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Anno XIII
N° 1/2016
Gen./Feb./Mar.
Periodico trimestrale
ISSN 2499-0779
Nonprofit
Nonprofit
Periodico per la gestione degli enti non commerciali
“Parole di speranza”
N. 1
2016
Periodico dedicato al terzo settore
Sistema
Centro Studi Castelli
Copia singola € 30,00
Cessioni gratuite
a Onlus
Certificazione unica
2016
Collaborazioni
dal 2016
Richiesta certificato
di agibilità
Direttore responsabile
ANSELMO CASTELLI
Vice direttore
Stefano Zanon
Sommario 1/2016
Opinione
- Rimborso spese ai volontari
Notizie in breve
3
4
Coordinamento scientifico e di redazione
Giuliana Beschi, Cristiano Corghi, Enrico Savio
Comitato di esperti
G. Alibrandi, G. Allegretti, O. Araldi, F. Bava,
F. Boni, A. Bongi, E. Bozza, M. Brisciani,
A. Casotti, R. Curcu, L. Dall’Oca,
A. Devalle, F. Donato, M. Frascarelli,
M.R. Gheido, A. Grassotti,
P. Meneghetti, M. Nocivelli, A. Pescari,
F. Poggiani, G. Pomelli, C. Rigato, R.A. Rizzi,
G. Saccenti, A. Scaini, S. Tomazzoni,
M.T. Tessadri, G.P. Tosoni, F. Vollono, S. Zanon,
F. Zuech
Hanno collaborato a questo numero
G. Beschi, P. Bisi,
G.M Colombo, C. Corghi, L. Dametto,
L. Reina, R. Redeghieri, E. Savio,
F. Vollono
Composizione e impaginazione
Nicoletta Abellondi, Alessandro Beruffi,
Barbara Ferrari, Ambra Pellizzoni,
Alessandro Vezzoni
Servizio clienti e abbonamenti
Stefano Bonandi, Elena Floriani,
Monia Ubertini, Cristian Zuliani
Marketing e commerciale
Alberto Bendoni, Stefano Bottoglia,
Agnese Campedelli, Alessandra Cinquetti,
Massimo De Sanctis
Pubblicità
Centro Studi Castelli S.r.l.
Servizi amministrativi
Stefano Gussago
Stampa
Grafiche Artigianelli
Via E. Ferri, n. 73 - 25123 Brescia
Tel. 030/2308411
Editore
Centro Studi Castelli S.r.l.
Via Bonfiglio, n. 33 - C.P. 25
46042 Castel Goffredo (MN)
Tel. 0376/775130 - Fax. 0376/770151
P. IVA e C.F. 01392340202
lunedì-venerdì ore 9:00/13:00 - 14:30/18:30
Sito Web: WWW.RATIO.IT
Posta elettronica:
[email protected]
Recapito Skype: servizioclientiratio
Iscrizione al Registro Operatori
della Comunicazione n. 3575
del 28.11.1995
Autorizzazione del Tribunale di Mantova
n. 5/2003
Periodico trimestrale,
spedizione in abbonamento postale
Chiuso per la stampa il 22.02.2016
ABC Nonprofit
Associazioni
Rubriche
- L’inizio del nuovo anno tra adempimenti passati e futuri
5
- Gli enti non commerciali e il patrimonio immobiliare
9
- Domande frequenti
12
- Comunicazione di cessione gratuita di beni alle Onlus
15
Onlus
Imposte e tasse
diverse
Associazioni sportive
dilettantistiche
Accertamento
- Obbligo di tracciabilità per società/associazioni sportive/
enti in regime 398
21
Imposte e tasse
Accertamento
Imposte dirette
- Certificazione unica per gli enti non commerciali
23
- Ravvedimento operoso dal 2016
29
- Limiti all’uso del contante dal 2016
31
- Comunicazione di variazione dei dati nel modello EAS
33
Diritto del lavoro
Contratti
- Collaborazioni dal 2016
37
Varie
Adempimenti
Cooperazione
- Canone abbonamento RAI per circoli e associazioni
- Richiesta del certificato di agibilità per le attività
musicali e spettacolistiche
- Iscrizione nell’elenco degli enti promotori della
cooperazione allo sviluppo
41
43
51
Rubriche
Scadenzario
- Adempimenti mesi di marzo 2016 - aprile 2016
53
Quesito
- Cessione di prodotti agro-alimentari
56
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Stampa Periodica Italiana
Antropologia del dono: la libertà del donare
non è un gesto neutro (4)
Diversamente dalle teorie sociologiche che credono che l’uomo sia naturalmente portato a ridurre l’area d’incertezza nelle proprie relazioni,
sembra che in quelle basate sul dono, la zona
d’insicurezza sia volutamente ricercata perché
aggiunge valore al dono e al legame. Se chi dona
lo fa non avendo certezza del ritorno, il possibile
contro-dono assumerà valore maggiore e di conseguenza anche il legame. L’attore tende dunque
a non limitare la libertà degli altri ma ad aumentarla perché essa costituisce una condizione
preliminare, l’evidenza è propria del contratto, la
libertà lo è del dono. Fidarsi è l’atto primario di
ogni rapporto di dono.
Il pensiero utilitaristico che si è instaurato nel
pensiero moderno è che nessuno fa niente per
niente e che dietro ogni gesto si nasconde una
ragione egoistica. Così facendo il dono è stato
relegato nella sfera della trascendenza. La morale utilitaristica pensa che il dono, per essere tale,
debba essere staccato dalle cose del mondo, non
deve dare piacere a chi lo fa, in caso contrario
rientrerebbe nell’ambito della gratificazione e
dell’egoismo. Non potendo esistere tra esseri
umani un simile atto, distaccato da qualunque
motivazione, ne consegue che non può esistere
neanche il dono. La realtà dice che i presupposti
sono errati: non è umano un disinteresse estremo come quello presupposto dall’idea di dono
puro, perché implica la totale indifferenza verso il destinatario del proprio gesto. È necessario
smettere di pensare il dono come una serie di
atti unilaterali e discontinui, e iniziare a considerarlo come un rapporto. Il dono è al servizio
del legame, e questo è il motivo per cui fare e
ricevere doni non è mai un gesto neutro. Il dono
esiste su due livelli di riferimento: il sistema del
mercato in cui le cose valgono solo fra loro, e il
sistema del dono in cui vale il rapporto e i doni lo
alimentano. Il mercato è dominato dal principio
dell’equivalenza e dalla ricerca dell’utilità e del
profitto nello scambio; lo Stato è dominato dal
principio di autorità e dalla ricerca di uguaglianza e giustizia; le relazioni personali sono dominate dal principio del dono e del debito. Secondo
Godbout è sbagliato partire da Stato e Mercato
per comprendere la società, si devono ribaltare i
termini del problema: per comprendere lo Stato e
il mercato bisogna partire dalla società. Ciò che
conta è la relazione tra persone; lo scambio permette la creazione di legami d’amicizia o la messa in gioco di rivalità e obbligazioni. Nel mercato
si scambiano beni in base a un’equivalenza di
valore. Lo scambio non ha bisogno che si stabiliscano rapporti personali tra i contraenti così,
quando la transazione è avvenuta, il rapporto si
chiude. Al contrario, nel dono lo scambio si basa
sul principio del rilancio creando una condizione
di debito reciproco positivo, non su quello dell’equivalenza. La transazione non chiude il rapporto tra le parti ma lo alimenta continuamente. La
nostra vita quotidiana e le relazioni sociali sono
intrecciate da una rete di doni, prestazioni gratuite e volontarie, forme di reciprocità basate sulla
logica del debito positivo e del rilancio. Così,
il dono, che sembra scomparso dalla modernità
(dove non si fa nulla per nulla), è, in realtà, ancora molto presente.
Alessandra Panarotto
“Le parole di speranza non sono mai vuote o
neutre, esse producono grandi effetti”