progetto generazione technosexual
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Progetto Generazione Technosexual L’AFFETTIVITA’ E LA SESSUALITA’ NELL’ERA DI INTERNET E DELLE NUOVE TECNOLOGIE Per le classi terze secondarie 1°grado (15 ore con 3-4 classi insieme) Proposta Anno scolastico 2016-2017 Novembre 2016 MAGGI Marco cell 340-8796318 [email protected] 1 INDICE Introduzione L’educazione sessuale nella scuola: i diversi approcci e gli obiettivi di apprendimento Lo sviluppo psicosessuale umano Lo sviluppo sessuale nei preadolescenti e adolescenti Il sexiting L’educazione all’ affettiva attraverso le life skills Struttura e articolazione del progetto formativo Obiettivi del progetto Argomenti dell’intervento suddivisi per discipline e obiettivi di apprendimento classe terza scuola secondaria 1° grado Percorso alunni: argomenti e attività Presupposti metodologici Riferimenti teorici Tecniche utilizzate nel progetto di formazione La valutazione Bibliografia Chi è il formatore Informazioni Materiale tecnico Il preventivo di spesa 2 Introduzione Chi lavora e vive a contatto con gli alunni sa bene quanto la sfera emozionale e affettiva sia importante nello sviluppo della persona, soprattutto in quelle fasi di vita in cui l’individuo comincia a definire le proprie scelte personali e sociali. Questo processo comprende anche lo sviluppo della dimensione sessuale che coinvolge diversi aspetti della personalità andando al di là di una dimensione puramente corporea, e include l’identità della persona che si costruisce nei rapporti con gli altri. In questa direzione, educare alla sessualità non vuol dire educare gli alunni ad una graduale presa di coscienza delle caratteristiche somatiche e fisiologiche proprie dei due sessi, ma soprattutto estendere tale consapevolezza agli aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge. In questa prospettiva è fondamentale offrire agli alunni occasioni per confrontarsi e riflettere in un clima di fiducia e di ascolto reciproco, attraverso un approccio che permetta di sperimentare la bellezza e i limiti dell’incontro con gli altri, e soprattutto di aprirsi alla capacità di amare e di farsi amare. Pur con un’attenzione a tutto ciò, negli ultimi decenni la scuola sta attraversando un periodo di rapide trasformazioni sia interne, relative alla propria struttura istituzionale, sia indotte dai mutamenti in corso nel mondo del lavoro, nella famiglia, nei mezzi di comunicazione di massa. Questi ultimi riversano quotidianamente ogni genere di messaggi su adulti, ragazzi e bambini, ma lo fanno in modo disordinato casuale, rivolgendosi a un pubblico indifferenziato e non fornendo griglie interpretative sufficienti e fruibili. Questa sorta di sisma socioculturale ha portato con sé anche una maggiore difficoltà nella formazione di relazioni emotivamente significative (con gli amici, i vicini, i parenti, il partner) con la conseguenza che “molti giovani non siano più sufficientemente equipaggiati di abilità sociali (life skills) necessarie per far fronte alle crescenti richieste e allo stress che si trovano e si troveranno ad affrontare.[…]. È come se i meccanismi tradizionali per trasmettere le life skills (famiglia, valori sociali e culturali) non fossero più adeguati a causa di questi fattori (media, trasformazioni socio-culturali e religiose) che condizionano lo sviluppo dei giovani” (WHO, 1997). Oggi sempre di più i minori scelgono la tecnologia per instaurare e vivere le proprie relazioni affettive. Abbiamo accanto a noi una generazione di fanciulli (generazione Y ovvero la generazione “Technosexual” ) che vive di sms e di webcam, frequenta le più famose communities online e non si perde un video su YouTube. C’è chi per tenere un diario apre un blog, e virtualmente raccoglie i commenti e le dediche degli amici. C’è chi partecipa alle chat presentandosi con un nickname, un “soprannome virtuale”, che genera una identità sostitutiva. E, proprio per la diffusione di questi mezzi tecnologici, ci pare opportuno che strumenti analoghi (video musicali, cartoni animati, serie TV…) vengano impiegati nei percorsi educativi per attingere alla rappresentazione sociale che gli alunni hanno di argomenti fondamentali quali l'identità di genere o di coppia, e al tempo stesso per tematizzare criticamente i messaggi veicolati dai mezzi stessi. Il rischio di un approccio tutto informativo è che i contenuti, pur importanti, non raggiungano i ragazzi perché trasmessi in modo poco attraente o comunque dissonante rispetto alle loro competenze comunicative. È in tale ottica che si colloca il presente percorso formativo sull’educazione all’affettività e alla sessualità, comune ad alunni, docenti e genitori, finalizzato a condividere lo stesso approccio metodologico e i medesimi contenuti. Al suo interno sono state adottate anche modalità interattive per allenare le competenze emotive (Goleman 1998), spaziando dalla conoscenza e il rapporto con se stessi fino ai diversi aspetti dell'esperienza affettiva e sessuale. 3 L’educazione sessuale nella scuola: i diversi approcci e gli obiettivi di apprendimento L’educazione sessuale è diffusa in tutti i paesi occidentali. In tutte le lingue europee esiste una traduzione letterale per questo concetto, tuttavia non è detto che con lo stesso termine si intendano percorsi e attività simili. In Europa esistono almeno 4 modi diversi di fare educazione sessuale. Ci sono paesi in cui l’attenzione si concentra sulla diffusione dei metodi contraccettivi, in modo da ridurre l’espansione demografica (educazione demografica); altri in cui (specialmente negli anni ’60) si insiste principalmente sull’informazione rispetto all’anatomia degli organi riproduttori e sulla preparazione alla vita sessuale, sciolta da altri aspetti eventualmente correlati, come la vita di coppia, la famiglia, ecc. (educazione sessuale in senso stretto); altri ancora, prevalentemente nel Nord Europa e nei Paesi Scandinavi, in cui si privilegia un aspetto più allargato e umanistico dell’educazione sessuale, mettendo in conto anche la sfera emozionale e relazionale delle persone (educazione alle relazioni interpersonali e alla comunicazione); infine nei paesi dell’Est e del Sud Europa ci si concentra proprio su alcuni aspetti correlati alla vita sessuale, come l’eventuale assunzione di ruoli parentali e coniugali (educazione al matrimonio e alla vita famigliare (Arcidiacono C. – Gelli B. R., 1994). Effettivamente da molto tempo, anche nella scuola italiana, si propongono agli alunni corsi, incontri, laboratori di educazione sessuale. L’attenzione ai temi della sessualità e socio-affettività inizia già dalla Scuola dell’Infanzia e prosegue nel secondo ciclo d’istruzione, in un’ottica di accompagnamento continuo del soggetto in crescita, nella prospettiva di un’educazione permanente (anche attraverso l’autoformazione). Qui sotto riportiamo alcuni obiettivi di apprendimento della scuola primaria e secondaria di primo grado specifici per la disciplina si scienze e di convivenza civile come esempi esplicativi. Obiettivi specifici di apprendimento di scienze (Scuola Primaria) Alunni di seconda e terza - Notizie elementari sulla sessualità nell’uomo: differenze fisiche, rapporti affettivi di collaborazione tra i membri di una copia, maternità e paternità (Scuola Secondaria di 1° grado) Alunni di terza - Malattie che si trasmettano per via sessuale La riproduzione dell’uomo; sua specificità, specie per quanto riguarda l’allevamento della prole Obiettivi specifici di apprendimento di convivenza civile - educazione all’affettività - - - (Scuola Primaria) 5-11 anni Il sé, le proprie capacità, i propri interessi, i - Attivare atteggiamenti di ascolto / conoscenza di sé cambiamenti personali nel tempo: possibilità e e di relazione positiva nei confronti degli altri. limiti dell’autobiografia come strumento di - Attivare modalità relazionali positive con i compagni conoscenza di sé. e con gli adulti, anche tenendo conto delle loro Le relazioni tra coetanei e adulti con i loro caratteristiche sessuali. problemi. - Avvalersi del diario o della corrispondenza con Le principali differenze psicologiche, amici per riflettere su di sé e sulle proprie relazioni. comportamentali e di ruolo tra maschi e - Comunicare la percezione di sé e del proprio ruolo femmine. nella classe, nella famiglia, nel gruppo dei pari in Esempi di diverse situazioni dei rapporti tra genere. uomini e donne nella storia. - Esercitare modalità socialmente efficaci e Forme di espressione personale, ma anche moralmente legittime di espressione delle proprie socialmente accettata e moralmente emozioni e della propria affettività. giustificata, di stati d’animo, di sentimenti, di - In situazione di gioco, di lavoro, di relax…, emozioni diversi, per situazioni differenti. esprimere la propria emotività con adeguate attenzioni agli altri e alla domanda sul bene e sul male. 4 - - - - - (Scuola Secondaria di Primo Grado) 11-14 Testi letterari e non che affrontino il problema - Approfondire la conoscenza e l’accettazione di sé, della conoscenza di sé, dell’autostima, della rafforzando l’autostima, anche apprendendo dai ricerca dell’identità propria del periodo propri errori. preadolescenziale. - Comprendere le modificazioni fisiche del proprio La preadolescenza nell’arte (pittura, musica, corpo e metterle in relazione con quelle psicologiche cinema, ecc. ). e di comportamento sociale. Espressioni artistiche dell’affettività e della - Essere consapevole delle modalità relazionali da sessualità in epoca odierna e in epoche attivare con coetanei e adulti di sesso diverso, passate. sforzandosi di correggere le eventuali Cambiamenti fisici e situazioni psicologiche inadeguatezze. - Leggere e produrre testi (scritti, multimediali, iconici, filmici), oppure condurre discussioni argomentate su esperienze di relazioni interpersonali significative e sui problemi dei diversi momenti della vita umana (la nascita, la fanciullezza, la preadolescenza, la giovinezza, la vita coniugale e familiare, la vecchiaia). Anatomia dell’apparato riproduttivo, la - Riconoscere il rapporto tra affettività, sessualità, fecondazione, la nascita, le fasi della vita moralità. umana. - Riconoscere attività e atteggiamenti che L’aspetto culturale e valoriale della sottolineano nelle relazioni interpersonali gli aspetti connessione tra affettività, sessualità, moralità. affettivi e ne facilitano la corretta comunicazione. Analizzando i diversi contributi scientifici italiani, sembra che il contesto privilegiato per una buona educazione sessuale sia l’educazione socio-affettiva, proprio per il clima di fiducia e di libertà che si cerca di stabilire quando si lavora con questa strategia. Si può addirittura prevedere un graduale passaggio dall’alfabetizzazione socio-affettiva, all’educazione socio-affettiva, per arrivare all’educazione sessuale, nella sua forma di educazione socio-affettiva sessuale (Arcidiacono C. – Gelli B. R., 1994). Per affrontare in modo adeguato l’educazione sessuale, Miretta Prezza e Addolorata Venturelli individuano tre metodi diversi: il lavoro di gruppo di Forleo, Lombardi e Schiller; il metodo esperienziale sviluppatosi all’interno dell’Uicemp (unione italiana centri educazione matrimoniale e prematrimoniale); l’educazione socio-affettiva sessuale. Essi hanno punti in comune e altri che li differenziano. In particolare è importante l’approccio umanistico che essi condividono e che si basa principalmente sul modo di gestire i gruppi ideato da Rogers. Inoltre tutti e tre i metodi si propongono l’obiettivo non solo di informare (obiettivo da cui però non si può prescindere) ma anche di formare, rispetto a ciò che riguarda la sessualità. Il metodo esperienziale si presta maggiormente a percorsi brevi, mentre il metodo dell’educazione socio-affettiva sessuale è ideale inserito in percorsi pluriennali, che lavorano perciò a lungo termine, su uno stesso gruppo non troppo numeroso (come la classe). È importante che i temi più specifici dell’educazione sessuale siano trattati dopo un periodo di lavoro attuato esclusivamente con la strategia dell’educazione socio-affettiva, in modo da creare il clima adatto per affrontare con questo metodo anche temi più delicati, senza però correre i rischi che possono nascere dalla richiesta di mettersi in gioco (tanto per i partecipanti, quanto per il/i facilitatore/i), tipica di questo metodo quando non ci siano le condizioni più adatte. Rispetto alla durata, il metodo del lavoro di gruppo è il più versatile, nel senso che si adatta bene sia a percorsi più brevi che a percorsi più diluiti nel tempo. Tutti e tre i metodi prevedono comunque una parte fondamentale per l’insegnante: il ruolo di conduttore del gruppo. Ciò non vuol dire che egli debba essere preparatissimo su tutte le tematiche, anche perché, soprattutto con la complessità dell’educazione socio-affettiva sessuale, egli dovrebbe conoscere tutte le informazioni per le tematiche previste, dovrebbe avere competenze più ampie per rispondere alle eventuali domande su tematiche non preventivate ma suscitate dal processo, e possedere adeguate competenze per la gestione dei gruppi. Per questo è importante che egli si concentri sul suo ruolo di facilitatore, facendosi aiutare da esperti in merito alle tematiche affrontate, ammettendo con autenticità, anche davanti ai ragazzi, di non conoscere tutte le risposte e altrettanto autenticamente riconoscendo quali argomenti non si sente di gestire 5 per via dell’imbarazzo che essi possono suscitare in lui o per via di problematiche a questi attinenti e che egli non abbia risolto. Anche in questo caso è fondamentale il contributo dell’esperto. Tutto questo discorso è valido e ancora più importante se si pensa all’educazione sessuale, i cui temi sono così delicati da richiedere un clima di estrema fiducia e libertà. «Il passaggio dal socioaffettivo al socioaffettivo-sessuale è graduale. Le tematiche sessuali si inseriscono in un discorso più vasto che riguarda l’affettività, le capacità comunicative, la conoscenza e l’accettazione di sé e degli altri, la comprensione ed il rispetto della differenza e della diversità» (Arcidiacono C. – Gelli B. R., 1994, pp. 134-135) Lo sviluppo psicosessuale umano Le attuali teorie della sessuologia (vedi Pietrantoni, 2006; Rigliano & Graglia, 2006), in una prospettiva biopsicosociale, considerano l’identità sessuale un costrutto multidimensionale costituito da quattro distinte componenti: 1) il sesso biologico; 2) l’identità di genere; 3) il ruolo di genere; 4) l’orientamento sessuale (vedi figura 1). Orientamento sessuale Ruolo di genere o ruolo sessuale Identità di genere Sesso biologico Figura 1. Componenti dello sviluppo psicosessuale umano Il sesso biologico indica l’appartenenza al sesso maschile o femminile ed è determinato dai cromosomi sessuali. Partendo da questa base biologica si va a formare l’identità di genere intesa come l’identificazione primaria della persona come maschio o femmina quale tratto permanente. In altre parole l’identità di genere è la convinzione individuale di base di essere un maschio o una femmina. Solitamente si sviluppa precocemente, nello specifico nella prima infanzia, dalla nascita ai 3 anni. Nella maggior parte dei casi corrisponde al sesso biologico, tuttavia vi sono persone che si identificano con il sesso opposto rispetto al sesso biologico di appartenenza: maschi che crescono con la convinzione di essere femmine e femmine che crescono con la convinzione di essere maschi. Alcune persone provano un disagio prolungato nei confronti del proprio sesso biologico e un’identificazione con il sesso opposto decidono di intraprendere un percorso di riattribuzione del genere, cosicché l’aspetto corporeo coincida con l’identità di genere. Le persone trans gender, infatti, intraprendono percorsi di transizione del proprio genere attraverso una modifica della presentazione di sé o un cambiamento corporeo. La terza componente è il ruolo di genere inteso come l'insieme di aspettative e ruoli su come gli uomini e le donne si debbano comportare in una data cultura e in un dato periodo storico. In altri termini ogni cultura determina quali comportamenti sono tipici del sesso maschile e di quello femminile. Ogni comportamento è quindi "tipicizzato" per genere e le culture e le società definiscono (e cambiano) i criteri di appropriatezza. Nella nostra società, una minore grassa, una 6 che ha scarsa igiene personale o che ha i capelli corti o gioca a calcio è probabilmente percepita come meno femminile di altre donne; analogamente, un minore appassionato di cosmesi o molto insicuro è probabilmente percepito come meno virile di altri uomini. Il ruolo di genere codifica ciò che è appropriato per l’uomo e per la donna; pensiamo per esempio alla cura della persona (trucco, depilazione, ecc.), ai manierismi, agli adornamenti, ai tratti di personalità, agli interessi (calcio o danza) o alle abitudini. In modo relativamente precoce, ossia in un periodo che va da 3 ai 7 anni, ogni bambino o bambina impara che cosa è tipico dell’uomo e della donna. Lo sviluppo sessuale in pre-adolescenza e adolescenza Lo sviluppo sessuale in quanto aspetto centrale dell’esistenza umana è costitutiva della vita di ognuno e, per ciò che riguarda la pre-adolescenza e adolescenza e non ci si può esimere dal trattarla come argomento fondamentale per la crescita e per la costruzione dell’identità. I mutamenti dello stato morfologico e funzionale del pre-adolescente hanno sempre una risonanza psicologica, in particolare, i cambiamenti che si realizzano nel periodo adolescenziale richiedono un certo rimaneggiamento dell’identità corporea dell’individuo in quanto hanno in se stessi delle caratteristiche che possono mettere alla prova la capacità di adattamento psicologico dei ragazzi: sono rapidi (perché si realizzano in un breve arco temporale), molteplici (morfologici, sessuali, organici) profondi, ma soprattutto si compiono in un individuo che, a differenza del bambino, né è spettatore consapevole ed è dunque impegnato in un processo di controllo contenimento, attribuzione di senso a ciò che gli accade. Il sexiting Il sexiting1 coinvolge 1 adolescente su 4 (25,9%) afferma di aver ricevuto sms/mms/video a sfondo sessuale; al 73,7%, al contrario, non è mai capitato. I dati confermano che tra i giovanissimi l’esperienza del sexting non rappresenta un’eccezione, ma è invece piuttosto comune. Il fenomeno ha subito un aumento sorprendente: gli adolescenti dai 12 ai 18 anni che dicono di aver ricevuto sms, mms, video di natura sessuale sono passati dal 10,2% al 25,9%. Questo forte incremento è stato inoltre senza dubbio favorito dall’ulteriore diffusione degli smartphone, che rendono la produzione e l’invio di foto e video ancora più semplici ed immediati rispetto ai telefonini tradizionali. Oltre un terzo dei maschi (33,8%) ha ricevuto contenuti sessuali via telefonino, a fronte del 18,8% delle coetanee. All’aumentare dell’età cresce anche la percentuale di ragazzi che hanno sperimentato il sexting come destinatari: dal 22,5% dei 1215enni si passa al 30,3% dei 16-18enni, quasi un ragazzo su 3. Ad inviare i messaggi amici, partner e sconosciuti. La quota più alta degli adolescenti che riferisce di aver ricevuto messaggi, foto o video con contenuto sessuale indica come mittente un amico o un’amica (38,6%). Seguono un 27,1% che ha ricevuto questi messaggi dal proprio partner, un 22,7% che li ha ricevuti da una persona estranea, il 9,9%, infine, cita un conoscente. I ragazzi riferiscono di essere stati coinvolti nel sexting soprattutto da amiche/amici (44%); il 24,6% da parte della partner, il 19% da una persona estranea, il 10,7% da un/una conoscente. Per le ragazze prevalgono invece i messaggi di contenuto sessuale mandati dal partner (30,9%), ma le risposte si dividono equamente tra partner, amici (30,2%) ed estranei (28,4%) 1 Si può definire sexting l’invio e/o la ricezione e/o la condivisione di testi, video o immagini sessualmente esplicite/inerenti la sessualità. Spesso sono realizzate con il telefonino, e vengono diffuse attraverso il telefonino stesso (tramite invio di mms o condivisione tramite bluetooth) o attraverso siti, e-mail, chat. Spesso tali immagini o video, anche se inviate ad una stretta cerchia di persone, si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi, sia personali che legali, alla persona ritratta. L’invio di foto che ritraggono minorenni al di sotto dei 18 anni in pose sessualmente esplicite configura, infatti, il reato di distribuzione di materiale pedopornografico. 7 L’educazione all’affettiva attraverso le life skills La cosiddetta educazione all’affettività nei minori in età scolare è indicata oggi dagli esperti come momento cruciale per lo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze, visto l’intreccio comprovato che sussiste tra motivazione all’apprendimento ed emotività. Tale educazione si rivelerebbe essenziale anche per lo sviluppo del senso civico, delle abilità relazionali e sociali e, in ultimo, per la promozione di un benessere psico-fisico globale nel senso stesso della prevenzione, giacché è attestata dalla ricerca medica, la catena di cause che partendo dalle emozioni dannose non arginate porta all’indebolimento del sistema immunitario e all’insorgere di vere malattie, soprattutto nervose. Non a caso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si propone da più di un ventennio di migliorare il benessere e la salute di bambini e adolescenti promuovendo lo sviluppo delle cosiddette abilità psico-sociali e affettive, le life skills o skills for life, letteralmente “competenze del vivere” e che abbia indicato come luogo privilegiato preposto a questo sviluppo la scuola nei diversi ordini e gradi. Indispensabili obiettivi di un’educazione all’affettività sono quei tre che collaborano a definire la cosiddetta molecola del cuore, ovvero il nucleo di irrinunciabili competenze: • Riconoscere gli stati affettivi dal punto di vista linguistico, corporeo e visivo, riuscire cioè a imparare gli alfabeti affettivi, così come si danno nel proprio vissuto e in quello degli altri; • Comprendere gli stati affettivi, capire cioè come agiscono, cosa producono, come si struttura la loro “meccanica”; • Esprimere gli stati affettivi, regolandoli al meglio con l’espressione di quelli altrui e modulandoli nelle interazioni empatiche. Struttura e articolazione del progetto formativo Il presente progetto rientra nel quadro generale degli interventi di promozione della salute di cui le parole chiave sono: sani stili di vita e benessere. Il percorso formativo deve riguardare le varie fasi della crescita ed essere un "intervento di rete" (coinvolgimento di esperti, scuola, famiglia), contestualizzato rispetto all'ambiente di vita e rispetto ai bisogni emersi. Il progetto generale risulta onnicomprensivo dei vari aspetti della sessualità (fisiologico, psicologico, culturale e sociale) ed è a struttura modulare con l'indicazione delle priorità e di un minimo comune (in riferimento ai vincoli temporali e di risorse di operatori delle specifiche discipline, che talvolta variano nelle diverse realtà territoriali). Il progetto è strutturato in 2 interventi, che rappresentano i filoni principali degli argomenti da trattare. 1. Corso per alunni delle scuole secondarie di 1° finalizzati al miglioramento ed al rafforzamento di life skills per attivare fattori protettivi in relazione al rischio di vivere una affettività-sessualità condizionata dall’utilizzo delle nuove tecnologie (sexiting) 2. Incontri per genitori e docenti per aumentare e avere maggior informazioni sull’affettività – sessualità negli adolescenti di “oggi” L'educazione affettiva-sessuale non può essere intesa come una semplice trasmissione di informazioni, ma deve essere inquadrata nell'ambito più globale dello sviluppo delle capacità comunicative, relazionali e affettive della persona. Un progetto moderno di educazione affettivosessuale deve rispondere pertanto alla necessità di dare informazioni biologiche associate a un'educazione socio-affettiva tesa alla conoscenza non solo dell'anatomia degli organi sessuali e della fisiologia della riproduzione, ma anche della dimensione relazionale a esse correlata; deve 8 proporre attività in cui ragazzi vengano guidati a osservare emozioni, sentimenti, modi di esprimere affetto e di mettersi in relazione con gli altri. Infatti nel manifestarsi della sessualità sono coinvolti non solo gli apparati sessuali ma ancor prima l’individuo stesso con i propri sistemi di comunicazione , gli stati emozionali, i suoi pensieri: • L’idea che la persona ha di sé e delle proprie capacità • Il significato attribuito alla sessualità • Il significato attribuito alla relazione con gli altri • Le aspettative della persona •I valori di riferimento Il proprio comportamento sessuale si manifesta ed investe ogni sfera umana, che abbiamo individuato in 4 dimensioni fondamentali 1. Dimensione culturale. Questa dimensione della sessualità si riferisce all’assunzione dei ruoli sessuali maschili e femminili. Tutti gli individui, oltre ad una classificazione biologica naturale, ricevono, attraverso la famiglia e le spinte sociali, un ‘acquisizione d’identità di genere che comporta l’assunzione di atteggiamenti e modalità. I minori guidati ad osservare i processi di acquisizione d’identità per facilitare l’apprendimento della capacità di mettersi dal punto di vista degli altri. 2. Dimensione biologica. Lo sviluppo della persona è caratterizzato da mutamenti sia biologici che psicologici. La conoscenza del corpo e le sue funzioni è quindi fondamentale per la comprensione di sé, delle proprie relazioni. I minori vengono guidati alla conoscenza del proprio corpo in generale, La conoscenza scientifica è integrata con l’espressione delle emozioni e dei pensieri associati al corpo e alla sua crescita. 3.Dimensione relazionale –affettiva Uno dei bisogni fondamentali di ogni individuo è quello di affetto e di relazione. La sessualità è anche relazione, fin dai primi giorni di vita e sin dalle prime fasi dello sviluppo sessuale. La sessualità umana si presenta sempre come un’esperienza entro cui poter esprimere sentimenti, emozioni, affetti. I minori vengono guidati ad osservare le emozioni, i sentimenti, i modi di esprimere affetto e di mettersi in relazione con gli altri, 4. Dimensione riproduttiva. La dimensione riproduttiva rimane importante in quanto come riproduzione della vita è la più profonda e significativa della presenza al mondo di ogni essere vivente. Attraverso essa l’uomo partecipa allo scorrere della vita e in tal modo la vita esprime la propria continuità nel tempo. In questa dimensione vengono affrontati gli aspetti della riproduzione umana come elemento fondante della propria storia e della propria identità. Obiettivi del progetto Gli obiettivi di ogni progetto di educazione alla salute devono essere, oltre che chiari, fattibili e verificabili. I relativi contenuti (che devono risultare pertinenti) ci permettono una suddivisione degli obiettivi in: cognitivi, relazionali e sociali. Gli obiettivi generali (quelli specifici sono indicati per ogni intervento), che sottendono le finalità di informare, rassicurare, responsabilizzare, che il progetto di Educazione alla salute si propone di raggiungere sono: un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità, il rispetto per i valori degli altri; aumento della capacità di comunicazione all’interno del gruppo classe e nelle famiglie aumento di competenze professionali e relazionali migliorare le capacità di scelte autonome e responsabili. Aumento di capacità di sostegno fra gruppi di pari 9 Argomenti dell’intervento secondaria 1° grado suddivisi per discipline e obiettivi di apprendimento classe terza scuola AFFETTIVITA’ E SESSUALITA’ Argomento 1.Conoscenza reciproca – avvio corso e contratto 2.Pre-adolescenza adolescenza – fattori di protezione e comportamenti a rischio – alcuni fattori che influenzano lo sviluppo e le scelte in campo sessuale 3.I cambiamenti culturali in 50 anni Disciplina Educazione alla cittadinanza Educazione all’affettività Religione 4.Autostima Educazione all’affettività 5.I componenti dello sviluppo psicosociale dell’uomo. 6.Il ruolo di genere attraverso i modelli culturali (pubblicità e video musicali) 7.Trasformazioni del corpo e anatomia Educazione all’affettività dell’apparato riproduttivo Inglese Obiettivi specifici La funzione delle norme e delle regole .- Leggere e produrre testi (scritti, multimediali, iconici, filmici), oppure condurre discussioni argomentate su esperienze di relazioni interpersonali significative e sui problemi dei diversi momenti della vita umana (la nascita, la fanciullezza, la preadolescenza, la giovinezza, la vita coniugale e familiare, la vecchiaia). -Le problematiche affettive e psicologiche tipiche della preadolescenza e le manifestazioni psicosomatiche. Confrontare spiegazioni religiose e scientifiche del mondo e della vita -Descrivere l’insegnamento cristiano sui rapporti interpersonali, l’affettività e la sessualità -Approfondire la conoscenza e l’accettazione di sé, rafforzando l’autostima, anche apprendendo dai propri errori. - Comprendere le modificazioni fisiche del proprio corpo e metterle in relazione con quelle psicologiche e di comportamento sociale. -Individuare il punto principale in una sequenza audiovisiva/televisiva (messaggi, annunci, previsioni meteorologiche, avvenimenti, notiziari). Disciplina Italiano Obiettivi traversali Scienze motorie e sportive -Stabilire corretti rapporti interpersonali e mettere in atto comportamenti operativi ed organizzativi all’interno del gruppo. - Mettere in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo Educazione alla cittadinanza -La funzione delle norme e delle regole Arte e immagine --Riconoscere e applicare le metodologie operative delle differenti tecniche artistiche, audiovisive ed informatiche (testi filmici, testi video, testi web ecc.). Valutare la natura e l’attendibilità del messaggio ascoltato secondo il proprio punto di vista. -Sostenere tramite esempi il proprio punto di vista o quello degli altri. Intervenire nelle discussioni usando argomentazioni per formulare e validare ipotesi, per sostenere tesi o confutare tesi opposte a quella sostenuta; per giustificare, persuadere, convincere, per esprimere accordo e disaccordo, per fare proposte. 10 Argomento 8.Emozioni e sentimenti e bisogni affettivi Disciplina Educazione all’affettività 9. che cos’è l’amore? 10 I linguaggi dell’amore 11. L’innamoramento 12.Il mio ideale di ragazzo/a 13. L’Immagine sociale dell’affettività sessualità attraverso la pubblicità 14 Dire di no! Dire di si! Scelte responsabili e consapevoli Educazione alla salute Religione 15.Comportamenti a rischio e MST Scienze Obiettivi specifici -Essere consapevole delle modalità relazionali da attivare con coetanei e adulti di sesso diverso, sforzandosi di correggere le eventuali inadeguatezze -Essere consapevole delle modalità relazionali da attivare con coetanei e adulti di sesso diverso, sforzandosi di correggere le eventuali inadeguatezze. - Leggere e produrre testi (scritti, multimediali, iconici, filmici), oppure condurre discussioni argomentate su esperienze di relazioni interpersonali significative e sui problemi dei diversi momenti della vita umana (la nascita, la fanciullezza, la preadolescenza, la giovinezza, la vita coniugale e familiare, la vecchiaia). -Riconoscere il rapporto affettivitàsessualità-moralità. Riconoscere attività e atteggiamenti che sottolineano nelle relazioni interpersonali gli aspetti affettivi e ne facilitano la corretta comunicazione. -Utilizzare tecniche di controllo dell’emotività, di rilassamento, di osservazione critica del rapporto mente-corpo Disciplina Italiano Obiettivi traversali Scienze motorie e sportive -Stabilire corretti rapporti interpersonali e mettere in atto comportamenti operativi ed organizzativi all’interno del gruppo. - Mettere in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo Educazione alla cittadinanza -La funzione delle norme e delle regole Arte e immagine --Riconoscere e applicare le metodologie operative delle differenti tecniche artistiche, audiovisive ed informatiche (testi filmici, testi video, testi web ecc.). Valutare la natura e l’attendibilità del messaggio ascoltato secondo il proprio punto di vista. -Sostenere tramite esempi il proprio punto di vista o quello degli altri. Intervenire nelle discussioni usando argomentazioni per formulare e validare ipotesi, per sostenere tesi o confutare tesi opposte a quella sostenuta; per giustificare, persuadere, convincere, per esprimere accordo e disaccordo, per fare proposte. - Confrontare spiegazioni religiose e scientifiche del mondo e della vita -Descrivere l’insegnamento cristiano sui rapporti interpersonali, l’affettività e la sessualità -Malattie che si trasmettono per via sessuale 11 L’AFFETTIVITA’ E LA SESSUALITA’ NELL’ERA IDGITALE Argomento 16.L’amore 2.0 L’amore ai tempi delle nuove tecnologie Selfie ergo sum Intimità pubbliche Flirtare online Disciplina Educazione tecnica Italiano 17.Il sexiting Educazione all’affettività Obiettivi specifici -Contestualizzare la tecnologia e le sua evoluzione nell’ambiente e nella società. saper comunicare e codificare messaggi verbali e simbolici. saper comunicare con strumenti informatici -Approfondire la conoscenza e l’accettazione di sé, rafforzando l’autostima, anche apprendendo dai propri errori. -Essere consapevole delle modalità relazionali da attivare con coetanei e adulti di sesso diverso, sforzandosi di correggere le eventuali inadeguatezze Disciplina Italiano Obiettivi traversali Scienze motorie e sportive -Stabilire corretti rapporti interpersonali e mettere in atto comportamenti operativi ed organizzativi all’interno del gruppo. - Mettere in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo Educazione alla cittadinanza -La funzione delle norme e delle regole Valutare la natura e l’attendibilità del messaggio ascoltato secondo il proprio punto di vista. -Sostenere tramite esempi il proprio punto di vista o quello degli altri. Intervenire nelle discussioni usando argomentazioni per formulare e validare ipotesi, per sostenere tesi o confutare tesi opposte a quella sostenuta; per giustificare, persuadere, convincere, per esprimere accordo e disaccordo, per fare proposte. 12 Percorso Alunni: Generazione tecnoxesual : l’educazione affettiva e sessuale nell’era di internet e delle nuove tecnologie Il tema dell’educazione socio-affettiva e sessuale, come si è visto nella parte teorica introduttiva, è molto complesso e articolato. Nel pensare a un percorso strutturato si è cercato di costruire un itinerario il più completo possibile, tenendo conto che non si sta proponendo un intervento informativo ma un percorso-processo emotivo che necessita di un tempo sufficientemente . Il corso di formazione si propone di: Aumentare le conoscenze sul tema dell’affettività e sessualità Maggior sensibilizzazione e informazioni su alcuni comportamenti a rischio sull’utilizzo delle nuove tecnologie Maggior comprensione dei fattori interni ed esterni che condizionano alcune scelte aumento della capacità di comunicazione e di confronto all’interno del gruppo classe aumento della capacità critica ARGOMENTI AFFETTIVITA’ E SESSUALITA’ L’AFFETTIVITA’ E LA SESSUALITA’ 1. Pre-adolescenza adolescenza – fattori di protezione NELL’ERA IDGITALE e comportamenti a rischio – alcuni fattori che influenzano 16. L’amore 2.0 L’amore ai tempi delle nuove tecnologie lo sviluppo e le scelte in campo sessuale Selfie ergo sum 2. I cambiamenti culturali in 50 anni Intimità pubbliche 3. Autostima e conoscenza della propria identità 4. La dimensione emotiva/relazionale: le emozioni primarie Flirtare online 17.Il sexiting e i bisogni 5. Componenti dello sviluppo psicosessuale dell’uomo 6. Il ruolo di genere attraverso i modelli culturali (pubblicità e video musicali) 7. Trasformazioni del corpo 8. L’Immagine sociale dell’affettività sessualità attraverso la pubblicità e i video musicali 9. Che cos’è l’amore? 10. I linguaggi dell’amore 11. L’innamoramento 12. il mio ragazzo/a ideale? 13. L’Immagine sociale dell’affettività sessualità attraverso la pubblicità 14 Dire di no! Dire di sì! Scelte responsabili e consapevoli 15. Le Malattie sessualmente trasmissibili Tempi di realizzazione Destinatari Il corso sarà strutturato in 3 incontri /mattine Ogni incontro durerà 5 ore. Totale: 15 ore Alunni N° dei partecipanti 3-4 classi 3 media Metodologia Strumenti Il Corso formativo è disegnato in modo da integrare l’acquisizione di competenze su tre piani fondamentali: Esperienziale Teorico Della crescita personale Il corso promuove la partecipazione attiva dei partecipanti e la creazione di un gruppo di apprendimento mediante l’applicazione di : metodi attivi utilizzazione della pedagogia dell’innesto collegamento teoria-prassi tracce formative lavoro in gruppo scambio tra i partecipanti integrazione dei temi trattati con dispense Giochi interattivi Video - firmati Simulate….ecc….. 13 Presupposti metodologici Questa iniziativa è stato costruito non solo grazie all’apporto che la scienza oggi offre, come direzione da intraprendere nelle proposte formative/informative di promozione della salute, ma anche grazie al contributo e all’arricchimento esperienziale di alcuni anni di lavoro a contatto con gruppi di insegnanti e alunni. Il percorso informativo di sensibilizzazione nasce quindi dal presupposto metodologico fondamentale della cosiddetta “ricerca-azione”. In quest’ottica sono stati definiti alcuni criteri di base che possano orientare l'azione propriamente educativa con gli insegnanti. Negli interventi verrà utilizzato un approccio educativo teso a valorizzare il confronto delle opinioni in un clima di rispetto reciproco. Le metodologie didattiche attive, come attivazioni, simulate, giochi di ruolo, saranno centrali nella conduzione del lavoro. Verrà favorita una gestione efficace della comunicazione, valorizzata dall'ascolto attivo, ossia in linea con l'educazione socio-affettiva. Il lavoro in piccoli gruppi e con le suddette metodiche attive favorirà la promozione di un atteggiamento rilassato e positivo nei confronti dei temi dello sviluppo sessuale. In particolare, il programma si articolerà in varie azioni che l’operatore potrà ridefinire e adattare alle specifiche esigenze del target coinvolto. Una seria e accurata analisi della domanda (nello specifico del gruppo classe in questione), unitamente a un’analisi dei punti di forza e di debolezza degli studenti, consentirà all’esperto di organizzare adeguatamente il lavoro. Il partecipante è partner competente, non destinatario passivo dell'azione educativa, mentre l'operatore professionale (il «professionista») è catalizzatore delle risorse di vari gruppi: partire dalle risorse piuttosto che dalle difficoltà è più produttivo al fine di permettere che le persone crescano e abbiano gli strumenti per risolvere le difficoltà. L'intervento si fonda sul sentimento di competenza e di fiducia del partecipante (alunno), sulla valorizzazione del suo ruolo. Il professionista deve poter utilizzare un approccio «multidimensionale» o «integrato» d'intervento, deve cioè saper utilizzare, indipendentemente dai propri modelli, valori e credenze, degli strumenti che si ispirino a valori e principi di differenti modelli psicologici ed educativi 14 Riferimenti teorici 1.Approccio Umanista-esistenziale: si riconosce il saper-fare proprio dell’insegnante, si rispettano e si attivano le sue risorse e quelle del suo entourage, si ha fiducia nella sua capacità di autogestirsi e nel suo «potere», si possono proporre decisioni ,ma si lascia la possibilità di autodeterminarsi. L'ascolto empatico e la possibile espressione dei sentimenti del docente caratterizzano il tipo di interazione insegnante-professionista e l'operatore professionale riflette le emozioni e il vissuto della persona che ha di fronte. 2. Approccio Simbiosinergico: al centro c’è l'idea di interdipendenza e di reciprocità nell'apprendimento e nello sviluppo di tutti e dì ciascuno, docenti e operatore, in cui ognuno impara qualcosa dall'altro. La gestione del potere è condivisa, il termine francese partenariat esprime bene questo concetto: l'operatore si mette in autentico ascolto per meglio comprendere la realtà particolare del singolo insegnante, il quale è invitato a reagire in modo propositivo alle ipotesi di intervento dell'operatore che non si presenta solo come l’esperto, ma come partner competente, rispettoso delle conoscenze e del saper-fare dell'altro, capace di imparare dalle competenze, di valorizzare le risorse dell’altro, senza che ciò faccia ombra al suo sentimento di competenza professionale .È capace di cambiare le strategie d'azione strada facendo alfine di favorire la massima utilizzazione delle risorse del docente e del suo entourage e di creare i mezzi perché sappia gestirle autonomamente. Il concetto base che informa questo modello è quello di empowerment (in francese, appropriation) elaborato, per l'educazione familiare, dagli americani Dunst e Trivette. E’ il singolo individuo la persona più adeguata a definire e comprendere i propri bisogni, ad attualizzare le proprie risorse, a gestire il proprio personale sviluppo condividendo il suo sapere con gli altri membri del suo entourage. Tale concetto, inoltre, si riferisce anche al fatto che è lo stesso insegnante ad essere quotidianamente in contatto con gli allevi. Diventa quindi fondamentale la valorizzazione del suo ruolo, favorendo una maggiore fiducia nelle proprie risorse e nella sua creatività. 3. approccio dell’Educazione Socio–Affettiva: è una modalità d’intervento educativo su gruppi di persone assai innovativa e caratterizzata da una notevole flessibilità. I presupposti teorici di questa corrente psico-pedagogica vanno ricercati nella Psicologia Umanistica (in particolare nel pensiero di Maslow e Rogers) e nei principali presupposti dell’Educazione alla Pace. L’educazione Socio-Affettiva si propone di migliorare nell’individuo la conoscenza di sé e di facilitare nel gruppo una comunicazione efficace tra i membri. 4. La Media Education è una disciplina di studio che si pone epistemologicamente al confine (oggetto-frontiera) tra le Scienze della Comunicazione e le Scienze dell’Educazione, come versanti correlati e in reciproca interazione. Peculiarità della Media Education: - accento posto sulla comprensione del sistema dei media e sui processi, piuttosto che «sull’accumulo laborioso di dati»; - incoraggiamento dato alle attività pratiche come «strumento di esplorazione e rafforzamento della comprensione concettuale»; - «promozione del pensiero autonomo, piuttosto che la riproduzione da parte degli studenti delle idee degli insegnanti». Obiettivi della Media Education: - Alfabetizzazione ai media; - Promozione del pensiero critico e dell’autonomia critica» ; - «Sviluppo della comprensione e dell’analisi dei testi mediatici»; - «Preparazione degli studenti in funzione della partecipazione nella società democratica» 15 Tecniche utilizzate nel progetto di formazione Il coinvolgimento e la partecipazione dei docenti e dei ragazzi possono essere stimolati utilizzando tecniche di attivazione, di cui diamo qui di seguito alcuni esempi. Schede di lavoro per il confronto delle opinioni - Ogni scheda contiene una lista di affermazioni che rispecchiano luoghi comuni e opinioni diffuse tra i minori. Queste non sono né giuste né sbagliate, non si tratta di individuare la risposta corretta, ma di esprimere accordo o disaccordo. Le frasi formulate sono state tratte sia dall'esperienza diretta con i monori che da ricerche e studi. Questo lavoro prevede una prima fase individuale, per facilitare la riflessione, una fase intermedia di discussione in sottogruppo e una finale in plenaria di approfondimento delle tematiche con la facilitazione del conduttore. Tale strumento consente ai minori di esprimere le proprie idee confrontandosi con gli altri, avendo quindi modo di affrontare i diversi aspetti della sessualità. Scale di auto-valutazione - Le scale di valutazione sono costituite da un elenco di domande che mirano a mettere in evidenza atteggiamenti e comportamenti relativi a diverse aree tematiche della sessualità. Tali domande intendono proporre una riflessione sul proprio modo di pensare e agire. In quanto riflessione intima, essa deve essere svolta individualmente e in modo anonimo; a questa prima fase seguirà un confronto in plenaria sugli aspetti generali. Gioco di ruoli - Si tratta della drammatizzazione di una situazione reale o fantastica: alcuni ragazzi recitano il ruolo di personaggi (scelti dal conduttore e istruiti sui ruoli da ricoprire sulla base di un canovaccio), mentre i compagni fanno la parte del pubblico e osservano. Alla fine della simulata, gli attori raccontano come si sono sentiti, mentre gli spettatori riportano le loro impressioni e "letture" del dramma. Nella discussione successiva il conduttore potrà facilitare i partecipanti a condividere i propri vissuti sui temi trattati. Questa tecnica facilita l'esplorazione di vissuti e sentimenti e consente ai ragazzi di mettersi nei panni degli altri per poter quindi comprendere comportamenti e reazioni diversi dai propri, consentendo inoltre una maggiore consapevolezza dei propri sentimenti e di quelli degli altri. Storie di vita - In taluni casi vengono utilizzate brevi storie di vita che vedono come protagonisti alcuni adolescenti in situazioni che i minori possono riconoscere o che potrebbero realmente realizzarsi. I ragazzi lavorano in sottogruppo con il compito di inventare un finale. La discussione in plenaria consente di approfondire le tematiche stimolate dalla storia e di far emergere le diverse opinioni. I partecipanti si possono immedesimare con i protagonisti e quindi riconoscere le emozioni proprie e degli altri. Queste storie consentono di far emergere contenuti personali, senza che i partecipanti debbano esporsi in prima persona, ma attribuendo ai personaggi i propri sentimenti e le proprie scelte. Carte stimolo - In alcuni casi possono essere utilizzate delle carte proposte dal conduttore, sulle quali è riportata una parola chiave, un'immagine stimolo o un'affermazione su un certo tema, oppure frasi anonime scritte dagli studenti. Le carte o i bigliettini possono essere estratti a caso e letti a turno dai ragazzi e poi commentati dalla classe; in altri casi, possono essere estratti e discussi a coppie. Questi supporti possono essere utilizzati anche per affrontare livelli informativi, starà al gruppo e al conduttore aiutare l'approfondimento. Questa attivazione può essere proposta in gruppi nei quali esista già un buon clima e un alto livello di comunicazione e permetterà di affrontare argomenti indicati dagli stessi partecipanti. Carotoni animati Video musicali – film - E’ importante utilizzare i mezzi di comunicazione che gli adolescenti conoscono e utilizzano maggiormente come i cartoni animati , i video musicali , le serie TV , i film e i cartoni animati. Nel corso verranno affrontati alcuni argomenti con questo tipo di metodologia 16 La valutazione Quello della valutazione degli interventi di Formazione dell’Educazione alla Salute è un problema complesso, in quanto è sempre difficile “misurare” gli effetti di un lavoro che si propone di essere prevalentemente qualitativo. È importante però che ogni intervento formativo costruito su basi di scientificità debba predisporsi adeguatamente di strumenti capaci di misurarne l’efficacia. Tutto ciò sia per togliere all'intervento stesso improvvisazione, sia per ricalibrare progetti futuri. Le modalità utilizzate saranno questionari di uscita utili a rilevare nel modo più attendibile possibile gli eventuali cambiamenti avvenuti per i corsi dei docenti e dei genitori. Invece per il corso ricolto agli alunni saranno somministratti prima e dopo un questionario l’intervento. La verifica sarà inoltre organizzata attraverso un feedback finale al termine di ogni singolo incontro in cui, attraverso una specifica attività, sarà possibile cogliere impressioni, stati d’animo, elementi di gradimento ed utilità da parte degli insegnanti coinvolti. Bibliografia ARCIDIACONO CATERINA – GELLI BIANCA R. (a cura di, 1994), Psicologia di comunità ed educazione sessuale. Verso un modello di educazione socio-affettiva sessuale, Franco Angeli, Milano ATTILI (2001), Le emozioni e lo sviluppo affettivo, in FONZI A. (2001) CAPALDO NUNZIANTE – RONDANINI LUCIANO (2004), La scuola primaria nella riforma. Nuovi scenari per la formazione di base, Erickson, Trento DEL RE GIORGIO – BAZZO GIUSEPPE (1995), Educazione sessuale e relazionale - affettiva, Erickson, Trento FRANCESCATO DONATA – GHIRELLI GUIDO (1988), Fondamenti di psicologia di comunità, La Nuova Italia Scientifica, Roma FRANCESCATO DONATA – PUTTON ANNA – CUDINI SIMONA (1986), Stare bene insieme a scuola. Strategie per un’educazione socio – affettiva dalla materna alla media inferiore, La Nuova Italia Scientifica, Roma GIRELLI CLAUDIO (1999), Costruire il gruppo, Editrice La Scuola, Brescia GOLEMMAN D, Lavorare con intelligenza emotiva - Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1998 IANES DARIO (2007), Educare all’affettività , Erickson, Trento MARMOCCHI PAOLA – RAFFUZZI LORETTA (1993), Le parole giuste. Idee, giochi e proposte per l’educazione alla sessualità, La Nuova Italia Scientifica, Roma MONTESISSA RITA (2000), Star bene in classe, in «La rivista della scuola», n. 9 MAGGI MARCO (a cura) (2004 e 2006 nuova versione) L’Educazione socio-affettiva nella scuola , Berti , Piacenza 2005 MAGGI MARCO (a cura) (2005) L’affettività e la sessualità nella scuola che cambia , Berti , Piacenza 2005 PUTTON ANNA (1999), Empowerment e scuola. Metodologie di formazione nell’organizzazione educativa, Carocci Editore, Roma RAFFUZZI LORETTA – INOSTROZA NANCY – MALMESI ALESSANDRA (1996), Scoprirsi. Percorsi per l’educazione socio-affettiva e sessuale, La Nuova Italia Scientifica, Roma WHO (1997), Life skills education for children and adolescents in schools, Ginevra, Documento redatto dall’Organizzazione 17 Chi è il formatore Marco Maggi, consulente educativo, formatore Metodo Gordon per docenti, genitori e operatori socio-sanitari, ha lavorato presso diversi enti pubblici e privati all’interno di gruppi appartamento, comunità alloggio, attività di educativa di strada, lavoro di comunità. Da circa 30 anni prevalentemente realizza attività formative di promozione nelle scuole di ogni ordine e grado. È coordinatore di progetti di prevenzione per alcuni comuni e agenzie educative. Dal 1988 al 1993 è stato presidente dell’Associazione Nuovi Orizzonti di Piacenza, che si occupava di prevenzione del disagio giovanile. È autore e curatore di diverse pubblicazioni, tra queste: “Promuovere il ben-essere nella scuola. Dal disagio all’agio” (1996); “La prevenzione è possibile” (1998) e “L’educazione socio-affettiva nelle scuole” (2004 e nel 2006 la nuova edizione), “Crescere in comune” (2005), “L’affettività e la sessualità nella scuola che cambia” (2005), “Progetto bullismo” (2006) e “Didattica del benessere” (2006) edite da Berti; “Bullismo,bullismi” (2005) e “Bullismo nella scuola primaria” (2008), insieme a E. Buccoliero, edito da Franco Angeli e “Kit No- Bullismo“ (2007) editrice Berti con Buccoliero, Mellano e Ramello e insieme a G. Prati, L. Pietrantoni e E. Buccoliero “Bullismo omofobico” (2010) editrice Fanco Angeli. Ha collaborato all’interno di alcune pubblicazioni con alcuni contributi: in “Bambini digitali” a cura di D. Fedeli Carocci (2011) e “Bullismo e dintorni” a cura di Z. Formella e A. Ricci Franco Angeli (2010) E’ stato membro della Commissione Nazionale sul Bullismo e consulente del Ministero della Pubblica Istruzione e ella Ricerca per la realizzazione del sito www. smontailbullo.it è redattore del sito www.bullismo.info. Specializzato in Pastorale della salute attraverso un corso biennale della Conferenza Episcopale Piemontese – Consulta regionale per la pastorale della salute. Da alcuni anni ha approfondito il tema del lutto, in modo specifico in riferimento ai bambini e gli adolescenti. E’ anche redattore del sito www.emergenzaterremoto.eu Per informazioni contattare: MAGGI Marco cell 340-8796318 [email protected] 18 Materiale tecnico Il materiale tecnico è costituito : per l’argomento sull’educazione socio-affettiva sul tema dell’affettività – sessualità e MST il volume Il sussidio Scuola Didattica: inserto n° 6 del 15-11- 2008 Il preventivo di spesa Suddivisi per corsi/laboratori/attività: Il costo del corso è pagato dal progetto Reti di Comunità 19