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1 FATTI: PRESENTAZIONE 1) 2) GOLFO PRESENTAZIONE ZANNI 1998 27 MAGGIO PRESENTAZIONE MISTERO BUFFO - Numero 1 GUERRA NEL GOLFO - del 27 /1/1991 Eccomi qua, sono entrato in proscenio prima che si aprisse il sipario, addirittura. Potete prendere posto con comodo, senza inciampare e senza calpestare piedi altrui. Sono veramente distrutto, ho beccato questa notizia della guerra nel Golfo, come una mazzata e sono rimasto alzato fino alle quattro e mezza per seguire i servizi delle varie reti. Ancora stamattina mi sono alzato presto per ascoltare le ultime notizie; sono stravolto. La cosa che mi ha maggiormente preoccupato, é il discorso che qualche minuto fa, a reti unificate, ha tenuto l’Onorevole Cossiga, nostro Presidente della Repubblica. Discorso che voi avete potuto evitare, dal momento che eravate già qui in platea. In chiusura il Presidente augurava buon viaggio ai nostri militari che stanno partendo con le 2 ultime navi. In particolare si rivolgeva a quelli che hanno raggiunto le postazioni di combattimento : “...fatevi onore” - diceva - “...il parlamento all’unisono si unisce a me nel saluto. Ricordate che voi rappresentate l’Italia e le Nazioni Unite, in questo conflitto che si realizza con l’intento di proteggere la democrazia e la libertà di tutto il Mediterraneo.” Per non parlare dei pozzi di petrolio, aggiungo io. Già avevo accusato notevole sgomento nei giorni massimi della tensione quando lo stesso Presidente in un discorso appassionato, aveva quasi urlato “... per l’Italia si può morire”, che fa proprio il paio straordinario con “... chi muore per la patria vissuto ha assai” impeto retorico che certamente molti di voi ricorderanno pronunciato al ritmo degli sventolanti gagliardetti. Questo rigurgito patriottardo dove si esalta la morte come liberazione verso la gloria mi strizza lo stomaco. Questo clima guerresco, fa sì che uno leggermente ateo come me, si ritrovi all’istante d’accordo con quanto va dicendo in questi giorni il Pontefice: cioè sul fatto che ci troviamo di fronte a una guerra senza ritorno, che non porterà a nessuna risoluzione definitiva e giusta, che anzi le cose peggioreranno per quanto riguarda lo spazio in cui si combatte, per la situazione dei popoli che vi abitano, per la situazione già disperata di questo Terzo Mondo e che questa risoluzione del distruggere e 3 punire per educare é una soluzione da tabula rasa che porterà maggiori lutti di quanti possiamo immaginare. Questo discorso, che é stato ripetuto due o tre volte dai telegiornali, non so se l’avete ascoltato. Ad alcuni parrà strano che possa essere raccolto da atei, da gente che non é profondamente religiosa. E invece tu vedi una folla che si dichiara profondamente cristiana, come Andreotti, per esempio, che tranquillamente tira fuori con un’ipocrisia incredibile “...il nostro esercito non si sta cimentando in una guerra, ma partecipa a una operazione di polizia,...”. Differenza molto sottile. Siccome il furbacchione ricurvo sa bene che noi abbiamo una costituzione che recita “L’Italia non può intervenire in un conflitto a meno che non venga attaccata o aggredita sul proprio suolo o vengano aggrediti i propri diretti alleati”, ecco qui che ti inventa che noi non andiamo a insozzarci in una trucida guerra, ma partecipiamo a una semplice e gioconda operazione di polizia. Operazione di polizia con qualcosa come 18 tonnellate di esplosivo gettate in cinque ore, cioè la stessa carica di esplosivo deflagrante che determinò la storica catastrofe di Hiroshima. Questo ci dice subito di una situazione disperata; io ho notato una cosa, e questo mi preoccupa di più, poi smetto, cominciamo lo spettacolo, non é che questa sera vi tengo il fervorino, per carità, ma 4 ho bisogno di comunicarvi le ragioni che mi procurano questa tremenda angoscia che ho addosso: quello che mi spaventa maggiormente é l’ignoranza, la mancanza assoluta di informazione che scopro nella gente; ho sentito alcune persone dire delle cose incredibili. Prima di tutto non sanno assolutamente nulla del Kuwait, di come é nato, da chi é governato e dei particolari interessi che gli Stati Uniti realizzano, con le 7 sorelle, tramite la cogestione dello sfruttamento del petrolio, fonte principale di ricchezza di quel paese. E quindi credere che l’intervento così massiccio dell’esercito, della marina e dell’aviazione degli Stati Uniti, sia esclusivamente dettato dalla volontà di difendere i diritti sacrosanti dei sultani e dei loro sudditi. Parliamoci chiaro, noi non ci mettiamo assolutamente dalla parte di Ussein vero e proprio tiranno anacronistico, un criminale che ci ricorda i mitici assiri con la loro crudeltà e le loro stragi di memoria biblica, anzi siamo stati tra i primi a sentirci disgustati per le famose stragi di curdi a base di gas nervino. Ma chi ha creato questa specie di Frankestein? Proprio le cosiddette potenze del capitalismo democratico. Un Frankestein costruito pezzo per pezzo, fabbricato per salvaguardare gli interessi del tanto decantato “mondo civile”. Gli si sono elargite sovvenzioni per miliardi di dollari. Proprio oggi un network svelava la cifra sborsata dall’America per 5 sostenere la guerra contro Komeini, é una cifra da fantaeconomia, senza parlare dei macchinari bellici procurati gratis a questo orrendo burattino. Noi gli abbiamo fornito gran parte della marina insieme ai francesi, i tedeschi gli hanno procurato le armi chimiche, hanno messo a loro disposizione tecnologia e tecnici che gli insegnassero il funzionamento di questi ordigni da massacro. Ma ecco che il Frankestein esaltato va a mettere i piedi nel giardino del petrolio delle 7 sorelle e di Alì Babba. E allora, no, non si stiamo più: “Frankestein, smonta, go away, torna sul tuo lettino operatorio, che ti togliamo i chip dal cranio, cuccia lì.” “Non ubbidisci?” E allora ti organizziamo la Guerra Santa per la libertà dei sultani e delle loro strepitose banche svizzere. Ma chi la ordina questa guerra? Chi dà l’imprimatur? Non gli Stai Uniti, né il Congresso degli Stati Europei. L’ordine viene dall’ONU, cioè dalla più grande associazione di popoli civili che sia mai esistita sulla terra. Alla maniera del tempo delle prime crociate, potremmo gridare finalmente anche noi “Dio lo vuole”. La frase che sentiamo ripetere in questi giorni a tormentone dagli uomini politici e anche dalla gente comune é :”...Noi, paesi liberi, dobbiamo intervenire perché altrimenti l’ONU perderebbe la sua ragione di esistere. Le risoluzioni dell’ONU devono assolutamente essere rese attive”. 6 Ebbene fino ad oggi sono 85 le risoluzioni dettate dell’ONU e nessuna di esse é mai stata tenuta in considerazione. 85: mi ricordo la risoluzione per il Bangladesh, quella per la Turchia su Cipro, l’aggressione del Tibet da parte della Cina, i problemi dei curdi, il massacro nel quale sono stati fatti fuori con un solo ordigno chimico, 5000 innocenti. Per anni e anni nessuno si é indignato. Adesso di colpo si scopre che c’é un mostro da far fuori immediatamente per la libertà. Soprattutto quella di mercato. Infatti appena scattata l’operazione anti-Frankestein, ecco che il prezzo del petrolio cala da 30 che era arrivato, a 21, a razzo, perché ormai é roba nostra, finalmente c’é ritornato in casa. Le borse: un rialzo del 4% dappertutto, oh che festa, che allegria. Ci siamo, finalmente siamo di nuovo i padroni dei nostri sacrosanti pozzi. E a ‘sto punto finisco davvero. Voglio ricordarvi che i bombardamenti in atto su Bagdad vengono chiamati in gergo NATO “operazione chirurgica”, si distruggono gli impianti militari ma niente vittime civili. Ma si sa però, “incidentalmente, qualche bomba e qualche razzo possono uscire dal contesto, siamo uomini seppur militari”. Così un commentatore della radio svizzera da Bagdad ha dichiarato che per questi insignificanti errori di lancio e tiro si deve già lamentare la 7 morte di diecimila civili di ogni età e ceto. Tutti, ben s’intende, musulmani. Intervento di uno spettatore : “Basta, per favore, siamo venuti per vedervi recitare, non per ascoltare un comizio”. Mi spiace, signore, di averla irritata, la mia intenzione era solo di offrire al pubblico alcune osservazioni in forma satirica, oltre che manifestarvi la mia indignazione per questa caterva di infami ipocrisie che ci tocca ingoiare ogni giorno a garganella. Ripeto, mi spiace che lei signore si sia risentito, ma evidentemente oso indovinare che lei si ritrovi qui, in questo teatro, per la prima volta ad assistere a un nostro spettacolo. Altrimenti lei saprebbe bene che da anni noi mettiamo in scena ogni testo facendolo precedere da una chiacchierata sulla diretta attualità. Un commento essenziale per legare la satira della rappresentazione vera e propria con il grottesco spesso tragico della cronaca dei fatti che stiamo vivendo. Voglio informarla oltretutto che il nostro non é uno spettacolo digestivo, dove il pubblico viene, s’allunga spaparanzato sulla poltrona, e ordina a noi attori comici “fammi ridere!”. Mi spiace deluderla ma le assicuro che personalmente sono un cittadino come lei, che oltre a recitare, ha il diritto di manifestare le proprie idee anche qui sul palcoscenico, che é il mio spazio naturale. E lei, a sua volta, ha il 8 diritto di non condividerle, e magari di richiedere la restituzione del biglietto che ha pagato. Io, ad ogni modo, la ringrazio di questo suo intervento perché mi dà il pretesto di sottolineare qual é l’intento del prologo che ho appena recitato. Ripeto, realizzare un aggancio logico con il testo del Mistero Buffo vero e proprio e farvi intendere che quello che stiamo vivendo già si viveva nel Medioevo e nel Rinascimento. Quindi andiamo a incominciare. Presentazioni Mistero Buffo Numero 2) INIZIO SPETTACOLO II versione 11 maggio 1998 MISTERO BUFFO DEL 24.O3.91 ROMA LA GUERRA NEL GOLFO Così, é più di un mese che siamo in guerra, come ai bei tempi, tra cristiani e musulmani. Io speravo veramente che si realizzasse una pace definitiva, invece, in IRAQ stanno combattendo ancora, si sparano, c'è gente che crepa, i curdi stanno scendendo dal nord, stanno occupando una città dietro l'altra, ci sono gli sciiti che salgono invece dal sud, c'è Saddam Hussein, che ha buttato nel Nepal un po’ di gas nervino che gli era avanzato. D'altra parte certe cose così preziose non si possono buttare via... 9 bisogna pure adoperarle...ed è comprensibile, c'è qualche morto in più...ma ne val la pena! Poi ci sono anche gli sciamanniti, che è un gruppo religioso ed anche etnico particolare, proviene dal centro dell'IRAQ; si riuniscono in bande e girano per la città issando un palo della luce molto aguzzo, e vanno gridando "Saddam Hussein ti vogliamo in alto, sempre più in alto", e via dicendo. Ora, a parte la tragedia di questa guerra che doveva essere una guerra asettica, senza neanche un morto... pare che i morti solo tra i militari iracheni abbiano superato finora il numero di centomila e ci siano una cosa come centomila morti solo a Bagdad fra i civili. Dall'altra parte, invece, fra i militari che combattono per liberarci dal mostro infedele, di morti ce ne sono stati due o tre; uno, causa un colpo di sole, un altro colpito da un commilitone mentre era intento a fare i propri bisogni: purtroppo gli spuntava la testa da una duna. Il particolare che più mi ha colpito è il crescere ogni giorno di notizie che ci fanno scoprire quante frottole ci abbiano raccontato a proposito di questo conflitto. Per inciso, va ricordato che questo personaggio di Saddam Hussein, l'abbiamo costruito noi, diciamo noi occidentali, ma anche gli orientali. Senza il nostro aiuto sarebbe rimasto un piccolo delinquente di provincia, un criminale da 10 strapazzo. Invece, grazie prima di tutto alle armi che gli si sono state fornite, é cresciuto fino a dilagare. Voi sapete che tutti hanno concorso a vendergli armi, compresi i russi, i polacchi, perfino la Repubblica di San Marino, oltre che la Svizzera e il Liechtenstein. Fra l'altro siamo venuti a scoprire che, secondo osservatori militari europei, Saddam Hussein può disporre oggi del quarto esercito, in scala di valori, del mondo... che è proprio una notizia da scompisciarsi dal ridere, soprattutto quando si viene a sapere che, per esempio, i carri armati russi che gli sono stati venduti, non erano russi, ma erano cinesi di scarto. Per capire il loro valore, basti ricordare che quando in Russia un carro armato viene male, si dice "c'è uscito un carro armato cinese". Ma ad ogni modo la cosa incredibile, è che lui, Saddam Hussein, si é davvero convinto, deficiente, di possedere il quarto esercito del mondo, che lo credessero gli altri era una bufala, detto da lui... ed è per questo che lo hanno sollecitato a buttarsi con slancio in questa avventura. D’altra parte, vi ricordate della guerra contro Komeini? Un milione di morti soltanto ci sono stati di passaggio... e questa azione a cui concorsero moltissimo l'America, l'Inghilterra, noi ecc., ha fatto sì che il grande rais Frankestein-Hussein poi venisse logicamente a richiedere il 11 pagamento dell'obolo per il servizio eseguito. Appresso, questo deficiente, si è permesso anche di occupare il Kuwait come risarcimento dei danni di guerra subiti... giustamente lo abbiamo mazzolato... l'hanno mazzolato. E dire che sono stati proprio i bianchi civili ad allenarlo e ad incitarlo nell’acquisto e nella costruzione degli ordigni bellici. Per esempio, a partire dai gas, dove, guarda caso, sono arrivati come maestri di produzione, i tecnici tedeschi dell'est e dell'ovest, che si sono incontrati fuori sede per la prima volta a riprendere la loro tradizione di gasisti. E tutto, guarda caso, pochi mesi prima della riunificazione in una grande Germania. Almeno questa guerra è servita a qualche cosa. Possiamo immaginare di assistere alle lezioni su come si impiegano i gas: "Stai attento, Ussein, dunque: c'è un catalizzatore, poi abbiamo un gas inerte, un altro gas inerte. Solo se uniti col catalizzatore funzionano. Vuoi provarlo?... Va bene, dimmi su chi li buttiamo. I curdi? Si! I curdi vanno sempre bene, tanto li ammazzi e nessuno dice niente...al massimo l'ONU fa un rutto di indignazione, non più di così. Attenzione il curdo è là, lo vedi? Buttiamo la prima bomba... ecco il gas che esce, non fa niente perché è inerte, ne buttiamo una seconda, non fa niente 12 perché è inerte, STAI ATTENTO!! A chi??? Là, adesso ci buttiamo il catalizzatore ...PUM!...guarda, guarda come fa il curdo, lo vedi? Non è un ballo folkloristico regionale, è che è un po’ ubriaco. Adesso attento alla testina... TON! E' morto! Hai visto? IMPARA!!!” E così ha imparato. Ma a proposito di frottole straordinarie... la più criminale si é rivelata quella che ci ha ammannito addirittura Bush in persona, e io l'ho bevuta, perché non pensavo che Bush fosse un elemento così screditato da venire a raccontarci una balla di questo genere. Si tratta, e l'avrete sentita anche voi, spero, immagino che anche voi ci siate cascati, come d'altra parte ci sono cascati la bellezza del 75% degli americani, sul fatto che bisognava per forza condurre questa guerra, e subito, non si poteva aspettare un anno, perché entro un anno certamente questo Saddam Hussein sarebbe riuscito a realizzare una potentissima bomba atomica fatta in casa... e allora sarebbero stati guai terribili. Ebbene, quando qualche giorno fa, il giornale più importante di New York, il "Times", ha realizzato un servizio di inchiesta, e ha interrogato Scanagh, l'ultimo padre della bomba atomica, e gli hanno chiesto "senta, cosa ne dice di questo fatto, del pericolo che Saddam Hussein possa farsi la bomba atomica?" Lo 13 scienziato ha strabuzzato gli occhi ed é scoppiato in una risata con un singhiozzo inarrestabile. Han dovuto portarlo d’urgenza al Pronto Soccorso. E questi coglioncioni degli americani l'hanno bevuta” (risata). A proposito degli americani e del loro candore ho da segnalarvi un fenomeno davvero surreale. Prima di questo discorso sull’atomica musulmana Bush poteva raccogliere un’adesione popolare alla guerra pari al 51% scarso. Ma, appena ha tirato fuori, in diretta TV, la frottola suddetta, l’adesione alla guerra é salita al 90%. Questo vi dice l'importanza delle frottole, quando sono giocate bene. Ma la più criminale di tutte, devo ammettere, si é dimostrata senz’altro la frottola del cormorano; tutti quanti ci siamo veramente intristiti e indignati di fronte a quella foto. Ve lo ricordate? Quel povero uccello, strepennato e muto, lì sulla spiaggia, con il petrolio buttato fuori da questi bastardi di iracheni ... lui, ficcato nel bagnasciuga, arrivava quest'onda questo BLOOB BLOOB, rispuntava con un occhio tappato, faceva appena a tempo a respirare che BLOOOB, un'altra onda di un mare schifoso... che io veramente ho detto "Ma che criminali bastardi!", e tutti quanti ce la siamo presa. Ebbene, adesso vi posso svelare che era tutta una balla, una frottola gigantesca! Tutti gli scienziati legati all'ornitologia, di 14 tutto il mondo, si sono indignati; i francesi in particolare su "Le Monde" hanno pubblicato un articolo dove nel titolo si leggeva: "E’ una fandonia che non accettiamo", perché? Perché di cormorani, di baby cormorani, sulle coste del Kuwait, in quel periodo, gennaio, quando è stata effettuata la ripresa, non ne esiste più uno ch'è uno: se ne sono andati già via tutti in settembre!!! E ritornano in maggio. E figurati col casino che c'è stato lì, se ritornano, chi li vede più!!! E allora ‘sto pellegrino di cormorano DOVE L'HANNO PRESOOO! Vuoi vedere che é un cormorano rimasto fuori di orario di partenza?? “Scusi avete visto dei cormorani... ché io devo emigrare, devo andare al nord, e temo di aver perso l’ultimo stormo migratore.” No, raccontata così la balla non sta in piedi. La verità é che fotografi e operatori televisivi, quando c'è stata la sparata fuori di petrolio nel nord del Kuwait, vi ricordate? non sapevano chi e cosa fotografare. C'è stato lo scandalo, si parlava addirittura di un milione e mezzo di barili. Allora, fotografi e operatori hanno detto: “qui c’é da fare un bel servizio. Magari con dei bei fenicotteri imbrattati nel petrolio che ha impiastrato tutto il mare.” Ma il petrolio é sparato fuori dai pozzi, lassù, nel nord, a trecentocinquanta miglia da Riad, cioè dalla costa più prossima. 15 TRECENTOCINQUANTA MIGLIA! Vi immaginate questi qua con le macchine da presa, su un gommone, che remano per trecentocinquanta miglia, per tre giorni, e quando finalmente arrivano là... chi ti trovano? Gli iracheni che saltano di gioia e gridano "finalmente possiamo abbattere un mezzo straniero" PUM PUM sul gommone, e loro "FERMIII! Noi siamo qui solo per riprendere il cormorano insozzato!!" "Ma non c'è il cormoranoooo!" "Ah, si? Peccato!". No, neanche questa balla sta in piedi. In verità, la troop dei cameramen non si é mossa da Riad, sono andati allo zoo, e lì anche i cormorani che c'erano erano scappati, e hanno trovato un Mabibu, che non è della classe dei cormorani, no, è un uccello trampoliere fra l'altro, che vive esclusivamente nell'Asia Minore, e in particolare negli acquitrini paludosi di acqua dolce. Come l’hanno individuato, i cameramen: "scusi, signor volatile-trampoliere, le spiace venire al posto del cormorano in spiaggia?" "Ma no! Ma io che c'entro! Io odio il mare", "Venga per favore..." E siccome questo animale ha degli strani pennacchi qui in testa, glieli hanno tagliati all'umberta, cioè alti un dito. Avete notato che quel cormorano aveva i capelli alla squatters?! E poi l'hanno pucciato dentro "scusi...chiuda la bocca PIU'PIU'PIU', sorrida... UNO 16 DUE TRE ... ci basta, grazie, vada pure BLOBLOBLOBLO". E noi tutti, come tanti boccaloni, ci siamo commossi fino alle lacrime a questa malandrinata messa in scena. Ma la commozione l’abbiamo provata in seguito a quella dichiarazione, vi ricordate, di Schwarz Scoop, il generale abbondante, uno dei più grandi generali del mondo, nel senso di dimensioni, due metri e dieci di altezza senza tacchi, un quintale e dieci chili senza l'osso, ve lo ricordate? Quello che veniva sempre, ad ogni conferenza stampa, simpatico con quella faccia rubizza, che a me tutte le volte mi veniva voglia di chiedergli "mi dia quattro etti di filetto, un ossobuco e un po’ di carne per il gatto", simpatico... A un certo punto ci è mancato, a me manca proprio, è un vuoto che ho familiare quasi... Ebbene, una volta, alla quarta conferenza stampa, è arrivato e, invece di essere vivace come di norma, ci si é mostrato perplesso e abbacchiato. La ragione l’abbiamo saputa poi, era causata dal fatto che le rampe dei missili di Hussein che sparavano appunto i famosi razzi, dopo ogni lancio sparivano nel nulla. Ogni tanto ne individuavano qualcuna, la distruggevano, ma ecco che dopo un attimo ne appariva un’altra e non si capiva da dove fosse spuntata. Lo stesso succedeva con i carri armati. Carri armati che uscivano 17 non si sa da dove, i bombardieri li puntavano, ne buttavano all’aria una decina, poi TRACCHETE, altri dieci che rispuntavano dal nulla. A un certo punto i generali della coalizione hanno avuto il sospetto, lui l'ha detto, che si trattasse di falsi carri armati. Ed era proprio così: erano tutte sagome di carri armati in vetro resina. E chi li ha fabbricati questi carri armati?? (risata) NOI! Noi italiani! Guardate che siamo dei geni, degli extraterrestri!! Il genio in questione é un artigiano di Torino che ha fabbricato per Hussein qualche migliaio di sagome. E quando si è saputo a Torino che il Comune aveva concesso il benestare perché si innalzasse un monumento al costruttore magico di questi mezzi cingolati in vetro resina, proprio per ricordarne la pantagruelica creatività, c'erano tutte le televisioni del mondo a intervistarlo, è incredibile! L’hanno aggredito con le telecamere e i microfoni: "Per favore ci sveli come ha potuto fabbricare carri armati così leggeri, agili e facili da trasportare in gran numero.” “Ecco qua, é semplice” ha risposto lui e li ha portati nell’officina: “Ecco, vedete questi fogli, sono sagomati per stampo su un disegno diverso per ogni facciata, e quindi affiancati l’un l’altro a mo’ di libro. In ogni carico di camion ci stanno quaranta carri armati, ed é 18 semplicissimo rimontarli, basta seguire il libretto di istruzioni affiancato: A con A, B con B, questo va a incastro, quest’altro pezzo si inserisce a chiave, non c’é un bullone né una vite.” E’ così facile e divertente assemblarli che gli iracheni lo fanno fare ai bambini, come premio. Ma ad un certo punto, dice l’artigiano monumentato, le richieste di carri usa e getta erano cresciute a tal punto che non ci permettevano di farvi fronte. Così abbiamo spedito le sagome da calco e se li sono fatti da sé, in quantità esagerata. Ma il cronista della nostra terza rete chiedeva con insistenza “Ma come fate a muoverli, sono leggeri sì, ma come vi riesce di farli camminare nel deserto?” “Basta una corda molto lunga. Guardi si lega qua, uno si mette in una buca e poi tira il carro armato che viene avanti come una slitta.” “Sì, ma il calore emanato dal motore come lo realizzate?” “Voi sapete che gli attrezzi di rilevamento di cui sono dotati gli aerei americani, se non rilevano il calore non danno l’ok perché si spari, anzi emettono una serie di pernacchie con contrappunto di sghignazzi e l'aereo se ne va”. “E’ semplice” risponde il genio dei carri-bidone, “noi ci mettiamo una stufetta a serpentina, loro rilevano il calore e dicono - ah ah c'è il motore e sparano razzi e cannonate come al carnevale di Rio. “Ma dico, e 19 l'altro, il rumore?” “Cingoli! Una cassetta con registrazione di cingoli. Gli stessi per il doppiaggio al cinema... GRUBLUBLUGRUBLUBLU”. Ma come si può pensare che queste macchine si siano lasciate imbrogliare da mezzi così semplici... avete visto che razza di rilevatori hanno dentro: nel cruscotto centrale di questi aerei caccia bombardieri c'è una specie di schermo, si vedono tutti i disegnini che si muovono come i videogames e il pilota non sta neanche a guardare attraverso il parabrezza, ma guarda direttamente il cruscotto e vede meglio tutto. C'è una voce che gli dà tutti gli elementi, gli dice: “vai, vai , stai tranquillo, ecco, ecco, prendi quota, fino a trentacinque abbassa dodici, ecco rileva, rileva, rileva, la velocità va bene così come va, ecco stai bene, la tua mamma ho saputo che stai tanto bene, vai vai” e appare la faccia della mamma che gli manda. C’é pure una manina che viene su e gli ammolla degli schiaffetti e gli torce appena l’orecchio, che gli tanto fa piacere. Poi una grattatina sulla nuca e “Sei splendido!” Quindi, come per incanto, appare sullo schermo del videogames l'immagine assonometrica addirittura di carri armati, delle costruzioni, di quello da colpire, danno il peso... ecco qui un carro armato c'è, c'è, c'è, eccolo l'ho inquadrato, guarda che c'è, dai adesso 20 SCHIACCIA ci sei, sei puntato SCHIACCIA TI DICO! Se uno è un po’ distratto, la manina gli afferra la mano e lo costringe a schiacciare... parte un razzo tremendo che ha anche una video camera in testa, tutto intelligente, riprende quota, risale ed emette anche una canzoncina “CARO IRAK, ORA FAI SCIAC, CON ‘STO RAZZO FAI PUM TRALALA’, SEI FOTTUTO TU E ALLAH” scoppia, salta tutto per aria, l'aereo riparte, c'è una risata registrata IIIHAAAA AHA AHA e suona la valchiria. E’ inutile, noi italici come bidonisti siamo il massimo. Però ci sono stati dei fabbricatori di trucchi inglesi, che ci hanno fregato, hanno fregato i torinesi anche. Infatti hanno realizzato addirittura un carro armato di gomma. E' una specie di polpettone... in una valigetta così viene costretto, ben plissettato, tutto c'è il carro armato... Il tecnico bidonista prende la sua valigetta, inserita fuori dalla valigetta c'è una pompa di quelle a pedale, si sistema a terra, si schiaccia su e giù il pedale, viene fuori POP POP POP il carro armato, cresce e si concretizza coi cingoli, la torretta, i cannoni, ch'è il punto più delicato, che se non si pompa con molta forza il cannone rimane moscio così... e il pilota se ne accorge...Quando arriva l'aereo PEMPEMPEM TUNTUNTUN dritto come un cannone, appunto, ed ecco che 21 PRAAAPUUM! Parte il razzo, colpisce il bersaglio e a ‘sto punto c'è il commento di un pilota americano che è veramente divertente, dice: “è strano come si comportino questi nuovi carri armati iracheni, perché non esplodono, non deflagrano come gli altri russi cinesi. Non so di che marca siano, che nazione glieli abbia procurati, perché come li becchi saltellano qua e là nel deserto TUM PIM TUM PIM ed emettono uno strano sibilo PIIIIIIIII. Quindi scompaiono nel nulla.” PROPRIO UNA STRANA GUERRA! Un'altra situazione davvero grottesca è quella dei preservativi. C'era il problema di preservare le canne delle mitragliatrici, dei fucili, delle pistole... perché se l’interno delle canne si riempiva di sabbia, c'era il pericolo che l’arma scoppiasse... SPARI... E' PIENO DI SABBIA... DEFLAGRA... SI SCALDA VELOCISSIMO... e allora su ogni mezzo da tiro si infilava un preservativo... ed era strano! Ho visto due o tre fotografie che ci hanno mostrato i giornalisti francesi di queste armi a ripetizione o a rinculo col preservativo dietro attaccato anche su mitragliere da venti millimetri, e alcuni preservativi infilati sui cannoni, non so di che misura, marca e provenienza. Roba gigantesca, da elefanti. Ma io mi immagino i primi iracheni che si sono beccati i colpi di 22 proiettili da questi qua, ancora avvolti nel preservativo, che per la fretta non stavano a sfilarli TO’... UN PROIETTILE CON IL CONDOM! E’ inutile, come dicono i francesi, questa é proprio una “drôle de guerre”, una guerra da crepar dal ridere. Il coronamento di questo conflitto da clown é la scoperta delle galline da combattimento. No, non é un lazzo buttato lì tanto per stupire a scompiscio. Hanno usato davvero le galline in guerra...è la prima volta che le vedi combattenti, forse le superstiti di questa guerra riceveranno una croce particolare di Gladio ; quelle che rimangono vive le vedremo sfilare a Taranto, noi staremo a salutare tutti ritti sull’attenti e ci saranno anche i presidenti vari che le baceranno. La storia è questa, l'avrete letta sui giornali, sul Corriere della Sera, ad esempio, sulla Repubblica, non vi racconto favole: nelle foto allegate si scorgono alcuni marines con una gallina bianca in mano, fra l'altro solo galline italiane, ecco perché dicevo che le croci di guerra verranno tutte dall'Italia; hanno svuotato interamente le nostre aziende gallinifere, le batterie intiere, anche centomila per volta. Ma veniamo all’utilizzo di questi gallinacei. In una ripresa televisiva si nota questa gallina in braccio al marines americano. Il marines calza il suo elmo regolamentare ben mimetizzato con 23 la rete, calza sulla fronte due occhiali, uno per vedere con il sole e il vento, l'altro per vedere di notte con gli infrarossi. Sul frontespizio dell’elmo spunta una vistosa lampadina che parabola automaticamente scrutando l'orizzonte. Qui sul petto é appeso un tubo che contiene una maschera antigas, maschera che fuoriesce e si spalanca andando a coprire la faccia del marines, il tutto con un solo scatto. Dai glutei partono due briglie che trascinano una cassetta munita di ruote che agisce automaticamente spostandosi da una parte all’altra per meglio spiare al di là delle dune. A completare l’arredamento abbiamo una bombola di ossigeno sotto l’ascella, la riserva d’acqua appoggiata tra le cosce (serve anche da raffreddamento agli organi delicati), il metano di dietro, una riserva di petrolio incollata all’altezza del ginocchio, sull’esterno, e anche una sigaretta già accesa, infilata nel boccchettone della maschera antigas, nel caso uno avesse l’impellenza irresistibile di fumare. Ma ci siamo dimenticati della gallina? No, per carità! Essa, bipede, sta appollaiata su un pistolone tremendo, che il nostro marines esibisce facendolo scorrere in avanti da sotto l’ascella destra. Con quello spara dei proiettili grossi come uova, che esplodono e fanno raggi. Il frastuono é tremendo ma la nostra gallina da combattimento 24 rimane costantemente abbrancata alla cassa del caricatore. Ora mi chiederete: “Perché il marines si tiene la gallina sul mitragliatore? Così, per scaramanzia?” Niente affatto. La gallina assolve a un grosso impegno. Essa possiede uno straordinario istinto, cioè ha la facoltà di captare da lontano, lontanissimo anche una bava di gas nervino... se un bastardo di iracheno tira una bombola di gas, anche a 5km. di distanza, la gallina WAW WAW WAW, fa un baccano d'inferno, starnazza, spara uova a grappoli e scagazza, scusate il termine ma é gergo tecnologicomilitare. Ora, la cosa fa scattare subito l'intelligenza e la percezione del marines, il quale fra un passo e l'altro... dice AH! IL GAS! PIUM, schiaccia un bottone, gli parte subito la maschera già aperta che gli si incolla sul viso. Naturalmente la gallina entro dieci secondi muore secca. Andiamo, non possiamo mica dare la maschera alla gallina! Le galline sono come i palestinesi... niente maschere. (Rivolto a uno del pubblico) Sì signora, alludevo proprio al fatto che durante l’ultimo bombardamento a Tel Aviv, all’arrivo dei razzi iracheni non si son trovate maschere da distribuire ai palestinesi. E anche lei, signora, con tutto che ha mormorato appena, l’ho sentita lo stesso. Io ho un orecchio tremendo, lei ha esclamato risentita: “A 25 no, cosa c’entrano i palestinesi con le galline!” Ha ragione, le galline sono molto più utili nel conflitto, infatti non servono soltanto a dare l’allarme per l’arrivo del gas nervino, ma servono soprattutto per disinnescare le bombe. Voi sapete che a Saddam Hussein sono state vendute mine da quasi tutti i popoli della terra. E quante ne ha acquistate lui? Diciotto milioni di unità. C’é questo deserto nel Kuwait che é tempestato di mine, é incredibile, non si può andare in giro. Se uno mentre va sull’autostrada, che é l’unico percorso ripulito, gli vola via un pacchetto, guai se si permette di andare a recuperarlo. Come mette piede sulla sabbia PAM! salta per aria. Ora, per disinnescarle l'appalto è stato dato ai francesi; avrete visto qualche immagine televisiva: loro hanno una specie di cannone che spara nel deserto, appunto, una catena lunghissima con un rostro finale; poi c'è un braccio meccanico che prende dall'altro lato la catena e comincia a scuoterla dando ribattoni terribili, un fracasso d’inferno, col fracasso tutte le mine di fabbricazione inglese, francese, russa, polacca, svizzera ecc... PIM PAM PIM PAM saltano per aria che sembra proprio Piedigrotta PIM PIUM PIM PUM, una cosa veramente festosa. Tutte, vi dico tutte scoppiano... salvo le nostre, le italiane, le Valsella. Nove 26 milioni gliene abbiamo vendute, nove milioni di mine VALSELLA: 50% di partecipazione Fiat. Perché? Perché noi abbiamo bombe intelligenti, e non delle trappole per topi. Le nostre Valsella quando si fa baccano sbattendo catene, non fanno una piega anzi, dalla cupola della bomba, escono due manine che sbattendo una contro l’altra eseguono il gesto sfottente alla napoletana. Infatti le nostre mine saltano per aria soltanto a pressione del piede umano, sono a misura d'uomo, non per niente noi abbiamo creato l'umanesimo. Tutti i nostri alleati devono cominciare a rispettarci come meritiamo, perché, d’accordo che in questa guerra non abbiamo offerto un apporto determinante soprattutto in materiale umano, ma abbiamo concorso con il materiale meccanico in partecipazione straordinaria come nessun popolo al mondo. Devono piantarla anche di sfottere e di prendere in giro i nostri ministri quando ci si riunisce al banco, meglio dire al tavolo, per dividere le situazioni di vantaggio di questa guerra. Devono piantarla! C'è quel nostro ministro De Michelis che tutte le volte che arriva... PAAM una porta in faccia, che ormai ha un faccione così e ha dovuto dipingersi gli occhiali sulla faccia per quanti gliene hanno spiccicati. Dobbiamo ammettere che é molto brutto con quella testa, con quei capelli 27 impataccati di catrame schifoso , CHE E' LUI ... IL CORMORANO! E' LUI! Un cormorano ripieno! Non vi dico di che cosa... Ma mi sono dimenticato di raccontarvi di come le galline vengono impiegate: prima di tutto col loro ticchettio producono lo stesso valore della pressione di un piede. Così, i tecnici spazza-mine buttano le galline sulla sabbia nel deserto e appena quelle cercano da mangiare TICTICTIC...PAM! Scoppiano loro e le bombe intelligenti, fregate! Ma per invogliarle naturalmente a becchettare bisogna spandere il becchime. Quindi c'è un elicottero apposito che versa e distribuisce il becchime. Una scia straordinaria! Questo avveniva già nei primi tempi quando dovevano formare delle strade per poter transitare coi carri armati per il deserto minato e c'erano ancora gli iracheni nelle loro buche in trincea. I tecnici spazzamine passavano a volo radente con queste becchinate tremende, disegnavano lunghe scie WWAAAAA e lì gli iracheni che stavano nelle buche hanno cominciato ad andare in crisi: “Ma come! Ci buttano il becchime per polli?! Va bene sfotterci ma questo è un po’ pesante... abbiamo fame ma non esageriamo!”. Poi, una volta steso il becchime, ecco che arriva la gallineria, cioè centinaia e centinaia di galline ammassate dentro questi elicotteri speciali 28 che si chiamano “apache Vallespluga”. Arrivano e WWAAAOOO e buttano giù galline, si apre la pancia di questi elicotteri, piovono galline a stormi che inondano il deserto, sono affamate, da cinque o sei giorni che non toccano cibo, proprio a livello iracheno e cominciano TI TO TI TO TO PIIM PAAM PIIM PAAM PEEM PEEM, volano quarti di gallina fritta alla diavola fragrante dappertutto, ed è la prima volta che gli iracheni godono di un bel pasto caldo. Mi capita spesso che davanti a una tragedia come questa che stiamo vivendo, di istinto vado a vedere cosa hanno scritto di situazioni analoghe gli antichi. In questo caso Aristofane mi é parso il migliore: sembra faccia esattamente il commento dei fatti e degli antefatti di questa guerra. Aristofane aveva scritto la bellezza di quattro opere sulla guerra in particolare "La Pace", magnifica. L’ho riletta in questi giorni e ho scoperto i discorsi coi quali si esibivano questi uomini politici greci con l’intento di coinvolgere Atene nella guerra che era già in corso ad opera di Sparta. Sono gli stessi, identici discorsi che abbiamo sentito scodellare a ripetizione dai nostri politici in questi tempi: “la pace è un dono sacro e non bisognerebbe mai violarla, ma in questo momento noi dobbiamo rompere ogni indugio e unirci ai nostri alleati che altrimenti 29 rischiamo la solita figura di vigliacchi, di femminucce, scopriamo mancanza di dignità e di virilità”. Sembra proprio la fotocopia di una delle tante sparate al parlamento dei nostri politici d’assalto ma ne “La pace”, di Aristofane c’é una variante: all’improvviso, fra i deputati, si erge un personaggio di grande autorità: é l’arconte, il gran capo del parlamento che, dopo aver ascoltato i vari interventi, prende la parola e urla: “Sì, mi avete convinto e soprattutto commosso. Questa guerra s’ha da fare. Quindi, cari deputati e senatori, siete tutti arruolati. Preparatevi a partire per il campo di battaglia. Avvertite le vostre vedove, pardon, mogli.” I politici in massa sbiancano in viso: a uno gli prende un coccolone e muore sul colpo, un altro resta fulminato e in paralisi totale, altri, in gran numero, se la fanno addosso, i rimanenti fuggono buttandosi dalle finestre. Pensate che splendido sarebbe poter fare altrettanto coi nostri omino politici; dopo i loro discorsi guerreschi alzarsi e poterli fulminare con un “ok, vi arruoliamo”... per esempio Spadolini arruolato nei mezzi da sbarco anfibi, lui proprio un mezzo da sbarco, sdraiato, i marines sopra con la pagaia che scivolano nel golfo... oppure Giuliano Ferrara mezzo cingolato con sta' pancia BOLUBLUBLU, con le bretelle da lancio TOCCHETA per tirare bombe, oppure 30 Forlani, già mimetizzato colore neutro, paglierino color sabbia e sempre talmente giallino che, nudo nel deserto, non lo vedi più. Poi Craxi non c'è bisogno neanche di mettergli un elmetto, basta fargli una riga qua (indica il livello delle sopracciglia), e lui è già corazzato. Quindi, mezzo terroristico di persuasione occulta, Giulio Andreotti: basta sollevarlo da una duna e “O mio Dio!” tutti gli iracheni si arrendono. Fra l'altro avete saputo che Andreotti stava per partire la sera del bombardamento? Il giorno in cui hanno bombardato Bagdad, l’Onorevole Giulio alle cinque, nessuno era al corrente che gli americani si stessero accingendo a questa operazione di massacro totale, lui personalmente era stato incaricato da tutti i ministri degli esteri europei di tentare l'ultima chance, cioè di recarsi da Saddam Hussein e di convincerlo a nome dell'Europa ecc... l'ha dichiarato lui stesso. Alle sei era a Ciampino con un aereo speciale che doveva partire immantinente soltanto che il capo del controllo ha bloccato l’ordine: “fermi un attimo c'è un piccolo guasto, un’inezia , è un bullone con vite particolare che si é ammollato e non troviamo come sostituirlo all’istante, ma adesso rimediamo, tempo due o tre ore e si riparte.” Infatti all’una l’aereo é pronto per prendere il volo, si avvia verso la pista di decollo ma: “Alt! 31 Fermi tutti! La TV sta dando la notizia proprio in questo momento del bombardamento di Bagdad. 200 caccia bombardieri al minuto, 5000 tonnellate di esplosivo in mezz’ora.” E così, causa questo bullone, Andreotti non ci si é trovato in mezzo. Pensate voi, per un bullone di 3 millimetri, che senza ‘sto pezzo di ferro a vite, lui, Andreotti, si sarebbe trovato puntuale sulla pista di Bagdad, con ‘sta tempesta di bombe addosso. Cosa ci avrebbero restituito di Andreotti? Un cofanetto di frammenti ricordo. Ora, ditemi voi, a cosa é legata la storia di un popolo, a un bullone. Bisogna ammetterlo, in questi tempi la fortuna non ci arride!