UNIVERSITÁ CA` FOSCARI VENEZIA Facoltà di Lettere e Filosofia

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UNIVERSITÁ CA` FOSCARI VENEZIA Facoltà di Lettere e Filosofia
UNIVERSITÁ CA’ FOSCARI VENEZIA
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea Specialistica in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici
Tesi di Laurea
“DALLA COLLEZIONE DI FRANCO PEZZATO: LE BORSE, SECOLI XVIII-XX”
RELATORE:
CORRELATORE:
Prof.ssa Doretta Davanzo
Poli
Prof.ssa Michela Agazzi
Laureanda: Lucia Sopelsa
Matricola:
Anno Accademico 2007-2008
803170
UNIVERSITÁ CA’ FOSCARI VENEZIA
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea Specialistica in Storia delle Arti e Conservazione dei
Beni Artistici
Tesi di Laurea
“DALLA COLLEZIONE DI FRANCO PEZZATO: LE BORSE,
SECOLI XVIII-XX”
RELATORE:
Prof.ssa Doretta Davanzo Poli
CORRELATORE:
Prof.ssa Michela Agazzi
Laureanda: Lucia Sopelsa
Matricola:
Anno Accademico 2007-2008
803170
INDICE
Premessa………………………………………………………………………… p. 3
Capitolo I
La storia della borsa attraverso secoli……………………………………………….
p. 11
I.1 Dalle origini al Medioevo……………………………………….............. p. 11
I.2 Dal Rinascimento alla Rivoluzione Francese (secoli XV-XVIII)............
p. 20
I.3 I secoli dell’industrializzazione (secoli XIX – XX)…………………….. p. 29
I.4 L’artigianato e l’industria della borsa ai giorni nostri ………………….. p. 51
Capitolo II
La collezione di Franco Pezzato: le borse…………………………………………...
p. 53
Capitolo III
La conservazione dei materiali tessili…………………………………………
p. 67
Bibliografia ……………………………………………………………………. p. 74
Modello di scheda OA ………………………………………………………… p. 77
Catalogo ……………..………………………………………………………… p. 86
2
Premessa
La tesi presenta una rassegna della storia della borsa attraverso la catalogazione di
più di quattrocento esemplari provenienti dalla collezione di Franco Pezzato e databili
tra il XVIII e il XX secolo: borsette da passeggio, borse da viaggio, borsette da sera,
borsellini, sacchetti, portafogli, reticule e altri modelli ancora.
L’elaborato comprende, sia una sezione storico-introduttiva, che illustra la storia
della borsa dalle origini ai nostri giorni, la storia della collezione di Franco Pezzato, e
quindi i metodi di conservazione delle borse e dei materiali tessili in generale, sia una
sezione di catalogo composta da oltre quattrocento schede relative alla descrizione delle
borse della collezione suddetta, ed elaborate secondo le indicazioni dell’ICCD – Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione – per la catalogazione dei beni storicoartistici.
La storia della borsa permette di conoscere il rapporto che l’uomo, di ogni ceto
sociale, ha avuto nei secoli con il lavoro, la praticità e la moda; l’essere umano, nel corso
della vita, si è sempre servito di una qualche borsa, termine che deriva dal greco byrsa
(cuoio, otre) e quindi dal latino bursa, con il significato di “pelle di animale scuoiato”.
La borsa-borsetta, quindi, non è solo un accessorio: la finalità utilitaria è stata la causa
primaria del suo nascere.
La borsa nel tempo ha variato di dimensioni e forme a seconda innanzitutto dei
diversi usi pratici, e in seguito dei gusti personali e quindi della moda dell’epoca. L’uso
del termine borsa, che oggi definisce un oggetto sia maschile che femminile atto a
contenere beni personali, risale a tempi molto antichi, quando veniva già fatta
distinzione tra sacco e borsa: il primo era un contenitore più grande e multifunzionale, la
seconda, invece, più piccola era destinata al denaro, oltre a poter far parte del contenuto
del sacco stesso.
Per moltissimo tempo si è trattato di un oggetto quasi esclusivamente maschile,
essendo stato contenitore prima di tutto del denaro. È nata con il denaro, almeno dal
1000 a.C. sulle sponde orientali del Mediterraneo, nelle città greche e nelle loro colonie,
dove si utilizzavano contenitori per le monete.
Nel Medioevo se ne differenzierà l’impiego, e le lavorazioni e modelli.
Inizialmente erano di cuoio, di forma stretta e lunga; dal XII secolo si chiudevano con
cordoni; nel XIII secolo solitamente erano fatte con pelle di cervo e di maiale. Questa è
l’epoca in cui iniziano ad apparire le prime borse di lusso e preziose. Nel XIV secolo si
3
citano già alcune borsette come reliquie, confezionate in ricca seta, in metalli preziosi,
con perle o con frange di campanellini d’argento, veri e propri gioielli.
A partire dal XII secolo l’uso della borsa era diffuso sia per gli uomini che per le
donne: la forma più semplice e comune era quella a sacchetto, mentre le dimensioni
variavano a seconda che il contenuto fosse di piccoli oggetti personali, monete o bagagli
e merci. Era consuetudine legare le borse alla cintura per mezzo di nastri e cordelle
oppure appenderle al collo se erano piccole e contenevano oggetti di valore. Dopo le
Crociate, dei secoli XI e XII, i Cavalieri tornarono indossando piccole borse attaccate
alla cintura, che si chiamavano aumonière sarazinoise che stava a significare “borsellino
dell’elemosina dei saraceni”. Si presuppone che in origine fossero destinate a raccogliere
le monete per i poveri. In francese erano dette aumonières: avevano forma quadrata o a
trapezio, all’interno rivestite in stoffa. Rimasero di moda sino al XIV - XV secolo circa.
La fortuna della borsa accrebbe anche grazie alla nascita delle Arti e alla
mutazione economica, che nella seconda metà del XIII secolo toccò l’apice di quella che
viene definita “rivoluzione commerciale del Medioevo”. In Italia la lavorazione delle
pelli e del cuoio trova origine in Toscana, nel Veneto e in Campagna. Documenti
veneziani del ‘300 e del ‘400 parlano di borse di varie dimensioni in tela, velluto, cuoio,
seta, lana, alcune con fregi d’oro e con perle.
Il termine borsa in questo periodo è d’uso comune in tutta Italia, anche se
comunque, da diverse fonti, risulta più legato ai sacchetti sospesi alla cintura usati per
trasportare la moneta, ed è nominato spesso dai poeti a emblema del lusso. La scarsella,
invece, pare più un sacchetto adibito al trasporto di cibo o altri oggetti durante i viaggi o
giornate trascorse fuori casa.
Nel Rinascimento la borsa diventa più simile a quella moderna; inizialmente
chiusa con un nodo scorsoio passante dentro a degli anelli, poi si inarcò nella parte
superiore e venne stretta da un cerchio di metallo con anello centrale per poterla
appendere alla cintura. Si tratta della prima forma di cerniera, che poi nel ‘400 e nel ‘500
si complicherà con ceselli, sbalzi e intarsi preziosi.
Nel XV secolo per gli uomini prevalgono ancora modelli appesi in cinta, per le
donne, invece, è in uso l’aumonière appesa alla cintura mediante una lunga corda o una
catena, che in francese è detta chàtelaine: piccola catena d’oreficeria caratterizzata da
una piastra piatta che si attaccava alla cintura. Da questa pendevano varie catenelle con
moschettoni a cui erano appesi amuleti, oggetti preziosi e borsette. Il termine chàtelaine,
si è affermato nel vocabolario internazionale solo nel 1828.
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Nelle borse del XVI secolo, le chiusure sono in ferro o argento; più pregiate nel
tardo Cinquecento: d’argento ottenute dal procedimento a cera persa e punzonate con i
marchi di manifatture italiane, spagnole, tedesche, inglesi e olandesi. La loro fortuna
durò sino al XVII secolo. A seconda della forma o provenienza, la borsa era detta “alla
ferrarese”, “alla castigliana”, “alla francese”, “alla veneziana”. Molto diffusa all’epoca
era la scarsella, simile a quella d’epoca medievale dei messaggeri: di grandi dimensioni,
con fodero per eventuale pugnale. Una tipologia femminile del tardo Rinascimento, era
la borsa a sacchetto, chiusa da cordone passante attraverso una serie di anelli. Dalla metà
del ‘500, s’impone la braghetta, nata grazie alla congiunzione della parte antistante dei
bragoni o braghesse. Oltre a coprire le parti intime maschili, venne usata anche come
piccolo contenitore per denaro e piccoli oggetti.
Nel XVII secolo gli abiti si gonfiarono di imbottiture, ornamenti, pieghe, tanto da
permettere di nascondere vari oggetti utili in diverse parti del vestiario, come, ad
esempio, di riporre il denaro o altro nelle maniche. Le borse, quindi, persero la loro
utilità e quasi scomparvero.
Gli uomini, se nel ‘500 portavano in bella vista, appesa alla cintura, borsette
sempre più piccole, nel ‘600 si servivano unicamente delle tasche nascoste nelle ampie
brache, che dal 1630 circa, permisero di ricavare aperture verticali vicino alla vita. Tali
aperture erano solitamente legate con lacci e qualche volta elaborate in maniera
decorativa.
Nei lunghi e voluminosi vestiti delle donne, invece, le tasche venivano indossate,
spesso a coppie, tra la gonna e la sottana superiore e vi si accedeva infilando la mano in
un taglio praticato sul lato del vestito o della gonna. Erano delle borse lunghe e piatte, di
forma rettangolare o a goccia, che venivano legate alla vita con un nastro. Confezionate
soprattutto in lino o cotone robusti, spesso decorate con ricami.
Le donne alla moda continuarono a portare in mano o alla cintura belle borsette
sospese da cordicelle o nastri; veniva usato il più ricco e costoso materiale ornato con
sete colorate e fili metallici.
Nel secondo quarto del XVII secolo, invece, cominciano le lavorazioni in perline
di vetro o a mezzo punto.
Nel Seicento, poi, sia uomini che donne, utilizzavano portafogli di varie forme per
lettere e carte preziose – le monete stavano in appositi borsellini.
Alla fine del Settecento, la moda femminile vide la nascita di abiti di taglio più
semplice, in tessuti più sottili e con punto vita più alto, sotto i quali non c’era posto per
5
le tasche piatte legate in vita. A sostituirle furono la borsa da lavoro e le nuove reticule,
in stoffa per lo più, caratterizzate da cordone o catenella come manico; di piccole
dimensioni, di forma oblunga, ottagonale, a losanga o circolare. Si trattava della prima
borsa femminile portata al braccio, nata a Parigi all’indomani della Rivoluzione
Francese. Il termine francese, probabilmente deriva dal latino reticulum, cioè reticolo,
ovvero le piccole borse in rete delle donne romane. L’originaria dicitura latina viene
però distorta: in ridicule – ridicole - in Francia, probabilmente per deridere i modelli
divenuti sempre più stravaganti; indisplensables – essenziali - in Inghilterra. Restò di
moda sino ai primi decenni del XX secolo, quando venne comunemente definita “borsa a
mano”. La borsa da lavoro, invece, era un accessorio fondamentale, dato che ogni donna
perbene nel tempo libero ricamava. Dal 1770 in poi, avrà soprattutto forma piatta e
rettangolare, e sarà chiusa nella parte superiore da un nastro scorrevole in appositi
passanti. Era confezionata in satin bianco, ricamato e adornato con nastri, lamine di
metallo e lustrini.
La borsa in maglia e perline con cerniera d’argento apparve per la prima volta
all’inizio dell’800. Le borse con perline erano ricamate ad ago su diversi tessuti; le più
antiche erano a forma di sacchetto. Gli abiti femminili acquistarono un maggior numero
di tasche interne nel XIX secolo, ma le borse piatte da appendere alla vita e nascoste
sotto le vesti restarono in uso sino all’800.
Nell’800 l’avvento dei treni e delle navi a vapore rese più facile viaggiare, per
comodità e tempistica, e quindi si modificarono le valigie, le scarpiere, cappelliere e i
bauli: valigie di cuoio piatte e borsette in pelle trasportabili comodamente a mano. Nel
XX secolo, la borsetta a mano o a tracolla sostituirà definitivamente quelle da cintura e
la chatelaine. Il vero innovatore del nuovo genere “valigetta” in pelle, con manici,
serratura e scomparti vari, fu Louis Vuitton (1821-1892): nel 1854 sostituisce con tela
impermeabile grigia, il cuoio che per tradizione confezionava i bauli. Dal 1856, il “baule
Vuitton” ebbe un successo tale, da costringere Vuitton a depositare, nel 1896, il celebre
marchio.
Tutti i tipi di materiali e di lavorazioni si trovano nel XX secolo: arrivarono le
prime pastiche sintetiche come la celluloide (1868), la caseina (1897) e l’acetato di
cellulosa (1926), materiali che vennero spesso utilizzati per imitare la tartaruga e
l’avorio. Così negli anni ’20 si trovano soprattutto cerniere piatte e semicircolari,
decorate a motivi storici, romantici, orientali ed egiziani. Negli anni ’30 compaiono le
prime pochettes interamente di plastica. Negli anni ’40 e ’50 si fabbricavano persino
6
borse con perline di plastica, che ebbero successo negli Stati Uniti fino agli anni ’60
circa.
Il ‘900 è il secolo dei marchi importanti: Chanel, Hermès, Gucci, Elsa Schiaparelli,
Christian Dior con il New Look, Roberta di Camerino e tanti latri.
La moda si ripete sempre, riprendendo quella passata ed aggiungendo nuovi tocchi
nella misura, nella forma, nel colore, o nei materiali che riflettono lo spirito dei nuovi
tempi.
Nella collezione di Franco Pezzato si trovano borse di tutti i tipi, che comprendono
un arco cronologico che va dal XVIII al XX secolo.
È una preziosissima testimonianza di storia del costume, perché composta da
manufatti tessili, d’abbigliamento, accessori, strumenti di mestieri, ma anche cartelloni
pubblicitari e riviste di moda. Sin da ragazzo, per il resto della vita, Franco Pezzato si
interessò di tutto ciò che riguardava il tessile e la moda. Muore il 4 luglio del 2006 nella
sua casa di Venezia, lasciandoci una straordinaria collezione iniziata a partire dal 1985,
con un primo nucleo di abiti femminili appartenuti alla bisnonna. Il suo primo acquisto
fu un abito femminile della fine del XIX secolo, comperato in un mercatino che lui
stesso aveva organizzato nel giardino della casa di famiglia a Fener, in provincia di
Belluno, dove tutt’ora è conservata la collezione. In poco più di vent’anni, Franco
Pezzato è riuscito ad accumulare 9800 pezzi da lui inventariati e descritti uno ad uno,
acquistati in diversi mercati antiquariali, soprattutto in area veneta.
Da quando è mancato Franco, se è ancora possibile studiare e vedere la collezione,
lo si deve al signor Costantino Porcu, che ne ha ereditato la custodia.
Nel mio lavoro, ho voluto analizzare le borse, una scelta dettata soprattutto dalla
vastità della collezione. Le borse sono conservate all’interno di scatole e valige, quindi
in complesso più facili da raggiungere. La prima fase del mio lavoro fu di rintracciare,
assieme a Costantino Porcu, tutte le borse conservate nella sede di Fener. Ho potuto
consultare l’inventario di Franco Pezzato, in cui ha descritto ogni pezzo, in duplice
copia, su tanti raccoglitori dotati di un’etichetta esterna indicante gli estremi di inizio e
di fine dei numeri d’inventario; ad ogni pezzo ha attaccato quello che tecnicamente
viene definito il “gioiello”, ovvero un cartoncino con scritto il numero di inventario,
fissato mediante un filo. Grazie a questo suo minuzioso lavoro, ho potuto verificare (più
o meno) il numero complessivo di borse raccolte: sono all’incirca 439 borse, escludendo
però valigie, cappelliere, trousse, portacipria, chiusure e fodere per borse. Di tali 439,
sono riuscita a trovarne e catalogarne 393; le 46 mancanti sono probabilmente nascoste
7
in qualche cassone. Ne conosciamo i numeri d’inventario. Tra quelle da me catalogate,
invece, vanno aggiunte 12 borse senza numero di inventario, andato perduto, oppure di
più recente acquisto non ancora inventariato. Ho fatto numerosi sopralluoghi a Fener,
per cercare le borse e misurarle, fotografarle, prendendo appunti anche sul loro stato di
conservazione. Ho colto l’occasione per ripulire dalla presenza di muffe molte borse,
utilizzando un lucidante neutro per scarpe e una pezza morbida. Poi, ogni borsa è stata
avvolta nella carta velina, su cui è stata attaccata all’esterno un’etichetta con il numero
d’inventario. Infine, l’esemplare è stato adagiato all’interno di grandi scatoloni, al cui
esterno sono stati annotati tutti i numeri di inventario delle borse colà contenute. Da un
punto di vista conservativo, l’ideale sarebbe stato adagiarle una a fianco all’altra,
all’interno di cassettiere in metallo traforate - per fare passare aria - con il relativo
gioiello attaccato e sempre avvolte in carta velina – metodo adottato dal Museo
Mocenigo di Venezia. Attualmente, però il luogo in cui sono conservate, per dimensioni
e per quantità di oggetti, non permette tali accorgimenti. Credo che il mio lavoro sia
stato utile per la conservazione di quelle borse, che erano ammassate una sopra l’altra e
senza alcuna protezione, all’interno di scatole o grandi valigie. Comunque, le borse più
preziose, erano state delicatamente riposte in singole scatole e avvolte in carta velina. La
fase finale del mio lavoro è stata la redazione di schede elaborate dall’ICCD - l’Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione - per la catalogazione dei beni storicoartistici. Il catalogo è composto da 405 schede, 3 per ogni pagina, che descrivono le
borse in ordine cronologico dal XVIII al XX secolo, e per ognuna è indicato il numero
d’inventario attribuitogli da Franco Pezzato.
Infine, ho voluto dedicare una sezione della mia tesi alla conservazione dei
materiali tessili, in quanto numerosi pezzi della collezione di Franco Pezzato, e nel
nostro caso le borse, sono composti soprattutto da fibre tessili, cioè materiali organici,
soggetti, per ragioni intrinseche, alla degradazione. Attualmente, tutti i pezzi della
collezione sono conservati in due ampie stanze al piano superiore della vecchia casa di
famiglia a Fener, nel bellunese: all’interno di armadi, cassoni, bauli e scatole. Ma lo
spazio risulta insufficiente per la mole della collezione, che pare, così, alquanto
sacrificata. Fortunatamente, il luogo sembra piuttosto idoneo da un punto di vista
conservativo per le condizioni ambientali: il clima non è mai umido e l’ambiente è
sempre fresco, grazie ai muri spessi in pietra della casa - in estate, infatti, la temperatura
rimane ideale per il mantenimento dei tessuti. Ogni fonte luminosa – molto dannosa per i
tessuti a causa del fenomeno della fotodegradazione - è eliminata dalla chiusura delle
8
imposte, permettendo così la conservazione dei pezzi al buio più totale. Franco Pezzato,
comunque, ha sempre impiegato molta attenzione e cura per la sua collezione,
restaurando anche di propria mano i pezzi più danneggiati dal tempo, mediante pulitura e
rammendi. Il signor Costantino Porcu, poi, spesso si reca nella casa di Fener per
arieggiare le stanze, gli armadi, posizionare numerosi insetticida antitarme e avvolgere
nella carta velina i vari indumenti e accessori riposti negli armadi, nei bauli, nei cassoni
o nelle scatole.
I fattori che possono determinare il degrado di manufatti tessili, possono essere
suddivisi in tre categorie, in base alla loro natura: fattori fisici, fattori chimici e fattori
biologici. I principali fattori di degrado fisico dei tessuti – che comprende eventuali
variazioni di forma, dimensioni e stato dell’oggetto – derivano dalle condizioni
ambientali: la luce, l’umidità e la temperatura. I principali fattori di degrado chimico dei
tessuti, invece, sono lo sporco solido e gli inquinanti atmosferici. Infine, i fattori di
degrado biologico, sono causati soprattutto da muffe e insetti, essendo i tessuti di natura
organica. La conoscenza di tali fattori di degrado è indispensabile per una buona
conservazione di una collezione composta di materiali tessili, come quella in oggetto, e
nel nostro caso delle borse, e ciò a partire dal loro magazzinaggio, esposizione (ad
esempio in un museo) ed eventuale restauro. Le borse andrebbero conservate
singolarmente, per evitare che si schiaccino o si segnino a contatto tra loro; l’ideale
sarebbe, come già detto, adagiarle in cassettiere di metallo forellate per fare circolare
l’aria, e avvolgerle in della carta velina non acida. Ogni borsa, poi, dovrebbe essere
corredata di etichetta a goccia, tecnicamente detta gioiello, in carta o cartoncino non
acido, applicata con filo di cotone, per fornire le seguenti informazioni: numero
d’inventario, datazione, materiale e misure. Le stesse informazioni andrebbero indicate
anche all’esterno del contenitore, per una facile individuazione del pezzo, che dovrebbe
poi avere un’apposita scheda descrittiva con relativa fotografia. Per la conservazione
delle borse, ma anche dei tessili in generale, uno dei fattori determinati è il controllo
dell’umidità, della temperatura, della ventilazione e della luce (naturale e artificiale). La
temperatura ideale è compresa tra i 10 e i 20 °C, mentre il livello di umidità relativa tra il
45 e il 55 %; importante è anche la circolazione dell’aria, per prevenire lo stabilirsi di
valori di temperatura e umidità troppo elevati. Per l’esposizione dei tessili è consigliato
un livello di illuminazione relativa inferiore a 50 lux. Per rimuovere i gas provenienti
dall’atmosfera, invece, deve essere impiegato un impianto di condizionamento d’aria,
dotato di appositi filtri.
9
Per conservare qualsiasi collezione di materiali tessili, come le borse, dunque è
bene disporre di un ambiente pulito ed organizzato, ed importante, è una regolare
ispezione dei manufatti e delle condizioni ambientali in cui sono conservati, per evitare
il loro degrado.
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Capitolo I
La storia della borsa attraverso i secoli
La storia passata e presente di ogni individuo può essere raccontata anche
attraverso l’analisi degli oggetti legati alla vita quotidiana e, nel nostro caso,
dell’accessorio borsa. La storia della borsa permette, infatti, di conoscere il rapporto che
l’uomo, di ogni ceto sociale, ha avuto nei secoli con il lavoro, la praticità e la moda1.
La vita dell’essere umano è sempre stata caratterizzata dall’utilizzo di una qualche borsa,
termine che deriva dal greco byrsa (cuoio, otre) e quindi dal latino bursa, con il
significato di “pelle di animale scuoiato”. La borsa-borsetta, quindi, non è solo un
accessorio, in quanto le sue origini dimostrano che essa ha una propria, autonoma
funzione utilitaria. La borsa nel tempo ha variato di dimensioni e forme a seconda
innanzitutto dei diversi usi pratici, e in seguito dei gusti personali e quindi della moda
dell’epoca. La finalità utilitaria è stata la causa primaria del suo nascere2.
I.1 Dalle origini al Medioevo
Di borse nell’antichità rari sono precisi riferimenti e documentazioni, ma
probabilmente le prime furono delle semplici sacche ricavate dalle pelli degli animali, un
materiale quindi che, se non conciato, si polverizza. Questo è il motivo per cui è insolito
il ritrovamento di reperti significativi come l’antica “gerla di Hallstatt” in pelle, usata
2000 anni prima di Cristo per il trasporto del sale e rinvenuta appunta a Hallstatt, una
località di Salisburgo, in un giacimento di sale3.
L’uso del termine borsa, che oggi definisce un oggetto sia maschile che femminile
atto a contenere beni personali, risale alla preistoria, infatti lo stesso lemma, come già
detto, etimologicamente significa “pelle di animale scuoiato”: la denominazione del
materiale diventerà poi quella del manufatto. Tale materiale veniva utilizzato in origine
anche come involucro di strumenti da caccia e come recipiente da selvaggina, quindi una
sorta di sacco, oggi definito carniere, una tipologia con tasche e ribalta4.
1
L. Bordignon Elestici, 1989, pp. 124 – 125.
N. Squicciarino, 2001, p. 20.
3
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 125.
4
C. Giorgetti, 2001, p. 25.
2
11
Fin dall’antichità, però, veniva fatta distinzione tra sacco e borsa, in quanto il
primo era un contenitore più grande e multifunzionale, la seconda, invece, più piccola e
destinata al denaro, oltre a poter far parte del contenuto del sacco stesso. Esistono,
comunque, testimonianze sulla borsa anche come raccoglitore di strumenti di speciali
mestieri, quindi come oggetto riservato alle classi agiate: in Ezechiele troviamo scritto
borsa da scriba. In Egitto, infatti, sono stati rinvenuti sacchetti contenenti le polveri nere
e rosse che servivano a preparare gli inchiostri5.
Si trovano poi altre tipologie di contenitori: la bisaccia è citata più volte nei
racconti evangelici come contenitore di cibo e il significato letterale è “due sacchi”, fatti
in modo da essere portati sulla spalla o sul basto della cavalcatura, quindi si tratta
soprattutto di un oggetto da viaggio. Ancora come contenitore per il cibo, nella Bibbia e
nei Vangeli si cita la sporta6.
La borsa, sin dai primordi della civiltà, venne impiegata anche per scopi rituali,
quando celebranti Sumeri, e poi Assiri, la sorreggevano durante le celebrazioni religiose;
se ne ignorano il significato e contenuto, ma è noto che fosse utilizzata da coloro che
servivano i sacerdoti e i sovrani; aveva una forma singolare ed era connessa alla cintura7.
Numerose testimonianze dell’uso sacro della borsa, invece, provengono dalle
collezioni egizie dei musei di tutto il mondo, che conservano diverse piccole statuine
funerarie provviste di piccoli canestri e vere e proprie borse, che potevano servire nel
regno dei morti8.
In Egitto, oltre alle borse da scriba, nella quotidianità venivano usati dei sacchetti
di lino e borse o piccole sporte in rete fatte di vegetali intrecciati, visibili al Museo
Archeologico di Firenze. Per le borse in rete veniva utilizzato lo sprang, un manufatto
elastico simile alla rete, ottenuto senza trama arrotolando i filati dell’ordito allungati tra
due corde, e a volte su un piccolo telaio – tali reti erano usate anche per acconciare i
capelli. Il sacchetto di lino rappresentò il contenitore di materie pregiate, come si deduce
dalla sua comparsa nella grafia della città di Copto, che era il punto di snodo per le
carovane che traversavano il deserto orientale portando al Mar Rosso diverse pietre
preziose, reperibili tra la Valle del Nilo e il mare, e i prodotti più ricercati al tempo9.
In Grecia il sacchetto di lino aveva mirati scopi pratici e pertanto assunse più
nomi: ballantion, era la borsa per il denaro, phascolion per oggetti vari e thulakion il
5
Ibidem.
Ibidem.
7
C. Giorgetti, 2001, p. 26.
8
Ibidem.
9
Ibidem.
6
12
borsellino. Le borse in rete, invece, sono documentate iconograficamente: per esempio
sulle pitture vascolari di Atene del V secolo a.C.10 Zusser, l’archeologo russo che scavò
molti dei siti archeologici dell’antica Grecia, rinvenne nella tomba di una donna una
piccola borsa in lino, che presentava tracce di lavorazione che fecero supporre fosse stata
decorata con cuciture a ricamo. Un oggetto che fu particolarmente utile non solo alle
donne greche dell’antichità, ma a tutto l’emisfero femminile in generale, anche se risulta
molto difficile ritrovare documenti autentici a causa della deperibilità del materiale
impiegato11.
A Roma risulta che la borsa fosse molto in auge. Vi era infatti la zonta, in cuoio,
tipicamente maschile, a forma di tasca, da portare con la cintura e contenente il denaro,
realizzata dall’artigiano detto zonarius; la crumina, per il denaro spicciolo, indossata al
collo e sospesa sul petto o la crumilla, un vero e proprio borsellino. Tipicamente
femminile e per ricche matrone, era la manticula, un sacco a mano portato solitamente
dalla schiava al seguito, la pedissequa. Per il viaggio si utilizzava la mantica, una
bisaccia a due sacchi da portare sulla spalla; la sporta era una cesta in vimini per il
cibo12.
Con l’affermarsi del cristianesimo la borsa riscoprì un uso religioso: nasce
l’encolpio, che in greco antico significa “che sta sul seno”ovvero una piccola custodia
e/o reliquiario posta sul petto e sotto le vesti per celare la propria fede durante i primi
secoli della sua diffusione. In seguito, anche i sovrani bizantini indosseranno una
borsetta contenente polveri profumate per i bracieri durante i rituali13.
Un’altra tipologia, abbastanza importante, fu quella legata alla più antica
formulazione dell’abito monastico maschile orientale, composto, oltre che dalla tunica o
colobium, oppure sacco, da un oggetto chiamato con diversi nomi: pellis, melote o pera.
Si tratta di un contenitore a forma di bisaccia che i monaci usavano durante i viaggi, di
ampia foggia, con una fascia da portare a tracolla e in cuoio; in esso poteva essere
conservato il pasto quotidiano14.
Attraverso la storia è possibile capire come il contenitore – borsa, nacque per
servire sia l’uomo che la donna, ma soprattutto il primo: era l’uomo che si spostava,
faceva la guerra, e si occupava di politica e di economia. Per moltissimo tempo si è
trattato di un oggetto quasi esclusivamente maschile, ed essendo stato contenitore prima
10
Ibidem.
K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 415.
12
C. Giorgetti, 2001, p. 26.
13
Ibidem.
14
Eadem, 2001, p. 27.
11
13
di tutto del denaro, inevitabilmente fu accessorio maschile. La borsa nacque con il
denaro, quindi almeno dal 1000 a.C. sulle sponde orientali del Mediterraneo, nelle città
greche e nelle loro colonie furono utilizzati contenitori in cuoio o pelle – dato che la
parola borsa deriva dal greco byrsa, cioè cuoio, otre - per portare con sé le monete15.
Della borsa sino all’anno 1000 sono stati fatti pochi cenni nell’ambito
dell’abbigliamento, se non per sacche da viaggio o per portastrumenti per il lavoro o
contenitori per alimenti16. Sarà solo dal Medioevo che se conoscerà l’evoluzione: in tale
epoca, infatti, la borsa avrà grande fortuna e si differenzierà nell’impiego e quindi nelle
lavorazioni e nei modelli17.
Inizialmente le borse erano di cuoio, di forma stretta e lunga; dal XII secolo si
aprivano e chiudevano con dei cordoni che allo stesso tempo facevano da manico; nel
XIII secolo solitamente erano fatte con pelle di cervo e di maiale. Questa è l’epoca in cui
iniziano ad apparire le prime borse di lusso e preziose. Nel XIV secolo si citano già
alcune borsette come reliquie, confezionate in ricca seta, in metalli preziosi, addobbate
con oro e argento, a volte con finissime perle o con frange di campanellini d’argento.
Alcune di queste borse, veri e propri gioielli, venivano appese al petto con una spilla di
pietre preziose18.
Altre borse, d’uso più popolare, erano realizzate con la vescica di maiale foderata
con la pelle dello stesso animale o con la pelle di lepre; successivamente si preferirono le
pelli del cinghiale, tra le quali spiccano quelle italiane, perché meglio conciate e costose,
più articolate artisticamente e più varie. Ce n’erano a forma di ampolla, allungate e
adornate con ogni genere di frange, cordoni, perle e passamanerie19.
Tra le prime borse: quelle utilizzate dai signori erano borse grandi da viaggio e i
carnieri per la caccia portate a tracolla; contadini e pastori, invece, si servivano di capaci
bisacce, mentre i pellegrini, più semplicemente, del tascapane20.
A partire dal XII secolo l’uso della borsa era diffuso sia per gli uomini che per le
donne: la forma più semplice e comune era quella a sacchetto, mentre le dimensioni
variavano a seconda che il contenuto fosse di piccoli oggetti personali, monete o bagagli
e merci. Era consuetudine legare le borse alla cintura per mezzo di nastri e cordelle
oppure appenderle al collo se erano piccole e contenevano oggetti di valore. Quelle da
15
M. Schiaffino, 1985, p. 12.
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 126.
17
C. Giorgetti, 2001, p. 27.
18
M. Boehn, 1944, p. 244.
19
Ibidem.
20
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 127.
16
14
cintura avevano di norma forma rotonda nella parte inferiore, e una patella nella parte
superiore che veniva passata sotto la cinta. Da qui il nome di “tagliaborse” per i
malintenzionati che tagliavano il battente e rubavano così il sacchetto21.
Le donne, oltre alle borse appese alla cintura, ne utilizzavano una in stoffa a forma
di sacchetto per riporvi un pezzo di tela per le abluzioni e la pulizia. Tela in francese è
toile e toilette è il diminutivo: parola che com’è noto ebbe fortuna nel tempo22.
Con l’aumentare dell’uso della borsa e con il perfezionamento delle decorazioni,
presto si diffondono delle nuove forme che abbelliscono, e definitivamente si
allontanano dalla prima forma di sacca o bisaccia. In base alle nuove forme, vengono
dati nomi diversi. La scarsella – una delle più riprodotte nella scultura antica – è una
borsa di dimensioni discrete, dalle linee rotondeggianti sia sopra che sotto; forata al di
sopra da un cinturone, con una corda che chiude la tasca con una spilla. In principio fu la
borsa utilizzata dai messaggeri e dai pellegrini per il trasporto di messaggi e documenti,
denaro, reliquie e oggetti preziosi. Molte volte, in queste borse a chiudere la tasca c’era
un pugnale o un coltello. In seguito il suo uso si estese a dame e cavalieri: la
indossavano facendola cadere sopra le vesti, pendente da un complicato sistema di corde
e cinte. Si portava anche appesa al collo quando conteneva reliquie, documenti o
amuleti: per il suo prezioso contenuto, quindi, veniva ricamata e decorata fino ad essere
ricoperta interamente di smeraldi, perle, rubini, ametiste ed altre pietre preziose23.
Caratteristiche dei costumi e degli abiti medievali erano poi le borse da
matrimonio, che portavano il ritratto del fidanzato o la sua insegna o le sue iniziali cucite
o smaltate e venivano riempite di monete d’oro e, quindi, regalate dal promesso sposo
alla sua futura sposa. Queste borsette arrivarono ad essere molto ricche e venivano
chiamate a seconda del loro luogo di produzione: borsette parigine, veneziane, viennesi e
così via24.
Nell’Alto Medioevo la borsa venne impiegata anche per il trasporto di oggetti
destinati al culto: al Germaniches Nationalmuseum di Norimberga è conservata una
borsa per le reliquie, fatta di stoffa e chiusa da due tiri laterali, decorata con croci e cuori
di argento dorato, proveniente da Treviri, del 993 circa25.
All’inizio del Medioevo troviamo una testimonianza evidente dell’antenato della
moderna borsetta. Negli scavi dei tumuli di Saxon – periodo di Saxon 460–1066 d.C. – i
21
M. Schiaffino, 1985, p. 15.
Eadem, 1985, p. 17.
23
M. Boehn, 1944, p. 247.
24
Ibidem.
25
C. Giorgetti, 2001, p. 27.
22
15
ritrovamenti indicano che le donne di quella città venivano inumate con l’abito
completo. In diversi casi, l’abito era caratterizzato da una cintura con delle catenine da
cui pendevano numerosi ciondoli come forbici, pinzette, coltelli, pettinini, chiavi e anche
un piccolo borsellino 26.
Durante gli ultimi anni di tale periodo storico ovvero dopo le Crociate, avvenute
tra i secoli XI e XII, i Cavalieri tornarono indossando delle piccole borse attaccate alla
cintura. Queste si chiamavano aumonière sarazinoise che stava a significare “borsellino
dell’elemosina dei saraceni”, indicando così la loro origine orientale. Si presuppone,
quindi, che in origine fossero destinate a raccogliere le monete per i poveri27.
Le elemosiniere divennero subito di moda, adottate sia dagli uomini che dalle
donne, e in francese erano dette aumonières, e così sempre denominate anche fuori della
Francia. Avevano forma quadrata o a trapezio, una leggera increspatura nella parte
superiore, all’interno potevano essere rivestite in stoffa e come le scarselle erano portate
appese alla cintura, ed in principio erano unite da un cordone o cintura che allo stesso
tempo chiudevano la bocca della borsa. Un cerchio di metallo si nascondeva sotto la seta
o spuntava fuori dalla cintura attraverso un anello dello stesso metallo. Vi si ponevano
monete di piccolo valore: servivano per le elemosine che si facevano durante le
frequentazioni religiose per procurarsi indulgenze divine28.
Le donne ricche erano solite distribuire ai più bisognosi sia cibo che soldi e la loro
piccola aumonière, sebbene molto spesso contenesse oggetti diversi dai soldi destinati ai
poveri, a quei tempi era un accessorio molto pratico e attraente da indossare. Molti
ritengono che il primo significato della parola lady derivi dall’Anglosassone giver of
bread ovvero donatrice di pane29.
L’elemosiniera rimase di moda sino al XIV - XV secolo circa – periodo in cui
ebbe grande diffusione - dapprima, come già detto, usata per la raccolta delle elemosine
in chiesa e poi, con qualche modifica, per il trasporto di piccoli oggetti personali. Quella
femminile conteneva il necessario per il cucito30.
Nel tardo Medioevo divenne un elemento obbligatorio dell’abbigliamento, infatti
uomini e donne della corte borgognona ne facevano grande sfoggio. Nel lascito di
Carlotta di Savoia, morta nel 1438, vi erano elencate ventitré elemosiniere in pelle
26
K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 415.
Ibidem.
28
M. Schiaffino, 1985, p. 16.
29
K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 416.
30
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 127.
27
16
bianca, rossa, in velluto e in raso. La moda di questo accessorio ritornerà
nell’Ottocento31.
Le aumonières più eleganti erano composte da due borse, una esterna e una interna
più piccola, antenata del borsellino o portamonete. Esternamente erano in seta finemente
lavorata o in velluto ricamato, con il disegno dell’ornato spesso in coordinato con quello
delle scarpe e della cintura32. A giudicare dalle poesie del primo XIII secolo, queste
eleganti borsette erano fatte solitamente di seta o pelle; un mercante del tempo diceva
“ho buone aumonières di seta e di pelle”33
Il termine elemosina non si sa se nato da queste borse o viceversa, in quanto le due
parole coincidono. Dalla borsa si toglieva il denaro per l’offerta, ma il recipiente in cui si
versava l’offerta era anch’esso una borsa che, fino a qualche decennio fa, era ancora in
voga nelle chiese. Si trattava di una sacchetta in velluto o tessuto pregiato, sostenuta da
un lungo manico in legno, che il sacrestano faceva passare tra i fedeli per raccogliere
l’obolo34.
Alcune dame si dilettavano a ricamare le proprie borse. Tra queste è stata
tramandata dalla storia per la sua abilità l’imperatrice Giuditta, madre di Carlo il
Calvo35. L’aumonière nel tempo divenne sempre più ricercata, arricchendosi di
scomparti interni e di preziosissime cerniere; la chiusura metallica ad anello prende altre
forme che si avvicinano ad alcune borse moderne; alcuni documenti del XV secolo
fanno riferimento a chiusure scolpite in ferro, oro, argento con cappellette gotiche,
colonnine e nicchie36.
Durante il tardo Medioevo, le donne impiegavano molto del loro tempo libero
ricamando scarpe, guanti, cinture e borse. Infatti, molte delle grandi famiglie avevano
alle loro dipendenze delle ricamatrici che eseguivano, in elaborati disegni, decorazioni
su diversi articoli di vestiario e soprattutto sulle borse. Dall’inizio del XIII secolo alcuni
documenti mostrano come i ricamatori fossero inclusi nelle corporazioni di arti e
mestieri, attestando in questo modo la richiesta sul mercato del lavoro ad ago. Molte di
tali borsette sono rifinite nella parte inferiore con nodi e nappe di filo o di metallo,
mentre altre sono menzionate per avere attaccate delle campanelle. Alcune di queste
borse, soprattutto quelle di forma quadrata, furono disegnate per contenere i libri di
31
M. S. De Salvia Baldini, 1994, p. 136.
M. Schiaffino, 1985, p. 16.
33
K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 416.
34
M. Schiaffino, 1985, p. 16.
35
Ibidem.
36
M. Boehn, 1944, p. 249.
32
17
preghiera. Molti dei soggetti scelti per i ricami delle borse furono tratti dalla letteratura
contemporanea: il Romance of the Rose è un poema ricco di episodi romantici che ha
fornito un gran numero di motivi37.
La diffusione del monachesimo e la proliferazione degli Ordini mendicanti tra il
XII e il XIII secolo, portano alla nascita delle giberne a ribalta, contenitori per le offerte
dei devoti ai religiosi viandanti. Un esempio è visibile nell’affresco di San Eldorado a
Novalesa: modello a tracolla decorato con vivace disegno a tartan. In quest’ambito, poi,
vi erano altre tipologie create per essere sospese al cingolo della corda che
rappresentava, assieme alla tunica di panno semplice, la vita in povertà38.
Però la borsa “al maschile” ebbe anche il significato di cupidigia e di avarizia:
Dante ne fece un attributo dell’usuraio nel canto XVII dell’Inferno e si scagliò contro gli
sfarzi dei suoi concittadini. Così anche lo storico fiorentino Giovanni Villani criticava le
nuove fogge e le scarselle alla tedesca, che indicava con ironia su quale organo
posavano: sul davanti, al centro della vita39.
Le borse venivano chiamate anche marsupi; erano di cuoio semplice o ornato, di
seta a diversi colori, di velluto cremisino o vergato. La maggior parte di queste borse
maschili contenevano oro, argento, perle; molto apprezzate erano quelle lavorate a
maglia, che già esistevano nel XIII secolo. Le borse venivano anche importate dalla
Francia, una tipologia serica e lussuosa, ed erano dette “alla francisca”; ma anche da
luoghi più lontani quelle dette “alla tartarisca”. Inoltre, potevano anche avere gli stemmi
della casata o dell’attività: Dante nel XVII canto dell’Inferno immagina i grandi
finanzieri del tempo condannati a correre sotto una pioggia di fuoco e per l’eternità a
portare al collo, invece che in vita, la borsa con lo stemma di famiglia40.
La fortuna della borsa accrebbe anche grazie alla nascita delle Arti e alla
mutazione economica, che nella seconda metà del XIII secolo toccò l’apice di quella che
viene definita “rivoluzione commerciale del Medioevo”41.
In Italia la lavorazione delle pelli e del cuoio trova origine in Toscana, nel Veneto
e in Campagna. A Firenze, nel XII secolo si vennero a costituire i sistemi corporativi
delle Arti Maggiori e Minori. Le borse erano un prodotto dell’Arte Maggiore dei
Pellicciai e Vajai e dell’Arte Minore dei Cuoiai e dei Correggiai. Questi artigiani del
37
K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, 417.
C. Giorgetti, 2001, p. 27.
39
M. Schiaffino, 1985, p. 17.
40
Ibidem.
41
C. Giorgetti, 2001, p. 27.
38
18
cuoio avevano bottega attorno al Ponte Vecchio e sulla riva destra dell’Arno, e
producevano borse di ogni tipo, e tra i generi d’uso più frequenti: le scarselle che si
portavano appese al collo e alla cintura, le bisaccie usate per il viaggio dai pellegrini e
dai messi. Quest’ultime erano doppie e unite da una cinghia centrale per potere essere
messe sul dorso del cavallo, in modo da pendere dall’una e dall’altra parte. Le
decorazioni, invece, erano curate dagli Orafi, mentre le tipologie in tessuto dai Sarti. Le
borse di questi artigiani fiorentini, ma anche i vari accessori in pelle, erano
ricercatissime dai mercanti stranieri che le acquistavano in quantità, per poi rivenderle
con buoni guadagni42.
A Venezia gli artigiani delle borse erano detti bolzieri e dipendevano dall’Arte dei
lavoratori del “cuoro”, nonostante la maggior parte delle borse veneziane fossero
confezionate in tessuti preziosi e decorate da sfarzosi gioielli. A tal proposito le leggi
suntuarie intervennero più volte per cercare di limitare tanto lusso e dispendio 43.
La città lagunare si distingueva nel campo della produzione delle borse, se non
altro nel XIII e XIV secolo, per cura, eleganza e ricca decorazione con cui queste borse
venivano confezionate: la madre dei Signori della Scala manda nel 1333 a Venezia ad
acquistare ben 23 borse lavorate in oro. Comunque, pare che nel Quattrocento, fra i
diversi modelli di borse, ne esistesse uno detto alla veneziana44.
Sempre a Venezia, pare che la lavorazione delle borse fosse ad opera di speciali
operaie: un documento del 1352 ricorda una certa “Beatrice a bursis di San Polo”45. Le
borse, secondo la testimonianza di alcuni storiografi di fine ‘800, erano in tela, panno,
seta, cuoio, tessuti d’oro e a volte decorate con fregi in metalli preziosi e in perle; si
portavano sciolte o pendenti alla cintura mediante catenelle talvolta d’argento; erano
accessorio indispensabile, in quanto non si usavano le tasche; se contenevano denaro,
erano assicurate alla cintura con una catenella, mentre se il contenuto erano oggetti di
devozione, erano tenute sospesa al petto46.
Documenti veneziani del ‘300 e del ‘400 parlano di borse di varie dimensioni in
tela, velluto, cuoio, seta, lana, alcune con fregi d’oro e con perle47.
Ma chi produceva e confezionava le borse? Se si trattava di borse di stoffa, erano i
merciai, i marzeri, che si servivano di mano d’opera femminile e che per legge non
42
M. Schiaffino, 1985, pp. 13 - 14.
Eadem, 1985, p. 14.
44
A. Vitali, 1992, p. 62.
45
M. Schiaffino, 1985, p. 15.
46
A. Vitali, 1992, p. 63.
47
Ibidem.
43
19
potevano vendere alcuna tipologia di borsa in cuoio. Se le borse erano in cuoio, invece,
erano gli artigiani a lavorare – sbiancatura e concia soprattutto – le pelli e il cuoio – in
veneziano il curami – e a produrre, confezionare le borse e le cinture – in veneziano le
corrigie48.
A Parigi, alla fine del XIII secolo, l’attività artigiana aveva assunto un ruolo
rilevante, e dal libro dei mestieri è possibile individuare, tra le varie botteghe
specializzate nel campo dell’abbigliamento, quella dei boursieres, cioè fabbricanti di
borse e dei boucliers, ovvero i fabbricanti di fibbie; sono anche enumerate delle
confezionatrici di scarselle saracene. In questo periodo le borse femminili sono oggetti
preziosi e soprattutto ben visibili, dato che nell’abbigliamento francese sopra alla
chainse e alla futaine, veniva posta la cotte, al di sopra della quale veniva posto il surcot,
un ampio indumento senza maniche che ricadeva sino ai piedi, ornato da una cintura
dalla quale pendeva la borsetta o aumonière49.
In Italia ormai c’erano diverse tipologie di cinture e borse, che potevano essere
d’oro o d’argento, ma la più caratteristica nel tardo medioevo era sempre la piccola
sacca appesa alla cintura e usata per riporvi la moneta: l’amoniera. Gli uomini
appendevano le borsette ad alte cinture di cuoio che le fonti chiamano brughieri e che
venivano prodotte dai già citati correggiai50.
Il termine borsa in questo periodo è d’uso comune in tutta Italia, anche se
comunque, da diverse fonti, risulta più legato ai sacchetti sospesi alla cintura usati per
trasportare la moneta, ed è nominato spesso dai poeti a emblema del lusso. La scarsella,
invece, pare più un sacco adibito al trasporto di cibo o altri oggetti durante i viaggi o
giornate trascorse fuori casa51.
Dal XIII secolo si diffondono modelli manufatti con materiali e tecniche varie e la
borsa poteva essere sia in maglia di filo o metallica, che in cuoio o stoffa52.
I.2 Dal Rinascimento alla Rivoluzione francese (secoli XV–XVIII)
Nel XV secolo per gli uomini prevalgono ancora modelli appesi alla cintura, per le
donne, invece, è in uso l’aumonière appesa mediante una corda o una catena, che in
francese è detta chàtelaine: piccola catena d’oreficeria caratterizzata da una piastra piatta
48
Ibidem.
C. Giorgetti, 2001, p. 28.
50
Ibidem.
51
Ibidem.
52
C. Giorgetti, 2001, p. 29.
49
20
che si attaccava alla cintura. Da questa pendevano varie catenelle con moschettoni a cui
erano appesi amuleti, oggetti preziosi e borsette53. Durante il Medioevo il potere della
castellana era rappresentato dalle chiavi portate appese a catenelle fissate alla cintura,
che con un gancio le teneva unite. Da qui il termine chàtelaine, ossia castellana –
termine che però si è affermato nel vocabolario internazionale solo nel 1828. La
chàtelaine, con forme e funzioni diverse, rimase in uso per secoli54. Dal punto vita di
dame e cavalieri, però, non scendeva solo la borsa, ma anche oggetti come coltelli e
coltellini, specchietti, agorai e cucchiai d’argento o d’oro55.
Nel Rinascimento la borsa diventa più simile a quella moderna; inizialmente era chiusa
con un nodo scorsoio o con una cinghia che passava dentro ad anelli, poi si inarcò nella
parte superiore e venne stretta da un cerchio di metallo che nel mezzo aveva un anello
per poterla appendere alla cintura. Si tratta della prima forma di cerniera, che poi nel
‘400 e nel ‘500 si complicherà con ceselli, sbalzi e intarsi preziosi56.
Nel XVI secolo, il buon andamento dell’economia, l’afflusso di metalli preziosi e
l’importazione di nuovi prodotti esotici, fanno si che le classi agiate si concentrino su
una nuova ricerca di eleganza. I re francesi, durante le conquiste italiane, scoprono “la
vita di società”: nel 1528 Baldassarre Castiglione definisce un nuovo tipo di gentiluomo
fedele ad un certo codice di vita di corte ovvero il cortigiano. In questo periodo
l’influenza della moda italiana riguarda più i materiali e gli ornamenti, che la forma
stessa dell’abito; molti artigiani italiani si stabiliscono in Francia, nei grandi centri di
produzione come Lione, Parigi o Tours. Invece, città come Londra, Augusta,
Norimberga o Monaco, svilupperanno nuove industrie per far fronte ai monopoli delle
città italiane quali Venezia, Milano, Firenze o Genova. L’influenza italiana, sviluppatasi
dalla fine del XIII secolo, andrà scomparendo già nei primi decenni del XVI secolo. Ma
la moda italiana relativa agli accessori, invece, ebbe un ruolo molto importante con
novità assolutamente originali: il ventaglio pieghevole e il merletto che si diffonderanno
ovunque alla fine del ‘50057.
Nel 1525 con la vittoria di Carlo V nella battaglia di Pavia, inizia una svolta nella storia
politica dell’Europa, e un cambiamento nei gusti. Infatti, aumenterà l’importanza del
lusso, favorita anche dalle scoperte di Cristoforo Colombo, che portarono ad un notevole
afflusso di oro; così, si svilupperà anche una tendenza verso l’aspetto austero e ostentato:
53
C. Giorgetti, 2001, p. 29.
AA.VV., 2004, p. 58.
55
M. Schiaffino, 1985, p. 18.
56
M. Schiaffino, 1985, pp. 17 - 18.
57
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 8.
54
21
stoffe sontuose e colori scuri. La moda spagnola s’impone in tutta l’Europa
occidentale58.
Nelle borse del XVI secolo, ciò che richiama l’attenzione sono le chiusure in ferro o
argento; più pregiate sono nel tardo Cinquecento: chiusure d’argento ottenute dal
procedimento a cera persa, tipiche della produzione orafa, e punzonate con i marchi di
manifatture italiane, spagnole, tedesche, inglesi e olandesi. La loro fortuna durò sino al
XVII secolo, e vennero impiegate anche come dono nuziale, con decorazioni a
cornucopia, a spighe di grano e a motivi di coppe59.
A seconda della forma o provenienza, la borsa era detta “alla ferrarese”, “alla
castigliana”, “alla francese”, “alla veneziana”; tra le varie invenzioni vi erano scarselle
con lunghe e acute punte caratteristiche dello stile gotico “fiorito” venuto dalla Francia. I
materiali delle borse del ‘500 erano il cuoio e velluto, spesso usati assieme, i broccati e il
raso di seta ornati di fiocchi, frange e nastri. Venivano decorate con stemmi, gemme,
smalti, miniature e ricami – le borse da matrimonio all’esterno avevano i ritratti dei due
fidanzati con le iniziali dei loro nomi e motti augurali60.
Molto diffusa all’epoca era la scarsella, copiata da quella d’epoca medievale dei
messaggeri: di grandi dimensioni, tipo una cartella da scuola e spesso con un fodero
esterno in cui era inserito il coltello o il pugnale. Nel 1556 fu fondata la “Società della
Bisaccia” come partito politico a sostegno di Filippo II di Spagna, e sull’insegna vi è
scritto “Fedeli al Re fino alla bisaccia” – in termini moderni sino al portafoglio 61. Le
scarselle più pregiate erano spesso di manifattura tedesca62.
Una tipologia femminile del tardo Rinascimento, era la borsa a sacchetto, chiusa
da un cordone che passava attraverso una serie di anelli di metallo fino a stringere
l’imboccatura della borsa63.
Dalla metà del ‘500, a riecheggiare i sacchetti decorati dalle lussuose cerniere
assurte ad opere di oreficeria, è l’avvento della braghetta, nata grazie alla congiunzione
della parte antistante dei bragoni o braghesse. Questa quindi, oltre a coprire le parti
intime maschili, venne usata anche come piccola borsa contenente denaro e piccoli
oggetti come fazzoletti, monete e anche dolci64.
58
Idem, 1981 – 1991, p. 13.
C. Giorgetti, 2001, p. 29.
60
M. Schiaffino, 1985, p. 19.
61
Ibidem.
62
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 11.
63
C. Giorgetti, 2001, p. 29.
64
Ibidem.
59
22
Un’altra tipologia di borsa era quella da gioco, molto lussuosa, solitamente in
velluto, ricamata in oro e argento, di forma circolare e con chiusura fatta mediante tiri
con nappe di seta. Era principalmente maschile e diffusa soprattutto in Francia e
Inghilterra, che la identificava come gaming purses65.
Della fine del ‘500 sono le chiusure in argento con decorazioni floreali, ad angeli,
a coppe lavorate a cera persa e con gancio per cintura; punzonate con i simboli di
manifatture italiane, tedesche, olandesi e inglesi. Venivano applicate su sacchetti in
damasco, broccato, velluto allucciolato o altobasso, caratterizzati da un anello o gancio
per appenderli alla cintura. Erano diffusi nel Nord Italia e Nord Europa sino al secolo
successivo 66.
Verso il 1550, un nuovo accessorio di moda furono le tasche, e per lungo tempo
resteranno sospette nei periodi di disordine, infatti, in Francia l’ordinanza del 1563 tentò
di vietarle, ma con scarso successo. All’interno venivano custoditi gli orologi, oggetto
molto ricercato. Un altro accessorio molto ambito, era il manicotto. All’influenza della
moda italiana prima e di quella spagnola poi, succede, nel XVII secolo, quella francese e
olandese67.
Le borse con cerniera d’argento furono di moda tra le donne olandesi nell’ultimo
quarto del XVII secolo. Questa tipologia veniva portata sotto il grembiule, fissata alla
cintura di pelle o stoffa mediante un gancio; le cerniere erano d’argento, ma anche di
altri metalli: divenne consuetudine passare la cerniera di madre in figlia, poiché
l’argento era costoso. Potevano essere di varie forme e motivi decorativi, inoltre, a
seconda della moda, venivano anche riutilizzate per appendervi una nuova borsa di
velluto, damasco, seta o pelle68.
Sotto il regno di Luigi XIII, 1601 – 1643, sia nell’abbigliamento maschile che
femminile, tale l’accessorio gioca un ruolo preponderante69.
Nel XVII secolo gli abiti si gonfiarono di imbottiture, ornamenti, pieghe, tanto da
permettere di nascondere vari oggetti utili in diverse parti del vestiario, come, ad
esempio, di riporre il denaro o altro nelle maniche. Le borse, quindi, persero la loro
utilità e quasi scomparvero. A volte, come contenitore, veniva preferito un altro
65
Ibidem.
Ibidem.
67
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 17.
68
AA.VV., 2004, p. 66.
69
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 19.
66
23
accessorio, il manicotto, nato per scaldare le mani di dame e cavalieri, in pelo o in
tessuto, caratterizzato all’interno da varie tasche70.
Gli uomini, infatti, se nel ‘500 portavano in bella vista, appesa alla cintura,
borsette sempre più piccole – per fare posto alle armi – nel ‘600 si servivano unicamente
delle tasche nascoste nelle ampie brache, allora in uso: con la moda degli abiti larghi
non era più sentita la necessità delle borse71. Queste tasche comparvero appunto con le
brache a sbuffo, nel 1630 circa, quando furono ricavate delle aperture verticali su ogni
lato della parte anteriore del pantalone, vicino alla cintura della vita. Tali aperture erano
solitamente legate con lacci e qualche volta elaborate in maniera decorativa72.
Nei lunghi e voluminosi vestiti delle donne, invece, le tasche venivano indossate,
spesso a coppie, tra la gonna e la sottana superiore e vi si accedeva infilando la mano in
un taglio praticato sul lato del vestito o della gonna. Erano delle borse lunghe e piatte, di
forma rettangolare o a goccia, che venivano legate alla vita con un nastro. Venivano
confezionate soprattutto in lino o cotone robusti, spesso decorati con ricami; l’apertura
era al centro della parte anteriore73. Queste tasche non sostituirono però totalmente la
borsetta, ma erano comunque molto in uso e apprezzate come ricettacoli per piccoli
borsellini, per il fazzoletto, lo specchio e le chiavi, e spesso erano lasciate per testamento
ad amici meritevoli. Ad ogni modo, le donne alla moda continuarono a portare in mano
o alla cintura belle borsette sospese da cordicelle o nastri; veniva usato il più ricco e
costoso materiale ornato con sete colorate e fili metallici74.
Il “sostituto tasca”, determinò la fortuna di alcuni contenitori, che in seguito
influenzarono la forma e l’uso delle borsette moderne: cassette di legno laccato e
intarsiato, con coperchio incernierato, sul quale a volte era posto uno specchio, e
raccoglievano tutto il necessario per le cure delle dame. Quindi, si tratta degli antenati
dei nècessaires. Al loro interno: pettinini di corno e di avorio, forbici, spazzole, nastri,
profumi e saponi solidi, medicamenti in ampolle, aghi per cucire e ricamare. Ma anche
lettere d’amore, sonetti e rime dei poeti preferiti o dell’amato, messaggi di cicisbei e
titoli di “credenza”: una cassetta molto personale. Simile era il cofanetto porta gioie,
realizzato in materiali preziosi come legni rari, argento, cuoi sbalzati e dorati, chiuso da
70
M. Schiaffino, 1985, p. 20.
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 128.
72
M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 420.
73
AA.VV., 2004, p. 74.
74
M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, pp. 420 – 421.
71
24
serratura e provvisto di maniglietta. All’interno: gioielli, denaro, miniature,
corrispondenza75.
Nel primo quarto del XVII secolo, la borsa femminile assunse dimensioni molto
piccole; quelle pregiate erano in velluto e con ricami in oro, argento o argento dorato;
predominanti erano le forme ovali con opere di oreficeria o ritratti a smalto circondati da
merletti ad ago e nappe. Molto preziose erano le borse a scudo, con forma tipo blasone
araldico, munite di una chiusura in argento, oro o ferro, sempre ricamate e lavorate su
tessuti lussuosi. Di moda erano le borsette a sacchetto in maglia lavorata ad ago con
motivi jacquard76.
Nel secondo quarto del XVII secolo, invece, cominciano le lavorazioni in perline
di vetro: si tratta di borse a forma piatta, con nappe e tiri laterali, e con decorazione
soprattutto geometrica zoomorfa e vegetale. Lo stesso modello viene impiegato anche
per borse ricamate a mezzo punto77. Le borse a perline spesso erano accompagnate da un
cuscinetto punta spilli; esempi famosi sono di produzione inglese. Il ricamo con le perle
era parte integrante dell’educazione di ogni fanciulla di buona famiglia, dopo avere
appreso l’arte del ricamo su tela bianca e su tela colorata. I soggetti del ricamo erano
ripetitivi, e dunque seguivano i disegni dei libri di modelli78.
Nel tardo XVII secolo, troviamo borsette ricamate con ciuffi di nastri per
decorazione, frutto dell’influenza della moda francese e dei galan propri dello stile di
Luigi XIV. Queste venivano portate anche dagli uomini, a volte sospese alla cintura e
poste sul ventre79.
Sotto il regno di Luigi XIV, 1638 – 1715, gli accessori diventano indispensabili:
nastri e trine si moltiplicano nella decorazione degli indumenti maschili e femminili – ad
esempio sul rhingrave degli uomini e sul mantello delle donne; la mano elegantemente
guantata, regge un prezioso fazzoletto; le calze sono decorate con ricchi ricami. Ora il
nastro è sovrano: le gale o galants sono innanzitutto dei nastrini annodati che si
appuntano alla chioma, in seguito debordano sugli abiti. Nel 1660 è chiamato petite oie
l’insieme di cordoni, lacci, gale e trine che decorano l’abito del gentiluomo.
L’esuberanza francese si contrapponeva all’austerità spagnola: in Spagna i gentiluomini
non portavano parrucca, né eccessivi ornamenti80.
75
M. Schiaffino, 1985, p. 21.
C. Giorgetti, 2001, p. 30.
77
Ibidem.
78
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 23.
79
C. Giorgetti, 2001, p. 30.
80
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, pp. 24 – 25.
76
25
Tra i vari accessori, notevole è il manicotto: già in uso a Venezia fin dal XV
secolo, apparirà in Francia solamente nella seconda metà del XVI secolo e sarà molto in
voga durante il XVII secolo per entrambi i sessi. Inizialmente realizzato in vari tessuti
foderati di pelo, poi sarà confezionato in pelliccia e foderato in stoffa. Anche questo
accessorio venne decorato con nastri, frange e pietre preziose, e le persone alla moda lo
appendevano ad una cintura ovvero la passe-caille, dal nome di una danza in voga81.
Nel Seicento, poi, sia uomini che donne, utilizzavano portafogli di varie forme per
contenere lettere e carte preziose – le monete stavano in appositi borsellini. Erano molto
diversi e potevano essere confezionati in pelle, seta, perline e paglia, ma la maggior
parte erano in pelle colorata e caratterizzati da uno a più scomparti, a volte rivestiti di
carta marmorizzata. Alla fine del XVII secolo e all’inizio del XVIII, molti portafogli in
pelle venivano prodotti a Costantinopoli, dove spesso diventavano regali o souvenir con
ricamati nomi e date. Quelli in seta erano ricamati con filo di seta o metallico, lustrini e
foglie di metallo; a volte fili di paglia o crini venivano ricamati o incollati sulla
superficie, oppure venivano dipinti con inchiostro di china. Molto pregiati erano i
portafogli in perline sablé del XVIII secolo. Spesso le illustrazioni e decorazioni erano
ispirate all’amore e alla lealtà, quindi cupidi, cuoricini, la dea Venere, i cani simbolo di
fedeltà, gli uccelli simbolo del fidanzamento o l’ancora simbolo di speranza.
Probabilmente i portafogli con queste immagini venivano regalati per i fidanzamenti o
matrimoni82. Nel Settecento, oltre alle più grandi cerniere per borsetta, si diffusero anche
cerniere più piccole per borsellini e portamonete83.
Durante il XVIII secolo, con la riscoperta di Pompei e il nuovo interesse per gli
antichi greci, la moda divenne sinonimo di antichità classica ovvero tutto doveva
ispirarsi a quest’ultima. La moda femminile, infatti, alla fine del Settecento, ovvero in
epoca neoclassica, vide l’abbandono degli ampi e voluminosi vestiti femminili e la
nascita di abiti di taglio più semplice, in tessuti più sottili e con punto vita più alto. Ciò
significò che sotto la leggerissima stoffa di questi abiti, non c’era più posto per le pesanti
tasche piatte legate in vita. A sostituirle furono la borsa da lavoro e le nuove reticule84.
La reticule, in stoffa o vari materiali, era caratterizzata da un cordone o una
catenella che fungevano da chiusura e da manico; il termine è francese e probabilmente
deriva dal latino reticulum, cioè reticolo, ovvero le piccole borse in rete delle donne
81
Idem, 1981 – 1991, p. 31.
AA.VV., 2004, p. 50.
83
Idem, 2004, p. 66.
84
Idem, 2004, p. 80.
82
26
romane. Questa borsa, anche dopo il ritorno delle gonne voluminose dal 1825 in poi,
restò di moda sino ai primi decenni del XX secolo85. Si trattava della prima borsa
femminile portata al braccio, nata a Parigi all’indomani della Rivoluzione Francese; di
piccole dimensioni, di forma oblunga, ottagonale, a losanga o circolare; dapprima
confezionata in tessuto, poi con il Primo Impero aveva intelaiatura in metallo ornata da
insegne e serrature. Dal XX secolo viene comunemente definita “borsa a mano”86.
La borsa da lavoro era un accessorio fondamentale, dato che ogni donna perbene
nel tempo libero ricamava. All’interno si riponevano i ricami e i materiali per il cucito, e
spesso le signore la portavano con se anche durante le visite a conoscenti. Dal 1770 in
poi, la borsa da lavoro aveva soprattutto forma piatta e rettangolare, chiusa nella parte
superiore da un nastro scorrevole entro appositi passanti. Era confezionata in satin
bianco, ricamato e adornato con nastri, lamine di metallo e lustrini. Queste borse e le
reticule, spesso erano realizzati dalle stesse signore87.
Il passaggio dall’Ancient Règime alla società “moderna” avviene proprio durante il
Settecento. Sono cento anni di profondi mutamenti politici e geografici: fine della guerra
di Successione spagnola, divisione della Polonia, conflitti nati dalla Rivoluzione
francese. Il regno di Luigi XV sarà il trionfo del lusso, di una moda preziosa ed elegante.
Questi anni simboleggiano ancora il Vecchio Mondo, tutto rimane sempre delicato e
fastoso, con nastri, pizzi, merletti, stoffe e accessori preziosi, ma forse con più
moderazione rispetto al secolo precedente. Gli uomini, infatti, vestiranno in modo più
austero, mentre la donna tenderà a maggior sfarzo, al gusto dei fronzoli e degli
abbellimenti. Per tutto il regno di Luigi XV, famoso per la sua raffinatezza, la volontà
sarà quella di mettersi in mostra con ogni tipo di accessorio. La fine del regno
dell’ultimo monarca dell’Ancien Regime, lo sfortunato Luigi XVI, giustiziato dalla
Rivoluzione francese, aspirerà, invece, ad un netto ritorno alla semplicità: seguendo le
indicazioni della moda inglese. Quindi non più pesanti sete in broccato, ma cotonine,
mussoline e stoffe a tela di ragno. La regina Maria Antonietta, prima stravagante, ora è
bucolica: indosserà semplici vesti bianche trattenute da una cintura a volte colorata. Si
riprenderà questo abbigliamento alla fine del secolo88.
Il nuovo stile del Direttorio porta, tra la fine del Settecento e l’inizio
dell’Ottocento, ad un radicale cambiamento nella linea delle vesti femminili,
85
Ibidem.
G. D'Amato, 2007, p. 21, 37.
87
AA.VV., 2004, p. 80.
88
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, pp. 35 – 37, 45.
86
27
privilegiando, come già detto, le semplici forme lineari di tipo “classico”: vita alta,
drappeggi alla greca, maniche brevissime, gonne più corte e affusolate, e tessuti morbidi,
leggeri, se non trasparenti. Pertanto le tasche e i vari “ripostigli” - di moda nel Seicento e
per buona parte del Settecento - alla fine del XVIII secolo diventano inadatti, rendendo
così indispensabile l’uso della borsa. Gli uomini, invece, adoperano portafogli e
borsellini, spesso regali e non graditi, da parte di signore che li confezionavano e
ricamavano89. La borsa divenne fluttuante e leggera come le vesti, e ispirandosi alle
antichissime reticula romane, che però non venivano più portate al collo o alla cintura,
ma appese al braccio con nastri di seta. Erano tutte a sacchetto, di forma variabile
durante il secolo e potevano essere in rete, in maglia o in raso90.
Il Settecento è un secolo che vede diverse tipologie di borse: l’aumonière in seta in
uso soprattutto per fare elemosina in chiesa, la scarsella in cuoio tipica dei viaggiatori.
Ma le borsette più eleganti restano le ridicule: in colori tenui e con decorazioni imitanti i
disegni cachemire, frange e chiusura a tiri91.
Un'altra tipologia è quella che in Inghilterra chiamavano valet purses: una sorta di
doppio sacchetto realizzato in maglia con la tecnica ad aghi delle calze o in tulle elastico,
a volte ornato di perline; di varie dimensioni, con apertura al centro fermata da uno o
due anelli che potevano essere fini lavori di oreficeria92.
Troviamo poi la giberna maschile, un contenitore multifunzionale, per i militari o
come borsa da musica o da viaggio. In cuoio, doppiata di legno o di cartone, rigida, con
ribalta e tracolla, profilata nei bordi con metallo, la parte anteriore poteva essere
decorata o con parti in metallo relative al reggimento di appartenenza o con trionfi in
ottone che alludevano al ruolo di chi la indossava93.
Durante il Direttorio, le borse erano in stoffe leggere come quelle degli abiti94. Una
particolare tipologia era la balantine, cioè piccola borsetta che le dame facevano
dondolare all’altezza del ginocchio, con manico lungo e flessibile che poteva essere
arrotolato attorno alla mano, al braccio o alla vita. La forma più in voga era ad “urna”,
che richiamava la classicità greca e romana, ma potevano anche essere a conchiglia, a
89
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 130.
M. Schiaffino, 1985, p. 24. L’originaria dicitura latina viene però distorta: in ridicule – ridicole - in
Francia, probabilmente per deridere con sottile ironia i modelli divenuti sempre più stravaganti – erano
associate alle mutandine e alle sottovesti; indisplensables – essenziali - in Inghilterra. Cfr. A. Johnson,
2005, p. 22; M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 423.
91
C. Giorgetti, 2001, p. 30.
92
Ibidem.
93
Ibidem.
94
Ibidem.
90
28
fiore, a bustine o a sacchetto95. Le balantine sono anche il simbolo dell’emancipazione
della donna, che tra il Settecento e l’Ottocento cominciò ad uscire di casa anche da
sola96.
Altra borsetta degna di nota, fu quella che utilizzava un meccanismo identico a
quello della capote delle carrozze, e che era già stato impiegato per la realizzazione di
cappelli detti appunto a capote, durante l’Ancienne Règime97.
Nell’ultimo quarto del XVIII secolo divenne di moda una borsa portamonete di
forma lunga e stretta: un lungo involucro lavorato a maglia o ad uncinetto, chiuso ad
entrambe le estremità e portato piegato a metà sulla cintura; nella parte centrale si
trovava l’apertura da dove si infilavano le monete in una o l’altra delle due estremità,
che spesso divergevano tra loro per renderle facilmente riconoscibili. Al centro c’erano
due anelli che si facevano scorrere all’estremità per impedire la fuoriuscita del
contenuto. Questa borsa tubolare rimase in voga sino al 1920, con l’avvento delle
banconote98.
I.3 I secoli dell’industrializzazione (secoli XIX–XX)
Con la Restaurazione e il regno di Luigi Filippo inizia a delinearsi la società moderna:
l’espansione del mercato, lo sviluppo della produzione, l’esplosione delle tecniche, ma
anche il Romanticismo e il predominio del modello borghese intorno alla famiglia il cui
nucleo è rappresentato dalla donna, fanno sì che gli accessori accrescano di valore e di
numero nella moda. Il Secondo Impero, che aumenta ancora di più il gusto per il
“superfluo”, corrisponde all’epoca dei grandi sarti - come l’inglese trasferitosi a Parigi
nel 1846, Charles-Frédéric Worth - che lanceranno i loro stili, poi ripresi e diffusi dai
neonati Grandi Magazzini, come il Bon Marchè. Nascono, dunque, l’alta moda e la
confezione in serie. Verso la Terza Repubblica con lo sviluppo dei trasporti, accresce il
piacere di viaggiare, il gusto per le emozioni esotiche e lontane, e così i bagagli, fino ad
ora concepiti solo come oggetto pratico, assumono forme eleganti. Alla fine del secolo,
poi, si pone maggiore attenzione alla cura del proprio corpo, si pratica quindi sport, che
richiede appositi accessori99.
Verso l’epoca Imperiale la borsa esce di moda e per buona parte dell’800100.
95
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 129.
T. Campailla, 2008, p. 13.
97
C. Giorgetti, 2001, p. 31.
98
AA.VV., 2004, p. 90.
99
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 47.
100
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 130.
96
29
Le borse più comuni, a partire dal 1814, erano quelle alla cacciatora o gibecières:
le più ricche erano caratterizzate da catenella e cerniera d’argento e d’oro, se ne
trovavano poi ricamate in acciaio. Erano tutte ispirate ai contenitori per la selvaggina - le
borse moderne si rifaranno costantemente agli accessori dello sport, in particolare caccia
e pesca. I modelli di borsette più diffusi, poi, erano a forma di conchiglia, di scatola, di
palloncino o a portafoglio, sempre con corto manico101. Un altro modello, infine, era
caratterizzato da una parte ripiegata sul sacchetto per assicurarne la chiusura, come
avviene ai nostri giorni102.
Un primo sintomo di mutamento, dopo l’influsso napoleonico, è riconoscibile nel
colore: furono abbandonati toni tenui e rilucenze auree e argentee, in preferenza di toni
scuri, come ad esempio il velluto di seta blu o scuro con ricami e decori metallici di
gusto medievale, che torna anche nelle merlature a volte presenti nel bordo superiore
delle borse. Le chiusure erano ancora con tiri ornati da nappe, dove l’oro spesso era
protagonista103.
La borsa in maglia e perline con cerniera d’argento apparve per la prima volta
all’inizio dell’800. La chatelaine, di moda nel XVI e XVII secolo, ebbe un revival nel
XIX secolo: con portaocchiali, fermagli per tenere sollevato l’orlo della gonna,
portachiavi, ombrelli e taccuini; chatelaine da sera con carnet di ballo, portaspecchio,
boccette di profumo e portaventaglio, munite di un borsellino. Poteva essere d’oro, di
metallo dorato o argentato, d’argento e di acciaio tagliato, decorata con corniole,
porcellana e smalto. Le riviste di ricamo fornivano indicazioni su come confezionarla in
stoffa. La chatelaine andrà fuori moda all’inizio del XX secolo, quando la borsetta con
manico si affermerà definitivamente nel guardaroba femminile. Molte vecchie borsette
con cerniera vennero modificate con la sostituzione del gancio con una catenina che
faceva da manico104.
Le borse con perline erano ricamate ad ago su diversi tessuti; le più antiche erano a
forma di sacchetto; spesso arricchite da finissime perline in vetro sablè forate, tanto da
dover essere infilate usando crine di cavallo. Tale genere si diffuse a Venezia dove si
producevano borsette fatte con perline di vetro colorato seguendo un procedimento
molto antico. Ogni modello richiedeva due mesi di lavoro, oltre ad una grande abilità. In
Boemia e in Germania il ricamo o la tessitura venivano arricchiti con piccoli cristalli. La
101
M. Schiaffino, 1985, p. 24.
R. L. Pisetzky, 1969, p. 81.
103
C. Giorgetti, 2001, p. 31.
104
AA.VV., 2004, p. 58, 66.
102
30
tecnica raggiunse anche la Francia, dove si aggiunse un altro genere, il gobelin, frutto di
una particolare tessitura. A Vienna, invece, la tecnica dell’applicazione delle perline fu
poi sostituita con un raffinato ricamo, il petit-point105. I motivi decorativi più in voga
nelle borsette e borsellini di perline di questo periodo erano fiori, templi, lapidi
funerarie, salici piangenti, arpe, scene di caccia e fumatori di pipa cinesi106.
Tra il 1815 e il 1830 c’era un modo particolare di portare una borsetta
trapezoidale: veniva sospesa ad un manico di nastro in bella vista sulla crinolina. Questa
tipologia era detta sac à cinture, semplice, fatta a mano e di norma in raso o gros, con
decorazioni secondo il nuovo stile opulento della moda. Quindi, decorazioni floreali o
fitomorfe, ricamate in filo d’oro o d’argento dorato107.
Le borsette perdono importanza e poi scompaiono nel periodo definito romanticoaristocratico - che va dal 1822 al 1835108. Nel 1825 circa, in voga erano il boa di struzzo
e di nuovo i manicotti in pelliccia e in velluto ricamato. Delle borsette, nei decenni
successivi, si faranno solamente cenni sporadici sulle riviste di moda e di lavori
femminili: nel 1822, ad esempio troviamo sul Corriere delle Dame una gibecière fatta di
fettuccina intrecciata; nel 1844, ancora sullo stesso periodico, si fa riferimento per le
dame che escono a piedi ad una nuova e lussuosa borsetta di seta granata ricamata con
perle d’acciaio, chiamata Isabella per le sue origini spagnole109.
Le vesti femminili, da diverso di tempo, erano caratterizzate da panneggi
sontuosi, da gonne artificialmente ampliate dalla crinolina e da maniche molto elaborate,
pertanto la borsa non era più necessaria110. Con la metà del XIX secolo le donne
riscoprirono la tasca e furono create le aperture per accedere alle cuciture della gonna111.
Nonostante gli abiti femminili avessero acquistato un maggior numero di tasche interne
nel XIX secolo, le borse piatte da appendere alla vita e nascoste sotto le vesti, di moda
nel XVII e XVIII secolo, restarono in uso sino all’Ottocento. Erano raccomandate dalle
riviste femminili per chi si recava in viaggio: potevano essere manufatti delle stesse
signore oppure acquistate nei negozi112.
Le donne tornarono a chiudersi in casa per tutto l’Ottocento, dedicandosi a
letture e opere d’ago. Nacquero, così, diverse tipologie di portalavoro del periodo della
105
T. Campailla, 2008, p. 15.
AA.VV., 2004, p. 230.
107
C. Giorgetti, 2001, p. 31.
108
R. L. Pisetzky, 1969, p. 159.
109
M. Schiaffino, 1985, p. 24 - 26.
110
Ibidem.
111
M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 422.
112
AA.VV., 2004, p. 90.
106
31
Restaurazione: borsette rigide da cucito in cuoio marrone o rosso, decorate da una sorta
di rosone in metallo con fondo di velluto di seta colorato113.
Di un’altra tipologia si parla nel 1837, infatti apre a Parigi la Maison Hermès,
che inizia confezionando manufatti per l’equitazione114.
Con le nuove tecnologie nate con la Rivoluzione Industriale – in Inghilterra –
divenne possibile lavorare materiali e prodotti più velocemente e con maggiore
precisione. La papier-maché, ad esempio, era una borsetta a forma di vaso, con cerniera
e decorazioni in acciaio tagliato, derivata dalla carta ridotta in polvere finissima,
mescolata con argilla o gesso, modellata in vario modo, fatta essiccare e poi verniciata.
D’origine asiatica e già diffusa in Europa nel ‘600, sarà solo grazie alla Rivoluzione
Industriale che il suddetto materiale verrà utilizzato in modo più ampio: in questo
periodo si faranno le produzioni in serie di vari oggetti, e così anche delle borsette.
L’acciaio, già conosciuto sin dal Medioevo, nel XIX secolo divenne più in voga grazie ai
miglioramenti riguardanti la sua produzione. Nell’adornare le borsette, l’acciaio veniva
impiegato sotto forma di lustrini, piccole foglie, perline, cerniere e chiusure. Tra il 1813
e il 1850, poi, veniva utilizzato il ferro lavorato a filigrana, detto fer de Berlin – ferro di
Berlino, per borsette e gioielli: era scuro ed opaco115.
Dal XIX secolo veniva impiegata la tartaruga per decorare o produrre accessori,
come le borsette: era un materiale di difficile lavorazione, pertanto gli oggetti in
tartaruga erano di gran lusso. Per imitare questo materiale si utilizzava il corno. Sempre
in questo periodo, e così nel primo quarto del secolo successivo, si utilizzava anche
l’avorio: spesso veniva intagliato in immagini ben definite e applicate sulle pelle scura
delle borsette. Il più economico era l’avorio vegetale o tagua, ricavato dalla noce di una
pianta della famiglia delle palme116.
Le borse ora sono confezionate ad ago, a ferri, a telaio; dal 1835 al 1850 si
trovano borsette a piccolo sacchetto, in taffetàs, adornate a piccolo punto, con tiri di
cordoncino di seta e nappine in ciniglia. Piccole borsette a sacco in filo di cotone scuro
con iniziali, invece, testimoniano l’affermarsi dei lavori femminili su telaio circolare o a
rocchetto. Tra il 1835 e il 1840 erano usciti i primi libri con istruzioni e relativi disegni,
per la realizzazione di piccoli oggetti in varie tecniche di tricot. Di moda erano anche le
borsette foderate in capretto, con due nappe all’estremità dei tiri di chiusura, e così anche
113
C. Giorgetti, 2001, p. 31.
Ibidem.
115
AA.VV., 2004, p. 174.
116
Idem, 2004, p. 184.
114
32
le borse per tabacco caratterizzate dalla fodera in pelle. Del 1850 circa, invece sono le
borse piatte ricamate a telaio in perline a tema floreale, con manico in perline di
marcassite e cerniera bagnata in oro con festoni decorativi. Ora a dettare moda in fatto di
borse più che la Francia è soprattutto l’Inghilterra, protagonista nel periodo vittoriano117.
Verso la fine del periodo romantico-borghese, compreso tra il 1836 e il 1855, le
borse ritornano come accessorio di moda. Sulle riviste si raccomandano le piccole borse
algerine decorate con cordoncini d’oro e d’argento, o le borse alla francese di velluto.
Le aumonières – dette anche alla Maria Stuarda - le gibecières e le borsette portate
appese alla cintura grazie ad un uncinetto d’oro e smaltato, andavano a sostituire le
tasche118. In questo periodo, il borsellino porta denaro diventa un oggetto elegante; la
forma è quella di una vera piccola borsa e le dame usavano regalarlo dopo averlo
lavorato ad uncinetto, spesso in perline veneziane di vetro colorato. Ora in voga sono i
kabyles, borsellini in pelle introdotti nella moda dopo la colonizzazione dell’Algeria da
parte della Francia119.
Nella seconda metà del XIX secolo, vediamo l’immagine della donna negli
inserti pubblicitari, quindi nei figurini e nelle stampe donnesche, ed è vestita di tutto
punto. Ma le borsette, in questa grande divulgazione, non sono protagoniste: rare le
indicazioni dei modelli e povere le tavole illustrative in cui la dama sia ritratta con il suo
sac. Secondo gli studiosi si tratta di un’assenza ingiustificata, poiché di norma le
borsette avevano andamento analogo, nello stile e nei materiali, a quello delle vesti e
degli altri accessori. La borsa però, come già detto, in questo periodo era in parte
sostituita dalle tasche - in semplice tela di cotone bianca, decorate con ricami a punto
pieno, intagli e smerli - sospese tra la sottogonna e l’abito e da quelle “portatutto”
proprie dell’abito120.
A questo periodo risalgono rari esemplari di borse da sposa: con l’affermazione
della borghesia il matrimonio riacquista importanza. Sono borse in taffetàs di seta con
chiusura in acciaio e ricamo a perline anch’esse in acciaio. Negli anni Ottanta del
secolo, questa borsa si trasformerà nel sac sospeso lateralmente ai drappeggi della
tournure. Sono confezionate in gros, raso o damasco e decorate con ricami di spighe a
punto pieno, come simbolo di prosperità121.
117
C. Giorgetti, 2001, p. 31.
R. L. Pisetzky, 1969, p. 236.
119
R. L. Pisetzky, 1969, p. 255, 257.
120
C. Giorgetti, 2001, p. 32.
121
Ibidem.
118
33
Le riviste documentano a partire dal 1865 sino alla fine degli anni Ottanta, una
nuova tipologia di borsa detta petit sac: in velluto scuro, decorato con perline e frange
d’acciaio, o anche in seta scura sempre con perline, e con doppio manico a nastro. Dello
stesso periodo sono modelli tondeggianti in gros di seta nero, decorate con ricami e
cerniera a pressione in acciaio. Questi esemplari testimoniano la diffusione del colore
nero122.
Alla metà dell’Ottocento, le borse portalavoro sono soprattutto in cuoio blu
notte, con cartigli d’argento decorati o con le cifre della proprietaria; foderate in raso di
seta in colori tenui123.
Gli anni ’60 a Parigi sono gli anni della Maison Vuitton. In questo periodo,
vennero realizzati pratici modelli da passeggio e da viaggio, come quelli a sacchetto
ispirati alle ridicole, in cuoio scuro con tiri e nappe, e quelli in marocchino a forma
pentagonale con ricami floreali in rame dorato, di gusto orientaleggiante.
Negli anni ’70, diventa di moda viaggiare, pertanto vengono realizzati modelli
simili alla valigeria, i sac de voyage o petit sac, in cuoio liscio o écrasé, con chiusura di
sicurezza in acciaio e corto manico in cuoio, nei colori tabac, grenat, vert e marrone
testa di moro124.
La valigia vera e propria, pare sia nata tra la fin del XVII e l’inizio del XVIII
secolo, con forma molto simile a quella che resterà poi in uso nei due secoli successivi.
Quindi allungata, chiusa con cinghie o con cerniera, uno o due manici, con base rigida o
morbida. Nel ‘700 e nell’800 gli spostamenti da un luogo all’altro divennero sempre più
una consuetudine, sia per motivi di lavoro, che per il piacere di conoscere paesi diversi.
Nel XIX secolo, poi, iniziarono le grandi migrazioni verso nuove terre, l’America e
l’Australia, ciò implicò un grande lavoro per i valigiai. Si realizzavano con cuoio
conciato, impermeabilizzato e robusto, contenitori rigidi da legare alle carrozze; il cuoio
era utilizzato quasi esclusivamente per le borse, borsoni e bauli da viaggio 125.
Nell’800 l’avvento dei treni e delle navi a vapore rese più facile viaggiare, per
comodità e tempistica, e quindi si modificarono le valigie, le scarpiere, cappelliere e i
bauli. Quest’ultimi, caratterizzati da un coperchio bombato e facilmente caricabili sulle
carrozze a cavalli, furono sostituiti da valigie di cuoio piatte, trasportabili comodamente
a mano. Nel XX secolo, la borsetta a mano o a tracolla sostituirà definitivamente quelle
122
Ibidem.
Ibidem.
124
Ibidem.
125
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 133 – 134.
123
34
da cintura e la chatelaine. Di moda furono anche dei bauletti contenenti spazzole, il
necessario per la manicure, boccette e astucci d’argento, cristallo, avorio e madreperla,
quindi quei contenitori poi definiti beauty case. Solitamente gli articoli da viaggio erano
in cuoio o pelle, ma nel 1826 circa, il francese Pierre Godillot realizzò una borsa da
viaggio in tela pesante che ebbe grande successo nella seconda metà dell’800. Questa
veniva anche ricamata a piccolo punto dalle signore, con la tecnica del ricamo berlinese
o Berlin work. Alcune signore realizzavano da se la borsa per il viaggio: la ricamavano a
mano e poi la facevano rifinire dal sellaio locale che vi applicava le parti in cuoio, i
manici e la cerniera di metallo. Le valigie a doppio scomparto si utilizzavano per i viaggi
brevi ed erano dette Gladstone bags, city bags e cestini. Gli uomini, come borsa da
lavoro, utilizzavano la valigetta da medico: forma allungata, cerniera in metallo e manici
in cuoio. Dal 1870 si diffonde il cestino da viaggio in vimini con ribaltina: serviva per
gli acquisti, il pranzo o i lavori di ricamo 126. Il vero innovatore del nuovo genere
“valigetta” in pelle, con manici, serratura e scomparti vari, fu Louis Vuitton (18211892): nel 1854 sostituisce con tela impermeabile grigia, il cuoio con cui per tradizione
si confezionavano i bauli. Nel 1856, poi, presenta una forma nuova di baule piatto,
impilabile, rinforzato con listelli di faggio verniciato, con all’interno telai mobili: nacque
il “baule Vuitton”, che ebbe un successo tale, da costringere il signor Vuitton a
depositare, nel 1896, il famoso marchio con il monogramma e i motivi stilizzati di fiori e
stelle. Nel 1900 il figlio, Georges Vuitton, realizzerà nuovi modelli di bauli e soprattutto
nuove borse da viaggio: famosa è la Steamer del 1901, una sorta di sacca in tela e pelle,
molto alta, con risvolto frontale entro cui passava una cinghia, e con corto manico. Fu il
modello per quasi tutte le borse da viaggio successive, assieme alla Keepall del 1924 e la
Noè del 1932, quest’ultima nata per contenere cinque bottiglie di champagne127.
Il diffondersi dei viaggi di piacere, portò alla moda il souvenir: in Francia si
vendevano borsellini e borsette ricordo decorati con vedute di Parigi. I viaggiatori
compravano per ricordo borsellini e borsette di varie forme, confezionate in stoffa,
metallo dorato, argento, oro, madreperla, avorio, tartaruga o celluloide. Spesso erano
decorati sulla parte anteriore con immagini di una chiesa, di un castello o altro famoso
edificio della città visitata. Inizialmente erano immagini dipinte a mano, ma verso la
metà dell’800 anche a stampa. Alcuni souvenir ricordavano importanti avvenimenti
storici, come ad esempio una reticule in perline con la Sirius, la prima nave a vapore ad
126
127
AA.VV., 2004, p. 110, 118.
G. D'Amato, 2007, pp. 22-26.
35
attraversare l’Atlantico nel 1838. Altri, invece, erano caratterizzati da variopinte
immagini in rilievo di ambientazione giapponese ed egiziana: probabilmente
confezionate in Estremo Oriente per il mercato europeo, che nutriva molto interesse per
gli oggetti di “pelletteria giapponese”128.
Riassumendo, quindi, fino al 1890, le borsette ebbero poca importanza e quelle
che si vedevano portare di raro, erano soprattutto in stoffa e con cerniera metallica dotata
di catenella che fungeva da manico. Nell’ultimo decennio, invece, accanto alle
aumonières di velluto con ricche cerniere d’argento cesellato e doppia catena con gancio
per appenderle alla cintura, e alle ridicules di vecchio modello, sui figurini o sulle
fotografie si trovavano più spesso semplici borsette in pelle (o cuoio), che saranno di
moda nel XX secolo129. Da portarsi a mano, definite dagli inglesi hand-bags e di varie
tipologie: a sac bavolets e a busta. Esternamente sobrie, mentre l’interno estremamente
curato, con diverse tasche in moirè o gros di seta o in pelle130.
La voga della borsetta, infatti, è moderna per due motivi innanzitutto: con la linea
aderente delle vesti, detta a “S”, che avvolge tutto il corpo e si espande solo nel
posteriore con l’artificio della tournure, scompaiono le tasche che andrebbero a
deformare l’abito. Poi, con la nuova abitudine, anche delle donne, ai viaggi e alla
villeggiatura, ecco la necessità della borsa da viaggio: ricca di scomparti, pratica,
contrassegnata dal monogramma della proprietaria131.
Sempre in questo periodo, si portavano in vita, agganciati da catenelle, preziosi
portaprofumi di cristallo e argento o piccoli notes; per la sera, invece, carnet da ballo
con elegante copertura, solitamente in velluto, da tenere in mano. Per gli uomini, a fine
secolo, invece, si confezionavano borse da tabacco in stoffa132.
Al di là della borsa funzionale, alla fine del XIX secolo è documentabile una
tipologia a sacco da lutto in jais, e da sera in jais e corallo. Altre piccoline, con
plissettature, decorate sulla facciata anteriore da una applicazione floreale in nastro di
seta imbottito. In questo periodo nasce il così detto modello Dorothy: un sacchetto di
piccole dimensioni lavorato elegantemente e il cui nome deriva da una commedia di A.
J. Munby, la cui protagonista era una semplice ragazza di paese133.
128
AA.VV., 2004, p. 98.
R. L. Pisetzky, 1969, p. 389, 393.
130
C. Giorgetti, 2001, p. 32.
131
M. Schiaffino, 1985, p. 27.
132
R. L. Pisetzky, 1969, p. 393, 403.
133
C. Giorgetti, 2001, p. 33.
129
36
Nel XX secolo la donna si adorna di accessori molto vistosi ed è attirata sia dal
Medio Oriente islamico che dall’Estremo; il nuovo secolo si apre con l’Art Nouveau e
tutte amano piume e preziosi ventagli. Con la Prima Guerra Mondiale del 1914-18, poi,
scompaiono i frivoli accessori e la donna è improvvisamente più sobria, veste secondo la
foggia militare. In seguito, la pace porta ai così detti “Anni Folli”: capelli corti, sigarette
con lunghi bocchini, il trucco, piume d’airone. Tutti pazzi per gli accessori, ancora più
vistosi. Gli anni ’20 e ’30 guardano alle Arti decorative, che fanno dell’accessorio
un’opera d’arte. Gli anni ’30 guardano al passato: viene esaltata l’eleganza borghese
classica; la donna cercherà nell’accessorio la raffinatezza. Con la Seconda Guerra
Mondiale di nuovo il futile scompare, e il periodo post-bellico vede la nascita del New
Look di Christian Dior nel 1947, con profusione di tessuti e accessori come risposta ai
tempi di privazione134.
Il ‘900 è un secolo determinante per la storia della borsa, in quanto da una
produzione artigianale e spesso per pochi, si passa ad una produzione industriale, più
popolare135.
Tutti i tipi di materiali e di lavorazioni si trovano proprio nel XX secolo: arrivano
le prime plastiche sintetiche come la celluloide (1868), la caseina (1897) e l’acetato di
cellulosa (1926), spesso utilizzati per imitare la tartaruga e l’avorio, dal 1919 al 1930
circa. Così negli anni ’20 si trovano soprattutto cerniere piatte e semicircolari, decorate a
motivi storici, romantici, orientali ed egiziani. Negli anni ’30 compaiono le prime
pochette interamente di plastica, negli anni ’40 e ’50 si fabbricano borse con perline di
plastica, che ebbero successo negli Stati Uniti fino agli anni ’60 circa. Sono borsette
rigide, a forma di astuccio o scatola, trasparenti se in Lucite (Plexiglas) o tinte in vari
colori e adornate con strass. Inizialmente molto costose, la loro diffusione porterà alla
produzione di modelli più economici. Le plastiche sintetiche non erano più impiegate
per imitare i materiali più costosi, ma erano apprezzate in sé, per la loro struttura lucida e
rigida. Rimasero di moda sino allo scoppio delle guerra: saranno plastiche più morbide,
come il vinile a prendere il loro posto136.
Dopo la plastica, il materiale più diffuso per le borsette nel ’900 era la pelle,
soprattutto di capra, d’asino, di pecora e di maiale; erano apprezzate anche alcune pelli
134
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 61 – 62.
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 135.
136
AA.VV., 2004, p. 184, 274.
135
37
di animali esotici, come serpenti, coccodrilli, struzzi, lucertole e armadilli. Fu impiegata
anche pelle derivante da pesci, come quella di squalo 137.
I materiali d’origine vegetale, invece, come la paglia, il vimini, la rafia e il legno,
furono impiegati in ogni epoca; nel XX secolo li troviamo assieme al bambù per
produrre borse intrecciate e cestini: accessori alla moda durante la primavera e l’estate.
Negli anni ’50 in voga erano le borsette in bambù e paglia artificiali138.
Per quanto riguarda, invece, le borsette e i borsellini di perline, già nell’800 era
diffusa la difficile arte di lavorare a maglia con perline: si intrecciavano più di 50.000
perline secondo gli schemi indicati, che si trovavano in vendita o pubblicati anche da
almanacchi e riviste femminili. Erano modelli molto costosi, in quanto questa
lavorazione, oltre ad essere difficile, richiedeva molto tempo. Nei primi decenni del
‘900, queste borsette di perline avevano per manico spaghi a scorrimento oppure
cerniere decorative in metallo, in tartaruga o plastica; i motivi più in auge: fiori, paesaggi
pittoreschi con case tradizionali, castelli e rovine, bambini, scene storiche e tappeti
orientali; anche in stile cubista o déco. Gli anni ’20, presentano anche borsette in perline
d’acciaio tagliato o di alluminio; le perline d’acciaio tagliate, prima nei colori oro,
argento e bronzo, poi dalla Francia anche di altri colori. Molto diffusa era la borsetta in
perline a busta. La moda di queste borsette in perline si esaurirà dopo gli anni ’30 del
XX secolo139.
Una tecnica molto utilizzata in questo periodo per le borsette, ma non solo, era la
stampa su tessuto140.
Altra tipologia diffusa, le borsette e borsellini in maglia d’argento e in maglia ad
anelli, già dalla fine dell’800. La maglia ad anelli è composta da anelli o placchette di
metallo fissati tra loro a formare una rete, tipo le cotte di maglia dei cavalieri medievali:
gli anelli erano fissati uno ad uno – e per questo la lavorazione era molto costosa soprattutto in argento, ma anche placcati d’argento e di altri materiali. I maggiori
produttori specializzati di questa tipologia di borse e borsellini, erano la Germania e gli
Stati Uniti. Poi, nel 1909, l’americano A. C. Pratt inventò una macchina per fabbricare
un tipo di materiale, che divenne, quindi, più economico. Il brevetto fu acquistato dalla
ditta americana Whiting & Davis, che divenne la più famosa in tutto il mondo. Negli
anni ’20 e ’30 le piccole placche o gli anelli venivano smaltate con vari colori,
137
Idem, 2004, p. 194.
Idem, 2004, p. 220.
139
Idem, 2004, p. 230.
140
Idem, 2004, p. 250.
138
38
producendo così, borsette multicolori secondo lo stile déco. Un’altra ditta famosa, tra le
due guerre, era la Mandalian, fondata dal turco Sahatiel G. Mandalian141.
Il XX secolo, dunque, è caratterizzato, oltre che da molteplici tipologie di
materiali e metodi di lavorazione, anche da una grande varietà di borsette: borsette da
visita o la trousse per il trucco, dotate di specchietto, piumino da cipria, boccetta di
profumo e portamonete; borsette da teatro, con appositi comparti per il binocolo, il
ventaglio, lo specchio, il piumino, il portamonete e il biglietto; la pochette da portare in
mano o sotto il braccio 142. La borsetta a mano o a tracolla nasce nel primo decennio del
‘900, con il ritorno delle vesti aderenti e l’abolizione delle tasche. Come già detto,
questa andò a sostituire definitivamente la chatelaine e le borsette da cintura. Nel 1910,
al posto del cuoio, si preferiva confezionare le borsette in taffetàs e broccato, oppure in
stile Restaurazione, adorne di perline e merletti. Nel 1913 era di moda la borsa di
merletto macramé, adorna di frange, ghiande e nappine, indossata come le réticules
all’estremità di lunghe stringhe. Le borsette a mano potevano essere anche di dimensioni
ridottissime, così da diventare borsette da dito, in maglia d’argento, oppure borsetta da
tango nata nel 1914 e in grado di contenere solo il rossetto e la cipria143.
Grande prestigio, in questo periodo, godettero le borsette a piccolo punto e quelle
a microperline, nei modelli di reticule e Dorothy; potevano essere decorate a tema
fitomorfo o a tappeto144.
Il piccolo punto, ancora oggi in uso, è un ricamo a fili contati eseguito su tela e
popolare sino dal XIX secolo, quando si diffusero schemi a colori tracciati su carta a
quadretti, dove ad ogni quadretto corrispondeva un punto. Si tratta di una tecnica di
ricamo molto semplice, tanto che al tempo veniva eseguita anche da casalinghe. I
maggiori centri di produzione di borsette a piccolo punto erano Parigi e Vienna145.
Il pizzo o merletto è un’altra tecnica manifatturiera molto antica. Di pizzo bianco
erano molto spesso le borse da sposa o da comunione, ma in alcuni casi, anche borsette
da sera – essendo però un materiale molto delicato, è raro trovare borsette di pizzo146.
La donna del XX secolo possedeva una borsetta per ogni occasione, come quella
da città, da passeggio per il pomeriggio, e quella da giorno era solitamente in pelle. Le
borsette da sera, solitamente erano in lucida seta o broccato, e adorne di ricami, perline,
141
Idem, 2004, p. 264.
Idem, 2004, p. 118.
143
G. D'Amato, 2007, pp. 21-22.
144
C. Giorgetti, 2001, p. 33.
145
AA.VV., 2004, p. 250.
146
Ibidem.
142
39
foglie metalliche o pietre colorate. Si utilizzavano brillanti artificiali di vetro, come lo
strass, inventato nel 1730 dal gioielliere di Strasburgo G. F. Strass e divenuto molto in
voga negli anni ’20 e ’30, anche grazie alla bigiotteria della stilista Gabrielle Coco
Chanel. Lo strass nella versione colorata, imitava le pietre preziose sulle cerniere ed i
vari decori delle borsette. Un’altra decorazione molto diffusa era la marcasite, impiegata
per imitare i brillanti: era sfaccettata e veniva incastonata nelle cerniere e nei fermagli di
chiusura delle borsette da sera di seta o pelle scamosciata nera. Infine, anche le perline
sablè decoravano le borsette da sera: la parigina Mayer esportava le sue borsette in tutto
il mondo147.
Degli anni ’10 sono anche le borsette in bianco lavorate a filet, quelle a cannette
lunghe di lavorazione inglese, e le piccole pochette in gros decorate con perline bianche.
C’erano poi le borse Jugendstil, sobrie tracolle in pelle nera, marrone o grigia, adorne di
finti insetti come lo scarabeo o la farfalla, con chiusure in bachelite decorate con
elementi esotici, che testimoniano la voga orientale148.
Dell’inizio del secolo è l’espressione “Belle Époque”, che dà l’idea di festa
permanente e che nel campo della moda è sinonimo d’esuberanza: un ruolo molto
influente è proprio quello del teatro e delle sue stelle, che verranno imitate nell’aspetto.
Il famoso sarto parigino Poiret lanciò numerose piccole borse ispirate ai costumi dello
spettacolo: nel 1910 Serge Diaghilev introdusse il balletto russo in Europa, che influenzò
notevolmente la moda. Il genere floreale sarà conosciuto come “Art Nouveau”.
L’attenzione viene posta sulla parte superiore del corpo, e cappelli, calze e ventagli
accentuano l’aspetto stravagante. La donna della Belle Époque tra le mani tiene una
borsetta decorata con ricami di perline, intarsi di velluti diversi, fiori di tessuto o
confezionata in un’antica tappezzeria, e chiusa con una cerniera in metallo. Il manicotto
molto più grande e a volte contenente una borsettina o un portamonete, è fatto di diversi
tessuti, e scomparirà dopo la guerra del 1914149.
Con l’inizio del ‘900 e la Prima Guerra Mondiale l’abbigliamento femminile
subisce un mutamento: scompare il busto, permettendo così praticità e agilità nei
movimenti150. Dopo la guerra la donna indosserà abiti di linea sciolta che arriveranno
alla caviglia, piccoli cappelli tondi e borse di pelle appese al braccio, che diventeranno il
simbolo dell’emancipazione femminile. Se ne producevano in serie di vari pellami,
147
AA.VV., 2004, p. 154.
C. Giorgetti, 2001, p. 33.
149
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, pp. 62-64.
150
C. Giorgetti, 2001, p. 33.
148
40
soprattutto rettangolari, con uno o due manici, cerniera a scatto e spesso doppia tasca
laterale; una linea sobria, funzionale, già moderna, ma le dimensioni erano ancora
ridotte, perché la donna non passava ancora molto tempo fuori casa151. Le donne
sostituiscono gli uomini nel lavoro e si vestono in modo più pratico: nel 1915 la gonna si
accorcia sino al polpaccio e la borsetta è in cuoio robusto152.
Nel 1913 inizia a Milano l’attività di Mario Prada, con lavorazioni in pelli
pregiate, anche per i viaggi; a Firenze aveva aperto Gheradini. Fu di moda la sacoche
con bandoliera: borsa piatta con tasca laterale e chiusura a scatto. Di lusso erano lunghe
tracolle in moiré di seta e in vari tessuti pregiati, ricamate a tema floreale e ornate da
lunghe frange. La novità di questi nuovi modelli erano le grandi dimensioni. Diffuse
erano anche borse a mano, in raso, con chiusura a scatto a forma di spirale, e in suède
con cerniera martellata bagnata in oro zecchino visibili nei primi “Vogue” del tempo.
Troviamo, poi, la borsa pierrot, definita così per i due colori solitamente contrastanti; in
tessuto leggero, come il taffettà. Quindi si diffonde la pochette, dal francese poche, cioè
tasca: una sorta di taschina, in Italia detta borsa a busta o bustina. Nel 1910 circa, ce
n’erano già quattro tipologie: in cuoio o pelle, decorata, ma sportiva, per i tailleur e sobri
completi; elegante in perline, per gli abiti “da passeggio”; gioiello in tessuto con
chiusura in argento o, più raro, in oro, realizzate da orafi e per abiti da tardo pomeriggio
o sera; a forma di scatola in sterling o in altri vari metalli153. Sono di aspetto ben
squadrato e rettangolare; si portavano appoggiate al seno, tenute dalla mano
inguantata154.
Di moda furono anche borsette con cerniere in metallo e stoffa ricamata, di gusto
cinesizzante proprio di inglesi e francesi; ma anche preziose cerniere in oro o argento,
lavorate a mano, a cesello e bulino, con incastonate numerose pietre, come acquemarine,
topazi, zaffiri, varie pietre dure e cristalli. Solitamente confezionate in raso di seta155.
Le borse dei primi decenni del ’900, dunque, erano oggetti piccoli, preziosi,
realizzati con materiali e lavorazioni molto pregiati156.
La Prima Guerra Mondiale fu per le donne un importante passo verso
l’emancipazione che si espresse bene anche nella moda: capelli corti, gonne accorciate,
vesti pratiche e borse comode, in cuoio, di grande dimensioni, con pratici manici, grandi
151
M. Schiaffino, 1985, pp. 28-29, 32.
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 66.
153
C. Giorgetti, 2001, p. 33.
154
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 70.
155
C. Giorgetti, 2004, pp. 33-34.
156
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 136.
152
41
cerniere e tasche esterne157. Il famoso sarto parigino Poiret, per primo accorciò le gonne,
poi fu Gabrielle Chanel a lanciare abiti privi di ornamento, di rigore quasi maschile, dai
materiali “poveri” e sportivi158.
Dopo la guerra, iniziano i così detti “Anni Folli”, che vedono una donna
“vivace”, con abito accorciato nel 1925 fino al ginocchio, con capelli corti, che lavora,
scia, nuota, guida l’automobile159.
In tali anni un ruolo importante lo ebbero anche gli artisti: inventavano forme
geometriche, sperimentavano materiali, linee e colori. Ecco, quindi, bellissime le borse
futuristiche, le piccole pochettes, le floreali ricamate con perline multicolori e tante altre
originalissime160. L’Art Déco era un movimento internazionale d’arti applicate che si
sviluppò dopo il 1910 e rimase in voga fino agli anni ’20 e ’30; assunse forme cubiste e
geometriche, nuovi materiali e colori forti e luminosi. Vennero così prodotte borse in
cromo e alluminio, in colori come il rosso, blu, nero e argento; negli anni ’20 erano di
moda borse di pelle decorate con la tecnica del batik e borse di tessuto161.
Nel 1922, poi, con la scoperta della tomba di Tutankhamon, esplode
l’Egittomania: borsette decorate con sfingi e palmette162.
Dopo il 1914, l’emancipazione della donna e la popolarità e l’influsso delle attrici
del cinema, portarono alla diffusione dei prodotti cosmetici e quindi alla necessità di
appositi contenitori. Se nel 1905 circa, le borsette avevano uno scomparto per cipria e
piumino, ed erano vendute assieme ad un borsellino, a una boccetta per il profumo e a
uno specchietto, negli anni ’20 divenne di moda la trousse o vanity case. Si tratta di un
astuccio con scomparti per la cipria, il rouge per le guance, il rossetto, il profumo e le
sigarette; la sua forma deriva dall’inro giapponese ovvero un astuccio con scomparti per
le erbe medicinali e l’acqua profumata. Grandi gioiellieri come Cartier, producevano
trousse in argento e oro, smalto, madreperla, giada e lapislazzuli; i modelli più
economici, invece, erano in plastica colorata e decorati con pietre di vetro. Tipico era il
rossetto nascosto nella nappa163. La trousse poteva anche essere in tartaruga, metallo,
pietre dure, lacca o coccodrillo, vernice, lucertola; aprendola sul coperchio si trovava
uno specchio e due o più scomparti per la cipria con piumino di cigno, per il rossetto e
157
Eadem, 1989, pp. 136-137.
M. Schiaffino, 1985, p. 32.
159
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 67.
160
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 137.
161
AA.VV., 2004, p. 132.
162
T. Campailla, 2008, p. 17, 21.
163
AA.VV., 2004, p. 142.
158
42
uno per il fazzoletto, mentre un sottile pettinino in corno o tartaruga stava in un’apposita
fessura nello spazio interno. Poteva essere appesa al polso con catenella, avere forma
tonda, ovale, quadrata o romboidale e avere incise le iniziali della proprietaria. Durò sino
agli anni ’40 e si ampliò nelle dimensioni, sino a contenere anche un borsellino 164. Tutte
queste novità di accessori furono facilmente conosciute grazie alla moltiplicazione delle
riviste di moda come la Gazzetta de Bon Ton, Art e infine Vogue - America165.
Al 1925/26 appartengono particolari borse in pelle con scene giapponesizzanti su
entrambe le facce, realizzate con lo sbalzo a caldo e la pittura stesa successivamente.
Questi anni, poi, furono caratterizzati sia da borsette in strass che in perline166.
All’inizio degli anni ’30, il gioielliere parigino Van Cleef & Arpels fu ispirato da
una sua cliente che adibiva il portasigarette a borsetta. Ne ideò una lussuosa da sera: la
minaudière, astuccio in metallo, solitamente rettangolare, con scomparti per la cipria, il
rouge, il rossetto e le sigarette, provvisto di specchietto, pettine e accendino; nella
maggior parte dei casi era in oro o argento, decorata con smalti o pietre preziose. Ebbe
grande successo e fu realizzata da molti gioiellieri e stilisti famosi – c’erano in
commercio anche versioni più economiche. Furono realizzati anche stravaganti
contenitori per cosmetici, nascosti in un braccialetto o a forma di disco per grammofono,
di telefono o pianoforte167.
Dopo gli eccessi degli Anni Folli, gli anni ’30 vedono un ritorno alla
moderazione: la donna veste con abiti sfiancati, il petto sottolineato con discrezione, i
capelli lunghi e raccolti in rotoli sulla nuca. Domina una linea sobria: Chanel lancia il
jersey, un tessuto morbido e pratico, adatto alla nuova figura allungata della donna;
diventa così di moda l’abitino nero. Ora lo sport si diffonde a tutte le classi sociali, così
nuovi stimoli alla moda – calzoncini corti, costumi e così via168.
Le borsette, necessarie, si moltiplicano in tutte le forme: a conchiglia, a violino, a
fazzoletto, grandi borse di velluto con impresse frasi sentimentali, mazzolini di fiori. Le
cerniere sono spesso veri e propri gioielli. Per il giorno vengono impiegati materiali
come l’antilope, bue nero, pecari, camaleonte e pelle di pitone. Torna il manicotto, di
piccole dimensioni, confezionato in cavallino nero o velluto169.
164
M. Schiaffino, 1985, p. 34.
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 70.
166
C. Giorgetti, 2001, p. 34.
167
AA.VV., 2004, p. 142.
168
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 70-71.
169
Idem, 1981-1991, pp. 73-74.
165
43
Negli anni ’30 si affermarono alcuni nomi importanti che saranno poi motivo di
continua ispirazione e imitazione. Nel 1922-23 nasce la nuovissima, e poi famosa, borsa
Chanel: piccolina, in jersey, satin o pelle, in semplice forma a busta; il suo “marchio” di
riconoscimento erano le impunture con effetto trapuntato, e un manico a catenella in cui
passava a volte un cordino in pelle170.
Altro nome importante della pelletteria era, ed è tutt’ora, Hermès, attivo a Parigi.
Nasce come artigiano specializzato in selleria e accessori per l’equitazione; il suo stile
resterà legato ai cuoi naturali, alle forme sportive, ai dettagli che richiamano motivi di
staffe e briglie171. Emile-Maurice Hermès (1870-1951), dall’esperienza familiare nel
settore della selleria, mutò musette – sacco da biada che si appende al muso del cavallo –
e sacchi da biada in elegantissime borse. La Bolide del 1923 fu la prima borsa con
chiusura-lampo della storia: l’idea nacque nel 1916, quando durante un soggiorno negli
Stati Uniti, osservò il sistema di chiusura della capote delle automobili Cadillac. Del
1933, invece, è la Plume, ispirata ad una borsa da gualdrappa; del ’35 un modello di
borsa da signora chiuso da due cinghie, creato per la moglie172.
In Italia i pellettieri, poi famosissimi, che avevano già aperto bottega: a Firenze
sono Gucci dal 1912 e Gherardini sin dal 1885173.
Gli anni ’30 sono dominati anche dalla grande sarta, stilista Elsa Schiaparelli,
d’origine italiana, romana, ma esiliata a Parigi. Destò grande clamore con le sue borse e
accessori in stile surrealista174. Fece discutere una sua pratica borsa da passeggio: una
tracolla in pelle a forma di sacco tondo, con applicazioni a forma di stella. Gucci ne
propose una in cinghiale, con la famosa banda verde e rossa derivante dalla sassinga, la
cinghia per tenere ferma la coperta sulla sella dei cavalli, che diventerà un classico.
Queste nuove borse, di varie dimensioni, si rifacevano spesso ai secchielli da spiaggia
dei bambini. Alla proposta della Schiaparelli, rispose nel ’39 Hermès con un secchiello
in cuoio naturale, ornato da fori nella parte superiore e munito di una corda robusta per
tracolla: sembrava un paniere da contadino. Sempre Hermès, nel ’47 realizza un altro
celebre secchiello apparso su Vogue. Tale forma scomparirà durante la guerra, per poi
riapparire negli anni ’60, e ancora negli anni ’80 con successo, ma ora chiuso da una
stringa che passa in una serie di anelli o provvisto di una sacca interna175.
170
M. Schiaffino, 1985, p. 35.
Ibidem.
172
G. D'Amato, 2007, p. 27.
173
M. Schiaffino, 1985, p. 35.
174
AA.VV., 2004, p. 286.
175
M. Schiaffino, 1985, pp. 36-37.
171
44
Molti artisti ambivano a creare borse per Elsa Schiaparelli. Salvador Dalì, le
disegnò alcuni modelli e inventò una borsa elettrica: all’apertura si accendevano
lampadine che illuminavano lo specchietto per il trucco e i disegni dell’artista incisi
all’interno. La stilista ideò, ad esempio: la borsa-giornale in cotone, una borsa-carillon
che suonava all’apertura, e ancora una borsetta da sera in plastica trasparente a forma di
conchiglia176.
Si videro molte borse stravaganti, come ad esempio la pochette a forma della
lussuosa nave da crociera francese Normandie: nel 1935, in occasione del viaggio
inaugurale della nave dalla Francia agli Stati Uniti, la pochette venne data in omaggio
alle passeggere di prima classe177.
Gli anni ’30 sono gli anni della borsa piatta, a portafoglio, della pochette da
portare sotto al braccio 178. Ma anche delle borse per l’inverno, per l’estate, da giorno, da
sera, ognuna con la sua particolare stoffa, forma e colore179. La scelta cadeva tra tracolle,
secchielli, bauletti e buste, a seconda che l’abito fosse da lavoro, sportivo, da viaggio, da
pomeriggio o da sera180.
La borsa aveva fogge più funzionali, ma divenne anche oggetto sperimentale:
erano di moda i materiali sintetici, soprattutto la bachelite per i suoi effetti di
trasparenza. Il pellame più in auge era la suede, morbida, versatile, impiegata per forme
a sacco, a dado, a semplice busta. Le dimensioni in questo decennio erano contenute e il
colore più apprezzato era il nero. Questi sac à main potevano essere muniti da
portarossetto, portacipria e portasigarette; quasi tutti con specchietto e portamonete181.
Molto in voga erano le pochettes a mezzaluna in seta plissettata “a soleil”, di
produzione soprattutto inglese; ma anche le pochettes, o borse a maniglia, in pelle di
rettile; ancora, piccole reticules francesi in tessuto della Maison Liberty, con chiusura a
scatto incrociata e decorata da perle182.
Troviamo poi le borsette a scatola in raso ricamate in cannette di vetro, di
produzione soprattutto tedesca e di moda sino alla fine degli anni ’30; quindi borsette in
seta ricamata a decori cinesizzante e con chiusura dorata; infine pochette di gusto Decò
in tessuti metallizzati a decori geometrici183.
176
G. D'Amato, 2007, pp. 85-86.
AA.VV., 2004, p. 286.
178
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 137.
179
M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 424.
180
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 138.
181
C. Giorgetti, 2001, p. 34.
182
Ibidem.
183
Ibidem.
177
45
Arriva la Seconda Guerra Mondiale: la disfatta e l’occupazione tedesca. Le borse
in pelle erano spesso vecchi modelli riconfezionati, riciclati184. In Italia, il pellame
disponibile serviva ai militari per le scarpe, le cinghie per le armi, le giberne, i guanti
ecc185. In assenza di materiali adeguati, le donne se le confezionavano da sole; appaiono
anche borse da viaggio, borsone per la spesa a tracolla, di grande praticità186.
Gli anni ’40 furono caratterizzati dalla povertà dei materiali e dei decori e dalla
costretta fantasia degli arrangiamenti dovuti al clima restrittivo di guerra: non più
pellami pregiati come la foca, ma modelli con sacco in stoffa o paglia, con manici di
legno o bambù187.
La vera rinascita avvenne nel 1947, grazie a Christian Dior: nasce il New Look,
che vede una silhouette aggraziata, con cinture a segnare il punto vita, gonne scanalate e
lunghi soprabiti188. In Italia, dominavano Gucci e Gherardini, con borsette da sera in raso
e in pellami pregiati. In America, invece, si producevano modelli in Lucite – in Florida –
materiale impiegato già negli anni ’30: materiale sintetico, rigido e trasparente, che
permetteva le inclusioni di pizzo, strass, cannette e molto altro189.
La moda del New Look impiega una grande quantità di tessuto e di variegati
materiali lussuosi – seta, cachemire, pizzo ecc., con conseguente rilancio delle industrie
del lusso, dell’accessorio. Le pochettes ora sono in coordinato con i guanti e con le
scarpe, con le stesse decorazioni sul medesimo materiale190.
Negli anni ’50 la moda italiana si afferma sulla scena mondiale; torna
un’eleganza formale, in cui la borsa è indispensabile e sempre rigorosamente abbinata
con le scarpe e i guanti191. Le riviste femminili davano istruzioni precise
sull’abbigliamento da indossare in ogni occasione della giornata e ogni abito richiedeva
il suo insieme di accessori: cappello, guanti sempre presenti; borse e scarpe armonizzate
con il vestito192. La donna degli anni ’50 indossava abiti pratici: gonne a pieghe, golfini
“gemelli”, scarpe basse, collana di perle, soprabito, foulard, occhiali da sole e borsa
grande. I grandi nomi della moda italiani emersero proprio con questo stile pratico:
Ferragamo, Pucci, Gucci, Roberta di Camerino.
184
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 74.
L. Bordignon Elestici, 1989, p. 139.
186
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, pp. 75-76.
187
C. Giorgetti, 2001, p. 34.
188
G. D'Amato, 2007, p. 114.
189
C. Giorgetti, 2001, p. 34.
190
F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, pp. 76-77.
191
M. Schiaffino, 1985, p. 43.
192
G. D'Amato, 2007, p. 135.
185
46
“Roberta di Camerino” decorava borse con disegni riproducenti stringhe o
fibbie 193. Roberta era il nome della figlia di Giuliana di Camerino, la stilista, che sfollata
in Svizzera durante la guerra, si mise a produrre secchielli e borsette. Si firmava con una
“R”; a Venezia poi, aprì un laboratorio dove produceva borse in stoffa tessuta su antichi
telai, in fettuccia intrecciata, in velluto stampigliato, con tasche esterne intercambiabili; i
colori molto decisi194.
Hermès, già da tempo famoso, accresce la sua notorietà nel 1956: la sua borsa del
1935, la petit sac haut à courroies, una borsetta piatta, con corto manico e chiusa da due
cinghie, derivante dal sacco che conteneva la sella del cavallo, e che aveva realizzato per
la moglie, fu acquistata dalla principessa di Monaco Grace Kelly. Infatti, nel ’56 la
principessa venne immortalata sulla copertina della rivista “Life”, mentre scendeva
dall’auto tenendo nella mano guantata la borsa di Hermès, che da quel momento
ribattezzò borsa “Kelly”. Divenne la borsa più richiesta; la sua realizzazione era molto
complessa, richiedeva diciotto ore di lavoro, veniva prodotta in cinque misure, in vari
materiali, in tutti i colori. A questa, segue un altro famoso modello, rettangolare con
chiusura a forma di “H”195.
Le borse degli anni ’50 solitamente erano: di medie dimensioni, a forma di
tamburello, di cestello, di busta, di ventaglio; con uno o due manici piatti o tondi;
guarnizioni in ottone – vedi le fibbie dorate e lavorate nelle borsette di Roberta di
Camerino - e poi le impunture per quelle sportive. Per il giorno di solito si usavano
borse in pelle dai colori sobri, per la sera invece borse in seta; ma anche borsette di
plastica dai colori accesi196.
Chanel, per i suoi semplici abiti in jersey, crea la famosa borsetta squadrata,
trapuntata come una tasca, con catenella d’oro per tracolla: la borsa 2.55, chiamata così,
perché lanciata nel febbraio 1955; con monogramma all’interno197.
La casa Gucci, come Hermès, era nata con gli accessori per l’equitazione e nel
1957 realizza una borsa ispirata ad una sella da cavallo. Era in pelle nera, bordeaux o blu
marine, caratterizzata dal manico in bambù, nato dalla scarsità di pellame nel
dopoguerra198.
193
Eadem, 2007, p. 136.
M. Schiaffino, 1985, pp. 43-44.
195
M. Schiaffino, 1985, p. 44.
196
G. D'Amato, 2007, p. 138.
197
Ibidem.
198
Ibidem.
194
47
Gli anni ’50, poi, vedono la diffusione dei materiali plastici negli accessori, al
posto dell’osso, del legno e della malacca – canna d’India. Le borsette in plastica erano
già in voga alla fine degli anni ’40 e con forme inusuali: secchielli, cappelliere, scrigni,
strumenti musicali; erano di vari colori, decorate con fiori finti, conchiglie, e per la sera
con strass e lustrini. Risultarono delicate come quelle in stoffa e in pelle, perché si
graffiavano facilmente e tendevano ad ingiallire. Poi fu inventata la Lucite, un materiale
plastico, invece, più resistente e indelebile; lo stilista Will Hardy dominò gli anni ’50
con sue le borsette in Lucite199.
Nelle borse degli anni ’60 troviamo una miscela di classico-sportivo e frivoloelegante: la pochette in nappa con cerniera in legno colorato, la borsa in paglia decorata
con passamaneria, quella in shantung con manico a catenella, il piccolo bauletto in
vernice, la trousse con cerniera in rodoide, la bustina in velluto adorna di cristalli, la
tracolla impunturata, la sacca di nappa. Molte derivavano anche dai contenitori e dagli
attrezzi legati allo sport, come dalle borse da caccia o pesca, o da golf200.
Nella seconda metà degli anni ’60, accanto alle borse classiche, comparvero
borse informali e coloratissime di varie ispirazioni, presentate dai vari nomi come Mary
Quant, Courrèges, Paco Rabanne e dai vari esponenti della Pop Art201. Nel 1967 Paco
Rabanne inventò la borsa a placche metalliche unite da catenelle202. Vi applicò una
catenella da cassetta del wc203.
La moda degli anni ’60 fu caratterizzata dalla rivoluzione giovanile e da un look
ribelle e idealista204. Dal ’68 le borse diventano hippies, sfrangiate, sformate, in tela, in
jeans; se ne trovano anche di orientaleggianti, quindi coloratissime, adorne di ricami e
specchietti; poi, nei negozi dell’usato, erano ricercati i tascapane dell’esercito, i sacchi e
le giberne205.
Negli anni ’70 dominano borse morbide e sfoderate, in robusto tessuto
plastificato, con rifiniture in cuoio, a tracolla o con due manici, con impresse le iniziali
dei loro famosi produttori, pertanto se pur in apparenza “povere”, in realtà sono prodotti
casual molto costosi e molto amati dalle donne per la loro praticità206. In questi anni le
199
G. D'Amato, 2007, p. 139.
M. Schiaffino, 1985, p. 45-46.
201
T. Campailla, 2008, p. 23.
202
M. Schiaffino, 1985, p. 46.
203
G. D'Amato, 2007, p. 165.
204
Ibidem.
205
M. Schiaffino, 1985, p. 46.
206
Ibidem.
200
48
militanti femministe, portavano una borsa in pelle a tracolla simile a quella dei
postini.207
Lo spirito della borsetta elegante, ma singolare, venne ripreso negli Stati Uniti da
Judith Leiber, che a partire dal 1963 creò, oltre a raffinate borsette in pelle, altre
costituite da piccoli gioielli con applicati migliaia di piccoli cristalli policromi Swarosky,
a formare disegni geometrici o varie figure, oppure di forme divertenti come uova,
animali, frutta, pupazzi e così via208.
In Inghilterra la moda arriva dalla strada, mentre in Francia, negli Stati Uniti e in
Italia si affermano grandi stilisti e case di mode. Nel 1965, in Italia la casa Fendi,
specializzata in pellicceria e articoli in pelle, si affidò allo stilista Karl Lagerfeld, che
diede una svolta. Nel 1992, Silvia Venturini Fendi, crea la baguette: piccola borsa piatta
da portare sotto il braccio proprio come lo sfilatino di pane francese che le dà il nome;
inconfondibile per il logo, le due fibbie d’argento di chiusura, la morbidezza dei
materiali e la minitracolla209.
Negli anni’80 la moda italiana è ricca di grandi firme e domina la griffe mania; è
il momento della pochette e della tracolla: la prima per la sera, la seconda di grandi
dimensioni per ogni momento della giornata210. La donna degli anni ’80 cerca borse
informi, morbide, facili da abbinare a qualsiasi abito, ma soprattutto griffate211. Da
questi anni sino ai giorni nostri, in tanta varietà, il particolare comune è l’uso de logo: le
due “C” di Chanel, l’intreccio delle lettere di Dior, le “F” di Fendi, le “G” di Gucci, o
nomi per esteso212.
Lo stile pratico degli anni ’80, porta al successo lo zaino: famosissimo è lo zaino
in nylon nero di Prada lanciato con la collezione autunno-inverno 1984-85, e che resterà
di moda almeno per dieci anni. In seguito, anche Chanel, Vuitton ed Hermès proposero
la loro versione dello zainetto; altri stilisti, invece, come Calvin Klein, Furla e Gucci,
inventarono borse capienti: sacche e marsupi. Donna Karan, lancia la cosiddetta “borsa
satellite”, un specie di ventiquattrore, con all’interno una borsetta per le occasioni più
eleganti. Hermès nel 1984 lancia la borsa Birkin, simile alla borsa Kelly, ma diversa nei
manici e nel lembo della chiusura: avrà numerose varianti213.
207
T. Campailla, 2008, p. 24.
Eadem, 2008, p. 25.
209
G. D'Amato, 2007, p. 190.
210
C. Giorgetti, 2001, p. 34.
211
M. Schiaffino, 1985, p. 47.
212
G. D'Amato, 2007, pp. 238-240.
213
Eadem, 2007, p. 211-214.
208
49
Ma poi, oltre al desiderio di borse comode e pratiche, ecco di nuovo la voglia di
eleganza e di rigore formale, quindi borse e borsette di pellami raffinati: ricomincia il
giro214. La moda si ripete sempre, riprendendo quella passata ed aggiungendo nuovi
tocchi nella misura, nella forma, nel colore, o nei materiali che riflettono lo spirito dei
nuovi tempi215.
214
215
M. Schiaffino, 1985, p. 47.
M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 424.
50
I.4 L’artigianato e l’industria della borsa ai giorni nostri
Il settore produttivo della borsa ai nostri giorni, è costituito da migliaia di
aziende, grandi e piccole, laboratori artigiani e fabbriche a conduzione famigliare216.
Il MIPEL di Milano, Mercato Italiano della Pelletteria, è il più grande punto
d’incontro mondiale del settore borse, valigie, piccola pelletteria, ombrelli: qui, due
volte l’anno, si incontrano gli esperti del settore per confronti e lanci di nuove tendenze.
Accanto alle griffes più famose, si trovano nomi poco noti al pubblico, ma da tempo
presenti con successo sul mercato. Quello della borsa, dunque, è un settore molto ricco e
attivo.
Le regioni italiane più in auge nella lavorazione della pelle sono la Lombardia e
la Toscana; per la lavorazione di cuoi pregiati l’Emilia Romagna e il Veneto. Ancora,
nel settore pelletteria troviamo la Campania e, come ultima arrivata, ma con buoni
risultati, le Marche.
La borsa è soprattutto un prodotto in pelle e, dunque, fondamentale è il lavoro dei
conciatori e delle concerie. I pellami pregiati sono ancora il coccodrillo, lo struzzo, il
cinghiale, la lucertola, il vitello. Ma più numerosi sono i nuovi pellami, frutto di conce e
trattamenti speciali: capretti dalle tonalità perlate e lucide, vitelli e mezzi vitelli vellutati
o ruvidi, nappe impalpabili, pellami plissettati, stampati, trapuntati, intrecciati, traforati,
laminati, intagliati, metallizzati, vetrificati, maculati e così via. Grande progresso, poi, si
è fatto nel campo delle imitazioni, come ad esempio l’imitazione della pelle di
coccodrillo attraverso pelli e lavorazioni sostitutive. Per quanto riguarda le colorazioni,
invece, la pelle può raggiungere ogni tipo d’effetto e sfumatura.
La borsa è realizzata anche in vari tessuti: canape, lini, cotoni, i cannettés degli
anni ’50, la paglia per le borse estive. Nuovo è l’impiego della gomma, resistente e
robusta.
Materiali plastici e prodotti della chimica convivono tranquillamente con i
pellami tradizionali e soddisfano, così, un pubblico eterogeneo: pelli sintetiche, tessuti
acrilici e materiali di ogni consistenza.
Accanto ai materiali, vi sono i “componenti”, gli accessori indispensabili alla
funzionalità della borsa: serrature, chiusure, cerniere, anelli, ganci, fibbie, lucchetti,
moschettoni. E poi tutti gli oggetti d’ornamento, quindi, pietre colorate, strass, paillettes,
borchie, passamanerie; dunque un altro settore produttivo specializzato.
216
La fonte qui e fino all’ultimo capoverso è M. Schiaffino, 1985, pp. 48-57.
51
I produttori di borse, ogni anno presentano due collezioni, autunno-invero e
primavera-estate, di almeno un centinaio di pezzi ciascuna. Questo impegno richiede
molti spunti creativi: da una parte le rielaborazioni del passato, dall’altra la ricerca
continua di nuove soluzioni.
La produzione delle borse nelle grandi fabbriche, è soprattutto computerizzata e
tecnicamente più avanzata nella programmazione.
Nei laboratori, invece, la produzione è ancora di tipo artigianale. La prima fase è
l’invenzione del designer, che crea appunto il modello; poi il modellista riporta il
modello della borsa su cartone leggero, scomponendolo nelle sue parti - fianchi, fondo,
patella, davanti, dietro, tracolla, tasca e così via – e mette a punto le proporzioni. Poi, le
parti della borsa vengono riportate su cartone più pesante e rigido, affinché appositi
laboratori ne costruiscano le sagome, dette fustelle, in metallo dai bordi taglienti. Queste
sagome o fustelle, sono le basi per tagliare la materia prima, la pelle, e le fodere,
mediante la tranciatrice – in passato l’artigiano tagliava a mano. I vari pezzi poi, vanno
accoppiati a quelli identici della fodera con un collante; l’assemblaggio avviene con la
macchina cucitrice. Ma ciò che conta, che determina poi la qualità del prodotto, è la
rifinitura; essa è possibile solo attraverso la scarnitura della pelle, ovvero un suo
alleggerimento, togliendo gran parte dello spessore: anche questo procedimento, oggi, è
meccanico.
Ormai, gli artigiani che sanno costruire una borsa con le sole mani, senza le
macchine, sono destinati a scomparire. Ci sono i pro e i contro: meno fatica, ma anche
meno professionalità.
52
Capitolo II
La collezione di Franco Pezzato: le borse
Franco Pezzato nasce nel 1953 al Lido di Venezia. Diplomatosi al Liceo
Scientifico, frequenta in seguito i corsi di Fotografia, Museologia e Restauro organizzati
dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Venezia all’Università
Internazionale dell’Arte. Per quindici anni fu capo servizio al Museo del Vetro di
Murano. Si occupò della schedatura di circa 4000 fotografie e del restauro di alcune
lampade in seta di Mariano Fortuny. Collaborò, poi, all’allestimento dell’esposizione
permanente del Museo del Merletto di Burano1.
Sin da ragazzo, e poi, per il resto della vita, Franco Pezzato si interessò di tutto ciò
che riguardava il tessile e la moda. Muore il 4 luglio del 2006 nella sua casa di Venezia,
lasciandoci una straordinaria collezione di storia del costume.
Franco Pezzato iniziò la sua raccolta inerente la storia della moda e del costume a
partire dal 1985, con un primo nucleo di abiti femminili appartenuti alla nonna e alla
bisnonna, che egli volle salvare da eventuali dispersioni. Fin da bambino dimostrò una
particolare sensibilità per la storia: raccoglieva e studiava reperti d’archeologia nella
Laguna; restava affascinato dai dettagli sartoriali di un abito. Ma ciò che accrebbe in lui
il desiderio di dedicarsi alla raccolta e alla conservazione di ogni oggetto riguardante il
mondo della moda, fu una mostra di abiti organizzata nel museo veneziano Fortuny. Il
suo primo acquisto fu un abito femminile della fine del XIX secolo, comperato in un
mercatino che lui stesso aveva organizzato nel giardino della casa di famiglia a Fener, in
provincia di Belluno, dove tutt’ora è conservata la collezione. In poco più di vent’anni,
Franco Pezzato riuscì ad accumulare un patrimonio che oggi conta 9800 pezzi da lui
inventariati e descritti uno ad uno.
La collezione è composta da tantissimi e variegati manufatti tessili
d’abbigliamento e da relativi accessori e strumenti di mestieri, ma anche da cartelloni
pubblicitari e riviste di moda di diverse epoche. Inoltre, possiede una vera e propria
biblioteca storica di volumi specializzati nell’evoluzione del tessuto e dell’abbigliamento
negli ultimi cinque secoli. Egli ha raccolto oggetti tessili d’ogni genere e tipologia:
inizialmente la raccolta prevedeva solo la presenza di abiti femminili, ma con il tempo e
1
Tutte le informazioni raccolte in questo capitolo sulla storia della collezione di Franco
Pezzato, mi sono state fornite dal sig. Costantino Porcu e dal materiale pubblicato nel sito
internet della collezione: www.francopezzato.it.
53
con occasioni d’acquisto vantaggiose, spinto poi dal desiderio di conservare frammenti
di vita e di storia, iniziò ad occuparsi anche di altre tipologie di indumenti e accessori.
La collezione, infatti, è costituita da abiti femminili, maschili, infantili, biancheria intima
e da casa, costumi da bagno, tessuti antichi e paramenti sacri, esemplari in prezioso
merletto ad ago e a fuselli e strumenti come tomboli e cuscinelli, set da cucito, disegni
per pizzi, telai per ricamo, costumi teatrali, cappelli, guanti, ombrelli, scarpe, cravatte,
ventagli, tessuti, ricami, bottoni, pezzi d’oreficeria e bigiotteria, valigie e borse, ma
anche fotografie che documentano le mode del tempo. Alcuni abiti hanno provenienza
illustre, come ad esempio quelli appartenuti alla contessa Morosini di Venezia, che nei
primi anni del ‘900 era ritenuta tra le donne più belle d’Italia; possiede anche abiti
appartenuti a Luisa Baccara, pianista lagunare ed ultima compagna di Gabriele
D’Annunzio. Nell’insieme, la collezione ricopre un arco cronologico che va dal XVIII al
XX secolo: rappresenta la storia del costume in area veneta e quella della moda
soprattutto tra l‘800 e il ‘900.
Tutti questi pezzi sono stati acquistati in diversi mercati antiquariali, soprattutto in
area veneta, quindi, a Venezia, a Piazzola sul Brenta ed a Brugine nel padovano, ma
anche presso le importanti fiere di Parma e Modena, ed a Parigi e Londra. Franco
Pezzato, negli anni, acquisì fama presso i mercati antiquariali e gli specialisti del settore,
tanto che furono gli stessi ad offrirgli interi guardaroba, come avvenne per l’importante
nucleo di abiti, accessori, documenti e fotografie appartenuti alla famiglia Chilesotti di
Thiene, nel vicentino.
Franco Pezzato, spinto dalla passione per questo tipo di collezionismo, maturò una
notevole competenza in materia, grazie soprattutto agli studi condotti da autodidatta,
mediante il contatto diretto con la materia, la consultazione di libri e riviste specializzate
e i confronti con esperti del settore.
La collezione crebbe velocemente tra le mura della vecchia casa di famiglia a
Fener, nel bellunese: tutti i pezzi sono ancora lì conservati in ampie stanze al piano
superiore, all’interno di armadi, cassoni, bauli e scatole, ma lo spazio risulta insufficiente
per la mole della collezione, che pare alquanto sacrificata. Fortunatamente, il luogo
sembra piuttosto idoneo da un punto di vista conservativo per le condizioni ambientali: il
clima non è mai umido e l’ambiente è sempre fresco, grazie ai muri spessi in pietra della
casa - in estate, infatti, la temperatura rimane ideale per il mantenimento dei tessuti.
Ogni fonte luminosa – molto dannosa per i tessuti a causa del fenomeno della
fotodegradazione - è eliminata dalla chiusura delle imposte, permettendo così la
54
conservazione dei pezzi al buio più totale. Franco Pezzato, comunque, ha sempre
impiegato molta attenzione e cura per la sua collezione, restaurando anche di propria
mano
i pezzi più danneggiati dal tempo, mediante pulitura e rammendi.
Quest’attenzione, Franco non la riponeva solamente nella collezione, ma anche nella
quotidianità: mi è rimasto impresso vedere come una semplicissima e recente borsa da
palestra, tutta lacerata nella chiusura a zip, e che altri avrebbero gettato nella spazzatura,
fosse invece stata recuperata. Questo fatto, mi ha aiutata a capire la passione che egli
ripose nella collezione, che rappresentò proprio una parte del suo essere. Purtroppo non
ho mai conosciuto personalmente Franco Pezzato, ma alcuni aspetti li ho potuti
incontrare nel signor Costantino Porcu, che per tantissimi anni lo ha accompagnato con
grande devozione. Oggi, dalla scomparsa di Franco, se è ancora possibile studiare e
vedere la collezione, lo si deve proprio al signor Costantino, che ne ha ereditato la
custodia. Egli, infatti, spesso si reca nella casa di Fener per arieggiare le stanze, gli
armadi, posizionare numerosi insetticida antitarme e avvolgere nella carta velina i vari
indumenti e accessori riposti negli armadi, nei bauli, nei cassoni o nelle scatole. Ma non
solo, Costantino si è anche occupato della pubblicità della collezione stessa attraverso un
sito internet e si è sempre reso disponibile per il prestito e l’esposizione di vari pezzi nei
musei. Il suo sogno, che sarebbe stato anche quello di Franco, è di riuscire a vedere
l’intera collezione conservata in un museo veneziano.
L’importanza del lavoro svolto da Franco, venne già riconosciuta da molti esperti
quando lui era ancora in vita, con l’esposizione di numerosi capi ed accessori, per
esempio alle seguenti mostre: Il guardaroba di una cantante, Alice Zeppilli – Museo
Fortuny, Venezia; Conciati a Festa – caffè Pedrocchi, Padova; L’oro di Venezia Biblioteca Marciana, Venezia; I Merletti di Venezia – Palazzo Museo Mocenigo,
Venezia; Arrivano una notte 12 stelle – Cordusio, Milano; I doni della dodicesima notte
– Cesano Maderno, Milano; I Mestieri della Moda – Londra; La scoperta dell’infanzia –
Querini Stampalia; Nuove acquisizioni di tessuti – Museo Bailo, Treviso; Luce di taglio,
preziosi momenti di una nobildonna veneziana, una giornata di Faustina Savorgnan
Rezzonico – Ca’ Rezzonico, Venezia. Nel 2003 venne allestita la prima mostra
personale, con un centinaio di pezzi, fra abiti e accessori, della collezione: L’arte del
vestire – Lamon, Belluno. Alcuni pezzi, poi, furono anche fotografati e pubblicati in
Nobili intrecci a cura di Paolo Peri, e in I merletti di Venezia a cura di Doretta Davanzo
Poli.
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La prof.ssa Doretta Davanzo Poli, docente di Storia della Moda e del Costume
all’Università di Ca’ Foscari di Venezia, ha contribuito notevolmente alla conservazione
e alla notorietà della collezione: a distanza di pochi anni ha affidato e seguito due tesi di
laurea sulla collezione Pezzato, una nel 1999 a Roberto Galati, che catalogò numerosi
abiti, l’altra nel 2002 a Ilaria Montini, che invece si occupò della schedatura di circa
seicento cappelli. Poi, dopo circa due anni dalla scomparsa di Franco, la docente ha
voluto affidarmi questa tesi sulla catalogazione delle borse e in contemporanea a Livia
Bocus, un’altra sulla catalogazione delle scarpe.
Il mio lavoro ha voluto analizzare una sola tipologia di pezzi, ovvero le borse. Una
scelta dettata soprattutto dalla vastità della collezione. Le borse sono conservate
all’interno di scatole, quindi in complesso più facili da raggiungere. La prima fase del
mio lavoro fu di rintracciare, assieme a Costantino Porcu, tutte le borse conservate nella
sede di Fener. Ho potuto consultare l’inventario di Franco Pezzato, in cui da descritto
ogni pezzo, in duplice copia, su tanti raccoglitori dotati di un’etichetta esterna indicante
gli estremi di inizio e di fine dei numeri d’inventario; ad ogni pezzo ha attaccato quello
che tecnicamente viene definito “gioiello”, ovvero un cartoncino con scritto il numero di
inventario, fissato mediante un filo. Ogni qualvolta acquistava un pezzo nuovo, subito
gli attribuiva un numero d’inventario progressivo e ne faceva relativa accurata
descrizione. Grazie a questo suo minuzioso lavoro, ho potuto verificare (più o meno) il
numero complessivo di borse raccolte: sono all’incirca 439, escludendo però valigie,
cappelliere, trousse, portacipria, chiusure e fodere per borse. Di tali 439 sono riuscita a
trovarne e catalogarne 393; le 46 mancanti sono probabilmente nascoste in qualche
cassone. I numeri d’inventario di tali esemplari sono: 1240, 1400, 2793, 2886, 3019,
3506, 3702, 3703, 3754, 3963 D, 4158, 4602, 4663, 4828, 4855, 4947, 4976, 5029,
5258, 5328, 5655, 5929, 6078, 6589, 6590, 7028, 7213, 7252, 7266, 7294, 7440, 7732,
7750, 7751, 7767, 8155, 8230, 8262, 8303, 8528, 8581, 8855, 8887, 9054, 9142, 9188.
Tra quelle da me catalogate, invece, vanno aggiunte 12 borse senza numero di
inventario, andato perduto, oppure di più recente acquisto non ancora inventariato.
Ho fatto numerosi sopralluoghi a Fener, assieme al signor Costantino, per cercare
le borse, misurarle, fotografarle, prendendo appunti anche sul loro stato di
conservazione. Ho colto l’occasione per ripulire dalla presenza di muffe molte borse,
utilizzando un lucidante neutro per scarpe e una pezza morbida. Poi, ogni borsa l’ho
avvolta nella carta velina, su cui è stata attaccata all’esterno un’etichetta con il numero
d’inventario. Infine l’esemplare è stato adagiato all’interno di grandi scatoloni, al cui
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esterno sono stati annotati tutti i numeri di inventario delle borse colà contenute. Da un
punto di vista conservativo, l’ideale sarebbe stato adagiarle una a fianco all’altra,
all’interno di cassettiere in metallo traforate - per fare passare aria - con il relativo
gioiello attaccato e sempre avvolte in carta velina – metodo adottato dal Museo
Mocenigo di Venezia. Attualmente, però, il luogo in cui sono conservate, per dimensioni
e quantità di oggetti, non permette tali accorgimenti. Credo che il mio lavoro sia stato
utile per la conservazione di quelle borse, che erano ammassate una sopra l’altra e senza
alcuna protezione, all’interno di scatole o grandi valigie. Comunque, le borse più
preziose, erano state delicatamente riposte in singole scatole e avvolte in carta velina.
È stata per me un’esperienza formativa bellissima, resa ancora più piacevole dalla
cortesia e disponibilità del signor Costantino Porcu. Inoltre, è stato di conforto poter
lavorare in coppia con l’altra laureanda, anche per le condizioni climatiche dei
sopralluoghi avvenuti in un periodo già freddo. Inoltre, è stato disagevole lavorare in
uno spazio ristretto, senza superfici di appoggio e di illuminazione idonei.
La fase finale del mio lavoro è stata la redazione di schede elaborate dall’ICCD l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - per la catalogazione dei beni
storico-artistici. La scelta di questa tipologia di schede è stata dettata dalla volontà di
renderle conformi a quelle attualmente in uso presso le Regioni e le Soprintendenze, e
lavorare quindi con i medesimi standards catalografici, per rendere più agevole
l’eventuale scambio futuro di informazioni, qualora la collezione entrasse a far parte di
un circuito museale. Poiché non esiste ancora una scheda specifica per la catalogazione
di oggetti d’abbigliamento, sono stati selezionati dal modello originale proposto
dall’ICCD, i campi necessari alla descrizione delle borse, realizzata seguendo
l’inventario di Franco Pezzato. Inoltre, anche per motivi di spazio, si sono accorpate
sotto un’unica voce alcune informazioni. Ho comunque allegato, prima del catalogo
delle borse, il modello originale delle schede dell’ICCD.
Il catalogo è composto da 405 schede, 3 per ogni pagina, che descrivono le borse
in ordine cronologico dal XVIII al XX secolo, e per ognuna è indicato il numero
d’inventario attribuitogli da Franco Pezzato. Si trovano borse di tutti i tipi, ed esemplari
caratteristici di ben tre secoli.
Del XVIII secolo, si trovano pochi esemplari, ma significati. Alla fine del
Settecento, ovvero nel periodo neoclassico, la moda femminile, abbandona ampie e
voluminose fogge per abiti di taglio più semplice, in tessuti più sottili e con punto vita
alto. Ciò significò che sotto la leggerissima stoffa di questi abiti, non c’era più posto per
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le pesanti tasche piatte legate in vita. A sostituirle furono la borsa da lavoro e le nuove
reticule, in stoffa o vari materiali, caratterizzate da cordone o catenella fungenti da
chiusura e da manico. Il termine è francese e probabilmente deriva dal latino reticulum,
cioè reticolo, ovvero le piccole borse in rete delle donne romane. Si trattava della prima
borsa femminile portata al braccio, nata a Parigi all’indomani della Rivoluzione
Francese. Un esempio è dato dalla borsetta numero d’inventario 3364 (vd. scheda n. 2):
in seta gialla, su un lato ricamata a fiori nei colori blu, verde, rosso in canutiglia dorata e
argento, sull’altro in tessuto lamè d’argento a motivo di fiorellini sparsi, databile al terzo
quarto del ‘700.
Le borse del XIX secolo, invece, sono molto più numerose. L’800 è un secolo
molto vario per l’accessorio borsa, nella forma e nei materiali, con periodi che la vedono
più o meno protagonista. La borsa chàtelaine, di moda nel XVI e XVII secolo, ebbe un
revival nel XIX secolo. Si trattava di una borsa appesa ad una piccola catena d’oreficeria
caratterizzata da una piastra piatta che si attaccava alla cintura. Da quest’ultima
pendevano altre catenelle con moschettoni a cui erano appesi amuleti, oggetti preziosi e
borsettine. Durante il Medioevo il potere della castellana era rappresentato dalle chiavi
portate appese alla cintura: da qui il termine chàtelaine, ossia castellana – termine che
però si è affermato nel vocabolario internazionale solo nel 1828. Con forme e funzioni
diverse, rimase in uso per secoli e andrà fuori moda all’inizio del XX secolo, quando la
borsetta con manico si affermerà definitivamente. Alcuni esempi di borsa chàtelaine
compaiono anche nella collezione di Pezzato, ai numeri di inventario: 2133 (vd. scheda
n. 8), una borsetta da cintura in cartone tinto rosso con incollata sottile pelle marrone e
lamina in ottone sbalzato con amorini che suonano, uno un flauto, uno i timpani, con
chiusura a forbice. Sulla ribalta un amorino che scrive, sul gancio motivo floreale;
databile al primo quarto dell’800; 363 (vd. scheda n. 35) borsetta da cintura in seta nera
lavorata a rilevo, chiusura in rame dorato con due sfere per bloccaggio. Taschina interna
e anello per fissarla alla cintura, dell’ultimo quarto dell’800; 2534 (vd. scheda n. 66) una
borsetta da cintura in metallo bianco e velluto azzurro, chiusura con sferette
contrapposte, fodera in cotone azzurro, del primo quarto del ‘900.
Nell’800, poi, divenne di moda una borsa portamonete di forma lunga e stretta,
ma già diffusa nell’ultimo quarto del XVIII: un lungo involucro lavorato a maglia o ad
uncinetto, chiuso ad entrambe le estremità e portato piegato a metà sulla cintura; nella
parte centrale si trovava l’apertura da dove si infilavano le monete in una delle due
estremità, che spesso divergevano tra loro. Al centro c’erano due anelli che si facevano
58
scorrere all’estremità per impedire la fuoriuscita del contenuto. Questa borsa tubolare
rimase in voga sino al 1920, quando la sua popolarità diminuì con l’avvento delle
banconote. Se ne trovano diversi esempi nella collezione di Franco Pezzato, come quello
al numero di inventario 8461 (vd. scheda n. 20): portamonete in filo di cotone vinaccia
lavorato a ferri. Su un lato motivo di ramo con quattro fiori bianchi e foglie su fondo
nero entro cornice ovale con foglie gialle, sull’altro stessa cornice e su fondo nero in
grigio le iniziali “A. T.”. Sulla parte finale stella gialla con nappa in acciaio a sfera con
anellini e barrette, su lato opposto frangia in acciaio ad anellini e barrette; due anelli in
acciaio lapidato per chiusura, databile al terzo quarto dell’800.
Durante l’Impero, e poi la Restaurazione, si diffondo piccole borse-sacco o sac a
main, realizzate anche in maglia, che rimarranno in voga per tutto il secolo, ancora
assieme alle ridicule. Di quest’ultime ne vediamo un esemplare al numero di inventario
4949 (vd. scheda n. 23): una borsetta in seta crema operata a fiori con ricamate viole del
pensiero nei colori viola, arancio, giallo e verde chiaro e scuro; fiocco in canutiglia e
passamaneria. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, risale al terzo quarto
dell’800. Il numero d’inventario 288 (vd. scheda n. 33) è una borsa a sacchetto in seta
nera ricamata con motivo stilizzato in bianco, rosso, azzurro e argento, fodera in tessuto
operato bianco a righine, stampato a fiori azzurri e rosa. Secondo le indicazioni del
venditore proviene da casa Donà delle Rose e risale all’ultimo quarto dell’800.
La borsa in maglia e perline con cerniera d’argento apparve per la prima volta
all’inizio dell’800. Un modello simile è possibile vederlo al numero di inventario 8307
(vd. scheda n. 54): una borsetta in perline verdi, rosse, nere, azzurre, gialle, oro a motivo
di mazzi di fiori, con chiusura in ottone, fodera in seta nera e piccole frange sul fondo,
risalente all’ultimo quarto dell’800. Ancora, al numero di inventario 3635 (vd. scheda n.
70): una borsetta in perline colorate bianche, nere, rosse, verdi, azzurre, rosa, vinaccia a
motivo di ramo fiorito, chiusura in ottone stampato, manico a catenella, fodera in
capretto bianco, d’inizio ‘900. Le borse con perline erano ricamate ad ago su diversi
tessuti; le più antiche erano a forma di sacchetto; spesso arricchite da finissime perline in
vetro sablè forate. In Francia si aggiunse un altro genere, il gobelin, frutto di una
particolare tessitura. A Vienna, invece, la tecnica dell’applicazione delle perline fu poi
sostituita con un raffinato ricamo, il petit-point. I motivi decorativi più in voga nelle
borsette e borsellini di perline di questo periodo erano fiori, templi, lapidi funerarie,
salici piangenti, arpe, scene di caccia e fumatori di pipa cinesi. Diversi esempi se ne
trovano nella collezione di Franco Pezzato, come al numero di inventario 6960 (vd.
59
scheda n. 24): una borsettina in perline policrome con da un lato contadinella con cestino
e cuoricino a piedi, dall’altro casa sopra collina e sotto motivo in bianco, rosso e verde;
il nastrino bianco, rosso e verde funge da manico, risalente al terzo quarto dell’800.
Un’altra al numero d’inventario 4799 (vd. scheda n. 72): un borsellino d’origine
francese, in perline policrome a motivo da un lato di ramo di rose, dall’altro scritta
“monnait” e due tralci di fiori, risalente al primo quarto del ‘900. Nei primi decenni del
‘900, queste borsette di perline avevano per manico spaghi a scorrimento oppure
cerniere decorative in metallo, in tartaruga o plastica; i motivi più in auge: fiori, paesaggi
pittoreschi con case tradizionali, castelli e rovine, bambini, scene storiche e tappeti
orientali; anche in stile cubista o déco. Un esempio è al numero di inventario 1150 (vd.
scheda n. 37): una borsetta in perline di vetro colorate con motivo che ricorda i tappeti
persiani, frange sul fondo, cordoncino per chiusura, fodera bordeaux in tracce sul fondo,
della fine dell’800.
Le donne per tutto l’Ottocento tornarono a chiudersi in casa, dedite a letture e
opere ad ago. Nacquero, così, diverse tipologie di portalavoro: del periodo della
Restaurazione sono borsette rigide da cucito in cuoio marrone o rosso. Un esempio è al
numero d’inventario 318 (vd. scheda n. 65): borsa in cuoio a tracolla, scomparto laterale
per ago, forbici, forse “netadenti”. Interno in pelle tinta in rosso, del XIX-XX secolo.
Nei primi trent’anni dell’800, si cominciarono a produrre reticule e borsette con
forme e materiali diversi: con le nuove tecnologie nate con la Rivoluzione Industriale –
Inghilterra 1760 – divenne possibile lavorare materiali e prodotti più velocemente e con
maggiore precisione. L’acciaio, già conosciuto sin dal Medioevo, nel XIX secolo
divenne più in voga grazie ai miglioramenti riguardanti la sua produzione. Nell’adornare
le borsette, l’acciaio veniva impiegato sotto forma di lustrini, piccole foglie, perline,
cerniere e chiusure. Nella collezione di Franco Pezzato se trovano vari modelli, come ai
numeri d’inventario: 2818 (vd. scheda n. 11) un portamonete in velluto rosso con ricamo
in perline di metallo, manico a catenella, del secondo quarto dell’800; 6792 (vd. scheda
n. 17) un portamonete in perline d’acciaio lavorate a rete, del terzo quarto dell’800; 2312
(vd. scheda n. 31) una borsetta in velluto verde ricamato in perline e pivette in metallo,
cerniera in metallo, manico in catenella, fodera in seta crema, del terzo quarto dell’800;
317 (vd. scheda n. 34) una borsetta a sacchetto in velluto azzurro, ricamo e frange in
perline di marcassite, manico in catenella, dell’ultimo quarto dell’800. Dal XIX secolo
veniva impiegata la tartaruga per decorare o produrre accessori: era un materiale di
difficile lavorazione, pertanto gli oggetti in tartaruga erano di gran lusso. Nella
60
collezione di Franco Pezzato se ne trova ad esempio un modello al numero di inventario
8449 (vd. scheda n. 74): una borsetta in pelle marrone con davanti in tartaruga e sul
basso due angoli in argento lavorato a traforo e a racemi. Corto manico a maniglia con
elemento in tartaruga, del primo quarto del ‘900.
Il piccolo punto, ancora oggi in uso, è un ricamo a fili contati eseguito su tela e
popolare dal XIX secolo, quando si diffusero schemi a colori tracciati su carta a
quadretti, dove ad ogni quadretto corrispondeva un punto. Si tratta di una tecnica di
ricamo molto semplice, tanto che al tempo veniva eseguita anche da casalinghe. I
maggiori centri di produzione di borsette a piccolo punto erano Parigi e Vienna. Esempi
vari nella collezione Pezzato sono ai numeri di inventario: 2703 (vd. scheda n. 60) una
borsetta a piccolo punto a motivo di uccellino in volo circondato da fiori e piante, corta
catenella per manico, dell’ultimo quarto dell’800; 4717 (vd. scheda n. 62) una borsetta
con chiusura in metallo dorato e a ricamo a piccolo punto policromo a motivo di anfora
con grottesche, del XIX-XX secolo; 4766 (vd. scheda n. 63) una borsetta a finto piccolo
punto meccanico a motivo di due pavoni affrontati su vaso di fiori, in vari colori,
chiusura in ferro inciso a motivo di uccelli, catenella per manico, del XIX-XX secolo;
8146 (vd. scheda n. 64) una borsetta a piccolo punto a motivo di ramo di rose nei colori
rosso, rosa, verde, marrone, azzurro, giallo su fondo beige. Chiusura in metallo dorato
con sul davanti piccolo festone di rose, del XIX-XX secolo.
All’inizio dell’800, erano di moda le borsette foderate in capretto, con due nappe
all’estremità dei tiri di chiusura, e così anche le borse per tabacco caratterizzate dalla
fodera in pelle. Nella collezione di Franco Pezzato si vedono alcuni esemplari ai numeri
di inventario: 4309 (vd. scheda n. 6) una borsa per tabacco in capretto bianco decorato
ad inchiostro sulla fascia alta a palmette e fiocchi, del primo quarto del XIX secolo;
7174 (vd. scheda n. 13) una tabacchiera in maglia di cotone e pelle di capretto in vari
colori con motivo tipo “cachemire”, fiocchetto al fondo, del secondo quarto dell’800.
Nell’800, poi, l’avvento dei treni e delle navi a vapore rese più facile viaggiare,
per comodità e tempistica, e quindi si modificarono le valigie, le scarpiere, cappelliere e
i bauli. Se inizialmente, erano in uso le borsette in pelle appese alla cintura con una
chatelaine, durante il secolo si diffuse l’abitudine di portarle a mano: quelle in pelle
erano usate per i viaggi o per passeggio, mentre quelle in tessuto solo per casa e con
abbigliamento formale. Nel XX secolo, la borsetta a mano o a tracolla sostituirà
definitivamente quelle da cintura e la chatelaine. Anche questa tipologia di borsa la
ritroviamo nella collezione Pezzato, ad esempio ai numeri d’inventario: 2344 (vd.
61
scheda n. 40) una borsa in pelle marrone, tasca davanti a battente, cerniera in ottone con
apertura a bottone e chiusura a chiave, dell’ultimo quarto dell’800; 2645 (vd. scheda n.
41) una borsa in pelle marrone, chiusura in metallo cromato, sportella davanti con
chiusura doppia in metallo cromato, piastrina con iniziali “B. E.”, lunga tracolla in pelle,
dell’ultimo quarto del ‘900.
Gli uomini, come borsa da lavoro, utilizzavano la valigetta da medico: forma
allungata, cerniera in metallo e manici in cuoio. Un esempio è al numero d’inventario
4545 (vd. scheda n. 92) una valigetta porta necessaire in cuoio marrone contenente
specchio da tavolo, vari flaconi, busta porta forbici, lime, e tre spazzole, del primo
quarto del ‘900.
Dal 1870 si diffonde il cestino da viaggio in vimini con ribaltina: serviva per gli
acquisti, il pranzo o i lavori di ricamo. Un esempio è al numero di inventario 3423 (vd.
scheda n. 44) dell’ultimo quarto dell’800.
Il diffondersi dei viaggi di piacere, portò alla moda il souvenir: in Francia si
vendevano borsellini e borsette ricordo decorati con vedute di Parigi. Confezionati in
stoffa, metallo dorato, argento, oro, madreperla, avorio, tartaruga o celluloide. Spesso
erano decorati sulla parte anteriore con immagini di una chiesa, di un castello o altro
famoso edificio della città visitata. Inizialmente erano immagini dipinte a mano, ma
verso la metà dell’800 stampate. Alcuni souvenir erano caratterizzati da variopinte
immagini in rilievo di ambientazione giapponese ed egiziana: probabilmente
confezionate in Estremo Oriente per il mercato europeo, che nutriva molto interesse per
questi oggetti di “pelletteria giapponese”. Nella collezione di Franco Pezzato si possono
ammirare esemplari significativi ai numeri d’inventario: 3877 (vd. scheda n. 12) un
portamonete in perline di vetro policrome. Da un lato la scritta “souvenir” e mazzo di
rose, dall’altro guerriero con elmo e lancia, del secondo quarto dell’800; 5386 (vd.
scheda n. 47) un portamonete in perline colorate con la scritta “Venezia”, gondola con
due gondolieri policromi, ultimo quarto dell’800; 6103 (vd. scheda n. 49) una borsetta in
velluto e pelle nera, manico a cordoncino con due fiocchetti, chiusura in ottone, sul
davanti medaglione in vetro dipinto con veduta di Piazza San Marco e con contorno in
ottone lavorato, dell’ultimo quarto dell’800; 277 (vd. scheda n. 61) una borsa francese a
maglia in cotone rosso e verde a sacchetto con stella e nappa sul fondo, sei piccoli cani a
metà e la scritta da un lato ˝Auguste˝, dall’altro ˝1899˝; 3916 (vd. scheda n. 91) una
borsetta femminile rettangolare in perline policrome disposte a rappresentare veduta
dell’isola di San Giorgio attraverso un arco con gondola e gondoliere in primo piano, del
62
primo quarto del XX secolo; 3684 (vd. scheda n. 123) un portafoglio femminile
ricoperto in seta nera a soggetto cinese con pagode e personaggi, del primo quarto del
XX secolo; 9270 (vd. scheda n. 198) una borsetta in pelle colorata a busta a motivo di
architettura cinese in vari colori, sul retro montagne, del secondo quarto del XX secolo;
9141 (vd. scheda n. 197) una borsetta in pelle colorata a busta con corto manico, a
motivo di paesaggio giapponese, piccolo elefantino in avorio, del secondo quarto del XX
secolo.
La collezione è ricca soprattutto di borse del XX secolo. Questo è un secolo
determinate per la storia della borsa, in quanto da una produzione artigianale, si è passati
ad una produzione industriale, facendo sì che la borsa diventasse più popolare. Tutti i
tipi di materiali e di lavorazioni si trovano proprio nel XX secolo: arrivarono le prime
pastiche sintetiche come la celluloide (1868), la caseina (1897) e l’acetato di cellulosa
(1926), materiali che vennero spesso utilizzati per imitare la tartaruga e l’avorio, ciò dal
1919 al 1930 circa. Alcuni esempi li vediamo nella collezione di Franco Pezzato ai
numeri di inventario: 3528 (vd. scheda n. 120) una borsetta in seta marrone, chiusura
rigonfia in bakelite a motivo di olive, del primo quarto del XX secolo; 282 (vd. scheda n.
118) una borsa ricamata su canovaccio a motivo geometrico in quattro tonalità di
marrone, manico in celluloide mosaico verde, nastro marrone increspato sul bordo, del
primo quarto del ‘900; 359 (vd. scheda n. 164) una borsetta in stoffa marrone, chiusura
in plastica trasparente rossiccia, chiusura in striscia della stessa plastica sagomata a
gancio, corti manici in stoffa marrone, del secondo quarto del XX secolo. Così negli
anni ’20 si trovano soprattutto cerniere piatte e semicircolari, decorate a motivi storici,
romantici, orientali ed egiziani. A proposito, si veda il numero d’inventario 3569 (vd.
scheda n. 129): una chiusura per borsetta in celluloide in vari colori a motivo di pierrot
che suona il mandolino, del primo quarto del ‘900. Negli anni ’30 compaiono le prime
pochette interamente di plastica e molte nuove plastiche sintetiche. Si veda il numero
d’inventario 8835 (vd. scheda n. 162) ovvero una pochette in bakelite gialla e nera con
chiusura in metallo cromato a triangolo con pallina, in stile ˝Art Decò˝, del secondo
quarto del XX secolo.
Dopo la plastica, il materiale più diffuso per le borsette nel ’900 era la pelle,
soprattutto, di capra, d’asino, di pecora e di maiale; erano apprezzate anche alcune pelli
di animali esotici, come serpenti, coccodrilli, struzzi, lucertole e armadilli. Fu impiegata
anche pelle derivante da pesci, come quella di squalo. Nella collezione si trovano diversi
modelli confezionati con questi pellami, si veda, ad esempio, al numero di inventario
63
4242 (vd. scheda n. 170): una borsetta in coccodrillo tinto nero, chiusura a battente, del
primo-secondo quarto del XX secolo.
I materiali d’origine vegetale, invece, come la paglia, il vimini, la rafia e il legno,
furono impiegati in ogni epoca; nel XX secolo li troviamo assieme al bambù per
produrre borse intrecciate e cestini: accessori alla moda durante la primavera e l’estate.
Negli anni ’50 in voga erano le borsette in bambù e paglia artificiali. Alcuni esempi dalla
collezione Pezzato sono ai numeri d’inventario: 4226 (vd. scheda n. 328) una borsetta a
secchiello in paglia nera, finte pietre colorate sul coperchio, all’interno “Ca’ Sagredo
Venice”, della metà del XX secolo; 6077 (vd. scheda n. 332) una borsa in rafia colorata,
della metà del XX secolo; 6645 (vd. scheda n. 335) una borsa in tessuto stampato a fiori,
manico in vimini, della metà del XX secolo.
Fino agli anni ’30 furono molto diffuse le borsette di perline che, come già detto,
avevano per manico spaghi a scorrimento oppure cerniere decorative in metallo, in
tartaruga o plastica. Si veda un esempio della collezione al numero d’inventario 7173
(vd. scheda n. 131): una borsetta in perline policrome a motivo di fiori, chiusura in
bakelite nera e bianca, del primo quarto del ‘900.
Altra tipologia diffusa, le borsette e borsellini in maglia d’argento e in maglia ad
anelli, già dalla fine dell’800. Gli anelli erano fissati uno ad uno – e per questo era una
lavorazione molto costosa - erano soprattutto in argento, ma anche placcati d’argento e
di altri materiali. La collezione di Franco Pezzato ne possiede diversi esemplari, come
quelli ai numeri d’inventario: 9179 (vd. scheda n. 101) borsetta in maglia di metallo
bianco con da un lato motivo di palmetta, pallini e rami, corto manico a catenella, del
primo quarto del XX secolo; 1440 (vd. scheda n. 109) una borsetta in maglia in filo
d’oro, chiusura in metallo dorato, fermezza a molla con rotazione del battente, manici a
forma di “S”, del primo quarto del XX secolo; 1666 (vd. scheda n. 85) una borsetta in
maglia di metallo argentato con due ghiande e lungo manico, del primo quarto del XX
secolo; 1667 (vd. scheda n. 86) un borsellino femminile in maglia metallica di metallo
dorato, del primo quarto del XX secolo.
La borsetta a mano o a tracolla nasce nel primo decennio del ‘900. La donna del
XX secolo possedeva una borsetta per ogni occasione, come quella da città, da passeggio
per il pomeriggio, e quella da giorno era solitamente in pelle. Le borsette da sera,
solitamente erano in lucida seta o broccato, e adorne di ricami, perline, foglie metalliche
o pietre colorate. Un prezioso esemplare della collezione di Franco Pezzato è al numero
di inventario 8948 (vd. scheda n. 342): una borsetta in velluto nero, chiusura con due
64
sferette, sul davanti tre rami di felce in ottone e strass a goccia, alla base dei rami pasta
vitrea nera ovale, corto manico in velluto, della metà del XX secolo. Ancora, degna di
nota è la borsetta al numero d’inventario 366 (vd. scheda n. 350): interamente ricamata
in perline argento e oro, in vetro bianco con motivo formato da ramo fiorito entro
mandorla polilobata, della metà del ‘900.
Quindi si diffonde la pochette, dal francese poche, cioè tasca: una sorta di
taschina, in Italia detta borsa a busta o bustina. Nel 1910 circa, ce n’erano già quattro
tipologie. Nella collezione di Franco Pezzato ne vediamo qualche esempio ai numeri
d’inventario: 3570 (vd. scheda n. 156) borsetta in seta verde ricamata a perline
madreperla, all’interno specchietto e la scritta ˝Ruth Henry 114 Bromford Lane
Erdington Birmingham˝, del primo quarto del XX secolo; 9200 (vd. scheda n. 289)
pochette in coccodrillo tinto nero, del secondo quarto del XX secolo; 7757 (vd. scheda n.
263) una borsetta in pelle stampata nera e bianca, del secondo quarto del XX secolo;
3860 (vd. scheda n. 256) borsetta a busta in raso nero, chiusura in metallo e strass,
all’interno “Deposè”, della metà del XX secolo.
Di moda furono anche borsette con cerniere in metallo e stoffa ricamata, di gusto
cinesizzante proprie di inglesi e francesi; ma anche preziose cerniere in oro o argento,
lavorate a mano, a cesello e bulino, con incastonate numerose pietre dure e cristalli.
Solitamente confezionate in raso di seta. Si veda nella collezione di Franco Pezzato ai
numeri d’inventario: 4113 (vd. scheda n. 110) borsetta nera con chiusura in argento
marcato a motivo di cesto di frutta, del primo quarto del XX secolo; 4041 (vd. scheda n.
150) una borsetta in tessuto operato nero e argento, chiusura in metallo argentato a
motivo di putti, del secondo quarto del XX secolo.
Nel 1947 Christian Dior rinnovò lo splendore dell’anteguerra: nasce il New Look.
In Italia dominavano Gucci e Gherardini, con borsette da sera in raso e altre in pellami
pregiati. Una Gucci la troviamo nella collezione di Franco Pezzato al numero
d’inventario 4243 (vd. scheda n. 370): una borsetta in pelle nera, all’interno in pelle
rossa e la scritta “Made in Italy by Gucci”, del terzo quarto del XX secolo.
Nella collezione di Franco Pezzato sono conservati diversi esemplari di Giuliana
di Camerino, con marchio “R” o “Roberta”, alcuni ai numeri d’inventario: 4244 (vd.
scheda n. 371) una borsetta in pelle nera e vistosa finta chiusura in ottone, all’interno
“Made in Italy by Roberta di Camerino”, terzo quarto del XX secolo; 7085 (vd. scheda
n. 381) un portafoglio in pelle marrone con iniziale in ottone “R”, all’interno “Roberta di
Camerino”, terzo quarto del XX secolo; 1152 (vd. scheda n. 361) borsetta in pelle blu
65
lucida e scamosciata, interno in pelle bianca e bruciatura a fuoco su un lato “Made in
Italy by Roberta of Camerino”, del terzo quarto del XX secolo; 1460 (vd. scheda n. 401)
borsa in canapa, stampata a colori, iniziale “R” in metallo dorato, all’interno etichetta
“Profumi e cosmetici, Roberta di Camerino, Venezia, made in Italy”, dell’ultimo quarto
del XX secolo; 1463 (vd. scheda n. 402) borsetta in pelle scamosciata stampata in verde
chiaro e scuro con scritta “Roberta di Camerino“, dell’ultimo quarto del XX secolo;
3710 (vd. scheda n. 404) una borsetta in pelle nera e marrone a forma di trapezio, sulle
fibbie iniziali “R“, all’interno datata e firmata; 3708 (vd. scheda n. 405) una borsetta in
pelle marrone, iniziale “R“, all’interno etichetta “Made in Italy by Roberta di
Camerino“, dell’ultimo quarto del XX secolo.
Dopo l’austerità degli anni della guerra, caratteristica del ‘900, poi, fu anche la
produzione di borsette inconsuete, originali e innovative sia nei materiali impiegati, che
nella forma. Nella collezione di Franco Pezzato possiamo, infatti, ammirare una borsetta
dalla forma bizzarra: al numero di inventario 2974 (vd. scheda n. 155) in tessuto rosso
con ombrellino inserito sul fondo, levriero dipinto su un fianco della borsetta, del
secondo quarto del ‘900.
Nel XX secolo, poi, si diffondono modelli classici: in assoluto è la pochette,
portata sotto il braccio o tenuta in mano, ma anche la borsa con manici corti, quindi la
tracolla. La collezione di Franco Pezzato è ricchissima di questi esemplari, si vedano ad
esempio i numeri d’inventario: 7754 (vd. scheda n. 261) una pochette in pelle verde
scuro a busta, chiusura in bakelite verde e mezzo cerchio in acciaio, del secondo quarto
del XX secolo; 8752 (vd. scheda n. 285) borsetta in pelle nera e acciaio, corto manico,
chiusura con tre elementi ovali in acciaio, del secondo quarto del XX secolo; 7842 (vd.
scheda n. 384) una borsetta in cuoio marrone, elemento decorativo alla sommità in legno
inciso, tracolla per manico, all’interno in oro “Gucci”, del terzo quarto del XX secolo.
In conclusione, da questa rapida panoramica sulle tipologie di borse più in voga
dal XVIII al XX secolo, risulta evidente come la collezione di Franco Pezzato sia una
preziosissima testimonianza della storia del costume degli ultimi tre secoli.
66
Capitolo III
La conservazione dei materiali tessili
Numerosi pezzi della collezione di Franco Pezzato, e nel nostro caso le borse, sono
composti soprattutto da fibre tessili, cioè di materiali organici, soggetti, per ragioni
intrinseche, alla degradazione. Le forme e l’intensità del degrado, dipendono dalle
condizioni ambientali a cui i manufatti sono esposti durante la loro esistenza (come
all’umidità, al secco, al calore, alla luce, ecc.), e dalle complesse reazioni messe in moto
da tali condizioni1. Le fibre tessili vanno distinte tra: fibre vegetali, specialmente lino e
cotone, più soggette al degrado, soprattutto in condizioni ambientali umide; e fibre
animali, principalmente lana e seta, invece più resistenti2.
Per la conservazione di una collezione composta da materiali tessili, come quella
di Franco Pezzato, è indispensabile il controllo delle condizioni ambientali per evitarne
il degrado.
I fattori che possono determinare il degrado di manufatti tessili, possono essere
suddivisi in tre categorie, in base alla loro natura: fattori fisici, fattori chimici e fattori
biologici3.
I principali fattori di degrado fisico dei tessuti – che comprendono eventuali
variazioni di forma, dimensioni e stato dell’oggetto – derivano dalle condizioni
ambientali: la luce, l’umidità e la temperatura4.
I materiali tessili sono molto sensibili alla luce, che ne provoca lo sbiadimento dei
colori e la perdita di resistenza. La luce può essere naturale o artificiale ed è
suddivisibile in bande diverse, a seconda della lunghezza d’onda: le radiazioni invisibili
ultraviolette, che sono le più dannose per i tessuti; la luce visibile, che è abbastanza
dannosa, soprattutto le radiazioni blu alla fine dello spettro; infine, le radiazioni invisibili
infrarosse, con effetti, invece, trascurabili5. La luce fornisce l’energia necessaria per
attivare reazioni fotochimiche che portano al deterioramento dei tessuti, a cui
partecipano attivamente anche l’ossigeno e l’umidità. Sono tre i motivi per cui la luce
può essere dannosa: perché troppo intensa, perché ricca di radiazioni ultraviolette,
1
F. Pertegato, 1993, p. 23.
Idem, 1981, p. 26-27.
3
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 469.
4
Idem, 2007, p. 470.
5
F. Pertegato, 1981, p. 27.
2
67
perché produce calore. L’esposizione alla luce provoca il degrado e lo scolorimento o
ingiallimento delle fibre6.
L’umidità provoca, invece, tre forme di deterioramento dei tessuti: variazione di
forma e dimensioni; reazioni chimiche; biodegradazione. Per quanto riguarda la
variazione di forma e dimensioni: l’assorbimento di umidità provoca un rigonfiamento
delle fibre, mentre la perdita di umidità un restringimento, e ciò in misura diversa da
fibra a fibra. Tali variazioni possono creare tensioni tali da portare a delle rotture nel
tessuto. Il restringimento delle fibre causa la perdita di elasticità, flessibilità e resistenza
alla tensione. Un’umidità anche di medio livello, può causare reazioni chimiche che
vanno a danneggiare i metalli presenti nei tessuti sottoforma di filati; e inoltre può
influire sulla stabilità dei colori, portando a sbiadimenti. Un ambiente con un alto grado
di umidità, invece, risulta l’abitat ideale per l’attacco di microrganismi e insetti, che
determinano la biodegradazione del tessuto: si nutrono di esso e vi depositano uova ed
escrementi7.
Le alte temperature causano il deterioramento dei tessuti: disgregazione delle fibre
tessili, crescita di muffe o reazioni chimiche legate ai coloranti, che vanno ad indebolire
i tessuti8.
I principali fattori di degrado chimico dei tessuti, invece, sono lo sporco solido e
gli inquinanti atmosferici9.
Lo sporco può essere di diversi tipi: polveri trasportate dall’aria, depositi di lumi,
candele e della combustione di grassi, fuliggine e fumi della combustione di idrocarburi,
altri prodotti della condensazione atmosferica, prodotti della decomposizione di
materiale organico, grassi per contatto con corpi oleosi, sostanze minerali (sale, ruggine,
corrosioni), prodotti della decomposizione di adesivi naturali (colle, amidi), resine e
vernici sintetiche. Tali sostanze annidate tra le fibre, possono provocare abrasione (per la
loro natura granulare), favorire l’attacco di agenti biologici e causare reazioni chimiche
di deterioramento10. Attraverso i tessuti passa facilmente l’aria, pertanto sono dei
“buoni” raccoglitori di sporcizia, che viene in parte assorbita dalle fibre e, quindi, risulta
difficile da rimuovere11.
6
Idem, 1982, p. 67.
Idem, 1982, p. 68.
8
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, pp. 474-475.
9
Idem, 2007, p. 479.
10
Ibidem.
11
F. Pertegato, 1981, p. 28.
7
68
Gli inquinanti atmosferici, variano a seconda della posizione geografica e del
luogo in cui il manufatto è o fu conservato12. I danni prodotti dall’inquinamento
risultano maggiori nei centri industriali; gli agenti inquinanti sono prodotti dalla
combustione di carburanti e sono presenti nell’atmosfera sotto forma di particelle solide
o di gas. I principali contaminati gassosi sono gli acidi (biossido di zolfo, acido solfirico
e biossido d’azoto) e gli ossidanti (ozono, cloro e suoi composti)13. La polvere, avendo
natura granulare, provoca danni alle fibre per sfregamento, inoltre è veicolo di sostanze
inquinanti; i gas, invece, sono causa di ossidazione, corrosione e indebolimento dei
tessuti14. Infatti, molti tessuti vengono decorati con filati metallici o parti metalliche che
a causa degli inquinanti atmosferici, in particolare degli ossidanti, possono deteriorasi e
corrodersi.15
I fattori di degrado biologico, invece, sono causati soprattutto da muffe e insetti,
essendo i tessuti di natura organica16.
Le muffe, sono dei funghi di piccole dimensioni e dall’aspetto omogeneo,
composti da minuscoli filamenti detti ife, che intersecati formano il micelio che produce
numerose spore. La loro formazione avviene in condizioni di elevata umidità relativa, di
tepore e assenza di luce: si formano delle macchie nere o grigie di filamenti che si
intrecciano con le fibrille del tessuto, causandone il degrado. I batteri e i lieviti lasciano
macchie colorate difficili da rimuovere ed producono sostanze acidi o alcaline17.
Gli insetti danneggiano la fibra perché se ne cibano, rilasciano escrementi e
possono introdurvi funghi molto nocivi. La loro presenza è favorita dall’umidità o dalla
polvere. Gli insetti più diffusi sono le tarme e lo scarafaggio da tappeto, entrambe attratti
dalla lana; ma da temere più degli insetti, sono le larve, perché completano il loro ciclo
vitale nel tessuto. Le larve delle tarme sono lunghe circa 6 mm, quindi visibili ad occhio
nudo, quelle dello scarafaggio da tappeto, invece, sono più difficili da eliminare perché
si spostano velocemente da un luogo all’altro. Anche i topi, ratti e altri roditori possono
diventare una minaccia per i tessuti18.
La conoscenza di tali fattori di degrado è indispensabile per una buona
conservazione di una collezione composta di materiali tessili, come quella in oggetto, e
12
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 479.
F. Pertegato, 1982, p. 68.
14
Idem, 1982, p. 69.
15
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 484.
16
Idem, 2007, p. 487.
17
Ibidem.
18
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 489.
13
69
nel nostro caso delle borse, e ciò a partire dal loro magazzinaggio, esposizione (ad
esempio in un museo) e restauro.
I tessili possono perdere integrità fisica e subire un decadimento chimico. La
perdita di integrità fisica spesso è causata dall’uso prolungato degli oggetti o incidenti
vari, ma anche dalla scorretta collocazione in magazzino o in esposizione, dal trasporto
senza le dovute cautele, dai maneggiamenti senza attenzione durante gli studi o i
trattamenti di conservazione, dal mancato controllo delle condizioni ambientali. Il
decadimento chimico, ovvero a livello molecolare, può essere evitato dallo stretto
controllo delle condizioni ambientali nei luoghi e nei contenitori in cui i tessuti vengono
immagazzinati o esposti19.
Nella fase di magazzinaggio dei tessuti, la prima precauzione riguarda l’analisi
della superficie con cui il manufatto viene a contatto: deve essere inerte ed isolata da
ogni materiale che possa causare il degrado del tessuto. Il legno, per armadi e
contenitori, rispetto all’acciaio, sembra il materiale più adatto per le buone proprietà
d’isolamento termico, ma è facile veicolo di insetti. La soluzione è riporre tra tessuto e
legno uno strato protettivo, sia poroso, come il tessuto e la carta non acidi, che
impermeabile agli agenti inquinanti, come il poliuretano o una pellicola di poliestere20.
Le borse sono realizzate spesso anche con materiali diversi dalle fibre tessili, quali
la pelle, il cuoio, la pelliccia, le piume, i metalli, l’avorio, il vetro, e altri ancora, che
richiedono trattamenti idonei caso per caso. Inoltre le borse, ma anche i tessuti in genere,
sono facilmente danneggiate, oltre che dalle cattive condizioni ambientali, da tensioni
determinate dalla forma e dalla costituzione dei tessuti stessi. Ma uno dei pericoli più
frequenti, è la formazione di pieghe: le borse devono essere conservate nella forma più
vicina possibile a quella originale imbottendole di carta non acida21.
Per proteggere i costumi di una collezione, e nel nostro caso le borse, dalla
polvere, non bisogna utilizzare buste o contenitori di plastica che impediscono l’aria di
circolare e attirano la polvere; se servono buste trasparenti, si può utilizzare il cellophane
o l’acetato di cellulosa, altrimenti anche sacchi di tessuto22.
Le borse andrebbero conservate singolarmente, per evitare che si schiaccino o si
segnino a contatto tra loro; l’ideale sarebbe adagiarle in cassettiere di metallo forellate
per fare circolare l’aria, e avvolgerle in della carta velina non acida. Ogni borsa, poi,
19
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 569.
Idem, 2007, p. 570.
21
Idem, 2007, pp. 572-573.
22
Ibidem.
20
70
dovrebbe essere corredata di etichetta a goccia, tecnicamente detta gioiello, in carta o
cartoncino non acido, applicata con filo di metallo, per fornire le seguenti informazioni:
numero d’inventario, datazione, materiale e misure. Le stesse informazioni andrebbero
indicate anche all’esterno del contenitore, per una facile individuazione del pezzo, che
dovrebbe poi avere un’apposita scheda descrittiva con relativa fotografia.
La conservazione delle borse, ma anche dei tessili in generale, richiede
determinate condizioni ambientali nei luoghi e nei contenitori in cui sono immagazzinate
o esposte. Uno dei fattori determinati è il controllo dell’umidità, della temperatura, della
ventilazione e della luce (naturale e artificiale) 23.
Temperatura e umidità sono due parametri interdipendenti: con l’aumentare della
temperatura diminuisce l’umidità. Per la conservazione dei tessuti, la temperatura ideale
è compresa tra i 10 e i 20 °C, mentre il livello di umidità relativa tra il 45 e il 55 %.
Perché questi due parametri rimangano costanti (misurabili con igrometri e termometri)
occorre: quando aumenta la temperatura, aggiungere vapore acqueo mediante
umidificatori o atomizzatori; quando la temperatura diminuisce, togliere vapore acqueo
mediante deumidificatori o condensatori. Importante è anche la circolazione dell’aria,
per prevenire lo stabilirsi di valori di temperatura e umidità troppo elevati24.
Altri accorgimenti per una corretta conservazione dei tessili: non appoggiare
oggetti e contenitori ai muri, ma lasciare sempre lo spazio sufficiente a far circolare
l’aria; non impiegare buste di materiale plastico impermeabile; i contenitori devono
permettere una buona ventilazione e permeabilità; non porre i tessuti a contatto con vetri
e altre superfici lisce, dove tende a formarsi condensa d’umidità, e quindi vi è pericolo di
muffe; infine, mantenere i tessuti puliti e asciutti, e ispezionarli regolarmente25.
La difesa dalla luce, il maggior agente degradante dei tessuti, innanzitutto, richiede
di verificarne l’intensità luminosa in un ambiente. L’unità di misura dell’intensità
luminosa è il lux, ovvero l’illuminazione di un lumen per metro quadro. Per
l’esposizione dei tessili è consigliato un livello di illuminazione relativa inferiore a 50
lux. Ma vi sono alcune fondamentali norme di sicurezza: adottare schermature con filtri
assorbenti i raggi UV (che però vanno cambiati periodicamente); non esporre i tessuti a
luce diretta del sole; la luce naturale deve essere totalmente eliminata dai magazzini per
mezzo di tende opache; le lampade fluorescenti (tubi al neon) devono essere ricoperte da
filtri anti UV, e si preferiscono alle lampade a incandescenza perché producono meno
23
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 575.
F. Pertegato, 1982, p. 72.
25
Ibidem.
24
71
calore; collocare le lampade ad incandescenza a distanza adeguata dagli oggetti esposti;
sostituire i tessuti esposti, perché l’esposizione non deve superare un trimestre l’anno;
mantenere i magazzini al buio quando non si lavora; usare, per motivi di studio e di
lavoro, un livello di illuminazione minimo indispensabile 26.
Adeguate condizioni ambientali per la conservazione delle borse, e dei tessili in
generale, nei luoghi e nei contenitori in cui sono immagazzinate o esposte, richiedono
cautele, non solo per gli agenti inquinanti sospesi nell’atmosfera delle città industriali,
ma anche per quelli che potrebbero essere introdotti nell’area circostante i manufatti
tessili, a causa di un non corretto sistema di esposizione o magazzinaggio. Dannosi
possono essere, ad esempio, alcuni adesivi, acidi di essenze legnose e resine varie. Per
rimuovere i gas provenienti dall’atmosfera deve essere impiegato un impianto di
condizionamento d’aria, dotato di appositi filtri27.
Per conservare qualsiasi collezione di materiali tessili, come le borse, dunque è
bene disporre di un ambiente pulito ed organizzato, ed importante, è una regolare
ispezione dei manufatti e delle condizioni ambientali in cui sono conservati, per evitare
il loro degrado. Nessun manufatto tessile dovrebbe essere immagazzinato se non pulito,
in un ambiente pulito e inerte: lo sporco, le macchie e la polvere accelerano il
decadimento delle fibre attraverso un’azione chimica e di abrasione. La pulitura,
aspirazione e lavaggio sono le azioni preliminari per ristabilire un equilibrato assetto
chimico delle fibre, rallentandone così il degrado. Ma la pulitura è un procedimento
irreversibile e provoca forte stress, pertanto va applicata solo se strettamente
necessaria28.
Precauzioni vanno adottate anche per l’imballo e il trasporto dei manufatti tessili,
che vanno protetti da vibrazioni, urti, variazioni climatiche e umidità eccessiva. Un
contenitore deve dunque: proteggere dai corpi contundenti; proteggere dai pericoli
derivanti dalle condizioni climatiche esterne; essere abbastanza robusto da poter essere
riutilizzabile per il trasporto di ritorno; disporre di una superficie esterna idonea a
scrivere. La soluzione è un doppio contenitore, uno esterno ed uno interno contenete il
tessile. Il contenitore esterno deve essere delle dimensioni tali da consentire a quello
interno di potere essere avvolto in un’imbottitura di materiale assorbente gli urti e che
impedisca spostamenti interni al contenitore stesso. L’esterno, poi deve essere avvolto
con un materiale impermeabile all’acqua e deve avere scritte tutte le indicazioni
26
F. Pertegato, 1982, pp. 73-74.
S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 580-581.
28
F. Pertegato, 1983, pp. 57-58.
27
72
necessarie (indirizzi, precauzioni specifiche e corretto posizionamento del contenitore);
così anche l’interno deve riportare indirizzi, dati, l’elenco degli oggetti e la scheda dello
stato di conservazione29.
29
F. Pertegato, 1983, p. 78.
73
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76
Modello scheda OA
-Schema della struttura dei dati, normativa:
OA (Versione: 3.00) Rip Lun Obb
*
CD
CODICI
TSK
Tipo scheda
4
*
LIR
Livello ricerca
5
*
NCT
CODICE UNIVOCO
*
NCTR Codice regione
2
*
NCTN Numero catalogo generale
8
*
NCTS Suffisso numero catalogo generale
2
ESC
Ente schedatore
25
*
ECP
Ente competente
25
*
EPR
Ente proponente
25
RV
RELAZIONI
RVE
STRUTTURA COMPLESSA
RVEL Livello
25
RVER Codice bene radice
25
*
RVES
Codice bene componente
si
25
RSE
RELAZIONI DIRETTE
si
RSER
Tipo relazione
70
*
RSET
Tipo scheda
10
*
RSEC
Codice bene
25
*
ROZ
Altre relazioni
AC
ALTRI CODICI
ACC
si
25
Altro codice bene
si
25
ACS
SCHEDE CORRELATE
si
ACSE
Ente
25
*
ACSC Codice
25
*
ACSS
Specifiche
100
OG
OGGETTO
*
OGT
OGGETTO
*
OGTD Definizione
70
OGTT Tipologia
70
OGTV Identificazione
25
OGTN Denominazione/dedicazione
70
OGTP Posizione
50
QNT
QUANTITA'
77
*
QNTN Numero
3
QNTS Quantità non rilevata
3
SGT
SOGGETTO
SGTI
Identificazione
si
250 *
SGTT
Titolo
si
250
LC
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
*
PVC
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE
*
PVCS
Stato
50
PVCR Regione
25
*
PVCP
3
*
PVCC Comune
50
*
PVCL
Località
50
PVCE
Altra ripartizione amministrativa o località estera
250
PVL
Altra località
250
PVE
Diocesi
50
LDC
COLLOCAZIONE SPECIFICA
Provincia
*
LDCT Tipologia
50
LDCQ Qualificazione
50
LDCN Denominazione
80
LDCC Complesso monumentale di appartenenza
80
LDCU Denominazione spazio viabilistico
250 *
LDCM Denominazione raccolta
70
LDCS
Specifiche
250
UB
UBICAZIONE E DATI PATRIMONIALI
UBO
Ubicazione originaria
INV
INVENTARIO DI MUSEO O SOPRINTENDENZA
INVN
Numero
100 *
INVD
Data
50
INVC
Collocazione
50
STI
STIMA
STIS
Stima
25
*
STID
Data stima
50
*
STIM
Motivo della stima
100
LA
ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVE
TCL
Tipo di localizzazione
PRV
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVS
Stato
25
si
*
si
si
40
*
*
50
PRVR Regione
25
*
PRVP
3
*
PRVC Comune
50
*
PRVL
50
Provincia
Località
78
PRVE
Altra ripartizione amministrativa o località estera
250
PRL
Altra località
250
PRE
Diocesi
50
PRC
COLLOCAZIONE SPECIFICA
PRCT
Tipologia
*
50
PRCQ Qualificazione
50
PRCD Denominazione
80
PRCC
80
Complesso monumentale di appartenenza
PRCU Denominazione spazio viabilistico
250
PRCM Denominazione raccolta
70
PRCS
Specifiche
250
PRD
DATA
PRDI
Data ingresso
25
PRDU Data uscita
25
GP
GEOREFERENZIAZIONE TRAMITE PUNTO
GPL
Tipo di localizzazione
GPD
DESCRIZIONE DEL PUNTO
si
40
*
*
GPDP PUNTO
GPDPX Coordinata X
12
*
GPDPY Coordinata Y
12
*
GPC
CARATTERISTICHE DEL PUNTO
GPCT
Tipo
50
GPCL
Quota s.l.m.
12
GPCI
Quota minima s.l.m. dell'area rappresentata dal punto
12
GPCS
Quota massima s.l.m. dell'area rappresentata dal punto
12
GPM
Metodo di georeferenziazione
70
*
GPT
Tecnica di georeferenziazione
70
*
GPP
Proiezione e Sistema di riferimento
12
*
GPB
BASE DI RIFERIMENTO
*
GPBB Descrizione sintetica
20
*
GPBT
Data
10
*
GPBO Note
250
RE
MODALITA' DI REPERIMENTO
RCG
RICOGNIZIONI
RCGU Uso del suolo
100
RCGC Condizioni di visibilità
100
NCUN Codice univoco ICCD
8
RCGA Responsabile scientifico
si
250
RCGE Motivo
100
RCGM Metodo
100
RCGD Data
50
RCGH Sigla per citazione
8
79
*
RCGS Bibliografia specifica
si 1000
RCGZ Specifiche
DSC
5000
DATI DI SCAVO
NCUN Codice univoco ICCD
8
SCAN Denominazione dello scavo
DSCF
100 *
Ente responsabile
DSCA Responsabile scientifico
DSCT
si
100
si
100
Motivo
100
DSCM Metodo
100
DSCD Data
50
DSCH Sigla per citazione
8
DSCU Unità Stratigrafica
25
DSCS
Numero tomba
25
DSCI
Numero inventario di scavo
25
DSCZ
Bibliografia specifica
*
1000
DSCN Specifiche
5000
AIN
ALTRE INDAGINI
si
AINT
Tipo
25
AIND
Data
50
AINR
Responsabile
100
RES
Specifiche di reperimento
5000
RO
RAPPORTO
ROF
RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE
ROFF
Stadio opera
50
ROFO Opera finale/originale
50
ROFS
240
si
Soggetto opera finale/originale
ROFA Autore opera finale/originale
100
ROFD Datazione opera finale/originale
50
ROFC Collocazione opera finale/originale
100
*
REI
REIMPIEGO
REIP
Parte reimpiegata
si
50
*
REIT
Tipo reimpiego
25
*
REID
Datazione reimpiego
50
DT
CRONOLOGIA
DTZ
CRONOLOGIA GENERICA
*
si
*
DTZG Secolo
50
DTZS
Frazione di secolo
25
DTS
CRONOLOGIA SPECIFICA
DTSI
Da
*
*
15
DTSV Validità
25
DTSF
A
15
DTSL
Validità
25
80
*
*
DTM
Motivazione cronologia
si
50
ADT
Altre datazioni
si
250
AU
DEFINIZIONE CULTURALE
AUT
AUTORE
*
*1
si
AUTS Riferimento all'autore
50
AUTR Riferimento all'intervento
50
AUTM Motivazione dell'attribuzione
si
NCUN Codice univoco ICCD
50
*
8
AUTN Nome scelto
100 *
AUTA Dati anagrafici
70
*
AUTH Sigla per citazione
8
*
AUTB Nome scelto (ente collettivo)
ATB
150
AMBITO CULTURALE
si
ATBD Denominazione
50
ATBR Riferimento all'intervento
50
*
ATBM Motivazione dell'attribuzione
si
250 *
AAT
Altre attribuzioni
si
70
EDT
EDITORI/STAMPATORI
si
EDTZ Zecca
50
*
EDTA Autorità
50
*
EDTN Nome
70
CMM COMMITTENZA
si
CMMN Nome
si
70
CMMD Data
50
CMMC Circostanza
100
CMMF Fonte
50
*
MT
DATI TECNICI
MTC
Materia e tecnica
si
150 *
MIS
MISURE
si
*2
MISU
Unità
5
MISA
Altezza
6
MISL
Larghezza
6
MISP
Profondità
6
MISD
Diametro
6
MISN
Lunghezza
6
MISS
Spessore
6
MISG
Peso
6
MISV
Varie
MISR
Mancanza
si
250
3
1
Obbligatorietà alternativa tra i campi AUT, ATB, EDT.
Compilare almeno uno dei sottocampi che indicano il tipo di misura, oltre al sottocampo MISU, nel
quale è specificata l’unità di misura.
2
81
MIST
Validità
10
FIL
Filigrana
50
FRM
Formato
50
CO
CONSERVAZIONE
*
STC
STATO DI CONSERVAZIONE
*
STCC
Stato di conservazione
50
STCS
Indicazioni specifiche
500
RS
RESTAURI
RST
RESTAURI
RSTD
Data
50
RSTS
Situazione
50
RSTE
Ente responsabile
50
RSTN
Nome operatore
si
250
RSTR
Ente finanziatore
si
250
DA
DATI ANALITICI
*
DES
DESCRIZIONE
*
*
si
DESO Indicazioni sull'oggetto
1300 *
DESI
Codifica Iconclass
si
250 *
DESS
Indicazioni sul soggetto
si 2000 *
ISR
ISCRIZIONI
si
ISRC
Classe di appartenenza
50
ISRL
Lingua
50
ISRS
Tecnica di scrittura
50
ISRT
Tipo di caratteri
50
ISRP
Posizione
100 *
ISRA
Autore
100
ISRI
Trascrizione
2200 *
STM
STEMMI, EMBLEMI, MARCHI
*
si
STMC Classe di appartenenza
50
STMQ Qualificazione
50
STMI
100
Identificazione
*
STMU Quantità
10
STMP Posizione
100 *
STMD Descrizione
500 *
NSC
Notizie storico-critiche
5000
TU
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI
ACQ
ACQUISIZIONE
*
ACQT Tipo acquisizione
50
ACQN Nome
50
ACQD Data acquisizione
25
82
ACQL Luogo acquisizione
CDG
50
*
CONDIZIONE GIURIDICA
CDGG Indicazione generica
50
*
CDGS Indicazione specifica
si
250 *
CDGI
Indirizzo
si
250
NVC
PROVVEDIMENTI DI TUTELA
si
NVCT Tipo provvedimento
50
*
NVCE Estremi provvedimento
25
*
NVCD Data notificazione
si
NVCI
Estremi provvedimento in itinere
ALN
MUTAMENTI TITOLARITA'/POSSESSO/DETENZIONE
25
25
si
ALNT Tipo evento
25
ALND Data evento
25
ALNN Note
250
*
ESP
ESPORTAZIONI
si
ESPT
Tipo licenza
50
*
ESPU
Ufficio
25
*
ESPD
Data emissione
25
*
DO
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FTA
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
*
*
si
FTAX Genere
25
*
FTAP
50
*
Tipo
FTAA Autore
50
FTAD Data
25
FTAE
250
Ente proprietario
FTAC Collocazione
50
FTAN Codice identificativo
25
FTAT
Note
250
FTAF
Formato
25
DRA
DOCUMENTAZIONE GRAFICA
*
si
DRAX Genere
25
*
DRAT Tipo
50
*
DRAO Note
250
DRAS Scala
25
DRAE Ente proprietario
250
DRAC Collocazione
50
DRAN Codice identificativo
25
DRAA Autore
50
DRAD Data
25
VDC
DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
*
si
VDCX Genere
25
*
VDCP Tipo
50
*
VDCR Autore
50
83
VDCD Data
25
VDCE Ente proprietario
250
VDCA Titolo
50
VDCC Collocazione
50
VDCN Codice identificativo
25
VDCT Note
250
REG
DOCUMENTAZIONE AUDIO
*
si
REGX Genere
25
*
REGP
50
*
Tipo
REGA Autore
50
REGD Data
25
REGE Ente proprietario
250
REGZ Titolo
250
REGC Collocazione
50
REGN Codice identificativo
25
REGT Note
250
FNT
FONTI E DOCUMENTI
FNTP
Tipo
*
si
50
FNTA Autore
50
FNTT
250
Denominazione
FNTD Data
25
FNTF
25
Foglio/Carta
*
*
FNTN Nome archivio
250 *
FNTS
Posizione
50
*
FNTI
Codice identificativo
25
*
ADM
ALTRA DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE
ADMX Genere
25
*
ADMP Tipo
50
*
ADMA Autore
50
ADMD Data
25
ADME Ente proprietario
250
ADMC Collocazione
50
ADMN Codice identificativo
25
ADMT Note
250
BIB
BIBLIOGRAFIA
BIBX
Genere
si
*
si
25
NCUN Codice univoco ICCD
*
8
BIBA
Autore
250 *
BIBD
Anno di edizione
10
*
BIBH
Sigla per citazione
8
*
BIBN
V., pp., nn.
50
BIBI
V., tavv., figg.
50
BIL
Citazione completa
si
MST
MOSTRE
si
84
500
MSTT Titolo
250 *
MSTL Luogo
si
50
*
MSTD Data
si
25
*
AD
ACCESSO AI DATI
*
ADS
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
*
ADSP
Profilo di accesso
1
*
ADSM Motivazione
70
*
ADSD Indicazioni sulla data di scadenza
25
CM
COMPILAZIONE
*
CMP
COMPILAZIONE
*
CMPD Data
4
*
*
CMPN Nome
si
70
RSR
Referente scientifico
si
70
FUR
Funzionario responsabile
si
70
*
RVM
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE
RVMD Data
4
*
RVMN Nome
70
*
AGGD Data
4
*
AGGN Nome
70
*
AGGE Ente
70
AGG
AGGIORNAMENTO - REVISIONE
si
AGGR Referente scientifico
si
70
AGGF Funzionario responsabile
si
70
*
ISP
ISPEZIONI
si
ISPD
Data
4
*
ISPN
Funzionario responsabile
70
*
AN
OSS
ANNOTAZIONI
Osservazioni
5000
85
Catalogo
86
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafogli
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2569
STCC: buono, tessuto consumato in alcuni punti.
DESO: portafogli da un lato broccato in sete policrome e argento
filato a motivo di fiori, dall’altro ricamato in sete sfumate azzurre e
marrone, argento lamellare e argento filato a motivo di fiori stilizzati,
fodera in seta bianca, supporto forse in pelle. Veniva portato nella
tasca dell’abito e serviva per custodire carte.
DTZG: Sec. XVIII, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 12,2 cm; MISN: massimo 15,1 cm
BIBD: 1988 ed. del Cavallino; BIBN: p. 238, n. 256; BIL: I Mestieri
della moda a Venezia
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3364
STCC: mediocre, parte di tessuto mancante lungo il bordo di
apertura della borsetta.
DESO: borsetta in seta gialla su un lato ricamata a fiori nei colori
blu, verde, rosso in canutiglia dorata e argento, l’altro lato in tessuto
lamè d’argento a motivo di fiorellini sparsi. Proveniente da Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XVIII, terzo quarto, 1770
Analisi stilistica
MISL: massimo 11,3 cm; MISN: massimo 10,2 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 44; BIL: Borse
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19 – 21
settembre 2003
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2794
STCC: buono
DESO: borsellino in seta beige ricamata a mazzetto di fiori con
fiocchetto, pizzo sul bordo e nastrini di chiusura verdi. Proveniente da
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XVIII, ultimo quarto, 1780
Analisi stilistica
MISL: massimo 13,6 cm; MISN: massimo 12,1 cm
BIBN: pp. 269, 286; BIL: I mestieri della moda a Venezia
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19–21
settembre 2003
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
87
1
2
3
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2884
STCC: mediocre, molti strappi al velluto.
DESO: portamonete a sacchetto in tessuto argentato e velluto verde.
Proveniente da Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 6 cm; MISN: massimo 11 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2885
STCC: mediocre, alcuni buchi.
DESO: portamonete a sacchetto in tessuto crema con motivo di ireos
a piccolo punto nei colori verde, azzurro, nero, rosa e marrone.
Proveniente da Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 9,5 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa per tabacco
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4309
STCC: buono, un po’ macchiato e ingiallito.
DESO: borsa per tabacco in capretto bianco decorato ad inchiostro
sulla fascia alta a palmette e fiocchi. Provenienza Vicenza, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
88
4
5
6
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6495
STCC: discreto, rotta la chiusura e mancante del manico che doveva
finire tipo “aumonier” con gancio.
DESO: borsetta femminile in cuoio marrone, ottone e perle in vetro
lattimo. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,2 cm; MISN: massimo 12 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2133
STCC: cattivo, mancanza della pelle sui fianchi e forse di due
elementi in metallo sulle due striscioline che collegano la borsa al
gancio.
DESO: borsetta da cintura in cartone tinto rosso con incollata sottile
pelle marrone e lamina in ottone sbalzato con amorini che suonano,
uno un flauto, uno i timpani, chiusura a forbice. Sulla ribalta amorino
che scrive, sul gancio motivo floreale. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 13,7 cm; MISN: massimo 12,5 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 62; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: porta carte
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6646
STCC: buono
DESO: porta carte in stoffa e rete d’oro ricamata a motivi vegetali,
barca con vela e tempietto con statua nei colori verde, azzurro, nero,
giallo, celeste, marrone, ecc., sul davanti iniziale “N”. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, primo quarto, 1810
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,2 cm; MISN: massimo 21,7 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p.55; BIL: Borse
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL);MSTD: 19-21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
89
7
8
9
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3224
STCC: cattivo, seta molto rovinata da tagli.
DESO: borsetta in seta viola con applicazione di perline metalliche
su disegno settecentesco. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,2 cm; MISN: massimo 44,7 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2818
STCC: buono
DESO: portamonete in velluto rosso con ricamo in perline di metallo,
interno in tessuto operato e passamaneria con perline, chiusura in
ottone, manico a catenella. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1840–1850
Analisi stilistica
MISL: massimo 6,1 cm; MISN: massimo 9,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
10
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3877
STCC: buono
DESO: portamonete in perline di vetro nei colori verdi, nero, rosso,
rosa, bianco, azzurro, marrone. Da un lato la scritta “souvenir” e
mazzo di rose, dall’altro guerriero con elmo e lancia. Chiusura in
ferro. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1840–1850
Analisi stilistica
MISL: massimo 7,2 cm; MISN: massimo 11 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
90
11
12
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: tabacchiera
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7174
STCC: buono
DESO: tabacchiera in maglia di cotone e pelle di capretto nei colori
nero, rosso, verde, marrone con motivo tipo “cachemire”, fiocchetto
al fondo.
DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1840–1850
Analisi stilistica
MISL: massimo 8,5 cm; MISN: massimo 18 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5561
STCC: buono
DESO: borsetta in seta crema a sacchetto, da un lato ricamata a
mazzo di fiori nei colori verde, rosa, rosso, viola, azzurro e oro,
perline colorate sparse, dall’altro lato in cotone stampato a foglie
viola e rametti verdi su stoffa operata a righe. Due coccarde superstiti
di lato e sul fondo. La borsa contiene scapolari: cuoricino in stoffa,
quadratini decorativi con croce e due cuori in feltro con simboli
religiosi.
DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1850
Analisi stilistica
MISL: massimo 12 cm; MISN: massimo21 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
13
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8822
STCC: discreto, fodera molto rovinata e da un lato mancanza di
perline per rottura.
DESO: borsetta a sacchetto in perline bianche, verdi, azzurre, perla,
rosse, rosa, gialle a motivo di casetta con albero, fiocco in cotone azzurro
sul fondo. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
91
14
15
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5238
STCC: cattivo, molte tarmature al ricamo.
DESO: borsa femminile in cuoio, ferro e stoffa ricamata a piccolo
punto nei colori azzurro, nero, rosso, rosa, verde chiaro e scuro, viola,
arancio con iniziali “B. C.” circondate da tralcio di foglie nere su
fondo rosso e da motivo a scacchi dal lato opposto. Piedini in pasta di
vetro. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 25 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6792
STCC: cattivo, perline d’acciaio molto arrugginite.
DESO: portamonete in perline d’acciaio lavorate a rete. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860
Analisi stilistica
MISL: massimo 6,5 cm; MISN: massimo 31,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
16
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7295
STCC: discreto, alcune mancanze, manico ricoperto.
DESO: borsetta femminile ricamata da un lato a piccolo punto a
motivo di margherite entro cornice quadrilobata nei colori nero,
bianco, rosso, marrone, verde, arancio; dall’altro con rose e non-tiscordar-di-me circondati da ovali con fiori, applicazione di velluto
nero e perline; nei colori rosso, verde, nero, blu, azzurro, giallo, viola,
arancio. Cordoncini applicati, fianco in cuoio nero, cinque piedini in
vetro bianco, chiusura in metallo bianco, fodera a righe rosa.
Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza
Vicenza, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860
Analisi stilistica
MISL: massimo 32,5 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
92
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TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
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PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8235
STCC: cattivo, in alcuni punti la seta si è stinta.
DESO: portamonete in seta marrone ricamata in micro perline di
vetro verdi chiaro e scuro, rosa, bianche, oro e filo oro a motivo di
foglie e piccoli fiori, a forma di doppio sacchetto con due anelli dorati
di chiusura, fodera in seta verde. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860
Analisi stilistica
MISL: massimo 5,5 cm; MISN: massimo 29,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8461
STCC: buono
DESO: portamonete in filo di cotone vinaccia lavorato a ferri. Su un
lato motivo di ramo con quattro fiori bianchi e foglie su fondo nero
entro cornice ovale con foglie gialle; sull’altro stessa cornice e su
fondo nero in grigio le iniziali “A. T.”. Sulla parte finale stella gialla
con nappa in acciaio a sfera con anellini e barrette, su lato opposto
frangia in acciaio ad anellini e barrette. Due anelli in acciaio lapidato
per chiusura. Provenienza Padova, Portobello, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860
Analisi stilistica
MISL: massimo 6 cm; MISN: massimo 33,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
DTZ
DTM
MIS
BIB
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3856
STCC: cattivo, lana mancante in molti punti, un manico rotto.
DESO: borsa femminile a piccolo punto nei colori bianco, blu, rosso,
giallo, verde, viola a motivo di mazzo di fiori da un lato, dall’altro a
strisce verdi, rosse, marroni, gialle ecc.. Appartenuta alla famiglia
Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Padova, Brugine, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 33 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 86-87; BIL: Borse
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
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TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
MST
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3857
STCC: discreto, perline d’acciaio molto ossidate.
DESO: borsa femminile a ricamo in lana e a perline d’acciaio, da un
lato ricamo nei colori blu, nero, bianco, giallo, viola, arancio, rosa a
motivo di fiori stilizzati, dall’altro su fondo blu a piccolo punto in
perline a motivo di cane, iniziali “A.D.” e fiorellini sparsi. Fodera a
fiori. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza.
Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 24,4 cm; MISN: massimo 20 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 86-87; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4949
STCC: ottimo
DESO: borsetta a sacchetto in seta crema operata a fiori con ricamate
viole del pensiero nei colori viola, arancio, giallo e verde chiaro e
scuro; fiocco in canutiglia e passamaneria. Appartenuta alla famiglia
Chilesotti di Thiene, Vicenza.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 22 cm
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL) MSTD: 19-21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsettina
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6960
STCC: buono
DESO: borsettina in perline nere, bianche, rosa, marroni, azzurre,
rosse, nere, verdi, gialle, argento, con da un lato contadinella con
cestino e cuoricino a piedi, dall’altro casa sopra collina e sotto motivo
in bianco, rosso e verde; il nastrino bianco, rosso e verde funge da
manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 10 cm; MISN: massimo 13,4 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 233; BIL: Borse
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
94
22
23
24
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
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PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
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CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4856
STCC: discreto, alcuni buchi.
DESO: portamonete a maglia in filo di cotone rosso, nero, oro e
giallo a motivo di fiori stilizzati. Appartenuto alla famiglia Chilesotti
di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 7 cm; MISN: massimo 24,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4940
STCC: buono
DESO: borsetta quadrata in seta rossa dipinta in bianco e verde a
grandi fiori. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza.
Provenienza Vicenza, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 13,5 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5008
STCC: buono
DESO: su chiusura impero di inizi ‘800, la borsetta è stata applicata
in un secondo momento, forse nel 1870. Appartenuta alla famiglia
Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 19,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
95
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TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
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DTZ
DTM
MIS
CMP
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STC
DES
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MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5983
STCC: cattivo, molto tarmata.
DESO: borsetta in tessuto nero a sacchetto. Appartenuta alla famiglia
Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,7 cm; MISN: massimo 24 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: cestino porta lavoro
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6433
STCC: discreto, rottura sul coperchio.
DESO: cestino porta lavoro in vimini (da Marostica?), appartenuto
alla famiglia Chilesotti di Thiene (VI). Provenienza Vicenza, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 12,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2245
STCC: buono
DESO: borsetta in velluto nero, chiusura in acciaio con ribattini
sfaccettati, corto manico in velluto nero, fodera in seta azzurra con
tasca interna. Provenienza Padova, Cadoneghe, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870-1880
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 17,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
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TSK
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OGT
RSE
STC
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MIS
CMP
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RSE
STC
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MIS
CMP
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PVC
OGT
RSE
STC
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DTZ
DTM
MIS
CMP
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P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2312
STCC: discreto, manico probabilmente posteriore.
DESO: borsetta in velluto verde ricamato in perline e pivette in
metallo, cerniera in metallo, manico in catenella, fodera in seta crema.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870-1880
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 17,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5101
STCC: discreto, mancanza di un fiocco e rovinata ai lati.
DESO: borsetta a busta in paglia naturale e tinta blu. Appartenuta
alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 - 1880
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,9 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 288
STCC: buono
DESO: borsa a sacchetto in seta nera ricamata con motivo stilizzato
in bianco, rosso, azzurro e argento, fodera in tessuto operato bianco a
righine, stampato a fiori azzurri e rosa. Secondo le indicazioni del
venditore proviene da casa Donà delle Rose. Provenienza Treviso,
San Fior, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,7 cm; MISN: massimo 21,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
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32
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TSK
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PVC
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RSE
STC
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CMP
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PVC
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STC
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MIS
CMP
TSK
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PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 317
STCC: discreto, velluto un po’ consumato e mancano alcune perline.
DESO: borsetta a sacchetto in velluto azzurro, ricamo e frange in
perline di marcassite, manico in catenella. Provenienza Padova,
Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 11,7 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 363
STCC: buono
DESO: borsetta da cintura in seta nera lavorata a rilevo, chiusura in
rame dorato con due sfere per bloccaggio. Taschina interna e anello
per fissarla alla cintura. Provenienza Padova, Brugine, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 13,6 cm; MISN: massimo 14,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 437
STCC: buono
DESO: borsa in cuoio marrone, chiusura in metallo, manico unico,
fodera in cuoio chiaro con due tasche sul davanti, impresso a fuoco le
lettere “G. M. R.”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 40,5 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
98
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DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1150
STCC: discreto, fodera mancante.
DESO: borsetta in perline di vetro colorate con motivo che ricorda i
tappeti persiani, frange sul fondo, cordoncino per chiusura, fodera
bordeaux in tracce sul fondo. Provenienza Padova, Brugine, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 19,6 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2077
STCC: buono
DESO: borsetta in seta rosa ricamata da un lato con colomba, le
iniziali “O. S.”, spighe, tralci con grappoli d’uva e giglio nei colori
bianco, giallo, nero e varie tonalità di verde e oro e dischetti metallici
d’oro. Dall’altro lato le iniziali “D. C. S.” e tralcio fiorito con foglie
nei colori azzurro, giallo e varie tonalità di verde e oro. Manico
formato da due nastrini, bordo in cordoncino doro con nappine,
fodera in seta marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 27 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
37
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafogli
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2080
STCC: buono
DESO: portafogli in seta nera con da un lato rametto di non-tiscordar-di-me nei colori bianco, azzurro, giallo e foglie verdi,
dall’altro le iniziali intrecciate in oro “S. C.”. Tre tasche interne in
seta nera. Provenienza Treviso, Mogliano, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,1 cm; MISN: massimo 9,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
99
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LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
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PVC
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RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
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CMP
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LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2344
STCC: discreto, mancanza del bottone della tasca davanti a battente e
della chiave di chiusura della cerniera.
DESO: borsa in pelle marrone, tasca davanti a battente, cerniera in
ottone con apertura a bottone e chiusura a chiave, tasca interna a
bilanciere, manico a catenella forse non originale. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 20,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2645
STCC: buono
DESO: borsa forse maschile in pelle marrone, chiusura in metallo
cromato, sportella davanti con chiusura doppia in metallo cromato,
piastrina con iniziali “B. E.”, lunga tracolla in pelle. Provenienza
Venezia, Dolo, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 15,5 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 120 – 121; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsellino
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2649
STCC: buono
DESO: borsellino a forma di conchiglia in seta nera e ricamo in filo
dorato, forse proveniente dall’Inghilterra e usato per l’incenso. Simile
alle borse per incenso, ricamate, di metà dinastia Qing (1736-1795),
Cina, visibile sul depliant “The Genz Zhi Tang Collection of
Exquisite Chinese Embroidered Articles Special Sale” 10 – 12
maggio 2005 Kunlun Hotel, Beijing. Provenienza Padova, Piazzola
sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 11 cm; MISN: massimo 7,5 cm
BIBA: Auguste Racinet ; BIBD: 1888, Paris; BIBN: pp. 91-98 ; BIL:
Le costume historique
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
100
40
41
42
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2717
STCC: discreto, cuoio abbastanza consunto
DESO: borsetta in cuoio nero con corti manici. Provenienza Venezia,
mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 10,4 cm
BIBD: BIBN: BIL:
MSTT: MSTL: MSTD:
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3423
STCC: cattivo, molto rovinata
DESO: borsetta in vimini e cuoio. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 18,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
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PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4695
STCC: buono
DESO: borsetta da bimba in batista di cotone bianco ricamato a fiori
in bianco. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,5 cm; MISN: massimo 14 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
101
43
44
45
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4724
STCC: cattivo, velluto molto consunto.
DESO: borsetta femminile in velluto bordeaux e ottone, a soffietto.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,6 cm; MISN: massimo 14,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5386
STCC: discreto, mancano delle perline.
DESO: portamonete in perline colorate con la scritta Venezia,
gondola con due gondolieri nei colori nero, azzurro, madreperla e
bordeaux. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 7,9 cm; MISN: massimo 8,8 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p.101; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5723
STCC: buono
DESO: portamonete in tessuto nero ricamato a fiori nei colori viola,
azzurro, giallo, rosa e con chiusura in ottone stampato apribile con sei
cerniere, coperchio con bottone in vetro blu. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 8 cm; MISN: massimo 7,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
102
46
47
48
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6103
STCC: discreto, velluto e pelle un po’ consunti.
DESO: borsetta femminile in velluto e pelle nera, manico a
cordoncino con due fiocchetti, chiusura in ottone, sul davanti
medaglione in vetro dipinto con veduta di Piazza San Marco e con
contorno in ottone lavorato. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,4 cm; MISN: massimo 20,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6391
STCC: buono
DESO: borsa in paglia intrecciata (forse di Marostica). Appartenuta
alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 35 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6503
STCC: buono
DESO: portamonete in cotone lavorato a maglia nei colori verde e
marrone, anelli in rame. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 3,7 cm; MISN: massimo 35,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
103
49
50
51
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6529
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio nero ed elementi in ottone. Provenienza
Treviso, Codega di S. Urbano, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 20,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8195
STCC: discreto, in alcuni punti manca la cromatura ed è affiorata la
ruggine.
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in ferro cromato traforato e
con due sfere contrapposte, manico a catenella, interno in pelle
nocciola con una tasca. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,4 cm; MISN: massimo 13,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8307
STCC: discreto, mancanza del manico.
DESO: borsetta femminile in perline verdi, rosse, nere, azzurre,
gialle, oro a motivo di mazzi di fiori, chiusura in ottone, fodera in seta
nera, piccole frange sul fondo. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,3 cm; MISN: massimo 23,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
104
52
53
54
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: secchiello
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9149
STCC: buono, mancanza del coperchio.
DESO: secchiello contenitore in paglia, cuoio, cartone e carta
stampata a fiori con manico e due borchie in rame. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo28,2 cm; MISN: massimo 28,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 465
STCC: discreto, mancante dei due anelli di chiusura.
DESO: portamonete in cotone blu e bordeaux, perline dorate, motivo
centrale a fiori in verde. Provenienza Padova, Piazzola sul brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1880
Analisi stilistica
MISL: massimo cm; MISN: massimo cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 360
STCC: buono
DESO: borsetta in velluto blu ricamata a tralci e mazzi di fiori
policromi, a sacchetto con lunghi cordoncini terminanti con nappine,
rivestita internamente in pelle di capretto bianca e divisa
esternamente in tre spicchi, su uno la scritta “Souvenir” in filo d’oro,
sull’altro “F. D. Q. K. S.” (scritte in modo stilizzato), sul terzo un
mazzetto di rosa, viola e margherita. Provenienza Padova, Piazzola
sul brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1880-1890
Analisi stilistica
MISL: massimo 10,5 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
105
55
56
57
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 464
STCC: buono
DESO: portamonete in cotone bordeaux ricamato con perline
metalliche oro e argento, perline in osso tinto rosso, due anelli per
chiusura, da un lato diritto, dall’altro a punta. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1880-1890
Analisi stilistica
MISL: massimo 5,7 cm; MISN: massimo 36,5 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 95; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 874
STCC: buono
DESO: borsetta femminile in seta nera operata, a forma di sacchetto
con due corti manici a nastro e due fasce in paillettes nere e perle
nere, bottone in vetro nero sul fondo. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XIX. Ultimo quarto, 1890
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,5 cm; MISN: massimo 23,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2703
STCC: buono
DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di uccellino in volo
circondato da fiori e piante, corta catenella per manico. Provenienza
Padova, “Tutti in Fiera”, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1890-1900
Analisi stilistica
MISL: massimo 17 cm; MISN: massimo 18 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 254; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
106
58
59
60
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 277
STCC: buono
DESO: borsa francese a maglia in cotone rosso e verde a sacchetto
con stella e nappa sul fondo, sei piccoli cani a metà e la scritta da un
lato ˝Auguste˝, dall’altro ˝1899˝. Provenienza Padova, Brugine,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX, fine (1899)
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4717
STCC: buono
DESO: borsetta femminile con chiusura in metallo dorato e a ricamo
a piccolo punto nei colori rosa, azzurro, bianco, verde, giallo,
bordeaux a motivo di anfora con grottesche. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX-XX
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 22,9 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 254; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
61
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4766
STCC: buono
DESO: borsetta a finto piccolo punto meccanico a motivo di due
pavoni affrontati su vaso di fiori, nei colori verde, nero, rosa, azzurro,
giallo, viola, marrone, chiusura in ferro inciso a motivo di uccelli,
catenella per manico. Provenienza Londra, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX-XX
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
107
62
63
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8146
STCC: discreto, il fondo su alcuni punti è abraso.
DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di ramo di rose nei colori
rosso, rosa, verde, marrone, azzurro, giallo su fondo beige. Chiusura
in metallo dorato con sul davanti piccolo festone di rose, due palline
contrapposte per chiusura, catenella per manico. Fodera in seta crema.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX-XX
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 20,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 318
STCC: discreto, cuoio deteriorato in alcuni punti.
DESO: borsa in cuoio a tracolla, scomparto laterale per ago, forbici,
forse “netadenti”. Interno in pelle tinta in rosso. Provenienza
Montagnana, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XIX-XX
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2534
STCC: cattivo, velluto completamente consunto.
DESO: borsetta da cintura in metallo bianco e velluto azzurro,
chiusura con sferette contrapposte, fodera in cotone azzurro.
Provenienza Venezia, Mirano, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 12,2 cm; MISN: massimo 13,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
108
64
65
66
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2727
STCC: buono
DESO: borsetta femminile in cuoio grigio e argento a motivo di fiori
e foglie di gusto vagamente liberty. Provenienza Padova, Brugine,
mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 13,4 cm; MISN: massimo 15,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafoglio
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3507
STCC: buono
DESO: portafoglio in raso nero ricamato in verde, rosso, azzurro a
motivo di fiori stilizzati. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 10,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3572
STCC: discreto, chiusura rotta e senza manico.
DESO: borsetta in seta nera, fodera in seta viola, chiusura in metallo
con perle sfaccettate in acciaio fissate con ribattitura. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,8 cm; MISN: massimo 16,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
109
67
68
69
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3635
STCC: cattivo, molti rammendi e alcuni restauri mal riusciti.
DESO: borsetta in perline colorate bianche, nere, rosse, verdi,
azzurre, rosa, vinaccia a motivo di ramo fiorito, chiusura in ottone
stampato, manico a catenella, fodera in capretto bianco.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,5 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4404
STCC: buono
DESO: borsetta a sacchetto in cotone bianco, ricamata in azzurro e
verde a motivi stilizzati. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 28 cm; MISN: massimo 23 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsellino
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4799
STCC: buono
DESO: borsellino in perline argento, rosa, rosse, bianche, verdi, oro,
azzurre a motivo da un lato di ramo di rose, dall’altro scritta
“monnait” e due tralci di fiori. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale (dalla Francia).
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 7,5 cm; MISN: massimo 6 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 102; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
110
70
71
72
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: buono
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7245
STCC: buono
DESO: borsetta da cintura (aumonière) in pelle marrone e metallo.
Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene. Provenienza Vicenza,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8449
STCC: discreto, fodera quasi totalmente distrutta.
DESO: borsetta in pelle marrone con davanti in tartaruga e sul basso
due angoli in argento lavorato a traforo e a racemi. Corto manico a
maniglia con elemento in tartaruga, fodera in seta crema suddivisa in
tre scomparti, quello centrale a bilanciere con chiusura metallica e
fodera in pelle bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 9,9 cm; MISN: massimo 26,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 279
STCC: buono
DESO: borsetta in serpente con manico dello stesso materiale,
chiusura in metallo argentato, porta monete interno a bilanciere.
Provenienza, Venezia, Scarpi.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 14,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
111
73
74
75
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1101
STCC: buono
DESO: borsa forse da lavoro in cotone marrone con chiusura
metallica e manico in pelle, tasca interna e timbro ad inchiostro
interno ˝3 B˝, testa di capriolo e due scritte illeggibili. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 44,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 281
STCC: buono
DESO: borsa rettangolare in pelle marrone con finestra centrale
rotonda con cesto di fiori a piccolo punto, incorniciature in oro,
manico in cuoio a scomparsa, portamonete centrale, tasca laterale con
specchietto foderato in cuoio, chiusura con automatico. Provenienza
Padova, Camposampiero, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 828
STCC: discreto, molto deteriorato il cuoio in alcuni punti.
DESO: borsetta in cuoio marrone con disegno di convolvoli di stile
liberty impresso. Cinque scomparti interni, bottone automatico di
chiusura, manico allungabile. Provenienza Milano, P. Masoero.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo cm; MISN: massimo cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
112
76
77
78
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1050
STCC: buono
DESO: borsa da cintura per sposa o comunione in pizzo meccanico
bianco, decorazione in nastro increspato bianco e manico in nastro
bianco con fiocco che nasconde il gancio in ottone. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 19,8 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1399
STCC: buono
DESO: borsetta da cintura in metallo bianco e tessuto operato in oro
e nero a motivo di foglie che ricorda i motivi di Morris, interno in
raso rosa, catena e gancio per sospenderla. Provenienza Padova,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 13, 6 cm; MISN: massimo 16,7 cm
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19–21
settembre 2003.
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
79
DTZ
DTM
MIS
MST
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2767
STCC: discreto, mancante del gancio per fissarla alla cintura, cuoio
deteriorato in alcuni punti.
DESO: borsetta da cintura in cuoio marrone. Provenienza Padova,
Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
113
80
81
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 285
STCC: discreto, mancanza del manico.
DESO: borsa in pelle marrone, tasca esterna, chiusura metallica,
internamente colorata in rosso bordeaux. Provenienza Lido di
Venezia, Pavis.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafogli
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 858
STCC: buono
DESO: portafogli ricamato a punto fiamma azzurro, nero, bianco,
giallo, rosa, marrone, interno in raso azzurro, libricino per appunti
con matita nella tasca interna, fotografia femminile. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,6 cm; MISN: massimo 9,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1074
STCC: discreto, manico mancante.
DESO: borsetta in pelle di serpente marrone, apertura in metallo
cromato a cavallotto, placca in metallo con inciso stemma vuoto
contornato da foglioline di lauro, bilanciere interno, taschina e fodere
interne in seta marrone chiaro, due anellini laterali per il manico a
tracolla.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
114
82
83
84
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1666
STCC: buono
DESO: borsetta in maglia di metallo argentato con due ghiande e
lungo manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 11,2 cm; MISN: massimo 12 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsellino
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1667
STCC: discreto, alcune rotture alla maglia.
DESO: borsellino femminile in maglia metallica di metallo dorato.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 7,2 cm; MISN: massimo 10,8 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2127
STCC: buono
DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di rose rosse, rosa, gialle
con foglie verdi su fondo crema, chiusura in ottone traforato a
palmette con due elementi contrapposti in ottone e vetro nero, manico
corto in ottone e acciaio a catena, fodera interna di seta crema con due
tasche, su una specchietto foderato con la stessa stoffa, da un lato la
scritta in oro “Oreste Leboffe Marseille”. Provenienza Padova,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 19,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
85
86
DTZ
DTM
MIS
CMP
115
87
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2343
STCC: buono
DESO: borsetta femminile in pelle nera, corto manico in pelle,
chiusura metallica scorrevole, tasca davanti a battente, interno in pelle
marrone con una tasca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 17 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4000
STCC: discreto, mancanza di alcune perline d’acciaio.
DESO: borsetta in tessuto imitante il “Gobelin” a motivo di tralcio
d’uva con foglie nei colori vinaccia, rosa, azzurro, blue, verde chiaro
e scuro, grigio, chiusura in metallo dorato con perle in acciaio,
catenella per manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,7 cm; MISN: massimo 20,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4354
STCC: buono
DESO: borsetta femminile in pelle verde e acciaio, due fiocchetti
rosa sul fondo, placchetta con le iniziali “M. A.”. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 17,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
116
88
89
90
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3916
STCC: discreto, mancante del cordoncino e di alcune frange.
DESO: borsetta femminile rettangolare in perline colorate nere,
bianche, grigie, azzurre, arancio, verdi, gialle, blu, marrone ecc.
disposte a rappresentare veduta dell’isola di San Giorgio attraverso un
arco con gondola e gondoliere in primo piano. Il motivo si ripete
uguale sull’altro lato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,5 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: valigetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4545
STCC: Buono, mancante da un lato la pelle porta oggetti.
DESO: valigetta porta necessaire in cuoio marrone contenente
specchio da tavolo (rotto), flacone porta spazzolino in vetro, flacone
in acciaio, busta porta forbici, lime, e tre spazzole una con manico,
una lunga, una rettangolare. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 41,5 cm; MISN: massimo 27,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5562
STCC: cattivo, pelle molto rovinata.
DESO: borsetta in pelle nera e metallo. Provenienza Treviso,
Mogliano Veneto, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 15,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
117
91
92
93
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7134
STCC: buono
DESO: carniere da cacciatore in stoffa, cuoio e rete; appartenuta alla
famiglia Chilesotti di Thiene (VI). Provenienza Vicenza, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 33,1 cm; MISN: massimo 23 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8234
STCC: buono
DESO: borsetta in raso verde scuro, probabilmente da cintura,
chiusura in metallo dorato e due palline con turchese cabochon,
marchio “VM PLATININ”, fodera in raso nocciola con taschino,
manico a catenella. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8296
STCC: buono, i due anelli sulla cerniera sono un’aggiunta recente
perché mancanti gli originali.
DESO: piccolo portamonete in maglia di metallo dorata. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 5 cm; MISN: massimo 8,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
118
94
95
96
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8838
STCC: buono
DESO: borsetta da cintura in pelle scamosciata nocciola e metallo
bianco a motivo di frutti stilizzati di gusto Liberty e mezza perla in
pasta di vetro verde; due catenelle la uniscono al gancio a motivo di
giglio stilizzato con mezza perla in pasta vitrea verde, chiusura con
due sfere contrapposte, fodera in seta marrone chiaro.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 11 cm; MISN: massimo 10,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: discreto, cerniera ossidata e mancanza di perline.
DESO: borsetta in velluto nero, preziosa cerniera in metallo traforato
con perline bianche e grigie, chiusura a battente.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 14,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono, mancanza del manico.
DESO: borsetta carniere in vimini naturale, apertura a battente con
elemento in legno nella fascia superiore, placchetta in metallo nella
parte anteriore.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 44 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
119
97
98
99
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: cattivo, seta tagliata in diversi punti e cerniera arrugginita.
DESO: borsetta in seta marrone, chiusura in metallo bianco, corto
manico dello stesso materiale; cartoncino all’interno con scritto
“primi ‘900”.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 21,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9179
STCC: discreto, molti restauri malfatti alla maglia.
DESO: borsetta in maglia di metallo bianco con da un lato motivo di
palmetta, pallini e rami, corto manico a catenella. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8358
STCC: buono
DESO: borsetta molto semplice in tessuto nero e ferro cromato,
manico in tessuto nero, fodera in seta verde con taschino.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 18,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
120
100
101
102
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3411
STCC: buono
DESO: borsetta femminile da cintura in tessuto marrone, oro,
argento, rossastro a motivo turco, scomparto interno a bilanciere.
Provenienza Treviso, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1910
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5395
STCC: discreto, colore molto sbiadito e senza manico
DESO: borsetta in tessuto dipinto (?) con scene rustiche nei colori
bianco, mattone, verde, rosa, blue, marrone, chiusura in bakelite
bianca. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,8 cm; MISN: massimo 21,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafoglio
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8224
STCC: buono
DESO: portafoglio borsetta in pelle stampata a foglie e ragnatela con
al centro in ottone ragno, su un angolo ˝L. Rochier˝, a forma di busta,
all’interno due tasche, una con specchietto, sull’altro scomparto due
automatici per applicare qualche cosa, fodera in seta marrone.
Provenienza Lido di Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900–1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,6 cm; MISN: massimo 11,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
121
103
104
105
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8357
STCC: buono
DESO: borsetta femminile in velluto di seta nero con piccola presa
sul retro, chiusura a battente in metallo bianco, ottone, smalto nero,
marcassite, celluloide gialla, fodera in seta crema, portafoglio a
bilanciere e taschino interno. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,4 cm; MISN: massimo 14 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2556
STCC: discreto, cinghia per chiusura rotta.
DESO: borsetta in cuoio nero con tracolla.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 18 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1103
STCC: buono
DESO: borsetta portamonete in perline bianche, argento, rosse e
verdi a motivo stilizzato, piccolo manico in metallo formato da
catenella, chiusura con sfere contrapposte, fodera interna in pelle
marrone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1905-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 12,3 cm; MISN: massimo 9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
122
106
107
108
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1440
STCC: buono, mancanza del manico, quello presente sembra non
originale.
DESO: borsetta in maglia in filo d’oro, chiusura in metallo dorato,
fermezza a molla con rotazione del battente, manici a forma di ˝S˝.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,6 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4113
STCC: buono
DESO: borsetta in seta nera con chiusura in argento marcato
Ottocento a motivo di cesto di frutta. Provenienza Padova, Abano
Terme, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 14,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4346
STCC: discreto, manca qualche frangia.
DESO: borsetta in perline argento e dorate a sacchetto a motivo
astratto, fodera in seta chiara. Provenienza Parigi, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
123
109
110
111
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8448
STCC: buono
DESO: borsetta in filo d’argento e fili nei colori nero, rosso, blue,
verde, bianco in tessuto colorato ad arazzo a motivo di ovale con
foglie da un lato e ghirlanda di fiori dall’altro lato, bottoni in filo
argento a pallina e corto manico. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 14,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 983
STCC: buono, manico mancante.
DESO: borsetta rettangolare interamente ricamata in filato metallico
dorato, argento, azzurro, rosso, verde a motivo kashmir con fiori,
chiusura in metallo dorato traforato con due ghiande di bloccaggio,
apertura con quattro cerniere, le due centrali nascoste da ruote
traforate, due anellini per il manico, fodera in seta canetée gialla con
due scomparti. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3073
STCC: buono
DESO: borsetta in camoscio marrone, chiusura in ottone con putti fra
ghirlande, manico in cordoncino. Provenienza Belluno, Semonzo,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,1 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
124
112
113
114
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3214
STCC: discreto, fodera completamente distrutta.
DESO: borsetta ricamata in perline verdi, nere, marroni, bianche e
madreperla, chiusura in ottone a snodo, manico a catenella.
Provenienza dall’Inghilterra, Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 25 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7692
STCC: buono, mancante della catenella a formare il manico.
DESO: borsetta in seta crema operata a corte righine grigie, ricamata
a motivo di foglie e fiori nei colori azzurro, verde, rosa, oro, grigio,
con nella parte centrale in alto ricamo a piccolo punto a motivo di
rosa e fiori nei colori rosa, marrone, verde, viola, giallo e nero, piccoli
strass azzurri, vetro cabochon ambra fissato a metallo bianco per
chiusura, interno in seta cangiante marrone e verde. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
116
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8308
STCC: buono
DESO: borsetta in crepe di seta nera ricamata a piccolo punto nei
colori verde, giallo, bianco, bordeaux a motivo di mazzo di rose e
festoni di fiori, chiusura in ottone con motivo di rose e due piccoli
gattini a trattenere il manico a catenella, fodera in seta nera con
taschino interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,1 cm; MISN: massimo 14,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
117
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
115
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
125
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 282
STCC: buono, mancante la chiusura.
DESO: borsa ricamata su canovaccio a motivo geometrico in quattro
tonalità di marrone, manico in celluloide mosaico verde, nastro
marrone increspato sul bordo, fodera marrone con serto di roselline e
foglie in nastro. Provenienza Venezia, Scarpi.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 28,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3357
STCC: buono
DESO: borsetta in seta e oro nero, giallo, crema a motivo di rose
stilizzate, chiusura in metallo dorato, manico a catenella, fodera in
raso rosa. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, 1915-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 20 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3528
STCC: buono
DESO: borsetta in seta marrone, chiusura rigonfia in bakelite a
motivo di olive. Provenienza Padova, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,5 cm; MISN: massimo 17 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 191; BIL: Borse
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
126
118
119
120
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9380
STCC: buono, una delle due chiusure era rotta, ma poi è stata
rifissata al suo posto.
DESO: borsetta in pelle impressa acciaio e tela, a bauletto, con
motivo di grifone, tartaruga fantastica, leone, elmo medievale, ape,
racemi, foglie, cavallo marino fantastico e tutto un mondo vegetale e
animale di fantasia, fodera in seta viola. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 28,2 cm; MISN: massimo 16,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portamonete
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1439
STCC: discreto, pelle consumata.
DESO: portamonete in pelle nera, chiusura in metallo dorato con due
ovetti contrapposti. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 9,5 cm; MISN: massimo 5,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafoglio
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3684
STCC: buono
DESO: portafoglio femminile ricoperto in seta nera a soggetto cinese
con pagode e personaggi. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,7 cm; MISN: massimo 10,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
127
121
122
123
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4413
STCC: buono
DESO: borsetta in conchiglie e perline a sacchetto, fodera in cotone
rosa, manico a cordoncino. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7078
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle scamosciata marrone e chiusura in strass a
battente, elemento in strass con iniziali ˝G. B.˝, due tasche a
bilanciere interne. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,8 cm; MISN: massimo 21,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8460
STCC: buono, fodera leggermente scucita.
DESO: borsetta ricamata a disegno astratto in filo metallico oro e
marrone, chiusura in metallo dorato con due sfere contrapposte, corto
manico a catenella, fodera interna in seta moirée nocciola con due
scomparti. Provenienza Padova, Portobello, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
128
124
125
126
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8852
STCC: discreto, mancanza del manico ed alcuni fili di contorno del
ricamo sono slegati.
DESO: borsetta femminile in seta viola e ricamo a nodini nei colori
rosa, bianco, verde, marrone, giallo, azzurro dai due lati, a motivo di
fiore centrale e altri attorno con foglie di gusto orientale, chiusura in
metallo bianco traforato, fodera in seta marrone. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 26,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1177
STCC: buono
DESO: borsetta rotonda in pizzo d’oro su tessuto lame d’oro, bordo
con cerchietti dorati, manici in cordoncino dorato, interno in tessuto
rosa. Provenienza Brescia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 23,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: chiusura per borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3569
STCC: buono
DESO: chiusura per borsetta in celluloide colorata in verde, marrone,
rosso, nero a motivo di pierrot che suona il mandolino. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 4,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
129
127
128
129
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5668
STCC: buono
DESO: borsetta a sacchetto in velluto blu e frange in perline blu.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 26 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7173
STCC: buono, mancanza del bottone di apertura.
DESO: borsetta in perline blu, verdi, marroni, nere, rosse, gialle a
motivo di fiori, chiusura in bakelite nera e bianca. Provenienza
Padova, Brugine, mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7189 (altro
esemplare uguale con n. 8669).
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nocciola e marrone, elemento decorativo in
metallo bianco con donna con cappello a cloche e levriero, nelle
tasche interne specchietto e portamonete. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
130
130
131
132
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8669 (uguale al
n. 7189).
STCC: buono, due piccoli segni di schiacciatura e piccola macchia di
unto.
DESO: borsetta in pelle nocciola con elemento in pelle marrone e
con elemento decorativo di donna con cloches che trattiene levriero in
metallo cromato, presa a maniglia e tasca, all’interno due taschini uno
con specchietto e l’altro con portamonete, fodera in seta moaire
pesca, tasca sul davanti. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7664
STCC: buono
DESO: borsetta in stoffa crema e argento, corto manico in
cordoncino, fiocco laterale. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 11,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7847
STCC: buono, pelle un po’ consunta.
DESO: borsetta in pelle nera a busta, chiusura con automatico,
portamonete e specchietto interni, fodera in seta moaire crema,
elemento decorativo in bakelite tinta corno a motivi neri, rosa,
bianchi e ottone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
131
133
134
135
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8112
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in tessuto bianco, motivo di due fulmini, uno
giallo e uno blu in panno lenci, presa in panno lenci blu e giallo,
chiusura a battente in acciaio, piccola maniglia sul retro, interno in
seta bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 367
STCC: buono
DESO: borsetta in maglia metallica, sulla chiusura motivo di tralcio
fiorito e volute, due sfere per bloccaggio, corta catenella per manico.
Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, 1920-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,5 cm; MISN: massimo 15,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1438
STCC: buono, mancanza del manico
DESO: borsetta in seta canetée nera, chiusura in metallo brunito con
tre rose in rilievo da un lato e tre bottoni in vetro giallo dall’altro,
tralci di rose con foglie sul resto della chiusura, due palline
contrapposte per chiusura, fodera in seta azzurra. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
136
137
138
132
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2057
STCC: discreto, una cerniera rotta.
DESO: borsetta in pizzo d’oro, chiusura in ottone con sferette,
manico corto a catenella, fodera in seta marrone esterna e grigia
interna. Provenienza Padova, ˝Tutti in fiera˝.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,7 cm; MISN: massimo 23,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4767
STCC: buono, mancanza di alcuni strass.
DESO: borsetta in velluto verde, chiusura con freccia in metallo
bianco e strass che passa attraverso un cerchio, all’interno scritta
˝British made˝. Provenienza Londra, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 13,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4901
STCC: buono
DESO: borsetta in paillettes dorate e perle. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale (dall’America).
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 - 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5cm; MISN: massimo 15,4 cm
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19 – 21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
133
139
140
141
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7188
STCC: discreto, seta stampata leggermente tagliata in un punto.
DESO: borsetta in seta stampata in quattro tonalità di grigio e una
crema a motivo di nuvole astratte, nastro nero a pois bianchi su due
lati, pelle nera di contorno, interno in seta moaire crema con
specchietto interno. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7224
STCC: buono, leggermente consumati gli angoli.
DESO: borsetta in seta nera con all’interno portamonete a bilanciere
in seta moirée grigia, chiusura in ottone e strass rotondi, quadrati e
baguette nei colori bianco, rosso e azzurro.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 - 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 24,8 cm; MISN: massimo 12 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7693
STCC: buono
DESO: borsetta in seta canetée nera, chiusura in metallo bianco a
motivo di angioletti vendemmiatori, fodera interna in seta grigia.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 - 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
134
142
143
144
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7852
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio marrone chiaro e scuro, corto manico in
pelle, linguetta davanti, chiusura a battente in ottone, bilanciere
all’interno per portamonete, specchietto, porta profumo (uguale al
portaprofumo del n. 7771) e portacipria in due tasche interne, nella
terza forse il rossetto mancante, fodera in seta albicocca. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920–1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 17,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
145
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8337
STCC: buono, mancanza dello smalto rosso su due petali di fiore
della chiusura a battente, fodera in seta della patella con alcuni tagli.
DESO: borsetta a pochette in pelle bordeaux con profili in pelle nera,
chiusura a battente in ottone e smalti rosso, verde, blu, nero, nocciola
a motivo di fiori ed elementi a curva, patella davanti con taschino,
specchietto ovale e fodera in seta bordeaux, all’interno fodera in seta
bordeaux e tre scomparti. Borsa appartenuta a Emilia Ersanilli (vd. n.
8336). Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 17cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
146
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2376
STCC: buono
DESO: borsetta in perline nere e acciaio con frangia. Il manico in
cordoncino nero e la chiusura in metallo nero satinato sono
probabilmente recenti, all’interno della chiusura è graffita la data
˝11-10-24˝: potrebbe essere o che la chiusura e il manico fossero
rotti e rappresentando la borsa un caro ricordo sia stata fatta rimontare
con una chiusura nuova riportando la data del ricordo a graffito,
oppure che sia una borsetta recente. Fodera in pelle marrone chiaro.
Provenienza Treviso, Badoere, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1924
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,8 cm; MISN: massimo 22 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
135
147
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2009
STCC: buono
DESO: borsetta a sacchetto in perline rosa, bianche, argento, nere,
gialle, azzurre, verdi, marroni, blu, rosse, crema, viola, formanti
motivo molto stilizzato, bordino e chiusura in cotone crema lavorato
ad uncinetto e cordoncino crema, fodera in seta crema (piccolo buco
sulle perline). Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1925
Analisi stilistica
MISL: massimo 13,2 cm; MISN: massimo 15,5 cm
BIBD: A. Taschen 2003; BIBN: p. 199; BIL: ˝Wiener Werkstaette˝ di
G. Fahd Beker
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21
settembre 2003
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 291
STCC: discreto, mancanza del manico e del nastro copripunti.
DESO: borsetta in tessuto a righe marroni, nocciola e crema,
chiusura in metallo. Provenienza Venezia, Marghera, Righetti.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 16,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4041
STCC: buono
DESO: borsetta in tessuto operato nero e argento, chiusura in metallo
argentato a motivo di putti. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 24,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
136
148
149
150
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafogli
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4233
STCC: buono
DESO: due portafogli, uno più grande e uno più piccolo, in tessuto
operato a rose, chiusura con automatico. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8142
STCC: buono
DESO: borsetta in seta nera rigata, interno in seta beige con una
tasca, chiusura con grosso bottone in metallo bianco, forse argento,
lavorato a foglie d’acanto con pietra, (o vetro) cabochon, bianca
venata di grigio, due piccoli anellini in oro a trattenere il piccolo
manico. Appartenuta alla famiglia di Luisa Baccara, ultima amante di
D’Annunzio, e proveniente dalla casa del cugino Alessandro Baccara
in via Duca D’Aosta 33/4 di Mestre. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: cesto
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: cesto in vimini naturale, decorato con due strisce in cuoio
marrone e borchie in acciaio, corto manico in cuoio marrone.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 31,5 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
137
151
152
153
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 829
STCC: buono
DESO: borsetta in raso moirée nero e profili bianchi, manico a
maniglia attaccato a piccolo elemento metallico, chiusura con
automatico, forma quasi rotonda, interno in seta bianca e taschino con
specchietto foderato in pelle bianca. Provenienza Milano, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2974
STCC: buono
DESO: borsetta in tessuto rosso con ombrellino inserito sul fondo,
levriero dipinto su un fianco della borsetta, mentre sull’ombrellino
oltre al levriero sono dipinti altri animali. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925–1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 39 cm con ombrellino, 26,3 senza ombrellino;
MISN: massimo 20,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3570
STCC: discreto, seta ingiallita.
DESO: borsetta in seta verde ricamata a perline madreperla,
all’interno specchietto e la scritta ˝Ruth Henry 114 Bromford Lane
Erdington Birmingham˝ (dall’Inghilterra). Provenienza Venezia,
mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,9 cm; MISN: massimo 10,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
138
154
155
156
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3723
STCC: discreto, mancanza della pelle in alcuni punti, il manico
appare accorciato.
DESO: borsetta femminile in pelle marrone, cerniere in metallo.
Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925–1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,25 cm; MISN: massimo 20 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4263
STCC: discreto, mancanza di alcune perle su di un lato.
DESO: borsetta in perline, chiusura e catenella in ottone, perline
colorate nei colori marrone, nero beige, verde, azzurro, argento,
bianco, giallo a motivo stilizzato, fodera in pelle marrone.
Provenienza Padova, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 14 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4619
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di struzzo marrone, monogramma in metallo
rotondo di ispirazione cinese, interno con scomparti e specchietto.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925–1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
139
157
158
159
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
MST
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5744
STCC: discreto, staccato leggermente il retro.
DESO: borsetta (pochette) in bakelite gialla e nera con chiusura in
metallo cromato in stile ˝Art Decò˝, all’interno bilanciere con
portamonete. Provenienza Treviso, Codega di Sant’Urbano, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7975
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle azzurra, piccoli elementi decorativi a
riga in metallo sugli angoli in alto (tre per lato), altro elemento a riga
alla base della presa per l’apertura, manico a maniglia sul retro,
fodera interna in seta moirée grigia, portamonete e specchietto,
all’interno di un tasca è conservato un cartoncino con la scritta
“Silvio Rossi n°…lire 2500” probabilmente nome del commerciante
di queste borsette e delle altre dello stesso tipo acquistate tutte dalla
stessa persona a Piazzola sul Brenta, e in molte di esse vi erano le
veline di lettere commerciali. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 24,7 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8835 (molto
simile al n. 5744)
STCC: discreto, fodera in seta beige molto sporca.
DESO: borsetta (pochette) in bakelite gialla e nera con chiusura in
metallo cromato a triangolo con pallina, è in stile ˝Art Decò˝,
interno in seta beige. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,6 cm; MISN: massimo 12,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
140
160
161
162
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8336
STCC: discreto, mancanza del manico, seta nera mancante per
abrasione agli angoli della cerniera, mancanza di due strass sulla
chiusura.
DESO: borsetta in seta moirée nera con due profili bianchi davanti,
chiusura con palla in bakelite verde maculata ed ottone con strass,
all’interno fodera in broccato écru a motivo di rami con fiori gialli,
portamonete a bilanciere e specchietto ovale fissato a nastrino. Borsa
appartenuta a Emilia Ersanilli, cantante lirica nata il 07/07/1892 e
morta il 31/01/1981, gli ultimi anni abitante a Treviso, a lei
appartennero i n. 8333, 8334, 8335, 8337. Provenienza Venezia,
mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,1 cm; MISN: massimo 19,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 359
STCC: discreto, tessuto marrone rovinato al fondo.
DESO: borsetta in stoffa marrone, chiusura in plastica trasparente
rossiccia, chiusura in striscia della stessa plastica sagomata a gancio,
corti manici in stoffa marrone. Provenienza Padova, Fiera
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 26,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 361
STCC: buono, una ghianda di chiusura mancante.
DESO: borsetta in stoffa argento, chiusura in metallo argentato con
bassorilievo a foglie di edera, bloccaggio con due piccole ghiande,
manico corto della stessa stoffa d’argento, fodera interna fucsia con
passamaneria (a nascondere i punti) oro, argento e piccoli fiori rossi.
Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,3 cm; MISN: massimo 22 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
141
163
164
165
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 970
STCC: discreto, fodera sporca e staccata.
DESO: borsetta nera a busta, corto manico laterale, chiusura in
bakelite gialla a testa di tigre che morde elemento cilindrico, interno
in raso grigio con due tasche e portamonete a bilanciere con tasca
interna in pelle di capretto naturale. Provenienza Venezia, Mirano,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 21,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 982
STCC: buono
DESO: borsetta in seta plissettata nera, manico corto, chiusura in
plastica a cavallotto con strass, apertura con bottone di strass e
metallo, fodera interna in seta canetée grigia con scomparto, rifinita in
passamaneria argento. Provenienza Mogliano Veneto, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 13 cm
BIBD: Ottobre 1929; BIBN: p. 8; BIL: ˝Mani di fata˝
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2580
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera scamosciata, corto manico, chiusura in
argento e marcassite, interno in tessuto crema. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo cm; MISN: massimo cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
142
166
167
168
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4070
STCC: buono
DESO: borsetta a mezzaluna, cerniera per chiusura, ricamata a
spicchi a disegno geometrico in cinque tonalità di verde, una di
grigio, una di crema e filo dorato; due fiocchetti ai lati. Provenienza
Lido di Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4242
STCC: discreto, mancano tre placchette decorative.
DESO: borsetta in coccodrillo tinto nero, chiusura a battente.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,6 cm; MISN: massimo 21,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4649
STCC: buono
DESO: borsetta in perline argento a motivo di ruote con elemento
lineare di coniugazione, manico a catenella. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
143
169
170
171
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6653
STCC: buono
DESO: borsetta in coccodrillo marrone e chiusura in ottone.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 15,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7191
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle rossa finto serpente e metallo bianco,
bilanciere interno con portamonete, manico a catenella. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,8 cm; MISN: massimo 15,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7193
STCC: buono
DESO: borsetta pelle nocciola e serpente naturale, specchietto e
bilanciere interno con portamonete, fodera in seta nocciola.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,8 cm; MISN: massimo 16,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
144
172
173
174
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
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RSE
STC
DES
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DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7605
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone con chiusura a palla in bakelite
nocciola, bilanciere interno con portamonete. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,4 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7650
STCC: discreto, il triangolo è dissaldato in un punto.
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura decorativa con lungo triangolo
in acciaio e bakelite marrone, bilanciere interno per portamonete.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,6 cm; MISN: massimo 15,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7651
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di cinghiale verde scuro, chiusura in
celluloide madreperla e bianca, specchietto interno. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 13,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
145
175
176
177
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7652
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera con chiusura a battente in acciaio e
celluloide gialla, specchietto e portamonete interno. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 12,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7653
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, levriero in acciaio per chiusura,
decorazione con quattro pieghe, corto manico, bilanciere interno per
portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7654
STCC: discreto, pelle un po’ consunta.
DESO: borsetta in tessuto grigio e pelle nera, rettangolare, corto
manico in pelle, bilanciere interno per portamonete. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,7 cm; MISN: massimo 16,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
146
178
179
180
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7655
STCC: discreto, manico rotto.
DESO: borsetta in pelle stampata marrone, chiusura in acciaio e
bakelite marrone, bilanciere interno per portamonete. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 12,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7657
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a battente in acciaio e
bakelite nera, manico di acciaio a catenella, specchietto e
portamonete a bilanciere. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 16,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7658
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a battente in acciaio e bakelite
nera, corto manico in cordoncino nero, bilanciere interno per
portamonete. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 14 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
147
181
182
183
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7659
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle rossa, manico e chiusura in acciaio,
specchietto interno. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7660
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia e marrone, chiusura in ottone,
portamonete interno. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 13,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7661
STCC: discreto, pelle consunta in alcuni punti.
DESO: borsetta in pelle di cavallino marrone, chiusura in acciaio e
bakelite grigia, corto manico, specchietto e bilanciere per
portamonete. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,8 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
148
184
185
186
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7662
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle blu, chiusura a battente in bakelite blu,
portamonete interno. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 12,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7663
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera e grigia, chiusura in acciaio e pelle
grigia, bilanciere interno per portamonete. Provenienza, Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7970
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a triangolo in bakelite
marrone e metallo bianco a battente, corto manico in pelle da un lato
e presa in pelle dall’altro, interno in seta moirèe marrone e tasca con
specchietto e portacarte. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,4 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
149
187
188
189
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7971
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle nera e profili grigi, chiusura a
battente in bakelite ambra, corto manico sul retro, interno in seta
moirée grigio perla, portamonete e specchietto. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7973
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle grigia ed elemento a foglia in pelle
marrone, chiusura in metallo bianco e bakelite marmorizzata grigia
visibile sotto griglia rotante entro quadrato per chiusura, su un lato
corto manico, fodera in seta moirée grigia con specchietto e
portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,2 cm; MISN: massimo 13,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7974
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle nera (elefante?), chiusura con
automatico sul basso, elemento decorativo a triangolo molto lungo in
acciaio, sul retro corto manico in pelle, all’interno fodera in seta
moirée grigia, due tasche, portamonete e specchietto. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,2 cm; MISN: massimo 17,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
150
190
191
192
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7976
STCC: buono, mancanza del manico (probabilmente a catenella)
DESO: borsetta in pelle nera con elemento decorativo in metallo
bianco a motivo di testa di leone (manca forse l’anello di presa per
l’apertura fra i denti), chiusura in metallo bianco a torciglione,
all’interno fodera in seta moirée marrone, bilanciere per portamonete
e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 15,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7977
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle marrone, chiusura a battente in
metallo dorato e due palline in bakelite ambra, su un lato corto
manico, sull’altro presa a trapezio, interno in seta nocciola con
specchietto e portamonete a bilanciere. Provenienza Padova, Piazzola
sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7979
STCC: discreto, il davanti è piuttosto rovinato forse dal caldo che ha
sciolto la vernice.
DESO: borsetta in pelle nera verniciata busta, chiusura con due cubi
contrapposti in bakelite bianca e nera, da un lato corta maniglia,
fodera interna in seta moirée grigia, bilanciere interno per
portamonete, all’interno un cartoncino con la scritta “N 104 £ 19”.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,7 cm; MISN: massimo 13,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
151
193
194
195
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7978
STCC: discreto, il retro leggermente rovinato
DESO: borsetta a busta in pelle nera, chiusura a battente in metallo
bianco ad esagono a barra con due piccoli esagoni in bakelite nera
come finali, presa in pelle a trapezio, corto manico sul retro, interno
in seta moirée grigia, bilanciere interno per portamonete. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,3 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9141
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle colorata a busta con corto manico, a motivo
di paesaggio giapponese nei colori azzurro, giallo, verde, nero,
marrone, piccolo elefantino in avorio; la pelle è stampata e foderata in
seta canetée crema, quattro scomparti interni di cui uno con corta
cerniera marcata “Toyo Kaiheiki” sulla ribalta, all’interno aveva uno
specchietto ora mancante, chiusura in automatico. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 12,6 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pagg. 98, 104, 105;BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9270
STCC: discreto, maniglia staccata e conservata all’interno
DESO: borsetta in pelle colorata a busta a motivo di architetture
cinesi nei colori bianco, giallo, azzurro, verde, marrone e grigio, sul
retro montagne, fodera in seta canetée e moirée crema, scomparti
interni. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925 -1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 12,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
152
196
197
198
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3699
STCC: buono
DESO: borsetta con manici in legno e tessuto marrone chiaro con
motivi geometrici ˝Decò˝. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 37 cm; MISN: massimo 29 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 368
STCC: discreto, manico rifatto sulle misure del vecchio
completamente distrutto, la seta nera è stata rinforzata con incollaggio
di stoffa di cotone nero a caldo, i due ferma anelli in ferro sono da
sostituire con altri in finta tartaruga.
DESO: borsetta in seta nera, ricami in filo d’oro, chiusura in plastica
tipo tartaruga, bloccaggio a bottone, foderata in cotone azzurro a fiori,
corto manico. Provenienza Belluno, Fener, appartenuta alla famiglia
Bacchetti.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 872
STCC: buono, manico mancante.
DESO: borsetta in raso perla con chiusura in metallo argentato con
due ghiande per chiusura, due anelli per manico, all’interno taschino
per specchietto con impugnatura in pelle argento. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
153
199
200
201
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1102
STCC: buono
DESO: borsetta a bauletto in serpente tinto nero, corto manico,
chiusura in ottone con bottone alto in plastica nera, fodera in pelle
scamosciata marrone, due tasche interne. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 29 cm; MISN: massimo 12 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5252
STCC: buono
DESO: borsetta femminile in raso nero, perline, filo d’oro e catenella
in ottone, bottone alla chiusura. Provenienza Milano, Paola Masoero.
DTZG: Sec. XX, primo secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6068
STCC: buono
DESO: borsetta da mano in velluto a coste nero e chiusura in metallo
bianco con vetro nero per chiusura. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
154
202
203
204
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7190
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle blu, rossa e bakelite rossa, specchietto
interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 13,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
205
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7192
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di cinghiale nera e pelle marrone e metallo
bianco, bilanciere interno con portamonete interno in seta moirée
marrone e bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8005
STCC: buono, i due anelli che agganciano il manico sono fissati con
due coppiglie non originali.
DESO: borsetta in velluto a coste stampato a motivo di fiori nei
colori mattone, crema, giallo, blue, chiusura in celluloide a finta
tartaruga, fodera in cotone crema. Provenienza Padova, Brugine,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 15,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
155
206
207
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8118
STCC: discreto, pelle con macchie di muffa, mancanza in alcuni
punti della vernice nera alla chiusura.
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in bakelite nera e metallo
verniciato nero, corto manico, interno in seta moirée nera con due
scomparti, in uno specchietto e portamonete incorporati, nell’altro
portamonete a bilanciere con due scomparti, uno in pelle e uno in seta
moaire. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,3 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
208
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8141
STCC: buono
DESO: borsetta in velluto nero con chiusura in metallo dorato inciso
a foglie di edera intervallate da “S”, sul bottone di chiusura ossidiana
nera di taglio a carrè, all’interno catenella con specchietto e catenella
con portamonete in seta canetée nera e bianca. Appartenuta alla
famiglia di Luisa Baccara, ultima amante di D’Annunzio e
proveniente dalla casa del cugino Alessandro Baccara in via Duca
D’Aosta 33/4 di Mestre. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,5 cm; MISN: massimo 12,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
209
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8823
STCC: discreto, in molti punti la maglia è rotta.
DESO: borsetta in maglia di metallo bianco con frange sul fondo e a
“V” davanti, chiusura con due ghiande contrapposte con onice
terminante, catenella per manico. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,5 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
156
210
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8369
STCC: discreto, fodera molto sporca e da un lato la fodera e la pelle
sono usciti dalla chiusura.
DESO: borsetta a pochette in pelle di lucertola nera, chiusura in
acciaio cromato, manico corto sul retro e piccola presa davanti,
all’interno portafoglio a bilanciere e taschino con specchietto, fodera
in seta grigia. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 12 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9267
STCC: buono, manico mancante.
DESO: borsetta pelle di tartaruga chiara con scomparto e cerniera.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9268
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle stampata, e colorata nei colori rosso, verde a
motivo di rosoni e foglie, maniglia sul retro, fodera in seta moirée
crema. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,4 cm; MISN: massimo 12,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
157
211
212
213
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3720
STCC: discreto, manico molto rovinato.
DESO: borsetta in pelle nera, manico allungabile, fodera interna in
seta viola. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,2 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7794
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in bakelite verde e bianca,
manico a catenella intrecciata doppia, bilanciere interno per
portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7851
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in metallo bianco, corto
manico da un lato e linguetta dall’altro, bilanciere interno per
portamonete, specchietto interno, fodera in seta nera. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,8 cm; MISN: massimo 17,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
158
214
215
216
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7846
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle scamosciata nera con fianchi e chiusura in
ottone, di forma rettangolare con portamonete interno con catenella,
specchietto interno, fodera in seta moirée nera, elemento decorativo
geometrico in due linguette in pelle davanti, manico a maniglia
dietro. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,5 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7849
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle nocciola e marrone, corto manico,
chiusura con automatico, specchietto interno e portamonete.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7850
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera con motivo in pelle di serpente davanti,
chiusura in metallo bianco, manico in pelle, portamonete interno a
bilanciere, specchietto interno, fodera in seta crema. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,5 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
159
217
218
219
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7853
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, linguetta decorativa davanti, chiusura a
cavallotto in metallo bianco e bakelite nera, corto manico,
portamonete interno a bilanciere, specchietto interno, fodera in seta
nera. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 m; MISN: massimo 15,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7854
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone, linguetta decorativa davanti,
chiusura e manico in acciaio cromato, bilanciere interno per
portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,2 cm; MISN: massimo 11,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7855
STCC: discreto, sporca e alcune macchioline.
DESO: borsetta in pelle bianca, linguetta davanti, corto manico sul
dietro, chiusura in acciaio cromato e bakelite rossa, seta moirée panna
all’interno, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
160
220
221
222
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7856
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia, chiusura in acciaio ed elemento
oblungo in bakelite ambra, all’interno portamonete e specchietto,
fodera in seta moirée grigia, piccolo manico nel fianco dietro.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7972
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera a busta, chiusura in metallo bianco e
barilotto girevole, corto manico, nappina frangiata a tenere cerniera
interna, fodera in seta grigia, specchietto interno e cartoncino con
“2035 E G £ 39 –“, sulla cerniera la scritta “Reissverscnluss Berlin”.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. secondo quarto, 1930–1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 278
STCC: buono
DESO: borsetta a sacchetto in perline nere, gialle, verdi, viola e
bianche, perla e fiocco nero al fondo, fodera in garza di cotone a pois,
cordoncino nero a formare il manico. Provenienza Torino, Masoero.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 9 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
223
224
225
161
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 284
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in paglia naturale, ricami policromi di
papaveri, fiordalisi e fiori gialli, chiusura con automatico, fodera in
seta crema moirée. Provenienza Torino, Masoero, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 11,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta,
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 830
STCC: buono
DESO: borsetta in stoffa nera a forma di bauletto con cerniera in
metallo dorato, chiusura con elemento stilizzato a molla, corto
manico in stoffa nera, tasca interna. Provenienza Milano, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 24,7 cm; MISN: massimo 12,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 919
STCC: buono
DESO: borsetta in serpente tinto nero, chiusura a cavallotto in
metallo dorato, all’interno tre tasche, fodera in pelle marrone, corto
manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
162
226
227
228
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1720
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle scamosciata nera, sul davanti applicazione di
quindici fiori stilizzati in pelle nera lucida, bottone automatico in
pelle nera lucida, manico sul retro verticale, interno in seta nera con
profili bianchi e tre tasche. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,4 cm; MISN: massimo 18,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3692
STCC: buono
DESO: borsetta a sacchetto in perline nei colori bianco, nero, rosso,
verde, a rete. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 11 cm; MISN: massimo 21,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3709
STCC: cattivo, pelle molto consunta, cerniera ossidata, portamonete
interno rotto.
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in metallo, bilanciere con
porta monete interno. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 16,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
163
229
230
231
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4021
STCC: buono
DESO: borsetta in feltro marrone, chiusura in metallo e feltro
marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,3 cm; MISN: massimo 24,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4208
STCC: buono
DESO: borsetta in metallo dorato e filo dorato, all’interno ˝La
Merveilleuse˝. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 9,2 cm; MISN: massimo 11,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4792
STCC: buono
DESO: borsa in tessuto operato nero, giallo, verde con due sfere in
legno bianco per chiusura. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 33,2 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
164
232
233
234
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5563
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio marrone e metallo dorato. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6070
STCC: buono
DESO: borsetta in camoscio nero e ottone. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 22,5 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7694
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle stampata crema, chiusura in bakelite
bianca a triangolo con inserita sfera di acciaio, manico sul retro.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,8 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
165
235
236
237
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7695
STCC: discreto, pelle consunta in alcuni punti.
DESO: borsetta in pelle nera con motivo a triangolo davanti, chiusura
ed elemento a salsicciotto di bakelite verde, manico in perloni
oblunghi di bakelite verde, alternati a perle rettangolari di bakelite
nera con ai lati due perline argento; interno in seta grigia con
portamonete a bilanciere e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola
sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 13,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7696
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nocciola con due piegoni davanti, manico e
chiusura in acciaio, specchietto interno, fodera in seta nocciola.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,7 cm; MISN: massimo 18,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7697
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle di cinghiale nera, corto manico sul
retro, chiusura in acciaio e barretta in bakelite nera, interno in seta
moirée grigia e portamonete a bilanciere. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 24,7 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
166
238
239
240
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7698
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di lucertola grigia, manico sul retro, chiusura
in acciaio ed elemento a mezzo cilindro in bakelite grigia, interno in
pelle nocciola. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7699
STCC: buono
DESO: borsetta portamonete in finta pelle stampata a fiori, chiusura
in ferro cromato, specchietto interno, fodera in seta grigia.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,2 cm; MISN: massimo 9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8056
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia e nocciola, chiusura a battente in
acciaio cromato, presa a pieghe, interno in seta moaire grigia,
bilanciere interno per portamonete, tasca per specchietto e corto
manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 19,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
167
241
242
243
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8057
STCC: buono, mancano le due coperture ai lati del battente.
DESO: borsetta in pelle marrone e nocciola, chiusura in acciaio a
battente, interno in seta moirée nocciola, bilanciere interno per
portamonete e taschino con specchietto. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 16,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8113
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle bianca e blu, quadrata, chiusura con bottone
di ottone, manico in pelle blu, interno in seta moirée bianca con due
tasche, su una portamonete e specchietto. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 26,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8114
STCC: buono, risaldato un lato della chiusura.
DESO: grande borsetta in pelle verde, chiusura in acciaio e bakelite
verde, corto manico in pelle verde, interno in seta canetée verde con
tre tasche, in una specchietto, nell’altra borsellino con all’interno
cartoncino “Silvio Rossi N°…Lire 5000”. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 31,5 cm; MISN: massimo 21 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
168
244
245
246
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8115
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle bianca e nera, manico ad anello in acciaio,
chiusura a sfera in acciaio, interno in seta bianca con bilanciere
interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 14 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
247
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8116
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, piccola maniglia sul retro, chiusura con
due rotondi in acciaio contrapposti, interno in seta moirée marrone,
due taschini, in uno portamonete in seta bianca e marrone.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,7 cm; MISN: massimo 16,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
248
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8117
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, manico rigido in tubo d’acciaio e finali
in bakelite nera, interno in seta moirée grigia, specchietto entro
taschina, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,1 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
249
169
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8177
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone, a busta, chiusura con automatico e
placchetta in ottone ovale con due marchi “B”, elemento superiore a
barra in celluloide e finta tartaruga, all’interno seta beige con due
scomparti e due tasche, in una specchietto, nell’altra portamonete.
Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
250
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8178
STCC: discreto, da un lato la pelle si è staccata dalla chiusura.
DESO: borsetta in finto coccodrillo marrone, chiusura in acciaio
cromato a battente, presa davanti a linguetta, manico sul retro, interno
in seta marrone e due scomparti, in uno taschino con specchietto,
nell’altro taschino con portamonete. All’interno cartoncino con scritto
“Silvio Rossi £ 39). Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 14,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
251
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8179
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di cinghiale nera con tre quarti di cerchio in
pelle bianca con al centro presa in pelle di cinghiale nera, sul retro
manico, chiusura in metallo cromato e chiusura a battente in bakelite
nera, interno in seta moirée grigia, portamonete a bilanciere interno,
una taschina con specchietto. Provenienza, Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
252
170
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8248
STCC: buono
DESO: borsetta in velluto marrone, metallo dorato ed elemento in
bakelite ambra per chiusura, corto manico nello stesso velluto,
taschino interno, fodera in seta marrone. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8662
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle rugosa (elefante?) marrone, elemento di
chiusura in grossa perla oblunga in bakelite rossa e due sferette
d’acciaio, fodera in seta grigia con due scomparti, in uno portamonete
a bilanciere, nell’altro taschino con specchietto che porta ancora un
cartellino con scritta a matita “£ 39”. Provenienza, Padova, Piazzola
sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,7 cm; MISN: massimo 20,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9034
STCC: buono, mancante della chiavetta di chiusura.
DESO: borsetta in pelle nera contenente flaconi per prodotti di
bellezza (spazzola con manico e dorso in metallo, porta profumo in
vetro e metallo, scatoletta lunga ovale in metallo, pettine nero e
metallo). Provenienza, Padova, Portobello, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 31,2 cm; MISN: massimo 23,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
171
253
254
255
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3860
STCC: discreto, mancanti quasi tutti gli strass.
DESO: borsetta a busta in raso nero, chiusura in metallo e strass,
all’interno “Deposé”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,9 cm; MISN: massimo 13,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2336
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, manico in legno tinto nero, chiusura
con staffa metallica a battente, due corti manici, all’interno tre
scomparti, uno dei quali con cerniera. Provenienza Padova,
Cadoneghe, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 18,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5720
STCC: buono
DESO: borsetta velluto nero con due cerniere ed elemento in ottone.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 28,5 cm; MISN: massimo 41,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
172
256
257
258
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD:
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7656
STCC: discreto, manico rotto.
DESO: grande borsa in tessuto azzurro e cuciture bianche.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 25,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7753
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia, acciaio cromato e bakelite marrone, a
busta, specchietto interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,3 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7754
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle verde scuro a busta, chiusura con elemento
triangolare in bakelite verde e mezzo cerchio in acciaio, portamonete
a bilanciere interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,8 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
173
259
260
261
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7756
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigio ghiaccio, chiusura in bakelite grigia e
acciaio, portamonete e specchietto interni. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 14 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7757
STCC: buono, mancanza del manico
DESO: borsetta in pelle stampata nera e bianca, portamonete interno
a bilanciere e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,7 cm; MISN: massimo 14,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8111
STCC: buono, i bordi erano scuciti e sono stati ricuciti malamente.
DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura a battente in acciaio a
triangolo con motivo di raggi ondulati, cinque pieghe sulla pelle
davanti e dietro, piccola presa da un lato, corto manico nella stessa
pelle, interno in seta nocciola, specchietto, piccolo borsellino,
bilanciere interno per portamonete foderato in seta bianca e nocciola.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
174
262
263
264
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8660
STCC: discreto, mancanza del manico e leggermente abrasa la pelle
sul lato destro della chiusura.
DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura a battente con elemento
cilindrico in bakelite marrone, all’interno portamonete a bilanciere e
taschino, fodera in seta moirée rosa. Provenienza Padova, Piazzola
sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,4 cm; MISN: massimo 19,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8661
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di struzzo tinta nero, chiusura a battente con
bottone d’acciaio e bakelite bianca a forma di pietra cabochon
schiacciata, da un lato maniglia per reggerla, fodera in tessuto moirée
grigio e taschino interno con specchietto. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 11,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8663
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone e bianca con due scomparti, in uno
due taschini con specchietto e portamonete, fodera in seta moirée
marrone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,7 cm; MISN: massimo 15,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
175
265
266
267
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8664
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone con inserto decorativo in pelle di
coccodrillo marrone sopra l’impugnatura a maniglia, chiusura con
cerniera lampo, interno in seta con due taschini, in uno cartoncino con
scritta a matita “£ 19 “. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8665
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera con chiusura a battente con elemento a
graffa e due occhielli, all’interno portamonete a bilanciere diviso in
due scomparti e taschino, fodera in seta moirée grigia e bianca.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8667
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia con chiusura a grande elemento
circolare nella stessa pelle che si infila su barra scanalata in acciaio,
presa a maniglia, all’interno taschino e portamonete fissato su una
parete, fodera in seta moirée grigia. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,7 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
176
268
269
270
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 280
STCC: buono
DESO: borsetta in seta moirée nera, chiusura in metallo con pietre di
marcassite, fodera in raso crema. Provenienza Torino, Masoero.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 289
STCC: buono
DESO: borsetta in tessuto nero, chiusura in metallo dorato con teste
di sfinge all’attacco del manico nello stesso tessuto; interno foderato
in damasco crema a fiori. Provenienza Torino, Masoero.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,3 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2335
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in pelle nera, corto manico con fibbia in
ottone, chiusura a battente in bakelite nera e gialla. Tasca interna e
scomparto con cerniera, fodera gialla. Provenienza Padova,
Cadoneghe, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,7 cm; MISN: massimo 16,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
177
271
272
273
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3861
STCC: buono
DESO: borsetta in seta crema plissettata, vistosa cerniera per
chiusura. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7758
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia, chiusura in acciaio e bakelite grigia,
bilanciere interno per portamonete e specchietto. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,7 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7759
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nocciola, chiusura in metallo dorato con due
parallelepipedi per chiusura, borsellino interno. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,2 cm; MISN: massimo 22 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
178
274
275
276
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7791
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone e inserti geometrici in tessuto
operato marrone, chiusura a battente in acciaio, manico in pelle
marrone, fodera in seta moirée albicocca, bilanciere interno per
portamonete, specchietto ricoperto in pelle marrone. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 15,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7792
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera con chiusura in acciaio e bakelite blu,
all’interno fissato borsellino e in una tasca specchietto. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 15,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7793
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura e presa in bakelite nera,
all’interno bilanciere per portamonete e specchietto. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,9 cm; MISN: massimo 16,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
179
277
278
279
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7795
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera increspata, chiusura curva in acciaio.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7796
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle blu e inserti in pelle marrone, chiusura in
acciaio, corto manico in pelle blu. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,8 cm; MISN: massimo 14,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7797
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura con elemento in bakelite gialla
e nera, specchietto interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935–1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
180
280
281
282
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8181
STCC: buono
DESO: borsetta in finta pelle di coccodrillo nocciola, una tasca sul
retro, all’interno portamonete cucito da un lato, due taschini
dall’altro, uno con specchietto, fodera in tessuto beige. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8668
STCC: discreto, mancanza della barretta ove si aggancia la chiusura.
DESO: borsetta in pelle grigia, chiusura a battente con elemento
bombato a barra in acciaio, all’interno portamonete a bilanciere in
due scomparti, e taschino con all’interno cartoncino con scritta a
matita “n°2199 £ 68!” ; fodera in seta moirée rosa e bianca, presa a
maniglia da un lato. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8752
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera e acciaio, corto manico, chiusura con tre
elementi ovali in acciaio, all’interno due scomparti, in uno taschino,
nell’altro portamonete a bilanciere a due scomparti, uno in seta
bianca, l’altro nera; fodera in seta moirée nera. Provenienza Padova,
Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. . XX, secondo quarto, 1935-1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 17,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
181
283
284
285
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5158
STCC: buono, manico staccato conservato all’interno.
DESO: borsetta in serpente con chiusura in acciaio. Provenienza
Lido di Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,1 cm; MISN: massimo 27 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7848
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle grigia e acciaio bianco, chiusura a cavallotto
e cerniera solo da un lato, specchietto interno e fodera in seta moirée
crema, catenella a doppio spirale intrecciata. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,1 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8180
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, linguetta con presa e piccola barretta in
ottone con due piegoni, gli stessi due piegoni sul retro, chiusura a
battente in ottone stampato a losanghe, corto manico, interno in
tessuto grigio e taschino. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
182
286
287
288
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9200
STCC: buono
DESO: borsetta a busta (pochette), in coccodrillo tinto nero, chiusura
a battente, corto manico, tre taschini interni, fodera in pelle
scamosciata marrone, all’interno da un lato piccolo moschettone,
dall’altro piccolo cordoncino. Provenienza Cristina Ciola, Venezia.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 28,5 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3496
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio stampato a motivo egizio, scomparti interni
con cerniera. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8666
STCC: discreto, alcuni segni dovuti ad un peso che la comprimeva.
DESO: borsetta in pelle blu, chiusura a battente in ottone, corto
manico nella stessa pelle blu, così come la presa, all’interno due
tasche, in una portamonete in seta moirèe con catenella, nell’altra
specchietto, fodera in seta moirée blu. Provenienza Padova, Piazzola
sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,7 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
183
289
290
291
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 287
STCC: buono
DESO: borsetta porta riviste in cotone bianco con due manici, aperta,
ricamata a motivo geometrico in verde, azzurro, arancio. Provenienza
Cadoneghe, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 971
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle bordeaux a busta, corto manico laterale,
chiusura con elemento metallico in ottone girevole, interno in raso
bordeaux, due scomparti interni. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 30 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2223
STCC: buono
DESO: borsetta a scatola in metallo dorato e in grosgrain di seta nera,
chiusura a cavallotto, manico corto in grosgrain di seta nera, fodera in
moirée di seta nera, tasca interna profilata in oro, sulla cerniera inciso
due volte “Made in England L. B. F.”. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,7 cm; MISN: massimo 12,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
184
292
293
294
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2485
STCC: cattivo, fodera consunta.
DESO: borsa a sacchetto in seta nera, fodera in seta rossa, chiusura
ad anelli con cordoncino. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 17,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3113
STCC: buono
DESO: borsetta e manicotto assieme in lana bouclè e lana liscia nera,
corta cerniera. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,6 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3585
STCC: buono
DESO: borsetta in maglia metallica argentata. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 12,5 cm; MISN: massimo 10,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
185
295
296
297
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3706
STCC: buono
DESO: borsetta in finta pelle nera, cerniera per chiusura interna.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 16 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4096
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura a battente in metallo
bianco a fiore stilizzato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 33 cm; MISN: massimo 20 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5219
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di struzzo marrone con chiusure in metallo
dorato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 20 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
186
298
299
300
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5666
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone di forma triangolare. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 29 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5968
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di cinghiale. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 38 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9043
STCC: buono, un taschino interno leggermente scucito.
DESO: borsetta in lucertola nera, chiusura a battente in metallo
bianco, apertura in legno nero, fodera in pelle nera e raso aragosta,
due taschini interni, di cui uno con cerniera, corto manico.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 27 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
187
301
302
303
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9108
STCC: buono
DESO: borsetta da bambina con ombrellino incorporato, in tessuto di
cotone stampato ad olandesina, bambino con fucile, bambino con
rastrello e bambina seduta, coniglietti e cagnetti tra fiori. Provenienza
Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,2 cm o 35,5 cm con ombrellino; MISN: massimo
15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9265
STCC: buono
DESO: borsetta in cotone bianco all’uncinetto a punto Irlanda a
motivo di rose in rilievo e margherite, fodera in cotone verde, due
manici in cordoncino di cotone verde. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940
Analisi stilistica
MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2484
STCC: buono
DESO: borsetta in rafia rossa con manico e bottone. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 22,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
188
304
305
306
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3450
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di serpente tinto nero, a forma di bauletto.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 12,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4658
STCC: buono
DESO: borsetta in feltro nero e metallo dorato. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6458
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio marrone e fibbie in ottone, all’interno in oro
la scritta “Gucci”. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene.
Provenienza Vicenza, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 20 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
189
307
308
309
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7612
STCC: buono
DESO: borsetta in serpente marrone a bauletto, chiusura in ottone.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,4 cm; MISN: massimo 20,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3571
STCC: buono
DESO: borsetta ricamata in lana a piccolo punto nei colori nero,
crema, giallo, rosso, verde, azzurro a motivo di fiori, chiusura in
metallo con catenella. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,8 cm; MISN: massimo 11,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3707
STCC: buono
DESO: borsetta in finta pelle nera, chiusura in metallo. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 35,8 cm; MISN: massimo 20,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
190
310
311
312
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7755
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera stampata e con manico asimmetrico in
acciaio cromato, bilanciere portamonete interno. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,8 cm; MISN: massimo 14,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8156
STCC: buono
DESO: borsa in vimini naturale per la spesa di tutti i giorni.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 40 cm; MISN: massimo 27 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8732
STCC: discreto, mancanza della fodera.
DESO: borsetta in lucertola tinta nera, chiusura a battente in ottone,
corto manico. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 33 cm; MISN: massimo 21,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
191
313
314
315
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9269
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle di coccodrillo nocciola. Provenienza Padova,
Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 18,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: valigetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9295
STCC: buono
DESO: valigetta molto piccola in cartone pressato marrone e metallo.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 290
STCC: discreto, chiusura rotta.
DESO: borsetta in pelle nera, corto manico della stessa pelle,
chiusura a cerniera metallica. Provenienza Lido di Venezia, L.
Vendramin.
DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1945
Analisi stilistica
MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
192
316
317
318
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3114
STCC: buono
DESO: borsetta in perline colorate nei colori rosso, azzurro, verde
scuro e chiaro, cerniera in metallo dorato, vetri colorati in chiusura.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, prima metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 22,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3906
STCC: buono
DESO: borsa a rete in cotone crema lavorato a ferri. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, prima metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 30 cm; MISN: massimo 25,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5372
STCC: buono
DESO: borsetta in canapa naturale ricamata su un lato da mazzo di
papaveri e foglie in lana rossa, nera, verde chiaro e scuro, dall’altro
resti di scritta in lana rossa. Provenienza Padova, “Tutti in fiera”,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, prima metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 25,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
193
319
320
321
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 292
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, manico in pelle nera e metallo,
chiusura in metallo, fodera in pelle naturale con due tasche, una con
cerniera. Provenienza Venezia, Marghera, L. Vendramin.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 31,5 cm; MISN: massimo 18,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 877
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle scamosciata nera, chiusura a battente e
automatico, profilata in serpente nero come pure il manico, fodera in
pelle nera con due scomparti e due tasche. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1110
STCC: buono
DESO: borsetta in raso nero con doppio manico in ferro ricoperto di
raso nero, chiusura a cavallotto in metallo dorato, fodera in raso rosso
con due tasche. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 28,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
194
322
323
324
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3700
STCC: buono
DESO: borsetta in finta pelle di coccodrillo nero, fibbie e chiusura in
ottone, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 28,2 cm; MISN: massimo 18,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3701
STCC: buono
DESO: borsetta in finta pelle grigia, chiusura in metallo. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 32 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4022
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle bianca e chiusura in metallo dorato.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 31 cm; MISN: massimo 25,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
195
325
326
327
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4226
STCC: buono
DESO: borsetta a secchiello in paglia nera, finte pietre colorate sul
coperchio, all’interno “Ca’ Sagredo Venice”. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 10,5 cm; MISN: massimo 11 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5665
STCC: buono
DESO: borsetta molto grande in pelle ghiaccio, chiusura in ottone.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 30,5 cm; MISN: massimo 30,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5928
STCC: discreto, mancanza di due striscioline in pelle sulla chiusura.
DESO: borsetta in coccodrillo “pon – pon” nero e chiusura in ottone.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 21 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
196
328
329
330
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6076
STCC: buono
DESO: borsa in pelle rossa e metallo bianco. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 36 cm; MISN: massimo 25 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6077
STCC: buono
DESO: borsa in rafia rossa, verde, bianca, nera, gialla; all’interno
portamonete uguale. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 32 cm; MISN: massimo 33 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6079
STCC: buono
DESO: borsa in pelle bianca. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,8 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
197
331
332
333
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6644
STCC: discreto, la ruggine dei manici in ferro ha macchiato il tessuto
in diversi punti.
DESO: borsa per il pane in grosso uncinetto di cotone, fodera in
tessuto stampato a motivo di fiori, manici a cerchio in ferro.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 47,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6645
STCC: buono
DESO: borsa in tessuto stampato a fiori, manico in vimini.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo37,4 cm; MISN: massimo 21,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7186
STCC: discreto, manico rotto in un punto.
DESO: borsetta in coccodrillo nero con all’interno specchietto e
portamonete. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 19,2 cm
BIBD: BIBN: BIL:
MSTT: MSTL: MSTD:
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
198
334
335
336
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8023
STCC: buono
DESO: borsetta porta trucco in raso nero e ricamo a piccolo punto di
mazzo di rose, cerniera per chiusura, manico in cordoncino nero con
anello dorato, fodera in stoffa oro, specchietto e pettine con piccolo
marchio sul metallo a forma di ghianda (manca il rossetto); sulla
cerniera “Trix” e “Made in Germany”. Provenienza famiglia di
Annina Morosini di Venezia e tramite Paola Romieri che l’aveva
avuta da un nipote dei Morosini.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,2 cm; MISN: massimo 11,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
337
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8231
STCC: buono, vistosa macchia nella fodera.
DESO: borsetta in perline in vetro madreperla e in vetro trasparente
con piccolo motivo di fiori nella parte alta, chiusura con palline con
pasta vitrea azzurra e acciaio, interno in seta bianca, taschino con
specchietto, corto manico in perline. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale (regalo di Costantino Porcu).
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 17,4 cm
BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 246-247; BIL: Borse
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
338
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8412
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera a scatola ovale, due manici, taschino
interno. Provenienza Venezia, dono di Doretta Davanzo Poli.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,1 cm; MISN: massimo 9,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
199
339
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8413
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura in ottone dorato con due
ghiande contrapposte, due manici in pelle, fodera in seta marrone con
due taschini, in uno portamonete. Provenienza Venezia, dono di
Doretta Davanzo Poli.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafoglio
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8797
STCC: buono, specchio interno rotto.
DESO: portafoglio in lamè oro e argento, a fiori nei colori rosso,
marrone, giallo, azzurro, blu, verde, rosa, a forma di busta, chiusura a
battente in ottone, specchio interno, fodera in raso bianco.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 11,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8948
STCC: buono
DESO: borsetta in velluto nero, chiusura con due sferette, sul davanti
tre rami di felce in ottone e strass a goccia, alla base dei rami pasta
vitrea nera ovale, corto manico in velluto, fodera in raso grigio perla
con taschino. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,7 cm; MISN: massimo 22,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
200
340
341
342
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8977
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in rafia nera operata a piccoli pois, chiusura
in ottone dorato con due palline contrapposte con incastonato piccolo
cabochon in turchese (?); fodera in raso crema con taschino.
Provenienza, Venezia, Mira, Fabrizia Bonzio.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,7 cm; MISN: massimo 18,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8995
STCC: buono
DESO: borsetta da bambina in panno lenci, composta da bambola in
plastica con vestito regionale e cappello in paglia con fiori, la gonna;
sul retro ha una cerniera che ne permette l’uso come borsetta.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,4 cm; MISN: massimo 10,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9044
STCC: buono
DESO: borsetta in lucertola marrone, chiusura a battente in ottone,
fodera in pelle marrone, tre taschini di cui uno con cerniera, due corti
manici. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,8 cm; MISN: massimo 20,7 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
201
343
344
345
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9139
STCC: discreto, vernice molto segnata, fodera con due macchie e
buchi.
DESO: borsetta in vernice nera, corto manico, tre tasche interne, una
con cerniera, fodera in cinghiale (?).Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 30 cm; MISN: massimo 21,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portacarte
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: portacarte in pelle di elefante, chiusura a battente.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 19,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio marrone, decorazione geometrica sulla parte
anteriore, corto manico.
DTZG: Sec. XX, metà
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 17,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
202
346
347
348
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 286
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in raso nero, manico dello stesso tessuto con
motivo in passamaneria nera, chiusura in automatico, fodera in seta
nera con tasca. Provenienza Venezia, Marghera, C. Vendramin.
DTZG: Sec. XX, metà, 1950-1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 12,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 366
STCC: buono
DESO: borsetta interamente ricamata in perline argento e oro; perline
in vetro bianco profilano motivi che sono realizzati in perle, strass,
perline dorate su fondo ricamato in seta crema, il motivo è formato da
ramo fiorito entro mandorla polilobata; chiusura a battente, fodera in
seta crema con tasca porta specchio e tasca porta borsellino, corto
manico rivestito di perline argento e oro. Provenienza Venezia,
Mestre, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, metà, 1950-1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,1 cm; MISN: massimo 18 cm
MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21
settembre 2003.
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3722
STCC: discreto, pelle molto consunta.
DESO: borsetta in coccodrillo marrone, cerniera in ottone.
DTZG: Sec. XX, metà, 1950-1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,2 cm; MISN: massimo 16,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
MST
203
349
350
351
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
BIB
MST
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta in velluto marrone, chiusura in metallo bianco, corto
manico.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,9 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta pochette in pelle nera, elemento decorativo a
papillon.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 28,4 cm; MISN: massimo 12 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta in raso nero impunturato, chiusura in celluloide
gialla con due palline di metallo bianco contrapposte, corto manico
dello stesso tessuto.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 28,7 cm; MISN: massimo 22,4 cm
BIBD: BIBN: BIL:
MSTT: MSTL: MSTD:
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
204
352
353
354
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta a sacco con elaborata lavorazione in nastro di raso
nero e filo dorato, chiusura ad anelli con doppio filo in raso nero.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 32 cm; MISN: massimo 30,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle rossa, due corti manici dello stesso materiale
con elemento decorativo in metallo dorato.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 39,1 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta con elaborata lavorazione in nastro di raso, chiusura
a battente e corto manico dello stesso materiale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 32,5 cm; MISN: massimo 28 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
205
355
356
357
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 283
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in tessuto nero, ricamata a fiori crema,
bottone automatico per chiusura, manico a nastro sul retro, fodera in
seta crema contenente una tasca con piccolo portamonete quasi
identico. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1955-1965
Analisi stilistica
MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 293
STCC: buono
DESO: borsa in rafia argento, chiusura in plastica, manico in pelle
grigia, fodera in canovaccio crema. Provenienza Lido di Venezia,
Pavis.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 34,5 cm; MISN: massimo 34 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 879
STCC: buono
DESO: borsa in cotone blu, ricamata a fiori e foglie in lana rossa,
gialla, verde, blu con varie sfumature, manico in legno, due sfere per
chiusura, interno in seta sintetica blu con tasche, una con cerniera e
una senza, etichetta in stoffa bianca con la scritta in nero “ Piero
Motta, Corso Europa 14 Milano”. Provenienza Milano, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 41 cm; MISN: massimo 35,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
206
358
359
360
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1152
STCC: discreto, presenza di muffa in alcuni punti della pelle
scamosciata.
DESO: borsetta in pelle blu lucida e scamosciata, chiusura ed
elementi in metallo dorato, interno in pelle bianca, all’interno
bruciatura a fuoco su un lato “Made in Italy by Roberta of
Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. . XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,2 cm; MISN: massimo 20,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1458
STCC: buono
DESO: borsetta in lana rossa, manico in metallo dorato, chiusura
nello stesso metallo, fodera sintetica bianca. Provenienza, Venezia,
Mestre, sig.ra Ada Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 26,7cm; MISN: massimo 31 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1459
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle verde e bordeaux cucita a motivo di squame
su di un lato, fodera in pelle bianca con tasca con cerniera, all’interno
“Clemente Danieli Padova”. Provenienza, Venezia, Mestre, sig.ra
Ada Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,8 cm; MISN: massimo 24 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
207
361
362
363
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1461
STCC: buono
DESO: borsa in pelle scamosciata nera, bordo e manico in
passamaneria nera, tasca interna con cerniera, piastrina in metallo con
la scritta “G. P. Puglia”. Provenienza, Venezia, Mestre, sig.ra Ada
Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 25,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1462
STCC: buono
DESO: borsa in lana grigia e nera a motivo di esagoni con fiori
stilizzati, fodera bordeaux a fiorellini sparsi gialli, bianchi, azzurri,
tasca interna, chiusura in metallo con due sfere contrapposte, manico
a catenella. Provenienza Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 37,6 cm; MISN: massimo 27,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3323
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, all’interno “Made in Italy by Roberta
di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 13 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
208
364
365
366
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3705
STCC: buono
DESO: borsetta in finta pelle di coccodrillo marrone. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 25,2 cm; MISN: massimo 19 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3721
STCC: discreto, pelle molto segnata.
DESO: borsetta in pelle nera, manico a catenella con ovali in smalto
blu e bianco, all’interno “Cesare Piccini Firenze”. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 18,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4157
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle verde, ottone e plastica, all’interno “Made in
Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Padova, Piazzola sul
Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 31 cm; MISN: massimo 17,1 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
209
367
368
369
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4243
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, all’interno in pelle rossa e la scritta
“Made in Italy by Gucci”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 18 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4244
STCC: discreto, la finta chiusura in ottone si è distacca.
DESO: borsetta in pelle nera e vistosa finta chiusura in ottone,
all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 34 cm; MISN: massimo 27 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4245
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 18,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
210
370
371
372
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4604
STCC: buono
DESO: borsetta in tessuto di cotone marrone ricoperto di perline
nere, chiusura in metallo dorato, all’interno cuoio marrone con tre
tasche e la scritta “…by Rob…. di Camerino”. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 36,5 cm; MISN: massimo 24,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4725
STCC: discreto, pelle segnata in diversi punti.
DESO: borsetta in pelle nera e chiusura in ottone, all’interno “Made
in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5557
STCC: buono
DESO: borsetta in paglia naturale e metallo dorato, all’interno “Made
in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 24,5 cm; MISN: massimo 19,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
211
373
374
375
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6194
STCC: buono
DESO: borsetta in paglia nera e ottone, all’interno “Made in Italy by
Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsa
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6471
STCC: buono
DESO: borsa in grosgrain verde, manico in vernice nera, all’interno
“Nella Bacchi per Nelly Made in Italy Nelly”. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 29 cm; MISN: massimo 26 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6472
STCC: buono
DESO: borsa in grosgrain rosso, manico in vernice nera, all’interno
“Nella Bacchi per Nelly Made in Italy Nelly”. Provenienza Venezia,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 29 cm; MISN: massimo 26 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
212
376
377
378
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6473
STCC: buono
DESO: borsetta in rafia bianca e plastica bianca con elementi in
ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 15,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6798
STCC: buono
DESO: borsetta in vernice nera e chiusura in metallo bianco, interno
in carta tipo velluto rosso. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 17,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: portafoglio
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7085
STCC: buono
DESO: portafoglio in pelle marrone con iniziale in ottone “R”,
all’interno “Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 17 cm; MISN: massimo 10,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
213
379
380
381
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7187
STCC: buono
DESO: borsetta in canetée di seta nocciola, ricamata a meandri in
cordoncino nocciola, chiusura in metallo dorato e cerniera lampo,
all’interno etichetta “Gucci Florence – Rome – Milan – New York”.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 19,5 cm; MISN: massimo 16,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7715
STCC: buono
DESO: borsetta in seta rosa ricamata in perline argento e paillettes
chiaro di luna a motivo di onde, chiusura e manico in metallo bianco,
bloccaggio con quattro sfere con strass. Secondo i ricordi della
proprietaria è stata ricamata dalle suore di Torino. Provenienza S.
Giuseppe di Casto (BI), Paola Masoero.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 28 cm; MISN: massimo 23 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7842
STCC: buono
DESO: borsetta in cuoio marrone, elemento decorativo alla sommità
in legno inciso, tracolla per manico, elementi decorativi in ottone,
all’interno in oro “Gucci”. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 27 cm; MISN: massimo 27 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
214
382
383
384
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8320
STCC: discreto, strappi ricuciti e macchie da umidità.
DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di fiori e foglie nei colori
marrone, giallo, rosso, rosa, verde, viola, azzurro su fondo beige,
manico in metallo dorato a coda di topo, due sferette contrapposte per
chiusura, fodera in seta bianca e tasca. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 21,8 cm; MISN: massimo 19,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8367
STCC: discreto, mancanza della prima fascia davanti in alto.
DESO: borsetta a tracolla in plastica gialla a fasce snodate , manico a
tracolla in pelle gialla, chiusura a battente in plastica gialla, fodera in
seta crema e taschino. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta,
mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,4 cm; MISN: massimo 15,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8368
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, manico a catenella oro, due elementi
ambra in plastica ai lati della chiusura, due taschini interni, uno con
cerniera. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,1 cm; MISN: massimo 15,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
215
385
386
387
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8765
STCC: discreto, molto sporca.
DESO: borsetta in pelle bianca con chiusura in ottone dorato con due
olivette contrapposte, taschino interno, fodera in nailon bianco, due
corti manici in pelle bianca. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 14,7 cm; MISN: massimo 18,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9107
STCC: buono
DESO: borsetta a busta in seta nera rigata con fiocchetto sul davanti.
Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo24,3 cm; MISN: massimo 13,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9189
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a battente, tre tasche
all’interno, una con cerniera. Provenienza Venezia, privato.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 28 cm; MISN: massimo 23,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
216
388
389
390
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9227
STCC: buono
DESO: borsetta in metallo dorato e grosse scaglie a cerchio in
plastica oro, fodera in tessuto crema, passamaneria di rifinitura
interna gialla, due catenelle in metallo dorato per manici. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,3 cm; MISN: massimo 17 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7760
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle scamosciata blu a forma di triangolo con
cerniera e lungo manico, all’interno “Cristoplis Trill made in
England”. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960–1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,2 cm; MISN: massimo 15,3 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7761
STCC: buono
DESO: borsetta in gomma gialla realizzata con una cuffia da bagno e
tessuto giallo a tracolla, etichetta interna “Central Union Paris” e
bandiera francese. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960–1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 25 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
217
391
392
393
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1464
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle stampata finto coccodrillo bordeaux, a
bauletto, cinque tasche interne, catena decorativa in metallo brunito
da un lato, manico della stessa pelle. Provenienza Mestre, Venezia,
sig.ra Ada Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 17,9 cm; MISN: massimo 14,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3704
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle scamosciata nera a mezzaluna. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 41,2 cm; MISN: massimo 25,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4648
STCC: buono
DESO: borsetta in tessuto nero a busta con farfalla in strass e perline
nere, all’interno “Raphael“. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 13,4 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
218
394
395
396
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6517
STCC: buono
DESO: borsetta pochette in lucertola. Provenienza Venezia, mercato
antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 11 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8688
STCC: discreto, la borsetta si era completamente scollata e rovinata,
è stata rincollata e alcune parti abrase sono state tinte con colori a
vernice.
DESO: borsetta in coccodrillo marrone e ottone, a forma di bauletto,
manico rigido, apribile lateralmente, fodera in pelle crema, taschino
interno ed etichetta interna in stoffa “ Modello depositato“.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 11 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9106
STCC: discreto, manico rotto, specchietto interno rovinato e staccato.
DESO: borsetta in seta nera e metallo dorato, manico a coda di topo,
all’interno “Modelli Marforio Venezia“, specchietto con cornicetta in
plastica dorata. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 22,4 cm; MISN: massimo 15 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
219
397
398
399
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: porta carte
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9199
STCC: discreto, tessuto bianco molto ingiallito.
DESO: porta carte in tessuto bianco e pelle rossa, tre tasche, due
chiuse a battente e una con automatico, all’interno la scritta “Gucci“.
Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970
Analisi stilistica
MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 8,5 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1460
STCC: buono
DESO: borsetta in canapa stampata bianca, rossa, nera, verde,
chiusura con lucchetto e cerniera, iniziale “R“ in metallo dorato,
all’interno “Profumi e cosmetici Roberta di Camerino Venezia made
in Italy“. Provenienza Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1975
Analisi stilistica
MISL: massimo 34 cm; MISN: massimo 14,6 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1463
STCC: buono, cerniera rotta.
DESO: borsetta in pelle scamosciata stampata in verde chiaro e scuro
con scritta “Roberta di Camerino“, chiusura con cerniera, manici
nella stessa pelle (?); all’interno etichetta “Profumi e cosmetici
Roberta di Camerino Venezia made in Italy“. Provenienza Venezia,
Mestre, sig.ra Ada Mazzariol.
DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1975
Analisi stilistica
MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 33,2 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
220
400
401
402
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
DTZ
DTM
MIS
CMP
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv.
STCC: buono
DESO: borsetta in cotone nei colori bianco, nero, rosso, decorata a
motivi vegetali e geometrici lungo il bordo, al centro con figure di
donne con cesto e fiori, e di uomini con bisaccia e cane, tra piante
fiorite; chiusura in metallo bianco inciso a festoni e disegni
geometrici, due corti manici.
DTZG: Sec. XX, ultimo quarto
Analisi stilistica
MISL: massimo 30,8 cm; MISN: massimo 29,9 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
DTZ
DTM
MIS
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3710
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle nera e marrone a forma di trapezio, cerniere
in vista, sulle fibbie iniziali “R“, all’interno etichetta “1977 by
Roberta di Camerino product of Italy leather lined“. Provenienza
Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, ultimo quarto, 1977
Analisi stilistica
MISL: massimo 38 cm; MISN: massimo 32,5 cm
CMP
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
OA
P
PVCP: BL; PVCF: Fener
OGTD: borsetta
RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3708
STCC: buono
DESO: borsetta in pelle marrone, elementi decorativi in ottone,
iniziale “R“ in un angolo, all’interno etichetta “Made in Italy by
Roberta di Camerino“. Provenienza Venezia, mercato antiquariale.
DTZG: Sec. XX, ultimo quarto, 1980
Analisi stilistica
MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 25,8 cm
CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa
TSK
LIR
PVC
OGT
RSE
STC
DES
403
404
DTZ
DTM
MIS
CMP
221
405