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Arvedi
informa
ARINOX
Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi
N.14
-
A U T U N N O
2 0 0 4
La novità
degli incontri
in Fondazione
ATA
CSS
ILTA INOX
ACCIAIERIA
ARVEDI
‘Fiduciosi ma attenti’
Come affrontare un’economia malata
l 2004 si avvia alla conclusione in modo più che positivo per il nostro Gruppo. Le recenti previsioni formulate dai produttori mondiali della siderurgia, riunitisi a
Istanbul per la conferenza internazionale prevedono per il
2005 un anno ancora soddisfacente.
Noi siamo fiduciosi ma attenti; attenti e pronti, con
impianti, qualità dei prodotti e conoscenza a produrre
qualità di acciai sempre più elevate per le sempre più esigenti richieste degli utilizzatori finali. Il nostro lavoro, nelle
imprese del nostro Gruppo sono i prodotti speciali: acciaio
e tubi di qualità.
So bene che è un impegno, so bene che la qualità si ottiene con uomini, impianti tecnologicamente avanzati e una
particolare attenzione;
ma questo è il nostro
spazio, questo è il terreno su cui un domani ci
sentiamo di difenderci
da qualsiasi concorrente E’ cominciato da qualche mese un
e magari anche di attac- ciclo di incontri organizzato dalla
care.
Fondazione Arvedi Buschini per
L’Acciaieria di Cremona approfondire temi di economia e
ha allo studio, da tempo, cultura. Il primo incontro ha
un impianto per la preparazione del rottame che consentirà di aumentare la
produttività del forno elettrico ed un VOD cioè un impianto di degasaggio dell’acciaio che permetterà di ampliare
il mix produttivo all’alta qualità.
Inoltre in agosto, con successo, abbiamo messo in marcia il revamping della colata continua che con l’ampliamento dell’acciaieria ci permetterà di superare il milione
di ton di coils.
Anche in Arinox i nuovi impianti, passivazione e laminatoio a freddo, stanno fornendo buone prestazioni, stiamo
continuamente migliorando il nostro mix produttivo e
l’impegno da parte di tutti sta dando come è giusto buoni
risultati.
La società Ilta è impegnata in un significativo aumento di
produzione, nuove costruzioni saranno finite nell’anno in
corso e il prossimo anno supereremo le 50.000 ton di tubi
di alta qualità.
Anche l’aspetto tecnologico è in massima evidenza con
I
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nuove installazioni per il decapaggio e la ricottura in linea
e la costante attenzione alle velocità degli impianti di saldatura laser.
La società A.T.A. si sta riprendendo con rinnovata motivazione e determinazione; stiamo lavorando per il rilancio
tecnologico e produttivo delle macchine saldatrici e per il
nuovo lay out di tutta la fabbrica.
Tutte le imprese sono impegnate in progetti che mirano
alla riduzione dei costi, all’ampliamento di gamma produttiva sulle soglie alte di qualità.
La nostra è una scelta
di fondo, all’economia
di scala abbiamo sempre preferito e investito
nella economia di valore aggiunto.
Per dirla fra noi; noi non
abbassiamo la guardia
anzi in questi momenti
ci rafforziamo con la
massima concentrazione e determinazione
visto protagonista Giuseppe
per far si che, forti delle
Turani, editorialista economico
nostre
conoscenze
de La Repubblica. Il vice-presidente di Mediobanca Carlo
della qualità del nostro
Salvatori ha tenuto il secondo.
prodotto, i nostri clienti
diventino sempre più
interessati, affezionati e numerosi.
L’economia europea e italiana non stanno riprendendosi.
La tanto attesa ripresa non c’è.
Anzi il potere di acquisto diminuisce così come la nostra
competitività sui mercati mondiali. Il sacco è vuoto e i
buchi della cintura stanno per finire. Questo gli Italiani lo
sanno e lo sentono nelle loro famiglie tutti giorni.
Ora bisogna che le imprese si rimettano a produrre e a
fare utili per riempire il sacco del Pil: chi altro può farlo?!
Quale altra alternativa ?
E’ tempo di decidere una politica che favorisca gli investimenti e riduca la spesa pubblica; in modo da poter
ridurre le tasse alle famiglie e alle imprese per riavviare
consumi, produzione e sviluppo.
Cav. Lav. Giovanni Arvedi
Per il Gruppo sono stati anni
di grandi investimenti fatti
nel pieno rispetto dell’ambiente
e miranti anche al recupero dell’esistente
Bilancio di sostenibilità:
quando la trasparenza è di casa
l Gruppo Arvedi ha varato in questi mesi un impegnativo
progetto di ricerca finalizzato a verificare e qualificare il
rapporto tra l’azienda e la comunità che la ospita, migliorando anche - ove necessario - la qualità dei propri comportamenti. E’ un percorso lungo che arriverà presto in porto e che
porterà alla redazione definitiva di un Bilancio Sociale (oggi
meglio definito Bilancio di sostenibilità) del Gruppo.
Nell’ambito di questo progetto - caratterizzato da elevata complessità e innovatività - vi è quindi la definizione del Bilancio di
Sostenibilità in grado di descrivere e misurare la compatibilità
dell’impresa con il proprio ambiente e la qualità dello scambio
impresa-comunità. Si tratta di un progetto di avanguardia che
pone la nostra società nel ristretto numero di grandi aziende
che a livello mondiale vogliono monitorare e valutare non solo
la loro efficienza economica, ma anche le conseguenze sociali e
ambientali del loro operato. Si tratta anche di un tentativo di
concepire in modo avanzato lo stile di gestione aziendale, attento a tutte le dimensioni dell’attività di impresa. La ricerca è condotta dal professor Alberto Martinelli dell’Università degli Studi
di Milano, già presidente dell’Associazione Internazionale di
Sociologia con la collaborazione del professor Antonio Chiesi,
Direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
dell’Università degli Studi di Trento.
Il bilancio di sostenibilità è già abbastanza diffuso nel mondo
anglosassone e negli ultimi anni ha iniziato a diffondersi anche
I
in Italia, affiancandosi al Bilancio d’esercizio, ed integrandosi
con esso per fornire una rappresentazione completa del ruolo
dell’impresa in termini economici generali, sociali, ambientali,
culturali nel contesto in cui opera. Con il bilancio di sostenibilità il Gruppo verrà visto non solo come portatore di valore per
gli azionisti ma portatore e distributore di valori anche per i
dipendenti, i clienti, i fornitori, le scuole, la pubblica amministrazione, la comunità, in sostanza come una entità che ha un
ruolo non solo economico, ma anche sociale, culturale ed
ambientale. Questo bilancio del Gruppo tocca e quantifica
sostanzialmente questi temi, ossia: le principali tappe dell’impresa, le valenze innovative, le produzioni, posizioni sui mercati, la creazione e distribuzione di valore sul territorio, dinamiche occupazionali, caratteristiche sociali, formazione e sviluppo professionale, sicurezza, ambiente di lavoro, rapporti con il
territorio, dinamiche clienti e fornitori, sistema di garanzia per
prodotto, sicurezza e ambiente, indotto, strategie future in un
quadro di sviluppo sostenibile.
Una fase essenziale della ricerca è rappresentata dall’indagine
con questionario destinata ad analizzare la composizione sociale, le motivazioni, le preferenze e i giudizi di un campione rappresentativo del personale del Gruppo Arvedi. I dati, elaborati
dall’Università di Trento in forma assolutamente anonima, sulla
base della normativa a tutela della privacy permettono di tracciare un profilo analitico anche delle tipologie di dipendenti.
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Focus
Primo
Il valore di un
n’impresa è riconosciuta come soggetto economico,
sociale, ambientale, culturale e relazionale. Negli ultimi
anni, si è sviluppato, in Italia ed a livello internazionale, il
concetto di responsabilità sociale dell’impresa (social responsibility) verso tutti gli attori che intrattengono rapporti diretti,
ed indiretti, con essa. La responsabilità sociale, che considera
tutti gli ambiti descritti, è stata concretamente introdotta nella
vita d’impresa attraverso alcuni strumenti. Tra questi strumenti,
sta prendendo piede proprio il Bilancio Sociale, che rappresenta una forma di rendicontazione sociale, con la quale l’impresa
“allarga” il dato economico ponendo l’accento sul valore sociale, culturale e relazionale della propria attività. L’obiettivo è
completare l’informazione che si offre a clienti, fornitori e
società civile, per ottenere feed back utili ad indirizzare la futura attività dell’impresa.
Mentre a livello internazionale (USA e Inghilterra) vi sono esperienze di organismi predisposti alla formulazione di schemi utili
al fine di omogeneizzare i Bilanci Sociali, e alla verifica del
rispetto di alcuni parametri, oppure addirittura vi sono riferimenti legislativi (Canada e Francia), in Italia l’attenzione al
Bilancio sociale è arrivata un po’ in ritardo, ed è stata introdotta
nel 1998 con una prima forma di osservatorio, composto anche
da docenti ed esperti d’impresa, sul tema della responsabilità
sociale definito “Gruppo di studio per la statuizione dei principi
di redazione del Bilancio Sociale” (GBS) che ha prodotto un
documento per la redazione del bilancio sociale, nel quale viene
individuata la struttura ed anche i principi da rispettare. Il
Bilancio Sociale ha destato attenzione all’interno della Pubblica
Amministrazione, inizialmente a livello di Enti pubblici economici e ultimamente anche di Enti Locali. Effettivamente esso rappresenta uno strumento adatto alle esigenze proprie delle autonomie locali oltre che per aziende di una certa rilevanza.
Vediamo perché. Si predispone il Bilancio Sociale perché ci si
pongono alcune domande: quante cose abbiamo fatto? Quante
risorse abbiamo gestito e a chi sono finalizzate? Quante iniziative
abbiamo attivato ed in che modo sono state portate avanti?
Quanta attenzione abbiamo avuto per l’ambiente?
Se si cerca di dare risposta agli interrogativi posti si accetta di
essere valutati e giudicati. In primo luogo dai cittadini. Il bilancio sociale è quindi lo strumento, redatto in modo volontario, in
grado di misurare il risultato, in termini sociali, delle azioni e
delle scelte che un’azienda pone in essere, con particolare rife-
U
4
Ogni giorno lavorano
direttamente per il Gruppo
oltre 1500 persone
Piano
Focus
nuovo bilancio
rimento agli effetti che queste producono su tutte le categorie di
soggetti con le quali si relaziona e sull’ambiente generale. In
esso vengono esaminati e valutati aspetti complessivi di gestione,
che esulano dalla “semplice” indagine economico-finanziaria,
fine principale del bilancio di esercizio civilistico-fiscale.
Le origini del Bilancio Sociale
Le origini del bilancio sociale possono essere fatte
risalire all’America dei primi anni ’70, quando,
durante lo scandalo del Watergate, alcune aziende
chimiche e petrolifere statunitensi furono attaccate
da una parte dell’opinione pubblica con l’accusa
grave di esercitare il lavoro in condizioni pessime
e di produrre un forte inquinamento ambientale.
Fu allora che il mondo degli affari cominciò a
riflettere sul rapporto tra aziende e società e su
come poter comunicare al meglio con tutti gli
interlocutori economici. Il risultato fu la nascita di
un documento definito “bilancio sociale”.
Forse non è un caso che anche in Italia questo
strumento si sviluppi durante i primi anni
Novanta, in pieno scandalo “Tangentopoli”, con lo
scopo principale di porre maggiore chiarezza nei
rapporti tra le aziende ed i soggetti interlocutori,
anche se, convenzionalmente, potremmo far coincidere la sua apparizione ufficiale con la stesura
del Manuale dei Principi di Redazione del Bilancio
Sociale edito nel 2001 a cura del GBS (Gruppo di
Studio per il Bilancio Sociale).
Dapprima, sono soprattutto le cooperative, le
aziende a partecipazione statale e gli Enti pubblici
ad utilizzarlo per cercare di riaffermare e, quando
necessario, ridefinire, i loro fini istituzionali.
Accanto ai codici etici, il bilancio sociale rappresenta un fondamentale mezzo per consolidare e
comunicare all’interno ed all’esterno delle organizzazioni il perseguimento di obiettivi sostenibili,
tanto, da essere divenuto parte integrante delle
strategie di molte aziende di successo.
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ATA
Primo
Come si curano le malattie del ferro
per prevedere il sistema di controllo della corrosione più sodl tubo d’acciaio è indubbiamente il prodotto più sicuro per
disfacente sotto il profilo tecnico-economico per garantire la
la costruzione di condotte per il trasporto e la distribuzione
durata del manufatto.
di fluidi. Ne è una conferma l’esteso uso di questo manufatLa protezione dalla corrosione della superficie esterna di conto: il mercato italiano assorbe, infatti, circa i due terzi di tubi
dotte d’acciaio, sia per il cond’acciaio per la costruzione
vogliamento di acqua o gas
di acquedotti e metanodotti.
che di altro fluido, è ottenibile
La ragione della larga utilizin modo soddisfacente con
zazione, a prescindere dolle
l'utilizzazione di rivestimenti
note caratteristiche dell’acisolanti prodotti in fabbrica e
ciaio, va attribuita, alla evolucon la protezione catodica
zione e innovazione dei proapplicata in corso d’opera.
cessi produttivi e dei metodi
Questa tecnica è ormai entrata
di controllo, effettuati in
nella pratica corrente da vari
epoca recente in garanzia di
decenni e la sua idoneità non
qualità, allo sviluppo della
viene più messa in discussionormativa e dei sistemi di
ne. I rivestimenti esterni costiprotezione dalla corrosione.
tuiscono il componente essenE’ infatti la corrosione, da
ziale di un sistema di protesempre, il più grande punto
zione dalla corrosione di condebole del ferro e, di consedotte d’acciaio. In Italia venguenza, dell’acciaio. Il termigono praticamente prodotti
ne generico di corrosione
tutti i principali rivesti menti
indica il complesso delle reaprevisti in campo internaziozioni chimiche, spesso sponnale, fermo restante che i più
tanee, che alterano la superutilizzati sono quelli bituminoficie di un materiale metallisi (miscela di catrame e altre
co a contatto con l’ambiente
sostanze)e quelli polietilenici (una materie plastica ottenuta per
esterno. Come risultato di tali azioni il metallo viene “attaccato”
polimerizzazione dell’etilene, sempre un derivato del petrolio)
dalla ruggine.
ottenuti a caldo. Altri tipi di rivestimento hanno un impiego salLa ruggine è la sostanza di colore bruno-rossastro, costituita da
tuario e sono indicate per casi specifici. Il rapporto fra il numeossidi idrati di ferro, che si forma per ossidazione sulla superfiro di impianti di rivestimento bituminoso e quello del rivesticie del ferro e di leghe ferrose esposte all’aria e all’umidità; la
mento polietilenico (di circa 4 a 1) indica che in Italia è attualsua formazione è continua e prosegue sempre più in profonmente preponderante la produzione e posa del rivestimento
dità, disgregando il materiale e danneggiando irreparabilmente
bituminoso. La protezione può
il tubo o la superfice che ha
essere estesa anche alla superfiattaccato.
La citazione
cie interna, per proteggere reciL’azione dell’ambiente sui mateprocamente il tubo dal fluido o
riali metallici è prevalentemente
“Infatti la vita umana è come il ferro. Se
dal gas che trasporta.
di tipo elettrochimico, con possidel ferro fai uso, si logora; se non lo usi,
Tutte queste modalità garantiscobilità di formazione di fenomeni
lo rovina la ruggine. Allo stesso modo,
no quindi l’efficienza del tubo e
corrosivi che possono comprovediamo che gli uomini si logorano nel
dell’impianto oltre i termini temmettere l’agibilità dell’opera in
lavoro ma se non si lavora, inattività e
porali della drata del ferro. Un
caso di mancanzo di adeguati
pigrizia arrecano danni maggiori di quelli
materiale fondamentale nella
interventi. E’ pertanto indispendel logorio della fatica”.
storia dell’uomo e della civiltà
sabile, quando ci si appresta a
Catone Maggiore
che soffre, ed è vero, di malattie
concepire un nuovo tipo di tubapericolose ma curabili.
zione, uno studio preliminare
I
6
Piano
Arinox
La televisione ha un cuore d’acciaio
ggi la parte visiva della comunicazione è quella che più
di ogni altra invade la nostra vita. Siamo in ogni momento bombardati di immagini tramite visualizzatori di
immagini di ogni genere: schermi e monitor rivestono dunque
una importanza fondamentale, gli strumenti davanti ai quali trascorriamo ore.
Anche se ultimamente la tecnologia moderna ha introdotto
schermi di nuovo tipo (LCD e schermi al plasma), attualmente
la stragrande maggioranza, come numero di pezzi prodotti, è
costituita da apparecchi CRT, comunemente conosciuto come a
tubo catodico.
Questo tubo, definito anche “cannone elettronico”, ha il compito di produrre l’immagine sullo schermo combinando tre colori
di base (rosso, giallo, blu).
E’ facile comprendere che la qualità finale delle immagini
dipende direttamente dalla qualità intrinseca del tubo stesso,
che è un oggetto estremamente complesso, costruito interamente, nelle sue parti vitali, in acciaio inossidabile.
Parte della complessità costruttiva è rilevabile dalle foto, in cui
sono mostrati il cannone completo, nel tubo sottovuoto e libero, oltre ad alcuni esemplari dei componenti interni, finiti ed in
fase di stampaggio.
I piccoli particolari che compongono il cannone elettronico
sono prodotti con acciaio inossidabile della serie austenitica,
nei tipi 305 e 304L.
O
La materia prima è costituita da nastri extrasottili prodotti con
ristrette specifiche dimensionali e con una rugosità superficiale
controllata. La qualità superficiale richiesta è tale che sui nastri
non sono ammesse imperfezioni di nessun tipo, neppure microscopiche. Qualunque difetto superficiale infatti aumenterebbe il
rischio che si verifichi il cosiddetto fenomeno dell’arco elettrico. Infatti, allo scopo di ridurre sempre più la profondità del
tubo catodico e all’esigenza di avere schermi sempre più grandi
e con maggiori definizione, la differenza di potenziale applicata
al tubo catodico è via via maggiore.
L’utilizzo di cicli di produzione espressamente programmati in
funzione dello specifico particolare finito, i particolari controlli
inseriti nella fase di laminazione e le tecnologie adottate nel
taglio finale alle larghezze richieste sono in grado di garantire
ristrettissime tolleranze sul prodotto finito.
Per queste applicazioni è inoltre fondamentale l’utilizzo del trattamento superficiale SUT®, che permette di ottenere sulla
superficie dei nastri di acciaio inossidabile un grado di micropulizia superficiale elevatissimo, necessario sia per questo particolare utilizzo, sia per eliminare i rischio di microgrippaggi
nelle fasi di stampaggio
Ne risultano nastri di elevatissima precisione e di altissima qualità superficiale, coi quali produrre i tubi catodici che permettono a tutti noi, comodamente seduti sul divano di casa, di goderci la nostra fiction preferita.
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Ilta
Primo
Una cartiera in Cina targata Robecco
lta Inox ha consegnato presso le officine di HPD-Usfilter
Bilbao, in Spagna 650 tonnellate di tubi di acciaio inossidabile di diametro 50,8 mm in Aisi 304 per la costruzione
del gruppo di evaporazione di liquore nero più grande del
mondo. Questo gruppo evaporatore è attualmente in funzionante nella cartiera della città di Huainan distante 500 km da
Shangaj, in Cina.
La materia prima per la produzione della carta è fornita infatti
dal mondo vegetale. Essa infatti è essenzialmente costituita da
cellulosa, principale componente delle piante che viene lavorata a livello industriale per ottenere i fogli di prodotto finito.
I gruppi di evaporazione di liquore nero di una cartiera formano parte del ciclo di recupero nella fabbricazione della cellulosa di carta. La tecnologia impiegata è quella ad effetto
multiplo, cioè il vapore generato in un primo evaporatore è,
poi, utilizzato a circuito chiuso nel successivo al fine di economizzare il consumo di vapore. La tecnologia utilizzata da
parte di HPD Usfilter per la fabbricazione di ogni singolo evaporatore è del tipo tubulare con utilizzo di acciaio inox (alternativa a quella lamellare sempre in acciaio inox). Questo spiega la grande quantità di tubi in acciaio inox necessari per la
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fabbricazione di ogni singolo evaporatore.
Il gruppo di evaporazione della fabbrica di Huainan, composto da sei evaporatori, è il più grande al mondo e prevede una
evaporazione a regime di1450 tonnellate di acqua per ogni
ora. Il numero totale dei tubi prodotti da Ilta inox utilizzati
per la fabbricazione degli evaporatori è di circa 34.400 unità
per una lunghezza 12 metri. Il diametro dell’evaporatore n° 6
è superiore ai 6 metri e, una volta fabbricato, ha comportato
una movimentazione a terra verso il porto di Bilbao non priva
di problemi.
Si tratta quindi di un successo per tutto lo stabilimento Ilta di
Robecco che è stato in grado di tenere testa ad una commessa
particolarmente complessa e che richiedeva grande qualità di
materiale e caratteristiche complesse di realizzazione.
Mariangelo Vergna, direttore commerciale di Ilta Inox esprime la sua soddisfazione per questo importante traguardo
commerciale.
“Quando arrivano ordini complessi come questo, afferma
Vergna, tutta Ilta si attiva in ogni suo reparto. E’ un vero gioco
di squadra che ci permette di essere competitivi in un mercato sempre più duro.
Piano
ISP
La Cina come prospettiva di mercato
i stringono i rapporti di collaborazione fra il
Gruppo e i massimi esponenti della siderurgia
cinese. Un rapporto, quello che lega le aziende
e il paese asiatico, iniziato già negli anni Settanta ma
che oggi si sta consolidando sempre più. E’ in questo quadro che l’Isp ha ospitato, alla fine del marzo
scorso, una delegazione della Baoshan, il più grande
e qualificato produttore d’acciaio cinese con oltre
20 milioni di tonnellate annue. Il principale stabilimento di Bao è nei pressi di Shangai, sulla foce del
grande fiume Chan Jiang. Bao ha intrapreso una
strategia di espansione anche fuori dalla Cina ed è
particolarmente interessata alle tecnologie avanzate
che garantiscono risultati sul piano della qualità e
dell’economia di esercizio. In questo processo di
apertura è avvenuta la visita all’impianto Arvedi ISP.
Il mercato siderurgico cinese cresce negli ultimi
anni al ritmo di 25/30 milioni di tonnellate l’anno.
Oggi la Cina è il maggior produttore mondiale con
220 milioni di tonnellate ed ha un consumo di circa
250 milioni di tonnellate, per cui è costretta ad
importare. La delegazione cinese che ha fatto visita
allo stabilimento era composta dal Top Management
della società. Dopo un incontro tecnico di presentazione in Finarvedi e una colazione di lavoro la delegazione cinese ha avuto modo di visitare lo stabilimento. In serata un breve concerto prima di ripartire per Milano e rientrare in Cina.
S
La Cina in cifre
Geografia: la Cina ha una superficie 9.596.986 kmq. Il vasto territorio è occupato per due terzi da montagne o deserto e solo
per un decimo viene coltivato. Le altezze maggiori si registrano
a nord nel Grande Khingan che separa la Manciuria dalla
Mongolia, nel Xinjiang con la catena del Tian Shan, e nel Tibet,
nei monti dell'Himalaya e del Kunlun. Il territorio cinese si
estende da nord a sud per quasi 4000 km e da est a ovest per
oltre 5000. La metà orientale della Cina è tra le regioni più ricche di acque del mondo. Un sistema idrico di tre grandi fiumi, il
Fiume Azzurro (Changjiang), il Fiume Giallo (Huanghe) e il
Xijiang, rifornisce d'acqua vaste zone di terreno agricolo.La
superficie della Cina in chilometri quadrati è di 9.596.986 e gli
abitanti sono 1.273.120.000, per una densità di 137 per chilometro quadrato. La popolazione attiva è di 705.860.000
(210.140.000 in città e 495.720.000 in campagna).
Occupata nel settore primario: 353.640.000
Occupata nel settore secondario: 162.350.000
Occupata nel settore terziario: 189.870.000
Disoccupati: 5.750.000, Tasso di disoccupazione: 3,1%
Popolazione pensionata: 36.900.000
Religione: la Cina è ufficialmente atea; le religioni tradizionali sono buddhismo e taoismo; musulmani e pochi cristiani.
Aspettativa di vita alla nascita: 71 anni
Autoveicoli: 4.700.000 autovetture, 6.750.000 veicoli industriali.
9
Primo
Alpa
opo il notevole successo di partecipazione ottenuto nelle precedenti occasioni anche quest’anno l’ALPA - Associazione
Lavoratori Pensionati Arvedi , ha organizzato la propria
gita sociale raccogliendo il
massimo consenso presso i
suoi iscritti. Costatato che il
binomio “acqua – navigazigne” rappresenta un innegabile e affascinante richiamo
che finora ha sempre premiato gli sforzi organizzativi,
l’Alpa ha pensato di confermarlo, arricchendolo però di
ulteriori valori che possono
soddisfare anche i cultori del
fascino romantico della natura e della storia dell’arte.
E’ per questa ragione che la
scelta è caduta nella meravigliosa e
spettacolare cornice paesaggistica rappresentata dal Lago Maggiore.
Sabato 5 giugno il programma della gita ha previsto quindi l’itinerario Cremona - Lago Maggiore con soste a Stresa, all’Isola
Pescatori e all’Isola Bella. “Avevamo la speranza - affermano gli
organizzatori -, di avere fatto cosa gradita ai molti che ci seguono solitamente e naturalmente gli sforzi organizzativi sono stati
premiati da un’importante partecipazione”. La quota di adesione, anche grazie all’importante contributo sociale dal Cav. Lav.
D
In gita
Giovanni Arvedi, era di
35 Euro per il Sociopensionato iscritto
all’ALPA e di 40 Euro
per ogni familiare.
La quota comprendeva
il viaggio in pullmann,
gli spostamenti con i
battelli, la visita guidata e un pranzo al risorante.
La giornata ha riservato numerose sorprese,
sia per la bellezza dei
paesaggi che per la
qualità della compagnia. Una giornata di
festa che ha rispettato
il seguente programma:
6,40 Ritrovo sul piazzale antistante l’Isp.
7,00 Partenza in
Pullman
per Stresa.
Arrivo a
Stresa
9,30 circa
Visita collettiva libe-
al lago Maggiore
ra al Parco di Villa Pallavicino.
11,30 Ritrovo tassativo all’uscita dal Parco per avviarci al
punto d’imbarco. 12,00 Imbarco battello per l’Isola dei
Pescatori. Pranzo Sociale presso il Risiorante Belvedere
Dopo il pranzo visita al Borgo. 15,50 imbarco battello per
Isola Bella. Visita guidata al Palazzo Borromeo e al suo giardino. 17,55 Ritrovo per reimbarco ritorno a Stresa. 18,30
Partenza in Pullman per Cremona.
Isp addio, ora si chiama Acciaieria Arvedi
E’ nata l’Acciaieria Arvedi, la nuova denominazione dello stabilimento Isp di Cremona
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Piano
Pesca, vince Fontana
Primo Maggio
Una giornata di sana competizione
fra ventotto agguerriti pescatori
rmai come tradizione consolidata la giornata del 1
maggio si trascorre in compagnia e in allegria. Le rappresentanze sindacali di categoria di ATA,
ISP e ILTA, con la partecipazione
dell’Associazione Pensionati del
Gruppo ALPA, si sono date appuntamento anche quest’anno ai
laghetti Paradiso di Casalromano,
un’oasi di verde con due laghetti
attrezzati per la pesca sportiva alla
trota. La mattinata è
cominciata presto con
l’estrazione dei posti
gara, schierati ai bordi
dei laghetti 28 pescatori
“armati di lenze” e
pronti a darsi battaglia
pur nello spirito d’amicizia ma non senza una
certa rivalità, pronti a
dare il meglio di se
stessi. A metà mattinata,
approfittando dei cambi
di settore, è stata fatta
una pausa per uno spuntino,e via
di nuovo con i lanci delle lenze
per un finale che si presentava
caldo per l’incertezza del risultato.
Terminata la gara s’è proceduto
alla pesatura ed è stata stilata la
classifica finale che dava vincitore
assoluto del trofeo ARVEDI per il
2004, il signor Mario Fontana
dell’ILTA con 7.180 chilogrammi
di trote. Di seguito sono stati premiati gli altri concorrenti che
hanno ottenuto pesi inferiori di
pescato. La miss della giornata
Eleonora Casarotti ha consegnato i
premi e ha fatto i complimenti ai
vincitori, poi tutti a pranzare in
allegria. Sono stati poi estratti tre
O
I premiati
Tre medaglie d’oro ai primi di settore
ROSOLINO SARTORI
ISP
MARIO FONTANA
ILTA
FRANCO STEFANI
PENSIONATO
Tre medaglie d’oro ai secondi di settore
MASSIMILIANO SANFILIPPO
ISP
CLAUDIO BIANCHINI
ISP
GIUSEPPE BERTOLOTTI
ATA
Tre medaglie d’argento ai terzi di settore
GIUSEPPE MONDANI
ATA
VINCENZO VIDALI
ISP
MATTEO CONFORTINI (figlio)
ISP
altri premi: una macchina del
caffè Saeco che è stata vinta da
Massimiliano Sanfilippo e due
cesti che sono andati rispettivamente a Giancarlo Zanoni e
Giuseppe Sbaruffati. Per vivacizzare il pomeriggio è stata allestita
una lotteria a premi proseguita
fino a tardo pomeriggio. Un sentito ringraziamento degli organizzatori va al Presidente del Gruppo,
Cav. Giovanni Arvedi, all’Argenta
Vending, alle organizzazioni sindacali di categoria, e a tutti quanti
hanno collaborato per
la riuscita della festa
del 1 maggio. Il successo della giornata e la
soddisfazione dei partecipanti è testimoniata
dal numero di partecipanti e dagli oltre 70
chili di trote pescate in
poche ore. Il pranzo
conclusivo ha fatto
segnare il record di una sessantina di partecipanti. I premi sorteggiati sono stati ben 16. I partecipanti si sono sostenuti con oltre
65 panini per la merenda del
mattino ed una cinquantina di litri
di gutturnio piacentino. Un particolare plauso alle Rappresentanze
Sindacali Unitarie RSU di ISP, ATA
e ILTA e ad ALPA promotori dell’iniziativa. Appuntamento per il
prossimo anno, pensando ad un
numero sempre crescente di partecipanti. Negli ultimi anni la crescita è stata infatti costante fino a
toccare tutte le unità produttive
cremonesi del Gruppo.
Giacomino Casarotti
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Una vita nel Gruppo
Dopo anni di lavoro nelle varie aziende
ora si dedica alla sua passione, viaggiare
Persone
l valore di un’opera d’arte si
misura dalla quantità di lavoro
fornita dall’artista” diceva
Guillaume Apollinaire. E l’opera d’arte di
Graziella Stringhini, la sua vita professionale, di lavoro ne ha visto molto. Ha iniziato giovanissima nel 1959, a diciassette
anni lavorando per il papà di Giovanni
Arvedi, Dante. Siamo alla fine degli anni
Cinquanta, la guerra è ormai solo un lontano ricordo; gli italiani stanno iniziando
e vivendo un “miracolo” economico che
sconcerterà gli osservatori degli altri
Paesi. I blue jeans, i juke box, i flippers,
il rock sono ancora degli oggetti quasi
misteriosi e poco tollerati. L’Italia è rimasto l’unico paese occidentale a non avere
un codice della strada, le prime automobili possono scorrazzare libere, senza
“I
Graziella Stringhini,
lavorare è un’arte
restrizioni particolari. In quell’anno Graziella Stringhini inizia la
sua carriera professionale da impiegata, meticolosa seria e puntuale. Tutte doti che le permettono di farsi notare e di proseguire con successo la carriera. Dopo la prima esperienza Graziella
inizia a seguire il presidente all’Arvedi Commercio. Da lì segue
tutto l’evolversi del Gruppo, cambiando luogo di lavoro mano a
mano che le nuove realtà nascono e crescono. Una vita dedicata
al lavoro che le permette di esser la prima impiegata a raggiungere i trentacinque anni di anzianità sempre sotto il segno di
Arvedi. Dopo l’esperienza in via Rosario passa all’Ilta di
Robecco. Il presidente le chiede di seguirlo nella nuova industria e lei ne è felice, il ruolo amministrativo che ricopre la
carica anche di grandi responsabilità. “La fiducia che veniva
riposta in me – racconta oggi -, mi ha sempre reso orgogliosa.
Il Presidente è una persona esigente sul lavoro e riuscire a stare
al passo è sempre stato un impegno gratificante”. Dopo l’esperienza a Robecco, inizia il nuovo, grande capitolo dell’Ata. La
nuova realtà prende forma lungo l’asta del canale e Graziella
cambia ancora sede di lavoro. Si ritrova, come sempre, in
prima linea. “Mi occupavo di contabilità e, nonostante il lavoro
tendesse a ripetersi, non ho mai rinunciato a formarmi, a studiare. Era molto stimolante anche il contatto con i professioni12
sti, un confronto dal quale ho imparato sempre molto”. Nel
racconto di quegli anni i ricordi si susseguono. “Vorrei ricordare una mia collega, una mia amica che per me è scomparsa da
poco, Vittoria Girelli, una persona che mi ha accompagnato per
quasi tutta la mia vita professionale”. La vita di tutti i giorni era
fatta di momenti intensi. “Partecipavo ai collegi sindacali e ai
consigli di amministrazione, occasioni importanti e tutto doveva
essere a posto. I tempi erano stretti, i dati molti ma si riusciva
sempre ad essere pronti. Devo dire che, in un momento in cui
si dice che le donne fanno fatica a trovare uno spazio, io non
ho mai sofferto per questo. Ho sempre fatto gruppo e lavorato
bene, nel massimo rispetto reciproco e sentendomi sempre
valorizzata. Nella crescita del Gruppo ho sempre condiviso le
preoccupazioni legate alle partenze e le gioie di essere partiti”.
Così è accaduto anche per l’Isp, dove però non ha mai lavorato
direttamente. “Un’altra soddisfazione che mi è rimasta è che le
colleghe che hanno lavorato con me dicono che sono contente
di quanto ho trasmesso loro. Questo ripaga ampiamente la mia
idea che il percorso di formazione andasse sempre condiviso e
trasmesso agli altri”.
Ora che è al riposo dal lavoro e si dedica alla sua passione, il
viaggio. Del resto anche viaggiare è un’arte.
& Fatti
La Fiera di Düsseldorf
Le delegazioni di Ata e Ilta
soddisfatte della trasferta in Germania
Tube, una garanzia
siste un’occasione unica per i produttori di acciaio di
tutto il mondo per incontrarsi, parlare e mostrare le
novità delle proprie
aziende. Da anni ormai questa
occasione si chiama Tube, la
grande fiera che si tiene ogni
due anni a Düsseldorf. Anche
quest’anno il Gruppo Arvedi ha
partecipato al Tube 2004 con
una nutrita delegazione di rappresentati delle proprie aziende. Per Ata era presente il
direttore commerciale Paolo
Rodiani che ha seguito la kermesse che si è tenuta dal 29
marzo al 2 aprile.
“E stata una edizione particolarmente interessante – afferma Paolo Rodiani. Tutti i produttori erano preoccupati per
l’andamento del prezzo dell’acciaio che sta subendo un
incremento notevole ogni mese
che passa. L’occasione del
Tube è stata quindi quella di
riflettere su questo punto e
parlarne insieme agli altri produttori. Si è cercato di capire
perché il prezzo nell’ultimo
trimestre sia così cresciuto. Le
preoccupazioni sulle carenze di acciaio sul mercato sono forti.
Il mercato europeo, al quale facciamo riferimento noi, non ha
modificato di molto il suo quadro ma sono i mercati asiatici in
generale ad aver aumentato di gran lunga la richiesta. La causa
primaria di questo aumento è infatti la crescita del fabbisogno
di paesi come Cina e Pakistan, che sono in forte espansione
con una conseguente crescita della domanda”.
Matteo Coppini di Ata era alla sua prima esperienza con il
Tube. “E’ stata una grande occasione, una due giorni senza
dubbio positiva. Nell’arco di poco tempo mi ha permesso di
vedere il mondo in cui sono entrato da poco. Tutto il mondo
dell’acciaio è concentrato in questa fera, ho assistito a molti
incontri, appuntamenti con clienti che chiedevano informazioni. Si è parlato molto di prodotti e di tecnologia. Abbiamo visto
E
parecchie aziende, discusso molto. Per quano mi riguarda ho
fatto anche un giro fra gli stand edho avuto modo di vedere
che è realmente rappresentato
tutto il nostro mondo”.
Alessandro Pini, sempre di Ata
ha visitato la Fiera con interesse. “E’ andata bene, la visita è
stata molto interessante. Ho
potuto constatare che anche
se la fiera è dedicata maggiormente alla lavorazione del
tubo finito piuttosto che alla
produzionem erano presenti
molte ditte di grande interesse
per il mio settore. Ho incontrato costruttori di rulli, lamine e così via. Con alcuni avevo
già avuto contatti, con altri è
stata la prima occasione di
discussione sui loro e sui
nostri prodotti”.
Il Tube ha quindi offerto spunti di riflessione comune, oltre
alla normale attività fieristica
che comunque è stata molto
proficua. La manifestazione è
in grande crescita con ben
729 espositori e ben 61 mila
visitatori provenienti da 71
aesi del mondo, con una crescita di visitatori asiatici e cinesi in particolare. Oltre al dibattito economico c’è stato spazio per le discussioni sull’innovazione tecnologica del settore, un’occasione per vedere lo stato
dell’arte nel mondo dell’acciaio.
Per Ilta era presente il direttore commerciale Mariangelo
Vergna: “Il Tube è sempre un’occasione di grande interesse, si
possono incontrare clienti vecchi e contattarne di nuovi, discutere con esperti del settore e vedere quali sono i nuovi trend.
Per i nostri contatti, praticamente tutto il reparto commerciale
dell’Ilta si è dato il turno, è stato un anno ottimo, forse il
migliore da quando partecipiamo al Tube. L’affluenza, che ogni
anno viene indicata come in crescita ha obbiettivamente stupito
tutti noi positivamente”.
L’appuntamento ora è alla prossima edizione, fra due anni.
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Messa per il mondo del lavoro
Una celebrazione commovente
con il pensiero rivolto ai più bisognosi
Persone
Il Vescovo in Ata
n luogo di lavoro trasformato
in un luogo di culto. Così si
presentava il 20 dicembre
scorso il magazzino dell’Ata risistemato per ospitare la funzione religiosa celebrata dal Vescovo di Cremona
Mons. Dante Lafranconi. L’occasione
era la tradizionale messa natalizia
per il mondo del lavoro che ha raccolto di fronte ad un altare costruito
per l’occasione molti dipendenti del
Gruppo. Il Vescovo Lafranconi, ha
invitato i fedeli a riflettere, in occasione del Natale, sull’idea di eguaglianza. “Proviamo a ripensare il
nostro modello di sviluppo, impegnandoci perché i beni della terra
possano essere distribuiti con maggiore giustizia e siano realmente a
disposizione di tutti”. La riflessione
sulla necessità di un mondo più giusto ed attento ai bisogni dei miliardi
di poveri erano state precedute dalle
parole de l Presidente Giovanni
Arvedi. “Da tanto tempo produciamo
U
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tubi che vanno in tutto il mondo e
portano petrolio, calore, luce.
Spero che in qualche modo possano anche trasportare pace e gioia
per tutti”. La messa è stata concelebrata anche da un dipendente del
Gruppo, il diacono Paolo Leoni:
“Mi è sembrato –ha affermato –
che il Signore abbia voluto scendere nel mondo del lavoro, proprio
dove l’uomo passa la maggior
parte del suo tempo”. La messa è
stata preceduta e accompagnata
dalle musiche sacre cantate del
Coro Paulli diretto da Giorgio
Scolari.
L’occasione di riflessione, di grande importanza, era stata preparata
con attenzione da parte di tutti i
dipendenti. Il freddo intenso e l’umido della giornata erano contrastati dal calore sprigionato da alcuni coils ancora caldi che fungevano
da stufe naturali.
Il calore del mondo del lavoro.
& Fatti
Un’occasione fra il lavoro e lo svago
Il Presidente ha annunciato:
“Ora siamo di nuovo interamente cremonesi”
Il Gruppo in festa
n’occasione di lavoro fuori dall’ordinario. Questo è stato
l’incontro di tutto il
Gruppo Arvedi che si è
tenuto domenica 21
dicembre 2003 in un
Palazzetto dello Sport gremito di dipendenti. Le
occasioni di riflessione, in
prossimità del Natale, sono
state numerose.
Innanzitutto il presidente
del Gruppo, Cav. Giovanni
Arvedi, ha dato ai dipendenti la notizia ufficiale che l’intero
capitale sociale Finarvedi è tornato a far capo alla famiglia
Arvedi. Risolta consensualmente la partnership con Arcelor,
società risultante dall’aggregazione di Usinor, Arbed ed
Aceralia, il Gruppo è tornato quindi italiano proprio nell’anno
in cui l’Ilta di Robecco d’Oglio compie quarant’anni e l’Ata
raggiunge il traguardo dei trenta.
“Ora che siamo di nuovo interamente cremonesi – ha affermato il Cav. Giovanni Arvedi – possiamo fare insieme un programma per il futuro”. L’intervento del Presidente, interrotto
più volte da applausi, ha ripercorso lo stato di salute delle
singole aziende. Dopo una panoramica sulla storia degli ultimi
U
Ecco l’elenco dei premiati
Per Ata: Moreno Arcari, Paolo Astrologhi, Giovanni
Biazzi, Piero Bosio, Sergio Braga, Cesarino Buttarelli,
Claudio Catana, Massimo Cavalli, Sergio Cernaz, Pier
Luigi Consoli, Giuseppe Feroldi, Giovanni Gervasi,
Roberto Ghisolfi, Giovanni Ghizzoni, Luciano Gnocchi,
Claudio Maffezzoli, Dalido Malaggi, Attilio Martini,
Pasquale Mazzetti, Claudio Michelenich, Roberto
Michelotti, Giuseppe Milotic, Roberto Moglia, Ivano
Rabaglio, Sandro Regonelli, Mario Ippolito Sarzi
Amadè, Luigi Scibilia, Massimo Stefanoni, Luciano
Superchi, Moreno Superti, Moreno Tacchinardi,
Giuseppe Vallari.
Per Isp: Giorgio Bassanetti, Adelio Luigi Bazzoni,
Ennio Boldori, Amilcare Bosi, Moreno Cagni,
anni, il Presidente ha
annunciato nuovi investimenti per alcune aziende
ed ha ribadito quella che
sarà la parola d’ordine
per il futuro: competitività. “E’ solo essendo
competitivi sul mercato
che si possono vincere le
sfide quotidiane. Il nostro
progetto per il futuro, sul
quale stiamo lavorando
insieme, è quello di portarci sul mercato a servire con flessibilità straordinaria il cliente finale. E’ una sfida
difficile ma è l’unica strada per battere una concorrenza mondiale sempre più agguerrita. Sono convinto che essere competitivi nel futuro significa produrre a costi industriali per l’utilizzatore finale”.
L’incontro, anche una festa per il Gruppo, era stato anticipato
da una lettera aperta ai dipendenti del Presidente Arvedi, pubblicata sul proprio su Arvedinforma. Oggi il Gruppo Arvedi
conta 1675 dipendenti, di cui 1361 in provincia di Cremona.
All’inizio della manifestazione sono stati premiati 75 dipendenti del Gruppo che hanno raggiunto una anzianità superiore
ai venticinque anni.
Andreino Calvi, Arturo Casana, Vittorio Cherubino,
Onofrio Di Lauro, Benvenuto Ferri, Vittorio Frigoli,
Roberto Gerevini, Francesco Ghilardi, Fiorenzo
Ghilardotti, Massimo Guarneri, Teresio Pierantonio
Guindani, Francesco Licci, Gaetano Merlini, Pietro
Giovanni Ravani, Giorgio Francesco Reali, Gianluigi
Romagnoli, Rosolino Sartori, Daniele Sivori, Marco
Sperati, Olivo Sudati, Valter Tassi, Ornella Vitale.
Ilta Inox: Claudio Bonazzoli, Annibale Cordani,
Pierluigi Fiameni, Arturo Fortunato, Giacomina Gerini,
Giancarlo Guindani, Orlando Onesti, Giacomo
Pescatori, Franco Soldi, Luigi Taietti.
Arvedi Commercio: Ilario Boreri, Luigi Ghidotti,
Gianfranco Lanzini, Luigi Pellegri.
Finarvedi: Claudio Resemini.
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Il giorno dei Cavalieri
n’importante occasione di studio e di lavoro ha visto il
direttivo dei Cavalieri del Lavoro riunirsi a Cremona in
Finarvedi, ospiti del Cavalier Giovanni Arvedi. «Questo è il
momento per tutti noi di scendere in campo, svolgendo fino in
fondo il nostro ruolo di
imprenditori al servizio
del Paese e del suo futuro. Impegnandoci per il
cambiamento, e denunciando quello che non va
senza preccupazioni politiche di sorta. Perchè gli
imprenditori non sono i
tappetini di nessuno».
Così Benito Benedini,
presidente del Gruppo
lombardo dei Cavalieri
del Lavoro, il 9 marzo
scorso in Finarvedi ha presieduto uno dei comitati direttivi ‘itineranti’ che caratterizzano la sua gestione. Dopo la riunione a
porte chiuse, è stato il momento per un affollato incontro con i
principali esponenti del mondo istituzionale, poltico, economico, e con la stampa. «La nostra priorità assoluta oggi è certa-
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Arvedinforma
Notiziario di informazione
del Gruppo Arvedi
Direttore
Federico Mazzolari
Coordinamento editoriale
Giovanni B. Magnoli per Epoché
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Segreteria di redazione
Samantha Bartolametti
Fotografie
Mino Boiocchi Art Photo, Messe
Duesseldorf
Stampa
Arti Grafiche Persico
mente la competitività», ha spiegato facendo gli onori di casa il
Cavalier Giovanni Arvedi. «In Italia si investe ancora troppo poco
sui fronti cruciali della ricerca e dell’innovazione; ma così non
si può tenere il passo della concorrenza internazionale e sopratutto - non c’è futuro». E’ necessario cambiare marcia prima che
sia troppo tardi. «Per
questo sul nostro territorio intendo promuovere
e sostenere un progetto
di crescente interazione
tra mondo delle imprese
e università. Spero di
coinvolgere in questo
impegno anche gli enti
locali, per un’iniziativa
che potrebbe essere di
stimolo verso altre realtà. Le infrastrutture? Prima di tutto bisogna garantire a Cremona il collegamento con Milano ed il
mare». L’incontro, interessante e ricco d spunti, è proseguito
con una visita all’Isp. La visita è stata guidata da Federico
Mazzolari e Angelo Sinelli della Finarvedi.
Hanno collaborato: Giacomino
Casarotti, Fabrizio Lonardi, Alberto
Montepagano, Giulia Parchi,
Pierluigi Pegorari, Alessandro Pini,
Claudio Resemini, Paolo Rodiani,
Alfonso Sala, Angelo Sinelli, Mario
Vergna
Finarvedi
P.zza Lodi 7
26100 Cremona
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