FORASASSI VALDARNO PALLE INATTIVE con
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FORASASSI VALDARNO PALLE INATTIVE con
AIAC AREZZO SEMINARI 2013 DISPOSIZIONE DIFENSIVA A ZONA NELLE SITUAZIONI DI PALLA INATTIVA GIUSEPPE FORASASSI ALLENATORE PROFESSIONISTA DI 2° CATEGORIA PREMESSA Siamo tutti concordi nell’affermare che, negli ultimi anni, il calcio ha subito un sostanziale cambiamento sotto molti aspetti; quello tecnico – tattico per esempio, con allenatori sempre più preparati ed attenti, quello atletico, con il gioco sempre più veloce e giocatori in grado di fornire grandi prestazioni ed infine anche sotto il profilo regolamentare, sempre più tendente a salvaguardare il possesso di palla e la propositività nel gioco. Questo ha portato come conseguenza logica ad un numero maggiore di contatti tra i giocatori e quindi ad una maggiore incidenza delle palle inattive sulle gare giocate. Ciò comporta inevitabilmente la continua ricerca di grande specializzazione sia nell’esecuzione individuale che nelle giocate tese a sorprendere gli avversari tramite blocchi, finte, esche etc.. Tantissimo lavoro viene svolto dagli allenatori per aumentare ulteriormente il numero di realizzazioni tramite gli sviluppi di una palla inattiva, ma altrettanto lavoro viene svolto per limitare tale incidenza? Io non ne sono particolarmente convinto e sicuramente anche questa fase è allenabile come tutte le altre. Possibili soluzioni difensive adottate Le possibili soluzioni difensive, attualmente credo che si possano suddividere sostanzialmente in: • difesa mista • difesa a zona totale Nella difesa mista, i giocatori sono equamente distribuiti tra la difesa delle zone più pericolose e la marcatura degli avversari stabiliti precedentemente. Nella difesa mista possiamo anche includere situazioni dove è prevalente la marcatura a uomo con qualche giocatore a difendere zone sensibili oppure soluzioni essenzialmente a zona con 2 / 3 atleti in marcatura a uomo su avversari particolarmente abili nel gioco aereo (Indiani) La difesa a zona totale prevede invece che ogni uomo difenda una zona precisa precedentemente stabilita attaccando la palla sempre in avanzamento e mai indietreggiando I PERCHE’ DI UNA SCELTA Credo che sia fondamentale avere delle ferme convinzioni su tutte le scelte adottate e devono essere basate, a parer mio, su logiche tecniche indiscutibili. A tal proposito i principi generali della tecnica calcistica possono aiutarci ad analizzare le varie situazioni. I PRINCIPI DI TECNICA APPLICATA NELLA FASE DI NON POSSESSO; • MARCAMENTO: a uomo o a zona • PRESA DI POSIZIONE: sempre tra avversario e porta • INTERCETTAMENTO: sempre in relazione alle traiettorie sia con avversari che senza • CONTRASTO: diretto nel portare via la palla all’avversario, indiretto nel metterlo in zona d’ombra • DIFESA DELLA PORTA: posizionamento adeguato in relazione a palla e porta. I PRINCIPI DELLA TATTICA NELLA FASE DI NON POSSESSO • AZIONE RITARDATRICE: temporeggiare per riorganizzarsi • EQUILIBRIO DIFENSIVO: garantire la giusta copertura, è più importante infatti coprire lo spazio che marcare l’uomo • CONCENTRAZIONE: chiudere ad imbuto verso la propria porta • SCAGLIONAMENTO: darsi copertura reciproca per togliere lo spazio agli avversari • CONTROLLO E LIMITAZIONE: continua valutazione sui rischi, sugli errori e sulle priorità (palla, porta, avversari, compagni) Tutto questo ci invita ad avere sempre una propria identità e quindi anche nelle situazioni di palla inattiva, senza dover dipendere dagli avversari e dai loro movimenti ma preoccupandosi essenzialmente della palla, la sua traiettoria e lo spazio che dovrà attraversare per entrare in porta. VANTAGGI E SVANTAGGI Vediamo ora quali possono essere i vantaggi se adottiamo la difesa a zona su palla inattiva: • Minor rischio di commettere scorrettezze punibili con il calcio di rigore • Difesa organizzata indipendentemente dal numero degli avversari • Limitata pericolosità dei blocchi avversari • Utilizzo pratico degli stessi concetti del gioco a zona anche nella difesa delle palle inattive • Maggiori possibilità di difendere efficacemente contro avversari più alti e più forti fisicamente tramite la corretta valutazione delle traiettorie Per quanto gli riguarda i possibili svantaggi che potremmo rilevare da tale atteggiamento tattico i più frequenti possono essere : • Necessaria concentrazione massimale di tutti i giocatori • Ripiegamento rapido di tutto l’organico • Allenamento specifico che richiede sicuramente tempo LE MIE ESPERIENZE PERSONALI Devo doverosamente premettere che in 23 anni da allenatore non sempre ho adottato la difesa a zona nelle situazioni di palla inattiva, questo è dovuto, a volte, alla mancanza di tempo in caso di subentro in situazioni difficili oppure per mancanza di convinzione da parte del gruppo che ha sperimentato soluzioni diverse (mista) con successo, o per le caratteristiche dei propri giocatori più bravi a marcare l’avversario che la zona. Una delle mie esperienze più gratificanti riguardante la difesa a zona totale nelle palle inattive risale all’anno agonistico 2007 /2008 con la Pianese, campionato di Eccellenza toscana girone B, dove dopo essere giunti terzi in campionato vincemmo i play-off e perdemmo la serie D contro il Casoli solo ai calci di rigore (ad oltranza). In quel campionato subimmo solo 14 reti ed una soltanto su palla inattiva (angoli, rimesse laterali e punizioni laterali) alla penultima giornata. Difendevamo a pieno organico e soltanto nel finale di partita per cercare il risultato lasciavamo 1 o 2 punte a metà campo cercando di ripartire velocemente PERCHE’ TUTTI A DIFENDERE La necessità di difendere a pieno organico, nasce dal fatto che col maggior numero possibile di giocatori, riusciamo certamente meglio a presidiare zone e ad intercettare traiettorie pericolose. Subendo una situazione di palla inattiva sempre potenzialmente pericolosa come angoli o calci di punizione credo che la priorità sia quella di non subire la rete , mentre penso che siano molto ridotte le possibilità di segnare un goal con un’eventuale ripartenza . Inoltre una quasi totale partecipazione della squadra avversaria all’azione offensiva può lasciare spazi invitanti per eventuali ripartenze in metà campo a volte insufficientemente presidiate. Tutto questo chiaramente a volte viene completamente stravolto in funzione del momento specifico e del risultato della gara. ZONE DI DIFESA Particolare importanza rivestono le zone da difendere e, soprattutto, gli uomini che ne saranno responsabili, scelti dall’allenatore in virtù delle loro doti atletiche fisiche tattiche e caratteriali. Esaminiamo ora le varie zone da difendere: Zona A: molto pericolosa perché viene sfruttata in particolar modo per eludere l’intervento del portiere. Il giocatore che la presidia deve essere molto bravo sull’anticipo sia di testa che di piede per non far entrare la palla veloce. Zona B: è la zona entro la quale agisce il portiere coadiuvato dalla protezione di 3 compagni di squadra, 2 situati in corrispondenza dei pali, con buone doti acrobatiche e possibilmente con il piede forte interno alla porta. Quello posizionato sul primo palo deve essere pronto ad uscire in caso di giocata bassa dalla bandierina e quindi forte nell’uno contro uno ed il terzo centralmente appena fuori l’area di porta deve essere il più forte della squadra di testa, pronto a proteggere l’uscita del portiere. Zona C: zona ampia oltre il secondo palo e pericolosa perché cercata spesso tramite spizzicate sul primo palo o cambi di fronte dopo giocate da schema. Deve essere occupata da un uomo con centimetri, chili e molto attento tatticamente. Zona D: come la zona A è molto soggetta a giocate di anticipo e per questo va difesa con grande attenzione e concentrazione; l’uomo preposto sarà anche il primo ad uscire in caso di scambio del battitore con un compagno quindi deve essere rapido nel valutare la situazione e bravo nel difendere uno contro uno. Zona E: cuore della difesa contraerea, ci vogliono giocatori dotati di altezza, forza, stacco, tempo e coraggio. Zona F: limite dell’area di rigore difesa da giocatori pronti ad intervenire in caso di respinta dei difensori o in caso di schema per tiro da fuori e pronti a ripartire in caso di uscita rapida in contrattacco. ANGOLO SINISTRO A RIENTRARE Esaminando, come prima palla inattiva da cui difenderci, il calcio d’angolo, sarà logicamente diverso il posizionamento della squadra dovendo fronteggiare una parabola a rientrare verso la porta (più schiacciati e più bassi (vedi fig. sotto) . In caso di giocata da schema o tentativo di scambio proposto dal battitore escono sempre in zona palla , l’uomo posto sul palo e quello posizionato sul limite dell’area di rigore più vicino alla battuta. È molto importante che tutti i difendenti vedano partire la parabola ed è importantissima anche la prontezza nell’attaccare la seconda palla (rinvio o spizzata) da parte dei giocatori più vicini. ANGOLO SINISTRO A USCIRE Esaminando invece il calcio d’angolo con parabola ad uscire, sarà logicamente diverso il posizionamento della squadra che, dovendo fronteggiare una parabola ad uscire verso il centro area , richiederà un posizionamento più alto verso il limite (fig. sotto). In caso di giocata da schema o tentativo di scambio proposto dal battitore escono sempre in zona palla , l’uomo posto sul palo e quello posizionato sul limite dell’area di rigore più vicino alla battuta. È molto importante che tutti i difendenti vedano partire la parabola ed è importantissima anche la prontezza nell’attaccare la seconda palla (rinvio o spizzata) da parte dei giocatori più vicini. ANGOLO SINISTRO CON DIFENDENTE A 9,15 MT Una possibile variante da adottare è mettere un uomo ai 9,15 mt. dall’angolo per contrastare eventuali scambi con avversari provenienti dal centro dell’area di rigore, recuperandolo da uno dei due situati sul limite (vedi fig. sotto). In caso di giocata da schema o tentativo di scambio proposto dal battitore esce sempre in raddoppio l’uomo posto sul palo. È molto importante che tutti i difendenti vedano partire la parabola ed è importantissima anche la prontezza nell’attaccare la seconda palla (rinvio o spizzata) da parte dei giocatori più vicini. PUNIZIONE LATERALE La figura sotto ci mostra una linea di difesa attestata nei pressi dell’area di rigore , composta da 6 elementi che, comandata dal giocatore più vicino alla palla, scapperà un attimo prima della battuta verso la propria porta. Da notare che il blocco della linea difensiva a 4 è schierato per ruoli come avviene durante lo svolgimento normale della gara. La barriera viene composta a secondo del numero dei battitori di solito uno o due e di conseguenza anche la zona del limite dell’area di rigore viene presidiata da uno o due uomini. Solitamente l’attaccante più veloce rimane all’altezza della metà campo , in zona forte (lato azione avversaria) per un’eventuale ripartenza. PUNIZIONE LATERALE BASSA Nel caso invece di punizione laterale più bassa , ultimi 20 mt circa, ci disponiamo con due linee rispettivamente di 4 e 3 giocatori, disposti tutti leggermente in diagonale . La linea dei 4,quella più vicina alla porta, ripropone la linea di difesa schierata secondo i ruoli mentre quella a 3 deve occuparsi della zona centro-limite area di rigore: TUTTI devono vedere partire la palla. La barriera è sempre composta da 2 giocatori e un giocatore, solitamente l’attaccante più veloce, rimane all’altezza della metà campo , in zona forte (lato azione avversaria) per un’eventuale ripartenza. RIMESSE LATERALI • La rimessa laterale è di certo la palla inattiva maggiormente eseguita durante lo svolgimento di una gara, per questo deve essere effettuata sempre correttamente, ancora troppi sono infatti i contro falli che si vedono commettere specie nelle categorie dilettanti . La limitazione della gittata, effettuata con le mani consente, infatti, di pressare facilmente riducendo tempo e spazio al possessore di palla , permettendoci spesso di riconquistare la sfera. Diverse sono le problematiche a secondo della zona di campo dove viene effettuata la rimessa , ma tutte richiedono grande attenzione . Più facili da gestire le rimesse in zona ultraoffensiva con buona densità in zona palla e linea di difesa sulla metà campo. Più ci avviciniamo alla nostra porta e maggiori diventano i pericoli , sulla fascia di centrocampo infatti dobbiamo prestare attenzione a non offrire molta profondità alle spalle della linea difensiva. Negli ultimi 30 mt i pericoli sono molti , spesso anche se la rimessa è a nostro favore, e quindi la concentrazione deve essere massimale. In caso di incrocio di due avversari con ricerca del blocco difendiamo mantenendo le zone di appartenenza, mentre con palla lunga in area di rigore , i migliori saltatori si occupano dei possibili riceventi ingabbiandoli (marcatura davanti e dietro) ed il portiere vigila al limite dell’area di porta su parabole molto lunghe RINVIO DAL FONDO Effettuato spesso dallo stesso portiere per ricercare immediatamente la conquista di campo, nonostante avvenga in zone non molto pericolose può avere sviluppi favorevoli sia per l’una che per l’altra squadra. Per cercare di sfruttarla a nostro favore la linea difensiva si schiera all’altezza del centrocampo inserendo nella stessa il centrocampista centrale (modulo 4 3 1 2), il giocatore più abile di testa va a cercare la palla mentre gli altri 4 scappano in copertura . Gli altri due centrocampisti vanno alla caccia del rimbalzo mentre i tre attaccanti cercano la profondità in caso di ripartenza. ESERCITAZIONI: 5 VS 5 IN AREA DI RIGORE Propongo ora alcune semplici esercitazioni contenenti tutte le varie componenti fin qui illustrate, tipo la ricerca della palla e la difesa della porta, cercando anche di affinare alcune qualità assai importanti come : abilità , tempismo e coraggio. Nella fig. sotto sviluppiamo un 5 > 5 in area di rigore con due portieri che difendono le rispettive porte, più due giocatori esterni per squadra che effettuano traversoni senza soluzione di continuità (nella figura mancano i 2 giocatori blu e giallo sia a destra che a sinistra, che dovranno effettuare alternativamente i cross ): la rete è valida solo di testa o in acrobazia. ESERCITAZIONI: 11 VS 0 (CALCI D’ANGOLO E PUNIZIONI LATERALI) La fig. sotto ci mostra un 11 > 0 eseguito per difendere tutte le palle inattive senza opposizione di avversari ricercando anche la ripartenza veloce. L’esercitazione dovrebbe prevedere che la palla venga posizionata prima sul calcio d’angolo, poi sulla punizione laterale bassa ed infine sulla punizione laterale alla trequarti di campo. L’esercizio deve essere ripetuto prima da un lato e poi dall’altro proprio per effettuare un ripasso generale della disposizione difensiva a zona. E’ importante ricordare ai giocatori che il loro movimento dovrà essere sempre in avanti verso la palla (incontro o in diagonale in uscita) e mai andando all’indietro. ESERCITAZIONI: 11 VS 11 - PARTITA SU CAMPO RIDOTTO CON AVVIO AZIONE SEMPRE DA PALLA INATTIVA Infine la fig. sotto illustra una partita 11 > 11 su campo ridotto (circa metà campo) con l’azione che deve essere SEMPRE avviata da palla inattiva (ripasso per tutti i tipi di calci d’angolo e calci di punizione) e dovrà proseguire normalmente fino al completamento della stessa. La squadra difendente dovrà sempre velocemente organizzarsi per contrastare tutte le possibili soluzioni avversarie e questo può aiutarci molto nel predisporre le adeguate contromisure. CONCLUSIONI Questo lavoro non vuole affermare nessuna verità assoluta, visto che nessuno di noi ne è il depositario, ma solo esporre una personale e gratificante esperienza. Sono fermamente convinto che lo stimolo della discussione può essere utile alla crescita professionale di ciascuno di noi e questo rimane a mio avviso il vero obiettivo da perseguire Ringraziando anticipatamente coloro i quali avranno la pazienza e l’interesse di visionare tutto il materiale, formulo a tutti il mio più cordiale in bocca al lupo.