Scarica
Transcript
Scarica
www.lapianura.it Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Aprile 2013 - numero 59 Editoriale Un centinaio di anziani prelati in due giorni hanno eletto un papa che dai primi atti si propone come un autentico innovatore. Un migliaio, tra deputati e senatori in larga parte giovani, in un mese non è riuscito a dare un governo al Paese. Dopo un anno abbondante di governo dei cosiddetti tecnici assistiamo ad un tragico balletto giocato sulla pelle di due marò italiani. Prima si afferma, urbi et orbi, che non verranno rimandati in India, salvo poi, all’ultimo minuto, inviarli sostenendo che vi è una garanzia circa l’esclusione di una probabile condanna a morte. Si archivia così il mese di marzo ed aprile non si preannuncia migliore. Che fare? Per i credenti non vi è altra soluzione che invocare la protezione dello Spirito Santo. Per gli agnostici, invece si deve confidare che la buona volontà risolva i problemi che ci impediscono di progredire sulla strada del rilancio. Il dato che ci preoccupa maggiormente è la mancanza di persone e di idee nuove. Gran parte della vecchia classe dirigente si è già esclusa (Casini, Di Pietro e Fini). La rimanente parte lo sarà a breve. In caso di elezioni ravvicinate Bersani e Berlusconi faranno il loro ultimo giro di giostra. Dopo di loro cosa ci sarà? Confidiamo in un nuovo gruppo dirigente che sappia gestire la cosa pubblica in modo adeguato in relazione alle odierne difficoltà. Il “nuovo” che si è già presentato ha dato uno spettacolo poco decoroso: alla prima votazione al senato sono comparsi i dissidenti con conseguenti minacce di espulsione (da aggiungere al divieto di parlare con i giornalisti, alle riunioni inutili in streaming ed a quelle importanti al chiuso di mura inespugnabili). Abbiamo sempre pensato che nuovo non è sinonimo di migliore. Tuttavia, è giunto il momento che non vi è alternativa al nuovo, sperando che, almeno per questa volta, il nuovo sia veramente il meglio. Visto il passato, non dovrebbe essere un’impresa impossibile. Sommario Territorio e San Gervasio . . . . . . . . pag. San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Leno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Cigole e Offlaga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Gottolengo e Acqualunga . . . . . . . . . . . .» Verolanuova e Milzano . . . . . . . . . . . . . .» Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Pontevico, Torchiera e Pavone Mella .» Pavone Mella e Calvisano. . . . . . . . . . . .» Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Orzinuovi e Orzivecchi . . . . . . . . . . . . . .» Alfianello e Quinzano d’Oglio . . . . . . . .» Ghedi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Calendario Bresciano. . . . . . . . . . . . . . . .» Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» Riccardo Regosa Presentassiù Gioàn caràfa ‘l fa ‘l ronchér: co la sàpa, co la ànga, co la rànza e col podèt èl cultìa ‘l so ronchèt. Per dè pö, oltre al defà, tra ‘l segà, ‘l sapà e ‘l vangà ‘l troa ‘l tèmp dè scarafà Po’ la séra còt dal sul Èl và ‘n stàla e ‘l mons la achìnà La matìna apèna ‘n pè Prìm mestèr èl vent èl lat: e con chèl che rènt la stàla… a mès dé ghà la bàla! Traduzione a pag 23 2 3 4 6 7 8 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 Direzione: Stefania Brunelli Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs) Stampa: Tiber spa - Brescia Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO www.lapianura.it Pag. 2 Territorio - San Gervasio SAN GERVASIO: Giornata internazionale dei boschi e delle foreste La primavera si è annunciata con una splendida giornata. Solo il giorno prima, freddo e piovoso non avrebbe fatto pensare alla primavera in arrivo. Ma quasi sapesse, ecco che il 21 marzo un tiepido sole primaverile compare ad accompagnare gli alunni della Scuola Primaria a festeggiare la loro tradizionale “Festa dell’albero”. Quest’anno, per la scuola, è il Bosco del Lusignolo il luogo della giornata dedicata alla natura, e certamente esso non può che essere il luogo ideale, per il suo significato reale e simbolico, nonché per la magia che “un bosco” riveste nell’immaginario dei bambini. La vita dell’uomo è indissolubilmente legata alla natura. Se l’uomo la custodisce e la preserva è l’amica e contrariamente, può cambiare il destino del mondo. È questo il forte messaggio che la scuola vuole trasmettere ai futuri cittadini, anche attraverso importanti iniziative e progetti didattici. Il 21 marzo è, da quest’anno, una data di rilevanza mondiale, come stabilito dalla Fao, che ogni anno, a partire proprio dal 2013, dovrà essere ricordata come “ La Giornata Internazionale dei boschi e delle foreste”. Lo slogan di presentazione recita:“ le foreste sostengono la vita …..ma non per sempre. Ogni forma di vita, in ogni luogo…ma non per sempre. Pianta un albero….pianta il tuo futuro. Ed è grazie al prezioso dono del Lions Club Cidneo di Brescia, un gruppo di persone che si spendono in iniziative solidali, a livello mondiale, che la scuola di San Gervasio ha potuto mettere in pratica il messaggio. Ben 66 alberi sono stati messi a dimora nel nostro bosco, alla presenza del Presidente del Lions Club, Ing. Oreste Nulli e di alcuni rappresentanti, del consigliere provinciale Giampaolo Mantelli, che, in qualità di Sindaco inaugurò la nascita del Bosco del Lusignolo nel 2009 , dell’assessore alla PI Migliorati Roberto e all’Ambiente Scolari Roberto, in vece dell’assente Sindaco Cesare Bozzoni, del Presidente del Comitato genitori Sig.ra Valentina Massaro. La coordinatrice della scuola, l’insegnante Federica Agosti ha sapientemente illustrato l’iniziativa. Nel discorso di presentazione il Presidente del Lions Club ha espresso a tutta Aprile 2013 la scuola la personale gratitudine e del Club per aver accolto il loro progetto e la soddisfazione di vedere impegnati tanti bambini, dimostrando sensibilità alla tutela del proprio ambiente. I bambini della classe quinta hanno donato al Presidente il loro libro di poesie a ricordo della giornata e la scuola ha offerto il volume sul Bosco del Lusignolo, in segno di gratitudine. Le altre classi hanno realizzato addobbi floreali per gli alberelli e cartelloni a tema. La piantumazione di olmi e frassini ha rappresentato il momento di maggior gioia e soddisfazione dei bambini che, diligentemente hanno seguito i consigli dell’esperto personale della Ditta “ Il Quadrifoglio”, sotto lo sguardo attento e vigile del Gruppo Volontari, il quale si è prodigato per aiutare la scuola nella realizzazione della speciale giornata. Una giornata ecologica in piena regola, ma per essere tale, quale mezzo di trasporto per arrivare al bosco??? La bicicletta… Un lungo serpentone di bambini festanti si è snodato lungo la strada per le Casacce e tra le stradine del bosco. Un’esperienza simpatica, divertente, istruttiva che, si spera, possa ripetersi, con lo stesso spirito, anche il prossimo anno. A SAN GERVASIO si nascondono i conti Sin dal suo insediamento, nel lontano 2009, la maggioranza consigliare, di ispirazione centro sinistra, meglio conosciuta come “I Fenomeni”, rende difficoltoso e talvolta impossibile lo svolgimento del ruolo e del dovere di cui i consiglieri del gruppo di minoranza Pdl sono incaricati. Il ruolo della minoranza consiste proprio nel controllare e verificare tutti gli atti amministrativi della maggioranza. Ogni qualvolta si verifichino richieste, da parte del Pdl, di visione e concessione della documentazione dei conti reali del nostro Comune quali, estratti conto bancari, fatture non pagate,impegni di spesa non ancora liquidati, il Sindaco ed il suo “geniale” assessore al bilancio trovano il modo per non rispondere. Nonostante le ridondanti promesse elettorali in cui la maggioranza sbandierava l’assoluta trasparenza, la loro voglia di collaborare e la loro democrazia, da quattro anni a questa parte la minoranza Pdl si trova dinnanzi a opposizioni e dinieghi ad ogni richiesta, nascondendosi dietro risposte inaccettabili. Nonostante le imposizioni di legge, per le quali questa maggioranza ha già ricevuto diversi SAN GERVASIO: LC Brescia Cidneo, club a impatto zero 21 marzo 2013, primo giorno di primavera: non si poteva scegliere giorno più adatto, anche il tempo era splendido, quasi una promessa della bella stagione. Ma non solo, da quest’anno il 21 marzo è ufficialmente “giornata mondiale dei boschi e delle foreste”, così ha deciso l’ONU, continuando la tradizione della festa degli alberi. Ed è in questa soleggiata e limpida giornata che il LC Brescia Cidneo, grazie ai contatti e all’interessamento del socio Paolo Tininini, in collaborazione con la scuola elementare del Comune di San Gervasio Bresciano, ha piantumato 66 alberi –frassini e olmi – nel Bosco del Lusignolo, un’area di 40 ettari che si sviluppa lungo il canale omonimo tra i comuni di San Gervasio, Cigole, Milzano e Alfianello. Sul posto ci accoglie il consigliere provinciale Giampaolo Mantelli, già sindaco del paese nonché uno dei promotori del progetto che ha dato vita al bosco, e la coordinatrice didattica Federica Agosti. Nel bosco i Lions e gli alunni della scuola, accompagnati dalle maestre, con l’aiuto di alcuni membri dell’associazione Quadrifoglio, hanno messo a dimora le piantine, testimoniando così l’impegno comune per la tutela dell’ambiente. Come ha detto il Presidente del Cidneo Oreste Nulli rivolgendosi ai bambini, “la piantumazione compenserà in futuro, quando le piante saranno cresciute, la nostra produzione di anidride carbonica. In questo modo saldiamo il debito con la natura, per garantire a voi bambini un ambiente adeguato per il vostro futuro”. I bambini, in un’atmosfera di gioia festosa, hanno appeso alle spoglie piantine bellissimi disegni colorati, quasi fossero fiori, e ci hanno donato un album di poesie da loro composte, che celebrano la festa del bosco e l’importanza degli alberi nella nostra vita, suggellando così, per il futuro, un impegno che noi Lions vogliamo condividere e portare avanti concretamente. L’appuntamento, pertanto, è per il prossimo anno, per la prossima giornata mondiale dei boschi e delle foreste, ancora nel bosco del Lusignolo, per piantumare nuovi alberi, in un impegno continuo a tutelare l’ambiente per il futuro dei nostri figli, per continuare ad essere un “club a impatto zero”. Federica Pasotti LC Brescia Cidneo richiami dagli organi preposti, essi continuano a nascondere i conti. La minoranza consigliare ha sempre puntualmente informato i cittadini, circa la preoccupante situazione finanziaria del Comune, causata dalla mala gestione del denaro pubblico, sperperando anche gli ingenti introiti straordinari derivanti dall’avanzo di amministrazione iniziale lasciato della precedente maggioranza. Il gruppo consigliare del PdL ha segnalato anche durante le sedute pubbliche che la maggioranza utilizza le entrate straordinarie per le spese di ordinaria amministrazione, senza realizzare alcuna opera pubblica, senza creare servizi e senza dare impulso allo sviluppo del paese, per non parlare dei sostegni alle famiglie, ne tantomeno creando possibilità di lavoro. Un quesito lascia perplessa e seriamente preoccupata la minoranza Pdl: perché la maggioranza non agisce secondo trasparenza, mettendole a disposizione i documenti , anziché nascondere la situazione finanziaria reale del Comune? I nuovi fenomeni E Braga se ne va La stampa locale ha dato grande risalto alla lettera con la quale Mario Braga, il superassessore di San Gervasio (alter ego del fenomeno), si dimette dalla giunta per candidarsi sindaco a Manerbio. La lettera si caratterizza per il solito tono tribunizio e tonitruante dell’alter ego. In realtà, l’enfasi ed il tono utilizzati servono a nascondere il fallimento politico del Braga. Per chi lo avesse già dimenticato, dopo nove anni di permanenza nel consiglio comunale di San Gervasio, prima da consigliere di minoranza in quanto candidato sindaco trombato, poi da assessore esterno non eletto, il candidato Braga alle regionali del febbraio scorso raccoglie a San Gervasio solo 15 voti di preferenza. Ipotizzando che ogni membro dell’attuale maggioranza consigliare possa disporre di almeno due voti (il proprio e quello della moglie oppure di un famigliare, nonché di un amico), il candidato Braga non ha raccolto nemmeno il consenso dei suoi compagni di amministrazione. Per essere franchi, i suoi lo hanno defenestrato negandogli il consenso. Per nascondere la mala parata cosa fa il nostro Braga? Sbraga candidandosi a fare il sindaco a Manerbio. Peccato che già nel 2004 e nel 2009 i suoi compagni di partito di Manerbio gli abbiano negato la possibilità di candidarsi, relegandolo in esilio a San Gervasio. Povero Braga! San Gervasio si è liberato di lui con una manciata di voti, Manerbio non lo accoglie con l’entusiasmo che lui desidererebbe. Dopo tutto se sei Braga cosa puoi chiedere di diverso? Buon viaggio con biglietto di sola andata San Gervasio Aprile 2013 Pag. 3 Double Face in BRESCIA Si è tenuto dal 3 al 10 Marzo presso Palazzo ‘900 di via Moretto 38 B in Brescia, l’evento artistico del settore fotografico promosso dal Fondo Internazionale Orvieto Fotografia (FioF). Il FioF a fronte della proposta avanzata dall’artista bresciana Gloria V. Fenaroli con il supporto dalla promotrice turistica e culturale Marianna Baldo, ha voluto come capofila la città di Brescia per l’anno 2013. “Brescia è stata una delle tappe più sentite dalla nostra associazione, come momento di promozione nel Nord Italia della fotografia artistica eseguita da professionisti. Sino ad ora il Fiof ha proposto corsi di aggiornamento professionale ed eventi prevalentemente nel centro-sud Italia, grazie al nuovo consiglio direttivo, di cui è consigliere anche la Fenaroli, stiamo posando il focus su Brescia e sul Nord in generale.” ha affermato il presiden- te FioF Ruggiero Di Benedetto. Gloria ha altresì esposto con altri fotografi professionisti italiani le proprie opere inedite per la tematica Double Face. La mostra collettiva inerente la doppia faccia del fotografo professionista di alta qualità, ha messo a confronto i due aspetti del professionista stesso, ossia da un lato colui che possiede uno studio fotografico e realizza immagini di matrimonio di alto livello e dall’altro la “seconda faccia” volta alla realizzazione immagini di free art, esprimendo la propria sensibilità artistica, in un confronto diretto: il professionista commerciale ed il suo alter ego artistico. Oltre alla mostra il 3 Marzo si è tenuta un’interessante e dinamica tavola rotonda dal titolo “Per una riformulazione dell’estetica in fotografia” condotta dallo psicologo dell’arte ed artista prof. Marcello Bruognolo, dal docente di strategie pubblicitarie prof. Maurizio Mercurio, dalla fotografa e artista bresciana dott.ssa Gloria V. Fenaroli, dal presidente del FioF dott. Ruggiero Di Benedetto e dall’artista pittore/ scultore cubano, noto ex ballerino, Milton Morales. I partecipanti accorsi da tutta Italia hanno gremito la “square” di Palazzo ‘900 rendendo l’evento ancora più unico e innovativo. Un pomeriggio insolito con un sapore artistico espresso a pieno nelle varie forme dell’arte stessa, la fotografia, la parola, l’estetica floreale, il buon cibo ed infine ma non ultima la musica dal vivo. Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato con grande entusiasmo, lo staff di supporto, gli sponsor e coloro che hanno patrocinato questa grande occasione artistica a Brescia, in particolare il Comune di Brescia, rappresentato all’evento dall’Assessore alla Cultura avv. Arcai, e nel supporto organizzativo nelle persone della dott.ssa Claudia Carzeri e Nicoletta Bontempi; un sentito grazie anche a: Album Epoca, Nikon, FotoNews, Laboratorio Photo3D, H.O.S., Palazzo ‘900, AlterEgo laboratorio floreale, Vodafone Store di Piazza Vittoria, Ristorante Corte Francesco, alla voce di Laura Patti, agli storici produttori di album ReBum-famiglia Acerboni e staff Atelierfotogek. Gloria V. Fenaroli e Marianna Baldo si ritengono soddisfatte dell’esito di questa prima fase, così atipica ed unica nel suo genere, e promettono sin da ora di stupire il pubblico bresciano e non con un altro colpo di scena nei prossimi mesi, sempre nella magnifica Brescia. Lo sci nautico a SAN GERVASIO sale sul podio! Eccoci ancora qui a ricordarvi che il prossimo weekend, e ci sarà sicuramente il sole, i nostri due club apriranno per la stagione 2013. I nostri laghi sono belli e puliti come sempre, le strutture sono pronte e i maestri non vedono l’ora di iniziare una nuova stagione fatta, di sole, acqua e tante belle sciate con uno o due sci, dipende da voi ma sarà comunque sempre divertente e sicuro. Vi aspettiamo! Al lago incontrerete anche Giammi, reduce dai mondiali a Mulwala - New South Wales- Australia, dove ha vinto la medaglia d’argento nella disciplina di figure con 8720 punti. Lo abbiamo intervistato subito dopo, caldo, caldo per l’adrenalina di un risultato ottimo per un ragazzo così giovane e alla sua prima esperienza in un mondiale Under 21. Il suo podio è una promessa per tanti successi futuri; per noi una grande soddisfazione. Non vi viene voglia di provare? A me sì, non vedo l’ora di rimettermi a volare sull’acqua. Ma sentiamo Giammi: 1) E’ stata un’esperienza eccitante? Certamente sono i mondiali!!! 2) Cosa si prova ad arrivare sul podio ad un avvenimento così importante? Felicità e grandissima emozione, non so descrivere bene la sensazione; anche il luogo dove é avvenuto l’Australia é stato strepitoso. 3) come erano i tuoi avversari? I miei avversari erano molto forti, sia per il fatto che fisicamente erano più grossi di me, sia perché si erano allenati più di me; eravamo pochi europei, venivano quasi tutti da paesi più caldi. Era dalle vacanze natalizie che non mi allenavo più, abbiamo fatto 32 ore di viaggio e c’erano 10 ore di differenza di fuso. Insomma avevo paura di non essere in forma ma è andata bene. 4) quale allenamento o consiglio ti sono serviti di più? Tutto mi é servito, non qualche cosa di particolare ma tutto l’insieme: i consigli ricevuti da Claudio (allenatore), dai miei e dagli amici e da me: la mia concentrazione. 5) ti sono mancati i tuoi genitori? amici? Sì, un po’, ma lì eravamo in tanti ragazzi, tra allenamento gare e amici il tempo é passato molto velocemente. 6) come ti sei organizzato con la scuola? Ho cercato di farmi interrogare il più possibile prima di partire e poi ho recuperato il resto al rientro. 7) come ti dividi fra sport e studio? Cerco di ottimizzare le due cose, in questo periodo é molto difficile, fa freddo ed é difficile sciare e a scuola pretendono molto. 8)Come è sciare a San Polo e a San Gervasio? bello in entrambi i posti ma a S. Polo mi piace di più, forse perchè sono cresciuto lì. 9) Cosa ti piace di più dello sci nautico? Non c’é una cosa che mi piace di più un po’ tutto, forse ora la sensazione di arrivare sul podio.. 10) Un tuo pregio e un difetto: difetto:impaziente; pregio:non lo so, sono realista. Beh, chiudiamo con un grazie a Giammi e alla sua disponibilità e un augurio a tutti i lettori: venite a sciare nei nostri bei laghi. Vi aspettiamo! Prof.ssa Cristina Finazzi Pag. 4 Leno Biblioteca: Fiore all’occhiello per la comunità di LENO I dati parlano chiaro e dimostrano che la biblioteca di Leno rappresenta una realtà d’eccellenza ed un motivato fiore all’occhiello per l’intera comunità. Inserita nel sistema bibliotecario che raggruppa un ampio territorio come la Bassa Bresciana Centrale, la biblioteca comunale lenese si distingue sia per i servizi che per il numero e la qualità delle iniziative. “E’ facile rendersi conto che questi sono anni molto difficili per gli enti locali – spiega l’ass. alla cultura Rossella De Pietro – I fondi a disposizione sono sempre esigui, ma la nostra Amministrazione ha fatto sin dall’inizio una scelta ben precisa. Non abbiamo voluto in alcun modo ridimensionare o rinunciare ai servizi della biblioteca. Al contrario ci siamo impegnati per valorizzare un ruolo che riteniamo fondamentale e di grande rilievo come quello della biblioteca comunale”. I risultati di questo impegno si possono vedere concretamente, tanto Aprile 2013 che le cifre indicano senza alcun dubbio che la biblioteca più prestigiosa in tutto il sistema della Bassa Bresciana Centrale è quella di Leno: “Un attestato che ci riempie di soddisfazione e rappresenta il frutto di tutti gli sforzi di questi anni. Basti pensare che nel 2012 la nostra biblioteca ha raggiunto un totale di 27.172 prestiti. Una cifra già di per sé estremamente ragguardevole, ma che acquista un significato ancora più forte se solo si considera che al secondo posto di questa particolare classifica si pone Manerbio, che pure è la sede del sistema bibliotecario, con un totale di prestiti annui di 16.265. Una differenza di circa 9.000 prestiti che testimonia a dovere la gran mole di lavoro svolta dalla nostra biblioteca per un dato che diventa ancora più chiaro se esaminiamo il cosiddetto indice di affollamento. Le presenze nella nostra biblioteca, infatti, hanno raggiunto le 60.000 unità, “spalmate” sulle 48 ore di apertura settimanali per 50 settimane all’anno. Numeri che portano la percentuale di affollamento della nostra biblioteca a 25. Anche in questo caso un dato ben distante da quello di tutte le altre biblioteche della zona, se solo si considera che Manerbio, anche in questo caso, seconda, si è fermata a 15,16”. Dati eloquenti: “I prestiti – conferma l’ass. Rossella De Pietro – non esauriscono l’attività della nostra biblioteca. In effetti c’è un particolare impegno per offrire sempre nuovi servizi e, nello stesso tempo, per organizzare manifestazioni ed iniziative in grado di promuovere la cultura e la lettura. In questo senso l’elenco è piuttosto lungo, ma possiamo ricordare le visite alla biblioteca rivolte ai “grandi” della scuola dell’infanzia, bambini di 5 anni, oppure ai bambini dei primi due anni della scuola primaria. Non dimenticherei poi il Campionato di lettura, rivolto ai ragazzi della seconda media, l’iniziativa di prestare libri agli studi dei pediatri e dei neuropsichiatri infantili, così da consentire ai bambini di leggere anche mentre aspettano di recarsi dal medico. La nostra Amministrazione, assecondando un’idea che abbiamo portato avanti con il sindaco Pietro Bisinella, ha inoltre introdotto la bella consuetudine di “Nati per leggere”, grazie alla quale, quando nasce un bambino nella nostra comunità, lo accogliamo con l’omaggio di un libro per sottolineare che non è arrivato solo un nuovo cittadino, ma anche un nuovo lettore. Sempre in questa direzione ci sono poi gli incontri con gli autori e, in particolare, le rassegne dedicate agli autori di Leno, ma sono davvero tante le proposte di cui di volta in volta si fa portatrice la nostra biblioteca. E tutto questo per realizzare un solo obiettivo che ci sta molto a cuore, quello di diffondere sempre di più la lettura nella nostra comunità e di renderla un bene a servizio di tutti, dagli adulti ai bambini”. LENO: Per la pallamano Leno un’amara sconfitta di rigore Il Campionato maschile di A2 concluderà la regular season il prossimo sabato 27 aprile. Le squadre impegnate, dunque, sono chiamate a compiere ancora un pezzo di strada, ma a questo punto, salvo imprevisti francamente di difficile realizzazione, la Pallamano Leno è costretta a tenersi tra le mani un secondo posto che certo non può accontentare né ripagare gli sforzi e il rendimento della squadra del presidente Bravi. Il motivo saliente di questo rammarico più che comprensibile è legato al fatto che la conclusione del testa a testa con il Cologne che ha caratterizzato l’intera stagione in favore dei franciacortini è legato in pratica ad una sola partita. Una sfida che, appunto, ha dato valore a tutto un campionato e che la formazione lenese, pur giocando in casa dei rivali, ha condotto sino agli ultimi minuti, salvo poi subire la disperata rimonta del Cologne che ha acciuffato a fil di sirena il pareggio che ha affidato il verdetto sulla gara della verità ai rigori. Uno spareggio beffardo e crudele, che ha premiato la maggiore freddezza dei franciacortini, che hanno così strappato il successo che è valso il primo posto solitario in vetta alla classifica. Dopo tante settimane condotte spalla a spalla, dunque, complice l’inopinata formula del torneo, che ha stabilito la doppia andata (offrendo così al Cologne l’opportunità di giocare con il Leno due volte in casa), la coppia bresciana al comando si è sciolta e la squadra allenata Kljiaic si è trovata a pagare a carissimo prezzo l’amara conclusione ai rigori del duello che, in pratica, ha aperto le porte della A1 al Cologne. Quello che più dispiace in casa lenese è che nel corso di tutta la stagione la compagine bassaiola si è dimostrata decisamente superiore a tutte le compagne di viaggio e perfettamente alla pari dell’ambizioso Cologne. Nonostante il ringiovanimento della rosa che ha fatto seguito alla retrocessione dalla A1 della scorsa stagione, Leno ha ribadito la sua competitività ed anche i dati raccontano di un cammino in tutto e per tutto alla pari con Cologne. Successi a ripetizione con le altre squadre del girone e situazione di perfetta parità nei confronti diretti con i cugini franciacortini (una vittoria in casa per ciascuno, anche se Leno poteva vantare una miglior differenza reti). Questo, almeno, fino al duello-spareggio dello scorso sabato 2 marzo. Un confronto severamente vietato ai sofferenti di cuore che ha assegnato al Cologne, oltretutto dopo la roulette dei rigori, la vittoria che vale un Campionato, lasciando al Leno solo tanti applausi e la consapevolezza di non essere secondi a nessuno e di avere dato il massimo nel corso di questo anno che, dopo le delusioni della retrocessione dalla A1, ha ribadito nel migliore dei modi che il legame che unisce la società lenese alla pallamano è più forte di tutto e di tutti! Leno Maquillage all’area ex ippodromo e nuovo spazio per i cani Pag. 5 Aprile 2013 Affidati ad un professionista amante degli animali e mantieni PULITO, CURATO ED IN SALUTE il tuo amico a quattro zampe BAGNI CURATIVI ED ANTIPARASSITARI AR RI TOSATURA E SFOLTIMENTO PELO STRIPPING E TAGLIO A FORBICE Prodotti di alta qualità, completamente naturali (con argilla ed oli essenziali) e cruelty free (non testati su animali) Articoli per cani e gatti MANGIMI naturali al 100% ideali per le diverse patologie dell’animale Con il ritorno della bella stagione a Leno si sta dedicando un occhio di riguardo a quei luoghi che rappresentano un tradizionale punto di riferimento per l’intera comunità come l’area ex Ippodromo. In questo caso in particolare, l’Amministrazione Comunale ha avviato un’opera di risistemazione affinché uno degli angoli verdi a disposizione dei lenesi si faccia trovare pronto all’appuntamento con la primavera e con le giornate trascorse finalmente all’aria aperta. Pulizia di tutto lo spazio, taglio dell’erba e delle piante sono solo alcune delle operazioni che restituiranno il suo volto migliore all’ex Ippodromo, pronto così ad ospitare gli abitanti di Leno per semplici passeggiate in mezzo alla natura, per una sana attività fisica all’aperto o più semplicemente per rilassarsi in un ambiente piacevole ed accogliente. Un ambiente che, tra l’altro, segnala quest’anno una novità di indubbio rilievo. In effetti, in seguito a tutte le discussioni, alle polemiche ed alle segnalazioni che avevano accompagnato la presenza dei cani all’interno dell’Ippodromo, il Comune ha deciso di vietare l’accesso in questa zona agli animali e questo non certo per uno spirito persecutorio nei confronti di quello che viene considerato il migliore amico dell’uomo, ma, al contrario, per trovare una soluzione concreta ed efficace che met- tesse fine a tutte le problematiche sollevate da un comportamento scorretto e dalla mancanza di senso civico di alcuni proprietari che, accompagnando il loro cane all’Ippodromo, non solo lo lasciavano libero di correre senza guinzaglio, ma non si curavano minimamente di ripulire le loro deiezioni, sollevando le veementi proteste dei malcapitati che si trovavano a passare sui “ricordini” lasciati dagli ignari animali. Una situazione che ha suscitato a più riprese le rimostranze di chi si trovava al parco per fare attività fisica (sia a livello individuale che per i ragazzi delle squadre del paese) e si imbatteva inavvertitamente nelle deiezioni dei cani lasciate sparse nel verde dai loro proprietari privi di un adeguato senso civico. Davanti ad una situazione così delicata, il Comune di Leno ha trovato la soluzione che può risolvere sul nascere ogni questione. “Abbiamo individuato un’area nella zona industriale – spiega l’assessore all’ambiente Rossella De Pietro – che può rappresentare una zona accogliente per i cani ed i loro padroni. Un parco molto bello, che stiamo completando al meglio e che già presenta panchine, alberi e una fonte d’acqua. Adesso stiamo realizzando i vialetti per rendere la zona ancora più piacevole e, se i costi ce lo permetteranno, stiamo vedendo di realizzare un percorso di agility. Il tutto per offrire uno spazio dove i cani possano muoversi liberamente senza creare inconvenienti alle altre persone. Confidiamo in ogni caso nella responsabilità dei proprietari, anche se siamo soddisfatti per avere trovato questa soluzione che ci permetterà di evitare le discussioni, a volte anche molto pesanti, che troppo spesso si verificavano quando c’era il libero ingresso per i cani anche all’Ippodromo. Da quest’anno abbiamo deciso di introdurre la novità di chiudere questa area per i nostri amici a quattro zampe, non con lo scopo di rinchiuderli in una sorta di recinto, ma piuttosto, di mettere a loro disposizione e a quella dei loro padroni una zona specificamente dedicata nella quale muoversi con maggiore libertà senza per questo intaccare i diritti delle altre persone o creare inutili polemiche”. Cigole - offlaga CIGOLE ricamo e ceramiche Pag. 6 Ricami a tavola, mostra mercato del ricamo e delle ceramiche d’autore inglesi - Sabato 6 e domenica 7 aprile in Palazzo Cigola Martinoni a Cigole, paese della Bassa Bresciana dove ha avuto origine la famiglia Paganini de Cegulis che, intorno al 1480, si trasferì a Venezia per dar vita a quella che sarà in seguito una vera e propria dinastia di stampatori, diventando una editoria da dove usciranno pregevoli volumi. Tra le opere più importanti ci fu il “Libro de rechami”, con il naturale completamento “Il Burato”, che nell’insieme costituiscono un elegantissimo manuale del ricamo del cinquecento. Grande ricchezza di immagini, disegni raffinati, foglie e vitigni, figure geometriche, animali, putti e mascheroni, con le indicazioni di come riprodurli sulle stoffe. Da questo nasce l’idea di abbinare in una mostra mercato, l’arte del ricamo alla cultura del cibo, della tavola, del buongusto, del mangiar sano. L’arte dell’allestimento della sala da pranzo e del decoro delle sale affrescate dove le famiglie nobili, dei secoli scorsi, vivevano. Sabato 6 e domenica 7 aprile con orario: 10/12 – 14/19, sarà possibile ammirare, ed acquistare, preziose composizioni di ricami italiani (centrini, tovaglioli, tovaglie grandi e piccole, copriletti, ecc…) nelle sale affrescate del Palazzo, allestite ed arredate con questi magnifici pezzi. E non solo… su queste tavole impreziosite si potranno osservare delle ceramiche d’autore finemente decorate, provenienti da collezionisti inglesi, anche queste a disposizione per chi volesse acquistarle a prezzi interessanti. Domenica, dalle ore 17 nel Salone dei banchetti al piano terra, in collaborazione con: - “Camellia Tea Room” - Castiglione delle Stiviere (www.camelliaetearoom.it), “Atelier Chez Moi” by Jasmine–Rovadelle di Orzinuovi (www.atelierchezmoi.com) in una raffinata ed accogliente sala da tè finemente arredata, la degustazione di una ricercata selezione di tè ed infusi a cura di “Camellia Tea Room”, accompagnati da una variegata pasticceria, oppure classici o ricercati aperitivi con gustosi stuzzichini. Nel frattempo eleganti modelle sfileranno fra i tavoli, mescolandosi fra gli ospiti, indossando le ultime collezioni dell’Atelier Chez Moi by Jasmine. Ingresso gratuito. Il ricavato delle vendite andrà a favore delle attività culturali della Fondazione Pianura Bresciana. CIGOLE Pasquetta con “De sa e de là del Mela” Grande affollamento a Cigole per la 41a edizione della “De sa e de là del Mela”, podistica di Pasquetta nella giornata del 1 aprile. Una tradizione mantenuta dall'Oratorio don Luigi Marconi, realizzata con la collaborazione degli Amici del podismo valle del Chiese e hinterlan Gardesano. In palio triofei comune di Cigole e alla memoria di Angelo Zani. I risultati evidenziano la partecipaione di gruppi bresciani e da varie parti della Lombardia. Categoria A: Didouh Maria, Atletica Valchiese; El Fadili Nora Iman, Atl. Vighenzi Padenghe; El Fadili Hiba, Atl. Vighenzi Padenghe. Categoria B: Cherubini Elisa, Vighenzi Padenghe; Sahili Rafika, Casazza; Boifava Alessia, Rezzato. Categoria P: Haiat Dounia, Libero; Luzzana Arianna, Felter Sport; Chianese Maddalena, Felter Sport. Categoria A1: Idrissi Kamal Rida, Bassa Bresciana; Alghisi Marco, Bassa Bresciana: Anchetti Alessio, Felter Sport. Categoria B1: Foguani Mousin, Valchiese; Lefrouni Abdelatif, Valchiese; Ouerdi Younes, Sabbio Chiese. Categoria P1: Benedini Daniele, Bassa Bresciana; Bugna Filippo, Bedizzole; Giaretta Luca, Libero; Categoria Jf: Laudadio Alessia, Pro Patria Milano; Gualdi Arianna, Brescia 1950; Bersini Paola, Vighenzi Padenghe. Categoria Jm: Zotti Alessandro, Vighenzi Padenghe; Moretti Andrea, Vighenzi Padenghe; Alberti Mattia, Vighenzi Padenghe. Categoria ASS-M: Ricci Mario , San Rocchino; Boroni Davide, S.Rocchino; Bresciani Giorgio, S.Rocchino . Categoria F: Prandini Luca, Rebo Gussago; Pellini Angelo, Running & Adventure; Madouh Issam, Valchiese. Categoria G: Bassetto Stefano, Running & Adventure; Bresciani Luigi, Rebo Gussago; Garza Matteo, Falegnameria Guerrini. Categoria H: Corsini Alfredo, Gavardo; Corsini Jttony, Lumezzane; Scalvini Lidio, Poncarale Borgo. Categoria H: Piacentini Dante, Libero; Baldi Stefano, Capriano Runners; Barbieri Guido, Capriano Runners. Categoria I: Tomasoni Paolo, Felter Sport; Lavagnini G.Battista, Rebo Gussago; Bontempi Tiziano, Arieni Team. Categoria L: Coter Mario, Alpinistico Vertovese; Nozza Andrea, Avis Treviglio; Lazzaroni Stefano, Pozzolengo. Aprile 2013 OFFLAGA: raccolta rifiuti problemi risolti Con l’inizio del mese di gennaio i cittadini del Comune di Offlaga hanno affrontato alcuni “misteriosi” rallentamenti nella gestione dei rifiuti dovuti ad un cambio improvviso degli accordi di collaborazione tra la società Coges (che già effettuava la raccolta RSU) e la cooperativa Solidarietà Manerbiese con inevitabili disagi oggi finalmente risolti. Chiediamo all’Assessore all’Agricoltura e Ambiente, Lorenzo Sala, cosa è successo? “Il 31 dicembre 2012 la società COGES titolare della gestione rifiuti ad Offlaga a fronte di un riassetto aziendale ha interrotto i rapporti di subappalto con la Cooperativa Manerbiese impiegata nella raccolta dei materiali da differenziare (carta, green service, vetro, plastica, lattine) e nella gestione diretta dell’isola ecologica, di conseguenza ci siamo trovati nell’emergenza di ricreare una soluzione nel breve periodo che potesse sopperire a tale cambiamento. Dal due gennaio 2013 ci siamo ritrovati completamente scoperti nell’attività di prelievo della differenziata senza alcun preavviso. Di punto in bianco la nostra raccolta differenziata,”fiore all’occhiello” per praticità ed economicità, che dal 2009 sino alla fine del 2012 ha dato ottimi risultati grazie all’impegno degli nostri cittadini rischiava di incepparsi per motivi assolutamente indipendenti dalla volontà dell’Amministrazione, ma legati a questioni contrattuali e di libero mercato. Oltre alle ricadute sui rallentamenti nella raccolta dei rifiuti, l’interruzione del subappalto con la Manerbiese ha comportato l’apertura della cassa integrazione per due nostri concittadini.” Come siete arrivati ad una soluzione del problema? “In tempi strettissimi e in concomitanza con il periodo delle festività Natalizie abbiamo aperto il tavolo delle trattative con le due società per facilitare il dialogo nella ricerca di una soluzione alternativa, la mia priorità è stata quella di garantire il servizio di raccolta e di impedire che i nostri due lavoratori rischiassero lo posto. Dopo circa due mesi di dialogo e ripetuti tentativi di conciliazione minacciando anche risoluzioni contrattuali, posso con grande soddisfazione annunciare che la soluzione è arrivata. Dalla fine di gennaio la società Coges è diventata la titolare diretta dell’intero servizio di raccolta e della gestione dell’isola ecologica. Non è più contemplato il subappalto e questo consentirà un rapporto più snello (un solo interlocutore) tra l’Amministrazione e il servizio di gestione rifiuti. Con il fattivo interessamento dell’Assessore ai Servizi Sociali Giancarlo Mazza, i due nostri lavoratori (che rischiavano il posto di lavoro) saranno reintegrati nelle loro mansioni. Io ringrazio sempre gli Offlaghesi che vivono su tutto il territorio i quali, come sempre, hanno mostrato grande comprensione e senso di responsabilità nell'affrontare questo breve periodo di disagio durato circa due mesi. Il futuro della raccolta differenziata è ora riscritto e porterà Offlaga a rimanere tra i comuni ricicloni della provincia”. OFFLAGA: Borse di studio Il 19 marzo scorso, la Galleria del Palazzo comunale di Offlaga ha ospitato la cerimonia di consegna delle Borse di studio assegnate agli studenti della scuola Secondaria di Primo e secondo grado più meritevoli. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha voluto mantenere questo piccolo ma significativo riconoscimento per i giovani concittadini impegnatisi con profitto negli studi. Il sindaco, Ferdinando Moretti, alla presenza dei genitori dei ragazzi ha così consegnato ai sei studenti premiati una pergamena ed un buono spendibile presso le cartolibrerie convenzionate. A ricevere le borse di studio: Michele Adinolfi, Gianluca Ferrari, Chiara Preti, Marcello Manenti, per le medie; Elisa Anzoni e Stefania Navoni per le superiori. Territorio Diete ed Intolleranze Alimentari Aprile 2013 Pag. 7 nuovo servizio nella Bassa Bresciana Un problema molto frequente ai giorni nostri è quello delle intolleranze alimentari, spesso correlate al problema dell’obesità e del sovrappeso. Moltissimi ne soffrono e questo rimarca quanto una corretta alimentazione sia importante per la salute. La dott.ssa Annalisa Subacchi, Biologo Nutrizionista, responsabile dell’ACSIAN (Centro studi delle intolleranze alimentari e della Nutrizione) da oggi presente anche qui sul territorio bresciano, a Manerbio, ci spiega il problema. “QUALI SINTOMI LANCIANO SEGNALI D’ALLARME?” “Molti di noi, sia adulti che i piu’ piccoli, non sono malati in modo specifico ma soffrono di persistenti disagi e disturbi di cui non riescono a venirne a capo: cefalee, nevralgie, acne, dermatiti, psoriasi, problemi di metabolismo, ritenzione idrica, sovrappeso, irritabilità, etc.” Potremmo in realtà soffrire di intolleranze alimentari, cioè essere intolleranti a uno o più cibi, accusando tali disturbi per anni come conseguenza dell’accumulo di alimenti non tollerati. “DOTTORESSA, CI SPIEGA COME VIENE EFFETTUATO IL TEST?” “Il test delle intolleranze è effettuato mediante il citotest. Si effettua sul paziente un prelievo ematico ed in laboratorio si analizzano al microscopio le reazioni dei globuli bianchi nei confronti degli alimenti non tollerati; 60 alimenti (quali ad esempio latte, grano, carne, pesce, frutta e verdura) e 17 additivi e coloranti. Individuate le intolleranze, in accordo con il paziente, viene stilato un piano alimentare specifico, che escluda tali alimenti fino alla completa disintossicazione”. “QUALI TIPI DI PIANI ALIMENTARI E DIETE VENGONO EFFETTUATI?” “ Un semplice piano alimentare di esclusione di tali alimenti, comporta perdita di peso e perdita di liquidi. Ciò dipende dal fatto che una persona intollerante tende ad accumulare più facilmente massa grassa e ritenzione idrica. Ecco perché vengono realizzati piani alimentari in funzione delle specifiche intolleranze ed allergie individuate e che tengano conto anche delle caratteristiche del paziente (sesso, età, patologie metaboliche). Non esiste una dieta buona o cattiva ma esiste la dieta migliore per ognuno di noi. Tra le tipologie di diete: DIETA MEDITERRANEA, DIETA PROTEICA, DIETA DI Per appuntamenti: cell. 366 4759134 - www.nutrizionistabiologo.it CREMONA Poliambulatorio MEDICENTER Via Giusepina 21 Tel. 0372434988 CREMA Poliambulatorio MED Via la Pira n° 8 2° Piano Ipercoop Gran Rondò Tel. 800 273222 ESCLUSIONE, DIETA PER SPORTIVI, PER DONNE IN GRAVIDANZA E PER BAMBINI, DIETA NIKEL FREE. “E PER CHI SOSPETTA INTOLLERANZA AL LATTOSIO O AL GLUTINE (MALATTIA CELIACA) COME AVVIENE LA DIAGNOSTICA?” Per entrambe le patologie viene effettuato un test genetico mediante tampone boccale in cui viene analizzato il proprio DNA. Il test genetico per l’intolleranza al lattosio è una validissima alternativa al Breath Test (test del respiro che solitamente ha una durata di 3 ore), non invasivo, indolore e affidabile. Il test per la diagnostica della celiachia; con l’analisi del DNA otteniamo informazioni sulla predisposizione alla malattia celiaca. In caso affermativo si consiglia poi l’iter diagnostico fino alla biopsia intestinale. oppure nei centri di: GADESCO P/D (CR) Poliambulatorio MED 2° Piano Centro Comm. Iper Cremona2 Tel. 0372803801 MANERBIO (BS) Poliambulatorio MINERVIUM Via Verdi n° 64 Tel. 030 9937552 Pag. 8 Manerbio Aprile 2013 Ai ragazzi della media parrocchiale “Tovini” di MANERBIO il primo premio del concorso “la responsabilita’ conviene” Grande soddisfazione per alunni e insegnanti della scuola secondaria di primo grado “Beato G. Tovini” di Manerbio che ha vinto il Primo premio del concorso “La Responsabilità conviene” promosso dalla Confraternita dei S.S. Faustino e Giovita con il patrocinio della Provincia, dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia e dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Di fatto a partecipare sono state più classi (prima, seconda e terza) ma la giuria, considerata anche la validità degli elaborati presentati, ha infine deciso di assegnare l’ambito riconoscimento alla scuola. Il concorso pensato in occasione della festa patronale cittadina, ha preso spunto proprio dall’azione dei due Santi patroni di Brescia, Faustino e Giovita, e dal loro senso di responsabilità. “Una provocazione indirizzata ai giovani” – hanno spiegato gli organizzatori presentando il concorso – “ affinché anche gli adulti siano indotti a meditare il significato ed a recuperare i valori dell’impegno, dell’assunzione di responsabilità, dell’aiuto reciproco e dell’unione” come avvenne appunto, nel 1438, quando Faustino e Giovita si posero a fianco dei bresciani impegnati nell’ultima e disperata difesa della città sotto assedio. Il concorso aperto alle scuole di ogni ordine e grado prevedeva la possibilità, per ciascun partecipante, di affrontare il tema proposto da numerosi punti di vista: usando un testo scritto in forma narrata o poetica, un video, una fotografia oppure analizzando un’opera d’arte, un testo musicale e molto altre forme ancora. Fondamentale per tutti: “considerare quanto sia irrinunciabile il dialogo costruttivo”. Così sotto la guida della Prof. Caterina Grandi, docente di Storia dell’Arte ed animati da tanta creatività, gli alunni della media parrocchiale manerbiese, hanno realizzato e presentato tre lavori. “Abbiamo pensato che responsabilità potesse collegarsi ai concetti di impegno e di regole” – spiega la prof. Grandi –“Certo la figura più famosa per aver dato all’uomo delle regole comportamentali è quella di Mosè.Con i ragazzi abbiamo quindi personalizzato le tavole della legge con 15 proposte di responsabilità individuate dagli alunni stessi. Per il secondo elaborato invece, siamo partiti dal quadro del Pitocchetto (Giacomo Cerutti) “Donne che lavorano”. Si è cercato di leggere l’atmosfera rappresentata nel dipinto deducendo la responsabilità della donna più anziana nei confronti delle generazioni successive nonché la valorizzazione del senso del lavoro. Infine per il terzo elaborato è stato chiesto ai ragazzi di rappresentare con dei disegni momenti di vita che a loro parere richiamassero il senso di responsabilità e di spiegare questo concetto anche attraverso il suo contrario”. Insomma un impegno non da poco che è stato però ricompensato dal lusinghiero giudizio espresso dalla giuria, composta tra gli altri dal Prof. Angelo Baronio, apprezzato storico e dal Direttore artistico della Fondazione Brescia Musei, Maurizio Bernardelli Curuz ; un apprezzamento concretizzatosi con l’assegnazione del Primo Premio(2.000 euro per gli alunni ed un tablet per l’insegnante) ritirato nel corso della cerimonia di premiazione tenutasi il 13 febbraio scorso. Ste. Bru. Alla balconata di San Pietro un amico di MANERBIO L’immagine che rimarrà impressa nel cuore di molti bresciani. Papa Francesco affacciato per la prima volta al balcone di San Pietro nella sera dell’elezione al soglio pontificio. Al suo fianco due bresciani: il cardinal Giovanni Battista Re, 80 anni, prefetto emerito per la Congregazione dei Vescovi per la pontificia Commissione per per l’America Latina che, essendo il cardinale più anziano, ha presieduto il Conclave. Dietro di lui mons. Vincenzo Peroni, rannicchiato in un angolo, originario del Villaggio Sereno, cerimoniere pontificio, che ha portato la Croce, primo ad uscire sul balcone, dopo l’annuncio dell’Habemus Papa dal cardinale protodiacono. Mons. Peroni dal 1999 al 2008 è stato curato a Manerbio ed è diventato col tempo uno dei dieci cerimonieri in Vaticano. A Manerbio ha lasciato l’ottimo ricordo di lealtà ed amicizia, di prete generoso e pio. Spesso lo si è visto in televisione durante le cerimonie in San Pietro. L’averlo visto con Papa Francesco ha fatto provare emozione a molti manerbiesi, fieri del loro orgoglio paesano. Aprile col CAI MANERBIO Lunedi 1 LA FORRA LEONARDESCA Un itinerario fra storia e natura Partenza da Manerbio: ore 8 da piazza Falcone - Partenza per escursione: Paterno d’Adda (MI) Coordinatori: Fabrizio Bonera Iscrizione in sede entro il 29 marzo. Le acque dell’Adda scorrono lentamente lambendo verdi sponde e canneti fin sotto la grande arcata in ferro del celebre ponte di San Michele, a Paderno. Domenica 7 IL PERCORSO DELLE CAVRE Agli Scaloni della Valle del Sarca”. Partenza da Manerbio : ore 7 da piazza Falcone - Partenza per escursione: Ceniga (TN) Coordinatore : Angelo Zanolini E’ un percorso storico di grande valore escursionistico che si sviluppa in un contesto ambientale unico ed incontaminato. L’itinerario prende le mosse da Cengia nei pressi del suggestivo Ponte Romano e supera le suggestive Coste dell’Anglone. Domenica 14 I SETTE CASTELLI GAZZOLESI Partenza per escursione: Gazzola (PC) Coordinatore: Marco Zampedri Iscrizione in sede entro il 12 aprile. La storia dei Sette Castelli di Gazzola (rispettivamente Rivalta, Lisignano, Ponticello, Rezzanello, Momeliano, Gazzola e Tuna) si sviluppa lungo una serie di stradicciole sterrate che si snodano nella bella campagna della basse valle del Trebbia, nella zona pedemontana e collinare del piacentino. Domenica 21 DA CAPO DI PONTE AL RIFUGIO DE MARIE Un itinerario di fondovalle trampolino di ulteriori ascese”. Partenza da Manerbio – ore 7 da piazza Falcone Partenza per escursione: Capo di Ponte (BS). Coordinatore: Giuseppe Bulgari. Iscrizione in sede entro il 19 aprile. E’ la prima tappa del “Trekking delle Chiesette Alpine”, una via che percorre da occidente a oriente l’intera provincia di Brescia, attraverso la parte meridionale del gruppo dell’Adamello, le Prealpi della Val Sabbia, i monti del Lago di Garda. L’itinerario è dedicato a Monsignor Giovanni Antonioli, per lungo tempo parroco di Ponte di Legno. Domenica 28 CORNA CAMOSCERA E MONTE FOLDONE Un sentiero fortemente desiderato”. Partenza da Manerbio: ore 7 da piazza Falcone - Partenza per escursione: Cavaglia di Brembilla (BG) - Coordinatore: Fabrizio Bonera. Iscrizione obbligatoria in sede entro il 22 aprile. I 1396 metri della Corna Camoscera, anche se di modesta elevazione, consentono un ampio panorama sulla val Brembilla ed i suoi monti. A dire il vero il termine Corna Camoscera spetterebbe solo al versante di monte che, con percorso diversificato, sale alla vetta, La vetta è indicata come Monte Coren. Manerbio Aprile 2013 MANERBE’ MANERBIO Manerbè, stèla pö bèla del ciel: isè cantàa ‘na cansù. Sicür dè mia sbaglià, al là ìdìa pö bèl dè Milà! E.. ‘n vergòt, l’artista ‘l gà ciapàt Manerbè adès l’è ‘na città Però, ardìf a turèn cara la mè zènt, de bèl a Manerbè ghè pö niènt!.. Ghè pö ‘l stabilimènt,... adès ghè sul rözgiàm che àl pö nìent. E... al Dopo?? Con la piscina e ‘l bèl camp spurtìf, l’è ‘nà dèzolassiù per come l’è rüdìt Per nò parlà dei Manèrbies; che i bruntùla sempèr e i và mai ‘ntes! Mai negòt che ‘l vaghes bè, se argù ‘l sa dà de fà, l’è sensotèr un tràagè! Feste organizàde de privàcc o associassiù, convegni o conferènse.. chè de nòter, i và a cagnù. Amò, come la pòera zènt dè paès, otèr che dè CITTA’... cicìarom ‘n dèrem e sòm brài fès a criticà! Dai... s.cècc, desèdomes föra!! tiromès so le maneghe e domes ‘n po’ dè fa e vedàrom Manerbe a rèsusità! Perchè la libertà.. Per dìl amò con ‘na cansù, l’è mia ciciarà; l’è... partecipassiù!!! Manerbio, stella più bella del cielo: così cantava una canzone. Sicuro di non sbagliare, lo vedeva più bello di Milano! E.. in qualche cosa l’artista aveva preso: Manerbio adesso è città! Però guardate in giro cara gente, di bello a Manerbio non c’è più niente!.. Non c’è più lo stabilimento... Adesso c’è solo un mucchio di cose inutili E il Dopo?? Con la piscina E il bel campo sportivo, è una desolazione per come è ridotto Non parliamo poi dei Manerbiesi; che brontolano sempre e non vanno mai d’accordo! Mai niente che va bene, se qualcuno si dà da fare, è senz’altro, un perditempo! Feste organizzate da privati o associazioni, convegni o conferenze.. da noi vanno alla malora. Ancora come la povera gente di paese... Altro che di città!!! Chiacchieriamo per niente e siamo molto bravi a criticare. Dai.. ragazzi svegliamoci, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare e vedremo Manerbio risuscitare! Perché la libertà.. Per dirlo ancora con una canzone, non è chiacchierare; è partecipazione!!! Marzo 2013, Beatrice Capra. Pag. 9 prostituzione e fisco tra PERSIA, ROMA E MANERBIO Dagli appunti di viaggio di Jean Chardin (1666) si legge che ad Isfahan (Persia) esistevano dei “vicoli dei nudi” e dei “vicoli delle nude” dove si praticava il libero meretricio. Tutto ciò in largo anticipo rispetto alle vetrine del sesso di Amsterdam. Ad Isfahan la prostituzione era confinata in questi vicoli ed a essa veniva applicata una tassa in base alla bellezza delle meretrici, ovvero tasse più elevate per le più avvenenti. Un funzionario del fisco aveva il compito di valutare la bellezza delle meretrici così da poter determinare la relativa imposta. Fascino ed età erano i termini fondamentali della valutazione. Nel mentre leggevo questi curiosi appunti di viaggio, un sodale mi ha segnalato un passo contenuto nei Commentari dell’Ateneo di Brescia a firma di Lodovico Massetti Zanini. Il passo segnalato lo si può così riassumere. Il 21 luglio 1563 Dorotea e Graziosa quondam Petri de Blanchis sive de Bonvisis da Manerbio dichiarano al giudice tutelare che era morto il loro padre e che le aveva diseredate. I motivi di tale atteggiamento paterno va ricercato nella professione delle due giovanissime manerbiesi che svolgevano in Roma: il meretricio di lusso. La loro presenza e la loro attività in Roma è documentata fino al 1567. La conclusione quale potrebbe essere? Che le nostre concittadine di quel tempo, grazie al loro fascino, hanno furoreggiato a Roma. Se fossero state persiane piuttosto che manerbiesi avrebbero arrecato notevole sollievo alle sempre esauste casse del fisco, sia esso italiano che straniero. MANERBIO AL VOTO A fine maggio finalmente avrà termine la gestione commissariale del comune di Manerbio. Quali siano gli stati d’animo dei cittadini è plasticamente reso evidente dalla poesia che ci è appena giunta e che pubblichiamo a lato. Le notizie di una equiparazione con Napoli per i cassonetti dell’immondizia non ritirati in ragione del consistente debito (circa 800.000 euro) del comune nei confronti della società incaricata non inducono all’ottimismo. Non solo, le persistenti voci di un probabile dissesto finanziario del comune originato dai debiti accumulati dalle amministrazioni targate Cantaboni e Trebeschi non fanno altro che aumentare il disagio da parte dei cittadini. L’unica via praticabile è che il futuro sindaco, qualunque sia la sua coloritura politica, riuni- sca in sé sia la capacità politica di governare la città che la qualità di amministratore oculato ed accorto. E’ pacifico che il prossimo sindaco dovrà innalzare la pressione fiscale (ad esempio: aumentare le aliquote IMU e l’addizionale IRPEF), ma è altrettanto evidente che dovrà usare l’accetta per tagliare i costi, soprattutto quelli improduttivi, ed alienare quote consistenti del patrimonio comunale per abbattere il debito. Questa è una verità amara, ma che però ha il pregio di utilizzare parole di verità. Chi si azzardasse ad edulcorare la realtà renderebbe un pessimo servizio alla città oltre che coprirsi di ridicolo. Di sindaci con la facile menzogna ne abbiamo già avuti abbastanza. L’AVIS apre le porte al ricambio nel consiglio direttivo: “i giovani chiamino i giovani”. Nella foto a fianco gli eletti alle cariche sociali dell’Avis di Manerbio: dall’alto a sinistra: Francesco Borinato segretario, Elena Conca presidente dei sindaci revisori, Francesca Maffezzoni sindaco revisore, Rinaldo Baiguera tesoriere, Matteo Baronchelli sindaco revisore. In basso da sinistra: Marianna Baldo vice-presidente vicario, Giuseppe Mondolo presidente, Dennis Battagliola vice-presidente. Abbiamo rinnovato nel vero senso della parola il Consiglio Direttivo dell’AVIS Comunale di Manerbio, - ci dice il presidente rieletto Giuseppe Mondolo - con l’ingresso di nuovi giovani che contribuiranno a portare una ventata di novità e dinamismo. Accanto a me, traghettatore tra la tradizione e la nuova AVIS di Manerbio, vi sono infatti due vice-presidenti giovanissimi, come lo sono pure i sindaci e i referenti delle iniziative e delle manifestazioni. Gli ultimi anni hanno portato questa associazione a livelli molto alti con una crescita di donazioni continua; noi ci proveremo a continuare, dico noi, perché non si vince mai da soli, ma sempre insieme, con una squadra affiatata e ben organizzata. Sono ancora presidente con un direttivo rinnovato, per cui penso che noi grandi saremo di passaggio per preparare il nuovo, dietro l’angolo. Questo direttivo è formato da soci esperti e da nuovi inserimenti, dobbiamo perciò avvalerci dell’esperienza fin qui acquisita per andare avanti nella continuità, ma, nel contempo, tutti dobbiamo crescere per prenderci insieme le responsabilità. I giovani dell’AVIS chiamano i giovani, sembra solo uno slogan, invece dovrà essere una realtà nella nostra associazione, in quanto è necessario il rinnova- mento con nuove idee che devono nascere e nuovi programmi che andranno attuati. Chi meglio dei nuovi eletti può dare una svolta per cambiare il tradizionale modo di pensare, e per agire anche come pensano i ventenni bresciani? Ai ragazzi non iscritti all’AVIS suggerisco una motivazione per entrare a far parte della grande famiglia AVIS: rendersi utili, crescere, maturarsi, apprezzando di più le piccole cose di ogni giorno. Conoscere l’AVIS può essere per loro il primo passo verso la strada della donazione di sangue; in AVIS siamo tutti amici, si lavora insieme per sostenere ed appoggiare le varie iniziative che l’AVIS porta avanti e che hanno bisogno, sempre più, dei giovanissimi. Guardando a quei 52 tra ragazze e ragazzi che si sono avvicinati per la prima volta al dono del sangue nel 2012, mi si apre il cuore, perché l’AVIS non siamo noi e non finirà con noi, ma ha un entusiasmante futuro di solidarietà. L’Avis Intercomunale di Manerbio ha ad oggi circa 700 donatori per un numero di sacche di sangue pari a più di 1300 nel 2012, ma le porte sono sempre aperte per accogliere nuovi potenziali donatori, basta recarsi nella nostra sede di via Palestro 49 a Manerbio dove riceverete tutte le informazioni. Pag. 10 Manerbio Aprile 2013 MANERBIO comune insolvente, per una settimana cassonetti stracolmi Per più d'una settimana cassonetti sovraccarichi di rifiuti poiché la Coges ha sospeso la raccolta. Così a Manerbio per alcuni i giorni è stato facile il paragone con uno tra i più bei golfi del Mediterraneo. Puzza, disagi e proteste si sono levate nella città , che di nome ha solo il titolo conquistato quand'erano altri tempi di prosperità per la comunità da tempo piombata nello squallore. Alla Coges, società incaricata del servizio, il presidente Gianluigi Tosoni si è trincerato dietro un “no comment” che ha lasciato esterrefatti pure i cacciatori un tempo suoi sostenitori e perciò delusi. Ma perché cassonetti stracolmi nel territorio di Manerbio? All'origine sarebbero tensioni legate al mancato pagamento delle fatture emesse dall'azienda consortile nei confronti della municipalizzata Acm, braccio operativo della stessa Amministrazione civica. La commissaria prefettizia Gabriella Mucci, che regge il Comune dopo la caduta del governo locale per la fiducia negata al sindaco Meletti dalla sua stessa maggioranza, ha potuto sbloccare la situazione grazie all'intervento del prefetto Narcisa Brassesco. Essa ha firmato un´ordinanza che ha risolto il problema indirizzata a Coges e a Acm “contingibile ed urgente per la rimozione dei rifiuti e il riprestino del servizio di nettezza urbana”. Ma quanto reggerà la tregua della spazzatura? Dipende di capire quanto ha influito sul blackout la situazione finanziaria delle municipalizzate di Manerbio, con la Bbs ormai in liquidazione e l'Acm in apnea al pari del bilancio del Comune. Coges ha preso atto di quanto deciso dal commissario, con l’auspicio che, per il bene collettivo, si arrivi presto ad una soluzione che consenta di recuperare gli insoluti che le spettano Certamente un'incomprensibile diatriba tra istituzioni che dovrebbero invece garantire servizi efficienti ai cittadini I quali, ovvio, protestano ed hanno nel voto l'unica arma di difesa. Conguaglio tassa rifiuti Manerbio, marzo 2013 Gentile direttore, Gentile direttore, nei giorni scorsi i manerbiesi, io compreso, hanno ricevuto bollette di conguaglio per tassa per la raccolta dei rifiuti con importi che variano da quattro euro a pochi altri spiccioli, da pagare entro fine marzo. Mi sono affrettato a versare il dovuto accollandomi la spese previste se ti rivolgi al servizio postale (un euro e mezzo) o alle agenzie autorizzate a riscuotere (un paio di euro). Ma la gran parte di persone che conosco e che, come me, si sono affrettate a fare il proprio dovere, ora si sentono doppiamente buggerate. All’autorità comunale, attualmente rappresentata dalla signora commissario prefettizio, essendo “vacante” la giunta (per i giochi di potere, è bene dirlo, di pochi intrallazzatori) sono probabilmente giunte le lamentele degli utenti e, per mettere una pezza, senza adeguata informazione, è stata disposta l’apertura di uno sportello delegato a riscuotere il tributo (rappresentato, come ho detto, da pochi spiccioli). Per cui i contribuenti non devono aggiungere altra spesa alla tassa per la quale sono venuti a conoscenza con l’invio di regolare fattura, secondo il principio che tanto a pagare è sempre e comunque...pantalone, il quale ragiona e si domanda. Ma visto che a giorni per la tassa rifiuti gli utenti riceveranno una fattura per il servizio reso a marzo, non era più semplice aggiungere al conto l’importo del conguaglio notificato con le cartelle recapitate in questi giorni? Si sarebbe fatto un pur piccolo risparmio, considerando come, ci si ripete ad ogni piè sospinto, le casse comunali floride non sono, ma registrano una voragine di soldi che riempire, alla fine, toccherà colmare ai cittadini come già stanno facendo in quanto le imposte locali sono fissate a un massimo che più di tanto è difficile immaginare. Lettera firmata non posso fare a meno di esprimere le mie perplessità sulle scelte del neo governatore della Lombardia, on. Maroni. Ho letto e riflettuto sul progetto per la nuova giunta al Pirellone e la prima considerazione che mi frulla in testa è: siamo alle solite, si premiano politici che nulla hanno fatto per portare acqua al risultato elettorale e nell’urna, affidandosi ad improvvisate formazioni, non hanno conseguito risultati. Mi astengo dal far nomi (per carità di patria). Se un politico non ha trovato spazio significa che non se lo è meritato, si è cullato negli allori mentre ha scelto di andare da un movimento all’altro per inseguire un posto ben retribuito. Peggio ancora se ha contribuito a creare nuove formazioni politiche, come purtroppo è accaduto e continua a verificarsi. Mi domando se per dare un nuovo governo alla Lombardia, per incarichi in giunta o nella moltitudine di commissione nella quali è prevista una ricompensa, sia indispensabile pescare fuori dagli elenchi dei candidati (eletti o meno) oppure accontentare (me lo consenta)... i trombati che dimostrano con artifizi svariati di voler restare incollati alla sedia che non hanno saputo mantenere perché distanti anni luce della gente. Se si perpetuano i rituali di sempre ho l’impressione, non peregrina, che movimenti alla Grillo, o di altri furbacchioni, sono destinati a riproporsi con successo. Con la più viva cordialità Lettera Firmata MANERBIO la biblioteca chiude, ma poi riapre «Si comunica il ripristino immediato del servizio in questione». Scarno il comunicato, ma evidente la confusione in palazzo Luzzago sede del Municipio di Manerbio. Per “ordini superiori” la biblioteca comunale doveva restare chiusa dal 20 marzo al 9 aprile. Così scrivevano i giornali ignorando il disagio degli utenti. Che però qualche mugugno l'hanno manifestato. E perciò il commissario prefettizio, apprendendo la notizia dalla stampa locale ha richiamato in servizio il personale addetto messo in vacanza per accumulo di ferie che il Comune – stante il dissesto economico – non è in grado di pagare. Così in biblioteca è tornata l'apertura normale: dal martedì al venerdì (9-12 e 1418.30) e il sabato (9-12), mentre il giovedì sera orario prolungato fino alle 21.30. Una postilla: ma chi dà disposizioni in municipio? Qualcuno è autorizzato a menare il can per l'aia a propria discrezione? Aprile 2013 Libera Università di Manerbio FRANCIA - BRETAGNA - NORMANDIA PROGRAMMA Giovedì 4 aprile il prof. Mario Benigna, geologo interviene sulle origini, formazioni e probabili previsioni relative ai terremoti. Giovedì 11 il dott. Enrico Danesi tratterà del cinema western con un “Viaggio nel più americano dei generi cinematografici”. Giovedì 18 si tratta di letteratura a cura del prof. Umberto Scotuzzi con la relazione “Italo Svevo, ovvero dall’eroe all’inetto”. Giovedì 2 maggio l’ultimo incontro con intervento del maestro Arturo Andreoli e la partecipazione del Manerbio Wind Ensemble. Come dire chiusura dell’anno accademico con la musica. Nei giorni molto interessante l’intervento del giornalista Claudio Venturelli, redattore capo del Giornale di Brescia, con una puntuale quanto documentata relazione sulla conquista dell’uomo dello spazio con dovizia di particolari sullo sbarco sulla Luna. Il relatore è stato presentato dalla presidente della Lum, prof.a Elena Ungari, col contribuito del generale della riserva aeronautica Bruno Scartapacchio (foto). VIAGGIO Cinque giorni in Francia in Normandia e Bretagna con la Lum Libera università Manerbio. Partenza da Manerbio in pullman G.T. per Macon lunedì 6 maggio Cena e pernottamento a Parigi. Martedì 7 partenza per Rouen e visita guidata della città, ammirando gli esterni della cattedrale di Notre Dame, una delle più belle chiese di Francia, la Piazza del vecchio mercato e la via del grande orologio. Pranzo in ristorante a Rouen e proseguimento per l’incantevole porto di Honfleur, dalle case alte e strette. Quindi proseguimento per la regione dei calvados e sistemazione in hotel. Mercoledì 8 partenza per Arromanches e visita guidata alle spiagge dello sbarco alleato durante la seconda guerra mondiale. Sosta sulla terrazza panoramica. Proseguimento per la Pointe-du-Hoc, località dello sbarco tra Omaha e Utah beach. Giovedì 9 visita guidata dell’Abbazia gotica di Mont Saint Michel, località celebre per le maree tra le più alte del mondo. Pranzo in ristorante a Mont Saint Michel e proseguimento del viaggio per i bastioni e le fortificazioni di Saint malo, città dei corsari. Venerdì 10 visita della Bretagna, terra di megaliti, cattedrali e misteri. Partenza dal centro storico di Quimper, con la cattedrale gotica di St. Corentin e le antiche case a graticcio. Proseguimento per Pleybem, che ospita uno dei più importanti recinti parrocchiali della regione, e quindi per il villaggio di pescatori di Camaret. Sabato 11 partenza per Carnac per ammirare i menhir, megaliti piantati in verticale. Breve tappa a Vannes, con il centro medievale cinto da mura e stretto intorno alla cattedrale. Domenica 12 rientro a Manerbio. Quote: minimo 25 persone € 1.210,00 - minimo 35 persone € 1.080,00. La quota comprende: viaggio in pullman G.T., sistemazione in hotel categoria 3*/4* stelle in camera doppia, trattamento di pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno, guida in italiano a disposizione per 3 giorni in Francia, assicurazione medico bagaglio, bevande ai pasti (¼ di vino e ½ di acqua minerale). La quota non comprende: entrate ai musei, mance e tutto ciò che non è indicato nella voce: la quota comprende Le iscrizioni: presso il Piccolo Teatro nei giorni di lezione dalle 15,00 alle 17.00 oppure contattando Vanna (0309938827) o Bruno (0309383443) fino al 21 Marzo 2013. All’iscrizione € 300,00 (acconto). Manerbio Mille Miglia 2013 passa da MANERBIO Febbre per la Mille Miglia 2013, edizione numero trentuno, alla quale risultano iscritti 1.575 equipaggi. La più bella corsa di ogni epoca è stata presentata al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra. L’andamento delle iscrizioni è stato superiore a ogni attesa: nonostante la crisi economica, che ne ha sicuramente condizionato il numero, il totale risulta superiore a quello dello scorso anno. Le iscrizioni sottoposte al vaglio della commissione esaminatrice sono state 620, provenienti da 30 nazioni. La gara di regolarità sarà disputata dal 16 al 19 maggio 2013 da Brescia a Ferrara, Roma e ritorno, lungo i 1600 km delle regioni Pag. 11 italiane più affascinanti della Penisola. Nel grafico qui accanto l’itinerario. Pag. 12 Manerbio Aprile 2013 MANERBIO: Teatro al liceo In aprile la salute delle ossa Sabato 20 aprile, dalle ore 9, nell’aula magna dell’Ospedale di Manerbio il seminario dal titolo “La salute delle ossa: un bene da costruire e da preservare” nel quale specialisti di varie discipline tratteranno l’osteoporosi a 360°. L’evento è organizzato con il contributo di Gardalatte per la realizzazione di un buffet in chiave prevenzione osteoporosi. Nel corso del mese gli Ospedali di Gavardo, Desenzano, Lonato e Manerbio offriranno, alle donne in età non più fertile, numerose prestazioni gratuite, previa prenotazione, come visite ginecologiche, visite ortopediche, visite fisiatriche, osteosonografie, consultazione dietologica, densitometrie ossee e moc. Per informazioni rivolgersi al n. 0309929714. Fino al 30 aprile è inoltre disponibile il numero verde 800 58 86 86, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00, al quale è possibile telefonare per ottenere tutte le informazioni sugli ospedali più vicini cui rivolgersi. L’elenco delle strutture che offrono servizi gratuiti è consultabile online sui siti www.bollinirosa.it e www.danaosdanone.it; gli interessati possono inoltre inviare una e-mail all’indirizzo [email protected]. L’Azienda Ospedaliera di Desenzano ha aderito in questo mese al mese dell’osteoporosi promosso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da). MANERBIO: Il valore di una marca Che differenza c’è tra una marca e un marchio? Cos’è il branding e la brand identity? Quali aspetti vanno considerati prima, durante e dopo la pianificazione strategica di una marca? Interrogativi a cui ha risposto Gaetano Grizzanti, uno dei massimi esperti italiani di branding il quale ha trattato argomenti interessanti intervenendo all’Ucid Bassa Brasciana accompagnando in un viaggio teorico e pratico i partecipanti alla riunione incentrata sull’identità di marca delle imprese italiane. L’espressione -trasformare un marchio in una marca- vuole da una parte porre l’attenzione sulla differenza tra i due termini (la marca è l’idea e il marchio il suo codice), dall’altra sottolineare che tutti hanno un marchio (ma proprio tutti), ma pochissimi marchi possono fregiarsi del titolo di Marca. Per definizione, un brand è l’asset strategico per eccellenza. Dopodichè è importante far notare quanto la Rete sia un canale di veicolazione perfettamente in sintonia con le caratteristiche intrinseche e fisiologiche di un brand: la marca è come una persona, quindi l’interazione – in quanto azione spontanea di Internet – è un aspetto innato del brand stesso. Non dimentichiamoci che Internet è un mezzo virtuale, ma le persone che vi interagiscono sono reali mentre ha sovvertito molti paradigmi nella comunicazione tra un’impresa e il suo pubblico. Oggi il “ricevente” del messaggio diventa a sua volta “emittente”, con il risultato duplice che il vecchio “emittente” (l’azienda) non è più in grado di controllare davvero i messaggi emessi e che il vecchio “ricevente” (il cliente) oggi è in grado di condizionare fortemente l’identità di una marca. Comunque, ciò nonostante, è sempre l’impresa che progetta l’identità della propria marca. L’importante che, una volta creata l’identità di una marca, l’immagine percepita e che quindi torna indietro dal mercato, sia coerente e pertinente con quanto strategicamente è stato deciso a tavolino. Molto interessante la relazione seguita dagli associati Ucid nella sede del sodalizio nell’ex convento di via Santa Di Rosa. La riunione si è conclusa con la Messa e l’augurio di Buona Pasqua espresso dal celebrante don Daniele Saottini e del parroco mons. Tino Clementi ricambiato, a nome di tutti, dal presidente dott. Giuseppe Pozzi. Nel 30° anniversario del Liceo Scientifico e dell’Istituto Tecnico Tecnologico “B. Pascal” di Manerbio, nell’Aula Magna “Padre Marcolini” apprezzato concerto del Maestro Daniele Alberti su temi della composizione “Faust: dannazione e perdono” di Franz Liszt. L’iniziativa è del Rotary club Brescia-Manerbio in collaborazione con Adriano Piccinotti antiquario di Quinzano d’Oglio. Daniele Alberti è pianista italiano al quale le cronache nazionali riservano spazi per commenti ed apprezzamenti per la sua arte. Ha conseguito il diploma in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale della giuria al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia; ha poi ottenuto il diploma superiore all’Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi con il massimo dei voti e la menzione speciale della giuria. Nel 1985 ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Parigi. Si è esibito in récital solistici o in concerti con orchestra nelle sale e nei teatri di Londra, Parigi (Teatro Chatelet, Salle Pleyel, Salle Gaveau), Mosca (Sala Grande del Conservatorio, Philarmonica), Berlino, Bruxelles (Teatro de la Monnaie), Milano (Sala Verdi), Madrid, Barcellona, Ginevra, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Varsavia (Philarmonica), Praga (Rudolfinum). Sue registrazioni sono state trasmesse da RAI, Radio France, Antenne Deux, CBS Broadcasting Association, Radio Dos. Nel 1999, nell’ambito delle commemorazioni del 150º anniversario della morte di Fryderyk Chopin si è esibito in un récital per Giovanni Paolo II a Castel Gandolfo. Nel 2002 ha debuttato con l’Orchestra Filarmonica di Mosca; al concerto è seguita, nel 2003, una tournée con l’orchestra russa che lo ha visto al fianco di Krysztof Penderecki e Yuri Temirkanov. All’attività di concertista e di docente affianca dal 1999 quella di direttore artistico di un’associazione bresciana da lui fondata, l’Associazione Francesco Soldano, per la quale cura i festival “Settimane Musicali Bresciane”, “Armonie sotto la Rocca” e “Le X giornate”. MANERBIO: Colte al volo passando per le strade Scritte ripetute per le strade di Manerbio che i giornali rifiutano di pubblicare preferendo adeguarsi a chi fa più rumore, cioè sbraita com'è già successo e come s'è visto ed ascoltato in striminziti cortei organizzati nel tentativo, vano, di aggregare i cittadini alla ricerca di un'occupazione. MANERBIO Giuliano Gazzoldi campione di calcio da tavolo Il manerbiese Giuliano Gazzoldi, dell'Asd Leonessa Brescia, che si ritrova tutti il lunedì sera dalle 20.30 a Brescia in via Pasquali 5 (info: subbuteoclubleonessa@ virgilio.it) è campione lombardo di calcio da tavolo (versione moderna del vecchio subbuteo). Gazzoldi si è laureato nel torneo regionale organizzato a Bergamo nella categoria «Cadetti Lombardi» per i giocatori residenti in Lombardia. Gazzoldi, campione provinciale bresciano degli ultimi due anni, è partito favorito e l’ottima forma lo ha portato a vincere i propri gironi. Ai quarti di finale ha registrato un 2-1 contro Mauro Salvati uno dei favoriti del torneo. Nella semifinale aveva prevalso sul bresciano Claudio Colpani. In finale si è ripetuta la sfida Brescia-Milano: di fronte c’era Scagni della Stella Artois Milano, giocatore di serie A, vincitore del torneo per ben quattro volte. Con l'affermazione di Gazzoldi il club bresciano mantiene il trofeo e spera che ciò possa essere di buon auspicio per la prossima serie B che si disputerà a Chianciano Terme (Siena) in maggio. Gottolengo - Acqualunga GOTTOLENGO L’oriente e l’occidente nelle icone in mostra Pag. 13 Aprile 2013 Nel “Caffè Letterario” al secondo piano della Biblioteca Comunale di Gottolengo, in Via Vittorio Veneto 7, Gottolengo, mercoledì 27 Marzo alle ore 18, inaugurazione della mostra di antiche sacre icone Russe e Greco-Cretesi. L’inaugurazione si terrà mercoledì 27 Marzo 2013 alle ore 18.00 con una lettura iconografica a cura di don Arturo Balduzzi, parroco di Gottolengo, e don Roberto Rovaris, parroco di Porzano di Leno. La mostra resterà fino a lunedì 1 aprile di con orari: giovedì dalle 14 alle 18; venerdì dalle 14.30 alle 18.30; sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; domenica di Pasqua e Lunedì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.30. Il cammino culturale-artistico del Caffè Letterario prosegue presentando per la Settimana Santa uno straordinario percorso artistico-spirituale dedicato all'icona immagine dell'invisibile. La collezione è curata da Arturo Mor, pittore e collezionista di antiche sacre immagini iconografiche. E' composta da alcune selezionate icone antiche russe e grecocretesi; un'esperienza visiva e spirituale che ci accompagnerà durante la Settimana Santa, aiutandoci a riflettere nel segno della bellezza e della speranza sulla nostra fragile condizione umana. Spiega il curatore della mostra Pierangelo Minotti: “L'icona sacra ci propone il compito più difficile di rendere presente il mistero attraverso la forza evocatrice del simbolo, essa è come un ponte spirituale che unisce oriente e occidente, un ponte che può contribuire alla comunicazione interreligiosa”. La mostra è organizzata dal Dipartimento Cultura del Comune di Gottolengo (delega a Christopher Castellini) in collaborazione con la Parrocchia Ss. Pietro e Paolo. ACQUALUNGA Il Real Ghisalba Nella vasta pianura bresciana, posto quasi a guardia del fiume Oglio che gli scorre nei pressi sin quasi a lambirlo, il paese di Acqualunga sorge su un piccolo dosso nelle cui immediate vicinanze si trovava, all’epoca della dominazione romana, un accampamento fortificato. Tramontata la potenza di Roma, nel lungo periodo del Medioevo é sorta in Acqualunga una originale leggenda che vorrebbe che nelle notti d’inverno, nella nebbia che ricopre i campi del perduto insediamento romano a cui si faceva riferimento nella tradizione con lo strano nome di Ghisalba, si aggirasse il fantasma di una donna vestita di bruno pronta a ghermire i viandanti che transitassero in quel misterioso luogo. Da quello storico passato, e da quella leggenda, ha preso il proprio nome la squadra di calcio di Acqualunga: il Real Ghisalba. La società sportiva dell’USO Real Ghisalba si è costituita nel 2005 quando un gruppo di appassionati sportivi di Acqualunga pensò bene di organizzare una squadra di calcio iscrivendosi al CSI. La società è guidata da un Direttivo composto dal presidente Antonio Bertolini (fra l’altro Maresciallo dell’Aereonautica), dal vicepresidente Giampaolo Ranzenigo, dal segretario Gabriele Baronchelli e da altri sei consiglieri. La squadra, che si compone di 20 elementi la cui età varia dai 20 ai 40 anni ed ha adottato il colore sociale bianco-azzurro anche se attualmente gioca con la maglia di color nero, è allenata da Alberto Ranzenigo; effettua due allenamenti settimanali in orario serale presso il campo da calcio dell’oratorio del vicino Borgo S. Giacomo. Non disponendo in Acqualunga di un campo regolamentare ed omologato, il Real Ghisalba è obbligato a giocare le proprie partite casalinghe presso il Centro sportivo del limitrofo Castelvisconti. Questa anomalia è dovuta al fatto che nel paese esiste solo un campo da calcio costituito da un terreno dato in affitto da un privato, motivo per cui ne diviene impossibile la sua messa a norma con spogliatoi, tribune, illuminazione. I giocatori provengono ora, oltre che da Acqualunga, anche da Orzinuovi e soprattutto da Quinzano, con adesioni sempre numerose per il fatto che la Società è organizzata in modo serio ed efficace ed i ragazzi sono seguiti passo passo nella propria attività. Dopo essere salito in tre anni successivi dalla Prima serie sino alla Elite, attualmente il Real Ghisalba milita in Promozione disputando, nell’anno in corso, un Campionato d’avanguardia trovandosi infatti - in lotta con il CG Longhena in testa alla classifica del Girone “C” con 12 vittorie su 14 incontri disputati e con la miglior difesa del proprio Girone. A questo punto il passaggio nell’Eccellenza pare ormai sicuro, qualificandosi infatti due squadre per Girone alla serie superiore. Nei primi anni il Real Ghisalba disponeva anche di una squadra femminile, che in tre stagioni successive era passata anch’essa dalla Promozione all’Elite, ma che successivamente non ha più continuato la propria interessante esperienza per mancanza di calciatrici, fatto questo abbastanza comune a livello femminile anche in molti altri sport. Dario Ghirardi Pag. 14 Verolanuova - Milzano IN TRENO STIPATI COME SARDINE Tre quarti d’ora d’attesa per prendere un treno per sentirsi dire dal macchinista di spostarsi e aspettare quello successivo. Accade alla stazione di Brescia, giovedì 21 marzo alle 17,40 dove ai viaggiatori già esasperati della linea Brescia-Cremona saltano i nervi. Ed hanno occupato i binari. Decine di pendolari si sono seduti di fronte al locomotore, impedendo al treno di muoversi per una mezz’ora. A salvare la situazione, l’arrivo di un convoglio con due carrozze che è riuscito a contenere tutti. «Siamo stufi di questa situazione – protesta una studentessa ventenne che ogni giorno parte da Cremona per raggiungere l´università di Brescia. Non è possibile che si continui così». Qualcuno ha provato a chiamare il numero verde senza ottenere alcuna risposta. Un altro pendolare: “Non sono solo i ritardi a crearci problemi, ma le condizioni dei treni. Parlo di gente che sta in piedi per l´intero tragitto. O anche di persone che sono costrette a stare ammassate nei bagni. L´abbonamento Brescia-Cremona per un anno costa 790,20 euro. Non è poca cosa ai giorni nostri. Aprile 2013 Touring Club di Brescia in visita a VEROLANUOVA, due uscite hanno presenze record ! Si sono concluse in modo più che soddisfacente le due uscite programmate dal Touring Club di Brescia presso Verolanuova. Le presenze hanno sfiorato i 90 partecipanti, i quali non sono stati fermati nemmeno dal maltempo del primo week end che si è presentato con pioggia e neve. Il percorso spiegato dal Dott. Casesa, accompagnatore turistico abilitato, è stato arricchito dagli interventi del sindaco, Dott. ssa Carlotta Bragadina, presso il Palazzo Gambara e da quelli del professor Tommaso Casanova, presso la chiesa della Disciplina, in qualità di estremi conoscitori del loro territorio cittadino. Un’esperienza unica che potrebbe prossimamente replicarsi. Nella foto: i partecipanti presso la Chiesa di San Lorenzo. Marianna Ms. Baldo MILZANO, il museo della civiltà contadina Ogni prima domenica del mese il museo della civiltà contadina di Milzano sarà aperto dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 18. Per informazioni e visite in altri orari, telefonare al 335 6038506. VEROLANUOVA Una targa consegnata dall'istituto “Mazzolari” di Verolanuova a Guido Papalia, procuratore generale uscente di Brescia. “All'uomo che non si è mai risparmiato nel diffondere la cultura della legalità ai giovani” si legge nella dedica che fa riferimento alle lezioni tenute nelle scuole da Papalia su “Educare alla legalità” e “Cittadinanza e Costituzione”. La consegna della targa è avvenuta alla presenza di varie personalità locali: dal preside Giancarlo Bornati, al garante dei detenuti di Brescia, Emilio Quaranta, e dal sindaco di Verolanuova, Maria Carlotta Bragadina. Aprile 2013 Pontevico il castello di PONTEVICO grande protagonista di “Badaluccando tra i castelli dell’Oglio” Lo splendido castello di Pontevico, autentico motivo d’orgoglio per l’intera comunità, sarà una delle tappe più prestigiose di “Badaluccando tra i castelli dell’Oglio”, suggestiva corsa di auto storiche organizzata dall’associazione Musical Watch Veteran Car Club per domenica 14 aprile, con partenza dal Museo della Mille Miglia a Brescia ed arrivo al castello di Villagana, dopo un percorso all’insegna del fascino attraverso alcuni dei luoghi più suggestivi della Bassa Bresciana, caratterizzato dalla sco- perta di splendidi castelli adagiati lungo il tragitto dell’Oglio: “La nostra associazione – spiegano a nome di tutta l’organizzazione il responsabile Claudio Bianchera e l’ing. Vincenzo Tenchini – è nata nel 1957 e da allora si dedica a tutti i mezzi di locomozione, dalle automobili alle moto, dai trattori ai kart. Filo conduttore è la passione per le vetture storiche, intendo in questo senso i mezzi costruiti fino al 1960. Sono questi autentici gioielli i principali protagonisti delle nostre iniziative, con le quali ogni anno ci prefiggiamo di realizzare manifestazioni che riescano a coinvolgere il maggior numero di persone e non siano soltanto un momento dedicato allo sport ed ai motori, ma siano anche in grado di valorizzare il nostro territorio e le sue innumerevoli bellezze”. Proprio questo è lo spirito che animerà il prossimo 14 aprile la “Badaluccando tra i castelli dell’Oglio”, manifestazione che dopo la partenza da Brescia si dedicherà ad un fantastico giro attraverso i castelli e gli edifici storici più belli che caratterizzano la Bassa Bresciana. Un viaggio che non si Pag. 15 prefigge soltanto di raggiungere questi luoghi troppo spesso non valorizzati a dovere del territorio bresciano, ma è pronto a raccontare la storia e le caratteristiche di ogni singolo maniero grazie all’attento lavoro di preparazione degli organizzatori. In questo senso, nel tratto finale che condurrà gli equipaggi partecipanti sino all’arrivo posto a Villagana, un occhio di riguardo, grazie anche alla collaborazione che si è instaurata con la locale Amministrazione Comunale, spetta al castello di Pontevico. I piloti in gara, transitando accanto alla sua imponente mole, ne potranno conoscere non solo le caratteristiche, ma rivivranno anche le vicende storiche lo hanno accompagnato ai giorni nostri. Il tutto per una bella festa che metterà in mostra al passaggio sul territorio pontevichese (in programma secondo la tabella di marcia tra le 12 e le 12.30) le splendide vetture senza tempo che sono pronte ancora una volta a regalare grandi emozioni a chi avrà la fortuna di pilotarle lungo il percorso e a chi, più semplicemente, potrà ammirarle al loro passaggio. il punto della situazione in merito all’intervento sulle scuole medie di PONTEVICO L’assessore ai lavori pubblici di Pontevico, Emilio Reghenzi, è intervenuto per fare chiarezza sulla questione relativa alle scuole medie che tanto sta richiamando l’attenzione generale e della quale è stato detto praticamente tutto ed il suo contrario: “Sento dire tante cose su questo argomento – conferma lo stesso architetto Reghenzi – La realtà è che in questo momento non è detto che non si realizzi il progetto della nuova scuola media. Possiamo solo assicurare che un intervento verrà fatto, ma definire adesso la portata è prematuro. Per capire come stanno effettivamente le cose, dobbiamo fare un passo indietro. In effetti la nostra Amministrazione ha acceso appositamente per la costruzione ex novo della scuola media un mutuo di 2,5 milioni di euro. Il costo complessivo dell’opera è di 3,6 milioni di euro e se calcoliamo che prevediamo di poter ricevere 1.100.000 euro dalla permuta dell’asilo e dell’attuale scuola media, possiamo affermare che, numeri alla mano, siamo in grado di portare a termine l’opera in questione. Il problema nasce tutto dai contorti meccanismi del patto di stabilità che dobbiamo rispettare per evitare di incorrere nelle sgradevoli conseguenze collegate. In questo senso abbiamo appurato con comprensibile stupore che la somma che dovremo mettere a bilancio tra le voci in uscita non sarà quella della rata che do- vremo pagare per questo mutuo (e che si dovrebbe aggirare sui 200.000 euro). La cifra che dovremmo essere obbligati a conteggiare sarebbe quella dell’intero mutuo ed in tal caso, con una voce in uscita così pesante, riuscire poi a rientrare nel patto di stabilità diventerebbe un autentica impresa impossibile. La nostra posizione, dunque, è molto semplice. Dobbiamo vedere come ci chiede di comportarci la legge e poi, in base alle sue direttive e ai paletti imposti dal patto di stabilità, vedremo di muoverci. Se avremo il necessario margine di movimento, potremo puntare sul nostro progetto originario e dare il via alla costruzione ex novo dell’edificio, altrimenti, se saremo costretti a fare i conti con costi da non far andare oltre certe cifre, adotteremo quello che possiamo definire il piano B, effettuando gli interventi di adeguamento per rendere perfettamente funzionale la struttura già esistente. Tengo a precisare che l’edificio che ospita attualmente le scuole medie non è né pericolante né bisognoso di particolari interventi di recupero. E’ una struttura solida e anche tutti i controlli che sono stati effettuati recentemente (partendo dalle condizioni antisismiche) lo hanno pienamente confermato. In questo senso un eventuale intervento avrebbe semplicemente lo scopo di perfezionare e di adeguare quei punti che magari in questo momento possono richiedere qualche cura in più, come potrebbero essere, tanto per fare un esempio, i bagni oppure qualche angolo dell’edificio che meriterebbero un piccolo maquillage. Non grandi interventi o opere per risolvere grandi problemi, comunque, ma quei ritocchi che si rendono periodicamente necessari per poter sempre disporre dei necessari permessi e per mantenere l’edificio nel miglior stato possibile di fruibilità”. Soluzione A o soluzione B rimarranno in ballottaggio fino a quando? “Sicuramente il tutto verrà deciso entro uno o due mesi. Bisognerà vedere, ad esempio, cosa deciderà di fare il nuovo Governo in merito alle norme che regolano il patto di stabilità. Sappiamo come da più parti venga richiesta a gran voce una nuova disciplina e se questo avvenisse noi saremmo pronti a partire entro breve tempo con il progetto della scuola media nuova. Il progetto in questione è già validato e non ci sono altre formalità che quella di dare l’inizio ai lavori. Se invece rimarremo ancora sotto il gioco delle strette norme del patto di stabilità, vedremo di intervenire a partire da giugno sulla struttura, che fino a quel tempo sarà utilizzata dai nostri studenti. Proprio per non perdere tempo abbiamo già pronto il bando per affidare l’esecuzione di questo progetto, un intervento che, magari, in questo caso potremo completare in un paio di anni perché i lavori verranno portati avanti soltanto in estate, quando l’edificio è vuoto. Anche in questo caso, però, dobbiamo analizzare molto bene quelli che saranno i costi definitivi dell’opera, che in questo momento non conosciamo ancora. Più bassi saranno e più ampio sarà l’intervento che potremo realizzare già in questo primo anno. In questo senso aspettiamo i preventivi dei professionisti interessati per decidere il da farsi. Sommando il tutto – termina l’assessore Reghenzi – possiamo solo assicurare che l’intervento sulle scuole verrà realizzato e che noi ci stiamo adoperando affinché questo intervento possa avvenire nel modo più celere ed efficace. Per quel che riguarda invece la sua portata, anche noi stiamo attendendo di vedere quali saranno le direttive della legge e del patto di stabilità. Una volta che saranno ben definiti i costi e le voci da mettere in bilancio, effettueremo le nostra scelta definitiva. Speriamo che nel prossimo mese, mese e mezzo la normativa in materia venga disciplinata una volta per tutte ed in modo tale da consentire agli enti locali la possibilità di operare con la serenità indispensabile, senza essere obbligati a convivere con l’incubo di far quadrare i conti ad ogni più piccola iniziativa”. Pag. 16 Pontevico - Pavone Mella PONTEVICO: l’efficenza nei servizi sociali Anche a Pontevico, come del resto sta capitando un po’ ovunque in questi anni di crisi diffusa, le domande e le richieste che giungono all’ufficio servizio sociali del Comune sono in continuo aumento. Una crescita che chiama lo stesso assessorato ai servizi sociali a sostenere una vera e propria sfida per cercare di rispondere in modo efficace a tutte queste istanze: “Sin dall’inizio del nostro mandato amministrativo – conferma l’assessore Luciano Migliorati – abbiamo riservato un occhio di riguardo ai servizi sociali. Ci siamo impegnati a fondo per tutelare e valorizzare la loro qualità e anche in periodi così difficili non abbiamo mai operati tagli ai servizi sociali. Anzi, il nostro preciso intento è sempre stato quello di proporre alla nostra comunità servizi che si potessero definire a buon diritto d’eccellenza. Per riuscire in questo abbiamo puntato molto forte sull’efficienza ed abbiamo revisionato con grande scrupolo i costi, così da realizzare servizi molto importanti dal punto di vista qualitativo, riducendo i costi grazie all’efficienza e all’organizzazione. Il nostro stesso ufficio è una dimostrazione concreta di queste parole, visto che, proprio con l’obiettivo di ridurre le spese, attualmente è formato da due operatrici e da un’assistente sociale part time (per la quale, proprio per far funzionare al meglio questo nostro meccanismo, abbiamo deciso di aumentare a trenta le ore di presenza settimanale). Uno staff snello, che però è interamente concentrato nel far fronte alle richieste in continuo aumento che arrivano dalla nostra comunità”. Istanze che ormai arrivano un po’ da tutte le fasce della popolazione e sono rivolte alle problematiche più svariate: “Fino a qualche tempo fa le richieste che venivano presentate al nostro assessorato provenivano in maggioranza da persone di origine extracomunitaria. Adesso la gente costretta a fare i conti con difficoltà anche piuttosto serie è la più disparata, così come sono diversi i problemi con i quali siamo chiamati a confrontarci. !"# $ Problematiche sempre molto pratiche, che possono andare dalle difficoltà legate al pagamento delle bollette a quello dell’affitto o del mutuo (a tal proposito stiamo giusto perfezionando il bando per gli alloggi a canone sociale moderato, bando nel quale siamo intenzionati a privilegiare gli anziani, le giovani coppie e i padri separati), fino a giungere ad una fattispecie in costante aumento come quella dei problemi che devono affrontare i padri separati, una categoria sempre più diffusa nella nostra società del giorno d’oggi”. E’ anche per rispondere a tutte queste problematiche e alle molte altre che quasi quotidianamente raggiungono gli uffici comunali che la Giunta Bozzoni ha deciso di istituire il fondo sociale: “E’ stato un gesto – termina l’assessore Migliorati – nel quale abbiamo creduto fin dall’inizio e che abbiamo cercato di portare avanti al meglio nonostante i momenti difficili che stiamo affrontando anche dal punto di vista delle risorse a disposizione degli enti locali. In effetti nel 2011 abbiamo stanziato un fondo sociale pari a 15.000, mentre lo scorso anno è stato di 13.000. Proprio in questi giorni stiamo completando i conti per definire quello che sarà l’importo per il 2013 per questa iniziativa che non solo continua, ma che si Aprile 2013 distingue pure per uno spirito ben preciso. In effetti il nostro intento non è semplicemente quello di mettere a disposizione delle persone maggiormente in difficoltà un contributo, magari facendolo cadere dall’alto quasi fosse una sorta di elemosina. Non è questo lo spirito che ci piace e nemmeno il messaggio che vogliamo lanciare. Il fondo sociale del Comune di Pontevico, al contrario, è un sostegno in più per le persone che devono far fronte a seri problemi, ma vuole anche essere uno stimolo a reagire davanti alle difficoltà. E’ per questo che un mezzo che abbiamo usato e che utilizzeremo ancora per mettere a disposizione questo contributo speciale è quello di ricorrere ai voucher-lavoro. In questo modo le persone beneficiate ricevono sì un aiuto, ma possono sentirsi loro stesse protagoniste del cammino per uscire dal tunnel della crisi, visto che portano avanti un lavoro. L’Amministrazione Comunale fa sentire la sua vicinanza e cerca di offrire il sostegno che può essere necessario nei momenti più difficili, ma le stesse persone che usufruiscono dei nostri servizi sono in prima fila con il loro impegno, la loro volontà e la loro determinazione per risolvere al meglio la situazione”. PAVONE MELLA Iscrizioni all’Avis ! "# # " $!# % ! "# $ %& $ Una ventina di nuove iscrizioni alla sezione Avis di Pavone Mella-Cigole che ha svolto nei giorni scorsi l’assemblea generale per rinnovare il direttivo. Federica Cattina è presidente; vicepresidenti Ivan Somenza e Anna Danesi; segretario Omar Zoni; am- ministratore Francesco Piovani. Nel consiglio: Antonino Migliorati, Giuseppina D’Alessio, Luca Opici, Giuseppe Udeschini. Nella relazione all’assemblea sono stati riferiti dati sull’attività del sodalizio nel 2012 durante il quale 377 associati hanno donato 944 sacche di sangue. Intano prosegue la campagna di sensibilizzazione a donare il sangue rivolta soprattutto ai giovani dei due paesi. TORCHIERA In maggio il memorial Gigi Girelli L’Oratorio di Torchiera sarà ancora sede dell’annuale torneo di calcio memorial Gigi Girelli fra unità operative degli ospedali bresciani. Al lavoro per i particolari del programma sono gli infermieri del pronto soccorso di Manerbio i quali da quattro anni si sono fatti carico dell’organizzazione. Il Torneo avrà inizio il 6 maggio per concludere il 1 giugno. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza al fondo amici degli ospedali Manerbio/Leno per finanziare il progetto “Supporto psicologico al paziente oncologico”. Dodici le formazioni che daranno vita all’iniziativa in rappresentanza delle realtà bresciane che operano nel settore della Sanità. Le cliniche Città di Brescia, la Domus; gli ospedali di Leno, Chiari, Desenzano, Orzinuovi e Manerbio; Fondazione Poliambulanza, divisione di urologia del Civile di Brescia; Studenti infermieri Poliambulanza; Pronto soccorso di Manerbio. PAVONE MELLA: Sport e Aggregazione col Direttore Tecnico di Kickboxing Giovanni Turchetti Grande affluenza per i due incontri organizzati, col patrocino del comune di Pavone del Mella, dal Maestro Giovanni Turchetti Direttore Tecnico dell’ ASD Scuola P.T. Kickboxing. Nei due giorni un centinaio di atleti, provenienti dalle province di Brescia, Milano, Bergamo, Como e dalla Svizzera, hanno riempito il palazzetto dello sport Filippo Parola; tutti accorsi per partecipare al seminario di Krav Maga (Sabato 23 Febbraio) ed allo stage di Kickboxing - low kick – k1 style (sabato 9 Marzo). Ospiti d’onore il Maestro Ciro Varone, Di- Pavone Mella - Calvisano PAVONE MELLA: Planet gym, una società speciale per diffondere la ginnastica Pag. 17 Aprile 2013 rettore Tecnico Nazionale di Krav maga, cintura Nera 7° dan di karate e National Master of Krav Maga FESIK ed il Maestro Omar Vergallo, cintura Nera 4° Grado di kickboxing, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di KickLight FIKBMS – WAKO. Due pomeriggi che hanno messo in risalto la passione e lo spirito di aggregazione sportiva. Per l’occasione il sindaco di Pavone Mella Pier Giorgio Priori ha consegnato delle targhe di merito. La Planet Gym di Pavone Mella è una società attiva nel settore della ginnastica artistica che merita di essere conosciuta a dovere. In effetti il sodalizio bassaiolo, che da questa stagione è entrato a far parte della grande famiglia dell’Aics, non ha come suo fondamentale punto di riferimento i risultati e le vittorie. Il vero traguardo che i dirigenti vogliono raggiungere con il loro impegno è la valorizzazione e la diffusione di questa disciplina, proprio l’intento che nel 2004/2005 ha spinto alcuni genitori ad unire i loro sforzi per assicurare ai loro figli un’istruzione ginnica di assoluta qualità, in grado di abbinare un’adeguata crescita tecnica ad una maturazione completa fuori dalla palestra. In tutti questi anni questo è stato il percorso seguito dalla Planet Gym, che ha gradatamente ampliato il suo raggio d’azione sino a coinvolgere un territorio assai vasto come quello delle province di Brescia, Mantova e Cremona. Un cammino all’insegna della competenza e dell’entusiasmo, che ha permesso alle prime ginnaste che hanno iniziato il loro tragitto insieme alla società bassaiola di completare la loro formazione sino a trasformarsi nelle istruttrici che ai giorni nostri sono chiamate a far seguire le loro orme alle giovanissime atlete che sono adesso iniziano il loro viaggio nel mondo della ginnastica artistica. Un settore che i dirigenti della Planet Gym, composti tuttora in gran parte da quei genitori che hanno dato il via a questa bella avventura di sport, passione e formazione umana, stanno dimostrando di conoscere sempre meglio, come confermano le manifestazioni che di volta in volta si avvalgono della firma organizzativa del sodalizio di Pavone Mella. Il tutto per un legame con la ginnastica che si sta facendo sempre più intenso e di rilievo, pronto a costruire tante nuove soddisfazioni per il futuro di questa disciplina. della società Brixiagym,da anni al vertice del movimento ginnico non solo italiano e che non a caso annovera tra le sue fila la campionessa del mondo Vanessa Ferrari. Nel frattempo la stagione agonistica 201213 nel campionato UISP è già iniziata con vittorie e prestazioni importanti,ma un’associazione sportiva non vive di sole gare.Servono organizzazione, attrezzature costose e soprattutto luoghi idonei nei quali allenarsi. A Fiesse, Milzano e Pralboino si è trovato modo di potere fruire delle locali palestre comunali. A Pontevico che ha ruolo strategico per l’attività Liberty essendo il luogo più importante per gli allenamenti della squadra agonistica e con molte tesserate locali,si stanno cercando soluzioni alternative al locale che attualmente ospita l’attività,divenuto in questi anni di crescita tecnica e numerica sempre meno adeguato alle necessità. Sono in corso alcune valutazioni ma le difficoltà specie economiche da affrontare sono molte,ogni proposta a supporto del progetto sportivo e sociale sarebbe molto ben accetta. Info e contatti su www. asdliberty.it Sport e Cultura a CALVISANO con ASD Liberty Prosegue il programma della presentazioni del libro “Liberty nel cuore” di Greta Sandrini e Luca Martini, giunto alla seconda edizione. Il libro è un tributo d’amore alla ginnastica artistica ma in senso più ampio allo sport che se vissuto con spirito adeguato può essere un momento importante di cultura e socialità. Di questo e d’altro si parlerà con gli autori Domenica 7 Aprile alle ore 10,30 nell’appuntamento ospitato dal Comune di Calvisano nel suggestivo contesto della Sala delle Tele – Serafini, davanti al Palazzo Comunale. L’evento sarà moderato dalla nota giornalista Loredana Staffelli e sarà arricchito dalla partecipazione straordinaria di Folco Donati,Presidente Pag. 18 Orzinuovi La Fortezza degli ORZINUOVI non é solo memoria lati occidentale, meridionale ed orientale. Tutto questo è rintracciabile, e dunque visibile, sia in luoghi aperti normalmente al pubblico che in proprietà private. Partendo dalla Porta Settentrionale, detta in origine di San Bartolomeo e più tardi di Sant’Andrea, e procedendo verso ovest, si trova l’unico tratto, anche se breve, delle Mura della Fortezza come dovevano presentarsi nei secoli passati. In seguito non vi sono tracce superficiali delle Mura, interrate, con tutta probabilità, a costituire le fondamenta della case che si allineano sino all’attuale Casa di Riposo, che sorge sull’evidente e ben conservato Baluardo di San Michele o Granaro che si può percorrere per intero. Gli abitanti di Orzinuovi sono così abituati a vedere questa massiccia costruzione rialzata rispetto alla superficie circostante e sulla quale sorge il moderno Ricovero, che la credono parte della scenografia del Tutti siamo a conoscenza del fatto che la Fortezza degli Orzinuovi, nelle sue diverse configurazioni, abbia presidiato per sei secoli il confine dell’Oglio e per tre secoli, in tempi più recenti, i confini occidentali della Serenissima Repubblica di Venezia. Questa Fortezza disponeva di mura possenti e di sette grandi Baluardi. Quando nel 1827 venne presa la decisione (che ora appare insensata) di abbattere questi apprestamenti difensivi, ci si trovò davanti ad un compito enorme che, pur se durato quasi dieci anni, venne portato a termine solo in parte. Non tutti gli stessi Aprile 2013 piccolo parco sottostante di cui costituisce l`imponente spalliera. Il tempo ed il riempimento della fossa ne hanno diminuito l’altezza e di conseguenza l’imponenza, ma i suoi antichi mattoni trasudano ancor oggi tutta la storia di cui è stata protagonista. Portandosi dal Baluardo Granaro verso quello di Santa Chiara, la linea della Mura è perfettamente individuabile, e visitabile, sia esternamente che internamente alle abitazioni private che l’hanno conservata quasi per intero, passando per quello che era il maggiore Baluardo della Fortezza, il San Francesco o Soncino. Sul sito di questo apprestamento è sorto nel secolo scorso l’Oratorio ed è ora rimasta scoperta solo la base del mastodontico Baluardo, visitabile nella parte più bassa dell’oratorio stesso. (Parte prima). Dario Ghirardi Orceani sanno infatti che larghi tratti delle Mura, e soprattutto dei Baluardi, sono ancora conservati e facilmente visibili, rappresentando la muta ma significativa memoria, anche se ignorati dai più, della secolare storia della nostra comunità. Se solo lo volessimo, potremmo ripercorrere quasi per intero la cerchia delle antiche Mura della Fortezza e vedere quasi intatti due dei suoi Baluardi (Bargnasco e Granaro) ed i resti di almeno altri tre (Santa Chiara, Soncino, Rocca). La linea delle Mura, poi, è conservata e visibile per lunghi tratti, soprattutto sui ORZINUOVI: Il Fenil Pattina Proprio di fianco alla rotonda presso la quale, ad un passo da Orzinuovi, convergono le strade provenienti da Villachiara e da Borgo S. Giacomo, sorge un cascinale conosciuto col nome di Fenil Pattina. Che il cascinale si sia chiamato in questo modo in quanto tutto attorno, essendo zona circostante le mura della fortezza degli Orzinuovi, tutto fosse tenuto spoglio e senza coltivazioni, e dunque “piatto” - e questo a motivo di sicurezza in caso di possibile assedio – non sembra nel nostro caso corrispondere alla realtà. Infatti nell’Estimo catastale del 1597, il primo in cui compaia il nome di questo fenile, si dice espressamente che Jacomo del fu Polo de Diomede detto Rossino era massaro presso il fenile di proprietà di Gio. Paulo Pattina. Il nome parrebbe averlo dunque derivato da questo suo originario possessore. Vi è anche da segnalare che nel 1600 esisteva nel territorio una seriola detta Pattina. Nel 1640 questa proprietà risulta passata a Panfilo Ugoni, mentre pochi anni dopo (1650) ne aveva preso possesso un certo Firmo Fachino. Allora il cascinale veniva così descritto: “Fenile di tratti otto comprendenti due tratti di casa tutti portecati, con ara, polaro, e forno”. Nello spazio compreso fra il fenil Pattina ed il vicino fenil Salnitro, dove la strada si biforcava per dirigersi verso Villachiara e Gabiano, è segnalata la presenza di una santella successivamente scomparsa. Nel 1710 Giovanni Corniani rilevava il fenile dagli eredi del precedente Firmo nel frattempo scomparso. Verso il 1735 il fenil Pattina passava ai fratelli Busi di Gabiano (Borgo S. Giacomo) nelle persone del signor Gaetano e del reverendissimo don Apollonio, arciprete, quest’ultimo, degli Orzinuovi e di cui parleremo in altra occasione. E’ in quel periodo che il complesso venne conosciuto, dal nome di questi proprietari, come Fenil Pattina o Fenil Busi. Agli inizi del 1800 il cascinale era di proprietà del signor Camillo Zamara, mentre nel 1850 risulta in possesso del conte Giorgio Corniani assieme alla finitima cascina Salnitro di Sopra. Nel cascinale abitavano allora una trentina di persone, fra le quali possiamo segnalare le famiglie dei “bifolchi” Girolamo Forbiti e Pietro Piselli e quelle dei “villani” Pietro Ghirardotti e Luigi Civardi. I Corniani rimarranno proprietari del Fenil Pattina sino al 1923 quanto questo venne acquistato da Domenico Zanotti, nonno degli attuali proprietari e che era stato in affitto negli anni precedenti, con il padre Angelo, presso le cascine Cerudina e Salnitro. Nel 1925 gli Zanotti, pur rimanendone proprietari, abbandonarono temporaneamente il cascinale che non era risultato sufficiente per la propria attività. Arrivarono allora in affitto i Lanzanova che vi rimasero sino a che nel 1944 vi fecero ritorno gli Zanotti precedenti. A quel tempo la Pattina ospitava 34 abitanti (Gennari, Paccani, Calzavacca, Volpi, Forloni, Ranzenigo, Lanzanova). Nel 1947 gli Zanotti si allontanarono ancora dalla Pattina che a quel punto passò, sempre in affitto, alla famiglia del professor Vittorio Tolasi, che fu preside ed anche sindaco. Nel 1952 finalmente gli Zanotti vi tornarono per restarvi, mentre la proprietà venne suddivisa in tre parti fra i vari eredi. A proposito della Pattina, ci aveva incuriosito il continuo riferimento dello storico orceano don Perini al nome di questa cascina, quando la indicava come destinazione finale delle lapidi tombali tolte soprattutto dalla parrocchiale nel secolo XIX. Ma di questo parleremo nell’articolo del prossimo mese. Dario Ghirardi Orzinuovi ORZINUOVI: Il misterioso crocifisso della chiesa dei Morti Pag. 19 Aprile 2013 Abbiamo visto, nel numero precedente, che il grande Crocifisso che si trova nel primo altare di sinistra della Parrocchiale, vi era stato trasferito dalla vicina e sconsacrata Chiesa dei Morti dove aveva lasciato, è proprio il caso di dirlo, un’impronta ancor oggi impressionante. Ma non era “originario” neppure di quella chiesa. Dovete sapere che sino agli inizi del 1800 esisteva in Orzinuovi una chiesa detta della Disciplina con annesso un Ospitale per il ricovero dei poveri infermi definito “Hospitali Discipline de Urceis Novis”. Sia la chiesa che l’ospedale sono ancora visibili in via Donzellini, anche se il loro sito è utilizzato attualmente come sede di uno Studio di architettura e di uno Studio legale, ma di questo parleremo in modo specifico in un’altra occasione. La Chiesa della Disciplina, officiata appunto dai Disciplini – presenti negli Orzi nuovi già dalla fine del 1300 - sotto il giuspatronato dell’arciprete, era dedicata alla “Epifania di Nostro Signore” ed era conosciuta e citata anche come “Chiesa del Crocifisso” o “Oratorio del Crocifisso” e proprio in questo sacro edificio aveva avuto la sua sede originaria questo nostro misterioso Crocifisso. Per le conseguenze poi delle novità del 1797, cessò l’attività di questo istituto che al momento della sua soppressione divenne sede nel 1810 delle Scuole Normali del paese. Nel 1806 vennero fatti gli inventari di tutto quanto posseduto dalle Chiese, dai Conventi e dalle varie Congregazioni del paese per provvedere, in seguito, alla loro requisizione da parte dello Stato, mentre gli edifici sarebbero stati ceduti ai privati. Da questi inventari, e dagli Estimi catastali di quell’anno, risulta che l’Oratorio del Crocifisso, o della Disciplina, era composto dall’Oratorio con sagrestia, e fra gli svariati mobili ed utensili ivi contenuti troviamo elencato “un Crocifisso bello, grande, indorato e con specchi”: il nostro Crocifisso, dunque. Nella chiesa della Disciplina aveva avuto, quindi, la propria collocazione originaria questo grande Crocifisso dove rimase per più di due secoli. Soppressa la Disciplina ed alienata la chiesa alla fine del 1700, il Crocifisso che vi si venerava venne trasferito nel 1810 nella chiesa dei Morti. Abbiamo in questo senso la diretta testimonianza del sacerdote don Francesco Perini che riferisce di questo trasferimento nelle sue memorie, dicendo espressamente che “il Crocifisso che si venerava nella chiesa della Disciplina fu collocato nel 1810 nell’Oratorio dei Morti”. Sconsacrata, infine, anche questa chiesa, venne definitivamente collocato nella chiesa parrocchiale. Ecco dunque svelata la misteriosa e secolare transizione di questo gigantesco Crocifisso passato per ben tre chiese (Disciplina, Morti, Parrocchiale), oggetto di una grande venerazione che lo ha protetto e salvaguardato, conservandolo alle attuali generazioni attraverso le vicende storiche che hanno percorso nei secoli la comunità orceana. Dario Ghirardi La chiesa della Disciplina a ORZIVECCHI Il primo impianto della restaurata chiesa della Confraternita della Disciplina di Orzivecchi, sembrerebbe risalire alla metà del 1400. Intorno al 1490 l’edificio subì una prima trasformazione e sopra il portico originario si ricavò il luogo dove si riuniva il Consiglio della Confraternita e da dove era anche possibile seguire le funzioni religiose che si officiavano nella chiesa sottostante. Risalgono a questa prima ristrutturazione gli affreschi che dovevano ricoprire tutte le pareti di questo ambiente e che raffiguravano scene della Passione di Cristo. Cinque di questi affreschi sono ancora perfettamente conservati, mentre se ne può intravedere parte di altri due. Nella parete settentrionale della chiesa vera e propria troviamo altri quattro affreschi con il primo, molto grande, che raffigura i “Martiri francescani”, mentre i successivi rappresentano una “Crocifissione”, una “Madonna che allatta il Bambino” e una “Madonna in trono con Bambino” che reca la data del 1497. Nel XVI secolo la chiesa dei Disciplini, forse abbandonata, decadde completamente, in modo che dopo il Concilio di Trento fu necessario ricostruirla. Con la ricostruzione, avvenuta a quanto pare nel 1575, la chiesa tornò al suo antico splendore ed assunse le attuali dimensioni. Nel 1584 i Disciplini commissionarono al pittore orceano Cossali la pala dell’Altar Maggiore che rappresenta la “Madonna incoronata dalla SS. Trinità”. Nella parte bassa del quadro sono raffigurati due Santi domenicani: San Pietro Martire e Santa Caterina da Siena. Inginocchiati ai loro piedi da un lato abbiamo una schiera di Disciplini vestiti di tela rossa e dall’altro alcune donne in preghiera, possibili committenti dell’opera. Dopo qualche anno, probabilmente nel 1608, venne commissionata sempre al Cossali un’altra tela dove Dio Padre invia alcuni angeli ad incoronare la Madonna, contornata sulla destra da San Carlo Borromeo e sulla sinistra da San Francesco; la particolarità di questa tela sta nel fatto che venne realizzata per fare da cornice all’affresco della “Madonna con Bambino” del 1497 e pertanto nella parte centrale venne ritagliato un rettangolo pari alle dimensioni dell’affresco stesso. Dopo la soppressione delle Confraternite decretata nel 1798 dalla Repubblica Cisalpina, la chiesa del Disciplini venne utilizzata dalla parrocchia di Orzivecchi come chiesa sussidiaria per gli oratori e per le celebrazioni di cerimonie funebri. Nel 1921 il parroco don Bernardo Anni decise di ristrutturare l’intero edificio dedicando la chiesa alla Madonna e collocando nel presbiterio una grotta di Lourdes. Nella seconda metà del Novecento la chiesa venne di nuovo abbandonata; si tolse la grotta e l’altare della Madonna venne smontato per essere trasferito alla Pieve di Orzivecchi, dove è tuttora collocato. Nell’articolo del prossimo mese parleremo in modo specifico dei recenti restauri. Dario Ghirardi San Gervasio QUINZANO d ‘OGLIO: Un convento trasformato in scuola Pag. 20 La Scuola Media di Quinzano d’Oglio ha la particolarità di trovarsi in un edificio che fu per due secoli esatti (1611-1811) la sede di un vero e proprio convento di religiose chiamate “Oblate del Santissimo Sacramento”, anche se saranno sempre conosciute, per la loro umiltà ed il loro modo di vestire, più semplicemente come “Le Di- Aprile 2013 messe”. Le Dimesse gestivano, all’interno della loro struttura, quello che si potrebbe definire un Collegio e la cui attività educativa si rivolgeva a più di duecento ragazze del paese che vi frequentavano la scuola. All’epoca del Regno d’Italia napoleonico la Congregazione delle Dimesse venne sciolta e la Scuola chiusa, mentre l’edificio venne alienato e acquisito dal Comune che, alcuni anni dopo, ne fece la sede della Scuola pubblica, mentre la chiesa annessa, dapprima utilizzata anch’essa per la scuola, venne trasformata alla fine del 1800 in teatro. Costruite poi, a metà del 1900, le nuove Elementari, il complesso divenne sede esclusiva della locale Scuola Media. Nonostante tutto questo, la struttura conserva tuttora la fisionomia che l’aveva caratterizzata nei secoli passati. Presenta, infatti, la forma di un chiostro consistente in un’area centrale circondata da corridoi coperti che si aprono su questo spazio con una serie di arcate, da cui si accedeva ai principali locali conventuali. Attualmente il porticato si conserva solo su due lati (sud e ovest) mentre in origine doveva occupare anche il lato est. La chiesa sembra aver mantenuto, di massima, la primitiva struttura nonostante il suo utilizzo, dal 1811 in poi, per fini diversi da quelli originari. Dentro il complesso è ancora visibile quella che doveva essere la Cappella interna delle Dimesse. Questa era posizionata sul lato ovest del porticato proprio nei pressi dell’ingresso al Convento; se ne vede tuttora la chiara conformazione dell’arco di accesso. Sotto il porticato del lato meridionale si conservano ancora dei vani che dovevano costituire gli ambienti sotterranei dell’edi- ficio. Ora l’ex convento ospita, come detto, la Scuola Media, mentre la chiesa è scorporata dal complesso ed utilizzata dal Comune. I portici occupano i lati occidentale e meridionale; sono posti su due piani con corridoi sui quali si affacciano le aule utilizzate per le varie classi oltre agli uffici di presidenza e di segreteria, l’aula insegnanti, le aule speciali, la mensa, la biblioteca e così via. La parte orientale, infine, provvista di ringhiera e cancello, è aperta verso la piazzetta ed i giardini che si trovano ad un passo dalla strada provinciale. Il lato nord è occupato dalla palestra che si estende a comprendere tutto questo settore; sua caratteristica è quella di trovarsi parzialmente sotto il livello del resto della Scuola per evitare, con la sua mole, di togliere luce alle varie aule. La Scuola Media di Quinzano ha perso da diversi anni la sua autonomia amministrativa per le normative che hanno massicciamente eliminato segreterie e presidenze, oltre che classi, sino al costituirsi dei cosiddetti e mastodontici Istituti comprensivi, con tagli che hanno il solo scopo - da parte del Governo nelle tante riforme che hanno negli anni peggiorato lo stato della Scuola italiana - di ottenere risparmi economici, senza tener conto, in tal senso, della reale gestione dell’istruzione pubblica. ALFIANELLO Domenica 7 aprile alle ore 18 l’inaugurazione ufficiale della pala restaurata nella parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano di Alfianello “Un intervento sostenuto da tutti i fedeli”, commenta don Mauro Manuini, parroco del paese. Una pala che risale al 1886, raffigura il Sacro cuore di Gesù adorato dai santi Faustino e Giovita a sinistra e da sant’Angela Merici, San Filippo Neri e San Gottardo a destra. Oltre alla tela, è stato risanato anche l’impianto ligneo che incornicia l’opera. L’operazione è stata seguita passo dopo passo dalla funzionaria delle Belle Arti Renata Casarin. “Mantenere in buono stato il patrimonio artistico della chiesa fa parte dei doveri dei parrocchiani - afferma il parroco -. E sono proprio loro che dobbiamo ringraziare perché hanno contribuito, nelle loro possibilità, alle spese di restauro. Ma decisivo è stato anche il contributo della Fondazione della comunità bresciana che ha finanziato buona parte del progetto”. L’opera di restauro ha permesso di rendere la luce originale del dipinto e riscoprire le diverse cromie della cornice. Un lavoro certosino quello di Annalisa Bellani e Carla Valzelli, svolto in condizioni particolari: tutta l’opera di ristrutturazione si è svolta in verticale, né la tela, né la cornice lignea sono state tolte dalla sede. «Abbiamo operato con la tecnica della pittura eseguita in verticale, grazie all’uso di gel specifici, che non colano sulla superficie» spiegano le restauratrici. Aprile 2013 Ghedi Grande successo del raduno dell’Unità di Soccorso Tecnico coordinato dalla Protezione Civile di GHEDI Si è tenuto nel week end del’ 8, 9 e 10 Marzo, sul territorio bresciano, il raduno nazionale dell’unità di soccorso tecnico (UST). L’evento organizzato dal gruppo di volontariato della Protezione Civile di Ghedi, sotto la guida del Presidente Alfredo Gottardello, ha riunito in esercitazioni d’alto livello di squadre di soccorso provenienti da diverse regioni italiane (Sicilia, Lazio, Abruzzo, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, ecc…) che sono giunte in territorio bresciano venerdì sera, contando oltre 130 volontari. Le attività di ricerca hanno avuto inizio sabato mattina contemporaneamente in diversi siti posti in diverse località della provincia di Brescia. I diversi siti sono stati preposti per far sì che le esercitazioni con cani si potessero distinguere in base alle tipologie di ricerca come quella di superficie, quella fluviale, quella subacquea e quella nelle macerie. Le squadre di soccorso hanno così interessato le località dell’ex cava di Capriolo, il fiume Chiese ed il lago di Garda con il recupero di un relitto di un’imbarcazione sommerso, terminando le attività nel tardo pomeriggio di Domenica. Il Presidente della PVC di Ghedi, Alfredo Gottardello, ha ritenuto questo raduno un importante avvenimento, tanto da poterne riscontrare l’enorme successo, non solo in termini di partecipazione ma anche per l’alto livello di competenza e conoscenza con cui si sono svolte le esercitazioni. Oltre alla propria squadra e a tutte le squadre di soccorso che vi hanno preso parte, il Presidente della PVC Ghedese vuole esprimere sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, ed in particolare al Caposquadra Rinaldo Maffeis dei Vigili del Fuoco di Brescia ed al funzionario della Protezione Civile di Brescia Fausto Pedrotti, per la loro collaborazione attiva ed il loro sostegno. Nella foto a fianco PVC Ghedi. Marianna Ms. Baldo Pag. 21 Pag. 22 Calendario Bresciano Aprile 2013 C ALEN DA R IO B R ESC IAN O : A P R I L E 1 LUNEDI’ – S. UGO Lunedì dell’Angelo “A Pasqueta ‘l dé ‘l sa slóngä ‘n órètä” A Pasquetta il giorno si allunga di un’oretta. “La zuintü nó la dura a fórsä dè tintürä” La gioventù non si mantiene a forza di tinture (non bastano tinture e trucchi per fermare l’età). 2 MARTEDI’ S. FRANCESCO DI PAOLA “April aprilèt töcc i dé ón gossèt” Aprile apriletto ogni giorno un goccetto. 9 MARTEDI S. MARIA CLEOFE “Chi nó ga antadùr i sa antä dè pèr lur” Chi non ha nessuno che lo loda si vanta da solo. 3 MERCOLEDI’ S. RICCARDO “Avrìl gna ‘n fil, magió va adagió, zögn pó fa chèl ché ta öt”. Aprile non alleggerire gli abiti nemmeno di un filo, maggio vai adagio e giugno poi fa’ quello che vuoi. 4 GIOVEDI S. ISIDORO DI SIVIGLIA “Cónvé igä amìs apó ‘n casä dèl diaòl” Conviene avere amici anche in campo avverso. 5 VENERDI S. SIMONE “Sé avrìl l’è zélàt, zögn l’è cóndanàt”. Se gela in aprile giugno è condannato (cioè ciò che matura a giugno è rovinato). 6 SABATO S. VIRGINIA “Quant ché ‘l manca ‘l pa e ‘l vi, marìt e móér i sa öl déspartì”. Quando manca il pane e il vino marito e moglie si vogliono separare (le difficoltà economiche rendono dura la vita). 7 DOMENICA S. ERMANNO “L’amùr l’è cómè la tós, nó sa pöl tignìl scundìt” L’amore è come la tosse, non si può tenerlo nascosto. 8 LUNEDI’ S. GUALTIERO 10 MERCOLEDI S. TERENZIO “Disìlé gnè pèr zöc paròlé dè föc” Le parole di fuoco non si dicono neanche per gioco. 11 GIOVEDI S. GEMMA GALGANI “On véssé ‘l cres ‘n frèssä” Un vizio fa presto a crescere. 12 VENERDI S. GIULIO “Chèi che usä fórt, i è chèi ché ga tórt” Quelli che gridano più forte sono quelli che hanno torto. 13 SABATO S. MARTINO I “Le fómné lé fa alì la sò risù có la lènguä, ongé e lagrimù” Le donne fanno valere le proprie ragioni con la lingua, le unghie e i lacrimoni. 14 DOMENICA S. LAMBERTO “A fa ‘l siòr sènsä éntradä, l’è ‘na itä bóséradä” A voler fare il ricco senza rendite, è voler fare una vita pessima. 15 LUNEDI’ S. ANNIBALE “Chi capés compatés” Chi capisce compatisce. 16 MARTEDI’ S. BERNARDETTA “Chi nó la misürä nó la dürä” Chi non sa amministrarsi perde tutto in fretta. S. GIORGIO MARTIRE “L’anvérnèl dè San Zörs, o primä o dòpó ‘l fa ‘l sò córs”. Il piccolo inverno di San Giorgio prima o poi fa il suo corso. 17 MERCOLEDI’ S. ANICETO PAPA “L’è mèi esser ‘n maghèr padrù, ché ‘n gras garsù” E’ meglio essere un padrone magro che un sottoposto grasso. 24 MERCOLEDI’ S. FEDELE “Töcc i è onès-cc, ma cüntì bé i res-cc” Consideriamo tutti onesti ma contate bene i resti. 18 GIOVEDI S. GALDINO “A laórà cómè al zöc, chi öl strafà ‘l dura poc” Sia nel lavoro come nel gioco chi vuol strafare dura poco. 19 VENERDI S. LEONE IX “Quant sa nas désgrassiàcc, ‘l piöf söl cül a sta séntàcc” Quando si nasce sfortunati piove sul sedere anche stando seduti. 20 SABATO S. ADALGISA “Mèi ‘n amis ché dés parèncc” Meglio avere un amico vero che dieci parenti. 21 DOMENICA S. ANSELMO “Ghè migä madèr ‘n tèrä, ché nó malédéssé la guèrä” Non c’è madre al mondo che non maledica la guerra. 22 LUNEDI’ S. LEONIDA “Chi sa fa gratà dè ‘n ótèr, l’è gratat dóè nó ga spür” Chi si fa grattare da un altro è grattato dove non ha prurito ( chi fa da sé...). 23 MARTEDI’ 25 GIOVEDI S. MARCO EVANGELISTA “Chi va ‘n dèl lèt sènsä sénä tötä nòt ‘l sa désménä” Chi va a letto senza cena per tutta la notte si agiterà. 26 VENERDI S. MARCELLINO “L’è migä töt ór chèl ché stralüs” Non è tutto oro quello che luccica. 27 SABATO S. ZITA “La mórt la ciapä töcc, bèi e bröcc” La morte prende tutti, belli e brutti. 28 DOMENICA S. PIETRO CHANEL “La discrèssiù l’è la madèr dè lé irtü” La discrezione è la madre di ogni virtù. 29 LUNEDI’ S. CATERINA DA SIENA “La fórsä la va bé, ma l’ansègn mèi l’è” La forza va bene, ma è meglio l’ingegno. 30 MARTEDI’ S. PIO V “L’è dópiä sudisfassiù gabà ‘n förbaciù” Si ha doppia soddisfazione ad ingannare un furbacchione. Calendario Bresciano Aprile 2013 Pag. 23 mes e d i A P R I L E L’origine di questo mese la si fa risalire al calendario che Romolo, primo re di Roma, ideò durante il suo regno suddividendo l’anno solare in vari periodi di tempo, ad ognuno dei quali diede un nome ed una posizione numerica. In quei tempi, aprile, era il secondo mese dell’anno ma passò all’attuale quarta posizione dopo la riforma del calendario voluta da Giulio Cesare, che aggiunse ai mesi già esistenti quelli di gennaio e febbraio. Aprile è composto da trenta giorni stabiliti sempre dalla riforma giuliana del calendario ed il suo nome deriva dal termine latino aprilis, dal verbo aperire, cioè aprire. L’uso del verbo aprire prende spunto dal fatto che in questo periodo in natura è tutto un aprirsi a nuova vita delle piante e dei fiori con lo sbocciare di gemme e germogli vari. Con l’arrivo della primavera ed il risveglio della natura dopo il lungo sonno invernale, presso gli antichi romani si celebravano numerosi riti per propiziarsi generosi frutti dalla terra ed un auspicato aumento del numero degli animali da usare nei lavori nei campi e da allevamento. Per questo motivo il 15 aprile si celebravano le fordicidia, mentre il 19 del mese, durante le cerealia, si invocava la protezione di Cerere affinché salvaguardasse i raccolti delle messi ed infine il 25 si svolgevano i robigalia, cioè cerimonie contraddistinte da sacrifici e riti finalizzati ad impetrare dalle divinità la protezione delle messi dal possibile contagio del terribile flagello della ruggine o robigo, che in quei tempi causava la perdita della produzione dei cereali, a volte, unica fonte di reddito per numerose famiglie. Durante la Rivoluzione Francese il nome di aprile venne mutato in Germinale, ter- mine che ci riporta alla mente appunto il fatto che in questo periodo dell’anno avviene il fenomeno naturale del germogliare delle piante e dei fiori in genere. Qui da noi in Italia aprile può essere tranquillamente considerato come il classico mese primaverile caratterizzato da una instabilità meteorologica che la fa da padrona in questo periodo e che si manifesta con giornate in cui soffia un leggero alito di vento, alternate con altre in cui si fa sentire un forte vento, con piogge leggere ma insistenti che a volte possono trasformarsi anche in scrosci violenti ed improvvisi. Prendendo in considerazione la media delle escursioni termiche, delle precipitazioni atmosferiche e dell’influsso delle correnti d’aria negli ultimi centocinquant’anni, nella zona climatica nella quale è situata l’Italia (centro-sud dell’Europa) possiamo stabilire che il mese di aprile durante il quale la temperatura dell’aria raggiunse il minimo storico è stato quello dell’anno 1842 quando il termometro registrò la temperatura di -1,2 °C. Mentre quello in cui venne annotata la temperatura più alta fu nell’anno 1949 quando la colonnina di mercurio si innalzò fino a raggiungere i 29,8 °C. Tornando a parlare di precipitazioni atmosferiche le statistiche degli ultimi centocinquant’anni ci dicono che nel nostro Paese il numero di giorni interessati da questi fenomeni si è avuto nell’anno 1918; infatti nell’aprile di quell’anno si ebbero dieci giorni di lampi e tuoni e che nell’aprile dell’anno 1879 si ebbero ben cinque giorni durante i quali cadde la grandine. In contrapposizione a queste giornate di maltempo, nell’aprile dell’anno 1955 il cielo rimase sgombro di nuvole e quindi si poté godere il tepore del sole per ben quindici giorni, mentre le nuvole dominarono il cielo nascondendo il sole per ben venti giorni nei mesi di aprile degli anni 1881 e 1918. Essendo aprile, come dicevamo, il classico mese primaverile, ecco che si comincia a sentire qualche tiepido alito di vento tipico del periodo, ma non sempre questo accadde poiché ci furono anni in cui, invece della dolce auretta, ci furono ben diciassette giorni durante i quali il vento raggiunse delle notevolissime velocità e tutto ciò accadde negli anni 1879, 1901, 1903, 1906, 1908, 1912, 1917, 1927, 1929, 1932, 1934, 1938, 1943, 1955. Abbandonando la meteorologia e passando all’astrologia vediamo che il mese di aprile è quasi del tutto influenzato dal segno zodiacale dell’ariete, segno cardinale di fuoco e posto sotto l’egida di Marte, il dio della guerra. L’ariete è il primo dei dodici segni che compongono lo zodiaco e ci ricorda anche l’avvento della primavera poiché cade proprio sulla direttrice dell’equinozio che vede incrociarsi l’eclittica con l’equatore e quindi determina uguale durata del giorno e della notte, che è una peculiarità del periodo primaverile. Per tutto il periodo dell’antichità il segno dell’ariete è stato considerato un segno importantissimo proprio perché suggellava, e lo fa tutt’ora, il ritorno della bella stagione che naturalmente condizionava tutta l’annata dal punto di vista dell’economia agricola. Pertanto è giustificato il fatto che, essendo anticamente l’agricoltura la maggior fonte di reddito per la popolazione, gli avvenimenti che accadevano in questo periodo, cioè il periodo dell’ariete, potessero assumere particolare rilievo tanto che in quel tempo si raccomandava, ad esempio, di raccogliere le erbe necessarie per la realiz- La ricetta dei “CAPUNSEI” (Gnocchi di pane) Questa ricetta permette di usare il pane avanzato rielaborandolo in una preparazione semplice ma ricca di sapori per un primo piatto di sicuro gradimento! Ingredienti per 7 – 8 persone 700 grammi di pane tritato 100 grammi di burro 1 litro e mezzo di brodo di carne 5 uova intere prezzemolo e aglio sale, pepe e noce moscata 200 grammi di Parmigiano o Grana Padano burro e salvia per condire Procedimento: in una capiente zuppiera mettere il pane grattugiato, sciogliere in quattro mestoli di brodo caldo il burro e poi versarlo sul pane. Aggiungere le uova e 150 grammi di formaggio grattugiato (Grana Padano o Parmigiano Reggiano). Mettere anche il prezzemolo, l’aglio tritati (se piace) sale e pepe e noce moscata. Mescolare bene con le mani finche l’impasto rimane compatto e modellare il “Capunsel” con le mani (prima fare una pallina, poi schiacciarla girandola col palmo delle mani per dare la forma allungata. Buttare in acqua bollente i “Capunsei” per la cottura e lasciarli venire a galla. In pochi minuti sono pronti (2 o 3), scolare e condire con burro fritto e salvia. zazione di medicine o per pozioni considerate magiche soltanto nei giorni dell’ariete poiché anche il sole era dominato da questo segno zodiacale. Come abbiamo già accennato il segno zodiacale dell’ariete coincide con l’equinozio di primavera e dà inizio all’anno astrologico. L’ariete, segno cardinale di fuoco è anche il simbolo della bella stagione e cade sotto l’influsso di Marte che imprime a quanti sono nati tra il 21 marzo e il 20 aprile il senso dell’avventura, delle improvvise collere, degli incontenibili impulsi. L’ariete è considerato segno tipicamente maschile, qualche volta indice di ostinata ignoranza, di imprudenza e di esasperante pignoleria.Fra i personaggi più rappresentativi dei nati sotto questo segno ricordiamo: George Sand, Fra Girolamo Savonarola, Santa Teresa d’Avila, Baudelaire, Zola, Van Gogh, William Wordsworth, Lenin, Louis Armstrong e Marlon Brando. “...con la fanciulla sulla piazza del mercato feci, in tre parole, un patto d’amore, un vero nodo d’amore. Poi, non m’accorsi neppure di spezzarlo con una lama: da solo si sciolse e cadde al suolo. Perchè si era d’aprile...” (Canti d’amore del sesto Dalai Lama 1700). Pochi versi per ricordarci che in questo periodo tutto sembra più dolce e leggero per cui anche le promesse d’amore paiono più facili e leggere e soggette a svanire velocemente. Presentazione (dalla prima pagina) Giovanni Caraffa fa il contadino: con la zappa, con la vanga, con la falce e con la roncola coltiva il proprio campetto. Per di più, oltre al lavoro, tra segare, zappare e vangare trova il tempo di scaraffare poi la sera cotto dal sole va nella stalla e munge la vacca la mattina appena in piedi come primo lavoro vende il latte: e con quello che rende la stalla... a mezzo giorno è ubriaco! Pag. 24 Rubriche Il nostro dialetto Aprile 2013 Piccolo dizionario dialettale dei termini in via d’estinzione Camàndol: spirito, folletto Camàndoi: pidocchi Cambrà: bollire appena Campér: guardacampi, addetto alle chiuse dell’acqua ma anche rana saltafossi Canadésa: pioppo tremulo Canaròs: trachea, gola, fig. birbante, furfante, strozzino Candéla dei prac: rigagnolo dei campi marcitoi Cantéfola: discorso noioso, ripetitivo, prolisso, cantilena Càpa: cappa, merletto o guarnizione Capiföch: alari Capógn: rinfrigno, rammendo malfatto Càpol: bandolo, capotesta, nodo, cappio, fiocco biglia più importante nel gioco del boccino Caponà: castrare Caporàl: furbacchione Capös: cappello malfatto, cappuccio ridicolo Capòt: gabbano, pastrano, perdere tutto o non prendere niente Carabàtole: cianfrusaglia, cose di poco conto Caragnà: piangere, piagnucolare, frignare Carampàna: donna anziana rugosa, avvizzita, corrugata, incignata e grima Cianculì: scioccherello, deboluccio. Ciaparì: molletta per sciorinare il bucato, acciuffare, acchiappare. Ciapì: bastone canna con uncino. Ciarèga: chierica dei preti, alopecia. Ciarì: bicchiere di vino. Ciaù: imbroglione, gabbamondo, insaziabile sessualmente. Cicià: succhiare. Cicì, Cicinì: pochino, molto pochino. Cicia (cicio): carne. Ciciòto: tettarella. Ciciù: ciccione, obeso, persona grassa. Cifù, cifunsì: comodino. Cìmbali: alticcio. Ciodel: morbiglione (tipo di vaiolo). Anche fungo. Ciòp: stormo, gruppo, gregge. Ciöciòt: biascico, avanzo masticato. Ciombat: piombato, ubriaco. Ciòrbo: finto furbo, orto, orticello. Ciós, cióset: campo, campetto recintato da piante. DOLCE MARMORIZZATO Ingredienti: 125g di yogurt, 3 vasetti di farina, 1 bustina di lievito chimico, 2 vasetti di zucchero, 4 uova, 1 vasetto d’olio di semi di girasole, 200 g di cioccolato fondente, burro per lo stampo. Versate lo yogurt in una ciotola e usate il suo vasetto come misurino. Disponete in una terrina la farina, il lievito e lo zucchero. Mescolate incorporando lo yogurt, le uova e l’olio. Ottenuto un impasto omogeneo, suddividetelo trasferendone circa metà in un secondo recipiente. Spezzettate il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria, fuori del fuoco. Quando si sarà sciolto mescolatelo con un cucchiaio di legno perché sia perfettamente liscio. Versate la crema di cioccolato in una delle terrine e amalgamatelo bene nell’impasto. Imburrate uno stampo rettangolare da plumcake poi foderatelo con un foglio di carta da forno, che farete aderire perfettamente al fondo e alle pareti del recipiente. Riempite lo stampo con gli impasti, che disporrete a strati alternandone i colori. Livellate con una spatola. Cuocete per circa 45 minuti in forno preriscaldato a 180 °C. Lasciate raffreddare il dolce prima di sformarlo, quindi eliminate la carta da forno tagliatelo a fettine sottili e servite.