La categoria del genere nel croato molisano – tra interferenza ed
Transcript
La categoria del genere nel croato molisano – tra interferenza ed
La categoria del genere nel croato molisano – tra interferenza ed eredità Milena Krstić Università degli Studi di Roma "La Sapienza" Nella morfologia e nella morfosintassi del dialetto croato parlato nel Molise1 vi sono chiari indizi della strada intrapresa verso valori minimi - o comunque significativamente bassi - dell’indice di sintesi (per esempio: l’uso di forme analitiche al posto di quelle sintetiche presenti nella lingua d’origine, il sincretismo dei casi ecc.). Per quanto riguarda la categoria del genere, il croato molisano ha un sistema “convergente” (nei termini di Corbett): il maschile è morfologicamente distinto dal femminile nel singolare, mentre nel plurale la distinzione si annulla. I nomi neutri, presenti ancora nel croato standard, sono confluiti, per la maggior parte, con quelli maschili (perdendo le specifiche desinenze solo nella parlata di Acquaviva), anche se non mancano esempi del loro passaggio alla classe dei nomi femminili. Secondo Breu (2010), la ristrutturazione della categoria del genere sarebbe determinata da ragioni fonetiche e dal contatto con l’italiano: l’indebolimento delle vocali finali avrebbe creato opacità nell’assegnazione del genere (per cui si avrebbe il passaggio dei neutri al maschile e, in alcuni casi, al femminile) e la pressione dell’italiano avrebbe indirizzato queste forme verso il genere dei corrispettivi nomi italiani, soprattutto nel caso delle ridistribuzioni interne dei maschili e dei femminili. Il contesto sociolinguistico molisano, dove è prevalente il dialetto o al più forme di italiano regionale, porta ad escludere l’ipotesi di Breu relativa all’influenza dell’italiano. Rimane però il problema della ridistribuzione dei nomi neutri nei rimanenti due generi. Teoricamente, la ragione di questa ristrutturazione potrebbe essere imputata a due cause: 1) l’interferenza dei dialetti molisani, dove le vocali atone finali di parola si indeboliscono e si centralizzano, potrebbe aver condotto a una perdita di trasparenza le originarie desinenze del neutro (in -e o in -o), con una conseguente riassegnazione di genere ai nomi maschili o femminili, sul modello del genere dei nomi corrispettivi in dialetto molisano; 2) il processo è dovuto ad alcuni fenomeni comuni nelle lingue slave meridionali, e più specificamente nel croato standard e, dunque, non ha nulla a che vedere con i processi di interferenza. Nella parlata di Montemitro, il neutro si perde, ma le vocali finali etimologiche rimangono distinte. Ciò confermerebbe la validità della seconda ipotesi. Il passaggio ai nomi maschili ha interessato per intero la classe dei nomi neutri (le due classi già condividevano la maggior parte delle desinenze dei casi), e il processo di “mascolinizzazione”, fenomeno noto nel serbocroato che coinvolge i nomi terminanti in –o ed –e (sia i prestiti che i neologismi) sarebbe responsabile del mutamento in questione. L’eccezione a questa regola la fanno pochissime parole passate al femminile, anche se la maggior parte di queste si presenta allomorfia, con un’uscita in –a e l’altra in ø, e dopo la perdita del neutro, in –o/-e, cf. per esempio: croato standard svrdlo ‘secchiello’, Acquaviva sfrda (m), Montemitro svrdla (f) ~ svrdlo (m). 1 In provincia di Campobasso: Acquaviva Collecroce , Montemitro e San Felice, che non verrà preso in esame perché mancano molte informazioni, e il dialetto (padroneggiato solo da alcune famiglie e sempre più ignorato dai giovani) ha ceduto il posto alle varietà romanze. Una parte dei nomi presentano il passaggio da maschile a femminile o viceversa mostrano anche nel serbocroato instabilità nell’assegnazione del genere e talvolta sono ambigenere. cf. per es.: krv (m/f) ‘sangue’, vlas (m/f) ‘capello’, bol (m/f) ‘dolore’, glad (m/f) ‘fame’ ecc.; di solito tale mutamento riguarda i nomi appartenenti all’antica classe dei femminili in –i, i quali anziché terminare in –a, terminano in consonante, marca tipicamente maschile. Gli altri nomi hanno mutato il genere grazie a qualche regola morfologica o fonologica, ereditata dallo slavo (per esempio koštica (m > f) ‘malleolo’ per la presenza del suffisso –ica, che ha come funzione principale quella di marcare i diminutivi femminili). Infine, le innovazioni romanze riscontrate nel croato molisano possono essere considerate come conservazioni delle forme antiche, relative al contatto linguistico avvenuto nel territorio della Dalmazia, patria dei croati molisani (per esempio: croato standard vile (n), Acquaviva/Montemitro. vila (f), croato regionale vila (f) ‘forca’). Bibliografia: (1959), Rečnik srpskohrvatskog književnog i narodnog jezika, Beograd : Institut za srpskohrvatski jezik. Barone, Charles (1995), La parlata croata di Acquaviva Collecroce: studio fonetico e fonologico, Firenze. Breu, W. - Piccoli, G. (con la collaborazione di Snježana Marčec), (2000): Dizionario croato molisano di Acquaviva Collecroce. Dizionario plurilingue della lingua slava della minoranza di provenienza dalmata di Acquaviva Collecroce in Provincia di Campobasso. Dizionario, registri, grammatica, testi. Campobasso: Amministrazione provinciale. Breu, Walter (2010), La ricostruzione della categoria del genere grammaticale nello slavomolisano, in P. Del Puente (a cura di), Atti del Secondo Convegno di Dialettologia “Dialetti: per parlare e parlarne”, maggio 2010, Potenza. Corbett, Greville (1991), Gender. Cambridge: Cambridge University Press. Giammarco, Ernesto, (1968-1990), Dizionario abruzzese e molisano, 6 v. - Roma : Edizione dell'Ateneo. Lisac, Josip (2002), Moliškohrvatski govori i novoštokavski ikavski dijalekt, Zagreb: Čakavska rič. Loporcaro, Michele (2009), Profilo linguistico dei dialetti italiani. Bari: Laterza. Marinucci, Marcello (1988), Aree linguistiche VIII: Abruzzo e Molise, in Günter Holtus, Michael Metzeltin, Cristian Schmitt (eds.): Lexikon der Romanistischen Linguistik, vol. IV. Tübingen: Max Niemeyer Verlag. Metzeltin, Michael (1988), Aree linguistiche IV: c) Veneziano e italiano in Dalmazia, in Günter Holtus, Michael Metzeltin, Cristian Schmitt (eds.): Lexikon der Romanistischen Linguistik, vol. IV. Tübingen: Max Niemeyer Verlag. Piccoli, Agostina - Sammartino, Antonio (2000), Dizionario dell'idioma croato-molisano di Montemitro, Fondazione “Agostina Piccoli”, Montemitro – Zagreb: Matica hrvatska. Rešetar, Milan (1997), Le colonie serbo-croate nell’Italia meridionale. Introduzione, prefazione, bibliografia a cura di W. Breu e M.Gardegni. Campobasso: Amministrazione provinciale Campobasso. Rohlfs, Gherard (1968), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Morfologia - Traduzione di T. Francesci, Torino. Thornton, Anna Maria (2007), Constraining Gender Assignment Rules, in Proceedings of the Fifth Mediterranean Morphology Meeting (MMM5) Fréjus 15-18 September 2005, Edited by Geert Booij, Luca Ducceschi, Bernard Fradin, Emiliano Guevara, Angela Ralli & Sergio Scalise, Università degli Studi di Bologna. Vidov, Božidar (1972), Vocabolario del dialetto delle località dell'isola linguistica Croata nel Molise : Montemitro - San Felice - Acquaviva Collecroce, Toronto: Kiev printers.