Umanizzare gli animali significa maltrattarli
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Umanizzare gli animali significa maltrattarli
4 TICINO GIORNALEdelPOPOLO MERCOLEDÌ 25 GENNAIO 2017 + Progetto più vicino Giovanni Berardi critica la modifica costituzionale in voto a febbraio «Umanizzare gli animali significa maltrattarli» DI Si vuole inserire un nuovo articolo nella Costituzione sugli animali. C’è chi non è d’accordo. Ecco perché. Nicola Mazzi voglio essere chiaro. Ma umanizzarli significa snaturarli. Se ben nutriti, gli animali hanno bisogno di aria aperta. Per esempio i ruminanti se sono stati foraggiati a dovere, posseggono un sistema digestivo - grazie alla fermentazione - che li scalda anche in inverno». Berardi teme pure che questo sia il primo passo verso la messa in discussione di altri aspetti legati alla vita contadina. Per esempio l’alpeggio. «Non vorrei che nascessero dubbi sulla bontà di questa attività, sarebbe davvero controproducente. Qualche segnale in questo senso, per esempio con gli animali da compagnia trattati anche meglio delle persone, mi dicono che si sta prendendo una deriva sbagliata». Berardi tiene a ribadire che già oggi i maltrattamenti sugli animali sono puniti severamente. «L’Ufficio del veterinario cantonale, gli ispettori e leggi severe, già ci sono, non ne abbiamo bisogno altri». E conclude con una tirata d’orecchie al Gran Consiglio. «Credo sia stato molto deludente il fatto che in Parlamento, su questo tema, non ci sia stato un rapporto contrario. E in generale, dal punto di vista politico, credo sia un non tema. Il Ticino dovrebbe occuparsi di cose ben più importanti di questa, che ripeto, è già molto ben regolamentato. Il prossimo 12 febbraio, oltre ai tre referendum sulla manovra, voteremo anche sulla protezione giuridica degli animali. In sostanza si tratta di accettare o meno l’introduzione della Costituzione cantonale di un articolo che esplicita questo concetto. Il Gran Consiglio ha accettato questa modifica costituzionale, ma ci sono diverse associazioni attive sul territorio come l’Unione contadini ticinesi, la Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca, e la Federazione dei cacciatori ticinesi che invitano a votare No. Dello stesso avviso anche Agrifutura. Cerchiamo di capirne le ragioni con il presidente Giovanni Berardi. «Secondo me è perfettamente inutile. La Svizzera ha già aderito ai trattati internazionali che regolamentano questo settore. E la stessa Confederazione ha una normativa tra le più severe al mondo, proprio a tutela degli stessi animali. E chi viola queste leggi può essere condannato a pene importanti e che possono arrivare sino a 3 anni di carcere o subire sanzioni importanti». Ma l’argomento più importante che Berardi porta a sostegno della sua tesi è quello dell’umanizzazione degli animali. «Stanno prendendo sempre più piede, teorie che mettono sullo stesso piano gli esseri umani e gli animali. E secondo me sono logiche controproducenti per gli stessi animali. Arrivo anche a dire che è quasi una forma di maltrattamento umanizzare gli animali». Ma che cosa significa umanizzare gli animali? Perché è controproducente? «È indubbio che l’animale bisogna trattarlo bene. Su questo Concorso Revisione di legge Arlecchino, Cenobio e Archivi Riuniti Le voci critiche dal mondo contadino non mancano. Montagne pulite: i vincitori Pericoli naturali, si migliora Si sono chiuse a fine dicembre le votazioni per eleggere i migliori scatti inviati dai partecipanti al concorso fotografico di Montagne Pulite, il progetto ticinese che mira a sensibilizzare gli utenti della montagna a ridurre l’impatto sulla natura e favorire una gestione sostenibile delle capanne alpine. Sono state una cinquantina le fotografie arrivate e il primo premio (un pernottamento in capanna) se lo è aggiudicato la foto che ritrae una bella bimba di un anno intenta a raccogliere un rifiuto in montagna e che ha ricevuto 1.600 voti. La didascalia della foto? Lo fa una bambina di 1 anno, forza ce la puoi fare anche tu! Infatti il messaggio è stato molto apprezzato in quanto rende bene la semplicità di un gesto che possiamo fare tutti, e allora perché non provarci? Ognuno di noi può dare il proprio contributo per preservare le nostre montagne, e non solo. È possibile vedere le foto del concorso sul sito www.montagnepulite.ch. La catastrofica alluvione del 1978, che provocò 7 decessi e oltre 600 milioni di franchi di danni, ha messo in evidenza l’esistenza di lacune nella prassi cantonale relativa ai pericoli naturali, lacune non colmabili con le normative cantonali allora esistenti. Nel 1990 quindi, quale primo Cantone della Svizzera, fu approvata in Ticino la Legge sui territori soggetti a pericoli naturali (LTPnat), nata con l’obiettivo di disciplinare l’accertamento, la premunizione e il risanamento dei territori esposti o colpiti da pericoli naturali, come pure il sussidiamento dei necessari provvedimenti. A seguito di un’intensa attività durata ben 25 anni, ed al di là dei buoni risultati raggiunti, si è reputato opportuno fare un bilancio della situazione, che ha portato alla decisione di procedere con una revisione totale della legge attualmente in vigore, con l’intenzione di raggiungere gli obiettivi seguenti: semplificare e accelerare le procedure; chiarire modalità operative e compiti, esplicitando nell’atto normativo quanto già avviene per prassi; migliorare la struttura e la forma del testo normativo, prevedendo anche l’introduzione di un regolamento d’applicazione che consenta di ridurre la densità normativa della legge. Nella sostanza, con la revisione della legge non si prevedono cambiamenti radicali. Si interviene però in modo sostanziale laddove l’attuale legge ha mostrato tutti i suoi limiti di applicazione. Seminario sull’economia dei Paesi mediterranei Uno dei progetti sostenuti è quello di riportare in vita l’ex cinema di Brissago. Da più di 50 anni la Fondazione UBS per la cultura supporta e promuove la vita culturale in Svizzera, erogando contributi nei settori arte figurativa, tutela dei monumenti e archeologia, film, letteratura, musica, scienze umanistiche e culturali. Nella sua ultima riunione, il Consiglio direttivo ha deciso di sostenere tre interessanti progetti in Ticino, per un totale di 20.000 franchi. L’associazione Amiche e Amici dell’Arlecchino di Brissago vuole riportare in vita l’ex cinema Arlecchino, chiuso dal 2002 per motivi di sicurezza. In futuro la sala cinematografica restaurata non sarà adibita soltanto alla proiezione di film, ma sarà uno spazio multifunzionale per manifestazioni culturali e sociali. Per questo la Fondazione UBS darà 10mila franchi. La Rivista Cenobio di Muzzano, riceverà un contributo di 5.000 franchi. Questa rivista, pubblicata dal 1952, affronta i temi della vita culturale ticinese negli ambiti letteratura, arte e società. Viene pubblicata quattro vol- ticinesi che hanno il merito di rivolgersi alle ditte ticinesi. In conclusione con questa petizione si chiede: 1º La sospensione e successiva ABROGAZIONE della Legge sulle imprese artigianali (LIA) del 24 marzo 2015. 2º In via subordinata, nel caso di mancata abrogazione della legge (LIA) si chiede che l’albo sia trasformato in un semplice elenco sul quale bisogna essere presenti per poter lavorare in Ticino. Primo firmatario Andrea Genola in Astano. te all’anno, dalle Edizioni Cenobio. Altri 5.000 franchi andranno all’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino (AARDT) di Melano. L’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino (AARDT) è stata fondata nel 2001 allo scopo di documentare e conservare in archivio la storia di illustri donne ticinesi del XIX e del XX secolo. Attualmente è in corso una ricerca storica sul monastero di San Giuseppe a Lugano e sulla sua influenza sulla formazione femminile in Ticino, tra il 1748 e il 2000. I risultati della ricerca verranno presentati in una mostra e l’AARDT pubblicherà un opuscolo illustrato. Da parte sua Luca Pedrotti, direttore Regionale UBS Ticino evidenzia come l’anno passato le Fondazioni UBS hanno contribuito a finanziare progetti nell’ambito culturale e sociale in Ticino per un totale di 120.000 franchi. «Siamo orgogliosi di avere dato un sostegno concreto alle associazioni presenti sul nostro territorio.» NOME COGNOME Il tram-treno del Luganese sta arrivando in stazione. Ieri mattina, infatti, la Commissione della Gestione del Gran Consiglio - che si è riunita a Bellinzona sotto la presidenza di Walter Gianora (PLR) - ha firmato il rapporto favorevole allo stanziamento di un credito di 1,45 milioni di franchi quale aggiornamento del credito concesso con Decreto federale e che riguarda l’elaborazione del progetto definitivo della tappa prioritaria della rete tramtreno, all’interno del programma di agglomerato. Come ci ha detto lo stesso Gianora il rapporto di Franco Denti (Verdi) è stato sottoscritto da tutti i commissari e dovrebbe andare in aula parlamentare nella seduta di febbraio. Per il tram-treno del Luganese insomma un’ottima notizia. in breve L’UBS sostiene 3 realtà culturali PETIZIONE per sospendere e successivamente ABROGARE la Legge sulle imprese artigianali (LIA) del 24 marzo 2015. La legge (LIA) promossa per riscuotere consenso come legge anti padroncini, considerati dai più come i colpevoli di ogni male, in effetti non lo è assolutamente, perché fermare i padroncini stranieri non è possibile (infatti nella legge non se ne fa menzione), inoltre il diritto superiore non permette di differenziare i padroncini esteri da quelli svizzeri, di conseguenza se la LIA potesse fermarli e/o ostacolarli li fermerebbe e ostacolerebbe entrambi. Gli scopi della legge (LIA) all’Art.1 sono già tutelati da leggi precedenti la (LIA). Se gli obiettivi non vengono raggiunti non è per carenza legislativa. La (LIA) purtroppo è solo un ulteriore costo che verrà sopportato dalle aziende e dai committenti Il tram-treno è quasi in stazione INDIRIZZO I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo vivono una situazione complessa, che impone nuovi approcci e nuove dinamiche tanto sulla sponda europea quanto su quella nordafricana. L’Università della Svizzera italiana, con il sostegno e la collaborazione della Fondazione Fidinam, ha organizzato un seminario internazionale intitolato “L’economia ponte sul Mediterraneo? Nuovi orizzonti”, dedicato ad analizzare come l’economia – soprattutto privata e al di là del tradizionale aiuto allo sviluppo – possa collegare le due rive del Mediterraneo e contribuire, favorendo la crescita, a risolvere problemi che stanno assumendo risvolti sempre più drammatici. L’incontro - promosso dal Laboratorio studi mediterranei e dall’Osservatorio europeo di giornalismo della Facoltà di scienze della comunicazione - vedrà la partecipazione di 60 invitati selezionati tra i più importanti imprenditori, diplomatici, accademici, esperti di media e responsabili di organizzazioni internazionali provenienti dai principali Paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo. Il seminario si svolgerà a porte chiuse il 26 e il 27 gennaio nel Campus di Lugano. Treni internazionali più cari per l’Italia dal 2018? La circolazione dei treni internazionali in Italia dal 2018 potrebbe costare di più. L’aumento delle tariffe chilometriche per l’uso della rete potrebbe essere del 66% per i passeggeri (da 2,7 a 4,5 euro) e del 46% per le merci (da 2,15 a 3,15). A rivelarlo in anteprima è stato il TagesAnzeiger, specificando come saranno quindi anche più cari i biglietti per i passeggeri (si ipotizza un +8-10% da Zurigo a Milano). Vienna e Berlino, si fa sapere, avrebbero attivato i canali diplomatici per convincere l’Italia a ripensarci, anche se la Penisola italiana non ci sta e si difende specificando di avere questo tipo di tasse tra le più basse in Europa. FIRMA Ritornare a RETE TICINO Via Cantonale 58 - 6574 Vira Gambarogno Tel. 091 225 29 32 - Fax. 091 228 02 76 - [email protected]