Adolescenti in rete: tra nuove normalità e nuove

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Adolescenti in rete: tra nuove normalità e nuove
Adolescenti in rete:
tra nuove normalità e
nuove patologie
Matteo Lancini
RELAZIONI DIGITALI
Firenze 3-4 ottobre 2013
Premessa
Quale posizione assumere rispetto alla significativa diffusione
della relazione adolescente-tecnologia/virtuale
Quale posizione critica rispetto alle trasformazioni nel modo di
intendere la quotidianità dei «nativi digitali» e della futura «touch
generation» (scuola, famiglia, amicizia e amore virtuale)
Quale posizione assumere di fronte al tema delle dipendenze
«non chimiche» o «senza sostanza» o
«comportamentali» (anche rispetto al DSM V°) inquadrando la
peculiarità dell’utilizzo fisiologico/patologico fase specifico
dell’adolescente vs. adulto
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Scuola
Come cambia la relazione dei «nativi digitali» con la
scuola e con lo studio
«Cultura partecipativa» e «conoscenza distribuita»: un
processo dinamico dove i contenuti digitali generati dal
basso si incrociano e si intrecciano con i contenuti
digitali generati dall’alto
Studiare in silenzio è possibile per i nativi digitali?
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Corpo, amicizia, amore
Nella società dell’immagine, della bellezza,
dell’anticipazione della pubertà psichica vs. puberta
biologica, la dimensione «senza corpo» sostiene
l’adolescente nel processo di mentalizzazione del sé
corporeo, nella costruzione dell’identità di genere e
sessuale o costituisce un ostacolo alla realizzazione
dei compiti evolutivi fase specifici
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Corpo, amicizia, amore
Le dotazioni del corpo maschile e femminile trovano nei giochi
virtuali, spesso on line con i coetanei, una palestra di
sperimentazione, uno degli ambienti dove collaudare le nuove
competenze o rappresentano la negazione della reale capacità
di mettere in atto esperienze di crescita
Nella «società della paura» del mondo esterno il successo dei
social network e delle console dipende anche dalla chiusura
degli spazi di socializzazione, aggregazione e gioco spontanei,
rappresentati come pericolosi per il possibile incontro «in carne
ed ossa» con l’estraneo
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Corpo, amicizia, amore
Le relazioni di amicizia e la capacità di amare
virtualmente sono autentiche, vere o finte, bugiarde
L’assenza del corpo reale agevola la profondità, la
rappresentabilità di parti di sé nascoste, sconosciute,
non artificiali: l’amicizia e l’amore virtuale sono legami
«affettivi» e non «operativi»
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Adolescenti nativi digitali
Nati e cresciuti in un ambiente domestico collegato ad
internet: vivono in un ecosistema mediale
I genitori hanno promosso la diffusione e l’utilizzo della
interazione e della comunicazione tecnologica: il
telefonino è inizialmente un collegamento virtuale con
la madre e il padre
Protesi tecnologiche nella società del «distanti ma mai
soli»: sempre in contatto (Lancini, Turuani, 2009)
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Dipendenze tecnologiche in
adolescenza
Dipendenza: concetto complesso (soprattutto in
adolescenza) che implica aspetti neurobiologici, psichici,
comportamentali e culturali
«Internet addiction» o «Problematic Internet Use»:
dipendenze non chimiche o senza sostanza o
comportamentali
Diagnosi di dipendenza patologica da internet in
adolescenza: necessarie cautele nell’utilizzo di criteri
diagnostici su problematica recente e in continua
trasformazione all’interno del contesto sociale odierno
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Dipendenze tecnologiche in
adolescenza
Ricerca recente (Lancini e altri): 2075 adolescenti di Milano e provincia
0,7% Internet Addicted: identica percentuale riscontrata nell’intera
popolazione americana
50,1% range borderline, per cui internet potrebbe diventare un
problema: diffusione massiccia di una «nuova patologia» o «nuova
normalità»
Attualità dei questionari (IAT) utilizzati per diagnosticare la dipendenza
patologica da internet nei nativi digitali: «Ti capita di controllare la tua
mailbox prima di fare altre cose importanti?»
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Adolescenti dipendenti da internet
Retomane per fuga: utilizza la rete per scappare dai propri vissuti
di natura depressiva, ha bisogno di anestetizzare il dolore e non
ha aspettative di miglioramento rispetto alla propria condizione
Retomane per azione: utilizza la rete per trarre possibili vantaggi
economici e sociali, è alla ricerca di successo e ha aspettative di
miglioramento rispetto alla propria condizione
(Cantelmi, Talli, 2010)
Retomani per fuga: adolescenti ritirati sociali
Retomani per azione: adolescenti sovraesposti sociali
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Adolescenti dipendenti da internet
Ritirati sociali: prevalentemente maschi, ma in aumento anche le
adolescenti femmine
Navigazione in rete come unico strumento di accesso al sapere
(uso del web alla ricerca di informazioni), di simbolizzazione
(giochi di ruolo, avatar) e di contatto con gli altri (relazioni senza
corpo, ad esempio nelle chat dei giochi di ruolo on line)
Condizioni più gravi di stallo evolutivo: ritiro sociale senza accesso
alla rete
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Adolescenti dipendenti da internet
Virtuale consente di anestetizzare vissuti di tristezza e solitudine,
tiene a distanza tollerabile le relazioni con gli altri, le angosce e il
senso di inadeguatezza che ne deriva
Relazioni senza corpo consentono all’immaginario di prendere
parola, offrono un’opportunità all’ideale grandioso, sprezzante e
vendicativo di esprimersi ma comunque nella mediazione con la
realtà e le potenzialità dello strumento tecnologico
Internet come difesa-riparo e come mediatore tra realtà e
onnipotenza narcisistica
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Trattamento dell’adolescente in una
prospettiva evolutiva
Identificazione con le ragioni-difficoltà evolutive che hanno spinto ad
individuare questa soluzione: disperati tentativi di salvaguardare la
vitalità e la preziosità di un Sé fragile
Dipendenza da internet come organizzazione sintomatica attraverso cui
il dolore mentale connesso alla crescita trova espressione
Alleanza con il sintomo: fondamentale per avviare la consultazione e la
psicoterapia con l’adolescente immerso nella rete
Ingaggiare i genitori nel progetto terapeutico attraverso una strategia
condivisa, almeno inizialmente su questo punto: internet non si tocca
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Trattamento dell’adolescente in una
prospettiva evolutiva
L’adolescente in rete può non perdere completamente il contatto
con la realtà
Il mondo virtuale svolge una funzione simile a quella del
compagno immaginario o del custode narcisistico (Adamo, 2006,
Benson, 1980): adoperato allo scopo di proteggere lo sviluppo di
una rappresentazione di sé accettabile, nei periodi di vulnerabilità
collegati alle tensioni psichiche evolutive
Custodi narcisistici soddisfano una necessità: rendersi immuni
dalla presa di contatto con i propri limiti, non ancora
psichicamente accettabili e integrabili
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Trattamento dell’adolescente in una
prospettiva evolutiva
Virtuale offre una tutela che consente all’onnipotenza narcisistica
di sperimentare forme di adattamento progressivo al reale. Attività
formalmente regressive ma adoperate per uno scopo evolutivo
Ricoveri momentanei più o meno prolungati, luoghi protetti,
palestre sociali, ambienti all’interno dei quali possono avvenire
esperienze evolutive per l’adolescente in scacco nel processo di
mentalizzazione del corpo e nella costruzione della propria
identità di genere, sessuale e sociale
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Trattamento dell’adolescente in una
prospettiva evolutiva
Questi orientamenti guidano l’intervento clinico con l’adolescente
immerso nella rete sia nell’intervento sul contesto (madre, padre,
scuola, approccio integrato) sia nell’intervento sul mondo virtuale
(narrato in seduta, condiviso attraverso o smartphone o computer
del terapeuta)
Valutiamo il livello di compromissione non in funzione del tempo
trascorso ma delle modalità di utilizzo: mantenimento di relazioni
on-line, giochi di ruolo senza alcun contatto con altri utenti,
navigazione solitaria alla ricerca di informazioni)
«L’ho fatto…dopo tre anni sono di nuovo su Facebook»
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Trattamento dell’adolescente in una
prospettiva evolutiva
Ricognizione dei significati affettivi e simbolici sottostanti
all’utilizzo della rete (difficoltà di mentalizzazione del corpo,
costruzione identitaria, assunzione di un ruolo sociale)
Compiti evolutivi in scacco, accompagnati da sentimenti di
tristezza e rabbia, affrontati attraverso moderne forme di
intellettualizzazione consentite dall’infinita presenza di
informazioni in rete o attraverso lo sviluppo di un senso di
appartenenza a un gruppo-movimento (politico, ideologico, nato
intorno a personaggi dello spettacolo) o attraverso giochi di ruolo
(manageriali, strategici o di guerra)
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Trattamento dell’adolescente in una
prospettiva evolutiva
Donare senso a ciò che succede e offrire alla madre e al padre
una lettura evolutiva e meno disperata di ciò che sta accadendo
all’adolescente rifugiato in rete
Madre e padre possono avvicinare risorse relazionali e di contesto
indispensabili, che affianchino il lavoro di elaborazione dei
significati profondi e dei sentimenti dolorosi che avviene nella
stanza delle parole, nel percorso psicoterapeutico
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Adolescenti in rete:
tra nuove normalità e
nuove patologie
Matteo Lancini
RELAZIONI DIGITALI
Firenze 3-4 ottobre 2013