Melone - Coldiretti

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Melone
Di Carlo Mazzocchi e Stefano Tellarini
INTRODUZIONE
E' una coltura fantastica: richiede solo diligenza , una buona pratica ed una accurata
tecnica agronomica.
Tuttavia per ottenere ottime caratteristiche organolettiche , è opportuno scegliere
terreni dotati di un buon livello di argilla ed una buona dotazione naturale di potassio
non bloccato da motivi fisico - chimici.
Il buon peso del frutto fanno si che ci sia una buona resa alla raccolta, e quindi il
fattore manodopera alla raccolta cessa di essere un fattore limitante.
La sostanziale buona tenuta del mercato del biologico, soprattutto nel periodo giugno luglio la rendono una coltura interessante, nel caso vi siano strutture di
commercializzazione di prodotti biologici, che consentano la collocazione di quantità
significative, in zona.
Vi sono diverse tipologie:
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retati americani (possono essere o meno resistenti a Fusarium)
tipo Charentais (divisi in lisci e retati)
lisci tipo inodorus (buccia gialla , allungati a polpa bianca)
tipo Galia (polpa bianca o verde)
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Famiglia: Cucurbitacee
Genere:
Specie:
Cucumis
Cucumis melo
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Alla stessa famiglia appartengono anguria, cetriolo, zucchino, zucca.
ESIGENZE CLIMATICHE
Longidiurna, macroterma molto esigente.
La crescita, è favorita da temperature diurne di 24 - 26 °C e notturne di 16 - 18.
Temperatura minima letale: -2 0 C
Temperatura minima biologica: 12 0 C
Temperatura ottimale di accrescimento: 15-20 0 C
Temperatura massima biologica: 35 0 C. Valori superiori determinano aborti fiorali.
Temperatura ottimale di allegagione: circa 20 0 C
ESIGENZE PEDOLOGICHE
Fertile, profondo, di medio impasto, ben drenato.
Con una ottima tecnica di lavorazione e sistemazione idrica accetta però terreni
argillosi, che aumentano il contenuto zuccherino a maturazione, ma comunque
accentua i problemi legati a Fusarium e Verticillium.
Mal accetta terreni salini e sabbiosi e calcare attivo superiore al 10%.
ROTAZIONE
Precessione colturale favorevole: Sovescio, Leguminose, Composite.
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Precessione colturale sfavorevole: Cucurbitacee, Solanacee, medicai e colture
poliennali.
La coltura non innestata richiede periodi di 5 - 7 anni prima del ritorno, mentre con
innesto sono sufficienti 3 anni.
FERTILIZZAZIONE
- Asportazioni:
Per una produzione media di 300 q.li/ha si calcolano asportazioni pari a 174 kg/ha di
azoto, 66 kg/ha di anidride fosforica, 231 kg/ha di ossido di potassio.
Valori di asportazione ( Kg/t di prodotto tal quale):
N P2O5 K20 Ca Mg
3,0 1,7 5,0 5,0 0,5
Fertilizzanti
La fertilizzazione del melone prevede la distribuzione di concimi potassici per favorire
lo sviluppo per migliorare la qualità dei frutti.
La fertilizzazione azotata può essere attuata tramite letamazione con quantità di
almeno 400 - 500 q.li/ha, al momento della lavorazione del terreno o, in mancanza di
letame, combinando concimi a pronto effetto (es. 6-8 q di pollina pellettata) con
organici, a prevalente titolo azotato, che cedono la maggior parte dell'azoto nei 3-4
mesi del ciclo colturale.
I fertilizzanti a base di borlande, caratterizzati da elevati titoli in potassio, sono utili per
migliorare la qualità della produzione.
Tuttavia l'ideale sarebbe, potendo contare su manichette collegate ad impianto di
fertirrigazione, ed annullare la fertilizzazione azotata a pieno campo (mantenendo
naturalmente l'ammendamento con letame) e distribuire limitate dosi di azoto sotto
forma liquida solo dopo la allegagione.
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PREPARAZIONE DEL TERRENO
Si consiglia un'aratura di 30-40 cm, con terreno nelle migliori condizioni, con una
ripuntatura a 70-80 cm che favorisce lo sgrondo delle acque.
Per lo stesso motivo si raccomanda di livellare bene il terreno ed eseguire una leggera
baulatura in corrispondenza delle file anche a scopo di prevenzione da attacchi di
malattie fungine al colletto..
DURATA DELLA COLTURA
Viene fatta generalmente precoltura, ciòè viene seminato in coltura protetta e viene
trapiantata la piantina.
In pieno campo : da maggio a fine agosto-settembre.
In coltura semiforzata: (tunnellino o tunnellone) da metà aprile - maggio ad inizio
luglio.
In coltura forzata : (grande tunnel più tunnellino o tunnellone) da fine marzo - metà
aprile fino a giugno
TECNICHE COLTURALI
Protezione con tessuto non tessuto : negli impianti più precoci, sia in coltura protetta
che in pieno campo, l'impiego di veli di polipropilene permette di limitare il pericolo di
gelate tardive.
Arieggiamento : nelle colture protette un'oculata gestione delle aperture è
fondamentale per mantenere i livelli termici e igrometrici all'interno dell'intervallo
ottimale.
Trapianto
Ha apparato radicale delicato che sopporta male il trapianto.
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Le piantine devono essere, al massimo, alla seconda - terza foglia vera
(età non superiore ai 30 giorni, ipocotile molto corto).
Se sono troppo vecchie hanno difficoltà ad uscire dal pane di terra, con conseguenti
problemi relativi alla nutrizione idrica e minerale; si verificano, inoltre, più lesioni
all'apparato radicale con conseguente penetrazione del temuto Fusarium.
E' opportuno che le piantine escano con una buona pulizia da afidi ed acari, e ciò si
ottiene anche con una gestione degli apporti nutrizionali azotati oculata, senza
esagerare.
Ed inoltre utilizzando il rame per il suo effetto sull'indurimento dell'epidermide della
pianta.
Cosa che sembra comportare anche una aumentata capacità di sopportare carenze
idriche.
Tuttavia un trattamento di piretro , soprattutto su varietà non resistenti , prima del
trapianto, sulle cassettine è consigliabile per ritardare le infestazioni in campo.
Distanze : 60 - 80 cm sulla fila, 180 - 200 cm tra le file (può valere per il pieno campo
come per la semiforzatura).
Bine eventualmente (per il contenimento della pezzatura) a due metri, 50 cm sulla
fila, 60 - 80 cm tra bina e bina sulla pacciamatura.
Una - due piante per buca a seconda dei risultati di produzione e pezzatura che si
vogliono ottenere.
Cimatura e potatura
Usualmente gli elevati costi di manodopera rendono sconsigliabile la pratica, una volta
tradizione per garantire raccolte anticipate ed uniforme pezzatura del prodotto, su
alcune varietà soprattutto di tipo Charentais.
Tuttavia, per chi lo volesse praticare, è consigliabile cimare immediatamente sopra le
prime due foglie vere dopo l'attecchimento perfetto, e successivamente sopra la terza
foglia di ogni nuovo braccetto della seconda e terza diramazione mentre per il quarto
ed ultimo, a due foglie sopra il frutto allegato. Non è usualmente necessario
diradamento.
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Scelta varietale
Il mercato estero, attualmente il più importante, richiede usualmente meloni retati di
buon sapore , dolci (11- 13 brix°) di peso tra i 900 ed i 1200 grammi.
Sono presenti oggi sul mercato varietà dotate di resistenza a vari ceppi di Fusarium,
ai più comuni ceppi di Oidio, agli afidi
ALCUNE VARIETA' CONSIGLIABILI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA
Ditta
Resistenza
Dolcezza Pezzatura
Buccia
Mambo
Tezier
O
A
Buona
Media
non solcato,
retato
Capitol
Tezier
O
A
Buona
Media
retato
Honey
Moon
Nunhems O
A
Buona
Medio
piccola
liscio
F
F
Controllo malerbe
Si effettua tramite pacciamatura , che ha anche l'obiettivo di mantenere la bacca
relativamente pulita
Per i cicli precoci deve essere necessariamente nera per mantenere l' anticipazione
fornita dalla maggior temperatura dovuta al colore bruno.
Prove sono state effettuate anche con la carta per i cicli autunnali, con risultati, tuttavia,
non esaltanti.
La presenza di infestanti nell'interfila è agevolmente controllata da un intervento
meccanico, necessario finché la coltura non ricopre il terreno.
Apporti idrici
Si consiglia l'utilizzo di sistemi d'irrigazione localizzata, posti sotto la pacciamatura, per
evitare di creare un ambiente eccessivamente umido, o di bagnare la vegetazione,
favorendo l'insorgenza delle malattie.
Si consiglia l'utilizzo delle manichette autocompensanti dove il terreno non è
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perfettamente livellato.
Esigenze idriche elevate. 2300 - 2800 m3/ha circa, da cui vanno dedotte, naturalmente
gli apporti atmosferici
Fasi fenologiche
mm Frequenza
pretrapianto
100 unico
sino ad
attecchimento
100 unico
post
attecchimento
50
settimanale
preallegagione
30
2 volte a
settimana
post allegagione
45
2 volte a
settimana
prime raccolte
Note
solo
soccorso
Fase critica: tra allegagione ed ingrossamento frutti : qui il melone richiede il 70 %
dell'acqua dell'intero ciclo.
Gli apporti idrici devono essere ben calibrati in fase di maturazione per evitare
spaccature.
DANNI NON PARASSITARI
Spaccature :
dovute a squilibri idrici.
Scottature : cattiva gestione delle temperature nei tunnel
Cattiva allegagione : dovuta a sbalzi termici, temperature subottimali sotto i 15 0 C ,
eccessiva umidità; ha come conseguenza un disforme sviluppo delle cavità placentari
e, quindi, un frutto deformato.
CONTROLLO MALATTIE
Oidio (Erysiphe cichoraeacearum, Sphaerotheca fuliginea)
Danno
Macchie biancastre pol-verulente che in seguito si
allargano ricoprendo tutta la foglia.
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Misure
preventive
Impiego di varietà tolle-ranti.
Difesa
Utilizzo di zolfo, meglio se con trattamenti pulverulenti,
ove le condizioni sono di particolare rischio
Peronospora (Pseudoperonospora cubensis)
Danno
Misure
preventive
Macchie decolorate sulle foglie che in seguito neerotizzano provocando il disseccamento dell'in-tera
lamina fogliare.
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Difesa
Adeguate densità d'im-pianto.
Nutrizione azotata equi-librata.
Eliminazione dei residui colturali infetti.
Irrigazioni localizzate.
Evitare la bagnatura prolungata del-le foglie.
Arieggiamento delle colture protette.
In caso di elevata e persistente umidità
sono necessari trattamenti preventivi con sali di rame
Tracheofusariosi (Fusarium oxysporum)
Danno
Improvvisi ingiallimen-ti e avvizzimenti delle foglie e
dei fusti con fre-quente emissione di es-sudati rossoarancio.
Im-brunimento dei vasi conduttori.
Misure
preventive
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Ampie rotazioni coltu-rali.
Impiego di varietà resi-stenti.
Eliminazione delle pian-te infette.
Innesto erbaceo su pian-te resistenti.
CONTROLLO FITOFAGI
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Elateridi (Agriotes sp.)
Danno
Le larve che vivono nel terreno causano erosioni del
colletto con conse-guente morte della pian-ta.
Misure
preventive
Avvicendamento coltu-rale.
Utilizzare vasi trappola per monitorare la pre-senza
delle larve nella primavera precedente il trapianto.
Difesa
Si può provare con bagni alle piantine con rotenone,
anche se l'efficacia non è accertata in caso di rischio
elevato
Lumache (varie)
Danno
Rosure sulla superficie del frutto con bava lucida
Misure
preventive
Nel caso di piccoli appezzamenti, cattura massale, e
barriere di confine;
in coltura protetta, ampio utilizzo di bentonite;
Difesa
Anatre e tacchini;
esche a base di metaldeide con repellenti per animali
superiori
( le due tecniche sono alternative e non vanno
comunque utilizzate congiuntamente )
Afide delle cucurbitacee (Aphis gossypii)
Danno
Accartocciamento delle foglie e dei germogli con gravi
ripercussioni sullo sviluppo delle piante e dei frutti.
Tra-smissione di virosi (CMV, WMV, ZYMV).
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Misure
preventive
Impiego di varietà resi-stenti.
Copertura con tessuto non tessuto.
Favorire l'attività dei numerosi insetti utili (coccinelle,
sirfidi, criso-pe ecc.) limitando i trat-tamenti con
prodotti a largo, spettro d'azione.
Difesa
Alla presenza dei primi individui e in assenza di
ausiliari intervenire cer-cando di colpire la pagi-na
inferiore delle foglie con Rotenone.
Lancio di insetti utili (soprattutto in coltura protetta):
Harmonia axidiris 10 - 15 per focolaio di attacco
Lysiplhebus testaceipes 1/m2
Ragnetto rosso (Tetranychus urticale)
Danno
Macchie decolorate sulla pagina inferiore delle fo-glie
fino ad ingiallimen-to dell'intera lamina.
Misure
preventive
Nutrizione azotata equi-librata.
Difesa
L'impiego di acari pre-datori (Phytoseiulus persimilis)
risulta efficace sia in pieno campo che in coltura
protetta.
Interve-nire molto tempestivamente alla comparsa del
fitofa-go con
6-12 predato-ri/mq.
Alla presenza delle prime macchie è già troppo tardi;
occorre quindi un attento monitoraggio
PRODUZIONE
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Variabili, a seconda o meno della precocità, ma comunque oscillanti attorno ai 300 q.li/
ha
(280 - 350) .
RACCOLTA
La raccolta richiede dai 3 ai 6 passaggi
I tempi ideali per un ottimale Residuo Secco Rifrattometrico variano tra gli 8 ed i 4
giorni prima della maturazione fisiologica ( determinata dalla facilità di stacco del
peduncolo,facilitato da formazione di barriera suberificata, dalla modificazione del
colore della buccia, dal disseccamento della prima foglia all'inserzione del picciolo).
Occorre lasciare attaccato il peduncolo tagliandolo con un coltellino.
Un frutto maturo di ottima qualità dovrebbe essere caratterizzato da un Residuo Secco
Rifrattometrico uguale o superiore a 11 Brix° e una durezza della polpa compresa fra
0,5 e 1,5 Kg (puntale di 8 mm di diametro).
CONSERVAZIONE
Alcune varietà(come Harper) sono da vendere alla raccolta, mentre altre possono
regger bene anche 8-10 giorni a 4-5 °C, altri ancora possono tenere anche 2 settimane
a 2°C.
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