2013-2 - Parrocchia di Tarzo
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2013-2 - Parrocchia di Tarzo
° 0 5 «Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Marzo-Aprile 2013 - Anno L - numero 2 LA NAVE E IL MARE Siamo sulla stessa barca E’ un banale modo di dire che, come spesso avviene, nasconde una profonda verità. Kierkegaard scrisse “che essere in vita è come svegliarsi dopo essere stati ubriacati da reclutatori di marinai e imbarcati su una nave che voga non si sa verso dove”. L’immagine del battello come immagine della comunità umana pretende delle dimensioni. Rileggere il racconto di J. Conrad “Il negro del Narciso”. E’ notte. Il buio è tagliato da due strisce di vivida luce, che sembrano delineare lo spazio della nave che è pronta a prendere il mare. Prima ancora che la nave salpi, il mondo che si lascia, quello della terraferma, perde i contorni e le voci non hanno più la loro precisa identità, sono diventate brusio. Lo strepito di prima lascia il posto al silenzio. La terra e la nave prendono reciprocamente le distanze. I tratti che descrivono lo spazio della nave sono dominati dalla vivezza umana dei personaggi e dalla esattezza degli spazi e degli oggetti. Sulla nave si trovano i vecchi marinai, che si conoscono e conoscono bene la nave. Arrivano i nuovi arruolati. Si alzano le grida scomposte delle trattative per i compensi, nascono le prime amicizie. Si delineano i contorni di una umanità nuova, diversa, composita, il mondo del mare. L’umanità che nasce sulla nave appare segnata da una fondamentale unità di coloro che vi fanno parte, spinti gli uni contro gli altri per diventare uguali dinanzi alla immensità del mare e al richiamo esigente del lavoro. Ma ci sono anche, in questa umanità galleggiante, differenze, distanze e contrasti. Non è tanto il mare il centro della nave, ma gli uomini. E l’agitarsi delle onde fa capire l’agitarsi degli uomini. Così la nave diventa “un piccolo pianeta” attorno al quale gli abissi del cielo e del mare si incontrano in una frontiera irraggiungibile, mentre una sterminata solitudine si muove con essa e rimpicciolisce gli spazi della nave e accorciano il suo tempo. Quando arriva la tempesta, il mare così vasto, si rimpicciolisce a sua volta, lo spazio si restringe attorno alla nave e diventa una stanza buia dove sembra concentrarsi tutta la forza della natura. d.F. www.parrocchiaditarzo.it Papa Francesco Roma 13 marzo 2013 Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam, Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Marium Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio, qui sibi nomen imposuit Franciscum. Benedizione Apostolica «Urbi et Orbi»: Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. [Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Sommario Comunità cristiana Cronaca locale Notizie dal Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese 1-6 7 8-9 10-12 13-15 Parrocchia di Tarzo Cronaca Anagrafe - Ricordi Offerte 16-19 20 21-23 24 pagina 2 Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione ngelizzazione di questa città tanto to bella! E adesso vorreii dare la Benedizione, ma a prima – prima, vi chiedo edo un favore: prima che il vescovo benedica dica il popolo, vi chiedo edo che voi preghiatee il Signore perché mii benedica: la preghiera ra del popolo, chiedendo o la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. […] Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo! p «Voce amica» Marzo-Aprile p 2013 BIOGRAFIA di Papa M.G. Bergoglio Nasce a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli. Nel 1955 dopo il diploma da perito chimico entra nel seminario di Villa Devoto. Nel 1958 entra nel noviziato dei gesuiti e nel 1963 dopo studi umanistici in Cile, si laurea in filosofia a Buenos Aires. Tra il 1964 – 1966 insegna letteratura e psicologia a Santa Fe e Buenos Aires e dal 1967 – 1970 studia teologia al collegio di San Miguel, dove si laurea. E’ ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969. 1970 – 1971 terzo probandato ad Alcalà de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 fa la professione perpetua nei gesuiti. Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. 1972 – 1973 maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel, professore dii teologia e rettore del Collegio Massimo. 1980 – 1986 rettore del Collegio Maspr pro rofes fes esso sore so ree d simo della parrocchia di San Josè. Nel 1986 dopo aver terminato la tesi dottorale simo si o e parroco paarrr in diventa direttore spirituale alla chiesa dei gesuiti di Cordoba. Il cardinale i Germania, Gerrm Quarracino lo vuole come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio Q ar Qu arr 1992 19 199 99 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires èo ordinato vescovo nella cattedrale di Buenos Aires il 27 giugno. Come motto sceglie M Mi s Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma IHS, simbolo de el Compagnia di Gesù. della A Alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo,, pr vo pprimate r di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran ccancelliere ca ancel anc ncel nc el dell’Università Cattolica. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale a g giunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Nel 2002 declina la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Nell’aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI. Primo Papa giunto dalle Americhe è una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. «La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è di d iveenu nuto uto uun n punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha divenuto sc co on nvolt voltto ill Paese nel 2001. vo sconvolto Come Co mee aarcivescovo rcii rc di Buenos Aires — tre milioni di abitanti — pensa a un progetto missionariio ince rio in nceennttraat sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità incentrato aap pper errte te e ffra rat ra aperte fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante de d ellla ci citt ttà; tt àà;; aassistenza s della città; ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre 220 009 09 llancia ancci an cia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del cia 2009 P Paes Pa aesse: e d uece ue uece c Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti ssperanze sp perran a zee ssull’onda ul ul del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo «l’Evanggelii ge eliliii nnu unt ntia iand nd dell’America Latina». nuntiandi Alla quinta votazione, deludendo ogni previsione dell’accesissimo Toto-Papa dei giorni scorsi, il Conclave ha scelto il 266° successore di Pietro, e pare che i cardinali stavolta “siano andati a prendere il successore di Pietro, quasi alla fine del mondo”. Con queste parole e con un sorriso denso di commozione, si è affacciato su una Piazza San Pietro esultante e stracolma, l’ormai excardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, il “prete dei poveri”, com’è già stato definito, avendo a lungo operato e predicato tra gli ultimi della periferia della capitale argentina. E certamente non è casuale la scelta del nome “Francesco”, un nome che rimanda immediatamente alla figura di San Francesco di Assisi e la via della povertà che ha disegnato: un nome che richiama l’amore per i poveri, la semplicità, la condivisione più profonda con gli ultimi e il senso del perdono. La scelta di questo nome allu- de quindi a una forte volontà di umiltà e carità, che sembra già voler aprire le porte a qualcosa di nuovo, a un vento di rinnovamento di cui oggi senz’altro la Chiesa, sempre più adombrata da scandali e da una mondanità eccessiva, ha bisogno. Ma se il nome sembra essere il segno più eclatante di questo nuovo messaggio di umiltà di cui Papa Francesco pare voler farsi ambasciatore, ci sono stati altri segnali che hanno puntato dritto al cuore dei fedeli, nei «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 primissimi momenti del suo Pontificato. “Vescovo e popolo. Popolo e Vescovo”: così ha ridefinito il dialogo con i suoi fedeli Papa Francesco, che non ha mai usato l’appellativo “Papa”, ma quello di “Vescovo di Roma”, per autodefinirsi. Con un lungo momento di silenzio ha cementato un potente dialogo con le migliaia di persone che erano venute a salutarlo da ogni parte d’Italia e del mondo e che lo stavano seguendo dalla tv, dalla radio e attraverso le “nuove tecnologie”, come lui stesso le ha definite. “Umile tra gli umili”, Papa Francesco si è immediatamente messo allo stesso livello dei fedeli con semplicità e familiarità, chiedendo innanzi tutto a loro di intercedere per lui davanti a Dio. quando poi è uscito dalle sale vaticane, non l’ha fatto con l’auto ammiraglia, ma con una comune berlina. D’altra parte, il suo motto pontificio è “Miserando atque eligendo”, la frase è stata pronunciata da Gesù che guardò il pubblicano peccatore e lo scelse come suo fratello. Ma la scelta di Jorge Mario Bergoglio deve essere letta anche un segnale forte da parte della Chiesa Cattolica che per la prima volta nella storia ha indicato come successore di Pietro, un gesuita umile al fianco degli ultimi. Quando fu ordinato cardinale nel 2001 da Papa Wojtyla, obbligò i suoi compatrioti che avevano organizzato raccolte fondi per presenziare alla cerimonia di Roma, a restare in Argentina e a donare i soldi ai poveri. Gesto ripetuto anche per la sua elevazione al soglio pontificio. Ma anche se le sue vesti cambiano e, con esse, il colore dello zucchetto, lui non cambia. È e resterà sempre il “prete dei poveri”, l’uomo che non ha paura di confrontarsi con le istituzioni per difendere la dignità umana, dando voce a chi non ne ha. (Tratto da L’Osservatore Romano e Chiara Parenti) È autore dei libri “Meditaciones para religiosos” del 1982, “Reflexiones sobre la vida apostolica” del 1986 e “Reflexiones de esperanza” del 1992. pagina 3 MAMMA MARGHERITA continuazione Don Bosco è rientrato in famiglia per una convalescenza. Ai suoi ragazzi promette: “Al cader delle foglie, ritornerò”. Nove nipoti a dare il benvenuto A dare il benvenuto allo zio prete ed il bentornato alla nonna, sull’aia dei Becchi c’erano nove nipotini: quattro di Giuseppe (Filomena 11 anni, Rosa 8, Francesco 5, Luigi nato in quell’anno e in braccio alla mamma Maria), e cinque di Antonio (Francesco 14 anni, Margherita 12, Teresa 9, Giovanni 6 e Francesca 3). Mamma Margherita li baciò tutti, se li strinse tutti, e poi diede un’occhiata affettuosa e sorridente anche alle sue galline, che pure loro le erano corse incontro. Quella era la sua casa, dove tornava a vivere come una regina felice. Alla sera, quando se li vedeva tutti intorno nella recita del Rosario, si sentiva vicina alla felicità. Anche Don Bosco si sentiva veramente meglio. Il sorriso timido dei nipotini, l’amicizia franca dei fratelli, l’affetto silenzioso e i pasti robusti di sua madre, gli ridonavano poco a poco la salute e le forze. “E adesso che il sole non è più forte – gli disse alla fine di agosto la mamma – vatti a fare delle belle passeggiate. E pensa a come mettere ordine in ciò che fai a Torino. Non voglio che mi torni ogni anno consumato come uno straccio”. Don Bosco camminò lentamente tra le vigne dove i grappoli già nereggiavano tra le foglie verdi e gialle. E pensò a Valdocco, progettando con calma il suo futuro. In novembre, al ritorno, sarebbe andato ad abitare nelle due stanze che aveva affittato nella casa Pinardi, proprio sopra al cortile del suo Oratorio. Lì avrebbe ripreso la sua opera appena cominciata. Avrebbe ingrandito la scuola serale per i ragazzi poveri che non volevano passare tutta ala vita tra le filande e cantieri. Poco alla volta avrebbe dato ospitalità ai più miseri che alla notte non sapevano dove andare, e rischiando la prigione dormivano sotto i portici. Poi, se Dio l’assisteva, avrebbe cominciato a strappare qualche ragazzo dalle fabbriche (che i ragazzi chiamavano “bocche dell’inferno”), aprendo qualche laboratorio interno all’Oratorio Chi l’avrebbe salvato dai pettegolezzi? Ma nella casa Pinardi dove andava ad abitare, alloggiavano anche altri inquilini. Come si sarebbe trovato un prete da solo in mezzo quella gente? Inoltre, a poche decine di metri, c’era la casa della signora Bellezza che ospitava un’osteria equivoca, La Giardiniera. Gli ubriachi vi cantavano fino a notte alta. Un prete che abitava da solo in quei paraggi veniva a trovarsi in una situazione molto discutibile. Chi l’avrebbe salvato dai pettegolezzi? In una camminata verso Castelnuovo andò a parlare con il parroco don Cinzano. Gli espose la situazione e gli chiese consiglio. Don Cinzano non ci pensò a lungo. Gli disse: “Hai tua madre. Falla venire con te a Torino. Avrai un angelo al fianco”. Don Bosco stette qualche istante in silenzio. Poi: “Ma ha già 58 anni, e non è mai stata in città. Qui ha i figli e i nipoti che l’adorano e sta benissimo. A Valdocco la farei passare dalla povertà alla miseria. Sarebbe un sacrificio molto grosso per lei”. Don Cinzano aveva maturato e approfondito il suo giudizio su Mamma Margherita. E ribatté: “Sacrificio? E cosa credi che abbia fatto tua madre in tutta la sua vita? Ha fatto miracoli di sacrifici, di privazioni, di pazienza, di umiliazioni per farti diventare prete Non sarà questo nuovo sacrificio a farla arrendere”. (Testimonianza giurata di Ascanio Savio. Positio p. 212). (Continua) I PAPI DELLA CHIESA 192. BENEDETTO XI, 22,27.10.1303 – 7.7.1304 La scomparsa quasi improvvisa di Bonifacio VIII spinse i cardinali ad eleggere all’unanimità il trevivigiano Niccolò Boccassini, vescovo di Ostia. Entra-to nell’ordine domenicano, di cui era stato eletto provinciale nel 1286 e generale nel 1296, Boccassini era stato nominato cardinale e inviato Legato in Ungheria dallo stesso Bonifacio VIII, del quale fu stretto collaboratore. Benedetto XI si odoperò perr ristabilire un minimo di rapporto con i Colonna, anrotache se non arrivò a perdonare Sciarpa Colonna, protagonista dello “schiaffo” a Bonifacio VIII. Quanto al rapporto con il re di Francia Filippo il Bello, attese che i suoi ambasciatori arrivassero a Roma e con una Bolla del 25 marzo prosciolse il re e la sua famiglia da ogni forma di censura e dalle misure punitive precedentemente adottate. Escluse però dai benefici il ministro Guglielmo di Nogaret, anche lui troppo coinvolto nell’episodio dello schiaffo. Ma per cause di salute e di malattia confece scattare le misure previste. Morì il 7 luglio 1304 a Perugia e fu sepolto in San Domnenico e nel 1736 proclamato beato. pagina 4 Marzo-Aprile 2013 UNA GIORNATA DI SOLIDARIETÀ UNIVERSALE La celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale è un’importante occasione per riportare l’attenzione sui numerosi bisogni materiali delle cosiddette Chiese di missione e richiamare la responsabilità di ognuno al proposito. La comunione. L’impegno solidale trae ispirazione dal comandamento dell’Amore e trova il suo modello nelle prime comunità cristiane, animate da un profondo spirito di comunione. Così il Papa nel messaggio del 2008: “La colletta, che nella Giornata Missionaria Mondiale viene fatta in tutte le parrocchie, sia segno di comunione e di sollecitudine vicendevole tra le Chiese”. L’universalità. Se in origine l’esiguo numero di cristiani rendeva più facile dare risposte adeguate alle necessità di ciascuno, oggi che il messaggio di Cristo si è diffuso nei cinque continenti, il compito diventa più impegnativo. Alle Pontificie Opere Missionarie è chiesto di assicurare che tutte le comunità, soprattutto le più piccole, povere e lontane, possano ricevere gli aiuti di cui hanno bisogno. La dimensione universale è una caratteristica fondamentale della Chiesa. L’evangelizzazione. Le Pontificie Opere Missionarie si distinguono perché impiegano le somme raccolte ogni anno, pri- I Fioretti di Papa Luciani Luciani, in viaggio verso Roma, aveva fatto ssosta nell’area di S. Giovanni Val D’Arno. Il ssegretario accende un fornello da campo, risscalda la pasta asciutta preparata dalle Suore e prepara su un tavolino i piatti, vi mette anche una bottiglia di vino. E mentre prepara il caffè, Luciani si mette a mangiare. Dopo qualche tempo, arriva una roulotte e scendono papà e mamma e due bambinetti. Vedono il vescovo, che conoscevano essendo della Diocesi, si avvicinano e il vescovo li invita a bere un bicchier di vino. Poi invece si vede poco lontano un tavolo più grande, si sbanca, e si va tutti a sedere insieme sei persone. Si condivide quanto ciascuno ha portato, si parla, si è contenti. E il vescovo conversa affabilmente con i genitori ed anche con i due ragazzi e chiede: - Giuda ha venduto Gesù per trenta denari. Ha fatto una cosa brutta, dice un ragazzo: - Pietro ha detto di non aver mai visto Gesù, di non conoscerlo, di non averlo mai sentito parlare. Ha fatto una cosa brutta, anche lui. Giuda si è disperato, ha pensato l’ho fatta così grossa che non potrò mai essere perdonato ed è andato a impiccarsi: Pietro invece ha pianto dal dispiacere Gesù lo ha perdonato. Se tu fossi stato al posto di Giuda, cosa avresti fatto? - Mi sarei impiccato con le braccia al collo di Gesù Luciani racconta Un uomo, ormai avanti con gli anni e che aveva fatto tante esperienze, era rimasto senza lavoro ancora giovane perché sul lavoro una grossa pietra gli aveva schiacciato una gamba, ma viveva con la moglie e ogni tanto in nipoti lo andavano a trovare. Aveva mantenuto la sua serenità, il coraggio e la onestà di vita. Sentendo avvicinarsi la morte, chiamò i figli, le nuore e i nipoti e disse: - Voglio svelarvi un segreto! Venite con me nel frutteto che sta attorno alla mia casa. Tutti lo seguirono con curiosità. Il nonno cominciò a zappare in un posto nascosto da un grosso albero di mele. Si trovò un piccolo scrigno, lo aprì e disse: Questa è la pianta più preziosa di tutte, quella che mi ha dato fiducia e coraggio e gioia nella vita: Lo aprì, ma era vuoto. DATI CHE SPIEGANO LA MISSIONE “L’impegno missionario resta il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità di oggi”. ma di tutto a sostegno dell’evangelizzazione, nel rispetto di quella che è la finalità della Chiesa: annunciare il Vangelo a chi non lo conosce ancora. L’aiuto materiale, che si concretizza nella realizzazione di progetti a carattere sociale, nel campo della sanità e dell’istruzione, tiene conto di questa priorità, come ricorda l’enciclica Redemptoris missio: “Il miglior servizio al fratello è l’evangelizzazione, che lo dispone a realizzarsi come figlio di Dio, lo libera dalle ingiustizie e lo promuove integralmente”. Benedetto XVI LA FEDE non PENSARE rkeg aard: “La grandezza In Enten – Eller scriveva Kie ma nell’essere sé stessi”; consiste nell’essere questo o quello, si è dimenticato di una tuttavia secondo me il filosofo danese O sé stessi, almeno se cosa importante: essere PER DAVVER tti al cristiano: non basta vogliamo che la sua massima si ada re grandi cristiani. essere semplicemente cristiani per esse tiani? Non significa Che significa però essere davvero cris ntarlo, proprio perché essere santi, solo pochi riescono a dive agonisti della quotidianisolo in pochi riescono a essere prot e alla santità piuttosto, tà in vista di questo risultato: aspirar ndi cristiani. aspirare: questo ci porta a essere gra il messaggio di Cristo Aspirare alla santità significa vivere non nel buio della stanza in ogni ambito della quotidianità, e in chiesa la domenica: per paura di passare per bigotti o solo to nel lavoro, nella vita ci sono mille occasioni di vivere Cris i vederli! sociale e politica, nella famiglia: bast mano tesa, un po’ di Basta una parola buona, un sorriso, una e, un aiuto disinteressapazienza in più verso chi ci fa tribolar to a un amico in difficoltà. questo? Ci può essere cristiano più grande di David Casagrande Santiago de Compostela, 26 aprile 2013 «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 pagina 5 SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA PER ADULTI BATTESIMO CRESIMA – EUCARISTIA Nel cammino di iniziazione cristiana le celebrazioni sono momenti essenziali della crescita nella fede: è Dio, infatti, che dona la fede, quando il catecumeno (adulto non ancora cristiano) si apre al dialogo con Lui. La celebrazione dei Sacramenti per i catecumeni, avviene, normalmente, durante la Veglia Pasquale al termine del periodo di catecumenato. Yichuen ha iniziato il suo cammino di catecumena due anni fa con il Rito di ammissione al catecumenato celebrato nella nostra chiesa parrocchiale. Da quel momento è iniziato per lei un percorso di preparazione e di formazione nell’ascolto della Parola di Dio. Il figlio Dike, già battezzato, ha affiancato la madre in questo cammino di formazione in vista dei Sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia. La Quaresima che precede la Veglia Pasquale è il periodo più intenso di preparazione ai Sacramenti e prevede dei Riti molto significativi per la vita di fede del catecumeno. Rito dell’elezione: Avviene in Cattedrale, con la presidenza del Vescovo. Per Yichuen il rito è avvenuto durante la celebrazione dei secondi vespri nella prima domenica di Quaresima. Il Rito segna: 1) il termine del catecumenato; 2) la chiamata (elezione) liturgica e ufficiale in cui il Vescovo, responsabile del Battesimo degli adulti, chiama a ricevere i Sacramenti, dopo aver ricevuto conferma positiva del cammino fatto e garanzia da parte dei padrini o degli accompagnatori. Celebrazioni durante l’ultima Quaresima “Tempo di Purificazione e di Illuminazione” 1) Scrutini: Scrutinio significa “Dio scruta le menti e i cuori”. La celebrazione aiuta il catecumeno a far luce sulla sua esistenza e sulla presenza del peccato, ma nello stesso tempo a porre la sua fiducia in Cristo che dà la forza per lottare contro il male. 2) Consegna del “Credo”. La consegna mira ad illuminare i futuri battezzati. Da sempre la Chiesa trasmette ai credenti con amore il deposito della fede. Le celebrazioni degli scrutini e della consegna del credo sono avvenute nella nostra chiesa parrocchiale durante la Messa delle 10.30 della V Domenica di Quaresima. 1) Restituzione del “Credo”, fatto proprio dopo la consegna. 2) Rito dell’”Effatà” cioè dell’apertura a Dio mediante il gesto di toccare le orecchie e le labbra dei catecumeni. 3) Unzione con l’olio dei catecumeni che dona la forza per il “combattimento” spi- rituale. I riti preparatori sono avvenuti con la presidenza del Vescovo nella cappella della Casa degli esercizi presso il Castello Vescovile nel pomeriggio della Domenica delle Palme. Veglia Pasquale L’avvenimento della risurrezione, annunciato dalla luce del Cero pasquale e proclamato dalla Parola di Dio, ora si realizza nella vita di Yichuen che viene battezzata durante la celebrazione presieduta dal Vescovo in cattedrale. Le viene consegnata la veste bianca, segno della vita nuova donata da Cristo morto e risorto e la candela accesa al cero pasquale, segno della trasformazione in figli della luce in Cristo. Per mettere in evidenza l’unità dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, la Confermazione (Cresima) viene conferita immediatamente dopo il Battesimo. Compimento del Battesimo, il Sacramento della Confermazione fa sì che la vita battesimale, che è vita nello Spirito, si apra alla Chiesa. Il cresimato è configurato a Cristo, è membro attivo del Corpo di Cristo. nche Dike riceve il dono della Cresima. La Veglia Pasquale, per Yichuen e Dike, è anche la Messa di Prima Comunione. “Sorgente” e “culmine” della vita cristiana, l’Eucaristia ha valore di iniziazione piena. L’ultimo rito celebrato nella nostra chiesa parrocchiale è stato quello della “Deposizione della veste battesimale” durante la messa delle 10.30 nella seconda domenica di Pasqua chiamata “In Albis”. E’ un’antichissima tradizione della Chiesa legata alla liturgia della Veglia Pasquale: Yichuen dopo una settimana da quella notte ha deposto davanti all’altare la veste bianca, da qui il nome di questo giorno: Domenica “In Albis depositis”. Mario Introvigne «Voce amica» pagina 6 CRONOLOGIA DELLA PALESTINA (Continuazione) PERIODO DELLA MONARCHIA (1020 – 586 a.C.) 1020 a.C. SAUL. Di fronte al pericolo sempre più incombente dei filistei, gli anziani delle tribù avvertirono la necessità dell’unità con un potere centrale forte. A Rama chiesero a Samuele un re (1 Sam 8-9). Samuele per ordine di Dio unse re d’Israele Saul. Egli iniziò splendidamente il regno con vittoriose campagne contro i filistei. In seguito non fu all’altezza del suo compito e Dio lo rifiutò. Morì sui monti di Gelboe durante una battaglia contro i filistei (1Sam 28-31). 1010 a.C. DAVIDE. Nato a Betlemme, fu ivi consacrato da Samuele per ordine di Dio al posto di Saul. Alla morte di questi, fu proclamato re ad Hebron (2 Sam 2). La sua prima impresa fu la conquista della fortezza gebusea di Sion che dichiarò capitale del regno. Nacque così Gerusalemme col nome di città di Davide. (continuazione) Marzo-Aprile 2013 970-930 a.C. SALOMONE. Figlio di Davide, gli successe al trono. Con lui il regno raggiunse la massima estensione e grande splendore. Costruì il primo Tempio (1 Re 1-8). 930-721 a.C. LO SCISMA. La gloria e la ricchezza del regno di Salomone ne segnarono anche la decadenza e la scissione. Lo sfarzo della corte e le grandi realizzazioni avevano imposto al popolo oneri finanziari enormi, creando malcontento. Alla sua morte avvenne lo scisma politico-religioso. A nord, il Regno d’Israele formato da 10 tribù, con capitale Samaria; a sud, il Regno di Giuda con capitale Gerusalemme (1Re 12) 721 a.C. SARGON II. Gli assiri nel 721 occuparono Samaria. Deportazione e fine del Regno Israele (2 Re 17). 586 a.C. NABUCODONOSOR. Il Regno di Giuda resistette agli assiri per oltre un secolo, ma non ai babilonesi. Nel 586 Gerusalemme fu conquistata e distrutta insieme al Tempio dalle armate di Nabucodonosor. Gran parte della popolazione valida venne deportata a Babilonia (2 Re 25). Con l’uccisione di Sedecia, ultimo re di Giuda, terminò la monarchia. Appartengono al periodo delle due deportazioni i profeti Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele. Geremia visse con spirito altamente sensibile la tragedia del suo popolo. (Continua) “UOMO DI PENSIERO E DI AZIONE” BEATO ANTONIO FEDERICO OZANAM Il tempo passa… I giorni passavano, il fluire del tempo era di tanto in tanto punteggiato dalle malattie che colpivano Federico e dalle quali si riprendeva, grazie al cielo, sempre più magro e palliduccio. Due volte fu vicino all’estremo passo, ma ne sfuggì miracolosamente. Nell’Ottobre del 1822, a nove anni di età, Federico venne iscritto come alunno esterno al Collegio Reale di Lione. Avendo già compiuto le classi elementari in famiglia, fu assegnato alla “sesta”: fu un ottimo alunno in ciascuno degli otto anni di studio e a sedici anni e mezzo, Federico era bacelliere in Lettere (corrispondente alla nostra maturità classica). Un avvenimento religioso segnò la sua adolescenza, la Prima Comunione, fatta l’11 Maggio 1826, a 13 annidi età. Quella data rimase sempre carissima al suo cuore per tutta la vita. L’ultimo anno di Filosofia, fu segnato da una crisi interiore circa la Fede, ma per buona fortuna fu seguito dall’Abate Noirot, che risvegliò in lui la vocazione all’apologetica e alla scrittura. Tra il 1829 e il 1831, per assecondare il desiderio del babbo di fare di lui un avvocato, dovette prendere pratica con le scartoffie di uno studio notarile e poi, nel novembre del 1831, a 18 anni, andò a Parigi per conseguire la laurea in Legge. Federico, a malincuore, obbedì, ma questo generò in lui una profonda avversione per la procedura giuridica ufficiale. Parigi, crogiuolo di nuove idee Dal mese di luglio la Francia non era governata più dalla monarchia di Carlo X, ma da quella “borghese” di Luigi Filippo. Circolavano nuove idee di democrazia con i socialisti di Saint Simon e i cattolici di Lamennais. In questo clima giungeva Federico a Parigi. Pur non trascurando gli studi giuridici, Federico si gettò a capo fitto nella cultura letteraria e storica, perfezionandosi, oltre che in latino e greco, nell’italiano, tedesco, inglese e spagnolo, tanto da poter parlare e scrivere in queste lingue. Si lasciò crescere la barba, come era di moda tra i giovani impegnati e partecipò con vivo interesse ai dibattiti politici e letterari dei vari circoli. Conobbe e frequentò Chateaubriand, Lacordaire, Lamartine, Ampère, Hugo, Ballanche, Gerbert, ma soprattutto il prof. Emanuel Bailly de Surcy e il suo circolo di giovani. Il prof. Bailly esercitò un’influenza straordinaria sui giovani studenti cattolici che accorrevano a Parigi per compiervi gli studi. Egli li seppe polarizzare attorno a sé, animandoli al bene. Egli amava San Vincenzo e le Famiglie vincenziane in modo particolare. Durante la Grande Rivoluzione al padre erano stati affidati i manoscritti di San Vincenzo e un fratello divenne Missionario vincenziano e fu proprio lui a custodire la reliquie di Monsieur Vincent dal 1831 al 1834. IL SUO SOGGIORNO A PARIGI: ALLA SCOPERTA DELLA POVERTÀ. L’INCONTRO CON SUOR ROSALIE RENDU Salire alle soffitte dei poveri… “Era una fredda sera d’inverno. I due giovani, Federico Ozanam e Jules Devaux, giacca lunga a doppio petto, mantellina e cappello a cilindro, risalivano rue St. Jacques, quando si imbatterono in uno straccione che frugava nei sacchi di rifiuti lungo il marciapiede. L’uomo levò il capo e guardò i due con fastidio e ostilità. Ma Federico si mosse verso di lui: - Scusate, amico, se vi disturbiamo. Io abito poco distante da qui, al 19 di rue des Fosses St. Victor, se avrete la compiacenza di venire da me domani, vi potrò dare delle scarpe e degli abiti. L’uomo tossicchiò, sputò, ma il suo sguardo si fece meno torvo ed accettò di parlare di sé; disse di essere sposato, di avere tre figli, di come fosse difficile sfamare la famiglia. - Per fortuna, aggiunse, c’è Suor Rosalie che ci porta i “buoni” per il pane e la minestra. Una gran brava donna, Suor Rosalie. Non era la prima volta che Federico sentiva parlare di Suor Rosalie, la superiora del convento delle Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli, un’organizzazione fondata circa duecento anni prima per assistere gli ammalati ed i poveri. Il convento era un poco più a sud del centro universitario, nel XII arrondissement, il quartiere più povero di Parigi. (continua) Marzo-Aprile 2013 «Voce amica» Dal Circolo Musicale L’Associazione culturale Circolo Musicale di Tarzo si avvia alla conclusione dell’attività correlata ai corsi musicali rivolti a bambini, ragazzi e adulti. Infatti, il prossimo 25 maggio presso l’Aula Magna si terrà il “Concerto di fine anno“ con l’esibizione delle band che sono nate all’interno dei laboratori di musica d’insieme. L’attività, in questo anno scolastico, è stata intensa e articolata, dai corsi di “pittura e musica” dedicati ai più piccoli e che hanno visto l’intervento degli esperti illustratori del laboratorio “Favolarte”, all’avvio dei nuovi laboratori Pop e rock per la musica d’insieme, al potenziamento dei corsi di strumenti a fiato con l’acquisto, da parte dell’associazione, di nuovi strumenti dati in uso gratuito agli allievi. Gli allievi che stanno frequentando i corsi sono 105 e tutti avranno la possibilità di esibirsi nei saggi di classe dal 27 al 30 maggio presso l’Aula Magna. Il gruppo “Setteottavi “ (formato da 8 allievi) si è inoltre esibito a Venezia presso il palazzo delle Prigioni lo scorso 7 aprile in occasione dell’inaugurazione di una mostra di pittura e il 9 aprile ha aperto un importante convegno presso l’Istituto Nostra Famiglia di Conegliano. Oltre al “ Concerto di fine anno” del 25 maggio gli allievi della scuola di musica del Circolo Musicale saranno presenti a Rock at’Tarz il 16 giugno. Egle Altoè pagina 7 Giardino museo Bonsai della serenità Aperto da aprile a novembre Il Giardino del M° Armando Dal Col è aperto ai visitatori con la sua immensa collezione di Bonsai, unica in Europa. La primavera è arrivata e già nell’aria si diffondono i profumi della natura. Il Giardino Bonsai si trova a Tarzo nella Marca Trevigiana, nelle vicinanze della Chiesa Parrocchiale. È circondato dalle colline e dalle bellezze dei vigneti è nei pressi dell’incantevole valle con i laghi di Revine. I Bonsai, non sono semplicemente esposti, a file sui bancali, o appoggiati su dei tronchi, o negli spazi faticosamente ricavati sulla collina, ma sono inglobati nel verde quasi fossero un tutt’uno; divengono così un luogo di riflessione, di meditazione, di ricreazione, di diletto. Grazie alla magia dei suoi silenzi, il visitatore nel lento fluire delle stagioni avrà l’opportunità di vivere l’atmosfera rarefatta intrisa di filosofia Zen presente nel Giardino Bonsai della serenità, e gioire del contrasto tra un piccolo angolo orientaleggiante e lo sfondo delle Dolomiti Bellunesi, contrasto che è anche rapporto dialettico tra i due scenari. A chiunque desideri vivere le piacevoli sensazioni che il Giardino Bonsai suscita, Armando e Haina Dal Col sono ben lieti di aprire le loro porte ai visitatori. Tel. 0438.587265. Cell. 349 370 8802. www.armandodalcolseiwabonsaien.com Email: [email protected] www.youtube.com/armandohainadalcol BANCO ALIMENTARE DI “CARLA” Grazie all’aiuto della Banca Prealpi, aiutiamo molte famiglie in difficoltà, sia tarzesi che extracomunitarie. Da Udine ogni mese ci arrivano le merci, a volte abbondanti, a volte meno. Allora si aggiunge ciò che manca, grazie alla sovvenzione. Il nostro è un lavoro volontario e per farlo paghiamo una quota annuale. Ciò che ci spinge è il cuore e vedere sorridere le persone, i bambini. Nella fatica ci è sempre “vicina” Carla, la nostra amata Presidente che ci ha lasciato troppo presto, ed è per “Lei” che continuiamo in questa missione vincenziana. Per il gruppo di volontari San Vincenzo – Santa Chiara d’Assisi – Tarzo Renata Sopracordevole Giovani che si fanno onore Nicolò BRINO di Mauro e di Maria Pina Perenzin, il giorno 12 marzo 2013 ha conseguito presso l’Università degli Studi di Trieste, la laurea in Economia e Gestione Aziendale con il punteggio di 110/110, discutendo la tesi: “La gestione delle risorse comuni. L’approccio alternativo di Elinor Ostrom. Relatore: Proff.ssa Elena Podrecca. Congratulazioni vivissime da tutti noi. w ww.8comune.tarzo.tv.it pagina NotizieV dal Comune BIBLIOTECA COMUNALE Attività anno 2013 Promosse dall’Assessore Andrea De Polo, con la collaborazione del Comitato Biblioteca composto da Bruno Michelon, Marisa Barzotto, Alessandra Chirieleison, Roberta Tomasi, Tatiana Da Dal, Luciano Cesca e dal bibliotecario Lucio Tarzariol, anche quest’anno ha preso il via, una serie di eventi culturali che sono iniziati con la consueta “Mostra del Libro” e “La settimana della cultura”. A Gennaio si sono iniziati un corso di Inglese ed un corso di informatica; organizzata una visita guidata alla mostra di “Raffaello verso Picasso” alla Basilica Palladiana di Vicenza e una serata con la presentazione del libro “Il Tempo è un Dio breve” di Mariapia Veladiano. Domenica 27 gennaio, Giornata della memoria, lettura scenica,“Luci nel buio “ e giovedì 31 gennaio, sono stati presentati i testi poetici di Francesco Zanoni “Parole in segni” con letture di Sandro Buzzati. Domenica 3 febbraio il Concerto per Emilio “Alice in wonderland” con la collaborazione del Circolo musicale di Tarzo; giovedì 14 febbraio, “Giulietta e Romeo insempiadi d’amor” con T.A.T., Teatro e timidezza e giovedì 28 febbraio, Circolo di lettura sempre sui testi di Mariapia Veladiano. Venerdì 22 marzo, la presentazione del libro La Divina montagna di Spiro Dalla Porta Xydias. Giovedì 11 aprile “lettura condivisa” su testi di Marcello Fois e lunedì 8 aprile è iniziato anche un altro corso di Inglese, mentre a maggio partirà anche un nuovo corso di Informatica. Giovedì 16 maggio presso l’Aula magna dell’Istituto Comprensivo avremo una serata di alpinismo con Francesco Santon che presenterà l’ultimo suo libro, mentre domenica 26 maggio, sempre presso l’Aula magna avremmo il concerto di arpa e piano con Marta Marinelli. A Giugno ci sarà un concerto con una ventina di musicisti, inoltre è prevista per giugno - luglio anche una visita guidata alla mostra “Viaggio nella terra degli antichi veneti”. Insomma una lunga lista di attività attraverso “EstaTarzo” che ci porterà fino a settembre quando ci sarà la presentazione dei libri: La Fienagione nelle dolomiti Venete e la Fienagione nelle Prealpi Venete di Giuseppe Grava e Giovanni Tomasi in collaborazione con l’Associazione Pro.g.e.t.t.o. di Tarzo. Poi ad ottobre la Settimana delle Biblioteche, iniziativa patrocinata dalla Regione del Veneto e dalla Provincia di Treviso, che rientra nelle attività RetEventi Cultura 2013. Ogni Comune partecipa all’evento individuando le iniziative più adatte per la « oce amica» propria biblioteca dedicate anche al Progetto Nati per Leggere che è un progetto nazionale dell’A.I.B. e dell’Associazione Nazionale Pediatri a cui aderiscono, anche, le Biblioteche con attività rivolte ai piccoli lettori e ai loro genitori e comunque legate generalmente alla promozione della lettura. Tutte le biblioteche aderenti al sistema provvederanno all’apertura straordinaria domenicale, che a Tarzo avverrà il 20 ottobre 2013 con varie occasioni di svago ed attività di orientamento e di informazione per grandi e piccoli, animazioni per i ragazzi, letture ad alta voce, incontri con l’autore, ecc. Noi avremo delle letture animate per i più piccoli con le lettrici volontarie: Carla Candiani, Danila Casagrande e Anita Possamai. Questa apertura domenicale rivolta ai cittadini darà l’opportunità di avvicinarsi e approfondire la conoscenza dei servizi offerti dalla biblioteca. L’Amministrazione con queste iniziative vuole favorire l’aggregazione sociale, promuovere e portare a conoscenza dei propri cittadini “La Biblioteca”, quale luogo di informazione, di acculturazione, di comunicazione. Il Bibliotecario Lucio Tarzariol LA DIVINA MONTAGNA La sera del 22 marzo, presso l’Aula Magna di Tarzo (TV), si è svolta la presentazione dell’ultimo libro pubblicato da Spiro Dalla Porta Xydias, per conto della Vivalda Editori, “La divina montagna”. Al nostro arrivo, appena scesi dalla macchina, veniamo accolti da un profumo, che ci rende consapevoli della lontananza dalla nostra città. L’aria non presenta tonalità di salsedine bensì di terra e lo sguardo subito si appoggia alle morbide colline che per prime si elevano al termine della pianura. Lo sappiamo, alle loro spalle le vette proseguono innalzandosi sempre più sino a trasformarsi nella roccia dolomitica. Siamo partiti dalla città ed ora ne approfittiamo per aprire i polmoni e riempirci di aria buona, fresca. Veniamo accolti con il calore e la semplicità che contraddistingue tutti quei luoghi dove, per dimensione e cultura, la relazione tra le persone ha ancora un senso, un valore riconosciuto. Sui volti di Michela, Leonardo, delle persone dell’associazione degli alpini e di altri collaboratori, i quali hanno reso possibile la serata, scorgiamo l’emozione nell’incontrarsi con Spiro. Volano i ricordi ad incontri passati, dove ognuno ha fatto tesoro e memoria di una frase, di uno sguardo e ha coltivato nel tempo quella sua personale emozione, fissata in maniera inestricabile: “Spiro, ricordi, l’ultima volta che ci siamo visti, era il 2000…” Strette di mano, abbracci, sorrisi, questa è la più vera delle introduzioni al momento che stiamo per vivere. Le presentazioni non sono solo un rito e le parole dell’Assessore alla Cultura, De Polo e del Presidente della sezione del C.A.I. di Longarone, Cesca, ne sono la dimostrazione. Si coglie tutto il desiderio di voler esprimere gratitudine ed introdurre nel migliore dei modi l’ospite della serata. sic@comMarzo-Aprile une.tarzo2013 .tv.it Mentre, seduto al tavolo, mi predispongo per la presentazione, penso al significato del momento, osservando le persone che stanno giungendo dalle rispettive abitazioni, desiderose di un momento che non sia da consumare ma da cogliere con la delicatezza di un fiore e portare a casa come bene prezioso. Dovendo presentare il libro, sento da un lato la responsabilità di rendere tale la serata e al tempo stesso il piacere di poter essere tramite per la diffusione di un pensiero che sfugge ai ritmi impietosi del quotidiano. Prendo la parola, la sala è muta. Riecheggiano i concetti espressi dall’autore nella sua opera. Non si parla di tecnicismi legati alla montagna, ma essa stessa diventa tramite per un’analisi del nostro modo di essere, sia che pratichiamo l’alpinismo più elevato o che percorriamo qualche sentiero ai piedi di qualche massiccio. La presentazione si alterna con brani tratti dal testo, letti con passione e coinvolgimento da Cristina Della Pietra. La mia posizione privilegiata mi permette di osservare gli sguardi delle persone che ascoltano: mentre l’atmosfera si fa sempre più intensa, alcuni annuiscono, altri stringono gli occhi come a cercare di fissare il concetto sentendolo proprio; altri abbozzano un sorriso di approvazione. Terminiamo, i concetti sono stati espressi, i brani completati. Noi abbiamo terminato. Prende la parola Spiro e subito si sente che la serata sta arricchendo tutti. Ringrazia per ciò che sta ricevendo, sono parole che partono dal cuore. Sviluppa qualche concetto riferito all’etica dell’alpinismo, stimolato anche da qualche domanda del pubblico; si illumina quando gli chiedono di parlare della “Valle”, a lui così cara. Al termine, l’applauso prolungato, testimonia la profondità del momento vissuto, seguito da un lungo momento dedicato alle dediche, dove ognuno vuole portarsi a casa un pezzetto, scritto, di quella serata. Terminiamo l’incontro presso la sede degli alpini. Non è previsto non partecipare. Le caraffe di vino si riempiono in continuazione mentre piatti di speck, pancetta e formaggio continuano ad arrivare. E’ il piacere della condivisione, è il modo semplice e genuino di ringraziare. Mi confidano che stanno servendo prodotti di casa, quelli riservati alle occasioni importanti, da condividere con gli amici. Le lancette dell’orologio avanzano, ma nessuno di noi pensa al viaggio di ritorno. C’è ben altro da assaporare, e non mi riferisco alla bontà della cucina. E’ la vita che sta scorrendo tra di noi: esperienze di chi ha sulle spalle molti anni di vita e desidera condividerle, come a lasciare un testimone per chi resta. Troppo spesso critichiamo gli altri per ciò che dicono o fanno, ma non ci domandiamo quanto noi facciamo, quanta responsabilità non ci prendiamo. A noi, cogliere e non dilapidare il patrimonio che, grazie a serate ed incontri come questi, ci viene trasmesso. Marco Pavan Delegato GISM per Trieste Marzo-Aprile 2013 Festa degli Alberi 2013 32a Edizione Anche quest’anno l’arrivo della Primavera è stato esaltato con la Festa degli Alberi organizzata dal Gruppo Alpini di Tarzo. Tale evento viene portato avanti con fervida passione dal Nostro decano, l’Alpino Antonio Pancot che coordina con la Scuola Elementare di Tarzo quello che per Noi Alpini (e non solo) è diventato un appuntamento sempre più sentito ed immancabile che si ripete di anno in anno con lo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. Sabato 23 marzo ci viene regalata una splendida giornata di sole primaverile che ci permette di realizzare la festa. Dopo un breve briefing, il Gruppo formato dagli Alpini di Tarzo, dagli Amici Alpini di Corbanese e da rappresentanze del Corpo Forestale dello Stato, dell’Amministrazione Comunale e della Banca Prealpi, procede con la visita ai lavori eseguiti dalle Classi 4a e 5 a elementare. Elena di 5a e Claudio di 4a ci illustrano i lavori fatti con i loro compagni. I più grandi si sono dedicati alla realizzazione di splendidi e dettagliati acquerelli sugli alberi del nostro Comune, mentre i più giovani hanno realizzato in gruppo un grandioso “Albero Fantastico”. Le opere, che possono essere ammirate all’ingresso della scuola, ad unanime decisione del Gruppo devono essere premiate! Cosi, con la presenza di tutte e cinque le classi, accompagnate dalle maestre che sempre accolgono con piacere questa festa, ci raduniamo nel piazzale antistante l’ingresso. Viene dato un veloce ma importante saluto da Mauro De Lorenzi, in rappresentanza della Banca Prealpi, che ci tiene a sottolineare l’importanza degli Alberi i quali, radicati come la Nostra Banca, sostengono il Territorio. Col suo intervento il vice sindaco Vincenzo Sacchet sensibilizza i giovani verso il rispetto per l’ambiente e la sua pulizia che verrà anche effettuata successivamente lungo la passeggiata. Nel suo saluto, per il Gruppo Alpini, Franco fa, anche, presente di prestare attenzione ai rifiuti che sono sparsi in giro: possono esserce- «Voce amica» ne di pericolosi se non smaltiti correttamente e di fare attenzione a ciò che si potrebbe trovare lungo il percorso. Le classi che hanno eseguito i lavori vengono premiate con materiale didattico offerto dalla nostra Amministrazione e dalla Banca Prealpi. Poi gli alunni di Prima, Seconda e Terza si avviano verso il Parco Comunale “Broli”, quelli di Quarta e Quinta, vestiti con casacche catarifrangenti e guanti donati dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane si apprestano a raccogliere (e mi sono stupito di veder il loro grande entusiasmo!!!) i rifiuti villanamente abbandonati lungo il loro percorso, ben memori dei consigli di Franco. Presso il parco, dopo aver depositato la “bruttezza” dei sacchi di rifiuti raccolti nel tragitto tra la scuola e l’area verde, differenziando le tipologie degli scarti, ci siamo riuniti per assistere all’evento simbolo della giornata: la messa a dimora di due piante. Un paio di validi Alpini hanno scavato due buche in cui sono stati posti a dimora un ulivo ed un melo. Il lavoro è stato “supervisionato” dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, Maurizio e Severino, che ci hanno parlato dell’importanza degli alberi per la vita, sia per la purificazione dell’aria, che per la stabilità dei terreni specialmente lungo i pendii dove prevengono le frane. Hanno, poi, illustrato i vari compiti degli uomini del Corpo Forestale dello Stato come controllori dei nostri boschi e il loro impegno nella lotta all’inquinamento con verifiche sul campo e con l’informazione dei Cittadini, compresi quelli più giovani visto che il rispetto verso l’Ambiente è un dovere di tutti essendo l’inquinamento un costo per tutti! Alla fine il saluto del Sindaco che ci ha raggiunti nell’area verde i “Broli” con le proprie figlie per ricordarci che ” …la Festa degli Alberi è una festa della Comunità nata come invito ad includere gli alberi tra i soggetti della cittadinanza, che non si nutre soltanto di rapporti umani, ma anche di relazioni con gli spazi e le creature che li abitano. Gli alberi sono per l’ambiente (e non solo) memoria, identità, parte del vivere quotidiano”. Vi aspettiamo numerosi alla prossima Festa degli Alberi. G.A.T. pagina 9 RICORRENZA DEL 25 APRILE Giovedì, in una giornata piena di sole e di calore patriottico si è celebrata la ricorrenza del 25 Aprile. Questa manifestazione dal 2000 anno della inaugurazione del Monumento ai tre Partigiani caduti, si celebra a Corbanese. Presenti al raduno con il gonfalone il Sindaco Gianangelo Bof e il consigliere Giovanni Tessari e i rappresentanti della Associazioni combattentistiche, d’arma e del volontariato con i relativi vessilli. Al termine della celebrazione della Santa Messa officiata dal Parroco don Angelo Lucchetta, che ha ricordato nell’omelia il sacrificio dei combattenti durante quel periodo tragico, il corteo si è portato nella piazza XXX Ottobre davanti ai due monumenti. Dopo l’Alzabandiera e l’Onore ai Caduti, ha preso la parola il Presidente dei Combattenti per il saluto alle autorità e ai convenuti soffermandosi sul dovere di ogni cittadino di tener vivo il ricordo di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la Patria. La pace “non può essere frutto di superficiali compromessi, ma frutto della giustizia, virtù morale e garanzia legale che vigila nel pieno rispetto dei diritti e doveri e sull’equa distribuzione dei benefici ed oneri”. Il valore del sacrificio umano con il pensiero “proiettato sulle montagne dove hanno visto protagonisti i Partigiani e là nella steppa tra quelle tombe senza croce sulle quali spira la brezza del girasole e della betulla”. Poi è intervenuto il Sindaco che ha elogiato le virtù del popolo italiano, affermando che: “Nell’attuale momento critico noi sapremo superare queste difficoltà, come sono state superate quelle più difficili in cui l’Italia si è trovata dopo il 25 Aprile del 1943” Al termine uno spuntino offerto dal Gruppo Alpini di Corbanese al quale va il nostro ringraziamento. Antonio Pancot Arfanta «Voce amica» Paese mio pagina 10 DA BENEDETTO XVI° A FRANCESCO Un significativo “passaggio di consegne” per la Chiesa universale U n fulmine a ciel sereno è stato per molti la rinuncia al ministero di Papa Benedetto. Tanti i commenti che si sono succeduti dopo l’annuncio delle sue dimissioni. Egli si è “affidato” allo Spirito compiendo un gesto senza precedenti, una decisione di grande coraggio ed umiltà, certamente a lungo meditata, di grande intelligenza ed ammirazione. Il grande teologo tedesco Joseph Ratzinger si è dimostrato incredibilmente umano e, pur riconoscendo l’importanza del suo ruolo ha “passato il testimone” rendendosi conto che, i suoi limiti fisici, dovuti anche all’età avanzata, non gli consentivano di portare avanti degnamente il compito di successore di Pietro. Ha così scelto di “obbedire” a Cristo, in un”altra veste”, ritirandosi in preghiera. Come mai prima d’ora, la macchina mediatica ed i cardinali elettori hanno avuto modo e tempo di preparare “a dovere” il Conclave, atto segreto, oggi più che mai “spiato” che ha tenuto in ansia tutto il mondo cattolico e non solo. La “chiusura” nella Cappella Sistina, poteva essere lunga e invece alla quarta votazione ecco l’attesa fumata bianca e l’”Habemus Papam”. Di fronte ad una folla gioiosa e ad un mondo in trepida attesa si è presentato al balcone il 76enne Card. Jorge Mario Bergoglio. Nessuno se lo aspettava un Pontefice argentino: Papa Francesco. Egli si ispira al grande Santo d’Assisi, al suo stile di vita umile, che bada all’essenziale, facendosi vicino alle persone che incontra soprattutto agli ultimi, ai sofferenti. Una persona che vive in modo semplice, senza lustrini, che nel suo discorso d’esordio ha invitato a riscoprire il valore fondamentale della preghiera. Un uomo che si è presentato come Vescovo di Roma, venuto dall’altro capo del mondo; che non esita a mostrarsi “uno come gli altri”, avvicinandosi con dolcezza a quanti incontra. In quasi due mesi di pontificato ha fatto emergere valori essenziali: l’invito continuo alla preghiera, al perdono e alla misericordia, alla vicinanza alle anime, alla riscoperta dell’essenziale: Edificare la Chiesa attraverso la testimonianza autentica e il servizio di Cristo al prossimo. Grazie e buon lavoro Papa Francesco! Valentina Marzo-Aprile 2013 VIA CRUCIS: VIVERE LA FEDE Il freddo pungente non ha fermato l’ap-puntamento consueto con il “Rito della Via a Crucis”, ospitato quest’anno dalla Parrocchiaa di Lago alla sera di venerdì 15 marzo, sul tema: ma: “Vivere la fede”. I gruppi giovani della nostra forania sono stati chiamati ad animare, insieme, sei tappe dellaa “Via della Croce”, ognuna dedicata ad un “modo” di vivere la nostra fede, unendo alla preghiera e alla Parola, riflessioni di grandi personaggi che, nella loro vita, hanno “lasciato il segno” nel loro modo di vivere la fede, alternate a testimonianze di persone viventi. Ci ha guidato in questo tratto di strada insieme al Cristo sofferente, il nostro assistente don Ezio, parroco di Revine e di Lago mentre la parte musicale è stata curata, molto bene, dal coro giovani delle due parrocchie ospitanti in collaborazione con il Gruppo Canto Giovani di Follina. La prima tappa ai padroni di casa, i giovani di Revine Lago, ci ha fatto meditare su “La fede come vocazione” abbiamo meditato su un discorso di Papa Benedetto XVI° nel quale egli sottolineava cosa significa dire “Io credo in Dio”; vuol dire fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la Sua Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte, senza paura. L’esistenza di ogni persona, con il dono della fede, riceve una svolta che la cambia. Credere in Dio, a volte significa anche saper andare controcorrente…”. Come testimonianza è stato scelto un discorso di “Papa Giovanni Paolo II° che ci invita “…ad aprire le porte a Cristo, senza paura, perché solo Lui sa cosa c’è dentro il cuore di ogni uomo…”. La seconda con i ragazzi di Cison di Valmarino e Tovena ispirata “La fede come malattia”, ha visto l’intervento di Marisa una giovane ospite del “Piccolo Rifugio” di Vittorio Veneto, la quale “…nonostante sia in sedia a rotelle e le mille difficoltà che incontra quotidianamente, ha trovato nella fede la forza di andare avanti senza esigere nulla di più di quanto ha ricevuto, ma ringraziando il Signore per il dono prezioso dell’amore di Giacomo…”, ragazzo disabile come lei. La terza tappa ha coinvolto i giovani di Arfanta e Corbanese i quali hanno riflettuto su “La fede come famiglia” grazie alla testimonianza di una giovane famiglia di Revine che ci ha detto come “è possibile oggi vivere la fede in famiglia, anche se non è facile, ma è necessario costruirla attraverso il dialogo e la preghiera. La famiglia infatti è il primo luogo in cui la fede stessa si alimenta, gioisce nei momenti belli e ci conforta nei momenti più complicati, aiutandoci a superarli…”. La quarta con i ragazzi di Farrò e Combai ha analizzato “La fede come scuola” con l’intervento di Andrea, insegnante di religione, il quale ci ha spiegato che “…anche a scuola, luogo in cui si deve imparare, nella loro confusione di idee, i ragazzi cercano “qualcosa” a cui affidarsi, qualcuno di cui fidarsi, ma soprattutto chiedono di essere ascoltati per fare chiarezza dentro il loro cuore…”. La quinta ci ha portato a pensare, con l’aiuto dei ragazzi di Tarzo e Follina, a “La fede come coppia” ascoltando la testimonianza di Giacomo e Lucia, giovani sposi di Cison che ci hanno detto “…quanto sia bello, ma allo stesso tempo complicato vivere la fede in coppia, poiché spesso i modi di pensare, le difficoltà dei singoli, superano la bellezza dell’affidarsi all’altro…”. L’ultima tappa animata dai giovani di Miane e Valmareno si è ispirata a “ La fede come cristiano” ispirata alla storia di don Pino Puglisi, parroco palermitano assassinato nel 1993 per aver avuto fame e sete di giustizia. “…Il discepolo è testimone della risurrezione di Cristo. Essa incontra difficoltà, diventa martirio e da valore alla testimonianza stessa…” – diceva. Via Crucis molto sentita, vissuta da qualche centinaio di fedeli venuti da tutta La Vallata. Molto partecipi, i ragazzi presenti. Ricordiamo, infine, il prossimo appuntamento: venerdì 31 maggio alle ore 20.30. In Abbazia a Follina si terrà una veglia di preghiera mariana per tutti i giovani della forania, a conclusione dell’anno pastorale. Vi aspettiamo numerosi! Valentina – Commissione Giovani “La Vallata” «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 ARFANTA-SPORT SEMPRE DI CORSA… Il 1° aprile tra le pianure del Friuli - Venezia Giulia in un percorso scorrevole e veloce, tra storia e gioielli si è svolta la 1a edizione dell’”Unesco Cities Marathon”, gara valevole per il campionato di italiano di maratona 2013. In mezzo a tanti campioni italiani e stranieri, c’eravamo anche noi…dilettanti provenienti dalla nostra cara Arfanta. Ogni gara è sempre, per chi vi partecipa, un’occasione per misurarsi con altri atleti, rimanendo sempre consci dei propri limiti e, soprattutto consapevoli dell’età. Come appassionati però, e questo deve far riflettere molti giovani che allo sport, preferiscono altre attività, vogliamo ricordare che con la suddetta maratona abbiamo raggiunto 40 gare (Maria Augusta) e 62 (Salvatore). Lo sport quindi, se interpretato nella sua essenza alta, non è solo fatica ma, ed è la cosa più importante, benessere psico-fisico. In questo senso noi siamo certamente avvantaggiati vivendo in una zona di “palestre naturali”. Nel frattempo, per non perdere il ritmo, domenica 21 aprile ci siamo concessi “La Maratona del Santo” a Padova, in attesa di partecipare il 5 maggio prossimo a quella di Salisburgo in Austria… Maria Augusta & Salvatore “1° TROFEO PROVINCIALE LA VALLATA BANCA PREALPI” pagina 11 Borghi d’Italia Il comune di Tarzo, con i suoi borghi di Nogarolo, Arfanta, Resera, Corbanese, Colmaggiore e Fratta, è stato protagonista della trasmissione “Borghi d’Italia” sabato 9 e domenica 10 febbraio 2013. Le telecamere di TV2000, oltre ad aver ripreso la cucina fresca e genuina tipica del luogo e il Prosecco D.O.C.G prodotto da un’azienda agricola di Arfanta, si sono concentrate soprattutto sulle interessanti chiesette di Tarzo ricche di storia, tele e affreschi di pregio. Guardando questa puntata, noi tutti abbiamo potuto capire che il nostro territorio non è solo una perla dal punto di vista enogastronomico, ma lo è anche dal punto di vista storico poiché è pieno di borghi molto antichi ed interessanti. Tra quelli ripresi, possiamo trovare il piccolo borgo di Resera con la sua chiesetta campestre di S. Andrea dei primi del ’300. All’interno, la piccola chiesa conserva splendidi affreschi quattrocenteschi, ma quello che principalmente ha attirato l’occhio delle telecamere per la sua grazia e dolcezza è stato il dipinto raffigurante la Madonna della Rosa, così chiamata per il fiore che regge con la mano sinistra, simbolo della carità. Anche la frazione di Arfanta, con i suoi vigneti, è stata ripresa e un ruolo principale lo ha avuto la sua chiesa quattrocentesca con la pala di Francesco da Milano datata 22 agosto 1522. Ora che la primavera è in arrivo e con lei anche le belle giornate, invitiamo tutti i cittadini di Tarzo, e non solo, a fare una piccola passeggiata per ammirare le bellezze del nostro territorio ed essere consapevoli di quello che il nostro territorio può offrire sfruttandolo al meglio. Andrea De Marchi INCONTRI FORMATIVI A “VILLA BIANCA” Domenica 7 aprile a Tarzo si è svolto il “1° Trofeo Provinciale la Vallata - Banca Prealpi”. Nonostante le bizze del tempo, l’affluenza è stata di circa 300 bikers tra cui la Squadra Forestale con nomi “di punta” che l’hanno fatta da padroni vincendo la gara. I primi tre classificati sono stati nell’ordine i nazionali Mirko Tabacchi seguito dai fratelli Luca e Daniele Braidot. Grande la soddisfazione per tutti gli organizzatori e partecipanti a questa bella giornata di sport. per La Vallata MTB Luciano Resera Gli incontri formativi ai quali abbiamo partecipato quest’anno, presso Villa Bianca di Tarzo, organizzati dalle “Sorelle Francescane di Cristo Re” sono adatti a tutte quelle persone giovani ai meno giovani che hanno voglia di intraprendere una strada più religiosa. Ci si diverte, ma ci sono anche dei momenti di riflessione su delle letture scelte da don Fabio, la guida spirituale del gruppo. Comunque non ci si annoia mai: la giornata tipo è molto semplice, la mattina si fa una “riunione” nella quale la guida ci legge un brano della Bibbia o del Vangelo, lasciandoci in compito di riflettere sulla lettura. Segue il pranzo tutti assieme e infine nel pomeriggio la parte dedicata ai “concerti” ed alla S. Messa. Si può affermare che è un modo di imparare stando in compagnia. Elia e Ricardo «Voce amica» pagina 12 Ricordi I RELIGIOSI CHE CI HANNO LASCIATO… DON GUERRINO TARDIVO 29/09/1916 – 30/04/1986 Nel 27° anniversario dalla morte ringraziamo il Signore per averci donato la sua presenza di pastore instancabile per 27 anni. Opere e decisioni non sempre apprezzate e condivise dalla sua gente, ma che hanno contribuito all’unità della nostra comunità che, pur essendo piccola, vuol rimanere attiva ed unita, proprio come ci ha insegnato lui. Speriamo che il suo ricordo ed esempio possa servire, a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo collaborando con lui o solo, anche, di averne sentito parlare, di essere come il chicco di grano che rinasce per portare frutto. DON ANTONIO BACCICHETTI D 14.08.1920 – m. 20.03.2008 1 A cinque anni dalla sua scomparsa, la nostra Comunità lo ricorda con affetto n e riconoscenza. Venne ad Arfanta nel settembre 1986 V da Fratta di Caneva (luogo dove ha poi d vvoluto tornare per il riposo eterno) e fu nostro parroco fino a dicembre 1989. n Continuò poi a collaborare fino alla morte, in affiancamento e come sostituto di Don Lorenzo prima e di Don Angelo poi. Conserviamo il ricordo della sua passione per l’arte e per la storia, oltre che per l’umiltà dimostrata nel suo prezioso servizio pastorale in mezzo a noi. Rimarrà nel cuore di quanti l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui Sr. PAOLA GRUARIN 10.12.1928 – 29.03.2010 Apparteneva all’ordine delle “Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento” di Tarzo. Nel 3° anniversario dalla morte, la nostra Parrocchia la ricorda con affetto per il suo servizio pastorale dedicato alla catechesi, ai bambini e ragazzi. svolto tra noi dal 1994 al 2006. La Comunità Parrocchiale PILAT TULLIO P 0 07.11.1931 – 17.04.2008 ““Caro nonno, anche se le stagioni continuano a passare, non ci siamo c dimenticati di te: del tuo sorriso, deld la tua voce, dei tuoi modi di fare. Tu ssei sempre vicino a noi, ogni giorno”. I tuoi cari Marzo-Aprile 2013 Grest di Corbanese Con la primavera sono iniziate le prime riunioni degli animatori della parrocchia di Corbanese per organizzare anche quest’anno il GREST parrocchiale. Come da tradizione, un gruppo di giovani abbastanza numeroso si è trovato alle prese con laboratori, momenti di preghiera, bans, giochi e gite da organizzare. L’impresa di certo non è facile, ma la forza di volontà e l’impegno di tutti gli animatori sta portando alla realizzazione di un programma davvero entusiasmante! Il Grest si svolgerà nell’oratorio di Corbanese tutte la MATTINE dal primo al 26 Luglio. Durante queste quattro settimane i nostri giovani accoglieranno tutti i bambini/ragazzi dai 7 ai 14 anni che vorranno trascorrere le loro giornate in compagnia dei propri amici. Questa è, quindi, un’opportunità per tutti i giovanissimi di divertirsi attraverso diverse attività, diventando allo stesso tempo luogo di incontro, confronto e crescita. Il tema scelto quest’anno è davvero originale: “Welcome to the jungle” contiene al suo interno 4 grandi cartoni dell’infanzia tutti da scoprire. Attraverso i personaggi di questi film avremo modo di riflettere insieme su diverse tematiche quotidiane: il tema della famiglia, il tema della diversità e unità delle persone, il tema della fiducia, il tema dell’amicizia e molti altri!! Ma ovviamente non possono mancare i nostri laboratori sempre più specializzati e originali!! E i giochi?! Un gruppo di animatori si sta già specializzando in questo campo per organizzare tornei, sfide di squadra e tante altre iniziative!!! Il Grest è, quindi, un modo per gli animatori di poter esprimere le proprie capacità e un modo per tutti bambini, che parteciperanno, di condividere il proprio tempo con gli amici, di conoscere sé e gli altri e magari di crescere in compagnia!! Silvia Zamuner “WELCOME TO THE JUNGLE” LIO Quando? Dal 1^ LUG LIO al 26 LUG Dove? Oratorio di Corbanese i Chi? TUTTI i ragazzi dai 7 ai 14 ann cere in cres te Perché? Perché è più diverten o e cantando and ball , ndo compagnia giocando, crea i ator Con chi? Con tutti gli anim (i “Veterani” e le “New Entry”) SI!!!!!! … VI ASPETTIAMO IN NU ME RO …LE ISCRIZ ION I INIZ IERANNO A BR EVE… Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word) e le foto in (jpg) per VOCE AMICA Marzo-Aprile 2013 Settimana Santa a 2013 oce amica amica» La«VVoce di Corbanese Domenica 24 marzo. Con la domenica delle Palme inizia la Settimana Santa con le varie funzioni religiose che si sono susseguite. Noi ci siamo ritrovati nel sagrato della chiesa per la benedizione dei rami di olivo. E’ seguita la Santa Messa con la coinvolgente lettura della Passione di Cristo. Giovedì Santo 28 Marzo. Alla sera è stata celebrata la Santa Messa in Coena Domini che ricorda l’ultima cena del Signore con i dodici apostoli. Durante l’Eucaristia c’e stata la lavanda dei piedi a 14 bambini della prima comunione e la consegna delle vesti bianche. Venerdì Santo. Giorno di lutto per la cristianità; al pomeriggio ci siamo ritrovati nella chiesa parrocchiale per la celebrazione della passione e morte di Gesù, poi il ba- pagina 13 La partecipazione e stata buona. Sabato Santo. Alla sera abbiamo assistito alla veglia pasquale divisa i 4 parti e a seguire il canto del Gloria con un suono festoso delle 4 campane. Durante la santa messa c’e stato anche il battesimo di 2 bambini. SANTA PASQUA. Al mattino è stata celebrata la solenne Santa cio al crocifisso. Alla sera ci siamo ritrovati per la consueta via crucis, ma quest’anno non abbiamo potuto arrivare al Calvario a causa della pioggia e siamo stati costretti farla in chiesa. Prima Comunione Messa, molto partecipata e presieduta da nostro parroco Don Angelo, resa più solenne per la presenza del nostro coro accompagnato dalle note del organo suonato da Rosanna Pradal. Francesco B. NOZZE D’ORO Francesco De Pizzol e Pierina Zambon, sposatisi nella chiesa parrocchiale di Refrontolo il 26 gennaio 1963, hanno celebrato il loro 50° di matrimonio nella nostra parrocchiale. Dopo la santa Messa di ringraziamento al Signore per questo tempo della vita passato insieme, hanno condiviso un momento conviviale attorniati dai figli, nipoti e parenti. L’augurio è che possano trascorrere altri anni insieme in salute e serenità. Domenica 21 Aprile, nella chiesa parrocchiale di Corbanese, 14 fanciulli hanno chiesto di ricevere Gesù nell’Eucarestia. Si sono riuniti con tutti i loro cari e la comunità alla “Cena del Signore” celebrata da Don Angelo ed hanno risposto all’invito fatto da un Amico speciale che durante il catechismo e gli incontri in seminario hanno imparato a conoscere; questo Amico speciale si chiama GESU’. Ecco gli “Invitati alla cena del Signore”: Anna, Chiara, Davide, Gabriele, Leonardo, Mattia, Melissa, Natascia, Samuele, Silvia, Swami, Tommaso, Umberto, Valentina. Gabriella D.P. pagina 14 «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 ANAGRAFE BATTESIMI 1) MERLO GIOVANNI MICHELE di Aldo e di Diana Zottarel, nato a Venezia il 24 giugno 2006 e battezzato il 30 Marzo sabato santo. Padrini: Merlo Monica e Merlo Enrica, da Pavone Canavese (TO ) 2) MERLO PAOLO FRANCESCO di Aldo e di Diana Zottarel, nato a Venezia il 7 Febbraio 2013, abita a Paré di Arfanta, battezzato il sabato Santo il 30 marzo nella chiesa di Corbanese. Padrini: Zottarel Simone e Banni Marmela da Merlengo. 3) CARLUCCIO VALENTINA di Fabio e Baldassar Nadia, nata a Vittorio Veneto il 3 agosto 2012 e battezzata il 27 aprile 2013. Padrini: Tomasi Stefano e Casagrande Emanuela da Corbanese. 4) PERUGINO EMANUELE di Andrea e di Perin Simona, nato a Conegliano il 10 agosto 2012 e battezzato il 27-04.2013, a Corbanese. Padrino:Perugino Massimiliano, da Marano di Napoli. 5) SELIMI ANDREA di Laurenc e di Monego Giorgia, nato a Vittorio Veneto il 5 luglio 2012 e battezzato il 27 aprile 2013 a Corbanese. Abita a Castello Roganzuolo. Madrina: Carpenè Barbara, da Corbanese. 6) DEL LAGO MICHELON NOEMI di Alessio e di Cancian Lisa, nata a Vittorio Veneto il 9 agosto 2012 e Battezzata il 27 aprile 2013 a Corbanese. Padrino: Mansi Michele, da S. Stefano di Pinidello 7) CAVALLARO SARA di Giulio e di Avello Claudia, nata a Offenbach (Germania) il 13 settembre 2004 e battezzata il 27 aprile 2013 a Corbanese. Abita in Vicolo dei Broli. Madrina Santoro Brigida (Germania). 8) CESCA ADELE di Luca e di Fiorin Elisabetta, nata il 12 dicembre 2012 e battezzata il 27.04. 2013. Padrini: Rui Elvis e Biasi Lorella. NELLA CASA DEL PADRE Anno 2012 12. CESARETTO ROSA, nubile, fu Antonio e fu Con Lucia. Dopo una vita di sofferenza sopportata con fede e assistita amorevolmente venne meno li 27 dicembre, a 77 anni. Dopo la Santa Messa di suffragio venne accompagnata al cimitero il 29 dicembre in attesa della risurrezione. Anno 2013 1) FRANCESCHET ANTONIO fu Umberto, conig. con Pradella Eugenia. Ha. riempito la sua vita con il lavoro. Soffrendo presso la Casa di Riposo di Tarzo a 89 anni rese l’anima a Dio l’8 marzo 2013. Il suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa il 9 marzo e poi accompagnato al Campo Santo di Corbanese. 2) TOMASI CARLO fu Francesco, coniugato con Casagrande Antonietta. Le sue giornate erano scandite dall’alternarsi delle stagioni. La nostra vita assomiglia ad un fiume che nasce limpido e scorre cantando tra le rocce, ma che poi raccoglie sul cammino sassi e terra e tutto a finire nella calma del mare. Carlo faceva parte di un gruppo con il quale condivideva operatività e appartenenza. La malattia io aggredì, lo indebolì e lo portò a concludere il viaggio su questa terra 1’8 marzo a 64 anni. La santa messa esequiale venne celebrata l’11 marzo nella nostra parrocchiale. 3) INTROVIGNE CELESTE fu Domenico e fu Da Ros Giustina, coniugato con Parusin Dina. Lo ricordiamo nella solidarietà serena e costruttiva, nella malattia e solitudine che in modo progressivo ha piegato la sua volontà e forza di vivere. Venne meno il 21 marzo 2013 a 86 anni e le esequie vennero celebrate nella nostra chiesa il 23 marzo. 4) FOLTRAN ELENA fu Riccardo, ved. di Possamai Ottavio, rese l’anima a Dio il 25 marzo 2013 a 86 anni. Donna forte, lavoratrice, reli- giosa condivise con suo marito, giorni belli e brutti giorni di primavera con tanti sogni e progetti e giorni di malattia e sofferenze, assistendo il marito, ma poi la vedovanza ha piegato la sua forza di vivere rendendola fragile e venne ospitata nell’istituto Padre Pio. Le sue esequie vennero celebrate nella chiesa di Corbanese il 27 marzo e poi accompagnata al cimitero.’ 5) DE ZANET GIUSEPPINO coniugato con Battiston Maria Elisa. Amava la vita e il lavoro come un valore, un dono, una bellezza da godere e da comunicare. Tanti sono stati i momenti belli, ma negli ultimi anni la vita gli aveva riservato molte sofferenze: un intervento al cuore e poi quando si pensava che tutto fosse passato, ecco un’altra malattia e intervento. E questo divenne fonte di preoccupazione per le persone che gli volevano bene e gli stavano vicine. Concluse la sua esistenza l’8 aprile 2013 e il funerale venne celebrato il giorno 10 aprile. «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 pagina 15 GRUPPO FON FIERUN CORBANESE Come oramai da svariati anni, anche questo carnevale ci ha visti protagonisti durante le sfilate organizzate dall’associazione Carnevali di Marca. Nonostante la brevità del carnevale, il brutto tempo che ci ha fatto saltare la sfilata di Tarzo, abbiamo preso parte alle sfilate di: Bibano, San Vendemiano, Ponte della Muda, Sernaglia della Battaglia, Santa Lucia, Vittorio Veneto, Conegliano e Maron di Brugnera. In tutte le sfilate abbiamo avuto un’ottima presenza di partecipanti questo a dimostrare che il gruppo è vivo e che tutti coloro che vi partecipano mettono del loro meglio. Anche quest’anno, in collaborazione con la Pro Loco ed il Gruppo Alpini e grazie al contributo del Comune, abbiamo organizzato il carnevale in piazza, ma a causa del maltempo non ci è stato possibile farlo, come avevamo previsto la sera della sfilata di Tarzo, ma lo abbiamo posticipato di una domenica. A nome di tutto il gruppo voglio ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno partecipato alla realizzazione del carro stesso, anche il più piccolo dei gesti ci ha aiutato moltissimo. Un ringraziamento, inoltre va tutti i nostri sponsor, che con il loro contributo ci permettono di poter migliorare di anno in anno. Grazie a tutti e arrivederci alla prossima stagione... Ricordi DE POLO MARIA GILDA 20.12.1944 - 23-03-2008 Cara mamma, ci hai lasciato ormai da 5 anni e ci manchi tantissimo….. in certi momenti però è come se tu non te ne fossi mai andata…la tua presenza tra noi è costante e silenziosa. Non passa giorno che non ricordiamo un tuo gesto, una tua parola, un tuo insegnamento. Ci mancano il suono della tua voce, il tuo sguardo intenso ed espressivo, le tue mani forti , capaci di creare meraviglie e sempre pronte a sostenerci. E le nostre chiacchierate con te …quanto ci erano di conforto e quanto ci aiutavano ad affrontare con coraggio e determinazione le difficoltà di tutti i giorni. Cara mamma ci consola e ci dà forza sapere che ora sei felice nella Casa del Signore, che ci sei sempre vicina, che ci sorridi dal cielo e che aspetti con gioia il giorno in cui potrai riabbracciarci tutti. La tua famiglia COMINETTI SERGIO C 7 aprile 1962 e - 26 aprile 2011 A due anni dalla sua improvvisa scomparsa lo ricordan no la moglie Cesarina, la mamma Anna, i fratelli Giancarlo e Giovanna, la cognata ed i nipoti. La famiglia ringrazia, inoltre, i tanti amici e compagni di la lavoro e coetanei che lo hanno ricordato con una Santa M Messa nella loro festa di Classe. In questo mondo che ssembra aver perso i valori di un tempo ci sono ancora p persone che manifestano solidarietà. I parenti tutti IL GRUPPO FON FIERUN pagina 16 Voce Amica «Voce amica» Tarzo SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE In un tempo in cui le famiglie vivono difficoltà e spesso disgregazione si avverte più che mai la necessità di modelli positivi per costruire una vera “casa”. Nella sua semplicità e nella sua intensità di vita, la Famiglia di Nazareth è per il mondo un segno e una sfida: essa ci rinvia al mistero della vita che non è frutto soltanto delle nostre scelte e delle nostre conquiste sociali, ma è anzitutto relazione, anzi intreccio di relazioni gratuite, relazioni fondate sul dono, l’accoglienza e la capacità di ascolto. La festa della Santa Famiglia mette davanti agli occhi l’esempio dell’amore che si dona e si diffonde. Il “segno” della Famiglia di Nazareth, nella sua semplicità e nella sua forza, ci rinvia al mistero della vita che non è prodotto dei nostri sforzi, ma che è anzitutto dono e capacità di ascolto. Seguendo proprio l’insegnamento della Santa Famiglia, domenica 30 dicembre tutte le famiglie dei tre gruppi famiglia presenti nella nostra parrocchia hanno desiderato animare la Santa Messa delle 10:30. Durante l’offertorio sono stati donati, alla San Vincenzo De Paoli generi alimentari che andranno alle famiglie più bisognose. Con questo segno vogliamo essere vicini a chi si trova in situazioni difficili con problemi economici e di lavoro. La santa Famiglia è certamente singolare e irripetibile, ma al tempo stesso è “modello di vita” per ogni famiglia, perché Gesù, vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e così facendo l’ha benedetta e consacrata. Affidiamo pertanto alla Madonna e a san Giuseppe tutte le famiglie, affinché non si scoraggino di fronte alle prove e alle difficoltà, ma coltivino sempre l’amore coniugale e si dedichino con fiducia al servizio della vita e dell’educazione. VIA CRUCIS FORANIALE Nella serata di venerdì 15 marzo 2013 si è svolta l’annuale Via Crucis Foraniale. Quest’anno l’evento si è svolto a Revine Lago e più precisamente siamo partiti, guidati da Don Ezio, dalla graziosa chiesa di S. Maria per arrivare alla chiesa di Lago, passando per tutte le tappe previste. L’itinerario della Via Crucis si è snodato lungo l’antica strada che collega le due frazioni, molto suggestiva e poco trafficata al limitare del bosco. Ogni parrocchia era rappresentata da un certo numero di persone, in genere catechisti e membri del gruppo giovani, oppure come nel nostro caso da animatori ACR. Ogni parrocchia a rotazione aveva un brano da leggere nel corso delle varie tappe. Una volta arrivati a Lago, finita la Via Crucis, abbiamo mangiato qualche stuzzichino nel nuovo oratorio dove era stato allestito un buon rinfresco. Alla fine siamo ritornati a S. Maria di corsa, per lo stesso percorso dell’andata, visto che lì avevamo lasciato le macchine e che iniziava a nevicare mentre nessuno aveva l’ombrello Gli Animatori ACR Marco Cesca, Marika dal Gobbo www.parrocchiaditarzo.it Marzo-Aprile 2013 PALIO DEI CH IERICHETTI 2013 Perr Fede Pe Fede d iill nostro nost no s ro st oS Sii Per Fede il nostro Si è il titolo del Palio di quest’anno legato all’”Anno della Fede” indetto da Papa Benedetto XVI. Per partecipare al Palio sono state previste tre prove che abbiamo consegnato in seminario a Vittorio Veneto. I Prova : La porta della Fede Questa prova riprendeva il tema della “Porta della Fede”. Ci è stato chiesto di attraversare una porta che ci facesse entrare in un “ambiente “ /realtà in cui la Fede vissuta porta frutti di gioia, pace, amore, dono per gli altri. Abbiamo attraversato la porta della nostra chiesa parrocchiale documentando la prova con un cartellone con fotografie e didascalie II Prova: Papa Luciani Nella seconda prova ci è stato chiesto di raccontare la storia della vocazione di Papa Luciani (come l’ha sentita, come ha risposto, quali difficoltà ha superato, chi l’ha aiutato). Con l’aiuto di Don Francesco e con la tecnica delle “ombre cinesi” abbiamo raccontato un po’ di Albino Luciani. Ci troviamo in montagna e, più precisamente, a Canale d’Agordo. Qui viveva un bambino di nome Albino, con suo papà Giovanni, la mamma Bortola e il fratello Edoardo. 1. Un giorno papà Giovanni parte per andare in cerca di lavoro all’estero; il figlio Albino lo accompagna fino in piazza per prendere la corriera e, con un po’ di tristezza nel cuore, lo abbraccia e lo saluta. Albino però non si perde d’animo. 2. Alla mattina presto, insieme alla mamma, va in chiesa per fare il chierichetto: pensate che ha talmente tanto sonno che non si accorge neppure della strada che sta facendo e che la mamma lo sostiene lungo il cammino. 3. Un giorno la mamma chiese ad Albino di andare in paese (Cencenighe) per comprare delle medicine e gli dà dieci soldi. Siccome c’era tanta neve, prese la slitta e strada facendo perse due soldi. Dopo averle comprate tornò a casa e alla mamma raccontò una bugia: le disse che aveva speso tutti e dieci i soldi e non soltanto otto. Questa bugia lo tormentava, non era felice, allora decise di scriverle una lettera chiedendole di perdonarlo e Marzo-Aprile 2013 che avrebbe restituito i due soldi prima possibile. 4. Il pane bianco erano in pochi a quei tempi che potevano permetterselo, ma Albino, come ricompensa per un lavoro fatto, ricevette da una signora una pagnotta. Tutto felice corse a casa e se lo mangiò insieme a suo fratello. Sapete era buonissimo! 5. Nel periodo quaresimale, in paese arrivò un frate cappuccino per dare una mano in chiesa e nelle confessioni. Ad Albino piaceva molto. Lo ascoltava e si divertiva con lui ed altri ragazzi a giocare in piazza. Quando il frate stava per andarsene, Albino avrebbe voluto seguirlo per farsi frate a sua volta. 6. E’ il giorno della sua Prima Comunione. La chiesa è piena, ci sono adulti, ragazzi, tutto il paese. Albino è molto felice, scopre che essere amico di Gesù è bello e si sta tanto bene con Lui. Promette di essere buono e di rispondere sempre sì a Gesù. 7. E venne il momento in cui Albino parlò alla mamma del suo desiderio di diventare sacerdote e di entrare in seminario. Mamma Bortola parla con don Filippo, il parroco del paese, il quale lo aiuterà e lo seguirà nella sua scelta; però ci vuole anche l’approvazione del papà, quindi Albino gli scrive una lettera. Aspetta con ansia l’arrivo di quella risposta, finché un giorno albino va alla posta per vedere e finalmente è arrivata: papà Giovanni gli ha risposto sì. Allora corre felice «Voce amica» dal suo parroco per dargli la bella notizia. Inizia così per Albino il suo cammino verso Gesù, con l’aiuto del suo parroco e le preghiere di mamma Bortola. 8. Pensate che a lui piaceva molto leggere e studiare e dovunque andasse portava con sé i suoi libri: non perdeva mai tempo. Anche al pascolo! Infatti un giorno, una mucca, stanca di brucare l’erba, prese a mangiare il libro di Albino, che, quando si accorse, scoppiò a piangere e andò di corsa dal suo parroco che gli disse di non preoccuparsi che ne avrebbe preso un altro. Da lì a poco entrò in seminario. III Prova: Il nostro Sì In questa prova ci è stato chiesto se eravamo pronti e desiderosi anche noi di dire “Sì” al Signore, di rispondere al Suo Amore, di seguirlo sulla strada che ci propone. Abbiamo risposto “Sì” con dei pensieri usciti direttamente dal nostro cuore accompagnati da un ritornello cantato Rit. Abramo eseguì il tuo comando, Maria rispose sì; Oh Signore, alla tua parola, aiutaci a dire sì. 1. Io dico Sì al signore: impegnandomi nel mio servizio di chierichetto e inoltre cercando di essere amico di tutti in modo 2. 3. 4. 5. 6. uguale, senza fare differenze. Rit. Sì, anch’io continuerò a fare il chierichetto perché nel mio cuore c’è il desiderio di esserlo anche se non potrò sempre partecipare. Rit. Io dico il mio Sì alla fede della Chiesa in modo che possa pregare per l’eternità. Rit. Io voglio dimostrare il mio Sì a Gesù pregandolo e ascoltandolo durante la S. Messa e aprendogli la porta del mio cuore. Rit. Io dico il mio Sì a Gesù incontrandolo nella Confessione e aprendogli il mio cuore nel prepararmi a riceverlo nella Eucaristia per rimanergli amico per sempre. Rit. Anch’io esprimo il mio Sì al Signore preparandomi con impegno a seguirlo sulla strada che mi indica in pagina 17 questo momento particolare che precede il mio incontro con Lui nel Sacramento della Cresima. Rit. 7. offro il mio Sì al Signore, impegnandomi ad obbedire ai miei genitori e a tutti coloro che mi aiutano a crescere come persona di fede. Rit. 8. Dico il mio Sì nel porre attenzione alle persone che hanno bisogno di aiuto e di vicinanza nelle varie situazioni della vita. Rit. Mercoledì 24 Aprile, nel pomeriggio, ci siamo ritrovati in seminario per la conclusione del palio. Che Festa! Eravamo più di seicento chierichetti. Abbiamo assistito ad uno spettacolo preparato dai seminaristi ma soprattutto abbiamo partecipato ad una spettacolare caccia al tesoro fotografica nella quale ci siamo divertiti moltissimo. Abbiamo partecipato alla S. Messa presieduta dal Vescovo Corrado, al termine della quale è stato assegnato il palio. Quest’anno, purtroppo, non siamo arrivati nelle prime tre posizioni, ma non era questo lo scopo principale. La preparazione delle “prove” ci ha fatto riflettere sul nostro Sì che abbiamo detto a Gesù e su quanto si stia bene ad essere suoi amici. Ringraziamo chi ci ha aiutato: Don Francesco, suor Leontina, Raffaele, Mario e diciamo a tutti che : FARE IL CHIERICHETTO E’ BELLO! I chierichetti della parrocchia di Tarzo pagina 18 Prima Comunione «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 I segni della fede a Fratta Chiesetta di san Martino Nicchia votiva Casa Casagrande Affresco di casa Introvigne Con il volto luminoso, gli occhi attenti ed il cuore emozionato, è stato raggiunto il grande desiderio dei nostri bambini: BALDASSAR COLIN, BEZ DANIELE, BOTTEGA DAVIDE, CASAGRANDE ANDREA, CASAGRANDE EDOARDO, CASAGRANDE ERIC, DELLA PIETÀ’ STEPHAN, DE POLO UMBERTO, FRANCESCHET ANDREA, FRANCESCHET LUCA, MATTIUZ THIERRY, PIAIA SIMONE, RIZZO ASYA, SALAMON SAMUELE, TESO ALESSANDRO, TOMASI FEDERICO, ZANETTI MARIA CELESTE, di celebrare la S. Messa di Prima Comunione il 28 aprile 2013. Hanno ricevuto il dono della pace e la salvezza che il Signore amorevolmente con il suo sacrificio ha voluto affidare ad ognuno di loro. Noi genitori desideriamo augurare ai nostri figli di continuare ad alimentare quella fiamma di fede e di amore, affinché sappiano attingere forza e riconoscere la grazia di Dio durante il cammino della loro vita soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà e sconforto. Lo splendore e la benedizione di questo giorno sia la guida di tutti i bambini e di alimento per i genitori ad accompagnarli sempre. Un grande grazie alle catechiste Luigina Tomasi e Luigina Zuanella Una mamma I bambini imparano ciò che vivono Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare. Se i bambini vivono con l’ostilità, imparano a combattere. Se i bambini vivono con la paura, imparano ad essere apprensivi. Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi. Se i bambino vivono con il ridicolo, imparano ad essere timidi. Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia. Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli. Se i bambini vivono con l’incoraggiamento, imparano a essere sicuri di sé. Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere pazienti. Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare. Se i bambini vivono con l’accettazione, imparano ad amare. Se i bambini vivono con l’approvazione. imparano a piacersi. Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi. Se i bambini vivono con l’onestà, imparano ad essere sinceri. Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos’è la giustizia. Se i bambini vivono con la gentilezza, imparano il rispetto. Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia. Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il mondo è un bel posto in cui vivere. (Da “Il Carmelo del Garda, n.1, 2013) Saccello della Madonna Affresco a Colmaggiore Edicola in onore di S. Giuseppe di casa Faraon «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 sostanzialmente studio: è festa, è viaggio, è conoscere tanta gente di tutto il mondo: con i miei amici dell’ESC (Erasmus di Santiago) inizio a fare passeggiate per la città e gite, alcune di più giorni. Il primo posto che visitiamo è la Costa da Morte e il Fisterre: la Costa da Morte è una frangia costiera della Galizia che si estende dal punto più a ovest della Spagna (Cabo Fisterra) fino a un altro promontorio più meridionale, chiamato Malpica; il nome le è stato dato dai marinai inglesi del 1300, perché in questa zona il vento, sempre fortissimo, e l’Oceano sempre agitato hanno causato centinaia e centinaia di naufragi di navi e pescherecci, testimoniati dal numero impressionante di croci commemorative poste lungo tutti i chilometri di costa, dominata dall’incredibile Faro. Il Cabo Fisterra, invece, è un promontorio di roccia granitica alto più di 600 metri situato nel Comune di Fisterra, nella provincia de La Coruña e lungo più di tre chilometri, che domina l’Oceano Atlantico: questo è il punto dell’Europa continentale (quindi esclusi Inghilterra, Islanda e Gro- LA MIA ESPERIENZA IN SPAGNA (Continuazione) Il 29 gennaio cominciano le lezioni, il 28 è San Tommaso d’Aquino, patrono dei filosofi, quindi si inizia di martedì: seguo tre corsi, due di Metafisica e uno di Antropologia Simbolica; i professori sono di una disponibilità incredibile, sembrano conoscere l’Italia meglio di me, e per la prima volta capisco che, in fondo, non è vero che siamo il ridicolo dell’Europa, non è vero che siamo il fanalino di coda: l’Università spagnola, anzi, tutta l’Istruzione in Spagna sta attraversano un periodo difficilissimo: mancano insegnanti, non ne vengono assunti di nuovi e i vecchi (letteralmente i vecchi) sono costretti a tenere sette (ripeto: sette) corsi diversi, e tra l’altro di materie assolutamente diverse l’una dall’altra; resto impressionato dalla reazione di stizza che ha il mio insegnante di Metafisica quando gli dico che il mio professore di Teoresi a Ca’ Foscari tiene tre corsi. Ma Erasmus non è solo, o meglio, non è Nogarolo pagina 19 enlandia) più vicino all’America, e fino ai tempi dei Romani era considerato, come dice il suo nome, la fine del Mondo, oltre il quale c’erano solo i Cancelli dei Morti: non a caso proprio qui si ergeva un’ara dedicata al dio del Sole, come per opporsi all’Oscurità dell’Ade. Sono qui da poco più di un mese, fra qualche giorno ho il mio primo esame, e subito dopo partirò per un viaggio di 3 giorni a Salamanca, però il pensiero di casa continua a restare con me. A San Giacomo, oltre che protezione per i miei genitori e per i miei amici, ho chiesto e ogni settimana alla Messa, chiedo di ricordarsi della nostra cara Parrocchia di Tarzo, lontana nella geografia, pero junta conmigo en el corazòn. DAVID Il 24 febbraio scorso, con la celebrazione dell’Eucaristia presso la Chiesetta di Nogarolo, Orso- lina Tomasi e Carlo Gandin hanno festeggiato il 45° anniversario di matrimonio circondati dall’affetto dei parenti e degli abitanti della piccola comunità di Nogarolo. Agli sposi i nostri migliori auguri perché il loro cammino insieme, segnato dall’amore e dalla fede nel Signore. sia ancora lungo e ricco di ogni gioia! Festa di San Giuseppe Il 17 marzo scorso nella bella chiesetta è stata celebrata una messa in onore di San Giuseppe, Santo Patrono della frazione. La celebrazione, presenziata da Mons. Francesco Taffarel, è stata animata dal Coro Giovani della parrocchia della “Beata Vergine Maria di Fatima” di Parè, diretto dalla nostra paesana Valentina Gandin, e da Beatrice, Elisa e Serena che hanno organizzato le letture. Dopo la celebrazione eucaristica, la festa è continuata con un piccolo rinfresco presso l’Associazione “Amici di Nogarolo”. La comunità ringrazia sentitamente il Coro Giovani di Parè e tutti coloro che hanno contribuito a rendere solenne la celebrazione di questa messa in onore di San Giuseppe. Un grazie di cuore, inoltre, alle mamme e alle nonne del paese che si sono davvero date da fare per preparare un sacco di cose buone e all’Associazione “Amici di Nogarolo” per aver messo a disposizione i locali e per aver contribuito al rinfresco! pagina 20 «Voce amica» PREGHIERA DEL PAPA SULLE DITA DELLA MANO Il pollice è il dito più vicino a te. Così inizia a pregare per chi ti è più vicino. Sono le persone che più facilmente tornano nei nostri ricordi. Pregare per le persone a noi care è “un dolce obbligo”. Il dito seguente è l’indice. Prega per chi insegna, educa e medica, quindi per maestri, professori, medici e sacerdoti. Questi hanno bisogno di sostegno e saggezza affinché possano indicare la via giusta agli altri. Non dimenticarli mai nelle tue preghiere. Il dito che segue è il più alto. Ci fa ricordare i nostri governatori. Prega per il presidente, per i parlamentari, per gli imprenditori e per gli amministratori. Sono loro che dirigono il destino della nostra patria e che guidano l’opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio. Il quarto dito è il dito anulare. Nonostante possa sorprendere i più, è questo il nostro dito più debole, e qualunque insegnante di pianoforte lo può confermare. Bisogna ricordarsi di pregare per i più deboli, per coloro che hanno tanti problemi da affrontare o che sono affaticati dalle malattie. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Non saranno mai troppe le preghiere per queste persone. Inoltre, ci, invita a pregare per i matrimoni. E per ultimo c’è il nostro dito mignolo, il più piccolo tra tutte le dita, piccolo come bisogna sentirsi di fronte a Dio e agli altri. Come dice la Bibbia “gli ultimi saranno i primi”. Il mignolo ti ricorda che devi pregare per te stesso. Solo quando avrai pregato per gli altri quattro gruppi, potrai vedere nella giusta ottica i tuoi bisogni e pregare meglio per te». Consacrazione della Famiglia Degnati, o Beata Vergine del Carmine, di abitare nella nostra famiglia; Te l’affidiamo e la consacriamo a Te. Tu che sei Madre della divina grazia ottienici di vivere sempre nell’amicizia di Dio e in pace con noi. Ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come ti sei fermata ricolma di attenzioni nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa dei giovani sposi di Cana; come fosti madre per l’apostolo Giovanni. Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male. Nella nostra famiglia sii Madre di grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza e la carità. Suscita sante vocazioni. LA PRO LOCO DI TARZO RINNOVA IL CONSIGLIO I soci della Pro Loco di Tarzo hanno rinnovato il proprio consiglio direttivo per il periodo 2013 - 2017. A guidare l’associazione sarà ancora una volta il presidente Luciano Piaia, riconfermato nel ruolo. Accanto a lui due vicepresidenti: Arrigo De Polo e Mauro De Lorenzi. Andrea Stevanato è stato scelto come cassiere, mentre Fabiana Carpenè avrà l’incarico di segretario. In consiglio siederanno anche Luigi Pin, Erika Dal Gobbo, Sante Gusatto, Emma Rizzo, Danilo De Coppi, Luciano Faraon, Mauro Tona, Claudio Da Parè, Bruno Michelon, Achile Buosi, Elena De Toni, Giovanni Balbinot, Franco Gava, Marco Bressan, Mauro Bettiol e Vincenzo Pol. Revisori dei conti saranno Ornella Cancian, Roberta Dalle Crode e Antonio De Bortoli. Probiviri: Luciano Cesca, Nello Carpenè e Franco Favero. Marzo-Aprile 2013 Pellegrinaggio in TERRA SANTA 29 agosto - 5 settembre Iscrizioni in parrocchia tel. 0438.586205 1° Giorno: VERONA – NAZARETH. 2° Giorno: NAZARETH – BANJAS, Lago di Tiberiade, Cafarnao e Monte delle Beatitudini. Visita di Banjas e di Cesarea di Filippo. 3° Giorno: NAZARETH, S.Messa nella Chiesa dell’Annunciazione, visita del Kaire Maria, Chiesa di San Giuseppe, Fontana della Vergine. Pomeriggio Monte Tabor, Monte Della Trasfigurazione e Gerico. 4° Giorno: GERICO – MASADA sosta a En Ghedi. Fortezza erodiana di Masada. Gerico con sosta a Qumran. 5° Giorno: GERUSALEMME, quartiere arabo e cristiano. Chiesa di Sant’Anna con la Piscina Probatica, il Lithostratos, Via Dolorosa, Basilica della Resurrezione. Pomeriggio a Betlemme visita della Basilica della Natività e del Campo dei Pastori. 6° Giorno: BETLEMME - HEBRON – HERODION. Hebron, città dei Patriarchi, piscine di Salomone e a Mambre. Pomeriggio all’Herodion. 7° Giorno: GERUSALEMME. Muro del Pianto, spianata del Tempio, Quartiere Ebraico e Cristiano con il Cenacolo, Chiesa della Dormizione e di San Pietro in Gallicantu, Monte degli Ulivi, Chiesa del Pater Noster, Dominus Flevit, Basilica dell’Agonia, Orto del Getsemani e Tomba di Maria. 8° Giorno: Tempo a disposizione. Aeroporto di Tel Aviv e volo per Verona. LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio aereo. Sistemazione in alberghi 4 stelle, camere a due letti con servizi privati. Trattamento di pensione completa. Visite ed escursioni in pullman con guida, ingressi inclusi. Assicurazione sanitaria a bagaglio. Borsa da viaggio e materiale illustrativo LA QUOTA NON COMPRENDE: Mance, bevande, extra personali e quanto non indicato in programma. Supplemento camera singola. Supplemento alta stagione. Tasse aeroportuali. Marzo-Aprile 2013 «Voce amica» pagina 21 Ricordi ELVIRA VIRA HUBLI – DE MARTIN MARTI 21 Novembre 1932 – 11 Febbraio 2013 MICHELON DANILO 20/11/1936 - 09/04/2010 Ciao nonno… Solo poche parole per dirti che sei e sarai sempre con noi, ti vogliamo bene…. I tuoi cari BOTTEGA GIOVANNI 03.11.1937 – 06.05.2008 Sono trascorsi già 5 anni….ma sei sempre nei nostri cuori! Ti ricordano con grande affetto la moglie Adriana, i figli Loris e Mauro, i nipoti Nicola ed Eleonora con la nuora, parenti ed amici. MARIO O ANTONIO GREGOLETTO GREGOLET 08 Settembre 1930 – 31 Dicembre 2012 BOTTEGA COSTANTINO nasce a San Pietro di Feletto nel 1917 e all’età di 7 anni segue i genitori e i fratelli a Tarzo, dove hanno rilevato l’albergo “Venezia”. All’età di 18 anni Tino parte per il servizio militare che, con l’inizio della guerra, dura ben 5 anni. Rientrato a casa comincia ad aiutare i familiari curando personalmente la cucina dell’albergo. Tanti pranzi, tanti manicaretti, tanti piatti speciali!! Il 28 novembre del 1943 si unisce in matrimonio con Ida Cecchinel e nasceranno i figli Giancarla, Maria Teresa e Giovanni. Separatosi dal fratello Livio, Tino con la collaborazione di moglie e figli gestirà l’”Hotel Miralago” di Santa Maria ed infine l’Albergo “Corona” fino al 1982. Chiusa l’attività Tino e Ida si ritireranno nella loro casa per il meritato riposo. Nel tempo libero, Tino riesce a coltivare i suoi passatempi preferiti e spesso in paese l’hanno visto girare col suo motorino prima ed in bicicletta poi. A novant’anni, dopo la morte della moglie, la vita diventa sempre più dura, il corpo segnato dagli anni dà i primi segni di cedimento: vari ricoveri in ospedale, interventi per pacemaker e problemi vari dovuti all’età. Nell’ultimo periodo il cuore stanco lo ha costretto a letto e il 4 aprile sono cessate le sue sofferenze. Ora lo immaginiamo lassù con Ida nella luce del Signore. Ciao Tino, riposa in pace. I tuoi cari FAVARO EMILIO era nato a Oderzo il 30 aprile 1933 e morto a Caracas il 23 marzo 2013 Emilio partì a vent’anni per il Venezuela carico di entusiasmo e di sogni, incoraggiato dal fratello Francesco, ivi stabilito da 5 anni, che gli assicurava ottime possibilità di lavoro. Partì con l’animo del conquistatore, sempre ottimista di fronte alle difficoltà cambiando vari lavori senza risparmiarsi, finché aprì una fabbrica di stampi in gesso per la lavorazione della ceramica, la Molcerca c.a. Nel 1983 ricevette una medaglia e una pergamena che l’Associazione Trevisani nel Mondo assegnò ai veterani veneti (erano 21) per i 30 anni di permanenza e lavoro all’estero. Nelle riunioni familiari Emilio portava la sua allegria, scherzava e giocava con i più piccoli ai quali proponeva giuochi divertenti, filastrocche venete, storie apprese da bambino, tutto ciò che faceva parte della sua infanzia opitergina. Metà della famiglia, quattro maschi e una femmina, risiedeva a Caracas e ogni ricorrenza, ogni anniversario, ogni piccola occasione era un buon pretesto per riunire le cinque famiglie a trascorrere insieme una giornata di festa. Emilio è rimasto per tutti, anche per noi fratelli restati in Italia, il più allegro e scherzoso anche se la vita non gli ha risparmiato dolori e delusioni: la tragica morte a soli 8 anni della primogenita Maria Asuncion seguita dalla scomparsa di fratelli e amici cari e, infine, la perdita più importante, la moglie Consuelo, una donna energica e dolce della quale tutti noi conserviamo un caro ricordo. Alla fine la tristezza di Emilio trapelava suo malgrado, nonostante fosse il primo ad invitarci ad un ricordo allegro, ad un brindisi augurale, a una battuta spiritosa, senza mai parlare di sé, delle sue malinconie. Un infarto ha domato le sue ultime forze, strappandolo all’affetto dei figli Tomaso e Veronica. Ciao Emilio, pregheremo per te e per i fratelli che ti hanno preceduto nella speranza che purificati dalla fede in Cristo possiamo ritrovarci ancora tutti insieme. Tua sorella Laura pagina 22 «Voce amica» Marzo-Aprile 2013 ANAGRAFE BATTEZZATI 2. PILAT GIULIA di Francesco e di Bianco Fanzia, residenti a Tarzo, in via Colmaggiore di Sopra, nata a Treviso il 16.7.2012, battezzata nella chiesa arcipretale di Tarzo il 7 aprile 2013, dopo il rito di accoglienza celebrato il 10.3.2013. Padrini: Pilat Silvana e Brufatto Sergio della Parrocchia di Tarzo. 3. ZANELLA NICOLA Stefano e di Dal Cin Tatiana, residenti a Tarzo, in Via Rive S. Pietro, nato a Conegliano il 7.9.2012, battezzato nella chiesa arcipretale di Tarzo il 7 aprile 2013, dopo il rito di accoglienza celebrato il 10.7.2013. Madrina: Casagrande Emanuela della Parrocchia di Corbanese. 4. CARPENE’ AURORA di Alberto e di Di Napoli Marianna, residenti nella Parrocchia dell’Immacolata di Lourdes di Conegliano, nata a Conegliano il 1.12.2007, battezzata nella chiesa arcipretale di Tarzo il7 aprile 2013, dopo il rito di accoglienza celebrato il 10.3.2013. Padrini: Carpenè Elena e Tonon Graziano della parrocchia di Castello Roganzuolo. 5. FOLEGOTTO NICOLA di Omar e di Strazzer Elisa, residenti a S. Vendemiano in via Dante, nato a Conegliano il 16.7.2012, battezzato nella Chiesa arcipretale di Tarzo il 7 aprile 2013, dopo il rito di accoglienza celebrato il10.3.2013. Madrina: Manarin Ombretta della Parrocchia di Tarzo. Lo scorso 7 aprile Giada, Nicola, Aurora e Nicola hanno ricevuto il Battesimo dopo il rito di accoglienza del 10 marzo, che è stato la fine di un percorso che ha avuto come guida il nostro parroco ed il gruppo famiglie di Tarzo. Il battesimo è nuova vita, l’inizio della vita da cristiani ed i nostri figli hanno ricevuto il battesimo la domenica dopo la Pasqua, dopo che avevamo celebrato la risurrezione di Cristo la vittoria della vita sulla morte della luce sulle tenebre. Fare battezzare i nostri figli è stata una scelta d’amore, una scelta di vita ed anche l’assumersi di una responsa- bilità per noi genitori, quella di farli crescere nelle fede e di essere noi stessi esempio per i nostri figli. Non è un mai stato un compito facile, ma in questo periodo di crisi sociale, di valori di idee e di fede dove si cercano sempre le vie più semplici e rapide per raggiungere i propri scopi essere dei bravi genitori è un lavoro duro e faticoso e spesso ci sentiamo soli ad affrontarlo. E spesso anche la nostra fede a volte può vacillare. Ma come nel giorno del battesimo non eravamo soli ed avevamo vicino ai nostri figli i padrini e le madrine la comunità di Tarzo, il gruppo famiglie, il parroco, cosi dobbiamo pensare nel quotidiano di non soli nel far crescere i nostri figli nella fede cristiana. Anche noi genitori dobbiamo imparare o reimparare ad essere dei buoni cristiani, dimostrandolo ai nostri figli quotidianamente trovando il tempo di stare insieme essere d’esempio nella preghiera e nella partecipazione alla vita liturgica della comunità. L’impegno che abbiamo preso durante la preparazione ed il giorno del battesimo è grande, ma siamo convinti che con la preghiera e con il sostegno delle persone a noi care riusciremmo a raggiungerlo. Vorremo far un ringraziamento a Don Francesco che ci ha seguito in questo cammino ed al Gruppo famiglie che ha animato con noi la cerimonia e tutti i fedeli che hanno condiviso con noi la gioia e l’emozione di assistere al battesimo dei nostri figli. I genitori Rosario nel mese di maggio Prapian Castellich Villa Bianca Fratta Colmaggiore di Sotto Colmaggiore di Sopra Istituto Padre Pio Reseretta Casa Suore Ancelle Missionarie Via Toniolo Bressa Nogarolo Via S. Pio X Via Col di Lana Villaggio Diaz Chiesa parrocchiale Marzo-Aprile 2013 DEFUNTI 8. DA DALTO ANTONIO. Era nato a Tarzo il 17.11.1942, i genitori provenivano da S. Pietro di Feletto, ma trascorse la sua giovinezza a Resera con le sorelle Gina, Pasqua, Maria e Angela e Giovani, ora defunto. Celebrato il matrimonio con Rosa Faraon aveva con la moglie avuto la gioia di amare i figli Ivana e Alberto e, da due anni il loro nuovo affetto era la nipotina Emma. Dopo alcuni anni di emigrazione in Svizzera, Antonio ritornò al suo paese, dove esercitò la sua professione di muratore. Con fatica, con lavoro costante, ma soprattutto con amore si era costruita la sua casa a Reseretta aiutato dalla moglie e dai figli. La sua passione e soddisfazione era renderla bella e accogliente con le piante, i fiori. L’orizzonte della sua vita era il lavoro e la sua casa. E qui trovava la moglie Rosa alla quale diede con cuore ogni assistenza per alleviare difficoltà, formando con lei un cuor solo e un’anima sola. Antonio ogni domenica accompagnava la moglie alla chiesa per partecipare alla santa messa. Quest’anno, per la prima volta, non ha potuto essere presente alla Messa di Pasqua. Faceva parte della Associazione Alpini, con i quali condivideva ideali e progetti. Concluse il suo viaggio su questa terra all’Ospedale De Gironcoli di Conegliano il 1 aprile 2013. La Santa Messa esequiale venne celebrata a suo suffragio nella chiesa di Tarzo il 4 aprile. 9. BOTTEGA COSTANTINO Era nato 95 anni fa a S. Pietro di Feletto il 23.11.1917. Nel 1943 celebrò il matrimonio con Ida Cecchinel. Ebbe la gioia dei figli Giancarla, Maria Teresa e Giovanni. Costantino con la famiglia gestì con passione e soddisfazione la sua attività fino al 1982. Da circa trenta anni si era ritirato in pensione nella sua casa in via dei Pascoli. Ebbe allora la possibilità di coltivare al meglio il suo tempo libero facendo visita agli amici con il suo motorino e poi con la bicicletta, con andare ardito e tranquillo. Nel 2007, dopo la morte della moglie Ida, si sente che le forze sono segnate dagli anni che aumentano e la salute diventa fragile. Passò da questo mondo al mondo di Dio nella sua casa a Tarzo il 4.4.2013. La Messa esequiale venne celebrata nella Chiesa di Tarzo e sepolto nel cimitero di Tovena. 10. FURLAN KATIA. Era nata a Conegliano 42 anni fa, il 20.5.1970. Il fratello Luciano condivise con lei gli anni promettenti della giovinezza, in cammino verso la maturità della vita. Celebrò il matrimonio con De Coppi Danilo nel 1993 ed ora era residente a Tarzo, in via Colmaggiore. Ebbe la gioia delle figlie Dalila e Eleono- «Voce amica» ra. La malattia la aggredì, in modo inesorabile, tre anni fa e da allora fu per lei un continuo calvario di dolore, di rientri in Ospedale, di cure, di preoccupazioni alternate a qualche momento di speranza. Concluse il suo pellegrinaggio su questa terra all’Ospedale di Treviso il 4.4.2013. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di Tarzo il 6.4.2013. Le sue ceneri sono state collocate nel Cimitero di Tarzo il 13.4. 2013. 11. BALDASSAR GIOVANNI. Era nato a Tarzo il 19.9.1928. Trascorse la sua giovinezza con la sorella Marianna ed il fratello Giacomo. Lavorò per alcuni anni nella locale Latteria di Tarzo. Celebrò il matrimonio con Sommavilla Rosanna. Ebbero la gioia di estendere amore e speranza nei figli Alberto e Daniele, che poi si allargò ai nipoti Simone e Nicolò ed alla nuora. Per tanti anni esercitò la professione di falegname, nel sua laboratorio vicino a casa di via Pra Mesteghi. Amava il suo mestiere, ci metteva passione e gusto, la cura e la bellezza del rifinire al meglio quanto lavorava con le sue mani e diventava frutto del suo lavoro; vi si poteva scorgere nel lavoro quasi un lampo, una scintilla, un germe di artista che trasparivano dalle sue opere. Giovanni amava la moglie e per 57 anni condivisero nell’amore gioie e speranze, preoccupazioni e sofferenze, ma sempre in clima di solidarietà, di reciproco aiuto e sostegno nella serenità. Giovanni lo vedevamo nel suo laboratorio in mezzo a tavole di legno, a trucioli, a modelli in lavorazione o realizzati. Giovanni partecipava alla Messa domenicale e trovava il suo posto sempre nel banco accanto al Battistero, assieme ad amici quali scambiava saluti e consigli. Faceva parte del Gruppo Alpini, con i quali condivideva progetti e ideali di vita. Concluse il suo vivere su questa terra all’Ospedale di Conegliano il 9.4.2013. Le esequie, a suo suffragio, sono state celebrate nella chiesa di Tarzo l’11 aprile e poi accompagnato al cimitero. 12. FRANCESCHET ELSA si congeda da noi a 76 anni. Era nata a Tarzo il 12.7.1936 e risiedeva in Via Introvigne. Trascorse la sua giovinezza con la sorella Ines e il fratello Arcangelo. A 17 anni andò a servizio come cuoca in una famiglia di Milano e lì conobbe Roberto Massaro con il quale celebrò il matrimonio. Ritornò a Tarzo, nella casa che si erano costruiti pagina 23 ad Introvigne e per 54 anni condivisero nell’amore gioie, speranze e preoccupazioni. Soffrì per la morte di due figlie gemelle ancora piccole, ma poi la gioia riempì la sua casa con la nascita di Nadia e di Franco. A Tarzo Elsa collaborò nella gestione della famiglia andando a servizio in varie famiglie del paese. Amava la sua casa, che la voleva ordinata, accogliente; in questo era sostenuta dalla professione di marmista del marito Roberto. La malattia la raggiunse, furono necessarie attenzioni e cure. In questi ultimi anni, accanto al marito, i figli Nadia e Arcangelo non le lasciarono mancare affetto e assistenza. Concluse il suo cammino su questa terra all’Istituto Padre Pio il giorno 11.4.2013. Le sue esequie vennero celebrate nella chiesa di Tarzo e sepolta nel nostro cimitero il 13 aprile. 13. DE GOBBI ANTONIETTA. Era nata a Venezia il 5.11.1930 e risiedeva a Cavallino-Treporti (VE). Trascorse la sua vita come casalinga, alternando giornate belle a giornate nuvolose. La monotonia del quotidiano poteva essere anche grande, ma lei seppe andare avanti con coraggio e voglia di vivere. Ora era circondata da tanti nipoti che la amavano. Gli anni la fragilità della salute e per una migliore assistenza fu ospitata presso l’Istituto Padre Pio, dove concluse il 19.4.2013 il suo cammino su questa terra a 82 anni. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa di Tarzo il 20 aprile e poi accompagnata al Cimitero in attesa della resurrezione. 14. ZANGRANDO ROBERTO. Era nato a Tarzo il primo novembre del 1948. Ha lavorato come impiegato in fabbrica e da poco tempo era andato in pensione. Faceva parte del Gruppo Alpini, che numerosi sono venuti a salutarlo, ad esprimergli gratitudine e ricordo per le attività compiute insieme. Anche l’Associazione “Anziani del lavoro” è stata presente per salutare il collega di lavoro, partecipe di tante difficoltà. Risiedeva a Tarzo in Via Filippini. Colpito dal male che non perdona, la sua esistenza su questa terra si è conclusa quasi inaspettata a 64 anni, all’Ospedale di Vittorio Veneto il 27 aprile 2013. La Messa esequiale venne celebrata nella chiesa di Tarzo il 29 aprile e poi accompagnato al Cimitero in attesa della promessa del Signore Gesù: “Vado a prepararvi un posto e poi vi porterò con me”. O F F E R T E Per la CHIESA dalla benedizione delle famiglie Tomasi Giovanni 20 €, Tomasi Sergio 15, Tomasi Siro 15, Rota Assunta 30, Andreon Antonio 20, Rivaldi 10, Piccin Rita 10, Tomasi Giorgio 10, Casagrande Germana 10, Casagrande Antonio 10, Gandin Carlo 20, Zapata Maria Dolores 5, Pin Eugenio 10, Tomasi Costantina 20, Casagrande Attilio 40, Da Dalt Rita 20, Tomasi Aldo 15, Tomasi Battistina 10, Cesca Anna Maria 15, Zanetti Antonietta 10, Tomasi Moreno 20, Tomasi Vittorio 10, NN 20, Lovat Raffaele 50, Casagrande Roberto 10. Per la CHIESA 2 raccolta ferro 45 €, Funerale di Gaiot Silvana 34.13 e per opere parrocchiali 4.6, In memoria di Della Colletta Gian Paolo 100, offerte in chiesa 26.76 e opere parrocchiali 11.30, De Conto Rita 20, Zuanella Bruna 10, Meneguz Erminia 15, Da Riz Gina 50, Biz Paolina 20, Franceschet Ottilia 10, Tomasi Giulia 10, Mazzucco Maria 100, Cadalt Elio 10, Pradal Augusta 25, Tomasi Costantina 20, NN 10, Foltran Clelia 10, Faraon Maria 50, Da Parè Amelia 10, aula canonica 30 - aula canonica 20, Roncolato Maria 5, Renier Paolo 15, Salezze Luisa 50, Cresimandi per il Cero 130, In memoria di Da Dalto Antonio 100, offerte in chiesa 82.21 e per opere parrocchiali 98.82, Faraon Giuseppe 30, In memoria di Bottega Costantino 100, offerte in chiesa 44.43 e per opere parrocchiali 36.50, Battesimo di Pilat Giulia 50, Battesimo di Zanella Nicola 30, Battesimo di Folegotto Nicola 40, Pin Iseo 10, Funerale di Furlan Katia 139, Morandin Gino 10, 50° di matrimonio di Ascaro Michele e Mirella 40, Rizzo Claudia 10, In memoria di Franceschet Elsa 100, offerte in chiesa 45.68 e per opere parrocchiali 15.81, Funerale di Baldassar Giovanni 56.24 e per opere parrocchiali 64.27, In memoria di Baldassar Giovanni, i familiari 200, Funerale di De Gobbi Antonietta 36.16, In memoria di De Gobbi Antonietta 150, Busta ringraziamento (5) 35, Genitori dei ragazzi della Messa di Prima Comunione 215, Università Terza Età di S. Lucia di Piave 30, In memoria di Zangrando Roberto 250, Settimana santa 129.05,Un pane per amor di Dio (83) 138.89, Fregonese Silvia 30. Offerte festivo 791, offerte feriale, 282.46, Candele 449.81, stampa 274.55. Spese: varie batterie – lampadine 21 – verifiche catastali 35, restituzione prestito grazioso 5.000, toner fotocopiatrice 90, stampa 268.24, Candele 600, Compenso sacerdoti per ministero 190, bicchieri aux flambeaux 50, varie “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto chiesa 15, Riparazione condutture acqua canonica 1.452, Sito parrocchiale 246,11, Luce 786,31, Riscaldamento 4147,34. Angolo dei ricordi Per la SCUOLA MATERNA Comitato Genitori Scuola Materna 2495.50 €, Vendita Biglietti Lotteria La Candelora 1825,00, NN 100, Benetti Debora 1050. SPESE: Personale 10.454 €, Alimentari 2.310,62, CESA 926.38, Spese varie 200, Sagnelli riparazione 662,30, Ortolan Luisa prest. occas. 1340, Saccon Elettrodomestici 279, Label Store 133,10, Nottoli nuoto 1.1184. Luce 603, Riscaldamento 6413,94. Per la Chiesa di NOGAROLO Tomasi Giovanni 20 €, Cadalt Santina 20, Andreon Maria 20, Offerte in chiesa 607,01, Tomasi Lucio in memoria di Guerrini Franca 300, Spese: Luce 72.88, Riscaldamento 218,6, pulizia tovaglia altare 8. Anni ‘30, a sinistra il Parroco Don Lucio Sartori con il Cappellano, a destra il mansionario Don Desiderio Calderer con un gruppo parrocchiale nel cortile davanti alla canonica. Arch. Michelon Bruno. Per la Chiesa di FRATTA. Spese: 63.53. Per VOCE AMICA Tarzo: Pilat Mirko 5 €, Zuanella Teresa 10, Meneguz Erminia 15, Pizzeria La Pasqualina 50, Turri Bruno 20, Meneguz Celestino 10, NN 10, Faraon Giuseppe 20, Pancot Pier Giovanni 30, Bottega Giovanni 20, Zuanella Luciana 20, Da Dalto Gina 10, Tomasi Giovanni 20, Tomasi Siro 15, Piccin Rita 20, Gandin Carlo 20, Da Dalt Rita 10, Tomasi Aldo 15, Andreon Maria 5, Tomasi Battistina 20, Cesca Anna Maria 10, Zanetti Antonietta 10, Casagrande Giuliana 20, Gegneletti 10, NN 5, Faraon Da Dalto Rosa 20, Mazzucco Egidio 20, NN 5, Con Sonego Antonio 20, Riva Antonio (Trasaghis) 20, Michelon Rita 5, Dal Lago-Michelon 10, Favero Anna 1, Pizzol Luisa 20, Biz Attilio 10,Tomasi Lucio 50, In memoria di Bottega Giovanni 20, Pol Nicola-Edicola 100, Andreetta Emilio (Saronno) 15, Fregonese Silvia 20. Corbanese: via Martiri e Callesella 59 €, via Madonna 20, Piazza Papa Luciani 10, Bottega Armando e figli 36, Franceschet Umberto 20, Pascon Vittoria, 15, Bottega Carlo 12, Anna Maria Angela 20, Antiga Emilio 25, Pollesel Odone 20, De Polo Ettore 15, Casagrande Bruno, Rina e figli 40, Gelsomina 20, Anna Bella 20, Zanette 10, Berno Luigina 20, Perenzin M. Pia 15, Cominetti G. 20, Salone Liviana 48, Zancanaro Tullio 15, Battiston Silvio 10. Totale 475 €. Arfanta Resera: 160 € Spese. 203,80, Tipografia: fattura di novembre-dicembre 1.329,90. Calendarietto appuntamenti Maggio 1 Festa S. Giuseppe Lavoratore, Gruppo Famiglie a Castelmonte Inizio Mese di Maggio 2 Primo Giovedì del Mese: adorazione per le Vocazioni 3 I° venerdì del mese 4. Incontri Ragazzi Ia Confessione 6. Confessioni ragazzi di 5 elementare 12. Ascensione del Signore. Festa della Mamma Festa Scuola Materna - I Balocchi 13. Miane:Veglia di Pentecoste 17. A Revine Incontro Equipe Unità Pastorale 18. Sulla Laguna di Venezia 19. Festa di Pentecoste 26. Conclusione Anno Catechistico ACR- Scuola di Canto – Scuola Materna Giugno 1. Incontro Catechisti della Forania. Incontro famiglie n° 3 2. Festa del Corpus Domini, processione 6. Incontro sacerdoti e diaconi forania 9. Gita Chierichetti, ACR e Piccolo Coro a Canale d’Agordo (con i genitori) 15. Incontro con i Genitori dei bambini d. Scuola Materna 28. Redazione Voce Amica Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, M. Introvigne, Bruno Michelon, A. Pancot, Egle Altoè, M. Tonin, ragazzi ACR. Lucio Tarzariol, R. Sopracordevole. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, F. Borsoi, S. Zamuner, Gabriella D.P.. Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Valentina Resera, Luciano Resera, Maria Augusta Salvador, Maria Teresa Tomasi, Andrea De Marchi, Milva Faraon