HENDERSON GLOBAL DIVIDEND INDEX

Transcript

HENDERSON GLOBAL DIVIDEND INDEX
HENDERSON GLOBAL
DIVIDEND INDEX
Edizione 9
dicembre 2016
#HGDI
#HGiPress
@HendersonPress
Indice
Introduzione
2-4
Dividendi globali in calo per la prima volta
5-6
Crescita complessiva e sottostante*
Regioni e paesi
8-11
Industrie e settori
12
Principali erogatori di dividendi
13
Conclusioni e prospettive
14
Metodologia
15
Glossario
15
Allegati
FAQ
7
de frequenti
Domande
16-20
21
Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza.
* Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15.
Introduzione
Henderson Global Investors è una società di gestione
che da più di 80 anni investe nei mercati azionari
globali per conto dei propri clienti in tutto il mondo.
Cos’è l’indice Henderson Global Dividend?
L’indice Henderson Global Dividend (HGDI) è uno studio nel lungo periodo sulle tendenze dei
dividendi globali, il primo nel suo genere. Non è un indice investibile, come l’S&P 500 o l’indice
Hang Seng, ma misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli investitori del
reddito derivante dal capitale investito e utilizza il 2009 come anno di base, con un valore pari a
100. L’indice è analizzabile, in dollari, per regioni, industrie e settori. Consente ai lettori una
facile comparazione della performance in termini di dividendo di paesi come gli Stati Uniti (che
rappresentano un’ampia percentuale dei dividendi globali) e di paesi meno rilevanti come i
Paesi Bassi. L’obiettivo del rapporto è di aiutare i lettori a comprendere meglio gli investimenti
orientati alla generazione di reddito.
11
Sintesi – prospettive
Punti chiave
A prima vista, il 2015 è stato un anno deludente per chi ha investito in reddito sul mercato azionario. I dividendi complessivi* su scala
globale sono scesi del 2,2% attestandosi a 1.150 miliardi di dollari, che equivale a una flessione di 26,4 miliardi di dollari. Rappresenta il
primo calo annuale in sette anni di storia dell’HGDI, con l’indice a 157,7** a fine anno. Buona parte di questa flessione è attribuibile alla
forza straordinaria del dollaro che ha sottratto valore ai dividendi globali per 104 miliardi di dollari in un anno. Tuttavia, lo scenario
sottostante è molto più positivo, con una crescita del 9,9%.
A prescindere dalla forza del dollaro, c’è motivo di essere ottimisti. Il Nord America, motore della crescita dei dividendi globali, ha segnato
un nuovo record, mentre l’Europa registra una crescita incoraggiante dei dividendi sottostanti. Ci sono segnali rassicuranti anche sul fronte
del mondo delle imprese in Giappone che stanno tenendo conto della spinta di autorità politiche e investitori per la distribuzione di
dividendi più elevati. Tra i paesi sviluppati fa eccezione il Regno Unito, considerata la forte concentrazione di titoli del settore petrolifero e
minerario nel FTSE 100 che ha risentito del brusco calo dei prezzi delle materie prime.
Persino nei mercati emergenti più turbolenti, la flessione dei dividendi complessivi è dell’8,3% soltanto, nonostante i dividendi in Cina siano
scesi per la prima volta. La crescita sottostante è più incoraggiante con +12,7%.
Prospettive
La crescita complessiva nel 2016 dovrebbe migliorare poiché verranno meno gli effetti valutari, pertanto la crescita dei dividendi sottostanti
sarà positiva nella maggior parte delle regioni. Tuttavia, il tasso di crescita sottostante su scala globale probabilmente sarà più basso
poiché l’impatto complessivo del calo dei prezzi delle materie prime e della crescita economica si farà sentire nei mercati emergenti.
Probabilmente sarà ancora un anno difficile per chi ha investito nel reddito da dividendi nel Regno Unito a causa della concentrazione
delle società minerarie nell’indice FTSE 100.
Il quarto trimestre è stato più positivo,
infatti i dividendi complessivi sono saliti del
4,6%
poiché sono venuti
meno gli effetti del cambio.
È improbabile un nuovo rafforzamento del dollaro che incoraggia la
crescita dei dividendi sottostanti in molte regioni.
Prevediamo che le distribuzioni supereranno i
1.170 miliardi
di
dollari
,
un aumento totale dell’1,6% che equivale
a un aumento del 3,3% del sottostante.
* Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15.
** È l’indicatore statistico della variazione dell’indice Henderson Global Dividend.
2
Sintesi – per regione
Panoramica
Europa (Regno Unito escluso)
• I dividendi (complessivi) su scala globale sono scesi del 2,2% nel
2015 a 1.150 miliardi di dollari, che equivale a una flessione di 26,4
miliardi di dollari.
• I dividendi europei sono scesi del 12,2% (complessivamente),
attestandosi a quota 204,5 miliardi di dollari, a causa della forte
svalutazione dell’euro che ha provocato un calo delle distribuzioni
annuali di 41,7 miliardi di dollari.
• Rappresenta il primo calo annuale in sette anni di storia dell’HGDI,
che si è attestato a 157,7 a fine anno rispetto a 161,3** di fine 2014.
• Il calo riflette la forza del dollaro più che le difficoltà delle imprese, il
tasso di cambio è stato un fattore rilevante con un impatto senza
precedenti sul valore complessivo dei dividendi globali (-104 miliardi
di dollari).
• Il quarto trimestre è stato più positivo, infatti i dividendi complessivi
sono saliti del 4,6% poiché sono venuti meno gli effetti del cambio.
• La crescita sottostante*, che esclude dividendi straordinari,
oscillazioni valutarie, variazioni dell’indice e variazioni nelle
tempistiche di distribuzione, è stata del 9,9% nel 2015.
Nord America
• I dividendi in Nord America hanno toccato un nuovo record nel
2015, in aumento del 12,1% (complessivamente) a 440,4 miliardi di
dollari, con una crescita del sottostante del 10,2%.
• Nel 2015 le società statunitensi hanno distribuito 50 miliardi di
dollari in più rispetto al 2014, un aumento del 14,1% a 405,4 miliardi
di dollari, mentre il 4° trimestre ha registrato l’ottavo trimestre
consecutivo di crescita.
• L’indice HGDI negli Stati Uniti ha toccato quota 200,0** a fine 2015,
in altri termini le distribuzioni sono raddoppiate dal 2009.
• La debolezza della valuta in Canada ha fatto scendere i dividendi
complessivi del 6,7% (35 miliardi di dollari), mentre la crescita
sottostante è stata positiva con +10,1%.
• L’indice HGDI in Europa si è attestato a quota 109,6** a fine 2015, il
livello più basso dal 2013.
• Tuttavia, la crescita del sottostante è stata incoraggiante col 7,7%.
• In testa in Europa c’è la Francia, ma in termini dei dividendi
sottostanti, la crescita è stata più lenta rispetto ai paesi limitrofi,
+0,6% soltanto.
• La crescita dei dividendi sottostanti in Germania è stata del 9,3%,
mentre i Paesi Bassi conquistano le vette della classifica con un
aumento del 42,1%.
Regno Unito
• Il Regno Unito resta indietro rispetto ad altri mercati sviluppati con
un calo dei dividendi (complessivi) del 21,7% a quota 107,1 miliardi
di dollari, con un forte calo dei dividendi straordinari.
• La crescita del sottostante è stata del 3,7%, non particolarmente
brillante a confronto con altri mercati sviluppati.
• Poche grandi società prevalgono nella distribuzione dei dividendi nel
paese, tutte con una crescita lenta o nulla.
Giappone
• La crescita complessiva* in Giappone è stata del 5,2%, (distribuzioni
per 51,9 miliardi di dollari), al secondo posto per rapidità del tasso di
crescita complessiva tra i principali paesi sviluppati.
• Ma la crescita complessiva ha risentito della svalutazione dello yen
che nasconde un tasso di crescita sottostante molto positivo del
19,2%, il migliore tra le principali economie.
• Il rapporto di distribuzione più alto ha trainato la crescita dei
dividendi.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri. Investire sui mercati internazionali implica determinati rischi e un aumento di volatilità*
rispetto agli investimenti che si concentrano unicamente nel Regno Unito. Questi rischi comprendono le oscillazioni valutarie, l’instabilità economica e
finanziaria, la mancanza di informazioni puntuali o affidabili, nonché le dinamiche negative sul fronte politico e legale.
Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare, ed è possibile che agli investitori non venga restituita l’intera
somma originariamente investita.
* Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15.
** È l’indicatore statistico della variazione dell’indice Henderson Global Dividend.
3
Sintesi – per regione (continua)
Mercati Emergenti
Industrie e settori
• Nonostante la turbolenza nei mercati emergenti, i dividendi
(complessivi) sono scesi solamente dell’8,3% a 106,8 miliardi di
dollari, mentre la crescita sottostante è stata del 12,7%
• I titoli finanziari prevalgono nei dividendi globali con un quarto delle
distribuzioni. I dividendi finanziari hanno superato di gran lunga la
media globale del 2015, trainati da Svizzera e Stati Uniti
• La Cina, che rappresenta il contributo principale ai dividendi nei
mercati emergenti, ha registrato il primo calo annuale
• I dividendi del settore del petrolio sono scesi del 20% nel 2015. Il
calo è stato aggravato da fattori tecnici: la maggior parte dei grandi
colossi del petrolio ha mantenuto le distribuzioni, mentre le società
minori hanno tagliato il dividendo
• Le banche rappresentano tre quarti delle distribuzioni in Cina e,
nonostante le difficili condizioni di mercato, le banche principali sono
riuscite a mantenere le distribuzioni
• I dividendi in Russia sono scesi del 20,8%, il forte aumento dei
dividendi erogati in rubli non ha compensato il brusco calo del tasso
di cambio
• In Brasile, i dividendi sono scesi sia in termini complessivi sia come
sottostante, e l’India ha sostituito il Brasile al terzo posto tra i
mercati emergenti che erogano più dividendi
Asia del Pacifico (Giappone escluso)
• La crescita complessiva ha risentito dell’indebolimento del cambio,
infatti i dividendi annuali sono scesi del 5,0% a 110,3 miliardi di
dollari mentre la crescita sottostante è stata del 14,0%
• L’Australia ha registrato un calo del dato complessivo del 7,6%
causato dalla svalutazione del tasso di cambio, mentre la crescita
sottostante è incoraggiante con il 14,8%
• I dividendi a Hong Kong sono scesi del 14,6% a 34,5 miliardi di
dollari, principalmente perché non sono stati ripetuti diversi dividendi
straordinari. Anche la crescita del sottostante ha rallentato al 2,5%
• I dividendi del settore minerario sono scesi solo leggermente,
nonostante il tracollo dei prezzi delle materie prime, ma le società
del settore probabilmente taglieranno il dividendo nel 2016
• In testa tra i settori in crescita ci sono tecnologia (soprattutto a
Taiwan) e beni di consumo (in particolare negli Stati Uniti)
Prospettive
• La crescita complessiva nel 2016 dovrebbe rafforzarsi, ma la
crescita sottostante rallenterà rispetto al 2015
• È improbabile un nuovo rafforzamento del dollaro che favorisce la
crescita dei dividendi sottostanti in molte regioni
• Regno Unito e mercati emergenti saranno gli anelli deboli, in
particolare il mercato britannico che ha risentito del taglio dei
dividendi da parte delle società minerarie
• Prevediamo che le distribuzioni supereranno i 1.170 miliardi di dollari
nel 2016, un aumento complessivo dell’1,6% che equivale a un
aumento del 3,3% del sottostante
• Taiwan and Corea del sud hanno registrato un aumento dei
dividendi a fronte di un incremento del rapporto di distribuzione
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri. Investire sui mercati internazionali implica determinati rischi e un aumento di volatilità*
rispetto agli investimenti che si concentrano unicamente nel Regno Unito. Questi rischi comprendono le oscillazioni valutarie, l’instabilità economica e
finanziaria, la mancanza di informazioni puntuali o affidabili, nonché le dinamiche negative sul fronte politico e legale.
Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare, ed è possibile che agli investitori non venga restituita l’intera
somma originariamente investita.
44
I dividendi globali scendono per la prima
volta nella storia dell’indice HGDI sebbene il
rafforzamento del dollaro mascheri la crescita in
tutte le regioni
I dividendi globali sono scesi del 2,2% attestandosi a 1.150 miliardi di
dollari nel 2015, in linea con le nostre previsioni. Il calo annuale di 26,4
miliardi di dollari è il primo in sette anni di storia dell’indice Henderson
Global Dividend Index ma riflette principalmente un’insolita volatilità sui
mercati dei cambi più che le difficoltà delle singole imprese (cfr. Crescita
complessiva e sottostante qui di seguito). Il dollaro ha chiuso l’anno
ancora più forte rispetto alla maggior parte delle valute globali, tranne
che per le monete strettamente ancorate al dollaro.
Distribuzione trimestrale dei dividendi
2009-2015
Q1
17%
Q4
21%
Alla fine del 2015 l’indice HGDI è sceso a 157,7 rispetto a 161,3
dell’anno scorso. Ha toccato il livello minimo a luglio per poi salire
leggermente nel secondo semestre dell’anno poiché sono venuti meno
gli effetti del cambio, pertanto la crescita sottostante a livello di paesi e
società è più visibile. Infatti, l’anno si è chiuso su una nota molto positiva,
in particolare grazie ai dividendi elevati delle società in Russia e
Colombia, altra conferma della loro imprevedibilità. Nel quarto trimestre, i
dividendi complessivi sono saliti del 4,6% rispetto all’anno precedente,
attestandosi a 230,0 miliardi di dollari, l’incremento più rapido dalla fine
del 2014.
Q3
25%
Q2
37%
Per l’intero esercizio la crescita sottostante, che esclude dividendi
straordinari, oscillazioni valutarie, variazioni dell’indice e variazioni nelle
tempistiche di distribuzione, è stata del 9,9%, un risultato eccellente e
oltre la crescita sottostante dell’8,8% del 2014. La crescita sottostante
nel quarto trimestre 2015 è stata del 12,1%.
Dividendi annuali per regione in miliardi di dollari
2010
Variazione
%
2011
Variazione
%
2012
Variazione
%
2013
Variazione
%
2014
Variazione
%
2015
Variazione
%
Mercati Emergenti
82.2
35.3%
106.9
30.1%
116.1
8.6%
130.2
12.1%
116.5
-10.5%
106.8
-8.3%
Europa
(Regno Unito escluso)
177.8
-4.7%
222.8
25.3%
196.4
-11.9%
204.7
4.2%
232.8
13.8%
204.5
-12.2%
Regione
Giappone
40.4
12.0%
49.5
22.3%
51.3
3.8%
46.4
-9.6%
49.3
6.3%
51.9
5.2%
225.3
-0.7%
264.8
17.5%
337.9
27.6%
342.1
1.2%
392.9
14.8%
440.4
12.1%
Asia del Pacifico
(Giappone escluso)
87.6
39.2%
107.6
22.8%
106.0
-1.4%
112.3
5.9%
116.0
3.3%
110.3
-5.0%
Regno Unito
77.1
4.0%
88.4
14.8%
101.9
15.2%
103.1
1.2%
136.7
32.6%
107.1
-21.7%
690.4
6.6%
840.0
21.7%
909.6
8.3%
938.8
3.2% 1,044.3
11.2% 1,020.9
-2.2%
87.7
6.6%
106.6
21.7%
115.5
8.3%
119.2
3.2%
11.2%
129.6
-2.2%
778.0
6.6%
946.6
21.7% 1,025.1
11.2% 1,150.5
-2.2%
Nord America
TOTALE
Dividendi tranne top 1200
TOTALE
8.3% 1,058.0
132.6
3.2% 1,176.9
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
55
I dividendi globali scendono per la prima
volta nella storia dell’indice HGDI sebbene il
rafforzamento del dollaro mascheri la crescita in
tutte le regioni (continua)
HGDI
Tasso di crescita annuo trimestrale –
dividendi complessivi globali
170
160
40
35
150
30
140
25
130
20
120
15
%
110
10
5
100
0
90
-5
80
09
Q4
10
Q2
10
Q4
11
Q2
11
Q4
12
Q2
12
Q4
13
Q2
13
Q4
14
Q2
14
Q4
15
Q2
15
Q4
HGDI – per regione
-10
2010Q1-4
2012Q1-4
2011Q1-4
2013Q1-4
-15
2014Q1-4
2015Q1-4
Totale dividendi annuali globali, in miliardi di dollari
220
1300
200
1200
1100
Billion miliardi ($)
180
160
140
120
900
800
700
100
80
1000
600
09
Q4
10
Q2
10
Q4
11
Q2
11
Q4
12
Q2
12
Q4
13
Q2
13
Q4
14
Q2
14
Q4
15
Q2
15
Q4
Mercati Emergenti
Asia del Pacifico (Giappone escluso)
Regno Unito
Nord America
Globale
Europa (Regno Unito escluso)
500
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016e*
Giappone
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
* È una stima per il 2016.
6
Crescita complessiva e sottostante
La differenza di 12,1 punti percentuali tra
dato complessivo e sottostante per il 2015 è
particolarmente pronunciata. Nel lungo
termine gli effetti del tasso di cambio si sono
quasi azzerati, ma l’effetto nel 2015 è stato
notevole e riflette la forza straordinaria del
dollaro nel corso dell’anno. Il dollaro forte ha
sottratto nove punti percentuali alla crescita
complessiva annua, il che equivale a un calo
dei dividendi di 104 miliardi di dollari nel corso
dell’anno. Si tratta di una cifra dieci volte più
alta del 2014, la più alta in assoluto nella
storia dell’indice.
L’impatto della forza del dollaro è stato
particolarmente forte in Europa, dove il
Quantitative Easing ha fatto indebolire molto
l’euro e le altre valute. Al di fuori dell’Europa, e
rispetto alla portata dei dividendi totali,
l’impatto è stato più forte in Russia, Brasile e
Australia dove le valute sono crollate in linea
con il prezzo delle materie prime da cui
dipendono le esportazioni di questi paesi. Alla
fine dell’anno l’effetto ha iniziato a diminuire
poiché è scesa la volatilità del cambio. Nel
quarto trimestre, gli effetti valutari hanno
contenuto la crescita dei dividendi di 6 punti
percentuali soltanto, rispetto ai 13 punti
percentuali nel secondo trimestre.
Il calo dei dividendi straordinari nel 2015
rispetto al 2014 ha sottratto due punti
percentuali al tasso di crescita complessiva,
leggermente di più nel quarto trimestre.
Le variazioni nell’elenco delle società che
rappresentano le prime 1200 posizioni hanno
ridotto la crescita complessiva dell’1% nel
2015, senza effetti nel quarto trimestre. Le
variazioni dell’indice hanno provocato una
flessione dei dividendi erogati in tutte le
regioni, tranne che in Giappone e Nord
America.
Le differenze temporali emergono quando
una società sposta il pagamento da un
trimestre all’altro, tuttavia provocano un
effetto minimo sull’indice nel corso di un
intero esercizio. Possono però avere effetti
più pronunciati in un trimestre o in una
singola regione. Nel quarto trimestre l’effetto
è stato solo dell’1%, principalmente nei
mercati emergenti dove i pagamenti in genere
sono meno regolari rispetto ai mercati
sviluppati.
Le tabelle sopra riportate indicano il
contributo di ogni fattore al tasso di crescita
regionale in tutto il mondo.
Esercizio 2015 – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva**
Regione
Mercati Emergenti
Europa (Regno Unito escluso)
Crescita
sottostante
12.7%
Effetti valutari
Dividendi
straordinari
Variazioni
dell’indice
Crescita dei
dividendi
complessivi
-18%
-1%
-2%
-8.3%
-12.2%
7.7%
-18%
1%
-3%
Giappone
19.2%
-14%
0%
0%
5.2%
Nord America
10.2%
-1%
3%
1%
12.1%
Asia del Pacifico (Giappone
escluso)
14.0%
-10%
-6%
-2%
-5.0%
Regno Unito
3.7%
-4%
-19%
-2%
-21.7%
TOTALE
9.9%
-9%
-2%
-1%
-2.2%
Tasso di crescita annuale 4° trimestre – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva
Regione
Mercati Emergenti
Europa (Regno Unito escluso)
Giappone
Nord America
Asia del Pacifico (Giappone
escluso)
Regno Unito
TOTALE
Crescita
sottostante
40.8%
2.8%
Crescita dei
dividendi
complessivi
Effetti valutari
Dividendi
straordinari
Variazioni
dell’indice
Effetti temporali
-30%
-2%
0%
8%
16.3%
-13%
-4%
-2%
3%
-12.9%
16.5%
-4%
0%
0%
-5%
8.0%
9.3%
-2%
-2%
1%
0%
6.9%
22.5%
-12%
-5%
1%
-2%
3.9%
2.4%
-3%
1%
-3%
5%
1.7%
12.1%
-6%
-2%
0%
1%
4.6%
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
* Si rimanda al glossario dei servizi illustrati a pagina 15.
** Gli effetti temporali non sono rilevanti su base annua.
7
Regioni e paesi
Dividendi per regione – 2015
Regno Unito
14%
Asia del Pacifico
(Giappone
escluso) 11%
Mercati Emergenti
10%
Europa
(Regno Unito
escluso) 20%
I dividendi in Canada sono scesi del 6,7% nel 2015 a 35,0 miliardi di dollari.
I dividendi sottostanti sono saliti del 10,1% considerata la rapida
svalutazione del dollaro canadese e altri fattori. Essendo offuscato dal suo
imponente vicino, è facile non notare che il Canada di fatto è il sesto paese
al mondo nella distribuzione dei dividendi, più della Germania. Molti settori
hanno incrementato le distribuzioni persino in dollari ma i dividendi del
settore minerario sono scesi del 60% circa, di quasi il 25% per le
compagnie petrolifere, in particolare Canadian Oil Sands (produttore ad
alto costo) ha tagliato molto il dividendo.
HGDI – Nord America
Giappone
5%
200
Nord America
Globale
190
180
170
Nord America
43%
160
150
140
Nord America
Le società nordamericane distribuiscono più del 40% dei dividendi
mondiali e nel 2015 hanno registrato il tasso di crescita complessiva più
rapido di qualsiasi altra regione. I dividendi in Canada contribuiscono
soltanto per il 10% del continente, pertanto il brusco calo del dollaro
canadese ha provocato un impatto relativamente contenuto. I dividendi
(complessivi) in Nord America sono saliti del 12,1% a 440,4 miliardi di
dollari nel 2015, il che equivale a un aumento sottostante del 10,2% per
l’intero anno.
Le società statunitensi hanno distribuito agli azionisti 50 miliardi di dollari in
più nel 2015, per un aumento complessivo del 14,1% per 405,4 miliardi di
dollari. Il quarto trimestre ha contrassegnato l’ottavo trimestre consecutivo
di aumenti a due cifre con la crescita sottostante del 10,2% nel 2015.
130
120
110
100
90
80
09
Q4
10
Q4
11
Q4
12
Q4
13
Q4
14
Q4
Europa (Regno Unito escluso)
Europa (Regno Unito escluso) 2015
Francia
Svizzera
Germania
Ogni settore negli Stati Uniti ha incrementato le distribuzioni, tranne il
settore minerario e dei semiconduttori. Le distribuzioni per le società che
producono chip sono scese poiché KLA-Tencor aveva erogato un
dividendo straordinario nel 2014. Nel piccolo settore minerario negli Stati
Uniti, Freeport McMoran, Newport e Southern Copper hanno distribuito
dividendi sostanzialmente inferiori a causa del calo dei prezzi delle materie
prime che ha inciso sugli utili. Nel complesso, i produttori di petrolio hanno
mantenuto i dividendi stabili a 31,8 miliardi di dollari, nonostante il forte
calo del prezzo del petrolio, tranne Chesapeake che ha tagliato il dividendo.
Potrebbe essere un segnale di difficoltà per altri operatori più piccoli dato
che il prezzo del petrolio ha continuato a scendere anche con l’inizio del
2016. Il prezzo basso del petrolio è già costato ai produttori il primo posto
in classifica negli Stati Uniti. Il settore farmaceutico e biotecnologie ha
superato i produttori di gas e petrolio come il principale distributore di
dividendi: le distribuzioni sono salite a quota 33,1 miliardi di dollari, un
aumento annuo del 13%, sostenuto dal primo anno di dividendi di Gilead e
il fortissimo aumento di Amgen. Le distribuzioni nel settore aumenteranno
ancora nel 2016.
L’indice HGDI negli Stati Uniti ha chiuso il 2015 a quota 200,0,
praticamente il doppio dal 2009.
Spagna
Svezia
Italia
Paesi Bassi
Danimarca
Belgio
Norvegia
Finlandia
Israele
Irlanda
Portogallo
Lussemburgo
I dividendi (complessivi) in Europa sono scesi del 12,2% a 204,5 miliardi di
dollari a causa dei profondi effetti del cambio che hanno sottratto alle
distribuzioni 41,7 miliardi di dollari. L’impatto è stato rilevante perché l’euro è
sceso del 24% in un anno rispetto al dollaro nel secondo trimestre, quando
vengono distribuiti due terzi dei dividendi europei. Le società al di fuori
dell’Eurozona non sono sfuggite a questo fenomeno poiché le altre valute
europee sono scese in linea con l’euro. Le oscillazioni valutarie hanno fatto
scendere il tasso di crescita in Europa di 18 punti percentuali nel 2015,
mascherando una crescita dei dividendi sottostanti incoraggiante del 7,7%,
considerando anche altri fattori. L’indice HGDI europeo è sceso a 109,6, il
minimo dalla fine del 2013.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
8
15
Q4
Regioni e paesi (continua)
La Francia ha distribuito più dividendi in Europa e le imprese francesi hanno
erogato 47,0 miliardi di dollari nel 2015, in calo del 15,8% rispetto all’anno
precedente. La crescita sottostante dello 0,6% è stata lenta rispetto ai paesi
vicini, ma solo leggermente distorta dal cambiamento nel calendario di
distribuzione di Total che non abbiamo preso in considerazione nel dato
annuale. Orange è tra le performance più deboli in Francia, con un taglio del
dividendo del 14% in euro, una cifra che praticamente raddoppia in dollari a
quasi 700 milioni di dollari. Tra le principali società in Francia, Axa e Societè
Generale hanno riportato grossi incrementi, pressoché sufficienti a
compensare il brusco calo della valuta.
HGDI – Europa (Regno Unito escluso)
180
Europa (Regno Unito escluso)
Globale
160
140
120
I dividendi in Germania sono scesi del 13,3% a 34,2 miliardi di dollari, ma i
dividendi sottostanti sono saliti del 9,3%. Allianz è al primo posto in
Germania nella distribuzione di dividendi, con un aumento del 29% in euro,
che equivale a un aumento del 5% in dollari. L’aumento del 10% da parte di
Siemens (il primo dal 2012) non è stato sufficiente a compensare
l’indebolimento dell’euro, comunque è la seconda azienda in Germania per
distribuzione di dividendi. Nel settore automobilistico, BMW ha incrementato
il rapporto di distribuzione in euro al 12%, mentre Volkswagen (all’ottavo
posto in Germania) ha distribuito il 20% in più in euro. Lo scandalo sulle
emissioni diesel lascia presagire un brusco taglio del dividendo nel 2016.
I dividendi in Spagna sono scesi molto, -27% su base annua per il dato
complessivo, a quota 23,1 miliardi di dollari. Anche la crescita sottostante è
poco brillante, non c’è stato alcun incremento rispetto all’anno scorso.
Particolarmente degno di nota il profondo taglio del dividendo per 1,5
miliardi di dollari di Banco Santander, una flessione di circa il 70%. La banca
ha annunciato che non distribuirà più azioni in cambio del dividendo, anche
se il nuovo livello dei dividendi è più basso, si tratta di un’erogazione di
liquidità agli investitori. Repsol ha ridotto molto il dividendo per gli azionisti
ma aveva distribuito un dividendo straordinario consistente nel 2014. In Italia,
Eni Spa ha tagliato molto il dividendo a fronte del calo del prezzo del petrolio
che ha inciso sul totale annuale, ma molte società hanno comunque
aumentato le distribuzioni. Tra queste Snam e Intesa. I dividendi (complessivi)
in Italia sono scesi del 14,8%, ma la crescita sottostante è dell’8,8%.
Tuttavia il paese più brillante sono stati i Paesi Bassi, dove i dividendi sono
saliti del 20,4% complessivamente a 9,6 miliardi di dollari, con una crescita
del sottostante ancora più robusta del 42,1%. ING e KPN sono tornate a
distribuire dividendi e rappresentano buona parte della crescita, ma anche
Heineken e Randstad hanno incrementato il rapporto di distribuzione,
persino in dollari.
Per un soffio la Svizzera non è il secondo paese in Europa per la
distribuzione di dividendi. Le società svizzere hanno pagato agli investitori
34,0 miliardi di dollari, un aumento complessivo dell’1,9% che equivale a una
crescita sottostante del 7,9%. L’effetto del cambio è stato più contenuto per
il franco svizzero rispetto all’euro, oltre alla forza effettiva delle singole
società. Si è distinta UBS, anche in dollari ha triplicato le distribuzioni a 3,0
miliardi di dollari, di cui un terzo è un dividendo straordinario. Diverse società
svizzere hanno aumentato le distribuzioni, tra cui Roche e Novartis.
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Q4
Regno Unito
La performance del Regno Unito risulta inferiore rispetto ad altri mercati
sviluppati. I dividendi sono scesi del 21,7% in termini complessivi a 107,1
miliardi di dollari, la brusca flessione dipende principalmente da un
dividendo straordinario record distribuito da Vodafone nel 2014. La
debolezza della sterlina rispetto al dollaro ha sottratto altri quattro punti
percentuali e le variazioni dell’indice hanno avuto un impatto limitato. La
crescita sottostante del 3,7% è stata comunque contenuta rispetto alla
maggior parte degli altri paesi sviluppati e riflette la crescita scarsa o nulla
delle principali società quotate nel paese. Shell e Glaxo hanno mantenuto il
dividendo invariato, mentre HSBC e BP lo hanno aumentato
rispettivamente dell’1,7% e del 2,5%. Queste società sono tra le prime 25
al mondo per la distribuzione di dividendi e prevalgono nel Regno Unito,
pertanto la performance sotto tono ha avuto un forte impatto. Ci sono stati
altri tagli ai dividendi di alto profilo, in particolare nel settore dei
supermercati britannici.
Le prospettive per il Regno Unito nel 2016 restano difficili, poiché molti dei
colossi minerari multinazionali che hanno sede nel paese hanno già
cancellato le distribuzioni. Anche Standard Chartered, che ha risentito delle
difficili condizioni degli scambi nei mercati emergenti, ridurrà il dividendo.
Nonostante i tagli siano profondi, sono concentrati tra poche società.
Questo ridurrà la portata complessiva delle distribuzioni nel paese ma
maschera l’impatto positivo della rapida crescita dell’economia locale sulla
capacità delle società di medie dimensioni di incrementare molto i
dividendi. Sfortunatamente queste società sono troppo piccole per avere
un effetto profondo sul totale distribuito o per entrare tra le top 1200
dell’indice HGDI.
La tassazione dei dividendi nel Regno Unito probabilmente cambierà da
aprile 2016. Rivedremo l’indice a tempo debito e riformuleremo i dati storici
sui rendimenti britannici a fini di continuità.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
9
Regioni e paesi (continua)
HGDI – Regno Unito
Mercati Emergenti
200
Mercati Emergenti 2015
Regno Unito
Globale
180
Cina
160
Russia
India
Brasile
140
Sud Africa
Messico
Malesia
120
Tailandia
Colombia
100
Indonesia
Turchia
Cile
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Q4
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Q4
Polonia
Filippine
Repubblica ceca
Perù
Giappone
Il 2015 è stato un ottimo anno per i dividendi in Giappone. La crescita
complessiva si posiziona al secondo posto per rapidità nei paesi sviluppati,
battuta solo dagli Stati Uniti, con un aumento dei dividendi del 5,2% a 51,9
miliardi di dollari. La svalutazione dello yen ha inciso molto sulla crescita,
sottraendo 14 punti percentuali, ma la crescita sottostante è di fatto del
19,2%, per cui il Giappone si posiziona al primo posto tra le principali
economie per crescita dei dividendi. Le società giapponesi hanno risposto
alle pressioni di governo e investitori incrementando il rapporto di
distribuzione, togliendo liquidità dai bilanci aziendali per restituirla agli
azionisti. Toyota Motor è un buon esempio in questo senso. È la società
che distribuisce più dividendi in Giappone, ha restituito agli investitori 6,2
miliardi di dollari nel 2015, con un incremento del dividendo in yen del 29%
su base annua. Questo schema è applicabile a diverse società e settori.
L’anno si è chiuso comunque su una nota positiva, i dividendi nel quarto
trimestre sono saliti del 16,3%, ovvero del 40,8% per il sottostante: la
colombiana Ecopetrol ha distribuito dividendi per 1,7 miliardi (per quanto
inferiori su base annua rispetto al 2014). I colossi russi delle materie prime
Norilsk Nickel e Lukoil insieme hanno erogato 1,5 miliardi di dollari
nonostante il prezzo basso di petrolio e metalli che ha gravato sugli utili. Se
da una parte questi dividendi migliorano la performance dei mercati
emergenti, è difficile prevedere quando saranno erogati. Le imprese russe
non hanno un calendario chiaro per la distribuzione di dividendi ed
Ecopetrol, come molte società a proprietà statale nei mercati emergenti,
deve prima placare l’appetito di liquidità del governo.
HGDI – Giappone
180
Giappone
Globale
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09
Q4
10
Q4
Il brusco rallentamento dell’economia in Cina e il calo dei prezzi delle
materie prime, in concomitanza con il riallineamento della politica
monetaria negli Stati Uniti, hanno gravato sui mercati emergenti. I mercati
azionari, la crescita economica e le valute sono tutti al ribasso. I dividendi
ne hanno risentito, ma meno del previsto. I dividendi sono scesi dell’8,3%
in termini complessivi a quota 106,8 miliardi di dollari, anche se
considerando la svalutazione della valuta e altri fattori la crescita
sottostante è stata robusta al 12,7%. La crescita rapida in valuta locale nei
mercati emergenti è meno interessante per gli investitori globali rispetto a
quella dei mercati sviluppati, comunque con l’aumento dell’inflazione e i
timori strutturali per le rispettive economie appare più probabile una
svalutazione del cambio nel più lungo termine.
11
Q4
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Q4
13
Q4
14
Q4
15
Q4
È un errore considerare i mercati emergenti come un blocco omogeneo
poiché ogni paese affronta circostanze molto diverse. La Cina rappresenta
la percentuale più vasta dei dividendi nei mercati emergenti. Come previsto
all’inizio del 2015, i dividendi sono scesi per la prima volta, con una
flessione dell’1,5% in termini complessivi a 27,9 miliardi di dollari, mentre i
dividendi sottostanti sono saliti leggermente. Le grandi banche cinesi
rappresentano circa il 70% dei dividendi nel paese, nonostante le
condizioni difficili in cui versa il settore bancario, i dividendi sono scesi
dell’1% soltanto rispetto all’anno precedente. L’influsso del governo senza
dubbio contribuisce a mantenere alte le distribuzioni, nonostante le banche
abbiano bisogno di capitali. China Minsheng Bank, l’unica banca privata in
Cina, ha dovuto soccombere alle forze del mercato tagliando il dividendo.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
10
Regioni e paesi (continua)
I dividendi in Russia sono scesi del 20,8% (in termini complessivi) perché il
rublo è crollato, ma il sottostante è salito del 45%, in parte perché i grandi
esportatori di energia e metalli del paese incassa in valuta estera per cui
sono riusciti a incrementare le distribuzioni in rubli. I dividendi in Brasile
sono scesi del 39,8%, trainati da una brusca svalutazione del real, ma è
sceso anche il sottostante del 5,2% poiché le società hanno risentito della
profonda recessione nel paese. I dividendi del settore minerario e
petrolifero sono scesi molto. L’India ha superato il Brasile diventando il
terzo paese emergente per distribuzione dei dividendi.
I dividendi in Asia del Pacifico (Giappone escluso) hanno risentito degli
effetti della svalutazione del cambio, soprattutto in Australia che
rappresenta il 40% circa del totale. I dividendi sono scesi a 110,3 miliardi di
dollari nel 2015, con un calo del 5,0% rispetto all’anno precedente,
nonostante la crescita sottostante sia positiva per il 14,0%. La svalutazione
della moneta ha sottratto dieci punti percentuali alla crescita complessiva,
mentre il calo dei dividendi straordinari e altri fattori hanno contribuito per
altri 8 punti.
I dividendi in Australia sono scesi del 7,6% a 46,5 miliardi di dollari. Il calo
del dollaro australiano è il fattore determinante di questo andamento, le
distribuzioni sottostanti sono salite del 14,8% rispetto all’anno precedente.
Le banche hanno riportato ottimi risultati: Commonwealth Bank of
Australia e Westpac hanno incrementato il dividendo, persino in dollari. Il
settore bancario probabilmente registrerà un rallentamento della crescita
nel 2016 a causa delle norme più rigide per quanto riguarda la situazione
patrimoniale ma continuerà a fare la parte del leone nella distribuzione di
dividendi in Australia. Hanno resistito anche le società minerarie,
nonostante persistano i rischi per il 2016 (v. Prospettive).
HGDI – Mercati Emergenti
220
Mercati Emergenti
Globale
200
180
160
A Hong Kong i dividendi sono scesi del 14,6% a 34,5 miliardi,
principalmente per il calo dei dividendi straordinari. La crescita sottostante
è stata del 2,5% soltanto. China Mobile, al primo posto per la distribuzione
dei dividendi a Hong Kong, ha ridotto il rapporto di distribuzione a causa
del calo degli utili, mentre la compagnia petrolifera Cnooc, al secondo
posto, continua a distribuire il dividendo.
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Asia del Pacifico (Giappone escluso)
Asia del Pacifico (Giappone escluso) 2015
15
Q4
In Corea del Sud e Taiwan, la crescita dei dividendi è stata particolarmente
brillante, rispettivamente +20% e +30%, mentre il sottostante è cresciuto
ancora più velocemente. In questi paesi c’è la tendenza ad aumentare il
rapporto di distribuzione che fa salire moltissimo i dividendi. Taiwan
Semiconductor e Samsung Electronics, i principali erogatori di dividendi in
ciascun paese, sono l’esempio di questa tendenza.
HGDI – Asia del Pacifico (Giappone escluso)
200
Asia del Pacifico (Giappone escluso)
Globale
Australia
180
Hong Kong
Singapore
Corea del sud
160
Taiwan
140
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100
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Q4
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Q4
15
Q4
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
11
Industrie e settori
Dividendi globali 2015 – per industria
HGDI – per industria
300
Finanziari
Beni di consumo
Petrolio, gas ed energia
Beni voluttuari
Industriali
Tecnologia
Sanitario e farmaceutico
Telecomunicazioni
Materiali di base
Servizi di pubblica utilità
250
200
150
100
50
09
Q4
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Q4
11
Q4
Materiali di base
Beni di consumo
Beni voluttuari
Finanziari
Sanitario e farmaceutico
12
Q4
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Q4
14
Q4
15
Q4
Industriali
Petrolio, gas ed energia
Tecnologia
Telecomunicazioni
Servizi di pubblica utilità
Le società finanziarie rappresentano quasi il 25% dei dividendi globali
pertanto la loro performance è importante per gli investitori orientati
alla generazione di reddito. I dividendi di questo settore sono saliti del
5,2% su base annua, con un aumento di 12,5 miliardi di dollari su
scala globale, di gran lunga oltre la media globale del -2,2%. Le
banche, certamente il contributo più consistente, hanno incrementato
leggermente le distribuzioni: buona parte della crescita dipende dai
finanziari generici, soprattutto in Svizzera e Stati Uniti.
ridotto le distribuzioni: Ecopetrol, Gazprom e ENI Spa. Gli operatori
minori in genere hanno tagliato il dividendo. Il settore minerario
rappresenta meno del 3% delle distribuzioni globali e ha registrato un
calo dei dividendi del 6% soltanto su base annua, nonostante la
flessione prevista per il 2016 sarà più profonda. Alcune regioni sono
più esposte di altre, per esempio le società petrolifere e minerarie
rappresentano quasi un terzo dei dividendi britannici e un quarto dei
mercati emergenti.
I produttori di gas e petrolio rappresentano il 9% dei dividendi globali
nel 2015, al secondo posto come settore. Sono scesi del 20,0%
rispetto all’anno precedente. Le società ai primi dieci posti al mondo
rappresentano circa il 70% del totale globale, ma solo tre hanno
I dividendi nel settore tecnologico sono saliti molto, Taiwan in testa,
mentre anche i settori al consumo sono robusti, in particolare grazie al
risultato molto positivo negli Stati Uniti dove sono saliti del 27%.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
12
Principali erogatori di dividendi
Principali erogatori di dividendo al mondo
Classifica
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
1
BP plc
Royal Dutch Shell
Plc
Royal Dutch Shell
Plc
Royal Dutch Shell
Plc
Royal Dutch Shell
Plc
Vodafone Group plc
Royal Dutch Shell
Plc
2
Royal Dutch Shell
Plc
AT&T, Inc.
AT&T, Inc.
Vodafone Group plc
Exxon Mobil Corp.
Royal Dutch Shell
Plc
Exxon Mobil Corp.
3
AT&T, Inc.
Exxon Mobil Corp.
Telefonica
AT&T, Inc.
Apple Inc
China Construction
Bank Corp.
China Construction
Bank Corp.
4
Time Warner Cable
Inc
Telefonica
Exxon Mobil Corp.
Exxon Mobil Corp.
China Construction
Bank Corp.
Exxon Mobil Corp.
Apple Inc
5
Ecopetrol SA
Vodafone Group plc
Vodafone Group plc
HSBC Holdings plc
AT&T, Inc.
Apple Inc
HSBC Holdings plc
6
General Electric Co. China Mobile
Limited
China Mobile
Limited
China Construction
Bank Corp.
HSBC Holdings plc
HSBC Holdings plc
Kraft Foods Group,
Inc
7
Exxon Mobil Corp.
Total S.A.
China Construction
Bank Corp.
China Mobile
Limited
China Mobile
Limited
AT&T, Inc.
Microsoft
Corporation
8
Total S.A.
China Construction
Bank Corp.
HSBC Holdings plc
Commonwealth
Bank of Australia
Vodafone Group plc
Microsoft
Corporation
AT&T, Inc.
9
China Mobile
Limited
Banco Santander
S.A.
Total S.A.
Banco Santander
S.A.
Banco Santander
S.A.
Banco Santander
S.A.
General Electric Co.
10
Banco Santander
S.A.
HSBC Holdings plc
Commonwealth
Bank of Australia
Westpac Banking
Corp
Westpac Banking
Corp
General Electric Co. Verizon
Communications Inc
Subtotale
in miliardi
di dollari
89.6
79.7
87.3
997.3
98.9
128.0
109.2
% del
totale
12.3%
10.2%
9.2%
97.3%
9.3%
10.9%
9.5%
11
HSBC Holdings plc
BP plc
Banco Santander
S.A.
General Electric Co. Microsoft
Corporation
China Mobile
Limited
BP plc
12
Telefonica
Johnson & Johnson
Nestle SA
Total S.A.
Commonwealth
Bank of Australia
Verizon
Johnson & Johnson
Communications Inc
13
GDF Suez
Pfizer Inc.
Westpac Banking
Corp
Gazprom
General Electric Co. Chevron Corp.
Chevron Corp.
14
Eni Spa
GlaxoSmithKline plc Pfizer Inc.
Nestle SA
BP plc
BP plc
China Mobile
Limited
15
Pfizer Inc.
Chevron Corp.
GlaxoSmithKline plc BP plc
Chevron Corp.
Nestle SA
Wells Fargo & Co.
16
Chevron Corp.
Commonwealth
Bank of Australia
Novartis AG
Microsoft
Corporation
Total S.A.
Johnson & Johnson
Nestle SA
17
Johnson & Johnson
Westpac Banking
Corp
Chevron Corp.
Chevron Corp.
Johnson & Johnson
Total S.A.
Novartis AG
18
Verizon
Nestle SA
Communications Inc
General Electric Co. Ecopetrol SA
Nestle SA
Novartis AG
Procter & Gamble
Co.
19
Orange
Johnson & Johnson
Novartis AG
Pfizer Inc.
Wells Fargo & Co.
Commonwealth
Bank of Australia
20
GlaxoSmithKline plc Novartis AG
BP plc
GlaxoSmithKline plc Novartis AG
Procter & Gamble
Co.
Pfizer Inc.
Subtotale
in miliardi
di dollari
58.8
56.2
64.6
70.4
74.6
77.1
75.4
Totale in
miliardi di
dollari
148.4
135.9
151.9
1,067.7
173.5
205.1
184.6
% del
totale
20.3%
17.5%
16.0%
104.2%
16.4%
17.4%
16.0%
Procter & Gamble
Co.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
13
Conclusioni e prospettive
Il 2015 è stato un anno molto più brillante
rispetto a quello che suggeriscono i dati
complessivi, con una crescita rapida dei
dividendi sottostanti nei paesi sviluppati, ad
eccezione del Regno Unito. Se non fosse
stato per la straordinaria rivalutazione del
dollaro americano, avremmo festeggiato un
anno record. Sembra contradditorio,
considerate le pressioni sulla crescita
economica globale, la crisi in Europa, il prezzo
delle materie prime in caduta libera e la
turbolenza nei mercati emergenti. Ma i
principali mercati come gli Stati Uniti stanno
andando molto bene, l’Europa è in ripresa e
molti settori beneficiano delle tendenze globali
come il calo del prezzo del petrolio, che invece
gravano su altri. Inoltre i dividendi seguono gli
utili e sono molto meno volatili. La maggior
parte delle società opta per una politica dei
dividendi progressiva: i manager cercano di
incrementare gradualmente le distribuzioni
ogni anno e le riducono solo in caso di uno
scenario negativo prolungato.
Nel 2016 qualche società taglierà il dividendo.
In particolare il settore petrolifero e minerario
è vulnerabile in questo senso poiché gli utili
societari di questi settori scenderanno
bruscamente. Alcuni produttori di petrolio
hanno già tagliato i dividendi come Petrobras,
ENI Spa, Rosneft, mentre altri ci stanno
pensando. I più grandi produttori al mondo,
come Exxon e Shell, difficilmente ridurranno le
distribuzioni nel breve termine, anche se non
potranno resistere per sempre al calo del
prezzo del petrolio. Le multinazionali minerarie
stanno riducendo molto i dividendi erogati, e il
Regno Unito ne pagherà le conseguenze visto
che le principali società del settore sono
quotate nel paese. Le distribuzioni delle
società minerarie quotate nel Regno Unito
scenderanno di miliardi di dollari nel 2016.
Tuttavia l’impatto globale è inferiore alle
attese.
Il calo dei dividendi del settore minerario è la
ragione principale per cui ci aspettiamo che la
crescita dei dividendi nel Regno Unito sarà in
fondo alla classifica insieme ai mercati
emergenti nel 2016. La maggior parte delle
società britanniche sta registrando una buona
crescita dei dividendi che però viene offuscata
dalle grandi società che devono tagliarli.
Comunque siamo ancora ottimisti per il Nord
America, l’Europa e il Giappone. L’Asia del
Pacifico, Giappone escluso, probabilmente
crescerà lentamente ma in positivo.
Prevediamo una crescita dei dividendi
complessivi dell’1,6% a quota 1.170 miliardi di
dollari nel 2016, un aumento sottostante del
3,3%, inferiore di 10 miliardi di dollari rispetto
alle ultime stime, in parte per il profondo taglio
dei dividendi annunciato nel settore minerario.
Prevediamo una crescita dei
dividendi complessivi dell’1,6%
a quota 1.170 miliardi di dollari
nel 2016, un aumento
sottostante del 3,3%.”
14
Metodologia
Ogni anno Henderson analizza i dividendi
distribuiti dalle prime 1200 società per
capitalizzazione di mercato (al 31/12 prima
dell’inizio di ogni anno). I dividendi sono
inseriti nel modello il giorno in cui vengono
pagati. I dividendi sono calcolati al lordo,
utilizzando il numero di azioni nel giorno di
pagamento (si tratta di un’approssimazione
poiché le società in pratica fissano il tasso di
cambio un po’ prima del giorno di
pagamento), e convertiti in dollari al tasso di
cambio in vigore. Quando viene offerto uno
scrip dividend, si presuppone che gli
investitori optino per ricevere il 100% come
liquidità. Questo sovrastima leggermente la
liquidità distribuita ma riteniamo che sia
l’approccio più proattivo per gestire gli scrip
dividend*. Nella maggior parte dei mercati
questo approccio non produce differenze
sostanziali, anche se in alcuni, in particolare
nei mercati europei, l’effetto è maggiore.
Questo vale in particolare per la Spagna.
Il modello non prende in considerazione il
flottante* poiché ha l’obiettivo di identificare
la capacità di pagare i dividendi delle
principali società quotate al mondo,
indipendentemente dall’azionariato.
con i dividendi delle società ad alta
capitalizzazione in un periodo di cinque anni
(fonte: dati sul rendimento pubblicati). Questo
significa che la stima avviene a una
percentuale fissa del 12,7% dei dividendi
globali complessivi dei primi 1200 titoli,
pertanto nel nostro modello crescono allo
stesso ritmo. Non è pertanto necessario fare
ipotesi non supportate dai dati in merito al
tasso di crescita dei dividendi di queste
società minori. Tutti i dati grezzi sono forniti
da Exchange Data International e analizzati
da Henderson Global Investors.
Abbiamo stimato i dividendi per le azioni che
non sono tra le prime 1200 utilizzando il
valore medio delle distribuzioni, confrontato
Glossario
Crescita complessiva – La variazione dei
dividendi lordi complessivi.
Crescita dei dividendi sottostanti – La
crescita dei dividendi complessivi rettificati
per i dividendi straordinari, la variazione della
valuta, gli effetti temporali e le variazioni
dell’indice.
Dividendi complessivi – La somma di tutti i
dividendi ricevuti.
Dividendi sottostanti – I dividendi
complessivi rettificati per i dividendi
straordinari, la variazione della valuta, gli
effetti temporali e le variazioni dell’indice.
Dividendi straordinari – In genere si
riferiscono a distribuzioni una tantum erogate
dalle società agli azionisti che vengono
dichiarate separatamente dal ciclo di
dividendi regolare.
Flottante – Un metodo che calcola la
capitalizzazione di mercato delle società
sottostanti di un indice.
Punti percentuali – Un punto percentuale
equivale a 1/100.
Rendimento da dividendi azionari
– Indicatore finanziario che evidenzia le
distribuzioni di una società sotto forma di
dividendi ogni anno rispetto alla quotazione
del titolo.
Rendimento dei titoli di Stato – Il tasso di
rendimento dei titoli di Stato.
Scrip dividend – L’emissione di azioni
aggiuntive agli investitori in percentuale delle
azioni già in loro possesso.
Volatilità – Misura il ritmo e la portata delle
oscillazioni con cui il prezzo di un titolo o
indice di mercato sale e scende. Se le
oscillazioni del prezzo sono ampie, la volatilità
è alta. Se le oscillazioni di prezzo sono più
lente e di minore portata, la volatilità è più
bassa. Viene utilizzata per misurare il rischio.
* Si rimanda al glossario dei servizi illustrati in precedenza.
1515
Allegati
Allegato 1: Variazioni dell’indice nel 2015
L’indice HGDI esamina nel dettaglio i
dividendi corrisposti dalle prime 1.200
società al mondo, misurato in base al valore
di Borsa alla fine di ogni anno. Queste
società rappresentano circa il 90% della
capitalizzazione di mercato globale e una
percentuale analoga dei dividendi. A
completare il quadro, formuliamo delle ipotesi
sui dividendi del restante 10 per cento. Ogni
anno ribasiamo l’indice per comprendere le
società che sono entrate tra le prime 1.200 al
mondo ed escludere quelle che hanno perso
posti in classifica. A livello globale, questo
cambiamento produce una minima differenza
nel corso dell’anno, ma a livello regionale e in
particolare a livello del paese le variazioni
sono più evidenti. Rettifichiamo questo
fattore quando facciamo riferimento ai tassi
di crescita sottostante.
Per il 2015, sono cambiati 132 titoli nella
classifica dei 1.200 ma rappresentano solo
mezzo punto percentuale della
capitalizzazione di mercato totale di questo
elenco e una percentuale analoga dei
dividendi. Gli ingressi più numerosi
riguardano gli Stati Uniti. La forza del dollaro,
che ha fatto scendere parecchio il valore di
molti titoli non statunitensi, e il risultato molto
positivo nel 2014 per il mercato americano,
implicano che molte altre regioni al mondo
vantano un numero inferiore di titoli nel
nostro indice rispetto all’anno precedente. I
mercati emergenti sono un’eccezione. Hanno
infatti recuperato parte del terreno perduto
con nuovi ingressi dall’India e dalla Cina.
Stiamo compilando il nuovo elenco per il
2016 di cui vi renderemo conto ad aprile.
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
16
Allegati (continua)
Allegato 2
Dividendi annuali per paese in miliardi di dollari
Regione
Paese in miliardi
di dollari
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Mercati Emergenti
Brasile
$10.9
$17.6
$22.5
$18.1
$16.3
$16.8
$10.1
Europa (Regno Unito
escluso)
Cile
$1.5
$1.9
$3.5
$3.0
$2.2
$2.7
$2.4
Cina
$9.9
$15.2
$18.1
$20.6
$26.5
$28.4
$28.0
$4.0
Colombia
$9.1
$2.2
$3.5
$7.0
$5.9
$5.7
Repubblica ceca
$2.3
$2.4
$2.2
$1.2
$1.5
$1.0
$0.9
Egitto
$0.9
$0.4
$0.4
$0.0
$0.0
$0.0
$0.0
Ungheria
$0.0
$0.0
$0.0
$0.2
$0.2
$0.0
$0.0
India
$5.6
$10.4
$8.6
$9.9
$11.4
$11.3
$10.2
Indonesia
$1.6
$2.7
$4.2
$4.3
$4.6
$3.4
$3.6
Malesia
$2.2
$3.8
$5.4
$7.2
$7.7
$7.0
$5.5
Messico
$2.4
$2.5
$3.7
$3.6
$9.0
$3.8
$5.6
Marocco
$1.4
$1.1
$1.4
$1.1
$0.8
$0.0
$0.0
Perù
$0.1
$0.1
$0.3
$0.4
$0.3
$0.2
$0.2
Filippine
$0.8
$0.9
$1.0
$0.9
$1.2
$1.2
$1.5
Polonia
$0.5
$2.5
$3.7
$3.1
$2.3
$1.8
$1.8
$14.5
Russia
$2.6
$5.0
$9.6
$17.3
$21.1
$18.3
Sud Africa
$5.5
$6.3
$10.7
$11.2
$9.9
$8.5
$7.7
Tailandia
$1.4
$3.7
$3.8
$4.7
$5.9
$5.0
$4.7
Turchia
$2.2
$3.4
$4.3
$2.1
$3.3
$1.3
$3.1
Austria
$1.9
$1.5
$1.1
$0.6
$1.1
$0.7
$0.0
Belgio
$3.5
$3.5
$4.5
$4.8
$7.5
$8.1
$9.0
Danimarca
$1.2
$1.1
$2.0
$2.2
$2.8
$3.9
$9.5
Finlandia
$4.2
$4.3
$5.7
$3.9
$3.3
$5.4
$3.6
Francia
$51.2
$48.0
$62.1
$47.9
$52.1
$55.8
$47.0
Germania
$31.4
$25.8
$37.3
$35.0
$36.4
$39.4
$34.2
Grecia
$1.5
$0.8
$0.0
$0.0
$0.0
$0.0
$0.0
Irlanda
$0.6
$1.2
$0.6
$1.2
$0.5
$0.7
$1.2
Israele
$1.6
$2.8
$4.6
$2.0
$1.8
$2.1
$1.5
$16.6
$15.7
$17.1
$12.3
$12.4
$13.0
$11.1
Lussemburgo
$0.5
$1.1
$0.8
$0.8
$0.6
$0.6
$0.4
Paesi Bassi
$6.8
$7.2
$8.6
$8.0
$7.3
$7.9
$9.6
Norvegia
$4.2
$5.7
$9.4
$8.5
$8.7
$11.5
$5.8
Portogallo
$1.8
$3.2
$2.7
$1.7
$1.2
$1.4
$0.6
$34.1
$25.8
$26.0
$24.7
$25.1
$31.6
$23.1
$7.2
$8.6
$15.6
$14.3
$15.9
$17.4
$14.0
Svizzera
$18.2
$21.3
$24.9
$28.6
$27.8
$33.3
$34.0
Giappone
Giappone
$36.1
$40.4
$49.5
$51.3
$46.4
$49.3
$51.9
Nord America
Canada
$24.3
$27.2
$33.8
$37.1
$38.6
$37.5
$35.0
Stati Uniti
$202.7
$198.1
$230.9
$300.8
$303.5
$355.4
$405.4
Australia
$30.0
$40.6
$48.6
$51.7
$55.2
$50.4
$46.5
Hong Kong
$20.0
$23.7
$26.8
$29.4
$33.1
$40.3
$34.5
Singapore
$4.9
$6.0
$9.9
$7.1
$8.0
$8.2
$7.6
Corea del sud
$0.3
$5.7
$6.7
$6.4
$6.7
$6.6
$7.9
Taiwan
$7.7
$11.7
$15.5
$11.4
$9.3
$10.6
$13.7
$74.1
$77.1
$88.4
$101.9
$103.1
$136.7
$107.1
$647
$690
$840
$910
$939
$1,044
$1,021
Italia
Spagna
Svezia
Asia del Pacifico
(Giappone escluso)
Regno Unito
Totale
Tranne top 1200
TOTALE
Regno Unito
$82
$88
$107
$115
$119
$133
$130
$730
$778
$947
$1,025
$1,058
$1,177
$1,151
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
17
Allegati (continua)
Dividendi annuali per industria in miliardi di dollari
Industria in miliardi di dollari
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Materiali di base
$33.3
$39.4
$64.6
$62.2
$59.1
$57.3
$53.7
Beni di consumo
$67.1
$78.1
$92.5
$102.6
$106.2
$115.7
$123.9
Beni voluttuari
$42.0
$37.5
$51.2
$66.4
$67.0
$84.2
$91.6
$128.6
$154.7
$189.8
$203.2
$230.8
$241.1
$253.6
Sanitario e farmaceutico
$50.8
$55.0
$66.3
$74.7
$71.2
$79.5
$82.2
Industriali
$58.6
$54.6
$73.9
$77.5
$76.3
$90.6
$91.4
Petrolio, gas ed energia
$98.4
$90.5
$102.7
$118.7
$126.8
$134.3
$113.0
Tecnologia
$30.5
$39.1
$43.6
$55.9
$63.1
$77.1
$84.0
Telecomunicazioni
$77.3
$86.7
$100.8
$95.0
$84.3
$112.3
$80.9
Finanziari
Servizi di pubblica utilità
TOTALE
Tranne top 1200
$60.8
$54.8
$54.6
$53.5
$53.9
$52.1
$46.8
$647.5
$690.4
$840.0
$909.6
$938.8
$1,044.3
$1,020.9
$82
$88
$107
$115
$119
$133
$130
$730
$778
$947
$1,025
$1,058
$1,177
$1,151
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
$1.6
$2.0
$1.9
$1.7
$1.7
$2.1
$2.1
Prodotti chimici
$13.5
$14.6
$22.7
$23.6
$22.5
$24.1
$22.4
Metalli e minerario
$17.6
$22.0
$38.3
$35.7
$33.7
$30.0
$28.1
Carta e imballaggi
$0.6
$0.7
$1.7
$1.1
$1.1
$1.1
$1.2
Bevande
$12.6
$15.3
$18.0
$19.5
$24.4
$27.1
$28.4
Alimentari
$13.4
$15.0
$17.8
$20.3
$22.0
$23.6
$32.6
Alimentari e farmacie al dettaglio
$15.8
$18.1
$22.3
$26.9
$22.8
$25.2
$23.3
Prodotti per la casa e la cura personale
$11.7
$13.1
$15.2
$15.8
$16.0
$16.7
$16.5
Tabacco
$13.6
$16.5
$19.2
$20.0
$21.0
$23.1
$23.0
$12.2
TOTALE
Dividendi annuali per settore in miliardi di dollari
Industria
Settore in miliardi di dollari
Materiali di base
Materiali da costruzione
Beni di consumo
Beni voluttuari
Beni di consumo durevoli e abbigliamento
$4.4
$5.0
$5.8
$6.7
$7.2
$10.5
Grande distribuzione
$8.6
$9.9
$13.3
$14.7
$14.2
$16.3
$17.9
Tempo libero
$5.3
$6.3
$7.8
$13.1
$13.1
$16.7
$15.1
$16.3
Mezzi di comunicazione
Finanziari
$17.8
$8.7
$9.7
$13.2
$10.8
$13.9
Altri servizi al consumo
$0.3
$0.2
$0.0
$0.0
$0.0
$0.0
$0.3
Veicoli e componenti
$5.7
$7.3
$14.6
$18.6
$21.8
$26.7
$29.8
$82.7
$96.6
$123.0
$129.6
$152.1
$152.0
$154.9
$9.6
$13.4
$15.4
$17.2
$18.1
$23.0
$27.2
Assicurazione
$24.4
$28.9
$31.6
$34.8
$32.9
$41.1
$42.2
Immobiliare
$12.0
$15.8
$19.8
$21.6
$27.6
$25.0
$29.3
$4.4
$4.7
$6.1
$10.1
$7.9
$10.6
$11.8
$46.5
$50.3
$60.2
$64.6
$63.3
$69.0
$70.3
Aerospaziale e difesa
$8.9
$9.0
$9.6
$10.7
$11.8
$14.1
$14.9
Costruzione, ingegneria e materiali
$9.1
$9.1
$12.7
$13.2
$10.8
$12.2
$10.7
Apparecchi elettrici
$4.9
$4.8
$6.4
$6.5
$6.9
$7.2
$6.8
Industriali - generale
$22.5
$18.6
$27.8
$29.5
$29.7
$35.5
$30.6
Banche
Finanziari - generale
Sanitario e farmaceutico Sanitario - impianti e servizi
Farmaceutico e biotecnologie
Industriali
Petrolio, gas ed energia
Tecnologia
Telecomunicazioni
Servizi di supporto
$3.3
$2.7
$3.7
$3.6
$4.2
$4.8
$5.0
Trasporti
$9.9
$10.3
$13.8
$14.1
$12.9
$16.9
$23.3
Energia - petrolio escluso
$0.5
$0.7
$1.9
$3.0
$2.5
$3.5
$2.5
Gas e petrolio - impianti e distribuzione
$5.0
$5.4
$6.4
$7.2
$10.5
$11.4
$15.0
Gas e petrolio - produttori
$92.8
$84.4
$94.4
$108.5
$113.8
$119.5
$95.5
Hardware IT ed elettronica
$9.3
$12.0
$15.1
$21.2
$27.0
$31.4
$35.9
Semiconduttori e attrezzature
$7.2
$10.1
$10.4
$12.1
$12.9
$17.5
$16.0
Software e servizi
$14.1
$17.0
$18.1
$22.6
$23.3
$28.2
$32.0
Telecomunicazioni linea fissa
$56.5
$60.1
$68.2
$57.5
$49.8
$54.7
$51.7
Telecomunicazioni mobili
$20.8
$26.7
$32.5
$37.5
$34.5
$57.6
$29.2
Servizi di pubblica utilità Servizi di pubblica utilità
TOTALE
Tranne top 1200
TOTALE
$60.8
$54.8
$54.6
$53.5
$53.9
$52.1
$46.8
$647.5
$690.4
$840.0
$909.6
$938.8
$1,044.3
$1,020.9
$82
$88
$107
$115
$119
$133
$130
$730
$778
$947
$1,025
$1,058
$1,177
$1,151
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
18
Allegati (continua)
HGDI – per regione
Regione
09Q4
10Q4
11Q4
12Q4
13Q4
14Q4
Mercati Emergenti
100
135.3
176.0
191.2
214.4
191.8
15Q4
175.9
Europa (Regno Unito escluso)
100
95.3
119.4
105.2
109.7
124.8
109.6
Giappone
100
112.0
137.0
142.3
128.5
136.6
143.7
Nord America
100
99.3
116.6
148.9
150.7
173.1
194.0
Asia del Pacifico
(Giappone escluso)
100
139.2
171.0
168.5
178.5
184.4
175.2
Regno Unito
100
104.0
119.3
137.5
139.1
184.5
144.5
TOTALE
100
106.6
129.7
140.5
145.0
161.3
157.7
HGDI – per industria
Industria
09Q4
10Q4
11Q4
12Q4
13Q4
14Q4
15Q4
Materiali di base
100
118.3
194.4
187.0
177.7
172.4
161.5
Beni di consumo
100
116.4
137.8
152.9
158.3
172.5
184.7
Beni voluttuari
100
89.2
121.8
157.9
159.5
200.3
218.0
Finanziari
100
120.3
147.6
158.0
179.4
187.5
197.2
Sanitario e farmaceutico
100
108.1
130.4
146.9
140.0
156.5
161.6
Industriali
100
93.2
126.1
132.2
130.3
154.7
155.9
Petrolio, gas ed energia
100
92.0
104.4
120.7
128.9
136.5
114.8
Tecnologia
100
128.0
142.7
183.1
206.8
252.5
274.9
Telecomunicazioni
100
112.2
130.3
122.9
109.1
145.3
104.7
Servizi di pubblica utilità
100
90.1
89.8
88.0
88.7
85.6
76.9
TOTALE
100
4° trimestre 2015 – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva
Regione
Paese
Effetti valutari
Dividendi
straordinari
Mercati Emergenti
Brasile
-30.3%
-24%
0%
-5%
3%
-56.0%
Cile
-16.5%
-10%
0%
-13%
0%
-40.1%
15.2%
0%
-41%
0%
9%
-16.3%
3446.9%
-1046%
0%
0%
0%
2401.3%
21.0%
Cina
Colombia
India
Indonesia
Malesia
Messico
Variazioni
temporali
30.3%
-8%
0%
-1%
0%
2.5%
-11%
0%
0%
0%
-8.7%
-13.8%
-18%
-1%
-2%
-1%
-34.8%
88.0%
-35%
7%
0%
0%
59.8%
486.6%
-121%
0%
-29%
0%
336.0%
44.1%
-34%
0%
31%
0%
41.5%
0.0%
0%
0%
0%
-100%
-100.0%
51.5%
-21%
0%
-5%
0%
25.2%
Danimarca
7.5%
-13%
0%
0%
0%
-5.3%
Francia
3.3%
-12%
-4%
1%
1%
-10.7%
Irlanda
9.1%
-15%
0%
0%
0%
-5.5%
Israele
-1.9%
0%
0%
0%
0%
-1.8%
Italia
8.4%
-11%
0%
-32%
0%
-35.3%
Lussemburgo
0.0%
0%
-100%
0%
0%
-100.0%
-14.6%
Russia
Sud Africa
Tailandia
Europa
(Regno Unito escluso)
Variazioni
dell’indice
Crescita dei
dividendi
complessivi
Crescita
sottostante
Belgio
Paesi Bassi
-3.3%
-11%
0%
0%
0%
Norvegia
43.1%
-31%
-26%
-26%
54%
14.2%
-21.8%
-10%
0%
0%
0%
-31.2%
Spagna
Giappone
Giappone
16.5%
-4%
0%
0%
-5%
8.0%
Nord America
Canada
9.7%
-16%
0%
-1%
0%
-8.0%
Stati Uniti
9.2%
0%
-2%
1%
0%
8.4%
Australia
-12.5%
Asia del Pacifico
(Giappone escluso)
Regno Unito
26.7%
-16%
-5%
-3%
-16%
Hong Kong
5.7%
0%
-4%
13%
17%
32.0%
Singapore
13.5%
-2%
0%
0%
-72%
-60.2%
2.4%
-3%
1%
-3%
5%
1.7%
Regno Unito
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
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Allegati (continua)
Tasso di crescita annuo 2015 – rettifiche del sottostante rispetto alla crescita complessiva
Crescita dei
dividendi
complessivi
Regione
Paese
Mercati Emergenti
Brasile
-5.2%
-24%
-7%
-4%
-39.8%
Cile
-7.5%
-9%
10%
-4%
-10.7%
Cina
1.6%
0%
-2%
-1%
-1.5%
10.4%
-27%
-12%
-1%
-29.4%
Colombia
Repubblica ceca
0.2%
-16%
0%
0%
-16.3%
India
-5.4%
-5%
0%
0%
-10.1%
Indonesia
-0.8%
-14%
3%
17%
6.0%
Malesia
0.3%
-15%
-1%
-6%
-21.1%
Messico
58.3%
-28%
19%
-2%
47.3%
Perù
15.1%
0%
0%
0%
15.1%
22.5%
Filippine
5.8%
-3%
-6%
25%
Polonia
15.3%
-18%
0%
0%
-2.5%
Russia
45.1%
-47%
-2%
-17%
-20.8%
Sud Africa
14.5%
-17%
0%
-7%
-9.9%
Tailandia
-5.4%
-5%
0%
3%
-7.1%
195.1%
-57%
0%
0%
137.7%
Turchia
Europa
(Regno Unito escluso)
Effetti valutari
Dividendi
straordinari
Variazioni
dell’indice
Crescita
sottostante
Belgio
41.0%
-23%
0%
-7%
10.9%
Danimarca
25.6%
-27%
141%
4%
143.5%
Finlandia
-33.6%
10.3%
-18%
-21%
-5%
Francia
0.6%
-18%
1%
0%
-15.8%
Germania
9.3%
-20%
0%
-2%
-13.3%
Irlanda
28.7%
-37%
81%
0%
73.3%
Israele
-0.7%
-6%
-24%
0%
-29.9%
Italia
8.8%
-19%
0%
-5%
-14.8%
21.7%
0%
-27%
-40%
-45.3%
Paesi Bassi
42.1%
-25%
2%
2%
20.4%
Norvegia
-11.1%
-14%
-1%
-24%
-49.9%
Portogallo
0.4%
-10%
0%
-43%
-52.5%
Spagna
0.0%
-15%
-12%
0%
-26.7%
Svezia
8.5%
-24%
-1%
-3%
-19.4%
Svizzera
6.3%
-9%
4%
-1%
0.5%
19.2%
-14%
0%
0%
5.2%
Lussemburgo
Giappone
Giappone
Nord America
Canada
10.1%
-14%
0%
-2%
-6.7%
Stati Uniti
10.2%
0%
3%
1%
14.1%
Australia
14.8%
-20%
-1%
-1%
-7.6%
2.5%
0%
-15%
-2%
-14.6%
Singapore
13.1%
-8%
-5%
-7%
-7.0%
Corea del sud
42.0%
-7%
0%
-15%
20.2%
Taiwan
37.1%
-8%
0%
1%
30.2%
3.7%
-4%
-19%
-2%
-21.7%
Asia del Pacifico
(Giappone escluso)
Hong Kong
Regno Unito
Regno Unito
Salvo laddove diversamente indicato la fonte di tutti i dati è Henderson Global Investors al 31 dicembre 2015. Nulla di quanto contenuto nel presente
documento va inteso o interpretato come una consulenza.
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FAQ
Domande frequenti
Cos’è l’Henderson Global Dividend Index?
L’indice Henderson Global Dividend (HGDI) è uno studio nel lungo
periodo sulle tendenze dei dividendi globali, il primo nel suo genere.
L’indice misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli
investitori del reddito derivante dal capitale investito. Analizza i
dividendi erogati trimestralmente dalle 1.200 società con la
capitalizzazione di mercato più elevata.
Quante società vengono analizzate?
Vengono analizzate nel dettaglio le 1.200 società con la
capitalizzazione di mercato più elevata che rappresentano il 90% dei
dividendi globali distribuiti. Le restanti 1.800 società rappresentano
solamente il 10%, pertanto in considerazione delle loro dimensioni,
l’effetto sui risultati è trascurabile.
Quali informazioni fornisce l’indice HGDI?
L’indice analizza le distribuzioni globali per regione, industria e settore.
Consente ai lettori una facile comparazione della performance in
termini di dividendo di paesi come gli Stati Uniti che rappresentano
un’ampia percentuale dei dividendi globali, e di paesi meno rilevanti
come i Paesi Bassi. L’obiettivo del rapporto è illustrare gli investimenti
orientati alla generazione di reddito.
Cosa rappresentano i grafici?
Tutti i grafici e le tabelle si basano sull’analisi delle prime 1.200
società. I grafici illustrano la performance in termini di dividendo, le
distribuzioni per regione e settore.
Qual è il fine di questa ricerca?
La caccia al rendimento è un tema di investimento rilevante per gli
investitori. In base al riscontro della clientela, Henderson ha intrapreso
uno studio a lungo termine sulle tendenze dei dividendi globali
lanciando l’indice Henderson Global Dividend.
Come vengono calcolati i dati?
I dividendi sono inseriti nel modello il giorno in cui vengono pagati.
Sono calcolati al lordo, utilizzando il numero di azioni nel giorno di
pagamento, convertito in dollari al tasso di cambio in vigore. Si
rimanda al capitolo sulla metodologia nel rapporto HGDI per ulteriori
dettagli.
Perché i dati sono espressi in dollari?
I dati nel rapporto sono confrontati con
l’anno precedente o con il trimestre
precedente?
Il rapporto ha cadenza trimestrale. Dato che si tratta di uno studio
globale sul reddito da dividendi, la pubblicazione dei dati su base
trimestrale consente una migliore visione sulla distribuzione dei
dividendi a livello regionale e settoriale per ogni trimestre. In ogni
edizione i dati sono confrontati con lo stesso trimestre dell’anno
precedente, per esempio il 1° trimestre 2015 con il 1° trimestre 2014.
Che differenza c’è tra crescita complessiva
e crescita sottostante?
Nel rapporto ci concentriamo sulla crescita complessiva che
corrisponde al rapporto tra le distribuzioni in dollari in un determinato
trimestre e le distribuzioni nello stesso periodo dell’anno precedente.
La crescita sottostante viene calcolata rettificando il dato complessivo
per le oscillazioni valutarie, i dividendi straordinari, le variazioni
temporali e le variazioni dell’indice.
È possibile investire nell’indice HGDI?
L’HGDI non è un indice investibile come l’S&P 500 o l’indice FTSE
100, ma misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli
investitori del reddito derivante dal capitale investito e utilizza il 2009
come anno di base (con un valore pari a 100).
L’indice HGDI è collegato ai comparti
Henderson?
L’indice non è collegato ad alcun comparto Henderson, tuttavia il
rapporto è supervisionato da Alex Crooke, Responsabile Global Equity
Income, affiancato da Ben Lofthouse e Andrew Jones, cogestori della
strategia Henderson Global Equity Income.
Perché gli investitori dovrebbero interessarsi
al reddito da dividendi globali?
Investire nelle società che non solo offrono dividendi ma li
incrementano nel tempo consente di ottenere una crescita del reddito
e un rendimento complessivo più alto rispetto alle società che non
distribuiscono dividendi. Investire su scala globale offre agli investitori
il vantaggio della diversificazione tra paesi e settori allo scopo di
ridurre il rischio per il reddito e il capitale.
Lo studio è in dollari poiché il dollaro Usa è la valuta di riserva globale,
utilizzato come indicatore standard per confrontare dati finanziari
internazionali.
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Important Information
Henderson Global Investors is the name under which Henderson Global Investors Limited (reg. no. 906355), Henderson Fund Management Limited (reg. no. 2607112), Henderson Investment Funds Limited
(reg. no. 2678531), Henderson Investment Management Limited (reg. no. 1795354), AlphaGen Capital Limited (reg. no. 962757), Henderson Equity Partners Limited (reg. no. 2606646), Gartmore Investment
Limited (reg. no. 1508030), (each incorporated and registered in England and Wales with registered office at 201 Bishopsgate, London EC2M 3AE) are authorised and regulated by the Financial Conduct
Authority to provide investment products and services. [Telephone calls may be recorded and monitored.] Ref: 34C
H020909/0116 IT