2013-2 - Parrocchia di Tarzo

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2013-2 - Parrocchia di Tarzo
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5
«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Marzo-Aprile 2013 - Anno L - numero 2
LA NAVE E IL MARE
Siamo sulla stessa barca
E’ un banale modo di dire che, come spesso avviene, nasconde una profonda verità. Kierkegaard scrisse
“che essere in vita è come svegliarsi dopo essere stati
ubriacati da reclutatori di marinai e imbarcati su una
nave che voga non si sa verso dove”. L’immagine del
battello come immagine della comunità umana pretende delle dimensioni. Rileggere il racconto di J. Conrad
“Il negro del Narciso”.
E’ notte. Il buio è tagliato da due strisce di vivida
luce, che sembrano delineare lo spazio della nave che
è pronta a prendere il mare. Prima ancora che la nave
salpi, il mondo che si lascia, quello della terraferma,
perde i contorni e le voci non hanno più la loro precisa identità, sono diventate brusio. Lo strepito di prima
lascia il posto al silenzio. La terra e la nave prendono
reciprocamente le distanze.
I tratti che descrivono lo spazio della nave sono dominati dalla vivezza umana dei personaggi e dalla esattezza degli spazi e degli oggetti.
Sulla nave si trovano i vecchi marinai, che si conoscono e conoscono bene la nave. Arrivano i nuovi arruolati. Si alzano le grida scomposte delle trattative per
i compensi, nascono le prime amicizie. Si delineano i
contorni di una umanità nuova, diversa, composita, il
mondo del mare. L’umanità che nasce sulla nave appare segnata da una fondamentale unità di coloro che vi
fanno parte, spinti gli uni contro gli altri per diventare
uguali dinanzi alla immensità del mare e al richiamo
esigente del lavoro. Ma ci sono anche, in questa umanità galleggiante, differenze, distanze e contrasti. Non
è tanto il mare il centro della nave, ma gli uomini. E
l’agitarsi delle onde fa capire l’agitarsi degli uomini.
Così la nave diventa “un piccolo pianeta” attorno al
quale gli abissi del cielo e del mare si incontrano in una
frontiera irraggiungibile, mentre una sterminata solitudine si muove con essa e rimpicciolisce gli spazi della
nave e accorciano il suo tempo.
Quando arriva la tempesta, il mare così vasto, si rimpicciolisce a sua volta, lo spazio si restringe attorno
alla nave e diventa una stanza buia dove sembra concentrarsi tutta la forza della natura.
d.F.
www.parrocchiaditarzo.it
Papa Francesco
Roma 13 marzo 2013
Annuntio vobis gaudium magnum:
Habemus Papam, Eminentissimum
ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio,
qui sibi nomen imposuit Franciscum.
Benedizione Apostolica
«Urbi et Orbi»:
Fratelli e sorelle, buonasera!
Voi sapete che il dovere del
Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei
fratelli Cardinali siano andati
a prenderlo quasi alla fine del
mondo … ma siamo qui … Vi
ringrazio dell’accoglienza. La
comunità diocesana di Roma ha
il suo Vescovo: grazie! E prima
di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito,
Benedetto XVI. Preghiamo tutti
insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo
custodisca.
[Recita del Padre Nostro,
dell’Ave Maria e del Gloria al
Padre]
E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo.
Questo cammino della Chiesa di
Sommario
Comunità cristiana
Cronaca locale
Notizie dal Comune
Arfanta: paese mio
Voce di Corbanese
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Parrocchia di Tarzo
Cronaca
Anagrafe - Ricordi
Offerte
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Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese.
Un cammino di fratellanza, di
amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno
per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una
grande fratellanza. Vi auguro
che questo cammino di Chiesa,
che oggi incominciamo e nel
quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia
fruttuoso per l’evangelizzazione
ngelizzazione
di questa città tanto
to bella!
E adesso vorreii dare
la Benedizione, ma
a prima – prima, vi chiedo
edo
un favore: prima che
il vescovo benedica
dica
il popolo, vi chiedo
edo
che voi preghiatee il
Signore perché mii benedica: la preghiera
ra del
popolo, chiedendo
o
la Benedizione
per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa
preghiera di voi su di me. […]
Adesso darò la Benedizione
a voi e a tutto il mondo, a tutti
gli uomini e le donne di buona
volontà. Fratelli e sorelle, vi
lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a
presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare
la Madonna, perché custodisca
tutta Roma. Buona notte e buon
riposo!
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«Voce amica»
Marzo-Aprile
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2013
BIOGRAFIA di Papa M.G. Bergoglio
Nasce a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa
il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e
dell’educazione dei cinque figli. Nel 1955 dopo il diploma da perito chimico entra nel seminario
di Villa Devoto. Nel 1958 entra nel noviziato dei gesuiti e nel 1963 dopo studi umanistici in Cile,
si laurea in filosofia a Buenos Aires. Tra il 1964 – 1966 insegna letteratura e psicologia a Santa Fe
e Buenos Aires e dal 1967 – 1970 studia teologia al collegio di San Miguel, dove si laurea.
E’ ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969. 1970 – 1971 terzo probandato ad Alcalà de Henares
(Spagna) e il 22 aprile 1973 fa la professione perpetua nei gesuiti. Il 31 luglio 1973 viene eletto
provinciale dei gesuiti dell’Argentina. 1972 – 1973 maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel,
professore
dii teologia e rettore del Collegio Massimo. 1980 – 1986 rettore del Collegio Maspr
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della parrocchia di San Josè. Nel 1986 dopo aver terminato la tesi dottorale
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diventa direttore spirituale alla chiesa dei gesuiti di Cordoba. Il cardinale
i Germania,
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Quarracino
lo vuole come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio
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1992
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99 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires
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ordinato vescovo nella cattedrale di Buenos Aires il 27 giugno. Come motto sceglie
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Miserando
atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma IHS, simbolo
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el Compagnia di Gesù.
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Alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo,, pr
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di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran
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dell’Università Cattolica.
Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del
titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale
a g giunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al
ministero episcopale. Nel 2002 declina la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Nell’aprile
2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI.
Primo Papa giunto dalle Americhe è una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. «La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare
la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre
raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella
Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale»,
che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere
in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è
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n punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha
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di Buenos Aires — tre milioni di abitanti — pensa a un progetto missionariio ince
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nceennttraat sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità
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protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante
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ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre
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cia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del
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opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti
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del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo «l’Evanggelii
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nd dell’America Latina».
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Alla quinta votazione, deludendo ogni previsione dell’accesissimo Toto-Papa dei giorni
scorsi, il Conclave ha scelto
il 266° successore di Pietro,
e pare che i cardinali stavolta “siano andati a prendere il
successore di Pietro, quasi alla
fine del mondo”. Con queste
parole e con un sorriso denso
di commozione, si è affacciato
su una Piazza San Pietro esultante e stracolma, l’ormai excardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, il “prete
dei poveri”, com’è già stato definito, avendo a lungo operato
e predicato tra gli ultimi della
periferia della capitale argentina. E certamente non è casuale
la scelta del nome “Francesco”,
un nome che rimanda immediatamente alla figura di San
Francesco di Assisi e la via della povertà che ha disegnato: un
nome che richiama l’amore per
i poveri, la semplicità, la condivisione più profonda con gli
ultimi e il senso del perdono.
La scelta di questo nome allu-
de quindi a una forte volontà di
umiltà e carità, che sembra già
voler aprire le porte a qualcosa
di nuovo, a un vento di rinnovamento di cui oggi senz’altro
la Chiesa, sempre più adombrata da scandali e da una mondanità eccessiva, ha bisogno.
Ma se il nome sembra essere
il segno più eclatante di questo
nuovo messaggio di umiltà di
cui Papa Francesco pare voler
farsi ambasciatore, ci sono stati
altri segnali che hanno puntato
dritto al cuore dei fedeli, nei
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
primissimi momenti del suo
Pontificato. “Vescovo e popolo.
Popolo e Vescovo”: così ha ridefinito il dialogo con i suoi fedeli
Papa Francesco, che non ha mai
usato l’appellativo “Papa”, ma
quello di “Vescovo di Roma”,
per autodefinirsi. Con un lungo
momento di silenzio ha cementato un potente dialogo con le
migliaia di persone che erano
venute a salutarlo da ogni parte d’Italia e del mondo e che lo
stavano seguendo dalla tv, dalla
radio e attraverso le “nuove tecnologie”, come lui stesso le ha
definite. “Umile tra gli umili”,
Papa Francesco si è immediatamente messo allo stesso livello
dei fedeli con semplicità e familiarità, chiedendo innanzi tutto
a loro di intercedere per lui davanti a Dio. quando poi è uscito dalle sale vaticane, non l’ha
fatto con l’auto ammiraglia, ma
con una comune berlina. D’altra parte, il suo motto pontificio
è “Miserando atque eligendo”,
la frase è stata pronunciata da
Gesù che guardò il pubblicano
peccatore e lo scelse come suo
fratello. Ma la scelta di Jorge
Mario Bergoglio deve essere
letta anche un segnale forte da
parte della Chiesa Cattolica che
per la prima volta nella storia
ha indicato come successore di
Pietro, un gesuita umile al fianco degli ultimi. Quando fu ordinato cardinale nel 2001 da Papa
Wojtyla, obbligò i suoi compatrioti che avevano organizzato
raccolte fondi per presenziare
alla cerimonia di Roma, a restare in Argentina e a donare i
soldi ai poveri. Gesto ripetuto
anche per la sua elevazione al
soglio pontificio. Ma anche se
le sue vesti cambiano e, con
esse, il colore dello zucchetto,
lui non cambia. È e resterà sempre il “prete dei poveri”, l’uomo
che non ha paura di confrontarsi con le istituzioni per difendere la dignità umana, dando
voce a chi non ne ha. (Tratto da
L’Osservatore Romano e Chiara Parenti)
È autore dei libri “Meditaciones para religiosos” del
1982, “Reflexiones sobre la
vida apostolica” del 1986 e
“Reflexiones de esperanza”
del 1992.
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MAMMA MARGHERITA
continuazione
Don Bosco è rientrato in famiglia per una convalescenza.
Ai suoi ragazzi promette: “Al
cader delle foglie, ritornerò”.
Nove nipoti a dare il benvenuto
A dare il benvenuto allo zio
prete ed il bentornato alla nonna, sull’aia dei Becchi c’erano
nove nipotini: quattro di Giuseppe (Filomena 11 anni, Rosa
8, Francesco 5, Luigi nato in
quell’anno e in braccio alla
mamma Maria), e cinque di
Antonio (Francesco 14 anni,
Margherita 12, Teresa 9, Giovanni 6 e Francesca 3).
Mamma Margherita li baciò
tutti, se li strinse tutti, e poi
diede un’occhiata affettuosa e
sorridente anche alle sue galline, che pure loro le erano corse
incontro.
Quella era la sua casa, dove
tornava a vivere come una regina felice. Alla sera, quando se li
vedeva tutti intorno nella recita
del Rosario, si sentiva vicina
alla felicità.
Anche Don Bosco si sentiva
veramente meglio. Il sorriso
timido dei nipotini, l’amicizia
franca dei fratelli, l’affetto silenzioso e i pasti robusti di sua
madre, gli ridonavano poco a
poco la salute e le forze.
“E adesso che il sole non è
più forte – gli disse alla fine di
agosto la mamma – vatti a fare
delle belle passeggiate. E pensa a come mettere ordine in ciò
che fai a Torino. Non voglio
che mi torni ogni anno consumato come uno straccio”.
Don Bosco camminò lentamente tra le vigne dove i grappoli già nereggiavano tra le
foglie verdi e gialle. E pensò
a Valdocco, progettando con
calma il suo futuro. In novembre, al ritorno, sarebbe andato
ad abitare nelle due stanze che
aveva affittato nella casa Pinardi, proprio sopra al cortile
del suo Oratorio. Lì avrebbe
ripreso la sua opera appena cominciata. Avrebbe ingrandito
la scuola serale per i ragazzi
poveri che non volevano passare tutta ala vita tra le filande
e cantieri. Poco alla
volta avrebbe dato
ospitalità ai più miseri che alla notte
non sapevano dove
andare, e rischiando
la prigione dormivano sotto i portici.
Poi, se Dio l’assisteva, avrebbe
cominciato a strappare qualche
ragazzo dalle fabbriche (che i
ragazzi chiamavano “bocche
dell’inferno”), aprendo qualche
laboratorio interno all’Oratorio
Chi l’avrebbe salvato dai
pettegolezzi?
Ma nella casa Pinardi dove
andava ad abitare, alloggiavano
anche altri inquilini. Come si
sarebbe trovato un prete da solo
in mezzo quella gente? Inoltre,
a poche decine di metri, c’era la
casa della signora Bellezza che
ospitava un’osteria equivoca,
La Giardiniera. Gli ubriachi vi
cantavano fino a notte alta. Un
prete che abitava da solo in
quei paraggi veniva a trovarsi
in una situazione molto discutibile. Chi l’avrebbe salvato dai
pettegolezzi?
In una camminata verso Castelnuovo andò a parlare con
il parroco don Cinzano. Gli
espose la situazione e gli chiese
consiglio. Don Cinzano non ci
pensò a lungo. Gli disse: “Hai
tua madre. Falla venire con te a
Torino. Avrai un angelo al fianco”.
Don Bosco stette qualche
istante in silenzio. Poi: “Ma ha
già 58 anni, e non è mai stata
in città. Qui ha i figli e i nipoti
che l’adorano e sta benissimo.
A Valdocco la farei passare dalla povertà alla miseria. Sarebbe
un sacrificio molto grosso per
lei”.
Don Cinzano aveva maturato
e approfondito il suo giudizio
su Mamma Margherita. E ribatté: “Sacrificio? E cosa credi che
abbia fatto tua madre in tutta la
sua vita? Ha fatto miracoli di
sacrifici, di privazioni, di pazienza, di umiliazioni per farti
diventare prete Non sarà questo
nuovo sacrificio a farla arrendere”. (Testimonianza giurata di
Ascanio Savio. Positio p. 212).
(Continua)
I PAPI
DELLA CHIESA
192. BENEDETTO XI, 22,27.10.1303 – 7.7.1304
La scomparsa quasi improvvisa di Bonifacio VIII
spinse i cardinali ad eleggere all’unanimità il trevivigiano Niccolò Boccassini, vescovo di Ostia. Entra-to nell’ordine domenicano, di cui era stato eletto
provinciale nel 1286 e generale nel 1296, Boccassini era stato nominato cardinale e inviato Legato
in Ungheria dallo stesso Bonifacio VIII, del quale fu
stretto collaboratore. Benedetto XI si odoperò perr
ristabilire un minimo di rapporto con i Colonna, anrotache se non arrivò a perdonare Sciarpa Colonna, protagonista dello “schiaffo” a Bonifacio VIII. Quanto al rapporto con il re
di Francia Filippo il Bello, attese che i suoi ambasciatori arrivassero a
Roma e con una Bolla del 25 marzo prosciolse il re e la sua famiglia
da ogni forma di censura e dalle misure punitive precedentemente
adottate. Escluse però dai benefici il ministro Guglielmo di Nogaret,
anche lui troppo coinvolto nell’episodio dello schiaffo. Ma per cause
di salute e di malattia confece scattare le misure previste. Morì il
7 luglio 1304 a Perugia e fu sepolto in San Domnenico e nel 1736
proclamato beato.
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Marzo-Aprile 2013
UNA GIORNATA DI SOLIDARIETÀ UNIVERSALE
La celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale è un’importante occasione per riportare l’attenzione sui numerosi bisogni materiali delle cosiddette Chiese di missione e richiamare la
responsabilità di ognuno al proposito.
La comunione. L’impegno solidale trae ispirazione dal comandamento dell’Amore e trova il suo modello nelle prime comunità cristiane, animate da un profondo spirito di comunione.
Così il Papa nel messaggio del 2008: “La colletta, che nella
Giornata Missionaria Mondiale viene fatta in tutte le parrocchie,
sia segno di comunione e di sollecitudine vicendevole tra le
Chiese”.
L’universalità. Se in origine l’esiguo numero di cristiani rendeva più facile dare risposte adeguate alle necessità di ciascuno, oggi che il messaggio di Cristo si è diffuso nei cinque
continenti, il compito diventa più impegnativo. Alle Pontificie
Opere Missionarie è chiesto di assicurare che tutte le comunità,
soprattutto le più piccole, povere e lontane, possano ricevere
gli aiuti di cui hanno bisogno. La dimensione universale è una
caratteristica fondamentale della Chiesa.
L’evangelizzazione. Le Pontificie Opere Missionarie si distinguono perché impiegano le somme raccolte ogni anno, pri-
I Fioretti
di Papa Luciani
Luciani, in viaggio verso Roma, aveva fatto
ssosta nell’area di S. Giovanni Val D’Arno. Il
ssegretario accende un fornello da campo, risscalda la pasta asciutta preparata dalle Suore e
prepara su un tavolino i piatti, vi mette anche
una bottiglia di vino. E mentre prepara il caffè, Luciani si mette a
mangiare. Dopo qualche tempo, arriva una roulotte e scendono papà
e mamma e due bambinetti. Vedono il vescovo, che conoscevano essendo della Diocesi, si avvicinano e il vescovo li invita a bere un bicchier di vino. Poi invece si vede poco lontano un tavolo più grande, si
sbanca, e si va tutti a sedere insieme sei persone. Si condivide quanto
ciascuno ha portato, si parla, si è contenti.
E il vescovo conversa affabilmente con i genitori ed anche con i
due ragazzi e chiede: - Giuda ha venduto Gesù per trenta denari.
Ha fatto una cosa brutta, dice un ragazzo: - Pietro ha detto di non
aver mai visto Gesù, di non conoscerlo, di non averlo mai sentito
parlare.
Ha fatto una cosa brutta, anche lui.
Giuda si è disperato, ha pensato l’ho fatta così grossa che non potrò
mai essere perdonato ed è andato a impiccarsi:
Pietro invece ha pianto dal dispiacere Gesù lo ha perdonato.
Se tu fossi stato al posto di Giuda, cosa avresti fatto? - Mi sarei
impiccato con le braccia al collo di Gesù
Luciani racconta
Un uomo, ormai avanti con gli anni e che aveva fatto tante esperienze, era rimasto senza lavoro ancora giovane perché sul lavoro una
grossa pietra gli aveva schiacciato una gamba, ma viveva con la moglie e ogni tanto in nipoti lo andavano a trovare. Aveva mantenuto la
sua serenità, il coraggio e la onestà di vita. Sentendo avvicinarsi la
morte, chiamò i figli, le nuore e i nipoti e disse: - Voglio svelarvi un
segreto! Venite con me nel frutteto che sta attorno alla mia casa.
Tutti lo seguirono con curiosità. Il nonno cominciò a zappare in un
posto nascosto da un grosso albero di mele. Si trovò un piccolo scrigno, lo aprì e disse: Questa è la pianta più preziosa di tutte, quella che
mi ha dato fiducia e coraggio e gioia nella vita: Lo aprì, ma era vuoto.
DATI CHE SPIEGANO LA MISSIONE
“L’impegno missionario resta il primo servizio che la Chiesa
deve all’umanità di oggi”.
ma di tutto a sostegno
dell’evangelizzazione,
nel rispetto di quella
che è la finalità della
Chiesa: annunciare
il Vangelo a chi non
lo conosce ancora.
L’aiuto materiale, che
si concretizza nella realizzazione di progetti
a carattere sociale,
nel campo della sanità e dell’istruzione,
tiene conto di questa
priorità, come ricorda
l’enciclica Redemptoris missio: “Il miglior servizio al fratello è
l’evangelizzazione, che lo dispone a realizzarsi come figlio di Dio,
lo libera dalle ingiustizie e lo promuove integralmente”.
Benedetto XVI
LA FEDE non
PENSARE rkeg
aard: “La grandezza
In Enten – Eller scriveva Kie
ma nell’essere sé stessi”;
consiste nell’essere questo o quello,
si è dimenticato di una
tuttavia secondo me il filosofo danese
O sé stessi, almeno se
cosa importante: essere PER DAVVER
tti al cristiano: non basta
vogliamo che la sua massima si ada
re grandi cristiani.
essere semplicemente cristiani per esse
tiani? Non significa
Che significa però essere davvero cris
ntarlo, proprio perché
essere santi, solo pochi riescono a dive
agonisti della quotidianisolo in pochi riescono a essere prot
e alla santità piuttosto,
tà in vista di questo risultato: aspirar
ndi cristiani.
aspirare: questo ci porta a essere gra
il messaggio di Cristo
Aspirare alla santità significa vivere
non nel buio della stanza
in ogni ambito della quotidianità, e
in chiesa la domenica:
per paura di passare per bigotti o solo
to nel lavoro, nella vita
ci sono mille occasioni di vivere Cris
i vederli!
sociale e politica, nella famiglia: bast
mano tesa, un po’ di
Basta una parola buona, un sorriso, una
e, un aiuto disinteressapazienza in più verso chi ci fa tribolar
to a un amico in difficoltà.
questo?
Ci può essere cristiano più grande di
David Casagrande
Santiago de Compostela, 26 aprile 2013
«Voce amica»
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SACRAMENTI
DELL’INIZIAZIONE
CRISTIANA PER ADULTI
BATTESIMO
CRESIMA – EUCARISTIA
Nel cammino di iniziazione
cristiana le celebrazioni sono
momenti essenziali della crescita nella fede: è Dio, infatti,
che dona la fede, quando il catecumeno (adulto non ancora
cristiano) si apre al dialogo con
Lui. La celebrazione dei Sacramenti per i catecumeni, avviene, normalmente, durante la
Veglia Pasquale al termine del
periodo di catecumenato.
Yichuen ha iniziato il suo
cammino di catecumena due
anni fa con il Rito di ammissione al catecumenato celebrato nella nostra chiesa parrocchiale. Da quel momento è
iniziato per lei un percorso di
preparazione e di formazione
nell’ascolto della Parola di Dio.
Il figlio Dike, già battezzato, ha
affiancato la madre in questo
cammino di formazione in vista
dei Sacramenti della Cresima e
dell’Eucaristia.
La Quaresima che precede
la Veglia Pasquale è il periodo
più intenso di preparazione ai
Sacramenti e prevede dei Riti
molto significativi per la vita di
fede del catecumeno.
Rito dell’elezione: Avviene
in Cattedrale, con la presidenza
del Vescovo. Per Yichuen il rito
è avvenuto durante la celebrazione dei secondi vespri nella
prima domenica di Quaresima.
Il Rito segna: 1) il termine del
catecumenato; 2) la chiamata
(elezione) liturgica e ufficiale
in cui il Vescovo, responsabile del Battesimo degli adulti,
chiama a ricevere i Sacramenti,
dopo aver ricevuto conferma
positiva del cammino fatto e
garanzia da parte dei padrini o
degli accompagnatori.
Celebrazioni durante l’ultima
Quaresima “Tempo di Purificazione e di Illuminazione”
1) Scrutini: Scrutinio significa “Dio scruta le menti e
i cuori”. La celebrazione
aiuta il catecumeno a far
luce sulla sua esistenza e
sulla presenza del peccato,
ma nello stesso tempo a
porre la sua fiducia in Cristo che dà la forza per lottare contro il male.
2) Consegna del “Credo”. La
consegna mira ad illuminare i futuri battezzati. Da
sempre la Chiesa trasmette
ai credenti con amore il deposito della fede.
Le celebrazioni degli scrutini
e della consegna del credo sono
avvenute nella nostra chiesa
parrocchiale durante la Messa
delle 10.30 della V Domenica
di Quaresima.
1) Restituzione del “Credo”,
fatto proprio dopo la consegna.
2) Rito dell’”Effatà” cioè
dell’apertura a Dio mediante il gesto di toccare
le orecchie e le labbra dei
catecumeni.
3) Unzione con l’olio dei catecumeni che dona la forza
per il “combattimento” spi-
rituale.
I riti preparatori sono avvenuti con la presidenza del Vescovo nella cappella della Casa
degli esercizi presso il Castello
Vescovile nel pomeriggio della
Domenica delle Palme.
Veglia Pasquale
L’avvenimento della risurrezione, annunciato dalla luce
del Cero pasquale e proclamato dalla Parola di Dio, ora si
realizza nella vita di Yichuen
che viene battezzata durante
la celebrazione presieduta dal
Vescovo in cattedrale. Le viene consegnata la veste bianca,
segno della vita nuova donata
da Cristo morto e risorto e la
candela accesa al cero pasquale, segno della trasformazione
in figli della luce in Cristo. Per
mettere in evidenza l’unità dei
sacramenti dell’iniziazione cristiana, la Confermazione (Cresima) viene conferita immediatamente dopo il Battesimo.
Compimento del Battesimo, il
Sacramento della Confermazione fa sì che la vita battesimale, che è vita nello Spirito, si
apra alla Chiesa. Il cresimato è
configurato a Cristo, è membro
attivo del Corpo di Cristo. nche
Dike riceve il dono della Cresima.
La Veglia Pasquale, per Yichuen e Dike, è anche la Messa
di Prima Comunione.
“Sorgente” e “culmine” della
vita cristiana, l’Eucaristia ha
valore di iniziazione piena.
L’ultimo rito celebrato nella nostra chiesa parrocchiale è
stato quello della “Deposizione
della veste battesimale” durante la messa delle 10.30 nella
seconda domenica di Pasqua
chiamata “In Albis”. E’ un’antichissima tradizione della
Chiesa legata alla liturgia della
Veglia Pasquale: Yichuen dopo
una settimana da quella notte
ha deposto davanti all’altare la
veste bianca, da qui il nome di
questo giorno: Domenica “In
Albis depositis”.
Mario Introvigne
«Voce amica»
pagina 6
CRONOLOGIA
DELLA PALESTINA
(Continuazione)
PERIODO DELLA MONARCHIA (1020 – 586 a.C.)
1020 a.C. SAUL. Di fronte al pericolo sempre più incombente dei
filistei, gli anziani delle tribù avvertirono la necessità dell’unità con un
potere centrale forte. A Rama chiesero a Samuele un re (1 Sam 8-9).
Samuele per ordine di Dio unse re d’Israele Saul. Egli iniziò splendidamente il regno con vittoriose campagne contro i filistei. In seguito
non fu all’altezza del suo compito e Dio lo rifiutò. Morì sui monti di
Gelboe durante una battaglia contro i filistei (1Sam 28-31).
1010 a.C. DAVIDE. Nato a Betlemme, fu ivi consacrato da Samuele
per ordine di Dio al posto di Saul. Alla morte di questi, fu proclamato
re ad Hebron (2 Sam 2). La sua prima impresa fu la conquista della
fortezza gebusea di Sion che dichiarò capitale del regno. Nacque così
Gerusalemme col nome di città di Davide.
(continuazione)
Marzo-Aprile 2013
970-930 a.C. SALOMONE. Figlio di Davide, gli successe al trono.
Con lui il regno raggiunse la massima estensione e grande splendore.
Costruì il primo Tempio (1 Re 1-8).
930-721 a.C. LO SCISMA. La gloria e la ricchezza del regno di
Salomone ne segnarono anche la decadenza e la scissione. Lo sfarzo
della corte e le grandi realizzazioni avevano imposto al popolo oneri
finanziari enormi, creando malcontento. Alla sua morte avvenne lo scisma politico-religioso. A nord, il Regno d’Israele formato da 10 tribù,
con capitale Samaria; a sud, il Regno di Giuda con capitale Gerusalemme (1Re 12)
721 a.C. SARGON II. Gli assiri nel 721 occuparono Samaria. Deportazione e fine del Regno Israele (2 Re 17).
586 a.C. NABUCODONOSOR. Il Regno di Giuda resistette agli
assiri per oltre un secolo, ma non ai babilonesi. Nel 586 Gerusalemme
fu conquistata e distrutta insieme al Tempio dalle armate di Nabucodonosor. Gran parte della popolazione valida venne deportata a
Babilonia (2 Re 25). Con l’uccisione di Sedecia, ultimo re di Giuda, terminò la monarchia. Appartengono al periodo delle due deportazioni
i profeti Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele. Geremia visse con spirito
altamente sensibile la tragedia del suo popolo.
(Continua)
“UOMO DI PENSIERO E DI AZIONE”
BEATO ANTONIO FEDERICO OZANAM
Il tempo passa…
I giorni passavano, il fluire del tempo
era di tanto in tanto punteggiato dalle malattie che colpivano Federico e dalle quali
si riprendeva, grazie al cielo, sempre più
magro e palliduccio. Due volte fu vicino
all’estremo passo, ma ne sfuggì miracolosamente.
Nell’Ottobre del 1822, a nove anni di
età, Federico venne iscritto come alunno
esterno al Collegio Reale di Lione. Avendo
già compiuto le classi elementari in famiglia, fu assegnato alla “sesta”: fu un ottimo
alunno in ciascuno degli otto anni di studio e a sedici anni e mezzo, Federico era
bacelliere in Lettere (corrispondente alla
nostra maturità classica).
Un avvenimento religioso segnò la sua
adolescenza, la Prima Comunione, fatta
l’11 Maggio 1826, a 13 annidi età. Quella
data rimase sempre carissima al suo cuore
per tutta la vita.
L’ultimo anno di Filosofia, fu segnato
da una crisi interiore circa la Fede, ma
per buona fortuna fu seguito dall’Abate
Noirot, che risvegliò in lui la vocazione
all’apologetica e alla scrittura. Tra il 1829
e il 1831, per assecondare il desiderio del
babbo di fare di lui un avvocato, dovette
prendere pratica con le scartoffie di uno
studio notarile e poi, nel novembre del
1831, a 18 anni, andò a Parigi per conseguire la laurea in Legge. Federico, a malincuore, obbedì, ma questo generò in lui
una profonda avversione per la procedura
giuridica ufficiale.
Parigi, crogiuolo di nuove idee
Dal mese di luglio la Francia non era
governata più dalla monarchia di Carlo X,
ma da quella “borghese” di Luigi Filippo.
Circolavano nuove idee di democrazia con
i socialisti di Saint Simon e i cattolici di
Lamennais. In questo clima giungeva Federico a Parigi. Pur non trascurando gli
studi giuridici, Federico si gettò a capo
fitto nella cultura letteraria e storica, perfezionandosi, oltre che in latino e greco,
nell’italiano, tedesco, inglese e spagnolo,
tanto da poter parlare e scrivere in queste
lingue.
Si lasciò crescere la barba, come era di
moda tra i giovani impegnati e partecipò
con vivo interesse ai dibattiti politici e letterari dei vari circoli. Conobbe e frequentò Chateaubriand, Lacordaire, Lamartine,
Ampère, Hugo, Ballanche, Gerbert, ma soprattutto il prof. Emanuel Bailly de Surcy
e il suo circolo di giovani.
Il prof. Bailly esercitò un’influenza straordinaria sui giovani studenti cattolici che
accorrevano a Parigi per compiervi gli studi. Egli li seppe polarizzare attorno a sé,
animandoli al bene. Egli amava San Vincenzo e le Famiglie vincenziane in modo
particolare. Durante la Grande Rivoluzione al padre erano stati affidati i manoscritti di San Vincenzo e un fratello divenne
Missionario vincenziano e fu proprio lui a
custodire la reliquie di Monsieur Vincent
dal 1831 al 1834.
IL SUO SOGGIORNO A PARIGI:
ALLA SCOPERTA DELLA POVERTÀ. L’INCONTRO CON SUOR ROSALIE RENDU
Salire alle soffitte dei poveri…
“Era una fredda sera d’inverno. I due
giovani, Federico Ozanam e Jules Devaux,
giacca lunga a doppio petto, mantellina e
cappello a cilindro, risalivano rue St. Jacques, quando si imbatterono in uno straccione che frugava nei sacchi di rifiuti lungo il marciapiede. L’uomo levò il capo e
guardò i due con fastidio e ostilità.
Ma Federico si mosse verso di lui:
- Scusate, amico, se vi disturbiamo. Io
abito poco distante da qui, al 19 di rue des
Fosses St. Victor, se avrete la compiacenza
di venire da me domani, vi potrò dare delle
scarpe e degli abiti.
L’uomo tossicchiò, sputò, ma il suo
sguardo si fece meno torvo ed accettò di
parlare di sé; disse di essere sposato, di
avere tre figli, di come fosse difficile sfamare la famiglia.
- Per fortuna, aggiunse, c’è Suor Rosalie che ci porta i “buoni” per il pane e
la minestra. Una gran brava donna, Suor
Rosalie.
Non era la prima volta che Federico sentiva parlare di Suor Rosalie, la superiora
del convento delle Figlie della Carità di
San Vincenzo De Paoli, un’organizzazione
fondata circa duecento anni prima per assistere gli ammalati ed i poveri. Il convento
era un poco più a sud del centro universitario, nel XII arrondissement, il quartiere più
povero di Parigi.
(continua)
Marzo-Aprile 2013
«Voce amica»
Dal Circolo Musicale
L’Associazione culturale Circolo Musicale di Tarzo si avvia alla
conclusione dell’attività correlata ai corsi musicali rivolti a bambini, ragazzi e adulti. Infatti, il prossimo 25 maggio presso l’Aula Magna si terrà il “Concerto di fine anno“ con l’esibizione delle
band che sono nate all’interno dei laboratori di musica d’insieme.
L’attività, in questo anno scolastico, è stata intensa e articolata, dai
corsi di “pittura e musica” dedicati ai più piccoli e che hanno visto l’intervento degli esperti illustratori del laboratorio “Favolarte”,
all’avvio dei nuovi laboratori Pop e rock per la musica d’insieme, al
potenziamento dei corsi di strumenti a fiato con l’acquisto, da parte
dell’associazione, di nuovi strumenti dati in uso gratuito agli allievi.
Gli allievi che stanno frequentando i corsi sono 105 e tutti avranno
la possibilità di esibirsi nei saggi di classe dal 27 al 30 maggio presso l’Aula Magna.
Il gruppo “Setteottavi “ (formato da 8 allievi) si è inoltre esibito
a Venezia presso il palazzo delle Prigioni lo scorso 7 aprile in occasione dell’inaugurazione di una mostra di pittura e il 9 aprile ha
aperto un importante convegno presso l’Istituto Nostra Famiglia di
Conegliano.
Oltre al “ Concerto di fine anno” del 25 maggio gli allievi della scuola di musica del Circolo Musicale saranno presenti a Rock
at’Tarz il 16 giugno.
Egle Altoè
pagina 7
Giardino museo Bonsai
della serenità
Aperto da aprile a novembre
Il Giardino del M° Armando Dal Col è aperto ai visitatori
con la sua immensa collezione di Bonsai, unica in Europa. La
primavera è arrivata e già nell’aria si diffondono i profumi della
natura.
Il Giardino Bonsai si trova a Tarzo nella Marca Trevigiana,
nelle vicinanze della Chiesa Parrocchiale. È circondato dalle
colline e dalle bellezze dei vigneti è nei pressi dell’incantevole
valle con i laghi di Revine.
I Bonsai, non sono semplicemente esposti, a file sui bancali,
o appoggiati su dei tronchi, o
negli spazi faticosamente ricavati sulla collina, ma sono
inglobati nel verde quasi fossero un tutt’uno; divengono
così un luogo di riflessione, di
meditazione, di ricreazione,
di diletto. Grazie alla magia
dei suoi silenzi, il visitatore
nel lento fluire delle stagioni
avrà l’opportunità di vivere
l’atmosfera rarefatta intrisa
di filosofia Zen presente nel
Giardino Bonsai della serenità, e gioire del contrasto tra un piccolo angolo orientaleggiante e lo sfondo delle Dolomiti Bellunesi, contrasto che è anche rapporto dialettico tra i due scenari.
A chiunque desideri vivere le piacevoli sensazioni che il Giardino Bonsai suscita, Armando e Haina Dal Col sono ben lieti di
aprire le loro porte ai visitatori.
Tel. 0438.587265. Cell. 349 370 8802.
www.armandodalcolseiwabonsaien.com
Email: [email protected]
www.youtube.com/armandohainadalcol
BANCO ALIMENTARE DI “CARLA”
Grazie all’aiuto della Banca Prealpi, aiutiamo molte famiglie in difficoltà, sia tarzesi che
extracomunitarie. Da Udine ogni mese ci arrivano le merci, a volte abbondanti, a volte
meno. Allora si aggiunge ciò che manca, grazie alla sovvenzione.
Il nostro è un lavoro volontario e per farlo paghiamo una quota annuale.
Ciò che ci spinge è il cuore e vedere sorridere le persone, i bambini.
Nella fatica ci è sempre “vicina” Carla, la nostra amata Presidente che ci ha lasciato
troppo presto, ed è per “Lei” che continuiamo in questa missione vincenziana.
Per il gruppo di volontari
San Vincenzo – Santa Chiara d’Assisi – Tarzo
Renata Sopracordevole
Giovani che
si fanno onore
Nicolò BRINO di Mauro e di Maria Pina Perenzin, il giorno 12 marzo
2013 ha conseguito presso l’Università degli Studi di Trieste, la laurea in
Economia e Gestione Aziendale con
il punteggio di 110/110, discutendo la
tesi: “La gestione delle risorse comuni. L’approccio alternativo di Elinor
Ostrom. Relatore: Proff.ssa Elena
Podrecca.
Congratulazioni vivissime da tutti
noi.
w
ww.8comune.tarzo.tv.it
pagina
NotizieV dal Comune
BIBLIOTECA COMUNALE
Attività anno 2013
Promosse dall’Assessore Andrea De Polo,
con la collaborazione del Comitato Biblioteca
composto da Bruno Michelon, Marisa Barzotto,
Alessandra Chirieleison, Roberta Tomasi, Tatiana Da Dal, Luciano Cesca e dal bibliotecario
Lucio Tarzariol, anche quest’anno ha preso il via,
una serie di eventi culturali che sono iniziati con
la consueta “Mostra del Libro” e “La settimana
della cultura”. A Gennaio si sono iniziati un corso
di Inglese ed un corso di informatica; organizzata una visita guidata alla mostra di “Raffaello
verso Picasso” alla Basilica Palladiana di Vicenza e una serata con la presentazione del libro
“Il Tempo è un Dio breve” di Mariapia Veladiano. Domenica 27 gennaio, Giornata della memoria, lettura scenica,“Luci nel buio “ e giovedì
31 gennaio, sono stati presentati i testi poetici
di Francesco Zanoni “Parole in segni” con letture di Sandro Buzzati. Domenica 3 febbraio il
Concerto per Emilio “Alice in wonderland” con
la collaborazione del Circolo musicale di Tarzo;
giovedì 14 febbraio, “Giulietta e Romeo insempiadi d’amor” con T.A.T., Teatro e timidezza e
giovedì 28 febbraio, Circolo di lettura sempre
sui testi di Mariapia Veladiano. Venerdì 22 marzo,
la presentazione del libro
La Divina montagna di
Spiro Dalla Porta Xydias.
Giovedì 11 aprile “lettura condivisa” su testi di
Marcello Fois e lunedì 8
aprile è iniziato anche
un altro corso di Inglese, mentre a maggio
partirà anche un nuovo
corso di Informatica.
Giovedì 16 maggio
presso l’Aula magna
dell’Istituto Comprensivo avremo una serata
di alpinismo con Francesco Santon che
presenterà l’ultimo suo libro, mentre domenica
26 maggio, sempre presso l’Aula magna avremmo il concerto di arpa e piano con Marta
Marinelli.
A Giugno ci sarà un concerto con una ventina di musicisti, inoltre è prevista per giugno
- luglio anche una visita guidata alla mostra
“Viaggio nella terra degli antichi veneti”. Insomma una lunga lista di attività attraverso “EstaTarzo” che ci porterà fino a settembre quando
ci sarà la presentazione dei libri: La Fienagione nelle dolomiti Venete e la Fienagione
nelle Prealpi Venete di Giuseppe Grava e
Giovanni Tomasi in collaborazione con l’Associazione Pro.g.e.t.t.o.
di Tarzo. Poi ad ottobre la Settimana
delle Biblioteche,
iniziativa
patrocinata dalla Regione
del Veneto e dalla
Provincia di Treviso,
che rientra nelle attività RetEventi Cultura
2013. Ogni Comune
partecipa all’evento
individuando le iniziative più adatte per la
«
oce amica»
propria biblioteca dedicate anche al Progetto
Nati per Leggere che è un progetto nazionale
dell’A.I.B. e dell’Associazione Nazionale Pediatri a cui aderiscono, anche, le Biblioteche con
attività rivolte ai piccoli lettori e ai loro genitori e
comunque legate generalmente alla promozione della lettura. Tutte le biblioteche aderenti al
sistema provvederanno all’apertura straordinaria domenicale, che a Tarzo avverrà il 20 ottobre
2013 con varie occasioni di svago ed attività
di orientamento e di informazione per grandi e
piccoli, animazioni per i ragazzi, letture ad alta
voce, incontri con l’autore, ecc. Noi avremo delle letture animate per i più piccoli con le lettrici
volontarie: Carla Candiani, Danila Casagrande
e Anita Possamai. Questa apertura domenicale
rivolta ai cittadini darà l’opportunità di avvicinarsi e approfondire la conoscenza dei servizi offerti dalla biblioteca. L’Amministrazione con queste
iniziative vuole favorire l’aggregazione sociale,
promuovere e portare a conoscenza dei propri
cittadini “La Biblioteca”, quale luogo di informazione, di acculturazione, di comunicazione.
Il Bibliotecario Lucio Tarzariol
LA DIVINA MONTAGNA
La sera del 22 marzo, presso l’Aula Magna di
Tarzo (TV), si è svolta la presentazione dell’ultimo libro pubblicato da Spiro Dalla Porta
Xydias, per conto della Vivalda Editori, “La
divina montagna”. Al nostro arrivo, appena
scesi dalla macchina, veniamo accolti da un profumo, che ci rende consapevoli della lontananza
dalla nostra città. L’aria non presenta tonalità di
salsedine bensì di terra e lo sguardo subito si
appoggia alle morbide colline che per prime si
elevano al termine della pianura. Lo sappiamo,
alle loro spalle le vette proseguono innalzandosi sempre più sino
a trasformarsi nella
roccia
dolomitica.
Siamo partiti dalla
città ed ora ne approfittiamo per aprire
i polmoni e riempirci
di aria buona, fresca.
Veniamo
accolti con il calore e la
semplicità che contraddistingue
tutti
quei luoghi dove, per
dimensione e cultura, la relazione tra le
persone ha ancora un senso, un valore riconosciuto.
Sui volti di Michela, Leonardo, delle persone
dell’associazione degli alpini e di altri collaboratori, i quali hanno reso possibile la serata,
scorgiamo l’emozione nell’incontrarsi con Spiro.
Volano i ricordi ad incontri passati, dove ognuno ha fatto tesoro e memoria di una frase, di
uno sguardo e ha coltivato nel tempo quella sua
personale emozione, fissata in maniera inestricabile: “Spiro, ricordi, l’ultima volta che ci siamo
visti, era il 2000…” Strette di mano, abbracci,
sorrisi, questa è la più vera delle introduzioni al
momento che stiamo per vivere. Le presentazioni non sono solo un rito e le parole dell’Assessore alla Cultura, De Polo e del Presidente della
sezione del C.A.I. di Longarone, Cesca, ne sono
la dimostrazione. Si coglie tutto il desiderio di
voler esprimere gratitudine ed introdurre nel migliore dei modi l’ospite della serata.
sic@comMarzo-Aprile
une.tarzo2013
.tv.it
Mentre, seduto al tavolo, mi predispongo per
la presentazione, penso al significato del momento, osservando le persone che stanno giungendo dalle rispettive abitazioni, desiderose di
un momento che non sia da consumare ma da
cogliere con la delicatezza di un fiore e portare
a casa come bene prezioso.
Dovendo presentare il libro, sento da un lato
la responsabilità di rendere tale la serata e al
tempo stesso il piacere di poter essere tramite
per la diffusione di un pensiero che sfugge ai
ritmi impietosi del quotidiano. Prendo la parola,
la sala è muta. Riecheggiano i concetti espressi
dall’autore nella sua opera. Non si parla di tecnicismi legati alla montagna, ma essa stessa
diventa tramite per un’analisi del nostro modo
di essere, sia che pratichiamo l’alpinismo più
elevato o che percorriamo qualche sentiero ai
piedi di qualche massiccio.
La presentazione si alterna con brani tratti dal
testo, letti con passione e coinvolgimento da
Cristina Della Pietra. La mia posizione privilegiata mi permette di osservare gli sguardi delle
persone che ascoltano: mentre l’atmosfera si
fa sempre più intensa, alcuni annuiscono, altri
stringono gli occhi come a cercare di fissare il
concetto sentendolo proprio; altri abbozzano un
sorriso di approvazione.
Terminiamo, i concetti sono stati espressi, i
brani completati. Noi abbiamo terminato.
Prende la parola Spiro e subito si sente che
la serata sta arricchendo tutti. Ringrazia per ciò
che sta ricevendo, sono parole che partono dal
cuore. Sviluppa qualche concetto riferito all’etica dell’alpinismo, stimolato anche da qualche
domanda del pubblico; si illumina quando gli
chiedono di parlare della “Valle”, a lui così cara.
Al termine, l’applauso prolungato, testimonia la
profondità del momento vissuto, seguito da un
lungo momento dedicato alle dediche, dove
ognuno vuole portarsi a
casa un pezzetto, scritto, di quella serata.
Terminiamo l’incontro
presso la sede degli alpini. Non è previsto non
partecipare. Le caraffe
di vino si riempiono in
continuazione mentre
piatti di speck, pancetta
e formaggio continuano
ad arrivare. E’ il piacere della condivisione,
è il modo semplice e genuino di ringraziare.
Mi confidano che stanno servendo prodotti di
casa, quelli riservati alle occasioni importanti,
da condividere con gli amici.
Le lancette dell’orologio avanzano, ma nessuno di noi pensa al viaggio di ritorno. C’è ben
altro da assaporare, e non mi riferisco alla bontà
della cucina.
E’ la vita che sta scorrendo tra di noi: esperienze di chi ha sulle spalle molti anni di vita e
desidera condividerle, come a lasciare un testimone per chi resta.
Troppo spesso critichiamo gli altri per ciò che
dicono o fanno, ma non ci domandiamo quanto noi facciamo, quanta responsabilità non ci
prendiamo. A noi, cogliere e non dilapidare il
patrimonio che, grazie a serate ed incontri come
questi, ci viene trasmesso.
Marco Pavan
Delegato GISM per Trieste
Marzo-Aprile 2013
Festa degli Alberi 2013
32a Edizione
Anche quest’anno l’arrivo della Primavera è
stato esaltato con la Festa degli Alberi organizzata dal Gruppo Alpini di Tarzo. Tale evento
viene portato avanti con fervida passione dal
Nostro decano, l’Alpino Antonio Pancot che coordina con la Scuola Elementare di Tarzo quello
che per Noi Alpini (e non solo) è diventato un
appuntamento sempre più sentito ed immancabile che si ripete di anno in anno con lo scopo
di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto
dell’ambiente. Sabato 23 marzo ci viene regalata una splendida giornata di sole primaverile
che ci permette di realizzare la festa.
Dopo un breve briefing, il Gruppo formato
dagli Alpini di Tarzo, dagli Amici Alpini di Corbanese e da rappresentanze del Corpo Forestale dello Stato, dell’Amministrazione Comunale
e della Banca Prealpi, procede con la visita ai
lavori eseguiti dalle Classi 4a e 5 a elementare.
Elena di 5a e Claudio di 4a ci illustrano i lavori
fatti con i loro compagni. I più grandi si sono
dedicati alla realizzazione di splendidi e dettagliati acquerelli sugli alberi del nostro Comune,
mentre i più giovani hanno realizzato in gruppo
un grandioso “Albero Fantastico”. Le opere,
che possono essere ammirate all’ingresso della
scuola, ad unanime decisione del Gruppo devono essere premiate! Cosi, con la presenza
di tutte e cinque le classi, accompagnate dalle maestre che sempre accolgono con piacere
questa festa, ci raduniamo nel piazzale antistante l’ingresso.
Viene dato un veloce ma importante saluto da
Mauro De Lorenzi, in rappresentanza della Banca Prealpi, che ci tiene a sottolineare l’importanza degli Alberi i quali, radicati come la Nostra
Banca, sostengono il Territorio.
Col suo intervento il vice sindaco Vincenzo
Sacchet sensibilizza i giovani verso il rispetto
per l’ambiente e la sua pulizia che verrà anche
effettuata successivamente lungo la passeggiata. Nel suo saluto, per il Gruppo Alpini, Franco
fa, anche, presente di prestare attenzione ai rifiuti che sono sparsi in giro: possono esserce-
«Voce amica»
ne di pericolosi se non smaltiti correttamente e
di fare attenzione a ciò che si potrebbe trovare
lungo il percorso.
Le classi che hanno eseguito i lavori vengono
premiate con materiale didattico offerto dalla
nostra Amministrazione e dalla Banca Prealpi.
Poi gli alunni di Prima, Seconda e Terza si
avviano verso il Parco Comunale “Broli”, quelli
di Quarta e Quinta, vestiti con casacche catarifrangenti e guanti donati dalla Comunità
Montana delle Prealpi Trevigiane
si apprestano a raccogliere (e mi
sono stupito di veder il loro grande
entusiasmo!!!) i rifiuti villanamente
abbandonati lungo il loro percorso,
ben memori dei consigli di Franco.
Presso il parco, dopo aver depositato la “bruttezza” dei sacchi di
rifiuti raccolti nel tragitto tra la scuola e l’area verde, differenziando le
tipologie degli scarti, ci siamo riuniti per assistere all’evento simbolo
della giornata: la messa a dimora di
due piante.
Un paio di validi Alpini hanno scavato due buche in cui sono stati posti a dimora un ulivo ed
un melo. Il lavoro è stato “supervisionato” dagli
agenti del Corpo Forestale dello Stato, Maurizio
e Severino, che ci hanno
parlato dell’importanza degli alberi per la vita, sia per
la purificazione dell’aria,
che per la stabilità dei terreni specialmente lungo i
pendii dove prevengono le
frane. Hanno, poi, illustrato
i vari compiti degli uomini
del Corpo Forestale dello
Stato come controllori dei
nostri boschi e il loro impegno nella lotta all’inquinamento con verifiche sul
campo e con l’informazione dei Cittadini, compresi
quelli più giovani visto che
il rispetto verso l’Ambiente è un dovere di
tutti essendo l’inquinamento un costo per
tutti!
Alla fine il saluto del Sindaco che ci ha raggiunti nell’area verde i “Broli” con le proprie figlie per ricordarci che ” …la Festa degli Alberi
è una festa della Comunità nata come invito
ad includere gli alberi tra i soggetti della cittadinanza, che non si nutre soltanto di rapporti
umani, ma anche di relazioni con gli spazi e
le creature che li abitano. Gli alberi sono per
l’ambiente (e non solo) memoria, identità, parte
del vivere quotidiano”.
Vi aspettiamo numerosi alla prossima Festa
degli Alberi.
G.A.T.
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RICORRENZA DEL 25 APRILE
Giovedì, in una giornata piena di sole e di
calore patriottico si è celebrata la ricorrenza
del 25 Aprile. Questa
manifestazione
dal
2000 anno della inaugurazione del Monumento ai tre Partigiani
caduti, si celebra a
Corbanese.
Presenti al raduno con il gonfalone il
Sindaco Gianangelo
Bof e il consigliere
Giovanni Tessari e i
rappresentanti della
Associazioni combattentistiche, d’arma e
del volontariato con i
relativi vessilli.
Al termine della celebrazione della Santa Messa officiata dal
Parroco don Angelo
Lucchetta, che ha
ricordato nell’omelia il sacrificio dei combattenti durante quel periodo tragico, il corteo si
è portato nella piazza XXX Ottobre davanti ai
due monumenti. Dopo l’Alzabandiera e l’Onore ai Caduti, ha preso la parola il Presidente
dei Combattenti per il saluto alle autorità e ai
convenuti soffermandosi sul dovere di ogni
cittadino di tener vivo il ricordo di tutti coloro
che hanno sacrificato la loro vita per la Patria.
La pace “non può essere frutto di superficiali compromessi, ma frutto della giustizia, virtù
morale e garanzia legale che vigila nel pieno
rispetto dei diritti e doveri e sull’equa distribuzione dei benefici ed oneri”. Il valore del
sacrificio umano con il pensiero “proiettato
sulle montagne dove hanno visto protagonisti i
Partigiani e là nella steppa tra quelle
tombe senza croce sulle quali spira
la brezza del girasole e della betulla”.
Poi è intervenuto il Sindaco che ha
elogiato le virtù del popolo italiano,
affermando che: “Nell’attuale momento critico noi sapremo superare
queste difficoltà, come sono state
superate quelle più difficili in cui
l’Italia si è trovata dopo il 25 Aprile
del 1943”
Al termine uno spuntino offerto dal
Gruppo Alpini di Corbanese al quale
va il nostro ringraziamento.
Antonio Pancot
Arfanta
«Voce amica»
Paese mio
pagina 10
DA BENEDETTO XVI°
A FRANCESCO
Un
significativo
“passaggio
di consegne”
per la Chiesa
universale
U
n fulmine a ciel sereno è stato per molti la rinuncia al
ministero di Papa Benedetto. Tanti i commenti che
si sono succeduti dopo l’annuncio delle sue dimissioni.
Egli si è “affidato” allo Spirito compiendo un gesto senza
precedenti, una decisione di grande coraggio ed umiltà,
certamente a lungo meditata, di grande intelligenza ed
ammirazione. Il grande teologo tedesco Joseph Ratzinger si è dimostrato incredibilmente umano e, pur riconoscendo l’importanza del suo ruolo ha “passato il testimone” rendendosi conto che, i suoi limiti fisici, dovuti
anche all’età avanzata, non gli consentivano di portare
avanti degnamente il compito di successore di Pietro.
Ha così scelto di “obbedire” a Cristo, in un”altra veste”,
ritirandosi in preghiera.
Come mai prima d’ora, la macchina mediatica ed i cardinali elettori hanno avuto modo e tempo di preparare
“a dovere” il Conclave, atto segreto, oggi più che mai
“spiato” che ha tenuto in ansia tutto il mondo cattolico
e non solo.
La “chiusura” nella Cappella Sistina, poteva essere
lunga e invece alla quarta votazione ecco l’attesa fumata bianca e l’”Habemus Papam”. Di fronte ad una folla
gioiosa e ad un mondo in trepida attesa si è presentato
al balcone il 76enne Card. Jorge Mario Bergoglio.
Nessuno se lo aspettava un Pontefice argentino: Papa
Francesco. Egli si ispira al grande Santo d’Assisi, al
suo stile di vita umile, che bada all’essenziale, facendosi
vicino alle persone che incontra soprattutto agli ultimi,
ai sofferenti. Una persona che vive in modo semplice,
senza lustrini, che nel suo discorso d’esordio ha invitato
a riscoprire il valore fondamentale della preghiera. Un
uomo che si è presentato come Vescovo di Roma, venuto dall’altro capo del mondo; che non esita a mostrarsi
“uno come gli altri”, avvicinandosi con dolcezza a quanti
incontra. In quasi due mesi di pontificato ha fatto emergere valori essenziali: l’invito continuo alla preghiera, al
perdono e alla misericordia, alla vicinanza alle anime, alla
riscoperta dell’essenziale: Edificare la Chiesa attraverso
la testimonianza autentica e il servizio di Cristo al prossimo.
Grazie e buon lavoro Papa Francesco!
Valentina
Marzo-Aprile 2013
VIA CRUCIS:
VIVERE LA FEDE
Il freddo pungente non ha fermato l’ap-puntamento consueto con il “Rito della Via
a
Crucis”, ospitato quest’anno dalla Parrocchiaa di
Lago alla sera di venerdì 15 marzo, sul tema:
ma:
“Vivere la fede”.
I gruppi giovani della nostra forania sono stati
chiamati ad animare, insieme, sei tappe dellaa “Via della
Croce”, ognuna dedicata ad un “modo” di vivere la nostra fede,
unendo alla preghiera e alla Parola, riflessioni di grandi personaggi che, nella loro vita, hanno “lasciato il segno” nel loro modo di vivere la fede, alternate a testimonianze di persone viventi. Ci ha guidato in
questo tratto di strada insieme al Cristo sofferente, il nostro assistente don
Ezio, parroco di Revine e di Lago mentre la parte musicale è stata curata,
molto bene, dal coro giovani delle due parrocchie ospitanti in collaborazione con il Gruppo Canto Giovani di Follina.
La prima tappa ai padroni di casa, i giovani di Revine Lago, ci ha fatto
meditare su “La fede come vocazione” abbiamo meditato su un discorso
di Papa Benedetto XVI° nel quale egli sottolineava cosa significa dire “Io
credo in Dio”; vuol dire fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la Sua
Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte, senza paura. L’esistenza di ogni
persona, con il dono della fede, riceve una svolta che la cambia. Credere
in Dio, a volte significa anche saper andare controcorrente…”. Come testimonianza è stato scelto un discorso di “Papa Giovanni Paolo II° che ci
invita “…ad aprire le porte a Cristo, senza paura, perché solo Lui sa cosa
c’è dentro il cuore di ogni uomo…”. La seconda con i ragazzi di Cison di
Valmarino e Tovena ispirata “La fede come malattia”, ha visto l’intervento
di Marisa una giovane ospite del “Piccolo Rifugio” di Vittorio Veneto, la
quale “…nonostante sia in sedia a rotelle e le mille difficoltà che incontra quotidianamente, ha trovato nella fede la forza di andare avanti senza
esigere nulla di più di quanto ha ricevuto, ma ringraziando il Signore per
il dono prezioso dell’amore di Giacomo…”, ragazzo disabile come lei.
La terza tappa ha coinvolto i giovani di Arfanta e Corbanese i quali hanno riflettuto su “La fede come famiglia” grazie alla testimonianza di una
giovane famiglia di Revine che ci ha detto come “è possibile oggi vivere
la fede in famiglia, anche se non è facile, ma è necessario costruirla attraverso il dialogo e la preghiera. La famiglia infatti è il primo luogo in cui la
fede stessa si alimenta, gioisce nei momenti belli e ci conforta nei momenti
più complicati, aiutandoci a superarli…”. La quarta con i ragazzi di Farrò
e Combai ha analizzato “La fede come scuola” con l’intervento di Andrea,
insegnante di religione, il quale ci ha spiegato che “…anche a scuola, luogo in cui si deve imparare, nella loro confusione di idee, i ragazzi cercano
“qualcosa” a cui affidarsi, qualcuno di cui fidarsi, ma soprattutto chiedono
di essere ascoltati per fare chiarezza dentro il loro cuore…”. La quinta ci
ha portato a pensare, con l’aiuto dei ragazzi di Tarzo e Follina, a “La fede
come coppia” ascoltando la testimonianza di Giacomo e Lucia, giovani
sposi di Cison che ci hanno detto “…quanto sia bello, ma allo stesso tempo
complicato vivere la fede in coppia, poiché spesso i modi di pensare, le
difficoltà dei singoli, superano la bellezza dell’affidarsi all’altro…”. L’ultima tappa animata dai giovani di Miane e Valmareno si è ispirata a “ La
fede come cristiano” ispirata alla storia di don Pino Puglisi, parroco palermitano assassinato nel 1993 per aver avuto fame e sete di giustizia. “…Il
discepolo è testimone della risurrezione di Cristo. Essa incontra difficoltà,
diventa martirio e da valore alla testimonianza stessa…” – diceva.
Via Crucis molto sentita, vissuta da qualche centinaio di fedeli venuti da
tutta La Vallata. Molto partecipi, i ragazzi presenti.
Ricordiamo, infine, il prossimo appuntamento: venerdì 31 maggio alle
ore 20.30. In Abbazia a Follina si terrà una veglia di preghiera mariana per tutti i giovani della forania, a conclusione dell’anno pastorale. Vi
aspettiamo numerosi!
Valentina – Commissione Giovani “La Vallata”
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
ARFANTA-SPORT
SEMPRE DI CORSA…
Il 1° aprile tra le pianure del
Friuli - Venezia Giulia in un percorso scorrevole e veloce, tra
storia e gioielli si è svolta la 1a
edizione dell’”Unesco Cities Marathon”, gara valevole per il campionato di italiano di maratona
2013. In mezzo a tanti campioni
italiani e stranieri, c’eravamo anche noi…dilettanti provenienti
dalla nostra cara Arfanta.
Ogni gara è sempre, per chi vi partecipa, un’occasione per misurarsi con altri atleti, rimanendo sempre consci dei propri limiti e,
soprattutto consapevoli dell’età. Come appassionati però, e questo
deve far riflettere molti giovani che allo sport, preferiscono altre
attività, vogliamo ricordare che con la suddetta maratona abbiamo
raggiunto 40 gare (Maria Augusta) e 62 (Salvatore). Lo sport quindi, se interpretato nella sua essenza alta, non è solo fatica ma, ed è
la cosa più importante, benessere psico-fisico. In questo senso noi
siamo certamente avvantaggiati vivendo in una zona di “palestre
naturali”.
Nel frattempo, per non perdere il ritmo, domenica 21 aprile ci
siamo concessi “La Maratona del Santo” a Padova, in attesa di partecipare il 5 maggio prossimo a quella di Salisburgo in Austria…
Maria Augusta & Salvatore
“1° TROFEO PROVINCIALE
LA VALLATA BANCA PREALPI”
pagina 11
Borghi d’Italia
Il comune di Tarzo, con i suoi
borghi di Nogarolo, Arfanta, Resera, Corbanese, Colmaggiore e
Fratta, è stato protagonista della
trasmissione “Borghi d’Italia”
sabato 9 e domenica 10 febbraio
2013. Le telecamere di TV2000,
oltre ad aver ripreso la cucina
fresca e genuina tipica del luogo
e il Prosecco D.O.C.G prodotto
da un’azienda agricola di Arfanta, si sono concentrate soprattutto sulle interessanti chiesette
di Tarzo ricche di storia, tele e
affreschi di pregio. Guardando
questa puntata, noi tutti abbiamo
potuto capire che il nostro territorio non è solo una perla dal punto di vista enogastronomico,
ma lo è anche dal punto di vista storico poiché è pieno di borghi
molto antichi ed interessanti.
Tra quelli ripresi, possiamo trovare il piccolo borgo di Resera
con la sua chiesetta campestre di S. Andrea dei primi del ’300.
All’interno, la piccola chiesa conserva splendidi affreschi quattrocenteschi, ma quello che principalmente ha attirato l’occhio
delle telecamere per la sua grazia e dolcezza è stato il dipinto
raffigurante la Madonna della Rosa, così chiamata per il fiore che
regge con la mano sinistra, simbolo della carità.
Anche la frazione di Arfanta, con i suoi vigneti, è stata ripresa e
un ruolo principale lo ha avuto la sua chiesa quattrocentesca con
la pala di Francesco da Milano
datata 22 agosto 1522.
Ora che la primavera è in
arrivo e con lei anche le belle
giornate, invitiamo tutti i cittadini di Tarzo, e non solo, a fare
una piccola passeggiata per
ammirare le bellezze del nostro
territorio ed essere consapevoli
di quello che il nostro territorio
può offrire sfruttandolo al meglio.
Andrea De Marchi
INCONTRI FORMATIVI A “VILLA BIANCA”
Domenica 7 aprile a Tarzo si è svolto il “1° Trofeo Provinciale la
Vallata - Banca Prealpi”. Nonostante le bizze del tempo, l’affluenza è stata di circa 300 bikers tra cui la Squadra Forestale con nomi
“di punta” che l’hanno fatta da padroni vincendo la gara. I primi tre
classificati sono stati nell’ordine i nazionali Mirko Tabacchi seguito
dai fratelli Luca e Daniele Braidot.
Grande la soddisfazione per tutti gli organizzatori e partecipanti a
questa bella giornata di sport.
per La Vallata MTB
Luciano Resera
Gli incontri formativi ai quali abbiamo partecipato quest’anno, presso Villa Bianca di Tarzo, organizzati dalle “Sorelle
Francescane di Cristo Re” sono adatti a tutte quelle persone giovani ai meno giovani che hanno voglia di intraprendere
una strada più religiosa. Ci si diverte, ma ci sono anche dei
momenti di riflessione su delle letture scelte da don Fabio,
la guida spirituale del gruppo. Comunque non ci si annoia
mai: la giornata tipo è molto semplice, la mattina si fa una “riunione” nella quale la guida ci legge un brano della Bibbia o
del Vangelo, lasciandoci in compito di riflettere sulla lettura.
Segue il pranzo tutti assieme e infine nel pomeriggio la parte
dedicata ai “concerti” ed alla S. Messa. Si può affermare
che è un modo di imparare stando in compagnia.
Elia e Ricardo
«Voce amica»
pagina 12
Ricordi
I RELIGIOSI CHE CI HANNO LASCIATO…
DON GUERRINO TARDIVO
29/09/1916 – 30/04/1986
Nel 27° anniversario dalla morte ringraziamo il Signore per averci donato
la sua presenza di pastore instancabile per 27 anni. Opere e decisioni non
sempre apprezzate e condivise dalla
sua gente, ma che hanno contribuito
all’unità della nostra comunità che, pur
essendo piccola, vuol rimanere attiva ed unita, proprio come
ci ha insegnato lui. Speriamo che il suo ricordo ed esempio possa servire, a tutti coloro che hanno avuto la fortuna
di conoscerlo collaborando con lui o solo, anche, di averne
sentito parlare, di essere come il chicco di grano che rinasce
per portare frutto.
DON ANTONIO BACCICHETTI
D
14.08.1920 – m. 20.03.2008
1
A cinque anni dalla sua scomparsa, la
nostra Comunità lo ricorda con affetto
n
e riconoscenza.
Venne ad Arfanta nel settembre 1986
V
da Fratta di Caneva (luogo dove ha poi
d
vvoluto tornare per il riposo eterno) e fu
nostro parroco fino a dicembre 1989.
n
Continuò poi a collaborare fino alla morte, in affiancamento
e come sostituto di Don Lorenzo prima e di Don Angelo poi.
Conserviamo il ricordo della sua passione per l’arte e per
la storia, oltre che per l’umiltà dimostrata nel suo prezioso
servizio pastorale in mezzo a noi. Rimarrà nel cuore di quanti
l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui
Sr. PAOLA GRUARIN
10.12.1928 – 29.03.2010
Apparteneva all’ordine delle “Ancelle
Missionarie del Santissimo Sacramento” di Tarzo. Nel 3° anniversario dalla
morte, la nostra Parrocchia la ricorda
con affetto per il suo servizio pastorale dedicato alla catechesi, ai bambini
e ragazzi. svolto tra noi dal 1994 al
2006.
La Comunità Parrocchiale
PILAT TULLIO
P
0
07.11.1931
– 17.04.2008
““Caro nonno, anche se le stagioni
continuano a passare, non ci siamo
c
dimenticati di te: del tuo sorriso, deld
la tua voce, dei tuoi modi di fare. Tu
ssei sempre vicino a noi, ogni giorno”.
I tuoi cari
Marzo-Aprile 2013
Grest di Corbanese
Con la primavera sono iniziate le prime riunioni degli animatori
della parrocchia di Corbanese per organizzare anche quest’anno il GREST parrocchiale. Come da tradizione, un gruppo di
giovani abbastanza numeroso si è trovato alle prese con laboratori, momenti di preghiera, bans, giochi e gite da organizzare.
L’impresa di certo non è facile, ma la forza di volontà e l’impegno di tutti gli animatori sta portando alla realizzazione di un
programma davvero entusiasmante!
Il Grest si svolgerà nell’oratorio di Corbanese tutte la MATTINE dal primo al 26 Luglio. Durante queste quattro settimane i
nostri giovani accoglieranno tutti i bambini/ragazzi dai 7 ai 14
anni che vorranno trascorrere le loro giornate in compagnia dei
propri amici. Questa è, quindi, un’opportunità per tutti i giovanissimi di divertirsi attraverso diverse attività, diventando allo
stesso tempo luogo di incontro, confronto e crescita. Il tema
scelto quest’anno è davvero originale: “Welcome to the jungle” contiene al suo interno 4 grandi cartoni dell’infanzia tutti
da scoprire. Attraverso i personaggi di questi film avremo modo
di riflettere insieme su diverse tematiche quotidiane: il tema della famiglia, il tema della diversità e unità delle persone, il tema
della fiducia, il tema dell’amicizia e molti altri!! Ma ovviamente
non possono mancare i nostri laboratori sempre più specializzati e originali!! E i giochi?! Un gruppo di animatori si sta già
specializzando in questo campo per organizzare tornei, sfide di
squadra e tante altre iniziative!!! Il Grest è, quindi, un modo per
gli animatori di poter esprimere le proprie capacità e un modo
per tutti bambini, che parteciperanno, di condividere il proprio
tempo con gli amici, di conoscere sé e gli altri e magari di crescere in compagnia!!
Silvia Zamuner
“WELCOME TO THE JUNGLE”
LIO
Quando? Dal 1^ LUG LIO al 26 LUG
Dove? Oratorio di Corbanese
i
Chi? TUTTI i ragazzi dai 7 ai 14 ann
cere in
cres
te
Perché? Perché è più diverten
o e cantando
and
ball
,
ndo
compagnia giocando, crea
i
ator
Con chi? Con tutti gli anim
(i “Veterani” e le “New Entry”)
SI!!!!!!
… VI ASPETTIAMO IN NU ME RO
…LE ISCRIZ ION I
INIZ IERANNO A BR EVE…
Voce Amica ringrazia
tutti coloro
che la sostengono.
Prega i collaboratori
di fornire i testi
in formato (word)
e le foto in (jpg)
per
VOCE AMICA
Marzo-Aprile 2013
Settimana Santa
a
2013
oce amica
amica»
La«VVoce
di Corbanese
Domenica 24 marzo. Con la
domenica delle Palme inizia
la Settimana Santa con le varie
funzioni religiose che si sono
susseguite. Noi ci siamo ritrovati nel sagrato della chiesa per
la benedizione dei rami di olivo.
E’ seguita la Santa Messa con la
coinvolgente lettura della Passione di Cristo.
Giovedì Santo 28
Marzo. Alla sera è stata celebrata la Santa
Messa in Coena Domini che ricorda l’ultima
cena del Signore con i
dodici apostoli. Durante l’Eucaristia c’e stata
la lavanda dei piedi a
14 bambini della prima
comunione e la consegna delle vesti bianche.
Venerdì Santo. Giorno di lutto per la cristianità; al pomeriggio ci siamo ritrovati
nella chiesa parrocchiale per la celebrazione della passione e morte di Gesù, poi il ba-
pagina 13
La partecipazione e stata buona.
Sabato Santo. Alla sera abbiamo
assistito alla veglia pasquale divisa i
4 parti e a seguire il canto del Gloria
con un suono festoso delle 4 campane. Durante la santa messa c’e stato
anche il battesimo di 2 bambini.
SANTA PASQUA. Al mattino
è stata celebrata la solenne Santa
cio al crocifisso. Alla sera ci
siamo ritrovati
per la consueta via crucis, ma quest’anno
non abbiamo potuto arrivare al Calvario a
causa della pioggia e siamo stati costretti
farla in chiesa.
Prima Comunione
Messa, molto partecipata e presieduta da
nostro parroco Don Angelo, resa più solenne per la presenza del nostro coro accompagnato dalle note del organo suonato da
Rosanna Pradal.
Francesco B.
NOZZE D’ORO
Francesco De Pizzol e Pierina Zambon, sposatisi nella
chiesa parrocchiale di Refrontolo il 26 gennaio 1963, hanno
celebrato il loro 50° di matrimonio nella nostra parrocchiale. Dopo la santa Messa
di ringraziamento al Signore
per questo tempo della vita
passato insieme, hanno condiviso un momento conviviale attorniati dai figli, nipoti e
parenti. L’augurio è che possano trascorrere altri anni insieme in salute e serenità.
Domenica 21 Aprile, nella chiesa parrocchiale di Corbanese, 14
fanciulli hanno chiesto di ricevere Gesù nell’Eucarestia. Si sono riuniti con tutti i loro cari e la comunità alla “Cena del Signore” celebrata da Don Angelo ed hanno risposto all’invito fatto da un Amico
speciale che durante il catechismo e gli incontri in seminario hanno
imparato a conoscere; questo Amico speciale si chiama GESU’.
Ecco gli “Invitati alla cena del Signore”: Anna, Chiara, Davide, Gabriele, Leonardo, Mattia, Melissa, Natascia, Samuele, Silvia,
Swami, Tommaso, Umberto, Valentina.
Gabriella D.P.
pagina 14
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
ANAGRAFE
BATTESIMI
1) MERLO GIOVANNI MICHELE di Aldo
e di Diana Zottarel, nato a Venezia il 24
giugno 2006 e battezzato il 30 Marzo sabato santo.
Padrini: Merlo Monica e Merlo Enrica,
da Pavone Canavese (TO )
2) MERLO PAOLO FRANCESCO di Aldo
e di Diana Zottarel, nato a Venezia il 7
Febbraio 2013, abita a Paré di Arfanta,
battezzato il sabato Santo il 30 marzo
nella chiesa di Corbanese.
Padrini: Zottarel Simone e Banni Marmela da Merlengo.
3) CARLUCCIO VALENTINA di Fabio e
Baldassar Nadia, nata a Vittorio Veneto
il 3 agosto 2012 e battezzata il 27 aprile
2013.
Padrini: Tomasi Stefano e Casagrande
Emanuela da Corbanese.
4) PERUGINO EMANUELE di Andrea e di Perin Simona, nato
a Conegliano il 10 agosto 2012 e battezzato il 27-04.2013, a
Corbanese.
Padrino:Perugino Massimiliano, da Marano di Napoli.
5) SELIMI ANDREA di Laurenc e di Monego Giorgia, nato a
Vittorio Veneto il 5 luglio 2012 e battezzato il 27 aprile 2013 a
Corbanese. Abita a Castello Roganzuolo.
Madrina: Carpenè Barbara, da Corbanese.
6) DEL LAGO MICHELON NOEMI di Alessio e di Cancian
Lisa, nata a Vittorio Veneto il 9 agosto 2012 e Battezzata il 27
aprile 2013 a Corbanese.
Padrino: Mansi Michele, da S. Stefano di Pinidello
7) CAVALLARO SARA di Giulio e di Avello Claudia, nata a Offenbach (Germania) il 13 settembre 2004 e battezzata il 27
aprile 2013 a Corbanese. Abita in Vicolo dei Broli.
Madrina Santoro Brigida (Germania).
8) CESCA ADELE di Luca e di Fiorin Elisabetta, nata il 12 dicembre 2012 e battezzata il 27.04. 2013.
Padrini: Rui Elvis e Biasi Lorella.
NELLA CASA DEL PADRE
Anno 2012
12. CESARETTO ROSA, nubile, fu
Antonio e fu Con Lucia. Dopo una vita di
sofferenza sopportata con fede e assistita
amorevolmente venne meno li 27 dicembre, a 77 anni. Dopo la Santa Messa di
suffragio venne accompagnata al cimitero
il 29 dicembre in attesa della risurrezione.
Anno 2013
1) FRANCESCHET ANTONIO fu Umberto, conig. con Pradella Eugenia. Ha. riempito la sua vita con il lavoro. Soffrendo
presso la Casa di Riposo di Tarzo a 89 anni
rese l’anima a Dio l’8 marzo 2013. Il suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa
il 9 marzo e poi accompagnato al Campo
Santo di Corbanese.
2) TOMASI CARLO fu Francesco, coniugato con Casagrande Antonietta. Le
sue giornate erano scandite dall’alternarsi
delle stagioni. La nostra vita assomiglia ad
un fiume che nasce limpido e scorre cantando tra le rocce, ma che poi raccoglie sul
cammino sassi e terra e tutto a finire nella
calma del mare. Carlo faceva parte di un
gruppo con il quale condivideva operatività e appartenenza. La malattia io aggredì,
lo indebolì e lo portò a concludere il viaggio su questa terra 1’8 marzo a 64 anni.
La santa messa esequiale venne celebrata
l’11 marzo nella nostra parrocchiale.
3) INTROVIGNE CELESTE fu Domenico e fu Da Ros Giustina, coniugato con
Parusin Dina. Lo ricordiamo nella solidarietà serena e costruttiva, nella malattia e solitudine che in modo progressivo ha piegato
la sua volontà e forza di vivere. Venne meno
il 21 marzo 2013 a 86 anni e le esequie
vennero celebrate nella nostra chiesa il 23
marzo.
4) FOLTRAN ELENA fu
Riccardo, ved. di Possamai
Ottavio, rese l’anima a Dio
il 25 marzo 2013 a 86 anni.
Donna forte, lavoratrice, reli-
giosa condivise con suo marito, giorni belli
e brutti giorni di primavera con tanti sogni
e progetti e giorni di malattia e sofferenze,
assistendo il marito, ma poi la vedovanza
ha piegato la sua forza di vivere rendendola
fragile e venne ospitata nell’istituto Padre
Pio. Le sue esequie vennero celebrate nella
chiesa di Corbanese il 27 marzo e poi accompagnata al cimitero.’
5) DE ZANET GIUSEPPINO coniugato
con Battiston Maria Elisa. Amava la vita e il
lavoro come un valore, un dono, una bellezza da godere e da comunicare. Tanti sono
stati i momenti belli, ma negli ultimi anni la
vita gli aveva riservato molte sofferenze: un
intervento al cuore e poi quando si pensava
che tutto fosse passato, ecco un’altra malattia e intervento. E questo divenne fonte di
preoccupazione per le persone che gli volevano bene e gli
stavano vicine. Concluse la
sua esistenza l’8 aprile 2013
e il funerale venne celebrato il
giorno 10 aprile.
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
pagina 15
GRUPPO FON FIERUN CORBANESE
Come oramai da svariati anni, anche questo
carnevale ci ha visti protagonisti durante le sfilate
organizzate dall’associazione Carnevali di Marca.
Nonostante la brevità del carnevale, il brutto tempo che ci ha fatto
saltare la sfilata di Tarzo,
abbiamo preso parte alle
sfilate di: Bibano, San
Vendemiano, Ponte della Muda, Sernaglia della
Battaglia, Santa Lucia,
Vittorio Veneto, Conegliano e Maron di Brugnera.
In tutte le sfilate abbiamo avuto un’ottima presenza di partecipanti questo a dimostrare che il gruppo è vivo e che tutti coloro
che vi partecipano mettono del loro meglio.
Anche quest’anno, in collaborazione con la Pro Loco ed il
Gruppo Alpini e grazie al contributo del Comune, abbiamo organizzato il carnevale in piazza, ma a causa del maltempo non ci è
stato possibile farlo, come avevamo previsto la sera della sfilata
di Tarzo, ma lo abbiamo posticipato di una domenica.
A nome di tutto il gruppo voglio ringraziare tutti coloro che a
vario titolo hanno partecipato alla realizzazione del carro stesso,
anche il più piccolo dei gesti ci ha aiutato moltissimo.
Un ringraziamento, inoltre va tutti i nostri sponsor, che con
il loro contributo ci permettono di poter migliorare di anno in
anno.
Grazie a tutti e arrivederci alla prossima stagione...
Ricordi
DE POLO MARIA GILDA
20.12.1944 - 23-03-2008
Cara mamma,
ci hai lasciato ormai da 5 anni e ci manchi tantissimo…..
in certi momenti però è come se tu non te ne fossi mai
andata…la tua presenza tra noi è costante e silenziosa.
Non passa giorno che non ricordiamo un tuo gesto, una
tua parola, un tuo insegnamento. Ci mancano il suono della tua voce, il tuo sguardo intenso ed espressivo, le tue mani forti , capaci di creare meraviglie e sempre
pronte a sostenerci. E le nostre chiacchierate con te …quanto ci erano di conforto
e quanto ci aiutavano ad affrontare con coraggio e determinazione le difficoltà di
tutti i giorni. Cara mamma ci consola e ci dà forza sapere che ora sei felice nella
Casa del Signore, che ci sei sempre vicina, che ci sorridi dal cielo e che aspetti
con gioia il giorno in cui potrai riabbracciarci tutti.
La tua famiglia
COMINETTI SERGIO
C
7 aprile 1962 e - 26 aprile 2011
A due anni dalla sua improvvisa scomparsa lo ricordan
no la moglie Cesarina, la mamma Anna, i fratelli Giancarlo
e Giovanna, la cognata ed i nipoti.
La famiglia ringrazia, inoltre, i tanti amici e compagni di
la
lavoro e coetanei che lo hanno ricordato con una Santa
M
Messa nella loro festa di Classe. In questo mondo che
ssembra aver perso i valori di un tempo ci sono ancora
p
persone che manifestano solidarietà.
I parenti tutti
IL GRUPPO FON FIERUN
pagina 16
Voce Amica
«Voce amica»
Tarzo
SANTA FAMIGLIA DI
GESÙ, MARIA E GIUSEPPE
In un tempo in cui le famiglie vivono
difficoltà e spesso disgregazione si avverte più che mai la necessità di modelli positivi per costruire una vera “casa”.
Nella sua semplicità e nella sua intensità di vita, la Famiglia di Nazareth è per il
mondo un segno e una sfida: essa ci rinvia
al mistero della vita che non è frutto soltanto
delle nostre scelte e delle nostre conquiste sociali, ma è anzitutto relazione, anzi intreccio di
relazioni gratuite, relazioni fondate sul dono, l’accoglienza e la capacità di ascolto.
La festa della Santa Famiglia mette davanti agli
occhi l’esempio dell’amore che si dona e si diffonde. Il
“segno” della Famiglia di Nazareth, nella sua semplicità e nella
sua forza, ci rinvia al mistero della vita che non è prodotto dei nostri
sforzi, ma che è anzitutto dono e capacità di ascolto. Seguendo proprio l’insegnamento della Santa Famiglia, domenica 30 dicembre
tutte le famiglie dei tre gruppi famiglia presenti nella nostra parrocchia hanno desiderato animare la Santa Messa delle 10:30. Durante l’offertorio sono stati donati, alla San Vincenzo De Paoli generi
alimentari che andranno alle famiglie più bisognose. Con questo
segno vogliamo essere vicini a chi si trova in situazioni difficili con
problemi economici e di lavoro. La santa Famiglia è certamente
singolare e irripetibile, ma al tempo stesso è “modello di vita” per
ogni famiglia, perché Gesù, vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e così facendo l’ha benedetta e consacrata. Affidiamo
pertanto alla Madonna e a san Giuseppe tutte le famiglie, affinché
non si scoraggino di fronte alle prove e alle difficoltà, ma coltivino
sempre l’amore coniugale e si dedichino con fiducia al servizio della vita e dell’educazione.
VIA CRUCIS FORANIALE
Nella serata di venerdì 15 marzo 2013 si è svolta
l’annuale Via Crucis Foraniale. Quest’anno l’evento
si è svolto a Revine Lago e più precisamente siamo
partiti, guidati da Don Ezio, dalla graziosa chiesa di
S. Maria per arrivare alla chiesa di Lago, passando
per tutte le tappe previste. L’itinerario della Via Crucis si è snodato lungo l’antica strada che collega
le due frazioni, molto suggestiva e poco trafficata al limitare del bosco. Ogni parrocchia era
rappresentata da un certo numero di persone, in
genere catechisti e membri del gruppo giovani,
oppure come nel nostro caso da animatori ACR.
Ogni parrocchia a rotazione aveva un brano da
leggere nel corso delle varie tappe. Una volta
arrivati a Lago, finita la Via Crucis, abbiamo
mangiato qualche stuzzichino nel nuovo oratorio dove era stato allestito un buon rinfresco.
Alla fine siamo ritornati a S. Maria di corsa, per
lo stesso percorso dell’andata, visto che lì avevamo
lasciato le macchine e che iniziava a nevicare mentre
nessuno aveva l’ombrello
Gli Animatori ACR
Marco Cesca, Marika dal Gobbo
www.parrocchiaditarzo.it
Marzo-Aprile 2013
PALIO DEI CH IERICHETTI
2013
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Per Fede il nostro Si è il
titolo del Palio di quest’anno
legato all’”Anno della Fede”
indetto da Papa Benedetto
XVI.
Per partecipare al Palio
sono state previste tre prove
che abbiamo consegnato in
seminario a Vittorio Veneto.
I Prova : La porta della
Fede
Questa prova riprendeva il tema
della “Porta della Fede”. Ci è stato
chiesto di attraversare una porta che ci facesse entrare in un
“ambiente “ /realtà in cui la Fede
vissuta porta frutti di gioia, pace,
amore, dono per gli altri.
Abbiamo attraversato la porta
della nostra chiesa parrocchiale
documentando la prova con un
cartellone con fotografie e didascalie
II Prova: Papa Luciani
Nella seconda prova ci è stato chiesto di raccontare la storia
della vocazione di Papa Luciani
(come l’ha sentita, come ha risposto, quali difficoltà ha superato, chi l’ha aiutato). Con l’aiuto di
Don Francesco e con la tecnica
delle “ombre cinesi” abbiamo
raccontato un po’ di Albino Luciani. Ci troviamo in montagna
e, più precisamente, a Canale
d’Agordo. Qui viveva un bambino di nome Albino, con suo papà
Giovanni, la mamma Bortola e il
fratello Edoardo.
1. Un giorno papà Giovanni parte
per andare in cerca di lavoro
all’estero; il figlio Albino lo accompagna fino in piazza per
prendere la corriera e, con un
po’ di tristezza nel cuore, lo abbraccia e lo saluta. Albino però
non si perde d’animo.
2. Alla mattina presto, insieme
alla mamma, va in chiesa per
fare il chierichetto: pensate
che ha talmente tanto sonno
che non si accorge neppure
della strada che sta facendo e
che la mamma lo sostiene lungo il cammino.
3. Un giorno la mamma chiese
ad Albino di andare in paese
(Cencenighe) per comprare
delle medicine e gli dà dieci soldi. Siccome c’era tanta
neve, prese la slitta e strada
facendo perse due soldi. Dopo
averle comprate tornò a casa e
alla mamma raccontò una bugia: le disse che aveva speso
tutti e dieci i soldi e non soltanto otto. Questa bugia lo tormentava, non era felice, allora
decise di scriverle una lettera
chiedendole di perdonarlo e
Marzo-Aprile 2013
che avrebbe restituito i due
soldi prima possibile.
4. Il pane bianco erano in pochi
a quei tempi che potevano
permetterselo, ma Albino,
come ricompensa per un lavoro fatto, ricevette da una
signora una pagnotta. Tutto
felice corse a casa e se lo
mangiò insieme a suo fratello. Sapete era buonissimo!
5. Nel periodo quaresimale, in
paese arrivò un frate cappuccino per dare una mano
in chiesa e nelle confessioni.
Ad Albino piaceva molto. Lo
ascoltava e si divertiva con
lui ed altri ragazzi a giocare in
piazza. Quando il frate stava
per andarsene, Albino avrebbe voluto seguirlo per farsi
frate a sua volta.
6. E’ il giorno della sua Prima Comunione. La chiesa
è piena, ci sono adulti, ragazzi, tutto il paese. Albino
è molto felice, scopre che
essere amico di Gesù è bello
e si sta tanto bene con Lui.
Promette di essere buono
e di rispondere sempre sì a
Gesù.
7. E venne il momento in cui
Albino parlò alla mamma del
suo desiderio di diventare
sacerdote e di entrare in seminario. Mamma Bortola parla con don Filippo, il parroco
del paese, il quale lo aiuterà
e lo seguirà nella sua scelta; però ci vuole anche l’approvazione del papà, quindi
Albino gli scrive una lettera.
Aspetta con ansia l’arrivo
di quella risposta, finché un
giorno albino va alla posta
per vedere e finalmente è arrivata: papà Giovanni gli ha
risposto sì. Allora corre felice
«Voce amica»
dal suo parroco per dargli la
bella notizia. Inizia così per
Albino il suo cammino verso
Gesù, con l’aiuto del suo parroco e le preghiere di mamma Bortola.
8. Pensate che a lui piaceva
molto leggere e studiare e
dovunque andasse portava
con sé i suoi libri: non perdeva mai tempo. Anche al
pascolo! Infatti un giorno,
una mucca, stanca di brucare l’erba, prese a mangiare il
libro di Albino, che, quando
si accorse, scoppiò a piangere e andò di corsa dal suo
parroco che gli disse di non
preoccuparsi che ne avrebbe
preso un altro. Da lì a poco
entrò in seminario.
III Prova: Il nostro Sì
In questa prova ci è stato
chiesto se eravamo pronti e desiderosi anche noi di dire “Sì”
al Signore, di rispondere
al Suo Amore, di seguirlo
sulla strada che ci propone. Abbiamo risposto “Sì”
con dei pensieri usciti
direttamente dal nostro
cuore accompagnati da
un ritornello cantato
Rit. Abramo eseguì il
tuo comando, Maria rispose sì; Oh Signore, alla
tua parola, aiutaci a dire sì.
1. Io dico Sì al signore:
impegnandomi nel mio
servizio di chierichetto e
inoltre cercando di essere amico di tutti in modo
2.
3.
4.
5.
6.
uguale, senza fare differenze. Rit.
Sì, anch’io continuerò a
fare il chierichetto perché nel mio cuore c’è il
desiderio di esserlo anche se non potrò sempre
partecipare. Rit.
Io dico il mio Sì alla fede
della Chiesa in modo
che possa pregare per
l’eternità. Rit.
Io voglio dimostrare il mio Sì
a Gesù pregandolo e ascoltandolo durante la S. Messa
e aprendogli la porta del mio
cuore. Rit.
Io dico il mio Sì a Gesù incontrandolo nella Confessione e aprendogli il mio cuore
nel prepararmi a riceverlo
nella Eucaristia per rimanergli amico per sempre. Rit.
Anch’io esprimo il mio Sì al
Signore preparandomi con
impegno a seguirlo sulla strada che mi indica in
pagina 17
questo momento particolare
che precede il mio incontro
con Lui nel Sacramento della
Cresima. Rit.
7. offro il mio Sì al Signore, impegnandomi ad obbedire ai
miei genitori e a tutti coloro
che mi aiutano a crescere
come persona di fede. Rit.
8. Dico il mio Sì nel porre attenzione alle persone che hanno
bisogno di aiuto e di vicinanza nelle varie situazioni della
vita. Rit.
Mercoledì 24 Aprile, nel pomeriggio, ci siamo ritrovati in
seminario per la conclusione del
palio. Che Festa! Eravamo più
di seicento chierichetti. Abbiamo assistito ad uno spettacolo
preparato dai seminaristi ma
soprattutto abbiamo partecipato ad una spettacolare caccia
al tesoro fotografica nella quale
ci siamo divertiti moltissimo. Abbiamo partecipato alla S. Messa
presieduta dal Vescovo Corrado, al termine della quale è stato
assegnato il palio. Quest’anno,
purtroppo, non siamo arrivati
nelle prime tre posizioni, ma non
era questo lo scopo principale.
La preparazione delle “prove”
ci ha fatto riflettere sul nostro
Sì che abbiamo detto a Gesù e
su quanto si stia bene ad essere
suoi amici.
Ringraziamo chi ci ha aiutato:
Don Francesco, suor Leontina,
Raffaele, Mario e diciamo a tutti
che : FARE IL CHIERICHETTO
E’ BELLO!
I chierichetti
della parrocchia di Tarzo
pagina 18
Prima Comunione
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
I segni della fede
a Fratta
Chiesetta
di san Martino
Nicchia votiva
Casa Casagrande
Affresco di casa Introvigne
Con il volto luminoso, gli occhi attenti ed il cuore emozionato,
è stato raggiunto il grande desiderio dei nostri bambini:
BALDASSAR COLIN, BEZ DANIELE, BOTTEGA DAVIDE,
CASAGRANDE ANDREA, CASAGRANDE EDOARDO,
CASAGRANDE ERIC, DELLA PIETÀ’ STEPHAN, DE POLO
UMBERTO, FRANCESCHET ANDREA, FRANCESCHET
LUCA, MATTIUZ THIERRY, PIAIA SIMONE, RIZZO ASYA,
SALAMON SAMUELE, TESO ALESSANDRO, TOMASI
FEDERICO, ZANETTI MARIA CELESTE, di celebrare la S.
Messa di Prima Comunione il 28 aprile 2013. Hanno ricevuto il
dono della pace e la salvezza che il Signore amorevolmente con
il suo sacrificio ha voluto affidare ad ognuno di loro.
Noi genitori desideriamo augurare ai nostri figli di continuare
ad alimentare quella fiamma di fede e di amore, affinché sappiano
attingere forza e riconoscere la grazia di Dio durante il cammino
della loro vita soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà e
sconforto.
Lo splendore e la benedizione di questo giorno sia la guida
di tutti i bambini e di alimento per i genitori ad accompagnarli
sempre. Un grande grazie alle catechiste Luigina Tomasi e
Luigina Zuanella
Una mamma
I bambini imparano ciò che vivono
Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare.
Se i bambini vivono con l’ostilità, imparano a combattere.
Se i bambini vivono con la paura, imparano ad essere apprensivi.
Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi.
Se i bambino vivono con il ridicolo, imparano ad essere timidi.
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia.
Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli.
Se i bambini vivono con l’incoraggiamento, imparano a essere sicuri di sé.
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere pazienti.
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare.
Se i bambini vivono con l’accettazione, imparano ad amare.
Se i bambini vivono con l’approvazione. imparano a piacersi.
Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi.
Se i bambini vivono con l’onestà, imparano ad essere sinceri.
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos’è la giustizia.
Se i bambini vivono con la gentilezza, imparano il rispetto.
Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia.
Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano
che il mondo è un bel posto in cui vivere.
(Da “Il Carmelo del Garda, n.1, 2013)
Saccello della Madonna
Affresco a Colmaggiore
Edicola in onore di S. Giuseppe di casa Faraon
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
sostanzialmente studio: è festa, è viaggio, è conoscere tanta
gente di tutto il mondo: con i miei amici
dell’ESC (Erasmus
di Santiago) inizio a
fare passeggiate per
la città e gite, alcune
di più giorni.
Il primo posto che
visitiamo è la Costa da Morte e il
Fisterre: la Costa da Morte è una
frangia costiera della Galizia che si
estende dal punto più a ovest della
Spagna (Cabo Fisterra) fino a un
altro promontorio più meridionale,
chiamato Malpica; il nome le è stato dato dai marinai inglesi del 1300,
perché in questa zona il vento, sempre fortissimo, e l’Oceano sempre
agitato hanno causato centinaia e
centinaia di naufragi di navi e pescherecci, testimoniati dal numero
impressionante di croci commemorative poste lungo tutti i chilometri
di costa, dominata dall’incredibile Faro.
Il Cabo Fisterra, invece, è un promontorio di roccia granitica alto più di 600 metri situato nel Comune di Fisterra, nella
provincia de La Coruña e lungo più di tre
chilometri, che domina l’Oceano Atlantico:
questo è il punto dell’Europa continentale
(quindi esclusi Inghilterra, Islanda e Gro-
LA MIA ESPERIENZA
IN SPAGNA
(Continuazione)
Il 29 gennaio cominciano le lezioni, il 28
è San Tommaso d’Aquino, patrono dei filosofi, quindi si inizia di martedì: seguo tre
corsi, due di Metafisica e uno di Antropologia Simbolica; i professori sono di una disponibilità incredibile, sembrano conoscere
l’Italia meglio di me, e per la prima volta
capisco che, in fondo, non è vero che siamo il ridicolo dell’Europa, non è vero che
siamo il fanalino di coda: l’Università spagnola, anzi, tutta l’Istruzione in Spagna sta
attraversano un periodo difficilissimo: mancano insegnanti, non ne vengono assunti
di nuovi e i vecchi (letteralmente i vecchi)
sono costretti a tenere sette (ripeto: sette)
corsi diversi, e tra l’altro di materie assolutamente diverse l’una dall’altra; resto impressionato dalla reazione di stizza che ha
il mio insegnante di Metafisica quando gli
dico che il mio professore di Teoresi a Ca’
Foscari tiene tre corsi.
Ma Erasmus non è solo, o meglio, non è
Nogarolo
pagina 19
enlandia) più vicino all’America, e fino ai
tempi dei Romani era considerato, come
dice il suo nome, la fine del Mondo, oltre il
quale c’erano solo i Cancelli dei Morti: non
a caso proprio qui si ergeva un’ara dedicata
al dio del Sole, come per opporsi all’Oscurità dell’Ade.
Sono qui da poco più di un mese, fra qualche giorno ho il mio primo esame, e subito
dopo partirò per un viaggio di 3 giorni a Salamanca, però il pensiero di casa continua a
restare con me.
A San Giacomo, oltre che protezione per i
miei genitori e per i miei amici, ho chiesto e
ogni settimana alla Messa, chiedo di ricordarsi della nostra cara Parrocchia di Tarzo,
lontana nella geografia, pero junta conmigo
en el corazòn.
DAVID
Il 24 febbraio scorso, con la celebrazione dell’Eucaristia presso
la Chiesetta di Nogarolo, Orso-
lina Tomasi e Carlo Gandin
hanno festeggiato il 45°
anniversario di matrimonio circondati dall’affetto
dei parenti e degli abitanti
della piccola comunità di
Nogarolo. Agli sposi i nostri migliori auguri perché
il loro cammino insieme,
segnato dall’amore e dalla
fede nel Signore. sia ancora lungo e ricco di ogni gioia!
Festa di San Giuseppe
Il 17 marzo scorso nella bella
chiesetta è stata celebrata una
messa in onore di San Giuseppe, Santo Patrono della frazione.
La celebrazione, presenziata da
Mons. Francesco Taffarel, è stata
animata dal Coro Giovani della
parrocchia della “Beata Vergine
Maria di Fatima” di Parè, diretto dalla nostra paesana Valentina
Gandin, e da Beatrice, Elisa e
Serena che hanno organizzato le letture.
Dopo la celebrazione eucaristica, la festa è continuata con un piccolo rinfresco
presso l’Associazione “Amici di Nogarolo”. La comunità ringrazia sentitamente il
Coro Giovani di Parè e tutti coloro che
hanno contribuito a rendere solenne la
celebrazione di questa messa in onore di
San Giuseppe. Un grazie di cuore, inoltre, alle mamme e alle nonne del paese
che si sono davvero date da fare per preparare un sacco di cose buone e all’Associazione “Amici di Nogarolo” per aver
messo a disposizione i locali e per aver
contribuito al rinfresco!
pagina 20
«Voce amica»
PREGHIERA DEL PAPA SULLE DITA DELLA MANO
Il pollice è il dito più vicino a te. Così inizia a pregare per chi ti è
più vicino. Sono le persone che più facilmente tornano nei nostri
ricordi. Pregare per le persone a noi care è “un dolce obbligo”.
Il dito seguente è l’indice. Prega per chi insegna, educa e medica, quindi per maestri, professori, medici e sacerdoti. Questi
hanno bisogno di sostegno e saggezza affinché possano indicare
la via giusta agli altri. Non dimenticarli mai nelle tue preghiere.
Il dito che segue è il più alto. Ci fa ricordare i nostri governatori. Prega per il presidente, per i parlamentari, per gli imprenditori
e per gli amministratori. Sono loro che dirigono il destino della
nostra patria e che guidano l’opinione pubblica. Hanno bisogno
della guida di Dio. Il quarto dito è il dito anulare. Nonostante possa sorprendere i più, è questo il nostro dito più debole, e
qualunque insegnante di pianoforte lo può confermare. Bisogna
ricordarsi di pregare per i più deboli, per coloro che hanno tanti
problemi da affrontare o che sono affaticati dalle malattie. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Non saranno
mai troppe le preghiere per queste persone. Inoltre, ci, invita a
pregare per i matrimoni. E per ultimo c’è il nostro dito mignolo, il più piccolo tra tutte le dita, piccolo come bisogna sentirsi di
fronte a Dio e agli altri. Come dice la Bibbia “gli ultimi saranno
i primi”. Il mignolo ti ricorda che devi pregare per te stesso. Solo
quando avrai pregato per gli altri quattro gruppi, potrai vedere
nella giusta ottica i tuoi bisogni e pregare meglio per te».
Consacrazione della Famiglia
Degnati, o Beata Vergine del Carmine, di abitare nella nostra
famiglia; Te l’affidiamo e la consacriamo a Te. Tu che sei Madre
della divina grazia ottienici di vivere sempre nell’amicizia di Dio
e in pace con noi. Ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma
desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità.
Resta con noi come ti sei fermata ricolma di attenzioni nella casa
di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa dei giovani sposi di Cana; come fosti madre per l’apostolo Giovanni.
Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita.
Allontana da noi il peccato e ogni male.
Nella nostra famiglia sii Madre di grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci
occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza e la carità.
Suscita sante vocazioni.
LA PRO LOCO DI TARZO
RINNOVA IL CONSIGLIO
I soci della Pro Loco di Tarzo hanno rinnovato il proprio
consiglio direttivo per il periodo 2013 - 2017. A guidare l’associazione sarà ancora una volta il presidente Luciano Piaia, riconfermato nel ruolo. Accanto a lui due
vicepresidenti: Arrigo De Polo e Mauro De Lorenzi. Andrea Stevanato è stato scelto come cassiere, mentre Fabiana Carpenè avrà l’incarico di
segretario. In consiglio siederanno anche Luigi
Pin, Erika Dal Gobbo, Sante Gusatto, Emma
Rizzo, Danilo De Coppi, Luciano Faraon, Mauro
Tona, Claudio Da Parè, Bruno Michelon, Achile Buosi, Elena De Toni, Giovanni Balbinot, Franco Gava, Marco
Bressan, Mauro Bettiol e Vincenzo Pol. Revisori dei conti
saranno Ornella Cancian, Roberta Dalle Crode e Antonio De
Bortoli. Probiviri: Luciano Cesca, Nello Carpenè e Franco
Favero.
Marzo-Aprile 2013
Pellegrinaggio in TERRA SANTA
29 agosto - 5 settembre
Iscrizioni in parrocchia tel. 0438.586205
1° Giorno: VERONA – NAZARETH.
2° Giorno: NAZARETH – BANJAS, Lago di Tiberiade, Cafarnao
e Monte delle Beatitudini. Visita di Banjas e di Cesarea di
Filippo.
3° Giorno: NAZARETH, S.Messa nella Chiesa dell’Annunciazione, visita del Kaire Maria, Chiesa di San Giuseppe, Fontana
della Vergine. Pomeriggio Monte Tabor, Monte Della Trasfigurazione e Gerico.
4° Giorno: GERICO – MASADA sosta a En Ghedi. Fortezza erodiana di Masada. Gerico con sosta a Qumran.
5° Giorno: GERUSALEMME, quartiere arabo e cristiano. Chiesa
di Sant’Anna con la Piscina Probatica, il Lithostratos, Via Dolorosa, Basilica della Resurrezione. Pomeriggio a Betlemme
visita della Basilica della Natività e del Campo dei Pastori.
6° Giorno: BETLEMME - HEBRON – HERODION. Hebron, città dei Patriarchi, piscine di Salomone e a Mambre. Pomeriggio all’Herodion.
7° Giorno: GERUSALEMME. Muro del Pianto, spianata del Tempio, Quartiere Ebraico e Cristiano con il Cenacolo, Chiesa
della Dormizione e di San Pietro in Gallicantu, Monte degli Ulivi, Chiesa del Pater Noster, Dominus Flevit, Basilica
dell’Agonia, Orto del Getsemani e Tomba di Maria.
8° Giorno: Tempo a disposizione. Aeroporto di Tel Aviv e volo per
Verona.
LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio aereo. Sistemazione in alberghi 4 stelle, camere a due letti con servizi privati. Trattamento di pensione completa. Visite ed escursioni in pullman
con guida, ingressi inclusi. Assicurazione sanitaria a bagaglio. Borsa da viaggio e materiale illustrativo
LA QUOTA NON COMPRENDE: Mance, bevande, extra personali e quanto non indicato in programma. Supplemento camera singola. Supplemento alta stagione. Tasse aeroportuali.
Marzo-Aprile 2013
«Voce amica»
pagina 21
Ricordi
ELVIRA
VIRA HUBLI – DE MARTIN
MARTI
21 Novembre 1932 – 11 Febbraio 2013
MICHELON DANILO
20/11/1936 - 09/04/2010
Ciao nonno…
Solo poche parole per dirti che sei e sarai
sempre con noi, ti vogliamo bene….
I tuoi cari
BOTTEGA GIOVANNI
03.11.1937 – 06.05.2008
Sono trascorsi già 5 anni….ma sei
sempre nei nostri cuori!
Ti ricordano con grande affetto la moglie
Adriana, i figli Loris e Mauro, i nipoti
Nicola ed Eleonora con la nuora, parenti
ed amici.
MARIO
O ANTONIO GREGOLETTO
GREGOLET
08 Settembre 1930 – 31 Dicembre 2012
BOTTEGA COSTANTINO
nasce a San Pietro di Feletto nel 1917 e
all’età di 7 anni segue i genitori e i fratelli a Tarzo, dove hanno rilevato l’albergo
“Venezia”. All’età di 18 anni Tino parte
per il servizio militare che, con l’inizio
della guerra, dura ben 5 anni. Rientrato a
casa comincia ad aiutare i familiari curando personalmente la cucina dell’albergo.
Tanti pranzi, tanti manicaretti, tanti piatti
speciali!!
Il 28 novembre del 1943 si unisce in matrimonio con Ida Cecchinel e nasceranno i
figli Giancarla, Maria Teresa e Giovanni.
Separatosi dal fratello Livio, Tino con la
collaborazione di moglie e figli gestirà
l’”Hotel Miralago” di Santa Maria ed infine l’Albergo “Corona” fino al 1982. Chiusa l’attività Tino e Ida si ritireranno nella
loro casa per il meritato riposo. Nel tempo
libero, Tino riesce a coltivare i suoi passatempi preferiti e spesso in paese l’hanno
visto girare col suo motorino prima ed in
bicicletta poi. A novant’anni, dopo la morte della moglie, la vita diventa sempre più
dura, il corpo segnato dagli anni dà i primi
segni di cedimento: vari ricoveri in ospedale, interventi per pacemaker e problemi
vari dovuti all’età. Nell’ultimo periodo il
cuore stanco lo ha costretto a letto e il 4
aprile sono cessate le sue sofferenze. Ora
lo immaginiamo lassù con Ida nella luce
del Signore.
Ciao Tino, riposa in pace.
I tuoi cari
FAVARO EMILIO
era nato a Oderzo il 30 aprile 1933
e morto a Caracas il 23 marzo 2013
Emilio partì a vent’anni per il Venezuela
carico di entusiasmo e di sogni, incoraggiato dal fratello Francesco, ivi stabilito
da 5 anni, che gli assicurava ottime possibilità di lavoro. Partì con l’animo del
conquistatore, sempre ottimista di fronte
alle difficoltà cambiando vari lavori senza
risparmiarsi, finché aprì una fabbrica di
stampi in gesso per la lavorazione della
ceramica, la Molcerca c.a. Nel 1983 ricevette una medaglia e una pergamena che
l’Associazione Trevisani nel Mondo assegnò ai veterani veneti (erano 21) per i 30
anni di permanenza e lavoro all’estero.
Nelle riunioni familiari Emilio portava la
sua allegria, scherzava e giocava con i più
piccoli ai quali proponeva giuochi divertenti, filastrocche venete, storie apprese
da bambino, tutto ciò che faceva parte
della sua infanzia opitergina. Metà della
famiglia, quattro maschi e una femmina,
risiedeva a Caracas e ogni ricorrenza, ogni
anniversario, ogni piccola occasione era
un buon pretesto per riunire le cinque famiglie a trascorrere insieme una giornata
di festa. Emilio è rimasto per tutti, anche
per noi fratelli restati in Italia, il più allegro e scherzoso anche se la vita non gli ha
risparmiato dolori e delusioni: la tragica
morte a soli 8 anni della primogenita Maria Asuncion seguita dalla scomparsa di
fratelli e amici cari e, infine, la perdita più
importante, la moglie Consuelo, una donna energica e dolce della quale tutti noi
conserviamo un caro ricordo. Alla fine la
tristezza di Emilio trapelava suo malgrado, nonostante fosse il primo ad invitarci
ad un ricordo allegro, ad un brindisi augurale, a una battuta spiritosa, senza mai
parlare di sé, delle sue malinconie.
Un infarto ha domato le sue ultime forze,
strappandolo all’affetto dei figli Tomaso e
Veronica.
Ciao Emilio, pregheremo per te e per i fratelli che ti hanno preceduto nella speranza
che purificati dalla fede in Cristo possiamo ritrovarci ancora tutti insieme.
Tua sorella Laura
pagina 22
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2013
ANAGRAFE
BATTEZZATI
2. PILAT GIULIA di Francesco e
di Bianco Fanzia, residenti a Tarzo,
in via Colmaggiore di Sopra, nata
a Treviso il 16.7.2012, battezzata
nella chiesa arcipretale di Tarzo il
7 aprile 2013, dopo il rito di accoglienza celebrato il 10.3.2013.
Padrini: Pilat Silvana e Brufatto
Sergio della Parrocchia di Tarzo.
3. ZANELLA NICOLA Stefano e
di Dal Cin Tatiana, residenti a Tarzo,
in Via Rive S. Pietro, nato a Conegliano il 7.9.2012, battezzato nella
chiesa arcipretale di Tarzo il 7 aprile 2013, dopo il rito di accoglienza
celebrato il 10.7.2013.
Madrina: Casagrande Emanuela della
Parrocchia di Corbanese.
4. CARPENE’ AURORA di Alberto
e di Di Napoli Marianna, residenti nella Parrocchia dell’Immacolata di Lourdes di Conegliano, nata a Conegliano
il 1.12.2007, battezzata nella chiesa
arcipretale di Tarzo il7 aprile 2013,
dopo il rito di accoglienza celebrato il
10.3.2013.
Padrini: Carpenè Elena e Tonon Graziano della parrocchia di Castello Roganzuolo.
5. FOLEGOTTO NICOLA di Omar e
di Strazzer Elisa, residenti a S. Vendemiano in via Dante, nato a Conegliano
il 16.7.2012, battezzato nella Chiesa
arcipretale di Tarzo il 7 aprile 2013,
dopo il rito di accoglienza celebrato
il10.3.2013.
Madrina: Manarin Ombretta della Parrocchia di Tarzo.
Lo scorso 7 aprile Giada, Nicola, Aurora e Nicola hanno ricevuto il Battesimo dopo il rito di accoglienza del 10
marzo, che è stato la fine di un percorso che ha avuto come guida il nostro
parroco ed il gruppo famiglie di Tarzo.
Il battesimo è nuova vita, l’inizio della
vita da cristiani ed i nostri figli hanno
ricevuto il battesimo la domenica dopo
la Pasqua, dopo che avevamo celebrato la risurrezione di Cristo la vittoria
della vita sulla morte della luce sulle
tenebre.
Fare battezzare i nostri figli è stata
una scelta d’amore, una scelta di vita
ed anche l’assumersi di una responsa-
bilità per noi genitori, quella di farli crescere nelle fede e di essere noi stessi
esempio per i nostri figli. Non è un mai
stato un compito facile, ma in questo
periodo di crisi sociale, di valori di idee
e di fede dove si cercano sempre le vie
più semplici e rapide per raggiungere i
propri scopi essere dei bravi genitori è
un lavoro duro e faticoso e spesso ci
sentiamo soli ad affrontarlo.
E spesso anche la nostra fede a volte
può vacillare.
Ma come nel giorno del battesimo
non eravamo soli ed avevamo vicino
ai nostri figli i padrini e le madrine la
comunità di Tarzo, il gruppo famiglie,
il parroco, cosi dobbiamo pensare nel
quotidiano di non soli nel far crescere i
nostri figli nella fede cristiana.
Anche noi genitori dobbiamo imparare o reimparare ad essere dei buoni
cristiani, dimostrandolo ai nostri figli
quotidianamente trovando il tempo di
stare insieme essere d’esempio nella
preghiera e nella partecipazione alla
vita liturgica della comunità.
L’impegno che abbiamo preso durante la preparazione ed il giorno del
battesimo è grande, ma siamo convinti
che con la preghiera e con il sostegno
delle persone a noi care riusciremmo a
raggiungerlo.
Vorremo far un ringraziamento a Don
Francesco che ci ha seguito in questo
cammino ed al Gruppo famiglie che ha
animato con noi la cerimonia e tutti i
fedeli che hanno condiviso con noi la
gioia e l’emozione di assistere al battesimo dei nostri figli.
I genitori
Rosario
nel mese
di maggio
Prapian
Castellich
Villa Bianca
Fratta
Colmaggiore di Sotto
Colmaggiore di Sopra
Istituto Padre Pio
Reseretta
Casa Suore Ancelle Missionarie
Via Toniolo
Bressa
Nogarolo
Via S. Pio X
Via Col di Lana
Villaggio Diaz
Chiesa parrocchiale
Marzo-Aprile 2013
DEFUNTI
8. DA DALTO ANTONIO. Era nato a
Tarzo il 17.11.1942, i genitori provenivano da S. Pietro di Feletto, ma trascorse
la sua giovinezza a Resera con le sorelle
Gina, Pasqua, Maria e Angela e Giovani,
ora defunto. Celebrato il matrimonio con
Rosa Faraon aveva con la moglie avuto la
gioia di amare i figli Ivana e Alberto e, da
due anni il loro nuovo affetto era la nipotina Emma. Dopo alcuni anni di emigrazione in Svizzera, Antonio ritornò al suo
paese, dove esercitò la sua professione
di muratore. Con fatica, con lavoro costante, ma soprattutto con amore si era
costruita la sua casa a Reseretta aiutato
dalla moglie e dai figli. La sua passione
e soddisfazione era renderla bella e accogliente con le piante, i fiori. L’orizzonte
della sua vita era il lavoro e la sua casa.
E qui trovava la moglie Rosa alla quale
diede con cuore ogni assistenza per alleviare difficoltà, formando con lei un
cuor solo e un’anima sola. Antonio ogni
domenica accompagnava la moglie alla
chiesa per partecipare alla santa messa. Quest’anno, per la prima volta, non
ha potuto essere presente alla Messa di
Pasqua. Faceva parte della Associazione Alpini, con i quali condivideva ideali e progetti. Concluse il suo viaggio su
questa terra all’Ospedale De Gironcoli
di Conegliano il 1 aprile 2013. La Santa
Messa esequiale venne celebrata a suo
suffragio nella chiesa di Tarzo il 4 aprile.
9. BOTTEGA COSTANTINO
Era nato 95 anni fa a S. Pietro di Feletto il 23.11.1917. Nel 1943 celebrò il
matrimonio con Ida Cecchinel. Ebbe la
gioia dei figli Giancarla, Maria Teresa e
Giovanni. Costantino con la famiglia gestì con passione e soddisfazione la sua
attività fino al 1982. Da circa trenta anni
si era ritirato in pensione nella sua casa
in via dei Pascoli. Ebbe allora la possibilità di coltivare al meglio il suo tempo
libero facendo visita agli amici con il suo
motorino e poi con la bicicletta, con andare ardito e tranquillo. Nel 2007, dopo
la morte della moglie Ida, si sente che
le forze sono segnate dagli anni che aumentano e la salute diventa fragile. Passò
da questo mondo al mondo di Dio nella
sua casa a Tarzo il 4.4.2013. La Messa
esequiale venne celebrata nella Chiesa
di Tarzo e sepolto nel cimitero di Tovena.
10. FURLAN KATIA. Era nata a Conegliano 42 anni fa, il 20.5.1970. Il fratello
Luciano condivise con lei gli anni promettenti della giovinezza, in cammino verso la
maturità della vita. Celebrò il matrimonio
con De Coppi Danilo nel 1993 ed ora
era residente a Tarzo, in via Colmaggiore.
Ebbe la gioia delle figlie Dalila e Eleono-
«Voce amica»
ra. La malattia la aggredì, in modo inesorabile, tre anni fa e da allora fu per lei un
continuo calvario di dolore, di rientri in
Ospedale, di cure, di preoccupazioni alternate a qualche momento di speranza.
Concluse il suo pellegrinaggio su questa
terra all’Ospedale di Treviso il 4.4.2013.
Le esequie sono state celebrate nella
chiesa di Tarzo il 6.4.2013. Le sue ceneri
sono state collocate nel Cimitero di Tarzo
il 13.4. 2013.
11. BALDASSAR GIOVANNI. Era
nato a Tarzo il 19.9.1928. Trascorse la
sua giovinezza con la sorella Marianna
ed il fratello Giacomo. Lavorò per alcuni
anni nella locale Latteria di Tarzo. Celebrò il matrimonio con Sommavilla Rosanna. Ebbero la gioia di estendere amore e
speranza nei figli Alberto e Daniele, che
poi si allargò ai nipoti Simone e Nicolò ed
alla nuora. Per tanti anni
esercitò la professione
di falegname, nel sua laboratorio vicino a casa di
via Pra Mesteghi. Amava
il suo mestiere, ci metteva passione e gusto,
la cura e la bellezza del
rifinire al meglio quanto
lavorava con le sue mani
e diventava frutto del
suo lavoro; vi si poteva
scorgere nel lavoro quasi un lampo, una scintilla,
un germe di artista che
trasparivano dalle sue
opere. Giovanni amava
la moglie e per 57 anni
condivisero nell’amore gioie e speranze,
preoccupazioni e sofferenze, ma sempre
in clima di solidarietà, di reciproco aiuto
e sostegno nella serenità. Giovanni lo
vedevamo nel suo laboratorio in mezzo a
tavole di legno, a trucioli, a modelli in lavorazione o realizzati. Giovanni partecipava alla Messa domenicale e trovava il suo
posto sempre nel banco accanto al Battistero, assieme ad amici quali scambiava
saluti e consigli. Faceva parte del Gruppo Alpini, con i quali condivideva progetti
e ideali di vita. Concluse il suo vivere su
questa terra all’Ospedale di Conegliano
il 9.4.2013. Le esequie, a suo suffragio,
sono state celebrate nella chiesa di Tarzo
l’11 aprile e poi accompagnato al cimitero.
12. FRANCESCHET ELSA si congeda da noi a 76 anni. Era nata a Tarzo il
12.7.1936 e risiedeva in Via Introvigne.
Trascorse la sua giovinezza con la sorella
Ines e il fratello Arcangelo. A 17 anni andò
a servizio come cuoca in una famiglia di
Milano e lì conobbe Roberto Massaro
con il quale celebrò il matrimonio. Ritornò
a Tarzo, nella casa che si erano costruiti
pagina 23
ad Introvigne e per 54 anni condivisero
nell’amore gioie, speranze e preoccupazioni. Soffrì per la morte di due figlie
gemelle ancora piccole, ma poi la gioia
riempì la sua casa con la nascita di Nadia
e di Franco. A Tarzo Elsa collaborò nella
gestione della famiglia andando a servizio
in varie famiglie del paese. Amava la sua
casa, che la voleva ordinata, accogliente;
in questo era sostenuta dalla professione
di marmista del marito Roberto. La malattia la raggiunse, furono necessarie attenzioni e cure. In questi ultimi anni, accanto
al marito, i figli Nadia e Arcangelo non le
lasciarono mancare affetto e assistenza.
Concluse il suo cammino su questa terra
all’Istituto Padre Pio il giorno 11.4.2013.
Le sue esequie vennero celebrate nella
chiesa di Tarzo e sepolta nel nostro cimitero il 13 aprile.
13. DE GOBBI ANTONIETTA. Era nata a Venezia il 5.11.1930 e risiedeva a Cavallino-Treporti
(VE). Trascorse la sua vita
come casalinga, alternando giornate belle a giornate nuvolose. La monotonia
del quotidiano poteva essere anche grande, ma lei
seppe andare avanti con
coraggio e voglia di vivere.
Ora era circondata da tanti nipoti che la amavano.
Gli anni la fragilità della
salute e per una migliore assistenza fu ospitata
presso l’Istituto Padre Pio,
dove concluse il 19.4.2013 il suo cammino su questa terra a 82 anni. Il suo
funerale venne celebrato nella Chiesa di
Tarzo il 20 aprile e poi accompagnata al
Cimitero in attesa della resurrezione.
14. ZANGRANDO ROBERTO. Era
nato a Tarzo il primo novembre del 1948.
Ha lavorato come impiegato in fabbrica
e da poco tempo era andato in pensione.
Faceva parte del Gruppo Alpini, che numerosi sono venuti a salutarlo, ad esprimergli gratitudine e ricordo per le attività
compiute insieme. Anche l’Associazione
“Anziani del lavoro” è stata presente per
salutare il collega di lavoro, partecipe di
tante difficoltà. Risiedeva a Tarzo in Via
Filippini. Colpito dal male che non perdona, la sua esistenza su questa terra si
è conclusa quasi inaspettata a 64 anni,
all’Ospedale di Vittorio Veneto il 27 aprile
2013. La Messa esequiale venne celebrata nella chiesa di Tarzo il 29 aprile e
poi accompagnato al Cimitero in attesa
della promessa del Signore Gesù: “Vado
a prepararvi un posto e poi vi porterò con
me”.
O
F F E R T E
Per la CHIESA dalla benedizione
delle famiglie
Tomasi Giovanni 20 €, Tomasi Sergio
15, Tomasi Siro 15, Rota Assunta 30,
Andreon Antonio 20, Rivaldi 10, Piccin
Rita 10, Tomasi Giorgio 10, Casagrande
Germana 10, Casagrande Antonio 10,
Gandin Carlo 20, Zapata Maria Dolores 5, Pin Eugenio 10, Tomasi Costantina 20, Casagrande Attilio 40, Da Dalt
Rita 20, Tomasi Aldo 15, Tomasi Battistina 10, Cesca Anna Maria 15, Zanetti
Antonietta 10, Tomasi Moreno 20, Tomasi Vittorio 10, NN 20, Lovat Raffaele
50, Casagrande Roberto 10.
Per la CHIESA
2 raccolta ferro 45 €, Funerale di Gaiot Silvana 34.13 e per opere parrocchiali 4.6, In memoria di Della Colletta
Gian Paolo 100, offerte in chiesa 26.76
e opere parrocchiali 11.30, De Conto
Rita 20, Zuanella Bruna 10, Meneguz
Erminia 15, Da Riz Gina 50, Biz Paolina
20, Franceschet Ottilia 10, Tomasi Giulia 10, Mazzucco Maria 100, Cadalt Elio
10, Pradal Augusta 25, Tomasi Costantina 20, NN 10, Foltran Clelia 10, Faraon
Maria 50, Da Parè Amelia 10, aula canonica 30 - aula canonica 20, Roncolato Maria 5, Renier Paolo 15, Salezze
Luisa 50, Cresimandi per il Cero 130,
In memoria di Da Dalto Antonio 100,
offerte in chiesa 82.21 e per opere parrocchiali 98.82, Faraon Giuseppe 30, In
memoria di Bottega Costantino 100,
offerte in chiesa 44.43 e per opere parrocchiali 36.50, Battesimo di Pilat Giulia 50, Battesimo di Zanella Nicola 30,
Battesimo di Folegotto Nicola 40, Pin
Iseo 10, Funerale di Furlan Katia 139,
Morandin Gino 10, 50° di matrimonio
di Ascaro Michele e Mirella 40, Rizzo
Claudia 10, In memoria di Franceschet
Elsa 100, offerte in chiesa 45.68 e per
opere parrocchiali 15.81, Funerale di
Baldassar Giovanni 56.24 e per opere
parrocchiali 64.27, In memoria di Baldassar Giovanni, i familiari 200, Funerale di De Gobbi Antonietta 36.16, In
memoria di De Gobbi Antonietta 150,
Busta ringraziamento (5) 35, Genitori
dei ragazzi della Messa di Prima Comunione 215, Università Terza Età di S.
Lucia di Piave 30, In memoria di Zangrando Roberto 250, Settimana santa
129.05,Un pane per amor di Dio (83)
138.89, Fregonese Silvia 30. Offerte festivo 791, offerte feriale, 282.46, Candele 449.81, stampa 274.55.
Spese: varie batterie – lampadine 21 –
verifiche catastali 35, restituzione prestito grazioso 5.000, toner fotocopiatrice 90, stampa 268.24, Candele 600,
Compenso sacerdoti per ministero
190, bicchieri aux flambeaux 50, varie
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
chiesa 15, Riparazione condutture acqua canonica 1.452, Sito parrocchiale
246,11, Luce 786,31, Riscaldamento
4147,34.
Angolo dei
ricordi
Per la SCUOLA MATERNA
Comitato Genitori Scuola Materna
2495.50 €, Vendita Biglietti Lotteria La
Candelora 1825,00, NN 100, Benetti
Debora 1050.
SPESE: Personale 10.454 €, Alimentari 2.310,62, CESA 926.38, Spese varie 200, Sagnelli riparazione 662,30,
Ortolan Luisa prest. occas. 1340, Saccon Elettrodomestici 279, Label Store
133,10, Nottoli nuoto 1.1184. Luce
603, Riscaldamento 6413,94.
Per la Chiesa di NOGAROLO
Tomasi Giovanni 20 €, Cadalt Santina
20, Andreon Maria 20, Offerte in chiesa 607,01, Tomasi Lucio in memoria di
Guerrini Franca 300,
Spese: Luce 72.88, Riscaldamento
218,6, pulizia tovaglia altare 8.
Anni ‘30, a sinistra il Parroco Don Lucio Sartori con il Cappellano, a destra il mansionario Don Desiderio Calderer con un gruppo parrocchiale nel cortile davanti alla canonica.
Arch. Michelon Bruno.
Per la Chiesa di FRATTA.
Spese: 63.53.
Per VOCE AMICA
Tarzo: Pilat Mirko 5 €, Zuanella Teresa 10, Meneguz Erminia 15, Pizzeria La
Pasqualina 50, Turri Bruno 20, Meneguz
Celestino 10, NN 10, Faraon Giuseppe
20, Pancot Pier Giovanni 30, Bottega
Giovanni 20, Zuanella Luciana 20, Da
Dalto Gina 10, Tomasi Giovanni 20,
Tomasi Siro 15, Piccin Rita 20, Gandin
Carlo 20, Da Dalt Rita 10, Tomasi Aldo
15, Andreon Maria 5, Tomasi Battistina
20, Cesca Anna Maria 10, Zanetti Antonietta 10, Casagrande Giuliana 20,
Gegneletti 10, NN 5, Faraon Da Dalto
Rosa 20, Mazzucco Egidio 20, NN 5,
Con Sonego Antonio 20, Riva Antonio
(Trasaghis) 20, Michelon Rita 5, Dal Lago-Michelon 10, Favero Anna 1, Pizzol
Luisa 20, Biz Attilio 10,Tomasi Lucio 50,
In memoria di Bottega Giovanni 20, Pol
Nicola-Edicola 100, Andreetta Emilio
(Saronno) 15, Fregonese Silvia 20.
Corbanese: via Martiri e Callesella 59
€, via Madonna 20, Piazza Papa Luciani
10, Bottega Armando e figli 36, Franceschet Umberto 20, Pascon Vittoria, 15,
Bottega Carlo 12, Anna Maria Angela
20, Antiga Emilio 25, Pollesel Odone 20,
De Polo Ettore 15, Casagrande Bruno,
Rina e figli 40, Gelsomina 20, Anna Bella 20, Zanette 10, Berno Luigina 20,
Perenzin M. Pia 15, Cominetti G. 20,
Salone Liviana 48, Zancanaro Tullio 15,
Battiston Silvio 10. Totale 475 €.
Arfanta Resera: 160 €
Spese. 203,80, Tipografia: fattura di
novembre-dicembre 1.329,90.
Calendarietto appuntamenti
Maggio
1 Festa S. Giuseppe Lavoratore, Gruppo Famiglie a Castelmonte
Inizio Mese di Maggio
2 Primo Giovedì del Mese: adorazione per le Vocazioni
3 I° venerdì del mese
4. Incontri Ragazzi Ia Confessione
6. Confessioni ragazzi di 5 elementare
12. Ascensione del Signore. Festa della Mamma
Festa Scuola Materna - I Balocchi
13. Miane:Veglia di Pentecoste
17. A Revine Incontro Equipe Unità Pastorale
18. Sulla Laguna di Venezia
19. Festa di Pentecoste
26. Conclusione Anno Catechistico
ACR- Scuola di Canto – Scuola Materna
Giugno
1. Incontro Catechisti della Forania. Incontro famiglie n° 3
2. Festa del Corpus Domini, processione
6. Incontro sacerdoti e diaconi forania
9. Gita Chierichetti, ACR e
Piccolo Coro a Canale d’Agordo (con i genitori)
15. Incontro con i Genitori dei bambini d. Scuola Materna
28. Redazione Voce Amica
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, M.
Introvigne, Bruno Michelon, A. Pancot, Egle Altoè, M. Tonin, ragazzi ACR. Lucio Tarzariol, R. Sopracordevole.
Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, F. Borsoi, S. Zamuner, Gabriella D.P..
Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Valentina Resera, Luciano Resera, Maria Augusta Salvador,
Maria Teresa Tomasi, Andrea De Marchi, Milva Faraon