Presentazione standard di PowerPoint

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Presentazione standard di PowerPoint
BEN ARRIVATI! COME VI SENTITE OGGI?
1
5
4
3
2
6
7
8
2
Argomenti secondo incontro
1.Bullsimo di sistema
2.Bullismo elettronico
3.Bullismo omofobico
Il bullismo di
sistema
E COINVOLGE TUTTO IL SISTEMA CLASSE E SCUOLA
FAMIGLIE
ALUNNI
FAMIGLIE
ALUNNI
FAMIGLIE
ALUNNNI
FAMIGLIE
ALUNNI
GRUPPO CLASSE


VITTIME
BULLO

 
ASTANTI
ALTRI ALUNNI

CONSIGLIO DI
CLASSE
DOCENTI


DIRIGENTE
SCOLASTICO
COLLEGIO DOCENTI

PERSONALE
NON DOCENTE
La storia di Marika: bullismo di sistema
Marika
Psicologo
Professori
contrari
Tanja
Dirigente
scolastico
Compagni di
classe
Professori di Italiano
e Matematica
Genitori di
Marika
Genitori di
Tanja
6
Il Cyberbullismo:
il bullismo elettronico
Cyberbullying
Questo termine coniato da Belsey si riferisce
“all’utilizzo di strumenti di comunicazione e
informazione (ICT) e specialmente al cellulare e
internet, per importunare deliberatamente
qualcun altro”. E’ un fenomeno di vasta portata
fra
bambini
e
adolescenti.
E-mail, chat, blog, MUD, IM, cellulari e
videofonini, cioè i nuovi strumenti che facilitano la
comunicazione fra più persone, sono diventati le
nuove
armi
nelle
mani
di
bulli.
www.cyberbullying.ca
Amanda Todd - 2012
Il bullismo elettronico ha alcune particolarità date dai mezzi utilizzati:
- anonimato: l’autore degli attacchi può rimanere sconosciuto, questo crea uno svincolo da
restrizioni normative e sociali, diminuisce il senso di responsabilità;
- aumenta il distacco tra gesto e significato: la facilità con cui si inoltra una immagine o
un messaggio e la distanza fisica tra chi lo invia e chi lo riceve o ne è oggetto riduce la
consapevolezza del disagio creato in chi viene preso di mira, diminuisce il senso di empatia
e – nei terzi – la solidarietà, il prendere le difese dell’altro;
- più doloroso e intrusivo, particolarmente per questa generazione di adolescenti che ha
molto a cuore l’immagine e che mette la reputazione e il salvare la faccia come una delle
prime preoccupazioni;
- assenza di supervisione da parte degli adulti, normalmente assenti mentre i messaggi
vengono creati o diffusi e spesso tagliati fuori dalla loro fruizione per senso della privacy
(non voglio che mio/a figlio/a si senta controllato/a) o per minore competenza nell’uso dei
mezzi;
- contatto 24 su 24: cellulare il web danno la possibilità di raggiungere le persone in
qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, sebbene sarebbe sempre possibile spegnere il
cellulare…
Soggetti
•Sono coinvolti in modo differente in
bullismo e cyberbullying.
Il cyberbullo può diventare tale per:
ESTENSIONE delle vittimizzazioni
tradizionali: la vittima di bullismo
tradizionale è tale anche nel
cyberspazio
COMPENSAZIONE per vittimizzazioni
subite: la vittima di bullismo di tipo
tradizionale sfrutta
le
proprie
competenze
tecnologiche
per
diventare bullo nel cyberspazio
Incidenza del fenomeno
Gran Bretagna, il 25% degli
adolescenti fra gli 11 e i 19 anni
riporta esperienze di bullismo
elettronico, solo pochi anni prima
era il 6% ad identificarsi come
cybervittima
(Thorp,
2004).
Beran e Li (2005): 2/3 del loro
campione (432 studenti) è stato
testimone o conosce persone vittime
di cyberbullismo, ¼ riferisce di
esserne stato vittima diverse volte e
¼ di utilizzare queste forme di
comunicazione
per
ferire
intenzionalmente un’altra persona.
Incidenza del fenomeno
Il cyberbullismo è un fenomeno studiato non da molto tempo. Nell’indagine
conoscitiva sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia
condotta da Eurispes e Telefono Azzurro nel 2012, soltanto il 18% del
campione dichiara di non aver subito nemmeno un episodio di
aggressione virtuale negli ultimi sei mesi.
I dati italiani relativi al progetto DAPHNE II, promosso dall'Unione
Europea, mostrano come l'incidenza del fenomeno nel nostro paese sia in
linea con il panorama internazionale. In un campione di 2000 studenti di età
compresa tra i 12 e i 17 anni, il 13% ha dichiarato di essere stato vittima di
cyberbullismo negli ultimi due mesi (Genta, Brighi, Guarini, 2009). A
distanza di due anni, il progetto ECIP-DAPHNE II, mette in risalto un
decisivo aumento del fenomeno: il 25% dei 1960 ragazzi intervistati nel
nostro paese ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo da due a
più volte al mese (Genta, Brighi, Guarini, 2013).
Incidenza del fenomeno a Piacenza
100
Si è ppassati in 6 anni da:
80
1 alunno su 14 nel 2007-08
60
40
30,7
26,4
1 alunni su 5 nel 2009-10
vittime di
cyberbullismo
1 alunno su 4 nel 2010-11
18
20
1 alunno su 3 nel 2011-12
7,3
Vittime di cyberbullismo
0
2007-08 2009-10 2010-11 2011-12
Conosci qualcuno che è
stato vittima di
cyberbullying?
Sì, a scuola
Sì, fuori da scuola
Sì, sia a scuola che fuori da
scuola
No.
N
%
valide
44
42
12,6%
12,1%
31
8,9%
231
66,4%
INDICE DI PRESENZA DIGITALE
Cyberbullying
N
% valide
TOTALE
246
14
66
34
360
68,3%
3,9%
18,3%
9,4%
100,0%
Bulli + Vittime bullo
48
Vittime + Vittime Bullo
100
13,3%
27,7%
Esterni – astanti
Bulli
Vittime
Bulli – vittime
Che cosa può fare una
vittima di
cyberbullismo?
Che cosa può fare una vittima di
cyberbullismo?
Che cosa può fare una vittima di
cyberbullismo?
Il Sexting
Video musicale Vorrei ma non posto
Il sexting, divenuto una vera e propria
moda fra i giovani, consiste principalmente
nello scambio di messaggi sessualmente
espliciti e di foto e video a sfondo
sessuale, spesso realizzate con il telefono
cellulare, o nella pubblicazione tramite via
telematica,
come
chat,
social
network e internet in generale, oppure
nell'invio di semplici MMS. Tali immagini,
anche se inviate a una stretta cerchia di
persone, spesso si diffondono in modo
incontrollabile e possono creare seri
problemi alla persona ritratta nei supporti
foto e video.
Quanto è diffuso il fenomeno
del sexting in Italia?
Osservando le abitudini dei ragazzi, ci si rende conto di
come lo scambio di immagini/video/testi a sfondo
sessuale sia divenuto nel tempo un’espressione normale
della sessualità tra i giovani - e spesso anche tra gli
adulti. Il sexting è molto diffuso in altri paesi europei solo in Inghilterra, secondo statistiche del 2013 diffuse
da Childline, 1 adolescente su 4 ha inviato immagini o
video del proprio corpo in atteggiamenti sessualmente
espliciti - e negli anni sta crescendo anche in Italia. Da
una recente indagine di Telefono Azzurro e Doxa Kids
(2014), emerge infatti che il 35,9% dei ragazzi conosce
qualcuno che ha fatto sexting.
IL FENOMENO DEL SEXTING
Snapchat: l’app del sexting
Snapchat è un’applicazione di messagistica istantanea nata nel 2011 e
scaricabile da internet che permette di chattare in tempo reale con altre
persone, tramite Snapchat si possono inviare messaggi, fotografie o video e
impostare il tempo massimo di visibilità. Dopo questo periodo il messaggio si
autodistrugge.
Proprio questa peculiarità dell’autodistruzione dei contenuti può spingere gli
utilizzatori ad abbassare i propri freni inibitori e ad inviare foto dal contenuto
«spinto» alla controparte.
Tuttavia esistono diversi metodi per conservare le foto ricevute, dal semplice
screenshot ad applicazioni dedicare che riescono a conservare i contenuti
ricevuti del proprio dispositivo.
IL FENOMENO DEL SEXTING
Le Social Chat App più utilizzate dai ragazzi del plesso
Whats App
93,2%
Skype
24,4%
Facebook Messenger
Viber
Snapchat
InstaMessage
0,0%
Dati locali
21,2%
16,6%
10,0%
10,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
100,0%
IL FENOMENO DEL SEXTING
Ricezione di foto/video con riferimenti sessuali – ragazzi utilizzatori di SnapChat
Sono stati selezionati, nel calcolo statistico, i ragazzi che hanno ammesso di
utilizzare Snapchat per capire se tra di loro vi sia un aumento significativo
della ricezione di materiale con riferimento sessuale. Ne deriva che il 30,4%
(N=14) dei ragazzi utilizzatori di Snapchat ammette di aver ricevuto
foto/video con riferimenti espliciti/sessuali; un aumento del 16,6% se
confrontato con i dati totali del plesso.
100,0%
80,0%
69,6%
60,0%
40,0%
30,4%
20,0%
0,0%
Sì
No
Dati locali
Come intervenire?
Educazione ai media
Media Education – Gli approcci
 Educazione CON i media = Media come strumenti
da utilizzare nei processi educativi
 Educazione AI media = Educazione alla
comprensione critica dei media, intesi come
strumenti, linguaggi e cultura
 Educazione PER i media = Formazione di
professionisti, insegnanti e genitori
Media Education – Gli approcci
con e ai media
ai media
BAMBINI /
RAGAZZI
MEDIA
INSEGNANTI
GENITORI
per i media
Educazione ai media: i contesti
SCUOLA
FAMIGLIA
EDUCAZIONE AI
MEDIA
AGGREGAZIONE,
TEMPO LIBERO
Educazione ai media
1.Dinamiche
affettive
relazionali
(emozioni ,
motivazioni bisogni
e socialità)
I principali meccanismi che
2.Dinamiche
razionali e
azionali
influenzano l’utilizzo dei media:
(conoscenze e
competenze
tecniche dello
strumento)
3.Dinamiche
valoriali
(i valori e i principi
morali ed etici che
guidano la persona)
4.Dinamiche civiche
(capacità di assumersi
responsabilità sociali
legata alla maturità
complessiva del
soggetto e al suo
sviluppo)
Educazione ai media
Il processo educativo dell’utilizzo dei media:
Conoscenze
Competenze
Consapevolezza
Senso critico
Responsabilità
Diritti e
doveri
Valori
Sistema di
regole
condivise
Emozioni
Bisogni
Livello emotivo,
affettivo e
relazionale
Livello
cognitivo e
tecnico
Livello civico
e morale
Educazione ai media
Utilizzo responsabile
Creare senso critico
EDUCAZIONE AI MEDIA
Decodificare nuovi
linguaggi
Diritti e responsabilità
nell’utilizzo delle
tecnologie
Educazione ai media
diritti e responsabilità
CAPIRE LE CONSEGUENZE
Corriere della sera 15 novembre 2009
Monza
Filma la prof, il video su YouTube:
ai genitori multa da 20 mila euro
Il giudice: ha offeso l'onore della sua insegnante
MONZA - Bastava accendere il computer e cliccare su YouTube. C’era la prof di italiano.
Girata di spalle. Che scriveva alla lavagna. Ignara di quello che accadeva alle spalle ma che
poteva immaginare. I gesti osceni, le boccacce, gli sbadigli e i colpi di sonno improvvisi. Ma
quello proprio no. Che qualcuno, uno studente, riprendesse tutto con il suo cellulare. E poi,
tornato a casa, ci facesse un «film» da mettere in Rete. Persino con i sottotitoli ironici. Una
bravata che è costata ventimila
euro ai genitori del ragazzo. Il risarcimento stabilito dal giudice che ha accolto l’istanza
della docente. Lo studente è stato giudicato colpevole di aver «pubblicato immagini lesive
del decoro e della reputazione dell’insegnante », ha scritto il giudice civile di Monza, Luisa
Berti.
CAPIRE LE CONSEGUENZE
Offendere un insegnante configura il reato di 'oltraggio ad
un pubblico ufficiale'.
La corte di cassazione infatti (Sentenza 15367/2014) ci ricorda
che "l'insegnante di scuola media è pubblico ufficiale" e "l'esercizio delle sue
funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma si estende alle connesse
attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri dei genitori
degli allievi".
Ecco perché una banale ingiuria rivolta all'insegnante potrebbe integrare il
reato di "oltraggio ad un pubblico ufficiale".
La corte di cassazione ha così riaperto un processo a carico di una donna che
prendendo le difese della figlia, aveva insultato una insegnante.
CAPIRE LE CONSEGUENZE
12/04/2013
Diffamata su Fb, è risarcita dal gruppo
LA STORIA. Una sedicenne vicentina era stata accusata di aver rubato una
borsa a colpi di post sul social network. I genitori avevano denunciato 11
suoi coetanei, che per evitare il processo hanno pagato mille euro a testa.
Con tanto di scuse
VICENZA. Alla festa di Natale della scuola era sparita una borsetta,
costosa, di una studentessa. A Capodanno lei aveva esibito una borsetta
simile. Le aveva chiesto spiegazioni: «Me l'hanno regalata i miei, l'ho
trovata sotto l'albero». A quella spiegazione i coetanei non avevano
creduto: e sotto ad una sua fotografia, postata su Facebook, con quella
borsetta, avevano postato una serie di commenti uno più pesante
dell'altro. Non solo pesanti, ma anche diffamatori. I genitori della ragazza
avevano denunciato tutti quei ragazzi. Che, nei giorni scorsi, hanno deciso
di risarcire la vittima con un migliaio di euro a testa. E tanto di scuse.
Codice Civile
L’art. 2048 del codice civile, cita quanto segue:
“Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei
maestri d'arte: Il padre e la madre, o il tutore, sono
responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli
minori non emancipati (314 e seguenti, 301, 390 e seguenti)
o delle persone soggette alla tutela (343 e seguenti, 414 e
seguenti), che abitano con essi. La stessa disposizione si
applica all'affiliante. I precettori e coloro che insegnano un
mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal
fatto illecito dei loro allievi e apprendisti (2130 e seguenti) nel
tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate
dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità
soltanto se provano di non avere potuto impedire il fatto.”
Il bullismo
Omofobico
Premessa
Componenti dello sviluppo
psicosessuale umano
Orientamento
sessuale
Ruolo di genere
o ruolo sessuale
Identità di
genere
Sesso
biologico
45
Il sesso biologico
Il sesso biologico indica l’appartenenza al
sesso maschile o femminile ed è determinato
dai cromosomi sessuali.
Ogni individuo presenta normalmente una
coppia di cromosomi sessuali per cellula.
Le femmine hanno due X, mentre i maschi
un X e un Y
1 su 500
nascite.
La sindrome di Klinefelter - scoperta nel 1942 - è una malattia caratterizzata
dalla presenza di un cromosoma supplementare all’interno della coppia di
cromosomi sessuali. La persona affetta, quindi, presenta un numero totale di
47 cromosomi, invece dei normali 46
L’identità di genere
l’identità di genere è la convinzione
individuale di base di essere un
maschio o una femmina.
Il ruolo di genere
Il ruolo di genere inteso come
l'insieme di aspettative e ruoli su
come gli uomini e le donne si
debbano comportare in una data
cultura e in un dato periodo storico
Il ruolo di genere
L’orientamento sessuale
L’orientamento sessuale indica l’attrazione erotica e
affettiva per i membri del sesso opposto, dello stesso
sesso o di entrambi.
È
bene
distinguere
tra
comportamento e orientamento,
in quanto non sempre sono
sovrapponibili:
ci
sono
adolescenti o adulti che hanno
comportamenti sessuali con
persone dello stesso sesso ma
non si definiscono gay o lesbiche
OMOSESSUALITA’
Il termine omosessualità è la
traduzione italiana della parola
tedesca homosexualität,
ottenuta fondendo il termine
greco "omoios", che vuol dire
"simile", e il termine latino
"sexus", che vuol dire "sesso”.
Nel 1973 l’associazione degli psichiatri
statunitensi (APA, l’American Psychiatric
Association), sulla base degli studi scientifici
condotti e dei cambiamenti socio-culturali, ha
cancellato l’omosessualità come categoria
diagnostica dalla lista del Manuale Diagnostico
e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM);
successivamente,
nel
1992,
anche
l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha
riportato nel manuale diagnostico denominato
ICD-10 che l’omosessualità di per sé non è una
condizione patologica. Da allora non è più
considerata un disturbo mentale ma una
variante dello sviluppo umano, come
l’eterosessualità
51
OMOSESSUALITA’
Le indagini a largo spettro più recenti
mostrano che la percentuale di persone
omosessuali nella popolazione adulta varia
dall’1 al 10%.
La stima di coloro che hanno avuto almeno un
comportamento omosessuale nella loro vita
supera il 10%.
Al giorno d’oggi la stima dell’“uno su venti” (cioè del 5%)
continua a essere considerata come la più attendibile da un
punto di vista scientifico, al punto da essere adottata
ufficialmente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per
valutare la prevalenza dell'omosessualità nella popolazione
umana.
52
OMOSESSUALITA’
Dati di ricerca (Saraceno & Bertone, 2003) mostrano che l’età prevalente in cui le persone
dichiarano di essersi accorte della propria omosessualità è stata individuata tra gli undici e i
quindici anni per un'alta percentuale sia di femmine che di maschi; solo nella fascia d’età
seguente, dai quindici ai ventuno anni, si registra una maggiore consapevolezza e accettazione
del proprio orientamento omosessuale.
23
20,5
21
20,3
19,6
19,9
19
17,8
18,6
18,3
17,6
17
15,3
Uomini
Donne
15
13
12,6
11
Età media della Età media del
Età media del Età media della Età media della
prima
primo rapporto primo rapporto
prima
prima
attrazione
omosessuale
eterosessuale autodefinizione confidenza della
sessuale verso
come
propria
una persona
omosessuale
omsessualità
dello stesso
sesso
53
Omofobia
OMOFOBIA
- definizione Fastidio, paura, intolleranza e ostilità verso le persone
omosessuali o tuttociò che concerne l’omosessualità
(Weinberg, 1976)‫‏‬
Pratiche linguistiche di riprovazione
interpersonale in adolescenza
• Modalità
• per proclamare la propria identità
• per distinguersi e rompere le norme sociali
• per rinforzare e amalgamare il gruppo
• Hanno funzione di squalificare persone o indicare
comportamenti inappropriati e possono ramificarsi
in comportamenti antisociali
• Esprimono atteggiamenti sociali e identificano
ingroup e outgroup
• Appresi precocemente (8-10 anni)
Il disprezzo nelle parole
- terminologia denigratoria omofobica in Italia OREGIA
RECION
CULATTONE
CULANO
BUSONE
BULICCIO
BUO BUCAIOLO
CHECCA
CAGHINU
RICCHIONE
ARRUSO – PUPPU
RICCHIO'
1.FINOCCHIO
2. FROCIO
3. CHECCA
4.ORECCHIONE
5. PIGLIAINCULO
6.ROTTINCULO
7.INVERTITO
8. PERVERTITO
9.CONTRONATURA
10.EFFEMINATO
11.DEVIATO
12.ANORMALE
13.UNO CHE PENDE
14.PEDERASTA
15.SODOMITA
16.DELL'ALTRA
SPONDA
Numero 16 –
gesto con l’orecchio
57
Omofobia come
processo di influenza sociale
“informazionale” e “normativa”
monitoraggio del proprio comportamento ed evitamento
attivo di atteggiamenti che possono scatenare il disprezzo
di matrice omofobica
58
L’omofobia “normativa”
nella conversazione quotidiana
1. modalità
atipiche
di
presentarsi
esteriormente (es., abbigliamento)
2. approcci poco assertivi con l’altro sesso
(es., un ragazzo che non ci prova, una
donna reticente con un ragazzo )
3. atteggiamenti percepiti come inadeguati
(es., un ragazzo che fa apprezzamenti
estetici su un attore uomo)
4. comportamenti affettuosi tra maschi
percepiti come troppo intimi (es., un
contatto fisico)‫‏‬
Che funzioni psicosociali ha l’omofobia?
• Con funzione di espressione di opinioni e valori (“Non
mi piacciono i gay perché io sono all’antica”)
• Ridefinire i valori: inclusione, rispetto
• Con funzione di popolarità sociale (“dire le battute
contro i finocchi è un modo per stare nel gruppo e far
divertire”)
• Ridefinire le conseguenze sociali: “se fai battute, fai
una brutta figura”
• Con funzione “difensiva” Ipotesi secondo cui
l’omofobia è più forte in chi nutre un disagio verso la
sua omosessualità o atipicità di genere
Bullismo omofobico
Bullismo omofobico
• Prepotenze e abuso di tipo
verbale e fisico
• Motivati dal fastidio/disprezzo
verso l’omosessualità
62
Bullismo omofobico
63
Bullismo omofobico
2 film interessanti
64
I bersagli del bullismo di matrice
omofobica
• - adolescenti che apertamente si definiscono gay o lesbiche o
che hanno optato per uno svelamento selettivo la cui
informazione è stata rivelata a terzi;
• - adolescenti che “sembrano” omosessuali sulla base di una
percezione stereotipica;
• - adolescenti con fratelli, sorelle o genitori omosessuali;
• - adolescenti che frequentano amici apertamente omosessuali;
• - adolescenti che hanno idee od opinioni favorevoli alla tutela
dei diritti omosessuali.
65
I bersagli del bullismo di matrice
omofobica
“Sono un ragazzo gay di 17 anni e nei primi
anni del liceo sono stato oggetto di scherzi,
insulti e a volte anche aggressioni fisiche,
perché non nascondevo la mia omosessualità.
Spesso per sfuggire alle aggressioni evitavo di
andare a scuola fingendomi malato, ma non
ha funzionato perché il problema non si
risolve evitandolo. Ora i “bulli” non sono più
nella mia stessa classe ma in quel periodo
ricordo che mi sentivo isolato e avrei
desiderato un aiuto da parte degli insegnanti
e dei miei compagni che invece sembravano
ignorare e non capire quanto io soffrissi…”
(lettera di un ragazzo inviata al forum del sito
http://www.educarealrispetto.org)
66
I bersagli del bullismo di matrice
omofobica
“Continuavo a ricevere commenti dai ragazzi: "Tu sei anormale, tu
sei una lesbica", un sacco di insulti. Era veramente cattivo e
sprezzante quello che dicevano… Sono andata dal preside. Mi ha
detto: "Tu semplicemente cerca di ignorarli, dimentica quello che
dicono, continua con il tuo lavoro a scuola". Non ha detto una sola
parola agli studenti. Ha semplicemente messo da parte la cosa. Non
gli ha detto niente. Ho pensato che non era giusto, perché io non
dovevo ricevere quei commenti. Avrebbe dovuto dirglielo, sedersi
con loro, parlare con loro e spiegarglielo, che non c'è niente di
"sbagliato" nell'essere gay. Mi sentivo così in ansia e depressa a
causa… delle prevaricazioni e per come venivo trattata a
scuola…volevo farla finita…ci ho provato una volta con delle
pasticche, poi mi sono tagliata le vene con il rasoio di mio padre”.
Testimonianza di una vittima di bullismo omofobico alle scuole
superiori
67
Dati ricerche
bullismo omofobico
IL BULLISMO ..
In Italia quasi il 4% degli studenti
risulta vittima di episodi di bullismo
omofobico. Considerando che il
numero degli allievi della scuola
secondaria di secondo grado sono
circa 2.500.000, si può arrivare a
stimare, pur con tutte le cautele del
caso, che vi siano oltre 100.000
studenti vittime di bullismo
omofobico.[1]
[1]
Report finale della ricerca nazionale sul bullismo omofobico
nelle scuole superiori italiane, ARCIGAY , 2010
IL BULLISMO ..
Maggio 2015
Omofobia a scuola: in Fvg il 43%
degli studenti ha assistito a atti di
bullismo
I dati della ricerca: i ragazzi sono
più colpiti delle ragazze. Oltre il
30% dichiara di aver subito
aggressioni omofobe verbali o
comportamentali, più del 10%
dichiara di aver compiuto atti
omofobi.
ricerca scientifica sul bullismo omofobo nelle scuole condotta dall'Università di Trieste,
in collaborazione con Regione, Ufficio Scolastico Regionale, Arcigay e Arcilesbica Fvg.
Il campione, 2.138 studenti delle scuole superiori della regione,
Caratteristiche , vissuto
e conseguenze del
bullismo omofobico
Caratteristiche del bullismo omofobico
Il bullismo omofobico possiede caratteristiche che lo
differenziano da altre forme di bullismo. Swearer, Turner,
Givens e Pollack (2008), nel loro studio su 251 studenti di
scuola superiore (età 14-18 anni), hanno dimostrato che i
ragazzi vittime di bullismo omofobico si differenziavano
da ragazzi vittime (per esempio per il loro peso o per la
loro timidezza). Nella specifico si è trovato che i ragazzi
vittime di bullismo omofobico riportavano una percezione
più negativa dell’ambiente scolastico, maggiori livelli di
ansia e depressione e una maggiore esperienza di
aggressioni verbali e fisiche rispetto a chi subiva
prevaricazioni di altro tipo.
Caratteristiche del bullismo omofobico
Dalla ricerca di Poteat (2008) su 108 studenti di 12-17
anni è emerso infatti che le aggressioni omofobe,
nello specifico le offese verbali o le prese in giro (per
esempio l’utilizzo della parola “frocio”), dipendono
non solo da fattori individuali (predisposizione
all’aggressività) ma anche da fattori legati al gruppo
di pari a cui si appartiene. Tanto più il clima del
gruppo dei pari è contraddistinto dall’aggressività e
dall’omofobia tanto più gli appartenenti al gruppo
metteranno in atto aggressioni omofobe
Caratteristiche del bullismo omofobico
Quando sono pronunciati termini denigratori raramente gli
adulti intervengono. Da dati di ricerca ricaviamo, infatti, che
gli studenti gay e lesbiche riportano di avere osservato o
subito spesso atti di bullismo omofobico di fronte agli
educatori senza che questi intervenissero (Elze, 2003; Ryan
& Rivers, 2003; Warwich et al., 2001).
Nel caso di bullismo omofobico, infatti, si assiste con
maggiore frequenza a un classico fenomeno denominato
“victim blaming” ossia colpevolizzazione della vittima.
Conseguenze del bullismo omofobico nelle vittime
- tenderà a provare comunque disagio, sia nel caso abbia un orientamento
eterosessuale sia che non lo abbia;
-- sviluppa in chi subisce sensi di colpa e vergogna per gli episodi di bullismo, in
quanto possono ricercare le loro responsabilità sia in senso comportamentale (non
dovevo atteggiarmi in quel modo) sia in senso disposizionale (sono un errore della
natura);
- -disistima personale, depressione e senso di impotenza ;
- non riuscire a tornare a scuola per paura di essere aggrediti, oppure di provare un
forte disagio quando arriva l’ora della ricreazione poiché temono che si ripeta un
precedente episodio di violenza di cui sono stati vittime;
-- maggiori sintomi di stress post-traumatico rispetto ai compagni eterosessuali;
- una diminuzione del rendimento scolastico dovuto sia a difficoltà di attenzione e
concentrazione, sia a una generale disaffezione verso il sistema scolastico
responsabile della mancata protezione;
-- l’esclusione sociale è un’esperienza molto diffusa fra gli studenti gay e lesbiche;
-- alcuni studenti vittime di bullismo omofobico tendono a reagire tramite l’utilizzo
di sostanze.
Vissuto delle vittime
Il sentimento di solitudine può essere esacerbato dal mancato coming out, ossia
il disvelamento del proprio orientamento sessuale.
ISOLAMENTO
SOCIALE
 si sente “l’unico al
mondo” in più contesti
sociali (scuola,
parrocchia, gruppo
sportivo)
 si isola poiché teme di
essere scoperto
 vive in una zona senza
luoghi di ritrovo e ha
mezzi comunicativi
limitati (es., solo
Internet o helpline)
AFFETTIVO
COGNITIVO
 aumenta la distanza
emotiva dai familiari per
 non ha a disposizione
difendersi dall’eventuale
informazioni accurate
rifiuto
sull’omosessualità
 evita di parlare di sé e si
 costruisce la sua identità
pone in relazioni
sulla base di descrizioni
asimmetriche (in cui
distorte
ascolta e aiuta l’altro ma
 è eccessivamente
senza reciprocità)
dipendente dal giudizio
 è selettivo nelle amicizie
altrui
per timore di reazioni
negative
76
Il suicidio di Matteo di Torino - 2007
5 aprile 2007
Sedicenne si uccide, dicevano che era gay
La madre: "Perché lo hanno trattato così?"
16 settembre 2007
Per la Procura la morte di Matteo
è un caso chiuso
Piano operativo
specifico
sull’omofobia
Riduzione dell’omofobia/1
• Empatia e prossimità con il target
“beh, a parte il fatto che a me l'omosessualità non dà
fastidio, io sono intervenuta ad offese fatte perché
penso alla domanda : è se un giorno diventasse mio
fratello ? mi piacerebbe essere sola ? Beh direi proprio
di no”
• Conoscenza personale e amicizia
“ non permetto alle altre persone di prendere in giro
qualcuno a cui voglio bene”
Riduzione dell’omofobia/2
• Valorizzazione dell’equità
“perché gli omosessuali sono uguali a me. La mia migliore
amica è omosessuale e quando la offendono divento una
bestia. Come si può giudicare una persona solo perché è
omosessuale?”
• Riconoscimento inutilità e danno del pregiudizio
“sono intervenuto perché credo che se uno non lo è non c'è
motivo di farlo. Se invece uno lo è non credo si debba sentire
diverso da quello che non lo sono. Insomma se uno offende
chi è gay non ci guadagna niente né lui né il gay”
Non guardarmi
Ogni giorno è così meraviglioso
E all'improvviso, è difficile respirare
Ogni tanto, divento insicura
Per colpa di tutta la mia fama,
mi vergogno così tanto
Video Musicale
Sono bellissima non importa quello che dicono
Le parole non possono abbattermi
Sono bellissima da ogni punto di vista
Sì, le parole non possono abbattermi
Per cui non fatemi abbattere oggi
tu sei delirante, per tutti i tuoi amici,
Così consumato in tutta la tua rovina
Provando insistentemente a riempire il vuoto
Il pezzo è sparito e il puzzle è incompleto
E' così cha va...
Non importa quello che facciamo
Non importa quello che dicono
Noi siamo la canzone in questa tonalità
Piena di bellissimi sbagli
E in qualsiasi posto andiamo
Il sole splenderà sempre
E domani ci potremmo svegliare
dall'altra parte, anche x sempre.
Artista: Christina Aguilera
Titolo: Beautiful
Titolo Tradotto: Bellissima
Siamo bellissimi non importa quello che dicono
Sì, le parole non possono abbatterci
Siamo bellissimi non importa quello che dicono
Sì, le parole non possono abbatterci
Non fatemi abbattere oggi
Non fatemi abbattere oggi
Video Musicale
Artista: katy perry
Titolo: Firework
Titolo Tradotto: Fuochi d’artificio
Ti sei mai sentito come un sacchetto di plastica
Che vola con il vento
Che vuole ripartire Ti senti mai, così sottile, come un foglio di carta
Come un castello di carte
Ad un soffio dal cadere
Ti sei mai sentito già sepolto
Sei piedi sotto terra urlando
Ma nessuno sembra sentire niente
Sai che c’è ancora una possibilità per te
Perché c’è una scintilla in te
Devi solo accendere la luce
E lasciarla brillare
Allora impadronisciti della notte
Come se fosse il quattro luglio
Perchè tesoro tu sei un fuoco d’artificio
Dai, mostragli il tuo valore
Fagli dire “Oh, oh, oh!”
Mentre colpisci il cielo
Baby sei un fuoco d’artificio
Dai lascia che i tuoi colori scoppino
Fagli dire “Oh, oh, oh!”
Li lascerai cadere già giù giù
Non ti devi sentire come uno spreco di spazio
Sei originale, non puoi essere sostituito
Se solo sapessi cosa ti riserva il futuro
Dopo un uragano arriva un arcobaleno
Forse tu sei la ragione per la quale tutte le porte sono chiuse
Così potrai aprire quella che porta alla strada perfetta
Come un fulmine, il tuo cuore esploderà
E quando sarà il momento, lo saprai ecc…………………
Per approfondire
Un video e una
metafora per
concludere
Concepire l’educazione come un bene comune che
riguarda famiglia, scuola e contesto extrascolastico
si è fatto più urgente che in passato
“…per educare un bambino occorre un villaggio”
FEEDBACK FINALE
PER CONCLUDERE L’INCONTRO
UN AGGETTIVO ,
UNA PAROLA ,
UNA IMMAGINE
PER DESCRIVERE
L’INCONTRO
FORMATIVO
Spero di non avervi ridotto così?