Mauro Vacis Matricola: 31691 RIASSUNTO TESI
Transcript
Mauro Vacis Matricola: 31691 RIASSUNTO TESI
Mauro Vacis Matricola: 31691 RIASSUNTO TESI: STRATEGIE DI WEALTH MANAGEMENT: IL SISTEMA ITALIANO E IL SISTEMA SVIZZERO. Obiettivo di questa tesi è fornire al lettore una panoramica sul settore del wealth management considerando l’evoluzione dei mercati finanziari e l’impatto che l’attuale crisi ha generato nei servizi di consulenza rivolti alla clientela agiata. Chiarite le caratteristiche proprie del business, le definizioni essenziali che lo contraddistinguono e il modo in cui sono offerti servizi al cliente, l’analisi si concentra in uno studio sul mercato bancario svizzero e in particolare sul wealth management, cogliendone aspetti storici e distintivi. Si prosegue con lo studio del mercato italiano. E’ discussa l’evoluzione del settore in Italia con particolare riferimento agli sviluppi futuri in virtù del rientro dei capitali detenuti all’estero. Sempre con riferimento allo scudo fiscale, sono studiate le preferenze degli investitori su come investire le somme rimpatriate. Nel capitolo finale si considera lo scenario futuro del business, sono analizzati gli investimenti diretti esteri posti in essere dai principali intermediari e si individuano strategie operative in grado di assicurare profittabilità nel lungo periodo. Dopo aver chiarito il concetto di private banking e dopo averne compreso i limiti, s’introduce il concetto di wealth management che identifica una consulenza a 360 gradi, in grado di coprire tutto il patrimonio del cliente. La novità del wealth management è, infatti, l’offerta di consulenze rivolte anche alle esigenze non finanziarie degli individui. Dal punto di vista operativo, tutto ciò si traduce nell’evoluzione del modello d’offerta che comprende soluzioni tailor-made aggregando prodotti della casa e di terzi. Nel sviluppare l’analisi è necessario considerare degli indicatori economici fondamentali che consentono di capire lo stato attuale delle banche private mondiali e la composizione della ricchezza da loro gestita. Si comincia considerando i tassi di crescita dei PIL di varie economie mondiali, con particolare attenzione alle economie in via di sviluppo, nuovi centri mondiali di ricchezza. Sono poi presentati altri indicatori molto importanti come il livello di capitalizzazione mondiale dei mercati finanziari, la volatilità media giornaliera degli strumenti d’investimento e le perdite subite dalle varie asset class durante lo scoppio della crisi finanziaria. Alla luce degli indicatori studiati, s’indaga sul comportamento degli individui facoltosi in risposta alla difficile situazione economica attuale. Per quanto concerne lo studio del modello svizzero, dopo una breve trattazione storica volta ad individuare le cause della nascita dei primi intermediari nella confederazione, si discute sul concetto del segreto bancario e le sue attuali implicazioni con il contesto normativo internazionale. Per quanto concerne il settore del wealth management, sono osservati gli asset under management in termini di quantità e titolarità degli stessi. Si prosegue poi con dati quantitativi in merito al numero d’operatori presenti e alla loro tipologia operativa in termini di dimensioni e indicando gli elementi di successo e differenzianti del sistema di wealth management svizzero. Segue un’indagine sui principali servizi e prodotti offerti e una ricerca sul tema del segreto bancario e l’evasione fiscale, con particolare attenzione alla recente disputa tra Stati Uniti d’America e la Svizzera. Nel capitolo avente ad oggetto il modello italiano, lo spunto di discussione iniziale parte con uno studio sull’aspetto organizzativo degli intermediari italiani e come tale organizzazione soddisfa i bisogni, sempre più complicati, della clientela agiata italiana. Per quanto concerne l’analisi quantitativa degli AUM, sono utilizzati studi specifici di settore che prevedono un ritorno del business a livelli pre-crisi grazie ai capitali in rientro a conseguenza dello scudo fiscale. Si studia anche la distribuzione geografica della ricchezza finanziaria, le cinque regioni italiane più ricche, la ricchezza media posseduta dalle famiglie, i servizi e prodotti offerti dagli intermediari e la tipica composizione di un portafoglio d’investimento destinato ad un individuo private. Nell’ultima parte del capitolo si analizzano nel dettaglio le conseguenze dello scudo fiscale, la quantità e la composizione dei capitali rimpatriati, i paesi di provenienza, la modalità di rientro e soprattutto l’impiego di questi capitali e le opportunità per gli intermediari. L’ultimo capitolo della tesi si concentra sugli investimenti esteri da parte dei wealth managers, in particolare verso gli stati asiatici ed altre economie emergenti. Si prosegue con una considerazione sugli eventi del 2008 che hanno spaventato gli investitori e come le istituzioni finanziarie possono intervenire per riconquistare la qualità più importante e distintiva in tutto il processo di global wealth management: il rapporto fiduciario tra il cliente e il suo intermediario.