IL SETTORE BIOLOGICO
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IL SETTORE BIOLOGICO
Mi piace BIO ! !! 11.11.13 Il Bontà IL SETTORE BIOLOGICO: brevi accenni per i consumatori Regolamenti UE 834/2007- 889/2008 Dott.ssa M.Donata Feraboli Provincia di Cremona Settore Agricoltura e Ambiente Agricoltura biologica prodotto biologico: Prodotto alimentare ottenuto con metodo biologico in conformità al Regolamento CE 834/07,che impone un’insieme di regole restrittive volte a rispettare l'ambiente, l’uomo e gli animali, dalla fase di coltivazione, alla trasformazione, alla conservazione fino al confezionamento e alla distribuzione del prodotto Controlli effettuati da ditte private accreditate ( organismi prodotto in conversione: Prodotto ottenuto col di controllo) metodo biologico nel periodo nel quale si trasforma la gestione delle colture e dell’allevamento da tradizionale (convenzionale) a biologico ( 2-5 anni) prodotto da produzione integrata (convenzionale): Prodotto alimentare ottenuto con metodi di produzione integrata attuati secondo il sistema descritto nella norma UNI 11233. La produzione integrata è un sistema di produzione agricola che privilegia l’utilizzo delle risorse e dei meccanismi di regolazione naturali in parziale sostituzione delle sostanze chimiche, per un’ agricoltura sostenibile. Prevede l’applicazione di tecniche di prevenzione e di monitoraggio delle infestazioni e delle infezioni, l’utilizzo di mezzi biologici di controllo dei parassiti, il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate e l’uso di prodotti fitosanitari che presentano il minor rischio per la salute umana e l’ambiente. Esistono specifici disciplinari di produzione. I metodi biologici, tecnici e chimici sono bilanciati attentamente tenendo conto della protezione dell’ambiente, della convenienza economica e dei requisiti sociali. Agricoltura biologica prodotto equo e solidale: Prodotto alimentare fornito da cooperative e produttori, spesso di Paesi del terzo mondo, che viene pagato in modo da garantire un giusto guadagno e condizioni di lavoro dignitose. Elimina le intermediazioni speculative e sostiene, con il prefinanziamento, progetti di autosviluppo. prodotto da filiera corta: Prodotto alimentare proveniente da una filiera di approvvigionamento che riduce il numero degli intermediari commerciali. Con filiera corta si intende quindi l’organizzazione di un modello distributivo delle derrate alimentari basato sulla massima riduzione dei passaggi di intermediazione commerciale fra produttore e consumatore finale. Questi passaggi che sono normalmente la causa principale dell’aumento del prezzo dai campi alla tavola. Km 0: Concetto ormai entrato comunemente nelle situazioni che prevedono un consumo di prodotti ottenuti nelle vicinanze delle zone dove poi verranno consumati, ovvero prodotti del territorio. I benefici ambientali relativi a minori trasporti sono evidenti, a patto che la logistica delle merci consenta una fornitura lineare. Agricoltura biologica prodotto a indicazione e a denominazione d’origine: DISCIPLINARI DI PRODUZIONE E TRASFORMAZIONE- CONSORZI DI TUTELA Prodotto alimentare con indicazione geografica determinata in conformità ai Regolamenti CE n. 509/2006, 510/2006, 479/2008 (DOP, IGP) DOP :denominazione di origine protetta, è un marchio di tutela giuridica della Controlli effettuati da denominazione che viene attribuito dalla UE agliditte alimenti le cui peculiari caratteristiche dipendono essenzialmente o esclusivamente dal privatequalitative accreditate ( consorzi di territorio in cui sono stati prodotti. (Grana Padano, Provolone Val padana,…) tutela) IGP : indicazione geografica protetta, è un marchio di origine che viene attribuito viene attribuito dalla UE agli alimenti per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata.Almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in questa particolare area . ( salame cremona) Prodotti agro-alimentari tradizionali:Metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, da almeno 25 anni, praticati in modo Elenco regionale omogeneo e secondo regole tradizionali. Agricoltura biologica Cosa sono i prodotti biologici I prodotti da agricoltura biologica vengono ottenuti attraverso un sistema di produzione che minimizza l’impatto sull’ambiente, operando nel modo più naturale possibile, offrendo al consumatore prodotti sani e gustosi. I principi base dell’agricoltura biologica sono: •escludere l'uso di sostanze chimiche di sintesi (es. prodotti fitosanitari e fertilizzanti); •rispettare i cicli naturali di maturazione; •limitare l'uso di antibiotici nell'allevamento degli animali, di additivi negli alimenti e di altri mezzi tecnici non naturali; •divieto assoluto dell'uso di organismi geneticamente modificati (OGM), sia nella produzione sia nel loro impiego come mangimi; •uso efficiente delle risorse ambientali locali e delle tecniche agronomiche, come per esempio la rotazione delle colture, l'utilizzo del letame per fertilizzare la terra e la scelta di varietà colturali e razze animali che si adattano bene alle condizioni del luogo; •l’allevamento degli animali all'aperto, e la razionalizzazione delle pratiche di allevamento, senza alimentazione forzata e usando unicamente mangimi biologici; •Aziende di trasformazione che evitano coloranti, conservanti e altri additivi con effetti positivi sul benessere dei consumatori. Agricoltura biologica AGRICOLTURA ITALIA Organismo di controllo autorizzato da Mi.P.A.A.F Per fregiarsi del logo occorre che IT BIO 001 almeno CODICE OPERATORE 123 Come riconoscere un prodotto biologico ?il 95% ingredienti Riconoscere i prodotti biologici è facile,degli basta leggere l’etichetta. Oggi sui nostri mercati si può contare suagricoli una vasta gamma di prodotti sia bio. biologici, distribuiti da negozi specializzati, dalla grande distribuzione e da altri sistemi di distribuzione che stanno emergendo come i mercatini agricoli e la vendita via Internet. Diciture in etichetta: Agricoltura L’etichettatura dei prodotti UE– biologici non permette il loro il riconoscimento, la distinzione dagli altri prodotti e, allo stesso tempo, garantisce il rispetto UE a seconda che la dei criteri di produzione. materia prima sia comunitaria o non. Agricoltura biologica Il cibo bio ha qualità nutrizionali migliori ? L’Università di Stanford dice di no, ma uno studio CRA italiano dice di sì Uno Studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra, ex Inran): “Bioqualia” dice che la frutta bio tende a contenere più vitamina C e - nel caso dei frutti a bacca - più composti fenolici; gli ortaggi bio mostrano una concentrazione superiore di carotenoidi; ma soprattutto latte e derivati, ottenuti da animali allevati con il sistema biologico, sono tendenzialmente più ricchi di acidi grassi polinsaturi e acido linoleico coniugato, sostanze dalla fondamentale azione preventiva verso le malattie cardiovascolari, infiammatorie e verso il cancro. Il cibo bio ha un gusto migliore? Il Centro di Sperimentazione agraria e forestale Laimburg di Ora (Bolzano), per le mele dice di sì Sono stati sperimentati differenti fertilizzanti ammessi in agricoltura biologica. I frutti ottenuti sono stati poi analizzati dal CRA, con metodi chimici e sensoriali, per verificare se i tipi di fertilizzanti utilizzati e le diverse modalità di impiego avessero inciso sulle caratteristiche organolettiche delle mele. L’analisi dei dati ha permesso di evidenziare differenze nella presenza di composti dell’aroma, nella consistenza, nella dolcezza e nel contenuto di composti fenolici totali in relazione alla quantità di azoto somministrato e alle modalità di somministrazione. Il frutto più dolce è risultato quello trattato con meno fertilizzanti. Agricoltura biologica Analisi effettuate su alimenti di coltivazione biologica hanno evidenziato valori di sostanza secca, vitamine e minerali superiori rispetto a prodotti consueti di coltivazione chimica (quella convenzionale): la ricchezza dei prodotti bio rispetto a quelli tradizionali nei dati nutrizionali: +26/26% sostanza secca +18% proteine +28% acido ascorbico +19% zuccheri totali +13/18% potassio +10/56% calcio +06/13% fosforo +29/77% ferro +49% magnesio +35% aminoacidi essenziali -69/97% nitrati (fonti : Shuphan - Istituto di Ricerca Qualità dei Prodotti Vegetali, Heisenheim, Germania, Lairon et al. - INSERM Marsiglia, Francia) Agricoltura biologica NON E' VERO CHE... 1. la frutta biologica è bruttina, irregolare, piccola e con l'immancabile vermetto...la verdura è bucata e striminzita. 2. un'alimentazione sana basata sul permettere solo chi può spendere... 3. Sono prodotti meno buoni e con maggior scarto: si mangia meno 4. sulle etichette chiunque può scrivere che si tratta di un prodotto biologico...ma lo sarà veramente? biologico se la può ...INFATTI E' VERO CHE... 1. se le coltivazioni biologiche sono fatte con professionalità sia la frutta che la verdura sono belle a vedersi e soprattutto buone e saporite da mangiare... 2. sono in molti ancora a considerare il biologico al di fuori della portata delle proprie tasche perchè forse non tutti sanno che i costi dei prodotti provenienti da agricoltura biologica si stanno avvicinando sempre più a quelli dei prodotti convenzionali... 3. mangiar meno: frutta e verdura, inoltre, danno una buona resa economica visto che si può utilizzare anche la buccia della frutta e l'intera pianta degli ortaggi non essendoci contaminazioni da residui chimici! 4. la produzione biologica è regolamentata da una rigorosa Normativa Comunitaria e da un sistema di controllo assodato ! Agricoltura biologica Il sistema di controllo e vigilanza Commissione Europea Stato Membro: Italia Autorità Competente: Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari Regioni e Province Autonome Comando Carabinieri Politiche Agricole Organismi di controllo Operatori Agricoltura biologica Evita forzature nella coltivazione e nell’allevamento, rispetta la stagionalità e le fasi di sviluppo di piante e animali, utilizza varietà e razze più “rustiche”, spesso autoctone e con caratteristiche maggiormente spiccate. L’ agricoltura biologica è sostenibile dal punto di vista ambientale, energetico, sanitario, sociale, del benessere animale, dello sviluppo rurale, della qualità. Incrementa la biodiversità, aumenta la fertilità dei suoli, non spreca energia fossile, non spreca acqua, sequestra più CO2 di quella emessa, è più resiliente al cambiamento climatico, valorizza le piccole e medie imprese, contribuendo a mantenere vive le zone rurali Agricoltura biologica L’agricoltura biologica in Provincia di Cremona La Provincia di Cremona ha istruito le pratiche relative a 64 operatori nel 2012. Fra questi 64 si hanno: • Aziende agricole ( produttori): n.34 aziende agricole • Trasformatori/preparatori: 30 ai quali vanno aggiunti: • i negozianti che commercializzano prodotti biologici preconfezionati ed etichettati che sono di libera vendita .Non abbiamo raccoglitori di prodotti spontanei. Fra le categorie merceologiche dei trasformatori ci sono: 1. Caseifici, Latterie, preparazione a base latte: 6 operatori 2. Frutta secca: 1 operatore 3. Mostarde, conserve, sottoli e sottoaceti: 2 operatori 4. Dolciumi, Torroni: 1 operatore 5. Paste ripiene e preparazioni a base carne: 3 operatori 6. Olio( molitura, anche conto terzi): 2 operatori 7. Cereali ( molitura, stoccaggio e trasformazione): 5 operatori 8. Pastifici: 2 operatori 9. Vino e aceto : 2 operatori Alcuni operatori trasformano materie prime bio per categorie merceologiche diverse; molte aziende agricole trasformano e vendono direttamente i propri prodotti. Biologico e agricoltura resistono alla crisi nel 2012 l’unico comparto in crescita è quello agricolo, sia dal punto di vista del PIL che dell'occupazione, Anche il comparto del biologico continua a seguire un'onda positiva, (rapporto Sinab): •il numero degli operatori del biologico è cresciuto del 3%, •l'incremento della superficie di terreni coltivati secondo i metodi dell'agricoltura biologica è aumentato del 6,4%; •Per le produzioni animali, i dati evidenziano un aumento consistente, in particolare per i suini (+32,2% del numero di capi) e per le api (+29,2% del numero di arnie). Tra esportazioni e consumi interni, il giro d'affari complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo gli ultimi dati FIBL-IFOAM, a circa 3 miliardi di euro. Un fatturato che pone il nostro Paese al quarto posto al livello europeo, dietro Germania, Francia e Regno Unito, e in sesta posizione nella classifica mondiale Biologico e mercato Indagine sui consumi di prodotti biologici condotta nel 2012 da Nomisma per l'Osservatorio di Sana: “oltre il 90% delle famiglie italiane ha dichiarato di aver mantenuto inalterata, o addirittura di aver accresciuto, la propria spesa bio negli ultimi 12 mesi “. Le vendite dei prodotti biologici nei supermercati e nei circuiti della grande distribuzione sono cresciute dell'8,8% nel primo trimestre del 2013, rispetto al medesimo periodo del 2012, mentre nello stesso periodo la spesa agroalimentare è risultata in flessione (-3,7%). Il biologico può trasformarsi in un vero e proprio settore leader dell'economia italiana. Per quanto riguarda le vendite dei prodotti biologici confezionati disponibili nei supermercati, l'incremento registrato è pari al 12%. In particolare si sono venduti più biscotti, dolciumi e snack bio (+22,7% in valore), ortofrutticoli freschi e trasformati (+14,6%) e uova (+11,3%). Di minor valore gli incrementi della pasta, del riso e dei sostituti del pane (+8,4%). Sostanzialmente stabile l’andamento della spesa per i lattiero-caseari e le bevande bio, mentre molto interessanti sono risultati gli incrementi per il miele e per gli omogeneizzati. A contribuire alla crescita delle vendite sono soprattutto gli abitanti delle regioni settentrionali, a cui viene attribuito oltre il 73% della spesa totale per i prodotti bio. Negli ultimi cinque anni, la spesa bio ha sempre registrato performance migliori rispetto ad altri settori “di qualità” (prodotti e vini Dop e Igp) e all’agroalimentare nel complesso. C’è un’ incidenza rilevante sia delle aziende di trasformazione e distribuzione, che di importatori : BUONA DISPONIBILITA’ E VARIETA’ DI PRODOTTI BIO. L’andamento che da più anni caratterizza la Lombardia “biologica” è rappresentato da limitata presenza di aziende agricole, che oscilla tra il 2 e 2,5% del totale nazionale. La distribuzione degli operatori biologici per Provincia pone la Provincia di Pavia al primo posto, seguita dalle Province di Milano e Brescia. La base produttiva è comunque costituita da aziende con una superficie media di quasi 28 ha, molto elevata. Le colture foraggere e cerealicole sono quelle prevalenti, seguite dalle orticole, frutticole), per gli allevamenti l’incidenza maggiore è dei bovini seguiti dall’apicoltura.