5g5s 29.07.16

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5stelle
VOLANT INO DE LLE ATTIV ITà PA RLA MEN TA RI - 29 luglio 2016
5 giorni
ilva • rifiuti • mps • 41 bis • farmaci • casta • terrorismo
2 . 2 0 0 .0 0 0 0 0
R a i
M e ga St i p endi
IL CANONE PER PAGARE
I MEGASTIPENDI
Una scorpacciata da due milioni e duecentomila euro. A tanto ammontano
gli stipendi della Rai che superano la
soglia dei 240mila euro all’anno stabilita per legge. Una soglia che l’azienda
di viale Mazzini ha superato con un
escamotage messo in atto lo scorso
anno: l’emissione di un bond. Grazie a
questo espediente il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto può prendere uno stipendio da 650mila euro. E
non solo.
Tra i dirigenti che superano i 300mila
euro l’anno ci sono il direttore dell’audit Gianfranco Cariola con 352mila
euro, il responsabile dei servizi finanziari Raffaele Agrusti con 340mila
euro, il direttore di Rai Gold Angelo
Teodoli con 325mila euro, l’ammini-
stratore delegato di Rai Pubblicità
Fabrizio Piscopo con 322mila euro e
l’ormai ex direttore delle risorse umane Valerio Fiorespino, che è rimasto in
Rai e riceve nel proprio conto corrente
303mila euro annui.
Ci sono poi i casi degli ex che non ricoprono incarichi ma prendono soldi:
l’ex direttore di Rai3 Andrea Vianello
riceve 320mila euro, l’ex giornalista
del Tg1 ed ex deputato centrista Fabrizio Pionati 203mila, quindi Lorenza
Lei, dg Rai fra il 2011 e il 2012, licenziata e poi reinserita con uno stipendio
da 243mila euro.
Per colpa di maggioranza e governo
ci sono 200mila italiani che pagano il
canone coprendo questi stipendi che
vanno oltre la soglia dei 240mila euro.
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Il M5S ha chiesto sia Renzi a restituire
questi soldi.
Intanto questi stipendi sono pubblici
oggi grazie al lavoro del Movimento
5 Stelle.
Durante l’esame della riforma Rai
infatti il Senato ha approvato l’emendamento Airola che obbliga il
servizio pubblico a mettere online
il piano trasparenza. Adesso però la
battaglia si sposta sul tetto agli stipendi: il presidente Roberto Fico ha
portato in Vigilanza un parere che
chiede alla Rai di applicare il tetto
dei 240mila euro. Finora l’azienda ha
nicchiato, ma nel corso dell’ultima
audizione Campo Dall’Orto ha detto che predisporrà un piano stipendi
per adeguare tutti i salari.
5 GIORNI A 5 STELLE • 29 luglio 2016
DECRETO ILVA
NUMERO 11
Mps:
pensioni
nel
mirino
Il Montepaschi deve vendere circa 9
miliardi di crediti deteriorati netti e
poi ricapitalizzare per 4-5 miliardi
Il governo getta per
l’undicesima volta fumo
negli occhi dei lavoratori, dei tarantini e dei
parlamentari che hanno trovato un testo
blindato. Dei 530 milioni elargiti dallo Stato
per la tutela sanitaria
e ambientale ne sono
stati impiegati solo 860
mila, il resto è andato in
fumo. Le bonifiche ambientali potranno essere rinviate ancora e chi
compra l’Ilva avrà l’immunità penale e civile.
Rifiuti, svelato bluff
su asse Sicilia-Piemonte
Crocetta e Chiamparino
avevano preparato un bel
‘pacco’ per il M5S. 150mila
tonnellate di rifiuti dalla
Sicilia sono stati destinati
all’inceneritore di Torino.
A chiedere di mandare
fuori dalla Sicilia i rifiuti è
stato proprio il M5S, ma a
gennaio, con un piano razionale mirato a evitare le
emergenze. Crocetta non
l’ha fatto, l’emergenza è
scattata e di tutte le città d’Italia è stata scelta la
Torino di Chiara Appendino. Peccato che il gestore
dell’inceneritore non ne
sapesse nulla.
Il governo ha deciso di
saccheggiare le pensioni
del futuro per tappare i
buchi del presente, creati
dai suoi amici banchieri.
Il fondo Atlante ha già
quasi esaurito le cartucce dopo aver ricapitalizzato le disastrate Banca
popolare di Vicenza e
Veneto Banca. Palazzo
Chigi, quindi, non sa dove
prendere i soldi per mettere una toppa alla falla
enorme di Monte dei Paschi che deve vendere sul
mercato circa 9 miliardi di
crediti deteriorati netti e
poi sarà costretto a ricapitalizzare probabilmente
per 4-5 miliardi.
Allora ecco la geniale
idea: creare un nuovo Atlante. I fondi esteri, però,
subodorata la fregatura,
hanno già dato picche; le
banche italiane non sono
disposte a mettere che
spiccioli.
Che fare allora? Quello
che si fa sempre: svuotare
le tasche dei cittadini, in
particolare le pensioni faticosamente accantonate.
Il governo infatti da settimane sta pressando le
casse previdenziali del
professionisti
affinché
sgancino il tesoretto.
Hanno anche il coraggio
di chiamarla “operazione
di mercato”. E’ inaccettabile forzare le casse previdenziali, che hanno una
mission pubblica, a coprire i buchi di Montepaschi,
causati da banchieri senza
Il governo fa
pressione sulle
casse previdenziali
per rafforzare il
fondo Atlante
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scrupoli e da una vigilanza dormiente. Il danaro
prelevato dagli emolumenti dei professionisti e
versato per assicurarsi la
pensione viene così “investito” in sofferenze bancarie, con la scusa che tutti
sono chiamati a garantire
la stabilità del Paese Quella stessa stabilità sistemica
in nome della quale, sul
fronte del credito, Bankitalia ha avallato in passato le peggiori pratiche.
Cosa dirà la Ue di fronte a
un eventuale apporto di
capitale di soggetti come
le casse previdenziali che
sono
eminentemente
pubbliche?
E che dire del ministero
dell’Economia che è da
una parte socio di Mps e
dall’altra vigilante sulle
casse?
Il M5S non consentirà l’ennesimo scippo ai danni dei
cittadini.
5 GIORNI A 5 STELLE • 29 luglio 2016
‘MAMMA SANTISSIMA’
resta ancora IN SENATO
Farmaci: operazione trasparenza
Grazie alla mozione M5S il Parlamento torna protagonista
Il M5S vuole votare subito la richiesta
d’arresto per Caridi, il Senato dice no
In Senato c’è un parlamentare della maggioranza
che secondo i magistrati
calabresi farebbe parte di
una vera e propria cupola
della ‘ndrangheta, capace
di condizionare pubblica
amministrazione, economia e politica. Il suo nome
è Stefano Caridi, Gal è il
suo gruppo e l’accusa nei
suoi confronti è pesantissima: associazione mafiosa.
Spetta al Senato - la Giunta
prima e l’Aula dopo - decidere se lasciare a Caridi lo
scudo dell’immunità o se
concedere l’autorizzazione all’arresto richiesto dai
magistrati che hanno condotto l’inchiesta ‘Mamma
Santissima’. In un Paese
normale, il Parlamento
non perderebbe un attimo
e si riunirebbe immediatamente per dare il via libera
all’arresto di un parlamentare che con il suo voto ha
contribuito all’approvazione di leggi dello Stato e
della riforma costituzionale e su cui pesano accuse
tanto gravi. Da noi invece
accade che la maggioranza
traccheggia e respinge la
richiesta del M5S di avviare
subito la discussione, dando così al senatore Caridi
l’opportunità di passarsi
un’estate serena, con tanto
di stipendio pagato dai cittadini. Il M5S ha portato la
sua richiesta anche al presidente Grasso, ora vedremo
se il Senato sarà capace di
un sussulto di dignità.
Mai più riunioni a porte chiuse e cifre ballerine che finiscono sempre
con il penalizzare le casse pubbliche. Grazie alla
mozione del M5S approvata all’unanimità questa
settimana dalla Camera,
la governance sulla farmaceutica torna a essere
discussa in Parlamento. Il
provvedimento prevede
che il governo compia una
serie di atti e passaggi trasparenti sulle politiche del
farmaco. Un altro punto
prevede che d’ora in avan-
ti, entro il 30 giugno di
ogni anno, il governo
presenti in Parlamento
il programma strategico
per consentire l’accesso
ai trattamenti innovativi.
In quel programma strategico l’M5S ha chiesto
che venga inserita, tra
l’altro, la riduzione della
spesa per i farmaci oncologici a più alto costo.
Infine, il Governo dovrà
presentare un piano nazionale di eradicazione
dell’epatite C.
IL 41BIS NON SI TOCCA
Il M5S sventa il tentativo in Senato di indebolirlo
Il regime carcerario per i boss mafiosi non si tocca. Il M5S
è riuscito a mettere in sicurezza l’articolo 41 Bis dalle
eventuali modifiche che con la legge delega in discussione al Senato il governo avrebbe potuto apportare. Il merito è di un emendamento a prima firma del portavoce
M5S Mario Giarrusso, approvato in Commissione Giustizia. Questo importantissimo presidio nella lotta alla mafia per ora non verrà modificato, ma la battaglia del M5S
di contrasto alle mafie continua.
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5 GIORNI A 5 STELLE • 29 luglio 2016
IL TERRORISMO NON VA IN VACANZA
Rafforzamento dei rapporti di intelligence, collaborazione con paesi UE extra tra cui la
Russia, sospensione accordi con la Turchia
Il terrorismo non va in vacanza, e lo scopriamo ogni
giorno aprendo i giornali, la
tv, il web. E la maggioranza
cosa fa? Rinvia il dibattito in
Parlamento a settembre, sostenendo che adesso non c’è
spazio in calendario.
La settimana prossima i parlamentari andranno in vacanza, in barba agli italiani
che guardano quel che accade nel mondo con rabbia e
sgomento.
I portavoce delle commissio-
za dei cittadini e a promuovere la collaborazione fra
paesi anche extra Ue tra cui
la Russia.
A collaborare per la tracciabilità dei traffici illeciti che
finanziano il terrorismo internazionale.
Nella mozione si chiede anche l’elaborazione di un piano europeo per la sicurezza
cibernetica e un piano d’azione condiviso per contrastare la propaganda jihadista.
ni Esteri e Difesa di Camera
e Senato hanno chiesto a
Grasso e Boldrini che questa
discussione abbia luogo il
prima possibile, e in occasione dell’audizione dei ministri
Gentiloni e Pinotti a palazzo
Madama hanno presentato
una mozione con delle indicazioni programmatiche per
la lotta al terrorismo.
Il governo è stato sollecitato,
tre le altre cose, a potenziare
la rete di intelligence per il
miglioramento della sicurez-
Sull’immigrazioni e i Foreign
fighter vanno resi più efficaci
i controlli sui flussi in entrata
e si chiede anche la sospensione degli accordi tra Ue e
Turchia.
Presentata la
mozione del
Movimento 5 Stelle
sulla politica
estera
Volantino delle attività parlamentari - 29 luglio 2016
a cura degli uffici comunicazione M5S di Camera e Senato
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