2013-6 - Parrocchia di Tarzo
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2013-6 - Parrocchia di Tarzo
° 0 5 «Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Novembre-Dicembre 2013 - Anno L - numero 6 VISITA PASTORALE DEL VESCOVO La visita pastorale nasce dal dovere del vescovo di “mantenere contatti personali” con il clero, i religiosi e le religiose e con i laici nel loro specifico territorio ossia nelle diverse comunità parrocchiali. Ha lo scopo di confermare, sostenere e stimolare la fede, la testimonianza e l’impegno di evangelizzazione di ogni battezzato e di ogni comunità di battezzati. Questo atto pastorale è destinato, oltre che alle persone, anche alle strutture e agli strumenti destinati al servizio pastorale, allo scopo di verificare la loro idoneità all’opera di evangelizzazione e di servizio pastorale. Il vescovo viene come successore degli apostoli. La sua non è dunque la visita di un ispettore amministrativo o di un controllore buroc burocratico, ma è “un’azione apostolica”, cioè la visita di un inviato che rende presente Gesù Cristo nella comu comunità cristiana. La visita pastorale può essere davvero definita un evento di ggrazia per le comunità in cui viene compiuta. Una caratteristica ca della visita pastorale è quella della territorialità. Essa infatti abbraccia tutto il tterritorio della diocesi e si svolge nell’ambi bito della parrocchia, dell’unità pastorale e d della forania. La parrocchia è la più antica e collaudata porzione della diocesi e rappresenta la comunità cristiana territoriale di base, dove si realizza la reciproca conoscenza e collaborazione tra parroco, eventuali diaconi, consacrate/i e fedeli. Le parrocchie della nostra diocesi sono a lo loro volta tradizionalmente raggruppate in forn fornaie secondo il criterio di una più vasta unità territoriale. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e Corbanese fanno parte della forania “la Vallata”. Più recenti, sono le unità pastorali. Guidate ognuna da un presbiterio Moderatore, raggruppano più parrocchie vicine tra le quali vengono gradualmente avviate forme di condivisione e collaborazione pastorali. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e Corbanese fanno parte dell’unità pastorale “dei Laghi” insieme alle parrocchie di Lago e Revine. Questa visita pastorale, pur avendo dei momenti che faranno riferimento alla forania, privilegerà la realtà della parrocchia e quella dell’unità pastorale. La ‘visita’ diventa una testimonianza della nostra fede: nell’incontro reciproco del vescovo e della comunità cristiana noi riconosciamo e proclamiamo che Gesù è il Figlio di Dio, che Dio dimora in lui ed egli in Dio. In questa atmosfera di fede e di carità la visita pastorale produrrà frutti di grande valore spirituale e pastorale. La visita pastorale si rivolge non solo ai battezzati che abitualmente partecipano alla celebrazione eucaristica domenicale, ma anche ai credenti che hanno abbandonato la pratica religiosa e a tutti coloro che, in difficoltà per motivi di fede o di morale, sono pur sempre desiderosi di verità. (a pagina 3 il programma della visita) www.parrocchiaditarzo.it UN SANTO AL MESE BeatoClaudio Granzotto N Nacque a S S. L Lucia i di Pi Piave, diocesi di Vittorio Veneto, il 23 agosto 1900. A 29 anni conseguì, presso l’Accademia delle Belle arti di Venezia il diploma di Professore di scultura, arte che esercitò per tutta la vita. Nel 1933, “vinto dal Signore” abbandonò una promettente carriera artistica ed entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Visse la sua vocazione francescana prevalentemente nel convento di San Francesco a Vittorio Veneto, edificando tutti per la sua umiltà, per il suo amore alla preghiera e per la generosa carità verso i poveri e i sofferenti. Andava ava a chiede l’elemosina nel suo paese nativo, dove tutti lo conoscevacevano. Si faceva chiudere in chiesa dove passava la notte in n preghiera, per prepararsi a scolpire olpire Auguri di BUON ANNO a tutti i nostri affezionati lettori e sostenitori le sue statue e nelle famiglie si fermava a pregare e a confortare gli ammalati. Colpito da un male incurabile morì il 15 agosto 1947 nell’Ospedale Civile di Padova e fu sepolto nel cimitero di Ceneda a Vittorio Veneto. Le sue spoglie mortali furono presto trasferite presso la “Grotta di Lourdes” da lui realizzata nel convento francescano di Chiampo (Vicenza). Voce Amica con questo numero conclude il suo 50° anno di vita, con l’occasione, per non creare disguidi nella redazione, si invitano tutti coloro che intendono pubblicare notizie di inviare gli articoli in formato Word e le foto in jpg al sito parrocchiale [email protected] Sommario Comunità cristiana Cronaca locale Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese 1-5 6 7-8 9-10 11-14 Parrocchia di Tarzo Serta montagna Ricordi Anagrafe Offerte 15-20 21 22 23 24 pagina 2 «Voce amica» MAMMA MARGHERITA (continuazione) Ascanio, il primo “animatore” dell’Oratorio Nel febbraio del 1950 il Seminario era stato chiuso. I chierici erano stati invitati a tornare alle loro famiglie. Uno di essi, Ascanio Savio di Castelnuovo, chiese all’Arcivescovo di poter continuare gli studi stando all’Oratorio. Don Bosco lo conosceva da cinque anni, sapeva che sarebbe stato un buon “animatore” dei suoi ragazzi, e appoggiò la domanda. Ascanio per quattro anni divenne il primo “chiericoassistente” dell’Oratorio. Testimoniò: “Conobbi la madre di don Bosco quando entrai all’Oratorio: da tutti noi e dagli estranei, e dai vescovi stessi veniva chiamata Mamma Margherita. Di lei c’era nel mio paese un’ottima opinione. Il mio parroco diceva che era una santa donna, e che aveva fatto miracoli per aiutare suo figlio a farsi prete… Io ho sempre visto questa donna riverita dai giovani dell’Oratorio, come se fosse stata loro madre, e veramente madre si mostrava a tutti”. Una specie di frenesia contro i preti Lo statuto albertino del 1848 aveva concesso la libertà di stampa. Aveva tolto ai Padri Gesuiti il monopolio dell’istruzione pubblica e il potere di “censurare” i libri. La fine di questa che veniva chiamata “dittatura intellettuale” scatenò non solo contro i Gesuiti, ma contro tutti i preti una vera “caccia all’uomo”. Scrive don Bosco: “Una specie di frenesia invase le menti degli stessi giovinetti, che assembrandosi in vari punti della città, nelle vie e nelle piazze, giudicavano ben fatto ogni sfregio contro il prete o contro la religione. Io fui più volte assalito in casa e per strada. Un giorno, mentre facevo il catechismo, una palla di L’apertura del processo informativo per la causa di beatificazione dal Vescovo Luciani il 16 dicembre 1959 e dopo quindici mesi, il 16 marzo 1961 la conclusione. Luciani, Patriarca di Venezia, il 5 settembre 1976 a Chiampo, ricordò Fra Claudio: “Fra Claudio è qui sepolto. Il padre Ilario Zordan invitò a Chiampo il prof. Granzotto di 33 anni per fare il bozzetto della futura grotta. Compiuto il bozzetto della grotta, gli venne offerto il compenso in denaro; lui rifiuta e chiede: “Dite, invece, ai fratini che preghino per me, perché io possa imboccare la strada giusta, quella cui Dio mi chiama”. Qualche mese dopo egli torna a Chiampo e chiede di vestire il saio di San Francesco. Vescovo a Vittorio Veneto, ho sentito parlare della sua vocazione dal suo parroco Mons. Morando, dal Prof. Bepi Modolo suo amico e da alcuni testimoni. Fra Claudio bravo scultore, ha voluto restare laico e ha fatto della vita umile e nascosta il suo programma di vita. Da aggiungere la sua devozione alla Madonna. La grotta, l’ha ideata e costruita lui, mettendoci, per due anni, tempo, lavoro, cuore e dando, senza saperlo, il tocco dell’arte francescana alla teologia francescana. Fra Claudio ripetendo a Chiampo la grotta di Lourdes e scolpendo la devotissima statua ha dato un’eco alla voce di Maria e un sigillo di marmo ai libri. Fra Claudio pregava, ha parlato a Dio e a Maria con la preghiera”. Fu beatificato, da Papa Giovanni Paolo II, in San Pietro a Roma il 20 novembre 1994. Il giorno 2 settembre viene celebrata la sua memoria liturgica. Le sue opere si possono ammirare, inoltre in altri luoghi. Nella Chiesa di S. Lucia di Piave, l’acquasantiera, la statua di Santa Lucia, i due leoni all’entrata in chiesa, nel Convento san Francesco a Vittorio Veneto (Cristo morto), nel convento francescano di Chiampo. L’immagine della Madonna. archibugio entrò per una finestra, mi forò la veste tra il braccio e le coste, e andò a fare un largo guasto nel muro. Don Borel poté pure scampare come per prodigio a una pistolettata. Apparve come un pervertimento di idee e di azioni che io non potevo più fidarmi di gente di servizio; quindi ogni lavoro domestico era fatto da me e da mia madre”. Per Mamma Margherita furono ore di trepidazione per la vita di don Bosco. Qualcuno consigliò a don Bosco di chiudere temporaneamente l’Oratorio, per aspettare tempi migliori. I pagliericci in chiesa tra banco e banco per Esercizi Spirituali Don Bosco, invece, venne fuori con una trovata strana o geniale. Volevano strappare i giovani al Signore e alla Chiesa? E lui per tenersi legati i migliori e suscitare tra loro vocazioni, pensò ad un corso di Esercizi Spirituali di cinque giorni. Era un’impresa temeraria: come mettersi a piantare nuovi alberi durante una grandinata. Mamma Margherita sarebbe stata gravata da un pesantissimo superlavoro; e in quel tempo quale dei padroni avrebbe concesso un’assenza dal lavoro di cinque giorni ai propri lavoranti per trascorrerli a dire preghiere ed ascoltare prediche? Ma don Bosco tentò. Parlò ed ottenne l’accettazione del suo progetto da una cinquantina di ragazzi, tra gli interni che già ospitava e i tanti esterni che frequentavano la scuola serale. E poi cominciò il pellegrinaggio dai loro vari padroni. Spiegava loro che gli Esercizi Spirituali avrebbero reso migliori i loro giovani lavoratori, più obbedienti. Molti padroni gli sbatterono la porta in faccia. Una ventina invece (che già conoscevano don Bosco) dopo esitazioni più o meno lunghe avevano accettato. A questo punto, don Bosco chiese il permesso delle famiglie (quelli che ce l’avevano) o del parente più prossimo. Alla fine parlò con Mamma Margherita. Le disse tra il serio e lo scherzoso che aveva deciso di esercitarsi nel mestiere di cuoco al suo fianco per una settimana, e così avrebbe trattenuto una ventina di ragazzi a pranzo e a Novembre-Dicembre 2013 cena. Probabilmente la madre (che già sapeva tutto dalla confidenza dei ragazzi) gli domandò ridendo se aveva deciso di imparare anche il mestiere di lavapiatti. Il problema più difficile da risolvere fu trovare venti posti per dormire. Don Bosco, infatti, perché fossero efficaci, voleva che gli Esercizi Spirituali fossero “chiusi”, cioè senza contatti esterni né di giorno né di notte. Giuseppe Buzzetti, il ragazzo interno in cui don Bosco aveva la massima fiducia, e a cui aveva affidato tutte le faccende amministrative accanto a Mamma Margherita, ricordava sorridendo quanti tentativi aveva fatto con Mamma per piazzare quei benedetti venti pagliericci. Avevano provato nei sottoscala, negli sgabuzzini. Alla fine avevano deciso di collocarli quasi tutti nella chiesina, tra un banco e l’altro. “non sono molto comodi, ma se uno ha sonno.. Poi dovettero fare i salti mortali per trovare i piatti e le posate per tutti, e specialmente (durante i cinque giorni) per riempire i piatti di tutti a pranzo e cena. Ogni giornata degli Esercizi consisteva nella Santa Messa celebrata al mattino, e in quattro prediche (due al mattino e due al pomeriggio) che avevano per argomento la vita e la morte, il giudizio e la misericordia di Dio, l’inferno e il paradiso. Centro degli Esercizi era una confessione ben fatta “come se fosse l’ultima della vita”, diceva don Bosco. L’effetto di quegli Esercizi fu meraviglioso. Don Bosco nella quasi illeggibile pagina 144 delle sue Memorie manoscritte, afferma: “Riuscì assai bene. Molti intorno a cui si era lavorato lungo tempo inutilmente, si diedero davvero ad una vita virtuosa. Parecchi si fecero religiosi, altri rimasero nel secolo, ma divennero modelli nella frequenza agli Oratori”. Nel margine sinistro della stessa pagina, don Bosco scrisse, schiacciando parole e righe, otto nomi e cognomi di quei primi ragazzi, aggiungendo “furono sempre dei buoni cristiani”. I frutti spirituali furono talmente superiori all’aspettativa che don Bosco, pur a costo di qualunque sacrificio, li ripeté ogni anno. La catena degli Esercizi Spirituali cominciata con 20 oratoriani continuò ininterrotta fino ed oltre la morte di don Bosco, e fu sempre sorgente di buone vocazioni cristiane e religiose. (Continua) «Voce amica» Novembre-Dicembre 2013 MISSIONARIE E MISSIONARI UCCISI NELL’ANNO 2012 OPERATORI PASTORALI: Sacerdoti 10, Religiose 1, Laici 1. Totale 12 PAESE DI ORIGINE: Africa 4, America 5, Asia 2, Europa 1 LUOGHI DI MORTE: Africa 4, America 6, Asia 2 Questi i loro nomi Don David Donis Barrera, 70 anni, parroco della parrocchia della Sagrada Familia ad Oratorio in Guatemala, assassi- nato il 27 gennaio. Accoltellato dagli occupanti di un autovettura coinvolta in un lieve incidente stradale. Don Jenaro Aviña Garcia, 63 anni, parroco della parrocchia dell’Immacolata Concezione ad Atizapan de Zaragoza in Messico, assassinato il 28 gennaio. Assassinato alle prime ore del mattino nella sua abitazione, di cui aveva aperto la porta a seguito di rumori mori indistinti. Suor Liliane e Mapalayi, della congregazione one delle Suore della Carità di Gesù e Maria a Kananga in Repubblica epubblica Democratica del Congo, ngo, assassinata il 2 febbraio. Pugnalata nel liceo gestito dalla sua congregazione. Don Anastasius Nsherenguzi, 43 anni, sacerdote della diocesi di Kayanga in Tanzania, Programma VISITA PASTORALE FORANIA “LA VALLATA” 06/03 TARZO h. 20:30 CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA PER L’INIZIO DELLA VISITA PASTORALE 12/03 MIANE h. 20:30 INCONTRO AMMINISTRAZIONI COMUNALI 15/03 A VILLA BIANCA h. 10:30 INCONTRO RELIGIOSI/E 28/03 CISON h. 20:30 INCONTRO AGGREGAZIONI LAICALI 04/04 REVINE h. 19:00 INCONTRO GIOVANI h. 20:30 VIA CRUCIS UNITA’ PASTORALE DEI LAGHI 07/03 CORBANESE h. 21:00 INCONTRO CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI 11/03 LAGO h. 20:30 INCONTRO CONSIGLI AFFARI ECONOMICI 13/03 LAGO h. 20:30 INCONTRO MONDO VOLONTARIATO 16/03 TARZO h. 16:00 INCONTRO OPERATORI PASTORALI h. 18:30 S. MESSA CON OPERATORI PASTORALI E ASSOCIAZIONI SPORTIVE 19/03 CORBANESE h. 20:00 S. MESSA CON CORI PARROCCHIALI h. 20:30 INCONTRO “EQUIPE” 20/03 ARFANTA PARROCCHIA DI TARZO 16/03 h. 8:00 S. MESSA h. 9:15 CHIERICHETTI, ACR, PICCOLO CORO h. 10:30 S. MESSA h. 11:30 h. 14:30 SALUTO ALLE FAMIGLIE BAMBINI E RAGAZZI DEL CATECHISMO (4ª - 5ª EL.) h. 15:15 DA ANZIANI e MALATI 18/03 h. 17:30 h. 14:30 ANIMATORI GREST E CRESIMATI RAGAZZI DEL CATECHISMO (2ª -3ªM.) 19/03 h. 15:15 h. 9:30 DA ANZIANI e MALATI SCUOLA MATERNA PARROCCHIALE h. 10:30 DA ANZIANI e MALATI h. 14:30 BAMBINI E RAGAZZI CATECHISMO (1ª - 3ª EL. ; 1ª M.) h. 15:30 h. 14:30 DA ANZIANI e MALATI BAMBINI CATECHISMO (2ª EL.) h. 15:30 S. MESSA ANCELLE MISSIONARIE A VILLA BIANCA: S. MESSA E INCONTRO CON RELIGIOSE, OSPITI E PERSONALE A PADRE PIO: INCONTRO CON OSPITI E PERSONALE DELLA CASA E S. MESSA. 17/03 20/03 21/03 h. 9:30 22/03 h. 9:30 h. 15:00 h. 16:00 INCONTRO CON REDAZIONE “VOCE AMICA” INCONTRO CON VOLONTARIE PER LA PULIZIA DELLA CHIESA E PER LA DISTRIBUZIONE DI VOCE AMICA E GRUPPO ROSARIO pagina 3 deceduto un duto il 7 aprile dopo d giorno di agonia. per gonia. Intervenuto Interve evitare degenerazioni d in una lite è stato colpito da una grossa pietra che gli ha procurato ferite mortali. Don Luigi Plebani, 62 anni, missionario bresciano Fidei Donum a Rui Barbos Barbosa in Brasile, B trovato impiccato mpiccato il 29 aprile. a Molto probabilmente obabilmente si è trattat to di una rapina degenerata; degenerat in passato aveva veva ricevuto minacce mina da parte di bande legate al traffico di droga. ga. Padre Valentim Edua Eduardo Camale, 49 9 anni, dei Mission Missionari della Consolata olata (IMC) a LiqueLiqu lava in Mozambico, ambico, ucciso il 3 maggio. Percosso rcosso a morte da d quattro banditi diti che volevano imim possessarsi delle poche offerte offert per la scuola dell’infanzia gestita gestit dai missionari.i. o Emilio Sanchez Don Pablo Albarracin, della parrocchia d di Santa Maria Madre de Dios in ceduto l’11 agoColombia, deceduto sto dopo tre giorni di agonia., ravemente ferito Aggredito e gravemente enti scoperti duda alcuni malviventi rante una rapinaa nella sua abitazione. Padre Elie Gergi al-Mani, dell’Ordine kdessi, 50 anni, Libanese Maronita a Bhersaf in Libano, rinvenuto senza vita il 25 agosto. Ucciso per asfissia e annegamento durante un tentativo di rapina sulla strada marittima di Naameh, 10 km a sud di Beirut. Don Teodoro Mariscal Rivas, 45 anni, sacerdote nella parrocchia di Santo Niño de la Salud in Messico, ritrovato il 20 settembre. Assassinato nella sua abitazione probabilmente in seguito ad una rapina e ritrovato legato mani e piedi con una busta in testa che ne ha provocato il soffocamento. Padre Bruno Raharison, sacerdote gesuita di Mahamasina in Madagascar, ucciso il 30 settembre. Colpito più volte con un arma da taglio al dorso, al petto e alla testa nel corso di una rapina in strada. Conchita Francisco, 62 anni, operatrice pastorale laica di Bongao nelle Filippine, assassinata il 13 novembre. Uccisa a colpi di arma da fuoco da uomini non identificati appena uscita dalla locale chiesa. Don Eduardo Teixeira, 35 anni, parroco della parrocchia São Jorge a Campina in Brasile, assassinato il 16 dicembre. Colpito da almeno due colpi di arma da fuoco nel corso di una rapina. pagina 4 Novembre-Dicembre 2013 (continuazione) “UOMO DI PENSIERO E DI AZIONE” BEATO ANTONIO FEDERICO OZANAM Nell’anno 1848, dopo l’abdicazione del re, Luigi Filippo di Orleans, durante i tumulti di Parigi che videro l’uccisione dell’arcivescovo della città Mons. Affré, che aveva cercato di interporsi fra le barricate, Ozanam fece parte della Guardia Nazionale, che doveva garantire la legalità del governo provvisorio. Nel medesimo anno accettò a Lione la candidatura politica per la Costituente Nazionale, facendo professione lettorale di democratico e di repubblicano. Ma non fu eletto. Continuò invece a partecipare alle attività della Società di S. Vincenzo De’ Paoli, visitandone spesso le Conferenze, sia in Francia sia all’estero, che egli considerava per i giovani come fondamentale preparazione per la loro vita sociale. “Avvicinarsi alla miseria, toccarla con le mani, discernerne le cause conoscendone gli effetti dal vivo, in una famigliarità affettuosa con quelli che ne sono oppressi” tale doveva essere, secondo Ozanam, l’iniziazione ai problemi sociali. Conobbe molto bene l’Italia alla quale fu sempre molto affezionato e dove compì vari viaggi in periodi diversi, sia per mo- tivi di studio, sia di carattere personale e gnamento universitario. religioso. L’accettazione della malattia sublimò la Fu grande ammiratore della persona di sua vita, quale consapevole offerta a Dio PIO IX, che lo ricevette in udienza due della rinuncia a tutto quanto avrebbe ancovolte e che egli vedeva come il grande ra potuto fare ed aumentò il suo interessapontefice che avrebbe riconciliato la Chiemento per la Società di San Vincenzo, che sa con la società moderna. non venne mai meno, anzi si accrebbe con Questa vita così fortemente e cristianagli anni, particolarmente in Italia durante mente impegnata, fu accompagnata da una il suo ultimo soggiorno. Sapeva certamenvita intima e famigliare di grande sensibite come aveva detto un grande pensatore lità e delicatezza, non priva di momenti di francese prima di lui, Biagio Pascal: “Tutti grande dolore, come anche da sentimenti gli spiriti insieme e tutte le loro opere non di amicizia con molte persone del suo amvalgono il più piccolo slancio di carità”. biente e del suo lavoro, che non conobbero (continua) (Da “Società di San Vincenzo De Paoli). incertezze o interruzioni, ma furono vera e d i op p e er r e e. . condivisione di fede di opere. ve, mo ve ve, m r a ssoli rì o i 40 ol 40 La sua vita fu breve, morì ette et t t te e emb mb b re 1 185 85 5 3 anni, a Marsiglia, l’8 settembre 1853 dove v ave ve aavevveeeritornando dall’Italia, do l i ie ievo e v vo a i va invano cercato sollievo ai ddiizi ziooosuoi mali:Le sue condizio199. GREGORIO XI, francese 30.12.1370, t i im i ni di salute negli ultimi 5.1.1371 – 26.3.1378 no o , anni della vita furono, e e, , infatti, molto precarie, Con papa Gregorio XI, che si chiamava Pietro Roger de ma egli si sacrificò Beaufort, ebbe termine la cosiddetta “cattività avignonese”. fino all’estremo soGià da cardinale al seguito di Urbano V, aveva prattutto nell’insepotuto constatare di persona in che condizione degradata si trovasse Roma. Ebbe perciò bisogno di forti incoraggiamenti per convincersi a compiere il grande passo del trasferimento. A tal proposito fu decisivo il viaggio compiuto da Caterina da Siena (1347-1380) ad Avignone al Che cosa ha creato Dio? fine di scongiurarlo alla partenza senza ulteriori La Sacra Scrittura dice: “In principio Dio creò il cielo e la indugi. Caterina si mostrò ferma e severa con il terra”. La Chiesa, nella sua professione di fede, proclama che pontefice e nel nome di Cristo giunse a gridargli in faccia: “Siate Dio è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili: di tutti gli uomo virtuoso, non un fanciullo timoroso”. esseri spirituali e materiali, cioè degli angeli, del mondo visibile Il 13 settembre 1376 Gregorio XI lasciò il palazzo di Avignone, si e dell’uomo. imbarcò a Marsiglia e giunse a Corneto venti giorni dopo. Il 6 ottoChi sono gli Angeli? bre 1376 entrò in Roma, accolto da un popolo festante e increduGli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, inlo, risiedendo in Vaticano il 17 gennaio 1377. Morì l’anno seguente. visibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio faccia a faccia, 200. URBANO VI, Napoli – 8,18.4:1378 – 15.10.1389 Lo glorificano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compiDopo la morte di Gregorio XI si tenne un conclave turbolento mento della missione di salvezza per tutti gli uomini. che vide i soldati francesi arrivare armati persino dentro la capIn che modo gli angeli sono prepella dove erano riuniti gli elettori. I cardinali francesi tentarono senti nella vita della Chiesa? nuovamente di eleggere uno di loro, gli italiani chiedevano che il La Chiesa si unisce agli angeli per adonuovo papa fosse un italiano. Alla fine il popolo romano gridò: “Rorare Dio, invoca la loro assistenza e di mano, romano lo volemo o almeno italiano!”: alcuni celebra liturgicamente la memoria. Così fu eletto Bartolomeo Frignano che prese il nome di Urba(Gabriele, Raffaele e Michele). no VI. Sostenuti dalla corte di Francia con il pretesto della illegitChe cosa insegna la Sacra Scrittutimità del ritorno a Roma del papa, i cardinali francesi ra circa la creazione del mondo visisi riunirono a Fondi ed elessero Roberto di Ginevra bile? con il nome di Clemente VII. Ne scaturì un conflitto Attraverso il racconto dei “sei giorni” armato tra forze papali e antipapali, con l’usurpatore della creazione, la Sacra Scrittura ci fa sconfi tto e costretto a rifugiarsi ad Avignone. Il papa conoscere il valore del creato e la sua fiscomunicò sia lui che la sua alleata Giovanna I di Nanalità di lode a Dio e di servizio dell’uomo. Ogni cosa deve la poli, ma il papato si sdoppiò con due papi, due sedi e propria esistenza a Dio, dal quale riceve la propria bontà e perdue amministrazioni. Con Urbano VI c’erano Caterina fezione, le proprie leggi e il proprio posto nell’universo. da Siena, Carlo IV di Boemia e suo figlio Venceslao, la Qual è il posto dell’uomo nella creazione? Polonia, il Portogallo, l’Ungheria e parte dell’InghilterL’uomo è il vertice della creazione visibile, in quanto è creato ra. Con Clemente VII c’erano Vincenzo Ferreri, la Francia, la Savoia, a immagine e somiglianza di Dio. l’Aragona, la Castiglia e il regno di Napoli. (Da “Catechismo della Chiesa Cattolica Urbano VI visse tra ansie e problemi fino all’ultimo e morì ca– Compendio, nn.59-63). dendo da un cavallo il 15 ottobre 1389 mentre guidava l’esercito alla riconquista del regno di Napoli. IL CATECHISMO I PAPI DELLA CHIESA Novembre-Dicembre 2013 «Voce amica» pagina 5 IL PRIMO SEMINARIO COMPIE 450 ANNI Quello di Larino, provincia di Campobasso, è il primo Seminario in assoluto, fondato il 26 gennaio 1564, dopo che il Concilio di Trento (1545 – 1563) ne disponeva l’istituzione in tutte le diocesi. Lo ricorderà anche Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII, in uno scritto giovanile del 1939 su “Gli inizi del Seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo”: “Ecco il Seminario di Larino. È aperto il 26 gennaio 1564 dal vescovo Belisario Balduino, un reduce dal Concilio di Trento. Vivrà come potrà: in poche e povere stanze con rendite tenuissime: ma intanto è arrivato buon primo”. E poi presenta la lista degli altri nati in quello stesso anno: Rieti (4 giugno), Camerino e Montepulciano, Milano (7 dicembre). Lo storico Ugo Pietrantonio aggiunge quelli di Vladislavia e Posnania (Polonia), Perugia, Eichstatt (Germania), Pavia, Iesi, Osimo e Cingoli, Treviso, Lucca, Caiazzo, Parma, Reims (Francia); quello di Roma sorgerà l’anno dopo, il 1° febbraio 1565. A Larino si cominciò con dodici alunni. Tra il XVIII e il XIX secolo ebbe una floridezza eccezionale. Arrivò ad ospitare quasi duecento studenti, poiché fioriva “in qualunque ramo di scienza” ed era provveduto “di dotti e rispettabili Maestri”, tanto da essere considerato “uno dei migliori del Regno”. La sede più recente, ristrutturata dall’attuale vescovo monsignor De Luca, ospita ora il Centro di formazione pastorale Giovanni XXIII. A Gennaio 2014 si celebreranno i 450 anni di fondazione con una mostra, un convegno, una Messa e una lapide-ricordo. È uscito anche un volumetto dal titolo “Il Seminario di Larino primo della Cristianità”. Giuseppe Mammarella, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli -Larino. (da: Famiglia Cristiana n. 46 anno 2013) I Fioretti di Papa Luciani Nel marzo del 1923 arrivò a Canale d’Agordo P Padre Remigio,un cappuccino di Trieste. Luciani, ch che allora era chierichetto, rimase sconvolto dalle su sue u prediche e decise di farsi sacerdote e lo confidò alla mamma Bortola, la quale ne parlò con il Parroco Don Filippo Carli. Luciani scrisse una lettera al padre Giovanni per avere anche il suo consenso. La risposta del padre si fece attendere e finalmente arrivò la risposta del padre che allora si trovava in Francia per lavoro. Il padre gli rispose non solo approvando, ma manifestando entusiasmo. E Luciani conservò quella lettera assieme al francobollo della Francia. Luciani racconta Un re, che era orbo ad un occhio ed era vecchio, decise di farsi fare un ritratto da mettere nella sala del trono, a ricordo per il futuro. Chiamò un pittore e gli commissionò il quadro. Questi fece il ritratto del re, dipingendolo con due occhi belli e aperti e sorridenti. Il re, dopo aver visto il quadro, si arrabbiò con il pittore e gli disse: Sono già disgraziato ad essere orbo e tu mi prendi anche in giro facendomi due occhi!?. Va via. Il re chiamò un altro pittore. Questi fece il ritratto del re con un occhio vivo e uno chiuso, perché era orbo. Il re, dopo aver esaminato il quadro, disse: Sono già abbastanza disgraziato e tu vuoi che per il futuro io sia ricordato come un povero re orbo. Va Via. Il re chiamò un altro pittore, il quale dipinse la faccia del re di profilo: si vedeva bene la parte del viso con l’occhio vivo, mentre la parte nascosta non faceva vedere l’occhio spento. Il re gli disse: bravo. La verità va sempre detta a tempo e a luogo. Nuova ricerca di Bruno Michelon Ostetriche, Medici, Farmacisti. Aspetti della Sanità a Tarzo tra XVII e XIX secolo Il nostro archivista e ricercatore Bruno Michelon, nel Convegno Nazionale su “ Aspetti della Sanità nelle Prealpi Venete” tenutosi a Vittorio Veneto nel maggio 2012, ha presentato una sua ricerca dove è andato ad approfondire l’argomento Sanità a Tarzo nel periodo tra la seconda metà del 1600 e i primi anni del 1900. La ricerca è confluita assieme a tutte le Nella foto sigillo della altre nella pubblicazione (inComunità di Tarzo titolata come sopra) degli atti del 1772 del Convegno stampata verso fine 2012. Per Tarzo sono una trentina di pagine molto interessanti e documentate, risultato di una paziente ricerca archivistica, dalle quali emergono, dall’oblio del tempo, nomi di persone che hanno servito la comunità tarzese in un settore molto delicato e importante come la salute della popolazione. Inizia con le ostetriche “le comari” che hanno fatto nascere i nostri antenati (l’elenco parte con Maddalena da Fratta del 1660 e Pasqua da Introvigne nel 1671). L’accurata ricerca è arricchita da documenti quali il “regolamento per la scuola di ostetricia in Venezia del 1841” con la finale formula del Giuramento. Poi, continua con i medici la cui professione nell’ottocento ebbe un grosso aumento nel numero di laureati che, progressivamente, aiutati dalle scoperte scientifiche poterono dare un contributo decisivo al miglioramento delle condizioni di vita dei loro contemporanei. Lungo l’elenco dei medici, provenienti da varie parti d’Italia, elenco che, per quelli di origini tarzesi, viene arricchito di interessanti particolari sulla loro vita e parentela. Infine, i farmacisti “lo speziale” dove si scopre che nel 1565 sorse a Venezia “il collegio degli speziali” che nel secolo successivo aggregava già un centinaio di farmacie. Anche qui vari i tarzesi in elenco. La ricerca si conclude con un cenno a casi sanitari come epidemie ed alle norme e discipline che regolavano il “baliatico” ossia quel rapporto che intercorreva tra istituti degli esposti e famiglie affidatarie, argomento che tra la fine del ‘600 e l’inizio dell’800 coinvolse un elevato numero di “esposti” e famiglie tarzesi. Ci complimentiamo con Bruno per la sua passione di ricercatore. Anche questa sua nuova pubblicazione, come le precedenti, si fa leggere volentieri e fa emergere dai polverosi scaffali notizie, nomi, documenti che stuzzicano la curiosità: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (Dante inf. XXVI). Nicola «Voce amica» pagina 6 Novembre-Dicembre 2013 CALCIO CALC C IO OA ASD S D TTarzo arzo R Revine evine LLago ago La squadra ha vinto il proprio girone della fase autunnale del campionato provinciale esordienti a 11, con 8 vittorie, 1 pareggio e 0 sconfitte. Con questa vittoria chiudono la prima fase e si sono qualificati per il campionato che si contenderà il titolo provinciale esordienti fair-play. Giocatori: Battiston Christian, Bernardi Stefano, Biscaro Thomas, Ceschin Filippo, Chiarin Surendra, Da Soller Matteo, De Nardi Riccardo, Lari Alessandro, Mjoual Soufian, Moz Lorenzo, Nasmy Usama, Ndiom Lamine, Pierdonà Matteo, Pol Mattia, Rrushi Renato, Tonin Cristoforo. Allenatore: Grando Dimitri. Accompagnatori. Battiston Stefania, Chiarin Silvio, Moz Alessandro, Pol Eros, Esordienti 2001 Tarzo Revine Lago 4 Novembre La giornata commemorativa dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate è stata celebrata domenica 3 novembre, su iniziativa dell’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo, presieduta dall’inossidabile Antonio Pancot. Hanno collaborato i Gruppi Alpini di Corbanese e di Tarzo e la Sezione di Tarzo dei Fanti. In sequenza sono stati resi gli onori ai caduti, con deposizione di corona d’alloro, presso i monumenti di Corbanese, con benedizione del parroco Don Angelo, di Arfanta, con benedizione di Mons. Rino Damo, alla Chiesetta alpina di San Pietro e quindi a Tarzo, ove è stata officiata la S. Messa presieduta da Mons. Francesco Taffarel. E’ seguito il corteo al monumento, in Piazza IV Novembre dove, dopo l’alza bandiera e l’onore ai caduti, sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo, Antonio Pancot, cl.1922, reduce di Russia ed il Sindaco Gianangelo Bof. Nelle loro allocuzioni hanno toccato Festa della classe 1956 i temi pregnanti della storia che hanno segnato con sangue e sudore la costruzione della nostra patria e la necessità di ritrovare nuova fiducia e speranza per risorgere dalla nuova crisi che attanaglia noi ed il mondo intero. Dopo aver ricordato che “le civiltà periscono e si sgretolano non tanto per le guerre e le bombe, ma per l’egoismo degli uomini, dei governanti, per la loro indifferenza, aridità, mancanza di stimoli morali di ideali e di fede che sono la causa vera e determinante delle guerre stesse”, il messaggio lanciato ai giovani è stato quello che “da ogni Caporetto si può risorgere se vi è lo spirito di sacrificio, volontà di lotta, ferma determinazione, convinzione assoluta si servire un valido ideale”. Gli Alpini di Tarzo, infine, come da tradizione, ha offerto un brindisi a tutti i partecipanti. Franco I. “UNO DI NOI”: I NUMERI DELLA RACCOLTA FIRME Le firme raccolte in Europa: 1.891.406 Le firme raccolte in Italia: 631.024 Le firme raccolte in Polonia: 248.965 Le firme raccolte in Germania: 171.978 Le firme raccolte in Spagna: 167.176 Le firme raccolte in Romania: 135.663 www.comune.tarzo.tv.it Novembre-Dicembre 2013 «Voce amica» [email protected] o.tv7.it Notizie dal Comune Dalla pubblicazione “Comune oggi” Dicembre 2013 Notizie in breve Contributi a famiglie Con delibera del 21.11.2013 n° 110 il l’Amministrazione Comunale ha deliberato di elargire contributi per una spesa complessiva di 15.000 € a circa 424 a famiglie bisognose e con più figli sino all’età massima di 16 anni. Viabilità Dopo quasi un anno dall’evento calamitoso e sbloccato il finanziamento all’interno del patto di stabilità, è stata sistemata la frana che interessava la strada verso il Mondragon nel versante di Corbanese. Sono state sistemate, con un intervento di raccolta delle acque ed una nuova asfaltatura, anche un tratto di via Cesare Battisti (ex scuole di Fratta – Colmaggiore) ed un incrocio lungo via Roncadizza al Molino di Fratta. Un altro intervento di miglioramento del fondo stradale cedevole nella zona di Prapian di Arfanta è stato realizzato grazie all’intervento dei Servizi Forestali. Servizio associato di Polizia Locale Il consiglio Comunale del 7 novembre u.s: ha siglato l’accordo quinquennale con il Comune di Vittorio Veneto per il servizio associato di Polizia Locale. Con questo accordo, che ridurrà la spesa complessiva, tale servizio verrà migliorato e funzionerà anche nella giornata del sabato. Una nuova grande scuola L’Istituto comprensivo di Follina – Tarzo I 5 Comuni della Vallata: Follina, Cison di Valmarino, Miane, Tarzo e Revine Lago, si sono accordati ed hanno costituito il 1 settembre 2013 un unico Istituto Comprensivo che accorpa sotto una unica dirigenza 6 scuole elementari e 3 scuole medie con una popolazione di oltre 1000 allievi. Le scuole funzioneranno negli edifici esistenti nei singoli Comuni. Da un punto di vista amministrativo la Segreteria si trova a Follina, ma presso le scuole di Tarzo avremo un recapito bisettimanale con apertura il mercoledì ed il sabato dalle ore 8,30 alle 13. CASETTA DELL’ACQUA Dal 13 gennaio 2014 sarà attivata, nel piazzale dell’Istituto Comprensivo di Tarzo, la “casetta dell’acqua” per l’erogazione di acqua potabile. L’impianto funziona solo con una Card personale al prezzo di € 5,00 che potrà essere ritirata in Municipio durante il normale orario di ricevimento pubblico. La ricarica della Card potrà essere effettuata presso la macchinetta posta nell’atrio del Municipio con monete da € 0,50 - 1,00 - 2,00 o banconote da 5,00 e 10,00 €. L’impianto non contiene, ne riceve monete o banconote. L’orario di funzionamento dell’impianto è dalle ore 6 alle ore 22. Costo al litro € 0,02 naturale e € 0,05 frizzante. Erogazione massima di 1itri 12. Si consiglia l’utilizzo di bottiglie in vetro L’area è video sorvegliata dal Comando di Polizia Locale di Vittorio Veneto. Trevisani nel Mondo -Sezione di Tarzo Comune di Tarzo -Assessorato alla Cultura Incontro con l’Autore: Roberta Sorgato Autrice di “LA CASA DEL PADRE” Roberta Sorgato, passando dall’astrazione letteraria alla realtà attuale, relaziona sul tema della violenza sulle donne, con letture, proiezioni e stacchi musicali. Accompagnamento musicale al violino Elia D’Errico Municipio di Tarzo - Saletta pubblica Venerdì 17 Gennaio alle ore 20.30 PROSSIMI EVENTI Comune di Tarzo (TV) Assessorato alla Cultura DIOCES I di VITTORIO VEN ETO della Parrocchia della Purificazione Beata Vergine Tarzo (TV) Sabato 1° febbraio 2014 ore 21 Le Antìfone Mariane Maggiori itazioni Canto Gregoriano, Mottetti e Med Elena Bazzo, soprano Cherlene Chi-Kim mezzosoprano Matteo Malagoli, violoncello Stefano Maso, organo Scivias Ensemble Diretto da Milli Fullin Ingresso libero pagina 8 «Voce amica» Novembre-Dicembre 2013 IN DIFESA DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO E’ arrivato il piedibus Cioè un gruppo ordinato di bambini che vanno a scuola a piedi ed accompagnati da adulti. Nella locandina sono indicati i percorsi già istituiti. L’A m m i n i s t r a z i o n e Comunale di Tarzo, .rappresentata dal Vicesindaco Vincenzo Sacchet, con una delegazione di Amministratori vittoriesi, ha voluto dare la sua solidarietà e partecipare alla manifestazione organizzata dalla Coldiretti Nazionale il 4 dicembre al Brennero. La mobilitazione denominata “la battaglia di Natale: scegli l’Italia” è stata promossa per difendere l’economia e il lavoro delle nostre campagne dalle importazioni, spesso di bassa qualità, che sono spacciate come italiane. I manifestanti hanno chiesto fra l’altro alle autorità competenti di etichettare tutti i prodotti alimentari. I carabinieri dei NAS hanno smascherato, in poco tempo, diversi “inganni”: mozzarelle tedesche destinate alla Sicilia, latte polacco e tedesco (100.000 Kg in poche ore) destinato a Brescia, prosciutti provenienti ancora dalla Germania destinati a Modena. E poi piante olandesi dirette a Latina, fiori dall’Equador, transitati in Olanda e diretti in Veneto e Toscana, pane precotto congelato con destinazione Bolzano e Mantova dove andrà a “spiazzare” il pane artigianale italiano, spesso simbolo di identità territoriale ed altri prodotti come uova, ecc. L’Unioncamere e la Coldiretti affermano che un terzo della produzione dei prodotti agroalimentari venduti in Italia o esportati con il marchio Made in Italy contiene materie prime straniere. Questa pratica può essere pericolosa per i consumatori perché con materie prime di scarsa qualità, si può risparmiare, ma si rischia sulla salute. Ass. V. Sacchet Novembre-Dicembre 2013 I S. NICOLO’ TRA NO Anche quest’anno San Nicolò non si è dimenticato di passare ad Arfanta. Giovedì 5 dicembre, accompagnato dal suo asinello, è arrivato, vecchio e stanco, alle exscuole elementari ed ha regalato un sorriso alla ventina di bambini presenti, distribuendo loro regali e caramelle. Avremmo voluto che ci tenesse ancora un po’ di compagnia durante il piccolo buffet realizzato dalle mamme e dalle nonne dei piccini, ma siccome aveva ancora tanti regali da consegnare abbiamo dovuto lasciarlo scappare. Siamo riusciti, nonostante la fretta, a strappargli una promessa “…Uhuhuhhu tornerò a trovarvi il prossimo anno se fate i buoni…!” I suoi assistenti Arfanta «Voce amica amica» Paese mio pagina 9 CONCERTO DI NATALE Domenica 8 dicembre alle 16:30 nella nostra chiesa parrocchiale, come tradizione vuole, si è tenuto il “9° concerto strumentale e vocale” organizzato in collaborazione dal Gruppo Ricreativo e dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Si sono esibiti per l’occasione il M° S. Carnelos all’organo Callido e Giada Visentin al violino e il Coro “Voci di festa” di Bibano. Durante l’intervallo, con grande orgoglio, abbiamo sentito suonare il nostro giovane compaesano Elia d’Errico, 17 anni, violinista “in erba” che ha strappato un lungo e caloroso applauso al pubblico. Nel finale ha preso la parola il nostro primo cittadino Bof che ha ricordato “…la fatica di organizzare questi piccoli eventi, ma anche l’importanza di avere una comunità unità che, guardando al bene del paese, lo faccia crescere…” Il tutto si è piacevolmente concluso con un rinfresco presso le ex-scuole elementari durante il quale, fra un dolcetto e due buoni bicchieri di vino, ci siamo scambiati gli auguri per le feste natalizie ormai alle porte. Ringraziamo la Banca delle Prealpi di Tarzo Elia per il contributo durante erogato e l’Amla sua ministrazione coesibizione munale per essere sempre presente e sensibile alle nostre iniziative. Arrivederci al prossimo anno. Lara e Valentina S. Nicolò in mezzo ai bimbi Presepi Arfantesi Anche quest’anno sono due i presepi che si possono visitare passando dalle nostre parti: Ecco quali sono, con i rispettivi giorni ed orari di apertura al pubblico: ❄ PRESEPE PARROCCHIALE, realizzato dal nostro piccolo gruppo giovani, sarà aperto da mercoledì 25 dicembre 2013 a domenica 26 gennaio 2014 ogni domenica e lunedì 6 gennaio 2014 dalle 8.00 alle 10.00, mentre giovedì 26 dicembre 2013 e mercoledì 1 gennaio 2014 dalle 9.00 alle 11.00. Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa; ❄ PRESEPE a S. ISIDORO, situato all’interno del capitello, sarà aperto 24 ore su 24, da mercoledì 25 dicembre 2013 a venerdì 31 gennaio 2014. Foto: Presepe parrocchiale e albero di natale in casa Pilat, realizzato con addobbi all’uncinetto «Voce amica» pagina 10 Novembre-Dicembre Novembre Dicembre 2013 COMMISSIONE GIOVANI FORANIALE Quest’anno sette membri che rappresentano la Commissione Giovani foraniale: Valentina (Arfanta), responsabile laico e rappresentante in Commissione Giovani foraniale, Giorgia (Revine) e Isabel (Corbanese) rappresentanti in Commissione Giovani diocesana, Luca (Tovena), Elisa (Cison), Enrico (Farrò) e Marta (Lago), guidati, dallo scorso ottobre, da un nuovo assistente don Angelo Granziera, parroco di Revine-Lago, subentrato a don Ezio Segat, trasferito in una altra parrocchia. L’abbiamo accolto con gioia. Per noi questo sarà un anno di conoscenza reciproca, durante il quale saremo coinvolti dalla Visita Pastorale del Vescovo Corrado. A tutti buon lavoro. Valentina L’associazione Emigranti L’associazione Emigranti di Arfanta ha organizzato, domenica 15 dicembre, la tradizionale festa con la Santa Messa e il pranzo sociale. La Messa è stata celebrata da Don Celestino Mattiuz presente anche per ricordare l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Durante l’omelia Don Celestino ha ricordato come l’emigrazione sia stata da sempre abbinata al sacrificio, sacrificio di lasciare la propria famiglia e vivere lontani, magari in terra straniera speranzosi di fare fortuna, pronti a sacrifici fisici ed economici. Ha anche rilevato come oggi i più giovani non sempre conoscano il vero significato della parola sacrificio, abituati come sono ad avere “tutto”. Al termine della Santa Messa, c’è stato il momento sociale con l’aperitivo presso i locali delle ex scuole elementari e a poi il pranzo da Tullio. Appuntamento per l’ultima domenica di maggio per la gita al mare! Un grazie degli Associati al direttivo. LAUREA Il 20 novembre scorso presso il Dipartimento di Medicina e Neurologia dell’Università di Padova, DAVIDE DE TOFFOL di Tazio e Salvador Maria ha conseguito la laurea triennale in infermieristica con il punteggio di 92/110 discutendo la tesi “Valutazione della qualità di vita dell’assistenza infermieristica al paziente atomizzato nei primi sei mesi dall’intervento” Rel.: Dott. Michele Zaffin. I complimenti di tuta la redazione a Davide e la sua famiglia per l’importante risultato conseguito. La redazione Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word) d)) e le foto in (jpg) per VOCE AMICA GRAZIE A CHI LAVORA PER LA COMUNITA’ I componenti del Gruppo ricreativo hanno provveduto, in prossimità del Santo Natale, a visitare gli anziani della nostra Parrocchia e consegnare il panettone. E’ un’occasione per portare gli auguri e scambiare qualche parola. Certo può non essere molto, ma è un’espressione di quell’avvicinamento al prossimo che ci viene ricordato da Papa Francesco. Il gesto che i nostri amici del Gruppo ricreativo hanno fatto, magari inconsapevolmente, ben ha concretizzato la richiesta del Papa. Permesso: chiesto ad ogni porta prima di entrare. Grazie: per accogliermi. Scusa: se non posso fare di più … Giungano a tutti i nostri anziani, agli ammalati, ai non sufficienti e quanti non riescono a cogliere in pieno la gioia della vita, i nostri auguri per un nuovo anno sereno e nel segno della speranza. Grazie al Gruppo ricreativo e al C.P. Parrocchiale per le iniziative organizzate nel corso dell’anno. Grazie a don Angelo e don Rino per la loro presenza in mezzo a noi. Grazie a quanti si adoperano per la pulizia ed il mantenimento delle chiese e oratori. Grazie a chi collabora alla redazione e alla distribuzione di Voce Amica. Grazie alle persone che contribuiscono con le offerte. Scusa a quelle persone per cui non riusciamo a dare spazio con notizie e immagini. La redazione di Arfanta Ricordi Pietro Pol e Lina Resera 16.3.1915 – 17.12.2006 7.3.1917 – 27.11.2006 Sono trascorsi sette anni da quando ci avete lasciati. Il vostro esempio rimane stampato nella nostra vita ed il ricordo è sempre vivo nei nostri cuori. Vi sentiamo vicini a guidarci e proteggerci. Le vostre figlie Luigina e Graziella, generi, nipoti e pronipoti Novembre-Dicembre 2 20 2013 01 13 3 QUANTE NOVITA’!!! Che entusiasmo nei bambini della scuola materna di Corbanese quando all’inizio dell’anno scolastico è venuto a trovarci….il camioncino della Bidonband!!! Chi è la Bidonband??? È una grande squadra di amici che aiuterà i bambini ad imparare a separare i rifiuti e cosa importante a…riciclare! Come dice il nostro motto “Dire, fare, creare, impariamo a…riciclare!!!” La nostra amica Bottiglietta e il nostro amico Joe Barattolo con le loro avventure ci hanno già accompagnato nel mondo della plastica e dei barattoli, quante idee ci hanno fatto venire in mente e allora con forbici, colla, tempere, pennelli, stoffe, punteruoli abbiamo creato tantissime cose e naturalmente la fantasia e i desideri dei bambini per un mondo più pulito e sereno si sono riuniti e inseriti nella pancia di Joe Barattolo…ma cosa ne farà il nostro amico di tutti quei pensieri? Sarà tutto da scoprire!!! E nel mezzo della nostra programmazione ci siamo immersi nell’autunno con i suoi colori e i suoi profumi e noi maestre insieme ai bambini cogliamo l’occasione per ringraziare la proloco di Tarzo che mercoledì 9 oce amica» La«VVoce di Corbanese ottobre ci ha ospitati per una buonissima pastasciutta e delle ottime castagne! I bambini erano così felici che hanno ideato per ringraziare un grande castagna e una foto ricordo…ah e non dimentichiamo la canzone che hanno cantato sulla castagna!!! Ma le foglie con le loro sfumature che tanto attirano gli sguardi dei bimbi sono cadute dagli alberi e il mese di dicembre è arrivato in un baleno! Gli occhi dei bambini iniziano a brillare sui loro volti perché sanno che questo è il mese delle luci, della gioia, dell’amore, di Gesù che nasce…e dopo la visita a scuola di S.Nicolò che ha portato ai bambini molti regali, è arrivato il Natale! E secondo voi come abbiamo addobbato la nostra scuola per l’occasione? Naturalmente con materiali di riciclo!!! L’albero con i fondi di bottiglie grandi, le decorazioni alle finestre con quelli più piccoli tutti dipinti e colorati dai bambini, la stella cometa con i tappi di sughero, il presepe e tanto altro…insomma quanto impegno, pieno però di allegria, per i nostri pagina 11 bambini e bambine in questo periodo! La festa di Natale di domenica 15 dicembre, preceduta dalla S.Messa, è stata la bella conclusione di questo periodo…ci siamo riuniti tutti a scuola mamme, papà, nonni, fratelli e sorelle, zii, zie e che bello vedere i nostri bambini cantare, ballare, recitare le poesie e perché no anche emozionarsi… bello perché sono bambini, piccoli, medi, grandi, con l’entusiasmo e la vivacità che li caratterizza. Laura GRAZIE!!! L’asilo di Corbanese è una piccola realtà che riesce ancora a sopravvivere grazie all’aiuto di molti, per questo noi genitori desideriamo ringraziare tutti coloro che nel corso dell’anno ci aiutano. Ringraziamo la Proloco di Corbanese, che anche quest’anno ha donato 500 €, il Comune di Tarzo per il contributo annuale, la Banca Prealpi, il Gruppo Alpini sempre disponibile, il panificio Andreatta per il pane, che ormai da anni dona gratuitamente, quelle famiglie che, nelle cerimonie religiose quali i funerali, donano il ricavato all’asilo e a tutte quelle persone che quotidianamente ci aiutano e rispondono sempre positivamente alle nostre proposte (vendita torte, biglietti lotteria). Grazie a tutti voi che ci aiutate, perché con il denaro che raccogliamo riusciamo a far fare delle belle attività ai nostri figli e a mantenere in buono stato l’asilo. Un asilo che oggi usufruiamo noi, ma che domani potrebbe essere dei vostri figli e nipoti. GRAZIE!!! I GENITORI pagina 12 UN GRANDE GRAZIE Un grazie di cuore ai ragazzi, uomini, donne di buona volontà, che a vario titolo, offrono generosamente e silenziosamente servizi, tempo, attività alla Parrocchia e alla Scuola Materna. Non mi sento di far i loro nomi per non dimenticare qualcuno involontariamente. Sono noti a chi frequenta la chiesa: i chierichetti, i catechisti, i cantori, le persone delle pulizie e che tengono pulito il sagrato e l’asilo, ed anche quelli che con le offerte o con i fiori rendono bella la nostra Chiesa. Sono tutti volontari, non prendono un becco di quattrino se non un grande grazie dalla comunità parrocchiale e dal Signore che, prima o poi, senz’altro ricompenserà. Il Parroco «Voce amica» Cresimati Nella Chiesa Arcipretale di Corbanese il 10 novembre 2013 da mons Silvio Padoin, vescovo emerito di Pozzuoli, hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione, il sigillo dello Spirito Santo 23 ragazzi: Andreetta Alessia, Barchieri Sharon, Bianchi Carlotta, Biasi Ilaria, Biscaro Denise, Biz Laura, Bottega Mattia, Ceschin Andrea, Costacurta Anna, Dal Cin Denis, Dal Col Samantha, Dal Col Valeria, De Biasi Alessandro, Favero Samantha, Grosso Sara, Meneguz Giovanni, Moz Francesca, Pol Andrea, Pol Ludovico, Pollesel Angela, Possamai Giulia, Stringher Giorgia, Tomasi Dimitri. Si sono preparati a questo momento con discreto impegno e partecipazione alla vita parrocchiale. Ci sembra che abbiano raggiunto la consapevolezza che la Cresima è un punto di arrivo, ma è anche un punto di partenza. Infatti, ogni cristiano che riceve il sigillo dello Spirito Santo nella Cresima deve trovare nella Chiesa un proprio posto e mettere a disposizione di tutti il dono particolare che ha ricevuto. Dagli incontri in Seminario e dalle esortazioni delle catechiste e del parroco, il richiamo è stato chiaro, non bisogna dimenticare di far riferimento costante al motore e al senso della nostra fede: S. Messa domenicale e in particolare la Comunione. Dio ha detto: RICORDATI BI SANTIFICARE LE FESTE! Nella Messa Gesù si rende presente per starci vicino con la Parola e con la sua stessa Vita. Preghiamo per loro perché, ascoltando e incontrando il Signore, scoprano pian piano, pur nelle molteplici difficoltà dell’adolescenza a livello umano, familiare, religioso, ecclesiale, quale progetto Dio ha per ognuno di noi e quale posto ha preparato per loro nella chiesa. Allora potremo definire la Cresima: una patente di CORAGGIO. Catechiste Lucia, Irma, Renata E’ LECITO SPERARE ANCORA? Riflessioni di fine anno Sacra famiglia (chiesetta di San Giuseppe) 50 anni di servizio Dopo quasi mezzo secolo di ininterrotto volontariato a favore della scuola materna Parrocchiale nell’ambito amministrativo gestionale, la Signora Mattiuz Augusta Franco lascia questo importante incarico, che ha sempre svolto con competenza e soprattutto con molta discrezione. Per questo, il consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici esprime alla Signora Augusta il più sentito ringraziamento per il prezioso servizio reso alla comunità augurandogli un sereno proseguimento della propria vita famigliare. Meneguz B Novembre-Dicembre 2013 Ultimo giorno dell’anno. Sono nel tepore della canonica. Penso all’anno che ho trascorso, come persona e comunità. Prendo la macchina da scrivere, come ai vecchi tempi, e faccio alcune riflessioni. L’anno che sta per finire conferma alcune difficoltà, non solo sotto il profilo economico, quanto al degrado dei valori etici e morali, ecclesiali, problemi di dialogo, di salute. Viviamo in un periodo di storia che sembra caratterizzato da una sempre più profonda e diffusa scristianizzazione degli individui e della società. Famiglie che si screpolano, figli che non si sentono partecipi e corresponsabili della vita famigliare. Adolescenti e giovani apparentemente attratti da soddisfazioni materiali: vita facile, appagamenti di desideri, senso errato della libertà, indifferenza del religioso e del soprannaturale. C’è poi un’esaltazione dell’IO, non si sente la necessità e l’utilità del gruppo, mancanza di animatori, di modelli. Anche la Parrocchia risente di questa deleteria mentalità. La religione è considerata qualcosa di estraneo alla vita, diminuisce la partecipazione gioiosa dei fedeli alla Messa, il poco accostarsi alla confessione, ricevuto il Sacramento della Cresima, si nota un po’ di addio, di ciao sereno. Dobbiamo allora lasciare ogni speranza? NO!. La speranza è una virtù teologale e deve essere coltivata ed irrobustita da una realtà che noi stessi dobbiamo cercare di attuare. Ci sono segni che inducono alla speranza: la preghiera di alcune buone persone, l’impegno di collaborazione di alcuni, belle celebrazioni, il gruppo catechistico, l’impegno di alcuni genitori e persone della scuola materna, la sofferenza di ammalati offerta per questa società, per la parrocchia, per il Papa. La generosità di migliorare le nostre strutture parrocchiali. Tanti aspetti positivi che fanno ben sperare. Però è necessario passare da una pastorale sacramentale ad una pastorale di evangelizzazione, da una pastorale di conservazione ad una pastorale missionaria. Ma come? Sappiamo tutti che i numeri, le forze fisiche non sono più quelle di una volta. Ed allora? Ecco l’invito a riscoprire la nostra carta di identità, la carta del coraggio: IL BATTESIMO. Il nostro inserimento attivo nella Chiesa. Termino con una battuta che il Papa scherzosamente ha rivolto al fondatore spagnolo, Francisco Josè Argüello, di un gruppo neocatecumenale presente in 120 Paesi con 20 mila Comunità: “Kiko, che macello hai messo in piedi nella Chiesa, ma è necessario continuare” don Angelo Novembre-Dicembre 2013 «Voce amica» pagina 13 UN INDIMENTICABILE CONCERTO DI NATALE A CORBANESE in collaborazione con l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero Nella storica cornice della Chiesa Arcipretale di Corbanese, lunedì 23 dicembre si è svolto uno splendido e indimenticabile Concerto Natalizio allietato dal Coro Filarmonico Veneto, diretto dal Maestro Marco Titotto con all’organo il Maestro Giovanni Campello. Il Sindaco di Tarzo, Gianangelo Bof, ha spiegato che «questo evento ha voluto mandare anche un messaggio di solidarietà e vicinanza a tutte quelle persone che consacrano la propria vita: all’aiuto verso il prossimo, alla solidarietà, alle nostre comunità, che riescono ad arrivare spesso dove non arriva altra voce di speranza, che come un faro riescono a far trovare la rotta a chi si è perso nel mare della società moderna, che come gli apostoli portano il messaggio del Vangelo (Buona Notizia) in un mondo in cui le buone notizie passano inosservate». Il concerto è stato organizzato principalmente per far conoscere l’attività dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Vittorio Veneto e della sua Azienda Agricola. Come ha precisato il Presidente Fabio Sforza, «gli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero furono istituiti nel 1985 ed iniziarono ad operare dal 1986 grazie ad un accordo fra Santa Sede e Stato Italiano, per accogliere i beni appartenenti agli ex Benefici Parrocchiali e, con i proventi derivanti dalla loro gestione, contribuire al sostentamento dignitoso dei Sacerdoti. Per questa ragione tutti i proventi che derivano dalla conduzione dell’Ente confluiscono all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero che, con un meccanismo perequativo, provvede alla redistribuzione delle entrate tra tutti i sacerdoti diocesani. Tra le attività svolte dall’Istituto di Vittorio Veneto, quella agricola assume un ruolo di rilievo. I terreni sono coltivati direttamente ed il personale svolge quasi tutte le operazioni colturali. Grazie all’accorpamento dei poderi l’Istituto diede vita all’Azienda Agricola “Cenetae” per la produzione di mais, frumento, soia, uve e noci. Accanto alla vendita diretta dei prodotti della terra conduce oggi anche una limitata e molto curata attività commerciale per la vendita di vini e noci di sua produzione, ma anche di prodotti provenienti da aziende agricole di altri Istituti Diocesani (Chianti e olio da Firenze, riso da Vercelli, Sangiovese da Forlì, etc)». I numerosi coristi, provenienti da tutto il Veneto, hanno allietato la serata con canti tradizionali del repertorio natalizio come “In notte placida” di F. Couperin, “Astro del ciel” di F. Gruber, “O Santa notte” di A. Adam, passando dall’”Ave Maria” di J. Le- cot fino al “Padre nostro” di T. Dydehckos e molti altri brani ancora per la durata di un’ora e mezza di musica, per giungere al gran finale che ha visto il Coro Filarmonico Veneto e il numeroso pubblico presente cantare tutti assieme il noto “Adeste fideles”. Nel corso della serata è stato particolarmente applaudito il soprano Arianna Cimolin. Si è imposto poi all’attenzione dei presenti l’organo che si trova all’interno del presbiterio, costruito dalla ditta De Lorenzi nel lontano 1859 e recentemente restaurato. A detta di molti il concerto è stato un momento molto apprezzato per avvicinare ancor più allo spirito del Santo Natale e far riflettere, come ha ricordato il Sindaco Bof, citando José Mujica, che: «lo sviluppo deve favorire la felicità umana, l’amore per la terra, le relazioni umane, la cura dei figli, l’avere amici, l’avere il giusto, l’elementare. Perché il tesoro più importante che abbiamo è la felicità». Un ringraziamento va rivolto a Don Angelo, all’Amministrazione comunale, all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, alla Pro Loco di Corbanese, a Camellia Rubra e a tutti coloro che hanno reso possibile, sponsor compresi, la realizzazione di questo evento destinato a rimanere nella memoria di molti. Buone feste a tutti. Vesna Maria La Parrocchia: un riferimento per la nostra Comunità L’anno 2013 sta per concludersi e come è consuetudine le persone e le famiglie, fanno una bilancio sul loro trascorso. Anche la Parrocchia, che è una grande famiglia, nella quale la Comunità tutta è chiamata a favorirne al meglio la vita, guarda ai risultati raggiunti. La parrocchia si pone per quanto possibile al servizio della comunità. Ne sono esempio tangibile la scuola materna con tutte le disponibilità e attenzioni che questa comporta; l’oratorio parrocchiale, una struttura questa che come noto, è da tempo oggetto di significative migliorie. Una struttura utilizzata in particolare per i prelievi del sangue, eccezionale servizio per la Comunità (grazie a Banca Prealpi) ed in particolar modo per gli anziani, impiegata quale luogo d’incontro per la catechesi dalla 1a elementare alla 2a superiore, oltre che per la catechesi degli adulti. Non ultimo, essa è utilizzata per il Grest estivo e per assemblee di carattere generale (es. condomini) e, a coronamento del suo utilizzo, citiamo l’uso della cucina per la “produzione” di prelibati crostoli durante il periodo del carnevale, frutto della sapiente manualità delle volontarie che tanto si prodigano. Tuttavia, queste attività non ne hanno incrementato di molto il suo auspicato utilizzo. Poche le iniziative svoltesi nel corso dell’anno, tra le quali vale la pena di segnalare la mostra fotografica su Corbanese svoltasi nel mese di settembre, iniziativa encomiabile la quale ci si augura possa essere ospitata anche nei prossimi anni unitamente ad altri eventi. Nell’ultimo mese un’altra iniziativa rivolta ai giovani ad opera dell’Amministrazione Comunale ne ha confermato l’utilità della struttura. Per quanto riguarda la conservazione del patrimonio parrocchiale, nell’ultima convocazione del Consiglio degli Affari Economici, dopo mesi di ampie e attente valutazioni, si è definita l’assegnazione per i lavori di manutenzione straordinaria del campanile e della chiesa della Madonna di Loreto. Sempre in ambito delle strutture parrocchiali, con il collaudo da parte dei Vigili del Fuoco avvenuto lo scorso 23 dicembre, si è definitivamente conclusa la messa a norma della centrale termica della chiesa e di tutta la struttura collegata. Quanto sopra non conclude il nostro impegno nella comunità parrocchiale, ne è un esempio l’avanzato stato di progettazione antisismica dell’intero edificio dell’oratorio, a tutela e garanzia di chi lo utilizza. M. Bruno pagina 14 «Voce amica» Ricordo CASAGRANDE Teresa 26.02.1958 – 22.12.2003 Oggi, come ieri non abbiamo riempito il vuoto che hai lasciato, abbiamo solo lenito un po’ il dolore. I tuoi cari nel decimo anniversario ti ricordano. ANAGRAFE BATTESIMI 13. BR1ZZI PIETRO di Savino e di Pol Elisabetta, nato a Vittorio Veneto il 25 gennaio 2013 e battezzato il 23 novembre 2013 nella nostra Chiesa parrocchiale. Abita in via Vicolo Baldo. Padrini:Varese Marco e Pol Stefania, da Corbanese. * ZAVETTORI SOPHIA di Marco e di Casagrande Silvia, nata Vittorio Veneto il 29 maggio 2013 e battezzata il 15 dicembre 2013, con la delega del parroco di Cappella Maggiore. Abitano a Cappella.M. Padrini: Battìstin Giovanni e Maìutto Silvia, da Cordìgnano, MATRIMONI * Da Ros Jessica con Pasin Mauro, si sono sposati, nella parrocchia dell’Annunciazione, nel Duomo di Conegliano il 7 dicembre 2013 * Battiston Roberto con De Zanet Paola, si sono sposati nella chiesa di Formeniga il 21.XII.2013 NELLA CASA DEL PADRE 13.TOMASI LUIGI era nato il 17.10.1933, fu Giovanni e fu Da Re Maria, sposato con De Coppi Eleonora da cui ebbe i figli Orielda e Giuliano. Luigi fu lavoratore della terra: le sue giornate scandite dal sole, dall’alternarsi delle stagioni, spesso con il cuore sospeso nei guardare le possibili variazioni del tempo. Era sostenuto da una fede forte e solida in Dio, che si manifestava anche con la partecipazione alla santa Messa domenicale, finché la salute lo sostenne. Quasi improvvisamente venne meno il 4 novembre 2013 e concluse la sua esistenza presso l’ospedale di Conegliano. Il suo funerale venne celebrato il giorno 6 novembre nella nostra chiesa e poi accompagnato al cimitero, in attesa della risurrezione. 14. ALTOE’ ARTURO (Nino Ciaret) era nato il 3.8.1935, fu Giuseppe e fu Antiga Clorinda. Condivise con la moglie Dotta Annamaria gioie, speranze, preoccupazioni e sofferenza. Uomo riservato, amante della compagnia, dedicò la sua vita alla famiglia, ai 4 figli, al lavoro, facendosi amare e rispettare. La malattia da diverso tempo lo raggiunse, e furono necessarie varie attenzioni, cure e assistenza. I figli non lasciarono mancare affetto e presenza. Concluse il suo cammino su questa terra il 29 novembre 2013. Le sue esequie vennero celebrate nella chiesa di Corbanese, con numerosa partecipazione e sepolto nel nostro cimitero il 2 dicembre. PRESEPIO di Francesco Borsoi Novembre-Dicembre 2013 80 ANNI I figli Giulio, Marco e Antonella hanno organizzato, presso un agriturismo di Corbanese, una festa per l’ottantesimo anno del loro papà Perenzin Arturo che abita in via Madonna di Loreto con la moglie Olga. Hanno festeggiato il nonno anche i nipoti Luca, Giacomo, Anna e Elisabetta. GRUPPO ALPINI Si cercano nuove leve per il rinnovo del Consiglio Direttivo Come ben saprai quest’anno scadono tutte le cariche in seno al consiglio direttivo del gruppo, organo essenziale per la vita stessa del gruppo. Come previsto dal nostro regolamento, ci saranno le elezioni per il rinnovo ci farebbe piacere avere dei nuovi membri che con noi portino avanti le attività previste per l’anno nuovo, ed anche i nostri principi ed ideali Alpini. L’inserimento di nuove persone all’interno del consiglio stesso è fondamentale per la sopravvivenza del gruppo; se si vuole che la vita del gruppo alpini vada avanti ancora per molti anni bisogna che ci sia qualcuno che, oltre a coloro che già lo fanno, dedichi del tempo al gruppo nelle molte attività da svolgere. Se così non sarà allora, a malincuore, il gruppo cesserà la propria esistenza molto prima di quanto si creda, non si può aspettare che siano sempre gli stessi a portare lo zaino. Questa lettera è un appello affinché altri oltre a noi si prendano cura del nostro bel gruppo alpini, che i nostri vecchi ci hanno lasciato e che con amore verso il corpo degli alpini , hanno creato nel lontano 1967 a noi il dovere di onorare la loro memoria ed anche quella di tutti i caduti di tutte le guerre, a noi il dovere di mantenere in vita il nostro gruppo. Il Consiglio Direttivo del Gruppo Alpini Corbanese Programma attività 2014 Gennaio: il 19 a Solighetto: Commemorazione Battaglia di Nikolajewka, il 24 Assemblea dei Soci Febbraio: l’8 Banco Farmaceutico, il 23 Assemblea delegati al “Toniolo” di Conegliano Marzo:, giorno 4 ultimo di carnevale, il 23 Santa Messa alla Chiesetta di San Giuseppe, Aprile:, Il 12 pulizia del Calvario per la Settimana Santa, il 25 Anniversario della Liberazione e il 27 Annuale Pranzo Alpino. Maggio: dal 9 all’11 ADUNATA NAZIONALE a Pordenone, 25 Assemblea dei delegati. Giugno: il 2 Festa della Repubblica, il 15 80° del Gruppo di san Vendemiano, 22 Annuale Gita Alpina, il 29 Cerimonia a Cima Vallona per il 47° anniversario. Luglio: il 6 al sacrario di Col di Nava per il 64° Raduno, il 12 pulizia del Calvario, il 13 pellegrinaggio nazionale all’Ortigara, 20 festa del Redentore sul calvario. Settembre: il 7 a Cison per il 43° Raduno al bosco delle Penne Mozze, 13 e 14 Raduno triveneto a Verona, il 22 Commemorazione di S. Maurizio (Falzè di Piave). Ottobre: l’11-12 inaugurazione sede Gruppo di Ogliano, a metà mese castagnata per le scuole materne ed elementari. Novembre: il 9 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11 San Martino, il 22 Santa Messa e cena sociale ed il 29 Colletta alimentare. Dicembre:il 6 Cena sezionale ed il 24 Vigilia del Santo Natale (distribuzione pinza e vin brulè). Novembre-Dicembre 2013 6 Dicembre: arriva S. Nicolò «Voce amica amica» Voce Amica Tarzo www.parrocchiaditarzo.it tutti i bambini da condividere quando siamo in salone. Ci ha messo alla prova per vedere se siamo capaci di condividere e giocare con tutti. Non è mica semplice, ma noi ce la stiamo mettendo tutta! E dopo una dolce caramella, gli abbiamo cantato delle canzoni per ringraziarlo. Eccoci qui emozionati che facciamo una foto con lui. Festa del Natale Nella nostra scuola abbiamo trascorso un periodo speciale, quello di attesa del Natale che ci rende euforici ed entusiasti. Prima di giungere alla festa dovevamo pagina 15 prepararci al meglio e saper aspettare; per questo giorno dopo giorno abbiamo contato quanto mancava al Natale, grazie al calendario dell’avvento che avevamo in classe. Ogni giorno di bambini più grandi aprivano una busta grande verde e all’interno scoprivano un simbolo, una storia o un’ attività per vivere al meglio il periodo di Avvento. Tutti i bambini della scuola hanno costruito un presepe con dei bastoncini di legno da portare a casa e mostrare a tutti ciò che abbiamo imparato in questo periodo. Per concludere il periodo di preparazione al Natale, il 22 dicembre alla fine della S. Messa abbiamo cantato e recitato per tutta la comunità, che emozione! Il giorno di S. Nicola a scuola abbiamo fatto una grande festa per l’arrivo di San Niccolò! Abbiamo aspettato fino al pomeriggio ma finalmente alle 14 abbiamo sentito un campanaccio suonare e non poteva che essere l’avvertimento del suo arrivo. Lo abbiamo accolto in salone e ascoltato con attenzione le sue parole. Quest’anno ci ha portato dei giochi per Cronaca in breve......... Messa di mezzanotte che quella delle 10.30 sono state partecipate, la prima contrassegnata da un clima di raccolta adorazione, l’altra dalla vivacità, grazie anche alla presenza del coretto dei bambini. FESTA DI TUTTI I SANTI E RICORDO DEI DEFUNTI I primi due giorni di novembre sono dedicati rispettivamente alla celebrazione di Tutti i Santi e alla commemorazione dei defunti. Il primo di novembre si è celebrato il Canto del Vespro in Chiesa con processione al cimitero alle 14.30, mentre il giorno successivo sono state celebrate due Sante Messe al cimitero: alle 10.30 e alle 15. TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO Il 31 Dicembre, alla celebrazione delle 18.30 col TE DEUM la comunità si è riunita per ringraziare il Signore dell’anno 2013 che finisce. S. MARTINO A FRATTA Il giorno 6 novembre, alle ore 18, presso la storica chiesetta di Fratta si è svolta la Santa Messa per S. Martino, santo a cui è intitolata; essa è stata seguita da un rinfresco e da un’allegra festicciola alle 20.30. La partecipazione dei fedeli è stata numerosa. IL GIORNO DELL’IMMACOLATA Il giorno 8 dicembre la Messa delle 10.30 è stata molto partecipata per celebrare il “sì” della Madonna all’Arcangelo Gabriele; come la Madonna acconsentì a questo impegno, anche l’Azione Cattolica in quel giorno ha rinnovato il proprio impegno di servizio nella comunità, di collaborazione e di testimonianza con la benedizione delle tessere e il suo “sì” davanti a Dio e alla comunità tutta. Ha avuto luogo anche una breve processione per celebrare ulteriormente la figura di Maria e al ritorno è stata letta la preghiera dei minatori e di tutti coloro che lavorano con materiale esplosivo affidata a S. Barbara, loro patrona. IL SANTO NATALE Preceduto dalle settimane di Avvento a dalla Novena, che quest’anno è stata vivacemente animata dalle classi del catechismo, con il presepio davanti all’altar maggiore, si è arrivati al Natale. Sia la RINNOVO PRESIDENZA PARROCCHIALE DI “AZIONE CATTOLICA” PRESIDENTE: Pradella Flavia RESPONSABILE ADULTI: Della Bella Erminia RESPONSABILE SETTORE GIOVANI: Cesca Marco RESPONSABILI A.C.R.: De Bastiani Chiara, Michelon Elisabetta ADORAZIONE EUCARISTICA A seguito della proposta del C.P.P., si è attivata in parrocchia l’Adorazione Eucaristica, che si svolgerà a partire da mercoledì 8 gennaio, ogni mercoledì nella cappella della Redenzione, a lato dell’altare, nella chiesa parrocchiale. Gli orari sono i seguenti: il mercoledì mattina dalle 9.00 alle 10.00 e dalle 10.00 alle 11.00; il mercoledì sera dalle 18.30 alle 19.30 e dalle 19.30 alle 20.30. Si invita a scegliere un’ora e a dare la propria disponibilità in parrocchia per accompagnare il Signore con un po’ del nostro tempo settimanale, per farGli compagnia con la preghiera. Sarà anche possibile, per chi lo desiderasse, segnalare anonimamente su un quaderno posto in chiesa le nostre “intenzioni di preghiera”, i nostri bisogni e le nostre fragilità, che saranno presentate a Dio da coloro che adorano il Signore nel Ss.mo Sacramento. pagina 16 «Voce amica» NOTIZIE DAL CONSIGLIO PASTORALE DI TARZO Il Consiglio Pastorale, nel suo costante impegno di aiuto e comunione con la parrocchia ed il parroco, in questi ultimi tre mesi si è ritrovato, una volta al mese, per discutere alcuni importantissimi temi di fede che si collegano agli inviti che l’Anno della Fede ci ha rivolto come cristiani. Due sono stati i grandi temi sui quali il C.P.P. di Tarzo si è concentrato negli ultimi tre mesi: l’Adorazione Eucaristica comunitaria e la missionarietà nelle periferie dell’esistenza così come l’ha promossa papa Francesco e descritta il vescovo Corrado nella sua ultima lettera pastorale. Riguardo l’Adorazione Eucaristica, essa deve essere vista come momento di unità e slancio, a partire dalla centralità di Gesù sull’altare, nella certezza che solo Gesù salva. Il Consiglio, infatti, è giunto alla conclusione che l’Adorazione è lo sviluppo logico e consequenziale della Messa, nell’intimità di un incontro con Cristo. I frutti visibili e tangibili dell’adorazione eucaristica sono tre: 1) vittoria sul peccato; 2) dono della serenità nella vita personale; 3) incremento della preghiera. Per quanto riguardo il tema della missione, il C.P.P. si è concentrato sulla lettura attenta della Lettera pastorale del Vescovo Corrado “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. In questa lettera il Vescovo ci richiama la suggestione della relazione tra fedele e Gesù: sulla scorta dell’esempio di Madre Teresa di Calcutta: come lei faceva, infatti, anche noi prima di donare Cristo al prossimo occorre che ognuno si incontri con Dio personalmente. Di conseguenza, occorre “essere” in relazione con Gesù per poter proporre un “fare” fecondo; in altre parole è importante impregnarsi dell’amore di Dio per non incappare nella trappola delle difficoltà quotidiane. E che cosa significano le impegnative parole: “Uscire verso le periferie esistenziali”, usate da papa Francesco? In realtà vuol dire incontrarsi a tu per tu non solo con i “poveri in senso materiale”, ma anche quelli che potremmo definire i “poveri in senso spirituale”, che nella nostra comunità spesso sono più numerosi e non sono meno importanti. Il C.P.P., partendo dalle riflessioni del vescovo, ha notato che a causa della crisi economica, i nostri fratelli e noi stessi siamo più vulnerabili al sovvenire di una crisi esistenziale, ossia di una mancanza di ascolto e condivisione, di una solitudine latente nonostante l’imporsi dell’attuale high tech generation. Di conseguenza: a cosa siamo chiamati noi cristiani? Occorre saper individuare i problemi prima di tentare di risolverli, esattamente come il buon Samaritano, che anzitutto “vide” ed “ebbe compassione” del ferito, e solo poi lo curò. Leggendo bene la parabola del buon Samaritano, ci possiamo accorgere che Gesù ci dà delle indicazioni per poter fare concretamente il bene. I singoli cristiani, tuttavia, non possono giungere da soli e isolatamente a cambiare il mondo: occorre corresponsabilità nella fede, il che significa anche aver consapevolezza del ruolo proprio che ciascuno di noi ha all’interno della comunità cristiana. I nostri compiti non sono semplici momenti, e noi non siamo degli accessori che possono anche mancare: abbiamo dei ruoli specifici e inderogabili. In breve, andare verso Cristo vuol dire aprirsi al sacrificio, rifuggire gli onori e pregare. Il C.P.P. si incontrerà ora per definire i dettagli tecnici della visita pastorale del vescovo Corrado, che sarà tra noi a marzo; per rispondere alle domande che la diocesi rivolge personalmente a ogni Consiglio in nome della parrocchia intera. Il compito che ci aspetta è quello di riportare la realtà della nostra parrocchia e dei suoi problemi senza catastrofismi, ma anche senza ipocrisia. E’ un compito complesso e richiede zione e riflessione. Chiediamo a tutti di pregare per i membri del mediazione glio Pastorale, come loro pregano per la comunità. Consiglio Il Segretario del C. C.P.P. (Continuazione) Partiamo nuovamente e saliamo verso Betlemme e Gerusalemme (letteralmente perché da – 400 m arriveremo a + 800 m in meno di 30 km ), ma prima ci fermiamo nel deserto di Giuda. Questa tappa è tra le più ricche, sia da un punto di vista turistico che spirituale. Leggiamo il Vangelo di Matteo ( Mt 4,1 11 ) sulle tentazioni di Gesù e meditandolo ci accorgiamo che il deserto è esperienza di silenzio, di povertà, di essenzialità, di piccolezza di fronte a Dio, ma è anche tempo di prova e di affidamento alla volontà di Dio e non invece un “tentare”, cioè un piegare Dio alla propria volontà. Alla sera arriviamo a Betlemme, città palestinese. Betlemme è la città di Davide ed è proprio da qui che verrà il discendente di Davide, il Messia, Gesù ( Lc 2,1 – 16 ). Il mattino visitiamo la Basilica della Natività sotto la quale c’è la grotta della Natività. Scendendo nella grotta, al centro di una piccola abside c’è una stella d’argento: qui ci si inginocchia a baciare il punto in cui il Dio invisibile si fece carne e uomo visibile tra noi. Ci fermiamo a pregare e a meditare sulla natura umana e divina unite in quella persona del Figlio di Dio. È il Natale. Celebriamo l’Eucaristia nella chiesa dei francescani adiacente la Basilica della Natività, all’interno di una grotta trasformata in piccola chiesa. Nel pomeriggio visitiamo YadWa-Shem – Museo Novembre-Dicembre 2013 dell’olocausto. Comprende oltre agli archivi e una grande documentazione di immagini, il “Viale dei Giusti” dove ogni albero reca il nome di un non ebreo che ha aiutato a salvare gli Ebrei, “l’Aula del Ricordo” dove una fiamma perenne arde davanti ai nomi dei campi di sterminio (Auschwitz, ecc.) e infine la “Galleria dei Bambini” che si percorre in un buio totale, nel quale palpitano piccole luci riflesse su specchi da una sola candela mentre una voce dice i nomi, l’età e la provenienza del milione e mezzo di bambini ebrei uccisi nella shoah. È stata un’esperienza straziante. I due giorni successivi sono stati dedicati esclusivamente a Gerusalemme. Il suo cuore è la città vecchia: dentro le sue vecchie mura sta tutta la Gerusalemme della storia e della fede. Vi è tutto il mondo vivace degli arabi e della religiosità islamica; vi è il cuore del Giudaismo; la presenza cristiana è documentata e viva e va ricercata seguendo un lungo itinerario. La religiosità che esprime Gerusalemme non ha eguali. Iniziamo la visita fuori delle mura, sul monte degli ulivi in cui Luca pone l’Ascensione e dove Gesù si ritirava a pregare. Qui c’è la “Grotta del Pater”, Novembre-Dicembre 2013 raccolta dentro un convento di carmelitane, nel cui chiostro su maioliche è riprodotto in 40 lingue il “Padre Nostro”. (Lc 11, 1- 4). Scendendo, con uno splendido panorama sulla città, si incontra il santuario del “Dominus Flevit” in ricordo del pianto di Gesù sulla città che non ha accolto e riconosciuto il Messia. (Lc 19,41 – 44). Scendendo ancora, la strada corre tra cimiteri ebraici: ogni tomba è ricoperta di sassi, segno della “vita” che si augura ai propri morti. Arriviamo nell’“Orto del Getsemani”: l’agonia di Gesù rappresenta il momento supremo del dramma che vive ogni uomo: lo scontro e la scelta tra la propria autonomia e l’abbandonarsi a Dio. Si medita (Mt 26,36 – 49). Celebriamo l’Eucaristia nella “Grotta del Tradimento” nell’Orto del Getsemani posta subito dietro la Basilica dell’Agonia. Venire a Gerusalemme e fare la Via Crucis sembra la cosa più ovvia, ma non lo è affatto. Riuscire a farla richiede un grande sforzo di fede perché oggi, come allora, la “VIA DOLOROSA” passa tra l’indifferenza e l’ostilità: si snoda, «Voce amica» infatti, in mezzo al colorito e chiassoso mercato arabo. Ti viene quasi la rabbia a vedere tutta questa gente che mercanteggia mentre per noi rappresenta un punto di fede irrinunciabile. Gesù è passato allora nella stessa indifferenza di oggi: in questo senso drammatico e di fede questa è la più autentica Via Crucis che si può fare. Prima, all’interno del convento delle suore di Sion abbiamo visitato il “Lithostrotos” ossia il luogo in cui Pilato condannò Gesù (Mt 27,11 – 31). Giungiamo alla Basilica del Santo Sepolcro, siamo nel cuore della Gerusalemme Cristiana. Qui sono contenuti e sono avvenuti i grandi misteri della vita di Gesù: il Golgota, con la sua morte redentrice; il Sepolcro vuoto, con la Risurrezione. La visita al Calvario è suggestiva: si sale con una ripida scala al piano superiore; sotto l’altare ortodosso è possibile allungare il braccio entro una apertura rotonda per giungere a toccare la roccia sicura del Calvario. Ci si ferma poi nella penombra e nel silenzio: è luogo di profonda preghiera, riprendendo i testi evangelici della passione e della morte di Gesù (Mc 15,22 – 32) PISCINA DI BETESTA. Ridiscendiamo le scale verso il Santo Sepolcro. Dopo una lunga fila finalmente ci siamo. Il Santo Sepolcro è diviso in due camere: nella prima un sasso vuole ricordare la pietra rotolata dall’Angelo; all’interno vi è una lastra di marmo in forma di altare. In pratica è rimasto solo il perimetro, ma è luogo sicuro. Si entra per non più di mezzo minuto a rinnovare l’atto di fede nella risurrezione di Cristo (Mt 25, 57 – 61; 28, 1 – 10). Il giorno dopo è il capodanno ebraico (4 settembre) e, per motivi di ordine pubblico, ci è permesso di percorrere solo una parte del perimetro e molto velocemente. Siamo nel cuore della Gerusalemme religiosa dove un tempo sorgeva il Tempio della presenza di Dio in mezzo al suo popolo Israele. Nel VII secolo d.C. giunsero quì i musulmani e ne fecero il loro terzo luogo sacro, dopo La Mecca e Medina, costruendovi le moschee di Omar e El Aqsa tuttora presenti. CHIESA DI SANT’ANNA A ovest si trovano i resti dei muraglioni costruiti da Erode. È il cosiddetto Muro del Pianto o muro occidentale. La visita al Cenacolo è tra le più desolanti: la “sala al piano superiore” dove Gesù fece l’ultima cena con i suoi e istituì l’Eucaristia è il luogo più abbandonato di tutta la Terra Santa. Ci fermiamo in meditazione (Lc 22, 7 – 20 ). E’ arrivato il giorno del ritorno a casa; prima di partire dall’aeroporto di Tel Aviv, all’estremo pagina 17 ovest di Gerusalemme, a Ein Karim raggiungiamo la Chiesa della Visitazione, il luogo dove Maria già incinta và a visitare la cugina Elisabetta in attesa del figlio Giovanni. E’ un luogo molto distensivo e su maioliche colorate è trascritto il “Magnificat” in trenta lingue. E’ proprio vero: il pellegrinaggio in Terra Santa comincia quando finisce. Mentre si è là è tutto un susseguirsi di visite, notizie, emozio- ni, brevi meditazioni: si è come storditi dalle troppe cose viste. A casa, dopo qualche giorno di riposo, si rivivono a poco a poco le giornate trascorse. E’ un bellissimo lavoro di “recupero” che, se accompagnato dalla preghiera, fa maturare in noi i semi seminati in quei giorni. Concludo come ho iniziato: una volta nella vita è necessario andare in Terra Santa! Mario Introvigne pagina 18 «Voce amica» Altro è sentire, altro è ascoltare; per sentire ci vogliono le orecchie, per ascoltare bisogna amare. C’è gente affamata di essere amata più che dell’aria che respira: chi c’è per amarla? Ascoltare chi non è simpatico, diventa segnale di vita! C’è chi non è ascoltato da nessuno, non è conosciuto da nessuno, che vive e muore senza che nessuno gli abbia me. La Pace è un dono che viene dall’alto, la Luce è speranza. Costruttori di Pace? La parola “pace” richiama alla mente immagini di serenità, di tranquillità, invece la pace richiede, anche, impegno e tenacia. Quale migliore occasione, per farci costruttori di pace, se non partecipare alla distribuzione della “Luce di Betlemme”! Un po’ di storia. Nella Chiesa della Na- mai detto “come stai?” Bisogna chiedersi ogni giorno: che cosa vuoi che io faccia? Qual è la Tua volontà su di me, su di noi?… Che cosa, anzitutto, si aspetta da me chi si apre alla vita? Chi vuole viver con Te e per Te? Sono domande coinvolgenti che la comunità MASCI di Conegliano (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) si pone nei suoi incontri, perché più gli anni passano, più è difficile vivere la Fede. Domande che possono trovare una risposta piena se la Fede in Dio viene vissuta con esperienze forti come la distribuzione della Luce di Betlem- tività a Betlemme vi è una lampadao che arde perennemente da molti secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane. “La luce di Betlemme” nasce dall’iniziativa della ORF che nel 1986 ha dato vita a questa “Operazione Luce della Pace da Betlemme”. Poco prima di Natale, un bambino austriaco, accende una luce dalla lampada della Grotta di Betlemme, la fiamma viene poi portata a Linz con un aereo della linea Austriaca. Da Linz con la collaborazione delle Ferrovie Austriache, la “fiammella” è distribuita Compagnia Teatrale Amatoriale “I Balocchi” Tarzo Forse un po’ stretto dentro quell’aggettivo “amatoriale” che rende malamente la passione e l’impegno di chi lo fa, il nostro è un teatro fatto principalmente da mamme che, sera dopo sera, oltre il lavoro e gli impegni familiari, porta avanti, in maniera spesso assolutamente gratuita e volontaristica, il proprio amore per la recitazione, contribuendo a far gioire e divertire gli altri piccoli e grandi. Nella nostra realtà parrocchiale stiamo preparando un nuovo spettacolo, che ha come filo conduttore “LA PREISTORIA”. Un tema che la scuola materna di Tarzo ha in programma per l’anno 20132014. Il lavoro più grande è costruire “il testo”, ma sembra terminato…. Da adesso inizieremo a recitare speriamo davvero a una data prossima: la prima. Grazie a tutti Compagnia teatrale “I Balocchi” Novembre-Dicembre 2013 in tutto il territorio federale. Dal 1986 gli Scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace, mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, l’amore per il prossimo espresso nella “Buona Azione” quotidiana. La partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della “Luce della Pace da Betlemme” tramite i Gruppi Scout è cresciuta di anno in anno. Sempre più numerosi sono gli scout che vi prendono parte. Quasi ogni anno la Luce della Pace da Betlemme è stata portata in un nuovo Paese europeo. Dal 1993, la distribuzione della Luce viene fatta anche in Italia. A Natale la Luce della Pace viene trasferita da Vienna e portata in Italia con un furgone fino a Trieste. La Comunità MASCI di Conegliano a Natale 2013 ha raggiunto Trieste, Piazza Unità d’Italia, assieme a numerosi gruppi di tutta Italia, ha partecipato alla solenne Messa e all’accensione delle lanterne. Poi i presenti hanno terminato con un grande cerchio che ha visto una piazza gremita di persone con centinaia di lanterne ”Super lucenti”. E, a tarda ora, con le nostre lanterne, noi abbiamo fatto ritorno dritti dritti verso Tarzo per lasciare la luce della pace nella nostra Chiesa parrocchiale. Don Francesco Taffarel dal primo istante ha invitato tutti ad accogliere la fiammella e farsi portatori di “Luce” diffondendola a quanta più gente possibile. Per il MASCI di Conegliano, l’esperienza della “Luce” è stata ed è un’occasione per sviluppare la collaborazione tra tutti gli scout. Pensiamo che la pace debba essere uno stile di vita che comincia prima da noi stessi. La Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti. Si vorrebbe che la luce della Pace arrivasse in particolare nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di emarginati, a coloro che non vedono “speranza e futuro” nella vita. L’occasione della luce può essere occasione di Buone Azioni: fare compagnia a chi è solo, visitare gli ammalati, dar da mangiare a chi ha fame. Ognuno può dare a questa iniziativa dei significati diversi. La Luce della Pace non ha solo un significato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede. Perciò accogliamo le persone, anche non cristiane, purché condividano i valori di Pace e Fratellanza che la Luce di Betlemme porta con sé. “Pregare per la pace significa aprire il cuore umano all’irruzione della potenza rinnovatrice di Dio. Pregare per la pace significa pregare per ottenere il perdono di Dio e per crescere al tempo stesso nel coraggio che è necessario a chi vuole a propria volta perdonare le offese subite”. (Giovanni Paolo II) Gruppo MASCI Conegliano Novembre-Dicembre 2013 «Voce amica» pagina 19 VECCHIA FONTANA RESTAURATA MESSA AL CAPITELLO DI RESERETTA Giovedì 21 novembre alla Madonna della Salute di Reseretta Don Francesco ha celebrato la Messa, molto partecipata dagli abitanti del posto e non solo. Le persone vengono per la devozione verso la Madonna della Salute e varie persone ora lontane, idealmente ci sono vicine in queste funzioni e con Voce Amica possiamo far arrivare questo messaggio anche a loro con il capitello della Madonna qui in foto. Alla fine della celebrazione il gruppo si è intrattenuto con i dolci ed il vin brulè della borgata per allietare il pomeriggio. INCONTRO GRUPPO FAMIGLIA N°3 CON GLI OSPITI DI VILLA BIANCA Domenica 15 dicembre, la gioia e l’emozione di incontrarsi sono state forti per gli ospiti della Casa di Riposo “Villa Bianca”, per i genitori del gruppo famiglia n° 3 e soprattutto per i bambini e ragazzi. Infatti, in prossimità del Natale, le famiglie si sono recate presso l’Istituto per uno scambio di auguri con i presenti. Per l’occasione le famiglie hanno partecipato alla Santa Messa continuando poi la festa con la consegna di un angioletto fatto di pasta e portando delle caramelle. E’ stato un incontro davvero commovente e ricco di significato, che ha fatto vivere a grandi e piccoli qualche ora di autentica e incondizionata gioia, proprio come quella che dovrebbe animare il Natale. E’ doveroso ringraziare moltissimo le suore, che hanno permesso questo incontro, per l’accoglienza che hanno riservato alle famiglie, e per il preziosissimo servizio che svolgono nella nostra comunità. A Reseretta, dove inizia il sentiero che dalle case della famiglia Pagot scende per “le fratte” in vallata, c’è una vecchia fontana di cui la gente del vicinato usufruiva. Da anni era in stato di abbandono, l’avvento dell’acquedotto ne ha fatto perdere la utilità, ma Luigino Pagotto e Faraon Giuseppe (con i suggerimenti e le direttive di molti) usufruendo dei materiali messi a disposizione dall’amministrazione comunale, hanno intrapreso e portato a termine il restauro che come in diverse altre parti del paese si è fatto in passato, ha riportato in funzione creando anche un bel scorcio questa fontana riqualificando quel posto e quel sentiero. Una festicciola sabato 21 dicembre con dolci e vin brulè ha sancito la fine dei lavori. Bruno M. Il presepio I ragazzi di seconda e terza media con le loro catechiste Rossana e Orietta, con la preziosissima collaborazione di Luigina, del gruppo giovani, di Caterina,di Suor Leontina e di Piero (tecnico delle luci), si sono dedicati alla creazione del Presepe che vedete in chiesa. E’ stato fatto interamente con le nostre mani, utilizzando materiale recuperato dalla soffitta della Scuola Materna e dalle nostre case: coni del filo, cotone, bottoni, carta, cartone, ritagli di stoffa, perline, pizzi... Inizialmente non eravamo certi di cosa ne sarebbe uscito, ma l’entusiasmo era tanto e i ragazzi sono stati bravi, fantasiosi e creativi; poco alla volta si sono delineati persone, animali, case e tutto ha preso vita. Abbiamo voluto rappresentare la comunità che si riunisce attorno a Gesù nel nostro paese, Tarzo, ambientando il Presepe nella piazzetta di Fratta, con la sua chiesa, le sue case con i portici e con le montagne sullo sfondo. Gesù, infatti, è nato tra noi e per noi. Che ne dite, non è bellissimo? Una catechista P Presepio della famiglia De Conto Giovanni D IL PRESEPIO DI NOGAROLO Questo è il presepio di Nogarolo fatto da Serena Tomasi e Elisa Andreon. Si trova di fronte all’altare e di anno in anno, è sempre più ricco di statue e altri ornamenti che lo abbelliscono. È stato possibile realizzarlo grazie a Giuseppe Andreon, che oltre ad averci indicato un posto dove trovare il muschio, ci ha anche aiutato a raccoglierlo. Il presepio ha un valore molto importante e per questo è indispensabile che sia presente all’interno della Chiesa nel periodo natalizio. Serena e Elisa «Voce amica» pagina 20 1 Novembre-Dicembre Novembre2013 Elenco dei presepi e concorso 1) Pascon Alex e Franceschet Jennifer, 2) Lovat Tommaso, 3) Casagrande Kevin, 4) Tomasi Denis e Tommaso, 5) Forlin Filippo, 6) Guadagnini Matteo, 7) De Nardi Riccardo, 8) Frare Angelica, 9) Zanon Alessio e Anita, 10) Pradal Lisa e Lucia 3 2 4 5 6 8 7 9 10 TOMASI TOMMASO, residente a Nogarolo è stato scelto per ospitare per un anno in famiglia l’immagine del Bambino Gesù. «Voce amica» Novembre-Dicembre 2013 a pagina 21 La 35 edizione di Serata Montagna Nel ricordo di Comici e Bonatti Correva l’anno 1978 e nella sala del nuovo asilo parrocchiale, un ristretto numero di Alpini, appassionati della montagna e reduci dell’Alta Via N° 5, con il fondamentale sostegno del locale Gruppo, organizzava la 1a edizione di Serata Montagna. L’ambizioso titolo, scelto per l’occasione, era “Raggiungiamo le Cime”. Non certo una dichiarazione autocelebrativa degli organizzatori, ma un invito, un’esortazione a salire, elevandosi oltre il quotidiano per ritrovare, in una diversa dimensione, elementi di stupefacente meraviglia, dei quali nutrire fisico e spirito. Così iniziò Serata Montagna. Innumerevoli le diapositive ed i filmati proiettati nel corso delle varie edizioni, molte volte per raccontare l’ambiente, la natura, le Dolomiti o le nostre colline, gli animali o i fiori o semplicemente l’emozione di chi c’era. Altre volte per raccontare l’uomo, l’alpinista, l’impresa, il gesto. Diverse le persone che, distintisi in campo alpinistico, hanno onorato Serata Montagna con la loro presenza portando pregevoli documenti personali. Così è stato per Berto Sorgato, Lino Lacedelli, Spiro Dalla Porta, Franco Miotto, Antonella Fornari, Francesco Santon per citare i più famosi, ma molti altri, non meno bravi, hanno impreziosito le varie edizioni con le loro raccolte di immagini o filmati ripresi negli angoli più disparati del pianeta, laddove l’avventura e l’ambiente, in qualche modo rimandavano o si ricollegavano alla montagna. Ecco allora le distese catene dell’Himalaya, i variegati gruppi montuosi del continente Africano fino alla lunghissima cordigliera delle Ande, dispiegando così al pubblico, non solo visioni inedite di particolare bellezza, ma usi e costumi di popolazioni indigene che fin da epoche remote hanno abitato e continuano ad abitare luoghi lontani, impervi e selvaggi. Per la 35a edizione, svoltasi il 7 dicembre in Aula Magna, gli organizzatori hanno voluto rendere il giusto tributo a due grandi personaggi dell’alpinismo: Emilio Comici e Walter Bonatti. Il primo, probabilmente meno noto ai non addetti ai lavori, può dirsi il precursore dell’alpinismo moderno. Breve ma intensa la sua attività alpinistica. Nasce a Trieste, ventenne si trasferisce a Misurina e successivamente in Val Gardena per svolgere compiutamente il mestiere di guida alpina e dove, a soli 39 anni concluderà la sua vita per un banale incidente in montagna. Innumerevoli le sue prime ascensioni dolomitiche fra le quali, nelle Tre Cime di Lavaredo, vanno ricordate quelle alla Cima Grande e alla Piccola che, nel 1933 salì di quest’ultima, l’arditissimo spigolo giallo. Proprio per ricordare l’ottantesimo anniversario di quest’impresa, allora ritenuta estrema, Sergio Rosolen di Vittorio Veneto, alpinista appassionato di cinema e fotografia, ha voluto riprenderne l’arrampicata ripetuta nella via tracciata da Comici, da tre guide di Auronzo che ne simulavano le condizioni originali per attrezzatura e abbigliamento. Ne è uscito un interessante cortometraggio che il nostro pubblico ha potuto apprezzare in anteprima, essendo il filmato destinato alla qualificata platea del prossimo Film Festival di montagna di Trento. Ben più lunga e variegata l’attività alpinistica di Walter Bonatti. Uomo dotato di un forte fisico e di un carattere tenace e determinato sarà da subito arrampicatore dalle grandi imprese in una continua sfida con la sorte che lo porterà a compiere azioni al limite delle possibilità fisiche, pagandone talvolta direttamente le inevitabili conseguenze. Storiche le conquiste delle più ardite cime nelle Alpi Occidentali e delle Ande spesso da solo contro l’inclemenza del tempo e Concerto di Natale la severità della montagna. Sembrava non conoscere ostacoli. Indimenticabile la sua partecipazione nel 1954 alla spedizione di Ardito Desio, che conquisterà il K2, con tutte le polemiche che ne seguirono. A 35 anni, decide di lasciare l’alpinismo attivo per dedicarsi all’esplorazione che farà per oltre vent’anni. Sarà inviato nei posti più reconditi del pianeta. Dall’Africa, al Sud America, dall’Asia all’Australia in un susseguirsi di viaggi dei quali rimangono le sue documentazioni giornalistiche e fotografiche. Il filmato visto a Serata Montagna è il tributo a Bonatti datoci da due alpinisti francesi che decidono di percorrere in stile moderno alcune vie aperte dal grande alpinista in varie stagioni sul Gruppo del Monte Bianco. Di grande effetto le riprese effettuate durante le ascensioni e spettacolare il rientro degli alpinisti con il parapendio. La serata era stata aperta come di consueto dalle proiezioni curate da Loris e Marco per ricordare l’attività effettuata in montagna nel corso del 2013 dagli appassionati del Gruppo Alpini: dalle piacevoli passeggiate di Tarzeggiando sulle nostre colline, alle più impegnative escursioni in Dolomiti, passando attraverso l’annuale ricognizione al Sentiero Ana Tarzo sulle Marmarole. La Corale dei Laghi chiudeva con il canto la serata interpretando brani di montagna e di carattere natalizio introducendo così le festività di fine anno. La Corale ha voluto, nell’anno verdiano per il duecentesimo anno della nascita di G. Verdi, interpretare il “Va’ Pensiero” con tutto il pubblico presente in sala. Geremia Sabato 14 dicembre si è svolto nella nostra Chiesa Arcipretale il XIX Concerto di Natale, organizzato, come tradizione dalla Pro Loco di Tarzo in collaborazione del Circolo Musicale. Ospite della serata il coro alpino COL di LANA di Vittorio Veneto che ha eseguito un repertorio di canti intonati al periodo natalizio, alternandoli con brevi brani presentati dagli attori di TEATRO ORAZERO. A loro il plauso dei presenti, abbastanza numerosi. Il nostro ringraziamento a Mons. Francesco per la disponibilità della Chiesa e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della serata. L’appuntamento per il 30° concerto che sarà per noi e la Pro Loco una tappa importante è fin da ora rivolto in particolare a tutti i tarzesi. Flavia M. pagina 22 Novembre-Dicembre 2013 Ricordi FARAON Giancarlo A DANIEL Tarzo 10.12.1952 – Pieve di Soligo 25. 12.2013 Ultimo nato di una famiglia patriarcale composta da papà Pietro e mamma Giovanna, da zii e cugini, visse la sua giovinezza con i fratelli Clementino, Giulia, Rita, Francesco, Santina, Mario e Alberto che ora lo ricordano con nostalgia ed affetto insieme alla vedova Maria Antonietta. Uomo generoso, allegro e gioviale seppe accettare con rassegnazione la sofferenza dovuta alla malattia e dava conforto agli amici. In V.A. di marzo aprile 1978 nel notiziario della Polisportiva Giancarlo veniva così descritto ”.. i molteplici ed apparentemente contradditori aspetti della sua personalità credo siano il frutto della sua interiormente ricca personalità, in costante evoluzione e sempre alla ricerca di nuove acquisizioni. Come calciatore, condensa in se le doti e caratteristiche comuni ai suoi altrettanto celebri fratelli Mario e Alberto. Iniziò la sua carriera come portiere presso il Santa Giustina, con lusinghieri risultati (record di imbattibilità 10 partite senza gol e vittoria nel campionato allievi), Passò poi al Revine Lago ed infine nel nostro primo campionato. Con noi giocò sempre come centravanti, fino ad evolversi per la sua grande intelligenza tattica a controllare la parte del campo a ridosso degli attaccanti…. La sua generosità nel dare tutto se stesso lo porta spesso a tentare anche le conclusioni più difficili ed imprevedibili e forse per questo il nostro pubblico lo vorrebbe vedere più premiato da questa sua istintiva ricerca del goal. Questo era da giovane Giancarlo e questo è l’uomo che verrà ricordato per la sua generosità, per l’amore e la serenità che ha saputo trasmettere nella sua non lunga esistenza. un amico Il tuo volo di gabbiano ti ha portato lontano, le tue ali possenti spaziavano intraprendenti … libertà, spazio, movimento ti ricordo sempre in fermento alla guida della tua moto o sopra il trattore a Colmaggiore di Sotto … Passavi sotto casa mia, guardavi e con la mano e un sorriso, salutavi: ho impresso il tuo ricordo nella mente sono vicina ai tuoi, affettuosamente … Vorrei lenire un po’ il loro dolore, tu hai lasciato una scia d’amore. Vola alto il gabbiano che era in te in alto la luce divina c’è! Renata Sopracordevole Lanzi Possamai Ottavio P N 7.5.1929 - M .03-02-2005 N. Nel 9°anniversario della N tua scomparsa tu la tua famiglia ti ricorda con affetto e nostalgia. co *** DE POLO C Carlo l FERRACINI Maria 4.11.1913- 13.10.1984 10.9.1916 – 13.12.2013 Nel trentesimo anno della morte di Carlo De Polo, già giudice conciliatore di Tarzo per oltre un decennio, e nel primo anniversario della scomparsa della moglie Maria, li ricordano con affetto, come coppia unita ed esemplare, le nipoti Del Cont, i nipoti e pronipoti De Polo e Sarzetto. *** DE BASTIANI SANTE era nato a Tarzo il 15 gennaio Severino DE BASTIANI 14.8.1914 – 4.1.2009 Sono trascorsi 5 anni dalla tua scomparsa, ma noi ti ricordiamo sempre con affetto. La moglie Lina, i figli Gianfranco con Nadia e Fanny con Emanuele, i nipoti Sabrina, Giacomo e Antonio. 1942, è rimasto orfano di padre appena adolescente. Si è sempre preso cura della madre e delle sorelle. Il 22 agosto 1964 ha sposato Pancot Dina, la sua compagna di sempre. Ebbero la gioia di vedere nascere e crescere i quattro figli: Giovanni, Renata, Monica e Paolo. Da Parè di Conegliano si sono trasferiti nel 1955 a S. Maria di S. Pietro di Feletto. Insieme hanno dedicato la loro vita alla famiglia e, con la sua famiglia accanto, Sante si è spento lunedì 21 ottobre 2013 all’età di 71 anni. Le sue ceneri sono state deposte nel cimitero di Tarzo. Tua moglie e i tuoi figli ti porteranno per sempre nel cuore. «Voce amica» Novembre-Dicembre 2013 STATISTICA PARROCCHIA DI TARZO Battesimo anno 2013 Battezzati 8 a I Confessione 17 Ia Comunione 16 Cresimati 15 Matrimoni 0 Defunti 43 di MICHELON Lucrezia di Fabrizio e di Colonia Sara e di FRARE Tommaso Francesco di Federico e di Lessi Erik il giorno 22 settembre 2013. ANNIVERSARI DI MATRIMONIO Domenica 17 novembre durante la messa delle ore 10.30, come ormai da vari anni, sono stati ricordati gli anniversari di matrimonio. E’ stato un momento di festa per tutta la comunità cristiana e soprattutto per le famiglie a testimonianza del “SI” reciprocamente detto davanti al Signore molti anni prima e ancora attuale. Il Sacramento del matrimonio è importante per la vita di un cristiano perché posa le fondamenta della nuova famiglia sulla roccia che è Gesù che entra nel cuore della coppia e ne farà parte per sempre. Le coppie che si sono iscritte sono: De Bastiani Marco con Da Rodda Maria Rosa (30 anni) Stevanato Andrea con Viel Ilesia (10 anni) Introvigne Mario con Casagrande Patrizia (20 anni) De Gasperi Sante con Della Bella Maria Cristina (25 anni) Casagrande Giovanni con Dal Col Elda (50 anni) Zago Antonio con Pin Laura (41 anni) Casagrande Giuseppe con Grava Delfina (49 anni) Dopo la celebrazione alle coppie è stato donato un piccolo ricordo e poi insieme a tutti i famigliari si sono ritrovate sotto la canonica per un brindisi. Patrizia Casagrande Anagrafe DEFUNTI 40. TONON GIOVANNI, nato a Tarzo il 12 agosto 1936. Ha dovuto anche lui emigrare per cercare lavoro per alcuni anni in Germania, poi a Lignano e per anni ha esercitato la professione di ferraiolo. Con De Zanet Maria Luisa si era formata la sua famiglia ed era contento della nascita della figlia Genoveffa, Risiedeva in via Rive di San Pietro. Faceva parte del Gruppo Alpini di Tarzo. In breve il male lo ha aggredito pagina 23 e all’Ospedale di Conegliano, dove era stato ricoverato, concluse la sua vita su questa terra il 30 ottobre 2013. Il suo funerale venne celebrato il 2 novembre 2013 e poi accompagnato al nostro cimitero in attesa della resurrezione. 41. GIOMO SIMONETTA, era nata a Venezia il 3 agosto 1945.dove si preparò alla sua professione di insegnante e di educatrice dei giovani, con serietà e impegno. Celebrato il matrimonio con Faraon Giuliano veniva spesso a Tarzo in via dei Pascoli. Il marito le fu vicino con amore e disponibilità. Ebbero la gioia di amare il figlio Marco Antonio, che era la speranza e l’avvenire della vita. Ricordava che a Tarzo il papà era stato medico condotto, che si spostava a trovare gli ammalati con un calesse trainato da un cavallo. Il marito Giuliano, pur nel dolore della separazione, ha confessato: non devo rattristarmi perché ora so che mia moglie Simonetta è nel mondo di Dio e sta meglio di prima ed anche di me. Lei ha seminato il seme buono della educazione, della cultura. Ha preparato le giovani generazioni alla vita, aiutandole a scegliere bene, non prima quello che è più facile e comodo, ma quello che vale e conta di più nella vita. E’ stata testimone del cambiamento di mentalità e di valori di anno in anno, domandando dialogo, attenzione, comprensione e competenza. Nella sua casa di Tarzo concluse il suo vivere sulla terra il 7 novembre 2013 e le sue esequie vennero celebrate nella nostra chiesa il giorno 9 novembre. 42. DE BASTIANI INES, era nata a San Fior il 2 dicembre 1945 e fin da piccola venne ad abitare a Tarzo assieme ai genitori e ai fratelli Donato e Giovanni. Risiedeva in loc. Introvigne. La strada della vita fu da lei percorsa con coraggio, con grinta, con grande capacità di affrontare con ottimismo, affrontando periodi non facili e sempre in salita, da persona solare che non faceva pesare sugli altri le proprie difficoltà. Era inserita ed anno 2012 8 16 17 22 3 48 accolta con simpatia da amici e compagni. Fino a qualche anno fa assistette la mamma, con amore e sollecitudine e estendeva il suo amore al fratello, alla nuora Antonella, ai nipoti Alex e Bruno, Chiara e Marta. Ines raccolse i sentimenti del suo animo sensibile, riflessivo e spirituale in una raccolta di sue composizioni poetiche, che possono essere frutto di una vita interiore e spirituale. Concluse il suo viaggio su questa terra nella sua casa il 15 novembre 2013. Il funerale venne celebrato il 18 novembre e poi accompagnata la Cimitero di Tarzo in attesa della resurrezione. 43. DE ZANET MARIA LUISA, nata 74 anni fa ad Arfanta l’11.9.1939. Aveva celebrato il matrimonio con Tonon Giovanni e si era trasferita a Tarzo in Via Rive S. Pietro. Seguì il marito come emigrante ed ebbe la gioia di amare la figlia Genoveffa. Maria Luisa trascorse la sua giovinezza con le sorelle Rosina e Mirella. Era fiera della sua vita casalinga, forte di carattere e attenta alla realtà circostante.. Le sue giornate erano sempre ritmate dal tempo e dalla voglia di vivere, nonostante la salute fragile. Concluse la sua esistenza il 22 novembre 2013 all’Ospedale di Vittorio Veneto e meno di un mese dalla morte del marito. Il suo funerale venne celebrato il 25 novembre e poi venne accompagnata nel nostro cimitero. O F F E R T E Per la CHIESA – dalla benedizione delle famiglie Flagnasco 20 €, Meneguz Claudio 10, Pancot 20, Da Dalto Angela 10, Introvigne Vincenzo 20, Bez Luciano 20, Costalonga 50, Perin 10, G.E. 20, Zuanella Erminia 50, Franceschet Maurizio 15, Maset Grazia 50, NN 20, Baldassar Daniele 20, NN 10, Franceschet Tiziano 20, Di Bella 20, Sartor 50, Religiose Ancelle Missionarie 50, Franceschet Marcello 10, Trevisan Maria 10, Perin Pier Antonio 5, Pradella Lucio 10, Braido 15, Carpenè Edvige 10, NN 20, Scottà Umberto 25, De Martin Luigi 70, NN 50, Casagrande Gemma 10, Mattiuz Giacomo 15, Dal Maso Giuliana 10, Viezzer Achille 50, Da Dalto Gina 10, De Gasperi 20, Introvigne Paolo 10, NN 30, De Polo Agostino 10, NN 500, Gregoletto Pietro 50, NN 5, Bernardi Innocente 20, NN 10, NN 10, Cetta 5, Cibello 10, D’Altoè Francesco 20, Mattarolo Flavia 50, Pradella Rachele 20, Introvigne Sante 15, NN 25, De Nardi Laura 50, Dal Col Armando 10, NN 25, Casagrande Gemma 20, Michelon Genoveffa 40, Zuanella Anna 20, Della Pietà Gelsomina 25, Zanetti 20, Antoniazzi Ugo 30, Casagrande Luisa 10, NN 5, In memoria di Pizzin Ernesto e De Polo Dosolina 50, De Martin Giovanni Battista 50, Fiorot 15, Religiose Francescane di Cristo Re 50, Meli 20, Moschet Livio 10, NN 20, Dia 15, NN 50, Franceschet Gian Carlo 10, Bernardi Remo 20, Antoniazzi Gino 20, Introvigne Gino 10, Ceotto Bruna 10, Possamai Sergio 10, Casagrande Gian Carlo 30, Trevisanello 10, NN 30, Da Parè 20, De Zanet 10, De Zanet Cesira 20, Braido 20, Dal Gobbo Pietro 20, Melito 20,Teso 20, NN 20, Feltre 20, Faraon Antonio 30, Marchesin Mario 20, Lucchese 30, De Nardi 15, Buffalo 10, NN 50. Perla CHIESA Offerte: Funerale di Tonon Giovanni 48,20 €, in memoria di Giovanni 20 e la famiglia 20, Casagrande Genoveffa 10, In memoria di Giomo Simonetta 120, funerale di Giomo Simonetta 23.20 e per opere parrocchiali 3. In memoria di Borsoi Antonietta il marito Narciso, i figli Mario; Letizia e Marco 20, Casagrande Giovanni 50, Festa di tutti i Santi 154,36, Della Giustina Nicoletta 20, De Gasperi Sante 100, Zago Antonio e Laura 30. In ringraziamento 10, In memoria di De Bastiani Ines 100 e in chiesa 47,34, E.G. 100. Funerale di De Zanet Maria Luisa 17,69. Offerte festivo: 401,44, Offerte feriale: 138.23, Stampa: 133.82 candele votive:271.77, Giornata del Seminario 64.95, Alluvionati Filippine e Sardegna 77.70, Associazione S. Barbara di Tarzo 50, Casagrande Vittorino 10, Scouts Ponte della Priula 15, Pro-Loco di Tarzo concerto di Natale 150 – In memoria di Ferracini Maria 500, Prestito grazioso 2.000, NN 5, Dalle Crode Sante 10, Biz Paolina 10, Tomasi Costantina in ringraziamento 20, NN 25, Fava Gina 10, Casagrande Giovanni 20, Dal Gobbo Pietro “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto 50, Dalle Crode Giacomo 20, Roncolato Maria 5, Foltran Clelia 10, Longo Natale 20, Masatti Roberto 300, Tomasi Giulia 10, Mazzucco Maria 20, Franceschet Ottilia 20, Manarin Rita 5, Mattiuz Romanita 10, Lumini a Nogarolo 48, Caritas 100. Spese:Tributo Comunale rifiuti 123,23, Foglietto domenicale La Nostra Messa 96, Cereria Candele 1.490, Varie 26, Restituzione prestito grazioso 3.000, varie 150, Cartucce computer 40, Assicurazione fabbricati incendio e infortuni 6.850, Stampa 186.35, Compenso a sacerdoti per ministero 140. Per la Scuola Materna Parrocchiale Offerte: MIUR – Ministero 7.061,68, In memoria di De Bastiani Ines 100, Pro Loco di Tarzo per S. Nicolò 700, Associazione S. Barbara di Tarzo 50, In memoria di Ferracini Maria 500, Regione Veneto anno 2012: € 3.263,99, Comune di Tarzo contributo straordinario anno 2013: € 7.699,94. Spese: Personale (compresa la 13^): 12.829, CESA 589,5, Spese varie 300, Tassa Comunale rifiuti 137,83, Sodexo 7.843,99, Mixer ad immersione 341.60, Borgione Materiale didattico 354.73, Marchi 79.54, F.li Bernardi 88.20, Assicurazione fabbricato incendio – furto - infortuni 2.850, Raira varie 234. Per VOCE AMICA Tarzo: Tomasi Ugo (Canadà) 30 €, Zuanella Rina 20, Dal Gobbo Carmela 10, Pancot Olga 10, Pancot Dina 30, Casagrande Mario 10, Bernardi Marisa 20, Parrucchiera Rosella 10, Bar Via Roma 10, Bottega Adriana 10, Pradella Carlo e Rachele 20, Bianchet Angelo (Londra) 20, Bianchet Giuseppina 20, E.G. 20, Famiglia Resera Gino 30, Casagrande Daniela (Lago) 20, Casagrande Balzan Ada (Calveno) 20, NN 5, Dal Maso 10, NN 25, Classe 1956: 30, Camerin Claudio 5, NN 10, Casagrande Antonio 30, De Conto Giovanni 10, Pizzol Luisa 20, De Polo Nicola 20, Possamai Sonia 40, Pancot Antonio 30, Della Bella Lorenzo 25, Edicola Pol Nicola 100. Corbanese: Via Martiri e Callesella 33 €, Borgo Madonna 24, via Madonna, Siviglia e S. Giuseppe 40, Mattiuz Antonio e Mario 25, Damian Renata 25, De Pizzol Dima 10, Dal Col Emilio 10, Tomasi Anna 20, Fiorin Elda 15, Da Ros Danilo 5, Battiston Silvio 5, Fardin Serena 5, Tomasi Caterina 5, Casagrande Teresa 20, amiche Salone Liviana 43. Totale 282 € Arfanta: 85 €, NN 15. Totale 100 Spese: Bolli spedizione emigrati 191,56 - buste sacco per la spedizione del giornale 45. Per la Chiesa di FRATTA Offerte 47,31 €, Della Bella Lorenzo 50. Spese: Luce 71.13 €. Per la Chiesa di NOGAROLO Spese: Luce 73,38. Per La San Vincenzo Pancot Antonio 50 € Angolo dei ricordi La foto (proviene da Rosetta Bof, una degli orfanelli di Corbanese) pubblicata sull’opuscolo della Parrocchia di San Pancrazio di Montaner in occasione dell’inaugurazione del monumento ai fratelli Faè (TIPSE 2005). La didascalia: “L’Asilo Orfanotrofio di S. Antonio fondato il 30 ottobre 1919 a Corbanese, paese che aveva visto 43 giovani caduti in guerra e ben 35 bambini morti di fame e stenti su una popolazione di 1400 anime. L’Asilo ospitò da 98 a 150 bambini orfani e malnutriti. Rosetta Bof è la bambina con il fiocco nei capelli, seconda della terza fila (da sinistra).” La foto è del 1921 quando don Faè, qui unico medagliato, ricevette la nomina a Cavaliere della Corona d’Italia per le benemerenze acquisite nella lotta contro fame e malattie dell’infanzia. (Si ringrazia il dott. Vittorino Pianca per averci fornito la foto e le informazioni) Calendarietto appuntamenti Gennaio 1. Inizio dell’anno del Signore 2014. 6. Epifania – Festa dei Bambini al Bambino Gesù Consegna della Immagine di Gesù Bambino. 8. Inizio della Adorazione Eucaristica in Parrocchia Ogni mercoledì dalle ore 9.00 alle 11.00 e dalle 18.30 alle 20.30. 11. Incontro Famiglie n. 2. 12. Rito accoglienza al Battesimo 13. Segreteria pastorale. 16. S. Tiziano patrono della Diocesi 17. A Lago: Incontro operatori pastorali dell’Unità pastorale 18. Incontro famiglie 2 25. Incontro famiglie 3 27. Consiglio Pastorale Parrocchiale. Febbraio 2. Festa della Presentazione di Gesù al tempio Festa patronale. – Benedizione delle Candele 3. S. Biagio 6. Adorazione 11. Madonna di Lourdes – Giornata dell’ammalato. 22. Raccolta ferro per le opere parrocchiali. 28. Redazione di “Voce Amica”. Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Introvigne Mario, Introvigne Francesco, De Bastiani Damiano, Geremia F.. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Meneguz Bruno, F. Borsoi, Vesna Maria, Laura. Parrocchia di Arfanta don Angelo, Valentina Resera, Lara Faraon, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon