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Telecolor e Primarete
la voce che conta in Lombardia
Telecolor e Primarete
la voce che conta in Lombardia
Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Gennaio 2011 - numero 34
Editoriale
Siamo degli ottimisti, anzi, siamo
degli inguaribili ottimisti.
Se così non fosse non avremmo
iniziato l’avventura di questo mensile
nel 2007.
Il giornale ha avuto un crescendo di
consensi e di copie.
Anche la raccolta pubblicitaria ci dà
parecchie soddisfazioni.
Segno che l’ottimismo è di questo
mondo.
Tuttavia, ciò non toglie che le ragioni
dei pessimisti stiano per prendere il
sopravvento.
Non vogliamo addentrarci in
disamine
degli
accadimenti
nazionali, altrimenti la depressione
ci assalirebbe.
Limitandoci però alla nostra Pianura
motivi di soddisfazione ne vediamo
assai pochi.
Se non fossimo ottimisti diremmo
che non ne vediamo.
La crisi economica morde le nostre
realtà con sempre maggior vigore.
La politica pare che sia piombata
in una nebbia talmente fitta che si
è perso ogni riferimento e si viaggia
nel più totale smarrimento.
Le
amministrazioni
comunali
che hanno visto il cambio delle
maggioranze battono il passo e, in
alcuni casi, fanno rimpiangere i
predecessori.
Non vediamo all’orizzonte ricette che
sappiano invertire la situazione.
Non c’è da aggiungere altro.
Tuttavia, la forza dell’ottimismo
ci spinge a sperare in un domani
migliore che sappia riscattare la
mediocrità che ci avvolge.
Comunque sia, la classe dirigente
della nostra pianura è chiamata a fare
un salto di qualità.
Bando alle chiacchere, è arrivata l’ora
di passare ai fatti e, soprattutto, di
passare dalla quantità alla qualità.
Se necessario, meno incontri, ma più
incisività.
Se così non fosse, volenti oppure no,
saremmo costretti a recitare il De
Profundis della politica.
Sommario
San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2
Verolanuova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 3
Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4
Ghedi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5
Calendario bresciano. . . . . . . . . . . . . . . . » 6
Zibaldone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9
Leno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10
Alfianello e Gottolengo. . . . . . . . . . . . . . » 11
Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12
Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 13
Bagnolo Mella. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14
Verolavecchia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15
Milzano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 17
R
iccardo
On fantasma che camina
nòt e dé, matina e sera,
sènsa soste e sènsa fì.
L’è compagn dè n’altalena
l’alt e bas dè la marèa,
l’alternàs dèl dé e la nòt
(ciar dè sul e ciar de lüna),
l’alternàs dè le stagiù
che madüra ‘l fé e la spiga...
R
egosa
Èl temp
L’è l’eterna cantilena
dè la góssa che la ciòca
silensiùsa ‘n sö la ròcia;
la gussina che la pica
tic, tic, tic, enfrèssa ‘n frèssa:
come l’atimo che passa,
come ‘l tarlo che traféga
misteriùs èn dèl so lègn
e che roséga... che roséga...
segue la trascrizione in italiano a pag. 10
Pavone Mella e Pralboino . . . . . . . . . . . » 17
Pontevico e Fiesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 18
San Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 19
Offlaga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 20
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 21
Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 32
Direzione: Luca Marinoni
Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs)
Stampa: Tiber spa - Brescia
Pubblicazione mensile
E-mail: [email protected]
Autorizzazione N° 50 del Tribunale di Brescia
del 06/12/2007
per inserzioni pubblicitarie email:
[email protected]
Pag. 2
Pianura
S. Gervasio
La
Gennaio 2011
Il sostegno all’Accademia
Lino Fassoli
Il Gruppo Volontari San Gervasio ed il
Lions Ghedi Diavoli Rossi sostengono
l’Accademia dell’arte e della musica Lino
Fassoli
Proprio nell’occasione dell’assemblea
annuale dei soci tenutasi lo scorso 11
dicembre l’Accademia dell’arte e della
musica Lino Fassoli di San Gervasio
Bresciano ha ricevuto due importanti
donazioni da due importanti associazioni
del territorio. Stiamo parlando del Gruppo
Volontari San Gervasio e dell’Associazione
Lions Ghedi Diavoli Rossi che, la prima con
un’iniziativa dei mesi scorsi ha raccolto dei
fondi interamente devoluti a sostegno delle
attività accademiche rivolte ai bambini ed
ai ragazzi in età scolare, e la seconda che con
la donazione annuale ha scelto l’accademia
Lino Fassoli con i relativi progetti come
ente meritevole del fondo 2010. Durante
l’assemblea il gruppo volontari è stato
rappresentato dalla Presidente Carla Alghisi
e il Lions Diavoli Rossi dal Dott. Valerio
Maccagnola, accompagnato dal tesoriere
Dott.ssa Cristina Almici, i rappresentanti
si sono uniti alla Presidente dell’accademia
Erminia Micheletti in Fassoli e hanno
applicato le targhe alle strumentazioni
acquistate grazie alle loro stesse donazioni.
Presenti simpatizzanti, amici, corsisti, soci,
volontari e l’intero consiglio direttivo:
vicepresidente Sergio Pelucchi, tesoriere
Nicola Bertoni e consiglieri Beatrice
Maccagnola e Marianna Baldo, che hanno
delucidato le opere del 2010, le future
previste per il 2011, oltre agli obiettivi
raggiunti e alle difficoltà recentemente
affrontate e risolte, quando fino a pochi
giorni prima non si aveva la certezza di
poter continuare le attività a causa di una
mancata concessione degli spazi comunali
concessi dalla convezione con il comune
dal 2008 e apparentemente rivalutata di
recente. Il sindaco dinnanzi all’assemblea
ha però garantito di aver risolto il problema
garantendo gli spazi come la precedente
amministrazione.
L’accademia
vuole
ringraziare chi sostiene il proprio operato
e chi condivide gli obiettivi e ne rende
possibile la realizzazione.
Passione presepio
La storica tradizione del presepe può
manifestarsi anche con vesti insolite, quale
la passione che spinge gruppi amatoriali
a costruire le singole parti durante tutto
l’arco dell’anno.
Giacomo Ghignatti fa parte di uno di questi,
più precisamente del gruppo del presepe
della chiesa di San Rocco di Verolanuova.
Collaboratore scolastico presso la scuola
elementare di San Gervasio Bresciano,
Giacomo ha portato questa tradizione mista
a passione tra i corridoi della scuola stessa.
Con l’utilizzo di materiale da riciclo ha creato
le casette e le strutture per l’allestimento del
presepio e con l’aiuto e la collaborazione
dei bimbi lo ha ultimato con statuine ed
addobbi.
Un’opera personale condivisa con i piccoli
per portare nelle famiglie lo spirito del
Natale. Oltre al presente è giunto alla sesta
edizione il presepe animato di via parco di
San Gervasio allieta l’avvento e le festività
legate al Natale degli abitanti del quartiere
e non solo.
Nato dalla passione di un caro sangervasino
scomparso due anni fa, Angelo Canini, gli
amici lo portano avanti di anno in anno in
sua memoria sorprendendo anche con delle
innovazioni e curiosità.
Una mente giovane a supporto degli
allestitori ha proposto quest’anno la musica
e i dialoghi e alcune parti meccaniche per i
movimenti.
Il presepe è aperto a tutti presso l’area
adiacente alla Chiesa del Preziosissimo
Sangue di via Parco Rimembranza.
I nuovi fenomeni
Cento (diconsi cento e né una di più e
né una di meno) donne si sono sentite in
dovere di scrivere una lettera di elogio al
nostro fenomeno.
Una prima domanda ci è spontaneo
avanzare: dovremmo noi menare scandalo
per una lettera?
La risposta è: certo che no!
Infatti, chi si accontenta gode, dice un
vecchio adagio.
Così come non ci scandalizziamo del fatto
che cento (e mi raccomando: né una di
più e né una di meno) donne si rallegrino
del cambiamento di rotta del fenomeno,
perchè mai gli altri dovrebbero inorridire
dell’opinione nostra che è esattamente
contraria?
A prima vista dovremmo essere in buona
compagnia, considerato che nessun
uomo, per il momento, ha sottoscritto
la lettera o ne sta promuovendo un’altra
di analogo tenore.
Una seconda domanda: cos’è che spinge
cento (e mi raccomando: né una di più
e né una di meno) donne a scrivere una
lettera al fenomeno?
Forse che ad un cenno tutte hanno avuto
la stessa idea?
Oppure qualcuno/a ha organizzato il
tutto per puntellare una posizione che,
ogni giorno che passa, è sempre più
traballante?
Chi si loda si imbroda, dice un altro
proverbio e noi, che cento non siamo,
parteggiamo per questa interpretazione.
Infatti noi siamo fermi a Lucio Battisti
quando cantava Dieci ragazze per me e
pensando al fenomeno era già troppo.
Il Giorno della Memoria
“Se comprendere è impossibile, conoscere
è necessario”.
E’ con questa citazione di Primo Levi che
vogliamo commemorare il 27 Gennaio,
Giorno della Memoria. Correva il 1945
quando le truppe sovietiche abbatterono i
cancelli di Auschwitz in Polonia, liberando
i pochi superstiti del genocidio nazista.
Vogliamo ricordare la Shoah, sterminio del
popolo ebraico; non vogliamo dimenticare
l’effetto delle leggi razziali e nemmeno le
deportazioni, le persecuzioni, la drammatica
prigionia e la morte che circa 10.000.000
di persone hanno trovato nei campi di
concentramento. Ricordate, fate memoria,
affinché tutto questo non sia accaduto
invano.
Pianura
Verolanuova
La
Gennaio 2011
Pag. 3
Consulenza psicologica per Terminata la prima tranche
dei lavori all’ex-Ospedalino
le persone in difficoltà
Da alcuni anni il Comune di Verolanuova,
insieme ai comuni dell’Ambito 9, ha
organizzato in collaborazione con il Centro
CRIAF di Manerbio una serie di servizi
di ascolto e consulenza per rispondere alle
esigenze delle famiglie, delle coppie e dei
giovani.
Servizi che nel tempo hanno visto un
numero costantemente crescente di
richieste che, al di là del disagio intrinseco
che evidenziano, testimoniano la fiducia
nei confronti di questi canali e delle figure
professionalmente coinvolte.
Il Servizio di Mediazione e Consulenza
familiare per coppie e famiglie è attivo dal
2004: nato con l’obiettivo di assistere le
coppie di coniugi già separati, nel tempo si
è sviluppato anche in direzione preventiva,
prestando quindi consulenze per la gestione
di conflitti familiari e per la promozione del
benessere dei coniugi e dei minori coinvolti
nelle crisi coniugali.
Il servizio è gratuito e si avvale della
consulenza della dott.ssa Silvia Baronio
del Criaf di Manerbio, che riceve su
appuntamento il venerdì dalle 14 alle 18.
Per fissare un incontro è necessario chiamare
il Criaf al numero 030 9937736 dal lunedì
al venerdì dalle 9 alle 18.
A sostegno dei più giovani, è invece attivo
nella scuola media dal 2001 lo Sportello
psicopedagogico, aperto comunque anche
ad insegnanti e genitori come punto
di ascolto e aiuto nella prevenzione del
disagio adolescenziale nelle sue infinite
sfaccettature: dalle difficoltà della relazione
tra pari a quelle con docenti e genitori, dai
problemi legati al rendimento scolastico
all’autostima, sino alle mille criticità legate
al delicato momento di crescita dei ragazzi.
Da quest’anno, oltre allo sportello già
attivo nella Scuola Media, il servizio è stato
esteso anche all’Istituto Superiore “Primo
Mazzolari”.
Stefania Baiguera
Cadignano, Erreradio
musica a portata di mouse
E’ lo slogan di erreradio emittente
radiofonica sul web, in poche parole una
web radio.
Con l’evento di internet , e soprattutto
con l’espansione della adsl domestica le
web radio anche in Italia hanno subito un
notevole sviluppo.
E’ cosi che Pierangelo Pini ha ben pensato
di crearne una a scopo amatoriale, vista la
sua grande passione per la radio. Da 20
anni Pierangelo trasmette su varie emittenti
locali in fm, ora da gennaio 2010 si dedica
nel tempo libero alla sua erreradio.
www.erreradio.jimdo.com questo l’indirizzo
per entrare nel sito ufficiale di erreradio,
regolarmente autorizzato dalla SIAE e da
SCF clicca su ascolta e sei connesso la radio
che trasmette canzoni per lo più italiane
dalle 7 del mattino alle 24 si alternano
canzoni italiane, straniere revival liscio tutto
ben programmato in varie fasce orarie.
E poi alle 21 di ogni sera arriva la diretta
anche in radiovisione grazie ad una
webcam in studio Pierangelo conduce IL
SALOTTO, canzoni, con dediche notizie
saluti si interagisce con la chat direttamente
dal sito di erreradio oppure da facebook con
il nome di erreradioweb e ci si diverte.
Tutto questo senza nessuna interruzione
pubblicitaria essendo una radio con
concessione amatoriale.
Mi diverte, e ne sono fiero ho sempre
desiderato una radio mia, certo non e’
in fm ma su internet e sempre un media
importante ci racconta Pierangelo.
BUON ASCOLTO!
E’ finalmente terminata la prima fase
dei lavori di ristrutturazione sull’ex
Ospedalino di via Grimani: la comunità
verolese si dota quindi di 23 piccoli
appartamenti che saranno destinati agli
anziani. “L’assegnazione avverrà tra qualche
mese – spiega il sindaco Maria Carlotta
Bragadina – non appena verrà ultimata la
seconda parte dei lavori, prevista entro il
prossimo giugno. Il bando sarà comunque
predisposto al più presto e terrà conto
dei requisiti normalmente richiesti dai
bandi Aler, dato che, per la realizzazione,
il Comune ha potuto usufruire di un
contributo per l’edilizia convenzionata.
Siamo orgogliosi –aggiunge - che i lavori
stiano giungendo al capolinea, consapevoli
del fatto che con questi appartamenti e con
i nuovi ambulatori per il distretto oggetto
della seconda fase dell’intervento il paese
si arricchisce di importanti strumenti in
ambito socio-sanitario”.
Dall’inizio dell’estate, quindi, gli anziani
in possesso dei requisiti potranno usufruire
di queste nuove residenze protette, inserite
nel contesto della Casa di Riposo e degli
ambulatori Asl: si tratta di bilocali e trilocali
che permetteranno ai residenti una vita
del tutto indipendente, con la possibilità
di valersi però di servizi quali l’assistenza
medico-infermieristica e il servizio pasti
della Casa di Riposo.
I mini appartamenti sono stati ricavati
dalla ristrutturazione del primo piano
dell’ex ospedalino, fino a tre anni fa sede
dell’infermeria della Casa di Riposo, e
di una parte del piano terra: bilocali di
metratura variabile tra i 36 e i 67 metri
quadrati, dotati di zona o vano cottura, e
trilocali più grandi, tra i 75 e i 90 metri
quadrati, dotati di cucina.
L’investimento richiesto da questa prima
parte dell’intervento è di circa 1 milione
e 500 mila euro, quattro quinti dei quali
finanziati a fondo perduto dalla Regione.
Terminata la prima tranche, si passa
ora al completamento del progetto di
riqualificazione dell’intera struttura con
l’appalto dei lavori al pianterreno, che
porteranno alla realizzazione di altri spazi da
destinare ad ambulatori medici in aggiunta
ai già esistenti ambulatori Asl.
La seconda parte del progetto, per la quale
è previsto un impegno economico di circa
600mila euro, include anche il restauro di
un locale nella zona nord dell’edificio, che
sarà utilizzato dai Volontari del Soccorso
come vano accessorio alla loro sede.
L’intera opera di restauro, sottoposta ai
vincoli della Soprintendenza, è stata di tipo
conservativo, con il recupero di aperture
e stanze esistenti, senza interferire con
le strutture portanti o perimetrali. L’exospedalino, com’è affettuosamente definito
dai verolesi, è un edificio tardo-settecentesco
certamente interessante dal punto di vista
storico architettonico, ma che soprattutto
riveste un valore affettivo per buona parte
dei verolesi, che qui sono nati o hanno visto
nascere i propri figli.
Il palazzo di via Grimani è stato acquisito
dal Comune nel 2005, nell’ambito di un
progetto più vasto, teso anche a favorire i
necessari lavori di ampliamento della Casa
di Riposo Gambara-Tavelli.
Stefania Baiguera
ULTIMI GIORNI PER LE CASTAGNE MISSIONARIE A CADIGNANO.
GIA’ CONSEGNATI A PADRE SCARATTI LA PRIMA TRANCHE DI DENARO.
GLI ORGANIZZATORI RINGRAZIANO COLORO CHE HANNO GIA’
ACQUISTATO E CHI ACQUISTERA’ ANCORA!
FARE DEL BENE, FA BENE AL CUORE!
Pag. 4
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Tradizioni in confusione
Le festività natalizie e di fine anno sono
diventate celebrazioni caotiche e distorsive
della verità storica.
Il nome stesso (Natale) si riferisce
ovviamente ad una natalità rivoluzionaria
per quel mondo, poi definito pagano e
valida anche per l’attuale neopaganesimo
che, conscio o inconscio, augura un Buon
Natale attraverso babbi in slitta che nulla
hanno a che vedere con la natalità cristiana,
prima allusa.
Essa, per precisione, nella prima riconosciuta
forma celebrativa è sorta dopo l’editto di
Costantino del 313. d.C.
E’ davvero strano che le “strenae” compaiano
prima di tale atto imperiale, forse solo in
modo carbonaro.
E’ necessario precisare che, se è verosimile
che da “strenae” derivi poi strenna, è invece
inverosimile, se non per fortuita rima
accostare il termine alle renne trainanti le
slitte con i babbi a bordo dispensatori di
doni.
Nella nostra locale tradizione era riservato
a S. Lucia e in altri luoghi alla Befana tale
compito.
Il periodo temporale porta ad accomunare
queste feste di doni e di lusso.
La tradizione cristiana che è una realtà
storica fra le più documentate, non prevede
esasperazioni consumistiche, ma segni
augurali (appunto le strenae) finalizzati ad
un credo di cui il presepio è la ricostruzione
immaginifica ed emotiva in antitesi all’albero
espressione di un sentimento edonistico e
di una sensibilità, attualmente deviati in
direzione dello sfarzo e dell’opulenza.
La stessa componente luminosa e scintillante
distoglie, frastorna e allontana dai significati
iniziali e dai principi dell’atmosfera natalizia
che è di povertà, paucistica, lasciando l’unica
componente plutica, seppur in forma di
resa, all’oro, incenso e mirra dei magi.
Quello che ho definito neopaganesimo
anch’esso si presenta in forma di atmosfera
celebrativa, come una nuova religione, con
le sue divinità e riti immanenti, legati alla
soddisfazione soprattutto dei sensi, della
fisicità e corporalità del nostro essere: è la
teoria del fitness, del benessere personale
narcisistico, autocontemplativo e quindi
egoistico.
Si celebra un’armonia formale che
anestetizza le comunque presenti esigenze
dello spirito interno: un teismo senza
trascendenze, perciò in sé contraddittorio,
non soddisfacente e che determina
espressioni comportamentali esasperate,
fini a sé stesse e afinalistiche.
Tutto quanto affermato inizia e si enfatizza
con il boom economico degli anni 60, ma
allora era un neo-risorgimento, una rinascita
post-bellica, ora una deriva perversa senza
etica.
E’ lo scontro fondamentalista tra il nostro
io spirituale interno e un corpo di cui si
constata la deperibilità e la sua estinzione in
un tempo più o meno lungo.
Tornando ai motivi di questo scritto vanno
ricordate come le “feriae iemali” del
mondo greco romano non sono altro che
il precedente storico coincidente anche
temporalmente con l’odierno fermo e
rallentamento delle attività lavorative.
L’assoluta diversità che si configura tra questi
due mondi è che per i cristiani si tratta della
rievocazione della fine dell’attesa messianica,
per gli altri è invece una ricorrente ritualità
celebrativa della loro complessa visione
politeistica d’interpretazione del mondo
e del cosmo, affondante nella sofia grecolatina.
L’intento di chiarezza e la finalità pedagogica
esigevano questa spiegazione, spero di
esserci riuscito.
Certamente
innumerevoli
altre
considerazioni possono sorgere intorno
a così fondamentale argomento, ma
importante era stabilire una base solida di
partenza.
Giovanbattista Bisetti
Ghedi disciplina gli orari
di vendita al pubblico
Con l’inizio del nuovo anno a Ghedi sono
entrate in vigore le disposizioni contenute
nell’ordinanza che disciplina l’orario degli
esercizi di vendita al dettaglio.
Il nuovo regolamento, emanato dal sindaco
Lorenzo Borzi lo scorso 30 novembre,
sostituisce tutte le normative vigenti in
materia ed è stato preparato sentendo
direttamente il parere dei commercianti.
In questo senso gli esercizi commerciali
possono rimanere aperti al pubblico dalle
7 alle 22.
Ogni esercente potrà determinare
liberamente il proprio orario, rimanendo
comunque entro il limite massimo delle
13 ore giornaliere. In questo stesso senso,
stabilite alcune giornate di chiusura
obbligatoria (il 1 gennaio, il 25 aprile, il 1
maggio, il 15 agosto, Natale e S. Stefano),
per il resto ciascun commerciante potrà
decidere se usufruire o meno della mezza
giornata di chiusura infrasettimanale,
un’opzione che dovrà in ogni caso essere
posta in bella evidenza al pubblico.
Entrando ulteriormente nel dettaglio delle
nuove disposizioni agli esercizi di vendita
con superficie fino a 250 metri quadrati è
consentita l’apertura al pubblico in tutte
le domeniche e festività (naturalmente
rispettando le chiusure obbligatorie dei
giorni appena ricordati).
Gli esercizi che dispongono di un’area
superiore, invece, potranno godere di
ulteriori giornate di apertura secondo
scalette ben precise.
L’ordinanza entrata in vigore con il
primo gennaio 2011 non si applica ad
attività miste (vendita non continuativa,
somministrazione di alimenti e bevande,
ricevitorie, rivendita di biglietti ferroviari,
agenzie dell’Enalotto) e ad alcuni
particolari tipi di vendita (farmacie, mostre,
manifestazioni, vendite effettuate senza fini
di lucro, distributori automatici).
Gli esercenti, in ogni caso, dovranno
informare il pubblico in modo adeguato del
loro orario di apertura e chiusura e dovranno
a tal proposito esporre cartelli ben visibili
oppure, come cita espressamente l’articolo
8, “altri mezzi idonei di informazione”.
Per i trasgressori di questa nuova ordinanza
sono previste sanzioni che possono andare
da un minimo 500 ad un massimo di
30.000 euro (per le violazioni delle grandi
strutture di vendita).
Senza dubbio un incentivo davvero serio
per far rispettare il nuovo regolamento ed
indirizzare in un settore tanto importante
della vita della comunità di Ghedi l’ordine
e la correttezza che vengono invocati da più
parti.
Pianura
Ghedi
La
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Protezione civile di Ghedi, sempre pronti ad intervenire
I volontari della Protezione Civile di Ghedi
rappresentano una realtà che merita davvero
di essere posta al centro dell’attenzione.
Un gruppo ricco di entusiasmo e con una
volontà ferrea che sta portando avanti ormai
da diversi anni un cammino che possiamo
definire a giusto titolo prezioso: “La nostra
associazione – racconta il presidente Alfredo
Gottardello – è attiva dal 1995. Attualmente
siamo circa una trentina e continuiamo nel
nostro impegno in diverse direzioni.
In questo momento il dissesto idrogeologico
rappresenta un punto “caldo” del nostro
lavoro, ma siamo pronti ad intervenire su
svariati altri fronti. Non a caso siamo partiti
come unità cinofila e pure adesso questo
è un “capitolo” che occupa tanto tempo,
anche perché si tratta di un’attività che
richiede impegno e pazienza e non è affatto
semplice preparare tutto quello che occorre
per un intervento.
In questo stesso senso siamo sempre presenti
quando si verificano calamità naturali, come
terremoti o alluvioni, ad esempio. Noi
cerchiamo di
farci trovare
s e m p r e
pronti e di
portare
il
nostro aiuto
dove occorre.
Dobbiamo
essere pronti
ad
ogni
evenienza,
anche perché
può capitare
di
essere
mandati
in
posti
anche molto
lontani
e
noi
non
dobbiamo
farci trovare
impreparati.
Non a caso diciamo sempre che ciascuno
di noi deve vivere con la borsa dietro
alla porta, in modo da essere pronto a
rispondere immediatamente non appena
veniamo chiamati”.
E la Protezione Civile di Ghedi ha avuto
modo di farsi trovare davvero spesso e
volentieri in prima fila. “Possiamo dire di
aver portato i colori della nostra associazione
in tutto il mondo. Solo per citare i casi più
recenti siamo intervenuti in occasione dei
terremoti che si sono verificati in Turchia
e in Abruzzo, ma abbiamo operato pure
durante le alluvioni che hanno colpito la
Versilia e il Piemonte.
Ovviamente noi speriamo che il nostro
lavoro non serva mai e che la nostra
stessa preparazione si riveli inutile, ma,
purtroppo, capitano situazioni molto
delicate, che colpiscono profondamente
intere popolazioni (ed in particolar modo le
fasce più deboli delle stesse).
Noi cerchiamo semplicemente di farci
trovare pronti e di portare il nostro aiuto
ovunque serva”.
Un impegno generoso ed instancabile
che ha consentito ai volontari ghedesi di
mettersi in bella evidenza in occasione
dei numerosi interventi eseguiti in diverse
parti del mondo e che nell’ultimo periodo,
pur mantenendo indirizzata l’attenzione
verso le emergenze, ha aperto un nuovo,
significativo capitolo: “In questo momento,
vista anche la situazione ambientale che ci
circonda – conclude lo stesso Gottardello
nella sede che si trova in Strada Borgosatollo
a Ghedi – dedichiamo un occhio di riguardo
al dissesto idrogeologico e, per quel che
riguarda il nostro gruppo, ci dedichiamo
soprattutto al Garza e al Mella.
In una parola puliamo e proteggiamo i corsi
d’acqua e monitoriamo i loro livelli. Un
lavoro che facciamo con tutte le tecnologie
a nostra disposizione (telecamere comprese)
e nel più completo dei modi, anche
perché si tratta di un aspetto di primaria
importanza.
Troppo spesso ci sono delle questioni,
apparentemente secondarie, che vengono
trascurate e che poi, in realtà, sono all’origine
di grossi problemi.
Noi cerchiamo di evitare queste situazioni
e di tenere attentamente sotto controllo
l’intera situazione”.
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Pianura
Territorio
La
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CALENDARIO BRESCIANO
1 SABATO, MARIA MADRE DI DIO
“Zenér ‘l fa i póncc febrér i a rómp”.
I ponti che fa gennaio li rompe poi
febbraio.
1788 = Entra in vigore il nuovo calendario
liturgico, che riduce le feste religiose
infrasettimanali da 38 a 19, escluse
ovviamente domeniche: sono altrettante
giornate lavorative in più e lo richiedono
necessità produttive da incrementare, anche
per la crescita della popolazione.
Le festività eliminate sono:
1- la terza festa di Pasqua;
2- la terza di Pentecoste
3- il giorno di S. Giovanni Evangel. (27 dicembre);
4- il giorno degli Innocenti (28 dicembre);
5- il giorno di S. Mattia Apostolo (24 febbraio);
6- il giorno di S. Giuseppe (19 marzo);
7- il giorno dei SS. Filippo e Giacomo (1 maggio);
8- il giorno dell’Invenzione di Santa Croce (3
maggio);
9- la Natività di S. Giovanni Battista (24 giugno);
10- il giorno di S. Giacomo Apostolo e di S. Andrea
(25-26 luglio);
12- il giorno di S. Lorenzo (10 agosto);
13- il giorno di S. Bartolomeo Apostolo (24 agosto);
14- il giorno di S. Matteo Apostolo (21 settembre);
15-ilgiornodellaDedicazionediS.MicheleArcangelo
(29 settembre);
16-il giorno dei SS Simone e Giuda Ap. (28 ottobre);
17- il giorno di S. Andrea Apostolo (30 novembre);
18- il giorno di S. Tomaso Apostolo (21 dicembre);
2 DOMENICA - SS. BASILIO E
GREGORIO
“Se tuna de zenér l’invéren söl solér”.
Se tuona a gennaio, l’inverno sul solaio.
1921 = Celebrazione del primo anniversario
della fondazione del Circolo San Carlo
di Manerbio. Tra gli oratori l’abate di
Pontevico mons. Egisto Melchiori e l’avv.
Pietro Bulloni. L’abate interviene alla santa
messa mentre il Bulloni parla al teatro
dell’oratorio dove sono riuniti i soci.
3 LUNEDI’, SANTIS. NOME DI GESU’
“Ala fì de zenér piö galine ‘n del polér”.
Alla fine di gennaio più galline nel pollaio.
1925 = Con un discorso alla Camera di
Mussolini inizia la dittatura fascista.
4 MARTEDI’, S. ELISABETTA ANNA S.
Luna nuova
“La néf l’è ‘l ledàm dei poarècc”.
La neve è il letame dei poveretti perché
protegge la terra dalle gelate.
1687 = Il sacerdote Ottavio Marenzi ed il
nipote Marenzo vendono alla comunità
di Manerbio una casa in contrada del
Belvedere.
5 MERCOLEDI’, S. SIMONE
“Quand che la lüna la ga la curuna la néf la
sa ‘nmuntuna”.
Quando la luna ha la corona la neve si
ammucchia.
1904 = Viene sciolto il consiglio comunale
di Manerbio e viene nominato regio
commissario il dott. Umberto Magrini.
6 GIOVEDI’, EPIFANIA DEL SIGNORE
“A l’Epifania anche ‘l frèt l’è alegrìa”.
All’Epifania anche il freddo è allegria
1926 = Manerbio - Per iniziativa delle
patrone dell’asilo e grazie al generoso
concorso di Dante Masuello, viene allestito
nel salone dell’asilo infantile il tradizionale
albero. In questa occasione Domenico
Ziletti offre lire 200 a favore del ricovero
vecchi e lire 400 a favore dell’asilo.
7 VENERDI’, S. CARLO DA SEZZE
“La vita l’è ‘na böfada”.
La vita è un soffio.
1939 = Concerto di fabbrica presso il
lanificio alla presenza del segretario federale
e di oltre 3.000 operai.
8 SABATO, S. SEVERINO
“Töcc i fiùr i piàs meno chè chèi del vì”.
Tutti i fiori piacciono meno che i fiori del
vino.
1552 = Nasce Tito Luzzago ultimo figlio di
Verzerio e di Giuliana Chizzola.
La famiglia di Verzerio possedeva una casa
di campagna con alcuni fondi a Manerbio,
ma non era certamente in floride condizioni
finanziarie. Tito Luzzago avrà una sola
figlia, Giulia, che andrà in sposa a Galeazzo
Luzzago, figlio di Vespasiano.
Galeazzo e Giulia Luzzago furono i genitori
di Tito e Vespasiano. Da quest’ultimo
discese la linea dei conti Luzzago di
Manerbio, estintasi nella contessa Bianca
andata sposa al marchese Ferdinando Carlo
dei conti Guidi di Bagno di Mantova.
9 DOMENICA , S. GIULIANO
“L’è bèl bélènt édèr ‘n móstas cóntènt”.
Nulla è più meraviglioso che un viso
miraggioso.
1535 = Il marangone Francesco da Manerbio
è testimone in un rogito stipulato a Brescia.
10 LUNEDI’, S. ALDO
“‘L luf ‘l mangia nissü invérèn”.
Il lupo non mangia nessun inverno.
1678 = Sorge una contesa relativa al
legato disposto da Cesare Boccaccio del
1630 tra don Giovanni Maria Biemmi,
arciprete di Manerbio, e padre Vincenzo
Stella dell’oratorio di San Filippo Neri.
Tale contesa viene risolta amichevolmente e
suggellata da una scrittura redatta dal notaio
Ercole Pavoni il 4 di marzo 1678.
11 MARTEDI’, S. IGINIO PAPA
“Arà, bisarà e smerdà, sé sa n’ha dè caà”.
Arare, erpicare, concimare, se ne vuoi
cavare.
1938 = Manerbio - A cura dell’Ente
Comunale d’Assistenza, con la collaborazione
del fascio femminile e della GIL si sono
iniziate le distribuzioni della refezione
scolastica a 115 alunni bisognosi delle
scuole elementari. Inizia la distribuzione
del rancio alle persone indigenti. All’inizio
le razioni sono 145, per poi salire a 180.
Le razioni consistono in un’abbondante
minestra. Successivamente la minestra verrà
accompagnata da una razione di pane.
Il rancio del popolo viene effettuato anche
nei giorni festivi nel refettorio.
12 MERCOLEDI’, S. MODESTO
Luna: primo quarto
“Galina ècia la fa bu bröt”.
Gallina veccia fa buon brodo.
1841 = Manerbio - L’Ospedale stipula
un contratto con i farmacisti Manenti e
Bontardelli per la fornitura di medicinali per
il triennio 1841/43, ottenendo uno sconto
del 32% rispetto alla tariffa dei prezzi.
13 GIOVEDI’, S. ILARIO
“‘N pó cór ‘l ca, ‘n pó cór la légór”.
Un po’ corre il cane, un po’ corre la lepre.
1901 = Viene organizzata un’adunanza
in città riservata alle sezioni Giovani
degli oratori, dei gruppi d’amici ed delle
parrocchie della diocesi. Tra i partecipanti
l’oratorio di Manerbio.
14 VENERDI’, S. FELICE DI NOLA
“Òm ché ga móér, ósèl ‘n gabia”.
Uomo che ha moglie è un uccello in
gabbia.
1192 = Dopo una vasta e sanguinosa
guerra tra Brescia da una parte e Cremona
e Bergamo dall’altra per il possesso dei
castelli posti sulle rive dell’Oglio Enrico
VI patrocina una tregua fra Brescia e le
due città nemiche e favorisce un trattato di
pace che contempla anche mutua assistenza
fra i tre comuni. In quell’occasione
Sarnico, Castelmerlo e Calepio (dove fu
firmata la pace) ritornano sotto Bergamo.
All’avvenimento partecipa per Brescia
Boccaccio da Manerbio.
1969 = Costituzione della cooperativa la
Famiglia manerbiese. In quest’anno inizia
il suo primo intervento per 205 alloggi.
17 LUNEDI’, S. ANTONIO ABATE
Festa degli agricoltori.
“Sant’Antóne de la barba bianca se nó ‘l fióca
póch ghè manca”.
Sant’Antonio dalla barba bianca se non
nevica poco ci manca.
1445 = Compromesso tra il Comune e
l’abbazia benedettina di Leno. Sorte alcune
divergenze nell’applicazione di quanto era
stato stabilito nella sentenza del 16 luglio
1442, il comune di Leno e Ottobono di
Mirabella, abate del cenobio benedettino,
si affidano all’arbitrato di Francesco di
Piacenza, arciprete di Ghedi, Antonio
Capitani di Manerbio e Giovanni Boisi di
Ghedi. La sentenza citata condannava il
Comune ad incanalare le acque del Molone
ad una roggia, che gli uomini di Leno
dovevano scavare per costruire un mulino
sul territorio dell’abbazia, ma stabiliva la
comune proprietà tra le parti in causa del
mulino e riconosceva la possibilità per gli
uomini di Leno e i coloni dell’abate di
utilizzare quell’acqua per l’irrigazione.
18 MARTEDI’, S. PRISCA
“Chi töl moér ‘l fa bé e chi nó la töl ‘l fa
méi”.
Chi prende moglie fa bene e chi non la
prende fa meglio.
1923 = Con intervento del sottoprefetto
di Verolanuova, dopo le dimissioni da
consigliere e da assessore di Costanzo
Ruggeri, viene eletto sindaco Giacomo
Colturi, segretario locale del fascio.
I consiglieri rimasti in carica sono solo 11
rispetto ai 20.
19 MERCOLEDI’, S. BASSIANO
Luna Piena
“L’òio de gombèt l’è sant e benedèt”.
L’olio di gomito è santo e benedetto.
1947 = Una lettera pubblicata sull’Unità
a firma dei segretari comunisti e socialisti
Velleri e Vischioni indirizzata agli amici
democristiani riconosce alla corrente
cristiana la leale ed onesta collaborazione e
chiede la ripresa dell’attività unitaria.
15 SABATO, S. MAURO ABATE
“Sa fa pö prèst a rià ‘n bósiadèr ché ‘n sòp”.
Si fa prima a raggiungere un bugiardo che
uno zoppo.
20 GIOVEDI’, S. SEBASTIANO
“Se la bóca nó la sbat le tèté nó fa lat”.
Se la bocca sta ferma le tette non danno
latte.
1920 = Viene arrestato dai carabinieri il
manerbiese Antonio Piva per spaccio di
banconote false.
1869 = Il comune di Manerbio aveva
incaricato Pietro Boffelli, Domenico Capra
e Carlo Tomasini quali sorvegliatori presso
i tre mulini. Il costo dei tre sorvegliatori,
per 7 giorni, fu di L. 126 in quanto era
stato corrisposto un compenso di L. 42
per ognuno, a fronte di un introito per il
comune di L. 39,85 in contanti e di 112,5
16 DOMENICA, S. MARCELLO
“Nigóla rossa ó ché piöf ó ché bófa”.
Nuvola rossa o piove o borbotta.
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
kg di granoturco.
21 VENERDI’, S. AGNESE
“S. Antóne, S. Vinsèns e S. Agnés jè tré
grancc mercàncc dè néf ”.
S. Antonio, S. Vincenzo e S. Agnese sono
tre grandi mercanti di neve.
1906 = Brescia - Comizio socialista pro Russia.
Oratori Achille Zadei e Luigi Codevilla.
22 SABATO, S. VINCENZO
Cignano festeggia il patrono. In tavola i
casoncelli, specialità locale.
“Dudès galine e ‘n gal i maja quant ‘n caàl”.
Dodici galline e un gallo mangiano quanto
un cavallo.
1849 = Si svolgono le elezioni generali
nel regno del Piemonte in base alla legge
elettorale del 17 marzo 1848 n. 680. Gli
elettori chiamati alle urne per i 222 seggi
parlamentari sono 80.185, pari al 48%
degli aventi diritto: un calo inquietante
di partecipazione rispetto al 65,50%
raggiunto nelle elezioni del 17 aprile
dell’anno precedente, a riprova di una
perdita significativa di fiducia.
23 DOMENICA, S. ILDEFONSO
“La lègna tajada ‘n lüna crescente la al
niente”.
Legna tagliata in luna crescente non vale
niente.
1896 = Manerbio - A seguito di una coltellata
all’inguine, muore Angelo Martani. L’uccisore,
Isidoro Battagliola, viene prontamente
arrestato. Viene aperta una sottoscrizione a
favore della famiglia Martani, che in pochi
giorni supera le 200 lire.
24 LUNEDI’, S. FRANCESCO DI SALES
“Gnè fomne gnè tela a lüsùr de candela”.
Non scegliere né donne né tela a lume di
candela.
1927 = Manerbio - Guido Torri presiede
la Sezione Bersaglieri in congedo costituita
presso il caffè di Roma. Le altre cariche
sono così distribuite: Pietro Andreola, vice
presidente, G. De Faveri, segretario, I.
Casalotti, S. Merlo, F. Barbi, G. Pizzamiglio
sindaci.
25 MARTEDI’, S. ANANIA
“El vero amìs el te öta e no ‘la dìs”.
Il vero amico ti aiuta e non lo dice.
1475 = Marchesio Gozzi e Pietro Vitale
Salandi si dividono diversi beni in Manerbio
e tre anni dopo se li permutano l’un con
l’altro.
26 MERCOLEDI’, SS. TIMOTEO E
TITO
Luna: ultimo quarto
“Amùr nöf ‘l va e ‘l vé ma chèl vècc el se
manté”.
Amor nuovo va e viene ma quello vecchio
si mantiene.
1908 = Manerbio - L’on. Rondani tiene
una conferenza sulla società Umanitaria di
Milano presso le scuole elementari. L’on.
Rondani è stato accolto alla stazione dal
sindaco e dall’assessore Ruggeri.
27 GIOVEDI’, S. ANGELA MERICI
“Mèi fidàs piö dei öcc che dele orèce”.
Meglio fidarsi più degli occhi che delle
orecchie.
1646 = Lodovico Luzzago, figlio di Fiorino,
viene ammazzato sotto la Loggia di Brescia dai
figli di Galeazzo Luzzago con una stoccata.
28 VENERDI’, S. TOMMASO
D’AQUINO
“L’è ‘n tira, mola e messéda”.
E’ un tira, molla e mescola (continua a
rimandare).
1939 = Manerbio - La direzione del lanificio
licenzia l’operaia della menda Serafina Dal
Molin, individuata come la responsabile
della protesta sindacale circa l’applicazione
delle tariffe del cottimo.
29 SABATO, S. VALERIO
“Du scècc i sènt car, ma tré i sta ‘n dè i pé”.
Due figli sono benaccetti ma tre stanno stretti.
Pag. 7
1843 = Manerbio - L’Ufficio Tecnico della
Imperial Regia Deputazione Provinciale
progetta la costruzione di due pennelli in
legno allo scopo di preservare il ponte in
legno sul fiume Mella.
30 DOMENICA, S. MARTINA
1° Giorno della Merla
“L’è mèi éssèr ferìt che mórt”.
Meglio ferito che morto.
1876 = Viene stampato a Cremona
l’Appello agli uomini onesti ed agli elettori
del comune di Manerbio. Si tratta di un
pamphlet redatto dai cattolici a sostegno del
sindaco Costanzo Tenchini investito da una
polemica promossa da Alessandro Piazzoni
e Giuseppe Ghirardi circa i lavori relativi
alle difese sul Mella. L’impresario Lorenzo
Gaffurri fu l’esecutore di dette opere.
31 LUNEDI’, S. GIOVANNI BOSCO
2° Giorno della Merla
“‘L diaól ‘l fa la pégnata ma miga i cóèrcc”.
Il diavolo fa la pentola ma non i coperchi.
1939 = 150 operaie della Marzotto si
presentano all’ufficio di collocamento di
Manerbio alle ore 18,30 per protestare
contro il licenziamento di Serafina Dal
Molin del reparto menda. Dieci delle
150 operaie vengono denunciate dalla
Magistratura.
La freschezza è la nostra bandiera.
Pronta da gustare, tutta italiana.
Il benessere nasce dalla freschezza.
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Pag. 9
Zibaldone di Gennaio
a cura di P. V. T.
Gennaio
All’inizio di ogni anno una prassi abituale è
quella di mettere bene in vista un calendario
che ci permette di tenere sott’occhio il
passare del tempo e per questo di solito
lo posizioniamo nei luoghi che durante il
giorno frequentiamo più spesso.
L’usanza di formare un calendario affonda
le radici nell’antichità e si può affermare
che ogni civiltà abbia avuto, sin dall’inizio
della sua storia, chi si occupasse di creare un
modo per misurare il tempo.
Normalmente erano sacerdoti-astronomi
che basandosi sulle osservazioni fatte
sui cicli lunari o solari cominciarono a
dividere l’anno in 12 mesi di circa 30 giorni
ciascuno.
Il primo “calendario” che si basava sui cicli
lunari e solari lo si fa risalire al IV millennio
a.C. per merito di astronomi sumeri.
Sicuramente i babilonesi da secoli usavano
un tipo di calendario che venne codificato
verso il 747 a. C. come pure i greci lo fecero
nel VI secolo a.C. ma col passare del tempo
e varie modifiche si giunse al punto che ogni
città greca avesse il proprio calendario pure
gli antichi egizi avevano un loro modo di
misurare il tempo le cui origini si perdono
nella notte dei tempi.
Quindi ci furono i romani che introdussero
vari tipi di calendari cominciando
probabilmente dall’epoca della fondazione
di Roma (VIII sec a.C.) in epoca successiva
si parla di calendario di Numa (V sec a.C.)
e si arriva al calendario “Giuliano” messo a
punto dall’astronomo egiziano Sosigene da
Alessandria ed introdotto nell’uso corrente
nel 47 a. C. dal pontefice massimo Giulio
Cesare (da cui il nome Giuliano”).
Il primo anno del nuovo calendario
comincia dunque il 45 a.C. e termina con
l’avvento del calendario “Gregoriano” che è
quello attualmente in vigore e fu appunto
ratificato da Papa Gregorio XIII il 24
febbraio 1582 per correggere i precedenti
errori di calcolo astronomici ed eliminare
alcune discrepanze fra i cicli lunari e solari.
La riforma del calendario introdotta con
il “Gregoriano” fu completata dopo anni
di studi da John Hollywood, Robert de
Grossetête, Roger Bacon e Johann Müller da
Königsberg dato che partiva da un progetto
di riforma ideato dal calabrese Luigi Giglio
e consistente nella cancellazione dei giorni
dal 5 al 14 ottobre 1582 passando dal
giovedì 4 ottobre a venerdì 15 ottobre e da
Il dolce del mese
Per 6 persone:
200 g panna fresca
125 g latte
50 g torrone
25 g zucchero
25 g nocciole tostate
1 baccello di vaniglia
3 tuorli.
PREPARAZIONE:
Scaldate il latte con il baccello
di vaniglia inciso per lungo.
Mescolate in una ciotola
i tuorli e lo zucchero,
stemperateli con il latte
tiepido filtrato, scaldate la
crema a fuoco basso, fino a 80°
e poi lasciatela raffreddare.
Montate la panna, tritate
al mixer il torrone e
successivamente le nocciole,
quindi mescolate i due
ingredienti e uniteli alla panna
montata e, su questa, versate
la crema fredda mescolando il
tutto delicatamente.
Sopra, busto di Gregorio XIII, al secolo Ugo
Boncompagni.
A destra, Frontespizio di una edizione d’epoca
del calendario Gregoriano perpetuo.
romani per indicare l’anno “dell’era fascista”
per cui il 12 giugno 1932 diventò il 12-061932 anno X dell’era fascista.
Questa cosiddetta “nuova era” iniziò il 29
ottobre 1922 (giorno successivo alla marcia
su Roma) per cui “l’anno fascista” iniziava il
29 ottobre di ogni anno solare e si chiudeva
il 28 ottobre dell’anno successivo.
La fine dell’era fascista viene sancita
definitivamente verso la fine di aprile del
1945.
Il nome del primo mese dell’anno che per
noi è gennaio per gli antichi egizi era thot,
per i babilonesi nisanu, per gli ebrei nisan,
per gli antichi persiani adukanish.
Pollice verde
LUNA CALANTE
dal 1° al 3 e dal 20 al 31 gennaio
CREMA AL TORRONCINO
INGREDIENTI:
allora furono considerati bisestili solo gli
anni secolari divisibili per 400 (cioè 1600 e
2000 ma non 1700, 1800, 1900).
Tuttavia questa riforma non venne subito
accolta da tutti i paesi anche cristiani tant’è
che gli ultimi paesi ad accettare il calendario
Gregoriano furono alcuni di religione
ortodossa come la Russia bolscevica dal
1° gennaio 1918 (poi l’unione sovietica il
1°marzo 1923), il Montenegro (il 19/31
gennaio 1916), la Bulgaria nel 1917, la
Jugoslavia e la Romania nel 1919, la Grecia
dal 1° marzo 1923.
Oltre al calendario gregoriano esiste ancor
oggi un calendario in uso nel mondo
islamico che inizia il conteggio degli anni
dal momento in cui avvenne la fuga di
Maometto dalla Mecca.
Questo fatto è ricordato come Egira (fuga)
e da qui ha inizio l’era dell’Egira che parte
dal 662 d.C. per cui all’anno 2011 del
calendario gregoriano corrisponde l’anno
1433 dell’Egira maomettana.
Una modifica al calendario vigente venne
introdotta durante la Rivoluzione Francese
e consisteva nella ridefinizione dei mesi
ai quali vennero dati i nomi di fenomeni
naturali a seconda delle stagioni ad es.
Gennaio divenne Nevoso e così via tutti gli
altri.
Questo calendario rimase in vigore in
Francia dal 26 novembre 1973 fino alla
sua abolizione stabilita da Napoleone I nel
1805.
Anche in Italia durante il periodo fascista
si ebbe una “modifica” al calendario che
si riduceva all’obbligo di aggiungere alla
datazione corrente una cifra in numeri
LUNA CRESCENTE
dal 5 al 18 gennaio
ORTAGGI E FRUTTA DI STAGIONE
Carciofo, cardo, cavolfiore, cavolo verza,
finocchio, radicchio.
Arancia, kiwi, limone,
mandarino.
PIANTA BENEFICA DEL
MESE DI GENNAIO
Olivello spinoso.
I frutti dell'olivello spinoso il
cui termine scientifico latino è
Hippophae Rhamnoides della
famiglia delle Elaegnaceae, sono
considerati elementi curativi
molto efficaci dalla fitoterapia
moderna (fitoterapia=cura con
le piante).
L’olivello, proveniente dall’Asia
settentrionale, in Italia cresce
spontaneo lungo i greti dei
fiumi e nei terreni sabbiosi, ha
le foglie argentate e lanceolate ed i frutti
tondi color arancio vivo contengono molta
vitamina C e provitamina A (carotene) e
si raccolgono in settembre e si spremono
per ottenere il succo, il quale, preso in dosi
di 3 cucchiai al giorno, aumenta le difese
immunitarie sostenendoci nelle fredde
giornate di gennaio.
Pag. 10
Pianura
Leno
La
Gennaio 2011
Bassa Bresciana, quando il rugby diventa uno stile di vita
Parlare di Bassa Bresciana Rugby vuol
dire andare ben al di là dello sport. In
effetti la società che ha la sua sede in via
Martin Luther King a Leno sin dalla sua
nascita ha voluto presentare un qualcosa
in grado di andare ben oltre il semplice
momento agonistico e, proprio come
recita l’home page del portale del sodalizio
lenese, propone agli appassionati ed ai suoi
tesserati (in costante aumento) quello che
possiamo definire un vero e proprio stile
di vita. Una filosofia ricca di passione e di
amicizia che riserva un occhio di riguardo
al settore giovanile e ad un prezioso punto
di riferimento di tutta la realtà della Bassa
Bresciana come la splendida club house
che è stata realizzata proprio accanto al
campo principale che ospita le partite della
compagine maggiore. Nata nel ’98 l’A.S.
Rugby Bassa Bresciana Leno ha messo in
mostra una crescita costante sia dal punto di
vista strettamente sportivo (con la ciliegina
della promozione in serie A della stagione
2003/2004) che da quello organizzativo,
tanto che all’inizio di questo 2011 la società
bassaiola è attivamente impegnata in ben
quattro Campionati (serie C, serie C elite,
Under 16 e 18) e, pur dovendo fare i conti
con avversari altrettanto motivati, riesce
sempre a farsi valere e a mettere in mostra
uno spirito veramente singolare. Spirito
che, appunto, trova la sua concretizzazione
migliore nella già citata club house della
Bassa Bresciana, dove si ritrovano tante
persone sia prima che al termine delle
partite. In effetti i motivi per ritrovarsi e
trascorrere alcune ore in allegra compagnia
sono sempre numerosi e i componenti di
quella che non certo a caso viene definita
la grande famiglia della Bassa Bresciana
Rugby riescono sempre a farli fruttare a
dovere. Sarà forse proprio questa la ricetta
che ha consentito alla società di Leno di
andare avanti al di là delle difficoltà che in
questo momento sta attraversando un po’
tutto il mondo dello sport e degli ostacoli
presentati da una stagione come la scorsa che
certo non ha regalato grandi soddisfazioni
ai colori lenesi. Nel rugby, come nella vita,
può capitare di vincere e di perdere. La
Bassa Bresciana (dalla prima squadra alle
formazioni giovanili) ha dimostrato nel
più eloquente dei modi di non limitarsi
al confronto con i risultati. La passione e
la voglia di costruire qualcosa di positivo
attraverso un’attività sana (e che si vuole
rendere educativa) come la palla ovale sono
più forti di ogni intoppo e portano avanti i
progetti e i sogni della Bassa Bresciana, che
vuole diventare un punto di riferimento
sempre più valido per tutta la comunità
di Leno ed è proprio questa la vittoria più
importante di tutte!
Filippo Galli: “A Leno insegnano a crescere”
Filippo Galli è davvero un personaggio con
la P maiuscola e non solo per tutti quelli
che amano il calcio.
In effetti sul campo ha praticamente
vinto tutto (scudetti, coppe europee ed
internazionali e chi più ne ha più ne metta),
ma, al tempo stesso, si è sempre distinto per
la serietà e la correttezza.
Doti che gli hanno permesso di mantenere
un ruolo importante nel mondo del
calcio anche dopo aver appeso le scarpette
bullonate al fatidico chiodo, tanto che in
breve tempo è diventato il responsabile del
settore giovanile del Milan.
Un incarico di prestigio e di responsabilità,
che lo mette in contatto con diverse realtà ed
è proprio in questo modo che l’ex difensore
rossonero ha potuto costruire un rapporto
diretto con Leno.
Il Real Leno, infatti, si è legato in maniera
stretta all’A.C. Milan e questo intenso
rapporto di collaborazione ha permesso
allo stesso Galli di conoscere molto bene
l’ambiente sportivo lenese e di farsene
un’idea del tutto particolare: “Sono molto
contento del legame che si è instaurato
con il Real Leno – ha detto Filippo Galli
elogiando il modo di vivere lo sport che è
di casa nel sodalizio della Bassa Bresciana
– anche perché questo mi ha permesso di
scoprire come viene interpretata l’attività
sportiva in una realtà come quella di Leno,
dove, appunto, lo sport non viene visto solo
come momento agonistico, ma viene inteso
anche e soprattutto come uno strumento
per fra crescere le nuove generazioni.
In questo senso ho potuto vedere che sono
diverse le discipline che vengono praticate
e diffuse a Leno, un elenco piuttosto lungo
che trova, ovviamente, nel calcio un valido
punto di riferimento e questo perché i
dirigenti del Real Leno stanno portando
avanti con grande convinzione una politica
che condivido in pieno.
Sono riusciti a creare un rapporto di
collaborazione diretta con le famiglie ed in
questo senso i ragazzi che vanno a giocare
a calcio vengono anche aiutati a crescere.
L’obiettivo non è solo quello di insegnare
loro quello che si deve fare in campo, ma
anche quello di renderli persone complete
nel senso più vero della parola.
Questa è una cosa molto bella ed è proprio
questo il motivo che ci spinge ad essere
soddisfatti di un legame di collaborazione
privilegiato come quello che abbiamo
con il Real Leno. Il Milan, infatti, è una
società che milita ai vertici del calcio
     
  
     
internazionale, eppure, nonostante questo,
è nostra intenzione andare al di là di questo
aspetto.
La società del presidente Angiolino Mor
incarna nel più concreto dei modi questa
nostra volontà”.
Un legame, dunque, destinato a proseguire
e consolidarsi proprio per questa visione
comune: “In effetti – conclude il dirigente
rossonero – la nostra intenzione è proprio
quella di far crescere sempre di più questa
vicinanza con una realtà del tutto particolare
come il Real Leno.
L’A.C. Milan non vuole essere solo agonismo
ai massimi livelli e grande business. Noi
vogliamo fare in modo che le famiglie
riscoprano nello sport uno strumento al
servizio della comunità e questo il Real Leno
lo ha capito molto bene ed è per questo che
un’ampia zona del territorio circostante
ha capito di affidarsi con sicurezza ad un
sodalizio che può mettere a disposizione
tecnici preparati e qualificati, che riservano
sempre e comunque un occhio di riguardo
ad una crescita completa del ragazzo”.
A fianco, Filippo Galli in una azione di gioco
quando era giocatore del Milan.
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Pag. 11
Gottolengo, gli incontri dei Alfianello, la depurazione nel
giovani sostenitori del PdL mirino dell’Unione Europea
Le ultime settimane hanno dato a ognuno
di noi l’opportunità di riunirsi e ritrovarsi
con chi, per un motivo o per l’altro,
avevamo dimenticato in un angolo della
nostra attenzione, sicuri di ritrovarlo al suo
posto. Fortunatamente il Natale ci regala
anche questo, un momento di tregua per
lasciare in quello stesso angolo il lavoro per
occuparci dei nostri famigliari, dei nostri
affetti, dei nostri amici. E se c’è chi parla
di consumismo, di buonismo ipocrita e si
chiede se ha ancora senso festeggiare, c’è
anche chi ha un atteggiamento propositivo
e, come si suol dire, unisce l’utile al
dilettevole. Tra questi il consigliere comunale
di Gottolengo Giacomo Massa, che in una
gelida serata prenatalizia ha organizzato una
piacevole occasione di incontro per chi ha
fatto della politica una sincera passione.
Al ristorante “Il palazzo”, in un’atmosfera
piacevole e informale, un gruppo di giovani
si è così ritrovato e, tra un augurio di buone
feste e l’altro, ha dato voce alle proprie
opinioni; alla serata ha partecipato anche il
consigliere provinciale e vicecapogruppo del
Pdl Emanuel Piona, il quale ha a più riprese
espresso il proprio entusiasmo per l’interesse
di un così cospicuo numero di giovani per il
mondo della politica e dei suoi temi attuali.
Emuanuel Piona, coordinatore regionale
dei giovani Pdl, Giovane Italia, ha inoltre
auspicato una più intensa collaborazione tra
la Provincia e i paesi della bassa bresciana,
soprattutto in un momento così delicato
per le amministrazioni comunali come
quello attuale. Tante sono le iniziative e
le occasioni d’incontro che i promotori
della Giovane Italia stanno organizzando;
tra queste, la prossima si terrà a febbraio a
Ponte di Legno: un’interessante occasione
di ritiro con incontri formativi e discussioni
politiche… il tutto accompagnato da un
meraviglioso paesaggio invernale.
Una foto della serata.
Il tredicesimo anno rischia di essere
fatale all’attuale amministrazione della
Torre, infatti come riportato dall’inserto
Lombardia del quotidiano il Sole – 24
ore del 1-12-2010, Alfianello insieme
ad altri 500 comuni lombardi e’ stato
individuato come gravemente inefficiente
per inadeguata depurazione delle acque
o assenza di fognature; questo comporta
che verra’ irrorata una sanzione pecuniaria
quantificabile al momento sui 170.000
Euro.
Tale somma , per le esauste casse comunali,
sarebbe un vero e proprio disastro e
comporterebbe un deficit netto di bilancio
che, secondo le leggi attuali, porterebbe
all’automatico decadimento del sindaco e
della giunta con nomina di un commissario
prefettizio.
D‘altra parte bisogna ricordare che nei
dodici anni precedenti di amministrazione
della Torre, nulla e’ stato fatto per sanare
tale situazione e tuttora le fogne comunali
finiscono direttamente nel fiume Oglio.
A tal proposito sarebbe interessante sapere
qualcosa sull’attività dell’assessore dedicato
solo all’ambiente arch. Stefano Bulgaro, il
quale per usare un colorito termine politico
americano rappresenta “l’ anitra zoppa”
dell’attuale amministrazione in quanto gli
era già stata revocata la delega all’edilizia
per incompatibilità.
Fatto sta che, se la multa verra’ irrorata, ogni
cittadino Alfianellese si troverà sul groppa
una nuova tassa di circa 70.00 euro a testa,
neonati ed invalidi compresi, mentre del
depuratore che pur era nei programma
elettorale dell’attuale amministrazione della
Torre nessuno fa cenno alcuno.
Chi vivrà vedrà.
La poesia di
Riccardo Regosa
segue dalla prima pagina
Il tempo
Un fantasma che cammina
notte e dì, mattina e sera,
senza soste e senza meta.
Assomiglia ad un’altalena:
l’alzarsi e l’abbassarsi della marea,
l’alternarsi del giorno e la notte
(luce del sole e chiaro di luna)
il susseguirsi delle stagioni
che fa maturare il fieno e la spiga...
E’ l’eterna cantilena
della goccia che batte
silenziosa sulla roccia;
la gocciolina che picchia
tic, tic, tic rapida rapida:
come l’attimo che passa,
come tarlo che si dà da fare
misterioso nel suo legno
e che rode... che rode...
Pag. 12
Pianura
Orzinuovi
La
Gennaio 2011
La scuola protagonista
Orzinuovi: sono 77 i cortometraggi in
concorso per l’assegnazione della prima
edizione di Orzincorto “Metropoli e
megalopoli: la città futura in cui già vivi”.
La manifestazione organizzata dagli
assessorati Cultura, all’Istruzione e Politiche
giovanili del comune di Orzinuovi, con
la collaborazione dell’Ufficio scolastico
territoriale e per la Lombardia e col
patrocinio dell’assessorato alla Cultura della
Provincia di Brescia, ha colto nel segno,
ponendosi al centro della discussione.
Un concorso nazionale per cortometraggi
suddiviso in sezione scuola, che prevede
la partecipazione delle scuole italiane
elementari, medie inferiori, medie
superiori, e la sezione filmaker che prevede
il confronto tra concorrenti maggiorenni.
I concorrenti hanno presentato un solo
video, esclusivamente su supporto DVD,
con le caratteristiche del cortometraggio,
documentario e animazione.
La commissione giudicante del concorso
ha avviato la catalogazione dei corti
arrivati, aprendo le buste contenenti i
filmati, facendo una scheda con inseriti
la provenienza, la durata (non più di 10
minuti), la scuola di provenienza; lo stesso
lavoro è stato approntato per i filmaker.
I lavori arrivati provengono da tutte le
regioni d’Italia, quasi equamente distribuiti
tra scuole e filmakers. Formata da 7 esperti
del settore, la giuria stilerà a giorni la
graduatoria di merito. Le premiazioni sono
previste per la metà di febbraio 2011.
Da parte mia e dei miei colleghi c’è la
convinzione di aver aperto una strada
importante per il dialogo e il confronto
d’idee all’interno del mondo scolastico e
non solo.
La finalità del concorso è quella di stimolare,
sia nell’ambito scolastico che negli ambienti
della cinematografia artigianale, la ricerca di
nuove formule comunicative che sappiano
trasmettere e favorire la cultura attraverso
l’immagine, il video. Uno spot per le attività
didattiche ma anche una opportunità per
mettere in connessione la scuola con il
territorio.
Un importante ritorno d’immagine per la
città di Orzinuovi.
Il tema di questo primo concorso riflette i
grandi cambiamenti che ha subito la nostra
terra, la provincia , la regione, l’Italia del
Nord, dove la città si è espansa inglobando
la campagna e le piccole realtà periferiche,
cancellando anche storie e tradizioni. Un
mondo che sta cambiando vorticosamente
con città sempre più popolose.
Il tema vuole essere stimolo ad un momento
particolare di riflessione.
Ass. all’Istruzione Rocco De Santis
“Uomo-Cane”, un patto per
la vita
La Pro-Loco di Orzinuovi, nei prossimi mesi
di Febbraio/Marzo, dà il via a un’iniziativa
denominata “Uomo-cane, un patto per
la vita”, in collaborazione con il Comune
di Orzinuovi ed il patrocinio dell’ASL di
Brescia. Il progetto vuole essere il tentativo
di istituire, nell’ambito territoriale che fa
capo al Comune di Orzinuovi, un percorso
formativo per i proprietari di cani e addetti
ai lavori, con il proposito di dar luogo poi ad
altre iniziative, atte a valorizzare il rapporto
uomo-cane al servizio e nel rispetto della
civile convivenza.
L’Ordinanza del 3 marzo 2009 del
Ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali, concernente la tutela
dell’incolumità pubblica dall’aggressione
dei cani, propone le direttive di attuazione
di questo progetto. Il corso sarà costituito
da una parte teorica, di 4 lezioni serali, al
termine della quale i candidati dovranno
sostenere un test di apprendimento redatto
dai formatori. Il “Patentino” conseguito
verrà firmato dal Sindaco, previo accordo
con il Servizio Veterinario. Anche la parte
pratica, sostenuta indipendentemente dalla
frequenza al corso teorico, si svolgerà in 4
lezioni serali.
La parte teorica si svolgerà nella Sala
Belvedere della Rocca S.Giorgio di
Orzinuovi, dalle ore 20,30 alle ore 23,nei
giorni 7-14-21-28 Febbraio 2011. Il costo
è di euro 50 (euro 45 per i soci della Pro
Loco).
La parte pratica si svolgerà successivamente
al Centro Sportivo di Orzinuovi in via
Lonato, dalle ore 20,30 alle ore 22,30,nei
giorni 7-14-21-28 Marzo 2011. Il costo per
la frequenza alla parte pratica è di euro 40
(euro 35 per i soci Pro Loco).
Per informazioni telefonare: 030 9941454
(Sig. Massimo).
oppure consultare il sito internet
www.prolocoorzinuovi.info
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Grande successo al
“Giardino” per la III
edizione della cena etnica
Il due dicembre 2010, alle ore venti,
nella sede coordinata “GIARDINO” di
Orzivecchi dell’I.I.S. “V.Dandolo” di
Bargnano di Corzano Brescia, si è svolta la
terza edizione della “Cena Etnica”, grande
festa in cui si incontrano le culture di una
parte di mondo attraverso la degustazione di
cibi provenienti da Marocco, India, Bosnia,
Brasile, Croazia, Romania e naturalmente
Italia (cibi bresciani, milanesi, bergamaschi,
cremonesi, siciliani, calabresi, napoletani,
ecc.).
Alla festa hanno partecipato quasi duecento
persone, tra alunni, insegnanti, genitori, e
varie associazioni.
In particolare quest’anno vi è stata la
presenza importante dell’Associazione
Multiculturale Orceana DiMaU’, Diversi
Ma Uguali, che ha presentato una serie
di piatti tipici brasiliani, croati e bosniaci
e che intende collaborare con la scuola
per eventuali altre iniziative riguardanti
l’integrazione dei ragazzi stranieri, la
multicultura a trecentosessanta gradi e
l’abbattimento di ogni barriera che si
frappone tra chi risiede in un territorio e
chi, invece, vi arriva, da migrante, per i più
svariati motivi economici, personali, sociali
o politici.
Alla festa ha pure partecipato, con una
delegazione di venticinque persone,
l’Associazione Volontari Ambulanza di
Trenzano, che si occupa di gestire il servizio
118 su una parte del territorio della Bassa
Bresciana, oltre a gestire altri servizi sociali,
tipo il trasporto anziani e disabili in
genere.
E’ anche attraverso queste manifestazioni
che la Scuola si apre al territorio, che
dialoga con il mondo che le sta attorno,
che fa integrazione culturale e sociale, che
apre la porta alle famiglie e fa conoscere
un mondo fatto di colori, sapori, idee,
emozioni che attraversano trasversalmente
ogni individuo, di qualunque parte del
mondo esso sia.
La Scuola ringrazia tutti coloro che hanno
partecipato e contribuito (con i piatti
tipici!) alla realizzazione della coloratissima
manifestazione.
Ci vediamo il prossimo anno!
Vilma Razzi - Giacomo Colossi
Pag. 13
IPAA di Orzivecchi, una
scuola differente per scelta
E’ una scuola tutta da scoprire, con una
filosofia ormai profondamente radicata che
si distingue in modo eloquente. Stiamo
parlando dell’Istituto Professionale per
l’agricoltura e l’ambiente di Orzivecchi,
sede coordinata della scuola di Bagnano
di Corzano e collocata in una struttura
tanto accogliente quanto efficiente come la
Tenuta Giardino.
E’ il direttore di sede, il professor De Sanctis,
a tratteggiarci le principali caratteristiche di
questa realtà scolastica che, parafrasando
una nota pubblicità, si può davvero definire
differente per scelta: “Non è affatto facile
sintetizzare in poche parole tutto quello
che è il nostro istituto. Anche per questo
abbiamo un sito molto completo e di facile
consultazione (www.ipaaorzivecchi.it) che
invito fin d’ora ad andare a visitare (per
info mail: [email protected] oppure
telefonare allo 030.9465160). In ogni caso
mi piace sottolineare immediatamente una
nostra peculiarità.
Il nostro è un ambiente piccolo e la
nostra scuola è, nel senso più letterale del
termine, una grande famiglia. Per una
precisa scelta, infatti, presentiamo un solo
corso, con classi dalla prima alla quinta,
per un totale, tra ragazzi e ragazze, di
110 alunni. Abbiamo un convitto, che
attualmente ospita 28 studenti, e siamo
attivi dal lunedì al venerdì, con quello che
io definisco il nostro orario particolare. In
effetti le nostre lezioni iniziano alle 8.50 e
proseguono sino alle 12.30, quando c’è la
pausa mensa (curata appositamente da un
cuoco). In seguito riprendono con diverse
attività (laboratorio, lavoro in azienda e così
via) per concludersi alle 15.30, quando gli
“esterni” rientrano a casa, mentre i ragazzi
in convitto si dedicano ad attività ludiche
e alle studio”.
Un orario sicuramente inconsueto, dunque,
ma che ha una sua spiegazione ricca di
significato: “Il tutto prende origine da un
accordo con Sia e Saia per il trasporto dei
nostri studenti che ritornano a casa al termine
delle lezioni. Ci hanno confermato il loro
servizio a prezzi particolarmente favorevoli
per le famiglie. In ogni caso ritengo questo
un accordo molto importante, anche
perché testimonia nel modo più concreto
l’attenzione che dedichiamo alle famiglie ed
alle loro esigenze”.
Uno spirito che trova la sua realizzazione
più preziosa in una massima che ha coniato
lo stesso professor De Sanctis: “Dico sempre
che i genitori ci affidano i nostri studenti
quando sono bambini e noi li riportiamo
alle famiglie quando sono diventati uomini.
Una situazione che possiamo portare avanti
nel migliore dei modi proprio per le ridotte
dimensioni del nostro istituto.
Proprio il loro numero contenuto ci consente
di conoscerli personalmente e quindi per
noi ognuno di loro è un adolescente con
le sue problematiche, i suoi desideri e le
sue aspirazioni. Il nostro scopo è quello di
accompagnare ciascuno di questi ragazzi nel
suo cammino di crescita, rendendolo il più
completo possibile”.
Un modo di agire che porta l’istituto
di Orzivecchi ad essere protagonista di
svariate iniziative: “Non stiamo mai fermi
– conclude il direttore di sede orceano –
Solo per citare alcuni tra gli esempi più
recenti, abbiamo da poco organizzato la
cena etnica, ed abbiamo partecipato anche
quest’anno con lusinghieri risultati alla
manifestazione nazionale di Torino con
un videoclip realizzato dai nostri studenti
dedicato ad un tema scottante come quello
dell’occupazione.
I nostri studenti sono chiamati a studiare
materie umanistiche e materie tecniche,
alle quali aggiungiamo la sezione che noi
chiamiamo tic, dedicata a tutte le tecniche
di comunicazione.
Il nostro settore di base può essere definito
agroindustriale, ma partendo da questo
punto che rappresenta la solida base,
cerchiamo di offrire una formazione
completa ai nostri studenti, che diventano
adulti insieme a noi”.
Pag. 14
Pianura
Bagnolo Mella
La
Gennaio 2011
Il Forum delle Associazioni
vuole ravvivare Bagnolo
Il Forum delle Associazioni è impegnato
anche all’inizio di questo nuovo anno a
presentare un nutrito programma che sia
in grado di mantenere viva l’attenzione di
tutto il paese, coinvolgendo al tempo stesso
il maggior numero di persone possibile.
In questo senso è stato stilato un vero
e proprio calendario che si propone di
accontentare i gusti più disparati, spaziando
dalla cultura al turismo, dall’intrattenimento
ad iniziative di solidarietà.
Dopo i primi passi che in queste settimane
iniziali di gennaio hanno posto in particolare
evidenza il Gruppo CaraMella e quello
Fotografico, promotori di alcune proposte
che già hanno riscosso un indubbio
favore, spingendo in avanti il nostro
sguardo possiamo osservare le iniziative
che accompagneranno la giornata della
memoria del prossimo giovedì 27 gennaio.
Un momento di riflessione che si concluderà
il giorno seguente con lo spettacolo “Pagina
dopo pagina”, tratto dal diario di Anna
Frank e realizzato dal Gruppo CaraMella.
Il mese di febbraio, accanto al corso di
fotografia digitale presentato dal gruppo
Fotografico e a due nuove rappresentazioni
teatrali dell’Associazione CaraMella, alzerà
con decisione il sipario sul carnevale,
un appuntamento che per consolidata
tradizione riceve a Bagnolo singolare
attenzione. La prima proposta è in
programma domenica 27 febbraio, quando
l’Oftal presenterà il Carnevale dei disabili,
mentre con l’inizio di marzo la parola
passerà all’Oratorio S. Luigi, che il 5 marzo
ospiterà il trentaquattresimo “Arlecchino
d’oro” (concorso canoro per i bambini), e
festeggerà le tradizione giornate clou per il
carnevale il 6 e l’8 marzo.
Da segnalare, oltre allo spettacolo “Cuore
d’Italia” che l’Associazione CaraMella
rappresenterà il 12 marzo a Palazzo
Bertazzoli,
un’interessante
iniziativa
presentata dal Gruppo Artistico Bagnolese,
che dal 15 marzo al 5 aprile, sempre
nell’illustre sede di Palazzo Bertazzoli, darà
vita a “Palazzo in mostra”, spazio espositivo
riservato in modo particolare alla scultura
(che quest’anno dedicherà, tra l’altro, un
omaggio anche allo scultore bagnolese
scomparso Canuto Chizzolini).
Sempre scegliendo tra le manifestazioni in
programma, prima di lasciare la parola alle
iniziative che accompagneranno le festività
pasquali e la ricorrenza della Liberazione,
l’inizio di aprile presenta fin d’ora una data
da segnare in rosso. Si tratta di domenica
10, giorno nel quale a Bagnolo si celebrerà
il quarantacinquesimo anniversario di
fondazione dell’Avis.
Un corteo, la S. Messa e le premiazioni
per i soci più meritevoli
accompagneranno
questa
giornata speciale per una realtà
che vuole essere sempre di più
un punto di riferimento per
l’intera comunità bagnolese
che ha fin d’ora la possibilità
di imprimere un ritmo
intenso al proprio cammino
e rendere così questo 2011
agli inizi un anno in grado
di costruire concretamente
obiettivi importanti per tutto
il paese.
Accanto, un’immagine del
Gruppo Fotografico Bagnolese.
Via Gramsci,
anno nuovo, vita... vecchia
E’ iniziato un nuovo anno, ma via Gramsci
continua a rappresentare una ferita aperta
per Bagnolo. Si tratta infatti di una strada
costretta a fare i conti con gravi problemi
ormai da troppi anni.
Una lunga arteria che costituisce per
consolidata tradizione una delle vie più
conosciute e centrali del paese, ma che
viene soffocata sempre di più da una serie
di questioni che non riescono a trovare la
soluzione tanto desiderata.
Un vero e proprio declino che si sta
trascinando da diversi decenni a questa
parte, ma che negli ultimi anni ha toccato
letteralmente il fondo, facendo ritenere a
molti bagnolesi la causa di via Gramsci una
battaglia senza alcuna speranza. Per rendersi
conto di quello che sta accadendo in quella
che in passato era una delle strade più
illustri di tutto il paese è sufficiente limitarsi
a percorrerla.
Immediatamente emergeranno in tutta
la loro urgenza i principali problemi che
rischiano di strozzare questa realtà così ricca
di tradizione per tutti i bagnolesi.
Il primo grave “nodo” che proprio non vuole
staccarsi dal pettine è relativo al traffico.
Via Gramsci, infatti, non solo è una arteria
che viene percorsa da tantissimi veicoli,
ma è anche e soprattutto un punto di
passaggio obbligato per i mezzi pesanti che
ogni giorno transitano con preoccupazioni
facilmente comprensibili in mezzo alle case
e con frequenza da guinness dei primati.
Una situazione che presenta gravi
conseguenze facilmente immaginabili sia
sul piano della sicurezza che della salute
pubblica, per non parlare della vivibilità e,
più in generale, della qualità della vita in
quella che per consolidata tradizione non
solo è sempre stata considerata una delle vie
principali del paese, ma costituisce al tempo
stesso una via di comunicazione diretta e
privilegiata tra la parte est e quella ovest di
Bagnolo.
Come se l’annoso guaio del traffico non
bastasse, in questi ultimi anni il degrado
di via Gramsci è stato accelerato e favorito
da un altro fattore. In effetti è proprio in
questa zona che hanno finito per confluire
molti degli immigrati che hanno deciso di
venire a vivere a Bagnolo.
Le case che rappresentano il volto più antico
del paese si sono così dipinte dei colori di
una realtà multietnica.
Una situazione che, soprattutto al giorno
d’oggi, non può e non deve minimamente
stupire, ma che, contemporaneamente, ha
portato con sé un altro problema.
Non tutti i nuovi abitanti di via Gramsci
dedicano infatti l’attenzione meritata
(e consueta) all’aspetto esteriore delle
loro abitazioni e questo, pur senza fare
ovviamente di tutta l’erba un fascio, ha
causato un evidente stato di abbandono in
diverse parti della lunga via che attraversa
Bagnolo, mettendo in collegamento Brescia
e Cremona.
In questo senso, soprattutto passando
accanto agli edifici più poveri, si nota la
necessità di un deciso lavoro di restauro, un
intervento che potrebbe restituire il volto
originario all’intera via, ma che non viene
intrapreso dagli attuali residenti.
Sono in molti, comunque, a richiedere a
gran voce questo vero e proprio recupero
che potrebbe rappresentare il primo
passo per salvare via Gramsci dal destino
apparentemente segnato verso il quale
sembra incamminata in modo inesorabile.
Il secondo (anche se di questo progetto si
parla inutilmente ormai da mezzo secolo)
può e deve essere la realizzazione della
fatidica tangenziale che potrebbe liberare la
lunga via bagnolese dalla morsa del traffico
che la sta soffocando sotto tutti i punti di
vista.
Ma bisogna agire in fretta.
Il tempo delle parole è durato troppo a lungo
e adesso è l’ora di far parlare i fatti prima
che sia troppo tardi e suoni a definitiva
condanna per via Gramsci, la via che per
tradizione era un fiore all’occhiello ed un
punto di riferimento per l’intera comunità
bagnolese…
Pianura
Verolavecchia
La
Gennaio 2011
La protesta
della sig.ra
Renata
Anche la tranquilla e paciosa Verolavecchia
ha avuto pochi giorni prima di Natale
la sua vicenda che l’ha posta al centro
dell’attenzione generale.
In effetti ha suscitato un certo scalpore una
vicenda della quale sicuramente torneremo
a parlare ancora, anche per ricevere un
quadro dettagliato da tutti i protagonisti
che ne sono stati più o meno direttamente
coinvolti.
In estrema sintesi il momento più eclatante
dell’intera questione è stato quando la
signora Renata Portesani ha deciso di legarsi
davanti al municipio di Verolavecchia così
da manifestare nel più evidente dei modi la
sua protesta.
Una dimostrazione che, a dire il vero, non
è durata molto a lungo, anche perché in
breve tempo la stessa signora Portesani è
stata accompagnata in ospedale (prima
a Manerbio e poi a Leno) per un esame
approfondito delle sue condizioni.
Una decisione che la diretta interessata non
ha minimamente gradito, considerandola un
vero e proprio sopruso ai suoi danni: “Non
vogliono nemmeno lasciarmi protestare – è
stato il suo primo commento dopo essere
stata raggiunta in ospedale – Il fatto è che
non mi impediranno di far sapere a tutti
che io protesto per il mio diritto al lavoro.
Io voglio lavorare e, non avendo altri
metodi per far sentire la mia voce, ho deciso
di scegliere questa strada, ma non c’è alcun
intento autolesionistico.
Non voglio certo farmi del male, voglio solo
mostrare tutta la mia rabbia”.
La signora Portesani racconta come un
fiume in piena i tratti salienti della sua
vicenda: “Io e mio marito (Pietro Altieri –
ndr) abitiamo a Verolavecchia e dopo un
anno e mezzo nel quale siamo stati i gestori
del bar della Fondazione Suor Giuditta
Alghisi (con regolare contratto), ci siamo
trovati senza lavoro.
La fondazione, che nel frattempo aveva
cambiato i suoi vertici, ha infatti deciso di
stipulare un nuovo contratto di gestione,
coinvolgendo, tra l’altro, persone vicine
ai nuovi vertici. Noi siamo stati lasciati
improvvisamente senza contratto e senza
alcun reddito.
Una situazione che, oltre ad essere
incomprensibile, visto che non ci sono
stati episodi che possono spiegare un
simile cambiamento di posizione, è anche
insostenibile, dato che io e mio marito non
possiamo più contare su nessun reddito.
Come possiamo andare avanti?
Come possiamo continuare a vivere senza
un lavoro? Chiediamo che qualcuno
risponda a queste domande!”.
Pag. 15
Quando l’altruismo stimola i giovani
Studenti dell’istituto Pascal di Manerbio
protagonisti di solidarietà attraverso un
unico e semplice mezzo qual è la felpa. Primo
passo è stato quello di individuare un’azienda
che potesse produrre le felpe, con la stampa
ideata, rispettando il rapporto qualitàprezzo. Si trattava a questo punto di rendere
il progetto concreto. Ottenuto il patrocinio
del Comune di Manerbio, l’approvazione da
parte della Scuola, due studenti promotori
dell’iniziativa si sono cercati gli sponsor che
potessero offrire il loro contributo. Lo hanno
trovato grazie a Domenico Battagliola
(Dimmidisì), Sandro Vazzoler (Dbm) e
Pietro Sbaraini (Com-service), imprenditori
sensibili ai problemi sociali. Per rendere
concreta la loro idea i ragazzi del Pascal
hanno organizzato una riunione coordinata
dal presidente del Comitato degli studenti,
Alessandro Tura, col coinvolgimento di
Sara e Luca Pedrali. L’iniziativa finalizzata
a sostenere due progetti: uno di “Adozioni a
distanza”, già in essere nella scuola da diversi
anni, l’altro “Casa Famiglia Betania di Maria”
di Verolavecchia, di recente attuazione
presentato con la presenza del vescovo,
mons. Luciano Munari, a Verolavecchia e
realizzata nell’edificio in via Vittorio Veneto
29. articolato su due piani per complessivi
400 metri quadrati, ristrutturato e messo a
norma, in concessione gratuita alla famiglia
Pedroni. La costruzione comprende due
camere, la cucina attrezzata, l’ufficio, un
ampio salone, servizi igienici, ambienti nei
quali è possibile accogliere un massimo di sei
piccoli ospiti. L’associazione dispone del sito
internet www.betaniadimaria.org strutturato
per fornire informazioni e rispondere a
quesiti sull’organizzazione.
Una disponibilità che dimostra come “Dio
lavora per i più deboli, ed è espressione
d’amore, di bontà, di pazienza, di fedeltà,
di accoglienza che ci sono nella vita di
Verolavecchia”. Sono parole del Vescovo
pronunciate domenica scorsa davanti
all’assemblea, radunata nella parrocchiale dei
Santi Pietro e Paolo, con gruppi di bambini
in prima fila assorbiti dalla riflessione
sul principio della “solidarietà civile,
sociale e culturale d’ispirazione cristiana,
nell’insegnamento della Chiesa cattolica,
che persegue esclusivamente finalità nel
campo della centralità della persona umana,
della sua dignità e dei suoi diritti nello spirito
del servizio di condivisione, di accoglienza
fraterna e di volontariato inteso come libero
e gratuito impegno agli altri”.
“Sono gli elementi fondamentali nei
quali si riconosce il ruolo della famiglia
valorizzandola anche a livello istituzionale
e sociale” commenta il parroco don
Pierino Boselli che, a nome della comunità
parrocchiale, ha sostenuto “Casa Betania di
Maria” e continua ad impegnarsi con iniziative
di volontariato alle quali sono chiamati a
collaborare istituzioni civili ed ecclesiali,
associazioni e privati. Tra il pubblico erano
presenti i sindaci di Verolavecchia, Sergio
Zanetti, e di Bassano Bresciano, Giovanni
Paolo Seniga, i paesi nei quali è maturata
l’esperienza dei coniugi Pedroni importante
“per sensibilizzare al tema dell’affido e al
recupero dei valori dell’unità famigliare”.
L’associazione Onlus è il risultato di una
scelta di vita compiuta da Luca Pedroni
assieme alla moglie Stefania, con l’assenso
delle tre figlie Noemi, Marta, Francesca ,
concordi nella decisione di aiutare chi è
meno fortunato. «L’associazione - precisa
Pedroni - non ha fine di lucro. Il suo scopo
è di compiere atti di solidarietà e amore nei
confronti dei minori bisognosi, con gesti di
accoglienza, condivisione e volontariato.
    
  
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Per appuntamenti:
Tel. 347 1305462 (dott.ssa D. Roversi)
Si riceve presso La Med Center, via Gramsci, 129
Bagnolo Mella (BS)
Da parte nostra stiamo impegnando tutta la
nostra vita, (anche le nostre tre figlie sono e
si sono lasciate coinvolgere da questa “novità
di vita” rinunciando, come noi, a una vita
famigliare “solo nostra”) per poter attuare
in pienezza il nostro progetto, perché ci
crediamo fino in fondo, come ci avete creduto
voi quando avete accettato di aiutarci, di
essere la nostra “Provvidenza”, conclude il
capofamiglia Pedroni rivolgendosi a quanti
hanno sostengono il suo impegno.
Franco Piovani
Pag. 16
Pianura
Milzano
La
Gennaio 2011
Milzano,
ospita i mercatini di Natale
È’ il 3° anno che ho avuto il piacere
di organizzare, grazie anche all’aiuto
della giunta e dei volontari operanti sul
territorio di Milzano, non solo l’amata
e tanto attesa Sagra della Madonna del
Rosario, che si è svolta la 1° domenica
di ottobre, ma anche e soprattutto i
mercatini di Natale.
Inutile dire che l’atmosfera che si crea
in Piazza Roma è del tutto particolare
e difficilmente spiegabile; ritengo che
il Natale sia un momento personale,
ognuno lo vive a proprio modo ma
ogni individuo lo attende; è davvero
facile lasciarsi trasportare anche solo
dallo spirito che permea questa festività,
la più cara a tutto il mondo cristianocattolico.
Questo piccolo mercato, che si svolge
solitamente la seconda settimana di
dicembre, offre sia la possibilità di
ammirare lavori di artigianato e di
hobbismo locale, sia la possibilità di
degustare prodotti della nostra zona.
Non manca mai nemmeno l’occasione
per fare beneficenza: sono parecchi
i gruppi, missionari e associazioni
bresciani, che portano sui banchetti
piccole opere il cui ricavato viene
interamente devoluto.
Ci tengo al fatto che questi gruppi
partecipino, il Natale è proprio il
momento in cui si dovrebbero celebrare
i valori della natività, della fratellanza
e della solidarietà, dell’accoglienza,
dell’attenzione all’uomo e alle sue
necessità e questi sono i principi che
tutta la nostra comunità deve mettere
in atto, ma non solo a Natale.
Questi valori devono essere il filo
conduttore che ci accompagna durante
tutto l’anno.
Solo tenendo fede ai principi che la
nostra identità e le nostre radici ci
suggeriscono, in coerenza con lo spirito
del Natale, potremo costruire giorni di
pace, serenità, solidarietà.
Questo l’augurio sincero che questa
Amministrazione Comunale ha rivolto
a tutti i milzanesi.
L’assessore P. I.Comune di Milzano
Mikol Graziosa Angela Zavaglio
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Pag. 17
Pavone Mella, Open Day in biblioteca
L’open day, ovvero la giornata di apertura
straordinaria della Biblioteca, dedicata a
tutti gli amanti della lettura e non solo, è
ormai divenuto un appuntamento molto
atteso, non solo dai più piccoli, ma anche
dai più grandi.
Da quest’anno infatti, visto il notevole
successo riscontrato, si sono aggiunti, oltre
ai tradizionali Open Day di Natale e di
Primavera, anche i nuovi appuntamenti in
occasione di Halloween e del Carnevale,
per un totale di quattro eventi.
Durante l’Open Day di Natale, abbiamo
inoltre creato un momento di lettura
dedicato anche a genitori ed adulti che,
con nostro grande piacere, è stato davvero
molto apprezzato.
In questo modo abbiamo offerto a tutti,
la possibilità di passare una giornata
diversa e magari, il modo di avvicinarsi alla
Biblioteca.
Dal mese di Ottobre la nostra ormai “di
famiglia” bibliotecaria Elisa Boglioli, è stata
sostituita da Francesca Navoni. Si coglie
l’occasione per ringraziare di cuore Elisa
per la grande professionalità e la costante
disponibilità con la quale ha svolto questa
funzione e nello stesso tempo rivolgiamo a
Francesca i nostri migliori auguri per il suo
nuovo incarico.
Pralboino,
“Chiare, dolci, fresche acque...” disse il Poeta
In data odierna quasi 120 località della
nostra provincia hanno installato l’ormai
famosa fontana erogatrice di acqua liscia,
gassata e fresca.
Dalle stesse, in base agli ultimi dati
pubblicati, quasi undici milioni di litri di
acqua erogati dagli acquedotti, attraverso
tali strutture, sono stati consumati dagli
utenti.
E quasi 50.000 bottiglie in plastica al
giorno non sono più finite nei cassonetti
della raccolta RSU.
Prima dell’avvento di queste fontane
pubbliche quanti di noi riempivano la
bottiglia al rubinetto di casa?
Forse il 10% o, probabilmente, anche
meno.
Una struttura ed un servizio comunale,
quindi, assolutamente sotto utilizzati.
Suppongo che quasi certamente, almeno una
volta, il cittadino che ogni giorno si accinge
a rifornirsi dell’ottimo, fondamentale e
gratuito liquido, si sarà pure chiesto come o
dove è nata questa idea, oggi così apprezzata
e rivalutata.
Ebbene, credo che il sottoscritto sia la
persona che senza ombra di dubbio può
sciogliere e soddisfare tale curiosità in
quanto promotore, con l’assessorato ai
Lavori pubblici prima e tutta la Giunta poi,
della nascita di questa fontana.
Se avete voglia e tempo di leggere Vi
racconto l’iter del concepimento e poi del
parto: “Siamo nell’Anno Domini 2007
ed in una delle frequenti riunioni tra il
sottoscritto,allora Sindaco di Pralboino
e l’assessore ai Lavori Pubblici, esce dallo
stesso la proposta di realizzare a Pralboino
una fontana distributrice di acqua gasata
come già ne esistevano, anche se in numero
molto limitato, in provincia di Cremona.
La proposta trovò subito la mia
approvazione, se ne parlò in Giunta e, ad
onor del vero, non tutti i presenti condivisero
immediatamente tale idea, ragion per cui
venne per il momento accantonata.
Se ne riparlò l’anno successivo, nel 2008.
In quell’occasione gli assessori, che nel
frattempo avevano sviscerato la faccenda,
condivisero tale iniziativa.
Ad un architetto cremonese (già progettista
di altre fontane) fu commissionato quindi
l’incarico di tradurre in concreto le nostre
idee in proposito.
Ricevute le prime bozze, le visionai con
l’Assessore e mentre si discuteva sui pregi
o difetti delle varie proposte, durante
un momento di pausa della discussione,
lo stesso disegnò di getto su di un
normalissimo foglio una vecchi fontana che
era posta vicino alla sua casa in montagna
per spiegarmi, visivamente, come fosse la
struttura.
Quel foglio finì in mezzo agli elaborati.
In concomitanza con questi avvenimenti,
lessi su un quotidiano locale che
l’assessore Bettinzoli, (allora responsabile
dell’assessorato Ambiente della Provincia),
in collaborazione con l’Aato intendeva
realizzare fontane in provincia per la
distribuzione dell’acqua fornita dagli
acquedotti.
Lo contattai immediatamente spiegando che
noi già avevamo concretamente elaborato
idee che avremmo potuto insieme valutare.
Fu entusiasta ed il giorno dopo già eravamo
nel suo ufficio.
Ci sottopose alcuni elaborati che aveva
commissionato
come
Assessorato
Provinciale, ma che non riscuotevano il suo
gradimento.
Noi sottoponemmo i nostri ma pure quelli
non rientravano nel suo intendimento
in quanto troppo avveniristici “Io amo le
cose semplici, cose legate al nostro passato
ed alle nostre tradizioni” disse l’assessore
Bettinzoli.
In quel momento, mentre il mio Assessore
rimetteva a posto gli elaborati visionati,
casualmente quel foglio disegnato a
mano libera con una semplice biro, uscì
sulla scrivania e finì davanti all’Assessore
provinciale il quale senza alcuna esitazione
esclamò: “ Questa è la fontana che voglio
nei nostri paesi. Elaborate urgentemente
l’idea e ritroviamoci.”
Seguirono vari altri incontri con l’Asssessore
e con il Direttore dell’Aato, dott. Zemello,
i quali partorirono la fontana che oggi
spicca nei nostri paesi, meta per molti mesi
all’anno di centinaia di migliaia di utenti.”
La nostra fontana è stata infatti la prima ad
essere inaugurata in provincia.
Ecco carissimo lettore, tutto qui!
Da un’idea dell’Assessore ai Lavori pubblici
di Pralboino Geom. Luigi Bonini “padre
putativo” di questa apprezzata immagine
estetica oggi presente dalle valli alla pianura
,dal dinamismo dell’Amministrazione
in cui militava, dell’Amministrazione
Provinciale e dell’Aato, le famiglie di
Pralboino e bresciane possono risparmiare
parecchi soldini ed avere un ambiente meno
inquinato da contenitori in plastica.
Come ebbe però a dire qualcuno che non
conosco “nessuno è profeta in Patria”.
Infatti i nostri concittadini, grati di questi
vantaggi, ci hanno ringraziato mandandoci
a casa.
“Ecchè voi fà “: Sarà per un’altra volta !!
L’importante è la salute!
Domenico Piovani
Sotto, uno dei 120 punti acqua della
provincia.
Pag. 18
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Pontevico vuole portare a
termine il suo programma
Pontevico,“Un lavoro intenso
per realizzare i progetti previsti”
Sono in molti a guardare con motivata
attenzione ad un capitolo sempre di
assoluto rilievo come quello legato ai lavori
pubblici.
Un discorso che vale a buon diritto
anche e soprattutto a Pontevico, dove
l’Amministrazione Comunale è intenta
a portare al desiderato compimento il
“progetto” presentato agli elettori.
Nel momento di muovere i primi passi del
nuovo anno sono infatti diversi i “capitoli”
sotto la luce dei riflettori, un elenco che va
dal palcoscenico e dagli arredi del teatro
alla nuova pesa pubblica, dalla realizzazione
del nuovo campo di calcio in sintetico
all’ampliamento del cimitero, passando
attraverso altri punti che meritano il giusto
interesse come la tombinatura della Scavezza
nel tratto di via S. Rocco (lo spazio così
creato verrà utilizzato come parcheggio) e
la definizione di un progetto preliminare
per un impianto sportivo in località Mesa
(la presentazione del quale dovrebbe
avvenire entro la fine del mese). Una serie
di interventi in corso o che, per lo meno,
vedono il traguardo più o meno vicino
alla quale dev’essere aggiunto il particolare
caso legato alla scuola media. Un altro
progetto fortemente voluto dalla Giunta
guidata dal sindaco Bozzoni, che, almeno
per il momento, è ancora fermo ai nastri di
Nel momento di cominciare il cammino del
nuovo anno l’assessore ai lavori pubblici del
Comune di Pontevico, Emilio Reghenzi,
traccia un breve punto della situazione,
osservando gli interventi fin qui realizzati
e quelli che saranno portati a termine nei
prossimi mesi: “Ci siamo dati molto da
fare per tenere fede ai lavori che ci eravamo
prefissati di realizzare nel nostro programma
elettorale. In questo senso abbiamo potuto
muoverci grazie soprattutto allo sblocco
delle somme residue dell’anno 2009,
avvenuto con l’approvazione del conto
consuntivo tenuta orma due anni fa.
Guardando dunque a quello che abbiamo
fatto, possiamo notare che il lavoro è
stato davvero intenso e rivolto in diverse
direzioni.
In alcuni casi abbiamo terminato in modo
positivo l’opera prevista, in altri siamo nella
fase operativa, mentre in alcune circostanze,
infine, l’iter previsto dev’essere ancora
completato a dovere.
Tra i lavori terminati possiamo elencare gli
interventi strutturali ed il rifacimento del
tetto della scuola primaria Cicognini, il
rifacimento del tetto della cascina Vincellate,
l’ampliamento della videosorveglianza,
la manutenzione straordinaria dei campi
di calcio e delle annesse tribune e quella
delle strade, un lavoro sicuramente molto
importante e sentito da tutta la comunità
che, ovviamente, abbiamo potuto portare
avanti sino a coprire la somma a nostra
disposizione (e cioè 100.000 euro).
In estrema sintesi possiamo dire che si tratta
di interventi di indubbio significato, che
partenza. In effetti questo punto rappresenta
una nota dolente per lo stesso assessore ai
lavori pubblici Emilio Reghenzi, che ha
visto andare deserto il bando che era stato
pubblicato per l’affidamento dell’importante
opera. Una chiara conseguenza della difficile
situazione nella quale si trova l’intero
settore dell’edilizia e che rappresenta un
intoppo davvero sgradito al piano elaborato
dall’Amministrazione comunale.
Una “frenata” che, al tempo stesso, non
è sufficiente per indurre a fermarsi il
Comune di Pontevico che, proprio come
conferma lo stesso assessore Reghenzi, è
pronto a ripresentare il bando previsto
secondo le modalità volute dalla legge in
questo 2011, auspicando, naturalmente,
che l’esito finale possa essere ben diverso
da quello precedente. La conferma, in ogni
caso, che anche se gli ostacoli da superare
non mancano (soprattutto in relazione al
delicato momento economico generale),
l’Amministrazione Comunale di Pontevico
è più decisa che mai ad andare avanti per la
sua strada e a portare a felice compimento
il disegno elaborato per dare una risposta
concreta alle principali esigenze manifestate
dagli abitanti e far crescere così quella
qualità della vita che rappresenta il grande
punto di riferimento di tutto il cammino
amministrativo.
SEDE CENTRALE: P.zza Chiesa n.2 - 25030 BARGNANO di CORZANO (BS)
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rappresentano comunque i tasselli di un
vasto mosaico che ci eravamo prefissati di
realizzare per la nostra comunità.
In effetti gli obiettivi che siamo decisi a
raggiungere non si esauriscono certo qui
e posso fin d’ora ribadire che anche nei
prossimi mesi ed in tutto questo 2011 che
sta muovendo i suoi primi passi saremo
attivamente impegnati per portare avanti il
nostro progetto.
Certo, non possiamo procedere con la
velocità e la decisione che vorremmo avere.
Bisogna rispettare i tempi della burocrazia e
dobbiamo pure fare i conti con le difficoltà
economiche di un momento particolare
come quello che tutti stiamo vivendo, ma,
in ogni caso, abbiamo davanti a noi alcuni
traguardi che siamo ben determinati a
raggiungere e cercheremo di far fruttare al
massimo le risorse a nostra disposizione per
offrire un “disegno” sempre più completo e
di qualità a tutti gli abitanti di Pontevico.
Mi piace cogliere questa occasione –
conclude l’assessore Reghenzi – per
ricordare anche che nel quartiere Ceresole
Bianche è stata intitolata una nuova via ad
un cittadino pontevichese, E. F. Abrami,
medaglia d’argento al valore militare.
Si tratta di un’iniziativa che porteremo
ancora avanti, intitolando le nuove vie ad
altri abitanti di Pontevico che sono riusciti
a distinguersi nel corso della loro vita. E’
questo il modo con cui vogliamo valorizzare
i meriti locali senza ricorrere a personaggi
magari più famosi, ma che sono lontani
dalla nostra terra e dalla nostra realtà”.
Fiesse, “I due cammini”
Un’avventura che nasce per vivere una
forte esperienza di fede e di vita, a volte
con l’incoscienza di chi è desideroso di
cimentarsi nel confronto con persone
sconosciute dalle quali attingere vitalità
per un proseguire, pur col carico di fatica e
difficoltà, verso la meta. Perché Santiago di
Compostela? La risposta viene da Alberto
Azzini, che ha camminato sulle strade della
Galizia, all’estremità Ovest della penisola
Iberica, fra le mete più importanti dei
pellegrini d’Europa e del mondo, nel suo
libro “I due cammini” presentato nella
recente riunione dell’Ucid Bassa Bresciana
dal presidente Giuseppe Pozzi, con la
partecipazione, per l’approfondimento
del commento, di mons. Tino Clementi,
arciprete di Manerbio. Il libro è riproposto
a Fiesse, il suo paese, nella sala comunale
con la presenza di pubblico numeroso ed
attento a conoscere un’esperienza veramente
singolare.
Giorno dopo giorno Azzini ha trovato
ospitalità nei paesi attrezzati per accogliere
pellegrini a spesa estremamente contenuta
fino a giungere all’”Officina del Peregrino
di Santiago” che verifica e convalida
il documento col quale è attestato il
pellegrinaggio. Il cammino significa libertà,
cultura, sport, natura, tradizione, sfida.
Un’esperienza seguendo il Sole nel corso
della giornata, da est a ovest e nella notte
la Via Lattea. Il pellegrino vede il sorgere
del sole la mattina e prosegue l’Occidente,
percorrendo strade e sentieri fra campi
dorati o montagne colorate. Un’esperienza
per riflettere, ritrovare se stessi.
Pianura
San Paolo
La
Gennaio 2011
Pag. 19
Mercatini “Bei ma Bei 2010”
Anche quest’ anno le mille luci di Natale
si accendono e la magia ci travolge tutti,
grandi e piccini. Ecco che per il secondo
anno consecutivo, le festività natalizie si
animano con la manifestazione Bei ma Bei.
Questa seconda edizione è frutto del lavoro
non solo della commissione cultura e di
molti giovani volonterosi, ma soprattutto
di numerosi commercianti che si son presi
l’ impegno già durante il periodo estivo,
di partecipare ai preparativi con nuove
idee per rendere questa manifestazione più
esclusiva.
Il frutto del duro lavoro, è un’intera
giornata che ha visto un centinaio di
espositori provenienti anche da lontano,
proporre i loro manufatti, il frutto della
loro creatività, idee uniche da mettere sotto
l’albero. I commercianti, hanno partecipato,
proponendo alla collettività, i loro prodotti,
dedicando tempo e attenzione alla
preparazione della loro casetta in legno.
Gli amanti del buon gusto hanno
potuto trovare prodotti biologici, frutto
della nostra terra, prodotti tipici della
tradizione bresciana e tanto altro…chicche
gastronomiche per arricchire le nostre tavole
in occasione delle festività vicine.
Shopping natalizio, ma non solo: Bei ma
Bei è anche arte, musica e spettacolo.
La manifestazione è stata inaugurata
nella serata di sabato 18 dicembre con
la rappresentazione teatrale “Dal Filò al
Gelino” facente parte della rassegna “Natale
nelle Pievi 2010”, racconti in prosa e
poetici con l’intervento di brani musicali
tradizionali ,presso la chiesa di Santa Maria
Assunta, riscuotendo successo grazie alla
partecipazione di numerose persone.
Gradita è stata la partecipazione nel
pomeriggio di domenica 19 dicembre,
del coro alpino Rocca San Giorgio di
Orzinuovi diretto dal Maestro Bruno
Provezza, che ha segnato con melodie
tradizionali l’apertura del presepio artistico
meccanico, alla quale hanno partecipato i
bambini dell’ asilo, don Alfredo e numerose
altre persone. Il coro ha poi proseguito a
piedi, nel cuore dei mercatini, avvolgendo
tutti i presenti in un clima natalizio davvero
indimenticabile… dalla dedica dell’inno
33 ai nostri concittadini alpini, canzoni in
dialetto bresciano per ricordare la nostra
tradizione musicale, alle classiche odi
natalizie…un indimenticabile momento
impreziosito dalla lenta discesa piacevole di
una neve fine.
Il pomeriggio si è arricchito oltre a musica,
sapori e luci, anche di attrazioni per
grandi e piccini: animazione e gonfiabili,
zampognari e per i più coraggiosi, una vera
mongolfiera in piazza pronta a sollevarsi da
terra per donare a chiunque un’ emozione
davvero unica. La mongolfiera è stata per gli
organizzatori inizialmente un azzardo visto
il tempo incerto e le fredde temperature
invernali, per diventare poi un orgoglio visto
che ha stuzzicato la curiosità di grandi e di
AMARJIT SINGH
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piccini. Un’ iniziativa nuova, diversa studiata
sin dall’inizio per dare alla manifestazione
una sua unicità ed esclusività.
Gli estimatori dell’ arte hanno potuto
visitare la mostra realizzata dagli allievi del
circolo culturale “don Emilio Verzelletti”
allestita nelle sale del municipio e visitare
il presepio artistico meccanico realizzato
presso la chiesa di Santa Maria Nascente,
oltre 260 mq di una pregevole scenografia
ambientata nel mondo mediorientale
e innumerevoli personaggi animati che
rendono questo presepio unico. Giacomo,
Agostino, Adriano: i nomi dei nostri “artisti”
che ogni anno realizzano un presepio sempre
nuovo, studiando scenografie diverse, nuovi
personaggi in movimento, nuovi dettagli
che rendono il presepio artistico meccanico
di San Paolo, indescrivibile a parole.
Ultime ma non meno importanti, le
nostre associazioni di volontariato hanno
partecipato con stand per mostrare a tutta
la cittadinanza, l’importanza del loro lavoro
e del loro tempo donato gratuitamente per
il bene comune.
Gli alpini hanno gestito con professionalità
ed organizzazione, un punto ristoro
efficiente, attivo per l’intera durata della
manifestazione, garantendo un buon piatto
caldo e fumante a tutti, e un succulento
vin brulè, supportati dall’ Associazione
Amici del Porcello, che hanno preparato
uno spiedo davvero gustoso e appagabile
all’occhio umano.
Ancora musica…la manifestazione si è
conclusa con il concerto offerto dalla banda
di Pompiano, presso l’auditorium delle
scuole medie.
I mercatini di Natale “Bei ma Bei” sono
solo alla seconda edizione.
Ringraziamo vivamente i commercianti che
hanno partecipato alla realizzazione della
manifestazione, donando non solo tempo
che noi sappiamo essere prezioso, ma anche
un contributo, in un momento di crescente
difficoltà dovuta ad una lunga recessione
economica che pare non avere fine.
I mercatini Bei ma Bei sono per noi il frutto
di un impegno costante di molte persone,
che hanno deciso di collaborare per dare
a San Paolo e ai suoi abitanti, qualcosa di
speciale e di unico, che possa rimanere nel
cuore di ognuno di noi.
Pag. 20
Pianura
Offlaga
La
Gennaio 2011
Trasferta a Chianciano per la banda Vinaccesi
La Banda civica “Benedetto Vinaccesi” di
Offlaga cresce e… punta in alto.
Il 20 febbraio prossimo sarà infatti a
Chianciano per partecipare al Festival
Nazionale delle Bande organizzato come
ogni anno dalla Yamaha. A dire il vero si
tratta di un ritorno dal momento che il
gruppo ha partecipato all’edizione 2009
della manifestazione tenutasi allora a
Cortona. Tuttavia in un anno la caparbietà
e la passione con la quale insegnanti e
strumentisti hanno portato avanti il loro
impegno ha permesso alla scuola di musica,
fondata nel 2006, di compiere molti
passi avanti. Passi da gigante, si potrebbe
dire, dal momento che oggi , a soli 5
anni dall’inizio dell’attività musicale, il
repertorio è stato notevolmente ampliato
tanto che la “Vinaccesi” nell’ultimo anno,
oltre ad essere presente in occasione di tutte
le festività civili e religiose, ha realizzato un
mini concerto in occasione dell’ingresso
del nuovo parroco mentre il 17 dicembre
scorso, in occasione delle festività natalizie,
ha proposto ai cittadini il “Primo concerto
di Auguri” ospitato nella bella galleria del
Palazzo comunale dove le calde note degli
strumenti hanno riscaldato l’atmosfera,
tra gli applausi e gli apprezzamenti del
pubblico.
La banda offlaghese diretta dal prof. Italo
Froldi, che segue anche le ance si avvale
della collaborazione del prof. Gian Battista
Gregorio per gli ottoni e di quella di altri
due insegnanti, Milena Besi per i flauti e
Luca Cominardi per le percussioni.
Attualmente il sodalizio è costituito da 42
persone tra ragazzi, adulti, simpatizzanti e
nuovi iscritti.
Dopo un primo periodo, diciamo così, di
“rodaggio”, utile anche per una sorta di
scrematura tra chi davvero nutre una sincera
passione per la musica e chi invece ha
preferito dirottare altrove i propri interessi,
oggi la banda si avvale di un gruppo coeso
e preparato, insomma pronto ad affrontare
sfide musicali sempre più impegnative e
questo anche grazie alla nuova impostazione
scelta per i corsi.
Dallo scorso anno infatti alle lezioni di
musica d’insieme che si svolgono da ottobre
a giugno, complessivamente trenta con
cadenza settimanale, sono state affiancate le
lezioni per classe di strumento permettendo
così agli insegnanti di seguire ogni allievo
quasi individualmente.
Anno dopo anno, mese dopo mese, il lavoro
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499 €
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fatto di tante prove e di qualche rinuncia
personale, ha portato i suoi frutti. I risultati
sono sotto gli occhi di tutti. Insomma
piccoli (e grandi) suonatori crescono… e
con loro cresce la sana passione per la nobile
arte della musica che ogni settimana viene
coltivata con rinnovato impegno. La Banda
civica “Benedetto Vinaccesi” c’è ed è ormai
pronta a scoprire nuove espressioni musicali
non dimenticando le sue finalità educative.
Scuola di musica sì, ma anche e soprattutto
percorso di formazione umano e personale:
anche lo stare insieme, il condividere,
richiedono grande impegno. L’invito che
arriva dai ragazzi della “Vinaccesi” è ad unirsi
al gruppo che è sempre aperto all’ingresso di
nuovi amici. Iscriversi è facile: è sufficiente
recarsi ogni mercoledì sera nella sede della
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Manerbio
La
Gennaio 2011
Pag. 21
La rivoluzione toponomastica in età fascista
Uno dei più efficaci strumenti di lettura di
una città è quella relativa ai suoi simboli.
Se diciamo Colosseo pensiamo subito
a Roma e se parliamo di tour Eiffel è
spontaneo collegarla con Parigi.
I simboli di una città, però, non sono solo
le architetture monumentali.
Anche gli edifici storici, i monumenti,
l’arredo urbano sono simboli di una città.
Oggi proveremo a leggere Manerbio
mediante
un’altra
rappresentazione
simbolica: la toponomastica, ovvero il
nome delle vie.
Come è noto la consuetudine di intitolare
vie, piazze e luoghi pubblici a personalità
del passato si è diffusa dopo le grandi
trasformazioni urbanistiche dell’Ottocento.
Duplice l’esigenza: da un lato dare un nome
alle nuove vie, dall’altro elevare a rango di
numi tutelari i personaggi che fecero grandi
la patria.
In questi due secoli in Italia abbiamo assistito
a tre distinte rivoluzioni toponomastiche.
La prima dopo l’unità d’Italia, la seconda
con l’avvento del regime fascista e la terza
con l’instaurazione della Repubblica.
In questa occasione tratteggeremo la
rivoluzione toponomastica avvenuta a
Manerbio durante il ventennio.
Sono tre le occasioni con le quali il regime
interviene.
La prima è relativa ad una deliberazione del
17 febbraio 1931 del podestà Ferdinando
Tognielli, la seconda nel 1937 e la terza
senza date prefissate ma dal 1939 in poi.
Tognielli modifica la denominazione di
quattro vie di cui una sola, via Piave,
permane ancora oggi.
La più significativa è, però, la modifica di
via XX settembre in via XI febbraio.
La data del XX settembre è quella che
celebrava il momento di maggiore tensione
tra lo stato unitario e la Chiesa, mentre
quella dell’XI febbraio è inerente alla
riconciliazione tra Stato e Chiesa con la
firma dei Patti Lateranensi.
Evidente la ragione che sottintendeva
la scelta. Tuttavia la modifica non ebbe
pratica attuazione. Di grande interesse
ve n’è un’altra, anch’essa senza alcuna
applicazione.
Il vecchio toponimo di via Ortaglie
(l’attuale via Matteotti) si trasforma in via
della Previdenza. Presto detta la ragione: era
stata appena ultimata la costruzione della
sede delle opere assistenziali del lanificio,
l’epifania della città sociale di Marzotto
e l’edificio era raggiungibile proprio da
questa via.
La seconda occasione è del 1937 ed assume
i toni della celebrazione degli eroi della
rivoluzione fascista.
Le vecchie denominazioni, indicanti
dei toponimi, vengono sostituite con
la memoria di caduti fascisti: da quelli
bresciani (Faustino Lunardini) a quelli
nazionali (Arnaldo Mussolini e gli eroi della
rivoluzione), il tutto condito con le date
fondative della nuova identità nazionale (4
novembre 1918 e 28 ottobre 1922).
Non manca la celebrazione di un eroe
manerbiese sia pure per il tramite di una
titolazione alla famiglia.
Parliamo di via Piazzoni, anche se in realtà
si trattava di onorare le gesta del colonnello
Alessandro Piazzoni in Spagna con la brigata
mista d’assalto Frecce Nere, da lui fondata.
Per concludere non si poteva dimenticare via
Roma (era appena stato fondato l’impero),
via Dante e via Verdi.
La terza ondata di modificazioni della
toponomastica manerbiese inizia nel 1939
e termina con la Liberazione.
Si inizia con intitolare una via a Rosa
Maltoni, madre del Duce. Nel 1940
l’attuale piazza Moro, appena realizzata,
viene dedicata alla data XXIII marzo 1919,
a memoria dell’adunata di piazza San
Sepolcro a Milano per la fondazione dei
Fasci di combattimento.
Non appena morirà Italo Balbo la piazza
cambierà denominazione e verrà intitolata
al quadrumviro.
Durante la guerra morirà anche Ettore
Muti, ex segretario nazionale fascista e via
Umberto I, l’attuale via Mazzini, gli verrà
dedicata.
Con l’instaurazione della Repubblica
Sociale Italiana assistiamo ad una ritorsione
toponomastica. La piazza intitolata a
Vittorio Emanuele, il Re dell’Unità d’Italia,
cambia denominazione per diventare piazza
Repubblica.
Ora è piazza Italia.
Pubblichiamo di seguito un breve quadro
sinottico di quanto appena enunciato.
Delibera del 17 febbraio 1931.
Via XI febbraio (data celebrativa
dei Patti Lateranensi), in precedenza via XX
settembre.
La nuova denominazione non è mai stata
applicata.
Via della Previdenza (per celebrare
la costruzione della sede delle opere
assistenziali del lanificio), in precedenza via
Ortaglie ed attualmente via Matteotti.
Via Piave (per celebrare il
fiume sul quale si arrestò l’avanzata degli
Austriaci dopo Caporetto), in precedenza
via Indipendente e ha mantenuto la
denominazione.
Via Minerva (per celebrare la Dea
dalla quale deriva Manerbio), in precedenza
via Strada vecchia.
La nuova denominazione non è mai stata
applicata.
Delibera del 1937.
Via Faustino Lunardini (Brescia
1902-8 maggio 1921, giovane fascista
ucciso sul ponte del Mella a Brescia
durante uno scontro con i rossi. Uno dei
protomartiri fascisti), in precedenza via San
Rocco comprendente anche il primo tratto
della strada per Offlaga.
Attualmente è tornata ad essere via San
Rocco mentre il primo tratto della strada
per Offlaga è diventata via Martiri della
Libertà.
Via Arnaldo Mussolini (Predappio
11 gennaio 1885-Milano 21 dicembre
1931, giornalista e direttore de Il popolo
d’Italia, fratello del Duce), in precedenza
via della Previdenza ed attualmente via
Matteotti.
Via Armando Diaz (Mercato
San Severino 5 dicembre 1861-Roma 29
febbraio 1928, generale), in precedenza via
Palazzina (Fossa Ghiacciaia) e ha conservato
la denominazione.
Via IV novembre (data celebrativa
della vittoria della Grande Guerra), in
precedenza via del Comune e ha conservato
la denominazione.
Via XXVIII ottobre 1922 (data
celebrativa della Marcia su Roma ed
inizio dell’era fascista), in precedenza
vicolo Indipendente (Tresande) ed ora via
dell’Insurrezione nazionale (XXV aprile
1945).
Via Piazzoni (storica famiglia
manerbiese di origine bergamasca), in
precedenza vicolo Palazzina e ha conservato
la denominazione.
Viale degli eroi (della rivoluzione
fascista), primo tronco della nuova strada di
circonvallazione da via Dante al sottopasso
ferroviario ed ora via Verdi.
Via Verdi (Roncole 10 ottobre
1813-Milano 27 gennaio 1901, musicista),
secondo tratto della nuova strada di
circonvallazione dal sottopasso ferroviario
all’incrocio del cimitero e ha mantenuto la
denominazione.
Via Cavour (Torino 10 agosto
1810-6 giugno 1861, statista piemontese
ed artefice dell’unità d’Italia), in precedenza
via Breda meridionale e ha conservato la
denominazione.
Via Roma (capitale d’Italia e
dell’impero), in precedenza era il primo
tronco della via Breda di San Faustino e ha
conservato la denominazione.
Via San Faustino (da l’omonima
chiesa edificata nel medioevo), in
precedenza era l’ultimo tronco della
Breda di San Faustino e ha conservato la
denominazione.
Dal 1939 in poi si hanno queste nuove
denominazioni.
Via Rosa Maltoni (Predappio
1859-1905, maestra elementare e madre
di Benito Mussolini), in precedenza via
Cassina ed attualmente vicolo Puccini.
Piazza XXIII marzo (data
celebrativa della fondazione dei Fasci di
Combattimento a Milano), piazza di nuova
fondazione ed attualmente piazza Moro.
Piazza Italo Balbo (Ferrara 6
giugno 1896-Tobruk 28 giugno 1940,
quadrumviro della Marcia su Roma),
in precedenza piazza XXIII marzo e
successivamente piazza XXIV maggio ed
attualmente piazza Moro.
Piazza Repubblica (per celebrare
l’instaurazione della Repubblica Sociale
Italiana), in precedenza piazza Vittorio
Emanuele ed attualmente piazza Italia.
Via Ettore Muti (Ravenna 22
maggio 1902-Fregene 24 agosto 1943,
ucciso in circostanze misteriose ed ex
segretario del PNF), in precedenza via
Umberto I ed attualmente via Mazzini.
Michelangelo Tiefenthaler
Nell’immagine, il catasto austriaco di
Manerbio.
Pag. 22
Pianura
Manerbio
La
Gennaio 2011
“Manerbio Solidale 2010”,
premiata la solidarietà e
l’altruismo
Consegnati i premi “Manerbio Solidale
2010” nel corso dell’applaudito concerto
della civica associazione Santa Cecilia al
Politeama di Manerbio.
Il sindaco dott. Cesare Meletti ha consegnato
il riconoscimento al Luogotenente dei
carabinieri Giuseppe Taietti, dal 18 marzo
2001 al novembre scorso comandante
della stazione di Manerbio al quale è
riconosciuto l’attento e puntuale servizio
prestato nella comunità di Manerbio,
recentemente trasferito al comando
della Tenenza Carabinieri di Seriate nel
Bergamasco.
Nelle parole del sindaco anche
la
motivazione del premio “Manerbio Solidale
2010” conferito alla memoria della signora
Vittoria Bui Garavani la quale “con gesto
generoso, a ricordo della figlia Marina,
morta nel 1986 a soli 29 anni, ha lasciato
al Comune di Manerbio una somma di
circa euro 250.000, da destinare ai bambini
bisognosi”.
Vittoria Bui Garavani era originaria del
lago Maggiore, figlia della media borghesia,
era sposata a Luigi Garavani, imprenditore
pavese, con cui ha vissuto per lungo tempo
a Manerbio.
Alla sua scomparsa
essa ha voluto
testimoniare il suo affetto per la figlia
Marina lasciando in beneficenza una
cospicua somma, una decisione che onora
la figura di una persona a cui la Comunità
deve molto la quale nulla ha mai chiesto e
che generosamente ha voluto testimoniare
che si può contribuire a rendere meno
faticoso e difficile il dono della vita.A lei,
signora schiva, ma con un grande cuore
il riconoscimento di una testimonianza
concreta che si può guardare al prossimo
con la libertà e la gioia di dare senza
nulla pretendere” ha concluso il sindaco
consegnando il riconoscimento ad una
signora delegata dalla famiglia Garavani.
Applausi dal pubblico che ha affollato la
sala apprezzando il programma musicale
proposto dal direttore della Santa Cecilia,
maestro Artuto Andreoli, per gli auguri
delle festività di Natale e del nuovo anno
2011.
Nuovo successo della “Nova
Uniao San Gervasio” a Milano
Il manerbiese Paolo Cavaciocchi, classe
1982, dopo il terzo posto conquistato ai
campionati europei di Brasilian Jiu Jitsu
svolti a Modena nei giorni 20 e 21 novembre
2010, ha conquistato un meritatissimo
secondo posto nella Competizione Open
di Grappling NO-GI svoltasi il giorno 19
Dicembre 2010 a Milano ed organizzata dalla
società sportiva “Accademia Kama Seregno”
del maestro Dino Fuoco. In collaborazione
con la Federazione italiana Grappling
Mixed Martial Arts (FIGMMA).
La categoria fino a 80 Kg ha visto al primo
posto Bosi Ilic, al secondo posto Paolo
Cavaciocchi ed al terzo posto Vettori
Marvin e Pietrini Francesco.
Il nuovo podio conquistato da Paolo
Cavaciocchi, già campione mondiale 2009
di Submission Wrestling e terzo posto al
campionato Europeo 2010 di Brasilian
Jiu Jitsu conferisce nuovamente lustro alla
Nova Uniao San Gervasio che si allena
sotto la guida di Cristian Pietrobelli nella
palestra comunale di Robecco d’Oglio dove
chiunque fosse interessato può recarsi nei
giorni di lunedì e giovedì dalle ore 21.00
alle ore 22.30 per incontrare l’istruttore
Pietrobelli ed i suoi atleti per assistere agli
allenamenti ed avere informazioni sulle
discipline di lotta.
Il nuovo podio conquistato è l’esempio
di come un giovane con una accurata
preparazione atletica, tecnica abbinate ad
una notevole concentrazione psicologica
acquisita nei costanti allenamenti possa
raggiungere nel volgere di pochi anni
eccellenti risultati in campo agonistico.
Spilli
La deontologia delle professioni pretende
che, prima di appellarsi alle regole del codice
che essa prevede, se ne rispetti il concetto
istitutore e informatore: non introdurre
rivalità né autoproclamazioni di superiorità,
diversamente la civiltà che perseguono
si trasforma in arroganza o in meschino
dibattito da tifoseria, a meno che non si
voglia proprio suffragare la necessità di tali
regole del codice deontologico (deontôn:
avverbio greco etimo che significa: come si
conviene).
Le escursioni
del CAI di
Manerbio
16 Gennaio
La Lobbia di Campofontana (Vr)
(proposta da Fabrizio Bonera)
Partenza da Manerbio ore 7.00 (piazza
Falcone). Escursione facile con metri 400
di dislivello e tempo di percorrenza di ore
4.00.
23 Gennaio
CiaspoBles proposta da CAI Manerbio
e ANA Vallecamonica sezione Vione.
Iscrizione obbligatoria. Per informazioni
rivolgersi alla Segreteria CAI Manerbio.
30 Gennaio
Cima Pissola, proposta da Maria Teresa
Mombelli e Marco Frati. Partenza da
Manerbio ore 7.00 (Piazza Falcone).
Escursione di media difficoltà: metri 890
di dislivello; tempo di percorrenza di ore
5.00.
Pianura
Manerbio
La
Gennaio 2011
Animali
A pagina 31 del CdS di giovedì 9.12.2010
lo scrittore Luca Goldoni, noto anche
per la sua posizione antivenatoria, indica
i comandamenti e le regole per rendere
felici gli animali domestici e in particolare
i cani.*
Regole condivisibili totalmente, ma non
sono una novità, sono semplicemente
vecchie quanto la caccia e antiche per i
buoni cacciatori.
A ulteriore controprova di certe incoerenze
ci piace far notare che fra i tanti cani
succedutisi nelle mode di questi anni,
soggiogati, e impiegati peggio che nel
circo o negli zoo, in svariati deplorevoli
tragicomici nonché trasgressivi utilizzi, è
stata scelta (che combinazione!) l’immagine
di un cucciolo di cane da caccia (parola
tabù per disinformati animalisti). Questo
cane, tra i più diffusi, amati e capaci nella
sua arte è il setter. Poiché l’arte di cacciare
è una dote innata, alle regole espresse dallo
scrittore suggerisco di aggiungere anche
queste primarie e fondamentali:
1.
Non reprimere l’istinto
2.
Di conseguenza non coercire la sua
arte (purtroppo la loro bontà gli consente
di sopportare questa rinuncia forse perfino
umiliazione).
Il cane da caccia nelle sue varie tipologie e
specialità esalta e dimostra appieno il suo
senso più sviluppato: l’olfatto (la tragica
vicenda di Brembate insegna).
Agli ambientalisti salottieri, lasciamo
volentieri i cosiddetti cani da salotto per le
loro morbosità e solitudini e diciamo ad alta
voce, a tutela anche della biodiversità, di
non umanizzare gli animali e pure l’opposto
all’uomo di non animalizzarsi troppo.
Quest’ultima frase prende in considerazione
gli innumerevoli tragici esempi di questo
processo cioè non cadere nella comune
accezione e gergalità del concetto di
Pag. 23
Toh! Si rivede il PD
“animalesco”, nel suo significato più
deteriore.
Dott. Giovanbattista Bisetti
* Richieste del cucciolo:
1.
per cominciare non pretendere d’essere
molto spiritoso chiamandomi Sarkozy, Obama
o Bin Laden, inventati un nomignolo affettuoso
adatto un cane.
2.
non credere che me la spassi con gli
animaletti di peluche che mi fai trovare nella
cuccia. Piuttosto portami a correre fra i miei simili
al parco (senza il collare di brillantini che mi
fanno sentire ridicolo).
3.
non regalarmi l’osso di gomma ma uno
vero comprato dal macellaio, che io poi nascondo
sotto terra e lo ritrovo quando mi pare.
4.
fa freddo, ma per secoli i miei antenati
sono sopravvissuto senza cappottini scozzesi, né
cuffiette o scarpine in tinta.
5.
Non irrorarmi di spray profumati che
piacciono a te. Io devo leccarmi per un’ora finché
ritrovo il mio odore di cagnus.
6.
Non approfittarti della mia bulimia
rimpinzandomi di bocconcini dai mille sapori
allineati sugli scaffali dei supermarket: mi
appesantiscono lo stomaco perdo il mio buon
umore: tu pensi che sia depresso e mi porti dallo
psicologo come un figlio viziato. Mi basterebbero
delle belle zuppe calde.
7.
Non amo le diete ma neppure le
abbuffate che mi ingrassano come un porcello Per
questo regalami una bilancia come quella in cui
ti tieni controllato tu. Ma che sia larga il doppio
perchè io di piedi ne ho quattro.
8.
Considerato che in queste feste tutti vi
promettete di essere buoni e di amarvi di più, non
farmi togliere dal bisturi del veterinario le gioie
dell’amore.
9.
Lasciami come madre natura mi ha
fatto e non pretendere di migliorarmi tagliandomi
le orecchie e la coda.
10.
E per finire, risparmiami le esibizioni nei
concorsi tv tra afgani sciallati e barboncini tosati
con gli sbuffi. Tutte quelle luci mi abbagliano e mi
danno fastidio. La vanità è tua e non mia.
Qualcuno sostiene che la fine del mondo
sarà preannunciata da episodi fuori
dall’ordinario.
Se dovessimo dar retta a questa tesi, un po’
strampalata per la verità, la fine del mondo
è ormai prossima.
Due gli episodi rivelatori.
Il primo riguarda la presidenza della casa di
riposo.
Dopo un anno e mezzo il Pd si sveglia e
si accorge che l’attuale presidente potrebbe
essere incompatibile.
E pensare che all’ex sindaco era stato
consegnato un parere pro veritate in tal
senso al momento della nomina dell’attuale
presidente.
Se 18 mesi vi sembrano pochi per leggere
e metabolizzare un parere, provate voi a
dormire ed a pensare in contemporanea.
E vi accorgerete che non è facile.
I maligni pensano, invece, ad una azione
di killeraggio determinata dagli scricchiolii
della multiforme maggioranza consiliare.
Il secondo è riferito al bilancio comunale.
Non contenti di averlo sgovernato e ridotto
in condizione pre-fallimentare, prendono
lo spunto da una lettera dell’assessore al
bilancio, corredata da un parere di una
professionista, per allestire una comica alla
Ridolini.
Infatti si dimenticano che la Corte dei
Conti, non un pellegrino qualsiasi, con
propria deliberazione del giugno 2010,
in riferimento al bilancio 2008, cioè
in epoca trebeschiana, ed in relazione
alle anticipazioni di cassa così afferma
testualmente:
“L’anticipazione può essere ottenuta previa
richiesta dell’ente corredata da una delibera
di Giunta. Sulla somma concessa in
anticipazione maturano interessi passivi per
il periodo nel quale essa viene effettivamente
utilizzata. Considerata l’entità degli interessi
passivi pagati dal Comune di Manerbio
pari a euro 65.272,40, il ricorso reiterato
all’anticipazione per coprire reiterate e
perduranti carenze di esso, è indice di una
grave irregolarità gestionale e contabile che
può esporre gli amministratori dell’ente a
responsabilità per danno erariale da mala
gestio.
A tale riguardo si evidenzia che anche
nell’anno 2007, come da istruttoria già
effettuata sul rendiconto 2007 in data 13
maggio 2009, il Comune di Manerbio
è ricorso ad anticipazione di tesoreria
per euro 315.378,00 per 360 giorni per
ragioni dovute a circostanze del tutto simili
a quelle verificatesi nel 2008 (mancato
introito addizionale comunale IRPEF,
mancati introiti per oneri di urbanizzazione
derivanti da convenzioni edilizie, mancato
introito del canone annuale per la servitù
militare in favore di Commiliter)”.
Più avanti, in relazione ai residui attivi,
si sofferma per evidenziare che “il
mantenimento dei residui attivi di dubbia
esiguità o chiaramente inesigibili nel
bilancio incide sull’attendibilità del risultato
contabile di amministrazione e sulla
formazione di un avanzo di amministrazione
effettivamente esistente (art 187 e 228, 4°
comma del T.U.E.L.), che rappresenta un
volume di disponibilità finanziaria che si
trasformerà in effettiva disponibilità liquida
nel momento in cui saranno monetizzati i
crediti e i debiti.
Nel caso specifico, la persistenza di residui
attivi non ancora riscossi risalenti agli esercizi
1998/2003, deve essere verificata al fine di
accertare l’attuale grado di riscuotibilità
delle somme, avuto riguardo alla rilevante
entità della cifra aggregata dei medesimi,
pari a € 252.809,37”.
Cosa può concludere il cittadino di
Manerbio?
Che dal 1998 ad oggi i bilanci del comune
sono viziati e che di fronte alla denuncia
in tal senso messa agli atti dall’assessore
competente la minoranza (che fino a ieri
era maggioranza) non fa altro che astenersi
in modo tartufesco.
Non potevano certo autodenunciarsi.
Potevano però contribuire al ristabilimento
della verità sui conti.
Il fotovoltaico a Manerbio
In collaborazione con Enel Green Power e
con il patrocinio del Comune di Manerbio,
AZIMUT ENERGIA srl è lieta di invitare
la Signoria Vs. il giorno Mercoledì 26
Gennaio 2011 al convegno dal titolo
“Fotovoltaico, un opportunità di risparmio
energetico – Aspetti economici, ambientali
e sociali dell’elettricità
solare”, organizzato
al fine di promuovere
e
sensibilizzare
la
cultura
del
risparmio energetico
e la riduzione delle
emissioni inquinanti,
inoltre
parteciperà
all’evento la società di
consulenza Dromica
srl, società di finanza agevolata, fondi
pubblici e privati per imprese ed enti
pubblici.
L’incontro si terrà presso il piccolo teatro
Civico di Manerbio, P.zza Cesare Battisti
n.1, con inizio alle ore 18.00. Seguirà
rinfresco.
Pag. 24
Pianura
Territorio
La
Gennaio 2011
Moda & Tendenze
L’arte del riciclo
Le Feste sono finite, è finito il periodo
dei pranzi, dei giochi e dei regali. Regali
appunto.
Tutto dipende dalla nostra fortuna o
dalla capacità che abbiamo avuto nel
comunicare agli altri (in modo neanche
troppo velato) quali sono i nostri gusti e
che cosa ci sarebbe piaciuto ricevere sotto
l’albero. Spesso accade però che l’elenco dei
regali sbagliati sia lungo e imbarazzante.
Ma soprattutto metta a disagio: visto che
il dono è manifestazione di un’amicizia,
di un sentimento, donare un oggetto vuol
dire: ti faccio questo regalo perché conosco
i tuoi gusti, ti voglio bene. Ecco perché un
dono non azzeccato può offendere. Inoltre
ci ritroviamo spesso con una sfilza di doni
che riteniamo brutti, quelli di colore o
taglia sbagliati, i doppioni, quelli troppo
ingombranti o appariscenti che non si sa
dove mettere, quelli (per noi) inutili.
Ebbene: tutti questi sono perfetti per una
nuova e moderna pratica: quella del riciclo.
È quasi un’arte perchè il dono non deve
avere un’aria riciclata, ma pensata.
Infatti, se saper scegliere i regali gusti
facendo felice chi li riceve è un gran talento,
la nuova arte consiste nel riciclare i doni nel
modo giusto, senza combinare danni e,
così facendo, si possono ottenere risultati
sorprendenti.
Se la donna sportiva riceve una fantastica
pochette piena di glitter, che non userà mai
perchè non sa rinunciare alla maxi borsacontenitore porta bavaglie-pannolinipappette, potrà riciclarlo, donandolo
all’amica single mangia-uomini dichiarando
in modo estremamente tranquillo il riciclo
La ricetta del mese
Sformatini ai carciofi con
salsa al parmigiano
INGREDIENTI:
Per gli sformatini:
Brodo vegetale, 2 mestoli
4 Carciofi
1 Cipolla
Olio d’oliva, 3 cucchiai
30 gr. di Parmigiano Reggiano
3 Uova piccole
Pepe bianco macinato q.b.
Sale q.b.
poiché esso è meditato ed effettuato
pensando alla persona che riceverà tale
oggetto (questo regalo è più adatto a te che
a me!).
Il riciclo deve essere quindi compiuto
in modo attento e intelligente, non con
superficialità.
Per riciclare con eleganza ci vuole almeno
tanto tempo e tanto impegno quanto ci
vuole per fare un regalo azzeccato.
Il risparmio è economico (soprattutto), di
spazio (ci disfiamo di oggetti che riempiono
gli armadi), ma non certo di tempo.
Insomma è solo un modo utile e intelligente
per donare a qualcuno qualcosa che gli è
adeguato, e permette di non dimenticare
negli armadi oggetti che non sono di nostro
gusto ma che renderebbero felici persone a
noi care.
Per la besciamella:
20 gr. di Burro
20 gr. di Farina
150 ml di Latte
1 pizzico di Noce Moscata grattugiata
Sale q.b.
Per la salsa al Parmigiano:
100 ml di Panna fresca liquida
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano
grattugiato
Pepe bianco macinato q.b.
Sale q.b.
Per le cialde di Parmigiano:
5 cucchiai di Parmigiano Reggiano
PREPARAZIONE:
Pulite i 4 carciofi eliminando le foglie
esterne; tagliate il cuore in 4 parti e ponete
tutti i pezzi ottenuti in una soluzione di
acqua e succo di limone.
Mondate e tritate una cipolla e ponetela
a dorare in un tegame con 3 cucchiai di
olio di oliva; scolate e tagliate i carciofi a
quadratini, quindi aggiungeteli alla cipolla
e lasciateli cuocere a fuoco dolce per circa
15-20 minuti, coprendoli con un coperchio
e aggiungendo, quando serve, del brodo
vegetale.
A cottura ultimata, quando il liquido di
cottura si sarà completamente asciugato,
pepate e aggiustate di sale.
Quando il composto sarà tiepido, frullatelo
fino ad ottenere una crema liscia.
Preparate una besciamella facendo sciogliere
il burro in un tegame; aggiungete la farina
mescolando per eliminare tutti i grumi, poi
aggiungete il latte, il sale e la noce moscata.
Quando la besciamella sarà densa ma non
troppo, spegnete il fuoco.
Incorporate la besciamella alla crema
di carciofi e aggiungete anche 30 gr di
parmigiano grattugiato e le 3 uova.
Oliate 5 stampini (tipo creme caramel) e
riempiteli suddividendo il composto di
carciofi ottenuto.
Infornate per circa 35-40 minuti in forno
già caldo a 180°.
Nel frattempo preparate la salsa di
parmigiano, ponendo in un tegamino la
panna e portandola a sfiorare il bollore;
aggiungete quindi il parmigiano e
mescolando, fatelo sciogliere.
Terminate aggiustando di sale e di pepe.
Preparate una teglia foderandola con carta
forno: distribuite sulla superficie 5 cucchiai
di parmigiano grattugiato formando 5
cerchi del diametro di circa 10 cm.
Una volta sfornati gli sformatini di carciofi,
lasciateli riposare qualche minuto, giusto
il tempo di inserire la teglia con le cialde
pronte da cuocere in forno.
Quando le cialde avranno assunto un
colore dorato, estraete la teglia dal forno e
ponetele sui 5 piatti da portata: estraete gli
sformatini e poggiate ognuno di essi sulla
propria cialda.
In ultimo, versate la salsa di parmigiano
sugli sforma tini e servite immediatamente,
spolverizzando il piatto con del pepe bianco
macinato.
Tratto da: www.giallozafferano.it