La Sveglia (Credem) 133

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La Sveglia (Credem) 133
La Sveglia n.133 - settembre 2011 - Foglio sindacale della
FibaCISL
CREDEM
ARTICOLO 18, atto terzo.
Ci avevano provato nel 2002, ed erano stati bloccati da una forte opposizione sindacale e di tutto il mondo del lavoro.
Hanno tentato, due anni fa, di inserire la deroga per le nuove assunzioni, ma la legge è stata respinta dal Quirinale.
A ferragosto, in piena tempesta finanziaria, hanno inserito una norma nel testo della manovra per il pareggio di bilancio che consente la deroga, a livello aziendale, anche alla legge che prevede il diritto al reintegro in caso di licenziamento individuale, una
volta che sia dichiarato illegittimo da un giudice.
Per quale ragione un sindacato dovrebbe concordare con un’azienda la deroga all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori ?
Se ci sono tensioni occupazionali esiste già un quadro normativo molto chiaro che disciplina le misure applicabili, fino all’estrema ratio dei licenziamenti collettivi, evitati nel nostro settore grazie allo strumento del fondo esuberi, di recente rinnovato,
il Sindacato può riappropriarsi della materia in un modo molto semplice, così sintetizzato dal segretario della Cisl:
“C’è una parte in quella norma che riguarda la possibilità di licenziare in deroga all’art. 18 che la Cisl non ha intenzione di
trattare. Possiamo sottoscrivere un documento politico con Cgil e Uil che lo metta nero su bianco: non ricorreremo alla gestione di quella norma. Prima si attribuiva la possibilità di intervenire a rappresentanze non meglio identificate, il che poteva aprire le porte a sindacati di comodo o comunque non rappresentativi. Ora non è più così, quindi la partita è nelle mani di Cgil,
Cisl, Uil: se siamo d’accordo, il problema non esiste.”
(Raffaele Bonanni, 8 settembre 2011).
Analogo atteggiamento terrà la Fiba Cisl per quanto riguarda la contrattazione nel settore bancario:
”Il rispetto dell’autonomia delle Parti sociali avrebbe dovuto consigliare astensione da interventi legislativi. Il testo è tuttavia
coerente con l’Accordo Cgil-Cisl-Uil-Confindustria del 28 giugno u.s. per quanto attiene alle deroghe contrattuali regolate dai
CCNL. In riferimento all’art.18 è previsto il rinvio alle Parti sociali ed alla loro potestà derogatoria in presenza di situazioni
eccezionali di settore o di azienda. Ne prendiamo atto, precisando nel contempo, che la politica contrattuale della Fiba ha affrontato le emergenze occupazionali con misure di flessibilità salariali e normative temporanee, scambiate con stabilità occupazionale. La Fiba non intende ricorrere a deroghe all’art.18 della L.300/70.
(Giuseppe Gallo segretario generale Fiba Cisl, 5 settembre 2011).
(Ulteriori aggiornamenti sulla posizione della Fiba Cisl riguardo la manovra economica li trovate visitando il sito www.fiba.it.)
NUOVI INGRESSI ALLA FIBA CREDEM
Continuiamo a presentarVi anche in questo numero i nuovi Rappresentanti Sindacali che cominciano
ad operare con la Fiba Cisl all’interno del Credem.
Alessia Ducci (356 Prato ag.2)
CREDEM
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Sono entrata in Credem nel 1998, e da allora ho svolto mansioni diverse, secondo un percorso
professionale comune a tanti colleghi, fino ad approdare al ruolo di gestore “small business”:
attività interessante, impegnativa e non priva di problematiche connesse sia al periodo difficile
che stiamo vivendo, sia alle "sfide", spesso impossibili, che ci vengono proposte.
Nel 2009 sono diventata mamma di Benedetta, evento meraviglioso che mi ha portato a riflettere sulle priorità della vita e sul bisogno di conciliare esigenze professionali e familiari, cosa non
sempre compatibile con obiettivi di lavoro altamente "incentivanti". La necessità e la voglia di conoscere in modo più
approfondito i nostri diritti di lavoratrici e di lavoratori mi ha spinto ad entrare come parte attiva nel Sindacato, al
fine di condividere le mie esperienze con gli altri, nella speranza di essere d’aiuto e di contribuire a migliorare la qualità della nostra vita professionale, e quindi il nostro benessere.
Composto e Stampato presso la sede Fiba/CISL di Reggio Emilia - Via Turri, 69 - tel.0522/357445 - (fax 357438)
- e-mail [email protected] - zona Credem nel portale Fiba/CISL Nazionale www.fiba.it - trovi i numeri anche su www.fibaer.it
Hanno collaborato a questo numero:
Sandoni M. - De Conti S. - Tattolo A. - Gallo S. - Ghinoi C. - Calzolari M.
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La Sveglia n.133 - settembre 2011 - Foglio sindacale della
CRISI E MANOVRA
FibaCISL
CREDEM
ANTIRICICLAGGIO!
DUBBI = SEGNALAZIONE
Pubblichiamo parte dell’intervento di Giuseppe Gallo, Segretario Fiba, all’Esecutivo Cisl del 31/8/11.
“La manovra non prevede nulla in materia di debito consolidato
(1850 miliardi). Ad agosto siamo arrivati al confine della deriva
greca con tassi sui Btp al 6,5%, oltre il 7% il debito non è più
gestibile. Come ridurre il debito ?
Il mercato deregolato (OTC, Over The Counter) è molto più vasto del mercato regolato (le Borse); nel 2010 il suo valore è pari a
429.320 miliardi. Ipotizzando che l’Italia detenga il 5% di questo
mercato, con una tassa dell’1 per mille il gettito costante annuo
sarebbe pari a 21,45 miliardi di euro !
Preciso che questo è il mercato predatorio terreno di coltura della
finanza canaglia che ha massimamente contribuito allo scatenamento della crisi, privo di regole, di trasparenza … L’apporto al
risanamento dei bilanci pubblici della tassazione della finanza, il
cui salvataggio ha contribuito al dissesto, può essere ingente. E’
la polpa del capitalismo finanziario, quella enorme e sfuggente
come l’aria in seguito alla de- regolazione liberista. Altrimenti ci
azzanniamo sull’osso e la polpa è altrove. E su questi slittamenti
degli altrove si giocano le strategie di equità distributiva, attraverso la leva fiscale e l’autonomia o la sudditanza della politica”.
“C’è un’altra polpa molto rilevante, anche il Governo la enfatizza. E’ la ricchezza patrimoniale dell’Italia, che si può stimare in
9000 Mld, circa 6 volte il PIL.
Di questa ricchezza (abitazioni e valori mobiliari) il 10% più ricco detiene il 44,7%, ovvero 4000 Mld.. E’ l’effetto sociale più
rilevante del capitalismo finanziario deregolato: l’esponenziale
crescita delle diseguaglianze e la polarizzazione della ricchezza.
Una tassazione dell’1,50% produrrebbe un gettito fiscale pari a
60 Mld annui; la tassazione residuale per quei patrimoni dovrebbe essere permanente.
La differenza tra noi ed il Governo è semplice: il Governo ha un
culto di genuflessa adorazione verso la ricchezza patrimoniale.
Infatti non è un governo liberale.
La manovra presenta iniquità sociale e accanimento persecutorio
contro i lavoratori del Pubblico Impiego.
Il superscalone previdenziale derivante dall’annullamento dei
riscatti di laurea e militare è imploso in un giorno sotto il peso
esiziale di idiozia, discriminazione, perversione sociale e insostenibilità giuridica. Avrebbe reso ingestibili i Fondi di Solidarietà
del settore assicurativo e bancario.
Solo una politica capace di intervenire su debito pubblico, deficit
di bilancio e crescita economica può essere vincente.
Il governo procede solo sul deficit, con tentativi ad alto tasso di
improvvisazione. La crescita richiede:
•
il rilancio della domanda interna: le esportazioni da sole
non bastano. Lo strumento per redistribuire il reddito è la
riforma fiscale.
•
il rapporto banca/impresa: bisogna consentire alle banche
di dedurre il 100% delle perdite su crediti, tassando in
forme agevolate il margine d’interesse
•
la politica industriale: favorire la concentrazione, la ricapitalizzazione ed il riposizionamento su segmenti di mercato
a più elevato contenuto d’intelligenza.
Dobbiamo accogliere l’invito del Presidente della Repubblica:
contribuire a ritessere i fili di un progetto per il Paese, per la sua
coesione, per il suo futuro.
E’ nella nostra identità, nella storia della Cisl.
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Ci viene segnalato che in alcune filiali del Credem viene richiesta ai vari gestori una operatività
che noi consideriamo anomala sull’antiriciclaggio.
Siamo più chiari: a seguito di evidenze segnalate
dal tabulato GIANOS, viene richiesto al consulente di rivalutare la situazione e verificare che
tutta la documentazione necessaria sia completa e
sottoscritta dal cliente.
Fin qui nulla di strano, anzi!
Risulta però che venga anche “suggerita” la risposta con cui non si “riterrebbe” necessario procedere alla segnalazione di operazione sospetta.
Ricordiamo ai gestori che la propria firma, apposta senza opportune e attente verifiche, li coinvolge in prima persona rispetto ad eventuali inadempienze.
Quindi consigliamo di valutare con la massima
attenzione tutte le operazioni, ed in caso di dubbio è opportuno fare comunque la segnalazione al
proprio responsabile.
Anche l’Uif (Unità di Informazione Finanziaria
della Banca d‘Italia) ha sollecitato di recente gli
intermediari ad effettuare una corretta individuazione del profilo economico finanziario del cliente e a procedere ad un continuo aggiornamento
delle relative informazioni.
Stesso consiglio anche ai capi filiale: in caso di
dubbi non risolvibili neppure con l’assistenza
del gestore che conosce il cliente, SEGNALATE, non assumetevi responsabilità che potrebbero avere conseguenze pesanti.
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CREDEM
SEGRETISSIMO CREDEM
Il documento che pubblichiamo ci è stato spacciato come testo originale che era stato predisposto per la pubblicazione in Agorà delle nuove avventure di Alessandro Carbone. Come sapete, è stato di recente aggiunto un nuovo capitolo che racconta
la vita in un presunto ufficio centrale dell’ormai ex-”peggiore Pba” del Credem.
In realtà, come potete notare dall’appunto riservato, sulla cui autenticità nemmeno Wikileaks potrebbe fornire certezze, il
testo originario era più “strong” ed esercitava una severa critica (neppure tanto velata) nei confronti del Top Management
(tanto per capirci, sono coloro che hanno percepito nel 2010 emolumenti per 11 milioni di euro).
Pare che la censura sarebbe scattata non tanto per le critiche ai vertici dell’azienda quanto per il finale, in cui il nuovo top
manager Carbone è colto da improvvisa conversione e decide di distribuire tra i suoi collaboratori l’ingente premio di cui era
stato beneficiario; scenario non solo fantascientifico ma pure concettualmente molto pericoloso.
D’altra parte se si comincia a lasciar circolare queste idee solidaristiche poi in un attimo ci ritroviamo in un kolkhoz, e non
più in una moderna banca aristocratica (pardon, si dice meritocratica).
TRASFERIMENTI
La normativa per l’impugnazione
L’art. 2103 c.c. stabilisce che il lavoratore “non può essere trasferito da una unità produttiva ad un’altra se
non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive”.
Tali ragioni devono sussistere ed essere oggettivamente riscontrabili.
Non è prevista dal nostro Contratto né dalla Legge l’obbligatorietà della forma scritta, quindi la data in cui si riceve
la comunicazione (anche non scritta) diventa di massima importanza per le possibili azioni successive.
Infatti il lavoratore potrà richiedere per iscritto i motivi di tale trasferimento entro 15 giorni dalla comunicazione e
l’azienda dovrà rispondere, sempre per iscritto, nei 7 giorni successivi alla richiesta.
Massima attenzione al termine di 60 giorni, sempre dalla comunicazione del trasferimento, entro cui è possibile
impugnare il trasferimento con qualsiasi atto scritto anche extragiudiziale, pena la decadenza di tale facoltà.
Sempre dalla data di comunicazione decorrono poi 270 giorni entro i quali si può attivare l’azione giudiziaria eseguendo il deposito del ricorso o la richiesta del tentativo di conciliazione o di arbitrato: se conciliazione o arbitrato
vengono rifiutati o non si raggiunge l’accordo, il ricorso al giudice va depositato, pena decadenza, entro 60 giorni
dal rifiuto o mancato accordo. Ricordiamo infine l’art. 82 del CCNL: “nel disporre il trasferimento l’impresa
terrà conto anche delle condizioni personali e di famiglia dell’interessato”.
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CREDEM
Credem in ...Breve
TRASFERTE
CONSIGLIO COSMETICO
Durante l’estate aumentano le richieste
aziendali di trasferte per coprire i colleghi
in ferie, di conseguenza aumentano i casi di
richiesta di pagamento delle diarie previste
dal CCNL.
Fiorisce nel contempo la ridda di interpretazioni distorte da parte dei responsabili, al fine di applicare solo
parzialmente la normativa.
Ricordiamo quindi che spetta il trattamento di diaria in
luogo del rimborso a piè di lista per le trasferte a “lungo
raggio” (oltre i 25 km), qualora siano piu’ di 4 giorni in un
mese. Il CCNL (art.64 comma 4) prevede inoltre:
“ .. resta fermo che non può darsi luogo ad una erogazione
inferiore a due terzi di diaria per missioni di durata superiore alle 10 ore”. Precisiamo che il tempo della trasferta
parte da quando si esce da casa a quando si rientra, pausa
pranzo compresa.
Per un refuso, alla “parabola del top manager stolto” sul
numero scorso della Sveglia, manca il finale, rendendo
incomprensibile la storia. Diversi colleghi ci hanno chiesto
che fine fa il top manager stolto. In realtà non lo sappiamo,
conosciamo solo ciò che nel Vangelo (Luca, 12, 20) il Padreterno dice al ricco stolto: “Questa notte stessa ti sarà
chiesta l’anima! A chi andranno le ricchezze che hai
accumulato?” Naturalmente auguriamo al nostro top
manager lunga vita e serena pensione, ma sollecitiamo una
condivisione almeno parziale (attraverso la firma del contratto integrativo aziendale) con tutti i colleghi delle ricchezze prodotte dall’azienda. Ci si può obiettare che la
parabola fa evidente riferimento alla vita ultraterrena, e il
sindacato ha competenze per cose molto più terrestri.
Poiché spesso chi percepisce bonus milionari o sgomita per
entrare nel “club” si presenta con volto incarognito, il
“consiglio cosmetico” che ci permettiamo di dare è: ripartizione più equa dei premi, rinuncia a tante forme di prevaricazione, così si guadagna la pace della coscienza ed una
espressione distesa che fa stare meglio anche in questo
mondo.
INDENNITA’ SOSTITUTIVA
In estate (e non solo) capita frequentemente di dover sostituire un altro lavoratore a cui spetta un livello retributivo
superiore. Il CCNL prevede (art. 92) che “deve essere corrisposto per il periodo della sostituzione … fino al rientro
dell’assente … l’assegno contrattuale inerente al livello
superiore corrispondente ai compiti che effettivamente il
lavoratore/lavoratrice è stato chiamato ad esplicare, oppure
la differenza di retribuzione …”.
Quando, ad esempio, in filiale l’SM va in ferie, chi viene
temporaneamente abilitato in suo assenza deve richiedere
a PER il riconoscimento dell’indennità sostitutiva, indicando il periodo in cui si è svolta tale attività.
SECONDO LAVORO
Di questi tempi, sempre più spesso ci viene chiesto se sia
possibile fare un secondo lavoro regolare, anche avendo
già un rapporto di lavoro full-time con la nostra azienda.
Sottolineiamo che nel caso di part-time è diritto del lavoratore dipendente del settore privato (con alcuni limiti) fare
un secondo lavoro per integrare il proprio reddito.
In entrambi i casi bisogna fare riferimento alla L. 66/2003
che indica nelle 40 ore settimanali il limite massimo di ore
ordinarie lavorabili, più 8 ore settimanali di straordinario.
Fra una giornata di lavoro e la successiva si devono usufruire di almeno 11 ore di pausa consecutive e, nell’arco
della settimana, un riposo di almeno 24 ore consecutive
solitamente coincidenti con la domenica.
Il CCNL del Credito vieta di “prestare a terzi la propria
opera, salvo preventiva autorizzazione dell’impresa, o
svolgere attività comunque contraria agli interessi dell’impresa stessa o incompatibili con i doveri d’ufficio”.
Oltre alla non concorrenza fra i due lavori, c’è da considerare l’obbligo di riservatezza delle informazioni in possesso del lavoratore e il divieto di accettare anche “nomine od
incarichi che comportino funzioni non compatibili con la
posizione di lavoratore/lavoratrice bancario”.
Consigliamo quindi di attivarsi con l’informativa all’azienda prima di iniziare qualsiasi altra attività lavorativa.
CERTIFICATO DI MALATTIA ON LINE
Dal 14 settembre è andata a regime anche nel settore privato la nuova normativa sul certificato di malattia.
Decade di conseguenza l’onere, per il lavoratore, di inviare
l’attestato di malattia all’azienda (resta l’obbligo di comunicare tempestivamente per le vie brevi la propria assenza
dal lavoro).
Il dipendente è tenuto a farsi comunicare dal medico curante il numero di protocollo del certificato, fornendolo poi
all’azienda.
Nei casi in cui non sia tecnicamente possibile l’attivazione
della procedura online da parte del medico, del pronto soccorso o della guardia medica, resta l’obbligo di spedire
all’azienda l’attestazione di malattia nei modi d’uso.
TEMPO “TUTA”
CIAO, GUGLIELMO !
Prendendo a prestito l’espressione dall’ambiente industriale, che identifica il tempo necessario ad indossare gli indumenti di lavoro secondo precise indicazioni del datore di
lavoro e prevede anche che questo tempo sia retribuito,
vogliamo ricordare ai colleghi che si presentano in filiale
prima delle ore 08:15 per attivare la procedura PEGASO,
in modo che all’apertura dello sportello alle ore 08:20 sia
già operativa, questo tempo è da considerarsi orario lavorativo e quindi deve essere pagato. Tenetelo presente
quando segnate lo straordinario giornaliero!
Molti colleghi ne conoscono solo la voce, che da anni risuona presso il centralino telefonico della Direzione Centrale di Reggio Emilia. Oggi, che si comunica con gli uffici
centrali tramite mail o Help Desk, è meno frequente sentirlo e forse per i più giovani è una figura meno nota.
Il collega Guglielmo Destrini dal mese prossimo potrà godersi finalmente la meritata pensione; lo salutiamo da
queste pagine, a nome di tutti coloro che
ne hanno apprezzato la grande
umanità.
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