Attualità 5 - Istituto Comprensivo 10 (Bologna)
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Attualità 5 - Istituto Comprensivo 10 (Bologna)
Il resto dello scolarino 5 Attualità Redattori Monica Ravanini, Nicolò Rigo Classe III C – A:S. 2005-2006 Ambiente: nuovi ostacoli da superare Attenzione al consumo Giulia Druidi Come ormai tutti sapranno, è in atto una vera e propria "crisi del gas". Piccoli accenni di problemi con la Russia si erano già avuti in passato, esattamente verso la fine delle vacanze natalizie. Per i radioamatori che avessero ascoltato il tg radio (perchè il telegiornale, chi lo guarda?) in quel periodo, ricordate il problema fra Russia e Ucraina? Quest'ultima non voleva pagare la bolletta, così la Russia chiuse i rubinetti, e l'Italia ebbe da ridire. Fortunatamente, qualche mattina dopo, potevamo tirare un sospiro di sollievo: la Russia garantiva che il rifornimento di gas non sarebbe stato intaccato. Purtroppo per noi, questo non è successo, non è andata come doveva andare (al contrario di come canta Max Pezzali). Per il nostro governo malandrino, ancora una volta, non ci sono scuse: Il 22 dicembre scorso, quando la crisi con la Russia apparteneva ancora all'ignoto futuro, l'Italia aveva già consumato la stessa quantità di gas che nel 2005 aveva bruciato nel 19/01. E a noi cosa ce ne frega? Questa domanda più che lecita, è quella che mi farebbe la maggior parte di voi. Posso dirvi questo: le riserve strategiche del paese sono compromesse e, come se non bastasse, sembra che alcuni speculatori, per aumentare la loro reddittività, vendessero del gas all'estero; queste inchieste sono aperte ancora aperte dal lontano 2004! Intanto, provvisoriamente, sembra che avremo case un po’ meno calde e bollette un po’ più care. Inoltre, per arrivare alla fine dell'inverno, sembra che il gas verrà sostituito con l'olio combustibile, rendendo le bollette direi ancora più care. Coloro che hanno già letto il giornale sapranno che in questo articolo manca qualcosa. Infatti, ho lasciato le proposte dei politici per ultime in modo da poterle commentare meglio. Il presidente della repubblica, Carlo Azeglio Ciampi propone nuove vie di approvvigionamento, segnalando l'ultimo accordo italo-greco, mentre la sinistra propone 5 rigassificatori; altri partiti politici vorrebbero fare di testa loro. A questo punto, vorrei dire la mia: Non possono mettersi d’accordo una buona volta?! Io sto congelando! Per chi non lo sapesse, in tutta Italia, il ministero dell'ambiente (o quel che ne rimane) ha annunciato che abbiamo raggiunto il limite massimo delle polveri sottili, quindi: targhe alterne per tutti, offro10! Gioite, di fronte all'ennesima prova che, anche chi per legge si deve occupare dell'ambiente, si è ridotto a "ministero delle pulizie"! Mi fermo qui con le critiche, perché non voglio entrare nei meandri della politica ecologista, quindi vi darò dei consigli: - Cercate di tenere sotto controllo il termostato, non serve avere 40°C in casa. - Quando entrate e uscite da una stanza, accendete e spegnete le luci che vi servono, perchè più luci accese comportano un'emissione maggiore di CO2 ed una bolletta più cara. - Quando comprate le lampadine, scegliete quelle a basso consumo. - Scegliete oggetti biodegradabili. - Se siete amanti della lettura comprate edizioni economiche: spendete meno e sono fatte con meno carta rispetto alle edizioni cartonate. Con questo è tutto, spero che seguiate i miei consigli. Scuola e Lavoro: presente e futuro Sonia Jiang “Ho deciso, frequenterò la sezione di liceo artistico presso l’istituto d’Arte tanica!! Tutte le volte che con la scuo- Francesco Arcangeli”. la siamo andati all’orto botanico, piano Prima di arrivare a questa conclusione piano in me è nata la scintilla e si è ho cambiato idea tante volte, non ho sempre di più sviluppato “l’amore” mai avuto un’idea precisa, non l’ho per la natura e per gli spazi aperti… mai portata avanti, ora vi spiego: alle Ma no! elementari verso l’inizio volevo fare, Il mio futuro sarà su un aereo o una come forse tutte le bambine di 6 o 7 nave, io farò sicuramente la viaggiatri- anni, la veterinaria. ce… Chi non resiste a un batuffolone bian- Parigi, New York, Pechino, Egitto… co, magari un gatto che ha bisogno di aspettatemi! essere curato! Mi sono sempre piaciuti Ma se inizio a viaggiare come farò a gli animali e la natura. Infatti, a pro- guadagnare i soldi per viaggiare? posito di natura, dopo un po’ dato che Quello dell’archeologo è un bel lavoro, mi hanno sempre fatto impressione gli mi piacerebbe molto, mi sono sempre aghi e le cose per i medici ho deciso piaciute le cose antiche che vedevo di darmi alla natura, insomma alla bo- nelle grandi vetrine dei musei in cen- Dopo le proteste in Val di Susa AMBIENTALISMO Quando gli ecologisti dicono solo no Federico Franco Ambientalismo è un termine in uso soprattutto in Italia per designare culture e movimenti orientati alla salvaguardia degli equilibri ecologici del territorio o dell’intero pianeta. Il termine è stato introdotto nel 1868 dal biologo tedesco Haeckel; ha avuto i suoi primi sviluppi, come studio dell’interdipendenza tra i diversi organismi che popolano lo stesso habitat, ed è esploso come movimento di tutela delle componenti non antropiche dell’ambiente a partire dagli anni ’70. La protesta mi ricorda com’è nato da noi il movimento ambientalista: manifestazioni contro tratti o svincoli autostradali, contro l’allargamento dell’aeroporto di Francoforte o contro i trasporti di contenitori di combustibile nucleare. Senza quel movimento il mondo oggi sarebbe molto peggiore: il mondo globale ha e avrà bisogno di un forte movimento ambientalista. La natura è la madre di tutto ma anche il primo nemico dell’uomo, una forza che l’uomo deve piegare per sopravvivere e progredire. Questo movimento ha fatto molte campagne sbagliate. Basti pensare alla campagna contro la morte delle foreste, alla campagna mondiale contro la Shell. Per tanti verdi, la Natura è l’incarnazione del Bene. È un errore grave: i terremoti o lo tsunami ci hanno mostrato nel modo più tragico un fatto ormai dimenticato. La Storia dell’umanità è la storia di una lotta contro la Natura. Il mondo e specialmente l’Italia ha bisogno di più verdi. Se il futuro si chiama China, gli Usa di Bush danno un pessimo esempio all’economia in crescita più veloce. Perché i cinesi dovrebbero inquinare più della prima potenza mondiale? Anche per questo mi auguro che il movimento ambientalista vada verso nuovi successi. tro e mi ricordo ancora quanto fanta- Mi piace disegnare, soprattutto però sticavo e mi dicevo: “Un giorno an- anche se può sembrare banale, mi ch’io troverò queste cose”. Però anche piacciono molto i colori, il mio colore qui c’è il problema: non adoro studiare preferito è l’arancione perché è molto soprattutto la storia, date, nomi, ecc… allegro. troppo complicato; un’archeologa poi Allora se mi piacciono i colori e mi dovrebbe sapere la storia alla perfezio- piace disegnare potrei… tanto poi se ne, meglio di no… Così piano piano non mi piace posso cambiare scuola. l’aspirazione per l’archeologia è svani- Bene. ta. Non che non mi piacciano più gli “Ho deciso, frequenterò la sezione di oggetti antichi; essi, però, hanno la- liceo artistico presso l’istituto d’Arte sciato il posto alle lingue e avevo scel- Francesco Arcangeli”. to una strada di questo genere prima Questa scelta è saltata fuori anche da dell’istituto d’arte. Ebbene sì, volevo qualche consiglio che è venuto da andare al liceo linguistico, pensavo compagni di classe. Visti alcuni dei che sapendo molte lingue (compreso il miei disegni hanno chiesto per scherzo cinese) avrei trovato lavoro molto più se andavo all’artistico ed io pensando- facilmente, però pensandoci bene il ci su ho definitivamente deciso. liceo linguistico è molto pesante, chissà se mi conviene… Il resto dello scolarino Attualità 6 Redattori Monica Ravanini, Nicolò Rigo Classe III C – A:S. 2005-2006 Piccioni: topi con le ali? Legge John Wayne Autodifesa, troppo Far West? La nostra città infestata: cosa fare? Federico Franco Federico Franco ROMA – Era da tre anni che la Lega aveva in mente questo progetto per presentarsi di fronte al proprio elettorato e poter dire: Da adesso la vittima che spara all’aggressore non sarà più messa sotto processo. E finalmente martedì 24 questo sogno si è trasformato in realtà. Tutti i verdi ne sono stati entusiasti e sono stati molti (244 favorevoli e 175 contrari). Adesso all’articolo 52 saranno aggiunte molte righe, dove si dirà che per tutti i casi di rapina a mano armata in un domicilio, chi viene aggredito potrà usare un’arma detenuta per difendere la propria incolumità o quella altrui. Secondo la Lega, Forza Italia, An e Udc la vita ha lo stesso valore di oggetti (cosa che reputo veramente molto stupida). Ma per fortuna, dopo una lunga lotta al Senato, si è deciso che la vittima potrà sparare solo se sarà certa che il rapinatore non abbia desistito. Naturalmente, ogni nuova legge che arriva si porta dietro sia commenti buoni sia proteste. Secondo l’Anm, infatti: È una situazione che risulterà più pericolosa per gli onesti cittadini che per i criminali. Comunque, rispetto a quello che è successo a luglio, stavolta non ci sono state molte proteste. Sembrerebbe quasi la legge che fa piacere a tutti. Sì, a tutti tranne che all’Unione. Il centrodestra continua: Una legge che aiuterà il cittadino e non il criminale. È incostituzionale. - replica la sinistra Questa è illegittima difesa. Questa legge determinerà ulteriori danni al nostro sistema penale e finirà per creare sempre più vittime tra gli aggrediti e sempre più impuniti tra gli aggressori. Questo testo non ha nulla a che vedere con lo Stato di diritto. Questa norma espone i cittadini a violenze preventive da parte dei criminali e costituisce il fallimento della politica di Berlusconi. Divisi anche i sindacati di polizia. Il Sap parla di uno strumento che favorirà la collaborazione alla legalità, ma su questo punto precisa che non si deve andare in giro ad ammazzare la gente. Mentre il Silp–Cgil dice che è una dichiarazione di fallimento. Chi ha ragione? Una cosa e sicura. In Italia sono quasi 4 milioni le persone che hanno un’arma (soprattutto al sud, verso Napoli dove la criminalità è alta). E, in effetti, qualcuno potrebbe dire che sono un po’ troppe. Ma anche un’altra cosa è sicura. Che le rapine in villa nel 2004 sono state 317 e nel 2005 170. Cifre, secondo i miei gusti, un po’ troppo alte. Il ministero e i magistrati avvisano: Attenti all’autodifesa, spesso chi spara finisce ammazzato. In ogni modo, c’è da specificare una cosa: di quei 4 milioni di persone che possiedono un’arma, solo una piccola parte le possiede per difesa personale, la maggior parte di loro le possiede solo per esercizio venatorio, per tiro al volo, ecc… Lanciano: più molestie, più paure Ancora ragazze stuprate, dove arriveremo? Monica Ravanini, Miriana Mariotti Lanciano, una 15enne è stata violentata, picchiata e presa a morsi da un gruppo di ragazzi. Era stata attirata da un ragazzo (uno degli aggressori) di sedici anni, che l'aveva convinta a uscire dalla festa privata in discoteca in cui era, per andare in una galleria che di solito era usata per tagliare il tragitto e raggiungere il locale. I due sono rimasti soli, ma per poco: dopo pochi istanti sono arrivati i compagni e l'hanno aggredita con talmente tanta violenza che si è sentita male. A quel punto, il gruppo, intimorito dallo stato di salute della ragazza, si è volatilizzato, dopodiché lei è tornata nel locale come se niente fosse successo. Purtroppo questi fatti si verificano in tutto il mondo e non sono fenomeni isolati che non ci riguardano, della serie: è successo a Lanciano, non mi interessa. Purtroppo questi fatti si verificano anche da noi: - succede che davanti alle scuole pubbliche ci sia l'adulto che distribuisce i lecca-lecca, - succede che il ragazzo porti la fidanzata nel vialetto buio, - succede che alcune persone si mettano a parlare di cose sconce in mezzo alla strada con tutta la gente che passa. Ma allora io, tredicenne, mi chiedo "di chi è la colpa di ciò che è accaduto? È colpa della ragazza che ha dato corda al suo innamorato e che comunque non doveva innamorarsi del lui sbagliato? Della madre che non doveva far uscire la figlia?…." La prima domanda me la pongo in continuazione. Non so se al suo posto avrei fatto così; in fondo è il ragazzo che mi piace. Lei si era fatta le sue idee, quando aveva chiesto alla mamma di uscire con quel ragazzo, come penso avrei fatto anch'io. Ma scrivono che non è un ragazzo fra i più raccomandabili, per questo io avrei lasciato perdere… purtroppo, al cuor non si comanda. Molte persone danno consigli su come comportarsi in caso di stupro, e noi pensiamo sempre che seguiremo tutto alla lettera; poi, però, quando succede, siamo incapaci di reagire e ci teniamo tutto dentro, al massimo racconteremo ad un'amica, pregandola di mantenere il silenzio. Adesso che ve lo dico, probabilmente non ci crederete, e ad essere onesta non ci credo nemmeno io, perché non posso fare a meno di pensare che io sono io, e anche se sarà difficile, nel caso accada, lo racconterò. Questo è un mondo brutto e ce ne sono troppi di malintenzionati per far finta che tutto vada bene e per fidarsi sempre di tutto e tutti. Ho paura persino di uscire di casa da sola, fare due passi con un filo di trucco, perché voltandomi potrei vedere un viso sospetto. Anche in gruppo ho paura, non solo di uno scippo, ma anche di uno "stupro". Non vorrei esagerare, ma siccome è successo a quelle ragazze potrebbe succedere anche a me. In classe abbiamo discusso a lungo dell’accaduto. Sono venute fuori molte esperienze tra tutti. Molti sono i casi delle compagne fermate da sconosciuti e malintenzionati, altre che addirittura sono state toccate, anche a me è successo, due volte, ma non ci ho fatto molto caso. La prima volta ero in bicicletta, e mia sorella è rimasta scioccata, anche perché eravamo molto piccole. Avevo una bicicletta più grande di me, ed ero troppo impegnata a non ca- dere. Ho notato solo la paura di mia sorella. La seconda volta ero più grande, ed ero sempre in bicicletta, (si vede che attira), quando un straniero ci ha mostrato il suo “gioiello”. Non credevo fosse tragico e pericoloso, finché non ho visto due poliziotti corrergli dietro; lì iniziai a preoccuparmi (e vorrei anche vedere). Ma come è successo a Lanciano mai. Dopo lunghe riflessioni, è opinione comune che il problema riguardi non solo, ma soprattutto, le ragazze, per questo parlavamo sempre al femminile, anche perché gli stupratori sono quasi sempre maschi. È anche emersa una domanda, “perché i molestatori aumentano?” a questa domanda sono state date varie risposte come: - Per divertimento, magari se fossero da soli non lo farebbero, - Perché hanno avuto un’infanzia difficile, - Per vendetta, - Per cattiveria… Ma nessuna di queste risposte è soddisfacente, quindi questa domanda rimane ancora aperta…. Nel circolo ognuno parlava delle proprie esperienze o di quelle vicine. Poi abbiamo fatto un'associazione di idee fra gli stupri e la favola di Cappuccetto rosso, dopodiché abbiamo compilato delle fotocopie con tutte le nostre paure, questo ci ha rassicurato perché vuole dire che la scuola si interessa di quello che succede anche fuori dai suoi cancelli, e vuole scoprire i nostri problemi e disagi ed eventualmente (quando è possibile) cercare di risolverli. Dal Duomo di Milano a Piazza Navona, da Piazza Maggiore a quella di San Marco... Sono tutte piazze stupende, direte voi, ma c’è un'altra cosa che le accomuna oltre alle meraviglie monumentali di cui sono ricche: la razza che le popola. No, non sto parlando dei turisti giapponesi, ma dei PICCIONI!!! È da quando sono piccolo che vedo migliaia e migliaia di uccelli passeggiare tranquilli per la città o beccare le briciole di pane rimaste in terra e la cosa non mi dispiace, ma quando vedo tutte le patacche di sterco che addobbano i portici e le statue, il fatto delle molliche di pane inizia a darmi sui nervi. Ma fosse solo pane quello che ingoiano, dico io! Secondo voi, cari lettori, perché definisco i piccioni “topi con le ali”? È semplice, i topi non sono famosi per i loro gusti raffinati nello scegliere i cibi (e sono convinto che arriverebbero a mangiare anche il catrame) e i piccioni non sono tanto diversi, a differenza delle ali. E poi, con il pericolo aviaria che oramai spaventa tutto il mondo, la situazione non si fa certo più facile. Non solo questi pennuti rovinano le nostre bellezze antiche con le loro bombe (e ci siamo capiti) ma ci infettano con un virus mortale! Ecco perché vorrei tanto avere un lanciafiamme… Sia chiaro, io non voglio sterminare tutta la razza dei piccioni, anche perché, onestamente, penso che oramai questi siano un fattore anche culturale della nostra civiltà. Insomma, immaginatevi Piazza San Marco senza piccioni. Fatto? Non vi sembra vuota? Non è più lei senza tutti quegli uccelli che se ne stanno lì appollaiati. Però, escludendo lo sterminio, quali altre soluzioni si potrebbero trovare? Ad esempio, in Giappone di piccioni ce ne sono pochissimi, come hanno fatto? Le città sono sorvolate da enormi corvi neri di 1 metro e, visto che prima abbiamo parlato di “bombe”, penso che sia più pericoloso avere in giro per la città enormi bestie che mangiano come maiali che piccoli uccellini che comunque non rischiano di distruggere un palazzo per una indigestione. Sapete com’è, più grande è l’animale, più grandi saranno le sue feci… Quindi, alla fine, la domanda è sempre la stessa. Bisogna trovare un modo per continuare ad avere i piccioni nelle nostre piazze ma evitare che questi rovinino tutti i nostri palazzi e portici. Sì ma, come fare…? Il resto dello scolarino 7 Attualità Redattori Monica Ravanini, Nicolò Rigo Classe III C – A:S. 2005-2006 8 Novembre 2005 – Tornano i roghi a Parigi Francia: rivolta d’immigrati nelle banlieu La ribellione di una generazione che non ha avvenire Federico Franco PARIGI – Qualche mese fa la capitale francese è stata scossa da una rivolta nelle periferie – le banlieue. I dati della tragedia sono terrorizzanti: più di 3500 auto bruciate e 800 fermi. E non è tutto, si conta anche la prima vittima del casino: un pensionato di 61 è morto dopo due giorni di coma per essere stato aggredito da uno sconosciuto. Ad ogni scontro si segnalano sempre più poliziotti feriti (adesso siamo a 36). Secondo il sindaco socialista di Parigi, il governo ha sbagliato, perché ha soppresso la polizia di quartiere e ridotto sensibilmente le sovvenzioni alle associazioni che svolgono un ruolo di mediazione tra i giovani delle periferie e i poteri pubblici. Di fronte a tutto questo molti si sono chiesti: “perché?” La ragione è semplice: come ho già detto, il disagio di vita che provano questi ragazzi è grande. Solo che questo disagio lo provavano anche anni fa, ma solamente ora è partita la rivolta. Perché? Perché solo ora sono morti due ragazzi. Tutto ha inizio la notte del 27 ottobre: tre ragazzi maghrebini, per sfuggire alla polizia, si rifugiano in una cabina elettrica e due di loro muoiono fulminati. La notizia della tragedia ha provocato gli incidenti che hanno terrorizzato le banlieue di Parigi. Questa è stata davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La paghetta: una fonte di ricchezza per i ragazzi 3) altri ragazzi comprano giochi per la play station, x box, game cube, x box 360, nintendo ds ecc... 4) al quarto posto ci sono i collezionisti che ogni settimana si vanno a comperare le uscite di dvd, macchinine d'epoca, giornalini, e molte altre cose. 5) altri spendono i loro soldi per le figurine di calcio, figurine di The O.C. ecc; 6) al sesto posto ci sono i ragazzi che spendono i loro soldi per uscire tutti i giorni (per andare in centro, al bowling, al cinema e soprattutto per uscire al sabato sera per andare a ballare con gli amici. Quello che avanza se lo mettono da parte. Gaetano Appeso A Bologna, 3 ragazzi su 10 prendono la paghetta settimanale; di solito la cifra sta tra i 15 e i 20 euro. C'è chi i soldi li prende in occasioni speciali come Natale, compleanno ecc... C'è chi li prende quando si deve fare shopping, c'è chi se li mette da parte e quando si arriva a una certa somma, li spende. I ragazzi, e le ragazze spendono soldi per: 1) comprarsi i vestiti e sentirsi più fighi; 2) i trucchi: le ragazze amano spendere i loro soldi per i trucchi!!! Rapporto tra competenza linguistica e potere Secondo Umberto Eco più sai, più hai Toselli Alice, Mariotti Miriana e Franco Federico Secondo Umberto Eco, se poco sai poco comandi. Infatti cattiva grammatica, vocabolario povero e ortografia imperfetta, equivalgono a scarso potere per due ragioni. Il primo è che la lingua è uno strumento di comunicazione. Certo a volte usandola in modo scorretto si comunica in modo più incisivo, ma chi ha una mancanza di vocabolario o ha un’incapacità di costruire frasi chiare, nella vita si troverà spesso in difficoltà, ad esempio all’ufficio anagrafe o in questura. La seconda ragione, è che la lingua, anche se in principio è uguale per tutti, i modi di usarla si differenziano da classe a classe, ma quando un giovane ragazzo non ha bisogno di saper parlare perfettamente la lingua, perché non vuole entrare nel club dei “ricconi”, si trova nei guai sa decide di scrivere una lettera a negozianti di una certa zona. Perché anche questi si fidano più di persone che sanno usare bene la grammatica e le forme di cortesia, e se gli arriva una lettera con errori di ortografia, scrutano il poveretto e gli offrono la metà. Eco conclude col dire che la lingua è uno strumento che serve per dividere e per unire, per liberare e per imprigio- nare, ma soprattutto ci invita a non farci ricattare dalle regole. A chi le ignora completamente è nostro dovere dire che qualcuno lo sta escludendo da un bene, e deve battersi per avere ciò che gli spetta. In Italia ci sono 6 milioni di analfabeti. Siamo in un popolo a rischio di ignoranza per il 66% della popolazione. La ricerca, fatta negli ultimi anni, dall’Istat (istituto nazionale di statistica) racconta un’Italia dove al vertice della piramide educativa si ha il 7,5% di laureati, seguito da un 28,85% che ha la maturità, 12% che ha il titolo di scuola media, e infine un 36,52% con la licenza elementare o neanche questa; tra cui 6 milioni considerati analfabeti. L’Italia è un paese pieno di contraddizioni; la Basilicata e la Calabria sono le regioni più analfabete, ma allo stesso tempo, la Calabria è anche quella che ha più laureati. Secondo Tullio de Mauro (ex ministro), per superare questa ignoranza, bisogna puntare sull’istruzione sia per i ragazzi, sia per gli adulti. DOSSIER Viaggio nelle mode, le passioni e il gergo dei protagonisti della rivolta che sconvolge la Francia Rap e graffiti contro lo Stato. Le voci dei giovani dalle banlieu Federico Franco Di fronte alla polizia non accetto di arrendermi/ da piccino ho imparato a odiare l’uniforme blu/ la periferia è una bomba a ritardamento/ puzzerà presto di bruciato. Due anni fa il gruppo francese “113” aveva messo in versi l’antagonismo con i poliziotti, e fecero la canzone Di fronte alla polizia (vedi sopra). Scoppiò una polemica, poi non se ne sentì più parlare. Ormai i giovani delle banlieue sono accomunati dalla musica. Una moda portata negli anni ’80 dall’America ma che è stata del tutto nazionalizzata. Il rap ha contribuito a uniformare e rafforzare i sentimenti di giustizia e le velleità di ribellione di questa gioventù. Gli immigrati mancano di casa, di lavoro, di futuro. Le canzoni che ascoltano questi ragazzi non dicono cose false. La stesso concetto lo aveva esposto anche Francois Mitterrand nel 1990: Cosa può sperare un giovane che nasce in un quartiere brutto, che vive in un palazzo brutto, circondato da altre bruttezze, di muri grigi su un paesaggio grigio e una vita grigia, con una società che preferisce voltare lo sguardo e intervenire soltanto se bisogna punire, vietare? I rapper prendono spesso di mira i poliziotti. Alcuni titoli rap: “Sotto un grande cielo grigio”, “La Rhala”, “Fotti la polizia”, “Sacrificio di polli” ecc. I cantori dell’odio usano un linguaggio quasi incomprensibile da chi non vive nelle banlieue. Il gergo dei giovani stravolge, infatti, la lingua francese, con termini nuovi, sillabe invertite, accenti diversi. Nelle periferie francesi la parola “poliziotto” si può ormai esprimere con 5 diversi termini. Note sulla guerra in Iraq Dall'attentato agli USA, tutte le evoluzioni di una guerra tremenda Federico Franco 11 Settembre 2001. È la data in cui tutto ha avuto inizio. Due aerei colpiscono le Torri Gemelle e causano 200 mila vittime. L’America è stata colpita in pieno. Naturalmente questo è solo il casus belli, visto che dietro la guerra che oramai viene portata avanti da ben 5 anni, penso che si celino altri fatti. Da quel giorno sono iniziate le “crociate” contro il terrorismo (come le ha definite il presidente degli USA George W. Bush), campagne ancora non terminate. Comunque, dall’11 Settembre l’America è cambiata profondamente. Prima era il paese del “politicamente corretto”: dopo è diventato il paese del “nessun riguardo (non solo linguistico) per gli islamici”. Prima era il paese della libera critica: dopo è diventato il paese dove sembra reato contestare il presidente. E da quel giorno anche l’Iraq e cambiato. Non si può più vivere tranquillamente. Gli iracheni corrono continuamente il rischio di vedersi arrivare addosso una bomba o di essere presi in ostaggio dai loro stessi terroristi. Centinaia i giornalisti presi in ostaggio in Iraq. Recentemente sono state mandate in video le immagini shock dell’omicidio dell’italiano Fabrizio Quattrocchi avvenuta in Iraq il 14 aprile 2004. Pochi istanti prime degli spari si è sentito dire dall’italiano: Vi faccio vedere come muore un italiano. Ma il brutto della guerra (tra l’altro) è che non sempre i cattivi si comportano scorrettamente. Mi riferisco al caso Calipari. L’agente del Sismi stava riaccompagnando verso l’aeroporto Giuliana Sgrena, giornalista appena liberata dai sequestratori, quando un gruppo di soldati americani ha iniziato a sparare contro la macchina con la quale si stavano spostando. Nel cercare di proteggere la Sgrena, Nicola Calipari ha perso la vita. Ora, per quale motivo gli americani hanno assalito i nostri italiani? Non eravamo alleati? Si è trattato solo di un errore? Questo ancora non si sa, però una cosa è chiara: un italiano ha perso la vita senza motivo. Se parliamo di tragedie, non possiamo proprio dimenticare il 12 Novembre 2003: 17 militari e 2 civili vengono uccisi nell’attentato di Nassirya. Le vittime totali furono 28. Ancora oggi vengono arrestati iracheni sospettati di essere implicati in quella strage. Secondo me, uno di più grandi scandali di questa guerra, sono le accuse rivolte alla CIA. Secondo il rapporto presentato al Consiglio d’Europa, i sequestri di ex-terroristi da parte della CIA sono stati oltre cento negli ultimi anni: è quasi impossibile che i governi non ne fossero a conoscenza. Nella guerra in Iraq il totale delle vittime irachene ha raggiunto le 30 mila unità. Al contrario, gli americani hanno perso “solo” 2140 soldati… Non c’è che dire, questa guerra ha portato una disgrazia dopo l’altra coinvolgendo anche sempre più civili. Adesso, poi, si scontrano Sciiti e Sunniti in uno scontro che è diventato una guerra civile.