housing: sociale e natura per abitare il futuro

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housing: sociale e natura per abitare il futuro
 HOUSING: SOCIALE E NATURA PER ABITARE IL FUTURO SCHEDA 1 Strategia generale del Governo del Territorio Sappiamo che quattro mura e un tetto non sono una CASA, che un groviglio di strade e piazze non fa una CITTA’, che un albero non vuol dire VERDE. Sappiamo che l’uomo deve guardare avanti mantenendo le proprie radici culturali; che deve ricominciare a vivere in armonia con la natura. L’assessorato all’Urbanistica e al Governo del Territorio è impegnato a disegnare la Campania del futuro come una regione ripensata e riorganizzata; una terra dove le case siano luoghi funzionali e armonici; dove l’architettura si integri con il paesaggio nel segno di un nuovo rapporto con l’ambiente; dove gli spazi urbani siano studiati per favorire le relazioni sociali e l’integrazione. La Campania sta realizzando un’operazione di pianificazione multilivello del proprio territorio, attraverso un’intensa attività di co‐pianificazione : Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), il perfezionamento della Legge Urbanistica e i Piani Territoriali di Coordinamento provinciale (PTCP) . L’obiettivo è rilevare e reinquadrare, secondo una visione moderna, problematiche di piccola e larga scala. La nuova visione culturale del futuro scenario regionale affonda le sue radici programmatiche nel Piano Territoriale Regionale, da cui eredita la mission: •postulare l’esistenza di un valore da salvaguardare e gestire parsimoniosamente in ogni parte del territorio regionale; •condizionare le trasformazioni territoriali all'adozione di metodologie sostenibili e alla massima cautela nell’attingimento delle risorse naturali. I nuovi piani, dunque, all'interno di una visione unitaria, coniugano la materia urbanistica con quella ambientale e paesaggistica, mettendo in campo strategie mirate alla riqualificazione e riabilitazione dei contesti. Attraverso il Piano Paesaggistico in elaborazione, la Regione Campania ha scelto l'Ecologia del paesaggio. Gli strumenti predisposti agiscono a livelli diversificati, ma assolutamente interconnessi: 1 ‐ l'Ecoconto ‐ quantifica l'impoverimento del valore di un determinato territorio a seguito della sua trasformazione. In altre parole, misurando il consumo di naturalità determinato da ogni trasformazione urbanistica, l'Ecoconto riesce a quantificare il danno e la compensazione necessaria, per bilanciarne gli effetti. Individuati gli ambiti geografici dove intervenire, l’Ecoconto permette di definire azioni mirate ‐ quali caratterizzazione, bonifica, ri‐naturalizzazione, ri‐forestazione ‐ con lo scopo di creare i vivai regionali. I vivai costituiscono la riserva di nuova naturalità per le generazioni future, proprio lì dove le aree sono ambientalmente più compromesse. 2 ‐ il Parco di Assorbimento riordina i luoghi dove si addensano le macchie delle conurbazioni regionali, determinate nel tempo da espansioni urbane incontrollate e da progressivi fenomeni di erosione del territorio. Lungo il margine urbano, il Parco di assorbimento assesta il frammentario disegno dei bordi , e densifica il tessuto edificato labile e la vegetazione. Dunque, accorpa e mette a sistema tutti gli spazi naturali posti fuori dal bordo urbano (verde periurbano e aree rurali), e corregge la dispersione insediativa compattando la città diffusa e gli agglomerati sparsi. Il Parco di assorbimento, infine, dotandosi di un proprio sistema di regole di livello comprensoriale, diventa un nuovo tipo di infrastruttura per imparare a muoversi sul territorio con tempi lenti, a piedi o in bici, attraversando vaste superfici senza disturbarne le attività colturali e l’integrità ecosistemica. 3 ‐ il Piano naturalistico interviene a livello comunale per garantire la protezione, la cura e lo sviluppo di tutti i beni naturali presenti sul territorio cittadino; esso infatti definisce il sistema natura della città. Attraverso un disegno reticolare continuo, tutti i luoghi urbani naturali e semi naturali resteranno reciprocamente interconnessi e saranno resi solidali, incrementando la loro capacità di resistenza e resilienza. Attraverso una propria disciplina, esso è in grado di valutare preventivamente gli effetti delle trasformazioni urbane sugli equilibri naturali e, nel contempo, rilevare gli ambiti territoriali naturali più fragili, quindi bisognosi di cura e risanamento. In una visione più ampia, Il Piano naturalistico collega il sistema‐natura interno alla città al sistema delle aree naturali periurbane, ovvero al sistema infrastrutturale del Parco di Assorbimento, e quindi crea la connessione con la Rete ecologica Regionale. 4 – le Aree di Trasformabilità rappresentano i cantieri della rigenerazione urbana. In linea con la nuova filosofia dell’abitare adottata dalla Regione Campania, che ha fatto del recupero il cuore della propria strategia, si è scelto di attuare il riuso dei contenitori dismessi e la messa in valore del suolo già urbanizzato. L’obiettivo è di razionalizzare ed accorpare le volumetrie sparse liberando suolo per la creazione di nuovi spazi funzionali alla vita sociale. La strategia regionale, attuata con norme, regolamenti, linee‐guida e bandi, ha voluto reinterpretare il concetto di abitare, ed è così pervenuta alla realizzazione di interventi trasformativi aventi un alto profilo di sostenibilità, capaci cioè di ottime “performances” energetiche e capaci altresì di promuovere migliori e più consapevoli relazioni sociali, rilanciando l'immagine del nuovo borgo urbano. HOUSING: SOCIALE E NATURA PER ABITARE IL FUTURO SCHEDA 2 I PROGETTI Le politiche della casa attuate dalla Regione Campania nascono da un nuovo concetto di Abitare. Fuori dalla vecchia logica dell’edilizia popolare, la Campania vuole: ridisegnare la casa, il quartiere, la città stessa ECO‐QUARTIERI E SCENARI URBANI DI QUALITA’ Non si tratta di attrezzare vecchie periferie o di farne di nuove, piuttosto di realizzare eco‐
quartieri, volendo anche attuare la trasformazione ragionata delle parti urbane già costruite mediante un’architettura amica dell’uomo e della natura. L’obiettivo è progettare contesti abitativi che favoriscano lo sviluppo di relazioni umane ricche e significative e producano la “felicità” degli abitanti. RINNOVATO RAPPORTO CON LA NATURA Se la casa è posta in edifici che ottimizzano l’uso delle risorse climatiche e paesaggistiche ‐ come suolo, città preesistente, contesto naturale ‐ si spalancano nuovi scenari urbani di qualità: eco‐efficienza, interazione e integrazione sociale. L’innovazione progettuale pone la massima attenzione sull’analisi del sito e sulle tradizioni tipologico costruttiva del territorio in cui opera. Il progetto edilizio non produrrà alterazioni ma costruirà edifici in armonia con i luoghi. Un progetto urbano di qualità è inscindibile da un’analisi e da un progetto di paesaggio. Nell’esperienza dell’abitare resta coinvolta non solo la casa, ma tutto il pezzo di realtà in cui essa è immersa. Realtà che si traduce in spazi sociali e culturali di aggregazione, intrisi da un nuovo rapporto con la natura. RIPENSARE IL SOCIALE MANTENENDO LA MEMORIA DEI LUOGHI In quest’ottica il Sistema servizi è stato considerato un unicum imprescindibile dalle residenze. (pesca varie immagini da quello che abbiamo). Un sistema che, oltre a rispondere a un bisogno, offra alla comunità luoghi di incontro e socializzazione per sviluppare il proprio senso di identità e di appartenenza. Il progetto dunque non è solo frutto di un impegno tecnico, ma risultato di un convergere di saperi e di esperienze che alla qualità fanno corrispondere un’architettura legata allo spazio dell’intorno. PROGRAMMA PILOTA E SINERGIA INTERDISCIPLINARE Per attuare questi nuovi indirizzi ed in riferimento al protocollo ITACA, è stato avviato un programma pilota per sperimentare un modello innovativo di progettazione e realizzazione di Social Housing. Il lavoro è stato affrontato come un workshop di discussione e confronto sui progetti. Così impostato, il lavoro ha determinato una crescita dell’intero sistema. Le Amministrazioni Pubbliche, l’Università e le varie competenze professionali si sono aperte a forme di collaborazione interdisciplinare, sono riuscite ad acquisire maggiore consapevolezza dei problemi ambientali. PROGETTI DI SOCIAL HOUSING IN CAMPANIA VIGLIENA (Napoli) “Una casa bio‐sostenibile per tutti… ad un passo dal mare” La fascia litoranea di S. Giovanni a Teduccio è l’affaccio a mare dell’intera zona orientale della città là dove un tempo il quartiere operaio si sviluppava tra la Cirio e l’industria Corradini. Il progetto dell’housing costituisce un modulo del più vasto comparto di riqualificazione urbana che ha il compito di ridisegnare completamente la costa intervenendo sul suo attuale degrado. Dove c’era una fabbrica di mattonelle il progetto propone alloggi sociali ad elevata sostenibilità e servizi alla comunità. CASTELLAMMARE Quartiere Savorito “Un brano di eco‐città” In piena periferia irrisolta, in uno spazio urbano marginale e perpetuamente provvisorio, il progetto ricostruisce il quartiere diventando una sorta di parco lineare attrezzato per la vita sociale, lungo il quale si dispongono i nuovi insediamenti residenziali e le funzioni commerciali. Nella diversificata galleria dei volumi residenziali è riproposta la complessità della città storica. BENEVENTO “Oltre la casa” L’intervento ridefinisce le forme di un comparto residenziale della città consolidata e vi crea le condizioni per una vera vivibilità. Un villaggio vivente per case di classe A ad emissione CO2 ridottissime. Il progetto si dedica tanto alla progettazione del verde quanto a quelle delle funzioni per la vita associata. SALERNO “Social housing nel parco” La configurazione plano volumetrica trova ispirazione in un raccordo semicircolare che definisce anche l’aspetto formale dei fabbricati e degli spazi pubblici. Il sistema del verde pubblico è capillare e connotato da un grande parco fluviale attrezzato lungo il fiume Fuorni. La proposta di housing è integrata ad un “sistema servizi” costituito, tra l’altro, da un nido di mamme e locali doposcuola, strutture di piccolo artigianato e orti urbani per il tempo libero degli anziani. OSPEDALETTO D’ALPINOLO (Avellino)”Le residenze del sole” L’intervento è collocato lungo il cosiddetto itinerario dei parchi. Il progetto si fonda sulle elevate qualità paesistiche del territorio riproducendone la tessitura ambientale. Costituisce un’organica espansione del centro antico riprendendone, come una citazione, l’impianto di fondazione per restituire una continuità nella memoria collettiva. LIVERI (Napoli) “La corte illuminata” E’ un intervento posto in piccolo centro della provincia di Napoli, di chiara impostazione progettuale: volumi semplici che recingono uno spazio e ne fanno una corte, attorno alla quale si organizza il sistema dei porticati, delle piazze, dei percorsi ciclabili e pedonali. La piazza interna, che è vero luogo di aggregazione, ospita spazi dedicati: piazza d’acqua, dei racconti, del bricolage, digitale e dell’arte. CASAGIOVE (Caserta) “Ambientando” La grande corte centrale, costituita dalla corona degli edifici residenziali, ospita al suo interno il sistema dei servizi per la vita associata del quartiere.Il progetto è contrassegnato dalla sperimentazione di modelli edilizi di alta efficienza energetico‐ambientale. CASTELNUOVO CILENTO (Salerno) “Costruire nel sole” L’intervento in corso di attuazione ha aperto la strada alla sperimentazione regionale delle nuove metodiche dell’edilizia residenziale sostenibile. Il progetto, dell’IACP di Salerno, realizza tipi edilizi desunti dalla tradizione costruttiva/abitativa locale (casa sparsa a matrice rurale), declinandola secondo un’aggregazione di eco‐quartiere. Gli edifici sono in muratura portante, con significativa inerzia termica e con l’utilizzo di sistemi passivi. HOUSING: SOCIALE E NATURA PER ABITARE IL FUTURO SCHEDA 3 CIFRE/TARGET/DETTAGLI CIFRE Con la graduatoria di 67 progetti approdati alla terza fase di verifica del bando di Housing Sociale, nel marzo scorso è entrato nel vivo il nuovo Piano Casa varato dalla Giunta Regionale della Campania. Partendo da un investimento di risorse pubbliche di 40 milioni di euro (41.168.899,68) (Programma straordinario di edilizia residenziale del Ministero delle Infrastrutture), vengono messi in moto finanziamenti complessivi per un miliardo e 662milioni. Dei 6806 nuovi alloggi da costruire in Campania, ben 3027, quasi la meta’, saranno destinatati a coloro che ne hanno maggiormente bisogno. La Regione detiene un doppio record negativo. E’ prima per numero di famiglie in affitto e ultima per numero di famiglie con case di proprieta’. L’attuazione del programma regionale ridurra’ di gran lunga il gap esistente sia in termini di alloggi a canone sociale o sostenibile, sia in termini di offerta di case in locazione a riscatto o con patto di futura vendita, ovvero in acquisto a condizioni agevolate (edilizia agevolata/edilizia libera convenzionata) I finanziamenti riguardano: l’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica; la promozione anche da parte dei privati di intreventi in project financing; agevolazioni a cooperative edilizie; programmi integrati di promozione di edilizia residenziale sociale. Delle 67 proposte ammesse alla terza ed ultima fase del programma, 11 sono state presentate da Comuni campani, tutte le altre da imprese e cooperative. Entrando nel dettaglio delle province in cui saranno costruiti i nuovi 6806 alloggi, Avellino ne avra’ 335 (di cui 160 alloggi sociali, 15 a libero mercato, 160 libero mercato convenzionato) per un importo complessivo di 72.581.416,50 euro; a Benevento ce ne saranno 518 (di cui 429 alloggi sociali, 52 a libero mercato, 37 a libero mercato convenzionato) per un importo complessivo di 158.960.478,08 euro; a Caserta ne saranno costruiti 2.059 (di cui 628 alloggi sociali, 596 a libero mercato, 835 a libero mercato convenzionato) per un importo complessivo di 435.639.605,22 euro; a Napoli saranno 1748 (di cui 825 alloggi sociali, 183 a libero mercato, 740 a libero mercato convenzionato) per un importo di 482.715.011,17 euro; a Salerno saranno 2146 (di cui 985 alloggi sociali, 207 a libero mercato, 955 libero mercato convenzionato) per un importo pari a 512.875.734,99 euro. Complessivamente, dunque, sui 6806 nuovi alloggi da costruire in Campania 3027 saranno alloggi sociali, 1053 quelli a libero mercato e 2727 quelli a libero mercato convenzionato. TARGET DI RIFERIMENTO La Regione Campania ha inteso fornire risposte abitative adeguate alle fasce sociali “deboli” o “nuove”, quelle sviluppatesi per l’evolversi dei costumi, la crisi economica, le emergenze migratorie. Sono i single, le famiglie monogenitoriali, gli immigrati, i lavoratori temporanei, gli studenti fuori sede. Si è deciso, dunque, di: tenere in considerazione le esigenze di fasce di popolazione intermedie che non sono in grado di accedere ad un mutuo cui si offre la possibilità di un affitto a canone calmierato; rinnovare il patrimonio di edilizia residenziale esistente con particolare riferimento alle esigenze delle comunita’ emarginate e delle famiglie a basso reddito. RIFIUTI Il Bando di Housing sociale della Campania – pubblicato nell’agosto 2010 – contiene una avanzata innovazione progettuale: la richiesta di studi all’avanguardia per il corretto smaltimento dei rifiuti. Ai progettisti si è chiesto di: prevedere in ciascun alloggio spazi dedicati per la raccolta dfferenziata; individuare nei quartieri aree da attrezzare come micro isole ecologiche; definire siti per la realizzazione del compost.