Francesco Ventre 18/9/2016 UN SACRIFICIO

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Francesco Ventre 18/9/2016 UN SACRIFICIO
Francesco Ventre
18/9/2016
UN SACRIFICIO VIVENTE
Il fratello Francesco inizia ricordandoci che la scorsa domenica abbiamo ascoltato
come attraverso il sacrificio e l'ubbidienza a Dio, la benedizione scende.
Isaia 1:19.
Se siete disposti a ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese.
L'ubbidienza deve essere una priorità nella vita di ogni cristiano, che è stato benedetto in virtù del
sacrificio di Cristo.
Efesini 1:3.
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione
spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
Questo è quello che dice la Parola di Dio, che è la verità. Ma perchè allora (la domanda sorge
spontanea), è altrettanto vero che alcuni cristiani vivono delle situazioni che sembrano smentire
quello che dice questo versetto,se siamo stati benedetti di ogni benedizione, perhè non viviamo nelle
benedizioni?
Se leggiamo attentamente, notiamo che le benedizioni sono:
...“spirituali” … e sono … “nei luoghi celesti”
Bisogna leggere bene e soprattutto ricevere rivelazione della Sua Parola, meditandola con spirito di
mansuetudine, sottomettendosi allo Spirito Santo.
Gesù, per far capire questo concetto ai discepoli, insegnò loro:
Matteo 6:9-10.
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 10 venga il tuo regno; sia fatta la tua
volontà, come in cielo, anche in terra.
Affinchè fossimo riscattati c'è stato bisogno di un sacrificio, un sacrificio d'amore.
Giovanni 3:16.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede
in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Questo sacrificio ha fatto si che potessimo essere benedetti in Cristo.
Ma cos'è il sacrificio?
La parola sacrificio è composta da sacri (sacro) e ficio (radice del verbo fare), pertanto significa
“fare una cosa sacra”. Nella mente naturale invece la parola sacrificio rappresenta qualcosa di
pesante, che non ci piace, da fare per forza.
Abbiamo bisogno di cambiare il nostro concetto di sacrificio, sapendo che è l'azione sacra che
consiste nel dare qualcosa a Dio, entrare in relazione con Dio dandogli qualcosa.
Nell'Antico Testamento esistevano varie forme di sacrificio.
L'oblazione, che era l'offerta di prodotti della terra;
il sacrificio di comunione, che era il sacrificio di un animale che veniva in parte offerto a Dio,
mentre l'altra parte veniva dato al sacerdote come sostentamento personale, era anche detto
sacrificio di pace;
Il sacrificio di espiazione e di riparazione: erano quelli offerti per coprire i peccati e riparare
ad un torto fatto ad un fratello;
Il sacrificio di olocausto (dal greco, olos=”tutto” e kaustos=”bruciato”), l'animale veniva quindi
bruciato interamente ed era la più alta forma di sacrificio, simbolicamente rappresentava lo
stesso offerente, che con questa offerta in sacrificio d'amore manifestava il desiderio di avere
comunione col Padre che rispondeva al profumo di odore soave che saliva dall'olocausto.
Alcuni esempi biblici su cui riflettere e meditare.
Genesi 4:1-8.
1 Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: «Ho acquistato un uomo con l'aiuto
del SIGNORE». 2 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra.
3 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. 4 Abele offrì anch'egli
dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, 5 ma non
guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. 6 Il SIGNORE
disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? 7 Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se
agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!» 8 Un
giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e
l'uccise.
L'uomo gradito da Dio, l'uomo buono, lo hanno ammazzato subito, è rimasto l'assassino, quello la cui
offerta non e' gradita a Dio, perché il suo cuore era malvagio. Questa è una raffigurazione del peccato
originale, proprio in chiave di sacrificio.
La relazione dell'uomo con Dio, basata sull'offerta e' stata rovinata dal peccato.
Genesi 22: 5- 8
5 Allora Abraamo disse ai suoi servi: «Rimanete qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin là e
adoreremo; poi torneremo da voi». 6 Abraamo prese la legna per l'olocausto e la mise addosso a
Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. 7 Isacco
parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E
Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?» 8 Abraamo rispose: «Figlio
mio, Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto».
Dio giurò per se stesso e dopo l'offerta eterna di Gesù sulla croce, non c'è più stato bisogno di
sacrifici, perchè quello di Gesù è stato un olocausto eterno, ma noi siamo chiamati ed incoraggiati
a presentare sempre qualcosa a Dio.
Romani 12:1.
1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente,
santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale.
L'esortazione ha lo scopo di stimolare qualcuno a fare qualcosa, soprattutto nei momenti di difficoltà,
confusione, stanchezza o scoraggiamento. Il sacrificio vivente di cui parla Paolo è qualcosa di
profondo che riguarda l'intero nostro essere, spirito, anima e corpo. Il culto spirituale è un
coinvolgimento che viene da un cuore che adora spontaneamente e volontariamente, non come atto
cerimoniale. Questo tipo di atteggiamento testimonia di una mente e di un cuore rinnovati, che ci
portano a desiderare e ad avere una relazione continua con Dio, come il fuoco che bruciava
ininterrottamente nel tempio. E' nell'intimità personale con Dio che possiamo lasciar salire quel
profumo di ordore soave gradito a lui.
Il tempo che trascorriamo in cose non essenziali per la nostra vita è un tempo che stiamo negando a
Dio, non lo stiamo offrendo a Lui. Ogni volta che ci accingiamo a fare qualcosa che piace a Dio,
come inginocchiarsi e stare alla Sua presenza, pregare, partecipare alle riunioni con i fratelli e le
sorelle, andare al culto, evengelizzare, ecc. , il diavolo cercherà di mettere impedimenti materiali,
pratici, di tempo e pensieri sbagliati nella nostra mente, per ostacolarci nel fare ciò che è gradito a
Dio. Ma noi che non ignoriamo le sue macchinazioni e corriamo la gara che ci è posta davanti
confidando nelle promesse di Dio, riconosciamo ciò che è bene da ciò che è male e non cerchiamo
scuse per rinviare, ad un'altra volta, il ricevere la benedizione che Dio ha preparato per noi e/o che
Dio ha preparato per altri attraverso di noi. Tutto ciò che non diamo a Dio va a finire in un altro luogo,
che è fatto di iniquità.
Il fratello Francesco ci fa anche notare come un'ora al giorno davanti a facebook, al telefonino, alla
Tv (o altre cose simili) sono 46 giorni in un anno che dedichiamo a queste cose; quanto sarebbe sacra
come azione avere la saggezza di stare in comunione con Dio per lo stesso tempo ogni giorno?
Questa semplice tabella ci da' un idea di quanto tempo potremmo impiegare stando alla presenza di
Dio sacrificando per amore parte del tempo che impieghiamo in attività diverse.
* la tabella considera il tempo libero (8 ore) dal lavoro e dal riposo giornaliero (8 ore di lavoro e 8 ore da dedicare al
sonno)