Le zecche dei piccioni

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Le zecche dei piccioni
Asl Milano
Servizio di Igiene degli Allevamenti
e Produzioni Zootecniche
Le zecche dei piccioni:
cosa sono, quali rischi, cosa fare?
ASL Milano
Dipartimento di Prevenzione Veterinaria
Servizio di Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche
A cura di:
Dipartimento di Prevenzione Veterinaria
Servizio di Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche
Data pubblicazione: Luglio 2013
La presenza e/o la nidificazione di piccioni su stabili,
soprattutto se adibiti ad abitazione, può causare vari
inconvenienti igienico-sanitari.
Il primo per importanza è sicuramente l’infestazione degli
stabili da parte di esemplari di Argas reflexus o zecca del
piccione. (foto)
Di che cosa si tratta?
Questo parassita è molto simile alle zecche del cane, ma a
differenza di queste compie un pasto di sangue molto
breve e di notte.
La maggior parte del tempo non la passa quindi attaccato
al piccione, ma nell’ambiente.
Dove si trovano?
E’ frequente reperirle in quegli edifici dove i colombi hanno la
possibilità di accedere e nidificare nei sottotetti, o in quegli
stabili d’epoca ricchi di infrastrutture architettoniche che i
volatili sfruttano come riparo.
Ovunque si trovano accumuli di guano (le feci dei piccioni) è
possibile trovare anche le zecche!
Le zecche cadute dai piccioni possono spostarsi lungo i muri
e, attraverso finestre o crepe e fessure, penetrare nelle
abitazioni; normalmente gli appartamenti più colpiti sono agli
ultimi piani.
Cosa causano?
Durante la notte le zecche, attirate dal calore e
dall’emissione di anidride carbonica delle persone
addormentate, possono avvicinarsi e pungerle per
succhiarne il sangue.
Il pasto di sangue è particolarmente rapido, 5-10 minuti, il
parassita per ottenere abbastanza nutrimento trattiene la
parte proteica e corpuscolata (globuli rossi e globuli
bianchi) e reinietta i liquidi.
In questo modo, però, immette nell’ospite anche delle
proteine proprie e questo causa reazioni allergiche che
possono essere molto gravi, specie in caso di contatti
ripetuti.
Durante i primi episodi sono riscontrabili edema, arrossamento
delle cute e notevole prurito attorno alla puntura, si passa ad
orticaria pruriginosa diffusa sino a veri e propri casi di shock
anafilattico; chiaramente la reazione è individuale, quindi
ognuno può reagire in maniera più o meno grave anche a
partire dai primi contatti.
Normalmente queste manifestazioni cliniche vengono rilevate
al mattino (specie se lievi), o durante la notte, ma
difficilmente vengono collegate al parassita, che, nel
frattempo, si è allontanato andandosi a rintanare in buchi dei
muri, fenditure del legno o luoghi simili.
All’interno di questi nascondigli le zecche possono
sopravvivere per anni senza nutrimento, ed inoltre risultano
anche difficilmente raggiungibili dai prodotti disinfestanti.
Alcuni anni fa si era ipotizzato che Argas reflexus potesse
trasmettere all’uomo una malattia piuttosto grave, la
Borreliosi (o malattia di Lyme).
Questa ipotesi si è dimostrata errata, le zecche che
trasmettono tale malattia sono di un altro tipo (Ixodidi),
parassitano animali selvatici (roditori, caprioli, cervi, volpi), e
si tovano in genere in ambiente silvestre.
Inoltre, il fatto che il pasto delle zecche dei piccioni sia
piuttosto rapido diminuisce le probabilità che possano
veicolare microrganismi patogeni.
Niente panico!!!
Molte persone dopo aver scoperto di avere le zecche in
casa vengono colte da veri e propri attacchi fobici, fino a
pensare di cambiare abitazione.
Il fatto di essere a conoscenza del problema non aumenta
certo il rischio sanitario, anzi lo riduce!
Un’accurata ispezione delle camere da letto (vicino alle
finestre, sotto i quadri, nelle fessure ...), evitare di mettere le
lenzuola alla finestra, far eseguire apposite disinfestazioni,
ma soprattutto, conoscere i sintomi di una eventuale
reazione allergica e sapere cosa fare, sono accorgimenti
che possono tenere sotto controllo il rischio sanitario.
Attenzione all’uso casalingo e indiscriminato di disinfestanti
che, se usati non correttamente, possono costituire un
pericolo e non una soluzione!
Cosa fare?
Chiaramente la cosa più importante è la bonifica dello
stabile infestato.
E’, infatti, di fondamentale importanza impedire che i
piccioni continuino a nidificare nello stabile, provvedere
ad un’accurata pulizia con asportazione del guano e subito
dopo far effettuare apposite disinfestazioni (effettuate da
personale specializzato con prodotti specifici).
Tali interventi devono interessare tutte le zone dell’edificio
dove sono presenti i piccioni (ad esempio tutto il sottotetto),
effettuare interventi in singole unità abitative serve solo a
tamponare la situazione, ma non risolve il problema.
Le disinfestazioni in particolare devono essere ripetute più
volte (le prime a distanza di un mese, in seguito anche più
distanziate), bisogna, infatti, tenere presente che per
disinfestare completamente uno stabile ci possono volere più
anni.
E' inoltre importante che prima di questi interventi siano
effettuate delle accurate operazioni di pulizia ed
asportazione del guano, perché le zecche sono difficilmente
aggredibili dai prodotti disinfestanti se protette dalla sporcizia.
Attenzione! L’effettuazione dei primi interventi di pulizia e
rimozione del guano, come anche eventuali ristrutturazioni,
può mobilizzare le zecche causando un aumentato
rinvenimento di queste negli appartamenti.
Per impedire l’accesso dei piccioni ai sottotetti, può essere
sufficiente munire i fori d'aerazione di reti che impediscono
loro di entrare senza menomare l’aerazione dei locali.
Se i tetti sono un po' malandati è possibile che i colombi
riescano ad intrufolarsi smuovendo le tegole e/o da fessure
presenti, in particolare tra muri perimetrali e tetto; anche qui
bisogna intervenire risistemando le tegole e provvedendo a
chiudere ogni possibile accesso.
Ricordatevi che se i colombi usufruivano del sottotetto da
molto tempo sono estremamente motivati a ritornarci, tanto
da riuscire a forzare le reti se non sono ben sistemate!
Più complessi possono risultare gli interventi su quegli stabili
d’epoca dove i piccioni trovano riparo in nicchie, su
cornicioni, timpani, tutti quegli abbellimenti architettonici di
cui sono ricche le facciate degli stabili fine 800.
E’ importante allontanare i piccioni anche da qui, le soluzioni
sono varie, si possono mettere delle reti, o degli appositi
respingitori elettrici (corrente a basso voltaggio), o meccanici
(punte o fili ben tesi). Sono tutti accorgimenti che
infastidiscono i piccioni senza recar loro del danno.
Per poter effettuare questi interventi sulle facciate spesso è
necessario prevedere l’uso di carrelli elevatori e/o di
ponteggi, è chiaro che questi interventi risultano molto meno
costosi se effettuati in caso di rifacimento/manutenzione della
facciata.
Un altro motivo che può indurre i piccioni a frequentare lo
stabile è perché trovano del cibo.
Non scuotete le tovaglie sul balcone e soprattutto non date
volontariamente cibo ai piccioni!!!
La disponibilità di cibo e di luoghi dove nidificare sono i principali
fattori di controllo della popolazione di colombi urbani, evitando di
fornire loro del cibo e provvedendo a far risanare lo stabile dove
abitate, non solo avrete risolto il vostro problema, ma avrete anche
contribuito ad un controllo ecologico della popolazione di colombi di
Milano!
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Servizio di Igiene
Veterinaria della Asl Città di Milano
Che cosa prevede la normativa a Milano:
REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI MILANO (approvato in data
20/07/99)
Art. 19 Manutenzione e revisione periodica delle costruzioni
1. I proprietari hanno l’obbligo di mantenere le costruzioni e il suolo in
condizioni di abitabilità, di decoro, di idoneità igienica e di sicurezza
ambientale assicurando tutti i necessari interventi di manutenzione.
2. Qualora la mancanza delle condizioni di abitabilità, decoro, igiene e
di sicurezza ambientale sia di portata tale da comportare pericolo per
la pubblica incolumità o l’igiene pubblica, si applicano le disposizioni
vigenti in tema di provvedimenti contingibili e urgenti in materia di
edilizia e sanitaria.
3. Il Dirigente dell’Unità organizzativa competente può far eseguire in
ogni momento, previo congruo preavviso, ispezioni dal personale
tecnico e sanitario del Comune o dell’A.s.l. ovvero da altro personale
qualificato, per accertare le condizioni delle costruzioni.
4. Negli interventi di manutenzione degli edifici o di rifacimento dei tetti
o delle facciate - al pari che negli stabili di nuova costruzione - devono
essere adottati accorgimenti tecnici tali da impedire la posa e la
nidificazione dei piccioni. In particolare detti accorgimenti consistono
nella apposizione di griglie o reti a maglie fitte ai fori di aerazione dei
sottotetti non abitabili, dei solai, dei vespai con intercapedine ventilata,
agli imbocchi di canne di aspirazione e areazione forzata e
nell’apposizione di appositi respingitori su cornicioni, tettoie, grondaie,
finestre e simili. Si applicano le disposizioni di cui ai commi precedenti.
REGOLAMENTO D’IGIENE DEL COMUNE DI MILANO
(Deliberazione n°172/94 e successive integrazioni. Esecutiva dal 18/06/94)
1.4.10. Obbligo della disinfezione - disinfestazione
Ogni qual volta ritenuto necessario da parte del Servizio n.1, vanno
eseguite obbligatoriamente la disinfezione e la disinfestazione di
...........tutti gli ambienti di uso collettivo;........
Le attività di disinfestazione devono essere svolte, a cura dei proprietari,
almeno una volta l’anno o secondo diversa prescrizione del Responsabile
del Servizio n.1, di regola nei mesi da marzo a giugno, in tutti gli esercizi e
depositi dove si trovano, a qualunque titolo, prodotti alimentari e
bevande, in tutte le fabbriche dove si lavorano i prodotti organici
suscettibili di attirare le mosche, nei depositi e nelle raccolte di materiale
putrescibile, nei luoghi ove sono depositati i rifiuti delle abitazioni, nelle
stalle ed altri ricoveri animali.
Tali attività vanno comunque eseguite in caso di presenza di scarafaggi
ed altri insetti in qualsiasi edificio, in ogni periodo dell’anno. ...........
1.4.31. Divieto di vendita e somministrazione di alimento ai piccioni.
Sostituito dall’Ordinanza 29 marzo 1996.
3.5.8. Igiene dei passaggi e degli spazi privati
..................
I vicoli chiusi, i cortili, gli anditi, i corridoi, i passaggi, i portici, le
scale ed in genere tutti i luoghi di ragione privata dovranno essere tenuti
costantemente puliti e sgombri di ogni immondizia e di qualsiasi deposito
che possa cagionare umidità, cattive esalazioni o menomare la aerazione
naturale.
Alla pulizia di detti spazi di ragione privata, come di tutte le parti in
comune, sono tenuti solidamente i proprietari, gli inquilini e coloro che per
qualsiasi titolo ne abbiano diritto all’uso.
ORDINANZA DEL SINDACO DI MILANO 1472008 del 12.06.08 P.G.
476630/2008: DISPOSIZIONI DI CARATTERE IGIENICO-SANITARIO RELATIVE AL
CONTENIMENTO DELLA POPOLAZIONE DI PICCIONI.
DIVIETO DI SOMMINISTRAZIONE E VENDITA DI MANGIME NEL PERIMETRO
URBANO.
… omissis…
VIETA
AVVERTE CHE
a chiunque, salva autorizzazione ai fini sanitari e scientifici, di
alimentare i piccioni urbanizzati presenti allo stato libero su tutto
il territorio cittadino, con espresso divieto di gettare sul suolo
pubblico granaglie, scarti ed avanzi alimentari;
la vendita di mangime per piccioni, alle strutture ambulanti e non,
poste nel perimetro urbano, così come determinato nell’articolo 45
del vigente Regolamento Locale di Igiene;
ORDINA
ai proprietari di edifici situati nell’ambito urbano
come
determinato nell’articolo 45 del vigente Regolamento Locale di
Igiene , incluse le proprietà di enti pubblici, agli amministratori
condominiali ed a chiunque a qualsiasi titolo vanti diritti reali su
immobili esposti alla nidificazione ed allo stazionamento dei
piccioni, di :
-
-
-
provvedere, a propria cura e spese e nel più breve tempo
possibile, al risanamento e alla ripulitura periodica dei locali e
degli anfratti nei quali i piccioni abbiano nidificato e depositato
guano;
provvedere, mediante apposizione di griglie o reti,
all’immediata chiusura di tutte le aperture di areazione e di
accessi attraverso i quali i piccioni possano ivi introdursi e
trovare riparo o luogo per la nidificazione;
impedire la sosta abituale o permanente dei piccioni sui terrazzi
e sui davanzali e nei cortili, applicando, laddove necessario,
dissuasori in plastica non cruenti.
DISPONE
la pubblicazione della presente Ordinanza all’Albo Pretorio del
Comune di Milano e la divulgazione della stessa mediante
affissione di manifesti sul territorio comunale;
che il controllo dell’osservanza delle disposizioni contenute nel
presente provvedimento sia eseguito dal Comando di PL a cui
copia della presente ordinanza dovrà essere trasmessa.
chiunque violi i disposti della presente ordinanza sarà soggetto:
- all’applicazione della sanzione amministrativa da un minimo di €
25,00 ad un massimo di € 500,00, ai sensi del combinato disposto
delle deliberazioni di GC nn. 5098/94 ; 4158/95 e dell’articolo 7 bis
del Dlgs. 267/00
- all’applicazione della disposizione di cui all’articolo 650 CP.
… omissis…
Si ringrazia il Sig. Luca Caputo per l’elaborazione grafica.
A cura della dott.ssa Nicoletta Schiavini