Presentazione standard di PowerPoint
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BEN ARRIVATI! COME VI SENTITE OGGI? 1 5 4 3 2 6 7 8 2 Argomenti secondo incontro 1.Bullsimo di sistema 2.Bullismo elettronico 3.Bullismo omofobico Il bullismo di sistema E COINVOLGE TUTTO IL SISTEMA CLASSE E SCUOLA FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNNI FAMIGLIE ALUNNI GRUPPO CLASSE VITTIME BULLO ASTANTI ALTRI ALUNNI CONSIGLIO DI CLASSE DOCENTI DIRIGENTE SCOLASTICO COLLEGIO DOCENTI PERSONALE NON DOCENTE La storia di Marika: bullismo di sistema Marika Psicologo Professori contrari Tanja Dirigente scolastico Compagni di classe Professori di Italiano e Matematica Genitori di Marika Genitori di Tanja 6 Il Cyberbullismo: il bullismo elettronico Cyberbullying Questo termine coniato da Belsey si riferisce “all’utilizzo di strumenti di comunicazione e informazione (ICT) e specialmente al cellulare e internet, per importunare deliberatamente qualcun altro”. E’ un fenomeno di vasta portata fra bambini e adolescenti. E-mail, chat, blog, MUD, IM, cellulari e videofonini, cioè i nuovi strumenti che facilitano la comunicazione fra più persone, sono diventati le nuove armi nelle mani di bulli. www.cyberbullying.ca Amanda Todd - 2012 Il bullismo elettronico ha alcune particolarità date dai mezzi utilizzati: - anonimato: l’autore degli attacchi può rimanere sconosciuto, questo crea uno svincolo da restrizioni normative e sociali, diminuisce il senso di responsabilità; - aumenta il distacco tra gesto e significato: la facilità con cui si inoltra una immagine o un messaggio e la distanza fisica tra chi lo invia e chi lo riceve o ne è oggetto riduce la consapevolezza del disagio creato in chi viene preso di mira, diminuisce il senso di empatia e – nei terzi – la solidarietà, il prendere le difese dell’altro; - più doloroso e intrusivo, particolarmente per questa generazione di adolescenti che ha molto a cuore l’immagine e che mette la reputazione e il salvare la faccia come una delle prime preoccupazioni; - assenza di supervisione da parte degli adulti, normalmente assenti mentre i messaggi vengono creati o diffusi e spesso tagliati fuori dalla loro fruizione per senso della privacy (non voglio che mio/a figlio/a si senta controllato/a) o per minore competenza nell’uso dei mezzi; - contatto 24 su 24: cellulare il web danno la possibilità di raggiungere le persone in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, sebbene sarebbe sempre possibile spegnere il cellulare… Soggetti •Sono coinvolti in modo differente in bullismo e cyberbullying. Il cyberbullo può diventare tale per: ESTENSIONE delle vittimizzazioni tradizionali: la vittima di bullismo tradizionale è tale anche nel cyberspazio COMPENSAZIONE per vittimizzazioni subite: la vittima di bullismo di tipo tradizionale sfrutta le proprie competenze tecnologiche per diventare bullo nel cyberspazio Incidenza del fenomeno Gran Bretagna, il 25% degli adolescenti fra gli 11 e i 19 anni riporta esperienze di bullismo elettronico, solo pochi anni prima era il 6% ad identificarsi come cybervittima (Thorp, 2004). Beran e Li (2005): 2/3 del loro campione (432 studenti) è stato testimone o conosce persone vittime di cyberbullismo, ¼ riferisce di esserne stato vittima diverse volte e ¼ di utilizzare queste forme di comunicazione per ferire intenzionalmente un’altra persona. Incidenza del fenomeno Il cyberbullismo è un fenomeno studiato non da molto tempo. Nell’indagine conoscitiva sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia condotta da Eurispes e Telefono Azzurro nel 2012, soltanto il 18% del campione dichiara di non aver subito nemmeno un episodio di aggressione virtuale negli ultimi sei mesi. I dati italiani relativi al progetto DAPHNE II, promosso dall'Unione Europea, mostrano come l'incidenza del fenomeno nel nostro paese sia in linea con il panorama internazionale. In un campione di 2000 studenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni, il 13% ha dichiarato di essere stato vittima di cyberbullismo negli ultimi due mesi (Genta, Brighi, Guarini, 2009). A distanza di due anni, il progetto ECIP-DAPHNE II, mette in risalto un decisivo aumento del fenomeno: il 25% dei 1960 ragazzi intervistati nel nostro paese ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo da due a più volte al mese (Genta, Brighi, Guarini, 2013). Incidenza del fenomeno a Piacenza 100 Si è ppassati in 6 anni da: 80 1 alunno su 14 nel 2007-08 60 40 30,7 26,4 1 alunni su 5 nel 2009-10 vittime di cyberbullismo 1 alunno su 4 nel 2010-11 18 20 1 alunno su 3 nel 2011-12 7,3 Vittime di cyberbullismo 0 2007-08 2009-10 2010-11 2011-12 Conosci qualcuno che è stato vittima di cyberbullying? Sì, a scuola Sì, fuori da scuola Sì, sia a scuola che fuori da scuola No. N % valide 44 42 12,6% 12,1% 31 8,9% 231 66,4% INDICE DI PRESENZA DIGITALE Cyberbullying N % valide TOTALE 246 14 66 34 360 68,3% 3,9% 18,3% 9,4% 100,0% Bulli + Vittime bullo 48 Vittime + Vittime Bullo 100 13,3% 27,7% Esterni – astanti Bulli Vittime Bulli – vittime Che cosa può fare una vittima di cyberbullismo? Che cosa può fare una vittima di cyberbullismo? Che cosa può fare una vittima di cyberbullismo? Il Sexting Video musicale Vorrei ma non posto Il sexting, divenuto una vera e propria moda fra i giovani, consiste principalmente nello scambio di messaggi sessualmente espliciti e di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il telefono cellulare, o nella pubblicazione tramite via telematica, come chat, social network e internet in generale, oppure nell'invio di semplici MMS. Tali immagini, anche se inviate a una stretta cerchia di persone, spesso si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nei supporti foto e video. Quanto è diffuso il fenomeno del sexting in Italia? Osservando le abitudini dei ragazzi, ci si rende conto di come lo scambio di immagini/video/testi a sfondo sessuale sia divenuto nel tempo un’espressione normale della sessualità tra i giovani - e spesso anche tra gli adulti. Il sexting è molto diffuso in altri paesi europei solo in Inghilterra, secondo statistiche del 2013 diffuse da Childline, 1 adolescente su 4 ha inviato immagini o video del proprio corpo in atteggiamenti sessualmente espliciti - e negli anni sta crescendo anche in Italia. Da una recente indagine di Telefono Azzurro e Doxa Kids (2014), emerge infatti che il 35,9% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting. IL FENOMENO DEL SEXTING Snapchat: l’app del sexting Snapchat è un’applicazione di messagistica istantanea nata nel 2011 e scaricabile da internet che permette di chattare in tempo reale con altre persone, tramite Snapchat si possono inviare messaggi, fotografie o video e impostare il tempo massimo di visibilità. Dopo questo periodo il messaggio si autodistrugge. Proprio questa peculiarità dell’autodistruzione dei contenuti può spingere gli utilizzatori ad abbassare i propri freni inibitori e ad inviare foto dal contenuto «spinto» alla controparte. Tuttavia esistono diversi metodi per conservare le foto ricevute, dal semplice screenshot ad applicazioni dedicare che riescono a conservare i contenuti ricevuti del proprio dispositivo. IL FENOMENO DEL SEXTING Le Social Chat App più utilizzate dai ragazzi del plesso Whats App 93,2% Skype 24,4% Facebook Messenger Viber Snapchat InstaMessage 0,0% Dati locali 21,2% 16,6% 10,0% 10,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% IL FENOMENO DEL SEXTING Ricezione di foto/video con riferimenti sessuali – ragazzi utilizzatori di SnapChat Sono stati selezionati, nel calcolo statistico, i ragazzi che hanno ammesso di utilizzare Snapchat per capire se tra di loro vi sia un aumento significativo della ricezione di materiale con riferimento sessuale. Ne deriva che il 30,4% (N=14) dei ragazzi utilizzatori di Snapchat ammette di aver ricevuto foto/video con riferimenti espliciti/sessuali; un aumento del 16,6% se confrontato con i dati totali del plesso. 100,0% 80,0% 69,6% 60,0% 40,0% 30,4% 20,0% 0,0% Sì No Dati locali Come intervenire? Educazione ai media Media Education – Gli approcci Educazione CON i media = Media come strumenti da utilizzare nei processi educativi Educazione AI media = Educazione alla comprensione critica dei media, intesi come strumenti, linguaggi e cultura Educazione PER i media = Formazione di professionisti, insegnanti e genitori Media Education – Gli approcci con e ai media ai media BAMBINI / RAGAZZI MEDIA INSEGNANTI GENITORI per i media Educazione ai media: i contesti SCUOLA FAMIGLIA EDUCAZIONE AI MEDIA AGGREGAZIONE, TEMPO LIBERO Educazione ai media 1.Dinamiche affettive relazionali (emozioni , motivazioni bisogni e socialità) I principali meccanismi che 2.Dinamiche razionali e azionali influenzano l’utilizzo dei media: (conoscenze e competenze tecniche dello strumento) 3.Dinamiche valoriali (i valori e i principi morali ed etici che guidano la persona) 4.Dinamiche civiche (capacità di assumersi responsabilità sociali legata alla maturità complessiva del soggetto e al suo sviluppo) Educazione ai media Il processo educativo dell’utilizzo dei media: Conoscenze Competenze Consapevolezza Senso critico Responsabilità Diritti e doveri Valori Sistema di regole condivise Emozioni Bisogni Livello emotivo, affettivo e relazionale Livello cognitivo e tecnico Livello civico e morale Educazione ai media Utilizzo responsabile Creare senso critico EDUCAZIONE AI MEDIA Decodificare nuovi linguaggi Diritti e responsabilità nell’utilizzo delle tecnologie Educazione ai media diritti e responsabilità CAPIRE LE CONSEGUENZE Corriere della sera 15 novembre 2009 Monza Filma la prof, il video su YouTube: ai genitori multa da 20 mila euro Il giudice: ha offeso l'onore della sua insegnante MONZA - Bastava accendere il computer e cliccare su YouTube. C’era la prof di italiano. Girata di spalle. Che scriveva alla lavagna. Ignara di quello che accadeva alle spalle ma che poteva immaginare. I gesti osceni, le boccacce, gli sbadigli e i colpi di sonno improvvisi. Ma quello proprio no. Che qualcuno, uno studente, riprendesse tutto con il suo cellulare. E poi, tornato a casa, ci facesse un «film» da mettere in Rete. Persino con i sottotitoli ironici. Una bravata che è costata ventimila euro ai genitori del ragazzo. Il risarcimento stabilito dal giudice che ha accolto l’istanza della docente. Lo studente è stato giudicato colpevole di aver «pubblicato immagini lesive del decoro e della reputazione dell’insegnante », ha scritto il giudice civile di Monza, Luisa Berti. CAPIRE LE CONSEGUENZE Offendere un insegnante configura il reato di 'oltraggio ad un pubblico ufficiale'. La corte di cassazione infatti (Sentenza 15367/2014) ci ricorda che "l'insegnante di scuola media è pubblico ufficiale" e "l'esercizio delle sue funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma si estende alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri dei genitori degli allievi". Ecco perché una banale ingiuria rivolta all'insegnante potrebbe integrare il reato di "oltraggio ad un pubblico ufficiale". La corte di cassazione ha così riaperto un processo a carico di una donna che prendendo le difese della figlia, aveva insultato una insegnante. CAPIRE LE CONSEGUENZE 12/04/2013 Diffamata su Fb, è risarcita dal gruppo LA STORIA. Una sedicenne vicentina era stata accusata di aver rubato una borsa a colpi di post sul social network. I genitori avevano denunciato 11 suoi coetanei, che per evitare il processo hanno pagato mille euro a testa. Con tanto di scuse VICENZA. Alla festa di Natale della scuola era sparita una borsetta, costosa, di una studentessa. A Capodanno lei aveva esibito una borsetta simile. Le aveva chiesto spiegazioni: «Me l'hanno regalata i miei, l'ho trovata sotto l'albero». A quella spiegazione i coetanei non avevano creduto: e sotto ad una sua fotografia, postata su Facebook, con quella borsetta, avevano postato una serie di commenti uno più pesante dell'altro. Non solo pesanti, ma anche diffamatori. I genitori della ragazza avevano denunciato tutti quei ragazzi. Che, nei giorni scorsi, hanno deciso di risarcire la vittima con un migliaio di euro a testa. E tanto di scuse. Codice Civile L’art. 2048 del codice civile, cita quanto segue: “Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte: Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati (314 e seguenti, 301, 390 e seguenti) o delle persone soggette alla tutela (343 e seguenti, 414 e seguenti), che abitano con essi. La stessa disposizione si applica all'affiliante. I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti (2130 e seguenti) nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non avere potuto impedire il fatto.” Il bullismo Omofobico Premessa Componenti dello sviluppo psicosessuale umano Orientamento sessuale Ruolo di genere o ruolo sessuale Identità di genere Sesso biologico 45 Il sesso biologico Il sesso biologico indica l’appartenenza al sesso maschile o femminile ed è determinato dai cromosomi sessuali. Ogni individuo presenta normalmente una coppia di cromosomi sessuali per cellula. Le femmine hanno due X, mentre i maschi un X e un Y 1 su 500 nascite. La sindrome di Klinefelter - scoperta nel 1942 - è una malattia caratterizzata dalla presenza di un cromosoma supplementare all’interno della coppia di cromosomi sessuali. La persona affetta, quindi, presenta un numero totale di 47 cromosomi, invece dei normali 46 L’identità di genere l’identità di genere è la convinzione individuale di base di essere un maschio o una femmina. Il ruolo di genere Il ruolo di genere inteso come l'insieme di aspettative e ruoli su come gli uomini e le donne si debbano comportare in una data cultura e in un dato periodo storico Il ruolo di genere L’orientamento sessuale L’orientamento sessuale indica l’attrazione erotica e affettiva per i membri del sesso opposto, dello stesso sesso o di entrambi. È bene distinguere tra comportamento e orientamento, in quanto non sempre sono sovrapponibili: ci sono adolescenti o adulti che hanno comportamenti sessuali con persone dello stesso sesso ma non si definiscono gay o lesbiche OMOSESSUALITA’ Il termine omosessualità è la traduzione italiana della parola tedesca homosexualität, ottenuta fondendo il termine greco "omoios", che vuol dire "simile", e il termine latino "sexus", che vuol dire "sesso”. Nel 1973 l’associazione degli psichiatri statunitensi (APA, l’American Psychiatric Association), sulla base degli studi scientifici condotti e dei cambiamenti socio-culturali, ha cancellato l’omosessualità come categoria diagnostica dalla lista del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM); successivamente, nel 1992, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riportato nel manuale diagnostico denominato ICD-10 che l’omosessualità di per sé non è una condizione patologica. Da allora non è più considerata un disturbo mentale ma una variante dello sviluppo umano, come l’eterosessualità 51 OMOSESSUALITA’ Le indagini a largo spettro più recenti mostrano che la percentuale di persone omosessuali nella popolazione adulta varia dall’1 al 10%. La stima di coloro che hanno avuto almeno un comportamento omosessuale nella loro vita supera il 10%. Al giorno d’oggi la stima dell’“uno su venti” (cioè del 5%) continua a essere considerata come la più attendibile da un punto di vista scientifico, al punto da essere adottata ufficialmente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per valutare la prevalenza dell'omosessualità nella popolazione umana. 52 OMOSESSUALITA’ Dati di ricerca (Saraceno & Bertone, 2003) mostrano che l’età prevalente in cui le persone dichiarano di essersi accorte della propria omosessualità è stata individuata tra gli undici e i quindici anni per un'alta percentuale sia di femmine che di maschi; solo nella fascia d’età seguente, dai quindici ai ventuno anni, si registra una maggiore consapevolezza e accettazione del proprio orientamento omosessuale. 23 20,5 21 20,3 19,6 19,9 19 17,8 18,6 18,3 17,6 17 15,3 Uomini Donne 15 13 12,6 11 Età media della Età media del Età media del Età media della Età media della prima primo rapporto primo rapporto prima prima attrazione omosessuale eterosessuale autodefinizione confidenza della sessuale verso come propria una persona omosessuale omsessualità dello stesso sesso 53 Omofobia OMOFOBIA - definizione Fastidio, paura, intolleranza e ostilità verso le persone omosessuali o tuttociò che concerne l’omosessualità (Weinberg, 1976) Pratiche linguistiche di riprovazione interpersonale in adolescenza • Modalità • per proclamare la propria identità • per distinguersi e rompere le norme sociali • per rinforzare e amalgamare il gruppo • Hanno funzione di squalificare persone o indicare comportamenti inappropriati e possono ramificarsi in comportamenti antisociali • Esprimono atteggiamenti sociali e identificano ingroup e outgroup • Appresi precocemente (8-10 anni) Il disprezzo nelle parole - terminologia denigratoria omofobica in Italia OREGIA RECION CULATTONE CULANO BUSONE BULICCIO BUO BUCAIOLO CHECCA CAGHINU RICCHIONE ARRUSO – PUPPU RICCHIO' 1.FINOCCHIO 2. FROCIO 3. CHECCA 4.ORECCHIONE 5. PIGLIAINCULO 6.ROTTINCULO 7.INVERTITO 8. PERVERTITO 9.CONTRONATURA 10.EFFEMINATO 11.DEVIATO 12.ANORMALE 13.UNO CHE PENDE 14.PEDERASTA 15.SODOMITA 16.DELL'ALTRA SPONDA Numero 16 – gesto con l’orecchio 57 Omofobia come processo di influenza sociale “informazionale” e “normativa” monitoraggio del proprio comportamento ed evitamento attivo di atteggiamenti che possono scatenare il disprezzo di matrice omofobica 58 L’omofobia “normativa” nella conversazione quotidiana 1. modalità atipiche di presentarsi esteriormente (es., abbigliamento) 2. approcci poco assertivi con l’altro sesso (es., un ragazzo che non ci prova, una donna reticente con un ragazzo ) 3. atteggiamenti percepiti come inadeguati (es., un ragazzo che fa apprezzamenti estetici su un attore uomo) 4. comportamenti affettuosi tra maschi percepiti come troppo intimi (es., un contatto fisico) Che funzioni psicosociali ha l’omofobia? • Con funzione di espressione di opinioni e valori (“Non mi piacciono i gay perché io sono all’antica”) • Ridefinire i valori: inclusione, rispetto • Con funzione di popolarità sociale (“dire le battute contro i finocchi è un modo per stare nel gruppo e far divertire”) • Ridefinire le conseguenze sociali: “se fai battute, fai una brutta figura” • Con funzione “difensiva” Ipotesi secondo cui l’omofobia è più forte in chi nutre un disagio verso la sua omosessualità o atipicità di genere Bullismo omofobico Bullismo omofobico • Prepotenze e abuso di tipo verbale e fisico • Motivati dal fastidio/disprezzo verso l’omosessualità 62 Bullismo omofobico 63 Bullismo omofobico 2 film interessanti 64 I bersagli del bullismo di matrice omofobica • - adolescenti che apertamente si definiscono gay o lesbiche o che hanno optato per uno svelamento selettivo la cui informazione è stata rivelata a terzi; • - adolescenti che “sembrano” omosessuali sulla base di una percezione stereotipica; • - adolescenti con fratelli, sorelle o genitori omosessuali; • - adolescenti che frequentano amici apertamente omosessuali; • - adolescenti che hanno idee od opinioni favorevoli alla tutela dei diritti omosessuali. 65 I bersagli del bullismo di matrice omofobica “Sono un ragazzo gay di 17 anni e nei primi anni del liceo sono stato oggetto di scherzi, insulti e a volte anche aggressioni fisiche, perché non nascondevo la mia omosessualità. Spesso per sfuggire alle aggressioni evitavo di andare a scuola fingendomi malato, ma non ha funzionato perché il problema non si risolve evitandolo. Ora i “bulli” non sono più nella mia stessa classe ma in quel periodo ricordo che mi sentivo isolato e avrei desiderato un aiuto da parte degli insegnanti e dei miei compagni che invece sembravano ignorare e non capire quanto io soffrissi…” (lettera di un ragazzo inviata al forum del sito http://www.educarealrispetto.org) 66 I bersagli del bullismo di matrice omofobica “Continuavo a ricevere commenti dai ragazzi: "Tu sei anormale, tu sei una lesbica", un sacco di insulti. Era veramente cattivo e sprezzante quello che dicevano… Sono andata dal preside. Mi ha detto: "Tu semplicemente cerca di ignorarli, dimentica quello che dicono, continua con il tuo lavoro a scuola". Non ha detto una sola parola agli studenti. Ha semplicemente messo da parte la cosa. Non gli ha detto niente. Ho pensato che non era giusto, perché io non dovevo ricevere quei commenti. Avrebbe dovuto dirglielo, sedersi con loro, parlare con loro e spiegarglielo, che non c'è niente di "sbagliato" nell'essere gay. Mi sentivo così in ansia e depressa a causa… delle prevaricazioni e per come venivo trattata a scuola…volevo farla finita…ci ho provato una volta con delle pasticche, poi mi sono tagliata le vene con il rasoio di mio padre”. Testimonianza di una vittima di bullismo omofobico alle scuole superiori 67 Dati ricerche bullismo omofobico IL BULLISMO .. In Italia quasi il 4% degli studenti risulta vittima di episodi di bullismo omofobico. Considerando che il numero degli allievi della scuola secondaria di secondo grado sono circa 2.500.000, si può arrivare a stimare, pur con tutte le cautele del caso, che vi siano oltre 100.000 studenti vittime di bullismo omofobico.[1] [1] Report finale della ricerca nazionale sul bullismo omofobico nelle scuole superiori italiane, ARCIGAY , 2010 IL BULLISMO .. Maggio 2015 Omofobia a scuola: in Fvg il 43% degli studenti ha assistito a atti di bullismo I dati della ricerca: i ragazzi sono più colpiti delle ragazze. Oltre il 30% dichiara di aver subito aggressioni omofobe verbali o comportamentali, più del 10% dichiara di aver compiuto atti omofobi. ricerca scientifica sul bullismo omofobo nelle scuole condotta dall'Università di Trieste, in collaborazione con Regione, Ufficio Scolastico Regionale, Arcigay e Arcilesbica Fvg. Il campione, 2.138 studenti delle scuole superiori della regione, Caratteristiche , vissuto e conseguenze del bullismo omofobico Caratteristiche del bullismo omofobico Il bullismo omofobico possiede caratteristiche che lo differenziano da altre forme di bullismo. Swearer, Turner, Givens e Pollack (2008), nel loro studio su 251 studenti di scuola superiore (età 14-18 anni), hanno dimostrato che i ragazzi vittime di bullismo omofobico si differenziavano da ragazzi vittime (per esempio per il loro peso o per la loro timidezza). Nella specifico si è trovato che i ragazzi vittime di bullismo omofobico riportavano una percezione più negativa dell’ambiente scolastico, maggiori livelli di ansia e depressione e una maggiore esperienza di aggressioni verbali e fisiche rispetto a chi subiva prevaricazioni di altro tipo. Caratteristiche del bullismo omofobico Dalla ricerca di Poteat (2008) su 108 studenti di 12-17 anni è emerso infatti che le aggressioni omofobe, nello specifico le offese verbali o le prese in giro (per esempio l’utilizzo della parola “frocio”), dipendono non solo da fattori individuali (predisposizione all’aggressività) ma anche da fattori legati al gruppo di pari a cui si appartiene. Tanto più il clima del gruppo dei pari è contraddistinto dall’aggressività e dall’omofobia tanto più gli appartenenti al gruppo metteranno in atto aggressioni omofobe Caratteristiche del bullismo omofobico Quando sono pronunciati termini denigratori raramente gli adulti intervengono. Da dati di ricerca ricaviamo, infatti, che gli studenti gay e lesbiche riportano di avere osservato o subito spesso atti di bullismo omofobico di fronte agli educatori senza che questi intervenissero (Elze, 2003; Ryan & Rivers, 2003; Warwich et al., 2001). Nel caso di bullismo omofobico, infatti, si assiste con maggiore frequenza a un classico fenomeno denominato “victim blaming” ossia colpevolizzazione della vittima. Conseguenze del bullismo omofobico nelle vittime - tenderà a provare comunque disagio, sia nel caso abbia un orientamento eterosessuale sia che non lo abbia; -- sviluppa in chi subisce sensi di colpa e vergogna per gli episodi di bullismo, in quanto possono ricercare le loro responsabilità sia in senso comportamentale (non dovevo atteggiarmi in quel modo) sia in senso disposizionale (sono un errore della natura); - -disistima personale, depressione e senso di impotenza ; - non riuscire a tornare a scuola per paura di essere aggrediti, oppure di provare un forte disagio quando arriva l’ora della ricreazione poiché temono che si ripeta un precedente episodio di violenza di cui sono stati vittime; -- maggiori sintomi di stress post-traumatico rispetto ai compagni eterosessuali; - una diminuzione del rendimento scolastico dovuto sia a difficoltà di attenzione e concentrazione, sia a una generale disaffezione verso il sistema scolastico responsabile della mancata protezione; -- l’esclusione sociale è un’esperienza molto diffusa fra gli studenti gay e lesbiche; -- alcuni studenti vittime di bullismo omofobico tendono a reagire tramite l’utilizzo di sostanze. Vissuto delle vittime Il sentimento di solitudine può essere esacerbato dal mancato coming out, ossia il disvelamento del proprio orientamento sessuale. ISOLAMENTO SOCIALE si sente “l’unico al mondo” in più contesti sociali (scuola, parrocchia, gruppo sportivo) si isola poiché teme di essere scoperto vive in una zona senza luoghi di ritrovo e ha mezzi comunicativi limitati (es., solo Internet o helpline) AFFETTIVO COGNITIVO aumenta la distanza emotiva dai familiari per non ha a disposizione difendersi dall’eventuale informazioni accurate rifiuto sull’omosessualità evita di parlare di sé e si costruisce la sua identità pone in relazioni sulla base di descrizioni asimmetriche (in cui distorte ascolta e aiuta l’altro ma è eccessivamente senza reciprocità) dipendente dal giudizio è selettivo nelle amicizie altrui per timore di reazioni negative 76 Il suicidio di Matteo di Torino - 2007 5 aprile 2007 Sedicenne si uccide, dicevano che era gay La madre: "Perché lo hanno trattato così?" 16 settembre 2007 Per la Procura la morte di Matteo è un caso chiuso Piano operativo specifico sull’omofobia Riduzione dell’omofobia/1 • Empatia e prossimità con il target “beh, a parte il fatto che a me l'omosessualità non dà fastidio, io sono intervenuta ad offese fatte perché penso alla domanda : è se un giorno diventasse mio fratello ? mi piacerebbe essere sola ? Beh direi proprio di no” • Conoscenza personale e amicizia “ non permetto alle altre persone di prendere in giro qualcuno a cui voglio bene” Riduzione dell’omofobia/2 • Valorizzazione dell’equità “perché gli omosessuali sono uguali a me. La mia migliore amica è omosessuale e quando la offendono divento una bestia. Come si può giudicare una persona solo perché è omosessuale?” • Riconoscimento inutilità e danno del pregiudizio “sono intervenuto perché credo che se uno non lo è non c'è motivo di farlo. Se invece uno lo è non credo si debba sentire diverso da quello che non lo sono. Insomma se uno offende chi è gay non ci guadagna niente né lui né il gay” Non guardarmi Ogni giorno è così meraviglioso E all'improvviso, è difficile respirare Ogni tanto, divento insicura Per colpa di tutta la mia fama, mi vergogno così tanto Video Musicale Sono bellissima non importa quello che dicono Le parole non possono abbattermi Sono bellissima da ogni punto di vista Sì, le parole non possono abbattermi Per cui non fatemi abbattere oggi tu sei delirante, per tutti i tuoi amici, Così consumato in tutta la tua rovina Provando insistentemente a riempire il vuoto Il pezzo è sparito e il puzzle è incompleto E' così cha va... Non importa quello che facciamo Non importa quello che dicono Noi siamo la canzone in questa tonalità Piena di bellissimi sbagli E in qualsiasi posto andiamo Il sole splenderà sempre E domani ci potremmo svegliare dall'altra parte, anche x sempre. Artista: Christina Aguilera Titolo: Beautiful Titolo Tradotto: Bellissima Siamo bellissimi non importa quello che dicono Sì, le parole non possono abbatterci Siamo bellissimi non importa quello che dicono Sì, le parole non possono abbatterci Non fatemi abbattere oggi Non fatemi abbattere oggi Video Musicale Artista: katy perry Titolo: Firework Titolo Tradotto: Fuochi d’artificio Ti sei mai sentito come un sacchetto di plastica Che vola con il vento Che vuole ripartire Ti senti mai, così sottile, come un foglio di carta Come un castello di carte Ad un soffio dal cadere Ti sei mai sentito già sepolto Sei piedi sotto terra urlando Ma nessuno sembra sentire niente Sai che c’è ancora una possibilità per te Perché c’è una scintilla in te Devi solo accendere la luce E lasciarla brillare Allora impadronisciti della notte Come se fosse il quattro luglio Perchè tesoro tu sei un fuoco d’artificio Dai, mostragli il tuo valore Fagli dire “Oh, oh, oh!” Mentre colpisci il cielo Baby sei un fuoco d’artificio Dai lascia che i tuoi colori scoppino Fagli dire “Oh, oh, oh!” Li lascerai cadere già giù giù Non ti devi sentire come uno spreco di spazio Sei originale, non puoi essere sostituito Se solo sapessi cosa ti riserva il futuro Dopo un uragano arriva un arcobaleno Forse tu sei la ragione per la quale tutte le porte sono chiuse Così potrai aprire quella che porta alla strada perfetta Come un fulmine, il tuo cuore esploderà E quando sarà il momento, lo saprai ecc………………… Per approfondire Un video e una metafora per concludere Concepire l’educazione come un bene comune che riguarda famiglia, scuola e contesto extrascolastico si è fatto più urgente che in passato “…per educare un bambino occorre un villaggio” FEEDBACK FINALE PER CONCLUDERE L’INCONTRO UN AGGETTIVO , UNA PAROLA , UNA IMMAGINE PER DESCRIVERE L’INCONTRO FORMATIVO Spero di non avervi ridotto così?