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Arvedi
informa
ARINOX
Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi
N.8
-
A U T U N N O
ILTA
L’aeroporto
di Düsseldorf
ESPERTO
La sicurezza
in otto punti
ISP
Training zincatura
in Messico
MIGLIORAMENTI
Il progetto
di Arinox
2 0 0 1
ATA
CSS
ILTA INOX
I.S.P.
Addio 2001,
anno difficile, comunque positivo
i sta chiudendo il 2001, un anno che ci ha
visti tutti impegnati a contrastare momenti di difficoltà, facendo leva sulla nostra
professionalità e sulla forza competitiva delle
nostre aziende.
Un primo bilancio è possibile: il 2001 si chiude
in modo soddisfacente.
In particolare, il settore carbonio ha risposto
bene al calo di mercato (il prezzo dei coils a
caldo è sceso mediamente del 18% rispetto al
2000): la flessibilità dei processi produttivi, la
qualità dei prodotti e l’impegno profuso a tutti i
livelli hanno consentito a ISP, ATA e CSS di realizzare un positivo risultato complessivo.
Altrettanto difficile è stato lo scenario di mercato del settore inossidabile, con una contrazione
dei prezzi dal 15 al 20%; il risultato di ARINOX e
ILTA sarà comunque positivo, e ciò grazie alla
presenza europea delle nostre aziende, attive
con prodotti di qualità, servizio e flessibilità su
diversi mercati ed in settori ad elevato valore
aggiunto.
Tale sforzo di penetrazione in Europa dovrà
essere ancora più forte e costante in futuro.
Il risultato di Gruppo, che si annuncia positivo, è
stato dunque ottenuto nel corso di un anno che
ha visto un forte rallentamento dell’economia
mondiale.
S
Confesso una certa difficoltà nel commentare i
fatti dell’11 settembre e i riflessi economici che
si sono avuti anche nel settore siderurgico,
accelerando una fase di depressione del mercato, per altro già in atto.
Sono invece certo che lo sviluppo dell'economia
mondiale non si arresterà e che usciremo da
2
questa situazione difficile; ma la ripresa potrà
arrivare con maggiore ritardo, rispetto alle previsioni, e soprattutto c'è da aspettarsi che muti
l'ordine dei fattori che fino ad ora l’hanno trainata.
Se questo è lo scenario che ci aspetta, anche la
nostra breve storia ci insegna che, proprio le
imprese come le nostre, devono dotarsi di
determinazione e, se necessario, aggressività
per vincere le sfide che il mercato ci presenta.
Noi per essere pronti e più competitivi abbiamo
realizzato negli anni 2000 e 2001 importanti
investimenti rivolti alla qualità, al mix del prodotto, alla riduzione dei costi, alla flessibilità ed
al servizio più efficace, per soddisfare le richieste del cliente meglio e prima di altri.
Non mi stanco di ripeterlo: “l’acciaio non
manca”, l'ordine è una conquista e uno di più a
noi é uno di meno ad un nostro concorrente.
In questi momenti si lavora in un mondo senza
esclusione di colpi e quindi è necessario saperlo, e non rinunciare mai, tutti uniti, a batterci per
superare le difficoltà.
Nell’imminenza delle prossime festività e del
rinnovarsi del Santo Natale voglio formulare sinceri auguri di serenità a voi tutti e alle vostre
famiglie.
Cav. Lav. Giovanni Arvedi
Otto domande
sulla sicurezza
al Ceper
Il tema della sicurezza sul lavoro coinvolge tutti i componenti di
un’azienda. Arvedinforma ha intervistato gli esperti della Ceper,
importante società di consulenza del settore, ponendo otto
domande basilari sulla materia, per cercare di dare un quadro
unitario e completo del problema.
Cosa si intende per sicurezza sul
lavoro ?
Nell’accezione attuale la sicurezza sul
lavoro è quella condizione che consente
al lavoratore di svolgere con serenità la
sua attività, assicurandogli sostanzialmente il benessere psicofisico. Si realizza con una serie di misure tecniche,
organizzative e gestionali.
Quali sono i principi ispiratori
del decreto 626 del 1994 ?
La normativa più recente si ispira al principio secondo il quale per fare sicurezza
occorre porsi come obiettivo “il miglioramento della salute e della sicurezza dei
lavoratori”, attraverso “l’integrazione
coerente delle condizioni tecniche, produttive e organizzative dell’azienda”
Cosa devono fare le aziende per
raggiungere questo obiettivo ?
Devono realizzare al proprio interno un sistema di gestione della
sicurezza che tenga sotto controllo l’intera organizzazione. Per
fare ciò devono creare delle procedure in cui siano identificati i
ruoli, i compiti, le attività da svolgere ed il sistema di controllo.
Qual è l’atteggiamento dei lavoratori nei confronti
della sicurezza ?
Questo è uno degli aspetti critici del problema. Infatti i lavoratori
sono ancora legati ad una visione passiva del loro ruolo nei confronti della gestione della sicurezza, che nasce dalle vecchie normative (DPR 547, ad esempio). Occorre lavorare molto per
modificare tale stato di cose e, quindi puntare sulla formazione.
Che tipo di formazione fare, allora ?
La formazione da realizzare deve porsi come obiettivo il cambiamento degli atteggiamenti ed il miglioramento delle conoscenze
dei lavoratori. Deve, pertanto, puntare, da un lato, sulla motivazione, sviluppando consapevolezza e responsabilizzazione e, dall’altro, deve avere anche contenuti di tipo operativo per mettere in
grado i lavoratori di svolgere al meglio la loro mansione. E’, per-
tanto, un’opportunità di miglioramento, in generale.
Qual è l’atteggiamento dei lavoratori nei confronti dei
dispositivi di sicurezza ?
Dipende dalla cultura presente in azienda. Se l’azienda preme
oltre misura nei confronti della produzione, il lavoratore, pur di
raggiungere l’obiettivo ritenuto prioritario, sarà portato a trascurare la
sicurezza, rimuovendo le protezioni e
non indossando i dispositivi di protezione individuale. Al contrario, se l’azienda cerca di conciliare i due obiettivi della produzione e della sicurezza, il lavoratore adotterà comportamenti più sicuri e non vivrà la sicurezza come un intralcio per la produzione.
Quali sono gli obblighi delle
diverse figure aziendali?
Gli obblighi di massima delle principali figure aziendali sono:
Datore di lavoro:
attua la normativa antinfortunistica,
valuta il rischio presente in azienda e
di conseguenza attua le misure correttive, programma il miglioramento della sicurezza, provvede
all’informazione e formazione dei lavoratori.
Dirigente:
Attua la volontà politica e organizzativa del datore di lavoro in
tema di sicurezza sul lavoro nell’ambito della sua autonomia.
Preposto:
sovrintende alle lavorazioni cui sono addetti i lavoratori subordinati in maniera che le stesse si svolgano in sicurezza
Quali sono le sanzioni?
Le principali sanzioni sono distinte per il datore di lavoro, il dirigente ed il preposto e contemplano diverse ammende o pene a
seconda del ruolo svolto dalla persona e dalla gravità dell’infrazione commessa.
Possono andare da una condanna massima di sei mesi e di otto
milioni di lire per il datore di lavoro o il dirigente, ad un massimo di un mese ed un milione di ammenda per il preposto. La
sicurezza, quindi, non solo è un bene che garantisce tutti, ma è
anche un obbligo che occorre rispettare, pena l’intervento della
magistratura. Stare sicuri conviene quindi a tutti i livelli!
3
ATA
Primo
La termica, nuovi grandi traguardi
“Il settore del tubo per la termica vale per
ATA 16.000 tonnellate all’anno in totale -,
spiega Paolo Rodiani, Responsabile
Commerciale dell’azienda -, con una quota di
mercato in Italia di un buon 70%. Già dal
1976, quando ATA aveva iniziato a produrre
da soli due anni, ci ponemmo obiettivi di
qualità ambiziosi e cominciammo con alcune forniture di prova ai nomi più noti e qualificati del settore caldaie. Dal 1982, al prodotto laminato a caldo venne affiancato il
tubo prodotto con processo ERW con successiva normalizzazione e prove e finiture
appropriate, che ha garantito i più alti standard qualitativi in adesione alle diverse
norme internazionali. Dagli anni ’80 diventammo leader in Italia fornendo le più grosse
Aziende produttrici di caldaie come Biasi,
Ici, Ferroli, Belleli, Unical, Officine di Seveso ed altri ancora”.
Dopo queste affermazioni in campo nazionale, si rese necessario un ulteriore sviluppo che venne trovato nel mercato sovietico.
Per anni ATA portò migliaia di tonnellate nei più grossi stabilimenti della Russia, riuscendo a competere sul piano della qualità con nomi prestigiosi quali Kawasaki e Sumitono, veri
“mostri sacri” del tubo.
“Dimensioni particolari, tolleranze ristrette, gradi di acciaio
personalizzati, ottima lavorabilità ed eccellente saldatura - prosegue Rodiani -, furono le caratteristiche importanti che resero
indiscussa la nostra affermazione su quel mercato, e che spostarono a nostro favore importanti ordini di fornitura.
Poi la crisi politica sovietica, ci portò a rivedere ancora una
Caldaia
ICI
a serpentini
4
Caldaia FERROLI
volta, la nostra posizione sul mercato e puntammo su quello
Europeo, che sapevamo caratterizzato da elevata qualità e forte
frammentazione”.
Pierluigi Pegorari, Export Area Manager, spiega che il lavoro di
sviluppo è stato minuzioso, paziente e capillare.
“Sono stati contattati, negli ultimi anni, tutti i più grossi costruttori di caldaie, boiler e scambiatori di calore di tutta Europa, e
dopo le campionature e l’ottenimento delle necessarie omologazioni, possiamo ora dire di essere i fornitori principali di
aziende come Viessmann , Buderus, Gea, Vaillant, Junker ed
altre”. “Anche sul mercato nazionale - aggiunge Pietro
Repellini, Responsabile tubi speciali area Italia -, si sono avuti
ulteriori rafforzamenti, e l’accesso al mercato dello scambiatore, iniziato col 1996, ci ha permesso di allargare la clientela.
Si è infatti sviluppato e poi consolidato questo importante
settore della termica che ci ha permesso di portare i nostri
tubi saldati, ad esempio, in moltissime raffinerie situate nelle
più svariate parti del mondo, sotto marchi di produttori prestigiosi quali Shell, Esso, Petronas e Mobil.
Attualmente l’impegno di Ata è rivolto alla fornitura di due
importanti progetti: il primo coinvolge l’Fbm Hudson, alla
quale sono stati forniti tubi per circa 10 mila metri che verranno impiegati nella raffineria Aikylation, Plant Taoyuan,
per la Refinery Chinese Petroleum Corporation a Taiwan.
Altra commessa considerevole, in fase di fornitura, coinvolge
il Nuovo Pignone ed è destinata alla Fluor Daniel, grossa
società di progettazione e posa petrolifera paragonabile alla
nostra Snam Progetti. Il materiale, circa 30 mila metri, è
destinato ad Hamaca Venezuela.
Piano
ISP
Training per la zincatura in Messico
Si avvicina l’inaugurazione della nuova linea di zincatura a caldo
Durante la seconda settimana l'apprendimento si è invece spostaper nastri presso lo stabilimento Isp e stanno terminando i preto sul campo, il personale messicano veniva affiancato dagli stuparativi per farla entrare definitivamente
denti italiani che potevano formarsi diretin produzione durante il prossimo mese
tamente sulla linea numero 1 di produzioLa delegazione ‘messicana’
di febbraio. Per preparare il gruppo di
ne: è stato il momento in cui si sono potuuomini che seguiranno il nuovo impiante seguire materialmente tutte le operazioLa delegazione, guidata da Andrea
to, quando sarà operativo, è stato organi. Durante la terza settimana di corso, il
Bianchi, era composta dalle seguenti
nizzato durante lo scorso mese di giugruppo rimasto a Monterrey (produzione)
‘squadre’:
gno un periodo di training di due (o
ha potuto approfondire alcuni particolari
Per la produzione
tre) settimane a Monterrey, in Messico,
tecnici entrando in maggiore confidenza
Carlo Lanzini, Fabio Rossetti, Alessandro
Pigoli, Massimo Natali, Omar Legnazzi,
presso la GALVAK, azienda che appartiecon l’impianto e dissipando gli ultimi
Lorenzo Bassetti, Alberto Piccinini, Marco
ne al gruppo HYLSAMEX. E’ stata la
dubbi rimasti. Nel complesso l’esperienza
Vailati,
Luca
Gerevini,
Luca
Nerotti
Danieli, la ditta che ha fornito all’Isp gli
ha permesso a ciascuno di acquisire una
Per la manutenzione
impianti della nuova zincatura, a orgacerta dimestichezza con il nuovo procediStefano
Carotti
e
Fabrizio
Zilioli
(elettrinizzare il corso presso GALVAK, un’indumento di lavoro, anche se la linea di zinci), Daniele Lazzaretti e Antonio Spedini
stria che possiede già una linea di procatura che è stata impiantata a Cremona
(meccanici)
duzione similare a quella impiantata a
non sarà esattamente identica a quella
Per la qualità
Cremona e dove è presente un vero e
messicana. “Durante la prima settimana –
Geore Bissolati
proprio training-center. La delegazione
afferma Carlo Lanzini - operatori ed istrutdi ISP di 16 persone divisa in tre gruppi
tori erano un po’ “abbottonati”, con il
(Produzione - Manutenzione - Qualità ) è stata accolta all'arrivo
passare del tempo si è invece costruito un rapporto tale che ci ha
in GALVAK anche dal Console Onorario d'Italia a Monterrey Ing.
consentito uno scambio di informazioni completo e, alla fine, il
B.V. Mellone e dopo la visita di presentazione al piccolo ma intelivello del dialogo è stato ottimo. Il personale GALVAK è stato
ressantissimo museo aziendale, nel pomeriggio del primo giorno
molto ospitale anche al di fuori dell'ambito lavorativo organizzanil corso ha avuto inizio. Durante la prima settimana il lavoro è
do un incontro di calcio (Italia - Messico 8 a 1), visite ai dintorni
avvenuto prevalentemente in aula, con lezioni teoriche tese alla
di Monterrey ed una grigliata a fine corso, a sancire la nascita di
familiarizzazione con il processo e sporadiche visite agli impianti.
un ottimo rapporto di collaborazione”.
La squadra Isp
in Messico
per il training
5
Arinox
Primo
Il nastro di precisione guadagna terreno
I risultati ottenuti nella produzione di nastri extrasottili di precisione hanno consentito a Arinox di inserirsi nel numero dei
produttori europei più qualificati in questo settore. Questi traguardi sono stati garantiti grazie al raggiungimento, in pochi
anni, di un elevato standard qualitativo del prodotto: in questo
modo è stato possiblie rispondere prontamente alle richieste di
un mercato sempre più esigente.
In generale, quando si parla di nastro di precisione, si identificano come peculiarità lo spessore e le caratteristiche meccaniche, che devono rispondere ad elevati parametri qualitativi ed
a ristretti limiti di tolleranza. Ma non c’è solo questo.
Arinox ha deciso, infatti, di investire su mezzi e macchinari per
fornire al suo cliente non solo spessori e tolleranze sempre più
ristretti, ma anche larghezze ridotte e di estrema precisione,
specializzandosi nel taglio di nastri stretti: ora è in grado di
fornire larghezze minime di 2,5 mm e con tolleranze di estrema precisione.
Questa possibilità ha aperto ad Arinox mercati in nuovi settori
di applicazione: uno di questi in particolare è rappresentato
dagli utilizzatori di
nastro Inox, con larghezze comprese tra
2,5 e 5 mm, per la
produzione di guarnizioni spirometalliche.
Di spicco tra i prodotti
derivati dai nastrini
stretti, le guarnizioni
spirometalliche sono
un tipo di guarnizione
a tenuta destinate principalmente all'industria petrolchimica
Onshore e Offshore ma
largamente sfruttate
anche nel campo dell’industria nucleare e
negli impianti di trasformazione alimentare ed agricola, e rappresentano oggi, in
Europa, una quota
consistente di consumo di nastro stretto in acciaio inossidabile. Queste guarnizioni sono costituite da un lamierino metallico, opportunamente sagomato e avvolto a spirale unitamente
ad un nastro di materiale soffice di riempimento, generalmente
grafite. Sono particolarmente indicate per compensare i movi6
Dizionario
Le guarnizioni spirometalliche sono
costituite da una striscia continua di
materiale metallico con speciale
profilo sagomato, accoppiata ad
una striscia continua di materiale di
riempimento, avvolte uniformemente a spirale, con tensione di avvolgimenti delle flange dovuti a cicli termici e di pressione, shock o
vibrazioni. La tenuta è il risultato di una complessa azione
combinata di movimenti di compensazione e assestamento fra
lamierino metallico e materiale di riempimento, quando la
guarnizione viene montata correttamente. Le guarnizioni spirometalliche sono più elastiche di qualsiasi altro tipo di guarnizione a base metallo/filler, meccanicamente molto resistenti e
garantiscono una densità uniforme. E’ possibile ottenere densità
diverse in funzione dei
carichi di serraggio e
delle condizioni di
impiego, onde assicurare rendimenti ottimali. La varietà di materiali di cui possono
essere costituite, ed in
particolare quelle in
acciaio Inox, le rendono particolarmente
indicate per performance estremamente
elevate, permettendone
l’utilizzo a temperature
tra i –200°C ed 850 °C
e pressioni variabili da
0 a 350 bar. Questa
flessibilità di utilizzo e
la maggior durata in
servizio hanno permesso alle guarnizioni spirometalliche di
andare a sostituire progressivamente le guarnizioni di vecchia
concezione in materiali compositi differenti, garantendo di
conseguenza un minor numero di interventi di manutenzione
sugli impianti.
Piano
Ilta
Aeroporto di Düsseldorf con i nostri tubi
La copertuta
dell’aeroporto
con tubi Ilta
Ilta Inox partecipa all’architettura del terzo millennio.
Era il 1996 quando, nell’imminenza della fiera “Tube”, un grosso
incendio distrusse una parte dell’aereoporto di Düsseldorf, capoluogo del Nord Rhein Westfalen, lo stato federale più grande della
Germania, che conta 18 milioni di abitanti, e comprende la Ruhr,
zona che per decenni ha avuto solo un significato: produzione di
acciaio. L’aeroporto di Düsseldorf, terzo in ordine di grandezza
in Germania dopo Francoforte e Monaco, costituisce il motore
attorno al quale ruota l’economia della città, considerata il luogo
per eccellenza delle fiere internazionali. Per ragioni di sicurezza
le autorità decisero la ricostruzione completa dell’aeroporto,
l’occasione permetteva di ripensare integralmente lo scalo
ampliandolo e rendendolo più moderno. Durante la ricostruzione, Ilta Inox, attraverso le sue diverse organizzazioni commerciali
presenti in Germania, venne coinvolta per una fornitura di tubi
decorativi.
Laddove però si dovettero conciliare aspetti decorativi e particolari necessità funzionali, Ilta Inox venne interpellata direttamente
da una delle maggiori organizzazioni commerciali tedesche, per
sviluppare un nuovo prodotto da impiegare per la struttura di
copertura della parte esterna dell’aereoporto.L’ordine prevedeva
la fornitura di 53.500 metri di tubo diametro 30 x 1.5, in lunghezze fisse in materiale 316L. La particolarità di quest’ordine,
che ha coinvolto in misura consistente sia i tecnici che i responsabili della qualità della Ilta Inox, sta nell’aspetto superficiale del
tubo, ottenuto attraverso un appropriato utilizzo del decapaggio.
Il problema più importante da risolvere era costituito dalla
necessità che i tubi assorbissero la luce solare senza emettere
riflessi o contenendoli il più possibile: una eccessiva riflessione
avrebbe, infatti, creato problemi agli aerei durante la fase di
atterraggio. Ragioni di sicurezza innanzitutto, quindi. A questo si
è aggiunto il problema estetico della omogeneità con il resto
della struttura. I nostri tecnici, quindi, hanno dovuto studiare
come ottenere una superficie che da una parte assorbisse la luce
e dall’altra fosse omogenea al resto della struttura. Il risultato
dopo numerose prove presso il nostro stabilimento è stato raggiunto perfettamente e molto apprezzato dalla committenza.
L’ordine è stato eseguito in tempi eccezionali per poter garantire
l’installazione della struttura entro i termini previsti per l’inaugurazione avvenuta durante l’estate. “Ancora un sincero ringraziamento ai tecnici e ai responsabili della qualità – afferma Abele
Scazzina, amministratore delegato dell’Ilta di Robecco -, che
hanno permesso di associare, una volta di più, il nome Arvedi,
con la qualità dei suoi prodotti, al prestigio delle realizzazioni di
questo millennio, perseguendo in modo preciso quella che è, da
sempre, la filosofia aziendale del nostro Gruppo”.
7
Persone
Arinox
Nuovi investimenti e prospettive di mercato
In vista del raddoppio
della capacità produttiva,
legata agli investimenti
già avviati,
l’ufficio commerciale
di Arinox ha l’importante
compito di analizzare
l’andamento
delle vendite registrato
per gli anni 2000/2001
e tracciare i programmi
per il futuro
Gruppo 1
Nella fotografia sopra,
a partire da sinistra
Gabriella Pilu,
Carolina Eleveld,
Pietro Mauri, Daniela Gandolfo,
Patrizia Capra discutono
dell’andamento
delle vendite
per il 2000/2001
Gruppo 2
Nella foto qui accanto Daniela
Gandolfo
(di spalle), Patrizia Capra, Aldo
Brighina,
Alberto Bagna, Gabriella Pilu,
Carolina Eleveld, Pietro Mauri
esaminano
le prospettive future
A destra, nella foto
del terzo gruppo
Aldo Brighina,
Alberto Bagna,
Gabriella Pilu,
Carolina Eleveld,
Pietro Mauri,
Patrizia Capra
8
Gruppo 3
Ata: il capannone dell’ex
acciaieria riconvertito per
il nuovo reparto tubi
Grandi investimenti
Isp: la sezione di
uscita della nuova
zincatura coils
Arinox: il nuovo
laminatoio 6ZHi
ai nastri di partenza
Arinox: il reparto
tubi ex Gilby
9
Persone
Borse di studio, ecco i migliori
ono state consegnate venerdì 30
novembre le
borse di studio per i
migliori studenti scelti fra i figli dei dipendenti delle aziende
cremonesi del
Gruppo. Per l’area
ligure la consegna è
prevista a breve.
Ecco in nomi dei
ragazzi gratificati con
un premio in denaro,
simbolico ma significativo per il loro
impegno costante nel
mondo della scuola e
della formazione.
S
Isp
Alessandra Capoani,
Ilaria Dadda, Michela
Fornasari, Romina
Girelli, Elisa Sartori,
Ilaria Sudati, Sue
Ellen Alquati, Dora
Bosi, Simone
Granata, Sara Licci,
Melissa Monfredini,
Ramona Salami
Ata
Tatyana Biazzi,
Lorenzo Di Meo, Samantha Maffezzoli, Federica Mazzetti,
Francesca Moglia, Sara Neviani, Andrea Zanchettin, Emanuele
Riviera, Elisa Stefanoni
Il Css, azienda del Gruppo con sede a Corbetta, in
provincia di Milano, cambia dopo anni il suo logo. Qui
sopra potete trovare la nuova immagine, studiata e
curata dallo studio grafico Testa di Cremona, che ha
10
Ilta
Ramona Bertoni, Michela
Cremaschini, Elena
Ferrari, Anna Maggi,
Andrea Mazzolari, Maria
Chiara Mazzolari, Oanh,
Giang e Quyen Truong
Hoang, Pierpaolo Uberti,
Matteo Azzini, Giada
Arienti, Maria Pedroni,
Elena Mazzolari, Stefania
Stringhini
Css
Ruggero De Ponti
Arvedi Commercio
Rossana Tadioli,
Alessandra Belotti, Elena
Corbari, Sandro Ghidotti
Finarvedi
Mattia Leoni, Irene Maffini
Ecco i nomi, qui di seguito, dei premiati
dell’Arinox.
Arinox
Cristiano Alpignani,
Pamela Belloglio, Cristian
Bertani, Francesca
Bottero, Maddalena
Canepa, Lucia Defilippi,
Giulia Gandolfo, Elisa Laconi, Laura Lutzu, Diego Mancosu,
Valentina Muzio. Per l’Ilta Inox, Elisa Repola, Luca Bacigalupo,
Matteo Cavallero, Manuela Meli, Moira Rivara
seguito la linea e l’immagine grafica di molte aziende
del Gruppo.
La nuova linea del Centro Servizi Siderurgici è
improntata ad una grande ed incisiva semplicità.
& Fatti
La tecnologia Isp fa scuola
a tecnologia e il processo Isp continuano a suscitare grande interesse
nel mondo degli specialisti del settore. In due occasioni, presso la sede
dell’Associazione Italiana di Metallurgia di
Milano sono state presentate relazioni
sulla tecnologia Isp.
Durante la prima giornata di studi, il 27
giugno scorso, dedicata alla
“Solidificazione sottile, thin and strip
L
casting”, Andrea Bianchi dell’Isp con
Carlo Mapelli del Politecnico di Milano
hanno presentato una relazione dal titolo
“Stato tecnico dell’acciaio durante il
colaggio in sottile: dalla solidificazione
alla laminazione”. Il 4 luglio il tema della
giornata era “L’iniezione nell’acciaieria al
forno elettrico” e Massimo Fonda dell’Isp
con Lino Ghirardelli dell’Elti di Sovere, in
provincia di Bergamo, sono intervenuti
sul tema “Close to the steel application –
Progetto multifire Isp”
Il 12 ottobre presso l’Università di
Brescia, durante il convegno “Clean steel
2”, Antonio Guindani e Giorgio Sandonà
dell’Isp con Carlo Mapelli del Politecnico
di Milano hanno presentato una memoria
dal titolo “Controllo del contenuto inclusionale in un acciaio HSLA prodotto con il
processo ISP Arvedi”.
Made of steel, la nuova immagine dell’acciaio
ilanciare l’immagine dell’acciaio, è questo il progetto della
nuova campagna pubblicitaria Made of steel che inizia quest’anno e durerà fino al 2003 e che vede coinvolto un gruppo di produttori di acciaio e due delle più grandi agenzie pubbliciatrie europee, Springer & Jacoby di Amburgo e Publicis di
Parigi. Il budget del progetto è di 50 milioni di euro, investiti per
restituire al materiale un posto significativo nell’immaginario di
tutti. La scelta dei creativi è quella di mostrare numerose applicazioni dell’acciaio, fra le più creative e fantasiose, per valorizzare il
ruolo di questo materiale che è presente in tante forme nella
nostra vita di tutti i giorni. “Cosa hanno in comune – recita la
campagna – un pacemaker e un ponte sospeso? Cosa unisce una
macchina del caffè e un ottovolante? Qual è il comune denominatore di una automobile e di un anello? L’acciaio appunto, il materiale nel quale si fondono sicurezza, convenienza e immaginazio-
R
ne”. L’idea della campagna pubblicitaria, che può apparire quantomeno inusuale, è tesa a ‘rinnovare’ l’immagine del materiale,
troppo spesso considerato, negli ultimi anni, pesante e sorpassato.
L’acciaio, per contro, “è usato ovunque siano richieste alte prestazioni, sicurezza e solidità”.
“Senza l’acciaio – afferma il portavoce dei creativi – non ci sarebbero state molte delle scoperte che hanno segnato lo sviluppo tecnologico dell’ultimo secolo”. Per questa campagna saranno usate
immagini (nella foto) che mostrano quanto l’acciaio è divenuto
una parte del nostro vivere moderno, anche più di quanto si possa
normalmente pensare. Ogni fotografia vuole enfatizzare il ruolo
del materiale nei suoi diversi aspetti: un sub in una gabbia fronteggia uno squale, quale fotografia poteva dare più di questa l’idea di
sicurezza che l’acciaio fornisce. Per altre informazioni visitare
www.made-of-steel.com n
11
Infaticabile organizzatore di eventi sportivi
è da tre anni l’animatore del Trofeo Arvedi
riservato a giovani nuotatori cremonesi
“L’attività fisica, come il lavoro, insegna
lo spirito di corpo e la voglia di far bene”
no sportivo nato, diviso fra la passione per la bicicletta e
l’amore per il nuoto. Renato Ferrari, entrato in azienda
all’Ata il 28 novembre del 1977, ha trascorso la fine della
sua carrirera professionale nello stabilimento in riva al Canale
navigabile. Proveniva da una carriera iniziata nelle Ferrovie
dello Stato, come portabagagli, ed il passaggio allo slitter gli
cambiò la vita.
“Una delle prime cose che mi colpirono era lo spirito del lavoro, si era tutti caricati, tesi ad ottenere un risultato che facesse
migliorare l’azienda, c’era anche un maggiore spirito di corpo.
Mi legai subito ai colleghi e pur avendo gli alti ed i bassi che
tutti possono avere sul lavoro, venuto il giorno della pensione
andai a salutare gli amici in mensa e mi venne un grandissimo
magone. Ero contento di riposarmi ma mi spiaceva mollare un
ambiente così intenso, allora, senza dubbi di sorta, decisi di
rimanere a disposizione. Ancora oggi se c’è qualcosa da fare,
qualche lavoretto per l’associazione pensionati non mi tiro mai
indietro. Mi accorgo che il mio legame con l’azienda è profondo, se leggo sui giornali che le cose vanno bene sono contento,
partecipo ancora, almeno con lo spirito”.
U
Persone
Renato Ferrari
nella sua tenuta
sportiva
Renato Ferrari,
la vita e lo sport
La vita di azienda è stata ricca di stimoli, di gioie ed anche, in
qualche momento, di tensione. “Il lavoro diventa per tutti una
parte fondamentale della propria esistenza. Chi sono i tuoi compagni, chi sono i tuoi superiori, queste sono le cose importanti.
Periodi che vanno meglio di altri, momenti in cui può esserci
qualche attrito, anche questi episodi ti legano emotivamente al
tuo lavoro. Gioie e dolori alla fine arricchiscono i ricordi e la
vita di un uomo”.
Ora il suo tempo è dedicato allo sport, al mantenersi in forma.
“Sono iscritto alla Federazione Nuoto da una vita, prima come
nuotatore, poi come giudice di gara. Una delle mie gioie è l’organizzazione del trofeo Arvedi: vedere un centinaio di bambini
con la nostra maglietta che sfilano fa sempre un grande effetto.
Sarà la mia passione per il nuoto, ma sono convinto che sia
uno sport formativo, che educa a valori sani, che permette di
capire lo spirito di squadra a anche di correre da soli. Non
12
sono un appassionato della competizione a tutti i costi, anche
quando vado in bicicletta preferisco il cicloturismo alla gara,
anche solo fra amatori”.
Ora Renato Ferrari si propone come uno dei pensionati più attivi, il suo obiettivo, insieme ad altri amici, è quello di rivitalizzare l’Alpa, l’associazione pensionati del Gruppo, e darsi da fare
per far mantenere vivi i legami fra i lavoratori ritiratisi ed il
Gruppo.
“Sono in giro tutto il giorno ed incontro tanti ex colleghi, la
voglia e l’interesse a visitare gli stabilimenti, il desiderio di trovarsi, di fare qualcosa insieme è sempre forte. Già la pubblicazione di Arvedinforma è stato un passo inmportante, perché ci
tiene aggiornati: rimane comunque molto forte anche il desiderio di vedere personalmente le macchine, di seguire le innovazioni tecnologiche. Non sembra ma il lavoro è, in un certo
senso, ancora una parte della nostra vita”.
& Fatti
Natale,
è festa con l’Alpa
na cena nella nuova mensa Isp. Così l’Alpa, l’Associazione
lavoratori e pensionati del Gruppo Arvedi, si ritrova per
festeggiare insieme il Natale. E saranno proprio gli ex
dipendenti a inaugurare l’importante struttura sorta in tempo di
record nel piazzale antistante lo stabilimento cremonese.
Il gruppo si ritroverà quindi il 16 dicembre in mattinata: prima
del pranzo è stata infatti organizzata una visita guidata a tutti i
processi produttivi dell’impianto Isp.
Sarà un’occasione unica per vedere non solo tutto lo stabilimento all’opera, ma anche per visitare, fra i primi, l’innovativa
linea della zincatura che proprio in questi giorni sta facendo le
prime prove “in bianco”, per diventare operativa definitivamente con l’inizio del prossimo anno.
U
I pensionati Alpa, toltisi ogni tipo di curiosità sulle innovazioni
tecnologiche, potranno collaudare la nuova mensa con un
pranzo conviviale nel corso del quale verrà presentato il calendario delle iniziative dell’Associazione Pensionati e verrà stabilito anche un programma di massima delle attività del prossimo
anno. In questa occasione partirà poi la campagna tesseramento per l’anno 2002 e verranno anche illustrate le nuove convenzioni che l’Alpa sta concludendo con alcuni esercizi commerciali cittadini, che permetteranno agli associati di avere alcuni
sconti ed agevolazioni particolari.
L’occasione di incontro si preannuncia quindi unica.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a Claudio Resemini, presso
lo stabilimento Isp. Tel. 03724781
L’Isp, impresa “da conoscere”
“Conoscere l’impresa” è un corso di
introduzione al management per laureandi e neo-laureati di facoltà non economiche, organizzato dalla Facoltà di
Economia della Università Cattolica di
Piacenza e Cremona. Questo corso, che
ha avuto un buon successo, era alla sua
prima edizione quest’anno ed ha avuto
come suo momento culminante la visita,
il 9 novembre scorso, dello stabilimento
Isp a Cremona. L’idea di questo corso
era quella di mostrare a giovani laureati
provenienti da facoltà umanistiche, tecniche o scientifiche le strutture aziendali
dall’interno . A guidare la delegazione dei
partecipanti al corso è stato l’ingegner
Angelo Sinelli della Finarvedi.
“Abbiamo illustrato loro – afferma l’ing.
Sinelli – la tecnologia Isp, soprattutto per
quanto riguarda i suoi aspetti economicostrategici. Non abbiamo, infatti, parlato
solo di tecnologia, ma anche dei vantaggi
competitivi che un processo innovativo
come quello Isp comporta. Ovviamente,
una volta vista la linea, molti si sono
anche interessati a come funzionasse ed
hanno potuto apprezzare la novità di uno
stabilimento all’avanguardia come il
nostro. Il fatto che poi non fossero degli
specialisti ha fatto sì che le domande, per
forza più generiche ma non per questo
meno profonde, dimostrassero un
apprezzamento globale per l’idea Isp”.
13
Persone
Ricordando Carlo Balzarini
na perdita che addolora tutti noi che lo abbiamo
conosciuto - afferma il Cavalier Giovanni Arvedi, presidente del Gruppo -, in tanti anni di stretta collaborazione e di lavoro serio, duro e coraggioso”.
Affabile e fermo. Chi ha conosciuto l’ingegner Carlo Balzarini, sul
lavoro come nella vita privata, lo ricorda così, sempre abile nel
conciliare un carattere forte e deciso alla capacità di farsi ascoltare e benvolere. Nato alla fine di marzo del 1940 era entrato in
Ata, al tubificio, come si dice familiarmente, l’11 luglio del 1979,
come direttore della manutenzione.
Nel 1988 era passato alla Holding
del Gruppo, la Finarvedi, come
direttore del personale di tutte le
aziende: in questo ruolo potè
esprimere al meglio le sue qualità
professionali e soprattutto umane.
“Aveva – afferma Claudio Resemini,
suo successore ed amico – una
grandissima capacità di relazionarsi con gli altri. Anche durante le
trattative sindacali, che sono fatte
di incontri lunghi e complessi,
aveva il pregio di sapersi far ascoltare dagli interlocutori e di saper
sdrammatizzare i toni quando
occorreva. Aveva un carisma universalmente riconosciuto che faceva sì che fosse praticamente impossibile rompere una trattativa gestita
da lui: era fermo sulle sue posizioni, ma sapeva ascoltare e soprattutto alleviare i toni quando la situazione rischiava di infiammarsi”.
Una calma che era in primo luogo
interiore, tipica degli uomini che hanno un rapporto stretto e
sereno con la natura. Era, infatti, un amante della montagna,
delle lunghe passeggiate, dello sci, passioni che l’avevano portato
a scegliere il corpo degli alpini durante il servizio militare. E proprio nella veste di alpino in congedo (guai a dire ex alpino) era
stato uno degli animatori ed organizzatori del Raduno Nazionale
dell’Associazione Alpini tenutosi due anni fa proprio a Cremona.
Si era ritirato dal lavoro il primo gennaio del 1995 ma la pensione non era certo coincisa con un meritato riposo. Sempre attivo
e instancabile si era occupato subito di molteplici attività, fra le
quali la gestione, da presidente, della Canottieri Stradivari, società
“U
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Ex direttore del personale del Gruppo,
è mancato il 18 settembre scorso
Amante della montagna, passione coltivata
fin da quando era ragazzo,
era noto e stimato per la sua capacità
di trattare con le persone con affabilità e fermezza
nata anche grazie ai suoi sforzi.
Per un certo periodo aveva anche
seguito le attività dell’Alpa, l’associazione dei pensionati Arvedi,
spinto dal forte legame che aveva
con tutti i dipendenti del Gruppo
che per molti anni erano stati
‘sotto il suo controllo’, paterno ed
amichevole.
Socievole e conosciutissimo in
città, era amatissimo da chi aveva
avuto la fortuna di lavorare al suo
fianco.
Lo ricorda con grande affetto
anche Mario Manzia, presidente
dell’Associazione Alpini di
Cremona, che ha diviso con
Balzarini la passione per la montagna e l’orgoglio del corpo militare
più amato in Italia. “Ho avuto
modo di conoscerlo bene quando
dovevamo preparare la settantaduesima adunata nazionale a
Cremona. Con molta umiltà e
disponibilità abbiamo percorso
tutte le tappe e Carlo non ha mai fatto mancare il suo entusiasmo
e la sua professionalità. Sapeva vedere le cose da alpino, con spirito di sacrificio e altruismo, senza mai una parola di troppo o
una lamentela. Per tradizione, noi alpini abbiamo l’ingenua presunzione di non morire ma di andare avanti e di avere un paradiso di penne mozze e un generale che continua a guidarci nell’azzurro cielo infinito. Sono sicuro che Carlo ora è lassù.
Vorrei ricordarlo sempre, alla testa delle centoventisette bandiere
tricolori che chiudevano la nostra adunata, mentre portava orgoglioso la mano ferma alla tesa del cappello, del nostro onorato
cappello alpino”.
& Fatti
Gloria in excelsis
Cattedrale di Cremona
domenica 16 dicembre 2001, ore 21
A. VIVALDI, Magnificat in sol minore RV610
G.F. HAENDEL, Concerto in Fa per organo e orchestra, op. 4 n. 4
W.A. MOZART, Gloria, dalla Grande Messa in do minore K427
ESECUTORI
soprano I
soprano II
tenore
organo
Ilaria Geroldi
Annamaria Calciolari
Gianluca Ferrarini
Marco Ruggeri
Orchestra da camera “I virtuosi italiani”
Cappella musicale della Cattedrale di Cremona
Direttore Fulvio Rampi
Un Natale in musica
a Fondazione Arvedi Buschini, come è ormai consuetudine,
anche quest’anno sostiene il tradizionale concerto di
Natale della Cappella Musicale della Cattedrale di Cremona.
Domenica 16 dicembre, alle ore 21 in Cattedrale, il Coro diretto dal maestro Fulvio Rampi, accompagnato dall’Orchestra da
camera “I virtuosi italiani”, proporrà un percorso musicale in
preparazione alle festività natalizie.
Il programma si compone di brani corali e solistici molto impegnativi, appartenenti a veri monumenti musicali quali il
Magnificat di Antonio Vivaldi ed il poderoso “Gloria” della
Grande Messa in Do min di W. A. Mozart.
I due affreschi corali sono separati da un piacevolissimo con-
L
certo per organo ed orchestra di G. F. Haendel.
Anche quest’anno il Concerto natalizio della Cappella Musicale
si pone come significativo momento di riflessione sui misteri
del Natale e rappresenta una ulteriore conferma della vicinanza
della Fondazione nei confronti delle attività della Cattedrale.
Un appuntamento con un’iniziativa resa grande dalla qualità
musicale dei suoi esecutori e dall’impegno costante che dimostrano con abnegazione nel corso dell’anno.
L’organo Mascioni nelle mani del grande Radulescu
l concerto di Sant’Omobono in Cattedrale, sostenuto e promosso dalla Fondazione Arvedi-Buschini in collaborazione
con l’associazione Marc’Antonio Ingegneri, è stato un momento
unico per gli amanti della musica sacra. Lunedì 12 novembre il
maestro Michael Radulescu, considerato unanimemente il
miglior organista al mondo, si è esibito in Duomo, portando il
grande organo Mascioni ad esprimere tutte le sue potenzialità
musicali. Il programma, denso e ricco, non sempre semplice,
ha mostrato la complessità espressiva dello strumento, attraverso l’esecuzione di musiche di Muffat, Froberger, Vivaldi, Bach,
Brahms e dello stesso Radulescu. L’intensità emotiva del
momento è stata coronata da una liberatoria e trascinante
Tripla Fuga in mi bemolle maggiore di Bach.
Il concerto è legato al tradizionale corso di interpretazione
organistica tenuto dallo stesso maestro Radulescu e promosso
dalla Fondazione Arvedi Buschini.
I
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La tecnologia ISP
Giovanni Roverselli,
scultore cremonese,
e l’acciaio
diventa scultura
L
e sue sculture
nascono da
lamiere di
acciaio prodotte nelle
nostre aziende, talvolta da rottami raccolti
nei nostri magazzini.
L’acciaio ovvero la
sfida, la materia per
eccellenza da dominare in un confronto
estenuante, da modellare con fatica ed
ingegno ed infine da
contemplare nel suo
inesorabile invecchiamento.
Sotto i colpi del martello che rimbombano nel silenzio dell’antica corte di
Stagno Lombardo
scelta da Vanni Roverselli come studio, prendono corpo, da
anonime lamiere o da pezzi di ferro contorti e abbandonati,
forme nate dalla sua fantasia, vissute solo nella sua mente e
frutto di un’intensa ricerca artistica e stilistica. Proprio al ferro,
ai suoi uomini ed alla sua lavorazione ricca di storia e di tradizioni lo scultore cremonese ha voluto dedicare l’opera
Tecnologia ISP : ispirata a questa rivoluzione nel mondo siderurgico, vuole essere un inno all’ingegno dell’uomo, alla scienza
che lo porta a sottomettere la materia. In questa opera Roverselli
si esprime in un linguaggio a suo modo figurativo; nella forma
la scultura coglie gli aspetti fondamentali del processo ISP: il
movimento verticalizzante viene tagliato con straordinaria forza,
e così equilibrato, da un movimento orizzontale che va progressivamente ad esaurirsi, a perdere consistenza assottigliandosi.
Lo spazio è riempito dall’alternarsi di vuoti e pieni che riflettono
Arvedinforma
Notiziario di informazione
del Gruppo Arvedi
Direttore
Federico Mazzolari
Coordinamento editoriale
Giovanni B. Magnoli per Epoché
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Fotografie
Mino Boiocchi Art Photo,
Archivio La Provincia
Stampa Arti Grafiche Persico
Hanno collaborato: Umberto
Albarosa, Alberto Bagna, Samantha
luci e ombre, il cui gioco è accentuato da tocchi di grafite: i blocchi di ferro, che saldati
insieme costituiscono il corpo dell’opera,
sono scelti nella forma, modellati e posizionati
con cura. I segni graffiati, scolpiti nel ferro,
espressione del percorso stilistico dell’autore,
ne rappresentano la firma indelebile del linguaggio che trova le sue radici in culture lontane negli anni e nello spazio. Certo è che il
valore di Roverselli non permette invece
dubbi, solo scorrendo la sua carriera artistica.
Partendo dalle esperienze pop europee, attraverso l’uso di legno e marmo, Giovanni
Roverselli ha sviluppato la propria poetica,
frequentando lo scultore
toscano Giovanni Gozzano.
Siamo negli anni Settanta e
arrivano i primi concorsi e le
prime rassegne a Milano.
Contemporaneamente arrivano le prime influenze degli
artisti materici e l’interesse
per il ferro, il rame, la vetroresina e una vasta gamma di
materiali diversi. Finché, nel
1981, è il momento della
prima mostra personale al
Poliedro di Cremona, cui seguono momenti di studio e altre
esperienze artistiche in tutta Italia. Oggi la ricerca di Giovanni
Roverselli non è terminata, ma anzi ha imboccato una strada
sempre più innovativa e allo stesso tempo arcana: alla complessità del soggetto rappresentato, lo scultore cremonese contrappone una linearità delle forme quasi metafisica, come nel caso di
“Tecnologia Isp”; ma anche nella rappresentazione del corpo
femminile intuito nella semplice curvatura di una lastra di ferro,
come a dire che nulla è più complicato e insieme armonicamente semplice della Natura.
Bartolometti, Giovanni Capellini,
Antonio Guindani, Carlo Lanzini,
Luciano Manini, Mario Manzia,
Elena Manzini, Tiziano Neviani,
Giulia Parchi, Pietro Repellini,
Claudio Resemini, Paolo Rodiani,
Abele Scazzina.
Finarvedi
P.zza Lodi 7
26100 Cremona
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