La fine di Saddam Hussein

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La fine di Saddam Hussein
La fine di Saddam Hussein
La fine di Saddam Hussein
La caduta del dittatore iracheno
Il 30 dicembre 2006, a Baghdad (capitale dell’Iraq), fu eseguita la sentenza di condanna
a morte di Saddam Hussein, leader del regime dittatoriale iracheno dal 1979 al 2003. La
sentenza fu emessa da un tribunale speciale, istituito dopo la fine dell’invasione militare
del territorio iracheno da parte degli eserciti degli Stati Uniti e della Gran Bretagna (2003),
e fu motivata dai gravi crimini contro l’umanità di cui fu ritenuto responsabile.
Con la fine di Saddam Hussein l’Iraq entrò in un periodo di grande crisi: la debolezza
politica ed economica del nuovo governo favorì infatti la ribellione delle minoranze etniche
e religiose presenti nel Paese e provocò una situazione di costante e grave instabilità.
Tale contesto favorì l’affermazione e la diffusione di un’organizzazione fondamentalista
islamica, chiamata Isis (Daesh in lingua araba), che ha fondato un nuovo Stato islamico,
autoproclamatosi califfato indipendente il 29 giugno 2014: il califfato dell’Isis, che ancora
oggi mantiene sotto il proprio controllo il territorio settentrionale dell’Iraq e vaste aree della
Siria, è responsabile della maggior parte degli attacchi terroristici che hanno colpito
varie località del mondo negli ultimi anni.
Le origini
Saddam Hussein nacque in un villaggio nei pressi di Tikrit, una delle principali città
dell’Iraq centro-settentrionale; la data della sua nascita è però incerta, in quanto non fu
registrata: la versione ufficiale, diffusa dopo il suo insediamento al potere, riporta il 28
aprile 1937 e fa risalire le sue origini addirittura a un nipote di Maometto.
In realtà Saddam apparteneva a una famiglia di allevatori di ovini: sua madre era
stata abbandonata dal marito e l’infanzia del futuro dittatore fu travagliata da numerose
esperienze negative. In particolare la rigidità del nuovo marito della madre lo spinse a
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La fine di Saddam Hussein
fuggire dallo zio materno a Baghdad. Qui entrò a fare parte del partito Ba’th, di ispirazione
socialista, e nel 1956 partecipò al tentativo di colpo di Stato che mirava ad abbattere la
monarchia irachena, guidata dal re Faysal II.
La monarchia cadde solo nel 1958 per opera di un gruppo nazionalista, guidato dal
generale Kassem: Saddam, coinvolto nell’anno seguente nel tentativo di assassinare il
nuovo capo di Stato, fu costretto all’esilio. Trovò riparo in Egitto, dove si laureò in
giurisprudenza.
La presa del potere
Negli anni Sessanta rientrò in Iraq e fu uno dei protagonisti delle lotte politiche che
portarono il partito Ba’th a conquistare nel 1968 il potere e a fondare una repubblica.
Scalando poco alla volta le gerarchie del partito, nel 1972 divenne sovrintendente alla
nazionalizzazione dell’industria petrolifera: riuscì a strappare alle compagnie
occidentali la proprietà dei giacimenti di petrolio presenti sul suolo iracheno e nel 1979 salì
al vertice dello Stato con la carica di presidente.
Ispirato dai programmi progressisti del suo partito, Saddam si impegnò nella
modernizzazione e nella secolarizzazione
del Paese, ponendo fine all’influenza delle
gerarchie religiose sulle istituzioni politiche,
sulla società e sulla vita culturale irachene.
Tra le riforme più importanti del suo
governo si ricordano la concessione alle
donne degli stessi diritti riservati agli uomini e
la creazione di una apparato giudiziario
amministrato dai laici e ispirato da un nuovo
codice civile, realizzato sul modello di quelli
occidentali.
Saddam Hussein in una fotografia ufficiale
del 1979, subito dopo la sua ascesa al
potere
in Iraq.
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Lo sviluppo economico e la guerra con l’Iran
Grazie alle risorse economiche garantite dalla nazionalizzazione dei giacimenti
petroliferi, Hussein finanziò lo sviluppo industriale del Paese e la meccanizzazione
dell’agricoltura, accompagnata anche dalla distribuzione di terre ai contadini. Favorì
inoltre il progresso sociale dell’Iraq attraverso la diffusione dell’energia elettrica, dei
trasporti pubblici e della sanità e dell’istruzione obbligatoria gratuita. Questi successi
garantirono ampi consensi popolari al suo potere, che fu rafforzato attraverso la
militarizzazione dello Stato.
Per prevenire i tentativi di colpo di Stato, infatti, Hussein potenziò anche l’esercito e gli
apparati di sicurezza militari, che si distinsero nella crudele repressione ogni forma di
opposizione. Il suo governo si trasformò così ben presto in una feroce dittatura.
Nel 1980, con l’intenzione di imporre la propria egemonia sul Medio Oriente, Saddam
Hussein, appoggiato dagli Stati Uniti e in parte anche dall’Unione Sovietica, scatenò il suo
potente esercito nella guerra contro l’Iran: qui, nel 1979, era salito al potere l’ayatollah
Khomeyni, che aveva abbattuto la monarchia e aveva instaurato un regime teocratico,
dominato dalle gerarchie religiose. La guerra, che provocò un numero elevatissimo di
vittime in Iran, si concluse però senza vincitori e nel 1990 i confini dei due Stati tornarono
alla situazione precedente l’inizio delle ostilità.
La guerra del Golfo e la caduta del regime
Impossibilitato a espandersi verso oriente, Saddam Hussein rivolse le proprie mire
espansionistiche verso il ricchissimo emirato del Kuwait, che fu conquistato nel giro di
pochi giorni nell’agosto del 1990. Iniziò così la cosiddetta guerra del Golfo, condotta da
una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, che liberò il Kuwait e distrusse
gran parte dell’arsenale militare dell’Iraq, e nel marzo del 1991 fu firmato un armistizio.
Le pesanti sanzioni economiche imposte agli iracheni dopo la fine del conflitto colpirono
soprattutto la popolazione civile, stremata da decenni di guerra e dalla crisi delle attività
industriali.
Temendo una rinascita della potenza irachena grazie alla ripresa della sua produzione
petrolifera, nel 2003 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna accusarono l’Iraq di possedere
armamenti nucleari, che però non furono mai trovati dalle ispezioni degli esperti
internazionali dell’Onu, e invasero il suo territorio, ponendo fine al regime di Saddam
Hussein.
Il dittatore iracheno fu scoperto e catturato in un nascondiglio sotterraneo nei pressi
della sua città natale, nel dicembre del 2003.
Rinchiuso in prigione, fu sottoposto a processo e condannato a morte per impiccagione;
identica sorte subirono, in quello stesso periodo, anche altri gerarchi del suo regime.
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La fine di Saddam Hussein
Per riflettere e discutere in classe
1 Descrivi le caratteristiche delle riforme politiche, economiche e sociali promosse da
Saddam Hussein in Iraq durante il suo regime.
2 Spiega per quali motivi i successi delle riforme introdotte da Saddam Hussein favorirono
l’affermazione della sua dittatura.
3 Elenca le cause della caduta del regime iracheno e le conseguenze che questi eventi
provocarono.
Per approfondire sul web
1 Puoi trovare ulteriori notizie biografiche su Saddam Hussein e vari approfondimenti sugli
eventi
storici
di
cui
fu
protagonista
all’indirizzo:
http://cronologia.leonardo.it/biogra2/saddam.htm.
2 Un’interessante e dettagliata cronaca, corredata da filmati, degli eventi della guerra del
Golfo è consultabile all’indirizzo: http://www.ilpost.it/2015/08/02/guerra-del-golfo/
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