai nervi del cuore, il che ne giustifica l’uso nei disturbi funzionali di quest’organo. E’ anche un sonnifero blando, eppure in molti casi sufficiente. La melissa è dunque – per riassumere – uno stomachico, un carminativo e un sedativo leggero. Prepareremo la tisana con due cucchiaini da tè di foglie per tazza, nel modo che ormai conosciamo per le piante che contengono oli essenziali, e cioè in infuso, portando ad ebollizione la sola acqua e versandovela poi sull’erba, che vi rimarrà in infusione per 10-15 minuti, con l’avvertenza che il recipiente di infusione andrà coperto con un piattino. La tisana, che ha un sapore gradevole, va sorseggiata preferibilmente calda ed eventualmente addolcita con miele. E’ disponibile in commercio anche la tintura madre della pianta (che ognuno può preparare facilmente da sé, come ho spiegato nel n. 2/2008 di Voce amica), utilizzabile mediamente alle dosi di circa 40 gocce, 2-3 volte al giorno; circa 50 gocce la sera, come rilassante. Piero C. «Voce amica» pagina 6 “La vita segreta delle parole” regia di Isabel Coixet, film drammatico. La storia riportata nel lungometraggio è di fantasia, scritta dalla stessa regista, ma la figura di Inge è più che ispirata da quella di Inge Genefke, una persona attivamente impegnata nel recupero delle persone vittime di torture, e con Amnisty International ha fondato un’associazione con queste precise finalità. Hanna, la protagonista, straniera in Inghilterra dove lavora, la possiamo osservare come trascorre le sue giornate con una ripetitività maniacale, tra la vita in una casa spoglia e impersonale e un ambiente di lavoro privo di contatto e di relazioni con i colleghi operai, dai quali volutamente si isola. Per una serie di forzate vicissitudini si prenderà quasi a malincuore un mese di ferie e romperà la routine. Per quasi tutto il film, viene da chiedersi cosa possa rendere così piatta e solitaria la vita di una giovane donna, che più che vivere sembra essere trascinata metodicamente dai compiti quotidiani schiva e attenta a non concedersi diversivi o piaceri. L’opportunità della vacanza viene trasformata nella ricerca di un altro lavoro, proprio per l’incapacità di concedersi svaghi. Solo qualcosa di fortemente distruttivo, può rendere tale la vita di una persona. Infatti si scoprirà che Hanna, è originaria della Croazia e, durante il conflitto della Jugoslavia è stata rapita, segregata e ripetutamente violentata. Proprio per tutte le sofferenze subite sarà capace di immedesimarsi nella sofferenza, e curare, non solo le ferite fisiche dell’ustionato che le verrà affidato nel lavoro di infermiera che andrà a fare duran- te la vacanza forzate. La profonda sofferenza dell’ammalato, che come ci rivelerà il film, non sarà solo fisica, ma soprattutto morale, metterà in contatto la nostra protagonista con le sue profonde ferite, dalle quali ha cercato disperatamente di difendersi, per poter condurre una vita apparentemente normale, priva però da ogni vera relazione umana. Da questa conoscenza e dallo scambio profondo dei loro vissuti, nascerà la possibilità di curare le reciproche ferite interiori e poter creare anche una famiglia. E’ un film che scuote parecchio la sensibilità, e ci trasmette la speranza di credere nella possibilità di poter superare anche le peggiori atrocità attraverso l’amore. P.S: Anche quest’anno la Pro Loco di Tarzo organizzerà il cineforum, il tema sarà “Ambiente come luogo dell’esperienza”, verrà trattata l’importanza dei luoghi come veicoli di emozioni e le connotazioni affettive che caratterizzano l’interazione con essi. Le proiezioni inizieranno: - Venerdì 30 aprile con il film “La morte sospesa” film documentario che narra l’avventura di due alpinisti, regia di Kevin MacDonald. Gli altri appuntamenti saranno: - Venerdì 7 maggio “ Rosso come il cielo” di Cristiano Bortone del 2006 - Venerdì 14 maggio “La volpe e la bambina “. regia di Luc Jacquet del 2007 - Venerdì 21 maggio con The Truman Show regia di Peter Weir del 1998 Inizio proiezioni alle 20.30, presso l’Aula Magna della Scuola Media di Tarzo, vi aspettiamo. G. Albertin Tona FESTA DELLA CLASSE 1936 Il giorno 23 gennaio i coscritti di Tarzo e Corbanese si sono ritrovati per stare un giorno in compagnia. La giornata è iniziata con un ringraziamento al Signore con la partecipazione alla Santa Messa celebrata nella chiesa di Tarzo dal coscritto mons. Francesco Taffarel. A mezzogiorno la compagnia è diventata più numerosa e in una sessantina ci siamo ritrovati alla trattoria “Al Fagiano” di Zuel, dove per alcune ore, fra una portata e l’altra, abbiamo parlato e ricordato tanti episodi della nostra vita che comincia ad essere “lunga ed interessante”. Nel congedarsi abbiamo promesso di trovarci tutti gli anni. Un grazie sentito agli organizzatori. I coscritti del 1936 Gennaio-Febbraio 2010 Università degli Adulti della Vallata E’ necessario guardare con simpatia e grande interesse a questa iniziativa. Essa si presenta ogni anno con grande ricchezza di programmi, con contenuti che spaziano in vari campi della vita, che ci danno modo di apprendere la ricchezza della nostra esistenza; un riconoscimento culturale conoscitivo e l’esperienza con altre persone che non si sarebbero mai realizzate. La cultura è importante ad ogni età. Essa rappresenta un fattore di mediazione per l’adattamento dell’uomo alla società e l’Università degli Adulti contribuisce perché ognuno di noi nella conoscenza, ha motivo e modo per migliorare la propria condizione umana e sociale e stimolo per impegnarsi e sentirsi parte attiva della società, nella consapevolezza che tutti, giovani e meno giovani, dobbiamo contribuire a collaborare per un mondo di pace, giustizia e fratellanza. Scriveva Cicerone nel De Senectute: “Rimangono nei vecchi le loro disposizioni naturali a parte che rimanga pure l’ottimismo e l’alacrità. Solone in un suo verso dice, che egli invecchia imparando qualcosa di più ogni giorno. Il vecchio non fa le cose che fanno i giovani, ma in realtà ne fa di molto maggiori e migliori; non con la forza o con la velocità si compiono le cose grandi, ma col senno, con l’autorità, col far valere le proprie opinioni e di tutto ciò, per solito, la vecchiezza non solo non è priva, ma arricchita”. S’invecchia, così come si è vissuti. Calendario delle lezioni. 2 marzo: Al mattino: Maria Antonietta e Pompeo Pitter avvocati del Foro di Pordenone esperti nei problemi etico-legali della famiglia. Nel pomeriggio: Manuela Zani: pranoterapeuta - Circolazione energetica 9 marzo: Girolamo Da Dalto Direttore Generale Banca Prealpi. Nel pomeriggio: Michela Podrecca: fotografa - Viaggio in Etiopia con diapositive 16 marzo: Emo Ros: avvocato del Foro Giuridico di Pordenone. Pomeriggio: Giampaolo De Lucca: alpinista 23 marzo: Sandro De Nardi Avv. Prof. Docente di Diritto Costituzionale Università di Padova. Pomeriggio: Alessandra Franco: studiosa di filosofia 6 aprile al Collegio don Bosco di Pordenone Gianluigi Nicolosi Primario specialista cardiologo U. O. di Pordenone. Pomeriggio: Visita mostra sugli impressionisti Courbet e Monet a Villa Manin 13 aprile: Gianalberto Zorzi Primario specialista in Medicina Fisica - Pediatra Ospedale di Treviso. Pomeriggio: I segreti della Città proibita-Diapositive sulla cultura cinese 20 aprile: Giovanna Terzariol studiosa d’arte: Argomenta il pittore Dall’Olio. Pomeriggio: Paolo Fabrizio: studioso di storia delle Poste. 27 aprile: Giovanna Terzariol e Paolo Fabrizio – Cima da Conegliano Pomeriggio: a Castelbrando, visita affreschi di Egidio Dall’Olio 4 maggio: Elena Michielin biologa ricercatrice scientifica Università di Padova. Pomeriggio: Visita alla Cantina Colesel di S, Stefano di Valdobbiadene 11 maggio: Gianfranco Santini medico. Pomeriggio: Visita all’Abbazia di Follina 18 maggio: Annamaria La Mantia docente di lingue - I letterati russi contemporanei. Pomeriggio: Estrazione della Lotteria 25 maggio alla Villa Soligo: Luisa e Beppe De Filippi: dottori ricercatori Università di Torino. Il corso si chiuderà con il pranzo conclusivo Antonio Pancot Gennaio-Febbraio 2010 «Voce amica» IL GIORNO DELLA MEMORIA CERIMONIA CONSEGNA MEDAGLIE D’ONORE AI DEPORTATI NEI LAGER NAZISTI Treviso città dell’eleganza anza e leggiadria, con le sue ripoiposanti vie, i suoi monumenenti simbolo d’un splendido do passato, con i suoi palazzi zzi storici, ricordata dal Petrarca ca come “la bella contrada”. Bagnata dalle acque dei fiumi celebrati da Dante nella Divina vina Commedia “dove Sile e Cagnan nan s’accompagna” (Paradiso, canto anto IX, verso 49), con il magnifico papa lazzo dei Trecento eretto agli inizi del XIII secolo che segna la datazione più remota dell’affresco di facciata e dalle decorazioni che si trovano sugli infradossi degli archi e nelle fasce del sottotetto. Questo splendido edificio, sede del potere politico-amministrativo, ha accolto mercoledì 27 gennaio, giorno della Memoria, gli ex deportati dei Lager Nazisti e familiari dei deceduti della Provincia, accompagnati dai rispettivi rappresentati delle Amministrazioni comunali. La sala era gremita di gente. Dopo i discorsi per l’occasione, si è proceduto alla consegna delle 90 gurat un filo spinato spezzato gurato nella parte superiore, all’interd quale è inciso il nomino del nativ dell’insignito. nativo E’ stata una cerimonia semp semplice dalla quale traspariv la commozione dei spariva decor e dei familiari. Lo decorati h voluto così ricordaStato ha dop 65 anni, nel giorno re dopo dedic dedicato alla memoria per non dimenticare, questi cittadini che hanno vissuto in quei lager due anni di patimenti, di duro lavoro, di freddo, di umiliazioni, di fame, tanta fame per la quale molti morirono. Quella tremenda prova nei campi di concentramento di chi l’ha dovuta affrontare diviene una metafora di una vita riempita di senso, capace di sopravvivere all’avvilimento del corpo e all’annullamento del tempo. Una resistenza fondata anche su valori della cultura e spesso sostenuta dalla capacità di guardare oltre la morte alla ricerca di una prospettiva di vita eterna. Chi ha vissuto quei tragici avve- pagina 7 Parco Naturale Regionale “Laghi di Revine e Tarzo” Nella sede del parco archeologico e didattico del Livelet è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra la Regione Veneto, la Provincia di Treviso, i Comuni di Revine Lago e di Tarzo per la costituzione e la gestione di un “Parco Naturale Regionale di interesse locale denominato Laghi di Revine e Tarzo”. I firmatari sono stati Flavio Silvestrin, assessore regionale, Leonardo Muraro, presidente della Provincia e i sindaci Battista Zardet e Gianangelo Bof. Insieme a loro sono intervenuti il presidente dell’Unpli, Giovanni Follador e molti rappre- lacustre, in molti punti abbandonata e bisognosa di manutenzione, si trascinano da decenni. Ora la soluzione sembra più che mai vicina. Con l’accordo firmato, infatti, la Regione s’impegna a sostenere la costituzione, lo sviluppo e la valorizzazione del “Parco naturale”, prevedendo anche l’erogazione dei necessari contributi. La Provincia appoggerà l’operazione, d’intesa con i Comuni, provvedendo a finanziare con risorse proprie progetti d’investimento o l’acquisto di aree. Infine, i Comuni inseriranno nei propri strumenti urbanistici l’ambito del sentati delle Amministrazioni locali, delle Associazioni e delle Istituzioni presenti nel territorio. Il Protocollo d’Intesa, secondo quanto stabilito, dovrebbe portare progressivamente al risanamento completo dei due bacini e al rilancio dell’intera area della Vallata dal punto di vista turistico, facendo leva proprio sul potenziale dei laghi. Per la zona si tratta di una svolta importante. I problemi che riguardano l’intera area Parco regionale d’interesse locale. Verrà inoltre costituito un consorzio per la sua gestione. I contributi regionali, in questa fase, ammontano a 280 mila euro, di cui 42 mila ai Comuni di Tarzo e Revine Lago per la redazione di un piano ambientale congiunto e 238 mila perché gli stessi enti realizzino opere di ricalibratura spondale, difesa e mitigazione idraulica. Martina T. ISTITUTO COMPRENSIVO DI TARZO Medaglie d’Onore. Anche Tarzo era presente con il Sindaco Gianangelo Bof, il deportato Antonio Pancot e i familiari Leonardo e Paola del deceduto internato Pradal Francesco. La medaglia coniata dall’Istituto Poligrafico dello Stato porta inciso sul lato dritto la scritta: “Medaglia d’Onore di cittadini italiani deportati e internati dei Lager Nazisti 1943-1945” sul rovescio è raffi- nimenti ed è miracolosamentee sopravvissuto è stato marchiato o per sempre nel profondo dell’anima ma e, non riuscendo a testimoniare si è rinchiuso in un tormentoso silenilenzio che dura tuttora e durerà fino alla fine dei suoi giorni. Antonio Pancot ncot Dall’anno scolastico 2001-02, un gruppo di insegnanti di lettere in pensione, si è reso disponibile a collaborare con le maestre della nostra scuola primaria e secondaria di primo grado dedicando alcune ore settimanali all’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri. Un supporto di questo tipo è necessario perché molto spesso i nuovi alunni non conoscono la nostra lingua o la conoscono in modo parziale e imperfetto. In famiglia parlano solo la lingua d’origine e i genitori non hanno né il tempo né la capacità di seguirli e di stimolarli e così si trovano a viere “soli” l’esperienza scolastica con conseguenze negative. Accade anche che alcuni arrivino a metà anno scolastico e che per età vengano inseriti per esempio una quarta o una quinta, che ha già fatto un certo percorso e che ha raggiunto certi risultati. Tutto ciò crea disagi sia agli alunni sia agli insegnanti. A dire il vero, questi ultimi cercano sempre di aiutarli in modo concreto per favorire il loro percorso scolastico, ma non è sufficiente perché questi bambini, per poter superare le difficoltà, colmare le lacune e apprendere in modo proficuo, hanno bisogno di interventi individualizzati. La collaborazione fra le volontarie e le maestre si è rivelata positiva non solo dal punto di vista scolastico, ma anche sul piano umano, perché l’avere un insegnante “tutta per sé”, crea un clima di confidenza e di fiducia, utile per superare le incertezze, i timori e la sensazione di inadeguatezza che spesso questi bambini hanno. La familiarità che nasce con loro a volte si riflette positivamente anche sui genitori che, attraverso i loro figli, si sentono accettati e più vicini alla nostra realtà. Ci sembra doveroso citare le docenti che hanno dato e danno il loro tempo per un’opera così meritevole. Esse sono le signore Carla Dalla Barba, Gioconda Frassinelli, Flavia Bernardi e Caterina Casagrande. pagina 8 «Voce amica» www.comune.tarzo.tv.it [email protected] Notizie dal Comune ELEZIONI REGIONALI Si svolgeranno domenica 28 (ore 8 - 22) e lunedì 29 marzo 2010 (ore 7 - 15) le Elezioni per il rinnovo del Presidente della Giunta e del Consiglio. Sono iscritti, al momento, nelle liste elettorali 2060 maschi e 2236 femmine, per un totale di 4296 elettori, dei quali 670 risiedono all’estero. Questi, per votare, dovranno rientrare a Tarzo, non essendo previsto, per le elezioni amministrative, il voto all’estero. Risultano presentate, anche se non ancora ufficializzate, 8 candidature a Presidente e 16 liste nella Provincia di Treviso, con 123 candidati Consiglieri. I seggi regionali sono 60, dei quali 48 su base provinciale; per Treviso i seggi disponibili sono 8. BANDO DI CONTRIBUTO ECONOMICO PER SERVIZIO CIVICO L’Amministrazione comunale, nell’intento di venire incontro alle situazioni di maggior disagio, ha promosso un bando, con scadenza 23 marzo 2010, per accedere ad un fondo di solidarietà sociale allo scopo istituito. Possono accedervi i cittadini d’ambo i sessi, tra i 18 ed i 60 anni, in stato di disoccupazione e di ristrettezze economiche, prestando alcuni servizi di utilità collettiva quali: custodia, vigilanza, pulizia, manutenzione ed assistenza. La documentazione è disponibile sul sito internet e presso gli Uffici sociali e demografici, ove è possibile ricevere informazioni. CORSO GRATUITO DI LINGUA ITALIANA Volto principalmente ai cittadini stranieri qui residenti e nell’intendimento di accrescere la cultura e di favorire l’apprendimento della nostra lingua, il C.T.P. (Centro Territoriale Permanente di Vittorio Veneto), con il concorso della Provincia di Treviso e dell’Amministrazione comunale, promuove un corso gratuito di 40 ore, con frequenza bisettimanale ed inizio il 15 marzo p.v.. Iscrizioni presso la Scuola Media di Tarzo e la Biblioteca comunale. REGISTRO COMUNALE PER LA CREMAZIONE E’ stato istituito, ai sensi della Legge regionale 24/2009, il “Registro comunale per la cremazione e la conservazione delle ceneri”. Ora è possibile manifestare la propria volontà di essere cremati, presentando domanda di iscrizione in tale registro, senza ricorrere ad atti testamentari, all’iscrizione alle specifiche associazioni, alla volontà del coniuge superstite, o alla maggioranza assoluta dei successivi parenti di pari grado. Modalità operative, modulistica e deposito delle domande sono state affidate all’Ufficio Anagrafe e di Stato Civile, presso il quale ci si può rivolgere per informazioni. Francesco Introvigne PATRIMONIO E I LAVORI PUBBLICI Per il Patrimonio e i LL.PP. il 2010 è incominciato positivamente. Interno del sottotetto messo a nuovo I recenti lavori di recupero del Municipio (1° stralcio da 350.000 €) hanno consentito, già da inizio anno, il trasferimento di tutta l’Area Tecnica al piano sottotetto, ma ci sarà spazio anche per gli altri uffici specialmente in concomitanza con i prossimi lavori che riguarderanno il piano terra e il 1° piano. L’intervento, primo nel suo genere sul patrimonio Comunale per utilizzo di materiali, soluzioni tecniche e cultura, è stato apprezzato da tutti, i cittadini sono invitati a visitarlo. A gennaio è stato assegnato provvisoriamente, a cinque residenti privi di alloggio, l’intero pia- Gennaio-Febbraio 2010 dello scollinamento spesso soggetto a dilavamenti e manutenzioni continue (15.000 €). Ex Scuole di Arfanta no superiore delle ex scuole di Arfanta anche questo oggetto di recente e apposita ristrutturazione (60.000 €). L’intero piano, pur senza esagerazioni, soddisfa questo tipo di esigenze che speriamo non abbiano ad aumentare. L’uso è regolamentato da apposita convenzione ed è revocabile. Questi due interventi oltre che dettati dalla necessità ci si augura siano di esempio e stimolo per il recupero di tanti fabbricati privati inutilizzati e a volte causa di pericolo. I finanziamenti oltre che da contributi Regionali, sono stati recuperati dalla alienazione di due fabbricati di proprietà Comunale ubicati a Nogarolo (casa Chiarel) e Reseretta. Dopo la sistemazione della frana e l’esecuzione della variante, la strada Corbanese-Mondragon-Arfanta con l’inizio del 2010 ha visto anche l’asfaltatura A Nogarolo sono in corso i lavori di posa delle condotte del gas metano da parte dell’Ascopiave, i restanti lavori di sistemazione della strada verso le Fornaci sono stati sospesi; i disagi per gli utenti si protrarranno fino a primavera inoltrata. A febbraio sono stati appaltati i lavori di messa in norma e manutenzione degli impianti riguardanti gli edifici dell’Istituto Comprensivo, l’importo di oltre 300.000 €, messo a disposizione dall’INAIL, riguarda principalmente gli stralci eseguiti tra gli anni 1978-1987 che per motivi di sicurezza devono essere adeguati alla normativa vigente. Ennio Casagrande Vice Sindaco Gennaio-Febbraio 2010 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI Si è riunito recentemente il coordinamento delle associazioni operanti sul territorio, alla presenza dei rappresentanti dei molti sodalizi con sede nel nostro comune. All’ordine del giorno innanzitutto la definizione dell’ELENCO MANIFESTAZIONI PER IL 2010, ora visibile su internet sul sito www.comune.tarzo.tv.it, alla voce informazioni - manifestazioni. Si precisa che detto elenco verrà aggiornato periodicamente, man mano che le iniziative già programmate subiscono variazioni oppure altre se ne aggiungono in corso d’opera. La pubblicazione sul sito dell’elenco manifestazioni risponde all’esigenza di avere una “fotografia” d’insieme sull’operato delle tante associazioni operanti sul territorio. In particolare, le associazioni sanno che possono fruire del veicolo costituito dal sito comunale per promuovere le proprie iniziative, semplicemente mettendo a disposizione le informazioni necessarie (tipologia evento, data, luogo, eventuali collaborazioni con altri gruppi, ecc.). Ulteriore possibilità di diffusione, gratuita, di quanto si organizza sul territorio è costituita dalla pubblicazione mensile “Eventi”, a cura del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave e Vallata, che riceve mensilmente dal Comune il materiale da pubblicare. Secondo argomento il progetto della NUOVA CARTOGRAFIA COMUNALE, finalizzato a rendere disponibile a fini turistici e culturali un nuovo strumento cartaceo di ottima qualità. Verranno creati tre gruppi di lavoro: 1) cartografia propriamente detta, 2) testi e fotografie, 3) parte pubblicitaria e grafica. L’obbiettivo è realizzare in concreto questo prestigioso progetto e stampare la carta (circa 6.000 copie) per l’inizio della prossima estate. Chi volesse contribuire (con idee, materiale, consigli), prenda contatti con il sottoscritto tramite la segreteria comunale. Il terzo argomento all’O.d.g.: LA FESTA DELLA COMUNITA’. Rinviata ad una successiva riunione del coordinamento la scelta di una data e la definizione di un programma adeguato ad un evento che intende coinvolgere tutta la comunità tarzese attorno ad un obiettivo ambizioso. La riunione è stata, anche, l’occasione per illustrare i positivi risultati raggiunti dal nostro comune in termini di iniziative ed eventi organizzati nell’anno 2009, così come evidenziati nella STATISTICA DEL CONSORZIO PRO LOCO DEL QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA. Dopo i comuni più popolosi (Pieve e Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia), Tarzo è il comune, fra i 12 del Consorzio, dove si sono tenuti più eventi e nel 2009 ed è stato il comune ove vi è stato l’aumento percentuale più alto, è triplicato rispetto al 2008. Con la collaborazione di tutti, nel 2010 è assolutamente alla nostra portata la terza piazza. Si comunica, infine, che il calendario ESTATARZO 2010 verrà definito nel corso della prossima riunione del coordinamento, prevista per fine aprile/inizio maggio. Andrea De Polo Assessore cultura, turismo e politiche giovanili «Voce amica» pagina 9 UN ITINERARIO INTORNO ALLA NOSTRA IDENTITA’ L’incontro con l’autore, il professor Luciano Cecchinel, è stata l’occasione per affrontare il tema della cultura locale, dell’emigrazione e della Resistenza, oggetto degli scritti El tragol iert, Lungo la traccia, Perché ancora e Voci di Bardiaga. Era presente anche il prof. Matteo Vercesi, assistente del prof. Gibellini alla cattedra di letteratura italiana all’università Cà Foscari di Venezia. Nella foto, il folto pubblico presente all’incontro del 30 gennaio, organizzato dall’assessorato alla cultura e dalla biblioteca comunale con il prof. Cecchinel, svoltosi nella cornice della biblioteca comunale in via Roma. ORARI APERTURA AL PUBBLICO Uffici Demografici tel. 0438 9264213 - 9264214 [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Mercoledì 08.30 – 12.30 Giovedì 16,30 – 18,00 Venerdì 10.30 – 12.30 Uffici Protocollo – Segreteria tel. 0438 9264204 – fax 0438 9264000 [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Mercoledì 10.30 – 12.30 Venerdì 10.30 – 12.30 Assistente Sociale tel. 0438 9264209 [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Mercoledì 08.30 – 12.30 Giovedì 16,30 – 18,00 Venerdì 10.30 – 12.30 Uffici Tributi – Commercio - PS tel. 0438 9264210 [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Mercoledì 10.30 – 12.30 Venerdì 10.30 – 12.30 Ufficio Ragioneria tel. 0438 9264211 [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Mercoledì 10.30 – 12.30 Venerdì 10.30 – 12.30 Ufficio Personale tel. 0438 9264212 [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Mercoledì 10.30 – 12.30 Venerdì 10.30 – 12.30 Ufficio Tecnico - Urbanistica Ufficio Polizia Locale tel. 0438 9264205 tel. 0438 9264200 – 9264206 – 9264207 tel. 0438.9264220 – 9264223 [email protected] [email protected] Lunedì 10.30 – 12.30 [email protected] Martedì 16,30 – 18,00 Lunedì 10.30 – 12.30 Mercoledì 10.30 – 12.30 Martedì 16,30 – 18,00 Venerdì 10.30 – 12.30 Mercoledì 10.30 – 12.30 Venerdì 10.30 – 12.30 Biblioteca tel. 0438 9264208 [email protected] Martedì 14,30 – 18,30 Mercoledì 9.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30 Giovedì 9.00 – 13.00 Venerdì 9.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30 ORARIO RICEVIMENTO DEGLI AMMINISTRATORI Vicesindaco Ennio Casagrande SINDACO GIANANGELO BOF tel. 0438 9264201 giovedì dalle 17,30 alle 18,30 Martedì dalle 18 alle 19 su appuntamento su appuntamento Sabato dalle 11 alle 12,30 Giovedì dalle 18 alle 19 su appuntamento Assessore Andrea De Polo Assessore Vincenzo Sacchet Riceve su appuntamento Riceve su appuntamento Assessore Lino Bianco Assessore Marcello Franceschet Giovedì dalle 16 alle 17,30 Mercoledì dalle 10 alle 12 pagina 10 Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta I GIOVANI PREGANO CON “I DISCEPOLI DI EMMAUS” E RIFLETTONO SU “ZACCHEO” Il nuovo anno per i giovani della “Vallata” si è aperto con la veglia di preghiera sui “Discepoli di Emmaus”. Venerdì 22 gennaio ci siamo ritrovati nella chiesetta di S. Lorenzo a Valmareno dove, rispettando il consueto schema abbiamo visto uno spezzone del film “S. Pietro”: testimonianza che ci ha fatto riflettere durante l’adorazione su quel “Gesù che cammina sempre accanto a noi, ci accompagna, ma noi spesso facciamo fatica a riconoscere, ad incontrare, a fidarci, abbandonarci, ad ascoltare la Sua Parola testimoniandola al prossimo. Solo nel Suo Vangelo, nell’Eucarestia lo possiamo incontrare. Venerdì 19 febbraio, invece, in oratorio a Corbanese, con l’aiuto di don Ezio Segat nell’incontro di formazione abbiamo approfondito la figura di “Zaccheo” “…un pubblicano che voleva vedere Gesù, che viene da Lui accolto attraverso gesti semplici che ne portano alla conversione, alla totale fiducia con disponibilità e gioia, sapendo rinunciare ai beni materiali pur di seguirLo…” – ha detto don Ezio nel suo intervento – anche noi dovremmo dimostrarci disponibili e fiduciosi, aderendo al progetto che Egli ha per ciascuno di noi…” Dopo la riflessione, la discussione, suddivisi in due gruppi: ad entrambi abbiamo posto due domande: “Dio si “ricorda” di noi e noi quando ci ricordiamo di Lui?” “Come potresti “trasformarti” nel tuo quotidiano?”.Dopo lo scambio delle opinioni, la condivisione di quanto emerso hanno concluso la serata. Ricordo infine il prossimo incontro, la “Via Crucis Foraniale” che si terrà venerdì 19 marzo 2010 alle 20.30 nella parrocchia di Follina. Vi aspettiamo numerosi! Valentina Arfanta «Voce amica» Paese mio Gennaio-Febbraio 2010 IN PREPARAZIONE DELLA PASQUA DEL SIGNORE Proponiamo il calendario delle celebrazioni eucaristiche e liturgie che ci accompagneranno nel cammino verso la S. Pasqua: La Settimana Santa 28 marzo - DOMENICA DELLE PALME ore 9,15 Benedizione dei rami di olivo e processione dalla canonica. Santa Messa 29-31 marzo - Lunedì – Martedì – Mercoledì Santo I fedeli sono invitati a partecipare all’Adorazione 1 Aprile - Giovedì Santo ore 8,30 in Cattedrale a Vittorio Veneto per la Santa messa crismale. ore 18 S. Messa in Coena Domini 2 aprile - Venerdì Santo – Astinenza e digiuno ore 15 a Corbanese Celebrazione della Passione di Cristo ore 20 Solenne via Crucis a Corbanese dalla chiesa fino al Calvario. 3 aprile - SABATO SANTO Ore 20 a Corbanese Veglia pasquale Liturgia della Luce e Liturgia Eucaristica DOMENICA DI PASQUA 4 aprile Ore 9,30 Santa Messa Solenne di Pasqua Lunedì di Pasqua 10,45 a Corbanese Santa Messa e Battesimo Cara nonna Lina, C Li Ricordi DE ZANET LORENZO n. 18.4.1920 – m. 1.1.2002 FAVERO ESTER n. 19.3.1921 – m. 15.8.1997 E’ passato tanto tempo da quando ci avete lasciato, ma voi siete sempre vivi nei nostri cuori. Vi ringraziamo per i vostri insegnamenti, la vostra bontà, i valori trasmessi e tutto quello che avete fatto per noi. Non vi dimenticheremo mai! I vostri figli, generi, nuore e nipoti E’ più di un mese che te ne sei andata e ancora non troviamo le parole per descrivere il grande vuoto che hai lasciato dentro di noi… ci hai lasciato così, in una fredda domenica nel luogo che più frequentavi, senza avere il tempo di salutare nessuno, come invece tu avresti sempre voluto. Quello dati tu in questa casa, in questa famiglia e a tutti quelli che conoscevi, nessuno più potrà darlo, ma nonostante questo grande dolore vogliamo ricordarti con un sorriso, quello che a te non mancava mai… siamo certi che anche dal cielo continuerai a rimanerci vicino, custodiremo sempre nei nostri cuori i ricordi e i momenti belli che ci hai lasciato… grazie per quello che sei stata per noi. Giuliano, Roberta, Daniele e Marco. «Voce amica» La “VALLATA” che pedala Domenica 21 febbraio l’ U.C. LA VALLATA BANCA PREALPI gruppo M.T.B. ha iniziato ufficialmente il 12° anno di attività nel settore fuoristrada. I bikers si sono dati appuntamento alle 10 presso la sede della Banca Prealpi di Tarzo, dove sono state fatte le foto di gruppo prima e con gli sponsor poi. Esplicata questa formalità, che mirava anche a far conoscere il gruppo alla popolazione, i bikers assieme agli sponsor e alla dirigenza, si sono spostati dal centro del paese e si sono recati presso la sede del Gruppo A.N.A. di Tarzo. Qui il Presidente dell’U.C. LA VALLATA fatta la presentazione e i ringraziamenti agli sponsor del gruppo, ha dato il via ad un ricco buffet. Auguriamo al Gruppo, che da anni porta avanti i colori della squadra simbolo dei comuni della Vallata, di ottenere sempre maggiori risultati, tali da premiare il lavoro ed i sacrifici di tutti quanti loro. In modo particolare un pensiero va ai giovani, affinché possano trovare nella mountain bike e soprattutto nel Gruppo della Vallata non solo una scuola di sport ma anche di vita. BUONA PEDALATA RAGAZZI !!! “Gruppo U.C. LA VALLATA M.T.B.” i di Breva cron ca ** Il Gruppo Ricreativo organizza la tradizionale gita annuale a MANTOVA DOMENICA 18 APRILE Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a VALENTINA tel. l. 0438/587023 entro e non oltre MERCOLEDI’ 31 MARZO. (salvo esaurimento posti). ** Andrea Gregoletto ha compiuto 96 anni: la redazione a nome della comunità rinnova i consueti auguri di buon compleanno. Associazione dello sport MA.DA Energy Via Busco 13 - Gaiarine TV Il programma di BOXE del 6 marzo 2010 * pesi massimi 91 kg Tommasi Devid ma.da vs Donea Daniel San Donà * pesi mediomassimi 81 kg Bogdan Jonut ma.da vs Alberto Ambrosini Giust Devis ma.da vs Negrut Merius boxe Castelfranco * pesi super welter 69 kg Cosimo Marinelli ma.da vs Lekovik Giuseppe San Donà Aliaj Marinel ma.da vs Gheban Sandro boxe piovese * pesi medi 75 kg Bizu Lucio ma.da vs Calzavara Marco boxe piovese Glen Yorga ma.da vs Bevilacqua Giuseppe boxe piovese * pesi welter 63 kg Singarella Diaz boxe Castelfranco vs Gabriele De Lorenzo boxe San Donà pagina 11 Anagrafe Nella casa del Padre Pasquali Lina. Era nata il 9 agosto 1929 e domenica 17 gennaio 2010 poco prima della Santa Messa la sua vita è terminata improvvisamente sotto gli occhi dei partecipanti alla celebrazione domenicale. Ricordiamo Lina, oltre che per la sua devozione, per il suo sorriso e la sua spontaneità nel colloquio, con esclamazioni che sempre destavano la simpatia di chi con Lei si relazionava. Il suo funerale è stato celebrato martedì 19 gennaio. Al marito Luigi, ai figli Bruno e Milena, ai nipoti e famigliari tutti vanno le più sentite condoglianze della Comunità di Arfanta. Pilat Giovanni. Era nato ad Arfanta il 18 settembre 1935. Da giovane lavorò sempre nei campi. Poi, negli anni 60 emigrò con la moglie Luciana Casagrande ed ebbero anche la gioia della nascita del figlio Umberto. Dopo alcuni anni di sacrifici in Svizzera, ritornarono ad Arfanta. Giovanni lavorò come muratore per varie imprese della zona. Purtroppo nel 1995 rimase vedovo e questo evento gli cambiò la vita. Nel 1977 con la nascita della nipotina Noemi, gli ritornò il sorriso. Visse ad Arfanta fino al 2002, poi andò ad abitare a Tarzo, vicino al figlio, nuora e nipote. E vi rimase fino al giorno della sua morte il 19 febbraio 2010. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa parrocchiale di Arfanta. Ora riposa per sempre nel suo paese natale. La comunità porge le condoglianze alla famiglia di Giovanni. Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta Gennaio-Febbraio 2010 pagina 12 Ricordando… La Voce Voce amica» di «Corbanese Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese Il Natale è molto più di uno scambio di auguri, o di doni. Per questo, la parrocchia ha preparato i ragazzi proponendo, nelle quattro settimane di Avvento, varie iniziative e piccoli gesti di solidarietà. Con gioia il 6 gennaio i bambini e i ragazzi hanno voluto trasmettere il significato cristiano della festa anche agli adulti, allestendo scenette e una recita sul Natale, con musica, il bacio al Bambin Gesù e una raccolta fondi per la giornata della Sacra Infanzia Gennaio-Febbraio 2010 La Settimana Santa 28 marzo - Domenica delle Palme ore 10,45 a Corbanese benedizione degli olivi, processione e Santa Messa ore 16 – 18 Inizio Adorazione eucaristica e vesperi 29-31 marzo - Lunedì – Martedì – Mercoledì Santo Ore 8,30 Santa Messa ed inizio adorazione fino alle ore 11,30 Ore 15 – 18.30 Adorazione e canto dei vesperi 1 Aprile - Giovedì Santo ore 8,30 in Cattedrale con il Vescovo per la Santa messa crismale. ore 19,30 S. Messa in Coena Domini e accoglienza dei sacri oli consacrati dal Vescovo 2 aprile - Venerdì Santo – Astinenza e digiuno ore 15 celebrazione della passione e morte di Gesù.. Ore 20.15 Solenne via Crucis al Calvario – Ornare la case con i lumini. 3 aprile - SABATO SANTO – Veglia pasquale ore 20 Solenne Veglia Pasquale. Liturgia della Luce e della Parola DOMENICA DI PASQUA ore 7,30 e 10.45 sante Messe 5 aprile - Lunedì di Pasqua ore 10,45 santa Messa Durante la Messa delle 10,45 verrà celebrato il Battesimo Prima Comunione Domenica 25 aprile ore 10,30 Santa Messa di 1ª Comunione per 19 bambini I CAPITELLI DEL CALVARIO Si sta avviando la sistemazione dei capitelli del Calvario, con la collaborazione dei proprietari, del Gruppo Alpini e della parrocchia, in quanto costituiscono un vero gioiello per la comunità tutta. Ecco i proprietari dei capitelli (a partire dalla strada provinciale): 1) Morandin Lilia; 2) Salton Luigi; 3) Michelon Francesco; 4) Tomasi Antonio; 5) Tomasi Cesare ed Umberto; 6) Favero Giovanni; 7) De Pizzol Pietro; 8) Franceschet Angelo; 9) De Pizzol Emilio; 10) Da Rios Danilo; 11) Damian Giuseppe; 12) fratelli Dal Molin; 13) Pradal Luigi; 14) fam. Mattiuz. La quindicesima stazione, quella della resurrezione, è la Chiesetta del Calvario, costruita tra il 1818 e il 1823 alle falde del Mondragon. Qui si celebrano alcune ricorrenze: il Venerdì Santo e la festa del Redentore, la terza domenica di Luglio. La storia della Chiesetta inizia il 4 magio 1823, quando venne benedetta dal vicario capitolare di Ceneda, don Nicolò Nardi. Lungo il percorso, si dice che vi fosse una cava di carbone e nella Grande Guerra vi si voleva costruirvi sopra un fortino. Tutti questi capitelli dovrebbero essere studiati e meriterebbero di essere motivo di ricerca storica: ma l’importante è conservare la loro bellezza e originalità. Onore dunque ai proprietari dei capitelli, agli Alpini e alla sensibilità della Banca Prealpi. Dopo il restauro della chiesetta ci si augura che venga sistemato anche il percorso. «Voce amica» VERSO LA PASQUA Luci ed ombre Quando si traccia un bilancio o si procede ad una verifica, è comune l’uso dell’espressione “luci ed ombre” per evidenziare sia i risultati positivi che gli aspetti negativi. Il mio pensiero è rivolto ad oggi, a quanto cioè abbiamo vissuto dopo il Natale, e quanto stiamo vivendo nel corso della Quaresima in preparazione alla Pasqua. Infatti, se da un lato è facile stilare un bilancio economico della parrocchia (e in questo ne abbiamo fatta di strada), ben diverso è stilare un bilancio dell’attività pastorale. Sotto la voce risultati positivi, potremmo porre tanti fatti degni d’essere citati, che, pur sfuggendo alla vista di molti, sono ben conosciuti da Dio! Continuo a scoprire che anche tra la nostra gente, nelle nostre famiglie, possiamo trovare tante piccole, nascoste, ma preziose perle di vita: ad esempio, ad una matura ma vivace giovane chiesi: “Non le dispiace star sempre sola?” Mi rispose: “No, perché sono sempre con il Signore”. Quanto possiamo imparare da tanta fede! Benché ci sia da constatare (e questo lo metteremo sotto la voce aspetti negativi) che qualche defezione c’è, ritengo si possa scoprire ancora la bellezza: basta guardare la partecipazione alla S. Messa, o i genitori che attendono con gioia l’arrivo del loro bimbo, i papà e le mamme che accompagnano con Lettera della Scuola Materna “S. Antonio” alla Comunità (aggiornamento sulle principali attività) Ciao a tutti!!! Durante questo anno scolastico con le nostre maestre vogliamo conoscere meglio la nostra madre terra ed i suoi figli i quattro elementi: terra, fuoco, acqua e aria. Come è bello il nostro mondo, la casa dove abitiamo! Dobbiamo fare attenzione a non sporcarla sennò si ammala! Il fuoco: che bello! Molto utile ma, attenzione, se lo usi male, ti bruci! E l’acqua? Utile, bella, buona ed importante per la nostra vita. E l’aria? Senza come potremo respirare? San Francesco cantava tutte le cose belle che ha creato il Signore e noi cantiamo con lui e con lui cantiamo anche il senso della VITA. Abbiamo manipolato questi elementi e fatto piccoli, ma interessanti esperimenti e ci siamo molto divertiti. Abbiamo fatto tante uscite didattiche per vedere da vicino e toccare la buona madre terra: − con la vendemmia, i frutti dell’autunno − raccogliere le castagne e poi con il fuoco le caldarroste − la roccia, i sassi, la ghiaia e la sabbia. La terra feconda che dà i frutti per la vita dell’uomo e tante altre attività ed esperienze dirette: canti, poesie, lavoretti. E poi psicomotricità - danza – musica –inglese. Iniziamo anche la pre lettura/ scrittura/calcolo. Lo sapete che il 25 dicembre abbiamo festeggiato il Natale di Gesù? Si! Gesù ritorna”. Questo è il titolo della recita di quest’anno. Gesù viene a togliere il male dal nostro cuore, dalla nostra vita e ci dona il bene e l’amore: Anche noi bambini l’abbiamo capito, facile no? Al mattino la santa Messa, la grande preghiera con Gesù, noi siamo piccoli, ma la nostra piccola preghiera piena di Amore con Gesù diventa grande come la Sua. Grazie Gesù! Abbiamo cantato ed animato la S. Messa e con noi c’erano mamma e papà. Abbiamo regalato ai genitori un presepe fatto tutto da noi con la terra, la roccia, sabbia e muschio e naturalmente Gesù, Maria e Giuseppe. Siamo, anche, andati a Conegliano a vedere un grande presepe che ci è piaciuto molto. Che festa a Carnevale! Quante belle mascherine! Abbiamo , anche, rotto la pentolaccia e ciascuno ha vinto tante sorpresine, dolci e caramelle. Ora consociamo anche tutte le maschere d’Italia e la più simpatica è sicuramente Arlecchino. Le maestre ci hanno, anche, insegnato i segnali stradali ed abbiamo imparato che la forma del triangolo dice: Pericolo – Fermati! Il cerchio dice Divieto ed il quadrato o rettangolo indica la strada. Dentro ciascun segnale ti viene detto cosa devi fare. Abbiamo costruito dei bellissimi segnali stradali con cui abbiamo giocato e poi pagina 13 gioia i loro figli a ricevere i sacramenti della iniziazione cristiana, riscoprendo al contempo la propria fede; questa è bellezza! Tanti volti, tante realtà diverse ma unite nella capacità di trasmettere la nuova luce: questa è la parrocchia. E la luce, per noi cristiani, è il riflesso di Cristo, luce del mondo annunciato a Pasqua: la luce è Lui, e ci rende capaci di amare e di irraggiare nella comunità il suo messaggio e il suo splendore. Confortato da tutto il positivo che riesco ancora a trovare nella nostra comunità, potrei ora suggerire due obiettivi per questo periodo quaresimale: 1)l’attenzione per il “giorno del Signore”, momento qualificante della vita dei cristiani e di ogni parrocchia; 2)l’attenzione per la nostra parrocchia di Corbanese, spazio e luogo privilegiato per un cammino serio e responsabile che passa attraverso il battesimo e i sacramenti, ma anche attraverso il gioco e le iniziative della scuola materna. La tua parrocchia, in fondo, è la Chiesa qui e adesso, che, pur con i suoi ritardi, pur con tutti i suoi limiti, pur con tutta la gente che le si dimostra indifferente è il popolo di Gesù, che Egli si è acquistato con il Suo Sangue e parte, quindi, del Suo corpo, perché nutrito dalla stesso pane. E’ questa la buona notizia della Pasqua. d. A. li abbiamo portati a casa. Guardando il cielo abbiamo imparato a conoscere “che tempo fa” e lo abbiamo disegnato ogni giorno della settimana su un grande cartellone. E poi il tempo è una cosa importante sapete? Cosa fai tutto il giorno? Come vivi la tua giornata? Ecco dei grandi orologi che misurano il tempo che passa con le azioni della giornata, come la viviamo e ci aiuta la filastrocca: “La Pigrizia”. Impariamo a conoscere i numeri, la settimana ed i mesi. Il tempo è importante, dobbiamo viverlo bene perché passa e non torna più! Ora ci prepariamo a fare gli auguri a papà e mamma con canti e poesie e per loro un bellissimo regalo fatto da noi. Ve lo diciamo: a papà un grappolo d’uva con il Das colorato e verniciato su una bottiglia di vino e per la mamma un bellissimo porta fotografie impreziosito da perle. Non glielo dite, vero. E’ una sorpresa! In questo tempo ci prepariamo con Gesù a conoscerlo meglio, a vivere bene la nostra vita ad essere educati ed impegnati nel bene – cosa a cui le nostre maestre ci tengono molto - alla nostra formazione umana e cristiana e tutti i giorni impariamo sempre una cosa bella e nuova. La nostra Pasqua così sarà una vita nuova come ci ha insegnato Gesù Risorto! Quest’anno è trascorso in fretta, è stato bello stare insieme, giocare, divertirsi, imparare tante cose belle con le nostre maestre che ci vogliono tanto bene! Stiamo diventando “grandi” impariamo a conoscere noi stessi e le nostre capacità, a stare con gli amici e con gli adulti, a rispettare le persone ed il mondo bello che il Signore ci ha donato. Non ci manca niente, ma la vita che abbiamo è la cosa più importante; non vi pare? E, infine, con la festa di fine anno salutiamo i bambini”grandi” i nostri amici che a settembre andranno alla Scuola Primaria. Avremmo ancora tante cose da raccontarci, ma ora dobbiamo andare a giocare…. Vogliamo ricordare don Giuseppe Faè e a sua sorella Giovanna che 90 anni fa hanno voluto questa Scuola era il 30 ottobre 1919. Era appena finita la guerra: tanti poveri, tanti orfani, tanta sofferenza e dolore. Vorremo ricordarvi che fra pochi anni sarà passato un secolo, ricordateli! Amici cari, noi siamo sempre qui a scuola per imparare e giocare e se venite a trovarci ci fa piacere, vi aspettiamo! Ciao a tutti. Bambini e Maestre Ben arrivato ILARIO Fiocco azzurro nella nostra scuola materna al rientro dalle vacanze di Natale. Sabato 2 gennaio la maestra Michela è diventata mamma di Ilario. Gioia ed emozioni sono state incontenibili per maestre, bambini e rispettivi genitori. Da Natale si aspettava con ansia questo lieto evento, ma niente. Ilario se ne dormiva beato!!! Il 2 gennaio però, in occasione del compleanno del suo papa, ha deciso di far capolino per la gioia di tutti!!! Ora aspettiamo l’arrivo della bella stagione per poterlo accogliere tra noi in asilo e dargli il benvenuto. Nel frattempo con tanto affetto facciamo i nostri più sinceri complimenti e auguri a maestra Michela a papa Andrea e al piccolo Ilario. Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese Gennaio-Febbraio 2010 «Voce amica» pagina 14 Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese FESTA DELLA CLASSE 1934 I coscritti della classe 1934 con simpatia hanno festeggiato la nuova tappa della loro vita con la festa della classe: La giornata è iniziata con la S. Messa di ringraziamento al Signore per i doni ricevuti, e proseguita poi al ristorante dove si sono piacevolmente raccontati episodi di vita vissuta. Per questo felice traguardo, porgiamo i nostri migliori auguri di salute e di amicizia e fede. Pellegrinaggio: ARS E LOURDES 25 giugno (Corbanese – Aosta - Macon): ritrovo dei partecipante alle ore 6.00 presso la Chiesa di Corbanese, sistemazione in pullman e partenza per AOSTA, pranzo in ristorante e pomeriggio dedicato alla visita della città. Partenza per Macon e pernottamento in hotel. 26 giugno (Macon – Ars – Lourdes): dopo la prima colazione partenza per ARS, piccola cittadina in festa per le celebrazioni giubilari del 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars. Santa Messa, pranzo e partenza nel pomeriggio per LOURDES. 27 giugno (Lourdes): giornata interamente dedicata alle funzioni religiose. 28 giugno (Lourdes): partenza per la visita alle grotte di Betharram, quindi rientro in hotel per il pranzo. Pomeriggio dedicato alle funzioni religiose. 29 giugno (Lourdes - Arles): partenza per Arles. Pranzo in hotel. Nel pomeriggio visita guidata: Place de la Republique, il centro della città con la sua fontana secentesca sovrastata da un obelisco, la Cattedrale con il suo magnifico portale, sublime creazione della scultura romanica, l’antico Municipio e la Torre dell’orologio, l’Anfiteatro romano. 30 giugno (Arles – Montecarlo – Corbanese): Partenza per Montecarlo, breve visita guidata al palazzo del Principe, dove ogni giorno si svolge il cambio della guardia, la cattedrale e le tombe della famiglia regnante (i Grimaldi) e dei Principi, la pittoresca Avenue St. Martin fiancheggiata da giardini a strapiombo sul mare. Pranzo in ristorante, partenza e rientro in serata. Sono comprese colazioni, pranzi e pernottamenti nella varie località di arrivo. Per informazione rivolgersi alla signora DAMIAN RENATA, 0438-584734. Gennaio-Febbraio Fe ebbraio 2010 0 GRUPPO ALPINI Programma anno 2010 Gennaio: il giorno 5 Panevin, il 24 Commemorazione Battaglia di Nikolaiewka a Solighetto ed il 29 Assemblea dei Soci Febbraio: il 13 Banco Farmaceutico ed il 16 Ultimo di Carnevale Marzo: il 7 assemblea delegati al “Dina Orsi” di Conegliano, il 20 e21 convegno stampa alpina, 21 Festa di San Giuseppe ed il 27 pulizia del Calvario per la Settimana Santa. Aprile:, il 25 Anniversario della Liberazione. Maggio dal 7 al 9 ADUNATA NAZIONALE a BERGAMO, 22/23 75° del Gruppo di S. Pietro di F. Giugno: il 2 Festa della Repubblica, il 20 Annuale Gita Alpina ed il 27 Cerimonia a Cima Vallona per il 43° anniversario. Luglio: il giorno 4 a Col di Nava per il 61° Raduno Nazionale. Agosto: il 29 annuale pranzo alpino. Settembre: il 5 a Cison per il 39° Raduno al bosco delle Penne Mozze ed il 26 a Bassano per il Raduno Triveneto Ottobre: il 15 Anniversario Fondazione Truppe Alpine, a metà mese castagnata per le scuole materne ed elementari. Novembre: il 7 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11 San Martino, il 20 Santa Messa e cena sociale ed il 27 colletta alimentare. Dicembre: il giorno 4 Cena sezionale ed il 24 Santo Natale con distribuzione pinza e vin brulè. Concorso di disegno Camilla Tomasi studentessa presso la Scuola media di Tarzo ha vinto il giorno 23 gennaio il primo premio del concorso svoltosi in concomitanza con il Carnevale con l’opera qui a fianco riprodotta. La comunità di Corbanese si congratula con la giovane artista. 91 anni Maria De Zanet ved. Pradal residente a Corbanese in via Castegnera Alta, ha festeggiato il 4 gennaio 2010 il novantunesimo compleanno, bella e veneranda età, di attorniata da figli, nipoti e pronipoti. Le auguriamo di festeggiarne ancora tanti insieme a noi in salute e nella grazia di Nostro Signore. «Voce amica» pagina 15 GRUPPO “FON FIERUN “ Come oramai da ben undici anni, anche il carnevale 2010 ci ha visti protagonisti durante le sfilate organizzate dall’associazione Carnevali di Marca. Abbiamo preso parte alle sfilate di:Tarzo, Pianzano, San Ven- demiano, Pieve di Soligo, Vittorio Veneto, Conegliano e Maron di Brugnera. In tutte le sfilate abbiamo avuto un’ottima presenza di partecipanti questo sta a dimostrare che il gruppo è vivo e che tutti coloro che vi partecipano mettono del loro meglio. Quest’anno le fatiche spese durante i mesi di preparazione sono state ripagate dal primo posto ottenuto a Maron di Brugnera come migliore coreografia della sfilata. Davanti a questo successo dobbiamo ringraziare tutte le componenti del corpo di ballo, la coreografa e tutti coloro che, con il loro impegno, hanno con- BATTESIMI 1. GHIN JURJ, di Giovanni e Grava Sandra, residenti in via Callesella, nato il 3 agosto 2009 a Vittorio Veneto. Dopo il rito di accoglienza del 6 gennaio, ha ricevuto il battesimo il 10 gennaio 2010 nella nostra chiesa parrocchiale. Madrina: Fardin Serena, di Corbanese. NELLA CASA DEL PADRE 1. ANTONIAZZI PRIMO, fu Luigi e Franceschet Maria, vedovo di Lorenzon Antonia, abitava in via Castagnera Bassa. La sua vita di agricoltore, che conduceva con passione, ha chiesto molti sacrifici e perseveranza. Si impegnò anche nel sociale come consigliere comunale. La sua esistenza è stata alternata da momenti belli e tristi, particolarmente quando la sua amata moglie si ammalò, ed ebbe bisogno di assistenza e vicinanza. Morì il 4 gennaio, a 82 anni. Il suo funerale venne celebrato a Corbanese il 7 gennaio ed è stato accompagnato al cimitero in attesa della resurrezione. 2. MICHELON CATERINA, coniugata con Roberti Luigi. La sua morte ci ha lasciato tutti pensosi e persuasi che la nostra vita non ci appartiene. L’esistenza non è nulla, se non la consegniamo completamente nelle mani del Signore. Mettersi nelle Sue mani è sempre difficile, ma è la sola risposta che si trova nei momenti di smarrimento, di lunga malattia, di dolore. Il Signore chi ha insegnato a dire “Sia fatta la Tua volontà”, ed è quello che ha fatto Caterina, da quasi quindici anni in carrozzina, sospesa tra la coscienza e la non coscienza, ma sempre vicina al marito Lu- Anagrafe igi, che l’assisteva amorevolmente, chiamandola “Santa Catineta”. Il 7 gennaio s’è spenta, a 87 anni; il suo funerale venne celebrato con grande partecipazione l’8 gennaio e poi accompagnata al camposanto. 3. FRANCESCHET CLAUDIO, fu Sante e fu Dotta Bruna, celibe, abitante in via Calvario, deceduto a 40 anni. La tragedia così improvvisa ci ha lasciati smarriti, convinti solo del fatto che la nostra vita è appesa ad un filo fragilissimo: l’unico rinforzo a tale fragilità sono l’amicizia, la fede, unitamente ai valori familiari. La sua vita da sempre non facile, era infatti orfano di genitori, si spense il 12 gennaio. Due giorni dopo le esequie e poi, salutato nel suo ultimo viaggio terreno e accompagnato dagli amici, è stato tumulato nel nostro cimitero.. 4. TOMASI EUSEBIO, fu Settimo e fu Pascon Caterina, coniugato con Elsa Benedettelli. La sua fu una vita di lavoro per la famiglia, ma anche di impegno sociale come consigliere comunale e animatore per molti anni del Gruppo Alpini, e, ultimamente, di buon nonno. La vita è come il tempo di semina: chi semina bene non resterà deluso. Il suo funerale reso particolarmente solenne dall’accompagnamento della schola cantorum e dalla presenza dei gagliardetti di 27 Gruppi di Alpini che uniti a tantissima altra gente, hanno voluto salutarlo per l’ultima volta. Deceduto improvvisamente a 74 anni il 19 gennaio, il suo funerale fu celebrato il 21 gennaio. “Beato chi muore nel sonno del giusto, a tribuito alla realizzazione di tutto ciò. Un ringraziamento, inoltre va tutti i nostri sponsor, che con il loro contributo ci permettono di poter realizzare ogni anno il carro e di migliorarci anno per anno. GRAZIE A TUTTI E ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA STAGIONE... Il gruppo FON FIERUN. lui sia eterna ricompensa”. Poi venne accompagnato al nostro camposanto 5. DAL MOLIN EMILIA, vedova di Giomo Raimondo. Un grosso libro di vita di ben 95 pagine, che ha raccolto tanti avvenimenti, esperienze, ricordi, scritto con amore, con sacrifici e con fede in Dio. Insieme alla sorella Maria dedicò la sua vita alla gestione del bar trattoria; i giorni della vita sono come un pacchetto di assegni in bianco: li puoi spendere come vuoi, ma l’ultimo lo devi conservare per Dio. E il momento finale è come l’ultimo assegno. Il 30 gennaio un’ora prima di morire nel suo letto, con mente lucida ricevette il Sacramento della Riconciliazione e dell’Olio Santo, circondata dai nipoti e confortata dall’affetto della badante Alinda. Il suo funerale si è svolto a Corbanese il 1 febbraio. 6. COLLODEL GIOVANNI, fu Cesare e De Pizzol Giovanna: una vita intessuta di croci e di gioia, di solitudine e di compagnia. Venne meno il 25 febbraio a 79 anni e il suo funerale è stato celebrato nella nostra chiesa il 27 febbraio e poi tumulato nel cimitero di Madonna di Loreto in attesa della resurrezione. 7. DAL COL PIETRO fu Giovanni e fu Damian Augusta, coniugato con Da Rios Silvana. Il suo viaggio terreno si concluse a 84 anni con accanto la moglie e i figli che l’hanno assistito amorevolmente fino alla sua fine il 26 febbraio. La sua vita si snodò tra quotidiano lavoro, infaticabilmente svolto con amore. Lo colpì la malattia, la necessità dell’ossigeno. La messa esequiale fu celebrata il 1 marzo nella nostra chiesa e poi è stato accompagnato al cimitero nell’attesa di ritrovarsi ancora insieme con tutta l’amata famiglia. Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese Gennaio-Febbraio 2010 «Voce amica» Progetto Corbanese (dalle origini ai giorni nostri) Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese pagina 16 Gennaio-Febbraio 2010 L’interesse suscitato dalla pubblicazione storico – fotografica su Tarzo, ha stimolato la Pro Loco di Corbanese, su proposta di qualche appassionato di storia locale, a proporre al paese un’iniziativa culturale e cioè la pubblicazione di due volumi riguardanti la nostra storia. In due riunioni si è discussa l’iniziativa e lo scopo delle pubblicazioni: dare un’identità storica a Corbanese, alla sua parrocchia e alle sue associazioni. Al gruppo promotore, costituito da una decina di persone, hanno dato la loro adesione la Banca Prealpi, il Comune, la Pro Loco, il Gruppo Alpini e la Parrocchia di Corbanese. Su proposta dell’Amministrazione della Prealpi è stata approvata l’idea della redazione di un libro storico documentale e di un libro fotografico. Il lavoro è già partito, ma per ora nessun vincolo temporale. Si invita la popolazione di Corbanese e non solo a collaborare all’iniziativa contattando i seguenti recapiti: Bottega Luca: telefono 0438/564346 e-mail [email protected] . E chi avesse foto d’epoca o comunque foto che potrebbero interessare la pubblicazione fotografica può rivolgersi a: Pancotto Felice: telefono 0438/564286, e-mail [email protected] . Grazie sin d’ora per la collaborazione. I castelli e il villaggio fortificato di Corbanese In un documento custodito nell’Archivio della Curia Vescovile di Vittorio Veneto datato 14 settembre 1285 d.C. si trova scritto: “de castelaro Corbanesis cum circhis Corbanesis et de canipa cortine et de clausuris, molendino, nemoribus de […], vasallis et aliis quibuscumque terris et possessionibus et iurisdictionibus universis quas dictus Yvanus habet in dictis locis Corbanesis et gastaldia Castrinovi et eorum confinibus”. La traduzione è: “del castellare di Corbanese con i fossati di Corbanese e il magazzino alimentare posto a ridosso di un tratto di mura fra due torri e le porte d’accesso, il mulino, (………), i vassalli e tutte le loro terre, possedimenti e giurisdizioni che il suddetto Ivano ha in detto luogo di Corbanese e la gastaldia di Castelnuovo e i loro confini”. Una possibile interpretazione di questo testo è la presenza di due castelli: il primo di origine antica, riconducibile alla “Curtis de Orbanisse”, di proprietà della famiglia Da Corbanese, il secondo detto appunto Caste- lnuovo, essendo costruito vicino al castello dei Da Corbanese e compreso nella medesima cinta muraria. In effetti i primi due colli verso nord si chiamano rispettivamente “I Castei” e il secondo “Monte Castello”, prova toponomastica della presenza di più strutture fortificate. Chiaramente il castello dei Da Corbanese doveva essere molto probabilmente un castello-torre cioè una semplice torre, magari ereditata dal periodo romano, cinta da un semplice recinto in palizzata o da un muro, che in ogni caso doveva contenere l’attuale Borgo Santa Caterina, come viene descritto nel diploma di Ré Ugo di Provenza del settembre 928 d.C. Il Castelnuovo invece ha una superficie stimata, palazzo con mastio centrale più corte interna e altri edifici, di circa 3000 mq, quindi, un complesso che doveva essere almeno sei volte il castello dei Da Corbanese. La presenza di più fortificazioni lungo la valle del torrente Cervano è sostenuta anche da un documento dell’anno 1016 d.C. nel quale, come asserisce lo storico A. Vital, “Collaldrà con tutti i fortilizi dei Castellich erano sotto la potente giurisdizione del vescovo-conte di Belluno”. Il caso vuole che proprio il documento del 928 d.C. ci dica che Ré Ugo di Provenza concesse a Giovanni vescovo-conte di Belluno, la corte di Corbanese con le case, mercati e tutti i diritti regi. Pertanto la “Curtis de Orbanisse”, villaggio fortificato di epoca franca, dal 928 al 1016 d.C., è compreso nel vescovado di Belluno e sicuramente la famiglia Da Corbanese era un gruppo di vassalli del vescovo-conte di Belluno. Dopo 179 anni cioè nel 1195 d.C., ritroviamo ancora la famiglia Da Corbanese nell’atto di vendere il loro castello al Comune di Co- negliano per poterne essere reinfeudati e far parte della consorteria del medesimo. Arrivando appunto al 14 settembre 1285 quindi 90 anni dopo alla vendita da parte di Ivano Da Corbanese notaio della stessa famiglia, del castellare di Corbanese a Beatrice Della Porta, sposa di Guecello IV° Da Camino. Quest’ultimo documento è il primo in cui si nomina la gastaldia di Castelnuovo e questo è molto interessante poiché ci dice che nel frattempo è stato edificato un castello nuovo, ma non sulle rovine di quello vecchio, bensì su un nuovo sito. Pertanto sui primi due colli a nord di Corbanese cerano due castelli o almeno una fortificazione che negl’anni s’è allargata. Non abbiamo però strumenti sufficienti per dire se i due castelli fossero vicini. Nel documento del 1016 viene nominato Collaldrà, il quale colle poteva benissimo essere stato fortificato per la sua posizione strategica. Il documento inizialmente proposto ci da un ulteriore informazione e cioè la presenza del villaggio fortificato di Corbanese con fossati, mura, mulino ad acqua, magazzino e porte d’accesso al medesimo. Si può ricondurre dunque tale palinsesto al modello del castello-collettivo, nel quale la popolazione della villa di Corbanese compartecipava alla gestione del castello con la famiglia omonima. Bisogna comunque ricordare che lungo la valle del torrente Cervano non cerano solamente il castello dei Da Corbanese e il Castelnuovo, ma c’era pure il castello di Tarzo sul quale sarebbe interessante fare indagini per mancanza di documenti. Possiamo dunque affermare che i castelli o strutture fortificate di Corbanese fossero due: Monte Castello e i Castei. Tuttavia servono indagini più approfondite, sostenute da ulte- riori prove archeologiche. All’appello manca il “castro de Mandragono” cioè il fortilizio del Mondragon del quale si hanno notizie e documenti che sarebbe opportuno valutare ed analizzare. Bottega Luca BIBLIOGRAFIA: D.Canzian “Vescovi,Signori e castelli – Conegliano e il Cenedese nel Medioevo” Nardini Editore 2000 G.P. Brogiolo, E.Possenti “Castelli del Veneto tra archeologia e fonti scritte” SAP Editore 2003 Il castello di Tarzo Il discorso riguardante l’esistenza e l’ubicazione del castello di Tarzo è tutt’ora apertissimo e a mio avviso ben lungi dall’essere risolto. Un’analisi superficiale potrebbe portarci a dire che è impossibile che, date le vicende della Vice-Contea di Tarzo, non ci fosse una struttura fortificata sita in tale luogo, tuttavia nulla deve essere dato per scontato. Una ricerca più approfondita delle informazioni riguardanti il castello di Tarzo ci rivela infatti un panorama molto strano e cioè la quasi totale mancanza di documenti storici che attestino la sua presenza. Gli unici documenti che si possono citare sono contenuti nel libro di Mons. Basilio Sartori, “Tarzo signor d’antica terra” (pagine 271 e 274). La chiesa di S. Pietro viene chiamata, il 25 ottobre 1337 d.C., “Castel Sanct Piero”, tuttavia quest’attestazione non scioglie il dubbio. A pagina 274 del suddetto libro invece si cita la presenza della chiesa di S. Lorenzo, ora scomparsa, come “de post castello”, questo nel 1443. Quest’ultimo documento potrebbe essere più significativo del precedente in quanto non fa riferimento ad una chiesa, bensì ad una struttura posta dopo il castello di Tarzo; pertanto per quest’ultimo documento possiamo ipotizzare l’esistenza del maniero di Tarzo. Ci viene però in aiuto, come succede molte volte, un toponimo e cioè “Via del Castello”, ancora presente oggi e che ci da un suggerimento sulla probabile collocazione del castello. Percorrendo la via suddetta si può notare, infatti, la probabile presenza in epoca antica di una rocca non molto estesa, tuttavia a sostegno di questa ipotesi non esistono prove archeologiche inequivocabili, come ad esempio ruderi, mura, fossati, ecc… . Anche l’Atto di Permuta del 2 ottobre 1307 non ci aiuta in quanto non cita nessun castello in Tarzo. A mio avviso la questione va vista da un livello d’analisi più elevato, cioè bisogna ragionare su Tarzo, bensì su Tarzo e Corbanese, solo così si riesce a capire qualcosa riguardo al castello di Tarzo. A mio parere penso «Voce amica» che esistesse sicuramente un castello a Tarzo, ma l’ubicazione del castello potrebbe essere molteplice, infatti molti colli di Tarzo sono adatti ad essere fortificati, ad esempio S. Pietro, Collaldrà, Introvigne, ecc…, tuttavia i più probabili secondo me sono due: Via Del Castello e Villa Grimani – Mondini. Questi due siti, infatti, oltre ad essere contigui e occupare una posizione strategica, sono pure in contatto visivo diretto con il Castelnuovo e il Castello dei Da Corbanese. Il problema dell’assenza di documenti certi ed inequivocabili attestanti l’esistenza e l’ubicazione del castello di Tarzo, secondo me, è dovuto al fatto che fino all’anno 1380 non si citano Vice-Conti di Tarzo bensì Gastaldi di Castelnuovo, abitanti cioè a Corbanese sull’omonimo castrum. Il Castelnuovo approssimativamente viene assediato ed abbattuto alla fine del Trecento proprio in concomitanza al passaggio di mano del potere da Corbanese a Tarzo ad opera del Vescovo-Conte di Ceneda Arpone. Il castello di Tarzo dunque prima del 1380 aveva una funzione minoritaria rispetto al Castelnuovo, talmente minoritaria da non essere citato in nessun documento importante dell’epoca. Il passaggio dei poteri civili e militari da Ricordi pagina 17 Corbanese a Tarzo avviene nell’arco del Trecento e, infatti, a Tarzo si cita la presenza della Casa del Comune il 15 aprile 1337 e la Casa del Visconte nel tardo Quattrocento, quindi dopo la redazione dell’Atto di Permuta come volevasi dimostrare. Chiaramente il Vescovo-Conte di Ceneda ha trasferito i poteri civili e amministrativi a Tarzo in quanto il Castelnuovo era stato abbattuto ed in ogni caso a Tarzo c’era già comunque il potere spirituale della Pieve di Santa Maria, generatrice delle parrocchie di Corbanese e Arfanta. E’ naturale che il Vescovo-Conte volesse riunire in un unico luogo sia il potere spirituale che il potere temporale ed ecco che a Tarzo a partire dal tardo Trecento vennero costruite tutte quelle strutture atte ad espletare le funzioni suddette. In questo contesto rinnovato poco senso aveva il castello di Tarzo, che a mio avviso, come è successo nella maggior parte dei casi, è stato abbandonato e i suoi ruderi sono andati man mano riutilizzati nella costruzione delle case e delle ville venete che tutt’ora sono presenti nel paese. Bottega Luca BIBLIOGRAFIA: B. Sartori TARZO “Signor d’antica terra” TIPSE 2000 Piovesana Ircano Ferruccio 26.8.1928 – 21.02.2008 Sono trascorsi ormai due anni dalla tua scomparsa, ma tutti coloro che ti hanno voluto bene ti ricordano con affetto: vivi ogni giorno nei nostri cuori e nella nostra memoria. I tuoi cari IIl 19 gennaio a 74 anni cci ha lasciati Da Ros Rosa Favero Ernaldo 21.1.1933 – 15.05.2006 9.1.1926 – 16.9.1969 Siete sempre nei nostri cuori. Flora, Mara, Jacopo Lo scorso 8 gennaio ricorreva il 5° anniversario della morte di Franco Possamai. La moglie Luciana i figli Stefano e Graziano, la nuora Monica ed i nipoti Gloria e Gabriele lo ricordano sempre con tanto affetto. E Eusebio Tomasi T Nella sua vita ha affrontato a difficoltà e sofferenze: s la morte prematura p della moglie con c i figli Glauco e Flavio v ancora in tenerissima età e poi vari infortuni sul lavoro. Ogni volta si era caricato la sua croce sulle spalle ed aveva ripreso il cammino con la tenacia e la caparbietà tipica dell’alpino. Ma nulla ha potuto contro il male che in pochi attimi l’ha portato via lasciando un vuoto tanto grande, quanto improvviso soprattutto per la moglie Elsa, per i figli e gli amici. Il dolore per la perdita di una persona cara squarcia il cuore e la vita, ma noi sappiamo che la nostra Mamma celeste “Consolatrice degli afflitti” ci è sempre accanto e la nostra preghiera di suffragio giunge ai nostri cari defunti, come la loro a noi, in un continuo dialogo d’amore che non avrà mai fine. Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese Gennaio-Febbraio 2010 Voce Amica «Voce amica» Tarzo Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo pagina 18 La Settimana Santa Gesù Cristo è la nostra Speranza DOMENICA DELLE PALME 28 marzo: Festa dei GIOVANI Ore 10.15 In Asilo, benedizione dei rami di ulivo. Ciascuno si procuri un ramoscello. Processione alla Chiesa in onore di Cristo Signore. Non viene celebrata la Messa a Nogarolo. Ore 15 Inizio delle 40 Ore di adorazione L’adorazione continua fino alla Messa delle ore 19. LUNEDÌ - MARTEDÌ - MERCOLEDÌ SANTO (29, 20, 31 marzo) Ore 8.30 S. Messa e inizio dell’adorazione fino alle ore 10 Ore 14.30 Continuazione dell’Adorazione al Signore. Ore 19.00: Solenne Adorazione Parrocchiale. (mercoledì sarà animata dall’Azione Cattolica) CONFESSIONI: durante l’adorazione GIOVEDÌ SANTO 1 aprile Ore 8.30 In Cattedrale: S. Messa Crismale concelebrata dal Vescovo con tutti i sacerdoti della Diocesi. Consacrazione degli Oli Santi: Catecumeni – Crisma - Infermi, Ore 20 S. Messa in “Coena Domini” Accoglienza degli Oli Santi - Lavanda dei piedi alle persone che svolgono un servizio pastorale VENERDI SANTO - Astinenza e digiuno Ore 15 Gesù muore in croce. Celebrazione della Passione e Morte di Gesù: Bacio al Crocifisso e S. Comunione. Rifletti e prega in silenzio. Il Crocifisso resterà in chiesa all’adorazione e alla preghiera dei cristiani. Ore 20 Solenne Via Crucis a Nogarolo che si concluderà davanti alla Chiesa. SABATO SANTO - VEGLIA PASQUALE Ore 20.30. Accoglienza nel cortile della parrocchia. Benedizione del fuoco - Processione con il Cero pasquale acceso - Accensione zia n a f n ’I l l e d a l o u c S CARRO MASCHERATO “IL BOSCO E I SUOI ANIMALI” L’esperienza positiva dell’anno scolastico precedente, sul tema degli animali della fattoria, ha fatto riproporre anche per l’anno in corso il tema degli animali in riferimento all’ambiente del bosco. Il gruppo dei “papà“ che collaborano con la o scuola a questo progetto, con tanto aentusiasmo e con… non poco sacrificio, hanno realizzato anche perr il carnevale 2010 il bellissimo car-ro del: “Bosco e i suoi animali “.. Il carro rappresentava un grandee tronco d’albero che abbracciava e conteneva i vari animali che vivono nel bosco, era circondato pure da tanti particolari che caratterizzano l’ambiente del bosco stesso: www.parrocchiaditarzo.it Gennaio-Febbraio 2010 delle candele - Annuncio della Pasqua - Benedizione dell’Acqua e celebrazione del Battesimo. DOMENICA DI PASQUA 4 aprile Le Celebrazioni avranno il consueto orario festivo LUNEDI’ di PASQUA Sante Messe solo al mattino Ricordarsi: - Di confessarsi durante la Settimana Santa - Il Venerdì Santo portare in chiesa il salvadanaio “Un Pane per amor di Dio”. - Di avere in famiglia nelle acquasantiere l’ACQUA SANTA di PASQUA e farsi il segno della croce mattino e sera in ricordo del Battesimo. - PER LA BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE far trovare in casa: Candela benedetta, Ulivo e Acqua Santa. il cacciatore, il boscaiolo,…le castagne, le foglie, i funghi, ecc. Questo “carro“ ha sfilato domenica 24 gennaio lungo le vie del nostro paese e ha partecipato con successo a tutte le altre sfilate organizzate dal Carnevale di Marca: nei territori di Vittorio Veneto, Conegliano, Susegana, S. Vendemmiano, ecc. o A questo gruppo “dei papà” va il nostro sentito grazie perché mettono a disposi-zione energie, tempo, e creatività per far ar divertire e unire i bambini , famiglie chee frequentano la nostra scuola e non solo. Sr. Leontina. F «Voce amica» i Consiglio Pastorale Parrocchiale Il periodo quaresimale è il tempo giusto per intraprendere il cammino spirituale e per riscoprire la gioia della conoscenza della Parola di Dio. La Chiesa è chiamata ad essere portatrice di amore e di speranza cristiana. Tutti i fedeli sono chiamati a rispondere a questa chiamata/missione. Ognuno a seconda delle proprie capacità e delle proprie doti. Ma senza la preghiera il cristiano, purtroppo, diventa una barca che va alla deriva; per usare le parole del santo curato d’Ars (chi non prega è come un uccello pesante che non riesce a librarsi un aria, il buon cristiano invece, pregando, diventa un uccello forte come un’aquila intrepida, che si libra in aria e sembra voglia avvicinarsi sempre più al sole). Pregare vuol dire amare, vuol dire saper affrontare la vita con più slancio, il nostro cammino diventa meno tortuoso, fino a raggiungere il vertice di tutta la nostra esistenza che è Dio. Sono quattro anni, che durante il tempo quaresimale, il C.P.P. di Tarzo insieme alle altre parrocchie che compongono l’Unità Pastorale “la Vallata Est” organizza degli incontri, che sono iniziati lunedì 22 Febbraio a Revine (tema della serata è stata l’enciclica del papa Benedetto XVI° “Caritas in Veritate”- nella carità c’è la verità; continuando poi, lunedì 1° Marzo a Corbanese con l’intervento del Vescovo che ha fatto un bellissima lezione di catechesi per gli adulti aperta a tutti i fedeli della Forania. Ha spiegato in modo semplice e gradevole il significato dei vari riti che ci sono all’interno della. I prossimi incontri si terranno sempre in chiesa alle ore 20,30: a Tarzo l’8 marzo (con tema l’Anno Sacerdotale), a Lago il 15 marzo (il tema sarà la vocazione Battesimale) e per ultimo ad Arfanta il 22 marzo (per tema le sette religiose). Questa potrebbe essere per l’intera comunità l’occasione per un cammino spirituale durante il periodo quaresimale. Sappiamo che a volte è un po’ difficile per qualcuno uscire alla sera, però ci ha fatto piacere aver visto “facce nuove” e ciò è di aiuto e stimolo per poi operatori pastorali. Ricordiamoci che siamo tutti figli dello stesso Padre che ci ama: “non è Dio che ci abbandona, ma siamo noi che a volte non sentiamo la sua chiamata; non è il peccatore che torna da Dio per implorare il suo perdono, ma è proprio Dio che corre dietro ad ogni peccatore e lo fa ritornare da Lui amandolo sempre più”. Dopo Pasqua ci sarà il rinnovo degli Organismi ecclesiali di partecipazione della Chiesa di Vittorio Veneto, questo sarà un tempo importante per l’intera Diocesi ed anche per la nostra comunità, perché siamo chiamati a rinnovare il C.P.P. Esso è formato da fedeli che vivono l’adesione di fede a Gesù Cristo, sono disponibili a collaborare secondo le finalità del medesimo, in comunione con il Parroco che guida la parrocchia per mandato del Vescovo. Requisito fondamentale di ogni membro deve essere la piena comunione con la Chiesa non solo negli elementi fondamentali della professione di fede, ma anche nel riconoscimento del ministero dei suoi pastori e del loro autorevole insegnamento, siano maggiorenni ed abbiano capacità di dialogo e conoscenza dei concreti bisogni della parrocchia, siano domiciliati in parrocchia ed impegnati con coerenza nella vita cristiana. (statuto diocesano – gennaio 2010). Il C.P.P. deve saper vivere, attraverso i vari carismi o doni dei membri che lo compongono, in comunione e corresponsabilità tra loro e il loro Pastore, offrendo il proprio aiuto rispondendo ad una ”chiamata vocazionale”. Nel prossimo incontro del C.P.P. tratteremo questo argomento e cercheremo dei criteri utili per poter fare il rinnovo. A tutti i nostri lettori vanno i nostri migliori saluti e ci lasciamo con una breve preghiera “Tu o buon Dio sei sorgente inesauribile di vita – la grazia dell’acqua battesimale ci unisca a te ed alla tua Chiesa – aiutaci a camminare nella vita nuova di cui ci hai fatto dono, immersi con te, risorti con te. (BF) La segreteria del Consiglio Pastorale P. ARTICOLI PER VOCE AMICA Si ricorda ancora di preparare gli articoli e le foto su supporto informatico. Articoli in formato Word, Foto in formato to jpg. Si ringrazia per la collaborazione. Aiutiamo il Bollettino che si avvia a raggiungere il traguardo del mezzo secolo pagina 19 BANCO ALIMENTARE IL PANIERE DELLA BONTA’ Fra breve, anche a Tarzo, sarà attivato un “Banco alimentare” per la distribuzione gratuita di alimenti. Si è fatta promotrice l’Associazione “Società di S. Vincenzo De’ Paoli – Conferenza S. Chiara di Assisi di Tarzo”, poiché anche da noi sono sempre più numerose le famiglie, italiane e straniere, in difficoltà. Sarà possibile attuare l’iniziativa grazie alla collaborazione del Parroco don Francesco, dell’Assistente Sociale Dott. Bolognese e dei negozianti del Comune che hanno accettato di esporre il “Paniere della bontà”. In questo “Paniere”, che sarà facilmente identificabile, le persone potranno depositare generi alimentari non deperibili: un semplice gesto di solidarietà con il quale si potrà creare una rete di raccolta per aiutare le famiglie nel bisogno. Non appena saranno completati i necessari preparativi, verranno esposti degli avvisi per informare del giorno, dell’orario, del luogo e delle modalità per accedere alla distribuzione degli alimenti. C.D.B. BREVI DI CRONACA * Processione con il Gesù Bambino Già da tre anni, si è ripresa la consuetudine di celebrare il Gesù Bambino nel giorno dell’Epifania. Quest’anno la cerimonia è stata molto partecipata sia dagli adulti che dai bambini, questi ultimi presentandosi in massa e portando ognuno una foto del piccolo Gesù. I piccini dai 3 ai 10 anni sono stati premiati per il loro impegno ricevendo la benedizione data dal Parroco. La giornata, molto fredda, non ha permesso ai partecipanti la processione all’aperto del Gesù Bambino e per questo essa si è svolta all’interno della Chiesa comunque con buona riuscita della cerimonia. * Celebrazione della Candelora Come ogni anno, il 2 febbraio, ha avuto luogo la celebrazione per la Candelora che si è svolta conformemente a tutti gli altri anni. C’è stata una buona partecipazione da parte dei fedeli, soprattutto dei bambini che hanno preso parte dinamicamente alla cerimonia ricordandosi di portare le loro candele che sono poi state accese e benedette dal Parroco. Purtroppo in questa celebrazione è stato impossibile uscire all’aperto per la processione, a causa dell’intenso freddo di quei giorni ma comunque essa si è svolta bene anche entro le mura della Chiesa. * Le Ceneri Mercoledì 17 febbraio, nel pomeriggio, si è svolto il rito delle Ceneri derivanti dagli ulivi benedetti la Domenica delle Palme. Esse sono servite per il simbolico gesto della cenere sul capo che sta a significare che “cenere eravamo e cenere ritorneremo”. Questa cerimonia è stata seguita da molti bambini in vacanza da scuola. Elisabetta M. HIALI LAVORI OPERE PARROCC Prestito grazioso Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Gennaio-Febbraio 2010 one: Modalità per la contribuzi maggiorenni o nica da parte di persone no Ca in e ent am ett Dir 1) 205). associazioni. (tel.0438 586 rappresentanti di enti ed chia, presso la io, a favore della Parroc 2) Con bonifico bancar le seguenti coi o la propria Banca, con B.C.C. Prealpi e sue filial ordinate: ione della Beata “Parrocchia della Purificaz C/C n.15584 intestato a Vergine di Tarzo” 015584 00000 IT69 A0890462130 0 del bonifico in Canonica. Portare, poi, la ricevuta Imprese, usuzione liberale” di Ditte e Il Contributo, come “eroga d’impresa. le deducibile dal reddito fruisce del beneficio fisca pagina 20 Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Fe s t a de ll a Pac e Domenica 31 gennaio, a Forra di Soligo, si è svolta la Festa della Pace che ha riunito insieme, per momenti di gioco, di divertimento e di preghiera, tutti i ragazzi dell’A.C.R. delle foranie Vallata e Quartier del Piove. Nonostante la neve avesse ricoperto tutta Tarzo non ci siamo persi d’animo e alle 9 eravamo già in viaggio. Appena arrivati a Farra, abbiamo fatto le prove di canto per la Santa Messa che si è svolta alle 10. Al termine ci siamo diretti verso la palestra dove, dopo aver indossato dei fantastici calzini antiscivolo (gadget della giornata), accolti dalla band dell’A.C.R., abbiamo fatto sentire le nostre sorprendenti doti canore. Una scenetta realizzata dagli animatori ha spiegato ai ragazzi il tema della giornata: in una radio non si riescono più a mandare in onda le trasmissioni, i computer iniziano a dare i numeri e inoltre questa radio deve annunciare un importante messaggio. L’incomunicabilità dei nostri giorni, dovuta alla troppa tecnologia che ci circonda «Voce amica» rende le relazioni con gli altri sempre meno vere e distanti. I ragazzi, attraverso il gioco, hanno riscoperto i mezzi di comunicazione più semplici e alla fine hanno formato un messaggio, il messaggio di pace pronunciato dal papa il 1 gennaio. Ma il gioco si è svolto nel pomeriggio perché subito dopo la scenetta, affamatissimi, abbiamo tirato fuori dai nostri zaini panini, brioche e tutto ciò che le nostre mamme avevano messo dentro. Carichi di energie abbiamo passato il pomeriggio tra i vari stand Gennaio-Febbraio 2010 del gioco per riscoprire le comunicazioni più semplici: quella scritta, visiva, artistica, pubblicitaria, musicale, corporea e verbale. Terminato il gioco abbiamo concluso la giornata con bans, canti e un piccolo ma ricco buffet. Gli animatori A.C.R. PROPOSTE DI PELLEGRINAGGI Informazioni in parrocchia Il 20 marzo 2010: VICENZA: Madonna di Monte Berico e Brendola, casa natale di Suor Bertilla Boscardin. Pranzo al Castello di Soave (VR). Il 21 maggio 2010. TORINO: Visita alla SINDONE. Pranzo. Poi visita a Colle Don Bosco: casa Natale di Don Bosco e il Grande santuario dei Salesiani. Mese di agosto (5 giorni) FATIMA (Portogallo) e S. GIACOMO DI COMPOSTELA (Spagna) La Giornata per la Vita porta il sorriso a tutti quelli che la vivono. C’è il sorriso dei parrocchiani che ogni anno ci accolgono con gioia. C’è il sorriso delle nonne che vedono i fiori fuori dalla chiesa e ci chiedono di metter da parte le primule più belle. C’è il sorriso nostro, che ringrazia, mentre spieghiamo alla gente il fine della loro solidarietà. E poi c’è il sorriso di chi aiutiamo, la Casa Mater Dei di Vittorio Veneto. Un’esperienza che ci ha donato il sorriso più bello, quello di un bambino in braccio alla propria madre. Gli animatori A.C.R. «Voce amica» Pro Loco Festa della Candelora da cornice ai 12 carri mascheProfumo di frittelle, crostoli e rati. I gruppi mascherati hanno castagnole, siamo nel pieno del regalato quel carico di allegria e carnevale e la Pro Loco di Tarzo divertimento che fa del nostro apha dato avvio ai festeggiamenti puntamento uno dei più attesi del della Candelora. carnevale di marca. Domenica Sabato 23 gennaio, alla presen31 c’è stata la “I a Festa della faza delle amministrazioni di Tarzo miglia e della comunità tarzese”. e Revine Lago, c’é stata la preAbbiamo voluto creare uno miazione dell’XI° Concorso di spazio dedicato alle Disegno dedicato famiglie e ai bambialle scuole medie ni con un apposito dell’Istituto Comprogramma. Clown prensivo. e giocolieri, il coro Gli allievi hanno di bambini “Le voci ben interpretato il del Vento” diretto da tema del concorso Aris e Rita e in finafornendo delle opele il concorso delle re degne di nota; mascherine. La vomerito non solo dei glia di aggregazione ragazzi, ma anche unita ad uno spazio delle famiglie e adatto alle corse e ai della professoressa Disegno di Andrea Pancot giochi dei più piccoMinet che con li hanno contribuito grande impegno al buon successo della giornata. e passione riesce a stimolare e far L’appuntamento che verrà esprimere i giovani artisti con delriproposto per da dare la le eccellenti rappresentazioni. Ci possibilità alle famiglie di teniamo molto a queste rassegne festeggiare assieme la festa che esortano i ragazzi ad impepatronale. gnarsi. La XXI Festa è termiDomenica 24 gennaio si è svolnata come consuetudine ta la sfilata dei carri mascherati il 2 febbraio, festa patroarrivata alla 21a edizione. Un tinale, con la Santa Mesmido sole ha illuminato la giornata, splendida anche se fredda, sa e la benedizione delle candele. In serata c’è stata e il centro Tarzo si è riempito di persone che tra coriandoli, stelle l’estrazione della lotteria. filanti e mascherine hanno fatto Appuntamento seguito da pagina 21 moltissime persone che ambiscono ai ricchi premi in palio. La vendita dei biglietti è stata notevole, (più che mai!). Sono state coinvolte quest’anno varie Associazioni che hanno venduto oltre il 50% dei biglietti, e l’utile della lotteria, che è stato di 11.597 €, è stato interamente e proporzionalmente ai biglietti da loro venduti suddiviso: Asilo Tarzo 2.182 €, Asilo Corbanese 2.000, Volley Tarzo 2.000, AC Tarzo-Revine Lago 2.000, A.C. Vallata 1.850, Ass. Volo Libero 363, UC Tarzo 220, U.C.Vallata MTB.176 €. La lotteria della Candelora distribuisce ricchi premi per chi tenta la fortuna ed eroga un importante contribuito alle associazioni collaboranti. Una grossa soddisfazione è arrivata dalla parte enogastronomica che con i piatti della nostra tradizione ha richiamato tantissime persone, dando la possibilità di degustare trippe, spiedo, grigliata, bollito e tante altre leccornie, pietanze ormai in disuso nelle nostre case. Un grande grazie a tutti gli sponsor che ci aiutano per un buon svolgimento della festa. Un grazie particolare alla Banca Prealpi, sempre disponibile e vicina alle esigenze delle associazioni. Il più grande ringraziamento va fatto comunque a tutti i volontari che con grande passione e professionalità si alternano, consentendo che il tutto si svolga per il meglio. Grazie davvero a tutti!!! Le attività della Pro Loco continuano: domenica 7 marzo l’annuale Assemblea e giovedì 18 “Tarzo a Tavola” al ristorante “Ai Pini”. La rassegna enogastronomica terminerà con la serata finale il 20 aprile presso lo stand della Pro Loco. Questa manifestazione ha fatto conoscere il nostro paese anche grazie anche alle riprese televisive che sono andate in onda il16 gennaio su Antenna 3. Vi aspettiamo sempre numerosi alle prossime manifestazioni e appuntamenti e cercheremo di accoglierVi nel miglior modo che conosciamo. Per la Pro Loco di Tarzo Luciano Piaia Un interessante pomeriggio in “Villa Bianca” Senza dubbio molti ricordano che l’ottobre scorso, nella nostra chiesa parrocchiale con la presenza del vescovo Mons. Corrado Pizziolo, ha avuto luogo il Rito di Ammissione di tre Candidati all’Ordine del Diaconato permanente. Il candidato della nostra Parrocchia era il Dott. Mario Introvigne. Qualche giorno dopo, una volontaria della S. Vincenzo De’ Paoli raccontò dell’avvenimento nel reparto di “Villa Bianca” che frequenta settimanalmente e avendo notato con quanto interesse l’argomento veniva seguito, propose al Direttore di invitare il futuro diacono nella Casa affinché le suore e le ospiti potessero conoscerlo di persona e non solo attraverso le sue parole. L’incontro ha avuto luogo sabato 20 febbraio nella bella Cappella delle Suore Francescane di Cristo Re. Dopo la Messa, la pre- sentazione di Don Francesco e il benvenuto del Direttore Giovanni Sallemi, ha preso la parola Mario Introvigne che, con opportune citazioni, ha illustrato in generale il ministero diagonale: quando ha avuto inizio, quale ruolo ha il diacono nella comunità cristiana, qual è il percorso formativo che deve seguire un candidato a tale ministero. Nel ricordare la distinzione fra i tre gradi del Sacramento dell’Ordine (Episcopato, Presbiterato, Diaconato) Mario Introvigne ha sottolineato che la parola “diacono” significa “servo” e indica la scelta fatta da Gesù nella sua vita terrena. I Diaconi, ha ribadito, servono il Popolo di Dio nella diaconia (servizio) della liturgia, della Parola e della carità. Poi, rispondendo alle domande di carattere personale che gli sono state rivolte, ha parlato della sua esperienza di papà adottivo di due bambine e di come riesce a conciliare l’impegnativo cammino verso il Diaconato con l’impegno della famiglia e del lavoro (è un commercialista). Mario Introvigne è stato seguito con attenzione e simpatia non solo per ciò che ha detto, ma anche per come l’ha detto: infatti si è espresso con un linguaggio semplice e comprensibile, con una “bella voce forte”, come ha osservato un’anziana ospite. Inoltre, si è capito che un Diacono per la nostra comunità è veramente un dono prezioso, di cui dobbiamo ringraziare il Signore. A conclusione del pomeriggio, ci sono i ringraziamenti di Suor Anna Maria, Superiora di Villa Bianca, e delle Volontarie della San Vincenzo, con la promessa di un altro incontro. C.D.B. Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Gennaio-Febbraio 2010 «Voce amica» Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo pagina 22 Gennaio-Febbraio 2010 GRUPPO ALPINI TARZO Sezione di Vittorio Veneto Assemblea generale del Gruppo Il Gruppo alpini di Tarzo, che annovera ben 250 iscritti, ha celebrato domenica 7 febbraio 2010 la propria “Assemblea generale elettiva”. Presente il Presidente sezionale Angelo Biz, sono stati approvati la relazione morale del 2009, il rendiconto finanziario 2009, quello di previsione 2010 ed il correlato programma delle attività. Successivamente si sono svolte le elezioni dei vari organismi, tra cui i Collaboratori, i Revisori dei conti, i Delegati per l’Assemblea sezionale, i Consiglieri del Gruppo ed il Capogruppo. In forma plebiscitaria è stato riconfermato alla guida del sodalizio tarzese, per il triennio 20102012, il collaudato Gian Pietro Gregoletto. Successivamente il nuovo Consiglio, nel quale sono entrate alcune figure nuove, ha nominato tre Vice-capigruppo (Francesco Introvigne-vicario, Ivano Bazzo e Giovanni Liessi), ha confermato nella veste di Segretario Giuseppe Toffoli ed ha provveduto a ripartire, secondo conoscenza e competenza, i vari incarichi per seguire le molteplici attività del Gruppo. Battesimo Figura 1 - Il saluto, durante i lavori assembleari, del Presidente Sezionale Angelo Biz. Nel successivo incontro conviviale con autorità, amici, familiari e rappresentanti delle Associazioni, sono intervenuti dapprima il Sindaco, Gianangelo Bof, citando il programma del Gruppo, che spazia a 360°, e gli aspetti sociali e culturali delle attività svolte, tra cui il nuovo affresco sulla parete est della sede e poi il Presidente di Banca Prealpi, Carlo Antiga, confermando il sostegno del locale istituto di credito alle iniziative promosse dagli Alpini in proprio e in fattiva collaborazione con le varie realtà associative locali per lo sviluppo, la promozione ed il bene del nostro Paese. Il Presidente sezionale Angelo Biz, infine, ha fatto breve cenno, dopo la prima e riuscita sperimentazione dello scorso anno, al progetto della “naia breve” 2010, per cinquemila giovani d’ambo i sessi dai 18 ai 25 anni, concludendo con il punto sullo stato dei lavori della “Casa Alpini di Vittorio Ve- Mattarolo Anna Cecilia Maria di Nicola e Rosignoli Laura, nata a Negrar (Verona) il 27 novembre 2009, è stata battezzata nella Basilica di Santa Anastasia a Verona domenica 7 febbraio 2010, “Giornata per la vita”. Padrini: Andrea e Tiziana Mattarolo da Treviso neto” in Paganica (L’Aquila), di imminente inaugurazione (aprile), nata da una comune idea tra il Gruppo di Tarzo (gemellato con gli amici abruzzesi terremotati) il Comune di Tarzo, la Banca Prealpi e la Sezione di Vittorio Veneto. Nozze d’Oro F. Introvigne Domenica 17 gennaio 2010 Ugo Antoniazzi e Assunta Dorigo hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio con i figli Loredana e Ivan, Rosy e i nipotini Nicola e Andrea. Con una santa Messa nell’abbazia di Follina – dove a suo tempo si erano conosciuti – hanno voluto ringraziare il Signore per questo importante traguardo, vissuto nella fede e nell’amore verso la famiglia, e pregarlo, perché possano continuare la loro vita in salute e serenità. Ricordo BRUNO CESCA 29.3.1929 - 13.2 2005 Sono passati cinque anni da quanti hai lasciato, ma sei sempre nei nostri pensieri e nel nostro cuore. Con affetto i tuoi cari «Voce amica» Anagrafe MATRIMONIO 1. DE NONI ALESSIO e INTROVIGNE SILVANA, residenti a Ponte della Priula di Susegana, hanno celebrato il matrimonio religioso nella Chiesa Arcipretale di Tarzo il 9 Gennaio 2010. Testimoni: Introvigne Daniela da Castelfranco Veneto e De Noni Paolo da Conegliano. BATTESIMO 1. DE NONI VITTORIA di Alessio e di Introvigne Silvana, residenti a Ponte della Priula di Susegana, nata a Conegliano il 21.5.2009, è stata battezzata nella Chiesa Arcipretale di Tarzo il 9 Gennaio 2010, dopo il Rito di Accoglienza celebrato il 18 ottobre 2009. Madrina: Introvigne Anna Maria della parrocchia di Tarzo. DEFUNTI 1. PIETROBON FABIA. Era nata a Venezia il 24.6.1917. Visse la giovinezza assieme alle sorelle Liliana e Luigina. Percorse un lungo tratto di strada, in comunione di vita e di amore con il marito Italo Ongaro e godette della nascita dei figli Anna e Renzo. Insieme hanno gestito a Venezia una cartoleria e un negozio di articoli sportivi. E in questo ambiente la loro vita si é dispiegata, ma egli effetti oltrepassarono quelle mura e hanno lasciato un ricordo di una mamma buona educatrice, serena con il sorriso sulle labbra, anche quando il cuore poteva piangere, laboriosa per il bene della famiglia, maestra di vita, di speranza e di pazienza, di solidarietà e di generosità, di signorile dignità nel rispetto delle persone. Da Venezia aveva preso residenza a Tarzo, in via dei Pascoli, dove ebbe a soffrire per la morte del marito Italo, avvenuta 19 anni fa. In questi ultimi anni, visse assieme alla figlia Anna, assistita con amore dai figli. La sua vita su questa terra si concluse all’ospedale di Vittorio Veneto il 31.12.2009. Il funerale venne celebrato il 2 gennaio 2010 e poi tumulata nel nostro cimitero in attesa della resurrezione. 2. PRADELLA LUIGI. La sua era una famiglia di artigiani originaria di Ogliano. Gli antenati vollero far parte della Contea di Tarzo, allora Contea Vescovile. I Pradella collaborarono al trasportò da Conegliano delle colonne degli attuali altari della chiesa di Tarzo. Ricordiamo anche la “Fondazione Pradella”, che aveva destinato parte delle proprie case ai poveri, chiamate poi “le case dei poveri” in via XXV aprile e parte per “suffragare le anime”, poi questa parte incamerata dallo stato. Domenico e Maria ebbero la gioia di trasmettere la vita a 9 figli: 3 maschi e 6 figlie, delle quali 4 scelsero la vita religiosa. Luigi, ultimo dei fratelli, avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 19 novembre, essendo nato a Tarzo il 19.11.1910. Il padre di Luigi, Domenico Pradella, morì a 43 anni nel 1918 a causa della “spagnola”, mentre la mamma Casagrande Maria era morta nel 1917 colpita dal “tifo”, contratto perché andava ad aiutare e assistere i piccoli bambini di una famiglia vicina, rimasti senza genitori. Luigi celebrò il matrimonio con Perenzin Benedetta ed ebbe la gioia della nascita dei tre figli Domenico, Lucio e Giorgio, che lo hanno assistito con amore e attenzione, specie in questi ultimi anni. Soffrì per la perdita della moglie. Partecipò alla guerra per cinque anni nel reparto di cavalleria in Jugoslavia e Croazia. Di costituzione sana e robusta superò anche qualche infortunio. La famiglia Pradella riuscì a costruire la propria casa in via Castellich, dove abitavano cinque famiglie con una schiera di nipoti. Nel frattempo comperarono appezzamenti di terreno per l’agricoltura. E nella sua casa l’8 gennaio 2010 concluse la sua lunga esistenza. Il funerale venne celebrato l’11 gennaio e poi accompagnato nel cimitero di Tarzo, accanto ai suoi cari. 3. CASAGRANDE GIMO. pagina 23 Egli era nato a Nogarolo il 24.3.1927. Insieme ai suoi sette fratelli aveva trovato abitazione a Tarzo. Come tanti altri, anche Gimo trascorse un periodo di tempo in Germania per lavoro. Sofferse molto per la morte del padre quando era ancora giovane e fu condotto a pensieri di sofferenza e ebbe bisogno di assistenza medica, perché la sua resistenza e salute diventavano fragili, venne allora ospitato ad Oderzo. Qui residente, il 26.1.2010, concluse la sua esistenza terrena a 82 anni e lascia nel dolore le sorelle Lea e Maria e i fratelli Dario e Fausto. Il funerale venne celebrato a Tarzo il 28.1.2010 e poi tumulato nel cimitero del capoluogo. 4. DALLE CRODE VITO. Egli era nato a Tarzo il 14.9.1927. Ha vissuto molti dei suoi 82 anni nella fatica e nel lavoro. La fanciullezza e la giovinezza si accompagnò a quella degli otto fratelli Giovanni, Antonio, Pietro, Umberto, Giacomo, Augusta e Rosa. Celebrò il matrimonio con Casagrande Olga ed ebbero la gioia del figlio Bruno. Trascorse alcuni anni in Francia e poi a Milano, sempre in cerca di lavoro che gli potesse assicurare una vita meno difficile. Egli esercitava la professione di muratore. Tutti i fratelli si costruirono il loro avvenire e anche Vito, dopo aver vissuto vari a anni a Fratta, si stabilì nella sua casa sulle Rive di San Pietro. Concluse il suo pellegrinare sulla terra all’Ospedale De Gironcoli di Conegliano il O 26.1.2010. Il funerale fu celebrato il giorno 29 gennaio e poi accompagnato nel cimitero di Tarzo. 5. TONON ANTONIO. Era nato a Vittorio Veneto il 7.2.1917. Visse gli anni della giovinezza con i cinque fratelli, dei quali Antonio era il più giovane. Risiedeva a Collaldrà dove la sua lunga esistenza si snodò nella professione di lavoratore della terra. Non solo vide il meraviglioso e stupendo alternarsi delle stagioni, tante primavere, estati, autunni ed inverni, ma fu anche spettatore di un alternarsi di stagioni civili con il carico spesso pesante di avvenimenti dolorosi, preoccupanti, che lasciarono il segno nella società e nella vita dei singoli e dei popoli. Sperimentò cosa vuol dire la guerra, vedere da vicino la morte e cosa poteva significare di dolore e di paura l’incertezza drammatica dell’avvenire. Celebrò il matrimonio con Rizzutto Giuseppa da cui ebbe i figli Mariuccia, Vittoria e Gianfranco. La moglie, morta 23 anni fa, insegnante dei ragazzi della Scuola Elementare di Corbanese, che educò e preparò alla vita per diverse generazioni. Antonio faceva parte dell’Associazione Alpini del gruppo di Corbanese, con i quali condivideva ispirazione e iniziative di solidarietà e di amicizia. Concluse la sua vita nella sua casa di Collaldrà il 3.2.2010 e il funerale venne celebrato il giorno 5 febbraio e poi accompagnato nel nostro cimitero. F F E R T E Lampada San Antonio: NN 10 Lampada del SS.mo: NN 10 Per la Scuola della Infanzia Ministero (Ufficio scolastico di TV) 8.179,31 €, In memoria di Maset Guido 50, Cartoleria Nadia Balbinot 200, Cartoleria Balbinot Nadia (Cassetta Pro Asilio) 49, associazione santa Barbara-AIEM di Tarzo 50, Contributo straordinario del Comune di Tarzo anno 2009: 2.734,89, contributo Genitori della Scuola Materna. 4.000, De Coppi Lino 25, Flavia Mattarolo in occasione del Battesimo della nipotina Anna 200 Spese: Personale 5.858,13 €, alimentari 1,985,83, CESA (contabilità) 720.26, TFR Cadalt Danila 16.853,91; Titton Stefania 1547,62, ONPI (estintori) 26.40, ENEL 320,10, Riscaldamento 2.702,17. Per la Chiesa di Fratta In memoria di Della Pietà-Casagrande Adele, la sorella 20 €, De Favari Giovanni e Domenica in ricordo di De Polo Nino, Carmela, Maria e Mariagilda 180. Spese: Luce 50.65 Per la Chiesa di Nogarolo Offerte raccolte in chiesa 583 €. Spese: riscaldamento 143, varie (lampada, ecc..) 12.75 Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Gennaio-Febbraio 2010 Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo pagina 24 Gennaio-Febbraio 2010 O F F E R T E Alla Chiesa dalla benedizione e visita alle famiglie Di Cesaro Lucia 10 €, NN 10, Zuanella Severino 50, Tomasi Antonio 20, Grava Elsa 20, Zuanella Gianna 20, Dal Maso 15, De Martin 20, Antoniazzi Ugo 30, Antoniazzi 10, NN 50, Bottega 10, NN 20, Ongaro 20, Maset Guido e Grazia 100, Costalunga 50, Recchia 50, Pancotto 20, Pancotto Domenco 10, Michelon Cesarino 10, Dia 10, NN 10, Possamai Luciana 50, NN 50, Bernardi Remo 10, Dalla Cia Sante 10, Dal Gobbo Silvia 40, Lorenzon 50, Colonia 20, NN 40, Trevisanello 5, Pilat Elda 10, Casagrande Giacomo 25, Pilat Benito 10, Della Pietà 10, Saccon Gina 20, Casagrande Gemma 15, Michelon 10, Michelon Pellettier 20, Moschet Livio 20, Pancotto Felice 20, NN 50, Introvigne De Martin 20, De Zanet 20, Braido 20, Ceotto 20, Feltre Teresa 20, Baccichet-Da Parè 30, Introvigne Gino 10, Ceotto Angelo 10, Moschet Stefania 20, Faraon Antonio 30, Dal Gobbo Pietro 20, Balbinot 10, Balbinot Nori 50, NN10, Pancot Antonio 5, Grasso Piero 20, Zilli Marco 15, Dei Tos Pietro 30, Casagrande Carla 30, Bartolucci Della Pietà 15, Zennaro 25, Iselle Giovanni 50, Marchesin 20, Teso 15, Dal Cin Angelo 10, Sassella Bellio 50, NN 30, Lucchese 20, Tonin Cesira 10, Foltran Da Re Emmanuela 10, NN 50, Possamai Sergio 15, N.N.50. Per la Chiesa: In memoria di Pietrobon Ongaro Fabia, le figlie 100 €, offerte in chiesa 119,43 e per opere parrocchiali 15; Funerale di Della Pietà Casagrande Adele 34.90 per opere parrocchiali 15 e la sorella 50; De Zanet Tonon 10, Battesimo di Mazzucco Gabriella 100, Matrimonio di De Noni Alessio e Introvigne Silvana 55,36, gli sposi 100, Genitori dei Cresimati 45, Chiarel Gabriele 5, Scouts di Treviso 30, De Martin Luciana 50; in memoria di Maset Guido per lavori della chiesa 100 e per la caritas 50; Favero Luigi 30, Antoniazzi Gino 50, NN 10, In memoria di Pradella Luigi, la famiglia 200, offerte in chiesa 63,64 e per opere parrocchiali 53.04; Faraon Giuseppe 60, NN 1.000, una famiglia devota della Madonna 50, Dal Gobbo Pietro in ringraziamento 50, NN 50, Classe 1936: 50, Busta ringraziamento (48) 803, NN 200, Casagrande Maria, busta ringraziamento 10, Terremotati Haiti 250, Funerale di Casagrande Gimo 16.64, i fratelli 50 e per opere parrocchiali 7.40; Funerale di Dalle Crode Vito 63.43 e per opere parrocchiali 7, la moglie e il figlio 70; Meneguz Erminia 30, NN 90, Casagrande Giovanna (Vittorio V.) 30, NN 50, Carpenè-De Luca Busta ringraz. 100, Funerale Tonon Antonio 63.70, per opere parrocchiali 35, la famiglia 100 e Gruppo Alpini di Tarzo 50; Pol Cesca Jole 10, Festa della Candelora 137.04, Candele festa della candelora 367.51, Prestito grazioso 2.000, Prestito grazioso 3.000, NN 15, NN 10, Michelon (Bar) Busta ringraz. 100, Da Riz Gina Busta ringraz. 12, De Coppi Lino 25, In memoria di Pi- “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto lat Giovanni, la famiglia Pilat Umberto 20, NN 50, Tonin Giovanna Busta ringraz. 20, condominio Prealpi 27,54, Vendita ferro 1438,30. Offerte Festivo 1.012.88, offerte feriale 249.70, stampa:157.63, candele votive, 595.21. Spese: spese forania 60 €, tesseramento Azione Cattolica 60, cartelle archivio buste ringraz., cancelleria, moduli vari 125, Monastero San Giacomo per particole 69.40, Avvenire promozione 55.10, stampa Famiglia Cristiana 595.88, lavori chiesa 3.300, Grafiche Conegliano (La Pieve di Santa Maria) 1.000, La Nostra Messa (foglietto domen.) 89, spese unità pastorale (relatore incontri) 36, Terremotati Haiti 250, Cereria candele 1.090, ONPI (estintori) 26.40. ENEL 349.65, Riscaldamento 2.0147,17. VOCE AMICA Tarzo: De Bastiani Gianfranco 20 €, De Zanet-Tonon 10, Tomasi Sergio 15, Tomasi Ornella (Seveso) 100, Possamai Antonietta 20, Meneguz Celestino 15, De Martin Luciana 30, NN 10, Hubli-De Martin (Svizzera) 50, NN 40, De Polo Nicola 20, Pancot Antonio 50, Faraon Giuseppe 20, Maset Francesco 30, N 20, NN 10, Bernardi Remo 10, Introvigne Gino 5, C.B. 20, NN 15, Tomasi Luana (Monfalcone) 25, Carpenè-De Luca 50, Cadalt Steeven 20, Pol Cesca Jole 10, NN 10, Cecchin Flavia 15, De Coppi Lino 20. De Favari Giovanni 20.Totale 680 € Corbanese:.Via Castagnera Bassa 185,50 €, via Callesella e Martiri 54, via Madonna 20, vie varie 22, Piazza Papa Luciani 15, Meneguz Stefano 10,Tomasi Flora 12, Casagrande Bruno e Rita 25, Battiston Antonietta 20, Resera Ivano 10, De Luca Chiara 24, Casagrande Simone 12, Salton Giuliano 20, Casagrande Antonia 20, Cancian Giovanni 10, Grosso Vittorino 15, Casagrande Angelo 15, Possamai Luciana 10, Tomasi Gianfranco 15, Casagrande Umberto 15, Bottega Carlo 12, Grosso Dima 15, Dalle Crode Odilla 20, Lorenzet Anna 20, Pol Romeo 50, Campardo Luciano 20, Bottega Dino 12, Cancian Maurizio 30, Luigino Michela 12, Favero Flora 20, Alpini Corbanese 50, Battiston Elisabetta 10, Meneguz Bruno 15, Bottega Illara 20, Bottega Lisetta 15, Foltran Anna 20, Botteon Elda 15, Tomasi Carlo 14, Possamai Lovis 15, Antoniazzi Gianna 12, Antiga Emilio 25, Franceschet Maria 12, Cesaretto Rosina 15, Franceschet Lucia 15, Antoniazzi Bruno 15, Meneguz Pietro 15, Antoniazzi Luciano 15, De Coppi Vittorio 15, Marcon Anna 12, Antoniazzi Lina 20, De Polo Amelia 15, Favero Luciana12, Bottega Luca 5, Dal Molin Arcangelo 7, Piovesana Ircano 5, Foltran Elena 20, Tomasi Amelia 20, Possamai Antonio 5, Pascon Vittoria 15, De Coppi Giuseppe 5, Amiche Salone Liviana 64,50. Totale 1271 €. Arfanta:173.80 €. - Totale entrate: 2124 € Spese: Fattura n° 1438,10 e bolli e spedizione emigrati 421.90. Totale 1860 €. Angolo dei ricordi Fotografia scattata nel giugno 1918 nella “crosera” (inizio di via Roma) ed inviata dal ex capitano austriaco Karl Baar da Salisburgo il 15.7.1959. Calendarietto appuntamenti Marzo 8. Incontro Unitario a Tarzo 13. Ritiro Ragazzi della prima Confess. 15. Incontro unitario a Lago 17. Incontro dei Catechisti 21. Incontro Trevisani nel mondo 22. Incontro unitario a Arfanta 28. Domenica delle Palme e inizio della Settimana Santa 31. Celebrazione penitenziale a Cison. Aprile 1. Giovedì Santo 2. Venerdì Santo – Via Crucis a Nogarolo 3. Veglia Pasqua – celebrazione del Battesimo 4. Pasqua di Resurrezione. 18. Celebrazione della Messa di prima Comunione A Cison. Incontro dei Catechisti 19. A Lago: Consiglio unità pastorale 23. A Tarzo: Incontro Giovani della Forania 25. Celebrazione del Battesimo A Tarzo. Incontro formativo dei Giovani della Forania 29. Redazione Voce Amica 30. A Vittorio Veneto: Festa del Palio dei chierichetti Redazione e Collaboratori di questo numero Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Antonio Pancot, Francesco Introvigne, Martina Tonin, Carla Della Barba, Rachele Frare, Piero C., Luciano Piaia, Elisabetta M., G. Albertin. Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Bottega Luca, Damian Renata, De Nardo Davide. Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon.