Scarica

Transcript

Scarica
Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Dicembre 2016 - numero 99
Editoriale
Domenica 4 dicembre si
è votato per il referendum
confermativo della riforma
costituzionale approvata dal
Parlamento.
Era ora perchè non se ne poteva
più.
È stata la campagna elettorale
più lunga nella storia della
Repubblica italiana.
Il fronte dei favorevoli era
capeggiato dal Presidente
del Consiglio dei Ministri
la cui presenza sugli organi
di informazione, sia quelli
tradizionali che quelli più alla
moda, è stata asfissiante.
Non solo.
Sfruttando tutte le opportunità
che gli erano concesse in ragione
della sua carica istituzionale ha
promesso tutto a tutti, tanto
da far supporre che con un
referendum al mese si sarebbero
risolti tutti i problemi.
Il fronte dei contrari era privo
di una guida unitaria ed era
assai frastagliato.
Ciò non deve stupire in quanto
insito in una competizione
referendaria.
SEGUE A PAGINA 2
Sommario
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2
Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 6
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7
San Gervasio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 8
Pavone Mella - Dialetto . . . . . . . . . . » 9
Orzinuovi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10
Offlaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 13
Calendario Bresciano . . . . . . . . . . . » 14
Ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15
Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16
Direzione: Stefania Brunelli
Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,
11-Verolanuova (Bs)
Iscrizione al Tribunale di Brescia 3/2013
Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs)
Pubblicazione mensile
E-mail: [email protected]
per inserzioni pubblicitarie email:
Tanti AUGURI di buone feste
La tradizione del presepio.
[email protected]
VISITA IL NOSTRO SITO
www.lapianura.it
vedi pagina 5
SELEZIONIAMO
PER TE
GIOIELLI UNICI
ED ORIGINALI
A PREZZI
INCREDIBILI.
D
facebook.com/ilpiaceredellorolumezzane
E
www.ilpiaceredelloro.it
O
ritiro oro e argento . gioielli vintage
gioielli rinnovati . orologi da collezione e d’epoca
valutazioni gratuite . riparazioni
test per scoprire il ‘gioiello giusto’ per te.
ACER
PI
E
IL
LUMEZZANE . VIA MONSUELLO, 161
TEL. 030 52 32 621
LL’ OR
Pag. 2
Manerbio
Dicembre 2016
Lavori di ristrutturazione per l'isola ecologica
Hanno preso il via il 5 Dicembre
i lavori di ristrutturazione e
manutenzione dell’isola ecologica
del Comune di Manerbio sita in
via Cadignano, al fine di rendere
il centro di raccolta sempre più
fruibile ed efficace per i cittadini,
ma soprattutto di utilizzo più
semplice e immediato: gli interventi
riguarderanno in particolare la messa
in sicurezza dell’area, la sistemazione
logistica dei container di raccolta e
l’informatizzazione dell’accesso e
dei dati di raccolta; in seguito a
questi interventi, inoltre, il centro
di raccolta potrà diventare un punto
di recupero e riutilizzo di piccoli
elettrodomestici, mobili etc.
Durante il periodo dei lavori
l’Amministrazione Comunale, certa
della collaborazione e dello spirito
di adattamento dei cittadini, si
impegna a garantire ai manerbiesi
il minor disturbo e disagio
possibile, ricordando che il servizio
“porta a porta” di ritiro dei rifiuti
continuerà a svolgersi regolarmente
e senza nessuna modifica sia per
le utenze domestiche che per le
non domestiche, mentre per il
conferimento presso l’isola ecologica
le nuove norme prevedono quanto
segue:
UTENZE DOMESTICHE
Le utenze domestiche potranno
conferire i propri rifiuti in un centro
di raccolta temporaneo/mobile,
allestito in via Rigamonti, secondo
queste modalità:
UTENZE NON DOMESTICHE
Solo ed esclusivamente le UTENZE
NON DOMESTICHE MEDIO/
PICCOLE, grazie ad un
accordo fra i Comuni
e i gestori COGES e
Gardauno, potranno
conferire i propri rifiuti
al Centro di Raccolta di
Offlaga ubicato in via
Artigianato (adiacente
S.S. 668) in Frazione di
Cignano, presentando un
documento di identità
attestante la residenza o
la sede operativa della
Ditta.
GRANDI UTENZE: le
grandi utenze saranno
contattate dagli uffici
comunali per definire le modalità di
conferimento.
GIARDINIERI: Il centro di raccolta
di Offlaga non può ricevere il rifiuto
vegetale. Gli operatori del settore
dovranno provvedere a smaltire
i rifiuti vegetali presso impianti
autorizzati.
Al centro raccolta di Cignano
NON potranno essere consegnati:
VEGETALE,
UMIDO
ed
ABBIGLIAMENTO. Per info,
rivolgersi all’Uff. Ecologia Comune
di Manerbio, tel 0309387277 email:[email protected]
PROSEGUE DALLA PRIMA
La riforma oggetto del quesito
referendario, come molto
opportunamente
sostenuto
da Romano Prodi, era poco
chiara e priva della necessaria
profondità.
Da parte nostra aggiungiamo
che la riduzione del numero dei
parlamentari era perlomeno un
provvedimento monco.
Infatti, se si riduce solo il
numero, non si intacca l’area
del previlegio consistente
nelle stratosferiche indennità
percepite
dai
nostri
parlamentari.
Tutto ciò in un momento
di perdurante ed acuta crisi
economica che investe il paese.
Ad urne aperte si è registrata
la vittoria del fronte del no
per il tramite di un risultato
clamoroso, non tanto per l’esito,
quanto per la dimensione.
Il tutto supportato da
un’affluenza molto massiccia.
Quella
che
esce
irrimediabilmente sconfitta è la
narrazione per la quale l’Italia
era ripartita.
Per i cantori di questa vulgata
non vi è altra via che quella
delle dimissioni.
E’ finita la stagione dei gufi, dei
rosiconi e dei ciaoni.
Si ritorni alla politica che, come
è noto, è una scienza esatta.
Territorio
Dicembre 2016
Pag. 3
STATE SERENI (se potete)
EFFETTO TRUMP = Gli americani
sono un popolo sconcertante,
oscillante tra la follia e la più alta
forma di democrazia. L’America
rauca di Trump fa a pezzi l’utopia
delle élite che parlano solo fra di sé.
Bocciati i media che quando sono
presi alla sprovvista hanno tendenza
a scoprire l’acqua calda; bocciati
Grillo, Meloni, Santanché ecc. che
dopo l’elezione di Trump hanno
perso il senso della misura.
GLI IMPEGNI = L’aveva promesso
in campagna elettorale e ora Trump
ha tutta l’intenzione di mantenere il
punto in tema di immigrazione,
in particolare su una stretta dei
controlli dai paesi del terrorismo
islamico. Il capo dello staff della
Casa Bianca di Donald Trump è
chiarissimo: “C’e bisogno di un
miglior sistema di controlli. Ci
sono persone fra i musulmani di
cui abbiamo paura. Non crediamo
nei test religiosi ma cercheremo
di sospendere temporaneamente
l’arrivo da alcune aree di immigrati
negli Stati Uniti fino a che un
miglior sistema di controlli non sarà
in vigore”. Il riferimento è rivolto ai
paesi sospettati di terrorismo.
CONFINI = Il muro che separa gli
Stati Uniti dal Messico non è una
invenzione di Trump; c’è già ed è
stato costruito a partire dal 1994
dal presidente Bill Clinton, secondo
l’ottica di un triplice progetto
anti immigrazione: il progetto
Gatekeeper in California, il progetto
Hold-the-Line in Texas e il progetto
Safeguard in Arizona. La barriera,
quella finora in piedi, è fatta di
lamiera metallica sagomata, alta
dai due ai quattro metri, e si snoda
per chilometri lungo la frontiera
tra Tijuana e San Diego. Altri tratti
di barriera si trovano in Arizona,
Nuovo Messico e Texas
TRASFORMISTI = Il cambio di
casacca (o salto della quaglia) più
recente risulta essere di Alessandro
Pagano, 57 anni, di Sanm Cataldo
(Caltanisetta) passato da Forza Italia
a Area Popolare. Ma dal 2013 a fine
ottobre hanno cambiato partito
in 263 a Montecitorio mentre al
Senato sono si sono spostati in 175.
Fin dove sono credibili i candidati
quando vanno a chiedere i voti
fors’anche promettendo la luna?
RICICLONI = Nel Bresciano ci sono
nuovi 16 paesi che hanno raggiunto
almeno il 65% di differenziata. E
sono 5 quelli che hanno superato la
soglia dell’ 80% (erano 2 nel 2014).
In cima alla classifica dei ricicloni
balza Botticino (83,16%, mentre lo
scorso anno non era nemmeno nella
top-ten), seguito da Castelcovati
(l’anno scorso primo), Bagnolo
MANERBIO, l'11
dicembre alpini in festa
Pronta la nuova sede del gruppo
Alpini di Manerbio nell’edificio
della stazione ferroviaria sulla linea
Brescia Olmeneta. Capogruppo
della sessantina di aderenti è
Gabrio Scartapacchio che coordina
la giornata inaugurale fissata
per domenica 11 dicembre col
programma: ore 9 ammassamento in
viale stazione; ore 9,30 alza bandiera;
ore 9,45 inaugurazione della sede
ed a seguire la sfilata con onore ai
Caduti; ore 11,15 Santa Messa in
San Lorenzo martire. Per l’occasione
le penne nere invitano ad esporre il
tricolore alle finestre e sui principali
edifici della città.
La nuova sede degli alpini
manerbiesi è realizzata al primo
piano dell’edificio inaugurato il 15
dicembre 1866 esteso su due piani
costruito nel classico stile delle Strade
Ferrate Meridionali, che realizzarono
la linea Brescia-Olmeneta-Cremona,
gestendola fino al 1868. Una lapide
murata all’ingresso al piano terra
testimonia delle celebrazioni per
il primo centenario svoltesi nel
novembre 1966.
Un gruppo alpini si era costituito 1932
e la sua ricostituzione è un contributo
al movimento di volontariato che si
esprime nell’ambito della comunità.
La ricostituzione è avventa nel 2014,
ma pur in carenza di una sede gli
alpini di Manerbio hanno sempre
operato per testimoniare la loro
presenza nell’ambito della comunità
realizzando il monumento agli
alpini nell’area delle case di edilizia
popolare del villaggio San Costanzo e
in seguito dedicato a padre Ottorino
Marcolini, il prete-ingegnere che ha
contribuito a risolvere il problema
della casa con i suoi progetti affidati
alle cooperative costituite in molte
parti, Manerbio compreso.
Le adesioni al gruppo sono possibili
al negozio di cornici Fadani in via
XX Settembre. Mella, Poncarale e San Paolo. In
fondo alla classifica un manipolo di
comuni dell’alta Valtrompia. Brescia
ristagna al 162° posto con un misero
37,6%. Non si trova traccia di altri. TASSE = Il ministro dell’Economia
ha riferito alle commissioni Bilancio
di Camera e Senato che nel 2017
la legge di Stabilità farà pagare ai
contribuenti “meno tasse pari a
23,5 miliardi di euro”. Padoan ha
aggiunto che lo sforzo del governo
sul fronte fiscale è stato “graduale
ma costante”. I contribuenti che se
ne sono accorti alzino la mano!
VISTI DA FUORI = A dare
un’occhiata, anche veloce, alla
rassegna stampa sulla Leopolda
2016, è questo che emerge: non
proprio un fallimento, ma un clima
di stanchezza, di tensione, di totale
mancanza di slancio.
CORTESIE = Quello che fece
Rosy Bindi “è una cosa infame. Ci
abbiamo rimesso l’1,5-2 per cento di
voti. Un atto di delinquenza politica
e non c’entra niente la moralità,
era tutto un attacco al governo
Renzi, le solite putt...”. Pesantissime
dichiarazioni di Vincenzo De Luca
nella puntata di Matrix del mese
di novembre. Il presidente della
Regione Campania ha attaccato
la presidente della Commissione
Antimafia, che nel 2015, poco
prima delle regionali, lo aveva
inserito nella lista dei “candidati
impresentabili” per una condanna in
primo grado. Il 29 settembre, però,
De Luca era stato assolto perché “il
fatto non sussiste”.
POVERTA’ ed esclusione sociale,
case fredde e poco luminose,
nessun gioco, niente sport,
abbandono precoce della scuola: è
la condizione di migliaia di bambini
e ragazzi, non in un Paese in via di
sviluppo ma in Italia. A fotografare
impietosamente, anche quest’anno,
la condizione dei minori nel Bel paese
è il settimo “Atlante dell’Infanzia (a
rischio) ‘Bambini’”,
LEGUMI = Il 2016 è stato
proclamato dalla Fao “anno dei
legumi”. Per gli acquisti natalizi
le lenticchie in cima alla lista delle
spesa tanto più quest’anno: comprare
quelle di Castelluccio di Norcia sarà
un atto di solidarietà e vicinanza
ai coltivatori umbri colpiti dal
terremoto. I legumi sono tornati in
auge sulle tavole e sono i protagonisti
della Dieta Mediterranea e dei
regimi alimentari vegetariano e
vegan. Al bando il bicarbonato
nell’ammollo perché fa depositare
il calcio sui legumi rendendoli più
duri. Le leguminose hanno il doppio
delle proteine presenti nel grano e
tre volte quelle del riso.
BASSANO, una targa a
Memo
Bibliotecario, autista dello scuola
bus, addetto agli impianti elettrici
e termici degli immobili, messo
comunale. E’ la serie degli incarichi
assegnati a Domenico Savio (Memo
per tutti) che dopo 32 anni è andato
in pensione. Memo è stato una
presenza discreta ed insostituibile
nell’organico comunale di Bassano
Bresciano. Meritava un momento di
festa che colleghi ed amici gli hanno
dedicato. Il sindaco GianPaolo
Seniga lo ha pubblicamente
ringraziato mettendo in risalto il suo
senso del dovere. Memo comunque
manterrà parte dei suoi incarichi. Da
collezionista di memorie e ricercatore
della storia del suo paese fa volontario
s’è messo al servizio della biblioteca
comunale e per le iniziative culturali.
MANERBIO,
Dicembre alla LUM
Programma ridotto a causa delle
festività
Programma di novembre:
GIOVEDI - 15 DICEMBRE
Musica
ORE 15.15 Mille cherubini in coro,
armonie natalizie in musica.
Pag. 4
Manerbio
Dicembre 2016
Il patrimonio zootecnico manerbiese nel 1641
della pianura.
Naturalmente i contadini sono i
protagonisti.
Il dato più ecclatante è riferito al
numero delle pecore.
A tal proposito ci permettiamo una
digressione etimologica.
Il termine pecora deriva dal latino
pecus ovvero bestiame di piccolo
taglio perchè anticamente gli
animali, soprattutto il bestiame
allevato, rappresentavano la ricchezza
posseduta e scambiabile tramite il
baratto.
In
particolare,
le
pecore
rappresentavano le banconote di quel
tempo in cui non vi erano le monete.
Dal sostantivo pecora deriva anche
pecuniae per le ragioni anzi dette.
Pecunia era la dea latina che
rappresentava la ricchezza e
Venezia nel 1641 procede alla
redazione di un Estimo generale.
Questo Estimo era definito generale
in quanto riguardava tutti i beni di
proprietà delle tre classi in cui era
divisa la società di quel tempo.
Queste classi o corpi sociali erano i
nobili con i cittadini, i contadini con
i forestieri ed infine il clero.
All’interno di questo Estimo
abbiamo estrapolato un dato che
ci permettiamo di sottoporre
all’attenzione dei nostri quattro
lettori: la consistenza del patrimonio
zootecnico manerbiese.
Il patrimonio zootecnico censito in
questo Estimo generale è ben poca
cosa se raffrontato con i dati odierni.
Ma, riferito a quel tempo, non era
per niente disprezzabile e comunque
superiore a quello di tanti altri paesi
PATRI
MONI
OZOOTECNI
COCONTADI
NI
Va
c
c
he Ma
nz
e As
i
ni Mul
i Ca
v
a
l
l
i Pe
c
or
e
Ba
t
t
i
s
t
aq
.
Vi
nc
e
nz
oAg
ne
l
l
o
2
1
Pa
v
o
l
oq
.
Be
r
t
ho
l
a
me
oAg
ne
l
l
o
2
1
Gi
o
v
a
nniGi
a
c
c
o
moq
.
Lo
r
e
nz
oBa
r
b
i
1
Gi
o
s
e
foq
.
Fr
a
nc
e
s
c
oBe
r
t
o
l
o
2
5
I
nno
c
e
nt
i
o
,
e
tPa
v
o
l
oq
.
Ve
nt
ur
i
noBe
r
t
o
l
i
1
0
Lo
r
e
nz
oq
.
To
ma
s
oBe
r
t
o
l
i
2
Gi
o
v
a
nniAndr
e
aq
.
Fr
a
nc
e
s
c
oBi
s
c
a
r
di
3
3
Gi
o
s
e
foq
.
Ludo
v
i
c
oBo
ni
ns
e
g
na
2
2
Pi
e
t
r
o
,
e
tf
r
a
t
e
l
l
i
q
.
Gi
o
v
a
nniAnt
o
ni
o
Bo
ni
ns
e
g
na
3
2
Vi
nc
e
nz
oq
.
Ant
o
ni
oe
tAg
o
s
t
i
noBr
o
g
no
l
i
1
1
Ma
r
c
oAnt
o
ni
oq
.
Do
mi
ni
c
oCa
pr
a
2
Gi
o
v
a
n,
Gi
ul
i
o
,
e
tAg
o
s
t
i
no
,
q
.
Ri
na
l
do
Ci
v
i
t
t
i
no
Gi
o
v
a
nniBa
t
t
i
s
t
aq
.
Pa
v
o
l
oFa
c
he
r
a
3
2
2
1
1
1
Fr
a
nc
e
s
c
oq
.
Pa
v
o
l
oFe
r
a
b
o
s
c
hi
Gi
o
v
a
nniBa
t
t
i
s
t
aq
.
Pa
v
o
l
oFe
r
a
b
o
s
c
hi
1
9
0
Gi
o
v
a
nniBa
t
t
i
s
t
ae
tf
r
a
t
t
e
l
l
i
q
.
Gi
e
r
o
ni
mo
Fr
e
di
3
Da
mi
a
noq
.
Pi
e
t
r
oGa
fur
r
i
2
Gi
o
v
a
nniBa
t
t
i
s
t
ae
tGi
o
v
a
nni
Pa
v
o
l
oq
.
f
r
a
nc
e
s
c
oGe
nt
i
l
e
1
Fr
a
nc
e
s
c
oq
.
Gi
o
s
e
foMa
r
e
nz
i
2
Chr
i
s
t
o
f
o
r
oq
.
Gi
o
v
a
nniMa
r
i
aNe
g
r
i
2
2
Ang
e
l
oq
.
Gi
o
v
a
nniAnt
o
ni
oPa
nz
e
r
a
Fr
a
nc
e
s
c
oq
.
Gi
a
c
c
o
moPa
nc
e
r
a
1
1
Pi
e
t
r
oq
.
Chr
i
s
t
o
f
o
r
oPe
dr
a
z
z
i
no
Be
r
t
ho
l
a
me
oq
.
Gi
o
v
a
nni
Ra
mb
a
l
di
ni
2
1
2
Fr
a
nc
e
s
c
oq
.
Pi
e
t
r
oRug
i
e
r
o
2
Gi
o
v
a
nMa
r
i
aBa
t
t
i
s
t
a
,
Gi
o
v
a
nni
no
,
Fr
a
nc
e
s
c
oe
tGi
e
r
o
l
a
moq
.
Ang
e
l
oS
e
ni
g
a
3
Gi
o
v
a
nniq
.
Gi
o
v
a
nni
Ant
o
ni
oTa
v
i
na
3
Gi
o
v
a
nniPa
v
o
l
oq
.
Gi
o
v
a
nniTe
do
l
de
l
l
i
3
Fr
a
nc
e
s
c
oq
.
Pi
e
t
r
oTr
i
nc
a
2
1
2
Ang
e
l
oq
.
Be
r
t
ho
l
a
me
oZa
i
l
a
2
1
S
UBTOTALE
71
12
14
6
8
190
l’abbondanza.
Pecunia aveva una figlia, la dea
Argentinus, che era la protettrice del
denaro e degli uomini d’affari.
Tutto ciò per affermare che Francesco
q. Paolo Ferabosco, proprietario di
ben 180 pecore, era certamente un
ricco signore.
I suoi discendenti, sia pure in numero
ridottissimo, sono ancora viventi in
Manerbio.
Ma torniamo alle pecore.
Che gli ovini fossero in misura
predominante rispetto agli altri
animali lo si può dedurre da un’altra
questione, anch’essa etimologica.
Nella lingua italiana il macellaio
è detto anche beccaio e nel nostro
dialetto è chiamato becher.
Questi due termini, che sono
equivalenti, stanno a significare
che il consumo di carne prevalente
era quello ovino o di becco, da cui
beccaio e becher.
Per quanto riguarda la consistenza
numerica del patrimonio zootecnico,
vi è da aggiungere un ulteriore
considerazione che è quella riferita
alla discesa autunnale dagli alpeggi
dei pastori con i loro greggi e con le
loro poche bestie.
Se sommassimo il patrimonio
zootecnico stanziale con quello
stagionale dei pastori, dei malghesi
e dei bergamini, avremmo dei dati
assai più significativi.
La presenza di questi pastori
e mandriani è ulteriormente
documentata dallo spoglio del
registro parrocchiale dei battesimi.
Infatti, nel periodo autunnale e
invernale si registrano numerosi
battesimi di figli di pastori, malghesi
e bergamini provenienti per lo più
dal trentino e dal bergamasco.
Segno, questo, inequivocabile della
loro presenza in Manerbio.
Una ulteriore conferma è data da
alcuni provvedimenti sanzionatori
comminati dalla Comunità ad alcuni
pastori che venivano trovati sul
territorio comunale dopo il termine
primaverile, termine dopo il quale
era vietato il pascolo.
Per ultimo vi è da sottolineare la
presenza di un tezzone a Manerbio.
Il tezzone era anche chiamato casa
del salmistro ed era ubicato sul lato
orientale dell’attuale via Dante,
all’incirca di fronte all’attuale
oratorio maschile.
La tezza del salnitro era costituita
da una tettoia a riparo della quale
stazionavano, secondo le regole
impartite da Venezia, 206 pecore le
cui deiezioni liquide raccolte nella
terra dopo un periodo di maturazione
venivano sottoposte a complesse
lavorazioni, per poi trasformarsi in
salnitro, importante componente
della polvere da sparo.
Le pecore ricoverate nel tezzone
erano quelle di vari comuni limitrofi
a Manerbio.
In tutta la provincia ve ne erano 28.
Ultima annotazione: la presenza
di muli e di asini era funzionale ai
mulini.
Infatti, questi animali venivano
utilizzati
come
coadiuvanti
dell’energia idraulica e come traino
dei carri che portavano al mulino i
cereali e poi la farina ai consumatori
finali.
Manerbio
Dicembre 2016
Pag. 5
La tradizione del presepio
Aprono da venerdì 16 dicembre
le visite al presepio (foto in prima
pagina) che Angelo Bertelli,
presidente del “Punto famiglia
del circolo Acli” ha allestito nel
cortile di vicolo Coro a Manerbio.
Una scena che pone al centro della
rappresentazione
la
“Natività”
aperta su due lati a significare che
Cristo è nato per tutti i popoli della
Terra. Una scenografia curata in
ogni particolare dai paesaggi ispirati
all'Oriente, al laghetto sul quale
scende la nebbia, ai personaggi che
popolano le diverse struttura, ai
pastori che accompagnano i greggi ed
ai custodi dei cammelli. Come dire
che per un simile spettacolo l'autore
ha dato fondo alla fantasia e lavorato
senza risparmiarsi in inventiva e
buongusto.
Il presepio sarà visitabile fino a metà
gennaio.
Il presepio è una tradizione secolare
diffusa a livello mondiale.
Tutti gli anni ci ritroviamo ad
allestirlo, ma, se ci è chiaro il
significato di unione familiare e
spirituale, meno ne sono le origini.
Abbiamo voluto riproporre una
intervista a Padre Pietro Messa
Preside della Scuola Superiore di
Studi Medievali e Francescani della
Pontificia Università Antonianum
che ci illustra la genesi di questo
simbolo cristiano.
Che c’entra San Francesco con il
presepio?
Nel 1223, esattamente il 29
novembre, papa Onorio III con
la bolla Solet annuere approvò
definitivamente la Regola dei frati
Minori. Nelle settimane successive
Francesco d'Assisi si avviò verso
l'eremo di Greccio dove espresse
il suo desiderio di celebrare in quel
luogo il Natale.
Ad uno del luogo disse che voleva
vedere con gli "occhi del corpo"
come il bambino Gesù, nella sua
scelta di abbassamento, fu adagiato
in una mangiatoia. Quindi stabilì che
fossero portati in un luogo stabilito
un asino ed un bue - che secondo la
tradizione dei Vangeli apocrifi erano
presso il Bambino - e sopra un altare
portatile collocato sulla mangiatoia fu
celebrata l'Eucaristia. Per Francesco
come gli apostoli videro con gli
occhi del corpo l'umanità di Gesù e
credettero con gli occhi dello spirito
alla sua divinità, così ogni giorno
mentre vediamo il pane ed il vino
consacrato sull'altare, crediamo alla
presenza del Signore in mezzo a noi.
Nella notte di Natale a Greccio
non c'erano ne statue e neppure
raffigurazioni, ma unicamente una
celebrazione eucaristica sopra una
magiatoia, tra il bue e l'asinello. Solo
più tardi tale avvenimento ispirò
la rappresentazione della Natività
mediante immagini, ossia il presepio
in senso moderno.
Perché lo ha fatto?
Francesco era un uomo molto
concreto e per lui era molto
importante l'Incarnazione, ossia il
fatto che il Signore fosse incontrabile
mediante segni e gesti, prima di tutto
i Sacramenti. La celebrazione di
Greccio si colloca proprio in questo
contesto.
Come si spiega la popolarità e la
diffusione dei presepi?
Francesco morì nel 1226 e nel 1228
fu canonizzato da papa Gregorio
IX; fin da quel momento la sua
vicenda fu narrata evidenziandone
la novità e, grazie anche all'opera dei
frati Minori, la devozione verso il
Santo d'Assisi si diffuse sempre più
e in modo capillare. Di conseguenza
anche l'avvenimento del Natale di
Greccio fu conosciuto da molte
persone che desiderarono raffigurarlo
e replicarlo, iniziando a rappresentare
e diffondere il presepio. In questo
modo divenne patrimonio della
cultura e fede popolare.
Che significato ha e perché la Chiesa
invita i fedeli a rappresentare,
costruire, tenere presepi in casa e in
luoghi pubblici?
La Chiesa ha sempre dato importanza
ai segni, soprattutto liturgico
sacramentali, sorvegliando però che
non sconfinassero in una sorta di
superstizione. Alcuni gesti furono
incentivati perché ritenuti adatti per
la diffusione dell'annuncio evangelico
e tra questi si segnala proprio il
presepio nella cui semplicità indirizza
tutto alla centralità di Gesù.
Quale rapporto tra il presepe e l’arte?
Perché tanti artisti lo hanno dipinto,
scolpito, raccontato, ….?
Proprio per la sua plasticità il presepio
si presta a rappresentazioni in cui il
particolare può diventare segno della
concretezza della quotidianità della
vita. E proprio tali particolari della
vita umana - i vestiti dei pastori, le
pecore che brucano l'erba, il fanciullo
attaccato alla gonna di mamma,
eccetera - sono stati rappresentati
anche come ulteriori indizi del
realismo cristiano che scaturisce
proprio dall'Incarnazione.
Cosa pensa della devozione popolare
nei confronti del presepe ancora molto
diffusa tra la gente? Va incoraggiata
o limitata?
donna ha bisogno di segni; alcuni
risultano ormai incomprensibili
mentre altri per la loro semplicità
e immediatezza hanno ancora
un'efficacia. Tra questi possiamo
porre il presepe e quindi ben venga la
sua diffusione.
Come san Francesco ogni uomo e
Tratto dal www.fraticappucini.it
Costruiamo insieme il
nostro oratorio
DONA IL TUO 5X MILLE
per la costruzione del nuovo oratorio
97018100178
Le
modalità
operative
dell’Associazione sono diversificate.
Accanto ai soci fondatori, che si
sono impegnati al versamento di una
somma a favore dell’Associazione, vi
sono altre due fattispecie di soci:
- il sovventore che è chiamato
all’impegno in prima persona
contribuendo, in proporzione alla
propria capacità reddituale, alle
donazioni di somme;
l’ordinario che è chiamato ad essere
parte integrante del progetto con il
proprio impegno.
Il costo della quota associativa
all’Associazione ”San Filippo Neri
ONLUS” è di almeno euro 100,00
per il socio sovventore ed è libero per
quello ordinario.
Essendo
l’Associazione
iscritta
nell’apposito albo, ogni somma
versata a sua favore avrà la
corrispettiva detraibilità fiscale
secondo le vigenti norme.
IBAN
IT 88 L 05696 54730 00000
2488X03
Banca Popolare di Sondrio – Filiale
di Manerbio (Bs)
Maggiori informazioni ed i contatti
si possono trovare sul sito www.
sanfilipponerionlus.it
Pag. 6
Manerbio
Dicembre 2016
I grandi film delle feste al Politeama
Come da tradizione, il cinema
Politeama di Manerbio, è pronto
anche quest’anno a proporre una serie
di prime visioni in contemporanea
nazionale per deliziare il pubblico
durante tutte le feste natalizie.
Si inizierà giovedì 15 dicembre
alle 21 con FUGA DA REUMA
PARK che ci terrà compagnia fino
al 27 dicembre. Proiezioni nei giorni
festivi alle ore 15,30 e 21 e nei feriali
alle ore 21. Da mercoledì 4 gennaio
arrivano i personaggi di SING il
nuovo travolgente film d’animazione
dai creatori di “Cattivissimo me” e
“PETS, vita da animali”.
A seguire Steven Spielberg ci
accompagnerà nel regno della fantasia
con IL GRANDE GIGANTE
GENTILE.
FUGA DA REUMA PARK Aldo
Giovanni e Giacomo festeggeranno
quest’anno 25 anni di carriera. Il
trio comico amatissimo dal pubblico
italiano tanto a teatro quanto in tv,
arriveranno sul grande schermo con
la loro ultima fatica cinematografica
“FUGA DA REUMA PARK”, il film
da loro interpretato, ma anche scritto
e diretto che potrà contare anche
sulla partecipazione straordinaria di
Ficarra e Picone e che avrà le musiche
di Mauro Pagani. Il film contiene
tutti gli ingredienti del successo del
trio, uniti da quella che è considerata
la loro cifra comica: l’essere surreali.
“Abbiamo voluto festeggiare il
nostro anniversario anche al cinema
- affermano - e non potevamo non
coinvolgere i personaggi che hanno
fatto la nostra storia ed a cui siamo più
affezionati: rivedrete Nico, Rolando,
Tafazzi, Johnny Glamour, e tanti
altri”. Il film vede Aldo Giovanni
e Giacomo tra 25 anni. Giacomo è
in sedia a rotelle, attaccato a flebo
di Barbera e gira con una pistola
giocattolo, Giovanni ha la memoria
che fa cilecca e parla con i piccioni
(ma non ha perso la passione per
le procaci infermiere), Aldo viene
abbandonato dai figli (Ficarra e
Picone) proprio la mattina di Natale.
Si ritrovano tutti lì, al Reuma Park,
una casa di ricovero improvvisata
all’interno di un Luna Park
dismesso, dove imperversa l’energica
Ludmilla, un’infermiera russa taglia
XXL. Arresi? Perduti? Tutt’altro: la
notte di Natale, mentre al Reuma
Park si fa festa con ospiti a sorpresa,
musica, tombolata e panettone, il
trio ricomposto mette in atto una
rocambolesca fuga a suon di petardi.
Verso dove? Giacomo ha un sogno,
Giovanni ha una barca e Aldo ha il
solito travolgente entusiasmo. Sul
pianeta Aldo Giovanni e Giacomo
tutto può accadere, anche imboccare
i Navigli di Milano per raggiungere
Rio de Janeiro.
SING Per salvare il suo teatro dal
fallimento, il koala Buster Moon
indice una gara di talenti canori
per racimolare abbastanza soldi per
salvare il suo stabile. All’appello
rispondono
vari
personaggi
che per un motivo o per l’altro
desiderano dare il meglio di sé nella
competizione canora, con alle spalle
la loro vita privata: la maialina Rosita
madre stressata di 25 figli, Meena
un’elefantessa adolescente che ama
cantare ma è terrorizzata dal palco,
Johnny un giovane gorilla il cui padre
è a capo di una banda di rapinatori
che vuole diventare un cantante,
Ash un porcospino femmina che
vuole formare una band con il suo
fidanzato e Mike un topo bianco con
atteggiamenti alla Frank Sinatra.
IL
GRANDE
GIGANTE
GENTILE Tratto dal celeberrimo
libro di Roald Dahl, il GGG è un
gigante, un Grande Gigante Gentile,
molto diverso dagli altri abitanti del
Paese dei Giganti. Una notte il GGG
- che è vegetariano - rapisce Sophie,
una bambina che vive a Londra e la
porta nella sua caverna. Inizialmente
spaventata dal misterioso gigante,
Sophie ben presto si rende conto che
il GGG è in realtà dolce, amichevole
e può insegnarle cose meravigliose. Il
GGG porta infatti Sophie nel Paese
dei Sogni, dove cattura i sogni che
manda di notte ai bambini e le spiega
tutto sulla magia.
Il Cinema Politeama di Manerbio Vi
aspetta alle sue numerose proiezioni
e porge a tutti i Migliori Auguri per
le prossime Festività.
Lo staff del Politeama
Clima: alcune considerazioni
Clima: alcune considerazioni
Non passa giorno che non si parli di
clima che cambia, di inquinamento
atmosferico,
di
riscaldamento
terrestre, di scioglimento dei
ghiacciai e di temperature più o
meno elevate rispetto alla norma o
alle medie stagionali.
Affermazioni poco scientifiche e
sopratutto traballanti sul piano del
confronto temporale: considerando
la storia della Terra e quella delle sue
ere glaciali.
Alcuni esempi mediatici: “...
portate i bambini in montagna a
vedere l’ultima neve, poi venne
il gennaio 1985”; “... si impreca
perchè non nevica e allora si ricorre
all’innevamento
artificiale
(già
questa una modifica del clima)”;
“... si grida alla siccità e avvengono
le alluvioni”; “... non ci sono più le
nebbie e quest’anno imperversa”; e
così via.
E’ chiaro ed evidente che, negli
anni ‘50-60 o prima nelle stazioni
sciistiche c’erano pochi abitanti e
qualche pionieristico praticante degli
sport invernali, ora in alcune stazioni
per le festività è previsto un milione
di presenze.
E’ cambiato quantomeno il clima
locale e dei dintorni.
Un milione di presenze si traduce
in almeno cinquecentomila unità
di motori accesi, produttori di
energia termica per riscaldamento,
per trasporto e per le strutture di
accoglienza.
Quanto sopra per un solo paese e una
sola vallata.
Giova ricordare che l’inverno non è
ancora iniziato.
Tuttavia
c’è
qualcuno
che
ostinatamente invoca il rispetto
di una Legge della Lombardia di
otto anni fa e cita i rilievi certificati
dall’Arpa: in essi viene individuata
nelle stufe a legna e nel caminetto,
con percentuali superiori al 4045% la causa della produzione delle
polveri sottili Pm10.
Forse c’è del ridicolo come altrettanto
in un punto della stessa Legge si
limita al di sopra dei 300 m di quota
la possibilità di accendere il fuoco.
E’ fin troppo evidente che in città (ad
esempio Bergamo) in alto si può e in
basso non si può e, se un edificio ha
le fondamenta a 290 m, alle stanze
superiori è possibile e negli inferiori
no.
Così pure chi abita vicino ad
un’autostrada in pianura non può
accendere riscaldamento a legna,
ma subisce il transito di oltre
cinquecentomila veicoli al giorno
con polveri sottili derivanti dai ferodi
dei freni e dallo sbricciolamento dei
pneumatici.
Non si parla degli scarichi.
A questo proposito va messo in
evidenza come i bambini piccoli in
carrozzella siano all’altezza dei fumi,
ma forse il problema riguarderà
probabilmente i cani.
Citando la stessa città che cosa se ne
pensa dell’aereoporto dalla cui pista
decollano e vi atterrano, sorvolando
l’agglomerato urbano, decine di aerei
al giorno.
Pare che la legge di gravità esista
ancora e che gli scarichi scendano a
terra.
Eppure i grandi colpevoli sono
il caminetto e la stufa a legna
ormai scaramente utilizzati per
il riscaldamento, ma simboli dal
fascino intramontabile.
In questa tematica vorrei inserire
il “problema” che doveva essere la
“soluzione”, cioè il pellet e il suo
boom.
In primis è da osservare che è legno,
poi sulla qualità dei legni, e sulla loro
provenienza il discorso si complica,
anche perchè le resine non sono
estraibili e il materiale che tiene
aggregata la pellettatura è ignoto.
Il
catastrofismo
perseguito,
l’incitamento alla criminalizzazione
e alla ricerca del colpevole (in
questo caso la legna), l’estremismo
passionario non sono atteggiamenti
condivisibili nelle analisi e nella
valutazione critica.
Se poi l’accanimento è per la salvezza
degli alberi si risponde che gli alberi
si salvano piantandoli.
M. Dr. G. B. Bisetti
Manerbio
Dicembre 2016
Pag. 7
Nel ricordo di Lorenzo Gazzoldi il concerto della
Santa Cecilia
Il Politeama affollato, come sempre,
per l’annuale concerto della Santa
Cecilia quest’anno dedicato a
Lorenzo Gazzoldi (sopra e sotto
a sinistra) “colonna portante, in
ogni senso, della banda musicale”
recentemente scomparso come nelle
parole del presidente del sodalizio
Mario Fiorini. Il programma ha
sviluppato il tema: “Rivers and
mountains”; è stato diretto dal
maestro Giulio Piccinelli, presentato
da Renato Krug che ha commentato
le esecuzioni che rievocano montagne
e fiumi, elementi della natura che
hanno ispirato composizioni con le
quali si è portati a riflettere “come la
vita sia un insieme di alti e bassi” in
un susseguirsi di eventi che sfuggono
al nostro controllo”, pur concedendo
“momenti di pace e tranquillità
come lo scorrere calmo e placido
di un fiume dal quale possiamo
trovare ristoro e serenità”. Come può
essere il nostro Mella. Il concerto
è stato aperto con “Vesuvius” di
Frank Ticheli dedicato all’eruzione
subita da Pompei, ed è proseguito
con “Yosemite Autumn “ di Mark
Camphouse ispirato allo splendore
maestoso del parco nazionale della
California. Il primo tempo s’è
concluso con “Tom Sawyer Suite”
di Franco Cesarini, docente presso il
Conservatorio di Lugano, direttore
dell’orchestra di fiati della Civica
filarmonica di Lugano» e direttore
dell’Orchestra di fiati della Svizzera
Italiana.
Nella seconda parte il programma
ha riproposto Frank Ticheli con
la composizione “Shenandoah”
brano che rievoca la libertà e la
bellezza della melodia popolare e le
immagini naturali del corso fluviale
della Virginia. A seguire “Songs from
Catskills” di Johan de Meij incantato
dalle montagne della riserva naturale
nello stato di New York e dalla ricca
tradizione della canzone popolare.
La serata è stata conclusa con
“Into the Raging River” di Steven
Reineke, nominato Principal Pops
direttore della National Symphony
Orchestra il quale ha lavorato come
compositore, arrangiatore di musiche
del celebre pop Erich Kunzel del
quale fu collaboratore.
Durante la pausa per l’intervallo
è stato ricordato Pedro Almeida,
dipendente del Comune scomparso
per arresto cardiaco da poco, con
la consegna alla vedova (in alto a
destra), signora Gabriella, della targa
con la scritta “...ad un amico” da
parte del presidente dell’associazione
Mario Fiorini.
Applausi copiosi ad ogni parte del
concerto al quale hanno assistito il
maestro Piero Damiani (a destra)
con la consorte, già direttore della
civica filarmonica di Lugano e
della scuola di musica del Canton
Ticino ed attualmente compositore
di pregiate musiche eseguite da
orchestre e inserito nelle commissioni
internazionali di concorsi ed a
selezionare musiche principalmente
per banda.
Il calendario di dicembre
del Manerbio Basket
Pag. 8
San Gervasio
La festa del Ringraziamento
Si è tenuta Domenica 13 Novembre
l’annuale Festa del Ringraziamento
anche a San Gervasio Bresciano, una
giornata di incontro e confronto ma
anche di serenità e condivisione tra
i numerosi partecipanti, più di 70,
agricoltori e simpatizzanti.
Tradizionale imperdibile sfilata
di trattori per le vie del Paese per
arrivare poi in Via IV Novembre
dove, dopo la Santa Messa, Don
Nando Scolari ha benedetto i mezzi
agricoli e gli animali portati sul
sagrato della Chiesa Parrocchiale. A
seguire, pranzo al locale Ristorante
The Gustibus.
In tavola tanto ottimo cibo ma anche
un po’ di generale preoccupazione
per i “temi caldi” che riguardano la
situazione economica in generale e
l’agricoltura in modo particolare:
primo fra tutti il prezzo del latte,
nettamente inferiore ai costi di
produzione; la volatilità del prezzo
delle carni per gli allevatori suinicoli,
la nuova PAC (politica agricola
comune), il controverso ruolo
delle Associazioni di categoria nel
confronto sui tavoli politici nazionali
ed Europei e, non da ultimo, il ruolo
proprio dell’Europa: tanti divieti,
contingentamenti e restrizioni.
Nonostante il momento di
congiuntura economica non
è mancata la goliardia tipica
del dì di festa, la voglia di
smorzare i toni, accantonare
per una giornata i problemi
quotidiani e finalmente
festeggiare quello che per
molti è il lavoro più bello al
mondo.
Debora Migliorati
DOMENICA 5 MARZO 2017
Teatro LinearCiak Milano
ORE 16,00
Dicembre 2016
Il presepio di via Parco
Apre l’8 dicembre e sarà visitabile
fino al 15 gennaio 2017 il presepe
che ogni anno presenta una novità
da scoprire, sin dal 2005 quando
l’ideatore Angelo Canini aveva
iniziato con una semplice capanna
ospitante la natività.
Dopo la scomparsa di Angelo, il
gruppo di volontari che lo aiutava
nell’allestimento
nel
periodo
natalizio ha portato avanti la
tradizione in sua memoria. Effetti
luce, musica, proiezioni, statuine
fisse e meccaniche, sono aumento
nel corso degli anni. Le novità per
eccellenza dell’edizione 2016 sono
il presepe subacqueo, copia di quello
esposto, sempre a cura degli stessi
organizzatori Federico Ambrosio
e Marianna Baldo, alla mostra dei
presepi in Duomo vecchio a Brescia
a partire dal 17 dicembre. Inoltre
sempre tra le novità nella location
originale, nel parco della chiesetta
dei caduti a San Gervasio, è visibile
l’albero con magia di luci e il nuovo
mulino ideato e allestito da Angelo
Cherubini e Giovanni Canini con
l’aiuto degli altri volontari. Anche
quest’anno è attiva l’iniziativa
“Adotta una statuina del Presepe di
Via Parco”.
Accademia
dell’Arte e della Musica
Lino Fassoli
E’ lieta di invitarvi all’annuale Assemblea dei Soci
e Festa d’Auguri di Natale
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
€ 60,00 PER GLI ISCRITTI
€ 65,00 PER I NON ISCRITTI
LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman - Posto in 1a poltrona
PARTENZE DA: San Gervasio Bresciano – Manerbio - Verolanuova
FE STA D’AUG UR I
Momento conviviale
accompagnato dalla
musica dei nostri doc
enti.
DATA : Domenica 18
Dicembre
DO VE : Sala Cosigli
are .
Comune San Gervas
io
ISCRIZIONI ENTRO IL 31 GENNAIO 2017 – MINIMO 30 PARTECIPANTI
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Info e iscrizioni: Tel. 030 9934990 Cell. 327 7715438
e-mail [email protected] - www.accademialinofassoli.com
Accademia dell’Arte e della Musica “Lino Fassoli” San Gervasio Bresciano (Bs)
OR E : 18,00
info: 327 7715438
eventi@accademialinof
ass
oli.it
Dicembre 2016
Pavone Mella - Il nostro dialetto
Presentato un libro su
PAVONE
Si è conclusa sabato 26 novembre la
rassegna dell’ “Autunno Culturale
2016”.
La trasversalità degli eventi proposti
dall’Assessorato alla Cultura in
questi ultimi tre mesi ha avuto come
obiettivo quello di soddisfare fruitori
diversi, stimolarne la curiosità ed
avvicinarli al panorama artistico.
Nel corso dell’ultimo appuntamento
è stato presentato il libro scritto
dal pavonese Giovanni Barisani,
Consigliere della Fondazione Civiltà
Bresciana: “PAVONE MELLA.
STORIA
DEL
PAESAGGIO
AGRARIO E TOPONOMASTICA
DI UN PAESE DELLA BASSA
BRESCIANA”.
Un lavoro meticoloso ed ambizioso che ha
portato l’autore a ricostruire dopo centinaia
di anni tutti i nomi dei terreni, dei fabbricati
e dei piccoli possedimenti del territorio
pavonese “cancellati” con l’introduzione del
Catasto Napoleonico.
A lui il ringraziamento per aver ridato
alla luce 380 nomi, consultando
Archivio di Stato, atti notarili,
documentazione ottocentesca.
In apertura alla serata il saluto
istituzionale del Sindaco Mariateresa
Vivaldini e un ricordo a Mons.
Antonio Fappani il quale ha seguito
i lavori di redazione del volume sul
quale ha apposto il proprio saluto.
Il Consigliere Delegato alla Cultura
Gloria
Baronchelli,
curatrice
dell’evento, ha moderato gli
interventi dei relatori presenti.
Tra questi il tecnico-segretario
della Compartita delle Acque Ing.
Michele Anni, l’Arch. Dezio Paoletti,
la Prof.ssa Marida Brignani, il Prof e
noto cantautore dialettale Francesco
Braghini e il Sig. Giovanni Barisani.
Si è trattato del primo libro che
questa Amministrazione Comunale
ha avuto il piacere di pubblicare.
L’intento è quello di omaggiar i
cittadini pavonesi di una copia
dello stesso, al fine di far riscoprire
uno spaccato di storia del nostro
territorio ed indagare le ragioni
socio-economiche che si celano
dietro a toponimi sui quali migliaia
di individui hanno speso la loro vita.
Il Consigliere Delegato Gloria Baronchelli
Approvato il Piano per il
diritto alla Studio
Anche per l’anno scolastico in corso
l’Amministrazione Comunale di
Pavone del Mella ha destinato una
somma pari a euro 173.500 alla
scuola, mediante un intervento
che intende rispondere in maniera
adeguata ai bisogni delle famiglie,
degli alunni e di tutta l’Istituzione
Scolastica. Un provvedimento da
leggersi come l’impegno concreto
che vede nella scuola la chiave di
svolta per la costruzione di una
società migliore e ciò assume
oggi ancor più valore pensando al
momento di sofferenza finanziaria
delle Pubbliche Amministrazioni.
Un piano -spiega l’Ass. alla Pub. Istr.
Valentina Meneghel - che risponde
all’inclusione degli alunni con
disabilità, che continua ad incentivare
lo studio, riconoscendo il merito degli
studenti mediante l’assegno scolastico
e presta attenzione al supporto del
Piano dell’Offerta Formativa per
le Scuole, Primaria e Secondaria di
Primo Grado, ricercando le strategie
comunicative più adatte per metter
in campo attività e proposte atte a
favorire nei giovani il senso di una
cittadinanza attiva e consapevole.
Numerose dunque le proposte: dal
servizio doposcuola “We Care”,
all’alfabetizzazione linguistica e
musicale, fino al progetto “Sostegno
alla genitorialità” in partenza a
febbraio 2017 che vedrà l’attivazione
di momenti formativi dedicati a
genitori e neo-genitori, insegnanti
ed educatori. Innumerevoli, dunque,
le iniziative che vedranno la loro
realizzazione purché venga rispettato
il principio fondante il Piano del
Diritto allo Studio, approvato lunedì
28 novembre, che vede alunni e
studenti, i veri protagonisti attivi della
loro crescita. Il Sindaco Vivaldini
sottolinea che l’amministrazione
investirà € 130.000 circa nella
sostituzione
dei
serramenti,
nell’isolamento dell’edificio con
cappotto termico per migliorarne
le prestazioni energetiche, nella
tinteggiatura interna ed esterna
e nella certificazione energetica.
Un importante impegno che
mette la scuola tra le priorità
dell’amministrazione Vivaldini.
Il Consigliere Delegato alla Pubblica
Istruzione Valentina Meneghel
Pag. 9
Visita a Firenze
Destinazione della visita organizzata
dall’Assessorato alla Cultura è stato
il capoluogo toscano tanto ricco
d’incanto, storia e tradizione da
meritare l’appellativo di “Firenze la
bella”.
Una meta incantevole per il suo
patrimonio artistico che ne rievoca il
fasto e il ruolo svolto nello sviluppo
della cultura rinascimentale.
Firenze è una città d’arte, o è essa
stessa un’opera d’arte?
Il
centro
storico
fiorentino
racchiude una tale ricchezza di
capolavori da render difficile
separare la città dalle sue opere.
Continua in questo
modo uno degli obiettivi principali
perseguiti
dall’Assessorato
sin
dall’inizio del mandato: fornire ai
concittadini la possibilità di fruire
delle meraviglie dislocate nel “Bel
Paese”, la cui vastità e varietà del
patrimonio culturale è riconosciuta
dal Mondo intero.
Complice una giornata dalle
temperature insolite per una
domenica di fine Ottobre, è stato
ancor più piacevole per l’intero
gruppo apprezzare le bellezze di una
delle città più incantevoli d’Italia.
La visita guidata del mattino ha
toccato tutte le principali attrazioni:
Piazzale Michelangelo, Piazza S.
Croce, Quartiere Medievale, Piazza
della Signoria e Palazzo Vecchio,
Mercato del Porcellino, Ponte
Vecchio, Piazza del Duomo, Santa
Maria del Fiore, Campanile di
Giotto e Battistero.
Agli oltre 50 partecipanti, ben assortiti
per età ed interessi, è stata data la
possibilità di visitare liberamente la
città nelle ore pomeridiane.
Qualcuno ne ha approfittato per
ammirare il panorama mozzafiato
dall’alto
della
Cupola
del
Brunelleschi o per visitare la Galleria
degli Uffizi, altri han preferito
respirare l’atmosfera fiorentina tra
le affollatissime vie terminando il
percorso su di un incantevole Ponte
Vecchio al tramonto.
Il Consigliere Delegato alla Cultura
Gloria Baronchelli
Poesia dialettale
I Mestieri di una volta
Ghérä ‘na óltä …
Ghérä ‘na óltä èl scagnì
Èl fàa le scagne e
‘l sé sentàa zó ‘n tèra.
Dei mestér ambulanti
‘l pió fiachì.
Có le fomne l’éra
sempèr èn guera,
chè le ghè tiràa zó
‘n quàlc palanchì.
Per via pò del mangià
l’éra ‘na féra
iga ‘n pó dè polenta
col strachì.
C’era una volta ...
C’era una volta il seggiolaio
Lui faceva le sedie
ma stava seduto per terra.
Dei mestieri da ambulante
è il meno redditizio.
Con le donne era
sempre in contrasto,
perchè cercavano lo sconto
di qualche monetina.
Per via poi del mangiare
c’era spesso da discutere
per avere un po’ di polenta
e un pezzo di stracchino.
Pag. 10
Orzinuovi
Dicembre 2016
La nuova pista ciclopedonabile di ORZINUOVI
E’ stata da pochi mesi completata
la pista ciclopedonabile che da
Orzinuovi conduceva fino a
poco tempo fa al Santuario della
Madonna di Caravaggio, più noto
come Madonnina dell’Oglio e che
deviava poi verso il fenil Arrighino.
Ora è possibile, dopo il Santuario,
proseguire sino al ponte sull’Oglio
che congiunge le due sponde opposte,
bresciana e cremonese, del grande
fiume essenzialmente bresciano
anche se tocca diverse provincie.
Terminata nel mese di agosto, è stata
poi ufficialmente inaugurata durante
la appena trascorsa 68a edizione
della Fiera Agricola Regionale di
Orzinuovi.
E’ stata certo un’opera importante,
anche
abbastanza
semplice
da realizzare, tranne che per
l’adeguamento del ponte vero e
proprio che è stato fornito di un
corridoio dotato di griglie, in modo
che coloro che lo percorrono possano,
con l’acqua e le rocce sottostanti,
avere la emozionante sensazione di
correre sul vuoto.
L’unico
paradosso,
è
però
rappresentato dal fatto che la
pista, sia pedonabile che ciclabile,
si interrompe proprio quando,
superato il ponte, si arriva sulla
sponda cremonese. Infatti il tracciato
termina all’improvviso, senza alcun
collegamento con una corrispettiva
pista pedonabile ciclabile presente
sul territorio del contiguo comune di
Soncino.
Certamente il prolungamento del
percorso sarà stato fatto in previsione
di un allaccio a tempi brevi con
una analoga pista soncinese che
però, in questo momento, parrebbe
assolutamente improbabile.
Quanto è stato fatto risulta
comunque importante, sia per il
completamento del percorso su tutto
il territorio del comune orceano,
sia per il potenziamento della già
efficiente pista che nella sua parte
iniziale ripercorre quello che, secondo
tradizione, avrebbe dovuto essere un
percorso porticato che dalla periferia
di Orzinuovi doveva condurre
sino al Santuario per favorire chi
avesse voluto recarsi in preghiera e
meditazione presso il Sacro Luogo,
o per rendere più comodo il tragitto
per le processioni religiose dirette
verso quella chiesa.
La pista ciclopedonabile vede sempre
un elevato numero di uomini e donne
transitarvi in ogni mese dell’anno.
Sono infatti passati i tempi in cui
era rarissimo imbattersi in persone
che uscissero per fare camminate o
corse nei campi o verso i campi. E
quasi impossibile era vedere donne.
Ora, invece, questa pratica è divenuta
ormai diffusissima, tanto che sono
moltissimi, se non la maggioranza,
i Comuni, compresi i più piccoli,
che si sono dotati di questi utilissimi
percorsi.
Dario Ghirardi
La Cappella di Seiore in ORZINUOVI
Nella parte nord di Orzinuovi, lungo
la strada che porta verso la Cesarina,
troviamo una serie di cascinali fra
i quali spicca certamente per le
sue dimensioni il Fenil Grosso.
Contrariamente a quanto si può
pensare, il cascinale, non trae la
propria denominazione dalle sue
dimensioni, comunque cospicue, ma
dall’essere appartenuto, almeno dal
1700, alla famiglia Grosso o Grossi.
La possessione si trovava in Contrada
di S. Giorgio. Questa contrada mutua
il proprio nome dalla presenza di una
piccola ma bella cappella, tuttora
esistente, conosciuta come Cappella
dei Morti di Seiore.
La cappella è di notevoli dimensioni
che la escludono dal novero delle
numerose e semplici santelle
che un tempo punteggiavano,
gradevolmente, le nostre contrade e
le nostre campagne.
Si trova appena discosta dalla strada
ed è fiancheggiata da un canale di
campagna. Alti e frondosi alberi
la circondano quasi a ripararla e
proteggerla.
La sua struttura è sopraelevata rispetto
alla superficie circostante, tanto che
si devono superare tre gradini per
accedere al portichetto che precede la
cappella vera e propria, che è chiusa da
pesante cancello. Presenta un piccolo
altare per celebrazioni che, in tempi
ormai passati, avranno interessato
gli abitanti dei cascinali circostanti.
Le pareti sono affrescate su tre lati
con immagini, che appaiono recenti,
della Resurrezione del Cristo.
Di questa cappella parlano, alla fine
del 1500, il nostro frate Codagli,
primo e certamente più importante
storico della comunità orceana, che
ne fa solo un accenno, e, a seguire,
il sacerdote don Francesco Perini a
metà del 1800 ed il Mor agli inizi
del 1900. Il Perini è comunque il
solo che ne tratti in modo diffuso e
ne farebbe derivare il nome (Seiore),
così come quello della vicina roggia
Savoria, da S. Giorgio, come ricordo
di una antica cappella conosciuta
come “S. Giorgio in Bigollio”.
Nelle mappe del 1800 è indicata
come “Cappelletta detta de’ Morti
di Savore” e “Cappelletta de Morti
Sei ora” o, anche “di Seiore”. Il
riferimento a S. Giorgio, proposto dal
Perini, non lo si trova mai, facendo
propendere l’origine del nome non
tanto dal Santo leggendario, la cui
relazione con Orzinuovi è solo frutto
di fantasia storica, quanto dalla
presenza della roggia Savoria, che,
a propria volta, non deriva il nome
da S. Giorgio, ma da un termine
molto antico, presente in tantissimi
toponimi collegati con corsi d’acqua.
I morti che si ricordano con questa
cappella supponiamo siano stati,
vista la sua posizione, non certo,
come supposto dal Mor, vittime di
qualche battaglia fra Veneziani e
Milanesi, ma come accadeva sempre
in casi simili, persone decedute
durante pestilenze o comunque
epidemie che ne impedivano, per
questo, il seppellimento nei centri
abitati per il pericolo di contagio,
e che si volevano ricordare con una
cappella votiva.
Dario Ghirardi
Offlaga
Dicembre 2016
Pag. 11
OFFLAGA, l'AUSER ha la sua auto nuova
L’Auser di Offlaga ha la sua nuova
vettura. Nei mesi scorsi il gruppo di
volontariato offlaghese aveva lanciato
l’appello: la Fiat Kangoo usata per il
servizio di trasporto quotidiano da e
per gli ospedali era diventata ormai
inaffidabile ed onerosa … La risposta
non si è fatta attendere…
In poco tempo, accanto ai tanti
piccoli contributi donati dai
cittadini e da qualche altra realtà
di volontariato, è arrivata anche
una somma considerevole che ha
permesso l’acquisto di una nuova
vettura. Un gesto particolarmente
significativo dal momento che a
compierlo è stata un’altra realtà
associativa il Gruppo Sportivo
Giovanile Offlaghese. Il G.S.G.O.,
che per decenni con le sue attività ha
accolto centinaia di bambini e ragazzi
impegnati nelle molteplici discipline
sportive proposte, si trova oggi in
un momento di pausa, una sorta di
periodo sabbatico in attesa di pensare
a quale forma dare al proprio futuro.
Non avendo quindi spese da sostenere
nell’immediato e trovandosi nelle
casse una discreta somma frutto della
generosità di sponsor del passato
i membri del consiglio direttivo,
venuti a conoscenza della necessità
dell’Auser e convinti dell’importanza
del servizio quotidianamente offerto
dall’associazione ai cittadini delle
tre comunità
offlaghesi,
hanno deciso di
dare una mano.
Una decisione
questa,
presa
all’unanimità
e senza alcuna
esitazione.
“Considerando
che
per
il
momento
le
attività
del
G.S.G.O.
sono sospese,
il
direttivo,
nessuno escluso,
ha
pensato
fosse
giusto
che i soldi in
cassa, arrivati
con generosità
dalla comunità,
tornassero in qualche modo alla
comunità stessa, a vantaggio dei
cittadini...” spiega il presidente
del Gruppo Sportivo Giovanile
Offlaghese, Italo Fracassi.
Così già verso fine ottobre l’AUSER
ha potuto scegliere la vettura più
adatta: una fiammante Opel Kombo.
Un’auto comoda e spaziosa adatta
anche al trasporto di carrozzine e
decisamente economica dal momento
che si alimenta sia a metano che
a benzina, cosa che permetterà al
gruppo di ridurre notevolmente i
costi per il carburante da sempre
alti a causa dei tantissimi chilometri
macinati ogni giorno.
“Desidero ringraziare tutti coloro
che ci hanno sostenuti con le
loro generose offerte.” – ci dice
visibilmente soddisfatta la presidente
dell’Auser, Luigia Malagni “Un
grazie particolare al Consiglio
direttivo del Gruppo Sportivo
Giovanile Offlaghese ed al suo
Presidente Italo Fracassi; senza il loro
importantissimo contributo non
sarebbe stato possibile acquistare una
nuova vettura.
Un grazie al quale, senza dubbio,
si unisce anche quello dei cittadini
che ora avranno la certezza di
poter continuare a beneficiare del
preziosissimo servizio di trasporto
offerto quotidianamente, con spirito
di gratuità e grande serietà, dai
volontari dell’associazione.
Stefania Brunelli
Le corali di Offlaga e Manerbio proseguono il
sodalizio per il Natale
Continua a riscuotere successo il
sodalizio nato tra il Coro Gaudium
Cantandi di Offlaga e la Schola
Cantorum S.Cecilia di Manerbio
che il 30 ottobre scorso hanno
animato la S.Messa celebrata nella
Cattedrale di Brescia. Le due corali
sotto la direzione di Paolo Filippini,
organista fisso della Cattedrale dal
2015, hanno infatti ricevuto generale
apprezzamento per l’esecuzione
dei brani in programma tra i quali
spiccavano “Della bontà
del Signore” composto
da Mauro Visconti,
direttore della cappella
musicale della cattedrale
di Palermo e “O sacrum
convivium” di Luigi
Molfino. Di grande
livello gli interventi dei
solisti Mariachiara Gritta
e Nicola Bonetti. Ad
accompagnarli, al grande
organo del Duomo,
Virginio Mariotti, in
grado di esaltare le
molteplici
sfumature
sonore dell’antico e
prezioso
strumento.
Oltre che dai fedeli
presenti,
l’esecuzione
delle due corali
è
stata
particolarmente
apprezzata anche da
Mons. Alfredo Scaratti, parroco della
Cattedrale, tanto che ha invitato
le due corali ad animare anche la
celebrazione solenne delle 10 in
occasione della seconda domenica
d’Avvento
“E’ sempre una grande soddisfazione
suonare e cantare nella nostra
cattedrale e per diversi motivi” spiega
Paolo Filippini “Innanzitutto perché
è il luogo di culto più importante
di tutta la Diocesi ed al quale spetta
maggior dignità essendo la chiesa
madre, sede del Vescovo; inoltre in
Cattedrale tutte le funzioni vengono
preparate con grande cura e solennità
oltre che con grande attenzione al
canto ed alla musica, che sono parte
fondamentale della liturgia. Questo
anche grazie alla presenza di sacerdoti
dalla spiccata sensibilità.”
I due cori si preparano ora per
l’ormai prossimo concerto di Natale
in programma sabato 17 dicembre
alle 21 nella splendida Galleria del
palazzo comunale di Offlaga.
Ste. Bru.
Pag. 12
Pontevico
Dicembre 2016
Fervono i preparativi per il
presepio di Borgo
Nel quartiere Borgo di Pontevico
fervono i preparativi per far
continuare quella che è diventata
ormai una tradizione irrinunciabile
ed un motivo d’orgoglio per l’intera
comunità.
Anche quest’anno, infatti, i sempre
numerosi visitatori ed appassionati
potranno ammirare lo splendido
presepio di Ripa d’Oglio, una vera
e propria opera d’arte in miniatura.
Una consuetudine che coinvolge
persone di ogni età e che si appresta
a festeggiare il suo quindicesimo
compleanno.
Nata quasi per caso, l’idea di realizzare
un presepio al Borgo è diventata un
progetto a tutti gli effetti, che ha fatto
nascere appositamente il Comitato
di Ripa d’Oglio e che, anno dopo
anno, vede adulti, giovani e volontari
di tutte le età portare il loro apporto
con entusiasmo alla realizzazione
dell’opera che si sta facendo
conoscere ed apprezzare anche ben al
di fuori del territorio di Pontevico.
Lavori che si intensificheranno nei
prossimi giorni per farsi trovare
pronti a dovere all’inizio delle
festività natalizie, anche se è già posto
fin d’ora al centro dell’attenzione
il giorno di Santo Stefano, che,
per consolidata tradizione, viene
ormai dedicato in modo speciale al
presepio di Ripa d’Oglio. E’ quello il
giorno della benedizione, l’occasione
che diventa una bella festa per
tutta la comunità e l’opportunità
privilegiata per scambiarsi gli
auguri. E’ il pomeriggio il momento
clou dell’iniziativa, quando viene
impartita la benedizione dal parroco
e le autorità, guidate dal sindaco
Roberto Bozzoni, portano il loro
saluto a questo autentico fiore
all’occhiello di tutta la comunità
pontevichese.
Al termine dei discorsi, l’intervento
del gruppo degli ottoni del Corpo
Bandistico “Alessandro Vatrini” di
Pontevico e l’immancabile “angolo
ristoro”, con castagne, vin brulé
e tante altre “sorprese” ancora,
completano il carattere di questa festa
sempre speciale che viene vissuta nel
nome dell’amato presepio del Borgo.
15° Presepio Artistico Meccanico del
Borgo. 8 dicembre 2016- 8 gennaio
2017
Piazzetta Nostra Signora Consolata,
via San Carlo (zona Borgo) Pontevico
(BS)
Nuovi effetti luminosi, nuovi
meccanismi e nuova scenografia
Per osservare al meglio gli effetti
luminosi, è consigliata la visita serale.
Inaugurazione: Giovedì 8 dicembre
alle ore 11.00, a seguire aperitivo;
Dal 24 dicembre saranno esposti
i pensieri sul S. Natale scritti dai
bambini delle scuole elementari;
Lunedì 26 dicembre alle ore 15.30
in collaborazione con Parrocchia,
Comitato Ripa d’Oglio e Corpo
Bandistico Alessandro Vatrini di
Pontevico: Momento di Preghiera
e di Fraternità; a seguire castagnata
con vin brulè e cioccolata calda.
Un tris di appuntamenti per
il "Gruppo degli ottoni"
Il gruppo degli ottoni rappresenta
una componente di assoluto rilievo
all’interno del Corpo Bandistico
“Alessandro Vatrini” di Pontevico.
Una parte non solo importante,
ma che in questo mese di dicembre
sarà impegnata in tre appuntamenti
particolari, che andranno così ad
unirsi a quelli che coinvolgeranno
l’intero corpo bandistico. In questo
senso è già alle porte l’intensa giornata
di giovedì 8 dicembre, che chiamerà
gli ottoni ad una “duplice esibizione”.
Dapprima saranno infatti chiamati
ad esibirsi a Pontevico nell’ambito
delle celebrazioni dedicate alla
Madonna Immacolata. La mattina
renderanno onore alla statua nella
piazzetta antistante l’Abbazia, mentre
nel pomeriggio si sposteranno nella
vicina Alfianello dove suoneranno
nella piazza principale del paese per
animare l’accensione dell’albero di
Natale. Dopo la partecipazione al
sempre atteso “Concerto di Natale”
che si terrà sabato 17 dicembre (la
serata si terrà nel Teatro Comunale
e quest’anno sarà dedicata in modo
particolare al maestro Gianni Girelli,
recentemente scomparso), lunedì 26
il gruppo degli ottoni interverrà in
un altro momento che caratterizza
le festività natalizie a Pontevico.
Nel pomeriggio suonerà infatti alla
tradizionale benedizione del celebre
presepio di Ripa d’Oglio, uno dei
simboli del Natale a Pontevico, una
vera e propria opera d’arte che ogni
anno non solo coinvolge molteplici
volontari nella costruzione, ma
richiama anche tantissimi visitatori
da diversi paesi.
Auguri in musica
Anche quest’anno saranno autentici
auguri in musica quelli di cui potrà
usufruire la comunità di Pontevico.
Una tradizione sentita e coinvolgente
che potrà proseguire in bello stile
grazie anche allo stretto rapporto
che esiste tra il Corpo Bandistico
“Alessandro Vatrini” e gli abitanti
di Pontevico. Sono infatti diversi
gli appuntamenti musicali che
caratterizzeranno il mese di dicembre,
manifestazioni che riservano fin d’ora
un occhio di riguardo al “Concerto
di Natale” in programma la sera di
sabato 17 al Teatro Comunale. Un
vero e proprio spettacolo che aprirà
ufficialmente il periodo natalizio e
che in questa occasione sarà dedicato
in modo speciale al maestro Gianni
Girelli, scomparso nei mesi scorsi.
Musica e tanti motivi di assoluto
interesse la mattina seguente alla RSA
“Geroldi Forcella”, dove la banda
giovanile tributerà i suoi auguri agli
ospiti e alle loro famiglie. Al termine
della Santa Messa di Mezzanotte la
banda giovanile, gli allievi del Corpo
Bandistico e tutti i componenti che lo
desiderano inizieranno a percorrere
le vie del paese suonando le melodie
natalizie più conosciute, dando vita
a quello che ogni anno si trasforma
poi in un incontro festoso tra i
suonatori e le famiglie pontevichesi.
Giovedì 5 gennaio, poi, il Corpo
Bandistico “Alessandro Vatrini” al
gran completo presenterà a Dosimo
il suo “Concerto di Natale” per
aprire il nuovo anno all’insegna della
musica con la M maiuscola.
Giovannino Guareschi ha
conquistato l'uditorio
Una buona affluenza di pubblico
ed un prolungato applauso finale
hanno ribadito il successo della
serata letteraria dedicata lo scorso
venerdì 25 novembre a Giovannino
Guareschi e intitolata “Mondo
piccolo”. Per l’occasione la Biblioteca
Comunale “Oriana Fallaci” di
Pontevico ha passato in rassegna i
molteplici volti e lo spirito sempre
moderno e coinvolgente di una figura
della letteratura che ha saputo creare
personaggi immortali come Don
Camillo e Peppone. Un autore che
ha spaziato attraverso generi anche
piuttosto diversi tra di loro, mettendo
sempre al centro dell’attenzione una
grande umanità e valori profondi. I
brani che hanno animato la riuscita
serata letteraria sono stati interpretati
da Massimiliano Grazioli e Alberto
Branca, che hanno contribuito a
dare voce ad un Guareschi sempre
interessante e capace di far ridere e
riflettere al tempo stesso. Tutte queste
“note”, insieme alla fisarmonica
suonata da Nicholas Forlani, hanno
accompagnato l’apprezzata iniziativa
proposta dall’assessorato alla cultura
dell’Amministrazione
Comunale
pontevichese sino al termine, quando
i presenti hanno potuto esprimere
la loro soddisfazione per avere
partecipato ad una serata letteraria
che certamente verrà ricordata a
lungo.
Pontevico
Dicembre 2016
Pag. 13
Basket Pontevico, una lunga storia di passione
Nato nel 1980, il Basket Pontevico si
fregia di una prerogativa che la dice
lunga sulla passione e sulla voglia
di fare che animano questa realtà
che rappresenta a buon diritto un
valido fiore all’occhiello per l’intera
comunità.
La società attualmente guidata dal
presidente Enrico Nava e sostenuta
dal responsabile Secondo Marchini
(come avviene dalla sua fondazione,
del resto) è infatti l’unica in tutta
la provincia di Brescia e una delle
poche in tutta la Lombardia ad essere
impegnata sia a livello maschile che
femminile.
Una duplice presenza che costituisce
al tempo stesso motivo d’orgoglio e
di grande impegno per il sodalizio
pontevichese, che conta anche in
questa stagione circa 150 tesserati.
Un nutrito plotone di atleti, che
affianca l’intenso movimento al
femminile (si parte dal minibasket
e si sale fino alla prima squadra che
milita in serie B, passando attraverso
Esordienti, Under 13 e 16) con quello
rivolto al maschile (la base anche in
questo caso è il minibasket per salire
poi con Esordienti, Under 13 e 15
fino alla formazione maggiore che
milita in serie D).
Tutto questo per un’intensa attività
che “occupa” almeno dieci mesi
all’anno e che richiede alla società
investimenti non indifferenti (basti
pensare, solo per fare un esempio, al
costo delle trasferte, che si svolgono
un po’ in tutta la regione e che
implicano oneri molto pesanti, mai
facili da reperire in periodi come
questi di risorse sempre ridotte).
Una sfida sicuramente difficile
per il Basket Pontevico, che, però,
riesce ogni anno a portare avanti
il suo intenso cammino grazie
all’entusiasmo, all’impegno e alla
voglia di fare di tutti i componenti
della sua grande famiglia. Una
famiglia che non si limita all’aspetto
agonistico, ma sfrutta la comune
passione per la pallacanestro quale
strumento privilegiato per far
crescere le nuove generazioni (sia
al maschile che al femminile) e per
costruire nuovi, saldi legami tra le
famiglie pontevichesi.
Ed è proprio questo spirito che
permette alla società bassaiola da oltre
36 anni di essere una realtà speciale
e di realizzare in questo modo il suo
“canestro” più importante.
Pag. 14
Rubriche
Dicembre 2016
C ALEN DAR IO B R ESCIANO: D I C E M B R E
1 GIOVEDÌ
S. ELIGIO
Nigol d’estat, seré d’inverno, amur de le
fomne e carità dei fra no stif a fidà.
Nuvola d’estate, sereno d’inverno,
amore delle donne e carità dei frati
non vi fidate.
2 VENERDÌ
S. BIBIANA
La ràbia dè la séra sàlvela per la
matina.
La rabbia della sera conservala per la
mattina.
3 SABATO
S. FRANCESCO SAVERIO
A fa i pas tròp lóngh el caalòt dè lé
braghe ‘l sè rómp.
A fare i passi troppo lunghi il cavallo
dei pantaloni si rompe.
4 DOMENICA
S. BARBARA
El sensàl o mantignìl o copàl.
Il mediatore o lo mantieni o lo uccidi.
5 LUNEDÌ
S. DALMAZIO DI PAVIA
Chi sa mìa la strada del mar èl vaghès
dré al fiöm.
Chi non conosce la strada per il mare
segua il corso del fiume.
6 MARTEDÌ
S. NICOLA
Se ta öt i s-cecc siòr e conténcc léei fò dè
poarècc.
Se vuoi i figli ricchi e contenti allevali
da poveretti.
8 GIOVEDÌ
IMMACOLATA CONCEZIONE
DI MARIA
Ghìf vést amó i òpoi fa sö le maöle?
Avete visto ancora gli aceri campestri
produrre fragole?
16 VENERDÌ
S. ADELAIDE
25 DOMENICA
SANTO NATALE
Per Nedàl töcc al so casàl.
A Natale tutti a casa propria.
9 VENERDÌ
S. SIRO
‘Na casa dè pudìga sta e tèré dè pudìl
arà.
Una casa da poterci stare e terreno
che basti da poterlo arare.
26 LUNEDÌ
S. STEFANO
Lassàgä fa i füs a chi ghè üs.
Lascia fare i fusi a chi è capace.
27 MARTEDÌ
S. GIOVANNI EVANGELISTA
Chi laùrä ‘l fa la gòbä e chi ròbä ‘l fa
la ròbä.
Chi lavora fa la gobba e chi ruba fa
la roba.
10 SABATO
S. MADONNA DI LORETO
Galìna minüdèla o picinèla la par
sèmpèr ‘na polastrèla.
Gallina (donna) minuta o piccolina
sembra sempre una pollastrella
(ragazza).
11 DOMENICA
S. DAMASO
I-è mìa precìs gnà i dicc dè ‘na ma.
Non sono tutte uguali nemmeno le
dita di una mano.
12 LUNEDÌ
S. FRANCESCA DI CHANTAL
La fómnä la pöl töt chèl che la öl.
La donna può fare tutto ciò che
vuole.
13 MARTEDÌ
S. LUCIA
Èl völ fa ‘l màster sènsä saìghen.
Vuole fare il maestro senza saperne
nulla.
17 SABATO
S. LAZZARO
Öt védèr ‘n òm en dèi traài fàgä portà
tré pai disligàcc.
Se vuoi vedere un uomo impacciato
fagli portare tre pali slegati.
18 DOMENICA
S. GRAZIANO
Gambe sèche fomne gnèche.
Gambe secche donne stizzose.
19 LUNEDÌ
S. DARIO
No manca ‘l pa con d’èn méstér ‘n ma.
Non manca il pane con un lavoro in
mano.
7 MERCOLEDÌ
S. AMBROGIO
Per guarì sèrte fòmne da le convulsiù
ghè öl nèrf e èn bu bastù.
Per guarire certe donne dalle
convulsioni ci vuole nerbo e un buon
bastone.
20 MARTEDÌ
S. DOMENICO VESCOVO DI
BRESCIA
Ròbä dés, duna quater: rèstä sés.
Ruba dieci, dona quattro: resta sei.
La nòt dè Santa Lüsìa l’è la piö longa
che ghe sia.
La notte di Santa Lucia è la più lunga
che ci sia.
14 MERCOLEDÌ
S. GIOVANNI DELLA CROCE
Per stopà ‘n büs èl ga dirvìt ‘na finestra.
Per chiudere un buco ha aperto una
finestra.
15 GIOVEDÌ
S. MARIA CROCIFISSA DI
ROSA
Chi sé spùsa per fórsä o sènsa òia per
töta la vita l’è péna e dòia.
Chi si sposa per forza o senza voglia
per tutta la vita avrà pena e dolore.
Consigli di vecchio e braccia di
giovane.
21 MERCOLEDÌ
S. PIETRO CANISIO
Chi fa a sò müt ‘l scàmpä dè piö.
Chi fa a modo suo campa di più.
22 GIOVEDÌ
S. FRANCESCA CABRINI
Sgarnéra nöa la scuä bé la casä.
Scopa nuova pulisce bene la casa.
23 VENERDÌ
S. GIOVANNI DA KETY
La bélèssä dè lé fómné la dürä tré dé:
frèscä, sbiadìdä e lassómelä lé.
La bellezza delle donne dura tre
giorni: fresca, sbiadita e lasciamola
perdere.
24 SABATO
S. ADELE
Consèi dè vècc e bras dè zùegn.
28 MERCOLEDÌ
SS. INNOCENTI
L’è mèi brötä pèsä che ‘n bèl büs.
E’ meglio una brutta toppa che un
bel buco.
29 GIOVEDÌ
S. DAVIDE
Có le ciàcere se fa mia bóer la pignata.
Con le chiacchere non si fa bollire la
pentola.
30 VENERDÌ
S. RUGGERO
Finä ai sinquantä sè söbiä e sè cantä,
dai sinquantä ‘n sö póc sè söbiä e piö sè
cantä.
Fino a cinquanta (anni) si fischia e
si canta, dai cinquanta in su poco si
fischia e non più si canta.
31 SABATO
S. SILVESTRO
Sé pèr töt l’an l’e stadä dürä, a S.
Silvester fa bunä ciüsürä.
Se per tutto l’anno è stata dura, a San
Silvestro fa buona chiusura.
Rubriche
Dicembre 2016
Pag. 15
Cucin a d a t u t t a I t a l i a
VITELLO TONNATO
(Piemonte)
PANZANELLA
(Toscana)
Ingredienti per la carne: 1 kg di
girello di vitello, 1 l di vino bianco
secco, 1 cipolla, 1 carota, 1 costa di
sedano, 1 spicchio d’aglio, 1 acciuga
salata, qualche foglia di prezzemolo,
alloro, rosmarino, slavia, timo, 1o
2 bacche di ginepro, 2 chiodi di
garofano e pepe in grani.
Ingredienti: 400 g di pane casereccio
raffermo, 2 pomodori maturi e
ben sodi, 2 cipolle rosse, 1 cetriolo
(facoltativo), 1 ciuffetto di basilico,
olio d’oliva, aceto, sale e pepe.
Ingredienti per la salsa: 4 uova
sode, 150 g di tonno sott’olio, 1/2
bicchiere d’olio d’oliva, 1 cucchiaio
di capperi, 3 filetti di acciuga salata,
aceto, sale e pepe.
Procedimento: si lasci la carne a
marinare per 24 ore nel vino con
le verdure, rigirandola 3-4 volte.
Aggiunta acqua fino a sommergere la
carne, si sminuzzi un’acciuga diliscata
nel liquido e si porti a cottura a
fiamma moderata. Una volta cotta
lasciare raffreddare la carne e quindi
affettarla sottilmente. Per la salsa
si passino al setaccio uova, tonno,
acciughe e capperi amalgamando il
tutto con l’olio d’oliva; per regolarne
la consistenza si utilizzi poco brodo.
Procedimento: si ammorbidisca il
pane raffermo nell’acqua, avendo
poi cura di strizzarlo. Lo si sminuzzi
sfregandolo tra i palmi delle mani
e lo si ponga in una terrina. Si
aggiungano i pomodori, le cipolle, il
cetriolo tagliati a fette sottili e le foglie
di basilico tagliuzzate. Condire con
l’olio d’oliva, sale e pepe, lasciando
riposare in luogo fresco. Al momento
di servire in tavola, aggiungere una
spruzzatina di aceto.
FRITTATA AL TARTUFO
(Umbria)
Ingredienti: 100 g di tartufo nero
pregiato, 6 uova, burro, olio d’oliva
e latte q. b..
Procedimento: si sbattano le uova
aggiungendo poco latte e un pizzico
La dieta secondo le intolleranze
Gentilissima dott.ssa Subacchi,
il periodo Natalizio si sta
avvicinando. Sono in ansia
non voglio aumentare di peso
e vanificare i miei 3 mesi
di dieta. Consigli fast? Sara
Gentile Sara, pubblico la sua lettera
perché credo che sia un problema
comune in questo periodo. La
domanda che mi viene spesso rivolta
è come faccio a non rinunciare ad
inviti Natalizi e conciliare la dieta.
Vi propongo una
disintossicazione
post “sgarro” da
poter seguire in
queste
settimane
che ci separano dal
Natale.
Colazione:
centrifugato
o
frullato di frutta (1
o 2 frutti medi 100
gr) + zenzero (aiuta ad attivare la
digestione) + 20 gr noci o mandorle
(anti ossidanti, contro gli abusi
alcolici) + 10 gr miele (rilassante con
il suo triptofano)
Pranzo: verdure a volontà, scegliere
le più amare per disintossicare fegato e
reni (cicoria, rucola, scarola, indivia)
con carni bianche (pollo o tacchino)
Cena: minestrone o passato di sole
verdure con fagioli, ceci, piselli (
ricchi di magnesio e disintossicanti)
Ho fatto solo due
esempi che non
dovrebbero
mai
mancare. Ma non
dimentichiamoci
di spinaci, cavoli,
cicorie, lattughe e
melanzane che non
dovrebbero
mai
mancare sulla nostra
tavola.
Nutrizionista Biologo Albo Sez. A n° 061604
Diete personalizzate per:
INTOLLERANZE & ALLERGIE ALIMENTARI; CELIACHIA – LATTOSIO – NICKEL
Diete per SPORTIVI, BAMBINI, GRAVIDANZA
Master in NUTRIZIONE&SPORT, DIETA VEGETARIANA, IMMUNOLOGIA
La Dottoressa Subacchi riceve a:
CREMONA: POLIAMBULATORIO MEDICENTER, VIA GIUSEPPINA N° 21
CELL. 3664759134
CREMA: VIA CASTELLO N° 12 – CELL. 3664759134
MANERBIO: POLIAMBULATORIO MINERVIUM, VIA VERDI N° 64
TEL. 030/9937552
di sale. Si mondino i tartufi e li
si aggiungano alle uova sbattute.
Scaldare in un tegame l’olio e il burro,
senza che friggano, e far rapprendere
il composto su fiamma moderata.
Quando il fondo avrà preso colore
girate la frittata aiutandovi con un
coperchio e terminate la cottura
badando che resti morbida. Il
principio è che l’uovo deve cuocere
senza scaldare troppo il tartufo per
non far disperderne l’aroma.
TAJARIN AL TARTUFO
(Piemonte)
Ingredienti per la pasta: 400 g di
farina e 4 uova.
Ingredienti per il condimento: 100
g di burro, 1/2 dl di brodo, 50 g di
grana grattugiato, noce moscata,
pepe e tartufo bianco.
Preparazione: impossibile dirimere la
questione sulla proporzione tra farina
e uova nella preparazione dei tajarin
perchè si passa da chi calcola 1 uovo
per ogni 100 g di farina a chi aggiunge
tuorli in numero esorbitante. Fatta
questa premessa, preparare la pasta,
tirare la sfoglia, avvolgerla su se stessa
e ricavare dei taglierini di circa 3
mm di larghezza. Si faccia sciogliere
il burro e le spezie. Si faccia lessare
la pasta e la si condisca guarnendo
direttamente sul piatto con lamelle di
tartufo.
PASTA E FAGIOLI
(Veneto)
Ingredienti: 300 g di fagioli secchi
(800 g in baccello), 300 g di pasta
all’uovo, 100 g di pancetta, 1 carota,
1 cipolla, 1 costa di sedano, olio
d’oliva, grana grattugiato e pepe.
Procedimento: far ammollare i
fagioli secchi e quindi farli bollire
con le verdure tritate e la pancetta a
fettine; la maggior parte dei fagioli
va poi passata per addensare la base
della minestra; raggiunta la densità
desiderata, aggiungere la pasta
all’uovo (maltagliati, pappardelle
spezzettate, ecc.); quando la minestra
è servita nel piatto, aggiungere un filo
d’olio, formaggio grattugiato e pepe a
piacere.
GNOCCHI DI PATATE
(Lombardia)
Ingredienti: 1 kg di patate farinose,
250 g di farina, 1 uovo, 3 cucchiaiate
di grana grattugiato, noce moscata e
sale.
Procedimento: lessare le patate con
la buccia in acqua salata (mettere le
patate con l’acqua ancora fredda);
una volta cotte spellarle e passarle
allo schiacciapatate e attendere che
si raffreddino. Incorporare l’uovo e
il formaggio grattugiato con la farina
e un po’ di noce moscata e lavorare
l’impasto; ricavare da questo dei
rotolini che poi taglierete per formare
gli gnocchi che andranno segnati sul
dorso di una grattugia o sui rebbi di
una forchetta. Tuffare gli gnocchi
in acqua bollente e recuperarli col
mestolo forato non appena tornano
in superficie. Per il condimento si
può spaziare dal burro fuso e salvia
al sugo di pomodoro e basilico, dal
ragù di carne alla panna e per chi
volesse fare un salto nel passato ecco
un condimento in voga nelle terre
della Repubblica di Venezia: burro,
zucchero e cannella.
PASSATELLI
(Emilia Romagna)
Ingredienti: 1 l di brodo di carne,
100 g di Parmigiano Reggiano
grattugiato, 100 g di pangrattato
fine, 3 uova, 25 g di midollo di bue
o burro, noce moscata, scorza di
limone e pepe bianco.
Procedimento: si sbattano le uova,
si aggiungano il formaggio e il
pangrattato; aromatizzare con scorza
di limone grattugiata, noce moscata
e pepe. Incorporare il midollo (o il
burro) ammorbidito.
Lavorare il composto, aggiungendo
del brodo se è troppo asciutto.
Formare i passatelli passando il
composto attraverso lo schiacciapatate
e cuocerli nel brodo finchè sono
freschi e servirli come minestra con
formaggio a piacere.
PASTA E CECI
(Lazio)
Ingredienti: 200 g di pasta corta,
200 g di ceci, aglio, rosmarino,
pomodoro, olio d’oliva e pepe.
Procedimento: mettere in ammollo
i ceci la sera prima e l’indomani
cuocerli in acqua salata.
Pestare in un mortaio uno spicchio
d’aglio e un rametto di rosmarino
fino a ridurli in poltiglia, aggiungere
dell’olio e del pomodoro anche
in conserva; lasciare addensare e
utilizzare questa salsa per ripassare
i ceci, a fuoco lento, per un paio
d’ore. Aggiungere dell’acqua calda
in quantità sufficiente per cuocere
la pasta e alla fine regolare di sale.
Servire con olio e pepe a piacere.
Pag. 16
Rubriche
Dicembre 2016
Il nostro dialetto
Termini in via d’estinzione
Sangrügnì: epistassi.
Sanguanér: raccoglitore, venditore
di sangue.
Sanì: calandra, punteruolo, tignola,
moscerino.
Sanmàrch: quando il cavallo si
impenna.
Sansarèla: brodetto con uova
sbattute e goccia di limone.
Santarèl: devoto, gatta morta.
Santaröl: secchiello d’acqua santa.
Santificetur (santificétör): pappa e
chiesa, bigotto, bugiardino, quieto.
Santòminia: falsa santità, modo di
vita casto e puro.
Santarilì: ostentatore di falsa pietà.
Sàpa: ascia del bottaio, sarchio,
mazza, zappa.
Sapà: incespicare nella lettura.
Sapèl: strettoia, passaggio al campo
superando il fosso.
Sapèta: ascia a forma di zappa per
legnaioli e carpentieri.
Sapìna: zappa quadrata per frumento.
Sapù: zappa per scalzare i ceppi degli
alberi, beccastrino, zappa stretta e
lunga.
Sapunsèl: maretto, zappetta.
Sarabüs: svezza, scheggia di
materiale, in genere di legno, con cui
si chiude una fenditura.
Sàrasüra: mischia, ressa, concorso
di folla e gente.
Sarasinà: prendere colore, invaiare.
Sargàgn: residuo di carbone
bruciato, varietà di magma.
Sarmènta: legna di vite potata.
Sarpù: capelli incolti.
Sarsèl: zappa a due punte.
Sàta: zattera, tronchi legati da far
scendere lungo il fiume.
Satirù: satiraccio, uomo lascivo e
lussurioso.
Saürì: epiteto d’asino, pesce,
membro virile.
Sbabasà: crogiolarsi, beare, deliziare.
Sbàch: a iosa, a bizzeffe.
Sbadàcc:
sbadiglio,
sbadato,
disattento, sbarra per tenere coperta
un’apertura.
Sbaesì: doppieggiare, stampare
doppio e sbavato.
Sbagasà
(sbeacià):
sbevazzare
acqua in quantità, bere tanto e
disordinatamente.
Sbajosà (sbajocà): parlare a vanvera,
parlare senza conclusioni.
Sbalbasà: agitar d’ali, starnazzare,
spulciarsi.
Sbaratàs: scoprirsi il petto, lasciar
pulito, ispettorare.
Sbarbacià: sbattere ali, braccia o
pinne nell’acqua.
Sbarbài: ciarlone, cantastorie.
Sbarbelà: sfarfallare, sfavillare.
Sbarbunà: mangiare con ingordigia.
Sbardelènt: trasparente, rilucente.
Sbaröfà: litigare.
Sbasì: basire, svenire, morire.
Sbatù: cardiopalma, manca fiato.
Sbecolàt (sbecàt): orlo di maiolica
sbeccato.
Crostata di
uvetta cannella e noci
Ingredienti per la pasta (per
6 persone): 100 g di burro
ammorbidito, 180 g di farina, 1
cucchiaio di zucchero, sale e burro +
la farina per la tortiera.
Ingredienti per la guarnizione: 150
g di gherigli di noce, 150 g di uvetta,
75 g di zucchero, 20 cl di panna
da montare, 2 cucchiai di miele,
cannella e 2 tuorli.
Preparazione: Amalgamate il burro
rapidamente, la farina, lo zucchero
e un pizzico di sale. Unite a poco a
poco l’acqua necessaria per ottenere
un impasto sodo, che riunirete a
palla, avvolgerete in un foglio di
pellicola per alimenti e metterete
a riposare sul ripiano più basso del
frigorifero per 2 ore.
Tritate in modo grossolano i gherigli
di noce; fate rinvenire l’uvetta.
Versate lo zucchero in una casseruola,
unite 1/2 bicchiere di acqua e cuocete
fino ad ottenere un caramello dorato.
Togliete la casseruola dal fuoco e
incorporate nel caramello la panna,
il miele, le noci tritate, l’uvetta
asciugata molto bene e una presa di
cannella. Mescolate unendo i tuorli.
Stendete la pasta con il mattarello
e foderate una tortiera a cerchio
apribile imburrata e infarinata.
Distribuite la guarnizione sulla base
di pasta, infornate la tortiera a 180°
C e fate cuocere la crostata per 30
minuti.
I nostri consigli: l’uvetta acquista un
sapore speciale se viene fatta rinvenire
in un po’ di cognac o di grappa.
Le noci, pur essendo presenti sul
mercato tutto l’anno perchè una volta
essicate si conservano molto a lungo,
sono un tipico frutto autunnale e in
genere hanno un gusto nettamente
migliore quando vengono consumate
poco tempo dopo la raccolta.