Scarica il documento allegato

Transcript

Scarica il documento allegato
“ Paize Autu”
Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”
Posteitaliane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA
SCIOLTI
COMMISSARIATI
D
A
lla fine il temuto provvedimento è stato formalizzato; il nostro Consiglio comunale risulterà l’unico nel Nord
Italia (dopo Bardonecchia) ad
essere sciolto per infiltrazioni
mafiose. Si tratta di un provvedimento che nessuno di noi si
augurava venisse preso. Non
tanto in ossequio alla Amministrazione, la cui determinazione nel non volersi dimettere a
suo tempo, ha trascinato la
città e noi tutti nel fango, quanto per Bordighera che di tutto
aveva bisogno meno che di un
marchio così infamante.
La clamorosa notizia ha fatto il
giro di tutti i media, (venendo
oltremodo amplificata), i cui
effetti si riverbereranno sulle
varie attività future, in particolare su quelle turistiche che
rivestono, per la nostra città,
una valenza primaria.
Il Sindaco ha dichiarato di essere molto arrabbiato (lui ha
usato un verbo più crudo), minacciando il ricorso al Tar e, se
non bastasse, anche al Consiglio di Stato, al fine di preservare l’onore suo (e della sua
amministrazione) che ritiene
mortificato da: “Un provvedimento ingiusto ed evidentemente abnorme”. I Bordigotti
il loro onore invece dovranno
tutelarlo prendendo finalmente
le distanze da un sistema perverso che ha permesso lo sviluppo di quella cultura speculativa che ha portato la città agli esiti di oggi.
Wolf
Anno 4 - n. 4 Aprile 2011
PERCHE BORDIGHERA?
E
ravamo in piazza quel
venerdì mattino. Si parlava del più e del meno con Aldo,
Giovanni e Giacomo, la cricca
di pensionati attivi che si ritrova sistematicamente dal tabacchino per l’acquisto del giornale. Ci stavamo infervorando su
Berlusconi, sul “Rubygate”,sul
campionato di calcio ed esternavamo le solite lamentele,
mugugnando sulle varie cose
che in Paese non funzionano.
Lì per lì non ci avevamo fatto
caso, ma quella signora uscendo dall’Ufficio tecnico ce lo
aveva sibilato chiaro, come un
sasso gettato nella piccionaia
del nostro cazzeggio dialettico:
“Lo hanno sciolto!”.
C’è voluto un momento per
mettere a fuoco quelle tre parole, quasi ad operare un replay
mnemonico, per assumere la
consapevolezza di aver capito
bene. Immediatamente parte il
tam-tam telefoninico da diramare ai quattro venti, metà dei
quali avevano già saputo.
Ed è subito analisi: banale,
qualunquista, forse troppo affrettata, ma appassionata e sincera. “Ma perché Bordighera?” Forse la nostra cittadina è
più mafiosa di Sanremo, Ventimiglia, Loano o delle altre città
del Nord produttivo?
Viene fuori una tesi! Bordighera è risultata una insperata
opportunità per penetrare l’ermetica enclave ponentina, crogiuolo di attività affaristiche di
ogni tipo: i porti, l’indiscriminata colata di cemento delle
seconde case da investimento,
le pressioni per abbandonare le
campagne e trasferire gli “indici”, ecc. ecc.
Una opportunità determinata
anche dalla sicumera delle nostre amministrazioni, sempre
troppo sicure di vincere, al pun
to da amministrare con leggeBUONA PASQUA
rezza situazioni a volte troppo
speculative, con l’avventura
Sabato 16 aprile, vigilia delle Palme ofpoi di trovarsi ad affrontare
friremo la consueta dimostrazione di inrischiose contingenze .
treccio dei “Parmureli” in Piazza del Popolo I Carabinieri e l’antimafia che
a partire dal primo pomeriggio. Quei “par- già monitoravano la zona hanmureli” che l’indomani verranno benedetti no preso in seria considerazione la vicenda delle sale gioco e
dal Parroco don Marco, nel corso della con- hanno sferrato l’attacco che ha
portato a degli sviluppi comsueta suggestiva cerimonia.
plessivi in tutta la Provincia.
Porgiamo a tutti i soci,ai lettori del nostro
Non per nulla, immediatamengiornale e alle loro famiglie i migliori au- te dopo, sono emersi i casi di
guri per una : BUONA PASQUA!!
Imperia, Sanremo e VentimiPensionato
“U Risveiu Burdigotu” glia.
opo lo scioglimento il
nostro Comune è stato
commissariato. Con una tempestività non così usuale si
sono insediati a Palazzo Garnier, non uno ma tre Commissari. Il titolare è l’ex prefetto di
Imperia Giuseppe Montebelli,
il quale sarà coadiuvato nella
sua attività dal vice prefetto
Paolo D’Attilio proveniente
dalla Prefettura di Genova.
Completa il triunvirato la dottoressa Valeria Fazio funzionaria amministrativa contabile, proveniente dalla prefettura
di Savona.
Costoro sostituiscono in toto
quello che era la la Giunta Comunale. Hanno ampi poteri,nel
senso che, non dovendo esercitare attività di confronto politico possono decidere in totale
autonomia al di sopra degli interessi delle parti e dei partiti.
Ci sembra di aver capito che
non avrebbero vincoli di bilancio e che non sarebbero quindi
assoggettati al cosidetto “Patto di stabilità”; il che costituirebbe un grande vantaggio
poiché di soldini in banca pare
che ce ne siano da poter condurre in porto alcuni fra i più
importanti lavori in itinere, i
servizi indispensabili, nonché
le essenziali manutenzioni
correnti.
Oltre che a quanto sopra riferito, i tre alti funzionari si occuperanno anche, se non soprattutto, di “Rimettere Bordighera sul binario della legalità”,
come dichiarato dallo stesso
prefetto Montebelli all’atto del
suo insediamento nell’ufficio
che fu del sindaco Bosio.
La circostanza che si sia reso
necessario comporre un team
di esperti per gestire (dopo lo
scioglimento) la transizione
bordigotta verso le elezioni, la
dice lunga sulla complessità e
delicatezza del momento che
la città sta vivendo.
Ci rassicura però il fatto che
siano arrivati professionisti di
grande esperienza, sicuramente integerrimi nonchè profondi
conoscitori di regole e leggi.
Pagina 2 Paize Autu
CARO COMMISSARIO TI SCRIVO
UNA LETTERA QUASI APERTA AD UN COMMISSARIO PREFETTIZIO
Ill.mo Prefetto Montebelli
Ci permettiamo scriverLe
confidando nella Sua riconosciuta gentilezza e nella comprensione che vorrà concederci
per essersi rivolti al Suo Istituto in maniera poco protocollare
e così informale.
Immaginiamo la mole di lavoro
che sta affrontando e la delicatezza delle decisioni che dovrà
assumere. Presumiamo anche
le istanze che Le verranno poste da più parti e per i più svariati motivi.
Noi siamo una associazione
che opera sul territorio ed in
particolare su quello di Bordighera Alta. Ci occupiamo di
tante cose: organizziamo manifestazioni sportive, iniziative
culturali, incontri ed inoltre
pubblichiamo un giornale che
Le alleghiamo in visione.
Le scriviamo perché ci piace-
rebbe incontrarLa per farLe
conoscere il nostro punto di
vista sui problemi e sugli interventi che sempre abbiamo presentato e sollecitato all’Amministrazione passata, ma che
mai siamo riusciti a definire.
Non si tratta ovviamente di
grosse problematiche bensì di
disservizi e inconvenienti che
se non risolti mortificano alquanto la qualità della vita,
principalmente in un Centro
Storico come il nostro.
Difficilmente i pur competenti
funzionari del Comune Le
chiederanno di intervenire per
evitare che gli automezzi circolino all’interno del borgo, riabilitando il funzionamento dell’apposito dissuasore; oppure
di far intervenire l’ente preposto per combattere il proliferare dei piccioni che stanno colonizzando carrugi e bastioni.
E’ rimasto poi da ultimare il
restauro della porta sottana e
dei fregi sotto la loggia del
campanile, per cui erano già
state stanziate le relative risorse. Era stato deliberato
(almeno così ci è sempre stato
detto) la rivisitazione del sistema di illuminazione pubblica,
armonizzandone anche i corpi
illuminanti, attualmente di
diverse fogge, molte delle quali
pericolosamente fuori norma.
Pericolosissimi risultano inoltre due quadri elettrici per
l’alimentazione pubblica in
piazza e sui bastioni, per i quali
è stato costruito già da tempo
un ricovero idoneo, ma non si
riesce a far intervenire l’Enel
per definire lo spostamento.
Ci piacerebbe parlarLe della
Rotonda di Sant’Ampelio da
anni chiusa al calpestìo e di
altri argomenti difficilmente
sviluppabili per lettera.
Nell’augurarLe buon lavoro ed
in attesa di un Suo cortese riscontro Voglia gradire i nostri
più cordiali saluti:
“U Risveiu Burdigotu”
BORDIGHERA
SIAMO NOI
Questo mese per
la rubrica “Bordighera siamo noi”
abbiamo scovato
una particolare foto che raffigura e
testimonia un pellegrinaggio a
Lourdes della
nostra parrocchia.
La foto è stata
scattata il sei agosto 1926 e immortala il gruppo di
parrocchiani bordigotti assieme al
parroco don Sismondini. Tra gli
altri si riconoscono membri delle
famiglie Albertieri, Traverso, Gramagna e De Benedetti.
Colpisce la straordinaria somiglianza di Elvira de Benedetti, madre di
Cesarin (quello
del Caffè Romano) con la discendente Elvira De
Benedetti meglio
conosciuta come
Elviretta.
BORDIGHERA
CHE FARE?
S
arebbe stato legittimo attendersi, quale reazione
allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del nostro Consiglio comunale, un sollevamento generale di tutta la Comunità, sia che si fosse convinti della bontà del provvedimento o
della sua abnormità. Invece
niente, da nessuna parte traspare lo sconcerto, lo smarrimento, l’indignazione e lo sgomento vagheggiati.
Ci sono state alcune dichiarazioni pubblicate sui giornali, di
esponenti delle diverse attivita’
produttive bordigotte, prevalentemente commerciali e di
servizio. E’ mancata invece
l’indignazione della gente, che
è rimasta arroccata nel proprio
fatalismo ad osservare, come
dietro un asettico vetro, l’evolversi della situazione.
I bordigotti mugugnano ma
raramente protestano e, come
da molte parti si riconosce,
poco ci si organizza per ribaltare le situazioni avverse.
Nel caso specifico non si scorge in città quel fermento necessario ad affrontare di petto le
circostanze sopravvenute. C’è
un Commissario prefettizio che
ci accompagnerà alle elezioni
del maggio 2012, ma nel frattempo c’è da sperare che, almeno sotto traccia enti, partiti,
associazioni e consessi vari si
stiano adeguatamente preparando a quell’appuntamento,
per dare un segnale forte di
cambiamento. Con il provvedimento di scioglimento del consiglio comunale si è senz’altro
toccato il fondo di un contesto
da anni incancrenito dalla speculazione a ruota libera. Occorre necessariamente cambiare
registro e questa dovrebbe potersi considerare la volta buona. Purchè i bordigotti lo vogliano, purchè emergano dalla
società civile figure nuove, che
abbiano l’autorevolezza e la
determinazione di intraprendere strade diverse da quelle percorse fino ad ora (e in tutti questi anni) dalle varie amministrazioni.
Lo vedremo dalle liste che presto dovranno presentarsi. Lo
scopriremo dai candidati che
“scenderanno in campo”. Se
saranno sempre quelli occorrerà espellerli.
P.G.
Paize Autu Pagina 3
150.mo dell’Unità
BUON COMPLEANNO
ANCHE NOI
S
tando ai presupposti della
vigilia (la pioggia, la complessità organizzativa, lo scioglimento del Consiglio Comunale il giorno prima), pochissimi avrebbero puntato un soldo
sulla riuscita della manifestazione. Invece la “Notte Tricolore “ bordigotta ha ottenuto un
successo a dir poco clamoroso.
I giornali hanno stimato in cinquemila le persone che hanno
voluto festeggiare assieme questa ricorrenza. L’alza bandiera
al porto la mattina, e in Via
Pelloux con il coinvolgimento
delle scuole. Il convegno storico-culturale all’Anglicana nel
pomeriggio. E poi il grande appuntamento serale con la rievocazione storica dell’incontro
di Teano davanti al Palazzo del
Parco, con l’alza bandiera accompagnata dalla fanfara dei
Bersaglieri, da quella degli Alpini e dalla Banda del Borghetto. Molto successo ha incontrato anche l’apertura serale della
Civica biblioteca, della villa
Etelinda, del Museo Bicknell,
dell’Oratorio San Bartolomeo e
della Villa Mariani. In tutti i siti
erano presenti comparse risorgimentali e musicisti ad intrattenere i visitatori.
Alle 23.30, ritrovo al Palazzo
del Parco per l’ammaina bandiera e l’adunata all’interno del
teatro per il concerto dei cori e
delle bande. Un teatro mai visto
così pieno e festante a cantare
tutti assieme l’Inno degli Italiani.
L’inaspettata, così compatta
partecipazione a questi festeggiamenti, che abbiamo riscontrato anche nel fine settimana
successivo a Torino, in occasione della visita del Presidente
della Repubblica, la dice lunga
su come la pensa la maggioranza degli italiani nei confronti
dei valori patriottici e quanto
sia importante la coesione sociale attorno a riconosciuti simboli condivisi.
Non c’è stata retorica nelle varie manifestazioni ma spontaneità: genuina e solenne come
solo la moltitudine delle persone in pace sa trasmettere; al di
là e al di sopra di ogni tipo di
steccato ideologico e di appartenenza sociale.
Paolo e Francesca
CARLEVA’ 2011
Le foto qui sotto rendono solo in parte l’idea della festa di
Carnevale che “U Risveiu Burdigotu” ha organizzato nel pomeriggio di domenica 6 marzo
nell’incantevole ambientazione
della Piazza Padre Giacomo
all’interno del Centro Storico.
Moltissimi bambini hanno partecipato, tutti compenetrati nei
loro costumi di maschere estemporanee e classiche, ecci-
tati dal clima di festa ritrovata,
animata dai clown di “Sorrisi
in pillolle” l’associazione provinciale di clown-dottori che
operano da anni nei reparti di
pediatria degli ospedali di Sanremo ed Imperia.
La festa è poi culminata con la
rottura delle pignatte, la sequenza di sbatacchiamenti che
ha coinvolto bimbi piccoli e
bambini più grandicelli in una
accozzaglia di colori grida, coriandoli e caramelle.
Anche quest’anno il “Carnevale dei bimbi” ha ottenuto il gradimento di grandi e piccini ai
quali si è dato appuntamento al
2012. Un ringraziamento a
tutti coloro che si sono adoperati nell’organizzare l’evento;
alla Banca di Caraglio e al supermercato Billa per l’aiuto
concreto messo a disposizione.
Pagina 4 Paize Autu
Chiare, fresche, dolci acque
BORDIGHERA E IL SUO ACQUEDOTTO
di Gianni Natta
L
a realizzazione di quanto
descritto nel numero di
marzo del giornale è dovuta solo in parte al costante impiego
di risorse, quasi tutte ricavate
dalla vendita dell’acqua, ma in
particolare alla dedizione al lavoro, sempre prestata dagli operai e dai tecnici addetti al
settore, cosa che ha permesso
una gestione economica,sia per
la realizzazione diretta di molte
opere, sia di conseguenza per il
prezzo dell’acqua fra i più bassi
della Regione. Ricordo, appena
assunto dal Comune, la capacità del signor Guglielmi, capo
operaio e di suo figlio Alessandro valente tecnico responsabile delle centrali nonchè la meticolosità del signor Amoretti
capo ufficio Amministrativo.
Quali Amministratori, dopo il
geom. Alessio Valassina, deve
essere menzionato il cavaliere
Giobatta Ansaldi, che all’ acquedotto dedicò molti anni di
impegno, contribuendo ad una
gestione oculata, alla realizzazione di nuovi impianti e reti di
distribuzione e alla creazione di
un validissimo nucleo operativo presente 24 ore su 24.
*****
Al lavoro degli operai e dei tecnici è dovuto l’ammodernamento della rete di distribuzione. Innumerevoli sono le tubazioni poste direttamente in opera e la loro manutenzione;
quante notti passate per riparare importanti condotte, fra tutte quella che ancor oggi alimenta la Città di Ospedaletti e
che risale al 1900. E’ stata la
nostra maledizione, si rompeva
sempre nelle festività.
Gli operai dell’acquedotto, scavavano con modesti mezzi (il
piccone e la pala), riparavano le
condotte poi ripristinavano il
manto stradale; lavori duri di
pregiata specializzazione svolti
con notevole sacrificio e abnegazione; provvedevano da soli
alla sostituzione delle pompe
sommerse, a piazzare le pesantissime pompe di sollevamento
con grande risparmio per l’Amministrazione.Vorrei nominarli
tutti, tanti sono passati a miglior vita, ed ognuno di loro mi
ha insegnato qualcosa.
*****
Tra i tanti episodi mi limito a
ricordare la notte della vigilia di
Natale del 1980 trascorsa a riparare la condotta di Ospedaletti, e la colazione del mattino
con pesci, procurati dalle lampare e fritti nella campagna di
Zopito, con un testo di “pisciarada”comandata al forno di Arziglia. Una notte (eravamo ad
una meritata cena di lavoro al
ristorante “La Pernice”), siamo
intervenuti, ancora con i vestiti
della festa,per chiudere l’erogazione in una condotta provvisoria che si era sfilata e minacciava di rendere ancora più grave
la situazione di una frana in regione Pozzi. Gli operai operando al buio e nei roveti hanno
scongiurato il pericolo.
Altro grave guasto fu l’esplosione di una saracinesca in ghisa situata sulla via Romana
Vecchia. Tale valvola del peso
di 300 kg., adatta a sopportare
pressioni di 6 Atm., posta in
opera sulla condotta che aveva
pressioni di esercizio di 15
Atm., aveva ceduto di schianto.
La massa d’acqua sgorgante
dalla rottura era impressionante; dovemmo intervenire di
notte per chiudere la tubazione
di alta quota, scavare e sostituire la valvola. Ci riuscimmo lavorando senza sosta per 25 ore
e grazie ad opportune manovre
il guasto non provocò disagi.
Alcune volte i lavori erano molto rischiosi come quando dovemmo riparare in via Braie
una tubazione in ghisa , ancora
allogata in una vecchia galleria
con muri in calcestruzzo. Avevamo quasi finito la riparazione
e nella trincea, sotto la volta,
era rimasto Giancarlo Biancheri di Bordighera Alta. Ad un
tratto le spalle del ponticello
cedettero. Tutti urlammo al
nostro compagno di uscire in
fretta. Un attimo dopo quello
che sembrava un manufatto
sicuro crollò: Giancarlo si salvò
quasi per miracolo.
*****
Nell’aprile del 1968 dovevamo
installare una grossa pompa alla centrale Nervia. Mentre facevamo scorrere la macchina per
posizionarla, un rullo di ferro si
spostò lateralmente passandomi sul piede destro procurandomi (nonostante le scarpe pesanti), una dolorosa frattura.
Misi subito il piede in un secchio d’acqua fresca, che non
mancava certo nella centrale;
poi pregai il mio amico Sergio
G. di Sasso di portarmi all’ospedale di Bordighera. Il dottor Biancheri, voleva ingessarmelo così com’era. Io mi opposi
ed ebbi con lui uno scontro veemente; per la cronaca il dott.
Biancheri divenne in seguitoassessore all’Acquedotto.
*****
Grazie al favorevole bilancio
dell’Acquedotto l’assessore Ansaldi aveva caldeggiato l’acquisto di due nuovi gruppi di sollevamento. Avevamo richiesto
delle pompe di nuova concezione, divisibili in due parti orizzontalmente (si poteva così
estrarre le giranti dalla cassa
senza smontare la pompa).
Una macchina pompava 50/60
litri al secondo a 120/130 metri
di prevalenza: la sorella maggiore sollevava 90/110 litri al
secondo anch’essa a 120/130
metri. Dette prevalenze erano
quelle necessarie per portare
l’acqua dalla centrale al serbatoio della Coggiola. Il dislivello
era di soli 80 metri, ma la pressione doveva essere quella sopra indicata, per le forti perdite
di carico delle insufficienti tubazioni adduttrici. Nel 1985 si
riuscì a realizzare la nuova condotta adduttrice(diametro 400
mm.) tra Nervia e la Coggiola e
costruire il secondo serbatoio
di 1000 metri cubi e, finalmente, un magazzino idoneo, anche
se un po’ decentrato, in luogo
di quelli posti dietro al Municipio privi di strada d’accesso.
Con la nuova condotta si rese
necessario anche un adeguamento delle pompe appena acquistate, adeguamento che con
Alessandro avevamo messo in
conto. Così esaminate le curve
caratteristiche delle due pompe
decidemmo l’intervento e le opportune modifiche. I nostri operai si rivelarono piuttosto capaci in lavori più da meccanici
che da acquedottisti. Si procedette, allo smontaggio delle
macchine; per la rettifica delle
giranti, ci rivolgemmo alla ditta Metalmeccanica Vivaldi di
Arma di Taggia, la quale dietro
nostra indicazione ridusse il
loro diametro senza smontarle
dall’albero portante.
*****
Emozionante fu il giorno del
collaudo delle macchine. Il risultato fu superiore alle aspettative: la prima pompa ebbe un
incremento della portata del 25
% e un modesto aumento della
potenza assorbita; la seconda
pompa passò dai 100 litri al
secondo ai 140 alla prevalenza
di 110 metri. Avevamo fatto un
buon lavoro e con una spesa
modesta. Le macchine ora funzionavano a regime ottimale,
con notevole risparmio di energia elettrica.
*****
A proposito di pompe, ricordo
la posa in opera di due macchine “Caprari”ai Bassin. Avevamo montato delle valvole munite di pistoni ammortizzatori
che al collaudo non risultarono
idonee. La massa d’acqua prodotta dalle pompe ritornava vio
lentemente indietro, con pericolo di rottura delle stesse.Allora ordinai a Sergio G. di smontare i pistoncini; poi tolsi dalla
mia “850 sport” le molle dei se
dili anteriori e le feci montare al
posto degli ammortizzatori. La
intuizione fu buona; alla fermata della pompa la molla faceva
chiudere dolcemente la valvola
con perfetto funzionamento.
2. continua
Paize Autu Pagina 5
UNO SCRITTORE IN SALOTTO
Nuova associazione culturale
“A Cumpagnia d’a Parmura”
di Alice Spagnuolo
A
vevo bisogno di un personaggio forte, per contrastare le brutture che insozzano
una civiltà che si definisce, per
suo stesso nome, civile. Avevo
bisogno di un personaggio dotato di grande intelletto, per
sopraffare la naturale inclinazione alla stupidità che sembra
colpire molte personalità del
nostro presente. Avevo bisogno
di un personaggio giusto e
"buono", per combattere la
tendenza all'ingiustizia e al
male che insozzano le nostre
esistenze. Avevo bisogno di
tutto questo e l'ho trovato in
una donna: Zia Mame.
Mame è una persona colta, intellettuale, saggia (a suo modo), stravagante, originale,
affascinante e ricca. La sua età
rimane imprecisata, per ovvie
ragioni di indiscrezione femminile, per tutta la durata della
storia. Sappiamo che la vicenda
che ci viene raccontata, si snoda
negli anni di poco precedenti la
crisi economica e finanziaria
del 1929 e termina dopo la tragedia devastante portata dalla
Seconda Guerra Mondiale. Conosciamo il luogo in cui si svolge: gli Stati Uniti d'America.
Mame si ritrova zia del figlio di
suo fratello, che muore, improvvisamente, lasciando il suo
unico erede decenne orfano. Il
bambino e la zia non si sono
mai visti prima, poichè il defunto padre e fratello non comprendeva e non approvava la
viva (più che viva!) e anticonformista sorella. I loro due stili
di vita, si può ben dire, cozzavano proprio come la famosa rima
gozzoniana "Nietzche - camicie". Già dalla sua prima e teatrale apparizione, Zia Mame si
mostra al nipote (e a noi) nella
sua insolita e sfolgorante bellezza: nel suo appartamento newyorkese, in cui si muovono personaggi ambigui, lei si materializza nelle vesti di una bambola
giapponese. Patrick, il nipote e
narratore, così ce la descrive:
"Aveva i capelli cortissimi, con
una frangetta tagliata dritta che
arrivava a lambire l'arco, molto
accentuato, delle sopracciglia.
Il suo abito di seta terminava in
un lungo strascico a ricami d'oro. Anche le pantofoline che
Affinchè Bordighera rimanga la Città delle Palme
calzava erano d'oro, e tintinnanti di gioielli. Ai polsi, invece,
tintinnavano braccialetti e braccialetti di giada e d'avorio."
Non pensate che Zia Mame sia
solo apparenza, commettereste
un errore assolutamente imperdonabile: lei è soprattutto una
donna di carattere. Un concentrato di idee, di pensieri, di puro
genio! Ve lo dimostrerà con le
sue parole e con i suoi gesti,
plateali, questo sì, ma sempre
concordi con quella che è la sua,
personalissima, filosofia di vita.
Vi divertirete, questo ve lo garantisco, a leggere le scene che
la vedono protagonista: la scelta per l'educazione dell'adorato
nipote; la durissima prova, affrontata con grazia, determinata dal crollo della borsa nel '29;
il matrimonio suo e poi l'innamoramento di Patrick per una
ragazza sempre "sbagliata";
l'aiuto concreto che Mame vuole offrire al mondo salvando dei
poveri bimbi inglesi, resi orfani
dalla guerra. Insomma, un'intera vita all'insegna di un qualcosa che, purtroppo, spesso manca in persone che invece dovrebbero averla: la coerenza. Se
c'è una cosa, tra le tante, che
Mame dovrebbe insegnarci è
proprio quella di non essere
contraddittori, di non seguire le
banderuole mosse da un soffio
di vento, ma di mantenere sempre ben in vista i nostri obiettivi
e di impegnarci, con tutti i mezzi in nostro possesso, per raggiungerli. Il messaggio di Zia
Mame potrebbe riassumersi in
queste parole: il fine giustifica i
mezzi solo se il suddetto fine è il
bene e solo se i mezzi rimangono nella sfera della correttezza.
Mame è stravagante, questo
non posso negarlo, ma mai
scorretta; le sue azioni sono
sempre costruite per un fine
giusto e raggiungibile. E soprattutto, Mame è sempre e
soltanto se stessa.
*****
Autore: Patrick Dennis
Titolo: Zia Mame
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 19,50 €
D
a sempre Bordighera è
considerata la città delle
palme, ed è una grande verità se
consideriamo che la nostra zona è quella a latitudine più settentrionale dove le palme nascono spontanee. E non parliamo di palme qualsiasi bensì
delle “Phoenix dattilifere”,
quelle delle oasi nord- africane
e medio orientali.
Nonostante questa particolarità
che renderebbe unica qualsiasi
zona, Bordighera non cura minimamente le sue palme al punto che il palmeto storico situato
nel comprensorio del Beodo, se
non si fa qualcosa, è destinato a
morire. Infatti le palme centenarie seccano e poi cadono, per
cui occorrerebbe sostituirle con
nuove piante provenienti da un
vivaio, magari comunale, che
per tempo avesse predisposto
un piano specifico di ripiantumazione.
Ebbene voi non ci crederete,
ma niente di tutto questo si è
mai pensato di fare a Bordighera. Non esiste una cultura che
avrebbe pur dovuto svilupparsi
negli anni; meno che mai esiste
un vivaio comunale disposto a
donare, a prezzo simbolico,
nuove palme per la ricostituzio-
ne dello strepitoso paesaggio
che ci aveva qualificati quale celeberrima “Città delle palme”.
L’idea di costituire una associazione che si preoccupasse perlomeno di mantenere calda una
sensibilità in materia, è venuta
ad un gruppetto di amici, dediti
all’intreccio dei “parmureli”,invitati per una dimostrazione
della loro arte , dalla “Cumpapagnia de l’aurivu” di Porto
Maurizio.
“Se esiste quella de l’aurivu,
perché non possiamo pensare
ad una analoga associazione
per le palme?” Detto fatto il
gruppetto, capitanato dalle storiche famiglie di parmurà e
intrecciatrici ha formalizzato in
questi giorni la nascita della
nuova “Cumpagnia”.
E’ già iniziata la semina dei
datteri per la costituzione di un
piccolo vivaio; si collaborerà
con tutte le eventuali altre strutture che si occupano di palme;
si cercherà di sensibilizzare con
iniziative diverse (mostre, visite, dibattiti) tutto quanto si
riferisce alle palme e alla salvaguardia del palmeto.
Presidente è stata eletta Maura
Traverso. La sede provvisoria si
trova in Via del Piano, 1.
Paize Autu Pagina 6
Storie di nosci paizi: A Feira de Anime
Novelle popolari: Alla Fiera delle Anime
PAIRE E FIU SEBURGHIN E IN ASE…..
P
aire e fiu i eira partì da u
Seburga e i se ne carava,
cianin cianin a pei in cu u soi
ase versu Burdighea, pe andaseru a vende ... …candu pe a
strada i incontra gente:
“ O beli zuveni, duve ve ne andai cuscì aviau in cu l'ase ? ”
“Se n'andamu a Feira de Anime, a Burdighera ,a vendiseru ...”
“ O bravi, fai bon viagiu e boi
afari ”
Ma mentre egnün u continuava pe a soi strada, paire e fiu
chi aveva e ureie bone i sente
di ...:
“ Beli fürbi tüti dui, i se ne van
a pei e a l'ase i nu ghe fan purtà ren ..”
Paire e fiu i se garda in po' in ta
facia, sensa parlà, pensandu
che sa gente in fundu a l'aveva
raixiun ...
I nu han mancu tortu; ün di
dui u p pureva
muntaghe
insima, e alù u fiu u dixe au
paire: “Munta tü, pa ”… e tüti
trei i riparte ....
Dopo mancu ina mez'ura i se
scruixia in cun autra gente che
a l'ariva da in camin e turna
anchè lì ... “Bondì, andamu a
Feira de Anime, e scì, se andamu a vende l'ase ...”.
E ognün u se ripia u soi camin ...
Ma i camin i cuntinuava ün a
rente a l'autru pe in belu tocu, e
anche se i autri i parlava cianin, i sente di:
“ In belu muru u l'a su paire, u
fa travaià tütu u giurnu cume
in negru su fiö che u l'a ancura
i osi teneri e avù u ghe fa fà tüta
sa strada a pei …” Alù u paire
u ghe dixe au fiu ...“ Ti hai sentiu? ” “Vegni va, munta tü, che
mi ghe sun già stau abastansa
a cavalu”. E i repia u camin...
Arivai tostu da veixin au Sciasciu i tröva autra gente che a
caminava ciüù spedia e a ghe
pasa davanti ... i soliti salüi ...
ma anche sa vota paire e fiu i
stan ben atenti pe viè se l'ariva
caiche critica. E difati nu pasa
tantu che i sente: “Me paresce
in brav'omu ma forse u devese
in po' bagnau ... u fiu zuvenu in
se l'ase e elu, mezu veciu e
marandau, a pei .. cose i han
puira ? Che l'ase u se stanche? .... U ne porta autri dui
cume eli …”
E alura u fiu u garda u paire e u
ghè dixe: “Munta pà, che forsci
i han raixiun; l'ase u ne porta
tüti dui”.E ditu faitu i repia a
stradà versu u Cavu ... ma propriu candu i cumensa a viè u
campanin da geixa du paise
veciu, da veixin a ina bela bulà
de ciante de aurive, i se scontra
cun ina famia furesta... chi
parlava in italian. Sa gente i
ghe dumanda duve se pasa pe
andà a feira de anime a Burdighea e eli i ghe dan l'indicasiun.I ghe dixe che i se sareva
de següru rivisti perchè i ghe
sareva andai anche eli, a vende
l'ase ... E ognün u repia u soi
pasu chi in se l'ase e chi a pei ...
ma fau in po' de strada i ven
che a scignura a se aveixina a u
mariu e i sente che a ghe dixe
cianin cianin: “ Questi signori
non mi sembrano molto furbi ... vanno a vendere l'asino e
si fanno portare entrambi ...
quel povero animale quando
arriveranno alla fiera sarà stanco e sudato e farà una brutta
figura, e gli offriranno quattro
soldi !”
Alù paire e fiu i se garda in po'
e pöi ... u paire u ghe dixe au
fiu:“ Sta a sente: adesu se fermamu suta se aurive, se mangiamu chelu de bon che ta maire a na mesu in ta cavagnöra,
se bevemu in belu gotu de
vin ... e candu ripartimu u camin nu damu ciü a mente a
nexün e famu cume belin vuremu nui .. perchè se ti dai a
mente a gente, se ti sei fürbu i
te fan diventà de seghüru abelinau ....
Scroi
U
Cavu
PADRE E FIGLIO SEBORGHINI E UN ASINO
Padre e figlio erano partiti da tu che io sono già stato abbaSeborga e scendevano pian
pianino a piedi verso Bordighera con il loro asino, per
andarlo a vendere … quando,
per strada incontrano della gen
te: “ O bei giovani, dove ve ne
andate così “di corsa” , con l’asino?” “Andiamo alla Fiera
delle Anime, a Bordighera, a
venderlo” “Oh, bravi! Fate
buon viaggio e buoni affari!”
Ma mentre ognuno continuava
per la sua strada, padre e figlio
che avevano le orecchie buone,
sentono dire: “ Bei furbi tutti e
due, se ne vanno a piedi e all’asino non gli fanno portare nien
te.” Padre e figlio si guardano
un po’ in faccia, senza parlare,
pensando che quella gente, in
fondo, aveva ragione..: uno dei
due poteva salire sulla schiena
dell’asino… E allora il figlio
dice al padre: “Sali tu papà”. E
tutti e tre ripartono.
Non passa nemmeno mezz’ora
quando si incrociano con altra
gente che arriva da un sentiero
e, di nuovo, anche lì “ Buongiorno, andiamo alla Fiera
delle Anime, eh sì, andiamo a
vendere l’asino.” E ognuno
riprende la sua strada. Ma i
sentieri continuavano uno vicino all’altro per un bel pezzo e
anche se gli altri parlavano
piano loro sentono dire: “ Ha
un bel muso suo padre, fa lavorare tutto il giorno come un
negro questo ragazzo che ha
ancora le ossa tenere e adesso
gli fa fare tutta questa strada a
piedi…” Allora il padre dice al
figlio: “ Hai sentito? Vieni, sali
stanza a cavallo dell’asino.” E
riprendono la strada.
Arrivati quasi vicino al Sasso
trovano altra gente che cammina più spedita e che passa loro
davanti…i soliti saluti… ma
anche stavolta padre e figlio
stanno bene attenti per sentire
se arriva qualche critica. E difatti, non passa tanto tempo
che sentono: “ Mi sembra un
brav’ uomo ma forse è un po’
semplicione: il figlio giovane è
sull’asino e lui, mezzo vecchio
e malandato, va a piedi. Di
cosa hanno paura? Che l’asino
si stanchi?.. Ne porta altri duecome loro…” E allora il figlio
guarda il padre e gli dice: “Sali
papà che forse hanno ragione,
l’asino ci porta tutti e due.” E
detto fatto riprendono la strada
verso il Capo. Ma proprio
quando cominciano a vedere il
campanile della chiesa del Paese Vecchio, vicino a una bella
fascia di piante di olive incontrano una famiglia forestiera
che parla in italiano. Questa
gente chiede dove si passa per
andare alla Fiera delle Anime a
Bordighera e loro danno l’informazione e aggiungono che
si sarebbero rivisti perché anche loro erano diretti alla Fiera
a vendere l’asino. E ognuno riprende il suo passo: chi sull’asino, chi a piedi ma , fatta un
po’ di strada, vedono che la signora si avvicina al marito e
sentono che gli dice pian pianino: “Questi signori non mi sem
brano molto furbi…vanno a
vendere l’asino e si fanno portare entrambi… quando arriveranno alla Fiera, quel povero
animale sarà stanco e sudato e
farà una brutta figura e a loro
offriranno quattro soldi!”
Allora padre e figlio si guardano un po’ e poi ..il padre dice al
figlio: “ Sta a sentire: adesso ci
fermiamo sotto questi ulivi,
mangiamo quello che di buono
tua madre ci ha messo nel cestino, beviamo un bel bicchiere
di vino e quando riprendiamo
la strada non diamo più ascolto
a nessuno e facciamo come
belin vogliamo noi, perché se
dai ascolto alla gente, se sei
furbo ti fanno diventare di sicuro abbelinato”. F. Zoccoli
Traduzione di Carmen Etienne
Paize Autu Pagina 7
Arte, Turismo, Cultura
TIRO A SEGNO
ANDAR PER MOSTRE
di Carlo Bagnasco
Presidente della Fondazione Pompeo Mariani
C
on l'arrivo della stagione
primaverile, si ha il desiderio di uscire, di scoprire luoghi nuovi, di vedere mostre
interessanti.
Il 22 aprile a Genova, inaugurerà Euroflora, con piante e
fiori in arrivo da tutto il mondo, un appuntamento imperdibile, per chi ama la natura e le
più svariate specie botaniche.
Sarà l'occasione per Genova di
far scoprire anche i suoi tesori
architettonici ed i suoi musei,
ricchi di opere di vari periodi
dal 1200 a 1900 ed oltre.
Al Mart di Rovereto (Trento), il
19 marzo si è aperta una bellissima mostra dal titolo “La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d'Orsay”, con 75 opere considerate
dei capolavori, della storia dell'arte moderna.
A Milano a Palazzo Reale, si
possono vedere sino al 19 giugno, 73 capolavori di vari auto-
ri, quali: Monet, Degas, Renoir, Cezanne, Pissarro. Tutte
opere che rivoluzionarono la
pittura moderna.
A Genova a Palazzo Pamphilj
(Palazzo del Principe), fino al
25 settembre, si possono ammirare capolavori di: Caravaggio, Lotto, Ribera, Guercino,
tutti provenienti dalla collezione dei principi Doria Pamphilj
di Roma.
A Pavia sono presenti 22 opere, realizzate da seguaci di Leonardo da Vinci, quali: Melzi,
Foppa, Giampietrino, Luini,
provenienti dall'Ermitage di
San Pietroburgo.
A Barletta fino al 5 giugno, è
nella pittura dell'800 da vedere
una bella mostra dal titolo:
”Incanti e Scoperte. L'oriente
italiano”, con alcune opere
orientaliste, eseguite in Egitto,
dal “nostro” Pompeo Mariani.
(Il dipinto riprodotto in calce
alla pagina è del 1881)
Tutti importanti appuntamenti, ”da non perdere”, che danno un chiaro segnale, di come
l'arte sia portatrice di cultura,
turismo e benessere, convogliando nelle città, che organizzano tali eventi, migliaia e
migliaia di persone.
A quanto pare, con l'Arte e la
Cultura, si mangia eccome, ed
anche tanto e bene!
Negozi
Era già da qualche giorno che vi trafficavano in quelle vetrine
al piano terra del “Miramare”, l’ex prestigioso hotel trasformato
in un “Residence” da anni malinconicamente disabitato.
“Finalmente” mi sono detto: “Vuoi vedere che aprono qualche
negozio? Sai che bello proprio adiacente al Comune, e alla via che
collega il Paese alla Marina”. Stamattina ci sono passato davanti
e ho visto che hanno iniziato l’attività. Non ve lo sareste mai immaginato: hanno aperto una nuova sfavillante Agenzia Immobiliare, di cui si sentiva davvero il bisogno.”
Negozi 2
In Paese invece il Corallo ha chiuso e Lina, approfittando della
concomitante chiusura del Grecale, ha trasferito l’attività entro le
mura. Il locale è stato completamente ristrutturato e proporrà
anche piatti di piccola cucina a tema. Adesso abbiamo tre bar
paesenghi a stretto contatto di gomito ma credo lavoreranno tutti
e tre senza patemi d’animo. Il locale lasciato libero dal Corallo è
stato messo in vendita. Speriamo che aprano una nuova attività,
magari non un altro ristorante o piuttosto che so: una bella agenzia immobiliare che in Paese ci manca…
Negozi 3
Nel numero scorso Spillo si è permesso di fare una piccola
osservazione, di mero buon senso, sulla dislocazione di due negozi in piazza. Si è subito interpretata la cosa come una indebita
ingerenza o peggio per inopportune prese di posizione. Nessuno
di noi - sia chiaro vuole creare delle contrapposizioni manichee:
alla Coppi e Bartali, tanto per intenderci. Ognuno può fare quello che vuole e aprire negozi dove gli è concesso. Così come Spillo
è libero di andare a comperare il pane e il salame che so’, magari
alla marina…..
Sante esternazioni
Ha molto incuriosito la nostra Comunità, l’intervista rilasciata
dal Parroco don Marco Gasciarino alla Demer, sul Secolo del 22
marzo. I parroci da sempre “governano”, sia per la carica quasi
istituzionale che rivestono, sia per l’autorevolezza con cui sviluppano il loro apostolato. Don Marco, pur con la dovuta prudenza,
ha commentato l’attuale situazione in cui si è venuta a trovare
Bordighera. “Che non è diversa da altre città; che il problema di
fondo è il potere e la gestione economica delle cose; che
l’Amministratore deve essere più attento nel conferimento degli
appalti; che ci vuole un maggiore impegno nel servizio della società civile; che bisogna fare gli interessi di tutti e non solo dei
pochi; che una grande responsabilità ce l’hanno anche gli elettori
quando esprimono il loro voto….
Ma, secondo voi, a chi appartiene la Coggiola?
Pompeo Mariani: “Il Mer
cato del Cairo” dipinto
dal Maestro
nel 1881 durante il suo
soggiorno in
Egitto.
Paize Autu
BREVI DI CRONACA
a cura di gicipi
Lavori in corso
Sono diversi mesi che nella
parte superiore di Via XX Settembre esiste una zona recintata (vedi foto qui sotto) per proteggere i passanti dalla possibilità che il muro adiacente possa
cedere e procurare danni a chi
malauguratamente si trovasse
a passare in quel momento. Ma
come mai tale situazione da così tanto tempo non viene rimediata? Mancano forse i soldi
per affrontare l’intervento per
via del maledetto “patto di stabilità?” O forse l’Ufficio Tecnico deve predisporre un progettino ad hoc? Qualunque sia il
problema della stasi attuale, ci
auguriamo si riesca a superarla
al più presto sia per la brutta
figura che facciamo nei confronti dei turisti che per Pasqua arriveranno (speriamo) a
frotte, ma anche per motivi di
mera sicurezza per chi giornalmente da quelle parti transita.
La Repubblica del “Gratta e
Vinci”
L’ho notato nel corso di un
lungo viaggio in autostrada. Ad
ogni sosta in autogrill assieme
al caffè o al panino molti automobilisti acquistavano il gratta
e vinci del momento e/o uno
dei biglietti delle innumerevoli
lotterie. I tabaccai sono diventati una sorta di bisca dove si
gioca qualcosa in qualsiasi momento della giornata. Ci sono
estrazioni ogni tanti minuti. La
gente sogna di vincere e fare,
magari il colpaccio che ti sistema per tutta la vita. Tutti i bar
hanno poi preso ad installare le
macchinette dei video poker,
vere e proprie macchinette rovina famiglie, che ho visto installate anche in altri negozi.
Se penso che tutti gli attuali
guai del Consiglio Comunale di
Bordighera sono nati dal divieto di aprire una sala giochi……
Sarà un segno dei tempi?
Scale cimiteriali
L’altro giorno sono stato al
cimitero per una visita ai miei
defunti. Li ho allocati nell’ultimo campo nei loculi alti, adiacenti alle sepolture dei militari.
I miei morti sono a pian terreno
per cui non ho mai problemi a
mettere fiori o ad accendere lumini. L’altro giorno ho notato
però qualcuno che di problemi
ne aveva a raggiungere la tomba dei suoi cari, sistemata in
alto. Era una signora non più
giovanissima che non riusciva
a sistemare la scala-porta, quella che dovrebbe permettere in
tutta sicurezza di innalzarsi ed
operare ai piani soprani. Mi
sono offerto di aiutarla e, vi
confesso, non senza fatica.
Quella scala oltre che ad essere
intrasportabile è pericolosa per
la sua stessa fattura e per la sua
vetustà. La signora mi ha detto
che è già stata più volte in Comune a lamentarsi, ma inascoltata. Uno dei tanti piccoli interventi che, chissà come mai non
si riescono a fare. Si pensa alle
grandi opere e non si riescono
ad effettuare i piccoli interventi
di tutti i giorni…
La Fiera delle anime
Domenica tre aprile ospiteremo sul Capo l’annuale “Fiera
delle Anime”, una fiera che ha
perso i connotati di ricorrenza
storica e di servizio nei confronti delle attività artigiane e
contadine. Certo non si poteva
pretendere che rimanesse quella degli anni ‘50 con i prodotti
dell’epoca, ma neanche che
diventasse un grande mercato
del giovedì trasferito alla dome-
nica in altra posizione.
Avevamo sempre chiesto, di
prevedere il dirottamento entro
le mura del Centro Storico di
quei banchi tipici delle fiere:
giocattoli, attrezzi da lavoro,
ricambi per elettrodomestici,
dolciumi, enogastronomia, ecc.
Si sarebbe fatto un bel servizio
alle vecchie mura e si sarebbero
invogliati i molti visitatori a
visitare il Paese e a godere di un
momento di relax negli intriganti localini del posto davanti
ad un buon caffè o ad acquistare qualche “bescoutelu”. Ne
avevamo parlato sia al dirigente del commercio che all’Assessessore competente ma non se
ne è fatto mai nulla.
Visita alla mostra
Sempre il tre aprile il Risveglio andrà a Genova per la visita della mostra: “Mediterraneo,
da Courbet a Monet a Matisse.
Si avrà modo di ammirare i
famosi quadri che Monet ha
dipinto a Bordighera e che tutti
quanti potremo vedere riposizionati in copia nelle varie locazioni dove sono stati dipinti.
Una iniziativa complementare
alla mostra che ha avuto
anch’essa molto successo.
Comunicato
Con il mese di marzo decadono abbonamenti e adesioni al giornale e al Risveglio. Invitiamo i ritardatari
ad affrettarsi . Si può contattare la sede il lunedi, il
giovedì e il venerdi come
sotto precisato, oppure
telefonare al 3342523625.
Paize Autu
Direttore Responsabile: Giancarlo Pignatta
Registrazione del Tribunale di Sanremo
nr. 03/08 del 04/07/008
Direzione-Amministrazione-Redazione:
18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8
Le firme impegnano gli autori degli articoli
Stampato in proprio a Bordighera Alta
Collaboratori: Stefano Albertieri, Mario Armando, Carlo Bagnasco, Simona Biancheri, Anna Maria Ceriolo, Giacomo Ganduglia, Claudio Gazzoni, Mara Lorenzi, Irma Murialdo, Gianni
Natta, Mattia Riello, Alessandro Seghezza, Alice Spagnolo,
Mauro Sudi, Ampeglio Verrando, Franco Zoccoli, Lucia Xaiz.
Sito informatico a cura di Mauro Sudi
Pagina 8
“U Risveiu Burdigotu”
Sede: Via alle Mura 8
in questo senso18012 Bordighera Alta
Orario : lunedì e venerdi
dalle ore 16,00 alle 18,00
giovedì dalle 21 alle 23
e-mail: [email protected]
Internet: www.urisveiuburdigotu.it
Telefono: 3464923130