ia caron ews - Istituto Comprensivo di Santo Stefano di Camastra

Transcript

ia caron ews - Istituto Comprensivo di Santo Stefano di Camastra
IA
CARONE
WS
Anno zero numero uno
Ciao a tutti!
quest’anno noi ragazzi
della scuola Secondaria
di I grado di Caronia Marina abbiamo deciso di
scrivere un giornalino
scolastico, che avrà due
uscite.
Nel nostro giornalino
troveranno spazio argomenti che riguardano noi
adolescenti e notizie correlate a Caronia, in particolare alle attività svolte a scuola; inoltre saranno pubblicate anche
lettere, rubriche e giochi.
Caronia News è un mezzo per esprimere le nostre opinioni e per interagire con la realtà che
ci circonda. Per realizzare questo giornalino abbiamo approfondito tutto
ciò che riguarda il mondo dei giornali, ci siamo
confrontati per la scelta
degli argomenti e ci siamo impegnati per scrivere articoli che possano
suscitare il vostro interesse.
Ciao a tutti, vi auguriamo una buona lettura,
ricordandovi che il nostro giornalino è anche
online,
sul
sito
www.icsantostefanodica
mastra.gov.it
Enrico Brusca, II B
Peppe Musarra, II B
febbraio 2015
a cura delle classi I B, II B, III B,
Scuola Sec. di I Grado di Caronia Mari-
ALL A SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO
IL BOSCO DELL A TASSITA:
LO SMERALDO DEI NEBRODI
Il “Bosco della Tassita”, situato nel territorio del Comune di Caronia, si trova a circa
1320 metri s.l.m. Si estende per circa 50 ettari e fa parte del Parco dei Nebrodi.
Il bosco è composto principalmente da alberi di Tasso misto con acero montano,
agrifoglio e faggio. La Tassita rappresenta un’unicità naturalistica non solo per il
territorio dei Nebrodi, ma per tutta la Sicilia. È un’area di eccezionale valore botanico: al suo interno, in un contesto paesaggistico di grande fascino e suggestione, si
possono osservare alcuni tra gli alberi monumentali più belli dell’isola, tra cui il
“Tasso Grande”, alcuni faggi ed aceri montani e campestri. Ma soprattutto il Bosco
della Tassita costituisce l’unica stazione di crescita in Sicilia del Tasso Baccato, con
un’ apprezzabile estensione ed alcuni esemplari di notevoli dimensioni.
Il Tasso appartiene alla famiglia delle Taxaceae, è originario dell’Europa ed è diffuso
nel Nord Africa e in Asia Minore. È un albero sempreverde di colore verde scuro,
dalla forma piramidale con rami ascendenti. È una pianta molto longeva (può raggiungere, infatti, oltre i 1000 anni di vita). Il tronco è eretto e robusto ed è ricoperto da una corteccia rossastra. Le foglie sono spesse, lineari, di colore verde scuro
nella pagina superiore e biancastre inferiormente.
segue a pagina 3
Pagina 2
Lettere al giornale
Caro giornalino,
siamo due ragazze della classe II B , ti
vorremo parlare di un periodo molto importante
della
nostra
vita:
“l’adolescenza”. In questa fase noi ragazzi cambiamo tantissimo. Soprattutto
si modifica il nostro carattere, i rapporti
con i genitori diventano complicati, loro
vorrebbero sapere sempre che cosa
facciamo, con chi messaggiamo, ma noi
spesso non rispondiamo e così iniziano
le liti. Questa è l’età dei primi amori, dei
litigi, dei migliori amici, delle delusioni… .
Tutti questi sentimenti possono rendere
una giornata favolosa o tremendamente
triste.
Ecco perché è molto importante trovare
a scuola un ambiente sereno, dove noi ci
possiamo sentire liberi di esprimere noi
stessi e dove si possano creare dei rapporti di fiducia con compagni ed inse-
gnanti.
L’adolescenza è qualcosa di speciale,
ma soltanto se riusciamo a instaurare un
dialogo costruttivo con chi ci circonda
saremo in grado di viverla al meglio.
Valentina Principato, II B
Giada Crisà, II B
Cari lettori,
vorremmo attirare la vostra attenzione su
alcuni problemi che affliggono la nostra
scuola. Iniziamo a parlare delle nostre
aule. Appena entriamo, la prima cosa
che si nota sono i banchi mal ridotti,
tutti scarabocchiati, senza alcune viti. E
non parliamo dei muri e dei termosifoni...
tutti rovinati. I bagni non sono mal ridotti
Cari lettori,
durante la festa di Natale anche a Caronia, come in molte città italiane, le strade
vengono addobbate con le decorazioni
natalizie luminose. Queste consumano
molta energia e, ovviamente, le persone
che la pagano siamo noi cittadini. Natale
è ormai passato da due mesi e ancora
queste luci sono presenti nel paese. La
domanda quasi spontanea che nasce è:
“Il comune di Caronia non ha i soldi per
sostituire un lampione fulminato da quattro anni in CD/A Ponte Bruca, però ha i
soldi per sprecare energia?!
ma le porte sono piuttosto vecchie e lo
scarico non funziona, inoltre abbiamo lo
scaldabagno rotto dal quale non esce
acqua calda. Nella nostra scuola c’è una
sala di informatica che stanno sistemando. Ma quando sarà pronta? È più di due
anni che aspettiamo di poter usufruire di
questa aula. Speriamo che la nostra
scuola venga sistemata al più presto.
Infine vorremmo rivolgere un invito particolare a tutti gli alunni. Cerchiamo di non
danneggiare ancora di più i nostri arredi
e teniamo la nostra scuola più possibile
pulita e sistemata.. perché la scuola è la
nostra seconda casa!
Sabrina Bongiorno , II B
Rosalia Trusso , II B
P.S Speriamo che questa lettera vi faccia riflettere
Questo problema non è limitato alle luci
natalizie; infatti anche in estate, dopo la
festa de “La Nunziatella” le luci rimangono accese per molto tempo. Vorrei quindi rivolgere un appello alle autorità competenti in materia, affinché si attivino per
risolvere il problema.
Giovanni Corpina, II B
SE I LIBRI FOSSERO...
Caronia news
Numero uno
Febbraio 2015
L’ANGOLO DELLA POESIA
Testi e immagini
a cura degli alunni.
Realizzato dalle classi
I B, IIB, IIIB
della scuola Sec. di I
grado di Caronia Marina.
A. s. 2014/2015
Se i libri fossero aspri come il limone,
non li mangerei di certo a colazione,
però se fossero al ragù
non ne resterebbero più.
Se i libri fossero al manzo
li mangerei tutti a pranzo.
Se i libri fossero di vaniglia
li mangerei con tutta la famiglia.
Se i libri fossero duri come i mattoni
preferirei mangiare i lamponi.
Se i libri fossero ai pinoli
preferirei mangiare i cannoli.
E per una cena deliziosa
un buon libro alla torta mimosa.
Enrico Brusca, II B
Anno zero numero uno
Pagina 3
IL BOSCO DELL A TASSITA:
LO SMERALDO DEI NEBRODI
Il seme è duro, rosso a maturità, di
tà, queste piante nel corso dei secoli
sapore gradevole, ricercato dagli
uccelli che ne operano così la disse-
sono state abbattute in maniera selvaggia, correndo il rischio d'estinzio-
minazione. Il legno è rosso bruno,
ne. Ma se il Tasso risulta mortale per
venato e di pregiate caratteristiche
gli uomini e gli animali domestici, è
tecnologiche;
particolarmente
invece alimento gradito ad alcuni
ricercato per lavori al tornio e per
animali selvatici, soprattutto i cervi,
sculture.
che traggono una specie di effetto
è
Il tasso è una specie molto antica
e, malgrado la sua capacità rigenerativa, è diventato sempre più raro
stimolante dalle sostanze tossiche.
Seme di Tasso
Fra gli innumerevoli tesori racchiusi
nel Parco dei Nebrodi, il bosco della
nel corso degli ultimi secoli. Le cau-
so, mangiato dagli uccelli). Gli anti-
Tassita, per rilevanza naturalistica e
se della sua rarità possono essere
chi cacciatori usavano le sue proprie-
valore paesaggistico, può senz'altro
addebitate al suo sviluppo estrema-
tà mortali per bagnare le frecce dei
essere considerato la gemma più bel-
mente lento e al valore del suo le-
loro archi. Gli alcaloidi del tasso pro-
la e più preziosa dell'area protetta.
gno, che veniva già apprezzato in
ducono palpitazioni e difficoltà re-
È importante, quindi, che tutti i citta-
epoca preistorica per la costruzione
spiratorie, e in poche ore portano
dini prendano coscienza del suo ine-
di archi e frecce. Esso è oramai praticamente estinto in Sicilia e le uni-
all’arresto cardiaco. Provocano inoltre spasmi allo stomaco, cosa che lo
stimabile valore.
Negli ultimi anni, anche le ammini-
che stazioni note nella nostra regio-
fece diventare un metodo abortivo
strazioni locali si sono attivate per
ne sono quelle dei Monti dei Ne-
nel tardo Medioevo, (metodo che
valorizzare questo immenso patrimo-
brodi, esattamente in contrada Tas-
spesso portava alla morte anche la
nio e farlo conoscere a livello regio-
sita. È conosciuto anche con il no-
madre).
nale, nazionale e internazionale.
me di “Albero della Morte”, poiché
nell'Amleto, cita le sostanze nocive
tutte le parti della pianta sono velenose ad eccezione dell'arillo
del tasso che avrebbero ucciso il padre.
(involucro del seme, di colore ros-
In Sicilia, proprio per la loro tossici-
Anche
Shakesperare,
Giovanni Corpina, IIB
Il bosco della tassita è contraddistinto
principalmente dalla presenza del
Taxus baccata. Questa specie protetta fa parte dell’ordine delle conifere,
sempreverde e a crescita molto lenta;
vegeta spontaneamente in particolari
aree di alcuni boschi dove convive
con faggi, agrifogli e aceri.
Questo
esemplare,
localizzato
all’ingresso del bosco, ha un'altezza
di circa 5,80 m e una circonferenza
del fusto di circa 3,60 m. L'età stimata è di cira 500 anni.
IDENTIFICAZIONE:
Nome scientifico: Taxus baccata L.
Famiglia: Taxaceae
Nome volgare: Tasso o Albero
della morte
Nome locale: Tassu
Pagina 4
A SPASSO NEL BOSCO DELLA TASSITA
Un’escursione da non perdere!
Il Parco Dei Nebrodi, varie Associa-
gli, nonché particolari rocce calcaree
selvatici, martore e volpi.
zioni e periodicamente anche
l’Amministrazione Comunale di Ca-
ricche di fossili. Estremamente interessante è il sottobosco con i caratte-
La particolare fauna di questo meraviglioso bosco, negli ultimi anni, è
ronia organizzano escursioni e pas-
ristici massi tappezzati da ricche colo-
stata oggetto di diversi studi, sia sugli
seggiate ecologiche verso il bosco
nie di muschi che conferiscono a que-
uccelli insettivori che sui piccoli mam-
della “Tassita”.
sto posto un aspetto tipicamente fia-
miferi, come il moscardino. La loro
Il percorso è agevole, dunque la pas-
besco.
presenza nel bosco è indicativa di un
seggiata è aperta a tutti coloro che
ecosistema sano e riccamente diversi-
vogliono trascorrere una giornata
ficato.
particolare, immersi nel suo splendore naturalistico.
Abbigliamento consigliato:
Partendo da Portella dell’Obolo ci si
scarpe da trekking, cappello, borrac-
addentra in una suggestiva faggeta
cia, colazione a sacco.
per circa tre chilometri. Lungo il per-
Sabrina Bongiorno, II B
Cristina Contino, II B
corso si incontra un abbeveratorio,
“a funtana i ciccu” dove è possibile
riempire le borracce.
Raggiunta l’area della “Tassita”, si
percorre un sentiero “ad anello” do-
Se si procede in silenzio si possono
ve si possono ammirare gli splendidi
scorgere esemplari dei numerosi ani-
esemplari di Taxus baccata, elegante
mali che popolano il bosco, o udirne
conifera sopravvisuta alle glaciazioni,
il verso. Tra le diverse specie, di gran-
che
presenta
de interesse naturalistico, si trovano
un’apprezzabile popolamento. Sono
ghiri, moscardini, cince, ghiandaie ed
presenti inoltre, faggi, aceri ed agrifo-
i loro predatori, soprattutto gatti
soltanto
qui
Anno zero numero uno
Pagina 5
CHI TROVA UN LIBRO TROVA UN TESORO
“In ogni istante. Felicità: sempre” di Luigi Ballerini
Posso dire di
essere felice
perché ho
imparato che si
può essere felici
sempre, in ogni
istante.
In ogni istante. Felicità: sempre è un
libro che è stato scritto da Luigi Ballerini, un medico che ha studiato e vive
a Milano dove opera come psicoanalista. Questo libro, pubblicato nel
2007, ha per protagonista una ragazza di tredici anni, di nome Sara. È giugno e si avvicinano gli esami di terza
media. Ma Sara dovrà affrontare problemi ben più grandi: suo padre infatti si ammala gravemente per poi passare al coma profondo, quindi alla
morte.
Sara, nonostante tutto questo, continua a vivere con il suo sorriso smagliante stampato sulle labbra, seguendo l’esempio di ottimismo e di coraggio lasciatole dal padre.
L’autore descrive, senza cadere nella
retorica, il rapporto che lega Sara e
suo padre, il loro affetto e i loro pro-
blemi e tratteggia, con grande sensibilità,
il
difficoltoso
passaggio
dall’adolescenza all’età adulta.
Insomma un libro bellissimo ed emozionante, che riesce a toccare il cuore
e a commuovere.
Cristina Contino, II B
Claudia Palazzi, I B
“Wonder” di R.J. Palacio
Un libro con un
grande cuore:
dimostra che
siamo tutti
meravigliose
creature
perfettamente
imperfette.
(Julia Alvarez)
Consiglio a tutti la lettura di questo
libro. Lo definisco commovente, educativo e un inno ad amare ed apprezzare la vita come un dono meraviglioso. È la storia di un ragazzino di nome
August, affetto dalla sindrome di Treacher Collins, che deforma il volto.
August solamente in prima media comincia a frequentare la scuola;
l’autrice descrive il suo difficile inserimento e la sua lotta per farsi accettare
dagli altri, al di là del suo aspetto
“mostruoso”. Avrà amici veri, come
Summer una ragazzina dolce e sensibile che ogni giorno lo aspetta per
pranzare con lui, e amici non sempre
sinceri, come Justin che parla male di
lui. August un giorno sente Justin che
lo diffama e, disperato, decide di
abbandonare la scuola ma poi desiste,
sostenuto da sua sorella Olivia, però
diventa solitario e distante. Durante
una gita scolastica i suoi compagni si
dimostrano solidali con lui per proteggerlo da alcuni ragazzi di terza media che gli rubano l’apparecchio acustico, per lui indispensabile. Alla fine
dell’anno il ragazzino sarà premiato
tra gli studenti migliori e riconosciuto dai suoi compagni come un modello di vita.
Carla Romeo, I B
Pagina 6
VITA DIGITALE
UN COMPLEANNO DA RICORDARE. I PRIMI 20 ANNI DELLA PLAY.
Vent’anni fa i videogiochi riguardavano un numero limitato di ragazzi, soprattutto maschi. Ora sono diventati
una realtà che coinvolge un pubblico di 1,5 miliardi di
persone, di cui 21 milioni sono italiani. La prima Playstation vendette più di 100 milioni di pezzi, la seconda,
l’immortale Ps2, nei suoi 12 anni di vita, è arrivata alla
cifra record di 155 milioni. Il 2007 è stato poi l’anno che
cambiò definitivamente il mondo dei videogiochi. Lì Sony
All’inizio si chiamava Play Station, con uno spazio in
mezzo. Ed era di Nintendo. Era il 1991 e Sony stava
lavorando con la (non ancora) rivale di Kyoto per inserire un lettore cd nella console di gioco di riferimento
di allora, il Super Nintendo Entertainment System. Poi
Nintendo ruppe il contratto e a Tokyo non la presero
bene. Decisero di andare avanti per conto proprio. Il 3
c’entrò ben poco, anzi la Ps3 (uscita a fine 2006) ebbe
una delle partenze commerciali peggiori della storia. Protagonista era il «fenomeno Nintendo», azienda che a settembre ha festeggiato i 125 anni di vita, con la console
Wii. Dopo i suoi primi 20 anni Sony propone oggi la
Playstation 4 capace in 12 mesi di vendere 15 milioni di
pezzi (mezzo milione in Italia).
dicembre 1994 la prima Playstation (senza spazio, per
motivi di licenza) arrivò nei negozi giapponesi, portando con sé una grafica 3D fino ad allora mai vista.
E
Enrico Brusca, II B
Rosario Lo Cicero, II B
Peppe Musarra, II B
NOI RAGAZZI , QUALE CONSOLE PREFERIAMO ?
Una piccola inchiesta tra gli alunni della nostra scuola
Ormai la playstation non è l’unica
le altre due ne hanno bisogno.
console nel campo dei videogame,
infatti combatte con i rivali xbox e
A questi pro però si aggiungono anche dei contro, soprattutto il fatto
wii . La maggior parte degli alunni di
che la scheda video della play station
Caronia preferisce la wii; su 26 ragaz-
è inferiore rispetto a quella xboxiana.
zi intervistati sono circa 12 le prefe-
Il gioco più noto e acquistato per la
renze per la wii, tutte espresse da
console di sony è sicuramente calcisti-
ragazze, mentre la playstation è pre-
co ed è Fifa; questo gioco esce ogni
ferita da 8 persone e la xbox ha ri-
anno e viene creata ogni volta una
scosso solo 6 voti. Alla domanda:
“Perché avete scelto la play?” gli a-
versione migliore e ricca di contenuti.
A Fifa si aggiungono “Gta V” famoso
lunni hanno risposto che :
gioco i cui contenuti sono adatti ai
Ha il controller più piccolo
ragazzi sopra i 18 anni e Pes, un altro
quindi più facile da usare;
gioco di calcio.
Ha la connessione a internet
gratuita mentre la console di
Microsoft la fa pagare;
Il controller sony non ha bisogno di batteria mentre invece
Enrico Brusca, II B
Rosario Lo Cicero, II B
Peppe Musarra, II B
Anno zero numero uno
Pagina 7
MUSICA PER LE NOSTRE ORECCHIE: IL RAP
Il
rap
n a s c e
c o m e
parte di
un movimento
culturale più grande chiamato "hip
hop".
Nato
negli
Stati
Uniti
d’America verso la fine degli anni
Sessanta è diventato parte di spicco
della cultura moderna. Il rap consiste
essenzialmente nel "parlare", utilizzando sequenze di versi ritmati in cui
compaiono frequenti
accorgimenti
retorici, quali assonanze e allitterazioni. Chi scandisce tali versi è il rapper.
Per poter rappare, a differenza degli
altri generi musicali, non è necessario
possedere una voce eccellente. Molte
canzoni rap assomigliano a degli scioglilingua parlati molto velocemente.
Le tematiche dei testi sono molto
varie.
Il rap ha origine in carcere dove i
detenuti arrangiavano ritmi e basi e
protestavano contro la propria situazione sociale. Questo spiega le caratteristiche estetiche della maggior parte dei cantanti rap, statunitensi e
non: infatti nelle prigioni si rasavano
i capelli per evitare le infestazioni di
pidocchi e si toglievano i lacci delle
scarpe ai detenuti per evitare che si
suicidassero; inoltre, venendo spesso
da famiglie povere, avevano un abito
più grosso di qualche taglia, perché
capitava di ereditare qualche vestito
dai fratelli maggiori e le taglie non
erano mai precise.
I cantanti più seguiti da noi ragazzi
sono: Emis Killa, Rocco Hunt, Fedez,
Babman, Club Dogo, Wiz Khalifa,
Eminem, Tupack, Clementino, Salmo,
Noyz, J-Ax, Fabri Fibra, Entics, Mostro, Mondo Marcio, Low Low, Marracash, Narcos Gemitaiz, Ensi.
Il rap piace ai giovani perché è un
genere musicale molto originale e
diverso nel panorama della musica
leggera, è anche un gioco di parole
ed il suo ritmo veloce risulta molto
coinvolgente. Inoltre spesso i testi
rap rappresentano una forma di denuncia dei problemi che affliggono la
nostra società.
Grazia Fragale, II B
Rosalia Trusso, II B
La canzone: “Uomini contro” di Ensi
Una canzone molto significativa è “Uomini contro” di Ensi, che tratta un argomento di grande attualità, la VIOLENZA
CONTRO LE DONNE.
Soffocati dall’indifferenza
Niente ci fa più pena: più che una catena è una dipendenza
Pensiamo di essere solidi, stiamo comodi
Ma piano piano affondiamo nelle sabbie mobili
Quanti popoli ci sono sulla terra?
Noi ci crediamo più nobili di chi fa la guerra
Solo perché non abbiamo fame o barricate
Gli scontri non sono in tv ma nelle nostre case
La donna è madre: come fai solo a pensare di poter
farle del male?
Chiudere sogni in gabbia per non farli più volare
Qua non esiste rabbia che possa giustificare
Devi realizzare che
RIT:
la violenza sulle donne è un problema degli uomini
È un problema di alcuni uomini
La violenza sulle donne è un problema degli uomini
Ne abbiamo fatte di parole
Abbastanza da riempire cento libri e poi discutere
nella televisione
Dimenticandoci che il mondo aveva il sogno di
essere un posto migliore
Noi siamo ancora qua, ancora qua senza più niente
da dirci
Ancora qua, colpevoli figli
E non parlare di passione quando sei violento
E non cercare una ragione nell’amore: è un controsenso
I lividi schiariscono col tempo
Ma non esiste fondotinta per i segni che le lasci
dentro
Per quelli come te è difficile il perdono
Non c’è aggettivo, la violenza non ti rende uomo
Anzi, ti rende debole
Il male scorre nelle vene al punto tale che Marte
uccide Venere
Al colpevole puntiamo il dito con troppo distacco
Ma la complicità è del mondo che è troppo distratto
Ereditiamo dal passato un concetto
Che è ancora radicato nella società ed è un dato di
fatto
RIT.
L’amore non è il possesso
Stiamo parlando di sangue, non di un oggetto
La dignità è come il rispetto: non ha prezzo
Come mio padre con me, a mio figlio insegnerò
questo:
gli dirò che non c’è una regola scritta
Che in generale nei rapporti la strada non è mai
dritta
Ma che un uomo in quanto tale non si approfitta
del silenzio di una donna cui grida di stare zitta
Anzi, gli dirò che è da bastardi
Che il coraggio guarda avanti
E mascherare dietro la veemenza la debolezza di
non riuscire a migliorarsi
È la prerogativa dei codardi.
Pagina 8
SAMANTHA CRISTOFORETTI
La prima donna italiana nello spazio
È perfettamente riuscito il lancio del-
L’ingresso degli astronauti nella Sta-
la sonda russa Soyuz TMA-15M dal
cosmodromo kazako di Bajkonur con
zione Spaziale, però non è avvenuto
subito: prima di tutto hanno atteso
a bordo la trentasettenne Samantha
che la pressione della Soyuz fosse la
Cristoforetti, ingegnere aerospaziale
stessa presente all’interno della Sta-
e copilota, prima astronauta d’Italia.
zione Spaziale e soltanto a quel pun-
Alla partenza ha avuto gli occhi del
to hanno potuto togliersi le ingom-
mondo addosso e in Trentino c’era
veniva fino a poco più di un anno fa.
branti tute pressurizzate e aprire il
pure l’emozione di vedere partire la
Il primo italiano
a compiere il
portello per salutare i loro compagni
bambina cresciuta in Val Di Sole. La
sua Malè (cittadina della provincia di
“viaggio lampo” fino alla stazione
orbitale è stato, nel maggio 2013,
di equipaggio. Nel programma della
missione, della durata di circa 6/7
Trento dov’è cresciuta) la sera del 23
Luca
missione
mesi, vi sono esperimenti sulla fisio-
Novembre 2014, era pronta col ma-
“volare”, la prima di lunga durata
logia umana ed analisi biologiche. E
xischermo in piazza, per guardare il
della Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
allora…buon viaggio Samantha e
lancio che avrebbe portato Samantha
In precedenza il volo rapido era stato
buon lavoro!
nella missione Futura e, insieme nella
sperimentato con tre voli di riforni-
storia, come prima astronauta italia-
mento del cargo Progress, quindi
na. Samantha Cristoforetti è la seconda italiana a raggiungere la Stazione
senza equipaggio.
Dopo sei ore, all’incirca alle 4 del
Spaziale Internazionale in sole sei
mattino italiane, la Soyuz si è aggan-
ore, anziché in due giorni, come av-
ciata alla Stazione Spaziale alla Iss.
Parmitano
Chi è Samantha Cristoforetti?
Samantha Cristoforetti è nata a Milano il 26
aprile 1977. Dopo aver studiato in Trentino
Samantha, che parla ben quattro lingue
straniere (tedesco, inglese, francese e russo),
si è laureata in Ingegneria Meccanica a Monaco di Baviera. Ha poi conseguito anche la
laurea in Scienze Aeronautiche
all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel
2009 è stata la prima donna italiana selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea.
nella
Cristina Contino, II B
Rosalia Trusso, II B
Anno zero numero uno
Pagina 9
FRANCESCA MANCUSIO
La prima donna in Italia a prendere la patente
ronia.
La donna ricevette in dono dal padre nel 1909 una Isotta
Fraschini, che all’epoca costava una cifra stratosferica
(14.500 lire) ed è ora esposta con la patente al Museo
dell’Automobile di Torino.
In paese si dice che suo padre decise di comprarle
l’automobile
perché
aveva
solo
figlie
femmine.
Nel suo diario personale la donna racconta lo stupore e
lo scalpore di quando per la prima volta, con quel mezzo
si recò a Capizzi; addirittura racconta che i suoi paesani
attribuirono a lei ed al mezzo di trasporto la responsabilità di un’improvvisa grandinata.
Successivamente fece anche un incredibile viaggio con
un’amica, a bordo di una Lancia Appia, sino al polo Nord
attraversando l’Europa.
Una donna assolutamente rivoluzionaria per l’epoca, che
È stata una sorpresa per noi scoprire che anche un paese piccolo come Caronia vanta un primato al femminile.
La prima donna a prendere la patente in Italia, infatti,
fu Francesca Mancusio, nata a Caronia il 10 novembre
1893, alla quale fu rilasciato il “certificato di idoneità a
ha scritto una pagina di storia dell’emancipazione femminile.
L’1 dicembre 2013, a quasi 40 anni dalla sua morte avvenuta il 22 gennaio del 1974, Caronia le ha dedicato un
tratto del lungomare che d’ora in avanti porterà il suo
nome.
condurre automobili con motore a scoppio”, il 5 giugno 1913, dalla prefettura di Palermo.
Figlia del cavaliere Luigi Mancusio, originario di Capizzi, Francesca sposò l’avvocato Ignazio Mirabile, di Ca-
Grazia Fragale, IIB
Sabrina Bongiorno, II B
Foto di Giada Crisà, II B
Pagina 10
NONSOLOSTUDIO
Progetti e attività realizzati a scuola
“DAMA” … DI CLASSE
Un’intervista al nostro Prof.
Noi ragazzi della Scuola Secondaria
di I grado, durante l’ora di Educazione Fisica, a volte giochiamo a dama,
un’attività
che
pratichiamo
già
sce la ricerca di adeguate strategie
operative. Concentrazione e capacità
decisionali sono alla base dell’agire
sulla scacchiera.
dall’anno scorso. Il nostro professore
Bartolo, ha iniziato facendoci costruire delle scacchiere su dei cartoncini e
ci ha fatto ricavare le pedine con dei
tappi di bottiglia. Dopo averci spiegato le regole principali e dopo qualche amichevole per imparare a giocaabbiamo cominciato un vero e
proprio torneo di classe, in cui tutti ci
siamo sfidati. Così la dama è diventato un piacevole passatempo quando
non si può uscire in cortile.
Professore Di Bartolo, perchè ha deciso di far praticare la dama ai ragazzi?
È una strategia per cercare di coinvolgere i ragazzi in uno sport che oltre
agli aspetti competitivi, sviluppa le
capacità di problem solving e favori-
TA
OPER
C
S
ALLA DAMA
DELLA
Certamente si, anche se talvolta le
difficoltà organizzative hanno ostacolato questo proposito.
Ha deciso di far praticare , oltre alla
dama, altri sport mentali?
di Educazione Fisica, Giuseppe Di
re,
Ha previsto la partecipazione ai campionati studenteschi in questo sport?
Ha deciso di far praticare questa
disciplina anche in altre scuole?
Certo, perché in altre scuole, anche
dove c’è la palestra, ed è , quindi,
possibile una programmazione delle
attività meno legata agli agenti atmosferici, è importante che gli alunni
sviluppino le abilità proprie di uno
sport che favorisce l’attenzione, la
speculazione tattica e la strategia
operativa.
Non farei un distinguo troppo netto,
la pratica di qualsiasi attività sportiva
comporta un impegno mentale: la
tattica, la scelta di strategie di soluzione dei problemi, la tecnica applicata e le capacità relazionali con
compagni ed avversari sono abilità
fondamentali in qualsiasi sport. Io,
insieme agli sport più tradizionali
quali l’atletica, il calcio, il basket e la
pallavolo, propongo la dama anche
per favorire l’espressione e la formazione di quegli alunni che non hanno
nelle capacità coordinative e condizionali le loro qualità migliori.
Giacomo Sferruzza, II B
Giuseppe Cangemi, II B
REGOLE DI GIOCO
La dama italiana è un gioco da tavolo e da competizione di origine incerta
(forse nato nel Sud della Francia introno all’anno 1000) Il primo trattato sulla dama italiana risale al
1830 ad opera di CESARE MANCINI, mentre il primo campionato italiano di dama fu disputato nel
1925.
Il gioco della dama si esegue in due giocatori su una scacchiera composta da 64 caselle: 32 chiare e 32
scure; le pedine sono 24:12 chiare e 12 scure e tutte si dispongono sulle caselle scure della prima fila. Le
pedine si muovono, uno alla volta, sulle caselle nere, sempre in avanti. Appena arrivano all’estremità
opposta diventano “DAME” , che possono muoversi in tutte le direzioni.
Quando una pedina incontra una pedina di colore diverso, che abbia dietro di sè una casella libera, la
prende, scavalcandola; se, dopo la presa, si trova in condizioni di catturarne ancora può continuare a
mangiare pedine con un massimo di tre. Il “soffio” è la possibilità di un giocatore di eliminare la pedina dell’ avversario se era in condizioni di mangiare ma non lo ha fatto intenzionalmente o per distrazione. La pedina può mangiare solo in avanti mentre la dama può mangiare in tutte le direzioni. La
partita si conclude quando uno dei due partecipanti resta senza pedine o dame, oppure quando le pedine non hanno la possibilità di muoversi.
Anno zero numero uno
Pagina 11
IL VESCOVO TRA I GIOVANI
Cronaca di una giornata scolastica particolare
Il vescovo si è anche recato nelle nostre scuole partendo
dall’asilo, finendo, giorno 8 novembre, con noi ragazzi
della scuola media. Venuti a conoscenza di questa visita, tutti noi studenti abbiamo cercato di accoglierlo al
meglio con il poco che abbiamo avuto a disposizione. Ci
siamo impegnati molto, realizzando un grande striscione
di benvenuto e un cartellone all’ingresso della scuola
con la scritta “ W IL VESCOVO”.
Abbiamo inoltre preparato un breve discorso e varie
domande da porgli. Abbiamo ricevuto da lui degli ottimi consigli, significativi e utili per la nostra vita.
A insistente richiesta di noi ragazzi, il vescovo con tanta
tranquillità e gioia, ha accettato di partecipare a dei
Il vescovo Mons. Ignazio Zambito, nella prima settima-
“selfie”, gergo moderno per indicare un autoscatto.
na di Novembre, è venuto presso la nostra piccola co-
Con la partecipazione di tutti, partendo da noi alunni e
munità per la sua ultima visita pastorale. Da tutti noi,
finendo con i professori, abbiamo deciso di eseguire un
grandi e piccoli, è stato accolto gioiosamente, perché è
canto per concludere questa bella mattinata trascorsa
sempre un piacere averlo tra noi. Si è dimostrato presente con visite agli ammalati, passeggiate tra le vie del pae-
insieme.
se, ma soprattutto ascoltando le varie richieste da parte
Giusy Contino, III B
Elena Palazzi, III B
di noi cittadini, attraverso delle riunioni in chiesa.
NATALE A SCUOL A
Giorno 17 Dicembre,
in occasione
eravamo elettrizzati pensando che
vamo un po’ ma, nonostante tutto,
del Natale, abbiamo organizzato
una piccola festa a scuola, insieme ai
avremmo dovuto esibirci davanti ai
nostri genitori. Abbiamo cantato ac-
abbiamo recitato bene. Anche i bambini di quinta hanno recitato una
nostri compagni della classe V della
poesia in italiano e in inglese e noi
Scuola Primaria. Nella settimana pre-
abbiamo donato loro dei bigliettini
cedente ci siamo preparati imparan-
augurali realizzati con le nostre mani.
do alcune canzoni come: We wish
Dopo la recita c’è stato un piccolo
you a marry Christmas, Astro del ciel,
buffet e alla fine della festa siamo
Jingle Bells, nelle versioni italiana,
tornati nelle nostre classi come se
francese e inglese; noi della prima B
inoltre abbiamo imparato delle poe-
fosse stato un normalissimo giorno di
scuola, ma contenti e soddisfatti dell’
sie in siciliano, tipiche della nostra
esperienza vissuta.
tradizione. Durante le prove scherza-
Alessandro Cangemi, I B
Miriam Contino, I B
vamo e ridevamo ma, allo stesso
tempo, ci impegnavamo moltissimo
per far si che tutto si svolgesse nel
compagnati dal professore di musica,
miglior modo possibile. Alla fine il
che ha suonato la pianola. Quando è
giorno tanto atteso è arrivato e tutti
arrivato il nostro turno ci vergogna-
Pagina 12
UNO SGUARDO ALLA STORIA
LA TREGUA DI NATALE DEL 1914
Un secolo dopo, una lettera per ricordare
Il 25 dicembre del 1914, il primo Natale della guerra, i soldati inglesi e tedeschi uscirono dalle loro
trincee per salutarsi, scambiarsi regali e giocare a calcio nella terra di nessuno. L'evento è diventato
noto come "tregua di Natale" e durò solamente un giorno, prima che le truppe tornassero a spararsi a vicenda dalle rispettive linee.
Per ricordare questo avvenimento vogliamo proporvi alcuni stralci di una lettera, inviata da un soldato inglese alla sorella a Londra, che è una preziosa testimonianza di quanto avvenne in quella
notte.
Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non
posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che
è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l’avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e
la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di
battaglia di Francia! …… Ieri mattina, la vigilia, abbiamo avuto la nostra prima gelata.... Durante la giornata ci
sono stati scambi di fucileria. Ma quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente…… . Di
colpo un camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile,
sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia….. Grappoli di piccole luci
brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d’occhio. ….. I tedeschi avevano disposto degli
alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini. E poi abbiamo sentito le loro voci che si
levavano in una canzone: ‘stille nacht, heilige nacht’…. ‘notte silente, notte santa’. Non ho mai sentito un canto più
bello e più significativo in quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra trincea
hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo
tutti uniti a lui: ‘the first nowell the angel did say…’….Hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno
attaccato un’altra: ‘o tannenbaum, o tannenbaum…’. A cui noi abbiamo risposto: ‘o come all ye faithful…’ E questa
volta si sono uniti al nostro coro cantando la stessa canzone, ma in latino: ‘adeste fideles’… Non potevo pensare
niente di più stupefacente, ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. ‘Inglesi, uscite fuori!’, li abbiamo sentiti
gridare, ‘voi non spara, noi non spara!’.
Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: ‘venite fuori voi!’. Con nostro
stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto.
Uno di loro ha detto: ‘Manda ufficiale per parlamentare’. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza
dubbio anche altri l’hanno fatto - ma il capitano ha gridato ‘non sparate!’. Poi s’è arrampicato fuori dalla trincea
ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è
tornato, con un sigaro tedesco in bocca! Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano
verso di noi. Alcuni di noi sono usciti anch’essi e e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le
mani a uomini che avevamo cercato di ammazzare poche ore prima. ….... Ci siamo scambiati mostrine e bottoni ….
Questi non sono i ‘barbari selvaggi’ di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e,
sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi. …… E insomma, sorella mia, c’è mai stata una vigilia di Natale
come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo….. Ma che succederebbe
se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di
rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?
Il tuo caro fratello Tom
Anno zero numero uno
Pagina 13
I RAGAZZI DI TEREZÌN
Poesie da un lager. Per non dimenticare
II giorno della memoria si celebra il 27 Gennaio e ricorda la liberazione dei prigionieri che si trovavano nel campo di
concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 Gennaio 1945. A scuola, in questa occasione, abbiamo letto delle poesie
di ragazzi della nostra età rinchiusi nel campo di concentramento di Terezìn, alcuni sopravvissuti, ma la maggior parte
morti. Questi versi hanno suscitato in noi emozioni fortissime in quanto ci siamo immedesimati in quelle orribili scene
piene di sangue, tristezza e dolore. È stata grande la commozione che abbiamo provato soprattutto all’idea che protagonisti sono stati nostri coetanei.
IL CAMPO DI TEREZÌN
Il 19 ottobre 1941 Terezìn, una città-fortezza a nord di Praga, cominciò a funzionare come “ghetto”. E ghetto significò campo di concentramento e di transito per gli ebrei. In poco tempo divenne un campo affollato
dove imperversavano fame, stenti, epidemie, morte, deportazione. Negli anni 1941-1945 furono deportati a
Terezìn circa 140000 ebrei. Di questi quasi 100000 vennero trasferiti all’est e uccisi nei campi di sterminio
di Auschwitz, Maidank, Treblinka, e 34000 morirono di fame e di stenti. Nella tragica realtà del ghetto ebraico si distingue a Terezìn la presenza di una quantità elevatissima di detenuti bambini. Negli anni 19421944 15000 piccoli ebrei, di età compresa per lo più tra i 7 e 13 anni furono condotti alla cittadella, dopo
essere stati strappati alle loro case e talvolta ai loro genitori, e quindi costretti a una situazione di allucinante brutalità. Nella cittadella-ghetto i ragazzi restavano qualche mese, un anno, due anni e poi venivano fatti
ripartire sui carri o vagoni, su convogli di camion e trasportati all’est, ai campi di eliminazione. Di quelle
migliaia di bambini soltanto 100 sono scampati alla morte, la maggior parte di essi fu ammassata sui trasporti la cui meta erano i campi di sterminio, Auschwitz soprattutto. L’ultimo trasporto ebbe luogo alla fine
di ottobre nel 1944. A testimonianza di questa angosciante realtà rimangono oltre 4000 disegni e un elevato numero di poesie e altre espressioni letterarie, tra cui diari, riviste e compiti realizzati dai bambini rinchiusi nel campo.
Tra le tante poesie lette abbiamo scelto di pubblicarne una dal titolo “La paura”, che esprime l’orrore della morte nel
ghetto ma anche la speranza che possa essere la vita a trionfare.
L’autrice di questa poesia è la dodicenne Eva Pickovà di Nymburk, nata il 15/5/1929, deportata a Terezìn il
16/04/1942, morta il 18/12/1943 ad Auschwitz.
LA PAURA
Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce che
decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso la morte.
Ma no mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. È vietato morire!
Giovanni Corpina, II B
Marco K. Shibchurn , II B
Rosario Trusso, II B
Illustrazione di Giada Crisà, II B
Pagina 14
GIOCHI E CURIOSITÀ
CRUCIVERBA MITOLOGICO
a cura della classe I B
Conosci bene la mitologia? Mettiti alla prova con questo cruciverba.
Leggendo la prima colonna, dall’alto verso il basso, otterrai il nome dell’abilissimo
fabbro degli dei.
1
Definizioni
1. Donna amata da Orfeo
2. Ercole ne compì dodici
3. Fu rapita da Zeus sotto forma di toro bianco
4. Lo era il fuoco per le Vestali
5. Moglie di Peleo e madre di Achille
6. Materiale di cui era fatta la mela della discordia
2
3
4
5
6
DALLA FRANCIA CON… “PAROLE”
Risolvi il cruciverba, tenendo presente che tutte le soluzioni sono prestiti derivanti
dalla lingua francese. Nelle caselle colorate, leggendo dall’alto verso il basso, troverai il nome di un prestito davvero squisito!
1
DEFINIZIONI
1. Si usa per brindare
2. Ha il cappello e si mangia
3. Si mangia con la granita o con il gelato
4. Vino, città o colore
5. Fiocchetto che usano spesso i camerieri
6. Si dà ai neonati per bere
7. Lo lancia la sposa
8. Si gioca al casinò
9. Pantaloni con le bretelle
10. Si chiede al ristorante per ordinare
2
3
4
5
6
7
8
9
10
..per ridere
un po’
Nel vostro ristorante è tutto buono!
Anno zero numero uno
Pagina 15
GIOCHI E CURIOSITÀ
ONOMATOPEE ALL’INGLESE
Chi sa le lingue è favorito, perché molte espressioni onomatopeiche dei fumetti
non sono altro che verbi inglesi.
SMACK
WOW
Un esempio: SIGH significa in
inglese “sospirare” e la stessa
sillaba viene usata nei fumetti
per rappresentare un sospiro.
Prova ora ad accoppiare azioni
e “onomatopee” (ovvero parole
che assomigliano al suono di
ciò che significano) e prova a
indovinare quali sono parole
inglesi e quali invece sono inventate di sana pianta (6).
glu –glu
BOOM
CLICK
MUMBLE
ahia
RONF
BOING
CRASH
SIGNIFICATO
PUFF
slam
AMMIRAZIONE
BACIARE
BERE
fiuu
DOLORE
BANG
SLURP
MEDITARE
ESPLODERE
COUGH
PREMERE UN TASTO
SPLASH
MANGIARE
SIGH
SOB
RIMBALZARE
ROTTURA
RUSSARE
SBATTERE
SCAMPARLA
YAWN
SCOMPARIRE
SPARARE
TOSSIRE
TUFFO
GUSTARE
SINGHIOZZARE
SBADIGLIARE
Illustrazioni di Yesenia Bodanza, I B
ONOMATOPEA
PAROLE “MITICHE”
Lo sapevi che ci sono parole di uso comune che derivano da personaggi e vicende
del mito? Eccone alcune.
CRUDELI CENTAURI E ….
MITICI MOTOCICLISTI
I centauri, secondo la mitologia greca , sono creature mostruose, metà
uomini e metà cavalli e sono armati di clava o di arco. Ebbero origine da
Centauro, nato dall’unione della dea Era e del mortale Issione. Possedevano tutti i pregi e i difetti degli uomini, avevano un carattere irascibile e brutale e spesso compivano azioni violente e sanguinose.
Erano molto abili nella caccia, nella corsa e nella guerra. L’invenzione di questo
essere mitico, secondo alcuni studiosi, è collegata al
culto del cavallo, che per
tanto tempo rimase sconosciuto ai Greci e quindi fu
oggetto di venerazione per
le sue grandi qualità, che lo
rendevano un alleato prezioso in pace e, soprattutto,
in guerra.
ANTICHE DIVINITÀ E ….
CROCCANTI CEREALI
I cereali hanno origini molto antiche e
sono legati a un famoso mito dell’area
mediterranea. Cerere per i romani era
la dea della terra e della fertilità, protettrice dell’ agricoltura e dei campi, in particolare del grano. I Greci veneravano
questa divinità con il nome di Demetra
che significa “madre terra”.
Cerere, secondo la mitologia, governava
anche l’alternarsi delle stagioni; in grembo portava frutti o animali e stringeva
nelle mani una spiga di grano.
PESANTI PUNIZIONI E ….
CELEBRI CARTOGRAFI
La geografia è una scienza molto antica,
nata dal desiderio di conoscere ed esplorare il mondo. Man mano che tutte le terre
venivano esplorate, venivano descritte ed
anche disegnate in modo elementare ed è
così che nacque la cartografia grazie alla
quale furono realizzate mappe, carte geografiche e atlanti sempre più completi. Nel II
secolo D. C. Claudio Tolomeo inventò il
primo atlante geografico raccogliendo 27
cartografie. Ma il nome “Atlante” fu usato
soltanto a partire dal 1595. Questo nome
deriva dalla mitologia greca; Atlante era uno
dei Titani, giganti schierati contro Zeus, che
voleva dominare su tutte le divinità. Zeus
vinse la battaglia e punì i Titani; Atlante fu
condannato a portare, in eterno, sulle proprie spalle il cielo, che per gli antichi era
un’immensa cupola sospesa sopra la terra.
Alessandro Cangemi,
Daniele Lupica,
Claudia Palazzi, I B
Miriam Contino, Simone Pezzino,
Carla Romeo, I B
Soluzioni dei giochi
1
E
U
R
I
D
I
C
2
F
A
T
I
C
H
E
3
E
U
R
O
P
A
4
S
A
C
R
O
5
T
E
T
I
6
O
R
O
SIGNIFICATO
E
Yesenia Bodanza, Alessandra Calanni,
Elena Gerbino, I B
ONOMATOPEA
SIGNIFICATO
ONOMATOPEA
1
C
H
A
M
P
A
G
N
E
2
C
H
A
M
P
I
G
N
O
3
B
R
I
O
C
H
E
4
B
O
R
D
E
A
U
X
5
P
A
P
I
L
L
O
N
AMMIRAZIONE
WOW (inglese)
RUSSARE
RONF
BACIARE
SMACK (inglese)
SBATTERE
SLAM (inglese)
BERE
GLU GLU
SCAMPARLA
FIUU
DOLORE
AHIA
SCOMPARIRE
PUFF (inglese)
MEDITARE
MUMBLE (inglese)
SPARARE
BANG (inglese)
6
B
I
B
E
R
O
N
ESPLODERE
BOOM (inglese)
TOSSIRE
COUGH (inglese)
7
B
O
U
Q
U
E
T
PREMERE UN TASTO
CLICK (inglese)
TUFFO
SPLASH (inglese)
8
R
O
U
L
E
T
T
E
MANGIARE
GNAM
GUSTARE
SLURP (inglese)
9
S
A
L
O
P
E
T
T
RIMBALZARE
BOING
SINGHIOZZARE
SOB (inglese)
ROTTURA
CRASH (inglese)
SBADIGLIARE
YAWN (inglese)
10
M
E
N
U
E
N