mauritania aouker

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mauritania aouker
MAURITANIA
AOUKER
1° giorno
Italia-Nouakchott
Partenza con volo di linea per Nouakchott. Trasferimento in hotel.
dal 2° al 4° giorno
Nouakchott-Oualata
Nouakchott è una delle capitali più recenti al mondo, sorta per l’improvvisa necessità di dare una
capitale ed un cuore burocratico ad un paese che conosce quasi esclusivamente il nomadismo.
Qualche viale, un mercato, un centro artigianale ed una lunga spiaggia molto animata all’arrivo
delle piroghe dei pescatori. L’inurbamento, favorito dall’inasprirsi delle condizioni di vita nel
deserto, procede a ritmo vertiginoso, e in soli cinquant’anni un quarto della popolazione abita ormai
la capitale. Ma attenzione alle proporzioni… il paese conta poco più di due milioni di abitanti, e
Nouakchott è l’unica città degna di questo nome in tutta la Mauritania… Lasciato l’abitato ci si rende
conto ben presto di essere in un paese speciale, in cui il deserto è la realtà principale. Nomadi e
villaggi si alternano sulla Route de l’Espoir, incerto confine tra Sahel e Sahara. Oualâta nacque
come punto doganale dell’Impero del Mali e divenne un importante nodo commerciale del traffico
sahariano ed un centro religioso, che offrì rifugio ai maestri coranici di Timbuctù. L’atmosfera della
città è straordinaria e le sue case sono rese singolari dai decori bianchi fatti dalle donne con le dita
sull’intonaco rosso. Alle soglie del deserto, ormai isolata, Oualâta ha perso il suo splendore ma
conserva il suo fascino ed offre al visitatore l’originalità del suo artigianato. Campi.
dal 5° al 9° giorno
Oualâta-Tichit-Tidjikja
Si affronta la tappa essenziale della spedizione seguendo una pista spes¬so molto difficile e ricca
d'insidie che si snoda in un pae¬saggio grandioso, desertico, a volte impressionante: da una parte
la depressione dell'Aouker, lago residuale del IV° millennio a.C. oggi occupato dalle dune più
insidiose del Sahara, dall'altra il Dhar, possente muraglia d’arenaria ricca di villaggi neolitici
disseminati ai piedi e sulla sommità della falesia. Si trova qui l'esem¬pio più completo al mondo di
habitat neolitico praticamente intatto dopo la ritirata e l'abbandono delle popola¬zioni di fronte al
progressivo avanzare delle sabbie. Le costruzioni in pietra e le fortificazioni testimoniano l'incredibile
conoscenza in materia di arte militare e ur¬banistica delle genti che abitavano le rive dell'immenso
lago in via di prosciugamento. Macine, vasi, punte di freccia, asce, perle, ami ed arpioni in osso,
terrecotte e figure disegnate sulle pareti rocciose ci aiutano a ricostruire e a rivivere un piccolo
pezzo dell'affascinante storia del¬l'uomo. Le rovine del "sito Monod" costituiscono certamente uno
dei più vasti e rilevanti insediamenti in pietra del neolitico. Akreijit è un simbolo: un villaggio ai confini
della preistoria, ancora oggi abitato, come testimonia il mina¬reto della moschea inghiottita dalla
sabbia. Lungo il percorso si incontrano carovane in moto perpetuo e si segue la linea dei pozzi,
persi nell'infinito arido ed assolato, ma sempre animati: nomadi con i loro cammelli, le capre ed i
montoni si affollano intorno al punto d'acqua per l'abbeverata. E’ l’incontro con un deserto diverso,
abitato, dove l’incontro con i nomadi fa la differenza ed arricchisce di contenuti umani l’esperienza
sahariana. Tichit, ai piedi del Dhar che porta il suo nome, stende il suo palmeto tra dune, sebkha e
falesia incombente. Un ambiente unico, spettacolare! Fu nel medioevo una tappa importante per le
carovane che si dirigevano verso la valle del Niger. Le sue costruzio¬ni, senz’altro le più belle di
tutta la regione del Tagant, sorgono su un vero e proprio "tell", una collina al¬lungata formatasi per
successive sovrapposizioni di rovine di antiche costruzioni. Gli edifici in pietra scistosa presentano
elementi decorativi che evidenziano l'autenticità e l'originalità di questa architettura: decori creati con
grossi frammenti di scisto grigio e verde che disegnano larghe figure geometriche, profondi alveoli e
nicchie triangolari sormontate da fron¬toni in aggetto. Campi. Il 9° giorno pernottamento
all’Auberge di Tidjikja.
dal 10° al 12° giorno
Tidjikja-Chinguetti
Una traccia lunga e spesso difficile congiunge Tidjikja a Rachid e a Chinguetti, la settima città santa
dell'Islam, semisepolta dalle dune dell’erg Ouarâne. Gli orti, il palmeto, il vecchio fortino della
legione straniera, i pozzi a bilanciere, una biblioteca che custodisce antichi manoscritti
preziosamente miniati, le viuzze tra le case invase e sommerse dalla sabbia: un ambiente
suggestivo e ricco di fascino. La cittadina fu fondata verso il X° secolo e la moschea, sovrastata
dalla massa imponente del minareto, è senza dubbio uno dei monu¬menti più antichi della
Mauritania. Qui è vivo il ricordo dei tempi in cui il deserto era un mosaico di culture, un luogo di genti
e città, di commerci e carovane, di scuole celebri in tutta l’Africa e nel bacino del Mediterraneo.
Campi. Il 12° giorno pernottamento all’Auberge di Chinguetti.
dal 13° al 15° giorno
Chinguetti-oasi dell’Adrar-Oceano Atlantico-Nouakchott
Giornate dedicate alla scoperta delle piccole oasi spesso incassate nelle gole dell'Adrar, la cui
vegetazione lussureggiante interrompe l’enorme distesa sabbiosa. Le alte palme da dattero con le
loro chiome color verde scuro creano un contrasto spettacolare con le tinte del deserto e con il
grigiore dei villaggi costruiti in pietra o fango. Atar, capoluogo della regione, sorge ai piedi di una
massiccia barriera rocciosa tagliata da una pista audace che sale all’alto passo dell’Amojjâr. Nei
pressi del passo, in una delle zone più spettacolari dell’Adrar, sorge il famoso Fort Saganne. E’
stato costruito negli anni ottanta per girare l’omonimo film, e non è dunque un vero forte, ma il
tempo l’ha già tanto provato da farlo sembrare vero! Carovane di dromedari e accampamenti
nomadi sono incontri abituali in questa regione, ma nessuno si attende il miracolo di Terjit e della
sua sorgente con l’acqua che gocciola dai muschi e scorre tra felci e palme. E dalle oasi dell’Adrar
si corre verso le dune che strapiombano sull’oceano, inseguendo il sole che tramonta. Le onde di
sabbia ed i flutti dell’Atlantico, uno scontro improvviso. L’emozione della corsa sulla battigia, con le
acque che lambiscono le ruote del fuoristrada e gli uccelli che fuggono al passaggio, è
indimenticabile. La costa è abitata dagli Imraguen, la cui economia è basata sulla pesca che
praticano in maniera tradizionale ed originale. Sfruttano infatti il passaggio dei delfini che spingono
verso terra grandi quantità di pesce, in particolare cefali. Gli Imraguen sono sulla spiaggia a
sorvegliare e non appena il movimento nell’acqua segnala l’arrivo di enormi banchi di muggini si
gettano a gruppi in acqua con le grandi reti che riportano a riva stracariche di pesce. Campi. Il 15°
giorno arrivo a Nouakchott. Cena libera. In serata trasferimento in aeroporto ed imbarco sul volo di
rientro.
16° giorno
Italia
In mattinata arrivo in Italia.
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