2013-6 - Parrocchia di Tarzo

Transcript

2013-6 - Parrocchia di Tarzo
°
0
5
«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Novembre-Dicembre 2013 - Anno L - numero 6
VISITA PASTORALE DEL VESCOVO
La visita pastorale nasce dal dovere del vescovo di “mantenere contatti personali” con il clero, i religiosi e le religiose e con i laici nel loro specifico territorio ossia nelle
diverse comunità parrocchiali. Ha lo scopo di confermare,
sostenere e stimolare la fede, la testimonianza e l’impegno
di evangelizzazione di ogni battezzato e di ogni comunità
di battezzati. Questo atto pastorale è destinato, oltre che
alle persone, anche alle strutture e agli strumenti destinati al servizio pastorale, allo scopo di verificare la loro idoneità all’opera di evangelizzazione e di servizio pastorale. Il
vescovo viene come successore degli apostoli. La sua non
è dunque la visita di un ispettore amministrativo o di un
controllore buroc
burocratico, ma è “un’azione apostolica”, cioè
la visita di un inviato che rende presente Gesù Cristo
nella comu
comunità cristiana.
La visita pastorale può essere davvero definita un
evento di ggrazia per le comunità in cui viene compiuta. Una caratteristica
ca
della visita pastorale è quella
della territorialità. Essa infatti abbraccia tutto
il tterritorio della diocesi e si svolge nell’ambi
bito della parrocchia, dell’unità pastorale e
d
della forania. La parrocchia è la più antica
e collaudata porzione della diocesi e rappresenta la comunità cristiana territoriale di base, dove si realizza la reciproca
conoscenza e collaborazione tra parroco, eventuali diaconi, consacrate/i e fedeli.
Le parrocchie della nostra diocesi sono
a lo
loro volta tradizionalmente raggruppate in
forn
fornaie secondo il criterio di una più vasta unità territoriale. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e
Corbanese fanno parte della forania “la Vallata”. Più recenti,
sono le unità pastorali. Guidate ognuna da un presbiterio
Moderatore, raggruppano più parrocchie vicine tra le quali
vengono gradualmente avviate forme di condivisione e collaborazione pastorali. Le parrocchie di Tarzo, Arfanta e Corbanese fanno parte dell’unità pastorale “dei Laghi” insieme
alle parrocchie di Lago e Revine.
Questa visita pastorale, pur avendo dei momenti che faranno riferimento alla forania, privilegerà la realtà della parrocchia e quella dell’unità pastorale.
La ‘visita’ diventa una testimonianza della nostra fede:
nell’incontro reciproco del vescovo e della comunità cristiana noi riconosciamo e proclamiamo che Gesù è il Figlio di
Dio, che Dio dimora in lui ed egli in Dio. In questa atmosfera
di fede e di carità la visita pastorale produrrà frutti di grande
valore spirituale e pastorale.
La visita pastorale si rivolge non solo ai battezzati che abitualmente partecipano alla celebrazione eucaristica domenicale, ma anche ai credenti che hanno abbandonato la pratica
religiosa e a tutti coloro che, in difficoltà per motivi di fede
o di morale, sono pur sempre desiderosi di verità.
(a pagina 3 il programma della visita)
www.parrocchiaditarzo.it
UN SANTO AL MESE
BeatoClaudio
Granzotto
N
Nacque
a S
S. L
Lucia
i di Pi
Piave,
diocesi di Vittorio Veneto, il 23
agosto 1900. A 29 anni conseguì, presso l’Accademia delle
Belle arti di Venezia il diploma
di Professore di scultura, arte
che esercitò per tutta la vita.
Nel 1933, “vinto dal Signore”
abbandonò una promettente carriera artistica ed entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Visse la sua
vocazione francescana prevalentemente nel convento di San
Francesco a Vittorio Veneto,
edificando tutti per la sua umiltà,
per il suo amore alla preghiera
e per la generosa carità verso i
poveri e i sofferenti. Andava
ava a
chiede l’elemosina nel suo paese
nativo, dove tutti lo conoscevacevano. Si faceva chiudere in chiesa
dove passava la notte in
n preghiera, per prepararsi a scolpire
olpire
Auguri di
BUON ANNO
a tutti i nostri affezionati
lettori e sostenitori
le sue statue e nelle famiglie si
fermava a pregare e a confortare
gli ammalati.
Colpito da un male incurabile morì il 15 agosto 1947
nell’Ospedale Civile di Padova
e fu sepolto nel cimitero di Ceneda a Vittorio Veneto. Le sue
spoglie mortali furono presto
trasferite presso la “Grotta di
Lourdes” da lui realizzata nel
convento francescano di Chiampo (Vicenza).
Voce Amica con
questo numero conclude il suo 50°
anno di vita, con l’occasione, per
non creare disguidi nella redazione,
si invitano tutti coloro che intendono
pubblicare notizie di inviare
gli articoli in formato Word
e le foto in jpg
al sito parrocchiale
[email protected]
Sommario
Comunità cristiana
Cronaca locale
Comune
Arfanta: paese mio
Voce di Corbanese
1-5
6
7-8
9-10
11-14
Parrocchia di Tarzo
Serta montagna
Ricordi
Anagrafe
Offerte
15-20
21
22
23
24
pagina 2
«Voce amica»
MAMMA MARGHERITA
(continuazione)
Ascanio, il primo “animatore”
dell’Oratorio
Nel febbraio del 1950 il Seminario era stato chiuso. I chierici erano
stati invitati a tornare alle loro famiglie. Uno di essi, Ascanio Savio
di Castelnuovo, chiese all’Arcivescovo di poter continuare gli studi
stando all’Oratorio. Don Bosco lo
conosceva da cinque anni, sapeva
che sarebbe stato un buon “animatore” dei suoi ragazzi, e appoggiò
la domanda. Ascanio per quattro
anni divenne il primo “chiericoassistente” dell’Oratorio. Testimoniò: “Conobbi la madre di don
Bosco quando entrai all’Oratorio:
da tutti noi e dagli estranei, e dai
vescovi stessi veniva chiamata
Mamma Margherita. Di lei c’era
nel mio paese un’ottima opinione. Il mio parroco diceva che era
una santa donna, e che aveva fatto miracoli per aiutare suo figlio
a farsi prete… Io ho sempre visto
questa donna riverita dai giovani
dell’Oratorio, come se fosse stata
loro madre, e veramente madre si
mostrava a tutti”.
Una specie di frenesia contro
i preti
Lo statuto albertino del 1848
aveva concesso la libertà di stampa. Aveva tolto ai Padri Gesuiti il
monopolio dell’istruzione pubblica e il potere di “censurare” i libri. La fine di questa che veniva
chiamata “dittatura intellettuale”
scatenò non solo contro i Gesuiti, ma contro tutti i preti una vera
“caccia all’uomo”. Scrive don Bosco: “Una specie di frenesia invase le menti degli stessi giovinetti,
che assembrandosi in vari punti
della città, nelle vie e nelle piazze,
giudicavano ben fatto ogni sfregio
contro il prete o contro la religione. Io fui più volte assalito in casa
e per strada. Un giorno, mentre
facevo il catechismo, una palla di
L’apertura del processo informativo per la causa di beatificazione dal Vescovo Luciani il 16
dicembre 1959 e dopo quindici
mesi, il 16 marzo 1961 la conclusione.
Luciani, Patriarca di Venezia,
il 5 settembre 1976 a Chiampo, ricordò Fra Claudio: “Fra
Claudio è qui sepolto. Il padre
Ilario Zordan invitò a Chiampo il
prof. Granzotto di
33 anni per fare il
bozzetto della futura grotta. Compiuto il bozzetto della
grotta, gli venne
offerto il compenso in denaro; lui
rifiuta e chiede:
“Dite, invece, ai
fratini che preghino per me, perché
io possa imboccare la strada giusta, quella cui
Dio mi chiama”. Qualche mese
dopo egli torna a Chiampo e
chiede di vestire il saio di San
Francesco. Vescovo a Vittorio
Veneto, ho sentito parlare della
sua vocazione dal suo parroco
Mons. Morando, dal Prof. Bepi
Modolo suo amico e da alcuni
testimoni. Fra Claudio bravo
scultore, ha voluto restare laico e ha fatto della vita umile
e nascosta il suo programma
di vita. Da aggiungere la sua
devozione alla Madonna. La
grotta, l’ha ideata e costruita
lui, mettendoci, per due anni,
tempo, lavoro, cuore e dando,
senza saperlo, il tocco dell’arte
francescana alla teologia francescana. Fra Claudio ripetendo a Chiampo la
grotta di Lourdes
e scolpendo la devotissima
statua
ha dato un’eco alla
voce di Maria e un
sigillo di marmo ai
libri. Fra Claudio
pregava, ha parlato a Dio e a Maria
con la preghiera”.
Fu beatificato, da
Papa Giovanni Paolo II, in San Pietro a Roma il 20
novembre 1994. Il
giorno 2 settembre
viene celebrata la sua memoria
liturgica.
Le sue opere si possono ammirare, inoltre in altri luoghi.
Nella Chiesa di S. Lucia di
Piave, l’acquasantiera, la statua di Santa Lucia, i due leoni
all’entrata in chiesa, nel Convento san Francesco a Vittorio
Veneto (Cristo morto), nel convento francescano di Chiampo.
L’immagine della Madonna.
archibugio entrò per una finestra,
mi forò la veste tra il braccio e le
coste, e andò a fare un largo guasto nel muro. Don Borel poté pure
scampare come per prodigio a una
pistolettata. Apparve come un pervertimento di idee e di azioni che
io non potevo più fidarmi di gente
di servizio; quindi ogni lavoro domestico era fatto da me e da mia
madre”.
Per Mamma Margherita furono
ore di trepidazione per la vita di
don Bosco. Qualcuno consigliò a
don Bosco di chiudere temporaneamente l’Oratorio, per aspettare
tempi migliori.
I pagliericci in chiesa tra banco
e banco per Esercizi Spirituali
Don Bosco, invece, venne fuori
con una trovata strana o geniale.
Volevano strappare i giovani al
Signore e alla Chiesa? E lui per
tenersi legati i migliori e suscitare tra loro vocazioni, pensò ad
un corso di Esercizi Spirituali di
cinque giorni. Era un’impresa temeraria: come mettersi a piantare
nuovi alberi durante una grandinata. Mamma Margherita sarebbe
stata gravata da un pesantissimo
superlavoro; e in quel tempo quale dei padroni avrebbe concesso
un’assenza dal lavoro di cinque
giorni ai propri lavoranti per trascorrerli a dire preghiere ed ascoltare prediche?
Ma don Bosco tentò. Parlò ed
ottenne l’accettazione del suo progetto da una cinquantina di ragazzi, tra gli interni che già ospitava
e i tanti esterni che frequentavano
la scuola serale. E poi cominciò il
pellegrinaggio dai loro vari padroni. Spiegava loro che gli Esercizi
Spirituali avrebbero reso migliori
i loro giovani lavoratori, più obbedienti. Molti padroni gli sbatterono la porta in faccia. Una ventina invece (che già conoscevano
don Bosco) dopo esitazioni più o
meno lunghe avevano accettato.
A questo punto, don Bosco chiese
il permesso delle famiglie (quelli
che ce l’avevano) o del parente
più prossimo. Alla fine parlò con
Mamma Margherita. Le disse tra
il serio e lo scherzoso che aveva
deciso di esercitarsi nel mestiere
di cuoco al suo fianco per una settimana, e così avrebbe trattenuto
una ventina di ragazzi a pranzo e a
Novembre-Dicembre 2013
cena. Probabilmente la madre (che
già sapeva tutto dalla confidenza
dei ragazzi) gli domandò ridendo
se aveva deciso di imparare anche
il mestiere di lavapiatti.
Il problema più difficile da risolvere fu trovare venti posti per
dormire. Don Bosco, infatti, perché fossero efficaci, voleva che gli
Esercizi Spirituali fossero “chiusi”, cioè senza contatti esterni né
di giorno né di notte. Giuseppe
Buzzetti, il ragazzo interno in cui
don Bosco aveva la massima fiducia, e a cui aveva affidato tutte le
faccende amministrative accanto
a Mamma Margherita, ricordava
sorridendo quanti tentativi aveva
fatto con Mamma per piazzare
quei benedetti venti pagliericci.
Avevano provato nei sottoscala,
negli sgabuzzini. Alla fine avevano deciso di collocarli quasi tutti
nella chiesina, tra un banco e l’altro. “non sono molto comodi, ma
se uno ha sonno.. Poi dovettero
fare i salti mortali per trovare i
piatti e le posate per tutti, e specialmente (durante i cinque giorni)
per riempire i piatti di tutti a pranzo e cena.
Ogni giornata degli Esercizi consisteva nella Santa Messa
celebrata al mattino, e in quattro
prediche (due al mattino e due
al pomeriggio) che avevano per
argomento la vita e la morte, il
giudizio e la misericordia di Dio,
l’inferno e il paradiso. Centro degli Esercizi era una confessione
ben fatta “come se fosse l’ultima
della vita”, diceva don Bosco.
L’effetto di quegli Esercizi fu meraviglioso. Don Bosco nella quasi
illeggibile pagina 144 delle sue
Memorie manoscritte, afferma:
“Riuscì assai bene. Molti intorno
a cui si era lavorato lungo tempo
inutilmente, si diedero davvero
ad una vita virtuosa. Parecchi si
fecero religiosi, altri rimasero nel
secolo, ma divennero modelli nella frequenza agli Oratori”. Nel
margine sinistro della stessa pagina, don Bosco scrisse, schiacciando parole e righe, otto nomi
e cognomi di quei primi ragazzi,
aggiungendo “furono sempre dei
buoni cristiani”.
I frutti spirituali furono talmente superiori all’aspettativa che
don Bosco, pur a costo di qualunque sacrificio, li ripeté ogni anno.
La catena degli Esercizi Spirituali cominciata con 20 oratoriani
continuò ininterrotta fino ed oltre
la morte di don Bosco, e fu sempre sorgente di buone vocazioni
cristiane e religiose.
(Continua)
«Voce amica»
Novembre-Dicembre 2013
MISSIONARIE E MISSIONARI UCCISI NELL’ANNO 2012
OPERATORI PASTORALI:
Sacerdoti 10, Religiose 1, Laici
1. Totale 12
PAESE DI ORIGINE: Africa
4, America 5, Asia 2, Europa 1
LUOGHI DI MORTE: Africa
4, America 6, Asia 2
Questi i loro nomi
Don David Donis Barrera,
70 anni, parroco della parrocchia della Sagrada Familia ad
Oratorio in Guatemala, assassi-
nato il 27 gennaio. Accoltellato
dagli occupanti di un autovettura coinvolta in un lieve incidente
stradale.
Don Jenaro Aviña Garcia,
63 anni, parroco della parrocchia dell’Immacolata Concezione ad Atizapan de Zaragoza in
Messico, assassinato il 28 gennaio. Assassinato alle prime ore
del mattino nella sua abitazione,
di cui aveva aperto la porta a
seguito di rumori
mori indistinti.
Suor Liliane
e Mapalayi, della congregazione
one delle Suore
della Carità di Gesù e Maria a
Kananga in Repubblica
epubblica Democratica del Congo,
ngo, assassinata
il 2 febbraio.
Pugnalata nel liceo gestito
dalla sua congregazione.
Don Anastasius Nsherenguzi, 43 anni, sacerdote della
diocesi di Kayanga in Tanzania,
Programma VISITA PASTORALE
FORANIA “LA VALLATA”
06/03 TARZO
h. 20:30 CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
PER L’INIZIO DELLA VISITA PASTORALE
12/03 MIANE
h. 20:30 INCONTRO AMMINISTRAZIONI COMUNALI
15/03 A VILLA BIANCA h. 10:30 INCONTRO RELIGIOSI/E
28/03 CISON
h. 20:30 INCONTRO AGGREGAZIONI LAICALI
04/04 REVINE
h. 19:00 INCONTRO GIOVANI
h. 20:30 VIA CRUCIS
UNITA’ PASTORALE DEI LAGHI
07/03 CORBANESE h. 21:00 INCONTRO CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI
11/03 LAGO
h. 20:30 INCONTRO CONSIGLI AFFARI ECONOMICI
13/03 LAGO
h. 20:30 INCONTRO MONDO VOLONTARIATO
16/03 TARZO
h. 16:00 INCONTRO OPERATORI PASTORALI
h. 18:30 S. MESSA CON OPERATORI PASTORALI E ASSOCIAZIONI
SPORTIVE
19/03 CORBANESE h. 20:00 S. MESSA CON CORI PARROCCHIALI
h. 20:30 INCONTRO “EQUIPE”
20/03 ARFANTA
PARROCCHIA DI TARZO
16/03
h. 8:00
S. MESSA
h. 9:15
CHIERICHETTI, ACR, PICCOLO CORO
h. 10:30
S. MESSA
h. 11:30
h. 14:30
SALUTO ALLE FAMIGLIE
BAMBINI E RAGAZZI DEL CATECHISMO (4ª - 5ª EL.)
h. 15:15
DA ANZIANI e MALATI
18/03
h. 17:30
h. 14:30
ANIMATORI GREST E CRESIMATI
RAGAZZI DEL CATECHISMO (2ª -3ªM.)
19/03
h. 15:15
h. 9:30
DA ANZIANI e MALATI
SCUOLA MATERNA PARROCCHIALE
h. 10:30
DA ANZIANI e MALATI
h. 14:30
BAMBINI E RAGAZZI CATECHISMO (1ª - 3ª EL. ; 1ª M.)
h. 15:30
h. 14:30
DA ANZIANI e MALATI
BAMBINI CATECHISMO (2ª EL.)
h. 15:30
S. MESSA ANCELLE MISSIONARIE
A VILLA BIANCA: S. MESSA E INCONTRO CON RELIGIOSE, OSPITI E
PERSONALE
A PADRE PIO: INCONTRO CON OSPITI E PERSONALE DELLA CASA E
S. MESSA.
17/03
20/03
21/03
h. 9:30
22/03
h. 9:30
h. 15:00
h. 16:00
INCONTRO CON REDAZIONE “VOCE AMICA”
INCONTRO CON VOLONTARIE PER LA PULIZIA DELLA CHIESA E
PER LA DISTRIBUZIONE DI VOCE AMICA E GRUPPO ROSARIO
pagina 3
deceduto
un
duto il 7 aprile dopo
d
giorno di agonia.
per
gonia. Intervenuto
Interve
evitare degenerazioni
d
in una lite
è stato colpito da una grossa
pietra che gli ha procurato ferite
mortali.
Don Luigi Plebani, 62 anni,
missionario bresciano Fidei Donum a Rui Barbos
Barbosa in Brasile,
B
trovato impiccato
mpiccato il 29 aprile.
a
Molto probabilmente
obabilmente si è trattat
to di una rapina degenerata;
degenerat in
passato aveva
veva ricevuto minacce
mina
da parte di bande legate al traffico di droga.
ga.
Padre Valentim Edua
Eduardo
Camale, 49
9 anni, dei Mission
Missionari
della Consolata
olata (IMC) a LiqueLiqu
lava in Mozambico,
ambico, ucciso il 3
maggio. Percosso
rcosso a morte da
d
quattro banditi
diti che volevano imim
possessarsi delle poche offerte
offert
per la scuola dell’infanzia gestita
gestit
dai missionari.i.
o Emilio Sanchez
Don Pablo
Albarracin, della parrocchia d
di
Santa Maria Madre de Dios in
ceduto l’11 agoColombia, deceduto
sto dopo tre giorni di agonia.,
ravemente ferito
Aggredito e gravemente
enti scoperti duda alcuni malviventi
rante una rapinaa nella sua abitazione.
Padre Elie Gergi al-Mani, dell’Ordine
kdessi, 50 anni,
Libanese Maronita a Bhersaf in
Libano, rinvenuto senza vita il
25 agosto. Ucciso per asfissia
e annegamento durante un tentativo di rapina sulla strada marittima di Naameh, 10 km a sud
di Beirut.
Don Teodoro Mariscal Rivas, 45 anni, sacerdote nella
parrocchia di Santo Niño de la
Salud in Messico, ritrovato il 20
settembre. Assassinato nella
sua abitazione probabilmente in
seguito ad una rapina e ritrovato
legato mani e piedi con una busta in testa che ne ha provocato
il soffocamento.
Padre Bruno Raharison,
sacerdote gesuita di Mahamasina in Madagascar, ucciso il
30 settembre. Colpito più volte
con un arma da taglio al dorso,
al petto e alla testa nel corso di
una rapina in strada.
Conchita Francisco, 62
anni, operatrice pastorale laica
di Bongao nelle Filippine, assassinata il 13 novembre. Uccisa a
colpi di arma da fuoco da uomini non identificati appena uscita
dalla locale chiesa.
Don Eduardo Teixeira, 35
anni, parroco della parrocchia
São Jorge a Campina in Brasile, assassinato il 16 dicembre.
Colpito da almeno due colpi di
arma da fuoco nel corso di una
rapina.
pagina 4
Novembre-Dicembre 2013
(continuazione)
“UOMO DI PENSIERO E DI AZIONE”
BEATO ANTONIO FEDERICO OZANAM
Nell’anno 1848, dopo l’abdicazione
del re, Luigi Filippo di Orleans, durante
i tumulti di Parigi che videro l’uccisione
dell’arcivescovo della città Mons. Affré,
che aveva cercato di interporsi fra le barricate, Ozanam fece parte della Guardia
Nazionale, che doveva garantire la legalità del governo provvisorio. Nel medesimo
anno accettò a Lione la candidatura politica per la Costituente Nazionale, facendo
professione lettorale di democratico e di
repubblicano. Ma non fu eletto.
Continuò invece a partecipare alle attività della Società di S. Vincenzo De’ Paoli, visitandone spesso le Conferenze, sia in
Francia sia all’estero, che egli considerava
per i giovani come fondamentale preparazione per la loro vita sociale. “Avvicinarsi
alla miseria, toccarla con le mani, discernerne le cause conoscendone gli effetti dal
vivo, in una famigliarità affettuosa con
quelli che ne sono oppressi” tale doveva
essere, secondo Ozanam, l’iniziazione ai
problemi sociali.
Conobbe molto bene l’Italia alla quale
fu sempre molto affezionato e dove compì
vari viaggi in periodi diversi, sia per mo-
tivi di studio, sia di carattere personale e
gnamento universitario.
religioso.
L’accettazione della malattia sublimò la
Fu grande ammiratore della persona di
sua vita, quale consapevole offerta a Dio
PIO IX, che lo ricevette in udienza due
della rinuncia a tutto quanto avrebbe ancovolte e che egli vedeva come il grande
ra potuto fare ed aumentò il suo interessapontefice che avrebbe riconciliato la Chiemento per la Società di San Vincenzo, che
sa con la società moderna.
non venne mai meno, anzi si accrebbe con
Questa vita così fortemente e cristianagli anni, particolarmente in Italia durante
mente impegnata, fu accompagnata da una
il suo ultimo soggiorno. Sapeva certamenvita intima e famigliare di grande sensibite come aveva detto un grande pensatore
lità e delicatezza, non priva di momenti di
francese prima di lui, Biagio Pascal: “Tutti
grande dolore, come anche da sentimenti
gli spiriti insieme e tutte le loro opere non
di amicizia con molte persone del suo amvalgono il più piccolo slancio di carità”.
biente e del suo lavoro, che non conobbero
(continua)
(Da “Società di San Vincenzo De Paoli).
incertezze o interruzioni, ma furono vera
e
d
i
op
p
e
er
r
e
e.
.
condivisione di fede di opere.
ve, mo
ve
ve,
m
r a ssoli
rì
o i 40
ol
40
La sua vita fu breve,
morì
ette
et
t
t
te
e
emb
mb
b
re
1
185
85
5
3
anni, a Marsiglia, l’8 settembre 1853
dove
v ave
ve
aavevveeeritornando dall’Italia, do
l
i
ie
ievo
e
v
vo
a
i
va invano cercato sollievo ai
ddiizi
ziooosuoi mali:Le sue condizio199. GREGORIO XI, francese 30.12.1370,
t
i
im
i
ni di salute negli ultimi
5.1.1371
– 26.3.1378
no
o
,
anni della vita furono,
e
e,
,
infatti, molto precarie,
Con papa Gregorio XI, che si chiamava Pietro Roger de
ma egli si sacrificò
Beaufort, ebbe termine la cosiddetta “cattività avignonese”.
fino all’estremo soGià da cardinale al seguito di Urbano V, aveva
prattutto nell’insepotuto constatare di persona in che condizione
degradata si trovasse Roma. Ebbe perciò bisogno di forti incoraggiamenti per convincersi a
compiere il grande passo del trasferimento. A
tal proposito fu decisivo il viaggio compiuto da
Caterina da Siena (1347-1380) ad Avignone al
Che cosa ha creato Dio?
fine di scongiurarlo alla partenza senza ulteriori
La Sacra Scrittura dice: “In principio Dio creò il cielo e la
indugi. Caterina si mostrò ferma e severa con il
terra”. La Chiesa, nella sua professione di fede, proclama che
pontefice e nel nome di Cristo giunse a gridargli in faccia: “Siate
Dio è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili: di tutti gli
uomo virtuoso, non un fanciullo timoroso”.
esseri spirituali e materiali, cioè degli angeli, del mondo visibile
Il 13 settembre 1376 Gregorio XI lasciò il palazzo di Avignone, si
e dell’uomo.
imbarcò a Marsiglia e giunse a Corneto venti giorni dopo. Il 6 ottoChi sono gli Angeli?
bre 1376 entrò in Roma, accolto da un popolo festante e increduGli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, inlo, risiedendo in Vaticano il 17 gennaio 1377. Morì l’anno seguente.
visibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio faccia a faccia,
200. URBANO VI, Napoli – 8,18.4:1378 – 15.10.1389
Lo glorificano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compiDopo la morte di Gregorio XI si tenne un conclave turbolento
mento della missione di salvezza per tutti gli uomini.
che vide i soldati francesi arrivare armati persino dentro la capIn che modo gli angeli sono prepella dove erano riuniti gli elettori. I cardinali francesi tentarono
senti nella vita della Chiesa?
nuovamente di eleggere uno di loro, gli italiani chiedevano che il
La Chiesa si unisce agli angeli per adonuovo papa fosse un italiano. Alla fine il popolo romano gridò: “Rorare Dio, invoca la loro assistenza e di
mano, romano lo volemo o almeno italiano!”:
alcuni celebra liturgicamente la memoria.
Così fu eletto Bartolomeo Frignano che prese il nome di Urba(Gabriele, Raffaele e Michele).
no
VI. Sostenuti dalla corte di Francia con il pretesto della illegitChe cosa insegna la Sacra Scrittutimità
del ritorno a Roma del papa, i cardinali francesi
ra circa la creazione del mondo visisi
riunirono
a Fondi ed elessero Roberto di Ginevra
bile?
con
il
nome
di Clemente VII. Ne scaturì un conflitto
Attraverso il racconto dei “sei giorni”
armato
tra
forze
papali e antipapali, con l’usurpatore
della creazione, la Sacra Scrittura ci fa
sconfi
tto
e
costretto
a rifugiarsi ad Avignone. Il papa
conoscere il valore del creato e la sua fiscomunicò
sia
lui
che
la sua alleata Giovanna I di Nanalità di lode a Dio e di servizio dell’uomo. Ogni cosa deve la
poli,
ma
il
papato
si
sdoppiò
con due papi, due sedi e
propria esistenza a Dio, dal quale riceve la propria bontà e perdue amministrazioni. Con Urbano VI c’erano Caterina
fezione, le proprie leggi e il proprio posto nell’universo.
da Siena, Carlo IV di Boemia e suo figlio Venceslao, la
Qual è il posto dell’uomo nella creazione?
Polonia, il Portogallo, l’Ungheria e parte dell’InghilterL’uomo è il vertice della creazione visibile, in quanto è creato
ra. Con Clemente VII c’erano Vincenzo Ferreri, la Francia, la Savoia,
a immagine e somiglianza di Dio.
l’Aragona, la Castiglia e il regno di Napoli.
(Da “Catechismo della Chiesa Cattolica
Urbano VI visse tra ansie e problemi fino all’ultimo e morì ca– Compendio, nn.59-63).
dendo da un cavallo il 15 ottobre 1389 mentre guidava l’esercito
alla riconquista del regno di Napoli.
IL CATECHISMO
I PAPI
DELLA CHIESA
Novembre-Dicembre 2013
«Voce amica»
pagina 5
IL PRIMO SEMINARIO COMPIE 450 ANNI
Quello di Larino, provincia di Campobasso, è il primo Seminario in
assoluto, fondato il 26 gennaio 1564, dopo che il Concilio di Trento
(1545 – 1563) ne disponeva l’istituzione in tutte le diocesi. Lo ricorderà anche Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII, in uno scritto giovanile
del 1939 su “Gli inizi del Seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo”:
“Ecco il Seminario di Larino. È aperto il 26 gennaio 1564 dal vescovo
Belisario Balduino, un reduce dal Concilio di Trento. Vivrà come potrà:
in poche e povere stanze con rendite tenuissime: ma intanto è arrivato buon primo”. E poi presenta la lista degli altri nati in quello stesso
anno: Rieti (4 giugno), Camerino e Montepulciano, Milano (7 dicembre).
Lo storico Ugo Pietrantonio aggiunge quelli di Vladislavia e Posnania
(Polonia), Perugia, Eichstatt (Germania), Pavia, Iesi, Osimo e Cingoli,
Treviso, Lucca, Caiazzo, Parma, Reims (Francia); quello di Roma sorgerà
l’anno dopo, il 1° febbraio 1565. A Larino si cominciò con dodici alunni.
Tra il XVIII e il XIX secolo ebbe una floridezza eccezionale. Arrivò ad
ospitare quasi duecento studenti, poiché fioriva “in qualunque ramo di
scienza” ed era provveduto “di dotti e rispettabili Maestri”, tanto da
essere considerato “uno dei migliori del Regno”. La sede più recente, ristrutturata dall’attuale vescovo monsignor De Luca, ospita ora
il Centro di formazione pastorale Giovanni XXIII. A Gennaio 2014 si
celebreranno i 450 anni di fondazione con una mostra, un convegno,
una Messa e una lapide-ricordo. È uscito anche un volumetto dal titolo
“Il Seminario di Larino primo della Cristianità”.
Giuseppe Mammarella, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli
-Larino.
(da: Famiglia Cristiana n. 46 anno 2013)
I Fioretti
di Papa Luciani
Nel marzo del 1923 arrivò a Canale d’Agordo
P
Padre Remigio,un cappuccino di Trieste. Luciani,
ch
che allora era chierichetto, rimase sconvolto dalle
su
sue
u prediche e decise di farsi sacerdote e lo confidò
alla mamma Bortola, la quale ne parlò con il Parroco Don Filippo
Carli. Luciani scrisse una lettera al padre Giovanni per avere anche il suo consenso. La risposta del padre si fece attendere e finalmente arrivò la risposta del padre che allora si trovava in Francia
per lavoro.
Il padre gli rispose non solo approvando, ma manifestando entusiasmo. E Luciani conservò quella lettera assieme al francobollo
della Francia.
Luciani racconta
Un re, che era orbo ad un occhio ed era vecchio, decise di farsi fare un ritratto da mettere nella sala del trono, a ricordo per
il futuro. Chiamò un pittore e gli commissionò il quadro. Questi
fece il ritratto del re, dipingendolo con due occhi belli e aperti e
sorridenti.
Il re, dopo aver visto il quadro, si arrabbiò con il pittore e gli
disse: Sono già disgraziato ad essere orbo e tu mi prendi anche in
giro facendomi due occhi!?. Va via.
Il re chiamò un altro pittore.
Questi fece il ritratto del re con un occhio vivo e uno chiuso,
perché era orbo.
Il re, dopo aver esaminato il quadro, disse: Sono già abbastanza
disgraziato e tu vuoi che per il futuro io sia ricordato come un
povero re orbo. Va Via.
Il re chiamò un altro pittore, il quale dipinse la faccia del re di
profilo: si vedeva bene la parte del viso con l’occhio vivo, mentre
la parte nascosta non faceva vedere l’occhio spento.
Il re gli disse: bravo.
La verità va sempre detta a tempo e a luogo.
Nuova ricerca di Bruno Michelon
Ostetriche, Medici, Farmacisti.
Aspetti della Sanità a Tarzo
tra XVII e XIX secolo
Il nostro archivista e ricercatore Bruno Michelon, nel Convegno Nazionale su “ Aspetti
della Sanità nelle Prealpi Venete” tenutosi a Vittorio Veneto
nel maggio 2012, ha presentato
una sua ricerca dove è andato
ad approfondire l’argomento
Sanità a Tarzo nel periodo tra
la seconda metà del 1600 e i
primi anni del 1900. La ricerca è confluita assieme a tutte le
Nella foto sigillo della
altre nella pubblicazione (inComunità di Tarzo
titolata come sopra) degli atti
del 1772
del Convegno stampata verso
fine 2012. Per Tarzo sono una
trentina di pagine molto interessanti e documentate, risultato di una paziente ricerca
archivistica, dalle quali emergono, dall’oblio del tempo,
nomi di persone che hanno servito la comunità tarzese in
un settore molto delicato e importante come la salute della
popolazione.
Inizia con le ostetriche “le comari” che hanno fatto nascere i nostri antenati (l’elenco parte con Maddalena da
Fratta del 1660 e Pasqua da Introvigne nel 1671).
L’accurata ricerca è arricchita da documenti quali il “regolamento per la scuola di ostetricia in Venezia del 1841”
con la finale formula del Giuramento.
Poi, continua con i medici la cui professione nell’ottocento ebbe un grosso aumento nel numero di laureati che,
progressivamente, aiutati dalle scoperte scientifiche poterono dare un contributo decisivo al miglioramento delle
condizioni di vita dei loro contemporanei.
Lungo l’elenco dei medici, provenienti da varie parti
d’Italia, elenco che, per quelli di origini tarzesi, viene arricchito di interessanti particolari sulla loro vita e parentela.
Infine, i farmacisti “lo speziale” dove si scopre che nel
1565 sorse a Venezia “il collegio degli speziali” che nel
secolo successivo aggregava già un centinaio di farmacie.
Anche qui vari i tarzesi in elenco.
La ricerca si conclude con un cenno a casi sanitari come
epidemie ed alle norme e discipline che regolavano il “baliatico” ossia quel rapporto che intercorreva tra istituti degli esposti e famiglie affidatarie, argomento che tra la fine
del ‘600 e l’inizio dell’800 coinvolse un elevato numero di
“esposti” e famiglie tarzesi.
Ci complimentiamo con Bruno per la sua passione di ricercatore. Anche questa sua nuova pubblicazione, come le
precedenti, si fa leggere volentieri e fa emergere dai polverosi scaffali notizie, nomi, documenti che stuzzicano la
curiosità: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir
virtute e conoscenza” (Dante inf. XXVI).
Nicola
«Voce amica»
pagina 6
Novembre-Dicembre 2013
CALCIO
CALC
C IO
OA
ASD
S D TTarzo
arzo R
Revine
evine LLago
ago
La squadra ha vinto il proprio girone della fase autunnale
del campionato provinciale esordienti a 11, con 8 vittorie,
1 pareggio e 0 sconfitte. Con questa vittoria chiudono la
prima fase e si sono qualificati per il campionato che si
contenderà il titolo provinciale esordienti fair-play.
Giocatori: Battiston Christian, Bernardi Stefano, Biscaro Thomas, Ceschin Filippo, Chiarin Surendra, Da Soller
Matteo, De Nardi Riccardo, Lari Alessandro, Mjoual Soufian, Moz Lorenzo, Nasmy Usama, Ndiom Lamine, Pierdonà Matteo, Pol Mattia, Rrushi Renato, Tonin Cristoforo.
Allenatore: Grando Dimitri.
Accompagnatori. Battiston Stefania, Chiarin Silvio, Moz
Alessandro, Pol Eros,
Esordienti 2001 Tarzo Revine Lago
4
Novembre
La giornata commemorativa dell’Unità Nazionale e Festa delle
Forze Armate è stata celebrata domenica 3 novembre, su iniziativa dell’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo, presieduta dall’inossidabile Antonio Pancot. Hanno collaborato i Gruppi
Alpini di Corbanese e di Tarzo e la Sezione di Tarzo dei Fanti.
In sequenza sono stati resi gli onori ai caduti, con deposizione
di corona d’alloro, presso i monumenti di Corbanese, con benedizione del parroco Don Angelo, di Arfanta, con benedizione di
Mons. Rino Damo, alla Chiesetta alpina di San Pietro e quindi
a Tarzo, ove è stata officiata la S. Messa presieduta da Mons.
Francesco Taffarel. E’ seguito il corteo al monumento, in Piazza IV Novembre dove, dopo l’alza bandiera e l’onore ai caduti,
sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Combattenti e
Reduci di Tarzo, Antonio Pancot, cl.1922, reduce di Russia ed
il Sindaco Gianangelo Bof. Nelle loro allocuzioni hanno toccato
Festa della classe 1956
i temi pregnanti della
storia che hanno segnato con sangue e sudore
la costruzione della nostra patria e la necessità
di ritrovare nuova fiducia e speranza per risorgere dalla nuova crisi
che attanaglia noi ed
il mondo intero. Dopo
aver ricordato che “le
civiltà periscono e si sgretolano non tanto per le guerre e le
bombe, ma per l’egoismo degli uomini, dei governanti, per la
loro indifferenza, aridità, mancanza di stimoli morali di ideali e
di fede che sono la causa vera e determinante delle guerre stesse”, il messaggio lanciato ai giovani è stato quello che “da
ogni Caporetto si può risorgere se vi è lo spirito di sacrificio, volontà di lotta, ferma determinazione, convinzione
assoluta si servire un valido ideale”. Gli Alpini di Tarzo,
infine, come da tradizione, ha offerto un brindisi a tutti i
partecipanti.
Franco I.
“UNO DI NOI”: I NUMERI DELLA RACCOLTA FIRME
Le firme raccolte in Europa:
1.891.406
Le firme raccolte in Italia:
631.024
Le firme raccolte in Polonia:
248.965
Le firme raccolte in Germania:
171.978
Le firme raccolte in Spagna:
167.176
Le firme raccolte in Romania:
135.663
www.comune.tarzo.tv.it
Novembre-Dicembre 2013
«Voce amica»
[email protected]
o.tv7.it
Notizie dal Comune
Dalla pubblicazione “Comune oggi” Dicembre 2013
Notizie in breve
Contributi a famiglie
Con delibera del 21.11.2013 n° 110 il l’Amministrazione Comunale ha deliberato di elargire contributi per una spesa complessiva di 15.000 € a circa 424 a famiglie bisognose e con più
figli sino all’età massima di 16 anni.
Viabilità
Dopo quasi un anno dall’evento calamitoso e sbloccato il finanziamento all’interno del patto di stabilità, è stata sistemata la
frana che interessava la strada verso il Mondragon nel versante
di Corbanese. Sono state sistemate, con un intervento di raccolta delle acque ed una nuova asfaltatura, anche un tratto di
via Cesare Battisti (ex scuole di Fratta – Colmaggiore) ed un
incrocio lungo via Roncadizza al Molino di Fratta. Un altro intervento di miglioramento del fondo stradale cedevole nella zona
di Prapian di Arfanta è stato realizzato grazie all’intervento dei
Servizi Forestali.
Servizio associato di Polizia Locale
Il consiglio Comunale del 7 novembre u.s: ha siglato l’accordo
quinquennale con il Comune di Vittorio Veneto per il servizio
associato di Polizia Locale. Con questo accordo, che ridurrà la
spesa complessiva, tale servizio verrà migliorato e funzionerà
anche nella giornata del sabato.
Una nuova grande scuola
L’Istituto comprensivo di Follina – Tarzo
I 5 Comuni della Vallata: Follina, Cison di Valmarino, Miane,
Tarzo e Revine Lago, si sono accordati ed hanno costituito il
1 settembre 2013 un unico Istituto Comprensivo che accorpa
sotto una unica dirigenza 6 scuole elementari e 3 scuole medie
con una popolazione di oltre 1000 allievi. Le scuole funzioneranno negli edifici esistenti nei singoli Comuni.
Da un punto di vista amministrativo la Segreteria si trova a Follina, ma presso le scuole di Tarzo avremo un recapito bisettimanale con apertura il mercoledì ed il sabato dalle ore 8,30 alle 13.
CASETTA DELL’ACQUA
Dal 13 gennaio 2014 sarà attivata, nel piazzale dell’Istituto
Comprensivo di Tarzo, la “casetta dell’acqua” per l’erogazione
di acqua potabile.
L’impianto funziona solo con una Card personale al prezzo di
€ 5,00 che potrà essere ritirata in
Municipio durante il normale orario
di ricevimento pubblico.
La ricarica della Card potrà essere effettuata presso la macchinetta
posta nell’atrio del Municipio con
monete da € 0,50 - 1,00 - 2,00 o
banconote da 5,00 e 10,00 €.
L’impianto non contiene, ne riceve monete o banconote.
L’orario di funzionamento dell’impianto è dalle ore 6 alle ore 22.
Costo al litro € 0,02 naturale e €
0,05 frizzante.
Erogazione massima di 1itri 12.
Si consiglia l’utilizzo di bottiglie in vetro
L’area è video sorvegliata dal Comando di Polizia Locale di
Vittorio Veneto.
Trevisani nel Mondo -Sezione di Tarzo
Comune di Tarzo -Assessorato alla Cultura
Incontro con l’Autore: Roberta Sorgato
Autrice di “LA CASA DEL PADRE”
Roberta Sorgato, passando dall’astrazione letteraria alla
realtà attuale,
relaziona sul tema della violenza sulle donne,
con letture, proiezioni e stacchi musicali.
Accompagnamento musicale al violino Elia D’Errico
Municipio di Tarzo - Saletta pubblica
Venerdì 17 Gennaio alle ore 20.30
PROSSIMI EVENTI
Comune di Tarzo (TV)
Assessorato alla Cultura
DIOCES I di VITTORIO VEN ETO
della
Parrocchia della Purificazione
Beata Vergine Tarzo (TV)
Sabato 1° febbraio 2014 ore 21
Le Antìfone Mariane Maggiori
itazioni
Canto Gregoriano, Mottetti e Med
Elena Bazzo, soprano
Cherlene Chi-Kim mezzosoprano
Matteo Malagoli, violoncello
Stefano Maso, organo
Scivias Ensemble
Diretto da Milli Fullin
Ingresso libero
pagina 8
«Voce amica»
Novembre-Dicembre 2013
IN DIFESA DELL’AGROALIMENTARE
ITALIANO
E’ arrivato il piedibus
Cioè un gruppo ordinato di bambini che vanno a
scuola a piedi ed accompagnati da adulti.
Nella locandina sono indicati i percorsi già istituiti.
L’A m m i n i s t r a z i o n e
Comunale di Tarzo,
.rappresentata
dal
Vicesindaco Vincenzo Sacchet, con una
delegazione di Amministratori vittoriesi, ha
voluto dare la sua solidarietà e partecipare
alla
manifestazione
organizzata dalla Coldiretti Nazionale il 4 dicembre al Brennero.
La mobilitazione denominata “la
battaglia di Natale: scegli l’Italia”
è stata promossa per difendere
l’economia e il lavoro delle nostre campagne dalle importazioni, spesso di bassa qualità, che
sono spacciate come italiane. I
manifestanti hanno chiesto fra
l’altro alle autorità competenti di
etichettare tutti i prodotti alimentari. I carabinieri dei NAS hanno
smascherato, in poco tempo,
diversi “inganni”: mozzarelle tedesche destinate alla Sicilia, latte polacco e tedesco (100.000
Kg in poche ore) destinato a
Brescia, prosciutti provenienti
ancora dalla Germania destinati
a Modena. E poi piante olandesi
dirette a Latina, fiori dall’Equador,
transitati in Olanda e diretti in
Veneto e Toscana, pane precotto congelato con destinazione
Bolzano e Mantova dove andrà a
“spiazzare” il pane artigianale italiano, spesso simbolo di identità
territoriale ed altri prodotti come
uova, ecc. L’Unioncamere e la
Coldiretti affermano che un terzo della produzione dei prodotti
agroalimentari venduti in Italia o
esportati con il marchio Made in
Italy contiene materie prime straniere. Questa pratica può essere
pericolosa per i consumatori perché con materie prime di scarsa
qualità, si può risparmiare, ma si
rischia sulla salute.
Ass. V. Sacchet
Novembre-Dicembre 2013
I
S. NICOLO’ TRA NO
Anche quest’anno San Nicolò non si è dimenticato di passare
ad Arfanta. Giovedì 5 dicembre,
accompagnato dal suo asinello, è
arrivato, vecchio e stanco, alle exscuole elementari ed ha regalato
un sorriso alla ventina di bambini
presenti, distribuendo loro regali e
caramelle. Avremmo voluto che ci
tenesse ancora un po’ di compagnia
durante il piccolo buffet realizzato
dalle mamme e dalle nonne dei piccini, ma siccome aveva ancora tanti regali da consegnare abbiamo dovuto lasciarlo scappare. Siamo
riusciti, nonostante la fretta, a strappargli una promessa “…Uhuhuhhu tornerò a trovarvi il prossimo
anno se fate i buoni…!”
I suoi assistenti
Arfanta
«Voce amica
amica»
Paese mio
pagina 9
CONCERTO DI NATALE
Domenica 8 dicembre alle 16:30 nella nostra chiesa parrocchiale, come tradizione vuole, si è tenuto il “9° concerto strumentale e vocale” organizzato in
collaborazione dal Gruppo Ricreativo e dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Si
sono esibiti per l’occasione il M° S. Carnelos all’organo Callido e Giada Visentin
al violino e il Coro “Voci di festa” di Bibano. Durante l’intervallo, con grande
orgoglio, abbiamo sentito suonare il nostro giovane compaesano Elia d’Errico,
17 anni, violinista “in erba” che ha strappato un lungo e caloroso applauso al
pubblico. Nel finale ha preso la parola il nostro primo cittadino Bof che ha ricordato “…la fatica di organizzare questi piccoli eventi, ma anche l’importanza
di avere una comunità unità che, guardando al bene del paese, lo faccia crescere…” Il tutto si è piacevolmente concluso con un rinfresco presso le ex-scuole
elementari durante il quale, fra un dolcetto e due buoni bicchieri di vino, ci siamo
scambiati gli auguri per le feste natalizie ormai alle
porte. Ringraziamo la Banca delle
Prealpi di Tarzo
Elia
per il contributo
durante
erogato e l’Amla sua
ministrazione coesibizione
munale per essere
sempre presente
e sensibile alle
nostre iniziative.
Arrivederci
al
prossimo anno.
Lara
e Valentina
S. Nicolò in mezzo ai bimbi
Presepi Arfantesi
Anche quest’anno sono due i presepi che si possono visitare passando dalle nostre parti: Ecco
quali sono, con i rispettivi giorni ed orari di apertura al pubblico:
❄ PRESEPE PARROCCHIALE, realizzato dal nostro piccolo gruppo giovani, sarà aperto
da mercoledì 25 dicembre 2013 a domenica 26 gennaio 2014 ogni domenica e lunedì 6 gennaio 2014 dalle 8.00 alle 10.00, mentre giovedì 26 dicembre 2013 e mercoledì 1 gennaio 2014
dalle 9.00 alle 11.00. Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa;
❄ PRESEPE a S. ISIDORO, situato all’interno del capitello, sarà aperto 24 ore su 24, da
mercoledì 25 dicembre 2013 a venerdì 31 gennaio 2014.
Foto: Presepe parrocchiale e albero di natale in
casa Pilat, realizzato con addobbi all’uncinetto
«Voce amica»
pagina 10
Novembre-Dicembre
Novembre
Dicembre 2013
COMMISSIONE GIOVANI FORANIALE
Quest’anno sette membri che rappresentano la Commissione
Giovani foraniale: Valentina (Arfanta), responsabile laico e rappresentante in Commissione Giovani foraniale, Giorgia (Revine)
e Isabel (Corbanese) rappresentanti in Commissione Giovani
diocesana, Luca (Tovena), Elisa (Cison), Enrico (Farrò) e Marta (Lago), guidati, dallo scorso ottobre, da un nuovo assistente
don Angelo Granziera, parroco di Revine-Lago, subentrato a don
Ezio Segat, trasferito in una altra parrocchia. L’abbiamo accolto
con gioia. Per noi questo sarà un anno di conoscenza reciproca,
durante il quale saremo coinvolti dalla Visita Pastorale del Vescovo Corrado. A tutti buon lavoro.
Valentina
L’associazione Emigranti
L’associazione Emigranti di Arfanta ha organizzato, domenica
15 dicembre, la tradizionale festa con la Santa Messa e il pranzo sociale. La Messa è stata celebrata da Don Celestino Mattiuz
presente anche per ricordare l’anniversario della sua ordinazione
sacerdotale. Durante l’omelia Don Celestino ha ricordato come
l’emigrazione sia stata da sempre abbinata al sacrificio, sacrificio
di lasciare la propria famiglia e vivere lontani, magari in terra
straniera speranzosi di fare fortuna, pronti a sacrifici fisici ed economici. Ha anche rilevato come oggi i più giovani non sempre
conoscano il vero significato della parola sacrificio, abituati come
sono ad avere “tutto”. Al termine della Santa Messa, c’è stato il
momento sociale con l’aperitivo presso i locali delle ex scuole
elementari e a poi il pranzo da Tullio. Appuntamento per l’ultima
domenica di maggio per la gita al mare! Un grazie degli Associati
al direttivo.
LAUREA
Il 20 novembre scorso presso il Dipartimento di Medicina e
Neurologia dell’Università di Padova, DAVIDE DE TOFFOL
di Tazio e Salvador Maria ha conseguito la laurea triennale in
infermieristica con il punteggio di 92/110 discutendo la tesi “Valutazione della qualità di vita dell’assistenza infermieristica al
paziente atomizzato nei primi sei mesi dall’intervento” Rel.: Dott.
Michele Zaffin. I complimenti di tuta la redazione a Davide e la
sua famiglia per l’importante risultato conseguito.
La redazione
Voce Amica ringrazia
tutti coloro che la
sostengono.
Prega i collaboratori
di fornire i testi
in formato (word)
d))
e le foto in (jpg)
per
VOCE AMICA
GRAZIE A CHI LAVORA
PER LA COMUNITA’
I componenti del Gruppo ricreativo hanno
provveduto, in prossimità del Santo Natale, a
visitare gli anziani della nostra Parrocchia e
consegnare il panettone. E’ un’occasione per
portare gli auguri e scambiare qualche parola.
Certo può non essere molto, ma è un’espressione
di quell’avvicinamento al prossimo che ci viene
ricordato da Papa Francesco. Il gesto che i nostri
amici del Gruppo ricreativo hanno fatto, magari
inconsapevolmente, ben ha concretizzato la
richiesta del Papa. Permesso: chiesto ad ogni porta
prima di entrare. Grazie: per accogliermi. Scusa:
se non posso fare di più … Giungano a tutti i
nostri anziani, agli ammalati, ai non sufficienti e
quanti non riescono a cogliere in pieno la gioia
della vita, i nostri auguri per un nuovo anno sereno
e nel segno della speranza. Grazie al Gruppo
ricreativo e al C.P. Parrocchiale per le iniziative
organizzate nel corso dell’anno. Grazie a don
Angelo e don Rino per la loro presenza in mezzo
a noi. Grazie a quanti si adoperano per la pulizia
ed il mantenimento delle chiese e oratori. Grazie a
chi collabora alla redazione e alla distribuzione di
Voce Amica. Grazie alle persone che contribuiscono
con le offerte. Scusa a quelle persone per cui non
riusciamo a dare spazio con notizie e immagini.
La redazione di Arfanta
Ricordi
Pietro Pol e Lina Resera
16.3.1915 – 17.12.2006
7.3.1917 – 27.11.2006
Sono trascorsi sette anni da quando
ci avete lasciati. Il vostro esempio
rimane stampato nella nostra vita ed
il ricordo è sempre vivo nei nostri
cuori. Vi sentiamo vicini a guidarci e
proteggerci. Le vostre figlie Luigina e
Graziella, generi, nipoti e pronipoti
Novembre-Dicembre 2
20
2013
01
13
3
QUANTE
NOVITA’!!!
Che entusiasmo nei bambini della scuola materna di Corbanese quando all’inizio
dell’anno scolastico è venuto a trovarci….il
camioncino della Bidonband!!! Chi è la Bidonband??? È una grande squadra di amici
che aiuterà i bambini ad imparare a separare i rifiuti e cosa importante a…riciclare!
Come dice il nostro motto “Dire, fare, creare, impariamo a…riciclare!!!”
La nostra amica Bottiglietta e il nostro
amico Joe Barattolo con le loro avventure ci hanno già accompagnato nel mondo
della plastica e dei barattoli, quante idee
ci hanno fatto venire in mente e allora con
forbici, colla, tempere, pennelli, stoffe,
punteruoli abbiamo creato tantissime cose
e naturalmente la fantasia e i desideri dei
bambini per un mondo più pulito e sereno
si sono riuniti e inseriti nella pancia di Joe
Barattolo…ma cosa ne farà il nostro amico
di tutti quei pensieri? Sarà tutto
da scoprire!!!
E nel mezzo
della nostra programmazione ci
siamo immersi
nell’autunno con
i suoi colori e i
suoi profumi e
noi maestre insieme ai bambini
cogliamo
l’occasione per
ringraziare
la
proloco di Tarzo
che mercoledì 9
oce amica»
La«VVoce
di Corbanese
ottobre ci ha ospitati per una buonissima
pastasciutta e delle ottime castagne! I bambini erano così felici che hanno ideato per
ringraziare un grande castagna e una foto
ricordo…ah e non dimentichiamo la canzone che hanno cantato sulla castagna!!!
Ma le foglie con le loro sfumature che
tanto attirano gli sguardi dei bimbi sono
cadute dagli alberi e il mese di dicembre è
arrivato in un baleno!
Gli occhi dei bambini iniziano a brillare
sui loro volti perché sanno che questo è il
mese delle luci, della gioia, dell’amore, di
Gesù che nasce…e dopo la visita a scuola
di S.Nicolò che ha portato ai bambini molti
regali, è arrivato il Natale!
E secondo voi come abbiamo addobbato
la nostra scuola per l’occasione? Naturalmente con materiali di riciclo!!! L’albero
con i fondi di bottiglie grandi, le decorazioni alle finestre con quelli più piccoli
tutti dipinti e colorati dai bambini, la stella
cometa con i tappi di sughero, il presepe
e tanto altro…insomma quanto impegno, pieno però di allegria, per i nostri
pagina 11
bambini e bambine in questo periodo! La
festa di Natale di domenica 15 dicembre,
preceduta dalla S.Messa, è stata la bella
conclusione di questo periodo…ci siamo
riuniti tutti a scuola mamme, papà, nonni,
fratelli e sorelle, zii, zie e che bello vedere
i nostri bambini cantare, ballare, recitare
le poesie e perché no anche emozionarsi…
bello perché sono bambini, piccoli, medi,
grandi, con l’entusiasmo e la vivacità che
li caratterizza.
Laura
GRAZIE!!!
L’asilo di Corbanese è una
piccola realtà che riesce ancora
a sopravvivere grazie all’aiuto
di molti, per questo noi genitori
desideriamo ringraziare tutti
coloro che nel corso dell’anno ci
aiutano. Ringraziamo la Proloco di
Corbanese, che anche quest’anno
ha donato 500 €, il Comune di
Tarzo per il contributo annuale,
la Banca Prealpi, il Gruppo Alpini
sempre disponibile, il panificio
Andreatta per il pane, che ormai
da anni dona gratuitamente,
quelle famiglie che, nelle cerimonie
religiose quali i funerali, donano
il ricavato all’asilo e a tutte quelle
persone che quotidianamente
ci aiutano e rispondono sempre
positivamente alle nostre
proposte (vendita torte, biglietti
lotteria). Grazie a tutti voi che ci
aiutate, perché con il denaro che
raccogliamo riusciamo a far fare
delle belle attività ai nostri figli e a
mantenere in buono stato l’asilo.
Un asilo che oggi usufruiamo noi,
ma che domani potrebbe essere dei
vostri figli e nipoti. GRAZIE!!!
I GENITORI
pagina 12
UN GRANDE GRAZIE
Un grazie di cuore ai ragazzi,
uomini, donne di buona volontà, che a vario titolo, offrono
generosamente e silenziosamente servizi, tempo, attività
alla Parrocchia e alla Scuola
Materna. Non mi sento di far i
loro nomi per non dimenticare
qualcuno involontariamente.
Sono noti a chi frequenta la
chiesa: i chierichetti, i catechisti, i cantori, le persone delle
pulizie e che tengono pulito
il sagrato e l’asilo, ed anche
quelli che con le offerte o con
i fiori rendono bella la nostra
Chiesa. Sono tutti volontari, non prendono un becco di
quattrino se non un grande
grazie dalla comunità parrocchiale e dal Signore che, prima
o poi, senz’altro ricompenserà.
Il Parroco
«Voce amica»
Cresimati
Nella Chiesa Arcipretale
di Corbanese il 10 novembre
2013 da mons Silvio Padoin,
vescovo emerito di Pozzuoli,
hanno ricevuto il Sacramento
della Confermazione, il sigillo dello Spirito Santo 23
ragazzi: Andreetta Alessia,
Barchieri Sharon, Bianchi
Carlotta, Biasi Ilaria, Biscaro Denise, Biz Laura, Bottega
Mattia, Ceschin Andrea, Costacurta Anna, Dal Cin Denis, Dal Col Samantha, Dal
Col Valeria, De Biasi Alessandro, Favero Samantha,
Grosso Sara, Meneguz Giovanni, Moz Francesca, Pol
Andrea, Pol Ludovico, Pollesel Angela, Possamai Giulia, Stringher Giorgia, Tomasi Dimitri.
Si sono preparati a questo momento con discreto impegno e partecipazione alla vita parrocchiale. Ci
sembra che abbiano raggiunto la consapevolezza che la Cresima è un punto di arrivo, ma è anche un
punto di partenza. Infatti, ogni cristiano che riceve il sigillo dello Spirito Santo nella Cresima deve trovare nella Chiesa un proprio posto e mettere a disposizione di tutti il dono particolare che ha ricevuto.
Dagli incontri in Seminario e dalle esortazioni delle catechiste e del parroco, il richiamo è stato chiaro,
non bisogna dimenticare di far riferimento costante al motore e al senso della nostra fede: S. Messa domenicale e in particolare la Comunione. Dio ha detto: RICORDATI BI SANTIFICARE LE FESTE!
Nella Messa Gesù si rende presente per starci vicino con la Parola e con la sua stessa Vita. Preghiamo
per loro perché, ascoltando e incontrando il Signore, scoprano pian piano, pur nelle molteplici difficoltà
dell’adolescenza a livello umano, familiare, religioso, ecclesiale, quale progetto Dio ha per ognuno di
noi e quale posto ha preparato per loro nella chiesa. Allora potremo definire la Cresima: una patente di
CORAGGIO.
Catechiste Lucia, Irma, Renata
E’ LECITO SPERARE ANCORA?
Riflessioni di fine anno
Sacra famiglia
(chiesetta di San Giuseppe)
50 anni
di servizio
Dopo quasi mezzo secolo
di ininterrotto volontariato
a favore della scuola materna Parrocchiale nell’ambito
amministrativo gestionale,
la Signora Mattiuz Augusta Franco lascia questo
importante incarico, che ha
sempre svolto con competenza e soprattutto con molta discrezione. Per questo, il
consiglio Parrocchiale per
gli Affari Economici esprime alla Signora Augusta il
più sentito ringraziamento
per il prezioso servizio reso
alla comunità augurandogli
un sereno proseguimento
della propria vita famigliare.
Meneguz B
Novembre-Dicembre 2013
Ultimo giorno dell’anno. Sono nel tepore della canonica. Penso all’anno che ho trascorso,
come persona e comunità. Prendo la macchina
da scrivere, come ai vecchi tempi, e faccio alcune riflessioni. L’anno che sta per finire conferma alcune difficoltà, non solo sotto il profilo
economico, quanto al degrado dei valori etici
e morali, ecclesiali, problemi di dialogo, di salute. Viviamo in un periodo di storia che sembra caratterizzato da una sempre più profonda
e diffusa scristianizzazione degli individui e
della società. Famiglie che si screpolano, figli
che non si sentono partecipi e corresponsabili
della vita famigliare. Adolescenti e giovani apparentemente attratti da soddisfazioni materiali:
vita facile, appagamenti di desideri, senso errato della libertà, indifferenza del religioso e del
soprannaturale.
C’è poi un’esaltazione dell’IO, non si sente
la necessità e l’utilità del gruppo, mancanza di
animatori, di modelli. Anche la Parrocchia risente di questa deleteria mentalità. La religione è considerata qualcosa di estraneo alla vita,
diminuisce la partecipazione gioiosa dei fedeli
alla Messa, il poco accostarsi alla confessione,
ricevuto il Sacramento della Cresima, si nota un
po’ di addio, di ciao sereno.
Dobbiamo allora lasciare ogni speranza?
NO!. La speranza è una virtù teologale e deve
essere coltivata ed irrobustita da una realtà che
noi stessi dobbiamo cercare di attuare.
Ci sono segni che inducono alla speranza: la
preghiera di alcune buone persone, l’impegno
di collaborazione di alcuni, belle celebrazioni,
il gruppo catechistico, l’impegno di alcuni genitori e persone della scuola materna, la sofferenza di ammalati offerta per questa società, per la
parrocchia, per il Papa. La generosità di migliorare le nostre strutture parrocchiali.
Tanti aspetti positivi che fanno ben sperare.
Però è necessario passare da una pastorale sacramentale ad una pastorale di evangelizzazione, da una pastorale di conservazione ad una
pastorale missionaria. Ma come? Sappiamo
tutti che i numeri, le forze fisiche non sono più
quelle di una volta. Ed allora? Ecco l’invito a
riscoprire la nostra carta di identità, la carta del
coraggio: IL BATTESIMO. Il nostro inserimento attivo nella Chiesa.
Termino con una battuta che il Papa scherzosamente ha rivolto al fondatore spagnolo,
Francisco Josè Argüello, di un gruppo neocatecumenale presente in 120 Paesi con 20 mila Comunità: “Kiko, che macello hai messo in piedi
nella Chiesa, ma è necessario continuare”
don Angelo
Novembre-Dicembre 2013
«Voce amica»
pagina 13
UN INDIMENTICABILE CONCERTO DI NATALE A CORBANESE
in collaborazione con l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero
Nella storica cornice della Chiesa Arcipretale di Corbanese, lunedì 23 dicembre
si è svolto uno splendido e indimenticabile
Concerto Natalizio allietato dal Coro Filarmonico Veneto, diretto dal Maestro Marco
Titotto con all’organo il Maestro Giovanni
Campello.
Il Sindaco di Tarzo, Gianangelo Bof, ha
spiegato che «questo evento ha voluto mandare anche un messaggio di solidarietà e
vicinanza a tutte quelle persone che consacrano la propria vita: all’aiuto verso il
prossimo, alla solidarietà, alle nostre comunità, che riescono ad arrivare spesso
dove non arriva altra voce di speranza, che
come un faro riescono a far trovare la rotta a chi si è perso nel mare della società
moderna, che come gli apostoli portano il
messaggio del Vangelo (Buona Notizia) in
un mondo in cui le buone notizie passano
inosservate».
Il concerto è stato organizzato principalmente per far conoscere l’attività dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del
Clero della Diocesi di Vittorio Veneto e
della sua Azienda Agricola.
Come ha precisato il Presidente Fabio
Sforza, «gli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero furono istituiti nel 1985
ed iniziarono ad operare dal 1986 grazie
ad un accordo fra Santa Sede e Stato Italiano, per accogliere i beni appartenenti agli
ex Benefici Parrocchiali e, con i proventi
derivanti dalla loro gestione, contribuire
al sostentamento dignitoso dei Sacerdoti.
Per questa ragione tutti i proventi che derivano dalla conduzione dell’Ente confluiscono all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero che, con un meccanismo
perequativo, provvede alla redistribuzione
delle entrate tra tutti i sacerdoti diocesani.
Tra le attività svolte dall’Istituto di Vittorio
Veneto, quella agricola assume un ruolo di
rilievo. I terreni sono coltivati direttamente
ed il personale svolge quasi tutte le operazioni colturali. Grazie all’accorpamento
dei poderi l’Istituto diede vita all’Azienda
Agricola “Cenetae” per la produzione di
mais, frumento, soia, uve e noci. Accanto
alla vendita diretta dei prodotti della terra
conduce oggi anche una limitata e molto
curata attività commerciale per la vendita
di vini e noci di sua produzione, ma anche
di prodotti provenienti da aziende agricole di altri Istituti Diocesani (Chianti e olio
da Firenze, riso da Vercelli, Sangiovese da
Forlì, etc)».
I numerosi coristi, provenienti da tutto il
Veneto, hanno allietato la serata con canti
tradizionali del repertorio natalizio come
“In notte placida” di F. Couperin, “Astro
del ciel” di F. Gruber, “O Santa notte” di A.
Adam, passando dall’”Ave Maria” di J. Le-
cot fino al “Padre nostro” di T. Dydehckos
e molti altri brani ancora per la durata di
un’ora e mezza di musica, per giungere al
gran finale che ha visto il Coro Filarmonico Veneto e il numeroso pubblico presente
cantare tutti assieme il noto “Adeste fideles”. Nel corso della serata è stato particolarmente applaudito il soprano Arianna
Cimolin. Si è imposto poi all’attenzione dei
presenti l’organo che si trova all’interno del
presbiterio, costruito dalla ditta De Lorenzi
nel lontano 1859 e recentemente restaurato. A detta di molti il concerto è stato un
momento molto apprezzato per avvicinare
ancor più allo spirito del Santo Natale e far
riflettere, come ha ricordato il Sindaco Bof,
citando José Mujica, che: «lo sviluppo deve
favorire la felicità umana, l’amore per la
terra, le relazioni umane, la cura dei figli,
l’avere amici, l’avere il giusto, l’elementare. Perché il tesoro più importante che abbiamo è la felicità».
Un ringraziamento va rivolto a Don
Angelo, all’Amministrazione comunale,
all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, alla Pro Loco di Corbanese, a
Camellia Rubra e a tutti coloro che hanno
reso possibile, sponsor compresi, la realizzazione di questo evento destinato a rimanere nella memoria di molti. Buone feste a
tutti.
Vesna Maria
La Parrocchia: un riferimento per la nostra Comunità
L’anno 2013 sta per concludersi e come è consuetudine le persone e le famiglie,
fanno una bilancio sul loro trascorso. Anche la Parrocchia, che è una grande famiglia,
nella quale la Comunità tutta è chiamata a favorirne al meglio la vita, guarda ai risultati
raggiunti. La parrocchia si pone per quanto possibile al servizio della comunità.
Ne sono esempio tangibile la scuola materna con tutte le disponibilità e attenzioni
che questa comporta; l’oratorio parrocchiale, una struttura questa che come noto, è
da tempo oggetto di significative migliorie. Una struttura utilizzata in particolare per i
prelievi del sangue, eccezionale servizio per la Comunità (grazie a Banca Prealpi) ed
in particolar modo per gli anziani, impiegata quale luogo d’incontro per la catechesi
dalla 1a elementare alla 2a superiore, oltre che per la catechesi degli adulti. Non
ultimo, essa è utilizzata per il Grest estivo e per assemblee di carattere generale
(es. condomini) e, a coronamento del suo utilizzo, citiamo l’uso della cucina per la
“produzione” di prelibati crostoli durante il periodo del carnevale, frutto della sapiente
manualità delle volontarie che tanto si prodigano.
Tuttavia, queste attività non ne hanno incrementato di molto il suo auspicato utilizzo.
Poche le iniziative svoltesi nel corso dell’anno, tra le quali vale la pena di segnalare la
mostra fotografica su Corbanese svoltasi nel mese di settembre, iniziativa encomiabile la quale ci si augura possa essere ospitata anche nei prossimi anni unitamente
ad altri eventi.
Nell’ultimo mese un’altra iniziativa rivolta ai giovani ad opera dell’Amministrazione
Comunale ne ha confermato l’utilità della struttura.
Per quanto riguarda la conservazione del patrimonio parrocchiale, nell’ultima convocazione del Consiglio degli Affari Economici, dopo mesi di ampie e attente valutazioni,
si è definita l’assegnazione per i lavori di manutenzione straordinaria del campanile e
della chiesa della Madonna di Loreto.
Sempre in ambito delle strutture parrocchiali, con il collaudo da parte dei Vigili del
Fuoco avvenuto lo scorso 23 dicembre, si è definitivamente conclusa la messa a norma della centrale termica della chiesa e di tutta la struttura collegata.
Quanto sopra non conclude il nostro impegno nella comunità parrocchiale, ne è un
esempio l’avanzato stato di progettazione antisismica dell’intero edificio dell’oratorio,
a tutela e garanzia di chi lo utilizza.
M. Bruno
pagina 14
«Voce amica»
Ricordo
CASAGRANDE Teresa
26.02.1958 – 22.12.2003
Oggi, come ieri non abbiamo
riempito il vuoto che hai lasciato,
abbiamo solo lenito un po’ il dolore.
I tuoi cari nel decimo anniversario ti
ricordano.
ANAGRAFE
BATTESIMI
13. BR1ZZI PIETRO di Savino e di Pol Elisabetta, nato a Vittorio
Veneto il 25 gennaio 2013 e battezzato il 23 novembre 2013 nella
nostra Chiesa parrocchiale. Abita in via Vicolo Baldo. Padrini:Varese
Marco e Pol Stefania, da Corbanese.
* ZAVETTORI SOPHIA di Marco e di Casagrande Silvia, nata
Vittorio Veneto il 29 maggio 2013 e battezzata il 15 dicembre
2013, con la delega del parroco di Cappella Maggiore. Abitano a
Cappella.M.
Padrini: Battìstin Giovanni e Maìutto Silvia, da Cordìgnano,
MATRIMONI
* Da Ros Jessica con Pasin Mauro, si sono sposati, nella parrocchia dell’Annunciazione, nel Duomo di Conegliano il 7 dicembre
2013
* Battiston Roberto con De Zanet Paola, si sono sposati nella
chiesa di Formeniga il 21.XII.2013
NELLA CASA DEL PADRE
13.TOMASI LUIGI era nato il 17.10.1933, fu Giovanni e fu Da
Re Maria, sposato con De Coppi Eleonora da cui ebbe i figli Orielda e Giuliano. Luigi fu lavoratore della terra: le sue giornate scandite dal sole, dall’alternarsi delle stagioni, spesso con il cuore sospeso nei guardare le possibili variazioni del tempo. Era sostenuto
da una fede forte e solida in Dio, che si manifestava anche con
la partecipazione alla santa Messa domenicale, finché la salute lo
sostenne. Quasi improvvisamente venne meno il 4 novembre 2013
e concluse la sua esistenza presso l’ospedale di Conegliano. Il suo
funerale venne celebrato il giorno 6 novembre nella nostra chiesa e
poi accompagnato al cimitero, in attesa della risurrezione.
14. ALTOE’ ARTURO (Nino Ciaret) era nato il 3.8.1935, fu Giuseppe e fu Antiga Clorinda. Condivise con la moglie Dotta Annamaria gioie, speranze, preoccupazioni e sofferenza. Uomo riservato,
amante della compagnia, dedicò la sua vita alla famiglia, ai 4 figli, al
lavoro, facendosi amare e rispettare. La malattia da diverso tempo
lo raggiunse, e furono necessarie varie attenzioni, cure e assistenza. I figli non lasciarono mancare affetto e presenza. Concluse il
suo cammino su questa terra il 29 novembre 2013. Le sue esequie
vennero celebrate nella chiesa di Corbanese, con numerosa partecipazione e sepolto nel nostro cimitero il 2 dicembre.
PRESEPIO di Francesco Borsoi
Novembre-Dicembre 2013
80 ANNI
I figli Giulio,
Marco e
Antonella hanno
organizzato,
presso un
agriturismo di
Corbanese,
una festa per
l’ottantesimo
anno del loro
papà Perenzin
Arturo che abita
in via Madonna di
Loreto con la moglie Olga. Hanno festeggiato il nonno anche i
nipoti Luca, Giacomo, Anna e Elisabetta.
GRUPPO ALPINI
Si cercano nuove leve per il rinnovo del Consiglio Direttivo
Come ben saprai quest’anno scadono tutte le cariche in seno al
consiglio direttivo del gruppo, organo essenziale per la vita stessa
del gruppo.
Come previsto dal nostro regolamento, ci saranno le elezioni per
il rinnovo ci farebbe piacere avere dei nuovi membri che con noi
portino avanti le attività previste per l’anno nuovo, ed anche i nostri
principi ed ideali Alpini. L’inserimento di nuove persone all’interno del consiglio stesso è fondamentale per la sopravvivenza del
gruppo; se si vuole che la vita del gruppo alpini vada avanti ancora
per molti anni bisogna che ci sia qualcuno che, oltre a coloro che
già lo fanno, dedichi del tempo al gruppo nelle molte attività da
svolgere.
Se così non sarà allora, a malincuore, il gruppo cesserà la propria esistenza molto prima di quanto si creda, non si può aspettare
che siano sempre gli stessi a portare lo zaino.
Questa lettera è un appello affinché altri oltre a noi si prendano
cura del nostro bel gruppo alpini, che i nostri vecchi ci hanno lasciato e che con amore verso il corpo degli alpini , hanno creato
nel lontano 1967 a noi il dovere di onorare la loro memoria ed
anche quella di tutti i caduti di tutte le guerre, a noi il dovere di
mantenere in vita il nostro gruppo.
Il Consiglio Direttivo del Gruppo Alpini Corbanese
Programma attività 2014
Gennaio: il 19 a Solighetto: Commemorazione Battaglia di
Nikolajewka, il 24 Assemblea dei Soci
Febbraio: l’8 Banco Farmaceutico, il 23 Assemblea delegati al
“Toniolo” di Conegliano
Marzo:, giorno 4 ultimo di carnevale, il 23 Santa Messa alla
Chiesetta di San Giuseppe,
Aprile:, Il 12 pulizia del Calvario per la Settimana Santa, il 25
Anniversario della Liberazione e il 27 Annuale Pranzo Alpino.
Maggio: dal 9 all’11 ADUNATA NAZIONALE a Pordenone, 25
Assemblea dei delegati.
Giugno: il 2 Festa della Repubblica, il 15 80° del Gruppo di
san Vendemiano, 22 Annuale Gita Alpina, il 29 Cerimonia a Cima
Vallona per il 47° anniversario.
Luglio: il 6 al sacrario di Col di Nava per il 64° Raduno, il 12
pulizia del Calvario, il 13 pellegrinaggio nazionale all’Ortigara, 20
festa del Redentore sul calvario.
Settembre: il 7 a Cison per il 43° Raduno al bosco delle
Penne Mozze, 13 e 14 Raduno triveneto a Verona, il 22 Commemorazione di S. Maurizio (Falzè di Piave).
Ottobre: l’11-12 inaugurazione sede Gruppo di Ogliano, a
metà mese castagnata per le scuole materne ed elementari.
Novembre: il 9 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11
San Martino, il 22 Santa Messa e cena sociale ed il 29 Colletta
alimentare.
Dicembre:il 6 Cena sezionale ed il 24 Vigilia del Santo Natale
(distribuzione pinza e vin brulè).
Novembre-Dicembre 2013
6 Dicembre:
arriva S. Nicolò
«Voce amica
amica»
Voce Amica
Tarzo
www.parrocchiaditarzo.it
tutti i bambini da condividere quando siamo in salone. Ci ha messo alla prova per
vedere se siamo capaci di condividere e
giocare con tutti. Non è mica semplice, ma
noi ce la stiamo mettendo tutta!
E dopo una dolce caramella, gli abbiamo
cantato delle canzoni per ringraziarlo.
Eccoci qui emozionati che facciamo una
foto con lui.
Festa del Natale
Nella nostra scuola abbiamo trascorso un
periodo speciale, quello di attesa del Natale
che ci rende euforici ed entusiasti.
Prima di giungere alla festa dovevamo
pagina 15
prepararci al meglio e saper aspettare; per
questo giorno dopo giorno abbiamo contato
quanto mancava al Natale, grazie al calendario dell’avvento che avevamo in classe.
Ogni giorno di bambini più grandi aprivano
una busta grande verde e all’interno scoprivano un simbolo, una storia o un’ attività
per vivere al meglio il periodo di Avvento.
Tutti i bambini della scuola hanno costruito un presepe con dei bastoncini di legno
da portare a casa e mostrare a tutti ciò che
abbiamo imparato in questo periodo.
Per concludere il periodo di preparazione
al Natale, il 22 dicembre alla fine della S.
Messa abbiamo cantato e recitato per tutta
la comunità, che emozione!
Il giorno di S. Nicola a scuola abbiamo
fatto una grande festa per l’arrivo di San
Niccolò!
Abbiamo aspettato fino al pomeriggio ma
finalmente alle 14 abbiamo sentito un campanaccio suonare e non poteva che essere
l’avvertimento del suo arrivo.
Lo abbiamo accolto in salone e ascoltato
con attenzione le sue parole.
Quest’anno ci ha portato dei giochi per
Cronaca in breve.........
Messa di mezzanotte che quella delle 10.30 sono state partecipate,
la prima contrassegnata da un clima di raccolta adorazione, l’altra
dalla vivacità, grazie anche alla presenza del coretto dei bambini.
FESTA DI TUTTI I SANTI E RICORDO DEI DEFUNTI
I primi due giorni di novembre sono dedicati rispettivamente alla
celebrazione di Tutti i Santi e alla commemorazione dei defunti. Il
primo di novembre si è celebrato il Canto del Vespro in Chiesa con
processione al cimitero alle 14.30, mentre il giorno successivo sono
state celebrate due Sante Messe al cimitero: alle 10.30 e alle 15.
TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO
Il 31 Dicembre, alla celebrazione delle 18.30 col TE DEUM la comunità si è riunita per ringraziare il Signore dell’anno 2013 che
finisce.
S. MARTINO A FRATTA
Il giorno 6 novembre, alle ore 18, presso la storica chiesetta di Fratta si è svolta la Santa Messa per S. Martino, santo a cui è intitolata;
essa è stata seguita da un rinfresco e da un’allegra festicciola alle
20.30. La partecipazione dei fedeli è stata numerosa.
IL GIORNO DELL’IMMACOLATA
Il giorno 8 dicembre la Messa delle 10.30 è stata molto partecipata
per celebrare il “sì” della Madonna all’Arcangelo Gabriele; come la
Madonna acconsentì a questo impegno, anche l’Azione Cattolica in
quel giorno ha rinnovato il proprio impegno di servizio nella comunità, di collaborazione e di testimonianza con la benedizione delle
tessere e il suo “sì” davanti a Dio e alla comunità tutta. Ha avuto
luogo anche una breve processione per celebrare ulteriormente la
figura di Maria e al ritorno è stata letta la preghiera dei minatori
e di tutti coloro che lavorano con materiale esplosivo affidata a S.
Barbara, loro patrona.
IL SANTO NATALE
Preceduto dalle settimane di Avvento a dalla Novena, che quest’anno è stata vivacemente animata dalle classi del catechismo, con il
presepio davanti all’altar maggiore, si è arrivati al Natale. Sia la
RINNOVO PRESIDENZA PARROCCHIALE
DI “AZIONE CATTOLICA”
PRESIDENTE:
Pradella Flavia
RESPONSABILE ADULTI:
Della Bella Erminia
RESPONSABILE SETTORE GIOVANI: Cesca Marco
RESPONSABILI A.C.R.:
De Bastiani Chiara,
Michelon Elisabetta
ADORAZIONE EUCARISTICA
A seguito della proposta del C.P.P., si è attivata in parrocchia l’Adorazione Eucaristica, che si
svolgerà a partire da mercoledì 8 gennaio, ogni
mercoledì nella cappella della Redenzione, a
lato dell’altare, nella chiesa parrocchiale.
Gli orari sono i seguenti: il mercoledì mattina
dalle 9.00 alle 10.00 e dalle 10.00 alle 11.00;
il mercoledì sera dalle 18.30 alle 19.30 e dalle 19.30 alle 20.30.
Si invita a scegliere un’ora e a dare la propria disponibilità in parrocchia per accompagnare il Signore con un po’ del nostro tempo
settimanale, per farGli compagnia con la preghiera.
Sarà anche possibile, per chi lo desiderasse, segnalare anonimamente su un quaderno posto in chiesa le nostre “intenzioni di
preghiera”, i nostri bisogni e le nostre fragilità, che saranno presentate a Dio da coloro che adorano il Signore nel Ss.mo Sacramento.
pagina 16
«Voce amica»
NOTIZIE DAL CONSIGLIO
PASTORALE DI TARZO
Il Consiglio Pastorale, nel suo costante impegno di aiuto e comunione
con la parrocchia ed il parroco, in questi ultimi tre mesi si è ritrovato,
una volta al mese, per discutere alcuni importantissimi temi di fede che
si collegano agli inviti che l’Anno della Fede ci ha rivolto come cristiani.
Due sono stati i grandi temi sui quali il C.P.P. di Tarzo si è concentrato
negli ultimi tre mesi: l’Adorazione Eucaristica comunitaria e la missionarietà nelle periferie dell’esistenza così come l’ha promossa papa Francesco e descritta il vescovo Corrado nella sua ultima lettera pastorale.
Riguardo l’Adorazione Eucaristica, essa deve essere vista come momento di unità e slancio, a partire dalla centralità di Gesù sull’altare,
nella certezza che solo Gesù salva.
Il Consiglio, infatti, è giunto alla conclusione che l’Adorazione è lo sviluppo logico e consequenziale della Messa, nell’intimità di un incontro
con Cristo.
I frutti visibili e tangibili dell’adorazione eucaristica sono tre: 1) vittoria
sul peccato; 2) dono della serenità nella vita personale; 3) incremento
della preghiera.
Per quanto riguardo il tema della missione, il C.P.P. si è concentrato
sulla lettura attenta della Lettera pastorale del Vescovo Corrado “Va’ e
anche tu fa’ lo stesso”. In questa lettera il Vescovo ci richiama la suggestione della relazione tra fedele e Gesù: sulla scorta dell’esempio di
Madre Teresa di Calcutta: come lei faceva, infatti, anche noi prima di
donare Cristo al prossimo occorre che ognuno si incontri con Dio personalmente.
Di conseguenza, occorre “essere” in relazione con Gesù per poter
proporre un “fare” fecondo; in altre parole è importante impregnarsi
dell’amore di Dio per non incappare nella trappola delle difficoltà quotidiane.
E che cosa significano le impegnative parole: “Uscire verso le periferie esistenziali”, usate da papa Francesco? In realtà vuol dire incontrarsi
a tu per tu non solo con i “poveri in senso materiale”, ma anche quelli
che potremmo definire i “poveri in senso spirituale”, che nella nostra
comunità spesso sono più numerosi e non sono meno importanti.
Il C.P.P., partendo dalle riflessioni del vescovo, ha notato che a causa
della crisi economica, i nostri fratelli e noi stessi siamo più vulnerabili al
sovvenire di una crisi esistenziale, ossia di una mancanza di ascolto e
condivisione, di una solitudine latente nonostante l’imporsi dell’attuale
high tech generation.
Di conseguenza: a cosa siamo chiamati noi cristiani? Occorre saper
individuare i problemi prima di tentare di risolverli, esattamente come il
buon Samaritano, che anzitutto “vide” ed “ebbe compassione” del ferito, e solo poi lo curò. Leggendo bene la parabola del buon Samaritano,
ci possiamo accorgere che Gesù ci dà delle indicazioni per poter fare
concretamente il bene.
I singoli cristiani, tuttavia, non possono giungere da soli e isolatamente a cambiare il mondo: occorre corresponsabilità nella fede, il che significa anche aver consapevolezza del ruolo proprio che ciascuno di noi
ha all’interno della comunità cristiana. I nostri compiti non sono semplici
momenti, e noi non siamo degli accessori che possono anche mancare:
abbiamo dei ruoli specifici e inderogabili. In breve, andare verso Cristo
vuol dire aprirsi al sacrificio, rifuggire gli onori e pregare.
Il C.P.P. si incontrerà ora per definire i dettagli tecnici della visita pastorale del vescovo Corrado, che sarà tra noi a marzo; per rispondere
alle domande che la diocesi rivolge personalmente a ogni Consiglio in
nome della parrocchia intera. Il compito che ci aspetta è quello di riportare la realtà della nostra parrocchia e dei suoi problemi senza catastrofismi, ma anche senza ipocrisia. E’ un compito complesso e richiede
zione e riflessione. Chiediamo a tutti di pregare per i membri del
mediazione
glio Pastorale, come loro pregano per la comunità.
Consiglio
Il Segretario del C.
C.P.P.
(Continuazione)
Partiamo nuovamente e saliamo verso Betlemme e Gerusalemme (letteralmente perché da
– 400 m arriveremo a + 800 m
in meno di 30 km ), ma prima ci
fermiamo nel deserto di Giuda.
Questa tappa è tra le più ricche, sia da un punto di vista turistico che spirituale. Leggiamo
il Vangelo di Matteo ( Mt 4,1 11 ) sulle tentazioni di Gesù e
meditandolo ci accorgiamo che
il deserto è esperienza di silenzio, di povertà, di essenzialità,
di piccolezza di fronte a Dio,
ma è anche tempo di prova e di
affidamento alla volontà di Dio
e non invece un “tentare”, cioè
un piegare Dio alla propria volontà.
Alla sera arriviamo a Betlemme, città palestinese.
Betlemme è la città di Davide ed è proprio da qui che verrà il discendente di Davide, il
Messia, Gesù ( Lc 2,1 – 16 ).
Il mattino visitiamo la Basilica
della Natività sotto la quale c’è
la grotta della Natività. Scendendo nella grotta, al centro
di una piccola abside c’è una
stella d’argento: qui ci si inginocchia a baciare il punto in cui
il Dio invisibile si fece carne e
uomo visibile tra noi.
Ci fermiamo a pregare e a
meditare sulla natura umana e
divina unite in quella persona del Figlio di Dio. È il Natale. Celebriamo l’Eucaristia
nella chiesa dei francescani
adiacente la Basilica della
Natività, all’interno di una
grotta trasformata in piccola
chiesa.
Nel pomeriggio visitiamo YadWa-Shem – Museo
Novembre-Dicembre 2013
dell’olocausto.
Comprende
oltre agli archivi e una grande
documentazione di immagini,
il “Viale dei Giusti” dove ogni
albero reca il nome di un non
ebreo che ha aiutato a salvare
gli Ebrei, “l’Aula del Ricordo”
dove una fiamma perenne arde
davanti ai nomi dei campi di
sterminio (Auschwitz, ecc.) e
infine la “Galleria dei Bambini”
che si percorre in un buio totale,
nel quale palpitano piccole luci
riflesse su specchi da una sola
candela mentre una voce dice
i nomi, l’età e la provenienza
del milione e mezzo di bambini
ebrei uccisi nella shoah. È stata
un’esperienza straziante.
I due giorni successivi sono
stati dedicati esclusivamente a
Gerusalemme.
Il suo cuore è la città vecchia:
dentro le sue vecchie mura sta
tutta la Gerusalemme della
storia e della fede. Vi è tutto
il mondo vivace degli arabi e
della religiosità islamica; vi è
il cuore del Giudaismo; la presenza cristiana è documentata e
viva e va ricercata seguendo un
lungo itinerario.
La religiosità che esprime
Gerusalemme non ha eguali.
Iniziamo la visita fuori delle
mura, sul monte degli ulivi in
cui Luca pone l’Ascensione e
dove Gesù si ritirava a pregare.
Qui c’è la “Grotta del Pater”,
Novembre-Dicembre 2013
raccolta dentro un convento di
carmelitane, nel cui chiostro su
maioliche è riprodotto in 40 lingue il “Padre Nostro”. (Lc 11,
1- 4).
Scendendo, con uno splendido panorama sulla città, si
incontra il santuario del “Dominus Flevit” in ricordo del
pianto di Gesù sulla città che
non ha accolto e riconosciuto il
Messia. (Lc 19,41 – 44).
Scendendo ancora, la strada
corre tra cimiteri ebraici: ogni
tomba è ricoperta di sassi, segno della “vita” che si augura
ai propri morti.
Arriviamo nell’“Orto del
Getsemani”: l’agonia di Gesù
rappresenta il momento supremo del dramma che vive ogni
uomo: lo scontro e la scelta tra
la propria autonomia e l’abbandonarsi a Dio. Si medita
(Mt 26,36 – 49). Celebriamo
l’Eucaristia nella “Grotta del
Tradimento” nell’Orto del Getsemani posta subito dietro la
Basilica dell’Agonia.
Venire a Gerusalemme e fare
la Via Crucis sembra la cosa
più ovvia, ma non lo è affatto.
Riuscire a farla richiede un
grande sforzo di fede perché
oggi, come allora, la “VIA
DOLOROSA” passa tra l’indifferenza e l’ostilità: si snoda,
«Voce amica»
infatti, in mezzo al colorito e chiassoso mercato arabo.
Ti viene quasi la rabbia a vedere tutta questa gente che mercanteggia mentre per noi
rappresenta un punto
di fede irrinunciabile.
Gesù è passato allora
nella stessa indifferenza di oggi: in questo
senso drammatico e
di fede questa è la più autentica Via Crucis che si può fare.
Prima, all’interno del convento
delle suore di Sion abbiamo visitato il “Lithostrotos” ossia il
luogo in cui Pilato condannò
Gesù (Mt 27,11 – 31). Giungiamo alla Basilica del Santo Sepolcro, siamo nel cuore
della Gerusalemme Cristiana.
Qui sono contenuti e sono avvenuti i grandi misteri della vita
di Gesù: il Golgota, con la sua
morte redentrice;
il Sepolcro vuoto, con la Risurrezione.
La visita al
Calvario è suggestiva: si sale con
una ripida scala
al piano superiore; sotto l’altare
ortodosso è possibile allungare il
braccio entro una
apertura rotonda
per giungere a toccare la roccia
sicura del Calvario.
Ci si ferma poi nella penombra e nel silenzio: è luogo di
profonda preghiera, riprendendo i testi evangelici della
passione e della morte di Gesù
(Mc 15,22 – 32)
PISCINA DI BETESTA.
Ridiscendiamo le
scale verso il Santo
Sepolcro. Dopo una
lunga fila finalmente
ci siamo. Il Santo Sepolcro è diviso in due
camere: nella prima
un sasso vuole ricordare la pietra rotolata
dall’Angelo; all’interno vi è una lastra
di marmo in forma
di altare. In pratica è
rimasto solo il perimetro, ma è luogo sicuro. Si entra per non
più di mezzo minuto
a rinnovare l’atto di
fede nella risurrezione
di Cristo (Mt 25, 57 –
61; 28, 1 – 10).
Il giorno dopo è il
capodanno ebraico (4
settembre) e, per motivi di ordine pubblico, ci è permesso di
percorrere solo una parte del
perimetro e molto velocemente. Siamo nel cuore della Gerusalemme religiosa dove un
tempo sorgeva il Tempio della
presenza di Dio in mezzo al suo
popolo Israele. Nel VII secolo
d.C. giunsero quì i musulmani
e ne fecero il loro terzo luogo
sacro, dopo La Mecca e Medina, costruendovi le moschee di
Omar e El Aqsa tuttora presenti. CHIESA DI SANT’ANNA
A ovest si trovano i resti dei
muraglioni costruiti da Erode.
È il cosiddetto Muro del Pianto
o muro occidentale. La visita al
Cenacolo è tra le più desolanti: la “sala al piano superiore”
dove Gesù fece l’ultima cena
con i suoi e istituì l’Eucaristia è
il luogo più abbandonato di tutta la Terra Santa. Ci fermiamo
in meditazione (Lc 22, 7 – 20 ).
E’ arrivato il giorno del ritorno
a casa; prima di partire dall’aeroporto di Tel Aviv, all’estremo
pagina 17
ovest di Gerusalemme, a Ein
Karim raggiungiamo la Chiesa
della Visitazione, il luogo dove
Maria già incinta và a visitare
la cugina Elisabetta in attesa
del figlio Giovanni. E’ un luogo
molto distensivo e su maioliche
colorate è trascritto il “Magnificat” in trenta lingue. E’ proprio
vero: il pellegrinaggio in Terra
Santa comincia quando finisce.
Mentre si è là è tutto un susseguirsi di visite, notizie, emozio-
ni, brevi meditazioni: si è come
storditi dalle troppe cose viste.
A casa, dopo qualche giorno
di riposo, si rivivono a poco a
poco le giornate trascorse.
E’ un bellissimo lavoro di “recupero” che, se accompagnato
dalla preghiera, fa maturare in
noi i semi seminati in quei giorni. Concludo come ho iniziato:
una volta nella vita è necessario
andare in Terra Santa!
Mario Introvigne
pagina 18
«Voce amica»
Altro è sentire, altro è ascoltare; per sentire ci vogliono le orecchie, per ascoltare
bisogna amare. C’è gente affamata di essere amata più che dell’aria che respira: chi
c’è per amarla?
Ascoltare chi non è simpatico, diventa
segnale di vita! C’è chi non è ascoltato da
nessuno, non è conosciuto da nessuno, che
vive e muore senza che nessuno gli abbia
me. La Pace è un dono che viene dall’alto,
la Luce è speranza. Costruttori di Pace? La
parola “pace” richiama alla mente immagini di serenità, di tranquillità, invece la pace
richiede, anche, impegno e tenacia. Quale
migliore occasione, per farci costruttori di
pace, se non partecipare alla distribuzione
della “Luce di Betlemme”!
Un po’ di storia. Nella Chiesa della Na-
mai detto “come stai?” Bisogna chiedersi
ogni giorno: che cosa vuoi che io faccia?
Qual è la Tua volontà su di me, su
di noi?… Che cosa, anzitutto, si
aspetta da me chi si apre alla vita?
Chi vuole viver con Te e per Te?
Sono domande coinvolgenti che la
comunità MASCI di Conegliano
(Movimento Adulti Scout Cattolici
Italiani) si pone nei suoi incontri,
perché più gli anni passano, più è
difficile vivere la Fede. Domande
che possono trovare una risposta
piena se la Fede in Dio viene vissuta con esperienze forti come la
distribuzione della Luce di Betlem-
tività a Betlemme vi
è una lampadao che arde perennemente da
molti secoli, alimentata dall’olio
donato a turno da tutte le Nazioni
cristiane. “La luce di Betlemme”
nasce dall’iniziativa della ORF
che nel 1986 ha dato vita a questa
“Operazione Luce della Pace da
Betlemme”. Poco prima di Natale,
un bambino austriaco, accende una
luce dalla lampada della Grotta di
Betlemme, la fiamma viene poi
portata a Linz con un aereo della
linea Austriaca. Da Linz con la collaborazione delle Ferrovie Austriache, la “fiammella” è distribuita
Compagnia Teatrale Amatoriale
“I Balocchi” Tarzo
Forse un po’ stretto dentro quell’aggettivo “amatoriale” che rende
malamente la passione e l’impegno di chi lo fa, il nostro è un teatro
fatto principalmente da mamme che, sera dopo sera, oltre il lavoro e
gli impegni familiari, porta avanti, in maniera spesso assolutamente gratuita e volontaristica, il proprio amore per la recitazione, contribuendo a far gioire e divertire gli altri
piccoli e grandi. Nella nostra realtà
parrocchiale stiamo preparando un
nuovo spettacolo, che ha come filo
conduttore “LA PREISTORIA”. Un
tema che la scuola materna di Tarzo
ha in programma per l’anno 20132014. Il lavoro più grande è costruire “il testo”, ma sembra terminato….
Da adesso inizieremo a recitare
speriamo davvero a una data prossima: la prima. Grazie a tutti
Compagnia teatrale “I Balocchi”
Novembre-Dicembre 2013
in tutto il territorio federale. Dal 1986 gli
Scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace,
mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, l’amore per il prossimo
espresso nella “Buona Azione” quotidiana.
La partecipazione e l’entusiasmo per la
consegna della “Luce della Pace da Betlemme” tramite i Gruppi Scout è cresciuta
di anno in anno. Sempre più numerosi sono
gli scout che vi prendono parte. Quasi ogni
anno la Luce della Pace da Betlemme è stata portata in un nuovo Paese europeo. Dal
1993, la distribuzione della Luce viene fatta
anche in Italia. A Natale la Luce della Pace
viene trasferita da Vienna e portata in Italia
con un furgone fino a Trieste.
La Comunità MASCI di Conegliano a Natale 2013 ha raggiunto
Trieste, Piazza Unità d’Italia, assieme a numerosi gruppi di tutta Italia,
ha partecipato alla solenne Messa e all’accensione delle lanterne.
Poi i presenti hanno terminato con
un grande cerchio che ha visto una
piazza gremita di persone con centinaia di lanterne ”Super lucenti”. E,
a tarda ora, con le nostre lanterne,
noi abbiamo fatto ritorno dritti dritti verso
Tarzo per lasciare la luce della pace nella
nostra Chiesa parrocchiale. Don Francesco
Taffarel dal primo istante ha invitato tutti
ad accogliere la fiammella e farsi portatori
di “Luce” diffondendola a quanta più gente possibile. Per il MASCI di Conegliano,
l’esperienza della “Luce” è stata ed è un’occasione per sviluppare la collaborazione tra
tutti gli scout. Pensiamo che la pace debba
essere uno stile di vita che comincia prima
da noi stessi. La Pace è patrimonio di tutti
e la Luce deve andare a tutti. Si vorrebbe
che la luce della Pace arrivasse in particolare nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di
emarginati, a coloro che non vedono “speranza e futuro” nella vita. L’occasione della
luce può essere occasione di Buone Azioni: fare compagnia a chi è solo, visitare gli
ammalati, dar da mangiare a chi ha fame.
Ognuno può dare a questa iniziativa dei significati diversi. La Luce della Pace non ha
solo un significato religioso, ma traduce in
sé molti valori civili, etici, morali accettati
anche da chi non pensa di condividere una
fede. Perciò accogliamo le persone, anche
non cristiane, purché condividano i valori
di Pace e Fratellanza che la Luce di Betlemme porta con sé. “Pregare per la pace significa aprire il cuore umano all’irruzione
della potenza rinnovatrice di Dio. Pregare
per la pace significa pregare per ottenere
il perdono di Dio e per crescere al tempo
stesso nel coraggio che è
necessario a chi vuole a
propria volta perdonare
le offese subite”. (Giovanni Paolo II)
Gruppo MASCI
Conegliano
Novembre-Dicembre 2013
«Voce amica»
pagina 19
VECCHIA FONTANA RESTAURATA
MESSA AL CAPITELLO
DI RESERETTA
Giovedì 21 novembre alla Madonna della Salute di Reseretta
Don Francesco ha celebrato la
Messa, molto partecipata dagli
abitanti del posto e non solo.
Le persone vengono per la
devozione verso la Madonna
della Salute e varie persone ora
lontane, idealmente ci sono vicine in queste funzioni e con Voce
Amica possiamo far arrivare
questo messaggio anche a loro
con il capitello della Madonna
qui in foto.
Alla fine della celebrazione il
gruppo si è intrattenuto con i
dolci ed il vin brulè della borgata per allietare il pomeriggio.
INCONTRO
GRUPPO FAMIGLIA
N°3 CON GLI OSPITI
DI VILLA BIANCA
Domenica 15 dicembre, la
gioia e l’emozione di incontrarsi sono state forti per gli
ospiti della Casa di Riposo
“Villa Bianca”, per i genitori del gruppo famiglia n° 3 e
soprattutto per i bambini e
ragazzi. Infatti, in prossimità
del Natale, le famiglie si sono
recate presso l’Istituto per uno
scambio di auguri con i presenti. Per l’occasione le famiglie hanno partecipato alla
Santa Messa continuando poi
la festa con la consegna di un
angioletto fatto di pasta e portando delle caramelle.
E’ stato un incontro davvero commovente e ricco di significato, che ha fatto vivere
a grandi e piccoli qualche ora
di autentica e incondizionata
gioia, proprio come quella che
dovrebbe animare il Natale.
E’ doveroso ringraziare moltissimo le suore, che hanno
permesso questo incontro, per
l’accoglienza che hanno riservato alle famiglie, e per il preziosissimo servizio che svolgono nella nostra comunità.
A Reseretta, dove inizia il sentiero che dalle case della famiglia
Pagot scende per “le fratte” in vallata, c’è una vecchia fontana di
cui la gente del vicinato usufruiva.
Da anni era in stato di abbandono, l’avvento dell’acquedotto ne
ha fatto perdere la utilità, ma Luigino Pagotto e Faraon Giuseppe (con i suggerimenti e le direttive di
molti) usufruendo dei materiali messi
a disposizione dall’amministrazione
comunale, hanno intrapreso e portato a
termine il restauro che come in diverse
altre parti del paese si è fatto in passato,
ha riportato in funzione creando anche
un bel scorcio questa fontana riqualificando quel posto e quel sentiero.
Una festicciola sabato 21 dicembre
con dolci e vin brulè ha sancito la fine
dei lavori.
Bruno M.
Il presepio
I ragazzi di seconda e terza media con le loro
catechiste Rossana e Orietta, con la preziosissima
collaborazione di Luigina, del gruppo giovani, di
Caterina,di Suor Leontina e di Piero (tecnico delle luci), si sono dedicati alla creazione del Presepe che vedete in chiesa.
E’ stato fatto interamente con le nostre mani,
utilizzando materiale recuperato dalla soffitta
della Scuola Materna e dalle nostre case: coni del
filo, cotone, bottoni, carta, cartone, ritagli di stoffa, perline, pizzi... Inizialmente non eravamo certi di
cosa ne sarebbe uscito, ma l’entusiasmo era tanto e i ragazzi sono stati bravi, fantasiosi e creativi; poco
alla volta si sono delineati persone, animali, case e tutto ha preso vita. Abbiamo voluto rappresentare la
comunità che si riunisce attorno a Gesù nel nostro paese, Tarzo, ambientando il Presepe nella piazzetta
di Fratta, con la sua chiesa, le sue case con i portici e con le montagne sullo sfondo.
Gesù, infatti, è nato tra noi e per noi. Che ne dite, non è bellissimo?
Una catechista
P
Presepio
della famiglia
De Conto Giovanni
D
IL PRESEPIO DI NOGAROLO
Questo è il presepio di Nogarolo fatto da Serena Tomasi e Elisa Andreon. Si trova di fronte
all’altare e di anno in anno, è sempre più ricco
di statue e altri ornamenti che lo abbelliscono.
È stato possibile realizzarlo grazie a Giuseppe
Andreon, che oltre ad averci
indicato un posto dove trovare il muschio, ci ha anche
aiutato a raccoglierlo. Il presepio ha un valore molto importante e per questo è indispensabile che sia presente
all’interno della Chiesa nel
periodo natalizio.
Serena e Elisa
«Voce amica»
pagina 20
1
Novembre-Dicembre
Novembre2013
Elenco dei presepi
e concorso
1) Pascon Alex e Franceschet Jennifer,
2) Lovat Tommaso,
3) Casagrande Kevin,
4) Tomasi Denis e Tommaso,
5) Forlin Filippo,
6) Guadagnini Matteo,
7) De Nardi Riccardo,
8) Frare Angelica,
9) Zanon Alessio e Anita,
10) Pradal Lisa e Lucia
3
2
4
5
6
8
7
9
10
TOMASI TOMMASO, residente a Nogarolo
è stato scelto per ospitare per un anno in famiglia
l’immagine del Bambino Gesù.
«Voce amica»
Novembre-Dicembre 2013
a
pagina 21
La 35 edizione di Serata Montagna
Nel ricordo di Comici e Bonatti
Correva l’anno 1978 e nella sala del nuovo asilo parrocchiale, un ristretto numero
di Alpini, appassionati della montagna e
reduci dell’Alta Via N° 5, con il fondamentale sostegno del locale Gruppo, organizzava la 1a edizione di Serata Montagna.
L’ambizioso titolo, scelto per l’occasione,
era “Raggiungiamo le Cime”. Non certo
una dichiarazione autocelebrativa degli organizzatori, ma un invito, un’esortazione
a salire, elevandosi oltre il quotidiano per
ritrovare, in una diversa dimensione, elementi di stupefacente meraviglia, dei quali
nutrire fisico e spirito. Così iniziò Serata
Montagna. Innumerevoli le diapositive ed
i filmati proiettati nel
corso delle varie edizioni, molte volte per
raccontare l’ambiente,
la natura, le Dolomiti
o le nostre colline, gli
animali o i fiori o semplicemente l’emozione
di chi c’era. Altre volte
per raccontare l’uomo,
l’alpinista, l’impresa, il gesto. Diverse le
persone che, distintisi in campo alpinistico,
hanno onorato Serata Montagna con la loro
presenza portando pregevoli documenti
personali. Così è stato per Berto Sorgato,
Lino Lacedelli, Spiro Dalla Porta, Franco Miotto, Antonella Fornari, Francesco
Santon per citare i più famosi, ma molti
altri, non meno bravi, hanno impreziosito le varie edizioni con le loro raccolte di
immagini o filmati ripresi negli angoli più
disparati del pianeta, laddove l’avventura
e l’ambiente, in qualche modo rimandavano o si ricollegavano alla montagna. Ecco
allora le distese catene dell’Himalaya, i
variegati gruppi montuosi del continente
Africano fino alla lunghissima cordigliera delle Ande, dispiegando così al pubblico, non solo visioni inedite di particolare
bellezza, ma usi e costumi di popolazioni
indigene che fin da epoche remote hanno
abitato e continuano ad abitare luoghi lontani, impervi e selvaggi. Per la 35a edizione,
svoltasi il 7 dicembre in Aula Magna, gli
organizzatori hanno voluto rendere il giusto tributo a due grandi personaggi dell’alpinismo: Emilio Comici e Walter Bonatti.
Il primo, probabilmente meno noto ai non
addetti ai lavori, può dirsi il precursore
dell’alpinismo moderno. Breve ma intensa
la sua attività alpinistica. Nasce a Trieste,
ventenne si trasferisce a Misurina e successivamente in Val Gardena per svolgere
compiutamente il mestiere di guida alpina
e dove, a soli 39 anni concluderà la sua vita
per un banale incidente in montagna. Innumerevoli le sue prime ascensioni dolomitiche fra le quali, nelle Tre Cime di Lavaredo,
vanno ricordate quelle alla Cima Grande e
alla Piccola che, nel 1933 salì di quest’ultima, l’arditissimo spigolo giallo. Proprio
per ricordare l’ottantesimo anniversario di
quest’impresa, allora ritenuta estrema, Sergio Rosolen di Vittorio Veneto, alpinista
appassionato di cinema e fotografia, ha voluto riprenderne l’arrampicata ripetuta nella via tracciata da Comici, da tre guide di
Auronzo che ne simulavano le condizioni
originali per attrezzatura e abbigliamento.
Ne è uscito un interessante cortometraggio
che il nostro pubblico ha potuto apprezzare
in anteprima, essendo il filmato destinato
alla qualificata platea del prossimo Film
Festival di montagna di Trento. Ben più
lunga e variegata l’attività alpinistica di
Walter Bonatti. Uomo dotato di un forte fisico e di un carattere tenace e determinato
sarà da subito arrampicatore dalle grandi
imprese in una continua sfida con la sorte
che lo porterà a compiere azioni al limite
delle possibilità fisiche, pagandone talvolta direttamente le inevitabili conseguenze.
Storiche le conquiste delle più ardite cime
nelle Alpi Occidentali e delle Ande spesso
da solo contro l’inclemenza del tempo e
Concerto di Natale
la severità della montagna. Sembrava non
conoscere ostacoli. Indimenticabile la sua
partecipazione nel 1954 alla spedizione di
Ardito Desio, che conquisterà il K2, con
tutte le polemiche che ne seguirono. A 35
anni, decide di lasciare l’alpinismo attivo
per dedicarsi all’esplorazione che farà per
oltre vent’anni. Sarà inviato nei posti più
reconditi del pianeta. Dall’Africa, al Sud
America, dall’Asia all’Australia in un susseguirsi di viaggi dei quali rimangono le
sue documentazioni giornalistiche e fotografiche. Il filmato visto a Serata Montagna
è il tributo a Bonatti datoci
da due alpinisti francesi
che decidono di percorrere in stile moderno alcune
vie aperte dal grande alpinista in varie stagioni sul
Gruppo del Monte Bianco. Di grande effetto le
riprese effettuate durante
le ascensioni e spettacolare il rientro degli alpinisti
con il parapendio. La serata era stata aperta come di
consueto dalle proiezioni
curate da Loris e Marco per ricordare l’attività effettuata in montagna nel corso del
2013 dagli appassionati del Gruppo Alpini:
dalle piacevoli passeggiate di Tarzeggiando
sulle nostre colline, alle più impegnative
escursioni in Dolomiti, passando attraverso
l’annuale ricognizione al Sentiero Ana Tarzo sulle Marmarole. La Corale dei Laghi
chiudeva con il canto la serata interpretando brani di montagna e di carattere natalizio
introducendo così le festività di fine anno.
La Corale ha voluto, nell’anno verdiano
per il duecentesimo anno della nascita di
G. Verdi, interpretare il “Va’ Pensiero” con
tutto il pubblico presente in sala.
Geremia
Sabato 14 dicembre si è svolto nella nostra Chiesa Arcipretale il XIX
Concerto di Natale, organizzato, come tradizione dalla Pro Loco di
Tarzo in collaborazione del Circolo Musicale.
Ospite della serata il coro alpino COL di LANA di Vittorio Veneto
che ha eseguito un repertorio di canti intonati al periodo natalizio,
alternandoli con brevi brani presentati dagli attori di TEATRO
ORAZERO. A loro il plauso dei presenti, abbastanza numerosi. Il
nostro ringraziamento a Mons. Francesco per la disponibilità della
Chiesa e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della
serata. L’appuntamento per il 30° concerto che sarà per noi e la Pro
Loco una tappa importante è fin da ora rivolto in particolare a tutti i
tarzesi.
Flavia M.
pagina 22
Novembre-Dicembre 2013
Ricordi
FARAON Giancarlo
A DANIEL
Tarzo 10.12.1952 – Pieve di Soligo 25. 12.2013
Ultimo nato di una famiglia patriarcale composta da papà Pietro
e mamma Giovanna, da zii e cugini, visse la sua giovinezza con
i fratelli Clementino, Giulia, Rita, Francesco, Santina, Mario e Alberto che ora lo
ricordano con nostalgia ed affetto insieme alla vedova Maria Antonietta.
Uomo generoso, allegro e gioviale seppe accettare con rassegnazione la sofferenza dovuta alla malattia e dava conforto agli amici.
In V.A. di marzo aprile 1978 nel notiziario
della Polisportiva Giancarlo veniva così
descritto ”.. i molteplici ed apparentemente contradditori aspetti della sua
personalità credo siano il frutto della
sua interiormente ricca personalità, in costante evoluzione e
sempre alla ricerca di nuove acquisizioni. Come calciatore,
condensa in se le doti e caratteristiche comuni ai suoi altrettanto celebri fratelli Mario e Alberto. Iniziò la sua carriera come
portiere presso il Santa Giustina, con lusinghieri risultati (record di imbattibilità 10 partite senza gol e vittoria nel campionato allievi), Passò poi al Revine Lago ed infine nel nostro primo campionato. Con noi giocò sempre come centravanti, fino
ad evolversi per la sua grande intelligenza tattica a controllare
la parte del campo a ridosso degli attaccanti…. La sua generosità nel dare tutto se stesso lo porta spesso a tentare anche
le conclusioni più difficili ed imprevedibili e forse per questo il
nostro pubblico lo vorrebbe vedere più premiato da questa sua
istintiva ricerca del goal.
Questo era da giovane Giancarlo e questo è l’uomo che verrà
ricordato per la sua generosità, per l’amore e la serenità che ha
saputo trasmettere nella sua non lunga esistenza.
un amico
Il tuo volo di gabbiano
ti ha portato lontano,
le tue ali possenti
spaziavano intraprendenti …
libertà, spazio, movimento
ti ricordo sempre in fermento
alla guida della tua moto
o sopra il trattore a Colmaggiore di Sotto …
Passavi sotto casa mia, guardavi
e con la mano e un sorriso, salutavi:
ho impresso il tuo ricordo nella mente
sono vicina ai tuoi, affettuosamente …
Vorrei lenire un po’ il loro dolore,
tu hai lasciato una scia d’amore.
Vola alto il gabbiano che era in te
in alto la luce divina c’è!
Renata Sopracordevole Lanzi
Possamai Ottavio
P
N 7.5.1929 - M .03-02-2005
N.
Nel 9°anniversario della
N
tua scomparsa
tu
la tua famiglia ti ricorda
con affetto e nostalgia.
co
***
DE POLO C
Carlo
l
FERRACINI Maria
4.11.1913- 13.10.1984
10.9.1916 – 13.12.2013
Nel trentesimo anno della morte di Carlo De Polo, già giudice
conciliatore di Tarzo per oltre un decennio, e nel primo anniversario della scomparsa della moglie Maria, li ricordano con
affetto, come coppia unita ed esemplare, le nipoti Del Cont, i
nipoti e pronipoti De Polo e Sarzetto.
***
DE BASTIANI SANTE era nato a Tarzo il 15 gennaio
Severino DE BASTIANI
14.8.1914 – 4.1.2009
Sono trascorsi 5 anni dalla tua
scomparsa, ma noi ti ricordiamo
sempre con affetto. La moglie
Lina, i figli Gianfranco con Nadia e Fanny con Emanuele, i nipoti Sabrina, Giacomo e Antonio.
1942, è rimasto orfano di padre appena adolescente. Si è sempre preso cura della madre e delle sorelle. Il 22 agosto 1964
ha sposato Pancot Dina, la sua compagna di sempre. Ebbero
la gioia di vedere nascere e crescere i quattro figli: Giovanni,
Renata, Monica e Paolo. Da Parè di Conegliano si sono trasferiti nel 1955 a S. Maria di S. Pietro
di Feletto. Insieme hanno dedicato
la loro vita alla famiglia e, con la sua
famiglia accanto, Sante si è spento
lunedì 21 ottobre 2013 all’età di 71
anni. Le sue ceneri sono state deposte nel cimitero di Tarzo.
Tua moglie e i tuoi figli ti porteranno
per sempre nel cuore.
«Voce amica»
Novembre-Dicembre 2013
STATISTICA PARROCCHIA DI TARZO
Battesimo
anno 2013
Battezzati
8
a
I Confessione
17
Ia Comunione
16
Cresimati
15
Matrimoni
0
Defunti
43
di MICHELON Lucrezia
di Fabrizio e di Colonia Sara
e di FRARE
Tommaso Francesco
di Federico e di Lessi Erik
il giorno 22 settembre 2013.
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Domenica 17 novembre durante la messa delle ore 10.30,
come ormai da vari anni, sono stati ricordati
gli anniversari di matrimonio. E’ stato un momento di festa per tutta la comunità cristiana
e soprattutto per le famiglie a testimonianza
del “SI” reciprocamente detto davanti al Signore molti anni prima e ancora attuale. Il Sacramento del matrimonio è importante per la
vita di un cristiano perché posa le fondamenta
della nuova famiglia sulla roccia che è Gesù
che entra nel cuore della coppia e ne farà parte per sempre.
Le coppie che si sono iscritte sono:
De Bastiani Marco con Da Rodda Maria Rosa (30 anni)
Stevanato Andrea con Viel Ilesia (10 anni)
Introvigne Mario con Casagrande Patrizia (20 anni)
De Gasperi Sante con Della Bella Maria Cristina (25 anni)
Casagrande Giovanni con Dal Col Elda (50 anni)
Zago Antonio con Pin Laura (41 anni)
Casagrande Giuseppe con Grava Delfina (49 anni)
Dopo la celebrazione alle coppie è stato donato un piccolo
ricordo e poi insieme a tutti i famigliari si sono ritrovate sotto
la canonica per un brindisi.
Patrizia Casagrande
Anagrafe
DEFUNTI
40. TONON GIOVANNI, nato a Tarzo il 12 agosto
1936. Ha dovuto anche lui
emigrare per cercare lavoro per alcuni anni in Germania, poi a Lignano e per anni
ha esercitato la professione
di ferraiolo. Con De Zanet
Maria Luisa si era formata la
sua famiglia ed era contento
della nascita della figlia Genoveffa, Risiedeva in via Rive
di San Pietro. Faceva parte
del Gruppo Alpini di Tarzo. In
breve il male lo ha aggredito
pagina 23
e all’Ospedale di Conegliano, dove era stato ricoverato,
concluse la sua vita su questa
terra il 30 ottobre 2013. Il suo
funerale venne celebrato il 2
novembre 2013 e poi accompagnato al nostro cimitero in
attesa della resurrezione.
41. GIOMO SIMONETTA,
era nata a Venezia il 3 agosto
1945.dove si preparò alla sua
professione di insegnante e
di educatrice dei giovani, con
serietà e impegno. Celebrato
il matrimonio con Faraon Giuliano veniva spesso a Tarzo in
via dei Pascoli. Il marito le fu
vicino con amore e disponibilità. Ebbero la gioia di amare
il figlio Marco Antonio, che
era la speranza e l’avvenire
della vita. Ricordava che a
Tarzo il papà era stato medico condotto, che si spostava
a trovare gli ammalati con un
calesse trainato da un cavallo. Il marito Giuliano, pur nel
dolore della separazione, ha
confessato: non devo rattristarmi perché ora so che
mia moglie Simonetta è nel
mondo di Dio e sta meglio di
prima ed anche di me. Lei ha
seminato il seme buono della educazione, della cultura.
Ha preparato le giovani generazioni alla vita, aiutandole
a scegliere bene, non prima
quello che è più facile e comodo, ma quello che vale e
conta di più nella vita. E’ stata
testimone del cambiamento
di mentalità e di valori di anno
in anno, domandando dialogo, attenzione, comprensione
e competenza. Nella sua casa
di Tarzo concluse il suo vivere
sulla terra il 7 novembre 2013
e le sue esequie vennero celebrate nella nostra chiesa il
giorno 9 novembre.
42. DE BASTIANI INES,
era nata a San Fior il 2 dicembre 1945 e fin da piccola venne ad abitare a Tarzo assieme
ai genitori e ai fratelli Donato
e Giovanni. Risiedeva in loc.
Introvigne. La strada della vita
fu da lei percorsa con coraggio, con grinta, con grande
capacità di affrontare con ottimismo, affrontando periodi
non facili e sempre in salita,
da persona solare che non faceva pesare sugli altri le proprie difficoltà. Era inserita ed
anno
2012
8
16
17
22
3
48
accolta con simpatia da amici
e compagni. Fino a qualche
anno fa assistette la mamma,
con amore e sollecitudine e
estendeva il suo amore al fratello, alla nuora Antonella, ai
nipoti Alex e Bruno, Chiara e
Marta. Ines raccolse i sentimenti del suo animo sensibile,
riflessivo e spirituale in una
raccolta di sue composizioni
poetiche, che possono essere frutto di una vita interiore
e spirituale. Concluse il suo
viaggio su questa terra nella sua casa il 15 novembre
2013. Il funerale venne celebrato il 18 novembre e poi
accompagnata la Cimitero di
Tarzo in attesa della resurrezione.
43. DE ZANET MARIA
LUISA, nata 74 anni fa ad
Arfanta l’11.9.1939. Aveva
celebrato il matrimonio con
Tonon Giovanni e si era trasferita a Tarzo in Via Rive S.
Pietro. Seguì il marito come
emigrante ed ebbe la gioia
di amare la figlia Genoveffa.
Maria Luisa trascorse la sua
giovinezza con le sorelle Rosina e Mirella. Era fiera della
sua vita casalinga, forte di
carattere e attenta alla realtà
circostante.. Le sue giornate erano sempre ritmate dal
tempo e dalla voglia di vivere,
nonostante la salute fragile.
Concluse la sua esistenza il
22 novembre 2013 all’Ospedale di Vittorio Veneto e meno
di un mese dalla morte del
marito. Il suo funerale venne
celebrato il 25 novembre e
poi venne accompagnata nel
nostro cimitero.
O
F F E R T E
Per la CHIESA – dalla benedizione
delle famiglie
Flagnasco 20 €, Meneguz Claudio 10,
Pancot 20, Da Dalto Angela 10, Introvigne Vincenzo 20, Bez Luciano 20, Costalonga 50, Perin 10, G.E. 20, Zuanella
Erminia 50, Franceschet Maurizio 15,
Maset Grazia 50, NN 20, Baldassar Daniele 20, NN 10, Franceschet Tiziano 20,
Di Bella 20, Sartor 50, Religiose Ancelle
Missionarie 50, Franceschet Marcello 10,
Trevisan Maria 10, Perin Pier Antonio 5,
Pradella Lucio 10, Braido 15, Carpenè
Edvige 10, NN 20, Scottà Umberto 25,
De Martin Luigi 70, NN 50, Casagrande Gemma 10, Mattiuz Giacomo 15, Dal
Maso Giuliana 10, Viezzer Achille 50, Da
Dalto Gina 10, De Gasperi 20, Introvigne Paolo 10, NN 30, De Polo Agostino
10, NN 500, Gregoletto Pietro 50, NN 5,
Bernardi Innocente 20, NN 10, NN 10,
Cetta 5, Cibello 10, D’Altoè Francesco
20, Mattarolo Flavia 50, Pradella Rachele
20, Introvigne Sante 15, NN 25, De Nardi Laura 50, Dal Col Armando 10, NN
25, Casagrande Gemma 20, Michelon
Genoveffa 40, Zuanella Anna 20, Della
Pietà Gelsomina 25, Zanetti 20, Antoniazzi Ugo 30, Casagrande Luisa 10, NN
5, In memoria di Pizzin Ernesto e De
Polo Dosolina 50, De Martin Giovanni
Battista 50, Fiorot 15, Religiose Francescane di Cristo Re 50, Meli 20, Moschet
Livio 10, NN 20, Dia 15, NN 50, Franceschet Gian Carlo 10, Bernardi Remo
20, Antoniazzi Gino 20, Introvigne Gino
10, Ceotto Bruna 10, Possamai Sergio
10, Casagrande Gian Carlo 30, Trevisanello 10, NN 30, Da Parè 20, De Zanet
10, De Zanet Cesira 20, Braido 20, Dal
Gobbo Pietro 20, Melito 20,Teso 20, NN
20, Feltre 20, Faraon Antonio 30, Marchesin Mario 20, Lucchese 30, De Nardi
15, Buffalo 10, NN 50.
Perla CHIESA
Offerte: Funerale di Tonon Giovanni
48,20 €, in memoria di Giovanni 20 e
la famiglia 20, Casagrande Genoveffa 10,
In memoria di Giomo Simonetta 120,
funerale di Giomo Simonetta 23.20 e
per opere parrocchiali 3. In memoria di
Borsoi Antonietta il marito Narciso, i figli Mario; Letizia e Marco 20, Casagrande
Giovanni 50, Festa di tutti i Santi 154,36,
Della Giustina Nicoletta 20, De Gasperi Sante 100, Zago Antonio e Laura 30.
In ringraziamento 10, In memoria di De
Bastiani Ines 100 e in chiesa 47,34, E.G.
100. Funerale di De Zanet Maria Luisa
17,69. Offerte festivo: 401,44, Offerte
feriale: 138.23, Stampa: 133.82 candele
votive:271.77, Giornata del Seminario
64.95, Alluvionati Filippine e Sardegna
77.70, Associazione S. Barbara di Tarzo 50, Casagrande Vittorino 10, Scouts
Ponte della Priula 15, Pro-Loco di Tarzo
concerto di Natale 150 – In memoria di
Ferracini Maria 500, Prestito grazioso
2.000, NN 5, Dalle Crode Sante 10, Biz
Paolina 10, Tomasi Costantina in ringraziamento 20, NN 25, Fava Gina 10, Casagrande Giovanni 20, Dal Gobbo Pietro
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
50, Dalle Crode Giacomo 20, Roncolato
Maria 5, Foltran Clelia 10, Longo Natale
20, Masatti Roberto 300, Tomasi Giulia
10, Mazzucco Maria 20, Franceschet Ottilia 20, Manarin Rita 5, Mattiuz Romanita 10, Lumini a Nogarolo 48, Caritas 100.
Spese:Tributo Comunale rifiuti 123,23,
Foglietto domenicale La Nostra Messa 96, Cereria Candele 1.490, Varie 26,
Restituzione prestito grazioso 3.000,
varie 150, Cartucce computer 40, Assicurazione fabbricati incendio e infortuni
6.850, Stampa 186.35, Compenso a sacerdoti per ministero 140.
Per la Scuola Materna Parrocchiale
Offerte: MIUR – Ministero 7.061,68, In
memoria di De Bastiani Ines 100, Pro
Loco di Tarzo per S. Nicolò 700, Associazione S. Barbara di Tarzo 50, In memoria
di Ferracini Maria 500, Regione Veneto
anno 2012: € 3.263,99, Comune di Tarzo
contributo straordinario anno 2013: €
7.699,94.
Spese: Personale (compresa la 13^):
12.829, CESA 589,5, Spese varie 300,
Tassa Comunale rifiuti 137,83, Sodexo
7.843,99, Mixer ad immersione 341.60,
Borgione Materiale didattico 354.73,
Marchi 79.54, F.li Bernardi 88.20, Assicurazione fabbricato incendio – furto - infortuni 2.850, Raira varie 234.
Per VOCE AMICA
Tarzo: Tomasi Ugo (Canadà) 30 €, Zuanella Rina 20, Dal Gobbo Carmela 10,
Pancot Olga 10, Pancot Dina 30, Casagrande Mario 10, Bernardi Marisa 20,
Parrucchiera Rosella 10, Bar Via Roma
10, Bottega Adriana 10, Pradella Carlo
e Rachele 20, Bianchet Angelo (Londra)
20, Bianchet Giuseppina 20, E.G. 20, Famiglia Resera Gino 30, Casagrande Daniela (Lago) 20, Casagrande Balzan Ada
(Calveno) 20, NN 5, Dal Maso 10, NN
25, Classe 1956: 30, Camerin Claudio
5, NN 10, Casagrande Antonio 30, De
Conto Giovanni 10, Pizzol Luisa 20, De
Polo Nicola 20, Possamai Sonia 40, Pancot Antonio 30, Della Bella Lorenzo 25,
Edicola Pol Nicola 100.
Corbanese: Via Martiri e Callesella 33
€, Borgo Madonna 24, via Madonna, Siviglia e S. Giuseppe 40, Mattiuz Antonio
e Mario 25, Damian Renata 25, De Pizzol Dima 10, Dal Col Emilio 10, Tomasi
Anna 20, Fiorin Elda 15, Da Ros Danilo
5, Battiston Silvio 5, Fardin Serena 5, Tomasi Caterina 5, Casagrande Teresa 20,
amiche Salone Liviana 43. Totale 282 €
Arfanta: 85 €, NN 15. Totale 100
Spese: Bolli spedizione emigrati 191,56
- buste sacco per la spedizione del giornale 45.
Per la Chiesa di FRATTA
Offerte 47,31 €, Della Bella Lorenzo 50.
Spese: Luce 71.13 €.
Per la Chiesa di NOGAROLO
Spese: Luce 73,38.
Per La San Vincenzo
Pancot Antonio 50 €
Angolo dei
ricordi
La foto (proviene da Rosetta Bof, una degli orfanelli di Corbanese) pubblicata sull’opuscolo della Parrocchia di San Pancrazio di
Montaner in occasione dell’inaugurazione del monumento ai fratelli
Faè (TIPSE 2005). La didascalia: “L’Asilo Orfanotrofio di S. Antonio fondato il 30 ottobre 1919 a Corbanese, paese che aveva
visto 43 giovani caduti in guerra e ben 35 bambini morti di fame
e stenti su una popolazione di 1400 anime. L’Asilo ospitò da 98
a 150 bambini orfani e malnutriti. Rosetta Bof è la bambina con il
fiocco nei capelli, seconda della terza fila (da sinistra).”
La foto è del 1921 quando don Faè, qui unico medagliato, ricevette la nomina a Cavaliere della Corona d’Italia per le benemerenze acquisite nella lotta contro fame e malattie dell’infanzia.
(Si ringrazia il dott. Vittorino Pianca per averci fornito la foto e le informazioni)
Calendarietto appuntamenti
Gennaio
1. Inizio dell’anno del Signore 2014.
6. Epifania – Festa dei Bambini al Bambino Gesù
Consegna della Immagine di Gesù Bambino.
8. Inizio della Adorazione Eucaristica in Parrocchia
Ogni mercoledì dalle ore 9.00 alle 11.00 e dalle 18.30 alle
20.30.
11. Incontro Famiglie n. 2.
12. Rito accoglienza al Battesimo
13. Segreteria pastorale.
16. S. Tiziano patrono della Diocesi
17. A Lago: Incontro operatori pastorali dell’Unità pastorale 18.
Incontro famiglie 2
25. Incontro famiglie 3
27. Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Febbraio
2. Festa della Presentazione di Gesù al tempio
Festa patronale. – Benedizione delle Candele
3. S. Biagio
6. Adorazione
11. Madonna di Lourdes – Giornata dell’ammalato.
22. Raccolta ferro per le opere parrocchiali.
28. Redazione di “Voce Amica”.
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Introvigne Mario, Introvigne Francesco, De Bastiani Damiano, Geremia F..
Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Meneguz Bruno, F. Borsoi,
Vesna Maria, Laura.
Parrocchia di Arfanta don Angelo, Valentina Resera, Lara Faraon, Maria Teresa Tomasi, Milva
Faraon