2010-1 - Parrocchia di Tarzo

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2010-1 - Parrocchia di Tarzo
Gennaio - Febbraio 2010 - Anno XLVII - Numero 1
ACCIDIA
Il male di vivere
“Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che
gorgoglia, era l’accartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo
stramazzato”. (E. Montale, Ossi di seppia).
Con queste parole si potrebbe caratterizzare l’attualità dell’accidia: un velo opaco che rende ogni cosa insopportabile, ci si sente
spenti, vuoti, senza energia.
Accidia è l’inerzia o l’indifferenza spirituale, è uno dei sette vizi
capitali.
E’debolezza dell’animo e mancanza di desiderio di vivere; desolante sensazione di essere inutili, alla mercé dell’emozione di turno,
di una certa inerzia; un tedio che ti fa essere di peso a te stesso.
L’accidia, anche se non coincide, è molto affine a ciò che viene
inteso con il termine depressione, il male oscuro molto diffuso nella
società occidentale.
Nella Bibbia si legge: “Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato. Ovunque erano cresciute le
erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in
rovina. Ho osservato e ho fatto questa riflessione: un po’ dormi, un
po’ sonnecchi, un po’ incroci le braccia per riposare e intanto arriva
a te la povertà, come un vagabondo”. (Prov 24,30).
Vi poi anche l’ozio che apre la porta ad ogni male. Il pigro far
nulla è la premessa al lungo racconto del peccato di adulterio di
Davide. (2 Sam, 11,1-2).
Il male del nostro tempo.
L’accidia e la depressione sembrano essere le conseguenze evidenti di una mentalità narcisista che fa di se stessi il centro della
realtà. Dobbiamo constatare che è falso il sogno di una civiltà felice,
realizzato con la sola tecnologia e con l’abbondanza dei beni. La
crescita tecnologica non può compensare la povertà della vita interiore, la perdita del senso della gratuità delle cose, dello stupore per
il creato che è all’origine della sapienza.
Tra le motivazioni di tale fenomeno ci sono la crisi dell’istituto familiare, la dissoluzione del tessuto sociale, i comportamenti
distruttivi a livello giovanile, aggravate da un messaggio di fondo:
qualunque cosa ci si sente di fare diventa per ciò stesso lecita.
Quindi immoralità e diffusione di droghe, alcool e psicofarmaci
contro la tristezza di vivere. Incapacità di dare stabilità alle proprie
scelte, alle relazioni ed agli impegni.
L’accidioso non sa faticare, e non si sa dedicare, non sa coltivare
a lungo neppure un amore. Dice: che noia!.
L’accidia appare diffusa nella nostra società perché riflette la mancanza di speranza, quindi, non è più solo pigrizia spirituale, ma spesso anche “si lascia fare, tanto migliorare è impossibile”. Si vive nel
mondo del fare, ma l’agire è spesso accompagnato dalla disaffezione, la smania della distrazione prevale sulla capacità di attenzione.
Accidia è disagio interiore, sensazione che la vita non ha senso.
Bisogna scuotersi, contrastare l’accidia, sentirsi incapaci non significa essere incapaci.
Ritornare, innanzitutto, ai beni spirituali oggi trascurati. Ringraziare il Signore per quanto si è ricevuto di bene e l’Eucaristia ci aiuta
a vincere l’accidia e la depressione che sono l’esatto contrario della
Eucaristia, cioè dello spirito di ringraziamento. Reagiamo compiendo il bene. “Quello che tu puoi fare è soltanto una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla tua vita. (A. Schwietzer).
dF
www.parrocchiaditarzo.it
Anno sacerdotale
(Continua dal n.°° preceden
precedente)
nte)
Il SANTO CURATO D’ARS
RS
Quando J.M. Vianney giunge ad Ars il
villaggio fa parte della parrocchia di Miserieux, di cui è titolare Ducreux, un anziano
sacerdote. La maggior parte della popolazione non è contraria alla religione, ma
l’anticlericalismo diffuso con la Rivoluzione ha prodotto i suoi effetti.: Solo le donne e i bambini si accostano ai sacramenti, mentre gli uomini si limitano a essere
presenti alle funzioni. Il nuovo cappellano,
che tutti chiamano curato (parroco) anche
se ancora non lo è, trova la chiesa in condizioni disastrose, mentre la canonica ha un
aspetto migliore, grazie ai mobili dei conti
des Garets. Vianney allora fa portare via
quasi tutto e arreda la canonica con il poco
che gli ha lasciato l’abbé Balley. Non vuole
avere un’abitazione diversa da quelle dei
contadini del villaggio.
Anche i suoi pasti sono ben miseri. La
sorella Marguerite racconta di averlo visto
mangiare delle patate cotte da giorni e che
cominciavano ad ammuffire. La gente del
villaggio si accorge subito di avere davanti un uomo eccezionale, preoccupato della
conversione delle anime che gli sono affidate. Vianney va in tutte le case e fa passeggiate nei boschi e nei campi per avvicinare
le persone mentre lavorano. Le sue lezioni
di catechismo sono seguite non solo dai
bambini, ma anche dai genitori. Il cappellano però non si accontenta e per alzare il
livello della coscienza religiosa dei fedeli
di Ars pensa di fondare delle confraternite, come aveva fatto il suo maestro Balley.
Alle ragazze che la domenica si radunano
nel suo giardino per ascoltarlo dice: «Voi
siete molto più contente delle altre che
sono in piazza a ballare». Riunendole in
chiesa e facendo loro recitare il rosario,,
Buona
Pasqua
a tutti i nostri lettori
ripristina la Confraternita del rosario, fondata nel XVIII secolo ma poi dimenticata.
Giovane e animato dal più rigido rigore
morale, Vianney esige dalla gente di Ars
quello che esige da se stesso. Solo con il
tempo, l’esperienza e l’aiuto di Dio imparerà ad adeguare le proprie aspirazioni alle
effettive capacità dei peccatori che si trova
di fronte. Così, nel 1818, scatena una vera
e propria guerra contro il ballo, anche se
ad Ars il livello di moralità della popolazione non è peggiore che in tante altre parrocchie. La sua severità è però unita a una
bontà di fondo che la gente sa riconoscere.
Le prime a rinunciare al ballo sono le ragazze, poi, anche perché ostacolati dai genitori che ascoltano le parole del sacerdo(Continua a pagina 2)
Sommario
Comunità cristiana
Cronaca locale
Notizie dal Comune
AArfanta: paese mio
VVoce di Corbanese
PParrocchia di Tarzo
CCronaca di Tarzo - Alpini
AAnagrafe
Offerte e Angolo dei ricordi
1-4
5-7
8-9
10-11
12-17
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21-22
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pagina 2
«Voce amica»
(Segue dalla prima pagina)
te, i ragazzi. Anche nei confronti
delle quattro osterie esistenti ad
Ars Vianney conduce una vera e
propria battaglia, contro l’alcolismo e contro la propaganda delle
idee rivoluzionarie antireligiose
che in esse si svolge. Parecchie
osterie, persino nei paesi vicini,
sono costrette a chiudere. Vianney si scaglia poi nelle sue prediche contro l’abitudine dei contadini, nel momento del raccolto, di
lavorare alla domenica. In breve
tempo nessuno osa più lavorare
nei campi nei giorni di festa. Il
cappellano esige anche che i fedeli assistano alla messa in modo
adeguato, non semplicemente per
dovere e sperando che finisca in
fretta.
Le proteste contro il trasferimento
Nel 1820, il vicario generale
Bourbon, preoccupato che il clima di Ars non aggravi le condizioni di salute di Vianney, già
compromesse dalle privazioni
alle quali si sottopone, lo nomina
parroco di Salles, villaggio posto
tra le montagne del Beaujolais,
dove l’aria è migliore. Da Ars
parte una delegazione, guidata dal
sindaco Mandy e dalla figlia dei
visconti del luogo, che va alla Curia di Lione a chiedere che il cappellano rimanga. Il trasferimento
non avviene. Da questo momento, Vianney comincia a essere
tormentato dall’angoscia che caratterizzerà tutto il suo ministero:
si sente portato per la solitudine e
la vita contemplativa, e totalmente inadeguato al compito di parroco. Ma - come afferma Furrey
nella sua “Vita autentica del curato d’Ars” - «L’anima cui Dio si
rivela prova inevitabilmente l’impressione di spavento del Profeta (Isaia) davanti alla Gloria
dell’Altissimo: Guai a me, sono
perduto, perché sono un uomo
dalle labbra immonde”. E il suo
timore diventa panico quando gli
viene imposta una missione che
la sua anima giudica incompatibile con la sua indegnità. A tutti
i costi, vuole sfuggire ad un destino che gli sembra usurpazione;
occorre nientemeno che la rude
costrizione della mano di Dio per
portarlo a piegarsi alla sottomissione e all’amore».
Un simile dramma non gli impedisce, però, di mettersi totalmente al servizio dei peccatori.
Tutta la vita del curato d’Ars si
giocherà fra questi due estremi.
Àrs diventa parrocchia
Come ricordato, al suo arrivo,
il “curato” trova la chiesa di Ars
in condizioni disastrose ed egli si
sente in dovere di darle un aspetto più dignitoso. Le donazioni,
soprattutto da parte del visconte,
non mancano. Vianney può così
permettersi di acquistare gli arredi
migliori, che per lui non sono mai
troppo belli per la casa del Signore. Una volta restituito alla chiesa
un aspetto conveniente, il visconte si mette all’opera per realizzare
un altro progetto: far ridiventare
Ars una parrocchia, come era prima del Concordato. Nel 1821 il
paese chiede, con una supplica al
re Luigi XVIII, di essere di nuovo parrocchia: la gente teme che,
restando cappellania, alla morte
del vecchio parroco di Miserieux
gli succeda un prete più giovane
e il villaggio possa essere privato
del sacerdote residente. Il visconte pensa a dotare la chiesa di un
presbiterio, condizione necessaria
per tornare a essere parrocchia, e
cede la proprietà della canonica,
che era stata acquistata dalla madre e ora gli apparteneva. Il numero degli abitanti del Comune è
inferiore a quello richiesto dalle
norme ma, con le sue conoscenze
a corte, il visconte riesce a ottenere che Ars ridivenga parrocchia e
Vianney ne sia il curato. Divenuto
parroco, Vianney si trova in varie
occasioni a sostituire sacerdoti
ammalati delle parrocchie vicine.
Nel 1823 gli viene chiesto di collaborare con i predicatori in missione a Trévoux: il suo compito è
quello di rimanere a disposizione
dei penitenti.
Il suo confessionale è sempre
affollato e a lui si presentano anche persone delle classi più elevate. La fama di Vianney si diffonde sempre di più e dai dintorni
cominciano ad arrivare ad Ars
visitatori e penitenti attratti dalla
personalità del curato, che passa
ore in confessionale.
Sa ascoltare e guidare coloro
che si rivolgono a lui. Questo suscita la diffidenza, se non addirittura l’ostilità, di altri parroci, che
lo considerano un povero ignorante che affascina i semplici. A
causa delle denunce il vescovo
invia Pasquier, il curato del cantone, ad Ars per un’indagine. Nel
rapporto finale Vianney viene
definito un santo. Critiche e denunce però, anche da parte di una
piccola parte dei parrocchiani,
continuano. (Da “Il Seminatore”, Milano 2009).
(Continua)
Gennaio-Febbraio 2010
I PAPI DELLA CHIESA
150. LEONE IX, santo, Brunone dei conti di Dagsburg di Egisheim
(Alsazia), 12.2.1049 – 19.4.1054
Vescovo di Toul (1026), cugino di Enrico III, venne scelto da questo ultimo per
riportare un po’ di ordine alla Sede apostolica. Brunone accettò durante la Dieta
di Worms (1048) a condizione che la sua elezione fosse approvata dal clero e dal
popolo di Roma. Partì per Roma senza insegne papali, accompagnato da Ildebrando di Soana (futuro Gregorio VII) e da altri qualificati collaboratori, come Ugo il
Bianco e Federico di Liegi (futuro Stefano IX).
Suo fermo proposito era l’avviamento della riforma della Chiesa. Leone IX non
deluse le attese. Avviò una grande opera di riforma contro la simonia e risvegliò lo
spirito religioso in tutta la Chiesa. Impose il celibato ecclesiastico, incontrando non
poche difficoltà. Si impegnò a frenare i Normanni che muovevano alla conquista
dei territori della Chiesa nell’Italia meridionale. Fu sconfitto mentre guidava le
operazioni militari il 18 giugno 1053 a Civitate sul Fortore, a nord del Gargano,
fatto prigioniero e condotto a Benevento. Liberato dopo sei mesi giunse a Roma
stanco e deluso e fu informato dello scoppio di un conflitto dottrinale con la
Chiesa di Oriente. Inviò allora a Costantinopoli per trattare i legati Umberto di
Silvacandida, Federico di Lorena e Pietro di Amalfi. Ma questi assunsero posizioni
molto rigide e provocarono la scomunica del patriarca di Costantinopoli, Michele
Cerulario. Il patriarca respinse la scomunica, riaffermò la piena autorità patriarcale
sulla Chiesa bizantina, determinando così la rottura che portò alla separazione tra
la Sede Apostolica e la Chiesa di Oriente (luglio 1054), ma Leone IX era morto in
aprile senza sapere cosa era accaduto a Costantinopoli.
151. VITTORE II, Gebeardo dei conti di Dollstein-Hirschberg,
16.4.1055 – 28.7.1057.
Vescovo di Eichstatt dal 1042, fu l’ultimo dei quattro Papi designati dall’Imperatore Enrico III. Dopo un anno di sede vacante e dopo molte consultazioni, venne
scelto Gebeardo, che sin dal 1050 era stato consigliere dell’Imperatore. Vittore II
si trovò subito di fronte alla rottura tra Roma e Costantinopoli. Ricevette i Legati
di ritorno da Costantinopoli, ne approvò l’operato prendendo atto che rimaneva poco da fare. (Quel dialogo si riaprì solo con il Concilio Vaticano II (1962-1965),
con l’abbraccio tra Paolo VI e il Patriarca di Costantinopoli Atenagora, a Gerusalemme
nell’Epifania del 1964). Per riorganizzare la Chiesa universale Vittore II si impegnò
a convocare Concili a Lione, Firenze e Roma, con il fermo proposito di superare
la profonda crisi. Nell’autunno del 1056 volle recarsi in Germania per stare vicino
al morente Enrico III, suo parente. Cercò di ricomporre i contrasti esistenti entro
l’Impero, con buoni risultati. In Italia favorì il superamento delle rivalità tra Arezzo
e Siena. Morì stroncato da una fulminante febbre malarica ad Arezzo il 28 luglio
1057. Fu sepolto a Roma nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin.
I fioretti di PAPA LUCIANI
I genitori Albino Luciani, Giovanni e Bortola, avevanoo assai poco denaro, ma vi era tanta dignità e serenità in casa.
sa.
La mamma trovava sempre il modo di avere il denaro perr
comperare i libri di scuola ai figli. Papà Giovanni zufolavaa
quando tornava al suo paese di Canale d’Agordo, da mattina a sera e si viveva un clima sereno. In famigli ci si accontentava di poco e si viveva in povertà onesta. Il piccoloo
Albino stimava un tesoro avere una noce, un paio di scarpini
ni
nuovi, una nespola, una mela, un pezzo di pane, o la borsaa per
la scuola ricamata dalla mamma, un colore, un quaderno; era
ra felice
di vedere al Circo sulla pizza del paese la piccola scimmietta vestita che
saltava e ballava, si sentiva un principe quando entrava nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e sentiva il suono dell’organo e i canti che
la scuola di canto della Parrocchia eseguiva nelle feste.
PAPA LUCIANI RACCONTA
Andrea Carnegie scrisse. “Sono nato in miseria, ma non cambierei i ricordi della mia fanciullezza con quelli dei figli dei milionari. Che ne sanno
essi delle gioie familiari, della dolce figura della madre, che combina in sé
le mansioni di bambinaia, di lavandaia, di cuoca, di maestra, di angelo e di
santa?”.
Impiegato, giovanissimo, in una filanda di Pittsburg con 56 misere lire
mensili di stipendio, il cassiere gli disse di attendere, una sera, invece di
dargli lo stipendio.
Carnagie pensò: “Sta a vedere che adesso mi licenziano”, e tremava. Invece, pagati, gli altri, il cassiere gli disse. - Andrea, ho seguito attentamente
il vostro lavoro; ho concluso che esso vale di più degli altri. Vi porto lo stipendio a 67 lire!”. Carnegie ritornò correndo a casa, dove la mamma pianse
di contentezza per la promozione ddl figlio: E Carnegie diceva: “Parlate di
milionari, tutti i miei milioni messi insieme non mi hanno mai dato la gioia
di quelle undici lire di aumento!”.
Gennaio-Febbraio 2010
«Voce amica»
IL BATTESIMO
Seconda parte
3. Il Battesimo ci rende membra del corpo di Cristo e popolo
sacerdotale per la salvezza del
mondo: fratelli nella chiesa.
Un secondo aspetto fondamentale che realizza l’evento battesimale è l’incorporazione in quella
comunità formata da quanti sono
uniti a Cristo, abitati dal suo Spirito: questa comunità è la Chiesa.
Nel “corpo” di Cristo, che è la
chiesa, ognuno realizza in profondità la sua personale ricchezza
e identità, mettendo a disposizione degli altri i doni che lo Spirito
gli ha dato, per “l’utilità comune”,
animato dallo stesso principio vitale di Gesù, la carità.
Mediante il Battesimo, il cristiano diventa partecipe del sacerdozio di Cristo e della sua missione
profetica e regale. In comunione
con i suoi fratelli di fede, formando
l’unico popolo di Dio, il battezzato
è chiamato a trasformare le realtà e
gli ambienti in cui vive per renderli sempre più conformi al progetto
evangelico del Regno di Dio.
4. Il Battesimo ci libera dalla
schiavitù del peccato originale.
Il Battesimo ci spoglia dell’uomo vecchio, per rivestirci dell’uomo nuovo ad immagine di Cristo.
Cos’è questa condizione di “uomo
vecchio”?
E’ quella segnata dalla situazione del peccato che caratterizza
l’esistenza dell’uomo chiuso alla
comunione con Dio. Il peccato infatti è mancanza di comunione, di
“alleanza” con Dio: è la situazione che la fede cristiana chiama di
“peccato originale”.
Il Battesimo, immergendoci
nella comunione stessa della vita
divina (Trinità), elimina ogni lon-
tananza ed estraneità tra noi e Dio,
cioè ogni peccato. Il Battesimo,
infatti, ci lava e ci purifica dal peccato e ci restituisce la capacità di
amare Dio ed i fratelli con la stessa
libertà con cui li ha amati Gesù.
Vivificato e sostenuto dalla potenza dello Spirito Santo (cioè dalla
grazia), il battezzato è ormai morto al peccato e libero per sempre
dalla schiavitù del peccato. Se acconsente a questo dono, egli ha la
possibilità di evitare il peccato e di
vivere la libertà nuova (libertà di
amare) restituitagli dallo Spirito.
Ciò non significa affermare che
il battezzato diventi una persona
invulnerabile al peccato. Vuol solo
dire che la novità e la forza trasformante del Battesimo sono reali e
sono, per essenza, più forti della
tentazione: Dio s’impegna con
la sua potenza, con la forza dello
Spirito Santo.
Corrispondendo a questo dono,
aderendo con fede all’azione dello
Spirito, il battezzato può resistere
al potere del peccato e sconfiggerlo.
(Continua)
11. Dio può fare anche il male?
11
O
OL
n può fare il male, perché non può volerlo,
Dio
non
G
O
AN DEL ISM
essendo
bontà
b
infinita; ma lo tollera per lasciare libere
CH le creature, sapendo
sap
poi ricavare il bene anche dal male.
E
T
CA
12. Dio ha cura delle cose create?
Dio ha cura e provviden
provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige
tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita.
13. Per quale fine Dio ci ha creati?
Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per
goderlo poi nell’altra, in paradiso.
14. Che cos’è il paradiso?
Il paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di
ogni altro bene, senza alcun male.
15. Chi merita il paradiso?
Merita il paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente Dio,
e muore nella sua grazia.
(continua)
pagina 3
Gli 80 anni della Città del Vaticano
Molti pensano che la Città del
Vaticano sia uno Stato antichissimo, in realtà è nato solamente negli
anni Trenta per volontà di Pio XI.
Anima del progetto furono l’architetto torinese Giuseppe Momo e il
costruttore romano Leone Castelli.
Papa Ratti diceva: «Costruisco per
i miei successori, così essi, liberi da
ogni attività di carattere materiale,
penseranno solo ai fatti spirituali».
Quest’anno Italia e Santa Sede
celebrano gli 80 anni dei Patti Lateranensi. Ascoltiamo in proposito
l’editoriale di padre Federico Lombardi, direttore della Radio Vaticana: «Con un importante Trattato
nasceva lo Stato della Città del
Vaticano, che riconosceva al Papa
la piena sovranità su un piccolissimo Stato, da dove, in piena libertà, avrebbe potuto governare la
Chiesa cattolica universale, senza
alcun condizionamento da parte
del Governo italiano. Terminava
così un periodo di grave tensione
fra il Papato e l’Italia, dopo la fine
degli Stati pontifici e l’occupazione
di Roma “la breccia di Porta Pia 20
settembre 1870”.
Importanti manifestazioni culturali hanno messo in luce il ruolo
fondamentale del papa Pio XI nella
Conciliazione fra Santa Sede e Italia e nell’edificazione delle strutture necessarie al funzionamento del
nuovo Stato. Si è giustamente insistito sul fatto che il riconoscimento e lo status internazionale della
Santa Sede, come centro e guida
della Chiesa, non dipende dalla
esistenza del piccolo Stato, ma, al
contrario, questo esiste e deve esistere perché il Papato è un’autorità
spirituale e morale di importanza
mondiale e deve poter esercitare le
sue funzioni in piena indipendenza e autonomia. Ed è giusto che il
Papa risieda in Vaticano, che il suo
piccolo Stato sia qui per un motivo
molto semplice: qui Pietro ha subito il martirio, qui è morto, e qui si
trova la sua tomba a cui vengono
in pellegrinaggio i fedeli del mondo intero. “Petros eni”, “Pietro è
qui”, sta inciso su un antichissimo
muro che si trova esattamente sotto l’altare centrale della Basilica,
sotto la grande cupola. Perciò il
Successore di Pietro sta qui e da
qui guida la Chiesa: dalla Città del
Vaticano».
Un piccolo territorio per una
grande missione
A ottant’anni dalla sua fondazione, lo Stato della Città del Vaticano
«costituisce una realtà pacificamente acquisita, anche se non sempre ben compresa nelle sue ragioni
d’essere e nei molteplici compiti
che è chiamata a svolgere». Lo ha
ricordato il 14 febbraio scorso papa
Benedetto XVI nel discorso tenuto
ai partecipanti al convegno di studi «Un piccolo territorio per una
grande missione», promosso dal
Vaticano per gli 80 anni dei Patti
lateranensi. Anche se la “Civitas”
Vaticana è, in verità, un punto quasi invisibile sul mappamondo della
geografia mondiale, uno Stato minuto ed inerme privo di eserciti temibili, apparentemente irrilevante
nelle grandi strategie geopolitiche
internazionali», esso è - ha affermato il Santo Padre - un «presidio
visibile dell’’assoluta indipendenza
della Santa Sede» ed è un «centro
di irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del
bene comune», a cui si guarda «da
ogni parte con grande attenzione».
Perché «lo Stato Vaticano - ha proseguito Benedetto XVI - racchiude
in sé tesori di fede, di storia, di arte,
custodisce un patrimonio prezioso
per l’umanità intera» e «dal suo
cuore si leva un incessante mes-
saggio di vero progresso sociale,
di speranza, di riconciliazione e di
pace».
Dal 12 febbraio una mostra presso il Braccio di Carlo Magno celebra la ricorrenza degli 80 anni
della Firma dei Patti Lateranensi,
sottoscritti 1’11 febbraio 1929 dal
cardinale Segretario di Stato Pietro
Gasparri e dall’onorevole Benito
Mussolini, capo del governo italiano. Pio XI, ha ricordato papa Ratzinger, «nell’annunciare la firma
dei Patti Lateranensi e soprattutto
la costituzione dello Stato della
Città del Vaticano, volle ricorrere
a un’espressione di san Francesco
d’Assisi. Disse che la nuova realtà
sovrana era per la Chiesa, come per
il Poverello, “quel tanto di corpo
che bastava per tenersi unita l’anima” (cfr. Discorso dell’11 febbraio 1929)”. Di qui, la preghiera del
Papa perché il Signore, che «guida
saldamente» la Chiesa «tra le vicende non sempre tranquille della
storia», continui a vegliare su questo piccolo Stato: «Chiediamogli
soprattutto di assistere con la potenza del suo Spirito il Successore
di Pietro, perché possa svolgere
con fedeltà ed efficacemente il suo
ministero a fondamento dell’unità
della Chiesa Cattolica, che ha in
Vaticano il suo centro visibile e si
espande sino ai confini del mondo».
(Da “La Voce”, n.2, marzo aprile 2009)
«Voce amica»
pagina 4
Vescovi della Diocesi di Vittorio Veneto
(continuazione)
75. Albino Luciani, nasce il 17.ottobre 1912. Il 7 luglio 1935 viene ordinato sacerdote nella chiesa di S. Pietro di Belluno. Il 22 febbraio 1947 si
laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma con una
tesi su «L’origine dell’anima umana secondo Antonio Rosmini». Nel 1948 è
nominato provicario generale della diocesi di Belluno. Nel 1949 pubblica Catechetica in briciole. Il 15.12.1958 Papa Giovanni XXIII lo nomina vescovo di Vittorio Veneto ed
il 27 dicembre nella basilica di S. Pietro lo consacra
vescovo e l’11 gennaio 1959 prende possesso della
diocesi. È a Roma nel 1962 per il Concilio Vaticano II
cui partecipa attivamente fino al 1965. Papa Paolo VI
lo promuove Patriarca di Venezia il
15.12.1969. Nel 1971 partecipa alla
II Assemblea Generale Ordinaria
del Sinodo dei Vescovi. Dal 1972
al ’75 è vicepresidente della Conferenza episcopale
italiana. A Venezia il 16 settembre 1972 riceve la visita
di papa Paolo VI e il 5 marzo 1973 viene creato Cardinale di Santa Romana Chiesa. Compie vari viaggi
pastorali in Germania, Svizzera, Africa e Brasile. Nel
1976 Pubblica Illustrissimi. Nel settembre del ‘76 come rappresentante
ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana partecipa a celebrazioni
commemorative a Spalato (Jugoslavia). Il 26 agosto 1978 nel secondo
giorno del conclave viene eletto Sommo Pontefice Romano e sceglie
il nome di Giovanni Paolo I, muore il 28 settembre 1978 e viene
sepolto nelle grotte vaticane.
76. Antonio Cunial, di Possagno (TV), il 06/09/1915, ordinato presbitero
il 09/07/1939. eletto il 21 marzo 1963 vescovo di Lucera (FG). Nel
1967 è Amministratore apostolico della Arcidiocesi di Manfredonia e
della diocesi di Vieste (FG). Iniziò il processo di beatificazione di Padre
Pio. Il 9 marzo 1970 e nominato vescovo di Vittorio Veneto e prese
possesso il 3 maggio. Morì a Lourdes il 10 agosto 1982 durante un
pellegrinaggio. E’ sepolto nella cappella di San Martino del Vescovado
accanto a Mons. Fortunato Zoppas già vescovo di Nocera dei Pagani
(SA).
77. Eugenio Ravignani, nato a Pola in Istria il 30 dicembre 1932. ordinato presbitero il 03 luglio 1955. Eletto vescovo il 7 marzo 1983 e consacrato a Trieste il 24 aprile 1983. Eletto vescovo di Vittorio Veneto il 07
marzo 1983, fu consacrato a Trieste il 24 aprile 1983. Venne trasferito
nella Diocesi di Trieste il 04 gennaio 1997. Vescovo emerito di Trieste
dal 04 ottobre 2009, vive a Villa Opicina in via del Ricreatorio.
78. Alfredo Magarotto, nato a Pernumia (PD) il 16 febbraio 1927. Ordinato presbitero il 09 luglio 1950. Consacrato vescovo il 24 marzo
1990. Eletto vescovo di Chioggia (VE) il 22 febbraio 1990 e trasferito
dalla diocesi di Chioggia a Vittorio Veneto il 31maggio 1997 fece il suo
ingresso il 29 giugno 1997. Ha retto la Diocesi come Amministratore
Apostolico dal luglio 2007 al gennaio 2008.Vescovo Emerito di Vittorio
Veneto dal 2004. Vive a Villa Immacolata - Via Monte Rua 4 - 35038
Torreglia (PD).
Secolo XXI
79. Giuseppe Zenti, nato a San Martino Buon Albergo (VR) il 7 marzo
1947, ordinato presbitero il 26.06.1971, eletto vescovo di Vittorio il 3
dicembre 2003 e consacrato l’11 gennaio 2004 fece il suo ingresso il
1 febbraio 2004. Poi trasferito alla diocesi di Verona l’8.05.2007 venne
dato l’annuncio del suo trasferimento a Verona, Diocesi dove fece il
suo ingresso il 30 giugno 2007.
80. Corrado Pizziolo, attuale Vescovo
Nato il 23 dicembre 1949 a Scandolara di Zero Branco (TV). Ordinato
sacerdote il 20 settembre 1975. Dal 1985 ha iniziato
ad insegnare Teologia Dogmatica presso l’Istituto Teologico Interdiocesano di Treviso - Vittorio Veneto e la
Scuola di Teologia per Laici di Treviso. Nel 1998 è stato
nominato Vicario Episcopale per il Sinodo diocesano e
nel 1999. Eletto Vescovo di Vittorio V. da papa Benedetto XVI il 19 novembre 2007 e consacrato a Vittorio
Veneto il 26 gennaio 2008.
Gennaio-Febbraio 2010
Vita della mamma di don(continuazione)
Bosco
Una bimba nel «tempo dei briganti»
Il primo aprile dell’anno 1788 fece uno scherzo bellissimo alla famiglia Occhiena di Capriglio.
Nasce una bimbetta che nel tono deciso e forte del
primo strillo disse tutta la sua voglia di vivere. Lo
strillo forte fu ascoltato con un largo sorriso dalla
mamma Domenica. Era la sesta creatura che lei
donava a suo marito Melchiorre, ma quasi tutte le
sue sorelline e fratellini (Maria, Giulia, Teresa, Giovanni) se n’erano tornate
tra gli angeli in un tempo breve. (La mortalità infantile, nelle case dei contadini come in quelle dei re, si portava via il 25% dei bambini nel primo anno
di vita, e un altro 25% nei successivi quattro anni).
Al Battesimo, che ricevette nella stessa giornata, fu chiamata Margherita,
un bel nome molto diffuso in quel tempo. Significa «pietra preziosa», e per
i contadini indicava quel fiorellino dai petali bianchi rugiadosi e sottili che
fanno da corolla a un piccolo sole giallo. Mentre il prete le versava l’acqua
sul capo, facendola diventare cristiana, la fissava con occhi sgranati Marianna di tre anni, l’unica sorellina sopravvissuta. Sarebbero state unite da
un’amicizia allegra e totale per tutta la vita.
Uno squadrone di cavalli russi sull’aia
Un anno dopo la sua nascita era cominciata la Rivoluzione Francese, un
avvenimento che avrebbe cambiato il mondo con il fascino di tre parole:
libertà, uguaglianza, fraternità, e con l’ombra sanguigna della ghigliottina.
Quella Rivoluzione sarebbe arrivata anche nel suo piccolo paese tranquillo, e tra l’altro avrebbe obbligato il sindaco a scrivere l’atto del suo matrimonio con Francesco Bosco in lingua francese. Seppe a nove anni che il
giovanissimo generale francese Napoleone Bonaparte aveva invaso le terre
piemontesi, portando guerra e distruzione anche nella provincia di Asti a cui
apparteneva Capriglio. Il tempo di guerra e di guerriglia sarebbe durato una
decina di anni. Ragazzetta di undici anni, messa a guardare le pannocchie di
granturco che seccavano al sole, si vide arrivare nell’aia uno squadrone di
cavalieri russi. Combattendo Napoleone, secondo la parola d’ordine di tutti
gli eserciti, «la guerra si nutre con la guerra», essi saccheggiavano le case
e le campagne. I cavalli si gettarono sulle sue pannocchie e cominciarono a
sgranocchiarle con i loro grossi denti. Margherita prima gridò e agitò le mani
per spaventarli, poi si rivolse con parole rabbiose ai soldati che facevano
gruppo e ridevano della sua furia, quindi con coraggio impugnò un tridente e
punse vigorosamente le pance dei cavalli. Questa volta i cavalli scapparono,
e dietro di loro si misero a correre (per paura di perderli) i loro padroni.
Il tempo dei briganti
In quegli anni di guerra e guerriglia, il Piemonte divenne «terra di briganti». Margherita, dieci anni poco più poco meno, sentì suo padre e i suoi
zii parlare con paura di questi uomini senza legge, che dicendosi «vendicatori del re», o «dei francesi», o addirittura «del papa», facevano stragi e
bruciavano paesi. Dai racconti che gli uomini facevano sottovoce (perché i
bambini sentissero il meno possibile, ma i bambini curiosi allungavano gli
orecchi) seppe che i briganti avevano attaccato Asti, ucciso soldati francesi,
saccheggiato le chiese, gli alberghi e il seminario. Era il maggio del 1799.
Ora soldati e cavalieri francesi stavano dando la caccia ai briganti (che erano
scappati subito dopo il malfatto). Si arrampicavano sulle colline, fucilavano
qualunque sbandato, bruciavano cascine, uccidevano anche donne e ragazzi.
I briganti si erano uniti in una specie di battaglione comandato da un certo
Branda de Lucioni. Si erano dati il nome di «Massa Cristiana» e vivevano
tra agguati, rapine e vendette. Armati alla meglio di fucili (da battaglia e
da caccia), forconi, falci e zappe, assalivano i soldati francesi dovunque li
trovassero, e quelli reagivano dando fuoco ai paesi. La gente si rifugiava
nei boschi. Poi la «Massa Cristiana» cominciò a muoversi verso Torino per
«liberarla», ma dovunque suscitava terrore. Nessuno voleva quei briganti
sanguinari come suoi alleati. Solo qualche anno dopo Branda fu arrestato e
chiuso in carcere. Alcune sue bande continuarono a imperversare sul confine
tra Piemonte e Liguria.
Il Piemonte diventa Francia
Nel 1801 Napoleone dichiarò il Piemonte «27a divisione militare della
Francia», divisa in sei dipartimenti. Impose la lingua francese e le leggi
francesi, e le truppe piemontesi furono incorporate nell’esercito francese.
Margherita vide partire da Capriglio i primi giovani uomini «richiamati»
dall’esercito francese. Con costernazione grande delle famiglie, ne vide partire molti nel 1812 quando lei aveva già 24 anni.
Erano «i richiamati» da Napoleone per la spedizione contro la Russia. Egli
invase quel lontano e misterioso Paese alla testa del più grande esercito di
tutti i tempi. Nel rigido inverno di Mosca subì però un gravissimo crollo, e
iniziò una disastrosa ritirata in cui Napoleone si vide morire 600 mila uomini, di cui 25 mila erano italiani.
(Da: Teresio Bosco, Vita di Mamma Margherita, la Mamma di Don Bosco”, Ed.Elledici)
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2010
pagina 5
DAL GIORNALE “L’ALPINO”
DON GNOCCHI BEATO
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grande dono della beatificazione di don Carlo Gnocchi, che
la Chiesa riconosce con la sua
autorevolezza.
La Chiesa celebra propone
all’emulazione di don Gnocchi-uomo, definitosi “pellegrino malato di infinito incamminato verso l’eternità”.
Il don Carlo cristiano che ha
sempre “cercato con avida e insistente speranza il Dio che è tutto qui: nel fare del bene a quelli
che soffrono e hanno bisogno di
un aiuto materiale o morale”
fornendo così la ricetta della felicità: “Molti si preoccupano di
stare bene, assai più che di avere bene, per questo finiscono di
stare molto male; cerca di fare
tanto bene nella vita e finirai per
stare tanto bene”.
Il don Gnocchi formidabile
educatore di giovani degli oratori e delle scuole cristiane. Il
don Carlo sacerdote alpino che
tra gli orrori visti e patiti nella
tragedia della guerra in Grecia,
Albania e Russia, di fronte a un
soldato morente esclamava: “Ho
veduto il Cristo sotto la maschera essenziale e profonda di ogni
uomo percosso e denudato dal
dolore”.
Il don Gnocchi padre dei mutilatini e apostolo dell’infanzia
sofferente. Il don Carlo precursore della riabilitazione intesa
come “terapia dell’anima e del
corpo, del lavoro e del gioco
dell’individuo e dell’ambiente…
nella prodigiosa impresa di ricostruire quello che l’uomo o la
natura hanno distrutto”.
Il don Gnocchi imprenditore
della carità, che nel tentativo di
promuovere e servire di più e
meglio la vita invoca e impegna
La melissa nei disturbi
acuti dello stomaco
La fitoterapia
Amis ve raccomandi la mia baracca.
L’accorato appello di don Carlo Gnocchi agli amici che attorniavano il letto di morte tradisce
la preoccupazione per il futuro
dell’Opera di carità sognata nei
momenti più drammatici della
seconda guerra mondiale, nella
ritirata di Russia accanto ai suoi
amati alpini, tenacemente voluta e lucidamente realizzata, oltre
mezzo secolo fa, accogliendo e
restituendo alla vita orfani, mutilatini e poliomielitici.
Quel monito in rigoroso dialetto milanese interpella oggi
ciascun operatore ed estimatore
della Fondazione che oggi porta
il suo nome, ieri insediata sulla
trincea dell’infanzia abbandonata
e dolente, oggi impegnata in una
grande impresa di carità, che ha
esteso i suoi paletti sulle estreme
frontiere della vita fragile e allargando il suo raggio d’azione
in molte zone povere del mondo.
Uomini e donne impegnati ai più
diversi livelli e con differenti responsabilità nella “baracca” di
don Gnocchi.
Collaboratori, sostenitori, simpatizzanti, persone da sempre
pronte a dare una mano come gli
alpini tutti “amis”, chiamati ad
essere degni eredi e custodi gelosi della sua Opera.
La fondazione e la società tutta
ecclesiale e civile, insieme alle
penne nere e ai tantissimi “amis
della baracca” hanno celebrato
il 25 ottobre con entusiastico lancio e con profonda umiltà, questo
Trattando della menta nel numero 5/2009 di
Voce amica, sottolineavo la straordinaria importanza, sotto il profilo fitoterapico, della famiglia botanica
delle Labiate. A questa stessa
famiglia appartiene anche la
melissa. Si tratta, come già si
diceva per la menta, di un’altra
antichissima pianta medicinale,
che un tempo godeva anzi probabilmente di considerazione
ancora maggiore di quella di cui
gode oggi. E’ fra l’altro accertato, infatti, che se ne prescriveva
la coltivazione negli “orti dei
semplici” di tutti i conventi.
Se ne utilizzano le foglie, ricche
– come di regola nelle piante delle
Labiate – di olio essenziale, che, nel
caso specifico della melissa, conferisce un gradevole profumo di limone. Da qui il nome di limoncina, sotto cui la melissa va anche nota.
L’azione della melissa sullo stomaco è del tutto
diversa da quella che sullo stesso organo spiegano
camomilla e menta, di cui ci siamo occupati nei
numeri precedenti: essa agisce innanzitutto come
tranquillante ed è quindi particolarmente indicata nei dolori “nervosi” dello stomaco, o, come si
“l’amoroso e inesausto travaglio della scienza; le opere multiformi dell’umana solidarietà; i
prodigi della carità soprannaturale”.
Il don Carlo profeta e antesignano del trapianto di organi che
regala le sue cornee a due ragazzi non vedenti. Sì “amis, ve raccomandi la mia baracca”, dopo
la beatificazione dilata il suo originario significato e assume una
nuova vocazione.
In piazza Duomo a Milano il
25 ottobre abbiamo celebrato un
evento unico, irripetibile, storico
che riassume memoria e progetto, radici frutti, presente e futuro.
L’avvenire della fondazione e
di quanti si rifanno al suo insegnamento non può che partire da
qui, dal Beato don Gnocchi, ieri
vulcanico ideatore, coraggioso
cappellano militare e intelligente
fondatore, da oggi intercessore
e protettore sempre più bussola
d’orientamento dell’azione professionale - vocazionale di tutti
gli operatori e di coloro che si
richiamano a lui come gli alpini.
Beato Carlo Gnocchi, prega
davvero per tutti noi e per la tua
e un po’ nostra “baracca”.
(Monsignor Angelo Bazzari
presidente della Fondazione
Don Gnocchi)
usava dire, nella nevrosi gastrica, oltre ad essere
leggermente carminativa (contrasta cioè la formazione dei gas della digestione).
L’azione della nostra pianta non interessa però
solo lo stomaco, ma si estende anche ai nervi del
cuore, il che ne giustifica l’uso nei disturbi funzionali di quest’organo. E’ anche un sonnifero blando, eppure in molti casi sufficiente.
La melissa è dunque – per riassumere – uno stomachico, un carminativo e un sedativo leggero.
Prepareremo la tisana con due
cucchiaini da tè di foglie per tazza,
nel modo che ormai conosciamo
per le piante che contengono oli essenziali, e cioè in infuso, portando
ad ebollizione la sola acqua e versandovela poi sull’erba, che vi rimarrà in infusione per 10-15 minuti, con l’avvertenza che il recipiente
di infusione andrà coperto con un
piattino.
La tisana, che ha un sapore gradevole, va sorseggiata preferibilmente calda ed eventualmente addolcita con miele.
E’ disponibile in commercio anche la tintura
madre della pianta (che ognuno può preparare facilmente da sé, come ho spiegato nel n. 2/2008 di
Voce amica), utilizzabile mediamente alle dosi di
circa 40 gocce, 2-3 volte al giorno; circa 50 gocce
la sera, come rilassante.
Piero C.
«Voce amica»
pagina 6
“La vita segreta
delle parole”
regia di Isabel Coixet,
film drammatico.
La storia riportata nel lungometraggio è di fantasia, scritta dalla
stessa regista, ma la figura di Inge
è più che ispirata da quella di Inge
Genefke, una persona attivamente impegnata nel recupero delle
persone vittime di torture, e con
Amnisty International ha fondato
un’associazione con queste precise finalità.
Hanna, la protagonista, straniera
in Inghilterra dove lavora, la possiamo osservare come trascorre le
sue giornate con una ripetitività
maniacale, tra la vita in una casa
spoglia e impersonale e un ambiente di lavoro privo di contatto e
di relazioni con i colleghi operai,
dai quali volutamente si isola. Per
una serie di forzate vicissitudini
si prenderà quasi a malincuore un
mese di ferie e romperà la routine. Per quasi tutto il film, viene
da chiedersi cosa possa rendere
così piatta e solitaria la vita di una
giovane donna, che più che vivere sembra essere trascinata metodicamente dai compiti quotidiani
schiva e attenta a non concedersi
diversivi o piaceri. L’opportunità
della vacanza viene trasformata
nella ricerca di un altro lavoro,
proprio per l’incapacità di concedersi svaghi. Solo qualcosa di fortemente distruttivo, può rendere
tale la vita di una persona. Infatti
si scoprirà che Hanna, è originaria
della Croazia e, durante il conflitto
della Jugoslavia è stata rapita, segregata e ripetutamente violentata.
Proprio per tutte le sofferenze subite sarà capace di immedesimarsi nella sofferenza, e curare, non
solo le ferite fisiche dell’ustionato
che le verrà affidato nel lavoro di
infermiera che andrà a fare duran-
te la vacanza forzate. La profonda sofferenza dell’ammalato, che
come ci rivelerà il film, non sarà
solo fisica, ma soprattutto morale, metterà in contatto la nostra
protagonista con le sue profonde
ferite, dalle quali ha cercato disperatamente di difendersi, per poter
condurre una vita apparentemente
normale, priva però da ogni vera
relazione umana. Da questa conoscenza e dallo scambio profondo
dei loro vissuti, nascerà la possibilità di curare le reciproche ferite
interiori e poter creare anche una
famiglia.
E’ un film che scuote parecchio
la sensibilità, e ci trasmette la speranza di credere nella possibilità
di poter superare anche le peggiori
atrocità attraverso l’amore.
P.S:
Anche quest’anno la Pro Loco
di Tarzo organizzerà il cineforum, il tema sarà “Ambiente
come luogo dell’esperienza”,
verrà trattata l’importanza dei luoghi come veicoli di emozioni e le
connotazioni affettive che caratterizzano l’interazione con essi. Le
proiezioni inizieranno:
- Venerdì 30 aprile con il film “La
morte sospesa” film documentario che narra l’avventura di
due alpinisti, regia di Kevin
MacDonald. Gli altri appuntamenti saranno:
- Venerdì 7 maggio “ Rosso come
il cielo” di Cristiano Bortone
del 2006
- Venerdì 14 maggio “La volpe e
la bambina “. regia di Luc Jacquet del 2007
- Venerdì 21 maggio con The Truman Show regia di Peter Weir
del 1998
Inizio proiezioni alle 20.30,
presso l’Aula Magna della Scuola
Media di Tarzo, vi aspettiamo.
G. Albertin Tona
FESTA DELLA CLASSE 1936
Il giorno 23 gennaio i coscritti di Tarzo e Corbanese si sono ritrovati per stare un giorno in compagnia. La giornata è iniziata con un
ringraziamento al Signore con la partecipazione alla Santa Messa
celebrata nella chiesa di Tarzo dal coscritto mons. Francesco Taffarel. A mezzogiorno la compagnia è diventata più numerosa e in una
sessantina ci siamo ritrovati alla trattoria “Al Fagiano” di Zuel, dove
per alcune ore, fra una portata e l’altra, abbiamo parlato e ricordato
tanti episodi della nostra vita che comincia ad essere “lunga ed interessante”.
Nel congedarsi abbiamo promesso di trovarci tutti gli anni. Un
grazie sentito agli organizzatori.
I coscritti del 1936
Gennaio-Febbraio 2010
Università degli Adulti
della Vallata
E’ necessario guardare con simpatia e grande interesse a questa
iniziativa.
Essa si presenta ogni anno con
grande ricchezza di programmi, con
contenuti che spaziano in vari campi della vita, che ci danno modo di
apprendere la ricchezza della nostra esistenza; un riconoscimento
culturale conoscitivo e l’esperienza
con altre persone che non si sarebbero mai realizzate. La cultura è
importante ad ogni età. Essa rappresenta un fattore di mediazione
per l’adattamento dell’uomo alla
società e l’Università degli Adulti
contribuisce perché ognuno di noi
nella conoscenza, ha motivo e modo
per migliorare la propria condizione
umana e sociale e stimolo per impegnarsi e sentirsi parte attiva della
società, nella consapevolezza che
tutti, giovani e meno giovani, dobbiamo contribuire a collaborare per
un mondo di pace, giustizia e fratellanza. Scriveva Cicerone nel De
Senectute: “Rimangono nei vecchi
le loro disposizioni naturali a parte che rimanga pure l’ottimismo e
l’alacrità. Solone in un suo verso
dice, che egli invecchia imparando qualcosa di più ogni giorno. Il
vecchio non fa le cose che fanno i
giovani, ma in realtà ne fa di molto maggiori e migliori; non con la
forza o con la velocità si compiono
le cose grandi, ma col senno, con
l’autorità, col far valere le proprie
opinioni e di tutto ciò, per solito, la
vecchiezza non solo non è priva, ma
arricchita”.
S’invecchia, così come si è vissuti.
Calendario delle lezioni.
2 marzo: Al mattino: Maria Antonietta e Pompeo Pitter avvocati
del Foro di Pordenone esperti nei
problemi etico-legali della famiglia.
Nel pomeriggio: Manuela Zani: pranoterapeuta - Circolazione energetica
9 marzo: Girolamo Da Dalto Direttore Generale Banca Prealpi. Nel
pomeriggio: Michela Podrecca: fotografa - Viaggio in Etiopia con diapositive
16 marzo: Emo Ros: avvocato
del Foro Giuridico di Pordenone.
Pomeriggio: Giampaolo De Lucca:
alpinista
23 marzo: Sandro De Nardi Avv.
Prof. Docente di Diritto Costituzionale Università di Padova. Pomeriggio: Alessandra Franco: studiosa di
filosofia
6 aprile al Collegio don Bosco di
Pordenone
Gianluigi Nicolosi Primario specialista cardiologo U. O. di Pordenone. Pomeriggio: Visita mostra sugli impressionisti Courbet e Monet
a Villa Manin
13 aprile: Gianalberto Zorzi Primario specialista in Medicina Fisica
- Pediatra Ospedale di Treviso. Pomeriggio: I segreti della Città proibita-Diapositive sulla cultura cinese
20 aprile: Giovanna Terzariol studiosa d’arte: Argomenta il pittore
Dall’Olio. Pomeriggio: Paolo Fabrizio: studioso di storia delle Poste.
27 aprile: Giovanna Terzariol e
Paolo Fabrizio – Cima da Conegliano
Pomeriggio: a Castelbrando, visita affreschi di Egidio Dall’Olio
4 maggio: Elena Michielin biologa ricercatrice scientifica Università
di Padova. Pomeriggio: Visita alla
Cantina Colesel di S, Stefano di
Valdobbiadene
11 maggio: Gianfranco Santini
medico. Pomeriggio: Visita all’Abbazia di Follina
18 maggio: Annamaria La Mantia
docente di lingue - I letterati russi
contemporanei. Pomeriggio: Estrazione della Lotteria
25 maggio alla Villa Soligo: Luisa
e Beppe De Filippi: dottori ricercatori Università di Torino. Il corso si
chiuderà con il pranzo conclusivo
Antonio Pancot
Gennaio-Febbraio 2010
«Voce amica»
IL GIORNO DELLA MEMORIA
CERIMONIA CONSEGNA MEDAGLIE D’ONORE
AI DEPORTATI NEI LAGER NAZISTI
Treviso città dell’eleganza
anza e
leggiadria, con le sue ripoiposanti vie, i suoi monumenenti simbolo d’un splendido
do
passato, con i suoi palazzi
zzi
storici, ricordata dal Petrarca
ca
come “la bella contrada”.
Bagnata dalle acque dei fiumi
celebrati da Dante nella Divina
vina
Commedia “dove Sile e Cagnan
nan
s’accompagna” (Paradiso, canto
anto
IX, verso 49), con il magnifico papa
lazzo dei Trecento eretto agli inizi
del XIII secolo che segna la datazione più remota dell’affresco di
facciata e dalle decorazioni che si
trovano sugli infradossi degli archi
e nelle fasce del sottotetto.
Questo splendido edificio, sede
del potere politico-amministrativo,
ha accolto mercoledì 27 gennaio,
giorno della Memoria, gli ex deportati dei Lager Nazisti e familiari dei deceduti della Provincia,
accompagnati dai rispettivi rappresentati delle Amministrazioni
comunali.
La sala era gremita di gente.
Dopo i discorsi per l’occasione, si
è proceduto alla consegna delle 90
gurat un filo spinato spezzato
gurato
nella parte superiore, all’interd quale è inciso il nomino del
nativ dell’insignito.
nativo
E’ stata una cerimonia
semp
semplice
dalla quale traspariv la commozione dei
spariva
decor e dei familiari. Lo
decorati
h voluto così ricordaStato ha
dop 65 anni, nel giorno
re dopo
dedic
dedicato
alla memoria per
non dimenticare, questi cittadini
che hanno vissuto in quei lager
due anni di patimenti, di duro lavoro, di freddo, di umiliazioni, di
fame, tanta fame per la quale molti
morirono.
Quella tremenda prova nei campi di concentramento di chi l’ha
dovuta affrontare diviene una metafora di una vita riempita di senso, capace di sopravvivere all’avvilimento del corpo e all’annullamento del tempo.
Una resistenza fondata anche su
valori della cultura e spesso sostenuta dalla capacità di guardare
oltre la morte alla ricerca di una
prospettiva di vita eterna.
Chi ha vissuto quei tragici avve-
pagina 7
Parco Naturale Regionale
“Laghi
di Revine e Tarzo”
Nella sede del parco archeologico
e didattico del Livelet è stato firmato
il Protocollo d’Intesa tra la Regione
Veneto, la Provincia di Treviso, i Comuni di Revine Lago e di Tarzo per la
costituzione e la gestione di un “Parco Naturale Regionale di interesse
locale denominato Laghi di Revine e
Tarzo”. I firmatari sono stati Flavio
Silvestrin, assessore regionale, Leonardo Muraro, presidente della Provincia e i sindaci Battista Zardet e
Gianangelo Bof. Insieme a loro sono
intervenuti il presidente dell’Unpli,
Giovanni Follador e molti rappre-
lacustre, in molti punti abbandonata
e bisognosa di manutenzione, si trascinano da decenni. Ora la soluzione sembra più che mai vicina. Con
l’accordo firmato, infatti, la Regione
s’impegna a sostenere la costituzione, lo sviluppo e la valorizzazione del
“Parco naturale”, prevedendo anche
l’erogazione dei necessari contributi.
La Provincia appoggerà l’operazione,
d’intesa con i Comuni, provvedendo a
finanziare con risorse proprie progetti
d’investimento o l’acquisto di aree.
Infine, i Comuni inseriranno nei propri strumenti urbanistici l’ambito del
sentati delle Amministrazioni locali,
delle Associazioni e delle Istituzioni
presenti nel territorio.
Il Protocollo d’Intesa, secondo
quanto stabilito, dovrebbe portare progressivamente al risanamento
completo dei due bacini e al rilancio
dell’intera area della Vallata dal punto
di vista turistico, facendo leva proprio
sul potenziale dei laghi. Per la zona
si tratta di una svolta importante. I
problemi che riguardano l’intera area
Parco regionale d’interesse locale.
Verrà inoltre costituito un consorzio
per la sua gestione.
I contributi regionali, in questa fase,
ammontano a 280 mila euro, di cui 42
mila ai Comuni di Tarzo e Revine
Lago per la redazione di un piano ambientale congiunto e 238 mila perché
gli stessi enti realizzino opere di ricalibratura spondale, difesa e mitigazione idraulica.
Martina T.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI TARZO
Medaglie d’Onore.
Anche Tarzo era presente con il
Sindaco Gianangelo Bof, il deportato Antonio Pancot e i familiari
Leonardo e Paola del deceduto internato Pradal Francesco.
La medaglia coniata dall’Istituto
Poligrafico dello Stato porta inciso
sul lato dritto la scritta: “Medaglia
d’Onore di cittadini italiani deportati e internati dei Lager Nazisti
1943-1945” sul rovescio è raffi-
nimenti ed è miracolosamentee sopravvissuto è stato marchiato
o per
sempre nel profondo dell’anima
ma e,
non riuscendo a testimoniare si è
rinchiuso in un tormentoso silenilenzio che dura tuttora e durerà fino
alla fine dei suoi giorni.
Antonio Pancot
ncot
Dall’anno scolastico 2001-02, un gruppo di insegnanti di lettere in pensione, si è reso disponibile a collaborare con le maestre della nostra scuola
primaria e secondaria di primo grado dedicando alcune ore settimanali
all’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri.
Un supporto di questo tipo è necessario perché molto spesso i nuovi
alunni non conoscono la nostra lingua o la conoscono in modo parziale e
imperfetto. In famiglia parlano solo la lingua d’origine e i genitori non hanno né il tempo né la capacità di seguirli e di stimolarli e così si trovano a
viere “soli” l’esperienza scolastica con conseguenze negative. Accade anche
che alcuni arrivino a metà anno scolastico e che per età vengano inseriti
per esempio una quarta o una quinta, che ha già fatto un certo percorso
e che ha raggiunto certi risultati. Tutto ciò crea disagi sia agli alunni sia agli
insegnanti. A dire il vero, questi ultimi cercano sempre di aiutarli in modo
concreto per favorire il loro percorso scolastico, ma non è sufficiente perché questi bambini, per poter superare le difficoltà, colmare le lacune e
apprendere in modo proficuo, hanno bisogno di interventi individualizzati.
La collaborazione fra le volontarie e le maestre si è rivelata positiva non
solo dal punto di vista scolastico, ma anche sul piano umano, perché l’avere
un insegnante “tutta per sé”, crea un clima di confidenza e di fiducia, utile
per superare le incertezze, i timori e la sensazione di inadeguatezza che
spesso questi bambini hanno. La familiarità che nasce con loro a volte si riflette positivamente anche sui genitori che, attraverso i loro figli, si sentono
accettati e più vicini alla nostra realtà. Ci sembra doveroso citare le docenti
che hanno dato e danno il loro tempo per un’opera così meritevole. Esse
sono le signore Carla Dalla Barba, Gioconda Frassinelli, Flavia Bernardi e
Caterina Casagrande.
pagina 8
«Voce amica»
www.comune.tarzo.tv.it
[email protected]
Notizie dal Comune
ELEZIONI REGIONALI
Si svolgeranno domenica 28
(ore 8 - 22) e lunedì 29 marzo
2010 (ore 7 - 15) le Elezioni per
il rinnovo del Presidente della
Giunta e del Consiglio.
Sono iscritti, al momento, nelle liste elettorali 2060 maschi e
2236 femmine, per un totale di
4296 elettori, dei quali 670 risiedono all’estero. Questi, per
votare, dovranno rientrare a Tarzo, non essendo previsto, per le
elezioni amministrative, il voto
all’estero.
Risultano presentate, anche se
non ancora ufficializzate, 8 candidature a Presidente e 16 liste
nella Provincia di Treviso, con 123
candidati Consiglieri. I seggi regionali sono 60, dei quali 48 su base
provinciale; per Treviso i seggi disponibili sono 8.
BANDO DI CONTRIBUTO
ECONOMICO PER
SERVIZIO CIVICO
L’Amministrazione comunale,
nell’intento di venire incontro alle
situazioni di maggior disagio, ha
promosso un bando, con scadenza 23 marzo 2010, per accedere
ad un fondo di solidarietà sociale
allo scopo istituito. Possono accedervi i cittadini d’ambo i sessi, tra
i 18 ed i 60 anni, in stato di disoccupazione e di ristrettezze economiche, prestando alcuni servizi
di utilità collettiva quali: custodia,
vigilanza, pulizia, manutenzione ed
assistenza. La documentazione
è disponibile sul sito internet e
presso gli Uffici sociali e demografici, ove è possibile ricevere
informazioni.
CORSO GRATUITO
DI LINGUA ITALIANA
Volto principalmente ai cittadini stranieri qui residenti e nell’intendimento di accrescere la cultura e di favorire l’apprendimento
della nostra lingua, il C.T.P. (Centro
Territoriale Permanente di Vittorio
Veneto), con il concorso della
Provincia di Treviso e dell’Amministrazione comunale, promuove
un corso gratuito di 40 ore, con
frequenza bisettimanale ed inizio
il 15 marzo p.v..
Iscrizioni presso la Scuola Media di Tarzo e la Biblioteca comunale.
REGISTRO COMUNALE
PER LA CREMAZIONE
E’ stato istituito, ai sensi della
Legge regionale 24/2009, il “Registro comunale per la cremazione e
la conservazione delle ceneri”. Ora
è possibile manifestare la propria
volontà di essere cremati, presentando domanda di iscrizione in
tale registro, senza ricorrere ad
atti testamentari, all’iscrizione alle
specifiche associazioni, alla volontà del coniuge superstite, o alla
maggioranza assoluta dei successivi parenti di pari grado. Modalità
operative, modulistica e deposito
delle domande sono state affidate
all’Ufficio Anagrafe e di Stato Civile, presso il quale ci si può rivolgere per informazioni.
Francesco Introvigne
PATRIMONIO
E I LAVORI PUBBLICI
Per il Patrimonio e i LL.PP. il
2010 è incominciato positivamente.
Interno del sottotetto messo a nuovo
I recenti lavori di recupero
del Municipio (1° stralcio da
350.000 €) hanno consentito, già
da inizio anno, il trasferimento di
tutta l’Area Tecnica al piano sottotetto, ma ci sarà spazio anche
per gli altri uffici specialmente
in concomitanza con i prossimi
lavori che riguarderanno il piano
terra e il 1° piano.
L’intervento, primo nel suo genere sul patrimonio Comunale
per utilizzo di materiali, soluzioni
tecniche e cultura, è stato apprezzato da tutti, i cittadini sono invitati a visitarlo.
A gennaio è stato assegnato
provvisoriamente, a cinque residenti privi di alloggio, l’intero pia-
Gennaio-Febbraio 2010
dello scollinamento spesso soggetto a
dilavamenti e
manutenzioni
continue
(15.000 €).
Ex Scuole di Arfanta
no superiore delle ex scuole di
Arfanta anche questo oggetto di
recente e apposita ristrutturazione (60.000 €). L’intero piano, pur
senza esagerazioni, soddisfa questo tipo di esigenze che speriamo
non abbiano ad aumentare. L’uso
è regolamentato da apposita convenzione ed è revocabile.
Questi due interventi oltre che
dettati dalla necessità ci si augura
siano di esempio e stimolo per
il recupero di
tanti fabbricati
privati inutilizzati e a volte
causa di pericolo.
I finanziamenti
oltre
che da contributi Regionali,
sono stati recuperati dalla
alienazione di
due fabbricati
di proprietà Comunale ubicati a
Nogarolo (casa Chiarel) e Reseretta.
Dopo la sistemazione della frana e l’esecuzione della variante,
la strada Corbanese-Mondragon-Arfanta con l’inizio del
2010 ha visto anche l’asfaltatura
A
Nogarolo sono in
corso i lavori
di posa delle condotte
del gas metano da parte
dell’Ascopiave, i restanti lavori di
sistemazione della strada verso le
Fornaci sono stati sospesi; i disagi
per gli utenti si protrarranno fino
a primavera inoltrata.
A febbraio sono stati appaltati i lavori di messa in norma e
manutenzione degli impianti riguardanti gli edifici dell’Istituto
Comprensivo, l’importo di oltre 300.000 €, messo a disposizione dall’INAIL, riguarda principalmente gli stralci eseguiti tra gli
anni 1978-1987 che per motivi di
sicurezza devono essere adeguati
alla normativa vigente.
Ennio Casagrande Vice Sindaco
Gennaio-Febbraio 2010
COORDINAMENTO
ASSOCIAZIONI
Si è riunito recentemente il coordinamento
delle associazioni operanti sul territorio, alla
presenza dei rappresentanti dei molti sodalizi
con sede nel nostro comune.
All’ordine del giorno innanzitutto la definizione dell’ELENCO MANIFESTAZIONI
PER IL 2010, ora visibile su internet sul sito
www.comune.tarzo.tv.it, alla voce informazioni - manifestazioni. Si precisa che detto elenco
verrà aggiornato periodicamente, man mano che
le iniziative già programmate subiscono variazioni oppure altre se ne aggiungono in corso
d’opera. La pubblicazione sul sito dell’elenco
manifestazioni risponde all’esigenza di avere
una “fotografia” d’insieme sull’operato delle tante associazioni operanti sul territorio. In
particolare, le associazioni sanno che possono
fruire del veicolo costituito dal sito comunale
per promuovere le proprie iniziative, semplicemente mettendo a disposizione le informazioni necessarie (tipologia evento, data, luogo,
eventuali collaborazioni con altri gruppi, ecc.).
Ulteriore possibilità di diffusione, gratuita, di
quanto si organizza sul territorio è costituita
dalla pubblicazione mensile “Eventi”, a cura
del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave e
Vallata, che riceve mensilmente dal Comune il
materiale da pubblicare.
Secondo argomento il progetto della NUOVA
CARTOGRAFIA COMUNALE, finalizzato a
rendere disponibile a fini turistici e culturali un
nuovo strumento cartaceo di ottima qualità. Verranno creati tre gruppi di lavoro: 1) cartografia
propriamente detta, 2) testi e fotografie, 3) parte
pubblicitaria e grafica. L’obbiettivo è realizzare
in concreto questo prestigioso progetto e stampare la carta (circa 6.000 copie) per l’inizio della prossima estate. Chi volesse contribuire (con
idee, materiale, consigli), prenda contatti con il
sottoscritto tramite la segreteria comunale.
Il terzo argomento all’O.d.g.: LA FESTA
DELLA COMUNITA’. Rinviata ad una successiva riunione del coordinamento la scelta
di una data e la definizione di un programma
adeguato ad un evento che intende coinvolgere
tutta la comunità tarzese attorno ad un obiettivo
ambizioso.
La riunione è stata, anche, l’occasione per
illustrare i positivi risultati raggiunti dal nostro comune in termini di iniziative ed eventi
organizzati nell’anno 2009, così come evidenziati nella STATISTICA DEL CONSORZIO
PRO LOCO DEL QUARTIER DEL PIAVE
E VALLATA.
Dopo i comuni più popolosi (Pieve e Farra
di Soligo, Sernaglia della Battaglia), Tarzo è il
comune, fra i 12 del Consorzio, dove si sono
tenuti più eventi e nel 2009 ed è stato il comune
ove vi è stato l’aumento percentuale più alto, è
triplicato rispetto al 2008.
Con la collaborazione di tutti, nel 2010 è assolutamente alla nostra portata la terza piazza.
Si comunica, infine, che il calendario ESTATARZO 2010 verrà definito nel corso della
prossima riunione del coordinamento, prevista
per fine aprile/inizio maggio.
Andrea De Polo
Assessore cultura,
turismo e politiche giovanili
«Voce amica»
pagina 9
UN ITINERARIO INTORNO ALLA NOSTRA
IDENTITA’
L’incontro con l’autore, il professor
Luciano Cecchinel, è stata l’occasione
per affrontare il tema della cultura locale, dell’emigrazione e della Resistenza,
oggetto degli scritti El tragol iert, Lungo
la traccia, Perché ancora e Voci di Bardiaga. Era presente anche il prof. Matteo Vercesi, assistente del prof. Gibellini alla cattedra di letteratura italiana
all’università Cà Foscari di
Venezia.
Nella foto, il folto pubblico presente all’incontro
del 30 gennaio, organizzato
dall’assessorato alla cultura e
dalla biblioteca comunale con
il prof. Cecchinel, svoltosi
nella cornice della biblioteca
comunale in via Roma.
ORARI APERTURA AL PUBBLICO
Uffici Demografici
tel. 0438 9264213 - 9264214
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Mercoledì 08.30 – 12.30
Giovedì
16,30 – 18,00
Venerdì
10.30 – 12.30
Uffici Protocollo – Segreteria
tel. 0438 9264204 – fax 0438 9264000
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Mercoledì 10.30 – 12.30
Venerdì
10.30 – 12.30
Assistente Sociale
tel. 0438 9264209
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Mercoledì 08.30 – 12.30
Giovedì
16,30 – 18,00
Venerdì
10.30 – 12.30
Uffici Tributi – Commercio - PS
tel. 0438 9264210
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Mercoledì 10.30 – 12.30
Venerdì
10.30 – 12.30
Ufficio Ragioneria tel. 0438 9264211
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Mercoledì 10.30 – 12.30
Venerdì
10.30 – 12.30
Ufficio Personale
tel. 0438 9264212
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Mercoledì 10.30 – 12.30
Venerdì
10.30 – 12.30
Ufficio Tecnico - Urbanistica
Ufficio Polizia Locale
tel. 0438 9264205
tel. 0438 9264200 – 9264206 – 9264207
tel. 0438.9264220 – 9264223
[email protected]
[email protected]
Lunedì
10.30 – 12.30
[email protected]
Martedì
16,30 – 18,00
Lunedì
10.30 – 12.30
Mercoledì 10.30 – 12.30
Martedì
16,30 – 18,00
Venerdì
10.30 – 12.30
Mercoledì 10.30 – 12.30
Venerdì
10.30 – 12.30
Biblioteca tel. 0438 9264208
[email protected]
Martedì
14,30 – 18,30
Mercoledì 9.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30
Giovedì
9.00 – 13.00
Venerdì
9.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30
ORARIO RICEVIMENTO DEGLI AMMINISTRATORI
Vicesindaco Ennio Casagrande
SINDACO GIANANGELO BOF
tel. 0438 9264201
giovedì dalle 17,30 alle 18,30
Martedì dalle 18 alle 19
su appuntamento
su appuntamento
Sabato dalle 11 alle 12,30
Giovedì dalle 18 alle 19
su appuntamento
Assessore Andrea De Polo
Assessore Vincenzo Sacchet
Riceve su appuntamento
Riceve su appuntamento
Assessore Lino Bianco
Assessore Marcello Franceschet
Giovedì dalle 16 alle 17,30
Mercoledì dalle 10 alle 12
pagina 10
Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta
I GIOVANI
PREGANO CON
“I DISCEPOLI DI
EMMAUS”
E RIFLETTONO SU
“ZACCHEO”
Il nuovo anno per i giovani
della “Vallata” si è aperto con
la veglia di preghiera sui “Discepoli di Emmaus”. Venerdì
22 gennaio ci siamo ritrovati
nella chiesetta di S. Lorenzo
a Valmareno dove, rispettando il consueto schema abbiamo visto uno spezzone del film
“S. Pietro”: testimonianza che
ci ha fatto riflettere durante
l’adorazione su quel “Gesù
che cammina sempre accanto
a noi, ci accompagna, ma noi
spesso facciamo fatica a riconoscere, ad incontrare, a fidarci, abbandonarci, ad ascoltare
la Sua Parola testimoniandola
al prossimo. Solo nel Suo Vangelo, nell’Eucarestia lo possiamo incontrare.
Venerdì 19 febbraio, invece, in oratorio a Corbanese,
con l’aiuto di don Ezio Segat
nell’incontro di formazione abbiamo approfondito la figura di
“Zaccheo” “…un pubblicano
che voleva vedere Gesù, che
viene da Lui accolto attraverso
gesti semplici che ne portano
alla conversione, alla totale fiducia con disponibilità e gioia,
sapendo rinunciare ai beni materiali pur di seguirLo…” – ha
detto don Ezio nel suo intervento – anche noi dovremmo
dimostrarci disponibili e fiduciosi, aderendo al progetto che
Egli ha per ciascuno di noi…”
Dopo la riflessione, la discussione, suddivisi in due gruppi:
ad entrambi abbiamo posto due
domande: “Dio si “ricorda” di
noi e noi quando ci ricordiamo di Lui?” “Come potresti
“trasformarti” nel tuo quotidiano?”.Dopo lo scambio delle opinioni, la condivisione di
quanto emerso hanno concluso
la serata.
Ricordo infine il prossimo
incontro, la “Via Crucis Foraniale” che si terrà venerdì
19 marzo 2010 alle 20.30 nella parrocchia di Follina. Vi
aspettiamo numerosi!
Valentina
Arfanta
«Voce amica»
Paese mio
Gennaio-Febbraio 2010
IN PREPARAZIONE DELLA PASQUA DEL SIGNORE
Proponiamo il calendario delle celebrazioni eucaristiche
e liturgie che ci accompagneranno nel cammino verso la S. Pasqua:
La Settimana Santa
28 marzo - DOMENICA DELLE PALME
ore 9,15 Benedizione dei rami di olivo
e processione dalla canonica. Santa Messa
29-31 marzo - Lunedì – Martedì – Mercoledì Santo
I fedeli sono invitati a partecipare all’Adorazione
1 Aprile - Giovedì Santo
ore 8,30 in Cattedrale a Vittorio Veneto
per la Santa messa crismale.
ore 18 S. Messa in Coena Domini
2 aprile - Venerdì Santo – Astinenza e digiuno
ore 15 a Corbanese Celebrazione della Passione di Cristo
ore 20 Solenne via Crucis a Corbanese
dalla chiesa fino al Calvario.
3 aprile - SABATO SANTO
Ore 20 a Corbanese Veglia pasquale
Liturgia della Luce e Liturgia Eucaristica
DOMENICA DI PASQUA 4 aprile
Ore 9,30 Santa Messa Solenne di Pasqua
Lunedì di Pasqua 10,45
a Corbanese Santa Messa e Battesimo
Cara nonna Lina,
C
Li
Ricordi
DE ZANET LORENZO
n. 18.4.1920 – m. 1.1.2002
FAVERO ESTER
n. 19.3.1921 – m. 15.8.1997
E’ passato tanto tempo da quando ci avete lasciato, ma voi siete sempre vivi nei nostri cuori. Vi ringraziamo per i vostri insegnamenti, la
vostra bontà, i valori trasmessi e tutto quello che avete fatto per noi.
Non vi dimenticheremo mai!
I vostri figli, generi, nuore e nipoti
E’ più di un mese che te ne sei
andata e ancora non troviamo le
parole per descrivere il grande
vuoto che hai lasciato dentro di
noi… ci hai lasciato così, in una
fredda domenica nel luogo che
più frequentavi, senza avere il
tempo di salutare nessuno, come
invece tu avresti sempre voluto.
Quello dati tu in questa casa, in
questa famiglia e a tutti quelli che
conoscevi, nessuno più potrà darlo, ma nonostante questo grande
dolore vogliamo ricordarti con un
sorriso, quello che a te non mancava mai… siamo certi che anche
dal cielo continuerai a rimanerci
vicino, custodiremo sempre nei
nostri cuori i ricordi e i momenti
belli che ci hai lasciato… grazie
per quello che sei stata per noi.
Giuliano, Roberta,
Daniele e Marco.
«Voce amica»
La “VALLATA” che pedala
Domenica 21 febbraio l’ U.C. LA VALLATA BANCA PREALPI gruppo M.T.B. ha iniziato ufficialmente
il 12° anno di attività nel settore fuoristrada.
I bikers si sono dati appuntamento alle 10 presso la sede della Banca Prealpi di Tarzo, dove sono state
fatte le foto di gruppo prima e con gli sponsor poi.
Esplicata questa formalità, che mirava anche a far conoscere il gruppo alla popolazione, i bikers assieme
agli sponsor e alla dirigenza, si sono spostati dal centro del paese e si sono recati presso la sede del Gruppo
A.N.A. di Tarzo.
Qui il Presidente dell’U.C. LA VALLATA fatta la presentazione e i ringraziamenti agli sponsor del gruppo, ha dato il via ad un ricco buffet.
Auguriamo al Gruppo, che da anni porta avanti i colori della squadra simbolo dei comuni della Vallata,
di ottenere sempre maggiori risultati, tali da premiare il lavoro ed i sacrifici di tutti quanti loro. In modo
particolare un pensiero va ai giovani, affinché possano trovare nella mountain bike e soprattutto nel Gruppo
della Vallata non solo una scuola di sport ma anche di vita. BUONA PEDALATA RAGAZZI !!!
“Gruppo U.C. LA VALLATA M.T.B.”
i di
Breva
cron ca
** Il Gruppo Ricreativo organizza la tradizionale gita annuale a
MANTOVA
DOMENICA 18 APRILE
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a VALENTINA tel.
l.
0438/587023 entro e non oltre MERCOLEDI’ 31 MARZO. (salvo esaurimento posti).
** Andrea Gregoletto ha compiuto 96 anni: la redazione a nome della comunità rinnova i
consueti auguri di buon compleanno.
Associazione dello sport MA.DA Energy
Via Busco 13 - Gaiarine TV
Il programma di BOXE del 6 marzo 2010
* pesi massimi 91 kg
Tommasi Devid ma.da vs Donea Daniel San Donà
* pesi mediomassimi 81 kg
Bogdan Jonut ma.da vs Alberto Ambrosini
Giust Devis ma.da vs Negrut Merius boxe Castelfranco
* pesi super welter 69 kg
Cosimo Marinelli ma.da vs Lekovik Giuseppe San Donà
Aliaj Marinel ma.da vs Gheban Sandro boxe piovese
* pesi medi 75 kg
Bizu Lucio ma.da vs Calzavara Marco boxe piovese
Glen Yorga ma.da vs Bevilacqua Giuseppe boxe piovese
* pesi welter 63 kg
Singarella Diaz boxe Castelfranco vs Gabriele De Lorenzo
boxe San Donà
pagina 11
Anagrafe
Nella casa del Padre
Pasquali Lina. Era nata
il 9 agosto 1929 e domenica
17 gennaio 2010 poco prima
della Santa Messa la sua vita
è terminata improvvisamente sotto gli occhi dei partecipanti alla celebrazione domenicale. Ricordiamo Lina,
oltre che per la sua devozione, per il suo sorriso e la sua
spontaneità nel colloquio,
con esclamazioni che sempre destavano la simpatia di
chi con Lei si relazionava. Il
suo funerale è stato celebrato
martedì 19 gennaio.
Al marito Luigi, ai figli
Bruno e Milena, ai nipoti e
famigliari tutti vanno le più
sentite condoglianze della
Comunità di Arfanta.
Pilat Giovanni. Era nato
ad Arfanta il 18 settembre
1935. Da giovane lavorò
sempre nei campi. Poi, negli
anni 60 emigrò con la moglie Luciana Casagrande ed
ebbero anche la gioia della
nascita del figlio Umberto.
Dopo alcuni anni di sacrifici in Svizzera, ritornarono
ad Arfanta. Giovanni lavorò
come muratore per varie imprese della zona. Purtroppo
nel 1995 rimase vedovo e
questo evento gli cambiò la
vita. Nel 1977 con la nascita
della nipotina Noemi, gli ritornò il sorriso.
Visse ad Arfanta fino al
2002, poi andò ad abitare a
Tarzo, vicino al figlio, nuora e nipote. E vi rimase fino
al giorno della sua morte il
19 febbraio 2010. Il suo funerale venne celebrato nella
chiesa parrocchiale di Arfanta. Ora riposa per sempre nel
suo paese natale.
La comunità porge le condoglianze alla famiglia di
Giovanni.
Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta • Arfanta
Gennaio-Febbraio 2010
pagina 12
Ricordando…
La Voce
Voce amica»
di «Corbanese
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
Il Natale è molto più di uno scambio di auguri, o di doni. Per questo,
la parrocchia ha preparato i ragazzi proponendo, nelle quattro settimane di Avvento, varie iniziative e piccoli gesti di solidarietà. Con gioia il
6 gennaio i bambini e i ragazzi hanno voluto trasmettere il significato
cristiano della festa anche agli adulti, allestendo scenette e una recita
sul Natale, con musica, il bacio al Bambin Gesù e una raccolta fondi
per la giornata della Sacra Infanzia
Gennaio-Febbraio 2010
La Settimana Santa
28 marzo - Domenica delle Palme
ore 10,45 a Corbanese benedizione degli olivi,
processione e Santa Messa
ore 16 – 18 Inizio Adorazione eucaristica e vesperi
29-31 marzo - Lunedì – Martedì – Mercoledì Santo
Ore 8,30 Santa Messa ed inizio adorazione fino alle ore 11,30
Ore 15 – 18.30 Adorazione e canto dei vesperi
1 Aprile - Giovedì Santo
ore 8,30 in Cattedrale con il Vescovo per la Santa messa
crismale.
ore 19,30 S. Messa in Coena Domini e accoglienza dei sacri
oli consacrati dal Vescovo
2 aprile - Venerdì Santo – Astinenza e digiuno
ore 15 celebrazione della passione e morte di Gesù..
Ore 20.15 Solenne via Crucis al Calvario – Ornare la case con i
lumini.
3 aprile - SABATO SANTO – Veglia pasquale
ore 20 Solenne Veglia Pasquale. Liturgia della Luce e della
Parola
DOMENICA DI PASQUA
ore 7,30 e 10.45 sante Messe
5 aprile - Lunedì di Pasqua
ore 10,45 santa Messa
Durante la Messa delle 10,45
verrà celebrato il Battesimo
Prima Comunione
Domenica 25 aprile
ore 10,30 Santa Messa
di 1ª Comunione
per 19 bambini
I CAPITELLI DEL CALVARIO
Si sta avviando la sistemazione dei capitelli del Calvario, con
la collaborazione dei proprietari, del Gruppo Alpini e della parrocchia, in quanto costituiscono un vero gioiello per la comunità
tutta. Ecco i proprietari dei capitelli (a partire dalla strada provinciale): 1) Morandin Lilia; 2) Salton Luigi; 3) Michelon Francesco; 4) Tomasi Antonio; 5) Tomasi Cesare ed Umberto; 6) Favero Giovanni; 7) De Pizzol Pietro; 8) Franceschet Angelo; 9)
De Pizzol Emilio; 10) Da Rios Danilo; 11) Damian Giuseppe;
12) fratelli Dal Molin; 13) Pradal Luigi; 14) fam. Mattiuz. La
quindicesima stazione, quella della resurrezione, è la Chiesetta del
Calvario, costruita tra il 1818 e il 1823 alle falde del Mondragon.
Qui si celebrano alcune ricorrenze: il Venerdì Santo e la festa del
Redentore, la terza domenica di Luglio. La storia della Chiesetta
inizia il 4 magio 1823, quando venne benedetta dal vicario capitolare di Ceneda, don Nicolò Nardi. Lungo il percorso, si dice che
vi fosse una cava di carbone e nella Grande Guerra vi si voleva
costruirvi sopra un fortino.
Tutti questi capitelli dovrebbero essere studiati e meriterebbero
di essere motivo di ricerca storica: ma l’importante è conservare
la loro bellezza e originalità. Onore dunque ai proprietari dei capitelli, agli Alpini e alla sensibilità della Banca Prealpi. Dopo il
restauro della chiesetta ci si augura che venga sistemato anche il
percorso.
«Voce amica»
VERSO LA PASQUA Luci ed ombre
Quando si traccia un bilancio o si procede ad una verifica, è comune l’uso
dell’espressione “luci ed ombre” per evidenziare sia i risultati positivi che gli
aspetti negativi.
Il mio pensiero è rivolto ad oggi, a quanto cioè abbiamo vissuto dopo il
Natale, e quanto stiamo vivendo nel corso della Quaresima in preparazione
alla Pasqua. Infatti, se da un lato è facile stilare un bilancio economico della
parrocchia (e in questo ne abbiamo fatta di strada), ben diverso è stilare un
bilancio dell’attività pastorale.
Sotto la voce risultati positivi, potremmo porre tanti fatti degni d’essere
citati, che, pur sfuggendo alla vista di molti, sono ben conosciuti da Dio!
Continuo a scoprire che anche tra la nostra gente, nelle nostre famiglie,
possiamo trovare tante piccole, nascoste, ma preziose perle di vita: ad esempio, ad una matura ma vivace giovane chiesi: “Non le dispiace star sempre
sola?” Mi rispose: “No, perché sono sempre con il Signore”.
Quanto possiamo imparare da tanta fede!
Benché ci sia da constatare (e questo lo metteremo sotto la voce aspetti
negativi) che qualche defezione c’è, ritengo si possa scoprire ancora la bellezza: basta guardare la partecipazione alla S. Messa, o i genitori che attendono
con gioia l’arrivo del loro bimbo, i papà e le mamme che accompagnano con
Lettera della Scuola Materna
“S. Antonio” alla Comunità
(aggiornamento sulle principali attività)
Ciao a tutti!!!
Durante questo anno scolastico
con le nostre maestre vogliamo conoscere meglio la nostra madre terra ed i suoi figli i quattro elementi:
terra, fuoco, acqua e aria.
Come è bello il nostro mondo,
la casa dove abitiamo! Dobbiamo fare attenzione a non sporcarla sennò si ammala! Il fuoco: che
bello! Molto utile ma, attenzione,
se lo usi male, ti bruci! E l’acqua?
Utile, bella, buona ed importante
per la nostra vita. E l’aria? Senza
come potremo respirare?
San Francesco cantava tutte le
cose belle che ha creato il Signore e noi cantiamo con lui e con
lui cantiamo anche il senso della
VITA.
Abbiamo manipolato questi elementi e fatto piccoli, ma interessanti esperimenti e ci siamo molto
divertiti.
Abbiamo fatto tante uscite didattiche per vedere da vicino e
toccare la buona madre terra:
− con la vendemmia, i frutti
dell’autunno
− raccogliere le castagne e poi con
il fuoco le caldarroste
− la roccia, i sassi, la ghiaia e la
sabbia.
La terra feconda che dà i frutti
per la vita dell’uomo e tante altre
attività ed esperienze dirette: canti,
poesie, lavoretti. E poi psicomotricità - danza – musica –inglese.
Iniziamo anche la pre lettura/
scrittura/calcolo.
Lo sapete che il 25 dicembre
abbiamo festeggiato il Natale di
Gesù? Si!
Gesù ritorna”. Questo è il titolo
della recita di quest’anno.
Gesù viene a togliere il male dal
nostro cuore, dalla nostra vita e ci
dona il bene e l’amore: Anche noi
bambini l’abbiamo capito, facile
no? Al mattino la santa Messa, la
grande preghiera con Gesù, noi
siamo piccoli, ma la nostra piccola preghiera piena di Amore con
Gesù diventa grande come la Sua.
Grazie Gesù! Abbiamo cantato
ed animato la S. Messa e con noi
c’erano mamma e papà.
Abbiamo regalato ai genitori
un presepe fatto tutto da noi con
la terra, la roccia, sabbia e muschio
e naturalmente Gesù, Maria e Giuseppe. Siamo, anche, andati a Conegliano a vedere un grande presepe che ci è piaciuto molto.
Che festa a Carnevale! Quante
belle mascherine! Abbiamo , anche, rotto la pentolaccia e ciascuno
ha vinto tante sorpresine, dolci e
caramelle. Ora consociamo anche
tutte le maschere d’Italia e la più
simpatica è sicuramente Arlecchino.
Le maestre ci hanno, anche,
insegnato i segnali stradali ed
abbiamo imparato che la forma del
triangolo dice: Pericolo – Fermati!
Il cerchio dice Divieto ed il quadrato o rettangolo indica la strada.
Dentro ciascun segnale ti viene
detto cosa devi fare. Abbiamo costruito dei bellissimi segnali stradali con cui abbiamo giocato e poi
pagina 13
gioia i loro figli a ricevere i sacramenti della iniziazione cristiana, riscoprendo
al contempo la propria fede; questa è bellezza!
Tanti volti, tante realtà diverse ma unite nella capacità di trasmettere la
nuova luce: questa è la parrocchia.
E la luce, per noi cristiani, è il riflesso di Cristo, luce del mondo annunciato
a Pasqua: la luce è Lui, e ci rende capaci di amare e di irraggiare nella comunità il suo messaggio e il suo splendore.
Confortato da tutto il positivo che riesco ancora a trovare nella nostra
comunità, potrei ora suggerire due obiettivi per questo periodo quaresimale:
1)l’attenzione per il “giorno del Signore”, momento qualificante della vita dei
cristiani e di ogni parrocchia;
2)l’attenzione per la nostra parrocchia di Corbanese, spazio e luogo privilegiato per un cammino serio e responsabile che passa attraverso il battesimo e i sacramenti, ma anche attraverso il gioco e le iniziative della scuola
materna.
La tua parrocchia, in fondo, è la Chiesa qui e adesso, che, pur con i suoi
ritardi, pur con tutti i suoi limiti, pur con tutta la gente che le si dimostra
indifferente è il popolo di Gesù, che Egli si è acquistato con il Suo Sangue e
parte, quindi, del Suo corpo, perché nutrito dalla stesso pane.
E’ questa la buona notizia della Pasqua.
d. A.
li abbiamo portati a casa.
Guardando il cielo abbiamo
imparato a conoscere “che tempo fa” e lo abbiamo disegnato
ogni giorno della settimana su un
grande cartellone. E poi il tempo è
una cosa importante sapete? Cosa
fai tutto il giorno? Come vivi la tua
giornata? Ecco dei grandi orologi
che misurano il tempo che passa
con le azioni della giornata, come
la viviamo e ci aiuta la filastrocca:
“La Pigrizia”. Impariamo a conoscere i numeri, la settimana ed i
mesi. Il tempo è importante, dobbiamo viverlo bene perché passa e
non torna più!
Ora ci prepariamo a fare gli auguri a papà e mamma con canti e
poesie e per loro un bellissimo regalo fatto da noi. Ve lo diciamo: a
papà un grappolo d’uva con il Das
colorato e verniciato su una bottiglia di vino e per la mamma un
bellissimo porta fotografie impreziosito da perle. Non glielo dite,
vero. E’ una sorpresa!
In questo tempo ci prepariamo
con Gesù a conoscerlo meglio, a
vivere bene la nostra vita ad essere
educati ed impegnati nel bene –
cosa a cui le nostre maestre ci tengono molto - alla nostra formazione umana e cristiana e tutti i giorni
impariamo sempre una cosa bella e
nuova. La nostra Pasqua così sarà
una vita nuova come ci ha insegnato Gesù Risorto!
Quest’anno è trascorso in fretta,
è stato bello stare insieme, giocare, divertirsi, imparare tante cose
belle con le nostre maestre che ci
vogliono tanto bene!
Stiamo diventando “grandi” impariamo a conoscere noi stessi e le
nostre capacità, a stare con gli amici e con gli adulti, a rispettare le
persone ed il mondo bello che il Signore ci ha donato. Non ci manca
niente, ma la vita che abbiamo è la
cosa più importante; non vi pare?
E, infine, con la festa di fine anno
salutiamo i bambini”grandi” i nostri amici che a settembre andranno alla Scuola Primaria. Avremmo
ancora tante cose da raccontarci,
ma ora dobbiamo andare a giocare….
Vogliamo ricordare don Giuseppe Faè e a sua sorella Giovanna
che 90 anni fa hanno voluto questa
Scuola era il 30 ottobre 1919. Era
appena finita la guerra: tanti poveri, tanti orfani, tanta sofferenza e
dolore. Vorremo ricordarvi che fra
pochi anni sarà passato un secolo,
ricordateli!
Amici cari, noi siamo sempre
qui a scuola per imparare e giocare
e se venite a trovarci ci fa piacere,
vi aspettiamo! Ciao a tutti.
Bambini e Maestre
Ben arrivato ILARIO
Fiocco azzurro nella nostra scuola materna al rientro dalle vacanze di Natale.
Sabato 2 gennaio la maestra Michela è diventata mamma di Ilario. Gioia ed
emozioni sono state incontenibili per maestre, bambini e rispettivi genitori. Da
Natale si aspettava con ansia questo lieto evento, ma niente. Ilario se ne dormiva
beato!!! Il 2 gennaio però, in occasione del compleanno del suo papa, ha deciso
di far capolino per la gioia di tutti!!! Ora aspettiamo l’arrivo della bella stagione
per poterlo accogliere tra noi in asilo e dargli il benvenuto. Nel frattempo con
tanto affetto facciamo i nostri più sinceri complimenti e auguri a maestra Michela a papa Andrea e al piccolo Ilario.
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
Gennaio-Febbraio 2010
«Voce amica»
pagina 14
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
FESTA DELLA CLASSE 1934
I coscritti della classe 1934 con simpatia hanno festeggiato la nuova
tappa della loro vita con la festa della classe: La giornata è iniziata con
la S. Messa di ringraziamento al Signore per i doni ricevuti, e proseguita poi al ristorante dove si sono piacevolmente raccontati episodi
di vita vissuta.
Per questo felice traguardo, porgiamo i nostri migliori auguri di salute e di amicizia e fede.
Pellegrinaggio:
ARS E LOURDES
25 giugno (Corbanese – Aosta - Macon):
ritrovo dei partecipante alle ore 6.00 presso la
Chiesa di Corbanese, sistemazione in pullman e
partenza per AOSTA, pranzo in ristorante e pomeriggio dedicato alla visita della città. Partenza per Macon e pernottamento in hotel.
26 giugno (Macon – Ars – Lourdes): dopo la prima colazione
partenza per ARS, piccola cittadina in festa per le celebrazioni giubilari del 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars.
Santa Messa, pranzo e partenza nel pomeriggio per LOURDES.
27 giugno (Lourdes): giornata interamente dedicata alle funzioni
religiose.
28 giugno (Lourdes): partenza per la visita alle grotte di Betharram, quindi rientro in hotel per il pranzo. Pomeriggio dedicato alle
funzioni religiose.
29 giugno (Lourdes - Arles): partenza per Arles. Pranzo in hotel.
Nel pomeriggio visita guidata: Place de la Republique, il centro
della città con la sua fontana secentesca sovrastata da un obelisco,
la Cattedrale con il suo magnifico portale, sublime creazione della scultura romanica, l’antico Municipio e la Torre dell’orologio,
l’Anfiteatro romano.
30 giugno (Arles – Montecarlo – Corbanese): Partenza per
Montecarlo, breve visita guidata al palazzo del Principe, dove ogni
giorno si svolge il cambio della guardia, la
cattedrale e le tombe della famiglia regnante (i Grimaldi) e dei Principi, la pittoresca
Avenue St. Martin fiancheggiata da giardini
a strapiombo sul mare. Pranzo in ristorante,
partenza e rientro in serata.
Sono comprese colazioni, pranzi e pernottamenti nella varie località di arrivo.
Per informazione rivolgersi alla signora
DAMIAN RENATA, 0438-584734.
Gennaio-Febbraio
Fe
ebbraio 2010
0
GRUPPO ALPINI
Programma anno 2010
Gennaio: il giorno 5 Panevin, il 24 Commemorazione Battaglia
di Nikolaiewka a Solighetto ed il 29 Assemblea dei Soci
Febbraio: il 13 Banco Farmaceutico ed il 16 Ultimo di Carnevale
Marzo: il 7 assemblea delegati al “Dina Orsi” di Conegliano, il
20 e21 convegno stampa alpina, 21 Festa di San Giuseppe ed il 27
pulizia del Calvario per la Settimana Santa.
Aprile:, il 25 Anniversario della Liberazione.
Maggio dal 7 al 9 ADUNATA NAZIONALE a BERGAMO,
22/23 75° del Gruppo di S. Pietro di F.
Giugno: il 2 Festa della Repubblica, il 20 Annuale Gita Alpina
ed il 27 Cerimonia a Cima Vallona per il 43° anniversario.
Luglio: il giorno 4 a Col di Nava per il 61° Raduno Nazionale.
Agosto: il 29 annuale pranzo alpino.
Settembre: il 5 a Cison per il 39° Raduno al bosco delle Penne
Mozze ed il 26 a Bassano per il Raduno Triveneto
Ottobre: il 15 Anniversario Fondazione Truppe Alpine, a metà
mese castagnata per le scuole materne ed elementari.
Novembre: il 7 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11
San Martino, il 20 Santa Messa e cena sociale ed il 27 colletta
alimentare.
Dicembre: il giorno 4 Cena sezionale ed il 24 Santo Natale
con distribuzione pinza e vin brulè.
Concorso di disegno
Camilla Tomasi studentessa presso la Scuola media di Tarzo
ha vinto il giorno 23 gennaio il primo premio del concorso svoltosi
in concomitanza con il Carnevale con l’opera qui a fianco riprodotta.
La comunità di Corbanese si congratula con la giovane artista.
91 anni
Maria De Zanet ved.
Pradal residente a Corbanese
in via Castegnera Alta, ha festeggiato il 4 gennaio 2010 il
novantunesimo compleanno,
bella e veneranda età, di attorniata da figli, nipoti e pronipoti.
Le auguriamo di festeggiarne ancora tanti insieme a noi in
salute e nella grazia di Nostro
Signore.
«Voce amica»
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GRUPPO “FON FIERUN “
Come oramai da ben undici
anni, anche il carnevale 2010 ci
ha visti protagonisti durante le
sfilate organizzate dall’associazione Carnevali di Marca.
Abbiamo preso parte alle sfilate di:Tarzo, Pianzano, San Ven-
demiano, Pieve di Soligo, Vittorio Veneto, Conegliano e Maron
di Brugnera. In tutte le sfilate abbiamo avuto un’ottima presenza
di partecipanti questo sta a dimostrare che il gruppo è vivo e che
tutti coloro che vi partecipano
mettono del loro meglio.
Quest’anno le fatiche spese
durante i mesi di preparazione
sono state ripagate dal primo posto ottenuto a Maron di Brugnera
come migliore coreografia della
sfilata. Davanti a questo successo dobbiamo ringraziare tutte le
componenti del corpo di ballo,
la coreografa e tutti coloro che,
con il loro impegno, hanno con-
BATTESIMI
1. GHIN JURJ, di Giovanni e Grava Sandra, residenti in via Callesella, nato il 3
agosto 2009 a Vittorio Veneto. Dopo il rito
di accoglienza del 6 gennaio, ha ricevuto il
battesimo il 10 gennaio 2010 nella nostra
chiesa parrocchiale.
Madrina: Fardin Serena, di Corbanese.
NELLA CASA DEL PADRE
1. ANTONIAZZI PRIMO, fu Luigi e Franceschet Maria, vedovo di Lorenzon Antonia, abitava in via Castagnera Bassa. La
sua vita di agricoltore, che conduceva con
passione, ha chiesto molti sacrifici e perseveranza. Si impegnò anche nel sociale
come consigliere comunale. La sua esistenza è stata alternata da momenti belli e
tristi, particolarmente quando la sua amata
moglie si ammalò, ed ebbe bisogno di assistenza e vicinanza. Morì il 4 gennaio, a
82 anni. Il suo funerale venne celebrato a
Corbanese il 7 gennaio ed è stato accompagnato al cimitero in attesa della resurrezione.
2. MICHELON CATERINA, coniugata
con Roberti Luigi. La sua morte ci ha lasciato tutti pensosi e persuasi che la nostra
vita non ci appartiene. L’esistenza non è
nulla, se non la consegniamo completamente nelle mani del Signore. Mettersi
nelle Sue mani è sempre difficile, ma è la
sola risposta che si trova nei momenti di
smarrimento, di lunga malattia, di dolore.
Il Signore chi ha insegnato a dire “Sia fatta
la Tua volontà”, ed è quello che ha fatto
Caterina, da quasi quindici anni in carrozzina, sospesa tra la coscienza e la non
coscienza, ma sempre vicina al marito Lu-
Anagrafe
igi, che l’assisteva amorevolmente, chiamandola “Santa Catineta”. Il 7 gennaio s’è
spenta, a 87 anni; il suo funerale venne celebrato con grande partecipazione l’8 gennaio e poi accompagnata al camposanto.
3. FRANCESCHET CLAUDIO, fu Sante e
fu Dotta Bruna, celibe, abitante in via Calvario, deceduto a 40 anni. La tragedia così
improvvisa ci ha lasciati smarriti, convinti
solo del fatto che la nostra vita è appesa
ad un filo fragilissimo: l’unico rinforzo a
tale fragilità sono l’amicizia, la fede, unitamente ai valori familiari. La sua vita da
sempre non facile, era infatti orfano di genitori, si spense il 12 gennaio. Due giorni
dopo le esequie e poi, salutato nel suo ultimo viaggio terreno e accompagnato dagli
amici, è stato tumulato nel nostro cimitero..
4. TOMASI EUSEBIO, fu Settimo e fu Pascon Caterina, coniugato con Elsa Benedettelli. La sua fu una vita di lavoro per
la famiglia, ma anche di impegno sociale
come consigliere comunale e animatore
per molti anni del Gruppo Alpini, e, ultimamente, di buon nonno. La vita è come
il tempo di semina: chi semina bene non
resterà deluso. Il suo funerale reso particolarmente solenne dall’accompagnamento della schola cantorum e dalla presenza
dei gagliardetti di 27 Gruppi di Alpini che
uniti a tantissima altra gente, hanno voluto salutarlo per l’ultima volta. Deceduto
improvvisamente a 74 anni il 19 gennaio,
il suo funerale fu celebrato il 21 gennaio.
“Beato chi muore nel sonno del giusto, a
tribuito alla realizzazione di tutto
ciò. Un ringraziamento, inoltre
va tutti i nostri sponsor, che con
il loro contributo ci permettono
di poter realizzare ogni anno il
carro e di migliorarci anno per
anno.
GRAZIE A TUTTI E ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA
STAGIONE...
Il gruppo FON FIERUN.
lui sia eterna ricompensa”. Poi venne accompagnato al nostro camposanto
5. DAL MOLIN EMILIA, vedova di Giomo Raimondo. Un grosso libro di vita di
ben 95 pagine, che ha raccolto tanti avvenimenti, esperienze, ricordi, scritto con
amore, con sacrifici e con fede in Dio. Insieme alla sorella Maria dedicò la sua vita
alla gestione del bar trattoria; i giorni della
vita sono come un pacchetto di assegni in
bianco: li puoi spendere come vuoi, ma
l’ultimo lo devi conservare per Dio. E il
momento finale è come l’ultimo assegno.
Il 30 gennaio un’ora prima di morire nel
suo letto, con mente lucida ricevette il Sacramento della Riconciliazione e dell’Olio
Santo, circondata dai nipoti e confortata
dall’affetto della badante Alinda. Il suo funerale si è svolto a Corbanese il 1 febbraio.
6. COLLODEL GIOVANNI, fu Cesare e
De Pizzol Giovanna: una vita intessuta di
croci e di gioia, di solitudine e di compagnia. Venne meno il 25 febbraio a 79 anni
e il suo funerale è stato celebrato nella nostra chiesa il 27 febbraio e poi tumulato
nel cimitero di Madonna di Loreto in attesa della resurrezione.
7. DAL COL PIETRO fu Giovanni e fu
Damian Augusta, coniugato con Da Rios
Silvana. Il suo viaggio terreno si concluse
a 84 anni con accanto la moglie e i figli che
l’hanno assistito amorevolmente fino alla
sua fine il 26 febbraio. La sua vita si snodò tra quotidiano lavoro, infaticabilmente
svolto con amore. Lo colpì la malattia, la
necessità dell’ossigeno. La messa esequiale fu celebrata il 1 marzo nella nostra chiesa e poi è stato accompagnato al cimitero
nell’attesa di ritrovarsi ancora insieme con
tutta l’amata famiglia.
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
Gennaio-Febbraio 2010
«Voce amica»
Progetto Corbanese
(dalle origini ai giorni nostri)
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
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Gennaio-Febbraio 2010
L’interesse suscitato dalla pubblicazione
storico – fotografica su Tarzo, ha stimolato la Pro Loco di Corbanese, su proposta di
qualche appassionato di storia locale, a proporre al paese un’iniziativa culturale e cioè
la pubblicazione di due volumi riguardanti
la nostra storia. In due riunioni si è discussa l’iniziativa e lo scopo delle pubblicazioni:
dare un’identità storica a Corbanese, alla sua
parrocchia e alle sue associazioni.
Al gruppo promotore, costituito da una decina di persone, hanno dato la loro adesione
la Banca Prealpi, il Comune, la Pro Loco, il
Gruppo Alpini e la Parrocchia di Corbanese.
Su proposta dell’Amministrazione della
Prealpi è stata approvata l’idea della redazione di un libro storico documentale e di un
libro fotografico.
Il lavoro è già partito, ma per ora nessun
vincolo temporale.
Si invita la popolazione di Corbanese e non
solo a collaborare all’iniziativa contattando i
seguenti recapiti:
Bottega Luca: telefono 0438/564346
e-mail [email protected] .
E chi avesse foto d’epoca o comunque foto
che potrebbero interessare la pubblicazione
fotografica può rivolgersi a:
Pancotto Felice: telefono 0438/564286,
e-mail [email protected] .
Grazie sin d’ora per la collaborazione.
I castelli
e il villaggio
fortificato
di Corbanese
In un documento custodito nell’Archivio
della Curia Vescovile di Vittorio Veneto datato 14 settembre 1285 d.C. si trova scritto:
“de castelaro Corbanesis cum circhis Corbanesis et de canipa cortine et de clausuris,
molendino, nemoribus de […], vasallis et aliis quibuscumque terris et possessionibus et
iurisdictionibus universis quas dictus Yvanus
habet in dictis locis Corbanesis et gastaldia
Castrinovi et eorum confinibus”.
La traduzione è: “del castellare di Corbanese con i fossati di Corbanese e il magazzino alimentare posto a ridosso di un tratto di
mura fra due torri e le porte d’accesso, il mulino, (………), i vassalli e tutte le loro terre,
possedimenti e giurisdizioni che il suddetto
Ivano ha in detto luogo di Corbanese e la gastaldia di Castelnuovo e i loro confini”.
Una possibile interpretazione di questo
testo è la presenza di due castelli: il primo di
origine antica, riconducibile alla “Curtis de
Orbanisse”, di proprietà della famiglia Da
Corbanese, il secondo detto appunto Caste-
lnuovo, essendo costruito vicino al castello
dei Da Corbanese e compreso nella medesima cinta muraria.
In effetti i primi due colli verso nord si
chiamano rispettivamente “I Castei” e il secondo “Monte Castello”, prova toponomastica della presenza di più strutture fortificate.
Chiaramente il castello dei Da Corbanese doveva essere molto probabilmente un
castello-torre cioè una semplice torre, magari ereditata dal periodo romano, cinta da un
semplice recinto in palizzata o da un muro,
che in ogni caso doveva contenere l’attuale
Borgo Santa Caterina, come viene descritto
nel diploma di Ré Ugo di Provenza del settembre 928 d.C.
Il Castelnuovo invece ha una superficie stimata, palazzo con mastio centrale più corte
interna e altri edifici, di circa 3000 mq, quindi, un complesso che doveva essere almeno
sei volte il castello dei Da Corbanese.
La presenza di più fortificazioni lungo la
valle del torrente Cervano è sostenuta anche da un documento dell’anno 1016 d.C.
nel quale, come asserisce lo storico A. Vital,
“Collaldrà con tutti i fortilizi dei Castellich
erano sotto la potente giurisdizione del vescovo-conte di Belluno”.
Il caso vuole che proprio il documento del
928 d.C. ci dica che Ré Ugo di Provenza concesse a Giovanni vescovo-conte di Belluno,
la corte di Corbanese con le case, mercati e
tutti i diritti regi.
Pertanto la “Curtis de Orbanisse”, villaggio
fortificato di epoca franca, dal 928 al 1016
d.C., è compreso nel vescovado di Belluno
e sicuramente la famiglia Da Corbanese era
un gruppo di vassalli del vescovo-conte di
Belluno.
Dopo 179 anni cioè nel 1195 d.C., ritroviamo ancora la famiglia Da Corbanese nell’atto
di vendere il loro castello al Comune di Co-
negliano per poterne essere reinfeudati e far
parte della consorteria del medesimo.
Arrivando appunto al 14 settembre 1285
quindi 90 anni dopo alla vendita da parte di
Ivano Da Corbanese notaio della stessa famiglia, del castellare di Corbanese a Beatrice
Della Porta, sposa di Guecello IV° Da Camino.
Quest’ultimo documento è il primo in cui
si nomina la gastaldia di Castelnuovo e questo è molto interessante poiché ci dice che nel
frattempo è stato edificato un castello nuovo,
ma non sulle rovine di quello vecchio, bensì
su un nuovo sito.
Pertanto sui primi due colli a nord di Corbanese cerano due castelli o almeno una fortificazione che negl’anni s’è allargata.
Non abbiamo però strumenti sufficienti per
dire se i due castelli fossero vicini. Nel documento del 1016 viene nominato Collaldrà,
il quale colle poteva benissimo essere stato
fortificato per la sua posizione strategica.
Il documento inizialmente proposto ci da
un ulteriore informazione e cioè la presenza del villaggio fortificato di Corbanese con
fossati, mura, mulino ad acqua, magazzino e
porte d’accesso al medesimo.
Si può ricondurre dunque tale palinsesto
al modello del castello-collettivo, nel quale
la popolazione della villa di Corbanese compartecipava alla gestione del castello con la
famiglia omonima.
Bisogna comunque ricordare che lungo la
valle del torrente Cervano non cerano solamente il castello dei Da Corbanese e il Castelnuovo, ma c’era pure il castello di Tarzo sul
quale sarebbe interessante fare indagini per
mancanza di documenti.
Possiamo dunque affermare che i castelli o
strutture fortificate di Corbanese fossero due:
Monte Castello e i Castei. Tuttavia servono
indagini più approfondite, sostenute da ulte-
riori prove archeologiche.
All’appello manca il “castro de Mandragono” cioè il fortilizio del Mondragon del quale
si hanno notizie e documenti che sarebbe opportuno valutare ed analizzare.
Bottega Luca
BIBLIOGRAFIA:
D.Canzian “Vescovi,Signori e castelli – Conegliano e il
Cenedese nel Medioevo” Nardini Editore 2000
G.P. Brogiolo, E.Possenti “Castelli del Veneto tra
archeologia e fonti scritte” SAP Editore 2003
Il castello
di Tarzo
Il discorso riguardante l’esistenza e l’ubicazione del castello di Tarzo è tutt’ora apertissimo e a mio avviso ben lungi dall’essere
risolto.
Un’analisi superficiale potrebbe portarci a
dire che è impossibile che, date le vicende
della Vice-Contea di Tarzo, non ci fosse una
struttura fortificata sita in tale luogo, tuttavia
nulla deve essere dato per scontato.
Una ricerca più approfondita delle informazioni riguardanti il castello di Tarzo ci rivela infatti un panorama molto strano e cioè
la quasi totale mancanza di documenti storici
che attestino la sua presenza.
Gli unici documenti che si possono citare
sono contenuti nel libro di Mons. Basilio Sartori, “Tarzo signor d’antica terra” (pagine
271 e 274).
La chiesa di S. Pietro viene chiamata, il 25
ottobre 1337 d.C., “Castel Sanct Piero”, tuttavia quest’attestazione non scioglie il dubbio.
A pagina 274 del suddetto libro invece si
cita la presenza della chiesa di S. Lorenzo,
ora scomparsa, come “de post castello”, questo nel 1443.
Quest’ultimo documento potrebbe essere
più significativo del precedente in quanto non
fa riferimento ad una chiesa, bensì ad una
struttura posta dopo il castello di Tarzo; pertanto per quest’ultimo documento possiamo
ipotizzare l’esistenza del maniero di Tarzo.
Ci viene però in aiuto, come succede molte
volte, un toponimo e cioè “Via del Castello”,
ancora presente oggi e che ci da un suggerimento sulla probabile collocazione del
castello. Percorrendo la via suddetta si può
notare, infatti, la probabile presenza in epoca
antica di una rocca non molto estesa, tuttavia a sostegno di questa ipotesi non esistono
prove archeologiche inequivocabili, come ad
esempio ruderi, mura, fossati, ecc… .
Anche l’Atto di Permuta del 2 ottobre 1307
non ci aiuta in quanto non cita nessun castello
in Tarzo.
A mio avviso la questione va vista da un
livello d’analisi più elevato, cioè bisogna ragionare su Tarzo, bensì su Tarzo e Corbanese,
solo così si riesce a capire qualcosa riguardo al castello di Tarzo. A mio parere penso
«Voce amica»
che esistesse sicuramente un castello a Tarzo,
ma l’ubicazione del castello potrebbe essere
molteplice, infatti molti colli di Tarzo sono
adatti ad essere fortificati, ad esempio S. Pietro, Collaldrà, Introvigne, ecc…, tuttavia i
più probabili secondo me sono due: Via Del
Castello e Villa Grimani – Mondini.
Questi due siti, infatti, oltre ad essere contigui e occupare una posizione strategica, sono
pure in contatto visivo diretto con il Castelnuovo e il Castello dei Da Corbanese.
Il problema dell’assenza di documenti certi ed inequivocabili attestanti l’esistenza e
l’ubicazione del castello di Tarzo, secondo
me, è dovuto al fatto che fino all’anno 1380
non si citano Vice-Conti di Tarzo bensì Gastaldi di Castelnuovo, abitanti cioè a Corbanese sull’omonimo castrum.
Il Castelnuovo approssimativamente viene assediato ed abbattuto alla fine del Trecento proprio in concomitanza al passaggio
di mano del potere da Corbanese a Tarzo ad
opera del Vescovo-Conte di Ceneda Arpone.
Il castello di Tarzo dunque prima del 1380
aveva una funzione minoritaria rispetto al
Castelnuovo, talmente minoritaria da non essere citato in nessun documento importante
dell’epoca.
Il passaggio dei poteri civili e militari da
Ricordi
pagina 17
Corbanese a Tarzo avviene nell’arco del Trecento e, infatti, a Tarzo si cita la presenza
della Casa del Comune il 15 aprile 1337 e
la Casa del Visconte nel tardo Quattrocento,
quindi dopo la redazione dell’Atto di Permuta come volevasi dimostrare.
Chiaramente il Vescovo-Conte di Ceneda
ha trasferito i poteri civili e amministrativi
a Tarzo in quanto il Castelnuovo era stato
abbattuto ed in ogni caso a Tarzo c’era già
comunque il potere spirituale della Pieve di
Santa Maria, generatrice delle parrocchie di
Corbanese e Arfanta.
E’ naturale che il Vescovo-Conte volesse
riunire in un unico luogo sia il potere spirituale che il potere temporale ed ecco che a
Tarzo a partire dal tardo Trecento vennero costruite tutte quelle strutture atte ad espletare
le funzioni suddette.
In questo contesto rinnovato poco senso
aveva il castello di Tarzo, che a mio avviso,
come è successo nella maggior parte dei casi,
è stato abbandonato e i suoi ruderi sono andati man mano riutilizzati nella costruzione delle case e delle ville venete che tutt’ora sono
presenti nel paese.
Bottega Luca
BIBLIOGRAFIA:
B. Sartori TARZO “Signor d’antica terra” TIPSE 2000
Piovesana
Ircano
Ferruccio
26.8.1928 –
21.02.2008
Sono trascorsi ormai due anni dalla tua
scomparsa, ma tutti coloro che ti hanno voluto
bene ti ricordano con
affetto: vivi ogni giorno nei nostri cuori e nella nostra memoria.
I tuoi cari
IIl 19 gennaio a 74 anni
cci ha lasciati
Da Ros Rosa
Favero Ernaldo
21.1.1933 – 15.05.2006
9.1.1926 – 16.9.1969
Siete sempre nei nostri cuori.
Flora, Mara, Jacopo
Lo scorso 8 gennaio ricorreva il 5° anniversario
della morte di Franco Possamai.
La moglie Luciana i figli Stefano e
Graziano, la nuora
Monica ed i nipoti
Gloria e Gabriele
lo ricordano sempre
con tanto affetto.
E
Eusebio
Tomasi
T
Nella sua vita ha
affrontato
a
difficoltà e
sofferenze:
s
la morte
prematura
p
della moglie
con
c i figli Glauco e Flavio
v ancora in tenerissima età e poi vari infortuni sul lavoro. Ogni volta si
era caricato la sua croce sulle spalle ed aveva ripreso il cammino con la tenacia e la caparbietà tipica
dell’alpino. Ma nulla ha potuto contro il male che
in pochi attimi l’ha portato via lasciando un vuoto
tanto grande, quanto improvviso soprattutto per la
moglie Elsa, per i figli e gli amici. Il dolore per la
perdita di una persona cara squarcia il cuore e la
vita, ma noi sappiamo che la nostra Mamma celeste
“Consolatrice degli afflitti” ci è sempre accanto e
la nostra preghiera di suffragio giunge ai nostri cari
defunti, come la loro a noi, in un continuo dialogo
d’amore che non avrà mai fine.
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
Gennaio-Febbraio 2010
Voce Amica
«Voce amica»
Tarzo
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
pagina 18
La Settimana Santa
Gesù Cristo è la nostra Speranza
DOMENICA DELLE PALME 28 marzo: Festa dei GIOVANI
Ore 10.15 In Asilo, benedizione dei rami di ulivo. Ciascuno si procuri
un ramoscello.
Processione alla Chiesa in onore di Cristo Signore.
Non viene celebrata la Messa a Nogarolo.
Ore 15 Inizio delle 40 Ore di adorazione
L’adorazione continua fino alla Messa delle ore 19.
LUNEDÌ - MARTEDÌ - MERCOLEDÌ SANTO (29, 20, 31 marzo)
Ore 8.30 S. Messa e inizio dell’adorazione fino alle ore 10
Ore 14.30 Continuazione dell’Adorazione al Signore.
Ore 19.00: Solenne Adorazione Parrocchiale.
(mercoledì sarà animata dall’Azione Cattolica)
CONFESSIONI: durante l’adorazione
GIOVEDÌ SANTO 1 aprile
Ore 8.30 In Cattedrale: S. Messa Crismale concelebrata dal Vescovo con tutti i sacerdoti della Diocesi. Consacrazione degli Oli Santi:
Catecumeni – Crisma - Infermi,
Ore 20 S. Messa in “Coena Domini”
Accoglienza degli Oli Santi - Lavanda dei piedi alle persone che svolgono un servizio pastorale
VENERDI SANTO - Astinenza e digiuno
Ore 15 Gesù muore in croce. Celebrazione della Passione e
Morte di Gesù: Bacio al Crocifisso e S. Comunione. Rifletti e prega in
silenzio.
Il Crocifisso resterà in chiesa all’adorazione e alla preghiera dei cristiani.
Ore 20 Solenne Via Crucis a Nogarolo che si concluderà davanti alla
Chiesa.
SABATO SANTO - VEGLIA PASQUALE
Ore 20.30. Accoglienza nel cortile della parrocchia. Benedizione del fuoco - Processione con il Cero pasquale acceso - Accensione
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CARRO MASCHERATO
“IL BOSCO
E I SUOI ANIMALI”
L’esperienza positiva dell’anno scolastico precedente, sul tema degli animali della
fattoria, ha fatto riproporre anche per l’anno
in corso il tema degli animali in riferimento
all’ambiente del bosco.
Il gruppo dei “papà“ che collaborano con la
o
scuola a questo progetto, con tanto
aentusiasmo e con… non poco sacrificio, hanno realizzato anche perr
il carnevale 2010 il bellissimo car-ro del: “Bosco e i suoi animali “..
Il carro rappresentava un grandee
tronco d’albero che abbracciava e
conteneva i vari animali che vivono nel bosco, era circondato pure
da tanti particolari che caratterizzano l’ambiente del bosco stesso:
www.parrocchiaditarzo.it
Gennaio-Febbraio 2010
delle candele - Annuncio della Pasqua - Benedizione dell’Acqua e celebrazione del Battesimo.
DOMENICA DI PASQUA 4 aprile
Le Celebrazioni avranno il consueto orario festivo
LUNEDI’ di PASQUA Sante Messe solo al mattino
Ricordarsi:
- Di confessarsi durante la
Settimana Santa
- Il Venerdì Santo portare in
chiesa il salvadanaio
“Un Pane per amor
di Dio”.
- Di avere in famiglia nelle
acquasantiere l’ACQUA
SANTA di PASQUA e
farsi il segno della croce
mattino e sera in ricordo
del Battesimo.
- PER LA BENEDIZIONE
DELLE FAMIGLIE far
trovare in casa: Candela
benedetta, Ulivo e Acqua
Santa.
il cacciatore, il boscaiolo,…le castagne, le foglie, i funghi, ecc.
Questo “carro“ ha sfilato domenica
24 gennaio lungo le vie del nostro paese e ha partecipato con successo a tutte
le altre sfilate organizzate dal Carnevale
di Marca: nei territori di Vittorio Veneto,
Conegliano, Susegana, S. Vendemmiano,
ecc.
o
A questo gruppo “dei papà” va il nostro
sentito grazie perché mettono a disposi-zione energie, tempo, e creatività per far
ar
divertire e unire i bambini , famiglie chee
frequentano la nostra scuola
e non solo.
Sr. Leontina. F
«Voce amica»
i
Consiglio Pastorale Parrocchiale
Il periodo quaresimale è il tempo
giusto per intraprendere il cammino spirituale e per riscoprire la gioia della conoscenza della Parola di
Dio. La Chiesa è chiamata ad essere
portatrice di amore e di speranza
cristiana. Tutti i fedeli sono chiamati
a rispondere a questa chiamata/missione. Ognuno a seconda delle proprie capacità e delle proprie doti.
Ma senza la preghiera il cristiano,
purtroppo, diventa una barca che va
alla deriva; per usare le parole del
santo curato d’Ars (chi non prega è
come un uccello pesante che non riesce a librarsi un aria, il buon cristiano
invece, pregando, diventa un uccello
forte come un’aquila intrepida, che si
libra in aria e sembra voglia avvicinarsi
sempre più al sole). Pregare vuol dire
amare, vuol dire saper affrontare la
vita con più slancio, il nostro cammino diventa meno tortuoso, fino
a raggiungere il vertice di tutta la
nostra esistenza che è Dio. Sono
quattro anni, che durante il tempo
quaresimale, il C.P.P. di Tarzo insieme alle altre parrocchie che compongono l’Unità Pastorale “la Vallata
Est” organizza degli incontri, che
sono iniziati lunedì 22 Febbraio a
Revine (tema della serata è stata
l’enciclica del papa Benedetto XVI°
“Caritas in Veritate”- nella carità c’è
la verità; continuando poi, lunedì 1°
Marzo a Corbanese con l’intervento del Vescovo che ha fatto un bellissima lezione di catechesi per gli
adulti aperta a tutti i fedeli della Forania. Ha spiegato in modo semplice
e gradevole il significato dei vari riti
che ci sono all’interno della.
I prossimi incontri si terranno
sempre in chiesa alle ore 20,30: a
Tarzo l’8 marzo (con tema l’Anno
Sacerdotale), a Lago il 15 marzo (il
tema sarà la vocazione Battesimale) e
per ultimo ad Arfanta il 22 marzo
(per tema le sette religiose). Questa
potrebbe essere per l’intera comunità l’occasione per un cammino
spirituale durante il periodo quaresimale. Sappiamo che a volte è un
po’ difficile per qualcuno uscire alla
sera, però ci ha fatto piacere aver
visto “facce nuove” e ciò è di aiuto
e stimolo per poi operatori pastorali. Ricordiamoci che siamo tutti
figli dello stesso Padre che ci ama:
“non è Dio che ci abbandona, ma siamo noi che a volte non sentiamo la sua
chiamata; non è il peccatore che torna
da Dio per implorare il suo perdono,
ma è proprio Dio che corre dietro ad
ogni peccatore e lo fa ritornare da Lui
amandolo sempre più”.
Dopo Pasqua ci sarà il rinnovo
degli Organismi ecclesiali di partecipazione della Chiesa di Vittorio
Veneto, questo sarà un tempo importante per l’intera Diocesi ed anche per la nostra comunità, perché
siamo chiamati a rinnovare il C.P.P.
Esso è formato da fedeli che vivono l’adesione di fede a Gesù Cristo, sono disponibili a collaborare
secondo le finalità del medesimo,
in comunione con il Parroco che
guida la parrocchia per mandato del
Vescovo. Requisito fondamentale di
ogni membro deve essere la piena
comunione con la Chiesa non solo
negli elementi fondamentali della
professione di fede, ma anche nel
riconoscimento del ministero dei
suoi pastori e del loro autorevole
insegnamento, siano maggiorenni
ed abbiano capacità di dialogo e conoscenza dei concreti bisogni della
parrocchia, siano domiciliati in parrocchia ed impegnati con coerenza
nella vita cristiana. (statuto diocesano – gennaio 2010). Il C.P.P. deve saper vivere, attraverso i vari carismi
o doni dei membri che lo compongono, in comunione e corresponsabilità tra loro e il loro Pastore, offrendo il proprio aiuto rispondendo
ad una ”chiamata vocazionale”. Nel
prossimo incontro del C.P.P. tratteremo questo argomento e cercheremo dei criteri utili per poter
fare il rinnovo. A tutti i nostri lettori
vanno i nostri migliori saluti e ci lasciamo con una breve preghiera “Tu
o buon Dio sei sorgente inesauribile di
vita – la grazia dell’acqua battesimale
ci unisca a te ed alla tua Chiesa – aiutaci a camminare nella vita nuova di
cui ci hai fatto dono, immersi con te,
risorti con te. (BF)
La segreteria del Consiglio Pastorale P.
ARTICOLI PER VOCE AMICA
Si ricorda ancora di preparare
gli articoli e le foto su supporto informatico.
Articoli in formato Word, Foto in formato
to jpg.
Si ringrazia per la collaborazione.
Aiutiamo il Bollettino
che si avvia
a raggiungere il traguardo
del mezzo secolo
pagina 19
BANCO ALIMENTARE
IL PANIERE DELLA BONTA’
Fra breve, anche a Tarzo, sarà attivato un “Banco alimentare” per la
distribuzione gratuita di alimenti. Si è fatta promotrice l’Associazione
“Società di S. Vincenzo De’ Paoli – Conferenza S. Chiara di Assisi di Tarzo”,
poiché anche da noi sono sempre più numerose le famiglie, italiane e
straniere, in difficoltà.
Sarà possibile attuare l’iniziativa grazie alla collaborazione del Parroco don Francesco, dell’Assistente Sociale Dott. Bolognese e dei negozianti del Comune che hanno accettato di esporre il “Paniere della
bontà”.
In questo “Paniere”, che sarà facilmente identificabile, le persone potranno depositare generi alimentari non deperibili: un semplice gesto
di solidarietà con il quale si potrà creare una rete di raccolta per aiutare le famiglie nel bisogno. Non appena saranno completati i necessari preparativi, verranno esposti degli avvisi per informare del giorno,
dell’orario, del luogo e delle modalità per accedere alla distribuzione
degli alimenti.
C.D.B.
BREVI DI CRONACA
* Processione con il Gesù Bambino
Già da tre anni, si è ripresa la consuetudine di celebrare il Gesù Bambino nel giorno dell’Epifania. Quest’anno la cerimonia è stata molto
partecipata sia dagli adulti che dai bambini, questi ultimi presentandosi in massa e portando ognuno una foto del piccolo Gesù. I piccini
dai 3 ai 10 anni sono stati premiati per il loro impegno ricevendo la
benedizione data dal Parroco. La giornata, molto fredda, non ha permesso ai partecipanti la processione all’aperto del Gesù Bambino e per
questo essa si è svolta all’interno della Chiesa comunque con buona
riuscita della cerimonia.
* Celebrazione della Candelora
Come ogni anno, il 2 febbraio, ha avuto luogo la celebrazione per la
Candelora che si è svolta conformemente a tutti gli altri anni.
C’è stata una buona partecipazione da parte dei fedeli, soprattutto
dei bambini che hanno preso parte dinamicamente alla cerimonia ricordandosi di portare le loro candele che sono poi state accese e benedette dal Parroco. Purtroppo in questa celebrazione è stato impossibile
uscire all’aperto per la processione, a causa dell’intenso freddo di quei
giorni ma comunque essa si è svolta bene anche entro le mura della
Chiesa.
* Le Ceneri
Mercoledì 17 febbraio, nel pomeriggio, si è svolto il rito delle Ceneri derivanti dagli ulivi benedetti la Domenica delle Palme. Esse sono
servite per il simbolico gesto della cenere sul capo che sta a significare
che “cenere eravamo e cenere ritorneremo”. Questa cerimonia è stata
seguita da molti bambini in vacanza da scuola.
Elisabetta M.
HIALI
LAVORI OPERE PARROCC
Prestito grazioso
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Gennaio-Febbraio 2010
one:
Modalità per la contribuzi
maggiorenni o
nica da parte di persone
no
Ca
in
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ent
am
ett
Dir
1)
205).
associazioni. (tel.0438 586
rappresentanti di enti ed
chia, presso la
io, a favore della Parroc
2) Con bonifico bancar
le seguenti coi o la propria Banca, con
B.C.C. Prealpi e sue filial
ordinate:
ione della Beata
“Parrocchia della Purificaz
C/C n.15584 intestato a
Vergine di Tarzo”
015584
00000
IT69 A0890462130
0
del bonifico in Canonica.
Portare, poi, la ricevuta
Imprese, usuzione liberale” di Ditte e
Il Contributo, come “eroga
d’impresa.
le deducibile dal reddito
fruisce del beneficio fisca
pagina 20
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Fe s t a de ll a Pac e
Domenica 31 gennaio, a Forra di
Soligo, si è svolta la Festa della Pace
che ha riunito insieme, per momenti
di gioco, di divertimento e di preghiera, tutti i ragazzi dell’A.C.R. delle
foranie Vallata e Quartier del Piove.
Nonostante la neve avesse ricoperto
tutta Tarzo non ci siamo persi d’animo e alle 9 eravamo già in viaggio.
Appena arrivati a Farra, abbiamo fatto le prove di canto per la Santa Messa che si è svolta alle 10. Al termine
ci siamo diretti verso la palestra dove, dopo
aver indossato dei fantastici calzini antiscivolo (gadget della giornata), accolti dalla
band dell’A.C.R., abbiamo fatto sentire le
nostre sorprendenti doti canore.
Una scenetta realizzata dagli animatori ha
spiegato ai ragazzi il tema della giornata: in
una radio non si riescono più a mandare in
onda le trasmissioni, i computer iniziano a
dare i numeri e inoltre questa radio deve
annunciare un importante messaggio. L’incomunicabilità dei nostri giorni, dovuta alla troppa tecnologia che ci circonda
«Voce amica»
rende le relazioni con gli altri sempre meno
vere e distanti. I ragazzi, attraverso il gioco,
hanno riscoperto i mezzi di comunicazione
più semplici e alla fine hanno formato un
messaggio, il messaggio di pace pronunciato dal papa il 1 gennaio. Ma il gioco
si è svolto nel pomeriggio perché subito
dopo la scenetta, affamatissimi, abbiamo
tirato fuori dai nostri zaini
panini, brioche e tutto ciò
che le nostre mamme avevano messo dentro. Carichi
di energie abbiamo passato
il pomeriggio tra i vari stand
Gennaio-Febbraio 2010
del gioco per riscoprire le comunicazioni
più semplici: quella scritta, visiva, artistica, pubblicitaria, musicale, corporea e verbale.
Terminato il gioco abbiamo concluso la
giornata con bans, canti e un piccolo ma
ricco buffet.
Gli animatori A.C.R.
PROPOSTE DI PELLEGRINAGGI
Informazioni
in parrocchia
Il 20 marzo 2010: VICENZA: Madonna di Monte Berico e Brendola, casa natale di
Suor Bertilla Boscardin.
Pranzo al Castello di Soave
(VR).
Il 21 maggio 2010. TORINO: Visita alla SINDONE. Pranzo. Poi
visita a Colle Don Bosco: casa Natale di Don Bosco e il Grande santuario dei Salesiani.
Mese di agosto (5 giorni)
FATIMA (Portogallo) e
S. GIACOMO DI COMPOSTELA (Spagna)
La Giornata
per la Vita
porta il sorriso a tutti quelli che la vivono. C’è il sorriso dei parrocchiani che ogni anno ci accolgono con gioia. C’è il sorriso
delle nonne che vedono i fiori fuori dalla chiesa e ci chiedono di
metter da parte le primule più belle. C’è il sorriso nostro, che ringrazia, mentre spieghiamo alla gente il fine della loro solidarietà.
E poi c’è il sorriso di chi aiutiamo, la Casa Mater Dei di Vittorio
Veneto.
Un’esperienza che ci ha donato il sorriso più bello, quello di un
bambino in braccio alla propria madre.
Gli animatori A.C.R.
«Voce amica»
Pro Loco
Festa della Candelora
da cornice ai 12 carri mascheProfumo di frittelle, crostoli e
rati. I gruppi mascherati hanno
castagnole, siamo nel pieno del
regalato quel carico di allegria e
carnevale e la Pro Loco di Tarzo
divertimento che fa del nostro apha dato avvio ai festeggiamenti
puntamento uno dei più attesi del
della Candelora.
carnevale di marca. Domenica
Sabato 23 gennaio, alla presen31 c’è stata la “I a Festa della faza delle amministrazioni di Tarzo
miglia e della comunità tarzese”.
e Revine Lago, c’é stata la preAbbiamo voluto creare uno
miazione dell’XI° Concorso di
spazio dedicato alle
Disegno dedicato
famiglie e ai bambialle scuole medie
ni con un apposito
dell’Istituto Comprogramma. Clown
prensivo.
e giocolieri, il coro
Gli allievi hanno
di bambini “Le voci
ben interpretato il
del Vento” diretto da
tema del concorso
Aris e Rita e in finafornendo delle opele il concorso delle
re degne di nota;
mascherine. La vomerito non solo dei
glia di aggregazione
ragazzi, ma anche
unita ad uno spazio
delle famiglie e
adatto alle corse e ai
della professoressa
Disegno di Andrea Pancot
giochi dei più piccoMinet che con
li hanno contribuito
grande impegno
al buon successo della giornata.
e passione riesce a stimolare e far
L’appuntamento che verrà
esprimere i giovani artisti con delriproposto per da dare la
le eccellenti rappresentazioni. Ci
possibilità alle famiglie di
teniamo molto a queste rassegne
festeggiare assieme la festa
che esortano i ragazzi ad impepatronale.
gnarsi.
La XXI Festa è termiDomenica 24 gennaio si è svolnata come consuetudine
ta la sfilata dei carri mascherati
il 2 febbraio, festa patroarrivata alla 21a edizione. Un tinale, con la Santa Mesmido sole ha illuminato la giornata, splendida anche se fredda,
sa e la benedizione delle
candele. In serata c’è stata
e il centro Tarzo si è riempito di
persone che tra coriandoli, stelle
l’estrazione della lotteria.
filanti e mascherine hanno fatto
Appuntamento seguito da
pagina 21
moltissime persone che ambiscono ai ricchi premi in palio. La
vendita dei biglietti è stata notevole, (più che mai!). Sono state
coinvolte quest’anno varie Associazioni che hanno venduto oltre
il 50% dei biglietti, e l’utile della
lotteria, che è stato di 11.597 €, è
stato interamente e proporzionalmente ai biglietti da loro venduti
suddiviso: Asilo Tarzo 2.182 €,
Asilo Corbanese 2.000, Volley
Tarzo 2.000, AC Tarzo-Revine
Lago 2.000, A.C. Vallata 1.850,
Ass. Volo Libero 363, UC Tarzo
220, U.C.Vallata MTB.176 €. La
lotteria della Candelora distribuisce ricchi premi per chi tenta la
fortuna ed eroga un importante
contribuito alle associazioni collaboranti.
Una grossa soddisfazione è arrivata dalla parte enogastronomica che con i piatti della nostra tradizione ha richiamato tantissime
persone, dando la possibilità di
degustare trippe, spiedo, grigliata,
bollito e tante altre leccornie, pietanze ormai in disuso nelle nostre
case.
Un grande grazie a tutti gli
sponsor che ci aiutano per un
buon svolgimento della festa. Un
grazie particolare alla Banca Prealpi, sempre disponibile e vicina
alle esigenze delle associazioni. Il
più grande ringraziamento va fatto comunque a tutti i volontari che
con grande passione e professionalità si alternano, consentendo
che il tutto si svolga per il meglio.
Grazie davvero a tutti!!!
Le attività della Pro Loco continuano: domenica 7 marzo l’annuale Assemblea e giovedì 18
“Tarzo a Tavola” al ristorante
“Ai Pini”. La rassegna enogastronomica terminerà con la serata
finale il 20 aprile presso lo stand
della Pro Loco. Questa manifestazione ha fatto conoscere il nostro
paese anche grazie anche alle riprese televisive che sono andate
in onda il16 gennaio su Antenna
3. Vi aspettiamo sempre numerosi alle prossime manifestazioni
e appuntamenti e cercheremo di
accoglierVi nel miglior modo che
conosciamo.
Per la Pro Loco di Tarzo
Luciano Piaia
Un interessante pomeriggio in “Villa Bianca”
Senza dubbio molti ricordano che l’ottobre scorso, nella nostra chiesa parrocchiale
con la presenza del vescovo Mons. Corrado
Pizziolo, ha avuto luogo il Rito di Ammissione di tre Candidati all’Ordine del Diaconato
permanente. Il candidato della nostra Parrocchia era il Dott. Mario Introvigne. Qualche
giorno dopo, una volontaria della S. Vincenzo De’ Paoli raccontò dell’avvenimento nel
reparto di “Villa Bianca” che frequenta settimanalmente e avendo notato con quanto interesse l’argomento veniva seguito, propose
al Direttore di invitare il futuro diacono nella
Casa affinché le suore e le ospiti potessero
conoscerlo di persona e non solo attraverso
le sue parole.
L’incontro ha avuto luogo sabato 20 febbraio nella bella Cappella delle Suore Francescane di Cristo Re. Dopo la Messa, la pre-
sentazione di Don Francesco e il benvenuto
del Direttore Giovanni Sallemi, ha preso la
parola Mario Introvigne che, con opportune
citazioni, ha illustrato in generale il ministero diagonale: quando ha avuto inizio, quale
ruolo ha il diacono nella comunità cristiana,
qual è il percorso formativo che deve seguire
un candidato a tale ministero.
Nel ricordare la distinzione fra i tre gradi del Sacramento dell’Ordine (Episcopato,
Presbiterato, Diaconato) Mario Introvigne ha
sottolineato che la parola “diacono” significa
“servo” e indica la scelta fatta da Gesù nella
sua vita terrena. I Diaconi, ha ribadito, servono il Popolo di Dio nella diaconia (servizio)
della liturgia, della Parola e della carità.
Poi, rispondendo alle domande di carattere personale che gli sono state rivolte, ha
parlato della sua esperienza di papà adottivo
di due bambine e di come riesce a conciliare
l’impegnativo cammino verso il Diaconato
con l’impegno della famiglia e del lavoro (è
un commercialista). Mario Introvigne è stato
seguito con attenzione e simpatia non solo
per ciò che ha detto, ma anche per come l’ha
detto: infatti si è espresso con un linguaggio
semplice e comprensibile, con una “bella
voce forte”, come ha osservato un’anziana
ospite. Inoltre, si è capito che un Diacono per
la nostra comunità è veramente un dono prezioso, di cui dobbiamo ringraziare il Signore.
A conclusione del pomeriggio, ci sono i
ringraziamenti di Suor Anna Maria, Superiora di Villa Bianca, e delle Volontarie della
San Vincenzo, con la promessa di un altro
incontro.
C.D.B.
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Gennaio-Febbraio 2010
«Voce amica»
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
pagina 22
Gennaio-Febbraio 2010
GRUPPO ALPINI TARZO
Sezione di Vittorio Veneto
Assemblea
generale del
Gruppo
Il Gruppo alpini di Tarzo, che
annovera ben 250 iscritti, ha
celebrato domenica 7 febbraio 2010 la propria “Assemblea
generale elettiva”. Presente il
Presidente sezionale Angelo Biz,
sono stati approvati la relazione
morale del 2009, il rendiconto finanziario 2009, quello di
previsione 2010 ed il correlato
programma delle attività. Successivamente si sono svolte le
elezioni dei vari organismi, tra
cui i Collaboratori, i Revisori
dei conti, i Delegati per l’Assemblea sezionale, i Consiglieri
del Gruppo ed il Capogruppo. In
forma plebiscitaria è stato riconfermato alla guida del sodalizio
tarzese, per il triennio 20102012, il collaudato Gian Pietro
Gregoletto. Successivamente il
nuovo Consiglio, nel quale sono
entrate alcune figure nuove, ha
nominato tre Vice-capigruppo
(Francesco Introvigne-vicario,
Ivano Bazzo e Giovanni Liessi),
ha confermato nella veste di Segretario Giuseppe Toffoli ed ha
provveduto a ripartire, secondo
conoscenza e competenza, i vari
incarichi per seguire le molteplici attività del Gruppo.
Battesimo
Figura 1 - Il saluto, durante
i lavori assembleari, del Presidente Sezionale Angelo Biz.
Nel successivo incontro conviviale con autorità, amici, familiari e rappresentanti delle
Associazioni, sono intervenuti
dapprima il Sindaco, Gianangelo Bof, citando il programma
del Gruppo, che spazia a 360°,
e gli aspetti sociali e culturali
delle attività svolte, tra cui il
nuovo affresco sulla parete est
della sede e poi il Presidente di
Banca Prealpi, Carlo Antiga,
confermando il sostegno del locale istituto di credito alle iniziative promosse dagli Alpini
in proprio e in fattiva collaborazione con le varie realtà associative locali per lo sviluppo, la
promozione ed il bene del nostro Paese.
Il Presidente sezionale Angelo Biz, infine, ha fatto breve
cenno, dopo la prima e riuscita
sperimentazione dello scorso
anno, al progetto della “naia
breve” 2010, per cinquemila
giovani d’ambo i sessi dai 18
ai 25 anni, concludendo con il
punto sullo stato dei lavori della “Casa Alpini di Vittorio Ve-
Mattarolo Anna Cecilia Maria di Nicola e Rosignoli Laura, nata a Negrar (Verona) il 27 novembre
2009, è stata battezzata nella Basilica di Santa Anastasia a Verona domenica 7 febbraio 2010, “Giornata
per la vita”. Padrini: Andrea e Tiziana Mattarolo da
Treviso
neto” in Paganica (L’Aquila),
di imminente inaugurazione
(aprile), nata da una comune
idea tra il Gruppo di Tarzo (gemellato con gli amici abruzzesi
terremotati) il Comune di Tarzo, la Banca Prealpi e la Sezione di Vittorio Veneto.
Nozze d’Oro
F. Introvigne
Domenica 17 gennaio 2010 Ugo Antoniazzi e Assunta Dorigo hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio
con i figli Loredana e Ivan, Rosy e i nipotini Nicola e Andrea.
Con una santa
Messa nell’abbazia di Follina – dove a suo
tempo si erano
conosciuti – hanno voluto ringraziare il Signore
per questo importante traguardo, vissuto nella
fede e nell’amore verso la famiglia, e pregarlo,
perché possano
continuare
la
loro vita in salute e serenità.
Ricordo
BRUNO CESCA
29.3.1929 - 13.2 2005
Sono passati cinque anni da quanti hai
lasciato,
ma sei sempre nei nostri pensieri e nel
nostro cuore.
Con affetto i tuoi cari
«Voce amica»
Anagrafe
MATRIMONIO
1. DE NONI ALESSIO e INTROVIGNE
SILVANA,
residenti a Ponte della Priula
di Susegana, hanno celebrato
il matrimonio religioso nella
Chiesa Arcipretale di Tarzo il
9 Gennaio 2010. Testimoni:
Introvigne Daniela da Castelfranco Veneto e De Noni Paolo da Conegliano.
BATTESIMO
1. DE NONI VITTORIA di
Alessio e di Introvigne Silvana, residenti a Ponte della
Priula di Susegana, nata a
Conegliano il 21.5.2009, è
stata battezzata nella Chiesa
Arcipretale di Tarzo il 9 Gennaio 2010, dopo il Rito di
Accoglienza celebrato il 18
ottobre 2009.
Madrina: Introvigne Anna
Maria della parrocchia di
Tarzo.
DEFUNTI
1. PIETROBON FABIA. Era
nata a Venezia il 24.6.1917.
Visse la giovinezza assieme
alle sorelle Liliana e Luigina.
Percorse un lungo tratto di
strada, in comunione di vita
e di amore con il marito Italo
Ongaro e godette della nascita dei figli Anna e Renzo.
Insieme hanno gestito a Venezia una cartoleria e un negozio di articoli sportivi. E in
questo ambiente la loro vita
si é dispiegata, ma egli effetti
oltrepassarono quelle mura e
hanno lasciato un ricordo di
una mamma buona educatrice, serena con il sorriso sulle
labbra, anche quando il cuore poteva piangere, laboriosa per il bene della famiglia,
maestra di vita, di speranza
e di pazienza, di solidarietà
e di generosità, di signorile
dignità nel rispetto delle persone. Da Venezia aveva preso
residenza a Tarzo, in via dei
Pascoli, dove ebbe a soffrire
per la morte del marito Italo,
avvenuta 19 anni fa. In questi ultimi anni, visse assieme
alla figlia Anna, assistita con
amore dai figli. La sua vita
su questa terra si concluse
all’ospedale di Vittorio Veneto il 31.12.2009. Il funerale
venne celebrato il 2 gennaio
2010 e poi tumulata nel nostro cimitero in attesa della
resurrezione.
2. PRADELLA LUIGI. La
sua era una famiglia di artigiani originaria di Ogliano.
Gli antenati vollero far parte
della Contea di Tarzo, allora
Contea Vescovile. I Pradella
collaborarono al trasportò da
Conegliano delle colonne degli attuali altari della chiesa
di Tarzo. Ricordiamo anche
la “Fondazione Pradella”, che
aveva destinato parte delle
proprie case ai poveri, chiamate poi “le case dei poveri”
in via XXV aprile e parte per
“suffragare le anime”, poi
questa parte incamerata dallo stato. Domenico e Maria
ebbero la gioia di trasmettere
la vita a 9 figli: 3 maschi e 6
figlie, delle quali 4 scelsero la
vita religiosa. Luigi, ultimo
dei fratelli, avrebbe compiuto
100 anni il prossimo 19 novembre, essendo nato a Tarzo
il 19.11.1910. Il padre di Luigi, Domenico Pradella, morì
a 43 anni nel 1918 a causa
della “spagnola”, mentre la
mamma Casagrande Maria
era morta nel 1917 colpita dal
“tifo”, contratto perché andava ad aiutare e assistere i piccoli bambini di una famiglia
vicina, rimasti senza genitori.
Luigi celebrò il matrimonio
con Perenzin Benedetta ed
ebbe la gioia della nascita dei
tre figli Domenico, Lucio e
Giorgio, che lo hanno assistito con amore e attenzione,
specie in questi ultimi anni.
Soffrì per la perdita della
moglie. Partecipò alla guerra
per cinque anni nel reparto
di cavalleria in Jugoslavia e
Croazia. Di costituzione sana
e robusta superò anche qualche infortunio. La famiglia
Pradella riuscì a costruire la
propria casa in via Castellich,
dove abitavano cinque famiglie con una schiera di nipoti.
Nel frattempo comperarono
appezzamenti di terreno per
l’agricoltura. E nella sua casa
l’8 gennaio 2010 concluse
la sua lunga esistenza. Il funerale venne celebrato l’11
gennaio e poi accompagnato
nel cimitero di Tarzo, accanto
ai suoi cari.
3. CASAGRANDE
GIMO.
pagina 23
Egli era nato a Nogarolo il
24.3.1927. Insieme ai suoi
sette fratelli aveva trovato
abitazione a Tarzo. Come
tanti altri, anche Gimo trascorse un periodo di tempo
in Germania per lavoro. Sofferse molto per la morte del
padre quando era ancora giovane e fu condotto a pensieri
di sofferenza e ebbe bisogno
di assistenza medica, perché
la sua resistenza e salute diventavano fragili, venne allora ospitato ad Oderzo. Qui
residente, il 26.1.2010, concluse la sua esistenza terrena
a 82 anni e lascia nel dolore
le sorelle Lea e Maria e i fratelli Dario e Fausto. Il funerale venne celebrato a Tarzo il
28.1.2010 e poi tumulato nel
cimitero del capoluogo.
4. DALLE CRODE VITO. Egli
era nato a Tarzo il 14.9.1927.
Ha vissuto molti dei suoi 82
anni nella fatica e nel lavoro.
La fanciullezza e la giovinezza si accompagnò a quella
degli otto fratelli Giovanni,
Antonio, Pietro, Umberto,
Giacomo, Augusta e Rosa.
Celebrò il matrimonio con
Casagrande Olga ed ebbero
la gioia del figlio Bruno. Trascorse alcuni anni in Francia
e poi a Milano, sempre in
cerca di lavoro che gli potesse assicurare una vita meno
difficile. Egli esercitava la
professione di muratore. Tutti i fratelli si costruirono il
loro avvenire e anche Vito,
dopo aver vissuto vari a anni
a Fratta, si stabilì nella sua
casa sulle Rive di San Pietro.
Concluse il suo pellegrinare
sulla terra all’Ospedale De
Gironcoli di Conegliano il
O
26.1.2010. Il funerale fu celebrato il giorno 29 gennaio e
poi accompagnato nel cimitero di Tarzo.
5. TONON ANTONIO. Era
nato a Vittorio Veneto il
7.2.1917. Visse gli anni della
giovinezza con i cinque fratelli, dei quali Antonio era
il più giovane. Risiedeva a
Collaldrà dove la sua lunga
esistenza si snodò nella professione di lavoratore della
terra. Non solo vide il meraviglioso e stupendo alternarsi
delle stagioni, tante primavere, estati, autunni ed inverni,
ma fu anche spettatore di un
alternarsi di stagioni civili
con il carico spesso pesante di avvenimenti dolorosi,
preoccupanti, che lasciarono
il segno nella società e nella
vita dei singoli e dei popoli.
Sperimentò cosa vuol dire la
guerra, vedere da vicino la
morte e cosa poteva significare di dolore e di paura l’incertezza drammatica dell’avvenire. Celebrò il matrimonio
con Rizzutto Giuseppa da cui
ebbe i figli Mariuccia, Vittoria e Gianfranco. La moglie,
morta 23 anni fa, insegnante
dei ragazzi della Scuola Elementare di Corbanese, che
educò e preparò alla vita per
diverse generazioni. Antonio
faceva parte dell’Associazione Alpini del gruppo di Corbanese, con i quali condivideva ispirazione e iniziative
di solidarietà e di amicizia.
Concluse la sua vita nella sua
casa di Collaldrà il 3.2.2010
e il funerale venne celebrato
il giorno 5 febbraio e poi accompagnato nel nostro cimitero.
F F E R T E
Lampada San Antonio: NN 10
Lampada del SS.mo: NN 10
Per la Scuola della Infanzia
Ministero (Ufficio scolastico di
TV) 8.179,31 €, In memoria di
Maset Guido 50, Cartoleria Nadia
Balbinot 200, Cartoleria Balbinot
Nadia (Cassetta Pro Asilio) 49,
associazione santa Barbara-AIEM
di Tarzo 50, Contributo straordinario del Comune di Tarzo anno
2009: 2.734,89, contributo Genitori della Scuola Materna. 4.000, De
Coppi Lino 25, Flavia Mattarolo in
occasione del Battesimo della nipotina Anna 200 Spese: Personale 5.858,13 €,
alimentari 1,985,83, CESA (contabilità) 720.26, TFR Cadalt Danila
16.853,91; Titton Stefania 1547,62,
ONPI (estintori) 26.40, ENEL
320,10, Riscaldamento 2.702,17.
Per la Chiesa di Fratta
In memoria di Della Pietà-Casagrande Adele, la sorella 20 €, De
Favari Giovanni e Domenica in ricordo di De Polo Nino, Carmela,
Maria e Mariagilda 180.
Spese: Luce 50.65
Per la Chiesa di Nogarolo
Offerte raccolte in chiesa 583 €.
Spese: riscaldamento 143, varie
(lampada, ecc..) 12.75
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Gennaio-Febbraio 2010
O
F F E R T E
Alla Chiesa dalla benedizione e visita alle famiglie
Di Cesaro Lucia 10 €, NN 10, Zuanella Severino 50, Tomasi Antonio 20, Grava
Elsa 20, Zuanella Gianna 20, Dal Maso
15, De Martin 20, Antoniazzi Ugo 30, Antoniazzi 10, NN 50, Bottega 10, NN 20,
Ongaro 20, Maset Guido e Grazia 100,
Costalunga 50, Recchia 50, Pancotto 20,
Pancotto Domenco 10, Michelon Cesarino 10, Dia 10, NN 10, Possamai Luciana
50, NN 50, Bernardi Remo 10, Dalla Cia
Sante 10, Dal Gobbo Silvia 40, Lorenzon
50, Colonia 20, NN 40, Trevisanello 5, Pilat Elda 10, Casagrande Giacomo 25, Pilat
Benito 10, Della Pietà 10, Saccon Gina
20, Casagrande Gemma 15, Michelon 10,
Michelon Pellettier 20, Moschet Livio 20,
Pancotto Felice 20, NN 50, Introvigne De
Martin 20, De Zanet 20, Braido 20, Ceotto 20, Feltre Teresa 20, Baccichet-Da Parè
30, Introvigne Gino 10, Ceotto Angelo 10,
Moschet Stefania 20, Faraon Antonio 30,
Dal Gobbo Pietro 20, Balbinot 10, Balbinot Nori 50, NN10, Pancot Antonio 5,
Grasso Piero 20, Zilli Marco 15, Dei Tos
Pietro 30, Casagrande Carla 30, Bartolucci
Della Pietà 15, Zennaro 25, Iselle Giovanni
50, Marchesin 20, Teso 15, Dal Cin Angelo
10, Sassella Bellio 50, NN 30, Lucchese 20,
Tonin Cesira 10, Foltran Da Re Emmanuela 10, NN 50, Possamai Sergio 15, N.N.50.
Per la Chiesa:
In memoria di Pietrobon Ongaro Fabia,
le figlie 100 €, offerte in chiesa 119,43
e per opere parrocchiali 15; Funerale di
Della Pietà Casagrande Adele 34.90 per
opere parrocchiali 15 e la sorella 50; De
Zanet Tonon 10, Battesimo di Mazzucco
Gabriella 100, Matrimonio di De Noni
Alessio e Introvigne Silvana 55,36, gli sposi 100, Genitori dei Cresimati 45, Chiarel
Gabriele 5, Scouts di Treviso 30, De Martin Luciana 50; in memoria di Maset Guido
per lavori della chiesa 100 e per la caritas
50; Favero Luigi 30, Antoniazzi Gino 50,
NN 10, In memoria di Pradella Luigi, la
famiglia 200, offerte in chiesa 63,64 e per
opere parrocchiali 53.04; Faraon Giuseppe 60, NN 1.000, una famiglia devota della
Madonna 50, Dal Gobbo Pietro in ringraziamento 50, NN 50, Classe 1936: 50,
Busta ringraziamento (48) 803, NN 200,
Casagrande Maria, busta ringraziamento
10, Terremotati Haiti 250, Funerale di Casagrande Gimo 16.64, i fratelli 50 e per
opere parrocchiali 7.40; Funerale di Dalle
Crode Vito 63.43 e per opere parrocchiali
7, la moglie e il figlio 70; Meneguz Erminia
30, NN 90, Casagrande Giovanna (Vittorio V.) 30, NN 50, Carpenè-De Luca Busta ringraz. 100, Funerale Tonon Antonio
63.70, per opere parrocchiali 35, la famiglia
100 e Gruppo Alpini di Tarzo 50; Pol Cesca Jole 10, Festa della Candelora 137.04,
Candele festa della candelora 367.51,
Prestito grazioso 2.000, Prestito grazioso
3.000, NN 15, NN 10, Michelon (Bar) Busta ringraz. 100, Da Riz Gina Busta ringraz.
12, De Coppi Lino 25, In memoria di Pi-
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
lat Giovanni, la famiglia Pilat Umberto 20,
NN 50, Tonin Giovanna Busta ringraz. 20,
condominio Prealpi 27,54, Vendita ferro
1438,30. Offerte Festivo 1.012.88, offerte
feriale 249.70, stampa:157.63, candele votive, 595.21.
Spese: spese forania 60 €, tesseramento Azione Cattolica 60, cartelle archivio buste ringraz., cancelleria, moduli vari
125, Monastero San Giacomo per particole 69.40, Avvenire promozione 55.10,
stampa Famiglia Cristiana 595.88, lavori
chiesa 3.300, Grafiche Conegliano (La Pieve di Santa Maria) 1.000, La Nostra Messa
(foglietto domen.) 89, spese unità pastorale (relatore incontri) 36, Terremotati Haiti
250, Cereria candele 1.090, ONPI (estintori) 26.40. ENEL 349.65, Riscaldamento
2.0147,17.
VOCE AMICA
Tarzo: De Bastiani Gianfranco 20 €,
De Zanet-Tonon 10, Tomasi Sergio 15,
Tomasi Ornella (Seveso) 100, Possamai
Antonietta 20, Meneguz Celestino 15, De
Martin Luciana 30, NN 10, Hubli-De Martin (Svizzera) 50, NN 40, De Polo Nicola
20, Pancot Antonio 50, Faraon Giuseppe
20, Maset Francesco 30, N 20, NN 10,
Bernardi Remo 10, Introvigne Gino 5, C.B.
20, NN 15, Tomasi Luana (Monfalcone) 25,
Carpenè-De Luca 50, Cadalt Steeven 20,
Pol Cesca Jole 10, NN 10, Cecchin Flavia
15, De Coppi Lino 20. De Favari Giovanni
20.Totale 680 €
Corbanese:.Via Castagnera Bassa
185,50 €, via Callesella e Martiri 54, via
Madonna 20, vie varie 22, Piazza Papa Luciani 15, Meneguz Stefano 10,Tomasi Flora
12, Casagrande Bruno e Rita 25, Battiston
Antonietta 20, Resera Ivano 10, De Luca
Chiara 24, Casagrande Simone 12, Salton
Giuliano 20, Casagrande Antonia 20, Cancian Giovanni 10, Grosso Vittorino 15, Casagrande Angelo 15, Possamai Luciana 10,
Tomasi Gianfranco 15, Casagrande Umberto 15, Bottega Carlo 12, Grosso Dima
15, Dalle Crode Odilla 20, Lorenzet Anna
20, Pol Romeo 50, Campardo Luciano 20,
Bottega Dino 12, Cancian Maurizio 30,
Luigino Michela 12, Favero Flora 20, Alpini Corbanese 50, Battiston Elisabetta 10,
Meneguz Bruno 15, Bottega Illara 20, Bottega Lisetta 15, Foltran Anna 20, Botteon
Elda 15, Tomasi Carlo 14, Possamai Lovis
15, Antoniazzi Gianna 12, Antiga Emilio
25, Franceschet Maria 12, Cesaretto Rosina 15, Franceschet Lucia 15, Antoniazzi
Bruno 15, Meneguz Pietro 15, Antoniazzi
Luciano 15, De Coppi Vittorio 15, Marcon Anna 12, Antoniazzi Lina 20, De Polo
Amelia 15, Favero Luciana12, Bottega Luca
5, Dal Molin Arcangelo 7, Piovesana Ircano
5, Foltran Elena 20, Tomasi Amelia 20, Possamai Antonio 5, Pascon Vittoria 15, De
Coppi Giuseppe 5, Amiche Salone Liviana
64,50. Totale 1271 €.
Arfanta:173.80 €. - Totale entrate:
2124 €
Spese: Fattura n° 1438,10 e bolli e spedizione emigrati 421.90. Totale 1860 €.
Angolo dei ricordi
Fotografia scattata
nel giugno 1918
nella “crosera”
(inizio di via Roma)
ed inviata dal ex
capitano austriaco
Karl Baar da
Salisburgo il
15.7.1959.
Calendarietto appuntamenti
Marzo
8. Incontro Unitario a Tarzo
13. Ritiro Ragazzi della prima Confess.
15. Incontro unitario a Lago
17. Incontro dei Catechisti
21. Incontro Trevisani nel mondo
22. Incontro unitario a Arfanta
28. Domenica delle Palme e inizio della
Settimana Santa
31. Celebrazione penitenziale a Cison.
Aprile
1. Giovedì Santo
2. Venerdì Santo – Via Crucis a Nogarolo
3. Veglia Pasqua – celebrazione del Battesimo
4. Pasqua di Resurrezione.
18. Celebrazione della Messa di prima
Comunione
A Cison. Incontro dei Catechisti
19. A Lago: Consiglio unità pastorale
23. A Tarzo: Incontro Giovani della Forania
25. Celebrazione del Battesimo
A Tarzo. Incontro formativo dei Giovani della Forania
29. Redazione Voce Amica
30. A Vittorio Veneto: Festa del Palio dei
chierichetti
Redazione e Collaboratori di questo numero
Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Antonio Pancot, Francesco Introvigne, Martina Tonin, Carla Della Barba, Rachele Frare, Piero C., Luciano
Piaia, Elisabetta M., G. Albertin.
Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Bottega Luca, Damian Renata, De Nardo Davide.
Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon.