Giocare 1vs1 vicino a canestro

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Giocare 1vs1 vicino a canestro
GIOCARE 1 CONTRO 1 VICINO A CANESTRO
di Marco Sanguettoli
e Daniele Fraboni
La proposta didattica che segue non è riferita esclusivamente ai giocatori interni (centri e ali
/pivot) perchè nelle prime fasce dell’attività giovanile (Under 13 - 14 – 15) non credo sia
opportuno specializzare prematuramente i nostri atleti per due motivi:
1) il giocatore moderno deve saper giocare in tutte le zone del campo (anche una guardia
deve sapere come attaccare l’avversario se riceve spalle a canestro);
2) tanto più vario sarà il bagaglio di esperienze motorie che offriremo ai nostri giocatori,
tanto più alto risulterà il loro livello tecnico al termine della fase di specializzazione.
Per migliorare il gioco vicino a canestro dobbiamo perseguire i seguenti obiettivi didattici:
1) Miglioramento coordinativo:
a) equilibrio statico (contrastando la spinta destabilizzante del difensore) e dinamico
(in seguito ad un arresto o dopo una rotazione sul piede perno);
b) sensibilizzazione dell’uso dei piedi (reattività – rapidità – spinta di entrambi i piedi
durante i tiri di forza con appoggio di tutta la pianta a terra).
2) Miglioramento tecnico – tattico:
a) ambidestrismo;
b) tiri speciali;
c) lettura 1 contro 1;
d) mentalità del rimbalzista.
In genere i giocatori alti hanno dei tempi di apprendimento più lenti perché la crescita staturale
non è quasi mai in sintonia con lo sviluppo della forza e delle capacità coordinative, quindi
l’approccio psicologico dell’allenatore deve essere più paziente per non creare frustrazione
nell’atleta.
Non sempre gli atleti e soprattutto quelli alti hanno la percezione del loro corpo durante
l’esecuzione di un gesto tecnico (ad esempio credono di stare bassi nonostante gli arti inferiori
siano distesi); a tale proposito, ritengo utile l’utilizzo di una telecamera (la tecnologia moderna
ci viene incontro perché è sufficiente usare un telefonino dotato di telecamera) per riprendere
l’atleta durante l’esercizio e permettergli di rivedersi subito dopo, in modo che possa
confrontare le proprie sensazioni motorie con la reale esecuzione del gesto tecnico.
Entrando nel discorso tecnico, suggeriamo al giocatore che vuole ricevere spalle a canestro, di
mantenere il contatto con il difensore spingendo contro di lui attraverso l’uso delle gambe, per
evitare di farsi anticipare e di togliere il contatto solo per andare incontro alla palla nel
momento della ricezione con un balzo.
Mentre si riceve la palla lo sguardo deve essere rivolto al centro per leggere la posizione del
proprio avversario, per passare la palla ad un compagno che taglia o per ribaltare il gioco sul
lato debole.
Invitiamo l’attaccante che riceve spalle a canestro a scegliere il perno vicino alla linea di fondo
sia per attaccare in palleggio (scivolamento sul centro o partenza in virata sul fondo)
sia per fronteggiare contro il difensore staccato.
*Spingersi*
Questo esercizio è più specifico per i giocatori
interni, ma serve a tutti per imparare a usare il
corpo allo scopo di tenere una posizione e di
conquistarne una nuova.
I due giocatori sono di schiena uno all'altro e a
contatto; l'obiettivo è quello di spingersi fuori
dal cerchio.
E' il bacino il punto di contatto con l'avversario
e
la spinta per spostarlo parte dai piedi.
Occorre mantenere le gambe cariche per tutta
la durata dell'esercizio, quindi bisogna stare
bassi, anche per mantenere un equilibrio
ottimale.
Le braccia sono nella posizione di ricezione
della palla.
*Spingersi con palla*
Adesso l'allenatore (C) passa ogni tanto la palla
alternativamente a uno dei due giocatori.
Nel momento del passaggio il ricevente deve
smettere di spingere e, rimanendo basso, fa un
saltello verso la palla ricevendola a due mani:
andare incontro alla palla e ricevere sempre a
due mani.
*Stare bassi*
L'obiettivo dell'esercizio è mantenere una
posizione bassa ed equilibra in ricezione e
durante la rotazione sul perno per poter
terminare con un tiro di forza spingendo su
entrambi gli arti inferiori.
Il giocatore esegue un auto passaggio partendo
da sotto canestro, recupera la palla all'altezza
della "tacca grande", spostandosi con uno
scivolamento ed arrestandosi con le punte
rivolte a metà campo.
Esegue un giro frontale con perno interno e
conclude con un Tiro di Forza.
*Mano esterna*
L' Allenatore (C) passa a uno dei due giocatori
posizionati sulle tacche in posizione "carica" con
il braccio esterno che chiama la palla.
Il ricevente esegue un giro frontale sul perno
interno rispetto al canestro per portarsi con il
petto a canestro e conclude, mentre l'altro
giocatore corre a contrastare il tiro imponendo
all'avversario
di
eseguire
i
movimenti
velocemente e di usare la mano esterna per
tirare.
Si lotta per il rimbalzo e in caso di errore si
continua a giocare fino alla realizzazione di un
canestro da parte di uno dei due giocatori.
*Stare bassi 2*
L'obiettivo dell'esercizio è quello di imparare a
stare bassi, in posizione carica durante le
rotazioni sul piede perno.
Il giocatore esegue un autopassaggio al centro
dell'area e dopo aver recuperato la palla ruota 2
volte sul piede perno prima di effettuare il tiro.
Sia la scelta del perno che quella del senso di
rotazione di ciascun giro sono a discrezione del
giocatore che avrà l'accortezza di cambiarli di
volta in volta.
In seguito si proporrà al giocatore di eseguire
una finta di tiro al termine di ogni rotazione
senza mai scaricare le gambe.
La conclusione finale potrà essere un tiro
frontale o un semigancio, ma dovranno essere
sempre effettuati con un salto spingendo su
entrambe le gambe per verificare che non si
siano scaricate durante l'esercizio.
*Arresti da sprint*
L'obiettivo dell'esercizio è migliorare la capacità
di arrestarsi provenendo da una corsa veloce
(controllo del corpo).
Il giocatore passa la palla all'Allenatore (C) e
taglia al massimo della velocità verso canestro
per ricevere.
Il momento della ricezione potrà avvenire in
qualsiasi momento del taglio e prevede un
arresto di almeno due secondi per verificare la
condizione di equilibrio.
Se la ricezione avverrà vicino a canestro la
conclusione sarà un tiro di forza eseguito con la
spinta di entrambi gli arti inferiori.
Se la ricezione avverrà o all'altezza della linea
dei tiro da tre punti o all'altezza della linea del
tiro libero, la conclusione sarà una partenza
incrociata per un tiro in avvicinamento.
Suggerimenti: la corsa deve essere effettuata
mantenendo le spalle "vicino alle ginocchia".
Al momento dell'arresto abbassare il baricentro
piegando le gambe.
*Arresti da sprint 2*
Gli obiettivi dell'esercizio sono gli stessi del
precedente con l'unica differenza che la
ricezione sarà spalle a canestro, quindi dopo
l'arresto, il giocatore, dovrà eseguire un giro sul
piede perno e concluderà con un tiro di forza.
*Reattività e rimbalzo*
L'obiettivo dell'esercizio è migliorare la reattività
e l'agilità del giocatore passando da una
situazione
di corsa rapida in poco spazio,
effettuando alcuni cambi di direzione, a una di
salto a rimbalzo.
Il giocatore supera gli ostacoli con una corsa a
zig-zag rapida.
L'allenatore lancia la palla contro il tabellone, il
giocatore recupera il rimbalzo ricadendo a terra
in equilibrio e con gambe cariche.
Le soluzioni saranno:
1. Tiro rapido ed esplosivo;
2. Jump Hook dopo uso del piede perno.
L'obiettivo dell'esercizio è migliorare la reattività
e l'agilità del giocatore passando da una
situazione
di corsa rapida in poco spazio,
effettuando alcuni cambi di direzione, a una di
salto a rimbalzo con contatto e gioco di 1vs1.
Al "via" dell'Allenatore entrambi i giocatori
sprintano
a
canestro
passando
obbligatoriamente attorno i tre coni disposti
(vedi immagine) sui rispettivi lati. Al momento
opportuno, l'Allenatore lancerà la palla contro il
tabellone, così da permettere ai due giocatori di
lottare per il rimbalzo.
La soluzione a canestro del giocatore che
cattura il rimbalzo dovrà essere trovata senza
l'uso del palleggio quindi, o con un tiro rapido o
con un movimento sul piede perno per
escludere l'avversario e tirare di potenza.
Suggerimenti:
1) recuperare l'equilibrio prima del salto a
rimbalzo evitando di ricadere troppo sotto al
tabellone;
2) recuperare la palla sempre a due mani portandola subito sotto il mento a gomiti larghi per
proteggerla.
*Lett. uso piede perno*
I due esercizi che seguono servono ad usare il
piede perno, dopo un arresto in area, in base ad
una lettura della posizione del proprio difensore,
per tagliarlo fuori, trovando quindi una
conclusione ad alta percentuale.
L'attaccante penetra con la mano dx e, dopo
due palleggi, esegue un giro dorsale con
successivo arresto a due tempi dx-sx.
L'allenatore costringe l'attaccante alla virata
chiudendogli la linea di penetrazione e
successivamente lo aggredisce impedendogli il
tiro frontale e stimolandolo a cercare un tiro in
avvicinamento mediante l'uso del piede perno.
L'attaccante dovrà quindi leggere la situazione e
poi tagliare fuori l'avversario con un movimento
di incrocio con un movimento di incrocio (se il
difensore è alla sua sx) o con un movimento
diretto ( se il difensore è alla sua dx).
Successivamente
l'allenatore
potrà
anche
rimanere staccato sulla virata ed eventualmente
recuperare sul tentativo di tiro dell'attaccante
stimolandolo a scegliere fra tre soluzioni : tiro finta di tiro e uso del perno con incrocio - finta di tiro e uso del perno diretto.
Suggerimenti:
1) stare "bassi" per tutta la durata dell'esercizio;
2) eseguire il tiro successivo all'uso del perno spingendo con entrambe le gambe.
La stessa lettura può essere stimolata partendo
da un movimento proprio del centro come per
es. il palleggio di avvicinamento spalle a
canestro e successivo arresto interno - esterno.
Anche qui l'allenatore asseconda il palleggio
dell'attaccante aggredendolo sull'azione di
arresto per costringerlo a usare il piede perno.
*Tiro rapido da 1vs1*
Questo esercizio serve per migliorare la
reattività dei tiri interni dopo il recupero della
palla che può avvenire in seguito alla ricezione
di un passaggio o al recupero di un rimbalzo
difensivo.
Mentre l'Attaccante (A) recupera la palla
lanciata dall'Allenatore (C), all'altezza delle
tacche, il difensore (D) corre a toccate la mano
libera dell'Allenatore e recupera per contrastare
il tiro.
L'attaccante è stimolato a ricevere rapidamente
il pallone a gambe cariche ed esplodere a
canestro prima dell'arrivo del difensore.
*1 contro 1 spalle*
Negli esercizi che seguono suggeriamo alcune
soluzioni spalle a canestro ricevendo la palla,
dall'autopassaggio, sulla tacca grande.
L'attaccante parte in palleggio sul centro con
perno Dx e dopo uno o due palleggi conclude
con un arresto interno - esterno e un
semigancio di potenza con la mano Dx.
Suggerimenti:
1) mentre si porta il peso del corpo
sulla
gamba Dx avvicinare la gamba Sx per poi
slanciarla durante la spinta ("molla");
2) palleggiare fra le gambe per proteggere la
palla;
3) il semigancio si esegue dalla spalla con una
estensione rapida del braccio e spinta finale
del polso;
4) il salto è diretto in alto e verso il canestro.
Partenza con palleggio scivolato sul centro,
virata verso il fondo con soluzione in semigancio
mano esterna .
Suggerimenti:
1) girare prima di tutto la testa per dare
velocità alla rotazione;
2) durante la rotazione stare bassi con le spalle
vicino alle ginocchia per arrestarsi in
equilibrio.
Ipotizzando il difensore sbilanciato sul centro
l'attaccante parte sul fondo con un giro frontale
sul piede perno Dx.
La mano che palleggia è la Dx perchè più
lontana dal difensore.
Arrestarsi con le spalle parallele alla linea di
fondo per avere un buon angolo di tiro.
Arresto Sx-Dx.
L' attaccante in ricezione esegue un giro dorsale
per fronteggiare ipotizzando che il difensore sia
staccato.
Le
1)
2)
3)
soluzioni previste sono:
tiro
finta di tiro e partenza incrociata sul centro
finta di tiro e partenza diretta sul fondo.
I movimenti visti in precedenza vengono ora
utilizzati in seguito ad una lettura del
comportamento del difensore, con l'obiettivo di
scegliere quello più efficace; il difensore lavora
per il momento in modo didattico cioè non
agonistico.
Inizialmente il difensore seguirà da vicino
l'attaccante e al momento della ricezione spalle
a canestro si sbilancerà su un lato suggerendo
una partenza in palleggio verso il centro o verso
il fondo.
Poi il difensore potrà anche restare staccato nel
momento della ricezione, suggerendo la
soluzione di giro e tiro.
Poi il difensore potrà stare staccato sulla
ricezione
ma,
sul
movimento
di
tiro
dell'attaccante,
potrà
corrergli
incontro
inducendolo a interrompere l'azione di tiro, per
convertirla in partenza in palleggio.
Infine il difensore potrà intervenire durante il
palleggio scivolato per indurre l'attaccante ad
usare la virata.
CURRICULUM
1973 – 1979
1981 – 1988
1988 – 1990
1990 – 1992
1992 – 2007
1998 – 2002
Settore giovanile Castiglione Murri Bologna
Settore giovanile Motomalaguti S. Lazzaro (BO)
Assistente I^ squadra Fortitudo Bologna
Settore giovanile
Campione d’Italia allievi 1990
Capo allenatore Titano San Marino (serie C)
Settore giovanile Virtus Bologna:
Campione d’Italia Cadetti 1999
Secondo posto Allievi 1997
Secondo posto Cadetti 2003
Terzo posto Juniores 2003
Terzo posto Under18 2006
Terzo posto Under18 2007
Assistente Nazionali Juniores e Under20
4° posto Europei Juniores 2000 a Zara (HR)
11° posto Europei Under20 2002 a Vilnius (LIT)