Pirenei, Tricicli e….Auguri

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Pirenei, Tricicli e….Auguri
Pirenei, Tricicli e….Auguri !!
Programma della serata :
Foto e video con racconto di
Brevetto SR PYRENEES PIRINEOS
BREVETTATI
PAOLA MACEDO
ALBERTO VAGHI
GUALTIERO ROSSANO (WALLY)
FINISHER
LAURO SCAGNOLARI
MATTIA BIFFI
Il 9 luglio, con una lunga trasferta in camper, ha così avuto inizio la nostra
avventura. A causa di un incidente in autostrada restiamo bloccati tre ore e
giungiamo in Hotel a Lourdes all'una; scaricando le bici mi accorgo che nel
trasporto si è tranciato il cavo di alimentazione della dinamo; si prospettano tre
ore di sonno prima della partenza sui pedali e non abbiamo gli strumenti e il
tempo per cercare di riparare il danno, ci penseremo strada facendo; per fortuna
ho il faretto frontale e gli amici mi daranno supporto.
La mattina del 10 luglio alle 6:30, approfittando di un'aria frizzante affrontiamo i 20
km che da Argelés-Gazost (sede di partenza e arrivo della SR) ci porteranno alle
pendici del Tourmalet, primo dei 17 colli che dovremo scalare nel tempo limite di
60 ore per poterci brevettare! Sarà anche l'unica occasione di sentire il fresco
sulla pelle, da lì a qualche ora avremmo vissuto tre giorni di temperature infernali,
con un picco segnalato dal garmin di 45° e medie sempre attorno e spesso sopra i
40°. Lo spirito del gruppo è alto, il ritmo regolare ci permette di scalare senza
quasi avvertire fatica il primo gigante, quella salita da leggenda che pochi giorni
dopo avrebbe visto passare la carovana del Tour de France. La successiva salita
del Col de Serrat de Gaye è al contrario disegnata a rampe impegnative
immerse nei boschi alternate a falsopiani..si scollina in un ambiente montano
circondati da mandrie al pascolo. L'Hourquette d'Ancizan, terzo colle è
paesaggisticamente incenso per lo spirito, da lì in avanti la fatica comincerà a farsi
strada nei nostri fisici; salendo al Col de Val Louron-Azet siamo assaliti da frotte di
tafani e coppie di Nibbi Reali volteggiano sulle nostre teste a bassa quota...al
fondo di questa discesa faremo una prima tappa per ripristinare energie, il caldo di
metà pomeriggio è soffocante e dobbiamo ancora scalare Col de Peyresourde,
Col du Portillon (che sarà la nostra porta di ingresso nell'ancor più infuocata
Spagna) e il Porto de Bonaigua, quell'ultimo colle di giornata che affronteremo a
gruppetto già spezzato verso le 21:30. Cominciamo a rivedere la nostra strategia
iniziale che prevedeva di viaggiare di notte, anche se sarebbe la scelta migliore, ci
siamo resi conto che dopo aver pedalato 16/17 ore a temeprature impossibili e
con oltre 6.000 metri di dislivello è saggio fermarsi a riposare qualche ora. Nel
frattempo quando ci siamo fermati per cenare, Mattia accusa problemi di stomaco,
probabilmente a causa di una insolazione e non riesce ad alimentarsi.
Approfittiamo del fatto che Lauro ha una mezz'ora di ritardo e restiamo intesi che
ci raggiungeranno all'hotel dove abbiamo prenotato il pernottamento. Ci
ritroveremo solo all'arrivo due giorni dopo, perché loro si fermeranno a dormire 40
km prima di noi e non sentiranno la sveglia nella notte.
Il secondo giorno, nelle premesse si prospetta meno impegnativo; niente di più
sbagliato perché la strada insegna che la carta inganna. La partenza alle 5 ci
regala un'alba spettacolare sui Pirenei spagnoli, il Creu de Perves, il Puerto de
Bonansa ci fanno capire fin dalle prime luci che quelle terre aspre e senza un filo
d'ombra saranno spietate con noi. Nel frattempo Alberto rompe un pedale, a
questo punto è d'obbligo cercare un ciclista per risolvere i nostri problemi...dopo
un centinaio di km raggiungiamo il paese di Graus dove, con un colpo di fortuna,
ne troviamo uno; è chiuso ma ci dicono di bussare alla porta a fianco...mentre
aspettiamo che l'artigiano risolva i nostri problemi sorseggiamo una birra
ghiacciata ed assistiamo ad un matrimonio “ciclistico” con lo sposo che in sella ad
una bicicletta trasporta la sposa trainando un carretto.
Gli ultimi tre colli di giornata saranno quelli che determineranno la successiva
sosta per la seconda notte; studiando a tavolino le altimetrie contavamo di
liquidarli come una pratica facile facile; nulla di più errato! Salendo al Troncedo
restiamo senza acqua nelle borracce e per raggiungere il Belvedere di S.Lorien la
strada impenna e scende decine di volte, non si riesce mai a prendere quota e il
tempo passa inesorabile. Quando entriamo nel parco nazionale percorrendo il
Cañon de Añisclo lo spettacolo della natura ci ripaga di tutte gli sforzi vissute, ma
siamo esausti, anche oggi abbiamo percorso 250 km e circa 4500 metri di
dislivello positivo; sul viso di Paola il sorriso che di solito contraddistingue la sua
espressione lascia posto ad una smorfia di fatica; quando scolliniamo il Fanlo la
notte comincia a farsi strada e sulla discesa verso il successivo centro abitato di
Sarvisé. Per nostra fortuna, riusciamo ancora a trovare le cucine aperte e persino
alloggio per la notte. Siamo in contatto con i nostri due amici Mattia che ha
recuperato le energie e ha deciso di dare supporto a Lauro (che nel frattempo
accusa seri problemi intestinali), procedono anche loro a fatica e si trovano circa
70/80 km dietro di noi, gli ultimi tre colli che noi abbiamo pedalato in serata, li
affronteranno la mattina successiva, partendo nella notte...nel frattempo anche
loro hanno trovato ospitalità presso una comunità hippie! Il terzo giorno partiamo
di buona lena, con le luci dell'alba scolliniamo il Porto de Cotefablo, salendo al
Portallet il panorama si fa dolomitico, nonostante le tante ore di sosta obbligate
per sopperire alla fatica moltiplicata dalle temperature elevatissime e alle fermate
notturne per ripristinare le energie, siamo in ampio anticipo sul tempo massimo e
quando saliamo all'Aubisque, dalle pendenze costanti tra l'8 e il 10% l'euforia si è
ormai impossessata dei nostri animi! Il premio finale è uno spettacolo della natura,
quelle nuvole basse a quota 1500 ci permettono, una volta raggiunti i 1700 m slm
dell'ultimo colle di assaporare in pieno il gusto della vittoria...dopo aver goduto in
pieno della nostra impresa brindando alle prossime avvenure, ci gettiamo in
picchiata e raggiungiamo Argéles-Gazost alle 14:30 con quattro ore di anticipo sul
tempo limite...Ora l'albo internazionale potrà annoverare anche due italiani e una
peruviana tra i brevettati.
Foto e video con racconto di
CLAUDIO MOLINI primo degli italiani al World Championship 2015 in Belgio in
sella al trike :
1^ gara 5° classificato,
2°gg gara 2 ore bagarre per 2° posto persa classificato 3° a 45" dal 2° (su due ore
di gara ai 34 di media)
3-giorno gara 1 ora bagarre per 45' con il primo poi attacco decisivo a 10' dalla
bandiera a scacchi 1° a 35 di media .... valso il bronzo sulla somma dei risultati
complessivi (con un giorno di arrivo prima quest'anno l' oro era alla portata)
Claudio si può dire che è un precursore dell allenamento specifico in sella a
pedalare sui trikes, tricicli. È un attento studioso delle tabelle e dei grafici di
comparazione sui sistemi di telemetria piu diffusi tra i corridori e cerca sempre di
estrarre da queste informazioni lo stimolo a migliorarsi sempre piu ovvero per
ambire a vincere nelle competizioni.
Al termine premiazioni individuali
Apericena a pagamento e panettone offerto