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Arvedi informa ARINOX Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi N.8 - A U T U N N O ILTA L’aeroporto di Düsseldorf ESPERTO La sicurezza in otto punti ISP Training zincatura in Messico MIGLIORAMENTI Il progetto di Arinox 2 0 0 1 ATA CSS ILTA INOX I.S.P. Addio 2001, anno difficile, comunque positivo i sta chiudendo il 2001, un anno che ci ha visti tutti impegnati a contrastare momenti di difficoltà, facendo leva sulla nostra professionalità e sulla forza competitiva delle nostre aziende. Un primo bilancio è possibile: il 2001 si chiude in modo soddisfacente. In particolare, il settore carbonio ha risposto bene al calo di mercato (il prezzo dei coils a caldo è sceso mediamente del 18% rispetto al 2000): la flessibilità dei processi produttivi, la qualità dei prodotti e l’impegno profuso a tutti i livelli hanno consentito a ISP, ATA e CSS di realizzare un positivo risultato complessivo. Altrettanto difficile è stato lo scenario di mercato del settore inossidabile, con una contrazione dei prezzi dal 15 al 20%; il risultato di ARINOX e ILTA sarà comunque positivo, e ciò grazie alla presenza europea delle nostre aziende, attive con prodotti di qualità, servizio e flessibilità su diversi mercati ed in settori ad elevato valore aggiunto. Tale sforzo di penetrazione in Europa dovrà essere ancora più forte e costante in futuro. Il risultato di Gruppo, che si annuncia positivo, è stato dunque ottenuto nel corso di un anno che ha visto un forte rallentamento dell’economia mondiale. S Confesso una certa difficoltà nel commentare i fatti dell’11 settembre e i riflessi economici che si sono avuti anche nel settore siderurgico, accelerando una fase di depressione del mercato, per altro già in atto. Sono invece certo che lo sviluppo dell'economia mondiale non si arresterà e che usciremo da 2 questa situazione difficile; ma la ripresa potrà arrivare con maggiore ritardo, rispetto alle previsioni, e soprattutto c'è da aspettarsi che muti l'ordine dei fattori che fino ad ora l’hanno trainata. Se questo è lo scenario che ci aspetta, anche la nostra breve storia ci insegna che, proprio le imprese come le nostre, devono dotarsi di determinazione e, se necessario, aggressività per vincere le sfide che il mercato ci presenta. Noi per essere pronti e più competitivi abbiamo realizzato negli anni 2000 e 2001 importanti investimenti rivolti alla qualità, al mix del prodotto, alla riduzione dei costi, alla flessibilità ed al servizio più efficace, per soddisfare le richieste del cliente meglio e prima di altri. Non mi stanco di ripeterlo: “l’acciaio non manca”, l'ordine è una conquista e uno di più a noi é uno di meno ad un nostro concorrente. In questi momenti si lavora in un mondo senza esclusione di colpi e quindi è necessario saperlo, e non rinunciare mai, tutti uniti, a batterci per superare le difficoltà. Nell’imminenza delle prossime festività e del rinnovarsi del Santo Natale voglio formulare sinceri auguri di serenità a voi tutti e alle vostre famiglie. Cav. Lav. Giovanni Arvedi Otto domande sulla sicurezza al Ceper Il tema della sicurezza sul lavoro coinvolge tutti i componenti di un’azienda. Arvedinforma ha intervistato gli esperti della Ceper, importante società di consulenza del settore, ponendo otto domande basilari sulla materia, per cercare di dare un quadro unitario e completo del problema. Cosa si intende per sicurezza sul lavoro ? Nell’accezione attuale la sicurezza sul lavoro è quella condizione che consente al lavoratore di svolgere con serenità la sua attività, assicurandogli sostanzialmente il benessere psicofisico. Si realizza con una serie di misure tecniche, organizzative e gestionali. Quali sono i principi ispiratori del decreto 626 del 1994 ? La normativa più recente si ispira al principio secondo il quale per fare sicurezza occorre porsi come obiettivo “il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori”, attraverso “l’integrazione coerente delle condizioni tecniche, produttive e organizzative dell’azienda” Cosa devono fare le aziende per raggiungere questo obiettivo ? Devono realizzare al proprio interno un sistema di gestione della sicurezza che tenga sotto controllo l’intera organizzazione. Per fare ciò devono creare delle procedure in cui siano identificati i ruoli, i compiti, le attività da svolgere ed il sistema di controllo. Qual è l’atteggiamento dei lavoratori nei confronti della sicurezza ? Questo è uno degli aspetti critici del problema. Infatti i lavoratori sono ancora legati ad una visione passiva del loro ruolo nei confronti della gestione della sicurezza, che nasce dalle vecchie normative (DPR 547, ad esempio). Occorre lavorare molto per modificare tale stato di cose e, quindi puntare sulla formazione. Che tipo di formazione fare, allora ? La formazione da realizzare deve porsi come obiettivo il cambiamento degli atteggiamenti ed il miglioramento delle conoscenze dei lavoratori. Deve, pertanto, puntare, da un lato, sulla motivazione, sviluppando consapevolezza e responsabilizzazione e, dall’altro, deve avere anche contenuti di tipo operativo per mettere in grado i lavoratori di svolgere al meglio la loro mansione. E’, per- tanto, un’opportunità di miglioramento, in generale. Qual è l’atteggiamento dei lavoratori nei confronti dei dispositivi di sicurezza ? Dipende dalla cultura presente in azienda. Se l’azienda preme oltre misura nei confronti della produzione, il lavoratore, pur di raggiungere l’obiettivo ritenuto prioritario, sarà portato a trascurare la sicurezza, rimuovendo le protezioni e non indossando i dispositivi di protezione individuale. Al contrario, se l’azienda cerca di conciliare i due obiettivi della produzione e della sicurezza, il lavoratore adotterà comportamenti più sicuri e non vivrà la sicurezza come un intralcio per la produzione. Quali sono gli obblighi delle diverse figure aziendali? Gli obblighi di massima delle principali figure aziendali sono: Datore di lavoro: attua la normativa antinfortunistica, valuta il rischio presente in azienda e di conseguenza attua le misure correttive, programma il miglioramento della sicurezza, provvede all’informazione e formazione dei lavoratori. Dirigente: Attua la volontà politica e organizzativa del datore di lavoro in tema di sicurezza sul lavoro nell’ambito della sua autonomia. Preposto: sovrintende alle lavorazioni cui sono addetti i lavoratori subordinati in maniera che le stesse si svolgano in sicurezza Quali sono le sanzioni? Le principali sanzioni sono distinte per il datore di lavoro, il dirigente ed il preposto e contemplano diverse ammende o pene a seconda del ruolo svolto dalla persona e dalla gravità dell’infrazione commessa. Possono andare da una condanna massima di sei mesi e di otto milioni di lire per il datore di lavoro o il dirigente, ad un massimo di un mese ed un milione di ammenda per il preposto. La sicurezza, quindi, non solo è un bene che garantisce tutti, ma è anche un obbligo che occorre rispettare, pena l’intervento della magistratura. Stare sicuri conviene quindi a tutti i livelli! 3 ATA Primo La termica, nuovi grandi traguardi “Il settore del tubo per la termica vale per ATA 16.000 tonnellate all’anno in totale -, spiega Paolo Rodiani, Responsabile Commerciale dell’azienda -, con una quota di mercato in Italia di un buon 70%. Già dal 1976, quando ATA aveva iniziato a produrre da soli due anni, ci ponemmo obiettivi di qualità ambiziosi e cominciammo con alcune forniture di prova ai nomi più noti e qualificati del settore caldaie. Dal 1982, al prodotto laminato a caldo venne affiancato il tubo prodotto con processo ERW con successiva normalizzazione e prove e finiture appropriate, che ha garantito i più alti standard qualitativi in adesione alle diverse norme internazionali. Dagli anni ’80 diventammo leader in Italia fornendo le più grosse Aziende produttrici di caldaie come Biasi, Ici, Ferroli, Belleli, Unical, Officine di Seveso ed altri ancora”. Dopo queste affermazioni in campo nazionale, si rese necessario un ulteriore sviluppo che venne trovato nel mercato sovietico. Per anni ATA portò migliaia di tonnellate nei più grossi stabilimenti della Russia, riuscendo a competere sul piano della qualità con nomi prestigiosi quali Kawasaki e Sumitono, veri “mostri sacri” del tubo. “Dimensioni particolari, tolleranze ristrette, gradi di acciaio personalizzati, ottima lavorabilità ed eccellente saldatura - prosegue Rodiani -, furono le caratteristiche importanti che resero indiscussa la nostra affermazione su quel mercato, e che spostarono a nostro favore importanti ordini di fornitura. Poi la crisi politica sovietica, ci portò a rivedere ancora una Caldaia ICI a serpentini 4 Caldaia FERROLI volta, la nostra posizione sul mercato e puntammo su quello Europeo, che sapevamo caratterizzato da elevata qualità e forte frammentazione”. Pierluigi Pegorari, Export Area Manager, spiega che il lavoro di sviluppo è stato minuzioso, paziente e capillare. “Sono stati contattati, negli ultimi anni, tutti i più grossi costruttori di caldaie, boiler e scambiatori di calore di tutta Europa, e dopo le campionature e l’ottenimento delle necessarie omologazioni, possiamo ora dire di essere i fornitori principali di aziende come Viessmann , Buderus, Gea, Vaillant, Junker ed altre”. “Anche sul mercato nazionale - aggiunge Pietro Repellini, Responsabile tubi speciali area Italia -, si sono avuti ulteriori rafforzamenti, e l’accesso al mercato dello scambiatore, iniziato col 1996, ci ha permesso di allargare la clientela. Si è infatti sviluppato e poi consolidato questo importante settore della termica che ci ha permesso di portare i nostri tubi saldati, ad esempio, in moltissime raffinerie situate nelle più svariate parti del mondo, sotto marchi di produttori prestigiosi quali Shell, Esso, Petronas e Mobil. Attualmente l’impegno di Ata è rivolto alla fornitura di due importanti progetti: il primo coinvolge l’Fbm Hudson, alla quale sono stati forniti tubi per circa 10 mila metri che verranno impiegati nella raffineria Aikylation, Plant Taoyuan, per la Refinery Chinese Petroleum Corporation a Taiwan. Altra commessa considerevole, in fase di fornitura, coinvolge il Nuovo Pignone ed è destinata alla Fluor Daniel, grossa società di progettazione e posa petrolifera paragonabile alla nostra Snam Progetti. Il materiale, circa 30 mila metri, è destinato ad Hamaca Venezuela. Piano ISP Training per la zincatura in Messico Si avvicina l’inaugurazione della nuova linea di zincatura a caldo Durante la seconda settimana l'apprendimento si è invece spostaper nastri presso lo stabilimento Isp e stanno terminando i preto sul campo, il personale messicano veniva affiancato dagli stuparativi per farla entrare definitivamente denti italiani che potevano formarsi diretin produzione durante il prossimo mese tamente sulla linea numero 1 di produzioLa delegazione ‘messicana’ di febbraio. Per preparare il gruppo di ne: è stato il momento in cui si sono potuuomini che seguiranno il nuovo impiante seguire materialmente tutte le operazioLa delegazione, guidata da Andrea to, quando sarà operativo, è stato organi. Durante la terza settimana di corso, il Bianchi, era composta dalle seguenti nizzato durante lo scorso mese di giugruppo rimasto a Monterrey (produzione) ‘squadre’: gno un periodo di training di due (o ha potuto approfondire alcuni particolari Per la produzione tre) settimane a Monterrey, in Messico, tecnici entrando in maggiore confidenza Carlo Lanzini, Fabio Rossetti, Alessandro Pigoli, Massimo Natali, Omar Legnazzi, presso la GALVAK, azienda che appartiecon l’impianto e dissipando gli ultimi Lorenzo Bassetti, Alberto Piccinini, Marco ne al gruppo HYLSAMEX. E’ stata la dubbi rimasti. Nel complesso l’esperienza Vailati, Luca Gerevini, Luca Nerotti Danieli, la ditta che ha fornito all’Isp gli ha permesso a ciascuno di acquisire una Per la manutenzione impianti della nuova zincatura, a orgacerta dimestichezza con il nuovo procediStefano Carotti e Fabrizio Zilioli (elettrinizzare il corso presso GALVAK, un’indumento di lavoro, anche se la linea di zinci), Daniele Lazzaretti e Antonio Spedini stria che possiede già una linea di procatura che è stata impiantata a Cremona (meccanici) duzione similare a quella impiantata a non sarà esattamente identica a quella Per la qualità Cremona e dove è presente un vero e messicana. “Durante la prima settimana – Geore Bissolati proprio training-center. La delegazione afferma Carlo Lanzini - operatori ed istrutdi ISP di 16 persone divisa in tre gruppi tori erano un po’ “abbottonati”, con il (Produzione - Manutenzione - Qualità ) è stata accolta all'arrivo passare del tempo si è invece costruito un rapporto tale che ci ha in GALVAK anche dal Console Onorario d'Italia a Monterrey Ing. consentito uno scambio di informazioni completo e, alla fine, il B.V. Mellone e dopo la visita di presentazione al piccolo ma intelivello del dialogo è stato ottimo. Il personale GALVAK è stato ressantissimo museo aziendale, nel pomeriggio del primo giorno molto ospitale anche al di fuori dell'ambito lavorativo organizzanil corso ha avuto inizio. Durante la prima settimana il lavoro è do un incontro di calcio (Italia - Messico 8 a 1), visite ai dintorni avvenuto prevalentemente in aula, con lezioni teoriche tese alla di Monterrey ed una grigliata a fine corso, a sancire la nascita di familiarizzazione con il processo e sporadiche visite agli impianti. un ottimo rapporto di collaborazione”. La squadra Isp in Messico per il training 5 Arinox Primo Il nastro di precisione guadagna terreno I risultati ottenuti nella produzione di nastri extrasottili di precisione hanno consentito a Arinox di inserirsi nel numero dei produttori europei più qualificati in questo settore. Questi traguardi sono stati garantiti grazie al raggiungimento, in pochi anni, di un elevato standard qualitativo del prodotto: in questo modo è stato possiblie rispondere prontamente alle richieste di un mercato sempre più esigente. In generale, quando si parla di nastro di precisione, si identificano come peculiarità lo spessore e le caratteristiche meccaniche, che devono rispondere ad elevati parametri qualitativi ed a ristretti limiti di tolleranza. Ma non c’è solo questo. Arinox ha deciso, infatti, di investire su mezzi e macchinari per fornire al suo cliente non solo spessori e tolleranze sempre più ristretti, ma anche larghezze ridotte e di estrema precisione, specializzandosi nel taglio di nastri stretti: ora è in grado di fornire larghezze minime di 2,5 mm e con tolleranze di estrema precisione. Questa possibilità ha aperto ad Arinox mercati in nuovi settori di applicazione: uno di questi in particolare è rappresentato dagli utilizzatori di nastro Inox, con larghezze comprese tra 2,5 e 5 mm, per la produzione di guarnizioni spirometalliche. Di spicco tra i prodotti derivati dai nastrini stretti, le guarnizioni spirometalliche sono un tipo di guarnizione a tenuta destinate principalmente all'industria petrolchimica Onshore e Offshore ma largamente sfruttate anche nel campo dell’industria nucleare e negli impianti di trasformazione alimentare ed agricola, e rappresentano oggi, in Europa, una quota consistente di consumo di nastro stretto in acciaio inossidabile. Queste guarnizioni sono costituite da un lamierino metallico, opportunamente sagomato e avvolto a spirale unitamente ad un nastro di materiale soffice di riempimento, generalmente grafite. Sono particolarmente indicate per compensare i movi6 Dizionario Le guarnizioni spirometalliche sono costituite da una striscia continua di materiale metallico con speciale profilo sagomato, accoppiata ad una striscia continua di materiale di riempimento, avvolte uniformemente a spirale, con tensione di avvolgimenti delle flange dovuti a cicli termici e di pressione, shock o vibrazioni. La tenuta è il risultato di una complessa azione combinata di movimenti di compensazione e assestamento fra lamierino metallico e materiale di riempimento, quando la guarnizione viene montata correttamente. Le guarnizioni spirometalliche sono più elastiche di qualsiasi altro tipo di guarnizione a base metallo/filler, meccanicamente molto resistenti e garantiscono una densità uniforme. E’ possibile ottenere densità diverse in funzione dei carichi di serraggio e delle condizioni di impiego, onde assicurare rendimenti ottimali. La varietà di materiali di cui possono essere costituite, ed in particolare quelle in acciaio Inox, le rendono particolarmente indicate per performance estremamente elevate, permettendone l’utilizzo a temperature tra i –200°C ed 850 °C e pressioni variabili da 0 a 350 bar. Questa flessibilità di utilizzo e la maggior durata in servizio hanno permesso alle guarnizioni spirometalliche di andare a sostituire progressivamente le guarnizioni di vecchia concezione in materiali compositi differenti, garantendo di conseguenza un minor numero di interventi di manutenzione sugli impianti. Piano Ilta Aeroporto di Düsseldorf con i nostri tubi La copertuta dell’aeroporto con tubi Ilta Ilta Inox partecipa all’architettura del terzo millennio. Era il 1996 quando, nell’imminenza della fiera “Tube”, un grosso incendio distrusse una parte dell’aereoporto di Düsseldorf, capoluogo del Nord Rhein Westfalen, lo stato federale più grande della Germania, che conta 18 milioni di abitanti, e comprende la Ruhr, zona che per decenni ha avuto solo un significato: produzione di acciaio. L’aeroporto di Düsseldorf, terzo in ordine di grandezza in Germania dopo Francoforte e Monaco, costituisce il motore attorno al quale ruota l’economia della città, considerata il luogo per eccellenza delle fiere internazionali. Per ragioni di sicurezza le autorità decisero la ricostruzione completa dell’aeroporto, l’occasione permetteva di ripensare integralmente lo scalo ampliandolo e rendendolo più moderno. Durante la ricostruzione, Ilta Inox, attraverso le sue diverse organizzazioni commerciali presenti in Germania, venne coinvolta per una fornitura di tubi decorativi. Laddove però si dovettero conciliare aspetti decorativi e particolari necessità funzionali, Ilta Inox venne interpellata direttamente da una delle maggiori organizzazioni commerciali tedesche, per sviluppare un nuovo prodotto da impiegare per la struttura di copertura della parte esterna dell’aereoporto.L’ordine prevedeva la fornitura di 53.500 metri di tubo diametro 30 x 1.5, in lunghezze fisse in materiale 316L. La particolarità di quest’ordine, che ha coinvolto in misura consistente sia i tecnici che i responsabili della qualità della Ilta Inox, sta nell’aspetto superficiale del tubo, ottenuto attraverso un appropriato utilizzo del decapaggio. Il problema più importante da risolvere era costituito dalla necessità che i tubi assorbissero la luce solare senza emettere riflessi o contenendoli il più possibile: una eccessiva riflessione avrebbe, infatti, creato problemi agli aerei durante la fase di atterraggio. Ragioni di sicurezza innanzitutto, quindi. A questo si è aggiunto il problema estetico della omogeneità con il resto della struttura. I nostri tecnici, quindi, hanno dovuto studiare come ottenere una superficie che da una parte assorbisse la luce e dall’altra fosse omogenea al resto della struttura. Il risultato dopo numerose prove presso il nostro stabilimento è stato raggiunto perfettamente e molto apprezzato dalla committenza. L’ordine è stato eseguito in tempi eccezionali per poter garantire l’installazione della struttura entro i termini previsti per l’inaugurazione avvenuta durante l’estate. “Ancora un sincero ringraziamento ai tecnici e ai responsabili della qualità – afferma Abele Scazzina, amministratore delegato dell’Ilta di Robecco -, che hanno permesso di associare, una volta di più, il nome Arvedi, con la qualità dei suoi prodotti, al prestigio delle realizzazioni di questo millennio, perseguendo in modo preciso quella che è, da sempre, la filosofia aziendale del nostro Gruppo”. 7 Persone Arinox Nuovi investimenti e prospettive di mercato In vista del raddoppio della capacità produttiva, legata agli investimenti già avviati, l’ufficio commerciale di Arinox ha l’importante compito di analizzare l’andamento delle vendite registrato per gli anni 2000/2001 e tracciare i programmi per il futuro Gruppo 1 Nella fotografia sopra, a partire da sinistra Gabriella Pilu, Carolina Eleveld, Pietro Mauri, Daniela Gandolfo, Patrizia Capra discutono dell’andamento delle vendite per il 2000/2001 Gruppo 2 Nella foto qui accanto Daniela Gandolfo (di spalle), Patrizia Capra, Aldo Brighina, Alberto Bagna, Gabriella Pilu, Carolina Eleveld, Pietro Mauri esaminano le prospettive future A destra, nella foto del terzo gruppo Aldo Brighina, Alberto Bagna, Gabriella Pilu, Carolina Eleveld, Pietro Mauri, Patrizia Capra 8 Gruppo 3 Ata: il capannone dell’ex acciaieria riconvertito per il nuovo reparto tubi Grandi investimenti Isp: la sezione di uscita della nuova zincatura coils Arinox: il nuovo laminatoio 6ZHi ai nastri di partenza Arinox: il reparto tubi ex Gilby 9 Persone Borse di studio, ecco i migliori ono state consegnate venerdì 30 novembre le borse di studio per i migliori studenti scelti fra i figli dei dipendenti delle aziende cremonesi del Gruppo. Per l’area ligure la consegna è prevista a breve. Ecco in nomi dei ragazzi gratificati con un premio in denaro, simbolico ma significativo per il loro impegno costante nel mondo della scuola e della formazione. S Isp Alessandra Capoani, Ilaria Dadda, Michela Fornasari, Romina Girelli, Elisa Sartori, Ilaria Sudati, Sue Ellen Alquati, Dora Bosi, Simone Granata, Sara Licci, Melissa Monfredini, Ramona Salami Ata Tatyana Biazzi, Lorenzo Di Meo, Samantha Maffezzoli, Federica Mazzetti, Francesca Moglia, Sara Neviani, Andrea Zanchettin, Emanuele Riviera, Elisa Stefanoni Il Css, azienda del Gruppo con sede a Corbetta, in provincia di Milano, cambia dopo anni il suo logo. Qui sopra potete trovare la nuova immagine, studiata e curata dallo studio grafico Testa di Cremona, che ha 10 Ilta Ramona Bertoni, Michela Cremaschini, Elena Ferrari, Anna Maggi, Andrea Mazzolari, Maria Chiara Mazzolari, Oanh, Giang e Quyen Truong Hoang, Pierpaolo Uberti, Matteo Azzini, Giada Arienti, Maria Pedroni, Elena Mazzolari, Stefania Stringhini Css Ruggero De Ponti Arvedi Commercio Rossana Tadioli, Alessandra Belotti, Elena Corbari, Sandro Ghidotti Finarvedi Mattia Leoni, Irene Maffini Ecco i nomi, qui di seguito, dei premiati dell’Arinox. Arinox Cristiano Alpignani, Pamela Belloglio, Cristian Bertani, Francesca Bottero, Maddalena Canepa, Lucia Defilippi, Giulia Gandolfo, Elisa Laconi, Laura Lutzu, Diego Mancosu, Valentina Muzio. Per l’Ilta Inox, Elisa Repola, Luca Bacigalupo, Matteo Cavallero, Manuela Meli, Moira Rivara seguito la linea e l’immagine grafica di molte aziende del Gruppo. La nuova linea del Centro Servizi Siderurgici è improntata ad una grande ed incisiva semplicità. & Fatti La tecnologia Isp fa scuola a tecnologia e il processo Isp continuano a suscitare grande interesse nel mondo degli specialisti del settore. In due occasioni, presso la sede dell’Associazione Italiana di Metallurgia di Milano sono state presentate relazioni sulla tecnologia Isp. Durante la prima giornata di studi, il 27 giugno scorso, dedicata alla “Solidificazione sottile, thin and strip L casting”, Andrea Bianchi dell’Isp con Carlo Mapelli del Politecnico di Milano hanno presentato una relazione dal titolo “Stato tecnico dell’acciaio durante il colaggio in sottile: dalla solidificazione alla laminazione”. Il 4 luglio il tema della giornata era “L’iniezione nell’acciaieria al forno elettrico” e Massimo Fonda dell’Isp con Lino Ghirardelli dell’Elti di Sovere, in provincia di Bergamo, sono intervenuti sul tema “Close to the steel application – Progetto multifire Isp” Il 12 ottobre presso l’Università di Brescia, durante il convegno “Clean steel 2”, Antonio Guindani e Giorgio Sandonà dell’Isp con Carlo Mapelli del Politecnico di Milano hanno presentato una memoria dal titolo “Controllo del contenuto inclusionale in un acciaio HSLA prodotto con il processo ISP Arvedi”. Made of steel, la nuova immagine dell’acciaio ilanciare l’immagine dell’acciaio, è questo il progetto della nuova campagna pubblicitaria Made of steel che inizia quest’anno e durerà fino al 2003 e che vede coinvolto un gruppo di produttori di acciaio e due delle più grandi agenzie pubbliciatrie europee, Springer & Jacoby di Amburgo e Publicis di Parigi. Il budget del progetto è di 50 milioni di euro, investiti per restituire al materiale un posto significativo nell’immaginario di tutti. La scelta dei creativi è quella di mostrare numerose applicazioni dell’acciaio, fra le più creative e fantasiose, per valorizzare il ruolo di questo materiale che è presente in tante forme nella nostra vita di tutti i giorni. “Cosa hanno in comune – recita la campagna – un pacemaker e un ponte sospeso? Cosa unisce una macchina del caffè e un ottovolante? Qual è il comune denominatore di una automobile e di un anello? L’acciaio appunto, il materiale nel quale si fondono sicurezza, convenienza e immaginazio- R ne”. L’idea della campagna pubblicitaria, che può apparire quantomeno inusuale, è tesa a ‘rinnovare’ l’immagine del materiale, troppo spesso considerato, negli ultimi anni, pesante e sorpassato. L’acciaio, per contro, “è usato ovunque siano richieste alte prestazioni, sicurezza e solidità”. “Senza l’acciaio – afferma il portavoce dei creativi – non ci sarebbero state molte delle scoperte che hanno segnato lo sviluppo tecnologico dell’ultimo secolo”. Per questa campagna saranno usate immagini (nella foto) che mostrano quanto l’acciaio è divenuto una parte del nostro vivere moderno, anche più di quanto si possa normalmente pensare. Ogni fotografia vuole enfatizzare il ruolo del materiale nei suoi diversi aspetti: un sub in una gabbia fronteggia uno squale, quale fotografia poteva dare più di questa l’idea di sicurezza che l’acciaio fornisce. Per altre informazioni visitare www.made-of-steel.com n 11 Infaticabile organizzatore di eventi sportivi è da tre anni l’animatore del Trofeo Arvedi riservato a giovani nuotatori cremonesi “L’attività fisica, come il lavoro, insegna lo spirito di corpo e la voglia di far bene” no sportivo nato, diviso fra la passione per la bicicletta e l’amore per il nuoto. Renato Ferrari, entrato in azienda all’Ata il 28 novembre del 1977, ha trascorso la fine della sua carrirera professionale nello stabilimento in riva al Canale navigabile. Proveniva da una carriera iniziata nelle Ferrovie dello Stato, come portabagagli, ed il passaggio allo slitter gli cambiò la vita. “Una delle prime cose che mi colpirono era lo spirito del lavoro, si era tutti caricati, tesi ad ottenere un risultato che facesse migliorare l’azienda, c’era anche un maggiore spirito di corpo. Mi legai subito ai colleghi e pur avendo gli alti ed i bassi che tutti possono avere sul lavoro, venuto il giorno della pensione andai a salutare gli amici in mensa e mi venne un grandissimo magone. Ero contento di riposarmi ma mi spiaceva mollare un ambiente così intenso, allora, senza dubbi di sorta, decisi di rimanere a disposizione. Ancora oggi se c’è qualcosa da fare, qualche lavoretto per l’associazione pensionati non mi tiro mai indietro. Mi accorgo che il mio legame con l’azienda è profondo, se leggo sui giornali che le cose vanno bene sono contento, partecipo ancora, almeno con lo spirito”. U Persone Renato Ferrari nella sua tenuta sportiva Renato Ferrari, la vita e lo sport La vita di azienda è stata ricca di stimoli, di gioie ed anche, in qualche momento, di tensione. “Il lavoro diventa per tutti una parte fondamentale della propria esistenza. Chi sono i tuoi compagni, chi sono i tuoi superiori, queste sono le cose importanti. Periodi che vanno meglio di altri, momenti in cui può esserci qualche attrito, anche questi episodi ti legano emotivamente al tuo lavoro. Gioie e dolori alla fine arricchiscono i ricordi e la vita di un uomo”. Ora il suo tempo è dedicato allo sport, al mantenersi in forma. “Sono iscritto alla Federazione Nuoto da una vita, prima come nuotatore, poi come giudice di gara. Una delle mie gioie è l’organizzazione del trofeo Arvedi: vedere un centinaio di bambini con la nostra maglietta che sfilano fa sempre un grande effetto. Sarà la mia passione per il nuoto, ma sono convinto che sia uno sport formativo, che educa a valori sani, che permette di capire lo spirito di squadra a anche di correre da soli. Non 12 sono un appassionato della competizione a tutti i costi, anche quando vado in bicicletta preferisco il cicloturismo alla gara, anche solo fra amatori”. Ora Renato Ferrari si propone come uno dei pensionati più attivi, il suo obiettivo, insieme ad altri amici, è quello di rivitalizzare l’Alpa, l’associazione pensionati del Gruppo, e darsi da fare per far mantenere vivi i legami fra i lavoratori ritiratisi ed il Gruppo. “Sono in giro tutto il giorno ed incontro tanti ex colleghi, la voglia e l’interesse a visitare gli stabilimenti, il desiderio di trovarsi, di fare qualcosa insieme è sempre forte. Già la pubblicazione di Arvedinforma è stato un passo inmportante, perché ci tiene aggiornati: rimane comunque molto forte anche il desiderio di vedere personalmente le macchine, di seguire le innovazioni tecnologiche. Non sembra ma il lavoro è, in un certo senso, ancora una parte della nostra vita”. & Fatti Natale, è festa con l’Alpa na cena nella nuova mensa Isp. Così l’Alpa, l’Associazione lavoratori e pensionati del Gruppo Arvedi, si ritrova per festeggiare insieme il Natale. E saranno proprio gli ex dipendenti a inaugurare l’importante struttura sorta in tempo di record nel piazzale antistante lo stabilimento cremonese. Il gruppo si ritroverà quindi il 16 dicembre in mattinata: prima del pranzo è stata infatti organizzata una visita guidata a tutti i processi produttivi dell’impianto Isp. Sarà un’occasione unica per vedere non solo tutto lo stabilimento all’opera, ma anche per visitare, fra i primi, l’innovativa linea della zincatura che proprio in questi giorni sta facendo le prime prove “in bianco”, per diventare operativa definitivamente con l’inizio del prossimo anno. U I pensionati Alpa, toltisi ogni tipo di curiosità sulle innovazioni tecnologiche, potranno collaudare la nuova mensa con un pranzo conviviale nel corso del quale verrà presentato il calendario delle iniziative dell’Associazione Pensionati e verrà stabilito anche un programma di massima delle attività del prossimo anno. In questa occasione partirà poi la campagna tesseramento per l’anno 2002 e verranno anche illustrate le nuove convenzioni che l’Alpa sta concludendo con alcuni esercizi commerciali cittadini, che permetteranno agli associati di avere alcuni sconti ed agevolazioni particolari. L’occasione di incontro si preannuncia quindi unica. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Claudio Resemini, presso lo stabilimento Isp. Tel. 03724781 L’Isp, impresa “da conoscere” “Conoscere l’impresa” è un corso di introduzione al management per laureandi e neo-laureati di facoltà non economiche, organizzato dalla Facoltà di Economia della Università Cattolica di Piacenza e Cremona. Questo corso, che ha avuto un buon successo, era alla sua prima edizione quest’anno ed ha avuto come suo momento culminante la visita, il 9 novembre scorso, dello stabilimento Isp a Cremona. L’idea di questo corso era quella di mostrare a giovani laureati provenienti da facoltà umanistiche, tecniche o scientifiche le strutture aziendali dall’interno . A guidare la delegazione dei partecipanti al corso è stato l’ingegner Angelo Sinelli della Finarvedi. “Abbiamo illustrato loro – afferma l’ing. Sinelli – la tecnologia Isp, soprattutto per quanto riguarda i suoi aspetti economicostrategici. Non abbiamo, infatti, parlato solo di tecnologia, ma anche dei vantaggi competitivi che un processo innovativo come quello Isp comporta. Ovviamente, una volta vista la linea, molti si sono anche interessati a come funzionasse ed hanno potuto apprezzare la novità di uno stabilimento all’avanguardia come il nostro. Il fatto che poi non fossero degli specialisti ha fatto sì che le domande, per forza più generiche ma non per questo meno profonde, dimostrassero un apprezzamento globale per l’idea Isp”. 13 Persone Ricordando Carlo Balzarini na perdita che addolora tutti noi che lo abbiamo conosciuto - afferma il Cavalier Giovanni Arvedi, presidente del Gruppo -, in tanti anni di stretta collaborazione e di lavoro serio, duro e coraggioso”. Affabile e fermo. Chi ha conosciuto l’ingegner Carlo Balzarini, sul lavoro come nella vita privata, lo ricorda così, sempre abile nel conciliare un carattere forte e deciso alla capacità di farsi ascoltare e benvolere. Nato alla fine di marzo del 1940 era entrato in Ata, al tubificio, come si dice familiarmente, l’11 luglio del 1979, come direttore della manutenzione. Nel 1988 era passato alla Holding del Gruppo, la Finarvedi, come direttore del personale di tutte le aziende: in questo ruolo potè esprimere al meglio le sue qualità professionali e soprattutto umane. “Aveva – afferma Claudio Resemini, suo successore ed amico – una grandissima capacità di relazionarsi con gli altri. Anche durante le trattative sindacali, che sono fatte di incontri lunghi e complessi, aveva il pregio di sapersi far ascoltare dagli interlocutori e di saper sdrammatizzare i toni quando occorreva. Aveva un carisma universalmente riconosciuto che faceva sì che fosse praticamente impossibile rompere una trattativa gestita da lui: era fermo sulle sue posizioni, ma sapeva ascoltare e soprattutto alleviare i toni quando la situazione rischiava di infiammarsi”. Una calma che era in primo luogo interiore, tipica degli uomini che hanno un rapporto stretto e sereno con la natura. Era, infatti, un amante della montagna, delle lunghe passeggiate, dello sci, passioni che l’avevano portato a scegliere il corpo degli alpini durante il servizio militare. E proprio nella veste di alpino in congedo (guai a dire ex alpino) era stato uno degli animatori ed organizzatori del Raduno Nazionale dell’Associazione Alpini tenutosi due anni fa proprio a Cremona. Si era ritirato dal lavoro il primo gennaio del 1995 ma la pensione non era certo coincisa con un meritato riposo. Sempre attivo e instancabile si era occupato subito di molteplici attività, fra le quali la gestione, da presidente, della Canottieri Stradivari, società “U 14 Ex direttore del personale del Gruppo, è mancato il 18 settembre scorso Amante della montagna, passione coltivata fin da quando era ragazzo, era noto e stimato per la sua capacità di trattare con le persone con affabilità e fermezza nata anche grazie ai suoi sforzi. Per un certo periodo aveva anche seguito le attività dell’Alpa, l’associazione dei pensionati Arvedi, spinto dal forte legame che aveva con tutti i dipendenti del Gruppo che per molti anni erano stati ‘sotto il suo controllo’, paterno ed amichevole. Socievole e conosciutissimo in città, era amatissimo da chi aveva avuto la fortuna di lavorare al suo fianco. Lo ricorda con grande affetto anche Mario Manzia, presidente dell’Associazione Alpini di Cremona, che ha diviso con Balzarini la passione per la montagna e l’orgoglio del corpo militare più amato in Italia. “Ho avuto modo di conoscerlo bene quando dovevamo preparare la settantaduesima adunata nazionale a Cremona. Con molta umiltà e disponibilità abbiamo percorso tutte le tappe e Carlo non ha mai fatto mancare il suo entusiasmo e la sua professionalità. Sapeva vedere le cose da alpino, con spirito di sacrificio e altruismo, senza mai una parola di troppo o una lamentela. Per tradizione, noi alpini abbiamo l’ingenua presunzione di non morire ma di andare avanti e di avere un paradiso di penne mozze e un generale che continua a guidarci nell’azzurro cielo infinito. Sono sicuro che Carlo ora è lassù. Vorrei ricordarlo sempre, alla testa delle centoventisette bandiere tricolori che chiudevano la nostra adunata, mentre portava orgoglioso la mano ferma alla tesa del cappello, del nostro onorato cappello alpino”. & Fatti Gloria in excelsis Cattedrale di Cremona domenica 16 dicembre 2001, ore 21 A. VIVALDI, Magnificat in sol minore RV610 G.F. HAENDEL, Concerto in Fa per organo e orchestra, op. 4 n. 4 W.A. MOZART, Gloria, dalla Grande Messa in do minore K427 ESECUTORI soprano I soprano II tenore organo Ilaria Geroldi Annamaria Calciolari Gianluca Ferrarini Marco Ruggeri Orchestra da camera “I virtuosi italiani” Cappella musicale della Cattedrale di Cremona Direttore Fulvio Rampi Un Natale in musica a Fondazione Arvedi Buschini, come è ormai consuetudine, anche quest’anno sostiene il tradizionale concerto di Natale della Cappella Musicale della Cattedrale di Cremona. Domenica 16 dicembre, alle ore 21 in Cattedrale, il Coro diretto dal maestro Fulvio Rampi, accompagnato dall’Orchestra da camera “I virtuosi italiani”, proporrà un percorso musicale in preparazione alle festività natalizie. Il programma si compone di brani corali e solistici molto impegnativi, appartenenti a veri monumenti musicali quali il Magnificat di Antonio Vivaldi ed il poderoso “Gloria” della Grande Messa in Do min di W. A. Mozart. I due affreschi corali sono separati da un piacevolissimo con- L certo per organo ed orchestra di G. F. Haendel. Anche quest’anno il Concerto natalizio della Cappella Musicale si pone come significativo momento di riflessione sui misteri del Natale e rappresenta una ulteriore conferma della vicinanza della Fondazione nei confronti delle attività della Cattedrale. Un appuntamento con un’iniziativa resa grande dalla qualità musicale dei suoi esecutori e dall’impegno costante che dimostrano con abnegazione nel corso dell’anno. L’organo Mascioni nelle mani del grande Radulescu l concerto di Sant’Omobono in Cattedrale, sostenuto e promosso dalla Fondazione Arvedi-Buschini in collaborazione con l’associazione Marc’Antonio Ingegneri, è stato un momento unico per gli amanti della musica sacra. Lunedì 12 novembre il maestro Michael Radulescu, considerato unanimemente il miglior organista al mondo, si è esibito in Duomo, portando il grande organo Mascioni ad esprimere tutte le sue potenzialità musicali. Il programma, denso e ricco, non sempre semplice, ha mostrato la complessità espressiva dello strumento, attraverso l’esecuzione di musiche di Muffat, Froberger, Vivaldi, Bach, Brahms e dello stesso Radulescu. L’intensità emotiva del momento è stata coronata da una liberatoria e trascinante Tripla Fuga in mi bemolle maggiore di Bach. Il concerto è legato al tradizionale corso di interpretazione organistica tenuto dallo stesso maestro Radulescu e promosso dalla Fondazione Arvedi Buschini. I 15 La tecnologia ISP Giovanni Roverselli, scultore cremonese, e l’acciaio diventa scultura L e sue sculture nascono da lamiere di acciaio prodotte nelle nostre aziende, talvolta da rottami raccolti nei nostri magazzini. L’acciaio ovvero la sfida, la materia per eccellenza da dominare in un confronto estenuante, da modellare con fatica ed ingegno ed infine da contemplare nel suo inesorabile invecchiamento. Sotto i colpi del martello che rimbombano nel silenzio dell’antica corte di Stagno Lombardo scelta da Vanni Roverselli come studio, prendono corpo, da anonime lamiere o da pezzi di ferro contorti e abbandonati, forme nate dalla sua fantasia, vissute solo nella sua mente e frutto di un’intensa ricerca artistica e stilistica. Proprio al ferro, ai suoi uomini ed alla sua lavorazione ricca di storia e di tradizioni lo scultore cremonese ha voluto dedicare l’opera Tecnologia ISP : ispirata a questa rivoluzione nel mondo siderurgico, vuole essere un inno all’ingegno dell’uomo, alla scienza che lo porta a sottomettere la materia. In questa opera Roverselli si esprime in un linguaggio a suo modo figurativo; nella forma la scultura coglie gli aspetti fondamentali del processo ISP: il movimento verticalizzante viene tagliato con straordinaria forza, e così equilibrato, da un movimento orizzontale che va progressivamente ad esaurirsi, a perdere consistenza assottigliandosi. Lo spazio è riempito dall’alternarsi di vuoti e pieni che riflettono Arvedinforma Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi Direttore Federico Mazzolari Coordinamento editoriale Giovanni B. Magnoli per Epoché 16 Fotografie Mino Boiocchi Art Photo, Archivio La Provincia Stampa Arti Grafiche Persico Hanno collaborato: Umberto Albarosa, Alberto Bagna, Samantha luci e ombre, il cui gioco è accentuato da tocchi di grafite: i blocchi di ferro, che saldati insieme costituiscono il corpo dell’opera, sono scelti nella forma, modellati e posizionati con cura. I segni graffiati, scolpiti nel ferro, espressione del percorso stilistico dell’autore, ne rappresentano la firma indelebile del linguaggio che trova le sue radici in culture lontane negli anni e nello spazio. Certo è che il valore di Roverselli non permette invece dubbi, solo scorrendo la sua carriera artistica. Partendo dalle esperienze pop europee, attraverso l’uso di legno e marmo, Giovanni Roverselli ha sviluppato la propria poetica, frequentando lo scultore toscano Giovanni Gozzano. Siamo negli anni Settanta e arrivano i primi concorsi e le prime rassegne a Milano. Contemporaneamente arrivano le prime influenze degli artisti materici e l’interesse per il ferro, il rame, la vetroresina e una vasta gamma di materiali diversi. Finché, nel 1981, è il momento della prima mostra personale al Poliedro di Cremona, cui seguono momenti di studio e altre esperienze artistiche in tutta Italia. Oggi la ricerca di Giovanni Roverselli non è terminata, ma anzi ha imboccato una strada sempre più innovativa e allo stesso tempo arcana: alla complessità del soggetto rappresentato, lo scultore cremonese contrappone una linearità delle forme quasi metafisica, come nel caso di “Tecnologia Isp”; ma anche nella rappresentazione del corpo femminile intuito nella semplice curvatura di una lastra di ferro, come a dire che nulla è più complicato e insieme armonicamente semplice della Natura. Bartolometti, Giovanni Capellini, Antonio Guindani, Carlo Lanzini, Luciano Manini, Mario Manzia, Elena Manzini, Tiziano Neviani, Giulia Parchi, Pietro Repellini, Claudio Resemini, Paolo Rodiani, Abele Scazzina. Finarvedi P.zza Lodi 7 26100 Cremona Tel. 037253521 Fax 0372535229 Internet: www.arvedi.it Email: [email protected]