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Telecolor e Primarete la voce che conta in Lombardia Telecolor e Primarete la voce che conta in Lombardia Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Gennaio 2011 - numero 34 Editoriale Siamo degli ottimisti, anzi, siamo degli inguaribili ottimisti. Se così non fosse non avremmo iniziato l’avventura di questo mensile nel 2007. Il giornale ha avuto un crescendo di consensi e di copie. Anche la raccolta pubblicitaria ci dà parecchie soddisfazioni. Segno che l’ottimismo è di questo mondo. Tuttavia, ciò non toglie che le ragioni dei pessimisti stiano per prendere il sopravvento. Non vogliamo addentrarci in disamine degli accadimenti nazionali, altrimenti la depressione ci assalirebbe. Limitandoci però alla nostra Pianura motivi di soddisfazione ne vediamo assai pochi. Se non fossimo ottimisti diremmo che non ne vediamo. La crisi economica morde le nostre realtà con sempre maggior vigore. La politica pare che sia piombata in una nebbia talmente fitta che si è perso ogni riferimento e si viaggia nel più totale smarrimento. Le amministrazioni comunali che hanno visto il cambio delle maggioranze battono il passo e, in alcuni casi, fanno rimpiangere i predecessori. Non vediamo all’orizzonte ricette che sappiano invertire la situazione. Non c’è da aggiungere altro. Tuttavia, la forza dell’ottimismo ci spinge a sperare in un domani migliore che sappia riscattare la mediocrità che ci avvolge. Comunque sia, la classe dirigente della nostra pianura è chiamata a fare un salto di qualità. Bando alle chiacchere, è arrivata l’ora di passare ai fatti e, soprattutto, di passare dalla quantità alla qualità. Se necessario, meno incontri, ma più incisività. Se così non fosse, volenti oppure no, saremmo costretti a recitare il De Profundis della politica. Sommario San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2 Verolanuova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 3 Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4 Ghedi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5 Calendario bresciano. . . . . . . . . . . . . . . . » 6 Zibaldone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9 Leno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10 Alfianello e Gottolengo. . . . . . . . . . . . . . » 11 Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12 Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 13 Bagnolo Mella. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14 Verolavecchia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15 Milzano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 17 R iccardo On fantasma che camina nòt e dé, matina e sera, sènsa soste e sènsa fì. L’è compagn dè n’altalena l’alt e bas dè la marèa, l’alternàs dèl dé e la nòt (ciar dè sul e ciar de lüna), l’alternàs dè le stagiù che madüra ‘l fé e la spiga... R egosa Èl temp L’è l’eterna cantilena dè la góssa che la ciòca silensiùsa ‘n sö la ròcia; la gussina che la pica tic, tic, tic, enfrèssa ‘n frèssa: come l’atimo che passa, come ‘l tarlo che traféga misteriùs èn dèl so lègn e che roséga... che roséga... segue la trascrizione in italiano a pag. 10 Pavone Mella e Pralboino . . . . . . . . . . . » 17 Pontevico e Fiesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 18 San Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 19 Offlaga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 20 Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 21 Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 32 Direzione: Luca Marinoni Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs) Stampa: Tiber spa - Brescia Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] Autorizzazione N° 50 del Tribunale di Brescia del 06/12/2007 per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] Pag. 2 Pianura S. Gervasio La Gennaio 2011 Il sostegno all’Accademia Lino Fassoli Il Gruppo Volontari San Gervasio ed il Lions Ghedi Diavoli Rossi sostengono l’Accademia dell’arte e della musica Lino Fassoli Proprio nell’occasione dell’assemblea annuale dei soci tenutasi lo scorso 11 dicembre l’Accademia dell’arte e della musica Lino Fassoli di San Gervasio Bresciano ha ricevuto due importanti donazioni da due importanti associazioni del territorio. Stiamo parlando del Gruppo Volontari San Gervasio e dell’Associazione Lions Ghedi Diavoli Rossi che, la prima con un’iniziativa dei mesi scorsi ha raccolto dei fondi interamente devoluti a sostegno delle attività accademiche rivolte ai bambini ed ai ragazzi in età scolare, e la seconda che con la donazione annuale ha scelto l’accademia Lino Fassoli con i relativi progetti come ente meritevole del fondo 2010. Durante l’assemblea il gruppo volontari è stato rappresentato dalla Presidente Carla Alghisi e il Lions Diavoli Rossi dal Dott. Valerio Maccagnola, accompagnato dal tesoriere Dott.ssa Cristina Almici, i rappresentanti si sono uniti alla Presidente dell’accademia Erminia Micheletti in Fassoli e hanno applicato le targhe alle strumentazioni acquistate grazie alle loro stesse donazioni. Presenti simpatizzanti, amici, corsisti, soci, volontari e l’intero consiglio direttivo: vicepresidente Sergio Pelucchi, tesoriere Nicola Bertoni e consiglieri Beatrice Maccagnola e Marianna Baldo, che hanno delucidato le opere del 2010, le future previste per il 2011, oltre agli obiettivi raggiunti e alle difficoltà recentemente affrontate e risolte, quando fino a pochi giorni prima non si aveva la certezza di poter continuare le attività a causa di una mancata concessione degli spazi comunali concessi dalla convezione con il comune dal 2008 e apparentemente rivalutata di recente. Il sindaco dinnanzi all’assemblea ha però garantito di aver risolto il problema garantendo gli spazi come la precedente amministrazione. L’accademia vuole ringraziare chi sostiene il proprio operato e chi condivide gli obiettivi e ne rende possibile la realizzazione. Passione presepio La storica tradizione del presepe può manifestarsi anche con vesti insolite, quale la passione che spinge gruppi amatoriali a costruire le singole parti durante tutto l’arco dell’anno. Giacomo Ghignatti fa parte di uno di questi, più precisamente del gruppo del presepe della chiesa di San Rocco di Verolanuova. Collaboratore scolastico presso la scuola elementare di San Gervasio Bresciano, Giacomo ha portato questa tradizione mista a passione tra i corridoi della scuola stessa. Con l’utilizzo di materiale da riciclo ha creato le casette e le strutture per l’allestimento del presepio e con l’aiuto e la collaborazione dei bimbi lo ha ultimato con statuine ed addobbi. Un’opera personale condivisa con i piccoli per portare nelle famiglie lo spirito del Natale. Oltre al presente è giunto alla sesta edizione il presepe animato di via parco di San Gervasio allieta l’avvento e le festività legate al Natale degli abitanti del quartiere e non solo. Nato dalla passione di un caro sangervasino scomparso due anni fa, Angelo Canini, gli amici lo portano avanti di anno in anno in sua memoria sorprendendo anche con delle innovazioni e curiosità. Una mente giovane a supporto degli allestitori ha proposto quest’anno la musica e i dialoghi e alcune parti meccaniche per i movimenti. Il presepe è aperto a tutti presso l’area adiacente alla Chiesa del Preziosissimo Sangue di via Parco Rimembranza. I nuovi fenomeni Cento (diconsi cento e né una di più e né una di meno) donne si sono sentite in dovere di scrivere una lettera di elogio al nostro fenomeno. Una prima domanda ci è spontaneo avanzare: dovremmo noi menare scandalo per una lettera? La risposta è: certo che no! Infatti, chi si accontenta gode, dice un vecchio adagio. Così come non ci scandalizziamo del fatto che cento (e mi raccomando: né una di più e né una di meno) donne si rallegrino del cambiamento di rotta del fenomeno, perchè mai gli altri dovrebbero inorridire dell’opinione nostra che è esattamente contraria? A prima vista dovremmo essere in buona compagnia, considerato che nessun uomo, per il momento, ha sottoscritto la lettera o ne sta promuovendo un’altra di analogo tenore. Una seconda domanda: cos’è che spinge cento (e mi raccomando: né una di più e né una di meno) donne a scrivere una lettera al fenomeno? Forse che ad un cenno tutte hanno avuto la stessa idea? Oppure qualcuno/a ha organizzato il tutto per puntellare una posizione che, ogni giorno che passa, è sempre più traballante? Chi si loda si imbroda, dice un altro proverbio e noi, che cento non siamo, parteggiamo per questa interpretazione. Infatti noi siamo fermi a Lucio Battisti quando cantava Dieci ragazze per me e pensando al fenomeno era già troppo. Il Giorno della Memoria “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. E’ con questa citazione di Primo Levi che vogliamo commemorare il 27 Gennaio, Giorno della Memoria. Correva il 1945 quando le truppe sovietiche abbatterono i cancelli di Auschwitz in Polonia, liberando i pochi superstiti del genocidio nazista. Vogliamo ricordare la Shoah, sterminio del popolo ebraico; non vogliamo dimenticare l’effetto delle leggi razziali e nemmeno le deportazioni, le persecuzioni, la drammatica prigionia e la morte che circa 10.000.000 di persone hanno trovato nei campi di concentramento. Ricordate, fate memoria, affinché tutto questo non sia accaduto invano. Pianura Verolanuova La Gennaio 2011 Pag. 3 Consulenza psicologica per Terminata la prima tranche dei lavori all’ex-Ospedalino le persone in difficoltà Da alcuni anni il Comune di Verolanuova, insieme ai comuni dell’Ambito 9, ha organizzato in collaborazione con il Centro CRIAF di Manerbio una serie di servizi di ascolto e consulenza per rispondere alle esigenze delle famiglie, delle coppie e dei giovani. Servizi che nel tempo hanno visto un numero costantemente crescente di richieste che, al di là del disagio intrinseco che evidenziano, testimoniano la fiducia nei confronti di questi canali e delle figure professionalmente coinvolte. Il Servizio di Mediazione e Consulenza familiare per coppie e famiglie è attivo dal 2004: nato con l’obiettivo di assistere le coppie di coniugi già separati, nel tempo si è sviluppato anche in direzione preventiva, prestando quindi consulenze per la gestione di conflitti familiari e per la promozione del benessere dei coniugi e dei minori coinvolti nelle crisi coniugali. Il servizio è gratuito e si avvale della consulenza della dott.ssa Silvia Baronio del Criaf di Manerbio, che riceve su appuntamento il venerdì dalle 14 alle 18. Per fissare un incontro è necessario chiamare il Criaf al numero 030 9937736 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. A sostegno dei più giovani, è invece attivo nella scuola media dal 2001 lo Sportello psicopedagogico, aperto comunque anche ad insegnanti e genitori come punto di ascolto e aiuto nella prevenzione del disagio adolescenziale nelle sue infinite sfaccettature: dalle difficoltà della relazione tra pari a quelle con docenti e genitori, dai problemi legati al rendimento scolastico all’autostima, sino alle mille criticità legate al delicato momento di crescita dei ragazzi. Da quest’anno, oltre allo sportello già attivo nella Scuola Media, il servizio è stato esteso anche all’Istituto Superiore “Primo Mazzolari”. Stefania Baiguera Cadignano, Erreradio musica a portata di mouse E’ lo slogan di erreradio emittente radiofonica sul web, in poche parole una web radio. Con l’evento di internet , e soprattutto con l’espansione della adsl domestica le web radio anche in Italia hanno subito un notevole sviluppo. E’ cosi che Pierangelo Pini ha ben pensato di crearne una a scopo amatoriale, vista la sua grande passione per la radio. Da 20 anni Pierangelo trasmette su varie emittenti locali in fm, ora da gennaio 2010 si dedica nel tempo libero alla sua erreradio. www.erreradio.jimdo.com questo l’indirizzo per entrare nel sito ufficiale di erreradio, regolarmente autorizzato dalla SIAE e da SCF clicca su ascolta e sei connesso la radio che trasmette canzoni per lo più italiane dalle 7 del mattino alle 24 si alternano canzoni italiane, straniere revival liscio tutto ben programmato in varie fasce orarie. E poi alle 21 di ogni sera arriva la diretta anche in radiovisione grazie ad una webcam in studio Pierangelo conduce IL SALOTTO, canzoni, con dediche notizie saluti si interagisce con la chat direttamente dal sito di erreradio oppure da facebook con il nome di erreradioweb e ci si diverte. Tutto questo senza nessuna interruzione pubblicitaria essendo una radio con concessione amatoriale. Mi diverte, e ne sono fiero ho sempre desiderato una radio mia, certo non e’ in fm ma su internet e sempre un media importante ci racconta Pierangelo. BUON ASCOLTO! E’ finalmente terminata la prima fase dei lavori di ristrutturazione sull’ex Ospedalino di via Grimani: la comunità verolese si dota quindi di 23 piccoli appartamenti che saranno destinati agli anziani. “L’assegnazione avverrà tra qualche mese – spiega il sindaco Maria Carlotta Bragadina – non appena verrà ultimata la seconda parte dei lavori, prevista entro il prossimo giugno. Il bando sarà comunque predisposto al più presto e terrà conto dei requisiti normalmente richiesti dai bandi Aler, dato che, per la realizzazione, il Comune ha potuto usufruire di un contributo per l’edilizia convenzionata. Siamo orgogliosi –aggiunge - che i lavori stiano giungendo al capolinea, consapevoli del fatto che con questi appartamenti e con i nuovi ambulatori per il distretto oggetto della seconda fase dell’intervento il paese si arricchisce di importanti strumenti in ambito socio-sanitario”. Dall’inizio dell’estate, quindi, gli anziani in possesso dei requisiti potranno usufruire di queste nuove residenze protette, inserite nel contesto della Casa di Riposo e degli ambulatori Asl: si tratta di bilocali e trilocali che permetteranno ai residenti una vita del tutto indipendente, con la possibilità di valersi però di servizi quali l’assistenza medico-infermieristica e il servizio pasti della Casa di Riposo. I mini appartamenti sono stati ricavati dalla ristrutturazione del primo piano dell’ex ospedalino, fino a tre anni fa sede dell’infermeria della Casa di Riposo, e di una parte del piano terra: bilocali di metratura variabile tra i 36 e i 67 metri quadrati, dotati di zona o vano cottura, e trilocali più grandi, tra i 75 e i 90 metri quadrati, dotati di cucina. L’investimento richiesto da questa prima parte dell’intervento è di circa 1 milione e 500 mila euro, quattro quinti dei quali finanziati a fondo perduto dalla Regione. Terminata la prima tranche, si passa ora al completamento del progetto di riqualificazione dell’intera struttura con l’appalto dei lavori al pianterreno, che porteranno alla realizzazione di altri spazi da destinare ad ambulatori medici in aggiunta ai già esistenti ambulatori Asl. La seconda parte del progetto, per la quale è previsto un impegno economico di circa 600mila euro, include anche il restauro di un locale nella zona nord dell’edificio, che sarà utilizzato dai Volontari del Soccorso come vano accessorio alla loro sede. L’intera opera di restauro, sottoposta ai vincoli della Soprintendenza, è stata di tipo conservativo, con il recupero di aperture e stanze esistenti, senza interferire con le strutture portanti o perimetrali. L’exospedalino, com’è affettuosamente definito dai verolesi, è un edificio tardo-settecentesco certamente interessante dal punto di vista storico architettonico, ma che soprattutto riveste un valore affettivo per buona parte dei verolesi, che qui sono nati o hanno visto nascere i propri figli. Il palazzo di via Grimani è stato acquisito dal Comune nel 2005, nell’ambito di un progetto più vasto, teso anche a favorire i necessari lavori di ampliamento della Casa di Riposo Gambara-Tavelli. Stefania Baiguera ULTIMI GIORNI PER LE CASTAGNE MISSIONARIE A CADIGNANO. GIA’ CONSEGNATI A PADRE SCARATTI LA PRIMA TRANCHE DI DENARO. GLI ORGANIZZATORI RINGRAZIANO COLORO CHE HANNO GIA’ ACQUISTATO E CHI ACQUISTERA’ ANCORA! FARE DEL BENE, FA BENE AL CUORE! Pag. 4 Pianura Territorio La Gennaio 2011 Tradizioni in confusione Le festività natalizie e di fine anno sono diventate celebrazioni caotiche e distorsive della verità storica. Il nome stesso (Natale) si riferisce ovviamente ad una natalità rivoluzionaria per quel mondo, poi definito pagano e valida anche per l’attuale neopaganesimo che, conscio o inconscio, augura un Buon Natale attraverso babbi in slitta che nulla hanno a che vedere con la natalità cristiana, prima allusa. Essa, per precisione, nella prima riconosciuta forma celebrativa è sorta dopo l’editto di Costantino del 313. d.C. E’ davvero strano che le “strenae” compaiano prima di tale atto imperiale, forse solo in modo carbonaro. E’ necessario precisare che, se è verosimile che da “strenae” derivi poi strenna, è invece inverosimile, se non per fortuita rima accostare il termine alle renne trainanti le slitte con i babbi a bordo dispensatori di doni. Nella nostra locale tradizione era riservato a S. Lucia e in altri luoghi alla Befana tale compito. Il periodo temporale porta ad accomunare queste feste di doni e di lusso. La tradizione cristiana che è una realtà storica fra le più documentate, non prevede esasperazioni consumistiche, ma segni augurali (appunto le strenae) finalizzati ad un credo di cui il presepio è la ricostruzione immaginifica ed emotiva in antitesi all’albero espressione di un sentimento edonistico e di una sensibilità, attualmente deviati in direzione dello sfarzo e dell’opulenza. La stessa componente luminosa e scintillante distoglie, frastorna e allontana dai significati iniziali e dai principi dell’atmosfera natalizia che è di povertà, paucistica, lasciando l’unica componente plutica, seppur in forma di resa, all’oro, incenso e mirra dei magi. Quello che ho definito neopaganesimo anch’esso si presenta in forma di atmosfera celebrativa, come una nuova religione, con le sue divinità e riti immanenti, legati alla soddisfazione soprattutto dei sensi, della fisicità e corporalità del nostro essere: è la teoria del fitness, del benessere personale narcisistico, autocontemplativo e quindi egoistico. Si celebra un’armonia formale che anestetizza le comunque presenti esigenze dello spirito interno: un teismo senza trascendenze, perciò in sé contraddittorio, non soddisfacente e che determina espressioni comportamentali esasperate, fini a sé stesse e afinalistiche. Tutto quanto affermato inizia e si enfatizza con il boom economico degli anni 60, ma allora era un neo-risorgimento, una rinascita post-bellica, ora una deriva perversa senza etica. E’ lo scontro fondamentalista tra il nostro io spirituale interno e un corpo di cui si constata la deperibilità e la sua estinzione in un tempo più o meno lungo. Tornando ai motivi di questo scritto vanno ricordate come le “feriae iemali” del mondo greco romano non sono altro che il precedente storico coincidente anche temporalmente con l’odierno fermo e rallentamento delle attività lavorative. L’assoluta diversità che si configura tra questi due mondi è che per i cristiani si tratta della rievocazione della fine dell’attesa messianica, per gli altri è invece una ricorrente ritualità celebrativa della loro complessa visione politeistica d’interpretazione del mondo e del cosmo, affondante nella sofia grecolatina. L’intento di chiarezza e la finalità pedagogica esigevano questa spiegazione, spero di esserci riuscito. Certamente innumerevoli altre considerazioni possono sorgere intorno a così fondamentale argomento, ma importante era stabilire una base solida di partenza. Giovanbattista Bisetti Ghedi disciplina gli orari di vendita al pubblico Con l’inizio del nuovo anno a Ghedi sono entrate in vigore le disposizioni contenute nell’ordinanza che disciplina l’orario degli esercizi di vendita al dettaglio. Il nuovo regolamento, emanato dal sindaco Lorenzo Borzi lo scorso 30 novembre, sostituisce tutte le normative vigenti in materia ed è stato preparato sentendo direttamente il parere dei commercianti. In questo senso gli esercizi commerciali possono rimanere aperti al pubblico dalle 7 alle 22. Ogni esercente potrà determinare liberamente il proprio orario, rimanendo comunque entro il limite massimo delle 13 ore giornaliere. In questo stesso senso, stabilite alcune giornate di chiusura obbligatoria (il 1 gennaio, il 25 aprile, il 1 maggio, il 15 agosto, Natale e S. Stefano), per il resto ciascun commerciante potrà decidere se usufruire o meno della mezza giornata di chiusura infrasettimanale, un’opzione che dovrà in ogni caso essere posta in bella evidenza al pubblico. Entrando ulteriormente nel dettaglio delle nuove disposizioni agli esercizi di vendita con superficie fino a 250 metri quadrati è consentita l’apertura al pubblico in tutte le domeniche e festività (naturalmente rispettando le chiusure obbligatorie dei giorni appena ricordati). Gli esercizi che dispongono di un’area superiore, invece, potranno godere di ulteriori giornate di apertura secondo scalette ben precise. L’ordinanza entrata in vigore con il primo gennaio 2011 non si applica ad attività miste (vendita non continuativa, somministrazione di alimenti e bevande, ricevitorie, rivendita di biglietti ferroviari, agenzie dell’Enalotto) e ad alcuni particolari tipi di vendita (farmacie, mostre, manifestazioni, vendite effettuate senza fini di lucro, distributori automatici). Gli esercenti, in ogni caso, dovranno informare il pubblico in modo adeguato del loro orario di apertura e chiusura e dovranno a tal proposito esporre cartelli ben visibili oppure, come cita espressamente l’articolo 8, “altri mezzi idonei di informazione”. Per i trasgressori di questa nuova ordinanza sono previste sanzioni che possono andare da un minimo 500 ad un massimo di 30.000 euro (per le violazioni delle grandi strutture di vendita). Senza dubbio un incentivo davvero serio per far rispettare il nuovo regolamento ed indirizzare in un settore tanto importante della vita della comunità di Ghedi l’ordine e la correttezza che vengono invocati da più parti. Pianura Ghedi La Gennaio 2011 Pag. 5 Protezione civile di Ghedi, sempre pronti ad intervenire I volontari della Protezione Civile di Ghedi rappresentano una realtà che merita davvero di essere posta al centro dell’attenzione. Un gruppo ricco di entusiasmo e con una volontà ferrea che sta portando avanti ormai da diversi anni un cammino che possiamo definire a giusto titolo prezioso: “La nostra associazione – racconta il presidente Alfredo Gottardello – è attiva dal 1995. Attualmente siamo circa una trentina e continuiamo nel nostro impegno in diverse direzioni. In questo momento il dissesto idrogeologico rappresenta un punto “caldo” del nostro lavoro, ma siamo pronti ad intervenire su svariati altri fronti. Non a caso siamo partiti come unità cinofila e pure adesso questo è un “capitolo” che occupa tanto tempo, anche perché si tratta di un’attività che richiede impegno e pazienza e non è affatto semplice preparare tutto quello che occorre per un intervento. In questo stesso senso siamo sempre presenti quando si verificano calamità naturali, come terremoti o alluvioni, ad esempio. Noi cerchiamo di farci trovare s e m p r e pronti e di portare il nostro aiuto dove occorre. Dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza, anche perché può capitare di essere mandati in posti anche molto lontani e noi non dobbiamo farci trovare impreparati. Non a caso diciamo sempre che ciascuno di noi deve vivere con la borsa dietro alla porta, in modo da essere pronto a rispondere immediatamente non appena veniamo chiamati”. E la Protezione Civile di Ghedi ha avuto modo di farsi trovare davvero spesso e volentieri in prima fila. “Possiamo dire di aver portato i colori della nostra associazione in tutto il mondo. Solo per citare i casi più recenti siamo intervenuti in occasione dei terremoti che si sono verificati in Turchia e in Abruzzo, ma abbiamo operato pure durante le alluvioni che hanno colpito la Versilia e il Piemonte. Ovviamente noi speriamo che il nostro lavoro non serva mai e che la nostra stessa preparazione si riveli inutile, ma, purtroppo, capitano situazioni molto delicate, che colpiscono profondamente intere popolazioni (ed in particolar modo le fasce più deboli delle stesse). Noi cerchiamo semplicemente di farci trovare pronti e di portare il nostro aiuto ovunque serva”. Un impegno generoso ed instancabile che ha consentito ai volontari ghedesi di mettersi in bella evidenza in occasione dei numerosi interventi eseguiti in diverse parti del mondo e che nell’ultimo periodo, pur mantenendo indirizzata l’attenzione verso le emergenze, ha aperto un nuovo, significativo capitolo: “In questo momento, vista anche la situazione ambientale che ci circonda – conclude lo stesso Gottardello nella sede che si trova in Strada Borgosatollo a Ghedi – dedichiamo un occhio di riguardo al dissesto idrogeologico e, per quel che riguarda il nostro gruppo, ci dedichiamo soprattutto al Garza e al Mella. In una parola puliamo e proteggiamo i corsi d’acqua e monitoriamo i loro livelli. Un lavoro che facciamo con tutte le tecnologie a nostra disposizione (telecamere comprese) e nel più completo dei modi, anche perché si tratta di un aspetto di primaria importanza. Troppo spesso ci sono delle questioni, apparentemente secondarie, che vengono trascurate e che poi, in realtà, sono all’origine di grossi problemi. Noi cerchiamo di evitare queste situazioni e di tenere attentamente sotto controllo l’intera situazione”. Pag. 6 Pianura Territorio La Gennaio 2011 CALENDARIO BRESCIANO 1 SABATO, MARIA MADRE DI DIO “Zenér ‘l fa i póncc febrér i a rómp”. I ponti che fa gennaio li rompe poi febbraio. 1788 = Entra in vigore il nuovo calendario liturgico, che riduce le feste religiose infrasettimanali da 38 a 19, escluse ovviamente domeniche: sono altrettante giornate lavorative in più e lo richiedono necessità produttive da incrementare, anche per la crescita della popolazione. Le festività eliminate sono: 1- la terza festa di Pasqua; 2- la terza di Pentecoste 3- il giorno di S. Giovanni Evangel. (27 dicembre); 4- il giorno degli Innocenti (28 dicembre); 5- il giorno di S. Mattia Apostolo (24 febbraio); 6- il giorno di S. Giuseppe (19 marzo); 7- il giorno dei SS. Filippo e Giacomo (1 maggio); 8- il giorno dell’Invenzione di Santa Croce (3 maggio); 9- la Natività di S. Giovanni Battista (24 giugno); 10- il giorno di S. Giacomo Apostolo e di S. Andrea (25-26 luglio); 12- il giorno di S. Lorenzo (10 agosto); 13- il giorno di S. Bartolomeo Apostolo (24 agosto); 14- il giorno di S. Matteo Apostolo (21 settembre); 15-ilgiornodellaDedicazionediS.MicheleArcangelo (29 settembre); 16-il giorno dei SS Simone e Giuda Ap. (28 ottobre); 17- il giorno di S. Andrea Apostolo (30 novembre); 18- il giorno di S. Tomaso Apostolo (21 dicembre); 2 DOMENICA - SS. BASILIO E GREGORIO “Se tuna de zenér l’invéren söl solér”. Se tuona a gennaio, l’inverno sul solaio. 1921 = Celebrazione del primo anniversario della fondazione del Circolo San Carlo di Manerbio. Tra gli oratori l’abate di Pontevico mons. Egisto Melchiori e l’avv. Pietro Bulloni. L’abate interviene alla santa messa mentre il Bulloni parla al teatro dell’oratorio dove sono riuniti i soci. 3 LUNEDI’, SANTIS. NOME DI GESU’ “Ala fì de zenér piö galine ‘n del polér”. Alla fine di gennaio più galline nel pollaio. 1925 = Con un discorso alla Camera di Mussolini inizia la dittatura fascista. 4 MARTEDI’, S. ELISABETTA ANNA S. Luna nuova “La néf l’è ‘l ledàm dei poarècc”. La neve è il letame dei poveretti perché protegge la terra dalle gelate. 1687 = Il sacerdote Ottavio Marenzi ed il nipote Marenzo vendono alla comunità di Manerbio una casa in contrada del Belvedere. 5 MERCOLEDI’, S. SIMONE “Quand che la lüna la ga la curuna la néf la sa ‘nmuntuna”. Quando la luna ha la corona la neve si ammucchia. 1904 = Viene sciolto il consiglio comunale di Manerbio e viene nominato regio commissario il dott. Umberto Magrini. 6 GIOVEDI’, EPIFANIA DEL SIGNORE “A l’Epifania anche ‘l frèt l’è alegrìa”. All’Epifania anche il freddo è allegria 1926 = Manerbio - Per iniziativa delle patrone dell’asilo e grazie al generoso concorso di Dante Masuello, viene allestito nel salone dell’asilo infantile il tradizionale albero. In questa occasione Domenico Ziletti offre lire 200 a favore del ricovero vecchi e lire 400 a favore dell’asilo. 7 VENERDI’, S. CARLO DA SEZZE “La vita l’è ‘na böfada”. La vita è un soffio. 1939 = Concerto di fabbrica presso il lanificio alla presenza del segretario federale e di oltre 3.000 operai. 8 SABATO, S. SEVERINO “Töcc i fiùr i piàs meno chè chèi del vì”. Tutti i fiori piacciono meno che i fiori del vino. 1552 = Nasce Tito Luzzago ultimo figlio di Verzerio e di Giuliana Chizzola. La famiglia di Verzerio possedeva una casa di campagna con alcuni fondi a Manerbio, ma non era certamente in floride condizioni finanziarie. Tito Luzzago avrà una sola figlia, Giulia, che andrà in sposa a Galeazzo Luzzago, figlio di Vespasiano. Galeazzo e Giulia Luzzago furono i genitori di Tito e Vespasiano. Da quest’ultimo discese la linea dei conti Luzzago di Manerbio, estintasi nella contessa Bianca andata sposa al marchese Ferdinando Carlo dei conti Guidi di Bagno di Mantova. 9 DOMENICA , S. GIULIANO “L’è bèl bélènt édèr ‘n móstas cóntènt”. Nulla è più meraviglioso che un viso miraggioso. 1535 = Il marangone Francesco da Manerbio è testimone in un rogito stipulato a Brescia. 10 LUNEDI’, S. ALDO “‘L luf ‘l mangia nissü invérèn”. Il lupo non mangia nessun inverno. 1678 = Sorge una contesa relativa al legato disposto da Cesare Boccaccio del 1630 tra don Giovanni Maria Biemmi, arciprete di Manerbio, e padre Vincenzo Stella dell’oratorio di San Filippo Neri. Tale contesa viene risolta amichevolmente e suggellata da una scrittura redatta dal notaio Ercole Pavoni il 4 di marzo 1678. 11 MARTEDI’, S. IGINIO PAPA “Arà, bisarà e smerdà, sé sa n’ha dè caà”. Arare, erpicare, concimare, se ne vuoi cavare. 1938 = Manerbio - A cura dell’Ente Comunale d’Assistenza, con la collaborazione del fascio femminile e della GIL si sono iniziate le distribuzioni della refezione scolastica a 115 alunni bisognosi delle scuole elementari. Inizia la distribuzione del rancio alle persone indigenti. All’inizio le razioni sono 145, per poi salire a 180. Le razioni consistono in un’abbondante minestra. Successivamente la minestra verrà accompagnata da una razione di pane. Il rancio del popolo viene effettuato anche nei giorni festivi nel refettorio. 12 MERCOLEDI’, S. MODESTO Luna: primo quarto “Galina ècia la fa bu bröt”. Gallina veccia fa buon brodo. 1841 = Manerbio - L’Ospedale stipula un contratto con i farmacisti Manenti e Bontardelli per la fornitura di medicinali per il triennio 1841/43, ottenendo uno sconto del 32% rispetto alla tariffa dei prezzi. 13 GIOVEDI’, S. ILARIO “‘N pó cór ‘l ca, ‘n pó cór la légór”. Un po’ corre il cane, un po’ corre la lepre. 1901 = Viene organizzata un’adunanza in città riservata alle sezioni Giovani degli oratori, dei gruppi d’amici ed delle parrocchie della diocesi. Tra i partecipanti l’oratorio di Manerbio. 14 VENERDI’, S. FELICE DI NOLA “Òm ché ga móér, ósèl ‘n gabia”. Uomo che ha moglie è un uccello in gabbia. 1192 = Dopo una vasta e sanguinosa guerra tra Brescia da una parte e Cremona e Bergamo dall’altra per il possesso dei castelli posti sulle rive dell’Oglio Enrico VI patrocina una tregua fra Brescia e le due città nemiche e favorisce un trattato di pace che contempla anche mutua assistenza fra i tre comuni. In quell’occasione Sarnico, Castelmerlo e Calepio (dove fu firmata la pace) ritornano sotto Bergamo. All’avvenimento partecipa per Brescia Boccaccio da Manerbio. 1969 = Costituzione della cooperativa la Famiglia manerbiese. In quest’anno inizia il suo primo intervento per 205 alloggi. 17 LUNEDI’, S. ANTONIO ABATE Festa degli agricoltori. “Sant’Antóne de la barba bianca se nó ‘l fióca póch ghè manca”. Sant’Antonio dalla barba bianca se non nevica poco ci manca. 1445 = Compromesso tra il Comune e l’abbazia benedettina di Leno. Sorte alcune divergenze nell’applicazione di quanto era stato stabilito nella sentenza del 16 luglio 1442, il comune di Leno e Ottobono di Mirabella, abate del cenobio benedettino, si affidano all’arbitrato di Francesco di Piacenza, arciprete di Ghedi, Antonio Capitani di Manerbio e Giovanni Boisi di Ghedi. La sentenza citata condannava il Comune ad incanalare le acque del Molone ad una roggia, che gli uomini di Leno dovevano scavare per costruire un mulino sul territorio dell’abbazia, ma stabiliva la comune proprietà tra le parti in causa del mulino e riconosceva la possibilità per gli uomini di Leno e i coloni dell’abate di utilizzare quell’acqua per l’irrigazione. 18 MARTEDI’, S. PRISCA “Chi töl moér ‘l fa bé e chi nó la töl ‘l fa méi”. Chi prende moglie fa bene e chi non la prende fa meglio. 1923 = Con intervento del sottoprefetto di Verolanuova, dopo le dimissioni da consigliere e da assessore di Costanzo Ruggeri, viene eletto sindaco Giacomo Colturi, segretario locale del fascio. I consiglieri rimasti in carica sono solo 11 rispetto ai 20. 19 MERCOLEDI’, S. BASSIANO Luna Piena “L’òio de gombèt l’è sant e benedèt”. L’olio di gomito è santo e benedetto. 1947 = Una lettera pubblicata sull’Unità a firma dei segretari comunisti e socialisti Velleri e Vischioni indirizzata agli amici democristiani riconosce alla corrente cristiana la leale ed onesta collaborazione e chiede la ripresa dell’attività unitaria. 15 SABATO, S. MAURO ABATE “Sa fa pö prèst a rià ‘n bósiadèr ché ‘n sòp”. Si fa prima a raggiungere un bugiardo che uno zoppo. 20 GIOVEDI’, S. SEBASTIANO “Se la bóca nó la sbat le tèté nó fa lat”. Se la bocca sta ferma le tette non danno latte. 1920 = Viene arrestato dai carabinieri il manerbiese Antonio Piva per spaccio di banconote false. 1869 = Il comune di Manerbio aveva incaricato Pietro Boffelli, Domenico Capra e Carlo Tomasini quali sorvegliatori presso i tre mulini. Il costo dei tre sorvegliatori, per 7 giorni, fu di L. 126 in quanto era stato corrisposto un compenso di L. 42 per ognuno, a fronte di un introito per il comune di L. 39,85 in contanti e di 112,5 16 DOMENICA, S. MARCELLO “Nigóla rossa ó ché piöf ó ché bófa”. Nuvola rossa o piove o borbotta. Pianura Territorio La Gennaio 2011 kg di granoturco. 21 VENERDI’, S. AGNESE “S. Antóne, S. Vinsèns e S. Agnés jè tré grancc mercàncc dè néf ”. S. Antonio, S. Vincenzo e S. Agnese sono tre grandi mercanti di neve. 1906 = Brescia - Comizio socialista pro Russia. Oratori Achille Zadei e Luigi Codevilla. 22 SABATO, S. VINCENZO Cignano festeggia il patrono. In tavola i casoncelli, specialità locale. “Dudès galine e ‘n gal i maja quant ‘n caàl”. Dodici galline e un gallo mangiano quanto un cavallo. 1849 = Si svolgono le elezioni generali nel regno del Piemonte in base alla legge elettorale del 17 marzo 1848 n. 680. Gli elettori chiamati alle urne per i 222 seggi parlamentari sono 80.185, pari al 48% degli aventi diritto: un calo inquietante di partecipazione rispetto al 65,50% raggiunto nelle elezioni del 17 aprile dell’anno precedente, a riprova di una perdita significativa di fiducia. 23 DOMENICA, S. ILDEFONSO “La lègna tajada ‘n lüna crescente la al niente”. Legna tagliata in luna crescente non vale niente. 1896 = Manerbio - A seguito di una coltellata all’inguine, muore Angelo Martani. L’uccisore, Isidoro Battagliola, viene prontamente arrestato. Viene aperta una sottoscrizione a favore della famiglia Martani, che in pochi giorni supera le 200 lire. 24 LUNEDI’, S. FRANCESCO DI SALES “Gnè fomne gnè tela a lüsùr de candela”. Non scegliere né donne né tela a lume di candela. 1927 = Manerbio - Guido Torri presiede la Sezione Bersaglieri in congedo costituita presso il caffè di Roma. Le altre cariche sono così distribuite: Pietro Andreola, vice presidente, G. De Faveri, segretario, I. Casalotti, S. Merlo, F. Barbi, G. Pizzamiglio sindaci. 25 MARTEDI’, S. ANANIA “El vero amìs el te öta e no ‘la dìs”. Il vero amico ti aiuta e non lo dice. 1475 = Marchesio Gozzi e Pietro Vitale Salandi si dividono diversi beni in Manerbio e tre anni dopo se li permutano l’un con l’altro. 26 MERCOLEDI’, SS. TIMOTEO E TITO Luna: ultimo quarto “Amùr nöf ‘l va e ‘l vé ma chèl vècc el se manté”. Amor nuovo va e viene ma quello vecchio si mantiene. 1908 = Manerbio - L’on. Rondani tiene una conferenza sulla società Umanitaria di Milano presso le scuole elementari. L’on. Rondani è stato accolto alla stazione dal sindaco e dall’assessore Ruggeri. 27 GIOVEDI’, S. ANGELA MERICI “Mèi fidàs piö dei öcc che dele orèce”. Meglio fidarsi più degli occhi che delle orecchie. 1646 = Lodovico Luzzago, figlio di Fiorino, viene ammazzato sotto la Loggia di Brescia dai figli di Galeazzo Luzzago con una stoccata. 28 VENERDI’, S. TOMMASO D’AQUINO “L’è ‘n tira, mola e messéda”. E’ un tira, molla e mescola (continua a rimandare). 1939 = Manerbio - La direzione del lanificio licenzia l’operaia della menda Serafina Dal Molin, individuata come la responsabile della protesta sindacale circa l’applicazione delle tariffe del cottimo. 29 SABATO, S. VALERIO “Du scècc i sènt car, ma tré i sta ‘n dè i pé”. Due figli sono benaccetti ma tre stanno stretti. Pag. 7 1843 = Manerbio - L’Ufficio Tecnico della Imperial Regia Deputazione Provinciale progetta la costruzione di due pennelli in legno allo scopo di preservare il ponte in legno sul fiume Mella. 30 DOMENICA, S. MARTINA 1° Giorno della Merla “L’è mèi éssèr ferìt che mórt”. Meglio ferito che morto. 1876 = Viene stampato a Cremona l’Appello agli uomini onesti ed agli elettori del comune di Manerbio. Si tratta di un pamphlet redatto dai cattolici a sostegno del sindaco Costanzo Tenchini investito da una polemica promossa da Alessandro Piazzoni e Giuseppe Ghirardi circa i lavori relativi alle difese sul Mella. L’impresario Lorenzo Gaffurri fu l’esecutore di dette opere. 31 LUNEDI’, S. GIOVANNI BOSCO 2° Giorno della Merla “‘L diaól ‘l fa la pégnata ma miga i cóèrcc”. Il diavolo fa la pentola ma non i coperchi. 1939 = 150 operaie della Marzotto si presentano all’ufficio di collocamento di Manerbio alle ore 18,30 per protestare contro il licenziamento di Serafina Dal Molin del reparto menda. Dieci delle 150 operaie vengono denunciate dalla Magistratura. La freschezza è la nostra bandiera. Pronta da gustare, tutta italiana. Il benessere nasce dalla freschezza. Pianura Territorio La Gennaio 2011 Pag. 9 Zibaldone di Gennaio a cura di P. V. T. Gennaio All’inizio di ogni anno una prassi abituale è quella di mettere bene in vista un calendario che ci permette di tenere sott’occhio il passare del tempo e per questo di solito lo posizioniamo nei luoghi che durante il giorno frequentiamo più spesso. L’usanza di formare un calendario affonda le radici nell’antichità e si può affermare che ogni civiltà abbia avuto, sin dall’inizio della sua storia, chi si occupasse di creare un modo per misurare il tempo. Normalmente erano sacerdoti-astronomi che basandosi sulle osservazioni fatte sui cicli lunari o solari cominciarono a dividere l’anno in 12 mesi di circa 30 giorni ciascuno. Il primo “calendario” che si basava sui cicli lunari e solari lo si fa risalire al IV millennio a.C. per merito di astronomi sumeri. Sicuramente i babilonesi da secoli usavano un tipo di calendario che venne codificato verso il 747 a. C. come pure i greci lo fecero nel VI secolo a.C. ma col passare del tempo e varie modifiche si giunse al punto che ogni città greca avesse il proprio calendario pure gli antichi egizi avevano un loro modo di misurare il tempo le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Quindi ci furono i romani che introdussero vari tipi di calendari cominciando probabilmente dall’epoca della fondazione di Roma (VIII sec a.C.) in epoca successiva si parla di calendario di Numa (V sec a.C.) e si arriva al calendario “Giuliano” messo a punto dall’astronomo egiziano Sosigene da Alessandria ed introdotto nell’uso corrente nel 47 a. C. dal pontefice massimo Giulio Cesare (da cui il nome Giuliano”). Il primo anno del nuovo calendario comincia dunque il 45 a.C. e termina con l’avvento del calendario “Gregoriano” che è quello attualmente in vigore e fu appunto ratificato da Papa Gregorio XIII il 24 febbraio 1582 per correggere i precedenti errori di calcolo astronomici ed eliminare alcune discrepanze fra i cicli lunari e solari. La riforma del calendario introdotta con il “Gregoriano” fu completata dopo anni di studi da John Hollywood, Robert de Grossetête, Roger Bacon e Johann Müller da Königsberg dato che partiva da un progetto di riforma ideato dal calabrese Luigi Giglio e consistente nella cancellazione dei giorni dal 5 al 14 ottobre 1582 passando dal giovedì 4 ottobre a venerdì 15 ottobre e da Il dolce del mese Per 6 persone: 200 g panna fresca 125 g latte 50 g torrone 25 g zucchero 25 g nocciole tostate 1 baccello di vaniglia 3 tuorli. PREPARAZIONE: Scaldate il latte con il baccello di vaniglia inciso per lungo. Mescolate in una ciotola i tuorli e lo zucchero, stemperateli con il latte tiepido filtrato, scaldate la crema a fuoco basso, fino a 80° e poi lasciatela raffreddare. Montate la panna, tritate al mixer il torrone e successivamente le nocciole, quindi mescolate i due ingredienti e uniteli alla panna montata e, su questa, versate la crema fredda mescolando il tutto delicatamente. Sopra, busto di Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni. A destra, Frontespizio di una edizione d’epoca del calendario Gregoriano perpetuo. romani per indicare l’anno “dell’era fascista” per cui il 12 giugno 1932 diventò il 12-061932 anno X dell’era fascista. Questa cosiddetta “nuova era” iniziò il 29 ottobre 1922 (giorno successivo alla marcia su Roma) per cui “l’anno fascista” iniziava il 29 ottobre di ogni anno solare e si chiudeva il 28 ottobre dell’anno successivo. La fine dell’era fascista viene sancita definitivamente verso la fine di aprile del 1945. Il nome del primo mese dell’anno che per noi è gennaio per gli antichi egizi era thot, per i babilonesi nisanu, per gli ebrei nisan, per gli antichi persiani adukanish. Pollice verde LUNA CALANTE dal 1° al 3 e dal 20 al 31 gennaio CREMA AL TORRONCINO INGREDIENTI: allora furono considerati bisestili solo gli anni secolari divisibili per 400 (cioè 1600 e 2000 ma non 1700, 1800, 1900). Tuttavia questa riforma non venne subito accolta da tutti i paesi anche cristiani tant’è che gli ultimi paesi ad accettare il calendario Gregoriano furono alcuni di religione ortodossa come la Russia bolscevica dal 1° gennaio 1918 (poi l’unione sovietica il 1°marzo 1923), il Montenegro (il 19/31 gennaio 1916), la Bulgaria nel 1917, la Jugoslavia e la Romania nel 1919, la Grecia dal 1° marzo 1923. Oltre al calendario gregoriano esiste ancor oggi un calendario in uso nel mondo islamico che inizia il conteggio degli anni dal momento in cui avvenne la fuga di Maometto dalla Mecca. Questo fatto è ricordato come Egira (fuga) e da qui ha inizio l’era dell’Egira che parte dal 662 d.C. per cui all’anno 2011 del calendario gregoriano corrisponde l’anno 1433 dell’Egira maomettana. Una modifica al calendario vigente venne introdotta durante la Rivoluzione Francese e consisteva nella ridefinizione dei mesi ai quali vennero dati i nomi di fenomeni naturali a seconda delle stagioni ad es. Gennaio divenne Nevoso e così via tutti gli altri. Questo calendario rimase in vigore in Francia dal 26 novembre 1973 fino alla sua abolizione stabilita da Napoleone I nel 1805. Anche in Italia durante il periodo fascista si ebbe una “modifica” al calendario che si riduceva all’obbligo di aggiungere alla datazione corrente una cifra in numeri LUNA CRESCENTE dal 5 al 18 gennaio ORTAGGI E FRUTTA DI STAGIONE Carciofo, cardo, cavolfiore, cavolo verza, finocchio, radicchio. Arancia, kiwi, limone, mandarino. PIANTA BENEFICA DEL MESE DI GENNAIO Olivello spinoso. I frutti dell'olivello spinoso il cui termine scientifico latino è Hippophae Rhamnoides della famiglia delle Elaegnaceae, sono considerati elementi curativi molto efficaci dalla fitoterapia moderna (fitoterapia=cura con le piante). L’olivello, proveniente dall’Asia settentrionale, in Italia cresce spontaneo lungo i greti dei fiumi e nei terreni sabbiosi, ha le foglie argentate e lanceolate ed i frutti tondi color arancio vivo contengono molta vitamina C e provitamina A (carotene) e si raccolgono in settembre e si spremono per ottenere il succo, il quale, preso in dosi di 3 cucchiai al giorno, aumenta le difese immunitarie sostenendoci nelle fredde giornate di gennaio. Pag. 10 Pianura Leno La Gennaio 2011 Bassa Bresciana, quando il rugby diventa uno stile di vita Parlare di Bassa Bresciana Rugby vuol dire andare ben al di là dello sport. In effetti la società che ha la sua sede in via Martin Luther King a Leno sin dalla sua nascita ha voluto presentare un qualcosa in grado di andare ben oltre il semplice momento agonistico e, proprio come recita l’home page del portale del sodalizio lenese, propone agli appassionati ed ai suoi tesserati (in costante aumento) quello che possiamo definire un vero e proprio stile di vita. Una filosofia ricca di passione e di amicizia che riserva un occhio di riguardo al settore giovanile e ad un prezioso punto di riferimento di tutta la realtà della Bassa Bresciana come la splendida club house che è stata realizzata proprio accanto al campo principale che ospita le partite della compagine maggiore. Nata nel ’98 l’A.S. Rugby Bassa Bresciana Leno ha messo in mostra una crescita costante sia dal punto di vista strettamente sportivo (con la ciliegina della promozione in serie A della stagione 2003/2004) che da quello organizzativo, tanto che all’inizio di questo 2011 la società bassaiola è attivamente impegnata in ben quattro Campionati (serie C, serie C elite, Under 16 e 18) e, pur dovendo fare i conti con avversari altrettanto motivati, riesce sempre a farsi valere e a mettere in mostra uno spirito veramente singolare. Spirito che, appunto, trova la sua concretizzazione migliore nella già citata club house della Bassa Bresciana, dove si ritrovano tante persone sia prima che al termine delle partite. In effetti i motivi per ritrovarsi e trascorrere alcune ore in allegra compagnia sono sempre numerosi e i componenti di quella che non certo a caso viene definita la grande famiglia della Bassa Bresciana Rugby riescono sempre a farli fruttare a dovere. Sarà forse proprio questa la ricetta che ha consentito alla società di Leno di andare avanti al di là delle difficoltà che in questo momento sta attraversando un po’ tutto il mondo dello sport e degli ostacoli presentati da una stagione come la scorsa che certo non ha regalato grandi soddisfazioni ai colori lenesi. Nel rugby, come nella vita, può capitare di vincere e di perdere. La Bassa Bresciana (dalla prima squadra alle formazioni giovanili) ha dimostrato nel più eloquente dei modi di non limitarsi al confronto con i risultati. La passione e la voglia di costruire qualcosa di positivo attraverso un’attività sana (e che si vuole rendere educativa) come la palla ovale sono più forti di ogni intoppo e portano avanti i progetti e i sogni della Bassa Bresciana, che vuole diventare un punto di riferimento sempre più valido per tutta la comunità di Leno ed è proprio questa la vittoria più importante di tutte! Filippo Galli: “A Leno insegnano a crescere” Filippo Galli è davvero un personaggio con la P maiuscola e non solo per tutti quelli che amano il calcio. In effetti sul campo ha praticamente vinto tutto (scudetti, coppe europee ed internazionali e chi più ne ha più ne metta), ma, al tempo stesso, si è sempre distinto per la serietà e la correttezza. Doti che gli hanno permesso di mantenere un ruolo importante nel mondo del calcio anche dopo aver appeso le scarpette bullonate al fatidico chiodo, tanto che in breve tempo è diventato il responsabile del settore giovanile del Milan. Un incarico di prestigio e di responsabilità, che lo mette in contatto con diverse realtà ed è proprio in questo modo che l’ex difensore rossonero ha potuto costruire un rapporto diretto con Leno. Il Real Leno, infatti, si è legato in maniera stretta all’A.C. Milan e questo intenso rapporto di collaborazione ha permesso allo stesso Galli di conoscere molto bene l’ambiente sportivo lenese e di farsene un’idea del tutto particolare: “Sono molto contento del legame che si è instaurato con il Real Leno – ha detto Filippo Galli elogiando il modo di vivere lo sport che è di casa nel sodalizio della Bassa Bresciana – anche perché questo mi ha permesso di scoprire come viene interpretata l’attività sportiva in una realtà come quella di Leno, dove, appunto, lo sport non viene visto solo come momento agonistico, ma viene inteso anche e soprattutto come uno strumento per fra crescere le nuove generazioni. In questo senso ho potuto vedere che sono diverse le discipline che vengono praticate e diffuse a Leno, un elenco piuttosto lungo che trova, ovviamente, nel calcio un valido punto di riferimento e questo perché i dirigenti del Real Leno stanno portando avanti con grande convinzione una politica che condivido in pieno. Sono riusciti a creare un rapporto di collaborazione diretta con le famiglie ed in questo senso i ragazzi che vanno a giocare a calcio vengono anche aiutati a crescere. L’obiettivo non è solo quello di insegnare loro quello che si deve fare in campo, ma anche quello di renderli persone complete nel senso più vero della parola. Questa è una cosa molto bella ed è proprio questo il motivo che ci spinge ad essere soddisfatti di un legame di collaborazione privilegiato come quello che abbiamo con il Real Leno. Il Milan, infatti, è una società che milita ai vertici del calcio internazionale, eppure, nonostante questo, è nostra intenzione andare al di là di questo aspetto. La società del presidente Angiolino Mor incarna nel più concreto dei modi questa nostra volontà”. Un legame, dunque, destinato a proseguire e consolidarsi proprio per questa visione comune: “In effetti – conclude il dirigente rossonero – la nostra intenzione è proprio quella di far crescere sempre di più questa vicinanza con una realtà del tutto particolare come il Real Leno. L’A.C. Milan non vuole essere solo agonismo ai massimi livelli e grande business. Noi vogliamo fare in modo che le famiglie riscoprano nello sport uno strumento al servizio della comunità e questo il Real Leno lo ha capito molto bene ed è per questo che un’ampia zona del territorio circostante ha capito di affidarsi con sicurezza ad un sodalizio che può mettere a disposizione tecnici preparati e qualificati, che riservano sempre e comunque un occhio di riguardo ad una crescita completa del ragazzo”. A fianco, Filippo Galli in una azione di gioco quando era giocatore del Milan. Pianura Territorio La Gennaio 2011 Pag. 11 Gottolengo, gli incontri dei Alfianello, la depurazione nel giovani sostenitori del PdL mirino dell’Unione Europea Le ultime settimane hanno dato a ognuno di noi l’opportunità di riunirsi e ritrovarsi con chi, per un motivo o per l’altro, avevamo dimenticato in un angolo della nostra attenzione, sicuri di ritrovarlo al suo posto. Fortunatamente il Natale ci regala anche questo, un momento di tregua per lasciare in quello stesso angolo il lavoro per occuparci dei nostri famigliari, dei nostri affetti, dei nostri amici. E se c’è chi parla di consumismo, di buonismo ipocrita e si chiede se ha ancora senso festeggiare, c’è anche chi ha un atteggiamento propositivo e, come si suol dire, unisce l’utile al dilettevole. Tra questi il consigliere comunale di Gottolengo Giacomo Massa, che in una gelida serata prenatalizia ha organizzato una piacevole occasione di incontro per chi ha fatto della politica una sincera passione. Al ristorante “Il palazzo”, in un’atmosfera piacevole e informale, un gruppo di giovani si è così ritrovato e, tra un augurio di buone feste e l’altro, ha dato voce alle proprie opinioni; alla serata ha partecipato anche il consigliere provinciale e vicecapogruppo del Pdl Emanuel Piona, il quale ha a più riprese espresso il proprio entusiasmo per l’interesse di un così cospicuo numero di giovani per il mondo della politica e dei suoi temi attuali. Emuanuel Piona, coordinatore regionale dei giovani Pdl, Giovane Italia, ha inoltre auspicato una più intensa collaborazione tra la Provincia e i paesi della bassa bresciana, soprattutto in un momento così delicato per le amministrazioni comunali come quello attuale. Tante sono le iniziative e le occasioni d’incontro che i promotori della Giovane Italia stanno organizzando; tra queste, la prossima si terrà a febbraio a Ponte di Legno: un’interessante occasione di ritiro con incontri formativi e discussioni politiche… il tutto accompagnato da un meraviglioso paesaggio invernale. Una foto della serata. Il tredicesimo anno rischia di essere fatale all’attuale amministrazione della Torre, infatti come riportato dall’inserto Lombardia del quotidiano il Sole – 24 ore del 1-12-2010, Alfianello insieme ad altri 500 comuni lombardi e’ stato individuato come gravemente inefficiente per inadeguata depurazione delle acque o assenza di fognature; questo comporta che verra’ irrorata una sanzione pecuniaria quantificabile al momento sui 170.000 Euro. Tale somma , per le esauste casse comunali, sarebbe un vero e proprio disastro e comporterebbe un deficit netto di bilancio che, secondo le leggi attuali, porterebbe all’automatico decadimento del sindaco e della giunta con nomina di un commissario prefettizio. D‘altra parte bisogna ricordare che nei dodici anni precedenti di amministrazione della Torre, nulla e’ stato fatto per sanare tale situazione e tuttora le fogne comunali finiscono direttamente nel fiume Oglio. A tal proposito sarebbe interessante sapere qualcosa sull’attività dell’assessore dedicato solo all’ambiente arch. Stefano Bulgaro, il quale per usare un colorito termine politico americano rappresenta “l’ anitra zoppa” dell’attuale amministrazione in quanto gli era già stata revocata la delega all’edilizia per incompatibilità. Fatto sta che, se la multa verra’ irrorata, ogni cittadino Alfianellese si troverà sul groppa una nuova tassa di circa 70.00 euro a testa, neonati ed invalidi compresi, mentre del depuratore che pur era nei programma elettorale dell’attuale amministrazione della Torre nessuno fa cenno alcuno. Chi vivrà vedrà. La poesia di Riccardo Regosa segue dalla prima pagina Il tempo Un fantasma che cammina notte e dì, mattina e sera, senza soste e senza meta. Assomiglia ad un’altalena: l’alzarsi e l’abbassarsi della marea, l’alternarsi del giorno e la notte (luce del sole e chiaro di luna) il susseguirsi delle stagioni che fa maturare il fieno e la spiga... E’ l’eterna cantilena della goccia che batte silenziosa sulla roccia; la gocciolina che picchia tic, tic, tic rapida rapida: come l’attimo che passa, come tarlo che si dà da fare misterioso nel suo legno e che rode... che rode... Pag. 12 Pianura Orzinuovi La Gennaio 2011 La scuola protagonista Orzinuovi: sono 77 i cortometraggi in concorso per l’assegnazione della prima edizione di Orzincorto “Metropoli e megalopoli: la città futura in cui già vivi”. La manifestazione organizzata dagli assessorati Cultura, all’Istruzione e Politiche giovanili del comune di Orzinuovi, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico territoriale e per la Lombardia e col patrocinio dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Brescia, ha colto nel segno, ponendosi al centro della discussione. Un concorso nazionale per cortometraggi suddiviso in sezione scuola, che prevede la partecipazione delle scuole italiane elementari, medie inferiori, medie superiori, e la sezione filmaker che prevede il confronto tra concorrenti maggiorenni. I concorrenti hanno presentato un solo video, esclusivamente su supporto DVD, con le caratteristiche del cortometraggio, documentario e animazione. La commissione giudicante del concorso ha avviato la catalogazione dei corti arrivati, aprendo le buste contenenti i filmati, facendo una scheda con inseriti la provenienza, la durata (non più di 10 minuti), la scuola di provenienza; lo stesso lavoro è stato approntato per i filmaker. I lavori arrivati provengono da tutte le regioni d’Italia, quasi equamente distribuiti tra scuole e filmakers. Formata da 7 esperti del settore, la giuria stilerà a giorni la graduatoria di merito. Le premiazioni sono previste per la metà di febbraio 2011. Da parte mia e dei miei colleghi c’è la convinzione di aver aperto una strada importante per il dialogo e il confronto d’idee all’interno del mondo scolastico e non solo. La finalità del concorso è quella di stimolare, sia nell’ambito scolastico che negli ambienti della cinematografia artigianale, la ricerca di nuove formule comunicative che sappiano trasmettere e favorire la cultura attraverso l’immagine, il video. Uno spot per le attività didattiche ma anche una opportunità per mettere in connessione la scuola con il territorio. Un importante ritorno d’immagine per la città di Orzinuovi. Il tema di questo primo concorso riflette i grandi cambiamenti che ha subito la nostra terra, la provincia , la regione, l’Italia del Nord, dove la città si è espansa inglobando la campagna e le piccole realtà periferiche, cancellando anche storie e tradizioni. Un mondo che sta cambiando vorticosamente con città sempre più popolose. Il tema vuole essere stimolo ad un momento particolare di riflessione. Ass. all’Istruzione Rocco De Santis “Uomo-Cane”, un patto per la vita La Pro-Loco di Orzinuovi, nei prossimi mesi di Febbraio/Marzo, dà il via a un’iniziativa denominata “Uomo-cane, un patto per la vita”, in collaborazione con il Comune di Orzinuovi ed il patrocinio dell’ASL di Brescia. Il progetto vuole essere il tentativo di istituire, nell’ambito territoriale che fa capo al Comune di Orzinuovi, un percorso formativo per i proprietari di cani e addetti ai lavori, con il proposito di dar luogo poi ad altre iniziative, atte a valorizzare il rapporto uomo-cane al servizio e nel rispetto della civile convivenza. L’Ordinanza del 3 marzo 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, propone le direttive di attuazione di questo progetto. Il corso sarà costituito da una parte teorica, di 4 lezioni serali, al termine della quale i candidati dovranno sostenere un test di apprendimento redatto dai formatori. Il “Patentino” conseguito verrà firmato dal Sindaco, previo accordo con il Servizio Veterinario. Anche la parte pratica, sostenuta indipendentemente dalla frequenza al corso teorico, si svolgerà in 4 lezioni serali. La parte teorica si svolgerà nella Sala Belvedere della Rocca S.Giorgio di Orzinuovi, dalle ore 20,30 alle ore 23,nei giorni 7-14-21-28 Febbraio 2011. Il costo è di euro 50 (euro 45 per i soci della Pro Loco). La parte pratica si svolgerà successivamente al Centro Sportivo di Orzinuovi in via Lonato, dalle ore 20,30 alle ore 22,30,nei giorni 7-14-21-28 Marzo 2011. Il costo per la frequenza alla parte pratica è di euro 40 (euro 35 per i soci Pro Loco). Per informazioni telefonare: 030 9941454 (Sig. Massimo). oppure consultare il sito internet www.prolocoorzinuovi.info Pianura Territorio La Gennaio 2011 Grande successo al “Giardino” per la III edizione della cena etnica Il due dicembre 2010, alle ore venti, nella sede coordinata “GIARDINO” di Orzivecchi dell’I.I.S. “V.Dandolo” di Bargnano di Corzano Brescia, si è svolta la terza edizione della “Cena Etnica”, grande festa in cui si incontrano le culture di una parte di mondo attraverso la degustazione di cibi provenienti da Marocco, India, Bosnia, Brasile, Croazia, Romania e naturalmente Italia (cibi bresciani, milanesi, bergamaschi, cremonesi, siciliani, calabresi, napoletani, ecc.). Alla festa hanno partecipato quasi duecento persone, tra alunni, insegnanti, genitori, e varie associazioni. In particolare quest’anno vi è stata la presenza importante dell’Associazione Multiculturale Orceana DiMaU’, Diversi Ma Uguali, che ha presentato una serie di piatti tipici brasiliani, croati e bosniaci e che intende collaborare con la scuola per eventuali altre iniziative riguardanti l’integrazione dei ragazzi stranieri, la multicultura a trecentosessanta gradi e l’abbattimento di ogni barriera che si frappone tra chi risiede in un territorio e chi, invece, vi arriva, da migrante, per i più svariati motivi economici, personali, sociali o politici. Alla festa ha pure partecipato, con una delegazione di venticinque persone, l’Associazione Volontari Ambulanza di Trenzano, che si occupa di gestire il servizio 118 su una parte del territorio della Bassa Bresciana, oltre a gestire altri servizi sociali, tipo il trasporto anziani e disabili in genere. E’ anche attraverso queste manifestazioni che la Scuola si apre al territorio, che dialoga con il mondo che le sta attorno, che fa integrazione culturale e sociale, che apre la porta alle famiglie e fa conoscere un mondo fatto di colori, sapori, idee, emozioni che attraversano trasversalmente ogni individuo, di qualunque parte del mondo esso sia. La Scuola ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e contribuito (con i piatti tipici!) alla realizzazione della coloratissima manifestazione. Ci vediamo il prossimo anno! Vilma Razzi - Giacomo Colossi Pag. 13 IPAA di Orzivecchi, una scuola differente per scelta E’ una scuola tutta da scoprire, con una filosofia ormai profondamente radicata che si distingue in modo eloquente. Stiamo parlando dell’Istituto Professionale per l’agricoltura e l’ambiente di Orzivecchi, sede coordinata della scuola di Bagnano di Corzano e collocata in una struttura tanto accogliente quanto efficiente come la Tenuta Giardino. E’ il direttore di sede, il professor De Sanctis, a tratteggiarci le principali caratteristiche di questa realtà scolastica che, parafrasando una nota pubblicità, si può davvero definire differente per scelta: “Non è affatto facile sintetizzare in poche parole tutto quello che è il nostro istituto. Anche per questo abbiamo un sito molto completo e di facile consultazione (www.ipaaorzivecchi.it) che invito fin d’ora ad andare a visitare (per info mail: [email protected] oppure telefonare allo 030.9465160). In ogni caso mi piace sottolineare immediatamente una nostra peculiarità. Il nostro è un ambiente piccolo e la nostra scuola è, nel senso più letterale del termine, una grande famiglia. Per una precisa scelta, infatti, presentiamo un solo corso, con classi dalla prima alla quinta, per un totale, tra ragazzi e ragazze, di 110 alunni. Abbiamo un convitto, che attualmente ospita 28 studenti, e siamo attivi dal lunedì al venerdì, con quello che io definisco il nostro orario particolare. In effetti le nostre lezioni iniziano alle 8.50 e proseguono sino alle 12.30, quando c’è la pausa mensa (curata appositamente da un cuoco). In seguito riprendono con diverse attività (laboratorio, lavoro in azienda e così via) per concludersi alle 15.30, quando gli “esterni” rientrano a casa, mentre i ragazzi in convitto si dedicano ad attività ludiche e alle studio”. Un orario sicuramente inconsueto, dunque, ma che ha una sua spiegazione ricca di significato: “Il tutto prende origine da un accordo con Sia e Saia per il trasporto dei nostri studenti che ritornano a casa al termine delle lezioni. Ci hanno confermato il loro servizio a prezzi particolarmente favorevoli per le famiglie. In ogni caso ritengo questo un accordo molto importante, anche perché testimonia nel modo più concreto l’attenzione che dedichiamo alle famiglie ed alle loro esigenze”. Uno spirito che trova la sua realizzazione più preziosa in una massima che ha coniato lo stesso professor De Sanctis: “Dico sempre che i genitori ci affidano i nostri studenti quando sono bambini e noi li riportiamo alle famiglie quando sono diventati uomini. Una situazione che possiamo portare avanti nel migliore dei modi proprio per le ridotte dimensioni del nostro istituto. Proprio il loro numero contenuto ci consente di conoscerli personalmente e quindi per noi ognuno di loro è un adolescente con le sue problematiche, i suoi desideri e le sue aspirazioni. Il nostro scopo è quello di accompagnare ciascuno di questi ragazzi nel suo cammino di crescita, rendendolo il più completo possibile”. Un modo di agire che porta l’istituto di Orzivecchi ad essere protagonista di svariate iniziative: “Non stiamo mai fermi – conclude il direttore di sede orceano – Solo per citare alcuni tra gli esempi più recenti, abbiamo da poco organizzato la cena etnica, ed abbiamo partecipato anche quest’anno con lusinghieri risultati alla manifestazione nazionale di Torino con un videoclip realizzato dai nostri studenti dedicato ad un tema scottante come quello dell’occupazione. I nostri studenti sono chiamati a studiare materie umanistiche e materie tecniche, alle quali aggiungiamo la sezione che noi chiamiamo tic, dedicata a tutte le tecniche di comunicazione. Il nostro settore di base può essere definito agroindustriale, ma partendo da questo punto che rappresenta la solida base, cerchiamo di offrire una formazione completa ai nostri studenti, che diventano adulti insieme a noi”. Pag. 14 Pianura Bagnolo Mella La Gennaio 2011 Il Forum delle Associazioni vuole ravvivare Bagnolo Il Forum delle Associazioni è impegnato anche all’inizio di questo nuovo anno a presentare un nutrito programma che sia in grado di mantenere viva l’attenzione di tutto il paese, coinvolgendo al tempo stesso il maggior numero di persone possibile. In questo senso è stato stilato un vero e proprio calendario che si propone di accontentare i gusti più disparati, spaziando dalla cultura al turismo, dall’intrattenimento ad iniziative di solidarietà. Dopo i primi passi che in queste settimane iniziali di gennaio hanno posto in particolare evidenza il Gruppo CaraMella e quello Fotografico, promotori di alcune proposte che già hanno riscosso un indubbio favore, spingendo in avanti il nostro sguardo possiamo osservare le iniziative che accompagneranno la giornata della memoria del prossimo giovedì 27 gennaio. Un momento di riflessione che si concluderà il giorno seguente con lo spettacolo “Pagina dopo pagina”, tratto dal diario di Anna Frank e realizzato dal Gruppo CaraMella. Il mese di febbraio, accanto al corso di fotografia digitale presentato dal gruppo Fotografico e a due nuove rappresentazioni teatrali dell’Associazione CaraMella, alzerà con decisione il sipario sul carnevale, un appuntamento che per consolidata tradizione riceve a Bagnolo singolare attenzione. La prima proposta è in programma domenica 27 febbraio, quando l’Oftal presenterà il Carnevale dei disabili, mentre con l’inizio di marzo la parola passerà all’Oratorio S. Luigi, che il 5 marzo ospiterà il trentaquattresimo “Arlecchino d’oro” (concorso canoro per i bambini), e festeggerà le tradizione giornate clou per il carnevale il 6 e l’8 marzo. Da segnalare, oltre allo spettacolo “Cuore d’Italia” che l’Associazione CaraMella rappresenterà il 12 marzo a Palazzo Bertazzoli, un’interessante iniziativa presentata dal Gruppo Artistico Bagnolese, che dal 15 marzo al 5 aprile, sempre nell’illustre sede di Palazzo Bertazzoli, darà vita a “Palazzo in mostra”, spazio espositivo riservato in modo particolare alla scultura (che quest’anno dedicherà, tra l’altro, un omaggio anche allo scultore bagnolese scomparso Canuto Chizzolini). Sempre scegliendo tra le manifestazioni in programma, prima di lasciare la parola alle iniziative che accompagneranno le festività pasquali e la ricorrenza della Liberazione, l’inizio di aprile presenta fin d’ora una data da segnare in rosso. Si tratta di domenica 10, giorno nel quale a Bagnolo si celebrerà il quarantacinquesimo anniversario di fondazione dell’Avis. Un corteo, la S. Messa e le premiazioni per i soci più meritevoli accompagneranno questa giornata speciale per una realtà che vuole essere sempre di più un punto di riferimento per l’intera comunità bagnolese che ha fin d’ora la possibilità di imprimere un ritmo intenso al proprio cammino e rendere così questo 2011 agli inizi un anno in grado di costruire concretamente obiettivi importanti per tutto il paese. Accanto, un’immagine del Gruppo Fotografico Bagnolese. Via Gramsci, anno nuovo, vita... vecchia E’ iniziato un nuovo anno, ma via Gramsci continua a rappresentare una ferita aperta per Bagnolo. Si tratta infatti di una strada costretta a fare i conti con gravi problemi ormai da troppi anni. Una lunga arteria che costituisce per consolidata tradizione una delle vie più conosciute e centrali del paese, ma che viene soffocata sempre di più da una serie di questioni che non riescono a trovare la soluzione tanto desiderata. Un vero e proprio declino che si sta trascinando da diversi decenni a questa parte, ma che negli ultimi anni ha toccato letteralmente il fondo, facendo ritenere a molti bagnolesi la causa di via Gramsci una battaglia senza alcuna speranza. Per rendersi conto di quello che sta accadendo in quella che in passato era una delle strade più illustri di tutto il paese è sufficiente limitarsi a percorrerla. Immediatamente emergeranno in tutta la loro urgenza i principali problemi che rischiano di strozzare questa realtà così ricca di tradizione per tutti i bagnolesi. Il primo grave “nodo” che proprio non vuole staccarsi dal pettine è relativo al traffico. Via Gramsci, infatti, non solo è una arteria che viene percorsa da tantissimi veicoli, ma è anche e soprattutto un punto di passaggio obbligato per i mezzi pesanti che ogni giorno transitano con preoccupazioni facilmente comprensibili in mezzo alle case e con frequenza da guinness dei primati. Una situazione che presenta gravi conseguenze facilmente immaginabili sia sul piano della sicurezza che della salute pubblica, per non parlare della vivibilità e, più in generale, della qualità della vita in quella che per consolidata tradizione non solo è sempre stata considerata una delle vie principali del paese, ma costituisce al tempo stesso una via di comunicazione diretta e privilegiata tra la parte est e quella ovest di Bagnolo. Come se l’annoso guaio del traffico non bastasse, in questi ultimi anni il degrado di via Gramsci è stato accelerato e favorito da un altro fattore. In effetti è proprio in questa zona che hanno finito per confluire molti degli immigrati che hanno deciso di venire a vivere a Bagnolo. Le case che rappresentano il volto più antico del paese si sono così dipinte dei colori di una realtà multietnica. Una situazione che, soprattutto al giorno d’oggi, non può e non deve minimamente stupire, ma che, contemporaneamente, ha portato con sé un altro problema. Non tutti i nuovi abitanti di via Gramsci dedicano infatti l’attenzione meritata (e consueta) all’aspetto esteriore delle loro abitazioni e questo, pur senza fare ovviamente di tutta l’erba un fascio, ha causato un evidente stato di abbandono in diverse parti della lunga via che attraversa Bagnolo, mettendo in collegamento Brescia e Cremona. In questo senso, soprattutto passando accanto agli edifici più poveri, si nota la necessità di un deciso lavoro di restauro, un intervento che potrebbe restituire il volto originario all’intera via, ma che non viene intrapreso dagli attuali residenti. Sono in molti, comunque, a richiedere a gran voce questo vero e proprio recupero che potrebbe rappresentare il primo passo per salvare via Gramsci dal destino apparentemente segnato verso il quale sembra incamminata in modo inesorabile. Il secondo (anche se di questo progetto si parla inutilmente ormai da mezzo secolo) può e deve essere la realizzazione della fatidica tangenziale che potrebbe liberare la lunga via bagnolese dalla morsa del traffico che la sta soffocando sotto tutti i punti di vista. Ma bisogna agire in fretta. Il tempo delle parole è durato troppo a lungo e adesso è l’ora di far parlare i fatti prima che sia troppo tardi e suoni a definitiva condanna per via Gramsci, la via che per tradizione era un fiore all’occhiello ed un punto di riferimento per l’intera comunità bagnolese… Pianura Verolavecchia La Gennaio 2011 La protesta della sig.ra Renata Anche la tranquilla e paciosa Verolavecchia ha avuto pochi giorni prima di Natale la sua vicenda che l’ha posta al centro dell’attenzione generale. In effetti ha suscitato un certo scalpore una vicenda della quale sicuramente torneremo a parlare ancora, anche per ricevere un quadro dettagliato da tutti i protagonisti che ne sono stati più o meno direttamente coinvolti. In estrema sintesi il momento più eclatante dell’intera questione è stato quando la signora Renata Portesani ha deciso di legarsi davanti al municipio di Verolavecchia così da manifestare nel più evidente dei modi la sua protesta. Una dimostrazione che, a dire il vero, non è durata molto a lungo, anche perché in breve tempo la stessa signora Portesani è stata accompagnata in ospedale (prima a Manerbio e poi a Leno) per un esame approfondito delle sue condizioni. Una decisione che la diretta interessata non ha minimamente gradito, considerandola un vero e proprio sopruso ai suoi danni: “Non vogliono nemmeno lasciarmi protestare – è stato il suo primo commento dopo essere stata raggiunta in ospedale – Il fatto è che non mi impediranno di far sapere a tutti che io protesto per il mio diritto al lavoro. Io voglio lavorare e, non avendo altri metodi per far sentire la mia voce, ho deciso di scegliere questa strada, ma non c’è alcun intento autolesionistico. Non voglio certo farmi del male, voglio solo mostrare tutta la mia rabbia”. La signora Portesani racconta come un fiume in piena i tratti salienti della sua vicenda: “Io e mio marito (Pietro Altieri – ndr) abitiamo a Verolavecchia e dopo un anno e mezzo nel quale siamo stati i gestori del bar della Fondazione Suor Giuditta Alghisi (con regolare contratto), ci siamo trovati senza lavoro. La fondazione, che nel frattempo aveva cambiato i suoi vertici, ha infatti deciso di stipulare un nuovo contratto di gestione, coinvolgendo, tra l’altro, persone vicine ai nuovi vertici. Noi siamo stati lasciati improvvisamente senza contratto e senza alcun reddito. Una situazione che, oltre ad essere incomprensibile, visto che non ci sono stati episodi che possono spiegare un simile cambiamento di posizione, è anche insostenibile, dato che io e mio marito non possiamo più contare su nessun reddito. Come possiamo andare avanti? Come possiamo continuare a vivere senza un lavoro? Chiediamo che qualcuno risponda a queste domande!”. Pag. 15 Quando l’altruismo stimola i giovani Studenti dell’istituto Pascal di Manerbio protagonisti di solidarietà attraverso un unico e semplice mezzo qual è la felpa. Primo passo è stato quello di individuare un’azienda che potesse produrre le felpe, con la stampa ideata, rispettando il rapporto qualitàprezzo. Si trattava a questo punto di rendere il progetto concreto. Ottenuto il patrocinio del Comune di Manerbio, l’approvazione da parte della Scuola, due studenti promotori dell’iniziativa si sono cercati gli sponsor che potessero offrire il loro contributo. Lo hanno trovato grazie a Domenico Battagliola (Dimmidisì), Sandro Vazzoler (Dbm) e Pietro Sbaraini (Com-service), imprenditori sensibili ai problemi sociali. Per rendere concreta la loro idea i ragazzi del Pascal hanno organizzato una riunione coordinata dal presidente del Comitato degli studenti, Alessandro Tura, col coinvolgimento di Sara e Luca Pedrali. L’iniziativa finalizzata a sostenere due progetti: uno di “Adozioni a distanza”, già in essere nella scuola da diversi anni, l’altro “Casa Famiglia Betania di Maria” di Verolavecchia, di recente attuazione presentato con la presenza del vescovo, mons. Luciano Munari, a Verolavecchia e realizzata nell’edificio in via Vittorio Veneto 29. articolato su due piani per complessivi 400 metri quadrati, ristrutturato e messo a norma, in concessione gratuita alla famiglia Pedroni. La costruzione comprende due camere, la cucina attrezzata, l’ufficio, un ampio salone, servizi igienici, ambienti nei quali è possibile accogliere un massimo di sei piccoli ospiti. L’associazione dispone del sito internet www.betaniadimaria.org strutturato per fornire informazioni e rispondere a quesiti sull’organizzazione. Una disponibilità che dimostra come “Dio lavora per i più deboli, ed è espressione d’amore, di bontà, di pazienza, di fedeltà, di accoglienza che ci sono nella vita di Verolavecchia”. Sono parole del Vescovo pronunciate domenica scorsa davanti all’assemblea, radunata nella parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, con gruppi di bambini in prima fila assorbiti dalla riflessione sul principio della “solidarietà civile, sociale e culturale d’ispirazione cristiana, nell’insegnamento della Chiesa cattolica, che persegue esclusivamente finalità nel campo della centralità della persona umana, della sua dignità e dei suoi diritti nello spirito del servizio di condivisione, di accoglienza fraterna e di volontariato inteso come libero e gratuito impegno agli altri”. “Sono gli elementi fondamentali nei quali si riconosce il ruolo della famiglia valorizzandola anche a livello istituzionale e sociale” commenta il parroco don Pierino Boselli che, a nome della comunità parrocchiale, ha sostenuto “Casa Betania di Maria” e continua ad impegnarsi con iniziative di volontariato alle quali sono chiamati a collaborare istituzioni civili ed ecclesiali, associazioni e privati. Tra il pubblico erano presenti i sindaci di Verolavecchia, Sergio Zanetti, e di Bassano Bresciano, Giovanni Paolo Seniga, i paesi nei quali è maturata l’esperienza dei coniugi Pedroni importante “per sensibilizzare al tema dell’affido e al recupero dei valori dell’unità famigliare”. L’associazione Onlus è il risultato di una scelta di vita compiuta da Luca Pedroni assieme alla moglie Stefania, con l’assenso delle tre figlie Noemi, Marta, Francesca , concordi nella decisione di aiutare chi è meno fortunato. «L’associazione - precisa Pedroni - non ha fine di lucro. Il suo scopo è di compiere atti di solidarietà e amore nei confronti dei minori bisognosi, con gesti di accoglienza, condivisione e volontariato. Per appuntamenti: Tel. 347 1305462 (dott.ssa D. Roversi) Si riceve presso La Med Center, via Gramsci, 129 Bagnolo Mella (BS) Da parte nostra stiamo impegnando tutta la nostra vita, (anche le nostre tre figlie sono e si sono lasciate coinvolgere da questa “novità di vita” rinunciando, come noi, a una vita famigliare “solo nostra”) per poter attuare in pienezza il nostro progetto, perché ci crediamo fino in fondo, come ci avete creduto voi quando avete accettato di aiutarci, di essere la nostra “Provvidenza”, conclude il capofamiglia Pedroni rivolgendosi a quanti hanno sostengono il suo impegno. Franco Piovani Pag. 16 Pianura Milzano La Gennaio 2011 Milzano, ospita i mercatini di Natale È’ il 3° anno che ho avuto il piacere di organizzare, grazie anche all’aiuto della giunta e dei volontari operanti sul territorio di Milzano, non solo l’amata e tanto attesa Sagra della Madonna del Rosario, che si è svolta la 1° domenica di ottobre, ma anche e soprattutto i mercatini di Natale. Inutile dire che l’atmosfera che si crea in Piazza Roma è del tutto particolare e difficilmente spiegabile; ritengo che il Natale sia un momento personale, ognuno lo vive a proprio modo ma ogni individuo lo attende; è davvero facile lasciarsi trasportare anche solo dallo spirito che permea questa festività, la più cara a tutto il mondo cristianocattolico. Questo piccolo mercato, che si svolge solitamente la seconda settimana di dicembre, offre sia la possibilità di ammirare lavori di artigianato e di hobbismo locale, sia la possibilità di degustare prodotti della nostra zona. Non manca mai nemmeno l’occasione per fare beneficenza: sono parecchi i gruppi, missionari e associazioni bresciani, che portano sui banchetti piccole opere il cui ricavato viene interamente devoluto. Ci tengo al fatto che questi gruppi partecipino, il Natale è proprio il momento in cui si dovrebbero celebrare i valori della natività, della fratellanza e della solidarietà, dell’accoglienza, dell’attenzione all’uomo e alle sue necessità e questi sono i principi che tutta la nostra comunità deve mettere in atto, ma non solo a Natale. Questi valori devono essere il filo conduttore che ci accompagna durante tutto l’anno. Solo tenendo fede ai principi che la nostra identità e le nostre radici ci suggeriscono, in coerenza con lo spirito del Natale, potremo costruire giorni di pace, serenità, solidarietà. Questo l’augurio sincero che questa Amministrazione Comunale ha rivolto a tutti i milzanesi. L’assessore P. I.Comune di Milzano Mikol Graziosa Angela Zavaglio Pianura Territorio La Gennaio 2011 Pag. 17 Pavone Mella, Open Day in biblioteca L’open day, ovvero la giornata di apertura straordinaria della Biblioteca, dedicata a tutti gli amanti della lettura e non solo, è ormai divenuto un appuntamento molto atteso, non solo dai più piccoli, ma anche dai più grandi. Da quest’anno infatti, visto il notevole successo riscontrato, si sono aggiunti, oltre ai tradizionali Open Day di Natale e di Primavera, anche i nuovi appuntamenti in occasione di Halloween e del Carnevale, per un totale di quattro eventi. Durante l’Open Day di Natale, abbiamo inoltre creato un momento di lettura dedicato anche a genitori ed adulti che, con nostro grande piacere, è stato davvero molto apprezzato. In questo modo abbiamo offerto a tutti, la possibilità di passare una giornata diversa e magari, il modo di avvicinarsi alla Biblioteca. Dal mese di Ottobre la nostra ormai “di famiglia” bibliotecaria Elisa Boglioli, è stata sostituita da Francesca Navoni. Si coglie l’occasione per ringraziare di cuore Elisa per la grande professionalità e la costante disponibilità con la quale ha svolto questa funzione e nello stesso tempo rivolgiamo a Francesca i nostri migliori auguri per il suo nuovo incarico. Pralboino, “Chiare, dolci, fresche acque...” disse il Poeta In data odierna quasi 120 località della nostra provincia hanno installato l’ormai famosa fontana erogatrice di acqua liscia, gassata e fresca. Dalle stesse, in base agli ultimi dati pubblicati, quasi undici milioni di litri di acqua erogati dagli acquedotti, attraverso tali strutture, sono stati consumati dagli utenti. E quasi 50.000 bottiglie in plastica al giorno non sono più finite nei cassonetti della raccolta RSU. Prima dell’avvento di queste fontane pubbliche quanti di noi riempivano la bottiglia al rubinetto di casa? Forse il 10% o, probabilmente, anche meno. Una struttura ed un servizio comunale, quindi, assolutamente sotto utilizzati. Suppongo che quasi certamente, almeno una volta, il cittadino che ogni giorno si accinge a rifornirsi dell’ottimo, fondamentale e gratuito liquido, si sarà pure chiesto come o dove è nata questa idea, oggi così apprezzata e rivalutata. Ebbene, credo che il sottoscritto sia la persona che senza ombra di dubbio può sciogliere e soddisfare tale curiosità in quanto promotore, con l’assessorato ai Lavori pubblici prima e tutta la Giunta poi, della nascita di questa fontana. Se avete voglia e tempo di leggere Vi racconto l’iter del concepimento e poi del parto: “Siamo nell’Anno Domini 2007 ed in una delle frequenti riunioni tra il sottoscritto,allora Sindaco di Pralboino e l’assessore ai Lavori Pubblici, esce dallo stesso la proposta di realizzare a Pralboino una fontana distributrice di acqua gasata come già ne esistevano, anche se in numero molto limitato, in provincia di Cremona. La proposta trovò subito la mia approvazione, se ne parlò in Giunta e, ad onor del vero, non tutti i presenti condivisero immediatamente tale idea, ragion per cui venne per il momento accantonata. Se ne riparlò l’anno successivo, nel 2008. In quell’occasione gli assessori, che nel frattempo avevano sviscerato la faccenda, condivisero tale iniziativa. Ad un architetto cremonese (già progettista di altre fontane) fu commissionato quindi l’incarico di tradurre in concreto le nostre idee in proposito. Ricevute le prime bozze, le visionai con l’Assessore e mentre si discuteva sui pregi o difetti delle varie proposte, durante un momento di pausa della discussione, lo stesso disegnò di getto su di un normalissimo foglio una vecchi fontana che era posta vicino alla sua casa in montagna per spiegarmi, visivamente, come fosse la struttura. Quel foglio finì in mezzo agli elaborati. In concomitanza con questi avvenimenti, lessi su un quotidiano locale che l’assessore Bettinzoli, (allora responsabile dell’assessorato Ambiente della Provincia), in collaborazione con l’Aato intendeva realizzare fontane in provincia per la distribuzione dell’acqua fornita dagli acquedotti. Lo contattai immediatamente spiegando che noi già avevamo concretamente elaborato idee che avremmo potuto insieme valutare. Fu entusiasta ed il giorno dopo già eravamo nel suo ufficio. Ci sottopose alcuni elaborati che aveva commissionato come Assessorato Provinciale, ma che non riscuotevano il suo gradimento. Noi sottoponemmo i nostri ma pure quelli non rientravano nel suo intendimento in quanto troppo avveniristici “Io amo le cose semplici, cose legate al nostro passato ed alle nostre tradizioni” disse l’assessore Bettinzoli. In quel momento, mentre il mio Assessore rimetteva a posto gli elaborati visionati, casualmente quel foglio disegnato a mano libera con una semplice biro, uscì sulla scrivania e finì davanti all’Assessore provinciale il quale senza alcuna esitazione esclamò: “ Questa è la fontana che voglio nei nostri paesi. Elaborate urgentemente l’idea e ritroviamoci.” Seguirono vari altri incontri con l’Asssessore e con il Direttore dell’Aato, dott. Zemello, i quali partorirono la fontana che oggi spicca nei nostri paesi, meta per molti mesi all’anno di centinaia di migliaia di utenti.” La nostra fontana è stata infatti la prima ad essere inaugurata in provincia. Ecco carissimo lettore, tutto qui! Da un’idea dell’Assessore ai Lavori pubblici di Pralboino Geom. Luigi Bonini “padre putativo” di questa apprezzata immagine estetica oggi presente dalle valli alla pianura ,dal dinamismo dell’Amministrazione in cui militava, dell’Amministrazione Provinciale e dell’Aato, le famiglie di Pralboino e bresciane possono risparmiare parecchi soldini ed avere un ambiente meno inquinato da contenitori in plastica. Come ebbe però a dire qualcuno che non conosco “nessuno è profeta in Patria”. Infatti i nostri concittadini, grati di questi vantaggi, ci hanno ringraziato mandandoci a casa. “Ecchè voi fà “: Sarà per un’altra volta !! L’importante è la salute! Domenico Piovani Sotto, uno dei 120 punti acqua della provincia. Pag. 18 Pianura Territorio La Gennaio 2011 Pontevico vuole portare a termine il suo programma Pontevico,“Un lavoro intenso per realizzare i progetti previsti” Sono in molti a guardare con motivata attenzione ad un capitolo sempre di assoluto rilievo come quello legato ai lavori pubblici. Un discorso che vale a buon diritto anche e soprattutto a Pontevico, dove l’Amministrazione Comunale è intenta a portare al desiderato compimento il “progetto” presentato agli elettori. Nel momento di muovere i primi passi del nuovo anno sono infatti diversi i “capitoli” sotto la luce dei riflettori, un elenco che va dal palcoscenico e dagli arredi del teatro alla nuova pesa pubblica, dalla realizzazione del nuovo campo di calcio in sintetico all’ampliamento del cimitero, passando attraverso altri punti che meritano il giusto interesse come la tombinatura della Scavezza nel tratto di via S. Rocco (lo spazio così creato verrà utilizzato come parcheggio) e la definizione di un progetto preliminare per un impianto sportivo in località Mesa (la presentazione del quale dovrebbe avvenire entro la fine del mese). Una serie di interventi in corso o che, per lo meno, vedono il traguardo più o meno vicino alla quale dev’essere aggiunto il particolare caso legato alla scuola media. Un altro progetto fortemente voluto dalla Giunta guidata dal sindaco Bozzoni, che, almeno per il momento, è ancora fermo ai nastri di Nel momento di cominciare il cammino del nuovo anno l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Pontevico, Emilio Reghenzi, traccia un breve punto della situazione, osservando gli interventi fin qui realizzati e quelli che saranno portati a termine nei prossimi mesi: “Ci siamo dati molto da fare per tenere fede ai lavori che ci eravamo prefissati di realizzare nel nostro programma elettorale. In questo senso abbiamo potuto muoverci grazie soprattutto allo sblocco delle somme residue dell’anno 2009, avvenuto con l’approvazione del conto consuntivo tenuta orma due anni fa. Guardando dunque a quello che abbiamo fatto, possiamo notare che il lavoro è stato davvero intenso e rivolto in diverse direzioni. In alcuni casi abbiamo terminato in modo positivo l’opera prevista, in altri siamo nella fase operativa, mentre in alcune circostanze, infine, l’iter previsto dev’essere ancora completato a dovere. Tra i lavori terminati possiamo elencare gli interventi strutturali ed il rifacimento del tetto della scuola primaria Cicognini, il rifacimento del tetto della cascina Vincellate, l’ampliamento della videosorveglianza, la manutenzione straordinaria dei campi di calcio e delle annesse tribune e quella delle strade, un lavoro sicuramente molto importante e sentito da tutta la comunità che, ovviamente, abbiamo potuto portare avanti sino a coprire la somma a nostra disposizione (e cioè 100.000 euro). In estrema sintesi possiamo dire che si tratta di interventi di indubbio significato, che partenza. In effetti questo punto rappresenta una nota dolente per lo stesso assessore ai lavori pubblici Emilio Reghenzi, che ha visto andare deserto il bando che era stato pubblicato per l’affidamento dell’importante opera. Una chiara conseguenza della difficile situazione nella quale si trova l’intero settore dell’edilizia e che rappresenta un intoppo davvero sgradito al piano elaborato dall’Amministrazione comunale. Una “frenata” che, al tempo stesso, non è sufficiente per indurre a fermarsi il Comune di Pontevico che, proprio come conferma lo stesso assessore Reghenzi, è pronto a ripresentare il bando previsto secondo le modalità volute dalla legge in questo 2011, auspicando, naturalmente, che l’esito finale possa essere ben diverso da quello precedente. La conferma, in ogni caso, che anche se gli ostacoli da superare non mancano (soprattutto in relazione al delicato momento economico generale), l’Amministrazione Comunale di Pontevico è più decisa che mai ad andare avanti per la sua strada e a portare a felice compimento il disegno elaborato per dare una risposta concreta alle principali esigenze manifestate dagli abitanti e far crescere così quella qualità della vita che rappresenta il grande punto di riferimento di tutto il cammino amministrativo. SEDE CENTRALE: P.zza Chiesa n.2 - 25030 BARGNANO di CORZANO (BS) Tel 030-9718132/9718227 Fax: 030-9719062 e-mail: [email protected] Web: www.ipaacorzano.it C.F. 86000710177 SEDE COORDINATA- ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’AGRICOLTURA E L’AMBIENTE “Giardino” di Orzivecchi Tel 030-9465160 Fax 030-9461882 E-mail [email protected] rappresentano comunque i tasselli di un vasto mosaico che ci eravamo prefissati di realizzare per la nostra comunità. In effetti gli obiettivi che siamo decisi a raggiungere non si esauriscono certo qui e posso fin d’ora ribadire che anche nei prossimi mesi ed in tutto questo 2011 che sta muovendo i suoi primi passi saremo attivamente impegnati per portare avanti il nostro progetto. Certo, non possiamo procedere con la velocità e la decisione che vorremmo avere. Bisogna rispettare i tempi della burocrazia e dobbiamo pure fare i conti con le difficoltà economiche di un momento particolare come quello che tutti stiamo vivendo, ma, in ogni caso, abbiamo davanti a noi alcuni traguardi che siamo ben determinati a raggiungere e cercheremo di far fruttare al massimo le risorse a nostra disposizione per offrire un “disegno” sempre più completo e di qualità a tutti gli abitanti di Pontevico. Mi piace cogliere questa occasione – conclude l’assessore Reghenzi – per ricordare anche che nel quartiere Ceresole Bianche è stata intitolata una nuova via ad un cittadino pontevichese, E. F. Abrami, medaglia d’argento al valore militare. Si tratta di un’iniziativa che porteremo ancora avanti, intitolando le nuove vie ad altri abitanti di Pontevico che sono riusciti a distinguersi nel corso della loro vita. E’ questo il modo con cui vogliamo valorizzare i meriti locali senza ricorrere a personaggi magari più famosi, ma che sono lontani dalla nostra terra e dalla nostra realtà”. Fiesse, “I due cammini” Un’avventura che nasce per vivere una forte esperienza di fede e di vita, a volte con l’incoscienza di chi è desideroso di cimentarsi nel confronto con persone sconosciute dalle quali attingere vitalità per un proseguire, pur col carico di fatica e difficoltà, verso la meta. Perché Santiago di Compostela? La risposta viene da Alberto Azzini, che ha camminato sulle strade della Galizia, all’estremità Ovest della penisola Iberica, fra le mete più importanti dei pellegrini d’Europa e del mondo, nel suo libro “I due cammini” presentato nella recente riunione dell’Ucid Bassa Bresciana dal presidente Giuseppe Pozzi, con la partecipazione, per l’approfondimento del commento, di mons. Tino Clementi, arciprete di Manerbio. Il libro è riproposto a Fiesse, il suo paese, nella sala comunale con la presenza di pubblico numeroso ed attento a conoscere un’esperienza veramente singolare. Giorno dopo giorno Azzini ha trovato ospitalità nei paesi attrezzati per accogliere pellegrini a spesa estremamente contenuta fino a giungere all’”Officina del Peregrino di Santiago” che verifica e convalida il documento col quale è attestato il pellegrinaggio. Il cammino significa libertà, cultura, sport, natura, tradizione, sfida. Un’esperienza seguendo il Sole nel corso della giornata, da est a ovest e nella notte la Via Lattea. Il pellegrino vede il sorgere del sole la mattina e prosegue l’Occidente, percorrendo strade e sentieri fra campi dorati o montagne colorate. Un’esperienza per riflettere, ritrovare se stessi. Pianura San Paolo La Gennaio 2011 Pag. 19 Mercatini “Bei ma Bei 2010” Anche quest’ anno le mille luci di Natale si accendono e la magia ci travolge tutti, grandi e piccini. Ecco che per il secondo anno consecutivo, le festività natalizie si animano con la manifestazione Bei ma Bei. Questa seconda edizione è frutto del lavoro non solo della commissione cultura e di molti giovani volonterosi, ma soprattutto di numerosi commercianti che si son presi l’ impegno già durante il periodo estivo, di partecipare ai preparativi con nuove idee per rendere questa manifestazione più esclusiva. Il frutto del duro lavoro, è un’intera giornata che ha visto un centinaio di espositori provenienti anche da lontano, proporre i loro manufatti, il frutto della loro creatività, idee uniche da mettere sotto l’albero. I commercianti, hanno partecipato, proponendo alla collettività, i loro prodotti, dedicando tempo e attenzione alla preparazione della loro casetta in legno. Gli amanti del buon gusto hanno potuto trovare prodotti biologici, frutto della nostra terra, prodotti tipici della tradizione bresciana e tanto altro…chicche gastronomiche per arricchire le nostre tavole in occasione delle festività vicine. Shopping natalizio, ma non solo: Bei ma Bei è anche arte, musica e spettacolo. La manifestazione è stata inaugurata nella serata di sabato 18 dicembre con la rappresentazione teatrale “Dal Filò al Gelino” facente parte della rassegna “Natale nelle Pievi 2010”, racconti in prosa e poetici con l’intervento di brani musicali tradizionali ,presso la chiesa di Santa Maria Assunta, riscuotendo successo grazie alla partecipazione di numerose persone. Gradita è stata la partecipazione nel pomeriggio di domenica 19 dicembre, del coro alpino Rocca San Giorgio di Orzinuovi diretto dal Maestro Bruno Provezza, che ha segnato con melodie tradizionali l’apertura del presepio artistico meccanico, alla quale hanno partecipato i bambini dell’ asilo, don Alfredo e numerose altre persone. Il coro ha poi proseguito a piedi, nel cuore dei mercatini, avvolgendo tutti i presenti in un clima natalizio davvero indimenticabile… dalla dedica dell’inno 33 ai nostri concittadini alpini, canzoni in dialetto bresciano per ricordare la nostra tradizione musicale, alle classiche odi natalizie…un indimenticabile momento impreziosito dalla lenta discesa piacevole di una neve fine. Il pomeriggio si è arricchito oltre a musica, sapori e luci, anche di attrazioni per grandi e piccini: animazione e gonfiabili, zampognari e per i più coraggiosi, una vera mongolfiera in piazza pronta a sollevarsi da terra per donare a chiunque un’ emozione davvero unica. La mongolfiera è stata per gli organizzatori inizialmente un azzardo visto il tempo incerto e le fredde temperature invernali, per diventare poi un orgoglio visto che ha stuzzicato la curiosità di grandi e di AMARJIT SINGH “Porta a porta” di volantini, giornali, ecc. V.le Marconi, 29/31 - Pompiano (BS) Tel. 333 3439994 - 328 8010888 Fax 030 941748 - [email protected] www.pep-portaporta.it piccini. Un’ iniziativa nuova, diversa studiata sin dall’inizio per dare alla manifestazione una sua unicità ed esclusività. Gli estimatori dell’ arte hanno potuto visitare la mostra realizzata dagli allievi del circolo culturale “don Emilio Verzelletti” allestita nelle sale del municipio e visitare il presepio artistico meccanico realizzato presso la chiesa di Santa Maria Nascente, oltre 260 mq di una pregevole scenografia ambientata nel mondo mediorientale e innumerevoli personaggi animati che rendono questo presepio unico. Giacomo, Agostino, Adriano: i nomi dei nostri “artisti” che ogni anno realizzano un presepio sempre nuovo, studiando scenografie diverse, nuovi personaggi in movimento, nuovi dettagli che rendono il presepio artistico meccanico di San Paolo, indescrivibile a parole. Ultime ma non meno importanti, le nostre associazioni di volontariato hanno partecipato con stand per mostrare a tutta la cittadinanza, l’importanza del loro lavoro e del loro tempo donato gratuitamente per il bene comune. Gli alpini hanno gestito con professionalità ed organizzazione, un punto ristoro efficiente, attivo per l’intera durata della manifestazione, garantendo un buon piatto caldo e fumante a tutti, e un succulento vin brulè, supportati dall’ Associazione Amici del Porcello, che hanno preparato uno spiedo davvero gustoso e appagabile all’occhio umano. Ancora musica…la manifestazione si è conclusa con il concerto offerto dalla banda di Pompiano, presso l’auditorium delle scuole medie. I mercatini di Natale “Bei ma Bei” sono solo alla seconda edizione. Ringraziamo vivamente i commercianti che hanno partecipato alla realizzazione della manifestazione, donando non solo tempo che noi sappiamo essere prezioso, ma anche un contributo, in un momento di crescente difficoltà dovuta ad una lunga recessione economica che pare non avere fine. I mercatini Bei ma Bei sono per noi il frutto di un impegno costante di molte persone, che hanno deciso di collaborare per dare a San Paolo e ai suoi abitanti, qualcosa di speciale e di unico, che possa rimanere nel cuore di ognuno di noi. Pag. 20 Pianura Offlaga La Gennaio 2011 Trasferta a Chianciano per la banda Vinaccesi La Banda civica “Benedetto Vinaccesi” di Offlaga cresce e… punta in alto. Il 20 febbraio prossimo sarà infatti a Chianciano per partecipare al Festival Nazionale delle Bande organizzato come ogni anno dalla Yamaha. A dire il vero si tratta di un ritorno dal momento che il gruppo ha partecipato all’edizione 2009 della manifestazione tenutasi allora a Cortona. Tuttavia in un anno la caparbietà e la passione con la quale insegnanti e strumentisti hanno portato avanti il loro impegno ha permesso alla scuola di musica, fondata nel 2006, di compiere molti passi avanti. Passi da gigante, si potrebbe dire, dal momento che oggi , a soli 5 anni dall’inizio dell’attività musicale, il repertorio è stato notevolmente ampliato tanto che la “Vinaccesi” nell’ultimo anno, oltre ad essere presente in occasione di tutte le festività civili e religiose, ha realizzato un mini concerto in occasione dell’ingresso del nuovo parroco mentre il 17 dicembre scorso, in occasione delle festività natalizie, ha proposto ai cittadini il “Primo concerto di Auguri” ospitato nella bella galleria del Palazzo comunale dove le calde note degli strumenti hanno riscaldato l’atmosfera, tra gli applausi e gli apprezzamenti del pubblico. La banda offlaghese diretta dal prof. Italo Froldi, che segue anche le ance si avvale della collaborazione del prof. Gian Battista Gregorio per gli ottoni e di quella di altri due insegnanti, Milena Besi per i flauti e Luca Cominardi per le percussioni. Attualmente il sodalizio è costituito da 42 persone tra ragazzi, adulti, simpatizzanti e nuovi iscritti. Dopo un primo periodo, diciamo così, di “rodaggio”, utile anche per una sorta di scrematura tra chi davvero nutre una sincera passione per la musica e chi invece ha preferito dirottare altrove i propri interessi, oggi la banda si avvale di un gruppo coeso e preparato, insomma pronto ad affrontare sfide musicali sempre più impegnative e questo anche grazie alla nuova impostazione scelta per i corsi. Dallo scorso anno infatti alle lezioni di musica d’insieme che si svolgono da ottobre a giugno, complessivamente trenta con cadenza settimanale, sono state affiancate le lezioni per classe di strumento permettendo così agli insegnanti di seguire ogni allievo quasi individualmente. Anno dopo anno, mese dopo mese, il lavoro SBIANCAMENTO DENTI LASER + IGIENE ORALE da 299 € CORONA IN LEGA E CERAMICA da 499 € IMPIANTO DENTALE da fatto di tante prove e di qualche rinuncia personale, ha portato i suoi frutti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Insomma piccoli (e grandi) suonatori crescono… e con loro cresce la sana passione per la nobile arte della musica che ogni settimana viene coltivata con rinnovato impegno. La Banda civica “Benedetto Vinaccesi” c’è ed è ormai pronta a scoprire nuove espressioni musicali non dimenticando le sue finalità educative. Scuola di musica sì, ma anche e soprattutto percorso di formazione umano e personale: anche lo stare insieme, il condividere, richiedono grande impegno. L’invito che arriva dai ragazzi della “Vinaccesi” è ad unirsi al gruppo che è sempre aperto all’ingresso di nuovi amici. Iscriversi è facile: è sufficiente recarsi ogni mercoledì sera nella sede della Banda a Cignano al piano terra di Palazzo Pontoglio! Stefania Brunelli Odontoiatria e Medicina estetica Un prezzo accessibile per un bel viso ed un bel sorriso 499 € Dr. Amalfi Riccardo David Medico chirurgo Specialista in chirurgia plastica Perfezionato in medicina estetica POLIAMBULATORIO MESOTERAPIA a seduta Dr. Amalfi R. Medico chirurgo Specialista in ortognatodonzia da 60 € PEELING CHIMICO a seduta da CHIAMACI AL NUMERO: 030 93 04 55 030 93 81 907 www.belvisobelsorriso.it www.medicalaestheticenter.it Vicolo Coro n° 5 - Manerbio (BS) 80 € TOSSINA BOTULINICA a zona da 160 € ACIDO IALURONICO a fiala da 200 € Pianura Manerbio La Gennaio 2011 Pag. 21 La rivoluzione toponomastica in età fascista Uno dei più efficaci strumenti di lettura di una città è quella relativa ai suoi simboli. Se diciamo Colosseo pensiamo subito a Roma e se parliamo di tour Eiffel è spontaneo collegarla con Parigi. I simboli di una città, però, non sono solo le architetture monumentali. Anche gli edifici storici, i monumenti, l’arredo urbano sono simboli di una città. Oggi proveremo a leggere Manerbio mediante un’altra rappresentazione simbolica: la toponomastica, ovvero il nome delle vie. Come è noto la consuetudine di intitolare vie, piazze e luoghi pubblici a personalità del passato si è diffusa dopo le grandi trasformazioni urbanistiche dell’Ottocento. Duplice l’esigenza: da un lato dare un nome alle nuove vie, dall’altro elevare a rango di numi tutelari i personaggi che fecero grandi la patria. In questi due secoli in Italia abbiamo assistito a tre distinte rivoluzioni toponomastiche. La prima dopo l’unità d’Italia, la seconda con l’avvento del regime fascista e la terza con l’instaurazione della Repubblica. In questa occasione tratteggeremo la rivoluzione toponomastica avvenuta a Manerbio durante il ventennio. Sono tre le occasioni con le quali il regime interviene. La prima è relativa ad una deliberazione del 17 febbraio 1931 del podestà Ferdinando Tognielli, la seconda nel 1937 e la terza senza date prefissate ma dal 1939 in poi. Tognielli modifica la denominazione di quattro vie di cui una sola, via Piave, permane ancora oggi. La più significativa è, però, la modifica di via XX settembre in via XI febbraio. La data del XX settembre è quella che celebrava il momento di maggiore tensione tra lo stato unitario e la Chiesa, mentre quella dell’XI febbraio è inerente alla riconciliazione tra Stato e Chiesa con la firma dei Patti Lateranensi. Evidente la ragione che sottintendeva la scelta. Tuttavia la modifica non ebbe pratica attuazione. Di grande interesse ve n’è un’altra, anch’essa senza alcuna applicazione. Il vecchio toponimo di via Ortaglie (l’attuale via Matteotti) si trasforma in via della Previdenza. Presto detta la ragione: era stata appena ultimata la costruzione della sede delle opere assistenziali del lanificio, l’epifania della città sociale di Marzotto e l’edificio era raggiungibile proprio da questa via. La seconda occasione è del 1937 ed assume i toni della celebrazione degli eroi della rivoluzione fascista. Le vecchie denominazioni, indicanti dei toponimi, vengono sostituite con la memoria di caduti fascisti: da quelli bresciani (Faustino Lunardini) a quelli nazionali (Arnaldo Mussolini e gli eroi della rivoluzione), il tutto condito con le date fondative della nuova identità nazionale (4 novembre 1918 e 28 ottobre 1922). Non manca la celebrazione di un eroe manerbiese sia pure per il tramite di una titolazione alla famiglia. Parliamo di via Piazzoni, anche se in realtà si trattava di onorare le gesta del colonnello Alessandro Piazzoni in Spagna con la brigata mista d’assalto Frecce Nere, da lui fondata. Per concludere non si poteva dimenticare via Roma (era appena stato fondato l’impero), via Dante e via Verdi. La terza ondata di modificazioni della toponomastica manerbiese inizia nel 1939 e termina con la Liberazione. Si inizia con intitolare una via a Rosa Maltoni, madre del Duce. Nel 1940 l’attuale piazza Moro, appena realizzata, viene dedicata alla data XXIII marzo 1919, a memoria dell’adunata di piazza San Sepolcro a Milano per la fondazione dei Fasci di combattimento. Non appena morirà Italo Balbo la piazza cambierà denominazione e verrà intitolata al quadrumviro. Durante la guerra morirà anche Ettore Muti, ex segretario nazionale fascista e via Umberto I, l’attuale via Mazzini, gli verrà dedicata. Con l’instaurazione della Repubblica Sociale Italiana assistiamo ad una ritorsione toponomastica. La piazza intitolata a Vittorio Emanuele, il Re dell’Unità d’Italia, cambia denominazione per diventare piazza Repubblica. Ora è piazza Italia. Pubblichiamo di seguito un breve quadro sinottico di quanto appena enunciato. Delibera del 17 febbraio 1931. Via XI febbraio (data celebrativa dei Patti Lateranensi), in precedenza via XX settembre. La nuova denominazione non è mai stata applicata. Via della Previdenza (per celebrare la costruzione della sede delle opere assistenziali del lanificio), in precedenza via Ortaglie ed attualmente via Matteotti. Via Piave (per celebrare il fiume sul quale si arrestò l’avanzata degli Austriaci dopo Caporetto), in precedenza via Indipendente e ha mantenuto la denominazione. Via Minerva (per celebrare la Dea dalla quale deriva Manerbio), in precedenza via Strada vecchia. La nuova denominazione non è mai stata applicata. Delibera del 1937. Via Faustino Lunardini (Brescia 1902-8 maggio 1921, giovane fascista ucciso sul ponte del Mella a Brescia durante uno scontro con i rossi. Uno dei protomartiri fascisti), in precedenza via San Rocco comprendente anche il primo tratto della strada per Offlaga. Attualmente è tornata ad essere via San Rocco mentre il primo tratto della strada per Offlaga è diventata via Martiri della Libertà. Via Arnaldo Mussolini (Predappio 11 gennaio 1885-Milano 21 dicembre 1931, giornalista e direttore de Il popolo d’Italia, fratello del Duce), in precedenza via della Previdenza ed attualmente via Matteotti. Via Armando Diaz (Mercato San Severino 5 dicembre 1861-Roma 29 febbraio 1928, generale), in precedenza via Palazzina (Fossa Ghiacciaia) e ha conservato la denominazione. Via IV novembre (data celebrativa della vittoria della Grande Guerra), in precedenza via del Comune e ha conservato la denominazione. Via XXVIII ottobre 1922 (data celebrativa della Marcia su Roma ed inizio dell’era fascista), in precedenza vicolo Indipendente (Tresande) ed ora via dell’Insurrezione nazionale (XXV aprile 1945). Via Piazzoni (storica famiglia manerbiese di origine bergamasca), in precedenza vicolo Palazzina e ha conservato la denominazione. Viale degli eroi (della rivoluzione fascista), primo tronco della nuova strada di circonvallazione da via Dante al sottopasso ferroviario ed ora via Verdi. Via Verdi (Roncole 10 ottobre 1813-Milano 27 gennaio 1901, musicista), secondo tratto della nuova strada di circonvallazione dal sottopasso ferroviario all’incrocio del cimitero e ha mantenuto la denominazione. Via Cavour (Torino 10 agosto 1810-6 giugno 1861, statista piemontese ed artefice dell’unità d’Italia), in precedenza via Breda meridionale e ha conservato la denominazione. Via Roma (capitale d’Italia e dell’impero), in precedenza era il primo tronco della via Breda di San Faustino e ha conservato la denominazione. Via San Faustino (da l’omonima chiesa edificata nel medioevo), in precedenza era l’ultimo tronco della Breda di San Faustino e ha conservato la denominazione. Dal 1939 in poi si hanno queste nuove denominazioni. Via Rosa Maltoni (Predappio 1859-1905, maestra elementare e madre di Benito Mussolini), in precedenza via Cassina ed attualmente vicolo Puccini. Piazza XXIII marzo (data celebrativa della fondazione dei Fasci di Combattimento a Milano), piazza di nuova fondazione ed attualmente piazza Moro. Piazza Italo Balbo (Ferrara 6 giugno 1896-Tobruk 28 giugno 1940, quadrumviro della Marcia su Roma), in precedenza piazza XXIII marzo e successivamente piazza XXIV maggio ed attualmente piazza Moro. Piazza Repubblica (per celebrare l’instaurazione della Repubblica Sociale Italiana), in precedenza piazza Vittorio Emanuele ed attualmente piazza Italia. Via Ettore Muti (Ravenna 22 maggio 1902-Fregene 24 agosto 1943, ucciso in circostanze misteriose ed ex segretario del PNF), in precedenza via Umberto I ed attualmente via Mazzini. Michelangelo Tiefenthaler Nell’immagine, il catasto austriaco di Manerbio. Pag. 22 Pianura Manerbio La Gennaio 2011 “Manerbio Solidale 2010”, premiata la solidarietà e l’altruismo Consegnati i premi “Manerbio Solidale 2010” nel corso dell’applaudito concerto della civica associazione Santa Cecilia al Politeama di Manerbio. Il sindaco dott. Cesare Meletti ha consegnato il riconoscimento al Luogotenente dei carabinieri Giuseppe Taietti, dal 18 marzo 2001 al novembre scorso comandante della stazione di Manerbio al quale è riconosciuto l’attento e puntuale servizio prestato nella comunità di Manerbio, recentemente trasferito al comando della Tenenza Carabinieri di Seriate nel Bergamasco. Nelle parole del sindaco anche la motivazione del premio “Manerbio Solidale 2010” conferito alla memoria della signora Vittoria Bui Garavani la quale “con gesto generoso, a ricordo della figlia Marina, morta nel 1986 a soli 29 anni, ha lasciato al Comune di Manerbio una somma di circa euro 250.000, da destinare ai bambini bisognosi”. Vittoria Bui Garavani era originaria del lago Maggiore, figlia della media borghesia, era sposata a Luigi Garavani, imprenditore pavese, con cui ha vissuto per lungo tempo a Manerbio. Alla sua scomparsa essa ha voluto testimoniare il suo affetto per la figlia Marina lasciando in beneficenza una cospicua somma, una decisione che onora la figura di una persona a cui la Comunità deve molto la quale nulla ha mai chiesto e che generosamente ha voluto testimoniare che si può contribuire a rendere meno faticoso e difficile il dono della vita.A lei, signora schiva, ma con un grande cuore il riconoscimento di una testimonianza concreta che si può guardare al prossimo con la libertà e la gioia di dare senza nulla pretendere” ha concluso il sindaco consegnando il riconoscimento ad una signora delegata dalla famiglia Garavani. Applausi dal pubblico che ha affollato la sala apprezzando il programma musicale proposto dal direttore della Santa Cecilia, maestro Artuto Andreoli, per gli auguri delle festività di Natale e del nuovo anno 2011. Nuovo successo della “Nova Uniao San Gervasio” a Milano Il manerbiese Paolo Cavaciocchi, classe 1982, dopo il terzo posto conquistato ai campionati europei di Brasilian Jiu Jitsu svolti a Modena nei giorni 20 e 21 novembre 2010, ha conquistato un meritatissimo secondo posto nella Competizione Open di Grappling NO-GI svoltasi il giorno 19 Dicembre 2010 a Milano ed organizzata dalla società sportiva “Accademia Kama Seregno” del maestro Dino Fuoco. In collaborazione con la Federazione italiana Grappling Mixed Martial Arts (FIGMMA). La categoria fino a 80 Kg ha visto al primo posto Bosi Ilic, al secondo posto Paolo Cavaciocchi ed al terzo posto Vettori Marvin e Pietrini Francesco. Il nuovo podio conquistato da Paolo Cavaciocchi, già campione mondiale 2009 di Submission Wrestling e terzo posto al campionato Europeo 2010 di Brasilian Jiu Jitsu conferisce nuovamente lustro alla Nova Uniao San Gervasio che si allena sotto la guida di Cristian Pietrobelli nella palestra comunale di Robecco d’Oglio dove chiunque fosse interessato può recarsi nei giorni di lunedì e giovedì dalle ore 21.00 alle ore 22.30 per incontrare l’istruttore Pietrobelli ed i suoi atleti per assistere agli allenamenti ed avere informazioni sulle discipline di lotta. Il nuovo podio conquistato è l’esempio di come un giovane con una accurata preparazione atletica, tecnica abbinate ad una notevole concentrazione psicologica acquisita nei costanti allenamenti possa raggiungere nel volgere di pochi anni eccellenti risultati in campo agonistico. Spilli La deontologia delle professioni pretende che, prima di appellarsi alle regole del codice che essa prevede, se ne rispetti il concetto istitutore e informatore: non introdurre rivalità né autoproclamazioni di superiorità, diversamente la civiltà che perseguono si trasforma in arroganza o in meschino dibattito da tifoseria, a meno che non si voglia proprio suffragare la necessità di tali regole del codice deontologico (deontôn: avverbio greco etimo che significa: come si conviene). Le escursioni del CAI di Manerbio 16 Gennaio La Lobbia di Campofontana (Vr) (proposta da Fabrizio Bonera) Partenza da Manerbio ore 7.00 (piazza Falcone). Escursione facile con metri 400 di dislivello e tempo di percorrenza di ore 4.00. 23 Gennaio CiaspoBles proposta da CAI Manerbio e ANA Vallecamonica sezione Vione. Iscrizione obbligatoria. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria CAI Manerbio. 30 Gennaio Cima Pissola, proposta da Maria Teresa Mombelli e Marco Frati. Partenza da Manerbio ore 7.00 (Piazza Falcone). Escursione di media difficoltà: metri 890 di dislivello; tempo di percorrenza di ore 5.00. Pianura Manerbio La Gennaio 2011 Animali A pagina 31 del CdS di giovedì 9.12.2010 lo scrittore Luca Goldoni, noto anche per la sua posizione antivenatoria, indica i comandamenti e le regole per rendere felici gli animali domestici e in particolare i cani.* Regole condivisibili totalmente, ma non sono una novità, sono semplicemente vecchie quanto la caccia e antiche per i buoni cacciatori. A ulteriore controprova di certe incoerenze ci piace far notare che fra i tanti cani succedutisi nelle mode di questi anni, soggiogati, e impiegati peggio che nel circo o negli zoo, in svariati deplorevoli tragicomici nonché trasgressivi utilizzi, è stata scelta (che combinazione!) l’immagine di un cucciolo di cane da caccia (parola tabù per disinformati animalisti). Questo cane, tra i più diffusi, amati e capaci nella sua arte è il setter. Poiché l’arte di cacciare è una dote innata, alle regole espresse dallo scrittore suggerisco di aggiungere anche queste primarie e fondamentali: 1. Non reprimere l’istinto 2. Di conseguenza non coercire la sua arte (purtroppo la loro bontà gli consente di sopportare questa rinuncia forse perfino umiliazione). Il cane da caccia nelle sue varie tipologie e specialità esalta e dimostra appieno il suo senso più sviluppato: l’olfatto (la tragica vicenda di Brembate insegna). Agli ambientalisti salottieri, lasciamo volentieri i cosiddetti cani da salotto per le loro morbosità e solitudini e diciamo ad alta voce, a tutela anche della biodiversità, di non umanizzare gli animali e pure l’opposto all’uomo di non animalizzarsi troppo. Quest’ultima frase prende in considerazione gli innumerevoli tragici esempi di questo processo cioè non cadere nella comune accezione e gergalità del concetto di Pag. 23 Toh! Si rivede il PD “animalesco”, nel suo significato più deteriore. Dott. Giovanbattista Bisetti * Richieste del cucciolo: 1. per cominciare non pretendere d’essere molto spiritoso chiamandomi Sarkozy, Obama o Bin Laden, inventati un nomignolo affettuoso adatto un cane. 2. non credere che me la spassi con gli animaletti di peluche che mi fai trovare nella cuccia. Piuttosto portami a correre fra i miei simili al parco (senza il collare di brillantini che mi fanno sentire ridicolo). 3. non regalarmi l’osso di gomma ma uno vero comprato dal macellaio, che io poi nascondo sotto terra e lo ritrovo quando mi pare. 4. fa freddo, ma per secoli i miei antenati sono sopravvissuto senza cappottini scozzesi, né cuffiette o scarpine in tinta. 5. Non irrorarmi di spray profumati che piacciono a te. Io devo leccarmi per un’ora finché ritrovo il mio odore di cagnus. 6. Non approfittarti della mia bulimia rimpinzandomi di bocconcini dai mille sapori allineati sugli scaffali dei supermarket: mi appesantiscono lo stomaco perdo il mio buon umore: tu pensi che sia depresso e mi porti dallo psicologo come un figlio viziato. Mi basterebbero delle belle zuppe calde. 7. Non amo le diete ma neppure le abbuffate che mi ingrassano come un porcello Per questo regalami una bilancia come quella in cui ti tieni controllato tu. Ma che sia larga il doppio perchè io di piedi ne ho quattro. 8. Considerato che in queste feste tutti vi promettete di essere buoni e di amarvi di più, non farmi togliere dal bisturi del veterinario le gioie dell’amore. 9. Lasciami come madre natura mi ha fatto e non pretendere di migliorarmi tagliandomi le orecchie e la coda. 10. E per finire, risparmiami le esibizioni nei concorsi tv tra afgani sciallati e barboncini tosati con gli sbuffi. Tutte quelle luci mi abbagliano e mi danno fastidio. La vanità è tua e non mia. Qualcuno sostiene che la fine del mondo sarà preannunciata da episodi fuori dall’ordinario. Se dovessimo dar retta a questa tesi, un po’ strampalata per la verità, la fine del mondo è ormai prossima. Due gli episodi rivelatori. Il primo riguarda la presidenza della casa di riposo. Dopo un anno e mezzo il Pd si sveglia e si accorge che l’attuale presidente potrebbe essere incompatibile. E pensare che all’ex sindaco era stato consegnato un parere pro veritate in tal senso al momento della nomina dell’attuale presidente. Se 18 mesi vi sembrano pochi per leggere e metabolizzare un parere, provate voi a dormire ed a pensare in contemporanea. E vi accorgerete che non è facile. I maligni pensano, invece, ad una azione di killeraggio determinata dagli scricchiolii della multiforme maggioranza consiliare. Il secondo è riferito al bilancio comunale. Non contenti di averlo sgovernato e ridotto in condizione pre-fallimentare, prendono lo spunto da una lettera dell’assessore al bilancio, corredata da un parere di una professionista, per allestire una comica alla Ridolini. Infatti si dimenticano che la Corte dei Conti, non un pellegrino qualsiasi, con propria deliberazione del giugno 2010, in riferimento al bilancio 2008, cioè in epoca trebeschiana, ed in relazione alle anticipazioni di cassa così afferma testualmente: “L’anticipazione può essere ottenuta previa richiesta dell’ente corredata da una delibera di Giunta. Sulla somma concessa in anticipazione maturano interessi passivi per il periodo nel quale essa viene effettivamente utilizzata. Considerata l’entità degli interessi passivi pagati dal Comune di Manerbio pari a euro 65.272,40, il ricorso reiterato all’anticipazione per coprire reiterate e perduranti carenze di esso, è indice di una grave irregolarità gestionale e contabile che può esporre gli amministratori dell’ente a responsabilità per danno erariale da mala gestio. A tale riguardo si evidenzia che anche nell’anno 2007, come da istruttoria già effettuata sul rendiconto 2007 in data 13 maggio 2009, il Comune di Manerbio è ricorso ad anticipazione di tesoreria per euro 315.378,00 per 360 giorni per ragioni dovute a circostanze del tutto simili a quelle verificatesi nel 2008 (mancato introito addizionale comunale IRPEF, mancati introiti per oneri di urbanizzazione derivanti da convenzioni edilizie, mancato introito del canone annuale per la servitù militare in favore di Commiliter)”. Più avanti, in relazione ai residui attivi, si sofferma per evidenziare che “il mantenimento dei residui attivi di dubbia esiguità o chiaramente inesigibili nel bilancio incide sull’attendibilità del risultato contabile di amministrazione e sulla formazione di un avanzo di amministrazione effettivamente esistente (art 187 e 228, 4° comma del T.U.E.L.), che rappresenta un volume di disponibilità finanziaria che si trasformerà in effettiva disponibilità liquida nel momento in cui saranno monetizzati i crediti e i debiti. Nel caso specifico, la persistenza di residui attivi non ancora riscossi risalenti agli esercizi 1998/2003, deve essere verificata al fine di accertare l’attuale grado di riscuotibilità delle somme, avuto riguardo alla rilevante entità della cifra aggregata dei medesimi, pari a € 252.809,37”. Cosa può concludere il cittadino di Manerbio? Che dal 1998 ad oggi i bilanci del comune sono viziati e che di fronte alla denuncia in tal senso messa agli atti dall’assessore competente la minoranza (che fino a ieri era maggioranza) non fa altro che astenersi in modo tartufesco. Non potevano certo autodenunciarsi. Potevano però contribuire al ristabilimento della verità sui conti. Il fotovoltaico a Manerbio In collaborazione con Enel Green Power e con il patrocinio del Comune di Manerbio, AZIMUT ENERGIA srl è lieta di invitare la Signoria Vs. il giorno Mercoledì 26 Gennaio 2011 al convegno dal titolo “Fotovoltaico, un opportunità di risparmio energetico – Aspetti economici, ambientali e sociali dell’elettricità solare”, organizzato al fine di promuovere e sensibilizzare la cultura del risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti, inoltre parteciperà all’evento la società di consulenza Dromica srl, società di finanza agevolata, fondi pubblici e privati per imprese ed enti pubblici. L’incontro si terrà presso il piccolo teatro Civico di Manerbio, P.zza Cesare Battisti n.1, con inizio alle ore 18.00. Seguirà rinfresco. Pag. 24 Pianura Territorio La Gennaio 2011 Moda & Tendenze L’arte del riciclo Le Feste sono finite, è finito il periodo dei pranzi, dei giochi e dei regali. Regali appunto. Tutto dipende dalla nostra fortuna o dalla capacità che abbiamo avuto nel comunicare agli altri (in modo neanche troppo velato) quali sono i nostri gusti e che cosa ci sarebbe piaciuto ricevere sotto l’albero. Spesso accade però che l’elenco dei regali sbagliati sia lungo e imbarazzante. Ma soprattutto metta a disagio: visto che il dono è manifestazione di un’amicizia, di un sentimento, donare un oggetto vuol dire: ti faccio questo regalo perché conosco i tuoi gusti, ti voglio bene. Ecco perché un dono non azzeccato può offendere. Inoltre ci ritroviamo spesso con una sfilza di doni che riteniamo brutti, quelli di colore o taglia sbagliati, i doppioni, quelli troppo ingombranti o appariscenti che non si sa dove mettere, quelli (per noi) inutili. Ebbene: tutti questi sono perfetti per una nuova e moderna pratica: quella del riciclo. È quasi un’arte perchè il dono non deve avere un’aria riciclata, ma pensata. Infatti, se saper scegliere i regali gusti facendo felice chi li riceve è un gran talento, la nuova arte consiste nel riciclare i doni nel modo giusto, senza combinare danni e, così facendo, si possono ottenere risultati sorprendenti. Se la donna sportiva riceve una fantastica pochette piena di glitter, che non userà mai perchè non sa rinunciare alla maxi borsacontenitore porta bavaglie-pannolinipappette, potrà riciclarlo, donandolo all’amica single mangia-uomini dichiarando in modo estremamente tranquillo il riciclo La ricetta del mese Sformatini ai carciofi con salsa al parmigiano INGREDIENTI: Per gli sformatini: Brodo vegetale, 2 mestoli 4 Carciofi 1 Cipolla Olio d’oliva, 3 cucchiai 30 gr. di Parmigiano Reggiano 3 Uova piccole Pepe bianco macinato q.b. Sale q.b. poiché esso è meditato ed effettuato pensando alla persona che riceverà tale oggetto (questo regalo è più adatto a te che a me!). Il riciclo deve essere quindi compiuto in modo attento e intelligente, non con superficialità. Per riciclare con eleganza ci vuole almeno tanto tempo e tanto impegno quanto ci vuole per fare un regalo azzeccato. Il risparmio è economico (soprattutto), di spazio (ci disfiamo di oggetti che riempiono gli armadi), ma non certo di tempo. Insomma è solo un modo utile e intelligente per donare a qualcuno qualcosa che gli è adeguato, e permette di non dimenticare negli armadi oggetti che non sono di nostro gusto ma che renderebbero felici persone a noi care. Per la besciamella: 20 gr. di Burro 20 gr. di Farina 150 ml di Latte 1 pizzico di Noce Moscata grattugiata Sale q.b. Per la salsa al Parmigiano: 100 ml di Panna fresca liquida 4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato Pepe bianco macinato q.b. Sale q.b. Per le cialde di Parmigiano: 5 cucchiai di Parmigiano Reggiano PREPARAZIONE: Pulite i 4 carciofi eliminando le foglie esterne; tagliate il cuore in 4 parti e ponete tutti i pezzi ottenuti in una soluzione di acqua e succo di limone. Mondate e tritate una cipolla e ponetela a dorare in un tegame con 3 cucchiai di olio di oliva; scolate e tagliate i carciofi a quadratini, quindi aggiungeteli alla cipolla e lasciateli cuocere a fuoco dolce per circa 15-20 minuti, coprendoli con un coperchio e aggiungendo, quando serve, del brodo vegetale. A cottura ultimata, quando il liquido di cottura si sarà completamente asciugato, pepate e aggiustate di sale. Quando il composto sarà tiepido, frullatelo fino ad ottenere una crema liscia. Preparate una besciamella facendo sciogliere il burro in un tegame; aggiungete la farina mescolando per eliminare tutti i grumi, poi aggiungete il latte, il sale e la noce moscata. Quando la besciamella sarà densa ma non troppo, spegnete il fuoco. Incorporate la besciamella alla crema di carciofi e aggiungete anche 30 gr di parmigiano grattugiato e le 3 uova. Oliate 5 stampini (tipo creme caramel) e riempiteli suddividendo il composto di carciofi ottenuto. Infornate per circa 35-40 minuti in forno già caldo a 180°. Nel frattempo preparate la salsa di parmigiano, ponendo in un tegamino la panna e portandola a sfiorare il bollore; aggiungete quindi il parmigiano e mescolando, fatelo sciogliere. Terminate aggiustando di sale e di pepe. Preparate una teglia foderandola con carta forno: distribuite sulla superficie 5 cucchiai di parmigiano grattugiato formando 5 cerchi del diametro di circa 10 cm. Una volta sfornati gli sformatini di carciofi, lasciateli riposare qualche minuto, giusto il tempo di inserire la teglia con le cialde pronte da cuocere in forno. Quando le cialde avranno assunto un colore dorato, estraete la teglia dal forno e ponetele sui 5 piatti da portata: estraete gli sformatini e poggiate ognuno di essi sulla propria cialda. In ultimo, versate la salsa di parmigiano sugli sforma tini e servite immediatamente, spolverizzando il piatto con del pepe bianco macinato. Tratto da: www.giallozafferano.it