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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Novembre 2013 - numero 65
Sommario
Editoriale
San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2
Cigole, Offlaga
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
3
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 4
Lettere
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
5
Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 6
Alfianello, Pavone, Porzano ed Orzinuovi .» 7
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 8
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 9
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 10
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 11
Territorio
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
12
. . . . . . . . . . . . . . . .»
14
Calendario Bresciano
Ricette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 15
Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 16
Direzione: Stefania Brunelli
Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino, 11-Verolanuova (Bs)
Stampa: Tiber spa - Brescia
Pubblicazione mensile
E-mail: [email protected]
per inserzioni pubblicitarie email:
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Siamo in tempo di crisi profonda ed
esplodono le contraddizioni.
Manerbio ha diciotto agenzie bancarie con
un rapporto di 713 abitanti per ogni sede
bancaria.
E’ primatista in provincia.
Per fare un confronto, Brescia ha 848
abitanti per filiale, Orzinuovi ne ha 1124,
Bagnolo Mella ne ha 1587, Ghedi ne ha
1671, Leno ne ha 2054 solo per citare i
comuni a noi più vicini.
La contraddizione è che questa pletora
di filiali bancarie stride con la realtà
in profondissima crisi economica ed
occupazionale, di cui il comune di
Manerbio, super indebitato, non è altro
che l’epifania.
Come si giustifica questo dato?
Con l’irrazionalità dei comportamenti
umani, è la prima risposta che ci giunge
spontanea.
Ma è una risposta che non regge di fronte
all’evidenza dei fatti.
Manerbio, dopo un periodo di continua
crescita, da circa vent’anni ha imboccato
una strada in discesa.
Manerbio ha la stessa velocità degli altri
comuni contermini, solo che questi ultimi
sfruttano la velocità per progredire e
Manerbio per retrocedere.
Le ragioni del precedente sviluppo
manerbiese risiedono essenzialmente in
due fattori.
Il primo è la centralità geografica.
E’ una comunità collocata al centro della
Bassa bresciana ben servita dalla rete
infrastrutturale (ferrovie, autostrada,
tangenziali, ecc.).
Il secondo è la disponibilità di servizi,
testimonianza, ahinoi, di un tempo che fu.
L’ospedale di Manerbio è del 1840, la casa
di riposo e l’asilo infantile hanno più di un
secolo, gli impianti sportivi e la città sociale
di Marzotto è di oltre 70 anni fa.
Da allora ad oggi Manerbio ha fatto come il
conte Ugolino: uno alla volta si è divorato
le proprie eccellenze.
La colpa non può essere di tutti, perchè
altrimenti non sarebbe di nessuno.
Le responsabilità maggiori sono da
addebitare ad una classe politica di
poco o nullo valore che ha saputo solo
incrementare i debiti fino a costringere la
nuova amministrazione ad intraprendere la
strada del riequilibrio finanziario.
Tradotto in lingua comprensibile a tutti,
vuol dire sacrifici, sacrifici ed ancora
sacrifici.
Alla faccia della numerosa presenza bancaria
che non eroga alcun credito alle aziende e
alle famiglie in difficoltà.
FILIALE DI GHEDI
CHIAREZZA
ONESTÀ
TRASPARENZA
VIA XX SETTEMBRE, 78
PROSSIMA APERTURA
FILIALE DI PONTEVICO
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FILIALE DI BAGNOLO MELLA
VIA GRAMSCI 153/A TEL. 030 68 20 013
Pag. 2
San Gervasio
I nuovi fenomeni
Vogliamo, per prima cosa, chiedere venia
se ci permettiamo di distogliervi, sia pure
per un attimo, dalle vostre fenomenali
attività. Per seconda, siamo felici di
apprendere che avete assunto una delibera
dal titolo diversivo riguardante i problemi
dell’editoria.
A fronte dello sconcerto di sapervi
interessati di questo problema a tal
punto di incaricare un legale affinchè vi
illumini, si contrappone il disvelamento
della realtà.
“Siamo stanchi di essere definiti dei
fenomeni da un giornalaccio e pertanto
passiamo alle maniere forti”.
Questa è la traduzione in lingua chiara
e comprensibile a tutti dei problemi
dell’editoria che tanto vi angustiano.
Ebbene, ci siano consentite alcune
puntualizzazioni. La prima, non potevate
farci cosa più gradita del definirci
“giornalaccio”. E’ questa una medaglia
che orgogliosamente ci appuntiamo sul
bavero della giacca.
La seconda, il metodo democratico è
quello del confronto, sia pure con tutte le
asprezze del caso.
Le minacce dimostrano soltanto la
debolezza di chi le agita.
Avete già promosso delle querele nei
nostri confronti. Peccato che prima di
presentarci davanti al giudice le abbiate
ritirate accollandovi il costo del legale.
Avendo voi incaricato un legale per
querelarci un’altra volta, abbiate la
decenza di non ritirarla. Presentatevi in
giudizio e lì ci confronteremo. Avremmo
preferito un’altra sede ma non ci dogliamo
più di tanto.
Da parte nostra, convinti di essere nel
giusto, non chiediamo di meglio.
Nel frattempo non defletteremo di un
millimetro dalla nostra azione.
Dopo tutto che colpa ne abbiamo noi se
voi siete dei fenomeni!
C’è chi lo è e chi non lo è. Fortunati voi.
Edizioni La Pianura
Post scriptum
Nel mentre impegnavate 1300 euro da
dare al legale, alle famiglie degli alunni
delle scuole veniva comunicato di portare
da casa la carta igienica, la carta per le
fotocopie ed altre minuzie.
Bisogna
essere
davvero
degli
amministratori
poco
lungimiranti
spendere per un legale dei soldi pubblici e
non utilizzarli per i bisogni della scuola.
I nostri più vivi complimenti.
Post scriptum del post scriptum
Se proprio vi sentite come la celebre
Principessina sul Pisello, perchè il legale
non lo pagate di tasca vostra?
Novembre 2013
SAN GERVASIO,
ancora sull’ICI
La questione degli accertamenti ICI tiene
ancora banco fra i Sangervasini.
La recente pronuncia della commissione
tributaria di primo grado favorevole al contribuente ha risollevato le eterne questioni
circa l’atteggiamento dell’amministrazione
comunale nei confronti di coloro cui è stato
notificato l’accertamento ICI.
E’ fuor di dubbio, ed è doveroso ricordarlo, che il comune è legittimato a compiere
tutti quegli atti finalizzati all’equità fiscale.
Tutti i cittadini sono tenuti a contribuire,
secondo le proprie capacità reddituali, alla
spesa pubblica.
Tuttavia, vi è modo e modo di relazionarsi
con i cittadini.
In particolare, il Comune ha commesso
due grandi errori: uno di forma ed uno di
sostanza.
Nella forma, la percentuale degli accertamenti andati a buon fine riservati alla società incaricata è eccessiva.
Se si sommano l’imponibile, l’IVA e le spese legali e quelle di notifica, che sono a carico del comune, oltre alla percentuale di
competenza della ditta, si avrà che circa la
metà dell’incasso non sarà a beneficio del
comune.
Nella sostanza, il comune con la delibera
assunta nella quale rivalutava le aree ed i
fabbricati ha dimostrato di essere più attento alle ragioni dell’incasso che non a quelle
dell’equità fiscale, per non parlare degli orti
non considerati pertinenziali.
Equità che dovrebbe, in ogni caso, essere
la stella polare dell’azione amministrativa.
Che l’equità non sia la bussola di questa
amministrazione è dimostrato dal fatto che
si continua, con una costanza degna di miglior causa, a negare il rimborso delle somme indebitamente incassate.
Una volta appurata l’illegittimità dell’incasso, in ragione della citata pronuncia della
commissione tributaria per di più non appellata dal comune, l’equità dovrebbe indurre ad un gesto riparatore, motu proprio,
nei confronti dei cittadini incappati nella
disavventura degli accertamenti indebiti.
Questi cittadini non sono sudditi di un
principe capriccioso ed autoritario.
Sono cittadini che chiedono solo di essere
considerati tali.
Per concludere, si ricorda che gli amministratori sono stati eletti per curare, al meglio sempre che ne siano capaci, la cosa
pubblica e non per vessare i cittadini.
Lettere
Il diritto allo studio negato
Egr. Direttore,
chiedo cortesemente ospitalità sul suo giornale
per esporre alcune riflessioni in riferimento
al Piano di Diritto allo Studio approvato
dal Comune di San Gervasio, per l’anno
2013/2014. Da assessore alla pubblica
istruzione nella passata amministrazione
non posso esimermi dall’esprimere il mio
personale rammarico e forte dispiacere nel
constatare come, negli ultimi quattro anni, la
nostra scuola sia stata messa all’ultimo posto
nelle scelte dell’attuale amministrazione.
E quest’anno, il Piano Diritto allo studio
ha dimostrato, ancor più che nel passato,
di esserne lo specchio fedele. La riduzione
drastica dei fondi stanziati ha svuotato di
ogni significato l’intervento del Comune per
garantire tutte quelle opportunità educativo–
didattiche fondamentali per la scuola, per
i bambini e per le famiglie, non senza la
complicità di un assessore all’istruzione,
totalmente assente. Le irrisorie risorse
attualmente messe a disposizione, di fatto,
impediscono la realizzazione di progetti
didattici da parte della nostra scuola, mentre
ricordo come, nel recente passato, essi avevano
rappresentato un significativo ampliamento
dell’offerta formativa.
Forte era stato l’impegno della nostra
amministrazione e mio personale affinché
la scuola raggiungesse eccellenti standard
di qualità, (di cui ogni scuola ne avrebbe
diritto!). La progettazione e la costruzione
del nuovo polo scolastico ne sono stati il
fondamentale esempio, così come l’essere
riusciti con costanza e determinazione
ad istituire, per la prima volta, la Scuola
Secondaria di I Grado nel nostro comune.
Ora si assiste allo sfacelo su tutti i fronti:
zero euro per l’alfabetizzazione degli alunni
stranieri a fronte di un incremento degli
alunni che, entrati a scuola non conoscono
la lingua italiana (quasi il 40%), 500€
per il materiale didattico quando questo
stanziamento avrebbe potuto rappresentare
un aiuto indiretto alle famiglie che stanno
duramente combattendo con la crisi
economica. E si potrebbe continuare…
perché, anche per la scuola secondaria vale lo
stesso discorso. Si parla tanto di investire sul
futuro dei giovani ma a quanto pare a San
Gervasio i governanti agiscono in modo del
tutto contrario. Povera scuola!
Poveri bambini! Speriamo in un futuro
migliore… per tutti noi.
Migliorati Barbara
Offlaga - Cigole
OFFLAGA: al via il nuovo piano del diritto allo studio
Novembre 2013
Con l’inizio del nuovo anno scolastico ha
trovato applicazione il primo Piano del
Diritto allo Studio dell’Amministrazione
Mazza. Un documento, quello presentato
nell’ultimo Consiglio comunale dal
neo Assessore alla Pubblica Istruzione
offlaghese Margherita Cò, che prosegue
la linea tracciata dal precedente ponendo
particolare attenzione, nel perseguimento
degli obiettivi, ad una fattiva collaborazione
tra le diverse realtà del territorio impegnate,
a diverso titolo, in campo educativo:
le istituzioni scolastiche, gli oratori e le
famiglie. Una collaborazione auspicata da
tutte le parti coinvolte per “fare rete” ed
ottenere, insieme, risultati migliori ma che
al momento è costretta a fare i conti con la
generale scarsità di risorse.
Di fatto, il desiderio espresso nella
premessa al Piano punta al potenziamento
del ventaglio dei servizi offerti dal Comune
anche e soprattutto grazie al coinvolgimento
ed alla valorizzazione dei “diversi soggetti
sociali” al fine di “trasmettere alle nuove
generazioni i valori per diventare cittadini
responsabili” e considera la stretta
collaborazione tra scuole, oratori e famiglie
“premessa fondamentale alla crescita ed alla
convivenza civile della nostra comunità”.
Per l’anno scolastico 2012-2013, il piano
del Diritto allo Studio offlaghese mantiene
dunque quanto già previsto in precedenza
predisponendo un impegno contributivo
complessivo di 73.250,00 euro. Certo la
situazione delle casse comunali, come ci
spiega l’Assessore Cò, in qualche caso ha
imposto cambiamenti in “corso d’opera”.
E’ il caso della necessaria riorganizzazione,
con conseguenti limitazioni, del percorso
previsto per il trasporto scolastico, vista
l’impossibilità di acquistare un nuovo
mezzo dopo che, proprio nell’imminenza
dell’apertura della scuola, uno dei due
autobus in servizio (quello a 40 posti) ha
dovuto, senza possibilità di “appello”,
essere demolito. L’itinerario è stato
giocoforza rivisto cercando, per quanto
possibile, di rispondere a tutte le domande
delle famiglie. Risolto anche il problema
di quei pochi bambini esclusi dal servizio
in quanto residenti troppo vicini alla
scuola (secondo i parametri previsti) e al
cui trasporto stanno provvedendo i due
voucheristi in forza al Comune.
Confermati il contributo per facilitare la
frequenza alla scuola dell’infanzia (35.000
€) ed il sostegno alla programmazione
educativa e didattica (27.000 €) come pure
gli interventi per l’integrazione scolastica
degli alunni con disabilità e le borse di
studio per gli studenti delle secondarie di
primo e secondo grado.
“Significativo nel nuovo Piano“ – spiega
l’Assessore – “è l’ammontare complessivo
della “dote scuola” ovvero del contributo
predisposto dalla Regione Lombardia
a favore delle famiglie e finalizzato alle
spese legate all’istruzione (in particolare
per l’acquisto dei libri di testo). Per l’anno
scolastico 2013/14 sono state ricevute
e accolte 120 domande per un totale di
28.110 €. Un lavoro complesso, quello
Pag. 3
relativo alla dote scuola, svolto egregiamente
dall’Ufficio comunale alla Pubblica
Istruzione.” Nell’ottica della collaborazione
con le diverse agenzie educative presenti sul
territorio si pone anche la prosecuzione de
“L’Altra Estate”, iniziativa messa in campo
da qualche anno e frutto della sinergia tra
Istituto comprensivo, Oratori e Comune.
L’iniziativa si rivolge a tutti gli alunni
della scuola primaria interessati che, nelle
due settimane antecedenti l’apertura della
scuola, vengono aiutati nello svolgimento
dei compiti e coinvolti in laboratori ed
attività ludico-ricreative.
“Il desiderio di proseguire è forte.” –
conclude Margherita Cò – “Accanto alle
educatrici, alle insegnanti in pensione
ed ai volontari adulti che seguono con
gioia i tanti ragazzi iscritti all’iniziativa
è davvero entusiasmante vedere anche
un nutrito gruppo di giovani impegnarsi
quotidianamente per animare con giochi
e divertenti attività il tempo di questi
bambini”.
Stefania Brunelli
CIGOLE: a tavola con i piatti dei Gonzaga
In palazzo Martinoni a Cigole, con
la collaborazione della Provincia di
Mantova, la Strada dei vini e dei sapori
mantovani, la Pro Loco di Castel Goffredo,
l’associazione Castel D’Ario, e diverse
cantine, la Fondazione Pianura Bresciana
ha realizzato una serata all’insegna della
cucina mantovana.
Un menu ricco di specialità della terra
di Virgilio che hanno radici nella
cucina povera oggi elevata a golosità per
buongustai e nelle ricette elaborate per la
tavola dei Gonzaga che dominarono quelle
terre. Durante la serata serviti: l’antipasto
di salame mantovano e ciccioli per
proseguire con il tortello amaro di Castel
Goffredo, capunsei di Volta Mantovana,
risotto alla Pilota De.Co. di Castel D’Ario,
luccio in salsa alla rivaltese e per concludere
con: torta di San Biagio e l’immancabile
sbrisolona. Per ogni portata un vino diverso
delle vigne coltivate sulle colline prossime
al Garda e sulle sponde dei fiumi quali
l’Oglio e il Po.
Tra i piatti la sorpresa dello sconosciuto,
per i bresciani, tortello amaro “frutto –
spiega l’esperto - di una sedimentazione
e stratificazione territoriale orale della
tradizione culinaria di Castel Goffredo
vissuta nel tempo attraverso una storia di
nonne e mamme” che hanno custodito e
tramandato gelosamente la ricetta fino ai
giorni nostri”. L’erba amara, ingrediente che
caratterizza il tortello, è comunemente nota
come erba di San Pietro o erba di Santa Maria
individuabile con il nome latino Balsamite
major, una qualità di menta aromatica
balsamica dal retrogusto amaro che matura
a fine giugno e che veniva utilizzata nei
riti religiosi in sostituzione dell’incenso e
pare proteggere dall’invidia gli innamorati.
In sintesi la serata ha rappresentato una
degustazione conclusa tra gli applausi di
bresciani e mantovani che hanno avuto
la fortuna di sedersi a tavola a godere un
momento piacevole per l’accoglienza e la
cordialità con la quale gli organizzatori
hanno intrattenuto gli ospiti.
CIGOLE: la sagra di San Martino
Tutto pronto per la Sagra di San Martino,
periodo nel quale Cigole celebra il Santo
Patrono con un programma realizzato
da Parrocchia e Comune di Cigole, in
collaborazione con l’Associazione Civiltà
Contadina, il Gruppo Terza Età, la Proloco
Cigole in festa, il gruppo La Filanda e la
Fondazione Pianura Bresciana. Esordio
venerdì 8 novembre nel salone al piano terra
di Palazzo Cigola Martinoni con l’iniziativa
“Il tempo ritrovato”, orologi e storie
della Bassa, con particolare riferimento
al vecchio orologio restaurato della torre
campanaria, alla vita di una comunità ed ai
costumi e racconti della civiltà contadina.
Intervengono per le letture Mario Margotti,
e Wilma Bertoni e Francesco Bodini con
accompagnamento musicale.
Sabato 9 novembre, alle ore 14,45
manifestazione per la ricorrenza del 4
novembre; al termine i partecipanti sono
invitati per un momento conviviale presso
Palazzo Cigola Martinoni in compagnia
delle canzoni di “una volta” del Coro
Primavera di Mairano.
Domenica 10 novembre Festa del
Ringraziamento con Benedizione dei trattori
alle ore 11.30 sul sagrato della parrocchiale.
A seguire aperitivo a Palazzo.
Durante la giornata alle 10 la mostra di
San Martino nel giardino storico di Palazzo
Cigola Martinoni, si terrà il gioco “Indovina
il peso dell’oca” ed a chi si avvicinerà
di più in premio il bellissimo pennuto;
l’esposizione della carrozza restaurata
appartenuta alla contessa Martinoni, la
mostra fotografica sulle fasi del restauro. Alle
ore 14 in via Roma il “Mercato della terra”
con vendita di freschissimi casoncelli di
farina di monococco prodotti al momento
dalle signore del paese, farine, formaggi,
miele, olio, confetture, verdura. Alle ore 15
nella zona del Castello la gara dei “traturì”
seconda edizione nella quale i bambini si
sfideranno nella competizione che stabilirà
il miglior pilota di trattore giocattolo.
Altra iniziativa la gara gastronomica “Il dolce
di San Martino” concorso che assegnerà un
premio al miglior “piatto” che acquisirà il
nome di “Dolce di San Martino”. Dalle ore
14 alle 15 consegna dei “dolci” da parte dei
partecipanti. Seguirà la valutazione della
Commissione Giudicatrice.
Ore 16,30 premiazione del miglior “piatto”
e assegnazione del premio e della qualifica.
A seguire estrazione del peso dell’oca
ed assegnazione del premio. Al termine
vendita delle “mezze torte” non classificate
al concorso.
Infine per tutti la “Merenda contadina”
con brostole, castagne, e altre prelibatezze
nella cornice dell’esposizione dei mezzi
agricoli d’epoca e l’atmosfera della musica
eseguita dal corpo bandistico diretto da
Rosi Prestini.
Pag. 4
Pontevico
Novembre 2013
Liliam Thuram ha incontrato
gli studenti per una lezione speciale contro
il razzismo
Un personaggio di spicco come l’ex
calciatore Liliam Thuram, difensore della
nazionale francese, del Parma e della
Juventus che non ha certo bisogno di
troppe presentazioni (e non solo per gli
sportivi), lo scorso venerdì 4 ottobre è
stato a Pontevico per un incontro davvero
speciale con gli studenti. Dopo aver appeso
le scarpe al chiodo, infatti, Thuram si è
distinto per il suo impegno di carattere
umanitario e per la sua personalissima
lotta contro ogni forma di razzismo. Un
intento quest’ultimo che lo ha portato
a scrivere il libro “Le mie stelle nere”,
che l’ex giocatore ha voluto presentare
proprio nel corso della riuscita mattinata
con i ragazzi di Pontevico, in quella che si
è rivelata una lezione del tutto particolare.
Thuram, che dopo aver scritto il suo libro
si è impegnato in una sorta di tour de
force per propagandarne il messaggio, ha
accettato di buon grado l’invito che gli
è stato rivolto da alcuni insegnanti delle
Scuole di Pontevico ed ha raggiunto la
Al comunale
la fantasia di Verne
Sabato 9 novembre, alle ore 21 nel teatro
comunale di Pontevico, la compagnia Il Nodo si
esibirà nello spettacolo “Il giro del mondo in 80
giorni”. Il romanzo di avventura per antonomasia
trasformato in una brillante e colorata commedia.
Una corsa vorticosa contro il tempo che porta
Phileas Fogg e il suo fido Passepartout attraverso
quattro continenti e innumerevoli peripezie.
Seguendo le loro avventure si va alla riscoperta di
diversità e particolarità dei vari popoli della terra
che rendono il nostro ormai “piccolo mondo”
una fonte straordinaria di caratteri umani, di usi
e di costumi. La fantasia di Verne ci porta in un
mondo da percorrere con treni e navi a vapore
in un lasso di tempo allora impensabile. Quello
che da allora non è cambiato è la curiosità della
scoperta, l’interesse tutto anglosassone per i
popoli stranieri e le loro usanze.
La regia: Francesco Buffoli, Daniele Bottini.
Prevendita biglietti presso le attività commerciali
convenzionate.
I prezzi dei biglietti sono: platea 10,00€, ridotto
5,00 €, galleria 5,00€.
cittadina bassaiola alle 10.30, iniziando
subito un incontro spontaneo e divertente
con gli studenti delle diverse classi. Dopo
il ricevimento ufficiale nell’edificio
scolastico dell’ex difensore transalpino,
il clou della mattinata è stato ospitato, a
partire dalle 11, dall’accogliente cornice
del Teatro Comunale “Le Muse”, dove
gli studenti pontevichesi hanno ascoltato
con attenzione e trasporto il messaggio
di Thuram, condividendo il suo invito,
lanciato in modo particolare alle nuove
generazioni, per un impegno concreto
contro ogni forma di razzismo. Dopo
essere stato per tanti anni protagonista
di primo livello sui campi di calcio
di tutto il mondo, Liliam Thuram ha
dunque deciso di giocare la partita più
importante e bloccare con la classe che lo
contraddistingueva quando si misurava
con le punte più forti del mondo i
pericolosi attacchi della violenza e
dell’odio. Una “partita” che hanno deciso
di giocare anche gli studenti di Pontevico.
Un intervento importante
per asfaltare le strade
A Pontevico si sta dedicando una cura
tutta particolare alle strade. In effetti a
novembre ha preso il via il secondo stralcio
dei lavori di asfaltatura, un intervento che è
cominciato ad ottobre con il primo stralcio
e che dovrebbe concludersi entro la fine del
mese. E’ lo stesso sindaco Roberto Bozzoni
a spiegare le ragioni e le modalità di questa
opera: “Abbiamo voluto dare una risposta
concreta alle richieste dei cittadini e ci
siamo impegnati per mettere in sicurezza le
strade del nostro paese.
Il tutto per un intervento di indubbia
portata, che è diventato possibile solo
grazie ai soldi del mutuo che sono rimasti
a disposizione dopo che abbiamo preso la
decisione di non costruire il nuovo polo
scolastico.
Viste le generali difficoltà del periodo,
infatti, abbiamo preferito intervenire sugli
edifici già esistenti con un conseguente
risparmio che ci ha permesso di poter
contare su alcune somme che sono state così
utilizzate per altri progetti come, appunto,
l’asfaltatura delle nostre strade. Un’opera
davvero importante, come testimoniato
dal costo finale che ha raggiunto i 300.000
euro. Senza dubbio una somma di assoluto
rilievo, che però sta rendendo possibile
il raggiungimento di un risultato molto
importante per tutta la nostra comunità,
ma anche per la stessa sicurezza della
circolazione sul nostro territorio. In effetti,
quando anche il secondo stralcio che si sta
portando avanti proprio in questi giorni
sarà ultimato, Pontevico, passando dal
centro storico alle frazioni, potrà contare
su una rete stradale efficiente e priva di
pericoli.
Possiamo
ribadire
con
motivata
soddisfazione che stiamo offrendo una
risposta efficace alle istanze della gente
pure in un periodo di risorse economiche
più che ridotte come quello che stiamo
attraversando.
Un problema che coinvolge direttamente
gli enti locali, ma che non ci ha impedito
di preparare risposte positive alla nostra
comunità grazie ad una gestione attenta ed
oculata delle risorse a nostra disposizione”.
Lettere
Novembre 2013
Pag. 5
Lettere
attraverso la comunicazione, la disponibilità
e la capacità d’ascolto, valori questi
fondamentali del lionismo che purtroppo
vanno via via scemando, ma che sicuramente
saranno il punto di forza nella situazione
di crisi economica, sociale e individuale
che attraversiamo”. La serata si e’ conclusa
con un vivo ringraziamento, da parte della
Presidente, ai presenti che hanno risposto con
un caloroso applauso dando in questo modo
la loro condivisione a quanto dichiarato e il
loro appoggio e aiuto per il raggiungimento
delle mete lionistiche che la Presidente si e’
imposta.
Il trionfo di un nuovo lionismo, quello di una
lungimirante progettualità condivisa nel
solco di una tradizione semplice e generosa
e’ la condizione emersa durante la serata di
apertura del 27 Settembre 2013 del Lions
Club Bassa Bresciana avvenuta presso la
Maison del Garda Golf di Soiano del Lago.
La Presidente, Avv Sara Barbi, si e’ fatta
domande doverose come: “ci sara’ un lionismo
piu’ ambizioso? Ci saranno Club che
punteranno sui grandi progetti? Ci saranno
Soci che desidereranno partecipare ad un
qualcosa che anche loro contribuiranno a
creare? Quale e’ il limite massimo di una
associazione quale il Lionismo?” Ed ha dato
ai Soci attenti precise risposte: “Non esistono
limiti.. il lionismo può arrivare ovunque
attraverso il proprio fare, con l’orgoglio
e l’entusiasmo dell’appartenenza alla ns.
prestigiosa associazione ed ha dichiarato con
forza il suo impegno, con l’aiuto di tutti, per
il trionfo di questo nuovo lionismo
Il Presidente si pone l’obiettivo di realizzare
un anno lionistico all’insegna della sobrietà,
della generosità, dell’apertura non solo che il
club deve avere all’esterno nei confronti di
chi ha bisogno, ma apertura che in primis
il singolo socio deve avere nei confronti
dell’altro socio, in nome dell’amicizia
vera che tanto andiamo propagandando,
Salve, sono una donna bresciana di 41 anni,
affetta da MCS o sensibilità chimica multipla,
una malattia rara non ancora riconosciuta in
Lombardia.
Questa patologia è metabolica, cioè rende
incapace il malato di espellere le tossine dal
proprio organismo, rendendo quindi la sua
esistenza altamente invalidante, in quanto
negli stadi avanzati, costringe chi ne è affetto
al completo isolamento.
In effetti basta una esposizione, anche
breve, a qualsiasi sostanza chimica, come le
vernici, benzine, solventi ecc. oppure quelle
di uso comune, come profumi, detersivi,
ammorbidenti, disinfettanti ecc., perché
si scatenino nell’individuo innumerevoli
reazioni.
Tra queste: crisi respiratorie, broncospasmi,
laringospasmi, perdita a breve della
memoria, intolleranze alimentari e di ogni
tipo, elettrosensibilità, iperosmia olfattiva,
ecc., fino allo shock anafilattico.
Diventa impossibile, per chi ne soffre, accedere
a qual si voglia ambiente e tantomeno ad un
pronto soccorso, cosa che gli potrebbe essere
fatale. Sono purtroppo consapevole del fatto
che ad oggi, non esistano cure mirate alla
guarigione dell’MCS, ma ci sono cliniche
all’estero, che migliorano significativamente
la qualità di vita. Ma a quale prezzo!
Una spesa insostenibile dai malati che sono
nell’impossibilità di lavorare e che anzi, già
così tanto pesano al bilancio familiare, col fatto
che debbano mangiare biologico, prendere
integratori alimentari particolari e fare a
proprio carico analisi e ricerche genetiche.
Chiedo così alle persone, che prendano a cuore
questo dramma e che firmino la petizione ai
banchetti presenti in questo periodo nei paesi
della Bassa, o presso l’ufficio parrocchiale
di Manerbio, in alternativa lascio la mia
email ([email protected]) per potermi
richiedere di scaricare il modulo di raccolta
firme.
Ci potrete così aiutare a far riconoscere l’MCS
in Lombardia, come già è stato fatto per le
Regioni: Veneto, Emilia Romagna, Toscana,
Marche, Abruzzo, Lazio e Basilicata,
affinché ci riesca a migliorare la situazione di
chi ne è affetto.
Grazie fin da ora
Alghisi Albina
dolore, l’ansia e gli inconvenienti collegati.
È stata registrata una netta diminuzione del dolore a
schiena e gambe e dell’interferenza del dolore con le
normali attività quotidiane, inoltre è migliorata la qualità
della vita in coloro che si sono sottoposti a trattamenti
di Discipline Bio Naturali.
Con le Discipline Bio Naturali è possibile trovare sollievo
anche in caso di mal di spalle e di irrigidimento del
collo. Il massaggio, che non ha controindicazioni né
effetti collaterali, è in grado di alleviare rapidamente il
dolore e lo stato di ansia che ad esso si associa, come
è stato dimostrato da studi sperimentali.
Gli effetti benefici dei trattamenti non sono solo a breve
termine, ma si prolungano nel tempo.
E’ importante che il trattamento venga effettuato da
parte di un operatore qualificato.
Monica L. Renzi
Operatrice Discipline Bio Naturali
Terapista Ayurveda
I perché del MAL DI SCHIENA…
La nostra schiena è da tenere in grande considerazione,
ci sostiene durante tutto il giorno e si contrae e si affatica
accumulando le nostre tensioni quotidiane derivanti da
una vita stressante.
Cerchiamo di averne cura e di capire che cosa ci sta
comunicando… esistono infatti dei collegamenti
psicoemotivi connessi alle varie parti della nostra
schiena (cervicale, dorsale, lombare e sacrale).
La struttura scheletrica ha funzione di sostegno e di
solidità; è soggetta ad una continua trasformazione e
rinnovamento. Allo stesso modo a livello psicoemotivo
problematiche della struttura scheletrica possono
significare una perdita di solidità, in connessione con
un processo di trasformazione e di rinnovamento nella
vita.
La rigidità a livello emotivo può portare a una postura
rigida che compromette la flessibilità della colonna
vertebrale.
Come fisicamente le prime due vertebre cervicali
sostengono la testa (mondo razionale) e permettono
di alzarla e di abbassarla, così a livello psicoemotivo,
segnalano la capacità di dire di sì o di dire di no.
La 3a e 4a vertebra cervicale corrispondono alla gola
e quindi somatizzano problemi di comunicazione e
paura legata alla difesa personale.
La gabbia toracica protegge gli organi in essa contenuti;
psicoemotivamente riflette la protezione della sfera
emotiva, lo scudo che ci protegge. Esprime anche
la relazione con gli altri, quindi anche la capacità di
comunicare.
Le dorsali sono collegate alla sfera affettiva, al mondo
emotivo e alla sua protezione e a quella degli organi
relativi. Una chiusura a livello affettivo porta a curvarsi
in avanti e a chiudere le spalle, come per difendersi da
qualcosa o da qualcuno.
Le lombari sono collegate al potere personale, alla
riproduzione e all’accettazione; quando non si riesce ad
accogliere e soprattutto ad accogliersi, si possono avere
problemi e tensioni nella parte bassa della schiena.
Il sacro e il coccige sono collegati a stabilità e solidità,
concretezza, 1° cakra. Quando è carente l’elemento
terra e si vive soprattutto nella testa, allora sacro e
coccige si fanno sentire.
I dolori lombari e dorsali sono più diffusi di quanto
si possa pensare. La percentuale delle persone che
soffrono di mal di schiena nel mondo occidentale è
impressionante: secondo l’organizzazione mondiale
della sanità si tratta di circa l’ottanta per cento degli
adulti. Circa quindici milioni di italiani soffrono di mal
di schiena in modo più o meno grave e quasi sempre
lo affrontano attraverso l’assunzione di antidolorifici o
con un intervento chirurgico invece che con una attività
di prevenzione o con metodi naturali. Le lombalgie
e le sciatalgie sono debilitanti e invalidanti, rendono
inabili le persone sia al lavoro che a qualsiasi altra
attività sociale. Statisticamente, il mal di schiena è la
prima causa di assenteismo dal lavoro e la seconda
di invalidità permanente. Tra le cause muscoli
dell’addome deboli, postura scorretta adottata dalla
maggior parte delle persone, vita sedentaria, sforzi sul
lavoro, pratica dello sport effettuata in maniera sbagliata,
accumulo di tensioni e stress.
Coloro che soffrono di dolore alla schiena si rivolgono
ormai spesso alle Discipline Bio Naturali per alleviare il
Studio di
Discipline Bio Naturali
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RENZI MONICA LUCREZIA
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Orzinuovi
ORZINUOVI: Coniolo e la sua Abbazia
Entrati dunque nell’Archivio del Capitolo
della Cattedrale di Brescia che si trova
all’interno del Duomo, vi abbiamo trovato
moltissimi documenti riguardanti Coniolo.
Dato che la chiesa locale si trovava in quel
tempo proprio all’interno della Abbazia
dipendendo quindi dallo stesso Capitolo,
in questo Archivio si conserva una vasta
documentazione che riguarda i restauri
e la successiva nuova costruzione della
Parrocchiale.
Il progetto dei restauri porta la data del
1751, progetto che vide però l’opposizione
del Popolo di Coniolo che, con diverse
suppliche, propose ed ottenne di costruire
una chiesa del tutto nuova ed in un sito
diverso dal precedente.
Trovato in tal senso un accordo, si giunse a
stipulare nel 1778 un apposito Concordato,
conservato in diverse copie e dal contenuto
molto interessante, documento che porta
questa intestazione “Concordato per la
Chiesa di Coniolo fra il Reverendissimo
Capitolo della Cattedrale di Brescia ed il
Popolo di Coniolo per causa della nuova
fabbrica da eseguirsi”.
Vi è anche il progetto di costruzione e
di suddivisione delle spese, con ampia
descrizione dei lavori da effettuarsi ed
effettuati, con relative fatture di pagamento
alle varie maestranze.
Il progetto venne affidato all’architetto
Marchetti, uno dei più noti dei suoi tempi,
e dello stesso ci rimangono ben sette tavole
che ritraggono la chiesa nella sua facciata,
lateralmente, centralmente e nella zona
dell’abside.
Il materiale allegato ci fornisce poi una
preziosa testimonianza sull’organizzazione
del cantiere e sulla tecnica costruttiva. Gli
originali di queste tavole si trovano presso
l’Archivio Vescovile. I lavori incominciarono
nel 1781 e terminarono nel 1792.
Novembre 2013
Nell’Archivio del Capitolo si trova anche
materiale che riguarda il Convento ed i beni
dei Reverendi Padri Serviti di Santa Maria
delle Consolazioni di Coniolo, Documenti
che riguardano i Cappellani di Rossa (17391752) ed Inventari di quanto era presente
nella chiesa parrocchiale (1739-1777).
Per quanto riguarda invece in modo specifico
l’Abbazia, vi si trovano numerosi “Capitoli fatti
e concordati con i Massari che lavoravano le
terre della Badia detta di S. Michele, da essere
osservati e adempiuti”, oltre ad Inventari dei
terreni e di quanto spettante alla proprietà di
questo complesso. Dai vari contratti risultano
Massari all’Abbazia, nella prima parte del
1700, Dionisio Magri, Giuseppe Vanone,
Bettino Lucchino, Giulio Manenti, i fratelli
Apolloni, Paolo Sighillino.
Dario Ghirardi
ORZINUOVI: Il Fenil Salnitro
Del tempo in cui della Palazzina Salnitro era
proprietario il conte Giorgio Corniani (18481900), sono rimaste alcune testimonianze fra
le quali due oggetti sufficientemente curiosi
perché valga la pena di ricordarli.
Il primo è una bella scatola in legno che mostra
al suo interno una targhetta che ricorda a chi
era appartenuta potendosi leggere, infatti, la
scritta “Conte Giorgio Corniani”. Abbiamo
poi l’oggetto certamente più originale,
trattandosi di quella che popolarmente è
conosciuta come la “comoda”. A prima vista
nulla farebbe supporre la sua destinazione
…d’uso: pare infatti un normale mobiletto
con tre cassetti alto poco più di un metro.
Sollevandovi invece il coperchio ed aprendosi
lo sportello con quelli che risultano essere
finti cassetti, appare una specie di seggiola
forata il cui uso crediamo possa essere noto
a tutti. Il conte Giorgio era nato nel 1798 da
Roberto e dalla contessa Paola Bettoni. Gli
successe nella proprietà del Salnitro il figlio
Roberto (nato nel 1846).
Intanto al fenile principale era stato annesso
un altro cascinale noto come Salnitro di
Sotto, la cui proprietà era però condivisa con
la famiglia Cavalli.
Sappiamo che nella seconda metà del 1800
abitavano in questi cascinali 53 persone, con
le famiglie Bordiga, Cabrini, Galli, Bertoni,
Paletti, Filippini, Manfredini, Gualeni,
Martinelli, Selleri, Nervi.
Diversi furono gli affittuari del fenil Salnitro
fra i quali citiamo gli Zanotti che tennero
il cascinale dal 1902 al 1921, periodo nel
quale, a causa della Prima Guerra Mondiale
e della conseguente Rivoluzione Russa, il
Salnitro vide la presenza di molti rifugiati
della nobiltà imperiale legati alla moglie russa
del conte Corniani, Alessandrina Tatcheff, la
qual cosa creò in quel tempo diversi problemi
di convivenza.
Il 21 ottobre 1921 il conte Roberto vendette
il Salnitro al parroco di Ovanengo don
Giuseppe Musletti al prezzo di lire 541.000;
a sua insaputa, però, don Giuseppe Sora
di Quinzano, intervenuto nell’acquisto,
rivendette metà del terreno a Domenico
Zanotti, al prezzo di lire 372.000.
Don Musletti, a propria volta, pare volesse
lasciare questa sua proprietà ai Padri che poi
avrebbero nel 1925 acquistato l’Andreana, a
condizione che fissassero il loro Istituto nel
Salnitro, ma non se ne fece nulla.
Per finire, vi diciamo che attorno al 1930 la
Palazzina, il Fenile e la Biolcheria del Salnitro
ospitavano ben 104 persone, con le famiglie
Marchetti, Monteverdi, Tiraboschi, Paccani,
Vitari, Forloni, Iora, Forlani, Zaghen,
Grazioli, Moro, Pavoni.
Dario Ghirardi
ORZINUOVI: un Borgo senza torre campanaria
Nel dicembre del 1969 buona parte della
torre della chiesa parrocchiale di Orzinuovi
era stata dunque demolita. La decisione
era stata presa dopo numerosi sopralluoghi
da parte dell’architetto mons. Montini,
dell’ingegnere Brunelli, dell’ing. Conte
Lechi, dell’architetto della Sovrintendenza
delle Belle Arti Fattori, degli ingegneri locali
Bellometti, Borio, Maffeis.
Vista la situazione precaria della Torre, i tempi
erano stati accelerati ed il 9 dicembre già la gru
era installata per procedere alla demolizione.
La ditta Turotti Giuseppe e figlio geom.
Virgilio si assunse l’esecuzione dei lavori.
L’inizio della demolizione fu particolarmente
duro. Durante l’abbattimento della torre gli
operai addetti, per evitare danni alle strutture
della chiesa, smontarono praticamente le
mura perimetrali del campanile pezzo per
pezzo.
Subito dopo che venne eliminata la cella
campanaria, venne installato un impianto
sonoro per la trasmissione di concerti di
campane registrati per l’occasione.
Le fotografie sono ai giorni nostri l’unica
testimonianza per le generazioni future
di una torre che non ha più resistito al
cammino degli anni. Cosa si sarebbe fatto in
futuro già allora non era parso ben chiaro.
Non vi erano veri e propri progetti specifici.
Il parroco si riprometteva di consultare a
gruppi i propri parrocchiani, perché insieme
avessero a studiare quali fossero le opere
più urgenti da affrontare e come reperire i
mezzi necessari. L’opera della demolizione costata da sola ben 7.500.000 di lire - e della
augurabile ricostruzione, avrebbe dovuto
essere affrontata con aiuti straordinari in
quanto la Parrocchia era già impegnata con
debiti dovuti alla costruzione dell’Oratorio
ed alla sistemazione delle varie chiese.
Intanto, con un progetto apposito, nello
spazio all’interno della chiesa lasciato vuoto
dal demolito campanile, si completò la navata
di destra, creando uno spazio armonico come
esiste nella navata di sinistra, inserendo un
altare dedicato a S. Bartolomeo, effigiato con
il classico coltello simbolo del suo martirio.
Questa statua era conservata in origine
nella chiesa dedicata al Santo sulla via per
la Cesarina, luogo dove venivano anche
sepolti i morti per la peste; al momento
della distruzione nel 1797 di questo edificio,
fu trasferita in un primo momento nella
chiesa di S. Pietro Martire, ma, profanata
anche questa, venne portata infine nella
Parrocchiale. (Seconda parte)
Dario Ghirardi
Novembre 2013
PAVONE MELLA:
Festa dei nonni 2013
Anche quest’anno l’Assessorato ai Servizi
Sociali di Pavone del Mella ha celebrato
la giornata nazionale della “FESTA DEI
NONNI”, la data scelta è stata quella di
domenica 6 Ottobre. La giornata è iniziata
con la Santa Messa dei Nonni, per poi
continuare con il tradizionale pranzo
in Oratorio a base di minestra sporca,
trippa, salame cotto, coppa cotta, brasato
con polenta, spinaci, formaggi con uva e
del buon vino. Alla fine del lauto pranzo,
l’attesissima lotteria e per finire dell’ottima
musica.
Per la Comunità di Pavone Mella questa
è una data significativa perchè ricorda
l’importanza del ruolo svolto dai nonni
all’interno delle famiglie e della società.
I nonni sono simbolo di pazienza e infinita
bontà. Sono le radici della nostra vita
quotidiana: donandoci esperienza, amore e
consigli preziosi.
E’ davvero importante festeggiarli,
ricordandoci quanto donano, in termini di
aiuto concreto e soprattutto dal punto di
vista umano, alle famiglie e ai nipoti.
Territorio
ORZINUOVI: Governare la crisi
Lo scorso 18 ottobre presso la Rocca di
Orzinuovi si è effettuato, organizzato
dalla locale Lista Civica, il Convegno dal
significativo titolo di “Governare la crisi”.
In una sala gremita, il Convegno è stato
introdotto dal Sindaco di Orzinuovi
Andrea Ratti. Coordinati dal noto
giornalista orceano Tonino Zana, si
sono alternati, con chiare ed interessanti
relazioni, l’economista Alberto Berrini –
collaboratore di diverse riviste ed autore
di libri che trattano problemi inerenti
l’economia - ed il Sottosegretario al
Ministero dell’Economia e delle Finanze,
Pier Paolo Baretta. Era anche presente il
Consigliere Regionale della Lombardia
Gian Antonio Girelli.
ALFIANELLO, ”LORENZO sempre con noi”:
un anno ricco di attività
L’Associazione “Lorenzo sempre con
noi” di Alfianello ha chiuso, con la fine
dell’estate, un anno ricco di attività.
Da settembre dello scorso anno ad oggi,
infatti, l’associazione ha finanziato il
trasporto ai corsi di nuoto delle classi della
scuola secondaria di Alfianello e sostenuto
un corso propedeutico di musica per alcune
classi della scuola primaria.
Ha offerto il trasporto al Gruppo
PAVONE MELLA:
Camilla Baiguera
L’Amministrazione comunale di Pavone
del Mella, durante il consiglio comunale
del 25 Settembre, ha consegnato un
riconoscimento alla signora Camilla
Baiguera per i trentatre anni di servizio
svolti nella comunità Pavonese.
Alla cerimonia erano presenti, oltre a tutti
i consiglieri anche il Sindaco Piergiorgio
Priori ed il Vicesindaco Mariateresa
Vivaldini, che hanno personalmente
consegnato una pergamena recante le
motivazioni dell’onorificenza ricevuta,
congratulandosi a nome di tutta la
cittadinanza. Camilla, che in paese è molto
conosciuta, ha svolto la sua intera carriera
lavorativa come impiegata all’ufficio
anagrafe ed elettorale, svolgendo le sue
funzioni con impegno e dedizione.
Pag. 7
Adolescenti del paese per una visita a
Roma in occasione della Veglia per la pace
ed organizzato, come ogni anno a inizio
luglio, la serata-concerto per ricordare il
compleanno di Lorenzo con il gruppo
“Utopia”, durante il quale sono stati
proiettati messaggi e video sull’educazione
stradale.
Soprattutto, l’associazione ha continuato
con la sua attività di promozione e tutela
del valore della vita con interventi di
testimonianza e di formazione a favore dei
giovani; ha così aderito a due importanti
eventi sul nostro territorio: la giornata
sulla sicurezza stradale presso l’Istituto “V.
Capirola” di Leno e il Memorial Lorenzo
presso l’Istituto “Beltrami” di Cremona.
Nel tracciare il bilancio di un anno ricco di
attività, l’associazione desidera ringraziare
tutti coloro che hanno collaborato alla
realizzazione delle diverse iniziative: la
Croce Bianca del Dominato Leonense
di Leno, Matteo Mennella e la Polizia
stradale di Cremona, Antonio Savoldi e
la Polizia Stradale di Brescia, il Presidente
dell’Associazione Vittime della strada
Roberto Merli e tutte le Associazioni
di Alfianello che hanno contribuito e
sostenuto “Lorenzo sempre con noi”.
E’ in uscita, per chi lo desiderasse, il nuovo
calendario 2014 dell’associazione, ricco
di foto e di messaggi a favore della vita:
troverete uno stand alla festa della Terza
di Ottobre ad Alfianello; per chiunque
lo desiderasse, sarà possibile rinnovare o
sottoscrivere la tessera di socio sostenitore
in modo gratuito.
L’Associazione “Lorenzo sempre con
noi” è già in moto per un nuovo anno
altrettanto denso di iniziative, con una
novità: dallo scorso luglio, l’associazione
ha ottenuto l’iscrizione all’Albo Regionale
del Volontariato della Provincia di
Brescia, diventando a tutti gli effetti una
organizzazione non lucrativa di utilità
sociale (ONLUS).
Per questo motivo, chiunque volesse
sostenere le attività dell’associazione può
devolvere ad essa il proprio cinque per mille:
nella prossima dichiarazione dei redditi,
sarà sufficiente scrivere nell’apposito
spazio il codice fiscale dell’associazione
97013950171.
E’ anche possibile devolvere contributi
di liberalità all’associazione durante tutto
l’anno, con la possibilità di dedurre o
detrarre la somma dalla dichiarazione dei
redditi.
PORZANO: Stefano ha dovuto cedere alla SLA
Stefano Bellandi era nato il 19 dicembre
1965 a Bagnolo Mella. Il mese scorso è
morto a Porzano di Leno a 47 anni nella
sua casa. L’aveva colpito nel 2011 la Sla,
la malattia terribile con la quale conviveva,
tristemente celebre da quella lunga lista di
sportivi che ne sono stati colpiti e hanno
dovuto sfidarla. Come Stefano Borgonovo
e Gianluca Signorini, ex giocatori di
Brescia e Genoa e simboli della lotta
contro la malattia, anche Stefano ha lottato
fino all’ultimo per sconfiggere quel male.
che non lascia via di fuga. Stefano era
conosciuto nel mondo del calcio bresciano
ma aveva avuto anche una seconda vita
sportiva correndo in bicicletta, iniziata
dopo aver appeso gli scarpini al proverbiale
chiodo.
Era stato mezz’ala nella Fionda, poi
passò alla Calvina, Bagnolese e Feralpi
Lonato. Nei primi anni ‘90 vestì i colori
del Desenzano-Feralpi Lonato. Il secondo
amore sportivo di Stefano è stata la bicicletta
mezzo prediletto per raggiungere il lavoro.
Nelle belle giornate primaverili, o quando
la calura estiva lo permetteva, partiva da
Porzano alzandosi per raggiungere il lavoro,
un’officina, a Ponte San Marco. Ma nel
2011 si era accorto che qualcosa nei suoi
muscoli non funzionava. Nella sua ultima
salita ha lottato con la moglie Barbara, i
figli Yuri, Michele e Alberto.
Purtroppo il suo cuore di sportivo si è
arreso.
In molti hanno partecipato al funerale nella
parrocchiale di Porzano.
Pag. 8
Manerbio
MANERBIO con l’impegno della parrocchia
e di privati anche quest’anno la stagione al Politeama
Il Politeama di Manerbio avrà anche
quest’anno la sua stagione teatrale, la
diciottesima. Il calendario si aprirà
mercoledì 13 novembre con “Sogno di
una notte di mezza estate”, di Shakespeare
proposto in chiave contemporanea dalla
compagnia “La Piccionaia-I Carrara” per la
regia di Ketti Grunchi e Carlo Presotto. In
dicembre, lunedì 9, la storia contemporanea
con “Valeva la pena?”, “dialogo probabile
tra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”,
i due magistrati antimafia assassinati
dall’organizzazione criminale.
Altri tre spettacoli costituiscono il calendario
del 2014 che si sviluppa con spettacoli
di qualità e grandi nomi: Lunetta Savino
ed Emilio Solfrizzi, Amanda Sandrelli ed
Alessandro Bergonzoni. Il programma
mantiene l’attenzione del Politeama anche
per la scuola con due spettacoli proposti
nelle mattinate del 15 novembre con il
“Racconto del Vajont” narrato da Omar
Rottoli, con Marco Paolini, e del 13 gennaio
con Lucilla Giagnoni che reinterpreta
“Vergine Madre”, un percorso di salvezza
tratto dalla “Divina Commedia”. Poi la
Novembre 2013
prima edizione dei matinèe per per le classi
degli Istituti di istruzione primaria con
“Aquarium” il 14 gennaio, un viaggio sulle
orme di Verne. Tra le novità di quest’anno
anche un corso di recitazione condotto da
Massimiliano Grazioli.
I prezzi per gli spettacoli variano da 4 a 25
euro; gli abbonamenti sono particolarmente
scontati per i giovani presso il botteghino
del Politeama negli orari di proiezione
cinematografica (sab. e lun. dalle 20,30
e domenica pom. dalle ore 15) oppure
all’ufficio parrocchiale (tel. 030 9938138)
dal lunedì’ al venerdì in orari 10/12 e
16,30/18.30.
Presentando l’iniziativa varata col titolo
“La comunità: tante anime, un solo cuore”,
il prevosto mons. Tino Clementi ha
commentato: “Vogliamo coinvolgere un
pubblico sempre più giovane: per questo
abbiamo pensato ad alcuni spettacoli
specifici per questa fascia di età realizzando
un programma possibile, grazie al sostegno
di imprese e privati del nostro territorio ai
quali va la gratitudine della parrocchia”.
L’apertura mercoledì 13 novembre, ore 21
di William Shakespeare - SOGNO DI UNA
NOTTE DI MEZZA ESTATE, regia Ketti
Grunchi, Carlo Presotto con Marco Artusi,
Eva Rossella Biolo, Pierangelo Bordignon,
Francesca Botti, Matteo Cremon, Gianluigi
(Igi) Meggiorin, Beatrice Niero.
Un gruppo di sette artisti eccentrici,
ognuno con il suo particolare sapere
scenico, intraprende un viaggio nella
magia di una tra le grandi macchine teatrali
shakespeariane. I preparativi per le nozze di
Teseo ed Ippolita sono turbati dai contrasti
tra i quattro innamorati Lisandro, Ermia,
Demetrio ed Elena, le cui inclinazioni
non corrispondono ai matrimoni cui sono
destinati. Nel frattempo una improbabile
compagnia di dilettanti sta preparando una
commedia da presentare come omaggio
alle nozze dei nobili Teseo ed Ippolita.
I contrasti tra gli amanti e la ricerca di
tranquillità per le prove degli attori portano
tutti i protagonisti a darsi appuntamento
nel bosco al limite della città.
Ma si tratta di un bosco incantato dove i
contrasti tra il re degli elfi e la regina delle
fate provocano un turbine di apparizioni
e sorprese, in una notte in cui nessuno
riconosce più se stesso.
Tra comici equivoci e magiche sorprese la
notte trascorre come un sogno, al termine
del quale sarà difficile distinguere le visioni
dalla realtà.
Venerdì 15 novembre, alle ore 9, il primo
dei tre spettacoli per le classi degli istituti
superiori con Il “Racconto del Vajont”
di Marco Paolini e Gabriele Vacis. Nel
2008, nel corso della presentazione
dell’Anno Internazionale del Pianeta
Terra dichiarato dall’ONU, il disastro del
Vajont fu citato come un caso esemplare
di “disastro evitabile” dal “fallimento di
ingegneri e geologi nel comprendere la
natura del problema che stavano cercando
di affrontare”. Il 9 ottobre 1963, alle ore
22,39 circa 270 milioni di metri cubi di
roccia scivolarono nel bacino artificiale
sottostante creato dalla diga del Vajont,
provocando un’onda di piena che superò
di 250 metri in altezza il “colmo” della
diga e che, distruggendo completamente
il paese di Longarone e i limitrofi, uccise
1917 persone.
Manerbio
Novembre 2013
Pag. 9
MANERBIO: Agfa irremovibile sulla chiusura del sito di via Brescia
Le decisioni del gruppo Agfa sul sito di
Manerbio sono ribadite dal presidente di
Agfa Graphics, Stefaan Vanhoren nella
riunione tenutasi a Roma con la Regione,
rappresentata da Carlo Bianchessi (Arifl,
l’agenzia di formazione e lavoro). Agfa
riconferma l’irreversibilità della chiusura,
aprendo piuttosto sulla proposta della
Fim (presente con il segretario generale
di Brescia, Laura Valgiovio) ad attivarsi il
più possibile per ridurre l’impatto sociale
e dicendosi disponibile a valutare proposte
che contemplino anche la disponibilità
del sito in locazione gratuita per una
reindustrializzazione “modello Brandt”.
È quanto emerso dal tavolo del Ministero
dello Sviluppo Economico per difendere
l’occupazione dei 123 addetti attualmente
in cassa integrazione straordinaria. A
Regione e Comune è stata chiesta la
disponibilità ad affiancare il piano. In
una prima fase l’azienda ha anche detto di
aver valutato tutte le proposte fatte dalla
Regione Lombardia (tra cui l’avvio di un
centro di ricerca), ma Vanhoren ha ribadito
che non vi è nessuna opportunità strategica
per Agfa nel rimanere.
Il tema sullo sfondo è sempre quello
della riduzione della capacità produttiva
(Manerbio vale un -7% rispetto ad un
esubero del 20%). Per questo Federica
Trapletti (Fiom Cgil) giudica “di corto
respiro la scelta aziendale”, ribadendo
la richiesta “di valutare un eventuale
consolidamento del mercato, per mantenere
il tema del mantenimento di posti di lavoro
al centro del dialogo”. A questo punto si è
aperta una porta, quella della speranza.
La dipartita di Gianfranco Grandi
Con la sua dipartita si impoveriscono,
sempre di più, le fila della resistenza e
della presenza socialista. Quanto ci sarebbe
bisogno di entrambe le militanze!
La dedizione di Gianfranco a questo suo
duplice essere era totale, senza se e senza
ma, e si rispecchiava in una condotta
coerente e senza macchie.
Gianfranco è stato un personaggio che ha
connotato in bene la nostra comunità.
E’ stato un agonista formidabile.
In gioventù come nuotatore, vincendo la
coppa Scaglioni di nuoto disputata nella
piscina della Marzotto. Ha proseguito
partecipando alla Resistenza, per poi
iscriversi al PSI, nel quale ha militato
ininterrottamente fino al suo tragico
epilogo.
Per concludere, ha fondato la locale sezione
dell’ANPI di cui è stato presidente sino alla
sua dipartita.
Ciao, compagno Gianfranco!
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Dylog si riserva il diritto di variare in qualsiasi momento le condizioni e le caratteristiche dei prodotti.
La morte di Gianfranco Grandi ha
rattristato gli animi dei suoi compagni ed
amici. Al di là delle solite e classiche parole
di circostanza che in queste occasioni si
sprecano, di lui ci preme sottolineare un
aspetto.
Un aspetto che ha caratterizzato l’intero
suo percorso di vita.
Un aspetto che era, sì duplice, ma unitario:
la sua esperienza di partigiano, prima, ed il
militante socialista, poi.
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Pag. 10
Manerbio
Una settimana per il congresso eucaristico
Autunno 1926, dal 8 al 12 settembre, la
Bassa Bresciana ha celebrato l’Eucaristia
«il culmine verso cui tende l’azione della
Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui
promana tutta la sua energia». Quest’anno
2013, dal 17 al 24 novembre, la parrocchia
di San Lorenzo Martire, ripropone
quell’esperienza che “ci offrirà un
grande conforto e un solido sostegno per
crescere sempre più nella Pace che Cristo
ci offre” come scrive l’arciprete mons.
Tino Clementi, guida spirituale della
comunità che ha promosso iniziative in
preparazione all’evento caratterizzato dalla
presenza di vescovi e cardinali e durante il
periodo l’Adorazione Eucaristica in diversi
momenti.
L’orto botanico di Padova e le
Bassanine, una curiosa coincidenza
Una illustrazione
dell’orto botanico di Padova
Domenica 17 novembre, alle 10,30, il
vescovo della diocesi Luciano Monari
presiederà la Messa inaugurando le
iniziative. Lunedì 18 alle 9,30 celebrerà
mons. Mario Olmi, ausiliare emerito di
Brescia, mentre alle 18,30 interverrà mons.
Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito
di Siena. Martedì 19, alle 18,30 mons.
Giacomo Capuzzi, vescovo emerito di
Lodi, presiederà la concelebrazione con
mons. Luciano Baronio nel 50° della sua
ordinazione e don Mauro Renzi del quale
ricorre il 25° dell’ordinazione, mentre suor
Giovanna ricorderà il 50° di professione
religiosa.
Mercoledì 20 alle ore 15, mons. Dante
Laffranconi, vescovo di Cremona, per la
Qui sotto gli appuntamenti per le lezioni
che si terranno a Novembre alla LUM.
7 novembre: Letteratura.
L’arte dell’eleganza in Marcel Proust.
Relatrice: Professoressa Gabriella Arici.
Michelangelo Tiefenthaler
L’immagine della cascina Bassanine
dal Catasto Napoleonico.
pografo che ha disegnato il giardino delle Bassanine.
Identico è il disegno.
E’ presumibile, però, che il disegno, anzi i disegni dei giardini, di tutta la mappa napoleonica di
Manerbio siano immaginari anche se innestati su
spazi verdi destinati, probabilmente, al giardino
od a orto, se non addirittura a piccoli broli.
Oggi, il giardino di allora è parzialmente coperto
da due edifici.
Del giardino di allora ci rimane, però, la memoria.
messa per ammalati ed anziani. Giovedì
21. alle ore 18,30 Messa del cardinale
Francis Arinze, presidente emerito del
Pontificio Consiglio per il Dialogo InterReligioso, e alle ore 21 in conferenza al
Politeama. Venerdì 22, ore 18,30 Messa
presieduta dal mons. Francesco Beschi,
vescovo di Bergamo. Sabato 23, ore 18,30
celebra mons. Vincenzo Zani, arcivescovo
titolare di Volturno e segretario della
Congregazione per l’Educazione Cattolica
e alle ore 21 conferenza con un testimone
di Adorazione. Domenica 24 ore 10,30
solenne pontificale presieduto dal cardinale
Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito
di Milano, che chiuderà le celebrazioni alle
ore 15 in piazza Italia.
Il programma della LUM
14 novembre: Letteratura.
“Tras los pasos del Quijote”. L’universo
narrativo di Cervantes.
Relatrice: Prof.ssa Maria de Los Angeles
Saraiba.
Esaminando la mappa napoleonica del territorio
comunale di Manerbio, conservata presso l’archivio di Stato di Milano, si resta colpiti dalla
quantità di giardini che costella le residenze più
significative del vecchio nucleo e, in particolare,
di quelle ricavate a corona delle varie cascine.
Tra queste ultime, segnaliamo la cascina Bassanine.
Le Bassanine sono divise in due parti da un breve tronco di strada con direzione est ovest ed è
questo il motivo per il quale il nome di questo
rilevante complesso rurale lo si declina al plurale.
Per comodità di narrazione, divideremo la porzione settentrionale in quattro quadranti.
Il quadrante che ha suscitato la nostra attenzione è quello nord-orientale perchè è un giardino
raffigurato con tanti archi concentrici diviso in
quattro parti, mediante due assi perpendicolari
tra di loro.
Il disegno di questo giardino affonda le sue radici
in esperienze cinquecentesche.
Basti citare l’orto botanico di Padova, realizzato
nella prima metà del Cinquecento su progetto di
Pietro da Noale, in collaborazione con Daniele
Barbaro, che fu poi patriarca di Aquileia.
L’orto botanico di Padova fu il primo realizzato
in Italia ed è di forma quadrata inscritta in un
cerchio.
Il quadrato è a sua volta diviso in quattro quadranti dai due viali principali.
Il quadrante di sud-est, chiamato Quarto dell’Albizia, e quello di nord-ovest, chiamato il Quarto
del Ginco, sono i prototipi cui si è ispirato il to-
Novembre 2013
21 novembre: Arte.
Antonio Gaudì: l’architettura fra cielo e
terra. Relatrice: Prof.ssa Graziella Freddi.
28 novembre: Cultura ed Arte.
MUDEJAR: L’estetica islamica nell’arte
cristiana.
Relatrice: Prof.ssa Margherita Sommese.
Manerbio
Novembre 2013
Nella Bassa incontri con scrittori bresciani
“Itinerari di volo” ciclo d’incontri
realizzato dalle 27 biblioteche del Sistema
bibliotecario Bassa centrale al quale fanno
riferimento 33 Comuni della provincia,
un bacino di quasi 170mila residenti.
Manerbio è capofila del Sistema, diretto
da Michela Sara Tummolo che propone
incontri letterari (saggistica, ricerca storica,
poesia ed altro). L’assessore alla Cultura
di Manerbio e presidente del Sistema,
Fabrizio Bosio è del parere che l’iniziativa
rende concreto un desiderio espresso dalla
Consulta dei sindaci mentre gli incontri
daranno risalto a discussioni su temi quali
la crisi e le problematiche psicologiche,
con contributi di autori tutti bresciani
quali Nicola Fiorin, Marco Archetti, Italo
Bonera, Carlo Simoni, Stefania Rossini,
Filippo Minelli. Sono previsti anche
incontri con lo storico dell’Ebraismo
Frediano Sessi e con la scrittrice Sveva Casati
Modigliani. Ogni autore sarà intervistato
dal bibliotecario del paese ospitante. Il
debutto è avvenuto a Milzano domenica
scorsa 20 ottobre. Nella zona sono previsti:
giovedì 7 novembre a Verolavecchia con
Nicola Fiorin, avvocato e scrittore autore
di “Il mondo di Angelo della Morte”;
giovedì 21 novembre a San Gervasio con
Mattia Filippini con “Tridente”; venerdì
22 novembre a Pralboino Stefania Rossini
con “Vivere meglio”; giovedì 28 novembre
a Verolanuova con Italo Bonera “Thriller
e fantascienza”. Il programma riprende da
gennaio 2014 per concludersi il 26 aprile
a Fiesse.
Ridotta a deposito la fontana
del Piazzolo
Ruolo indecoroso della fontana del
Piazzolo lasciata spenta per tutta l’estate,
utilizzata per alloggiare il treppiede della
propaganda del cinema d’estate. Il posto
doveva essere di prestigio per la città, ma
invece tutto lo spazio, mal progettato e
rifatto un paio di volte, ha subito l’usura
dl tempo ed è lì da vedere per rendersene
conto. La stessa fontana ha costituito
un problema. Quando era in funzione
spargeva fastidiosi spruzzi sui clienti del bar
di fronte e gli stessi passanti. Disagi anche
per le madri i cui pargoli, vispi oltre misura,
qualche volta si tuffavano e dovevano
essere ripescati costringendo i soccorritori
a bagnarsi a loro volta. L’impianto affidato
alla manutenzione di personale del comune
era spesso imbrattato da rifiuti gettati
senza rispetto per l’ambiente. Insomma
inconvenienti frequenti che son pesati nei
bilancio della comunità a dimostrazione che
“tanto paga pantalone” e anche le piccole
somme contribuiscono ad ingrossare i
conti in rosso dei consuntivi.
Forse l’unica soluzione è stata quella
adottata di spegnere il rubinetto e lasciare
asciutta la vasca che qualche burlone ha
definito arnese di servizio nel bagno di
casa. Se è consentito un consiglio: meglio
una bella aiuola da seminare a prato e fiori
appena spunta la primavera.
Pag. 11
Al centro famiglia,
arte per la “Seconda”
“Eventi di passione” rassegna di opere
pittoriche al Centro Famiglia di Vicolo del
Gesù in centro a Manerbio, fra le poche
iniziative del sabato e della domenica della
“Seconda d’Ottobre”, insieme alla apertura
straordinaria della Chiesa del Gesù con
visita guidata dell’ing. Stefano Tiefenthaler,
tradizione d’autunno per la comunità
manerbiese istituita nel XVI secolo per
onorare la Madonna del Rosario alla quale
venne attribuito l’esito vittorioso della
battaglia di Lepanto della Lega Santa sulle
agguerrite flotte dell’Impero ottomano.
Era il 7 ottobre 1571 data rimasta negli
annali della storia cristiana come evento
miracoloso che a distanza di secoli ancora
è celebrata.
L’iniziativa del Centro Famiglia è stata
possibile per la disponibilità di un gruppo
di appassionati dell’arte che hanno esposto
quadri di paesaggi, ritratti, scene agresti e
opere di grafica. Molti i visitatori nelle due
giornate della mostra accolta con interesse
da un pubblico di persone che hanno
espresso significativi apprezzamenti per
l’impegno e la bravura degli artisti.
Territorio
ASD liberty arriva in serie C!
Novembre 2013
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Parte la nuova stagione 2013-14 di
ginnastica artistica targata ASD Liberty, ed
è subito serie C! Domenica 13 ottobre ad
Arcore si è svolta la prima prova regionale di
serie C ed è stato debutto per la compagine
di Greta Sandrini in quella che è la
massima competizione per ginnaste fino ai
12 anni. Il team nerofucsia per l’occasione
era composto da Marika Gonzini, Federica
Picozzi, Monica Dervishi, Melissa Zinoni e
Marta Niccolini.
Per motivi legati ai regolamenti vigenti le
ginnaste Liberty hanno gareggiato a nome
dell’Artistica Brescia, primaria società
ginnica di Flero che ha da tempo una
preziosa collaborazione con ASD Liberty.
Livello tecnico della gara ovviamente
molto alto e tanta emozione per un debutto
così importante non hanno minato una
splendida prestazione che ha fruttato alle
ginnaste nerofucsia un ottimo settimo
posto in batteria. Prossimo appuntamento
a Mortara il 26/27 Ottobre. Intanto anche
Bassano Bresciano si colora di nerofucsia.
Oltre che le consolidate tappe di Pontevico,
Milzano e Fiesse, il team di Greta Sandrini
allarga la propria attività includendo anche
il comune bassaiolo.
Si parte giovedì 3 ottobre e le lezioni di
terranno ogni giovedì dalle 16.30 alle
18.30 e ogni sabato dalle 14.30 alle 16.30.
Info su www.asdliberty.it
Progetto fondazioni della Pianura
insieme per promuovere la Bassa
Una rete per valorizzare la pianura con
l’intesa raggiunta al Castello di Padernello
da parte di cinque Fondazioni che hanno
firmato un protocollo di intesa pensato per
tutelare e promuovere la Bassa. Gli enti
istituzionali che hanno siglato l’accordo
rappresentano i due Parchi (Oglio Nord
e Monte Netto) e le cinque Fondazioni
(Cogeme, Castello di Padernello, Dominato
Leonense, Pianura Bresciana e Morcelli
Repossi). “Se lavoriamo insieme – afferma
Ignazio Parini, presidente della Fondazione
Castello di Padernello - uno più uno farà
sempre tre. Abbiamo ideato questa rete,
aperta all’ingresso di altre realtà, perché
siamo consapevoli che per fare il bene del
Castello sia necessario lavorare anche fuori
dalle mura.” All’invito del sodalizio che
vede Parini al timone ha risposto subito la
Fondazione Pianura Bresciana “da tempo
al lavoro per creare pacchetti turistici nella
Bassa in collaborazione con le agenzie di
viaggio -riferisce il presidente Riccardo
Geminati-. Abbiamo firmato questo
protocollo perché crediamo sia giusto che
anche la pianura abbia un peso”.
Ne è convinto anche Paolo Castellini,
presidente del Parco del Monte Netto:
“Valorizzare dal punto di vista ambientale
la pianura significa anche creare
opportunità di lavoro. Il nostro Parco
vanta numerose eccellenze (basti pensare ai
vini) che noi condividiamo con piacere in
questa nuova rete”. L’iniziativa è piaciuta
molto anche al Parco Oglio Nord: “È bello
– per il presidente Giuseppe Colombi
- veder collaborare Parchi e Fondazioni
che per tradizione lavorano in maniera
autonoma. Il nostro territorio ha ottenuto
notevoli finanziamenti: abbiamo il dovere
dimostrare i risultati di quanto fatto”.
D’obbligo il riferimento all’Expo 2015 “che
dobbiamo considerare come uno stimolo
e non come un traguardo”. L’idea di fare
rete sposa alla perfezione anche la filosofia
della Fondazione Cogeme: “Siamo realtà
diverse accomunate dallo stesso desiderio
di condividere le energie. Insieme potremo
partecipare ai bandi. E, complice l’utilizzo
del sito Popolis.it, avremo una maggiore
visibilità”. Ma non si esclude, dice Giulio
Napolitano, referente della Fondazione,
“che si crei anche un portale ad hoc”. E per
Domenico Pedroni, vicepresidente della
Fondazione del Castello di Padernello
“la rete consentirà alla nostra pianura di
competere con valli e città”. Al protocollo
ha aderito anche la Fondazione Morcelli
Repossi di Chiari, guidata da Ione Belotti.
PADERNELLO: l’etica del Rotary
nel rapporto con la società
Nel Castello di Padernello il convegno
“L’Alba del Rotary – Il Risveglio
dell’Etica”, organizzato dal dott. Nedo
Brunelli, assistente del Governatore del
distretto 2050 cui appartiene il Rotary
club Manerbio del quale è presidente
l’avv. Roberto Molinari. Iniziativa molto
partecipata ed interessante per le relazioni
presentate nelle quali è emersa la necessità
di una riflessione da parte dei rotariani.
Tra i relatori mons. Vincenzo Rini, del
settimanale cattolico di Cremona che ha
trattato di “Etica e Morale” in un rapporto
tra morale laica e religiosa, mentre il prof.
Federico Nicoli ha approfondito il tema
“Etica e Filosofia” trascinando la platea in
una significativa discussione.
Il dott. Ottavio Di Stefano ha rappresentato
un excursus storico del rapporto medico e
paziente, privilegiando il senso dell’Uomo
in quanto tale e con i suoi familiari.
Il prof. avv. Luigi Maione, nel trattare il
tema di “Etica e Legalità”, ha fatto un’analisi
dettagliata nel tempo dell’evolversi del
sistema giudiziario, con collegamenti con
le varie istituzioni.
Della riflessione conclusiva del convegno
è stato autore il PDG Decano, avv. Enzo
Cossu con un’analisi su “Etica e Rotary”.
Il convegno è stato presieduto dalla prof.
ssa Anna Spalla governatore del distretto
che nella conclusione ha richiamato i
valori e gli ideali del Rotary Club Brescia
Manerbio.
Novembre 2013
Pag. 13
Pag. 14
Calendario
C ALEN DAR IO B R ESCIANO: N OVE M B R E
1 VENERDI
TUTTI I SANTI
Sènsä palanché i précc mèssä nó i dìs
I preti non dicono messa se non sono pagati
2 SABATO
GIORNO DEI DEFUNTI
Béàt ché l’òm che ‘l laurä per l’anémä
Beato quell’uomo che si dà da fare per la
sua anima
3 DOMENICA
S. MARTINO DI PORRES
Taté ólté bésògnä piégàs pèr nó scarpàs
Tante volte nella vita bisogna piegarsi per
non spezzarsi
4 LUNEDI
S. CARLO
BORROMEO
‘l diaól ‘l pöl
téntà, ma ‘l
migä préssépétà
Il diavolo può
tentare ma
non far precipitare
5 MARTEDI
SS. ELISABETTA E ZACCARIA
A mangià tant sa scampä póc e a dórmèr
tant sa déènta óc
A mangiar tanto si campa vita poca
e a dormire tanto si diventa oca
6 MERCOLEDI
S. LEONARDO
Dí dè nó sübèt e ta édaré quacc mai ta
schiaré
Dì “no” subito e vedrai quanti mali eviterai
7 GIOVEDI
S. ERNESTO
Sèntó ólté misürä e önä tajä
Misura cento volte prima di tagliare
8 VENERDI
S. GOFFREDO DI AMIENS
Sé ‘n campagnä ta staré, ‘n salütè ta guadagneré
Se in campagna vivrai, in salute guadagnerai
9 SABATO
S. GABRIELE FERRETTI
Catiä laandérä tróä mai la bunä prédä
Cattiva lavandaia non trova mai la pietra
giusta
10 DOMENICA
S. LEONE MAGNO
‘l tirä dè pö ‘n caèl d’ónä s-cètä che ‘n pér
dè bò
Tira di più un capello di ragazza che due
buoi
11 LUNEDI
S. MARTINO DI TOURS
- Pèr San Martì töt ‘l móst l’è vi
Per San Martino tutto il mosto è vino
12 MARTEDI
S. RENATO
L’istàt dè San Martì la dürä tré dé e ‘n tuchilì
L’estate di San Martino dura tre giorni e
un pezzettino
13 MERCOLEDI
S. OMOBONO
Per Sant’Umubù ‘l vi l’è bu
A Sant’Omobono il vino è buono
14 GIOVEDI
S. GIOCONDO
Dèl frér mai tocà, dèl spéssiér mai tastà
Dal fabbro mai toccar, dal farmacista mai
assaggiare
Novembre 2013
15 VENERDI
S. ALBERTO MAGNO
Chi praticä lé fómné i pèrt ‘l sèrvèl
Chi donne pratica il cervello dissipa
23 SABATO
S. CLEMENTE
- A Sant Clémènt èl frèt èl bötä dènt
A San Clemente il freddo si fa sentire
16 SABATO
S. MARGHERITA DI SCOZIA
Lé braghé dèi óter lé fa mal al cül
I pantaloni altrui tormentano il sedere
24 DOMENICA
S. CRISOGONO
Èn póc a comandà e èn tànc a laurà
In pochi a comandare e in tanti a lavorare
17 DOMENICA
S. ELISABETTA D’UNGHERIA
L’è mèi ‘na fomna sènsä dótä dè giönä
bunä a fà négótä
E’ meglio una donna senza dote di una capace di far niente
25 LUNEDI
S. CATERINA
Per Santa Caterina sè ‘nstalä ‘l bò e la
achinä
Per Santa Caterina vanno chiusi in stalla
il bue e la giovenca
18 LUNEDI
SS. ROMANO E BARULA
Lé braè scètè lé ga dè sta niènt èn piassä,
pöc en césä e tant a casä
Le brave ragazze devono stare niente in piazza, poco in chiesa e tanto a casa
26 MARTEDI
S. CORRADO
Sé l’è bunä dè sgarnérä la sarà bunä dè
smansarol
Se è capace con la scopa sarà brava con lo
scopino
19 MARTEDI
S. FAUSTO
A gratàs la pansä primä vésé e pò üsansä
A grattarsi la pancia prima vizio e poi abitudine
27 MERCOLEDI
S. VIRGILIO
La bélèssä l’è mèzä dòtä
La bellezza è mezza dote
20 MERCOLEDI
S. EDMONDO
Pèr gram chè ‘l siès ‘n méstér èl pórtä sólcc
Per gramo che sia un lavoro porta soldi
21 GIOVEDI
SS. DEMETRIO E ONORIO
A déèntà ècc sa guadagnä piö negót
A diventare vecchi non si guadagna più
niente
22 VENERDI
S. CECILIA
L’è a bunùrä che ‘l laurà èl rènt
E’ di buonora che il lavoro rende
28 GIOVEDI
S. GIACOMO
Chi ménä tréacä
Chi trasporta rovescia
29 VENERDI
S. FEDERICO
L’urdinàt précis e nèt l’è rèstàt ‘n poarèt
L’ordinato e preciso e meticoloso è rimasto
poveretto
30 SABATO
S. ANDREA
A Sant’Andréä montä ‘l frèt en catédrä
A Sant’Andrea sale il freddo in cattedra
Ricette
Novembre 2013
Pag. 15
C ucina b r e s cia n a : G li a n t ipa st i
Nel viaggio intrapreso attraverso il mondo
della cucina bresciana, avendo già parlato
dei piatti fondamentali e qualificanti della
cucina bresciana come la pasta ripiena, lo
spiedo e la polenta, arriviamo a presentare
alcune ricette tipiche bresciane iniziando
dagli antipasti. Nella cucina bresciana non
esiste una grande quantità di antipasti essendo diffuso l’uso di preparare gli stessi con i
classici affettati (salame, prosciutto, coppa,
ecc.). A questi si aggiungono alcune ricette
di antipasti tipiche di alcune zone lacustri
della provincia di Brescia essendo le suddette composte usando soprattutto pesce.
ANTIPASTI
PICCOLE AOLE CARPIONATE
400 g di piccole aole (alborelle), 12 foglie
di basilico, 1 gambo di sedano, 1/4 di litro
di aceto bianco, 2 cipolle bianche medie, 2
foglie di alloro, 2 spicchi d’aglio, farina bianca, sale, olio buono per friggere.
Pulite le aole senza aprirle, espellendo le interiora schiacciando il corpo del pesce, lavatele e asciugatele. Infarinatele, scuotendo la
farina in eccesso e friggetele in olio caldo.
Scolatele e mettetele su carta assorbente, sistematele in una terrina.
Con un po’ di olio, rosolate le cipolle tagliate sottili e aggiungetevi l’aglio e il sedano
a fettine, l’alloro e il basilico. Aggiustate di
sale, cuocete dolcemente per qualche minuto e versate ancora caldo sul pesce. Lasciate
riposare almeno un giorno o due prima di
consumarlo.
INSALATA DI NERVETTI
2 zampetti di vitello, 2 girelli di vitello,
1/2 testina di vitello, 4 cipollotti freschi,
1 carota, 1 gambo di sedano, prezzemolo,
aceto, olio d’oliva, sale, pepe.
Togliere la peluria agli zampetti bruciacchiandoli, lavarli assieme ai girelli e alla testina. Far bollire abbondante acqua, salarla,
unirvi il sedano e la carota; appena l’acqua
bolle mettervi le carni e cuocerle per due
ore. Togliere le carni, lasciarle intiepidire e
disossarle con cura. Tagliare le carni a striscioline, metterle in una terrina capiente
e aggiungervi i cipollotti affettati; condite
con sale, pepe, olio buono e aceto. Mescolare bene.
CHIODINI ALL’OLIO D’OLIVA
500 g di chiodini, olio d’oliva, aceto, sale.
Usare i funghi più giovani e teneri, pulirli
con molta cura e farli bollire, interi o tagliati a metà nel senso della lunghezza, per
una decina di minuti in acqua poco salata
e acidulata con aceto di vino. A cottura avLUMACHE ALLA VALTRUMPLINA
venuta, scolarli e distenderli ad asciugare su
2 Kg di lumache, una carota, 1 cipolla, 1 gamun telo. Quando saranno tiepidi, tagliarli a
bo di sedano, olio d’oliva, aglio, sale e pepe.
fettine, irrorarli con purissimo olio d’oliva,
salarli, peparli e servirli.
Una volta “purgate” le lumache si fanno
FRITTATA DI MADDALENA
bollire in acqua poco salata per 30 minuti.
8 uova freschissime, 5 rametti di mentuccia,
Toglietele dal guscio, eliminate l’intestino e
immergetele in una terrina contenente olio,
sale e pepe. Lasciatele almeno un’oretta e
portatele in tavola nel loro recipiente.
10 foglie di erbette tenere, erba cipollina, 3
foglie di borraggine, 1 cipolla media bionda,
grana grattugiato, sale, pepe, olio d’oliva.
LE GREPPOLE (I CICCIOLI)
Prendete del lardo di maiale tagliato a pezzetti, mettetelo in una pentola di rame e,
senza acqua, fatelo cuocere; sarà il suo
stesso grasso che, liquefacendosi, cuocerà i
pezzetti di carne. Prendete una pezzuola e
riempitela di sale, mettetevi qualche rametto di salvia e rosmarino, legatela con dello
spago e mettetela nella pentola con il lardo.
Quando vedrete i pezzi di carne ben rosolati
toglieteli con il mestolo forato. Si possono
anche mettere, se i pezzi di carne sono abbastanza grossi, sotto dei pesi e schiacciarli.
CARNE SALATA
Prendete quattro pezzi di carne di manzo
scelta dalla coscia. Spruzzatela con un po’
di salnitro, sfregatela molto bene con sale
grosso e fatelo penetrare nella carne. Prendete un recipiente capace e mettetevi degli
aromi come alloro, salvia, rosmarino, bacche di ginepro, aglio, pepe, cannella, noce
moscata e uno stratodi sale grosso sul fondo
del recipiente. Adagiatevi la carne, copritela con sale e aromi, versatevi una brocca di
vino rosso e coprite completamente di sale.
Lasciate insaporire per 30 giorni in frigorifero coperta e compressa con un peso. Si
serve come antipasto affettata e condita con
olio, prezzemolo e cipolle.
INSALATA DI FUNGHI
600 g di funghi crudi tra gallinacci, porcini, ovoli buoni, verdoni, olio d’oliva, prezzemolo, limone, sale e pepe.
Scegliete dei funghi giovani e perfetti, puliteli e tagliateli a fettine sottili e condirli con
olio, limone, prezzemolo, pepe e, se piace,
dell’aglio. Salate solo al momento di servire.
Appassire nell’olio d’oliva tutte le erbe ridotte a striscioline sottili e cuocerle per
qualche minuto. Mescolare in una ciotola le uova col formaggio, il sale e il pepe;
versarle nella padella con le erbe, addensare
dolcemente e rosolare prima da un lato e
poi, rivoltando la frittata, dall’altro. Servire
tiepida o fredda.
PASTICCIO DI CONIGLIO
1 coniglio da 1200 g, 2 cipolle, 2 bicchieri
di vino rosso, farina bianca, burro, lardo,
spezie, alloro, timo, maggiorana, basilico,
mele, prugne, prezzemolo, sale e pepe.
Tagliate il coniglio a piccoli pezzi, togliete
tutti gli ossicini e procuratevi un recipiente
di terracotta con il coperchio. Disponete a
strati la carne di coniglio, fettine di lardo,
pezzetti di burro, sale, pepe, qualche spezia,
qualche fettina di mela e di prugna, alcune
fettine di cipolla fino ad esaurimento degli
ingredienti. Bagnate col vino rosso e formate un mazzolino con prezzemolo, timo,
maggiorana, basilico e alloro che metterete
nella teglia. Sigillate il coperchio con una
colla di acqua e farina e mettete in forno
caldo per almeno 3 ore. Il pasticcio si conserva alcuni giorni in frigorifero e serve per
accontentare gli amici o parenti che, all’improvviso, venissero a trovarci.
AOLE MARINATE
500 g di alborelle freschissime, olio d’oliva
gardesano farina bianca, prezzemolo, aglio,
aceto, sale.
Friggete il pesce, dopo averlo infarinato,
nell’olio d’oliva abbondante e poi lasciatelo
raffreddare, mettetelo in una terrina capace
e copritelo con prezzemolo e aglio tritati,
aceto di vino bianco e un po’ di sale. Si consumano dopo 24 ore.
Domande alla nutrizionista
Gentilissima
dottoressa
Subacchi, sono
mamma di una
bambina
di 10 anni.
Sono molto
preoccupata
in quanto mia
figlia è alta 1,30
cm e pesa già
40 kg.
Anche il
pediatra mi
consiglia di metterla a “dieta” ma non è
troppo giovane per la sua età? Mamma
Sara.
Gentile Sara, dieta significa saper ed
imparare a mangiare correttamente. E’ lo
stile di vita che tutti dovrebbero adottare
per star bene e non ingrassare. Non
esistono più diete ferree solamente a base
di petto di pollo e verdura.
Per i bambini, come per gli adulti parliamo
di associazioni buone ed associazioni
cattive, si parla di spuntini sani e
spuntini meno sani (esempio merendine
confezionate o piene di zuccheri). Si cerca
cioè di garantire tutti i nutrienti positivi
al corpo per poter sfruttare al meglio
l’energia e bruciare grassi.
Solitamente per i bambini consiglio
un test genetico per valutare la loro
predisposizione all’obesità, in tal modo
riusciamo a capire se il loro aumento di
peso è transitorio, dovuto per esempio allo
sviluppo puberale, oppure genetico, nel
senso che dovranno fare molta attenzione
ai cibi per tutta la vita e imparare a
“mangiare” correttamente ed a fare sport.
Poi vengono valutati i loro parametri
nutrizionali e di massa grassa e magra,
oltre allo studio del loro metabolismo
(veloce oppure lento). Da ciò si insegna
che cosa consumare e quando.
I bambini imparano in fretta e ottengono
risultati veloci e duraturi. Una scorretta
alimentazione fin dall’età puberale può
portare a serie conseguenze poi nell’età
adulta.
La dott.ssa Subacchi riponde alle Vs domande
scrivendo a: [email protected]
Riceve a: MANERBIO (BS) Ambulatorio
Minervium di Via verdi n.64 tel. 030/9937552
CREMONA Cell. 366 4759134
CREMA Cell. 366 4759134
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Rubriche
Il nostro dialetto
Novembre 2013
Termini in via d’estinzione
Encarognàs: intristirsi, indozzare (lo stentare
della crescita degli animali e delle piante).
Encarognàt: indisposto, arrabbiato.
Enciosìt: rannicchiato, accoccolato, chiuso
in sé o di malumore.
(En)cispà: rubare, colpire.
Encö: oggi.
Encò: infine, in fondo.
Encozén: incudine.
Encuciàs: accucciarsi, accosciarsi, sedere
sulle calcagne.
Encucunà: mortificare, umiliare, far tenere
la testa bassa, ma anche turare le botti.
Enculmà: rincalzare.
Encutìt: incottitito.
Enfe(l)tìt: guastarsi dei panni per l’umidità.
Endàrem: indarno.
Endelzàt: screziato, brizzolato, chiazzato.
Endiò: per dinci.
Enduà: mettere le doghe.
Endölt: immaturo, poco sviluppato, indulto
e perdono.
Endömia: vendemmia.
Endórmia:
etimologicamente
addormentante,
sonnifero
(narcotico
derivato dalla natura/giusquiamo).
Endretüra: astuzia, scaltrezza, orientamento,
avvedutezza.
Enfamà: calunniare, diffamare, disonorare.
Enfarfoiàs: farfugliare, ingarbugliare, parlare
senza costrutto.
Enfendidüra: socchiuso.
Enfiàt (enfiàsem): gonfio, tronfio.
Enfìl: ostilità.
Enformaià: incaciare.
Enformigàt: informicato, parestesia.
Enfröscà: mettere frasca di sostegno agli
ortaggi rampicanti, ma anche nascondere
(vedi emboscàt).
Enfrüsinàt: sporco di fuliggine.
Engaiofà: intascare, imbisacciare.
Engalàt: gallato (uovo fecondato dal gallo).
Engambàs: tallire (fare il seme).
E(i)nganfìt: intirizzito, gelato, incapace di
movimento.
Engazà: accendere il fuoco.
Engazinà: cucire a punti fitti.
Engermà: rendere fatato, fare malia o
stregoneria.
Enginà: imbarazzare, impacciare, impigliare.
Engnorgnàs: stare in ozio, mettere il muso,
imbronciare.
Engorgàda: raccolta di acqua in grande fossa
per dare energia a mulini e centrali.
VATRUSHKA
Un soffice gioiello
di pasticceria,
vanto della cucina russa
Ingredienti:
300 g di pasta brisée, farina per la spianatoia,
burro per la tortiera, 3 uova, 125 g di
zucchero, 1 bustina di zucchero vanigliato,
300 g di ricotta, 12,5 cl di panna da montare,
2 cucchiai di fecola, 100 g di uvetta, 100 g di
buccia d’arancia candita, 3-4 fragoloni.
Stendete la pasta sulla spianatoia infarinata
e disponetela in una tortiera a cerchio
apribile imburrata, in modo da foderarne
bene le pareti e il fondo.
Coprite con un foglio di alluminio da
cucina e una manciata di fagioli secchi,
poi infornate a 210 °C per 15 minuti.
Sfornate, eliminate fagioli e alluminio e
fate raffreddare.
Rompete le uova e tenete da parte gli
albumi. Versate in una ciotola i due tipi
di zucchero e incorporatevi un tuorlo per
volta lavorando con il frullino elettrico.
Ottenuto un composto chiaro e spumoso,
aggiungete a poco a poco la ricotta e, senza
smettere di lavorare gli ingredienti con
il frullino elettrico, la panna e la fecola.
Infine, usando un cucchiaio di legno,
mescolate l’uvetta e la buccia d’arancia
candita. Montate a neve ferma gli albumi e
incorporateli delicatamente nel composto,
che poi verserete nella tortiera sulla base di
pasta. Livellate con una spatola.
Cuocete per 30 minuti in forno
preriscaldato a 210 °C. Sformate il dolce
ancora caldo e lasciatelo raffreddare su una
griglia. Al momento di servire ponete la
vatrushka sul piatto da portata e decorate
con i fragoloni tagliati a fettine.