HENDERSON GLOBAL DIVIDEND INDEX
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HENDERSON GLOBAL DIVIDEND INDEX
HENDERSON GLOBAL DIVIDEND INDEX Edizione 9 dicembre 2016 #HGDI #HGiPress @HendersonPress Indice Introduzione 2-4 Dividendi globali in calo per la prima volta 5-6 Crescita complessiva e sottostante* Regioni e paesi 8-11 Industrie e settori 12 Principali erogatori di dividendi 13 Conclusioni e prospettive 14 Metodologia 15 Glossario 15 Allegati FAQ 7 de frequenti Domande 16-20 21 Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. * Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15. Introduzione Henderson Global Investors è una società di gestione che da più di 80 anni investe nei mercati azionari globali per conto dei propri clienti in tutto il mondo. Cos’è l’indice Henderson Global Dividend? L’indice Henderson Global Dividend (HGDI) è uno studio nel lungo periodo sulle tendenze dei dividendi globali, il primo nel suo genere. Non è un indice investibile, come l’S&P 500 o l’indice Hang Seng, ma misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli investitori del reddito derivante dal capitale investito e utilizza il 2009 come anno di base, con un valore pari a 100. L’indice è analizzabile, in dollari, per regioni, industrie e settori. Consente ai lettori una facile comparazione della performance in termini di dividendo di paesi come gli Stati Uniti (che rappresentano un’ampia percentuale dei dividendi globali) e di paesi meno rilevanti come i Paesi Bassi. L’obiettivo del rapporto è di aiutare i lettori a comprendere meglio gli investimenti orientati alla generazione di reddito. 11 Sintesi – prospettive Punti chiave A prima vista, il 2015 è stato un anno deludente per chi ha investito in reddito sul mercato azionario. I dividendi complessivi* su scala globale sono scesi del 2,2% attestandosi a 1.150 miliardi di dollari, che equivale a una flessione di 26,4 miliardi di dollari. Rappresenta il primo calo annuale in sette anni di storia dell’HGDI, con l’indice a 157,7** a fine anno. Buona parte di questa flessione è attribuibile alla forza straordinaria del dollaro che ha sottratto valore ai dividendi globali per 104 miliardi di dollari in un anno. Tuttavia, lo scenario sottostante è molto più positivo, con una crescita del 9,9%. A prescindere dalla forza del dollaro, c’è motivo di essere ottimisti. Il Nord America, motore della crescita dei dividendi globali, ha segnato un nuovo record, mentre l’Europa registra una crescita incoraggiante dei dividendi sottostanti. Ci sono segnali rassicuranti anche sul fronte del mondo delle imprese in Giappone che stanno tenendo conto della spinta di autorità politiche e investitori per la distribuzione di dividendi più elevati. Tra i paesi sviluppati fa eccezione il Regno Unito, considerata la forte concentrazione di titoli del settore petrolifero e minerario nel FTSE 100 che ha risentito del brusco calo dei prezzi delle materie prime. Persino nei mercati emergenti più turbolenti, la flessione dei dividendi complessivi è dell’8,3% soltanto, nonostante i dividendi in Cina siano scesi per la prima volta. La crescita sottostante è più incoraggiante con +12,7%. Prospettive La crescita complessiva nel 2016 dovrebbe migliorare poiché verranno meno gli effetti valutari, pertanto la crescita dei dividendi sottostanti sarà positiva nella maggior parte delle regioni. Tuttavia, il tasso di crescita sottostante su scala globale probabilmente sarà più basso poiché l’impatto complessivo del calo dei prezzi delle materie prime e della crescita economica si farà sentire nei mercati emergenti. Probabilmente sarà ancora un anno difficile per chi ha investito nel reddito da dividendi nel Regno Unito a causa della concentrazione delle società minerarie nell’indice FTSE 100. Il quarto trimestre è stato più positivo, infatti i dividendi complessivi sono saliti del 4,6% poiché sono venuti meno gli effetti del cambio. È improbabile un nuovo rafforzamento del dollaro che incoraggia la crescita dei dividendi sottostanti in molte regioni. Prevediamo che le distribuzioni supereranno i 1.170 miliardi di dollari , un aumento totale dell’1,6% che equivale a un aumento del 3,3% del sottostante. * Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15. ** È l’indicatore statistico della variazione dell’indice Henderson Global Dividend. 2 Sintesi – per regione Panoramica Europa (Regno Unito escluso) • I dividendi (complessivi) su scala globale sono scesi del 2,2% nel 2015 a 1.150 miliardi di dollari, che equivale a una flessione di 26,4 miliardi di dollari. • I dividendi europei sono scesi del 12,2% (complessivamente), attestandosi a quota 204,5 miliardi di dollari, a causa della forte svalutazione dell’euro che ha provocato un calo delle distribuzioni annuali di 41,7 miliardi di dollari. • Rappresenta il primo calo annuale in sette anni di storia dell’HGDI, che si è attestato a 157,7 a fine anno rispetto a 161,3** di fine 2014. • Il calo riflette la forza del dollaro più che le difficoltà delle imprese, il tasso di cambio è stato un fattore rilevante con un impatto senza precedenti sul valore complessivo dei dividendi globali (-104 miliardi di dollari). • Il quarto trimestre è stato più positivo, infatti i dividendi complessivi sono saliti del 4,6% poiché sono venuti meno gli effetti del cambio. • La crescita sottostante*, che esclude dividendi straordinari, oscillazioni valutarie, variazioni dell’indice e variazioni nelle tempistiche di distribuzione, è stata del 9,9% nel 2015. Nord America • I dividendi in Nord America hanno toccato un nuovo record nel 2015, in aumento del 12,1% (complessivamente) a 440,4 miliardi di dollari, con una crescita del sottostante del 10,2%. • Nel 2015 le società statunitensi hanno distribuito 50 miliardi di dollari in più rispetto al 2014, un aumento del 14,1% a 405,4 miliardi di dollari, mentre il 4° trimestre ha registrato l’ottavo trimestre consecutivo di crescita. • L’indice HGDI negli Stati Uniti ha toccato quota 200,0** a fine 2015, in altri termini le distribuzioni sono raddoppiate dal 2009. • La debolezza della valuta in Canada ha fatto scendere i dividendi complessivi del 6,7% (35 miliardi di dollari), mentre la crescita sottostante è stata positiva con +10,1%. • L’indice HGDI in Europa si è attestato a quota 109,6** a fine 2015, il livello più basso dal 2013. • Tuttavia, la crescita del sottostante è stata incoraggiante col 7,7%. • In testa in Europa c’è la Francia, ma in termini dei dividendi sottostanti, la crescita è stata più lenta rispetto ai paesi limitrofi, +0,6% soltanto. • La crescita dei dividendi sottostanti in Germania è stata del 9,3%, mentre i Paesi Bassi conquistano le vette della classifica con un aumento del 42,1%. Regno Unito • Il Regno Unito resta indietro rispetto ad altri mercati sviluppati con un calo dei dividendi (complessivi) del 21,7% a quota 107,1 miliardi di dollari, con un forte calo dei dividendi straordinari. • La crescita del sottostante è stata del 3,7%, non particolarmente brillante a confronto con altri mercati sviluppati. • Poche grandi società prevalgono nella distribuzione dei dividendi nel paese, tutte con una crescita lenta o nulla. Giappone • La crescita complessiva* in Giappone è stata del 5,2%, (distribuzioni per 51,9 miliardi di dollari), al secondo posto per rapidità del tasso di crescita complessiva tra i principali paesi sviluppati. • Ma la crescita complessiva ha risentito della svalutazione dello yen che nasconde un tasso di crescita sottostante molto positivo del 19,2%, il migliore tra le principali economie. • Il rapporto di distribuzione più alto ha trainato la crescita dei dividendi. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri. Investire sui mercati internazionali implica determinati rischi e un aumento di volatilità* rispetto agli investimenti che si concentrano unicamente nel Regno Unito. Questi rischi comprendono le oscillazioni valutarie, l’instabilità economica e finanziaria, la mancanza di informazioni puntuali o affidabili, nonché le dinamiche negative sul fronte politico e legale. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare, ed è possibile che agli investitori non venga restituita l’intera somma originariamente investita. * Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15. ** È l’indicatore statistico della variazione dell’indice Henderson Global Dividend. 3 Sintesi – per regione (continua) Mercati Emergenti Industrie e settori • Nonostante la turbolenza nei mercati emergenti, i dividendi (complessivi) sono scesi solamente dell’8,3% a 106,8 miliardi di dollari, mentre la crescita sottostante è stata del 12,7% • I titoli finanziari prevalgono nei dividendi globali con un quarto delle distribuzioni. I dividendi finanziari hanno superato di gran lunga la media globale del 2015, trainati da Svizzera e Stati Uniti • La Cina, che rappresenta il contributo principale ai dividendi nei mercati emergenti, ha registrato il primo calo annuale • I dividendi del settore del petrolio sono scesi del 20% nel 2015. Il calo è stato aggravato da fattori tecnici: la maggior parte dei grandi colossi del petrolio ha mantenuto le distribuzioni, mentre le società minori hanno tagliato il dividendo • Le banche rappresentano tre quarti delle distribuzioni in Cina e, nonostante le difficili condizioni di mercato, le banche principali sono riuscite a mantenere le distribuzioni • I dividendi in Russia sono scesi del 20,8%, il forte aumento dei dividendi erogati in rubli non ha compensato il brusco calo del tasso di cambio • In Brasile, i dividendi sono scesi sia in termini complessivi sia come sottostante, e l’India ha sostituito il Brasile al terzo posto tra i mercati emergenti che erogano più dividendi Asia del Pacifico (Giappone escluso) • La crescita complessiva ha risentito dell’indebolimento del cambio, infatti i dividendi annuali sono scesi del 5,0% a 110,3 miliardi di dollari mentre la crescita sottostante è stata del 14,0% • L’Australia ha registrato un calo del dato complessivo del 7,6% causato dalla svalutazione del tasso di cambio, mentre la crescita sottostante è incoraggiante con il 14,8% • I dividendi a Hong Kong sono scesi del 14,6% a 34,5 miliardi di dollari, principalmente perché non sono stati ripetuti diversi dividendi straordinari. Anche la crescita del sottostante ha rallentato al 2,5% • I dividendi del settore minerario sono scesi solo leggermente, nonostante il tracollo dei prezzi delle materie prime, ma le società del settore probabilmente taglieranno il dividendo nel 2016 • In testa tra i settori in crescita ci sono tecnologia (soprattutto a Taiwan) e beni di consumo (in particolare negli Stati Uniti) Prospettive • La crescita complessiva nel 2016 dovrebbe rafforzarsi, ma la crescita sottostante rallenterà rispetto al 2015 • È improbabile un nuovo rafforzamento del dollaro che favorisce la crescita dei dividendi sottostanti in molte regioni • Regno Unito e mercati emergenti saranno gli anelli deboli, in particolare il mercato britannico che ha risentito del taglio dei dividendi da parte delle società minerarie • Prevediamo che le distribuzioni supereranno i 1.170 miliardi di dollari nel 2016, un aumento complessivo dell’1,6% che equivale a un aumento del 3,3% del sottostante • Taiwan and Corea del sud hanno registrato un aumento dei dividendi a fronte di un incremento del rapporto di distribuzione Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri. Investire sui mercati internazionali implica determinati rischi e un aumento di volatilità* rispetto agli investimenti che si concentrano unicamente nel Regno Unito. Questi rischi comprendono le oscillazioni valutarie, l’instabilità economica e finanziaria, la mancanza di informazioni puntuali o affidabili, nonché le dinamiche negative sul fronte politico e legale. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare, ed è possibile che agli investitori non venga restituita l’intera somma originariamente investita. 44 I dividendi globali scendono per la prima volta nella storia dell’indice HGDI sebbene il rafforzamento del dollaro mascheri la crescita in tutte le regioni I dividendi globali sono scesi del 2,2% attestandosi a 1.150 miliardi di dollari nel 2015, in linea con le nostre previsioni. Il calo annuale di 26,4 miliardi di dollari è il primo in sette anni di storia dell’indice Henderson Global Dividend Index ma riflette principalmente un’insolita volatilità sui mercati dei cambi più che le difficoltà delle singole imprese (cfr. Crescita complessiva e sottostante qui di seguito). Il dollaro ha chiuso l’anno ancora più forte rispetto alla maggior parte delle valute globali, tranne che per le monete strettamente ancorate al dollaro. Distribuzione trimestrale dei dividendi 2009-2015 Q1 17% Q4 21% Alla fine del 2015 l’indice HGDI è sceso a 157,7 rispetto a 161,3 dell’anno scorso. Ha toccato il livello minimo a luglio per poi salire leggermente nel secondo semestre dell’anno poiché sono venuti meno gli effetti del cambio, pertanto la crescita sottostante a livello di paesi e società è più visibile. Infatti, l’anno si è chiuso su una nota molto positiva, in particolare grazie ai dividendi elevati delle società in Russia e Colombia, altra conferma della loro imprevedibilità. Nel quarto trimestre, i dividendi complessivi sono saliti del 4,6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 230,0 miliardi di dollari, l’incremento più rapido dalla fine del 2014. Q3 25% Q2 37% Per l’intero esercizio la crescita sottostante, che esclude dividendi straordinari, oscillazioni valutarie, variazioni dell’indice e variazioni nelle tempistiche di distribuzione, è stata del 9,9%, un risultato eccellente e oltre la crescita sottostante dell’8,8% del 2014. La crescita sottostante nel quarto trimestre 2015 è stata del 12,1%. Dividendi annuali per regione in miliardi di dollari 2010 Variazione % 2011 Variazione % 2012 Variazione % 2013 Variazione % 2014 Variazione % 2015 Variazione % Mercati Emergenti 82.2 35.3% 106.9 30.1% 116.1 8.6% 130.2 12.1% 116.5 -10.5% 106.8 -8.3% Europa (Regno Unito escluso) 177.8 -4.7% 222.8 25.3% 196.4 -11.9% 204.7 4.2% 232.8 13.8% 204.5 -12.2% Regione Giappone 40.4 12.0% 49.5 22.3% 51.3 3.8% 46.4 -9.6% 49.3 6.3% 51.9 5.2% 225.3 -0.7% 264.8 17.5% 337.9 27.6% 342.1 1.2% 392.9 14.8% 440.4 12.1% Asia del Pacifico (Giappone escluso) 87.6 39.2% 107.6 22.8% 106.0 -1.4% 112.3 5.9% 116.0 3.3% 110.3 -5.0% Regno Unito 77.1 4.0% 88.4 14.8% 101.9 15.2% 103.1 1.2% 136.7 32.6% 107.1 -21.7% 690.4 6.6% 840.0 21.7% 909.6 8.3% 938.8 3.2% 1,044.3 11.2% 1,020.9 -2.2% 87.7 6.6% 106.6 21.7% 115.5 8.3% 119.2 3.2% 11.2% 129.6 -2.2% 778.0 6.6% 946.6 21.7% 1,025.1 11.2% 1,150.5 -2.2% Nord America TOTALE Dividendi tranne top 1200 TOTALE 8.3% 1,058.0 132.6 3.2% 1,176.9 Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 55 I dividendi globali scendono per la prima volta nella storia dell’indice HGDI sebbene il rafforzamento del dollaro mascheri la crescita in tutte le regioni (continua) HGDI Tasso di crescita annuo trimestrale – dividendi complessivi globali 170 160 40 35 150 30 140 25 130 20 120 15 % 110 10 5 100 0 90 -5 80 09 Q4 10 Q2 10 Q4 11 Q2 11 Q4 12 Q2 12 Q4 13 Q2 13 Q4 14 Q2 14 Q4 15 Q2 15 Q4 HGDI – per regione -10 2010Q1-4 2012Q1-4 2011Q1-4 2013Q1-4 -15 2014Q1-4 2015Q1-4 Totale dividendi annuali globali, in miliardi di dollari 220 1300 200 1200 1100 Billion miliardi ($) 180 160 140 120 900 800 700 100 80 1000 600 09 Q4 10 Q2 10 Q4 11 Q2 11 Q4 12 Q2 12 Q4 13 Q2 13 Q4 14 Q2 14 Q4 15 Q2 15 Q4 Mercati Emergenti Asia del Pacifico (Giappone escluso) Regno Unito Nord America Globale Europa (Regno Unito escluso) 500 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016e* Giappone Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. * È una stima per il 2016. 6 Crescita complessiva e sottostante La differenza di 12,1 punti percentuali tra dato complessivo e sottostante per il 2015 è particolarmente pronunciata. Nel lungo termine gli effetti del tasso di cambio si sono quasi azzerati, ma l’effetto nel 2015 è stato notevole e riflette la forza straordinaria del dollaro nel corso dell’anno. Il dollaro forte ha sottratto nove punti percentuali alla crescita complessiva annua, il che equivale a un calo dei dividendi di 104 miliardi di dollari nel corso dell’anno. Si tratta di una cifra dieci volte più alta del 2014, la più alta in assoluto nella storia dell’indice. L’impatto della forza del dollaro è stato particolarmente forte in Europa, dove il Quantitative Easing ha fatto indebolire molto l’euro e le altre valute. Al di fuori dell’Europa, e rispetto alla portata dei dividendi totali, l’impatto è stato più forte in Russia, Brasile e Australia dove le valute sono crollate in linea con il prezzo delle materie prime da cui dipendono le esportazioni di questi paesi. Alla fine dell’anno l’effetto ha iniziato a diminuire poiché è scesa la volatilità del cambio. Nel quarto trimestre, gli effetti valutari hanno contenuto la crescita dei dividendi di 6 punti percentuali soltanto, rispetto ai 13 punti percentuali nel secondo trimestre. Il calo dei dividendi straordinari nel 2015 rispetto al 2014 ha sottratto due punti percentuali al tasso di crescita complessiva, leggermente di più nel quarto trimestre. Le variazioni nell’elenco delle società che rappresentano le prime 1200 posizioni hanno ridotto la crescita complessiva dell’1% nel 2015, senza effetti nel quarto trimestre. Le variazioni dell’indice hanno provocato una flessione dei dividendi erogati in tutte le regioni, tranne che in Giappone e Nord America. Le differenze temporali emergono quando una società sposta il pagamento da un trimestre all’altro, tuttavia provocano un effetto minimo sull’indice nel corso di un intero esercizio. Possono però avere effetti più pronunciati in un trimestre o in una singola regione. Nel quarto trimestre l’effetto è stato solo dell’1%, principalmente nei mercati emergenti dove i pagamenti in genere sono meno regolari rispetto ai mercati sviluppati. Le tabelle sopra riportate indicano il contributo di ogni fattore al tasso di crescita regionale in tutto il mondo. Esercizio 2015 – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva** Regione Mercati Emergenti Europa (Regno Unito escluso) Crescita sottostante 12.7% Effetti valutari Dividendi straordinari Variazioni dell’indice Crescita dei dividendi complessivi -18% -1% -2% -8.3% -12.2% 7.7% -18% 1% -3% Giappone 19.2% -14% 0% 0% 5.2% Nord America 10.2% -1% 3% 1% 12.1% Asia del Pacifico (Giappone escluso) 14.0% -10% -6% -2% -5.0% Regno Unito 3.7% -4% -19% -2% -21.7% TOTALE 9.9% -9% -2% -1% -2.2% Tasso di crescita annuale 4° trimestre – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva Regione Mercati Emergenti Europa (Regno Unito escluso) Giappone Nord America Asia del Pacifico (Giappone escluso) Regno Unito TOTALE Crescita sottostante 40.8% 2.8% Crescita dei dividendi complessivi Effetti valutari Dividendi straordinari Variazioni dell’indice Effetti temporali -30% -2% 0% 8% 16.3% -13% -4% -2% 3% -12.9% 16.5% -4% 0% 0% -5% 8.0% 9.3% -2% -2% 1% 0% 6.9% 22.5% -12% -5% 1% -2% 3.9% 2.4% -3% 1% -3% 5% 1.7% 12.1% -6% -2% 0% 1% 4.6% Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. * Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15. ** Gli effetti temporali non sono rilevanti su base annua. 7 Regioni e paesi Dividendi per regione – 2015 Regno Unito 14% Asia del Pacifico (Giappone escluso) 11% Mercati Emergenti 10% Europa (Regno Unito escluso) 20% I dividendi in Canada sono scesi del 6,7% nel 2015 a 35,0 miliardi di dollari. I dividendi sottostanti sono saliti del 10,1% considerata la rapida svalutazione del dollaro canadese e altri fattori. Essendo offuscato dal suo imponente vicino, è facile non notare che il Canada di fatto è il sesto paese al mondo nella distribuzione dei dividendi, più della Germania. Molti settori hanno incrementato le distribuzioni persino in dollari ma i dividendi del settore minerario sono scesi del 60% circa, di quasi il 25% per le compagnie petrolifere, in particolare Canadian Oil Sands (produttore ad alto costo) ha tagliato molto il dividendo. HGDI – Nord America Giappone 5% 200 Nord America Globale 190 180 170 Nord America 43% 160 150 140 Nord America Le società nordamericane distribuiscono più del 40% dei dividendi mondiali e nel 2015 hanno registrato il tasso di crescita complessiva più rapido di qualsiasi altra regione. I dividendi in Canada contribuiscono soltanto per il 10% del continente, pertanto il brusco calo del dollaro canadese ha provocato un impatto relativamente contenuto. I dividendi (complessivi) in Nord America sono saliti del 12,1% a 440,4 miliardi di dollari nel 2015, il che equivale a un aumento sottostante del 10,2% per l’intero anno. Le società statunitensi hanno distribuito agli azionisti 50 miliardi di dollari in più nel 2015, per un aumento complessivo del 14,1% per 405,4 miliardi di dollari. Il quarto trimestre ha contrassegnato l’ottavo trimestre consecutivo di aumenti a due cifre con la crescita sottostante del 10,2% nel 2015. 130 120 110 100 90 80 09 Q4 10 Q4 11 Q4 12 Q4 13 Q4 14 Q4 Europa (Regno Unito escluso) Europa (Regno Unito escluso) 2015 Francia Svizzera Germania Ogni settore negli Stati Uniti ha incrementato le distribuzioni, tranne il settore minerario e dei semiconduttori. Le distribuzioni per le società che producono chip sono scese poiché KLA-Tencor aveva erogato un dividendo straordinario nel 2014. Nel piccolo settore minerario negli Stati Uniti, Freeport McMoran, Newport e Southern Copper hanno distribuito dividendi sostanzialmente inferiori a causa del calo dei prezzi delle materie prime che ha inciso sugli utili. Nel complesso, i produttori di petrolio hanno mantenuto i dividendi stabili a 31,8 miliardi di dollari, nonostante il forte calo del prezzo del petrolio, tranne Chesapeake che ha tagliato il dividendo. Potrebbe essere un segnale di difficoltà per altri operatori più piccoli dato che il prezzo del petrolio ha continuato a scendere anche con l’inizio del 2016. Il prezzo basso del petrolio è già costato ai produttori il primo posto in classifica negli Stati Uniti. Il settore farmaceutico e biotecnologie ha superato i produttori di gas e petrolio come il principale distributore di dividendi: le distribuzioni sono salite a quota 33,1 miliardi di dollari, un aumento annuo del 13%, sostenuto dal primo anno di dividendi di Gilead e il fortissimo aumento di Amgen. Le distribuzioni nel settore aumenteranno ancora nel 2016. L’indice HGDI negli Stati Uniti ha chiuso il 2015 a quota 200,0, praticamente il doppio dal 2009. Spagna Svezia Italia Paesi Bassi Danimarca Belgio Norvegia Finlandia Israele Irlanda Portogallo Lussemburgo I dividendi (complessivi) in Europa sono scesi del 12,2% a 204,5 miliardi di dollari a causa dei profondi effetti del cambio che hanno sottratto alle distribuzioni 41,7 miliardi di dollari. L’impatto è stato rilevante perché l’euro è sceso del 24% in un anno rispetto al dollaro nel secondo trimestre, quando vengono distribuiti due terzi dei dividendi europei. Le società al di fuori dell’Eurozona non sono sfuggite a questo fenomeno poiché le altre valute europee sono scese in linea con l’euro. Le oscillazioni valutarie hanno fatto scendere il tasso di crescita in Europa di 18 punti percentuali nel 2015, mascherando una crescita dei dividendi sottostanti incoraggiante del 7,7%, considerando anche altri fattori. L’indice HGDI europeo è sceso a 109,6, il minimo dalla fine del 2013. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 8 15 Q4 Regioni e paesi (continua) La Francia ha distribuito più dividendi in Europa e le imprese francesi hanno erogato 47,0 miliardi di dollari nel 2015, in calo del 15,8% rispetto all’anno precedente. La crescita sottostante dello 0,6% è stata lenta rispetto ai paesi vicini, ma solo leggermente distorta dal cambiamento nel calendario di distribuzione di Total che non abbiamo preso in considerazione nel dato annuale. Orange è tra le performance più deboli in Francia, con un taglio del dividendo del 14% in euro, una cifra che praticamente raddoppia in dollari a quasi 700 milioni di dollari. Tra le principali società in Francia, Axa e Societè Generale hanno riportato grossi incrementi, pressoché sufficienti a compensare il brusco calo della valuta. HGDI – Europa (Regno Unito escluso) 180 Europa (Regno Unito escluso) Globale 160 140 120 I dividendi in Germania sono scesi del 13,3% a 34,2 miliardi di dollari, ma i dividendi sottostanti sono saliti del 9,3%. Allianz è al primo posto in Germania nella distribuzione di dividendi, con un aumento del 29% in euro, che equivale a un aumento del 5% in dollari. L’aumento del 10% da parte di Siemens (il primo dal 2012) non è stato sufficiente a compensare l’indebolimento dell’euro, comunque è la seconda azienda in Germania per distribuzione di dividendi. Nel settore automobilistico, BMW ha incrementato il rapporto di distribuzione in euro al 12%, mentre Volkswagen (all’ottavo posto in Germania) ha distribuito il 20% in più in euro. Lo scandalo sulle emissioni diesel lascia presagire un brusco taglio del dividendo nel 2016. I dividendi in Spagna sono scesi molto, -27% su base annua per il dato complessivo, a quota 23,1 miliardi di dollari. Anche la crescita sottostante è poco brillante, non c’è stato alcun incremento rispetto all’anno scorso. Particolarmente degno di nota il profondo taglio del dividendo per 1,5 miliardi di dollari di Banco Santander, una flessione di circa il 70%. La banca ha annunciato che non distribuirà più azioni in cambio del dividendo, anche se il nuovo livello dei dividendi è più basso, si tratta di un’erogazione di liquidità agli investitori. Repsol ha ridotto molto il dividendo per gli azionisti ma aveva distribuito un dividendo straordinario consistente nel 2014. In Italia, Eni Spa ha tagliato molto il dividendo a fronte del calo del prezzo del petrolio che ha inciso sul totale annuale, ma molte società hanno comunque aumentato le distribuzioni. Tra queste Snam e Intesa. I dividendi (complessivi) in Italia sono scesi del 14,8%, ma la crescita sottostante è dell’8,8%. Tuttavia il paese più brillante sono stati i Paesi Bassi, dove i dividendi sono saliti del 20,4% complessivamente a 9,6 miliardi di dollari, con una crescita del sottostante ancora più robusta del 42,1%. ING e KPN sono tornate a distribuire dividendi e rappresentano buona parte della crescita, ma anche Heineken e Randstad hanno incrementato il rapporto di distribuzione, persino in dollari. Per un soffio la Svizzera non è il secondo paese in Europa per la distribuzione di dividendi. Le società svizzere hanno pagato agli investitori 34,0 miliardi di dollari, un aumento complessivo dell’1,9% che equivale a una crescita sottostante del 7,9%. L’effetto del cambio è stato più contenuto per il franco svizzero rispetto all’euro, oltre alla forza effettiva delle singole società. Si è distinta UBS, anche in dollari ha triplicato le distribuzioni a 3,0 miliardi di dollari, di cui un terzo è un dividendo straordinario. Diverse società svizzere hanno aumentato le distribuzioni, tra cui Roche e Novartis. 100 80 09 Q4 10 Q4 11 Q4 12 Q4 13 Q4 14 Q4 15 Q4 Regno Unito La performance del Regno Unito risulta inferiore rispetto ad altri mercati sviluppati. I dividendi sono scesi del 21,7% in termini complessivi a 107,1 miliardi di dollari, la brusca flessione dipende principalmente da un dividendo straordinario record distribuito da Vodafone nel 2014. La debolezza della sterlina rispetto al dollaro ha sottratto altri quattro punti percentuali e le variazioni dell’indice hanno avuto un impatto limitato. La crescita sottostante del 3,7% è stata comunque contenuta rispetto alla maggior parte degli altri paesi sviluppati e riflette la crescita scarsa o nulla delle principali società quotate nel paese. Shell e Glaxo hanno mantenuto il dividendo invariato, mentre HSBC e BP lo hanno aumentato rispettivamente dell’1,7% e del 2,5%. Queste società sono tra le prime 25 al mondo per la distribuzione di dividendi e prevalgono nel Regno Unito, pertanto la performance sotto tono ha avuto un forte impatto. Ci sono stati altri tagli ai dividendi di alto profilo, in particolare nel settore dei supermercati britannici. Le prospettive per il Regno Unito nel 2016 restano difficili, poiché molti dei colossi minerari multinazionali che hanno sede nel paese hanno già cancellato le distribuzioni. Anche Standard Chartered, che ha risentito delle difficili condizioni degli scambi nei mercati emergenti, ridurrà il dividendo. Nonostante i tagli siano profondi, sono concentrati tra poche società. Questo ridurrà la portata complessiva delle distribuzioni nel paese ma maschera l’impatto positivo della rapida crescita dell’economia locale sulla capacità delle società di medie dimensioni di incrementare molto i dividendi. Sfortunatamente queste società sono troppo piccole per avere un effetto profondo sul totale distribuito o per entrare tra le top 1200 dell’indice HGDI. La tassazione dei dividendi nel Regno Unito probabilmente cambierà da aprile 2016. Rivedremo l’indice a tempo debito e riformuleremo i dati storici sui rendimenti britannici a fini di continuità. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 9 Regioni e paesi (continua) HGDI – Regno Unito Mercati Emergenti 200 Mercati Emergenti 2015 Regno Unito Globale 180 Cina 160 Russia India Brasile 140 Sud Africa Messico Malesia 120 Tailandia Colombia 100 Indonesia Turchia Cile 80 09 Q4 10 Q4 11 Q4 12 Q4 13 Q4 14 Q4 15 Q4 Polonia Filippine Repubblica ceca Perù Giappone Il 2015 è stato un ottimo anno per i dividendi in Giappone. La crescita complessiva si posiziona al secondo posto per rapidità nei paesi sviluppati, battuta solo dagli Stati Uniti, con un aumento dei dividendi del 5,2% a 51,9 miliardi di dollari. La svalutazione dello yen ha inciso molto sulla crescita, sottraendo 14 punti percentuali, ma la crescita sottostante è di fatto del 19,2%, per cui il Giappone si posiziona al primo posto tra le principali economie per crescita dei dividendi. Le società giapponesi hanno risposto alle pressioni di governo e investitori incrementando il rapporto di distribuzione, togliendo liquidità dai bilanci aziendali per restituirla agli azionisti. Toyota Motor è un buon esempio in questo senso. È la società che distribuisce più dividendi in Giappone, ha restituito agli investitori 6,2 miliardi di dollari nel 2015, con un incremento del dividendo in yen del 29% su base annua. Questo schema è applicabile a diverse società e settori. L’anno si è chiuso comunque su una nota positiva, i dividendi nel quarto trimestre sono saliti del 16,3%, ovvero del 40,8% per il sottostante: la colombiana Ecopetrol ha distribuito dividendi per 1,7 miliardi (per quanto inferiori su base annua rispetto al 2014). I colossi russi delle materie prime Norilsk Nickel e Lukoil insieme hanno erogato 1,5 miliardi di dollari nonostante il prezzo basso di petrolio e metalli che ha gravato sugli utili. Se da una parte questi dividendi migliorano la performance dei mercati emergenti, è difficile prevedere quando saranno erogati. Le imprese russe non hanno un calendario chiaro per la distribuzione di dividendi ed Ecopetrol, come molte società a proprietà statale nei mercati emergenti, deve prima placare l’appetito di liquidità del governo. HGDI – Giappone 180 Giappone Globale 160 140 120 100 80 09 Q4 10 Q4 Il brusco rallentamento dell’economia in Cina e il calo dei prezzi delle materie prime, in concomitanza con il riallineamento della politica monetaria negli Stati Uniti, hanno gravato sui mercati emergenti. I mercati azionari, la crescita economica e le valute sono tutti al ribasso. I dividendi ne hanno risentito, ma meno del previsto. I dividendi sono scesi dell’8,3% in termini complessivi a quota 106,8 miliardi di dollari, anche se considerando la svalutazione della valuta e altri fattori la crescita sottostante è stata robusta al 12,7%. La crescita rapida in valuta locale nei mercati emergenti è meno interessante per gli investitori globali rispetto a quella dei mercati sviluppati, comunque con l’aumento dell’inflazione e i timori strutturali per le rispettive economie appare più probabile una svalutazione del cambio nel più lungo termine. 11 Q4 12 Q4 13 Q4 14 Q4 15 Q4 È un errore considerare i mercati emergenti come un blocco omogeneo poiché ogni paese affronta circostanze molto diverse. La Cina rappresenta la percentuale più vasta dei dividendi nei mercati emergenti. Come previsto all’inizio del 2015, i dividendi sono scesi per la prima volta, con una flessione dell’1,5% in termini complessivi a 27,9 miliardi di dollari, mentre i dividendi sottostanti sono saliti leggermente. Le grandi banche cinesi rappresentano circa il 70% dei dividendi nel paese, nonostante le condizioni difficili in cui versa il settore bancario, i dividendi sono scesi dell’1% soltanto rispetto all’anno precedente. L’influsso del governo senza dubbio contribuisce a mantenere alte le distribuzioni, nonostante le banche abbiano bisogno di capitali. China Minsheng Bank, l’unica banca privata in Cina, ha dovuto soccombere alle forze del mercato tagliando il dividendo. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 10 Regioni e paesi (continua) I dividendi in Russia sono scesi del 20,8% (in termini complessivi) perché il rublo è crollato, ma il sottostante è salito del 45%, in parte perché i grandi esportatori di energia e metalli del paese incassa in valuta estera per cui sono riusciti a incrementare le distribuzioni in rubli. I dividendi in Brasile sono scesi del 39,8%, trainati da una brusca svalutazione del real, ma è sceso anche il sottostante del 5,2% poiché le società hanno risentito della profonda recessione nel paese. I dividendi del settore minerario e petrolifero sono scesi molto. L’India ha superato il Brasile diventando il terzo paese emergente per distribuzione dei dividendi. I dividendi in Asia del Pacifico (Giappone escluso) hanno risentito degli effetti della svalutazione del cambio, soprattutto in Australia che rappresenta il 40% circa del totale. I dividendi sono scesi a 110,3 miliardi di dollari nel 2015, con un calo del 5,0% rispetto all’anno precedente, nonostante la crescita sottostante sia positiva per il 14,0%. La svalutazione della moneta ha sottratto dieci punti percentuali alla crescita complessiva, mentre il calo dei dividendi straordinari e altri fattori hanno contribuito per altri 8 punti. I dividendi in Australia sono scesi del 7,6% a 46,5 miliardi di dollari. Il calo del dollaro australiano è il fattore determinante di questo andamento, le distribuzioni sottostanti sono salite del 14,8% rispetto all’anno precedente. Le banche hanno riportato ottimi risultati: Commonwealth Bank of Australia e Westpac hanno incrementato il dividendo, persino in dollari. Il settore bancario probabilmente registrerà un rallentamento della crescita nel 2016 a causa delle norme più rigide per quanto riguarda la situazione patrimoniale ma continuerà a fare la parte del leone nella distribuzione di dividendi in Australia. Hanno resistito anche le società minerarie, nonostante persistano i rischi per il 2016 (v. Prospettive). HGDI – Mercati Emergenti 220 Mercati Emergenti Globale 200 180 160 A Hong Kong i dividendi sono scesi del 14,6% a 34,5 miliardi, principalmente per il calo dei dividendi straordinari. La crescita sottostante è stata del 2,5% soltanto. China Mobile, al primo posto per la distribuzione dei dividendi a Hong Kong, ha ridotto il rapporto di distribuzione a causa del calo degli utili, mentre la compagnia petrolifera Cnooc, al secondo posto, continua a distribuire il dividendo. 140 120 100 80 09 Q4 10 Q4 11 Q4 12 Q4 13 Q4 14 Q4 Asia del Pacifico (Giappone escluso) Asia del Pacifico (Giappone escluso) 2015 15 Q4 In Corea del Sud e Taiwan, la crescita dei dividendi è stata particolarmente brillante, rispettivamente +20% e +30%, mentre il sottostante è cresciuto ancora più velocemente. In questi paesi c’è la tendenza ad aumentare il rapporto di distribuzione che fa salire moltissimo i dividendi. Taiwan Semiconductor e Samsung Electronics, i principali erogatori di dividendi in ciascun paese, sono l’esempio di questa tendenza. HGDI – Asia del Pacifico (Giappone escluso) 200 Asia del Pacifico (Giappone escluso) Globale Australia 180 Hong Kong Singapore Corea del sud 160 Taiwan 140 120 100 80 09 Q4 10 Q4 11 Q4 12 Q4 13 Q4 14 Q4 15 Q4 Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 11 Industrie e settori Dividendi globali 2015 – per industria HGDI – per industria 300 Finanziari Beni di consumo Petrolio, gas ed energia Beni voluttuari Industriali Tecnologia Sanitario e farmaceutico Telecomunicazioni Materiali di base Servizi di pubblica utilità 250 200 150 100 50 09 Q4 10 Q4 11 Q4 Materiali di base Beni di consumo Beni voluttuari Finanziari Sanitario e farmaceutico 12 Q4 13 Q4 14 Q4 15 Q4 Industriali Petrolio, gas ed energia Tecnologia Telecomunicazioni Servizi di pubblica utilità Le società finanziarie rappresentano quasi il 25% dei dividendi globali pertanto la loro performance è importante per gli investitori orientati alla generazione di reddito. I dividendi di questo settore sono saliti del 5,2% su base annua, con un aumento di 12,5 miliardi di dollari su scala globale, di gran lunga oltre la media globale del -2,2%. Le banche, certamente il contributo più consistente, hanno incrementato leggermente le distribuzioni: buona parte della crescita dipende dai finanziari generici, soprattutto in Svizzera e Stati Uniti. ridotto le distribuzioni: Ecopetrol, Gazprom e ENI Spa. Gli operatori minori in genere hanno tagliato il dividendo. Il settore minerario rappresenta meno del 3% delle distribuzioni globali e ha registrato un calo dei dividendi del 6% soltanto su base annua, nonostante la flessione prevista per il 2016 sarà più profonda. Alcune regioni sono più esposte di altre, per esempio le società petrolifere e minerarie rappresentano quasi un terzo dei dividendi britannici e un quarto dei mercati emergenti. I produttori di gas e petrolio rappresentano il 9% dei dividendi globali nel 2015, al secondo posto come settore. Sono scesi del 20,0% rispetto all’anno precedente. Le società ai primi dieci posti al mondo rappresentano circa il 70% del totale globale, ma solo tre hanno I dividendi nel settore tecnologico sono saliti molto, Taiwan in testa, mentre anche i settori al consumo sono robusti, in particolare grazie al risultato molto positivo negli Stati Uniti dove sono saliti del 27%. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 12 Principali erogatori di dividendi Principali erogatori di dividendo al mondo Classifica 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 1 BP plc Royal Dutch Shell Plc Royal Dutch Shell Plc Royal Dutch Shell Plc Royal Dutch Shell Plc Vodafone Group plc Royal Dutch Shell Plc 2 Royal Dutch Shell Plc AT&T, Inc. AT&T, Inc. Vodafone Group plc Exxon Mobil Corp. Royal Dutch Shell Plc Exxon Mobil Corp. 3 AT&T, Inc. Exxon Mobil Corp. Telefonica AT&T, Inc. Apple Inc China Construction Bank Corp. China Construction Bank Corp. 4 Time Warner Cable Inc Telefonica Exxon Mobil Corp. Exxon Mobil Corp. China Construction Bank Corp. Exxon Mobil Corp. Apple Inc 5 Ecopetrol SA Vodafone Group plc Vodafone Group plc HSBC Holdings plc AT&T, Inc. Apple Inc HSBC Holdings plc 6 General Electric Co. China Mobile Limited China Mobile Limited China Construction Bank Corp. HSBC Holdings plc HSBC Holdings plc Kraft Foods Group, Inc 7 Exxon Mobil Corp. Total S.A. China Construction Bank Corp. China Mobile Limited China Mobile Limited AT&T, Inc. Microsoft Corporation 8 Total S.A. China Construction Bank Corp. HSBC Holdings plc Commonwealth Bank of Australia Vodafone Group plc Microsoft Corporation AT&T, Inc. 9 China Mobile Limited Banco Santander S.A. Total S.A. Banco Santander S.A. Banco Santander S.A. Banco Santander S.A. General Electric Co. 10 Banco Santander S.A. HSBC Holdings plc Commonwealth Bank of Australia Westpac Banking Corp Westpac Banking Corp General Electric Co. Verizon Communications Inc Subtotale in miliardi di dollari 89.6 79.7 87.3 997.3 98.9 128.0 109.2 % del totale 12.3% 10.2% 9.2% 97.3% 9.3% 10.9% 9.5% 11 HSBC Holdings plc BP plc Banco Santander S.A. General Electric Co. Microsoft Corporation China Mobile Limited BP plc 12 Telefonica Johnson & Johnson Nestle SA Total S.A. Commonwealth Bank of Australia Verizon Johnson & Johnson Communications Inc 13 GDF Suez Pfizer Inc. Westpac Banking Corp Gazprom General Electric Co. Chevron Corp. Chevron Corp. 14 Eni Spa GlaxoSmithKline plc Pfizer Inc. Nestle SA BP plc BP plc China Mobile Limited 15 Pfizer Inc. Chevron Corp. GlaxoSmithKline plc BP plc Chevron Corp. Nestle SA Wells Fargo & Co. 16 Chevron Corp. Commonwealth Bank of Australia Novartis AG Microsoft Corporation Total S.A. Johnson & Johnson Nestle SA 17 Johnson & Johnson Westpac Banking Corp Chevron Corp. Chevron Corp. Johnson & Johnson Total S.A. Novartis AG 18 Verizon Nestle SA Communications Inc General Electric Co. Ecopetrol SA Nestle SA Novartis AG Procter & Gamble Co. 19 Orange Johnson & Johnson Novartis AG Pfizer Inc. Wells Fargo & Co. Commonwealth Bank of Australia 20 GlaxoSmithKline plc Novartis AG BP plc GlaxoSmithKline plc Novartis AG Procter & Gamble Co. Pfizer Inc. Subtotale in miliardi di dollari 58.8 56.2 64.6 70.4 74.6 77.1 75.4 Totale in miliardi di dollari 148.4 135.9 151.9 1,067.7 173.5 205.1 184.6 % del totale 20.3% 17.5% 16.0% 104.2% 16.4% 17.4% 16.0% Procter & Gamble Co. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 13 Conclusioni e prospettive Il 2015 è stato un anno molto più brillante rispetto a quello che suggeriscono i dati complessivi, con una crescita rapida dei dividendi sottostanti nei paesi sviluppati, ad eccezione del Regno Unito. Se non fosse stato per la straordinaria rivalutazione del dollaro americano, avremmo festeggiato un anno record. Sembra contradditorio, considerate le pressioni sulla crescita economica globale, la crisi in Europa, il prezzo delle materie prime in caduta libera e la turbolenza nei mercati emergenti. Ma i principali mercati come gli Stati Uniti stanno andando molto bene, l’Europa è in ripresa e molti settori beneficiano delle tendenze globali come il calo del prezzo del petrolio, che invece gravano su altri. Inoltre i dividendi seguono gli utili e sono molto meno volatili. La maggior parte delle società opta per una politica dei dividendi progressiva: i manager cercano di incrementare gradualmente le distribuzioni ogni anno e le riducono solo in caso di uno scenario negativo prolungato. Nel 2016 qualche società taglierà il dividendo. In particolare il settore petrolifero e minerario è vulnerabile in questo senso poiché gli utili societari di questi settori scenderanno bruscamente. Alcuni produttori di petrolio hanno già tagliato i dividendi come Petrobras, ENI Spa, Rosneft, mentre altri ci stanno pensando. I più grandi produttori al mondo, come Exxon e Shell, difficilmente ridurranno le distribuzioni nel breve termine, anche se non potranno resistere per sempre al calo del prezzo del petrolio. Le multinazionali minerarie stanno riducendo molto i dividendi erogati, e il Regno Unito ne pagherà le conseguenze visto che le principali società del settore sono quotate nel paese. Le distribuzioni delle società minerarie quotate nel Regno Unito scenderanno di miliardi di dollari nel 2016. Tuttavia l’impatto globale è inferiore alle attese. Il calo dei dividendi del settore minerario è la ragione principale per cui ci aspettiamo che la crescita dei dividendi nel Regno Unito sarà in fondo alla classifica insieme ai mercati emergenti nel 2016. La maggior parte delle società britanniche sta registrando una buona crescita dei dividendi che però viene offuscata dalle grandi società che devono tagliarli. Comunque siamo ancora ottimisti per il Nord America, l’Europa e il Giappone. L’Asia del Pacifico, Giappone escluso, probabilmente crescerà lentamente ma in positivo. Prevediamo una crescita dei dividendi complessivi dell’1,6% a quota 1.170 miliardi di dollari nel 2016, un aumento sottostante del 3,3%, inferiore di 10 miliardi di dollari rispetto alle ultime stime, in parte per il profondo taglio dei dividendi annunciato nel settore minerario. Prevediamo una crescita dei dividendi complessivi dell’1,6% a quota 1.170 miliardi di dollari nel 2016, un aumento sottostante del 3,3%.” 14 Metodologia Ogni anno Henderson analizza i dividendi distribuiti dalle prime 1200 società per capitalizzazione di mercato (al 31/12 prima dell’inizio di ogni anno). I dividendi sono inseriti nel modello il giorno in cui vengono pagati. I dividendi sono calcolati al lordo, utilizzando il numero di azioni nel giorno di pagamento (si tratta di un’approssimazione poiché le società in pratica fissano il tasso di cambio un po’ prima del giorno di pagamento), e convertiti in dollari al tasso di cambio in vigore. Quando viene offerto uno scrip dividend, si presuppone che gli investitori optino per ricevere il 100% come liquidità. Questo sovrastima leggermente la liquidità distribuita ma riteniamo che sia l’approccio più proattivo per gestire gli scrip dividend*. Nella maggior parte dei mercati questo approccio non produce differenze sostanziali, anche se in alcuni, in particolare nei mercati europei, l’effetto è maggiore. Questo vale in particolare per la Spagna. Il modello non prende in considerazione il flottante* poiché ha l’obiettivo di identificare la capacità di pagare i dividendi delle principali società quotate al mondo, indipendentemente dall’azionariato. con i dividendi delle società ad alta capitalizzazione in un periodo di cinque anni (fonte: dati sul rendimento pubblicati). Questo significa che la stima avviene a una percentuale fissa del 12,7% dei dividendi globali complessivi dei primi 1200 titoli, pertanto nel nostro modello crescono allo stesso ritmo. Non è pertanto necessario fare ipotesi non supportate dai dati in merito al tasso di crescita dei dividendi di queste società minori. Tutti i dati grezzi sono forniti da Exchange Data International e analizzati da Henderson Global Investors. Abbiamo stimato i dividendi per le azioni che non sono tra le prime 1200 utilizzando il valore medio delle distribuzioni, confrontato Glossario Crescita complessiva – La variazione dei dividendi lordi complessivi. Crescita dei dividendi sottostanti – La crescita dei dividendi complessivi rettificati per i dividendi straordinari, la variazione della valuta, gli effetti temporali e le variazioni dell’indice. Dividendi complessivi – La somma di tutti i dividendi ricevuti. Dividendi sottostanti – I dividendi complessivi rettificati per i dividendi straordinari, la variazione della valuta, gli effetti temporali e le variazioni dell’indice. Dividendi straordinari – In genere si riferiscono a distribuzioni una tantum erogate dalle società agli azionisti che vengono dichiarate separatamente dal ciclo di dividendi regolare. Flottante – Un metodo che calcola la capitalizzazione di mercato delle società sottostanti di un indice. Punti percentuali – Un punto percentuale equivale a 1/100. Rendimento da dividendi azionari – Indicatore finanziario che evidenzia le distribuzioni di una società sotto forma di dividendi ogni anno rispetto alla quotazione del titolo. Rendimento dei titoli di Stato – Il tasso di rendimento dei titoli di Stato. Scrip dividend – L’emissione di azioni aggiuntive agli investitori in percentuale delle azioni già in loro possesso. Volatilità – Misura il ritmo e la portata delle oscillazioni con cui il prezzo di un titolo o indice di mercato sale e scende. Se le oscillazioni del prezzo sono ampie, la volatilità è alta. Se le oscillazioni di prezzo sono più lente e di minore portata, la volatilità è più bassa. Viene utilizzata per misurare il rischio. * Si rimanda al glossario dei servizi illustrati in precedenza. 1515 Allegati Allegato 1: Variazioni dell’indice nel 2015 L’indice HGDI esamina nel dettaglio i dividendi corrisposti dalle prime 1.200 società al mondo, misurato in base al valore di Borsa alla fine di ogni anno. Queste società rappresentano circa il 90% della capitalizzazione di mercato globale e una percentuale analoga dei dividendi. A completare il quadro, formuliamo delle ipotesi sui dividendi del restante 10 per cento. Ogni anno ribasiamo l’indice per comprendere le società che sono entrate tra le prime 1.200 al mondo ed escludere quelle che hanno perso posti in classifica. A livello globale, questo cambiamento produce una minima differenza nel corso dell’anno, ma a livello regionale e in particolare a livello del paese le variazioni sono più evidenti. Rettifichiamo questo fattore quando facciamo riferimento ai tassi di crescita sottostante. Per il 2015, sono cambiati 132 titoli nella classifica dei 1.200 ma rappresentano solo mezzo punto percentuale della capitalizzazione di mercato totale di questo elenco e una percentuale analoga dei dividendi. Gli ingressi più numerosi riguardano gli Stati Uniti. La forza del dollaro, che ha fatto scendere parecchio il valore di molti titoli non statunitensi, e il risultato molto positivo nel 2014 per il mercato americano, implicano che molte altre regioni al mondo vantano un numero inferiore di titoli nel nostro indice rispetto all’anno precedente. I mercati emergenti sono un’eccezione. Hanno infatti recuperato parte del terreno perduto con nuovi ingressi dall’India e dalla Cina. Stiamo compilando il nuovo elenco per il 2016 di cui vi renderemo conto ad aprile. Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 16 Allegati (continua) Allegato 2 Dividendi annuali per paese in miliardi di dollari Regione Paese in miliardi di dollari 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Mercati Emergenti Brasile $10.9 $17.6 $22.5 $18.1 $16.3 $16.8 $10.1 Europa (Regno Unito escluso) Cile $1.5 $1.9 $3.5 $3.0 $2.2 $2.7 $2.4 Cina $9.9 $15.2 $18.1 $20.6 $26.5 $28.4 $28.0 $4.0 Colombia $9.1 $2.2 $3.5 $7.0 $5.9 $5.7 Repubblica ceca $2.3 $2.4 $2.2 $1.2 $1.5 $1.0 $0.9 Egitto $0.9 $0.4 $0.4 $0.0 $0.0 $0.0 $0.0 Ungheria $0.0 $0.0 $0.0 $0.2 $0.2 $0.0 $0.0 India $5.6 $10.4 $8.6 $9.9 $11.4 $11.3 $10.2 Indonesia $1.6 $2.7 $4.2 $4.3 $4.6 $3.4 $3.6 Malesia $2.2 $3.8 $5.4 $7.2 $7.7 $7.0 $5.5 Messico $2.4 $2.5 $3.7 $3.6 $9.0 $3.8 $5.6 Marocco $1.4 $1.1 $1.4 $1.1 $0.8 $0.0 $0.0 Perù $0.1 $0.1 $0.3 $0.4 $0.3 $0.2 $0.2 Filippine $0.8 $0.9 $1.0 $0.9 $1.2 $1.2 $1.5 Polonia $0.5 $2.5 $3.7 $3.1 $2.3 $1.8 $1.8 $14.5 Russia $2.6 $5.0 $9.6 $17.3 $21.1 $18.3 Sud Africa $5.5 $6.3 $10.7 $11.2 $9.9 $8.5 $7.7 Tailandia $1.4 $3.7 $3.8 $4.7 $5.9 $5.0 $4.7 Turchia $2.2 $3.4 $4.3 $2.1 $3.3 $1.3 $3.1 Austria $1.9 $1.5 $1.1 $0.6 $1.1 $0.7 $0.0 Belgio $3.5 $3.5 $4.5 $4.8 $7.5 $8.1 $9.0 Danimarca $1.2 $1.1 $2.0 $2.2 $2.8 $3.9 $9.5 Finlandia $4.2 $4.3 $5.7 $3.9 $3.3 $5.4 $3.6 Francia $51.2 $48.0 $62.1 $47.9 $52.1 $55.8 $47.0 Germania $31.4 $25.8 $37.3 $35.0 $36.4 $39.4 $34.2 Grecia $1.5 $0.8 $0.0 $0.0 $0.0 $0.0 $0.0 Irlanda $0.6 $1.2 $0.6 $1.2 $0.5 $0.7 $1.2 Israele $1.6 $2.8 $4.6 $2.0 $1.8 $2.1 $1.5 $16.6 $15.7 $17.1 $12.3 $12.4 $13.0 $11.1 Lussemburgo $0.5 $1.1 $0.8 $0.8 $0.6 $0.6 $0.4 Paesi Bassi $6.8 $7.2 $8.6 $8.0 $7.3 $7.9 $9.6 Norvegia $4.2 $5.7 $9.4 $8.5 $8.7 $11.5 $5.8 Portogallo $1.8 $3.2 $2.7 $1.7 $1.2 $1.4 $0.6 $34.1 $25.8 $26.0 $24.7 $25.1 $31.6 $23.1 $7.2 $8.6 $15.6 $14.3 $15.9 $17.4 $14.0 Svizzera $18.2 $21.3 $24.9 $28.6 $27.8 $33.3 $34.0 Giappone Giappone $36.1 $40.4 $49.5 $51.3 $46.4 $49.3 $51.9 Nord America Canada $24.3 $27.2 $33.8 $37.1 $38.6 $37.5 $35.0 Stati Uniti $202.7 $198.1 $230.9 $300.8 $303.5 $355.4 $405.4 Australia $30.0 $40.6 $48.6 $51.7 $55.2 $50.4 $46.5 Hong Kong $20.0 $23.7 $26.8 $29.4 $33.1 $40.3 $34.5 Singapore $4.9 $6.0 $9.9 $7.1 $8.0 $8.2 $7.6 Corea del sud $0.3 $5.7 $6.7 $6.4 $6.7 $6.6 $7.9 Taiwan $7.7 $11.7 $15.5 $11.4 $9.3 $10.6 $13.7 $74.1 $77.1 $88.4 $101.9 $103.1 $136.7 $107.1 $647 $690 $840 $910 $939 $1,044 $1,021 Italia Spagna Svezia Asia del Pacifico (Giappone escluso) Regno Unito Totale Tranne top 1200 TOTALE Regno Unito $82 $88 $107 $115 $119 $133 $130 $730 $778 $947 $1,025 $1,058 $1,177 $1,151 Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 17 Allegati (continua) Dividendi annuali per industria in miliardi di dollari Industria in miliardi di dollari 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Materiali di base $33.3 $39.4 $64.6 $62.2 $59.1 $57.3 $53.7 Beni di consumo $67.1 $78.1 $92.5 $102.6 $106.2 $115.7 $123.9 Beni voluttuari $42.0 $37.5 $51.2 $66.4 $67.0 $84.2 $91.6 $128.6 $154.7 $189.8 $203.2 $230.8 $241.1 $253.6 Sanitario e farmaceutico $50.8 $55.0 $66.3 $74.7 $71.2 $79.5 $82.2 Industriali $58.6 $54.6 $73.9 $77.5 $76.3 $90.6 $91.4 Petrolio, gas ed energia $98.4 $90.5 $102.7 $118.7 $126.8 $134.3 $113.0 Tecnologia $30.5 $39.1 $43.6 $55.9 $63.1 $77.1 $84.0 Telecomunicazioni $77.3 $86.7 $100.8 $95.0 $84.3 $112.3 $80.9 Finanziari Servizi di pubblica utilità TOTALE Tranne top 1200 $60.8 $54.8 $54.6 $53.5 $53.9 $52.1 $46.8 $647.5 $690.4 $840.0 $909.6 $938.8 $1,044.3 $1,020.9 $82 $88 $107 $115 $119 $133 $130 $730 $778 $947 $1,025 $1,058 $1,177 $1,151 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 $1.6 $2.0 $1.9 $1.7 $1.7 $2.1 $2.1 Prodotti chimici $13.5 $14.6 $22.7 $23.6 $22.5 $24.1 $22.4 Metalli e minerario $17.6 $22.0 $38.3 $35.7 $33.7 $30.0 $28.1 Carta e imballaggi $0.6 $0.7 $1.7 $1.1 $1.1 $1.1 $1.2 Bevande $12.6 $15.3 $18.0 $19.5 $24.4 $27.1 $28.4 Alimentari $13.4 $15.0 $17.8 $20.3 $22.0 $23.6 $32.6 Alimentari e farmacie al dettaglio $15.8 $18.1 $22.3 $26.9 $22.8 $25.2 $23.3 Prodotti per la casa e la cura personale $11.7 $13.1 $15.2 $15.8 $16.0 $16.7 $16.5 Tabacco $13.6 $16.5 $19.2 $20.0 $21.0 $23.1 $23.0 $12.2 TOTALE Dividendi annuali per settore in miliardi di dollari Industria Settore in miliardi di dollari Materiali di base Materiali da costruzione Beni di consumo Beni voluttuari Beni di consumo durevoli e abbigliamento $4.4 $5.0 $5.8 $6.7 $7.2 $10.5 Grande distribuzione $8.6 $9.9 $13.3 $14.7 $14.2 $16.3 $17.9 Tempo libero $5.3 $6.3 $7.8 $13.1 $13.1 $16.7 $15.1 $16.3 Mezzi di comunicazione Finanziari $17.8 $8.7 $9.7 $13.2 $10.8 $13.9 Altri servizi al consumo $0.3 $0.2 $0.0 $0.0 $0.0 $0.0 $0.3 Veicoli e componenti $5.7 $7.3 $14.6 $18.6 $21.8 $26.7 $29.8 $82.7 $96.6 $123.0 $129.6 $152.1 $152.0 $154.9 $9.6 $13.4 $15.4 $17.2 $18.1 $23.0 $27.2 Assicurazione $24.4 $28.9 $31.6 $34.8 $32.9 $41.1 $42.2 Immobiliare $12.0 $15.8 $19.8 $21.6 $27.6 $25.0 $29.3 $4.4 $4.7 $6.1 $10.1 $7.9 $10.6 $11.8 $46.5 $50.3 $60.2 $64.6 $63.3 $69.0 $70.3 Aerospaziale e difesa $8.9 $9.0 $9.6 $10.7 $11.8 $14.1 $14.9 Costruzione, ingegneria e materiali $9.1 $9.1 $12.7 $13.2 $10.8 $12.2 $10.7 Apparecchi elettrici $4.9 $4.8 $6.4 $6.5 $6.9 $7.2 $6.8 Industriali - generale $22.5 $18.6 $27.8 $29.5 $29.7 $35.5 $30.6 Banche Finanziari - generale Sanitario e farmaceutico Sanitario - impianti e servizi Farmaceutico e biotecnologie Industriali Petrolio, gas ed energia Tecnologia Telecomunicazioni Servizi di supporto $3.3 $2.7 $3.7 $3.6 $4.2 $4.8 $5.0 Trasporti $9.9 $10.3 $13.8 $14.1 $12.9 $16.9 $23.3 Energia - petrolio escluso $0.5 $0.7 $1.9 $3.0 $2.5 $3.5 $2.5 Gas e petrolio - impianti e distribuzione $5.0 $5.4 $6.4 $7.2 $10.5 $11.4 $15.0 Gas e petrolio - produttori $92.8 $84.4 $94.4 $108.5 $113.8 $119.5 $95.5 Hardware IT ed elettronica $9.3 $12.0 $15.1 $21.2 $27.0 $31.4 $35.9 Semiconduttori e attrezzature $7.2 $10.1 $10.4 $12.1 $12.9 $17.5 $16.0 Software e servizi $14.1 $17.0 $18.1 $22.6 $23.3 $28.2 $32.0 Telecomunicazioni linea fissa $56.5 $60.1 $68.2 $57.5 $49.8 $54.7 $51.7 Telecomunicazioni mobili $20.8 $26.7 $32.5 $37.5 $34.5 $57.6 $29.2 Servizi di pubblica utilità Servizi di pubblica utilità TOTALE Tranne top 1200 TOTALE $60.8 $54.8 $54.6 $53.5 $53.9 $52.1 $46.8 $647.5 $690.4 $840.0 $909.6 $938.8 $1,044.3 $1,020.9 $82 $88 $107 $115 $119 $133 $130 $730 $778 $947 $1,025 $1,058 $1,177 $1,151 Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 18 Allegati (continua) HGDI – per regione Regione 09Q4 10Q4 11Q4 12Q4 13Q4 14Q4 Mercati Emergenti 100 135.3 176.0 191.2 214.4 191.8 15Q4 175.9 Europa (Regno Unito escluso) 100 95.3 119.4 105.2 109.7 124.8 109.6 Giappone 100 112.0 137.0 142.3 128.5 136.6 143.7 Nord America 100 99.3 116.6 148.9 150.7 173.1 194.0 Asia del Pacifico (Giappone escluso) 100 139.2 171.0 168.5 178.5 184.4 175.2 Regno Unito 100 104.0 119.3 137.5 139.1 184.5 144.5 TOTALE 100 106.6 129.7 140.5 145.0 161.3 157.7 HGDI – per industria Industria 09Q4 10Q4 11Q4 12Q4 13Q4 14Q4 15Q4 Materiali di base 100 118.3 194.4 187.0 177.7 172.4 161.5 Beni di consumo 100 116.4 137.8 152.9 158.3 172.5 184.7 Beni voluttuari 100 89.2 121.8 157.9 159.5 200.3 218.0 Finanziari 100 120.3 147.6 158.0 179.4 187.5 197.2 Sanitario e farmaceutico 100 108.1 130.4 146.9 140.0 156.5 161.6 Industriali 100 93.2 126.1 132.2 130.3 154.7 155.9 Petrolio, gas ed energia 100 92.0 104.4 120.7 128.9 136.5 114.8 Tecnologia 100 128.0 142.7 183.1 206.8 252.5 274.9 Telecomunicazioni 100 112.2 130.3 122.9 109.1 145.3 104.7 Servizi di pubblica utilità 100 90.1 89.8 88.0 88.7 85.6 76.9 TOTALE 100 4° trimestre 2015 – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva Regione Paese Effetti valutari Dividendi straordinari Mercati Emergenti Brasile -30.3% -24% 0% -5% 3% -56.0% Cile -16.5% -10% 0% -13% 0% -40.1% 15.2% 0% -41% 0% 9% -16.3% 3446.9% -1046% 0% 0% 0% 2401.3% 21.0% Cina Colombia India Indonesia Malesia Messico Variazioni temporali 30.3% -8% 0% -1% 0% 2.5% -11% 0% 0% 0% -8.7% -13.8% -18% -1% -2% -1% -34.8% 88.0% -35% 7% 0% 0% 59.8% 486.6% -121% 0% -29% 0% 336.0% 44.1% -34% 0% 31% 0% 41.5% 0.0% 0% 0% 0% -100% -100.0% 51.5% -21% 0% -5% 0% 25.2% Danimarca 7.5% -13% 0% 0% 0% -5.3% Francia 3.3% -12% -4% 1% 1% -10.7% Irlanda 9.1% -15% 0% 0% 0% -5.5% Israele -1.9% 0% 0% 0% 0% -1.8% Italia 8.4% -11% 0% -32% 0% -35.3% Lussemburgo 0.0% 0% -100% 0% 0% -100.0% -14.6% Russia Sud Africa Tailandia Europa (Regno Unito escluso) Variazioni dell’indice Crescita dei dividendi complessivi Crescita sottostante Belgio Paesi Bassi -3.3% -11% 0% 0% 0% Norvegia 43.1% -31% -26% -26% 54% 14.2% -21.8% -10% 0% 0% 0% -31.2% Spagna Giappone Giappone 16.5% -4% 0% 0% -5% 8.0% Nord America Canada 9.7% -16% 0% -1% 0% -8.0% Stati Uniti 9.2% 0% -2% 1% 0% 8.4% Australia -12.5% Asia del Pacifico (Giappone escluso) Regno Unito 26.7% -16% -5% -3% -16% Hong Kong 5.7% 0% -4% 13% 17% 32.0% Singapore 13.5% -2% 0% 0% -72% -60.2% 2.4% -3% 1% -3% 5% 1.7% Regno Unito Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 19 Allegati (continua) Tasso di crescita annuo 2015 – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva Crescita dei dividendi complessivi Regione Paese Mercati Emergenti Brasile -5.2% -24% -7% -4% -39.8% Cile -7.5% -9% 10% -4% -10.7% Cina 1.6% 0% -2% -1% -1.5% 10.4% -27% -12% -1% -29.4% Colombia Repubblica ceca 0.2% -16% 0% 0% -16.3% India -5.4% -5% 0% 0% -10.1% Indonesia -0.8% -14% 3% 17% 6.0% Malesia 0.3% -15% -1% -6% -21.1% Messico 58.3% -28% 19% -2% 47.3% Perù 15.1% 0% 0% 0% 15.1% 22.5% Filippine 5.8% -3% -6% 25% Polonia 15.3% -18% 0% 0% -2.5% Russia 45.1% -47% -2% -17% -20.8% Sud Africa 14.5% -17% 0% -7% -9.9% Tailandia -5.4% -5% 0% 3% -7.1% 195.1% -57% 0% 0% 137.7% Turchia Europa (Regno Unito escluso) Effetti valutari Dividendi straordinari Variazioni dell’indice Crescita sottostante Belgio 41.0% -23% 0% -7% 10.9% Danimarca 25.6% -27% 141% 4% 143.5% Finlandia -33.6% 10.3% -18% -21% -5% Francia 0.6% -18% 1% 0% -15.8% Germania 9.3% -20% 0% -2% -13.3% Irlanda 28.7% -37% 81% 0% 73.3% Israele -0.7% -6% -24% 0% -29.9% Italia 8.8% -19% 0% -5% -14.8% 21.7% 0% -27% -40% -45.3% Paesi Bassi 42.1% -25% 2% 2% 20.4% Norvegia -11.1% -14% -1% -24% -49.9% Portogallo 0.4% -10% 0% -43% -52.5% Spagna 0.0% -15% -12% 0% -26.7% Svezia 8.5% -24% -1% -3% -19.4% Svizzera 6.3% -9% 4% -1% 0.5% 19.2% -14% 0% 0% 5.2% Lussemburgo Giappone Giappone Nord America Canada 10.1% -14% 0% -2% -6.7% Stati Uniti 10.2% 0% 3% 1% 14.1% Australia 14.8% -20% -1% -1% -7.6% 2.5% 0% -15% -2% -14.6% Singapore 13.1% -8% -5% -7% -7.0% Corea del sud 42.0% -7% 0% -15% 20.2% Taiwan 37.1% -8% 0% 1% 30.2% 3.7% -4% -19% -2% -21.7% Asia del Pacifico (Giappone escluso) Hong Kong Regno Unito Regno Unito Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. 20 FAQ Domande frequenti Cos’è l’Henderson Global Dividend Index? L’indice Henderson Global Dividend (HGDI) è uno studio nel lungo periodo sulle tendenze dei dividendi globali, il primo nel suo genere. L’indice misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli investitori del reddito derivante dal capitale investito. Analizza i dividendi erogati trimestralmente dalle 1.200 società con la capitalizzazione di mercato più elevata. Quante società vengono analizzate? Vengono analizzate nel dettaglio le 1.200 società con la capitalizzazione di mercato più elevata che rappresentano il 90% dei dividendi globali distribuiti. Le restanti 1.800 società rappresentano solamente il 10%, pertanto in considerazione delle loro dimensioni, l’effetto sui risultati è trascurabile. Quali informazioni fornisce l’indice HGDI? L’indice analizza le distribuzioni globali per regione, industria e settore. Consente ai lettori una facile comparazione della performance in termini di dividendo di paesi come gli Stati Uniti che rappresentano un’ampia percentuale dei dividendi globali, e di paesi meno rilevanti come i Paesi Bassi. L’obiettivo del rapporto è illustrare gli investimenti orientati alla generazione di reddito. Cosa rappresentano i grafici? Tutti i grafici e le tabelle si basano sull’analisi delle prime 1.200 società. I grafici illustrano la performance in termini di dividendo, le distribuzioni per regione e settore. Qual è il fine di questa ricerca? La caccia al rendimento è un tema di investimento rilevante per gli investitori. In base al riscontro della clientela, Henderson ha intrapreso uno studio a lungo termine sulle tendenze dei dividendi globali lanciando l’indice Henderson Global Dividend. Come vengono calcolati i dati? I dividendi sono inseriti nel modello il giorno in cui vengono pagati. Sono calcolati al lordo, utilizzando il numero di azioni nel giorno di pagamento, convertito in dollari al tasso di cambio in vigore. Si rimanda al capitolo sulla metodologia nel rapporto HGDI per ulteriori dettagli. Perché i dati sono espressi in dollari? I dati nel rapporto sono confrontati con l’anno precedente o con il trimestre precedente? Il rapporto ha cadenza trimestrale. Dato che si tratta di uno studio globale sul reddito da dividendi, la pubblicazione dei dati su base trimestrale consente una migliore visione sulla distribuzione dei dividendi a livello regionale e settoriale per ogni trimestre. In ogni edizione i dati sono confrontati con lo stesso trimestre dell’anno precedente, per esempio il 1° trimestre 2015 con il 1° trimestre 2014. Che differenza c’è tra crescita complessiva e crescita sottostante? Nel rapporto ci concentriamo sulla crescita complessiva che corrisponde al rapporto tra le distribuzioni in dollari in un determinato trimestre e le distribuzioni nello stesso periodo dell’anno precedente. La crescita sottostante viene calcolata rettificando il dato complessivo per le oscillazioni valutarie, i dividendi straordinari, le variazioni temporali e le variazioni dell’indice. È possibile investire nell’indice HGDI? L’HGDI non è un indice investibile come l’S&P 500 o l’indice FTSE 100, ma misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli investitori del reddito derivante dal capitale investito e utilizza il 2009 come anno di base (con un valore pari a 100). L’indice HGDI è collegato ai comparti Henderson? L’indice non è collegato ad alcun comparto Henderson, tuttavia il rapporto è supervisionato da Alex Crooke, Responsabile Global Equity Income, affiancato da Ben Lofthouse e Andrew Jones, cogestori della strategia Henderson Global Equity Income. Perché gli investitori dovrebbero interessarsi al reddito da dividendi globali? Investire nelle società che non solo offrono dividendi ma li incrementano nel tempo consente di ottenere una crescita del reddito e un rendimento complessivo più alto rispetto alle società che non distribuiscono dividendi. Investire su scala globale offre agli investitori il vantaggio della diversificazione tra paesi e settori allo scopo di ridurre il rischio per il reddito e il capitale. Lo studio è in dollari poiché il dollaro Usa è la valuta di riserva globale, utilizzato come indicatore standard per confrontare dati finanziari internazionali. 21 Important Information Henderson Global Investors is the name under which Henderson Global Investors Limited (reg. no. 906355), Henderson Fund Management Limited (reg. no. 2607112), Henderson Investment Funds Limited (reg. no. 2678531), Henderson Investment Management Limited (reg. no. 1795354), AlphaGen Capital Limited (reg. no. 962757), Henderson Equity Partners Limited (reg. no. 2606646), Gartmore Investment Limited (reg. no. 1508030), (each incorporated and registered in England and Wales with registered office at 201 Bishopsgate, London EC2M 3AE) are authorised and regulated by the Financial Conduct Authority to provide investment products and services. [Telephone calls may be recorded and monitored.] Ref: 34C H020909/0116 IT