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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Aprile 2013 - numero 59
Editoriale
Un centinaio di anziani prelati in due
giorni hanno eletto un papa che dai
primi atti si propone come un autentico
innovatore.
Un migliaio, tra deputati e senatori in
larga parte giovani, in un mese non è
riuscito a dare un governo al Paese.
Dopo un anno abbondante di governo
dei cosiddetti tecnici assistiamo ad un
tragico balletto giocato sulla pelle di due
marò italiani.
Prima si afferma, urbi et orbi, che non
verranno rimandati in India, salvo poi,
all’ultimo minuto, inviarli sostenendo
che vi è una garanzia circa l’esclusione di
una probabile condanna a morte.
Si archivia così il mese di marzo ed aprile
non si preannuncia migliore.
Che fare?
Per i credenti non vi è altra soluzione che
invocare la protezione dello Spirito Santo.
Per gli agnostici, invece si deve confidare
che la buona volontà risolva i problemi
che ci impediscono di progredire sulla
strada del rilancio.
Il dato che ci preoccupa maggiormente è
la mancanza di persone e di idee nuove.
Gran parte della vecchia classe dirigente
si è già esclusa (Casini, Di Pietro e Fini).
La rimanente parte lo sarà a breve.
In caso di elezioni ravvicinate Bersani e
Berlusconi faranno il loro ultimo giro di
giostra.
Dopo di loro cosa ci sarà?
Confidiamo in un nuovo gruppo dirigente
che sappia gestire la cosa pubblica in
modo adeguato in relazione alle odierne
difficoltà.
Il “nuovo” che si è già presentato ha
dato uno spettacolo poco decoroso: alla
prima votazione al senato sono comparsi
i dissidenti con conseguenti minacce di
espulsione (da aggiungere al divieto di
parlare con i giornalisti, alle riunioni
inutili in streaming ed a quelle importanti
al chiuso di mura inespugnabili).
Abbiamo sempre pensato che nuovo non è
sinonimo di migliore.
Tuttavia, è giunto il momento che non
vi è alternativa al nuovo, sperando che,
almeno per questa volta, il nuovo sia
veramente il meglio.
Visto il passato, non dovrebbe essere
un’impresa impossibile.
Sommario
Territorio e San Gervasio . . . . . . . . pag.
San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Leno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Cigole e Offlaga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
Gottolengo e Acqualunga . . . . . . . . . . . .»
Verolanuova e Milzano . . . . . . . . . . . . . .»
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Pontevico, Torchiera e Pavone Mella .»
Pavone Mella e Calvisano. . . . . . . . . . . .»
Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Orzinuovi e Orzivecchi . . . . . . . . . . . . . .»
Alfianello e Quinzano d’Oglio . . . . . . . .»
Ghedi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Calendario Bresciano. . . . . . . . . . . . . . . .»
Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .»
Riccardo Regosa
Presentassiù
Gioàn caràfa ‘l fa ‘l ronchér:
co la sàpa, co la ànga,
co la rànza e col podèt
èl cultìa ‘l so ronchèt.
Per dè pö, oltre al defà,
tra ‘l segà, ‘l sapà e ‘l vangà
‘l troa ‘l tèmp dè scarafà
Po’ la séra còt dal sul
Èl và ‘n stàla e ‘l mons la achìnà
La matìna apèna ‘n pè
Prìm mestèr èl vent èl lat:
e con chèl che rènt la stàla…
a mès dé ghà la bàla!
Traduzione a pag 23
2
3
4
6
7
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Direzione: Stefania Brunelli
Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs)
Stampa: Tiber spa - Brescia
Pubblicazione mensile
E-mail: [email protected]
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Pag. 2
Territorio - San Gervasio
SAN GERVASIO: Giornata internazionale dei boschi
e delle foreste
La primavera si è annunciata con una splendida
giornata. Solo il giorno prima, freddo e piovoso
non avrebbe fatto pensare alla primavera
in arrivo. Ma quasi sapesse, ecco che il 21
marzo un tiepido sole primaverile compare
ad accompagnare gli alunni della Scuola
Primaria a festeggiare la loro tradizionale
“Festa dell’albero”. Quest’anno, per la scuola,
è il Bosco del Lusignolo il luogo della giornata
dedicata alla natura, e certamente esso non può
che essere il luogo ideale, per il suo significato
reale e simbolico, nonché per la magia che
“un bosco” riveste nell’immaginario dei
bambini. La vita dell’uomo è indissolubilmente
legata alla natura. Se l’uomo la custodisce e
la preserva è l’amica e contrariamente, può
cambiare il destino del mondo. È questo il
forte messaggio che la scuola vuole trasmettere
ai futuri cittadini, anche attraverso importanti
iniziative e progetti didattici. Il 21 marzo è, da
quest’anno, una data di rilevanza mondiale,
come stabilito dalla Fao, che ogni anno, a
partire proprio dal 2013, dovrà essere ricordata
come “ La Giornata Internazionale dei boschi
e delle foreste”. Lo slogan di presentazione
recita:“ le foreste sostengono la vita …..ma
non per sempre. Ogni forma di vita, in
ogni luogo…ma non per sempre. Pianta un
albero….pianta il tuo futuro. Ed è grazie
al prezioso dono del Lions Club Cidneo di
Brescia, un gruppo di persone che si spendono
in iniziative solidali, a livello mondiale, che la
scuola di San Gervasio ha potuto mettere in
pratica il messaggio. Ben 66 alberi sono stati
messi a dimora nel nostro bosco, alla presenza
del Presidente del Lions Club, Ing. Oreste
Nulli e di alcuni rappresentanti, del consigliere
provinciale Giampaolo Mantelli, che, in qualità
di Sindaco inaugurò la nascita del Bosco del
Lusignolo nel 2009 , dell’assessore alla PI
Migliorati Roberto e all’Ambiente Scolari
Roberto, in vece dell’assente Sindaco Cesare
Bozzoni, del Presidente del Comitato genitori
Sig.ra Valentina Massaro.
La coordinatrice della scuola, l’insegnante
Federica Agosti ha sapientemente illustrato
l’iniziativa. Nel discorso di presentazione il
Presidente del Lions Club ha espresso a tutta
Aprile 2013
la scuola la personale gratitudine e del Club per
aver accolto il loro progetto e la soddisfazione di
vedere impegnati tanti bambini, dimostrando
sensibilità alla tutela del proprio ambiente. I
bambini della classe quinta hanno donato al
Presidente il loro libro di poesie a ricordo della
giornata e la scuola ha offerto il volume sul Bosco
del Lusignolo, in segno di gratitudine. Le altre
classi hanno realizzato addobbi floreali per gli
alberelli e cartelloni a tema. La piantumazione
di olmi e frassini ha rappresentato il momento
di maggior gioia e soddisfazione dei bambini
che, diligentemente hanno seguito i consigli
dell’esperto personale della Ditta “ Il
Quadrifoglio”, sotto lo sguardo attento e vigile
del Gruppo Volontari, il quale si è prodigato
per aiutare la scuola nella realizzazione della
speciale giornata. Una giornata ecologica in
piena regola, ma per essere tale, quale mezzo di
trasporto per arrivare al bosco???
La bicicletta… Un lungo serpentone di
bambini festanti si è snodato lungo la strada per
le Casacce e tra le stradine del bosco.
Un’esperienza simpatica, divertente, istruttiva
che, si spera, possa ripetersi, con lo stesso
spirito, anche il prossimo anno.
A SAN GERVASIO si nascondono i conti
Sin dal suo insediamento, nel lontano 2009, la
maggioranza consigliare, di ispirazione centro
sinistra, meglio conosciuta come “I Fenomeni”,
rende difficoltoso e talvolta impossibile lo
svolgimento del ruolo e del dovere di cui i
consiglieri del gruppo di minoranza Pdl sono
incaricati.
Il ruolo della minoranza consiste proprio
nel controllare e verificare tutti gli atti
amministrativi della maggioranza. Ogni
qualvolta si verifichino richieste, da parte del Pdl,
di visione e concessione della documentazione
dei conti reali del nostro Comune quali, estratti
conto bancari, fatture non pagate,impegni di
spesa non ancora liquidati, il Sindaco ed il suo
“geniale” assessore al bilancio trovano il modo
per non rispondere.
Nonostante le ridondanti promesse elettorali
in cui la maggioranza sbandierava l’assoluta
trasparenza, la loro voglia di collaborare e la loro
democrazia, da quattro anni a questa parte la
minoranza Pdl si trova dinnanzi a opposizioni
e dinieghi ad ogni richiesta, nascondendosi
dietro risposte inaccettabili.
Nonostante le imposizioni di legge, per le quali
questa maggioranza ha già ricevuto diversi
SAN GERVASIO:
LC Brescia Cidneo, club a impatto zero
21 marzo 2013, primo giorno di primavera:
non si poteva scegliere giorno più adatto, anche il tempo era splendido, quasi una promessa
della bella stagione. Ma non solo, da quest’anno il 21 marzo è ufficialmente “giornata mondiale dei boschi e delle foreste”, così ha deciso
l’ONU, continuando la tradizione della festa
degli alberi. Ed è in questa soleggiata e limpida giornata che il LC Brescia Cidneo, grazie ai
contatti e all’interessamento del socio Paolo Tininini, in collaborazione con la scuola elementare del Comune di San Gervasio Bresciano,
ha piantumato 66 alberi –frassini e olmi – nel
Bosco del Lusignolo, un’area di 40 ettari che si
sviluppa lungo il canale omonimo tra i comuni
di San Gervasio, Cigole, Milzano e Alfianello.
Sul posto ci accoglie il consigliere provinciale Giampaolo Mantelli, già sindaco del paese
nonché uno dei promotori del progetto che ha
dato vita al bosco, e la coordinatrice didattica
Federica Agosti. Nel bosco i Lions e gli alunni della scuola, accompagnati dalle maestre,
con l’aiuto di alcuni membri dell’associazione
Quadrifoglio, hanno messo a dimora le piantine, testimoniando così l’impegno comune
per la tutela dell’ambiente. Come ha detto il
Presidente del Cidneo Oreste Nulli rivolgendosi ai bambini, “la piantumazione compenserà
in futuro, quando le piante saranno cresciute,
la nostra produzione di anidride carbonica. In
questo modo saldiamo il debito con la natura,
per garantire a voi bambini un ambiente adeguato per il vostro futuro”.
I bambini, in un’atmosfera di gioia festosa, hanno appeso alle spoglie piantine bellissimi disegni
colorati, quasi fossero fiori, e ci hanno donato un
album di poesie da loro composte, che celebrano
la festa del bosco e l’importanza degli alberi nella nostra vita, suggellando così, per il futuro, un
impegno che noi Lions vogliamo condividere e
portare avanti concretamente.
L’appuntamento, pertanto, è per il prossimo
anno, per la prossima giornata mondiale dei
boschi e delle foreste, ancora nel bosco del
Lusignolo, per piantumare nuovi alberi, in un
impegno continuo a tutelare l’ambiente per il
futuro dei nostri figli, per continuare ad essere
un “club a impatto zero”.
Federica Pasotti
LC Brescia Cidneo
richiami dagli organi preposti, essi continuano
a nascondere i conti.
La minoranza consigliare ha sempre
puntualmente informato i cittadini, circa
la preoccupante situazione finanziaria del
Comune, causata dalla mala gestione del
denaro pubblico, sperperando anche gli ingenti
introiti straordinari derivanti dall’avanzo
di amministrazione iniziale lasciato della
precedente maggioranza. Il gruppo consigliare
del PdL ha segnalato anche durante le sedute
pubbliche che la maggioranza utilizza le
entrate straordinarie per le spese di ordinaria
amministrazione, senza realizzare alcuna opera
pubblica, senza
creare servizi e senza dare impulso allo sviluppo
del paese, per non parlare dei sostegni alle
famiglie, ne tantomeno creando possibilità di
lavoro.
Un quesito lascia perplessa e seriamente
preoccupata la minoranza Pdl: perché la
maggioranza non agisce secondo trasparenza,
mettendole a disposizione i documenti ,
anziché nascondere la situazione finanziaria
reale del Comune?
I nuovi fenomeni
E Braga se ne va
La stampa locale ha dato grande risalto
alla lettera con la quale Mario Braga, il
superassessore di San Gervasio (alter ego
del fenomeno), si dimette dalla giunta per
candidarsi sindaco a Manerbio.
La lettera si caratterizza per il solito tono
tribunizio e tonitruante dell’alter ego.
In realtà, l’enfasi ed il tono utilizzati servono
a nascondere il fallimento politico del Braga.
Per chi lo avesse già dimenticato, dopo nove
anni di permanenza nel consiglio comunale
di San Gervasio, prima da consigliere di
minoranza in quanto candidato sindaco
trombato, poi da assessore esterno non eletto,
il candidato Braga alle regionali del febbraio
scorso raccoglie a San Gervasio solo 15 voti
di preferenza.
Ipotizzando che ogni membro dell’attuale
maggioranza consigliare possa disporre di
almeno due voti (il proprio e quello della
moglie oppure di un famigliare, nonché di un
amico), il candidato Braga non ha raccolto
nemmeno il consenso dei suoi compagni di
amministrazione.
Per essere franchi, i suoi lo hanno defenestrato
negandogli il consenso.
Per nascondere la mala parata cosa fa il nostro
Braga?
Sbraga candidandosi a fare il sindaco a
Manerbio.
Peccato che già nel 2004 e nel 2009 i suoi
compagni di partito di Manerbio gli abbiano
negato la possibilità di candidarsi, relegandolo
in esilio a San Gervasio.
Povero Braga!
San Gervasio si è liberato di lui con una
manciata di voti, Manerbio non lo accoglie
con l’entusiasmo che lui desidererebbe.
Dopo tutto se sei Braga cosa puoi chiedere
di diverso?
Buon viaggio con biglietto di sola andata
San Gervasio
Aprile 2013
Pag. 3
Double Face in BRESCIA
Si è tenuto dal 3 al 10 Marzo presso Palazzo
‘900 di via Moretto 38 B in Brescia, l’evento artistico del settore fotografico promosso
dal Fondo Internazionale Orvieto Fotografia
(FioF).
Il FioF a fronte della proposta avanzata dall’artista bresciana Gloria V. Fenaroli con il supporto dalla promotrice turistica e culturale Marianna Baldo, ha voluto come capofila la città
di Brescia per l’anno 2013. “Brescia è stata una
delle tappe più sentite dalla nostra associazione,
come momento di promozione nel Nord Italia
della fotografia artistica eseguita da professionisti.
Sino ad ora il Fiof ha proposto corsi di aggiornamento professionale ed eventi prevalentemente nel centro-sud Italia, grazie al nuovo
consiglio direttivo, di cui è consigliere anche la
Fenaroli, stiamo posando il focus su Brescia e
sul Nord in generale.” ha affermato il presiden-
te FioF Ruggiero Di Benedetto.
Gloria ha altresì esposto con altri fotografi professionisti italiani le proprie opere inedite per la
tematica Double Face.
La mostra collettiva inerente la doppia faccia
del fotografo professionista di alta qualità, ha
messo a confronto i due aspetti del professionista stesso, ossia da un lato colui che possiede
uno studio fotografico e realizza immagini di
matrimonio di alto livello e dall’altro la “seconda faccia” volta alla realizzazione immagini di
free art, esprimendo la propria sensibilità artistica, in un confronto diretto: il professionista
commerciale ed il suo alter ego artistico.
Oltre alla mostra il 3 Marzo si è tenuta un’interessante e dinamica tavola rotonda dal titolo “Per una riformulazione dell’estetica in fotografia” condotta dallo psicologo dell’arte ed
artista prof. Marcello Bruognolo, dal docente
di strategie pubblicitarie prof. Maurizio Mercurio, dalla fotografa e artista bresciana dott.ssa
Gloria V. Fenaroli, dal presidente del FioF dott.
Ruggiero Di Benedetto e dall’artista pittore/
scultore cubano, noto ex ballerino, Milton Morales. I partecipanti accorsi da tutta Italia hanno
gremito la “square” di Palazzo ‘900 rendendo
l’evento ancora più unico e innovativo.
Un pomeriggio insolito con un sapore artistico
espresso a pieno nelle varie forme dell’arte stessa,
la fotografia, la parola, l’estetica floreale, il buon
cibo ed infine ma non ultima la musica dal vivo.
Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato con grande entusiasmo, lo staff di supporto, gli sponsor e coloro che hanno patrocinato
questa grande occasione artistica a Brescia, in
particolare il Comune di Brescia, rappresentato
all’evento dall’Assessore alla Cultura avv. Arcai,
e nel supporto organizzativo nelle persone della
dott.ssa Claudia Carzeri e Nicoletta Bontempi;
un sentito grazie anche a: Album Epoca, Nikon,
FotoNews, Laboratorio Photo3D, H.O.S., Palazzo ‘900, AlterEgo laboratorio floreale, Vodafone Store di Piazza Vittoria, Ristorante Corte
Francesco, alla voce di Laura Patti, agli storici
produttori di album ReBum-famiglia Acerboni e
staff Atelierfotogek.
Gloria V. Fenaroli e Marianna Baldo si ritengono soddisfatte dell’esito di questa prima fase,
così atipica ed unica nel suo genere, e promettono sin da ora di stupire il pubblico bresciano
e non con un altro colpo di scena nei prossimi
mesi, sempre nella magnifica Brescia.
Lo sci nautico a SAN GERVASIO sale sul podio!
Eccoci ancora qui a ricordarvi che il prossimo
weekend, e ci sarà sicuramente il sole, i nostri
due club apriranno per la stagione 2013. I nostri
laghi sono belli e puliti come sempre, le strutture
sono pronte e i maestri non vedono l’ora di
iniziare una nuova stagione fatta, di sole, acqua
e tante belle sciate con uno o due sci, dipende
da voi ma sarà comunque sempre divertente
e sicuro. Vi aspettiamo! Al lago incontrerete
anche Giammi, reduce dai mondiali a Mulwala
- New South Wales- Australia, dove ha vinto la
medaglia d’argento nella disciplina di figure con
8720 punti. Lo abbiamo intervistato subito dopo,
caldo, caldo per l’adrenalina di un risultato ottimo
per un ragazzo così giovane e alla sua prima
esperienza in un mondiale Under 21. Il suo podio
è una promessa per tanti successi futuri; per noi
una grande soddisfazione. Non vi viene voglia di
provare? A me sì, non vedo l’ora di rimettermi a
volare sull’acqua. Ma sentiamo Giammi:
1) E’ stata un’esperienza eccitante?
Certamente sono i mondiali!!!
2) Cosa si prova ad arrivare sul podio ad un
avvenimento così importante?
Felicità e grandissima emozione, non so
descrivere bene la sensazione; anche il luogo
dove é avvenuto l’Australia é stato strepitoso.
3) come erano i tuoi avversari?
I miei avversari erano molto forti, sia per il
fatto che fisicamente erano più grossi di me, sia
perché si erano allenati più di me; eravamo pochi
europei, venivano quasi tutti da paesi più caldi.
Era dalle vacanze natalizie che non mi allenavo
più, abbiamo fatto 32 ore di viaggio e c’erano
10 ore di differenza di fuso. Insomma avevo
paura di non essere in forma ma è andata bene.
4) quale allenamento o consiglio ti sono serviti
di più?
Tutto mi é servito, non qualche cosa di
particolare ma tutto l’insieme: i consigli ricevuti
da Claudio (allenatore), dai miei e dagli amici e
da me: la mia concentrazione.
5) ti sono mancati i tuoi genitori? amici?
Sì, un po’, ma lì eravamo in tanti ragazzi, tra
allenamento gare e amici il tempo é passato
molto velocemente.
6) come ti sei organizzato con la scuola?
Ho cercato di farmi interrogare il più possibile
prima di partire e poi ho recuperato il resto al
rientro.
7) come ti dividi fra sport e studio?
Cerco di ottimizzare le due cose, in questo
periodo é molto difficile, fa freddo ed é difficile
sciare e a scuola pretendono molto.
8)Come è sciare a San Polo e a San Gervasio?
bello in entrambi i posti ma a S. Polo mi piace di
più, forse perchè sono cresciuto lì.
9) Cosa ti piace di più dello sci nautico?
Non c’é una cosa che mi piace di più un po’ tutto,
forse ora la sensazione di arrivare sul podio..
10) Un tuo pregio e un difetto:
difetto:impaziente; pregio:non lo so, sono
realista.
Beh, chiudiamo con un grazie a Giammi e alla
sua disponibilità e un augurio a tutti i lettori:
venite a sciare nei nostri bei laghi. Vi aspettiamo!
Prof.ssa
Cristina Finazzi
Pag. 4
Leno
Biblioteca: Fiore all’occhiello per la comunità di LENO
I dati parlano chiaro e dimostrano che
la biblioteca di Leno rappresenta una
realtà d’eccellenza ed un motivato fiore
all’occhiello per l’intera comunità.
Inserita nel sistema bibliotecario che
raggruppa un ampio territorio come la
Bassa Bresciana Centrale, la biblioteca
comunale lenese si distingue sia per i
servizi che per il numero e la qualità
delle iniziative. “E’ facile rendersi conto
che questi sono anni molto difficili
per gli enti locali – spiega l’ass. alla
cultura Rossella De Pietro – I fondi a
disposizione sono sempre esigui, ma
la nostra Amministrazione ha fatto
sin dall’inizio una scelta ben precisa.
Non abbiamo voluto in alcun modo
ridimensionare o rinunciare ai servizi
della biblioteca. Al contrario ci siamo
impegnati per valorizzare un ruolo che
riteniamo fondamentale e di grande
rilievo come quello della biblioteca
comunale”. I risultati di questo impegno
si possono vedere concretamente, tanto
Aprile 2013
che le cifre indicano senza alcun dubbio
che la biblioteca più prestigiosa in tutto
il sistema della Bassa Bresciana Centrale
è quella di Leno: “Un attestato che ci
riempie di soddisfazione e rappresenta
il frutto di tutti gli sforzi di questi anni.
Basti pensare che nel 2012 la nostra
biblioteca ha raggiunto un totale di
27.172 prestiti. Una cifra già di per sé
estremamente ragguardevole, ma che
acquista un significato ancora più forte
se solo si considera che al secondo posto
di questa particolare classifica si pone
Manerbio, che pure è la sede del sistema
bibliotecario, con un totale di prestiti
annui di 16.265.
Una differenza di circa 9.000 prestiti
che testimonia a dovere la gran mole di
lavoro svolta dalla nostra biblioteca per
un dato che diventa ancora più chiaro
se esaminiamo il cosiddetto indice di
affollamento. Le presenze nella nostra
biblioteca, infatti, hanno raggiunto le
60.000 unità, “spalmate” sulle 48 ore
di apertura settimanali per 50 settimane
all’anno. Numeri che portano la
percentuale di affollamento della nostra
biblioteca a 25. Anche in questo caso
un dato ben distante da quello di tutte
le altre biblioteche della zona, se solo si
considera che Manerbio, anche in questo
caso, seconda, si è fermata a 15,16”. Dati
eloquenti: “I prestiti – conferma l’ass.
Rossella De Pietro – non esauriscono
l’attività della nostra biblioteca. In effetti
c’è un particolare impegno per offrire
sempre nuovi servizi e, nello stesso
tempo, per organizzare manifestazioni
ed iniziative in grado di promuovere
la cultura e la lettura. In questo senso
l’elenco è piuttosto lungo, ma possiamo
ricordare le visite alla biblioteca rivolte
ai “grandi” della scuola dell’infanzia,
bambini di 5 anni, oppure ai bambini
dei primi due anni della scuola primaria.
Non dimenticherei poi il Campionato di
lettura, rivolto ai ragazzi della seconda
media, l’iniziativa di prestare libri agli
studi dei pediatri e dei neuropsichiatri
infantili, così da consentire ai bambini di
leggere anche mentre aspettano di recarsi
dal medico. La nostra Amministrazione,
assecondando un’idea che abbiamo
portato avanti con il sindaco Pietro
Bisinella, ha inoltre introdotto la bella
consuetudine di “Nati per leggere”, grazie
alla quale, quando nasce un bambino
nella nostra comunità, lo accogliamo con
l’omaggio di un libro per sottolineare che
non è arrivato solo un nuovo cittadino,
ma anche un nuovo lettore.
Sempre in questa direzione ci sono poi
gli incontri con gli autori e, in particolare,
le rassegne dedicate agli autori di Leno,
ma sono davvero tante le proposte di cui
di volta in volta si fa portatrice la nostra
biblioteca.
E tutto questo per realizzare un solo
obiettivo che ci sta molto a cuore, quello
di diffondere sempre di più la lettura nella
nostra comunità e di renderla un bene a
servizio di tutti, dagli adulti ai bambini”.
LENO: Per la pallamano Leno un’amara sconfitta di rigore
Il Campionato maschile di A2 concluderà
la regular season il prossimo sabato 27
aprile. Le squadre impegnate, dunque,
sono chiamate a compiere ancora un
pezzo di strada, ma a questo punto,
salvo imprevisti francamente di difficile
realizzazione, la Pallamano Leno è costretta
a tenersi tra le mani un secondo posto che
certo non può accontentare né ripagare
gli sforzi e il rendimento della squadra
del presidente Bravi. Il motivo saliente di
questo rammarico più che comprensibile è
legato al fatto che la conclusione del testa
a testa con il Cologne che ha caratterizzato
l’intera stagione in favore dei franciacortini
è legato in pratica ad una sola partita.
Una sfida che, appunto, ha dato valore a
tutto un campionato e che la formazione
lenese, pur giocando in casa dei rivali, ha
condotto sino agli ultimi minuti, salvo poi
subire la disperata rimonta del Cologne
che ha acciuffato a fil di sirena il pareggio
che ha affidato il verdetto sulla gara della
verità ai rigori. Uno spareggio beffardo
e crudele, che ha premiato la maggiore
freddezza dei franciacortini, che hanno così
strappato il successo che è valso il primo
posto solitario in vetta alla classifica. Dopo
tante settimane condotte spalla a spalla,
dunque, complice l’inopinata formula del
torneo, che ha stabilito la doppia andata
(offrendo così al Cologne l’opportunità di
giocare con il Leno due volte in casa), la
coppia bresciana al comando si è sciolta e la
squadra allenata Kljiaic si è trovata a pagare
a carissimo prezzo l’amara conclusione ai
rigori del duello che, in pratica, ha aperto
le porte della A1 al Cologne. Quello che
più dispiace in casa lenese è che nel corso di
tutta la stagione la compagine bassaiola si è
dimostrata decisamente superiore a tutte le
compagne di viaggio e perfettamente alla
pari dell’ambizioso Cologne. Nonostante
il ringiovanimento della rosa che ha fatto
seguito alla retrocessione dalla A1 della
scorsa stagione, Leno ha ribadito la sua
competitività ed anche i dati raccontano di
un cammino in tutto e per tutto alla pari
con Cologne. Successi a ripetizione con
le altre squadre del girone e situazione di
perfetta parità nei confronti diretti con i
cugini franciacortini (una vittoria in casa
per ciascuno, anche se Leno poteva vantare
una miglior differenza reti).
Questo, almeno, fino al duello-spareggio
dello scorso sabato 2 marzo.
Un confronto severamente vietato ai
sofferenti di cuore che ha assegnato al
Cologne, oltretutto dopo la roulette dei
rigori, la vittoria che vale un Campionato,
lasciando al Leno solo tanti applausi e
la consapevolezza di non essere secondi
a nessuno e di avere dato il massimo nel
corso di questo anno che, dopo le delusioni
della retrocessione dalla A1, ha ribadito nel
migliore dei modi che il legame che unisce
la società lenese alla pallamano è più forte
di tutto e di tutti!
Leno
Maquillage all’area ex ippodromo e nuovo spazio per i cani
Pag. 5
Aprile 2013
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le diverse patologie dell’animale
Con il ritorno della bella stagione a
Leno si sta dedicando un occhio di riguardo a quei luoghi che rappresentano
un tradizionale punto di riferimento
per l’intera comunità come l’area ex Ippodromo.
In questo caso in particolare, l’Amministrazione Comunale ha avviato un’opera di risistemazione affinché uno degli
angoli verdi a disposizione dei lenesi si
faccia trovare pronto all’appuntamento
con la primavera e con le giornate trascorse finalmente all’aria aperta.
Pulizia di tutto lo spazio, taglio dell’erba e delle piante sono solo alcune delle
operazioni che restituiranno il suo volto migliore all’ex Ippodromo, pronto
così ad ospitare gli abitanti di Leno per
semplici passeggiate in mezzo alla natura, per una sana attività fisica all’aperto
o più semplicemente per rilassarsi in un
ambiente piacevole ed accogliente.
Un ambiente che, tra l’altro, segnala
quest’anno una novità di indubbio rilievo. In effetti, in seguito a tutte le discussioni, alle polemiche ed alle segnalazioni che avevano accompagnato la
presenza dei cani all’interno dell’Ippodromo, il Comune ha deciso di vietare
l’accesso in questa zona agli animali e
questo non certo per uno spirito persecutorio nei confronti di quello che viene
considerato il migliore amico dell’uomo, ma, al contrario, per trovare una
soluzione concreta ed efficace che met-
tesse fine a tutte le problematiche sollevate da un comportamento scorretto e
dalla mancanza di senso civico di alcuni
proprietari che, accompagnando il loro
cane all’Ippodromo, non solo lo lasciavano libero di correre senza guinzaglio,
ma non si curavano minimamente di
ripulire le loro deiezioni, sollevando le
veementi proteste dei malcapitati che si
trovavano a passare sui “ricordini” lasciati dagli ignari animali.
Una situazione che ha suscitato a più
riprese le rimostranze di chi si trovava al
parco per fare attività fisica (sia a livello
individuale che per i ragazzi delle squadre del paese) e si imbatteva inavvertitamente nelle deiezioni dei cani lasciate
sparse nel verde dai loro proprietari privi di un adeguato senso civico.
Davanti ad una situazione così delicata, il Comune di Leno ha trovato la
soluzione che può risolvere sul nascere
ogni questione. “Abbiamo individuato
un’area nella zona industriale – spiega
l’assessore all’ambiente Rossella De Pietro – che può rappresentare una zona
accogliente per i cani ed i loro padroni.
Un parco molto bello, che stiamo completando al meglio e che già presenta
panchine, alberi e una fonte d’acqua.
Adesso stiamo realizzando i vialetti per
rendere la zona ancora più piacevole e,
se i costi ce lo permetteranno, stiamo
vedendo di realizzare un percorso di
agility. Il tutto per offrire uno spazio
dove i cani possano muoversi liberamente senza creare inconvenienti alle
altre persone.
Confidiamo in ogni caso nella responsabilità dei proprietari, anche se siamo
soddisfatti per avere trovato questa soluzione che ci permetterà di evitare le
discussioni, a volte anche molto pesanti, che troppo spesso si verificavano
quando c’era il libero ingresso per i cani
anche all’Ippodromo.
Da quest’anno abbiamo deciso di introdurre la novità di chiudere questa
area per i nostri amici a quattro zampe,
non con lo scopo di rinchiuderli in una
sorta di recinto, ma piuttosto, di mettere a loro disposizione e a quella dei
loro padroni una zona specificamente
dedicata nella quale muoversi con maggiore libertà senza per questo intaccare i
diritti delle altre persone o creare inutili
polemiche”.
Cigole - offlaga
CIGOLE ricamo e ceramiche
Pag. 6
Ricami a tavola, mostra mercato del ricamo
e delle ceramiche d’autore inglesi - Sabato
6 e domenica 7 aprile in Palazzo Cigola
Martinoni a Cigole, paese della Bassa
Bresciana dove ha avuto origine la famiglia
Paganini de Cegulis che, intorno al 1480,
si trasferì a Venezia per dar vita a quella che
sarà in seguito una vera e propria dinastia
di stampatori, diventando una editoria
da dove usciranno pregevoli volumi. Tra
le opere più importanti ci fu il “Libro de
rechami”, con il naturale completamento
“Il Burato”, che nell’insieme costituiscono
un elegantissimo manuale del ricamo
del cinquecento. Grande ricchezza di
immagini, disegni raffinati, foglie e
vitigni, figure geometriche, animali, putti
e mascheroni, con le indicazioni di come
riprodurli sulle stoffe.
Da questo nasce l’idea di abbinare in una
mostra mercato, l’arte del ricamo alla
cultura del cibo, della tavola, del buongusto,
del mangiar sano. L’arte dell’allestimento
della sala da pranzo e del decoro delle sale
affrescate dove le famiglie nobili, dei secoli
scorsi, vivevano.
Sabato 6 e domenica 7 aprile con orario:
10/12 – 14/19, sarà possibile ammirare, ed
acquistare, preziose composizioni di ricami
italiani (centrini, tovaglioli, tovaglie grandi
e piccole, copriletti, ecc…) nelle sale
affrescate del Palazzo, allestite ed arredate
con questi magnifici pezzi.
E non solo… su queste tavole impreziosite
si potranno osservare delle ceramiche
d’autore finemente decorate, provenienti
da collezionisti inglesi, anche queste a
disposizione per chi volesse acquistarle a
prezzi interessanti.
Domenica, dalle ore 17 nel Salone dei
banchetti al piano terra, in collaborazione
con: - “Camellia Tea Room” - Castiglione
delle Stiviere (www.camelliaetearoom.it),
“Atelier Chez Moi” by Jasmine–Rovadelle
di Orzinuovi (www.atelierchezmoi.com)
in una raffinata ed accogliente sala da tè
finemente arredata, la degustazione di una
ricercata selezione di tè ed infusi a cura di
“Camellia Tea Room”, accompagnati da
una variegata pasticceria, oppure classici o
ricercati aperitivi con gustosi stuzzichini.
Nel frattempo eleganti modelle sfileranno
fra i tavoli, mescolandosi fra gli ospiti,
indossando le ultime collezioni dell’Atelier
Chez Moi by Jasmine. Ingresso gratuito.
Il ricavato delle vendite andrà a favore delle
attività culturali della Fondazione Pianura
Bresciana.
CIGOLE Pasquetta con
“De sa e de là del Mela”
Grande affollamento a Cigole per la 41a
edizione della “De sa e de là del Mela”,
podistica di Pasquetta nella giornata
del 1 aprile. Una tradizione mantenuta
dall'Oratorio don Luigi Marconi, realizzata
con la collaborazione degli Amici del
podismo valle del Chiese e hinterlan
Gardesano. In palio triofei comune di
Cigole e alla memoria di Angelo Zani.
I risultati evidenziano la partecipaione
di gruppi bresciani e da varie parti della
Lombardia.
Categoria A: Didouh Maria, Atletica
Valchiese; El Fadili Nora Iman, Atl.
Vighenzi Padenghe; El Fadili Hiba, Atl.
Vighenzi Padenghe.
Categoria B: Cherubini Elisa, Vighenzi
Padenghe; Sahili Rafika, Casazza; Boifava
Alessia, Rezzato.
Categoria P: Haiat Dounia, Libero;
Luzzana Arianna, Felter Sport; Chianese
Maddalena, Felter Sport.
Categoria A1: Idrissi Kamal Rida, Bassa
Bresciana; Alghisi Marco, Bassa Bresciana:
Anchetti Alessio, Felter Sport.
Categoria B1: Foguani Mousin, Valchiese;
Lefrouni Abdelatif, Valchiese; Ouerdi
Younes, Sabbio Chiese.
Categoria P1: Benedini Daniele, Bassa
Bresciana; Bugna Filippo, Bedizzole;
Giaretta Luca, Libero;
Categoria Jf: Laudadio Alessia, Pro Patria
Milano; Gualdi Arianna, Brescia 1950;
Bersini Paola, Vighenzi Padenghe.
Categoria Jm: Zotti Alessandro, Vighenzi
Padenghe; Moretti Andrea, Vighenzi
Padenghe; Alberti Mattia, Vighenzi
Padenghe.
Categoria ASS-M: Ricci Mario , San
Rocchino; Boroni Davide, S.Rocchino;
Bresciani Giorgio, S.Rocchino .
Categoria F: Prandini Luca, Rebo
Gussago; Pellini Angelo, Running &
Adventure; Madouh Issam, Valchiese.
Categoria G: Bassetto Stefano, Running
& Adventure; Bresciani Luigi, Rebo
Gussago; Garza Matteo, Falegnameria
Guerrini.
Categoria H: Corsini Alfredo, Gavardo;
Corsini Jttony, Lumezzane; Scalvini
Lidio, Poncarale Borgo.
Categoria H: Piacentini Dante, Libero;
Baldi Stefano, Capriano Runners; Barbieri
Guido, Capriano Runners.
Categoria I: Tomasoni Paolo, Felter Sport;
Lavagnini G.Battista, Rebo Gussago;
Bontempi Tiziano, Arieni Team.
Categoria L: Coter Mario, Alpinistico
Vertovese; Nozza Andrea, Avis Treviglio;
Lazzaroni Stefano, Pozzolengo.
Aprile 2013
OFFLAGA: raccolta rifiuti
problemi risolti
Con l’inizio del mese di gennaio i cittadini
del Comune di Offlaga hanno affrontato
alcuni “misteriosi” rallentamenti nella
gestione dei rifiuti dovuti ad un cambio
improvviso degli accordi di collaborazione
tra la società Coges (che già effettuava la
raccolta RSU) e la cooperativa Solidarietà
Manerbiese con inevitabili disagi oggi
finalmente risolti.
Chiediamo all’Assessore all’Agricoltura e
Ambiente, Lorenzo Sala, cosa è successo?
“Il 31 dicembre 2012 la società COGES
titolare della gestione rifiuti ad Offlaga
a fronte di un riassetto aziendale ha
interrotto i rapporti di subappalto con la
Cooperativa Manerbiese impiegata nella
raccolta dei materiali da differenziare
(carta, green service, vetro, plastica,
lattine) e nella gestione diretta dell’isola
ecologica, di conseguenza ci siamo trovati
nell’emergenza di ricreare una soluzione
nel breve periodo che potesse sopperire a
tale cambiamento.
Dal due gennaio 2013 ci siamo ritrovati
completamente scoperti nell’attività di
prelievo della differenziata senza alcun
preavviso.
Di punto in bianco la nostra raccolta
differenziata,”fiore
all’occhiello”
per
praticità ed economicità, che dal 2009
sino alla fine del 2012 ha dato ottimi
risultati grazie all’impegno degli nostri
cittadini rischiava di incepparsi per motivi
assolutamente indipendenti dalla volontà
dell’Amministrazione, ma legati a questioni
contrattuali e di libero mercato.
Oltre alle ricadute sui rallentamenti
nella raccolta dei rifiuti, l’interruzione
del subappalto con la Manerbiese
ha comportato l’apertura della cassa
integrazione per due nostri concittadini.”
Come siete arrivati ad una soluzione del
problema?
“In tempi strettissimi e in concomitanza
con il periodo delle festività Natalizie
abbiamo aperto il tavolo delle trattative
con le due società per facilitare il dialogo
nella ricerca di una soluzione alternativa,
la mia priorità è stata quella di garantire
il servizio di raccolta e di impedire che i
nostri due lavoratori rischiassero lo posto.
Dopo circa due mesi di dialogo e ripetuti
tentativi di conciliazione minacciando
anche risoluzioni contrattuali, posso con
grande soddisfazione annunciare che la
soluzione è arrivata.
Dalla fine di gennaio la società Coges
è diventata la titolare diretta dell’intero
servizio di raccolta e della gestione dell’isola
ecologica.
Non è più contemplato il subappalto e
questo consentirà un rapporto più snello (un
solo interlocutore) tra l’Amministrazione e
il servizio di gestione rifiuti.
Con il fattivo interessamento dell’Assessore
ai Servizi Sociali Giancarlo Mazza, i due
nostri lavoratori (che rischiavano il posto
di lavoro) saranno reintegrati nelle loro
mansioni.
Io ringrazio sempre gli Offlaghesi che
vivono su tutto il territorio i quali,
come sempre, hanno mostrato grande
comprensione e senso di responsabilità
nell'affrontare questo breve periodo di
disagio durato circa due mesi. Il futuro
della raccolta differenziata è ora riscritto
e porterà Offlaga a rimanere tra i comuni
ricicloni della provincia”.
OFFLAGA: Borse di studio
Il 19 marzo scorso, la Galleria del
Palazzo comunale di Offlaga ha ospitato
la cerimonia di consegna delle Borse
di studio assegnate agli studenti della
scuola Secondaria di Primo e secondo
grado più meritevoli. Anche quest’anno
l’Amministrazione comunale ha voluto
mantenere questo piccolo ma significativo
riconoscimento per i giovani concittadini
impegnatisi con profitto negli studi.
Il sindaco, Ferdinando Moretti, alla
presenza dei genitori dei ragazzi ha così
consegnato ai sei studenti premiati una
pergamena ed un buono spendibile presso
le cartolibrerie convenzionate. A ricevere le
borse di studio: Michele Adinolfi, Gianluca
Ferrari, Chiara Preti, Marcello Manenti,
per le medie; Elisa Anzoni e Stefania
Navoni per le superiori.
Territorio
Diete ed Intolleranze Alimentari
Aprile 2013
Pag. 7
nuovo servizio nella Bassa Bresciana
Un problema molto frequente ai giorni nostri
è quello delle intolleranze alimentari, spesso
correlate al problema dell’obesità e del sovrappeso. Moltissimi ne soffrono e questo rimarca quanto una corretta alimentazione sia
importante per la salute. La dott.ssa Annalisa
Subacchi, Biologo Nutrizionista, responsabile dell’ACSIAN (Centro studi delle intolleranze alimentari e della Nutrizione) da oggi
presente anche qui sul territorio bresciano, a
Manerbio, ci spiega il problema.
“QUALI SINTOMI LANCIANO
SEGNALI D’ALLARME?”
“Molti di noi, sia adulti che i piu’ piccoli, non
sono malati in modo specifico ma soffrono di
persistenti disagi e disturbi di cui non riescono a venirne a capo: cefalee, nevralgie, acne,
dermatiti, psoriasi, problemi di metabolismo,
ritenzione idrica, sovrappeso, irritabilità, etc.”
Potremmo in realtà soffrire di intolleranze
alimentari, cioè essere intolleranti a uno o
più cibi, accusando tali disturbi per anni
come conseguenza dell’accumulo di alimenti
non tollerati.
“DOTTORESSA, CI SPIEGA COME
VIENE EFFETTUATO IL TEST?”
“Il test delle intolleranze è effettuato mediante il citotest. Si effettua sul paziente un prelievo ematico ed in laboratorio si analizzano
al microscopio le reazioni dei globuli bianchi
nei confronti degli alimenti non tollerati;
60 alimenti (quali ad esempio latte, grano,
carne, pesce, frutta e verdura) e 17 additivi
e coloranti. Individuate le intolleranze, in accordo con il paziente, viene stilato un piano
alimentare specifico, che escluda tali alimenti
fino alla completa disintossicazione”.
“QUALI TIPI DI PIANI ALIMENTARI E
DIETE VENGONO EFFETTUATI?”
“ Un semplice piano alimentare di esclusione
di tali alimenti, comporta perdita di peso e
perdita di liquidi. Ciò dipende dal fatto che
una persona intollerante tende ad accumulare più facilmente massa grassa e ritenzione
idrica. Ecco perché vengono realizzati piani
alimentari in funzione delle specifiche intolleranze ed allergie individuate e che tengano
conto anche delle caratteristiche del paziente
(sesso, età, patologie metaboliche).
Non esiste una dieta buona o cattiva ma esiste
la dieta migliore per ognuno di noi.
Tra le tipologie di diete: DIETA MEDITERRANEA, DIETA PROTEICA, DIETA DI
Per appuntamenti: cell. 366 4759134 - www.nutrizionistabiologo.it
CREMONA
Poliambulatorio MEDICENTER
Via Giusepina 21
Tel. 0372434988
CREMA
Poliambulatorio MED
Via la Pira n° 8
2° Piano Ipercoop Gran Rondò
Tel. 800 273222
ESCLUSIONE, DIETA PER SPORTIVI,
PER DONNE IN GRAVIDANZA E PER
BAMBINI, DIETA NIKEL FREE.
“E PER CHI SOSPETTA INTOLLERANZA AL LATTOSIO O AL GLUTINE (MALATTIA CELIACA) COME AVVIENE LA
DIAGNOSTICA?”
Per entrambe le patologie viene effettuato un
test genetico mediante tampone boccale in
cui viene analizzato il proprio DNA.
Il test genetico per l’intolleranza al lattosio è
una validissima alternativa al Breath Test (test
del respiro che solitamente ha una durata di 3
ore), non invasivo, indolore e affidabile.
Il test per la diagnostica della celiachia; con
l’analisi del DNA otteniamo informazioni
sulla predisposizione alla malattia celiaca. In
caso affermativo si consiglia poi l’iter diagnostico fino alla biopsia intestinale.
oppure nei centri di:
GADESCO P/D (CR)
Poliambulatorio MED
2° Piano Centro Comm. Iper Cremona2
Tel. 0372803801
MANERBIO (BS)
Poliambulatorio MINERVIUM
Via Verdi n° 64
Tel. 030 9937552
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Manerbio
Aprile 2013
Ai ragazzi della media parrocchiale “Tovini” di MANERBIO
il primo premio del concorso “la responsabilita’ conviene”
Grande soddisfazione per alunni e insegnanti della scuola secondaria di primo grado “Beato G. Tovini” di Manerbio che ha
vinto il Primo premio del concorso “La Responsabilità conviene” promosso dalla Confraternita dei S.S. Faustino e Giovita con il
patrocinio della Provincia, dell’Assessorato
alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia e dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Di
fatto a partecipare sono state più classi (prima, seconda e terza) ma la giuria, considerata anche la validità degli elaborati presentati,
ha infine deciso di assegnare l’ambito riconoscimento alla scuola.
Il concorso pensato in occasione della festa
patronale cittadina, ha preso spunto proprio
dall’azione dei due Santi patroni di Brescia,
Faustino e Giovita, e dal loro senso di responsabilità.
“Una provocazione indirizzata ai giovani” –
hanno spiegato gli organizzatori presentando il concorso – “ affinché anche gli adulti
siano indotti a meditare il significato ed a
recuperare i valori dell’impegno, dell’assunzione di responsabilità, dell’aiuto reciproco
e dell’unione” come avvenne appunto, nel
1438, quando Faustino e Giovita si posero a
fianco dei bresciani impegnati nell’ultima e
disperata difesa della città sotto assedio.
Il concorso aperto alle scuole di ogni ordine
e grado prevedeva la possibilità, per ciascun
partecipante, di affrontare il tema proposto
da numerosi punti di vista: usando un testo
scritto in forma narrata o poetica, un video,
una fotografia oppure analizzando un’opera
d’arte, un testo musicale e molto altre forme
ancora.
Fondamentale per tutti: “considerare quanto sia irrinunciabile il dialogo costruttivo”.
Così sotto la guida della Prof. Caterina
Grandi, docente di Storia dell’Arte ed
animati da tanta creatività, gli alunni della
media parrocchiale manerbiese, hanno realizzato e presentato tre lavori. “Abbiamo
pensato che responsabilità potesse collegarsi
ai concetti di impegno e di regole” – spiega
la prof. Grandi –“Certo la figura più famosa
per aver dato all’uomo delle regole comportamentali è quella di Mosè.Con i ragazzi abbiamo quindi personalizzato le tavole della
legge con 15 proposte di responsabilità individuate dagli alunni stessi. Per il secondo
elaborato invece, siamo partiti dal quadro
del Pitocchetto (Giacomo Cerutti) “Donne
che lavorano”. Si è cercato di leggere l’atmosfera rappresentata nel dipinto deducendo la
responsabilità della donna più anziana nei
confronti delle generazioni successive nonché la valorizzazione del senso del lavoro.
Infine per il terzo elaborato è stato chiesto ai
ragazzi di rappresentare con dei disegni momenti di vita che a loro parere richiamassero
il senso di responsabilità e di spiegare questo
concetto anche attraverso il suo contrario”.
Insomma un impegno non da poco che è
stato però ricompensato dal lusinghiero
giudizio espresso dalla giuria, composta tra
gli altri dal Prof. Angelo Baronio, apprezzato storico e dal Direttore artistico della Fondazione Brescia Musei, Maurizio Bernardelli
Curuz ; un apprezzamento concretizzatosi
con l’assegnazione del Primo Premio(2.000
euro per gli alunni ed un tablet per l’insegnante) ritirato nel corso della cerimonia di
premiazione tenutasi il 13 febbraio scorso.
Ste. Bru.
Alla balconata di San Pietro un amico di MANERBIO
L’immagine che rimarrà impressa nel
cuore di molti bresciani. Papa Francesco
affacciato per la prima volta al balcone di
San Pietro nella sera dell’elezione al soglio pontificio.
Al suo fianco due bresciani: il cardinal
Giovanni Battista Re, 80 anni, prefetto
emerito per la Congregazione dei Vescovi per la pontificia Commissione per per
l’America Latina che, essendo il cardinale più anziano, ha presieduto il Conclave. Dietro di lui mons. Vincenzo Peroni,
rannicchiato in un angolo, originario del
Villaggio Sereno, cerimoniere pontificio,
che ha portato la Croce, primo ad uscire
sul balcone, dopo l’annuncio dell’Habemus Papa dal cardinale protodiacono.
Mons. Peroni dal 1999 al 2008 è stato
curato a Manerbio ed è diventato col
tempo uno dei dieci cerimonieri in Vaticano. A Manerbio ha lasciato l’ottimo
ricordo di lealtà ed amicizia, di prete generoso e pio. Spesso lo si è visto in televisione durante le cerimonie in San Pietro.
L’averlo visto con Papa Francesco ha fatto provare emozione a molti manerbiesi,
fieri del loro orgoglio paesano.
Aprile col CAI MANERBIO
Lunedi 1
LA FORRA LEONARDESCA
Un itinerario fra storia e natura
Partenza da Manerbio: ore 8 da piazza
Falcone - Partenza per escursione:
Paterno d’Adda (MI)
Coordinatori: Fabrizio Bonera
Iscrizione in sede entro il 29 marzo.
Le acque dell’Adda scorrono lentamente
lambendo verdi sponde e canneti fin sotto la
grande arcata in ferro del celebre ponte di
San Michele, a Paderno.
Domenica 7
IL PERCORSO DELLE CAVRE
Agli Scaloni della Valle del Sarca”. Partenza
da Manerbio : ore 7 da piazza Falcone
- Partenza per escursione: Ceniga (TN)
Coordinatore : Angelo Zanolini
E’ un percorso storico di grande valore
escursionistico che si sviluppa in un contesto
ambientale unico ed incontaminato.
L’itinerario prende le mosse da Cengia
nei pressi del suggestivo Ponte Romano e
supera le suggestive Coste dell’Anglone.
Domenica 14
I SETTE CASTELLI GAZZOLESI
Partenza per escursione: Gazzola (PC)
Coordinatore: Marco Zampedri
Iscrizione in sede entro il 12 aprile.
La storia dei Sette Castelli di Gazzola
(rispettivamente Rivalta, Lisignano,
Ponticello, Rezzanello, Momeliano, Gazzola
e Tuna) si sviluppa lungo una serie di
stradicciole sterrate che si snodano nella
bella campagna della basse valle del
Trebbia, nella zona pedemontana e collinare
del piacentino.
Domenica 21
DA CAPO DI PONTE AL RIFUGIO DE MARIE
Un itinerario di fondovalle trampolino di
ulteriori ascese”. Partenza da Manerbio
– ore 7 da piazza Falcone Partenza
per escursione: Capo di Ponte (BS).
Coordinatore: Giuseppe Bulgari. Iscrizione in
sede entro il 19 aprile.
E’ la prima tappa del “Trekking delle
Chiesette Alpine”, una via che percorre
da occidente a oriente l’intera provincia
di Brescia, attraverso la parte meridionale
del gruppo dell’Adamello, le Prealpi della
Val Sabbia, i monti del Lago di Garda.
L’itinerario è dedicato a Monsignor Giovanni
Antonioli, per lungo tempo parroco di Ponte
di Legno.
Domenica 28
CORNA CAMOSCERA E MONTE FOLDONE
Un sentiero fortemente desiderato”.
Partenza da Manerbio: ore 7 da piazza
Falcone - Partenza per escursione: Cavaglia
di Brembilla (BG) - Coordinatore: Fabrizio
Bonera.
Iscrizione obbligatoria in sede entro il 22
aprile.
I 1396 metri della Corna Camoscera, anche
se di modesta elevazione, consentono un
ampio panorama sulla
val Brembilla ed i suoi monti.
A dire il vero il termine Corna Camoscera
spetterebbe solo al versante di monte che,
con percorso diversificato, sale alla vetta,
La vetta è indicata come Monte Coren.
Manerbio
Aprile 2013
MANERBE’
MANERBIO
Manerbè, stèla pö bèla del ciel:
isè cantàa ‘na cansù.
Sicür dè mia sbaglià,
al là ìdìa pö bèl dè Milà!
E.. ‘n vergòt, l’artista ‘l gà ciapàt
Manerbè adès l’è ‘na città
Però, ardìf a turèn cara la mè zènt,
de bèl a Manerbè ghè pö niènt!..
Ghè pö ‘l stabilimènt,...
adès ghè sul rözgiàm che àl pö nìent.
E... al Dopo?? Con la piscina
e ‘l bèl camp spurtìf,
l’è ‘nà dèzolassiù per come l’è rüdìt
Per nò parlà dei Manèrbies;
che i bruntùla sempèr
e i và mai ‘ntes!
Mai negòt che ‘l vaghes bè,
se argù ‘l sa dà de fà,
l’è sensotèr un tràagè!
Feste organizàde de privàcc o
associassiù,
convegni o conferènse..
chè de nòter, i và a cagnù.
Amò, come la pòera zènt dè paès,
otèr che dè CITTA’...
cicìarom ‘n dèrem e sòm brài fès a criticà!
Dai... s.cècc, desèdomes föra!!
tiromès so le maneghe e domes ‘n po’
dè fa
e vedàrom Manerbe a rèsusità!
Perchè la libertà..
Per dìl amò con ‘na cansù,
l’è mia ciciarà;
l’è... partecipassiù!!!
Manerbio, stella più bella del cielo:
così cantava una canzone.
Sicuro di non sbagliare,
lo vedeva più bello di Milano!
E.. in qualche cosa l’artista aveva preso:
Manerbio adesso è città!
Però guardate in giro cara gente,
di bello a Manerbio non c’è più niente!..
Non c’è più lo stabilimento...
Adesso c’è solo un mucchio di cose inutili
E il Dopo?? Con la piscina
E il bel campo sportivo,
è una desolazione per come è ridotto
Non parliamo poi dei Manerbiesi;
che brontolano sempre
e non vanno mai d’accordo!
Mai niente che va bene,
se qualcuno si dà da fare,
è senz’altro, un perditempo!
Feste organizzate da privati o
associazioni,
convegni o conferenze..
da noi vanno alla malora.
Ancora come la povera gente di paese...
Altro che di città!!!
Chiacchieriamo per niente e siamo
molto bravi a criticare.
Dai.. ragazzi svegliamoci,
rimbocchiamoci le maniche e diamoci
da fare
e vedremo Manerbio risuscitare!
Perché la libertà..
Per dirlo ancora con una canzone,
non è chiacchierare;
è partecipazione!!!
Marzo 2013, Beatrice Capra.
Pag. 9
prostituzione e fisco tra
PERSIA, ROMA E MANERBIO
Dagli appunti di viaggio di Jean Chardin
(1666) si legge che ad Isfahan (Persia) esistevano dei “vicoli dei nudi” e dei “vicoli delle
nude” dove si praticava il libero meretricio.
Tutto ciò in largo anticipo rispetto alle vetrine
del sesso di Amsterdam.
Ad Isfahan la prostituzione era confinata in
questi vicoli ed a essa veniva applicata una
tassa in base alla bellezza delle meretrici, ovvero tasse più elevate per le più avvenenti.
Un funzionario del fisco aveva il compito di
valutare la bellezza delle meretrici così da poter determinare la relativa imposta.
Fascino ed età erano i termini fondamentali
della valutazione.
Nel mentre leggevo questi curiosi appunti di
viaggio, un sodale mi ha segnalato un passo
contenuto nei Commentari dell’Ateneo di
Brescia a firma di Lodovico Massetti Zanini.
Il passo segnalato lo si può così riassumere.
Il 21 luglio 1563 Dorotea e Graziosa quondam
Petri de Blanchis sive de Bonvisis da Manerbio
dichiarano al giudice tutelare che era morto il
loro padre e che le aveva diseredate.
I motivi di tale atteggiamento paterno va ricercato nella professione delle due giovanissime
manerbiesi che svolgevano in Roma: il meretricio di lusso.
La loro presenza e la loro attività in Roma è
documentata fino al 1567.
La conclusione quale potrebbe essere?
Che le nostre concittadine di quel tempo, grazie al loro fascino, hanno furoreggiato a Roma.
Se fossero state persiane piuttosto che manerbiesi avrebbero arrecato notevole sollievo alle
sempre esauste casse del fisco, sia esso italiano
che straniero.
MANERBIO AL VOTO
A fine maggio finalmente avrà termine la gestione commissariale del comune di Manerbio.
Quali siano gli stati d’animo dei cittadini è plasticamente reso evidente dalla poesia che ci è
appena giunta e che pubblichiamo a lato.
Le notizie di una equiparazione con Napoli
per i cassonetti dell’immondizia non ritirati in
ragione del consistente debito (circa 800.000
euro) del comune nei confronti della società
incaricata non inducono all’ottimismo.
Non solo, le persistenti voci di un probabile
dissesto finanziario del comune originato dai
debiti accumulati dalle amministrazioni targate
Cantaboni e Trebeschi non fanno altro che aumentare il disagio da parte dei cittadini.
L’unica via praticabile è che il futuro sindaco,
qualunque sia la sua coloritura politica, riuni-
sca in sé sia la capacità politica di governare la
città che la qualità di amministratore oculato
ed accorto.
E’ pacifico che il prossimo sindaco dovrà innalzare la pressione fiscale (ad esempio: aumentare
le aliquote IMU e l’addizionale IRPEF), ma è
altrettanto evidente che dovrà usare l’accetta
per tagliare i costi, soprattutto quelli improduttivi, ed alienare quote consistenti del patrimonio comunale per abbattere il debito.
Questa è una verità amara, ma che però ha il
pregio di utilizzare parole di verità.
Chi si azzardasse ad edulcorare la realtà renderebbe un pessimo servizio alla città oltre che
coprirsi di ridicolo.
Di sindaci con la facile menzogna ne abbiamo
già avuti abbastanza.
L’AVIS apre le porte al ricambio nel consiglio direttivo:
“i giovani chiamino i giovani”.
Nella foto a fianco gli eletti alle cariche sociali dell’Avis di Manerbio:
dall’alto a sinistra: Francesco Borinato segretario, Elena Conca presidente dei sindaci revisori,
Francesca Maffezzoni sindaco revisore, Rinaldo Baiguera tesoriere, Matteo Baronchelli
sindaco revisore.
In basso da sinistra: Marianna Baldo vice-presidente vicario, Giuseppe Mondolo presidente,
Dennis Battagliola vice-presidente.
Abbiamo rinnovato nel vero senso della parola il
Consiglio Direttivo dell’AVIS Comunale di Manerbio, - ci dice il presidente rieletto Giuseppe Mondolo
- con l’ingresso di nuovi giovani che contribuiranno
a portare una ventata di novità e dinamismo. Accanto a me, traghettatore tra la tradizione e la nuova
AVIS di Manerbio, vi sono infatti due vice-presidenti giovanissimi, come lo sono pure i sindaci e i referenti delle iniziative e delle manifestazioni.
Gli ultimi anni hanno portato questa associazione a
livelli molto alti con una crescita di donazioni continua; noi ci proveremo a continuare, dico noi, perché
non si vince mai da soli, ma sempre insieme, con
una squadra affiatata e ben organizzata. Sono ancora
presidente con un direttivo rinnovato, per cui penso
che noi grandi saremo di passaggio per preparare il
nuovo, dietro l’angolo. Questo direttivo è formato
da soci esperti e da nuovi inserimenti, dobbiamo
perciò avvalerci dell’esperienza fin qui acquisita per
andare avanti nella continuità, ma, nel contempo,
tutti dobbiamo crescere per prenderci insieme le responsabilità.
I giovani dell’AVIS chiamano i giovani, sembra solo
uno slogan, invece dovrà essere una realtà nella nostra associazione, in quanto è necessario il rinnova-
mento con nuove idee che devono nascere e nuovi
programmi che andranno attuati. Chi meglio dei
nuovi eletti può dare una svolta per cambiare il tradizionale modo di pensare, e per agire anche come
pensano i ventenni bresciani?
Ai ragazzi non iscritti all’AVIS suggerisco una motivazione per entrare a far parte della grande famiglia
AVIS: rendersi utili, crescere, maturarsi, apprezzando di più le piccole cose di ogni giorno. Conoscere
l’AVIS può essere per loro il primo passo verso la
strada della donazione di sangue; in AVIS siamo tutti
amici, si lavora insieme per sostenere ed appoggiare
le varie iniziative che l’AVIS porta avanti e che hanno
bisogno, sempre più, dei giovanissimi.
Guardando a quei 52 tra ragazze e ragazzi che si sono
avvicinati per la prima volta al dono del sangue nel
2012, mi si apre il cuore, perché l’AVIS non siamo
noi e non finirà con noi, ma ha un entusiasmante
futuro di solidarietà. L’Avis Intercomunale di Manerbio ha ad oggi circa 700 donatori per un numero
di sacche di sangue pari a più di 1300 nel 2012, ma
le porte sono sempre aperte per accogliere nuovi potenziali donatori, basta recarsi nella nostra sede di
via Palestro 49 a Manerbio dove riceverete tutte le
informazioni.
Pag. 10
Manerbio
Aprile 2013
MANERBIO comune insolvente,
per una settimana cassonetti stracolmi
Per più d'una settimana cassonetti
sovraccarichi di rifiuti poiché la
Coges ha sospeso la raccolta.
Così a Manerbio per alcuni i giorni
è stato facile il paragone con uno
tra i più bei golfi del Mediterraneo.
Puzza, disagi e proteste si sono levate
nella città , che di nome ha solo il
titolo conquistato quand'erano
altri tempi di prosperità per la
comunità da tempo piombata
nello squallore. Alla Coges, società
incaricata del servizio, il presidente
Gianluigi Tosoni si è trincerato
dietro un “no comment” che ha
lasciato esterrefatti pure i cacciatori
un tempo suoi sostenitori e perciò
delusi. Ma perché cassonetti
stracolmi nel territorio di
Manerbio?
All'origine sarebbero tensioni legate
al mancato pagamento delle fatture
emesse dall'azienda consortile nei
confronti della municipalizzata
Acm, braccio operativo della
stessa Amministrazione civica. La
commissaria prefettizia Gabriella
Mucci, che regge il Comune dopo
la caduta del governo locale per la
fiducia negata al sindaco Meletti
dalla sua stessa maggioranza, ha
potuto sbloccare la situazione
grazie all'intervento del prefetto
Narcisa Brassesco.
Essa ha firmato un´ordinanza che
ha risolto il problema indirizzata
a Coges e a Acm “contingibile
ed urgente per la rimozione dei
rifiuti e il riprestino del servizio
di nettezza urbana”. Ma quanto
reggerà la tregua della spazzatura?
Dipende di capire quanto ha
influito sul blackout la situazione
finanziaria delle municipalizzate
di Manerbio, con la Bbs ormai in
liquidazione e l'Acm in apnea al
pari del bilancio del Comune.
Coges ha preso atto di quanto
deciso dal commissario, con
l’auspicio che, per il bene collettivo,
si arrivi presto ad una soluzione che
consenta di recuperare gli insoluti
che le spettano Certamente
un'incomprensibile diatriba tra
istituzioni che dovrebbero invece
garantire servizi efficienti ai
cittadini I quali, ovvio, protestano
ed hanno nel voto l'unica arma di
difesa.
Conguaglio tassa rifiuti
Manerbio, marzo 2013
Gentile direttore,
Gentile direttore,
nei giorni scorsi i manerbiesi, io compreso, hanno ricevuto bollette di conguaglio
per tassa per la raccolta dei rifiuti con importi che variano da quattro euro a pochi
altri spiccioli, da pagare entro fine marzo. Mi sono affrettato a versare il dovuto
accollandomi la spese previste se ti rivolgi al servizio postale (un euro e mezzo) o alle
agenzie autorizzate a riscuotere (un paio di euro). Ma la gran parte di persone che
conosco e che, come me, si sono affrettate a fare il proprio dovere, ora si sentono
doppiamente buggerate. All’autorità comunale, attualmente rappresentata dalla
signora commissario prefettizio, essendo “vacante” la giunta (per i giochi di potere,
è bene dirlo, di pochi intrallazzatori) sono probabilmente giunte le lamentele degli
utenti e, per mettere una pezza, senza adeguata informazione, è stata disposta
l’apertura di uno sportello delegato a riscuotere il tributo (rappresentato, come
ho detto, da pochi spiccioli). Per cui i contribuenti non devono aggiungere altra
spesa alla tassa per la quale sono venuti a conoscenza con l’invio di regolare fattura,
secondo il principio che tanto a pagare è sempre e comunque...pantalone, il quale
ragiona e si domanda. Ma visto che a giorni per la tassa rifiuti gli utenti riceveranno
una fattura per il servizio reso a marzo, non era più semplice aggiungere al conto
l’importo del conguaglio notificato con le cartelle recapitate in questi giorni? Si
sarebbe fatto un pur piccolo risparmio, considerando come, ci si ripete ad ogni
piè sospinto, le casse comunali floride non sono, ma registrano una voragine di
soldi che riempire, alla fine, toccherà colmare ai cittadini come già stanno facendo
in quanto le imposte locali sono fissate a un massimo che più di tanto è difficile
immaginare.
Lettera firmata
non posso fare a meno di esprimere le mie perplessità sulle scelte del neo governatore
della Lombardia, on. Maroni. Ho letto e riflettuto sul progetto per la nuova giunta
al Pirellone e la prima considerazione che mi frulla in testa è: siamo alle solite, si
premiano politici che nulla hanno fatto per portare acqua al risultato elettorale e
nell’urna, affidandosi ad improvvisate formazioni, non hanno conseguito risultati.
Mi astengo dal far nomi (per carità di patria). Se un politico non ha trovato spazio
significa che non se lo è meritato, si è cullato negli allori mentre ha scelto di andare
da un movimento all’altro per inseguire un posto ben retribuito. Peggio ancora se
ha contribuito a creare nuove formazioni politiche, come purtroppo è accaduto e
continua a verificarsi.
Mi domando se per dare un nuovo governo alla Lombardia, per incarichi in giunta
o nella moltitudine di commissione nella quali è prevista una ricompensa, sia
indispensabile pescare fuori dagli elenchi dei candidati (eletti o meno) oppure
accontentare (me lo consenta)... i trombati che dimostrano con artifizi svariati di
voler restare incollati alla sedia che non hanno saputo mantenere perché distanti
anni luce della gente.
Se si perpetuano i rituali di sempre ho l’impressione, non peregrina, che movimenti
alla Grillo, o di altri furbacchioni, sono destinati a riproporsi con successo.
Con la più viva cordialità
Lettera Firmata
MANERBIO la biblioteca chiude, ma poi riapre
«Si comunica il ripristino immediato
del servizio in questione». Scarno il
comunicato, ma evidente la confusione
in palazzo Luzzago sede del Municipio
di Manerbio. Per “ordini superiori” la
biblioteca comunale doveva restare chiusa
dal 20 marzo al 9 aprile. Così scrivevano i
giornali ignorando il disagio degli utenti.
Che però qualche mugugno l'hanno
manifestato. E perciò il commissario
prefettizio, apprendendo la notizia dalla
stampa locale ha richiamato in servizio il
personale addetto messo in vacanza per
accumulo di ferie che il Comune – stante
il dissesto economico – non è in grado di
pagare. Così in biblioteca è tornata l'apertura
normale: dal martedì al venerdì (9-12 e 1418.30) e il sabato (9-12), mentre il giovedì
sera orario prolungato fino alle 21.30.
Una postilla: ma chi dà disposizioni in
municipio? Qualcuno è autorizzato a
menare il can per l'aia a propria discrezione?
Aprile 2013
Libera Università di Manerbio
FRANCIA - BRETAGNA - NORMANDIA
PROGRAMMA
Giovedì 4 aprile il prof. Mario Benigna,
geologo interviene sulle origini, formazioni
e probabili previsioni relative ai terremoti.
Giovedì 11 il dott. Enrico Danesi tratterà
del cinema western con un “Viaggio nel
più americano dei generi cinematografici”.
Giovedì 18 si tratta di letteratura a cura del
prof. Umberto Scotuzzi con la relazione
“Italo Svevo, ovvero dall’eroe all’inetto”.
Giovedì 2 maggio l’ultimo incontro con
intervento del maestro Arturo Andreoli
e la partecipazione del Manerbio Wind
Ensemble. Come dire chiusura dell’anno
accademico con la musica.
Nei giorni molto interessante l’intervento
del giornalista Claudio Venturelli, redattore
capo del Giornale di Brescia, con una
puntuale quanto documentata relazione
sulla conquista dell’uomo dello spazio con
dovizia di particolari sullo sbarco sulla
Luna. Il relatore è stato presentato dalla
presidente della Lum, prof.a Elena Ungari,
col contribuito del generale della riserva
aeronautica Bruno Scartapacchio (foto).
VIAGGIO
Cinque giorni in Francia in Normandia e
Bretagna con la Lum Libera università Manerbio. Partenza da Manerbio in pullman
G.T. per Macon lunedì 6 maggio Cena e
pernottamento a Parigi. Martedì 7 partenza per Rouen e visita guidata della città, ammirando gli esterni della cattedrale
di Notre Dame, una delle più belle chiese
di Francia, la Piazza del vecchio mercato e la via del grande orologio. Pranzo in
ristorante a Rouen e proseguimento per
l’incantevole porto di Honfleur, dalle case
alte e strette. Quindi proseguimento per la
regione dei calvados e sistemazione in hotel. Mercoledì 8 partenza per Arromanches
e visita guidata alle spiagge dello sbarco alleato durante la seconda guerra mondiale.
Sosta sulla terrazza panoramica. Proseguimento per la Pointe-du-Hoc, località dello
sbarco tra Omaha e Utah beach. Giovedì 9
visita guidata dell’Abbazia gotica di Mont
Saint Michel, località celebre per le maree
tra le più alte del mondo. Pranzo in ristorante a Mont Saint Michel e proseguimento del viaggio per i bastioni e le fortificazioni di Saint malo, città dei corsari. Venerdì
10 visita della Bretagna, terra di megaliti,
cattedrali e misteri. Partenza dal centro storico di Quimper, con la cattedrale gotica di
St. Corentin e le antiche case a graticcio.
Proseguimento per Pleybem, che ospita
uno dei più importanti recinti parrocchiali della regione, e quindi per il villaggio di
pescatori di Camaret. Sabato 11 partenza
per Carnac per ammirare i menhir, megaliti piantati in verticale. Breve tappa a Vannes, con il centro medievale cinto da mura
e stretto intorno alla cattedrale. Domenica
12 rientro a Manerbio. Quote: minimo 25
persone € 1.210,00 - minimo 35 persone
€ 1.080,00.
La quota comprende: viaggio in pullman
G.T., sistemazione in hotel categoria 3*/4*
stelle in camera doppia, trattamento di
pensione completa dal pranzo del primo
giorno al pranzo dell’ultimo giorno, guida in italiano a disposizione per 3 giorni
in Francia, assicurazione medico bagaglio,
bevande ai pasti (¼ di vino e ½ di acqua
minerale).
La quota non comprende: entrate ai musei,
mance e tutto ciò che non è indicato nella
voce: la quota comprende
Le iscrizioni: presso il Piccolo Teatro nei
giorni di lezione dalle 15,00 alle 17.00
oppure contattando Vanna (0309938827)
o Bruno (0309383443) fino al 21 Marzo
2013. All’iscrizione € 300,00 (acconto).
Manerbio
Mille Miglia 2013
passa da MANERBIO
Febbre per la Mille Miglia 2013,
edizione numero trentuno, alla
quale risultano iscritti 1.575
equipaggi. La più bella corsa
di ogni epoca è stata presentata
al
Salone
Internazionale
dell’Automobile di Ginevra.
L’andamento delle iscrizioni è
stato superiore a ogni attesa:
nonostante la crisi economica, che
ne ha sicuramente condizionato il
numero, il totale risulta superiore
a quello dello scorso anno. Le
iscrizioni sottoposte al vaglio
della commissione esaminatrice
sono state 620, provenienti da 30
nazioni. La gara di regolarità sarà
disputata dal 16 al 19 maggio
2013 da Brescia a Ferrara, Roma
e ritorno, lungo i 1600 km delle regioni
Pag. 11
italiane più affascinanti della Penisola. Nel
grafico qui accanto l’itinerario.
Pag. 12
Manerbio
Aprile 2013
MANERBIO: Teatro al liceo
In aprile la salute delle ossa
Sabato 20 aprile, dalle ore 9, nell’aula magna dell’Ospedale di Manerbio il
seminario dal titolo “La salute delle ossa: un bene da costruire e da preservare”
nel quale specialisti di varie discipline tratteranno l’osteoporosi a 360°. L’evento
è organizzato con il contributo di Gardalatte per la realizzazione di un buffet in
chiave prevenzione osteoporosi.
Nel corso del mese gli Ospedali di Gavardo, Desenzano, Lonato e Manerbio
offriranno, alle donne in età non più fertile, numerose prestazioni gratuite, previa
prenotazione, come visite ginecologiche, visite ortopediche, visite fisiatriche,
osteosonografie, consultazione dietologica, densitometrie ossee e moc. Per
informazioni rivolgersi al n. 0309929714. Fino al 30 aprile è inoltre disponibile
il numero verde 800 58 86 86, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle
ore 18.00, al quale è possibile telefonare per ottenere tutte le informazioni sugli
ospedali più vicini cui rivolgersi.
L’elenco delle strutture che offrono servizi gratuiti è consultabile online sui siti
www.bollinirosa.it e www.danaosdanone.it; gli interessati possono inoltre inviare
una e-mail all’indirizzo [email protected].
L’Azienda Ospedaliera di Desenzano ha aderito in questo mese al mese
dell’osteoporosi promosso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna
(O.N.Da).
MANERBIO:
Il valore di una marca
Che differenza c’è tra una marca e un
marchio? Cos’è il branding e la brand
identity? Quali aspetti vanno considerati
prima, durante e dopo la pianificazione
strategica di una marca?
Interrogativi a cui ha risposto Gaetano
Grizzanti, uno dei massimi esperti italiani
di branding il quale ha trattato argomenti
interessanti intervenendo all’Ucid Bassa
Brasciana accompagnando in un viaggio
teorico e pratico i partecipanti alla riunione
incentrata sull’identità di marca delle
imprese italiane.
L’espressione -trasformare un marchio
in una marca- vuole da una parte porre
l’attenzione sulla differenza tra i due
termini (la marca è l’idea e il marchio il
suo codice), dall’altra sottolineare che tutti
hanno un marchio (ma proprio tutti), ma
pochissimi marchi possono fregiarsi del
titolo di Marca. Per definizione, un brand
è l’asset strategico per eccellenza.
Dopodichè è importante far notare quanto
la Rete sia un canale di veicolazione
perfettamente in sintonia con le
caratteristiche intrinseche e fisiologiche di
un brand: la marca è come una persona,
quindi l’interazione – in quanto azione
spontanea di Internet – è un aspetto innato
del brand stesso.
Non dimentichiamoci che Internet è
un mezzo virtuale, ma le persone che
vi interagiscono sono reali mentre
ha sovvertito molti paradigmi nella
comunicazione tra un’impresa e il suo
pubblico.
Oggi il “ricevente” del messaggio diventa a
sua volta “emittente”, con il risultato duplice
che il vecchio “emittente” (l’azienda) non
è più in grado di controllare davvero i
messaggi emessi e che il vecchio “ricevente”
(il cliente) oggi è in grado di condizionare
fortemente l’identità di una marca.
Comunque, ciò nonostante, è sempre
l’impresa che progetta l’identità della
propria marca.
L’importante che, una volta creata l’identità
di una marca, l’immagine percepita e
che quindi torna indietro dal mercato,
sia coerente e pertinente con quanto
strategicamente è stato deciso a tavolino.
Molto interessante la relazione seguita
dagli associati Ucid nella sede del sodalizio
nell’ex convento di via Santa Di Rosa.
La riunione si è conclusa con la Messa e
l’augurio di Buona Pasqua espresso dal
celebrante don Daniele Saottini e del
parroco mons. Tino Clementi ricambiato,
a nome di tutti, dal presidente dott.
Giuseppe Pozzi.
Nel 30° anniversario del Liceo Scientifico
e dell’Istituto Tecnico Tecnologico “B.
Pascal” di Manerbio, nell’Aula Magna
“Padre Marcolini” apprezzato concerto
del Maestro Daniele Alberti su temi
della composizione “Faust: dannazione
e perdono” di Franz Liszt. L’iniziativa
è del Rotary club Brescia-Manerbio in
collaborazione con Adriano Piccinotti
antiquario di Quinzano d’Oglio.
Daniele Alberti è pianista italiano al quale
le cronache nazionali riservano spazi per
commenti ed apprezzamenti per la sua arte.
Ha conseguito il diploma in pianoforte con
il massimo dei voti, la lode e la menzione
speciale della giuria al Conservatorio “Luca
Marenzio” di Brescia; ha poi ottenuto il
diploma superiore all’Ecole Normale de
Musique “Alfred Cortot” di Parigi con il
massimo dei voti e la menzione speciale
della giuria. Nel 1985 ha conseguito il
primo premio al Concorso Internazionale
di Parigi. Si è esibito in récital solistici o in
concerti con orchestra nelle sale e nei teatri
di Londra, Parigi (Teatro Chatelet, Salle
Pleyel, Salle Gaveau), Mosca (Sala Grande
del Conservatorio, Philarmonica), Berlino,
Bruxelles (Teatro de la Monnaie), Milano
(Sala Verdi), Madrid, Barcellona, Ginevra,
Buenos Aires, Rio de Janeiro, Varsavia
(Philarmonica), Praga (Rudolfinum).
Sue registrazioni sono state trasmesse da
RAI, Radio France, Antenne Deux, CBS
Broadcasting Association, Radio Dos. Nel
1999, nell’ambito delle commemorazioni
del 150º anniversario della morte di
Fryderyk Chopin si è esibito in un récital
per Giovanni Paolo II a Castel Gandolfo.
Nel 2002 ha debuttato con l’Orchestra
Filarmonica di Mosca; al concerto è seguita,
nel 2003, una tournée con l’orchestra
russa che lo ha visto al fianco di Krysztof
Penderecki e Yuri Temirkanov. All’attività
di concertista e di docente affianca dal
1999 quella di direttore artistico di
un’associazione bresciana da lui fondata,
l’Associazione Francesco Soldano, per la
quale cura i festival “Settimane Musicali
Bresciane”, “Armonie sotto la Rocca” e “Le
X giornate”.
MANERBIO: Colte al volo
passando per le strade
Scritte ripetute per le strade di Manerbio
che i giornali rifiutano di pubblicare
preferendo adeguarsi a chi fa più rumore,
cioè sbraita com'è già successo e come
s'è visto ed ascoltato in striminziti cortei
organizzati nel tentativo, vano, di aggregare
i cittadini alla ricerca di un'occupazione.
MANERBIO Giuliano Gazzoldi
campione di calcio da tavolo
Il manerbiese Giuliano Gazzoldi, dell'Asd
Leonessa Brescia, che si ritrova tutti il
lunedì sera dalle 20.30 a Brescia in via
Pasquali 5 (info: subbuteoclubleonessa@
virgilio.it) è campione lombardo di calcio
da tavolo (versione moderna del vecchio
subbuteo). Gazzoldi si è laureato nel
torneo regionale organizzato a Bergamo
nella categoria «Cadetti Lombardi» per i
giocatori residenti in Lombardia. Gazzoldi,
campione provinciale bresciano degli ultimi
due anni, è partito favorito e l’ottima forma
lo ha portato a vincere i propri gironi.
Ai quarti di finale ha registrato un 2-1
contro Mauro Salvati uno dei favoriti del
torneo. Nella semifinale aveva prevalso sul
bresciano Claudio Colpani. In finale si è
ripetuta la sfida Brescia-Milano: di fronte
c’era Scagni della Stella Artois Milano,
giocatore di serie A, vincitore del torneo
per ben quattro volte. Con l'affermazione
di Gazzoldi il club bresciano mantiene il
trofeo e spera che ciò possa essere di buon
auspicio per la prossima serie B che si
disputerà a Chianciano Terme (Siena) in
maggio.
Gottolengo - Acqualunga
GOTTOLENGO L’oriente e l’occidente nelle icone in mostra
Pag. 13
Aprile 2013
Nel “Caffè Letterario” al secondo piano della
Biblioteca Comunale di Gottolengo, in Via
Vittorio Veneto 7, Gottolengo, mercoledì
27 Marzo alle ore 18, inaugurazione
della mostra di antiche sacre icone Russe
e Greco-Cretesi. L’inaugurazione si terrà
mercoledì 27 Marzo 2013 alle ore 18.00
con una lettura iconografica a cura di don
Arturo Balduzzi, parroco di Gottolengo, e
don Roberto Rovaris, parroco di Porzano
di Leno. La mostra resterà fino a lunedì 1
aprile di con orari: giovedì dalle 14 alle 18;
venerdì dalle 14.30 alle 18.30; sabato dalle
9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30;
domenica di Pasqua e Lunedì dalle 9 alle
12 e dalle 16 alle 19.30.
Il cammino culturale-artistico del Caffè
Letterario prosegue presentando per
la Settimana Santa uno straordinario
percorso artistico-spirituale dedicato
all'icona immagine dell'invisibile. La
collezione è curata da Arturo Mor, pittore
e collezionista di antiche sacre immagini
iconografiche. E' composta da alcune
selezionate icone antiche russe e grecocretesi; un'esperienza visiva e spirituale
che ci accompagnerà durante la Settimana
Santa, aiutandoci a riflettere nel segno della
bellezza e della speranza sulla nostra fragile
condizione umana. Spiega il curatore
della mostra Pierangelo Minotti: “L'icona
sacra ci propone il compito più difficile
di rendere presente il mistero attraverso la
forza evocatrice del simbolo, essa è come
un ponte spirituale che unisce oriente e
occidente, un ponte che può contribuire
alla comunicazione interreligiosa”. La
mostra è organizzata dal Dipartimento
Cultura del Comune di Gottolengo (delega
a Christopher Castellini) in collaborazione
con la Parrocchia Ss. Pietro e Paolo.
ACQUALUNGA Il Real Ghisalba
Nella vasta pianura bresciana, posto quasi
a guardia del fiume Oglio che gli scorre
nei pressi sin quasi a lambirlo, il paese
di Acqualunga sorge su un piccolo dosso
nelle cui immediate vicinanze si trovava,
all’epoca della dominazione romana, un
accampamento fortificato.
Tramontata la potenza di Roma, nel lungo
periodo del Medioevo é sorta in Acqualunga
una originale leggenda che vorrebbe che
nelle notti d’inverno, nella nebbia che
ricopre i campi del perduto insediamento
romano a cui si faceva riferimento nella
tradizione con lo strano nome di Ghisalba,
si aggirasse il fantasma di una donna vestita
di bruno pronta a ghermire i viandanti che
transitassero in quel misterioso luogo.
Da quello storico passato, e da quella
leggenda, ha preso il proprio nome la
squadra di calcio di Acqualunga: il Real
Ghisalba.
La società sportiva dell’USO Real Ghisalba
si è costituita nel 2005 quando un gruppo
di appassionati sportivi di Acqualunga
pensò bene di organizzare una squadra di
calcio iscrivendosi al CSI.
La società è guidata da un Direttivo
composto dal presidente Antonio Bertolini
(fra l’altro Maresciallo dell’Aereonautica),
dal vicepresidente Giampaolo Ranzenigo,
dal segretario Gabriele Baronchelli e da
altri sei consiglieri.
La squadra, che si compone di 20 elementi
la cui età varia dai 20 ai 40 anni ed ha
adottato il colore sociale bianco-azzurro
anche se attualmente gioca con la maglia di
color nero, è allenata da Alberto Ranzenigo;
effettua due allenamenti settimanali in
orario serale presso il campo da calcio
dell’oratorio del vicino Borgo S. Giacomo.
Non disponendo in Acqualunga di un
campo regolamentare ed omologato, il Real
Ghisalba è obbligato a giocare le proprie
partite casalinghe presso il Centro sportivo
del limitrofo Castelvisconti. Questa
anomalia è dovuta al fatto che nel paese
esiste solo un campo da calcio costituito
da un terreno dato in affitto da un privato,
motivo per cui ne diviene impossibile la
sua messa a norma con spogliatoi, tribune,
illuminazione.
I giocatori provengono ora, oltre che
da Acqualunga, anche da Orzinuovi e
soprattutto da Quinzano, con adesioni
sempre numerose per il fatto che la Società
è organizzata in modo serio ed efficace
ed i ragazzi sono seguiti passo passo nella
propria attività.
Dopo essere salito in tre anni successivi
dalla Prima serie sino alla Elite, attualmente
il Real Ghisalba milita in Promozione
disputando, nell’anno in corso, un
Campionato d’avanguardia trovandosi
infatti - in lotta con il CG Longhena in testa alla classifica del Girone “C” con
12 vittorie su 14 incontri disputati e con
la miglior difesa del proprio Girone. A
questo punto il passaggio nell’Eccellenza
pare ormai sicuro, qualificandosi infatti
due squadre per Girone alla serie superiore.
Nei primi anni il Real Ghisalba disponeva
anche di una squadra femminile, che in
tre stagioni successive era passata anch’essa
dalla Promozione all’Elite, ma che
successivamente non ha più continuato
la propria interessante esperienza per
mancanza di calciatrici, fatto questo
abbastanza comune a livello femminile
anche in molti altri sport.
Dario Ghirardi
Pag. 14
Verolanuova - Milzano
IN TRENO STIPATI COME SARDINE
Tre quarti d’ora d’attesa per prendere
un treno per sentirsi dire dal macchinista di spostarsi e aspettare quello
successivo. Accade alla stazione di
Brescia, giovedì 21 marzo alle 17,40
dove ai viaggiatori già esasperati
della linea Brescia-Cremona saltano
i nervi. Ed hanno occupato i binari.
Decine di pendolari si sono seduti di
fronte al locomotore, impedendo al
treno di muoversi per una mezz’ora.
A salvare la situazione, l’arrivo di un
convoglio con due carrozze che è riuscito a contenere tutti. «Siamo stufi
di questa situazione – protesta una
studentessa ventenne che ogni giorno parte da Cremona per raggiungere l´università di Brescia. Non è possibile che si continui così». Qualcuno
ha provato a chiamare il numero
verde senza ottenere alcuna risposta.
Un altro pendolare: “Non sono solo i
ritardi a crearci problemi, ma le condizioni dei treni. Parlo di gente che
sta in piedi per l´intero tragitto.
O anche di persone che sono costrette a stare ammassate nei bagni.
L´abbonamento Brescia-Cremona per
un anno costa 790,20 euro. Non è
poca cosa ai giorni nostri.
Aprile 2013
Touring Club di Brescia in visita
a VEROLANUOVA, due uscite
hanno presenze record !
Si sono concluse in modo più che soddisfacente le due uscite programmate dal Touring Club di Brescia presso Verolanuova.
Le presenze hanno sfiorato i 90 partecipanti, i quali non sono stati fermati nemmeno dal maltempo del primo week end
che si è presentato con pioggia e neve.
Il percorso spiegato dal Dott. Casesa, accompagnatore turistico abilitato, è stato arricchito dagli interventi del sindaco, Dott.
ssa Carlotta Bragadina, presso il Palazzo
Gambara e da quelli del professor Tommaso Casanova, presso la chiesa della Disciplina, in qualità di estremi conoscitori del
loro territorio cittadino. Un’esperienza unica che potrebbe prossimamente replicarsi.
Nella foto: i partecipanti presso la Chiesa
di San Lorenzo.
Marianna Ms. Baldo
MILZANO, il museo della civiltà contadina
Ogni prima domenica del mese il museo della civiltà contadina di Milzano sarà aperto
dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 18.
Per informazioni e visite in altri orari, telefonare al 335 6038506.
VEROLANUOVA
Una targa consegnata dall'istituto
“Mazzolari” di Verolanuova a Guido
Papalia, procuratore generale uscente
di Brescia. “All'uomo che non si è mai
risparmiato nel diffondere la cultura della
legalità ai giovani” si legge nella dedica
che fa riferimento alle lezioni tenute
nelle scuole da Papalia su “Educare alla
legalità” e “Cittadinanza e Costituzione”.
La consegna della targa è avvenuta alla
presenza di varie personalità locali: dal
preside Giancarlo Bornati, al garante dei
detenuti di Brescia, Emilio Quaranta, e
dal sindaco di Verolanuova, Maria Carlotta
Bragadina.
Aprile 2013
Pontevico
il castello di PONTEVICO grande protagonista
di “Badaluccando tra i castelli dell’Oglio”
Lo splendido castello di Pontevico, autentico motivo d’orgoglio per l’intera comunità, sarà una delle tappe più prestigiose
di “Badaluccando tra i castelli dell’Oglio”,
suggestiva corsa di auto storiche organizzata dall’associazione Musical Watch Veteran
Car Club per domenica 14 aprile, con partenza dal Museo della Mille Miglia a Brescia ed arrivo al castello di Villagana, dopo
un percorso all’insegna del fascino attraverso alcuni dei luoghi più suggestivi della
Bassa Bresciana, caratterizzato dalla sco-
perta di splendidi castelli adagiati lungo il
tragitto dell’Oglio: “La nostra associazione
– spiegano a nome di tutta l’organizzazione
il responsabile Claudio Bianchera e l’ing.
Vincenzo Tenchini – è nata nel 1957 e da
allora si dedica a tutti i mezzi di locomozione, dalle automobili alle moto, dai trattori
ai kart. Filo conduttore è la passione per le
vetture storiche, intendo in questo senso i
mezzi costruiti fino al 1960. Sono questi
autentici gioielli i principali protagonisti
delle nostre iniziative, con le quali ogni
anno ci prefiggiamo di realizzare manifestazioni che riescano a coinvolgere il maggior
numero di persone e non siano soltanto un
momento dedicato allo sport ed ai motori,
ma siano anche in grado di valorizzare il
nostro territorio e le sue innumerevoli bellezze”. Proprio questo è lo spirito che animerà il prossimo 14 aprile la “Badaluccando tra i castelli dell’Oglio”, manifestazione
che dopo la partenza da Brescia si dedicherà
ad un fantastico giro attraverso i castelli e
gli edifici storici più belli che caratterizzano
la Bassa Bresciana. Un viaggio che non si
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prefigge soltanto di raggiungere questi luoghi troppo spesso non valorizzati a dovere
del territorio bresciano, ma è pronto a raccontare la storia e le caratteristiche di ogni
singolo maniero grazie all’attento lavoro di
preparazione degli organizzatori. In questo senso, nel tratto finale che condurrà gli
equipaggi partecipanti sino all’arrivo posto
a Villagana, un occhio di riguardo, grazie
anche alla collaborazione che si è instaurata
con la locale Amministrazione Comunale,
spetta al castello di Pontevico. I piloti in
gara, transitando accanto alla sua imponente mole, ne potranno conoscere non
solo le caratteristiche, ma rivivranno anche
le vicende storiche lo hanno accompagnato
ai giorni nostri. Il tutto per una bella festa
che metterà in mostra al passaggio sul territorio pontevichese (in programma secondo la tabella di marcia tra le 12 e le 12.30)
le splendide vetture senza tempo che sono
pronte ancora una volta a regalare grandi
emozioni a chi avrà la fortuna di pilotarle
lungo il percorso e a chi, più semplicemente, potrà ammirarle al loro passaggio.
il punto della situazione in merito all’intervento
sulle scuole medie di PONTEVICO
L’assessore ai lavori pubblici di Pontevico,
Emilio Reghenzi, è intervenuto per fare
chiarezza sulla questione relativa alle scuole
medie che tanto sta richiamando l’attenzione generale e della quale è stato detto praticamente tutto ed il suo contrario: “Sento
dire tante cose su questo argomento – conferma lo stesso architetto Reghenzi – La realtà è che in questo momento non è detto
che non si realizzi il progetto della nuova
scuola media. Possiamo solo assicurare che
un intervento verrà fatto, ma definire adesso la portata è prematuro. Per capire come
stanno effettivamente le cose, dobbiamo
fare un passo indietro. In effetti la nostra
Amministrazione ha acceso appositamente per la costruzione ex novo della scuola
media un mutuo di 2,5 milioni di euro. Il
costo complessivo dell’opera è di 3,6 milioni di euro e se calcoliamo che prevediamo
di poter ricevere 1.100.000 euro dalla permuta dell’asilo e dell’attuale scuola media,
possiamo affermare che, numeri alla mano,
siamo in grado di portare a termine l’opera
in questione. Il problema nasce tutto dai
contorti meccanismi del patto di stabilità
che dobbiamo rispettare per evitare di incorrere nelle sgradevoli conseguenze collegate. In questo senso abbiamo appurato
con comprensibile stupore che la somma
che dovremo mettere a bilancio tra le voci
in uscita non sarà quella della rata che do-
vremo pagare per questo mutuo (e che si
dovrebbe aggirare sui 200.000 euro). La
cifra che dovremmo essere obbligati a conteggiare sarebbe quella dell’intero mutuo
ed in tal caso, con una voce in uscita così
pesante, riuscire poi a rientrare nel patto di
stabilità diventerebbe un autentica impresa
impossibile. La nostra posizione, dunque,
è molto semplice. Dobbiamo vedere come
ci chiede di comportarci la legge e poi, in
base alle sue direttive e ai paletti imposti
dal patto di stabilità, vedremo di muoverci.
Se avremo il necessario margine di movimento, potremo puntare sul nostro progetto originario e dare il via alla costruzione
ex novo dell’edificio, altrimenti, se saremo
costretti a fare i conti con costi da non far
andare oltre certe cifre, adotteremo quello che possiamo definire il piano B, effettuando gli interventi di adeguamento per
rendere perfettamente funzionale la struttura già esistente. Tengo a precisare che
l’edificio che ospita attualmente le scuole
medie non è né pericolante né bisognoso
di particolari interventi di recupero. E’ una
struttura solida e anche tutti i controlli che
sono stati effettuati recentemente (partendo dalle condizioni antisismiche) lo hanno
pienamente confermato. In questo senso un eventuale intervento avrebbe semplicemente lo scopo di perfezionare e di
adeguare quei punti che magari in questo
momento possono richiedere qualche cura
in più, come potrebbero essere, tanto per
fare un esempio, i bagni oppure qualche
angolo dell’edificio che meriterebbero un
piccolo maquillage. Non grandi interventi
o opere per risolvere grandi problemi, comunque, ma quei ritocchi che si rendono
periodicamente necessari per poter sempre
disporre dei necessari permessi e per mantenere l’edificio nel miglior stato possibile
di fruibilità”.
Soluzione A o soluzione B rimarranno in
ballottaggio fino a quando? “Sicuramente
il tutto verrà deciso entro uno o due mesi.
Bisognerà vedere, ad esempio, cosa deciderà di fare il nuovo Governo in merito alle
norme che regolano il patto di stabilità.
Sappiamo come da più parti venga richiesta a gran voce una nuova disciplina e se
questo avvenisse noi saremmo pronti a partire entro breve tempo con il progetto della
scuola media nuova. Il progetto in questione è già validato e non ci sono altre formalità che quella di dare l’inizio ai lavori.
Se invece rimarremo ancora sotto il gioco
delle strette norme del patto di stabilità,
vedremo di intervenire a partire da giugno
sulla struttura, che fino a quel tempo sarà
utilizzata dai nostri studenti. Proprio per
non perdere tempo abbiamo già pronto
il bando per affidare l’esecuzione di questo progetto, un intervento che, magari,
in questo caso potremo completare in un
paio di anni perché i lavori verranno portati avanti soltanto in estate, quando l’edificio è vuoto. Anche in questo caso, però,
dobbiamo analizzare molto bene quelli che
saranno i costi definitivi dell’opera, che in
questo momento non conosciamo ancora.
Più bassi saranno e più ampio sarà l’intervento che potremo realizzare già in questo
primo anno.
In questo senso aspettiamo i preventivi dei
professionisti interessati per decidere il da
farsi. Sommando il tutto – termina l’assessore Reghenzi – possiamo solo assicurare
che l’intervento sulle scuole verrà realizzato e che noi ci stiamo adoperando affinché
questo intervento possa avvenire nel modo
più celere ed efficace.
Per quel che riguarda invece la sua portata, anche noi stiamo attendendo di vedere
quali saranno le direttive della legge e del
patto di stabilità. Una volta che saranno
ben definiti i costi e le voci da mettere in
bilancio, effettueremo le nostra scelta definitiva. Speriamo che nel prossimo mese,
mese e mezzo la normativa in materia venga disciplinata una volta per tutte ed in
modo tale da consentire agli enti locali la
possibilità di operare con la serenità indispensabile, senza essere obbligati a convivere con l’incubo di far quadrare i conti ad
ogni più piccola iniziativa”.
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Pontevico - Pavone Mella
PONTEVICO: l’efficenza nei servizi sociali
Anche a Pontevico, come del resto sta
capitando un po’ ovunque in questi anni
di crisi diffusa, le domande e le richieste
che giungono all’ufficio servizio sociali del
Comune sono in continuo aumento.
Una crescita che chiama lo stesso
assessorato ai servizi sociali a sostenere
una vera e propria sfida per cercare di
rispondere in modo efficace a tutte queste
istanze: “Sin dall’inizio del nostro mandato
amministrativo – conferma l’assessore
Luciano Migliorati – abbiamo riservato
un occhio di riguardo ai servizi sociali.
Ci siamo impegnati a fondo per tutelare e
valorizzare la loro qualità e anche in periodi
così difficili non abbiamo mai operati tagli
ai servizi sociali.
Anzi, il nostro preciso intento è sempre
stato quello di proporre alla nostra
comunità servizi che si potessero definire
a buon diritto d’eccellenza. Per riuscire
in questo abbiamo puntato molto forte
sull’efficienza ed abbiamo revisionato con
grande scrupolo i costi, così da realizzare
servizi molto importanti dal punto di
vista qualitativo, riducendo i costi grazie
all’efficienza e all’organizzazione. Il nostro
stesso ufficio è una dimostrazione concreta
di queste parole, visto che, proprio con
l’obiettivo di ridurre le spese, attualmente è
formato da due operatrici e da un’assistente
sociale part time (per la quale, proprio per
far funzionare al meglio questo nostro
meccanismo, abbiamo deciso di aumentare
a trenta le ore di presenza settimanale).
Uno staff snello, che però è interamente
concentrato nel far fronte alle richieste
in continuo aumento che arrivano dalla
nostra comunità”.
Istanze che ormai arrivano un po’ da
tutte le fasce della popolazione e sono
rivolte alle problematiche più svariate:
“Fino a qualche tempo fa le richieste che
venivano presentate al nostro assessorato
provenivano in maggioranza da persone di
origine extracomunitaria.
Adesso la gente costretta a fare i conti con
difficoltà anche piuttosto serie è la più
disparata, così come sono diversi i problemi
con i quali siamo chiamati a confrontarci.
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Problematiche sempre molto pratiche, che
possono andare dalle difficoltà legate al
pagamento delle bollette a quello dell’affitto
o del mutuo (a tal proposito stiamo giusto
perfezionando il bando per gli alloggi a
canone sociale moderato, bando nel quale
siamo intenzionati a privilegiare gli anziani,
le giovani coppie e i padri separati), fino
a giungere ad una fattispecie in costante
aumento come quella dei problemi che
devono affrontare i padri separati, una
categoria sempre più diffusa nella nostra
società del giorno d’oggi”.
E’ anche per rispondere a tutte queste
problematiche e alle molte altre che quasi
quotidianamente raggiungono gli uffici
comunali che la Giunta Bozzoni ha deciso
di istituire il fondo sociale:
“E’ stato un gesto – termina l’assessore
Migliorati – nel quale abbiamo creduto fin
dall’inizio e che abbiamo cercato di portare
avanti al meglio nonostante i momenti
difficili che stiamo affrontando anche dal
punto di vista delle risorse a disposizione
degli enti locali. In effetti nel 2011
abbiamo stanziato un fondo sociale pari a
15.000, mentre lo scorso anno è stato di
13.000. Proprio in questi giorni stiamo
completando i conti per definire quello
che sarà l’importo per il 2013 per questa
iniziativa che non solo continua, ma che si
Aprile 2013
distingue pure per uno spirito ben preciso.
In effetti il nostro intento non è
semplicemente quello di mettere a
disposizione delle persone maggiormente
in difficoltà un contributo, magari
facendolo cadere dall’alto quasi fosse una
sorta di elemosina. Non è questo lo spirito
che ci piace e nemmeno il messaggio che
vogliamo lanciare.
Il fondo sociale del Comune di Pontevico,
al contrario, è un sostegno in più per
le persone che devono far fronte a seri
problemi, ma vuole anche essere uno
stimolo a reagire davanti alle difficoltà.
E’ per questo che un mezzo che abbiamo
usato e che utilizzeremo ancora per mettere
a disposizione questo contributo speciale
è quello di ricorrere ai voucher-lavoro.
In questo modo le persone beneficiate
ricevono sì un aiuto, ma possono sentirsi
loro stesse protagoniste del cammino
per uscire dal tunnel della crisi, visto che
portano avanti un lavoro.
L’Amministrazione Comunale fa sentire la
sua vicinanza e cerca di offrire il sostegno
che può essere necessario nei momenti
più difficili, ma le stesse persone che
usufruiscono dei nostri servizi sono in
prima fila con il loro impegno, la loro
volontà e la loro determinazione per
risolvere al meglio la situazione”.
PAVONE MELLA
Iscrizioni all’Avis
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Una ventina di nuove iscrizioni alla sezione
Avis di Pavone Mella-Cigole che ha svolto
nei giorni scorsi l’assemblea generale per
rinnovare il direttivo. Federica Cattina è
presidente; vicepresidenti Ivan Somenza e
Anna Danesi; segretario Omar Zoni; am-
ministratore Francesco Piovani.
Nel consiglio: Antonino Migliorati, Giuseppina D’Alessio, Luca Opici, Giuseppe
Udeschini.
Nella relazione all’assemblea sono stati riferiti dati sull’attività del sodalizio nel 2012
durante il quale 377 associati hanno donato 944 sacche di sangue.
Intano prosegue la campagna di sensibilizzazione a donare il sangue rivolta soprattutto ai giovani dei due paesi.
TORCHIERA In maggio
il memorial Gigi Girelli
L’Oratorio di Torchiera sarà ancora sede
dell’annuale torneo di calcio memorial
Gigi Girelli fra unità operative degli ospedali bresciani. Al lavoro per i particolari del
programma sono gli infermieri del pronto
soccorso di Manerbio i quali da quattro
anni si sono fatti carico dell’organizzazione. Il Torneo avrà inizio il 6 maggio per
concludere il 1 giugno. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza al fondo amici degli
ospedali Manerbio/Leno per finanziare il
progetto “Supporto psicologico al paziente oncologico”. Dodici le formazioni che
daranno vita all’iniziativa in rappresentanza delle realtà bresciane che operano
nel settore della Sanità. Le cliniche Città
di Brescia, la Domus; gli ospedali di Leno,
Chiari, Desenzano, Orzinuovi e Manerbio; Fondazione Poliambulanza, divisione
di urologia del Civile di Brescia; Studenti
infermieri Poliambulanza; Pronto soccorso
di Manerbio.
PAVONE MELLA:
Sport e Aggregazione
col Direttore Tecnico
di Kickboxing Giovanni Turchetti
Grande affluenza per i due incontri organizzati, col patrocino del comune di Pavone del Mella, dal Maestro Giovanni Turchetti Direttore Tecnico dell’ ASD Scuola
P.T. Kickboxing.
Nei due giorni un centinaio di atleti, provenienti dalle province di Brescia, Milano,
Bergamo, Como e dalla Svizzera, hanno
riempito il palazzetto dello sport Filippo
Parola; tutti accorsi per partecipare al seminario di Krav Maga (Sabato 23 Febbraio)
ed allo stage di Kickboxing - low kick – k1
style (sabato 9 Marzo).
Ospiti d’onore il Maestro Ciro Varone, Di-
Pavone Mella - Calvisano
PAVONE MELLA: Planet gym,
una società speciale
per diffondere la ginnastica
Pag. 17
Aprile 2013
rettore Tecnico Nazionale di Krav maga,
cintura Nera 7° dan di karate e National
Master of Krav Maga FESIK ed il Maestro
Omar Vergallo, cintura Nera 4° Grado di
kickboxing, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di KickLight FIKBMS –
WAKO.
Due pomeriggi che hanno messo in risalto la passione e lo spirito di aggregazione
sportiva.
Per l’occasione il sindaco di Pavone Mella
Pier Giorgio Priori ha consegnato delle targhe di merito.
La Planet Gym di Pavone Mella è
una società attiva nel settore della
ginnastica artistica che merita di
essere conosciuta a dovere. In effetti
il sodalizio bassaiolo, che da questa
stagione è entrato a far parte della
grande famiglia dell’Aics, non ha
come suo fondamentale punto di
riferimento i risultati e le vittorie. Il
vero traguardo che i dirigenti vogliono
raggiungere con il loro impegno è la
valorizzazione e la diffusione di questa
disciplina, proprio l’intento che nel
2004/2005 ha spinto alcuni genitori
ad unire i loro sforzi per assicurare
ai loro figli un’istruzione ginnica di
assoluta qualità, in grado di abbinare
un’adeguata crescita tecnica ad una
maturazione completa fuori dalla
palestra. In tutti questi anni questo è
stato il percorso seguito dalla Planet
Gym, che ha gradatamente ampliato il
suo raggio d’azione sino a coinvolgere
un territorio assai vasto come quello
delle province di Brescia, Mantova
e Cremona. Un cammino all’insegna
della competenza e dell’entusiasmo,
che ha permesso alle prime ginnaste
che hanno iniziato il loro tragitto
insieme alla società bassaiola di
completare la loro formazione sino
a trasformarsi nelle istruttrici che
ai giorni nostri sono chiamate a far
seguire le loro orme alle giovanissime
atlete che sono adesso iniziano il loro
viaggio nel mondo della ginnastica
artistica.
Un settore che i dirigenti della Planet
Gym, composti tuttora in gran parte
da quei genitori che hanno dato
il via a questa bella avventura di
sport, passione e formazione umana,
stanno dimostrando di conoscere
sempre meglio, come confermano le
manifestazioni che di volta in volta si
avvalgono della firma organizzativa
del sodalizio di Pavone Mella. Il tutto
per un legame con la ginnastica che
si sta facendo sempre più intenso e di
rilievo, pronto a costruire tante nuove
soddisfazioni per il futuro di questa
disciplina.
della società Brixiagym,da anni al vertice
del movimento ginnico non solo italiano
e che non a caso annovera tra le sue fila
la campionessa del mondo Vanessa Ferrari.
Nel frattempo la stagione agonistica 201213 nel campionato UISP è già iniziata
con vittorie e prestazioni importanti,ma
un’associazione sportiva non vive di sole
gare.Servono organizzazione, attrezzature
costose e soprattutto luoghi idonei nei
quali allenarsi.
A Fiesse, Milzano e Pralboino si è trovato
modo di potere fruire delle locali palestre
comunali. A Pontevico che ha ruolo
strategico per l’attività Liberty essendo il
luogo più importante per gli allenamenti
della squadra agonistica e con molte
tesserate locali,si stanno cercando soluzioni
alternative al locale che attualmente ospita
l’attività,divenuto in questi anni di crescita
tecnica e numerica sempre meno adeguato
alle necessità.
Sono in corso alcune valutazioni ma le
difficoltà specie economiche da affrontare
sono molte,ogni proposta a supporto del
progetto sportivo e sociale sarebbe molto
ben accetta. Info e contatti su www.
asdliberty.it
Sport e Cultura a CALVISANO
con ASD Liberty
Prosegue il programma della presentazioni
del libro “Liberty nel cuore” di Greta
Sandrini e Luca Martini, giunto alla
seconda edizione. Il libro è un tributo
d’amore alla ginnastica
artistica ma in senso più
ampio allo sport che se
vissuto con spirito adeguato
può essere un momento
importante di cultura e
socialità. Di questo e d’altro
si parlerà con gli autori
Domenica 7 Aprile alle ore
10,30 nell’appuntamento
ospitato dal Comune di
Calvisano nel suggestivo
contesto della Sala delle
Tele – Serafini, davanti al
Palazzo Comunale. L’evento
sarà moderato dalla nota
giornalista Loredana Staffelli
e sarà arricchito dalla
partecipazione straordinaria
di Folco Donati,Presidente
Pag. 18
Orzinuovi
La Fortezza degli ORZINUOVI non é solo memoria
lati occidentale, meridionale ed orientale.
Tutto questo è rintracciabile, e dunque
visibile, sia in luoghi aperti normalmente
al pubblico che in proprietà private.
Partendo dalla Porta Settentrionale, detta
in origine di San Bartolomeo e più tardi
di Sant’Andrea, e procedendo verso ovest,
si trova l’unico tratto, anche se breve,
delle Mura della Fortezza come dovevano
presentarsi nei secoli passati. In seguito
non vi sono tracce superficiali delle Mura,
interrate, con tutta probabilità, a costituire
le fondamenta della case che si allineano
sino all’attuale Casa di Riposo, che sorge
sull’evidente e ben conservato Baluardo
di San Michele o Granaro che si può
percorrere per intero.
Gli abitanti di Orzinuovi sono così abituati
a vedere questa massiccia costruzione
rialzata rispetto alla superficie circostante
e sulla quale sorge il moderno Ricovero,
che la credono parte della scenografia del
Tutti siamo a conoscenza del fatto che la
Fortezza degli Orzinuovi, nelle sue diverse
configurazioni, abbia presidiato per sei
secoli il confine dell’Oglio e per tre secoli,
in tempi più recenti, i confini occidentali
della Serenissima Repubblica di Venezia.
Questa Fortezza disponeva di mura
possenti e di sette grandi Baluardi.
Quando nel 1827 venne presa la decisione
(che ora appare insensata) di abbattere
questi apprestamenti difensivi, ci si trovò
davanti ad un compito enorme che, pur
se durato quasi dieci anni, venne portato
a termine solo in parte. Non tutti gli stessi
Aprile 2013
piccolo parco sottostante di cui costituisce
l`imponente spalliera.
Il tempo ed il riempimento della fossa ne
hanno diminuito l’altezza e di conseguenza
l’imponenza, ma i suoi antichi mattoni
trasudano ancor oggi tutta la storia di cui è
stata protagonista. Portandosi dal Baluardo Granaro verso
quello di Santa Chiara, la linea della Mura
è perfettamente individuabile, e visitabile,
sia esternamente che internamente alle
abitazioni private che l’hanno conservata
quasi per intero, passando per quello che
era il maggiore Baluardo della Fortezza, il
San Francesco o Soncino.
Sul sito di questo apprestamento è sorto
nel secolo scorso l’Oratorio ed è ora rimasta
scoperta solo la base del mastodontico
Baluardo, visitabile nella parte più bassa
dell’oratorio stesso. (Parte prima).
Dario Ghirardi
Orceani sanno infatti che larghi tratti delle
Mura, e soprattutto dei Baluardi, sono
ancora conservati e facilmente visibili,
rappresentando la muta ma significativa
memoria, anche se ignorati dai più, della
secolare storia della nostra comunità.
Se solo lo volessimo, potremmo
ripercorrere quasi per intero la cerchia delle
antiche Mura della Fortezza e vedere quasi
intatti due dei suoi Baluardi (Bargnasco
e Granaro) ed i resti di almeno altri tre
(Santa Chiara, Soncino, Rocca).
La linea delle Mura, poi, è conservata e
visibile per lunghi tratti, soprattutto sui
ORZINUOVI: Il Fenil Pattina
Proprio di fianco alla rotonda presso
la quale, ad un passo da Orzinuovi,
convergono le strade provenienti da
Villachiara e da Borgo S. Giacomo, sorge
un cascinale conosciuto col nome di Fenil
Pattina. Che il cascinale si sia chiamato
in questo modo in quanto tutto attorno,
essendo zona circostante le mura della
fortezza degli Orzinuovi, tutto fosse tenuto
spoglio e senza coltivazioni, e dunque
“piatto” - e questo a motivo di sicurezza in
caso di possibile assedio – non sembra nel
nostro caso corrispondere alla realtà.
Infatti nell’Estimo catastale del 1597, il
primo in cui compaia il nome di questo
fenile, si dice espressamente che Jacomo
del fu Polo de Diomede detto Rossino era
massaro presso il fenile di proprietà di Gio.
Paulo Pattina. Il nome parrebbe averlo
dunque derivato da questo suo originario
possessore. Vi è anche da segnalare che
nel 1600 esisteva nel territorio una seriola
detta Pattina.
Nel 1640 questa proprietà risulta passata
a Panfilo Ugoni, mentre pochi anni
dopo (1650) ne aveva preso possesso un
certo Firmo Fachino. Allora il cascinale
veniva così descritto: “Fenile di tratti
otto comprendenti due tratti di casa tutti
portecati, con ara, polaro, e forno”. Nello
spazio compreso fra il fenil Pattina ed
il vicino fenil Salnitro, dove la strada si
biforcava per dirigersi verso Villachiara
e Gabiano, è segnalata la presenza di una
santella successivamente scomparsa.
Nel 1710 Giovanni Corniani rilevava il
fenile dagli eredi del precedente Firmo
nel frattempo scomparso. Verso il 1735
il fenil Pattina passava ai fratelli Busi di
Gabiano (Borgo S. Giacomo) nelle persone
del signor Gaetano e del reverendissimo
don Apollonio, arciprete, quest’ultimo,
degli Orzinuovi e di cui parleremo in
altra occasione. E’ in quel periodo che il
complesso venne conosciuto, dal nome di
questi proprietari, come Fenil Pattina o
Fenil Busi.
Agli inizi del 1800 il cascinale era di
proprietà del signor Camillo Zamara,
mentre nel 1850 risulta in possesso del
conte Giorgio Corniani assieme alla
finitima cascina Salnitro di Sopra. Nel
cascinale abitavano allora una trentina di
persone, fra le quali possiamo segnalare le
famiglie dei “bifolchi” Girolamo Forbiti e
Pietro Piselli e quelle dei “villani” Pietro
Ghirardotti e Luigi Civardi.
I Corniani rimarranno proprietari del
Fenil Pattina sino al 1923 quanto questo
venne acquistato da Domenico Zanotti,
nonno degli attuali proprietari e che era
stato in affitto negli anni precedenti, con
il padre Angelo, presso le cascine Cerudina
e Salnitro. Nel 1925 gli Zanotti, pur
rimanendone proprietari, abbandonarono
temporaneamente il cascinale che non era
risultato sufficiente per la propria attività.
Arrivarono allora in affitto i Lanzanova che
vi rimasero sino a che nel
1944 vi fecero ritorno gli
Zanotti precedenti. A quel
tempo la Pattina ospitava
34 abitanti (Gennari,
Paccani,
Calzavacca,
Volpi, Forloni, Ranzenigo,
Lanzanova). Nel 1947 gli
Zanotti si allontanarono
ancora dalla Pattina che a
quel punto passò, sempre
in affitto, alla famiglia del
professor Vittorio Tolasi,
che fu preside ed anche sindaco. Nel
1952 finalmente gli Zanotti vi tornarono
per restarvi, mentre la proprietà venne
suddivisa in tre parti fra i vari eredi.
A proposito della Pattina, ci aveva
incuriosito il continuo riferimento dello
storico orceano don Perini al nome di
questa cascina, quando la indicava come
destinazione finale delle lapidi tombali tolte
soprattutto dalla parrocchiale nel secolo
XIX. Ma di questo parleremo nell’articolo
del prossimo mese.
Dario Ghirardi
Orzinuovi
ORZINUOVI: Il misterioso crocifisso della chiesa dei Morti
Pag. 19
Aprile 2013
Abbiamo visto, nel numero precedente, che
il grande Crocifisso che si trova nel primo
altare di sinistra della Parrocchiale, vi era
stato trasferito dalla vicina e sconsacrata
Chiesa dei Morti dove aveva lasciato,
è proprio il caso di dirlo, un’impronta
ancor oggi impressionante. Ma non era
“originario” neppure di quella chiesa.
Dovete sapere che sino agli inizi del 1800
esisteva in Orzinuovi una chiesa detta
della Disciplina con annesso un Ospitale
per il ricovero dei poveri infermi definito
“Hospitali Discipline de Urceis Novis”.
Sia la chiesa che l’ospedale sono ancora
visibili in via Donzellini, anche se il loro
sito è utilizzato attualmente come sede di
uno Studio di architettura e di uno Studio
legale, ma di questo parleremo in modo
specifico in un’altra occasione.
La Chiesa della Disciplina, officiata
appunto dai Disciplini – presenti negli
Orzi nuovi già dalla fine del 1300 - sotto
il giuspatronato dell’arciprete, era dedicata
alla “Epifania di Nostro Signore” ed era
conosciuta e citata anche come “Chiesa
del Crocifisso” o “Oratorio del Crocifisso”
e proprio in questo sacro edificio aveva
avuto la sua sede originaria questo nostro
misterioso Crocifisso.
Per le conseguenze poi delle novità del
1797, cessò l’attività di questo istituto che
al momento della sua soppressione divenne
sede nel 1810 delle Scuole Normali del
paese. Nel 1806 vennero fatti gli inventari
di tutto quanto posseduto dalle Chiese, dai
Conventi e dalle varie Congregazioni del
paese per provvedere, in seguito, alla loro
requisizione da parte dello Stato, mentre
gli edifici sarebbero stati ceduti ai privati.
Da questi inventari, e dagli Estimi catastali
di quell’anno, risulta che l’Oratorio
del Crocifisso, o della Disciplina, era
composto dall’Oratorio con sagrestia, e fra
gli svariati mobili ed utensili ivi contenuti
troviamo elencato “un Crocifisso bello,
grande, indorato e con specchi”: il nostro
Crocifisso, dunque.
Nella chiesa della Disciplina aveva avuto,
quindi, la propria collocazione originaria
questo grande Crocifisso dove rimase per
più di due secoli. Soppressa la Disciplina
ed alienata la chiesa alla fine del 1700, il
Crocifisso che vi si venerava venne trasferito
nel 1810 nella chiesa dei Morti. Abbiamo
in questo senso la diretta testimonianza del
sacerdote don Francesco Perini che riferisce
di questo trasferimento nelle sue memorie,
dicendo espressamente che “il Crocifisso
che si venerava nella chiesa della Disciplina
fu collocato nel 1810 nell’Oratorio dei
Morti”. Sconsacrata, infine, anche questa
chiesa, venne definitivamente collocato
nella chiesa parrocchiale.
Ecco dunque svelata la misteriosa e secolare
transizione di questo gigantesco Crocifisso
passato per ben tre chiese (Disciplina,
Morti, Parrocchiale), oggetto di una grande
venerazione che lo ha protetto e salvaguardato,
conservandolo alle attuali generazioni
attraverso le vicende storiche che hanno
percorso nei secoli la comunità orceana.
Dario Ghirardi
La chiesa della Disciplina a ORZIVECCHI
Il primo impianto della restaurata chiesa
della Confraternita della Disciplina di
Orzivecchi, sembrerebbe risalire alla metà
del 1400. Intorno al 1490 l’edificio subì
una prima trasformazione e sopra il portico
originario si ricavò il luogo dove si riuniva il
Consiglio della Confraternita e da dove era
anche possibile seguire le funzioni religiose
che si officiavano nella chiesa sottostante.
Risalgono a questa prima ristrutturazione
gli affreschi che dovevano ricoprire
tutte le pareti di questo ambiente e che
raffiguravano scene della Passione di
Cristo. Cinque di questi affreschi sono
ancora perfettamente conservati, mentre se
ne può intravedere parte di altri due.
Nella parete settentrionale della chiesa vera
e propria troviamo altri quattro affreschi
con il primo, molto grande, che raffigura
i “Martiri francescani”, mentre i successivi
rappresentano una “Crocifissione”, una
“Madonna che allatta il Bambino” e una
“Madonna in trono con Bambino” che
reca la data del 1497. Nel XVI secolo la
chiesa dei Disciplini, forse abbandonata,
decadde completamente, in modo che
dopo il Concilio di Trento fu necessario
ricostruirla. Con la ricostruzione, avvenuta
a quanto pare nel 1575, la chiesa tornò al
suo antico splendore ed assunse le attuali
dimensioni.
Nel 1584 i Disciplini commissionarono al
pittore orceano Cossali la pala dell’Altar
Maggiore che rappresenta la “Madonna
incoronata dalla SS. Trinità”.
Nella parte bassa del quadro sono raffigurati
due Santi domenicani: San Pietro Martire
e Santa Caterina da Siena. Inginocchiati ai
loro piedi da un lato abbiamo una schiera
di Disciplini vestiti di tela rossa e dall’altro
alcune donne in preghiera, possibili
committenti dell’opera. Dopo qualche
anno, probabilmente nel 1608, venne
commissionata sempre al Cossali un’altra
tela dove Dio Padre invia alcuni angeli ad
incoronare la Madonna, contornata sulla
destra da San Carlo Borromeo e sulla sinistra
da San Francesco; la particolarità di questa
tela sta nel fatto che venne realizzata per fare
da cornice all’affresco della “Madonna con
Bambino” del 1497 e pertanto nella parte
centrale venne ritagliato un rettangolo pari
alle dimensioni dell’affresco stesso.
Dopo la soppressione delle Confraternite
decretata nel 1798 dalla Repubblica
Cisalpina, la chiesa del Disciplini venne
utilizzata dalla parrocchia di Orzivecchi
come chiesa sussidiaria per gli oratori e per
le celebrazioni di cerimonie funebri.
Nel 1921 il parroco don Bernardo Anni
decise di ristrutturare l’intero edificio
dedicando la chiesa alla Madonna e
collocando nel presbiterio una grotta di
Lourdes.
Nella seconda metà del Novecento la chiesa
venne di nuovo abbandonata; si tolse la
grotta e l’altare della Madonna venne
smontato per essere trasferito alla Pieve
di Orzivecchi, dove è tuttora collocato.
Nell’articolo del prossimo mese parleremo
in modo specifico dei recenti restauri.
Dario Ghirardi
San Gervasio
QUINZANO d ‘OGLIO: Un convento trasformato in scuola
Pag. 20
La Scuola Media di Quinzano d’Oglio ha
la particolarità di trovarsi in un edificio
che fu per due secoli esatti (1611-1811)
la sede di un vero e proprio convento di
religiose chiamate “Oblate del Santissimo
Sacramento”, anche se saranno sempre conosciute, per la loro umiltà ed il loro modo
di vestire, più semplicemente come “Le Di-
Aprile 2013
messe”. Le Dimesse gestivano, all’interno
della loro struttura, quello che si potrebbe
definire un Collegio e la cui attività educativa si rivolgeva a più di duecento ragazze
del paese che vi frequentavano la scuola.
All’epoca del Regno d’Italia napoleonico la
Congregazione delle Dimesse venne sciolta
e la Scuola chiusa, mentre l’edificio venne
alienato e acquisito dal Comune che, alcuni anni dopo, ne fece la sede della Scuola
pubblica, mentre la chiesa annessa, dapprima utilizzata anch’essa per la scuola, venne
trasformata alla fine del 1800 in teatro. Costruite poi, a metà del 1900, le nuove Elementari, il complesso divenne sede esclusiva della locale Scuola Media.
Nonostante tutto questo, la struttura conserva tuttora la fisionomia che l’aveva caratterizzata nei secoli passati. Presenta,
infatti, la forma di un chiostro consistente
in un’area centrale circondata da corridoi
coperti che si aprono su questo spazio con
una serie di arcate, da cui si accedeva ai
principali locali conventuali.
Attualmente il porticato si conserva solo
su due lati (sud e ovest) mentre in origine
doveva occupare anche il lato est. La chiesa
sembra aver mantenuto, di massima, la primitiva struttura nonostante il suo utilizzo,
dal 1811 in poi, per fini diversi da quelli
originari.
Dentro il complesso è ancora visibile quella che doveva essere la Cappella interna
delle Dimesse. Questa era posizionata sul
lato ovest del porticato proprio nei pressi
dell’ingresso al Convento; se ne vede tuttora la chiara conformazione dell’arco di
accesso.
Sotto il porticato del lato meridionale si
conservano ancora dei vani che dovevano
costituire gli ambienti sotterranei dell’edi-
ficio. Ora l’ex convento ospita, come detto,
la Scuola Media, mentre la chiesa è scorporata dal complesso ed utilizzata dal Comune.
I portici occupano i lati occidentale e meridionale; sono posti su due piani con corridoi sui quali si affacciano le aule utilizzate
per le varie classi oltre agli uffici di presidenza e di segreteria, l’aula insegnanti, le
aule speciali, la mensa, la biblioteca e così
via. La parte orientale, infine, provvista di
ringhiera e cancello, è aperta verso la piazzetta ed i giardini che si trovano ad un passo dalla strada provinciale.
Il lato nord è occupato dalla palestra che
si estende a comprendere tutto questo settore; sua caratteristica è quella di trovarsi
parzialmente sotto il livello del resto della
Scuola per evitare, con la sua mole, di togliere luce alle varie aule.
La Scuola Media di Quinzano ha perso da
diversi anni la sua autonomia amministrativa per le normative che hanno massicciamente eliminato segreterie e presidenze,
oltre che classi, sino al costituirsi dei cosiddetti e mastodontici Istituti comprensivi,
con tagli che hanno il solo scopo - da parte
del Governo nelle tante riforme che hanno
negli anni peggiorato lo stato della Scuola
italiana - di ottenere risparmi economici,
senza tener conto, in tal senso, della reale
gestione dell’istruzione pubblica.
ALFIANELLO
Domenica 7 aprile alle ore 18
l’inaugurazione ufficiale della pala
restaurata nella parrocchiale dei Santi
Ippolito e Cassiano di Alfianello “Un
intervento sostenuto da tutti i fedeli”,
commenta don Mauro Manuini, parroco
del paese.
Una pala che risale al 1886, raffigura il Sacro
cuore di Gesù adorato dai santi Faustino e
Giovita a sinistra e da sant’Angela Merici,
San Filippo Neri e San Gottardo a destra.
Oltre alla tela, è stato risanato anche
l’impianto ligneo che incornicia l’opera.
L’operazione è stata seguita passo dopo
passo dalla funzionaria delle Belle Arti
Renata Casarin.
“Mantenere in buono stato il patrimonio
artistico della chiesa fa parte dei doveri dei
parrocchiani - afferma il parroco -.
E sono proprio loro che dobbiamo
ringraziare perché hanno contribuito, nelle
loro possibilità, alle spese di restauro. Ma
decisivo è stato anche il contributo della
Fondazione della comunità bresciana che
ha finanziato buona parte del progetto”.
L’opera di restauro ha permesso di rendere
la luce originale del dipinto e riscoprire le
diverse cromie della cornice.
Un lavoro certosino quello di Annalisa
Bellani e Carla Valzelli, svolto in condizioni
particolari: tutta l’opera di ristrutturazione
si è svolta in verticale, né la tela, né la
cornice lignea sono state tolte dalla sede.
«Abbiamo operato con la tecnica della
pittura eseguita in verticale, grazie all’uso
di gel specifici, che non colano sulla
superficie» spiegano le restauratrici.
Aprile 2013
Ghedi
Grande successo del raduno dell’Unità di Soccorso
Tecnico coordinato dalla Protezione Civile di GHEDI
Si è tenuto nel week end del’ 8, 9 e 10
Marzo, sul territorio bresciano, il raduno nazionale dell’unità di soccorso
tecnico (UST). L’evento organizzato
dal gruppo di volontariato della Protezione Civile di Ghedi, sotto la guida
del Presidente Alfredo Gottardello, ha
riunito in esercitazioni d’alto livello
di squadre di soccorso provenienti da
diverse regioni italiane (Sicilia, Lazio,
Abruzzo, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, ecc…) che sono
giunte in territorio bresciano venerdì
sera, contando oltre 130 volontari. Le
attività di ricerca hanno avuto inizio
sabato mattina contemporaneamente
in diversi siti posti in diverse località
della provincia di Brescia. I diversi
siti sono stati preposti per far sì che
le esercitazioni con cani si potessero distinguere in base alle tipologie
di ricerca come quella di superficie,
quella fluviale, quella subacquea e
quella nelle macerie. Le squadre di
soccorso hanno così interessato le località dell’ex cava di Capriolo, il fiume
Chiese ed il lago di Garda con il recupero di un relitto di un’imbarcazione
sommerso, terminando le attività nel
tardo pomeriggio di Domenica. Il
Presidente della PVC di Ghedi, Alfredo Gottardello, ha ritenuto questo
raduno un importante avvenimento,
tanto da poterne riscontrare l’enorme
successo, non solo in termini di partecipazione ma anche per l’alto livello
di competenza e conoscenza con cui si
sono svolte le esercitazioni. Oltre alla
propria squadra e a tutte le squadre di
soccorso che vi hanno preso parte, il
Presidente della PVC Ghedese vuole
esprimere sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, ed in particolare al Caposquadra Rinaldo Maffeis dei Vigili
del Fuoco di Brescia ed al funzionario
della Protezione Civile di Brescia Fausto Pedrotti, per la loro collaborazione
attiva ed il loro sostegno.
Nella foto a fianco PVC Ghedi.
Marianna Ms. Baldo
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Calendario Bresciano
Aprile 2013
C ALEN DA R IO B R ESC IAN O : A P R I L E
1 LUNEDI’ – S. UGO
Lunedì dell’Angelo
“A Pasqueta ‘l dé ‘l sa slóngä ‘n órètä”
A Pasquetta il giorno si allunga di un’oretta.
“La zuintü nó la dura a fórsä dè tintürä”
La gioventù non si mantiene a forza di tinture
(non bastano tinture e trucchi per fermare
l’età).
2 MARTEDI’
S. FRANCESCO DI PAOLA
“April aprilèt töcc i dé ón gossèt”
Aprile apriletto ogni giorno un goccetto.
9 MARTEDI
S. MARIA CLEOFE
“Chi nó ga antadùr i sa antä dè pèr lur”
Chi non ha nessuno che lo loda si vanta da
solo.
3 MERCOLEDI’
S. RICCARDO
“Avrìl gna ‘n fil, magió va adagió, zögn pó fa chèl
ché ta öt”.
Aprile non alleggerire gli abiti nemmeno di un
filo, maggio vai adagio e giugno poi fa’ quello
che vuoi.
4 GIOVEDI
S. ISIDORO DI SIVIGLIA
“Cónvé igä amìs apó ‘n casä dèl diaòl”
Conviene avere amici anche in campo
avverso.
5 VENERDI
S. SIMONE
“Sé avrìl l’è zélàt, zögn l’è cóndanàt”.
Se gela in aprile giugno è condannato (cioè ciò
che matura a giugno è rovinato).
6 SABATO
S. VIRGINIA
“Quant ché ‘l manca ‘l pa e ‘l vi, marìt e móér i
sa öl déspartì”.
Quando manca il pane e il vino marito e moglie
si vogliono separare (le difficoltà economiche
rendono dura la vita).
7 DOMENICA
S. ERMANNO
“L’amùr l’è cómè la tós, nó sa pöl tignìl scundìt”
L’amore è come la tosse, non si può tenerlo
nascosto.
8 LUNEDI’
S. GUALTIERO
10 MERCOLEDI
S. TERENZIO
“Disìlé gnè pèr zöc paròlé dè föc”
Le parole di fuoco non si dicono neanche per
gioco.
11 GIOVEDI
S. GEMMA GALGANI
“On véssé ‘l cres ‘n frèssä”
Un vizio fa presto a crescere.
12 VENERDI
S. GIULIO
“Chèi che usä fórt, i è chèi ché ga tórt”
Quelli che gridano più forte sono quelli che
hanno torto.
13 SABATO
S. MARTINO I
“Le fómné lé fa alì la sò risù có la lènguä,
ongé e lagrimù”
Le donne fanno valere le proprie ragioni con
la lingua, le unghie e i lacrimoni.
14 DOMENICA
S. LAMBERTO
“A fa ‘l siòr sènsä éntradä, l’è ‘na itä bóséradä”
A voler fare il ricco senza rendite, è voler fare
una vita pessima.
15 LUNEDI’
S. ANNIBALE
“Chi capés compatés”
Chi capisce compatisce.
16 MARTEDI’
S. BERNARDETTA
“Chi nó la misürä nó la dürä”
Chi non sa amministrarsi perde tutto in
fretta.
S. GIORGIO MARTIRE
“L’anvérnèl dè San Zörs, o primä o dòpó ‘l fa
‘l sò córs”.
Il piccolo inverno di San Giorgio prima o poi
fa il suo corso.
17 MERCOLEDI’
S. ANICETO PAPA
“L’è mèi esser ‘n maghèr padrù, ché ‘n gras
garsù”
E’ meglio essere un padrone magro che un
sottoposto grasso.
24 MERCOLEDI’
S. FEDELE
“Töcc i è onès-cc, ma cüntì bé i res-cc”
Consideriamo tutti onesti ma contate bene i
resti.
18 GIOVEDI
S. GALDINO
“A laórà cómè al zöc, chi öl strafà ‘l dura poc”
Sia nel lavoro come nel gioco chi vuol strafare
dura poco.
19 VENERDI
S. LEONE IX
“Quant sa nas désgrassiàcc, ‘l piöf söl cül a sta
séntàcc”
Quando si nasce sfortunati piove sul sedere
anche stando seduti.
20 SABATO
S. ADALGISA
“Mèi ‘n amis ché dés parèncc”
Meglio avere un amico vero che dieci parenti.
21 DOMENICA
S. ANSELMO
“Ghè migä madèr ‘n tèrä, ché nó malédéssé
la guèrä”
Non c’è madre al mondo che non maledica la
guerra.
22 LUNEDI’
S. LEONIDA
“Chi sa fa gratà dè ‘n ótèr, l’è gratat dóè nó
ga spür”
Chi si fa grattare da un altro è grattato dove
non ha prurito ( chi fa da sé...).
23 MARTEDI’
25 GIOVEDI
S. MARCO EVANGELISTA
“Chi va ‘n dèl lèt sènsä sénä tötä nòt ‘l sa
désménä”
Chi va a letto senza cena per tutta la notte si
agiterà.
26 VENERDI
S. MARCELLINO
“L’è migä töt ór chèl ché stralüs”
Non è tutto oro quello che luccica.
27 SABATO
S. ZITA
“La mórt la ciapä töcc, bèi e bröcc”
La morte prende tutti, belli e brutti.
28 DOMENICA
S. PIETRO CHANEL
“La discrèssiù l’è la madèr dè lé irtü”
La discrezione è la madre di ogni virtù.
29 LUNEDI’
S. CATERINA DA SIENA
“La fórsä la va bé, ma l’ansègn mèi l’è”
La forza va bene, ma è meglio l’ingegno.
30 MARTEDI’
S. PIO V
“L’è dópiä sudisfassiù gabà ‘n förbaciù”
Si ha doppia soddisfazione ad ingannare un
furbacchione.
Calendario Bresciano
Aprile 2013
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mes e d i A P R I L E
L’origine di questo mese la si fa risalire al
calendario che Romolo, primo re di Roma,
ideò durante il suo regno suddividendo
l’anno solare in vari periodi di tempo, ad
ognuno dei quali diede un nome ed una
posizione numerica. In quei tempi, aprile, era il secondo mese dell’anno ma passò
all’attuale quarta posizione dopo la riforma
del calendario voluta da Giulio Cesare, che
aggiunse ai mesi già esistenti quelli di gennaio e febbraio.
Aprile è composto da trenta giorni stabiliti
sempre dalla riforma giuliana del calendario ed il suo nome deriva dal termine latino
aprilis, dal verbo aperire, cioè aprire. L’uso
del verbo aprire prende spunto dal fatto
che in questo periodo in natura è tutto un
aprirsi a nuova vita delle piante e dei fiori
con lo sbocciare di gemme e germogli vari.
Con l’arrivo della primavera ed il risveglio
della natura dopo il lungo sonno invernale, presso gli antichi romani si celebravano
numerosi riti per propiziarsi generosi frutti dalla terra ed un auspicato aumento del
numero degli animali da usare nei lavori
nei campi e da allevamento.
Per questo motivo il 15 aprile si celebravano le fordicidia, mentre il 19 del mese, durante le cerealia, si invocava la protezione
di Cerere affinché salvaguardasse i raccolti
delle messi ed infine il 25 si svolgevano i
robigalia, cioè cerimonie contraddistinte
da sacrifici e riti finalizzati ad impetrare
dalle divinità la protezione delle messi dal
possibile contagio del terribile flagello della
ruggine o robigo, che in quei tempi causava la perdita della produzione dei cereali, a
volte, unica fonte di reddito per numerose
famiglie.
Durante la Rivoluzione Francese il nome
di aprile venne mutato in Germinale, ter-
mine che ci riporta alla mente appunto il
fatto che in questo periodo dell’anno avviene il fenomeno naturale del germogliare
delle piante e dei fiori in genere.
Qui da noi in Italia aprile può essere tranquillamente considerato come il classico
mese primaverile caratterizzato da una instabilità meteorologica che la fa da padrona
in questo periodo e che si manifesta con
giornate in cui soffia un leggero alito di
vento, alternate con altre in cui si fa sentire un forte vento, con piogge leggere ma
insistenti che a volte possono trasformarsi
anche in scrosci violenti ed improvvisi.
Prendendo in considerazione la media delle escursioni termiche, delle precipitazioni
atmosferiche e dell’influsso delle correnti
d’aria negli ultimi centocinquant’anni, nella zona climatica nella quale è situata l’Italia
(centro-sud dell’Europa) possiamo stabilire
che il mese di aprile durante il quale la temperatura dell’aria raggiunse il minimo storico è stato quello dell’anno 1842 quando il
termometro registrò la temperatura di -1,2
°C. Mentre quello in cui venne annotata
la temperatura più alta fu nell’anno 1949
quando la colonnina di mercurio si innalzò fino a raggiungere i 29,8 °C. Tornando
a parlare di precipitazioni atmosferiche le
statistiche degli ultimi centocinquant’anni
ci dicono che nel nostro Paese il numero
di giorni interessati da questi fenomeni si è
avuto nell’anno 1918; infatti nell’aprile di
quell’anno si ebbero dieci giorni di lampi
e tuoni e che nell’aprile dell’anno 1879 si
ebbero ben cinque giorni durante i quali
cadde la grandine.
In contrapposizione a queste giornate di
maltempo, nell’aprile dell’anno 1955 il cielo rimase sgombro di nuvole e quindi si poté
godere il tepore del sole per ben quindici
giorni, mentre le nuvole dominarono il cielo
nascondendo il sole per ben venti giorni nei
mesi di aprile degli anni 1881 e 1918.
Essendo aprile, come dicevamo, il classico
mese primaverile, ecco che si comincia a
sentire qualche tiepido alito di vento tipico
del periodo, ma non sempre questo accadde poiché ci furono anni in cui, invece della dolce auretta, ci furono ben diciassette
giorni durante i quali il vento raggiunse
delle notevolissime velocità e tutto ciò accadde negli anni 1879, 1901, 1903, 1906,
1908, 1912, 1917, 1927, 1929, 1932,
1934, 1938, 1943, 1955.
Abbandonando la meteorologia e passando
all’astrologia vediamo che il mese di aprile
è quasi del tutto influenzato dal segno zodiacale dell’ariete, segno cardinale di fuoco
e posto sotto l’egida di Marte, il dio della
guerra. L’ariete è il primo dei dodici segni
che compongono lo zodiaco e ci ricorda
anche l’avvento della primavera poiché
cade proprio sulla direttrice dell’equinozio
che vede incrociarsi l’eclittica con l’equatore e quindi determina uguale durata del
giorno e della notte, che è una peculiarità
del periodo primaverile.
Per tutto il periodo dell’antichità il segno
dell’ariete è stato considerato un segno importantissimo proprio perché suggellava, e
lo fa tutt’ora, il ritorno della bella stagione
che naturalmente condizionava tutta l’annata dal punto di vista dell’economia agricola.
Pertanto è giustificato il fatto che, essendo
anticamente l’agricoltura la maggior fonte
di reddito per la popolazione, gli avvenimenti che accadevano in questo periodo,
cioè il periodo dell’ariete, potessero assumere particolare rilievo tanto che in quel
tempo si raccomandava, ad esempio, di
raccogliere le erbe necessarie per la realiz-
La ricetta dei “CAPUNSEI” (Gnocchi di pane)
Questa ricetta permette di usare il pane avanzato rielaborandolo in una preparazione semplice ma ricca
di sapori per un primo piatto di sicuro gradimento!
Ingredienti per 7 – 8 persone
700 grammi di pane tritato
100 grammi di burro
1 litro e mezzo di brodo di carne
5 uova intere
prezzemolo e aglio
sale, pepe e noce moscata
200 grammi di Parmigiano o Grana Padano
burro e salvia per condire
Procedimento:
in una capiente zuppiera mettere il pane grattugiato, sciogliere in quattro mestoli di brodo
caldo il burro e poi versarlo sul pane.
Aggiungere le uova e 150 grammi di formaggio grattugiato
(Grana Padano o Parmigiano Reggiano). Mettere anche il prezzemolo, l’aglio tritati (se piace) sale e pepe e noce moscata.
Mescolare bene con le mani finche l’impasto rimane compatto e modellare il
“Capunsel” con le mani (prima fare una pallina, poi schiacciarla
girandola col palmo delle mani per dare la forma allungata.
Buttare in acqua bollente i “Capunsei” per la cottura e lasciarli venire a galla.
In pochi minuti sono pronti (2 o 3), scolare e condire con burro fritto e salvia.
zazione di medicine o per pozioni considerate magiche soltanto nei giorni dell’ariete poiché anche il sole era dominato da
questo segno zodiacale. Come abbiamo
già accennato il segno zodiacale dell’ariete
coincide con l’equinozio di primavera e dà
inizio all’anno astrologico.
L’ariete, segno cardinale di fuoco è anche
il simbolo della bella stagione e cade sotto
l’influsso di Marte che imprime a quanti
sono nati tra il 21 marzo e il 20 aprile il
senso dell’avventura, delle improvvise collere, degli incontenibili impulsi.
L’ariete è considerato segno tipicamente
maschile, qualche volta indice di ostinata
ignoranza, di imprudenza e di esasperante
pignoleria.Fra i personaggi più rappresentativi dei nati sotto questo segno ricordiamo: George Sand, Fra Girolamo Savonarola, Santa Teresa d’Avila, Baudelaire, Zola,
Van Gogh, William Wordsworth, Lenin,
Louis Armstrong e Marlon Brando.
“...con la fanciulla sulla piazza del mercato feci, in tre parole, un patto d’amore,
un vero nodo d’amore. Poi, non m’accorsi neppure di spezzarlo con una lama: da
solo si sciolse e cadde al suolo. Perchè si era
d’aprile...” (Canti d’amore del sesto Dalai
Lama 1700).
Pochi versi per ricordarci che in questo periodo tutto sembra più dolce e leggero per cui
anche le promesse d’amore paiono più facili e
leggere e soggette a svanire velocemente.
Presentazione
(dalla prima pagina)
Giovanni Caraffa fa il contadino:
con la zappa, con la vanga,
con la falce e con la roncola
coltiva il proprio campetto.
Per di più, oltre al lavoro,
tra segare, zappare e vangare
trova il tempo di scaraffare
poi la sera cotto dal sole
va nella stalla e munge la vacca
la mattina appena in piedi
come primo lavoro vende il latte:
e con quello che rende la stalla...
a mezzo giorno è ubriaco!
Pag. 24
Rubriche
Il nostro dialetto
Aprile 2013
Piccolo dizionario dialettale
dei termini in via d’estinzione
Camàndol: spirito, folletto
Camàndoi: pidocchi
Cambrà: bollire appena
Campér: guardacampi, addetto alle chiuse
dell’acqua ma anche rana saltafossi
Canadésa: pioppo tremulo
Canaròs: trachea, gola, fig. birbante,
furfante, strozzino
Candéla dei prac: rigagnolo dei campi
marcitoi
Cantéfola: discorso noioso, ripetitivo,
prolisso, cantilena
Càpa: cappa, merletto o guarnizione
Capiföch: alari
Capógn: rinfrigno, rammendo malfatto
Càpol: bandolo, capotesta, nodo, cappio,
fiocco biglia più importante nel gioco del
boccino
Caponà: castrare
Caporàl: furbacchione
Capös: cappello malfatto, cappuccio
ridicolo
Capòt: gabbano, pastrano, perdere tutto o
non prendere niente
Carabàtole: cianfrusaglia, cose di poco
conto
Caragnà: piangere, piagnucolare, frignare
Carampàna: donna anziana rugosa, avvizzita, corrugata, incignata e grima
Cianculì: scioccherello, deboluccio.
Ciaparì: molletta per sciorinare il bucato,
acciuffare, acchiappare.
Ciapì: bastone canna con uncino.
Ciarèga: chierica dei preti, alopecia.
Ciarì: bicchiere di vino.
Ciaù: imbroglione, gabbamondo,
insaziabile sessualmente.
Cicià: succhiare.
Cicì, Cicinì: pochino, molto pochino.
Cicia (cicio): carne.
Ciciòto: tettarella.
Ciciù: ciccione, obeso, persona grassa.
Cifù, cifunsì: comodino.
Cìmbali: alticcio.
Ciodel: morbiglione (tipo di vaiolo).
Anche fungo.
Ciòp: stormo, gruppo, gregge.
Ciöciòt: biascico, avanzo masticato.
Ciombat: piombato, ubriaco.
Ciòrbo: finto furbo, orto, orticello.
Ciós, cióset: campo, campetto recintato da
piante.
DOLCE
MARMORIZZATO
Ingredienti: 125g di yogurt, 3 vasetti di
farina, 1 bustina di lievito chimico, 2
vasetti di zucchero, 4 uova, 1 vasetto d’olio
di semi di girasole, 200 g di cioccolato
fondente, burro per lo stampo.
Versate lo yogurt in una ciotola e usate il
suo vasetto come misurino. Disponete in
una terrina la farina, il lievito e lo zucchero.
Mescolate incorporando lo yogurt, le uova
e l’olio. Ottenuto un impasto omogeneo,
suddividetelo trasferendone circa metà
in un secondo recipiente. Spezzettate il
cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria,
fuori del fuoco. Quando si sarà sciolto
mescolatelo con un cucchiaio di legno
perché sia perfettamente liscio. Versate la
crema di cioccolato in una delle terrine e
amalgamatelo bene nell’impasto. Imburrate
uno stampo rettangolare da plumcake poi
foderatelo con un foglio di carta da forno,
che farete aderire perfettamente al fondo
e alle pareti del recipiente. Riempite lo
stampo con gli impasti, che disporrete a
strati alternandone i colori. Livellate con
una spatola. Cuocete per circa 45 minuti
in forno preriscaldato a 180 °C. Lasciate
raffreddare il dolce prima di sformarlo,
quindi eliminate la carta da forno tagliatelo
a fettine sottili e servite.