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NOME
Nome Cognome
TIPOLOGIA TEST
Allergie agli alimenti
CENTRO
Spirelab
TEST SULLE ALLERGIE AGLI ALIMENTI
IgE specifiche allergologiche
SPIRE
HEALTHCARE SOLUTIONS
Spire s.r.l. - via I. Nagy, 5 Scandiano (RE)
www.spirelab.com - P.I.: 02284120355
Tel. Lab. 0522.767130
Tel. Centralino 0543.1995503
Fax 0543.1792025
TEST SULLE ALLERGIE AGLI ALIMENTI
IgE specifiche allergologiche
COSA SONO LE ALLERGIE
L'allergia è una reazione anormale e specifica dell'organismo che avviene in caso di contatto con sostanze estranee
che nella maggior parte delle persone di norma non generano disturbi. Di solito il sistema immunitario difende
l'organismo da proteine estranee “dannose” scatenando una reazione per eliminarle. L'allergia si può considerare
un'alterazione della risposta immunitaria: una sostanza normalmente innocua (allergene) viene considerata nociva e
per questo motivo attaccata dalle difese immunitarie dell'organismo. La categoria di anticorpi che entrano in gioco in
una risposta allergica prende il nome di immunoglobuline E (IgE). Le IgE reagiscono con l'allergene (alimentare o
inalante) formando un complesso specifico antigene-anticorpo. Questo scatena una serie di reazioni a cascata, cui
intervengono altri componenti del sistema immunitario responsabili dell'insorgenza dei sintomi allergici (in particolare
l'istamina). In genere le reazioni negative sono immediate e con caratteristiche ben definite; in particolare localizzate in
specifici distretti (cute, vie respiratorie e apparato digerente). Il RAST test (test radioallergoassorbente) è un esame
del sangue volto alla ricerca di anticorpi diretti verso specifici allergeni (ambientali e alimentari). In questo modo si
valuta la presenza di immunoglobuline E a conferma di una reazione allergica in atto.
CROSS-REATTIVITA' TRA ALLERGENI ED ALIMENTI: COSA SONO LE REAZIONI CROCIATE
Gli individui allergici al polline possono andare incontro a fenomeni cosiddetti di “reazione allergica crociata”. Questo
avviene se il nostro sistema immunitario non riconosce la differenza tra le proteine del polline e quelle dell'alimento. Si
verifica quando un allergene alimentare presenta una omologia di sequenza con l'allergene inalante. I sintomi allergici
alla sostanza inalante possono essere così accentuati durante i periodi di maggior contatto se gli alimenti della tabella
vengono assunti. Le manifestazioni sono a carico delle labbra e del cavo orale che si possono gonfiare e dare senso di
prurito. Se il fenomeno interessa la glottide danno senso di soffocamento.
Allergeni
Reazioni crociate con
Graminacee G1/G2/G3/G4/G5/G6
Erba marzolina, Avena, Gramigna, Erba canina, Loglio,
Paleo odoroso, Segale.
Arachide, albicocche, noce, nocciole, banane, arancia, anguria,
ciliegie, gramigna, kiwi, melone, mele, pesche, pomodori, prugne,
carota, sedano, patata, frumento.
Alcune persone affette da allergia alle graminacee possono avere
fenomeni di cross-reattività al grano, specie nel periodo
primaverile.
Betullacee T3
Nocciole, noce, arachide, mandorla, kiwi, banana,
fragola, lampone, mela, arancia, pera, pesca, susina,
prugna, ciliegia, albicocca, mais, prezzemolo,
carota, sedano, finocchio, patata.
Parietaria W19
More di gelso, ciliegia, melone, basilico.
Composite W5,W8
Artemisia, Assenzio, Girasole, Tarassaco, (Soffione, Dente
di leone), Verga d’oro.
Anguria, mela, banane, melone, pesca, noce,
nocciola, albicocca, ciliegia, prugna, castagna,
kiwi, arachide, zucca, zucchina, cetriolo, carota,
prezzemolo, pomodoro, anice, finocchio, cumino,
coriandolo, sedano .
Acari D1,D2,D10
Dermatophagoides farinae, Dermatophagoides
pteronyssinus, Acarus siro, Glytofagus destructor.
Molluschi, lumache, crostacei.
Lattice K82
Grano saraceno, avocado, banana, castagna,
pera, kiwi, papaya, fico, mango, melone, mela, frutto della
passione, castagna, arachide, ananas, pesca, uva, albicocca,
arancia, patata, pomodoro, origano, finocchio, salvia, carota,
sedano, peperone.
Derivati epidermici E1,E5
Piume, pelo o forfora bovine, di cane, di cavallo, di
coniglio, di gatto.
Uova e di conseguenza tutto ciò che le contiene.
Miceti o Muffe M3,M6
Alternaria Alternata, Aspergillus fumigatus, Candida
albicans, Hormodendrum, Mucor miscela, Penicillium
notatum.
Muffe e spore fungine danno cross-reattività con aceto, funghi,
yogurt, lievito di birra e alcuni formaggi fermentati.
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SPIRE
HEALTHCARE SOLUTIONS
Report (Paziente)
Nome (Paziente): Massimo
Cognome (Paziente): Comella
Data di Nascita (Paziente): 03/09/1969
specifico: IgE
ID-Paziente: AA0003
ID-Campione: PANNELLO ALIMENTI
Risultato:
Test: Panel 1a IT
revisione: 009
Allergene
IU/ml Classe
Allergene
IU/ml Classe
Controllo [Ctrl]
Latte vaccino [F2]
Albume [F1]
Tuorlo [F75]
Farina di grano [F4]
Farina di mais [F8]
Farina di soia [F14]
Piselli [F12]
Arachidi [F13]
Fagiolo [F15]
Pomodoro [F25]
>100
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.08
0.16
0.14
0.00
0.04
Lievito [F45]
Cipolla [F48]
Sedano [F85]
Gambero [F24]
Granchio [F23]
Merluzzo [F3]
Tonno [F40]
Polpo [F59]
Formaggio molle [F81]
Formaggio fermentato [F82]
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.14
0.25
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0.00
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0.4
0.4
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0.1
Data di valutazione: 12/08/2014
Data marchiatura: 12/08/2014
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0.4
0.7
0.0
0.0
0.0
Firma Assistente/ Medico
Classe
0: non riscontrabile o scarsam. [0.00-0.34 IU/ml]
1: basso [0.35-0.69 IU/ml]
2: leggerm. sopra norma [0.70-3.49 IU/ml]
3: nettam. super. alla norma [3.50-17.49 IU/ml]
4: elevato [17.5-49.9 IU/ml]
5: molto elevato [50.0-100.0 IU/ml]
6: estremamente elevato [>100 IU/ml]
Sede: SPIRE srl Heathcare Solutions Via Nagy n° 5-42019 P ratissolo di Scandiano (RE) Tel: 0522-767130
v1.1
TEST SULLE ALLERGIE AGLI ALIMENTI
IgE specifiche allergologiche
SCHEDE TECNICHE
ALLERGIA AL LATTE E ALTERNATIVE AL LATTE VACCINO (F2)
Nonostante tutte le proteine del latte possano considerarsi possibili allergeni, le caseine ed alcune proteine del siero (in
particolare la beta-lattoglobulina, la sieroalbumina e le immunoglobuline) sono ritenute responsabili della sensibilizzazione. Le
caseine, che rappresentano circa l'80% delle proteine del latte, resistono al trattamento termico cui è sottoposto: di
conseguenza, non sono denaturate e riescono a mantenere la capacità di legare anticorpi precisi. L’allergia alle proteine del
latte non è da confondersi con l’intolleranza al lattosio. Quest’ultima può essere diagnosticata con il Breath test (test del
respiro ) che consente la valutazione della carenza dell’enzima lattasi.
Alternative al latte vaccino: il mercato offre una vasta gamma di formulazioni a base di latte, che possono essere una valida
alternativa al latte vaccino. Le possibili soluzioni possono essere:
Latti trattati termicamente: con la sterilizzazione (cioè la cottura del latte ad alte temperatura) si ottiene una parziale
denaturazione delle proteine del latte: i risultati, però, non sono entusiasmanti, perché non è completa la perdita del potere
allergizzante di caseine e sieroproteine.
Latti diversi dal latte vaccino: si possono utilizzare latti diversi da quello di mucca, come il latte di capra e pecora: spesso, però,
questi latti presentano sequenze amminoacidiche simili al latte vaccino. Di conseguenza, chi è allergico al latte vaccino, risulta
esserlo anche al latte di capra e pecora. Il latte d'asina è molto simile al latte materno: l'unico inconveniente è che la sua
reperibilità è molto difficile ed il suo costo molto elevato.
Latti vegetali: nel mondo dei vegetali, esiste una numerosa serie di alternative dal più conosciuto latte di soia, al latte di riso, di
kamut, di mandorla, ecc.
ALLERGIA ALL’UOVO (F1/F75)
A causare la reazione allergica sono alcune proteine contenute nell’uovo e nello specifico ovomucoide, ovoalbumina,
ovotransferrina, lisozima e ovomucina. L’allergia all’uovo può causare diverse problematiche (eczemi, dermatiti, problemi
gastrointestinali, problemi respiratori e nei casi gravi anche anafilassi). E’ necessario eliminare del tutto questo alimento dalla
propria dieta, tal quale e come ingrediente. Vanno dunque evitati, ad esempio, anche i prodotti da forno, i biscotti, le torte, i
gelati alle creme, la pasta all’uovo, la maionese e le salse da condimento. E’ fondamentale leggere attentamente le etichette
degli alimenti che si acquistano dal momento che per legge è obbligatorio dichiarare sulle etichette se il prodotto contiene
uova. Le proteine delle uova sono contenute anche in altri alimenti e quindi è necessario imparare a leggere correttamente le
etichette alimentari per verificare che non siano presenti ovomucoide, ovoalbumina, ovotransferrina, lisozima e ovomucina e
tutte le proteine che presentano nel nome il prefisso -ovo.
ALLERGIA AL GRANO (F4)
Triticum aestivum
Nel frumento ci sono quattro diversi tipi di proteine con caratteristiche allergizzanti: albumine, globuline, gliadine e glutenine. Il
glutine è una delle proteine che può scatenare la risposta allergica ed è anche responsabile di una manifestazione clinica
chiamata celiachia. Spesso l’allergia al grano e la celiachia vengono confuse o considerate la stessa cosa, ma in realtà sono
due disturbi piuttosto diversi. La celiachia non provoca alcuna reazione allergica, interessa una risposta del sistema
immunitario a livello intestinale che induce una condizione di malassorbimento. I sintomi dell’allergia al grano compaiono dopo
pochi minuti o poche ore dall’ingestione di alimenti a base di grano e rientrano nella classica sintomatologia allergica, dal
gonfiore, all’orticaria, ai problemi gastrointestinali o che interessano l’apparato respiratorio. Si tratta comunque di un’allergia
piuttosto rara. Può interessare anche soggetti esposti professionalmente alla movimentazione di farine.
ALLERGIA AL MAIS (F8)
Zea mais
Il mais è un cereale originario dell’America centro-meridionale e la farina è un prodotto della macinazione del cereale. La
farina di mais si distingue in grana più o meno grossolana, mentre i chicchi possono essere consumati lessati o cotti. I chicchi
possono essere utilizzati per la produzione di corn flakes o pop corn. Dal germe viene estratto l’olio di mais, ricco di vitamina E
e di acidi grassi insaturi. Dal mais si estrae l’amido che viene usato per molte preparazioni alimentari.
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IgE specifiche allergologiche
SCHEDE TECNICHE
ALLERGIA ALLA SOIA (F14)
Glycine max
La soia (Glycine max) è una pianta erbacea della famiglia delle Leguminose, originaria dell'Asia orientale. In caso di allergia alla
soia bisogna porre particolare attenzione agli alimenti trasformati in cui è presente. Si tratta, infatti, di un alimento di ampio e
diffuso utilizzo nell’industria alimentare. E’ possibile, infatti, trovare la soia in varie forme: germogli, fagioli, latte, farina, prodotti
non fermentati come il succo o il tofu, prodotti fermentati come il miso o il shoyu, il tempeh o il natto.I sintomi dell’allergia alla
soia sono i classici sintomi ricollegabili alle reazioni allergiche.
ALLERGIA AI PISELLI (F12)
Pisum sativum
Il pisello è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia Fabaceae, originaria dell'area mediterranea e vicinoorientale. I piselli possono essere consumati crudi o cotti, freschi o secchi, in una ampia varietà di piatti. Reazioni allergiche
documentate ai piselli sono rare. I piselli immaturi hanno una bassa allergenicità rispetto ai piselli maturi. Generalmente la
capacità di indurre una maggiore reazione allergica aumenta con il progredire della maturazione.
ALLERGIA ALLE ARACHIDI (F13)
Arachis hypogeae
Le arachidi sono i semi decorticati della Arachis hypogaea, una leguminosa erbacea annuale di origine sud-americana. Fanno
parte della famiglia delle Leguminose, tuttavia, pur essendo dei legumi, le arachidi vengono collocate di consuetudine nella
categoria alimentare della frutta secca. Le arachidi sono tra i più comuni e diffusi allergeni alimentari. Dal punto di vista della
sintomatologia, l'allergia alle arachidi si presenta come una delle più gravi, sia per la persistenza dei sintomi sia per l'alto
rischio di insorgenza di shock anafilattico. Una reazione allergica alle arachidi si verifica di solito pochi minuti dopo l'esposizione,
ed i sintomi variano da lieve a grave. I sintomi possono includere reazioni cutanee, come orticaria o gonfiore, pruriti, formicolii,
diarrea, crampi, vomito, costrizione alla gola, difficoltà respiratorie fino ad un grave calo della pressione arteriosa (shock),
vertigini o perdita di coscienza.
Le arachidi si possono mangiare tostate e decorticate, oppure come derivati. Gli alimenti derivati a base di arachidi più diffusi
sono l’olio di arachide, il burro di arachide, la farina e la pasta di arachide. Come per tutte le allergie, anche nel caso delle
arachidi, devono essere eliminate anche gli alimenti che contengono derivati (ad esempio prodotti da forno come torte o
biscotti, gelati, cioccolato, cereali per la colazione, barrette ai cereali e al muesli, barrette dietetiche, condimenti industriali).
Tracce di arachidi possono essere presenti anche in alcuni prodotti cosmetici e farmaceutici.
ALLERGIA AL FAGIOLO BIANCO (F15)
Phaseolus vulgaris
Il fagiolo è una pianta della famiglia delle leguminose originaria dell'America centrale. E’ stato importato in Europa dove ha
soppiantato come diffusione le specie preesistenti, in quanto si è dimostrato di facile coltivazione e più redditizio. A seconda
della tipologia la semina è primaverile o estiva. E’ possibile mangiare i fagioli sgranati freschi o essiccati oppure l’intero legume,
come contorni o in zuppe e preparati.
ALLERGIA AL POMODORO (F25)
Solanum lycopersicum
Il pomodoro, della famiglia delle Solanacee, è una pianta annuale i cui frutti/bacche dal caratteristico colore rosso sono ben
noti e molto diffusi. L’allergia al pomodoro può provocare sintomi da lievi a gravi. Anche il semplice contatto con la pelle, infatti,
può provocare rush cutanei, arrossamenti, prurito e bruciore. Le reazioni più gravi, ovviamente, si hanno a seguito
dell’ingestione del pomodoro. Tra i sintomi più comuni dell’allergia vi sono l’orticaria, la tumefazione delle labbra o della bocca,
problematiche gastrointestinali quali dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, difficoltà nella deglutizione e difficoltà
respiratorie. Le allergie al pomodoro sono frequenti, così come le pseudo-allergie, poiché contiene sostanze liberatrici di
istamina. Si possono, infatti, riscontrare sintomi anche molto diversi dai classici sintomi di una allergia alimentare (ad esempio
mal di testa, disturbi del sonno, stanchezza e irritabilità).
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SCHEDE TECNICHE
ALLERGIA AL LIEVITO DI BIRRA (F45)
Saccharomyces cerevisiae
Il lievito di birra è probabilmente il lievito più diffuso nell’alimentazione umana. Si tratta di un fungo unicellulare, il
Saccharomyces cerevisiae, ottenibile per fermentazione. Normalmente il lievito di birra viene impiegato per la lievitazione del
pane o dei prodotti da forno e per la fermentazione della birra. Oltre ai cibi per la cui produzione è stato impiegato
palesemente lievito di birra, occorre porre attenzione anche ad altri alimenti sottoposti a processi di fermentazione come, ad
esempio, i formaggi, le bevande fermentate, i condimenti industriali, i dadi da brodo. Anche alcuni integratori vengono prodotti
con estratti di lieviti.
ALLERGIA ALLA CIPOLLA (F48)
Alium cepa
La cipolla (Allium cepa) è una pianta erbacea biennale il cui ciclo vitale viene interrotto dopo un anno per destinarla al
consumo alimentare.Le cipolle sono popolari in tutto il mondo. Si possono consumare in molti modi, intere, fresche, bollite,
cotte o fritte anche insieme ad altre verdure, come contorni. Possono essere utilizzate per la preparazione di sughi, ripieni,
anche in pane e focacce. La cipolla è uno degli aromi più utilizzati nella cucina di tutti i paesi. La sua eliminazione è quindi molto
difficoltosa soprattutto per chi abitualmente mangia in mensa o al ristorante.
ALLERGIA AL SEDANO (F85)
Apium graveolens
Il sedano (Apium graveolens) è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, originaria della zona
mediterranea. Già gli antichi greci conoscevano le proprietà salutari di questo ortaggio. Il sedano può essere consumato crudo
e in molte preparazioni di verdure tritate, in condimenti o soffritti. Deve essere evitato, quindi ogni qualvolta se ne sospetti la
presenza. Il sedano rientra nelle linee guida dell’etichettatura degli allergeni, per questo motivo, se impiegato in una
preparazione alimentare, deve essere menzionato in etichetta.
ALLERGIA AL GAMBERO (F24) E GRANCHIO (F23)
La tropomiosina è il principale allergene dei crostacei ed è la molecola responsabile della cross-reattività clinica per ingestione
tra crostacei e molluschi e per via inalatoria con altri invertebrati come gli acari della polvere e gli insetti. Questa particolare
proteina è stabile al calore e quindi può determinare reazioni avverse dopo il consumo di crostacei e molluschi sia crudi che
cotti. Tracce di molluschi e crostacei possono essere presenti in vari alimenti quali, ad esempio, sughi e preparazioni a base di
pesce. Il soggetto sensibilizzato quindi dovrà porre particolare attenzione a quanto riportato sull’etichetta degli alimenti che
intende consumare. L'allergia a crostacei e molluschi può causare sintomi lievi, come l'orticaria o la congestione nasale, o più
gravi. Per alcune persone, anche una piccola quantità di frutti di mare può causare una grave reazione anafilattica.
ALLERGIA AL MERLUZZO (F3)
Gadus morhua
Il merluzzo atlantico è uno dei pesci maggiormente conosciuto e consumato. Appartiene alla famiglia dei Gadidae. Viene
venduto fresco, congelato, affumicato, salato o inscatolato o impiegato come ingrediente in preparazioni alimentari. Il contatto
con il merluzzo o per ingestione o per inalazione di vapori di cottura può indurre sintomi allergici, quali sindrome orale allergica,
orticaria generalizzata, angioedema facciale e anafilassi. Il prurito ed il rigonfiamento orofaringeo insorgono come primo
sintomo, anticipando di solito l’inizio di ogni altro sintomo susseguente. Anche il contatto col merluzzo fresco può scatenare
forme di dermatite allergica, orticaria e anafilassi.
ALLERGIA AL TONNO (F40)
Thunnus albacore
Il tonno rappresenta una dei pesci oceanici di maggior interesse commerciale. Fa parte della famiglia delle Scombridae.
Esistono varie specie apprezzate da un punto di vista commerciale (tonno rosso, pinne gialle, alalunga).
Sono stati riscontrati casi di anafilassi in seguito all’ingestione di tonno. Apparentemente il tonno inscatolato sembra meno
allergizzante del tonno fresco. Si ipotizza che il procedimento utilizzato per l’inscatolamento ed in particolar modo le alte
temperature raggiunte, modifichi la struttura delle proteine.
ALLERGIA AL POLPO (F59)
Octopus Vulgaris
Il polpo comune o piovra, chiamato spesso ed erroneamente polipo, è un cefalopode della famiglia Octopodidae. I molluschi
sono prodotti ittici ampiamente diffusi e consumati, di facile reperibilità sul mercato attraverso la grande distribuzione. Di
sicuro è immediata l’eliminazione dalla dieta in caso di allergia, dal momento che è possibile eliminare il consumo del polpo tal
quale e come ingrediente in preparazioni a base di prodotti di mare. E’ importante, tuttavia, in caso di allergia, considerare il
rischio di contaminazione crociata in particolar modo quando si consumano pasti fuori casa.
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