Lezione 5 - Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione

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Lezione 5 - Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione
Corso di laurea in Scienze dell’Educazione
A. A. 2012 / 2013
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
([email protected])
1. Le lingue del mondo
 Attualmente, nel mondo sono parlate circa 6.900 lingue (verosimilmente, tra 6.000 e
7.000)
 Il numero delle lingue è di gran lunga superiore a quello degli Stati (192 membri
delle Nazioni Unite + territori a riconoscimento parziale, Taiwan, Kosovo) →
rapporto 1:30 (circa) tra Stati e lingue
 Classificazione delle lingue per numero di parlanti, per distribuzione geografica, per
‘grado di parentela’ (classificazione genealogica), classificazione in base alle
caratteristiche comuni (classificazione tipologica)
 Secondo dati UNESCO (2000), circa (solo!!) 225 lingue hanno statuto ufficiale
(meno del 4% del totale; cfr. Romaine, S., 2007, Preserving endangered languages, “Language and
Linguistics Compass”, 1/1-2)
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2. La classificazione delle lingue in base alla consistenza delle comunità di parlanti
Classe
Ordine di grandezza
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
più di un miliardo di parlanti (es. cinese mandarino, inglese)
più di cento milioni di parlanti (es. hindi e urdu, Spagnolo)
più di dieci milioni di parlanti
più di un milione di parlanti
più di centomila parlanti
più di diecimila parlanti
più di mille parlanti
più di cento parlanti
meno di cento parlanti
lingue estinte
→ superlingue (o lingue transglottiche): lingue utilizzate per la comunicazione tra
ambienti linguistici diversi (inglese, arabo, spagnolo), contanto anche grandi numeri di
parlanti non nativi
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Le lingue più parlate del mondo (ordine 9 e 8)
Lingua
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Cinese mandarino
Inglese
Hindi + urdu
Spagnolo
Russo
Bengali
Arabo
Portoghese
Malese +
Indonesiano
10 Giapponese
11 Francese
12 Tedesco
Numero approssimativo di
parlanti
1 miliardo
1 miliardo
900 milioni
450 milioni
320 milioni
250 milioni
250 milioni
200 milioni
160 milioni
145 milioni
125 milioni
125 milioni
(Fonte: Graffi-Scalise, Le lingue e il linguaggio, Bologna, Il Mulino, 2002)
3
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Le lingue più parlate del mondo - II
Lingua
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Cinese mandarino
Spagnolo
Inglese
Arabo
Hindi
Bengalese
Portoghese
Russo
Giapponese
Giavanese
Cinese Wu
Telugu
Numero approssimativo di
parlanti
845 milioni
329 milioni
328 milioni
221 milioni
182 milioni
181 milioni
178 milioni
144 milioni
122 milioni
84,5 milioni
77,2 milioni
69,8milioni
(dati da Lewis, M. P., 2009, Ethnologue: Languages of the World (16° edizione), Dallas, SIL International)
→ le prime 8 lingue (> 100 milioni di parlanti nativi) coprono oltre il 40% della
popolazione mondiale (più di 2.300.000.000 di persone)
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Distribuzione delle lingue per numero di parlanti (come L1; dati 2009)
Popolazione
Lingue vive
tot.
%
Numero di parlanti
cum.
totale
%
cum.
100,000,000 a 999,999,999 8
0.1
0.1%
2,308,548,848 38.73721 38.73721%
10,000,000 a 99,999,999
77
1.1
1.2%
2,346,900,757 39.38076 78.11797%
1,000,000 a 9,999,999
304
4.4
5.6%
951,916,458
15.97306 94.09103%
100,000 a 999,999
895
13.0
18.6%
283,116,716
4.75067
98.84170%
10,000 a 99,999
1,824
26.4
45.0%
60,780,797
1.01990
99.86160%
1,000 a 9,999
2,014
29.2
74.1%
7,773,810
0.13044
99.99204%
100 a 999
1,038
15.0
89.2%
461,250
0.00774
99.99978%
10 a 99
339
4.9
94.1%
12,560
0.00021
99.99999%
1a9
133
1.9
96.0%
521
0.00001
100.00000%
Sconosciuta
277
4.0
100.0%
Totale
6,909
100.0
5,959,511,717 100.00000
5
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→ 5.959.511.717 (totale parlanti) : 6.909 (totale lingue) = 862.572. Però 5.758 lingue
(83,3% del totale) hanno meno di 100.000 parlanti!!
“It turns out that 389 (or nearly 6%) of the world’s languages have at least one million
speakers and account for 94% of the world’s population. By contrast, the remaining 94%
of languages are spoken by only 6% of the world’s people.”
(Ethnologue.com: http://www.ethnologue.com/ethno_docs/distribution.asp?by=size)
→ N.B.: le stime sul numero di lingue nel mondo variano notevolmente (da circa 2.000 a
12.000); problemi di distinzione lingua/varietà di lingua/dialetto, conoscenza limitata di
molte aree del mondo (ad es. Nuova Guinea, America meridionale, Africa subsahariana)
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3. La classificazione delle lingue per distribuzione geografica
Distribuzione delle lingue per area di origine
Area
Lingue vive
Numero
Numero di parlanti
%
Numero
30.5
726,453,403
12.2 344,291
Americhe 993
14.4
50,496,321
0.8
Asia
2,322
33.6
3,622,771,264
60.8 1,560,194
Europa
234
3.4
1,553,360,941
26.1 6,638,295
Oceania /
1,250
Pacifico
18.1
6,429,788
0.1
Totale
100.0
5,959,511,717
100.0 862,572
Africa
2,110
6,909
%
Media
50,852
5,144
(dati da Lewis, M. P., 2009, Ethnologue: Languages of the World (16° edizione), Dallas, SIL International)
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4. La classificazione genetico-genealogica
La famiglia linguistica:
Una famiglia linguistica è composta da due o più lingue tra le quali è possibile stabilire
un rapporto di parentela che lascia supporre che esse derivino storicamente dalla stessa
lingua madre: famiglia indo-europea, famiglia afro-asiatica, famiglia sino-tibetana,
famiglia austronesiana, famiglia austro-asiatica...
→ metodo comparativo: la ricostruzione dei rapporti di parentela tra le lingue, quindi la
ricostruzione delle famiglie linguistiche, avviene per mezzo della comparazione; la
comparazione deve esaminare livelli omogenei delle lingue.
 analogie nel vocabolario di base (es. numerali, termini di parentela…):
Famiglia indo-europea vs. giapponese
Italiano
tedesco
irlandese
giapponese
uno
tre
madre
eins
drei
mutter
haon
trí
máthair
ichi / hitotsu
san / mitsu
haha / okāsan
8
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Famiglia sino-tibetana
Cin. medio
‘Io’
nguo
‘Tu’
ńźjwo:
‘Tre’
sam
‘Occhio’ mjuk
‘Cane’ khiwen:
cin. antico
ngag
njag
səm
mjəkw
khwin
tibetano
nga
gsum
mig
khyi
birmano
ŋa
naŋ
sûm
myak
khwe
(Fonte: Norman, J. (1988), Chinese, Cambridge, CUP)
→ possibili prestiti, anche nel vocabolario di base
francese
inglese
tedesco
svedese
oncle
uncle
Onkel
onkel
tante
aunt
Tante
tant
cousin
cousin
Cousin (Vetter)
kusin
9
bodo
aŋ
nəŋ
tam
megón
-
trung
ŋa
nǎ
ă-səm
miè
də-gəi
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 analogie o differenze sistematiche in fonologia, morfologia, sintassi
Lingue romanze (ramo romanzo, famiglia indoeuropea)
francese pied
italiano piede
spagnolo pié
<
latino PĔDEM
Ĕ > ie ([je]) [trasformazione in dittongo di una vocale breve, tonica, in sillaba aperta]
(Grandi, N., 2008, La classificazione delle lingue del mondo, in Banfi, E. & Grandi, N. (a cura di), Le Lingue
Extraeuropee, Roma, Carocci)
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Italiano
spagnolo
francese
romeno
latino
fatto
hecho
fait
fapt
factum
latte
leche
lait
lapte
lactem
notte
noche
nuit
noapte
noctem
otto
ocho
huit
opt
octo
tetto
techo
toit
acoperiş
tectum
→
lat. –ct‒ >
it. ‒tt‒
sp. ‒ch‒
fr. ‒it‒ (> Ø)
rom. ‒pt‒
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Livelli di classificazione:
(0) Phylum (gruppo), stock (ceppo) → parentela meno definita, meno dimostrata
(1) Famiglia (es. indoeuropea)
(2) Ramo (es. romanzo)
(3) gruppo (es. romanzo occidentale)
(4) sottogruppo (es. gallo-romanzo)
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La lingua madre di una famiglia / ramo può essere attestata o ricostruita:
→ il latino è attestato.
→ il proto-indoeuropeo è ricostruito (le lingue ricostruite di indicano con *).
→ per ricostruzione si intende quel “processo con cui si afferma l’esistenza e si
determinano le caratteristiche formali e funzionali di elementi linguistici non direttamente
documentati”; “[Q]uando [...] l’antecedente di una lingua non ci ha lasciato
documentazione, allora la ricostruzione si configura come l’unico strumento a
disposizione per recuperare il nesso storico tra due fasi linguistiche geneticamente
connesse”
(Campanile, E., 1987, La ricostruzione linguistica e culturale, in Campanile, E. et al., Linguistica Storica, Roma,
La Nuova Italia Scientifica)
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latino
pater
greco
πατής
avestico
ptā
gotico
fadar
armeno
hayr
sanscrito
pitá
proto-indoeuropeo *pH2tēr
(Grandi, N., 2008, La classificazione delle lingue del mondo, in Banfi, E. & Grandi, N. (a cura di), Le Lingue
Extraeuropee, Roma , Carocci)
“In casi di questo genere ciò che attraverso la comparazione viene individuato e
ricostruito non è un lessema indo-europeo, ma una comune forma linguistica interna
soggiacente a tutte queste formazioni e, dunque, ereditata dalla fase comunitaria”
(Campanile, E., 1987, La ricostruzione linguistica e culturale, in Campanile, E. et al., Linguistica Storica, Roma,
La Nuova Italia Scientifica)
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Modello (semplificato) dell’albero genealogico indoeuropeo (Stammbaum, A. Schleicher):
Indoeuropeo
tocario indoiranico
tocario
iranico
(farsi)
slavo
baltico
merid.
orient.
(croato) (russo)
indoario
occid.
(polacco)
armeno anatolico greco albanese italico
orient.
armeno
germanico celtico
orient.
(gotico)
neogreco albanese
occid.
(ingl., ted.)
sanscrito pracriti
lettone
lituano
continent.
(irlandese)
ittita
luvio
...
hindi, bengalese...
insulare
(galatico)
occidentale
(latino)
sett.
(danese)
francese, italiano
→ lingue isolate: idiomi privi di lingue sorelle (in assoluto o all’interno di un ramo / gruppo)
(Luraghi, S., 2006, Introduzione alla Linguistica Storica, Roma, Carocci)
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Italiano
romeno
inglese
tedesco
nederlandese
danese
russo
ceco
lituano
lettone
irlandese
gallese
Hindi
greco a.
latino
gotico
sanscrito
avestico
tocario A
fratello
frate
brother
Bruder
broeder
broder
brat
bratr
brolis / broterelis
brālis
bráthair
brawd
bhrātā
φράτηρ
frater
broþar
bhrātar
brātar
pracar
< *bhrātar‒
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Altri esempi di famiglie linguistiche:
Famiglia delle lingue afro-asiatiche (dette anche camito-semitiche): circa 240 lingue
(secondo altre stime, oltre 370), diffuse in Africa settentrionale, Medio Oriente e Corno
d’Africa, oltre 400 milioni di parlanti; comprende arabo (classico e ‘dialetti’), ebraico,
maltese, somalo, amarico, lingue berbere, etc.
Famiglia delle lingue austronesiane: oltre 1000 lingue (1247 secondo una stima),
disperse tra Africa (Madagascar), sud-est asiatico, Oceania, varie isole dell’Oceano
Pacifico (Hawaii, Isola di Pasqua), circa 400 milioni di locutori; comprende malese,
indonesiano, tagalog (lingua delle Filippine), malgascio (lingua del Madagascar),
hawaiano, figiano, maori, rapanui (lingua dell’Isola di Pasqua)
Famiglia delle lingue sino-tibetane: circa 300 lingue (oltre 400, secondo altre stime),
parlate in Asia orientale, sud-orientale e meridionale, circa 1.400.000.000 di locutori;
comprende cinese (mandarino e altri dialetti), tibetano, birmano, etc.
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Famiglia delle lingue niger-kordofaniane (o niger-congo): circa 1000 lingue, 350
milioni di parlanti; comprende la maggior parte delle lingue dell’Africa sub-sahariana, tra
cui (ki)swahili, yorúba, ewe, igbo, etc.
(Da: Turchetta, B., 2008, Le lingue in Africa nera, in Banfi, E. & Grandi, N., Le lingue extraeuropee: Asia e Africa,
Roma, Carocci)
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5. Le lingue d’Europa: lo spazio geolinguistico europeo
Europa come appendice del continente asiatico: delimitata a nord dalle regioni artiche, a
ovest dall’oceano Atlantico, a sud dal mar Mediterraneo
→ i confini orientali dell’Europa, convenzionalmente, sono fatti coincidere con i monti
Urali e del Caucaso. “rilievi montuosi che non rappresentano, né furono mai, confini
invalicabili e che, piuttosto, funzionarono da tramiti, anche se non sempre agevoli, tra
Europa e Asia”
(Banfi, E., 1993, La trama storica dell’Europa linguistica: dalla fine del I alla fine del II millennio, in Banfi, E. (a
cura di), La formazione dell’Europa linguistica, Firenze, La Nuova Italia)
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“I confini geografici fra Europa e Asia, come avviene fra le nazioni, non coincidono con
quelli linguistici e una volta di più si osserva come le catene montuose non siano barriere
invalicabili: sui due versanti degli Urali troviamo infatti lingue appartenenti agli stessi
raggruppamenti genetici o legate comunque da affinità tipologica. Il confine orientale non
segno un’interruzione, ma cade su una continuità garantita a nord dalle lingue uraliche e a
sud dalle lingue altaiche”
(Nocentini, A., 2002, L’Europa linguistica: profilo storico e tipologico, Firenze, Le Monnier)
→ la delimitazione del territorio europeo rispetto a quello asiatico deve tenere conto di
aspetti socio-culturali e storico-politici
→Alcuni propongono che anche l’Armenia e la Georgia siano da considerarsi parte del
territorio europeo
(Hagège, Claude, 1992, La souffle de la langue. Voies et destins des parlers de l’Europe, Paris, Jacob)
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5.1 Quadro linguistico dell’Europa contemporanea
Caratteristiche essenziali dell’Europa linguistica:
(a) Grande frammentazione linguistica; più di sessanta lingue statutarie (riconosciute
dalle Costituzioni dei singoli stati), oltre ad un numero non definibile di lingue non
statutarie
(b) Sostanziale omogeneità genealogica; la maggior parte delle lingue parlate nel
territorio europeo appartengono alla famiglia indoeuropea, mentre la componente non
indoeuropea è minoritaria (basco, lingue uraliche / ugrofinniche, maltese, turco, calmucco)
→ tuttavia, l’Europa non è sempre stata “indoeuropea” (cf. 2)
(c) La distribuzione dei gruppi linguistici in Europa era già definita attorno alla fine del I
millennio dell’èra volgare
→ fa eccezione la regione dell’Europa sud-orientale (penisola balcanica) interessata
dall’espansione dell’Impero Ottomano
→ in tempi più recenti, l’Europa è stata (ed è tuttora) interessata da notevoli flussi
immigratori, che hanno arricchito il “patrimonio linguistico” del continente
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5.1.1 Europa indoeuropea ed Europa non indoeuropea
Le lingue indoeuropee sono diffuse in un territorio che si estende tra Europa ed Asia.
Gruppi linguistici estinti della famiglia indoeuropea:
(1) Lingue anatoliche → diffuse nella Turchia asiatica (Anatolia), lingue quali l’ittito, il
lidio, il licio e il luvio; sostituite progressivamente dalla lingua e dalla cultura greche
(gruppo estinto attorno al I sec. d.C.)
(2) Lingue tocarie → parlate da una popolazione indoeuropea, nel territorio dell’attuale
Xinjiang (Cina occidentale); due varietà, denominate convenzionalmente “tocario A” e
“tocario B”
→ lingue indoeuropee più orientali, sopraffatte da lingue turciche e cinesi (ca. VIII sec. d.
C.)
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Gruppi linguistici maggiori:
(3) Lingue romanze (o neolatine) → sistemi linguistici derivati dal latino, una lingua
italica occidentale; le lingue romanze statutarie sono portoghese, gallego, spagnolo (o
castigliano), catalano, francese, italiano, romeno; esempi di lingue romanze non statutarie
sono l’aragonese, l’occitano (o provenzale), il còrso, il giudeo-spagnolo, etc.
→ il romeno e le sue varietà sono gli unici rappresentanti della antica latinità balcanica
→ distinzione importante tra ambiente romanzo occidentale (spagnolo, portoghese,
francese) e orientale (romeno); la linea di separazione convenzionale tra i due gruppi è la
Rimini – La Spezia (o, meglio, Senigallia – Massa)
N.B.: lingue italiche = lingue indoeuropee dell’Italia antica (latino, osco-umbro,
messapico, etc.)
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(4) Lingue germaniche → articolate in tre sottogruppi principali; lingue germaniche
occidentali (inglese, tedesco, nederlandese…), settentrionali (danese, svedese,
norvegese…) e orientali (gotico, vandalo, burgundo)
→ il ramo orientale è estinto, le lingue germaniche orientali non sono sopravvissute
→ all’interno del ramo occidentale vi è una importante distinzione tra dialetti altotedeschi (tra cui il tedesco standard) e basso-tedeschi
(5) Lingue slave → articolate nei sottogruppi occidentale (ceco, polacco…), orientale
(russo, ucraino…) e meridionale (sloveno, serbo e croato, bulgaro…)
→ la lingua di cultura che è stata comune a tutti i popoli slavi ortodossi è l’antico slavo
ecclesiastico (o paleoslavo), veicolo dell’evangelizzazione dei popoli slavi dalla seconda
metà del IX secolo d.C.
→ la lingua slava con più locutori e diffusa sul territorio più ampio è il russo (143 milioni
di parlanti, più 110 milioni di persone che parlano il russo come seconda lingua)
(dati da Lewis, M. P., 2009, Ethnologue: Languages of the World (16° edizione), Dallas, SIL International)
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Gruppi linguistici “minori”:
(6) Lingue baltiche → lingue nazionali delle repubbliche baltiche Lettonia e Lituania,
attestate a partire dal XVI secolo
→ una importante lingua baltica era il prussiano antico, parlato nei territori prussiani
fino al XVIII secolo e sostituita dal tedesco
(7) Lingue celtiche → articolate nei sottogruppi del celtico continentale (gallico,
celtiberico, galatico…) e del celtico insulare (irlandese, scozzese, gallese); il gruppo
insulare è ulteriormente diviso nei rami goidelico / gaelico (irlandese, scozzese…) e
brittonico / britannico (gallese, bretone)
→ le lingue celtiche continentali erano parlate nel territorio europeo (Francia, Germania
meridionale, Austria, Italia settentrionale, Spagna) e nell’Anatolia centrale (attuale
Turchia), all’altezza del I millennio a. C.; nei primi secoli della nostra èra si sono estinte
→ l’unica varietà celtica che è prima lingua di un paese è l’irlandese nella Repubblica
d’Irlanda (accanto all’inglese); lo scozzese è parlato da circa 66.000 persone, mentre il
gallese ha 530.000 locutori (ma solo una piccola parte di essi è monolingue); il bretone
(parlato in Francia) ha circa mezzo milione di locutori, ma gode di scarso prestigio
(dati da Lewis, M. P., 2009, Ethnologue: Languages of the World (16° edizione), Dallas, SIL International)
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Lingue indoeuropee isolate:
(8) Neogreco → “figlio ‘unico’ di una tradizione linguistica indeuropea che risulta essere
la più antica, per documentazione, tra quelle presenti in Europa”
(Banfi, E. & Grandi, N., 2003, Lingue d’Europa, Roma, Carocci)
→ la forma popolare (dimotikì) del neogreco è caratterizzata da numerosi prestiti di
origine turca e romanza
Ess.: sokáki ‘vicolo’ < turco sokak, deftéri ‘quaderno’ < turco defter; suffisso veneziano –
áda (liakáda ‘sole cocente’, prasináda ‘verde intenso’)
→ dialetti neogreci sono parlati anche nell’Italia meridionale, nel Salento e
nell’Aspromonte
(9) Albanese → lingua con notevoli influssi greci, latini, romanzi, slavi e turchi;
l’albanese è distinto in due varietà il ghego (settentrionale) e il tosco (meridionale), su cui
si basa la lingua standardì; varietà di albanese sono parlate anche nell’Italia meridionale
(comunità arbrësh) e dagli albanesi emigrati in Europa, Stati Uniti, Australia, etc.
→ cf. shkollë ‘scuola’ < veneziano scola, dyfek ‘fucile’ < turco tüfek
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(10) Armeno → la varietà orientale è lingua ufficiale della Repubblica d’Armenia, ha
molte caratteristiche in comune con turco, farsi (persiano moderno) e lingue caucasiche
meridionali, come la mancanza di distinzione di genere; a causa dell’elevato numero di
prestiti lessicali ricevuti dalle lingue con cui era in contatto, una parte significativa del
lessico armeno è costituita di elementi non-indoeuropei
(Dum-Tragut, J., 2009, Armenian, Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins)
Gruppi linguistici non-indoeuropei d’Europa:
(11) Basco: lingua isolata, parlata in una regione compresa tra Spagna e Francia, isola
linguistica all’interno di un’area interamente romanza
→ lingua di più antico insediamento dell’Europa occidentale, parlata nella regione dei
Pirenei settentrionali prima dell’indoeuropeizzazione d’Europa (cf. 2)
→ il basco ha un futuro incerto: ha un numero di parlanti molto ridotto, è frammentato
sia dal punto di vista linguistico che geografico (confine franco-spagnolo) ed è sottoposto
alla pressione del francese e dello spagnolo
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(12) Lingue uraliche → divise in due principali gruppi, lingue ugro-finniche (ungherese,
finnico, estone…) e samoiede (ostiaco, nenets…) ; diffuse su un territorio vastissimo,
dalla Norvegia settentrionale (regione del Finnmark) fino al fiume Jenisej, in Siberia
→ la continuità territoriale delle lingue uraliche è molto bassa, e spesso le popolazioni
uraliche vivono in regioni abitante da una maggioranza parlante lingue diverse (mordvini
in aree russofone, Sami in Norvegia, etc.)
(13) Lingue mongole → gruppo linguistico considerato (non unanimemente!!) parte di
una (macro-)famiglia altaica, che comprenderebbe anche le lingue turche; la lingua più
importante del gruppo è il mongolo (della Repubblica di Mongolia), l’unica lingua
presente sul territorio europeo è il calmucco, parlato nella Repubblica di Calmucchia
(Federazione Russa; ca. 140.000 locutori)
→ i calmucchi sono l’unica popolazione in Europa di religione buddhista (lamaista); il
tibetano classico è la lingua religiosa e in calmucco sono presenti numerosi prestiti da tale
lingua (e dal sanscrito), come degtr ‘libro’ (< tib. class. deγ-thér)
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(14) Lingue turche: famiglia composta da una trentina di lingue, diffuse dai balcani fino
all’Asia centrale, con una certa continuità territoriale; i rami della famiglia rappresentati
in Europa (o, meglio, tra Asia ed Europa) sono quello occidentale (baschiro, tataro…) e
quello meridionale (turco di Turchia o ottomano, azeri…)
→ la distribuzione delle lingue turche è il risultato del nomadismo che caratterizzava le
genti turche, originarie dell’Asia centrale (regione dell’Altai)
→ in inglese (così come in altre lingue) sono disponibili termini diversi per indicare le
‘lingue turche’ (Turkic) e la lingua turca di Turchia (Turkish), mentre in italiano no e,
pertanto, si usa la dizione “turco di Turchia” per indicare la lingua standard della
Repubblica di Turchia
→ le lingue turche sono caratterizzate da una forte omogeneità (con l’eccezione del
ciuvascio), che ne rende difficile la classificazione; ad esempio, la parola per ‘testa’ è
<baş> nel turco di Turchia, ma anche in gaugaso, azeri, turkmeno, tataro (di Kazan),
baschiro, nogài, kazako, kirghiso, uigurico, etc. → dall’Europa alla Siberia orientale!!
(Manzelli, G., 1993, Le lingue turche, in Banfi, E. (a cura di), La formazione dell’Europa linguistica, Firenze, La
Nuova Italia)
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(15) Lingue semitiche → l’unica lingua semitica parlata in un paese europeo è il maltese,
lingua ufficiale di Malta; il maltese è l’unica lingua semitica parlata in un paese a
maggioranza cristiana e che è resa grafematicamente mediante l’alfabeto latino
→ Malta è stata una terra di conquista per molti popoli (fenici, arabi, ostrogoti, normanni,
inglesi, italiani); la lingua maltese conserva tracce di molte delle lingue di quei popoli; il
35-40% del lessico maltese è costituito da elementi stranieri, soprattutto siculo-italiani
(gvern, palazz, relazzjoni, istrutturi, muskolu, forn, furketta, serp…)
(16) Lingue caucasiche → lingue parlate nell’area montuosa tra Mar Nero e Mar Caspio,
divise nei gruppi meridionale (o cartveliche), nord-occidentale e nord-orientale; l’unica
lingua caucasica (cartvelica) con un alfabeto proprio e lo statuto di lingua ufficiale di un
paese indipendente è il georgiano (nella Repubblica di Georgia)
→ lingue tipologicamente molto diverse da quelle dell’Europa stricto sensu
(Springfield Tomelleri, V., 2008, La “famiglia” delle lingue caucasiche, in Banfi, E. & Grandi, N. (a cura di), Le
lingue extraeuropee: Africa e Asia, Roma, Carocci)
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Altri sistemi indoeuropei:
(17) Lingue indo-iraniche → lingue indoeuropee parlate in Asia (Hindi, Urdu, Persiano,
etc.); le uniche parlate indo-arie del continente europeo sono quelle degli zingari, dette
lingue “romani”, originarie dell’India nord-occidentale
→ probabilmente, solo il 20% dei rom padroneggia una varietà romani
→ nelle parlate degli zigane sono presenti numerosi elementi lessicali provenienti dalle
lingue dei paesi di transito delle popolazioni zingare (drom ‘viaggio’ < gr. drómos, méro
‘mare’ < ted. Meer…)
(Manzelli, G., 1993, Un caso a sé: le parlate degli zingari (le lingue indoiraniche d’Europa), in Banfi, E. (a cura
di), La formazione dell’Europa linguistica, Firenze, La Nuova Italia)
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