Modello per UdA flipped - flipped classroom repository
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Modello per UdA flipped - flipped classroom repository
Progetto di una Unità di Apprendimento flipped Dati dell’Unità di Apprendimento Titolo: LA GIORNATA DELLA MEMORIA Scuola: Scuola Primaria Materia: Italiano, Storia, Arte e Immagine, Cittadinanza e Costituzione Classe : quinta Insegnante: Paola Camiciottoli Argomento curricolare: (indicare l’argomento curricolare che si vuole affrontare con approccio flipped classroom, esempi: la struttura particellare della materia, , il Congresso di Vienna, le equazioni lineari, ecc.) 27 GENNAIO, GIORNATA DELLA MEMORIA La Sfida. Come si attiva l’interesse e la motivazione degli allievi: (indicare come si intende stimolare l’interesse, la curiosità e coinvolgere gli allievi in modo da renderli parte attiva nella costruzione delle conoscenze indicate. Tipicamente ciò avviene lanciando una sfida che può consistere nel porre una domanda a cui rispondere, un problema da risolvere, una ricerca da effettuare, un caso da analizzare in modo coinvolgente e motivante.) Per un primo approccio alla riflessione sul significato della Giornata della Memoria viene posta agli alunni una domanda: “Oggi, 27 gennaio, è il giorno, istituito dal Parlamento Italiano, della memoria. Perché, secondo voi, è stata dedicata una giornata alla memoria? A cosa serve e perché ricordare gli avvenimenti storici che hanno portato ad istituire tale giornata? Come ricordare?” Lancio della Sfida. Quali attività si svolgono prima o in apertura della lezione: (indicare se l’azione didattica proposta prevede attività preparatorie da svolgere prima della lezione d’aula. Ed esempio fruizione di risorse didattiche che costituiscano un quadro di riferimento, richiamino preconoscenze, attivino la curiosità oppure attività di verifica delle conoscenze già affrontate per mettere meglio a punto l’azione in classe. Indicare le risorse digitali eventualmente utilizzate quali LMS, video, presentazioni multimediali, testi...) Inizialmente, attraverso l'attività di brainstorming, vengono raccolte le conoscenze dei bambini sull'argomento che, a turno, indicano verbalmente le informazioni in loro possesso. Tali informazioni possono essere state ricavate, anche casualmente, dagli allievi durante la visione della televisione (trailer pubblicitari di trasmissioni sul contenuto, note informative del Ministero, conversazioni avute con familiari, conoscenze pregresse per attività scolastiche affrontate nei precedenti anni). Tale attività viene riassunta dall'insegnante alla lavagna (in questo caso viene utilizzata una lavagna bianca in modo da poter gestire e classificare le note ricevute dagli alunni). Raccolte, quindi, le loro preconoscenze, l'insegnante conduce la loro attenzione su alcune parole-chiave necessarie per affrontare l'attività successiva: Olocausto, Ebrei, Shoah, Campi di concentramento, Seconda Guerra Mondiale. Condurre la sfida. Quali attività si svolgono per rispondere alla sfida: (indicare le metodologie didattiche che si intendono utilizzare in classe: lezione dialogata, lavoro di gruppo, apprendimento fra pari, studio individuale per consentire agli allievi di rispondere alla sfida proposta e costruire attivamente le conoscenze richieste, indicando anche diverse metodologie e più fasi successive.) 1) Attività a coppie. I bambini, a coppie, in aula di informatica, sono invitati a fare una ricerca in Internet di informazioni, prima testuali e successivamente iconografiche, digitando nel motore di ricerca Google, le parole-chiave precedentemente stabilite. Poiché il materiale che viene trovato online è quantitativamente notevole, il filtro dell'insegnante sulla scelta da effettuare assume centralità. L'insegnante infatti dovrà guidare e accompagnare i bambini sui testi e le immagini da selezionare, salvare e stampare. L'insegnante cercherà di adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, favorirà lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora cercando di 2) – – – – – 3) 3) 4) 5) 6) 7) incanalare l'attenzione su aspetti non strettamente angosciosi e più comprensibili quali quelli rivolti ai bambini come il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l'essere costretti ad abbandonare la propria casa ed essere divisi dai propri genitori. Attività di gruppo. L'insegnante conduce i bambini nella biblioteca scolastica per una ricerca di libri sull'argomento. Dagli scaffali della biblioteca vengono estratti: Diario di Anna Frank; La valigia di Hana di Karen Levine Se questo è un uomo di Primo Levi L'angolo della memoria di Anna Sarfatti e Michele Sarfatti La Shoah spiegata ai bambini di Paolo Valentini e Chiara Abastanotti Attività in piccoli gruppi di quattro/cinque bambini. Ogni gruppo sceglie un libro ed estrae dal testo, secondo le indicazioni date dall'insegnante, che ha precedentemente selezionato le parti di testo (per es. da Se questo è un uomo viene data da analizzare soltanto la poesia iniziale), alcuni passi da prendere in considerazione fino ad massimo di tre ritenuti importanti dal gruppo. La consegna da seguire è di essere sintetici ed essenziali nella scelta. Attività di cooperative learning. Ogni piccolo gruppo elabora quindi una riflessione scritta sull'argomento selezionato. A ciascun componente del gruppo viene dato un incarico (scrittore, lettore, moderatore degli interventi, disegnatore, relatore, ecc..) Attività di gruppo. Condivisione degli elaborati. Fase nella quale ogni gruppo espone, attraverso il relatore, il proprio prodotto. Attività individuale. Realizzazione di una immagine grafica sull'argomento. Attività in piccolo gruppo. Realizzazione di documentazione e raccolta del materiale di ciascun gruppo. Ogni gruppo sceglie come organizzare il materiale prodotto: cartellone, poster, piccolo libro. Attività in piccolo gruppo. Produzione di breve ipertesto di classe in f.to Power Point. Per la conduzione della sfida viene quindi scelta l'effettuazione di una ricerca che vede operare il gruppo classe in modalità diverse che vanno dalla classe al cooperative learning all'attività individuale. Questa attività apre inoltre a collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, non solo nei confronti degli ebrei, ma nei confronti con la “diversità”. Chiusura della sfida. Quali attività di verifica degli apprendimenti concludono l’attività didattica: (indicare quali attività di sistematizzazione degli apprendimenti concludono l’attività, e quali metodologie e strumenti di valutazione formativa e sommativa si ritiene di dover attuare per verificare e consolidare gli apprendimenti e promuovere lo sviluppo di competenze. Tipicamente ciò avviene tramite metodi di valutazione autentica. Esplicitare le tipologie di prova.) Per la chiusura della sfida vengono proposte, con diverse modalità, alcune attività di valutazione. 1) Esplicitazione del lavoro eseguito da ciascun gruppo in forma orale, attraverso l'analisi dei prodotti elaborati. Processo collettivo di confronto e riflessione. A tal fine la griglia di valutazione per ciascun alunno seguirà i seguenti criteri: a) competenza orale attraverso l'esposizione corretta dei contenuti oggetto di studio [adeguato – sufficientemente adeguato – non adeguato] b) chiarezza e cura dell'elaborato grafico-espositivo [esposizione appropriata ed efficace – esposizione quasi sempre chiara e corretta – esposizione confusa] c) conoscenza dei contenuti [completa e rielaborata – complessiva e generica – confusa e lacunosa] 2) Quiz a risposta multipla e a risposta aperta elaborato dal docente da sottoporre individualmente a ciascun alunno sui contenuti affrontati e sui quali si propone un punteggio a decimi. Es: a) significato di Olocausto; b) tempo storico interessato; c) perché la Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio Giorno della Memoria; d) significato della giornata e) il ricordo individuale è . . . f) il ricordo collettivo è … 3) Autovalutazione in piccolo gruppo. Viene sottoposta al piccolo gruppo che ha operato in comune una breve rubrica di autovalutazione. In tale rubrica verrà considerato il livello di gradimento dell'attività; quale attività che è stata condotta con più interesse; il proprio livello di apprendimento sugli argomenti trattati riproponendo le parole-chiave inizialmente individuate nella fase del lancio della sfida Durante la conduzione della sfida l'insegnante avrà cura di elaborare una valutazione relativamente alla sfera sociale e del comportamento durante l'attività sia individuale che di gruppo. a) autonomia e responsabilità [scorretto – non sempre corretto – corretto – responsabile] b) impegno e partecipazione [scorretto – non sempre corretto – corretto – responsabile] c) socializzazione e convivenza civile [non sa mettere in atto comportamenti positivi verso gli altri – sa mettere in atto atteggiamenti di accettazione ma si dimostra ancora poso disponibile verso gli altri e il diverso – sa mettere spontaneamente in atto comportamenti di accettazione, rispetto, disponibilità verso gli altri e il diverso da sé] Riflessione finale. In che modo l’approccio proposto differisce dal suo approccio tradizionale: (indicare i vantaggi dell’approccio scelto rispetto all’approccio tradizionale e mettere in luce le differenze con particolare riferimento all’argomento curricolare scelto.) Rispetto alla lezione tradizionale di tipo frontale che richiede agli insegnanti di offrire un contenuto attraverso una spiegazione sugli avvenimenti storici avvenuti e agli allievi una competenza di ascolto attiva che non tutti possiedono e non allo stesso livello, nonché una richiesta operativa fornita dall'insegnante stessa agli alunni, l'approccio flipped trova il suo valore soprattutto nella motivazione e la curiosità dell'alunno alla ricerca e al sapere. Per questo gli alunni da “spettatori” ed “esecutori” diventano attori del proprio processo di apprendimento, formazione e crescita. L'alunno è totalmente coinvolto e misura le sue capacità in relazione ai contenuti, alla ricerca da effettuare, alla riflessione individuale e di gruppo, alla possibilità di trovare, con e gli altri, una comune condivisione e risposta al problema dato, cercando strategie per la comprensione e la necessità di dare spiegazioni del proprio/i elaborato/i, alla necessità di interrogarsi e porsi domande, accogliere, capire, elaborare e superare l'errore. Gli alunni si trovano a operare all'interno di una complessità condivisa che fonda la sua centralità nell'attivare le intelligenze multiple attraverso la peer education. Ritengo che ciò sia fondamentale per lo sviluppo delle competenze così come richiesto attualmente per il capovolgimento del processo di istruzione mediante il passaggio dalla “cultura del programma” alla “cultura del curricolo”. Inoltre permette di consentire a tutti l'accesso alle fonti del sapere per la previsione che offre, strutturando attività per livelli, di strutturare percorsi di apprendimento diversificati in base alle potenzialità e capacità degli alunni. In riferimento all'argomento curricolare che ho scelto l'approccio flipped favorisce competenze di cittadinanza che ritengo fondamentali quali l'agire in maniera coerente con le regole individuate, condivise e accettate e per mettere in atto un comportamento di rispetto verso se stesso e gli altri, soprattutto nello sforzo di accogliere, considerata la particolare età dei bambini coinvolti, punti di vista diversi dal proprio. Per questo l'argomento affrontato con tale approccio innovativo diventa un percorso formativo unitario solo apparentemente in sé concluso. In realtà poi è contemporaneamente aperto a sviluppi successivi. Un altro aspetto che ritengo basilare è la possibilità che esso offre nella costante e continua valutazione che risulta avviata in itinere e non solo a conclusione. La figura dell'insegnante inoltre è a mio avviso “capovolta” rispetto al ruolo tradizionale ed assume un ruolo di facilitatore degli apprendimenti, figura che è fondamentale nella relazione d'aiuto, nel favorire la costruzione di attività e contenuti, di sostegno alla risoluzione dei problemi che via via emergono, nella necessità di essere un creativo dell'apprendimento dell'alunno ponendo con entusiasmo e giusta enfasi la situazione motivante iniziale e la preparazione del setting.