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rubriche e varie
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NOTIZIARIO AIPE
AIPE - ASSOCIAZIONE ITALIANA POLISTIRENE ESPANSO
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Edilizia in piazza a Bologna
L’edizione 2010 del SAIE (Salone Internazionale delle Costruzioni), svoltasi a
Bologna da 27 al 30 ottobre, si è presentata con un nuovo look per offrire ai
170.000 operatori presenti in fiera un
servizio sempre più volto all’integrazione tra competenze, tecnologie, sistemi
e persone. Al fine di creare un legame
diretto tra espositori e visitatori, quest’anno è stata allestita una serie di
“piazze” a tema.
Una di queste era Saie Cantiere, uno
spazio di aggregazione gestito da Bema
Editrice in collaborazione con Aipe e
suddiviso in 3 percorsi tematici: 1) sicurezza in cantiere con la rivista specializzata (ciclo di seminari e tavole rotonde sull’utilizzo delle macchine e delle attrezzature
in cantiere); 2) mostra di progetti innovativi
realizzati dalle rivendite edili per l’impresa
nelle aree formazione, applicazione e servizi;
Dream House (costruire facile e veloce nel rispetto delle nuove direttive europee per edifici a energia zero).
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In quest’ultima area Aipe ha organizzato, per
ogni giorno di fiera, 4 incontri aperti a tutti i visitatori della piazza, proponendo un approccio costruttivo volto a realizzare in modo
semplice e veloce una “casa dei sogni” energeticamente efficiente e antisismica, attraverso un’adeguata progettazione e l’utilizzo
di materiali altamente performanti e isolanti
come l’EPS.
Si tratta di un’iniziativa che anticipa i tempi:
l’Unione Europea ha infatti stabilito che tutti i
nuovi edifici costruiti negli stati membri dopo
il 31 dicembre 2018 dovranno essere in grado di produrre quasi altrettanta energia di
quanta ne consumano.
Nello stessa area è stato inoltre allestito un
piccolo spazio espositivo con sistemi costruttivi, componenti e materiali forniti da alcune
aziende associate ad Aipe e idonei a costruire la “dream house”. L’associazione era inoltre presente con un nuovo stand istituzionale
per presentare le proprie attività, documentazione tecnica e aggiornamenti del mercato di
riferimento dell’EPS.
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Oltre ai percorsi tematici descritti, anche questa edizione del Saie ospitava un importante
momento formativo e informativo di Aipe in linea con le tematiche proposte dalla manifestazione fieristica. Il 28 ottobre è stato infatti
organizzato il convegno “Costruire sostenibile - Realtà di Milano e progetti di Torino”.
Pierluigi Panza (Il Corriere della Sera) ha offerto una “fotografia” della nuova Milano tra
società, cultura e innovazione in vista dell’Expo 2015: una città improntata all’edilizia
sostenibile così come Torino. È quanto evidenziato negli innovativi progetti ideati dagli
studenti di architettura nell’ambito del “Concorso per l’edilizia sostenibile”, organizzato
dal Politecnico del capoluogo piemontese in
collaborazione con Aipe e presentato dall’architetto Orio De Paoli, docente dell’ateneo
torinese.
Due relazioni, dedicate rispettivamente agli
standard di sostenibilità (Gian Luca Baldo,
Paolo Tecchio - LCE) e alla compatibilità ambientale dell’EPS, soprattutto in termini di recupero e riciclo (Marco Piana - Aipe), sono
andate a completare i temi affrontati nel corso dell’incontro, che si è concluso con un dibattito.
Carta d’identità
stato preparato dall’ufficio stampa di Aipe
un documento riassuntivo nel quale viene
delineata una sorta di “carta d’identità” dell’EPS, che parte dalle principali caratteristiche del materiale per arrivare al processo
produttivo e al suo contributo allo sviluppo
sostenibile. Ne sintetizziamo di seguito i punti salienti
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L’EPS (polistirene espanso sinterizzato) è un
materiale rigido, leggero, composto per il
98% d’aria. atossico, inerte e non contiene
CFC né HCFC. In edilizia è un materiale assolutamente sicuro per chi lo installa e lo utilizza perché non rilascia sostanze nocive.
Non avendo alcun valore nutritivo, non viene
attaccato da funghi, batteri o microrganismi
diversi. L’energia spesa per produrre il poli-
stirene è una quantità minima se rapportata con quanta ne viene risparmiata durante la vita di un edificio correttamente
isolato con il suo utilizzo.
Riciclabile al 100%, il polistirene può essere compattato e avviato al recupero
energetico oppure impiegato come inerte leggero in calcestruzzi e malte o mescolato a EPS vergine per ottenere nuovi
prodotti isolanti o ancora trasformato in
polistirene cristallo per ricavarne nuovi
manufatti plastici.
La struttura a celle chiuse del materiale
ne garantisce un’eccellente proprietà
isolante che contribuisce positivamente
al comfort abitativo (invernale ed estivo)
e al risparmio energetico. Assieme al
rapporto costo/prestazioni, è il principale
motivo che spiega il largo impiego di questo
polimero nel settore edile; inoltre le sue proprietà rimangono inalterate nel tempo.
Per garantire un alto livello di isolamento anche acustico viene utilizzato l’EPS elasticizzato, ottenuto da quello normale attraverso
un trattamento meccanico di compressione
che ne riduce la rigidità dinamica.
Sono molti i motivi che rendono l’EPS un imballaggio impiegato in molti settori: l’elasticità
che assorbe gli urti, la resistenza alla compressione che ne fa il contenitore ideale per
merci di ogni tipo consentendone anche l’accatastamento, la leggerezza che ne facilita il
trasporto e ovviamente la capacità protettiva:
isolamento termico e igiene permettono di
conservare le merci deperibili e la qualità dei
prodotti custoditi.
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L’EPS viene prodotto partendo dalla polimerizzazione dello stirene monomero e, prima
di essere espanso, si presenta sotto forma di
piccole perle trasparenti di varia granulometria secondo gli impieghi cui è destinato. La
produzione dei semilavorati e dei manufatti
avviene in tre stadi principali: pre-espansione, maturazione e stampaggio.
Nella prima fase le perle di PS vengono preespanse, generalmente per mezzo di vapore
acqueo a 90°C, nel cosiddetto pre-espansore. A seconda della vaporizzazione dell’agente espandente (comunemente pentano), le perle si rigonfiano fino a 20-50 volte il
loro volume iniziale e assumono quella tipica
struttura a celle chiuse che rende il materiale
un ottimo isolante.
Nella fase di maturazione le perle pre-espanse stazionano un certo tempo in sili arieggiati. Con il raffreddamento i residui di espandente e di vapore acqueo condensano nelle
singole celle che raggiungono la stabilità necessaria alla fase successiva.
Infine le perle pre-espanse e stabilizzate
vengono trasformate in manufatti destinati
alle varie applicazioni attraverso lo stampaggio di blocchi e il successivo taglio in lastre
oppure direttamente di lastre o ancora “continuo” in cui le perle pre-espanse vengono
fatte avanzare attraverso una forma, mentre
avviene la sinterizzazione, e all’uscita rifilate
a seconda del prodotto da realizzare.
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Macplas 319 ● 71