UNIVERSITÁ CA` FOSCARI VENEZIA Facoltà di Lettere e Filosofia
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UNIVERSITÁ CA’ FOSCARI VENEZIA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea Specialistica in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici Tesi di Laurea “DALLA COLLEZIONE DI FRANCO PEZZATO: LE BORSE, SECOLI XVIII-XX” RELATORE: CORRELATORE: Prof.ssa Doretta Davanzo Poli Prof.ssa Michela Agazzi Laureanda: Lucia Sopelsa Matricola: Anno Accademico 2007-2008 803170 UNIVERSITÁ CA’ FOSCARI VENEZIA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea Specialistica in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici Tesi di Laurea “DALLA COLLEZIONE DI FRANCO PEZZATO: LE BORSE, SECOLI XVIII-XX” RELATORE: Prof.ssa Doretta Davanzo Poli CORRELATORE: Prof.ssa Michela Agazzi Laureanda: Lucia Sopelsa Matricola: Anno Accademico 2007-2008 803170 INDICE Premessa………………………………………………………………………… p. 3 Capitolo I La storia della borsa attraverso secoli………………………………………………. p. 11 I.1 Dalle origini al Medioevo……………………………………….............. p. 11 I.2 Dal Rinascimento alla Rivoluzione Francese (secoli XV-XVIII)............ p. 20 I.3 I secoli dell’industrializzazione (secoli XIX – XX)…………………….. p. 29 I.4 L’artigianato e l’industria della borsa ai giorni nostri ………………….. p. 51 Capitolo II La collezione di Franco Pezzato: le borse…………………………………………... p. 53 Capitolo III La conservazione dei materiali tessili………………………………………… p. 67 Bibliografia ……………………………………………………………………. p. 74 Modello di scheda OA ………………………………………………………… p. 77 Catalogo ……………..………………………………………………………… p. 86 2 Premessa La tesi presenta una rassegna della storia della borsa attraverso la catalogazione di più di quattrocento esemplari provenienti dalla collezione di Franco Pezzato e databili tra il XVIII e il XX secolo: borsette da passeggio, borse da viaggio, borsette da sera, borsellini, sacchetti, portafogli, reticule e altri modelli ancora. L’elaborato comprende, sia una sezione storico-introduttiva, che illustra la storia della borsa dalle origini ai nostri giorni, la storia della collezione di Franco Pezzato, e quindi i metodi di conservazione delle borse e dei materiali tessili in generale, sia una sezione di catalogo composta da oltre quattrocento schede relative alla descrizione delle borse della collezione suddetta, ed elaborate secondo le indicazioni dell’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – per la catalogazione dei beni storicoartistici. La storia della borsa permette di conoscere il rapporto che l’uomo, di ogni ceto sociale, ha avuto nei secoli con il lavoro, la praticità e la moda; l’essere umano, nel corso della vita, si è sempre servito di una qualche borsa, termine che deriva dal greco byrsa (cuoio, otre) e quindi dal latino bursa, con il significato di “pelle di animale scuoiato”. La borsa-borsetta, quindi, non è solo un accessorio: la finalità utilitaria è stata la causa primaria del suo nascere. La borsa nel tempo ha variato di dimensioni e forme a seconda innanzitutto dei diversi usi pratici, e in seguito dei gusti personali e quindi della moda dell’epoca. L’uso del termine borsa, che oggi definisce un oggetto sia maschile che femminile atto a contenere beni personali, risale a tempi molto antichi, quando veniva già fatta distinzione tra sacco e borsa: il primo era un contenitore più grande e multifunzionale, la seconda, invece, più piccola era destinata al denaro, oltre a poter far parte del contenuto del sacco stesso. Per moltissimo tempo si è trattato di un oggetto quasi esclusivamente maschile, essendo stato contenitore prima di tutto del denaro. È nata con il denaro, almeno dal 1000 a.C. sulle sponde orientali del Mediterraneo, nelle città greche e nelle loro colonie, dove si utilizzavano contenitori per le monete. Nel Medioevo se ne differenzierà l’impiego, e le lavorazioni e modelli. Inizialmente erano di cuoio, di forma stretta e lunga; dal XII secolo si chiudevano con cordoni; nel XIII secolo solitamente erano fatte con pelle di cervo e di maiale. Questa è l’epoca in cui iniziano ad apparire le prime borse di lusso e preziose. Nel XIV secolo si 3 citano già alcune borsette come reliquie, confezionate in ricca seta, in metalli preziosi, con perle o con frange di campanellini d’argento, veri e propri gioielli. A partire dal XII secolo l’uso della borsa era diffuso sia per gli uomini che per le donne: la forma più semplice e comune era quella a sacchetto, mentre le dimensioni variavano a seconda che il contenuto fosse di piccoli oggetti personali, monete o bagagli e merci. Era consuetudine legare le borse alla cintura per mezzo di nastri e cordelle oppure appenderle al collo se erano piccole e contenevano oggetti di valore. Dopo le Crociate, dei secoli XI e XII, i Cavalieri tornarono indossando piccole borse attaccate alla cintura, che si chiamavano aumonière sarazinoise che stava a significare “borsellino dell’elemosina dei saraceni”. Si presuppone che in origine fossero destinate a raccogliere le monete per i poveri. In francese erano dette aumonières: avevano forma quadrata o a trapezio, all’interno rivestite in stoffa. Rimasero di moda sino al XIV - XV secolo circa. La fortuna della borsa accrebbe anche grazie alla nascita delle Arti e alla mutazione economica, che nella seconda metà del XIII secolo toccò l’apice di quella che viene definita “rivoluzione commerciale del Medioevo”. In Italia la lavorazione delle pelli e del cuoio trova origine in Toscana, nel Veneto e in Campagna. Documenti veneziani del ‘300 e del ‘400 parlano di borse di varie dimensioni in tela, velluto, cuoio, seta, lana, alcune con fregi d’oro e con perle. Il termine borsa in questo periodo è d’uso comune in tutta Italia, anche se comunque, da diverse fonti, risulta più legato ai sacchetti sospesi alla cintura usati per trasportare la moneta, ed è nominato spesso dai poeti a emblema del lusso. La scarsella, invece, pare più un sacchetto adibito al trasporto di cibo o altri oggetti durante i viaggi o giornate trascorse fuori casa. Nel Rinascimento la borsa diventa più simile a quella moderna; inizialmente chiusa con un nodo scorsoio passante dentro a degli anelli, poi si inarcò nella parte superiore e venne stretta da un cerchio di metallo con anello centrale per poterla appendere alla cintura. Si tratta della prima forma di cerniera, che poi nel ‘400 e nel ‘500 si complicherà con ceselli, sbalzi e intarsi preziosi. Nel XV secolo per gli uomini prevalgono ancora modelli appesi in cinta, per le donne, invece, è in uso l’aumonière appesa alla cintura mediante una lunga corda o una catena, che in francese è detta chàtelaine: piccola catena d’oreficeria caratterizzata da una piastra piatta che si attaccava alla cintura. Da questa pendevano varie catenelle con moschettoni a cui erano appesi amuleti, oggetti preziosi e borsette. Il termine chàtelaine, si è affermato nel vocabolario internazionale solo nel 1828. 4 Nelle borse del XVI secolo, le chiusure sono in ferro o argento; più pregiate nel tardo Cinquecento: d’argento ottenute dal procedimento a cera persa e punzonate con i marchi di manifatture italiane, spagnole, tedesche, inglesi e olandesi. La loro fortuna durò sino al XVII secolo. A seconda della forma o provenienza, la borsa era detta “alla ferrarese”, “alla castigliana”, “alla francese”, “alla veneziana”. Molto diffusa all’epoca era la scarsella, simile a quella d’epoca medievale dei messaggeri: di grandi dimensioni, con fodero per eventuale pugnale. Una tipologia femminile del tardo Rinascimento, era la borsa a sacchetto, chiusa da cordone passante attraverso una serie di anelli. Dalla metà del ‘500, s’impone la braghetta, nata grazie alla congiunzione della parte antistante dei bragoni o braghesse. Oltre a coprire le parti intime maschili, venne usata anche come piccolo contenitore per denaro e piccoli oggetti. Nel XVII secolo gli abiti si gonfiarono di imbottiture, ornamenti, pieghe, tanto da permettere di nascondere vari oggetti utili in diverse parti del vestiario, come, ad esempio, di riporre il denaro o altro nelle maniche. Le borse, quindi, persero la loro utilità e quasi scomparvero. Gli uomini, se nel ‘500 portavano in bella vista, appesa alla cintura, borsette sempre più piccole, nel ‘600 si servivano unicamente delle tasche nascoste nelle ampie brache, che dal 1630 circa, permisero di ricavare aperture verticali vicino alla vita. Tali aperture erano solitamente legate con lacci e qualche volta elaborate in maniera decorativa. Nei lunghi e voluminosi vestiti delle donne, invece, le tasche venivano indossate, spesso a coppie, tra la gonna e la sottana superiore e vi si accedeva infilando la mano in un taglio praticato sul lato del vestito o della gonna. Erano delle borse lunghe e piatte, di forma rettangolare o a goccia, che venivano legate alla vita con un nastro. Confezionate soprattutto in lino o cotone robusti, spesso decorate con ricami. Le donne alla moda continuarono a portare in mano o alla cintura belle borsette sospese da cordicelle o nastri; veniva usato il più ricco e costoso materiale ornato con sete colorate e fili metallici. Nel secondo quarto del XVII secolo, invece, cominciano le lavorazioni in perline di vetro o a mezzo punto. Nel Seicento, poi, sia uomini che donne, utilizzavano portafogli di varie forme per lettere e carte preziose – le monete stavano in appositi borsellini. Alla fine del Settecento, la moda femminile vide la nascita di abiti di taglio più semplice, in tessuti più sottili e con punto vita più alto, sotto i quali non c’era posto per 5 le tasche piatte legate in vita. A sostituirle furono la borsa da lavoro e le nuove reticule, in stoffa per lo più, caratterizzate da cordone o catenella come manico; di piccole dimensioni, di forma oblunga, ottagonale, a losanga o circolare. Si trattava della prima borsa femminile portata al braccio, nata a Parigi all’indomani della Rivoluzione Francese. Il termine francese, probabilmente deriva dal latino reticulum, cioè reticolo, ovvero le piccole borse in rete delle donne romane. L’originaria dicitura latina viene però distorta: in ridicule – ridicole - in Francia, probabilmente per deridere i modelli divenuti sempre più stravaganti; indisplensables – essenziali - in Inghilterra. Restò di moda sino ai primi decenni del XX secolo, quando venne comunemente definita “borsa a mano”. La borsa da lavoro, invece, era un accessorio fondamentale, dato che ogni donna perbene nel tempo libero ricamava. Dal 1770 in poi, avrà soprattutto forma piatta e rettangolare, e sarà chiusa nella parte superiore da un nastro scorrevole in appositi passanti. Era confezionata in satin bianco, ricamato e adornato con nastri, lamine di metallo e lustrini. La borsa in maglia e perline con cerniera d’argento apparve per la prima volta all’inizio dell’800. Le borse con perline erano ricamate ad ago su diversi tessuti; le più antiche erano a forma di sacchetto. Gli abiti femminili acquistarono un maggior numero di tasche interne nel XIX secolo, ma le borse piatte da appendere alla vita e nascoste sotto le vesti restarono in uso sino all’800. Nell’800 l’avvento dei treni e delle navi a vapore rese più facile viaggiare, per comodità e tempistica, e quindi si modificarono le valigie, le scarpiere, cappelliere e i bauli: valigie di cuoio piatte e borsette in pelle trasportabili comodamente a mano. Nel XX secolo, la borsetta a mano o a tracolla sostituirà definitivamente quelle da cintura e la chatelaine. Il vero innovatore del nuovo genere “valigetta” in pelle, con manici, serratura e scomparti vari, fu Louis Vuitton (1821-1892): nel 1854 sostituisce con tela impermeabile grigia, il cuoio che per tradizione confezionava i bauli. Dal 1856, il “baule Vuitton” ebbe un successo tale, da costringere Vuitton a depositare, nel 1896, il celebre marchio. Tutti i tipi di materiali e di lavorazioni si trovano nel XX secolo: arrivarono le prime pastiche sintetiche come la celluloide (1868), la caseina (1897) e l’acetato di cellulosa (1926), materiali che vennero spesso utilizzati per imitare la tartaruga e l’avorio. Così negli anni ’20 si trovano soprattutto cerniere piatte e semicircolari, decorate a motivi storici, romantici, orientali ed egiziani. Negli anni ’30 compaiono le prime pochettes interamente di plastica. Negli anni ’40 e ’50 si fabbricavano persino 6 borse con perline di plastica, che ebbero successo negli Stati Uniti fino agli anni ’60 circa. Il ‘900 è il secolo dei marchi importanti: Chanel, Hermès, Gucci, Elsa Schiaparelli, Christian Dior con il New Look, Roberta di Camerino e tanti latri. La moda si ripete sempre, riprendendo quella passata ed aggiungendo nuovi tocchi nella misura, nella forma, nel colore, o nei materiali che riflettono lo spirito dei nuovi tempi. Nella collezione di Franco Pezzato si trovano borse di tutti i tipi, che comprendono un arco cronologico che va dal XVIII al XX secolo. È una preziosissima testimonianza di storia del costume, perché composta da manufatti tessili, d’abbigliamento, accessori, strumenti di mestieri, ma anche cartelloni pubblicitari e riviste di moda. Sin da ragazzo, per il resto della vita, Franco Pezzato si interessò di tutto ciò che riguardava il tessile e la moda. Muore il 4 luglio del 2006 nella sua casa di Venezia, lasciandoci una straordinaria collezione iniziata a partire dal 1985, con un primo nucleo di abiti femminili appartenuti alla bisnonna. Il suo primo acquisto fu un abito femminile della fine del XIX secolo, comperato in un mercatino che lui stesso aveva organizzato nel giardino della casa di famiglia a Fener, in provincia di Belluno, dove tutt’ora è conservata la collezione. In poco più di vent’anni, Franco Pezzato è riuscito ad accumulare 9800 pezzi da lui inventariati e descritti uno ad uno, acquistati in diversi mercati antiquariali, soprattutto in area veneta. Da quando è mancato Franco, se è ancora possibile studiare e vedere la collezione, lo si deve al signor Costantino Porcu, che ne ha ereditato la custodia. Nel mio lavoro, ho voluto analizzare le borse, una scelta dettata soprattutto dalla vastità della collezione. Le borse sono conservate all’interno di scatole e valige, quindi in complesso più facili da raggiungere. La prima fase del mio lavoro fu di rintracciare, assieme a Costantino Porcu, tutte le borse conservate nella sede di Fener. Ho potuto consultare l’inventario di Franco Pezzato, in cui ha descritto ogni pezzo, in duplice copia, su tanti raccoglitori dotati di un’etichetta esterna indicante gli estremi di inizio e di fine dei numeri d’inventario; ad ogni pezzo ha attaccato quello che tecnicamente viene definito il “gioiello”, ovvero un cartoncino con scritto il numero di inventario, fissato mediante un filo. Grazie a questo suo minuzioso lavoro, ho potuto verificare (più o meno) il numero complessivo di borse raccolte: sono all’incirca 439 borse, escludendo però valigie, cappelliere, trousse, portacipria, chiusure e fodere per borse. Di tali 439, sono riuscita a trovarne e catalogarne 393; le 46 mancanti sono probabilmente nascoste 7 in qualche cassone. Ne conosciamo i numeri d’inventario. Tra quelle da me catalogate, invece, vanno aggiunte 12 borse senza numero di inventario, andato perduto, oppure di più recente acquisto non ancora inventariato. Ho fatto numerosi sopralluoghi a Fener, per cercare le borse e misurarle, fotografarle, prendendo appunti anche sul loro stato di conservazione. Ho colto l’occasione per ripulire dalla presenza di muffe molte borse, utilizzando un lucidante neutro per scarpe e una pezza morbida. Poi, ogni borsa è stata avvolta nella carta velina, su cui è stata attaccata all’esterno un’etichetta con il numero d’inventario. Infine, l’esemplare è stato adagiato all’interno di grandi scatoloni, al cui esterno sono stati annotati tutti i numeri di inventario delle borse colà contenute. Da un punto di vista conservativo, l’ideale sarebbe stato adagiarle una a fianco all’altra, all’interno di cassettiere in metallo traforate - per fare passare aria - con il relativo gioiello attaccato e sempre avvolte in carta velina – metodo adottato dal Museo Mocenigo di Venezia. Attualmente, però il luogo in cui sono conservate, per dimensioni e per quantità di oggetti, non permette tali accorgimenti. Credo che il mio lavoro sia stato utile per la conservazione di quelle borse, che erano ammassate una sopra l’altra e senza alcuna protezione, all’interno di scatole o grandi valigie. Comunque, le borse più preziose, erano state delicatamente riposte in singole scatole e avvolte in carta velina. La fase finale del mio lavoro è stata la redazione di schede elaborate dall’ICCD - l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - per la catalogazione dei beni storicoartistici. Il catalogo è composto da 405 schede, 3 per ogni pagina, che descrivono le borse in ordine cronologico dal XVIII al XX secolo, e per ognuna è indicato il numero d’inventario attribuitogli da Franco Pezzato. Infine, ho voluto dedicare una sezione della mia tesi alla conservazione dei materiali tessili, in quanto numerosi pezzi della collezione di Franco Pezzato, e nel nostro caso le borse, sono composti soprattutto da fibre tessili, cioè materiali organici, soggetti, per ragioni intrinseche, alla degradazione. Attualmente, tutti i pezzi della collezione sono conservati in due ampie stanze al piano superiore della vecchia casa di famiglia a Fener, nel bellunese: all’interno di armadi, cassoni, bauli e scatole. Ma lo spazio risulta insufficiente per la mole della collezione, che pare, così, alquanto sacrificata. Fortunatamente, il luogo sembra piuttosto idoneo da un punto di vista conservativo per le condizioni ambientali: il clima non è mai umido e l’ambiente è sempre fresco, grazie ai muri spessi in pietra della casa - in estate, infatti, la temperatura rimane ideale per il mantenimento dei tessuti. Ogni fonte luminosa – molto dannosa per i tessuti a causa del fenomeno della fotodegradazione - è eliminata dalla chiusura delle 8 imposte, permettendo così la conservazione dei pezzi al buio più totale. Franco Pezzato, comunque, ha sempre impiegato molta attenzione e cura per la sua collezione, restaurando anche di propria mano i pezzi più danneggiati dal tempo, mediante pulitura e rammendi. Il signor Costantino Porcu, poi, spesso si reca nella casa di Fener per arieggiare le stanze, gli armadi, posizionare numerosi insetticida antitarme e avvolgere nella carta velina i vari indumenti e accessori riposti negli armadi, nei bauli, nei cassoni o nelle scatole. I fattori che possono determinare il degrado di manufatti tessili, possono essere suddivisi in tre categorie, in base alla loro natura: fattori fisici, fattori chimici e fattori biologici. I principali fattori di degrado fisico dei tessuti – che comprende eventuali variazioni di forma, dimensioni e stato dell’oggetto – derivano dalle condizioni ambientali: la luce, l’umidità e la temperatura. I principali fattori di degrado chimico dei tessuti, invece, sono lo sporco solido e gli inquinanti atmosferici. Infine, i fattori di degrado biologico, sono causati soprattutto da muffe e insetti, essendo i tessuti di natura organica. La conoscenza di tali fattori di degrado è indispensabile per una buona conservazione di una collezione composta di materiali tessili, come quella in oggetto, e nel nostro caso delle borse, e ciò a partire dal loro magazzinaggio, esposizione (ad esempio in un museo) ed eventuale restauro. Le borse andrebbero conservate singolarmente, per evitare che si schiaccino o si segnino a contatto tra loro; l’ideale sarebbe, come già detto, adagiarle in cassettiere di metallo forellate per fare circolare l’aria, e avvolgerle in della carta velina non acida. Ogni borsa, poi, dovrebbe essere corredata di etichetta a goccia, tecnicamente detta gioiello, in carta o cartoncino non acido, applicata con filo di cotone, per fornire le seguenti informazioni: numero d’inventario, datazione, materiale e misure. Le stesse informazioni andrebbero indicate anche all’esterno del contenitore, per una facile individuazione del pezzo, che dovrebbe poi avere un’apposita scheda descrittiva con relativa fotografia. Per la conservazione delle borse, ma anche dei tessili in generale, uno dei fattori determinati è il controllo dell’umidità, della temperatura, della ventilazione e della luce (naturale e artificiale). La temperatura ideale è compresa tra i 10 e i 20 °C, mentre il livello di umidità relativa tra il 45 e il 55 %; importante è anche la circolazione dell’aria, per prevenire lo stabilirsi di valori di temperatura e umidità troppo elevati. Per l’esposizione dei tessili è consigliato un livello di illuminazione relativa inferiore a 50 lux. Per rimuovere i gas provenienti dall’atmosfera, invece, deve essere impiegato un impianto di condizionamento d’aria, dotato di appositi filtri. 9 Per conservare qualsiasi collezione di materiali tessili, come le borse, dunque è bene disporre di un ambiente pulito ed organizzato, ed importante, è una regolare ispezione dei manufatti e delle condizioni ambientali in cui sono conservati, per evitare il loro degrado. 10 Capitolo I La storia della borsa attraverso i secoli La storia passata e presente di ogni individuo può essere raccontata anche attraverso l’analisi degli oggetti legati alla vita quotidiana e, nel nostro caso, dell’accessorio borsa. La storia della borsa permette, infatti, di conoscere il rapporto che l’uomo, di ogni ceto sociale, ha avuto nei secoli con il lavoro, la praticità e la moda1. La vita dell’essere umano è sempre stata caratterizzata dall’utilizzo di una qualche borsa, termine che deriva dal greco byrsa (cuoio, otre) e quindi dal latino bursa, con il significato di “pelle di animale scuoiato”. La borsa-borsetta, quindi, non è solo un accessorio, in quanto le sue origini dimostrano che essa ha una propria, autonoma funzione utilitaria. La borsa nel tempo ha variato di dimensioni e forme a seconda innanzitutto dei diversi usi pratici, e in seguito dei gusti personali e quindi della moda dell’epoca. La finalità utilitaria è stata la causa primaria del suo nascere2. I.1 Dalle origini al Medioevo Di borse nell’antichità rari sono precisi riferimenti e documentazioni, ma probabilmente le prime furono delle semplici sacche ricavate dalle pelli degli animali, un materiale quindi che, se non conciato, si polverizza. Questo è il motivo per cui è insolito il ritrovamento di reperti significativi come l’antica “gerla di Hallstatt” in pelle, usata 2000 anni prima di Cristo per il trasporto del sale e rinvenuta appunta a Hallstatt, una località di Salisburgo, in un giacimento di sale3. L’uso del termine borsa, che oggi definisce un oggetto sia maschile che femminile atto a contenere beni personali, risale alla preistoria, infatti lo stesso lemma, come già detto, etimologicamente significa “pelle di animale scuoiato”: la denominazione del materiale diventerà poi quella del manufatto. Tale materiale veniva utilizzato in origine anche come involucro di strumenti da caccia e come recipiente da selvaggina, quindi una sorta di sacco, oggi definito carniere, una tipologia con tasche e ribalta4. 1 L. Bordignon Elestici, 1989, pp. 124 – 125. N. Squicciarino, 2001, p. 20. 3 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 125. 4 C. Giorgetti, 2001, p. 25. 2 11 Fin dall’antichità, però, veniva fatta distinzione tra sacco e borsa, in quanto il primo era un contenitore più grande e multifunzionale, la seconda, invece, più piccola e destinata al denaro, oltre a poter far parte del contenuto del sacco stesso. Esistono, comunque, testimonianze sulla borsa anche come raccoglitore di strumenti di speciali mestieri, quindi come oggetto riservato alle classi agiate: in Ezechiele troviamo scritto borsa da scriba. In Egitto, infatti, sono stati rinvenuti sacchetti contenenti le polveri nere e rosse che servivano a preparare gli inchiostri5. Si trovano poi altre tipologie di contenitori: la bisaccia è citata più volte nei racconti evangelici come contenitore di cibo e il significato letterale è “due sacchi”, fatti in modo da essere portati sulla spalla o sul basto della cavalcatura, quindi si tratta soprattutto di un oggetto da viaggio. Ancora come contenitore per il cibo, nella Bibbia e nei Vangeli si cita la sporta6. La borsa, sin dai primordi della civiltà, venne impiegata anche per scopi rituali, quando celebranti Sumeri, e poi Assiri, la sorreggevano durante le celebrazioni religiose; se ne ignorano il significato e contenuto, ma è noto che fosse utilizzata da coloro che servivano i sacerdoti e i sovrani; aveva una forma singolare ed era connessa alla cintura7. Numerose testimonianze dell’uso sacro della borsa, invece, provengono dalle collezioni egizie dei musei di tutto il mondo, che conservano diverse piccole statuine funerarie provviste di piccoli canestri e vere e proprie borse, che potevano servire nel regno dei morti8. In Egitto, oltre alle borse da scriba, nella quotidianità venivano usati dei sacchetti di lino e borse o piccole sporte in rete fatte di vegetali intrecciati, visibili al Museo Archeologico di Firenze. Per le borse in rete veniva utilizzato lo sprang, un manufatto elastico simile alla rete, ottenuto senza trama arrotolando i filati dell’ordito allungati tra due corde, e a volte su un piccolo telaio – tali reti erano usate anche per acconciare i capelli. Il sacchetto di lino rappresentò il contenitore di materie pregiate, come si deduce dalla sua comparsa nella grafia della città di Copto, che era il punto di snodo per le carovane che traversavano il deserto orientale portando al Mar Rosso diverse pietre preziose, reperibili tra la Valle del Nilo e il mare, e i prodotti più ricercati al tempo9. In Grecia il sacchetto di lino aveva mirati scopi pratici e pertanto assunse più nomi: ballantion, era la borsa per il denaro, phascolion per oggetti vari e thulakion il 5 Ibidem. Ibidem. 7 C. Giorgetti, 2001, p. 26. 8 Ibidem. 9 Ibidem. 6 12 borsellino. Le borse in rete, invece, sono documentate iconograficamente: per esempio sulle pitture vascolari di Atene del V secolo a.C.10 Zusser, l’archeologo russo che scavò molti dei siti archeologici dell’antica Grecia, rinvenne nella tomba di una donna una piccola borsa in lino, che presentava tracce di lavorazione che fecero supporre fosse stata decorata con cuciture a ricamo. Un oggetto che fu particolarmente utile non solo alle donne greche dell’antichità, ma a tutto l’emisfero femminile in generale, anche se risulta molto difficile ritrovare documenti autentici a causa della deperibilità del materiale impiegato11. A Roma risulta che la borsa fosse molto in auge. Vi era infatti la zonta, in cuoio, tipicamente maschile, a forma di tasca, da portare con la cintura e contenente il denaro, realizzata dall’artigiano detto zonarius; la crumina, per il denaro spicciolo, indossata al collo e sospesa sul petto o la crumilla, un vero e proprio borsellino. Tipicamente femminile e per ricche matrone, era la manticula, un sacco a mano portato solitamente dalla schiava al seguito, la pedissequa. Per il viaggio si utilizzava la mantica, una bisaccia a due sacchi da portare sulla spalla; la sporta era una cesta in vimini per il cibo12. Con l’affermarsi del cristianesimo la borsa riscoprì un uso religioso: nasce l’encolpio, che in greco antico significa “che sta sul seno”ovvero una piccola custodia e/o reliquiario posta sul petto e sotto le vesti per celare la propria fede durante i primi secoli della sua diffusione. In seguito, anche i sovrani bizantini indosseranno una borsetta contenente polveri profumate per i bracieri durante i rituali13. Un’altra tipologia, abbastanza importante, fu quella legata alla più antica formulazione dell’abito monastico maschile orientale, composto, oltre che dalla tunica o colobium, oppure sacco, da un oggetto chiamato con diversi nomi: pellis, melote o pera. Si tratta di un contenitore a forma di bisaccia che i monaci usavano durante i viaggi, di ampia foggia, con una fascia da portare a tracolla e in cuoio; in esso poteva essere conservato il pasto quotidiano14. Attraverso la storia è possibile capire come il contenitore – borsa, nacque per servire sia l’uomo che la donna, ma soprattutto il primo: era l’uomo che si spostava, faceva la guerra, e si occupava di politica e di economia. Per moltissimo tempo si è trattato di un oggetto quasi esclusivamente maschile, ed essendo stato contenitore prima 10 Ibidem. K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 415. 12 C. Giorgetti, 2001, p. 26. 13 Ibidem. 14 Eadem, 2001, p. 27. 11 13 di tutto del denaro, inevitabilmente fu accessorio maschile. La borsa nacque con il denaro, quindi almeno dal 1000 a.C. sulle sponde orientali del Mediterraneo, nelle città greche e nelle loro colonie furono utilizzati contenitori in cuoio o pelle – dato che la parola borsa deriva dal greco byrsa, cioè cuoio, otre - per portare con sé le monete15. Della borsa sino all’anno 1000 sono stati fatti pochi cenni nell’ambito dell’abbigliamento, se non per sacche da viaggio o per portastrumenti per il lavoro o contenitori per alimenti16. Sarà solo dal Medioevo che se conoscerà l’evoluzione: in tale epoca, infatti, la borsa avrà grande fortuna e si differenzierà nell’impiego e quindi nelle lavorazioni e nei modelli17. Inizialmente le borse erano di cuoio, di forma stretta e lunga; dal XII secolo si aprivano e chiudevano con dei cordoni che allo stesso tempo facevano da manico; nel XIII secolo solitamente erano fatte con pelle di cervo e di maiale. Questa è l’epoca in cui iniziano ad apparire le prime borse di lusso e preziose. Nel XIV secolo si citano già alcune borsette come reliquie, confezionate in ricca seta, in metalli preziosi, addobbate con oro e argento, a volte con finissime perle o con frange di campanellini d’argento. Alcune di queste borse, veri e propri gioielli, venivano appese al petto con una spilla di pietre preziose18. Altre borse, d’uso più popolare, erano realizzate con la vescica di maiale foderata con la pelle dello stesso animale o con la pelle di lepre; successivamente si preferirono le pelli del cinghiale, tra le quali spiccano quelle italiane, perché meglio conciate e costose, più articolate artisticamente e più varie. Ce n’erano a forma di ampolla, allungate e adornate con ogni genere di frange, cordoni, perle e passamanerie19. Tra le prime borse: quelle utilizzate dai signori erano borse grandi da viaggio e i carnieri per la caccia portate a tracolla; contadini e pastori, invece, si servivano di capaci bisacce, mentre i pellegrini, più semplicemente, del tascapane20. A partire dal XII secolo l’uso della borsa era diffuso sia per gli uomini che per le donne: la forma più semplice e comune era quella a sacchetto, mentre le dimensioni variavano a seconda che il contenuto fosse di piccoli oggetti personali, monete o bagagli e merci. Era consuetudine legare le borse alla cintura per mezzo di nastri e cordelle oppure appenderle al collo se erano piccole e contenevano oggetti di valore. Quelle da 15 M. Schiaffino, 1985, p. 12. L. Bordignon Elestici, 1989, p. 126. 17 C. Giorgetti, 2001, p. 27. 18 M. Boehn, 1944, p. 244. 19 Ibidem. 20 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 127. 16 14 cintura avevano di norma forma rotonda nella parte inferiore, e una patella nella parte superiore che veniva passata sotto la cinta. Da qui il nome di “tagliaborse” per i malintenzionati che tagliavano il battente e rubavano così il sacchetto21. Le donne, oltre alle borse appese alla cintura, ne utilizzavano una in stoffa a forma di sacchetto per riporvi un pezzo di tela per le abluzioni e la pulizia. Tela in francese è toile e toilette è il diminutivo: parola che com’è noto ebbe fortuna nel tempo22. Con l’aumentare dell’uso della borsa e con il perfezionamento delle decorazioni, presto si diffondono delle nuove forme che abbelliscono, e definitivamente si allontanano dalla prima forma di sacca o bisaccia. In base alle nuove forme, vengono dati nomi diversi. La scarsella – una delle più riprodotte nella scultura antica – è una borsa di dimensioni discrete, dalle linee rotondeggianti sia sopra che sotto; forata al di sopra da un cinturone, con una corda che chiude la tasca con una spilla. In principio fu la borsa utilizzata dai messaggeri e dai pellegrini per il trasporto di messaggi e documenti, denaro, reliquie e oggetti preziosi. Molte volte, in queste borse a chiudere la tasca c’era un pugnale o un coltello. In seguito il suo uso si estese a dame e cavalieri: la indossavano facendola cadere sopra le vesti, pendente da un complicato sistema di corde e cinte. Si portava anche appesa al collo quando conteneva reliquie, documenti o amuleti: per il suo prezioso contenuto, quindi, veniva ricamata e decorata fino ad essere ricoperta interamente di smeraldi, perle, rubini, ametiste ed altre pietre preziose23. Caratteristiche dei costumi e degli abiti medievali erano poi le borse da matrimonio, che portavano il ritratto del fidanzato o la sua insegna o le sue iniziali cucite o smaltate e venivano riempite di monete d’oro e, quindi, regalate dal promesso sposo alla sua futura sposa. Queste borsette arrivarono ad essere molto ricche e venivano chiamate a seconda del loro luogo di produzione: borsette parigine, veneziane, viennesi e così via24. Nell’Alto Medioevo la borsa venne impiegata anche per il trasporto di oggetti destinati al culto: al Germaniches Nationalmuseum di Norimberga è conservata una borsa per le reliquie, fatta di stoffa e chiusa da due tiri laterali, decorata con croci e cuori di argento dorato, proveniente da Treviri, del 993 circa25. All’inizio del Medioevo troviamo una testimonianza evidente dell’antenato della moderna borsetta. Negli scavi dei tumuli di Saxon – periodo di Saxon 460–1066 d.C. – i 21 M. Schiaffino, 1985, p. 15. Eadem, 1985, p. 17. 23 M. Boehn, 1944, p. 247. 24 Ibidem. 25 C. Giorgetti, 2001, p. 27. 22 15 ritrovamenti indicano che le donne di quella città venivano inumate con l’abito completo. In diversi casi, l’abito era caratterizzato da una cintura con delle catenine da cui pendevano numerosi ciondoli come forbici, pinzette, coltelli, pettinini, chiavi e anche un piccolo borsellino 26. Durante gli ultimi anni di tale periodo storico ovvero dopo le Crociate, avvenute tra i secoli XI e XII, i Cavalieri tornarono indossando delle piccole borse attaccate alla cintura. Queste si chiamavano aumonière sarazinoise che stava a significare “borsellino dell’elemosina dei saraceni”, indicando così la loro origine orientale. Si presuppone, quindi, che in origine fossero destinate a raccogliere le monete per i poveri27. Le elemosiniere divennero subito di moda, adottate sia dagli uomini che dalle donne, e in francese erano dette aumonières, e così sempre denominate anche fuori della Francia. Avevano forma quadrata o a trapezio, una leggera increspatura nella parte superiore, all’interno potevano essere rivestite in stoffa e come le scarselle erano portate appese alla cintura, ed in principio erano unite da un cordone o cintura che allo stesso tempo chiudevano la bocca della borsa. Un cerchio di metallo si nascondeva sotto la seta o spuntava fuori dalla cintura attraverso un anello dello stesso metallo. Vi si ponevano monete di piccolo valore: servivano per le elemosine che si facevano durante le frequentazioni religiose per procurarsi indulgenze divine28. Le donne ricche erano solite distribuire ai più bisognosi sia cibo che soldi e la loro piccola aumonière, sebbene molto spesso contenesse oggetti diversi dai soldi destinati ai poveri, a quei tempi era un accessorio molto pratico e attraente da indossare. Molti ritengono che il primo significato della parola lady derivi dall’Anglosassone giver of bread ovvero donatrice di pane29. L’elemosiniera rimase di moda sino al XIV - XV secolo circa – periodo in cui ebbe grande diffusione - dapprima, come già detto, usata per la raccolta delle elemosine in chiesa e poi, con qualche modifica, per il trasporto di piccoli oggetti personali. Quella femminile conteneva il necessario per il cucito30. Nel tardo Medioevo divenne un elemento obbligatorio dell’abbigliamento, infatti uomini e donne della corte borgognona ne facevano grande sfoggio. Nel lascito di Carlotta di Savoia, morta nel 1438, vi erano elencate ventitré elemosiniere in pelle 26 K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 415. Ibidem. 28 M. Schiaffino, 1985, p. 16. 29 K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 416. 30 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 127. 27 16 bianca, rossa, in velluto e in raso. La moda di questo accessorio ritornerà nell’Ottocento31. Le aumonières più eleganti erano composte da due borse, una esterna e una interna più piccola, antenata del borsellino o portamonete. Esternamente erano in seta finemente lavorata o in velluto ricamato, con il disegno dell’ornato spesso in coordinato con quello delle scarpe e della cintura32. A giudicare dalle poesie del primo XIII secolo, queste eleganti borsette erano fatte solitamente di seta o pelle; un mercante del tempo diceva “ho buone aumonières di seta e di pelle”33 Il termine elemosina non si sa se nato da queste borse o viceversa, in quanto le due parole coincidono. Dalla borsa si toglieva il denaro per l’offerta, ma il recipiente in cui si versava l’offerta era anch’esso una borsa che, fino a qualche decennio fa, era ancora in voga nelle chiese. Si trattava di una sacchetta in velluto o tessuto pregiato, sostenuta da un lungo manico in legno, che il sacrestano faceva passare tra i fedeli per raccogliere l’obolo34. Alcune dame si dilettavano a ricamare le proprie borse. Tra queste è stata tramandata dalla storia per la sua abilità l’imperatrice Giuditta, madre di Carlo il Calvo35. L’aumonière nel tempo divenne sempre più ricercata, arricchendosi di scomparti interni e di preziosissime cerniere; la chiusura metallica ad anello prende altre forme che si avvicinano ad alcune borse moderne; alcuni documenti del XV secolo fanno riferimento a chiusure scolpite in ferro, oro, argento con cappellette gotiche, colonnine e nicchie36. Durante il tardo Medioevo, le donne impiegavano molto del loro tempo libero ricamando scarpe, guanti, cinture e borse. Infatti, molte delle grandi famiglie avevano alle loro dipendenze delle ricamatrici che eseguivano, in elaborati disegni, decorazioni su diversi articoli di vestiario e soprattutto sulle borse. Dall’inizio del XIII secolo alcuni documenti mostrano come i ricamatori fossero inclusi nelle corporazioni di arti e mestieri, attestando in questo modo la richiesta sul mercato del lavoro ad ago. Molte di tali borsette sono rifinite nella parte inferiore con nodi e nappe di filo o di metallo, mentre altre sono menzionate per avere attaccate delle campanelle. Alcune di queste borse, soprattutto quelle di forma quadrata, furono disegnate per contenere i libri di 31 M. S. De Salvia Baldini, 1994, p. 136. M. Schiaffino, 1985, p. 16. 33 K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, p. 416. 34 M. Schiaffino, 1985, p. 16. 35 Ibidem. 36 M. Boehn, 1944, p. 249. 32 17 preghiera. Molti dei soggetti scelti per i ricami delle borse furono tratti dalla letteratura contemporanea: il Romance of the Rose è un poema ricco di episodi romantici che ha fornito un gran numero di motivi37. La diffusione del monachesimo e la proliferazione degli Ordini mendicanti tra il XII e il XIII secolo, portano alla nascita delle giberne a ribalta, contenitori per le offerte dei devoti ai religiosi viandanti. Un esempio è visibile nell’affresco di San Eldorado a Novalesa: modello a tracolla decorato con vivace disegno a tartan. In quest’ambito, poi, vi erano altre tipologie create per essere sospese al cingolo della corda che rappresentava, assieme alla tunica di panno semplice, la vita in povertà38. Però la borsa “al maschile” ebbe anche il significato di cupidigia e di avarizia: Dante ne fece un attributo dell’usuraio nel canto XVII dell’Inferno e si scagliò contro gli sfarzi dei suoi concittadini. Così anche lo storico fiorentino Giovanni Villani criticava le nuove fogge e le scarselle alla tedesca, che indicava con ironia su quale organo posavano: sul davanti, al centro della vita39. Le borse venivano chiamate anche marsupi; erano di cuoio semplice o ornato, di seta a diversi colori, di velluto cremisino o vergato. La maggior parte di queste borse maschili contenevano oro, argento, perle; molto apprezzate erano quelle lavorate a maglia, che già esistevano nel XIII secolo. Le borse venivano anche importate dalla Francia, una tipologia serica e lussuosa, ed erano dette “alla francisca”; ma anche da luoghi più lontani quelle dette “alla tartarisca”. Inoltre, potevano anche avere gli stemmi della casata o dell’attività: Dante nel XVII canto dell’Inferno immagina i grandi finanzieri del tempo condannati a correre sotto una pioggia di fuoco e per l’eternità a portare al collo, invece che in vita, la borsa con lo stemma di famiglia40. La fortuna della borsa accrebbe anche grazie alla nascita delle Arti e alla mutazione economica, che nella seconda metà del XIII secolo toccò l’apice di quella che viene definita “rivoluzione commerciale del Medioevo”41. In Italia la lavorazione delle pelli e del cuoio trova origine in Toscana, nel Veneto e in Campagna. A Firenze, nel XII secolo si vennero a costituire i sistemi corporativi delle Arti Maggiori e Minori. Le borse erano un prodotto dell’Arte Maggiore dei Pellicciai e Vajai e dell’Arte Minore dei Cuoiai e dei Correggiai. Questi artigiani del 37 K. M. Lester, V. O. Bess, 2004, 417. C. Giorgetti, 2001, p. 27. 39 M. Schiaffino, 1985, p. 17. 40 Ibidem. 41 C. Giorgetti, 2001, p. 27. 38 18 cuoio avevano bottega attorno al Ponte Vecchio e sulla riva destra dell’Arno, e producevano borse di ogni tipo, e tra i generi d’uso più frequenti: le scarselle che si portavano appese al collo e alla cintura, le bisaccie usate per il viaggio dai pellegrini e dai messi. Quest’ultime erano doppie e unite da una cinghia centrale per potere essere messe sul dorso del cavallo, in modo da pendere dall’una e dall’altra parte. Le decorazioni, invece, erano curate dagli Orafi, mentre le tipologie in tessuto dai Sarti. Le borse di questi artigiani fiorentini, ma anche i vari accessori in pelle, erano ricercatissime dai mercanti stranieri che le acquistavano in quantità, per poi rivenderle con buoni guadagni42. A Venezia gli artigiani delle borse erano detti bolzieri e dipendevano dall’Arte dei lavoratori del “cuoro”, nonostante la maggior parte delle borse veneziane fossero confezionate in tessuti preziosi e decorate da sfarzosi gioielli. A tal proposito le leggi suntuarie intervennero più volte per cercare di limitare tanto lusso e dispendio 43. La città lagunare si distingueva nel campo della produzione delle borse, se non altro nel XIII e XIV secolo, per cura, eleganza e ricca decorazione con cui queste borse venivano confezionate: la madre dei Signori della Scala manda nel 1333 a Venezia ad acquistare ben 23 borse lavorate in oro. Comunque, pare che nel Quattrocento, fra i diversi modelli di borse, ne esistesse uno detto alla veneziana44. Sempre a Venezia, pare che la lavorazione delle borse fosse ad opera di speciali operaie: un documento del 1352 ricorda una certa “Beatrice a bursis di San Polo”45. Le borse, secondo la testimonianza di alcuni storiografi di fine ‘800, erano in tela, panno, seta, cuoio, tessuti d’oro e a volte decorate con fregi in metalli preziosi e in perle; si portavano sciolte o pendenti alla cintura mediante catenelle talvolta d’argento; erano accessorio indispensabile, in quanto non si usavano le tasche; se contenevano denaro, erano assicurate alla cintura con una catenella, mentre se il contenuto erano oggetti di devozione, erano tenute sospesa al petto46. Documenti veneziani del ‘300 e del ‘400 parlano di borse di varie dimensioni in tela, velluto, cuoio, seta, lana, alcune con fregi d’oro e con perle47. Ma chi produceva e confezionava le borse? Se si trattava di borse di stoffa, erano i merciai, i marzeri, che si servivano di mano d’opera femminile e che per legge non 42 M. Schiaffino, 1985, pp. 13 - 14. Eadem, 1985, p. 14. 44 A. Vitali, 1992, p. 62. 45 M. Schiaffino, 1985, p. 15. 46 A. Vitali, 1992, p. 63. 47 Ibidem. 43 19 potevano vendere alcuna tipologia di borsa in cuoio. Se le borse erano in cuoio, invece, erano gli artigiani a lavorare – sbiancatura e concia soprattutto – le pelli e il cuoio – in veneziano il curami – e a produrre, confezionare le borse e le cinture – in veneziano le corrigie48. A Parigi, alla fine del XIII secolo, l’attività artigiana aveva assunto un ruolo rilevante, e dal libro dei mestieri è possibile individuare, tra le varie botteghe specializzate nel campo dell’abbigliamento, quella dei boursieres, cioè fabbricanti di borse e dei boucliers, ovvero i fabbricanti di fibbie; sono anche enumerate delle confezionatrici di scarselle saracene. In questo periodo le borse femminili sono oggetti preziosi e soprattutto ben visibili, dato che nell’abbigliamento francese sopra alla chainse e alla futaine, veniva posta la cotte, al di sopra della quale veniva posto il surcot, un ampio indumento senza maniche che ricadeva sino ai piedi, ornato da una cintura dalla quale pendeva la borsetta o aumonière49. In Italia ormai c’erano diverse tipologie di cinture e borse, che potevano essere d’oro o d’argento, ma la più caratteristica nel tardo medioevo era sempre la piccola sacca appesa alla cintura e usata per riporvi la moneta: l’amoniera. Gli uomini appendevano le borsette ad alte cinture di cuoio che le fonti chiamano brughieri e che venivano prodotte dai già citati correggiai50. Il termine borsa in questo periodo è d’uso comune in tutta Italia, anche se comunque, da diverse fonti, risulta più legato ai sacchetti sospesi alla cintura usati per trasportare la moneta, ed è nominato spesso dai poeti a emblema del lusso. La scarsella, invece, pare più un sacco adibito al trasporto di cibo o altri oggetti durante i viaggi o giornate trascorse fuori casa51. Dal XIII secolo si diffondono modelli manufatti con materiali e tecniche varie e la borsa poteva essere sia in maglia di filo o metallica, che in cuoio o stoffa52. I.2 Dal Rinascimento alla Rivoluzione francese (secoli XV–XVIII) Nel XV secolo per gli uomini prevalgono ancora modelli appesi alla cintura, per le donne, invece, è in uso l’aumonière appesa mediante una corda o una catena, che in francese è detta chàtelaine: piccola catena d’oreficeria caratterizzata da una piastra piatta 48 Ibidem. C. Giorgetti, 2001, p. 28. 50 Ibidem. 51 Ibidem. 52 C. Giorgetti, 2001, p. 29. 49 20 che si attaccava alla cintura. Da questa pendevano varie catenelle con moschettoni a cui erano appesi amuleti, oggetti preziosi e borsette53. Durante il Medioevo il potere della castellana era rappresentato dalle chiavi portate appese a catenelle fissate alla cintura, che con un gancio le teneva unite. Da qui il termine chàtelaine, ossia castellana – termine che però si è affermato nel vocabolario internazionale solo nel 1828. La chàtelaine, con forme e funzioni diverse, rimase in uso per secoli54. Dal punto vita di dame e cavalieri, però, non scendeva solo la borsa, ma anche oggetti come coltelli e coltellini, specchietti, agorai e cucchiai d’argento o d’oro55. Nel Rinascimento la borsa diventa più simile a quella moderna; inizialmente era chiusa con un nodo scorsoio o con una cinghia che passava dentro ad anelli, poi si inarcò nella parte superiore e venne stretta da un cerchio di metallo che nel mezzo aveva un anello per poterla appendere alla cintura. Si tratta della prima forma di cerniera, che poi nel ‘400 e nel ‘500 si complicherà con ceselli, sbalzi e intarsi preziosi56. Nel XVI secolo, il buon andamento dell’economia, l’afflusso di metalli preziosi e l’importazione di nuovi prodotti esotici, fanno si che le classi agiate si concentrino su una nuova ricerca di eleganza. I re francesi, durante le conquiste italiane, scoprono “la vita di società”: nel 1528 Baldassarre Castiglione definisce un nuovo tipo di gentiluomo fedele ad un certo codice di vita di corte ovvero il cortigiano. In questo periodo l’influenza della moda italiana riguarda più i materiali e gli ornamenti, che la forma stessa dell’abito; molti artigiani italiani si stabiliscono in Francia, nei grandi centri di produzione come Lione, Parigi o Tours. Invece, città come Londra, Augusta, Norimberga o Monaco, svilupperanno nuove industrie per far fronte ai monopoli delle città italiane quali Venezia, Milano, Firenze o Genova. L’influenza italiana, sviluppatasi dalla fine del XIII secolo, andrà scomparendo già nei primi decenni del XVI secolo. Ma la moda italiana relativa agli accessori, invece, ebbe un ruolo molto importante con novità assolutamente originali: il ventaglio pieghevole e il merletto che si diffonderanno ovunque alla fine del ‘50057. Nel 1525 con la vittoria di Carlo V nella battaglia di Pavia, inizia una svolta nella storia politica dell’Europa, e un cambiamento nei gusti. Infatti, aumenterà l’importanza del lusso, favorita anche dalle scoperte di Cristoforo Colombo, che portarono ad un notevole afflusso di oro; così, si svilupperà anche una tendenza verso l’aspetto austero e ostentato: 53 C. Giorgetti, 2001, p. 29. AA.VV., 2004, p. 58. 55 M. Schiaffino, 1985, p. 18. 56 M. Schiaffino, 1985, pp. 17 - 18. 57 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 8. 54 21 stoffe sontuose e colori scuri. La moda spagnola s’impone in tutta l’Europa occidentale58. Nelle borse del XVI secolo, ciò che richiama l’attenzione sono le chiusure in ferro o argento; più pregiate sono nel tardo Cinquecento: chiusure d’argento ottenute dal procedimento a cera persa, tipiche della produzione orafa, e punzonate con i marchi di manifatture italiane, spagnole, tedesche, inglesi e olandesi. La loro fortuna durò sino al XVII secolo, e vennero impiegate anche come dono nuziale, con decorazioni a cornucopia, a spighe di grano e a motivi di coppe59. A seconda della forma o provenienza, la borsa era detta “alla ferrarese”, “alla castigliana”, “alla francese”, “alla veneziana”; tra le varie invenzioni vi erano scarselle con lunghe e acute punte caratteristiche dello stile gotico “fiorito” venuto dalla Francia. I materiali delle borse del ‘500 erano il cuoio e velluto, spesso usati assieme, i broccati e il raso di seta ornati di fiocchi, frange e nastri. Venivano decorate con stemmi, gemme, smalti, miniature e ricami – le borse da matrimonio all’esterno avevano i ritratti dei due fidanzati con le iniziali dei loro nomi e motti augurali60. Molto diffusa all’epoca era la scarsella, copiata da quella d’epoca medievale dei messaggeri: di grandi dimensioni, tipo una cartella da scuola e spesso con un fodero esterno in cui era inserito il coltello o il pugnale. Nel 1556 fu fondata la “Società della Bisaccia” come partito politico a sostegno di Filippo II di Spagna, e sull’insegna vi è scritto “Fedeli al Re fino alla bisaccia” – in termini moderni sino al portafoglio 61. Le scarselle più pregiate erano spesso di manifattura tedesca62. Una tipologia femminile del tardo Rinascimento, era la borsa a sacchetto, chiusa da un cordone che passava attraverso una serie di anelli di metallo fino a stringere l’imboccatura della borsa63. Dalla metà del ‘500, a riecheggiare i sacchetti decorati dalle lussuose cerniere assurte ad opere di oreficeria, è l’avvento della braghetta, nata grazie alla congiunzione della parte antistante dei bragoni o braghesse. Questa quindi, oltre a coprire le parti intime maschili, venne usata anche come piccola borsa contenente denaro e piccoli oggetti come fazzoletti, monete e anche dolci64. 58 Idem, 1981 – 1991, p. 13. C. Giorgetti, 2001, p. 29. 60 M. Schiaffino, 1985, p. 19. 61 Ibidem. 62 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 11. 63 C. Giorgetti, 2001, p. 29. 64 Ibidem. 59 22 Un’altra tipologia di borsa era quella da gioco, molto lussuosa, solitamente in velluto, ricamata in oro e argento, di forma circolare e con chiusura fatta mediante tiri con nappe di seta. Era principalmente maschile e diffusa soprattutto in Francia e Inghilterra, che la identificava come gaming purses65. Della fine del ‘500 sono le chiusure in argento con decorazioni floreali, ad angeli, a coppe lavorate a cera persa e con gancio per cintura; punzonate con i simboli di manifatture italiane, tedesche, olandesi e inglesi. Venivano applicate su sacchetti in damasco, broccato, velluto allucciolato o altobasso, caratterizzati da un anello o gancio per appenderli alla cintura. Erano diffusi nel Nord Italia e Nord Europa sino al secolo successivo 66. Verso il 1550, un nuovo accessorio di moda furono le tasche, e per lungo tempo resteranno sospette nei periodi di disordine, infatti, in Francia l’ordinanza del 1563 tentò di vietarle, ma con scarso successo. All’interno venivano custoditi gli orologi, oggetto molto ricercato. Un altro accessorio molto ambito, era il manicotto. All’influenza della moda italiana prima e di quella spagnola poi, succede, nel XVII secolo, quella francese e olandese67. Le borse con cerniera d’argento furono di moda tra le donne olandesi nell’ultimo quarto del XVII secolo. Questa tipologia veniva portata sotto il grembiule, fissata alla cintura di pelle o stoffa mediante un gancio; le cerniere erano d’argento, ma anche di altri metalli: divenne consuetudine passare la cerniera di madre in figlia, poiché l’argento era costoso. Potevano essere di varie forme e motivi decorativi, inoltre, a seconda della moda, venivano anche riutilizzate per appendervi una nuova borsa di velluto, damasco, seta o pelle68. Sotto il regno di Luigi XIII, 1601 – 1643, sia nell’abbigliamento maschile che femminile, tale l’accessorio gioca un ruolo preponderante69. Nel XVII secolo gli abiti si gonfiarono di imbottiture, ornamenti, pieghe, tanto da permettere di nascondere vari oggetti utili in diverse parti del vestiario, come, ad esempio, di riporre il denaro o altro nelle maniche. Le borse, quindi, persero la loro utilità e quasi scomparvero. A volte, come contenitore, veniva preferito un altro 65 Ibidem. Ibidem. 67 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 17. 68 AA.VV., 2004, p. 66. 69 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 19. 66 23 accessorio, il manicotto, nato per scaldare le mani di dame e cavalieri, in pelo o in tessuto, caratterizzato all’interno da varie tasche70. Gli uomini, infatti, se nel ‘500 portavano in bella vista, appesa alla cintura, borsette sempre più piccole – per fare posto alle armi – nel ‘600 si servivano unicamente delle tasche nascoste nelle ampie brache, allora in uso: con la moda degli abiti larghi non era più sentita la necessità delle borse71. Queste tasche comparvero appunto con le brache a sbuffo, nel 1630 circa, quando furono ricavate delle aperture verticali su ogni lato della parte anteriore del pantalone, vicino alla cintura della vita. Tali aperture erano solitamente legate con lacci e qualche volta elaborate in maniera decorativa72. Nei lunghi e voluminosi vestiti delle donne, invece, le tasche venivano indossate, spesso a coppie, tra la gonna e la sottana superiore e vi si accedeva infilando la mano in un taglio praticato sul lato del vestito o della gonna. Erano delle borse lunghe e piatte, di forma rettangolare o a goccia, che venivano legate alla vita con un nastro. Venivano confezionate soprattutto in lino o cotone robusti, spesso decorati con ricami; l’apertura era al centro della parte anteriore73. Queste tasche non sostituirono però totalmente la borsetta, ma erano comunque molto in uso e apprezzate come ricettacoli per piccoli borsellini, per il fazzoletto, lo specchio e le chiavi, e spesso erano lasciate per testamento ad amici meritevoli. Ad ogni modo, le donne alla moda continuarono a portare in mano o alla cintura belle borsette sospese da cordicelle o nastri; veniva usato il più ricco e costoso materiale ornato con sete colorate e fili metallici74. Il “sostituto tasca”, determinò la fortuna di alcuni contenitori, che in seguito influenzarono la forma e l’uso delle borsette moderne: cassette di legno laccato e intarsiato, con coperchio incernierato, sul quale a volte era posto uno specchio, e raccoglievano tutto il necessario per le cure delle dame. Quindi, si tratta degli antenati dei nècessaires. Al loro interno: pettinini di corno e di avorio, forbici, spazzole, nastri, profumi e saponi solidi, medicamenti in ampolle, aghi per cucire e ricamare. Ma anche lettere d’amore, sonetti e rime dei poeti preferiti o dell’amato, messaggi di cicisbei e titoli di “credenza”: una cassetta molto personale. Simile era il cofanetto porta gioie, realizzato in materiali preziosi come legni rari, argento, cuoi sbalzati e dorati, chiuso da 70 M. Schiaffino, 1985, p. 20. L. Bordignon Elestici, 1989, p. 128. 72 M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 420. 73 AA.VV., 2004, p. 74. 74 M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, pp. 420 – 421. 71 24 serratura e provvisto di maniglietta. All’interno: gioielli, denaro, miniature, corrispondenza75. Nel primo quarto del XVII secolo, la borsa femminile assunse dimensioni molto piccole; quelle pregiate erano in velluto e con ricami in oro, argento o argento dorato; predominanti erano le forme ovali con opere di oreficeria o ritratti a smalto circondati da merletti ad ago e nappe. Molto preziose erano le borse a scudo, con forma tipo blasone araldico, munite di una chiusura in argento, oro o ferro, sempre ricamate e lavorate su tessuti lussuosi. Di moda erano le borsette a sacchetto in maglia lavorata ad ago con motivi jacquard76. Nel secondo quarto del XVII secolo, invece, cominciano le lavorazioni in perline di vetro: si tratta di borse a forma piatta, con nappe e tiri laterali, e con decorazione soprattutto geometrica zoomorfa e vegetale. Lo stesso modello viene impiegato anche per borse ricamate a mezzo punto77. Le borse a perline spesso erano accompagnate da un cuscinetto punta spilli; esempi famosi sono di produzione inglese. Il ricamo con le perle era parte integrante dell’educazione di ogni fanciulla di buona famiglia, dopo avere appreso l’arte del ricamo su tela bianca e su tela colorata. I soggetti del ricamo erano ripetitivi, e dunque seguivano i disegni dei libri di modelli78. Nel tardo XVII secolo, troviamo borsette ricamate con ciuffi di nastri per decorazione, frutto dell’influenza della moda francese e dei galan propri dello stile di Luigi XIV. Queste venivano portate anche dagli uomini, a volte sospese alla cintura e poste sul ventre79. Sotto il regno di Luigi XIV, 1638 – 1715, gli accessori diventano indispensabili: nastri e trine si moltiplicano nella decorazione degli indumenti maschili e femminili – ad esempio sul rhingrave degli uomini e sul mantello delle donne; la mano elegantemente guantata, regge un prezioso fazzoletto; le calze sono decorate con ricchi ricami. Ora il nastro è sovrano: le gale o galants sono innanzitutto dei nastrini annodati che si appuntano alla chioma, in seguito debordano sugli abiti. Nel 1660 è chiamato petite oie l’insieme di cordoni, lacci, gale e trine che decorano l’abito del gentiluomo. L’esuberanza francese si contrapponeva all’austerità spagnola: in Spagna i gentiluomini non portavano parrucca, né eccessivi ornamenti80. 75 M. Schiaffino, 1985, p. 21. C. Giorgetti, 2001, p. 30. 77 Ibidem. 78 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 23. 79 C. Giorgetti, 2001, p. 30. 80 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, pp. 24 – 25. 76 25 Tra i vari accessori, notevole è il manicotto: già in uso a Venezia fin dal XV secolo, apparirà in Francia solamente nella seconda metà del XVI secolo e sarà molto in voga durante il XVII secolo per entrambi i sessi. Inizialmente realizzato in vari tessuti foderati di pelo, poi sarà confezionato in pelliccia e foderato in stoffa. Anche questo accessorio venne decorato con nastri, frange e pietre preziose, e le persone alla moda lo appendevano ad una cintura ovvero la passe-caille, dal nome di una danza in voga81. Nel Seicento, poi, sia uomini che donne, utilizzavano portafogli di varie forme per contenere lettere e carte preziose – le monete stavano in appositi borsellini. Erano molto diversi e potevano essere confezionati in pelle, seta, perline e paglia, ma la maggior parte erano in pelle colorata e caratterizzati da uno a più scomparti, a volte rivestiti di carta marmorizzata. Alla fine del XVII secolo e all’inizio del XVIII, molti portafogli in pelle venivano prodotti a Costantinopoli, dove spesso diventavano regali o souvenir con ricamati nomi e date. Quelli in seta erano ricamati con filo di seta o metallico, lustrini e foglie di metallo; a volte fili di paglia o crini venivano ricamati o incollati sulla superficie, oppure venivano dipinti con inchiostro di china. Molto pregiati erano i portafogli in perline sablé del XVIII secolo. Spesso le illustrazioni e decorazioni erano ispirate all’amore e alla lealtà, quindi cupidi, cuoricini, la dea Venere, i cani simbolo di fedeltà, gli uccelli simbolo del fidanzamento o l’ancora simbolo di speranza. Probabilmente i portafogli con queste immagini venivano regalati per i fidanzamenti o matrimoni82. Nel Settecento, oltre alle più grandi cerniere per borsetta, si diffusero anche cerniere più piccole per borsellini e portamonete83. Durante il XVIII secolo, con la riscoperta di Pompei e il nuovo interesse per gli antichi greci, la moda divenne sinonimo di antichità classica ovvero tutto doveva ispirarsi a quest’ultima. La moda femminile, infatti, alla fine del Settecento, ovvero in epoca neoclassica, vide l’abbandono degli ampi e voluminosi vestiti femminili e la nascita di abiti di taglio più semplice, in tessuti più sottili e con punto vita più alto. Ciò significò che sotto la leggerissima stoffa di questi abiti, non c’era più posto per le pesanti tasche piatte legate in vita. A sostituirle furono la borsa da lavoro e le nuove reticule84. La reticule, in stoffa o vari materiali, era caratterizzata da un cordone o una catenella che fungevano da chiusura e da manico; il termine è francese e probabilmente deriva dal latino reticulum, cioè reticolo, ovvero le piccole borse in rete delle donne 81 Idem, 1981 – 1991, p. 31. AA.VV., 2004, p. 50. 83 Idem, 2004, p. 66. 84 Idem, 2004, p. 80. 82 26 romane. Questa borsa, anche dopo il ritorno delle gonne voluminose dal 1825 in poi, restò di moda sino ai primi decenni del XX secolo85. Si trattava della prima borsa femminile portata al braccio, nata a Parigi all’indomani della Rivoluzione Francese; di piccole dimensioni, di forma oblunga, ottagonale, a losanga o circolare; dapprima confezionata in tessuto, poi con il Primo Impero aveva intelaiatura in metallo ornata da insegne e serrature. Dal XX secolo viene comunemente definita “borsa a mano”86. La borsa da lavoro era un accessorio fondamentale, dato che ogni donna perbene nel tempo libero ricamava. All’interno si riponevano i ricami e i materiali per il cucito, e spesso le signore la portavano con se anche durante le visite a conoscenti. Dal 1770 in poi, la borsa da lavoro aveva soprattutto forma piatta e rettangolare, chiusa nella parte superiore da un nastro scorrevole entro appositi passanti. Era confezionata in satin bianco, ricamato e adornato con nastri, lamine di metallo e lustrini. Queste borse e le reticule, spesso erano realizzati dalle stesse signore87. Il passaggio dall’Ancient Règime alla società “moderna” avviene proprio durante il Settecento. Sono cento anni di profondi mutamenti politici e geografici: fine della guerra di Successione spagnola, divisione della Polonia, conflitti nati dalla Rivoluzione francese. Il regno di Luigi XV sarà il trionfo del lusso, di una moda preziosa ed elegante. Questi anni simboleggiano ancora il Vecchio Mondo, tutto rimane sempre delicato e fastoso, con nastri, pizzi, merletti, stoffe e accessori preziosi, ma forse con più moderazione rispetto al secolo precedente. Gli uomini, infatti, vestiranno in modo più austero, mentre la donna tenderà a maggior sfarzo, al gusto dei fronzoli e degli abbellimenti. Per tutto il regno di Luigi XV, famoso per la sua raffinatezza, la volontà sarà quella di mettersi in mostra con ogni tipo di accessorio. La fine del regno dell’ultimo monarca dell’Ancien Regime, lo sfortunato Luigi XVI, giustiziato dalla Rivoluzione francese, aspirerà, invece, ad un netto ritorno alla semplicità: seguendo le indicazioni della moda inglese. Quindi non più pesanti sete in broccato, ma cotonine, mussoline e stoffe a tela di ragno. La regina Maria Antonietta, prima stravagante, ora è bucolica: indosserà semplici vesti bianche trattenute da una cintura a volte colorata. Si riprenderà questo abbigliamento alla fine del secolo88. Il nuovo stile del Direttorio porta, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, ad un radicale cambiamento nella linea delle vesti femminili, 85 Ibidem. G. D'Amato, 2007, p. 21, 37. 87 AA.VV., 2004, p. 80. 88 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, pp. 35 – 37, 45. 86 27 privilegiando, come già detto, le semplici forme lineari di tipo “classico”: vita alta, drappeggi alla greca, maniche brevissime, gonne più corte e affusolate, e tessuti morbidi, leggeri, se non trasparenti. Pertanto le tasche e i vari “ripostigli” - di moda nel Seicento e per buona parte del Settecento - alla fine del XVIII secolo diventano inadatti, rendendo così indispensabile l’uso della borsa. Gli uomini, invece, adoperano portafogli e borsellini, spesso regali e non graditi, da parte di signore che li confezionavano e ricamavano89. La borsa divenne fluttuante e leggera come le vesti, e ispirandosi alle antichissime reticula romane, che però non venivano più portate al collo o alla cintura, ma appese al braccio con nastri di seta. Erano tutte a sacchetto, di forma variabile durante il secolo e potevano essere in rete, in maglia o in raso90. Il Settecento è un secolo che vede diverse tipologie di borse: l’aumonière in seta in uso soprattutto per fare elemosina in chiesa, la scarsella in cuoio tipica dei viaggiatori. Ma le borsette più eleganti restano le ridicule: in colori tenui e con decorazioni imitanti i disegni cachemire, frange e chiusura a tiri91. Un'altra tipologia è quella che in Inghilterra chiamavano valet purses: una sorta di doppio sacchetto realizzato in maglia con la tecnica ad aghi delle calze o in tulle elastico, a volte ornato di perline; di varie dimensioni, con apertura al centro fermata da uno o due anelli che potevano essere fini lavori di oreficeria92. Troviamo poi la giberna maschile, un contenitore multifunzionale, per i militari o come borsa da musica o da viaggio. In cuoio, doppiata di legno o di cartone, rigida, con ribalta e tracolla, profilata nei bordi con metallo, la parte anteriore poteva essere decorata o con parti in metallo relative al reggimento di appartenenza o con trionfi in ottone che alludevano al ruolo di chi la indossava93. Durante il Direttorio, le borse erano in stoffe leggere come quelle degli abiti94. Una particolare tipologia era la balantine, cioè piccola borsetta che le dame facevano dondolare all’altezza del ginocchio, con manico lungo e flessibile che poteva essere arrotolato attorno alla mano, al braccio o alla vita. La forma più in voga era ad “urna”, che richiamava la classicità greca e romana, ma potevano anche essere a conchiglia, a 89 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 130. M. Schiaffino, 1985, p. 24. L’originaria dicitura latina viene però distorta: in ridicule – ridicole - in Francia, probabilmente per deridere con sottile ironia i modelli divenuti sempre più stravaganti – erano associate alle mutandine e alle sottovesti; indisplensables – essenziali - in Inghilterra. Cfr. A. Johnson, 2005, p. 22; M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 423. 91 C. Giorgetti, 2001, p. 30. 92 Ibidem. 93 Ibidem. 94 Ibidem. 90 28 fiore, a bustine o a sacchetto95. Le balantine sono anche il simbolo dell’emancipazione della donna, che tra il Settecento e l’Ottocento cominciò ad uscire di casa anche da sola96. Altra borsetta degna di nota, fu quella che utilizzava un meccanismo identico a quello della capote delle carrozze, e che era già stato impiegato per la realizzazione di cappelli detti appunto a capote, durante l’Ancienne Règime97. Nell’ultimo quarto del XVIII secolo divenne di moda una borsa portamonete di forma lunga e stretta: un lungo involucro lavorato a maglia o ad uncinetto, chiuso ad entrambe le estremità e portato piegato a metà sulla cintura; nella parte centrale si trovava l’apertura da dove si infilavano le monete in una o l’altra delle due estremità, che spesso divergevano tra loro per renderle facilmente riconoscibili. Al centro c’erano due anelli che si facevano scorrere all’estremità per impedire la fuoriuscita del contenuto. Questa borsa tubolare rimase in voga sino al 1920, con l’avvento delle banconote98. I.3 I secoli dell’industrializzazione (secoli XIX–XX) Con la Restaurazione e il regno di Luigi Filippo inizia a delinearsi la società moderna: l’espansione del mercato, lo sviluppo della produzione, l’esplosione delle tecniche, ma anche il Romanticismo e il predominio del modello borghese intorno alla famiglia il cui nucleo è rappresentato dalla donna, fanno sì che gli accessori accrescano di valore e di numero nella moda. Il Secondo Impero, che aumenta ancora di più il gusto per il “superfluo”, corrisponde all’epoca dei grandi sarti - come l’inglese trasferitosi a Parigi nel 1846, Charles-Frédéric Worth - che lanceranno i loro stili, poi ripresi e diffusi dai neonati Grandi Magazzini, come il Bon Marchè. Nascono, dunque, l’alta moda e la confezione in serie. Verso la Terza Repubblica con lo sviluppo dei trasporti, accresce il piacere di viaggiare, il gusto per le emozioni esotiche e lontane, e così i bagagli, fino ad ora concepiti solo come oggetto pratico, assumono forme eleganti. Alla fine del secolo, poi, si pone maggiore attenzione alla cura del proprio corpo, si pratica quindi sport, che richiede appositi accessori99. Verso l’epoca Imperiale la borsa esce di moda e per buona parte dell’800100. 95 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 129. T. Campailla, 2008, p. 13. 97 C. Giorgetti, 2001, p. 31. 98 AA.VV., 2004, p. 90. 99 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981 – 1991, p. 47. 100 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 130. 96 29 Le borse più comuni, a partire dal 1814, erano quelle alla cacciatora o gibecières: le più ricche erano caratterizzate da catenella e cerniera d’argento e d’oro, se ne trovavano poi ricamate in acciaio. Erano tutte ispirate ai contenitori per la selvaggina - le borse moderne si rifaranno costantemente agli accessori dello sport, in particolare caccia e pesca. I modelli di borsette più diffusi, poi, erano a forma di conchiglia, di scatola, di palloncino o a portafoglio, sempre con corto manico101. Un altro modello, infine, era caratterizzato da una parte ripiegata sul sacchetto per assicurarne la chiusura, come avviene ai nostri giorni102. Un primo sintomo di mutamento, dopo l’influsso napoleonico, è riconoscibile nel colore: furono abbandonati toni tenui e rilucenze auree e argentee, in preferenza di toni scuri, come ad esempio il velluto di seta blu o scuro con ricami e decori metallici di gusto medievale, che torna anche nelle merlature a volte presenti nel bordo superiore delle borse. Le chiusure erano ancora con tiri ornati da nappe, dove l’oro spesso era protagonista103. La borsa in maglia e perline con cerniera d’argento apparve per la prima volta all’inizio dell’800. La chatelaine, di moda nel XVI e XVII secolo, ebbe un revival nel XIX secolo: con portaocchiali, fermagli per tenere sollevato l’orlo della gonna, portachiavi, ombrelli e taccuini; chatelaine da sera con carnet di ballo, portaspecchio, boccette di profumo e portaventaglio, munite di un borsellino. Poteva essere d’oro, di metallo dorato o argentato, d’argento e di acciaio tagliato, decorata con corniole, porcellana e smalto. Le riviste di ricamo fornivano indicazioni su come confezionarla in stoffa. La chatelaine andrà fuori moda all’inizio del XX secolo, quando la borsetta con manico si affermerà definitivamente nel guardaroba femminile. Molte vecchie borsette con cerniera vennero modificate con la sostituzione del gancio con una catenina che faceva da manico104. Le borse con perline erano ricamate ad ago su diversi tessuti; le più antiche erano a forma di sacchetto; spesso arricchite da finissime perline in vetro sablè forate, tanto da dover essere infilate usando crine di cavallo. Tale genere si diffuse a Venezia dove si producevano borsette fatte con perline di vetro colorato seguendo un procedimento molto antico. Ogni modello richiedeva due mesi di lavoro, oltre ad una grande abilità. In Boemia e in Germania il ricamo o la tessitura venivano arricchiti con piccoli cristalli. La 101 M. Schiaffino, 1985, p. 24. R. L. Pisetzky, 1969, p. 81. 103 C. Giorgetti, 2001, p. 31. 104 AA.VV., 2004, p. 58, 66. 102 30 tecnica raggiunse anche la Francia, dove si aggiunse un altro genere, il gobelin, frutto di una particolare tessitura. A Vienna, invece, la tecnica dell’applicazione delle perline fu poi sostituita con un raffinato ricamo, il petit-point105. I motivi decorativi più in voga nelle borsette e borsellini di perline di questo periodo erano fiori, templi, lapidi funerarie, salici piangenti, arpe, scene di caccia e fumatori di pipa cinesi106. Tra il 1815 e il 1830 c’era un modo particolare di portare una borsetta trapezoidale: veniva sospesa ad un manico di nastro in bella vista sulla crinolina. Questa tipologia era detta sac à cinture, semplice, fatta a mano e di norma in raso o gros, con decorazioni secondo il nuovo stile opulento della moda. Quindi, decorazioni floreali o fitomorfe, ricamate in filo d’oro o d’argento dorato107. Le borsette perdono importanza e poi scompaiono nel periodo definito romanticoaristocratico - che va dal 1822 al 1835108. Nel 1825 circa, in voga erano il boa di struzzo e di nuovo i manicotti in pelliccia e in velluto ricamato. Delle borsette, nei decenni successivi, si faranno solamente cenni sporadici sulle riviste di moda e di lavori femminili: nel 1822, ad esempio troviamo sul Corriere delle Dame una gibecière fatta di fettuccina intrecciata; nel 1844, ancora sullo stesso periodico, si fa riferimento per le dame che escono a piedi ad una nuova e lussuosa borsetta di seta granata ricamata con perle d’acciaio, chiamata Isabella per le sue origini spagnole109. Le vesti femminili, da diverso di tempo, erano caratterizzate da panneggi sontuosi, da gonne artificialmente ampliate dalla crinolina e da maniche molto elaborate, pertanto la borsa non era più necessaria110. Con la metà del XIX secolo le donne riscoprirono la tasca e furono create le aperture per accedere alle cuciture della gonna111. Nonostante gli abiti femminili avessero acquistato un maggior numero di tasche interne nel XIX secolo, le borse piatte da appendere alla vita e nascoste sotto le vesti, di moda nel XVII e XVIII secolo, restarono in uso sino all’Ottocento. Erano raccomandate dalle riviste femminili per chi si recava in viaggio: potevano essere manufatti delle stesse signore oppure acquistate nei negozi112. Le donne tornarono a chiudersi in casa per tutto l’Ottocento, dedicandosi a letture e opere d’ago. Nacquero, così, diverse tipologie di portalavoro del periodo della 105 T. Campailla, 2008, p. 15. AA.VV., 2004, p. 230. 107 C. Giorgetti, 2001, p. 31. 108 R. L. Pisetzky, 1969, p. 159. 109 M. Schiaffino, 1985, p. 24 - 26. 110 Ibidem. 111 M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 422. 112 AA.VV., 2004, p. 90. 106 31 Restaurazione: borsette rigide da cucito in cuoio marrone o rosso, decorate da una sorta di rosone in metallo con fondo di velluto di seta colorato113. Di un’altra tipologia si parla nel 1837, infatti apre a Parigi la Maison Hermès, che inizia confezionando manufatti per l’equitazione114. Con le nuove tecnologie nate con la Rivoluzione Industriale – in Inghilterra – divenne possibile lavorare materiali e prodotti più velocemente e con maggiore precisione. La papier-maché, ad esempio, era una borsetta a forma di vaso, con cerniera e decorazioni in acciaio tagliato, derivata dalla carta ridotta in polvere finissima, mescolata con argilla o gesso, modellata in vario modo, fatta essiccare e poi verniciata. D’origine asiatica e già diffusa in Europa nel ‘600, sarà solo grazie alla Rivoluzione Industriale che il suddetto materiale verrà utilizzato in modo più ampio: in questo periodo si faranno le produzioni in serie di vari oggetti, e così anche delle borsette. L’acciaio, già conosciuto sin dal Medioevo, nel XIX secolo divenne più in voga grazie ai miglioramenti riguardanti la sua produzione. Nell’adornare le borsette, l’acciaio veniva impiegato sotto forma di lustrini, piccole foglie, perline, cerniere e chiusure. Tra il 1813 e il 1850, poi, veniva utilizzato il ferro lavorato a filigrana, detto fer de Berlin – ferro di Berlino, per borsette e gioielli: era scuro ed opaco115. Dal XIX secolo veniva impiegata la tartaruga per decorare o produrre accessori, come le borsette: era un materiale di difficile lavorazione, pertanto gli oggetti in tartaruga erano di gran lusso. Per imitare questo materiale si utilizzava il corno. Sempre in questo periodo, e così nel primo quarto del secolo successivo, si utilizzava anche l’avorio: spesso veniva intagliato in immagini ben definite e applicate sulle pelle scura delle borsette. Il più economico era l’avorio vegetale o tagua, ricavato dalla noce di una pianta della famiglia delle palme116. Le borse ora sono confezionate ad ago, a ferri, a telaio; dal 1835 al 1850 si trovano borsette a piccolo sacchetto, in taffetàs, adornate a piccolo punto, con tiri di cordoncino di seta e nappine in ciniglia. Piccole borsette a sacco in filo di cotone scuro con iniziali, invece, testimoniano l’affermarsi dei lavori femminili su telaio circolare o a rocchetto. Tra il 1835 e il 1840 erano usciti i primi libri con istruzioni e relativi disegni, per la realizzazione di piccoli oggetti in varie tecniche di tricot. Di moda erano anche le borsette foderate in capretto, con due nappe all’estremità dei tiri di chiusura, e così anche 113 C. Giorgetti, 2001, p. 31. Ibidem. 115 AA.VV., 2004, p. 174. 116 Idem, 2004, p. 184. 114 32 le borse per tabacco caratterizzate dalla fodera in pelle. Del 1850 circa, invece sono le borse piatte ricamate a telaio in perline a tema floreale, con manico in perline di marcassite e cerniera bagnata in oro con festoni decorativi. Ora a dettare moda in fatto di borse più che la Francia è soprattutto l’Inghilterra, protagonista nel periodo vittoriano117. Verso la fine del periodo romantico-borghese, compreso tra il 1836 e il 1855, le borse ritornano come accessorio di moda. Sulle riviste si raccomandano le piccole borse algerine decorate con cordoncini d’oro e d’argento, o le borse alla francese di velluto. Le aumonières – dette anche alla Maria Stuarda - le gibecières e le borsette portate appese alla cintura grazie ad un uncinetto d’oro e smaltato, andavano a sostituire le tasche118. In questo periodo, il borsellino porta denaro diventa un oggetto elegante; la forma è quella di una vera piccola borsa e le dame usavano regalarlo dopo averlo lavorato ad uncinetto, spesso in perline veneziane di vetro colorato. Ora in voga sono i kabyles, borsellini in pelle introdotti nella moda dopo la colonizzazione dell’Algeria da parte della Francia119. Nella seconda metà del XIX secolo, vediamo l’immagine della donna negli inserti pubblicitari, quindi nei figurini e nelle stampe donnesche, ed è vestita di tutto punto. Ma le borsette, in questa grande divulgazione, non sono protagoniste: rare le indicazioni dei modelli e povere le tavole illustrative in cui la dama sia ritratta con il suo sac. Secondo gli studiosi si tratta di un’assenza ingiustificata, poiché di norma le borsette avevano andamento analogo, nello stile e nei materiali, a quello delle vesti e degli altri accessori. La borsa però, come già detto, in questo periodo era in parte sostituita dalle tasche - in semplice tela di cotone bianca, decorate con ricami a punto pieno, intagli e smerli - sospese tra la sottogonna e l’abito e da quelle “portatutto” proprie dell’abito120. A questo periodo risalgono rari esemplari di borse da sposa: con l’affermazione della borghesia il matrimonio riacquista importanza. Sono borse in taffetàs di seta con chiusura in acciaio e ricamo a perline anch’esse in acciaio. Negli anni Ottanta del secolo, questa borsa si trasformerà nel sac sospeso lateralmente ai drappeggi della tournure. Sono confezionate in gros, raso o damasco e decorate con ricami di spighe a punto pieno, come simbolo di prosperità121. 117 C. Giorgetti, 2001, p. 31. R. L. Pisetzky, 1969, p. 236. 119 R. L. Pisetzky, 1969, p. 255, 257. 120 C. Giorgetti, 2001, p. 32. 121 Ibidem. 118 33 Le riviste documentano a partire dal 1865 sino alla fine degli anni Ottanta, una nuova tipologia di borsa detta petit sac: in velluto scuro, decorato con perline e frange d’acciaio, o anche in seta scura sempre con perline, e con doppio manico a nastro. Dello stesso periodo sono modelli tondeggianti in gros di seta nero, decorate con ricami e cerniera a pressione in acciaio. Questi esemplari testimoniano la diffusione del colore nero122. Alla metà dell’Ottocento, le borse portalavoro sono soprattutto in cuoio blu notte, con cartigli d’argento decorati o con le cifre della proprietaria; foderate in raso di seta in colori tenui123. Gli anni ’60 a Parigi sono gli anni della Maison Vuitton. In questo periodo, vennero realizzati pratici modelli da passeggio e da viaggio, come quelli a sacchetto ispirati alle ridicole, in cuoio scuro con tiri e nappe, e quelli in marocchino a forma pentagonale con ricami floreali in rame dorato, di gusto orientaleggiante. Negli anni ’70, diventa di moda viaggiare, pertanto vengono realizzati modelli simili alla valigeria, i sac de voyage o petit sac, in cuoio liscio o écrasé, con chiusura di sicurezza in acciaio e corto manico in cuoio, nei colori tabac, grenat, vert e marrone testa di moro124. La valigia vera e propria, pare sia nata tra la fin del XVII e l’inizio del XVIII secolo, con forma molto simile a quella che resterà poi in uso nei due secoli successivi. Quindi allungata, chiusa con cinghie o con cerniera, uno o due manici, con base rigida o morbida. Nel ‘700 e nell’800 gli spostamenti da un luogo all’altro divennero sempre più una consuetudine, sia per motivi di lavoro, che per il piacere di conoscere paesi diversi. Nel XIX secolo, poi, iniziarono le grandi migrazioni verso nuove terre, l’America e l’Australia, ciò implicò un grande lavoro per i valigiai. Si realizzavano con cuoio conciato, impermeabilizzato e robusto, contenitori rigidi da legare alle carrozze; il cuoio era utilizzato quasi esclusivamente per le borse, borsoni e bauli da viaggio 125. Nell’800 l’avvento dei treni e delle navi a vapore rese più facile viaggiare, per comodità e tempistica, e quindi si modificarono le valigie, le scarpiere, cappelliere e i bauli. Quest’ultimi, caratterizzati da un coperchio bombato e facilmente caricabili sulle carrozze a cavalli, furono sostituiti da valigie di cuoio piatte, trasportabili comodamente a mano. Nel XX secolo, la borsetta a mano o a tracolla sostituirà definitivamente quelle 122 Ibidem. Ibidem. 124 Ibidem. 125 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 133 – 134. 123 34 da cintura e la chatelaine. Di moda furono anche dei bauletti contenenti spazzole, il necessario per la manicure, boccette e astucci d’argento, cristallo, avorio e madreperla, quindi quei contenitori poi definiti beauty case. Solitamente gli articoli da viaggio erano in cuoio o pelle, ma nel 1826 circa, il francese Pierre Godillot realizzò una borsa da viaggio in tela pesante che ebbe grande successo nella seconda metà dell’800. Questa veniva anche ricamata a piccolo punto dalle signore, con la tecnica del ricamo berlinese o Berlin work. Alcune signore realizzavano da se la borsa per il viaggio: la ricamavano a mano e poi la facevano rifinire dal sellaio locale che vi applicava le parti in cuoio, i manici e la cerniera di metallo. Le valigie a doppio scomparto si utilizzavano per i viaggi brevi ed erano dette Gladstone bags, city bags e cestini. Gli uomini, come borsa da lavoro, utilizzavano la valigetta da medico: forma allungata, cerniera in metallo e manici in cuoio. Dal 1870 si diffonde il cestino da viaggio in vimini con ribaltina: serviva per gli acquisti, il pranzo o i lavori di ricamo 126. Il vero innovatore del nuovo genere “valigetta” in pelle, con manici, serratura e scomparti vari, fu Louis Vuitton (18211892): nel 1854 sostituisce con tela impermeabile grigia, il cuoio con cui per tradizione si confezionavano i bauli. Nel 1856, poi, presenta una forma nuova di baule piatto, impilabile, rinforzato con listelli di faggio verniciato, con all’interno telai mobili: nacque il “baule Vuitton”, che ebbe un successo tale, da costringere il signor Vuitton a depositare, nel 1896, il famoso marchio con il monogramma e i motivi stilizzati di fiori e stelle. Nel 1900 il figlio, Georges Vuitton, realizzerà nuovi modelli di bauli e soprattutto nuove borse da viaggio: famosa è la Steamer del 1901, una sorta di sacca in tela e pelle, molto alta, con risvolto frontale entro cui passava una cinghia, e con corto manico. Fu il modello per quasi tutte le borse da viaggio successive, assieme alla Keepall del 1924 e la Noè del 1932, quest’ultima nata per contenere cinque bottiglie di champagne127. Il diffondersi dei viaggi di piacere, portò alla moda il souvenir: in Francia si vendevano borsellini e borsette ricordo decorati con vedute di Parigi. I viaggiatori compravano per ricordo borsellini e borsette di varie forme, confezionate in stoffa, metallo dorato, argento, oro, madreperla, avorio, tartaruga o celluloide. Spesso erano decorati sulla parte anteriore con immagini di una chiesa, di un castello o altro famoso edificio della città visitata. Inizialmente erano immagini dipinte a mano, ma verso la metà dell’800 anche a stampa. Alcuni souvenir ricordavano importanti avvenimenti storici, come ad esempio una reticule in perline con la Sirius, la prima nave a vapore ad 126 127 AA.VV., 2004, p. 110, 118. G. D'Amato, 2007, pp. 22-26. 35 attraversare l’Atlantico nel 1838. Altri, invece, erano caratterizzati da variopinte immagini in rilievo di ambientazione giapponese ed egiziana: probabilmente confezionate in Estremo Oriente per il mercato europeo, che nutriva molto interesse per gli oggetti di “pelletteria giapponese”128. Riassumendo, quindi, fino al 1890, le borsette ebbero poca importanza e quelle che si vedevano portare di raro, erano soprattutto in stoffa e con cerniera metallica dotata di catenella che fungeva da manico. Nell’ultimo decennio, invece, accanto alle aumonières di velluto con ricche cerniere d’argento cesellato e doppia catena con gancio per appenderle alla cintura, e alle ridicules di vecchio modello, sui figurini o sulle fotografie si trovavano più spesso semplici borsette in pelle (o cuoio), che saranno di moda nel XX secolo129. Da portarsi a mano, definite dagli inglesi hand-bags e di varie tipologie: a sac bavolets e a busta. Esternamente sobrie, mentre l’interno estremamente curato, con diverse tasche in moirè o gros di seta o in pelle130. La voga della borsetta, infatti, è moderna per due motivi innanzitutto: con la linea aderente delle vesti, detta a “S”, che avvolge tutto il corpo e si espande solo nel posteriore con l’artificio della tournure, scompaiono le tasche che andrebbero a deformare l’abito. Poi, con la nuova abitudine, anche delle donne, ai viaggi e alla villeggiatura, ecco la necessità della borsa da viaggio: ricca di scomparti, pratica, contrassegnata dal monogramma della proprietaria131. Sempre in questo periodo, si portavano in vita, agganciati da catenelle, preziosi portaprofumi di cristallo e argento o piccoli notes; per la sera, invece, carnet da ballo con elegante copertura, solitamente in velluto, da tenere in mano. Per gli uomini, a fine secolo, invece, si confezionavano borse da tabacco in stoffa132. Al di là della borsa funzionale, alla fine del XIX secolo è documentabile una tipologia a sacco da lutto in jais, e da sera in jais e corallo. Altre piccoline, con plissettature, decorate sulla facciata anteriore da una applicazione floreale in nastro di seta imbottito. In questo periodo nasce il così detto modello Dorothy: un sacchetto di piccole dimensioni lavorato elegantemente e il cui nome deriva da una commedia di A. J. Munby, la cui protagonista era una semplice ragazza di paese133. 128 AA.VV., 2004, p. 98. R. L. Pisetzky, 1969, p. 389, 393. 130 C. Giorgetti, 2001, p. 32. 131 M. Schiaffino, 1985, p. 27. 132 R. L. Pisetzky, 1969, p. 393, 403. 133 C. Giorgetti, 2001, p. 33. 129 36 Nel XX secolo la donna si adorna di accessori molto vistosi ed è attirata sia dal Medio Oriente islamico che dall’Estremo; il nuovo secolo si apre con l’Art Nouveau e tutte amano piume e preziosi ventagli. Con la Prima Guerra Mondiale del 1914-18, poi, scompaiono i frivoli accessori e la donna è improvvisamente più sobria, veste secondo la foggia militare. In seguito, la pace porta ai così detti “Anni Folli”: capelli corti, sigarette con lunghi bocchini, il trucco, piume d’airone. Tutti pazzi per gli accessori, ancora più vistosi. Gli anni ’20 e ’30 guardano alle Arti decorative, che fanno dell’accessorio un’opera d’arte. Gli anni ’30 guardano al passato: viene esaltata l’eleganza borghese classica; la donna cercherà nell’accessorio la raffinatezza. Con la Seconda Guerra Mondiale di nuovo il futile scompare, e il periodo post-bellico vede la nascita del New Look di Christian Dior nel 1947, con profusione di tessuti e accessori come risposta ai tempi di privazione134. Il ‘900 è un secolo determinante per la storia della borsa, in quanto da una produzione artigianale e spesso per pochi, si passa ad una produzione industriale, più popolare135. Tutti i tipi di materiali e di lavorazioni si trovano proprio nel XX secolo: arrivano le prime plastiche sintetiche come la celluloide (1868), la caseina (1897) e l’acetato di cellulosa (1926), spesso utilizzati per imitare la tartaruga e l’avorio, dal 1919 al 1930 circa. Così negli anni ’20 si trovano soprattutto cerniere piatte e semicircolari, decorate a motivi storici, romantici, orientali ed egiziani. Negli anni ’30 compaiono le prime pochette interamente di plastica, negli anni ’40 e ’50 si fabbricano borse con perline di plastica, che ebbero successo negli Stati Uniti fino agli anni ’60 circa. Sono borsette rigide, a forma di astuccio o scatola, trasparenti se in Lucite (Plexiglas) o tinte in vari colori e adornate con strass. Inizialmente molto costose, la loro diffusione porterà alla produzione di modelli più economici. Le plastiche sintetiche non erano più impiegate per imitare i materiali più costosi, ma erano apprezzate in sé, per la loro struttura lucida e rigida. Rimasero di moda sino allo scoppio delle guerra: saranno plastiche più morbide, come il vinile a prendere il loro posto136. Dopo la plastica, il materiale più diffuso per le borsette nel ’900 era la pelle, soprattutto di capra, d’asino, di pecora e di maiale; erano apprezzate anche alcune pelli 134 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 61 – 62. L. Bordignon Elestici, 1989, p. 135. 136 AA.VV., 2004, p. 184, 274. 135 37 di animali esotici, come serpenti, coccodrilli, struzzi, lucertole e armadilli. Fu impiegata anche pelle derivante da pesci, come quella di squalo 137. I materiali d’origine vegetale, invece, come la paglia, il vimini, la rafia e il legno, furono impiegati in ogni epoca; nel XX secolo li troviamo assieme al bambù per produrre borse intrecciate e cestini: accessori alla moda durante la primavera e l’estate. Negli anni ’50 in voga erano le borsette in bambù e paglia artificiali138. Per quanto riguarda, invece, le borsette e i borsellini di perline, già nell’800 era diffusa la difficile arte di lavorare a maglia con perline: si intrecciavano più di 50.000 perline secondo gli schemi indicati, che si trovavano in vendita o pubblicati anche da almanacchi e riviste femminili. Erano modelli molto costosi, in quanto questa lavorazione, oltre ad essere difficile, richiedeva molto tempo. Nei primi decenni del ‘900, queste borsette di perline avevano per manico spaghi a scorrimento oppure cerniere decorative in metallo, in tartaruga o plastica; i motivi più in auge: fiori, paesaggi pittoreschi con case tradizionali, castelli e rovine, bambini, scene storiche e tappeti orientali; anche in stile cubista o déco. Gli anni ’20, presentano anche borsette in perline d’acciaio tagliato o di alluminio; le perline d’acciaio tagliate, prima nei colori oro, argento e bronzo, poi dalla Francia anche di altri colori. Molto diffusa era la borsetta in perline a busta. La moda di queste borsette in perline si esaurirà dopo gli anni ’30 del XX secolo139. Una tecnica molto utilizzata in questo periodo per le borsette, ma non solo, era la stampa su tessuto140. Altra tipologia diffusa, le borsette e borsellini in maglia d’argento e in maglia ad anelli, già dalla fine dell’800. La maglia ad anelli è composta da anelli o placchette di metallo fissati tra loro a formare una rete, tipo le cotte di maglia dei cavalieri medievali: gli anelli erano fissati uno ad uno – e per questo la lavorazione era molto costosa soprattutto in argento, ma anche placcati d’argento e di altri materiali. I maggiori produttori specializzati di questa tipologia di borse e borsellini, erano la Germania e gli Stati Uniti. Poi, nel 1909, l’americano A. C. Pratt inventò una macchina per fabbricare un tipo di materiale, che divenne, quindi, più economico. Il brevetto fu acquistato dalla ditta americana Whiting & Davis, che divenne la più famosa in tutto il mondo. Negli anni ’20 e ’30 le piccole placche o gli anelli venivano smaltate con vari colori, 137 Idem, 2004, p. 194. Idem, 2004, p. 220. 139 Idem, 2004, p. 230. 140 Idem, 2004, p. 250. 138 38 producendo così, borsette multicolori secondo lo stile déco. Un’altra ditta famosa, tra le due guerre, era la Mandalian, fondata dal turco Sahatiel G. Mandalian141. Il XX secolo, dunque, è caratterizzato, oltre che da molteplici tipologie di materiali e metodi di lavorazione, anche da una grande varietà di borsette: borsette da visita o la trousse per il trucco, dotate di specchietto, piumino da cipria, boccetta di profumo e portamonete; borsette da teatro, con appositi comparti per il binocolo, il ventaglio, lo specchio, il piumino, il portamonete e il biglietto; la pochette da portare in mano o sotto il braccio 142. La borsetta a mano o a tracolla nasce nel primo decennio del ‘900, con il ritorno delle vesti aderenti e l’abolizione delle tasche. Come già detto, questa andò a sostituire definitivamente la chatelaine e le borsette da cintura. Nel 1910, al posto del cuoio, si preferiva confezionare le borsette in taffetàs e broccato, oppure in stile Restaurazione, adorne di perline e merletti. Nel 1913 era di moda la borsa di merletto macramé, adorna di frange, ghiande e nappine, indossata come le réticules all’estremità di lunghe stringhe. Le borsette a mano potevano essere anche di dimensioni ridottissime, così da diventare borsette da dito, in maglia d’argento, oppure borsetta da tango nata nel 1914 e in grado di contenere solo il rossetto e la cipria143. Grande prestigio, in questo periodo, godettero le borsette a piccolo punto e quelle a microperline, nei modelli di reticule e Dorothy; potevano essere decorate a tema fitomorfo o a tappeto144. Il piccolo punto, ancora oggi in uso, è un ricamo a fili contati eseguito su tela e popolare sino dal XIX secolo, quando si diffusero schemi a colori tracciati su carta a quadretti, dove ad ogni quadretto corrispondeva un punto. Si tratta di una tecnica di ricamo molto semplice, tanto che al tempo veniva eseguita anche da casalinghe. I maggiori centri di produzione di borsette a piccolo punto erano Parigi e Vienna145. Il pizzo o merletto è un’altra tecnica manifatturiera molto antica. Di pizzo bianco erano molto spesso le borse da sposa o da comunione, ma in alcuni casi, anche borsette da sera – essendo però un materiale molto delicato, è raro trovare borsette di pizzo146. La donna del XX secolo possedeva una borsetta per ogni occasione, come quella da città, da passeggio per il pomeriggio, e quella da giorno era solitamente in pelle. Le borsette da sera, solitamente erano in lucida seta o broccato, e adorne di ricami, perline, 141 Idem, 2004, p. 264. Idem, 2004, p. 118. 143 G. D'Amato, 2007, pp. 21-22. 144 C. Giorgetti, 2001, p. 33. 145 AA.VV., 2004, p. 250. 146 Ibidem. 142 39 foglie metalliche o pietre colorate. Si utilizzavano brillanti artificiali di vetro, come lo strass, inventato nel 1730 dal gioielliere di Strasburgo G. F. Strass e divenuto molto in voga negli anni ’20 e ’30, anche grazie alla bigiotteria della stilista Gabrielle Coco Chanel. Lo strass nella versione colorata, imitava le pietre preziose sulle cerniere ed i vari decori delle borsette. Un’altra decorazione molto diffusa era la marcasite, impiegata per imitare i brillanti: era sfaccettata e veniva incastonata nelle cerniere e nei fermagli di chiusura delle borsette da sera di seta o pelle scamosciata nera. Infine, anche le perline sablè decoravano le borsette da sera: la parigina Mayer esportava le sue borsette in tutto il mondo147. Degli anni ’10 sono anche le borsette in bianco lavorate a filet, quelle a cannette lunghe di lavorazione inglese, e le piccole pochette in gros decorate con perline bianche. C’erano poi le borse Jugendstil, sobrie tracolle in pelle nera, marrone o grigia, adorne di finti insetti come lo scarabeo o la farfalla, con chiusure in bachelite decorate con elementi esotici, che testimoniano la voga orientale148. Dell’inizio del secolo è l’espressione “Belle Époque”, che dà l’idea di festa permanente e che nel campo della moda è sinonimo d’esuberanza: un ruolo molto influente è proprio quello del teatro e delle sue stelle, che verranno imitate nell’aspetto. Il famoso sarto parigino Poiret lanciò numerose piccole borse ispirate ai costumi dello spettacolo: nel 1910 Serge Diaghilev introdusse il balletto russo in Europa, che influenzò notevolmente la moda. Il genere floreale sarà conosciuto come “Art Nouveau”. L’attenzione viene posta sulla parte superiore del corpo, e cappelli, calze e ventagli accentuano l’aspetto stravagante. La donna della Belle Époque tra le mani tiene una borsetta decorata con ricami di perline, intarsi di velluti diversi, fiori di tessuto o confezionata in un’antica tappezzeria, e chiusa con una cerniera in metallo. Il manicotto molto più grande e a volte contenente una borsettina o un portamonete, è fatto di diversi tessuti, e scomparirà dopo la guerra del 1914149. Con l’inizio del ‘900 e la Prima Guerra Mondiale l’abbigliamento femminile subisce un mutamento: scompare il busto, permettendo così praticità e agilità nei movimenti150. Dopo la guerra la donna indosserà abiti di linea sciolta che arriveranno alla caviglia, piccoli cappelli tondi e borse di pelle appese al braccio, che diventeranno il simbolo dell’emancipazione femminile. Se ne producevano in serie di vari pellami, 147 AA.VV., 2004, p. 154. C. Giorgetti, 2001, p. 33. 149 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, pp. 62-64. 150 C. Giorgetti, 2001, p. 33. 148 40 soprattutto rettangolari, con uno o due manici, cerniera a scatto e spesso doppia tasca laterale; una linea sobria, funzionale, già moderna, ma le dimensioni erano ancora ridotte, perché la donna non passava ancora molto tempo fuori casa151. Le donne sostituiscono gli uomini nel lavoro e si vestono in modo più pratico: nel 1915 la gonna si accorcia sino al polpaccio e la borsetta è in cuoio robusto152. Nel 1913 inizia a Milano l’attività di Mario Prada, con lavorazioni in pelli pregiate, anche per i viaggi; a Firenze aveva aperto Gheradini. Fu di moda la sacoche con bandoliera: borsa piatta con tasca laterale e chiusura a scatto. Di lusso erano lunghe tracolle in moiré di seta e in vari tessuti pregiati, ricamate a tema floreale e ornate da lunghe frange. La novità di questi nuovi modelli erano le grandi dimensioni. Diffuse erano anche borse a mano, in raso, con chiusura a scatto a forma di spirale, e in suède con cerniera martellata bagnata in oro zecchino visibili nei primi “Vogue” del tempo. Troviamo, poi, la borsa pierrot, definita così per i due colori solitamente contrastanti; in tessuto leggero, come il taffettà. Quindi si diffonde la pochette, dal francese poche, cioè tasca: una sorta di taschina, in Italia detta borsa a busta o bustina. Nel 1910 circa, ce n’erano già quattro tipologie: in cuoio o pelle, decorata, ma sportiva, per i tailleur e sobri completi; elegante in perline, per gli abiti “da passeggio”; gioiello in tessuto con chiusura in argento o, più raro, in oro, realizzate da orafi e per abiti da tardo pomeriggio o sera; a forma di scatola in sterling o in altri vari metalli153. Sono di aspetto ben squadrato e rettangolare; si portavano appoggiate al seno, tenute dalla mano inguantata154. Di moda furono anche borsette con cerniere in metallo e stoffa ricamata, di gusto cinesizzante proprio di inglesi e francesi; ma anche preziose cerniere in oro o argento, lavorate a mano, a cesello e bulino, con incastonate numerose pietre, come acquemarine, topazi, zaffiri, varie pietre dure e cristalli. Solitamente confezionate in raso di seta155. Le borse dei primi decenni del ’900, dunque, erano oggetti piccoli, preziosi, realizzati con materiali e lavorazioni molto pregiati156. La Prima Guerra Mondiale fu per le donne un importante passo verso l’emancipazione che si espresse bene anche nella moda: capelli corti, gonne accorciate, vesti pratiche e borse comode, in cuoio, di grande dimensioni, con pratici manici, grandi 151 M. Schiaffino, 1985, pp. 28-29, 32. F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 66. 153 C. Giorgetti, 2001, p. 33. 154 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 70. 155 C. Giorgetti, 2004, pp. 33-34. 156 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 136. 152 41 cerniere e tasche esterne157. Il famoso sarto parigino Poiret, per primo accorciò le gonne, poi fu Gabrielle Chanel a lanciare abiti privi di ornamento, di rigore quasi maschile, dai materiali “poveri” e sportivi158. Dopo la guerra, iniziano i così detti “Anni Folli”, che vedono una donna “vivace”, con abito accorciato nel 1925 fino al ginocchio, con capelli corti, che lavora, scia, nuota, guida l’automobile159. In tali anni un ruolo importante lo ebbero anche gli artisti: inventavano forme geometriche, sperimentavano materiali, linee e colori. Ecco, quindi, bellissime le borse futuristiche, le piccole pochettes, le floreali ricamate con perline multicolori e tante altre originalissime160. L’Art Déco era un movimento internazionale d’arti applicate che si sviluppò dopo il 1910 e rimase in voga fino agli anni ’20 e ’30; assunse forme cubiste e geometriche, nuovi materiali e colori forti e luminosi. Vennero così prodotte borse in cromo e alluminio, in colori come il rosso, blu, nero e argento; negli anni ’20 erano di moda borse di pelle decorate con la tecnica del batik e borse di tessuto161. Nel 1922, poi, con la scoperta della tomba di Tutankhamon, esplode l’Egittomania: borsette decorate con sfingi e palmette162. Dopo il 1914, l’emancipazione della donna e la popolarità e l’influsso delle attrici del cinema, portarono alla diffusione dei prodotti cosmetici e quindi alla necessità di appositi contenitori. Se nel 1905 circa, le borsette avevano uno scomparto per cipria e piumino, ed erano vendute assieme ad un borsellino, a una boccetta per il profumo e a uno specchietto, negli anni ’20 divenne di moda la trousse o vanity case. Si tratta di un astuccio con scomparti per la cipria, il rouge per le guance, il rossetto, il profumo e le sigarette; la sua forma deriva dall’inro giapponese ovvero un astuccio con scomparti per le erbe medicinali e l’acqua profumata. Grandi gioiellieri come Cartier, producevano trousse in argento e oro, smalto, madreperla, giada e lapislazzuli; i modelli più economici, invece, erano in plastica colorata e decorati con pietre di vetro. Tipico era il rossetto nascosto nella nappa163. La trousse poteva anche essere in tartaruga, metallo, pietre dure, lacca o coccodrillo, vernice, lucertola; aprendola sul coperchio si trovava uno specchio e due o più scomparti per la cipria con piumino di cigno, per il rossetto e 157 Eadem, 1989, pp. 136-137. M. Schiaffino, 1985, p. 32. 159 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 67. 160 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 137. 161 AA.VV., 2004, p. 132. 162 T. Campailla, 2008, p. 17, 21. 163 AA.VV., 2004, p. 142. 158 42 uno per il fazzoletto, mentre un sottile pettinino in corno o tartaruga stava in un’apposita fessura nello spazio interno. Poteva essere appesa al polso con catenella, avere forma tonda, ovale, quadrata o romboidale e avere incise le iniziali della proprietaria. Durò sino agli anni ’40 e si ampliò nelle dimensioni, sino a contenere anche un borsellino 164. Tutte queste novità di accessori furono facilmente conosciute grazie alla moltiplicazione delle riviste di moda come la Gazzetta de Bon Ton, Art e infine Vogue - America165. Al 1925/26 appartengono particolari borse in pelle con scene giapponesizzanti su entrambe le facce, realizzate con lo sbalzo a caldo e la pittura stesa successivamente. Questi anni, poi, furono caratterizzati sia da borsette in strass che in perline166. All’inizio degli anni ’30, il gioielliere parigino Van Cleef & Arpels fu ispirato da una sua cliente che adibiva il portasigarette a borsetta. Ne ideò una lussuosa da sera: la minaudière, astuccio in metallo, solitamente rettangolare, con scomparti per la cipria, il rouge, il rossetto e le sigarette, provvisto di specchietto, pettine e accendino; nella maggior parte dei casi era in oro o argento, decorata con smalti o pietre preziose. Ebbe grande successo e fu realizzata da molti gioiellieri e stilisti famosi – c’erano in commercio anche versioni più economiche. Furono realizzati anche stravaganti contenitori per cosmetici, nascosti in un braccialetto o a forma di disco per grammofono, di telefono o pianoforte167. Dopo gli eccessi degli Anni Folli, gli anni ’30 vedono un ritorno alla moderazione: la donna veste con abiti sfiancati, il petto sottolineato con discrezione, i capelli lunghi e raccolti in rotoli sulla nuca. Domina una linea sobria: Chanel lancia il jersey, un tessuto morbido e pratico, adatto alla nuova figura allungata della donna; diventa così di moda l’abitino nero. Ora lo sport si diffonde a tutte le classi sociali, così nuovi stimoli alla moda – calzoncini corti, costumi e così via168. Le borsette, necessarie, si moltiplicano in tutte le forme: a conchiglia, a violino, a fazzoletto, grandi borse di velluto con impresse frasi sentimentali, mazzolini di fiori. Le cerniere sono spesso veri e propri gioielli. Per il giorno vengono impiegati materiali come l’antilope, bue nero, pecari, camaleonte e pelle di pitone. Torna il manicotto, di piccole dimensioni, confezionato in cavallino nero o velluto169. 164 M. Schiaffino, 1985, p. 34. F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 70. 166 C. Giorgetti, 2001, p. 34. 167 AA.VV., 2004, p. 142. 168 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 70-71. 169 Idem, 1981-1991, pp. 73-74. 165 43 Negli anni ’30 si affermarono alcuni nomi importanti che saranno poi motivo di continua ispirazione e imitazione. Nel 1922-23 nasce la nuovissima, e poi famosa, borsa Chanel: piccolina, in jersey, satin o pelle, in semplice forma a busta; il suo “marchio” di riconoscimento erano le impunture con effetto trapuntato, e un manico a catenella in cui passava a volte un cordino in pelle170. Altro nome importante della pelletteria era, ed è tutt’ora, Hermès, attivo a Parigi. Nasce come artigiano specializzato in selleria e accessori per l’equitazione; il suo stile resterà legato ai cuoi naturali, alle forme sportive, ai dettagli che richiamano motivi di staffe e briglie171. Emile-Maurice Hermès (1870-1951), dall’esperienza familiare nel settore della selleria, mutò musette – sacco da biada che si appende al muso del cavallo – e sacchi da biada in elegantissime borse. La Bolide del 1923 fu la prima borsa con chiusura-lampo della storia: l’idea nacque nel 1916, quando durante un soggiorno negli Stati Uniti, osservò il sistema di chiusura della capote delle automobili Cadillac. Del 1933, invece, è la Plume, ispirata ad una borsa da gualdrappa; del ’35 un modello di borsa da signora chiuso da due cinghie, creato per la moglie172. In Italia i pellettieri, poi famosissimi, che avevano già aperto bottega: a Firenze sono Gucci dal 1912 e Gherardini sin dal 1885173. Gli anni ’30 sono dominati anche dalla grande sarta, stilista Elsa Schiaparelli, d’origine italiana, romana, ma esiliata a Parigi. Destò grande clamore con le sue borse e accessori in stile surrealista174. Fece discutere una sua pratica borsa da passeggio: una tracolla in pelle a forma di sacco tondo, con applicazioni a forma di stella. Gucci ne propose una in cinghiale, con la famosa banda verde e rossa derivante dalla sassinga, la cinghia per tenere ferma la coperta sulla sella dei cavalli, che diventerà un classico. Queste nuove borse, di varie dimensioni, si rifacevano spesso ai secchielli da spiaggia dei bambini. Alla proposta della Schiaparelli, rispose nel ’39 Hermès con un secchiello in cuoio naturale, ornato da fori nella parte superiore e munito di una corda robusta per tracolla: sembrava un paniere da contadino. Sempre Hermès, nel ’47 realizza un altro celebre secchiello apparso su Vogue. Tale forma scomparirà durante la guerra, per poi riapparire negli anni ’60, e ancora negli anni ’80 con successo, ma ora chiuso da una stringa che passa in una serie di anelli o provvisto di una sacca interna175. 170 M. Schiaffino, 1985, p. 35. Ibidem. 172 G. D'Amato, 2007, p. 27. 173 M. Schiaffino, 1985, p. 35. 174 AA.VV., 2004, p. 286. 175 M. Schiaffino, 1985, pp. 36-37. 171 44 Molti artisti ambivano a creare borse per Elsa Schiaparelli. Salvador Dalì, le disegnò alcuni modelli e inventò una borsa elettrica: all’apertura si accendevano lampadine che illuminavano lo specchietto per il trucco e i disegni dell’artista incisi all’interno. La stilista ideò, ad esempio: la borsa-giornale in cotone, una borsa-carillon che suonava all’apertura, e ancora una borsetta da sera in plastica trasparente a forma di conchiglia176. Si videro molte borse stravaganti, come ad esempio la pochette a forma della lussuosa nave da crociera francese Normandie: nel 1935, in occasione del viaggio inaugurale della nave dalla Francia agli Stati Uniti, la pochette venne data in omaggio alle passeggere di prima classe177. Gli anni ’30 sono gli anni della borsa piatta, a portafoglio, della pochette da portare sotto al braccio 178. Ma anche delle borse per l’inverno, per l’estate, da giorno, da sera, ognuna con la sua particolare stoffa, forma e colore179. La scelta cadeva tra tracolle, secchielli, bauletti e buste, a seconda che l’abito fosse da lavoro, sportivo, da viaggio, da pomeriggio o da sera180. La borsa aveva fogge più funzionali, ma divenne anche oggetto sperimentale: erano di moda i materiali sintetici, soprattutto la bachelite per i suoi effetti di trasparenza. Il pellame più in auge era la suede, morbida, versatile, impiegata per forme a sacco, a dado, a semplice busta. Le dimensioni in questo decennio erano contenute e il colore più apprezzato era il nero. Questi sac à main potevano essere muniti da portarossetto, portacipria e portasigarette; quasi tutti con specchietto e portamonete181. Molto in voga erano le pochettes a mezzaluna in seta plissettata “a soleil”, di produzione soprattutto inglese; ma anche le pochettes, o borse a maniglia, in pelle di rettile; ancora, piccole reticules francesi in tessuto della Maison Liberty, con chiusura a scatto incrociata e decorata da perle182. Troviamo poi le borsette a scatola in raso ricamate in cannette di vetro, di produzione soprattutto tedesca e di moda sino alla fine degli anni ’30; quindi borsette in seta ricamata a decori cinesizzante e con chiusura dorata; infine pochette di gusto Decò in tessuti metallizzati a decori geometrici183. 176 G. D'Amato, 2007, pp. 85-86. AA.VV., 2004, p. 286. 178 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 137. 179 M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 424. 180 L. Bordignon Elestici, 1989, p. 138. 181 C. Giorgetti, 2001, p. 34. 182 Ibidem. 183 Ibidem. 177 45 Arriva la Seconda Guerra Mondiale: la disfatta e l’occupazione tedesca. Le borse in pelle erano spesso vecchi modelli riconfezionati, riciclati184. In Italia, il pellame disponibile serviva ai militari per le scarpe, le cinghie per le armi, le giberne, i guanti ecc185. In assenza di materiali adeguati, le donne se le confezionavano da sole; appaiono anche borse da viaggio, borsone per la spesa a tracolla, di grande praticità186. Gli anni ’40 furono caratterizzati dalla povertà dei materiali e dei decori e dalla costretta fantasia degli arrangiamenti dovuti al clima restrittivo di guerra: non più pellami pregiati come la foca, ma modelli con sacco in stoffa o paglia, con manici di legno o bambù187. La vera rinascita avvenne nel 1947, grazie a Christian Dior: nasce il New Look, che vede una silhouette aggraziata, con cinture a segnare il punto vita, gonne scanalate e lunghi soprabiti188. In Italia, dominavano Gucci e Gherardini, con borsette da sera in raso e in pellami pregiati. In America, invece, si producevano modelli in Lucite – in Florida – materiale impiegato già negli anni ’30: materiale sintetico, rigido e trasparente, che permetteva le inclusioni di pizzo, strass, cannette e molto altro189. La moda del New Look impiega una grande quantità di tessuto e di variegati materiali lussuosi – seta, cachemire, pizzo ecc., con conseguente rilancio delle industrie del lusso, dell’accessorio. Le pochettes ora sono in coordinato con i guanti e con le scarpe, con le stesse decorazioni sul medesimo materiale190. Negli anni ’50 la moda italiana si afferma sulla scena mondiale; torna un’eleganza formale, in cui la borsa è indispensabile e sempre rigorosamente abbinata con le scarpe e i guanti191. Le riviste femminili davano istruzioni precise sull’abbigliamento da indossare in ogni occasione della giornata e ogni abito richiedeva il suo insieme di accessori: cappello, guanti sempre presenti; borse e scarpe armonizzate con il vestito192. La donna degli anni ’50 indossava abiti pratici: gonne a pieghe, golfini “gemelli”, scarpe basse, collana di perle, soprabito, foulard, occhiali da sole e borsa grande. I grandi nomi della moda italiani emersero proprio con questo stile pratico: Ferragamo, Pucci, Gucci, Roberta di Camerino. 184 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, p. 74. L. Bordignon Elestici, 1989, p. 139. 186 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, pp. 75-76. 187 C. Giorgetti, 2001, p. 34. 188 G. D'Amato, 2007, p. 114. 189 C. Giorgetti, 2001, p. 34. 190 F. Falluel, D. Couvreur-Schiffer, 1981-1991, pp. 76-77. 191 M. Schiaffino, 1985, p. 43. 192 G. D'Amato, 2007, p. 135. 185 46 “Roberta di Camerino” decorava borse con disegni riproducenti stringhe o fibbie 193. Roberta era il nome della figlia di Giuliana di Camerino, la stilista, che sfollata in Svizzera durante la guerra, si mise a produrre secchielli e borsette. Si firmava con una “R”; a Venezia poi, aprì un laboratorio dove produceva borse in stoffa tessuta su antichi telai, in fettuccia intrecciata, in velluto stampigliato, con tasche esterne intercambiabili; i colori molto decisi194. Hermès, già da tempo famoso, accresce la sua notorietà nel 1956: la sua borsa del 1935, la petit sac haut à courroies, una borsetta piatta, con corto manico e chiusa da due cinghie, derivante dal sacco che conteneva la sella del cavallo, e che aveva realizzato per la moglie, fu acquistata dalla principessa di Monaco Grace Kelly. Infatti, nel ’56 la principessa venne immortalata sulla copertina della rivista “Life”, mentre scendeva dall’auto tenendo nella mano guantata la borsa di Hermès, che da quel momento ribattezzò borsa “Kelly”. Divenne la borsa più richiesta; la sua realizzazione era molto complessa, richiedeva diciotto ore di lavoro, veniva prodotta in cinque misure, in vari materiali, in tutti i colori. A questa, segue un altro famoso modello, rettangolare con chiusura a forma di “H”195. Le borse degli anni ’50 solitamente erano: di medie dimensioni, a forma di tamburello, di cestello, di busta, di ventaglio; con uno o due manici piatti o tondi; guarnizioni in ottone – vedi le fibbie dorate e lavorate nelle borsette di Roberta di Camerino - e poi le impunture per quelle sportive. Per il giorno di solito si usavano borse in pelle dai colori sobri, per la sera invece borse in seta; ma anche borsette di plastica dai colori accesi196. Chanel, per i suoi semplici abiti in jersey, crea la famosa borsetta squadrata, trapuntata come una tasca, con catenella d’oro per tracolla: la borsa 2.55, chiamata così, perché lanciata nel febbraio 1955; con monogramma all’interno197. La casa Gucci, come Hermès, era nata con gli accessori per l’equitazione e nel 1957 realizza una borsa ispirata ad una sella da cavallo. Era in pelle nera, bordeaux o blu marine, caratterizzata dal manico in bambù, nato dalla scarsità di pellame nel dopoguerra198. 193 Eadem, 2007, p. 136. M. Schiaffino, 1985, pp. 43-44. 195 M. Schiaffino, 1985, p. 44. 196 G. D'Amato, 2007, p. 138. 197 Ibidem. 198 Ibidem. 194 47 Gli anni ’50, poi, vedono la diffusione dei materiali plastici negli accessori, al posto dell’osso, del legno e della malacca – canna d’India. Le borsette in plastica erano già in voga alla fine degli anni ’40 e con forme inusuali: secchielli, cappelliere, scrigni, strumenti musicali; erano di vari colori, decorate con fiori finti, conchiglie, e per la sera con strass e lustrini. Risultarono delicate come quelle in stoffa e in pelle, perché si graffiavano facilmente e tendevano ad ingiallire. Poi fu inventata la Lucite, un materiale plastico, invece, più resistente e indelebile; lo stilista Will Hardy dominò gli anni ’50 con sue le borsette in Lucite199. Nelle borse degli anni ’60 troviamo una miscela di classico-sportivo e frivoloelegante: la pochette in nappa con cerniera in legno colorato, la borsa in paglia decorata con passamaneria, quella in shantung con manico a catenella, il piccolo bauletto in vernice, la trousse con cerniera in rodoide, la bustina in velluto adorna di cristalli, la tracolla impunturata, la sacca di nappa. Molte derivavano anche dai contenitori e dagli attrezzi legati allo sport, come dalle borse da caccia o pesca, o da golf200. Nella seconda metà degli anni ’60, accanto alle borse classiche, comparvero borse informali e coloratissime di varie ispirazioni, presentate dai vari nomi come Mary Quant, Courrèges, Paco Rabanne e dai vari esponenti della Pop Art201. Nel 1967 Paco Rabanne inventò la borsa a placche metalliche unite da catenelle202. Vi applicò una catenella da cassetta del wc203. La moda degli anni ’60 fu caratterizzata dalla rivoluzione giovanile e da un look ribelle e idealista204. Dal ’68 le borse diventano hippies, sfrangiate, sformate, in tela, in jeans; se ne trovano anche di orientaleggianti, quindi coloratissime, adorne di ricami e specchietti; poi, nei negozi dell’usato, erano ricercati i tascapane dell’esercito, i sacchi e le giberne205. Negli anni ’70 dominano borse morbide e sfoderate, in robusto tessuto plastificato, con rifiniture in cuoio, a tracolla o con due manici, con impresse le iniziali dei loro famosi produttori, pertanto se pur in apparenza “povere”, in realtà sono prodotti casual molto costosi e molto amati dalle donne per la loro praticità206. In questi anni le 199 G. D'Amato, 2007, p. 139. M. Schiaffino, 1985, p. 45-46. 201 T. Campailla, 2008, p. 23. 202 M. Schiaffino, 1985, p. 46. 203 G. D'Amato, 2007, p. 165. 204 Ibidem. 205 M. Schiaffino, 1985, p. 46. 206 Ibidem. 200 48 militanti femministe, portavano una borsa in pelle a tracolla simile a quella dei postini.207 Lo spirito della borsetta elegante, ma singolare, venne ripreso negli Stati Uniti da Judith Leiber, che a partire dal 1963 creò, oltre a raffinate borsette in pelle, altre costituite da piccoli gioielli con applicati migliaia di piccoli cristalli policromi Swarosky, a formare disegni geometrici o varie figure, oppure di forme divertenti come uova, animali, frutta, pupazzi e così via208. In Inghilterra la moda arriva dalla strada, mentre in Francia, negli Stati Uniti e in Italia si affermano grandi stilisti e case di mode. Nel 1965, in Italia la casa Fendi, specializzata in pellicceria e articoli in pelle, si affidò allo stilista Karl Lagerfeld, che diede una svolta. Nel 1992, Silvia Venturini Fendi, crea la baguette: piccola borsa piatta da portare sotto il braccio proprio come lo sfilatino di pane francese che le dà il nome; inconfondibile per il logo, le due fibbie d’argento di chiusura, la morbidezza dei materiali e la minitracolla209. Negli anni’80 la moda italiana è ricca di grandi firme e domina la griffe mania; è il momento della pochette e della tracolla: la prima per la sera, la seconda di grandi dimensioni per ogni momento della giornata210. La donna degli anni ’80 cerca borse informi, morbide, facili da abbinare a qualsiasi abito, ma soprattutto griffate211. Da questi anni sino ai giorni nostri, in tanta varietà, il particolare comune è l’uso de logo: le due “C” di Chanel, l’intreccio delle lettere di Dior, le “F” di Fendi, le “G” di Gucci, o nomi per esteso212. Lo stile pratico degli anni ’80, porta al successo lo zaino: famosissimo è lo zaino in nylon nero di Prada lanciato con la collezione autunno-inverno 1984-85, e che resterà di moda almeno per dieci anni. In seguito, anche Chanel, Vuitton ed Hermès proposero la loro versione dello zainetto; altri stilisti, invece, come Calvin Klein, Furla e Gucci, inventarono borse capienti: sacche e marsupi. Donna Karan, lancia la cosiddetta “borsa satellite”, un specie di ventiquattrore, con all’interno una borsetta per le occasioni più eleganti. Hermès nel 1984 lancia la borsa Birkin, simile alla borsa Kelly, ma diversa nei manici e nel lembo della chiusura: avrà numerose varianti213. 207 T. Campailla, 2008, p. 24. Eadem, 2008, p. 25. 209 G. D'Amato, 2007, p. 190. 210 C. Giorgetti, 2001, p. 34. 211 M. Schiaffino, 1985, p. 47. 212 G. D'Amato, 2007, pp. 238-240. 213 Eadem, 2007, p. 211-214. 208 49 Ma poi, oltre al desiderio di borse comode e pratiche, ecco di nuovo la voglia di eleganza e di rigore formale, quindi borse e borsette di pellami raffinati: ricomincia il giro214. La moda si ripete sempre, riprendendo quella passata ed aggiungendo nuovi tocchi nella misura, nella forma, nel colore, o nei materiali che riflettono lo spirito dei nuovi tempi215. 214 215 M. Schiaffino, 1985, p. 47. M. K. Lester, V.O. Bess, 2004, p. 424. 50 I.4 L’artigianato e l’industria della borsa ai giorni nostri Il settore produttivo della borsa ai nostri giorni, è costituito da migliaia di aziende, grandi e piccole, laboratori artigiani e fabbriche a conduzione famigliare216. Il MIPEL di Milano, Mercato Italiano della Pelletteria, è il più grande punto d’incontro mondiale del settore borse, valigie, piccola pelletteria, ombrelli: qui, due volte l’anno, si incontrano gli esperti del settore per confronti e lanci di nuove tendenze. Accanto alle griffes più famose, si trovano nomi poco noti al pubblico, ma da tempo presenti con successo sul mercato. Quello della borsa, dunque, è un settore molto ricco e attivo. Le regioni italiane più in auge nella lavorazione della pelle sono la Lombardia e la Toscana; per la lavorazione di cuoi pregiati l’Emilia Romagna e il Veneto. Ancora, nel settore pelletteria troviamo la Campania e, come ultima arrivata, ma con buoni risultati, le Marche. La borsa è soprattutto un prodotto in pelle e, dunque, fondamentale è il lavoro dei conciatori e delle concerie. I pellami pregiati sono ancora il coccodrillo, lo struzzo, il cinghiale, la lucertola, il vitello. Ma più numerosi sono i nuovi pellami, frutto di conce e trattamenti speciali: capretti dalle tonalità perlate e lucide, vitelli e mezzi vitelli vellutati o ruvidi, nappe impalpabili, pellami plissettati, stampati, trapuntati, intrecciati, traforati, laminati, intagliati, metallizzati, vetrificati, maculati e così via. Grande progresso, poi, si è fatto nel campo delle imitazioni, come ad esempio l’imitazione della pelle di coccodrillo attraverso pelli e lavorazioni sostitutive. Per quanto riguarda le colorazioni, invece, la pelle può raggiungere ogni tipo d’effetto e sfumatura. La borsa è realizzata anche in vari tessuti: canape, lini, cotoni, i cannettés degli anni ’50, la paglia per le borse estive. Nuovo è l’impiego della gomma, resistente e robusta. Materiali plastici e prodotti della chimica convivono tranquillamente con i pellami tradizionali e soddisfano, così, un pubblico eterogeneo: pelli sintetiche, tessuti acrilici e materiali di ogni consistenza. Accanto ai materiali, vi sono i “componenti”, gli accessori indispensabili alla funzionalità della borsa: serrature, chiusure, cerniere, anelli, ganci, fibbie, lucchetti, moschettoni. E poi tutti gli oggetti d’ornamento, quindi, pietre colorate, strass, paillettes, borchie, passamanerie; dunque un altro settore produttivo specializzato. 216 La fonte qui e fino all’ultimo capoverso è M. Schiaffino, 1985, pp. 48-57. 51 I produttori di borse, ogni anno presentano due collezioni, autunno-invero e primavera-estate, di almeno un centinaio di pezzi ciascuna. Questo impegno richiede molti spunti creativi: da una parte le rielaborazioni del passato, dall’altra la ricerca continua di nuove soluzioni. La produzione delle borse nelle grandi fabbriche, è soprattutto computerizzata e tecnicamente più avanzata nella programmazione. Nei laboratori, invece, la produzione è ancora di tipo artigianale. La prima fase è l’invenzione del designer, che crea appunto il modello; poi il modellista riporta il modello della borsa su cartone leggero, scomponendolo nelle sue parti - fianchi, fondo, patella, davanti, dietro, tracolla, tasca e così via – e mette a punto le proporzioni. Poi, le parti della borsa vengono riportate su cartone più pesante e rigido, affinché appositi laboratori ne costruiscano le sagome, dette fustelle, in metallo dai bordi taglienti. Queste sagome o fustelle, sono le basi per tagliare la materia prima, la pelle, e le fodere, mediante la tranciatrice – in passato l’artigiano tagliava a mano. I vari pezzi poi, vanno accoppiati a quelli identici della fodera con un collante; l’assemblaggio avviene con la macchina cucitrice. Ma ciò che conta, che determina poi la qualità del prodotto, è la rifinitura; essa è possibile solo attraverso la scarnitura della pelle, ovvero un suo alleggerimento, togliendo gran parte dello spessore: anche questo procedimento, oggi, è meccanico. Ormai, gli artigiani che sanno costruire una borsa con le sole mani, senza le macchine, sono destinati a scomparire. Ci sono i pro e i contro: meno fatica, ma anche meno professionalità. 52 Capitolo II La collezione di Franco Pezzato: le borse Franco Pezzato nasce nel 1953 al Lido di Venezia. Diplomatosi al Liceo Scientifico, frequenta in seguito i corsi di Fotografia, Museologia e Restauro organizzati dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Venezia all’Università Internazionale dell’Arte. Per quindici anni fu capo servizio al Museo del Vetro di Murano. Si occupò della schedatura di circa 4000 fotografie e del restauro di alcune lampade in seta di Mariano Fortuny. Collaborò, poi, all’allestimento dell’esposizione permanente del Museo del Merletto di Burano1. Sin da ragazzo, e poi, per il resto della vita, Franco Pezzato si interessò di tutto ciò che riguardava il tessile e la moda. Muore il 4 luglio del 2006 nella sua casa di Venezia, lasciandoci una straordinaria collezione di storia del costume. Franco Pezzato iniziò la sua raccolta inerente la storia della moda e del costume a partire dal 1985, con un primo nucleo di abiti femminili appartenuti alla nonna e alla bisnonna, che egli volle salvare da eventuali dispersioni. Fin da bambino dimostrò una particolare sensibilità per la storia: raccoglieva e studiava reperti d’archeologia nella Laguna; restava affascinato dai dettagli sartoriali di un abito. Ma ciò che accrebbe in lui il desiderio di dedicarsi alla raccolta e alla conservazione di ogni oggetto riguardante il mondo della moda, fu una mostra di abiti organizzata nel museo veneziano Fortuny. Il suo primo acquisto fu un abito femminile della fine del XIX secolo, comperato in un mercatino che lui stesso aveva organizzato nel giardino della casa di famiglia a Fener, in provincia di Belluno, dove tutt’ora è conservata la collezione. In poco più di vent’anni, Franco Pezzato riuscì ad accumulare un patrimonio che oggi conta 9800 pezzi da lui inventariati e descritti uno ad uno. La collezione è composta da tantissimi e variegati manufatti tessili d’abbigliamento e da relativi accessori e strumenti di mestieri, ma anche da cartelloni pubblicitari e riviste di moda di diverse epoche. Inoltre, possiede una vera e propria biblioteca storica di volumi specializzati nell’evoluzione del tessuto e dell’abbigliamento negli ultimi cinque secoli. Egli ha raccolto oggetti tessili d’ogni genere e tipologia: inizialmente la raccolta prevedeva solo la presenza di abiti femminili, ma con il tempo e 1 Tutte le informazioni raccolte in questo capitolo sulla storia della collezione di Franco Pezzato, mi sono state fornite dal sig. Costantino Porcu e dal materiale pubblicato nel sito internet della collezione: www.francopezzato.it. 53 con occasioni d’acquisto vantaggiose, spinto poi dal desiderio di conservare frammenti di vita e di storia, iniziò ad occuparsi anche di altre tipologie di indumenti e accessori. La collezione, infatti, è costituita da abiti femminili, maschili, infantili, biancheria intima e da casa, costumi da bagno, tessuti antichi e paramenti sacri, esemplari in prezioso merletto ad ago e a fuselli e strumenti come tomboli e cuscinelli, set da cucito, disegni per pizzi, telai per ricamo, costumi teatrali, cappelli, guanti, ombrelli, scarpe, cravatte, ventagli, tessuti, ricami, bottoni, pezzi d’oreficeria e bigiotteria, valigie e borse, ma anche fotografie che documentano le mode del tempo. Alcuni abiti hanno provenienza illustre, come ad esempio quelli appartenuti alla contessa Morosini di Venezia, che nei primi anni del ‘900 era ritenuta tra le donne più belle d’Italia; possiede anche abiti appartenuti a Luisa Baccara, pianista lagunare ed ultima compagna di Gabriele D’Annunzio. Nell’insieme, la collezione ricopre un arco cronologico che va dal XVIII al XX secolo: rappresenta la storia del costume in area veneta e quella della moda soprattutto tra l‘800 e il ‘900. Tutti questi pezzi sono stati acquistati in diversi mercati antiquariali, soprattutto in area veneta, quindi, a Venezia, a Piazzola sul Brenta ed a Brugine nel padovano, ma anche presso le importanti fiere di Parma e Modena, ed a Parigi e Londra. Franco Pezzato, negli anni, acquisì fama presso i mercati antiquariali e gli specialisti del settore, tanto che furono gli stessi ad offrirgli interi guardaroba, come avvenne per l’importante nucleo di abiti, accessori, documenti e fotografie appartenuti alla famiglia Chilesotti di Thiene, nel vicentino. Franco Pezzato, spinto dalla passione per questo tipo di collezionismo, maturò una notevole competenza in materia, grazie soprattutto agli studi condotti da autodidatta, mediante il contatto diretto con la materia, la consultazione di libri e riviste specializzate e i confronti con esperti del settore. La collezione crebbe velocemente tra le mura della vecchia casa di famiglia a Fener, nel bellunese: tutti i pezzi sono ancora lì conservati in ampie stanze al piano superiore, all’interno di armadi, cassoni, bauli e scatole, ma lo spazio risulta insufficiente per la mole della collezione, che pare alquanto sacrificata. Fortunatamente, il luogo sembra piuttosto idoneo da un punto di vista conservativo per le condizioni ambientali: il clima non è mai umido e l’ambiente è sempre fresco, grazie ai muri spessi in pietra della casa - in estate, infatti, la temperatura rimane ideale per il mantenimento dei tessuti. Ogni fonte luminosa – molto dannosa per i tessuti a causa del fenomeno della fotodegradazione - è eliminata dalla chiusura delle imposte, permettendo così la 54 conservazione dei pezzi al buio più totale. Franco Pezzato, comunque, ha sempre impiegato molta attenzione e cura per la sua collezione, restaurando anche di propria mano i pezzi più danneggiati dal tempo, mediante pulitura e rammendi. Quest’attenzione, Franco non la riponeva solamente nella collezione, ma anche nella quotidianità: mi è rimasto impresso vedere come una semplicissima e recente borsa da palestra, tutta lacerata nella chiusura a zip, e che altri avrebbero gettato nella spazzatura, fosse invece stata recuperata. Questo fatto, mi ha aiutata a capire la passione che egli ripose nella collezione, che rappresentò proprio una parte del suo essere. Purtroppo non ho mai conosciuto personalmente Franco Pezzato, ma alcuni aspetti li ho potuti incontrare nel signor Costantino Porcu, che per tantissimi anni lo ha accompagnato con grande devozione. Oggi, dalla scomparsa di Franco, se è ancora possibile studiare e vedere la collezione, lo si deve proprio al signor Costantino, che ne ha ereditato la custodia. Egli, infatti, spesso si reca nella casa di Fener per arieggiare le stanze, gli armadi, posizionare numerosi insetticida antitarme e avvolgere nella carta velina i vari indumenti e accessori riposti negli armadi, nei bauli, nei cassoni o nelle scatole. Ma non solo, Costantino si è anche occupato della pubblicità della collezione stessa attraverso un sito internet e si è sempre reso disponibile per il prestito e l’esposizione di vari pezzi nei musei. Il suo sogno, che sarebbe stato anche quello di Franco, è di riuscire a vedere l’intera collezione conservata in un museo veneziano. L’importanza del lavoro svolto da Franco, venne già riconosciuta da molti esperti quando lui era ancora in vita, con l’esposizione di numerosi capi ed accessori, per esempio alle seguenti mostre: Il guardaroba di una cantante, Alice Zeppilli – Museo Fortuny, Venezia; Conciati a Festa – caffè Pedrocchi, Padova; L’oro di Venezia Biblioteca Marciana, Venezia; I Merletti di Venezia – Palazzo Museo Mocenigo, Venezia; Arrivano una notte 12 stelle – Cordusio, Milano; I doni della dodicesima notte – Cesano Maderno, Milano; I Mestieri della Moda – Londra; La scoperta dell’infanzia – Querini Stampalia; Nuove acquisizioni di tessuti – Museo Bailo, Treviso; Luce di taglio, preziosi momenti di una nobildonna veneziana, una giornata di Faustina Savorgnan Rezzonico – Ca’ Rezzonico, Venezia. Nel 2003 venne allestita la prima mostra personale, con un centinaio di pezzi, fra abiti e accessori, della collezione: L’arte del vestire – Lamon, Belluno. Alcuni pezzi, poi, furono anche fotografati e pubblicati in Nobili intrecci a cura di Paolo Peri, e in I merletti di Venezia a cura di Doretta Davanzo Poli. 55 La prof.ssa Doretta Davanzo Poli, docente di Storia della Moda e del Costume all’Università di Ca’ Foscari di Venezia, ha contribuito notevolmente alla conservazione e alla notorietà della collezione: a distanza di pochi anni ha affidato e seguito due tesi di laurea sulla collezione Pezzato, una nel 1999 a Roberto Galati, che catalogò numerosi abiti, l’altra nel 2002 a Ilaria Montini, che invece si occupò della schedatura di circa seicento cappelli. Poi, dopo circa due anni dalla scomparsa di Franco, la docente ha voluto affidarmi questa tesi sulla catalogazione delle borse e in contemporanea a Livia Bocus, un’altra sulla catalogazione delle scarpe. Il mio lavoro ha voluto analizzare una sola tipologia di pezzi, ovvero le borse. Una scelta dettata soprattutto dalla vastità della collezione. Le borse sono conservate all’interno di scatole, quindi in complesso più facili da raggiungere. La prima fase del mio lavoro fu di rintracciare, assieme a Costantino Porcu, tutte le borse conservate nella sede di Fener. Ho potuto consultare l’inventario di Franco Pezzato, in cui da descritto ogni pezzo, in duplice copia, su tanti raccoglitori dotati di un’etichetta esterna indicante gli estremi di inizio e di fine dei numeri d’inventario; ad ogni pezzo ha attaccato quello che tecnicamente viene definito “gioiello”, ovvero un cartoncino con scritto il numero di inventario, fissato mediante un filo. Ogni qualvolta acquistava un pezzo nuovo, subito gli attribuiva un numero d’inventario progressivo e ne faceva relativa accurata descrizione. Grazie a questo suo minuzioso lavoro, ho potuto verificare (più o meno) il numero complessivo di borse raccolte: sono all’incirca 439, escludendo però valigie, cappelliere, trousse, portacipria, chiusure e fodere per borse. Di tali 439 sono riuscita a trovarne e catalogarne 393; le 46 mancanti sono probabilmente nascoste in qualche cassone. I numeri d’inventario di tali esemplari sono: 1240, 1400, 2793, 2886, 3019, 3506, 3702, 3703, 3754, 3963 D, 4158, 4602, 4663, 4828, 4855, 4947, 4976, 5029, 5258, 5328, 5655, 5929, 6078, 6589, 6590, 7028, 7213, 7252, 7266, 7294, 7440, 7732, 7750, 7751, 7767, 8155, 8230, 8262, 8303, 8528, 8581, 8855, 8887, 9054, 9142, 9188. Tra quelle da me catalogate, invece, vanno aggiunte 12 borse senza numero di inventario, andato perduto, oppure di più recente acquisto non ancora inventariato. Ho fatto numerosi sopralluoghi a Fener, assieme al signor Costantino, per cercare le borse, misurarle, fotografarle, prendendo appunti anche sul loro stato di conservazione. Ho colto l’occasione per ripulire dalla presenza di muffe molte borse, utilizzando un lucidante neutro per scarpe e una pezza morbida. Poi, ogni borsa l’ho avvolta nella carta velina, su cui è stata attaccata all’esterno un’etichetta con il numero d’inventario. Infine l’esemplare è stato adagiato all’interno di grandi scatoloni, al cui 56 esterno sono stati annotati tutti i numeri di inventario delle borse colà contenute. Da un punto di vista conservativo, l’ideale sarebbe stato adagiarle una a fianco all’altra, all’interno di cassettiere in metallo traforate - per fare passare aria - con il relativo gioiello attaccato e sempre avvolte in carta velina – metodo adottato dal Museo Mocenigo di Venezia. Attualmente, però, il luogo in cui sono conservate, per dimensioni e quantità di oggetti, non permette tali accorgimenti. Credo che il mio lavoro sia stato utile per la conservazione di quelle borse, che erano ammassate una sopra l’altra e senza alcuna protezione, all’interno di scatole o grandi valigie. Comunque, le borse più preziose, erano state delicatamente riposte in singole scatole e avvolte in carta velina. È stata per me un’esperienza formativa bellissima, resa ancora più piacevole dalla cortesia e disponibilità del signor Costantino Porcu. Inoltre, è stato di conforto poter lavorare in coppia con l’altra laureanda, anche per le condizioni climatiche dei sopralluoghi avvenuti in un periodo già freddo. Inoltre, è stato disagevole lavorare in uno spazio ristretto, senza superfici di appoggio e di illuminazione idonei. La fase finale del mio lavoro è stata la redazione di schede elaborate dall’ICCD l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - per la catalogazione dei beni storico-artistici. La scelta di questa tipologia di schede è stata dettata dalla volontà di renderle conformi a quelle attualmente in uso presso le Regioni e le Soprintendenze, e lavorare quindi con i medesimi standards catalografici, per rendere più agevole l’eventuale scambio futuro di informazioni, qualora la collezione entrasse a far parte di un circuito museale. Poiché non esiste ancora una scheda specifica per la catalogazione di oggetti d’abbigliamento, sono stati selezionati dal modello originale proposto dall’ICCD, i campi necessari alla descrizione delle borse, realizzata seguendo l’inventario di Franco Pezzato. Inoltre, anche per motivi di spazio, si sono accorpate sotto un’unica voce alcune informazioni. Ho comunque allegato, prima del catalogo delle borse, il modello originale delle schede dell’ICCD. Il catalogo è composto da 405 schede, 3 per ogni pagina, che descrivono le borse in ordine cronologico dal XVIII al XX secolo, e per ognuna è indicato il numero d’inventario attribuitogli da Franco Pezzato. Si trovano borse di tutti i tipi, ed esemplari caratteristici di ben tre secoli. Del XVIII secolo, si trovano pochi esemplari, ma significati. Alla fine del Settecento, ovvero nel periodo neoclassico, la moda femminile, abbandona ampie e voluminose fogge per abiti di taglio più semplice, in tessuti più sottili e con punto vita alto. Ciò significò che sotto la leggerissima stoffa di questi abiti, non c’era più posto per 57 le pesanti tasche piatte legate in vita. A sostituirle furono la borsa da lavoro e le nuove reticule, in stoffa o vari materiali, caratterizzate da cordone o catenella fungenti da chiusura e da manico. Il termine è francese e probabilmente deriva dal latino reticulum, cioè reticolo, ovvero le piccole borse in rete delle donne romane. Si trattava della prima borsa femminile portata al braccio, nata a Parigi all’indomani della Rivoluzione Francese. Un esempio è dato dalla borsetta numero d’inventario 3364 (vd. scheda n. 2): in seta gialla, su un lato ricamata a fiori nei colori blu, verde, rosso in canutiglia dorata e argento, sull’altro in tessuto lamè d’argento a motivo di fiorellini sparsi, databile al terzo quarto del ‘700. Le borse del XIX secolo, invece, sono molto più numerose. L’800 è un secolo molto vario per l’accessorio borsa, nella forma e nei materiali, con periodi che la vedono più o meno protagonista. La borsa chàtelaine, di moda nel XVI e XVII secolo, ebbe un revival nel XIX secolo. Si trattava di una borsa appesa ad una piccola catena d’oreficeria caratterizzata da una piastra piatta che si attaccava alla cintura. Da quest’ultima pendevano altre catenelle con moschettoni a cui erano appesi amuleti, oggetti preziosi e borsettine. Durante il Medioevo il potere della castellana era rappresentato dalle chiavi portate appese alla cintura: da qui il termine chàtelaine, ossia castellana – termine che però si è affermato nel vocabolario internazionale solo nel 1828. Con forme e funzioni diverse, rimase in uso per secoli e andrà fuori moda all’inizio del XX secolo, quando la borsetta con manico si affermerà definitivamente. Alcuni esempi di borsa chàtelaine compaiono anche nella collezione di Pezzato, ai numeri di inventario: 2133 (vd. scheda n. 8), una borsetta da cintura in cartone tinto rosso con incollata sottile pelle marrone e lamina in ottone sbalzato con amorini che suonano, uno un flauto, uno i timpani, con chiusura a forbice. Sulla ribalta un amorino che scrive, sul gancio motivo floreale; databile al primo quarto dell’800; 363 (vd. scheda n. 35) borsetta da cintura in seta nera lavorata a rilevo, chiusura in rame dorato con due sfere per bloccaggio. Taschina interna e anello per fissarla alla cintura, dell’ultimo quarto dell’800; 2534 (vd. scheda n. 66) una borsetta da cintura in metallo bianco e velluto azzurro, chiusura con sferette contrapposte, fodera in cotone azzurro, del primo quarto del ‘900. Nell’800, poi, divenne di moda una borsa portamonete di forma lunga e stretta, ma già diffusa nell’ultimo quarto del XVIII: un lungo involucro lavorato a maglia o ad uncinetto, chiuso ad entrambe le estremità e portato piegato a metà sulla cintura; nella parte centrale si trovava l’apertura da dove si infilavano le monete in una delle due estremità, che spesso divergevano tra loro. Al centro c’erano due anelli che si facevano 58 scorrere all’estremità per impedire la fuoriuscita del contenuto. Questa borsa tubolare rimase in voga sino al 1920, quando la sua popolarità diminuì con l’avvento delle banconote. Se ne trovano diversi esempi nella collezione di Franco Pezzato, come quello al numero di inventario 8461 (vd. scheda n. 20): portamonete in filo di cotone vinaccia lavorato a ferri. Su un lato motivo di ramo con quattro fiori bianchi e foglie su fondo nero entro cornice ovale con foglie gialle, sull’altro stessa cornice e su fondo nero in grigio le iniziali “A. T.”. Sulla parte finale stella gialla con nappa in acciaio a sfera con anellini e barrette, su lato opposto frangia in acciaio ad anellini e barrette; due anelli in acciaio lapidato per chiusura, databile al terzo quarto dell’800. Durante l’Impero, e poi la Restaurazione, si diffondo piccole borse-sacco o sac a main, realizzate anche in maglia, che rimarranno in voga per tutto il secolo, ancora assieme alle ridicule. Di quest’ultime ne vediamo un esemplare al numero di inventario 4949 (vd. scheda n. 23): una borsetta in seta crema operata a fiori con ricamate viole del pensiero nei colori viola, arancio, giallo e verde chiaro e scuro; fiocco in canutiglia e passamaneria. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, risale al terzo quarto dell’800. Il numero d’inventario 288 (vd. scheda n. 33) è una borsa a sacchetto in seta nera ricamata con motivo stilizzato in bianco, rosso, azzurro e argento, fodera in tessuto operato bianco a righine, stampato a fiori azzurri e rosa. Secondo le indicazioni del venditore proviene da casa Donà delle Rose e risale all’ultimo quarto dell’800. La borsa in maglia e perline con cerniera d’argento apparve per la prima volta all’inizio dell’800. Un modello simile è possibile vederlo al numero di inventario 8307 (vd. scheda n. 54): una borsetta in perline verdi, rosse, nere, azzurre, gialle, oro a motivo di mazzi di fiori, con chiusura in ottone, fodera in seta nera e piccole frange sul fondo, risalente all’ultimo quarto dell’800. Ancora, al numero di inventario 3635 (vd. scheda n. 70): una borsetta in perline colorate bianche, nere, rosse, verdi, azzurre, rosa, vinaccia a motivo di ramo fiorito, chiusura in ottone stampato, manico a catenella, fodera in capretto bianco, d’inizio ‘900. Le borse con perline erano ricamate ad ago su diversi tessuti; le più antiche erano a forma di sacchetto; spesso arricchite da finissime perline in vetro sablè forate. In Francia si aggiunse un altro genere, il gobelin, frutto di una particolare tessitura. A Vienna, invece, la tecnica dell’applicazione delle perline fu poi sostituita con un raffinato ricamo, il petit-point. I motivi decorativi più in voga nelle borsette e borsellini di perline di questo periodo erano fiori, templi, lapidi funerarie, salici piangenti, arpe, scene di caccia e fumatori di pipa cinesi. Diversi esempi se ne trovano nella collezione di Franco Pezzato, come al numero di inventario 6960 (vd. 59 scheda n. 24): una borsettina in perline policrome con da un lato contadinella con cestino e cuoricino a piedi, dall’altro casa sopra collina e sotto motivo in bianco, rosso e verde; il nastrino bianco, rosso e verde funge da manico, risalente al terzo quarto dell’800. Un’altra al numero d’inventario 4799 (vd. scheda n. 72): un borsellino d’origine francese, in perline policrome a motivo da un lato di ramo di rose, dall’altro scritta “monnait” e due tralci di fiori, risalente al primo quarto del ‘900. Nei primi decenni del ‘900, queste borsette di perline avevano per manico spaghi a scorrimento oppure cerniere decorative in metallo, in tartaruga o plastica; i motivi più in auge: fiori, paesaggi pittoreschi con case tradizionali, castelli e rovine, bambini, scene storiche e tappeti orientali; anche in stile cubista o déco. Un esempio è al numero di inventario 1150 (vd. scheda n. 37): una borsetta in perline di vetro colorate con motivo che ricorda i tappeti persiani, frange sul fondo, cordoncino per chiusura, fodera bordeaux in tracce sul fondo, della fine dell’800. Le donne per tutto l’Ottocento tornarono a chiudersi in casa, dedite a letture e opere ad ago. Nacquero, così, diverse tipologie di portalavoro: del periodo della Restaurazione sono borsette rigide da cucito in cuoio marrone o rosso. Un esempio è al numero d’inventario 318 (vd. scheda n. 65): borsa in cuoio a tracolla, scomparto laterale per ago, forbici, forse “netadenti”. Interno in pelle tinta in rosso, del XIX-XX secolo. Nei primi trent’anni dell’800, si cominciarono a produrre reticule e borsette con forme e materiali diversi: con le nuove tecnologie nate con la Rivoluzione Industriale – Inghilterra 1760 – divenne possibile lavorare materiali e prodotti più velocemente e con maggiore precisione. L’acciaio, già conosciuto sin dal Medioevo, nel XIX secolo divenne più in voga grazie ai miglioramenti riguardanti la sua produzione. Nell’adornare le borsette, l’acciaio veniva impiegato sotto forma di lustrini, piccole foglie, perline, cerniere e chiusure. Nella collezione di Franco Pezzato se trovano vari modelli, come ai numeri d’inventario: 2818 (vd. scheda n. 11) un portamonete in velluto rosso con ricamo in perline di metallo, manico a catenella, del secondo quarto dell’800; 6792 (vd. scheda n. 17) un portamonete in perline d’acciaio lavorate a rete, del terzo quarto dell’800; 2312 (vd. scheda n. 31) una borsetta in velluto verde ricamato in perline e pivette in metallo, cerniera in metallo, manico in catenella, fodera in seta crema, del terzo quarto dell’800; 317 (vd. scheda n. 34) una borsetta a sacchetto in velluto azzurro, ricamo e frange in perline di marcassite, manico in catenella, dell’ultimo quarto dell’800. Dal XIX secolo veniva impiegata la tartaruga per decorare o produrre accessori: era un materiale di difficile lavorazione, pertanto gli oggetti in tartaruga erano di gran lusso. Nella 60 collezione di Franco Pezzato se ne trova ad esempio un modello al numero di inventario 8449 (vd. scheda n. 74): una borsetta in pelle marrone con davanti in tartaruga e sul basso due angoli in argento lavorato a traforo e a racemi. Corto manico a maniglia con elemento in tartaruga, del primo quarto del ‘900. Il piccolo punto, ancora oggi in uso, è un ricamo a fili contati eseguito su tela e popolare dal XIX secolo, quando si diffusero schemi a colori tracciati su carta a quadretti, dove ad ogni quadretto corrispondeva un punto. Si tratta di una tecnica di ricamo molto semplice, tanto che al tempo veniva eseguita anche da casalinghe. I maggiori centri di produzione di borsette a piccolo punto erano Parigi e Vienna. Esempi vari nella collezione Pezzato sono ai numeri di inventario: 2703 (vd. scheda n. 60) una borsetta a piccolo punto a motivo di uccellino in volo circondato da fiori e piante, corta catenella per manico, dell’ultimo quarto dell’800; 4717 (vd. scheda n. 62) una borsetta con chiusura in metallo dorato e a ricamo a piccolo punto policromo a motivo di anfora con grottesche, del XIX-XX secolo; 4766 (vd. scheda n. 63) una borsetta a finto piccolo punto meccanico a motivo di due pavoni affrontati su vaso di fiori, in vari colori, chiusura in ferro inciso a motivo di uccelli, catenella per manico, del XIX-XX secolo; 8146 (vd. scheda n. 64) una borsetta a piccolo punto a motivo di ramo di rose nei colori rosso, rosa, verde, marrone, azzurro, giallo su fondo beige. Chiusura in metallo dorato con sul davanti piccolo festone di rose, del XIX-XX secolo. All’inizio dell’800, erano di moda le borsette foderate in capretto, con due nappe all’estremità dei tiri di chiusura, e così anche le borse per tabacco caratterizzate dalla fodera in pelle. Nella collezione di Franco Pezzato si vedono alcuni esemplari ai numeri di inventario: 4309 (vd. scheda n. 6) una borsa per tabacco in capretto bianco decorato ad inchiostro sulla fascia alta a palmette e fiocchi, del primo quarto del XIX secolo; 7174 (vd. scheda n. 13) una tabacchiera in maglia di cotone e pelle di capretto in vari colori con motivo tipo “cachemire”, fiocchetto al fondo, del secondo quarto dell’800. Nell’800, poi, l’avvento dei treni e delle navi a vapore rese più facile viaggiare, per comodità e tempistica, e quindi si modificarono le valigie, le scarpiere, cappelliere e i bauli. Se inizialmente, erano in uso le borsette in pelle appese alla cintura con una chatelaine, durante il secolo si diffuse l’abitudine di portarle a mano: quelle in pelle erano usate per i viaggi o per passeggio, mentre quelle in tessuto solo per casa e con abbigliamento formale. Nel XX secolo, la borsetta a mano o a tracolla sostituirà definitivamente quelle da cintura e la chatelaine. Anche questa tipologia di borsa la ritroviamo nella collezione Pezzato, ad esempio ai numeri d’inventario: 2344 (vd. 61 scheda n. 40) una borsa in pelle marrone, tasca davanti a battente, cerniera in ottone con apertura a bottone e chiusura a chiave, dell’ultimo quarto dell’800; 2645 (vd. scheda n. 41) una borsa in pelle marrone, chiusura in metallo cromato, sportella davanti con chiusura doppia in metallo cromato, piastrina con iniziali “B. E.”, lunga tracolla in pelle, dell’ultimo quarto del ‘900. Gli uomini, come borsa da lavoro, utilizzavano la valigetta da medico: forma allungata, cerniera in metallo e manici in cuoio. Un esempio è al numero d’inventario 4545 (vd. scheda n. 92) una valigetta porta necessaire in cuoio marrone contenente specchio da tavolo, vari flaconi, busta porta forbici, lime, e tre spazzole, del primo quarto del ‘900. Dal 1870 si diffonde il cestino da viaggio in vimini con ribaltina: serviva per gli acquisti, il pranzo o i lavori di ricamo. Un esempio è al numero di inventario 3423 (vd. scheda n. 44) dell’ultimo quarto dell’800. Il diffondersi dei viaggi di piacere, portò alla moda il souvenir: in Francia si vendevano borsellini e borsette ricordo decorati con vedute di Parigi. Confezionati in stoffa, metallo dorato, argento, oro, madreperla, avorio, tartaruga o celluloide. Spesso erano decorati sulla parte anteriore con immagini di una chiesa, di un castello o altro famoso edificio della città visitata. Inizialmente erano immagini dipinte a mano, ma verso la metà dell’800 stampate. Alcuni souvenir erano caratterizzati da variopinte immagini in rilievo di ambientazione giapponese ed egiziana: probabilmente confezionate in Estremo Oriente per il mercato europeo, che nutriva molto interesse per questi oggetti di “pelletteria giapponese”. Nella collezione di Franco Pezzato si possono ammirare esemplari significativi ai numeri d’inventario: 3877 (vd. scheda n. 12) un portamonete in perline di vetro policrome. Da un lato la scritta “souvenir” e mazzo di rose, dall’altro guerriero con elmo e lancia, del secondo quarto dell’800; 5386 (vd. scheda n. 47) un portamonete in perline colorate con la scritta “Venezia”, gondola con due gondolieri policromi, ultimo quarto dell’800; 6103 (vd. scheda n. 49) una borsetta in velluto e pelle nera, manico a cordoncino con due fiocchetti, chiusura in ottone, sul davanti medaglione in vetro dipinto con veduta di Piazza San Marco e con contorno in ottone lavorato, dell’ultimo quarto dell’800; 277 (vd. scheda n. 61) una borsa francese a maglia in cotone rosso e verde a sacchetto con stella e nappa sul fondo, sei piccoli cani a metà e la scritta da un lato ˝Auguste˝, dall’altro ˝1899˝; 3916 (vd. scheda n. 91) una borsetta femminile rettangolare in perline policrome disposte a rappresentare veduta dell’isola di San Giorgio attraverso un arco con gondola e gondoliere in primo piano, del 62 primo quarto del XX secolo; 3684 (vd. scheda n. 123) un portafoglio femminile ricoperto in seta nera a soggetto cinese con pagode e personaggi, del primo quarto del XX secolo; 9270 (vd. scheda n. 198) una borsetta in pelle colorata a busta a motivo di architettura cinese in vari colori, sul retro montagne, del secondo quarto del XX secolo; 9141 (vd. scheda n. 197) una borsetta in pelle colorata a busta con corto manico, a motivo di paesaggio giapponese, piccolo elefantino in avorio, del secondo quarto del XX secolo. La collezione è ricca soprattutto di borse del XX secolo. Questo è un secolo determinate per la storia della borsa, in quanto da una produzione artigianale, si è passati ad una produzione industriale, facendo sì che la borsa diventasse più popolare. Tutti i tipi di materiali e di lavorazioni si trovano proprio nel XX secolo: arrivarono le prime pastiche sintetiche come la celluloide (1868), la caseina (1897) e l’acetato di cellulosa (1926), materiali che vennero spesso utilizzati per imitare la tartaruga e l’avorio, ciò dal 1919 al 1930 circa. Alcuni esempi li vediamo nella collezione di Franco Pezzato ai numeri di inventario: 3528 (vd. scheda n. 120) una borsetta in seta marrone, chiusura rigonfia in bakelite a motivo di olive, del primo quarto del XX secolo; 282 (vd. scheda n. 118) una borsa ricamata su canovaccio a motivo geometrico in quattro tonalità di marrone, manico in celluloide mosaico verde, nastro marrone increspato sul bordo, del primo quarto del ‘900; 359 (vd. scheda n. 164) una borsetta in stoffa marrone, chiusura in plastica trasparente rossiccia, chiusura in striscia della stessa plastica sagomata a gancio, corti manici in stoffa marrone, del secondo quarto del XX secolo. Così negli anni ’20 si trovano soprattutto cerniere piatte e semicircolari, decorate a motivi storici, romantici, orientali ed egiziani. A proposito, si veda il numero d’inventario 3569 (vd. scheda n. 129): una chiusura per borsetta in celluloide in vari colori a motivo di pierrot che suona il mandolino, del primo quarto del ‘900. Negli anni ’30 compaiono le prime pochette interamente di plastica e molte nuove plastiche sintetiche. Si veda il numero d’inventario 8835 (vd. scheda n. 162) ovvero una pochette in bakelite gialla e nera con chiusura in metallo cromato a triangolo con pallina, in stile ˝Art Decò˝, del secondo quarto del XX secolo. Dopo la plastica, il materiale più diffuso per le borsette nel ’900 era la pelle, soprattutto, di capra, d’asino, di pecora e di maiale; erano apprezzate anche alcune pelli di animali esotici, come serpenti, coccodrilli, struzzi, lucertole e armadilli. Fu impiegata anche pelle derivante da pesci, come quella di squalo. Nella collezione si trovano diversi modelli confezionati con questi pellami, si veda, ad esempio, al numero di inventario 63 4242 (vd. scheda n. 170): una borsetta in coccodrillo tinto nero, chiusura a battente, del primo-secondo quarto del XX secolo. I materiali d’origine vegetale, invece, come la paglia, il vimini, la rafia e il legno, furono impiegati in ogni epoca; nel XX secolo li troviamo assieme al bambù per produrre borse intrecciate e cestini: accessori alla moda durante la primavera e l’estate. Negli anni ’50 in voga erano le borsette in bambù e paglia artificiali. Alcuni esempi dalla collezione Pezzato sono ai numeri d’inventario: 4226 (vd. scheda n. 328) una borsetta a secchiello in paglia nera, finte pietre colorate sul coperchio, all’interno “Ca’ Sagredo Venice”, della metà del XX secolo; 6077 (vd. scheda n. 332) una borsa in rafia colorata, della metà del XX secolo; 6645 (vd. scheda n. 335) una borsa in tessuto stampato a fiori, manico in vimini, della metà del XX secolo. Fino agli anni ’30 furono molto diffuse le borsette di perline che, come già detto, avevano per manico spaghi a scorrimento oppure cerniere decorative in metallo, in tartaruga o plastica. Si veda un esempio della collezione al numero d’inventario 7173 (vd. scheda n. 131): una borsetta in perline policrome a motivo di fiori, chiusura in bakelite nera e bianca, del primo quarto del ‘900. Altra tipologia diffusa, le borsette e borsellini in maglia d’argento e in maglia ad anelli, già dalla fine dell’800. Gli anelli erano fissati uno ad uno – e per questo era una lavorazione molto costosa - erano soprattutto in argento, ma anche placcati d’argento e di altri materiali. La collezione di Franco Pezzato ne possiede diversi esemplari, come quelli ai numeri d’inventario: 9179 (vd. scheda n. 101) borsetta in maglia di metallo bianco con da un lato motivo di palmetta, pallini e rami, corto manico a catenella, del primo quarto del XX secolo; 1440 (vd. scheda n. 109) una borsetta in maglia in filo d’oro, chiusura in metallo dorato, fermezza a molla con rotazione del battente, manici a forma di “S”, del primo quarto del XX secolo; 1666 (vd. scheda n. 85) una borsetta in maglia di metallo argentato con due ghiande e lungo manico, del primo quarto del XX secolo; 1667 (vd. scheda n. 86) un borsellino femminile in maglia metallica di metallo dorato, del primo quarto del XX secolo. La borsetta a mano o a tracolla nasce nel primo decennio del ‘900. La donna del XX secolo possedeva una borsetta per ogni occasione, come quella da città, da passeggio per il pomeriggio, e quella da giorno era solitamente in pelle. Le borsette da sera, solitamente erano in lucida seta o broccato, e adorne di ricami, perline, foglie metalliche o pietre colorate. Un prezioso esemplare della collezione di Franco Pezzato è al numero di inventario 8948 (vd. scheda n. 342): una borsetta in velluto nero, chiusura con due 64 sferette, sul davanti tre rami di felce in ottone e strass a goccia, alla base dei rami pasta vitrea nera ovale, corto manico in velluto, della metà del XX secolo. Ancora, degna di nota è la borsetta al numero d’inventario 366 (vd. scheda n. 350): interamente ricamata in perline argento e oro, in vetro bianco con motivo formato da ramo fiorito entro mandorla polilobata, della metà del ‘900. Quindi si diffonde la pochette, dal francese poche, cioè tasca: una sorta di taschina, in Italia detta borsa a busta o bustina. Nel 1910 circa, ce n’erano già quattro tipologie. Nella collezione di Franco Pezzato ne vediamo qualche esempio ai numeri d’inventario: 3570 (vd. scheda n. 156) borsetta in seta verde ricamata a perline madreperla, all’interno specchietto e la scritta ˝Ruth Henry 114 Bromford Lane Erdington Birmingham˝, del primo quarto del XX secolo; 9200 (vd. scheda n. 289) pochette in coccodrillo tinto nero, del secondo quarto del XX secolo; 7757 (vd. scheda n. 263) una borsetta in pelle stampata nera e bianca, del secondo quarto del XX secolo; 3860 (vd. scheda n. 256) borsetta a busta in raso nero, chiusura in metallo e strass, all’interno “Deposè”, della metà del XX secolo. Di moda furono anche borsette con cerniere in metallo e stoffa ricamata, di gusto cinesizzante proprie di inglesi e francesi; ma anche preziose cerniere in oro o argento, lavorate a mano, a cesello e bulino, con incastonate numerose pietre dure e cristalli. Solitamente confezionate in raso di seta. Si veda nella collezione di Franco Pezzato ai numeri d’inventario: 4113 (vd. scheda n. 110) borsetta nera con chiusura in argento marcato a motivo di cesto di frutta, del primo quarto del XX secolo; 4041 (vd. scheda n. 150) una borsetta in tessuto operato nero e argento, chiusura in metallo argentato a motivo di putti, del secondo quarto del XX secolo. Nel 1947 Christian Dior rinnovò lo splendore dell’anteguerra: nasce il New Look. In Italia dominavano Gucci e Gherardini, con borsette da sera in raso e altre in pellami pregiati. Una Gucci la troviamo nella collezione di Franco Pezzato al numero d’inventario 4243 (vd. scheda n. 370): una borsetta in pelle nera, all’interno in pelle rossa e la scritta “Made in Italy by Gucci”, del terzo quarto del XX secolo. Nella collezione di Franco Pezzato sono conservati diversi esemplari di Giuliana di Camerino, con marchio “R” o “Roberta”, alcuni ai numeri d’inventario: 4244 (vd. scheda n. 371) una borsetta in pelle nera e vistosa finta chiusura in ottone, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”, terzo quarto del XX secolo; 7085 (vd. scheda n. 381) un portafoglio in pelle marrone con iniziale in ottone “R”, all’interno “Roberta di Camerino”, terzo quarto del XX secolo; 1152 (vd. scheda n. 361) borsetta in pelle blu 65 lucida e scamosciata, interno in pelle bianca e bruciatura a fuoco su un lato “Made in Italy by Roberta of Camerino”, del terzo quarto del XX secolo; 1460 (vd. scheda n. 401) borsa in canapa, stampata a colori, iniziale “R” in metallo dorato, all’interno etichetta “Profumi e cosmetici, Roberta di Camerino, Venezia, made in Italy”, dell’ultimo quarto del XX secolo; 1463 (vd. scheda n. 402) borsetta in pelle scamosciata stampata in verde chiaro e scuro con scritta “Roberta di Camerino“, dell’ultimo quarto del XX secolo; 3710 (vd. scheda n. 404) una borsetta in pelle nera e marrone a forma di trapezio, sulle fibbie iniziali “R“, all’interno datata e firmata; 3708 (vd. scheda n. 405) una borsetta in pelle marrone, iniziale “R“, all’interno etichetta “Made in Italy by Roberta di Camerino“, dell’ultimo quarto del XX secolo. Dopo l’austerità degli anni della guerra, caratteristica del ‘900, poi, fu anche la produzione di borsette inconsuete, originali e innovative sia nei materiali impiegati, che nella forma. Nella collezione di Franco Pezzato possiamo, infatti, ammirare una borsetta dalla forma bizzarra: al numero di inventario 2974 (vd. scheda n. 155) in tessuto rosso con ombrellino inserito sul fondo, levriero dipinto su un fianco della borsetta, del secondo quarto del ‘900. Nel XX secolo, poi, si diffondono modelli classici: in assoluto è la pochette, portata sotto il braccio o tenuta in mano, ma anche la borsa con manici corti, quindi la tracolla. La collezione di Franco Pezzato è ricchissima di questi esemplari, si vedano ad esempio i numeri d’inventario: 7754 (vd. scheda n. 261) una pochette in pelle verde scuro a busta, chiusura in bakelite verde e mezzo cerchio in acciaio, del secondo quarto del XX secolo; 8752 (vd. scheda n. 285) borsetta in pelle nera e acciaio, corto manico, chiusura con tre elementi ovali in acciaio, del secondo quarto del XX secolo; 7842 (vd. scheda n. 384) una borsetta in cuoio marrone, elemento decorativo alla sommità in legno inciso, tracolla per manico, all’interno in oro “Gucci”, del terzo quarto del XX secolo. In conclusione, da questa rapida panoramica sulle tipologie di borse più in voga dal XVIII al XX secolo, risulta evidente come la collezione di Franco Pezzato sia una preziosissima testimonianza della storia del costume degli ultimi tre secoli. 66 Capitolo III La conservazione dei materiali tessili Numerosi pezzi della collezione di Franco Pezzato, e nel nostro caso le borse, sono composti soprattutto da fibre tessili, cioè di materiali organici, soggetti, per ragioni intrinseche, alla degradazione. Le forme e l’intensità del degrado, dipendono dalle condizioni ambientali a cui i manufatti sono esposti durante la loro esistenza (come all’umidità, al secco, al calore, alla luce, ecc.), e dalle complesse reazioni messe in moto da tali condizioni1. Le fibre tessili vanno distinte tra: fibre vegetali, specialmente lino e cotone, più soggette al degrado, soprattutto in condizioni ambientali umide; e fibre animali, principalmente lana e seta, invece più resistenti2. Per la conservazione di una collezione composta da materiali tessili, come quella di Franco Pezzato, è indispensabile il controllo delle condizioni ambientali per evitarne il degrado. I fattori che possono determinare il degrado di manufatti tessili, possono essere suddivisi in tre categorie, in base alla loro natura: fattori fisici, fattori chimici e fattori biologici3. I principali fattori di degrado fisico dei tessuti – che comprendono eventuali variazioni di forma, dimensioni e stato dell’oggetto – derivano dalle condizioni ambientali: la luce, l’umidità e la temperatura4. I materiali tessili sono molto sensibili alla luce, che ne provoca lo sbiadimento dei colori e la perdita di resistenza. La luce può essere naturale o artificiale ed è suddivisibile in bande diverse, a seconda della lunghezza d’onda: le radiazioni invisibili ultraviolette, che sono le più dannose per i tessuti; la luce visibile, che è abbastanza dannosa, soprattutto le radiazioni blu alla fine dello spettro; infine, le radiazioni invisibili infrarosse, con effetti, invece, trascurabili5. La luce fornisce l’energia necessaria per attivare reazioni fotochimiche che portano al deterioramento dei tessuti, a cui partecipano attivamente anche l’ossigeno e l’umidità. Sono tre i motivi per cui la luce può essere dannosa: perché troppo intensa, perché ricca di radiazioni ultraviolette, 1 F. Pertegato, 1993, p. 23. Idem, 1981, p. 26-27. 3 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 469. 4 Idem, 2007, p. 470. 5 F. Pertegato, 1981, p. 27. 2 67 perché produce calore. L’esposizione alla luce provoca il degrado e lo scolorimento o ingiallimento delle fibre6. L’umidità provoca, invece, tre forme di deterioramento dei tessuti: variazione di forma e dimensioni; reazioni chimiche; biodegradazione. Per quanto riguarda la variazione di forma e dimensioni: l’assorbimento di umidità provoca un rigonfiamento delle fibre, mentre la perdita di umidità un restringimento, e ciò in misura diversa da fibra a fibra. Tali variazioni possono creare tensioni tali da portare a delle rotture nel tessuto. Il restringimento delle fibre causa la perdita di elasticità, flessibilità e resistenza alla tensione. Un’umidità anche di medio livello, può causare reazioni chimiche che vanno a danneggiare i metalli presenti nei tessuti sottoforma di filati; e inoltre può influire sulla stabilità dei colori, portando a sbiadimenti. Un ambiente con un alto grado di umidità, invece, risulta l’abitat ideale per l’attacco di microrganismi e insetti, che determinano la biodegradazione del tessuto: si nutrono di esso e vi depositano uova ed escrementi7. Le alte temperature causano il deterioramento dei tessuti: disgregazione delle fibre tessili, crescita di muffe o reazioni chimiche legate ai coloranti, che vanno ad indebolire i tessuti8. I principali fattori di degrado chimico dei tessuti, invece, sono lo sporco solido e gli inquinanti atmosferici9. Lo sporco può essere di diversi tipi: polveri trasportate dall’aria, depositi di lumi, candele e della combustione di grassi, fuliggine e fumi della combustione di idrocarburi, altri prodotti della condensazione atmosferica, prodotti della decomposizione di materiale organico, grassi per contatto con corpi oleosi, sostanze minerali (sale, ruggine, corrosioni), prodotti della decomposizione di adesivi naturali (colle, amidi), resine e vernici sintetiche. Tali sostanze annidate tra le fibre, possono provocare abrasione (per la loro natura granulare), favorire l’attacco di agenti biologici e causare reazioni chimiche di deterioramento10. Attraverso i tessuti passa facilmente l’aria, pertanto sono dei “buoni” raccoglitori di sporcizia, che viene in parte assorbita dalle fibre e, quindi, risulta difficile da rimuovere11. 6 Idem, 1982, p. 67. Idem, 1982, p. 68. 8 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, pp. 474-475. 9 Idem, 2007, p. 479. 10 Ibidem. 11 F. Pertegato, 1981, p. 28. 7 68 Gli inquinanti atmosferici, variano a seconda della posizione geografica e del luogo in cui il manufatto è o fu conservato12. I danni prodotti dall’inquinamento risultano maggiori nei centri industriali; gli agenti inquinanti sono prodotti dalla combustione di carburanti e sono presenti nell’atmosfera sotto forma di particelle solide o di gas. I principali contaminati gassosi sono gli acidi (biossido di zolfo, acido solfirico e biossido d’azoto) e gli ossidanti (ozono, cloro e suoi composti)13. La polvere, avendo natura granulare, provoca danni alle fibre per sfregamento, inoltre è veicolo di sostanze inquinanti; i gas, invece, sono causa di ossidazione, corrosione e indebolimento dei tessuti14. Infatti, molti tessuti vengono decorati con filati metallici o parti metalliche che a causa degli inquinanti atmosferici, in particolare degli ossidanti, possono deteriorasi e corrodersi.15 I fattori di degrado biologico, invece, sono causati soprattutto da muffe e insetti, essendo i tessuti di natura organica16. Le muffe, sono dei funghi di piccole dimensioni e dall’aspetto omogeneo, composti da minuscoli filamenti detti ife, che intersecati formano il micelio che produce numerose spore. La loro formazione avviene in condizioni di elevata umidità relativa, di tepore e assenza di luce: si formano delle macchie nere o grigie di filamenti che si intrecciano con le fibrille del tessuto, causandone il degrado. I batteri e i lieviti lasciano macchie colorate difficili da rimuovere ed producono sostanze acidi o alcaline17. Gli insetti danneggiano la fibra perché se ne cibano, rilasciano escrementi e possono introdurvi funghi molto nocivi. La loro presenza è favorita dall’umidità o dalla polvere. Gli insetti più diffusi sono le tarme e lo scarafaggio da tappeto, entrambe attratti dalla lana; ma da temere più degli insetti, sono le larve, perché completano il loro ciclo vitale nel tessuto. Le larve delle tarme sono lunghe circa 6 mm, quindi visibili ad occhio nudo, quelle dello scarafaggio da tappeto, invece, sono più difficili da eliminare perché si spostano velocemente da un luogo all’altro. Anche i topi, ratti e altri roditori possono diventare una minaccia per i tessuti18. La conoscenza di tali fattori di degrado è indispensabile per una buona conservazione di una collezione composta di materiali tessili, come quella in oggetto, e 12 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 479. F. Pertegato, 1982, p. 68. 14 Idem, 1982, p. 69. 15 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 484. 16 Idem, 2007, p. 487. 17 Ibidem. 18 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 489. 13 69 nel nostro caso delle borse, e ciò a partire dal loro magazzinaggio, esposizione (ad esempio in un museo) e restauro. I tessili possono perdere integrità fisica e subire un decadimento chimico. La perdita di integrità fisica spesso è causata dall’uso prolungato degli oggetti o incidenti vari, ma anche dalla scorretta collocazione in magazzino o in esposizione, dal trasporto senza le dovute cautele, dai maneggiamenti senza attenzione durante gli studi o i trattamenti di conservazione, dal mancato controllo delle condizioni ambientali. Il decadimento chimico, ovvero a livello molecolare, può essere evitato dallo stretto controllo delle condizioni ambientali nei luoghi e nei contenitori in cui i tessuti vengono immagazzinati o esposti19. Nella fase di magazzinaggio dei tessuti, la prima precauzione riguarda l’analisi della superficie con cui il manufatto viene a contatto: deve essere inerte ed isolata da ogni materiale che possa causare il degrado del tessuto. Il legno, per armadi e contenitori, rispetto all’acciaio, sembra il materiale più adatto per le buone proprietà d’isolamento termico, ma è facile veicolo di insetti. La soluzione è riporre tra tessuto e legno uno strato protettivo, sia poroso, come il tessuto e la carta non acidi, che impermeabile agli agenti inquinanti, come il poliuretano o una pellicola di poliestere20. Le borse sono realizzate spesso anche con materiali diversi dalle fibre tessili, quali la pelle, il cuoio, la pelliccia, le piume, i metalli, l’avorio, il vetro, e altri ancora, che richiedono trattamenti idonei caso per caso. Inoltre le borse, ma anche i tessuti in genere, sono facilmente danneggiate, oltre che dalle cattive condizioni ambientali, da tensioni determinate dalla forma e dalla costituzione dei tessuti stessi. Ma uno dei pericoli più frequenti, è la formazione di pieghe: le borse devono essere conservate nella forma più vicina possibile a quella originale imbottendole di carta non acida21. Per proteggere i costumi di una collezione, e nel nostro caso le borse, dalla polvere, non bisogna utilizzare buste o contenitori di plastica che impediscono l’aria di circolare e attirano la polvere; se servono buste trasparenti, si può utilizzare il cellophane o l’acetato di cellulosa, altrimenti anche sacchi di tessuto22. Le borse andrebbero conservate singolarmente, per evitare che si schiaccino o si segnino a contatto tra loro; l’ideale sarebbe adagiarle in cassettiere di metallo forellate per fare circolare l’aria, e avvolgerle in della carta velina non acida. Ogni borsa, poi, 19 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 569. Idem, 2007, p. 570. 21 Idem, 2007, pp. 572-573. 22 Ibidem. 20 70 dovrebbe essere corredata di etichetta a goccia, tecnicamente detta gioiello, in carta o cartoncino non acido, applicata con filo di metallo, per fornire le seguenti informazioni: numero d’inventario, datazione, materiale e misure. Le stesse informazioni andrebbero indicate anche all’esterno del contenitore, per una facile individuazione del pezzo, che dovrebbe poi avere un’apposita scheda descrittiva con relativa fotografia. La conservazione delle borse, ma anche dei tessili in generale, richiede determinate condizioni ambientali nei luoghi e nei contenitori in cui sono immagazzinate o esposte. Uno dei fattori determinati è il controllo dell’umidità, della temperatura, della ventilazione e della luce (naturale e artificiale) 23. Temperatura e umidità sono due parametri interdipendenti: con l’aumentare della temperatura diminuisce l’umidità. Per la conservazione dei tessuti, la temperatura ideale è compresa tra i 10 e i 20 °C, mentre il livello di umidità relativa tra il 45 e il 55 %. Perché questi due parametri rimangano costanti (misurabili con igrometri e termometri) occorre: quando aumenta la temperatura, aggiungere vapore acqueo mediante umidificatori o atomizzatori; quando la temperatura diminuisce, togliere vapore acqueo mediante deumidificatori o condensatori. Importante è anche la circolazione dell’aria, per prevenire lo stabilirsi di valori di temperatura e umidità troppo elevati24. Altri accorgimenti per una corretta conservazione dei tessili: non appoggiare oggetti e contenitori ai muri, ma lasciare sempre lo spazio sufficiente a far circolare l’aria; non impiegare buste di materiale plastico impermeabile; i contenitori devono permettere una buona ventilazione e permeabilità; non porre i tessuti a contatto con vetri e altre superfici lisce, dove tende a formarsi condensa d’umidità, e quindi vi è pericolo di muffe; infine, mantenere i tessuti puliti e asciutti, e ispezionarli regolarmente25. La difesa dalla luce, il maggior agente degradante dei tessuti, innanzitutto, richiede di verificarne l’intensità luminosa in un ambiente. L’unità di misura dell’intensità luminosa è il lux, ovvero l’illuminazione di un lumen per metro quadro. Per l’esposizione dei tessili è consigliato un livello di illuminazione relativa inferiore a 50 lux. Ma vi sono alcune fondamentali norme di sicurezza: adottare schermature con filtri assorbenti i raggi UV (che però vanno cambiati periodicamente); non esporre i tessuti a luce diretta del sole; la luce naturale deve essere totalmente eliminata dai magazzini per mezzo di tende opache; le lampade fluorescenti (tubi al neon) devono essere ricoperte da filtri anti UV, e si preferiscono alle lampade a incandescenza perché producono meno 23 S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 575. F. Pertegato, 1982, p. 72. 25 Ibidem. 24 71 calore; collocare le lampade ad incandescenza a distanza adeguata dagli oggetti esposti; sostituire i tessuti esposti, perché l’esposizione non deve superare un trimestre l’anno; mantenere i magazzini al buio quando non si lavora; usare, per motivi di studio e di lavoro, un livello di illuminazione minimo indispensabile 26. Adeguate condizioni ambientali per la conservazione delle borse, e dei tessili in generale, nei luoghi e nei contenitori in cui sono immagazzinate o esposte, richiedono cautele, non solo per gli agenti inquinanti sospesi nell’atmosfera delle città industriali, ma anche per quelli che potrebbero essere introdotti nell’area circostante i manufatti tessili, a causa di un non corretto sistema di esposizione o magazzinaggio. Dannosi possono essere, ad esempio, alcuni adesivi, acidi di essenze legnose e resine varie. Per rimuovere i gas provenienti dall’atmosfera deve essere impiegato un impianto di condizionamento d’aria, dotato di appositi filtri27. Per conservare qualsiasi collezione di materiali tessili, come le borse, dunque è bene disporre di un ambiente pulito ed organizzato, ed importante, è una regolare ispezione dei manufatti e delle condizioni ambientali in cui sono conservati, per evitare il loro degrado. Nessun manufatto tessile dovrebbe essere immagazzinato se non pulito, in un ambiente pulito e inerte: lo sporco, le macchie e la polvere accelerano il decadimento delle fibre attraverso un’azione chimica e di abrasione. La pulitura, aspirazione e lavaggio sono le azioni preliminari per ristabilire un equilibrato assetto chimico delle fibre, rallentandone così il degrado. Ma la pulitura è un procedimento irreversibile e provoca forte stress, pertanto va applicata solo se strettamente necessaria28. Precauzioni vanno adottate anche per l’imballo e il trasporto dei manufatti tessili, che vanno protetti da vibrazioni, urti, variazioni climatiche e umidità eccessiva. Un contenitore deve dunque: proteggere dai corpi contundenti; proteggere dai pericoli derivanti dalle condizioni climatiche esterne; essere abbastanza robusto da poter essere riutilizzabile per il trasporto di ritorno; disporre di una superficie esterna idonea a scrivere. La soluzione è un doppio contenitore, uno esterno ed uno interno contenete il tessile. Il contenitore esterno deve essere delle dimensioni tali da consentire a quello interno di potere essere avvolto in un’imbottitura di materiale assorbente gli urti e che impedisca spostamenti interni al contenitore stesso. L’esterno, poi deve essere avvolto con un materiale impermeabile all’acqua e deve avere scritte tutte le indicazioni 26 F. Pertegato, 1982, pp. 73-74. S. Lorusso, L. Gallotti, 2007, p. 580-581. 28 F. Pertegato, 1983, pp. 57-58. 27 72 necessarie (indirizzi, precauzioni specifiche e corretto posizionamento del contenitore); così anche l’interno deve riportare indirizzi, dati, l’elenco degli oggetti e la scheda dello stato di conservazione29. 29 F. Pertegato, 1983, p. 78. 73 Bibliografia AA.VV., Borse, Amsterdam, The Pepin Press, 2004. AA.VV., Dalla collezione del Kyoto Costume Institute: la moda, storia dal XVIII al XX secolo, Kyoto, Taschen, 2002. 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Titolo si 250 LC LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA * PVC LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE * PVCS Stato 50 PVCR Regione 25 * PVCP 3 * PVCC Comune 50 * PVCL Località 50 PVCE Altra ripartizione amministrativa o località estera 250 PVL Altra località 250 PVE Diocesi 50 LDC COLLOCAZIONE SPECIFICA Provincia * LDCT Tipologia 50 LDCQ Qualificazione 50 LDCN Denominazione 80 LDCC Complesso monumentale di appartenenza 80 LDCU Denominazione spazio viabilistico 250 * LDCM Denominazione raccolta 70 LDCS Specifiche 250 UB UBICAZIONE E DATI PATRIMONIALI UBO Ubicazione originaria INV INVENTARIO DI MUSEO O SOPRINTENDENZA INVN Numero 100 * INVD Data 50 INVC Collocazione 50 STI STIMA STIS Stima 25 * STID Data stima 50 * STIM Motivo della stima 100 LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVE TCL Tipo di localizzazione PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA PRVS Stato 25 si * si si 40 * * 50 PRVR Regione 25 * PRVP 3 * PRVC Comune 50 * PRVL 50 Provincia Località 78 PRVE Altra ripartizione amministrativa o località estera 250 PRL Altra località 250 PRE Diocesi 50 PRC COLLOCAZIONE SPECIFICA PRCT Tipologia * 50 PRCQ Qualificazione 50 PRCD Denominazione 80 PRCC 80 Complesso monumentale di appartenenza PRCU Denominazione spazio viabilistico 250 PRCM Denominazione raccolta 70 PRCS Specifiche 250 PRD DATA PRDI Data ingresso 25 PRDU Data uscita 25 GP GEOREFERENZIAZIONE TRAMITE PUNTO GPL Tipo di localizzazione GPD DESCRIZIONE DEL PUNTO si 40 * * GPDP PUNTO GPDPX Coordinata X 12 * GPDPY Coordinata Y 12 * GPC CARATTERISTICHE DEL PUNTO GPCT Tipo 50 GPCL Quota s.l.m. 12 GPCI Quota minima s.l.m. dell'area rappresentata dal punto 12 GPCS Quota massima s.l.m. dell'area rappresentata dal punto 12 GPM Metodo di georeferenziazione 70 * GPT Tecnica di georeferenziazione 70 * GPP Proiezione e Sistema di riferimento 12 * GPB BASE DI RIFERIMENTO * GPBB Descrizione sintetica 20 * GPBT Data 10 * GPBO Note 250 RE MODALITA' DI REPERIMENTO RCG RICOGNIZIONI RCGU Uso del suolo 100 RCGC Condizioni di visibilità 100 NCUN Codice univoco ICCD 8 RCGA Responsabile scientifico si 250 RCGE Motivo 100 RCGM Metodo 100 RCGD Data 50 RCGH Sigla per citazione 8 79 * RCGS Bibliografia specifica si 1000 RCGZ Specifiche DSC 5000 DATI DI SCAVO NCUN Codice univoco ICCD 8 SCAN Denominazione dello scavo DSCF 100 * Ente responsabile DSCA Responsabile scientifico DSCT si 100 si 100 Motivo 100 DSCM Metodo 100 DSCD Data 50 DSCH Sigla per citazione 8 DSCU Unità Stratigrafica 25 DSCS Numero tomba 25 DSCI Numero inventario di scavo 25 DSCZ Bibliografia specifica * 1000 DSCN Specifiche 5000 AIN ALTRE INDAGINI si AINT Tipo 25 AIND Data 50 AINR Responsabile 100 RES Specifiche di reperimento 5000 RO RAPPORTO ROF RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE ROFF Stadio opera 50 ROFO Opera finale/originale 50 ROFS 240 si Soggetto opera finale/originale ROFA Autore opera finale/originale 100 ROFD Datazione opera finale/originale 50 ROFC Collocazione opera finale/originale 100 * REI REIMPIEGO REIP Parte reimpiegata si 50 * REIT Tipo reimpiego 25 * REID Datazione reimpiego 50 DT CRONOLOGIA DTZ CRONOLOGIA GENERICA * si * DTZG Secolo 50 DTZS Frazione di secolo 25 DTS CRONOLOGIA SPECIFICA DTSI Da * * 15 DTSV Validità 25 DTSF A 15 DTSL Validità 25 80 * * DTM Motivazione cronologia si 50 ADT Altre datazioni si 250 AU DEFINIZIONE CULTURALE AUT AUTORE * *1 si AUTS Riferimento all'autore 50 AUTR Riferimento all'intervento 50 AUTM Motivazione dell'attribuzione si NCUN Codice univoco ICCD 50 * 8 AUTN Nome scelto 100 * AUTA Dati anagrafici 70 * AUTH Sigla per citazione 8 * AUTB Nome scelto (ente collettivo) ATB 150 AMBITO CULTURALE si ATBD Denominazione 50 ATBR Riferimento all'intervento 50 * ATBM Motivazione dell'attribuzione si 250 * AAT Altre attribuzioni si 70 EDT EDITORI/STAMPATORI si EDTZ Zecca 50 * EDTA Autorità 50 * EDTN Nome 70 CMM COMMITTENZA si CMMN Nome si 70 CMMD Data 50 CMMC Circostanza 100 CMMF Fonte 50 * MT DATI TECNICI MTC Materia e tecnica si 150 * MIS MISURE si *2 MISU Unità 5 MISA Altezza 6 MISL Larghezza 6 MISP Profondità 6 MISD Diametro 6 MISN Lunghezza 6 MISS Spessore 6 MISG Peso 6 MISV Varie MISR Mancanza si 250 3 1 Obbligatorietà alternativa tra i campi AUT, ATB, EDT. Compilare almeno uno dei sottocampi che indicano il tipo di misura, oltre al sottocampo MISU, nel quale è specificata l’unità di misura. 2 81 MIST Validità 10 FIL Filigrana 50 FRM Formato 50 CO CONSERVAZIONE * STC STATO DI CONSERVAZIONE * STCC Stato di conservazione 50 STCS Indicazioni specifiche 500 RS RESTAURI RST RESTAURI RSTD Data 50 RSTS Situazione 50 RSTE Ente responsabile 50 RSTN Nome operatore si 250 RSTR Ente finanziatore si 250 DA DATI ANALITICI * DES DESCRIZIONE * * si DESO Indicazioni sull'oggetto 1300 * DESI Codifica Iconclass si 250 * DESS Indicazioni sul soggetto si 2000 * ISR ISCRIZIONI si ISRC Classe di appartenenza 50 ISRL Lingua 50 ISRS Tecnica di scrittura 50 ISRT Tipo di caratteri 50 ISRP Posizione 100 * ISRA Autore 100 ISRI Trascrizione 2200 * STM STEMMI, EMBLEMI, MARCHI * si STMC Classe di appartenenza 50 STMQ Qualificazione 50 STMI 100 Identificazione * STMU Quantità 10 STMP Posizione 100 * STMD Descrizione 500 * NSC Notizie storico-critiche 5000 TU CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI ACQ ACQUISIZIONE * ACQT Tipo acquisizione 50 ACQN Nome 50 ACQD Data acquisizione 25 82 ACQL Luogo acquisizione CDG 50 * CONDIZIONE GIURIDICA CDGG Indicazione generica 50 * CDGS Indicazione specifica si 250 * CDGI Indirizzo si 250 NVC PROVVEDIMENTI DI TUTELA si NVCT Tipo provvedimento 50 * NVCE Estremi provvedimento 25 * NVCD Data notificazione si NVCI Estremi provvedimento in itinere ALN MUTAMENTI TITOLARITA'/POSSESSO/DETENZIONE 25 25 si ALNT Tipo evento 25 ALND Data evento 25 ALNN Note 250 * ESP ESPORTAZIONI si ESPT Tipo licenza 50 * ESPU Ufficio 25 * ESPD Data emissione 25 * DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA * * si FTAX Genere 25 * FTAP 50 * Tipo FTAA Autore 50 FTAD Data 25 FTAE 250 Ente proprietario FTAC Collocazione 50 FTAN Codice identificativo 25 FTAT Note 250 FTAF Formato 25 DRA DOCUMENTAZIONE GRAFICA * si DRAX Genere 25 * DRAT Tipo 50 * DRAO Note 250 DRAS Scala 25 DRAE Ente proprietario 250 DRAC Collocazione 50 DRAN Codice identificativo 25 DRAA Autore 50 DRAD Data 25 VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA * si VDCX Genere 25 * VDCP Tipo 50 * VDCR Autore 50 83 VDCD Data 25 VDCE Ente proprietario 250 VDCA Titolo 50 VDCC Collocazione 50 VDCN Codice identificativo 25 VDCT Note 250 REG DOCUMENTAZIONE AUDIO * si REGX Genere 25 * REGP 50 * Tipo REGA Autore 50 REGD Data 25 REGE Ente proprietario 250 REGZ Titolo 250 REGC Collocazione 50 REGN Codice identificativo 25 REGT Note 250 FNT FONTI E DOCUMENTI FNTP Tipo * si 50 FNTA Autore 50 FNTT 250 Denominazione FNTD Data 25 FNTF 25 Foglio/Carta * * FNTN Nome archivio 250 * FNTS Posizione 50 * FNTI Codice identificativo 25 * ADM ALTRA DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE ADMX Genere 25 * ADMP Tipo 50 * ADMA Autore 50 ADMD Data 25 ADME Ente proprietario 250 ADMC Collocazione 50 ADMN Codice identificativo 25 ADMT Note 250 BIB BIBLIOGRAFIA BIBX Genere si * si 25 NCUN Codice univoco ICCD * 8 BIBA Autore 250 * BIBD Anno di edizione 10 * BIBH Sigla per citazione 8 * BIBN V., pp., nn. 50 BIBI V., tavv., figg. 50 BIL Citazione completa si MST MOSTRE si 84 500 MSTT Titolo 250 * MSTL Luogo si 50 * MSTD Data si 25 * AD ACCESSO AI DATI * ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI * ADSP Profilo di accesso 1 * ADSM Motivazione 70 * ADSD Indicazioni sulla data di scadenza 25 CM COMPILAZIONE * CMP COMPILAZIONE * CMPD Data 4 * * CMPN Nome si 70 RSR Referente scientifico si 70 FUR Funzionario responsabile si 70 * RVM TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE RVMD Data 4 * RVMN Nome 70 * AGGD Data 4 * AGGN Nome 70 * AGGE Ente 70 AGG AGGIORNAMENTO - REVISIONE si AGGR Referente scientifico si 70 AGGF Funzionario responsabile si 70 * ISP ISPEZIONI si ISPD Data 4 * ISPN Funzionario responsabile 70 * AN OSS ANNOTAZIONI Osservazioni 5000 85 Catalogo 86 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafogli RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2569 STCC: buono, tessuto consumato in alcuni punti. DESO: portafogli da un lato broccato in sete policrome e argento filato a motivo di fiori, dall’altro ricamato in sete sfumate azzurre e marrone, argento lamellare e argento filato a motivo di fiori stilizzati, fodera in seta bianca, supporto forse in pelle. Veniva portato nella tasca dell’abito e serviva per custodire carte. DTZG: Sec. XVIII, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 12,2 cm; MISN: massimo 15,1 cm BIBD: 1988 ed. del Cavallino; BIBN: p. 238, n. 256; BIL: I Mestieri della moda a Venezia CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3364 STCC: mediocre, parte di tessuto mancante lungo il bordo di apertura della borsetta. DESO: borsetta in seta gialla su un lato ricamata a fiori nei colori blu, verde, rosso in canutiglia dorata e argento, l’altro lato in tessuto lamè d’argento a motivo di fiorellini sparsi. Proveniente da Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XVIII, terzo quarto, 1770 Analisi stilistica MISL: massimo 11,3 cm; MISN: massimo 10,2 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 44; BIL: Borse MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19 – 21 settembre 2003 CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2794 STCC: buono DESO: borsellino in seta beige ricamata a mazzetto di fiori con fiocchetto, pizzo sul bordo e nastrini di chiusura verdi. Proveniente da Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XVIII, ultimo quarto, 1780 Analisi stilistica MISL: massimo 13,6 cm; MISN: massimo 12,1 cm BIBN: pp. 269, 286; BIL: I mestieri della moda a Venezia MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19–21 settembre 2003 CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 87 1 2 3 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2884 STCC: mediocre, molti strappi al velluto. DESO: portamonete a sacchetto in tessuto argentato e velluto verde. Proveniente da Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 6 cm; MISN: massimo 11 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2885 STCC: mediocre, alcuni buchi. DESO: portamonete a sacchetto in tessuto crema con motivo di ireos a piccolo punto nei colori verde, azzurro, nero, rosa e marrone. Proveniente da Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 9,5 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa per tabacco RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4309 STCC: buono, un po’ macchiato e ingiallito. DESO: borsa per tabacco in capretto bianco decorato ad inchiostro sulla fascia alta a palmette e fiocchi. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 88 4 5 6 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6495 STCC: discreto, rotta la chiusura e mancante del manico che doveva finire tipo “aumonier” con gancio. DESO: borsetta femminile in cuoio marrone, ottone e perle in vetro lattimo. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15,2 cm; MISN: massimo 12 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2133 STCC: cattivo, mancanza della pelle sui fianchi e forse di due elementi in metallo sulle due striscioline che collegano la borsa al gancio. DESO: borsetta da cintura in cartone tinto rosso con incollata sottile pelle marrone e lamina in ottone sbalzato con amorini che suonano, uno un flauto, uno i timpani, chiusura a forbice. Sulla ribalta amorino che scrive, sul gancio motivo floreale. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 13,7 cm; MISN: massimo 12,5 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 62; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: porta carte RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6646 STCC: buono DESO: porta carte in stoffa e rete d’oro ricamata a motivi vegetali, barca con vela e tempietto con statua nei colori verde, azzurro, nero, giallo, celeste, marrone, ecc., sul davanti iniziale “N”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, primo quarto, 1810 Analisi stilistica MISL: massimo 19,2 cm; MISN: massimo 21,7 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p.55; BIL: Borse MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL);MSTD: 19-21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 89 7 8 9 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3224 STCC: cattivo, seta molto rovinata da tagli. DESO: borsetta in seta viola con applicazione di perline metalliche su disegno settecentesco. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 17,2 cm; MISN: massimo 44,7 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2818 STCC: buono DESO: portamonete in velluto rosso con ricamo in perline di metallo, interno in tessuto operato e passamaneria con perline, chiusura in ottone, manico a catenella. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1840–1850 Analisi stilistica MISL: massimo 6,1 cm; MISN: massimo 9,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 10 DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3877 STCC: buono DESO: portamonete in perline di vetro nei colori verdi, nero, rosso, rosa, bianco, azzurro, marrone. Da un lato la scritta “souvenir” e mazzo di rose, dall’altro guerriero con elmo e lancia. Chiusura in ferro. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1840–1850 Analisi stilistica MISL: massimo 7,2 cm; MISN: massimo 11 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 90 11 12 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: tabacchiera RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7174 STCC: buono DESO: tabacchiera in maglia di cotone e pelle di capretto nei colori nero, rosso, verde, marrone con motivo tipo “cachemire”, fiocchetto al fondo. DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1840–1850 Analisi stilistica MISL: massimo 8,5 cm; MISN: massimo 18 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5561 STCC: buono DESO: borsetta in seta crema a sacchetto, da un lato ricamata a mazzo di fiori nei colori verde, rosa, rosso, viola, azzurro e oro, perline colorate sparse, dall’altro lato in cotone stampato a foglie viola e rametti verdi su stoffa operata a righe. Due coccarde superstiti di lato e sul fondo. La borsa contiene scapolari: cuoricino in stoffa, quadratini decorativi con croce e due cuori in feltro con simboli religiosi. DTZG: Sec. XIX, secondo quarto, 1850 Analisi stilistica MISL: massimo 12 cm; MISN: massimo21 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 13 DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8822 STCC: discreto, fodera molto rovinata e da un lato mancanza di perline per rottura. DESO: borsetta a sacchetto in perline bianche, verdi, azzurre, perla, rosse, rosa, gialle a motivo di casetta con albero, fiocco in cotone azzurro sul fondo. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 91 14 15 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5238 STCC: cattivo, molte tarmature al ricamo. DESO: borsa femminile in cuoio, ferro e stoffa ricamata a piccolo punto nei colori azzurro, nero, rosso, rosa, verde chiaro e scuro, viola, arancio con iniziali “B. C.” circondate da tralcio di foglie nere su fondo rosso e da motivo a scacchi dal lato opposto. Piedini in pasta di vetro. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860 Analisi stilistica MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 25 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6792 STCC: cattivo, perline d’acciaio molto arrugginite. DESO: portamonete in perline d’acciaio lavorate a rete. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860 Analisi stilistica MISL: massimo 6,5 cm; MISN: massimo 31,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 16 DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7295 STCC: discreto, alcune mancanze, manico ricoperto. DESO: borsetta femminile ricamata da un lato a piccolo punto a motivo di margherite entro cornice quadrilobata nei colori nero, bianco, rosso, marrone, verde, arancio; dall’altro con rose e non-tiscordar-di-me circondati da ovali con fiori, applicazione di velluto nero e perline; nei colori rosso, verde, nero, blu, azzurro, giallo, viola, arancio. Cordoncini applicati, fianco in cuoio nero, cinque piedini in vetro bianco, chiusura in metallo bianco, fodera a righe rosa. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860 Analisi stilistica MISL: massimo 32,5 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 92 17 18 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8235 STCC: cattivo, in alcuni punti la seta si è stinta. DESO: portamonete in seta marrone ricamata in micro perline di vetro verdi chiaro e scuro, rosa, bianche, oro e filo oro a motivo di foglie e piccoli fiori, a forma di doppio sacchetto con due anelli dorati di chiusura, fodera in seta verde. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860 Analisi stilistica MISL: massimo 5,5 cm; MISN: massimo 29,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8461 STCC: buono DESO: portamonete in filo di cotone vinaccia lavorato a ferri. Su un lato motivo di ramo con quattro fiori bianchi e foglie su fondo nero entro cornice ovale con foglie gialle; sull’altro stessa cornice e su fondo nero in grigio le iniziali “A. T.”. Sulla parte finale stella gialla con nappa in acciaio a sfera con anellini e barrette, su lato opposto frangia in acciaio ad anellini e barrette. Due anelli in acciaio lapidato per chiusura. Provenienza Padova, Portobello, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860 Analisi stilistica MISL: massimo 6 cm; MISN: massimo 33,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa DTZ DTM MIS BIB OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3856 STCC: cattivo, lana mancante in molti punti, un manico rotto. DESO: borsa femminile a piccolo punto nei colori bianco, blu, rosso, giallo, verde, viola a motivo di mazzo di fiori da un lato, dall’altro a strisce verdi, rosse, marroni, gialle ecc.. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870 Analisi stilistica MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 33 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 86-87; BIL: Borse CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 19 20 21 93 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS MST CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3857 STCC: discreto, perline d’acciaio molto ossidate. DESO: borsa femminile a ricamo in lana e a perline d’acciaio, da un lato ricamo nei colori blu, nero, bianco, giallo, viola, arancio, rosa a motivo di fiori stilizzati, dall’altro su fondo blu a piccolo punto in perline a motivo di cane, iniziali “A.D.” e fiorellini sparsi. Fodera a fiori. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870 Analisi stilistica MISL: massimo 24,4 cm; MISN: massimo 20 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 86-87; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4949 STCC: ottimo DESO: borsetta a sacchetto in seta crema operata a fiori con ricamate viole del pensiero nei colori viola, arancio, giallo e verde chiaro e scuro; fiocco in canutiglia e passamaneria. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870 Analisi stilistica MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 22 cm MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL) MSTD: 19-21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsettina RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6960 STCC: buono DESO: borsettina in perline nere, bianche, rosa, marroni, azzurre, rosse, nere, verdi, gialle, argento, con da un lato contadinella con cestino e cuoricino a piedi, dall’altro casa sopra collina e sotto motivo in bianco, rosso e verde; il nastrino bianco, rosso e verde funge da manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1860-1870 Analisi stilistica MISL: massimo 10 cm; MISN: massimo 13,4 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 233; BIL: Borse MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 94 22 23 24 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4856 STCC: discreto, alcuni buchi. DESO: portamonete a maglia in filo di cotone rosso, nero, oro e giallo a motivo di fiori stilizzati. Appartenuto alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 Analisi stilistica MISL: massimo 7 cm; MISN: massimo 24,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4940 STCC: buono DESO: borsetta quadrata in seta rossa dipinta in bianco e verde a grandi fiori. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 Analisi stilistica MISL: massimo 13,5 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5008 STCC: buono DESO: su chiusura impero di inizi ‘800, la borsetta è stata applicata in un secondo momento, forse nel 1870. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 Analisi stilistica MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 19,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 95 25 26 27 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5983 STCC: cattivo, molto tarmata. DESO: borsetta in tessuto nero a sacchetto. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 Analisi stilistica MISL: massimo 16,7 cm; MISN: massimo 24 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: cestino porta lavoro RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6433 STCC: discreto, rottura sul coperchio. DESO: cestino porta lavoro in vimini (da Marostica?), appartenuto alla famiglia Chilesotti di Thiene (VI). Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 Analisi stilistica MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 12,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2245 STCC: buono DESO: borsetta in velluto nero, chiusura in acciaio con ribattini sfaccettati, corto manico in velluto nero, fodera in seta azzurra con tasca interna. Provenienza Padova, Cadoneghe, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870-1880 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 17,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 96 28 29 30 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2312 STCC: discreto, manico probabilmente posteriore. DESO: borsetta in velluto verde ricamato in perline e pivette in metallo, cerniera in metallo, manico in catenella, fodera in seta crema. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870-1880 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 17,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5101 STCC: discreto, mancanza di un fiocco e rovinata ai lati. DESO: borsetta a busta in paglia naturale e tinta blu. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, terzo quarto, 1870 - 1880 Analisi stilistica MISL: massimo 20,9 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 288 STCC: buono DESO: borsa a sacchetto in seta nera ricamata con motivo stilizzato in bianco, rosso, azzurro e argento, fodera in tessuto operato bianco a righine, stampato a fiori azzurri e rosa. Secondo le indicazioni del venditore proviene da casa Donà delle Rose. Provenienza Treviso, San Fior, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,7 cm; MISN: massimo 21,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 97 31 32 33 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 317 STCC: discreto, velluto un po’ consumato e mancano alcune perline. DESO: borsetta a sacchetto in velluto azzurro, ricamo e frange in perline di marcassite, manico in catenella. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 11,7 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 363 STCC: buono DESO: borsetta da cintura in seta nera lavorata a rilevo, chiusura in rame dorato con due sfere per bloccaggio. Taschina interna e anello per fissarla alla cintura. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 13,6 cm; MISN: massimo 14,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 437 STCC: buono DESO: borsa in cuoio marrone, chiusura in metallo, manico unico, fodera in cuoio chiaro con due tasche sul davanti, impresso a fuoco le lettere “G. M. R.”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 40,5 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 98 34 35 36 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1150 STCC: discreto, fodera mancante. DESO: borsetta in perline di vetro colorate con motivo che ricorda i tappeti persiani, frange sul fondo, cordoncino per chiusura, fodera bordeaux in tracce sul fondo. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 19,6 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2077 STCC: buono DESO: borsetta in seta rosa ricamata da un lato con colomba, le iniziali “O. S.”, spighe, tralci con grappoli d’uva e giglio nei colori bianco, giallo, nero e varie tonalità di verde e oro e dischetti metallici d’oro. Dall’altro lato le iniziali “D. C. S.” e tralcio fiorito con foglie nei colori azzurro, giallo e varie tonalità di verde e oro. Manico formato da due nastrini, bordo in cordoncino doro con nappine, fodera in seta marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 27 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 37 DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafogli RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2080 STCC: buono DESO: portafogli in seta nera con da un lato rametto di non-tiscordar-di-me nei colori bianco, azzurro, giallo e foglie verdi, dall’altro le iniziali intrecciate in oro “S. C.”. Tre tasche interne in seta nera. Provenienza Treviso, Mogliano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15,1 cm; MISN: massimo 9,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 99 38 39 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2344 STCC: discreto, mancanza del bottone della tasca davanti a battente e della chiave di chiusura della cerniera. DESO: borsa in pelle marrone, tasca davanti a battente, cerniera in ottone con apertura a bottone e chiusura a chiave, tasca interna a bilanciere, manico a catenella forse non originale. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 20,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2645 STCC: buono DESO: borsa forse maschile in pelle marrone, chiusura in metallo cromato, sportella davanti con chiusura doppia in metallo cromato, piastrina con iniziali “B. E.”, lunga tracolla in pelle. Provenienza Venezia, Dolo, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 15,5 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 120 – 121; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsellino RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2649 STCC: buono DESO: borsellino a forma di conchiglia in seta nera e ricamo in filo dorato, forse proveniente dall’Inghilterra e usato per l’incenso. Simile alle borse per incenso, ricamate, di metà dinastia Qing (1736-1795), Cina, visibile sul depliant “The Genz Zhi Tang Collection of Exquisite Chinese Embroidered Articles Special Sale” 10 – 12 maggio 2005 Kunlun Hotel, Beijing. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 11 cm; MISN: massimo 7,5 cm BIBA: Auguste Racinet ; BIBD: 1888, Paris; BIBN: pp. 91-98 ; BIL: Le costume historique CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 100 40 41 42 DTZ DTM MIS BIB MST OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2717 STCC: discreto, cuoio abbastanza consunto DESO: borsetta in cuoio nero con corti manici. Provenienza Venezia, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 10,4 cm BIBD: BIBN: BIL: MSTT: MSTL: MSTD: CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3423 STCC: cattivo, molto rovinata DESO: borsetta in vimini e cuoio. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 18,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4695 STCC: buono DESO: borsetta da bimba in batista di cotone bianco ricamato a fiori in bianco. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 14,5 cm; MISN: massimo 14 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 101 43 44 45 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4724 STCC: cattivo, velluto molto consunto. DESO: borsetta femminile in velluto bordeaux e ottone, a soffietto. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 17,6 cm; MISN: massimo 14,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5386 STCC: discreto, mancano delle perline. DESO: portamonete in perline colorate con la scritta Venezia, gondola con due gondolieri nei colori nero, azzurro, madreperla e bordeaux. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 7,9 cm; MISN: massimo 8,8 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p.101; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5723 STCC: buono DESO: portamonete in tessuto nero ricamato a fiori nei colori viola, azzurro, giallo, rosa e con chiusura in ottone stampato apribile con sei cerniere, coperchio con bottone in vetro blu. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 8 cm; MISN: massimo 7,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 102 46 47 48 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6103 STCC: discreto, velluto e pelle un po’ consunti. DESO: borsetta femminile in velluto e pelle nera, manico a cordoncino con due fiocchetti, chiusura in ottone, sul davanti medaglione in vetro dipinto con veduta di Piazza San Marco e con contorno in ottone lavorato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 26,4 cm; MISN: massimo 20,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6391 STCC: buono DESO: borsa in paglia intrecciata (forse di Marostica). Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene, Vicenza. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 35 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6503 STCC: buono DESO: portamonete in cotone lavorato a maglia nei colori verde e marrone, anelli in rame. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 3,7 cm; MISN: massimo 35,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 103 49 50 51 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6529 STCC: buono DESO: borsetta in cuoio nero ed elementi in ottone. Provenienza Treviso, Codega di S. Urbano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 20,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8195 STCC: discreto, in alcuni punti manca la cromatura ed è affiorata la ruggine. DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in ferro cromato traforato e con due sfere contrapposte, manico a catenella, interno in pelle nocciola con una tasca. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 19,4 cm; MISN: massimo 13,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8307 STCC: discreto, mancanza del manico. DESO: borsetta femminile in perline verdi, rosse, nere, azzurre, gialle, oro a motivo di mazzi di fiori, chiusura in ottone, fodera in seta nera, piccole frange sul fondo. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,3 cm; MISN: massimo 23,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 104 52 53 54 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: secchiello RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9149 STCC: buono, mancanza del coperchio. DESO: secchiello contenitore in paglia, cuoio, cartone e carta stampata a fiori con manico e due borchie in rame. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo28,2 cm; MISN: massimo 28,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 465 STCC: discreto, mancante dei due anelli di chiusura. DESO: portamonete in cotone blu e bordeaux, perline dorate, motivo centrale a fiori in verde. Provenienza Padova, Piazzola sul brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1880 Analisi stilistica MISL: massimo cm; MISN: massimo cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 360 STCC: buono DESO: borsetta in velluto blu ricamata a tralci e mazzi di fiori policromi, a sacchetto con lunghi cordoncini terminanti con nappine, rivestita internamente in pelle di capretto bianca e divisa esternamente in tre spicchi, su uno la scritta “Souvenir” in filo d’oro, sull’altro “F. D. Q. K. S.” (scritte in modo stilizzato), sul terzo un mazzetto di rosa, viola e margherita. Provenienza Padova, Piazzola sul brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1880-1890 Analisi stilistica MISL: massimo 10,5 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 105 55 56 57 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 464 STCC: buono DESO: portamonete in cotone bordeaux ricamato con perline metalliche oro e argento, perline in osso tinto rosso, due anelli per chiusura, da un lato diritto, dall’altro a punta. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1880-1890 Analisi stilistica MISL: massimo 5,7 cm; MISN: massimo 36,5 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 95; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 874 STCC: buono DESO: borsetta femminile in seta nera operata, a forma di sacchetto con due corti manici a nastro e due fasce in paillettes nere e perle nere, bottone in vetro nero sul fondo. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX. Ultimo quarto, 1890 Analisi stilistica MISL: massimo 22,5 cm; MISN: massimo 23,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2703 STCC: buono DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di uccellino in volo circondato da fiori e piante, corta catenella per manico. Provenienza Padova, “Tutti in Fiera”, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, ultimo quarto, 1890-1900 Analisi stilistica MISL: massimo 17 cm; MISN: massimo 18 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 254; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 106 58 59 60 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 277 STCC: buono DESO: borsa francese a maglia in cotone rosso e verde a sacchetto con stella e nappa sul fondo, sei piccoli cani a metà e la scritta da un lato ˝Auguste˝, dall’altro ˝1899˝. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX, fine (1899) Analisi stilistica MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4717 STCC: buono DESO: borsetta femminile con chiusura in metallo dorato e a ricamo a piccolo punto nei colori rosa, azzurro, bianco, verde, giallo, bordeaux a motivo di anfora con grottesche. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX-XX Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 22,9 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 254; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 61 DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4766 STCC: buono DESO: borsetta a finto piccolo punto meccanico a motivo di due pavoni affrontati su vaso di fiori, nei colori verde, nero, rosa, azzurro, giallo, viola, marrone, chiusura in ferro inciso a motivo di uccelli, catenella per manico. Provenienza Londra, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX-XX Analisi stilistica MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 107 62 63 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8146 STCC: discreto, il fondo su alcuni punti è abraso. DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di ramo di rose nei colori rosso, rosa, verde, marrone, azzurro, giallo su fondo beige. Chiusura in metallo dorato con sul davanti piccolo festone di rose, due palline contrapposte per chiusura, catenella per manico. Fodera in seta crema. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX-XX Analisi stilistica MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 20,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 318 STCC: discreto, cuoio deteriorato in alcuni punti. DESO: borsa in cuoio a tracolla, scomparto laterale per ago, forbici, forse “netadenti”. Interno in pelle tinta in rosso. Provenienza Montagnana, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XIX-XX Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2534 STCC: cattivo, velluto completamente consunto. DESO: borsetta da cintura in metallo bianco e velluto azzurro, chiusura con sferette contrapposte, fodera in cotone azzurro. Provenienza Venezia, Mirano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 12,2 cm; MISN: massimo 13,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 108 64 65 66 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2727 STCC: buono DESO: borsetta femminile in cuoio grigio e argento a motivo di fiori e foglie di gusto vagamente liberty. Provenienza Padova, Brugine, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 13,4 cm; MISN: massimo 15,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafoglio RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3507 STCC: buono DESO: portafoglio in raso nero ricamato in verde, rosso, azzurro a motivo di fiori stilizzati. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 10,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3572 STCC: discreto, chiusura rotta e senza manico. DESO: borsetta in seta nera, fodera in seta viola, chiusura in metallo con perle sfaccettate in acciaio fissate con ribattitura. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 19,8 cm; MISN: massimo 16,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 109 67 68 69 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3635 STCC: cattivo, molti rammendi e alcuni restauri mal riusciti. DESO: borsetta in perline colorate bianche, nere, rosse, verdi, azzurre, rosa, vinaccia a motivo di ramo fiorito, chiusura in ottone stampato, manico a catenella, fodera in capretto bianco. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 19,5 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4404 STCC: buono DESO: borsetta a sacchetto in cotone bianco, ricamata in azzurro e verde a motivi stilizzati. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 28 cm; MISN: massimo 23 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsellino RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4799 STCC: buono DESO: borsellino in perline argento, rosa, rosse, bianche, verdi, oro, azzurre a motivo da un lato di ramo di rose, dall’altro scritta “monnait” e due tralci di fiori. Provenienza Venezia, mercato antiquariale (dalla Francia). DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 7,5 cm; MISN: massimo 6 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 102; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 110 70 71 72 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: buono RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7245 STCC: buono DESO: borsetta da cintura (aumonière) in pelle marrone e metallo. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8449 STCC: discreto, fodera quasi totalmente distrutta. DESO: borsetta in pelle marrone con davanti in tartaruga e sul basso due angoli in argento lavorato a traforo e a racemi. Corto manico a maniglia con elemento in tartaruga, fodera in seta crema suddivisa in tre scomparti, quello centrale a bilanciere con chiusura metallica e fodera in pelle bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 9,9 cm; MISN: massimo 26,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 279 STCC: buono DESO: borsetta in serpente con manico dello stesso materiale, chiusura in metallo argentato, porta monete interno a bilanciere. Provenienza, Venezia, Scarpi. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 14,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 111 73 74 75 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1101 STCC: buono DESO: borsa forse da lavoro in cotone marrone con chiusura metallica e manico in pelle, tasca interna e timbro ad inchiostro interno ˝3 B˝, testa di capriolo e due scritte illeggibili. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 44,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 281 STCC: buono DESO: borsa rettangolare in pelle marrone con finestra centrale rotonda con cesto di fiori a piccolo punto, incorniciature in oro, manico in cuoio a scomparsa, portamonete centrale, tasca laterale con specchietto foderato in cuoio, chiusura con automatico. Provenienza Padova, Camposampiero, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 828 STCC: discreto, molto deteriorato il cuoio in alcuni punti. DESO: borsetta in cuoio marrone con disegno di convolvoli di stile liberty impresso. Cinque scomparti interni, bottone automatico di chiusura, manico allungabile. Provenienza Milano, P. Masoero. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo cm; MISN: massimo cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 112 76 77 78 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1050 STCC: buono DESO: borsa da cintura per sposa o comunione in pizzo meccanico bianco, decorazione in nastro increspato bianco e manico in nastro bianco con fiocco che nasconde il gancio in ottone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 19,8 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1399 STCC: buono DESO: borsetta da cintura in metallo bianco e tessuto operato in oro e nero a motivo di foglie che ricorda i motivi di Morris, interno in raso rosa, catena e gancio per sospenderla. Provenienza Padova, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 13, 6 cm; MISN: massimo 16,7 cm MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19–21 settembre 2003. TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 79 DTZ DTM MIS MST CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2767 STCC: discreto, mancante del gancio per fissarla alla cintura, cuoio deteriorato in alcuni punti. DESO: borsetta da cintura in cuoio marrone. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa DES DTZ DTM MIS CMP 113 80 81 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 285 STCC: discreto, mancanza del manico. DESO: borsa in pelle marrone, tasca esterna, chiusura metallica, internamente colorata in rosso bordeaux. Provenienza Lido di Venezia, Pavis. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafogli RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 858 STCC: buono DESO: portafogli ricamato a punto fiamma azzurro, nero, bianco, giallo, rosa, marrone, interno in raso azzurro, libricino per appunti con matita nella tasca interna, fotografia femminile. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 14,6 cm; MISN: massimo 9,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1074 STCC: discreto, manico mancante. DESO: borsetta in pelle di serpente marrone, apertura in metallo cromato a cavallotto, placca in metallo con inciso stemma vuoto contornato da foglioline di lauro, bilanciere interno, taschina e fodere interne in seta marrone chiaro, due anellini laterali per il manico a tracolla. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 114 82 83 84 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1666 STCC: buono DESO: borsetta in maglia di metallo argentato con due ghiande e lungo manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 11,2 cm; MISN: massimo 12 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsellino RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1667 STCC: discreto, alcune rotture alla maglia. DESO: borsellino femminile in maglia metallica di metallo dorato. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 7,2 cm; MISN: massimo 10,8 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2127 STCC: buono DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di rose rosse, rosa, gialle con foglie verdi su fondo crema, chiusura in ottone traforato a palmette con due elementi contrapposti in ottone e vetro nero, manico corto in ottone e acciaio a catena, fodera interna di seta crema con due tasche, su una specchietto foderato con la stessa stoffa, da un lato la scritta in oro “Oreste Leboffe Marseille”. Provenienza Padova, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 19,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 85 86 DTZ DTM MIS CMP 115 87 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2343 STCC: buono DESO: borsetta femminile in pelle nera, corto manico in pelle, chiusura metallica scorrevole, tasca davanti a battente, interno in pelle marrone con una tasca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 17 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4000 STCC: discreto, mancanza di alcune perline d’acciaio. DESO: borsetta in tessuto imitante il “Gobelin” a motivo di tralcio d’uva con foglie nei colori vinaccia, rosa, azzurro, blue, verde chiaro e scuro, grigio, chiusura in metallo dorato con perle in acciaio, catenella per manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 20,7 cm; MISN: massimo 20,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4354 STCC: buono DESO: borsetta femminile in pelle verde e acciaio, due fiocchetti rosa sul fondo, placchetta con le iniziali “M. A.”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 17,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 116 88 89 90 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3916 STCC: discreto, mancante del cordoncino e di alcune frange. DESO: borsetta femminile rettangolare in perline colorate nere, bianche, grigie, azzurre, arancio, verdi, gialle, blu, marrone ecc. disposte a rappresentare veduta dell’isola di San Giorgio attraverso un arco con gondola e gondoliere in primo piano. Il motivo si ripete uguale sull’altro lato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 16,5 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: valigetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4545 STCC: Buono, mancante da un lato la pelle porta oggetti. DESO: valigetta porta necessaire in cuoio marrone contenente specchio da tavolo (rotto), flacone porta spazzolino in vetro, flacone in acciaio, busta porta forbici, lime, e tre spazzole una con manico, una lunga, una rettangolare. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 41,5 cm; MISN: massimo 27,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5562 STCC: cattivo, pelle molto rovinata. DESO: borsetta in pelle nera e metallo. Provenienza Treviso, Mogliano Veneto, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 15,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 117 91 92 93 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7134 STCC: buono DESO: carniere da cacciatore in stoffa, cuoio e rete; appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene (VI). Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 33,1 cm; MISN: massimo 23 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8234 STCC: buono DESO: borsetta in raso verde scuro, probabilmente da cintura, chiusura in metallo dorato e due palline con turchese cabochon, marchio “VM PLATININ”, fodera in raso nocciola con taschino, manico a catenella. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8296 STCC: buono, i due anelli sulla cerniera sono un’aggiunta recente perché mancanti gli originali. DESO: piccolo portamonete in maglia di metallo dorata. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 5 cm; MISN: massimo 8,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 118 94 95 96 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8838 STCC: buono DESO: borsetta da cintura in pelle scamosciata nocciola e metallo bianco a motivo di frutti stilizzati di gusto Liberty e mezza perla in pasta di vetro verde; due catenelle la uniscono al gancio a motivo di giglio stilizzato con mezza perla in pasta vitrea verde, chiusura con due sfere contrapposte, fodera in seta marrone chiaro. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 11 cm; MISN: massimo 10,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: discreto, cerniera ossidata e mancanza di perline. DESO: borsetta in velluto nero, preziosa cerniera in metallo traforato con perline bianche e grigie, chiusura a battente. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 14,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono, mancanza del manico. DESO: borsetta carniere in vimini naturale, apertura a battente con elemento in legno nella fascia superiore, placchetta in metallo nella parte anteriore. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 44 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 119 97 98 99 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: cattivo, seta tagliata in diversi punti e cerniera arrugginita. DESO: borsetta in seta marrone, chiusura in metallo bianco, corto manico dello stesso materiale; cartoncino all’interno con scritto “primi ‘900”. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 21,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9179 STCC: discreto, molti restauri malfatti alla maglia. DESO: borsetta in maglia di metallo bianco con da un lato motivo di palmetta, pallini e rami, corto manico a catenella. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8358 STCC: buono DESO: borsetta molto semplice in tessuto nero e ferro cromato, manico in tessuto nero, fodera in seta verde con taschino. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 18,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 120 100 101 102 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3411 STCC: buono DESO: borsetta femminile da cintura in tessuto marrone, oro, argento, rossastro a motivo turco, scomparto interno a bilanciere. Provenienza Treviso, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1910 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5395 STCC: discreto, colore molto sbiadito e senza manico DESO: borsetta in tessuto dipinto (?) con scene rustiche nei colori bianco, mattone, verde, rosa, blue, marrone, chiusura in bakelite bianca. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 17,8 cm; MISN: massimo 21,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafoglio RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8224 STCC: buono DESO: portafoglio borsetta in pelle stampata a foglie e ragnatela con al centro in ottone ragno, su un angolo ˝L. Rochier˝, a forma di busta, all’interno due tasche, una con specchietto, sull’altro scomparto due automatici per applicare qualche cosa, fodera in seta marrone. Provenienza Lido di Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900–1920 Analisi stilistica MISL: massimo 22,6 cm; MISN: massimo 11,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 121 103 104 105 DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8357 STCC: buono DESO: borsetta femminile in velluto di seta nero con piccola presa sul retro, chiusura a battente in metallo bianco, ottone, smalto nero, marcassite, celluloide gialla, fodera in seta crema, portafoglio a bilanciere e taschino interno. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 20,4 cm; MISN: massimo 14 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2556 STCC: discreto, cinghia per chiusura rotta. DESO: borsetta in cuoio nero con tracolla. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1900-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 18 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1103 STCC: buono DESO: borsetta portamonete in perline bianche, argento, rosse e verdi a motivo stilizzato, piccolo manico in metallo formato da catenella, chiusura con sfere contrapposte, fodera interna in pelle marrone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1905-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 12,3 cm; MISN: massimo 9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP 122 106 107 108 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1440 STCC: buono, mancanza del manico, quello presente sembra non originale. DESO: borsetta in maglia in filo d’oro, chiusura in metallo dorato, fermezza a molla con rotazione del battente, manici a forma di ˝S˝. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 14,6 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4113 STCC: buono DESO: borsetta in seta nera con chiusura in argento marcato Ottocento a motivo di cesto di frutta. Provenienza Padova, Abano Terme, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 14,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4346 STCC: discreto, manca qualche frangia. DESO: borsetta in perline argento e dorate a sacchetto a motivo astratto, fodera in seta chiara. Provenienza Parigi, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 123 109 110 111 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8448 STCC: buono DESO: borsetta in filo d’argento e fili nei colori nero, rosso, blue, verde, bianco in tessuto colorato ad arazzo a motivo di ovale con foglie da un lato e ghirlanda di fiori dall’altro lato, bottoni in filo argento a pallina e corto manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 13 cm; MISN: massimo 14,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 983 STCC: buono, manico mancante. DESO: borsetta rettangolare interamente ricamata in filato metallico dorato, argento, azzurro, rosso, verde a motivo kashmir con fiori, chiusura in metallo dorato traforato con due ghiande di bloccaggio, apertura con quattro cerniere, le due centrali nascoste da ruote traforate, due anellini per il manico, fodera in seta canetée gialla con due scomparti. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3073 STCC: buono DESO: borsetta in camoscio marrone, chiusura in ottone con putti fra ghirlande, manico in cordoncino. Provenienza Belluno, Semonzo, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 22,1 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 124 112 113 114 DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3214 STCC: discreto, fodera completamente distrutta. DESO: borsetta ricamata in perline verdi, nere, marroni, bianche e madreperla, chiusura in ottone a snodo, manico a catenella. Provenienza dall’Inghilterra, Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 25 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7692 STCC: buono, mancante della catenella a formare il manico. DESO: borsetta in seta crema operata a corte righine grigie, ricamata a motivo di foglie e fiori nei colori azzurro, verde, rosa, oro, grigio, con nella parte centrale in alto ricamo a piccolo punto a motivo di rosa e fiori nei colori rosa, marrone, verde, viola, giallo e nero, piccoli strass azzurri, vetro cabochon ambra fissato a metallo bianco per chiusura, interno in seta cangiante marrone e verde. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1910-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 116 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8308 STCC: buono DESO: borsetta in crepe di seta nera ricamata a piccolo punto nei colori verde, giallo, bianco, bordeaux a motivo di mazzo di rose e festoni di fiori, chiusura in ottone con motivo di rose e due piccoli gattini a trattenere il manico a catenella, fodera in seta nera con taschino interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1920 Analisi stilistica MISL: massimo 19,1 cm; MISN: massimo 14,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 117 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 115 DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP 125 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 282 STCC: buono, mancante la chiusura. DESO: borsa ricamata su canovaccio a motivo geometrico in quattro tonalità di marrone, manico in celluloide mosaico verde, nastro marrone increspato sul bordo, fodera marrone con serto di roselline e foglie in nastro. Provenienza Venezia, Scarpi. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 28,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3357 STCC: buono DESO: borsetta in seta e oro nero, giallo, crema a motivo di rose stilizzate, chiusura in metallo dorato, manico a catenella, fodera in raso rosa. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, 1915-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 20 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3528 STCC: buono DESO: borsetta in seta marrone, chiusura rigonfia in bakelite a motivo di olive. Provenienza Padova, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 19,5 cm; MISN: massimo 17 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: p. 191; BIL: Borse MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 126 118 119 120 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9380 STCC: buono, una delle due chiusure era rotta, ma poi è stata rifissata al suo posto. DESO: borsetta in pelle impressa acciaio e tela, a bauletto, con motivo di grifone, tartaruga fantastica, leone, elmo medievale, ape, racemi, foglie, cavallo marino fantastico e tutto un mondo vegetale e animale di fantasia, fodera in seta viola. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1915-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 28,2 cm; MISN: massimo 16,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portamonete RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1439 STCC: discreto, pelle consumata. DESO: portamonete in pelle nera, chiusura in metallo dorato con due ovetti contrapposti. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 Analisi stilistica MISL: massimo 9,5 cm; MISN: massimo 5,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafoglio RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3684 STCC: buono DESO: portafoglio femminile ricoperto in seta nera a soggetto cinese con pagode e personaggi. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 Analisi stilistica MISL: massimo 19,7 cm; MISN: massimo 10,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 127 121 122 123 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4413 STCC: buono DESO: borsetta in conchiglie e perline a sacchetto, fodera in cotone rosa, manico a cordoncino. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7078 STCC: buono DESO: borsetta in pelle scamosciata marrone e chiusura in strass a battente, elemento in strass con iniziali ˝G. B.˝, due tasche a bilanciere interne. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 Analisi stilistica MISL: massimo 25,8 cm; MISN: massimo 21,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8460 STCC: buono, fodera leggermente scucita. DESO: borsetta ricamata a disegno astratto in filo metallico oro e marrone, chiusura in metallo dorato con due sfere contrapposte, corto manico a catenella, fodera interna in seta moirée nocciola con due scomparti. Provenienza Padova, Portobello, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 Analisi stilistica MISL: massimo 14,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 128 124 125 126 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8852 STCC: discreto, mancanza del manico ed alcuni fili di contorno del ricamo sono slegati. DESO: borsetta femminile in seta viola e ricamo a nodini nei colori rosa, bianco, verde, marrone, giallo, azzurro dai due lati, a motivo di fiore centrale e altri attorno con foglie di gusto orientale, chiusura in metallo bianco traforato, fodera in seta marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 26,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1177 STCC: buono DESO: borsetta rotonda in pizzo d’oro su tessuto lame d’oro, bordo con cerchietti dorati, manici in cordoncino dorato, interno in tessuto rosa. Provenienza Brescia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 23,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: chiusura per borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3569 STCC: buono DESO: chiusura per borsetta in celluloide colorata in verde, marrone, rosso, nero a motivo di pierrot che suona il mandolino. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 4,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 129 127 128 129 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5668 STCC: buono DESO: borsetta a sacchetto in velluto blu e frange in perline blu. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 26 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7173 STCC: buono, mancanza del bottone di apertura. DESO: borsetta in perline blu, verdi, marroni, nere, rosse, gialle a motivo di fiori, chiusura in bakelite nera e bianca. Provenienza Padova, Brugine, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7189 (altro esemplare uguale con n. 8669). STCC: buono DESO: borsetta in pelle nocciola e marrone, elemento decorativo in metallo bianco con donna con cappello a cloche e levriero, nelle tasche interne specchietto e portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 130 130 131 132 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8669 (uguale al n. 7189). STCC: buono, due piccoli segni di schiacciatura e piccola macchia di unto. DESO: borsetta in pelle nocciola con elemento in pelle marrone e con elemento decorativo di donna con cloches che trattiene levriero in metallo cromato, presa a maniglia e tasca, all’interno due taschini uno con specchietto e l’altro con portamonete, fodera in seta moaire pesca, tasca sul davanti. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7664 STCC: buono DESO: borsetta in stoffa crema e argento, corto manico in cordoncino, fiocco laterale. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 11,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7847 STCC: buono, pelle un po’ consunta. DESO: borsetta in pelle nera a busta, chiusura con automatico, portamonete e specchietto interni, fodera in seta moaire crema, elemento decorativo in bakelite tinta corno a motivi neri, rosa, bianchi e ottone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 131 133 134 135 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8112 STCC: buono DESO: borsetta a busta in tessuto bianco, motivo di due fulmini, uno giallo e uno blu in panno lenci, presa in panno lenci blu e giallo, chiusura a battente in acciaio, piccola maniglia sul retro, interno in seta bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1925 Analisi stilistica MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 367 STCC: buono DESO: borsetta in maglia metallica, sulla chiusura motivo di tralcio fiorito e volute, due sfere per bloccaggio, corta catenella per manico. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, 1920-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 17,5 cm; MISN: massimo 15,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1438 STCC: buono, mancanza del manico DESO: borsetta in seta canetée nera, chiusura in metallo brunito con tre rose in rilievo da un lato e tre bottoni in vetro giallo dall’altro, tralci di rose con foglie sul resto della chiusura, due palline contrapposte per chiusura, fodera in seta azzurra. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 136 137 138 132 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2057 STCC: discreto, una cerniera rotta. DESO: borsetta in pizzo d’oro, chiusura in ottone con sferette, manico corto a catenella, fodera in seta marrone esterna e grigia interna. Provenienza Padova, ˝Tutti in fiera˝. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 23,7 cm; MISN: massimo 23,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4767 STCC: buono, mancanza di alcuni strass. DESO: borsetta in velluto verde, chiusura con freccia in metallo bianco e strass che passa attraverso un cerchio, all’interno scritta ˝British made˝. Provenienza Londra, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 13,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4901 STCC: buono DESO: borsetta in paillettes dorate e perle. Provenienza Venezia, mercato antiquariale (dall’America). DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 - 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 15,5cm; MISN: massimo 15,4 cm MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19 – 21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 133 139 140 141 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7188 STCC: discreto, seta stampata leggermente tagliata in un punto. DESO: borsetta in seta stampata in quattro tonalità di grigio e una crema a motivo di nuvole astratte, nastro nero a pois bianchi su due lati, pelle nera di contorno, interno in seta moaire crema con specchietto interno. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7224 STCC: buono, leggermente consumati gli angoli. DESO: borsetta in seta nera con all’interno portamonete a bilanciere in seta moirée grigia, chiusura in ottone e strass rotondi, quadrati e baguette nei colori bianco, rosso e azzurro. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 - 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 24,8 cm; MISN: massimo 12 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7693 STCC: buono DESO: borsetta in seta canetée nera, chiusura in metallo bianco a motivo di angioletti vendemmiatori, fodera interna in seta grigia. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920 - 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 134 142 143 144 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7852 STCC: buono DESO: borsetta in cuoio marrone chiaro e scuro, corto manico in pelle, linguetta davanti, chiusura a battente in ottone, bilanciere all’interno per portamonete, specchietto, porta profumo (uguale al portaprofumo del n. 7771) e portacipria in due tasche interne, nella terza forse il rossetto mancante, fodera in seta albicocca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920–1930 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 17,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 145 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8337 STCC: buono, mancanza dello smalto rosso su due petali di fiore della chiusura a battente, fodera in seta della patella con alcuni tagli. DESO: borsetta a pochette in pelle bordeaux con profili in pelle nera, chiusura a battente in ottone e smalti rosso, verde, blu, nero, nocciola a motivo di fiori ed elementi a curva, patella davanti con taschino, specchietto ovale e fodera in seta bordeaux, all’interno fodera in seta bordeaux e tre scomparti. Borsa appartenuta a Emilia Ersanilli (vd. n. 8336). Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1920-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 17cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 146 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2376 STCC: buono DESO: borsetta in perline nere e acciaio con frangia. Il manico in cordoncino nero e la chiusura in metallo nero satinato sono probabilmente recenti, all’interno della chiusura è graffita la data ˝11-10-24˝: potrebbe essere o che la chiusura e il manico fossero rotti e rappresentando la borsa un caro ricordo sia stata fatta rimontare con una chiusura nuova riportando la data del ricordo a graffito, oppure che sia una borsetta recente. Fodera in pelle marrone chiaro. Provenienza Treviso, Badoere, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1924 Analisi stilistica MISL: massimo 19,8 cm; MISN: massimo 22 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 135 147 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2009 STCC: buono DESO: borsetta a sacchetto in perline rosa, bianche, argento, nere, gialle, azzurre, verdi, marroni, blu, rosse, crema, viola, formanti motivo molto stilizzato, bordino e chiusura in cotone crema lavorato ad uncinetto e cordoncino crema, fodera in seta crema (piccolo buco sulle perline). Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, primo quarto, 1925 Analisi stilistica MISL: massimo 13,2 cm; MISN: massimo 15,5 cm BIBD: A. Taschen 2003; BIBN: p. 199; BIL: ˝Wiener Werkstaette˝ di G. Fahd Beker MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21 settembre 2003 CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 291 STCC: discreto, mancanza del manico e del nastro copripunti. DESO: borsetta in tessuto a righe marroni, nocciola e crema, chiusura in metallo. Provenienza Venezia, Marghera, Righetti. DTZG: Sec. XX, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 16,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4041 STCC: buono DESO: borsetta in tessuto operato nero e argento, chiusura in metallo argentato a motivo di putti. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 24,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 136 148 149 150 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafogli RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4233 STCC: buono DESO: due portafogli, uno più grande e uno più piccolo, in tessuto operato a rose, chiusura con automatico. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8142 STCC: buono DESO: borsetta in seta nera rigata, interno in seta beige con una tasca, chiusura con grosso bottone in metallo bianco, forse argento, lavorato a foglie d’acanto con pietra, (o vetro) cabochon, bianca venata di grigio, due piccoli anellini in oro a trattenere il piccolo manico. Appartenuta alla famiglia di Luisa Baccara, ultima amante di D’Annunzio, e proveniente dalla casa del cugino Alessandro Baccara in via Duca D’Aosta 33/4 di Mestre. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: cesto RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: cesto in vimini naturale, decorato con due strisce in cuoio marrone e borchie in acciaio, corto manico in cuoio marrone. DTZG: Sec. XX, secondo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 31,5 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 137 151 152 153 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 829 STCC: buono DESO: borsetta in raso moirée nero e profili bianchi, manico a maniglia attaccato a piccolo elemento metallico, chiusura con automatico, forma quasi rotonda, interno in seta bianca e taschino con specchietto foderato in pelle bianca. Provenienza Milano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2974 STCC: buono DESO: borsetta in tessuto rosso con ombrellino inserito sul fondo, levriero dipinto su un fianco della borsetta, mentre sull’ombrellino oltre al levriero sono dipinti altri animali. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925–1930 Analisi stilistica MISL: massimo 39 cm con ombrellino, 26,3 senza ombrellino; MISN: massimo 20,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3570 STCC: discreto, seta ingiallita. DESO: borsetta in seta verde ricamata a perline madreperla, all’interno specchietto e la scritta ˝Ruth Henry 114 Bromford Lane Erdington Birmingham˝ (dall’Inghilterra). Provenienza Venezia, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 17,9 cm; MISN: massimo 10,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 138 154 155 156 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3723 STCC: discreto, mancanza della pelle in alcuni punti, il manico appare accorciato. DESO: borsetta femminile in pelle marrone, cerniere in metallo. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925–1930 Analisi stilistica MISL: massimo 17,25 cm; MISN: massimo 20 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4263 STCC: discreto, mancanza di alcune perle su di un lato. DESO: borsetta in perline, chiusura e catenella in ottone, perline colorate nei colori marrone, nero beige, verde, azzurro, argento, bianco, giallo a motivo stilizzato, fodera in pelle marrone. Provenienza Padova, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 15 cm; MISN: massimo 14 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4619 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di struzzo marrone, monogramma in metallo rotondo di ispirazione cinese, interno con scomparti e specchietto. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925–1930 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 139 157 158 159 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS MST CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5744 STCC: discreto, staccato leggermente il retro. DESO: borsetta (pochette) in bakelite gialla e nera con chiusura in metallo cromato in stile ˝Art Decò˝, all’interno bilanciere con portamonete. Provenienza Treviso, Codega di Sant’Urbano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 22,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7975 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle azzurra, piccoli elementi decorativi a riga in metallo sugli angoli in alto (tre per lato), altro elemento a riga alla base della presa per l’apertura, manico a maniglia sul retro, fodera interna in seta moirée grigia, portamonete e specchietto, all’interno di un tasca è conservato un cartoncino con la scritta “Silvio Rossi n°…lire 2500” probabilmente nome del commerciante di queste borsette e delle altre dello stesso tipo acquistate tutte dalla stessa persona a Piazzola sul Brenta, e in molte di esse vi erano le veline di lettere commerciali. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 24,7 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8835 (molto simile al n. 5744) STCC: discreto, fodera in seta beige molto sporca. DESO: borsetta (pochette) in bakelite gialla e nera con chiusura in metallo cromato a triangolo con pallina, è in stile ˝Art Decò˝, interno in seta beige. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 15,6 cm; MISN: massimo 12,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 140 160 161 162 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8336 STCC: discreto, mancanza del manico, seta nera mancante per abrasione agli angoli della cerniera, mancanza di due strass sulla chiusura. DESO: borsetta in seta moirée nera con due profili bianchi davanti, chiusura con palla in bakelite verde maculata ed ottone con strass, all’interno fodera in broccato écru a motivo di rami con fiori gialli, portamonete a bilanciere e specchietto ovale fissato a nastrino. Borsa appartenuta a Emilia Ersanilli, cantante lirica nata il 07/07/1892 e morta il 31/01/1981, gli ultimi anni abitante a Treviso, a lei appartennero i n. 8333, 8334, 8335, 8337. Provenienza Venezia, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1930 Analisi stilistica MISL: massimo 22,1 cm; MISN: massimo 19,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 359 STCC: discreto, tessuto marrone rovinato al fondo. DESO: borsetta in stoffa marrone, chiusura in plastica trasparente rossiccia, chiusura in striscia della stessa plastica sagomata a gancio, corti manici in stoffa marrone. Provenienza Padova, Fiera antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 26,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 361 STCC: buono, una ghianda di chiusura mancante. DESO: borsetta in stoffa argento, chiusura in metallo argentato con bassorilievo a foglie di edera, bloccaggio con due piccole ghiande, manico corto della stessa stoffa d’argento, fodera interna fucsia con passamaneria (a nascondere i punti) oro, argento e piccoli fiori rossi. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,3 cm; MISN: massimo 22 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 141 163 164 165 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 970 STCC: discreto, fodera sporca e staccata. DESO: borsetta nera a busta, corto manico laterale, chiusura in bakelite gialla a testa di tigre che morde elemento cilindrico, interno in raso grigio con due tasche e portamonete a bilanciere con tasca interna in pelle di capretto naturale. Provenienza Venezia, Mirano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 21,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 982 STCC: buono DESO: borsetta in seta plissettata nera, manico corto, chiusura in plastica a cavallotto con strass, apertura con bottone di strass e metallo, fodera interna in seta canetée grigia con scomparto, rifinita in passamaneria argento. Provenienza Mogliano Veneto, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 13 cm BIBD: Ottobre 1929; BIBN: p. 8; BIL: ˝Mani di fata˝ CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2580 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera scamosciata, corto manico, chiusura in argento e marcassite, interno in tessuto crema. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo cm; MISN: massimo cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 142 166 167 168 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4070 STCC: buono DESO: borsetta a mezzaluna, cerniera per chiusura, ricamata a spicchi a disegno geometrico in cinque tonalità di verde, una di grigio, una di crema e filo dorato; due fiocchetti ai lati. Provenienza Lido di Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4242 STCC: discreto, mancano tre placchette decorative. DESO: borsetta in coccodrillo tinto nero, chiusura a battente. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 25,6 cm; MISN: massimo 21,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4649 STCC: buono DESO: borsetta in perline argento a motivo di ruote con elemento lineare di coniugazione, manico a catenella. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 143 169 170 171 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6653 STCC: buono DESO: borsetta in coccodrillo marrone e chiusura in ottone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 15,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7191 STCC: buono DESO: borsetta in pelle rossa finto serpente e metallo bianco, bilanciere interno con portamonete, manico a catenella. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 18,8 cm; MISN: massimo 15,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7193 STCC: buono DESO: borsetta pelle nocciola e serpente naturale, specchietto e bilanciere interno con portamonete, fodera in seta nocciola. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 19,8 cm; MISN: massimo 16,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 144 172 173 174 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7605 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone con chiusura a palla in bakelite nocciola, bilanciere interno con portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,4 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7650 STCC: discreto, il triangolo è dissaldato in un punto. DESO: borsetta in pelle nera, chiusura decorativa con lungo triangolo in acciaio e bakelite marrone, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 23,6 cm; MISN: massimo 15,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7651 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di cinghiale verde scuro, chiusura in celluloide madreperla e bianca, specchietto interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 13,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 145 175 176 177 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7652 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera con chiusura a battente in acciaio e celluloide gialla, specchietto e portamonete interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 12,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7653 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, levriero in acciaio per chiusura, decorazione con quattro pieghe, corto manico, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7654 STCC: discreto, pelle un po’ consunta. DESO: borsetta in tessuto grigio e pelle nera, rettangolare, corto manico in pelle, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 15,7 cm; MISN: massimo 16,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 146 178 179 180 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7655 STCC: discreto, manico rotto. DESO: borsetta in pelle stampata marrone, chiusura in acciaio e bakelite marrone, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 12,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7657 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a battente in acciaio e bakelite nera, manico di acciaio a catenella, specchietto e portamonete a bilanciere. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 16,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7658 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a battente in acciaio e bakelite nera, corto manico in cordoncino nero, bilanciere interno per portamonete. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 14 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 147 181 182 183 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7659 STCC: buono DESO: borsetta in pelle rossa, manico e chiusura in acciaio, specchietto interno. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7660 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia e marrone, chiusura in ottone, portamonete interno. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 13,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7661 STCC: discreto, pelle consunta in alcuni punti. DESO: borsetta in pelle di cavallino marrone, chiusura in acciaio e bakelite grigia, corto manico, specchietto e bilanciere per portamonete. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 18,8 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 148 184 185 186 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7662 STCC: buono DESO: borsetta in pelle blu, chiusura a battente in bakelite blu, portamonete interno. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 12,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7663 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera e grigia, chiusura in acciaio e pelle grigia, bilanciere interno per portamonete. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7970 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a triangolo in bakelite marrone e metallo bianco a battente, corto manico in pelle da un lato e presa in pelle dall’altro, interno in seta moirèe marrone e tasca con specchietto e portacarte. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,4 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 149 187 188 189 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7971 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle nera e profili grigi, chiusura a battente in bakelite ambra, corto manico sul retro, interno in seta moirée grigio perla, portamonete e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7973 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle grigia ed elemento a foglia in pelle marrone, chiusura in metallo bianco e bakelite marmorizzata grigia visibile sotto griglia rotante entro quadrato per chiusura, su un lato corto manico, fodera in seta moirée grigia con specchietto e portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 20,2 cm; MISN: massimo 13,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7974 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle nera (elefante?), chiusura con automatico sul basso, elemento decorativo a triangolo molto lungo in acciaio, sul retro corto manico in pelle, all’interno fodera in seta moirée grigia, due tasche, portamonete e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 26,2 cm; MISN: massimo 17,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 150 190 191 192 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7976 STCC: buono, mancanza del manico (probabilmente a catenella) DESO: borsetta in pelle nera con elemento decorativo in metallo bianco a motivo di testa di leone (manca forse l’anello di presa per l’apertura fra i denti), chiusura in metallo bianco a torciglione, all’interno fodera in seta moirée marrone, bilanciere per portamonete e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 15,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7977 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle marrone, chiusura a battente in metallo dorato e due palline in bakelite ambra, su un lato corto manico, sull’altro presa a trapezio, interno in seta nocciola con specchietto e portamonete a bilanciere. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7979 STCC: discreto, il davanti è piuttosto rovinato forse dal caldo che ha sciolto la vernice. DESO: borsetta in pelle nera verniciata busta, chiusura con due cubi contrapposti in bakelite bianca e nera, da un lato corta maniglia, fodera interna in seta moirée grigia, bilanciere interno per portamonete, all’interno un cartoncino con la scritta “N 104 £ 19”. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 19,7 cm; MISN: massimo 13,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 151 193 194 195 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7978 STCC: discreto, il retro leggermente rovinato DESO: borsetta a busta in pelle nera, chiusura a battente in metallo bianco ad esagono a barra con due piccoli esagoni in bakelite nera come finali, presa in pelle a trapezio, corto manico sul retro, interno in seta moirée grigia, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 27,3 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9141 STCC: buono DESO: borsetta in pelle colorata a busta con corto manico, a motivo di paesaggio giapponese nei colori azzurro, giallo, verde, nero, marrone, piccolo elefantino in avorio; la pelle è stampata e foderata in seta canetée crema, quattro scomparti interni di cui uno con corta cerniera marcata “Toyo Kaiheiki” sulla ribalta, all’interno aveva uno specchietto ora mancante, chiusura in automatico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 12,6 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pagg. 98, 104, 105;BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9270 STCC: discreto, maniglia staccata e conservata all’interno DESO: borsetta in pelle colorata a busta a motivo di architetture cinesi nei colori bianco, giallo, azzurro, verde, marrone e grigio, sul retro montagne, fodera in seta canetée e moirée crema, scomparti interni. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925 -1935 Analisi stilistica MISL: massimo 19,9 cm; MISN: massimo 12,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 152 196 197 198 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3699 STCC: buono DESO: borsetta con manici in legno e tessuto marrone chiaro con motivi geometrici ˝Decò˝. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1925-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 37 cm; MISN: massimo 29 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 368 STCC: discreto, manico rifatto sulle misure del vecchio completamente distrutto, la seta nera è stata rinforzata con incollaggio di stoffa di cotone nero a caldo, i due ferma anelli in ferro sono da sostituire con altri in finta tartaruga. DESO: borsetta in seta nera, ricami in filo d’oro, chiusura in plastica tipo tartaruga, bloccaggio a bottone, foderata in cotone azzurro a fiori, corto manico. Provenienza Belluno, Fener, appartenuta alla famiglia Bacchetti. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 872 STCC: buono, manico mancante. DESO: borsetta in raso perla con chiusura in metallo argentato con due ghiande per chiusura, due anelli per manico, all’interno taschino per specchietto con impugnatura in pelle argento. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 153 199 200 201 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1102 STCC: buono DESO: borsetta a bauletto in serpente tinto nero, corto manico, chiusura in ottone con bottone alto in plastica nera, fodera in pelle scamosciata marrone, due tasche interne. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 29 cm; MISN: massimo 12 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5252 STCC: buono DESO: borsetta femminile in raso nero, perline, filo d’oro e catenella in ottone, bottone alla chiusura. Provenienza Milano, Paola Masoero. DTZG: Sec. XX, primo secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6068 STCC: buono DESO: borsetta da mano in velluto a coste nero e chiusura in metallo bianco con vetro nero per chiusura. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 154 202 203 204 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7190 STCC: buono DESO: borsetta in pelle blu, rossa e bakelite rossa, specchietto interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 13,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 205 CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7192 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di cinghiale nera e pelle marrone e metallo bianco, bilanciere interno con portamonete interno in seta moirée marrone e bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8005 STCC: buono, i due anelli che agganciano il manico sono fissati con due coppiglie non originali. DESO: borsetta in velluto a coste stampato a motivo di fiori nei colori mattone, crema, giallo, blue, chiusura in celluloide a finta tartaruga, fodera in cotone crema. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 15,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 155 206 207 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8118 STCC: discreto, pelle con macchie di muffa, mancanza in alcuni punti della vernice nera alla chiusura. DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in bakelite nera e metallo verniciato nero, corto manico, interno in seta moirée nera con due scomparti, in uno specchietto e portamonete incorporati, nell’altro portamonete a bilanciere con due scomparti, uno in pelle e uno in seta moaire. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 26,3 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 208 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8141 STCC: buono DESO: borsetta in velluto nero con chiusura in metallo dorato inciso a foglie di edera intervallate da “S”, sul bottone di chiusura ossidiana nera di taglio a carrè, all’interno catenella con specchietto e catenella con portamonete in seta canetée nera e bianca. Appartenuta alla famiglia di Luisa Baccara, ultima amante di D’Annunzio e proveniente dalla casa del cugino Alessandro Baccara in via Duca D’Aosta 33/4 di Mestre. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 14,5 cm; MISN: massimo 12,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 209 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8823 STCC: discreto, in molti punti la maglia è rotta. DESO: borsetta in maglia di metallo bianco con frange sul fondo e a “V” davanti, chiusura con due ghiande contrapposte con onice terminante, catenella per manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 16,5 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 156 210 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8369 STCC: discreto, fodera molto sporca e da un lato la fodera e la pelle sono usciti dalla chiusura. DESO: borsetta a pochette in pelle di lucertola nera, chiusura in acciaio cromato, manico corto sul retro e piccola presa davanti, all’interno portafoglio a bilanciere e taschino con specchietto, fodera in seta grigia. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 18,6 cm; MISN: massimo 12 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9267 STCC: buono, manico mancante. DESO: borsetta pelle di tartaruga chiara con scomparto e cerniera. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 18,4 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9268 STCC: buono DESO: borsetta in pelle stampata, e colorata nei colori rosso, verde a motivo di rosoni e foglie, maniglia sul retro, fodera in seta moirée crema. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930 Analisi stilistica MISL: massimo 20,4 cm; MISN: massimo 12,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 157 211 212 213 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3720 STCC: discreto, manico molto rovinato. DESO: borsetta in pelle nera, manico allungabile, fodera interna in seta viola. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 20,2 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7794 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in bakelite verde e bianca, manico a catenella intrecciata doppia, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7851 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in metallo bianco, corto manico da un lato e linguetta dall’altro, bilanciere interno per portamonete, specchietto interno, fodera in seta nera. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1935 Analisi stilistica MISL: massimo 25,8 cm; MISN: massimo 17,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 158 214 215 216 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7846 STCC: buono DESO: borsetta in pelle scamosciata nera con fianchi e chiusura in ottone, di forma rettangolare con portamonete interno con catenella, specchietto interno, fodera in seta moirée nera, elemento decorativo geometrico in due linguette in pelle davanti, manico a maniglia dietro. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 16,5 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7849 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle nocciola e marrone, corto manico, chiusura con automatico, specchietto interno e portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7850 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera con motivo in pelle di serpente davanti, chiusura in metallo bianco, manico in pelle, portamonete interno a bilanciere, specchietto interno, fodera in seta crema. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,5 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 159 217 218 219 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7853 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, linguetta decorativa davanti, chiusura a cavallotto in metallo bianco e bakelite nera, corto manico, portamonete interno a bilanciere, specchietto interno, fodera in seta nera. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 20 m; MISN: massimo 15,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7854 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone, linguetta decorativa davanti, chiusura e manico in acciaio cromato, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 17,2 cm; MISN: massimo 11,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7855 STCC: discreto, sporca e alcune macchioline. DESO: borsetta in pelle bianca, linguetta davanti, corto manico sul dietro, chiusura in acciaio cromato e bakelite rossa, seta moirée panna all’interno, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 160 220 221 222 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7856 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia, chiusura in acciaio ed elemento oblungo in bakelite ambra, all’interno portamonete e specchietto, fodera in seta moirée grigia, piccolo manico nel fianco dietro. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1935 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7972 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera a busta, chiusura in metallo bianco e barilotto girevole, corto manico, nappina frangiata a tenere cerniera interna, fodera in seta grigia, specchietto interno e cartoncino con “2035 E G £ 39 –“, sulla cerniera la scritta “Reissverscnluss Berlin”. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. secondo quarto, 1930–1935 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 278 STCC: buono DESO: borsetta a sacchetto in perline nere, gialle, verdi, viola e bianche, perla e fiocco nero al fondo, fodera in garza di cotone a pois, cordoncino nero a formare il manico. Provenienza Torino, Masoero. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 9 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 223 224 225 161 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 284 STCC: buono DESO: borsetta a busta in paglia naturale, ricami policromi di papaveri, fiordalisi e fiori gialli, chiusura con automatico, fodera in seta crema moirée. Provenienza Torino, Masoero, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 11,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta, RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 830 STCC: buono DESO: borsetta in stoffa nera a forma di bauletto con cerniera in metallo dorato, chiusura con elemento stilizzato a molla, corto manico in stoffa nera, tasca interna. Provenienza Milano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 24,7 cm; MISN: massimo 12,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 919 STCC: buono DESO: borsetta in serpente tinto nero, chiusura a cavallotto in metallo dorato, all’interno tre tasche, fodera in pelle marrone, corto manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 162 226 227 228 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1720 STCC: buono DESO: borsetta in pelle scamosciata nera, sul davanti applicazione di quindici fiori stilizzati in pelle nera lucida, bottone automatico in pelle nera lucida, manico sul retro verticale, interno in seta nera con profili bianchi e tre tasche. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 29,4 cm; MISN: massimo 18,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3692 STCC: buono DESO: borsetta a sacchetto in perline nei colori bianco, nero, rosso, verde, a rete. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1940 Analisi stilistica MISL: massimo 11 cm; MISN: massimo 21,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3709 STCC: cattivo, pelle molto consunta, cerniera ossidata, portamonete interno rotto. DESO: borsetta in pelle nera, chiusura in metallo, bilanciere con porta monete interno. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 16,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 163 229 230 231 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4021 STCC: buono DESO: borsetta in feltro marrone, chiusura in metallo e feltro marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 25,3 cm; MISN: massimo 24,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4208 STCC: buono DESO: borsetta in metallo dorato e filo dorato, all’interno ˝La Merveilleuse˝. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 9,2 cm; MISN: massimo 11,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4792 STCC: buono DESO: borsa in tessuto operato nero, giallo, verde con due sfere in legno bianco per chiusura. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 33,2 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 164 232 233 234 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5563 STCC: buono DESO: borsetta in cuoio marrone e metallo dorato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6070 STCC: buono DESO: borsetta in camoscio nero e ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 14 cm; MISN: massimo 22,5 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7694 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle stampata crema, chiusura in bakelite bianca a triangolo con inserita sfera di acciaio, manico sul retro. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 18,8 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP 165 235 236 237 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7695 STCC: discreto, pelle consunta in alcuni punti. DESO: borsetta in pelle nera con motivo a triangolo davanti, chiusura ed elemento a salsicciotto di bakelite verde, manico in perloni oblunghi di bakelite verde, alternati a perle rettangolari di bakelite nera con ai lati due perline argento; interno in seta grigia con portamonete a bilanciere e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 13,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7696 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nocciola con due piegoni davanti, manico e chiusura in acciaio, specchietto interno, fodera in seta nocciola. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 18,7 cm; MISN: massimo 18,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7697 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle di cinghiale nera, corto manico sul retro, chiusura in acciaio e barretta in bakelite nera, interno in seta moirée grigia e portamonete a bilanciere. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 24,7 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 166 238 239 240 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7698 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di lucertola grigia, manico sul retro, chiusura in acciaio ed elemento a mezzo cilindro in bakelite grigia, interno in pelle nocciola. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7699 STCC: buono DESO: borsetta portamonete in finta pelle stampata a fiori, chiusura in ferro cromato, specchietto interno, fodera in seta grigia. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 14,2 cm; MISN: massimo 9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8056 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia e nocciola, chiusura a battente in acciaio cromato, presa a pieghe, interno in seta moaire grigia, bilanciere interno per portamonete, tasca per specchietto e corto manico. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 19,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 167 241 242 243 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8057 STCC: buono, mancano le due coperture ai lati del battente. DESO: borsetta in pelle marrone e nocciola, chiusura in acciaio a battente, interno in seta moirée nocciola, bilanciere interno per portamonete e taschino con specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 16,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8113 STCC: buono DESO: borsetta in pelle bianca e blu, quadrata, chiusura con bottone di ottone, manico in pelle blu, interno in seta moirée bianca con due tasche, su una portamonete e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 22,2 cm; MISN: massimo 26,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8114 STCC: buono, risaldato un lato della chiusura. DESO: grande borsetta in pelle verde, chiusura in acciaio e bakelite verde, corto manico in pelle verde, interno in seta canetée verde con tre tasche, in una specchietto, nell’altra borsellino con all’interno cartoncino “Silvio Rossi N°…Lire 5000”. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 31,5 cm; MISN: massimo 21 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 168 244 245 246 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8115 STCC: buono DESO: borsetta in pelle bianca e nera, manico ad anello in acciaio, chiusura a sfera in acciaio, interno in seta bianca con bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 14 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 247 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8116 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, piccola maniglia sul retro, chiusura con due rotondi in acciaio contrapposti, interno in seta moirée marrone, due taschini, in uno portamonete in seta bianca e marrone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21,7 cm; MISN: massimo 16,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 248 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8117 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, manico rigido in tubo d’acciaio e finali in bakelite nera, interno in seta moirée grigia, specchietto entro taschina, bilanciere interno per portamonete. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 21,1 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 249 169 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8177 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone, a busta, chiusura con automatico e placchetta in ottone ovale con due marchi “B”, elemento superiore a barra in celluloide e finta tartaruga, all’interno seta beige con due scomparti e due tasche, in una specchietto, nell’altra portamonete. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 250 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8178 STCC: discreto, da un lato la pelle si è staccata dalla chiusura. DESO: borsetta in finto coccodrillo marrone, chiusura in acciaio cromato a battente, presa davanti a linguetta, manico sul retro, interno in seta marrone e due scomparti, in uno taschino con specchietto, nell’altro taschino con portamonete. All’interno cartoncino con scritto “Silvio Rossi £ 39). Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 14,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 251 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8179 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di cinghiale nera con tre quarti di cerchio in pelle bianca con al centro presa in pelle di cinghiale nera, sul retro manico, chiusura in metallo cromato e chiusura a battente in bakelite nera, interno in seta moirée grigia, portamonete a bilanciere interno, una taschina con specchietto. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 252 170 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8248 STCC: buono DESO: borsetta in velluto marrone, metallo dorato ed elemento in bakelite ambra per chiusura, corto manico nello stesso velluto, taschino interno, fodera in seta marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8662 STCC: buono DESO: borsetta in pelle rugosa (elefante?) marrone, elemento di chiusura in grossa perla oblunga in bakelite rossa e due sferette d’acciaio, fodera in seta grigia con due scomparti, in uno portamonete a bilanciere, nell’altro taschino con specchietto che porta ancora un cartellino con scritta a matita “£ 39”. Provenienza, Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930–1940 Analisi stilistica MISL: massimo 27,7 cm; MISN: massimo 20,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9034 STCC: buono, mancante della chiavetta di chiusura. DESO: borsetta in pelle nera contenente flaconi per prodotti di bellezza (spazzola con manico e dorso in metallo, porta profumo in vetro e metallo, scatoletta lunga ovale in metallo, pettine nero e metallo). Provenienza, Padova, Portobello, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 31,2 cm; MISN: massimo 23,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 171 253 254 255 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3860 STCC: discreto, mancanti quasi tutti gli strass. DESO: borsetta a busta in raso nero, chiusura in metallo e strass, all’interno “Deposé”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1930-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 26,9 cm; MISN: massimo 13,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2336 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, manico in legno tinto nero, chiusura con staffa metallica a battente, due corti manici, all’interno tre scomparti, uno dei quali con cerniera. Provenienza Padova, Cadoneghe, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 18,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5720 STCC: buono DESO: borsetta velluto nero con due cerniere ed elemento in ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 28,5 cm; MISN: massimo 41,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 172 256 257 258 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7656 STCC: discreto, manico rotto. DESO: grande borsa in tessuto azzurro e cuciture bianche. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 25,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7753 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia, acciaio cromato e bakelite marrone, a busta, specchietto interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 23,3 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7754 STCC: buono DESO: borsetta in pelle verde scuro a busta, chiusura con elemento triangolare in bakelite verde e mezzo cerchio in acciaio, portamonete a bilanciere interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,8 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 173 259 260 261 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7756 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigio ghiaccio, chiusura in bakelite grigia e acciaio, portamonete e specchietto interni. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 14 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7757 STCC: buono, mancanza del manico DESO: borsetta in pelle stampata nera e bianca, portamonete interno a bilanciere e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 23,7 cm; MISN: massimo 14,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8111 STCC: buono, i bordi erano scuciti e sono stati ricuciti malamente. DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura a battente in acciaio a triangolo con motivo di raggi ondulati, cinque pieghe sulla pelle davanti e dietro, piccola presa da un lato, corto manico nella stessa pelle, interno in seta nocciola, specchietto, piccolo borsellino, bilanciere interno per portamonete foderato in seta bianca e nocciola. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 25,5 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 174 262 263 264 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8660 STCC: discreto, mancanza del manico e leggermente abrasa la pelle sul lato destro della chiusura. DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura a battente con elemento cilindrico in bakelite marrone, all’interno portamonete a bilanciere e taschino, fodera in seta moirée rosa. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,4 cm; MISN: massimo 19,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8661 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di struzzo tinta nero, chiusura a battente con bottone d’acciaio e bakelite bianca a forma di pietra cabochon schiacciata, da un lato maniglia per reggerla, fodera in tessuto moirée grigio e taschino interno con specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 16 cm; MISN: massimo 11,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8663 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone e bianca con due scomparti, in uno due taschini con specchietto e portamonete, fodera in seta moirée marrone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 22,7 cm; MISN: massimo 15,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 175 265 266 267 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8664 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone con inserto decorativo in pelle di coccodrillo marrone sopra l’impugnatura a maniglia, chiusura con cerniera lampo, interno in seta con due taschini, in uno cartoncino con scritta a matita “£ 19 “. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8665 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera con chiusura a battente con elemento a graffa e due occhielli, all’interno portamonete a bilanciere diviso in due scomparti e taschino, fodera in seta moirée grigia e bianca. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8667 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia con chiusura a grande elemento circolare nella stessa pelle che si infila su barra scanalata in acciaio, presa a maniglia, all’interno taschino e portamonete fissato su una parete, fodera in seta moirée grigia. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935 Analisi stilistica MISL: massimo 25,7 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 176 268 269 270 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 280 STCC: buono DESO: borsetta in seta moirée nera, chiusura in metallo con pietre di marcassite, fodera in raso crema. Provenienza Torino, Masoero. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 15,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 289 STCC: buono DESO: borsetta in tessuto nero, chiusura in metallo dorato con teste di sfinge all’attacco del manico nello stesso tessuto; interno foderato in damasco crema a fiori. Provenienza Torino, Masoero. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 22,3 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2335 STCC: buono DESO: borsetta a busta in pelle nera, corto manico con fibbia in ottone, chiusura a battente in bakelite nera e gialla. Tasca interna e scomparto con cerniera, fodera gialla. Provenienza Padova, Cadoneghe, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 22,7 cm; MISN: massimo 16,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 177 271 272 273 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3861 STCC: buono DESO: borsetta in seta crema plissettata, vistosa cerniera per chiusura. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7758 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia, chiusura in acciaio e bakelite grigia, bilanciere interno per portamonete e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,7 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7759 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nocciola, chiusura in metallo dorato con due parallelepipedi per chiusura, borsellino interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 27,2 cm; MISN: massimo 22 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 178 274 275 276 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7791 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone e inserti geometrici in tessuto operato marrone, chiusura a battente in acciaio, manico in pelle marrone, fodera in seta moirée albicocca, bilanciere interno per portamonete, specchietto ricoperto in pelle marrone. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 15,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7792 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera con chiusura in acciaio e bakelite blu, all’interno fissato borsellino e in una tasca specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 15,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7793 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura e presa in bakelite nera, all’interno bilanciere per portamonete e specchietto. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 20,9 cm; MISN: massimo 16,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 179 277 278 279 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7795 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera increspata, chiusura curva in acciaio. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7796 STCC: buono DESO: borsetta in pelle blu e inserti in pelle marrone, chiusura in acciaio, corto manico in pelle blu. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 22,8 cm; MISN: massimo 14,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7797 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura con elemento in bakelite gialla e nera, specchietto interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935–1940 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 180 280 281 282 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8181 STCC: buono DESO: borsetta in finta pelle di coccodrillo nocciola, una tasca sul retro, all’interno portamonete cucito da un lato, due taschini dall’altro, uno con specchietto, fodera in tessuto beige. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8668 STCC: discreto, mancanza della barretta ove si aggancia la chiusura. DESO: borsetta in pelle grigia, chiusura a battente con elemento bombato a barra in acciaio, all’interno portamonete a bilanciere in due scomparti, e taschino con all’interno cartoncino con scritta a matita “n°2199 £ 68!” ; fodera in seta moirée rosa e bianca, presa a maniglia da un lato. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8752 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera e acciaio, corto manico, chiusura con tre elementi ovali in acciaio, all’interno due scomparti, in uno taschino, nell’altro portamonete a bilanciere a due scomparti, uno in seta bianca, l’altro nera; fodera in seta moirée nera. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. . XX, secondo quarto, 1935-1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 17,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 181 283 284 285 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5158 STCC: buono, manico staccato conservato all’interno. DESO: borsetta in serpente con chiusura in acciaio. Provenienza Lido di Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 25,1 cm; MISN: massimo 27 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7848 STCC: buono DESO: borsetta in pelle grigia e acciaio bianco, chiusura a cavallotto e cerniera solo da un lato, specchietto interno e fodera in seta moirée crema, catenella a doppio spirale intrecciata. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 21,1 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8180 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, linguetta con presa e piccola barretta in ottone con due piegoni, gli stessi due piegoni sul retro, chiusura a battente in ottone stampato a losanghe, corto manico, interno in tessuto grigio e taschino. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 16,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 182 286 287 288 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9200 STCC: buono DESO: borsetta a busta (pochette), in coccodrillo tinto nero, chiusura a battente, corto manico, tre taschini interni, fodera in pelle scamosciata marrone, all’interno da un lato piccolo moschettone, dall’altro piccolo cordoncino. Provenienza Cristina Ciola, Venezia. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 28,5 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3496 STCC: buono DESO: borsetta in cuoio stampato a motivo egizio, scomparti interni con cerniera. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1935-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8666 STCC: discreto, alcuni segni dovuti ad un peso che la comprimeva. DESO: borsetta in pelle blu, chiusura a battente in ottone, corto manico nella stessa pelle blu, così come la presa, all’interno due tasche, in una portamonete in seta moirèe con catenella, nell’altra specchietto, fodera in seta moirée blu. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 25,7 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 183 289 290 291 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 287 STCC: buono DESO: borsetta porta riviste in cotone bianco con due manici, aperta, ricamata a motivo geometrico in verde, azzurro, arancio. Provenienza Cadoneghe, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 971 STCC: buono DESO: borsetta in pelle bordeaux a busta, corto manico laterale, chiusura con elemento metallico in ottone girevole, interno in raso bordeaux, due scomparti interni. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 30 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2223 STCC: buono DESO: borsetta a scatola in metallo dorato e in grosgrain di seta nera, chiusura a cavallotto, manico corto in grosgrain di seta nera, fodera in moirée di seta nera, tasca interna profilata in oro, sulla cerniera inciso due volte “Made in England L. B. F.”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 17,7 cm; MISN: massimo 12,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 184 292 293 294 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2485 STCC: cattivo, fodera consunta. DESO: borsa a sacchetto in seta nera, fodera in seta rossa, chiusura ad anelli con cordoncino. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 17,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3113 STCC: buono DESO: borsetta e manicotto assieme in lana bouclè e lana liscia nera, corta cerniera. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 26,6 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3585 STCC: buono DESO: borsetta in maglia metallica argentata. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 12,5 cm; MISN: massimo 10,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 185 295 296 297 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3706 STCC: buono DESO: borsetta in finta pelle nera, cerniera per chiusura interna. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 16 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4096 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura a battente in metallo bianco a fiore stilizzato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 33 cm; MISN: massimo 20 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5219 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di struzzo marrone con chiusure in metallo dorato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 20 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 186 298 299 300 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5666 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone di forma triangolare. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 29 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5968 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di cinghiale. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 38 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9043 STCC: buono, un taschino interno leggermente scucito. DESO: borsetta in lucertola nera, chiusura a battente in metallo bianco, apertura in legno nero, fodera in pelle nera e raso aragosta, due taschini interni, di cui uno con cerniera, corto manico. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 27 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 187 301 302 303 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9108 STCC: buono DESO: borsetta da bambina con ombrellino incorporato, in tessuto di cotone stampato ad olandesina, bambino con fucile, bambino con rastrello e bambina seduta, coniglietti e cagnetti tra fiori. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 25,2 cm o 35,5 cm con ombrellino; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9265 STCC: buono DESO: borsetta in cotone bianco all’uncinetto a punto Irlanda a motivo di rose in rilievo e margherite, fodera in cotone verde, due manici in cordoncino di cotone verde. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940 Analisi stilistica MISL: massimo 18,5 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 2484 STCC: buono DESO: borsetta in rafia rossa con manico e bottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 22,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 188 304 305 306 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3450 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di serpente tinto nero, a forma di bauletto. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 12,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4658 STCC: buono DESO: borsetta in feltro nero e metallo dorato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6458 STCC: buono DESO: borsetta in cuoio marrone e fibbie in ottone, all’interno in oro la scritta “Gucci”. Appartenuta alla famiglia Chilesotti di Thiene. Provenienza Vicenza, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 20 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 189 307 308 309 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7612 STCC: buono DESO: borsetta in serpente marrone a bauletto, chiusura in ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1945 Analisi stilistica MISL: massimo 27,4 cm; MISN: massimo 20,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3571 STCC: buono DESO: borsetta ricamata in lana a piccolo punto nei colori nero, crema, giallo, rosso, verde, azzurro a motivo di fiori, chiusura in metallo con catenella. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 14,8 cm; MISN: massimo 11,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3707 STCC: buono DESO: borsetta in finta pelle nera, chiusura in metallo. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 35,8 cm; MISN: massimo 20,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 190 310 311 312 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7755 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera stampata e con manico asimmetrico in acciaio cromato, bilanciere portamonete interno. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato di antiquariato. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 25,8 cm; MISN: massimo 14,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8156 STCC: buono DESO: borsa in vimini naturale per la spesa di tutti i giorni. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 40 cm; MISN: massimo 27 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8732 STCC: discreto, mancanza della fodera. DESO: borsetta in lucertola tinta nera, chiusura a battente in ottone, corto manico. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 33 cm; MISN: massimo 21,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 191 313 314 315 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9269 STCC: buono DESO: borsetta in pelle di coccodrillo nocciola. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 18,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: valigetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9295 STCC: buono DESO: valigetta molto piccola in cartone pressato marrone e metallo. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1940-1950 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 290 STCC: discreto, chiusura rotta. DESO: borsetta in pelle nera, corto manico della stessa pelle, chiusura a cerniera metallica. Provenienza Lido di Venezia, L. Vendramin. DTZG: Sec. XX, secondo quarto, 1945 Analisi stilistica MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 192 316 317 318 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3114 STCC: buono DESO: borsetta in perline colorate nei colori rosso, azzurro, verde scuro e chiaro, cerniera in metallo dorato, vetri colorati in chiusura. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, prima metà Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 22,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3906 STCC: buono DESO: borsa a rete in cotone crema lavorato a ferri. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, prima metà Analisi stilistica MISL: massimo 30 cm; MISN: massimo 25,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5372 STCC: buono DESO: borsetta in canapa naturale ricamata su un lato da mazzo di papaveri e foglie in lana rossa, nera, verde chiaro e scuro, dall’altro resti di scritta in lana rossa. Provenienza Padova, “Tutti in fiera”, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, prima metà Analisi stilistica MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 25,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 193 319 320 321 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 292 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, manico in pelle nera e metallo, chiusura in metallo, fodera in pelle naturale con due tasche, una con cerniera. Provenienza Venezia, Marghera, L. Vendramin. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 31,5 cm; MISN: massimo 18,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 877 STCC: buono DESO: borsetta in pelle scamosciata nera, chiusura a battente e automatico, profilata in serpente nero come pure il manico, fodera in pelle nera con due scomparti e due tasche. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 21,2 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1110 STCC: buono DESO: borsetta in raso nero con doppio manico in ferro ricoperto di raso nero, chiusura a cavallotto in metallo dorato, fodera in raso rosso con due tasche. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 28,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 194 322 323 324 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3700 STCC: buono DESO: borsetta in finta pelle di coccodrillo nero, fibbie e chiusura in ottone, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 28,2 cm; MISN: massimo 18,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3701 STCC: buono DESO: borsetta in finta pelle grigia, chiusura in metallo. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 32 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4022 STCC: buono DESO: borsetta in pelle bianca e chiusura in metallo dorato. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 31 cm; MISN: massimo 25,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 195 325 326 327 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4226 STCC: buono DESO: borsetta a secchiello in paglia nera, finte pietre colorate sul coperchio, all’interno “Ca’ Sagredo Venice”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 10,5 cm; MISN: massimo 11 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5665 STCC: buono DESO: borsetta molto grande in pelle ghiaccio, chiusura in ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 30,5 cm; MISN: massimo 30,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5928 STCC: discreto, mancanza di due striscioline in pelle sulla chiusura. DESO: borsetta in coccodrillo “pon – pon” nero e chiusura in ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 21 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 196 328 329 330 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6076 STCC: buono DESO: borsa in pelle rossa e metallo bianco. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 36 cm; MISN: massimo 25 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6077 STCC: buono DESO: borsa in rafia rossa, verde, bianca, nera, gialla; all’interno portamonete uguale. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 32 cm; MISN: massimo 33 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6079 STCC: buono DESO: borsa in pelle bianca. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 22,8 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 197 331 332 333 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6644 STCC: discreto, la ruggine dei manici in ferro ha macchiato il tessuto in diversi punti. DESO: borsa per il pane in grosso uncinetto di cotone, fodera in tessuto stampato a motivo di fiori, manici a cerchio in ferro. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 37,5 cm; MISN: massimo 47,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6645 STCC: buono DESO: borsa in tessuto stampato a fiori, manico in vimini. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo37,4 cm; MISN: massimo 21,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7186 STCC: discreto, manico rotto in un punto. DESO: borsetta in coccodrillo nero con all’interno specchietto e portamonete. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 26,5 cm; MISN: massimo 19,2 cm BIBD: BIBN: BIL: MSTT: MSTL: MSTD: CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 198 334 335 336 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8023 STCC: buono DESO: borsetta porta trucco in raso nero e ricamo a piccolo punto di mazzo di rose, cerniera per chiusura, manico in cordoncino nero con anello dorato, fodera in stoffa oro, specchietto e pettine con piccolo marchio sul metallo a forma di ghianda (manca il rossetto); sulla cerniera “Trix” e “Made in Germany”. Provenienza famiglia di Annina Morosini di Venezia e tramite Paola Romieri che l’aveva avuta da un nipote dei Morosini. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 16,2 cm; MISN: massimo 11,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 337 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8231 STCC: buono, vistosa macchia nella fodera. DESO: borsetta in perline in vetro madreperla e in vetro trasparente con piccolo motivo di fiori nella parte alta, chiusura con palline con pasta vitrea azzurra e acciaio, interno in seta bianca, taschino con specchietto, corto manico in perline. Provenienza Venezia, mercato antiquariale (regalo di Costantino Porcu). DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 23,1 cm; MISN: massimo 17,4 cm BIBD: 2004, The Pepin Press; BIBN: pp. 246-247; BIL: Borse CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 338 OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8412 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera a scatola ovale, due manici, taschino interno. Provenienza Venezia, dono di Doretta Davanzo Poli. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 20,1 cm; MISN: massimo 9,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 199 339 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8413 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone, chiusura in ottone dorato con due ghiande contrapposte, due manici in pelle, fodera in seta marrone con due taschini, in uno portamonete. Provenienza Venezia, dono di Doretta Davanzo Poli. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafoglio RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8797 STCC: buono, specchio interno rotto. DESO: portafoglio in lamè oro e argento, a fiori nei colori rosso, marrone, giallo, azzurro, blu, verde, rosa, a forma di busta, chiusura a battente in ottone, specchio interno, fodera in raso bianco. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 11,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8948 STCC: buono DESO: borsetta in velluto nero, chiusura con due sferette, sul davanti tre rami di felce in ottone e strass a goccia, alla base dei rami pasta vitrea nera ovale, corto manico in velluto, fodera in raso grigio perla con taschino. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 19,7 cm; MISN: massimo 22,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 200 340 341 342 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8977 STCC: buono DESO: borsetta a busta in rafia nera operata a piccoli pois, chiusura in ottone dorato con due palline contrapposte con incastonato piccolo cabochon in turchese (?); fodera in raso crema con taschino. Provenienza, Venezia, Mira, Fabrizia Bonzio. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 29,7 cm; MISN: massimo 18,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8995 STCC: buono DESO: borsetta da bambina in panno lenci, composta da bambola in plastica con vestito regionale e cappello in paglia con fiori, la gonna; sul retro ha una cerniera che ne permette l’uso come borsetta. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 19,4 cm; MISN: massimo 10,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9044 STCC: buono DESO: borsetta in lucertola marrone, chiusura a battente in ottone, fodera in pelle marrone, tre taschini di cui uno con cerniera, due corti manici. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 26,8 cm; MISN: massimo 20,7 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 201 343 344 345 DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9139 STCC: discreto, vernice molto segnata, fodera con due macchie e buchi. DESO: borsetta in vernice nera, corto manico, tre tasche interne, una con cerniera, fodera in cinghiale (?).Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 30 cm; MISN: massimo 21,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portacarte RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: portacarte in pelle di elefante, chiusura a battente. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 19 cm; MISN: massimo 19,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta in cuoio marrone, decorazione geometrica sulla parte anteriore, corto manico. DTZG: Sec. XX, metà Analisi stilistica MISL: massimo 22,9 cm; MISN: massimo 17,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP 202 346 347 348 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 286 STCC: buono DESO: borsetta a busta in raso nero, manico dello stesso tessuto con motivo in passamaneria nera, chiusura in automatico, fodera in seta nera con tasca. Provenienza Venezia, Marghera, C. Vendramin. DTZG: Sec. XX, metà, 1950-1960 Analisi stilistica MISL: massimo 24 cm; MISN: massimo 12,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 366 STCC: buono DESO: borsetta interamente ricamata in perline argento e oro; perline in vetro bianco profilano motivi che sono realizzati in perle, strass, perline dorate su fondo ricamato in seta crema, il motivo è formato da ramo fiorito entro mandorla polilobata; chiusura a battente, fodera in seta crema con tasca porta specchio e tasca porta borsellino, corto manico rivestito di perline argento e oro. Provenienza Venezia, Mestre, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, metà, 1950-1960 Analisi stilistica MISL: massimo 26,1 cm; MISN: massimo 18 cm MSTT: L’arte del vestire; MSTL: Lamon (BL); MSTD: 19-21 settembre 2003. CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3722 STCC: discreto, pelle molto consunta. DESO: borsetta in coccodrillo marrone, cerniera in ottone. DTZG: Sec. XX, metà, 1950-1960 Analisi stilistica MISL: massimo 26,2 cm; MISN: massimo 16,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS MST 203 349 350 351 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS BIB MST CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta in velluto marrone, chiusura in metallo bianco, corto manico. DTZG: Sec. XX, terzo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 26,9 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta pochette in pelle nera, elemento decorativo a papillon. DTZG: Sec. XX, terzo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 28,4 cm; MISN: massimo 12 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta in raso nero impunturato, chiusura in celluloide gialla con due palline di metallo bianco contrapposte, corto manico dello stesso tessuto. DTZG: Sec. XX, terzo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 28,7 cm; MISN: massimo 22,4 cm BIBD: BIBN: BIL: MSTT: MSTL: MSTD: CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 204 352 353 354 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta a sacco con elaborata lavorazione in nastro di raso nero e filo dorato, chiusura ad anelli con doppio filo in raso nero. DTZG: Sec. XX, terzo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 32 cm; MISN: massimo 30,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta in pelle rossa, due corti manici dello stesso materiale con elemento decorativo in metallo dorato. DTZG: Sec. XX, terzo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 39,1 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta con elaborata lavorazione in nastro di raso, chiusura a battente e corto manico dello stesso materiale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 32,5 cm; MISN: massimo 28 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 205 355 356 357 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 283 STCC: buono DESO: borsetta a busta in tessuto nero, ricamata a fiori crema, bottone automatico per chiusura, manico a nastro sul retro, fodera in seta crema contenente una tasca con piccolo portamonete quasi identico. Provenienza Padova, Brugine, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1955-1965 Analisi stilistica MISL: massimo 20 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 293 STCC: buono DESO: borsa in rafia argento, chiusura in plastica, manico in pelle grigia, fodera in canovaccio crema. Provenienza Lido di Venezia, Pavis. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 34,5 cm; MISN: massimo 34 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 879 STCC: buono DESO: borsa in cotone blu, ricamata a fiori e foglie in lana rossa, gialla, verde, blu con varie sfumature, manico in legno, due sfere per chiusura, interno in seta sintetica blu con tasche, una con cerniera e una senza, etichetta in stoffa bianca con la scritta in nero “ Piero Motta, Corso Europa 14 Milano”. Provenienza Milano, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 41 cm; MISN: massimo 35,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 206 358 359 360 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1152 STCC: discreto, presenza di muffa in alcuni punti della pelle scamosciata. DESO: borsetta in pelle blu lucida e scamosciata, chiusura ed elementi in metallo dorato, interno in pelle bianca, all’interno bruciatura a fuoco su un lato “Made in Italy by Roberta of Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. . XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 23,2 cm; MISN: massimo 20,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1458 STCC: buono DESO: borsetta in lana rossa, manico in metallo dorato, chiusura nello stesso metallo, fodera sintetica bianca. Provenienza, Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 26,7cm; MISN: massimo 31 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1459 STCC: buono DESO: borsetta in pelle verde e bordeaux cucita a motivo di squame su di un lato, fodera in pelle bianca con tasca con cerniera, all’interno “Clemente Danieli Padova”. Provenienza, Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 22,8 cm; MISN: massimo 24 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 207 361 362 363 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1461 STCC: buono DESO: borsa in pelle scamosciata nera, bordo e manico in passamaneria nera, tasca interna con cerniera, piastrina in metallo con la scritta “G. P. Puglia”. Provenienza, Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 26 cm; MISN: massimo 25,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1462 STCC: buono DESO: borsa in lana grigia e nera a motivo di esagoni con fiori stilizzati, fodera bordeaux a fiorellini sparsi gialli, bianchi, azzurri, tasca interna, chiusura in metallo con due sfere contrapposte, manico a catenella. Provenienza Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 37,6 cm; MISN: massimo 27,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3323 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 20,5 cm; MISN: massimo 13 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 208 364 365 366 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3705 STCC: buono DESO: borsetta in finta pelle di coccodrillo marrone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 25,2 cm; MISN: massimo 19 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3721 STCC: discreto, pelle molto segnata. DESO: borsetta in pelle nera, manico a catenella con ovali in smalto blu e bianco, all’interno “Cesare Piccini Firenze”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 23 cm; MISN: massimo 18,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4157 STCC: buono DESO: borsetta in pelle verde, ottone e plastica, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 31 cm; MISN: massimo 17,1 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 209 367 368 369 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4243 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, all’interno in pelle rossa e la scritta “Made in Italy by Gucci”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 23,5 cm; MISN: massimo 18 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4244 STCC: discreto, la finta chiusura in ottone si è distacca. DESO: borsetta in pelle nera e vistosa finta chiusura in ottone, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 34 cm; MISN: massimo 27 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4245 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 18,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 210 370 371 372 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4604 STCC: buono DESO: borsetta in tessuto di cotone marrone ricoperto di perline nere, chiusura in metallo dorato, all’interno cuoio marrone con tre tasche e la scritta “…by Rob…. di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 36,5 cm; MISN: massimo 24,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4725 STCC: discreto, pelle segnata in diversi punti. DESO: borsetta in pelle nera e chiusura in ottone, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 21,5 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 5557 STCC: buono DESO: borsetta in paglia naturale e metallo dorato, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 24,5 cm; MISN: massimo 19,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 211 373 374 375 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6194 STCC: buono DESO: borsetta in paglia nera e ottone, all’interno “Made in Italy by Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsa RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6471 STCC: buono DESO: borsa in grosgrain verde, manico in vernice nera, all’interno “Nella Bacchi per Nelly Made in Italy Nelly”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 29 cm; MISN: massimo 26 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6472 STCC: buono DESO: borsa in grosgrain rosso, manico in vernice nera, all’interno “Nella Bacchi per Nelly Made in Italy Nelly”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 29 cm; MISN: massimo 26 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 212 376 377 378 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6473 STCC: buono DESO: borsetta in rafia bianca e plastica bianca con elementi in ottone. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 15,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6798 STCC: buono DESO: borsetta in vernice nera e chiusura in metallo bianco, interno in carta tipo velluto rosso. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 25 cm; MISN: massimo 17,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: portafoglio RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7085 STCC: buono DESO: portafoglio in pelle marrone con iniziale in ottone “R”, all’interno “Roberta di Camerino”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 17 cm; MISN: massimo 10,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 213 379 380 381 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7187 STCC: buono DESO: borsetta in canetée di seta nocciola, ricamata a meandri in cordoncino nocciola, chiusura in metallo dorato e cerniera lampo, all’interno etichetta “Gucci Florence – Rome – Milan – New York”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 19,5 cm; MISN: massimo 16,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7715 STCC: buono DESO: borsetta in seta rosa ricamata in perline argento e paillettes chiaro di luna a motivo di onde, chiusura e manico in metallo bianco, bloccaggio con quattro sfere con strass. Secondo i ricordi della proprietaria è stata ricamata dalle suore di Torino. Provenienza S. Giuseppe di Casto (BI), Paola Masoero. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 28 cm; MISN: massimo 23 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7842 STCC: buono DESO: borsetta in cuoio marrone, elemento decorativo alla sommità in legno inciso, tracolla per manico, elementi decorativi in ottone, all’interno in oro “Gucci”. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 27 cm; MISN: massimo 27 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 214 382 383 384 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8320 STCC: discreto, strappi ricuciti e macchie da umidità. DESO: borsetta a piccolo punto a motivo di fiori e foglie nei colori marrone, giallo, rosso, rosa, verde, viola, azzurro su fondo beige, manico in metallo dorato a coda di topo, due sferette contrapposte per chiusura, fodera in seta bianca e tasca. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 21,8 cm; MISN: massimo 19,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8367 STCC: discreto, mancanza della prima fascia davanti in alto. DESO: borsetta a tracolla in plastica gialla a fasce snodate , manico a tracolla in pelle gialla, chiusura a battente in plastica gialla, fodera in seta crema e taschino. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 17,4 cm; MISN: massimo 15,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8368 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, manico a catenella oro, due elementi ambra in plastica ai lati della chiusura, due taschini interni, uno con cerniera. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 22,1 cm; MISN: massimo 15,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 215 385 386 387 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8765 STCC: discreto, molto sporca. DESO: borsetta in pelle bianca con chiusura in ottone dorato con due olivette contrapposte, taschino interno, fodera in nailon bianco, due corti manici in pelle bianca. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 14,7 cm; MISN: massimo 18,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9107 STCC: buono DESO: borsetta a busta in seta nera rigata con fiocchetto sul davanti. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo24,3 cm; MISN: massimo 13,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9189 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera, chiusura a battente, tre tasche all’interno, una con cerniera. Provenienza Venezia, privato. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 28 cm; MISN: massimo 23,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 216 388 389 390 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9227 STCC: buono DESO: borsetta in metallo dorato e grosse scaglie a cerchio in plastica oro, fodera in tessuto crema, passamaneria di rifinitura interna gialla, due catenelle in metallo dorato per manici. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960 Analisi stilistica MISL: massimo 17,3 cm; MISN: massimo 17 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7760 STCC: buono DESO: borsetta in pelle scamosciata blu a forma di triangolo con cerniera e lungo manico, all’interno “Cristoplis Trill made in England”. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960–1970 Analisi stilistica MISL: massimo 29,2 cm; MISN: massimo 15,3 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 7761 STCC: buono DESO: borsetta in gomma gialla realizzata con una cuffia da bagno e tessuto giallo a tracolla, etichetta interna “Central Union Paris” e bandiera francese. Provenienza Padova, Piazzola sul Brenta, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1960–1970 Analisi stilistica MISL: massimo 21 cm; MISN: massimo 25 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 217 391 392 393 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1464 STCC: buono DESO: borsetta in pelle stampata finto coccodrillo bordeaux, a bauletto, cinque tasche interne, catena decorativa in metallo brunito da un lato, manico della stessa pelle. Provenienza Mestre, Venezia, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 17,9 cm; MISN: massimo 14,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3704 STCC: buono DESO: borsetta in pelle scamosciata nera a mezzaluna. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 41,2 cm; MISN: massimo 25,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 4648 STCC: buono DESO: borsetta in tessuto nero a busta con farfalla in strass e perline nere, all’interno “Raphael“. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 22 cm; MISN: massimo 13,4 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 218 394 395 396 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 6517 STCC: buono DESO: borsetta pochette in lucertola. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 11 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 8688 STCC: discreto, la borsetta si era completamente scollata e rovinata, è stata rincollata e alcune parti abrase sono state tinte con colori a vernice. DESO: borsetta in coccodrillo marrone e ottone, a forma di bauletto, manico rigido, apribile lateralmente, fodera in pelle crema, taschino interno ed etichetta interna in stoffa “ Modello depositato“. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 23,8 cm; MISN: massimo 11 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9106 STCC: discreto, manico rotto, specchietto interno rovinato e staccato. DESO: borsetta in seta nera e metallo dorato, manico a coda di topo, all’interno “Modelli Marforio Venezia“, specchietto con cornicetta in plastica dorata. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 22,4 cm; MISN: massimo 15 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 219 397 398 399 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: porta carte RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 9199 STCC: discreto, tessuto bianco molto ingiallito. DESO: porta carte in tessuto bianco e pelle rossa, tre tasche, due chiuse a battente e una con automatico, all’interno la scritta “Gucci“. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1970 Analisi stilistica MISL: massimo 16,8 cm; MISN: massimo 8,5 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1460 STCC: buono DESO: borsetta in canapa stampata bianca, rossa, nera, verde, chiusura con lucchetto e cerniera, iniziale “R“ in metallo dorato, all’interno “Profumi e cosmetici Roberta di Camerino Venezia made in Italy“. Provenienza Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1975 Analisi stilistica MISL: massimo 34 cm; MISN: massimo 14,6 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 1463 STCC: buono, cerniera rotta. DESO: borsetta in pelle scamosciata stampata in verde chiaro e scuro con scritta “Roberta di Camerino“, chiusura con cerniera, manici nella stessa pelle (?); all’interno etichetta “Profumi e cosmetici Roberta di Camerino Venezia made in Italy“. Provenienza Venezia, Mestre, sig.ra Ada Mazzariol. DTZG: Sec. XX, terzo quarto, 1975 Analisi stilistica MISL: massimo 27,5 cm; MISN: massimo 33,2 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa 220 400 401 402 TSK LIR PVC OGT RSE STC DES DTZ DTM MIS CMP OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: no inv. STCC: buono DESO: borsetta in cotone nei colori bianco, nero, rosso, decorata a motivi vegetali e geometrici lungo il bordo, al centro con figure di donne con cesto e fiori, e di uomini con bisaccia e cane, tra piante fiorite; chiusura in metallo bianco inciso a festoni e disegni geometrici, due corti manici. DTZG: Sec. XX, ultimo quarto Analisi stilistica MISL: massimo 30,8 cm; MISN: massimo 29,9 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa DTZ DTM MIS OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3710 STCC: buono DESO: borsetta in pelle nera e marrone a forma di trapezio, cerniere in vista, sulle fibbie iniziali “R“, all’interno etichetta “1977 by Roberta di Camerino product of Italy leather lined“. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, ultimo quarto, 1977 Analisi stilistica MISL: massimo 38 cm; MISN: massimo 32,5 cm CMP CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES OA P PVCP: BL; PVCF: Fener OGTD: borsetta RSEA: 1985 – 2006; RSEC: Franco Pezzato; RSEI: 3708 STCC: buono DESO: borsetta in pelle marrone, elementi decorativi in ottone, iniziale “R“ in un angolo, all’interno etichetta “Made in Italy by Roberta di Camerino“. Provenienza Venezia, mercato antiquariale. DTZG: Sec. XX, ultimo quarto, 1980 Analisi stilistica MISL: massimo 29,5 cm; MISN: massimo 25,8 cm CMPD: 2008; CMPN: Franco Pezzato, Lucia Sopelsa TSK LIR PVC OGT RSE STC DES 403 404 DTZ DTM MIS CMP 221 405