come riconoscere, in banca, il capitale intellettuale
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come riconoscere, in banca, il capitale intellettuale
COME RICONOSCERE, IN BANCA, IL CAPITALE INTELLETTUALE DI A LBERTO C AVICCHIOLO tanti in Internet. Sono progetti che assumono tradizioni, colloqui sperimentati da anni con il cliente, colloqui anche in dialetto - che sono de facto metodi efficaci giˆ operativi nelle agenzie. Si tratta di un primo accenno alla consistenza del capitale intellettuale, finora mai considerato in quanto ÒattivitˆÓ degli Istituti, alla stregua del patrimonio e della raccolta. Ora in effetti, anche grazie anche ai suggeriLA SEPARAZIONE COME METODO menti di Stewart, di Edvinsson, di La separazione tra old e new economy Rifkin, questo capitale si delinea nella struttura e nellÕorganizzazione della • un frequente ritornello nella lingua banca europea. Nella valutazione e nella specializzata di certi media economici. Una sorta di nuova religione laica si fa messa a valore di questo capitale risiede lÕaccoglimento della net-economy per il carico della separazione come istanza settore del credito. Dove, in effetti, discriminante. LÕaspetto ideologico di questo capitale • stato spesso ignorato questa separazione viene solitamente per calcoli massimalisti e per una sottovalutato e sminuito negli studi e nelle informative tecniche. Ma • invece mancata pianificazione di una strategia lÕasse portante di uno stile Òecoglobali- a lungo termine. LÕobiezione che muostaÓ che mira a introdurre la selezione viamo • che la banca non ha sfruttato lÕintelligenza e i contributi ÒinterniÓ, morale e la discriminazione prima dellÕavviamento dellÕimpresa. La motiva- provenienti dal proprio vivaio. Giovani e neoassunti sono stati ritenuti in grado zione di adeguarsi alla net-economy solo di occupare un ÒpostoÓ, non di non • un giustificativo sufficiente per tagliare i rami vecchi prima ancora che trasformare una mansione con idee, contributi, proposte. Quando mai i gioil seme sia seminato e dunque ancora prima che lÕalbero sia nato. Il contesto vani dipendenti sono stati interpellati, in un test interno, per trovare il modo bancario italiano, esposto negli scorsi di confezionare un conto giovani o un anni a una trasformazione non solo tecnologica, non • terreno per operare conto corrente innovativo, magari legato discriminazioni improntate alla tecnolo- a stimoli locali? Uno dei maggiori istituti italiani ha recentemente regalato gia. Applicare il modello formale a migliaia di dipendenti un computer dellÕiniziazione tecnologica veicolata sopra tutto da un pensiero ÒseparanteÓ completo di postazione Internet, non tiene conto della complessitˆ nella cominciando a contravvenire alla dieta intellettuale imposta ai bancari. tradizione del credito in Italia. La decisione dimostra qualcosa di importante perchŽ consente unÕapertura COSA RICAVARE DALLA senza precedenti. Cosa sarebbe avvenuto COMPLESSITÀ? Questa complessitˆ • invece adatta per se una banca avesse regalato ai dipendenti negli anni quaranta una radio o sfruttare alcuni dispositivi della banca negli anni sessanta una televisione? virtuale e per avviare progetti imporAlberto Cavicchiolo è fondatore di BVE, International Institute for Interchange on Ciphermatics and Virtual Issues (www.bve.com), istituto dedicato alla ricerca e ai progetti di rete per la banca virtuale. Ha sviluppato iniziative per introdurre l’intersettorialità attraverso la psicanalisi e la scienza della parola. Sarebbe stato inteso come una promozione di ozio o comunque di contenuti contrari al principio di lavorare senza gioco. Questo gesto di una banca nazionale apre alla disposizione ai nuovi media come disposizione intellettuale. Il capitale intellettuale non • dato una volta per tutte e non • valutabile con modeste applicazioni della meritologia e dellÕaumento di raccolta o di sviluppo. Il ICP (Intellectual Capital Project) • constatabile da un criterio di accoglimento non solo delle informazioni ma anche e sopra tutto delle strutture intellettuali. La stessa partizione tra metodo bancario cattolico e laico • totalmente insufficiente per intendere lo specifico di un progetto intellettuale di una banca. Per esempio la dicotomia oblativitˆ/efficentismo o quella clientelismo/competitivitˆ che hanno turbato le riorganizzazioni bancarie, riferiscono solo parzialmente delle scelte, delle strutture di parola e della complessitˆ di ciascun caso. NEOLIBERALISMO E CREDITO Alcune dicotomie si stanno riproponendo nellÕepoca delle privatizzazioni con una nuova ondata di riassetti del liberalismo. Nel dossier ÒPenser le XXI si•cleÓ che Le Monde diplomatique ha dedicato alle scelte di pensiero per il futuro sono presenti fondate critiche alla globalizzazione. Il sociologo Pierre Bourdieu descrive lo iato tra lÕeconomia, le realtˆ sociali e lÕedificazione, nella realtˆ, di un sistema economico Òconforme alla descrizione teorica, ossia una sorta di macchina logica che si presenta come una catena di costrizioni che condizionano gli agenti economiciÓ. Il neoliberalismo illustrato da Bourdieu • un Òdiscorso forteÓ che determina i rapporti di forza, ma che alla stregua 29 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000 dellÕantico marxismo suscita una credenza. Pertanto si propone come nuovo veicolo di un rituale economico, con tanti officianti, tante piccole divinitˆ e ovviamente nessun autore. Il disagio che ne deriva e che per Bourdieu pu˜ causare Òla distruzione metodica delle strutture collettiveÓ • un disagio che riguarda in vari modi un settore essenziale al globalismo come quello bancario. Tra le implicazioni constatabili risulta inattuale la classificazione bancaria imperniata su criteri di base sociale o ideologica, indipendentemente dal fatto che il modello sia quello Schultze Delitzsche (banche popolari) o Raiffeisen (credito cooperativo), quello cattolico o quello di banca dÕaffari affamata di capital gain. Questo comporta che in banca i criteri di selezione dei dirigenti, nelle ristrutturazioni, si faranno sulla base sociale di quella che Denis Duclos definisce ÒiperborghesiaÓ, prossima alla ÒoverclassÓ del politologo Michael Lind e alla ÒiperclasseÓ di Jacques Attali. UNA IPERCLASSE BANCARIA? Da alcune ricerche intorno al personale bancario risulta infatti che avvicendamenti e inserimenti di giovani manager hanno toccato sopra tutto le grandi e medio-grandi banche (e non i piccoli istituti). Essi provengono da societˆ finanziarie, tecnologiche, ma in molti casi dalle multinazionali della consulenza. Queste ultime in effetti stanno diventando tra le maggiori fornitrici di mezzi intellettuali per le banche italiane. E il loro ruolo sta diventando sempre pi• frequente e attivo nella trasformazione globale, al punto a far ipotizzare una sorta di colonialismo strategico, senza che per˜ venga avvertito come tale dagli interessati. Nella collana Telebank dellÕIstituto BVE sarˆ pubblicato prossimamente un volume, curato da Francesca Bruni, intitolato Il capitale intellettuale. La banca e lÕazienda rete. In unÕintervista per questo volume rilasciata dallo studioso Thomas Stewart, autore del 30 • RASSEGNA N. 9 volume Il capitale intellettuale (Ed. Ponte alle Grazie), viene notato che alle risorse intellettuali attingono Òle maggiori aziende di servizi professionali (KPMG, Pricewatershouse Coopers, Andersen Consulting, Arthur Andersen, Deloitte & Touche, etc.). Ciascuna di esse ha sviluppato (imponenti) siti intranet per condividere la conoscenza, per fornire directory di esperti e cos“ via. Il centro di interesse (focus) in queste organizzazioni • la produzione di documenti, template, in definitiva di capitale strutturaleÓ. sia costituito, tra lÕaltro a) dalla comunicazione come delega prioritaria al top management; b) dal modo di accogliere le invenzioni di ICP attraverso telecomunicazioni e tecnointegrazione; c) dalla tradizione che consente il mantenimento e la collaborazione con il cliente che visita le agenzie e le filiali; d) dallo sfruttamento integrale dei propri database (sottolineo integrale); e) dalla auspicata mobilitazione del proprio e-market e dalla conseguente definizione di un nuovo e ricchissimo e-marketplace (costituito dai link e dalle ICP: DOVE TROVARE CAPITALE transclusioni non ancora verificate tra INTELLETTUALE clienti-fornitori); f) dalla costituzione di nuclei di lavoro, La migrazione di tanti ingegni italiani anche distaccati dallÕistituto, che come nelle strutture di asset management londinesi e newyorkesi, la conseguente una sorta di task force gestiscano lÕoperativitˆ e lo sfruttamento di questo capitale; partecipazione di moltissimi nuovi g) dalla modifica del proprio marketing manager bancari italiani agli orientain e-marketing nei casi di distretti indumenti di questa ÒiperclasseÓ tendente striali e nei casi di gruppi di clientela al globalismo finanziario: sono istanze aziendale specifica; giˆ da tempo presenti in Italia. Eppure questa imponente mobilitazione h) dalla modalitˆ di calcolare il ICP e di stabilirne il budget e il rendimento. di risorse invisibili lascia indifferenti troppi dirigenti in moltissimi istituti di credito. E non • difficile capire che ALCUNI ESEMPI: LA BANCA COME MEDIA la loro indifferenza e la loro ritrosia Traducendo questi suggerimenti in casi siano giustificate anche dai risultati operativi possiamo pensare a progetti positivi ottenuti finora, con metodi di banca virtuale come banca-media in ÒantichiÓ e esperienze collaudate. cui gli istituti assumano e non deleE dal fatto che essi non intendano rischiare in terreni in cui non sono pre- ghino la comunicazione e la produzione di proprie notizie. Donde la forza nuova parati e competenti. Un progetto di che assume la comunicazione non Capitale Intellettuale (ICP) • in effetti delegata da parte della banca che pu˜, anche lÕintegrazione tra pregiudizi, e deve, costruire unÕattivitˆ di comuniresistenze e occasioni mancate nella banca: in altri termini lÕICP incomincia cazione permanente su base Internet, proprio dallÕanalisi dei contesti tradizio- con proprie forze. Tra i suggerimenti verso una focalizzazione nel territorio nali e non dalla loro depurazione, occorre pensare al modo in cui perchŽ il valore della tradizione e del costruire e proteggere il proprio capilavoro che ne deriva • pure un asset tale clienti, che pu˜ pi• facilmente rilevante. Per operare una combinamigrare verso portali di altre banche zione intelligente tra invenzioni e molto pi• attrezzati, se trova le conditradizioni possiamo ipotizzare alcune zioni di colloquio pi• adatte. vie di un itinerario di ICP, che, come La verticalizzazione di un portale e afferma Jeremy Rifkin, va dal capitalismo industriale al capitalismo culturale. lÕacquisto di determinate notizie in E in questo itinerario possiamo stimare direzione di un coinvolgimento del cliente attorno a un progetto web che il capitale intellettuale della banca NOVEMBRE 2000 orientend sta a indicare che esistono allÕinterno donne e uomini preparati alla tematica e in grado di offrire una consulenza attiva. La consulenza porta allÕuso di nuovi prodotti per clienti non tradizionali della banca: pensiamo al caso di Egg (www.egg.com), lÕistituto on line creato da Prudential in Gran Bretagna che ha acquisito in pochi mesi alla sua carta di credito Internet ben 250.000 clienti nuovi. Pensiamo inoltre a una generale interfaccia tra Call center e portale verticale al punto da riversare sullÕagenzia, sugli sportelli leggeri e sui promotori finanziari della rete bancaria in questione effetti e benefici dellÕorganizzazione in atto. E in questa combinazione ipotizziamo di fornire per esempio consulenza fiscale (via Call Center, via Portale e via Agenzia) come mostra anche lo strumento del portale fiscale HYPERLINK Òhttp://www.fisco.itÓ www.fisco.it, curato da SCA. Il portale • solo uno dei media della banca verso un cliente eterogeneo e non preparato inizialmente allÕuso interattivo di Internet. Gli altri, in una sorta di tripartizione organizzativa sono lÕagenzia e i promotori e il call center. PORTALE AGENZIA CALL CENTER PROMOTORI dispendio, che costantemente domina la vita sociale e trasfigura la sorte di ciascunoÓ. Che messaggio trarre dalla importante e famosa indagine sul dispendio operata da Bataille? E cosa ne traiamo per la brevissima storia di Internet? Che il dono e la distribuzione degli elementi pi• preziosi, ossia i prodotti intellettuali possono essere Òsenza prezzoÓ. Ecco allora il dono di informazioni, di programmi software, addirittura di denaro per chi frequenta certi siti e si adegua a certe condizioni. La regola di questo dono • enunciata da Bataille: non ci pu˜ essere dispendio, nŽ rischio senza tentativo di acquisire qualcosa. VERSO UN MARKETING DELLA E nella offerta o nella fabbricazione di GENEROSITÀ unÕopera, questa stessa si espone alla In un libro recentemente tradotto in sua messa in valore. Arturo Motti, Italia da Adelphi con il titolo Il limite direttore del nuovo quotidiano on-line Eday, - che ciascuno pu˜ scaricare dellÕutile il filosofo francese George Bataille traccia un percorso culturale e dalla rete giornalmente, con notizie storico sulla nozione di dispendio e di dettagliate e attuali - tiene a ribadire dono. I testi scritti durante il periodo che il suo quotidiano non • gratis. della seconda guerra mondiale procué senza prezzo. Ossia non si tratta di rano spunti emblematici per la struttura unÕentitˆ qualunque e facile da acquiculturale dellÕeconomia del dispendio e sire, ma solo di ci˜ che non viene del dono. Nel testo di Bataille appare pagato. Eday ha invece tutto il valore che il dono (anche come dono di sŽ) di un quotidiano (da 1500 lire e pi•) fa parte di una scena dove il valore perchŽ offre modalitˆ e contenuti del contributo individuale e della dedi- rilevanti. Il Marketing della generositˆ zione assume il massimo rilievo. insegna, a noi, in banca e altrove, che ÒIl dono di sŽ colpisce lÕimmaginazione pu˜ esistere un valore senza prezzo. pi• di quello della ricchezza. Il dono Ossia che il prezzo non si costituisce del religioso richiede stati febbrili solo al momento della disponibilitˆ per scomparsi: quando il movimento della lÕutente, ma in un secondo momento vita, di per sŽ, provoca e glorifica il grazie a unÕaltra catena del valore, non dono del soldatoÓ. Da questa via la convenzionale. Gli oggetti nomadi e legge del dispendio incide su movimenti senza prezzo costituiscono il loro vitali non soggetti a alcuna misurazione valore, prima o poi, altrove e in un oggettiva nŽ economica, che non secondo momento. In questo secondo momento, dove la ricerca finalmente hanno limite prefissato. E il loro frutta e il dispendio si dimostra inevitaritorno • tangibile? Bataille afferma bile e irrinunciabile, qualcosa avviene. che Òle contropartite pi• soddisfacenti del dispendio non corrispondono a calcoliÓ e che dÕaltra parte Òil dono facilita i guadagni. Non si pu˜ conquistare senza rischio, acquisire senza versare sangue o sudoreÓ ma anche Ònon si pu˜ rischiare senza tentare di acquisire... Esiste un sovrappi• a beneficio del Uno spiccato orientamento al marketing sul punto vendita e in particolare sullÕagenzia • compiuto dalla principale realtˆ bancaria catalana, ÒLa CaixaÓ che ha disposto unÕintensa pressione di marketing diretto allo sportello con promozioni, vendite, offerte di diverse iniziative legate allÕuso del conto corrente e al conseguente accumulo di punti-beneficio. LÕoperazione di fidelizzazione • anche combinata in simultaneitˆ con il portale www.lacaixa.es dove oltre allÕoperativitˆ su rete dellÕistituto si trova una nuova carta di credito (Tarjeta) espressamente disegnata per gli utenti internet. 31 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000